SCHEMA DI
Allegato A:
SCHEMA DI
ACCORDO ATTUATIVO DELLA CONVENZIONE QUADRO PER LA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE FRA CITTÀ METROPOLITANA, UNIONI E SINGOLI COMUNI DELL'AREA METROPOLITANA BOLOGNESE - SISTEMA DISTRETTUALE PER LA CULTURA
Richiamati
• il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali”, artt. 13, 19, 30, 42, e successive modificazioni;
• il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ai sensi dell'art.10 della legge 6 luglio 2002 n. 137” e successive modificazioni;
• la Legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”;
• lo Statuto della Città metropolitana di Bologna;
• la Convenzione quadro per la collaborazione istituzionale fra Città metropolitana, Unioni e singoli Comuni dell'area bolognese;
• la Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”.
• l'Intesa generale quadro Regione Xxxxxx-Romagna - Città metropolitana di Bologna ex art. 5 L.R. ER n. 13 del 2015 siglata il 13/01/2016
Premesso che:
La Provincia di Bologna a cui è succeduta, dal 1 gennaio 2015, la Città metropolitana di Bologna (d'ora in avanti Città metropolitana)1 e i Comuni del territorio hanno sviluppato da tempo azioni tese a promuovere e valorizzare al meglio l'offerta culturale del territorio metropolitano, nell'ambito delle attività e degli istituti culturali. Su queste basi dal 2011 è stato avviato un nuovo sistema di governance culturale di livello metropolitano2 articolato in ambiti distrettuali, finalizzato a sviluppare una politica culturale territoriale condivisa attraverso azioni di programmazione, coordinamento, valorizzazione, produzione e diffusione culturale, tali da consentire l'integrazione e la valorizzazione delle specifiche vocazioni locali, la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse disponibili, la tenuta del livello di qualità dei servizi e dell'offerta culturale sul territorio. Tale sistema è stato formalizzato nel Protocollo dei “Distretti culturali” e la Regione Xxxxxx-Romagna lo ha riconosciuto approvando il Progetto “Distretti culturali”3
Nel 2013 tale progetto è stato inserito all'interno del Piano Strategico Metropolitano quale progetto-quadro territoriale per le politiche e i singoli progetti in ambito culturale del Tavolo Conoscenza Educazione Cultura.
1 In forza della legge n. 56/2014.
3 Nell'ambito della L.R.37/94, art 6. Vedi il progetto prot. n. 27054 del 2.3.2015 - IP n. 785/2015 in atti al Fasc. 16.6.2/7/2015 e delibera della Giunta della Regione Xxxxxx-Romagna n. 727 del 15 giugno 2015.
La Legge n. 56/2014 prevede (art.1, comma 44, lettera e) che alle Città metropolitane sia attribuita, tra le altre, la funzione fondamentale di “… promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio ...”.
Lo Statuto4 della Città metropolitana prevede che l'ente: promuova lo sviluppo culturale del territorio e delle comunità che lo integrano (art 1, comma 2); promuova e coordini i sistemi di informatizzazione e digitalizzazione in ambito metropolitano (art.11, comma 4); valorizzi il patrimonio culturale pubblico e privato e promuova le attività culturali e creative anche come filiere di sviluppo e di occupazione; attivi politiche di promozione turistica, anche in collaborazione con gli altri livelli istituzionali nonché con gli operatori privati (art. 16, comma 1, 2, 3).
Lo stesso Statuto, all'art. 20, prevede che in base ad appositi atti convenzionali le Unioni ed i Comuni possano: delegare loro funzioni alla Città metropolitana in base a quanto previsto dall'art. 19 dello stesso Statuto; individuare forme di cooperazione e collaborazione con la Città metropolitana per l'organizzazione e la gestione condivisa di servizi e funzioni o per la realizzazione di opere pubbliche; avvalersi degli uffici della Città metropolitana definendo obiettivi, modalità, durata e rapporti finanziari; lo stesso articolo prevede inoltre che possano essere realizzati uffici condivisi tra la Città metropolitana, le Unioni ed i Comuni per lo svolgimento di funzioni, servizi e attività individuando l'amministrazione presso la quale opererà l'ufficio e definendo gli aspetti organizzativi, funzionali e finanziari.
Su questa base è stata sottoscritta dalle Unioni e dai Comuni metropolitani interessati la Convenzione quadro per la collaborazione istituzionale fra Città metropolitana, Unioni e singoli Comuni dell'area bolognese5, che prevede la collaborazione in ambiti diversi – tra i quali lo sviluppo economico e sociale, e più specificamente la promozione e valorizzazione culturale – nonché la possibilità di sottoscrivere successivi “accordi attuativi per definire l'oggetto della collaborazione nelle materie previste, le modalità organizzative per il suo svolgimento nonché la ripartizione degli oneri finanziari”.
In attuazione della Legge n. 56/2014, la L.R.13/2015 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, province, comuni e loro unioni” individua gli interventi oggetto di riordino delle funzioni amministrative e dei ruoli istituzionali, e in particolare:
• all'art 5 evidenzia il ruolo particolare esercitato per legge dalla Città metropolitana di Bologna, quale ente di governo unitario del territorio, prevedendo che “Con successive leggi, la Regione adegua la propria legislazione di settore al ruolo istituzionale differenziato della Città metropolitana di Bologna, quale ente con finalità istituzionali generali volto alla cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano” avviando “una sede (congiunta) istituzionale e di indirizzo per l’individuazione degli interventi legislativi e degli obiettivi programmatico-politici coerenti con il contenuto e le finalità del piano strategico metropolitano... In tale sede, con successivi atti di intesa, sono altresì individuate le specifiche altre funzioni da attribuire alla Città metropolitana di Bologna”;
• all'art. 56 prevede che in materia di cultura, sport e giovani la Giunta regionale possa “affidare con specifico atto, previa convenzione, alla Città metropolitana di Bologna e alle Province, nonché ai Comuni o alle Unioni di Comuni costituite ai sensi della legge regionale n. 21 del 2012, attività di istruttoria, di gestione e di controllo.”
4 Approvato dalla Conferenza metropolitana con Delibera n. 1 del 23 dicembre 2014.
5 Approvata dal Consiglio metropolitano con Xxxxxxxx n. 20 del 27 maggio 2015.
In attuazione della L.R. ER n. 13 del 2015, art 5, è stata approvata6 l'Intesa generale quadro Regione Xxxxxx-Romagna - Città metropolitana di Bologna. Tale Intesa
• all'art 5, Sviluppo economico e sociale, prevede che “la Città metropolitana esercita le funzioni riferite alla promozione dello sviluppo economico e territoriale dell’area metropolitana bolognese e nell’interesse dell’intero territorio regionale” (comma 1) ; che “Sono parti integranti di tali politiche di sviluppo economico la definizione di modalità innovative inerenti alla gestione delle funzioni settoriali di sostegno e valorizzazione.. della cultura …, anche a favore dell’intero sistema economico regionale” (comma 2). Prevede inoltre che “La Regione e la Città Metropolitana convengono sull'opportunità di riconoscere il Tavolo metropolitano in materia di cultura (che sarà il luogo di confronto sulle linee di programmazione regionali a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione dei distretti culturali) e la Conferenza metropolitana di coordinamento in materia di istruzione, formazione e lavoro” (comma 6)
• all'art.8, Impegni delle parti – risorse umane ed economiche, prevede che Regione e Città metropolitana “Convengono sulla opportunità che alla presente Intesa Generale Quadro seguiranno successivi Accordi attuativi, di volta in volta necessari per condividere i principi ispiratori degli interventi normative regionali di adeguamento della legislazione regionale, ovvero per definire in concreto le opportune azioni amministrative”
Tutto ciò premesso e considerato, gli Enti aderenti al presente Accordo (d'ora in avanti: le parti) convengono su quanto di seguito riportato:
Articolo 1. Finalità e oggetto dell'Accordo
1. Con il presente Accordo attuativo (d'ora innanzi Accordo), le parti concordano sull'esigenza di consolidare il sistema di governance culturale di livello metropolitano7 articolato in ambiti distrettuali, finalizzato a sviluppare una politica culturale territoriale condivisa attraverso azioni di programmazione, coordinamento, valorizzazione, produzione e diffusione culturale.
2. Il presente Accordo ha ad oggetto la collaborazione istituzionale, secondo il modello previsto dall'art. 2, comma 4, della Convenzione quadro richiamata in premessa, per l'integrazione e la valorizzazione delle specifiche vocazioni locali relativamente al tema della cultura, la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse disponibili, la tenuta del livello di qualità dei servizi e dell'offerta culturale sul territorio.
3. Le parti concordano di confermare l'articolazione del territorio metropolitano in Distretti culturali (d'ora in avanti Distretti), quale luogo di programmazione nonché di scambio intellettuale, tecnico e politico.
Articolo 2. Livelli di governance e relativi compiti
1. Le parti, al fine di strutturare la collaborazione istituzionale di cui all'oggetto, individuano i seguenti livelli di governance delle politiche culturali:
− la Città metropolitana di Bologna
− i Distretti culturali
2. La Città metropolitana, anche tramite le sue Istituzioni, nel quadro degli indirizzi nazionali e regionali: promuove e coordina le reti delle attività, degli istituti e dei servizi culturali, in un'ottica di miglioramento complessivo del sistema e di attenzione alle specificità territoriali ed istituzionali, e in particolare:
6 Approvata dal Consiglio metropolitano con Delibera di Consiglio n.59 del 16 dicembre 2015.
7 Vedi nota 2.
• promuove, in accordo con i Distretti, il processo complessivo di realizzazione e consolidamento del sistema di governance condiviso;
• definisce in accordo con i Distretti, a partire dalla pianificazione strategica metropolitana, le linee di intervento a livello metropolitano per le politiche culturali;
• favorisce lo sviluppo delle reti del sistema culturale metropolitano (teatri, istituti culturali, residenze artistiche, ecc.) anche attraverso specifici gruppi di lavoro tematici. Inoltre: a) favorisce l'integrazione delle risorse e il potenziamento della cooperazione bibliotecaria, anche agevolando l'adesione delle biblioteche del territorio alle reti dei servizi metropolitani, favorisce l'attivazione di un sistema bibliotecario a livello metropolitano, promuove l'applicazione degli standard e degli obiettivi di qualità per i servizi bibliotecari e le attività rivolte a favorire l'accesso di tutti i cittadini alla conoscenza e all'informazione; b) attraverso la sua Istituzione Villa Smeraldi-Museo della Civiltà Contadina, promuove la collaborazione tra gli istituti museali pubblici e privati del territorio per il consolidamento e la valorizzazione del Sistema dei Musei metropolitani, anche in raccordo con l'Istituzione Bologna Musei e con gli altri musei della città di Bologna e può stringere accordi formali per la sperimentazione di forme gestionali diverse, che coinvolgano più strutture museali e permettano di condividere e mettere a sistema progetti, risorse, servizi e di rafforzare la propria capacità di essere non solo luoghi di promozione e valorizzazione della cultura, ma anche strumenti di sviluppo economico e sociale del territorio metropolitano o di parti di esso; c) attraverso il suo Archivio storico sviluppa progettazioni di utilità del sistema culturale metropolitano o ad esso connesse;
• può coordinare la programmazione annuale o pluriennale di servizi, attività e progetti culturali a valenza sovradistrettuale o metropolitana, definendo anche i relativi budget e la compartecipazione economica di eventuali soggetti interessati;
• promuove la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, singoli o associati, alla costruzione di un più ampio sistema culturale metropolitano, anche al fine di favorire il consolidamento e il rilancio del tessuto economico, civile e sociale;
• opera per il consolidamento e lo sviluppo dei rapporti con altri soggetti e istituzioni pubbliche e private - in particolare le diverse istituzioni competenti, l'Università, gli istituti di ricerca e le scuole - che fungono da terreno di confronto, raccordo e creazione di servizi per l'attività culturale;
• può ricercare fonti di finanziamento esterne, pubbliche e private, anche attraverso la progettazione diretta europea e i fondi strutturali programmati a livello regionale e nazionale;
• può coordinare programmi di formazione degli operatori pubblici e privati;
• può sviluppare raccolte sistematiche di dati e analisi sul sistema culturale, anche in connessione col sistema socio-economico metropolitano;
• può rappresentare, in accordo con i Distretti e laddove ritenuto opportuno, i Distretti medesimi ed i loro Comuni all'interno di eventuali Accordi o Convenzioni con soggetti esterni;
• promuove il monitoraggio e la verifica congiunta circa l'applicazione di quanto convenuto con il presente Accordo.
3. I Distretti come descritti in apposito allegato al presente Accordo, sono da intendersi quali sistemi di relazione e di integrazione tra i Comuni e/o le Unioni del territorio e specificamente:
• si configurano come luoghi di azione per concertare, a livello territoriale, le progettualità e le priorità, al fine di favorire la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle risorse culturali, professionali ed economiche, pubbliche e private, del territorio
di riferimento e lo sviluppo dei servizi culturali;
• concorrono alla programmazione, pianificazione e realizzazione delle attività, servizi e progetti culturali, adoperandosi per valorizzare le singole eccellenze territoriali e la circuitazione dell'offerta e dei progetti culturali.
4. Relativamente al proprio ambito territoriale, i Distretti:
• valorizzano eventi e rassegne nelle singole realtà comunali, nonché le attività svolte presso gli istituti culturali - biblioteche, musei, archivi - al fine di potenziare ulteriormente la loro fruizione e promozione;
• elaborano la programmazione annuale o pluriennale dei servizi e delle attività culturali distrettuali, e la partecipazione ai progetti per servizi e attività di carattere sovradistrettuale o metropolitano definendo anche il relativo budget e gli oneri a carico di ciascun soggetto interessato;
• collaborano con la Città metropolitana alla valorizzazione delle reti del sistema culturale distrettuale e metropolitano (teatri e residenze artistiche, istituti culturali, ecc.), promuovendo la collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati interessati, anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro tematici, laddove ritenuto opportuno;
• collaborano alla valorizzazione della cultura quale volano economico, potenziando quindi il rapporto di collaborazione con l'ambito turistico, il sistema produttivo con attenzione particolare alle industrie creative, il sistema del welfare metropolitano e in particolare le politiche giovanili, l'istruzione e la formazione, le politiche del lavoro, le politiche socio-sanitarie e sportive.
Articolo 3. Organizzazione dei Distretti
1. Le parti confermano l'ambito territoriale distrettuale e la composizione dei Distretti nonché l'Ente coordinatore di ciascuno di essi come da allegato al presente Accordo.
2. I Comuni afferenti a ciascun Distretto delegano l'Ente coordinatore a rappresentarli negli organismi di coordinamento sotto indicati.
3. All'Ente coordinatore di Distretto compete la rappresentanza degli enti partecipanti nel caso di convenzioni per servizi specifici di ambito sovradistrettuale.
4. Di eventuali modifiche dell'articolazione dei Distretti o dell'incarico di Ente coordinatore decise dai Comuni aderenti ai Distretti interessati sarà data opportuna informazione ai firmatari del presente Accordo.
Articolo 4. Organismi di coordinamento metropolitani
1. Con il presente Accordo, le parti confermano, senza oneri aggiuntivi, il Comitato di Indirizzo metropolitano, d’ora in poi denominato Tavolo metropolitano di indirizzo in materia di cultura (come indicato nell’Intesa Regione-Città metropolitana) e il Comitato Tecnico metropolitano quali Organismi di coordinamento metropolitani.
2. Il Tavolo metropolitano di Indirizzo è composto da:
• il Sindaco metropolitano o il Consigliere metropolitano delegato per materia
• i Sindaci/Presidenti di Unione o gli Assessori delegati per materia rappresentanti dei Distretti
3. Il Tavolo metropolitano di Indirizzo è il luogo di confronto sulle linee di
programmazione regionali a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione dei distretti culturali e concorre, con la definizione degli indirizzi generali in materia di cultura, alla costruzione del Piano strategico metropolitano; esso definisce inoltre le relazioni tra partner pubblici e privati.
4. Il Comitato Tecnico metropolitano è composto da:
• il Dirigente/Responsabile competente della Città metropolitana di Bologna;
• i Dirigenti/Responsabili dei Servizi/Settori culturali dei Distretti, individuati dal Comune coordinatore di Distretto di concerto tra i Comuni/Unioni interessati.
5. Il Comitato Tecnico metropolitano:
• rappresenta la struttura tecnica di attuazione delle linee strategiche indicate dal Tavolo metropolitano di indirizzo;
• programma e coordina - definendo anche i relativi budget - piani di attività e progetti operativi di livello distrettuale e sovradistrettuale o metropolitano;
• raccoglie ed analizza nuove progettualità ed individua strategie di circuitazione delle stesse sul territorio;
• cura e favorisce le sinergie, gli scambi culturali e la conoscenza progettuale tra i singoli Distretti del territorio;
• promuove l'attività di comunicazione, informazione, formazione;
• procede periodicamente al monitoraggio dei progetti distrettuali e sovradistrettuali.
Articolo 5. Organismi di coordinamento distrettuali
1. Nell'ambito di ciascun Distretto si confermano i Comitati di Indirizzo distrettuali e i Comitati Tecnici distrettuali quali organismi di coordinamento distrettuali.
2. I Comitati di Indirizzo distrettuali, composti dai Sindaci/Presidenti di Unione o Assessori competenti per materia dei Comuni/Unioni del Distretto, individuano ambiti di intervento di livello distrettuale e sovradistrettuale per un miglioramento dei servizi e della programmazione culturale e definiscono le linee di politica culturale condivise, da far convergere nel Piano strategico metropolitano.
3. I Comitati Tecnici distrettuali, composti dai Dirigenti/Responsabili competenti dei Comuni/Unioni del Distretto, elaborano e propongono al Comitato Tecnico metropolitano, su base almeno annuale, la programmazione delle attività e dei servizi a valenza distrettuale, sulla base delle informazioni fornite dai singoli Comuni; elaborano altresì proposte operative di programmazione e progettazione delle attività e dei servizi per lo sviluppo culturale distrettuale.
4. Alle riunioni dei suddetti Comitati può essere prevista la partecipazione di rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni pubblici e privati.
Articolo 6. Gruppi di lavoro tematici distrettuali e sovradistrettuali
1. Il Comitato Tecnico metropolitano e i Comitati Tecnici distrettuali possono rispettivamente istituire – disciplinando il loro funzionamento - Gruppi di lavoro tematici metropolitani e distrettuali, negli ambiti relativi agli istituti culturali e allo spettacolo, per l'elaborazione di proposte da sottoporre ai relativi Comitati Tecnici e d'Indirizzo relative agli orientamenti, ai programmi e ai relativi budget, a percorsi formativi per gli operatori, all'analisi e al monitoraggio del contesto culturale nonché dei singoli progetti e attività, agli interventi in ambito promozionale e comunicativo e all'attivazione di nuovi servizi.
2. I Gruppi di lavoro sono composti da rappresentanti tecnici delle parti aderenti all'Accordo; ai gruppi possono partecipare anche rappresentanti tecnici di altre istituzioni pubbliche e private, competenti o esperti negli ambiti di interesse.
3. Le modalità di funzionamento dei Gruppi di lavoro vengono stabilite dal Comitato tecnico distrettuale o metropolitano.
Articolo 7. Risorse finanziarie e umane
1. In relazione ai progetti attinenti al presente accordo e condivisi a livello distrettuale, finalizzati alla realizzazione di servizi o attività:
• i Comuni/Unioni afferenti a ciascun Distretto e partecipanti allo specifico
progetto si impegnano a conferire all'Ente coordinatore del Distretto o del progetto le quote finanziarie concordate sulla base del budget di progetto definito tra le parti;
• la Città metropolitana può sostenere la realizzazione dei progetti, anche finanziariamente, compatibilmente con le disponibilità di bilancio.
2. In relazione ai progetti attinenti al presente accordo e condivisi a livello metropolitano, finalizzati alla realizzazione di servizi o attività:
a) la Città metropolitana:
• si rende disponibile, laddove opportuno, a gestire budget appositamente costituiti per la realizzazione dei progetti;
• si impegna a sostenere la realizzazione dei progetti, anche finanziariamente, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, e a ricercare eventuali ed ulteriori risorse finanziarie.
b) i Comuni/Unioni afferenti a ciascun Distretto e partecipanti allo specifico progetto, compatibilmente alle disponibilità di bilancio e sulla base del programma di lavoro annuale condiviso:
• nell'ambito dello spettacolo e delle attività culturali, si impegnano a versare le quote al soggetto coordinatore del progetto;
• nell'ambito degli istituti culturali, si impegnano a versare le quote all'Ente coordinatore del Distretto o al soggetto coordinatore del progetto, che laddove opportuno provvederà a trasferirle alla Città metropolitana. In particolare, per quanto riguarda i progetti in ambito bibliotecario-archivistico, i Comuni/Unioni firmatari s'impegnano a stanziare una quota pro-capite minima, variabile da euro 0,26 a euro 0,50 per abitante, conferendola all'Ente coordinatore di Distretto o al soggetto coordinatore del progetto, da destinarsi prioritariamente allo sviluppo delle attività, dei progetti e dei servizi delle reti bibliotecarie distrettuali e metropolitane (anche digitali); eventuali aumenti della quota pro-capite o modifiche della suddivisione delle quote potranno essere stabiliti a livello distrettuale in base ai progetti da realizzare.
3. Le parti mettono a disposizione, nell'ambito della presente collaborazione istituzionale atipica di cui all'articolo 2, comma 4, della Convenzione quadro richiamata in premessa, il proprio personale per la partecipazione ai lavori degli organismi previsti dagli artt. 4, 5 e 6, compatibilmente alle esigenze di servizio relative all'espletamento delle funzioni fondamentali di ciascun ente ed all'erogazione dei servizi minimi essenziali previsti dalla legge.
Articolo 8. Accordi con soggetti esterni
1. Le parti promuovono i contenuti e le finalità del presente Accordo presso soggetti esterni di natura pubblica e privata anche sollecitando la loro adesione ai Gruppi di lavoro come previsto dall'art. 6.
2. La Città metropolitana, in rappresentanza dei Comuni/Unioni firmatari, o gli Enti coordinatori di Distretto possono concludere accordi con soggetti esterni finalizzati alla migliore attuazione del presente Accordo e allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio distrettuale e metropolitano.
Articolo 9. Durata dell'accordo e recesso
1. Il presente accordo scade il 31 dicembre 2018, fatto salvo il rinnovo della Convenzione quadro citata in premessa come previsto dall'art. 8 della convenzione stessa o eventuali modifiche o integrazioni che si rendano necessarie in conseguenza di quanto previsto all'art.8 dell'Intesa citata in premessa.
2. E' ammesso il recesso da parte degli Enti sottoscrittori, mediante comunicazione scritta alla Città metropolitana di Bologna ed agli altri Comuni/Unioni del Distretto di
appartenenza.
Articolo 10. Giurisdizione e normativa applicabile
1. Le controversie relative alla presente convenzione sono di competenza del Giudice amministrativo in giurisdizione esclusiva ai sensi dell'articolo 133 del D.lgs. 104/2010 - Codice di giustizia amministrativa.
2. Per tutto quanto non previsto le parti fanno espresso rinvio alla Legge 56/2014, al D.Lgs. 267/2000 - T.U.E.L., in quanto compatibile e allo Statuto della Città metropolitana di Bologna.
3. La registrazione è prevista in caso d'uso.
"Letto confermato e sottoscritto digitalmente ai sensi dell’art. 15, comma 2 bis, della L. 241/90, così come modificato dall’art. 6 comma 2 legge 221/2012”
Il Sindaco della Città metropolitana di Bologna il Sindaco del Comune di Alto Reno Terme
Il Sindaco del Comune di Anzola dell'Xxxxxx Il Sindaco del Comune di Baricella
Il Sindaco del Comune di Bologna
Il Sindaco del Comune di Borgo Tossignano Il Sindaco del Comune di Budrio
Il Sindaco del Comune di Calderara di Reno Il Sindaco del Comune di Camugnano
Il Sindaco del Comune di Casalecchio di Reno Il Sindaco del Comune di Casalfiumanese
Il Sindaco del Comune di Castel del Rio Il Sindaco del Comune di Castel Guelfo
Il Sindaco del Comune di Castel San Xxxxxx Il Sindaco del Comune di Castenaso
Il Sindaco del Comune di Crevalcore Il Sindaco del Comune di Dozza
Il Sindaco del Comune di Fontanelice
Il Sindaco del Comune di Granarolo dell'Xxxxxx Il Sindaco del Comune di Imola
Il Sindaco del Comune di Lizzano in Belvedere Il Sindaco del Comune di Loiano
Il Sindaco del Comune di Malalbergo Il Sindaco del Comune di Medicina
Il Sindaco del Comune di Minerbio Il Sindaco del Comune di Molinella
Il Sindaco del Comune di Monghidoro
Il Sindaco del Comune di Monte San Xxxxxx Il Sindaco del Comune di Monterenzio
Il Sindaco del Comune di Mordano
Il Sindaco del Comune di Ozzano dell'Xxxxxx Il Sindaco del Comune di Pianoro
Il Sindaco del Comune di Sala Bolognese
Il Sindaco del Comune di San Xxxxxxxx in Persiceto Il Sindaco del Comune di San Xxxxxxx di Savena
Il Sindaco del Comune di Sant'Agata Bolognese Il Sindaco del Comune di Sasso Marconi
Il Sindaco del Comune di Valsamoggia Il Sindaco del Comune di Zola Predosa
Il Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese (per i Comuni di Castel d'Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Xxxxxxxx Xxxxxxx, Marzabotto, Monzuno, San Xxxxxxxxx Xxx di Sambro, Vergato)
Il Presidente dell'Unione Reno Galliera (per i Comuni di Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello d'Argile, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Xxxxxx in Casale)
ALLEGATO ALL'ACCORDO: ELENCO DEI DISTRETTI CULTURALI
DISTRETTO CASALECCHIO
Comune di Casalecchio di Reno Comune di Monte San Xxxxxx Comune di Sasso Marconi
Comune di Valsamoggia Ente coordinatore
Comune di Zola Predosa
DISTRETTO IMOLESE
Comune di Borgo Tossignano Comune di Casalfiumanese Comune di Castel del Rio Comune di Castel Guelfo
Comune di Castel San Xxxxxx Terme Comune di Dozza
Comune di Fontanelice
Comune di Imola Ente coordinatore
Comune di Medicina Comune di Mordano
DISTRETTO MONTAGNA
Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese Ente coordinatore
Comune di Castel d'Aiano Comune di Castel di Casio Comune di Castiglione dei Pepoli Comune di Gaggio Montano Comune di Grizzana Morandi Comune di Marzabotto
Comune di Monzuno
Comune di San Xxxxxxxxx Xxx di Sambro Comune di Vergato
Unione dell'Alto Reno Ente coordinatore
Comune di Alto Reno Terme Comune di Camugnano Comune di Lizzano in Belvedere
DISTRETTO PIANURA EST
Unione Reno-Galliera Ente coordinatore
Comune di Argelato Comune di Baricella Comune di Bentivoglio Comune di Budrio
Comune di Castelmaggiore Comune di Castello d'Argile Comune di Castenaso Comune di Galliera
Comune di Granarolo dell'Xxxxxx Comune di Malalbergo
Comune di Minerbio Comune di Molinella Comune di Pieve di Cento
Comune di San Giorgio di Piano Comune di San Xxxxxx in Casale
DISTRETTO PIANURA OVEST
Comune di Anzola dell'Xxxxxx Comune di Calderara di Reno
Comune di Crevalcore Ente coordinatore
Comune di Sala Bolognese
Comune di San Xxxxxxxx in Persiceto Comune di Sant'Agata Bolognese
DISTRETTO SAN XXXXXXX
Comune di Loiano Comune di Monghidoro Comune di Monterenzio
Comune di Ozzano dell'Xxxxxx Comune di Pianoro
Comune di San Xxxxxxx di Savena Ente coordinatore