PROGETTO DELLA PRIMA LINEA TRANVIARIA DI BOLOGNA – LINEA ROSSA
PIANO DI GESTIONE INFORMATIVA (pGI)
PROGETTO DELLA PRIMA LINEA TRANVIARIA DI BOLOGNA – LINEA ROSSA
Progettazione della prima linea tranviaria di Bologna (Linea Rossa): affidamento del servizio di Progettazione Definitiva comprese le attività di modellazione e
di gestione informativa.
Codice documento: | B381-D-GEN-pGI_All-9-Pubblicazione -L0_A0 | 07/11/2020 |
Responsabile: | Xxxxx Xxxxxxxx | |
Tipo documento: | pGI | |
Titolo: | Piano Gestione Informativa | |
Referente: | Xxxx Xxxxxxx | |
N. Revisione | [Commenti] |
SOMMARIO
1.2 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO 5
1.3 PRIORITÀ STRATEGICHE GENERALI 7
2.1 CARATTERISTICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI DELL’INFRASTRUTTURA HARDWARE E SOFTWARE 13
2.1.1 INFRASTRUTTURA HARDWARE 13
2.1.2 INFRASTRUTTURA SOFTWARE 14
2.2 FORNITURA E SCAMBIO DATI 16
2.2.1 FORMATI DA UTILIZZARE 16
2.2.2 SPECIFICHE AGGIUNTIVE PER L’INTEROPERABILITÀ 17
2.3 INFRASTRUTTURA DI CONDIVISIONE DATI 19
2.3.1 ACDAT – AMBIENTE DI CONDIVISIONE DI DATI 19
2.3.2 ACDOC – ARCHIVIO DI CONDIVISIONE DI DOCUMENTI 21
2.4 SISTEMA COMUNE DI COORDINATE DI RIFERIMENTO DELL’AREA DI PROGETTO 21
2.5 SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE E DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTI 22
2.5.1 DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTI 22
3.1 INTRODUZIONE AL PROCESSO GESTIONALE 24
3.2 OBIETTIVI INFORMATIVI STRATEGICI 28
3.2.1 OBIETTIVI E USI DEL MODELLO IN RELAZIONE ALLE FASI DEL PROCESSO 28
3.2.2 ELABORATO GRAFICO DIGITALE 30
3.3 LIVELLO DI SVILUPPO DEGLI OGGETTI 30
3.4.1 DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA INFORMATIVA DELL’APPALTATORE 34
3.4.3 IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI PROFESSIONALI 37
3.5 STRUTTURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE 38
3.5.1 STRUTTURAZIONE DEI MODELLI INFORMATIVI 38
3.5.2 FLUSSI E PROCESSO DELLA MODELLAZIONE INFORMATIVA 39
3.5.3 PROTOCOLLI DI MODELLAZIONE 39
3.5.4 DIMENSIONE MASSIMA DEI FILE DI MODELLAZIONE 41
3.6 MODALITÀ DI CONDIVISIONE DEI DATI, INFORMAZIONI E CONTENUTI INFORMATIVI 41
3.6.1 AMBIENTE DI LAVORO CONDIVISO ACDAT (CDE) 41
3.6.2 GESTIONE DATI IN ENTRATA 44
3.6.3 GESTIONE DATI IN USCITA 45
3.6.4 DENOMINAZIONE DEI FILE DI LAVORO 45
3.7 PROCEDURA DI COORDINAMENTO E PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DELLA MODELLAZIONE 47
3.7.1 COORDINAMENTO MODELLI 47
3.7.2 MEETING DI PROGETTO DEL TEAM DI LAVORO 48
3.8 PROCEDURE DI VERIFICA, VALIDAZIONE DI MODELLI, OGGETTI E/O ELABORATI 49
3.8.1 DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DI VALIDAZIONE 49
3.8.2 STATI DI LAVORAZIONE E APPROVAZIONE 49
3.8.3 DEFINIZIONE DELL'ARTICOLAZIONE DELLE OPERAZIONI DI VERIFICA 50
3.8.4 ANALISI DELLE INTERFERENZE 51
3.8.5 ANALISI DELLE INCOERENZE 53
3.8.6 DEFINIZIONE DELLE MODALITÀ DI RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE E DELLE INCOERENZE 54
3.9 MODALITÀ DI GESTIONE DEI MODELLI 4D E 5D 55
3.9.1 MODALITÀ DI GESTIONE DELLA PROGRAMMAZIONE (4D - PROGRAMMAZIONE) 55
3.9.2 MODALITÀ DI GESTIONE INFORMATIVA ECONOMICA (5D - COMPUTI, ESTIMI E VALUTAZIONI) 56
3.11.1 EMISSIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO 57
3.12 TUTELA E SICUREZZA DEL CONTENUTO INFORMATIVO 58
1. PREMESSA
Il presente documento denominato Piano di Gestione Informativa o pGI fornisce una descrizione dettagliata, preparato dal RTP di progettazione, per illustrare come si intendono raggiungere e rispettare gli obiettivi e i requisiti definiti dalla Stazione Appaltante nel Capitolato Informativo (2020 04 02 allegato 1_Capitolato BIM).
1.2 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO
Il presente Piano di Gestione Informativa fornisce l’esplicitazione definitiva ed operativa della modalità di gestione informativa del processo in risposta al servizio delle attività di progettazione e delle connesse verifiche attraverso l’uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture (art.23, comma 13, D.lgs. n. 50/2016), per la realizzazione del progetto definitivo denominato “Prima Linea Tranviaria di Bologna – Linea Rossa”.
Tale servizio è affidato dal Comune di Bologna, d’ora in avanti Stazione Appaltante.
La Linea Rossa è la prima di una rete tranviaria strutturata in 4 linee prevista a regime dal “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)” di Bologna approvato il 27 novembre 2019 con l’obiettivo di migliorare il sistema della mobilità del territorio metropolitano contribuendo a ridurne gli impatti ambientali.
Il tracciato della Linea Rossa è lungo poco più di 15 km dal capolinea ovest “Terminal Xxxxxx Xxxxxx”, posto a Borgo Panigale, a quello est “Facoltà di Agraria”, a cui si aggiunge un ramo di collegamento lungo circa 1,3 km dalla biforcazione su via Xxxx Xxxx al capolinea nord “Terminal Michelino” posto nei pressi del parcheggio Michelino. Lungo il tracciato sono ubicate 30 fermate (poste a una interdistanza di circa 400 m una dall’altra) sulla tratta Borgo Panigale – Facoltà di Agraria e un’ultima fermata sulla diramazione verso il Terminal Michelino.
Nel quartiere Borgo Panigale-Reno, ad ovest dell’intersezione tra via Xxxxx Xxxxxx Xxxxxx e via Persicetana, è stata individuata l’area dove verrà realizzato un deposito in cui verranno eseguite
tutte le attività di manutenzione, verranno ricoverate le vetture al termine del servizio, e in cui
saranno collocati gli uffici dell’operatore che avrà in carico l’esercizio della nuova linea.
Il deposito non sarà solo a servizio della linea rossa, ma in esso saranno effettuate le attività di
manutenzione di tutti i veicoli dell’intera rete tranviaria di Bologna.
Nella zona del Pilastro, in prossimità del terminal est, il progetto prevede la realizzazione di un secondo deposito ausiliario, destinato principalmente al ricovero delle vetture necessario per l’inizio del servizio nelle prime ore della giornata.
Per la parte predominante del percorso la linea tranviaria si sviluppa su una sede riservata a doppio binario, con l’obiettivo di ridurre tutte le interferenze con le altre componenti della mobilita urbana, sia pubbliche che private.
Vi sono alcune eccezioni: sul ponte che scavalca la ferrovia all’altezza della fermata SFM di Borgo Panigale il tram viaggerà in promiscuo con il resto del traffico; sul Pontelungo invece è prevista una soluzione con un binario unico “banalizzato” posto al centro della carreggiata (le due fermate del tram poste prima e dopo il ponte serviranno per garantire l’alternanza del passaggio dei tram nelle due direzioni); un ulteriore tratto in promiscuo è previsto su via San Donato.
In centro, invece è previsto un unico binario su via San Felice in direzione centro tra via Riva Reno e via Marconi, mentre in senso opposto il tram percorrerà xxx xxxxx Xxxx x xxx Xxxx Xxxx.
Il tratto di via Xxx Xxxxx sarà in promiscuo con gli altri mezzi pubblici, mentre in via Indipendenza si prevede il passaggio esclusivo del tram e la chiusura al resto del traffico per sette giorni su sette.
Tutto il tratto tra porta San Felice e il ponte di via Matteotti sarà effettuato senza la presenza di linee aeree di contatto essendo previsto l’utilizzo di tram con possibilità di accumulo di energia a bordo.
Il progetto si farà carico di una riorganizzazione complessiva delle strade coinvolte e di una riqualificazione delle medesime. Saranno rifatti marciapiedi, illuminazione pubblica, percorsi ciclabili. È prevista una riorganizzazione degli stalli di sosta presenti lungo il tracciato e la realizzazione di nuovi parcheggi compensativi della sosta che sarà necessario in parte ridurre o
eliminare lungo il percorso. Si procederà inoltre allo spostamento e al rifacimento dei sottoservizi presenti.
Figura 1 - Tracciato line Rossa
1.3 PRIORITÀ STRATEGICHE GENERALI
La richiesta, da parte della Stazione Appaltante, dell’uso di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, è finalizzato al raggiungimento delle priorità strategiche ritenute rilevanti dalla Stazione Appaltante – Comune di Bologna – per il perseguimento dei seguenti obiettivi generali:
• maggiore coordinamento delle progettazioni multidisciplinari;
• ottimizzazione delle fasi di progettazione e di successiva esecuzione nel rispetto dei tempi contrattuali;
• miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori impiegati nel cantiere;
• mitigazione del rischio delle varianti in corso d’opera;
• maggiore controllo dei tempi di esecuzione dei lavori;
• disponibilità di informazioni attendibili ed utili per la gestione dell’opera nella successiva fase di esercizio;
• processi decisionali maggiormente supportati da informazioni tempestive, aggiornate
ed attendibili lungo tutto il ciclo di vita dell’opera.
Nella tabella seguente sono riassunti gli interventi funzionali che compongono il progetto BIM della “Prima Linea Tranviaria di Bologna – Linea Rossa”, per ulteriori dettagli si rimanda all’allegato B381-D-GEN-pGI_All-1_Suddivisione_modelli-L0_A0:
INTERVENTI | DESCRIZIONE LAVORI | ATTIVITÀ PREVISTE |
A | Capolinea Ovest "Xxxxxx Xxxxxx" | Progetto Definitivo |
B | Tratta linea tramviaria principale | Progetto Definitivo |
C | Tratta linea tramviaria centro storico senza L.d.C. | Progetto Definitivo |
D | Tratta linea tramviaria Via Matteotti / P.zza Unità | Progetto Definitivo |
E | Tratta linea tramviaria diramazione Nord (Capolinea “Michelino”) | Progetto Definitivo |
F | Tratta linea tramviaria diramazione Est (Capolinea “Facoltà di Agraria”) | Progetto Definitivo |
Fermo restando i contenuti e gli obiettivi della progettazione di cui all’art. 23 del D.lgs. 50/2016 ed in relazione alle priorità strategiche sopra descritte, per questo specifico progetto, la Stazione Appaltante ha individuato i seguenti obiettivi di progetto:
• disporre sempre di informazioni precise, aggiornate e facilmente reperibili;
• verifica dell’affidabilità, congruenza, completezza, ed eventuale implementazione delle informazioni contenute nei diversi modelli disciplinari anche ai successivi livelli progettuali;
• individuazione ed approfondimento ad ogni livello di progettazione dei lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti dalla Stazione Appaltante e dalla complessità dell’opera;
• definizione degli elementi necessari al livello di progettazione definitiva ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni e approvazioni, nonché la quantificazione definitiva del limite di spesa per la realizzazione e del relativo cronoprogramma,
attraverso l'utilizzo del prezzario EPRE (Elenco Prezzi della Regione Xxxxxx-Romagna) vigente o prezzario equivalente;
• garantire un controllo reale ed affidabile sui costi di progetto preventivati;
• determinare in ogni dettaglio le fasi di esecuzione del progetto da realizzare, il relativo costo previsto, il cronoprogramma;
• coordinare gli aspetti legati alla sicurezza sia in fase di progettazione che in fase di esecuzione;
• determinare il livello di definizione di ogni elemento del progetto tale che ogni oggetto risulti essere attendibile e utile per le successive fasi di progettazione, direzione ed
esecuzione lavori, nonché per l’intero ciclo di vita dell’opera oltre che l’impatto sulla
comunità;
• favorire un ambiente di lavoro collaborativo che faciliti il coordinamento della progettazione multidisciplinare.
La produzione, il trasferimento e la condivisione dei contenuti del progetto avverranno attraverso supporti informativi digitali in un ambiente di condivisione dei Dati - ACDat, pur permanendo la prevalenza contrattuale della documentazione consegnata con formattazione PDF oppure PDF/A corredati da “firma digitale” (come previsto dal disciplinare di gara) di tutti gli
elaborati oggetto dell’incarico.
Dato | Elemento conoscitivo intangibile elementare interpretabile all'interno di un processo di comunicazione attraverso regole e sintassi preventivamente condivise. |
Informazione | Insieme di dati organizzati secondo un determinato scopo ai fini della comunicazione di una conoscenza all'interno di un processo. |
Contenuto informativo | Insieme di informazioni organizzate secondo un determinato scopo ai fini della comunicazione sistemica di una pluralità di conoscenze all'interno di un processo. |
Elaborato Informativo | Veicolo informativo di rappresentazione di prodotti e processi del settore costruzioni. Nota: Gli elaborati si suddividono in: grafici, documentali e multimediali, ed in ragione delle discipline e loro specializzazioni |
Modello informativo | Veicolo informativo di virtualizzazione di prodotti e processi del settore costruzioni. Nota: I modelli possono essere virtualizzati in senso grafico, documentale e multimediale, e suddivisi in ragione delle discipline cui fanno riferimento (tecnica, economica, ecc.) e per specializzazioni (architettura, strutture, finanza, ecc.) |
Oggetto | Virtualizzazione di attributi geometrici e non geometrici di entità finite, fisiche o spaziali, relative ad un’opera, o ad un complesso di opere, ed i loro processi. Nota: Sono Oggetti: i sistemi, i subsistemi i componenti; le aree funzionali omogenee, gli spazi funzionali omogenei e gli spazi; le attrezzature, le risorse umane, i prodotti. Nell’economia dei processi non per tutti gli oggetti si ha convenienza ad eseguirne una virtualizzazione grafica. Ad esempio, nella virtualizzazione grafica di un subsistema murario, non vi è convenienza a virtualizzare graficamente ogni singolo elemento per muratura (blocchi, mattoni, ecc.) suo componente. |
Elaborato 2D | Rappresentazione grafica dell’Opera o suoi elementi in funzione del piano (geometrie bidimensionali). |
Modello 3D | Virtualizzazione grafica dell’Opera o suoi elementi in funzione dello spazio (geometrie tridimensionali). |
Modello (BIM) specialistico | Virtualizzazione grafica dell’Opera o suoi elementi in funzione di una specializzazione disciplinare, comprendente parametri geometrici e non. |
Modello (BIM) federato | Virtualizzazione grafica dell’Opera o suoi elementi in funzione delle operazioni di coordinamento tra i modelli specialistici, comprendente parametri geometrici e non. |
ACDat | Ambiente di condivisione dei dati |
ACDoc | Archivio di Condivisione dei Documenti |
CI | (Capitolato Informativo) Esplicitazione delle esigenze e dei requisiti informativi richiesti dalla Stazione Appaltante al Prestatore del servizio. |
oGI | (Offerta di Gestione Informativa) Esplicitazione e specificazione della gestione informativa offerta dal Prestatore del servizio in risposta alle esigenze ed i requisiti richiesti dalla Stazione Appaltante. |
pGI | (piano per la Gestione Informativa) Pianificazione operativa della gestione informativa attuata dal Prestatore del Servizio in risposta alle esigenze ed al rispetto dei requisiti della Stazione Appaltante. |
Formato proprietario | Formato di file basato su specifiche sintassi di dominio non pubblico il cui utilizzo è limitato a specifiche condizioni d’uso stabilite dal proprietario del formato. Nota: alcuni esempi di formati proprietari di particolare interesse per il campo di applicazione della presente parte della norma sono: nwd, .dwg, .rvt, .pln, .dgn, .cgr, .smv, .docx, .xlsx, ecc. |
Formato aperto | Formato di file basato su specifiche sintassi di dominio pubblico il cui utilizzo è aperto a tutti gli operatori senza specifiche condizioni d’uso. Nota: alcuni esempi di formati aperti di particolare interesse per il campo di applicazione della presente parte della norma sono .IFC, .pdf, .xml, .csv, .txt, .LandXML, .shp, .GML ecc. |
IFC | Industry Foundation Classes |
WBS | (Work Breakdown Structure) scomposizione gerarchica delle opere da eseguire in cui ogni livello successivo comporta una definizione più dettagliata del lavoro previsto. |
WBE | (Work Breakdown Elements) il livello intermedio della gerarchia definita dalla WBS. Il WBE è il raggruppamento di una serie di attività elementari che rappresentano gli elementi base della WBS. |
WP | (Work Package) il livello più basso della gerarchia definita dalla WBS. Il WP sono gli elementi in base ai quali è possibile effettuare la stima dei tempi e dei costi dell’opera. |
Opera | Prodotto risultante del settore delle costruzioni inteso come edificio od infrastruttura o, comunque, il risultato di un insieme di lavori, che di per sé esplichi una funzione economica o tecnica. Le opere comprendono sia quelle che sono il compimento di un insieme di lavori edilizi o di ingegneria civile o militare, sia quelle di presidio e difesa ambientale e di ingegneria naturalistica. Prodotto risultante della produzione edilizia e dell’ingegneria civile, militare, ambientale. |
Sistema | Parte tecnologica, tangibile, di un’opera. Composizione più o meno articolata di sottosistemi combinati tra loro in ragione della comune rispondenza ad una funzione aggregatrice. Generalmente differenziati in: sistemi costruttivi o architettonici, sistemi strutturali, sistemi impiantistici, sistemi ambientali. |
Sottosistema | Parte tecnologica, tangibile, di un sistema appartenente ad un’opera. Composizione più o meno articolata di singoli componenti combinati tra loro in ragione della comune rispondenza ad una funzione aggregatrice. Assolve una propria funzione caratterizzante e costituisce parte di un sistema, assolvendone (o contribuendo ad assolverne) una o più funzioni specifiche. Generalmente differenziati in sottosistemi costruttivi o architettonici, sottosistemi strutturali, sottosistemi impiantistici, sottosistemi ambientali |
SA | Stazione Appaltante |
Il RTP segue per la redazione del presente OdGI e successivo pGI le seguenti norme in tema di digitalizzazione e gestione informativa:
- Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 1° dicembre 2017, n. 560 (art.3,4,7);
- UNI 11337:2017 “Edilizia e opere di ingegneria civile - Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni – Parti 1-4-5-6-7;
- Decreto Legislativo n. 50/2016 ss.mm.ii (Codice dei Contratti) ove applicabile;
- Xxxxx XXX EN ISO 16739:2016 – Industry Foundation Classes (IFC);
- Leggi vigenti in materia di edilizia, urbanistica, ambiente, sicurezza, sismica, impiantistica e altri.
In questa sezione vengono definite le specifiche minime e/o vincolanti della strumentazione hardware e software di cui il presente raggruppamento utilizzerà in fase di sviluppo della progettazione in ambiente BIM, che è richiesta la messa a disposizione da parte dell’Appaltatore.
2.1 CARATTERISTICHE TECNICHE E PRESTAZIONALI DELL’INFRASTRUTTURA HARDWARE E
SOFTWARE
Il BIM concentra il contenuto informativo di un progetto in strutture dati collegate tra loro (Modelli). Questo, oltre a rendere necessario un rigore nell’organizzazione del lavoro, richiede evidentemente l’utilizzo di strumenti SW (Authoring) in grado di organizzare questa mole di dati (maggiore rispetto alla progettazione tradizionale). Ciò comporta di conseguenza un consumo maggiore di risorse Hardware che vanno dalla necessità di una maggiore capacità elaborativa dei computer a maggiori prestazioni della intera infrastruttura ICT dell’azienda.
La scrivente dichiara di essere in grado di soddisfare requisiti richiesti dalla Committente, in materia di dotazione hardware e software, al fine di produrre e scambiare i contenuti geometrici ed informativi necessari, mediante l’ACDat che la stessa metterà a disposizione. L’Affidataria dichiara inoltre di poter mettere a disposizione della Committente e degli altri “stakeholders” la propria piattaforma software di condivisione dati ed in particolare: Autodesk BIM 360. La strumentazione hardware di cui si dispone e che potrà essere utilizzata, è di seguito schematizzata.
MODELLAZIONE INFORMATIVA E COORDINAMENTO | ||
N°. WORKSTATION | CPU | SISTEMA OPERATIVO |
8 tower | Intel Core i7 3.6 GHz | Windows 10 64 bit |
1 tower | Intel Core i7 4.0 GHz | Windows 10 64 bit |
10 tower | Intel Core i7 3.4 GHz | Windows 10 64 bit |
2 tower | Intel Core i5 3.3 GHz | Windows 10 64 bit |
8 tower | Intel Core i3 3.5 GHz | Windows 7 64 bit |
1 tower | Intel Core i5 3.3 GHz | Windows 7 64 bit |
1 tower | Intel Core i5 2.9 GHz | Windows 10 64 bit |
1 tower | Intel Core i5 2.67 GHz | Windows 7 64 bit |
4 laptop | Intel Core i7 2.20 GHz | Windows 10 64 bit |
DOTAZIONE MINIMA HARDWARE | ||
OBIETTIVO | SPECIFICHE | |
Processazione grafica | Processore | CUDA 1156 mhz - 8192 DMB GDDR 5 |
Archiviazione temporanea dati | Memoria di archiviazione | 500 GB |
Archiviazione e back-up dati | Memoria di archiviazione | NAS doppio disco 2 TB |
Trasmissione dati | Rete | Fibra ottica Fino a 1000 mbps |
Visualizzazione dati | Monitor | 24” ris max. 1910 x11080 |
Risoluzione grafica | Scheda | GEFORCE GTX 1070 |
Processazione dati | Processore | CORE i3 -6700 CPU @ 3.5 GHz |
RAM | 16 GB | |
Scambio dati fisico lettura e scrittura | Supporti rimovibili | DVD; BLUE RAY; USB lettura e scrittura |
Al crescere della complessità dell’Architettura di sistema, già di per sé complessa in una società di Ingegneria, diviene imprescindibile l’attività di presidio sugli standard software in uso proprio al fine di assicurare l’omogeneità delle versioni utilizzate e la compatibilità.
Il presente RTP espone di seguito una tabella riepilogativa dell’infrastruttura software, di cui si è dotata per sviluppare la progettazione in ambiente BIM, sia per quanto riguarda la modellazione e rappresentazione grafica, sia per la gestione informativa. I software a disposizione sono dotati di regolare contratti di licenza d’uso, in relazione a quanto indicato nel punto 2.1.1 del CI, e i sistemi utilizzati sono per lo più basati su piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, in grado di leggere, scrivere e gestire, oltre al formato proprietario, anche i file in formato aperto *.ifc. In alcuni casi è stato necessario utilizzare software non conformi ai protocolli di scambio BIM, in merito si riportano le specifiche relative all’utilizzo e a formati utilizzati per condividere le informazioni tra i vari software a disposizione dell’affidatario.
DISCIPLINA | ATTIVITÀ | SOFTWARE | VERSIONE |
Definizione dello stato di fatto | Modello digitale del terreno | Autodesk Civil 3D Autodesk ReCap Digicorp CivilDesign | 2020 2020 R.12 |
Progettazione architettonica | Modellazione BIM | Autodesk Revit | 2020 |
Verifica del modello BIM | Autodesk Revit | 2020 | |
Progettazione dell’infrastruttura | Modellazione BIM | Autodesk Civil 3D Digicorp CivilDesign | 2020 R.12 |
Calcolo e verifiche normative | Autodesk Civil 3D Digicorp CivilDesign | 2020 R.12 | |
Verifica del modello BIM | Autodesk Navisworks Nemetschek Solibri | 2020 2020 | |
Progettazione strutturale | Modellazione | Revit Structure Graphisoft ArchiCAD Tekla Structure | 2020 23 2020 |
Calcolo | Midas GEN Max – Muri di sostegno Paratie Plus | 2020 15 2020 | |
Verifica del modello BIM | Revit Structure Graphisoft ArchiCAD Tekla Structure | 2020 23 2020 | |
Progettazione impianti | Modellazione BIM | Autodesk Revit | 2020 |
Calcolo | |||
Verifica del modello BIM | Autodesk Revit | 2020 | |
Coordinamento | Modellazione BIM | Autodesk Infraworks | 2020 |
Verifica interna del modello BIM del sito (site model) | Autodesk Navisworks Nemetschek Solibri | 2020 2020 | |
Creazione di modelli federati attraverso l’aggregazione delle singole discipline | Autodesk Navisworks Nemetschek Solibri | 2020 2020 |
Verifica delle Interferenze interdisciplinari | Autodesk Navisworks Nemetschek Solibri | 2020 2020 | |
Project management | Programmazione delle fasi e cronoprogramma (4D) | Microsoft Project Autodesk Navisworks | 2020 |
Stima dei costi | Computo metrico e computo metrico estimativo (5D) | ACCA Primus | 2020 |
I software descritti al punto 2.1.2 consentiranno di garantire l’interoperabilità tra diversi formati, che si riportano di seguito, in base all’utilità ed alla disciplina di progetto previste per l’espletamento del servizio.
Viene di seguito presentata una tabella esemplificativa dei formati file utilizzati conformi alle richieste in fase di Capitolato:
INTEROPERABILITÀ DEI FORMATI SOFTWARE DELL’AFFIDATARIA | |||
AMBITO | UTILITÀ | FORMATO PROPRIETARIO | FORMATO INTEROPERABILE APERTO |
Sottoservizi | Modellazione BIM | *.dwg | *.ifc; *.pdf; *dxf |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Architettura/ Sistemazioni urbanistiche | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *dwg; | *.ifc; *.pdf; *dxf |
Rendering | *atl; *dwf; | *.pdf; | |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Strutture | Modellazione BIM | *.rvt; *.rtd; *.pln; *.pla; *.db1 | *.ifc; *.pdf; *dxf |
Analisi e calcolo | *.mgb; *dat; *pplus | *.dxf; *.ifc | |
Relazioni | *.doc; *.xls; | ||
Tracciamento | Progettazione | *.dwg; | *.ifc; *LandXML*dxf; *.pdf; |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Armamento | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *.rtd; | *.ifc; *.pdf; |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Segnalamento e semaforizzazione | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *dwg; | *.ifc; *.pdf; *dxf |
Schemi | *.dwg; *.doc; *.xls; | ||
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Trazione elettrica | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *.rtd; | *.ifc; *.pdf; |
Analisi e calcolo | *.xls; | ||
Schemi e relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Illuminazione | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *dwg; | *.ifc; *.pdf; *dxf |
Calcolo | *.ldt; | *.pdf; | |
Schemi e relazioni | *.dwg; *.doc; | *.pdf; *.rtf; | |
Model checking | Aggregazione in IFC | *.rvt; | *.ifc; *.pdf; |
Controllo interferenze e incoerenze | *.nwd; *.doc; | *.pdf; *.txt; *.xml; | |
Rapporti | *.dwg; *.doc; | *.pdf; *.rtf; | |
Gestione cantiere | Modellazione BIM | *.rvt; *.sat; *.rtd; *dwg | *.pdf; *.rtf; *.ifc; |
Sicurezza | *.dsf2; | *.pdf; | |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Manutenzione | Programmazione | *.mtp; | *.pdf; *.rtf; |
Relazioni | *.dwg; *.doc; *.xls; | *.pdf; *rtf; | |
Programmazione | Programmazione Lavori | *.mpp; *.mpt | *.pdf; *.xps |
Stima dei costi | Computo e contabilità | *.dcf; *.xls | *.pdf; |
2.2.2 SPECIFICHE AGGIUNTIVE PER L’INTEROPERABILITÀ
Il RTP metterà a disposizione della Stazione Appaltante i documenti digitali in formato aperto IFC 2x3, IFC 4, secondo UNI EN ISO 16739:2016, garantendo che nel passaggio dal formato proprietario di lavorazione utilizzato al formato IFC non ci siano perdite di dati, fatta eccezione per casi specifici che saranno meglio dettagliati all’interno del pGI.
Si riporta di seguito il contenuto informativo minimo degli oggetti modellati a seconda della disciplina coinvolta.
TABELLA: CONTENUTO INFORMATIVO MINIMO OGGETTI MODELLATI | |
MODELLI | CONTENUTO INFORMATIVO MINIMO |
MODELLO DIGITALE DEL TERRENO | Superfice espressa in m2 Numero di punti |
MODELLO DIGITALE DELLO SCENARIO DI NON PROGETTO | Mesh Realistica per visualizzazione 3D |
MODELLO DIGITALE DEL TRACCIATO PLANO-ALTIMETRICO | Caratteristiche Geometriche Planimetriche Caratteristiche Geometriche Altimetriche |
MODELLO DIGITALE PACCHETTO STRADALE/FERROVIARIO | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o sottosistema infrastrutturale di appartenenza |
MODELLO DIGITALE DI IDRAULICA | Codifica WBS Quantità di base degli oggetti |
MODELLO DIGITALE PIAZZALI E PARCHEGGI | Codifica WBS Quantità di base degli oggetti |
MODELLO ARCHITETTONICO DELLE OPERE PUNTUALI | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Finiture previste Particolari proprietà fisiche quando applicabili (Resistenza termica, potere fonoisolante, ecc.) Classe di Resistenza al fuoco |
MODELLO STRUTTURALE DELLE OPERE PUNTUALI | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Finiture previste Particolari proprietà fisiche quando applicabili (Resistenza alla compressione, resistenza alla trazione, ecc.) Classe di Resistenza al fuoco |
MODELLO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolarità fisiche quando applicabili |
MODELLO DEGLI IMPIANTI MECCANICI | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolari proprietà fisiche quando applicabili (portata di progetto, velocità di progetto, perdite di carico, …) |
MODELLO DELLA TRAZIONE ELETTRICA | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) |
Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolari proprietà fisiche quando applicabili (potenza elettrica assorbita, voltaggio, tipo di alimentazione elettrica, …) | |
MODELLO DELLE RETI DI TELECOMUNICAZIONE | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolarità fisiche quando applicabili |
MODELLO DEGLI IMPIANTI DI SEGNALAMENTO | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolarità fisiche quando applicabili |
MODELLO DEGLI ELEMENTI DI ACUSTICA E DELLE OPERE A VERDE | Codifica WBS Fase realizzativa prevista Quantità di base degli oggetti (dimensioni geometriche, area, volume, …) Materiale costituente l’oggetto Sistema o Rete di appartenenza Particolarità fisiche quando applicabili |
2.3 INFRASTRUTTURA DI CONDIVISIONE DATI
2.3.1 ACDAT – AMBIENTE DI CONDIVISIONE DI DATI
La fase di progettazione e modellazione, relativa ai software BIM Authoring Infrastrutturali, verrà
sviluppata in modalità collaborativa con l’utilizzo della piattaforma Autodesk BIM360.
La tecnologia in oggetto permette, grazie alla gestione delle autorizzazioni degli utenti e la suddivisione in gruppi di lavoro, di operare su un modello condiviso collocato all’interno della piattaforma di collaborazione: ciascun utente, in base alla relativa autorizzazione su BIM360, potrà modificare le cartelle o i file solo di propria competenza.
Tutte le società del RTP utilizzeranno la medesima Piattaforma di collaborazione; ciascun attore coinvolto nel processo sarà profilato per la commessa in oggetto, che sarà resa disponibile mediante l’utilizzo, se è ritenuto opportuno durante l’architettura del sistema, di server in ambiente cloud.
Per quanto riguarda la condivisione del progetto con la Stazione Appaltante, il RTP metterà a disposizione della suddetta un profilo utente dell’ACDat utilizzato e garantirà l’accesso al progetto da remoto tramite web server, mediante un sistema di credenziali di accesso e di autorizzazioni definite preliminarmente, che determinano i privilegi specifici di ciascun gruppo di utenti.
Attraverso l’impiego del BIM360 la SA avrà la possibilità di accedere all’intero flusso di
progettazione in un ambiente strutturato, nel quale riuscirà a svolgere le seguenti attività:
• monitoraggio dei dati e delle modifiche ad essi apportati attraverso funzioni di versioning;
• visualizzazione e download dei contenuti dell’ACDat messi a disposizione dal RTP;
• verifica/respingimento/validazione (passaggi di stato) dei modelli BIM o parti di essi e dei documenti digitali messi a disposizione dal RTP;
• visualizzazione e download della documentazione di progetto finale messa a
disposizione dal RTP in una specifica area dell’ACDat, a seguito di tutti gli step di
validazione da parte della stessa SA e altri enti preposti.
Tutti i componenti del RTP coinvolti nel processo progettuale adotteranno politiche atte alla tutela e la sicurezza del contenuto informativo, in ottemperanza a quanto descritto al punto 2.2 del Capitolato Informativo.
2.3.2 ACDOC – ARCHIVIO DI CONDIVISIONE DI DOCUMENTI
Il RTP metterà a disposizione della Stazione Appaltante un ACDoc (Archivio di Condivisione di Documenti) per tutta la durata del servizio. Presso l’ACDoc il Costituendo RTP conserverà le copie cartacee dei documenti acquisiti/occorsi/prodotti. Tali copie potranno essere rese disponibili alla SA previo appuntamento.
2.4 SISTEMA COMUNE DI COORDINATE DI RIFERIMENTO DELL’AREA DI PROGETTO
Tutti i modelli verranno collocati nella corretta posizione nello spazio tridimensionale (coordinate x, y e z).
SISTEMA DI RIFERIMENTO | |
OGGETTO | SPECIFICA |
SISTEMA DI RIFERIMENTO (Coordinate Reference System) PER LA PARTE PROIETTATA | Gauss - Boga Ovest 12° (EPSG 3003) |
SISTEMA DI RIFERIMENTO (Coordinate Reference System) PER LA PARTE ALTIMETRICA. | Genova 1942 (EPSG 5214) |
ROTAZIONE SECONDO IL NORD REALE | 0 |
SISTEMA DI RIFERIMENTO PER LA PARTE PROGETTUALE | Lotto Sub lotto WBS |
SISTEMA DI RIFERIMENTO PER LA PARTE PROGETTUALE | PK (progressiva Kilometrica) di progetto e tracciato ferroviario |
SISTEMA DI RIFERIMENTO PER LA PARTE PROGETTUALE | modello DEM: derivante dal modello DSM di superficie e DTM del terreno |
Si utilizzeranno questi riferimenti in tutti i modelli BIM. Si precisa che nel caso in cui alcuni software non siano in grado di gestire questi sistemi, sarà comunque garantito il rispetto delle georeferenziazioni nel passaggio dei dati da un applicativo ad un altro.
Nell’ambito delle attività di modellazione BIM del presente Progetto Definitivo verranno
rispettati i requisiti generali di seguito schematizzati:
• Tolleranze
definite dalla vigente normativa.
• Unità di misura
Sistema metrico decimale.
• LOD
i requisiti riferiti al Livello di Sviluppo (LOD) fare riferimento ai contenuti nel successivo paragrafo 3.3
2.5 SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE E DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTI
2.5.1 DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTI
1.1.1.1 Convenzioni generali di nomenclatura
Vengono indicate le seguenti convenzioni generali di nomenclatura
• Utilizzare solo le lettere AZ e numeri 0-9 per tutti i campi.
• Tutti i campi devono essere separati da un trattino "-" NON utilizzare spazi.
• All'interno di un campo, deve essere usato un underscore "_" al posto di uno spazio per separare le parole.
• Un unico punto "." deve essere utilizzato per separare il nome del file dall'estensione. Questo carattere non deve essere utilizzato in qualsiasi altra parte del nome del file.
• L'estensione del file non sarà modificata o cancellata.
• Un "XX" deve essere utilizzato un campo specifico non è compilabile.
Elementi per i quali una convenzione di denominazione non è esplicitamente definita da questo standard devono adottare la convenzione di denominazione esistente degli elementi ed un prefisso con una sigla di 3 caratteri per identificarne l'autore.
Per tutte le informazioni inerenti questo capitolo fare riferimento all’allegato X000-X-XXX- xXX_Xxx-0_Xxxxxxxxxxxx-X0_X0 e alla linea guida integrativa B381-D-GEN-pGI_All- 4_Specifiche_nomenclature-L0_A0 che riporta una serie di esempi e tipologie di oggetti, suddivisi per discipline e categorie, nominati correttamente ed utili a comprendere la convenzione utilizzata nel presente pGI. La guida riporta solo alcuni esempi e non tutti gli oggetti presenti nei modelli informativi, che saranno in ogni caso conformi a quanto indicato nella stessa.
1.1.1.2 Sistemi di classificazione
Il RTP in ottemperanza a quanto richiesto ne CI ha predisposto un sistema di classificazione e di codifica utile ad individuare e definire univocamente nel dettaglio i componenti presenti nel modello informativo. Il sistema è stato costruito partendo dalla UNI 8290, norma identificata dalla SA per l’identificazione degli elementi/oggetti dei modelli informativi, ad oggi dedicata principalmente alla classificazione degli elementi architettonici, quindi estremamente carente su quelli infrastrutturali e specialistici; dopo una serie di verifiche si è stabilito di utilizzare la classificazione Omniclass, nello specifico la tabella 21 (proveniente dalla classificazione Uniformat) e la tabella 23, per completare le parti mancanti, ibridando così i due sistemi. La norma Omniclass è conforme agli standard internazionali ad oggi è il sistema di riferimento dell’ente Building Smart per la creazione del Data Dictionary utilizzato dal formato IFC, base assoluta per lo scambio delle informazioni in un processo BIM. Visto il LOD richiesto è stato stabilito di identificare gli oggetti presenti nei modelli fino al III livello di classificazione, ossia quello che individua le CLASSI DI ELEMENTI TECNICI.
Per tutte le informazioni inerenti questo capitolo fare riferimento all’allegato B381-D-GEN- pGI_All-5_Classificazione-L0_A0 che rappresenta una linea guida per la definizione dei codici legati alla classificazione utilizzata per questo progetto. Da questa linea guida è stato creato il file
di riferimento in formato .txt utilizzato come base di lavoro nella creazione dei modelli informativi (B381-D-GEN-Codice_Assieme-L0_A0).
3.1 INTRODUZIONE AL PROCESSO GESTIONALE
PREDISPOSIZIONE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
Il BIM Manager deve inoltre provvedere alla creazione di cartelle dedicate alle singole discipline specialistiche ai fini dell’inserimento degli elaborati di progetto, che dovranno essere condivisi nell’ambiente di lavoro a partire dalla loro generazione e aggiornati costantemente per l’intero processo di progettazione.
Quanto detto sopra allo scopo di garantire la disponibilità costante dei riferimenti per tutti gli specialisti delle varie discipline coinvolte.
DEFINIZIONE E CONDIVISIONE DATI DI BASE
Questa prima fase consisterà nella condivisione da parte de BIM Manager a tutto il gruppo di progettazione di informazioni territoriali, rilievi, indagini e quanto altro necessario per avviare le attività di progettazione
La condivisione avviene attraverso la piattaforma di collaborazione, in cui è stato precedentemente implementato l’ambiente di lavoro, come descritto nel precedente paragrafo. Le discipline coinvolte definiscono, ciascuna per la parte di propria competenza, le specifiche tecniche progettuali di riferimento per lo sviluppo delle opere e dei relativi modelli BIM di dettaglio.
CREAZIONE DEL MODELLO FEDERATO DI PRIMA FASE
L’attività di generazione del modello di riferimento consiste nella creazione di un modello di prima fase (Modello centrale e/o WorkSet) frazionato tenendo conto della suddivisione in WBS, o per fasi realizzative.
Il BIM Manager e il BIM Coordinator impostano i modelli di tutte le discipline, che saranno
predisposti per l’inizio della progettazione, avente il sistema di georeferenziazione comune.
In tale fase vengono elaborati la cartografia di progetto, ed i rilievi di dettaglio, base da cui partire per la definizione del modello tridimensionale DTM del terreno. Per le opere di linea a valle della definizione del DTM del terreno si procedere alla geometrizzazione del tracciato a partire dai dati del progetto preliminare.
FASE DI SVILUPPO DEI MODELLI BIM
Durante la progettazione saranno organizzati una serie di incontri (BIM-Room) in cui si darà evidenza delle macro-interferenze, del rispetto degli standard di sicurezza e le ottimizzazioni progettuali. Le discipline coinvolte sviluppano i modelli specialistici ottimizzati attraverso un processo di interazione e ricorsivo.
Ogni elemento del modello è generalmente una rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di un componente reale da utilizzare nel progetto e allo stesso tempo un insieme di attributi non geometrici (materiali, caratteristiche dei materiali assegnati, costo, codice degli elementi progettuali) che può essere definito nel dettaglio in base alla fase progettuale.
All’interno del programma di avanzamento della progettazione il gruppo di coordinamento fissa gli step intermedi di condivisione dei singoli modelli in modo che si possa aggiornare il modello assemblato. Durante tali step di progettazione sarà cura delle risorse dare evidenza, ciascuno per la parte di propria competenza, delle verifiche e degli aggiornamenti dei modelli di dettaglio condotte.
La consegna finale dei modelli di ciascuna disciplina coinvolta è data dal modello BIM di competenza.
VERIFICHE DEI MODELLI (LC1 – LC2 – LC3 / LV1 – LV2 – LV3)
La condivisione di ogni modello BIM andrà sempre accompagnata dall’esplicitazione di una verifica del rispetto degli standard della progettazione BIM e delle specifiche tecniche specialistiche.
Nel corso dello sviluppo della progettazione/modellazione BIM, il BIM Coordinator monitora il modello BIM verificando le eventuali interferenze e che tutte le osservazioni di modifica
progettuali, definite nei vari step di progettazione, siano state recepite e verificate dalle singole specialistiche procedendo ad aggiornare il modello BIM federato ogni qualvolta risulti necessario. Nello sviluppo di un flusso digitale per la realizzazione di un modello che consenta la migliore integrazione tra i modelli realizzati da diversi specialisti, attività fondamentali sono la verifica e la gestione delle interferenze e delle incoerenze. Le suddette attività saranno svolte come definite dalla norma UNI 11337, parte 5 e consistono in:
• Analisi delle interferenze geometriche (Clash Detection): analisi delle possibili interferenze geometriche tra oggetti, modelli ed elaborati rispetto ad altri;
• Analisi delle incoerenze (Model e Code Checking): analisi delle possibili incoerenze informative di oggetti, modelli ed elaborati rispetto a regole e regolamenti.
La conduzione di questo tipo di attività è gestita all’interno dei cosiddetti Livelli di Coordinamento. LC1 consiste nell’attività di coordinamento di dati ed informazioni presenti all’interno di ogni modello specialistico.
Per questo livello sono prescritte le seguenti analisi:
• Analisi delle interferenze geometriche tra le entità appartenenti allo stesso modello digitale;
• Analisi delle incoerenze del modello digitale rispetto ai riferimenti prescritti dal Capitolato Informativo.
LC2 consiste nell’attività di coordinamento di dati ed informazioni presenti all’interno di più
modelli digitali.
Per questo livello la norma prevede di effettuare:
• Analisi delle interferenze geometriche tra i distinti modelli digitali;
• Analisi delle incoerenze dell’insieme dei modelli digitali rispetto ai riferimenti prescritti
dal Capitolato Informativo.
LC3 rappresenta il momento di controllo e risoluzione di interferenze e incoerenze tra dati, informazioni e contenuti informativi generati da modelli digitali, e quelli non generati da modelli digitali.
Per questo livello la norma prevede di effettuare:
• Analisi delle interferenze geometriche tra modello digitale ed elaborati;
• Analisi delle incoerenze del modello digitale e degli elaborati ad esso correlati, ma non automaticamente generati rispetto ai riferimenti prescritti dal Capitolato informativo.
Per ciascuno stadio e relativamente alla specifica fase del processo, sono previsti momenti di verifica delle informazioni veicolate, analizzati in parallelo alle attività di coordinamento, e si articolano anch’essi in tre livelli (LV1, LV2, LV3) che saranno esplicitati nei paragrafi successivi e all’interno dell’pGI.
In queste attività, il gruppo di coordinamento (BIM Manager e BIM Coordinator di “progetto”) hanno un pieno coinvolgimento. Il BIM Coordinator individua sul modello BIM le eventuali interferenze esistenti tra i vari modelli di dettaglio. Nel caso in cui la verifica dia esito negativo, il BIM Coordinator invia la richiesta di aggiornare il singolo modello e/o i modelli BIM alle discipline interessate dall’anomalia riscontrata.
Il BIM Coordinator riceve i modelli emessi dai singoli progettisti, e procede ad “assemblare” il modello federato, in collaborazione con il BIM Manager viene verificata la corrispondenza del modello con quanto previsto nei requisiti di base e dall’esito delle verifiche dei singoli progettisti con tutti i dati ed informazioni del progetto (anche non derivanti direttamente dai modelli), condivide il progetto con tutti i soggetti interessati per la consegna definitiva alla Stazione Appaltante e pubblica il modello finale in formato non proprietario.
DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
Tutte le strutture coinvolte condividono attraverso il BIM Coordinator gli elaborati di progetto finali nell’ambiente di lavoro estrapolandoli, ove possibile, direttamente dai modelli specialistici. Si prevede una fase specifica di controllo della congruità del modello e le tavole estrapolate. Gli elaborati e le discipline che non sono rappresentate da un modello BIM sono individuati al punto 3.2.3.
Si garantisce però che tutta la documentazione della commessa e gli elaborati non esportati direttamente dai modelli saranno contenute in apposite cartelle all’interno dell’ACDat e ACDoc.
3.2 OBIETTIVI INFORMATIVI STRATEGICI
3.2.1 OBIETTIVI E USI DEL MODELLO IN RELAZIONE ALLE FASI DEL PROCESSO
I modelli informativi prodotti dal RTP in relazione a quanto indicato al punto 3.1.1 del CI dovranno garantire almeno il raggiungimento dei seguenti obiettivi minimi:
MODELLO | USI DEL MODELLO |
MODELLO DIGITALE DEL TERRENO | - Acquisizione, gestione e manipolazione delle nuvole di punti e i dati di rilievo. - Creazione, gestione e manipolazione del modello digitale del terreno |
MODELLO DIGITALE DELLO SCENARIO DI NON PROGETTO | - Elaborazione dati di rilievo (nuvole di punti & ortofoto) per la creazione di mesh realistiche del contesto di progetto |
MODELLO DIGITALE DEL TRACCIATO PLANO-ALTIMETRICO | - Studio del tracciato, rapida contestualizzazione del progetto - Progetto del tracciato stradale o ferroviario e produzione elaborati. - Progettazione e verifica dei tracciati coerentemente alla normativa vigente. - Simulazione delle manovre di iscrizione dei veicoli in curva e nelle aree di manovra. |
MODELLO DIGITALE PACCHETTO FERROVIARIO | - Creazione di geometrie tridimensionali mediante utilizzo di template parametrici. - Modellazione e Posizionamento parametrico basato su criteri di - componenti lungolinea. |
MODELLO DIGITALE PIAZZALI E PARCHEGGI | - Creazione di geometrie tridimensionali mediante utilizzo di template parametrici. - Modellazione e Posizionamento parametrico basato su criteri di componenti lungolinea. |
MODELLO ARCHITETTONICO DELLE OPERE PUNTUALI | - Progettazione e modellazione architettonica delle opere puntuali |
MODELLO STRUTTURALE DELLE OPERE PUNTUALI | - Modellazione degli elementi strutturale delle opere puntuali - Progettazione, analisi e verifica strutturale per le opere puntuali |
MODELLO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI | - Progettazione e modellazione delle componenti di impianti elettrici e speciali - Analisi e verifiche illuminotecniche |
MODELLO DEGLI IMPIANTI MECCANICI | - Progettazione e modellazione delle componenti di impianti meccanici |
MODELLO DELLA TRAZIONE ELETTRICA | - Progettazione e modellazione delle componenti di trazione elettrica |
MODELLO FEDERATO 3D- COORDINAMENTO | - Integrazione e coordinamento 3D delle prestazioni specialistiche - Visualizzazione 3D delle ipotesi progettuali integrate - Generazione degli elaborati grafici - Elaborazione di processi di clash detection per l’individuazione e la risoluzione di interferenze tra i modelli specialistici. - Elaborazione di processi di code checking volti alla verifica del modello nei confronti delle normative vigenti |
4D | - Redazione di un GANT di progetto dinamico (.mpp,.xls), associazione del GANT al Modello BIM. |
5D | - Redazione di computi metrici estimativi dinamici prodotti elaborando i dati degli specifici modelli digitali. |
Si precisa che nel presente documento sono definiti i modelli BIM che verranno prodotti per le discipline identificate, mentre nell’Elenco Elaborati di Progetto Definitivo verranno successivamente meglio dettagliati quali elaborati saranno estratti direttamente dai modelli e quali invece verranno prodotti tradizionalmente.
Il raggruppamento però garantisce la completa reperibilità e univocità di tutti file all’interno della Piattaforma di Collaborazione, poiché è proprio l’obiettivo dell’impiego della piattaforma di collaborazione è proprio quello di gestire la commessa in un unico Ambiente di Condivisione Dati.
3.2.2 ELABORATO GRAFICO DIGITALE
Gli elaborati grafici minimi che saranno realizzati sono in linea con quanto dichiarato nell’Offerta di Gestione Informativa BIM tramessa via PEC il 23 07 2020 PG n 293765.
DEFINIZIONE DEGLI ELABORATI INFORMATIVI E DELLE CONSEGNE (Information delivery Plan)
I modelli e gli elaborati verranno di volta in volta sviluppati e consegnati alla SA secondo le tempistiche indicate nel seguente punto 3.7
Per l’identificazione dei modelli oggetto delle consegne si rimanda al documento X000-X-XXX- xXX_Xxx-0_Xxxxxxxxxxxx_xxxxxxx-X0_X0.
Gli elaborati grafici estratti dai modelli verranno dettagliati all’interno dell’Elenco Elaborati di
consegna.
3.3 LIVELLO DI SVILUPPO DEGLI OGGETTI
Il RTP in merito al livello di sviluppo degli oggetti che compongono i modelli grafici (LOD), dichiara che farà riferimento alla scala del livello di sviluppo degli oggetti definita dalla UNI 11337-4 e rispettando il LOD C richiesto dal Capitolato Informativo con le relative informazioni che dovranno possedere come indicato nella tabella sottostante.
Definizione di LOD C (oggetto definito) | L’elemento è rappresentato graficamente all’interno del modello come un generico sistema, o oggetto o assemblaggio di elementi e con informazioni approssimate relative a grandezza, forma, collocazione e orientamento. |
Di seguito viene indicato il livello di sviluppo degli oggetti contenuti in ciascun modello informativo per il raggiungimento degli obietti e degli usi indicati nel Capitolato Informativo al punto 3.2.
MODELLO | OGGETTI NEL MODELLO | PROGETTO DEFINITIVO |
STATO DI FATTO | Modello digitale del terreno e della viabilità esistente | LOD C |
Modello digitale di tutti i sottoservizi esistenti | LOD C |
ARCHITETTURE | Fabbricati tecnologici LL e deposito | LOD C |
Pensiline e tettoie | LOD C | |
Arredo urbano | LOD B | |
Cartellonistica stradale | LOD B | |
INFRASTRUTTURE | Tracciato plano-altimetrico | LOD C |
Sede tramviaria | LOD C | |
Strade | LOD C | |
Parcheggi | LOD C | |
STRUTTURE | Fabbricati tecnologici LL e deposito | LOD C |
Sottopassaggi | LOD C | |
Pensiline e tettoie | LOD C | |
IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALISTICI | Trazione Elettrica e LC, segnalamento, semaforizzazione incroci, etc.) | LOD C |
Fabbricati tecnologici LL e deposito | LOD C | |
Pensiline e tettoie | LOD C | |
IMPIANTI IDRAULICI | Fabbricati tecnologici LL e deposito | LOD C |
Sottopassaggi | LOD C | |
Pensiline e tettoie | LOD C | |
Strade | LOD C | |
Parcheggi | LOD C | |
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE | Fabbricati tecnologici LL e deposito | LOD C |
Sottopassaggi | LOD C | |
Pensiline e tettoie | LOD C | |
Strade | LOD C | |
Parcheggi | LOD C |
Ai fini della gestione digitale dei processi informativi è necessario definire le seguenti figure dedicate alla modellazione e alla gestione informativa:
Bim Manager o Gestore delle Informazioni
Il BIM Manager sarà il referente principale tra il committente e il gruppo di progettazione sulle questioni BIM.
Le sue responsabilità comprendono:
• Gestione e programmazione del processo nella sua interezza e nel rispetto delle esigenze della committenza;
• Sviluppo ed implementazione dell’oGi e del pGI del progetto, il quale riporterà le informazioni chiave su come il BIM verrà implementato ed utilizzato nel progetto;
• Costruzione e aggiornamento del diagramma del flusso di lavoro durante l'intero corso del progetto;
• Selezione e costruzione del team di lavoro;
• Coordinamento dei vari referenti dei team di progettazione attraverso revisioni e meeting settimanali;
• Coordinamento insieme allo staff IT del set up del server per la condivisione dei file;
• Assemblamento dei modelli composti per i meeting di coordinamento;
• Facilitazione dell'utilizzo di modelli durante i meeting per individuare gli eventuali problemi;
• Creazione dei report basati sull'identificazione e risoluzione di tutti i conflitti;
• Determinazione dei punti geo referenziati del progetto BIM, assicurandosi che TUTTI i modelli delle varie discipline tecniche facciano riferimento a tali punti;
• Controllo e verifica che tutti i soggetti interessati (interni ed esterni) siano in linea con il pGI;
• Controllo e verifica che vengano consegnati gli elaborati nei formati previsti da contratto;
• Controllo e verifica dell'appropriatezza delle informazioni, ricavate dal modello BIM, presenti negli elaborati destinati alla stampa cartacea e conformi agli Standard di disegno UNI ed ISO;
• Gestione della formazione e dell’aggiornamento dei progettisti.
Bim Coordinator o Coordinatore Delle Informazioni
Il Bim Manager sceglie un Coordinator allo scopo di affiancarlo nella gestione del processo; le sue responsabilità sono:
• Sviluppo, implementazione ed aggiornamento del pGI durante l’intero corso del progetto, il quale riporterà le informazioni chiave su come il BIM verrà implementato ed utilizzato per un progetto;
• Sviluppo, coordinamento, pubblicazione degli elaborati progettuali e verifica che siano state implementate tutte le configurazioni necessarie per l'integrazione senza soluzione di continuità tra disegno e modello costruttivo;
• Coordinamento dei modelli federati;
• Gestione dei protocolli relativi allo scambio di informazioni;
• Individuazione di interferenze ed incoerenze a livello di progetto complessivo e attività
di risoluzione di quest’ultime;
• Assemblamento dei modelli riuniti per i meeting di coordinamento;
Coordinatore Architetture (ARC) / Strutture (STR) / Impianti (IMP)/ Infrastrutture (INF)/ Stima dei costi (EST)
Tutti i Team di progettazione (architettura, struttura, impianti, stima dei costi, etc.) hanno un Coordinatore BIM che coordina il lavoro dell'intera squadra di progettazione / costruzione.
Le sue responsabilità comprendono:
• Coordinamento dello sviluppo del modello, degli standard, la gestione dei dati, dei componenti;
• Supporto nell'impostazione del progetto e nella sua creazione;
• Coordinamento della gestione tecnica dei team nelle documentazioni e nelle analisi;
• Individuazione di interferenze ed incoerenze dei modelli disciplinari e attività di
risoluzione di quest’ultime;
• Referente principale con il Bim Manager e il Bim Coordinator. Bim Specialist
Questo ruolo è assegnato a progetto. L'esperienza BIM non è essenziale per la realizzazione del modello ma lo sono le capacità tecniche. Ogni professionista ha una o più specializzazioni in ambito disciplinare.
• Le sue responsabilità comprendono:
• Modellazione specialistica disciplinare;
• Realizzazione di elaborati grafici;
• Redazione Report.
3.4.1 DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA INFORMATIVA DELL’APPALTATORE
Il processo BIM coinvolge durante la fase di creazione dei modelli specialistici molteplici figure professionali che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di progetto.
Il seguente schema indica il numero delle le figure coinvolte nel processo BIM:
FIGURE IMPEGNATE | |
Direttore tecnico | 1 |
Project manager | 1 |
BIM manager | 1 |
BIM coordinator “di progetto” | 1 |
BIM coordinator “di disciplina” | Minimo 5 |
BIM specialist | Minimo 8 |
Tali figure ricoprono ruoli e svolgono compiti definiti rispetto alla struttura dell’intero processo,
che possono essere schematizzati secondo la seguente organizzazione:
Ad ogni ruolo ricoperto nel processo BIM corrispondono dei livelli di autorità/responsabilità sulla gestione delle informazioni e sulla modellazione che vengono rappresentati all’interno di una matrice delle responsabilità (RACI).
LIVELLO DI RESPONSABILITA: R = Responsabile A = Approva C = Consultato I = Informato | OBS | |||||||||||||||
BIM Manager | BIM Coordinator "Progetto" | BIM Coordinator "FUN" | BIM Coordinator "ARC" | BIM Coordinator "STR" | BIM Coordinator "IMP" | BIM Coordinator "INF" | BIM Coordinator "SSI" | BIM Coordinator "EST" | BIM Specialist "ARC" | BIM Specialist "STR" | BIM Specialist "IMP" | BIM Specialist "INF" | BIM Specialist "SSI" | |||
WBS | Managem | OdGI | R | C | ||||||||||||
WBS | R | C |
OBS | R | C | ||||||||||||||
RACI | R | C | ||||||||||||||
pGI | R | C | ||||||||||||||
Progetto | Modello FUN | A | R | C | C | C | C | C | C | I | I | I | I | I | ||
Modello ARC | A | C | R | C | C | C | C | C | C | I | I | I | I | |||
Modello STR | A | C | C | R | C | C | C | C | I | C | I | I | I | |||
Modello IMP | A | C | C | C | R | C | C | C | I | I | C | I | I | |||
Modello INF | A | C | C | C | C | R | C | C | I | I | I | C | I | |||
Modello SSI | A | C | C | C | C | C | R | C | I | I | I | I | C | |||
Computi | A | C | C | C | C | C | C | C | R | I | I | I | I | I | ||
Cronoprogramma | A | I | I | I | I | I | ||||||||||
Interferenze | A | I | I | I | I | I |
In funzione della complessità della struttura organizzativa dell’Appaltatore i ruoli di cui sopra
possono essere ricoperti da un singolo soggetto o da più soggetti.
Nella presente sezione si riporta la struttura interna interessata dall’intervento specifico
riassunta schematicamente:
BIM
Spp.
BIM
BIM
Manager / G.
ACDat
Resp
Coord.
Prest. Sp.
SI
LC1-2-3
Committente
NO
ACDat
ENTI
(CS)
Resp.
Rapp. Enti
APPROV.
NO
SI
3.4.3 IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI PROFESSIONALI
Si riportano i Progettisti responsabili delle prestazioni specialistiche con i relativi ruoli:
Ruolo | Nome Cognome | Azienda | Telefono | |
BIM Manager | X. Xxxxxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Coordinator progetto | X. Xxxxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Coordinator FUN | C. Giai Via | SY | 06/886941 | |
BIM Coordinator ARC | X. Xxxxxx | AR | 090/679663 | |
BIM Coordinator STR | X. Xxxxxxxx | AE | 030/2421566 | |
BIM Coordinator IMP | X. Xxxxxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Coordinator INF | X. Xxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Coordinator EST | F. Duffizi | SY | 06/886941 |
BIM Coordinator SSI | X. Xxxxxxx | AR | 055/2342605 | |
BIM Specialist | X. Xxxxxxx | AR | 090/679663 | |
BIM Specialist | X. Xxxxxxxxxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Specialist | X. Xxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Specialist | X. Xxxxxxxx | AR | 055/2342605 | |
BIM Specialist | X. Xxxxxxxx | AR | 055/2342605 | |
BIM Specialist | X. Xxxxx | AE | 030/2421566 | |
BIM Specialist | X. Xxxxx | SY | 06/886941 | |
BIM Specialist | X. Xxxxxxxxx | AE | 030/2421566 |
SY = SYSTRA SOTECNI S.p.A
AR = ARCHITECA ENGINEERING S.r.l AE = AEGIS S.r.l
Qualsiasi variazione dei soggetti ricoprenti tali ruoli durante il corso della progettazione sarà tempestivamente comunicata alla Stazione Appaltante.
3.5 STRUTTURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
3.5.1 STRUTTURAZIONE DEI MODELLI INFORMATIVI
Si rimanda all’allegato B381-D-GEN-pGI_All-1_Suddivisione_modelli-L0_A0 in merito al metodo scelto per la suddivisione dei modelli e degli elaborati informativi, in relazione a quanto richiesto al punto 3.4 del CI.
3.5.2 FLUSSI E PROCESSO DELLA MODELLAZIONE INFORMATIVA
3.5.3 PROTOCOLLI DI MODELLAZIONE
Per la creazione dei modelli informativi sono stati predisposti e condivisi una serie di template, rispettivamente per le discipline architettonica, strutturale ed impiantistica. Riepilogo di tutti gli standard minimi necessari a consentire la corretta costruzione dei modelli e definiti in base al software di BIM Authoring utilizzato, i template garantiscono l’interdisciplinarità tra tutti i sistemi e la conformità delle informazioni agli obiettivi progettuali. Di seguito l’elenco dei template:
• B381-D-ARC-Template_RVT-L0_A0;
• B381-D-STR-Template_RVT-L0_A0;
• B381-D-IMP-Template_RVT-L0_A0.
I template contengono in sintesi i seguenti elementi:
• Sistemi di coordinate;
• Tipi e spessori di linea;
• Retini e campiture;
• Cartigli e formati da disegno;
• Simboli grafici e annotazioni;
• Materiali e texture;
• Modelli Vista;
• Abachi preconfigurati;
• Revisioni;
• Parametri condivisi;
• Export layer;
• Riferimenti per la catalogazione (note chiave, assieme);
• Elementi di base tipologici (muri, porte, finestre, ecc.);
• Splash Screen o vista iniziale con la lettura delle informazioni generali di progetto.
I contenuti specifici di tutti i template e le regole di costruzione degli stessi sono elencate nell’allegato B381-D-GEN-pGI_All-6_Standard_template-L0_A0. Tutti i modelli informativi dovranno partire da template predisposto in base alla disciplina specifica o, nel caso in cui la modellazione sia avvenuta precedentemente all’oggetto del presente incarico, i modelli dovranno essere aggiornati secondo le indicazioni riportare nell’allegato sopra indicato.
Nota: gli elementi di base del progetto verranno integrati durante lo svolgimento della progettazione, con elementi provenienti dalla libreria (porte, finestre, ecc.…) e con elementi personalizzati ad hoc. Ogni integrazione nel progetto dovrà essere approvata preventivamente
dal BIM Manager che valuterà l’utilità dei nuovi elementi cercando di salvaguardare l’efficienza del sistema. All’interno di un file progetto gli elementi provenienti dal file template tipi e spessori di linea, cartigli, simboli grafici, non possono essere modificati, se non previa autorizzazione del BIM Manager.
3.5.4 DIMENSIONE MASSIMA DEI FILE DI MODELLAZIONE
La dimensione di ogni file, per l’uso agevole dell’informazione, non supererà i 500 Mb.
3.6 MODALITÀ DI CONDIVISIONE DEI DATI, INFORMAZIONI E CONTENUTI INFORMATIVI
3.6.1 AMBIENTE DI LAVORO CONDIVISO ACDAT (CDE)
Nell’ambito della progettazione sviluppata in BIM, ci si avvale dell’utilizzo di un ambiente di condivisione dati, implementato all’interno di una piattaforma di collaborazione (ACDat secondo la norma UNI 11337 – parte 5). L’utilizzo di tale strumento consente la connessione simultanea dei soggetti coinvolti nella progettazione, massimizzando l’interazione tra discipline specialistiche in un’ottica di progettazione multidisciplinare.
Viene, inoltre, garantita la condivisione e l’immediata reperibilità dei dati e delle informazioni progettuali, nonché la loro tracciabilità e univocità. Lo strumento consente inoltre di disporre di un immediato controllo circa lo stato di avanzamento delle attività.
La struttura dell’ambiente di lavoro all’interno della piattaforma di collaborazione viene definita e predisposta dal BIM Manager in collaborazione con il BIM Coordinator “di progetto” in concomitanza con l’avvio delle attività di progettazione. Lo scenario di commessa deve essere strutturato in modo da potervi includere tutti i contenuti progettuali, quali:
• - POI, PdP e lettera di incarico;
• - Dati e requisiti di base;
• - Elaborati relativi alle precedenti fasi progettuali;
• - Principale corrispondenza intervenuta sul progetto;
• - Protocolli e linee guida per lo sviluppo del progetto;
• - Modelli e relative famiglie e template da utilizzare per la produzione degli elaborati;
• - Appunti e documenti di lavoro;
• - Cartografia e rilievi;
• - Elaborati e modelli BIM di progetto.
La predisposizione dell’ambiente di lavoro da parte del BIM Manager comporta l’attribuzione
delle autorizzazioni ai diversi soggetti coinvolti nel processo.
Il BIM Manager deve inoltre provvedere alla creazione di cartelle dedicate alle singole discipline specialistiche ai fini dell’inserimento degli elaborati di progetto, che dovranno essere condivisi nell’ambiente di lavoro a partire dalla loro generazione e aggiornati costantemente per l’intero processo di progettazione.
Quanto detto sopra allo scopo di garantire la disponibilità costante dei riferimenti per tutti gli specialisti delle varie discipline coinvolte.
Ai fini della gestione digitalizzata delle informazioni del progetto, è stato perciò definito un ambiente di condivisione dei dati, accessibile, tracciabile, trasparente, riservato e sicuro, in cui tutti i soggetti accreditati possono condividere le informazioni prodotte, secondo prestabilite regole.
Il RTP ha predisposto un archivio (server virtuale) sicuro e stabile all'interno della propria organizzazione, accessibile in qualsiasi orario e dispositivo (desktop, portatile o smartphone) tramite cui condivide, conserva e il mantiene la copia di tutte le informazioni di progetto.
1.1.1.3 CARATTERISTICHE DELLE INFRASTRUTTURE DI CONDIVISIONE
Il RTP in ottemperanza a quanto richiesto al punto 3.9 del CI ha predisposto un’infrastruttura di
archiviazione e gestione dei dati in condivisione costituita da due parti, nello specifico:
• un ambiente di condivisione dati (ACDat), nello specifico il RTP ha stabilito l’utilizzo della
piattaforma BIM360 per permettere lo scambio e la condivisione dei files.
• un archivio di condivisione documenti non digitali (ACDoc), utile all’archiviazione e conservazione delle copie cartacee di tutto il materiale informativo acquisito o prodotto dall’affidatario, che sia accessibile alla committenza tramite richiesta da inviare ai responsabili, per tutti i contatti fare riferimento all’allegato B381-D-GEN-pGI_All- 8_Contact_list-L0_A0.
Così come concordato col committente, ci si attiene alle caratteristiche definite per l’ambiente
di condivisione dati (ACDat):
• accessibilità a tutti gli attori coinvolti nel processo, compreso il committente, tramite connessione di rete utilizzando credenziali proprie, possibilità di consultazione ed estrazione copia dei documenti, degli elaborati, nonché dei modelli ivi presenti nello stato di pubblicazione;
• aggiornamento continuo durante gli stadi e le fasi del processo, dell’archivio di condivisione dati (ACDat), in relazione al continuo sviluppo degli elaborati/modelli/documenti digitali contenuti;
• garanzia di sicurezza e riservatezza dell’archivio (ACDat), in riferimento alle modalità di gestione dei dati in esso contenuti;
• caratterizzazione dei modelli, oggetti e/o elaborati rispetto al proprio stato di definizione e approvazione del contenuto informativo secondo la seguente classificazione prevista dalla UNI 11337.
L’ACDat permette a dati, informazioni e contenuti informativi di essere condivisi tra tutti i membri del team di progetto. I dati, le informazioni e i contenuti informativi passano attraverso quattro fasi dell’ACDat corrispondenti alle seguenti directory: ELABORAZIONE, CONDIVISIONE, PUBBLICAZIONE e ARCHIVIAZIONE.
Il server è collegato agli account utenti dei singoli professionisti perciò soggetto a controllo del BIM Manager che ha attivato la procedura ed è anche il gestore del sistema e dei vari permessi concessi. Per ulteriori dettagli vedere l’allegato B381-D-GEN-pGI_All-7_Gestione_ACDat-L0_A0.
Ogni file sarà caricato secondo la fase di lavoro, la disciplina e la tipologia (modello informativo o documento) a cui appartiene.
ELABORAZIONE
CONDIVISIONE
PUBBLICAZIONE
ARCHIVIAZIONE
•Controllo
•Revisione
•Approvazione
•Controllo
•Revisione
•Approvazione
•Controllo
•Revisione
•Approvazione
1.1.1.4 STRUTTURA DELLE CARTELLE SUL SERVER
Sul BIM 360 DOCS è stata impostata una cartella principale di progetto, TRAM BOLOGNA, che contiene a sua volta quattro cartelle conformi al flusso di coordinamento della UNI 11337 ossia ELABORAZIONE ,CONDIVISIONE, PUBBLICAZIONE e ARCHIVIAZIONE come descritto nel capitolo precedente.
Ciascun responsabile, modellatore o specialista dovrà necessariamente ricreare la stessa tipologia di ACDat sul proprio computer, trasferendo sul server centrale solo i file necessari.
3.6.2 GESTIONE DATI IN ENTRATA
Di seguito le regole generali per la gestione dei files, dei documenti in entrata nell’ACDat:
• I dati in entrata devono essere verificati prima di essere messi a disposizione nell’area
comune del progetto.
• Una copia dei dati originali in entrata deve essere conservata in una cartella del progetto denominata INPUT.
• Modifiche dei dati in entrata dovrebbero essere evitate o eseguite al minimo solo se il formato dei dati ricevuti impedisce il progresso del progetto. Eventuali modifiche dei dati devono essere effettuate solo con l’approvazione del BIM Coordinator.
• Prima di importare o collegare i dati nel progetto principale, questi vanno puliti da tutte le informazioni irrilevanti o non approvate, per i formati CAD significa pulire gli stessi da oggetti non necessari, blocco, layer non attivi e ridondanti.
• Potrebbe essere necessario spostare l’origine dei dati CAD su 0,0,0 prima dell’importazione nel caso in cui questi siano georeferenziati.
• Tutte le modifiche effettuate sui dati prima dell’importazione devono essere
documentati nel pGI.
• I dati puliti o modificati vengono mantenuti nella sottocartella di disciplina a meno che
non si ritenga opportuno condividerlo nell’area comune.
Di seguito le regole generali per la gestione dei files, dei documenti in uscita dall’ACDat:
• Saranno forniti dati solo per scopi specifici che devono essere concordati, confermati ed indicati in questo pGI.
• Le consegne dovranno avvenire come da indicato nel punto 3.7 del presente pGI.
• Tutti i dati/informazioni dovranno essere prodotti e condivisi in base al livello di dettaglio richiesto come indicato al punto 3.3 del presente documento.
• I dati in uscita devono essere preparati e controllati tenendo conto delle esigenze dei software destinatari e degli stakeholders interessati a riceverli come indicato al punto
3.11.1 del presente documento.
3.6.4 DENOMINAZIONE DEI FILE DI LAVORO
Una convenzione di denominazione è necessaria per garantire che tutti i file creati su un progetto possano essere identificati rapidamente, con precisione e senza ambiguità.
Il Modello di denominazione file si basa sulla UNI 11337-6 e sullo standard BS1192: 2007, cercando così di essere conforme agli standard internazionali. Questo standard definisce una guida per una convenzione di denominazione di file adatto per la lavorazione di un progetto
multidisciplinare e si basa sui codici a campi designati. Tutti i dettagli della convenzione di
denominazione sono consultabili sull’allegato B381-D-GEN-pGI_All-2_Codifiche file-L0_A0.
Per la piena conformità, devono essere adottate le restrizioni di carattere consigliate. I modelli, cos ì come gli elaborati, del progetto saranno facilmente identificabili attraverso un codice specifico:
Si utilizzerà la seguente codifica per i modelli BIM
CODIFICA | |||||||||
Progetto/Commessa | Fase | Lotto | WBS | Disciplina | Tipo | n° progressivo | Stato/Approvazione | Rev. | |
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
B381 | D | X | NN | XNN | XXX | XX | NN | XN-XN | X |
1) “PROGETTO” codice identificativo del Progetto B381;
2) “FASE” indica la fase progettuale Progetto Definitivo indicato con il campo “D”;
3) “LOTTO” indica il lotto di appartenenza, formato da UN campo CON LETTERA
4) “SUB-LOTTO” indica la macro-area contenuta in un determinato lotto, formato da n°2 campi numerici;
5) “WBS” indica la WBS, formato da n°3 campi alfanumerici (ad esempio Edificio Uffici e PCC ha il codice D01);
6) “DISCIPLINA” indica la specialistica, con riferimento ai paragrafi precedenti, formato da n°3 campi alfabetici (ad esempio per modello Architettonici codice ARC);
7) “TIPO” indica il contenuto dell'elaborato formato da n°2 campi alfanumerici (ad esempio
per i modelli “MD”);
8) “n°” Riguarda la numerazione univoca del file con numerazione sequenziale formato da n°2 campi numerici (ad esempio 01);
9) “TIPO” indica il contenuto dell'elaborato formato da n°2 campi alfanumerici (ad esempio per i modelli “3D”);
10) “STATO/APPROVAZIONE” indica lo stato di definizione ed approvazione del file, mediante
l’utilizzo di n°5 campi con riferimento al par. 3.8.2 (ad esempio L0_A0);
11) “REVISIONE” Indica il numero delle eventuali revisioni del file, successiva alla consegna della fase autorizzativa (corrispondente alla consegna della progettazione definitiva), tramite un unico campo alfabetico.
Per la denominazione dei file degli elaborati 2D verrà utilizzata la medesima nomenclatura che
sarà meglio dettagliata all’interno dell’Elenco Elaborati di progetto Definitivo.
3.7 PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DELLA MODELLAZIONE E PROCEDURA DI COORDINAMENTO
Fare riferimento alla baseline che verrà condivisa dal BIM Manager con cadenza ogni 15gg in merito alla programmazione temporale della modellazione.
Si riportano nella seguente tabella le tempistiche proposte dal RTP per l’esecuzione del servizio
e delle consegne anche intermedie.
AZIONE | TEMPISTICHE | MILESTONES | ATTIVITÀ |
Affidamento dell’incarico | Avvio | M0 | Formalizzazione affidamento incarico |
Consegna BIM Edifici Lotto A01 Deposito BP | Entro 120 gg da M0 | M1 | Consegna del progetto BIM degli edifici del Deposito BP (si rimanda al documento B381-D-GEN-pGI_All- 1_Suddivisione_modelli-L0_A0) mediante accesso ACDat area Pubblicazione. |
Attivazione Conferenza dei servizi (Cds) su progetto tradizionale | M2 | Attivazione della Conferenza dei Servizi a seguito consegna progetto Definitivo con parziale sviluppo modelli BIM (solo Edifici Deposito BP). | |
Trasmissione osservazioni della Cds | M3 | Trasmissione delle osservazioni provenienti dalla Conferenza dei Servizi dalla SA al RTP. | |
Consegna BIM intero progetto (compresi modelli consegnati in M1) | Entro 45 gg da M3 | MF | Consegna fase autorizzativa corrispondente alla consegna Progettazione Definitiva BIM con recepimento delle osservazioni provenienti dalla Conferenza dei Servizi mediante accesso ACDat area Pubblicazione e Archiviazione. |
I modelli saranno coordinati secondo la procedura prevista dalla norma UNI 11337-5 capitoli 5.3. Verrà quindi eseguita la procedura:
• LC1: verifica dei dati e delle informazioni interne ad un modello grafico singolo;
• LC2: verifica dei dati e delle informazioni tra più modelli singoli attraverso la loro aggregazione simultanea;
• LC3: verifica tra dati/informazioni/contenuti informativi generati da modelli e dati/informazioni/contenuti informativi non generati da modelli.
Per ciascun livello di coordinamento, verrà redatto un documento che riassumerà le verifiche effettuate e le eventuali misure di risoluzione delle interferenze intraprese. Vanno inoltre indicati, per ciascun livello di verifica, i responsabili delle attività di verifica informativa.
I documenti risultanti delle varie verifiche saranno dei REPORT, che verranno di volta in volta caricati sul BIM360 nella rispettiva cartella di appartenenza a seconda del lotto, sub-lotto e fabbricato che riguardano. I report riporteranno la nomenclatura del modello che hanno per oggetto, la sequenzialità sarà indicata da un numero progressivo (es. B381-D-A01-D01-STR-RP- 0001-0).
3.7.2 MEETING DI PROGETTO DEL TEAM DI LAVORO
I meeting di progetto verranno organizzati nella sede di Systra Sotecni ed avranno cadenza ogni 15gg. Data la particolare situazione sanitaria a livello nazionale si prevede l’utilizzo dell’applicazione Microsoft Teams.
Una comunicazione efficiente e continua è essenziale per la gestione di un progetto su base BIM. Per facilitare ciò il BIM Manager ha stabilito oltre alle comunicazioni via email, l’utilizzo
dell’applicazione Microsoft Teams per consentire il continuo scambio di informazioni, incoraggiando così meeting regolari di progetto.
La frequenza di questi meeting può variare con gli stati di avanzamento di progetto e a seconda delle esigenze dei team.
Questioni e problemi che sorgono durante coordinamento devono essere documentate ed archiviate.
3.8 PROCEDURE DI VERIFICA, VALIDAZIONE DI MODELLI, OGGETTI E/O ELABORATI
3.8.1 DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DI VALIDAZIONE
Il RTP prevede durante la fase di sviluppo della progettazione in ambiente BIM degli step di verifica e validazione dei modelli. Le seguenti attività sono state descritte anche nel paragrafo precedente dedicato al flusso di lavoro sez.3.1 del presente pGI.
A questo scopo nel piano di Gestione Informativa sono esplicitati nel dettaglio i seguenti aspetti:
• quali modelli singoli occorre predisporre (numero e tipologia);
• quali sono i modelli singoli da aggregare;
• le regole per la gestione delle interferenze (Clash Detection);
• le regole per le verifiche normative (Rule Set);
• le regole di gestione delle incoerenze informative (Code Checking);
• i ruoli e le responsabilità dei soggetti chiamati a gestire e risolvere le criticità evidenziate nei passi precedenti.
3.8.2 STATI DI LAVORAZIONE E APPROVAZIONE
Durante tutta la fase di progettazione, per ogni modello o elaborato e connessi contenuti informativi, dovrà essere possibile definire uno Stato di Lavorazione e uno Stato di Approvazione come previsto dalle UNI 11337. Il passaggio da uno stato di lavorazione al successivo sarà subordinato all’esecuzione di verifiche, il cui esito (valutazione) sarà l’indicazione di uno stato di approvazione, che potrà autorizzare o meno l’effettuazione del passaggio stesso.
In relazione alle fasi di approfondimento del progetto e alle milestone stabilite in accordo con la stazione appaltante, saranno realizzate delle sessioni di verifica degli oggetti e dei modelli.
STATI DI LAVORAZIONE
• L0 – in fase di elaborazione/aggiornamento.
• L1- in fase di condivisione.
• L2 – in fase di pubblicazione.
• L3 – in fase di archiviazione.
- L3.V – archiviato ma ancora “valido”
- L3.S archiviato ma ancora “superato”
SATI DI APPROVAZIONE
• A0 – Da approvare.
• A1 – Approvato.
• A2 – Approvato con commenti.
• A3 – Non approvato.
3.8.3 DEFINIZIONE DELL'ARTICOLAZIONE DELLE OPERAZIONI DI VERIFICA Procedura di verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi
Per ciascuno stadio del processo, relativamente alla specifica fase, sarà essere effettuata una verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi sui modelli, elaborati ed oggetti. La verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi è condotta sui documenti contenuti nell’ACDat per ciascuna directory, in relazione allo specifico livello di progettazione.
La norma UNI 11337-parte 5 identificati tre livelli di verifica di natura informativa di seguito elencati:
• LV1, verifica interna, formale: verifica dei dati, delle informazioni e del contenuto informativo, intesa come la verifica della correttezza della modalità della loro produzione, consegna e gestione.
• LV2, verifica interna, sostanziale: verifica dei modelli disciplinari e specialistici, in forma singola o aggregata, intesa come verifica della leggibilità, della tracciabilità e della coerenza dei dati e delle informazioni;
• LV3, verifica indipendente, formale e sostanziale: verifica della leggibilità, della tracciabilità e della coerenza di dati e informazioni contenute nei modelli, negli
elaborati, nelle schede e negli oggetti presenti nell´ACDat. E’ una verifica da effettuarsi a carico del committente, che potrà decidere di avvalersi anche di una figura terza indipendente rispetto a quelle coinvolte nel processo. Si tratta di una verifica di tipo sia formale che sostanziale che viene svolta su quanto depositato nell’ACDat (ambiente di condivisione dati) e/o ACDoc (archivio di condivisione documenti).
LIVELLO DI VERIFICA | DIRECTORY DEI MODELLI | RESPONSABILE |
LV1 | Elaborazione | BIM Coordinator “di disciplina” |
LV2 | Condivisione | BIM Coordinator “di progetto” |
LV3 | Pubblicazione | BIM Manager |
3.8.4 ANALISI DELLE INTERFERENZE
Nella presente sezione si indicano, relativamente al processo di determinazione e risoluzione delle interferenze informative, le modalità con cui si svolgerà il coordinamento utile alla verifica del corretto utilizzo delle specifiche indicate.
Le caratteristiche sono in accordo con quanto riportato al punto 5.3.1 della UNI 11337-5:
“Al fine della determinazione delle interferenze si determina la tipologia di matrici di corrispondenza (di I, II, III livello) fra i modelli, gli elaborati e gli oggetti da sottoporre a verifica delle interferenze.
Matrici di corrispondenza per il coordinamento delle interferenze:
• tra oggetti dello stesso modello grafico (LC1);
• tra un modello ed altri modelli grafici (LC2);
• tra un modello grafico ed elaborati (LC3).”
MODELLO | LIVELLO DI CORDINAMENTO | MATRICI | ARCHITETTONICO | STRUTTURALE | IMPIANTISTICO | INFRASTRUTTURALE |
ARCHITETTONICO | Oggetto/oggetto | LC1 | X | X | X | X |
Modello/modelli | LC2 | X | X | |||
Modello/Elaborati | LC3 | X | X | X | ||
STRUTTURALE | Oggetto/oggetto | LC1 | X | X | X | X |
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | ||
Modello/Elaborati | LC3 | X | X | X | ||
IMPIANTI | Oggetto/oggetto | LC1 | X | X | X | X |
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | ||
Modello/Elaborati | LC3 | X | X | X | ||
INFRASTRUTTURALE | Oggetto/oggetto | LC1 | X | X | X | X |
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | ||
Modello/Elaborati | LC3 | X | X | X |
La matrice sopra riportata riporta un quadro sintetico generale delle attività di clash previste per la modellazione.
Per il modello BIM architettonico (ARC), si deve verificare:
1. Che il modello contenga in requisiti minimi richiesti (LOD);
2. Che si utilizzi il corretto sistema di coordinate;
3. La coerenza con i piani architettonici;
4. Che le componenti spaziali non si intersechino nello spazio;
5. Che gli elementi non si intersechino nello spazio;
6. Che gli elementi architettonici non interferiscano con le strutture portanti. Per il modello BIM strutturale (STR), si deve verificare:
7. Che il modello contenga in requisiti minimi richiesti (LOD);
8. Che si utilizzi il corretto sistema di coordinate;
Per il modello BIM impiantistico (IMP), si devono verificare:
9. Che il modello contenga i requisiti minimi richiesti (LOD);
10. Il posizionamento dei componenti e le intersezioni dei percorsi principali degli impianti rispetto ai modelli architettonici e strutturali.
Per il modello BIM infrastrutturale (INF), si devono verificare:
11. Che il modello contenga in requisiti minimi richiesti (LOD);
12. Che non vi siano clash con le preesistenze modellate nel modello cartografico;
13. Che si utilizzi il corretto sistema di coordinate.
3.8.5 ANALISI DELLE INCOERENZE
Nella presente sezione si indicano, relativamente al processo di determinazione e risoluzione delle incoerenze informative, le modalità con cui si procede alla verifica del corretto utilizzo, delle seguenti specifiche.
Le caratteristiche sono in accordo con quanto riportato al punto 5.3.2 della UNI 11337-5:
“Al fine della determinazione delle interferenze si determina la tipologia di matrici di corrispondenza (di I, II, III livello) fra i modelli, gli elaborati e gli oggetti da sottoporre a verifica delle interferenze.
Matrici di corrispondenza per il coordinamento delle interferenze:
• tra gli oggetti di un modello grafico ed i relativi riferimenti da analizzare (LC1);
• tra il modello grafico nel suo insieme ed i relativi riferimenti da analizzare (LC2);
• tra il modello grafico e gli elaborati a esso correlati, ma non automaticamente estratti,
ed i relativi riferimenti da analizzare (LC3).”
MODELLO | LIVELLO DI CORDINAMENTO | MATRICI | ISO 19650 | ISO 21500 | ISO 9001 | VINCOLI CONTRATTUALI | VINCOLI PROGETTUALI | |
ARCHITETTONICO | Oggetto/oggetto | LC1 | ||||||
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | X | X | X | |
Modello/Elaborati | LC3 | X | ||||||
STRUTTURALE | Oggetto/oggetto | LC1 | ||||||
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | X | X | X | |
Modello/Elaborati | LC3 | X | ||||||
IMPIANTI | Oggetto/oggetto | LC1 | ||||||
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | X | X | X | |
Modello/Elaborati | LC3 | X | ||||||
INFRASTRUTTURALE | Oggetto/oggetto | LC1 | ||||||
Modello/modelli | LC2 | X | X | X | X | X | X | |
Modello/Elaborati | LC3 | X |
3.8.6 DEFINIZIONE DELLE MODALITÀ DI RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE E DELLE INCOERENZE
La verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi è condotta sul modello informativo dell’opera, nel suo insieme e/o sui singoli modelli, elaborati od oggetti disciplinari per ciascuna fase identificandone l’articolazione. Le caratteristiche rispetteranno quanto riportato nel punto 6 della UNI 11337-5:
“All’interno del processo digitale delle costruzioni si identificano tre livelli di verifica (LV) di natura
informativa:
• LV1 - verifica interna, formale;
• LV2 - verifica interna, sostanziale;
• LV3 - verifica indipendente, formale e sostanziale.”
Si adotta il criterio di verifica LV1. Tale livello di verifica dell’informazione è garantito dal gestore
delle informazioni in collaborazione con il coordinatore
Il RTP si occuperà della redazione di un documento riassuntivo per l’attività di risoluzione delle interferenze e delle incoerenze. Tale documento sarà formato in itinere dalla reportistica relativa ad ogni azione di ricerca delle interferenze e incoerenze e ne seguirà la scansione temporale. Il contenuto minimo dei report del documento sarà il seguente:
- Le verifiche effettuate;
- risoluzione avvenuta delle incoerenze e/o interferenze rilevate all’interno dei modelli o degli oggetti, o degli elaborati informativi;
- assegnazione della risoluzione di ogni singola interferenza degli oggetti o dei modelli ai modellatori responsabili delle informazioni;
- determinazione di eventuali riunioni di coordinamento nel momento in cui le interferenze/incoerenze siano relative a più discipline, quindi coinvolgano più modellatori delle informazioni all’interno della stessa fase processuale.
3.9 MODALITÀ DI GESTIONE DEI MODELLI 4D E 5D
3.9.1 MODALITÀ DI GESTIONE DELLA PROGRAMMAZIONE (4D - PROGRAMMAZIONE)
Nella fase di sviluppo di un progetto definitivo, la parte computistica assume le basi della parte 5D, ovvero quella parte che ha come primo output il computo metrico estimativo.
Avendo creato quindi le “basi” grazie alla WBS ed al computo metrico, si assegnano i tempi (4D)
per ogni singola lavorazione per poi metterli in sequenza, rispettando le buone regole di
programmazione. Nel dettaglio si procede ottenendo la corrispondenza tra i modelli BIM e le relative opere in WBS, attraverso la predisposizione di specifiche regole; a seguire, in un medesimo applicativo, è inserito il Gantt del programma lavori.
Il RTP garantirà le seguenti prescrizioni minime:
- tutti gli oggetti modellati dovranno essere collegati ad uno dei pacchetti elementari ( WP work package) della struttura WBS di progetto;
- Ogni pacchetto elementare WP dovrà trovare corrispondenza nel cronoprogramma di progetto.
All’interno dei modelli sono stati aggiunti dei parametri che permettono di inserire informazioni inerenti le WBS e quindi di conseguenza rendono possibile l’estrapolazione di dati provenienti direttamente dal modello e di metterli in relazione con il tempo di realizzazione del progetto.
3.9.2 MODALITÀ DI GESTIONE INFORMATIVA ECONOMICA (5D - COMPUTI, ESTIMI E VALUTAZIONI)
Il primo passo consiste nel legare tutto ciò che avviene in fase computazionale ad una WBS (Work Breakdown Structure), la quale viene ripresa e collegata internamente al modello digitale.
Colui che si occupa di computare e gestire i tempi ed i costi unisce, con appositi strumenti informatici, tutte le misurazioni, non più solo ad un elenco prezzi, ma anche agli oggetti parametrici del modello.
Gli oggetti parametrici infatti contengono tutta una serie di informazioni che da un lato aiutano nella computazione (Quantity take off) e dall’altra ad individuare meglio quale articolo di elenco prezzi può esse più idoneo nella sua applicazione avendo, come detto, tutte le informazioni generali di composizione dell’oggetto stesso.
Operativamente si mettono in correlazione parallelamente ed in maniera dinamica l’oggetto parametrico che si sta computando, le misure e l’applicazione di un prezzo di lavorazione (tariffario di riferimento).
Il preziario utilizzato come riferimento è quello definito dalla SA ovvero E.P.R.E. (Elenco Prezzi della Regione Xxxxxx-Romagna) vigente al momento dell’offerta, l’eventuale utilizzo di ulteriori
prezziari di riferimento verrà concordato con la SA e dettagliato nella relazione di accompagnamento dei computi metrici.
Il processo di individuazione delle quantità viene ottimizzato: la procedura fondamentale da mettere in atto consiste nel riuscire ad estrapolare le quantità di un’opera direttamente dai modelli BIM.
Qualora la generazione della parte computistica sia sviluppata, per necessita della SA, precedentemente il completamento dei Modelli, le quantità estrapolate avranno lo scopo di confronto per verifica di quanto fatto con processo tradizionale.
Al termine di ciascun livello di progettazione i modelli resteranno proprietà piena ed assoluta della Stazione Appaltante e saranno consegnati in formato aperto (.ifc) (2x3 IFC e 4 IFC).
Il modello diventerà proprietà della Stazione Appaltante che, nel rispetto delle normative a tutela della privacy e del diritto d’autore, potrà dare esecuzione a tutte quelle varianti ed aggiunte che saranno ritenute necessarie.
3.11 MODALITÀ DI ARCHIVIAZIONE E CONSEGNA FINALE DEI MODELLI, OGGETTI E DEGLI ELABORATI INFORMATIVI
Una volta superata la verifica LV3, tutti i dati, le informazioni e i contenuti informativi verranno archiviati nella directory ARCHIVIAZIONE garantendone l’accessibilità alla Stazione Appaltante, almeno sino alla fine dell’incarico, momento in cui l’Appaltatore è tenuto a consegnare alla Stazione Appaltante una copia dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi ivi contenuti, compresi i modelli informativi in formato aperto.
3.11.1 EMISSIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
Sarà possibile esportare tavole e viste in un formato non modificabile quale PDF e/o IFC; nello specifico occorrerà:
• Esportare nel formato prescelto (IFC 2x3);
• Scegliere impostazione di esportazione;
• Scegliere standard di riferimento a seconda del formato scelto;
• Controllare la correttezza dell’unità di misura;
• Salvare i file sul server centrale nominandoli secondo le indicazioni fornite sul protocollo.
Per informazioni dettagliate vedere il documento B381-D-GEN-pGI_All-9_Pubblicazione-L0_A0
3.12 TUTELA E SICUREZZA DEL CONTENUTO INFORMATIVO
Tutte le informazioni di progetto saranno trattate con riserbo e sicurezza e non possono essere rese pubbliche senza uno specifico consenso della Stazione Appaltante. Tutta la catena di fornitura deve adottare tali politiche per la tutela e la sicurezza del contenuto informativo. Tutte le informazioni saranno conservate e scambiate nell’ACDat.
Appaltatore deve tenere in considerazione le norme tecniche in materia di sicurezza, oltre alla legislazione vigente, al fine di garantire la disponibilità, l’integrità e la riservatezza del contenuto informativo digitale all’interno del processo.