INDICE
INDICE
1 SCOPO 2
2 CAMPO DI APPLICAZIONE 2
3 RESPONSABILITÀ 2
4 MODALITÀ OPERATIVE 2
4.1. RIFIUTI PRODOTTI DA TERZI 2
4.1.1. Conferimento rifiuti presso l’impianto 2
4.1.2. Raccolta e deposito dei rifiuti all’interno del sito 4
4.1.3. Criteri accettazione dei materiali 8
4.1.4. Registrazione dei rifiuti 11
4.1.5. GESTIONE SISTRI 11
4.1.6. Monitoraggio produzione dei rifiuti ed elaborazione dati 12
4.2. TRATTAMENTO DEI RIFIUTI IN DEPOSITO 13
4.3. CLASSIFICAZIONE E STOCCAGGIO RIFIUTI PRODOTTI DA STENA TECHNOWORLD SRL 13
4.3.1. Classificazione dei rifiuti ed aree di stoccaggio 17
4.3.2. Raccolta e deposito dei rifiuti all’interno del sito 18
4.4. PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE DELLE MATERIE OTTENUTE (EOW) 19
4.5. PROGRAMMAZIONE DI UN CONFERIMENTO AD UN IMPIANTO DI DESTINO E CARICO 19
4.5.1. Verifica documentale in fase di programmazione uscita 19
4.5.2. Controllo Autorizzativo del trasporto prima e dopo il carico 20
4.6. Programmazione spedizione soggetta ADR 23
4.7. Monitoraggio produzione dei rifiuti ed elaborazione dati 23
4.8. Rifiuti oggetto di intermediazione 25
4.9. Rifiuti trasportati da Stena TW srl 25
4.10. Dichiarazione annuale dei rifiuti (MUD) 25
Inserimento del dettaglio per gestione pesi in ingresso – gestione rifiuti da manutenzione | |||
Motivo Revisione | SGI team | VERIFICATO | APPROVATO |
1 SCOPO
La procedura ha lo scopo di consentire all'Azienda di adempiere in modo tempestivo e corretto a tutti gli obblighi amministrativi e comportamentali imposti dalle vigenti leggi in materia di trasporto, recupero e smaltimento rifiuti.
2 CAMPO DI APPLICAZIONE
Si applica a tutte le attività e servizi dell’Azienda che comportano la produzione di rifiuti di qualsiasi tipologia, nonché ai rifiuti di terzi oggetto dell’attività di recupero dell’azienda.
È da sottolineare il fatto che i rifiuti derivanti dalla lavorazione dei rifiuti conferiti ai nostri impianti di trattamento sono da considerarsi rifiuti da noi stessi prodotti. Per i RAEE la discipina è rapprsentata dal D.Lgs 49/14 e smi.
3 RESPONSABILITÀ
Per motivi di complessità della struttura organizzativa si rimanda al Mansionario Aziendale
4 MODALITÀ OPERATIVE
4.1. RIFIUTI PRODOTTI DA TERZI
4.1.1. Conferimento rifiuti presso l’impianto
I. I rifiuti prodotti da terzi sono gestiti come da PG46_OPERATIONAL CONTROL e Istruzioni Operative IO46_XXX correllate, sia di gruppo sia specifiche dei singoli impianti.
II. I rifiuti conferibili presso l’impianto sono solo ed esclusivamente quelli indicati nelle autorizzazioni all’esercizio, rilasciate dagli enti di controllo territoriali (Provincie, Regioni, altri).
III. Le programmazione dei conferimenti presso l’impianto è gestuta giornalmente in modo tale da poter pianificare i ritiri e gestiure gli ingressi.
IV. Lo stoccaggio presso gli impianti non può superare la durata indicata in autorizzaizone (annunale), e comunque le tempistiche vengono gestite automaticamente dal software gestionale rifiuti Win Waste.
X. Xxxxxxx i rifiuti conferiti non risultino conformi a quelli autorizzati e sia necessario non accettarli, è obbligatorio comunicare tempestivamente via fax all’autorità competente per l’impianto in questione e/o alla provincia di provenienza del rifiuto la mancata accettazione delle singole partite di rifiuto, specificando i motivi e indicando il nome e ragione sociale del produttore/detentore e del trasportatore, nonché eventuali destinazioni alle quali i rifiuti stessi sono inviati, qualora risultassero diverse dal produttore/detentore.
VI. I rifiuti in ingresso possono essere sottoposti a controllo su eventuale presenza di materiale radioattivo come da istruzioni specifiche di impianto (IO46_098e099 STENA PROCEDURA VERIFICA RADIOMETRICA PORTATILI).
VII. Tutti i trasportatori che conferiscono i rifiuti presso l’impianto sono monitorati attraverso la verifica delle titoli abilitativi al trasporto rifiuti; La verifica del contenuto della autorizzazioni può anche essere eseguito dal sito xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx. Se il trasportatore è nuovo si provvede alla verifica della autorizzazione richiedendone copia cartacea. Nei casi l’impianto
organizzi anche la logistica la verifica è fatta preventivamente all’assegnazione del servizio e durante lo stesso.
VIII. Al momento del conferimento di rifiuti presso l’impianto, l’Ufficio Logistica verifica, prima dello scarico, l’autorizzazione al trasporto, in particolare:
• Ragione Sociale trasportatore
• autorizzazione al trasporto e sua validità mediante accesso al portale nazionale xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx che dal luglio 2013 mette a disposizione di tutti gli utenti, in via ufficiale, la consultazione di tutte le pratiche di iscrizione con tipologia, validità e targhe con relativi CER autorizzati per ognuna di esse.
IX. In caso l’esito di verifica autorizzativa fornisca esito negativo si provvede ad avvisare il Plant Manager che prenderà in carico la NC ambientale riscontrata e deciderà le azioni per la sua gestione/risoluzione. In caso di respingimento è necessario segnalare entro 24 ore ala provincia la NC ambientsle rievata trasmettendo copia del FIR.
X. Dopo aver accettato il rifiuto in impianto e averne verificato il peso LOG provvede a riconsegnare la 4* copia del FIR sottoscritta per accettazione:
X.1. al trasportatore nel caso in cui sia un vettore facendosi firmare sulla porpria copia l’avvenuta consegna, riciamando l0’onere dell’invio da parte del medesimo al produttore
X.2. Direttamente al produttore tramite invio postale nel caso in cui il trasportatore sia il destinatario o per caso specifici su rciesta del produttore.
4.1.1.1 – gestione degli ingressi
a. Ricezione dei itrasportatori al box office con documentazione al seguito;
b. Valutazione documentale: presenza e conformità della prenotazione del servizio; autorizzazione trasportatore (CER /TARGHE), completezza del FIR,
c. Chiamata del trasportatore per accesso alla “pesa”.
d. Invio del trasportatore alla zona di scarico dedicata.
e. Scarico dei rifiuti e verifica visiva del materiale a cura dell’addetto allo scarico (verifiche di cui al x.xx 4.1.3 - b)
f. Ritorno in pesa con mezzo svuotato
g. Compilazione del FIR nelle parti di co mpetenza del destinatario e congedo dell’autista. In caso di vettore la 4° copia del FIR, accettata dal destinatario STENA, viene consegnata al medesimo che ha l’onere, ai sensi dell’art 193 del D.Lgs 152/06 di restituirlo al produttore. In questo caso sulla copia del FIR che rimane all’imppianto viene fatto mettere il timbro con la firma del vettore che riceve il documento. Nel caso di trasporto è a cura del destianatario STENA la 4° copia viene spedita al produttore.
4.1.2. Raccolta e deposito dei rifiuti all’interno del sito
a) I rifiuti sono stoccati nelle aree dedicate (interne o esterne) come da planimetria approvata dall’autorità competente. La loro gestione deve garantire la tutela dell’ambiente circostante nello spirito del RRL04/06 e DGRV 842/15, adottando misure di contenimento e copertura al fine di prevenire qualsiasi forma di inquinamento del terreno e delle acque meteoriche e di dilavamento dei piazzali, tenendo in considerazione anche le istruzione volte alla corretta movimentazione dei carichi e di stoccaggio.
b) Per dare riscontro alla prescrizione contenute nell’AIA (vedi punto “e” prescrizioni sezione VIA), così come riscontrato in occasione del rilascio del parere favorevole del VIA al progetto medesimo), ed alla necessità di dover implementare la gestione operativa delle aree di deposito per dare riscontro alle indicazioni richieste “ cassoni all'aperto devono essere a tenuta e mantenuti coperti”, si comunicano di seguito le modalità gestionali che si ritengono idonee ad attuare la mitigazione degli stoccaggi in relazione alla eventuale fase di dilavamento meteorico dei rifiuti. L’attività di recupero dei rifiuti è individuata nell’allegato F al PTA della Regione Veneto e quindi soggetta al trattamento delle acque xxxxxxxxxx.Xx gestione delle aree esterne tiene conto delle indicazioni richiamate nel PAT Regionale (DGR 842 del 15/5/2012e smi) in quanto trattasi di deposito di rifiuti in insediamenti facenti parte delle tipologie elencate in Allegato F. La realizzazione dei piazzali in riferimento alle precedenti autorizzazioni, che sono state incorporate nell’AIA attuale (quindi l’AIA 3276/14 e determina art. 208 D.Lgs 152/06 n. 740/13) è avvenuta tenendo conto delle indicazioni richiamate nel PAT, medesimo e precisamente
- Per alcune aree si è ritenuto che, il dilavamento non occasionale e fortuito di sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente (individuate all’art 39, comma 1 del PAT), si esaurisca con la raccolta e trattamento delle sole acque di prima pioggia; questo è il caso dell’area ex area AIA di cui alla determina provincia di Vr n. 3726/14 ove i rifiuti in deposito sui piazzali, sono rappresentati (come meglio sotto riportato) da rifiuti in forma solida, privi sostanzialmente di liquidi e di contaminanti pericolosi tali da poter pregiudicare la contaminazione degli eventi meteorici. In questo caso è presente sistema di raccolta e trattamento mediante sedimentatore statico e disoleatore.
- Per alcune aree, invece le acque meteoriche di dilavamento, sono state trattate in continuo, secondo le disposizioni di cui all’art 39, comma 2 del PAT Regionale. Questo, in ragione della natura del rifiuto movimentato sull’area, solitamente “non pericoloso” ma di pezzatura ridotta, per il quale si è ritenuto che il dilavamento non occasionale e fortuito di sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente, NON si esaurisca con la raccolta e trattamento delle sole acque di prima pioggia; tale soluzione è stata applicata all’area ex “PMR”( ex det. Provincia Vr n. 740/13) ove il piazzale esterno è stato frazionato in due sezioni di cui una destinata allo “stoccaggio e movimentazione dei rifiuti” compreso le fasi di carico in uscita, e l’altra al solo “transito” dei mezzi con deposito di attrezzature e container. La sezione del piazzale, munita di trattamento in continuo (sedimentarore, disoleatore e stazione di trattamento chimico-fisico), si è ritenuto che possa avere un effettivo grado di pregiudizio ambientale e quindi, si è ritenuto necessario trattare tutte le acque di dilavamento non limitandosi alla sola
prima pioggia. Tale sezione, inoltre è stata munita di trattamento chimico fisico, allo scopo dedicato.
La gestione delle aree di stoccaggio dei rifiuti avviene nel seguente modo:
a. I rifiuti in ingresso arrivano all’impianto confezionate secondo diverse modalità: container, cassoni appositi , bancali confezionati, roll pack, big-bags. Tali rifiuti sono rimessati nelle aree identificate con le lettere A (rifiuti non pericolosi in ingresso) e C (rifiuti perciolosi in ingresso).
i. I rifiuti pericolosi sono sempre mantenuti stoccati in aree coperte come si evince altresì dalla tavola autorizzata Tav 4, e laddove presenti aree esterne, su piazzale, i rifiuti sono mantenuti sempre coperti copertrura rigida in plastica, durante le ore di inattività ed in caso di maltempo. I rifiuti sono depositati nelle aree e, nel caso di RAEE o rifiuti riconducibili ai RAEE per poter garantire la movimentazione, senza precludere la rottura dei circuiti (come previsto dall’allegto VII punto 1.2 del D.Lgs 49/14) le unità di carico sono depositate a terra e coperte. Risulta praticamente sconveniente e di difficiele attuazione la possibilitò di immettere cassoni e rollpack o big bags inernamente a conteiner. Qualora i rifiuti arrivino in conteiner (prevalentemente frigoriferi) gli stessi sono scaricati nelle “aree di conferimento” evitando di “scarrare” i medesimi, ma svuotando manualmente le singole unità per non danneggiare, per l’appunto i circuiti). Qualora i container siano stoccati esternamente sono mantenuti coperti.
ii. I rifiuti non percolosi sono depositati nelle aree A ed anch’essi arrivano in impianto normalmente in ceste, bancali o big-bags. Roll pack. Molti conferimenti legati ai RAEE di tipo domestico arrivano in “roll pack” appositamente realizzate di comune accordo con i “sistemi collettivi”. Le stesse, infatti sono costituite da strutture leggere in tubolare grigliato e risultano carellate per facilitare la movimentazione ed il carico dai PDP (punti di presa costituiti dalle isole ecologiche o dai luoghi di raggruppamento), normalmente sprovvisti di sistemi di carico e movimentazione. Difficilmente arrivano in container se non limitatamente ai RAEE di cui al raggruppamento R2 - lavatrici. I raggruppamenti di RAEE che sono normamete definiti come rifiuti “non pericolosi”, sono costituiti da rifiuti poliformi, di natura amorfa privi di liquidi, appartenenti al Raggruppamento RAEE R4 (elettronica mista di dimensione ridotta quali aspirapolvere, phon, ferri da stiroetc) ovvero raggruppamento RAEE R2 (quali forni, lavatrici e lavastoviglie). Talvolta alcune tipologie di rifiuti sono dotate di imballo esterno o sono confezionati con del film plastico per garantire la stabilità durante il trasporto e, nel contempo favoriscono la protezione del contenuto, garantendo una azione idrorepellente. In tale contesto possiamo ritenere che il dilavamento di materiali ritenuti “inerti” (bancali, rifiuti confezionatiw roll pack) non provoca per loro stessa natura il rilascio di sostanze inquinanti. Lo stoccaggio in aree esterne, prima della lavorazione nelle linee interne, non comporta rischi di dilavamento in quanto la carcassa delle appercchiature favorisce la protezione delle componenti interne. Il materiali già frantumato che entra in impianto è sempre stoccato al coperto. Lo stoccaggio esterno di questi rifiuti normalmente è limitato e legato alla indisponibilitò di aree nei pressi delle linee di
lavorazione. Durante la fase di inattività, in caso di maltempo o qualora gli stoccaggi esterni si prolunghino nel tempo, sono disponibili teli plastici per la copertura che all’occorrenza sono stesi sui depositi. Nel nuovo progetto AIA 2488/15 si è ritenuto opportuno mitigare uteriormente il rischio di contaminazione su alcune aree andano a realizzare delle tettoie prezzo l’area deputate a deposito presso l’area ex PMR (sono in via di definizione e completamento). Per il piazzale di “deposito e movimentazione” della sezione PMR, essendo asservito da sistema di raccolta e trattamento in continuo si ritiene che l’azione intrapresa, possa mitigare il rischio di contaminazione delle acque meteoriche anche se il materiale in deposito non risulti sempre munito di copertura. L’impianto di trattamento è sempre attivo e automatico. L’operatore interno verifica solo i livelli degli stoccaggi relativi additivi/floccuanti necessari alla operatività del sistema. I rifiuti non ricondicibili ai RAEE, sono legati in prevalenza al mondo dei rottami. Questi sono ritirati in misura molto ridotta e la loro gestione può avvenire mediante conferimenti in cassoni, big- bags e talvolta container. Per questi rifiuti si verifica sempre l’asenza di liquidi che possano presenare rischi di contaminazione delle acque meteoriche. Una volta accertata l’assenza di liquidi o materiale polverulento si può ritenere che il dilavamento di sostanze pericolose e pregiudizievoli per l’ambiente, si possa esaurire con la raccolta e trattamento delle sole acque di prima pioggia;
b. I rifiuti decadenti dalla attività sono stoccati in cassoni, ceste, big-bags a seconda delle necessità operative. In linea di massima i rifiuti decadenti sono ottenuti, normalmente, partendo da una prima fase di “bonifica” dei RAEE che possa agevolare la rimozione delle componenti ambientalente critiche, individuate dal D.Lgs 49/14. I rifiuti bonificati possono, quindi essere ritenuti privi (o comunque in % limitata) di elemeni che possano comportare il rischio di contaminazione per le acque meteoriche. I rifiuti decadenti sono gestiti nel seguente modo:
i. Rifiuti pericolosi: sono stoccati in contenitori appositi compatibili con la natura del rifiuto. Sono etichettati adeguatamente con le relative calssi di pericolo. Sono stoccati nelle aree D sempe al coperto per evitare peicoli di dilvamento. Nel caso di fanghi o polveri di abbattimento fumi i rifiuti sono stoccati su piazzale in cassoni a tenuta mantenuti coperti ovvero in big-bags, internamente a cassoni coperti.
ii. Rifiuti non pericolosi: sono costituiti da materiale solidi privi di liquidi. La fase di messa in sicurezza dei RAEE in ingresso è sempre propedeutica alla fase di macinazione. La frantumazione dei RAEE può essere preceduta anche da una fase di “macro triturazione” che permette di individuare eventuali componenti ambientamente critiche, altrimenti non individuabili dall’esetrno. Tale operazione permette quindi di poter riuovere anche le componenti intrinseche al RAEE richiamate nel X.Xx 49/14. Dopo tale asportazione la frazione viene ulteriormente macinata. Il materiale decadente dalla linea di primo trattamento viene depositata temporaneamente, per un breve periodo sulla pavimentazioen esterna, a ridosso del fabbricato per poi essere movimentata con ragno meccanico e container nell’area ex PMR, dove trova deposito al coperto in attesa di subire la seconda fase di selezione merceologica. Il materiale frantumato viene quindi trasferito al coperto presso l’area ex PMR. Il restante materiale solido proveniente dalla prima selezione manuale costituito da motori, cavi, schede, ferrosi e non, ventole, etc viene stoccato a bordo
linea in deposito temporaneo per poi essere conferito ai conteiner/contenitori esterni appositi. Tali frazioni sono integre e rimosse preventivamente alla macinazione. Come tali per la loro natura amorfa sono prive di contaminanti specie in forma liquida ed evenuale dilavamento può favorire solo la fase di ossidazione superficiale. Ciò nonostante sono presenti teli plastici che all’occorrenza, ed incaso di maltempo possono essere sviluppati sui conteiner. Per quanto riguarda la plastica che viene rimossa dai RAEE e macinata, al solo scopo di favorire la riduzione dei volumi, si utilizzano imballaggi con costituiti da big- bags, solitamente in materiale polipropilenico stabilizzato ai raggi UV, per facilitare la movimentazione ed il conferimento ad impianti esterni. La plastica può essere rimossa sia prima della macinazione (per i RAEE R3) sia dopo la lavorazione e bonifica (RAEE R1 – R5). Per i RAEE R1 (frigoriferi) la fase di bonifica intercetta gli oli e i gas e la frantumazione delle carcasse (dalle quali residua la plastica) non comporta la presenza di contaminanti significativi (il Poliuretano viene rimosso dallplastiche e dal metallo durante il processo di lavorazione) Per i Raee R5 (lampade) viene testata la eventuale bonifica delle plastiche annualmente. La plastica proveniente dal RAEE R3 e R1 viene stoccata in bag-bags per vacilitare la raccolta dopo la fase di lavorazione in linea. Vengono posizionati esternamente ed etichettati con il CER. il materiale plastico del big- bags evita e limita il dilavamento del materiale facilitando l’azione idrorepellente delle acque in caso di evento meteorico. Gli eventuali imballaggi dei rifiuti sono privi di contanminanti in quanto, i rifiuti in esso contenuti sono di natura solida (apparecchiature,e parti di apparecchiatire). Anch’essi sono stoccati dopo ala fase di cernita in cassone per facilitare la successiva movimentazione. Le frazioni vetrose sono stoccate in big-bags o cassoni chiusi e mantenuti sotto copertura rigida.
iii. Quotidianamente le aree di transito e stoccaggio, qualora sgombre sono oggetto di pulizia mediante motospazzatrice in modo tale da mantenere pulite le pavimentazioni.
c) I rifiuti decadendti da operazioni di manutenzione o scavi: rifiuti che dacadono da attività non gestite direttamente da STENA
a. MANUTENZIONE: preventivamente all’affidamento di questi servizi, il responsabile STENA di competenza, chiede al fornitore (nella accettazioe della offerta/contratto o tramite email preferibilmente ovvero verbalmente durante il sopralluogo) di farsi carico dei propri rifiuti da manutenzione (art 266 comma 4 D.Lgs 152/06). In alternativa si definiscono, con il medesimo le modalità di gestione indicando le aree di deposito adeguate. Se rifiuti prodotti possono essere assimilati a quelli gestiti da STENA nulla osta a conferirli presso le specifiche aree di deposito già predisposte. In caso contrario il manutentore si farà carico del loro allontanamento ai seni dell’art
266 comma 4 del D.lgs 152/06. Nelcaso si conviene che il rifiuto da manutenzione sia a carico di STENA e non rientra tra i rifiuti già gestiti il respondabile STENA si farà carico di richiedere una offerta per il servizio di caratterizzazione e smaltimento/recupero
b. Scavi : in fase di realizzazione di scavi oggetto di concessioni edilizie, i materiali di risulta sono gestiti secondo le specifiche indicate nella c
oncessione medesima. Sarà compito del coordinatore del cantiere vigilare su tale aspetto. Nel caso di terre e rocce di scavo o cmq materiale da demolizione per apprestamenti edilizi non oggetto di titilo abilitativo, alla realizzazione/costruzione, i materiali di risulta saranno da considerare quali rifiuti inerti da classifiare adeguatamente e conferire ad impianto autorizzati. In attesa del conferimento e del riscontro di classificazione il materiale sarà rimessato in zona identificata dal respondabile stena, avendo cura di identificare il cumulo con la descrizione del materiale (“deposito temporaneo di rifiuo occasionale da intervento edilizio – cer 17-XX.XX” )
III. In ogni caso i tempi di stoccaggio di ogni singola partita di rifiuti (in entrata ed in uscita) non devono superare i termini autorizzativi. Se per ragioni tecniche ed operative è necessario superare tale termine, deve essere richiesta una specifica deroga alla provincia competente.
4.1.3. Criteri accettazione dei materiali
a. Caratterizzazione preliminare: viene svolta a cura della funzione commerciale ed in particolare per i codici specchio non RAEE viene acquisita analisi di classificazione e per i rifiuti non destinati al trattamento presso l’impianto si può acquisire anche scheda tecnica o di sicurezza del prodotto ovvero declaratoria del produttore qualora disponibile. Per i RAEE, infatti è praticamente impossibile effettuare un campionamento rappresentativo, anche nell’ambito del medesimo raggruppamento, in quanto gli stessi sono sempre fortemente eterogenei. Inoltre, un‘ulteriore difficoltà è determinata dalla peculiarità dei codici 200135*/200136 E 160213*/160214 che non sono codici “a specchio” come affermato nel documento ISPRA “Il nuovo elenco dei rifiuti e gli schemi di trasposizione” (Rapporti 19/2002, p. 52), infatti, non vi è un riferimento specifico o generico a “sostanze pericolose”, ma a “componenti pericolosi”, perciò costituiscono un caso particolare nel CER cui non si applica il criterio di concentrazione. Inoltre, la scelta tra il codice pericoloso e quello non pericoloso è determinata dalla presenza/assenza di questi “componenti pericolosi”, che nella maggior parte dei casi è macroscopicamente evidente (apparecchi TV, monitor, lampade, gaslesivi, CRT).
b. Conferimento e accettazione: la verifica del materiali in ingresso avviene per ogni conferimento e viene effettuata a vista in relazione alla codifica CER assegnata al lotto medesimo e riportatasul FIR/SISTRI. In particolare:
i. RAEE: le tipologie di rifiuti in ingresso “destinati al trattamento” vengono verificate visivamente. Si riscontra la conformità con il CER assegnato nel FIR e la eventuale congruità con la “descrizione del rifiuto”. Si individua l’ eventuale presenza di corpi di apparecchiature sospetti e che possano racchiudere potenziali fonti radioattive. Per la fase di controllo radiometrica la stessa avviene seguendo la verifica visiva e istruzione operativa IO98 (strumentazione portatile) o IO100(portale), validata dall’eseprto qualificato di II gradoin radioprotezione. Il responsabile del centro, per
mezzo del personale deputato allo scarico, controlla che il materiale in ingresso non siano radioattivi previo esame della etichettatura presente o, solo in caso di ragionevole dubbio (basandosi sulla tipologia di apparecchiatura e/o alla sua provenienza per es: professionali- elettromedicali- strumenti di diagnostica) mediante controllo radiometrico con strumentazione apposita. Il controllo sui RAEE domestici viene effettuato random con frequenza di 2 campionamenti mensili. Il personale che esegue il controllo radiometrico è stato adeguatamente formato alla esecuzione delle prove. Lo strumento è regolarmente tarato con frequenza biennale per i portatili e verificato annualmente per il portale.
Nei lotti di RAEE in ingresso, inoltre se vengono individuati componentistiche diverse dal codice CER indicato nel formulario che, comunque, sono riconducibili a altri CER che l’impianto può ritirare e gestire, il lotto non viene respinto in quanto sarà oggetto di successiva cernita manuale finalizzata al trattamento adeguato. In questo caso si provvede ad una segnalazione interna ai fini del SGA (NC). Nel caso in cui il materiale risulti bagnato si procederà ad uno stivaggio temporaneo in attesa di essiccazione naturale per procedere a successiva fase di trattamento. I materiali che sono considerati indesiderabili nei RAEE posso essere: contenitori di liquidi chiusi e privi di identificazione, rifiuti medicali. Può risultare, inoltre, inoltre vincolante per l’accettazione dei rifiuti in ingresso la potenziale presenza di rifiuti putrescibili (specie nei frigoriferi) che possano dare adito a fenomeni di molestia olfattiva percettibile dagli operatori addetti al controllo in fase di scarico.
Nel caso in cui nelle fasi di esecuzione dei servizi di gestione dei RAEE domestici, si riscontrassero delle anomalie (partendo dal punto di ritiro fino alla fase di ricezione presso l’impianto) si procederà,nelle more delle indicazioni previste dalle Condizioni Generali di Ritiro indicate dal disciplinare CDC RAEE, alla compilazione del modello uniforme (MSA). Questo viene utilizzato in tutti i casi di servizio non idoneo svolto presso i PDP e secondo le modalità riportate nelle indicazioni generali e nelle istruzioni allegate al medesimo disciplinare richiamato in precedenza
Qualora si rilevassero durante la fase di ricezione dei materiali presso l’impianto, dei RAEE danneggiati, gli stessi saranno comunque gestiti dall’impianto medesimo destinando i rifiuti alle aree ed ai trattamenti previsti dal lay-out autorizzato.
ii. Non RAEE da destinare a trattamento presso l’impianto (quali rottami, estintori, bombole compresi estintori, etc): per tali rifiuti si procederà a controllo visivo ed i materiali che sono considerati indesiderabili ai fini del trattamento e, precisamente: contenitori di liquidi chiusi e privi di identificazione, bombole chiuse provviste di sistema ancora di valvola, presenza di fenomeni di percolazione di liquidi visiva, contenitori etichettati secono la normativa delle merci pericolose, materiale radioattivo (secondo le IO98 e IO100). Se i rifiuti hanno codice specchio si richiederà dichiarazione al produttore per la idonea classificazione ecceziona fatta per i rifiuti eventualmente ricondicibili a RAEE e per i rifiuti quali bombole, estintori. Infatti quest’ultimi sono di natura nota in quanto le descrizioni sugli involucri identificano il tipo di materiale in esso contenuto (CO2, polvere etc) e, di conseguenza non è indispensabile l’esecuzione di analisi.
iii. Rifiuti in ingresso non destinati a trattamento presso l’impianto: per tali rifiuti, vista la verifica fatta in fase di caratterizzazione preliminare si procederà ad un controllo visivo per accertare la corrispondenza del materiale al codice CER assegnato sul formulario. I criteri di accettazioen sono i medesimi del punto ii. In caso di difformità ricontrata all’arrivo il carico verrà respinto attuando la procedura di respongimento e allertando le autorità secono o dettami autorizzativi. Particolare attenzione per queste tipologie di rifiuti per le quali la ditta esegue solo la fase di R13, sarà rivolta alla verifica della integrità dei contenitori di stoccaggio ed eventuale presenza della percolazione di liquidi. La ditta fornisce, comunque ai clienti indicazioni precise circa le “AVVERTENZE PER IL CORRETTO CONFERIMENTO”.
iv. Rifiuti elettromedicali: per tali rifiuti sarà richiesta, in fase preliminare o da da allegare al FIR apposita dichiarazione da parte del produttore/detentore che il materiale sia stato “sterilizzato” qualora necessario ovvero non contenga “liquidi fisiologici”, materiale “infetto” o eventuali soluzioni liquide per la funzionalità dello strumento. In ogni caso il materiale in ingresso dopo aver osservato la fase di accettazione di cui al precedente capoverso di cui alla lettera i. sarà stivato in apposita area dell’impianto deputata allo stoccaggio e sarà oggetto di “verifica” da parte del responsabile di funzione. Questo verificherà:
a. L’effettiva assenza di sostanze estranee liquide o solide;
b. L’anno di fabbricazione per escludere la possibile presenza di amianto (1992);
c. La presenza di pittogrammi particolari;
In caso di esito negativo il rifiuto può essere destinato alla specifica linea di trattamento mentre in caso contrario si provvederà alla comunicazione della NC al produttore con richiesta di risoluzione della stessa fornendo alla ditta indicazioni a supporto (analisi o schede tecniche o scheda macchina)
v. Rifiuti contenenti o con possibile presenza di Amianto: alcune tipologie di RAEE sia domestici che professionali, in particolare quelli fabbricati antecedentemnte al 1992 in Italia o anche in anni successivi in altri Paesi e poi importati in Italia, possono contenere amianto. Tale materiale è stato ampiamente utilizzato in passato per le proprietà chimico fisiche, l’amianto garantiva un ottimo isolamento termico, pertanto è stato usato come materiale per coibentazioni. È possibile trovare amianto usato come coibente in alcuni RAEE: forni elettrici, muffole, strumentazione, apparecchiature di laboratorio, ma più in generale in tutta una serie di apparecchiature elettriche ed elettroniche che come principio di funzionamento hanno lo sviluppo di elevate temperature.
Ove possibile, per tali rifiuti sarà richiesta in fase preliminare o da allegare al FIR apposita dichiarazione da parte del produttore/detentore che il materiale/RAEE non contiene Amianto o nel caso di bonifica preliminare presso produttore/detentore che il materiale/RAEE è stato rimosso e che non vi è più tale rischio.
L’addetto alla movimentazione/scarico durante la fase di ricevimento, scarico e cernita dei materiale/RAEE in ingresso, come indicato nella lettera i, effettua il controllo visivo.
Nel caso l’operatore riscontri una o più appecchiature presenti nell’elenco di quelle potenzialmente contenenti Amianto dovrà comunicare quanto riscontrato al prorprio responsabile di funzione e dovrà stoccare in apposita area isolata dell’impianto i rifiuti.
Il responsabile di funzione interessato avrà il compito di far mettere in sicurezza i colli o i singoli macchianri avvolgendoli con più strati di film p.e. estensibile e delimitare l’area con nastro bianco/rosso ed etichettare detta area/attrezzatua con apposita cartellonistica i rifuti oggetto della verifica “In attesa di verifica”. Successivamente il responsabile di funzione comunicherà la potenziale NC al responsabile controllo amianto che in collaborazione con Responsabile tecnico gestione Amianto e SGITeam/SPP andranno a vericare i materiali in quarantena valutandone la composizione e natura.
Nel caso non fosse certo della tipologia di materiale, si provvederà a prelevare dei campioni da inviare a laboratorio attrezzato per analisi, utilizzando tutte le precauzioni e DPI per ridurre al minimo il potenziale rischio di presenza di amianto.
In caso di esito negativo dell’analisi il rifiuto potrà essere destinato alla specifica linea di trattamento.
In caso di esito positivo (presenza di amianto), si provvederà alla comunicazione della NC al produttore e la successiva gestione del rifiuto, seguendo i criteri e protocolli normativi vigenti per la bonifica e rimozione, con il coinvolgimento dell’ente di controllo (ASL e/o ARPA), avvalendosi di aziende esterne autorizzate e specializzate.
Per le casistiche di cui al precedenti p.ti i. e ii., nel caso il materiale risulti conforme alla fase di accettazione in ingresso ma evidenzi anomalie durante l’apertura e lavorazione di tutte le unità di carico, il responsabile di funzione, allertato dal personale addetto provvederà a comunicare la NC al cliente non potendo ovviamente respingere il carico perché accettato in ingresso. Sarà quindi regolata la parte economica qualora necessario.
4.1.4. Registrazione dei rifiuti
L’accettazione dei rifiuti prodotti da terzi avviene con la sottoscrizione del formulario di identificazione che viene trasmesso all’addetto FIR per la registrazione sul Gestionale Rifiuti entro due giorni lavorativi dalla presa in carico dei rifiuti. Nel caso il trasportatoe sia un vettore la 4° copia del FIR timbrata in accettazione con indicato il peso verifciato viene consegnata al medesimo facendo firmare la consegna del documento sulla copia del FIR che rimane presso l’impianto )mediante apposizione di timbro+ firma). Al FIR viene allegato il “riscontro” della pesata eseguita presso l’impianto
4.1.5. GESTIONE SISTRI
Gli impianti hanno iscrizione sistri WEB BS 19087 e ogni unità risulta iscritta per la categoria appropriata legata alla attività di trattamento e stoccaggio svolta. La sede legale ha altresì iscrizione per la categoria intermediazione e trasporto. ilSISTRi viene effettuato secondo le indicazioni riportate nel Manuale d’uso SISTRI, tenuto conto
del periodo transitorio previsto dalla modifica introdotta dalla recente Legge 125 del 30/10/13
4.1.6. Monitoraggio produzione dei rifiuti ed elaborazione dati
I. L’inserimento dei rifiuti conferiti presso l’impianto è tenuto sotto controllo attraverso il gestionale rifiuti, aggiornato dall’ufficio Logistica, ufficio FIR e ufficio Amministrazione, ciascuno per le parti di propria competenza.
II. Il Plant Manager, in collaborazione con EQP, supervisiona l’aggiornamento dei dati sensibili dal punto di vista legislativo ed ambientale.
III. Periodicamente RSGI aggiorna i dati relativi agli indicatori di sistema accedendo al gestionale rifiuti, provvedendo alla loro elaborazione periodica per il calcolo degli indicatori stessi. L’andamento degli indicatori viene periodicamente trasmesso alla direzione attraverso un report con l’andamento delle prestazioni.
4.1.7. Verifica e gestione dei pesi rifiuti in ingresso
Il peso dei rifiuti in ingresso viene effettuato mediante pese a ponte regolarmente verificate e tarate. Lo stato delle tarature vene tenuto sotto controllo mediante il modulo MD51_001_STENA_REGISTRO STRUMENTI DI MISURA. Fa sempre fede il peso riscontrato a destino e, pertanto il peso “accettato” è sempre quello della nostra pesa anche se nel FIR non viene barrata la voce “ peso verificato a destino”.
Il peso accettato è sempre tara-merce salvo diversa indicazione e solo nel caso in cui si debbano restituire unità di carico. Per eventuali scostamenti del peso, rispetto a quello dichiarato dal produttore, che eccedono il valore di tolleranza K delle pese STENA (30 kg) si procede nel seguente modo:
I. Rifiuti provenienti dal settore B2C (rifiuti domestici): per questa tipologia di rifiuti che provengono chiaramente da isole ecologiche o, comunque dal circuito urbano che non possiede solitamente uno strumento di misura, il peso in partenza viene solitamente STIMATO. Il peso che viene accettato sul FIR è quello verificato da STENA a prescindere da quello di partenza. Solitamente la gestione di questi rifiuti attraverso i portali dei consorzi, permette a STENA di comunicare, al sistema di rendicontazione informatico, il peso entro le 48 ore. In caso di scostamenti di peso oltre il valore di tolleranza non si attivano procedure.
II. Rifiuti provenienti dal settore B2B (rifiuti professionali): per questi rifiuti i FIR giungono in impianto sia con riscontri di pesata che senza. Anche in questo caso il peso riscontrato da STENA è quello ACCETTATO e rilevato al nostro destino.
a. Nel caso in cui il peso rilevato da STENA sia entro il valore di tolleranza non si effettua nessuna segnalazione.
b. Nel caso di scostamento del peso oltre il valore di tolleraznza e FIR in ingresso privo di documento di pesata, (pertanto il peso è stato probabilmente stimato): in questo caso si accetta il nostro peso e si comunica/segnala al cliente tale differenza.
c. Nel caso di scostamento del peso oltre il valore di tolleraznza e FIR in ingresso con documento di pesata, (pertanto il peso è stato verificato in
partenza): in questo caso si accetta il nostro peso e la funzione commerciale comunica/segnala al cliente tale differenza. Nel caso di differenza di peso reiterata in difetto 10-15% sullo stesso fornitore si apre una NC.
4.2. Monitoraggio produzione dei rifiuti ed elaborazione dati
L’inserimento dei rifiuti conferiti presso l’impianto è tenuto sotto controllo attraverso il gestionale rifiuti, aggiornato dall’ufficio
4.3. TRATTAMENTO DEI RIFIUTI IN DEPOSITO
I rifiuti in deposito che s ono trattati presso l’impianti sono avviati alle linee di trattamento dedicate.
In particolare:
- presso il sito di Cavenago le linee sono quelle dei RAEE R1-R2-R4 e le procedure che illustrano in dettaglio i trattamenti e le linee di lavorazioni sono illustrate al x.xx b.5 dell’AIA . Le stesse procedure di lavorazioni sono richiamate ed illustrate nei documenti contenuti nel sistema di gestione integrato (istruzioni operative e moduli collegati MD) :
o IO46_101_MB_TRATTAMENTO R1
o IO46_111_MB_TRATTAMENTO R2
o IO46_131_MB_TRATTAMENTO R4
- Presso il sito di Angiari le linee sono quelle dei RAEE R1-R2-R3-R4-R5 e le procedure che illustrano in dettaglio i trattamenti e le linee di lavorazioni sono illustrate nella sezione “DESCRIZIONE DEL PRETRATTAMENTO E DELLE LINEE DI TRATTAMENTO”
riprotate nell’AIA . Le stesse procedure di lavorazioni sono richiamate ed illustrate nei documenti contenuti nel sistema di gestione integrato (istruzioni operative e moduli collegati MD):
o IO46_201_VR_TRATTAMENTO R1
o IO46_211_VR_TRATTAMENTO R2
o IO46_221_VR_TRATTAMENTO R3
o IO46_231_VR_TRATTAMENTO R4
o IO46_241_VR_TRATTAMENTO R5
o IO46_251_VR_TRATTAMENTO ESTINTORI
4.4. CLASSIFICAZIONE E STOCCAGGIO RIFIUTI PRODOTTI DA STENA TECHNOWORLD SRL
CONSIDERAZIONI GENERALLI SULLA CALSSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
I rifiuti sono, di norma, salvo casi particolari, miscele delle sostanze che entrano in gioco nel ciclo produttivo e rimangono, in tracce o in quantità anche più o meno importanti, negli scarti di produzione, cioè nei rifiuti.
Per poter attribuire la corretta caratteristica di pericolo al rifiuto, occorre conoscere le caratteristiche delle sostanze pericolose pertinenti al rifiuto che lo costituiscono o lo contaminano, ma ciò non è sufficiente per determinare la caratteristica di pericolo del rifiuto. Questo, infatti, acquisisce delle specifiche caratteristiche di pericolo, codificate dal
Regolamento (UE) n. 1357/2014 con i codici HP, che vengono attribuiti in funzione della presenza, in determinate condizioni o al di sopra di individuate soglie percentuali, di determinate sostanze, definite con specifiche caratteristiche di pericolo (frasi H) secondo il Regolamento CLP.
La valutazione della classificazione dei rifiuti avviene sulla base della conoscenza del processo e delle sostanze presenti tenuto conto:
- dei rapporti delle analisi già eseguite;
- delle schede dati di sicurezza delle sostanze eventualmente introdotte nel ciclo di trattamento
- della classificazione delle sostanze messa a disposizione dalla banca dati dell’Istituto Superiore di Sanità all’indirizzo xxxx://xxx.xxx.xx/xxxx/.
DECISIONE 2014/955/UE
La decisione 2014/955/UE stabilisce modalità per l’attribuzione del CER e precisamente definisce i 3 seguenti aspetti per la classificazione del rifiuto:
rifiuto pericoloso
1) Rifiuto contrassegnato da CER da asterisco (*)
Valutazione in base agli eventuali superamenti dei limiti (RCEE 1357/14)
2) Rifiuto a cui potrebbe essere assegnato un CER pericoloso o non pericoloso
3) TUTTI GLI ALTRI RIIFIIUTI SONO NON PERICOLOSI ( rifiuti non pericolosi per origine )
RIFIUTI IN INGRESSO
Per i rifiuti in ingresso si è provveduto:
A) a richiedere dichiarazione supportata da “analisi chimica” preventiva per le seguenti tipologie di codici specchio NP (x.xx 2)
Impianto | Codice CER | Parametro | U.M. | Procedure di campionamento | Metodiche analitiche | Frequenza autocontrollo |
12.01.17 | Analisi di classificazione da parte del produttore per codice a specchio NP | |||||
15.02.03 | ||||||
17.04.11 | In funzione | |||||
VR VR PMR | 19.10.04 19.10.06 19.01.12 | del tipo di rifiuto | - | Norma UNI 10802 | Annuale | |
19.12.12 | ||||||
16.02.09* 1 | PCB | ppm | Prelievo olio | IEC 61619 | Ogni conferimento | |
13.03.01* |
1 Trasformatori
SISTEMA INTEGRATO QUALITÀ AMBIENTE SICUREZZA | ||||||
Revisione n° 06 | GESTIONE DEI RIFIUTI | Cod: IO46_001_STENA | ||||
Data: 29/09/2016 | Istruzione Operativa | pag. 15 di 25 | ||||
16.02.13* 16.02.15* 20.01.35* (RAEE contenenti olii) | PCB | ppm | Prelievo olio | IEC 61619 | Ogni conferimento | |
MB | CER Codici Specchio non riconducibili a RAEE | In funzione del tipo di rifiuto | - | Xxxxx UNI 10802 | Verifica analitica della non pericolosità | ANNUALE |
B) A richiedere una dichiarazione (“declaratoria”) che attesti la valutazione fatta dal produttore (in base a informazioni in suo possesso quali SDS, schede tecniche AEE, bibliografia) qualora la tipologia di rifiuto è rappresentata da XXXX con codice specchio (p.ti 1-2). L’addetto allo scarico adeguatamente formale deve verificare che il materiale in ingresso sia conforme al CER indicato nei documenti di trasporto e che soddisfi i criteri di accettazione. I RAEE, infatti sono pericolosi se contengono “componenti pericolose” che di norma sono elencate nei decreti settoriali specifici (D.Lgs 49/14). La presenza di componenti pericolose fa scattare l’obbligo di assegnare il CER pericoloso. In base alla componente pericolosa viene fornita nella dichiarazione la classe “HP” di pericolo scelta per il rifiuto.
SOLO per alcuni rifiuti XXXX pericolosi viene chiesto la seguente analisi:
Impianto | Codice CER | Parametro | U.M. | Procedure di campionamento | Metodiche analitiche | Frequenza autocontrollo |
16.02.09* 2 | PCB | ppm | Prelievo olio | IEC 61619 | Ogni conferimento | |
VR VR PMR PMR MB | 13.03.01* | |||||
16.02.13* 16.02.15* 20.01.35* (RAEE contenenti | PCB | ppm | Prelievo olio | IEC 61619 | Ogni conferimento | |
olii) |
C) Xxx rifiuti NP assoluti non si chiede nulla
RIFIUTI DECADENTI PRODOTTI
Per poter identificare i rifiuti si è provveduto alla elaborazione di “schede dì identificazione dei rifiuti”, limitatamente a quelli di cui ai punti 1 e 2
Per quanto attiene il punto 3 essendo “rifiuti non pericolosi all’origine” sono state eseguite analisi mirate, solo qualora l’impianto di destino lo richiedesse ai fini di obblighi autorizzativi/normativi (discarica DM 27/9/10, recupero semplificato, recupero energetico o prescrizione autorizzativa destinatari). Per questi rifiuti non si è provveduto alla realizzazione della scheda di identificazione dei rifiuti: in questa categoria sono racchiusi prevalentemente i metalli, le plastiche, vetro,
2 Trasformatori
Per le schede di identificazione dei rifiuti di cui ai punti 1 e 2, la valutazione effettuata tiene conto della presenza di sostanze pertinenti pericolose. Per alcune tipologie di rifiuti speculari non pericolosi di cui al punto 2, si ritiene che gli stessi, sono costituiti in prevalenza da “metalli in forma massiva”, normalmente privi di sostanze pertinenti contaminanti, e come tali (per la presenza di metalli in forma massiva) non si applicano i limiti di concentrazione di cui all’allegato III alla direttiva 2008/98/CEE. Per questi rifiuti non si ritiene che l’analisi chimica complessiva sia necessaria o per lo meno è stata limitata solamente alle eventuale determinazione delle sostanze ritenute contaminanti pertinenti.
Per esempio sui compressori bonificati CER 160216 non si è andati ad analizzare il metallo in forma massiva dell’involucro ma la pericolosità delle sostanze pertinenti (marker cancerogenicità nell’olio residuo adeso alle superfici). La sostanza pertinente contaminante è stata poi messa in relazione al peso complessivo dell’articolo analizzato. La valutazione merceologica eseguita esclude presenza di sostanze pertinenti pericolose.
E’ il caso dei seguenti rifiuti che normalmente sono determinati da fase di disassemblaggio dei RAEE e che, per propria natura, potrebbero essere ancora funzionali, allo scopo specifico e quindi parificati alle AEE o ad “articoli”:
- gioghi di rame;
- elettrongun;
- motori elettrici
Per i rifiuti pericolosi asteriscati (X.XX 1) si è provveduto alla determinazione delle HP di pericolo basandosi sulla valutazione tecnica, talvolta supportata da analisi chimica dei componenti/contaminanti pertinenti che si ritiene essere presenti ai rifiuti.
METODICA DI ASSEGNAZIONE DEL CER - ELENCO DEI RIFIUTI decisione 955/2014/UE
I diversi tipi di rifiuti inclusi nell'elenco sono definiti specificatamente mediante il codice a sei cifre per ogni singolo rifiuto e i corrispondenti codici a quattro e a due cifre per i rispettivi capitoli. Di conseguenza, per identificare un rifiuto nell'elenco occorre procedere come segue:
— Identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99. Occorre rilevare che è possibile che un determinato impianto o stabilimento debba classificare le proprie attività in capitoli diversi. Per esempio un costruttore di automobili può reperire i rifiuti che produce sia nel capitolo 12 (rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli), che nel capitolo 11 (rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e rivestimento di metalli) o ancora nel capitolo 08 (rifiuti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie fasi della produzione.
— Se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per la classificazione di un determinato rifiuto, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identificare il codice corretto.
— Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre definire il rifiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16.
— Se un determinato rifiuto non è classificabile neppure mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (rifiuti non specificati altrimenti) preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all'attività identificata nella prima fase.
Per i rifiuti di origine domestica riconducibili a RAEE le indicazioni sulle tipologie di classificazione, oltre alla indicazioni intrinseche nel CER, si riferiscono altresì a quelle fornite dal CDC/RAEE. I RAEE domestici, infatti, sono identici ai rifiuti professionali ma solo la loro provenienza fa assumere agli stessi la codifica di cui alle famiglie del capitolo 20 del CER. Per questi rifiuti i sistemi collettivi coordinati per mezzo del CDC/RAEE forniscono indicazioni per la corretta classificazione dei rifiuti in quanto risulterebbe effettivamente difficile ai vari punti di raccolta fornire specifiche dichiarazioni nel merito. al proposito il CDC RAEE si è espresso con una nota del giugno 2015.
4.4.1. Classificazione dei rifiuti ed aree di stoccaggio
I. I rifiuti derivanti dall’attività svolta dall’azienda possono essere riportati nell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto in maniera esplicita o generica (cer apparteneti alle categorie 19… e 16…) .
II. Per la caratterizzazione dei rifiuti prodotti e l’assegnazione del CER, l’azienda incarica un laboratorio esterno accreditato per la effettuazione di analisi chimico-fisiche in grado di definire la corretta codifica CER. In particolare solo per rifiuti con codice a specchio, non riconducibili a RAEE:
• Caratterizzazione preliminare: viene svolta a cura della responsabile produzione ed in particolare per i codici specchio non RAEE viene effettuata analisi di classificazione:
i. Per i rifiuti decadenti NP e riconducibili a RAEE 160216-160214 (motori, cavi, componenti rimosse, etc) non si eseguono analisi in quanto il rifiuto si identifica visivamente ed è costituito in prevalenza da matrici solide definite.
ii. Per i rifiuti decadenti NP con codice specchio (191212 per esempio) viene sempre fatta l’analisi di classificazione
iii. Per i rifiuti decadenti P viene sempre definita la classe di pericolo HP mediante verifica analitica eccezion fatta per i rifiuti di natura nota quali 140601* (CFC), 160504* (miscela CFC-pentano), decadenti dalla linea RAEE R1, olio bonificato (130205*/08* - su questo olio si determina la % di cfc residuale dopo bonific ai sensi del DM 20.09.02).
iv. Per l’esecuzione di analisi velgono le indicazioni contenute nelle sezioni dei piani di monitoraggio e controllo approvate in
autorizzazione “PMC” (x.xx F.3.6 tab 9 e 10 per sito cavenago di Brianza e tab 1.1.2 PMC sito Angiari)
III. certificazione dei rifiuti trattati ai fini dello smaltimento e/o recupero: i rifiuti recuperabili avente CER assoluto NP e decadenti dalla attività di trattamento svolta presso l’impianto non sono oggetto di analisi di caratterizzazione in quanto si tratta di rifiuti solidi differenziati /metalli, plastiche, carta e cartoni, legno, vetro) da avviare a centri di esterni. Solo su alcune tipologie di rifiuti decadenti ed identificabili quali codici specchio (non riconducibili a elementi di natura solida nota e provenienti da RAEE quali motori, avvolgitori, cavi, elettrongun,gioghi di rame) saranno eseguite verifiche analitiche di caratterizzazione sulla scorta delle indicazioni/frequenze riportate nell’autorizzazione rifiuti dei destinatari.
IV. Il Registro Analisi, MD51_004_REGISTRO ANALISI, viene gestito, monitorato e aggiornato direttamente dal PM di ciascun impianto, che provvede ad attivare le procedure necessarie all’aggiornamento delle analisi in fase di scadenza.
4.4.2. Raccolta e deposito dei rifiuti all’interno del sito
I. Sulla base dell’autorizzazione all’esercizio, il lay-out di stoccaggio autorizzato, PL in collaborazione con PL , valuta le modalità di raccolta degli stessi all’interno del sito, individuando aree e contenitori da utilizzare e predisponendo le infrastrutture e attrezzature necessarie a garantire un deposito dei rifiuti a norma ed in sicurezza per l’ambiente. Le aree adibite allo stoccaggio dei rifiuti sono riportate nella planimetria approvata dall’ente di controllo.
II. Al fine di evitare disfunzioni nel servizio causate da errati conferimenti e per un corretto ed economico smaltimento dei rifiuti, è necessario che le varie unità (reparti produttivi, di servizio e ditte esterne) mantengano con scrupolosa attenzione la corretta differenziazione dei rifiuti prodotti.
III. La stessa unità operativa che produce i rifiuti ha l'obbligo di depositarli nelle aree specifiche.
IV. Nel caso di rifiuti prodotti da operazioni di manutenzione da parte di terzi, i rifiuti devono essere gestiti e smaltiti dall’appaltatore stesso.
V. I rifiuti pericolosi e non pericolosi destinati ai depositi temporanei specifici dovranno essere movimentati entro contenitori atti ad impedire la loro fuoriuscita accidentale.
VI. Le aree di stoccaggio sono identificate, dove richiesto dall’autorizzaizone, da apposita cartellonistica che individua la tipologia di rifiuto stoccato allo scopo di garantire, facilitare e uniformare l'informazione sulla tipologia e la quantità di rifiuto, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente.
VII. La cartellonistica riporta il codice di classificazione CER, munito di asterisco ad apice in caso di rifiuto pericoloso, la descrizione del rifiuto ed eventualmente un identificativo della zona di stoccaggio.
VIII. L’Ufficio FIR, in collaborazione con PL, controlla ad ogni trattamento il rispetto delle quantità in deposito ed i tempi di permanenza dei rifiuti in sito, segnalando eventuali necessità di avvio a recupero/smaltimento. Per tale controllo il gestionale rifiuti
segnala tramite mail alle figure aziendali interessate gli stoccaggi di rifiuti in scadenza.
4.5. PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE DELLE MATERIE OTTENUTE (EOW)
Le materie prime ottenute dai processi possono essere:
- sito di Cavenagodi Brianza:
o ferro/alluminio per il quale è in corso la certificazione per RCEE 333/11;
o plastica norma uniplast 10667
- sito di Angiari:
o ferro/alluminio per il quale è stato ottenuta la certificazione per RCEE 333/11;
o rame: dopoinstallazione ndella macchina di separazione prevista dal progetto del 2015 si procederà alla verifica per la possibilità di ottenere la certificazione RCEE 715/14
o vetro da tubi catodici (vetro al piombo e vetro al bario) sono codificati secondo le specifice di cui ala sezione “Prodotti ottenuti dalla fase di recupero effettuata sui rifiuti in ingresso” dell’autorizzazione AIA
Qualora il mercato lo richeida i prodotti indicati potranno essere gestiti come EOW , incaso di carenza nella richeista alla stregua di rifiuti.
4.6. PROGRAMMAZIONE DI UN CONFERIMENTO AD UN IMPIANTO DI DESTINO E CARICO
L’avvio a recupero/smaltimento dei rifiuti deve tener conto di:
• capacità delle strutture e attrezzature predisposte per la raccolta dei rifiuti all’interno del sito;
• limiti temporali e volumetrici previsti dalla legge ed in particolare dai documenti di autorizzazione rilasciati dagli enti preposti;
• limiti minimi di quantità trasportate concordate col trasportatore
4.6.1. Verifica documentale in fase di programmazione uscita
I. LOG provvede a Xxxxxxxxxxx, anche in collaborazione con OUT-LOG, tutta la documentazione necessaria come autorizzazione e accettazione della fidejussione del destinatario, autorizzazione al trasporto del trasportatore incaricato, contratto di conferimento, estremi di pagamento, ecc…;
II. Ricevuta tutta la documentazione necessaria, LOG provvederà ad inoltrare tale documentazione a FIR per il caricamento del contratto sul gestionale
III. LOG provvederà, in collaborazione con FIR, a verificare le autorizzazioni del trasportatore e del destinatario e fornisce a FIR l’allegato VII da utilizzare pe ril trasporto internazionale oltre ai documenti propri richeisti per il trasporto merci.
IV. FIR provvede a caricare l’anagrafica del destinatario sul gestionale rifiuti e comunica, tramite sistema di chat aziendale o tramite chiamata interna, a LOG l’avvenuta operazione.
V. A fronte di tale comunicazione LOG procede ad organizzare la spedizione.
4.6.2. Controllo Autorizzativo del trasporto prima e dopo il carico
I. In fase di operazioni di carico dei rifiuti sul mezzo, LOG verifica la coincidenza tra la targa dell’automezzo con il quale verrà effettuato il trasporto e le targhe autorizzate presenti sull’autorizzazione già precedentemente verificata.
II. In caso l’esito di verifica autorizzativa fornisca esito negativo si provvede ad avvisare PL che prenderà in carico la NC ambientale riscontrata e deciderà le azioni per la sua gestione/risoluzione.
III. I rifiuti costituiti da metalli ferrosi in uscita sono sottoposti a controllo su eventuale presenza di materiale radioattivo.
IV. LOG provvede a compilare il formulario di identificazione rifiuti e consegna tre copie dello stesso al trasportatore autorizzato. si ricorda che il formulario di identificazione dei rifiuti deve essere compilato ogni qualvolta un rifiuto lascia il sito produttivo.
V. FIR verifica il ritorno della quarta copia controfirmata del formulario entro 90 giorni dalla cessione del rifiuto; in caso di mancata ricezione, alla scadenza del terzo mese provvede a darne comunicazione all’ente provincia di competenza. Per l’allegato VII Rcee 1013, FIR e LOG verificano il rientro della copia validata dal destinatario entro i termini di cui al D.Lgs 152/06 (attualmente 6 mesi) ed eventualmente effettuano le segnalazioni del caso.
VI. Nel caso in, per qualsiasi motivo il carico sia respinto totalmente dal destinatario il viaggio ritornerà con tutte e 4 le copie del FIR presso il nostro impianto e si dovrà capire le cause e trovare nuovo destino. Lo scarico sul registro dovrà essere azzerato e nelle annotazioni evidenziato il motivo del respingimento
VII. Nel caso in cui il caricosia respinto parzialmente il materioale non conforme ritornerà presso l’impianto avendo cura di far scrivere dal destinatario nelle annotazioni il motivo del parziale respingimento.
4.6.3. Spedizioni transfrontaliere
L’Unione europea (UE) è dotata di un sistema per sorvegliare e controllare le spedizioni di rifiuti all’interno dei suoi confini e con i paesi dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) e i paesi terzi che hanno firmato la convenzione di Basilea. Questo regolamento è il RCEE 1013/2006
Esso stabilisce le norme sul controllo delle spedizioni di rifiuti per migliorare la tutela ambientale.
Incorpora anche nel diritto comunitario le disposizioni della convenzione di Basilea, nonché la revisione della decisione dell’OCSE del 2001 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi.
La legge si applica alle spedizioni di rifiuti:
tra i paesi dell’UE all’interno dell’UE o con transito attraverso paesi terzi; importati nell’UE da paesi terzi;
esportati dall’UE verso paesi terzi;
Disciplina quasi tutte le tipologie di rifiuti, ad eccezione di rifiuti radioattivi, rifiuti prodotti a bordo delle navi, spedizioni soggette all’obbligo di riconoscimento di cui al regolamento sui sottoprodotti di origine animale, talune spedizioni di rifiuti
provenienti dall’Antartico, importazioni nell’UE di taluni rifiuti prodotti da forze armate o da organizzazioni umanitarie in situazioni di crisi ecc.
La presente sezione della procedura è redatta in conformità alle disposizioni cogenti in materia di spedizioni di rifiuti e risulta essere in linea con le disposizioni “STENA SHIPPING PROCEDURE” impartite dalla “STENA”.
Procedure di controllo
Sono previste due procedure di controllo per le spedizioni di rifiuti, vale a dire:
1. gli obblighi generali di informazione di cui all’articolo 18, che sono normalmente applicabili alle spedizioni di recupero di rifiuti elencati nell’allegato III (rifiuti dell’«elenco verde») o IIIA;
2. la procedura di notifica e autorizzazione preventive scritte per altri tipi di spedizioni di rifiuti, tra cui:
- le spedizioni di rifiuti elencate nell’allegato IV (rifiuti dell’«elenco ambra» contenenti componenti sia pericolosi che non pericolosi) o nella parte 2 dell’allegato V (Elenco europeo dei rifiuti, ad esempio rifiuti provenienti da estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali),
- spedizioni per lo smaltimento dei rifiuti elencati nell’allegato III («elenco verde»).
1. Import export rifiuti di cui all’allegato III e IIIa
Per queste tipologie di rifiuti, il produttore (LM) procede alla corretta classificazione del rifiuto (RCEE 1347/14 e Decisione CEE 955/14). OUT BOUND SALES procedere andando a verificare se il medesimo, possa essere ricompreso tra le categorie individuate negli allegati III e IIIA del RCEE 1013/2006. Individuato la categoria di appartenenza (compresa la conformità allo stato fisico qualora previsto) è possibile stabilire se il rifiuto possa essere esportato secondo le disposizioni di cui all’art 18 del RCEE 1013/2006. In questa evenienza OUT BOUND SALES individua eventuali soggetti interessati alla ricezione dei rifiuti e quindi di si fa trasmettere, dagli stessi, le autorizzazioni che abilitano all’esercizio della attività di recupero nel paese di destino. Tali autorizzazioni devono essere valutate e del caso tradotte per maggiore comprensione. Sul server sono archiviate le autorizzazioni dei destinatari dei rifiuti.
Contestualmente alla verifica documentale si approcciano rapporti commerciali finalizzati alla cessione dei rifiuti destinati al recupero.
Definita la parte commerciale si provvede a stipulare apposito contratto/accordo (green list contract) secondo le indicazioni di cui all’art 18 comma 2 del RCEE 1013/2006. Oltre ai termini commerciali, detto contratto deve regolare anche la ripresa dei rifiuti secondo gli articoli 22-25 del Regolamento CE n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio d'Europa relativo alla spedizione di rifiuti.
Una volta definito il contratto è possibile procedere alla organizzazione della spedizione e OUT BOUND SALES definisce ed elabora gli allegati VII che individuano le informazioni necessarie per la esportazione secondo l’art 18 comma 1 del RCEE 1013/2006.
Fissata la spedizione a cura di OUT BOUND SALES e predisposto il relativo documento di trasporto (allegato VII), lo stesso viene fornito a LOG-FIR, dando indicazione della data e modalità di spedizione.
LOG-FIR verifica la correttezza dei dati sull’allegato VII e soprattutto verifica le autorizzazioni dei trasportatori con particolare riguardo ai CER ed alle targhe abilitate (iscrizione ALBO cat 6-4-5).
Una volta arrivato e caricato il mezzo, LOG-FIR provvede a far firmare ad AD o a OUT BOUND SALES l’allegato VII e al trasportatore per la parte di propria competenza.
LOG-FIR verifica che la copia dell’allegato VII relativo alla spedizione rientri (sottoscritta per accettazione da parte del destinatario), entro 90 gg dalla data di spedizione, in modo tale da dare evidenza a quanto previsto dall’art 183 comma del D.Lgs 152/06.
In caso di mancato ricevimento LOG-FIR segnala ad OUT BOUND SALES la carenza rilevata al fine di verificare e rintracciare la documentazione.
2. Notifica art 4 RCEE 1013/2006
Il procedimento è avviato dal soggetto notificatore che intende esportare o importare rifiuti e si articola in tre fasi.
L'attività di notifica si avvia quando il soggetto notificatore (OUT BOUND SALES) richiede la modulistica online (modello di notifica 1/A e modello di accompagnamento 1/B). Dopo aver ricevuto dagli uffici regionali competenti il numero di notifica, il notificatore compila online il documento, allegando la documentazione richiesta dal regolamento (artt. 4 E 5 RCEE 1013/06). Nella compilazione della notifica, devono essere inseriti i dati relativi ai soggetti coinvolti, al rifiuto trasportato ed ai viaggi previsti. La documentazione presentata viene controllata dagli uffici competenti e successivamente firmata elettronicamente dall'operatore e protocollata.
L’autorità di spedizione invia la notifica protocollata all'autorità di destinazione e alle autorità di transito. Dopo aver ricevuto dalle autorità estere le relative autorizzazioni, l’autorità di spedizione autorizza a sua volta il trasporto.
Infine, il notificatore deposita presso il protocollo dell’autorità di spedizione la fidejussione relativa alla notifica autorizzata, che viene controllata. In caso di approvazione, gli uffici redigono una nota di congruità a firma del dirigente. Vengono preparati i modelli di spedizione 1/B per l'inizio dei viaggi.
Ogni spedizione deve preventivamente essere comunicata a tutte le autorità interessate dalla spedizione entro 3 gg lavorativi dalla data prevista per il servizio.
Il destinatario dei rifiuti deve restituire la copia del modello 1/B (compilato nella casella 17 modello 1/B) sottoscritta per accettazione entro 3 gg dalla data effettiva di ricezione.
Quanto prima e comunque non oltre 30 gg dal completamento dell’operazione di recupero/smaltimento e non oltre 1 anno dal ricevimento dei rifiuti, il destinatario certifica l’avvenuto recupero/smaltimento (casella 18 nel modello 1/B).
Completati i viaggi coperti da fidejussione, l'operatore richiede lo svincolo della stessa; tale svincolo viene rilasciato dopo aver effettuato il controllo della documentazione. Una nota a firma del dirigente certifica l'avvenuto svincolo e la restituzione dell'originale della fidejussione.
4.7. Programmazione spedizione soggetta ADR
I. Nel caso di spedizione di merci pericolose soggette alla normativa ADR, LOG contatterà EQP e in collaborazione si provvederà alla corretta gestione del rifiuto, il corretto imballaggio e alla verifica dei documenti richiesti per il trasporto di merci pericolose soggette alla normativa ADR. Solo in caso positivo avrà inizio l’operazione di carico.
II. In nessun caso può essere utilizzato un trasportatore non autorizzato.
III. In nessun caso il rifiuto può essere destinato ad un impianto non autorizzato.
IV. In nessun caso si dovrà dare avvio alle operazioni di trasporto senza conoscere preventivamente la destinazione finale del rifiuto.
4.8. Monitoraggio produzione dei rifiuti ed elaborazione dati
I rifiuti prodotti e avviati a smaltimento/recupero sono tenuti sotto controllo da RSGI, il quale periodicamente aggiorna il file “Indicatori sistema integrato qualità ambiente”, provvedendo alla loro elaborazione periodica per il calcolo degli indicatori. L’andamento degli indicatori viene periodicamente trasmesso alla direzione attraverso un report con l’andamento delle prestazioni.
Controllo di gestione:
1) quantità trasportate con mezzi propri
La società è iscritta all’albo gestori ambientali con n° MI 1606 per le categorie
• 1 F (fino a 3000 T/anno)
• 4 F (rifiuti non pericolosi < 3000 T/anno)
• 5 f (rifiuti pericolosi < 3000 T/anno)
• 8 E ( intermediazione tra 3000 e 6000T/anno)
• 10 a classe d (bonifiche amianto)
• 2-bis
La ditta dispone di un numero di mezzi propri. I mezzi sono a disposizione di tutti gli impianti del gruppo
Mensilmente EQP elabora una tabella riepilogativa (tabella quantità trasportate) in modo tale da tenere sotto controllo il rispetto delle quantità nei confronti delle classi attive. EQP verifica i dati estratti e allarme delle autorizzazioni viene preso in considerazione se viene superato ogni quadrimestre l’ 80% della seguente formula (n° mese/12* q.tà della categoria autorizzata* 80%) (per esempio: gennaio-aprile 2013 [4/12 * 3000 T(albo 4f) * 0,8]= 800 T.
2) quantità rifiuti trattati e volumi giacenze depositi rifiuti
Nel programma di gestione dei rifiuti (WW) sono stati inseriti, dopo la fusione, i seguenti dati che permettono di tenere sotto controllo la gestione operativa:
A. inserimento a ww dell’elenco dei CER autorizzati in ingresso. Inserendo il movimento di ingresso del FIR (anche nell’ufficio Pesa alla accettazione) il sistema dichiara se il rifiuto NON è ricompreso nel’elenco inserito e quindi non accettabile all’impianto;
B. inserimento a ww di magazzini di deposito (normalmente 4 e precisamente magazzino rifiuti ingresso pericolosi; magazzino rifiuti ingresso Non Pericolosi; magazzino rifiuti decadenti Pericolosi; magazzino rifiuti decadenti Non pericoloso. A questi magazzini sono stati inseriti dei vincoli che individuano le quantità max stoccabili in relazione alla autorizzazione (e quindi legata ad aspetti di fidejussione). Ad ogni magazzino viene assegnato un peso max di deposito in “difetto” rispetto a quello autorizzato in modo tale da consentire un margine di sicurezza. Sempre in questi magazzini viene segnato il criterio temporale max dello stoccaggio prima dell’avvio al trattamento (180 gg dall’ingresso). Anche per tale vincolo viene assunto un valore prudenziale in difetto
C. mensilmente, insieme alla tabella prevista per il controllo del punto 1 ogni impianto estrapola un dato unico per indicare il quantitativo trattato in impianto. Tale valore viene messo in relazione a quello autorizzato e precisamente:
CAVENAGO | ANGIARI CRT | |
A) potenzialità annua rifiuti P | 25000 (t) | |
B) potenzialità annua rifiuti NP | 6000 (t) | |
C) potenzialità trattamento annua (complessiva: A+B) | 31000 (t) | 55000 (t) |
D) Potenzialità trattamento giornaliera rifiuti P | 100 (t) | |
E) Potenzialità trattamento giornaliera rifiuti NP | 24 (t) | |
F) Potenzialità trattamento giornaliera (complessiva: XxX) | 000 (x) | 000 (x) |
G) stoccaggi max istantaneo rifiuti Pericolosi | 3848+ 780 (m3) 1350 + 625 (t) stima | 1200 (t) |
H) stoccaggi max istantaneo rifiuti NON Pericolosi | 2130 + 5508 (m3) 980 + 2191 (t) stima | 2500(t) |
Per gli impianti della Lombardia gli allarmi indicati in ww sono stati tradotti in peso raffrontandoci con i dati indicati nelle autorizzazioni in essere e nelle planimetrie dichiarate in istruttoria.
Per quanto attiene i rifiuti in uscita, la verifica del rientro della 4* copia del FIR e degli allegati VII avviene mediante spunta della movimentazione sul sistema gestionale (al ricevimento della 4* copia) e periodicamente si provvede alla verifica di aventuali documentazione mancante per la quale è necessario effettuare le comunicazioni di cui all’art 193 D.Lgs 152/06.
4.9. Rifiuti oggetto di intermediazione
Stena TW srl effettua anche attività di intermediazione di rifiuti senza detenzione. Si rimanda all’istruzione dedicata (vedi anche mansionario OUT-LOG). L’intermediazione è in capo alla sede legale
4.10. Rifiuti trasportati da Stena TW srl
Stena TW srl è regolarmente iscritta all’Albo gestori rifiuti per il trasporto di rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi prodotti da terzi. Non può trasportare i rifiuti sottoposti a normativa ADR. I rifiuti trasportabili ed i mezzi autorizzati sono riportati nell’autorizzazione al trasporto (Iscrizione Albo Gestori Ambinetali Cat. 1, 4, 5, CP).
Durante il trasporto i rifiuti devono essere accompagnati da copia autentica del provvedimento d’iscrizione. Al termine dell’operazione di trasporto, il formulario viene trasmesso all’addetto FIR dell’impianto destinatario del rifiuto, il quale provvede alla registrazione del FIR entro 48 ore dalla effettuazione del trasporto. XXXXX tiene un unico registro per produttore, recuperatore, trasportatore e l’attività esercita viene esplicitata sulla prima copia del resgitro.
4.11. Dichiarazione annuale dei rifiuti (MUD)
Annualmente, entro la scadenza prevista per legge, EQP predispone tutti i dati necessari per la compilazione del MUD (relativi ai rifiuti prodotti, ricevuti da terzi, recuperati, trasportati e oggetto di intermediazione) e provvede alla sua spedizione secondo le modalità ed i tempi previsti per legge.