Avviso pubblico per la selezione di imprese
Avviso pubblico per la selezione di imprese
da ammettere al finanziamento del “FONDO SOCIAL IMPACT INVESTING (SII)”
Asse II “Inclusione Sociale e Lotta alla povertà” del PO FSE 2014-2020 Asse III “Competitività del sistema produttivo” del PO FESR 2014-2020
Indice
Art. 2 – Riferimenti normativi 5
Art. 4 – Oggetto dell’Avviso 12
Art. 5 – Soggetti Destinatari 13
Art. 6 – Casi di esclusione 13
Art. 7 – Ambiti d’intervento 15
Art. 8 – Obiettivi e indicatori prioritari di impatto 16
Art. 9 – Caratteristiche del Finanziamento e modalità di rimborso 18
Art. 10 – Fasi del processo 20
Art. 11 – Il ruolo del Valutatore indipendente 21
Art. 12 – Il riconoscimento del premio 22
Art. 13 – Spese ammissibili 24
Art. 14 – I servizi connessi (capacity building) e le modalità di rimborso delle spese inerenti 24
Art. 15 – Presentazione delle domande 26
Art. 16 – Istruttoria delle Domande 26
Art. 17 – Criteri di Selezione 28
Art. 18 – Concessione del prestito ed obblighi del Destinatario 30
Art. 19 – Stipula del Contratto e Erogazione del prestito 31
Art. 20 – Incasso e recupero del prestito 32
Art. 22 – Monitoraggio e verifiche 33
Art. 24 - Disposizioni generali 33
Art. 25 - Comunicazioni e accesso agli atti 34
Art. 26 - Indicazioni del foro competente 34
Il “Fondo Social Impact Investing” (SII), costituito dalla Regione Sardegna con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 6/13 del 2 febbraio 2016, è uno strumento finanziario innovativo, basato sulla effettiva realizzazione di impatti sociali positivi. La principale finalità del Fondo è la promozione di una nuova strategia di politiche attive del lavoro attraverso l’erogazione di strumenti finanziari innovativi volti, prioritariamente, al re-inserimento lavorativo dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e che abbiano ricadute di impatto occupazionale e/o ambientale e sociale misurabili.
Con l’Accordo di Finanziamento sottoscritto il 29.06.2016 e registrato con prot. Rep. N. 0024955/Conv/54 del 28/07/2016 la Regione, a seguito della verifica del possesso dei requisiti di cui all’articolo 7 del Reg. delegato (UE) n. 480/2014, ha individuato la SFIRS S.p.A., Società Finanziaria Regione Sardegna, quale Soggetto Gestore del Fondo, affidando alla stessa i compiti di esecuzione ai sensi del Reg. (UE) n. 1303/2013, articolo 38, par. 4, lett. b), ii).
Così come previsto dalla citata Deliberazione n. 6/13 del 02.02.2016 e dal successivo Accordo di Finanziamento, al “Fondo Social Impact Investing” (SII) è stata assegnata una dotazione iniziale di 8 Meuro, di cui 6 Meuro a valere sul PO FSE e 2 Meuro a valere sul POR FESR.
Le risorse destinate all’attuazione del “Fondo Social Impact Investing” (SII), così come previsto dalla citata Deliberazione, sono a valere sui seguenti obiettivi operativi e linee di attività dei PO:
• Asse II “Inclusione Sociale” del PO FSE 2014-2020
- Azione 9.1.4: “Sperimentazione di alcuni progetti di innovazione sociale sottoposti a valutazione di impatto nel settore delle politiche sociali” 2,5 Meuro;
- Azione 9.2.2 “Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali: percorsi di empowerment (ad es. interventi di recupero delle competenze di base rivolti a tossicodipendenti, detenuti etc.), misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito d’impresa, forme di tutoraggio, anche alla pari): 3,5 Meuro;
• Asse III “Competitività del sistema produttivo" del PO FESR 2014-2020
- Azione 3.7.1 "Sostegno all'avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato" a valere sulla dotazione del Fondo Social Impact Investing finanziato nell’ambito della programmazione, 2 Meuro.
La dotazione finanziaria sopra indicata, rappresenta la consistenza attuale delle risorse a disposizione del Fondo e potrà essere oggetto di variazioni, in conformità alla normativa europea di riferimento, anche a seguito di ulteriori e diversi conferimenti da parte della Regione.
L’attuale dotazione finanziaria del Fondo prevista dal presente Avviso per il finanziamento dei Progetti Pilota ritenuti ammissibili è pari a
€.7.360.000
di cui € 5.520.000 a valere sulle risorse del PO FSE e € 1.840.000 a valere sulle risorse del PO FESR.
Lo strumento si propone di intervenire a integrazione di altri strumenti di facilitazione di accesso al credito e di sostegno delle attività di impresa sul territorio regionale agendo su leve differenti quali la misurazione dell’impatto sociale, il pagamento in base ai risultati e l’allocazione intelligente delle risorse pubbliche.
Più in dettaglio, la Regione Sardegna, attraverso il “Fondo Social Impact Investing” (SII), intende sostenere Progetti Pilota afferenti a specifiche “questioni sociali” (cfr. articolo 7) capaci di produrre impatti netti positivi, prioritariamente, a favore di soggetti in condizione di svantaggio, al margine della società e del mercato del lavoro al fine di garantirne l’inserimento o il reinserimento lavorativo.
Con la costituzione del “Fondo Social Impact Investing” (SII), la Regione Sardegna si propone, quindi, di raggiungere, in via prioritaria, i seguenti obiettivi:
− sperimentare e utilizzare soluzioni finanziarie innovative per contribuire, in particolare, al soddisfacimento dei diritti sociali dei cittadini della Regione Sardegna;
− rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro al fine di promuovere l’inclusione sociale e ridurre la povertà;
− produrre un impatto positivo dal punto di vista sociale e ambientale misurabile, in grado di generare una riduzione dei costi che la Regione avrebbe dovuto sostenere nell’adozione di politiche differenti in risposta alle medesime questioni sociali.
Il “Fondo Social Impact Investing” (SII) sarà caratterizzato da un sistema di premialità strutturato in funzione degli impatti generati nell’ambito dei progetti finanziati dal Fondo, commisurato al risparmio derivante dalla scelta di attivazione del Fondo rispetto all’attuazione di interventi alternativi, ad esempio politiche passive sulle stesse tematiche.
Questo tipo di approccio è riconducibile alla tipologia di strumenti Pay by results in cui la premialità è legata non solo al risultato raggiunto, ma anche al risparmio ottenuto. Nel contesto dei Fondi SIE l’orientamento ai risultati e la valutazione di impatto sono divenuti chiave di volta della programmazione 2014-2020 alla luce di un progressivo orientamento della Commissione verso politiche più evidence-based.
Si specifica che le risorse che andranno a finanziare il premio da corrispondere in relazione al raggiungimento degli impatti prefissati nell’ambito di ciascun progetto finanziato dal Fondo, troveranno copertura prioritariamente con risorse regionali rinvenienti dalla programmazione unitaria 2007-2013. La Regione si riserva in ogni caso la facoltà di individuare fonti alternative.
Le questioni sociali sulle quali la Regione vuole intervenire, sono quelle preliminarmente individuate come prioritarie nella DGR di istituzione del Fondo, nell’Accordo di Finanziamento stipulato tra le parti e al punto 1.6 “ambiti di intervento” del relativo Piano Operativo. Tali questioni sociali, risultano comunque suscettibili di modifica e potrebbero essere estese ad altre aree in coerenza con gli obiettivi tematici e le priorità del PO FSE e FESR su cui insiste il Fondo.
I soggetti ammissibili al sostegno del Fondo saranno, principalmente, le imprese, le associazioni e le cooperative sociali che implementano servizi e programmi sociali di interesse per la comunità.
Art. 2 – Riferimenti normativi
Nella fase di attuazione degli interventi si terrà conto dei seguenti riferimenti normativi e deliberativi:
− Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 Giugno 2014 con particolare riguardo all’articolo 14 e all’Allegato n. 1 e Carta degli aiuti a finalità regionale valida dal 1 luglio 2014 al 31 dicembre 2020;
− Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 Dicembre 2013, pubblicato nella G.U.C.E. serie L n. 352/1 del 24 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’UE agli aiuti “de minimis”;
− Regolamento (UE) n. 1046/2018 del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n.
283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE) n. 966/2012;
− Regolamento (UE) n. 346/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2013 relativo ai fondi europei per l’imprenditoriale sociale; Art. 11 del Decreto Legislativo 1 settembre 1993, n. 385 – “Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia”, ss.mm.ii., come sostituito dall’art. 7 D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 141 e modificato dall’art. 16, D. Lgs. 14 dicembre 2010, n. 218 e dall’art. 3, comma
1, lett. da e) a i), D. Lgs. 19 settembre 2012, n. 169;
− Deliberazione di Giunta Regionale n. 12/25 del 07.03.2017 – “Integrazione alle direttive in materia di recupero dei crediti regionali contenute nella Delib. G.R. n. 38/11 del 30.09.2014. Indirizzi specifici per la riscossione dei crediti gestiti nell’ambito degli affidamenti in house”;
− Regolamento (UE) 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
− il Regolamento (UE) 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 Dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
− il Regolamento (UE) 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativo al Fondo Europeo di sviluppo regionale che abroga il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Consiglio;
− Regolamento Delegato (UE) 480/2014 della Commissione del 3 Marzo 2014, che integra il Regolamento (UE) n, 1303/2013;
− Regolamento di esecuzione (UE) 821/2014 del 28 Luglio 2014 recante le modalità di applicazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
− Regolamento di esecuzione (UE) 964/2014 della Commissione del 11 settembre 2014 recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) n.1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne i termini e le condizioni uniformi per gli strumenti finanziari;
− Programma Operativo Regione Sardegna – Fondo Sociale Europeo 2014/2020 (“POR FSE”), approvato dalla Commissione CE con Decisione C (2014) 10096 del 17 Dicembre 2014;
− Programma Operativo Regione Sardegna - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014/2020 (“POR FESR”) approvato dalla Commissione CE con Decisione C (2015) 4926 del 14 Luglio 2015;
− Criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del PO FSE 2014-2020 della Regione Sardegna, approvati dal Comitato di Sorveglianza in data 09.06.2015 e xx.xx,ii;
− Criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del PO FESR 2014-2020 della Regione Sardegna, approvati dal Comitato di Sorveglianza in data 24.09.2015 e ss.mm.ii;
− Vademecum per l’Operatore, Versione 1.0 (Giugno 2018), approvato con Determinazione della Direzione Generale dell’Assessorato del Lavoro n. 26844/2559 del 12.06.2018, per quanto applicabile ai servizi connessi di cui all’art. 14 del presente Avviso;
− DPR n. 196 del 03.10.2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008 Regolamento di esecuzione del regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione;
− la Deliberazione di Giunta Regionale n. 31/2 del 17.06.2015, inerente al quadro programmatico unitario delle risorse finanziarie stanziate nell’ambito della Strategia 1 “Investire sulle persone” del PRS 2014/2019 - Priorità Lavoro;
− Allegato 1 della citata Deliberazione di Giunta Regionale n. 31/2, recante il Programma degli interventi da avviare nell’annualità 2015 e, in particolare, all’obiettivo specifico 2.5.3 “Social Impact Investment”
– progetti di innovazione sociali sottoposti a valutazione di impatto” mediante la sperimentazione di strumenti finanziari innovativi, basati sulla effettiva realizzazione di impatti sociali positivi, definiti come Social Impact Investing (SII);
− Deliberazione di Giunta Regionale n. 6/13 del 02.02.2016 con la quale è stato costituito il “Fondo Social Impact Investing” con una dotazione iniziale di Euro 8.000.000,00, di cui Euro 6.000.000,00 a valere sulle risorse dell’Asse II “Inclusione Sociale” del PO FSE 2014-2020 – Azione 9.1.4: “Sperimentazione di alcuni progetti di innovazione sociale sottoposti a valutazione di impatto nel settore delle politiche sociali” e Azione 9.2.2. “Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali: servizi di empowerment […], misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa […] ed Euro 2.000.000,00 a valere sull’Asse III “Competitività del sistema produttivo” del PO FESR 2014-2020 – Azione 3.7.1 “Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato”;
− Allegato B della Deliberazione di Giunta Regionale n. 28/12 del 17.05.2016 recante lo schema di funzionamento del “Fondo Social Impact Investing” (SII);
− Accordo di finanziamento del Fondo nella versione sottoscritta dalla Regione Autonoma della Sardegna e dalla SFIRS S.p.A. in data 29.06.2016;
− Piano operativo del Fondo Social Impact Investing (SII) sottoscritto in data 09.08.2018;
− Decreto Legislativo 03 agosto 2018 n. 105 che modifica ed integra il Decreto Legislativo 3 luglio 2017,
n. 117 (Nuovo Codice Terzo Settore);
− DPR n. 22 del 05 febbraio 2018 recante i criteri sull’ammissibilità della spesa e i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei per la Programmazione 2014-20.
Ai fini del presente Avviso si applicano le definizioni di seguito elencate:
• Accountability: termine inglese che indica, in generale, “il dover spiegare che cosa si è fatto per adempiere ad una responsabilità nei riguardi di qualcuno”. E’, pertanto, un concetto che rimanda al “rendere conto dell’azione fatta, rispondere per i risultati ottenuti”;
• Associazione legalmente riconosciuta ai sensi del nuovo Codice del terzo settore (anche in regime transitorio);
• Attività: si intendono tutte le azioni concrete, i compiti e il lavoro svolto dall’organizzazione per la realizzazione del progetto;
• Catena del valore dell’impatto: rappresentazione grafica di come un’iniziativa o un programma si sviluppa attraverso il concatenamento di input (risorse), attività, output (esiti), outcome (risultati) e impatti;
• Comitato di Investimento (CI): comitato costituito da cinque membri nominati dalla Regione tra i propri funzionari (in modo da rappresentare le Autorità del PO FSE e del PO FESR, l’Unità di Progetto della Programmazione Unitaria, la Direzione Generale dei Servizi finanziari e la Direzione dell’Assessorato competente in base alla tematica affrontata) dotati di significativa esperienza in operazioni della stessa natura di quelle previste per la realizzazione delle azioni del Fondo Social Impact Investing (SII) e da due rappresentanti SFIRS in qualità di “osservatori”;
• Equity: si intendono i mezzi propri di un’impresa; contabilmente il termine è associato anche alla macroclasse Patrimonio netto, iscritta nel passivo dello stato patrimoniale;
• Impatto sociale: l’insieme degli effetti sociali e l’impatto sulla società determinati da specifiche attività di un’impresa sociale. Può dunque essere definito come il cambiamento di ampia portata e di lungo termine che un intervento ha contribuito a produrre nelle condizioni delle persone, nell’ambiente, nelle comunità e nei territori in cui si è verificato;
• Impact Investing: attività di investimento in imprese, organizzazioni e fondi che operano con la finalità di generare un impatto sociale misurabile e compatibile con un rendimento economico. L’impact investing si distingue per l’intenzionalità dell’investitore di generare un impatto sociale, l’aspettativa di un rendimento economico che motiva l’investitore, la flessibilità del tasso di rendimento atteso, la varietà degli strumenti finanziari utilizzati e delle forme di intervento, la misurabilità dell’impatto, fondamentale per assicurare trasparenza e accountability;
• Indicatori di impatto: si intendono gli effetti di più lungo termine attesi dall’intervento su coloro che sono direttamente interessati dallo stesso e sull’economia, società e territorio;
• Input: si intendono tutte quelle risorse di diversa natura (competenze, denaro, tempo e beni strumentali) utilizzate dall’organizzazione per lo svolgimento delle attività del progetto;
• Investitori: persone giuridiche di natura privata interessate a co-investire nel Fondo Social Impact Investing (SII);
• Impresa in difficoltà: un'impresa che soddisfa almeno una delle seguenti circostanze:
a) nel caso di società a responsabilità limitata (diverse dalle PMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà del capitale sociale sottoscritto a causa di perdite cumulate. Ciò si verifica quando la deduzione delle perdite cumulate dalle riserve (e da tutte le altre voci generalmente considerate come parte dei fondi propri della società) dà luogo a un importo cumulativo negativo superiore alla metà del capitale sociale sottoscritto. Ai fini della presente disposizione, per «società a responsabilità limitata» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato I della direttiva 2013/34/UE (1 ) e, se del caso, il «capitale sociale» comprende eventuali premi di emissione;
b) nel caso di società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società (diverse dalle PMI costituitesi da meno di tre anni o, ai fini dell'ammissibilità a beneficiare di aiuti al finanziamento del rischio, dalle PMI nei sette anni dalla prima vendita commerciale ammissibili a beneficiare di investimenti per il finanziamento del rischio a seguito della due diligence da parte dell'intermediario finanziario selezionato), qualora abbia perso più della metà dei fondi propri, quali indicati nei conti della società, a causa di perdite cumulate. Ai fini della presente disposizione, per
«società in cui almeno alcuni soci abbiano la responsabilità illimitata per i debiti della società» si intendono in particolare le tipologie di imprese di cui all'allegato II della direttiva 2013/34/UE;
c) qualora l'impresa sia oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o soddisfi le condizioni previste dal diritto nazionale per l'apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori;
d) qualora l'impresa abbia ricevuto un aiuto per il salvataggio e non abbia ancora rimborsato il prestito o revocato la garanzia, o abbia ricevuto un aiuto per la ristrutturazione e sia ancora soggetta a un piano di ristrutturazione;
e) nel caso di un'impresa diversa da una PMI, qualora, negli ultimi due anni: 1) il rapporto debito/patrimonio netto contabile dell'impresa sia stato superiore a 7,5; e 2) il quoziente di copertura degli interessi dell'impresa (EBITDA/interessi) sia stato inferiore a 1,0;
• Micro impresa: è definita come un’impresa unica che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di euro come stabilito nell’allegato 1 del Reg. 651/2014;
• Piccola impresa: è definita come un’impresa unica che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro come stabilito nell’allegato 1 del Reg. 651/2014;
• Media impresa: è definita come un’impresa che occupa meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro, come stabilito dall’allegato 1 del Reg. 651/2014;
• Grande impresa: impresa che non soddisfa i criteri di cui all’Allegato I del Regolamento 651/2014, il cui organico sia superiore a 250 persone, il cui fatturato annuo sia superiore ai 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio annuo sia superiore a 43 milioni di euro;
• XXXX: indica persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione
• Output: si intendono gli esiti di un intervento, ossia in che modo le attività messe in atto raggiungono i destinatari stabiliti;
• Outcome (risultati): i risultati raggiunti attraverso un intervento messo in campo, in termini di cambiamenti prodotti nella vita dei soggetti coinvolti nell’intervento;
• Pay-by-Result (o pay for success): approccio in base al quale la remunerazione dell’investimento è vincolata a obiettivi specifici che devono essere verificati;
• Piano di valutazione generale: si intende il piano nell’ambito del quale, il Valutatore indipendente, di concerto con il Soggetto Gestore e la Regione, definisce le metodologie di misurazione dell’impatto, gli strumenti di rilevazione, le metriche, le fonti dati, nonché le modalità operative di svolgimento della valutazione rispetto ad ogni singola Proposta Progettuale;
• Proposta Progettuale (o Progetto Pilota): progetto di attività imprenditoriale teso alla risoluzione di specifiche problematiche sociali, nel rispetto della normativa comunitaria in materia di strumenti finanziari e in materia di aiuti di Stato, capace di generare ricadute positive di impatto sociale e occupazionale misurabili attraverso il monitoraggio degli indicatori;
• Prestito: accordo che obbliga il creditore a mettere a disposizione del prestatario una somma di denaro definita per un determinato periodo di tempo e in virtù del quale il debitore è tenuto a rimborsare tale importo entro un periodo di tempo stabilito;
• Prestito partecipativo: prestito concesso alla società che tecnicamente si configura come un’anticipazione dell’equity in quanto i soci della stessa assumono l’obbligo di rimborso in linea capitale della somma erogata alla società dal Fondo. I soci hanno anche l’obbligo di deliberare l’aumento del capitale sociale e/o di costituzione di una riserva da iscrivere nel patrimonio netto con la denominazione “Riserva in conto capitale” di importo almeno pari a quello del prestito partecipativo richiesto. L’incremento della capitalizzazione (sotto forma di aumento del capitale e/o di Riserva in conto capitale) si concretizzerà gradualmente nel tempo all’atto del rimborso in linea capitale da parte dei soci del Soggetto Proponente della somma erogata sotto forma di prestito partecipativo;
• Questioni sociali: devono intendersi le problematiche sociali, afferenti a specifici gruppi-obiettivo, sulle quali si intende intervenire mediante Progetti Pilota a valere sul “Fondo Social Impact Investing” (SII);
• Regime di Aiuto: c.d. “de minimis” di cui al Regolamento (UE) n. 1407/2013 oppure del Regolamento UE 651/2014 in funzione delle caratteristiche del richiedente e della forma tecnica di finanziamento;
• Risparmio PA: diminuzione dei costi che la Regione avrebbe dovuto sostenere nell’adozione di politiche differenti in risposta alle medesime problematiche sociali oggetto della Proposta Progettuale;
• Risultati: è la generica determinazione sia dell’output (risultato dell’attività), sia dell’outcome (risultato del cambiamento), sia dell’impatto (risultato della porzione di cambiamento attribuibile all’organizzazione), che siano intenzionali o non intenzionali, positivi e/o negativi;
• S3: Strategia regionale di Specializzazione Intelligente; finalizzata ad identificare le eccellenze territoriali in termini di ricerca e innovazione individuandone le potenzialità di crescita. (xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxx.xxx?xxxx0000&xx000000&xx0&xx00000);
• XXXXX: acronimo dei principi generali su cui si fonda la metodologia suggerita dalla Commissione Europea per la costruzione del set di indicatori, ossia: S. Specific (specificità), M. Measurable (misurabilità), A. Achievable (raggiungibilità), R. Relevant (pertinenza), T. Time bound (aggiornabilità);
• Social impact investment (SII): investimenti legati ad obiettivi misurabili finalizzati a produrre oltre a significativi rendimenti economici, anche positivi effetti sociali per le comunità di riferimento degli interventi realizzati. Gli investimenti ad impatto sociale si caratterizzano, dunque, poiché concepiti attorno agli obiettivi di impatto sociale da raggiungere; costruiti su modelli di misurazione di tale impatto e resi sostenibili attraverso un legame tra obiettivi di impatto raggiunti e remunerazione del capitale investito;
• Società cooperative: si intendono, a norma dell’articolo 2511 del codice civile, le società dedite alla produzione di beni o servizi dove lo scopo comune non è il profitto, ma quello mutualistico che consiste nel vantaggio che i soci conseguono grazie allo svolgimento della propria attività, invece che con terzi, direttamente con la società;
• Servizi connessi: sono le azioni connesse agli interventi finanziati nell’ambito del “Fondo di Social Impact Investing” (SII), ritenute propedeutiche e/o rilevanti al raggiungimento degli obiettivi del Fondo stesso;
• Servizi di capacity building: servizi di supporto tecnico attivabili nella fase di progettazione, in accordo con l’art. 5 del Regolamento Delegato (UE) n. 480/2014;
• Soggetto Gestore: si intende SFIRS S.p.A., il soggetto incaricato della gestione del “Fondo Social Impact Investing” (SII); ex. D.G.R. 6/13 del 2 febbraio 2016;
• Soggetto Proponente: si intende l’impresa, la cooperativa o l’associazione legalmente riconosciuta che presenta domanda a valere sul presente Avviso;
• Valutatore indipendente: soggetto terzo indipendente, selezionato dal Soggetto Gestore mediante apposita procedura esterna, deputato alla misurazione dell’impatto sociale generato dalle iniziative finanziate dal “Fondo Social Impact Investing” (SII).
Il presente Avviso ha ad oggetto la selezione di Progetti Pilota coerenti con le finalità del Fondo, come definite dal precedente articolo 1, capaci di generare un impatto sociale, occupazionale e/o ambientale netto positivo e misurabile, mirato a contrastare la specifica questione sociale che il progetto ha deciso di affrontare.
Le questioni sociali definite preliminarmente come prioritarie nell’ambito nella DGR di istituzione del Fondo e nell’Accordo di Finanziamento, dettagliate al successivo articolo 7, sono suscettibili di essere estese ad altre aree in coerenza con gli obiettivi tematici e le priorità dei PO FSE e FESR su cui insiste il Fondo.
L’obiettivo del “Fondo Social Impact Investing” (SII) sarà, quindi, quello di selezionare, con l’ausilio del Valutatore indipendente appositamente selezionato, Progetti Pilota capaci di generare un impatto netto positivo, traducibile in una riduzione dei costi che la Regione avrebbe dovuto sostenere nell’adottare politiche differenti in risposta alle medesime problematiche.
Il risparmio così conseguibile, fornirà il criterio guida per la determinazione della premialità da riconoscere ai destinatari finali in relazione al raggiungimento degli impatti sociali, occupazionali e/o ambientali attesi.
La selezione dei Progetti Pilota delle attività imprenditoriali verrà effettuata in coerenza con gli obiettivi tematici e le priorità dei PO FSE e FESR 2014-2020 su cui insiste il Fondo e nel rispetto dei pertinenti criteri di selezione.
ll Fondo interverrà nel rispetto della normativa comunitaria in materia di strumenti finanziari, art. 37 e seguenti del Reg. (UE) 1303/2013 così come modificati dall’articolo 272 del Regolamento 1046/2018 e opererà nel pieno rispetto delle normative nazionali e comunitarie vigenti secondo le modalità e i criteri degli aiuti di stato
c.d. “de minimis” di cui al Regolamento (UE) n. 1407/2013 oppure del Regolamento UE 651/2014 in funzione delle caratteristiche del richiedente e della forma tecnica di finanziamento.
Nello specifico, il presente Avviso ha ad oggetto l’erogazione di contributi rimborsabili concessi nella forma tecnica del prestito e del prestito partecipativo.
Sarà cura del Soggetto Gestore valutare, in fase negoziale, una eventuale forma alternativa di finanziamento, tra quelle previste dal presente Xxxxxx, che possa ritenersi più adeguata rispetto a quella proposta dal Soggetto Proponente.
Destinatari del Fondo, secondo il presente Avviso, sono le imprese e le società cooperative, anche sociali, e le associazioni legalmente riconosciute, che implementano servizi e programmi sociali di interesse per la comunità. In aggiunta, saranno ritenuti ammissibili i soggetti che operano secondo le finalità sociali come definite dal Regolamento UE 346/2013 sugli European Social Entrepreneurship Funds, Fondi EUSEF.
Per quanto di competenza del POR FSE, le azioni cofinanziate tramite il “Fondo Social Impact Investing” (SII) si dovranno rivolgere, quali target da raggiungere attraverso l’azione del Fondo, da una parte, ai soggetti in condizioni di svantaggio, al margine della società e del mercato del lavoro, al fine di garantirne l’inserimento o il reinserimento lavorativo e, dall’altra, alle imprese sociali attraverso la valorizzazione di servizi e beni pubblici non assicurati dal sistema imprenditoriale.
Nell’ambito del presente Fondo, in particolare, la definizione di lavoratore svantaggiato include anche le condizioni “temporanee” di debolezza sociale e/o personale, con conseguenti “importanti” difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro.
Il Fondo di Social Impact Investing (SII) potrà interessare anche famiglie in condizione di povertà, giovani in contesti urbani degradati, pazienti psichiatrici stabilizzati, immigrati, cittadini di paesi terzi come i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale, detenuti ed ex-detenuti, soggetti vittime di violenza o grave sfruttamento e soggetti appartenenti a minoranze.
Per quanto di competenza del POR FESR, le azioni cofinanziate tramite il “Fondo Social Impact Investing” (SII) saranno indirizzate a sostenere l’avvio e il rafforzamento delle imprese capaci di produrre con le proprie attività effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato, con riferimento specifico agli ambiti di intervento prioritariamente individuati dalla DGR di costituzione del Fondo.
I finanziamenti di cui al presente intervento non possono essere concessi ad imprese in difficoltà come definite all’art. 4.3 del Regolamento (UE) n. 1407/2013.
Come previsto dai Regolamenti comunitari vigenti, sono esclusi i seguenti settori:
• pesca e acquacoltura di cui al Regolamento (CE) n. 1379/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
• industria carbonifera ai sensi del Regolamento (CE) n. 1407/2002;
• imprese operanti nelle attività connesse con la produzione primaria dei prodotti agricoli;
• imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, così come definiti all’articolo 1 del Regolamento (UE) n. 1407/2013, nei seguenti casi:
- qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato delle imprese interessate;
- qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari.
Sono altresì escluse:
• le attività economiche illecite, qualsiasi produzione, commercio o altra attività che sia illecita ai sensi delle disposizioni legislative o regolamentari della giurisprudenza nazionale che si applica a tale produzione, commercio o attività;
• le imprese che svolgono in via prevalente attività di fabbricazione, trasformazione e commercializzazione del tabacco e dei prodotti del tabacco e la produzione e il commercio di bevande alcoliche distillate e prodotti connessi (ATECO 2007: 12.00.00 Industria del tabacco, 46.21.21 Commercio all'ingrosso di tabacco grezzo, 46.35.00 Commercio all'ingrosso di prodotti del tabacco, 11.01.00 Distillazione, rettifica e miscelatura degli alcolici);
• la fabbricazione ed il commercio di armi e munizioni (Questa esclusione non si applica nella misura in cui queste attività sono parte integrante o accessoria di esplicite politiche dell'Unione europea);
• le attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco (ATECO 2007, Sezione R divisione 92);
• restrizioni applicabili al settore informatico. Ricerca, sviluppo o applicazioni tecniche relativi a programmi o soluzioni elettronici,
- specificamente finalizzati a sostenere: a) qualsiasi tipologia di attività che rientri nei settori esclusi indicati nei punti precedenti; b) il gioco d'azzardo su Internet e le case da gioco on line, oppure la pornografia, o
- destinati a permettere a) di accedere illegalmente a reti elettroniche di dati oppure b) di scaricare illegalmente dati elettronici.
• restrizioni applicabili al settore delle scienze della vita quando il sostegno riguarda il finanziamento della ricerca, dello sviluppo o delle applicazioni tecniche relativi a: 1) clonazione umana a scopi di ricerca o terapeutici oppure 2) organismi geneticamente modificati («OMG»).;
• aiuti ad attività connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri, ossia aiuti direttamente collegati ai quantitativi esportati, alla costituzione e gestione di una rete di distribuzione o ad altre spese correnti connesse con l’attività di esportazione;
• aiuti subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti d’importazione;
• aiuti destinati all’acquisto di veicoli per il trasporto di merci su strada da parte di imprese che effettuano trasporto di merci su strada per conto terzi;
• ulteriori aiuti esclusi dal xxxxx xx xxxxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxxxx (XX) x. 0000/0000 (x. art. 1 del Regolamento);
• i settori e le attività escluse dal Regolamento (UE) n. 651/2014;
• le imprese uniche già costituite ai sensi dell’art. 3 che abbiano ricevuto, nell’arco di tre esercizi finanziari, altro contributo comunitario, nazionale o regionale in regime de minimis, che, cumulato a quello richiesto, superi la soglia massima prevista da tale regime pari a Euro 200.000,00;
Sono altresì considerate causa di non ammissibilità:
• le domande presentate con modalità o in un formato differente da quello indicato nel presente Avviso;
• le domande aventi ad oggetto Azioni i cui costi siano o siano stati oggetto di altri finanziamenti;
• la mancata trasmissione al Soggetto Gestore della domanda cartacea, sottoscritta dal titolare o legale rappresentante, completa della documentazione obbligatoria indicata in calce al modulo di domanda,
• entro i sette giorni successivi all’invio telematico, esclusivamente a mezzo raccomandata, posta celere con avviso di ricevimento o corriere con avviso di ricevimento, o posta certificata con firma digitale all’indirizzo indicato nel presente Avviso;
• la presentazione di più domande da parte degli stessi soggetti.
Gli ambiti/questioni sociali su cui intervenire sono definiti dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 6/13 del 2 febbraio 2016 e riguardano prioritariamente:
⮚ l’integrazione e l’inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi o potenzialmente destinati ad esserlo, da considerarsi come misura preventiva della povertà;
⮚ gli interventi di politica attiva destinati a giovani tra 15 e i 20 anni, che presentino difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e che siano a rischio di esclusione sociale, attraverso la realizzazione di iniziative di formazione e inserimento nel mondo professionale, nonché tramite interventi di riqualificazione urbana. Tali interventi sono rivolti in particolare a giovani:
- NEET, che hanno interrotto il periodo di formazione scolastica e sono privi di occupazione,
- a rischio di dispersione o abbandono scolastico,
- in uscita da strutture residenziali (case famiglia)
⮚ l’inclusione attiva di detenuti ed ex detenuti, al fine di scongiurare il rischio di recidiva, attraverso la realizzazione di attività di orientamento, formazione, riqualificazione e accompagnamento delle famiglie, al fine di rafforzare le competenze di tali soggetti, migliorarne il profilo di occupabilità e garantirne l’integrazione nel contesto sociale di riferimento.
Il Fondo, inoltre, potrà intervenire su specifici settori quali, indicativamente, ambiente e rigenerazione urbana.
Tali questioni sociali, preliminarmente identificate come prioritarie, sono suscettibili di essere estese ad altre aree in coerenza con gli obiettivi tematici e le priorità dei PO FSE e FESR su cui insiste il Fondo.
Più specificamente, l’Allegato 1 del presente Avviso, in linea con quanto disciplinato dall’Allegato B alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 28/12 del 17.05.2016, recante lo schema di funzionamento del “Fondo Social Impact Investing” (SII) riporta, a titolo esemplificativo ma non limitativo, un elenco di possibili
ambiti di applicazione dello strumento, evidenziando per ciascuno, le questioni sociali da risolvere, la popolazione target interessata, nonché i relativi bisogni da soddisfare.
Art. 8 – Obiettivi e indicatori prioritari di impatto
In via prioritaria, ma non esclusiva, gli obiettivi che si intendono raggiungere con le azioni a valere sul Fondo, afferiscono al:
• miglioramento dell’inclusione socio-lavorativa dei soggetti svantaggiati e a maggior rischio di emarginazione e discriminazione;
• rafforzamento delle competenze e conoscenze dei destinatari target, al fine di migliorarne il profilo di occupabilità;
• diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale.
In linea con gli ambiti/questioni sociali prioritari del “Fondo Social Impact Investing” (SII), definiti nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 28/12 del 17.05.2016, nel precedente articolo 7 e nell’Allegato 1 del presente Avviso, si possono identificare i seguenti esempi di indicatori prioritari di impatto:
Indicatore | Fonte |
Numero di lavoratori che ottengono un lavoro stabile entro 24 mesi dalla chiusura dell’intervento | Monitoraggio/Rilevazione Valutatore Indipendente |
ISTAT | |
Riduzione dei tempi di ricerca di un’occupazione | Monitoraggio/Rilevazione Valutatore Indipendente |
ISTAT | |
Riduzione rischio di recidiva detenuti ex detenuti dopo 24 mesi dalla chiusura dell’intervento | Monitoraggio/Rilevazione Valutatore Indipendente |
ISTAT | |
Riduzione del fenomeno del drop out nel target rispetto al gruppo di controllo | Monitoraggio |
ISTAT | |
Riduzione delle emissioni inquinanti | Monitoraggio/Rilevazione Valutatore Indipendente |
ISTAT | |
Mq di superficie recuperati da aree pubbliche dismesse o da destinare alla riqualificazione | Monitoraggio/Rilevazione Valutatore Indipendente |
ISTAT | |
Riduzione delle famiglie in condizioni di disagio abitativo [Persone che vivono in situazioni di sovraffollamento abitativo, in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali in percentuale sulla popolazione residente] | ISTAT/ Rilevazione Valutatore Indipendente |
Riduzione della percezione delle famiglie del rischio di criminalità nella zona in cui vivono [Famiglie che avvertono molto o abbastanza disagio al rischio di criminalità nella zona in cui vivono sul totale delle famiglie (percentuale)] | ISTAT/ Rilevazione Valutatore Indipendente |
Edifici pubblici o commerciali costruiti o ristrutturati in aree urbane (numero) adibiti a finalità sociale | Monitoraggio regionale |
Tali obiettivi sociali, preliminarmente identificati come prioritari, sono suscettibili di essere estesi ed integrati in coerenza con gli obiettivi tematici e le priorità dei PO FSE e FESR su cui insiste il Fondo.
Per ciascuno degli indicatori identificati, secondo la metodologia SMART di cui all’articolo 3, dovrà essere quantificata la Baseline alla data di presentazione del progetto e il Target intermedio e finale.
questo contesto, dunque, ciascun Soggetto Proponente dovrà:
1. esplicitare in che misura la Proposta Progettuale contribuirà al raggiungimento degli indicatori di impatto generali rispetto alle questioni sociali individuate;
2. definire un set di indicatori specifici per ogni progetto tale da garantire:
- la coerenza e la valutabilità ex ante degli stessi rispetto alla metodologia di misurazione definita per gli indicatori d’impatto generali;
- la sostenibilità nel medio periodo dei progetti, considerando che ad essi andranno associati i criteri di remunerazione legati al raggiungimento degli impatti sociali;
3. specificare la fonte dei dati e le metodologie di calcolo e di rilevazione;
4. individuare baseline e target da raggiungere in termini di impatti netti dell’intervento, da definire in coerenza agli specifici indicatori d’impatto previsti;
5. stimare il risparmio potenzialmente ottenibile dalla Regione nel caso in cui gli impatti attesi si traducessero effettivamente in impatti generati.
Nella definizione degli indicatori, il Soggetto Proponente dovrà tenere conto anche di quelli eventualmente già individuati dall’Amministrazione in contesti similari o nei principali documenti programmatici 2014/2020.
Tab. 1 Indicatori di risultato specifici per programma, ripartiti per gli obiettivi specifici 3.7 e 9.2 individuati rispettivamente dal PO FESR e dal PO FSE Sardegna 2014-2020.
PO | ID | Indicatore (definizione) | Valore base | Anno di riferimento | Valore obiettivo | Fonte | Monitoraggio |
FESR | 3.7 | Addetti alle imprese e alle istituzioni no profit che svolgono attività a contenuto sociale (numero di addetti delle UL delle imprese che svolgono attività a contenuto sociale + numero addetti e lavoratori esterni delle UL delle istituzioni no profit sulla popolazione residente (per mille abitanti) | 18,07 | 2011 | 18,50 | ISTAT | Decennale |
FSE | 9.2 | Partecipanti svantaggiati che hanno un lavoro, anche autonomo, entro i sei mesi successivi alla fine della loro partecipazione all'intervento | U: 33 D: 42 | 2013 | U: 35 D: 44 | Rilevazioni dirette | Triennale |
Art. 9 – Caratteristiche del Finanziamento e modalità di rimborso
Come già anticipato in premessa e specificato nell’articolo 2, gli interventi finanziari a carico del Fondo si concretizzeranno nella concessione alla impresa, cooperativa o associazione legalmente riconosciuta di un finanziamento nella forma tecnica del prestito o del prestito partecipativo.
L’entità del finanziamento riconosciuto a ciascun Soggetto Proponente varierà in relazione alle caratteristiche dimensionali dell’impresa, all’importo complessivo del piano degli investimenti proposto e quindi del regime di Xxxxx che si vuole richiedere. In particolare:
Regime di Aiuto | Importo massimo del finanziamento |
De minimis | 100% del piano degli investimenti |
Regolamento (UE) n. 651/2014 | 80% del piano degli investimenti |
Si precisa che l’aiuto è concesso in conto interessi, ove non diversamente specificato.
Di seguito si riportano le principali caratteristiche delle due forme tecniche di finanziamento proposte dal Fondo.
Tabella 2 – Caratteristiche Prestito
Forma tecnica del finanziamento: | Prestito |
Entità | - Importo minimo: Euro 200.000,00 - Importo massimo: Euro 2 Mln |
Durata massima | 10 anni, di cui 12 mesi di preammortamento |
Tasso | - Per gli interventi di importo sino a Euro 1 Mln ad un tasso di interesse pari allo 0% - Per gli interventi di importo superiore a Euro 1 Mln ad un tasso di interesse fisso pari al 15% del tasso di riferimento europeo vigente alla data dell’istruttoria; in ogni caso il tasso di interesse non potrà essere inferiore allo 0,50% annuo |
Tasso di mora | In caso di ritardato pagamento, si applica al destinatario un interesse di mora pari al tasso legale |
Modalità di pagamento | SEPA mensile |
Periodo di realizzazione progetto | È previsto un periodo di realizzazione del progetto non superiore a 24 mesi dalla stipula del contratto salvo proroga di 6 mesi richiesta e debitamente motivata |
Rimborso in linea capitale | Il rimborso rateale del prestito in linea capitale sarà a carico esclusivamente dell’impresa destinataria |
Pagamento degli interessi | Il pagamento degli interessi è posto a carico dell’impresa finanziata, che provvederà mediante SEPA |
Garanzie | Reali/personali, anche collettive (parziali o in solido), in funzione dell’importo del finanziamento richiesto, del grado di rischio dell’operazione e della durata. |
Il prestito partecipativo, tecnicamente, è un’anticipazione dell’equity in quanto, contestualmente alla stipula del contratto, i soci devono assumere l’obbligo del rimborso in linea capitale della somma erogata al soggetto destinatario dal Fondo.
I soci hanno anche l’obbligo di deliberare l’aumento del capitale sociale e/o di costituzione di una riserva da iscrivere nel patrimonio netto con la denominazione “Riserva in conto capitale” di importo almeno pari a quello del prestito partecipativo richiesto.
L’incremento della capitalizzazione (sotto forma di aumento del capitale e/o di Riserva in conto capitale) si concretizzerà gradualmente nel tempo all’atto del rimborso in linea capitale da parte dei soci della somma erogata al soggetto destinatario del finanziamento sotto forma di prestito partecipativo.
Tabella 3 – Caratteristiche Prestito Partecipativo
Forma tecnica del finanziamento: | Prestito partecipativo |
Entità | - Importo minimo: Euro 50.000,00 - Importo massimo: Euro 1 Mln |
Durata massima | 10 anni, di cui 12 mesi di preammortamento |
Tasso | Tasso di interesse pari allo 0% |
Tasso di mora | In caso di ritardato pagamento, si applica al destinatario un interesse di mora pari al tasso legale |
Modalità di pagamento | SEPA mensile |
Periodo di realizzazione progetto | È previsto un periodo di realizzazione del progetto non superiore a 24 mesi dalla stipula del contratto salvo proroga di 6 mesi richiesta e debitamente motivata |
Rimborso in linea capitale | Il rimborso rateale del prestito partecipativo in linea capitale sarà a carico esclusivamente dei soci del soggetto destinatario che assumeranno il relativo debito con obbligo di provvedere al rimborso in favore del Fondo. Alle scadenze mensili previste dal Piano di Ammortamento, i soci rimborseranno al Fondo le rate del debito in linea capitale, ed essi, per le quote rimborsate, si surrogheranno di diritto nel credito vantato dal Fondo verso il soggetto destinatario, con l’obbligo di utilizzare le relative poste contabili a loro credito, per aumentare, del corrispondente importo, il capitale sociale ovvero mantenerlo in una posta del patrimonio netto denominata “riserva in conto capitale”. |
Pagamento degli interessi | Laddove dovuti, il pagamento degli interessi è posto a carico del soggetto finanziato, che provvederà mediante SEPA. |
Garanzie | Reali/personali, anche collettive (parziali o in solido), in funzione dell’importo del finanziamento richiesto, del grado di rischio dell’operazione e della durata. |
Altre condizioni | L’erogazione del prestito partecipativo è preceduta dalla delibera dell'assemblea dei soci del soggetto destinatario, di aumento del capitale sociale ovvero di costituzione di una riserva di capitale denominata “riserva in conto capitale” da convertire in capitale entro il termine di estinzione dell'intervento. In caso di mancato pagamento di rate capitale da parte dei soci, il rimborso dovrà essere effettuato dal soggetto destinatario in un’unica soluzione entro la data prevista per l’ultima scadenza. |
La forma tecnica, l’importo e le caratteristiche specifiche di ciascun finanziamento verranno discusse e definite con ciascun Soggetto Proponente nell’ambito della fase negoziale, come meglio descritto al successivo articolo 10, secondo i criteri di selezione definiti nell’ambito dell’articolo 17.
I soggetti di cui al precedente articolo 5, che intendano concorrere ai benefici di cui al presente Avviso, devono inoltrare al Soggetto Gestore apposita richiesta di accesso al Fondo tramite la seguente documentazione:
a) Modulo di domanda di accesso al Fondo SII (cfr. Allegato 6);
b) Proposta Progettuale la quale dovrà specificare la struttura tecnica ed economica del Progetto Pilota presentato, nonché la percentuale di aiuto richiesto rispetto al massimale previsto dal Regolamento (UE) n. 651/2014 per le differenti tipologie di spesa (cfr. format Allegato 7), esplicitando:
• le caratteristiche del finanziamento richiesto
• il piano degli investimenti e la relativa funzionalità e sostenibilità tecnica, economica e finanziaria;
• le questioni sociali che il Progetto Pilota intende affrontare in coerenza con gli obiettivi del Fondo;
• la descrizione della catena del valore dell’impatto che il progetto presentato si propone di generare (input, attività, output, outcome, impatto);
• gli obiettivi d’impatto che il Progetto Pilota prevede di realizzare e la coerenza degli stessi con le priorità identificate all’articolo 8;
• un set di indicatori di impatto di tipo qualitativo e quantitativo (finanziari e non), in linea con gli impatti attesi e con le specificità del progetto;
• una ipotesi di metodologia per la misurazione del risparmio potenzialmente ottenibile dalla Regione in caso di effettiva realizzazione degli impatti attesi dal progetto.
c) Modello antiriciclaggio;
d) Dichiarazione dimensione impresa;
e) Dichiarazione de minimis o in alternativa Dichiarazione relativa alla richiesta di aiuti a norma del Regolamento (UE) 651/2014 e relativa al cumulo degli aiuti.
f) Dichiarazione antimafia
g) Informativa Privacy
h) Eventuale modello di richiesta di rimborso delle spese sostenute per i servizi connessi (capacity building)
i) Allegato 15 Schema situazione patrimoniale dei Garanti
La Proposta Progettuale, contenente gli elementi minimi indicati al punto b) qui sopra, è sottoposta, in prima istanza, alla:
• verifica del requisito di ammissibilità del Soggetto Proponente;
La mancanza del suddetto requisito di ammissibilità determina l'esclusione della Proposta Progettuale dalla fase di valutazione della stessa che sarà comunicata al Soggetto Proponente unitamente alla relativa motivazione.
Le Proposte progettuali che hanno superato la precedente fase, sono ammesse alla fase di valutazione del progetto che contempla la “fase negoziale”.
Conclusa la fase di negoziazione, il Soggetto Gestore predispone la proposta istruttoria che sottopone all’approvazione del Comitato di Investimento le cui deliberazioni sono trasferite alle Autorità di Xxxxxxxx competenti che adottano le determinazioni in merito alla concessione o al diniego dell’intervento finanziario del Fondo. Le determinazioni saranno comunicate al Soggetto Gestore che provvederà alla formale comunicazione al Soggetto Proponente per gli adempimenti conseguenti.
Per maggiori dettagli relativi alle fasi di processo, si rimanda ai successivi articoli e all’Allegato 2 del presente Avviso.
Art. 11 – Il ruolo del Valutatore indipendente
L’attività del Valutatore esterno indipendente sarà finalizzata, principalmente, a definire la metodologia di misurazione degli impatti e, quindi, gli indicatori di impatto da utilizzare in fase di valutazione e monitoraggio dei risultati raggiunti dai Progetti Pilota finanziati dal Fondo SII. Il Servizio di valutazione dovrà dunque essere rivolto a soddisfare, in via prioritaria, le esigenze conoscitive:
• ex-ante rispetto agli impatti attesi dalle singole iniziative finanziate dal Fondo SII, valutando così la potenziale capacità dei singoli interventi di “rispondere” alle questioni sociali individuate e definendo, in relazione a questo, i potenziali criteri di riconoscimento del premio da parte del Fondo in caso di raggiungimento degli impatti attesi;
• in itinere, rispetto ai progressi compiuti nella attuazione degli interventi finanziati e degli impatti previsti, verificando così l’effettiva valutabilità degli impatti previsti in fase ex ante e l’eventuale necessità di riorientamento dei target o dei criteri di attuazione degli stessi;
• ex-post rispetto agli impatti generati dalle singole iniziative finanziate dal Fondo SII e, attraverso il monitoraggio degli stessi, rispetto ad eventuali revisioni dei target, degli indicatori di impatto e dei livelli di remunerazione identificati.
La catena del valore dell’impatto descritta da ciascun proponente in fase di presentazione della domanda (cfr. articolo 15), rappresenta quindi il punto di partenza per lo svolgimento della valutazione ex-ante del progetto che il Valutatore indipendente, di concerto con la Regione ed il Soggetto Gestore, svolge nell’ambito della fase negoziale di istruttoria della domanda (cfr. articolo 16).
In questo contesto, dunque, il ruolo del Valutatore è quello di:
1. supportare la fase negoziale di istruttoria della domanda attraverso:
• lo svolgimento della valutazione ex-ante dei progetti presentati;
• la negoziazione, di concerto con il proponente, con il Soggetto Gestore e con la Regione, del piano di valutazione generale nell’ambito del quale verranno definiti:
- la metodologia con cui gli impatti verranno misurati,
- gli indicatori che saranno utilizzati;
- la tempistica di rilevazione degli impatti attesi;
- la quantificazione del risparmio associato al raggiungimento dell’obiettivo d’impatto
- la quantificazione del premio.
2. predisporre e rendere disponibile un database delle rilevazioni per indicatore;
3. elaborare relazioni di valutazione e monitoraggio per ciascun progetto ammesso al finanziamento del Fondo, con le tempistiche definite di concerto con il proponente, con il Soggetto Gestore e con la Regione;
4. revisionare, in relazione agli esiti delle relazioni di valutazione e monitoraggio, i target, gli indicatori d’impatto stabiliti e le relative premialità previste.
Art. 12 – Il riconoscimento del premio
Nel quadro di un Fondo a impatto sociale in cui si intenda riconoscere una premialità correlata al raggiungimento degli impatti attesi, la valutazione dell’impatto va inquadrata nell’ambito dell’approccio del pay- by-results (o pay for success), in base al quale il riconoscimento del premio è vincolato al raggiungimento e alla verifica degli obiettivi e dei risultati dichiarati.
La valutazione ex-post degli impatti realizzati rappresenta il momento di verifica nell’ambito del quale si stabilisce se, e in che misura, riconoscere al destinatario il premio originariamente definito nel Piano di valutazione generale, connesso al risparmio generato in termini di spesa pubblica.
Più nel dettaglio, in tale momento, si dovrà valutare se il Progetto Pilota finanziato sia stato capace di produrre un impatto netto positivo che, misurato attraverso il monitoraggio degli indicatori, sia stato in grado di generare una riduzione dei costi che la Regione avrebbe dovuto sostenere qualora avesse adottato politiche differenti in risposta alle medesime problematiche.
Si specifica che le risorse che andranno a finanziare il premio da corrispondere in relazione al raggiungimento degli impatti prefissati nell’ambito di ciascun progetto finanziato dal Fondo, troveranno copertura, prioritariamente, con risorse regionali rinvenienti dalla programmazione unitaria 2007-2013. La Regione si riserva in ogni caso la facoltà di individuare fonti alternative.
La seguente Tabella n. 4 espone la percentuale di premialità (colonna E) che verrà riconosciuta al Soggetto Proponente in funzione di prefissati livelli di raggiungimento degli obiettivi di impatto (colonna D).
Le prime tre colonne (A – B – C) sono state valorizzate a titolo esemplificativo e varieranno in relazione all’ambito di intervento/questione sociale.
Tabella n. 4
(A) | (B) | (C) | (D) | (E) |
Ambito di intervento (ESEMPIO) | Indicatore DI IMPATTO (ESEMPI) | Criteri per la definizione della remunerazione (ESEMPI) | Percentuale di raggiungimento dell’obiettivo di IMPATTO (B) | Premio Riconosciuto RISPETTO DAGLI IMPATTI DEL PROGETTO (% DI C) |
INSERITO NEL | ||||
PROGETTO | ||||
APPROVATO | ||||
Iniziative integrate in ambito occupazionale | Numero di lavoratori che hanno un lavoro stabile dopo 24 mesi dalla chiusura dell’intervent o | • quota % sul risparmio conseguito dalla Regione per interventi similari “tradizionali” secondo gli stanziamenti in bilancio; oppure • % del costo/opportunità valutato come costo anche pro capite per le politiche di inserimento lavorativo/ammortizzatori sociali | 0%-49% | 0% |
50%-70% | 60% | |||
71-90% | 80% | |||
Oltre il 90% | 100% |
Ai sensi dell’art. 37 comma 7 regolamento 1303/2013, il contributo in termini di premio può essere associato al prestito; tuttavia, data la difficoltà a stimare l’effettivo raggiungimento del premio e il relativo importo in fase ex ante, il sostegno dei Fondi SIE è fornito al solo Fondo e saranno individuate due operazioni distinte.
Gli strumenti finanziari possono essere associati a sovvenzioni, abbuoni di interesse e abbuoni di commissioni di garanzia. In ogni caso, saranno rispettate le norme dell'Unione applicabili in materia di aiuti di Stato rispetto alla categoria applicabile di cui al successivo articolo 20 e sia il Soggetto Gestore che i Soggetti Destinatari dovranno mantenere registrazioni separate per ciascuna forma di sostegno.
Gli investimenti previsti nel Progetto Pilota (Proposta Progettuale) dovranno rientrare tra le seguenti categorie generali:
- Investimenti produttivi (IP)
- Ricerca (R)
- Formazione (F)
- Servizi di Consulenza (C)
- Spese per il personale (P)
- Spese Generali (G)
Per maggiori dettagli relativi alle spese ammissibili, si rimanda all’Allegato 4 del presente Avviso.
Fatto salvo quanto disciplinato per le spese relative a servizi di consulenza/Capacity Building, sono ammissibili le spese sostenute dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda e per la durata complessiva del progetto.
Art. 14 – I servizi connessi (capacity building) e le modalità di rimborso delle spese inerenti
Al fine di migliorare la performance del Fondo e la capacità di risposta del sistema imprenditoriale al sostegno erogato, è prevista l’eventualità di un supporto tecnico da fornire alle imprese destinatarie in fase di progettazione, in accordo con l’art. 5 del Regolamento delegato (UE) 480/2014.
Le imprese proponenti potrebbero, dunque, avvalersi di servizi di supporto alla capacity building, forniti anche da esperti esterni, nella fase di preparazione e perfezionamento della Proposta Progettuale, oltreché nella definizione degli aspetti più tecnici legati alla metodologia di misurazione dell’intervento e ai risultati attesi.
Tali spese, riconosciute in misura percentuale rispetto al finanziamento, saranno direttamente imputabili alla dotazione del Fondo, come meglio specificato di seguito.
A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, i servizi di capacity building potrebbero prevedere:
- percorsi propedeutici di tutoraggio dedicati al miglioramento organizzativo delle imprese sociali;
- attività di supporto nella fase di perfezionamento della Proposta Progettuale;
- percorsi di accompagnamento nella definizione degli aspetti tecnici legati alla misurazione dell’intervento e ai risultati attesi.
Attività di supporto alla preparazione della Proposta Progettuale e alla presentazione delle domande e accompagnamento nella definizione degli aspetti tecnici legati alla misurazione dell’intervento e ai risultati attesi.
Nell’ambito del presente dispositivo la Regione finanzia le attività di assistenza e supporto alla redazione della Proposta Progettuale da predisporre per l’ottenimento del prestito, nonché alla predisposizione della domanda di accesso al Fondo che i proponenti dovranno trasmettere per partecipare all’Avviso, oltreché le attività di accompagnamento alla definizione degli aspetti più tecnici relativi alla metodologia di misurazione dell’impatto e ai target attesi dall’intervento.
I proponenti, dunque, possono avvalersi di un consulente per essere supportati nella elaborazione delle Proposte Progettuali e nella predisposizione della domanda di accesso al Fondo, nonché nelle altre attività sopra descritte, per un costo non superiore al 3% del prestito concesso.
Le risorse destinate al rimborso delle spese sostenute per l’attività di consulenza sopra descritta, troveranno copertura, a norma dell’Art. 5 del Regolamento UE 480/2014, nello Strumento Finanziario o in altra Fonte nell’ambito del PO FSE 2014/2020 e del PO FESR 2014/2020. Pertanto dette risorse verranno gestite e rendicontate in coerenza con quanto disposto dal Vademecum per l’Operatore v. 1.0 – Giugno 2018 e dal DPR n. 196 del 03.10.2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 17 dicembre 2008, separatamente dagli interventi finanziati dal Fondo medesimo.
Le spese inerenti i servizi connessi di capacity building dovranno essere sostenuti dopo la pubblicazione del presente Avviso al fine della preparazione tecnica del futuro investimento.
Ai fini del rimborso di tali spese, i proponenti, al momento della presentazione delle domande di accesso al Fondo, devono trasmettere apposita richiesta di rimborso (Allegato 8) con indicazione dell’importo della spesa e con descrizione dell’attività svolta.
Il rimborso avverrà previa approvazione della Proposta Progettuale con relativa ammissione al finanziamento, nonché previa presentazione della documentazione giustificativa della spesa sostenuta in accordo al Vademecum citato all’art 3.
Il Soggetto Gestore sarà responsabile della erogazione dei contributi per i servizi connessi di capacity building e delle necessarie verifiche inerenti la correttezza e completezza della documentazione di spesa pervenuta.
I rimborsi potranno essere liquidati in un momento diverso rispetto alla erogazione del prestito ammesso.
Art. 15 – Presentazione delle domande
Per la ricezione delle domande si seguirà una procedura “a sportello”.
Le domande di accesso al Fondo potranno essere presentate a partire dal 29 aprile 2019 e sino al 31.12.2019, secondo i criteri indicati nel presente Avviso che sarà pubblicato sui principali quotidiani isolani su base regionale e sui siti della Regione Autonoma Sardegna e della SFIRS SpA.
I soggetti interessati presentano la domanda (Allegato 6), a pena di esclusione, corredata di tutta la documentazione nella stessa elencata, la cui modulistica verrà resa disponibile sul sito internet della Regione Autonoma Sardegna (xxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxxxx/xxxxxxx/xxxxx/) del Soggetto Gestore (xxx.xxxxx.xx), nonché verrà allegata al presente dispositivo.
La domanda di accesso al Fondo e rispettivi allegati, debitamente firmati dal titolare o legale rappresentante, deve essere inviata, pena esclusione, esclusivamente per posta elettronica certificata (PEC) con firma digitale all’indirizzo:
xxxxxxxxxxxxxxx.xxxxx@xxxxxxxxx.xx
Le domande risultate incomplete della documentazione integrativa si intendono a tutti gli effetti decadute e il Soggetto Gestore ne dà tempestiva e motivata comunicazione per raccomandata a/r e/o posta elettronica certificata alla Società proponente per conoscenza alla Regione.
Il Soggetto Gestore potrà comunque richiedere in sede di istruttoria ogni documentazione e/o informazione ulteriore rispetto a quella obbligatoria ritenuta necessaria ai fini dell’analisi dell’istanza.
Art. 16 – Istruttoria delle Domande
A seguito della ricezione di tutta la documentazione prevista nell’Avviso, il Soggetto Gestore svolgerà l’attività di istruttoria per la selezione dei destinatari, volta alla verifica della sussistenza dei requisiti e delle condizioni di ammissibilità, alla valutazione tecnico-economica-finanziaria e alla valutazione della sostenibilità e realizzabilità degli obiettivi di impatto dichiarati.
16.1 Per la verifica di ammissibilità delle istanze si procederà ad accertare:
• il rispetto del termine e delle modalità di presentazione delle domande previsti dall’Avviso;
• l’ammissibilità del Soggetto Proponente;
• la presenza della documentazione richiesta, la sottoscrizione e la conformità della medesima alle prescrizioni dell’Avviso e alla normativa vigente;
• l’assenza di casi di esclusione previsti dal precedente articolo 6.
16.2 Per le domande che superano la fase di ammissibilità, si procederà con la fase di valutazione dei progetti secondo i criteri di selezione riportati nell’art.17 e con le seguenti modalità:
1) qualità e coerenza progettuale, a cura del Soggetto Gestore, che prevede, in particolare, la valutazione della:
- coerenza della Proposta Progettuale con le finalità del Fondo (cfr articolo 1);
2) innovazione/efficacia/sostenibilità/trasferibilità, a cura del Soggetto Gestore supportato dal Valutatore indipendente, che rappresenta l’analisi della “qualità degli impatti attesi”, e prevede la verifica della sostenibilità e raggiungibilità degli obiettivi di impatto dichiarati attraverso l’accertamento, prioritariamente, dei seguenti elementi:
- coerenza e consistenza degli impatti previsti rispetto alla tipologia di intervento;
- entità dell’impatto atteso;
- solidità e fattibilità della catena del valore (cfr Allegato 3);
- adeguatezza del set degli indicatori di impatto
- adeguatezza del set degli indicatori di impatto individuati nella Proposta Progettuale e appropriatezza della relativa metodologia di misurazione
- solidità della metodologia proposta per la stima del risparmio generato dall’intervento in termini di risparmio di spesa pubblica per la Regione.
- coerenza dei tempi previsti per la realizzazione del Progetto Pilota con il periodo di realizzazione del Progetto indicato nell’Avviso (cfr articolo 9)
3) coerenza con le finalità delle priorità di riferimento del PO a cura del Soggetto Gestore, che prevede, in particolare, la valutazione della coerenza della Proposta Progettuale con:
- la Strategia di Specializzazione Intelligente (S3),
- il Programma Regionale di Sviluppo 2014-2019 (PRS 2014-2019) ,
- gli obiettivi operativi e linee di attività dei PO FSE e FESR 2014-2020, Asse II “Inclusione Sociale” del PO FSE 2014-2020 Azione 9.1.4 e Azione 9.2.2 e con l’Asse III “Competitività del sistema produttivo" del PO FESR 2014-2020 Azione 3.7.1 (cfr articolo 1);
- gli obiettivi prioritari di impatto (cfr articolo 8) e con gli ambiti di intervento (cfr articolo 7);
4) qualità e professionalità delle risorse del progetto a cura del Soggetto Gestore, che prevede, in particolare, la valutazione delle risorse che devono essere utilizzate per la realizzazione del progetto attraverso l’accertamento dei seguenti elementi:
- adeguatezza tecnico-organizzativa del Soggetto Proponente rispetto agli obiettivi di impatto dichiarati;
5) congruità e sostenibilità del preventivo economico-finanziario, a cura del Soggetto Gestore, rappresenta la parte tecnica ed economico-finanziaria dell’istruttoria, che prevede, in particolare, la valutazione della “qualità del piano di investimento” attraverso l’accertamento, prioritariamente, dei seguenti elementi:
- la pertinenza e congruità delle spese inserite nella Proposta Progettuale e la sostenibilità economico-finanziaria stessa;
- la consistenza e adeguatezza patrimoniale e finanziaria del Soggetto Proponente, al fine di valutare la possibilità di far fronte agli impegni finanziari derivanti dalla realizzazione del Progetto Pilota;
- consistenza patrimoniale e finanziaria dei soci garanti o eventualmente direttamente obbligati nel rimborso del debito
16.3 Si procederà con l’avvio della “fase negoziale”, tra il Soggetto Gestore, supportato dal Valutatore indipendente, e il Soggetto Proponente che ha per oggetto la verifica della validità e della fattibilità della Proposta Progettuale, mirata a definire nel dettaglio le caratteristiche del Progetto Pilota presentato. In questa fase infatti, possono essere fornite prescrizioni per la definizione della proposta definitiva, sia con riferimento alle caratteristiche del finanziamento richiesto (piano degli investimenti, importo, forma tecnica, ESL, ecc.), sia riguardo la sostenibilità degli obiettivi di impatto dichiarati e tutto ciò che riguarda la loro misurazione e monitoraggio. Sarà inoltre quantificata in questa fase, l’entità del premio da corrispondere in caso di effettiva realizzazione degli impatti attesi dal progetto secondo quanto descritto al precedente articolo12.
16.4 Successivamente alla fase negoziale, il Soggetto Gestore predispone la proposta istruttoria che sottopone all’approvazione del Comitato di Investimento. Le deliberazioni assunte dal Comitato di Investimento, in senso sia positivo sia negativo, sono trasferite alle Autorità di Gestione competenti all’emissione delle conseguenti determinazioni di concessione o diniego dell’intervento finanziario del Fondo. Le determinazioni saranno comunicate al Soggetto Gestore che provvederà alla formale comunicazione al Soggetto Proponente per gli adempimenti conseguenti.
Art. 17 – Criteri di Selezione
I criteri di analisi dei progetti sono conformi ai “Criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo” approvati dal Comitato di Sorveglianza responsabile per il POR FSE della Regione Sardegna e ai “Criteri di selezione delle operazioni da ammettere al cofinanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale” approvati dal Comitato di Sorveglianza responsabile per il POR FESR della Regione Sardegna. Nello specifico, i criteri di analisi, riferibili alla sola fase di valutazione del progetto (par. 16.2), si articolano come segue:
Tabella n.5
Criterio | Tot | Sub criterio | Punteggio | |||
1. Qualità e coerenza progettuale | 5 | 1.1 Coerenza della Proposta Progettuale con le finalità del Fondo | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 |
2. Qualità degli impatti attesi | 30 | 2.1_Coerenza e consistenza degli impatti previsti rispetto alla tipologia di intervento | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 |
2.2 Entità dell’impatto atteso | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
2.3 Solidità e fattibilità della catena del valore dell’impatto individuata nella Proposta Progettuale | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
2.4 Adeguatezza del set degli indicatori di impatto individuati nella Proposta Progettuale e appropriatezza della relativa metodologia di misurazione | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
2.5 Solidità della metodologia proposta per la stima del risparmio generato dall’intervento in termini di risparmio di spesa pubblica per la Regione | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
2.6 Coerenza dei tempi previsti per la realizzazione del Progetto Pilota con il periodo di realizzazione del Progetto indicato nell’Avviso | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 | ||
3. Coerenza con le finalità delle priorità di riferimento del PO (le voci 3.2 e 3.3 sono alternative) | 15 | 3.1 Coerenza con la Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) e con il Programma Regionale di Sviluppo 2014-2019 (PRS 2014-2019) | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 |
3.2 Coerenza con gli obiettivi operativi e linee di attività del PO FSE 2014-2020 Asse II “Inclusione Sociale” Azione 9.1.4 e Azione 9.2.2 | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 | ||
3.3_Coerenza con gli obiettivi operativi e linee di attività del PO FESR 2014-2020, Asse III “Competitività del sistema produttivo" Azione 3.7.1 | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 | ||
3.4_Coerenza con gli obiettivi prioritari di impatto (cfr articolo 8) e con gli ambiti di intervento (cfr articolo 7) dell’Avviso | Non coerente = | 0 | Coerente = | 5 | ||
4. Qualità e professionalità delle risorse del progetto | 5 | 4.1 Adeguatezza tecnico-organizzativa del Soggetto Proponente rispetto agli obiettivi di impatto dichiarati; | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 |
5. Congruità e sostenibilità del preventivo economico- finanziario | 15 | 5.1 Pertinenza e congruità delle spese inserite nella Proposta Progettuale e sostenibilità economico- finanziaria stessa | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 |
5.2 Consistenza e adeguatezza patrimoniale e finanziaria del Soggetto Proponente | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
5.3 Consistenza patrimoniale e finanziaria dei soci garanti o eventualmente direttamente obbligati nel rimborso del debito | Non adeguato= | 0 | Adeguato= | 5 | ||
6. Ambiti di intervento DGR 6/13 del 02.02.2016 (*) | 30 | 6.1 Integrazione e inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi o potenzialmente destinati ad esserlo, da considerarsi come misura preventiva della povertà; | Non rispondente= | 0 | Rispondente = | 10 |
6.2 Interventi di politica attiva destinati a giovani tra 15 e i 20 anni, che presentino difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e che siano a rischio di esclusione sociale, attraverso la realizzazione di iniziative di formazione e inserimento nel mondo professionale, nonché tramite interventi di riqualificazione urbana | Non rispondente= | 0 | Rispondente = | 10 | ||
6.3 Inclusione attiva di detenuti ed ex detenuti, al fine di scongiurare il rischio di recidiva, attraverso la realizzazione di attività di orientamento, formazione, riqualificazione e accompagnamento delle famiglie, al fine di rafforzare le competenze di tali soggetti, migliorarne il profilo di occupabilità e garantirne l’integrazione nel contesto sociale di riferimento; | Non rispondente= | 0 | Rispondente = | 10 | ||
Totale | 100 | 0 | 100 |
(*) Il Criterio non è vincolante ai fini della finanziabilità del progetto. Gli ambiti di intervento individuati dalla DGR 6/13 del 02.02.2016 non devono considerarsi alternativi e potrebbero coesistere nell’ambito dello stesso progetto.
Il punteggio minimo da raggiungere affinché il progetto sia considerato finanziabile è di 70/100, di cui almeno: 5 punti derivanti dalla “Qualità e coerenza progettuale”,
30 punti derivanti dalla “Qualità degli impatti attesi”,
15 punti derivanti dalla “Coerenza con le finalità delle priorità di riferimento del PO”. Il Progetto Pilota dovrà ricadere alternativamente in una delle linea di attività dei PO di cui ai punti 3.2 e 3.3 della tabella
5 punti derivanti dalla “Qualità e professionalità delle risorse del progetto”,
15 punti derivanti dalla “Congruità e sostenibilità del preventivo economico-finanziario”
Sebbene trattasi di un criterio non vincolante ai fini della finanziabilità del progetto, sarà inoltre attribuito un ulteriore punteggio ai Progetti Pilota ricadenti in uno o più degli “ambiti di intervento” individuati dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 6/13 del 2 febbraio 2016 (cfr art. 7 e Allegato 1 al presente Avviso) e riportati nella precedente tabella n. 5.
Il Soggetto Gestore effettua l'istruttoria di tutte le domande pervenute nei tempi e con modalità prescritte all’art. 15 seguendo l’ordine cronologico di presentazione e registrazione fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
In nessun caso è prevista la formazione di una graduatorie per la concessione dei prestiti.
Art. 18 – Concessione del prestito ed obblighi del Destinatario
Il Soggetto Gestore, entro 20 giorni dalla ricezione della determina di ammissione/non ammissione al prestito firmata dall’AdG, provvederà ad inviare una comunicazione ai destinatari riportante:
⮚ nel caso di non ammissione al prestito/prestito partecipativo, le motivazioni dettagliate dell’esclusione dai benefici del Fondo;
⮚ nel caso di ammissione, la notifica della concessione (indicando l’importo e la forma tecnica, prestito o prestito partecipativo, del finanziamento concesso e tutte le condizioni contrattuali deliberate) e contenente l’assunzione dei seguenti obblighi:
- costituzione dell’impresa, se già non costituita, entro 60 giorni dalla determina di concessione del finanziamento;
- attivazione di un indirizzo di posta elettronica certificata intestata all’Impresa rilasciata da uno dei gestori di PEC ai sensi dell’art.14 del DPR 11.02.2005, n.68 e pubblicate in G.U. del 28.4.2005 n.97;
- applicazione nei confronti dei lavoratori dipendenti delle norme sul lavoro e dei contratti collettivi di lavoro;
- adempimento dell’obbligo di invio delle comunicazioni di assunzione, proroga, trasformazione e cessazione di rapporti di lavoro ai servizi competenti, secondo quanto definito dal Decreto Interministeriale del 30 Ottobre 2007; adempimento delle disposizioni di cui all’ art. 17 della L. 68/99 e ss.mm.ii., recante norme per il diritto al lavoro dei disabili, o attestazione di non assoggettabilità ai sensi della L. n. 247 del 24.12.2007;
- conclusione dell’investimento entro 24 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento salvo proroga di 6 mesi richiesta e debitamente motivata;
- rendicontazione delle spese sostenute;
- presentazione annuale del certificato di vigenza;
- presentazione annuale della dichiarazione dei redditi;
- assolvimento degli obblighi in materia di informazione e pubblicità degli interventi del POR FSE o POR FESR presenti nel Contratto di finanziamento;
- per l’intera durata del finanziamento, mantenimento dello stato di attività dell’impresa, dell’unità operativa del destinatario, dei macchinari, degli impianti e delle attrezzature finanziate, nonché la localizzazione nel territorio della Regione Sardegna.
Il Destinatario entro 20 giorni dalla data di ricezione della comunicazione dovrà restituire al Soggetto Gestore, pena decadenza, copia della comunicazione riportante le condizioni e gli obblighi, sottoscritta per accettazione.
Ai sensi dell'articolo 44-bis del DPR 445/2000, (introdotto dall'art. 15, comma 1, lettera d), della legge 183/2011) le informazioni relative alla regolarità contributiva (DURC) sono acquisite d'ufficio dal Soggetto Gestore.
Il destinatario dovrà altresì attenersi ai seguenti obblighi:
• rendersi disponibile, fino a 3 (tre) anni successivi alla chiusura del programma a qualsivoglia richiesta di controlli, di informazioni, di dati, di documenti, di attestazioni o dichiarazioni, da rilasciarsi eventualmente anche dai fornitori di servizi per la Regione Sardegna, lo Stato Italiano e l’Unione Europea;
• mantenere la contabilità separata riferita al finanziamento percepito tale da consentire che le spese relative al progetto oggetto del finanziamento siano facilmente riscontrabili da parte degli organismi deputati alla verifica amministrativa in itinere ed ex-post;
• assicurare la massima collaborazione per lo svolgimento delle verifiche con la presenza del personale interessato;
• agevolare l’effettuazione dei controlli nel corso delle visite ispettive;
• fornire le informazioni ordinarie e straordinarie richieste dal Soggetto Gestore e/o dalla Regione Autonoma Sardegna entro i termini fissati;
• rendere disponibile presso la propria unità operativa il fascicolo di progetto redatto e custodito secondo le indicazioni della normativa di riferimento vigente.
Art. 19 – Stipula del Contratto e Erogazione del prestito
La stipula del contratto dovrà avvenire entro 6 mesi successivi alla notifica del provvedimento di concessione, previa presentazione della documentazione elencata nella citata comunicazione.
L’erogazione del finanziamento avverrà tramite bonifico bancario in un’unica soluzione successivamente alla stipula del contratto.
Art. 20 – Incasso e recupero del prestito
Il Soggetto Gestore provvederà all’incasso delle rate di rimborso del prestito erogato, ripristinando la disponibilità del Fondo per nuovi interventi del Fondo.
Nel caso di inadempienza da parte dei destinatari, il Soggetto Gestore, dovrà curare e porre in essere ogni opportuna e necessaria iniziativa per il recupero dei crediti in via amministrativa, in conformità ai criteri, modalità e tempi normalmente adottati per il realizzo dei crediti bancari.
Nel caso di mancato pagamento di tre rate consecutive o di dieci rate non consecutive, nel caso di fallimento dell’attività imprenditoriale finanziata o nei casi in cui per eventi di natura particolare o generale lo ritenga opportuno e necessario, il Soggetto Gestore porterà la pratica all’attenzione della Regione informandola in merito alla sussistenza o meno dei presupposti per l’avvio della procedura di revoca del prestito concesso e formulando una proposta in merito.
La Regione provvederà ad avviare le opportune azioni di recupero del credito, in coerenza con quanto previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale n. 12/25 del 07.03.2017.
Successivamente alla determina di revoca da parte della Regione, saranno avviate le procedure per il recupero dell’intero finanziamento concesso, al netto delle rate eventualmente già restituite - con applicazione degli interessi di mora calcolati al tasso legale, dalla data dell’inadempimento alla data di restituzione, con l’indicazione del termine perentorio entro il quale adempiere.
Decorsi i termini, si procederà con:
- l’escussione delle garanzie;
- l’iscrizione a ruolo del credito, e in caso di protrarsi di ulteriore inadempienza invio di cartella esattoriale per la riscossione.
Le imprese destinatarie potranno scegliere, mediante compilazione degli appositi moduli di scelta, di richiedere che il contributo sia erogato scegliendo una delle seguenti opzioni alternative:
- ai sensi del Regolamento "de minimis" (CE) n.1407/2013, ove ricorrano le condizioni, oppure
- ai sensi del Regolamento n. 651/2014, secondo le regole previste da tale regime per la tipologia di investimento e la categoria di aiuto applicabile.
L’intensità di aiuto in ESL non supera l’intensità massima di aiuto stabilita nella carta degli aiuti a finalità regionale in vigore al momento in cui l’aiuto è concesso nella zona interessata.
L’aiuto non può essere cumulato con altri aiuti, anche «de minimis», relativamente agli stessi costi ammissibili, se tale cumulo porta a un'intensità di aiuto superiore ai livelli stabiliti al capo III del Regolamento.
Il prestito erogato si configura come aiuto ai sensi del citato Regolamento “de minimis” (CE) n.1407/2013 oppure ai sensi del Reg. (UE) 651/2014. Ai sensi dell’art. 5, paragrafo 2, lettera b), del Regolamento n. 651/2014 e all’art. 4, comma 3 lettera c) del Regolamento (UE) n. 1407/2013, l’Equivalente Sovvenzione Lordo (ESL) è calcolato sulla base del tasso di riferimento applicabile al momento della concessione del prestito.
Per maggiori dettagli relativi all’intensità massima di aiuto stabilita dal Regolamento (UE) 651/2014, si rimanda all’Allegato 5 del presente Avviso.
Art. 22 – Monitoraggio e verifiche
Il Soggetto Gestore assicura per la durata del prestito la verifica delle spese finanziate e sostenute, la verifica del rispetto degli obblighi assunti dal destinatario all’atto della concessione del finanziamento e qualsiasi altra verifica che riguardi aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici in conformità alle necessità della Regione. Il Soggetto Gestore assicurerà inoltre la verifica, conservazione e custodia dei seguenti documenti, necessari al corretto monitoraggio dell’operazione rispetto alla normativa applicabile ai Fondi Strutturali:
• domande di accesso al Fondo presentate dai destinatari finali complete della documentazione di supporto (Proposta Progettuale e altre informazioni richieste dal Soggetto Gestore tramite il modulo di presentazione della domanda);
• dichiarazioni rilasciate dai destinatari in merito agli aiuti de minimis /Reg. 651/2014 percepiti;
• atti di concessione del prestito sottoscritti dal destinatario e relative condizioni contrattuali;
• documentazione probatoria dell’effettivo utilizzo dell’investimento concesso al destinatario per gli scopi indicati dallo stesso nella domanda di accesso al Fondo e nella Proposta Progettuale presentata.
L'accertamento di eventuali inosservanze delle disposizioni contenute nel provvedimento di concessione e nel contratto determina la revoca del prestito e l'avvio della procedura di recupero dello stesso.
Art. 24 - Disposizioni generali
Tutti gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto della normativa vigente ed in particolare secondo quanto previsto dalla normativa in materia ambientale, dalla normativa in materia di contabilità generale dello Stato e dalla normativa della Comunità Europea.
Restano ferme le responsabilità civili, penali, amministrative e contabili dei soggetti destinatari ammessi al finanziamento. Dovrà essere data la massima pubblicità riguardo agli interventi finanziati adottando i criteri di trasparenza previsti dalla legislazione.
Al presente Avviso sarà data la massima diffusione tramite pubblicazione sui due principali quotidiani della Sardegna, pubblicazione di un comunicato e pubblicazione integrale dell’Avviso agli indirizzi Internet: xxx.xxxxx.xx, xxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxxxx.xx/xxxxxxx/xxxxxxx/xxxxx/ e per estratto sul BURAS.
Tutte le richieste di chiarimenti relative all’Avviso pubblico devono essere inoltrate esclusivamente alla casella di posta elettronica dedicata: xxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxx.xx.
Art. 25 - Comunicazioni e accesso agli atti
I soggetti proponenti e/o destinatari non ammessi al finanziamento, dovranno rivolgersi direttamente al Soggetto Gestore per:
- chiarimenti sui processi di selezione;
- reclami;
- richieste di accesso agli atti amministrativi;
- eventuali richieste di riammissione di domande di finanziamento scartate in fase di istruttoria.
La richiesta dovrà essere inviata per raccomandata a/r, al seguente indirizzo:
SFIRS SpA - Fondo Social Impact Investing (SII) Xxx Xxxxx Xxxxxxxxxx, 0 – 00000 Xxxxxxxx
O per posta elettronica certificata con firma digitale all’indirizzo
xxxxxxxxxxxxxxx.xxxxx@xxxxxxxxx.xx
Tutti gli oneri di comunicazione e/o notifica si riterranno assolti da parte degli enti che gestiscono il Fondo (Soggetto Gestore e/o Regione Sardegna) attraverso le comunicazioni effettuate all’indirizzo fornito dal proponente in sede di partecipazione (salvo sue successive modifiche indicate dallo stesso).
Il Responsabile del Procedimento del presente Avviso è la Dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxx Project Manager del Fondo.
Art. 26 - Indicazioni del foro competente
Per eventuali controversie in merito agli esiti dell’istruttoria delle domande di finanziamento presentate, si dichiara competente il Foro di Cagliari.
Cagliari 22/03/2019 SFIRS Spa
Il Project Manager
Dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxx
Allegati:
Allegato 1 – Potenziali ambiti di applicazione dell’intervento Allegato 2 – Fasi del processo
Allegato 3 – Misurazione dell’impatto Allegato 4 – Spese ammissibili
Allegato 5 – Tabella dell’intensità massima di aiuto in % (dei costi ammissibili) ai sensi del Reg (UE) 651/2014 Allegato 6 – Modulo di domanda
Allegato 7 – Proposta Progettuale
Allegato 8 – Modello richiesta di rimborso delle spese sostenute per i servizi connessi (capacity building) Allegati 9 – 9 bis – 9 ter Dichiarazione de minimis
Allegato 10 – Dichiarazione dimensione impresa Allegato 11 – Modello antiriciclaggio
Allegato 12 – Dichiarazione relativa alla richiesta di aiuti a norma del Regolamento (UE) 651/2014 e relativa al cumulo degli aiuti
Allegato 13 – Privacy
Allegato 14a – 14b – 14c – Dichiarazione antimafia Allegato 15 Schema situazione patrimoniale dei Garanti