ATTO NOVATIVO
ATTO NOVATIVO
L’anno duemilaquattordici e questo dì del mese di presso Publiservizi S.p.A. in Xxx Xxxxxxxxxx, 0 Xxxxxx
TRA
Il Comune di Empoli
E
da una parte
Publiservizi S.p.A., rappresentata dal Dott. Xxxxxxx Xxxx, nato a Empoli, il 13/01/1971 – Cod. Fisc. SNAFPP71A13D403R, domiciliato per la carica in Firenze, Via Xxxxxxxx Xxxxxxxxx n. 8, in qualità di Amministratore Delegato della Società Publiservizi SpA, in forza del deliberato del Consiglio di Amministrazione di Publiservizi SpA del 22 luglio 2014
dall’altra
premesso:
1) che i Comuni di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi Terme, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Palaia, Poggibonsi, Ponte Buggianese, San Gimignano, Uzzano e Vinci (di seguito i “21 Comuni”) hanno affidato fino al 31 dicembre 2001 il servizio idrico integrato che interessava i loro territori alla società Publiservizi s.p.a. (di seguito “Publiservizi”);
2) che i 21 Comuni partecipavano al capitale sociale di Publiservizi;
3) che, ai fini della gestione del predetto servizio, Publiservizi ha fatto sulla rete idrica dei 21 Comuni pluralità di investimenti che venivano rimborsati attraverso il canone che la società incassava per la gestione del servizio;
4) che, come risulta dalle scritture contabili di Publiservizi, l’importo di tali investimenti non ancora ammortizzato al 31 dicembre 2001 (e cioè alla data in cui è cessato l’affidamento del servizio in capo a Publiservizi) ammontava a euro 27.271.921,00 euro;
premesso:
5) che, nell’anno 2001, i Comuni che ricadevano nell’ambito dell’AATO n. 2 ivi inclusi i 21 Comuni e la medesima AATO n. 2 hanno posto in essere una complessa operazione che ha portato alla costituzione della società Acque s.p.a. e all’affidamento per venti anni a tale società dei servizi idrici integrati che, in precedenza, erano gestiti, in alcuni casi, in via diretta dai medesimi Comuni e in altri casi attraverso una pluralità di gestori diversi (Gea s.p.a., Xxxxxxx s.p.a., Publiservizi s.p.a., Aquapur s.p.a., COAD);
6) che, per quanto qui interessa, tale operazione ha comportato che:
(i) la gestione del servizio idrico integrato dei 21 Comuni è stata trasferita da Publiservizi ad Acque s.p.a. a partire dal 1 gennaio 2002;
(ii) Publiservizi, prima, ha affittato ad Acque s.p.a. per un anno a partire dal 1 gennaio 2002 il ramo d’azienda relativo alla gestione del servizio idrico integrato che interessa i 21 Comuni e poi, con effetti dal 31 dicembre 2002, ha conferito in via definitiva in tale società il medesimo ramo;
(iii) Publiservizi ha acquisito una partecipazione nel capitale sociale di Xxxxx s.p.a. in rappresentanza dei 21 Comuni che, a loro volta, partecipano al capitale sociale di Publiservizi;
7) che, sempre per effetto della medesima operazione, Publiservizi, al pari degli altri gestori uscenti, ha conseguentemente cessato di incassare la tariffa per la gestione del servizio idrico integrato e, pertanto, sempre per
quanto qui interessa, Publiservizi non ha più ricevuto i flussi di cassa per compensare la spesa per investimenti non ancora ammortizzati effettuati negli anni passati sul territorio fino al 31 dicembre 2001;
premesso:
8) che Xxxxx s.p.a. corrisponde un canone annuo per la gestione del servizio idrico integrato all’ente concedente (in origine all’AATO n.2 e, allo stato, oggi all’AIT) il quale provvede al suo integrale trasferimento ai Comuni che le hanno affidato tale servizio;
9) che, come risulta dalla delibera dell’AATO 14 giugno 2002 n. 13, il canone annuo è stato quantificato nella misura originaria annua di euro 12.498.256,96 e viene annualmente incrementato in base al tasso inflazione programmata;
10) che il canone annuo originario è stato quantificato al fine di consentire ai Comuni di rimborsare i seguenti costi:
(i) il 5% del canone destinato al sostenimento dei costi dell’Autorità d’ambito;
(ii) il 40 % del canone destinato alle ricapitalizzazioni annuali in Acque s.p.a.;
(iii) e il 55 % del canone infine destinato al pagamento dei debiti pregressi dei Comuni e delle loro aziende che, in precedenza, gestivano il servizio;
10) che la predetta funzione e quantificazione del canone è stata stabilita sulla base della relazione del 24 ottobre 2001 di Fidi Toscana che è stata predisposta in esecuzione del protocollo d’intesa del 13 luglio 2001 e approvata con il successivo protocollo d’intesa del 22 ottobre 2001;
11) che, al tempo stesso, la medesima relazione, unitamente ai predetti
protocolli, è stata fatta propria dai singoli Comuni attraverso le delibere di consiglio comunale che hanno approvato la costituzione della società Acque
s.p.a. e il trasferimento ad essa del servizio idrico integrato;
12) che il medesimo criterio è stato quindi fatto proprio nelle delibere dell’AATO del 21 dicembre 2001 n. 19 e del 14 giugno 2002 n. 13, nonché nella convenzione di servizio che regola i rapporti tra l’AATO e la società Acque s.p.a.
13) che, per quanto qui interessa, sempre alla luce della medesima relazione di Fidi Toscana, le delibere dell’AATO n. 19/2001 e n. 13/2002 hanno approvato anche il criterio di riparto tra i singoli Comuni del canone annuo versato da Xxxxx s.p.a. e cioè la quota annua del canone che viene attribuita a ciascun Comune affinché possa provvedere al funzionamento dell’Autorità, alla ricapitalizzazione di Acque s.p.a. e al pagamento dei debiti pregressi del Comune e delle aziende;
14) che, in particolare, questo criterio è basato su un meccanismo che pondera i seguenti tre elementi:
(i) la popolazione residente nel comune (per lo 0,7);
(ii) il volume d’acqua consumato in ciascun comune (per lo 0,2);
(iii) il numero delle utenze presenti in ciascun comune (per lo 0,1).
15) che, in applicazione di siffatto criterio, le predette delibere hanno evidenziato l’importo specifico della quota annua che spetta a ciascun Comune ivi inclusa specificamente quello che interessa i 21 Comuni che partecipano al capitale sociale di Publiservizi;
16) che, come dato aggregato, la somma delle singole quote del canone annuo che spetta ai 21 Comuni che partecipano al capitale sociale di
Publiservizi ammontava in origine a euro 4.228.160,32 (corrispondenti al 33,83 % del canone annuo totale);
17) che, in altri termini, considerato che l’affidamento ad Acque s.p.a. ha una durata di venti anni, i 21 Comuni avevano a disposizione un importo complessivo di euro 84.563.206,4 (= 4.228.160,32 x 20) per far fronte ai pagamenti dovuti per il funzionamento dell’Autorità d’ambito, per le ricapitalizzazioni annuali in Acque s.p.a. e per il pagamento dei debiti pregressi loro e della loro azienda (nella specie, Publiservizi);
18) che, al variare del canone complessivo, ovviamente varia in modo correlato anche l’importo che spetta ai 21 Comuni.
premesso
19) che, come sopra indicato, al momento in cui è stato effettuato il conferimento del ramo d’azienda in Acque s.p.a., la società Publiservizi si è ritrovata ad avere investimenti realizzati per la gestione dell’intero sistema idrico non ancora ammortizzati che, al 31 dicembre 2002, ammontavano ad euro 27.271.912,00, così come risulta inequivocabilmente dalle scritture contabili analitiche di Publiservizi;
20) che, al momento del conferimento del ramo d’azienda, tutte le immobilizzazioni riconducibili a siffatto importo sono state stornate dalla voce “investimenti” ed imputati fin dal bilancio di esercizio 2002 alla voce “crediti verso i Comuni”, così come meglio descritto alla nota integrativa al predetto bilancio;
21) che i 21 Comuni hanno specificamente approvato il predetto importo e cioè credito vantato nei loro confronti da Publiservizi, attraverso l’approvazione del predetto bilancio di esercizio e dei successivi bilanci
d’esercizio riferiti agli anni 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009,
2010, 2011 e 2012;
22) che l’importo di 27.271.912,00, dedotti gli importi via via corrisposti dai 21 Comuni, viene annualmente rivalutato sulla base del tasso inflazione programmata;
23) che, a fronte di euro 27.271.912 di passività pregresse che devono essere recuperate in 20 anni, la quota parte del canone complessivo che ciascuno dei 21 Comuni doveva corrispondere a Publiservizi era data dal rapporto tra il quantum delle passività pregresse (27.271.912) e il quantum complessivo di tale canone che essi percepiscono (in origine 4.228.160,32 x 20 = 84.563.206,4);
24) che, in altre parole, tale rapporto esprimeva la percentuale del canone che ciascuno dei 21 Comuni doveva trasferire a Publiservizi per rimborsare le sue passività pregresse relative agli investimenti fatti sulla rete del servizio idrico;
25) che il predetto criterio per la ripartizione del debito tra i 21 Comuni rifletteva il medesimo criterio individuato per la ripartizione del canone percepito da Acque spa tramite l’ente concedente, e cioè il criterio mediato tra numero degli utenti serviti, la popolazione ed i metri cubi erogati nel singolo Comune;
26) che, sul piano meramente numerico, se aumentava o diminuiva il canone versato da Xxxxx s.p.a. (e cioè al variare di uno dei fattori del rapporto che determina la predetta percentuale), variava conseguentemente e automaticamente anche la percentuale del canone che ciascuno dei 21 Comuni doveva trasferire annualmente a Publiservizi;
27) che, in applicazione del criterio sopra indicato, con riferimento agli anni 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008, la predetta percentuale è stata del 32,28 % (= 27.271.912/84.563.206,4);
28) che, essendo successivamente cessata la necessità di procedere ad ulteriori capitalizzazioni di Xxxxx s.p.a., il canone incassato dai Comuni è diminuito una prima volta nel 2009, poi ancora nel 2010, così come evidenziato nella deliberazione dell’AATO n. 9 del 13 ottobre 2008 e da ultimo ancora nel 2013 con il decreto dell’Autorità Idrica Toscana n. 98 del 26 settembre 2013;
29) che, il variare dell’entità del canone comportava la necessità che fosse modificata correlativamente la percentuale del canone che ciascuno dei 21 Comune doveva trasferire annualmente a Publiservizi;
30) che, più specificamente:
(i) nel 2009, il canone incassato dai 21 Comuni è diminuito a euro 3.767.563,20 e, pertanto, la percentuale doveva conseguentemente aumentare al 36,19 % [ = 27.271.912/(75.351.264,03 = 3.767.563,20 x 20)];
(ii) a partire dal 2010, il canone incassato dai 21 Comuni è ulteriormente diminuito a euro 3.085.042,95 e, pertanto, la percentuale doveva conseguentemente aumentare al 44,20 % [(27.271.912/(61.700.859,03 = 3.085.042,95 x 20)];
(iii) a partire dal 2013, il canone incassato dai 21 Comuni è ulteriormente diminuito a euro 2.960.514,00 e, pertanto, la percentuale doveva conseguentemente aumentare al 46,05 % [(27.271.912/(59.210.280,00 = 2.960.514,00 x 20)];
premesso:
31) che, negli anni, per ragioni diverse, non tutti i 21 Comuni hanno sempre correttamente e/o integralmente corrisposto a Publiservizi la percentuale del canone a questa dovuto;
32) che, in particolare, i Comuni di Uzzano, Massa e Cozzile, Ponte Buggianese, Marliana e Montespertoli non hanno mai corrisposto alcun importo a Publiservizi;
33) che i Comuni Empoli, Vinci, Castelfiorentino, Montelupo, Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Fucecchio, Palaia, Gambassi, Montaione, Poggibonsi, Certaldo, San Gimignano, Lamporecchio, Larciano e Monsummano Terme hanno regolarmente corrisposto la percentuale del 32,28 % per tutto il periodo 2002-2008, ma poi hanno continuato a versare la medesima percentuale anche quando questa è aumentata negli anni, (con l’unica eccezione del Comune di San Gimignano che fino all’anno 2012 incluso ha versato integralmente il corrispettivo dovuto nella percentuale via via adeguata);
34) che, in tale contesto, è nata incertezza in merito ai rapporti economici tra Publiservizi e i 21 Comuni e tale circostanza ha creato una situazione di sofferenza crescente in capo alla società rispetto alla necessità di recuperare integralmente gli investimenti effettuati sulla rete del servizio idrico integrato;
premesso:
35) che, con nota del 2 luglio 2013, l’Autorità Idrica Toscana (medio tempore subentrata nella funzioni dell’AATO n.2) ha confermato la correttezza dell’operato di Publiservizi, specificando che i 21 Comuni hanno l’obbligo di rimborsare a Publiservizi le passività pregresse per gli
investimenti fatti sulla rete idrica e che la quota di ciascun Comune rispecchia il criterio ponderato applicato dalla società;
36) che, con lettera del 18 luglio 2013, Publiservizi ha richiesto ai 21 Comuni di sottoscrivere un atto ricognitorio alla scopo di accertare e ricostruire tra le Parti i fatti e gli atti che hanno dato origine al credito vantato da Publiservizi nei confronti dei medesimi 21 Comuni ed effettuare una ricognizione dei rapporti debito – credito allo stato esistenti;
37) che, con successiva lettera del 27 settembre 2013, Publiservizi ha successivamente integrato il predetto atto ricognitorio con un addendum facoltativo in ordine alle modalità di pagamento;
38) che nessuno dei 21 Comuni ha sottoscritto l’atto ricognitorio entro la data indicata da Publiservizi;
39) che, in tale contesto, in luogo di procedere a un ricognizione dei rapporti esistenti, Publiservizi e il Comune di Empoli hanno manifestato l’esigenza e l’interesse di procedere a una novazione delle obbligazioni che regolano i predetti rapporti;
Tutto ciò premesso, Publiservizi e i 21 Comuni
convengono quanto segue Articolo 1 – Le premesse
Le premesse fanno parte integrante del presente atto.
Articolo 2 – L’oggetto dell’accordo novativo
2.1. Con il presente atto, Publiservizi e il Comune di Empoli pattuiscono di disciplinare in via novativa le obbligazioni relative alla restituzione delle somme che il Comune di Empoli deve rimborsare a Publiservizi per gli investimenti indicati in premessa che tale società ha effettuato sulla rete del
servizio idrico.
2.2. A tale fine, le Parti si danno atto che il Comune di Empoli deve rimborsare a Publiservizi una somma complessiva di euro 2.928.339,63 così come indicato nell’allegato A al presente atto, secondo le modalità e i empi indicati al successivo articolo 3.
Articolo 3 – Tempi e modalità di pagamento
3.1. Per gli anni 2014-2021, il Comune di Empoli pagherà a Publiservizi il debito residuo in otto rate che saranno corrisposte entro la data del 15 dicembre di ogni anno, come evidenziato nell’Allegato X. Xxxx quote saranno incrementate nella misura del tasso d’inflazione programmata che sarà di anno in anno comunicato dall’Autorità Idrica Toscana, sempre come evidenziato nell’Allegato A.
3.2. In caso di ritardato pagamento rispetto alla data sopra indicata, l’importo dovuto dal Comune di Empoli sarà incrementato con l’applicazione degli interessi moratori di cui al d.lgs. n. 231/2002.
4. Delegazione di pagamento.
4.1. A partire dai pagamenti dovuti nell’anno 2014 e fino all’anno 2021, il Comune di Empoli ha la facoltà di autorizzare l’Autorità Idrica Toscana a liquidare di anno in anno, direttamente a favore di Publiservizi, una quota del canone annuo spettante al Comune fino a concorrenza dell’importo annuo indicato al precedente articolo 2.2, maggiorato del tasso di inflazione programmata.
4.2. Se, in futuro, il canone non sarà più versato dall’Autorità Idrica Toscana, ma direttamente dal concessionario del servizio idrico integrato, il Comune di Empoli potrà autorizzare tale concessionario a liquidare
direttamente a Publiservizi gli importi che devono essere corrisposti a tale società sempre ai sensi del precedente articolo 2.2.
4.3. Nel caso in cui il canone non fosse in tutto o in parte sufficiente a coprire l’importo annuo dovuto a Publiservizi, il Comune di Empoli provvederà a versare la differenza mancante a favore di Publiservizi sempre entro la data del 15 dicembre di ciascun anno.
Articolo 5 – Clausola finale
5.1. Il presente atto novativo è efficace e vincolante tra le Parti, se entro la data del 30 settembre 2014, Publiservizi avrà sottoscritto i corrispondenti atti novativi con almeno una parte dei 21 Comuni che, incluso il Comune di Empoli, rappresentano una percentuale non inferiore al 70 % del credito complessivo di euro 15.345.621,71 che ancora residuerà nei confronti di tutti i 21 Comuni nel periodo 2014-2021 così come indicato nell’allegato A.
5.2. Entro i quindici giorni successivi alla data del 30 settembre 2014, Publiservizi comunicherà al Comune di Empoli, tramite raccomandata a.r. oppure tramite posta elettronica certificata, se è stata raggiunta la predetta percentuale del 70 %. L’atto diventerà efficace e vincolante anche se la medesima percentuale è raggiunta entro la data di invio della predetta comunicazione.
5.3. Se il presente atto diviene efficace e vincolante, le pattuizioni ivi definite non saranno soggette a modifiche per effetto delle eventuali vicende contrattuali e/o giudiziarie che riguarderanno i crediti vantati da Publiservizi nei confronti degli altri 21 Comuni.
Comune di Empoli
Publiservizi Spa Dott. Xxxxxxx Xxxx
(Amministratore Delegato)