CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI ACCOGLIENZA INTEGRATA IN FAVORE DI UOMINI ADULTI SINGOLI TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE E UMANITARIA IN CENTRI SPRAR ED IN ACCOGLIENZA DIFFUSA
ANNUALITA’ 2018/2019
ALLEGATO B
PREMESSE
Roma Capitale Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali Sussidiarietà e Salute ha aderito, come da nota 1270/2014 del Ministero dell’Interno, Fondo Nazionale per le Politiche ed i servizi dell’Asilo, categoria Ordinari ed Aggiuntivi, con un progetto per il sistema di accoglienza SPRAR per il triennio 2014/2016.
Il Ministero dell’Interno con Decreto del 10.08.2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Speciale n. 200 del 27.08.2016, recante “Modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell'asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario, nonché approvazione delle linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), ha definito le modalità di partecipazione dei progetti al Fondo Nazionale per le Politiche ed i servizi dell’Asilo, triennio 2017-2019, per la gestione e la programmazione dei servizi di accoglienza integrata (SPRAR).
Il suddetto decreto prevede la possibilità di presentare una richiesta di “completamento” del progetto per gli Enti Locali già titolari del servizio nel triennio 2017-2019.
La Direzione Accoglienza e Inclusione ha presentato un progetto di prosecuzione di interventi di accoglienza integrata, per il triennio 2017-2019, per totali 2768 posti categoria Ordinari e 6 posti categoria Disagio Mentale, approvato integralmente ai sensi del Decreto Ministeriale 21 dicembre 2016.
A seguito di Gara per Accordo Quadro – gara n. 6610793 indetta dalla U.O. Direzione Accoglienza e Inclusione, sono stati assegnati per il triennio 2017- 2019, un totale di 1984 posti, con l’attivazione di 35 progetti categoria Ordinari e 1 progetto di 6 posti, categoria Disagio Mentale.
Considerate le improrogabili esigenze espresse dal territorio cittadino, il mancato raggiungimento del totale dei posti a gara (n. 784 posti mancanti) e la direttiva n. 11/2017, emanata dall’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, si rende necessario indire nuova Gara per Accordo Quadro, per il biennio 2018 – 2019, con fondi già stanziati con D.M. 20/12/2016 per l’attivazione di n. 784 posti, riservati a soli uomini adulti singoli che rispondono alle esigenze espresse, attualmente, dal territorio.
Per la realizzazione del progetto, la Direzione Accoglienza ed Inclusione intende individuare i potenziali partecipanti per la gestione del servizio mediante una procedura da effettuarsi con le modalità dell’Accordo Quadro, ai sensi dell’art. 54, comma 4, lett. a) del D.lgs. 50/2016.
Normativa di riferimento:
La cornice normativa di riferimento, entro cui sviluppare l’offerta progettuale, è la seguente:
• Direttiva 2014/24/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014;
• Il DMI del 10/08/2016 e tutta la vigente normativa in materia di SPRAR;
• il D.Lgs. n.50/2016 (di seguito Codice) e s.m.i;
• l’avviso di rettifica del Codice pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 164 del 15-7-2016;
• il D.P.R. n. 207/2010 (d’ora innanzi Regolamento) per le parti ancora in vigore;
• linee guida attuative del nuovo Codice degli Appalti predisposte dall’X.X.XX. in esecuzione delle disposizioni transitorie e di coordinamento di cui all’art. 216 del D. Lgs. n. 50/20016;
• il D.Lgs. n.81/2008 e e xx.xx. e ii.“Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;
• il D.Lgs. n.159/2011 e xx.xx. e ii.“Codice delle leggi antimafia”;
• il Xxxxxxx xxx Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx 00 ottobre 2014, n. 193 “Regolamento recante disposizioni concernenti le modalità di funzionamento, accesso, consultazione e collegamento con il CED, di cui all’art. 8 della L. 1° aprile 1981, n. 121, della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, istituita ai sensi dell’art. 96 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159”;
• la L. n. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”;
• la L. n. 136/2010 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”come modificato dall’art. 7 del D. L. n. 187/2010, convertito con modifiche con L. n. 217/2010;
• il D. Lgs. n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”;
• il D. L. n. 95/2012, come convertito nella L. n. 135/2012 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”;
• Il D. Lgs. n. 231/2001 e xx.xx. e ii.“ Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”;
• il Protocollo d’intesa tra X.X.XX. e Ministero dell’Interno 15 luglio 2014 “Prime linee guida per l'avvio di un circuito collaborativo tra X.X.XX. - Prefetture-U.T.G. e Enti locali per la prevenzione dei fenomeni di corruzione e l'attuazione della trasparenza amministrativa”;
• Il Protocollo d’intesa 28 gennaio 2015 “seconde linee guida per l’applicazione alle imprese delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio a fini antimafia e anticorruzione, previste dall’art. 32 del D.L. 24 giugno 2014, n.90”.
• il “Protocollo d’intesa” ai fini della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture – sottoscritto in data 21 luglio 2011 tra la Prefettura U.T.G. di Roma e Roma Capitale;
• il “Protocollo di integrità” di cui alla deliberazione della Giunte Capitolina n. 40 del 27 febbraio 2015;
• il Capitolato Generale che disciplina tutti gli appalti che si eseguono per conto del Comune di Roma, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 6126 del 17 novembre 1983;
• il “Protocollo di azione - vigilanza collaborativa con Roma Capitale” stipulato con l’X.X.XX. in data 29 luglio 2015;
• il “Regolamento di contabilità” di Roma Capitale ai sensi a della deliberazione del Consiglio Comunale
n. 4 del 25 gennaio 1996 e ss. mm. e ii.
• L. 8 novembre 2000 n.328 – “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;
• D. Lgs. 25 luglio 1998 n.286, “TU delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” e s.m.i.;
• D.P.R. 31 agosto 1999 n.394, “regolamento recante norme di attuazione del TU delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998 n.286”;
• D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 142 “Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonchè della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale”;
• Legge Regionale 10 agosto 2016, n. 11 "Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”;
• L.R. Lazio 41/2003 - Norme in materia di autorizzazioni all'apertura ed al funzionamento di strutture che prestano servizi socio-assistenziali;
• DGR Lazio n. 1304 del 2004 - Requisiti rilascio autorizzazione mensa sociale, accoglienza notturna, servizi per la vacanza, servizi di pronto intervento assistenziale e centri diurni;
• DGR Lazio n. 1305 del 2004 - Autorizzazione all'apertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socio-assistenziali. Requisiti strutturali ed organizzativi;
• DGR Lazio 24 marzo 2015, n. 126 " Modifiche alla DGR 1305/2004: “Autorizzazione all’apertura ed al funzionamento delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale che prestano servizi socioassistenziali. Requisiti strutturali ed organizzativi integrativi rispetto ai requisiti previsti dall'articolo 11 della L.R. n. 41/2003”. Revoca delle DGR 498/2006, DGR 11/2010, DGR 39/2012. Revoca parziale della DGR 17/2011.";
• Decreto legge 17 febbraio 2017, n. 13 recante “Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonchè per il contrasto dell'immigrazione illegale” convertito con modificazioni dalla L. 13 aprile 2017, n. 46 (in G.U. 18/04/2017, n. 90);.
• Manuale Operativo per l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienza e integrazione per richiedenti e titolari di protezione internazionale (e suoi aggiornamenti);
• Manuale Unico di Rendicontazione SPRAR;
• Progetti presentati da Roma Capitale al Ministero dell'Interno;
• Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. Piano Nazionale d’Integrazione per i Titolari di protezione Internazionale (ottobre 2017).
• norme del codice civile per quanto non regolato dalle disposizioni di cui ai precedenti punti;
• gli eventuali singoli contratti applicativi in funzione dell’accordo quadro.
Art. 1 - OGGETTO DELL’ACCORDO QUADRO
La procedura aperta è finalizzata alla conclusione di un Accordo Quadro come definito dell’art. 54 (c.4, lettera a) del D. Lgs. 50/2016 per il successivo affidamento di progetti, lotto unico, per n. 784 posti categoria “Ordinari”
Gara n. 6966128
CIG n. 7353980845
Lotto Unico: “Progetto di accoglienza di uomini adulti singoli titolari di protezione internazionale e umanitaria”, per un totale complessivo di 784 posti, in Centri SPRAR con capienza massima di 60 posti;
Art. 2 – ACCOGLIENZA INTEGRATA E DIFFUSA
L’accoglienza integrata e diffusa costituisce parte integrante dello sviluppo del welfare locale in una logica di cambiamento e rafforzamento della rete territoriale e del potenziamento dei servizi a beneficio di tutta la comunità. Essa si concretizza non solo nella fornitura di interventi materiali di base (vitto e alloggio) ma nella
implementazione di servizi volti al supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali alla (ri)conquista dell'autonomia individuale, in una logica di empowerment, di coesione sociale e di superamento di conflitti sociali.
L’affidatario dovrà garantire le seguenti prestazioni minime:
• mediazione linguistico-culturale;
• accoglienza materiale;
• orientamento e accesso ai servizi del territorio;
• insegnamento della lingua italiana;
• formazione e riqualificazione professionale;
• orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo;
• orientamento e accompagnamento all'inserimento abitativo;
• orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale;
• orientamento e accompagnamento legale;
• tutela psico-socio-sanitaria.
1. Mediazione linguistico-culturale:
Il servizio di mediazione linguistico-culturale è da considerarsi trasversale e complementare agli altri servizi erogati, funzionale a facilitare la relazione e la comunicazione, sia linguistica (interpretariato), che culturale tra i singoli beneficiari, il progetto di accoglienza e il contesto territoriale (istituzioni, servizi locali, cittadinanza).
2. Accoglienza materiale:
a) il servizio minimo di vitto deve garantire la colazione e due pasti e le particolari necessità in modo da rispettare le tradizioni culturali e religiose e le eventuali esigenze connesse allo stato di salute delle persone accolte;
b) fornire vestiario, biancheria intima, biancheria da letto e per il bagno, prodotti per l'igiene personale in quantità sufficiente e rispettando le esigenze individuali;
c) erogare pocket money
3. Orientamento e accesso ai servizi del territorio con un progetto territoriale:
a) garantire le procedure di iscrizione anagrafica degli aventi diritto;
a) facilitare i beneficiari nell'accesso e nella fruibilità dei servizi minimi erogati sul territorio;
b) garantire l'assistenza sanitaria e facilitare la presa in carico dei beneficiari e la tutela della salute;
c) garantire l'inserimento scolastico dei minori e l'istruzione degli adulti;
d) garantire ai beneficiari l'accesso, la fruibilità e la frequenza dei corsi di apprendimento e approfondimento della lingua italiana senza interruzioni nel corso dell'anno, per un numero minimo di 10 ore settimanali. In assenza di servizi adeguati sul territorio adottare le misure necessarie per l'acquisizione degli elementi linguistici;
e) garantire l'iscrizione ai corsi di educazione per gli adulti e monitorarne la successiva frequentazione;
f) orientare i beneficiari alla conoscenza del territorio (trasporti pubblici, poste, farmacie, associazioni, etc.).
4. Formazione, riqualificazione professionale:
a) predisporre strumenti volti alla valorizzazione dei singoli background tenendo conto delle aspettative dei beneficiari (curriculum vitae, bilancio e certificazione delle competenze, etc.);
b) orientare e accompagnare i beneficiari alla formazione e riqualificazione professionale (corsi, tirocini formativi, etc.) al fine di favorire l'acquisizione di nuove competenze;
c) facilitare le procedure di riconoscimento dei titoli di studio e professionali e favorire l'accesso all'istruzione universitaria.
5. Orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo:
a) garantire l'informazione sulla normativa italiana in materia di lavoro, l'orientamento ai servizi per l'impiego presenti sul territorio e l'accompagnamento all'inserimento lavorativo (contratto di apprendistato, borsa lavoro, contratto a tempo determinato, etc.), richiedere l’attivazione di almeno il 10% di tirocini su il numero di beneficiari accolti; gli stessi dovranno essere organizzati evitando la stipula di contratti a beneficio dello stesso ente gestore o di consorziata ad esso riconducibile;
b) facilitare i percorsi di inserimento lavorativo in ambienti protetti, là dove le caratteristiche personali dei singoli beneficiari o le condizioni di vulnerabilità permanenti o temporanee lo richiedano.
6. Orientamento e accompagnamento all'inserimento abitativo:
a) garantire l'informazione sulla normativa italiana in materia;
b) favorire l'accesso all'edilizia residenziale pubblica, nonché al mercato privato degli alloggi attraverso azioni di promozione, supporto ed eventuale intermediazione tra beneficiari e locatori/proprietari;
c) facilitare i percorsi di inserimento abitativo in ambienti protetti, là dove le caratteristiche personali dei singoli beneficiari o le condizioni di vulnerabilità, permanenti o temporanee, lo richiedano.
7. Orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale.
a) promuovere la realizzazione di attività di sensibilizzazione e di informazione al fine di facilitare il dialogo tra i beneficiari e la comunità cittadina;
b) promuovere e sostenere la realizzazione di attività di animazione socio-culturale mediante la partecipazione attiva dei beneficiari (eventi di carattere culturale, sportivo, sociale, etc.);
c) costruire e consolidare la rete territoriale di sostegno al progetto coinvolgendo gli attori locali interessati (Prefettura, Questura, Forze dell'ordine, Tribunale per i minorenni, Giudice tutelare, agenzie educative, centri di formazione professionale, centri per l'impiego) in collaborazione con l’Ente Locale;
d) promuovere la partecipazione dei beneficiari alla vita associativa e pubblica del territorio, anche in previsione di eventi interamente auto-organizzati.
8. Orientamento e accompagnamento legale.
a) garantire l'orientamento e l'accompagnamento nell'interlocuzione con gli attori istituzionali preposti alle diverse fasi della procedura di riconoscimento della protezione internazionale;
b) garantire l'orientamento e l'informazione legale sulla normativa italiana ed europea in materia d'asilo;
c) garantire l'orientamento e l'accompagnamento in materia di procedure burocratico amministrative per la regolarizzazione sul territorio;
d) garantire l'informazione sulla normativa italiana in materia di ricongiungimento familiare, il supporto e l'assistenza all'espletamento della procedura;
e) garantire il supporto per la regolarizzazione dello status giuridico del minore non richiedente o titolare di protezione, finalizzata all'integrazione sul territorio;
f) garantire l'informazione sui diritti e i doveri sanciti dall'ordinamento italiano;
g) garantire l'informazione sui programmi di rimpatrio assistito e volontario.
9. Tutela psico-socio-sanitaria.
a) garantire l'attivazione di supporto sanitario di base e specialistico;
b) garantire l'attivazione del sostegno psico-sociale in base alle specifiche esigenze dei singoli beneficiari;
c) garantire l'orientamento, l'informazione e l'accompagnamento in materia di protezione sociale e previdenza;
d) nel caso di beneficiari con esigenze specifiche di presa in carico, garantire l'attivazione dei necessari interventi psico-socio-sanitari con servizi mirati ed effettivi che attuino le misure di assistenza e supporto;
e) costruire e consolidare la collaborazione con gli attori che, a diverso titolo, possono partecipare ai percorsi di supporto;
f) riabilitazione e cura dei beneficiari portatori di specifiche esigenze socio-sanitarie;
g) costruire e consolidare la collaborazione con gli attori, pubblici e privati, che a diverso titolo possono partecipare alla gestione di eventuali situazioni emergenziali;
h) garantire la tutela psico-socio-sanitaria connessa al genere.
Art. 3 - MODALITA’ DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO
Il servizio di accoglienza presso le strutture si attiva a seguito della richiesta di accoglienza da parte del Servizio Centrale dello SPRAR (da qui avanti Servizio Centrale) o dal personale incaricato dalla Direzione Accoglienza e Inclusione del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute.
La durata della permanenza degli ospiti è regolamentata nei termini e nei modi previsti dall’art.35 e 36 dal DM del 10/08/2016).
Il servizio deve essere garantito per 365 giorni all’anno, comprese le festività. Specifica di quanto richiesto all’art.2 del presente Capitolato punto 2.2:
Accoglienza materiale (somministrazione pasti e generi di prima necessità) L’Organismo attuatore del servizio deve garantire:
a) La somministrazione dei pasti che è dovrà essere svolta a regola d’arte nel pieno rispetto delle norme igienico–sanitarie vigenti, sia per la qualità delle materie prime utilizzate, che per le modalità di esecuzione delle procedure gestionali richieste e delle garanzie igienico-sanitarie.
I generi alimentari da impiegarsi nella preparazione dei pasti dovranno essere di prima qualità, nel pieno rispetto delle loro caratteristiche di genuinità e freschezza, nonché delle loro componenti organolettiche e merceologiche. Le carni dovranno provenire solamente da animali macellati in Italia,
presso impianti riconosciuti con marchio CE e non dovranno avere subito l’azione di sostanze estrogeniche ed anabolizzanti.
Dovranno essere utilizzati in via prioritaria alimenti rientranti nelle seguenti categorie:
• prodotti non derivati da O.G.M.,
• prodotti che non contengono O.G.M.,
• prodotti non transgenici.
Ai/le beneficiari/e appartenenti a diverse comunità religiose e/o con diverse abitudini alimentari dovranno essere somministrati pasti coerenti ed adeguati alle loro esigenze.
L’Organismo partecipante deve garantire l’attuazione, il mantenimento e la gestione completa di procedure permanenti basate sul sistema H.A.C.C.P, con l’osservanza dei principi di cui al “Regolamento CE 852/2004 del Parlamento e del Consiglio del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari”.
Il Committente si riserva la facoltà di controllare la qualità dei cibi somministrati e la rispondenza a quanto sopra indicato.
Nell’offerta tecnica deve essere specificato se la preparazione dei pasti avviene all’interno della struttura di accoglienza, senza il ricorso a società esterne di somministrazione alimenti.
b) L’abbigliamento, la biancheria ed i prodotti per l’igiene personale
La fornitura di capi di abbigliamento, biancheria e prodotti per l’igiene personale può effettuarsi in generale con due diverse modalità di erogazione:
• tramite erogazione diretta da parte del progetto di accoglienza;
• mediante contributi in denaro o in buoni spesa, utilizzabili presso più esercizi commerciali convenzionati, con i quali si siano definiti accordi in merito.
c) Corrispettivi:
• una scheda telefonica e/o ricarica, nei tempi e nelle modalità previsti dal patto di accoglienza;
• l’abbonamento al trasporto pubblico urbano o extraurbano al fine di garantire l’accesso ai servizi e/o ai luoghi di socializzazione;
• un assortimento di pentole, piatti e stoviglie (in caso di accoglienza in appartamento);
• Il pocket money consiste in un contributo in denaro da corrispondere a ogni beneficiario (commisurato al numero dei componenti del nucleo familiare) e destinato alle piccole spese personali, ulteriori rispetto ai beni e ai servizi (trasporto, scheda telefonica, vitto, ecc.)
Per quanto non esplicito nel Capitolato si rimanda al Manuale dello SPRAR (settembre 2015) capitolo “Condizioni materiali e gestionali di Accoglienza”.
Art. 4 - REQUISITI DELLE STRUTTURE PER L’ACCOGLIENZA
Le attività di accoglienza dovranno essere svolte all’interno del territorio afferente alla Città Metropolitana di Roma Capitale in locali messi a disposizione dall’affidatario.
I centri non dovranno ricadere nell’area di competenza del VI Municipio, già gravato dalla presenza di numerosi Centri e devono avere le seguenti caratteristiche:
a) Ciascuna struttura deve essere idonea per uomini adulti singoli, con una capienza minima di 10 posti e massima di 60 posti (D.M. Ministero Interno 10 agosto 2016, art.7).Non possono essere presentate strutture contigue e adiacenti (per esempio stesso stabile o più centri sulla stessa via).
Nella stessa struttura non possono essere ubicati altri centri che ospitano beneficiari di altri progetti.
b) La struttura deve essere munita dei requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari e di sicurezza per la categoria delle misure di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati predisposte dagli enti locali ai sensi dell’art.1 sexies del Decreto legge 30 dicembre 1989 n.416, convertito con modificazioni, dalla Legge 28.02.1990 n.39 che trovano riferimento nelle Linee Guida SPRAR del Ministero dell’Interno – Servizio Centrale SPRAR;
c) Ciascuna struttura deve essere predisposta e organizzata in relazione alle esigenze dei beneficiari e delle loro individualità ed ubicata in centri abitati ovvero in luoghi adeguatamente serviti dal trasporto pubblico locale al fine di consentire una regolare erogazione e fruizione dei servizi di accoglienza diffusa e integrata;
d) Per le strutture che non ricadono nel territorio di Roma Capitale ma all’interno della Città Metropolitana è necessario produrre nulla-osta del Sindaco del Comune in cui è ubicata la struttura proposta per l’accoglienza;
e) Per ogni struttura deve essere compilato e allegato il Mod. B (che si allega) secondo quanto previsto dalle Linee Guida del D.M. 10 agosto 2016.
L’aggiudicazione e l’affidamento del servizio (presumibilmente dal 01.07.2018), con stipula della relativa convenzione, secondo lo schema allegato alla presente gara, saranno subordinati al conseguimento - ove già non posseduto - del parere igienico sanitario (nulla osta igienico sanitario) rilasciato dalla competente ASL.
L’Amministrazione si riserva prima dell’aggiudicazione, ove ritenuto opportuno, di effettuare sopralluogo tecnico con i servizi della ASL e Vigili del Fuoco per la verifica dell’idoneità delle strutture.
In particolare si richiede che le stanze – sempre dotate di finestre aperte all’esterno – devono essere in numero proporzionale alle persone accolte (massimo 4 persone per stanza in centri collettivi; 2 o 3 persone negli appartamenti).
La ripartizione dei posti letto per stanza deve tenere conto della metratura e della logistica dei locali, prevedendo per ogni persona spazi adeguati, anche di movimento. A ogni singolo beneficiario deve essere garantita la disponibilità di un letto, un armadio, un comodino e una sedia/appendiabiti. L’utilizzo dei letti a castello va considerato come soluzione estrema e solo, in coerenza a quanto detto sopra, al fine di ottimizzare lo spazio per rendere ancora più confortevole l’ambiente. Servizi igienici adeguati e in numero sufficiente in rapporto ai beneficiari accolti (minimo 1 ogni 6), nonché proporzionalmente superiore in base al numero di beneficiari e alla presenza mista di genere.
In ogni struttura di accoglienza si deve prevedere la presenza di almeno uno spazio comune attrezzato per la lettura, la conversazione e, in genere, per le attività ricreative e di tempo libero e di adeguati spazi che possano garantire la tutela della privacy e la possibilità di avere condizioni in cui la persona possa restare da sola.
Ogni struttura, appartamento e centro collettivo, deve avere lo spazio adeguato da adibire alla consumazione dei pasti, come cucina o refettorio, nel rispetto della normativa vigente.
Le strutture devono essere dotate di un sistema di riscaldamento sicuro che deve essere garantito nelle modalità ritenute più idonee alla tipologia di struttura e alle esigenze organizzative del progetto.
si deve prevedere, in numero proporzionale alle persone accolte:
• frigoriferi e spazi di conservazione degli alimenti;
• lavatrici e gli altri accessori di lavanderia (stendini, bacinelle, tavola da stiro, ecc.). Si possono, inoltre, prevedere:
• uno spazio per la televisione;
• un collegamento satellitare per consentire la visione dei canali esteri (secondo modalità puntuali e attuabili che possano garantire una condivisione dell’opportunità, senza renderla causa di tensioni);
• un accesso a internet.
Durante la permanenza nella struttura di accoglienza i beneficiari devono avere la possibilità di personalizzare il proprio spazio, nel rispetto delle regole di convivenza e dei locali.
Rendere più accoglienti, arredati e confortevoli gli ambienti (sia dei centri collettivi che degli appartamenti), garantendo il decoro degli arredi e prevedendo piccole accortezze che possano dare una dimensione più calda alla struttura (poster e stampe; bacheca con gli annunci; foto; disponibilità di riviste, libri e musica; ecc.).
Art. 5 - ADEMPIMENTI DEI PARTECIPANTI
L’organismo partecipante al progetto:
• deve garantire la disponibilità dei posti previsti nell’Accordo Quadro e nel successivo contratto di adesione al progetto con l’obbligo di accogliere i rifugiati su richiesta del Servizio Centrale e della Direzione Inclusione e Accoglienza di Roma Capitale;
• deve comunicare ed aggiornare la banca dati dell’Ufficio Immigrazione;
• deve redigere un Regolamento interno da far sottoscrivere agli ospiti;
• deve partecipare a incontri di coordinamento e verifica con il committente;
• deve garantire la pulizia degli spazi collettivi ed idonei interventi igienico-sanitari per garantire salubrità degli ambienti.
E’ fatto divieto all’Organismo partecipante di divulgare a chiunque informazioni inerenti l’erogazione del servizio prestato e la diffusione di notizie, riguardanti gli utenti accolti o dati aggregati, senza l’autorizzazione della Direzione Inclusione e Accoglienza di Roma Capitale.
Art. 6 - FUNZIONI DELLA COMMITTENZA
La Direzione Accoglienza e Inclusione svolge le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo delle prestazioni attraverso i propri referenti e assolve le seguenti attività specifiche:
• Individuazione dei beneficiari da inserire all’interno delle strutture;
• Gestione banca dati;
• Supporto nella relazione di rete con le Istituzioni (Prefettura, Questura, SPRAR etc,)
• Monitoraggio dei progetti sociali e della gestione dei Centri di accoglienza;
• Verifica ed approvazione dei documenti per la rendicontazione
Art. 7 - GRUPPO DI LAVORO
La struttura di Accoglienza è di tipo comunitario, caratterizzata dalla continua disponibilità e temporaneità all’accoglienza stessa.
Il personale che si ritiene indispensabile per l’espletamento del servizio è un’équipe multidisciplinare nella quale dovranno essere incluse, così come previsto dal Manuale SPRAR, le seguenti figure professionali :
• un coordinatore dell’équipe (figura non necessariamente coincidente con il responsabile del progetto di accoglienza per l’ente locale);
• operatori di riferimento per gli interventi riconducibili alla sfera dell’accoglienza materiale;
• operatori preposti a seguire i servizi di mediazione linguistica e interculturale (soprattutto se erogati da enti terzi o a chiamata) e le misure orientamento e accesso ai servizi del territorio;
• operatori dedicati agli interventi di orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale, abitativo, lavorativo, includendo anche i servizi di formazione e riqualificazione professionale;
• operatori dedicati al servizio di orientamento e accompagnamento legale;
• operatori incaricati di seguire la presa in carico di carattere sanitario e pertanto i servizi di tutela psico- socio-sanitaria;
• operatori direttamente responsabili della gestione e dell’aggiornamento della Banca Dati dello SPRAR con formazione di base sui programmi informatici.
A questi ruoli, garanti della corretta erogazione dei differenti servizi dello SPRAR, possono esserne in aggiunta previsti altri, con compiti e mansioni complementari, da coinvolgere di volta in volta, secondo necessità:
• il responsabile amministrativo;
• personale ausiliario (portieri, custodi, addetti alla cucina e alle pulizie, ecc.).
A) COMPOSIZIONE GRUPPO DI LAVORO
• 1 coordinatore (L.Q. D2)
• 1 assistente sociale/psicologo (L.Q. D2) (secondo le necessità del Centro)
• 1 Legale/avvocato (secondo le necessità del Centro)
• 1 Educatore Professionale (L.Q. C3);
• 1 operatore ogni 8 accolti (L.Q. B1).
• Mediatore interculturale (secondo le necessità del Centro)
Per ogni struttura deve essere sempre assicurata la presenza dell’operatore notturno (L.Q. B1), con la sola esclusione dell’accoglienza in appartamenti.
B) COMPITI E REQUISITI DEL PERSONALE
• Responsabile/Coordinatore
Ha la responsabilità sia della struttura che del servizio reso.
In particolare è responsabile della programmazione, dell’organizzazione e della gestione di tutte le attività che si svolgono all’interno della struttura.
Assicura la quotidiana presenza all’interno della struttura per un tempo adeguato alle necessità della comunità e in rapporto alla tipologia degli ospiti e la reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi.
Requisiti:
a) laurea di secondo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico- educative, psicologiche o sanitarie;
b) laurea di primo livello in ambiti disciplinari afferenti alle aree sociali, pedagogico- educative, psicologiche o sanitarie, con esperienza biennale, documentata, nel settore;
c) valore aggiunto: esperienza quinquennale nell’ambito dell’immigrazione forzata,
• Educatore professionale.
Mette a disposizione del progetto di accoglienza competenze volte alla conduzione del rapporto diretto con i singoli beneficiari e con le comunità di accoglienza (siano esse in appartamenti o in centri collettivi). Il suo intervento qualificato è determinante per l’accompagnamento del singolo nel percorso di inclusione sociale, nonché per la gestione della collettività degli accolti, in quanto il lavoro condotto con il “gruppo”, nel suo insieme, è un fattore importante nei percorsi di inclusione, nonché in quelli più specifici di supporto e di riabilitazione.
Gli strumenti di cui si avvale l’educatore sono relativi a metodologie di operatività psicopedagogica e di supporto psico-sociale.
La figura dell’educatore di comunità è obbligatoria nel caso di utilizzo di centri collettivi.
Requisiti:
a) Laurea di primo livello, come disposto dalla normativa vigente.
b) Valore aggiunto esperienza triennale in ambito di accoglienza agli immigrati;
• Psicologo.
Non è una figura professionale necessariamente inserita in maniera stabile all’interno dell’équipe, ma un suo coinvolgimento nel lavoro di presa in carico – anche in termini di collaborazione con i locali servizi psico-socio-sanitari del territorio – è importante per far incontrare le esigenze e le istanze del singolo nella sua complessità, nonché per l’eventuale intervento in casi di supporto specifico di particolari fragilità o di difficoltà ad accettare le nuove condizioni di vita.
Trattandosi di un’accoglienza di persone provenienti da differenti Paesi e contesti, lo psicologo deve avere una formazione e un background lavorativo di stampo “trans- culturale/etnopsichiatrico”.
La figura dell’etnopsicologo diventa, però, indispensabile, quando si prevedano servizi di accoglienza in favore di persone con specifiche vulnerabilità, come, per esempio, nel caso di supporto a vittime di tortura o violenza estrema, o sopravvissuti a naufragi.
• Assistente sociale.
E’ una figura importante per la definizione/individuazione degli elementi di contesto, nei quali inserire l’intervento di accoglienza. Per competenze professionali l’assistente sociale è in grado di mettere il beneficiario nella condizione di poter esprimere i propri bisogni. Allo stesso tempo consente di facilitare il rapporto con i servizi del territorio, conoscendone la normativa di riferimento e le possibilità (e modalità) di accesso da parte dei beneficiari.
• Mediatore interculturale.
Il servizio di mediazione linguistica e interculturale è da considerarsi trasversale e complementare agli altri servizi erogati. Ne deriva che il mediatore non si sostituisce agli operatori, ma il suo lavoro va a supporto dell’intera équipe. Il suo compito non è soltanto facilitare la comprensione linguistica, ma soprattutto migliorare le condizioni della comunicazione interculturale, fondamentale per il buon andamento di un progetto di accoglienza integrata. Per questo motivo è fondamentale che il suo apporto assuma una
forma il più possibile costante all’interno del progetto, e non sia legato solo ad eventi occasionali.
Requisiti:
a) figura professionale formata nelle lingue maggiormente utilizzate tra gli immigrati accolti, in possesso di titoli riconosciuti da enti pubblici (per esempio università, regioni, enti locali), con una comprovata esperienza professionale nel settore (minimo 2 anni);
Ulteriore indicazioni:
Beneficiari da più tempo in accoglienza ed ex beneficiari possono, in termini di volontariato, essere di supporto per i nuovi accolti nella conoscenza del territorio e del funzionamento del progetto. In tal caso si può parlare di una “funzione ponte”, che comunque non è mai sostitutiva, né confondibile con la mediazione interculturale.
• Operatore
In riferimento alle specifiche competenze di intervento nell’accoglienza si ritiene opportuno che lo staff degli operatori sia composto di personale con almeno due anni di esperienza nell’ambito dell’immigrazione, ed avere i seguenti requisiti:
a) per l’accoglienza materiale diploma di media superiore;
b) per l’affiancamento nel progetto individuale diploma in materie umanistiche e/o sociale;
c) profilo di Educatore Professionale per almeno uno di loro.
Nell’offerta tecnica dovrà, altresì, essere allegata dichiarazione attestante l’indicazione del numero degli operatori e la composizione del gruppo di lavoro in relazione al tipo degli interventi proposti che si prevede di realizzare per il periodo dello svolgimento del servizio oggetto della presente gara Dovranno essere indicati i titoli di studio e professionali dei prestatori di servizi e, in particolare, dei soggetti concretamente responsabili della prestazione dei servizi stessi. Dovranno essere, altresì, specificati – per ciascun collaboratore - l’inquadramento contrattuale e le ore di lavoro che si prevede contrattualizzare, l’articolazione degli orari di lavoro con evidenziati i turni di ciascun operatore.
Il relativo piano finanziario (allegato C al presente capitolato) dovrà essere predisposto nel rispetto dei quozienti economici indicati nel Manuale Unico di Rendicontazione SPRAR.
Art. 9 - FINANZIAMENTO DEL PROGETTO
Il servizio di accoglienza come descritto nei precedenti articoli è finanziato dal contributo statale del Servizio Centrale SPRAR a valere sul Fondo Nazionale per le politiche ed i Servizi dell’Asilo del Ministero dell’Interno per le seguenti quote pro-die/pro-capite di € 33,25.
L’Organismo Aggiudicatario è obbligato al cofinanziamento del progetto per almeno il 5% della quota spettante.
L’erogazione del contributo è successivo alla resa del servizio ed è vincolato alla presentazione di regolare rendicontazione delle spese ammissibili secondo le indicazione dettate all’art.6 come da D.M. dell’Interno del 16.08.2016.
COSTI INAMISSIBILI
a) Non sono ammissibili i costi per l'acquisto di immobili, né quelli relativi al pagamento di eventuali mutui accesi per l’acquisto degli stessi.
b) Non sono ammissibili i costi di adeguamento delle strutture da adibire all’accoglienza, che abbiano beneficiato, o per le quali sia stato richiesto, un contributo a valere su altre risorse nazionali o comunitarie.
c) Non sono ammissibili a carico della quota di contributo del FNPSA le valorizzazioni di beni, servizi o personale.
d) E’ vietato il subappalto della gestione dei servizi di accoglienza finanziati. Si considera subappalto anche il frazionamento dei singoli servizi previsti dalla domanda di contributo, in capo direttamente all’ente locale proponente o degli eventuali enti attuatori.
Art. 10 - ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO
L’Ufficio Immigrazione del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale esercita costante, quotidiana, attività di monitoraggio sugli interventi.
L’Organismo partecipante è tenuto a operare in costante collegamento con l’Ufficio Immigrazione al quale dovrà:
• Comunicare, giornalmente e nominativamente, la presa in carico degli/lle ospiti;
• segnalare tempestivamente l’uscita dal servizio degli/lle ospiti
• inviare mensilmente l’elenco nominativo degli/lle ospiti presi/e in carico e delle prestazioni usufruite da ciascuno.
Dovrà essere predisposta, per ogni persona accolta, una cartella informativa che raccoglierà i dati significativi della sua storia personale e familiare, ed ogni altra utile informazione relativa all’ambito socio-culturale, lavorativo ed abitativo.
Questi elementi dovranno confluire in una banca dati dell’Ufficio Immigrazioni, costantemente aggiornata, contenente anche le informazioni relative alla permanenza degli/lle ospiti, alle attività svolte presso il Centro e sul territorio.
Art.11 - PROPOSTE MIGLIORATIVE
E’ facoltà dell’organismo proporre servizi aggiuntivi, proposte migliorative e innovative per la qualità ed efficacia del servizio, che possono riguardare:
• attivazione per i beneficiari di progetti di volontariato nel territorio della struttura o nell’ambito cittadino che prevedono attestati di partecipazione;
• tutela della memoria a sostegno di una futura ri-costruzione ed elaborazione della biografia dell’utente e all’elaborazione del suo passato;
• descrizione di una “giornata tipo” con declinazione operativa della gestione della vita quotidiana come ambito stimolante dell’integrazione sul territorio;
• descrizione degli interventi sulla costruzione e sul rafforzamento delle reti territoriali;
• modalità di erogazione dei vari servizi descritti al punto 2.2 del presente Capitolato funzionali ad agevolare la partecipazione e l’autonomia alla gestione e alla vita della struttura d’accoglienza.
Art.12 - ONERI ASSICURATIVI
E' a carico dell'Organismo gestore ogni onere assicurativo e previdenziale riguardante gli operatori impegnati nelle attività convenzionate e dovrà essere esibita, in proposito e se richiesta, idonea documentazione relativa all'anno finanziario.
L'Organismo solleva fin d'ora Roma Capitale da ogni onere e qualsiasi responsabilità sia relativamente all'osservanza delle disposizioni di legge e regolamenti sia per qualunque atto od omissione da parte degli operatori nei confronti delle persone interessate alle attività e di terzi che possano cagionare responsabilità amministrative, civili e penali.
L'Organismo è tenuto a tale scopo a provvedere alla stipula di apposita polizza assicurativa RCT a favore degli operatori impegnati nel servizio per un importo proporzionato alla qualità e alla quantità dei rischi verificabili, adeguato alle valutazioni economiche (tabelle) correnti in materia di liquidazioni di danni e con una Compagnia Assicurativa autorizzata ai sensi della normativa vigente.
Art.13 - RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI
L'Organismo Affidatario si impegna ad osservare la massima riservatezza riguardo a dati ed informazioni acquisite dal personale operante nello svolgimento del servizio oggetto del presente atto, relativi sia all’Amministrazione Capitolina che agli utenti destinatari del servizio.
L'Organismo Affidatario, inoltre, assicura che lo svolgimento di tale rapporto contrattuale avverrà nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali di cui al D.Lgs. n. 196/2003, impegnandosi altresì ad adottare tutte le iniziative e gli interventi idonei a garantire il corretto espletamento del servizio affidato nel rispetto della suddetta normativa.
Art.14 - SPESE INERENTI IL SERVIZIO
Tutte le spese relative al servizio, nessuna esclusa, sono totalmente a carico dell'Affidatario. L'Amministrazione Capitolina è completamente sollevata da qualsiasi onere e responsabilità.
Sono inoltre a carico dell'Affidatario tutte le spese relative alle imposte o tasse connesse all'esercizio del servizio oggetto dell'affidamento.
L'Organismo affidatario si assume, altresì, tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari di cui all'art. 3 della legge n.136/2001 e s.m.i.
Art.15 - VERIFICHE E CONTROLLI SULLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ. INADEMPIENZE E PENALITÀ
Roma Capitale - Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute – Ufficio Migrazioni, nonché gli operatori dei Servizi Sociali dei Municipi di competenza, si riservano con ampia e insindacabile facoltà e senza che l'Organismo affidatario possa nulla eccepire, di disporre verifiche e controlli di rispondenza e di qualità circa la piena conformità delle attività rese agli obblighi di cui agli artt. 2, 3 e 4 del presente documento.
Qualora, dal controllo di cui al comma precedente, le attività dovessero risultare non conformi a quello che l'Organismo affidatario è contrattualmente tenuto a rendere, Roma Capitale è tenuto a contestare per iscritto le inadempienze, assegnando un termine massimo di 10 giorni per la rimozione delle medesime. Nel caso che l'Organismo affidatario non ottemperi a detto invito entro il termine fissato, ovvero fornisca elementi non idonei a giustificare le inadempienze contestate, le penalità verranno applicate secondo l’art. 8 dello Schema di contratto, parte integrante del presente Avviso pubblico.
Art.16 - SUBAPPALTO E CESSIONE DEL CONTRATTO
All'Organismo Affidatario è fatto espresso divieto, pena rescissione, di sub-appalto e, comunque di cedere, in tutto o in parte, a terzi, il contratto medesimo ai sensi dell'art. 1456 del Codice Civile, fatta salva l’eventuale cessione di pro-soluto di cui alla Deliberazione Giunta Capitolina n. 281 del 15/9/2010.
Art.17 - RISOLUZIONE DEL CONTRATTO
Qualora si verificassero continui disservizi, tali da compromettere il regolare svolgimento del servizio, l'Amministrazione Capitolina, oltre all'applicazione delle penali previste dall'art.16, a seconda dell'entità e del perdurare dell'inadempienza, avrà la facoltà di dichiarare risolto il contratto con preavviso di trenta giorni, addebitando all'Affidatario gli eventuali maggiori costi ed ogni altro danno derivante dalla risoluzione stessa oltre a quanto previsto dall'art. 1453 del Codice Civile, per i casi di inadempimento alle obbligazioni contrattuali, è facoltà dell'Amministrazione risolvere di diritto il contratto, ai sensi dell'art. 1456 del Codice Civile, nei seguenti casi:
• apertura di una procedura di fallimento a carico dell'Affidatario;
• cessione di attività ad altri;
• mancata osservanza del divieto di subappalto totale o parziale; impiego di personale non dipendente dell'Affidatario;
• grave e reiterata inosservanza delle prescrizioni contrattuali da cui è scaturita l'applicazione di penalità;
• inosservanza delle norme di legge relative al personale dipendente, in materia d i lavoro e sicurezza;
• non ottemperanza, nei termini previsti, alle prescrizioni dell'Amministrazione Capitolina in conseguenza dei rilievi effettuati dai tecnici incaricati;
• interruzione non motivata del servizio.
La risoluzione del contratto non pregiudica la messa in atto da parte dell'Amministrazione Capitolina di azioni di risarcimento per danni subiti.
Art.18 - ESECUZIONE IN DANNO
In caso di risoluzione del contratto, durante l'erogazione del servizio, Roma Capitale si riserva il diritto di affidare a terzi la realizzazione di quanto necessario al regolare completamento del progetto con addebito del maggior costo sostenuto a carico dell'Organismo inadempiente, oltre che ogni diritto al risarcimento dei danni subiti, ed in particolare, si riserva di esigere dall'affidatario il rimborso delle eventuali spese sopportate in più rispetto a quelle che sarebbero derivate da un regolare adempimento del contratto.
L'esecuzione in danno non esime l'Organismo dalle responsabilità civili e penali in cui lo stesso possa incorrere a norma di legge e per i fatti che hanno motivato la risoluzione.
Art.19 - MODALITÀ DI ESECUZIONE DELL'ACCORDO QUADRO
L'Accordo Quadro deve essere eseguito con l'osservanza di quanto previsto dai seguenti atti:
• Bando di gara, Capitolato Speciale descrittivo e prestazionale, Disciplinare di Gara, schema di Contratto;
• Vigente normativa in materia di SPRAR;
• Vigenti norme di Legge e di Regolamento in materia di Amministrazione del Patrimonio e Contabilità dello Stato;
• Decreto Legislativo n.50/2016;
• Norme in materia di lavoro e sicurezza;
• Norme del Codice Civile per quanto non regolato dalle disposizioni di cui ai precedenti.
Art.20 - CONTRATTO, SPESE, IMPOSTE E TASSE
Il concorrente che risulta Affidatario, prima della stipula del contratto all'uopo formalmente invitato dall'Amministrazione, deve:
• presentare la polizza assicurativa RCT;
• presentare la cauzione definitiva;
• versare l'importo delle spese contrattuali;
• presentare la documentazione che sarà richiesta nella lettera di invito alla stipula del contratto. Le spese e gli oneri contrattuali saranno a carico dell'Affidatario.
Qualora il titolare dell'Impresa e/o il legale rappresentante non si presenti per la stipula, ovvero dagli accertamenti esperiti presso la Prefettura, ai sensi del Decreto Legge 490/94, dovessero risultare adottati provvedimenti ostativi alla assunzione di contratti con la Pubblica Amministrazione, l'Affidatario decadrà dall'aggiudicazione, con tutte le ulteriori conseguenze di legge.
Art.21 - CONTROVERSIE
Per eventuali controversie viene eletta la competenza del Foro di Roma. A tal fine l’Affidatario elegge il proprio domicilio presso il territorio di Roma Capitale. E' escluso il ricorso all'arbitrato di cui all'art.806 c.p.c. e seguenti.
Art. 22 - REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO
L’Organismo affidatario deve garantire la formulazione, sulla base del fac simile allegato, di un regolamento di funzionamento, scritto e tradotto in più lingue comprensibili al beneficiario, contenente le modalità organizzative interne del Centro e che recepisca le procedure concordate con l’Ufficio Immigrazione. Tale regolamento deve essere trasmesso all’Ufficio Immigrazione entro 30 giorni dalla data di stipula della Contratto applicativo. Al beneficiario che accede alla struttura, il regolamento – così come il patto di accoglienza – deve essere presentato con l’ausilio di un mediatore culturale, passaggio ancor più importante nel caso di beneficiari analfabeti. il regolamento di accoglienza deve essere formalmente accettato dal singolo beneficiario.
Patto di accoglienza
La permanenza nella struttura di accoglienza è sostenuta da un accordo chiaro tra il progetto territoriale e il singolo beneficiario, secondo il fac simile allegato, volto a definire gli impegni e i tempi dell’accoglienza.
La sottoscrizione del patto di accoglienza da effettuarsi entro quindici giorni dall’inserimento in accoglienza e congiuntamente all’accettazione del regolamento di accoglienza, a esso allegato è uno dei primi adempimenti da assolvere e uno dei principali strumenti che favorisce un rapporto di reciprocità tra operatore e beneficiario.
Registro delle presenze
Ogni centro è tenuto a registrare la presenza giornaliera del beneficiario mese per mese. Il registro deve essere timbrato e firmato dal responsabile dall’Ufficio Immigrazione, nonché conservato come documento ufficiale anche ai fini della rendicontazione delle spese sostenute.
Riunioni con i beneficiari
In linea con l’approccio all’accoglienza integrata che caratterizza lo SPRAR e con l’obiettivo della promozione delle autonomie, delle capacità e della valorizzazione delle risorse individuali, nella gestione delle strutture di accoglienza (siano esse appartamenti o centri collettivi) è opportuno prevedere riunioni periodiche con i beneficiari.
Misure di tutela e protezione dei/ le beneficiari/e
Non è permesso l’accesso alla struttura ad estranei, fatta eccezione per: le forze dell’ordine, i familiari autorizzati, gli operatori socio-educativi-sanitari territorialmente coinvolti (compresi volontari autorizzati), gli addetti alla manutenzione dell’immobile, alle utenze, alle forniture e altre persone all’uopo autorizzate dal Dirigente dell’Amministrazione Comunale. In ogni caso, tutto il personale impiegato nella gestione del servizio (sia con regolare contratto di lavoro, sia a titolo volontario) dovrà mantenere la massima riservatezza, evitando l’inopportuna divulgazione di informazioni, al fine di garantire sufficiente tutela e protezione degli ospiti.
Dovrà essere predisposta, per ogni adulto accolto, una cartella informativa che raccoglierà i dati significativi della sua storia personale e familiare, i motivi del disagio e ogni altra utile informazione relativa al caso.
Questi elementi dovranno confluire in una banca dati, costantemente aggiornata, contenente anche le informazioni relative alla permanenza del minore e alle attività svolte presso il Centro.
Dovrà essere prevista la possibilità di estrazioni statistiche sulle diverse variabili memorizzate.
Art. 23 - GARANZIE
L’aggiudicatario assume in proprio ogni responsabilità in caso di infortuni ed in caso di danni arrecati alle persone ed alle cose, tanto dell’Amministrazione che dei terzi, che si dovessero verificare in dipendenza dell’appalto, qualunque ne sia la natura o la causa.
È a carico dell’aggiudicatario l’adozione, nella esecuzione delle prestazioni del presente appalto, di tutte le cautele necessarie per garantire l’incolumità delle persone addette all’esecuzione e dei terzi; ogni più ampia responsabilità al riguardo ricadrà, pertanto, sull’impresa appaltatrice, restandone del tutto esonerata Roma Capitale.
L'esecutore dell’appalto è obbligato, a stipulare una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalla stazione appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell'esecuzione dell’appalto. L’importo della somma assicurata corrisponde all’importo del contratto.
La polizza deve inoltre assicurare la stazione appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell’esecuzione dell’appalto.
Il massimale per l'assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è pari a 500.000,00 euro.
La copertura assicurativa decorre dalla data di consegna dell’appalto e cessa alla data di emissione dell’attestazione di regolare esecuzione.
Il contraente trasmette alla stazione appaltante copia della polizza di cui al presente articolo almeno dieci giorni prima della consegna dell’appalto.
L’omesso o il ritardato pagamento delle somme dovute a titolo di premio da parte dell’esecutore non comporta l’inefficacia della garanzia.
La polizza per i massimali sopra indicati dovrà essere conforme agli schemi tipo di cui al Decreto Ministeriale 12 marzo 2004, n.123.
Per tutto quanto non specificamente indicato nel presente capitolato si rinvia al manuale SPRAR e al Manuale Unico di Rendicontazione SPRAR (marzo 2017), consultabile sul sito: xxxx://xxx.xxxxx.xx/xxxxxx/XXXXX_- Manuale_operativo_2015.pdf.
Il Direttore della Direzione Accoglienza e Inclusione
Xxxxxxx Xxxxxxx
Modello A - Modello di regolamento del centro di accoglienza
1. Accoglienza
La permanenza all’interno delle strutture di accoglienza è riservata alle persone aventi lo status giuridico di richiedente/titolare di protezione internazionale o in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari o protezione temporanea.
L'obiettivo di accoglienza degli ospiti è l'inserimento sociale e la permanenza nella struttura (centro collettivo o appartamento) è subordinata all'accettazione da parte degli ospiti del “progetto personalizzato di accoglienza integrata”. Entro 15 giorni dal momento dell'ingresso nella struttura, l'ospite deve partecipare, d’intesa con l’équipe, alla definizione del proprio “progetto personalizzato di accoglienza integrata”; la non accettazione o il rifiuto dell'espletazione del progetto costituisce motivo di dismissione dalla struttura. L’ospite è inoltre tenuto alla frequenza continuativa del corso di italiano indicato dai responsabili del progetto, pena la risoluzione immediata del patto di accoglienza. Infine, l’ospite si impegna a sottoscrivere il patto di accoglienza, previa visione del seguente regolamento.
2. Durata dell’accoglienza
L'accoglienza all'interno del centro collettivo/dell’appartamento è temporanea:
• per i titolari di protezione internazionale e per chi è in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari non può essere superiore a 6 mesi;
• per i richiedenti protezione internazionale (richiedenti asilo) la permanenza dura fino alla comunicazione della decisione sulla domanda di protezione;
• il periodo di accoglienza potrà essere prorogato per circostanze straordinarie debitamente motivate, in relazione ai percorsi d'integrazione avviati o a comprovati motivi di salute. La proroga è concessa dal Servizio Centrale dello SPRAR dietro esplicita richiesta da parte del progetto territoriale di accoglienza.
L’accoglienza può essere revocata nei casi di:
• abbandono del centro di accoglienza senza preventiva comunicazione al responsabile del centro;
• mancata presentazione del richiedente asilo all’audizione senza motivato e
• documentato motivo;
• gravi violazioni al regolamento del centro/appartamento;
• assenza ingiustificata, di cui al punto n.4.
3. Servizi offerti dal progetto territoriale di accoglienza
Sono offerti i seguenti servizi:
• accoglienza diurna e notturna;
• vitto;
• vestiario adeguato al cambio delle stagioni;
• biancheria personale sufficiente per il ricambio giornaliero;
• biancheria (lenzuola, federe, asciugamani) con cambio biancheria ogni 15 giorni;
• kit per l’igiene personale;
• orientamento ai servizi presenti sul territorio (sanità, istruzione, formazione professionale, ecc.); orientamento legale; segretariato sociale; mediazione sociale interculturale; sostegno nella ricerca di lavoro e alloggio; sostegno psicologico;
• corsi di apprendimento della lingua italiana per tutti gli adulti e per i minori esclusi dalla scuola dell’obbligo;
• inserimento dei minori nella scuola dell’infanzia o scuola dell’obbligo;
• pasti e uso cucina Nei centri collettivi:
• Là dove previsto, l’ospite usufruisce del servizio mensa predisposto dagli operatori e consuma i pasti all’interno della struttura (esclusivamente nella cucina e nella sala da pranzo) nei seguenti orari: colazione xxx - xxx, pranzo xxx -xxxx, cena xxx –xxx;
• qualora sia previsto un servizio mensa, deve essere allestito uno spazio nel quale gli ospiti possano gestire autonomamente la preparazione di merende, la somministrazione delle bevande (anche calde), nonché momenti di ristoro, individuale e comunitario, con le seguenti modalità: xxx yyy www;
• l’ospite può preparare i propri pasti nella cucina del centro di accoglienza e consumarli nella sala da pranzo nei seguenti orari: colazione xxx – xxx; pranzo xxx – xxxx; cena xxx –xxx;
• i pasti non potranno essere preparati e/o distribuiti al di fuori dell'orario stabilito, salvo in casi eccezionali giustificati da eventuali turni di lavoro o partecipazione ad attività di formazione, ma sempre in accordo con gli operatori;
• è vietato l’uso di fornelli personali nelle camere. Gli ospiti, dopo l’uso, sono tenuti al riordino della cucina e della sala da pranzo.
Negli appartamenti:
• La preparazione dei pasti all’interno degli appartamenti deve essere gestita autonomamente a seconda dei bisogni della famiglia o dei singoli;
• qualora all’interno dello stesso appartamento vi fossero ospitate più famiglie o singoli con differenti esigenze, i pasti possono essere preparati e consumati secondo specifici turni stabiliti: colazione: xxx
– xxx; pranzo: primo turno xxx -xxx, secondo turno xxx – xxx; cena: primo turno xxx –xxx, secondo turno xxx – xxx.
4. Doveri degli ospiti
L’ospite si impegna a:
• rispettare gli altri ospiti e gli operatori delle strutture di accoglienza;
• provvedere quotidianamente alle pulizie dell’appartamento o della stanza in cui soggiorna e a partecipare ai turni delle pulizie degli spazi comuni;
• lavare, asciugare e stirare i vestiti negli spazi predisposti e non in luoghi diversi da questi;
• non lasciare oggetti personali nei bagni o in altri spazi comuni della struttura;
• avvisare gli operatori nel caso di assenza dal centro/appartamento per più di un giorno. Dopo xxx giorni di assenza ingiustificata l'ospite si intende dimesso dal centro/appartamento;
• mantenere con cura i beni mobili del centro/appartamento e il centro/appartamento stesso e le sue pertinenze. Gli ospiti che danneggiano questi beni sono tenuti a provvedere alla riparazione o alla sostituzione del bene danneggiato.
5. Divieti per gli ospiti
E’ fatto divieto assoluto di:
• usare violenza fisica e verbale verso gli altri ospiti e gli operatori delle strutture di accoglienza;
• introdurre e usare droghe;
• introdurre e consumare alcolici;
• usare radio e/o registratori ad alto volume;
• fumare all’interno del centro negli spazi comuni;
• introdurre animali;
• assegnare il proprio posto letto a persone esterne;
• ospitare amici o parenti senza autorizzazione del responsabile della struttura di accoglienza.
6. Rispetto del regolamento
In caso di ripetute infrazioni o grave violazione del presente regolamento da parte degli ospiti, è previsto l’allontanamento dalla struttura di accoglienza e/o la revoca dell’accoglienza.
Il provvedimento è adottato e attuato dal responsabile del progetto territoriale di accoglienza per l’ente locale, eventualmente coadiuvato dalla polizia municipale.
Modello B – Avvio strutture - Adulti
Compilare la seguente scheda per ogni struttura di accoglienza (anche nel caso di più strutture identiche ubicate nel medesimo stabile)
Tipologia struttura | Barrare con una X: □ Appartamento □ Centro collettivo | |||
Indirizzo | Indicare a) Città; b) Cap c) Via/Piazza; d) Numero Civico; e) interno (o estremi catastali). | |||
Proprietà della struttura | □ Pubblica □ Xxxxxxx (Indicare il nome e cognome o ragione sociale del proprietario) | |||
N.° posti nella struttura (si intende per ogni singolo appartamento o centro collettivo) | Indicare il numero complessivo di posti letto presenti nella struttura e, nel caso in cui siano superiori a quelli destinati a SPRAR, | |||
N.° posti SPRAR nella struttura (si intende per ogni singolo appartamento o centro collettivo) | Indicare il numero complessivo esclusivamente allo SPRAR | di | posti | letto destinati |
N.° servizi igienici (si intende per ogni singolo appartamento o centro collettivo) | Indicare il numero complessivo di servizi igienici agibili e utilizzabili all’interno della struttura destinati esclusivamente allo SPRAR | |||
N.° servizi igienici autosufficienza | per | la | non | Indicare il numero di servizi igienici per la non autosufficienza |
Tipologia beneficiari nella struttura | Indicare se singoli, singole, famiglie, nuclei monoparentali | |||
N.° posti letto per camera da letto | Indicare il numero di posti letto per ogni singola camera | |||
Camera | N. posti letto nella stanza | N. posti letto SPRAR nella stanza | Mq della stanza | |
A | ||||
B | ||||
C | ||||
D | ||||
E | ||||
F | ||||
Tipologia sala | Si/No | Mq |
Spazi comuni previsti | Sala riunioni | ||
Sala TV/lettura | |||
Sala pranzo/Refettorio | |||
Altro (specificare) | |||
Indicare mq totali della struttura | MQ: | ||
Assenza barriere architettoniche | Indicare Si o No, a seconda che siano presenti o meno le barriere architettoniche | ||
Collocazione struttura | Descrivere sinteticamente se la struttura è collocata all’interno del centro abitato, inteso come abitazioni civili, prossimità di servizi (sociali, scolastici, educativi, sanitari, esercizi commerciali ecc.) e di fermata utile di trasporto pubblico. | ||
Nel caso in cui la struttura non sia collocata all’interno di un centro abitato indicarne la distanza | Barrare con una X: □ da 1000 m. a 2000 m. □ da 2001 m a 3000 m. □ oltre 3000 m. | ||
Nel caso in cui la struttura non sia collocata all’interno di un centro abitato descrivere i mezzi di trasporto a disposizione dei beneficiari | Indicare: a) tipologia dei mezzi di trasporto; b) frequenza; c) distanza in metri tra la struttura di accoglienza e la prima fermata utile. a) b) c) Nel caso non ci sia accesso all’uso dei mezzi di trasporto di linea, specificare nel dettaglio come si garantisce il collegamento degli ospiti con il centro abitato. | ||
Annotazioni |
Si rammenta che per ciascuna unità abitativa codesto Ente dovrà acquisire anche 5 foto, la planimetria nonché la relazione tecnica di cui agli artt. 20 e 34 delle Linee guida allegate al D.M. 10.8.2016
Luogo e data
(timbro e firma del legale rappresentante* )
* In tutti i casi di firma di un delegato - ai sensi delle disposizioni del D.Lgs 165/2001 come modificato dalla L. 145/2001 - deve allegarsi l’atto di delega in formato non modificabile alla richiesta e dovrà essere indicata la carica/qualifica del soggetto che sottoscrive.
Allegato Sub C)
PIANO FINANZIARIO PREVENTIVO (da compilare per ogni anno solare) | ||||
PROGETTO | ||||
ANNO | ||||
CATEGORIA | ||||
COD . | DESCRIZIONE SPESA | IMPORT O COFINAN Z. | CONTRIB UTO RICHIES TO | COSTO TOTALE PROGETT O |
P | Costo del personale stabilmente impiegato subordinato e parasubordinato | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
P1 | Operatori sociali | € 0,00 | ||
P2 | Interpreti e mediatori culturali | € 0,00 | ||
P3 | Operatore legale | € 0,00 | ||
P4 | Addetti alle pulizie | € 0,00 | ||
P5 | Assistenti sociali | € 0,00 | ||
P6 | Psicologi | € 0,00 | ||
P7 | Altre figure professionali (personale direttivo o amministrativo dell'Ente Locale etc.) | € 0,00 | ||
L | Oneri relativi all'adeguamento e gestione dei locali e/o strutture | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
L1 | Ristrutturazione locali destinati all'ospitalità dei beneficiari | € 0,00 | ||
L2 | Opere di manutenzione ordinaria e relativi materiali | € 0,00 | ||
L3 | Affitto locali, condominio, cauzioni, registrazione contratti riferiti all'anno | € 0,00 | ||
L4 | Pulizia locali e relativi materiali | € 0,00 | ||
L5 | Utenze delle strutture di accoglienza (acqua, elettricità, gas e gasolio da riscaldamento) | € 0,00 | ||
B | Acquisto (eventuale ammortamento), leasing o noleggio di attrezzature | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
B1 | Acquisto, noleggio o leasing di mobili, arredi ed elettrodomestici | € 0,00 | ||
B2 | Acquisto , noleggio o leasing di hardware, software, strumentazione tecnica ed autovetture | € 0,00 | ||
G | Spese generali per l'assistenza | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
G1 | Vitto, abbigliamento, igiene personale, assistenza infanzia, materiale ludico | € 0,00 | ||
G2 | Effetti letterecci | € 0,00 | ||
G3 | Spese per la salute (medicinali, visite specialistiche, protesi non previste dal SSN,…) | € 0,00 | ||
G4 | Spese di trasporto urbano ed extra-urbano, spese di trasferimento, viaggio e soggiorno temporaneo dei beneficiari | € 0,00 | ||
G5 | Spese per la scolarizzazione | € 0,00 | ||
G6 | Pocket Money | € 0,00 |
G7 | Alfabetizzazione | € 0,00 | ||
S | Spese di orientamento ed assistenza sociale | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
S1 | Costi e consulenze occasionali per orientamento e assistenza sociale | € 0,00 | ||
S2 | Costi e consulenze occasionali per interpretariato e mediazione culturale | € 0,00 | ||
S3 | Spese per l'informazione sui programmi di rimpatrio volontario | € 0,00 | ||
T | Spese per i servizi di tutela | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
T1 | Costi e consulenze occasionali per orientamento ed informazione legale | € 0,00 | ||
T2 | Costi e consulenze occasionali per supporto psico-socio-sanitario | € 0,00 | ||
I | Spese per l'integrazione (Almeno 7% di contributo richiesto sul costo complessivo) | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
I1 | Corsi di formazione professionale | € 0,00 | ||
I2 | Borse lavoro e tirocini formativi | € 0,00 | ||
I3 | Contributi alloggio ed interventi per agevolare la sistemazione alloggiativa | € 0,00 | ||
I4 | Contributi acquisto arredi per alloggi beneficiari | € 0,00 | ||
I5 | Contributi straordinari per l'uscita | € 0,00 | ||
I6 | Altre spese per l'integrazione | € 0,00 | ||
A | Altre spese non ricomprese nelle precedenti categorie | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
A1 | Spese per incontri nazionali, convegni, corsi di formazione, trasporto pubblico a favore del personale | € 0,00 | ||
A2 | Altre spese relative al personale (costi per consulenti fiscali e del lavoro, etc.) | € 0,00 | ||
A3 | Altre spese relative all'assistenza (tessere telefoniche per beneficiari, spese di assicurazione per infortuni e r.c. dei beneficiari, fototessere) | € 0,00 | ||
A4 | Altre spese non classificabili nelle precedenti microvoci (spese per fideiussioni richieste a titolo di garanzia dall'ente locale all'ente gestore, spese per pratiche burocratiche relative al rilascio o rinnovo permessi di soggiorno, altro etc.) | € 0,00 | ||
TOTALE COSTI DIRETTI | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 | |
Ci | Costi indiretti (MAX 10% del totale dei costi diretti di cui si chiede il contributo) | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
Ci1 | Spese telefoniche per utenze fisse e mobili usufruite dal personale | € 0,00 | ||
Ci2 | Spese di carburante per automezzi di servizio (anche per automezzi di proprietà del personale) | € 0,00 | ||
Ci3 | Spese di cancelleria | € 0,00 | ||
Ci4 | Spese generali di essenziale allestimento e gestione degli uffici di supporto alle attività del Progetto (escluse quelle eventualmente comprese nella voce C3) | € 0,00 | ||
TOTALE COMPLESSIVO (Costi diretti + Costi indiretti) | € 0,00 | € 0,00 | € 0,00 |
Firma
Il Rappresentante Legale dell’Organismo