DELIBERAZIONE N. 25/34 DEL 22.05.2018
DELIBERAZIONE N. 25/34 DEL 22.05.2018
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Oggetto: Progetto di coltivazione mineraria e di ripristino ambientale del cantiere estrattivo Cuccuru Mannu in agro del Comune di Sarule (NU) nella concessione mineraria per feldspati di Monte Cuccureddu. Proponente: Società Xxxxxx Sarda Silicati SpA. Procedura di VIA D.Lgs. n. 152/2006.
L'Assessore della Difesa dell'Ambiente, con la proposta n. 100975 del 2018, riferisce che la Società Xxxxxx Sarda Silicati SpA (di seguito Xxxxxx o proponente) ha presentato, nel mese di agosto 2016, l'istanza di valutazione di impatto ambientale relativa all'intervento denominato: Progetto di coltivazione mineraria e di ripristino ambientale del cantiere estrattivo Cuccuru Mannu in agro del Comune di Sarule (NU) nella concessione mineraria per feldspati di Monte Cuccureddu, nel Comune di Sarule, ascrivibile al punto Punto 19) “Attività di coltivazione sulla terraferma delle sostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2 del X.X. 00 luglio 1927, n. 1443” dell'Allegato A1 alla Delib.G.R. n. 34/33 del 2012.
La società Xxxxxx è titolare della concessione ventennale denominata Monte Cuccureddu, rilasciata dal Servizio attività estrattive con determinazione n. 278 del 3.6.2002, per una superficie complessiva di 1144 ha, successivamente ridotta a 716 ha con determinazione n. 9846 del 27 luglio 2007.
L'Assessore fa presente che il progetto è stato già sottoposto alla procedura di VIA, conclusa con giudizio positivo di compatibilità ambientale subordinato al rispetto di una serie di prescrizioni (Delib. G.R. n. 18/8 del 5.5.2006).
Nella suddetta deliberazione veniva stabilito il termine di tre anni per l'inizio dei lavori dalla data di adozione del provvedimento, pena l'attivazione di una nuova procedura di VIA.
La società Xxxxxx Sarda Silicati Spa, con nota pervenuta il 2.3.2016 (prot. DGA n. 4390 del 3.3.2016), ha richiesto un'estensione dell'efficacia della Delib.G.R. n. 18/8 del 2006 in quanto erano decorsi i tre anni dall'adozione della stessa delibera e i lavori non erano mai stati avviati.
Il Servizio SVA, preso atto della richiesta ed esaminata la documentazione trasmessa dalla Xxxxxx, ha comunicato la necessità di sottoporre il progetto ad una nuova procedura di VIA, sulla base di una serie considerazioni di seguito sinteticamente esposte:
- rispetto alla precedente VIA del 2006 è mutato il quadro normativo, a livello nazionale e
regionale, in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di settore;
- per quanto attiene il quadro progettuale si è ritenuto necessario un adeguamento del progetto rispetto alle disposizioni vigenti (es. piano di gestione ex D.Lgs. n. 117/2008, dispositivi per il controllo e trattamento delle acque meteoriche conformemente alla direttiva regionale degli scarichi), alle attuali esigenze produttive e ai costi attuali di recupero ambientale;
- dal punto di vista del quadro ambientale la VIA del 2006 non ha contemplato l'analisi della problematica “amianto”, la cui presenza è stata rilevata (giugno 2015) nel materiale estratto nella miniera a cielo aperto di “Ciarumannu” in Comune di Orani, gestita dalla Xxxxxx e ricadente all'interno della stessa concessione mineraria di Monte Cuccureddu. Questo fatto ha richiesto la necessità della predisposizione di un piano di monitoraggio ambientale specifico, con particolare attenzione all'eventuale presenza di fibre di amianto.
Prosegue l'Assessore facendo presente che il progetto prevede l'avvio di una nuova coltivazione mineraria per l'estrazione di feldspati in località Cuccuru Mannu nel Comune di Sarule (NU) nell'ambito della concessione mineraria di Monte Cuccureddu, e il contestuale recupero ambientale dei fronti dismessi e del deposito degli sterili.
L'area di intervento, ubicata a circa 3 km a sud-est dal centro abitato di Ottana e a circa 8 km ad ovest del centro abitato di Sarule, è accessibile dalla SP17 di collegamento tra Ottana e Sarule attraverso due stradelli.
Il piano di coltivazione, dato il rapporto sterile/minerale, stimato in 1,2:1, prevede che, a fronte di
500.000 m3 di minerale utile, siano estratti ulteriori 600.000 m3 di sterile.
I lavori nel cantiere si svilupperanno in un arco temporale di 20 anni, di cui 15 per l'attività di coltivazione e i restanti 5 per completare le opere di recupero ambientale che avranno inizio già dal primo quinquennio.
La superficie complessivamente occupata è pari a 21 ha, di cui 11,9 relativi al cantiere estrattivo e al successivo rimodellamento; i restanti 9,1 destinati alla discarica degli sterili, localizzata nel versante opposto.
La coltivazione verrà condotta per piani orizzontali discendenti con gradoni aventi 6 m d'altezza, con fronte di scavo inclinato sull'orizzontale di circa 60°, che sarà ridotto in fase di riprofilatura finale. Il livello più alto sarà ubicato a 325 metri s.l.m., mentre quello più basso a 295 metri s.l.m. Le pedate
dei gradoni saranno realizzate in contropendenza verso monte con canalette di raccolta dell'acqua piovana al piede di ogni alzata. L'estrazione del materiale verrà effettuata in parte con mezzi meccanici e in parte con l'impiego di esplosivo.
Gli interventi di recupero ambientale, previsti in progetto contestualmente all'attività estrattiva, sono finalizzati alla rinaturalizzazione del sito e consisteranno nel rimodellamento morfologico delle superfici e nell'impianto di specie erbacee, arbustive e arboree scelte tra quelle autoctone, presenti nell'area vasta e in prossimità del sito.
In merito all'iter, l'Assessore riferisce che il procedimento è stato avviato in data 1.9.2016 e che, a seguito delle pubblicazioni di rito, non sono pervenute osservazioni. In data 29.9.2016 si è tenuta, a Sarule, la presentazione pubblica del progetto e dello Studio di impatto ambientale, alla quale non è convenuto pubblico.
In data 7.2.2017 si è svolta la conferenza istruttoria, alla quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti della Società e ai funzionari del Servizio delle Valutazioni Ambientali (SVA), i rappresentanti del Servizio Attività estrattive e recupero ambientale, del Servizio Tutela del paesaggio e vigilanza Province di Nuoro e Ogliastra, del Dipartimento provinciale ARPAS di Nuoro, della Provincia di Nuoro e della ASSL di Nuoro.
Nel corso della conferenza si è discusso delle criticità del progetto, riguardanti in particolare la mancanza di un'accurata caratterizzazione del giacimento oggetto di sfruttamento, e la necessità di un approfondimento di indagini finalizzate ad accertare l'eventuale presenza di amianto.
Nel corso della seduta sono stati acquisiti i seguenti pareri:
- il Servizio Attività estrattive dell'Assessorato dell'Industria ha evidenziato la necessità di ulteriori approfondimenti, sulla base delle seguenti osservazioni:
- “i presupposti geologici di massima dedotti da una cartografia geologica a grande scala non sono sufficienti per acquisire informazioni geominerarie di dettaglio, necessarie per redigere un progetto di coltivazione che preveda anche un'adeguata valorizzazione di tutto il giacimento coltivabile;
- la coltivazione è prevista solo per la parte affiorante di un corpo mineralizzato a feldspato, per una profondità di 10-15 metri;
- le indagini e i campionamenti effettuati non sono sufficienti per escludere con certezza la presenza di tremolite, nonostante le indicazioni geologiche di massima”;
- il Dipartimento Nuoro Ogliastra dell'ARPAS ha consegnato (nota prot. n. 4275 del 6.2.2017) le
proprie osservazioni espresse in collaborazione con il Dipartimento Geologico. Con particolare riferimento alla problematica amianto ha riscontrato l'assenza di una caratterizzazione geologico- petrografica sito-specifica, evidenziando la necessità di ulteriori approfondimenti finalizzati alla ricerca di eventuali minerali di anfibolo asbestiformi;
- il Servizio Tutela del Paesaggio per le Province Nuoro Ogliastra ha comunicato: “verificheremo la presenza di eventuali aree boscate nelle zone di coltivazione e discarica con richiesta al Corpo Forestale”;
- il Servizio Tutela dell'Atmosfera nella nota prot. n. 2298 del 7.02.2017 ha comunicato che: “per quanto attiene agli aspetti inerenti all'inquinamento atmosferico, ai sensi del Piano regionale della qualità dell'aria ambiente (D.Lgs. n. 155/2010 e ss.mm.ii.), emanato con la Delib.G.R. n.1/3 del 10.1.2017, in tale zona non sono presenti particolari vincoli”. Fa presente altresì che: “le possibili indicazioni in merito alle emissioni in atmosfera (puntuali o diffuse), saranno rese in sede di eventuale rilascio dell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, su apposita richiesta da parte dell'Amministrazione provinciale di Nuoro, in qualità di autorità competente al rilascio delle suddette autorizzazioni alle emissioni in atmosfera.”;
- la ASL di Nuoro ha argomentato in merito all'accettazione dell'attività mineraria da parte delle popolazioni dei territori interessati di Sarule, Ottana e Orani, e, in riferimento agli eventuali impatti causati dall'aumento del traffico dovuto al trasporto del materiale, sulla opportunità di valutare opere atte a mitigare/compensare l'impatto sociale (es. asili).
Il Servizio Valutazioni Ambientali, tenuto conto di quanto emerso nel corso della conferenza del 7 febbraio 2017, degli esiti dell'istruttoria tecnica e dei pareri trasmessi dagli Enti, ha richiesto una serie di approfondimenti e/o integrazioni con nota prot. DGA n. 5887 del 21.3.2017. La proponente ha richiesto (prot. DGA n.8609 del 28.4.2017) una proroga di 30 giorni per la consegna degli elaborati integrativi, depositati in data 5.6.2017 (prot. DGA 11609 del 5.6.2017).
Le principali criticità rilevate, e oggetto della richiesta di integrazioni, hanno riguardato la mancanza di un'accurata caratterizzazione del giacimento oggetto di sfruttamento, e la necessità di un approfondimento di indagini finalizzate ad accertare l'eventuale presenza di amianto. Al riguardo è stato richiesto di predisporre uno studio geo-petrografico sito-specifico finalizzato sia alla ricerca di eventuali anfiboli asbestiformi che al riconoscimento di ambienti minerogenetici potenzialmente
favorevoli alla loro formazione, completo della documentazione e delle analisi, da effettuarsi secondo le modalità indicate da ARPAS nelle osservazioni trasmesse con la nota prot. n. 4275/2017 del 6.2.2017.
Il 15 settembre 2017, presso l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente, si è tenuta una riunione tecnica (partecipanti: società Xxxxxx, SVA, ARPAS, Servizio attività estrattive e recupero ambientale) ritenuta necessaria dallo SVA, al fine di fare il punto sugli aspetti non completamente sviluppati nella documentazione depositata a giugno 2017, e ritenuti fondamentali per il proseguo dell'iter amministrativo, dato il carattere propedeutico delle indagini richieste. A dicembre 2017 è pervenuto il completamento delle integrazioni.
In data 12 marzo 2018 si è tenuta la seconda seduta della conferenza istruttoria per l'esame delle integrazioni, alla quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti della Società e ai funzionari del Servizio SVA, i rappresentanti del Servizio Attività estrattive e recupero ambientale e del Servizio Tutela del paesaggio e vigilanza Province di Nuoro e Ogliastra.
Prima dello svolgimento della conferenza il Dipartimento Nuoro e Ogliastra dell'ARPAS, in accordo con il Dipartimento Geologico ARPAS, con nota prot. n. 8202 del 9.3.2018, ha comunicato che: “ritiene esaustiva la documentazione prodotta in risposta alle osservazioni espresse con nota prot. n. 4275 del 6.2.2017, con particolare riferimento alla richiesta di predisporre uno studio geopetrografico sito-specifico di dettaglio, corredato di esaustive campionature ed analisi e relativi rapporti di prova, finalizzato alla ricerca di eventuali minerali di anfibolo asbestiformi ed al confronto del contesto geopetrografico con quello dell'area estrattiva ubicata presso gli impianti di Ciarumannu, a condizione che:
- per la componente atmosfera, venga predisposto un monitoraggio dell'aria finalizzato alla verifica della presenza/assenza di fibre aerodisperse, da attuarsi con frequenza elevata durante lo sviluppo dei lavori di coltivazione, in particolare nelle fasi di abbattimento e di movimentazione del tout-venant;
- le misure di mitigazione vengano estese, con le modalità indicate, sia alle fasi di cantiere che di esercizio”.
Nel corso della seduta sono stati acquisiti i seguenti pareri: Servizio Attività estrattive dell'Assessorato dell'Industria:
- “Preso atto di quanto prodotto con le integrazioni richieste ed esaminate nelle precedenti conferenze istruttorie, in occasione delle quali sono già state rappresentate le considerazioni scaturite dall'esame del progetto proposto, si conferma parere positivo per l'avvio dei lavori nel nuovo cantiere denominato “Cuccuru Mannu” ricadente all'interno della concessione mineraria “Monte Cuccureddu”. Il computo relativo ai costi da sostenere per la riqualificazione ambientale dovrà essere integrato con le voci utili a definire l'importo della polizza di fidejussione prevista ai sensi di legge.
Servizio Tutela del paesaggio e vigilanza Province di Nuoro e Ogliastra:
- Il progetto è stato autorizzato da questo Servizio con determinazione n. 16134 del 29.3.2007, autorizzazione ormai scaduta.
Per valutare se l'intervento ricade in zona sottoposta a vincolo ai sensi della lettera “g” (bosco) dell'art.142 del D.Lgs. n. 42/2004, è stata sollecitata, con nota n. 7549 del 23.2.2018, la risposta del Corpo Forestale.
Il progetto non presenta particolari criticità dal punto di vista paesaggistico ma si verificherà, al termine della prima fase quinquennale, la configurazione morfologica della discarica per stabilire se necessita di adeguamenti o se è coerente con il contesto paesaggistico.
In sede di autorizzazione paesaggistica si confermeranno le prescrizioni della determinazione su citata per il ripristino paesaggistico dei luoghi.”
L'Assessore riferisce, quindi, che il Servizio delle Valutazioni ambientali, tenuto conto di quanto emerso nel corso della conferenza istruttoria, della documentazione depositata e delle comunicazioni degli Enti coinvolti, preso atto della nota del Corpo Forestale (prot. n. 32040 del 21.5.2018), considerato che la documentazione, così come integrata da ultimo a dicembre 2017, risulta adeguata per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto di coltivazione e recupero, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, e delle relative misure di mitigazione, ha concluso l'istruttoria con una proposta di giudizio positivo in merito alla compatibilità ambientale dell'intervento in oggetto, a condizione che siano attuate le misure di mitigazione individuate nello SIA e rispettate e recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni di seguito riportate:
1. dovrà essere acquisita l'autorizzazione paesaggistica, come riferito dal Servizio Tutela del Paesaggio;
2. la coltivazione e il recupero dovranno essere realizzati nel rispetto delle previsioni progettuali, esclusivamente entro i limiti rappresentati nelle tavole allegate al progetto (2016); in particolare le attività di recupero e di rimodellamento morfologico dei vuoti di coltivazione dovranno essere condotte contestualmente alla coltivazione;
3. in fase di preparazione delle aree di scavo:
a) dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e tecnologici più opportuni, tra quelli realisticamente ed economicamente attuabili, al fine di ridurre i quantitativi di biomassa da estirpare, e avendo cura di di selezionare e stoccare separatamente gli orizzonti superficiali ricchi di humus e quelli più profondi;
b) lo stoccaggio dei cumuli temporanei di terreno vegetale dovrà avvenire secondo le modalità riportate nella tav. 45, assicurandone la stabilità in modo da evitare il loro dilavamento a causa delle acque di deflusso superficiale;
c) qualora si preveda un periodo di stoccaggio del terreno vegetale superiore a un anno, sui cumuli dovranno essere realizzate idonee semine protettive con miscugli di specie erbacee ad elevato potere aggrappante, allo scopo di limitare la perdita di fertilità, il dilavamento e la dispersione di polveri;
4. dovranno essere recepite le seguenti prescrizioni, rappresentate dall'ARPAS nella nota prot. n. 8202 del 9.3.2018:
a) a. per la componente atmosfera, venga predisposto un monitoraggio dell'aria finalizzato alla verifica della presenza/assenza di fibre aerodisperse, da attuarsi con frequenza elevata durante lo sviluppo dei lavori di coltivazione, in particolare nelle fasi di abbattimento e di movimentazione del tout-venant;
b) b. le misure di mitigazione vengano estese, con le modalità indicate, sia alle fasi di cantiere che di esercizio;
5. come richiesto dal Sevizio Attività Estrattive, il computo relativo ai costi da sostenere per la riqualificazione ambientale dovrà essere integrato con le voci utili a definire l'importo della polizza di fidejussione prevista ai sensi di legge;
6. in fase di esercizio dovranno essere messi in atto gli accorgimenti tecnico-progettuali e le più efficaci misure di mitigazione al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo e corpi
idrici mediante interventi di recupero e smaltimento a norma di legge di qualsiasi materiale inquinante sversato accidentalmente in superficie, e minimizzare l'emissione di inquinanti in atmosfera dai mezzi meccanici;
7. per quanto attiene gli impatti sulla componente acque superficiali e sotterranee:
a) la gestione delle acque afferenti all'area di coltivazione e la discarica di sterili, dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni di cui alla Delib.G.R. n. 69/25 del 10.12.2008 – Direttiva in materia di “Disciplina regionale degli scarichi”;
b) la coltivazione non dovrà interferire con la circolazione idrica sotterranea;
c) qualora durante le attività di coltivazione venisse intercettata la falda si dovranno attuare le azioni finalizzate alla tutela del corpo idrico, provvedendo a segnalare l'interferenza agli Enti di controllo per i provvedimenti di competenza;
d) per quanto riguarda il monitoraggio della risorsa idrica, da effettuare al fine di valutare le possibili modificazioni nella qualità delle acque, dovrà essere definito un panel analitico sito-specifico attenendosi alle indicazioni del DM n. 260/2010 e del D.Lgs. n. 172 del 13.10.2015;
8. al fine di limitare gli impatti sull'atmosfera dovranno essere adottate le misure di mitigazione previste nello SIA, riferite non soltanto nelle condizioni di particolare secchezza e polverosità, ma anche nelle normali condizioni operative;
9. la gestione dei rifiuti prodotti/raccolti non derivanti direttamente dall'attività estrattiva dovrà avvenire nel rispetto della parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.;
10. al termine dell'attività dovranno essere smantellati e rimossi tutti i manufatti e le infrastrutture funzionali all'attività estrattiva, comprese le vasche di sedimentazione; tutte le aree interessate dai lavori dovranno essere ripristinate con le stesse modalità previste per il cantiere estrattivo;
11. con riferimento al progetto di recupero ambientale:
a. la miscelazione dei residui derivanti dalla trinciatura della biomassa asportata con il terreno vegetale dovrà essere realizzata in modo tale che il materiale finale ottenuto, prima del suo spandimento sul terreno, abbia caratteristiche fisico chimiche ottimali per il ripristino della fertilità (chimico-fisica e microbica) dei suoli su cui saranno eseguiti gli interventi di ripristino;
b. in considerazione dell'elevata pendenza dei terreni oggetto di ripristino, dovranno essere previsti adeguati interventi di sistemazione idraulico-agraria al fine di rendere efficace il recupero ambientale del sito;
c. i volumi eventualmente mancanti per ricostituire il suolo dovranno essere compensati mediante l'apporto di terreno di qualità chimico-fisica idonea per le finalità di progetto e compatibile con i caratteri pedologici del sito; per l'arricchimento in sostanza organica ed elementi nutritivi del letto di semina, dovranno essere utilizzati esclusivamente fertilizzanti organici e compost di qualità, conformi alla normativa vigente;
d. per l'inerbimento di tutte le superfici e per la ricostituzione della vegetazione arborea ed arbustiva non dovranno essere impiegate specie alloctone, non coerenti con il contesto ecologico e con le associazioni vegetali potenziali del sito;
e. in fase di pre-affrancamento delle piantine dovranno essere assicurate tutte le necessarie cure colturali, compreso il risarcimento degli esemplari non attecchiti, fino al raggiungimento degli obiettivi del recupero;
f. su tutte le aree rinaturalizzate dovrà essere evitato il pascolamento per il tempo necessario al completo recupero pedologico, agronomico e naturalistico dei luoghi;
g. le attività di inerbimento e piantagione per il recupero del sito estrattivo dovranno essere svolte in affiancamento con personale esperto in materie agronomiche e forestali, in accordo con il Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Nuoro;
12. in riferimento al rumore:qualora gli esiti del monitoraggio acustico previsto nel PMA dovessero evidenziare un superamento dei limiti imposti dalla normativa vigente, dovranno essere individuati interventi per la riduzione dei livelli di emissioni sonore al fine di garantire il rispetto dei limiti associati alla classe acustica assegnata;
13. la Società dovrà verificare l'idoneità del PMA proposto presso il competente Dipartimento provinciale dell'ARPAS, per quanto riguarda i parametri da assoggettare a controllo, le modalità e la periodicità delle relative misurazioni; inoltre dovrà essere definito il cronoprogramma delle singole attività di controllo, da comunicare, con congruo anticipo, unitamente alle date di inizio dei lavori per ogni singola fase delle attività di controllo, al medesimo Dipartimento;
14. al fine di consentire il riscontro periodico delle previsioni progettuali, sia in termini di sfruttamento del giacimento che di recupero ambientale, nonché dell'applicazione delle presenti prescrizioni e delle misure di mitigazione, con periodicità triennale dall'inizio dei lavori, la Società dovrà trasmettere, allo SVA e agli Enti competenti per il controllo, una
relazione tecnico-descrittiva, corredata di documentazione fotografica, planimetrie, sezioni e dati, attestante lo stato dei luoghi, l'avanzamento dei lavori di coltivazione, anche in termini di volumi estratti e volumi residui, e di recupero ambientale, alla quale dovranno essere allegati anche i risultati del monitoraggio di cui al punto 13.
Tutto ciò premesso, l'Assessore della Difesa dell'Ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il parere favorevole di legittimità, propone alla Giunta regionale di far propria la proposta di giudizio del Servizio Valutazioni Ambientali.
La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'Assessore della Difesa dell'Ambiente
DELIBERA
- di esprimere, per le motivazioni indicate in premessa, un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale dell'intervento relativo al progetto denominato “Progetto di coltivazione mineraria e di ripristino ambientale del cantiere estrattivo Cuccuru Mannu in agro del Comune di Sarule (NU) nella concessione mineraria per feldspati di Monte Cuccureddu”, proposto dalla Società Xxxxxx Sarda Silicati Spa, a condizione che siano rispettate le prescrizioni descritte in premessa, sull'osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio Attività Estrattive e Recupero Ambientale, il CFVA, l'ARPAS, il Servizio tutela del paesaggio e vigilanza Provincia di Nuoro e Ogliastra, la Provincia di Nuoro e il Comune di Sarule;
- di stabilire che, fermo restando l'obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, la validità della presente deliberazione, ai fini della realizzazione dei lavori relativi all'intervento in oggetto è pari a dieci anni dalla data di pubblicazione della presente deliberazione nel sito web della Regione Autonoma della Sardegna, salvo proroga concessa su istanza motivata del Proponente. La Società, in caso di modifiche progettuali o di rinnovo dell'autorizzazione, dovrà verificare presso il Servizio delle Valutazioni Ambientali la necessità di una nuova procedura.
Letto, confermato e sottoscritto.
Il Direttore Generale Il Presidente
Xxxxxxxxxx De Xxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxx