Rassegna del 02/01/2018
Rassegna del 02/01/2018
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30/12/2017 | Cittadino di Lodi | 4 | Banche, sono anni di chiusure: "perse" nel Lodigiano 30 filiali - | Xxxxxxx Xxxxxxx | 1 |
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02/01/2018 | Corriere del Veneto | 17 | «Ex venete in Intesa, contro i disservizi la task force resti nelle | Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | 2 |
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31/12/2017 | Corriere della Sera | 35 | ... | 3 | |
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31/12/2017 | Eco di Bergamo | 15 | Banco Bpm, via libera al contratto integrativo unico di gruppo | ... | 4 |
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31/12/2017 | Gazzettino | 11 | ... | 5 | |
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30/12/2017 | Giornale di Vicenza | 9 | Xxxxxx Xxxxxxx | 6 | |
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02/01/2018 | Repubblica Roma | 14 | ... | 7 | |
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30/12/2017 | XXXXXXXXXXX.XX | 1 | ... | 10 | |
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0.09.00 | NON RIDANNO I SOLDI! BANCA ENTURIA NELLA BUFERA! MASSIMA CONDIVISIONE! – Il Fatto Dal Web | ||||
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30/12/2017 | ILGIORNALEDIVICENZ | 1 | ... | 14 | |
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30/12/2017 | XX.XXXXXXX.XXXXX.XX | 1 | Banco Bpm, Fabi: accordo prevede premio aziendale di 850 euro | ... | 15 |
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30/12/2017 | TRIBUNAPOLITICAWEB | 1 | ... | 22 | |
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Cittadino di Lodi 30-dic-2017
Banche, sono anni di chiusure: "perse" nel Lodigiano 30 filiali - Banche, la stagione delle chiusure
di Xxxxxxx Xxxxxxx L'ultima a finire nel mirino è la filiale della Banca Popolare di Vicenza di viale Agnelli a Lodi, di fronte al Passeggio. Che probabilmente nei prossimi mesi pagherà dazio alla pesantissima crisi che ha investito l'istituto veneto, fino al salvataggio finanziato dallo Stato per mano di Intesa Sanpaolo. Aperta alla fine del primo decennio degli anni Duemila con il ritorno di Xxxx Xxxxxxx (ex Banca Popolare di Lodi) al timone dell'istituto vicentino, la filiale - dalle cui vetrine è già stato accuratamente cancellato lo storico marchio legato alla presidenza Xxxxx - appare ora destinata ad avere vita breve. Finirà nel calderone delle decine di sportelli bancari chiusi in provincia di Lodi negli ultimi cinque anni, quelli della "grande serrata" che non ha risparmiato istituti storici come la Banca Popolare di Lodi e colossi internazionali come Intesa e Unicredit. All'origine di tutto un problema di redditività: finché una filiale è in utile e macina profitti continua a vivere, nel momento in cui invece i conti correnti sono troppo pochi e i risultati economici non sono soddisfacenti si disdicono i contratti di locazione e si abbassa la saracinesca. Quanto avvenuto in tantissimi paesini della provincia dimostra proprio questo. E oggi non sembrano più funzionare nemmeno i contratti di tesoreria comunale, un tempo gallina dalle uova d'oro per le banche che se li contendevano a suon di offerte (solo pochi anni fa la Popolare di Lodi regalò computer e televisori al Comune di Lodi nell'ambito di un accordo di questo tipo) e che attualmente specie per i centri più piccoli vengono visti quasi come una scocciatura. Cinque banche e 6mila abitanti E pensare che solo pochi anni fa un centro di nemmeno seimila abitanti come Mulazzano poteva contare su ben cinque banche, due banche di credito cooperativo, la Popolare, oltre a Intesa e Unicredit. Oggi sia la Banca di credito cooperativo Adda Cremasco Caravaggio sia Unicredit hanno abbandonato Mulazzano. Unicredit ha chiuso i propri sportelli anche a Castiglione d'Adda e a Lodi, in corso Roma, in pieno centro storico, e negli stessi locali da qualche mese c'è un negozio di casalinghi. La filiale di San Colombano al Lambro inoltre non svolge più servizio di cassa ma fa solo consulenza. La dieta dei gigante Raffica di chiusure anche per l'altro colosso del credito italiano, Intesa Sanpaolo, che ha abbassato le saracinesche a Lodi in via Garibaldi (pieno centro storico) e in via Cadamosto. A Sant'Angelo ha chiuso la filiale ex Cariplo di piazza Xxxxxxxx Veneto, teatro, pochi mesi prima della serrata, di una clamorosa rapina con il sequestro dei dipendenti. Chiusi anche sportelli a Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio, Secugnago, Zelo Buon Persico e Xxxxxx, quest'ultimo finito più volte nel mirino dei sindacati perché troppo esposto al rischio di rapine. E se a Lodi, Sant'Angelo, Casale e Codogno Intesa mantiene un solido presidio con le altre filiali rimaste aperte, negli altri centri ha preferito abbandonare del tutto la piazza, dirottando i clienti sulle agenzie dei paesi vicini. Lo scandalo Monte Paschi- Non solo una profonda crisi, ma scandali, inchieste e malagestione hanno costretto lo storico Monte dei Paschi di Siena a ridimensionare la propria rete di sportelli in tutta Italia e anche il Lodigiano ha "sofferto": chiuso lo sportello di Sant'Angelo amarchio Banca Agricola Mantovana, chiuse la filiale Mps di Lodi in corso Roma e quelle di Lodi Vecchio e Codogno. Nel 2018 inoltre in previsione un'altra ondata di chiusure a livello nazionale. II rebus Banco Bpm Il 23 febbraio 2016 il consiglio di amministrazione del Banco Popolare aveva approvato un corposo piano di chiusure di sportelli (ben 120 in tutta Italia). Piano che ha colpito anche la nostra provincia, nel quale il marchio Banca Popolare di Lodi resta leader di mercato. Chiuse dunque le filiali di San Xxxxx al Porto, Camairago, Turano, Bertonico, Maleo, Casaletto Lodigiano e Galgagnano. A Sant'Angelo, una delle migliori piazze della Bpl sul territorio, resta aperta solo la grande filiale di piazza Caduti mentre ha chiuso quella "periferica" di piazza Xxxxxxxx Xxxxxxxx. Nei paesini di Turano e Bertonico il piano di chiusure toccava filiali che fungevano anche da tesoreria cornunale, servizio che però è proseguito. Dal primo gennaio 2017 Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno creato il gruppo Banco Bpm e inevitabilmente anche sul territorio lodigiano si sono venuti a creare dei doppioni, con casi curiosi come quello di Sant'Angelo, dove la filiale della Banca Popolare di Lodi e quella della Banca Popolare di Milano sono una di fronte all'altra. Nei prossimi mesi dunque è atteso un nuovo piano di "ottimizzazione della rete" (così le banche definiscono in genere le chiusure) per eliminare alcuni doppioni e tagliare qualche altro sportello non redditizio. Xxxxxxxx e Venete in ritirata Detto delle grandi banche, nemmeno le medio piccole si sono salvate. Gli emiliani di Credem hanno chiuso
due filiali su tre a Lodi: è rimasta quella di piazza Castello ma hanno abbassato la saracinesca quelle di via Sant'Angelo e di viale Milano. A Lodi la Popolare di Vicenza è destinata a chiudere, così come Veneto Banca in via Volturno, i cui locali però potrebbero essere ancora utilizzati dal gruppo Intesa Sanpaolo per Intesa Private (clienti oltre i 2 milioni di euro). Sia la Vicenza, sia Veneto Banca, hanno da qualche mese viste cancellate le "scomode" insegne, sostituite con quelle della nuova proprietà. Sempre a Lodi la Banca di Piacenza ha chiuso le agenzie di corso Roma e di via Cavallotti, nell'01treadda. Restando nel capoluogo Cariparma, proprietà dei francesi di Credit Agricole, ha soppresso lo sportello di viale Piacenza (zona Gatta). A Codogno invece chiusura per il Credito Valtellinese, che resta attivo solo per la consulenza. Non solo chiusure Non solo chiusure. La crisi si affronta anche con una riduzione dei giorni o degli orari di apertura È la strada scelta nel Lodigiano dalla Banca di credito cooperativo Centropadana per le filiali di San Fiorano, Corno Giovine, Secugnago e Ospedaletto. Fin qui la mappa delle chiusure, che appare un "bollettino di guerra". Restano da segnalare alcune aperture, che sovente però mascherano trasferimenti, con altri sportelli chiusi. Ha abbandonato la piazza di Lodi l'istituto Barclays, la cui filiale, in piazza Castello, è stata acquistata da Che Banca, realtà del gruppo Mediobanca che dopo il lancio online sta puntando anche sul retail. Sempre a Lodi si è spostata la Banca Popolare di Sondrio, da via Gabba ai ben più grandi locali della ex Intesa Sanpaolo di via Garibaldi. E ancora, nel capoluogo, in via Gaffurio, nel cornparto che ha preso il posto del cinema Marzani è arrivata Allianz Bank mentre da un anno circa Fideuram ha trasferito gli uffici in un prestigioso palazzo di via Garibaldi. Passando ai piccoli comuni, a Xxxxxx Xxxxxx la Banca Popolare di Lodi è subentrata alla Banca di credito cooperativo Laudense, mentre a Secugnago la Bcc Centropadana ha preso il posto di Intesa. Ma in questi ultimi due casi più che di scelte di business, si tratta di portare un servizio a comunità che altrimenti sarebbero rimaste scoperte. «II diktat di Bankitalian Da tempo ormai Banca d'Italia suggerisce agli istituti di chiudere gli sportelli che non generano redditività e anche nel Lodigiano le banche si stanno adeguando - osserva lo storico sindacalista Xxxxxx Xxxxxx, segretario provinciale della Federazione autonoma bancari italiani -. Le chiusure sono figlie anche di un mutato modo di fare banca, perché soprattutto le nuove generazioni di clienti utilizzano sempre di più i conti correnti online, lasciando deserte o quasi le filiali. E ancora, su quella che è una vera e propria serrata ha influito pesantemente la crisi economica, alimentata da scelte ottuse e sbagliate di taluni manager bancari e di consigli di amministrazione non sempre all'altezza. Infine occorre rendersi conto che in passato forse si è esagerato e sono stati aperti sportelli bancari anche in paesi che erano già ben presidiati dalla concorrenza locale. Oggi questi sportelli vengono chiusi uno ad uno, segno che non riescono a produrre utili per le banche". ***
Corriere del Veneto Venezia e Mestre 02-gen-2018
«Ex venete in Intesa, contro i disservizi la task force resti nelle filiali a gennaio»
Corriere della Sera 31-dic-2017
BancoBpm-sindacati, accordo sul contratto
Eco di Bergamo 31-dic-2017
Banco Bpm, via libera al contratto integrativo unico di gruppo
«favorirà la costituzione di un nuovo senso di appartenenza». «Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori- afferma Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Xxxx Xxxxx Bpm - salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando al meglio i diritti dei lavoratori».
Gazzettino 31-dic-2017
Banco Bpm, nuovo contratto per 25mila
«Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori - afferma Xxxxx Xxxxxxx della Fabi - salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente premio aziendale». RIPRODUZIONE RISERVATA ***
Giornale di Vicenza 30-dic-2017
Ex BpVi in Intesa Nelle filiali regna ancora il caos
«Ci vuole tanta pazienza». Alla filiale di Zanè un imprenditore ha telefonato mezza mattina a vuoto, alla fine ha mandato un'impiegata in via Xxxxxxx chiedendo di farsi richiamare. Chiedeva una nuova carta di credito aziendale. Lo hanno rimandato adopo le feste, «meglio dopo il 15 gennaio». E comunque - hanno risposto - ci saranno i centri imprese. Ma i passaggi non sono ancora avvenuti. Un responsabile di filiale di Vicenza ha confessato che almeno fino a marzo «non se ne uscirà», i clienti sono stanchi. «iniziano a fioccare chiusure di conti». A 20 giorni dalla migrazione informatica delle ex BpVi e Veneto Banca in Intesa Sanpaolo regna ancora il caos agli sportelli. Nel passaggio di una mole di dati che ha riguardato 2 milioni di famiglie, 200 mila imprese,1,5 milioni di conti correnti è inevitabile che qualcosa si sia perso per strada. Ma qualche situazione sta diventando complessa. Ad esempio per chi si è visto tredicesima e stipendio saltato: in un'azienda alla fine hanno pagato con l'assegno. Ieri poi è emerso che ci sono stati errori nella migrazione di alcuni fidi con la conseguenza di clienti che temono di sconfinare in Centrale Rischi e con il rischio fondato di spese extra-Mo che arriveranno, quelle sì c'è da scommetterci, puntuali. E allora il personale è chiamato a rimettere in moto la pratica che è diversa da prima e che nessuno è ancora capace di compilare e non c'è neppure tempo di imparare in questi giorni perché la fila allo sportello cresce. E poi ci sono stati i pre-pensionamenti e altri esodi arriveranno. Lafotografia presentata ai vertici delle relazioni industriali di Intesa dal coordinamento sindacale Fabi, First-Cisl, Cgil Fisac, Ugl, Uilca, Unisin è una litania: «Code interminabili agli sportelli, rallentamenti delle procedure, situazioni specifiche della clientela gestita anche dalla liquidazione coatta amministrativa, cattivo funzionamento di bancomat e home banking, problemi per le attività di Tesoreria (uno su tutti il pagamento dei ticket sanitari), criticità rispetto agli affidamenti delle imprese».
«Questa situazione - hanno spiegato - unita all'intensa attività del mese di dicembre, sta esasperando la clientela e, di conseguenza, creando forte tensione ai lavoratori già impegnati ad imparare le nuove procedure». «Pur capendo la complessità dell'operazione - ha aggiunto Xxxxx Xxxxxxxxx del coordinamento Intesa per l'ex BpVi Fabi
- stiamo riscontrando ancora troppe inefficienze e buchi procedurali a cui stanno facendo fronte con abnegazione i colleghi dell'ex BpVi, insieme anche a quelli di Xxxxxxxxxx che li stanno supportando». I sindacati hanno chiesto di prevedere un periodo di ulteriore affiancamento delle task force, supporto alle filiali imprese, uffici specializzati con professionalità specifiche, riconoscimento del lavoro straordinario. Risposta: «L'azienda si è resa disponibile al monitoraggio delle criticità per individuare ulteriori supporti e formazione». • *** Il sottosegretario Xxxxxxx Imprese ancora nel limbo «Decreto ormai in arrivo» II problema è ormai annoso: c'è un'ampia zona "grigia" di posizioni incagliate di aziende che non sono passate in gestione ad Intesa e di altre che Intesa "restituirà" perché non più considerate in bonis. Il decreto che sposta tutte queste posizioni, dalle sofferenze in giù, dalla Lca- liquidazione coatta delle due ex banche alla società governativa Sga era stato annunciato dal sottosegretario Xxxx Xxxxx Xxxxxxx prima per il 10 ottobre, poi per il 25 novembre e infine per fine anno. Siamo a fine anno. Il decreto arriva? Xxxxxxx s'informa con gli uffici a Roma e risponde: «Siamo alle battute finali con il decreto che formalizza il passaggio alla Sga dei crediti deteriorati. Con le feste di mezzo non so esattamente dire la data precisa, potrebbe essere imminente come pure appena dopo la Befana. Ma ormai ci siamo». Va detto che non è necessario un Consiglio dei ministri per approvarlo perché è già stato previsto nel decreto che il 25 giugno scorso ha visto il passaggio delle banche venete ad Intesa, quindi basta il prowedimento del ministro alle Finanze. «La due diligence sul perimetro dei crediti si è conclusa - illustra Baretta - i commissari stanno ultimando le verifiche. Anche per noi è urgente il passaggio alla Sga.. Ma lo è soprattutto per quelle imprese che oggi sono nel limbo e vivono il paradosso di poter risanarsi, ma di non poter concretamente farlo perché oggi non hanno più una banca con cui onorare il debito. Dopo il passaggio degli npl la Sga (che non ha licenza bancaria) avrà il compito di costruirsi un team (interno o esterno) in grado di recuperare tutti i crediti. Saranno scaricati 18 miliardi di crediti deteriorati tra sofferenze e inadempienze probabili. Xxxxxxx sostiene che sono all'incirca 9 miliardi netti, più
«qualcosa che ritornerà da Intesa», ma a suo awiso non saranno i 4-5 miliardi di cui si era parlato. I tempi lunghi però, come sostengono da tempo le categorie, rischiano di sfiancare le imprese. a.s.
Repubblica Roma 02-gen-2018
Avviso a pagamento - Budget Enasarco, dubbiosi anche i consulenti finanziari
per richiesta liquidazione anche di Firr accantonati presso la Fondazione e non ancora richiesti. CONSULENZA PREVIDENZIALE, predisposizione delle domande di pensione Enasarco ed Inps. CONVENZIONI SANITARIE SOLO PER GLI ASSOCIATI DAL 2018 (VEDI WELFARE FEDERAGENTI) AGGIORNAMENTI SULLA
PROFESSIONE, grazie all'invio gratuito del periodico "Federagenti" e della newsletter tramite posta elettronica. OFFERTE DI LAVORO per mandati da aziende italiane ed estere alla ricerca di agenti verranno spedite agli iscritti gratuitamente per e-mail o tramite il periodico "Federagenti". VISITA IL SITO XXX.XXXXXXXXXXX.XXX PER GLI INDIRIZZI E I RECAPITI TELEFONICI DELLE NOSTRE SEDI 70 SEDI IN ITALIA e per essere
aggiornato sulla tua professione, nonché sui servizi e le convenzioni riservate agli iscritti e ai loro familiari. Presso le sedi Federagenti è inoltre possibile procedere alla conciliazione sindacale, che consente la definizione tombale delle controversie insorte con la mandante, consentendo una veloce definizione della vertenza. PER INFO SULL'ISCRIZIONE TELEFONA AI NN. 06/51530121- 06/5037103 0 VIENI A TROVARCI IN XXX XXXXXXXXXX XXXXXXX 000 ***
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BANCO BPM: FABI, ACCORDO INTEGRATIVO UNISCE IL MEGLIO DI PRECEDENTI CONTRATTI
Milano, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
XXXXXXXXX.XX 30-dic-2017
Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti - XxxxxxXxx.xx
Milano, 30 dic. (AdnKronos) – “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’”. Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull’accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti - Cataniaoggi
Milano, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ?premio aziendale'". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L'intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L'ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
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Fatto Dal Web
Aiuti pubblici per tutte le banche in crisi. Ma (ufficialmente) niente liste dei bidonisti. Si allarga giorno dopo giorno l’ombrello del Tesoro sugli istituti di credito: la garanzia statale sulle emissioni delle banche in difficoltà sarà estesa anche a Etruria, Marche Ferrara. E su queste tre banche spuntano i primi nomi dei debitori che hanno contribuito, insieme con i manager bancari e una vigilanza non sempre all’altezza della situazione, a creare i dissesti finanziari. Gli elenchi degli insolventi sono, ovviamente, parziali: dentro, comunque, risultano sofferenze eccellenti da decine di milioni di euro e pure qualche personaggio famoso. Nel menù, il piatto forte è Etruria. La black list degli insolventi è piuttosto nutrita. i maggiori crediti deteriorati sono nel mattone e in cima alla lista risultano personaggi come Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx Caltagirone, la coop Castelnuovese del presidente Xxxxxxx Xxxx, l’altra coop rossa del real estate Consorzio Etruria. Solo Caltagirone tra Acqua Marcia e Xxxxxxxxx accumula 45 milioni di sofferenze.* Sempre per restare nell’area immobiliare, ecco il leader del cemento Xxxxx che ha lasciato un «conto» da saldare che oscilla tra i 45 e i 60 milioni di euro. E, ancora, c’è l’outlet Città Sant’Angelo costato a Rosi e Xxxxxxx Xxxxxxxx l’accusa di conflitto di interessi: la sofferenza è di 15 milioni, dovuti alla crisi della coop xxxxxxxx Xxxxxx, socia dell’affare. La cronaca degli scorsi mesi aveva raccontato il caso dello Yacht Etruria, la mega-nave allestita dalla Privilege Yard nel porto di Civitavecchia dove continua ad arrugginire dopo il fallimento della società. Un affare che alla Popolare dell’Etruria ha comportato una perdita secca da quasi 25 milioni. Il dissesto di Banca Marche è al vaglio della procura di Ancona. I pubblici ministeri anconetani hanno passato al setaccio una sessantina di operazioni condotte insieme con la controllata Medioleasing fra il 2007 e il 2012. Un giro di affari illeciti, secondo i magistrati, che avrebbe portato al crac da quasi un miliardo di euro nel 2015. Oltre la metà di queste operazioni (32) riguardano prestiti o proroghe di finanziamenti concessi da Banca Marche a società del Gruppo edile Lanari per realizzare progetti immobiliari. In particolare, sei crediti sarebbero andati a “La Fortezza”, fallita nel febbraio 2015, addirittura 21 a “La Città Ideale”, fallita nell’aprile 2016, e altri cinque alla “Immobiliare Elle”, fallita a marzo 2016. Insomma, secondo l’accusa, a distruggere il patrimonio di Banca Marche sarebbero state «operazioni dolose» realizzate con «abuso di poteri e violazione di doveri» per «conseguire un ingiusto profitto a danno della società» in una «strategia aziendale tesa a favorire un particolare segmento di clientela prevalentemente legata a rapporti personali, e in alcuni casi economici, con il dg Xxxxxxx Xxxxxxxx». loading... Passiamo a Carife. Sui conti della banca ferrarese – che dovrebbe finire nelle braccia della Popolare dell’Xxxxxx Xxxxxxx – pesano soprattutto alcune operazioni nel mattone. Si tratta, come segnalato dal Sole24Ore a giugno 2013, di due investimenti, finiti al vaglio della procura di Milano, per progetti immobiliari: Milano Santa Xxxxxx e MiLuce. Entrambe le operazioni erano state finanziate dalla Carife e dalla sua controllata, la Sgr Vegagest, in particolare dalla sua società attiva nel settore del real estate, Vegagest immobiliare. Dietro le perdite per questi due affari ci sarebbe stata una truffa, architettata da manager dell’istituto e da imprenditori, che ha cagionato sofferenze per 240 milioni. Fare luce sulle cause della crisi dell’industria bancaria è fondamentale. Non solo individuando i grandi debitori che hanno agito in malafede (e solo quelli), ma anche portando alla luce – come chiede il sindacato Xxxx – le responsabilità dei banchieri, che puntano il dito contro i prestiti agli «amici degli amici». Martedì scade il termine per presentare gli emendamenti al decreto salva risparmio: il senatore di Forza Italia, Xxxxx Xxxxxx, ha promesso di proporre, accanto alla nascita di una commissione d’inchiesta, la creazione del registro dei «bidonisti». Altre 48 per la verità. Tutto questo, come accennato, mentre diventano sei le banche che usufruiranno della stampella dello Stato per restare in piedi: dopo Montepaschi e le due venete (PopVicenza e Veneto Banca), l’intervento pubblico riguarderà anche tre dei quattro istituti falliti a novembre 2015 (quella esclusa dal piano è la piccola Cassa di risparmio di Chieti). Dopo 25 anni di disastri e gestioni scellerate, lo Stato torna prepotentemente allo sportello. Coi soldi dei contribuenti.
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti - Il Dubbio
Milano, 30 dic. (AdnKronos) – “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’”. Lo ha detto […] Milano, 30 dic. (AdnKronos) – “Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’”. Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull’accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
XXXXXXXX.XX 30-dic-2017
Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti
XXXXXXXXXXXXXXXXXXX.XX 30-dic-2017
Ex BpVi in Intesa Nelle filiali regna ancora il caos
XX.XXXXXXX.XXXXX.XXX 30-dic-2017
Banco Bpm, Fabi: accordo prevede premio aziendale di 850 euro
XXXXXXXXXXXXXXXX.XX 30-dic-2017
Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti
XXXXXXXXX.XX 30-dic-2017
Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti | XxxxxXxxxxxx.xx
Milano, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti
Milano, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ?premio aziendale?". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L?intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L?ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori. #|#xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/0000-00- 30/6da37d0e723e03eefa2d21f7c5838cb5/Banco_Bpm_Fabi_accordo_integrativo_unisce_il_meglio_di_precedent i_contratti.html
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Xxxxxx, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti - TeleRomagna24
Milano, 30 dic. (AdnKronos) - "Finalmente abbiamo raggiunto un accordo unico per tutti i lavoratori, salvaguardando le parti migliori dei precedenti contratti integrativi di Banco Popolare e Bpm, tutelando diritti dei lavoratori e ottenendo un soddisfacente ‘premio aziendale’". Lo ha detto Xxxxx Xxxxxxx, coordinatore Fabi Banco Bpm, sull'accordo sulla contrattazione di secondo livello della banca, firmato oggi. L’intesa sottoscritta disciplina le forme di applicazione in materia di mobilità, prevedendo consenso al trasferimento, riconoscimento del disagio logistico, diritto di rientro e pendolarismo, smart working richiesta di permessi e congedi e part-time. Inoltre, si spiega dalla Fabi, per tutti i lavoratori viene riconosciuto un premio aziendale di 850 euro, di cui 700 sotto forma cash o welfare, a scelta del dipendente, e ulteriori 150 euro spendibili in welfare. L’ipotesi di accordo verrà presentata in assemblea ai lavoratori.
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Banco Bpm: Fabi, accordo integrativo unisce il meglio di precedenti contratti
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Caos ad Intesa Sanpaolo per ex clienti BPVi e Veneto Banca
«meglio dopo il 15 gennaio»", alcuni lettori ci segnalano ora che l'assicurazione data da Intesa Sanpaolo del costo zero per le nuove card per i vecchi clienti ereditati dai "bidoni" di BPVi e Veneto banca, non sarebbe poi così vera a meno che non ci sia un ginepraio di card. Ecco, in sintesi, cosa ci xxxxxxxx.Xx primo lettore ‘tipo': "Allo sportello di Banca Intesa l'operatore (che legge il suo giornale che ha paralo dell'argomento...), non accennando all'articolo, mi ha detto che non avrei pagato i 10 € per la carta ma "solo" 0,50 cent al mese, quindi € 6 l'anno. All'inizio mi aveva parlato di € 10 l'anno ma non di 0,50 al mese". Il secondo lettore ‘tipo': "Per avere la nuova carta mi è stato detto che il costo è di € 10 l'anno + € 0,50?al mese: quindi 16 euro l'anno per una semplice prepagata che prima non costava nulla".? Chiediamo a questo punto a Intesa Xxxxxxxx pubblicamente (invieremo subito anche una mail ma temiamo di finire sempre e per qualche strano motivo nella loro casella Spam) se veramente e per quali misteriose card esista il lettore che ci pare tanto un ET, quello da incontro, non, ravvicinato del terzo tipo, che possa avere la card xxxxxx.Xx, poi, non andassimo in Spam la domanda sui fidi multipli è sempre viva confidando anche che chi applica le direttive di Xxxxx Xxxxxxx non voglia fargli fare brutta figura. Perché se di buone intenzioni è lastricato l'inferno, di bugie su card e fidi multipli sono stanchi i 2 milioni di famiglie e le 200 mila imprese che, con 1,5 milioni di conti correnti, detengono rapporti con la nuova banca che vorrebbero tanto che non imitasse la prima fin dal "buongiorno". Altrimenti potrebbe diventare norma quello che dichiara al GdV un responsabile di filiale di Vicenza ("almeno fino a marzo «non se ne uscirà», i clienti sono stanchi, «iniziano a fioccare chiusure di conti»). E allora sì che, finalemente, si capirebbe perchè così tanto ben di Dio, milioni di conti attivi, affidamenti di qualità e depositi, siano stati pagati solo 50 centesimi, il costo mensile di una sola carta bancomat da rinnovare...