ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PIANO DI ZONA 2018-2020
ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PIANO DI ZONA 2018-2020
AMBITO DISTRETTUALE N. 5 – SEBINO
PREMESSO che la Legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” all’Art. 6. (Funzioni dei comuni) attribuisce ai comuni le “funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale”, nonché indica che i comuni “concorrono alla programmazione regionale”;
PREMESSO che l’articolo 13, comma 1, lettera a) della l.r. 3/2008 attribuisce ai Comuni singoli e associati e alle Comunità montane, ove delegate, la funzione di programmare, progettare e realizzare “la rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi e conformemente agli obiettivi stabiliti dalla Regione, anche promuovendo la partecipazione dei soggetti di cui all’articolo 3” del medesimo provvedimento;
PREMESSO che l’Art. 8. (Funzioni delle regioni) della sopraccitata Legge 328/2000 prevede che alle regioni spetti la “determinazione […] degli ambiti territoriali, delle modalità e degli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi sociali a rete”;
PREMESSO che l’Art. 19. (Piano di Zona) della già richiamata Legge 328/2000 prevede che i comuni associati negli ambiti territoriali di riferimento (art. 8, comma 3, della medesima Legge) provvedano “a definire il Piano di Zona”;
PREMESSO che come sancito all’Art. 18, comma 1., della l.r. 3/2008 “il Piano di Zona è lo strumento di programmazione in ambito locale della rete d'offerta sociale”, il quale “definisce le modalità di accesso alla rete, indica gli obiettivi e le priorità di intervento, individua gli strumenti e le risorse necessarie alla loro realizzazione”;
PREMESSO che l’Art. 18, comma 5, della l.r. 3/2008 stabilisce che “la programmazione dei piani di zona ha valenza triennale, con possibilità di aggiornamento annuale”;
PREMESSO che come previsto dall’Art. 18, comma 7, della l.r. 3/2008 e tenuto conto degli effetti della l.r. 23/2015 i comuni attuano il Piano di Zona mediante la sottoscrizione di un accordo di programma con l'ATS territorialmente competente;
PREMESSO che successivamente all’entrata in vigore della legge 328/2000 Regione Lombardia, con propri atti, ha individuato gli ambiti territoriali di cui sopra facendoli coincidere con i Distretti sanitari esistenti e che nel quadro del generale riordino del sistema socio-sanitario regionale, la
l.r. 23/2015 è intervenuta anche su detti ambiti per ciò che concerne i loro confini, prevedendo che siano articolati dalla ATS competente in ambiti distrettuali;
PREMESSO che in relazione a quanto sopra i comuni di Iseo, Corte Franca, Marone, Monte Isola, Monticelli Brusati, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Sale Marasino, Sulzano e Zone, costituiscono il territorio dell’Ambito n. 5 – Sebino;
PREMESSO che il Comune di Iseo è stato individuato come Comune Capofila dai comuni facenti parte dell’Ambito n. 5 – Sebino, così come previsto dall’Accordo di Programma relativo alla programmazione 2015-2017 e a tutte le precedenti programmazioni;
TENUTO CONTO che l’Art. 3 della l.r. 3/2008 riconosce, tra i soggetti partecipanti alla programmazione, progettazione e realizzazione della rete, anche il ruolo esercitato dai soggetti del Terzo Settore, dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative e dagli altri soggetti di diritto privato che operano in ambito sociale e sociosanitario;
TENUTO CONTO che il varo della l.r. 23/2015 ha sancito il riordino del sistema di welfare regionale con l’obiettivo di riformare i pilastri organizzativi del sistema, definire nuovi obiettivi strategici di lungo periodo e sistematizzare il quadro della governance del sistema per offrire nuove risposte ai bisogni complessi, rafforzare la dimensione della programmazione e potenziare il livello di integrazione tra i settori sanitario, sociosanitario e sociale;
TENUTO CONTO che con Deliberazione della Giunta Regionale n. X/7631 del 28/12/2017 sono state approvate le “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020” che prevedono l’erogazione di una quota premiale nel caso in cui l’approvazione del Piano di Zona e la sottoscrizione del relativo accordo di programma avvengano entro il 30 giugno 2018 (Primo Livello di Premialità);
TENUTO CONTO che come indicato nelle Linee di indirizzo di cui sopra, “nelle more della revisione dell’art. 18 della l.r. 3/2008 l'assemblea dei sindaci dell'Ambito distrettuale, sottoscrive, approva e aggiorna i documenti di Piano afferenti all’Ambito distrettuale di riferimento, di cui alla Legge 328/2000 e l.r. 3/2008 e vista la l.r. 23/2015, in integrazione con il sistema sanitario e sociosanitario”;
TENUTO CONTO che la l.r. 23/2015 ha introdotto novità fondamentali, volte ad adeguare il sistema anche relativamente all’integrazione tra le prestazioni sociosanitarie e sanitarie con quelle sociali di competenza dei comuni, rafforzando la funzione di governance dell’ATS in tal senso, attraverso gli strumenti del Dipartimento della programmazione per l’integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali e la cabina di regia con “funzioni consultive rispetto alle attività del Dipartimento”;
TENUTO CONTO che in Lombardia il rapporto tra attore pubblico e Terzo Settore è molto stretto e strutturato, che tali soggetti svolgono azioni congiunte che vanno dalla co-progettazione alla sperimentazione nella gestione congiunta degli interventi, nonché operano per instaurare e rafforzare un rapporto altamente istituzionalizzato tra pubblico e privato sociale;
PRESO ATTO della volontà unanime dei comuni facenti parte dell’Ambito n. 5 – Sebino di indicare il Comune di Iseo quale ente capofila e di attribuire allo stesso le competenze amministrative e contabili per l’attuazione del presente Accordo di programma;
CONSIDERATO che il Comune di Iseo dovrà organizzare le necessarie risorse umane e finanziarie funzionali al raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona 2018-2020 relativo all’Ambito 5- Sebino;
TUTTO CIÒ PREMESSO
al fine di attuare il Piano di Zona 2018-2020 dell’Ambito territoriale n. 5 – Sebino
TRA
i Comuni di Corte Franca, Iseo, Marone, Monte Isola, Monticelli Brusati, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio di Iseo, Sale Marasino, Sulzano e Zone appartenenti all’Ambito distrettuale n. 5 – Sebino e l’ATS di Brescia, si stipula e conviene quanto segue.
ART. 1 – PREMESSE
Le premesse sono parte integrante e sostanziale del presente Accordo di programma.
ART. 2 – SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
Il presente Accordo di Programma viene sottoscritto dai Sindaci dei Comuni di Corte Franca, Iseo, Marone, Monte Isola, Monticelli Brusati, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio di Iseo, Sale Marasino, Sulzano e Zone appartenenti all’Ambito n. 5 – Sebino e dall’ATS di Brescia.
I sottoscrittori dell’Accordo di Programma sono tenuti all’attuazione delle azioni e degli obiettivi indicati nel Piano di Zona, al fine di perseguire con efficacia le policy sociali programmate, nonché si impegnano a favorire e promuovere rapporti di collaborazione operativa per implementare un welfare di comunità sostenibile.
I Soggetti sottoscrittori si assumono la responsabilità relativa all’attuazione del Piano di Zona 2018-2020 e nella realizzazione della rete locale delle unità di offerta sociali.
ART. 3 – ENTE CAPOFILA
Al Comune di Iseo, identificato nelle premesse quale ente capofila, sono attribuite le competenze amministrative e contabili per l’attuazione del presente accordo. Il Responsabile amministrativo, individuato nel Responsabile dell’Area Amministrativa del Comune Capofila è, ai sensi del D. Lgs 18.08.2000, n. 267, il referente per le questioni di carattere amministrativo e contabile relative al Piano di Zona. In tal senso cura gli aspetti contabili e amministrativi e adotta i competenti atti sulla base della vigente normativa.
All’Ente Capofila vengono conferite le risorse necessarie alla realizzazione delle attività previste nel Piano di Zona e al funzionamento della struttura tecnico-organizzativa costituita dall’Ufficio di Piano.
ART. 4 – SOGGETTI ADERENTI
Il rafforzamento del welfare di comunità come modello di produzione di servizi e come modalità di intervento, mette ancora più al centro del sistema il Terzo Settore e il suo ruolo di attivatore, produttore di servizi e quindi attore centrale della rete.
Per tale ragione i soggetti del Terzo Settore, insieme alle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative e agli altri soggetti di diritto privato che operano in ambito sociale e sociosanitario, saranno coinvolti e coordinati a livello locale nella progettazione, nella gestione e nell’erogazione dei servizi, nella definizione e nell’implementazione degli interventi specifici,
nella progettazione e nella realizzazione della rete locale delle unità di offerta sociale, nonché nella individuazione di criteri di monitoraggio, verifica e valutazione rispetto alla realizzazione degli obiettivi del Piano di Zona.
Gli organismi rappresentativi del Terzo Settore che hanno partecipato alla elaborazione del Piano di Zona possono aderire – su loro richiesta – al presente Accordo di Programma. Pari facoltà è concessa a tutti gli operatori – siano essi istituzionali o di diritto privato – operanti nel territorio di riferimento e che sono impegnati nel potenziamento della rete dei servizi di welfare territoriale.
L’adesione al presente Accordo di Programma comporta l’impegno a concorrere alla realizzazione degli obiettivi del Piano di Zona 2018-2020 relativo all’Ambito n. 5 – Sebino, attraverso l’apporto di specifiche risorse aggiuntive, siano esse economiche, professionali, di volontariato, strutturali o strumentali.
ART. 5 – CONTENUTI E FINALITÀ
Il presente Accordo di Programma rappresenta lo strumento operativo con cui i Soggetti sottoscrittori attuano ai sensi dell’art. 18 della l.r. 3/2008 il Piano di Zona dell’Ambito 5 - Sebino.
Il Piano di Zona rappresenta lo strumento di programmazione territoriale del sistema di offerta sociale, condivisa dai Soggetti sottoscrittori, nonché centrale per il buon funzionamento della governance locale. Tale documento di indirizzo definisce priorità, finalità, metodi e responsabilità funzionali all’analisi integrata dei bisogni sociali territoriali – espressi e sommersi – e dei fattori di rischio emergenti.
Nel Piano di Zona sono descritti e approfonditi i seguenti aspetti:
1. Esiti della programmazione zonale 2015-2017, con evidenza della valutazione degli interventi/progetti/servizi previsti in fase di programmazione, sia zonali che sovra-zonali e dei risultati raggiunti o non raggiunti;
2. Dati di contesto e quadro della conoscenza: dati demografici e socio-economici (es. occupazione, povertà, reddito medio ecc.), risorse impiegate nel settore sociale;
3. Analisi dei bisogni (sulla base dei dati di ATS, spesa sociale, sistemi di conoscenza di welfare locale, flussi integrati ATS/Ambiti, ISTAT);
4. Analisi delle risposte ai bisogni (offerta tradizionale e offerta sperimentale);
5. Analisi dei soggetti e della rete presente sul territorio;
6. Definizione di un sistema per la valutazione delle politiche e delle azioni, attraverso la determinazione di indicatori di risultato quantitativi e qualitativi;
7. Individuazione di obiettivi e azioni condivise a livello sovradistrettuale e di Ambito territoriale di riferimento;
8. Sintesi di eventuali obiettivi strategici di interesse per l’Ambito territoriale di riferimento.
Attraverso la sottoscrizione del presente Accordo di Programma i Soggetti interessati adottano il Piano di Zona 2018-2020 relativo all’Ambito n. 5 – Sebino e ne condividono principi, finalità e metodo in quanto coerenti con la priorità regionale per la programmazione 2018-2020 relativa alla realizzazione di servizi e di interventi di welfare locale in forma partecipata e integrata,
facendo leva su risposte prossime, adeguate, personalizzate e innovative rispetto alle domande del territorio.
La sottoscrizione del presente Accordo di programma dota di legittimità giuridica il Piano di Zona 2018-2020 relativo all’Ambito n. 5 – Sebino.
ART. 6 – DURATA DELL’ACCORDO
In ottemperanza a quanto previsto dalla legge 328/2000 e dalla legge regionale 3/2008 il presente Accordo di Programma ha durata triennale, dalla data della sottoscrizione al 31/12/2020. Gli effetti giuridici del Piano di Zona decorrono dal momento della sottoscrizione del presente Accordo di Programma con cui viene formalmente e sostanzialmente adottato.
Nel caso in cui non fosse sottoscritto un nuovo Accordo di Programma e approvato un nuovo Piano di Zona entro la scadenza del presente Accordo, i Soggetti sottoscrittori concordano che lo stesso resterà in vigore fino all’approvazione del nuovo Piano di Zona e alla sottoscrizione del relativo Accordo di Programma.
In ottemperanza di quanto previsto all’art. 34, comma 4, del D.Lgs. 267/2000 il presenta Accordo di Programma dovrà essere pubblicato nel bollettino ufficiale della regione.
ART. 7 – FUNZIONI E IMPEGNI DI ATS BRESCIA
L’ATS di Brescia, secondo quanto previsto dalla L.R. n.3/2008, art. 14 e dalla L.R. n. 23/2015 di Riforma del sistema sociosanitario lombardo, e in coerenza con le linee di indirizzo previste dalla
D.G.R. n. X/7631 del 28.12.2017, si impegna a:
- assicurare la coerenza nel tempo tra gli obiettivi regionali e gli obiettivi della programmazione locale, a verificare la conformità delle azioni del Piano di Zona con gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale;
- coordinare e valorizzare le attività della Cabina di Regia, istituita con Decreto D.G. n. 752 del 22.12.2017, in stretto raccordo con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, per il perseguimento degli obiettivi previsti dalla D.G.R. n. X/7631 del 28.12.2017;
- favorire l’integrazione della programmazione degli obiettivi e degli interventi attuati nell’ambito sanitario, sociosanitario e sociale;
- garantire le attività di valutazione multidimensionale rispetto agli interventi complessi, nell’area della famiglia, della tutela dei minori, della non autosufficienza, in raccordo con le ASST e in integrazione con le équipe sociali territoriali;
- individuare percorsi condivisi con le ASST, i Comuni e gli Enti del Terzo Settore, per una presa in carico integrata della persona, con particolare attenzione alla cronicità, assicurando la continuità assistenziale, senza interruzione delle prestazioni, garantendo l’accesso a tutti i servizi/interventi della rete, utili a rispondere ai bisogni della persona;
- garantire la razionalizzazione dei processi operativi per la presa in carico del bisogno e sostenere i percorsi innovativi di risposta ai bisogni;
- garantire il confronto e lo scambio informativo con gli Ambiti Distrettuali, in relazione al monitoraggio, alla verifica, al controllo degli interventi e dei servizi integrati sociali e sociosanitari;
- predisporre gli atti necessari all’identificazione, allo stanziamento e al monitoraggio/controllo dell’utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Regionale, del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, del Fondo Non Autosufficienze, e delle altre eventuali risorse economico-finanziarie provenienti dalla Regione inerenti e collegate alla programmazione socioassistenziale dell’Ambito Distrettuale;
- coordinare gli interventi in materia di conciliazione famiglia e lavoro, in raccordo con la programmazione territoriale locale;
- supportare il territorio nell’informatizzazione di processi, servizi e prestazioni alla persona (es. Cartella Sociale Informatizzata).
ART. 8 – FUNZIONI E IMPEGNI DEI COMUNI ADERENTI
I comuni sottoscrittori si impegnano a:
1. promuovere attività e interventi coerentemente con le azioni previste dal Piano di Zona in una strategia di coinvolgimento dei diversi soggetti interessati, utilizzando proficuamente le risorse esistenti e operando in modo unitario;
2. trasmettere i dati informativi, anche finanziari, nelle modalità che verranno individuate dall’ente capofila e a favorire la digitalizzazione dell’offerta e delle procedure di accesso ai servizi;
3. garantire la disponibilità di sedi e di strutture per la realizzazione di specifici progetti che prevedono attività nelle strutture comunali;
4. coordinare il processo di pianificazione comunale coerentemente con i contenuti del Piano di Zona.
Le diverse Amministrazioni firmatarie dell'Accordo di Programma si impegnano a coordinare i rispettivi interventi per il raggiungimento degli obiettivi comuni, determinando il ruolo e gli impegni di ogni soggetto, i sistemi di regolazione interna delle relazioni reciproche, i tempi, i finanziamenti e gli adempimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi.
ART. 9 – FUNZIONI E IMPEGNI DEI SOGGETTI ADERENTI
Tenuto conto che la d.g.r. X/7631 del 28/12/2017 definisce Piano di Zona come lo spazio territoriale e istituzionale all’interno del quale il Terzo Settore svolge le sue funzioni e dove vengono realizzate la co-progettazione degli interventi, considerato che la legge 328/2000 e la
l.r. 3/2008 specificano il ruolo strategico del Terzo Settore sia per la lettura del bisogno territoriale sia per la programmazione delle risposte e, infine, tenuto conto che il D.G.R. 2941/2014 prevede che “i soggetti del Terzo Settore concorrono […] all’individuazione degli obiettivi dei processi di programmazione regionale e locale e partecipano, anche in modo coordinato con gli Enti Locali, alla definizione di progetti per servizi ed interventi di cura alla persona”, il presente Accordo di Programma prevede per i soggetti del Terzo Settore che intendono aderire i seguenti impegni:
- collaborare fattivamente con i Comuni aderenti nella raccolta di dati ed esperienze territoriali utili all’analisi del bisogno, nonché alla messa a sistema e alla condivisione di tali conoscenze e dati;
- partecipare attivamente alla co-progettazione e alla gestione di progetti e servizi;
- collaborare con i Soggetti sottoscrittori per il monitoraggio delle azioni intraprese, la valutazione ex post dei progetti, delle misure e dei servizi attivati;
- partecipare alla definizione di strumenti e indicatori per misurare l’attuazione delle politiche messe in campo nel settore sociale e valutare l’impatto delle azioni attivate.
I soggetti aderenti al presente Accordo di Programma si impegnano a rispettare gli obblighi assunti con la sottoscrizione dello stesso, nessuno escluso ed eccettuato, in forza della dichiarazione di volontà di aderire e concorrere alla realizzazione degli obiettivi previsti dal Piano di Zona 2018-2020.
ART. 10 - QUADRO DELLE RISORSE UMANE, FINANZIARIE E STRUMENTALI IMPIEGATE
Le principali fonti di finanziamento che concorrono all’attuazione del Piano di Zona sono costituite dalle risorse europee, nazionali, regionali e da quelle autonome dei Comuni, con particolare riferimento al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, al Fondo Sociale Regionale e al Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, al Fondo Sociale Europeo, al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e ai Programmi di finanziamento comunitari gestiti direttamente dalla Commissione europea o da altre autorità di gestione europee.
I Soggetti sottoscrittori danno atto che gli interventi e i servizi indicati nel Piano di Zona sono coerenti con il Quadro delle Risorse Finanziarie e che tale circostanza verrà verificata annualmente in funzione dell’evoluzione della spesa e delle risorse disponibili.
Le Amministrazioni comunali interessate dal presente Accordo prendono atto che in applicazione del principio di sussidiarietà le quote di finanziamento di alcuni fondi nazionali rivestono carattere aggiuntivo rispetto alle risorse comunali. In forza di tale circostanza e in considerazione dell’impegno dei Soggetti sottoscrittori relativo alla promozione di forme di co-progettazione avanzata a livello locale, i Comuni si impegnano a rafforzare la governance dell’Ambito n. 5 – Sebino, con particolare riferimento alle risorse umane, finanziarie e strumentali necessarie per concorrere all’assegnazione di fondi aggiuntivi attraverso la partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali finalizzati al finanziamento di progettualità specifiche e limitate nel tempo.
Al fine di perseguire il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano di Zona i Soggetti sottoscrittori del presente Accordo di Programma si impegnano a predisporre un Piano Finanziario dettagliato su base triennale, da sottoporre annualmente a revisione e oggetto di monitoraggio almeno semestrale. Tale piano finanziario costituisce parte integrante dell’attività di programmazione e dovrà indicare gli interventi finanziati, i costi complessivi di ciascun intervento e, infine, le modalità di finanziamento.
ART. 11 – GOVERNANCE E COORDINAMENTO
La governance e le strutture di coordinamento funzionali al perseguimento degli obiettivi del Piano di Zona sono così identificate:
- L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale è composta dai Sindaci dei Comuni sottoscrittori (o loro delegati) e rappresenta il luogo “stabile” della decisionalità politica riferita al Piano di Zona, in cui definire, pianificare e verificare la governance dei processi di policy sul territorio.
- La Struttura tecnico-amministrativa di programmazione zonale, emanazione dell’Ente Capofila individuato nell’Accordo di Programma, è composta dall’Ufficio di Piano e dal Tavolo Tecnico.
- I Gruppi di lavoro vengono costituiti funzionalmente alle esigenze strategiche, tecniche e amministrative, nonché agli obiettivi contenuti nel Piano di Zona 2018-2020.
ART. 12 – ASSEMBLEA DEI SINDACI DELL’AMBITO DISTRETTUALE
L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale opera al fine di garantire una programmazione triennale, coordinata a livello di ambito territoriale, in integrazione con il sistema sanitario e sociosanitario, nonché con le politiche del lavoro, della formazione professionale, dell'istruzione, dell'educazione, della casa, della sicurezza e della pianificazione territoriale.
L’Assemblea è chiamata a deliberare in ordine a:
- approvazione del Piano di Zona e dei suoi eventuali aggiornamenti;
- approvazione dei piani operativi annuali, degli interventi e dei progetti specifici;
- verifica annuale dello stato di raggiungimento degli obiettivi del Piano;
- aggiornamento delle priorità annuali, in coerenza con la programmazione triennale e con le risorse finanziarie assegnate;
- approvazione annuale dei piani economici-finanziari di preventivo e dei rendiconti di consuntivo dell’Ambito Distrettuale;
- approvazione dei criteri e dei regolamenti che disciplinano gli interventi sociali a livello di ambito;
- definizione degli indirizzi generali organizzativi e gestionali relativi ai diversi interventi e/o progetti condivisi tra i comuni.
L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale tutela la necessità di continuità operativa dei diversi comuni afferenti, facilitandone la visione di insieme e, in sinergia con il Dipartimento della Programmazione per l’integrazione delle prestazioni sociosanitarie con quelle sociali (Dipartimento PIPSS), opera al fine di potenziare l’integrazione tra le reti.
Di ogni convocazione dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale verrà data informazione al Direttore Generale dell’ATS di Brescia che ha facoltà di partecipare e/o delegare alla seduta un suo referente.
Le funzioni di segreteria dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale e del Tavolo Zonale di Programmazione verranno garantite dal Responsabile Amministrativo dell’Ufficio di Piano, direttamente o tramite propri collaboratori.
ART. 13 – UFFICIO DI PIANO
L’Ufficio di Piano rappresenta l’organismo tecnico-amministrativo incaricato di ricomporre la frammentazione del welfare locale intervenendo sull’offerta, in particolare orientando l’intervento di risposta sul reale bisogno del soggetto, riducendo la complessità nell’accesso ai servizi e promuovendo competenze in grado di innovarli e migliorarli nel tempo.
Come previsto dalle “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020” contenute nella delibera della Giunta regionale n. 7631 del 28 dicembre 2017, l’Ufficio di Piano
gestisce, programma e promuove interventi, strumenti e azioni di welfare, al fine di integrare diverse aree di policy e implementare un modello di politiche sociali fondate sull’innovazione e sull’integrazione delle diverse componenti del sistema di welfare.
L’Ufficio di Piano assume un ruolo di coordinamento, di istruttoria e gestione dell’attuazione del piano, in base agli indirizzi e alle deliberazioni dell’Assemblea dei Sindaci. L’Ufficio di Piano deve infatti garantire un sistema integrato di servizi, attraverso:
- la programmazione, pianificazione e valutazione degli interventi;
- la definizione e la gestione dei piani di lavoro e dei relativi budget;
- l’amministrazione delle risorse economico-finanziarie complessivamente assegnate;
- il coordinamento della partecipazione dei soggetti sottoscrittori e aderenti all’Accordo di Programma.
ART. 14 – TAVOLO TECNICO
Il Tavolo Tecnico è composto dalle Assistenti Sociali dei Comuni e della Comunità Montana ed è sostenuto da un’azione di coordinamento tecnico e amministrativo dell’Ufficio di Piano.
ART. 15 - GRUPPI DI LAVORO
Verranno costituiti gruppi di lavoro di ambito come dettagliatamente previsto nel Piano di Zona, fatta salva la facoltà dell’Assemblea dei Sindaci di costituire nel corso del triennio altri gruppi di lavoro.
L’obiettivo prioritario sul quale si ritiene di puntare nel triennio 2018-2020 è quello di assicurare un confronto multidisciplinare e professionale relativo a tematiche e/o problematiche specifiche e funzionale all’individuazione di soluzioni innovative.
I gruppi di lavoro sono coordinati e supportati dall’Ufficio di Piano e operano coerentemente agli indirizzi regionali, sovradistrettuali e distrettuali.
Ai gruppi di lavoro partecipano tutti gli attori del Welfare locale, compresi i rappresentanti del Terzo Settore che hanno aderito al Piano di Zona.
ART. 16 - OBIETTIVI DEL TRIENNIO
I Soggetti Sottoscrittori intendono perseguire nel corso del triennio 2018-2020 i seguenti obiettivi trasversali e tematici al fine di poter ottemperare a quanto richiesto dal quadro normativo attuale e, soprattutto, al fine di incrementare la qualità e la quantità di servizi rivolti alla popolazione dell’Ambito n. 5 Sebino.
OBIETTIVI TRASVERSALI
1. Migliorare la governance dell’Ufficio di Piano
Dotare l’ufficio di piano delle risorse (umane, strumentali e tecnologiche) funzionali al perseguimento degli obiettivi sovradistrettuali e peculiari all’Ambito 5 Sebino, nonché necessari per fronteggiare le evoluzioni operative in termini di:
- governance territoriale per realizzare un «welfare di comunità»;
- nuove procedure per l’erogazione di fondi regionali e/o nazionali (vedi Piano dei Servizi Abitatitivi)
- promozione e gestione di progetti sperimentali e/o progetti europei;
- realizzazione di banche dati (nel rispetto del GDPR e delle future normative nazionali) funzionali all’analisi dei fenomeni aggregati;
- project managment dei soggetti coinvolti (es. assistenti sociali, Xxxxx Xxxxxxx, ecc.)
2. Rafforzare le azioni e le competenze del Segretariato Sociale
Rafforzare e rendere sistemico il servizio di Segretariato sociale affinché l’accesso ai servizi sociali sia garantito, mediato e indirizzato – anche attraverso supporti e strumenti informativi web-based – da operatori specializzati in grado di offrire:
- consulenza psico-sociale e valutazione del bisogno;
- aiuto nella de-codificazione del bisogno e nell’orientare le scelte;
- orientamento rispetto alle modalità di affrontare il bisogno,
- informazioni circa le risorse attivabili e le unità d’offerta previste dal sistema;
- accompagnamento nella scelta e nella attivazione del servizio sociale o socio- sanitario più adeguato alla presa in carico.
3. Valorizzazione della Cartella Sociale Informatizzata
Favorire un’interoperabilità sempre più ampia, tramite l’attivazione di processi utili all’integrazione della CSI con le banche dati di altri Enti. In particolare, la nuova triennalità intende procedere verso:
- studio, progettazione e implementazioni di soluzioni e strumenti digitali e informatici propri dell’Ambito n. 5 Sebino, in grado di garantire l’interoperabilità tra le diverse soluzioni informatiche sulla base delle indicazioni di Regione Lombardia;
- collaborazione con ATS Brescia per favorire l’adeguamento delle estrazioni dei dati per i flussi informativi finalizzati alle rendicontazioni richieste da Regione Lombardia.
4. Creazione di un “Welfare Abitativo” di Ambito
Definizione di politiche, interventi e azioni finalizzati alla Creazione di raccordi tecnico- operativi per la prima implementazione dei Piani annuali e triennali dell’offerta dei servizi abitativi pubblici e sociali.
5. Rafforzamento delle autonomie personali
Rafforzamento e implementazione di programmi di accompagnamento verso l’autonomia e l’uscita dal nucleo d’origine, anche con soggiorni temporanei, nonché interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative come individuate nel decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Gruppi appartamento, soluzioni di cohousing, housing).
6. Incremento della dotazione finanziaria
Analisi, programmazione e progettazione di interventi, azioni di sistema e percorsi innovativi funzionali alla partecipazione dei Comuni e/o dell’Ambito 5 Sebino ai bandi emanati dalla Commissione europea e/o da altre Autorità di gestione competenti per quanto riguarda le politiche sociali e di coesione.
OBIETTIVI TEMATICI
1. Ampliamento della rete di offerta sociale per l’infanzia
Attivazione di azioni e interventi volti a favorire specifiche tipologie di offerta attualmente assenti nel territorio di riferimento, quali micronidi, nidi famiglia e centri prima infanzia, nella consapevolezza che tali iniziative potranno trasferire i loro effetti anche a livello occupazionale; promozione e avvio di azioni sperimentali rivolte alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza; infine, promuovere la diffusione di convenzioni con le Unità di offerta locali per favorire l’accesso delle famiglie alla Misura Nidi Gratis di Regione Lombardia.
2. Ampliamento della rete di offerta sociale per la terza età
Pianificazione di azioni e interventi finalizzati all’inquadramento/accreditamento di parte dell’offerta sociale territoriale in Unità di Offerta censite da ATS Brescia e Regione Lombardia; promozione di azioni, interventi e/o progetti sperimentali finalizzati al potenziamento della rete di offerta sociale per la terza età (Comunità Famigliari, Alloggi per l’Autonomia, Alloggi protetti per anziani, Centri Diurni per anziani).
3. Rafforzamento delle politiche attive per il trattamento delle dipendenze
Avvio di progetti e interventi finalizzati alla prevenzione e al trattamento delle dipendenze; studio del fenomeno nel territorio di riferimento, analisi del contesto sociale e conseguente definizione di soluzioni pertinenti con le esigenze del territorio; infine, incremento del tasso di affluenza ai servizi territoriali provinciali.
4. Inclusione lavorativa dei disabili
Attivazione di percorsi, azioni e interventi per favorire l’inclusione lavorativa dei disabili, attraverso la definizione e la sottoscrizione di Accordi quadro con le rappresentanze del mondo dell’impresa, del terzo settore e delle organizzazioni sindacali.
5. Misura “Dopo di Noi”
Definizione, progettazione e realizzazione di un progetto specifico relativo alla residenzialità dei soggetti ammessi alla misura «Dopo di Noi», e supporto per la realizzazione di alloggi da destinare a disabili gravi residenti nell’Ambito di competenza.
6. Giovani e lavoro
Completare il lavoro svolto nella triennalità 2015-2017 con specifico riferimento ai Servizi Integrazione Lavorativa (SIL) e ai Servizi per Svantaggio Non Certificato erogati in collaborazione con ACB e il Consorzio InRete, prevedendo azioni specifiche per l’occupazione giovanile.
7. Povertà educativa
Attivazione di percorsi, azioni e interventi funzionali a supportare le famiglie nei percorsi educativi condivisi con le istituzioni scolastiche, nonché a definire standard comuni di intervento e a promuovere progetti mirati all’integrazione degli stranieri attraverso percorsi specifici e l’ausilio di mediatori culturali.
8. Rapporti con i Centri per l’Impiego e il Mercato del lavoro
Concertazione e avvio di progetti integrati volti a favorire la possibilità concreta di rientro/immissione nel mercato del lavoro, nonché predisposizione e condivisione di banche dati comuni, campagne di sensibilizzazione e collaborazione con il servizio di Segretariato sociale.
9. Mappatura e co-gestione del patrimonio immobiliare pubblico e/o sociale
Creazione di una base dati funzionale alla gestione del patrimonio immobiliare disponibile per azioni di welfare abitativo in tutto l’Ambito 5.
10. Politiche sulla morosità incolpevole
Avvio di progettualità sperimentali e/o di azioni di sistema funzionali alla gestione non- punitiva delle morosità incolpevoli, a fronte della condivisione di un percorso di rientro concordato.
Oltre al proseguimento del percorso intrapreso nella precedente triennalità, la nuova programmazione persegue alcuni importanti obiettivi strategici di lungo periodo, quali:
1. omogeneità di accesso ai servizi e agli interventi sociali a livello del nuovo Ambito distrettuale (uniformità dei regolamenti, dei criteri di accesso, delle soglie ISEE, il fattore famiglia, ecc.);
2. omogeneità dei criteri di valutazione della qualità delle strutture e degli interventi, degli indicatori di appropriatezza e dei requisiti di accreditamento volontario delle unità di offerta sul territorio del nuovo Ambito distrettuale;
3. innalzamento del livello qualitativo dei servizi erogati e dell’efficacia della risposta integrata al bisogno;
4. individuazione di un sistema di valutazione dell’efficacia e della qualità del processo di presa in carico e definizione di un sistema di valorizzazione degli esiti delle sperimentazioni;
5. consolidamento e potenziamento di una filiera dei servizi che prenda in carico i soggetti in un percorso omogeneo e strutturato;
6. attivazione di progetti e percorsi di innovazione sociale per sperimentare nuovi modelli di intervento relativi ai bisogni emergenti, facendo leva sulla rete sociale e sui principi di personalizzazione, tempestività, temporaneità e corresponsabilità già introdotti nella precedente triennalità.
ART. 17 - CONTROVERSIE
La risoluzione di eventuali controversie che possono sorgere tra i Comuni, in caso di applicazione controversa e difforme o in caso di difforme e contrastante interpretazione del presente Accordo di Programma, deve essere ricercata prioritariamente in via bonaria.
Qualora non si addivenisse alla risoluzione, le controversie sono affidate ad un collegio arbitrale composto da tre arbitri:
- uno nominato dal Comune o comuni avanzanti contestazioni;
- un altro dall’assemblea distrettuale dei sindaci;
- il terzo di comune accordo tra i Comuni contestanti e l’assemblea distrettuale o in difetto dal Presidente del Tribunale di Brescia.
Gli arbitri così nominati giudicheranno in via amichevole senza formalità a parte il rispetto del principio del contraddittorio. La pronuncia del collegio è definitiva ed inappellabile.
ART. 18 - MODIFICHE
Eventuali modifiche del Piano di Zona sia nei termini degli interventi che delle risorse impiegate sono possibili purché concordate in sede di assemblea distrettuale e approvate con provvedimento di Giunta Comunale dell’ente capofila e non comportanti aumenti della spesa prevista o alterazioni dell’equilibrio tipologico degli interventi.
ART. 19 – PUBBLICAZIONE
Il presente accordo di programma sarà trasmesso alla Regione Lombardia per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia non appena tutti gli enti sottoscrittori lo avranno approvato e sottoscritto.
SOGGETTI SOTTOSCRITTORI
Il Direttore Generale dell’ATS di Brescia Dr. Xxxxxxx Xxxxxxxxx | Il Sindaco del Comune di ISEO Sig. |
Il Sindaco del Comune di CORTE FRANCA Sig. | |
Il Sindaco del Comune di MARONE Sig. | |
Il Sindaco del Comune di MONTE ISOLA Sig. | |
Il Sindaco del Comune di MONTICELLI BRUSATI Sig. | |
Il Sindaco del Comune di PADERNO FRANCIACORTA Sig. | |
Il Sindaco del Comune di PARATICO Sig. | |
Il Sindaco del Comune di PASSIRANO Sig. | |
Il Sindaco del Comune di PROVAGLIO D’ISEO Sig. | |
Il Sindaco del Comune di SALE MARASINO Sig. | |
Il Sindaco del Comune di SULZANO Sig. | |
Il Sindaco del Comune di ZONE Sig. |