Accordo di programma
Accordo di programma
per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari
previsti dal piano di zona
ai sensi
• dell’art. 19 della legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”
• dell’art. 18 della legge regionale 3/2008, “Governo della rete degli interventi e dei servizi
alla persona in ambito sociale e sociosanitario”.
tra
le amministrazioni comunali di:
− Busto Garolfo, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxx
− Canegrate, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxxx
− Cerro Maggiore, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxx
− Dairago, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxx
− Legnano, rappresentata dal commissario prefettizio Xxxxxxxxx Xxxxxxx
− Nerviano, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx
− Parabiago, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
− Rescaldina, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxx Xxxx
− San Giorgio su Legnano, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
− Xxx Xxxxxxx Xxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx
− Villa Cortese, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
− Arconate, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
− Buscate, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxxxxx
− Xxxxxxx Xxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxx
− Xxxxxxx Xxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
− Cuggiono, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx
− Inveruno, rappresentata dal sindaco Xxxx Xxxxxxxxxx
− Magnago, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxx
− Nosate, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxx
− Xxxxxxxxxxx Xxx Xxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx
− Turbigo, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
− Xxxxxxxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx che compongono l’ambito distrettuale dell’Alto Milanese;
− L’Azienda Sociale del Legnanese So.Le rappresentata dal legale rappresentante Xxxxxx Xxxxxxx
− L’Azienda Sociale di Castano Primo rappresentata dal legale rappresentante Xxxxxx Xxxxx
− L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) OVEST MILANESE, rappresentata dal Direttore Generale, Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
− l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, Xxxxxx Xxxxxxxxxxx
cui potranno aderire tutti i soggetti di cui all’art. 18 c. 7 L.R. 3/2008.
Premesse Dato atto che
• la legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” stabilisce che
o i comuni associati (negli ambiti distrettuali ora individuati secondo le modalità previste dalla legge regionale n. 23/15) …, lettera a), a tutela dei diritti della popolazione, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali (ora Agenzie di Tutela della Salute, in attuazione della legge regionale n. 23/15), provvedono, nell'ambito delle risorse disponibili, ai sensi dell'articolo 4, per gli interventi sociali e socio-sanitari, secondo le indicazioni del piano regionale di cui all'articolo 18, comma 6, a definire il piano di zona;
o il piano di zona è, di norma, adottato attraverso accordo di programma ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni;
o all'accordo di programma, per assicurare l'adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie, partecipano i soggetti pubblici di cui al comma 1dell’art. 19 della legge n. 328/00, nonché i soggetti di cui all'articolo 1, comma 4, e all'articolo 10 della stessa legge n. 328/00, che attraverso l'accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano;
• la legge regionale 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito social”, così come modificata dalla l.r. 11 agosto 2015, n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33, che:
o all’articolo 11, comma 1, lettera a) attribuisce alla Regione la funzione di indirizzo per la programmazione delle unità di offerta sociali;
o all’articolo 13, comma 1, lettera a) attribuisce ai Comuni singoli e associati e alle Comunità montane, ove delegate, la funzione di programmare, progettare e realizzare la rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi e conformemente agli obiettivi stabiliti dalla Regione, anche promuovendo la partecipazione dei soggetti di cui all’articolo 3 della stessa legge;
o all’articolo 18
▪ individua il Piano di Zona quale strumento di programmazione in ambito locale della rete d’offerta sociale, nel quale sono definiti le modalità di accesso alla rete, gli obiettivi e le priorità di intervento, gli strumenti e le risorse necessarie alla loro realizzazione;
▪ definisce le modalità di approvazione, di attuazione, la durata e l’ambito
territoriale di riferimento del Piano di Zona;
• la legge regionale 11 agosto 2015 n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)”:
o all’art 1 afferma che
▪ il sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato lombardo, di seguito denominato sistema sociosanitario lombardo (SSL), promuove e tutela la salute ed è costituito dall’insieme di funzioni, risorse, servizi, attività,
professionisti e prestazioni che garantiscono l’offerta sanitaria e socio- sanitaria della Regione e la sua integrazione con quella sociale di competenza delle autonomie locali;
▪ la presente legge favorisce, inoltre, per quanto di competenza e nell’ambito del SSL, l’integrazione del SSR con i servizi sociali di competenza delle autonomie locali;
o all’art. 2 prevede che la programmazione, la gestione e l’organizzazione del SSR sono attuate, nell’ambito del SSL, con la gradualità e nei limiti delle risorse economiche disponibili e si conformano ai seguenti principi, tra cui:
▪ promozione delle forme di integrazione operativa e gestionale tra i soggetti erogatori dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali del SSL e attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale nell’individuazione delle soluzioni gestionali dei servizi a livello territoriale;
o all’art 6 rimarca che le ATS garantiscono l’integrazione di tali prestazioni con quelle
sociali di competenza delle autonomie locali;
o all’art. 7 evidenzia che le ASST favoriscono l’integrazione delle funzioni sanitarie e sociosanitarie con le funzioni sociali di competenza delle autonomie locali;
o all’art. 9 prevede che il SSL attiva modalità organizzative innovative di presa in carico in grado di integrare, anche facendo uso delle più aggiornate tecnologie e pratiche metodologiche, in particolare di telemedicina, le modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di cronicità e fragilità, per garantire la continuità nell’accesso alla rete dei servizi e l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali;
o in più articoli indica la necessità dell’integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza delle autonomie locali nell’ambito del SSL, favorendo la realizzazione di reti sussidiarie di supporto che intervengono in presenza di fragilità sanitarie, sociali e socioeconomiche; le reti sono finalizzate a tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, anche in presenza di problematiche assistenziali derivanti da non autosufficienza e da patologie cronico- degenerative.
• Dato atto che nel Consiglio di rappresentanza dei Sindaci del 28/09/2016, in conformità con quanto previsto dalla l.r. 23/2015 è stata presentata la nuova organizzazione degli Ambiti distrettuali, che prevede l’accorpamento dell’Ambito di Legnano e di Castano Primo e su cui i Sindaci hanno espresso consenso coerentemente con il disegno della Città Metropolitana;
• Richiamata l’Assemblea dei Sindaci di Ambito distrettuale del 26 giugno 2018 in cui i sindaci hanno deciso di avviare il percorso di programmazione zonale condiviso, procedendo anche alla nomina del Presidente e del Vice Presidente dell’Assemblea;
Richiamati
• il DPCM 14.2.2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio- sanitarie” finalizzato alla definizione di tali prestazioni e alla attribuzione degli oneri conseguenti al FSN o agli Enti Locali;
• il DPCM 29.11.2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza” - le successive modifiche e integrazioni - e il DPCM 12.01.2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” , per le parti in vigore o che entreranno in vigore con successivi provvedimenti ;
• Le “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020” di cui alla DGR n. 7631/2018”;
Convenuto che
nell’ambito del processo di programmazione del welfare locale dell’Ambito distrettuale del Legnanese Castanese, il presente documento recepisce le indicazioni di ricomposizione delle politiche di welfare e i Comuni dell’Ambito e l’ATS della Città Metropolitana di Milano concordano di sottoscrivere l’Accordo per la realizzazione del Piano di Zona articolato secondo gli obiettivi e gli impegni specifici indicati
Visti:
- il verbale della Cabina di regia del 12 dicembre 2018;
- il verbale dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale dell’Alto Milanese del 18/11/2019 in cui è stato approvato il Piano di Zona per il Biennio 2019 – 2020 Allegato 1 al presente Accordo di Programma come sua parte integrante e sostanziale;
TUTTO CIO’ PREMESSO
che costituisce parte integrante del presente Accordo di Programma in quanto condizioni preliminari ed essenziali per l’assunzione di reciproci impegni per l’attuazione del Piano di Zona 2018-2020;
si conviene e si sottoscrive il seguente Accordo di Programma
Art 1 – Oggetto
Il presente accordo di programma, che rappresenta l’atto con cui i diversi attori adottano il Piano di Zona per il biennio 2019-2020 (allegato al presente accordo quale parte integrante e sostanziale), ha per oggetto la definizione dei reciproci rapporti fra i soggetti Istituzionali coinvolti nell’attuazione dei servizi e degli interventi previsti nel Piano di Zona.
Art. 2 – Finalità ed obiettivi
Il presente Accordo di Programma intende dare concreta attuazione al processo di programmazione e progettazione locale dei Piani di Zona, nell’ottica del rafforzamento degli elementi volti a realizzare l’integrazione intesa come la capacità delle diverse reti di lavorare in una logica sinergica, costruendo filiere di servizi e di interventi coerenti e capaci di promuovere un modello di welfare che sostenga le persone fragili, affiancando sia loro che, ove presenti, i rispettivi nuclei famigliari, in modo integrato e con continuità attraverso una maggiore territorializzazione del welfare quale nuovo modello di governance atto ad avvicinare i servizi ai cittadini.
La programmazione del biennio 2019-2020, come previsto dalle “Linee di indirizzo”, ha, infatti, come priorità la realizzazione di servizi e di interventi di welfare locale in forma partecipata e integrata, facendo leva su risposte prossime, adeguate, personalizzate e innovative rispetto alle domande del territorio. In particolare emerge la necessità di un rafforzamento della presa in carico integrata, valorizzando la rete sociale esistente e coordinando gli interventi e le azioni attraverso un dialogo costante con gli attori che animano il welfare locale, proseguendo nel percorso di ricomposizione delle conoscenze, delle risorse e dei servizi già avviato durante la precedente triennalità.
L’obiettivo prioritario è costituito dalla necessità non solo di allineare gli interventi di presa in carico ma anche da scelte di progettazione nel medio e lungo termine, che favoriscano la convergenza di
tempistiche, modalità e contenuti degli obiettivi zonali. Ne deriva l’esigenza di promuovere un sistema di welfare in grado di affiancarsi e sostenere le persone fragili che necessitano interventi anche di carattere sociale continuativi nel tempo, al fine di evitare lo scivolamento in condizioni di esclusione sociale o rimediare a condizioni di vulnerabilità socio-economica, per i quali diventa fondamentale superare la frammentazione degli interventi e delle risorse.
La programmazione delle politiche sociali locali per questo nuovo triennio ha inizio e prosegue attraverso una profonda conoscenza del bisogno del territorio per costruire risposte adeguate e innovative, al fine di portare un beneficio reale ai cittadini. Il bisogno sociale emergente è infatti sempre più articolato, comprendendo situazioni di vulnerabilità socio-economica e povertà sociale radicate, che rispetto al passato interessano anche fasce nuove di popolazione, quali i giovani e i lavoratori. Infine, altra finalità della programmazione di zona è costituita dalla integrazione delle politiche sociali prodotte con le politiche regionali e nazionali.
La finalità e gli obiettivi di tali impegni sono costituiti dalla ricomposizione tra le diverse istituzioni e tra le azioni svolte dagli attori che operano nel welfare locale, impostando un modello di politiche sociali fondate sull’innovazione, e sull’integrazione delle diverse componenti del sistema di welfare. In particolare le azioni dell’integrazione sociale con quella sociosanitaria saranno descritte in uno specifico documento, condiviso in Cabina di Regia, come meglio specificato all’art. 7.
Art. 3 – Ente Capofila
I Comuni sottoscrittori del presente accordo individuano il COMUNE DI MAGNAGO quale Ente Capofila responsabile dell’attuazione del presente Accordo che adotta il Piano Sociale di Zona, così come deliberato dall’Assemblea dei sindaci di ambito distrettuale.
L’Ente Capofila opera vincolato nell’esecutività al mandato dell’Assemblea dei sindaci di ambito
distrettuale.
Al Comune capofila è rimesso il compito di recepire e trasmettere i contenuti e gli indirizzi della programmazione elaborati dall’Assemblea dei Sindaci di Ambito distrettuale, assicurando che essi vengano tradotti in un Piano Zonale coerente con le indicazioni e fedele agli obiettivi.
L’Ente capofila svolge la funzione di coordinamento della attuazione del Piano di Zona ed è garante del corretto riparto delle risorse complessive così come definito nell’assemblea dei sindaci di ambito distrettuale in base ai finanziamenti disponibili, che verranno introitati dall’Azienda Sociale del Legnanese So.Le. in virtù del protocollo d’intesa deliberato dall’Assemblea dei Sindaci di Ambito Distrettuale del 18/11/2019 e dalla stessa azienda trasferiti ai soggetti aventi titolo. Svolge inoltre una funzione di indirizzo e di orientamento delle scelte gestionali per assicurare efficacia e omogeneità della loro realizzazione concreta.
Art 4 – Ente gestore dei servizi finanziari
Per rendere più efficiente la gestione operativa e per sgravare l’ente capofila dagli oneri e dai vincoli collegati alla gestione finanziaria, come meglio precisato all’art 11 le parti convengono che l’Azienda Sociale del Legnanese So.Le. sia individuata quale unico ente gestore delle risorse finanziarie erogate all’Ambito territoriale. La gestione di dette risorse verrà effettuata dall’Azienda incaricata nello stretto rispetto dei vincoli e dalle indicazioni stabilite dalla programmazione zonale e dall’Ente capofila.
Art. 5 – Il Responsabile dell’Ufficio di Piano e l’Ufficio di Piano
L’Ufficio di Piano è ai sensi dell’art. 18, comma 10, della L.R. 3/2008, la struttura tecnico- amministrativa a cui è affidato il coordinamento degli interventi e l’istruttoria degli atti di esecuzione del Piano.
Il Responsabile dell’Ufficio di Piano è individuato all’interno della struttura organizzativa del Comune capofila e ha la funzione di trasmettere gli impulsi e gli orientamenti dell’Assemblea dei sindaci di Ambito distrettuale al sistema locale dei servizi e di far attuare le politiche sociali descritte nel Piano di Zona.
In tale funzione è coadiuvato dall’ufficio di piano, organo tecnico di supporto, che agisce allo scopo
di attuare le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano di Zona.
L’Ufficio di Piano sarà costituito dal personale operante negli ex Uffici di Piano.
Assume il ruolo di supporto tecnico e gestione dei processi attuativi della programmazione zonale riferiti in particolare agli obiettivi di ricomposizione e superamento della frammentazione, favorendo l’accesso ai servizi e promuovendo nuovi strumenti e azioni di welfare.
Garantisce il coordinamento operativo tra i diversi Enti e i diversi progetti. Definisce e verifica le modalità operative per l’attuazione dell’Accordo di Programma, redige relazioni sullo stato avanzamento dei lavori per i comuni di ambito e tiene informati i soggetti sottoscrittori sull’andamento del processo di attuazione del Piano di Zona.
Questo ruolo si integra con l’assunzione di una funzione di programmazione e orientamenti degli
sviluppi e delle azioni innovative e di sperimentazione.
Si interfaccia con ATS e partecipa, attraverso il suo responsabile, alla Cabina di Regia di cui all’ar- ticolo 6, comma 6, lettera f) della legge regionale n. 23/15
Al termine di ogni annualità di esecuzione del Piano di Zona, o comunque su richiesta dell’Assemblea dei sindaci o del Collegio di Vigilanza, l’Ufficio di Piano predispone una relazione sullo stato di attuazione del Piano relativamente alle attività concretamente svolte, all’utenza raggiunta e ai bisogni effettivamente soddisfatti, nonché alla qualità degli interventi attivati.
Art. 6 – Soggetti sottoscrittori
Sono soggetti sottoscrittori del presente accordo le amministrazioni comunali di:
• Busto Garolfo, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxx
• Canegrate, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxxx
• Cerro Maggiore, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxx
• Xxxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxx
• Xxxxxxx, rappresentata dal commissario prefettizio Xxxxxxxxx Xxxxxxx
• Nerviano, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx
• Parabiago, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
• Rescaldina, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxx Xxxx
• San Giorgio su Legnano, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
• Xxx Xxxxxxx Xxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx
• Villa Cortese, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
• Arconate, rappresentata dal sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
• Buscate, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxxxxx
• Xxxxxxx Xxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxx
• Xxxxxxx Xxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
• Cuggiono, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx
• Inveruno, rappresentata dal sindaco Xxxx Xxxxxxxxxx
• Xxxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxx Xxxxx
• Nosate, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxx
• Xxxxxxxxxxx Xxx Xxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx
• Xxxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
• Xxxxxxxxxxx, rappresentata dal sindaco Xxxxxxx Xxxxx che compongono l’ambito distrettuale dell’ALTO MILANESE;
• L’Azienda Sociale del Legnanese So.Le rappresentata dal legale rappresentante Xxxxxx
Xxxxxxx
• L’Azienda Sociale di Castano Primo rappresentata dal legale rappresentante Xxxxxx Xxxxx
• L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) OVEST MILANESE, rappresentata dal Direttore
Generale, Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
• l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, Xxxxxx Xxxxxxxxxxx
Potranno aderire all’Accordo anche tutti i soggetti di cui all’art. 18 c. 7 L.R. 3/2008.
Tutti i soggetti che aderiranno al presente Accordo sono oggetto di valorizzazione e soggetti di co-
progettazione per l’attuazione del presente accordo e del relativo Piano di Zona.
Allo scopo di assicurare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti costituenti la rete locale dei servizi, e per individuare un contesto adeguato a formulare rappresentanze, si istituisce un organismo stabile (Tavolo Aderenti all’Accordo di Programma) di supporto alla programmazione, le cui funzioni sono definite con apposito regolamento, adottato nel corso del triennio.
Art. 7 – Impegni dei soggetti sottoscrittori
Ferme restando le competenze di ciascun sottoscrittore, le parti firmatarie del presente Accordo di Programma si impegnano:
• a realizzare, per gli aspetti di competenza, le azioni del Piano di Zona nel rispetto dei criteri e delle modalità definite nel Piano stesso;
• alla reciproca collaborazione per lo sviluppo di azioni che ampliano i soggetti coinvolti e interessati alla programmazione zonale come la scuola, il terzo settore, le organizzazioni sindacali, anche attraverso protocolli di intesa e accordi laddove ritenuto opportuno, per la più ampia e diffusa realizzazione delle azioni previste;
• a favorire, programmandola, la partecipazione dei propri operatori ai diversi tavoli tecnici di confronto, monitoraggio e valutazione della programmazione;
• a individuare le forme più opportune di scambio di dati e di informazioni utili ai processi di monitoraggio, verifica e programmazione delle iniziative in campo sociale e socio- sanitario.
In particolare, i Comuni:
• partecipano all’Assemblea di ambito distrettuale;
• individuano in sede di programmazione annuale nell’ambito del Piano di Zona gli
stanziamenti destinati alle Politiche Sociali complessivamente programmati;
• rendono disponibili le risorse economiche, umane e strumentali per la realizzazione degli obiettivi e delle azioni contenute nel Piano Sociale di Zona;
• individuano il/i tecnici componenti specifici tavoli con proprio atto successivo alla sigla del presente Accordo e, nel caso di nomina, favorisce l’assunzione di incarichi di coordinamento di area o di singoli gruppi di lavoro da parte del proprio personale;
• garantiscono i Livelli Essenziali ex art. 22 della legge 328/2000 e quant’altro contenuto nell’allegato Piano di Zona.
L’ATS della Citta Metropolitana di Milano concorre all’integrazione sociosanitaria e assicura la coerenza nel tempo tra obiettivi regionali e obiettivi della programmazione locale.
Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con l’ASST Ovest Milanese per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori, l’assistenza degli anziani non autosufficienza e dei disabili, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare;
• la condivisione tra ATS, ASST, erogatori di ambito sanitario e sociosanitario, Comuni dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi sono riconosciuti
come strumenti per l’esercizio efficace della governance del sistema.
L’ATS si propone di realizzare tale integrazione operando a livello istituzionale, gestionale e operativo – funzionale.
Al fine di realizzare gli obiettivi di integrazione socio-sanitaria sopra espressi ATS assicurerà la “regia” nella stipula di eventuali accordi, protocolli operativi con i soggetti interessati, in relazione alle finalità da perseguire.
L’ASST Ovest Milanese concorre, per gli aspetti di competenza, all’integrazione sociosanitaria.
Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con l’ATS per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori, l’assistenza degli anziani non autosufficienza e dei disabili, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare;
• la condivisione con ATS, erogatori di ambito sanitario e sociosanitario, Comuni dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi sono riconosciuti
come strumenti per l’esercizio efficace della governance del sistema.
Gli Enti aderenti al presente accordo:
- forniscono la disponibilità alla progettazione e realizzazione delle azioni e dei servizi ricompresi nella progettualità del Piano di Zona, nonché al loro monitoraggio e verifica, attraverso la partecipazione ai tavoli di area ed a eventuali gruppi di lavoro, previa adesione al Piano di Zona;
- danno disponibilità a procedure di qualificazione, accreditamento, collaborazione volte alla realizzazione del Piano di Zona;
- partecipano al Tavolo dei soggetti aderenti all’Accordo e danno disponibilità a concordare forme e modi di rappresentanza;
- concorrono con proprie risorse come previsto dalla legge n. 328/2000, secondo le opportunità offerte dalle proprie forme giuridiche e dalla singola azione di Piano, e comunque partecipando
al processo di programmazione e di verifica con propri aderenti o proprio personale e
quant’altro contenuto nell’allegato Piano di Zona.
Art. 8 – Integrazione sociosanitaria
La programmazione sociale si inserisce nel percorso di integrazione con il sistema sociosanitario in un processo volto ad evitare duplicazioni di interventi e promuovere la razionalizzazione delle risorse professionali e finanziarie in ottica di presa in carico globale ed unitaria della persona e della sua famiglia.
Per integrazione sociosanitaria si devono intendere “tutte le attività atte a soddisfare, mediante un complesso processo assistenziale, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità di cura e quelle di riabilitazione”. L’integrazione sociosanitaria dovrà trovare declinazione, in continuità con le azioni in atto e tenuto conto dell’evoluzione dei bisogni e del contesto di riferimento, in uno specifico documento, condiviso in Cabina di Regia.
Il documento interesserà, a titolo esemplificativo: la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori, l’assistenza degli anziani non autosufficienti, dei disabili e delle persone con patologie psichiatriche e con dipendenza, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare,…
Particolare riguardo sarà dedicato allo sviluppo di un sistema informativo sociale e sociosanitario per migliorare il sistema di conoscenza a supporto della programmazione integrata.
Il documento individuerà: obiettivi, azioni, risorse, responsabilità in carico ad ATS/ASST e comuni/ambito, indicatori e cronoprogramma.
Il documento, allegato al presente atto, dettaglia gli obiettivi di integrazione socio-sanitaria condivisi e i rispettivi impegni degli enti sottoscrittori.
Art. 9 – Collaborazione con il Terzo Settore
Il sistema di governance della programmazione sociale, come è stato delineato nel Piano allegato, riconosce e valorizza il confronto con le realtà sociali del Terzo settore presenti nel territorio dell’Ambito.
In particolare, la collaborazione con il Terzo settore è finalizzata a implementare politiche sociali in grado di affrontare territorialmente il tema della lotta alla vulnerabilità e il rafforzamento dell’inclusione sociale, anche attraverso progettualità condivise.
Strumenti di collaborazione con il Terzo settore, che opera come attore della coesione sociale e si configura come fattore di innovazione e stimolo per la riorganizzazione del sistema, sono costituiti da specifici Tavoli, anche di tipo programmatorio, indicati nell’Accordo di Programma e da accordi e protocolli relativi a specifiche progettualità.
Art. 10 – Strutture per l’attuazione del Piano di Zona e modalità di organizzazione e gestione
Le funzioni di governo del Piano di Zona vengono esercitate attraverso gli organismi di partecipazione e gestione indicati nel Piano di Zona allegato.
La Cabina di Regia ex art. 6, comma 6, della L.r. 23/2015, articolata e regolamentata con la deliberazione della ATS n. 295 del 23/3/2017, si configura come strumento per l’istruttoria tecnica interistituzionale dell’attuazione del presente Accordo, la verifica, il confronto relativi agli aspetti attinenti l’attuazione gli impegni del presente Accordo, con il compito, in particolare, di assicurare l’integrazione della rete socio-sanitaria con quella sociale, in modo da garantire continuità nel soddisfacimento dei bisogni sanitari, sociosanitari e sociali espressi dal territorio.
Art. 11 - Risorse
Le risorse economiche del presente accordo si riferiscono al budget come indicato nel Piano di zona allegato.
I soggetti sottoscrittori convengono che le risorse finanziarie previste nel Piano di Zona siano introitate dall’Azienda Sociale del Legnanese So.Le. quale legittimo soggetto individuato e responsabile dell’erogazioni dei fondi del Piano di Zona assumendone gli atti relativi, in virtù del protocollo d’intesa deliberato dall’Assemblea dei Sindaci di Ambito Distrettuale del 18/11/2019.
Art. 12 – Monitoraggio e verifica
L’Assemblea dei Sindaci di Ambito Distrettuale è responsabile del monitoraggio e della verifica degli
obiettivi, dell’allocazione delle risorse, in relazione con gli obiettivi del Piano e delle priorità. L’Assemblea potrà apportare, inoltre, eventuali integrazioni, modifiche, aggiornamenti che si rendessero necessari nel corso della gestione operativa del Piano di Zona, comunicandole agli Enti sottoscrittori dell’Accordo.
La vigilanza sull’esecuzione dell’Accordo di Programma è svolta da un Collegio composto da un rappresentante designato, con proprio atto successivo all’adozione del presente Accordo, da ciascuno degli enti firmatari. Il collegio elegge tra i suoi componenti un Presidente.
L’Ufficio di Piano provvede a fornire al collegio il supporto tecnico necessario.
Il Collegio si riunisce almeno una volta l’anno e controlla lo stato di attuazione dell’Accordo di Programma e del relativo Piano di Zona, sulla base della documentazione prodotta dall’Ufficio di Piano e dal Tavolo Tecnico di Ambito.
Può essere convocato altresì su richiesta di qualunque Ente o soggetto aderente. Svolge funzione di prima conciliazione di contenziosi o di ricorsi da parte di sottoscrittori, aderenti o soggetti privati, su cui si pronuncia, anche sentite le parti, nel termine di 30 giorni.
Per la risoluzione di eventuali controversie insorte durante le fasi di attuazione del Piano di Zona e non composte bonariamente, ai sensi dell’art.34 comma 2, legge 267/2000 si farà ricorso all’arbitrato.
La votazione del Collegio di Xxxxxxxxx avviene a maggioranza assoluta.
Art. 13 – Durata dell’Accordo e responsabilità della sua attuazione
Il presente Accordo di Programma, conformemente alla durata del Piano di Zona, decorre a partire dalla sua sottoscrizione e fino al 31 dicembre 2020.
Il Responsabile dell’attuazione dell’Accordo di programma è individuato nella figura del responsabile dell’Ufficio di Piano.
L’Ente Capofila, si impegna a dar corso alla pubblicazione “anche per estratto” sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia del presente Accordo di Programma e a tenere a disposizione presso l’ufficio di piano tutta la documentazione per gli Enti sottoscrittori e gli altri soggetti aventi diritto secondo la normativa vigente.
ALLEGATI:
- Allegato 1: Piano di Zona dell’Alto Milanese 2019/2020
- Allegato 2: Scheda d’integrazione socio-sanitaria
- Allegato 3: Protocollo d’Intesa per la definizione del modello di governance del piano di zona
dell’Alto Milanese
Data
Letto, confermato, datato e sottoscritto
Comune di Busto Garolfo Sindaco Xxxxxxx Xxxxxx
Comune di Canegrate Sindaco Xxxxxxx Xxxxxxx
Comune di Cerro Maggiore Sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxx
Comune di Dairago Sindaco Xxxxx Xxxxx
Comune di Legnano
Commissario Straordinario Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Comune di Nerviano Sindaco Xxxxxxx Xxxxx
Comune di Parabiago Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
Comune di Rescaldina Sindaco Xxxxxx Xxxxx Xxxx
Comune di San Giorgio su Legnano Sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
Comune di San Xxxxxxx Xxxxx Sindaco Xxxxxxx Xxxxx Xxxxx
Comune di Villa Cortese Sindaco Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
Comune di Arconate Sindaco Xxxxxx Xxxxxxx
Comune di Buscate Sindaco Xxxxx Xxxxxxxx
Comune di Bernate Ticino Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxx
Comune di Castano Primo Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx
Comune di Cuggiono
Sindaco Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxx
Comune di Inveruno Sindaco Xxxx Xxxxxxxxxx
Comune di Magnago Sindaco Xxxxx Xxxxx
Comune di Nosate Sindaco Xxxxxxx Xxxxxxxx
Comune di Robecchetto Con Induno Sindaco Xxxxxxx Xxxxx
Comune di Turbigo
Xxxxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx
Comune di Vanzaghello Sindaco Arconte Gatti
Azienda Sociale del Legnanese So. Le. Il Legale Rappresentante
Xxxxxx Xxxxxxx
Azienda Sociale del Castanese Il Legale Rappresentante Xxxxxx Xxxxx
ATS della Città Metropolitana di Milano Il Direttore Generale
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ASST Ovest Milanese Il Direttore Generale
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