CITTA’ DI CASTELVETRANO
CITTA’ DI CASTELVETRANO
Rep. n. 8485
Libero Consorzio Comunale di Trapani del 19/11/2018
CONTRATTO per l’appalto del servizio Manutenzione Straordinaria ed adeguamento del depuratore comunale sito nella frazione di Marinella di Selinunte
– 1 Stralcio.
REPUBBLICA ITALIANA - REGIONE SICILIANA
L'anno duemiladiciotto, il giorno diciannove (19) del mese di novembre.
In Castelvetrano nell'Ufficio di Segreteria del Comune, avanti a me Dott.ssa Xxxxxxx Di Trapani Segretario Generale del Comune di Castelvetrano, senza assistenza di testimoni, avendovi le parti d'accordo tra loro e col mio consenso, espressamente rinunciato.
SONO PRESENTI:
1) - L’Ing. Xxxxxx Xx Xxxxx, nato a il , domiciliato per la
carica nella Piazza Xxxxxxx I n.5, il quale interviene nel presente contratto in nome e per conto del Comune di Castelvetrano, che rappresenta, quale Responsabile della Direzione VI – Servizi a Rete, ai sensi e per gli effetti dell’art. 107, comma 3 - lett. c - del D.Lgs. 267/2000 e s.m.i, incaricato con Determinazione della Commissione Straordinaria n. 29 del 29/08/2018.
2) – Il Sig. Xxxxxxxx Xxxxxxxx, nato a , codice fiscale
, il quale interviene nel presente contratto nella qualità di Rappresentante Legale della ditta Ecotecnica Srl con sede in Xxxxxx xxx Xxxxx , Xxx X.X. Xxxxxxx x. 00.
I comparenti dichiarano, rispettivamente, sotto la loro personale responsabilità, che il Comune di Castelvetrano ha la seguente partita IVA: 00296480817 e il seguente
C.F: 81001210814 ;
Ditta Ecotecnica Srl partita IVA e C.F.: 01567020811.
Detti comparenti, della cui identità personale io Ufficiale rogante sono certo, mi richiedono di ricevere il presente atto, per la migliore intelligenza del quale si premette:
- Che con deliberazione della Giunta Municipale n. 493 del 30/12/2016 è stato approvato il progetto esecutivo per i lavori di Manutenzione straordinaria e adeguamento del depuratore comunale sito nella frazione Marinella di Selinunte, relativo al 1° Stralcio Funzionale;
- Che con detrminazione n. 331 dell'11/05/2017 sono state impegnate le somme occorrenti per i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento del depuratore comunale sito nella frazione Marinella di Selinunte ammontanti ad € 84.888,89, di cui € 67.753,27 per somme a base d'asta, € 917,96 per oneri della sicurezza ed € 17.135,72 per somme in amministrazione;
- Che con determina a contrarre, provvedimento dirigenziale n. 410 del 12/06/2017, sono state definite le procedure di affidamento ed è stato approvato lo schema di avviso pubblico;
- Che, a seguito dei verbali n. 1, 2 , 3 e 4 di gara ad asta pubblica con inizio il 04/04/2018, con prosecuzione fino alla data del 02/05/2018, pubblicati all’Albo Pretorio on-line del Comune dal 04/05/2018 al 18/05/2018, si è provveduto all'aggiudicazione provvisoria del servizio oggettivato alla comparente ditta;
- Che, con provvedimento dirigenziale n. 410 del 13/07/2018, si è provveduto ad aggiudicare definitivamente il servizio Manutenzione Straordinaria ed adeguamento del depuratore comunale sito nella frazione di Marinella di Selinunte – 1 Stralcio, alla ditta Ecotecnica Srl, che ha offerto sull’importo a base d’asta di €. 67.753,27, il
ribasso del 24,150%, quindi per l’importo ribassato di €. 51.390,86 oltre a €. 917,96
per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, per cui l’importo contrattuale complessivo è di €. 52.308,82.
- Che sono stati controllati tutti i requisiti dichiarati dalla ditta e pertanto l'aggiudicazione è divenuta efficace;
- Che sono state esperite, a cura del Presidente di gara e del R.U.P., tutti gli adempimenti, comunicazioni di competenza previsti dal D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm.ii., e pubblicazioni previste.
- Che è stato presentato, ai sensi del D.Lgs. n. 81 del 9/04/2008, il piano operativo di sicurezza;
- Che il Comune ha redatto, in data 09/04/2018, le specifiche tecniche relative al documento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI);
- Che ai sensi dell’art. 6 della L. 241/90, dell’art. 5 della L.R. 10/91, del regolamento comunale di organizzazione e delle norme per la prevenzione della corruzione e dell’illegalità, i comparenti attestano la regolarità e la correttezza del procedimento svolto per i profili di propria competenza, attestando, contestualmente, la insussistenza di ipotesi di conflitto di interessi.
- Che, a garanzia del presente contratto, preso atto delle disposizioni transitorie di cui all’art. 216 del D.Lgs. 18/04/2016, n. 50, la suddetta ditta ha prestato la cauzione definitiva di €. 7.401,70, a mezzo di polizza fideiussoria n. 06/01/31/2898874, rilasciata con decorrenza dal 22/05/2018, dalla Finanziaria Romana S.p.a. con sede legale xxx Xxxx x. 0 - 00000 XXXX;
- Che, a garanzia dei danni che potrà subire la Stazione Appaltante per responsabilità civile verso terzi, in ottemperanza all’art. 129 del D.Lgs. n. 163/2006 e del Regolamento di attuazione D.P.R. 5.10.2010 n. 207, preso atto delle disposizioni
transitorie di cui all’art. 216 del D.Lgs. 18.4.2016, n. 50, la suddetta ditta ha stipulato
polizza di assicurazione n. 727A7447, emessa con decorrenza dal 25/05/2018, fino alla scadenza del 24/05/2020, con un massimale di €. 500.000,00.
TUTTO CIÒ PREMESSO E RITENUTO
le parti convengono e stipulano quanto segue, in unico contesto con la superiore narrativa:
Art.1) L'Amministrazione Comunale di Castelvetrano, rappresentata come sopra, che verrà, in seguito, per brevità chiamata Ente Appaltante, dà in appalto alla ditta Ecotecnica Srl, rappresentata come sopra, che verrà, in seguito per brevità chiamata Ditta Appaltatrice, che accetta, il servizio manutenzione straordinaria ed adeguamento del depuratore comunale sito nella frazione di Marinella di Selinunte –
1 Stralcio, di cui agli atti tecnici approvati con deliberazione di G.M. n. 493 del 30/12/2016.
Art.2) L'importo del presente contratto è di €. 52.308,82 (Cinquantaduemilatrecentootto/82), di cui € 51.390,86 per i lavori ed €. 917,96 per oneri della sicurezza.
Gli importi dei lavori di cui sopra sono soggetti a IVA al 10%, ed ammonta ad € 5.230,88, per un complessivo di € 57.539,70. ai fini Iva viene applicato lo Split Payment.
I pagamenti saranno corrisposti all'impresa a seguito di regolare istruttoria comprendente l’acquisizione del DURC e le verifiche di rito e nei modi e nei termini previsti dagli artt. 13 e 14 del capitolato speciale di appalto;
Si precisa che, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 136 del 13.8.2010 e in ottemperanza alle modifiche apportate dall’art. 7 del D.L. 12/11/2010, n. 187, la ditta appaltatrice assume l’obbligo della tracciabilità dei flussi finanziari, a pena di nullità del contratto.
L’Appaltatore che ha notizia dell’inadempimento della propria controparte
(subappaltatore o subcontraente) agli obblighi di tracciabilità finanziaria, ne dà immediata comunicazione alla Stazione Appaltante e alla competente Prefettura.
Con riferimento all’art. 3 della L. 136/2010, alle modifiche apportate dall’art. 7 del
D.L. n.187/2010 e a quanto espressamente previsto dall’art. 9 bis introdotto dal D.L.
n. 187/2010, si precisa che il mancato utilizzo del bonifico bancario o postale, ovvero degli altri strumenti idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni determina la risoluzione di diritto del contratto.
Si precisano di seguito, ulteriori ipotesi di risoluzione previsti dalla normativa sulla prevenzione della corruzione:
1. La ditta appaltatrice dichiara di avere preso visione del Codice di Comportamento aziendale, approvato con deliberazione della Giunta Municipale n. 256 del 25/06/2013 e del piano anticorruzione, approvato con deliberazione della Commissione Straordinaria con i poteri e le attribuzioni della Giunta Municipale n.
22 del 16/02/2018, e pubblicati nel sito del Comune di Castelvetrano, sezione Amministrazione Trasparente che si impegna a consegnare in copia a tutti i propri dipendenti e collaboratori che disimpegneranno la loro attività nell’esecuzione dell’appalto in questione, assumendo l’obbligo di rispettarlo.
2. Costituisce specifica causa di risoluzione del presente contratto la violazione da parte di dipendenti o collaboratori dell’appaltatore degli obblighi di comportamento indicati nel codice di comportamento aziendale e nel piano anticorruzione. L’accertamento della violazione è di competenza del responsabile della prevenzione della corruzione, a seguito di segnalazione del direttore dei lavori o del RUP. Si applicano, in quanto compatibili, le norme del Regolamento sui procedimenti disciplinari.
3. Ai sensi dell’art. 53, comma 16-ter del decreto legislativo n. 165/2001 e
successive modificazioni, l’appaltatore – sottoscrivendo il presente contratto – attesta di non aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e, comunque, di non aver attribuito incarichi, nel triennio successivo alla cessazione del loro rapporto di lavoro, ad ex dipendenti del comune committente, che hanno esercitato poteri autorizzativi o negoziali per conto del Comune stesso nei confronti della ditta appaltatrice.
Ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari, gli strumenti di pagamento devono riportare, in relazione a ciascuna transazione posta in essere dalla Stazione Appaltante e dagli altri soggetti di cui al comma 1 della L. 136/2010, il codice identificativo di gara (CIG) attribuito dall'ANAC su richiesta della Stazione Appaltante.
A tal fine, si precisano i seguenti nn.: CIG 6777269B4B e CUP C34H16000420004. Ai sensi dell’art. 2, comma 1, della L.R. 20.11.2008, n. 15, dell’art. 3, punto 7 della
legge 13.8.2010, n. 136, come sostituito dall’art. 7, punto 7, del D.L. n. 187 del 12.11.2010, la Ditta Appaltatrice (e/o gli eventuali subappaltatori) comunica alla Stazione Appaltante gli estremi identificativi del conto corrente dedicato, entro sette giorni dalla sua accensione o, nel caso di conto corrente già esistente, dalla sua prima utilizzazione in operazioni finanziarie relative a una commessa pubblica, nonché, nello stesso termine, le generalità e il codice fiscale delle persone delegate a operare su di esso e su cui l’Amministrazione farà confluire tutte le somme relative all’appalto.
La ditta provvede, altresì, a comunicare ogni modifica relativa ai dati trasmessi.
A tal fine, si precisa che, come dichiarato dalla citata ditta in data 21/05/2018, il conto corrente su cui fare confluire tutte le somme relative all’appalto è il seguente:
Banca
agenzia di ,
, - Codice IBAN:
Si precisa, inoltre, che è abilitato a eseguire movimentazioni sul predetto conto il
comparente Rappresentante Legale Sig. Xxxxxxxx Xxxxxxxx, nato a
il e ivi residente, Via
Si da atto che ai sensi dell’art. 87 del D.Lgs. n. 159/2011, la Ditta Ecotecnica Srl, risulta in aggiornamento per rinnovo negli elenchi della WHITE LIST della Prefettura di Trapani, per le categorie inerenti il presente contratto, e pertanto si stipula sotto le riserve di legge.
L'appaltatore conferma, altresì, di essere a conoscenza di tutti gli obblighi imposti a suo carico dalla vigente normativa antimafia ed in particolare, dal D.Lgs. n. 159/2011 e ss.mm.ii.;
Art.3) Le parti, espressamente e specificatamente, stabiliscono che le controversie che dovessero insorgere tra l'Ente Appaltante e la Ditta Appaltatrice saranno risolte dal giudice ordinario.
Art.4) La Ditta Appaltatrice si obbliga ad applicare integralmente tutte le norme contenute nel contratto nazionale di lavoro di categoria, nonché negli accordi locali integrativi dello stesso in vigore per il tempo e nella località in cui si svolge l’oggetto dell’appalto, per gli operai e, comunque, per i dipendenti. La ditta è obbligata inoltre, durante l'esecuzione del contratto, al rispetto di tutte le norme antinfortunistiche vigenti (per eventuale posa in opera), ivi compresa quella in materia di sicurezza dei cantieri, nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. n. 81 del 09/04/2008. In caso di inadempienza agli obblighi precisati nel presente articolo, accertata dall'Ente Appaltante o ad essa segnalata dall'Ispettorato del Lavoro, l'Ente Appaltante medesimo comunicherà alla Ditta Appaltatrice e, se del caso, anche all'Ispettorato
suddetto, la inadempienza accertata e procederà ad una detrazione del 20% sui
pagamenti in acconto, ovvero alla sospensione del pagamento di saldo se l’appalto è ultimato, destinando le somme accantonate a garanzia dell'adempimento di cui sopra.
Il pagamento alla Ditta Appaltatrice delle somme accantonate non sarà effettuato fino a quando l'Ispettorato del Lavoro non abbia accertato che gli obblighi precedenti non siano stati integralmente adempiuti. Per le detrazioni e sospensioni dei pagamenti di cui sopra, la Ditta Appaltatrice non può né opporre eccezioni all'Ente Appaltante, né può richiedere somme a titolo risarcimento danni;
Art.5) Per tutti gli effetti del presente contratto la Ditta Appaltatrice, come sopra rappresentata, elegge domicilio in Castelvetrano nella Casa Comunale e in tale domicilio eletto saranno notificati tutti gli atti, sia giudiziari che amministrativi, ai quali può dare adito il presente contratto;
Art.6) Agli effetti dell’I.V.A. le parti dichiarano che le prestazioni oggetto dell’appalto sono assoggettate all’imposta nella misura prevista dalle tariffe vigenti al momento dell’emissione delle relative fatture e, per tale motivo, richiedono la registrazione a tassa fissa, ai sensi dell’art. 40 del D.P.R. 26.4.1986, n. 131 e s.m.i;
Art.7) Preso atto delle disposizioni transitorie di cui all’art. 216 del D.Lgs. n. 50/2016, il subappalto è regolato dall’art. 118 del D.Lgs. n.163/2006 e s.m.i.;
Art.8) Avendo questo Comune aderito all’Accordo di Programma Quadro Sicurezza e Legalità per lo Sviluppo della Regione Siciliana – Xxxxx Xxxxxxx Xxxxx Xxxxxx, siglato tra il Ministero dell’Interno, la Regione Siciliana, le Prefetture dell’Isola, l’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, l’INAIL e l’INPS in data 12 luglio 2005, valgono, specificatamente e in aggiunta a quanto già stabilito nel presente contratto, le seguenti disposizioni, che varranno anche quali clausole di autotutela:
1) La Stazione Appaltante acquisirà preventivamente all’autorizzazione dei sub-
contratti di qualsiasi importo le informazioni del Prefetto, ai sensi dell’art. 100 del D.Lgs. n. 159 del 06/09/2011 e successive modifiche e integrazioni. Qualora il Prefetto attesti, ai sensi e per gli effetti del citato decreto, che nei soggetti interessati emergono elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa, la Stazione Appaltante procede al divieto del sub-contratto.
2) Oltre ai casi in cui -ope legis- è previsto lo scioglimento del contratto di appalto, la Stazione Appaltante recederà, in qualsiasi tempo, dal contratto o dall’autorizzazione al sub-contratto, cottimo, nolo o fornitura, al verificarsi dei presupposti stabiliti dall’art. 92, commi 3 e 4, del D.Lgs. n. 159/2011 e s.m.i.
3) La Ditta Appaltatrice si obbliga espressamente a comunicare, tramite il R.U.P., quale titolare dell’ufficio di direzione lavori, alla Stazione Appaltante e all’Osservatorio regionale dei lavori pubblici: lo stato di avanzamento dei lavori, l’oggetto, l’importo e la titolarità dei contratti di subappalto e derivati, quali il nolo e le forniture, nonché le modalità di scelta dei contraenti e il numero e le qualifiche dei lavoratori da occupare.
Si obbliga, altresì, espressamente a inserire identica clausola nei contratti di subappalto, nolo, cottimo etc. ed è consapevole che, in caso contrario, le eventuali autorizzazioni non saranno concesse.
4) La Ditta Appaltatrice dichiara espressamente e in modo solenne:
- di non essersi trovata in situazioni di controllo o di collegamento (formale e/o sostanziale) con altri concorrenti e che non si è accordata e non si accorderà con altri partecipanti alle gare;
- che non subappalterà lavorazioni di alcun tipo ad altre imprese che hanno partecipato alla gara - in forma singola o associata - ed è consapevole che, in caso
contrario, tali subappalti non saranno autorizzati;
- che la propria offerta è stata improntata a serietà, integrità, indipendenza e segretezza. Si impegna a conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza e dichiara che non si è accordata e non si accorderà con altri partecipanti alla gara per limitare o eludere in alcun modo la concorrenza.
La Ditta Appaltatrice altresì:
- si obbliga espressamente a segnalare alla Stazione Appaltante qualsiasi tentativo di turbativa, irregolarità o distorsione nelle fasi di svolgimento della gara e/o durante l’esecuzione del contratto, da parte di ogni interessato o addetto o di chiunque possa influenzare le decisioni relative alla gara in oggetto. Si obbliga, altresì, espressamente a collaborare con le forze di polizia, denunciando ogni tentativo di estorsione, intimidazione o condizionamento di natura criminale (richieste di tangenti, pressioni per indirizzare l’assunzione di personale o l’affidamento di subappalti a determinate imprese, danneggiamenti/furti di beni personali o in cantiere, ecc.).
Si obbliga, ancora espressamente, a inserire identiche clausole nei contratti di xxxxxxxxxx, nolo, cottimo ed è consapevole che, in caso contrario, le eventuali autorizzazioni non saranno concesse.
Art. 9) Le spese del presente contratto, copie occorrenti, diritti di registrazione, di segreteria, nonché ogni altra imposta presente e futura di qualsiasi genere, relative al presente contratto o quanto altro necessario, sono a totale carico della Ditta Appaltatrice senza diritto di rivalsa;
Art. 10) – Ai sensi dell’Art.106 comma 1 lett. e) del codice, la stazione appaltante si riserva di apportare modifiche al Contratto che si rendono necessarie o opportune allo scopo di migliorare la funzionalità o la qualità dei lavori nel limite del 10% dell’importo contrattuale.
Art. 11) Al presente contratto vengono allegati, per farne parte integrante e
sostanziale, i seguenti documenti: il capitolato speciale di appalto (all. A); elenco prezzi (all. B). Xxxxx, altresì, parte del presente contratto, anche se non materialmente allegati i seguenti documenti che vengono controfirmati dalle parti e depositati agli atti dell'Ufficio Contratti le Polizze assicurative, i Piani di sicurezza, eleborati progettuali e l'offerta.
Richiesto io Ufficiale rogante ho ricevuto questo atto, dattiloscritto da persona di mia fiducia, con procedure informatiche e strumenti elettronici, e occupa per intero n.
11 (undici) pagine rese legali, del quale ho dato lettura alle parti, che lo
approvano insieme agli allegati che le parti dichiarano di conoscere, dichiarandolo conforme alla volontà e con me in mia presenza, lo sottoscrivono con modalità informatiche di firma digitale, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge n. 221 del 17.12.2012 (di conversione del D.L. n. 179/2012) e successive modifiche e integrazioni, e precisamente:
Ditta ECOTECNICA Srl nella persona del legale rappresentante Sig. Xxxxxxxx Xxxxxxxx, mediante firma digitale, la cui validità è stata da me accertata mediante sistema di verificazione previsto ai sensi di legge;
Il Responsabile della VI Direzione - Ing. Xxxxxx Xx Xxxxx, mediante firma digitale, la cui validità è stata da me accertata mediante sistema di verificazione previsto ai sensi di legge;
IL SEGRETARIO GENERALE Xxxx.ssa Xxxxxxx Xx Xxxxxxx (mediante firma digitale in corso di validità).
CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO PER I
“LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA E POTENZIAMNETO IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI MARINELLA DI SELINUNTE CASTELVETRANO (TP) -
I° STRALCIO”
CIG 6777269B4B
CAPITOLO 1
DATI GENERALI DELL’APPALTO
Art. 1. Oggetto dell’appalto
L’appalto ha per oggetto l’esecuzione di tutti i lavori, le forniture e le prestazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria e di potenziamento dell’impianto di depurazione di Marinella di Selinunte, Castelvetrano (Tp).
Art. 2. Importo dei lavori in appalto
2.1 Importo dell’appalto
L’importo complessivo a base d’asta dei lavori e oneri compensati a corpo, compresi nel presente appalto, ammonta a euro €67.753,27 (diconsi sessantasettemilasettecentocinquantatre/27), di cui per la sicurazza €913,96 (diconsi novecentodiciasette/96). Nelle tabelle 2.1 e 2.2 sono riportate le suddivisioni degli importi secondo le categorie di lavoro.
Il contratto sarà stipulato “a corpo”; quindi, l’importo del contratto, come determinato in sede di gara sulla base del ribasso offerto, resta fisso e invariabile, senza che possa essere invocata dal contraente alcuna successiva verificazione sulla misura o sul valore attribuito alle quantità.
Tabella 2.1 - Importo complessivo a base d’asta dei lavori e degli oneri compensati a corpo
Descrizione | Importo [euro] | |
a | Lavori a corpo_IMPORTO COMPLESSIVO | € 67 753,27 |
b | Oneri diretti della sicurezza | € 917,96 |
c | Importo dei lavori soggetto a ribasso | € 66 835,31 |
Con riferimento all’importo di cui al comma 2.1, lettere a), la distribuzione relativa alle varie categorie d’ordine di lavoro compensati a corpo risulta riassunta nella tabella 2.2.
Tabella 2.2 - Importo per le categorie di lavori a corpo
N. | Descrizione | Importo [euro] | Aliquota [%] |
1 | NUOVO SISTEMA DI OSSIGENAZIONE | € 39 055,09 | 57,64% |
2 | INSTALLAZIONE STRUMENTAZIONE DI MISURA E CAMPIONAMENTO | € 28 698,18 | 42,36% |
TOTALE IMPORTI | € 67 753,27 | 100,00% |
Art. 3. Descrizione sommaria dei lavori da eseguirsi
3.1 Descrizione dei lavori
L’esecuzione dei lavori oggetto del presente appalto riguarda la manutenzione straordinaria,
l’adeguamento e il potenziamento dell’impianto di Marinella di Selinunte, sito nel comune di Castelvetrano (Tp), VIA DEL Cantone, qui appresso sommariamente descritti:
1. NUOVO SISTEMA DI OSSIGENAZIONE;
2. INSTALLAZIONE STRUMENTAZIONE DI MISURA E CAMPIONAMENTO.
3.2 Forma e principali dimensioni delle opere
La forma e le principali dimensioni delle opere oggetto dell’appalto risultano dai disegni di progetto esecutivo allegato, salvo quanto potrà essere meglio precisato dalla direzione dei lavori o dal committente.
Art. 4. Durata dell’Appalto
L’appalto delle opere di cui all’art. 1 avrà durata di gg. 35 naturali e consecutivi a far data della consegna dei lavori.
La consegna dei lavori avverrà entro 2 giorni dalla stipula del contratto d’appalto. La consegna potrà avvenire anche sotto le riserve di legge della stipula del contratto, comunque dopo l’adozione della determina di aggiudicazione.
Art. 5. Sopralluogo
E’ obbligatoria l’effettuazione di un sopralluogo presso l’impianto oggetto dei lavori.
Ai fini dell’effettuazione del prescritto sopralluogo, saranno fissati dei giorni nei quali sarà possibile visionare l’impianto e verificare l’entità dei lavori. All’atto del sopralluogo ciascun incaricato dovrà sottoscrivere il documento, predisposto dalla Stazione Appaltante, a conferma dell’effettuato sopralluogo e del ritiro della relativa dichiarazione attestante tale operazione.
Al termine del sopralluogo verrà rilasciata, da personale del comune di Castelvetrano, l’attestazione di avvenuto sopralluogo presso le aree interessate dalle attività oggetto di affidamento. Detta attestazione dovrà essere allegata all’offerta.
Art. 6. Modalita’ di esecuzione delle opere
Per l’esecuzione delle opere l’Impresa Esecutrice dovrà attenersi al presente Capitolato e ad eventuali ordini di servizio a firma del Direttore dell’esecuzione del contratto, che ha facoltà di stabilire lavori in variante, nei limiti di legge.
Il Committente si riserva, inoltre, la insindacabile facoltà di disporre l’esecuzione di lavori non previsti, senza che l’Impresa Esecutrice possa trarne motivi per avanzare pretese di compensi ed indennizzi di qualsiasi natura e specie non stabiliti dal presente Capitolato, salvo il diritto al pagamento di ogni intervento eseguito.
Di contro l’Impresa Esecutrice non potrà in alcun modo eseguire alcun lavoro di propria iniziativa senza il prescritto ordine della Direzione Lavori, pena la eliminazione a cura e spese dello stesso delle opere non autorizzate e salvo il risarcimento dell’eventuale danno alla Committenza.
Nella formulazione dell’offerta di partecipazione alla gara il Concorrente dichiara di accettare i lavori sopra designati, di essere edotto dello stato dei luoghi, di impegnarsi a eseguire i lavori descritti nel presente capitolato, di ritenere gli stessi completamente eseguibili, di aver preso conoscenza delle opere da eseguire, di accettare le condizioni di esecutività, con particolare riferimento allo stato dei luoghi.
Di essere in possesso, al momento dell’espletamento della gara, di tutte le attrezzature necessarie e specifiche a realizzare le opere descritte nei documenti di gara.
Di aver all’interno della propria azienda una figura professionale, nominata come direttore tecnico, che abbia già seguito opere simili a quelle in oggetto.
Art. 7. Osservazioni delle leggi e del regolamento generale
Per quanto non sia in contrasto con le condizioni stabilite dal presente Capitolato e dal contratto, l’esecuzione dell’appalto è soggetta, nell’ordine, all’osservanza delle seguenti norme:
1. D. Lgs n. 50/2016 e s.m.i.;
2. D.P.R. n. 207/2010 e s.m.i.;
3. D.Lgs 81/2008 e s.m.i.;
4. D.M. 37/2008 e s.m.i..
Tutte le norme di qualsiasi genere applicabili all’appalto in oggetto emanate dalle Autorità statali, regionali provinciali e comunali, ivi comprese le norme urbanistiche e regolamentari che disciplinano l’attività edilizia del Comune di Palermo.
Art. 8. Documenti che fanno parte del contratto
Fanno parte del contratto (anche se non materialmente allegati):
a) Le Leggi, i Decreti, i Regolamenti e le Circolari Ministeriali emanate e vigenti per i rispettivi ambiti territoriali, nella Regione, Provincia e Comune in cui si eseguono le opere oggetto dell’appalto;
b) Le norme emanate dal C.N.R., le norme U.N.I., le norme C.E.I., le tabelle CEI-UNEL ed i testi citati nel presente Capitolato;
c) Relazione tecnica illustrativa;
d) Capitolato Speciale D’Appalto;
e) Elaborati grafici di progetto: planimetria stato di fatto, planimetria di progetto, particolari costruttivi.
f) Elenco Prezzi;
g) Documento di valutazione rischi di interferenza (DVRI);
h) Cronoprogramma
Art. 9. Penali
Il tempo massimo per l’espletamento delle attività affidate è fissato in 35 giorni naturali e consecutivi a far data dalla sottoscrizione del verbale di inizio lavori.
Resta facoltà insindacabile da parte della Committenza disporre sospensioni e concedere proroghe senza che ciò dia luogo a indennizzi o risarcimenti all’Impresa Esecutrice.
Il mancato rispetto dei tempi di esecuzione comporterà l’applicazione di una penale giornaliera pari allo 1‰ (uno per mille), da calcolarsi sull’importo contrattuale netto e fino alla concorrenza del 10% (dieci per cento) di tale importo.
Superato il 10% (dieci per cento) dell’importo contrattuale netto, la Committenza potrà procedere, senza formalità di sorta, in primo luogo alla escussione della fideiussione, e quindi alla risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi dell’art. 1453 del codice civile e con gli effetti di cui al successivo punto 25.
Art. 10. Lavori in danno
Il mancato adempimento di un ordinativo della Direzione dei Lavori sarà contestato all’impresa per iscritto e sarà seguito da una tempestiva constatazione effettuata dalla Direzione Lavori. A tale constatazione sarà invitata l’impresa e del fatto sarà steso verbale che verrà firmato dalla Direzione dei Lavori e dall’impresa. Qualora questa non intervenga al sopralluogo o si rifiuti alla firma, sarà prova, perché così convenuto, il verbale firmato soltanto dalla Direzione dei Lavori e da un altro
testimone, dopo di che i lavori ordinati e non effettuati saranno eseguiti d’ufficio con rivalsa delle spese a carico dell’impresa.
Nel caso si tratti di opere ritenute urgenti a salvaguardia della fruizione dell’immobile e l’impresa non ottemperi immediatamente, si provvederà d’ufficio ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori senza alcuna formalità.
In entrambi i casi saranno applicate le penali di cui all’art. 9.
Il ritardo nelle forniture oppure nella esecuzione del servizio, come la mancata esecuzione degli stessi, non solleva l’impresa dalle responsabilità civili e/o penali per eventuali incidenti e danni dipendenti da tali inadempienze.
Le eventuali maggiori spese sostenute dalla Committenza per le opere eseguite d’ufficio dovranno essere dall’Impresa interamente rimborsata alla Stazione Appaltante.
Gli importi suddetti saranno addebitati all’impresa a partire dal primo stato di avanzamento immediatamente successivo alla esecuzione dei lavori d’ufficio.
Le reiterate inadempienze di cui si renderà responsabile l’Impresa Esecutrice costituiranno causa di risoluzione di diritto del contratto di affidamento ai sensi e per gli effetti del successivo art. 26.
Art. 11. Condizioni di appalto
Nell’accettare i lavori sopra designati l’Impresa Esecutrice dichiara:
di aver valutato tutte le circostanze ed elementi che influiscono sul costo della mano d’opera e dei trasporti. L’Impresa Esecutrice non potrà, quindi, eccepire, durante l’esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di condizioni o la sopravvenienza di elementi non valutati o non considerati, tranne che tali nuovi elementi si configurino come cause di forza maggiore contemplate dal Codice Civile o che si riferiscano a condizioni soggette a revisioni.
Art. 12. Sospensione e ripresa dei lavori
Qualora cause di forza maggiore, condizioni climatologiche ed altre circostanze speciali impedissero temporaneamente l’utile prosecuzione dei lavori la Direzione ne disporrà la sospensione, ordinandone la ripresa quando siano cessate le cause che l’hanno determinata.
Durante i periodi di sospensione saranno a carico dell’Impresa Esecutrice gli oneri specificati all’art. 22 del presente Capitolato.
Art. 13. Pagamenti in acconto
1. Le rate di acconto sono dovute ogni qualvolta l’importo dei lavori eseguiti, contabilizzati a misura, raggiungono un importo non inferiore ad Euro 30.000,00, determinato:
a) al netto del ribasso d’asta contrattuale;
b) incrementato della quota relativa degli oneri di sicurezza;
d) al netto della ritenuta di cui al comma 2;
e) al netto dell’importo degli stati di avanzamento precedenti.
2. Ai sensi dell’articolo 30, comma 5, del Nuovo Codice dei contratti, a garanzia dell’osservanza delle norme in materia di contribuzione previdenziale e assistenziale, sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50% (zero virgola cinquanta per cento), da liquidarsi, nulla ostando, in sede di conto finale.
3. Entro 45 (quarantacinque) giorni dal verificarsi delle condizioni di cui al comma 1:
a) la DL redige la contabilità ed emette lo stato di avanzamento dei lavori, ai sensi dell’articolo 194 del Regolamento generale, che deve recare la dicitura: «lavori a tutto il ……………………» con l’indicazione della data di chiusura;
b) il RUP emette il conseguente certificato di pagamento, ai sensi dell’articolo 195 del Regolamento generale, che deve riportare esplicitamente il riferimento al relativo stato di avanzamento dei
lavori di cui alla lettera a), con l’indicazione della data di emissione. Sul certificato di pagamento è operata la ritenuta per la compensazione dell’anticipazione ai sensi dell’articolo 26, comma 2.
4. La Stazione appaltante provvede a corrispondere l’importo del certificato di pagamento entro i successivi 30 (trenta) giorni, mediante emissione dell’apposito mandato e alla successiva erogazione a favore dell’appaltatore, previa presentazione di regolare fattura fiscale.
5. Il certificato per il pagamento dell’ultima rata del corrispettivo, qualunque sia l’ammontare, verrà rilasciato dopo l’ultimazione dei lavori.
6. L’emissione di ogni certificato di pagamento è subordinata:
a) all’acquisizione del DURC dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori, ai sensi dell’articolo 53, comma 2; ai sensi dell’articolo 31, comma 7, della legge n. 98 del 2013, il titolo di pagamento deve essere corredato dal DURC, anche in formato elettronico;
b) all’acquisizione dell’attestazione di cui al successivo comma 8;
c) agli adempimenti di cui all’articolo 49 in favore dei subappaltatori e subcontraenti, se sono stati stipulati contratti di subappalto o subcontratti di cui allo stesso articolo;
d) all’ottemperanza alle prescrizioni di cui all’articolo 66 in materia di tracciabilità dei pagamenti;
e) ai sensi dell’articolo 48-bis del d.P.R. n. 602 del 1973, introdotto dall’articolo 2, comma 9, della legge n. 286 del 2006, all’accertamento, da parte della Stazione appaltante, che il beneficiario non sia inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno all’importo da corrispondere con le modalità di cui al d.m. 18 gennaio 2008, n. 40. In caso di inadempimento accertato, il pagamento è sospeso e la circostanza è segnalata all’agente della riscossione competente per territorio.
7. Ai sensi dell’articolo 35, comma 28, della legge n. 248 del 2006, come modificato dall’articolo 13- ter della legge n. 134 del 2012, poi dall’art. 50, comma 1, della legge XX del 2013, nessun pagamento può essere erogato prima dell’acquisizione dell’asseverazione di un responsabile del centro di assistenza fiscale o di un soggetto abilitato ai sensi dell’articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 e dell’articolo 3, comma 3, lettera a), del d.P.R. 22 luglio 1998, n. 322, attestante che gli adempimenti fiscali, consistenti nel versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute all’Erario in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto contrattuale, scaduti alla data del pagamento della rata, siano stati correttamente eseguiti dall’appaltatore e dagli eventuali subappaltatori. In luogo di tale attestazione può essere presentata una dichiarazione sostitutiva, resa ai sensi del d.P.R. n. 445 del 2000, con cui l’appaltatore, e l’eventuale subappaltatore, attesta l’avvenuto adempimento dei predetti obblighi, con i contenuti e le modalità di cui alla Circolare dell’Agenzia delle Entrate, Ufficio Registro e altri Tributi Indiretti, n. 40/E dell’8 ottobre 2012.
8. In caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale dipendente dell’appaltatore, dei subappaltatori o dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, impiegato nel cantiere, il RUP invita per iscritto il soggetto inadempiente, e in ogni caso l’appaltatore, a provvedere entro 15 (quindici) giorni. Decorso infruttuosamente tale termine senza che sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta, la Stazione appaltante provvede alla liquidazione del certificato di pagamento trattenendo una somma corrispondente ai crediti vantati dal personale dipendente, ai fini di cui all’articolo 52, comma 2.
Art. 14. Pagamenti a saldo
Il conto finale dei lavori è redatto entro 30 ( trenta) giorni dalla data della loro ultimazione, accertata con apposito verbale; è sottoscritto dalla DL e trasmesso al RUP; col conto finale è accertato e proposto l’importo della rata di saldo, qualunque sia il suo ammontare, la cui liquidazione definitiva ed erogazione è subordinata all’emissione del certificato di cui al comma 3 e alle condizioni di cui al comma 4.
2. Il conto finale dei lavori deve essere sottoscritto dall’appaltatore, su richiesta del RUP, entro il termine perentorio di 15( quindici) giorni; se l’appaltatore non firma il conto finale nel termine indicato, o se lo firma senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il
conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il RUP formula in ogni caso una sua relazione al conto finale.
3. La rata di saldo, comprensiva delle ritenute di cui all’articolo 14, comma 2, al netto dei pagamenti già effettuati e delle eventuali penali, nulla ostando, è pagata entro 60 (sessanta) giorni dopo l’avvenuta emissione del certificato di collaudo provvisorio previa presentazione di regolare fattura fiscale.
4. Il pagamento della rata di saldo non costituisce presunzione di accettazione dell’opera, ai sensi dell’articolo 1666, secondo comma, del codice civile.
5. Il pagamento della rata di saldo è disposto solo a condizione che l’appaltatore presenti apposita garanzia fideiussoria ai sensi dell’articolo 103, comma 6, del Nuovo Codice dei contratti, emessa nei termini e alle condizioni che seguono:
a) un importo garantito almeno pari all’importo della rata di saldo, maggiorato dell’I.V.A. all’aliquota di legge, maggiorato altresì del tasso legale maggiorato del tasso di interesse legale applicato per il periodo intercorrente tra la data di emissione del certificato di collaudo;
b) efficacia dalla data di erogazione della rata di saldo con estinzione due anni dopo l’emissione del certificato di collaudo provvisorio;
c) prestata con atto di fideiussione rilasciato da una banca o da un intermediario finanziario autorizzato o con polizza fideiussoria rilasciata da impresa di assicurazione, conforme alla scheda tecnica 1.4, allegata al decreto ministeriale 12 marzo 2004, n. 123, in osservanza delle clausole di cui allo schema tipo 1.4 allegato al predetto decreto.
6. Salvo quanto disposto dall’articolo 1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dalla Stazione appaltante entro 24 (ventiquattro) mesi dall’ultimazione dei lavori riconosciuta e accettata.
7. L’appaltatore e la DL devono utilizzare la massima diligenza e professionalità, nonché improntare il proprio comportamento a buona fede, al fine di evidenziare tempestivamente i vizi e i difetti riscontabili nonché le misure da adottare per il loro rimedio.
8. Al pagamento della rata a saldo si applicano le condizioni di cui all’articolo 14, commi 7 e 8.
Art. 15. Ritardi nel pagamento delle rate di acconto
1. Non sono dovuti interessi per i primi 45 giorni intercorrenti tra il verificarsi delle condizioni e delle circostanze per l’emissione del certificato di pagamento ai sensi dell’articolo 13 e la sua effettiva emissione e messa a disposizione della Stazione appaltante per la liquidazione; trascorso tale termine senza che sia emesso il certificato di pagamento, sono dovuti all’appaltatore gli interessi legali per i primi 60 giorni di ritardo; trascorso infruttuosamente anche questo termine spettano all’appaltatore gli interessi di mora nella misura stabilita con apposito decreto ministeriale.
2. In caso di ritardo nel pagamento della rata di acconto rispetto al termine stabilito all’articolo 13, comma 4, per causa imputabile alla Stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi moratori, nella misura pari al Tasso B.C.E. di riferimento di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 231 del 2002, maggiorato di 8 (otto) punti percentuali.
3. Il pagamento degli interessi avviene d’ufficio in occasione del pagamento, in acconto o a saldo, immediatamente successivo, senza necessità di domande o riserve; il pagamento dei predetti interessi prevale sul pagamento delle somme a titolo di esecuzione dei lavori.
4. E’ facoltà dell’appaltatore, trascorsi i termini di cui ai commi precedenti, oppure nel caso in cui l’ammontare delle rate di acconto, per le quali non sia stato tempestivamente emesso il certificato o il titolo di spesa, raggiunga il 15 (quindici) dell’importo netto contrattuale, di agire ai sensi dell’articolo 1460 del codice civile, rifiutando di adempiere alle proprie obbligazioni se la Stazione appaltante non provveda contemporaneamente al pagamento integrale di quanto maturato; in alternativa, è facoltà dell’appaltatore, previa costituzione in mora della Stazione appaltante, promuovere il giudizio arbitrale per la dichiarazione di risoluzione del contratto, trascorsi 60 (sessanta) giorni dalla data della predetta costituzione in mora.
Art. 16. Ritardi nel pagamento della rata di saldo
In caso di ritardo nel pagamento della rata di saldo rispetto al termine stabilito all’articolo 14, comma 3, per causa imputabile alla Stazione appaltante, sulle somme dovute decorrono gli interessi moratori nella misura di cui all’articolo 15, comma 2.
Art. 17. Revisione prezzi e adeguamento del corrispettivo
1. Ai sensi dell’articolo 106 comma 1 lettera a) del Nuovo Codice dei contratti, è esclusa qualsiasi revisione dei prezzi se non è prevista nei documenti di gara e non trova applicazione l’articolo 1664, primo comma, del codice civile.
2. Ai sensi dell’articolo 106 comma 1 lettera a), penultimo capoverso del Nuovo Codice dei contratti, in deroga a quanto previsto dal comma 1, se il prezzo di singoli materiali da costruzione, per effetto di circostanze eccezionali, subisce variazioni in aumento o in diminuzione, superiori al 10 per cento rispetto al prezzario predisposto dalla regione nell’anno di presentazione dell’offerta, si fa luogo a compensazioni, in aumento o in diminuzione, per la metà della percentuale eccedente il 10 per cento, alle seguenti condizioni:
a) le compensazioni in aumento sono ammesse con il limite di importo costituito da:
a.1) somme appositamente accantonate per imprevisti, nel quadro economico dell’intervento, in misura non inferiore all’1% (uno per cento) dell’importo dei lavori, al netto di quanto già eventualmente impegnato contrattualmente per altri scopi o con altri soggetti;
a.2) eventuali altre somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento nei limiti della relativa autorizzazione di spesa;
a.3) somme derivanti dal ribasso d’asta, se non ne è stata prevista una diversa destinazione;
a.4) somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza della stazione appaltante nei limiti della residua spesa autorizzata e disponibile;
b) all’infuori di quanto previsto dalla lettera a), non possono essere assunti o utilizzati impegni di spesa comportanti nuovi o maggiori oneri per la stazione appaltante;
c) la compensazione è determinata applicando la metà della percentuale di variazione che eccede il 10% (dieci per cento) al prezzo dei singoli materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni contabilizzate nell’anno solare precedente al prezzario di cui all’art. 23 comma 7 del Nuovo Codice dei contratti, nelle quantità accertate dalla DL;
d) le compensazioni sono liquidate senza necessità di iscrizione di riserve ma a semplice richiesta di una delle parti, accreditando o addebitando il relativo importo, a seconda del caso, ogni volta che siano maturate le condizioni di cui al presente comma, entro i successivi 60 (sessanta) giorni, a cura della DL se non è ancora stato emesso il certificato di collaudo provvisorio a cura del RUP in ogni altro caso.
Art. 18. Accertamento e misurazione dei lavori
La valutazione del lavoro è effettuata a corpo secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori.
Nel corrispettivo per l’esecuzione del lavoro a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa occorrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente Capitolato Speciale e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto, nessun compenso può essere richiesto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi
per lavori, forniture e prestazioni tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completezza e corretta realizzazione dell’opera appaltata secondo le regola dell’arte.
La Direzione Lavori potrà procedere in qualunque momento all’accertamento ed alla misurazione delle opere compiute.
Ove l’Impresa Esecutrice non si prestasse ad eseguire in contraddittorio tali operazioni, gli sarà assegnato un termine perentorio, scaduto il quale, i maggiori oneri che si dovranno per conseguenza sostenere gli verranno senz’altro addebitati.
Durante l’esecuzione dei lavori la Stazione appaltante può effettuare operazioni di controllo o di collaudo parziale o ogni altro accertamento, volti a verificare la piena rispondenza delle caratteristiche dei lavori in corso di realizzazione a quanto richiesto negli elaborati progettuali, nel presente Capitolato speciale o nel contratto.
Art. 19. Ultimazione dei lavori - conto finale - certificato di regolare esecuzione
Non appena avvenuta l’ultimazione dei lavori, l’Impresa Esecutrice informerà per iscritto la Direzione che, previo congruo preavviso, procederà alle necessarie constatazioni in contraddittorio redigendo, ove le opere vengano riscontrate regolarmente eseguite, l’apposito certificato. Qualora dall’accertamento risultasse la necessità di rifare o modificare qualche opera, per esecuzione non perfetta, l’Impresa Esecutrice dovrà effettuare i rifacimenti e le modifiche ordinate, nel tempo che gli verrà prescritto.
Le operazioni di accertamento della regolare esecuzione ad opera della D.L. avranno inizio non oltre i gg. 20 dalla data di ultimazione dei lavori e saranno portate a compimento nel termine dei successivi gg. 20 con l’emissione del relativo certificato e l’invio dei documenti alla Committenza L’Impresa Esecutrice dovrà a propria cura e spese, mettere a disposizione del D.L. gli operai ed i mezzi d’opera occorrenti per le operazioni di verifica della regolare esecuzione e per i lavori di ripristino resi necessari dai saggi eseguiti. Inoltre, ove durante la verifica di regolare esecuzione venissero accertati difetti, l’Impresa Esecutrice sarà altresì tenuto ad eseguire tutti i lavori che il collaudatore riterrà necessari, nel termine dello stesso assegnato.
Qualora l’Impresa Esecutrice non ottemperasse a tali obblighi, il D.L. potrà disporre che sia provveduto d’ufficio e la spesa relativa, ivi compresa la penale per l’eventuale ritardo, verrà dedotta dal residuo credito. Per tutti gli effetti di legge e, in particolare, per quanto attiene ai termini di cui agli artt. 1667 e 1669 C.C., con l’emissione certificato di regolare esecuzione e dalla data di approvazione dello stesso, avrà luogo la presa in consegna delle opere da parte della Committenza.
Non possono considerarsi utilmente eseguiti i lavori e forniture per le quali sono necessari certificazioni o collaudi tecnici specifici da parte dei fornitori o degli installatori o di enti terzi, ai fini dell’accertamento della loro regolare esecuzione.
Art. 20. Manutenzione delle opere fino all’emissione del certificato di regolare esecuzione delle opere
Sino a che non sia intervenuto, con esito favorevole, il certificato di regolare esecuzione delle opere, la manutenzione delle stesse, ordinaria e straordinaria, dovrà essere effettuata a cura e spese dell’Impresa Esecutrice. Per tutto il periodo intercorrente fra l’esecuzione e l’emissione del certificato di regolare esecuzione e salve le maggiori responsabilità sancite dall’art.1669 C.C., l’Impresa Esecutrice è, quindi, garante delle opere e delle forniture eseguite obbligandosi a sostituire i materiali che si mostrassero non rispondenti alle prescrizioni contrattuali ed a riparare tutti i guasti e le degradazioni che dovessero verificarsi con esclusione di quelle soggette ad uso. In tal periodo la manutenzione dovrà essere eseguita nel modo più tempestivo ed in ogni caso, sotto pena d’intervento d’ufficio, nei termini prescritti dalla Direzione Lavori.
Art. 21. Certificazioni di conformità degli impianti
L’Impresa Esecutrice dovrà essere iscritto al registro delle imprese tenuto alla Camera di Commercio per le attività poste a base di gara e dovrà essere abilitato all’esercizio della attività di manutenzione impiantistica, così come previsto all’art. 3 del D.M. 37/2008, e, pertanto, dovrà essere dotato di un responsabile tecnico avente i relativi requisiti tecnico professionali prescritti dall’art. 4 del D.M. 37/2008.
La manutenzione degli impianti dovrà essere eseguita secondo la regola dell’arte, in conformità alla normativa vigente ed alle norme UNI e CEI, l’Impresa Esecutrice sarà responsabile della corretta esecuzione dello stesso.
Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’Impresa Esecutrice dovrà rilasciare la dichiarazione di conformità degli impianti nel rispetto della normativa vigente, secondo le modalità previste dal D.M. 37/2008.
Per quanto riguarda l’impianto elettrico è richiesta la produzione dell’elaborato progettuale esecutivo di adeguamento. Gli impianti dovranno rispettare ,anche se non specificato, tutte le norme relative alle categorie specifiche degli impianti da eseguire.
Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge vigenti alla data di presentazione del progetto.
L’impresa installatrice consegnerà e depositerà presso lo sportello unico per l’edilizia la dichiarazione di conformità dell’impianto, l’elaborato progettuale redatto e sottoscritto dal responsabile tecnico iscritto ad un albo professionale per la relativa assunzione di responsabilità ed il certificato di collaudo degli impianti installati, così come previsto dalla normativa vigente.
Art. 22. Cauzioni e coperture assicurative-cauzione definitiva.
La cauzione a garanzia delle obbligazioni contrattuali assunte è pari al 10% dell’importo contrattuale o, in caso di ribasso offerto superiore al 10%, nell’importo previsto dall’art. 103, comma 1, del D. Lgs 50/2016 e s.m.i. Essa sarà costituita mediante fideiussoria rilasciata da Primario Istituto di Credito o da Istituto Assicurativo associato all’Ania. La firma di chi ha rilasciato la fideiussione dovrà essere autenticata da un notaio che ne attesti la validità, anche in relazione ai poteri d’impegno conferiti al firmatario. La fideiussione dovrà riportare la clausola che il soggetto garante è tenuto a soddisfare le obbligazioni a semplice richiesta della Committenza senza facoltà di opporre alcuna eccezione, ivi compresa quella di cui all’art. 1957 c.c. e con la formale rinuncia, da parte del soggetto garante, al beneficio della preventiva escussione di cui all’art. 1944 c.c. La garanzia, come sopra costituita, deve essere prodotta in originale e si intenderà progressivamente svincolata in ragione dell’avanzamento dei lavori nel limite del 75% dell’iniziale importo garantito. Il restante 25% viene automaticamente svincolato all’approvazione dell’atto di certificato regolare esecuzione/certificato di regolare esecuzione.
RIDUZIONE DELLE GARANZIE. Secondo quanto previsto dall’art. art. 93, comma 7 del D.lgs 50/2016 e s.m.i. l’importo della cauzione provvisoria e l’importo della garanzia definitiva sono ridotti del 50% per i concorrenti in possesso della certificazione del S.Q. conforme alle norme UNI CEI ISO 9001/2000.
OBBLIGHI ASSICURATIVI. L’Impresa Esecutrice, come previsto al comma 7 dell’art. 103 del D.Lgs 50/2016, è obbligato a costituire e consegnare alla Stazione Appaltante, almeno due giorni prima la consegna dei lavori, una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalla Stazione Appaltante a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dell’esecuzione dei lavori. L’importo da assicurare dovrà essere pari all’importo dei lavori a base di appalto, pari a € 15.000,00.
La polizza dovrà assicurare la Stazione Appaltante contro la responsabilità civile per danni causati a terzi nel corso dell’esecuzione dei lavori il cui massimale dovrà essere pari a € 500.000,00. La copertura assicurativa dovrà decorrere dalla data di consegna dei lavori e cesserà alla data di
emissione del certificato di regolare esecuzione o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato.
Tale polizza dovrà altresì riportare la clausola che il soggetto garante è tenuto a soddisfare le obbligazioni a semplice richiesta della Committenza senza facoltà di opporre alcuna eccezione, ivi compresa quella di cui all’art. 1957 c.c. e con la formale rinuncia, da parte del soggetto garante, al beneficio della preventiva escussione di cui all’art. 1944 c.c.
Art. 23. Subappalto
E’ vietato il subappalto.
Art. 24. Trattamento e tutela dei lavoratori
L’Impresa Esecutrice é obbligato ad applicare ai lavoratori dipendenti, occupati nei lavori costituenti oggetto del contratto e, se cooperativa, anche dei confronti dei soci, condizioni normative e retributive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro vigenti nel settore, per la zona e nei tempi in cui si svolgono i lavori ed a continuare ad applicare i suddetti contratti collettivi anche dopo la loro scadenza e fino alla loro sostituzione.
L’Impresa Esecutrice si obbliga in particolare ad osservare le clausole dei contratti collettivi nazionali e provinciali relativi al trattamento economico per ferie, gratifica natalizia e festività, od a provvedere all’accantonamento degli importi relativi nei modi e nelle forme in essi contratti previsti.
I suddetti obblighi vincolano l’Impresa Esecutrice fino alla data del certificato di regolare esecuzione anche se lo stesso non sia aderente alle associazioni stipulanti o recede da esse ed indipendentemente dalla natura industriale od artigiana, dalla natura e dimensioni dell’impresa di cui e’ titolare e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica e sindacale.
B. Tutela dei lavoratori
L’Impresa Esecutrice dovrà altresì osservare le norme e le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti vigenti sull’assunzione, tutela, protezione, assicurazione ed assistenza dei lavoratori, comunicando, prima dell’inizio dei lavori e comunque non oltre 2 giorni dalla consegna, gli estremi della propria iscrizione agli Istituti previdenziali, inclusa la Cassa Edile, assicurativi ed antinfortunistici.
A garanzia di tali obblighi sarà operata sull’importo netto progressivo dei lavori una ritenuta dello 0,50%, salvo le maggiori responsabilità dell’Impresa Esecutrice.
Art. 25. Sicurezza dei cantieri
Ai fini della sicurezza nei luoghi di lavoro, l’Impresa Esecutrice, durante l’esecuzione delle attività, dovrà attenersi a tutte le norme di legge per la prevenzione infortuni, igiene sul lavoro e buona tecnica, e in particolare quanto stabilito dal Decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ", e s.m.i.., e dal D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106.
In particolare, l’Impresa Esecutrice è soggetto alla piena e scrupolosa osservanza di quanto esposto nella normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro. Tutto il personale dell’Impresa Esecutrice operante in sito dovrà essere dotato, se necessario, di idonei Dispositivi di Protezione Individuale nonché di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi ed a norma. L’Impresa Esecutrice rimane comunque unico responsabile della sicurezza durante l’espletamento delle attività.
Nell’espletamento dei lavori l’Impresa Esecutrice dovrà:
• adoperare macchinari o attrezzature dotate di Marcatura CE secondo le vigenti normative comunitarie (es. Direttive Macchine 2006/42/CE recepita dal D. Lgs. 17/2010 e s.m.i.) esibendo a richiesta del personale della Stazione Appaltante copia delle rispettive certificazioni di conformità;
• garantire (a proprie spese) l’esecuzione di tutte le misure previste dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. in materia di salute, sicurezza ed igiene sul lavoro ed approntare tutte le misure (igieniche, di protezione collettiva e individuale, di emergenza ecc.) necessarie a svolgere in completa sicurezza le varie tipologie di attività per il proprio personale incaricato sia per il personale esterno (personale Stazione Appaltante o altro Ente interessato) che potrà essere presente durante l’esecuzione dei lavori.
La Stazione Appaltante preventivamente l’inizio delle attività provvederà, ai sensi del c.1 l.a dell’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, a verificare l’idoneità tecnico professionale dell’Impresa Esecutrice in relazione al servizio oggetto di appalto.
A tal proposito l’Impresa Esecutrice dovrà risultare in regola con i versamenti dei contributi assicurativi e previdenziali a favore dei propri lavoratori dipendenti.
Inoltre, lo stesso, entro due giorni dall’aggiudicazione, dovrà fornire alla Stazione Appaltante:
• Il Documento di Valutazione dei Rischi DVR;
• Autocertificazione dei requisiti di idoneità tecnico professionale;
• Certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato o dichiarazione sostitutiva;
• Fascicolo dei lavoratori che opereranno in campo (comprensivo di: unilav, idoneità alla mansione e attestati di formazione, consegna dei dpi, ecc…);
• Nomine e attestati di formazioni delle figure aziendali inerenti la sicurezza;
• Elenco delle attrezzature, mezzi d’opera ed equipaggiamento tecnico e relative certificazioni per l’esecuzione delle attività di campo;
• Piano Operativo per la Sicurezza POS redatto seguendo le prescrizioni del DVRI allegato. Ogni sostituzione o variazione del personale, delle attrezzature, delle figure aziendali inerenti la sicurezza, dovrà essere tempestivamente comunicata alla Stazione Appaltante allegando la stessa documentazione prodotta prima dell’inizio delle attività.
Il piano operativo di sicurezza dovrà indicare le proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori. Lo stesso dovrà essere redatto ai sensi del Decreto n. 81 del 2008 ed in particolare secondo il punto 3.2 dell’allegato XV al predetto decreto, dovrà comprendere il documento di valutazione dei rischi di cui agli articoli 28 e 29 del citato Decreto n. 81 del 2008, con riferimento allo specifico cantiere e dovrà essere aggiornato ad ogni mutamento delle lavorazioni rispetto alle previsioni.
Il piano operativo della sicurezza, fermi restando i maggiori contenuti del singolo cantiere, dovrà avere in ogni caso i contenuti minimi previsti dal D.lgs 81/2008. Tale piano è messo a disposizione delle autorità competenti preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri.
Le gravi o ripetute violazioni delle norme inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro da parte dell’Impresa Esecutrice, previa formale costituzione in mora dell’interessato, costituiscono causa di risoluzione del contratto.
L’Impresa Esecutrice esonera la Stazione Appaltante da ogni responsabilità per le conseguenze di eventuali sue infrazioni che venissero accertate durante l’esecuzione dei lavori relative alle leggi speciali sull’igiene, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
Art. 26. Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Impresa Esecutrice
Sono a carico dell’Impresa Esecutrice gli oneri ed obblighi di seguito elencati:
• La formazione del cantiere e l’esecuzione di tutte le opere a tal uopo occorrenti, comprese quelle di recinzione e di protezione e quelle necessarie per mantenere la continuità delle comunicazioni.
• L’installazione delle attrezzature ed impianti necessari ed atti, in rapporto all’entità dell’opera, ad assicurare la migliore esecuzione ed il normale ed ininterrotto svolgimento dei lavori.
• L’apprestamento delle opere provvisionali quali ponteggi, armature, ecc. compresi spostamenti, sfridi, mantenimenti e smontaggi a fine lavori.
• La sistemazione dei collegamenti esterni ed interni, la collocazione, ove necessario, di scalette di adeguata portanza e sicurezza.
• L’installazione di tabelle e segnali luminosi nel numero sufficiente, sia di giorno che di notte, nonché l’esecuzione di tutti i provvedimenti che la Direzione Lavori riterrà indispensabili per garantire la sicurezza delle persone.
• La vigilanza e guardiana del cantiere nel rispetto dei provvedimenti antimafia, sia diurna che notturna e la custodia di tutti materiali, impianti e mezzi d’opera esistenti nello stesso (siano essi di pertinenza dell’Impresa Esecutrice, dell’Amministrazione, o di altre ditte), nonché delle opere eseguite od in corso di esecuzione. Tale vigilanza si intende estesa anche ai periodi di sospensione dei lavori ed al periodo intercorrente tra l’ultimazione ed il certificato regolare esecuzione, salvo l’anticipata consegna delle opere alla Committenza e per le opere consegnate.
• La prevenzione delle malattie e degli infortuni con l’adozione di ogni necessario provvedimento e predisposizione inerente l’igiene e sicurezza del lavoro, essendo l’Impresa Esecutrice obbligato ad attenersi a tutte le disposizioni e norme di Leggi e dei Regolamenti vigenti in materia all’epoca di esecuzione dei lavori. La pulizia del cantiere e la manutenzione ordinaria e straordinaria di ogni apprestamento provvisionale. Le spese per gli allacciamenti provvisori, e relativi contributi e diritti, dei servizi di acqua, elettricità, gas, telefono e fognature necessari per il funzionamento del cantiere e l’esecuzione dei lavori, nonché le spese di utenza e consumo relativo ai predetti servizi.
• La fornitura di tutti i necessari attrezzi, strumenti e personale esperto per rilievi, misurazioni, saggi, ecc. relativi alle operazioni di consegna, verifiche in corso d’opera, contabilità e certificato regolare esecuzione dei lavori.
• La riproduzione di grafici, disegni ed allegati vari relativi alle opere in esecuzione.
• Le pratiche presso Amministrazioni ed Enti (x.xx. USL, ISPESL, Ispettorato del Lavoro, Comando VV.FF. per permessi, occupazioni temporanee di suoli pubblici o privati, nonché le spese ad essi relativi per tasse, diritti, indennità, canoni, cauzioni, ecc.
• La conservazione ed il ripristino delle vie, dei passaggi e dei servizi, pubblici o privati, che venissero interrotti per l’esecuzione dei lavori, provvedendosi a proprie spese con opportune opere provvisionali.
• Il risarcimento dei danni che in dipendenza del modo di esecuzione dei lavori venissero arrecati a proprietà pubbliche e private od a persone, restando libere ed indenni la Committenza ed il suo personale.
• L’esecuzione di modelli e campionature di lavori, materiali e forniture che venissero richiesti dalla Direzione Lavori.
• L’esecuzione di esperienze ed analisi, come anche verifiche, saggi e relative spese che venissero in ogni tempo ordinati dalla Direzione Lavori, presso il laboratorio di cantiere o presso gli Istituti autorizzati, sui materiali e forniture da impiegare od impiegati o sulle opere, in corrispettivo a quanto prescritto nella normativa di accettazione o di esecuzione.
• La conservazione dei campioni fino al certificato regolare esecuzione, muniti di sigilli controfirmati dalla Direzione e dall’Impresa Esecutrice, in idonei locali o negli uffici direttivi.
• Il carico, trasporto e scarico dei materiali delle forniture e dei mezzi d’opera ed il collocamento a deposito od in opera con le opportune cautele atte ad evitare danni od infortuni.
• Il ricevimento dei materiali e forniture escluse dall’appalto nonché la loro sistemazione, conservazione e custodia, garantendo a proprie spese e con piena responsabilità il perfetto espletamento di tali operazioni.
• La custodia di opere escluse dall’appalto eseguite da ditte diverse per conto dell’Amministrazione o della stessa direttamente. La riparazione dei danni che, per ogni causa o per negligenza dell’Impresa Esecutrice, fossero apportati ai materiali forniti od ai lavori da altri compiuti.
• L’autorizzazione al libero accesso alla Direzione Lavori ed al personale di assistenza e sorveglianza, in qualsiasi momento, nel cantiere di lavoro, i controlli, le misure e le verifiche previsti dal presente Capitolato.
• L’autorizzazione al libero accesso ad altre Imprese o Ditte ed al relativo personale dipendente, ai cantieri di lavoro, nonché l’uso parziale o totale di ponteggi, impalcature, opere provvisionali ed apparecchi di sollevamento, senza diritto a compenso, per tutto il tempo occorrente all’esecuzione dei lavori o delle forniture scorporate.
• La fornitura di fotografie delle opere nel formato, numero e frequenza prescritti dalla Direzione Lavori e comunque non inferiori a due per ogni stato di avanzamento, nel formato 18 x 24.
• L’assunzione di un Direttore del cantiere, ove l’Impresa Esecutrice non ne abbia il titolo, nella persona di un tecnico professionalmente abilitato, regolarmente iscritto all’Albo di categoria, e di competenza professionale estesa ai lavori da dirigere. Il nominativo ed il domicilio di tale tecnico dovranno essere comunicati alla Direzione, per iscritto, prima dell’inizio dei lavori.
• La calcolazione di tutti gli impianti compresi nell’appalto, compresa ogni incombenza e spesa per denuncie, approvazioni, licenze, collaudi, ecc. che al riguardo fossero prescritti.
• La consegna e l’uso di tutte o di parte delle opere eseguite, previo accertamento verbalizzato in contraddittorio, ancor prima di essere sottoposte a certificato regolare esecuzione.
• La custodia, la conservazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere fino al certificato regolare esecuzione.
• Lo sgombero e la pulizia del cantiere entro dal’ultimazione dei lavori, con la rimozione di tutti i materia li residuali, i mezzi d’opera, le attrezzature e gli impianti esistenti nonché con la perfetta pulizia di ogni parte e di ogni particolare delle opere da sfrabbricidi, calcinacci, sbavature, pitture, unto, ecc.
• Le spese per tutti gli adempimenti tecnici prescritti dalla Stazione Appaltante o per legge per le strutture e gli impianti.
• Le spese per tutte le indagini, prove e controlli che il Collaudatore riterrà opportuno disporre, a insindacabile giudizio, e per gli eventuali ripristini.
• L’affissione di un cartello da cui risultino i propri dati identificativi nonché tutte le ulteriori informazioni previste dall’art. 12 del D.M. 37/2008.
Art. 27. Normativa antimafia e anticorruzione
Prima della sottoscrizione del contratto di affidamento delle attività in oggetto, l’Impresa Esecutrice si impegna a trasmettere alla Committenza tutte le informazioni che verranno appositamente richieste e necessarie al fine di avviare i controlli in materia antimafia e anticorruzione.
Il venir meno nel corso dell’affidamento delle condizioni di insussistenza dei divieti o delle decadenze di cui al D. Lgs. n. 159/2011 e s.m.i., ovvero l’acquisizione di informazioni interdittive ad esito delle verifiche effettuate dalle Prefetture competenti, comporterà l’immediata risoluzione del contratto, con le conseguenze di cui al successivo art. 25 del presente disciplinare.
Art. 28. Incedibilità dei crediti
È espressamente esclusa la cedibilità dei crediti derivanti dal contratto, ai sensi dell’art. 1260 c.c. ed è vietata la cessione anche parziale dello stesso.
Art. 29. Clausola risolutiva espressa
Il rispetto degli impegni assunti con l’accettazione dell’affidamento costituisce obbligazione di primaria importanza; pertanto, il mancato rispetto di una delle clausole di cui agli artt. “9” (Lavori in danno); “12” (Modalità di pagamento – Obbligazioni ex lege n. 136/2010); “21” (Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Impresa Esecutrice); “22” (Normativa antimafia e anticorruzione); “23” (Rispetto del modello di organizzazione, gestione controllo ex D. Lgs. n. 231/2001 e del Codice Etico), darà luogo alla automatica risoluzione del rapporto di cui ai sensi dell’art. 1456 c.c. Costituisce, altresì, causa di risoluzione di diritto del predetto affidamento il verificarsi anche di una sola delle sotto elencate circostanze:
• quando, per qualsiasi ragione, l’impresa venisse ad abbandonare il servizio oggetto del presente appalto. In tal caso la stazione appaltante ha diritto, previa diffida e senza bisogno di altro o di alcun provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, di sostituirsi immediatamente all’impresa;
• nel caso in cui l’ammontare delle penalità inflitte alla impresa raggiunga complessivamente il 10% dell’importo previsto in contratto nel periodo di un anno.
• Nel caso in cui l’Impresa Esecutrice non rispetti i termini e le condizioni previste nel precedente art. 21.
Quanto sopra esposto determina la risoluzione anticipata del contratto di affidamento, fatto salvo il diritto della Committenza di far valere, nei confronti dell’impresa, tutti i propri diritti e ad intraprendere le azioni necessarie per il risarcimento dei danni procurati.
Nel verificarsi della risoluzione, la Committenza tratterrà ogni somma ancora dovuta per l’attività regolarmente e puntualmente svolta in conto del risarcimento di tutti i danni diretti ed indiretti conseguenti all’inadempimento ivi espressamente compresi i maggiori costi per il nuovo esperimento di gara, nonché gli importi che a titolo di penale la Committenza dovrà riconoscere al proprio Committente per il mancato adempimento alle prestazioni.
Art. 30. Definizione delle controversie
Per ogni controversia nascente dall’interpretazione, esecuzione e/o risoluzione del presente affidamento sarà competente, in via esclusiva, il Foro di Trapani.
CAPITOLO 2
ACCETTAZIONE DEI MATERIALI IN GENERALE
Art. 31. Accettazione
I materiali e i componenti devono essere della migliore qualità e corrispondere alle prescrizioni del presente capitolato speciale, e possono essere messi in opera solamente dopo l’accettazione del direttore dei lavori.
L’accettazione dei materiali e dei componenti è definitiva solo dopo la loro posa in opera. Il direttore dei lavori può rifiutare in qualunque tempo i materiali e i componenti deperiti dopo l’introduzione in cantiere, o che per qualsiasi causa non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dai documenti allegati al contratto. In quest’ultimo caso, l’appaltatore deve rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri idonei a sue spese.
Xxx l’appaltatore non effettui la rimozione nel termine prescritto dal direttore dei lavori, il committente può provvedervi direttamente a spese dell’appaltatore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione.
Anche dopo l’accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti da parte dell’appaltatore, restano fermi i diritti e i poteri del committente in sede di collaudo tecnico- amministrativo.
Art. 32. Impiego di materiali con caratteristiche superiori a quelle contrattuali
L’appaltatore che nel proprio interesse o di sua iniziativa abbia impiegato materiali o componenti con caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali, o eseguito una lavorazione più accurata, non ha diritto ad aumento dei prezzi, e la loro contabilizzazione deve essere redatta come se i materiali fossero conformi alle caratteristiche contrattuali.
Art. 33. Impiego di materiali o componenti di minor pregio
Nel caso sia stato autorizzato per ragioni di necessità o convenienza da parte del direttore dei lavori l’impiego di materiali o componenti aventi qualche carenza nelle dimensioni, nella consistenza o nella qualità, ovvero sia stata autorizzata una lavorazione di minor pregio, all’appaltatore deve essere applicata un’adeguata riduzione del prezzo in sede di contabilizzazione, sempre che l’opera sia accettabile senza pregiudizio e salve le determinazioni definitive del collaudatore.
Art. 34. Norme di riferimento e marcatura CE
I materiali utilizzati dovranno essere rispondenti al Regolamento (UE) 9 marzo 2011, n. 305.
I materiali e le forniture da impiegare nella realizzazione delle opere dovranno rispondere alle prescrizioni contrattuali, e in particolare alle indicazioni del progetto esecutivo, e possedere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti e norme UNI applicabili, anche se non espressamente richiamate nel presente capitolato speciale d’appalto.
In assenza di nuove e aggiornate norme, il direttore dei lavori potrà riferirsi alle norme ritirate o sostitutive. In generale, si applicheranno le prescrizioni del presente capitolato speciale d’appalto. Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che l’appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione lavori, ne sia
riconosciuta l’idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti dagli accordi xxxxxxxxxxxx.Xx assenza di nuove e aggiornate norme, il direttore dei lavori potrà riferirsi alle norme ritirate o sostitutive. In generale, si applicheranno le prescrizioni del presente capitolato speciale d’appalto. Salvo diversa indicazione, i materiali e le forniture proverranno da quelle località che l’appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione lavori, ne sia riconosciuta l’idoneità e la rispondenza ai requisiti prescritti dagli accordi contrattuali.
Art. 35. Provvista dei materiali
Se gli atti contrattuali non contengono specifica indicazione, l’appaltatore è libero di scegliere il luogo ove prelevare i materiali necessari alla realizzazione del lavoro, purché essi presentino le caratteristiche prescritte dai documenti tecnici allegati al contratto. Le eventuali modifiche di tale scelta non comportano diritto al riconoscimento di maggiori oneri, né all’incremento dei prezzi pattuiti.
Nel prezzo dei materiali sono compresi tutti gli oneri derivanti all’appaltatore dalla loro fornitura a piè d’opera, compresa ogni spesa per eventuali aperture di cave, estrazioni, trasporto da qualsiasi distanza e con qualsiasi mezzo, occupazioni temporanee e ripristino dei luoghi.
Art. 36. Sostituzione dei luoghi di provenienza dei materiali previsti in contratto
Qualora gli atti contrattuali prevedano il luogo di provenienza dei materiali, il direttore dei lavori può prescriverne uno diverso, ove ricorrano ragioni di necessità o convenienza.
Nel caso in cui il cambiamento comporterà una differenza in più o in meno del quinto del prezzo contrattuale del materiale, si farà luogo alla determinazione del nuovo prezzo.
Qualora i luoghi di provenienza dei materiali siano indicati negli atti contrattuali, l’appaltatore non può cambiarli senza l’autorizzazione scritta del direttore dei lavori, che riporti l’espressa approvazione del committente.
Art. 37. Sostituzione di materiali o impianti previsti non più reperibili sul mercato
Nel caso in cui alcuni materiali o impianti previsti nel progetto con specifica indicazione della marca non siano più reperibili sul mercato, per cessata produzione o per particolari difficoltà di consegna, l’appaltatore è autorizzato alla loro sostituzione con materiali o impianti di caratteristiche equivalenti, previa comunicazione scritta – mediante raccomandata con avviso di ricevuta – al committente, e da questi sottoscritta per accettazione. Se il committente non si pronuncia entro 15 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’appaltatore, la proposta di sostituzione si intende come accettata.
Art. 38. Accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche
Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecniche obbligatori, ovvero specificamente previsti dal presente capitolato speciale d’appalto, sono disposti dalla direzione dei lavori, imputando la spesa a carico del committente. Per le stesse prove, la direzione dei lavori provvederà al prelievo del relativo campione e alla redazione di apposito verbale di prelievo redatto alla presenza dell’impresa. La certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali riporterà espresso riferimento a tale verbale.
La direzione dei lavori può disporre ulteriori prove e analisi, ancorché non prescritte dal presente capitolato speciale d’appalto, ma ritenute necessarie per stabilire l’idoneità dei materiali, dei componenti o delle lavorazioni. Le relative spese saranno poste a carico dell’appaltatore.
Per le opere e i materiali strutturali, le verifiche tecniche devono essere condotte in applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni emanate con D.M. 14 gennaio 2008.
Capitolo 3
MATERIALI PER OPERE DI COMPLETAMENTO E IMPIANTISTICHE
Art. 39. Vernici, smalti, pitture, ecc.
39.1 Generalità
I contenitori originali delle vernici e delle pitture devono rimanere sigillati in cantiere fino al momento dell’impiego dei prodotti contenuti. Quando una parte di vernice viene estratta, i contenitori devono essere richiusi con il loro coperchio originale. Lo stato e la sigillatura dei contenitori devono essere sottoposti all’esame del direttore dei lavori. La stessa verifica deve essere attuata al momento dell’apertura dei contenitori, per controllare lo stato delle vernici o delle pitture.
Tutti i prodotti dovranno essere accompagnati dalle schede tecniche rilasciate dal produttore ai fini della verifica della corretta preparazione e applicazione. Le schede dovranno essere formalmente trasmesse alla direzione dei lavori.
39.2 Vernici protettive antiruggine
Le vernici antiruggine su superfici non zincate devono essere a base di zinco, minio oleofenolico o cromato.
39.3 Smalti
Gli smalti devono possedere buone caratteristiche di copertura, distensione e adesione, stabilità di colore e resistenza elevata alle condizioni atmosferiche esterne che generalmente possono verificarsi nella zona ove devono essere impiegati.
39.4 Diluenti
I diluenti da impiegarsi devono essere del tipo prescritto dal produttore delle vernici e degli smalti adottati.
In ogni caso, devono essere di tipo e composizione tale da non alterare né sminuire minimamente le caratteristiche del prodotto da diluire.
39.5 Stucchi
Gli stucchi per la regolarizzazione delle superfici da verniciare devono avere composizione tale da permettere la successiva applicazione di prodotti verniciati sintetici. Devono, inoltre, avere consistenza tale da essere facilmente applicabili, aderire perfettamente alla superficie su cui sono applicati,ed essiccare senza dar luogo a screpolature, arricciature o strappi. Dopo l’essicazione, gli stucchi devono avere durezza adeguata all’impiego cui sono destinati.
39.6 Norme di riferimento
UNI 10997 – Edilizia. Rivestimenti su supporti murari esterni di nuova costruzione con sistemi di verniciatura, pitturazione, RPAC, tinteggiatura ed impregnazione superficiale. Istruzioni per la progettazione e l’esecuzione;
UNI 8681 – Edilizia. Prodotti per sistemi di verniciatura, pitturazione, RPAC, tinteggiatura e impregnazione superficiale. Criteri generali di classificazione;
UNI 8755 – Edilizia. Prodotti per sistemi di verniciatura, pitturazione, RPAC, tinteggiatura, impregnazione superficiale e misti. Caratteristiche di attitudine all’immagazzinamento e all’applicazione;
UNI 8756 – Edilizia. Prodotti per sistemi di verniciatura, pitturazione, RPAC, tinteggiatura, impregnazione superficiale e misti. Caratteristiche di identificazione e metodi di prova;
UNI 8757 – Edilizia. Prodotti per sistemi di verniciatura, pitturazione, tinteggiatura, impregnazione superficiale e misti. Criteri per l’informazione tecnica;
UNI 8758 – Edilizia. Sistemi di verniciatura, pitturazione, tinteggiatura, impregnazione superficiale e misti. Criteri per l’informazione tecnica;
UNI EN 1062-1 – Pitture e vernici. Prodotti e sistemi di verniciatura per muratura e calcestruzzo esterni. Parte 1: Classificazione;
UNI EN 1062-3 – Pitture e vernici. Prodotti e sistemi di verniciatura di opere murarie esterne e calcestruzzo. Parte 3: Determinazione della permeabilità all’acqua liquida;
UNI EN 1062-6 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura di opere murarie esterne e calcestruzzo. Determinazione della permeabilità all’anidride carbonica;
UNI EN 1062-7 – Pitture e vernici. Prodotti e sistemi di verniciatura per muratura e calcestruzzo esterni. Parte 7: Determinazione delle proprietà di resistenza alla screpolatura;
UNI EN 1062-11 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura di opere murarie esterne e calcestruzzo. Metodi di condizionamento prima delle prove;
UNI EN 13300 – Pitture e vernici. Prodotti e sistemi di verniciatura all’acqua per pareti e soffitti interni. Classificazione;
UNI EN 927-1 – Prodotti vernicianti. Prodotti e cicli di verniciatura per legno per impieghi esterni. Classificazione e selezione;
UNI EN 927-2 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura per legno per impieghi esterni. Parte 2: Specifica delle prestazioni;
UNI EN 927-3 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura per legno per impieghi esterni. Parte 3: Prova d’invecchiamento naturale;
UNI EN 927-5 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura per legno per impieghi esterni. Parte 5: Determinazione della permeabilità all’acqua liquida;
UNI EN 927-6 – Pitture e vernici. Prodotti e cicli di verniciatura per legno per impieghi esterni. Parte 6: Esposizione di rivestimenti per legno all’invecchiamento artificiale utilizzando lampade fluorescenti e acqua; UNI EN ISO 12944-1 – Pitture e vernici. Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura. Introduzione generale;
UNI EN ISO 12944-2 – Pitture e vernici. Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura. Classificazione degli ambienti;
UNI EN ISO 12944-3 – Pitture e vernici. Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura - Considerazioni sulla progettazione;
UNI EN ISO 12944-4 – Pitture e vernici. Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura - Tipi di superficie e loro preparazione;
UNI EN ISO 12944-5 – Pitture e vernici. Protezione dalla corrosione di strutture di acciaio mediante verniciatura. Parte 5: Sistemi di verniciatura protettiva;
UNI 10527 – Prodotti vernicianti. Preparazione dei supporti di acciaio prima dell’applicazione di pitture e prodotti similari. Prove per valutare la pulizia delle superfici. Prova in campo per prodotti solubili di corrosione del ferro;
UNI 10560 – Prodotti vernicianti Pitture murali in emulsione per interno. Resistenza al lavaggio. Metodo della spazzola;
UNI 11272 – Pitture e vernici. Linee guida per la stesura di garanzie tecniche di durata per rivestimenti ottenuti con prodotti vernicianti;
UNI 8305 – Prodotti vernicianti. Esame preliminare e preparazione dei campioni per il collaudo;
UNI 8405 – Materie prime per prodotti vernicianti. Comparazione del colore in massa dei pigmenti;
UNI 8406 – Materie prime per prodotti vernicianti. Comparazione del tono in diluizione e del potere colorante dei pigmenti;
UNI 8901 – Prodotti vernicianti. Determinazione della resistenza all’urto.
Art. 40. Tubazioni per impianti di adduzione dell’acqua e della fognature, ecc.
Prima dell’accettazione di ciascun lotto di fornitura di tubi e accessori, il direttore dei lavori, in contraddittorio con l’appaltatore, deve eseguire dei controlli in cantiere ed eventualmente anche presso laboratori ufficiali. In particolare, in cantiere dovrà essere effettuato:
- il controllo dei rivestimenti (spessori e integrità);
- il controllo visivo volto ad accertare l’integrità dei tubi, in particolare della smussatura per la saldatura di testa e del rivestimento interno ed esterno dei tubi.
Nel caso in cui il controllo della qualità in fase di accettazione risultasse non conforme alle specifiche di progetto e alle specifiche norme UNI, il direttore dei lavori notificherà per iscritto i difetti riscontrati all’appaltatore, che avrà cinque giorni di tempo per effettuare le proprie verifiche e presentare le proprie controdeduzioni in forma scritta.
Ai fini della prosecuzione dei lavori, i prodotti non accettati dovranno essere immediatamente sostitituiti dall’appaltatore con altri idonei da sottoporre sempre all’accettazione del direttore dei lavori.
40.1 Tubi in acciaio
In generale, un primo riferimento è dato dalle istruzioni della C.M. 5 maggio 1966, n. 2136, che riporta le prescrizioni per i tubi di acciaio per acquedotti, ricavati da lamiere curvate con saldature longitudinali o elicoidali, con estremità per giunzioni di testa o a bicchiere. Tali indicazioni, però, devono essere integrate con le norme UNI applicabili.
L’acciaio delle lamiere deve essere di qualità, e avere, di norma, caratteristiche meccaniche e chimiche rientranti in uno dei tipi di acciaio saldabili delle tabelle UNI EN 10025, o caratteristiche analoghe, purché rientranti nei seguenti limiti:
- carico unitario di rottura a trazione non minore di 34 kg/mm2;
- rapporto tra carico di snervamento e carico di rottura non superiore a 0,80;
- contenuto di carbonio non maggiore di 0,29%;
- contenuto di fosforo non maggiore di 0,05%;
- contenuto di zolfo non maggiore di 0,05%;
- contenuto di fosforo e zolfo nel complesso non maggiore di 0,08%;
- contenuto di manganese non maggiore di 1,20%;
- contenuto di carbonio e di manganese tali che la somma del contenuto di carbonio e di 1/6 di quello di manganese non sia superiore a 0,45%.
NORME DI RIFERIMENTO
UNI EN 10224 – Tubi e raccordi di acciaio non legato per il convogliamento di liquidi acquosi inclusa l’acqua per il consumo umano. Condizioni tecniche di fornitura;
UNI EN 10326 – Nastri e lamiere di acciaio per impieghi strutturali rivestiti per immersione a caldo in continuo. Condizioni tecniche di fornitura;
UNI EN 10025 – Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali. Condizioni tecniche di fornitura.
40.1.1 Tolleranze
La C.M. 5 maggio 1966, n. 2136 stabilisce le seguenti tolleranze:
– spessore della lamiera al di fuori dei cordoni di saldatura:
- in meno: 12,5% ed eccezionalmente 15% in singole zone per lunghezze non maggiori del doppio del diametro del tubo;
- in più: limitate dalle tolleranze sul peso;
- diametro esterno ± 1,5% con un minimo di 1 mm.
– diametro esterno delle estremità calibrate dei tubi con estremità liscia per saldatura di testa per una lunghezza non maggiore di 200 mm dalle estremità:
- 1 mm per tubi del diametro fino a 250 mm;
- 2,5 mm;
- 1 millimetro per tubi del diametro oltre i 250 mm.
L’ovalizzazione delle sezioni di estremità sarà tollerata entro limiti tali da non pregiudicare l’esecuzione a regola d’arte della giunzione per saldatura di testa.
– sul diametro interno del bicchiere per giunti a bicchiere per saldatura: + 3 mm. Non sono ammesse tolleranze in meno;
– sul peso calcolato in base alle dimensioni teoriche e al peso specifico di 7,85 kg/cm3 sono ammesse le seguenti tolleranze:
- sul singolo tubo: + 10%; – 8%;
- per partite di almeno 10 t: +/– 7,5%.
40.1.2 Tipologie tubi
I tubi di acciaio possono essere senza saldatura o saldati, e ad ogni diametro deve corrispondere una pressione massima d’esercizio.
Le tubazioni di uso più frequente hanno uno spessore detto della serie normale, mentre quelle con spessore minimo si definiscono della serie leggera.
40.1.2.1 Tubi senza saldatura
I tubi senza saldatura devono essere conformi alla norma UNI EN 10224.
I tubi commerciali sono forniti in lunghezza variabile da 4 a 8 m, con tolleranze di + 10 mm per i tubi fino a 6 m, e di + 15 mm per tubi oltre 6 m. Le tolleranze sono quelle indicate dalla tabella 9 della norma UNI EN 10224.
Per i tubi commerciali, le tolleranze sul diametro esterno, sullo spessore e sulla lunghezza, sono stabilite dal punto 7.7 della norma UNI EN 10224.
I tubi commerciali sono solitamente forniti senza collaudo. Gli altri tipi di tubi devono essere sottoposti a prova idraulica dal produttore che dovrà rilasciare, se richiesta, apposita dichiarazione. L’ovalizzazione non deve superare i limiti di tolleranza stabiliti per il diametro esterno.
40.1.2.1.1 Norme di riferimento
UNI EN 10224 – Tubi e raccordi di acciaio non legato per il convogliamento di liquidi acquosi inclusa l’acqua per il consumo umano. Condizioni tecniche di fornitura;
UNI EN 10216-1 – Tubi senza saldatura di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Tubi di acciaio non legato per impieghi a temperatura ambiente;
UNI EN 10255 – Tubi di acciaio non legato adatti alla saldatura e alla filettatura. Condizioni tecniche di fornitura;
UNI EN 10208-1– Tubi di acciaio per condotte di fluidi combustibili. Condizioni tecniche di fornitura. Tubi della classe di prescrizione A;
UNI EN 10208-2 – Tubi di acciaio per condotte di fluidi combustibili. Condizioni tecniche di fornitura. Tubi della classe di prescrizione B.
40.1.2.2 Tubi con saldatura
Per l’accettazione dei tubi con saldatura si farà riferimento alle seguenti norme:
UNI EN 10217-1 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Tubi di acciaio non legato per impiego a temperatura ambiente;
UNI EN 10217-2 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 2: Tubi saldati elettricamente di acciaio non legato e legato per impieghi a temperatura elevata;
UNI EN 10217-3 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 3: Tubi di acciaio legato a grano fine;
UNI EN 10217-4 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 4: Tubi saldati elettricamente di acciaio non legato per impieghi a bassa temperatura;
UNI EN 10217-5 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 5: Tubi saldati ad arco sommerso di acciaio non legato e legato per impieghi a temperatura elevata;
UNI EN 10217-6 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 6: Tubi saldati ad arco sommerso di acciaio non legato per impieghi a bassa temperatura;
UNI EN 10217-7 – Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione. Condizioni tecniche di fornitura. Parte 7: Tubi di acciaio inossidabile.
40.1.3 Designazione e marcatura dei materiali
La designazione dei tubi d’acciaio deve comprendere:
- la denominazione “tubo”;
- la norma UNI di riferimento;
- il diametro esterno;
- altre indicazioni facoltative;
- tolleranze sulla lunghezza;
- lunghezza, se diversa da quella normale.
40.1.4 Rivestimento interno
Il rivestimento interno, al controllo visivo, deve essere uniforme e privo di difetti. Lo spessore minimo del rivestimento è previsto dalla norma UNI ISO 127.
I tubi devono essere trattati all’interno con un adeguato rivestimento, a protezione della superficie metallica dall’azione aggressiva del liquido convogliato.
I rivestimenti più impiegati sono:
- bitume di 2-4 mm di spessore;
- resine epossidiche di 0,5-1 mm;
- polveri poliammidiche applicate per proiezione elettrostatica e polimerizzate in forno.
La malta cementizia centrifugata e opportunamente dosata per il rivestimento interno, deve essere costituita unicamente da acqua potabile, sabbia fine quarzosa e cemento Portland. Le caratteristiche meccaniche del rivestimento interno devono essere tali da caratterizzarlo come un vero e proprio tubo in cemento autoportante di elevata resistenza, per il quale il tubo dovrà agire praticamente come armatura.
40.1.4.1 Norme di riferimento
UNI ISO 127 – Lattice naturale concentrato. Determinazione del numero di KOH;
UNI ISO 6600 – Tubi di ghisa sferoidale. Rivestimento interno di malta cementizia centrifugata. Controlli di composizione della malta subito dopo l’applicazione;
UNI ISO 4179 – Tubi di ghisa sferoidale per condotte con e senza pressione. Rivestimento interno di malta cementizia centrifugata. Prescrizioni generali (n.d.r. ritirata senza sostituzione).
40.1.5 Rivestimento esterno
I rivestimenti esterni delle tubazioni in acciaio possono essere realizzati mediante (UNI ISO 127):
- primo strato bituminoso, di catrame o di resina sintetica;
- uno o più strati protettivi a base di bitume;
- uno o più strati di armatura in velo di vetro inserito in ogni strato protettivo.
Il rivestimento esterno, al controllo visivo, deve essere uniforme e privo di difetti.
La classe di spessore del rivestimento deve essere conforme alla norma UNI ISO 127.
Per ulteriori sistemi di rivestimento (protezione catodica, antisolare, ambiente aggressivo, meccanica, ecc.) si rimanda alla citata norma UNI ISO 127.
La protezione meccanica con feltro o altro materiale simile deve essere applicata sul rivestimento ancora caldo e non indurito e prima dell’applicazione della protezione antisolare. Negli altri, la protezione meccanica può essere applicata durante la posa in opera della tubazione.
I rivestimenti di cui sopra possono essere realizzati in cantiere dopo il montaggio della tubazione o in stabilimento. In generale, la superficie da rivestire deve essere opportunamente preparata e pulita per l’applicazione del rivestimento, per favorirne l’aderenza.
Tabella 42.1 - Tubazioni in acciaio serie leggera
DN | Diametro esterno | Spessore | Diametro esterno | Massa lineica | Designazion e abbreviata |
D [mm] | s [mm] | max [mm] | min [mm] | Estremità lisce [kg/m] | Estremità filettate e manicottat e [kg/m] | della filettatura | |
10 | 17,2 | 2,0 | 17,4 | 16,7 | 0,742 | 0,748 | 3/8 |
15 | 21,3 | 2,3 | 21,7 | 21,0 | 1,08 | 1,09 | 1/2 |
20 | 26,9 | 2,3 | 27,1 | 26,4 | 1,39 | 1,40 | 3/4 |
25 | 33,7 | 2,9 | 34,0 | 33,2 | 2,20 | 2,22 | 1 |
32 | 42,4 | 2,9 | 42,7 | 41,9 | 2,82 | 2,85 | 1 ¼ |
40 | 48,3 | 2,9 | 48,6 | 47,8 | 3,24 | 3,28 | 1 ½ |
50 | 60,3 | 3,2 | 60,7 | 59,6 | 4,49 | 4,56 | 2 |
65 | 76,1 | 3,2 | 76,3 | 75,2 | 5,73 | 5,85 | 2 ½ |
80 | 88,9 | 3,6 | 89,4 | 87,9 | 7,55 | 7,72 | 3 |
100 | 114,3 | 4,0 | 114,9 | 113,0 | 10,8 | 11,1 | 4 |
Tabella 42.2 - Tubazioni in acciaio serie media
DN | Diametro esterno | Spessore | Diametro esterno | Massa lineica | Designazion e abbreviata della filettatura | ||
D [mm] | s [mm] | max [mm] | min [mm] | Estremità lisce [kg/m] | Estremità filettate e manicottat e [kg/m] | ||
10 | 17,2 | 2,3 | 17,5 | 16,7 | 0,893 | 0,845 | 3/8 |
15 | 21,3 | 2,6 | 21,8 | 21,0 | 1,21 | 1,22 | 1/2 |
20 | 26,9 | 2,6 | 27,3 | 26,5 | 1,56 | 1,57 | 3/4 |
25 | 33,7 | 3,2 | 34,2 | 33,3 | 2,41 | 2,43 | 1 |
32 | 42,4 | 3,2 | 42,9 | 42,0 | 3,10 | 3,13 | 1 ¼ |
40 | 48,3 | 3,2 | 48,8 | 47,9 | 3,56 | 3,60 | 1 ½ |
50 | 60,3 | 3,6 | 60,8 | 59,7 | 5,03 | 5,10 | 2 |
65 | 76,1 | 3,6 | 76,6 | 75,3 | 6,42 | 6,54 | 2 ½ |
80 | 88,9 | 4,0 | 89,5 | 88,00 | 8,36 | 8,53 | 3 |
100 | 114,3 | 4,5 | 115,0 | 113,1 | 12,2 | 12,5 | 4 |
Tabella 42.3 - Tubazioni in acciaio serie pesante
DN | Diametro esterno | Spessore | Diametro esterno | Massa lineica | Designazion e abbreviata della filettatura | ||
D [mm] | s [mm] | max [mm] | min [mm] | Estremità lisce [kg/m] | Estremità filettate e manicottat e [kg/m] | ||
10 | 17,2 | 2,9 | 17,5 | 16,7 | 1,02 | 1,03 | 3/8 |
15 | 21,3 | 3,2 | 21,8 | 21,0 | 1,44 | 1,45 | 1/2 |
20 | 26,9 | 3,2 | 27,3 | 26,5 | 1,87 | 1,88 | 3/4 |
25 | 33,7 | 4,0 | 34,2 | 33,3 | 2,93 | 2,95 | 1 |
32 | 42,4 | 4,0 | 42,9 | 42,0 | 3,79 | 3,82 | 1 ¼ |
40 | 48,3 | 4,0 | 48,8 | 47,9 | 4,37 | 4,41 | 1 ½ |
50 | 60,3 | 4,5 | 60,8 | 59,7 | 6,19 | 6,26 | 2 |
65 | 76,1 | 4,5 | 76,6 | 75,3 | 7,93 | 8,05 | 2 ½ |
80 | 88,9 | 5,0 | 89,5 | 88,9 | 10,3 | 10,5 | 3 |
100 | 114,3 | 5,4 | 115,0 | 113,1 | 14,5 | 14,8 | 4 |
Tabella 42.4 - Valori di tolleranza per i tubi in acciaio con riferimento alla norma UNI 8863
Tipo | Spessore | Massa lineica | ||
+ | - | + | - | |
Saldati | no | 10% | 10% | 8% |
Non saldati | no | 12,5% | 10% | 10% |
40.1.6 Tubazioni per adduzione d’acqua
La norma UNI EN 1452-1 specifica gli aspetti generali dei sistemi di tubazioni di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) nel campo dell’adduzione d’acqua. Le parti comprese tra la seconda e la quinta della stessa norma si applicano ai tubi, raccordi, valvole e attrezzature ausiliarie di PVC- U e anche alle loro giunzioni e alle giunzioni con componenti di altri materiali plastici e non plastici, che possono essere utilizzati per gli impieghi seguenti:
- condotte principali e diramazioni interrate;
- trasporto di acqua sopra terra sia all’esterno che all’interno degli edifici;
- fornitura di acqua sotto pressione a circa 20°C (acqua fredda), destinata al consumo umano e per usi generali.
La norma è anche applicabile ai componenti per l’adduzione d’acqua fino 45°C compresi.
Le caratteristiche della polvere di PVC devono rispondere ai requisiti della norma UNI EN 1452-1 e soddisfare la tabella 42.5.
Tabella 42.5 - Caratteristiche della resina (polvere) di PVC
Caratteristiche | Requisiti |
Valore K | 65÷70 |
Peso specifico apparente | 0,5÷0,6 |
Granulometria | > 250 mm 5% max < 63 mm 5% max |
VCM residuo (vinil cloruro monomero) | < 1 ppm (1mg/kg max) |
Sostanze volatili | ≤ 0,3% |
40.1.6.1 Composizione di PVC-U
Il materiale con cui sono prodotti i tubi in PVC-U, i raccordi e le valvole, deve essere una composizione (compound) di policloruro di vinile non plastificato. Questa composizione deve consistere di una resina PVC-U, alla quale sono aggiunte le sostanze necessarie per facilitare la fabbricazione di tubi, raccordi e valvole conformi alle varie parti della norma UNI EN 1452.
Nessuno degli additivi deve essere utilizzato, separatamente o insieme agli altri, in quantità tali da costituire un pericolo tossico, organolettico o microbiologico, o per influenzare negativamente la fabbricazione o le proprietà di incollaggio del prodotto, o, ancora, per influire negativamente sulle sue proprietà, fisiche o meccaniche (in particolare la resistenza agli urti e la resistenza meccanica a lungo termine), come definito in varie parti della norma UNI EN 1452.
Non è ammesso l’impiego di:
- plastificanti e/o cariche minerali che possano alterare le caratteristiche meccaniche e igieniche del tubo;
- PVC proveniente dalla rigenerazione di polimeri di recupero, anche se selezionati;
- materiale di primo uso estruso, ottenuto, cioè, dalla molitura di tubi e raccordi, già estrusi anche se aventi caratteristiche conformi alla presente specifica.
Le caratteristiche del blend in forma di tubo devono rispondere ai requisiti della norma UNI EN1452-1 e soddisfare la tabella 42.6.
Tabella 42. 6 - Caratteristiche della miscela
Caratteristiche | Requisiti |
M.R.S. (secondo ISO/TR 9080) | ≥ 25 MPa |
Peso specifico | 1,35÷1,46 g/cm3 |
Carico unitario a snervamento | ≥ 48 MPa |
Allungamento a snervamento | < 10% |
Modulo di elasticità | > 3000 MPa |
Coefficiente di dilatazione termica lineare | 0,06 ÷ 0,08 mm/m°C |
Conduttività termica | 0,13 kcal/mh°C |
40.1.6.2 Aspetto e colore dei tubi
I tubi all’esame visivo senza ingrandimento devono avere le superfici interne ed xxxxxxx xxxxx, pulite ed esenti da screpolature, cavità e altri difetti superficiali suscettibili di impedire la conformità alla presente norma. Il materiale non deve contenere alcuna impurità visibile senza ingrandimento. Le estremità dei tubi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente all’asse del tubo.
I tubi devono essere di colore grigio, blu o crema. Il colore dei tubi deve essere uniforme per tutto il loro spessore. Per le applicazioni sopra terra non devono essere impiegati tubi di colore crema. In considerazione dell’eventuale esposizione ai raggi solari, un pur minimo abbassamento della tonalità del colore su di una parte del tubo non deve compromettere l’idoneità del tubo all’impiego e costituire un conseguente motivo di rifiuto della fornitura.
La parete del tubo deve essere opaca e non deve trasmettere più dello 0,2% della luce visibile, misurata secondo la norma UNI EN 578. Questo requisito non è applicabile ai tubi di colore crema.
40.1.6.3 Caratteristiche meccaniche
Le caratteristiche meccaniche e fisiche dei tubi devono rispondere ai requisiti della norma UNI EN1452-2 e soddisfare la tabella 42.7.
Tabella 42.7 - Caratteristiche meccaniche e fisiche dei tubi
Caratteristiche | Requisiti | Metodi di prova | |
Resistenza all’urto | T = 0°C-TIR < 10% conformi al prospetto 6 della norma UNI EN 1452-2 | UNI EN 744 | |
Resistenza alla pressione intera | Nessun cedimento durante la prova 20°C/1h/sigma= 42 MPa 20°C/100 h/sigma= 35 MPa 60°C/1000 h/sigma= 12,5 MPa | UNI EN 921 | |
Temperatura di rammollimento Vicat (VST) | > 80°C | conformi alla norma UNI EN 727 | UNI EN 727 |
temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: - e ≤ 8 mm: 15 min; | UNI EN 743. Metodo A: bagno liquido |
Ritiro longitudinale | ≤ 5% Il tubo non deve presentare delaminazione, bolle o rotture | - e > 8 mm: 30 min. oppure: temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: - e ≤ 8 mm: 30 min; - e > 8 mm: 60 min, | UNI EN 743. Metodo B: in aria |
Resistenza al | Nessun attacco in | temperatura di prova: 15°C | UNI EN 580 |
dicloro-metano ad | alcuna parte della | tempo di immersione: 30 min | |
una temperatura | superficie della | ||
specificata | provetta |
40.1.6.4 Caratteristiche geometriche
I tubi devono essere dei formati (SDR) previsti dalla premessa nazionale alla norma UNI EN 1452 e avere dimensioni conformi ai valori riportati nei prospetti 1, 2 e 3 del capitolo 6 della norma UNI EN 1452-2 –Caratteristiche geometriche.
Il diametro esterno nominale dn di un tubo deve essere conforme al prospetto 1 della norma UNI EN 1452-2.
Il diametro esterno medio dem di un tubo deve essere conforme al relativo diametro esterno nominale dn entro le tolleranze date nel prospetto 1 della norma UNI EN 1452-2.
Le tolleranze per lo scostamento della circolarità devono essere conformi al prospetto 1 della norma UNI EN 1452-2.
La lunghezza nominale del tubo, normalmente di 6 m, deve essere una lunghezza minima, che non deve comprendere la profondità delle parti del bicchiere.
Tabella 42.8 - Spessori minimi di parete dei tubi
Diametro esterno nominale dn [mm] | Spessore di parete nominale (minimo) [mm] | |||
PN 6 bar | PN 10 bar | PN 16 bar | PN 20 bar | |
20 | - | - | 1.5 | 1.9 |
25 | 1.9 | 2.3 | ||
32 | 1.6 | 2.4 | 2.9 | |
40 | 1.5 | 1.9 | 3.0 | 3.7 |
50 | 1.6 | 2.4 | 3.7 | 4.6 |
63 | 2.0 | 3.0 | 4.7 | 5.8 |
75 | 2.3 | 3.6 | 5.6 | 6.8 |
90 | 2.8 | 4.3 | 6.7 | 8.2 |
110 | 2.7 | 4.2 | 6.6 | 8.1 |
125 | 3.1 | 4.8 | 7.4 | 9.2 |
140 | 3.5 | 5.4 | 8.3 | 10.3 |
160 | 4.0 | 6.2 | 9.5 | 11.8 |
180 | 4.4 | 6.9 | 10.7 | 13.3 |
200 | 4.9 | 7.7 | 11.9 | 14.7 |
225 | 5.5 | 8.6 | 13.4 | 16.6 |
250 | 6.2 | 9.6 | 14.8 | 18.4 |
280 | 6.9 | 10.7 | 16.6 | 20.6 |
315 | 7.7 | 12.1 | 18.7 | 23.2 |
355 | 8.7 | 13.6 | 21.1 | 26.1 |
400 | 9.8 | 15.3 | 23.7 | 29.4 |
450 | 11.0 | 17.2 | 26.7 | 33.1 |
500 | 12.3 | 19.1 | 29.7 | 36.8 |
630 | 15.4 | 24.1 | - | - |
710 | 17.4 | 27.2 | ||
800 | 19.6 | 30.6 | ||
900 | 22.0 | - | ||
1000 | 24.5 |
40.1.6.5 Spessori di parete e relative tolleranze
Gli spessori nominali di parete en sono clssificati in base alle serie dei tubi S.
Lo spessore nominale di parete corrisponde allo spessore di parete minimo ammissibile.
Lo spessore nominale di parete deve essere conforme al prospetto 2 della norma UNI EN 1452-2, appropriato alla serie del tubo.
La tolleranza per lo spessore di parete medio em deve essere conforme al prospetto 3 della norma
UNI EN 1452-2.
40.1.6.6 Estremità dei tubi per giunti con guarnizione o incollati
I tubi con estremità lisce da utilizzare con guarnizioni elastomeriche o con bicchieri incollati, devono essere smussate come illustrato in figura 3 della norma UNI EN 1452-2. I tubi a estremità lisce, da utilizzare per altri giunti incollati, non devono avere bordi acuminati come previsto dalla stessa norma.
40.1.6.7 Guarnizioni di tenuta
Il materiale impiegato per gli anelli di tenuta utilizzati nelle giunzioni dei tubi deve rispondere alla norma UNI EN 681-1 e deve essere conforme alla classe appropriata. Le guarnizioni devono essere assolutamente atossiche secondo le normative cogenti (disciplina igienico sanitaria).
Il sistema di giunzione, per ciascuna classe di pressione (PN) presente nella fornitura, deve rispondere ai requisiti della norma UNI EN 1452-5, ed essere testato secondo le norme:
UNI EN ISO 13844 – Guarnizioni elastomeriche per giunti a bicchiere per l’uso con tubi di PVC-U. Metodo di prova per la tenuta a pressioni negative;
UNI EN ISO 13845 – Guarnizioni elastomeriche per giunti a bicchiere per l’uso con tubi di PVC-U. Metodo di prova per la tenuta alla pressione interna con deflessione angolare del giunto.
40.1.6.8 Marcatura
I particolari della marcatura devono essere stampati o formati direttamente sul tubo a intervalli massimi di 1 m, in modo che dopo immagazzinamento, esposizione alle intemperie, maneggio e posa in opera, la leggibilità sia mantenuta durante l’uso del prodotto. La marcatura non deve provocare fessure o altri tipi di deterioramento del prodotto. Il colore delle informazioni stampate deve essere differente dal colore di base dei tubi. I caratteri della marcatura devono essere tali da essere leggibili senza ingrandimento.
La marcatura degli elementi eseguita in modo chiaro e durevole dovrà riportare almeno le seguenti indicazioni:
- numero della norma di sistema (EN 1452);
- nome del fabbricante e/o marchio commerciale;
- materiale;
- diametro esterno nominale dn · spessore di parete en;
- pressione nominale PN1;
- informazioni del fabbricante;
- numero della linea di estrusione.
I tubi da impiegare specificamente per la distribuzione di acqua pubblica devono, inoltre, riportare una marcatura con la parola acqua.
40.1.7 Tubazioni per fognature e scarichi interrati non in pressione
40.1.7.1 Requisiti della materia prima dei tubi e dei raccordi
Il materiale con il quale i tubi devono essere fabbricati, consta di una mescola a base di polivinilcloruro e additivi necessari alla trasformazione.
Il PVC nei tubi deve essere almeno l’80% sulla mescola totale.
Il PVC nei raccordi deve essere almeno l’85% sulla mescola totale.
La formulazione deve garantire la prestazione dei tubi e dei raccordi nel corso dell’intera vita dell’opera. La quantità minima di resina PVC nel materiale costituente i tubi e i raccordi deve essere quella prescritta dalle norme di riferimento:
- tubi: contenuto di PVC ≥ 80 % in massa verificato secondo la norma UNI EN 1905 – Sistemi di tubazioni di materia plastica. Tubi, raccordi e materiali di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Metodo di valutazione del contenuto di PVC in base al contenuto totale di cloro.
- raccordi: contenuto di PVC ≥ 85 % in massa verificato secondo la norma UNI EN 1905 – Sistemi di tubazioni di materia plastica. Tubi, raccordi e materiali di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Metodo di valutazione del contenuto di PVC in base al contenuto totale di cloro.
Il contenuto minimo di PVC può essere verificato su campioni prelevati in tutte le fasi del processo (durante la produzione, da magazzino, da cantiere).
Tabella 42.9 - Caratteristiche della materia prima in forma di tubo
Caratteristiche | Requisiti | Parametri di prova | Metodo di prova | |
Contenuto di PVC | ≥ 80 % in massa | Determinazione analitica del contenuto di PVC in base al contenuto di cloro totale | UNI EN 1905 | |
Massa volumica | < 1,53 gr/cm3 | Prova: metodo per immersione | SO 1183 | |
Resistenza alla pressione interna | Nessun cedimento durante il periodo di prova | Chiusure di estremità | tipo A o tipo B | UNI EN 921 |
Temperatura di prova | 60°C | |||
Orientamento | libero | |||
Numero di provette | 3 | |||
Tensione circonferenziale | 10 MPa | |||
Tempo di condizionamento | 1 h | |||
Tipo di prova | acqua in acqua | |||
Periodo di prova | 1000 h |
40.1.7.2 Caratteristiche dei tubi
I tubi in PVC-U a parete compatta devono avere classe di rigidità nominale SN 4 (kN/m2), diametro 40 (mm), spessore 2 (mm), SDR 41, conformi alla norma UNI EN 1401-1 e classificati con codice d’applicazione U (interrati all’esterno della struttura dell’edificio) o UD (interrati sia entro il
perimetro dell’edificio sia all’esterno di esso). Il sistema di giunzione a bicchiere deve essere con anello di tenuta in gomma conforme alla norma UNI EN 681-1 e realizzato con materiale elastomerico.
40.1.7.3 Raccordi
I raccordi in PVC-U a parete compatta devono avere una classe di rigidità nominale di minimo SN 4 (kN/m²), diametro minimo 40 (mm), spessore minimo 2 (mm), SDR max 41, conformi alla norma UNI EN 1401-1 e classificati con codice d’applicazione U (interrati all’esterno della struttura dell’edificio) o UD (interrati sia entro il perimetro dell’edificio sia all’esterno di esso). Il sistema di giunzione a bicchiere deve essere con anello di tenuta in gomma conforme alla norma UNI EN 681-1 e realizzato con materiale elastomerico.
40.1.7.4 Dimensioni dei tubi
I tubi devono avere i diametri, gli spessori e le tolleranze rispondenti ai valori riportati nella norma UNI EN 1401 capitolo 6, prospetti n. 3, 4, 5 e 6. In particolare, gli spessori dovranno essere conformi alla tabella 42.10, le caratteristiche meccaniche dovranno essere conformi alla tabella
42.11 e le caratteristiche fisiche dovranno essere conformi alla tabella 42.12.
Tabella 42.10 - Dimensione dei tubi
Dimensione nominale [DN/OD] | Diametro esterno nominale dn | SN2 SDR 51 | SN4 SDR 41 | SN 8 SDR 34 | |||
e min | e max | e min | e max | e min | e max | ||
110 | 110 | - | - | 3.2 | 3.8 | 3.2 | 3.8 |
125 | 125 | - | - | 3.2 | 3.8 | 3.7 | 4.3 |
160 | 160 | 3.2 | 3.8 | 4.0 | 4.6 | 4.7 | 5.4 |
200 | 200 | 3.9 | 4.5 | 4.9 | 5.6 | 5.9 | 6.7 |
250 | 250 | 4.9 | 5.6 | 6.2 | 7.1 | 7.3 | 8.3 |
315 | 315 | 6.2 | 7.1 | 7.7 | 8.7 | 9.2 | 10.4 |
355 | 355 | 7.0 | 7.9 | 8.7 | 9.8 | 10.4 | 11.7 |
400 | 400 | 7.9 | 8.9 | 9.8 | 11.0 | 11.7 | 13.1 |
450 | 450 | 8.8 | 9.9 | 11.0 | 12.3 | 13.2 | 14.8 |
500 | 500 | 9.8 | 11.0 | 12.3 | 13.8 | 14.6 | 16.3 |
630 | 630 | 12.3 | 13.8 | 15.4 | 17.2 | 18.4 | 20.5 |
710 | 710 | 13.9 | 15.5 | 17.4 | 19.4 | - | - |
800 | 800 | 15.7 | 17.5 | 19.6 | 21.8 | - | - |
900 | 900 | 17.6 | 19.6 | 22.0 | 24.4 | - | - |
1000 | 1000 | 19.6 | 21.8 | 24.5 | 27.2 | - | - |
Tabella 42.11 - Caratteristiche meccaniche
Caratteristiche | Requisiti | Parametri di prova | Metodi di prova | |
Resistenza all’urto | TIR ≤ 10% | Temperatura di prova | (0±1) °C | UNI EN 744 |
Mezzo di condizionamento | Acqua o aria | |||
Tipo di percussore | d 90 | |||
Massa del percussore per: | ||||
dem = 110 mm | 1 kg | |||
dem = 125 mm | 1,25 kg | |||
dem = 160 mm | 1,6 kg | |||
dem = 200 mm | 2,0 kg |
dem = 250 mm | 2,5 kg | |||
dem > 315 mm | 3,2 kg | |||
Altezza di caduta del percussore per: | ||||
dem < 110 mm | 1600 mm | |||
dem > 110 mm | 2000 mm |
Tabella 42.12 - Caratteristiche fisiche
Caratteristiche | Requisiti | Parametri di prova | Metodo di prova |
Temperatura di rammollimento Vicat (VST) | > 79°C | conformi alla norma UNI EN 727 | UNI EN 727 |
Ritiro longitudinale | ≤ 5% Il tubo non deve presentare bolle o screpolature | temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: - per e ≤ 8 mm: 15 min; - per e > 8 mm: 30 min. | UNI EN 743. Metodo A: bagno liquido |
oppure: | |||
temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: - e ≤ 4 mm: 30 min: 30 min; - 4 mm < e ≤ 8 mm: 60 min; - e > 16 mm: 120 min. | UNI EN 743. Metodo B: in aria | ||
Resistenza al | Nessun attacco in | temperatura di prova: 150°C | UNI EN 580 |
dicloro-metano ad | alcuna parte della | tempo di immersione: 30 min | |
una temperatura | superficie della | ||
specificata | provetta |
40.1.7.5 Marcatura
La marcatura dei tubi deve essere, su almeno una generatrice, continua e indelebile, conforme ai requisiti della norma UNI EN 1401 e contenere almeno con intervalli di massimo 2 m le seguenti informazioni:
- numero della norma: UNI EN 1401;
- codice d’area di applicazione: U e UD;
- nome del fabbricante e/o marchio di fabbrica;
- indicazione del materiale (PVC-U);
- dimensione nominale (DN/OD);
- spessore minimo di parete (SDR);
- rigidità anulare nominale (SN);
- informazioni del fabbricante (data e luogo di produzione ai fini della rintracciabilità).
40.1.7.6 Sistema qualità e certificazioni
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma UNI EN ISO 9001 del proprio sistema di qualità aziendale, rilasciata secondo la norma UNI XXX XX 00000 da società o enti terzi riconosciuti e accreditati Sincert.
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità del prodotto (marchio di qualità) sull’intera gamma fornita, rilasciati secondo la norma UNI XXX XX 00000 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Sincert.
La ditta produttrice deve allegare alle consegne una dichiarazione di conformità alla norma con specifico riferimento al contenuto minimo di resina PVC ≥ 80 % in massa per i tubi.
40.1.8 Tubazioni per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati
40.1.8.1 Materiale di base
I tubi e i raccordi devono essere realizzati con PVC-U e adeguati additivi.
Il contenuto di PVC deve essere maggiore o uguale all’80% per tubi e all’85% per i raccordi. Il valore di PVC deve essere determinato con metodo in base alla norma UNI EN1905.
È ammesso l’utilizzo di materiale non vergine, secondo le modalità specificate dall’allegato A della norma UNI EN 1329-1.
40.1.8.2 Codice dell’area di applicazione
Nella marcatura, i tubi e i raccordi devono essere identificati dai seguenti codici, per indicare l’area di applicazione a cui sono destinati:
- codice B: per l’area di applicazione dei componenti destinati all’uso sopra terra all’interno degli edifici o per componenti all’esterno degli edifici fissati alle pareti;
- codice D: riferito ad un’area sotto ed entro 1 m dall’edificio dove i tubi e i raccordi sono interrati e collegati al sistema di tubazione interrato per le acque di scarico;
- codice BD: riferito ai componenti destinati alle applicazioni in entrambe le aree B e D.
- codici U e UD: non sono compresi dalla norma UNI EN 1329-1. Per la relativa definizione si rimanda alla norma UNI EN 1401-1.
40.1.8.3 Utilizzo
La norma UNI EN 1329-1 si applica ai tubi e ai raccordi di PVC-U, alle loro giunzioni e alle giunzioni con componenti di altri materiali plastici (marcati con B o BD) destinati ai seguenti utilizzi:
- tubazioni di scarico per acque domestiche a bassa e ad alta temperatura;
- tubi di ventilazione collegati agli scarichi di cui al punto precedente;
- scarichi di acque piovane all’interno della struttura dell’edificio;
I tubi e i raccordi possono essere utilizzati in due aree di applicazione, ovvero all’interno della struttura degli edifici (marcati con sigla B) e nel sottosuolo entro la struttura degli edifici (marcati con sigla BD). La lunghezza dei tubi non comprende il bicchiere.
Per l’uso di tubazioni interrate nell’area interna della struttura dell’edificio, si intendono solamente i componenti (marcati BD) con diametro esterno nominale uguale o maggiore di 75 mm.
40.1.8.4 Caratteristiche geometriche
Le caratteristiche geometriche sono le seguenti:
- il diametro esterno nominale è compreso tra 00-000 xx;
- l’ovalizzazione è ≤ 0,024 dn;
- la lunghezza tubi è definita dal produttore (escluso il bicchiere);
- lo smusso della testata del tubo ha un angolo compreso tra i 15° e i 45°;
- lo spessore della parete varia in funzione del dn e dell’area di applicazione;
- la lunghezza, il diametro e gli spessori dei raccordi sono definiti dalla norma UNI EN 1329-1, in funzione del tipo di giunto da realizzare e dell’area di applicazione;
- i raccordi sono realizzati con curve, manicotti, riduzioni e deviatori, secondo figure definite.
40.1.8.5 Caratteristiche meccaniche
Le caratteristiche dei tubi sono identificate dalla resistenza all’urto e per aree fredde con urto a – 10°C.
40.1.8.6 Caratteristiche fisiche
Le caratteristiche dei tubi sono identificate da:
- temperatura di rammollimento Vicat;
- ritiro longitudinale;
- resistenza di clorometano;
Le caratteristiche dei raccordi, invece, sono identificate da:
- temperatura di rammollimento Vicat;
- effetti calore.
Tali valori sono riassunti nella tabella 42.13.
Tabella 42.13 - Caratteristiche fisiche
Caratteristiche | Requisiti | Parametri di prova | Metodo di prova |
Temperatura di rammollimento Vicat(VST) | > 79°C | conformi alla norma UNI EN 727 | UNI EN 727 |
Ritiro longitudinale | ≤ 5% Il tubo non deve presentare bolle o screpolature | temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: 15 min oppure: | UNI EN 743. Metodo A: bagno liquido |
temperatura di prova: 150°C tempo di immersione: 30 min | UNI EN 743. Metodo B: in aria | ||
Resistenza al | Nessun attacco in | temperatura di prova: 15°C | UNI EN 580 |
dicloro-metano ad | alcuna parte della | tempo di immersione: 30 min | |
una temperatura | superficie della | ||
specificata | provetta |
40.1.8.7 Aspetto e colore dei tubi
I tubi all’esame visivo senza ingrandimento devono avere le superfici interne ed esterne lisce, pulite, ed esenti da screpolature, cavità e altri difetti superficiali suscettibili di impedire la conformità alla presente norma. Il materiale non deve contenere alcuna impurità visibile senza ingrandimento. Le estremità dei tubi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente all’asse del tubo.
I tubi e i raccordi devono essere uniformemente colorati attraverso il loro intero spessore. Il colore raccomandato dei tubi e dei raccordi deve essere il grigio.
40.1.8.8 Raccordi
I raccordi possono essere realizzati con due sistemi di giunzione:
- bicchiere a guarnizione monolabbro;
- bicchiere ad incollare.
40.1.8.9 Guarnizioni di tenuta
La guarnizione di tenuta non deve presentare effetti nocivi sulle proprietà del tubo e del raccordo e non deve provocare la non rispondenza dell’assemblaggio di prova ai requisiti del prospetto 21 della norma UNI EN 1329-1.
I materiali per le guarnizioni devono essere conformi alla norma UNI EN 681-1 o alla norma UNI EN 681-2, a seconda dei casi.
Le guarnizioni di elastomeri termoplastici (TPE) devono, inoltre, essere conformi ai requisiti prestazionali a lungo termine specificati nel prospetto 21 della norma UNI EN 1329-1.
40.1.8.10 Adesivi
Gli adesivi impiegati devono essere colle a solvente e devono essere specificati dal fabbricante dei tubi o dei raccordi o da un accordo tecnico di parte terza.
Gli adesivi non devono esercitare effetti nocivi sulle proprietà del tubo e del raccordo e non devono causare la mancata rispondenza dell’assemblaggio di prova ai requisiti previsti dal prospetto 21 della norma UNI EN 1329-1.
40.1.8.11 Emissione di rumore
I sistemi di tubazioni devono garantire un’emissione di rumore inferiore a quanto previsto dal
D.P.C.M. 5 dicembre 1991, che per impianti a funzionamento discontinuo prevede un limite di 35 dB misurato in opera secondo la norma UNI EN ISO 16032. I sistemi di tubazioni devono essere realizzati con materiali che permettano la classificazione al fuoco secondo la norma UNI EN 13051 e le relative euroclassi di reazione al fuoco. Garantiscono la posa a regola d’arte secondo quanto previsto da D.M 22 gennaio 2008, n. 37.
40.1.8.12 Procedura di controllo della produzione
L’azienda produttrice deve esibire la procedura di controllo della produzione secondo la norma UNI EN ISO 9001/2000 e con procedure assimilabili ed esibire certificazioni di qualità dei sistemi di tubazioni rilasciate da enti riconosciuti e qualificati Sincert.
40.1.8.13 Marcatura
La marcatura dei tubi deve essere, su almeno una generatrice, continua e indelebile, conforme ai requisiti della norma UNI EN 1329-1, con intervalli di massimo 1 m, e contenere almeno le seguenti informazioni:
- numero della norma: UNI EN 1329-1;
- nome del fabbricante e/o marchio di fabbrica;
- diametro nominale;
- spessore di parete minimo;
- materiale;
- codice dell’area di applicazione;
- rigidità anulare per l’area di applicazione BD;
- informazione del fabbricante;
Per impiego a basse temperature (simbolo del cristallo di ghiaccio), la marcatura dei raccordi deve contenere almeno le seguenti informazioni:
- numero della norma: UNI EN 1329-1;
- nome del fabbricante e/o marchio di fabbrica;
- diametro nominale;
- angolo nominale;
- materiale;
- codice dell’area di applicazione;
- rigidità anulare nominale per applicazione nell’area BD.
La marcatura per incisione deve ridurre lo spessore per non più di 0,25 mm. In caso contrario, non deve essere ritenuta conforme.
40.1.9 Norme di riferimento
a) tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua:
UNI EN 1452-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Generalità;
UNI EN 1452-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Tubi;
UNI EN 1452-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Raccordi;
UNI EN 1452-4 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Valvole e attrezzature ausiliarie;
UNI EN 1452-5 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Idoneità all’impiego del sistema;
UNI ENV 1452-6 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per l’installazione;
UNI ENV 1452-7 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per adduzione d’acqua. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per la valutazione della conformità.
b) tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione:
UNI EN 1401-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Specificazioni per i tubi, i raccordi e il sistema;
UNI ENV 1401-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per la valutazione della conformità;
UNI ENV 1401-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione - Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per l’installazione;
UNI EN 13476-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte1: Requisiti generali e caratteristiche prestazionali;
UNI EN 13476-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte2: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna ed esterna liscia e il sistema, tipo A;
UNI EN 13476-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 3: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna liscia e superficie esterna profilata e il sistema, tipo B;
UNI CEN/TS 13476-4 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 4: Guida per la valutazione della conformità;
c) tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati
- parete piena:
UNI EN 1329-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Specifiche per tubi, raccordi e per il sistema;
UNI ENV 1329-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per la valutazione della conformità.
- parete strutturata:
UNI EN 1453-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica con tubi a parete strutturata per scarichi (a bassa ed alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Specifiche per i tubi e il sistema;
UNI ENV 1453 – Sistemi di tubazioni di materia plastica con tubi a parete strutturata per scarichi (a bassa ed alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U). Guida per la valutazione della conformità.
40.2 Tubazioni di fibrocemento
40.2.1 Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico per sistemi a gravità
I tubi in fibrocemento devono essere costituiti principalmente da cemento o silicato di calcio rinforzato con fibre. Per le caratteristiche del cemento si rimanda alla norma UNI ENV 197-1.
La legge 27 marzo 1992, n. 257 – Norme per la cessazione dell’impiego dell’amianto – ha vietato la fabbricazione e l’impiego di manufatti d’amianto cemento, fissando severe disposizioni per lo smaltimento dei rifiuti di tale materiale, pertanto è consentito l’impiego solo di prodotti NT (tecnologia senza amianto).
I tubi potranno essere forniti con estremità lisce, oppure con una liscia e l’altra a bicchiere.
I tubi sono classificati, secondo la resistenza minima alla compressione, in tre classi, in base al carico agente sulla superficie interna unitaria, che è di 60, 90 o 120 kN/m2. In particolare, i carichi minimi di rottura devono essere conformi a quelli del prospetto 7 della norma UNI EN 588-1, valido per diametro nominale fino a 1000. Per diametri nominali superiori dovrà farsi riferimento a quanto riportato al punto 4.7.1 della norma UNI EN 588-1.
Per l’accettazione da parte del direttore dei lavori, i tubi debbono essere privi di scheggiature, difetti di lavorazione e irregolarità.
La superficie interna dei tubi dovrà essere regolare e liscia.
I diametri nominali dovranno essere conformi a quelli indicati nel prospetto 1 della norma UNI EN 588-1.
La lunghezza nominale dei tubi dovrà corrispondere a quella indicata nel prospetto 2 della norma
UNI EN 588-1.
40.2.2 Marcatura e denominazione
La marcatura sul tubo richiesta dal punto 4.1.1 della norma UNI EN 588-1 dovrà essere durevole. Essa deve contenere come minimo:
- normativa di riferimento;
- diametro nominale;
- produttore;
- data di produzione;
- classe;
- serie (se necessario);
- certificazione organismo di controllo;
- sigla NT.
La denominazione dei tubi e degli accessori dovrà riportare:
- normativa di riferimento;
- diametro nominale;
- lunghezza:
- serie (se necessario);
- sigla NT.
In particolare per i giunti la marcatura dovrà riportare:
- normativa di riferimento;
- diametro nominale;
- produttore;
- data di produzione;
- classe;
- sigla NT.
40.2.3 Giunti, raccordi e guarnizioni
I giunti per i tubi potranno essere a bicchiere o a manicotto. I giunti e i raccordi devono presentare caratteristiche non inferiori a quelle dei corrispondenti tubi. Le parti dei giunti non di fibrocemento devono soddisfare le norme vigenti per i relativi materiali.
I giunti devono resistere ad una pressione idrostatica interna o esterna di 100 ± 10 kPa. I giunti, durante la prova di tenuta, non devono manifestare perdite o trasudamento.
Le guarnizioni elastiche di tenuta, realizzate a base di gomma naturale o sintetica, devono essere conformi alle prescrizioni della norma UNI EN 681-1 (elementi di tenuta in elastomero) o di altra specifica normativa emanata sull’argomento.
40.2.4 Controllo della qualità
I prodotti, con riferimento al punto 7 della norma UNI EN 588-1, devono essere sottoposti alle seguenti procedure di controllo:
- controllo iniziale dei prodotti (punto 7.2 della norma UNI EN 588-1);
- controllo interno della qualità (punto 7.3 della norma UNI EN 588-1);
- controllo effettuato da idoneo istituto di controllo esterno (punto 7.4 della norma UNI EN 588-1).
40.2.5 Norme di riferimento
UNI EN 588-1 – Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico. Tubi, raccordi e accessori per sistemi a gravità;
UNI EN 588-2 – Tubi di fibrocemento per fognature e sistemi di scarico. Pozzetti e camere di ispezione. UNI EN 681-1 – Elementi di tenuta in elastomero. Requisiti dei materiali per giunti di tenuta nelle tubazioni utilizzate per adduzione e scarico dell’acqua. Parte 1: Gomma vulcanizzata;
UNI EN 681-2 – Elementi di tenuta in elastomero. Requisiti dei materiali per giunti di tenuta nelle tubazioni utilizzate per adduzione e scarico dell’acqua. Parte 2: Elastomeri termoplastici;
UNI EN 681-3 – Elementi di tenuta in elastomero. Requisiti dei materiali per giunti di tenuta nelle tubazioni utilizzate per adduzione e scarico dell’acqua. Parte 3: Materiali cellulari di gomma vulcanizzata; UNI EN 681-4 – Elementi di tenuta in elastomero. Requisiti dei materiali per giunti di tenuta nelle tubazioni utilizzate per adduzione e scarico dell’acqua. Parte 4: Elementi di tenuta di poliuretano colato.
40.3 Tubi in polietilene (PE)
40.3.1 Polietilene
La norma UNI EN 1519-1 specifica i requisiti per i tubi, i raccordi e il sistema di tubazioni di polietilene (PE) nel campo degli scarichi:
- all’interno della struttura dei fabbricati (marcati B);
- nei fabbricati, sia nel sottosuolo entro la struttura del fabbricato (marcati BD). La norma è applicabile ai tubi e ai raccordi di PE di seguito indicati:
- a estremità liscia;
- con bicchiere munito di guarnizione elastomerica;
- per giunti per fusione di testa;
- per giunti elettrofusi;
- per giunti meccanici.
40.3.1.1 Composizione del PE
La composizione per tubi e raccordi deve essere costituita da materiale di base polietilene (PE), al quale possono essere aggiunti gli additivi necessari per facilitare la fabbricazione dei componenti conformi ai requisiti della norma UNI EN 1519-1. Per esigenze della normativa antincendio possono essere impiegati anche altri additivi.
I raccordi fabbricati, o le parti di raccordi, fabbricati devono essere realizzati partendo da tubi e/o stampati conformi, tranne che per i requisiti dello spessore di parete e/o stampati di PE conformi alle caratteristiche meccaniche e fisiche del materiale, come richiesto dalla norma UNI EN 1519-1.
40.3.1.2 Codice dell’area di applicazione
Nella marcatura i tubi e i raccordi devono essere identificati dai seguenti codici per indicare l’area di applicazione a cui sono destinati (UNI EN 1519-1):
- codice B: per l’area di applicazione all’interno del fabbricato e all’esterno per elementi fissati alle pareti;
- codice D: per l’area di applicazione al disotto del fabbricato ed entro 1 m di distanza dal fabbricato per tubi e raccordi interrati e collegati al sistema di scarico del fabbricato;
- codice BD: riferito ad applicazioni in entrambe le aree d’applicazione B e D.
40.3.1.3 Aspetto e colore dei tubi
I tubi all’esame visivo senza ingrandimento devono avere le superfici interne ed esterne lisce, pulite, ed esenti da screpolature, cavità e altri difetti superficiali suscettibili di impedire la conformità alla presente norma. Il materiale non deve contenere alcuna impurità visibile senza ingrandimento. Le estremità dei tubi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmente all’asse del tubo.
I tubi e i raccordi devono essere uniformemente colorati attraverso il loro intero spessore. Il colore raccomandato dei tubi e dei raccordi deve essere il nero.
40.3.1.4 Spessore di parete
Lo spessore di parete e deve essere conforme rispettivamente ai prospetti 3 e 4 della norma UNI EN 1519-1, nei quali per la serie metrica è ammesso uno spessore di parete massimo, in un punto qualsiasi, fino a 1,25 emin, purché lo spessore di parete medio em sia minore o uguale a quello specificato, em,max.
40.3.1.5 Tipi di raccordo
La norma UNI EN 1519-1 si applica ai seguenti tipi di raccordo (ma ne sono ammessi anche altri tipi):
– curve:
- senza o con raggio di curvatura (ISO 265);
- codolo/bicchiere e bicchiere/bicchiere;
- a segmenti saldati di testa.
Gli angoli nominali preferenziali a dovrebbero essere da 15°, 22,5°, 30°, 45°, 67,5°, 80°, oppure
compresi tra 87,5° e 90°.
– diramazioni e diramazioni ridotte (diramazioni singole o multiple):
- angolo senza o con raggio di curvatura (ISO 265-1);
- codolo/bicchiere e bicchiere/bicchiere.
L’angolo nominale fissato a dovrebbe essere da 45°, 67,5°, oppure compreso tra 87,5° a 90°.
– riduzioni;
– raccordi di xxxxxxx.Xx diametro interno del foro per pulizia deve essere specificato dal fabbricante;
– manicotti:
- a doppio bicchiere;
- collare per riparazioni.
– bicchiere per saldatura testa a testa per tubo con estremità lisce;
– tappi.
40.3.1.6 Marcatura e denominazione
La marcatura sul tubo richiesta dai punti 11.1 e 11.2 della norma UNI EN 1519-1 deve essere durevole.
Essa deve contenere come minimo:
- normativa di riferimento UNI EN 1519-1;
- dimensione nominale;
- spessore minimo di parete;
- materiale;
- codice dell’area di applicazione;
- serie di tubo per l’area di applicazione BD;
- tipo di bicchiere;
- informazioni del produttore.
La marcatura dei raccordi deve contenere:
- numero della norma UNI EN 1519-1;
- nome del fabbricante e/o marchio di fabbrica;
- dimensione nominale;
- angolo nominale;
- materiale,
- codice dell’area di applicazione;
- spessore minimo di parete o serie di tubi per l’area di applicazione BD;
- tipo di bicchiere;
- informazioni del fabbricante.
40.3.1.7 Norme di riferimento
a) tubazioni di materia plastica per scarichi:
UNI EN 1519-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Polietilene (PE). Specificazioni per i tubi, i raccordi e il sistema;
UNI ENV 1519-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Polietilene (PE). Guida per la valutazione della conformità;
UNI EN 13476-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte1: Requisiti generali e caratteristiche prestazionali;
UNI EN 13476-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte2: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna ed esterna liscia e il sistema, tipo A;
UNI EN 13476-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 3: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna liscia e superficie esterna profilata e il sistema, tipo B;
UNI CEN/TS 13476-4 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 4: Guida per la valutazione della conformità.
40.3.2 Polietilene reticolato (PE-X)
I tubi di polietilene reticolato sono ottenuti con reticolazione con perossidi, silani, radiazioni ionizzanti o azocomposti, da utilizzarsi per il convogliamento di fluidi caldi alimentari o non alimentari in pressione e con temperature fino a 80°C.
I tubi di polietilene reticolato (PE-X) possono essere utilizzati nella realizzazione degli impianti di distribuzione dell’acqua potabile (calda e fredda).
Negli impianti sanitari, i tubi di PE-X devono essere installati all’interno di una guaina (tubo corrugato) di colore rosso o blu per poter individuare con facilità la tipologia del circuito e per poter rimpiazzare rapidamente e senza difficoltà tratti di tubazione danneggiati.
Le curvature più strette, le diramazioni o i collegamenti devono essere realizzati con raccordi meccanici, poiché il PE-X non è fusibile né incollabile.
I raccordi meccanici per tubi di PE-X possono essere di due tipologie, e cioè ad avvitamento o a compressione (press-fitting).
I raccordi ad avvitamento devono essere realizzati in ottone o acciaio inox. La tenuta idraulica deve essere assicurata dalle guarnizioni poste sulla bussola stessa.
I raccordi a compressione (press-fittings) devono essere composti dal corpo del raccordo realizzato in ottone, acciaio inox o in materiale sintetico (tecnopolimeri) e da una bussola di tenuta in acciaio inox. La tenuta idraulica è assicurata dalla pressione esercitata dal tubo contro le guarnizioni poste sul corpo del raccordo.
NORME DI RIFERIMENTO
UNI 9338 – Tubi di polietilene reticolato (PE-X) per il trasporto di fluidi industriali;
UNI 9349 – Tubi di polietilene reticolato (PE-X) per condotte di fluidi caldi sotto pressione. Metodi di prova.
40.4 Tubi in polipropilene (PP)
I tubi in polipropilene possono essere impianti di distribuzione di acqua calda e fredda nell’edilizia civile e industriale, impianti di riscaldamento e scarichi.
Nel caso di utilizzo di fluidi alimentari o acqua potabile, dovrà impiegarsi il tipo 312, in grado di sopportare, in pressione, temperature fino 100°C. In generale, per le pressioni di esercizio in funzione della temperatura e della pressione nominale si rimanda a quanto prescritto dalla norma UNI EN ISO 15874-2.
Tutti i tubi dovranno essere permanentemente marcati in maniera leggibile lungo la loro lunghezza.
40.4.1 Aspetto
Quando osservate senza ingrandimento, le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi dovranno essere lisce, pulite e prive di cavità, bolle, impurezze e qualsiasi altra irregolarità superficiale che possa influire sulla conformità alla norma. Le estremità dei tubi dovranno essere tagliate in modo netto e perpendicolarmente all’asse del tubo.
40.4.2 Marcatura
Tutti i tubi e i raccordi dovranno essere permanentemente marcati in maniera leggibile lungo la loro lunghezza.
40.4.3 Stoccaggio, movimentazione e trasporto
Durante la movimentazione e il trasporto delle tubazioni, dovranno essere prese tutte le necessarie precauzioni per evitarne il danneggiamento. I tubi non dovranno venire in contatto con oggetti taglienti e, quando scaricati, non dovranno essere gettati, lasciati cadere o trascinati a terra.
I tubi dovranno essere stoccati su superfici piane e pulite, e in cataste ordinate e di altezza tale da evitare deformazioni e danneggiamenti, con particolare attenzione ai bicchieri dei tubi.
Si dovranno prendere le necessarie precauzioni quando si maneggiano e si installano le tubazioni a temperature inferiori a 0°C.
NORME DI RIFERIMENTO
a) installazioni di acqua calda e fredda:
UNI EN ISO 15874-1 – Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda. Polipropilene (PP). Parte 1: Generalità;
UNI EN ISO 15874-2 – Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda. Polipropilene (PP). Parte 2: Tubi;
UNI EN ISO 15874-3 – Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda. Polipropilene (PP). Parte 3: Raccordi;
UNI EN ISO 15874-5 – Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda. Polipropilene (PP). Parte 5: Idoneità all’impiego del sistema;
UNI CEN ISO/TS 15874-7 – Sistemi di tubazioni di materie plastiche per le installazioni di acqua calda e fredda. Polipropilene (PP). Parte 7: Guida per la valutazione della conformità;
b) scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati
UNI EN 1451-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Polipropilene (PP). Specifiche per tubi, raccordi e per il sistema;
UNI ENV 1451-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa e ad alta temperatura) all’interno dei fabbricati. Polipropilene (PP). Guida per la valutazione della conformità.
UNI EN 13476-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 1: Requisiti generali e caratteristiche prestazionali;
UNI EN 13476-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 2: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna ed esterna liscia e il sistema, tipo A;
UNI EN 13476-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato(PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 3: Specifiche per tubi e raccordi con superficie interna liscia e superficie esterna profilata e il sistema, tipo B;
UNI CEN/TS 13476-4 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione. Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE). Parte 4: Guida per la valutazione della conformità;
40.5 Tubi in polietilene (PE)
I tubi di polietilene (PE), raccordi e valvole, a loro giunzioni e a giunzioni con componenti di altri materiali, devono utilizzarsi alle seguenti condizioni (UNI EN 12201-1):
- pressione massima operativa MOP, fino a 25 bar;
- temperatura di esercizio di riferimento di 20°C.
Possono essere impiegati tubi di polietilene dei tipi PE 80 e PE 100.
I materiali di cui sono composti i tubi devono essere conformi ai requisiti specificati nella norma
EN 12201-1.
40.5.1 Caratteristiche dei tubi
Le superfici esterne e interne dei tubi, se osservate senza ingrandimento, devono essere lisce, pulite, ed esenti da rigature, cavità e altri difetti superficiali che possano influire sulla conformità del tubo alla norma UNI EN 12201-2. Le estremità del tubo devono risultare tagliate in modo netto e perpendicolarmente all’asse del tubo.
I tubi devono essere di colore blu, o neri con strisce blu.
40.5.2 Tubi in rotoli
I tubi forniti in rotoli devono essere arrotolati in modo che siano impedite deformazioni localizzate, come, per esempio, instabilità locali (imbozzamenti) e torsioni (attorcigliamenti).
40.5.3 Diametro medio esterno e scostamento dalla circolarità (ovalizzazione)
Il diametro medio esterno dem e lo scostamento dalla circolarità (ovalizzazione) devono essere conformi al prospetto 1 della norma UNI EN 12201-2.
Lo spessore di parete deve essere conforme al prospetto 2 della stessa norma.
Tabella 42.14 - Diametri e spessori dei tubi in PE
Diametro | Diametro esterno medio | Pressioni nominali | |||||
min | max | 2,5 | 4 | 6 | 10 | 16 | |
10 | 10,0 | 10,3 | - | - | - | - | 2,0 |
12 | 12,0 | 12,3 | - | - | - | - | 2,0 |
16 | 16,0 | 16,3 | - | - | - | 2,0 | 2,3 |
20 | 20,0 | 20,3 | - | - | - | 2,0 | 2,8 |
25 | 25,0 | 25,3 | - | - | 2,0 | 2,3 | 3,5 |
32 | 32,0 | 32,3 | - | 2,0 | 3,0 | 4,5 | |
40 | 40,0 | 40,4 | - | 2,0 | 2,3 | 3,7 | 5,6 |
50 | 50,0 | 50,5 | - | 2,0 | 2,0 | 3,7 | 5,6 |
63 | 63,0 | 63,6 | 2,0 | 2,5 | 3,6 | 5,8 | 8,7 |
75 | 75,0 | 75,7 | 2,0 | 2,9 | 4,3 | 6,9 | 10,4 |
90 | 90,0 | 90,9 | 2,2 | 3,5 | 5,1 | 8,2 | 12,5 |
110 | 110,0 | 110,0 | 2,7 | 4,3 | 6,3 | 10,0 | 15,2 |
125 | 125,0 | 126,2 | 3,1 | 4,9 | 7,1 | 11,4 | 17,3 |
140 | 140,0 | 141,3 | 3,5 | 5,4 | 8,0 | 12,8 | 19,4 |
160 | 160,0 | 161,5 | 3,9 | 6,2 | 9,1 | 14,6 | 22,1 |
180 | 180,0 | 181,7 | 4,4 | 7,0 | 10,2 | 16,4 | 24,9 |
200 | 200,0 | 201,8 | 4,9 | 7,7 | 11,4 | 18,2 | 27,6 |
225 | 225,0 | 227,1 | 5,5 | 8,7 | 12,8 | 20,5 | 31,1 |
250 | 250,0 | 252,3 | 6,1 | 9,7 | 14,2 | 22,8 | 34,5 |
280 | 280,0 | 282,6 | 6,9 | 10,8 | 15,9 | 25,5 | - |
315 | 315,0 | 317,9 | 7,7 | 12,2 | 17,9 | 28,7 | - |
355 | 355,0 | 358,2 | 8,7 | 13,7 | 20,1 | 32,3 | - |
400 | 400,0 | 403,6 | 9,8 | 15,4 | 22,7 | 36,4 | - |
450 | 450,0 | 454,1 | 11,0 | 17,4 | 25,5 | 41,0 | - |
500 | 500,0 | 504,5 | 12,2 | 19,3 | 28,3 | - | - |
40.5.4 Marcatura
Tutti i tubi della fornitura devono essere permanentemente marcati in maniera leggibile lungo la loro lunghezza, in modo tale che la marcatura non dia inizio a fessurazioni oppure ad altri tipi di rotture premature, e che l’usuale stoccaggio, l’esposizione alle intemperie, la movimentazione, l’installazione e l’uso non danneggino la leggibilità del marchio.
In caso di stampa, il colore dell’informazione stampata deve differire dal colore base del tubo. La marcatura minima dovrà riportare (UNI EN 12201-2):
- numero della norma UNI EN 12201;
- identificazione del fabbricante (nome e simbolo);
- dimensioni (dn · en);
- serie SDR;
- materiale e designazione (PE 80 o PE 100);
-classe di pressione in bar;
- periodo di produzione (data o codice).
40.5.5 Norme di riferimento
UNI EN 12201-1 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Generalità;
UNI EN 12201-2 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Tubi;
UNI EN 12201-3 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Raccordi;
UNI EN 12201-4 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Valvole;
UNI EN 12201-5 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Parte 5: Idoneità all’impiego del sistema;
UNI CEN/TS 12201-7 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per la distribuzione dell’acqua. Polietilene (PE). Parte 7: Guida per la valutazione della conformità;
UNI ISO/TR 7474 – Tubi e raccordi di polietilene ad alta densità (PEad). Resistenza chimica nei confronti dei fluidi;
UNI EN 12106 – Sistemi di tubazioni di materia plastica. Tubi di polietilene (PE). Metodo di prova per la resistenza alla pressione interna dopo applicazione di schiacciamento;
UNI EN 12119 – Sistemi di tubazioni di materia plastica. Valvole di polietilene (PE). Metodo di prova per la resistenza ai cicli termici.
40.6 Installazione di tubi in PVC-U, in polietilene PE e in polipropilene PP
Per le installazioni sopra terra, si dovrà tenere conto delle variazioni dimensionali.
Le tubazioni dovranno essere installate in modo da comportare nel sistema il minimo sforzo possibile dovuto alle espansioni e alle contrazioni.
40.6.1 Giunzioni ad anello elastomerico
I tubi dovranno essere forniti con idonei anelli elastomerici, al fine di assicurare la tenuta delle giunzioni.
Se gli anelli elastomerici non sono già posizionati nel tubo, al momento dell’installazione della tubazione e prima del loro posizionamento, si dovrà procedere alla pulizia della loro sede ed, eventualmente, alla lubrificazione in conformità alle istruzioni del fornitore.
Nel caso i tubi vengano tagliati in cantiere, il taglio dovrà essere perpendicolare all’asse e si dovrà effettuare lo smusso del codolo.
I codoli dovranno essere inseriti nei bicchieri fino alla linea di riferimento (se presente) evitando contaminazioni.
Nel caso di utilizzo di giunzioni ad anello elastomerico che non sopportano sforzi assiali, la separazione della giunzione nella applicazioni sotto il suolo dovrà essere prevenuta mediante blocchi di ancoraggio in cemento. Sopra il suolo, invece, dovranno essere utilizzate apposite staffe di ancoraggio.
40.6.2 Giunzioni ad incollaggio
Per la giunzione delle tubazioni mediante incollaggio dovranno essere seguite le istruzioni del fornitore e le seguenti:
- nel caso i tubi vengano tagliati in cantiere, il taglio dovrà essere perpendicolare alle estremità e si dovrà effettuare lo smusso del codolo;
- assicurarsi che le superfici da giuntare siano pulite e asciutte;
- applicare l’adesivo in modo uniforme e in direzione longitudinale;
- procedere, nei tempi specificati dal fornitore, alla giunzione delle estremità;
- rimuovere i residui di adesivo;
- lasciare asciugare per almeno cinque minuti;
- non sottoporre la tubazione alla pressione interna prima di quanto indicato dal fornitore.
40.6.3 Giunzioni per saldatura
Prima di procedere alla saldatura, si dovrà verificare che le superfici delle tubazioni da saldare di testa siano tagliate perpendicolarmente all’asse, prive di difetti e pulite.
La saldatura dovrà essere effettuata, seguendo le istruzioni del fabbricante, da personale adeguatamente formato e utilizzando idonee apparecchiature.
In ogni caso, le giunzioni e le curvature delle tubazioni in PVC-U non dovranno mai essere realizzate per saldatura o comunque per mezzo del calore.
40.7 Tubi multistrato
I tubi multistrato devono avere l’anima di alluminio saldato a sovrapposizione in senso longitudinale, in cui sono coestrusi all’interno e all’esterno due strati di polietilene (PE). Tutti gli strati sono uniti tra loro in modo durevole per mezzo di uno strato adesivo intermedio.
I raccordi devono essere conformi al D.M. n. 174 del 6 aprile 2004.
40.7.1 Norme di riferimento
UNI 10876 – Alluminio e leghe di alluminio. Tubi multistrato di alluminio saldato e polietilene per adduzione fluidi.
UNI 10954-1 – Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici per acqua fredda e calda. Parte 1: Tubi;
UNI 10954-2 – Sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastici per acqua fredda e calda. Raccordi.
Art. 41. Sistemi di diffusione dell’aria
Sistema di ossigenazione a bolle fini realizzato con diffusori a disco da 9” a membrana.
Il sistema deve essere formato da una rete di tubazioni con diametro esterno di 110 mm su cui sono montati, per incollaggio, i diffusori a disco da 9”. Le tubazioni sono fissate sul fondo delle vasche a mezzo di appositi supporti regolabili in altezza.
I diffusori sono composti da un corpo diffusore con piatto di supporto della membrana, dalla membrana in EPDM speciale e da una ghiera di serraggio della membrana stessa.
La membrana microfustellata è il cuore del sistema, la particolare forma dei fori e la loro collocazione è stata ottimizzata per ottenere un flusso uniforme e un conseguente trasferimento di ossigeno estremamente efficiente. La membrana stessa funziona da valvola di ritegno, incorporando una piccola zona cieca centrale che va a combaciare con un anello di tenuta sul piatto di supporto.
Completano la fornitura altre parti quali: giunti rigidi e flessibili, supporti fissi e di guida e tubazione collettore principale, completa del sistema di spurgo della condensa, di breve tronchetto di calata (1 m circa) e flangia per accoppiamento della calata. Altre caratteristiche peculiari del sistema sono:
- supporti in acciaio inox rinforzati e filettati su tutta la lunghezza, per garantire un agevole livellamento della rete in vasca e la resistenza della rete anche a sollecitazioni create da mixer o altro (ev. da posizionare secondo ns. indicazioni); collari di tenuta delle tubazioni in acciaio inox, sagomati in modo da permettere lo scorrimento dei tubi a dilatazione;
- giunti speciali Sanitaire D110 mm, dotati di denti che impediscono la rotazione dei tubi anche in presenza di sollecitazioni, consentendo la perfetta messa in bolla delle tubazioni;
- assenza di chiusura ad anello delle reti grazie ad un orifizio calibrato con funzione di bilanciamento delle reti e di sicurezza ed a tubazioni di diametro adeguato; tale assenza garantisce anche una maggiore libertà delle reti a dilatazione;
- diffusori con incollaggio ad alta resistenza sulle tubazioni, con standard qualitativi di esecuzione tipici della fabbricazione in serie e direttamente controllabili in fase produttiva.
Il sistema è fornito pre-assemblato, per consentire una rapida e facile installazione.
Materiali
- Corpo diffusore : PVC – ASTM D 3915
- Membrane : EPDM tipo Silver 2
- Giunti : PVC – ASTM D 3915
- Tubazioni portadiffusori e collettori : PVC – EN 1452-2
- Raccorderia : PVC – UNI 7442
- Supporti tubazioni e bulloneria : Acciaio inox AISI 304
- Collante per PVC : Tipo “Tangit”
Prestazioni complessive del sistema offerto, con sommergenza membrane pari a 4.78-1.68 m
- Ossigeno fornito standard* (S.O.R.) : 7832 … … … kgO2/h - Rendimento alle con. standard S.O.T.E.* : 17.39 … … … %
- Portata d’aria totale : 1500 … … … Nm3/h
- Portata d’aria / diffusore : 3.31-3.58 … … … Nm3/h
- Pressione alla flangia di calata (NOTA 1) : 5.39 … … … m H2O
Art. 42. Soffianti
Le soffianti che dovranno erogare l’aria al comparto di ossidazione dovranno essere del tipo a lobi con potenza minima da 15 KW predisposta per avviamento tramite inverter, valvola di non ritorno, cabina insonorizzante, termometro di mandata per l'erogazione di aria a servizio dei reattori di ossidazione (nuovo e esistente).
Le caratteristiche funzionali della soffiante sono le seguenti:
- Qa=800 Nm3/ora;
- prevalenza 550 mbar;
- potenza motore 15 kW.
Deve essere annessa alla soffiante Fornitura di quadro elettrico di avviamento compressore da 15 kW, in modalità INVERTER, in armadio metallico IP55 e rispondente a norme e prescrizioni tecniche per installazione a parete, con porta trasparente e controporta e di dimensioni adeguate a numero e potenze delle utenze.
Il quadro, assemblato e cablato, sarà completo di:
a) Sezionatore generale con comando rinviato bloccaporta;
b) Strumento di misura digitale a fronte quadro (voltometro e commutatore voltometrico + amperometro per ogni fase): multimetro digitale da pannello;
c) Temporizzatore multifunzione per riavvio ritardato in caso di mancata rete ENEL;
d) Protezione a fusibile di primario e secondario del trasformatore per i circuiti ausiliari;
e) Protezione Salvamotore del motore compressore da 30 Kw;
f) Avviatore di tipo inverter per motore compressore da 30 Kw;
g) Pulsante a fungo da pannello per arresto di emergenza;
h) Indicatore luminoso bianco da pannello per presenza rete;
i) Indicatore luminoso verde da pannello per marcia compressore;
j) Indicatore luminoso rosso da pannello per blocco termico compressore;
k) Selettore da xxxxxxxx a 3 posizioni per comando compressore e scelta funzionamento automatico con Timer da pannello;
l) Tutto quant’altro necessario per rendere il quadro perfettamente funzionante;
m) Xxxxxx elettrici e certificazioni secondo le normative vigenti in materia.
Art. 43. Campionatori automatici
Il campionatore deve essere conforme a tutte le norme internazionali che regolano il trattamento delle acque. Deve essere dotato di un sistema di raffreddamento del campione e di una custodia
esterna a prova di atti vandalici in acciaio inox o alluminio anodizzato, che deve garantire una sicurezza eccezionale per i campioni prelevati. Il campionatore deve essere a postazione fissa per liquidi. L’autocampionatore dovrà prelevare i campioni in modo discontinuo utilizzando una pompa peristaltica (min 8 m di prevalenza) che li distribuisce nei relativi recipienti per la refrigerazione. I recipienti dovranno essere delle bottiglie (n°24) in PE da 1 litro. La figura sottostante riporta le dimensioni minime per lo strumento di campionamento e misura.
Art. 44. Misuratori di portata ad induzione elettromagnetica
Misuratori di portata ad induzione elettromagnetica con tubo di misura in acciaio inox con rivestimento interno in gomma dura atossica, con attacchi a flange PN 1,6 MPa completi di elettrodi al titanio convertitore analogico in cassetta di alluminio con protezione IP 55 completo di uscita 0 – 20/4 – 20 mA commutabile, uscita di impulsi a 24 V, fondo scala, scheda con indicatore, totalizzatore a 8 cifre, tastiera di programmazione, connettore completo per la messa in opera e tutto quanto altro occorre per dare il misuratore già collaudato e perfettamente funzionante.
Diamentro Nominale DN150
Il misuratore deve essere in versione remota, in modo da leggere la misura in un luogo diverso dal punto di installazione.
Tab. 44.1_Caratteristiche misuratore di portata
Capitolo 5
NORME GENERALI PER l’ESECUZIONE DEI LAVORI
Art. 45. Programma esecutivo dei lavori
Entro cinque giorni dalla data del verbale di consegna l’appaltatore deve predisporre e consegnare alla direzione lavori un programma esecutivo dei lavori, elaborato in relazione alle proprie tecnologie, alle proprie scelte imprenditoriali e alla propria organizzazione lavorativa.
Tale programma dovrà essere coerente con i tempi contrattuali di ultimazione e deve essere approvato dalla direzione dei lavori, mediante apposizione di un visto, entro cinque giorni dalla data di ricevimento. Trascorso il predetto termine senza che la direzione dei lavori si sia pronunciata, il programma si intenderà accettato, fatte salve evidenti illogicità o indicazioni erronee palesemente incompatibili con il rispetto dei termini di ultimazione.
Art. 46. Oneri a carico dell’appaltatore. Impianto del cantiere e ordine dei lavori
46.1 Impianto del cantiere
L’appaltatore dovrà provvedere all’impianto del cantiere non oltre il termine di 7 (sette) giorni dalla data del verbale di consegna dei lavori.
46.2 Ordine dell’esecuzione dei lavori
In linea generale, l’appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo a lui più conveniente per compierli entro il termine contrattuale purché, a giudizio della direzione dei lavori, ciò non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere e agli interessi del committente.
La direzione dei lavori si riserva, ad ogni modo, il diritto di stabilire la precedenza o il differimento di un determinato tipo di lavoro, o l’esecuzione entro un congruo termine perentorio, senza che l’appaltatore possa rifiutarsi o richiedere particolari compensi.
46.3 Oneri per le pratiche amministrative
Sono a carico dell’appaltatore gli oneri per le pratiche presso amministrazioni ed enti per permessi, licenze, concessioni, autorizzazioni per opere di presidio, occupazioni temporanee di suoli pubblici o privati, apertura di cave di prestito, uso di discariche, interruzioni provvisorie di pubblici servizi, attraversamenti, cautelamenti, trasporti speciali, nonché le spese ad esse relative per tasse, diritti, indennità, canoni, cauzioni, ecc.
In difetto, rimane ad esclusivo carico dell’appaltatore ogni eventuale multa o contravvenzione nonché il risarcimento degli eventuali danni.
Art. 47. Lavori all’esterno del cantiere
L’appaltatore non può eseguire la lavorazione all’esterno del cantiere senza l’autorizzazione scritta del committente.
Per ottenere l’autorizzazione, l’appaltatore deve indicare le motivazioni, le misure di sicurezza da adottare, i lavori da eseguire e i mezzi d’opera da impiegare.
Art. 48. Impossibilità di esecuzione delle opere dopo l’inizio dei lavori
Con espressa deroga all’art. 1672 del codice civile, nel caso di impossibilità di esecuzione dell’opera per cause non imputabili ad alcuna delle parti, sopravvenuta dopo l’inizio delle opere stesse, spetta all’impresa appaltatrice il pagamento dell’importo relativo alle opere eseguite. Dove tale importo parziale non sia calcolabile da quello totale col criterio della proporzionalità, la
liquidazione delle opere eseguite avviene in base al listino prezzi per le opere edili della Camera di Commercio di Palermo, senza alcuno sconto né aumento.
Art. 49. Sospensioni, riprese e proroghe dei lavori
Nel caso che i lavori debbano essere totalmente sospesi per cause dipendenti direttamente o indirettamente dal committente, e quando l’appaltatore ha ottemperato ai suoi impegni, quest’ultimo – oltre alla corrispondente proroga dei termini di ultimazione – ha diritto al risarcimento dei danni subiti a seguito della sospensione.
Qualora la sospensione dei lavori, dipendente direttamente o indirettamente dal committente, continui oltre 30 giorni anche non consecutivi, l’appaltatore può chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni.
In caso di sospensione parziale dei lavori, il direttore dei lavori stabilisce l’entità della proroga dei termini di ultimazione e l’ammontare dell’indennizzo spettante all’appaltatore.
Art. 50. Varianti in corso d’opera
L’appaltatore non può, di sua iniziativa, apportare alcuna variazione ai lavori appaltati senza il preventivo assenso scritto del committente.
Nessuna variante sostanziale può essere introdotta dall’impresa o richiesta dal committente senza che tra le parti intervenga un atto aggiuntivo al presente contratto, che disciplini l’oggetto dei lavori aggiuntivi, le modalità di esecuzione dei medesimi e l’importo del corrispettivo.
Le eventuali varianti ai lavori saranno disciplinate dagli artt. 1659, 1660 e 1661 del codice civile.
Art. 51. Xxxxxx e istruzioni del committente
Gli ordini e le istruzioni del committente devono essere comunicati per iscritto all’appaltatore per il tramite del direttore dei lavori.
Essi devono essere firmati dal committente e dal direttore dei lavori ed essere comunicati in duplice copia, una delle quali deve essere firmata dall’appaltatore in segno di ricezione e restituita al committente.
È fatta salva la facoltà dell’appaltatore di fare le proprie riserve.
Art. 52. Osservanza di leggi e norme tecniche
L’esecuzione dei lavori in appalto nel suo complesso è regolata dal presente Capitolato Speciale d’Appalto e, per quanto non in contrasto con esso o in esso non previsto e/o specificato, valgono le norme, le disposizioni e i regolamenti appresso richiamati.
TESTO UNICO EDILIZIA
D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia.
NORME TECNICHE STRUTTURALI
Legge 5 novembre 1971, n. 1086 – Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica;
Legge 2 febbraio 1974, n. 64 – Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche;
C.M. 9 gennaio 1980, n. 20049 – Legge 5 novembre 1971, n. 1086. Istruzioni relative ai controlli sul conglomerato cementizio adoperato per le strutture in cemento armato;
D.M. 20 novembre 1987 – Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento;
D.M. 11 marzo 1988 – Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione;
C.M. 24 settembre 1988, n. 30483 – Legge 2 febbraio 1974, n. 64, art. 1. D.M. 11 marzo 1988. Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. Istruzioni per l’applicazione;
C.M. 4 gennaio 1989, n. 30787 – Istruzioni in merito alle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo degli edifici in muratura e per il consolidamento;
C.M. 16 marzo 1989, n. 31104 – Legge 2 febbraio 1974, n. 64, art. 1. Istruzioni in merito alle norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo delle costruzioni prefabbricate;
D.M. 9 gennaio 1996 – Norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche;
D.M. 16 gennaio 1996 – Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche;
D.M. 16 gennaio 1996 – Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi;
C.M. 4 luglio 1996, n. 000XX.XX/XXX – Istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi, di cui al
D.M. 16 gennaio 1996;
C.M. 15 ottobre 1996, n. 252 XX.XX./STC – Istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per il calcolo, l’esecuzione e il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche, di cui al D.M. 9 gennaio 1996;
C.M. 29 ottobre 1996 – Istruzioni generali per la redazione dei progetti di restauro nei beni architettonici di valore storico-artistico in zona sismica;
C.M. 10 aprile 1997, n. 65/XX.XX. – Istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche, di cui al D.M. 16 gennaio 1996;
C.M. 14 dicembre 1999, n. 346/STC – Legge 5 novembre 1971, n. 1086, art. 20. Concessione ai laboratori per prove sui materiali da costruzione;
Ord.P.C.M. 20 marzo 2003, n. 3274 – Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica;
D.M. 14 settembre 2005 – Norme tecniche per le costruzioni;
D.M. 14 gennaio 2008 – Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni;
D.M. 6 maggio 2008 – Integrazione al decreto 14 gennaio 2008 di approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni.
PRODOTTI DA COSTRUZIONE
Regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio 9 marzo 2011, n. 305 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio.
PREVENZIONE INCENDI
D.M. 15 settembre 2005 – Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi;
D.M. 16 febbraio 2007 – Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione;
D.M. 9 marzo 2007 – Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
IMPIANTI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI
Legge 5 marzo 1990, n. 46 – Norme per la sicurezza degli impianti;
D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 – Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;
C.M. 27 febbraio 2007, n. 11411 – Utilizzazione di raccordi a pressare in reti di adduzione di gas negli edifici civili.
RENDIMENTO ENERGETICO NELL’EDILIZIA
D.M. 27 luglio 2005 – Norma concernente il regolamento d’attuazione della legge 9 gennaio 1991,
n. 10 (articolo 4, commi 1 e 2), recante norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia;
D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192 – Attuazione della direttiva 2002/91/Ce, relativa al rendimento energetico nell’edilizia.
D.Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311 – Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo n. 192 del 2005, recante attuazione della direttiva 2002/91/Ce, relativa al rendimento energetico nell’edilizia.
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Legge 9 gennaio 1989, n. 13 – Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati;
D.M. 14 giugno 1989, n. 236 – Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche;
D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503 – Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche, negli edifici, spazi e servizi pubblici.
RIFIUTI E AMBIENTE
D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 – Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/XXX xxx rifiuti pericolosi e 94/62/Ce sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio;
D.M. 8 maggio 2003, n. 203 – Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo;
D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – Norme in materia ambientale;
Legge 28 gennaio 2009, n. 2 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale.
ACQUE
D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 – Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.
BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO
D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137.
NUOVO CODICE DELLA STRADA
D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 – Nuovo codice della strada.
SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Art. 53. Prevenzione infortuni
53.1 Norme vigenti
Nell’esecuzione dei lavori, anche se non espressamente richiamate, devono essere osservate le disposizioni del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e del PSC allegato al contratto d’appalto e del POS redatto dall’appaltatore.
Capitolo 6
MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE OPERE EDILI
Art. 54. Demolizioni
54.1 Interventi preliminari
L’appaltatore deve assicurarsi, prima dell’inizio delle demolizioni, dell’interruzione di approvvigionamenti idrici, gas, e allacci di fognature, nonché dell’accertamento e successiva eliminazione di elementi in amianto, in conformità alle prescrizioni del D.M. 6 settembre 1994 recante normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.
Ai fini pratici, i materiali contenenti amianto presenti negli edifici possono essere divisi in tre grandi categorie:
- materiali che rivestono superfici applicati a spruzzo o a cazzuola;
- rivestimenti isolanti di tubi e caldaie;
- una miscellanea di altri materiali comprendente, in particolare, pannelli ad alta densità (cemento- amianto), pannelli a bassa densità (cartoni) e prodotti tessili. I materiali in cemento-amianto, soprattutto sotto forma di lastre di copertura, sono quelli maggiormente diffusi.
54.2 Sbarramento della zona di demolizione
Nella zona sottostante la demolizione devono essere vietati la sosta e il transito di persone e mezzi, delimitando la zona stessa con appositi sbarramenti.
L’accesso allo sbocco dei canali di scarico per il caricamento e il trasporto del materiale accumulato devono essere consentiti soltanto dopo che è stato sospeso lo scarico dall’alto.
54.3 Idoneità delle opere provvisionali
Le opere provvisionali, in legno o in ferro, devono essere allestite sulla base di giustificati calcoli di resistenza, e devono essere conservate in efficienza per l’intera durata del lavoro, secondo le prescrizioni specifiche del piano di sicurezza.
Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo bisogna provvedere alla loro revisione per eliminare le parti non più ritenute idonee.
Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori e/o il direttore dei lavori potrà ordinare l’esecuzione di prove per verificare la resistenza degli elementi strutturali provvisionali impiegati dall’appaltatore.
Prima dell’inizio di lavori di demolizione, è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle strutture da demolire e dell’eventuale influenza su strutture limitrofe.
In relazione al risultato di tale verifica, devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione, si possano verificare crolli intempestivi o danni anche a strutture di edifici confinanti o adiacenti.
54.4 Ordine delle demolizioni. Programma di demolizione
I lavori di demolizione, come stabilito dall’art. 151 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, devono procedere con cautela e con ordine, devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un preposto, e condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti.
La successione dei lavori deve risultare da apposito programma contenuto nel POS, tenendo conto di quanto indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza.
54.5 Allontanamento e /o deposito delle materie di risulta
Il materiale di risulta ritenuto inutilizzabile dal direttore dei lavori per la formazione di rilevati o rinterri, deve essere allontanato dal cantiere per essere portato a rifiuto presso pubblica discarica o altra discarica autorizzata. Diversamente, l’appaltatore potrà trasportare a sue spese il materiale di risulta presso proprie aree.
Il materiale proveniente dagli scavi che dovrà essere riutilizzato, dovrà essere depositato entro l’ambito del cantiere, o sulle aree precedentemente indicate, ovvero in zone tali da non costituire intralcio al movimento di uomini e mezzi durante l’esecuzione dei lavori.
54.6 Proprietà dei materiali da demolizione
I materiali provenienti da scavi o demolizioni restano in proprietà del committente. Quando, a giudizio della direzione dei lavori, possano essere reimpiegati, l’appaltatore deve trasportarli e regolarmente accatastarli per categorie nei luoghi stabiliti dalla direzione stessa, essendo di ciò compensato con gli appositi prezzi di elenco.
Qualora, in particolare, i detti materiali possano essere usati nei lavori oggetto del presente capitolato speciale d’appalto, l’appaltatore avrà l’obbligo di accettarli. In tal caso, verrà ad essi attribuito un prezzo pari al 50% del corrispondente prezzo dell’elenco contrattuale. I relativi importi devono essere dedotti dall’importo netto dei lavori, restando a carico dell’appaltatore le spese di trasporto, accatastamento, cernita, lavaggio, ecc.
Art. 55. Verniciature
55.1.1.1 Verniciatura
55.1.1.1.1 Generalità
L’applicazione dei prodotti vernicianti non deve essere effettuata su superfici umide,. Lintervallo di tempo fra una mano e la successiva deve essere – salvo diverse prescrizioni – di 24 ore, la temperatura ambiente non deve superare i 40°C e la temperatura delle superfici dovrà essere compresa fra i 5 e 50°C, con un massimo di 80% di umidità relativa. In generale, ogni strato di pittura deve essere applicato dopo l’essiccazione dello stato precedente, e comunque secondo le esigenze richieste dagli specifici prodotti vernicianti impiegati. La verniciatura, soprattutto per le parti visibili, non deve presentare colature, festonature e sovrapposizioni anormali.
Le modalità di applicazione possono essere a pennello e a spruzzo.
Nell’applicazione a pennello ciascuna mano deve essere applicata pennellando in modo che aderisca completamente alla superficie. La vernice deve essere tirata in maniera liscia e uniforme, senza colature, interruzioni, bordi sfuocati o altri difetti, e in modo da risultare compatta e asciutta prima che venga applicata la seconda mano. Bisognerà osservare il tempo minimo indicato dal produttore per l’applicazione fra una mano e l’altra
L’applicazione a spruzzo deve essere effettuata prima in un senso e quindi nel senso opposto, fino a coprire tutta la superficie. La vernice che deve essere impiegata dovrà essere solo del tipo a spruzzo. Si dovranno ricoprire opportunamente le superfici circostanti, perché non si abbiano a sporcare altri manufatti.
Le opere di verniciatura su manufatti metallici devono essere precedute da accurate operazioni di pulizia (nel caso di elementi esistenti) e rimozione delle parti ossidate. Deve, quindi, essere applicata almeno una mano di vernice protettiva, e un numero non inferiore a due mani di vernice del tipo e del colore previsti fino al raggiungimento della completa uniformità della superficie.
Nelle opere di verniciatura eseguite su intonaco, oltre alle verifiche della consistenza del supporto e alle successive fasi di preparazione, si deve attendere un adeguato periodo, fissato dalla direzione dei lavori, di stagionatura degli intonaci, trascorso il quale si può procedere all’applicazione di una mano di imprimitura (eseguita con prodotti speciali), o di una mano di fondo più diluita alla quale seguiranno altre due mani di vernice del colore e delle caratteristiche fissate.
55.1.1.1.2 Verniciatura a smalto (tradizionale)
Prima di applicare lo smalto, si deve procedere alla stuccatura, per eliminare eventuali difetti che, pur essendo di limitatissima entità e rientranti nelle tolleranze, possono essere presenti sulle superfici dei manufatti.
Le parti stuccate, dopo accurata scartavetratura, devono essere ritoccate con lo smalto.
Si applica successivamente la prima mano di smalto e, dopo la completa essicazione di questa, la seconda mano.
La tonalità di colore di ciascuna mano deve essere differente, in modo da permettere l’agevole accertamento del numero delle passate applicate.
Lo spessore dello strato secco di ciascuna mano non deve essere inferiore a 25 microns.
Deve essere evitato ogni danneggiamento alle superfici verniciate dipendente da distacchi di lembi dello strato di vernice, in conseguenza di aderenza delle varie superfici fra loro, come, ad esempio, fra i battenti mobili e i telai fissi di serramenti.
55.1.1.1.3 Verniciatura con smalto epossidico su pareti in blocchi di calcestruzzo o su superfici di calcestruzzo lisce o intonacate
La verniciatura con smalto epossidico deve rispettare le seguenti fasi:
- applicazione a pennello di prodotto passivante del cemento;
- rasatura di tutte le