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CERTIFICAZIONE PRODOTTO E MARCHIO DI QUALITÀ | REG-CP | pag. 2/26 | |
Rev. 10 24/09/2019 |
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CAPITOLO 0 – DEFINIZIONI ED ACRONIMI 3
CAPITOLO 2 - RILASCIO DEL CERTIFICATO DI CONFORMITÀ DEL PRODOTTO E RELATIVA CONCESSIONE DELLA LICENZA D’USO DEL MARCHIO DI QUALITÀ 5
CAPITOLO 3 - VALIDITÀ DEL CERTIFICATO 9
CAPITOLO 4 - MANTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE 9
CAPITOLO 5 - CONDIZIONI PER L’ESTENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE 11
CAPITOLO 6 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DEL LICENZIATARIO 12
CAPITOLO 7 - MODIFICHE AI PRODOTTI 12
CAPITOLO 8 - MODIFICA DEI DOCUMENTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO E DEI REGOLAMENTI 12
CAPITOLO 9 - SOSPENSIONE, REVOCA E RINUNCIA DELLA CERTIFICAZIONE 13
CAPITOLO 10- PUBBLICAZIONE DA PARTE ISTITUTO XXXXXXXX 15
CAPITOLO 11 - PUBBLICITÀ - USO DEL CERTIFICATO/MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO
CAPITOLO 12 - Reclami, ricorsi, e contenziosi 16
CAPITOLO 13 - RISERVATEZZA E PRIVACY 17
CAPITOLO 14 – RESPONSABILITÀ 17
CAPITOLO 15. CONDIZIONI CONTRATTUALI 17
CAPITOLO 16. EMISSIONE DEL CERTIFICATO DI PRODOTTO A RIVENDITORI DI PRODOTTI
CERTIFICATI DA ISTITUTO XXXXXXXX 17
Allegato 1 FAC-SIMILE DEL MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO XXXXXXXX 19
Allegato 2 FAC-SIMILE DA UTILIZZARE PER LA RICHIESTA DI CERTIFICAZIONE 20
Allegato 3 FAC-SIMILE DEL CERTIFICATO DI CONFORMITÀ E RELATIVA LICENZA D’USO DEL
MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO XXXXXXXX 21
Allegato 4 - RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA CONDUZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO 23
Allegato 5 - CONTENUTI MINIMI DELLE REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA 24
Allegato 6 - DEFINIZIONE, CLASSIFICAZIONE E GESTIONE DEI RILIEVI 25
CERTIFICAZIONE PRODOTTO E MARCHIO DI QUALITÀ | REG-CP | pag. 3/26 | ||
Rev. 10 24/09/2019 | ||||
Uno degli obiettivi primari di Istituto Xxxxxxxx è quello di contribuire al miglioramento della qualità dei prodotti, processi e servizi attraverso la gestione di schemi di certificazione che rendano possibile, attraverso valutazioni e sorveglianze qualificate ed indipen- denti, l’emissione dei relativi certificati di conformità. A tal fine, Istituto Xxxxxxxx sulla base di orientamenti indicati dal Comitato per la Salvaguardia dell’Imparzialità, volti a determinare rigore operativo in tutte le sue fasi di intervento con regole e procedure stabilite, certifica i prodotti, processi e servizi che risponda- no a requisiti stabiliti in documenti contrattuali e/o REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA di propria pubblicazione; tali REGOLE fanno ri- ferimento a specifiche norme, documenti normativi, capitolati o altre specifiche. Il presente documento è emesso sotto forma di Regolamento e fa parte integrante del contratto di certificazione unitamente alle specifiche Regole particolari di schema applicabili o documenti contrattuali e alle Condizioni generali di contratto per la certificazio- ne (vedere cap. 15) 1; tali documenti contengono una serie di prescrizioni che regolano il rapporto fra Istituto Xxxxxxxx ed il Licen- |
ziatario per tutta la durata del contratto di certificazione.
Le prescrizioni contenute in questo regolamento fanno riferimento, interpretano e specificano le norme e dei documenti richiamati nell’allegato 4.
Nel seguito del documento, per semplicità di esposizione, col termine “prodotto” si intende riferirsi anche a processo e servizio.
CAPITOLO 0 – DEFINIZIONI ED ACRONIMI
Definizioni
“Schema di certificazione”: sistema di certificazione relativo a prodotti specificati, ai quali si applicano gli stessi requisiti specificati, specifiche regole e procedure.
Nota: Lo schema di certificazione specifica le attività svolte dall’Istituto intese ad attestare la conformità dei prodotti. Lo Schema di certificazione deriva dai requisiti stabiliti in questo regolamento e da requisiti specifici di prodotto contenuti nelle relative REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA
“Regole particolari di schema”: documento pubblicato dall’ISTITUTO XXXXXXXX che contiene i requisiti specifici per la certificazio- ne di un determinato prodotto (o processo o servizio); tali requisiti possono fare riferimento ad uno specifico documento normati- vo. I contenuti minimi delle REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA sono elencati in Allegato 5.
"Documento normativo": documento che specifica i requisiti cui deve rispondere un prodotto, processo o servizio; il documento può essere sotto varie forme quali: regola, norma, specifica tecnica, legge dello Stato, circolare Ministeriale, codice di buona prati- ca, disciplinare tecnico, ecc..
"Certificazione di un prodotto": atto mediante il quale un Ente terzo indipendente, ovvero un Organismo di Certificazione di pro- dotto, dichiara (con l’emissione di un Certificato di Conformità) che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto è con- forme ad uno o più documenti normativi.
"Certificato di Conformità": attestazione emessa da un Ente terzo indipendente, ovvero un Organismo di Certificazione di prodotto, la quale dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto è conforme ad uno o più documenti normativi. "Licenza d’uso del Marchio di Qualità": documento mediante il quale ISTITUTO XXXXXXXX, accorda al Richiedente il diritto di uti- lizzare il Marchio di Qualità per un determinato prodotto.
"Marchio di Qualità ISTITUTO XXXXXXXX (MQ)": marchio depositato, applicato conformemente al presente Regolamento, che in- dica, con sufficiente attendibilità, la costante conformità di un determinato prodotto a tutti i requisiti verificati per il rilascio del Cer- tificato di Conformità, e che la produzione del prodotto stesso è tenuta sotto controllo da ISTITUTO XXXXXXXX mediante audit, ispezioni ed accertamenti saltuari secondo le disposizioni del presente Regolamento.
"Dichiarazione di conformità": è la dichiarazione che l’Organizzazione emette sotto la sua esclusiva responsabilità, conformemente alle disposizioni del presente Regolamento, che attesta che un determinato prodotto è conforme ad uno specifico documento nor- mativo di riferimento precisato nel Certificato di Conformità.
"Organizzazione": società, operatore, ditta, impresa, ente o associazione, giuridicamente riconosciuta o meno, pubblica o privata, che possiede proprie funzioni ed una sua amministrazione.
"Richiedente": è l’Organizzazione che richiede a ISTITUTO XXXXXXXX il rilascio del Certificato di Conformità e relativa Licenza d’uso del MQ.
"Licenziatario": è l’Organizzazione che fabbrica o fornisce un prodotto e che ha ottenuto da ISTITUTO XXXXXXXX la Licenza d’uso del MQ; il Licenziatario è pertanto autorizzato ad utilizzare il MQ ISTITUTO XXXXXXXX e ad emettere
dichiarazioni di conformità, come stabilito dalle disposizioni del presente Regolamento, per tutte le tipologie di prodotto coperte dal Certificato di Conformità.
Per ogni altro termine usato nel presente Regolamento, si applicano le definizioni delle Norme UNI CEI EN ISO/IEC 17065, UNI CEI EN 45020, UNI CEI EN ISO/IEC 17000 e UNI EN ISO 19011.
1 Tali regolamenti e le Condizioni generali di contratto per la certificazione, nella loro edizione vigente, sono reperibili contattando Istituto Xxxxxxxx o consultando il sito web “xxx.xxxxxxxx.xx” - area “Certificazione”)
Acronimi
SGQ: Sistemi di Gestione per la Qualità
FPC: Sistema di Controllo della Produzione in Fabbrica
GVI: Gruppo di audit
CAPITOLO 1 - GENERALITÀ
1.1
Il presente Regolamento illustra le procedure seguite da ISTITUTO XXXXXXXX per la certificazione di prodotti, secondo lo schema che prevede di conferire all’Organizzazione il diritto di utilizzare il Marchio di Qualità ISTITUTO XXXXXXXX per l’identificazione del prodotto medesimo.
La concessione della Licenza d’uso del MQ per un determinato prodotto è effettuata secondo uno schema che richiede la certifica- zione di conformità del prodotto stesso in accordo a norme nazionali, internazionali o ad altri documenti normativi di riferimento, secondo specifiche REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA ISTITUTO XXXXXXXX.
L’accesso alla certificazione è aperto a tutte le Organizzazioni e non è condizionato dalla loro appartenenza o meno a qualsiasi As- sociazione o Gruppo. Per l’attività di certificazione ISTITUTO XXXXXXXX applica le proprie tariffe vigenti, garantendone l’equità e l’uniformità di applicazione. ISTITUTO XXXXXXXX può legittimamente non accettare richieste di certificazione che riguardino Orga- nizzazioni sottoposte, o la cui produzione o attività sia sottoposta, a misure restrittive, sospensive o interdittive da parte di una pubblica Autorità.
1.2
Le attività di ISTITUTO XXXXXXXX contemplate nel presente Regolamento si applicano a prodotti realizzati in serie destinati a vari settori merceologici.
1.3
L’ottenimento della certificazione di un prodotto viene evidenziata mediante l’apposizione sul prodotto stesso (o su suoi contenito- ri/imballi primari), del MQ ISTITUTO XXXXXXXX (Allegato 1), concesso in uso all’Organizzazione (mediante apposita Licenza).
1.4
La concessione della Licenza d’uso del MQ per un determinato prodotto è contestuale al rilascio del Certificato di Conformità del prodotto stesso ai documenti normativi di riferimento. Tale Certificato è emesso a buon esito delle prove eseguite su campioni del prodotto stesso sulla base dei documenti normativi di riferimento ed alla verifica che l’Organizzazione operi secondo un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) o un Sistema di Controllo della produzione in fabbrica (FPC) riconosciuto idoneo da ISTITUTO GIOR- DANO (ved. paragrafi 2.6.1 e 2.6.2). La validità nel tempo del Certificato di Conformità e quindi della relativa Licenza d’uso del MQ ISTITUTO XXXXXXXX è subordinata a soddisfacenti risultati di successivi controlli della produzione eseguiti da ISTITUTO XXXXXXXX con modalità stabilite nelle specifiche REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA ed al mantenimento della idoneità del SGQ / FPC aziendale.
1.5
In relazione al tipo di prodotto ed al relativo processo di fabbricazione, ISTITUTO XXXXXXXX predispone, ove opportuno, apposite REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA per precisare modalità e procedure applicabili per la concessione del suo MQ al prodotto stesso e per il relativo mantenimento.
1.6
L’Organizzazione deve prendere le misure necessarie affinché i tecnici ISTITUTO XXXXXXXX possano eseguire gli accertamenti in tutta sicurezza. Indipendentemente dalla natura del servizio prestato dai tecnici stessi o da altre persone agenti per conto dello stesso. L’Organizzazione assume nei confronti dei suddetti tecnici ogni responsabilità che un datore di lavoro ha nei riguardi dei propri dipendenti in modo da rispettare tutte le condizioni della legislazione applicabile. Di norma, durante gli audit, i tecnici ISTI- TUTO XXXXXXXX devono essere costantemente accompagnati dal personale dell’Organizzazione.
1.7
Nell’ambito dell’applicazione del presente Regolamento, ISTITUTO XXXXXXXX non fornisce alle Organizzazioni servizi di consulenza.
1.8
L’Organismo garante delle certificazioni emesse da ISTITUTO XXXXXXXX (Organismo di Accreditamento) può richiedere la parteci- pazione di suoi osservatori alle verifiche effettuate da ISTITUTO XXXXXXXX stesso, allo scopo di accertare che le modalità di valuta- zione adottate da ISTITUTO XXXXXXXX siano conformi alle norme per esso applicabili. La partecipazione di tali osservatori è pre- viamente concordata tra ISTITUTO XXXXXXXX e l’Organizzazione.
Qualora l’organizzazione non conceda il proprio benestare alla suddetta partecipazione si potrà procedere all’interruzione dell’iter certificativo o alla sospensione/revoca del certificato, se già rilasciato all’organizzazione.
CAPITOLO 2 - RILASCIO DEL CERTIFICATO DI CONFORMITÀ DEL PRODOTTO E RELATIVA CONCESSIONE DELLA LICENZA D’USO DEL MARCHIO DI QUALITÀ
2.1
Il Richiedente deve presentare a ISTITUTO XXXXXXXX domanda per ottenere il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto e relativa concessione della Licenza d’uso del MQ per uno o più determinati prodotti.
In particolare l’iter di riesame del contratto prevede quanto segue:
Il Richiedente deve comunicare a ISTITUTO XXXXXXXX, mediante questionario informativo:
(a) nome ed indirizzo della sua sede;
(b) stabilimento di produzione del prodotto o dei prodotti per i quali viene richiesta la certificazione di conformità e il relativo uti- lizzo del MQ;
(c) indirizzo email e numeri di telefono e telefax;
(d) indicazione dell’eventuale certificazione del SGQ aziendale (norma ed Organismo di Certificazione);
(e) dati sulla struttura dell’organizzazione aziendale;
(f) descrizione e denominazione commerciale del prodotto o dei prodotti oggetto di certificazione;
(g) documento normativo di riferimento per ogni singolo prodotto.
Sulla base di tali indicazioni viene formulata da ISTITUTO XXXXXXXX, dopo un esame preliminare per verificare la completezza delle informazioni fornite, una offerta economica che verrà inviata unitamente al modulo di richiesta di rilascio del certificato di confor- mità e del diritto d’uso del marchio di conformità, al presente Regolamento ed alle regole particolari di schema o documenti con- trattuali.
Il Richiedente, in caso di accettazione dell’offerta economica inviata da ISTITUTO XXXXXXXX, formalizza la richiesta di rilascio del certificato di conformità e del diritto d’uso del marchio di conformità, inviando a ISTITUTO XXXXXXXX lo specifico modulo debita- mente compilato e sottoscritto (in allegato 2 è riportato un facsimile).
Al ricevimento della richiesta, la stessa viene riesaminata da ISTITUTO XXXXXXXX per verificare che non vi siano incongruenze ri- spetto ai contenuti iniziali, e viene trasmessa al richiedente la conferma d’ordine.
In particolare con la conferma d’ordine sono comunicati:
• il numero di riferimento della pratica;
• la notifica di inizio delle attività di certificazione; e richiesti:
• Certificato di iscrizione rilasciato dalla C.C.I.A.A. di competenza con data non antecedente i 6 mesi (in alternativa Autocerti- ficazione, con atto notorio, della ragione sociale e degli indirizzi della sede legale e delle eventuali unità produttive, in al- ternativa estratto/copia di quanto compare nel sito xxx.xxxxxxxxxxx.xx) o equivalente;
• la documentazione tecnica (fascicolo tecnico dei prodotti oggetto di certificazione);
• la documentazione del SGQ/FPC);
• eventuali richieste di informazioni/documentazioni integrative.
La composizione del Gruppo di Valutazione Incaricato (GVI) e l’eventuale laboratorio esterno utilizzato da ISTITUTO XXXXXXXX soli- tamente avvengono dopo la conferma d’ordine e comunque preventivamente all’avvio delle prove (vedere paragrafo 2.5.2.7).
Il Richiedente potrà comunicare, in forma scritta, eventuali obiezioni in merito al GVI/laboratorio esterno fornendo le relative moti- vazioni; Il GVI/laboratorio esterno saranno opportunamente cambiati, se le motivazioni saranno giudicate, di comune accordo, le- gittime. Non ricevendo alcuna motivazione giustificata e scritta dal Richiedente, entro e non oltre 5 giorni lavorativi dalla comunica- zione della composizione del GVI/ del laboratorio esterno, il GVI/laboratorio esterno si intendono accettati.
Il gruppo di valutazione (GVI) / laboratorio sono nominati ed incaricati secondo competenza in base alle funzioni e compiti da svol- xxxx per il prodotto; lo stesso deve garantire al suo interno le competenze necessarie alle ispezioni/prove/verifiche da realizzare.
2.2
ISTITUTO XXXXXXXX può richiedere a sua discrezione, per esame, anche altri documenti, a supporto delle informazioni ricevute in precedenza, giudicati importanti ai fini della certificazione di prodotto in oggetto.
2.3
La documentazione allegata alla domanda viene valutata per verificarne la conformità alle disposizioni del presente Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto e relativa concessione della Licenza d’uso del Marchio di Qualità.e delle RE- GOLE PARTICOLARI DI SCHEMA / documentazione contrattuale dello specifico prodotto.
2.4
Nel caso in cui la documentazione risulti incompleta o non conforme in qualche sua parte o suo allegato, ne viene informato il Ri- chiedente e la pratica di certificazione viene sospesa fino alla eliminazione delle deficienze riscontrate.
2.5
Gli accertamenti di prima certificazione da parte di ISTITUTO XXXXXXXX consistono in:
(a) valutazione del SGQ/FPC adottato per il processo produttivo presso lo stabilimento di produzione interessato ed in particolare sulle modalità di fabbricazione e controllo;
(b) verifiche e prove sul prodotto per il quale è richiesta la certificazione di conformità.
I suddetti accertamenti vengono effettuati seguendo quanto indicato nel seguito ed in accordo ad apposite procedure stabilite da ISTITUTO XXXXXXXX in dipendenza delle diverse tipologie/caratteristiche dei prodotti.
2.5.1 - Valutazione del Sistema di Gestione per la Qualità in produzione (SGQ) / di Controllo della Produzione in Fabbrica (FPC)
2.5.1.1
L’Organizzazione deve adottare nello stabilimento di produzione:
- un FPC secondo le specifiche disposizioni delle Regole particolari di schema / disposizioni applicabili di ISTITUTO GIOR- DANO, o
- un SGQ secondo la norma ISO9001 che, per quanto riguarda il processo produttivo interessato, soddisfi le regole parti- colari di schema / disposizioni applicabili di ISTITUTO XXXXXXXX.
Nelle Regole particolari di schema / documenti contrattuali sono definiti, ove non specificato dalle norme di riferimento, i requisiti del controllo di produzione in fabbrica (FPC) ed eventuali requisiti supplementari del SGQ.
Dovranno essere date evidenze significative che il SGQ / FPC sia operativo, per quanto riguarda gli aspetti relativi alla produ- zione dei prodotti oggetto di certificazione, da almeno tre mesi.
Il responsabile del gruppo di audit (tecnici incaricati), invia ad ISTITUTO XXXXXXXX e al richiedente la pianificazione dell’audit contenente, ove applicabile, le specifiche verifiche del FPC/SGQ e le eventuali prove/controlli da effettuare sul prodotto.
L’audit è effettuato secondo la pianificazione stabilita ed utilizzando la documentazione assegnata al gruppo di audit, e con- siste in:
• una riunione iniziale con l’Organizzazione per concordare le modalità dell’audit stesso;
• una verifica presso l’Organizzazione, in particolare degli uffici, del/i sito/i produttivo/i, e, ove necessario, del/i siti di pre- lievo/deposito delle materie prime, nonché del/i laboratorio/i per verificare la conformità del SGQ/FPC alle norme di riferimento e alle regole particolari di schema applicabili;
• test/controlli sul prodotto effettuati presso l’Organizzazione richiedente stessa, eseguiti dal tecnico incaricato, o dall’Organizzazione sotto la sua supervisione, o in alternativa presso i laboratori di IG o eventuale laboratorio esterno. In questi ultimi casi il gruppo di audit, o altro incaricato, effettua il prelievo del/dei campioni da sottoporre a prova (vedere paragrafo 2.5.2).
• una riunione finale per illustrare l’esito dell’audit.
2.5.1.2
Qualora il SGQ non sia certificato da ISTITUTO XXXXXXXX o da altro organismo accreditato da un Ente di accreditamento di altro paese firmatario degli accordi multilaterali di mutuo riconoscimento (MLA) dell’EA (European co-operation for Accredi- tation) o (MRA) dell’ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation), la valutazione del Sistema è di regola effet- tuata contestualmente agli accertamenti di cui al paragrafo 2.5.2. seguente.
2.5.2 - Verifiche e prove sul prodotto e sulle modalità di fabbricazione e controllo
2.5.2.1
Le specifiche e, se necessario, il progetto del prodotto per il quale è stata richiesta la certificazione di conformità devono es- sere sottoposti al preventivo esame di ISTITUTO XXXXXXXX, per la verifica dalla conformità al documento normativo di rife- rimento.
2.5.2.2
L’Organizzazione deve presentare a ISTITUTO XXXXXXXX, per esame ed approvazione, i documenti che saranno giudicati ri- levanti ai fini della valutazione delle procedure di fabbricazione dei prodotti.
In generale e per quanto applicabile, devono essere presentati a ISTITUTO XXXXXXXX i documenti sotto elencati, nel nume- ro di copie e nel dettaglio richiesti in ogni singolo caso. La lista seguente è riportata a titolo esemplificativo e verrà finalizza- ta con l’Organizzazione in funzione dello specifico prodotto da certificare:
(a) Specifiche di progetto/produzione.
(b) Disegni costruttivi/disciplinari di produzione.
(c) Note di calcolo.
(d) Piani di fabbricazione/trasformazione/preparazione.
(e) Piani di controllo e di prova.
(f) Piani della qualità.
(g) Manuale del FPC/SGQ
(h) Eventuali rapporti di prova effettuati sul prodotto o su suoi componenti.
La rispondenza del prodotto e delle relative modalità di realizzazione e di controllo sarà verificata in occasione di un apposi- to audit iniziale presso lo stabilimento.
2.5.2.3
Campioni di ciascun prodotto devono essere sottoposti alle prove ed agli accertamenti ritenuti necessari al fine di verificare la completa conformità del prodotto stesso al documento normativo di riferimento.
Sui campioni devono, in particolare, essere eseguiti le prove e gli accertamenti richiesti dal documento normativo di riferi- mento e dalle Regole particolari di schema / disposizioni di ISTITUTO XXXXXXXX applicabili, nel numero e con le modalità da esso stabilite.
2.5.2.4
Un dettagliato programma delle prove di tipo, qualora non sia già definito dalla normativa di riferimento, deve essere pre- parato dall’Organizzazione e sottoposto all’approvazione di ISTITUTO XXXXXXXX.
2.5.2.5
I campioni da sottoporre alle prove devono, di regola, essere prelevati, a scelta di ISTITUTO XXXXXXXX, dalla normale pro- duzione.
2.5.2.6
Eventuali campioni, appositamente prodotti per le prove, devono essere costruiti/ottenuti con gli stessi mezzi e monta- ti/composti (preparati, trasformati, ecc.) secondo le stesse modalità previste per la normale produzione. ISTITUTO GIORDA- NO si riserva di effettuare una sorveglianza durante la costruzione di detti campioni. Alcune prove, a giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX, potranno essere successivamente ripetute su campioni prelevati dalla normale produzione e/o dal commercio (paragrafo 4.3), ai fini della conferma dei risultati ottenuti sui campioni prototipo.
Qualora determinati prodotti non possano essere realizzati a titolo prototipale per le necessarie prove, ISTITUTO XXXXXXXX potrà prendere in considerazione la possibilità di valutare la conformità del prodotto, per quanto riguarda gli aspetti con- nessi alle prove stesse, tramite verifiche di calcoli progettuali redatti da personale debitamente qualificato, oppure tramite valutazioni oggettive documentate (ad es. prove di laboratorio rappresentative, ripetibili, riproducibili ed opportunamente validate).
2.5.2.7
Le prove dovranno essere eseguite (a spese dell’Organizzazione) presso:
- i laboratori di ISTITUTO XXXXXXXX
- il laboratorio della stessa Organizzazione previo accertamento da parte di ISTITUTO XXXXXXXX che quest’ultimo sia competente per le prove previste; ISTITUTO XXXXXXXX può inoltre, a proprio giudizio, partecipare alla sessione di pro- ve con un tecnico incaricato per valutare la competenza e testimoniare la corretta esecuzione delle prove previste (Witness test);
- Un laboratorio terzo Accreditato ISO/IEC 17025 per le prove previste dallo schema di certificazione;
- Un laboratorio terzo non Accreditato ISO/IEC 17025 qualificato da Istituto Xxxxxxxx per le prove previste dallo schema di certificazione.
Qualora vengano effettuate delle prove presso un laboratorio esterno qualificato, ISTITUTO XXXXXXXX ne informa preven- tivamente l’Organizzazione, comunicando il nominativo di tale laboratorio. L’Organizzazione potrà comunicare, in forma scritta, eventuali obiezioni in merito al laboratorio che ISTITUTO XXXXXXXX intende utilizzare fornendo le relative motiva- zioni; il laboratorio sarà opportunamente cambiato se le motivazioni saranno giudicate, di comune accordo, legittime.
Non ricevendo alcuna motivazione giustificata e scritta dall’Organizzazione, entro e non oltre 5 giorni lavorativi dalla comu- nicazione del nominativo, il laboratorio si intende accettato.
Nel caso che l’organizzazione richiedente la certificazione intenda avvalersi di propri laboratori interni oppure di altri labora- tori diversi dall’Istituto per l’effettuazione del programma prove/analisi/esami di laboratorio, tali laboratori saranno preven- tivamente qualificati dall’Istituto secondo le procedure interne vigenti; scopo di tale qualifica è garantire l’idoneità del labo-
xxxxxxx stesso alla realizzazione delle prove in questione. L’Istituto può anche richiedere di presenziare con propri tecnici all’esecuzione delle prove presso il laboratorio del richiedente o presso altro laboratorio diverso dall’Istituto.
2.5.2.8
Qualora le prove sul prodotto siano già state effettuate da ISTITUTO XXXXXXXX al fine del rilascio di un certificato di con- formità/omologazione o di un rapporto di prova in qualità di Organismo autorizzato/notificato sulla base di un Decreto emesso da un Amministrazione competente, ISTITUTO XXXXXXXX può decidere di non effettuare in tutto od in parte le suddette prove.
Istituto Xxxxxxxx si riserva altresì di valutare la validità di eventuali prove eseguite precedentemente in conformità con le norme previste dallo schema di certificazione e, per quanto applicabile, con le specifiche Regole Particolari di Schema appli- cabili (stesso prodotto, stessa/e caratteristica/caratteristiche, metodo di prova, procedura di campionamento, ecc.).
2.6
a) Al termine degli accertamenti di cui sopra viene consegnato all’Organizzazione un rapporto di audit, sul quale sono tra l’altro ri- portate le eventuali non conformità ed osservazioni riscontrate. L’Organizzazione può annotare sue eventuali riserve od osservazio- ni, in merito alle non conformità o rilievi espressi dai tecnici ISTITUTO XXXXXXXX, su un apposito spazio del rapporto stesso.
Il contenuto di tale rapporto è successivamente verificato dalla competente funzione dell’ISTITUTO XXXXXXXX e, nel caso non vi apporti variazioni, lo conferma tramite apposita comunicazione scritta all’organizzazione; in caso contrario, le eventuali modifiche di contenuti, vengono opportunamente segnalate e motivate.
b) Al termine delle prove/verifiche sui campioni di prodotto, il/i rapporto/i di prova è/sono verificato/i dalla competente funzione dell’ISTITUTO XXXXXXXX; al termine di tale attività viene inviata all’Organizzazione la conferma dei risultati di prova tramite apposi- ta comunicazione scritta, alla quale sono tra l’altro allegate le eventuali non conformità riscontrate sul prodotto relativamente ai ri- sultati delle attività di prova.
Le comunicazioni di conferma del rapporto di audit e dei rapporti di prova possono essere effettuate, ove praticabile, contestual- mente con una unica conferma.
L’Organizzazione, dopo aver analizzato le cause delle eventuali non conformità segnalate sul rapporto di audit e delle eventuali non conformità riscontrate sul prodotto relativamente ai risultati delle attività di prova di cui sopra, deve proporre a ISTITUTO GIORDA- NO le necessarie correzioni ed azioni correttive ed i tempi previsti per la loro attuazione. Le proposte devono essere inviate all’ISTITUTO XXXXXXXX entro due settimane, mentre i tempi di attuazione delle correzioni e delle azioni correttive non devono ec- cedere i 3 mesi.
L’accettazione di tali proposte e dei tempi previsti è comunicata per iscritto da ISTITUTO XXXXXXXX all’Organizzazione. Per maggio- ri dettagli relativi alla gestione dei rilievi vedere l’allegato 6 “Definizione, classificazione rilievi e gestione dei rilievi”.
2.7
La certificazione non può essere concessa finché le eventuali Non Conformità Maggiori2 non siano state adeguatamente rimosse e il GVI/ISTITUTO XXXXXXXX abbia accertato, con esito favorevole, tramite audit supplementare e/o prove supplementari e/o esame di evidenze documentali, la correzione/chiusura delle stesse. Analogo iter viene seguito nel caso di altri rilievi, la cui numerosità ed estensione, a giudizio del GVI/ISTITUTO XXXXXXXX sia tale da pregiudicare il corretto funzionamento del sistema di controllo della produzione e/o da poter provocare la consegna di un prodotto non conforme o non rispondente alle leggi per esso vigenti. Per i ri- lievi classificati non conformità minori 2, la certificazione può essere concessa solo a seguito dell’approvazione da parte di GVI/ISTITUTO XXXXXXXX della proposta di trattamento e AC/AP formulata dall’Organizzazione.
Per i rilievi classificati come “Osservazioni/Raccomandazioni 2”, l’Organizzazione non è obbligata a definire ed attuare eventuali trat- tamenti (correzioni) e/o azioni correttive/preventive. ISTITUTO XXXXXXXX si limita a verificare nella successiva visita di sorveglianza se, e come, l’Organizzazione ha preso in carico tali osservazioni.
Sarà inoltre cura del GVI, In sede del successivo audit, verificare la completa ed efficace chiusura di tutti i trattamenti e le azioni cor- rettive/preventive attuate ed analizzare le osservazioni rilevate e la loro eventuale presa in carico.
Trascorso un periodo di sei (6) mesi senza conclusione positiva della valutazione, ISTITUTO XXXXXXXX può considerare chiusa la pratica di certificazione, addebitando i tempi e le spese sostenute sino a quel momento. In tali casi l’Organizzazione che desidera proseguire con la certificazione di ISTITUTO XXXXXXXX deve presentare una nuova richiesta e ripetere l’iter certificativo.
I suddetti termini temporali possono in casi particolari essere variati, su richiesta motivata e scritta dell’Organizzazione, a insindaca- bile giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX.
2.8
A completamento, con esito favorevole, degli accertamenti e previa decisione da parte dell’apposito Comitato Tecnico (Funzione Deliberante) di ISTITUTO XXXXXXXX, viene rilasciato il Certificato di Conformità del prodotto e relativa Licenza d’uso del MQ (Alle- gato 3). Il Comitato Tecnico approva anche la programmazione delle verifiche di mantenimento della certificazione.
2 Vedere allegato 6 - DEFINIZIONE, CLASSIFICAZIONE, E GESTIONE DEI RILIEVI
ISTITUTO XXXXXXXX invia al licenziatario la programmazione delle verifiche di mantenimento della certificazione contestualmente alla trasmissione del Certificato di Conformità del prodotto e relativa Licenza d’uso del MQ.
2.9
Qualora un’Organizzazione, già in possesso di certificazione emessa da un Organismo diverso da ISTITUTO XXXXXXXX, presenti do- manda (secondo quanto indicato al paragrafo 2.1) per il trasferimento della stessa, ISTITUTO XXXXXXXX, verificato che il certificato sia in corso di validità e non sia sospeso con riferimento ai siti e allo scopo di certificazione, applica, per quanto pertinente, le indi- cazioni del documento IAF MD23 e in particolare:
- verifica che l’oggetto di certificazione rientri nel proprio campo di attività di certificazione;
- definisce lo stadio del ciclo di certificazione;
- verifica la richiesta e riesamina le motivazioni alla base del trasferimento;
- effettua un esame documentale come riportato ai paragrafi 2.2 e 2.3 del presente regolamento;
- riesamina i rapporti di audit/valutazione/verifica/esame/prova condotti dall’Organismo di certificazione che ha rilasciato la certificazione precedente;
- accerta la validità e lo stato del certificato, degli allegati, dei relativi supplementi e le modifiche/revisioni, unitamente alla documentazione tecnica, compresi i rapporti di prova e/o relazioni di valutazione emessi dal dall’Organismo di certificazione che ha rilasciato la certificazione precedente;
- esamina le evidenze delle azioni correttive intraprese al fine di risolvere le non conformità rilevate durante le verifiche pre- cedenti e/o le evidenze della verifica della loro messa in atto da parte dell’Organismo di certificazione che aveva emesso il certificato;
- riesamina gli eventuali reclami o segnalazioni pervenuti dai clienti e da altre parti interessate, comprese le amministrazioni competenti, ricevuti dall’Organizzazione inerenti il SGQ/FPC/progetto/prodotto pertinente la certificazione oggetto del tra- sferimento della certificazione e le relative azioni intraprese; riesamina inoltre gli eventuali obblighi di legge applicabili degli eventuali contenziosi su aspetti cogenti.
- effettua una visita di valutazione presso l’Organizzazione (sito produttivo del Fabbricante), ed eventuali pro- ve/esami/verifiche il cui grado di estensione dipende dallo stato di conformità e di validità della certificazione rilasciata in precedenza.
La visita di valutazione presso l’Organizzazione (sito produttivo del Fabbricante), viene preferibilmente condotta in concomi- tanza del primo audit periodico utile di mantenimento/rinnovo del sistema(FPC/SGQ) e/o in accordo a richieste specifiche dell’Organizzazione, se ne ricorrono le condizioni.
Il contratto tra ISTITUTO XXXXXXXX e l’Organizzazione è gestito con le stesse modalità riportate in premessa e ai paragrafi 1.1, 2.1 e 15 del presente regolamento, in funzione dell’estensione dell’attività di verifica.
A completamento con esito favorevole dell’attività sopra riportata e previa decisione da parte del Comitato Tecnico (Funzione deli- berante), è rilasciata, per il prodotto oggetto di trasferimento, la certificazione e la relativa Licenza d’uso del MQ come previsto nel presente Regolamento.
In generale, per l’effettuazione delle prove/verifiche/esami/audit periodici di sorveglianza, si seguono i criteri stabiliti nel presente regolamento e nelle regole particolari di schema applicabili.
CAPITOLO 3 - VALIDITÀ DEL CERTIFICATO
3.1
Salvo diversamente indicato nei documenti normativi di riferimento, la certificazione non ha scadenza temporale e la sua validità è subordinata al rispetto dei criteri stabiliti al successivo Capitolo 4.
I dettagli sulle verifiche da effettuare nel caso sia previsto il rinnovo della certificazione sono indicate nelle specifiche REGOLE PAR- TICOLARI DI SCHEMA / documentazione contrattuale.
CAPITOLO 4 - MANTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE
4.1
Durante il periodo di validità del Certificato di Conformità, il Licenziatario si impegna a mantenere inalterate le condizioni che hanno permesso la concessione della certificazione stessa.
3 Il documento IAF MD2 è disponibile nel sito “xxxx://xxx.xxx.xx”; l’istituto, su specifica richiesta, ne fornisce copia all’Organizzazione.
Il Licenziatario è pienamente responsabile della sostanziale corrispondenza del prodotto ai rispettivi campioni sottoposti alle prove di cui al paragrafo 2.5.2 (comprese, ovviamente, le eventuali modifiche apportate con l’approvazione di ISTITUTO XXXXXXXX, come indicato al Capitolo 7).
4.2
Durante il periodo di validità, il Licenziatario deve effettuare sulla produzione tutte le prove prescritte dal documento normativo di riferimento secondo modalità e frequenza previamente concordate con ISTITUTO XXXXXXXX.
4.3
Durante il suddetto periodo, il Licenziatario, se previsto dalle regole particolari / disposizioni di ISTITUTO XXXXXXXX, deve conser- vare a disposizione dei tecnici ISTITUTO XXXXXXXX il campione od i campioni che sono stati sottoposti alle prove. ISTITUTO XXXX- XXXX può autorizzare la vendita di questi campioni qualora venga conservata un’idonea documentazione relativa ad essi, atta a permettere, a giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX stesso, in ogni momento e circostanza, la verifica della conformità della produzione di serie al campione od ai campioni sottoposti alle prove.
4.4
ISTITUTO XXXXXXXX effettua verifiche/prove/audit di sorveglianza, come indicato nei seguenti paragrafi, sia sul FPC/SGQ che sulla produzione e comunica al Licenziatario i risultati dei suoi accertamenti con le modalità già indicate al paragrafo 2.6.
I controlli periodici sul FPC/SGQ vengono effettuati in accordo con le regole particolari di schema / disposizioni applicabili di ISTITU- TO XXXXXXXX e, ove applicabile, in accordo al "Regolamento per la certificazione dei Sistemi di Gestione" di ISTITUTO XXXXXXXX. Qualora il SGQ sia certificato da altro Organismo di Certificazione accreditato viene verificato che la relativa certificazione sia in re- golare corso di validità.
I controlli sulla produzione vengono effettuati, a giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX, mediante prove su campioni del prodotto prele- vati dalla linea di produzione, sia allo stato finito che semilavorato, dal magazzino o, se del caso, dal commercio; a tale scopo il Li- cenziatario deve autorizzare ISTITUTO XXXXXXXX al prelievo dei campioni necessari per l’effettuazione della sorveglianza suddetta. Nel corso delle suddette operazioni di controllo verrà anche verificato il corretto utilizzo del MQ ISTITUTO XXXXXXXX.
4.5
Le verifiche/prove/audit periodici di sorveglianza devono essere effettuati secondo i tempi e le modalità indicati nelle specifiche REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA / documenti contrattuali applicabili.
Le date di esecuzione degli audit di sorveglianza sono concordate con il Licenziatario con adeguato anticipo e ad essa ufficialmente confermate di norma almeno 5 giorni lavorativi prima di ogni audit tramite invio della relativa pianificazione.
Eventuali scostamenti oltre i limiti previsti, dovuti a giustificati motivi, devono essere concordati previamente con ISTITUTO GIOR- DANO e devono comunque essere recuperati al primo audit successivo.
4.6
La validità del certificato è confermata, a seguito dell’esito positivo dell’attività di sorveglianza.
4.7
La certificazione non può essere confermata finché le eventuali Non Conformità Maggiori 2 non siano state adeguatamente rimosse e il GVI/ISTITUTO XXXXXXXX abbia accertato, con esito favorevole, tramite audit supplementare e/o prove supplementari e/o esa- me di evidenze documentali, la correzione/chiusura delle stesse e l’efficacia delle relative azioni correttive/preventive; analogo iter viene seguito nel caso di altri rilievi, la cui numerosità ed estensione, a giudizio del GVI/ISTITUTO XXXXXXXX sia tale da pregiudicare il corretto funzionamento del SGQ/sistema di controllo della produzione in fabbrica e/o da poter provocare la consegna di un pro- dotto non conforme o non rispondente alle leggi per esso vigenti.
Per i rilievi classificati non conformità minori 2, la certificazione può essere confermata solo a seguito dell’approvazione da parte di GVI/ISTITUTO XXXXXXXX della proposta di trattamento e AC/AP formulata dall’Organizzazione. Per i rilievi classificati come “Osser- vazioni/Raccomandazioni 2”, l’Organizzazione non è obbligata a definire ed attuare eventuali trattamenti (correzioni) e/o azioni cor- rettive/preventive. L’ISTITUTO XXXXXXXX si limita a verificare nella successiva visita di sorveglianza se, e come, il Licenziatario ha preso in carico tali osservazioni.
Sarà inoltre cura del GVI, In sede del successivo audit, verificare la completa ed efficace chiusura di tutti i trattamenti e le azioni cor- rettive/preventive attuate ed analizzare le osservazioni rilevate e la loro eventuale presa in carico .
Per maggiori dettagli relativi alla gestione dei rilievi vedere allegato 6 “Definizione, classificazione rilievi e gestione dei rilievi”
In presenza di non conformità maggiori o di altri rilievi, la cui numerosità a giudizio del gruppo di valutazione sia tale da pregiudicare il corretto funzionamento del SGQ/sistema di controllo della produzione e/o da poter provocare la consegna di un prodotto non conforme o non rispondente alle leggi per esso vigenti, il Licenziatario è sottoposto a verifiche supplementari (visita e/o prove e/o esame di evidenze documentali) entro i tempi stabiliti da ISTITUTO XXXXXXXX, in relazione all’importanza delle non conformità stesse e, comunque, non oltre tre mesi dal termine dell’audit/prove di sorveglianza.
Nel caso tali non conformità non siano risolte entro i tempi stabiliti ISTITUTO XXXXXXXX può sospendere la certificazione sino a che le non conformità stesse non siano state corrette. Se le non conformità non riguardano tutti i prodotti/siti certificati, l’ISTITUTO XXXXXXXX può procedere, a proprio giudizio, alla sospensione parziale della certificazione.
Tutte le spese relative ad eventuali audit/prove supplementari sono da considerarsi a carico del Licenziatario.
4.8
ISTITUTO XXXXXXXX si riserva inoltre il diritto, motivato per iscritto all’Organizzazione, di effettuare prove e/o audit e/o controlli supplementari; ciò può avvenire, ad esempio, per:
- necessità emerse in fase di rilascio del certificato, o
- verificare l’attuazione e l’efficacia dei trattamenti (correzioni) delle non conformità e delle azioni correttive/preventive messe in atto dall’Organizzazione, o
- ai fini del ripristino della validità del certificato a seguito di una sospensione, o
- a seguito di modifiche apportate dall’Organizzazione (o dal fabbricante) al prodotto e/o al FPC/SGQ e considerate rile- vanti da ISTITUTO XXXXXXXX, o
- verifiche a seguito di segnalazioni o reclami ricevuti ritenuti particolarmente significativi, relativi alla rispondenza del prodotto certificato ai requisiti delle normative di riferimento, delle relative regole particolari di schema / documenta- zione contrattuale ed al presente Regolamento.
In caso di rifiuto, senza valide motivazioni, da parte dell’Organizzazione, ISTITUTO XXXXXXXX può avviare l’iter di sospensione della certificazione.
Tutte le spese relative alle eventuali verifiche supplementari sono da considerarsi a carico dell’Organizzazione; fanno eccezione le verifiche supplementari a seguito segnalazioni o reclami che saranno a carico dell’Organizzazione solo nel caso gli stessi siano rite- xxxx giustificati da ISTITUTO XXXXXXXX.
4.9
Il Licenziatario deve mantenere una registrazione degli eventuali reclami inerenti ai prodotti coperti da Licenza d’uso del MQ e delle relative azioni intraprese per porvi rimedio, e deve mantenerle a disposizione dei tecnici ISTITUTO XXXXXXXX.
4.10
Ai fini dell’effettuazione dei controlli di cui sopra, deve essere assicurato ai tecnici ISTITUTO XXXXXXXX il libero accesso, anche sen- za o con breve preavviso, durante l’orario normale di lavoro, ai locali ed agli archivi dello stabilimento di produzione del prodotto certificato. I nominativi di tali tecnici verranno comunicati da ISTITUTO XXXXXXXX al Licenziatario, il quale potrà fare obiezione sul- la loro nomina, giustificandone i motivi in forma scritta. I tecnici saranno opportunamente cambiati, se le motivazioni saranno giu- dicate, di comune accordo, legittime. Non ricevendo alcuna motivazione giustificata e scritta dal Licenziatario, entro e non oltre 5 giorni lavorativi dalla comunicazione dei nominati, i tecnici si intendono accettati; nel caso le verifiche siano eseguite senza preavvi- so o con breve preavviso è esclusa o limitata la possibilità di obiezione sui nominativi da parte del licenziatario.
CAPITOLO 5 - CONDIZIONI PER L’ESTENSIONE DELLA CERTIFICAZIONE
5.1
Il Licenziatario che desideri estendere la certificazione e relativo uso del MQ ISTITUTO XXXXXXXX ad altri prodotti fabbricati nello stesso stabilimento o per prodotti già certificati ma da realizzare in altro stabilimento, deve presentare apposita domanda scritta ad ISTITUTO XXXXXXXX. Ciò vale anche nel caso in cui si voglia ottenere la certificazione di un prodotto a fronte di un documento normativo diverso da quello per cui esso era stato già certificato.
5.2
ISTITUTO XXXXXXXX effettua gli accertamenti ritenuti necessari e se i loro risultati sono soddisfacenti rilascia l’estensione di certifi- cazione richiesta emettendo, in accordo col cliente, una revisione del certificato di conformità o un nuovo certificato.
CERTIFICAZIONE PRODOTTO E MARCHIO DI QUALITÀ | REG-CP | pag. 12/26 | ||
Rev. 10 24/09/2019 | ||||
CAPITOLO 6 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DEL LICENZIATARIO 6.1 Il Licenziatario deve emettere, per ogni prodotto, o lotto di prodotti su cui è posto il MQ ISTITUTO XXXXXXXX, una Dichiarazione di conformità sulla base di quanto previsto nelle REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA / documenti contrattuali applicabili di ISTITUTO |
XXXXXXXX e almeno le seguenti indicazioni:
(a) Nome ed indirizzo del Licenziatario.
(b) Dati caratteristici del prodotto.
(c) Numero del Certificato di Conformità.
(d) Documento normativo di riferimento del prodotto.
(e) Data di rilascio della dichiarazione stessa.
(f) Firma della persona autorizzata al rilascio.
6.2
Dai dati indicati sulla Dichiarazione di conformità deve essere possibile risalire ai risultati delle prove sulle quali è basato il rilascio della dichiarazione stessa.
6.3
ISTITUTO XXXXXXXX può richiedere al Licenziatario di tenere un registro contenente tutte le Dichiarazioni di conformità emesse. Il suddetto registro verrà esaminato dai tecnici ISTITUTO XXXXXXXX in sede di audit.
Generalmente detto registro verrà richiesto qualora vi sia la necessità di avere una rintracciabilità univoca del prodotto.
CAPITOLO 7 - MODIFICHE AI PRODOTTI
7.1
Il Licenziatario deve comunicare a ISTITUTO XXXXXXXX ogni modifica significativa che ha intenzione di apportare ad un prodotto per il quale ha ottenuto il Certificato di Conformità, agli impianti produttivi (compresa l’installazione di nuovi impianti produttivi), ai procedimenti di fabbricazione e di controllo (FPC) od al SGQ adottato nello stabilimento di produzione. ISTITUTO XXXXXXXX si im- pegna a comunicare al Licenziatario per iscritto le sue decisioni entro 20 giorni lavorativi dalla notifica delle modifiche proposte.
7.2
A seguito della valutazione dell’influenza che le modifiche proposte hanno sulla conformità del prodotto al documento normativo di riferimento, ISTITUTO XXXXXXXX può richiedere la ripetizione, totale o parziale, degli accertamenti iniziali di cui al Capitolo 2.
7.3
A seguito di esito positivo dei suddetti accertamenti, ISTITUTO XXXXXXXX può estendere ai prodotti modificati la validità delle per- tinenti certificazioni ed autorizzazioni all’uso del marchio.
7.4
Il Licenziatario non può utilizzare il MQ ISTITUTO XXXXXXXX per i prodotti modificati finché non abbia ottenuto il benestare scritto da parte di ISTITUTO XXXXXXXX.
CAPITOLO 8 - MODIFICA DEI DOCUMENTI NORMATIVI DI RIFERIMENTO E DEI REGOLAMENTI
8.1
ISTITUTO XXXXXXXX notificherà al Licenziatario le modifiche eventualmente apportate ai documenti normativi ed ai propri regola- menti che siano applicabili ai prodotti oggetto della certificazione.
8.2
Considerate le implicazioni delle modifiche, in particolare quelle relative agli aspetti di sicurezza e di protezione della salute e dell’ambiente, e tenendo conto della necessità di evitare di favorire inavvertitamente sul piano commerciale una determinata Or-
ganizzazione od un determinato prodotto, ISTITUTO XXXXXXXX stabilirà la data entro cui i prodotti dovranno essere adeguati alla nuova normativa/regolamenti.
8.3
Entro la data stabilita dovranno essere effettuate, su un prototipo del prodotto e/o su campioni prelevati dalla produzione, gli ac- certamenti e prove ritenuti necessari da ISTITUTO XXXXXXXX per verificare la conformità del prodotto alla nuova normati- va/regolamenti. Potranno inoltre essere effettuati degli audit supplementari, od estesi quelli di sorveglianza, presso l’Organizzazione (o presso il fabbricante), eseguendo le verifiche ritenute necessarie per valutare la conformità del FPC/SGQ alla nuova normativa/regolamenti.
8.4
Ad esito positivo degli accertamenti ISTITUTO XXXXXXXX rilascerà una revisione del Certificato di Conformità e relativa Licenza d’uso del MQ, modificata come appropriato per citare la nuova normativa/regolamenti.
8.5
Qualora il Licenziatario non provveda entro il termine stabilito ad adeguare i prodotti e/o l’FPC/SGQ alla nuova normativa di riferi- mento/regolamenti o nel caso in cui i risultati delle prove/audit non siano soddisfacenti, verrà revocato il Certificato di Conformità e relativa Licenza d’uso ai prodotti interessati.
8.6
Nel caso in cui il Licenziatario intenda adottare nuove edizioni di documenti normativi di riferimento, ovvero, su propria iniziativa, lo stesso Licenziatario deve darne notifica a ISTITUTO XXXXXXXX prima dell’applicazione alla fabbricazione dei prodotti; verrà poi se- guita la procedura sopra descritta, ma la data di adeguamento al nuovo documento potrà essere scelta dal Licenziatario stesso.
CAPITOLO 9 - SOSPENSIONE, REVOCA E RINUNCIA DELLA CERTIFICAZIONE
9.1
La validità della certificazione rilasciata (e di conseguenza la relativa Licenza d’uso del MQ) può essere sospesa, per un periodo massimo di 6 (sei) mesi, nei seguenti casi:
(a) nei casi previsti ai paragrafi 4.7 e 4.8;
(b) le visite/prove/verifiche/esami di sorveglianza/supplementari evidenziano gravi carenze nei prodotti fabbricati o in fabbrica- zione e/o nel /FPC/SGQ, ma che, a giudizio dell’Istituto, non siano comunque tali da comportare la revoca immediata della certificazione;
(c) il licenziatario non rispetta i termini fissati per la comunicazione dei trattamenti delle non conformità e delle azioni corretti- ve/preventive;
(d) il licenziatario non rispetta quanto previsto e approvato dall’Istituto per l’attuazione della risoluzione delle non conformità e per l’attuazione delle azioni correttive/preventive;
(e) in presenza di significative modifiche ai prodotti certificati e/o agli impianti produttivi e/o alle modalità di fabbricazione e con- trollo che non siano stati comunicati a ISTITUTO XXXXXXXX;
(f) qualora il Licenziatario usi o pubblicizzi in modo improprio il MQ e la certificazione ottenuta; in particolare abbia fatto un uso scorretto del MQ del prodotto o sulla dichiarazione di conformità del produttore e non ha preso successivamente i provvedi- menti richiesti dall’Istituto;
(g) per rifiuto od ostacolo alle verifiche/prove/audit di sorveglianza/supplementari nei termini previsti;
(h) l’Organizzazione rifiuta od ostacola la partecipazione alle eventuali verifiche ispettive di osservatori dell’Ente di Accreditamen- to;
(i) il licenziatario non provvede ad adeguare il proprio prodotto//FPC/SGQ a nuove disposizioni/normative applicabili al prodot- to/FPC/SGQ stesso e/o non ritenga o non possa adeguarsi alle nuove disposizioni impartite dall’Istituto (capitolo 8);
(j) Istituto Xxxxxxxx modifica le regole del proprio schema certificativo e il licenziatario si rifiuta di uniformarsi ai nuovi requisiti (capitolo 8);
(k) Il Licenziatario contravviene alle prescrizioni del presente Regolamento o alle regole particolari di schema o alle normative applicabili al prodotto/FPC/SGQ o avanza formale richiesta in tal senso all’Istituto;
(l) per morosità nei pagamenti dei servizi dell’ISTITUTO XXXXXXXX nei termini previsti dal contratto;
(m) l’Organizzazione non gestisce correttamente i reclami;
(n) riscontro di giustificati e gravi reclami/segnalazioni pervenuti a ISTITUTO XXXXXXXX;
(o) il Licenziatario interrompe l’attività di produzione e fornitura dei prodotti o interrompe l’attuazione dell’FPC/SGQ per un pe- riodo di tempo considerevole (in generale non superiore ai 12 mesi);
(p) in ogni altra circostanza che ISTITUTO XXXXXXXX, a suo giudizio, ritenga abbia un’influenza negativa sulla conformità dei pro- dotti certificati.
Il Licenziatario può inoltre richiedere a ISTITUTO XXXXXXXX, giustificandone i motivi, la sospensione della certificazione per un pe- riodo in generale non superiore a sei mesi.
9.2
ISTITUTO XXXXXXXX notifica per iscritto la sospensione tramite raccomandata A/R, posta certificata PEC o altro mezzo equivalente al Licenziatario, precisando le condizioni per il ripristino della certificazione ed il termine entro il quale devono essere attuate.
Istituto Xxxxxxxx si riserva di rendere pubblica la sospensione, ad esempio, inserendo l’informazione sul proprio sito internet, non- ché comunicare il provvedimento di sospensione a terzi che ne facciano richiesta.
Se il Licenziatario soddisfa, nei limiti temporali indicati, le condizioni poste da Istituto Xxxxxxxx, la sospensione viene revocata (riat- tivazione della certificazione), dandone comunicazione al Licenziatario. In caso contrario, Istituto Xxxxxxxx procederà alla revoca della certificazione (certificato di conformità) o alla riduzione di essa in caso di sospensione parziale.
Il ripristino della certificazione è subordinato all’accertamento dell’eliminazione delle carenze, che avevano causato la sospensione stessa, mediante visita/prove/esami approfonditi che verifichino la rispondenza del Prodotto/FPC/SGQ a tutti i requisiti della nor- mativa di riferimento e dei regolamenti applicabili, esso è notificato al Licenziatario e reso pubblicamente noto da ISTITUTO GIOR- DANO, ad esempio inserendo l’informazione sul proprio sito internet, se la notizia della sospensione era a suo tempo stata resa pubblica.
La sospensione della certificazione non può protrarsi in generale per un periodo superiore a sei mesi.
9.3
Il mancato soddisfacimento, entro il termine prescritto, delle condizioni poste da Istituto Xxxxxxxx per la revoca della sospensione (riattivazione) della certificazione, di cui al punto 9.2, causa la revoca del Certificato di Conformità e relativa Licenza d’uso del MQ o la riduzione di esso nel caso di sospensione parziale.
L’Istituto, per motivi di particolare gravità e formalizzati per iscritto al Licenziatario tramite lettera raccomandata A.R., PEC, o altro mezzo equivalente, ha facoltà di annullare la certificazione (certificato di conformità) rilasciata e revocarla senza necessariamente procedere alla sospensione della stessa. Ciò può avvenire, ad esempio, quando:
(a) si verifichino circostanze, quali quelle citate in 9.1 per la sospensione, che siano giudicate da Istituto Xxxxxxxx particolarmen- te gravi;
(b) si presentano rilevanti non conformità del prodotto fabbricato/in fabbricazione e/o del FPC/SGQ rispetto alla documentazione tecnica sottoposta all’Istituto o rispetto ai requisiti normativi applicabili o rispetto alle prescrizioni del presente Regolamento o alle regole particolari di schema;
(c) le verifiche/prove/visite/esami di sorveglianza per il mantenimento della certificazione rivelano gravi e ripetitive carenze di natura sistematica;
(d) siano intervenute modifiche alle normative e/o ai requisiti applicabili al prodotto/FPC/SGQ e il Licenziatario non ritenga o non sia in grado di adeguarvisi e/o non ritenga o non possa adeguarsi alle nuove disposizioni impartite dall’Istituto (rif. capitolo 8);
(e) Istituto Xxxxxxxx modifica le regole del proprio schema certificativo e il Licenziatario si rifiuta di uniformarsi ai nuovi requisiti;
(f) Il Licenziatario è ripetutamente inadempiente in materia di corretta gestione dei reclami;
(g) il Licenziatario interrompe l’attività di fabbricazione e fornitura del prodotto certificato o interrompe l’attuazione del FPC/SGQ menzionati nel certificato di conformità per un periodo di tempo considerevole (in generale dell’ordine di 12 mesi);
(h) Il Licenziatario contravviene agli accordi stipulati con l’Istituto;
(i) per morosità persistente nei pagamenti dei servizi di ISTITUTO XXXXXXXX nei termini previsti dal contratto;
(j) Il Licenziatario usi o pubblicizzi ripetutamente in modo improprio il MQ e la certificazione ottenuta, in particolare abbia fatto un uso scorretto del MQ del prodotto o sulla dichiarazione di conformità del produttore e non ha preso successivamente i provvedimenti richiesti da Istituto Xxxxxxxx;
(k) nel caso di rilievi riguardanti aspetti relativi alla sicurezza del prodotto o la non rispondenza a regole cogenti applicabili;
(l) qualora il Licenziatario non accetti le nuove condizioni economiche stabilite da ISTITUTO XXXXXXXX in caso di modifica del contratto;
(m) su formale richiesta del Licenziatario (rinuncia alla certificazione - paragrafo 9.4), per alcuni, o tutti i prodotti, per i quali aveva ottenuto la certificazione. Nel caso di rinuncia parziale, l’Istituto riemetterà il certificato di conformità escludendo i prodotti oggetto della rinuncia stessa;
(a) per ogni altro serio motivo, a giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX.
L’avvenuta revoca del Certificato di Conformità e relativa Licenza d’uso del MQ è notificata tramite raccomandata A/R, posta certifi- cata PEC o altro mezzo equivalente al Licenziatario, escluso il caso di richiesta avanzata dal Licenziatario stesso.
Istituto Xxxxxxxx si riserva di rendere pubblica la revoca, ad esempio, inserendo l’informazione sul proprio sito internet, nonché comunicare il provvedimento di revoca a terzi che ne facciano richiesta.
Nella notifica di revoca sono riportate, se del caso, anche le azioni di salvaguardia, stabilite caso per caso, che il Licenziatario deve intraprendere per i prodotti già in magazzino od in commercio.
Il Licenziatario cui sia revocata la certificazione si impegna a non utilizzare più il certificato ed il relativo MQ ai fini previsti e deve:
- annotare sull’originale del certificato di conformità la scritta “Revocato” con relativa data;
- non utilizzare eventuali copie e riproduzioni del Certificato di conformità;
- cancellare dalla documentazione tecnica e pubblicitaria ogni riferimento alla certificazione revocata.
L’Organizzazione che dopo la revoca intenda nuovamente accedere alla certificazione, deve presentare una nuova domanda se- guendo l’intero iter.
9.4
Il Licenziatario può presentare a ISTITUTO XXXXXXXX, richiesta di rinuncia alla certificazione per alcuni o tutti i prodotti per i quali aveva ottenuto la certificazione a causa della cessazione della loro produzione o per altri motivi.
Nel caso di rinuncia parziale, ISTITUTO XXXXXXXX xxxxxxxxx i motivi addotti dal Licenziatario per la riduzione dello scopo del certi- ficato e riemette la certificazione escludendo i prodotti oggetto della rinuncia stessa, prescrivendo, se del caso, anche le eventuali azioni che il Licenziatario stesso deve intraprendere per i prodotti già fabbricati (ad esempio, azioni sui prodotti a magazzino o in commercio).
Nel caso di rinuncia estesa a tutti i prodotti sotto certificazione, vale quanto riportato al precedente paragrafo.
9.5
Durante il periodo di sospensione od in caso di revoca, l’Organizzazione non deve più apporre il MQ sui prodotti interessati. L’Organizzazione deve inoltre ottemperare agli altri eventuali provvedimenti stabiliti da ISTITUTO XXXXXXXX.
CAPITOLO 10- PUBBLICAZIONE DA PARTE ISTITUTO XXXXXXXX
10.1
ISTITUTO XXXXXXXX xxxxxx e tiene aggiornato un elenco delle Organizzazioni e delle relative tipologie di prodotti da loro fabbrica- ti che hanno ottenuto la certificazione di prodotto; tale elenco è pubblicato sul sito web di ISTITUTO XXXXXXXX.
Informazioni sulla validità del certificato sono riportate nel suddetto elenco. Tale elenco contiene:
− la ragione sociale dell’Organizzazione ed il suo indirizzo;
− elenco dei prodotti certificati e relativo documento normativo di riferimento;
− lo stato di validità del certificato;
− l’eventuale data di scadenza del certificato.
I dati di cui sopra sono anche forniti da ISTITUTO XXXXXXXX:
− all’Ente di accreditamento, in relazione allo stato e al tipo di accreditamento;
− ad altri terzi, comprese le amministrazioni pubbliche, che ne facciano richiesta;
CAPITOLO 11 - PUBBLICITÀ - USO DEL CERTIFICATO/MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO XXXXXXXX
11.1
Il Licenziatario ha la facoltà di rendere di pubblico dominio il fatto di avere ottenuto l’autorizzazione ad apporre sui prodotti il MQ ISTITUTO XXXXXXXX. Se desidera pubblicare solo una parte dei rapporti delle prove relative alla certificazione di un prodotto, deve ottenere l’autorizzazione scritta da parte di ISTITUTO XXXXXXXX.
11.2
La pubblicità deve essere veritiera e non deve poter dar luogo a dubbi o false interpretazioni sul tipo, la categoria, le caratteristiche e le prestazioni dei prodotti interessati. Deve inoltre essere redatta in modo da evitare malintesi tra prodotti marcati (rientranti nel campo di applicazione della certificazione di conformità del prodotto) e non marcati.
11.3
Analogamente devono essere approvate da ISTITUTO XXXXXXXX le istruzioni o le informazioni sull’uso che accompagnano il pro- dotto, qualora le stesse siano richieste dai documenti normativi applicabili e/o dai regolamenti di certificazione.
11.4
A seguito del rilascio del Certificato di Conformità, al Licenziatario è concessa l’autorizzazione a contraddistinguere i prodotti ogget- to della certificazione con il MQ ISTITUTO XXXXXXXX. Si precisa che per le certificazioni di prodotto sotto accreditamento Istituto
Xxxxxxxx non concede l’uso combinato del proprio Marchio con quello di ACCREDIA, ma unicamente l’uso del MQ ISTITUTO GIOR- DANO.
11.5
Salvo quando sia diversamente stabilito all’atto del rilascio del Certificato di Conformità, il MQ ISTITUTO XXXXXXXX viene inciso o stampato indelebilmente su ogni prodotto per il quale ne è stato autorizzato l’uso; qualora le dimensioni o la tipologia di prodotto lo richiedano potrà essere autorizzata l’apposizione del marchio sul più piccolo contenitore nel quale l’unità di prodotto è messa in commercio o l’utilizzo di speciali etichette.
Altre modalità di apposizione del MQ potranno essere prese in considerazione da ISTITUTO XXXXXXXX su proposta del Licenziata- rio.
11.6
La riproduzione del MQ può avere qualsiasi dimensione purché risulti chiaramente leggibile, a giudizio di ISTITUTO XXXXXXXX, e purché il marchio stesso sia riprodotto fedelmente all’originale (Allegato 1). La riproduzione del MQ può essere effettuata nelle se- guenti versioni e, ove previsto, in conformità a quanto specificato nelle apposite REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA:
1. versione a colori o bianco e nero (Figure (a) e (b) dell’Allegato 1) da utilizzarsi in caso di stampa serigrafica, litografica o tipo- grafica nei colori specificati in Allegato 1. Di norma il marchio deve essere stampato direttamente in colore sulla superficie del prodotto o del contenitore; tuttavia, nel caso in cui lo si ritenga necessario, ai fini di una migliore leggibilità, il marchio può es- sere stampato a colori o bianco e nero all’interno di un riquadro bianco (Figura (c) dell’Allegato 1);
2. versione filettata da utilizzarsi nel caso di incisione o punzonatura su materiali metallici, plastici rigidi o simili (Figura (d) dell’Allegato 1).
L’utilizzazione del MQ deve immediatamente cessare nel caso di scadenza, sospensione o revoca della certificazione; in tali casi l’Organizzazione deve provvedere all’eliminazione dello stesso da tutti i prodotti e documenti sui quali esso era stato apposto.
11.7
A fianco del Marchio deve essere sempre riportato il numero del Certificato di Conformità.
Inoltre, vicino al Marchio deve essere, di regola, riportata chiaramente, a cura del Licenziatario, l’indicazione dettagliata del docu- mento normativo (compresa la sua edizione), sulla base del quale è stato certificato il prodotto.
11.8
Il metodo di apposizione del MQ deve essere preventivamente esaminato da ISTITUTO XXXXXXXX.
11.9
ISTITUTO XXXXXXXX effettua un controllo sull’uso del MQ, esaminando siti web, documenti e cataloghi del Licenziatario, imballag- gi, involucri e gli stessi prodotti, sia che si trovino nello stabilimento di produzione o che siano stati immessi sul mercato. ISTITUTO XXXXXXXX provvede a controllare anche la pubblicità fatta dal Licenziatario.
11.10
Nell’utilizzazione del Certificato e del MQ ISTITUTO XXXXXXXX, il Licenziatario deve evitare che la certificazione possa intendersi estesa a prodotti non rientranti tra quelli coperti dalla certificazione rilasciata da ISTITUTO XXXXXXXX.
11.11
Si applica quanto riportato nelle CGC ed inoltre, nel caso di uso del Certificato o del MQ non conforme a quanto indicato nei punti precedenti o nel caso di loro uso illecito, è facoltà di ISTITUTO XXXXXXXX risolvere immediatamente il contratto e l’Organizzazione è tenuta a corrispondere una penale pari a cinque volte il corrispettivo della prima certificazione, fatto salvo il risarcimento del maggior danno ed il ricorso ad opportune azioni legali.
CAPITOLO 12 - Reclami, ricorsi, e contenziosi
Trovano applicazione le disposizioni contenute nelle CGC “Condizioni Generali di Contratto per la Certificazione” nell’edizione in vi- gore.
CERTIFICAZIONE PRODOTTO E MARCHIO DI QUALITÀ | REG-CP | pag. 17/26 | ||
Rev. 10 24/09/2019 | ||||
CAPITOLO 13 - RISERVATEZZA E PRIVACY Istituto Xxxxxxxx assicura che tutte le informazioni acquisite nel corso dell’attività certificativa sono trattate in maniera strettamen- te riservata, fanno eccezione e si ritengono già autorizzate le eventuali informazioni fornite agli Enti di Accreditamento nel corso delle loro regolari attività di verifica per l’Accreditamento. Per quanto non sopra specificato, trovano applicazione le disposizioni contenute nelle CGC “Condizioni Generali di Contratto per la Certificazione” nell’edizione in vigore. Si applica quanto riportato nelle CGC, ed inoltre il Licenziatario è e rimane, in ogni caso, l’unico responsabile, sia nei confronti dei suoi clienti sia nei confronti dei consumatori e/o dei terzi, per tutto quanto attiene all’espletamento della sua attività, ed alla produ- zione, immissione in commercio e successivo utilizzo e smaltimento dei prodotti forniti ed alla rispondenza di tali prodotti a tutte le disposizioni normative, di legge e/o regolamentari comunque applicabili. In tale contesto il rilascio ed il mantenimento della certificazione di prodotto non può mai costituire e comunque interpretarsi quale attestato o riconoscimento, da parte ISTITUTO XXXXXXXX, del rispetto di tale normativa da parte del Licenziatario. CAPITOLO 15. CONDIZIONI CONTRATTUALI Per quanto non espressamente riportato nel presente regolamento si applicano le condizioni contrattuali contenute nel documento di Istituto Xxxxxxxx “Condizioni Generali di Contratto per la Certificazione” (CGC) nell’edizione in vigore. 16.1 Nel caso in cui l’intestatario di un Certificato di prodotto, emesso da Istituto Xxxxxxxx, autorizzi la commercializzazione di un pro- dotto oggetto di certificazione e l’utilizzo del relativo certificato, a favore di un’altra organizzazione (di seguito per comodità identi- ficato con il termine “Rivenditore”), si procede con le seguenti modalità. Tali modalità riportate nel seguito integrano i criteri del presente regolamento per il rilascio di Certificato di prodotto a rivenditori di prodotti certificati da parte di Istituto Xxxxxxxx. 16.2 La domanda di certificazione deve essere sottoscritta dal “Rivenditore”. Documentazione da fornire Il “Rivenditore” deve fornire a Istituto Xxxxxxxx la seguente documentazione: ▪ Certificato di iscrizione rilasciato dalla C.C.I.A.A. di competenza con data non antecedente i 6 mesi (in alternativa Autocertifica- zione, con atto notorio, della ragione sociale e degli indirizzi della sede legale e delle eventuali unità produttive, in alternativa estratto/copia di quanto compare nel sito xxx.xxxxxxxxxxx.xx) o equivalente; ▪ bozza della dichiarazione di conformità; ▪ dichiarazione di identità debitamente compilata, timbrata e firmata dal “Rivenditore” contenente i seguenti impegni: - a non apportare nessuna modifica al prodotto; - a gestire i reclami ricevuti sul prodotto e a darne pronta comunicazione al fabbricante titolare del Certificato di prodotto “Origine”; - a fornire corrispondenza tra i nomi commerciali definiti dal fabbricante e quelli definiti dal rivenditore; - e la seguente dichiarazione “Si dichiara che fra le ditte/società è esistente e vigente alla data della presente dichiarazione un contratto di collaborazione commerciale con vincoli reciproci e con durata a tutto il . Qualsiasi modifica di detto contratto, così come la risoluzione, revoca o disdetta dovrà essere comunicata a Istituto Xxxxxxxx.” ▪ copia degli eventuali documenti tecnici di accompagnamento per i prodotti commercializzati intestati al Rivenditore; ▪ eventuale codifica del sito produttivo da inserire nel Certificato di Prodotto; ▪ Dichiarazione intestatario del Certificato di Prodotto “Origine” debitamente compilata, timbrata e firmata che contenga alme- no le seguenti informazioni: - autorizzazione data al rivenditore a commercializzare con il proprio nome o marchio commerciale il prodotto oggetto di Certificato di prodotto “Origine” n. xxxx del xx/xx/xxxx; - corrispondenza tra i nomi commerciali definiti dal fabbricante e quelli definiti dal rivenditore; - impegno del fabbricante a comunicare al “Rivenditore”: |
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a) eventuali modifiche del Certificato di prodotto “Origine” o alla sua validità;
b) eventuali modifiche apportate al prodotto e/o alle disposizioni interne applicate per mantenere la conformità del prodotto;
c) alla gestione di eventuali prodotti non conformi commercializzate dal rivenditore;
- e la seguente dichiarazione “Si dichiara che fra le ditte/società è esistente e vigente alla data della presente dichiarazione un contratto di collaborazione commerciale con vincoli reciproci e con durata a tutto il . Qualsiasi modifica di detto contratto, così come la risoluzione, revoca o disdetta dovrà essere comunicata a Istituto Xxxxxxxx.”
16.3
È ammesso, a giudizio di Istituto, non eseguire la visita ispettiva presso il rivenditore salvo che alcune attività possano influire sulle caratteristiche certificate (es magazzino, tracciabilità, gestione NC, ecc.) oppure che non ci siano informazioni/evidenze sufficienti a supporto.
A buon esito della verifica della documentazione sopra elencata (x.xx 16.2), della documentazione dell’eventuale visita ispettiva e della gestione e positiva chiusura degli eventuali rilievi, la funzione competente dell’Istituto predispone la pratica completa di tutta la documentazione e la presenta al pertinente Comitato Tecnico per la verifica ai fini della decisione di certificazione.
A buon esito delle verifiche e approvazione della relativa proposta di certificazione (positiva decisione del CT), l’Istituto emette il certificato di conformità e lo rende disponibile nell’area riservata al download dei documenti / invia al rivenditore con apposita co- municazione.
16.4
La validità del Certificato del “Rivenditore” è subordinato alla validità del Certificato di prodotto “Origine” intestato al fabbricante che realizza il prodotto.
16.5
Il Certificato di prodotto che verrà emesso per i modelli commercializzati dal rivenditore:
▪ riporterà nella 1° riga della sezione “Documenti tecnici di riferimento” il riferimento del Certificato di prodotto “originario” del fabbricante e/o la documentazione tecnica di supporto del certificato di prodotto “Origine” ovvero dossier tecnico identificato con specifico numero di commessa.
Allegato 1 FAC-SIMILE DEL MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO XXXXXXXX
Figura (a)
Figura (b)
Figura (c)
Figura (d)
Codificazione cromatica:
BLU ISTITUTO XXXXXXXX
XXXXXX E NERO
PANTONE 288
CMYK: C.100% - M.60% - Y.0% - K.30% RGB: R.0 - G.50 - B.96
100% nero
Allegato 2 FAC-SIMILE DA UTILIZZARE PER LA RICHIESTA DI CERTIFICAZIONE
SPEDIRE LA RICHIESTA A:
fax: 0000 000000 e/o email: xxx@xxxxxxxx.xx
RICHIESTA DI RILASCIO DEL CERTIFICATO DI CONFORMITÀ E DEL DIRITTO D’USO DEL MARCHIO
DI QUALITÀ PRESENTATA A ISTITUTO XXXXXXXX
ORGANIZZAZIONE(nel caso di più stabilimenti produttivi allegarne la lista)
Ragione Sociale:
Indirizzo sede legale:
Persona riferimento:
Telefono:
Email:
Partita IVA
Banca di appoggio:
Eventuale sede amministrativa diversa da sede legale:
Città CAP: Prov: Eventuale consulente:
Fax :
PEC(posta elettronica certificata)
C.F.: SDI:
IBAN:
SITO PRODUTTIVO (Se diverso da sopra)
Denominazione:
Indirizzo:
Persona Riferimento: Telefono:
Email:
Via:
n. Città:
Fax:
Sito web:
CAP:
Prov.:
Sistema di Qualità aziendale ISO 9001 certificato: NO □ SI □ - Nome Organismo di Certificazione:
Tipo di prodotto Denominazione commerciale
Documenti normativi di riferimento / Regole particolari di schema
L’organizzazione con la sottoscrizione della presente domanda si impegna ad accettarla come contratto e si impegna altresì a:
a) attenersi, riconoscere carattere contrattuale ed approvare il Regolamento per il rilascio della Certificazione di Prodotto e del Marchio Qualità REG-CP e alle regole particolari di schema … … … ”… ” , nonché alle Condizioni Generali di Contratto per la Certificazione” (CGC), nelle
ultime revisioni vigenti (disponibili su xxx.xxxxxxxx.xx o inviati su richiesta dell’Organizzazione) e le condizioni di vendita allegate alla presen- te offerta;
b) collaborare con Istituto Xxxxxxxx X.x.X. e dare la necessaria assistenza ai tecnici dell’Istituto Xxxxxxxx nelle fasi di verifica previste ai fini della certificazione;
c) approvare le condizioni contenute nell’offerta ISTITUTO XXXXXXXX X.x.X. n° ………….del , la quale costituisce parte integrante della pre-
sente domanda, e corrispondere allo stesso i diritti relativi all’attività di certificazione, con il rimborso delle spese sostenute a tale scopo, anche nel caso in cui l’attività di valutazione della conformità non si concluda con il rilascio degli atti di certificazione previsti;
d) corrispondere pertanto allo stesso i diritti relativi all’attività di testing e relativi oneri, con il rimborso delle spese sostenute a tale scopo, anche nel caso in cui l’attività non si concluda con l’emissione dei rapporti di prova/calcoli;
e) non fare uso improprio o ingannevole della certificazione conseguita o tale da recare discredito a Istituto Xxxxxxxx S.p.A.;
Con la firma verranno accettate tutte le condizioni di vendita allegate all’offerta
Data: ............................. Xxxxxx e firma (Legale rappresentante o procuratore) per accettazione…………………………
Le parti, previa rilettura, dichiarano di approvare specificatamente, ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 1341 e 1342 c.c. italiano, le clausole di cui ai punti b), c), d), e) del presente contratto, le clausole “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; delle “Condizioni Generali di Contratto per la certificazione” (CGC) , i punti .“_.”, “_”.; “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; “_.”, “_”.; del “Regolamento per il rilascio della certificazione di prodotto e del marchio di qualità” (REG-CP) e i punti “_.”, “_”.; delle regole particolari di schema … … … ” ”.
Timbro e firma (Legale rappresentante o procuratore) per accettazione…………………………
Con la sottoscrizione della presente acconsento al trattamento dei dati, nel rispetto del Decreto Legislativo n° 196/2003 e del Regolamento Europeo 679/2016, come previsto dall’art. “_” delle condizioni di vendita allegate.
Timbro e firma (Legale rappresentante o procuratore) per accettazione………………………………………
Allegato 3 FAC-SIMILE DEL CERTIFICATO DI CONFORMITÀ E RELATIVA LICENZA D’USO DEL MARCHIO DI QUALITÀ ISTITUTO XXXXXXXX
(Informativo)
Allegato 4 - RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA CONDUZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CERTIFICAZIONE DI PRO- DOTTO
1 Riferimenti normativi generali
• UNI XXX XX XXX/XXX00000:0000 “Valutazione della conformità: requisiti per Organismi che certificano prodotti, processi e servizi”;
• UNI CEI EN ISO/IEC 17067:2013 “Valutazione della conformità - Elementi fondamentali della certificazione di prodotto e linee guida per gli schemi di certificazione di prodotto”
• UNI CEI ISO/IEC TR 17026:2016/EC1:2016 “Valutazione della conformità - Esempio di uno schema di certificazione per prodotti tangibili” (Il rapporto tecnico fornisce un esempio di uno schema di certificazione di prodotto di tipo 5 per prodotti tangibili come descritto nella ISO/IEC 17067)
Altre norme di interesse, in relazione ad attività specifiche comprese nella certificazione di prodotto (prove, ispezioni, valuta- zione di sistemi di gestione per la qualità), sono:
• UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018 "Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura";
• UNI EN ISO 19011:2018 “Linea guida per gli audit di sistemi di gestione per la qualità e/o digestione ambientale”;
• UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 "Valutazione della conformità - Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni";
• UNI CEI EN ISO/IEC 17021-1:2015 “Valutazione della conformità - Requisiti per gli organismi che forniscono audit e certifi- cazione di sistemi di gestione - Parte 1: Requisiti”.
È inoltre rilevante la norma:
• UNI CEI EN ISO/IEC 17011:2018 "Valutazione della conformità - Requisiti generali per gli organismi di accreditamento che accreditano organismi di valutazione della conformità".
Tali norme forniscono indicazioni generali per le attività di certificazione di prodotto, soprattutto dal punto di vista organizzati- vo e gestionale, lasciando pressoché scoperti gli aspetti più propriamente tecnici (ancorché di carattere sistemico).
Tali aspetti, che sono essenziali per l’efficacia della certificazione, dovrebbero formare oggetto delle cosiddette norme di "sup- porto" o di specifici documenti settoriali e sono già, parzialmente, trattati in alcune guide ISO/IEC ed in vari documenti applica- tivi (es. Guide EA/IAF/ILAC e IAF Mandatory documents).
2 Riferimenti normativi specifici
Si tratta delle norme o documenti equivalenti che definiscono le caratteristiche costruttive e prestazionali dei prodotti oggetto di certificazione (requisiti), nonché i metodi di prova e misura per la verifica della conformità a suddetti requisiti (ove applicabile). Co- me tali, sono caratteristiche di ciascun campo disciplinare e settore tecnologico ed economico.
In mancanza di veri e propri riferimenti normativi, l’Organismo di certificazione può elaborare requisiti propri; ciò richiede, tuttavia, il consenso di tutte le parti interessate ed implica la validazione delle scelte effettuate; ciò rappresenta certamente un ostacolo alla creazione di nuovi schemi di certificazione e si traduce, di fatto, in una limitata diffusione della cultura e della prassi della certifica- zione di prodotto nei settori scarsamente normati.
Allegato 5 - CONTENUTI MINIMI DELLE REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA
Secondo applicabilità in relazione ai documenti normativi di riferimento, le REGOLE PARTICOLARI DI SCHEMA Devono illustrare i seguenti contenuti minimi.
1 - Identificazione del(i) prodotto(i)
- Tipologia, famiglia, caratteristiche e destinazione d’uso
2 - Requisiti per il rilascio della Licenza
- Prove iniziali di tipo (tipo di prove, numero, modalità, criteri di accettazione, campionamento)
- Verifiche sul sistema di gestione per la qualità “SGQ” / sistema di controllo della produzione in fabbrica “FPC” (requisiti, riferimenti normativi, eventuali requisiti supplementari)
3 - Requisiti del Controllo sulla produzione da parte del Licenziatario
- Requisiti, Prove e controlli sui prodotti nei processi di progettazione, approvvigionamento, realizzazione e controlli fi- nali (tipo di prove e controlli, numero, modalità, criteri di accettazione, campionamento)
4 - Requisiti per il mantenimento della licenza
- Verifiche periodiche sul SGQ / FPC (modalità e tempi)
- Prove periodiche/saltuarie di mantenimento (tipo di prove, numero, modalità, criteri di accettazione, campionamento)
5 - Dichiarazione di conformità del Licenziatario (DdC)
- Facsimile della “DdC”
- Disposizioni relative al “Registro delle DdC.
6 - Requisiti relativi al rinnovo della Licenza (ove applicabile)
- Verifiche sul prodotto (tipo di verifiche, numero, modalità, criteri di accettazione, campionamento)
- Verifiche sul SGQ/FPC.
Allegato 6 - DEFINIZIONE, CLASSIFICAZIONE E GESTIONE DEI RILIEVI
6.1 DEFINIZIONI
NON CONFORMITÀ MAGGIORI
Sono considerate non-conformità maggiori, a titolo di esempio e non esaustivo:
- la totale assenza di considerazione di uno o più requisiti delle norme/documenti normativi di riferimento;
- la mancata conformità dei risultati delle prove/verifiche/accertamenti ai criteri stabiliti dalle norme/documenti norma- tivi di riferimento;
- qualsiasi inosservanza o situazione che potrebbe provocare la messa sul mercato/consegna di un prodotto non con- forme o non rispondente alle norme/normative/leggi per esso vigenti o che potrebbe determinare il mancato o ridotto utilizzo del prodotto per lo scopo cui è destinato;
- il mancato rispetto di uno o più requisiti del presente Regolamento e/o delle regole particolari di schema;
- una inosservanza o una situazione che, in base al giudizio e all’esperienza del Gruppo di audit (GVI), potrebbe causare carenze nel prodotto o nel FPC/SGQ e/o ridurre materialmente la capacità del FPC/SGQ di assicurare prodotti conformi o processi controllati o causare la messa sul mercato/consegna di un prodotto non conforme;
- variazioni del prodotto/SGQ/FPC, delle linee di produzione, delle procedure di costruzione, dei materiali, dei compo- nenti, delle sotto unità di prodotti certificati non autorizzate da Istituto Xxxxxxxx;
- un certo numero di non conformità minori associato al medesimo requisito o aspetto potrebbero dar prova di una cri- ticità sistemica e dunque costituire una non conformità maggiore.
NON CONFORMITÀ MINORI
Sono considerate non conformità minori, a titolo di esempio e non esaustivo:
- non conformità/situazione che, in base al giudizio e all’esperienza del GVI, non causa carenze sul “prodotto” tali da non assicurarne la conformità o, non causa la messa sul mercato/consegna di un prodotto non conforme.
- non conformità/situazione che, in base al giudizio e all’esperienza del GVI, non causa significative carenze sul FPC/SGQ o sul sistema di controllo della qualità della linea di produzione tali da ridurre la sua capacità di assicurare prodotti con- formi o processi controllati o causare la messa sul mercato/consegna di un prodotto non conforme.
- La parziale assenza di un elemento del FPC/SGQ a fronte della norma/normativa di riferimento applicabili (mancanza di applicazione e/o documentazione) che, sulla base di evidenze oggettive disponibili non influisce sulla conformità del prodotto/produzione.
- Il mancato soddisfacimento di un requisito del cliente (implicito o contrattuale) che, sulla base di evidenze oggettive di- sponibili, influisce in modo non significativo sulla conformità del prodotto.
- La mancata documentazione di un elemento del FPC/SGQ, a fronte della norma/normativa di riferimento, che viene comunque attuato.
- La presenza di errori occasionali.
OSSERVAZIONI
Sono considerate osservazioni quanto non rientrante nelle definizioni di non conformità, e che costituisce un possibile mi- glioramento dell’efficacia del SGQ/FPC o del prodotto e che non ha diretta attinenza con le prescrizioni delle nor- me/normative di riferimento applicabili al prodotto/sistema qualità/FPC. Ad esempio:
- Ove non sia necessaria una rapida gestione dello scostamento rilevato;
- Rilievi che, se non gestiti, potrebbero evolvere verso una non conformità;
- Lievi discrepanze del sistema qualità rispetto alle normali prassi, senza il riscontro di evidenze negative;
- Nel caso manchi uno dei tre punti fondamentali su cui si reggono le non conformità:
o Requisito specificato
o Scostamento o mancanza di applicazione del requisito
o Evidenza oggettiva.
6.2 GESTIONE DEI RILIEVI
L’organizzazione ha la responsabilità di definire e notificare a ISTITUTO XXXXXXXX i trattamenti (correzioni) delle non con- formità e le azioni correttive/preventive che intende intraprendere e la relativa pianificazione per approvazione, sul modulo applicabile, e di attuarle entro i termini stabiliti in funzione della classe della specifica non conformità nel rispetto dei criteri riportati nella seguente tabella.
Le Tempistiche di notifica e chiusura delle correzioni e/o delle AC/AP accettate e delle Osservazioni, le eventuali verifiche di attuazione ed efficacia, e le relative registrazioni, seguono il seguente schema applicativo:
TIPO VISITA (AUDIT) | DEFINIZIONE E NOTIFICA PROPOSTA ENTRO (1) | ATTUAZIONE E CHIUSURA 1 ENTRO ( ) | VERIFICA ATTUAZIONE ED EFFICACIA TRAMITE | REGISTRAZIONI | |
NC MAGGIORI o MINORI | Ogni Tipo | 2 Settimane | 3 Mesi | Audit Supplementare entro 3 mesi (1) e/o Esame di Evidenze Documentali entro 3 mesi (1) e Verifiche nel successivo audit di sorveglianza (2) | Moduli applicabili |
OSSERVAZIO- NI (3) | Ogni Tipo | NO | NO | Successivo Audit di Sorveglianza (2) | Moduli applicabili |
Note:
(1) L’RGVI, nel rispetto delle indicazioni della tabella, definisce e formalizza le tempistiche, in funzione della specifica situazione rilevata e dell’influenza che probabilmente/verosimilmente la non conformità può avere sul prodotto e sull’efficacia dell’FPC/SGQ e sulla capacità dello stesso di assicurare prodotti conformi alle prescrizioni/requisiti applicabili.
(2) La periodicità ed estensione delle sorveglianze è stabilita/confermata con la decisione del Comitato Tecnico (Funzione deliberante) per l’emissione del certificato e comunicata/confermata all’Organizzazione contestualmente alla trasmissione del certificato. La periodicità e
l’estensione degli audit di sorveglianza possono essere modificati da ISTITUTO XXXXXXXX sulla base degli esiti delle valutazioni eseguite, tali modifiche, approvate/decise dal Comitato Tecnico (Funzione deliberante), sono comunicate all’Organizzazione. Il Comitato Tecnico (Funzione deliberante) decide anche gli audit supplementari e/o la richiesta di esaminare evidenze documentali.
(3) L’RGVI raccomanda all’Organizzazione un’attenta analisi delle osservazioni presentate al fine di prevenire l’insorgere di non conformità e/o di
migliorare l’attuale SGQ/FPC/processo/prodotto. Per i rilievi classificati come “Osservazioni” l’Organizzazione non è obbligata a definire ed attuare eventuali trattamenti (correzioni) e/o azioni correttive. Istituto Xxxxxxxx si limita a verificare nel successivo audit di sorveglianza se, e come, l’Organizzazione ha preso in carico tali osservazioni.