ACCORDO TERRITORIALE
ACCORDO TERRITORIALE
PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
1. PREMESSA
Il presente Accordo Territoriale si inquadra nell’ambito di quanto previsto dall’Accordo provinciale di Programma per l’integrazione scolastica e formativa dei bambini e alunni disabili 2008 – 2013 (Legge 104/1992) del 12 giugno 2008 della Provincia di Bologna. (Art. 3. – campo di applicazione Accordo Provinciale)
A garanzia di una migliore efficacia dell’integrazione degli alunni con disabilità, si richiama l’attenzione sulle altre situazioni problematiche presenti nella scuola e nei servizi per l’infanzia (0-3 anni), non certificabili, da prendere in considerazione nell’ambito dei Piani di Zona
2. OBIETTIVI SPECIFICI DEL TERRITORIO
* Attuare a livello locale l’accordo Provinciale di Programma, la Legge 104/92 e la normativa regionale sul Diritto allo Studio sulla base dei bisogni e delle risorse specifiche del territorio in collaborazione col tavolo del Piano Socio Sanitario distretto Porretta Terme;
* Precisare risorse, strumenti e modalità di intervento e collaborazioni da attivare sul territorio in merito alle nuove procedure di certificazione indicate dalla Legge Regionale n. 4 del 19 febbraio 2008;
* Mettere in rete le risorse, utilizzandole al meglio e con modalità concordate e condivise al fine di favorire il percorso di integrazione dei bambini/ragazzi e delle loro famiglie;
* Garantire l’integrazione nei servizi educativi, scolastici, formativi e nelle varie iniziative promosse dal territorio anche attraverso progetti ed interventi che vedano il coinvolgimento di più istituzioni pubbliche e private
* Favorire la continuità orizzontale e verticale, con particolare attenzione ai momenti di passaggio da un grado educativo, scolastico e formativo all’altro (anni “ponte”), attraverso la definizione di procedure, tempistica e impegni reciproci;
* Favorire progetti tesi all’orientamento scolastico e professionale;
* Definire una metodologia di incontro e di comunicazione tra le istituzioni;
* Valorizzare esperienze di formazione congiunta che i diversi Enti presenti sul territorio propongono;
* Promuovere,anche in collaborazione con le associazioni del territorio, iniziative di sostegno alla genitorialità in funzione del coinvolgimento attivo delle famiglie nei percorsi scolastici ed extra scolastici dei propri figli;
* Promuovere lo sviluppo della cultura dell’integrazione favorendo la conoscenza delle esperienze presenti e degli accordi territoriali dell’ambito.
3. I FIRMATARI DELL’ACCORDO
3.1 Sono firmatari dell’Accordo:
Alla sottoscrizione dell’Accordo Territoriale prendono parte:
• l’Azienda USL di Bologna – Area dipartimentale integrazione sociale e sanitaria del Distretto di Porretta Terme, U.O.S. NPIA;
• i Comuni di Camugnano, Castel d’Aiano Castel di Casio, , Castiglione dei Pepoli, , Gaggio Montano,Granaglione, Xxxxxxxx Xxxxxxx, Lizzano in Belvedere, Marzabotto,Monzuno, Porretta Terme, San Xxxxxxxxx Xxx di Sambro, Vergato;
• le Istituzioni Scolastiche Autonome dell’Ambito territoriale n.7;
• le scuole paritarie dell’Ambito territoriale n.7;
• i gestori dei servizi educativi per la prima infanzia autorizzati al funzionamento.
3.2 Enti aderenti
Aderiscono all'Accordo di programma tramite i loro Legali rappresentanti:
- le Associazioni di famiglie e di persone con disabilità, presenti sul territorio
- i centri di Formazione Professionale che realizzano corsi rivolti ad allievi con disabilità dei comuni del distretto
4. GLI IMPEGNI DEGLI ENTI
4. 1 Istituzioni Scolastiche Autonome statali e paritarie (I.S.A.)
Le Istituzioni Scolastiche Autonome si impegnano a:
a) inserire all’interno del Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) delle singole scuole la descrizione delle attività previste per l’integrazione dei bambini e degli alunni disabili, comprensive per gli Istituti Superiori della progettazione integrata con gli Enti di Formazione Professionale;
b) concordare con gli Enti interessati e le famiglie o loro rappresentanti e comunicare loro per iscritto, entro il mese di novembre, il calendario delle riunioni dei Gruppi di Lavoro di Istituzione Scolastica (G.L.I.S.) e dei Gruppi Operativi (G.O.);
c) rafforzare gli strumenti e le modalità di relazione all’interno della scuola, tra scuole di grado diverso, tra scuola e servizi del territorio per garantire la continuità nel passaggio da classe a classe, da un ordine di scuola ad un altro e, una volta adempiuto l'Obbligo di istruzione, dal sistema scolastico al sistema formativo, qualora previsto dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) e dal Gruppo Operativo (G.O.). Tutto ciò anche al fine di garantire una positiva accoglienza nelle diverse fasi del percorso scolastico, con particolare attenzione al passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado e dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado, alla formazione professionale per gli alunni della scuola secondaria di secondo grado;
d) promuovere prima dell’inizio dell’anno scolastico, con il coinvolgimento dei genitori, momenti di formazione-informazione rivolti a tutto il personale scolastico coinvolto, per organizzare al meglio l’accoglienza dell’alunno/a disabile anche da parte della classe.
e) accogliere ed integrare gli alunni in situazione di handicap attraverso la predisposizione di progetti specifici, anche sperimentali, e di adeguate dotazioni didattiche e tecniche, compatibilmente
con le risorse disponibili, creando l’opportunità di partecipazione a tutte le attività della classe
f) attivare i laboratori che prevedano la piena integrazione tra tutti gli allievi, anche con l’intervento delle figure professionali assegnate;
g) prevedere, nei gruppi operativi riguardanti alunni in carico ai servizi dell’azienda USL, la presenza di un operatore dell’area dipartimentale integrazione sociale e sanitaria (ex servizi sociali) stesso;
h) coordinare gli interventi e le competenze per garantire l’assistenza ai bambini e agli alunni disabili all'interno della struttura scolastica finalizzata al sostegno all’esercizio delle autonomie personali. Per l'ottimale conseguimento di questo obiettivo, da esplicitarsi nel Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) e da definirsi sulla base del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), va realizzata adeguata formazione al personale impegnato in dette funzioni, ivi compresi i collaboratori scolastici;
i) sviluppare l'istituto del “prestito professionale” fra scuola e scuola, secondo quanto previsto dall'art. 7, comma 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 275/98 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59”, per valorizzare le competenze presenti sul territorio e rafforzare la rete fra scuole: tale modalità va particolarmente valorizzata e declinata a livello di accordo territoriale.
Il prestito professionale si pone l’obiettivo di promuovere, qualora si renda necessario, la cultura dell’integrazione tramite interventi specialistici offrendo agli insegnanti nuove esperienze professionali.
Presso l’Istituto Comprensivo di Ozzano dell’Xxxxxx è stato costituito un albo professionale indicante nomi e competenze degli insegnanti specializzati che si sono resi disponibili.
Il prestito professionale non prevede interventi diretti con gli alunni/studenti, ma una attività di formazione in situazione in cui l’insegnante “in prestito” collabora con i colleghi della scuola richiedente attraverso attività di programmazione, consulenza, progettazione e verifica degli interventi.
L’insegnante “in prestito” dispone di un massimo di 6 ore settimanali aggiuntive da dedicare a questa esperienza.
Le risorse economiche devono essere messe a disposizione della scuola richiedente utilizzando fondi appositamente inseriti nella voce di bilancio o fondi per la formazione.
j) realizzare attività di aggiornamento/formazione in servizio per gli insegnanti curricolari e di sostegno, nonché per i collaboratori scolastici impegnati nell’integrazione, su tematiche di carattere pedagogico e didattico su specifici strumenti e tecnologie per il superamento della disabilità. Per rendere maggiormente efficace l’integrazione e il coordinamento delle funzioni e delle risorse professionali che agiscono sui bambini e alunni disabili, verranno favorite le iniziative che coinvolgono anche il personale degli altri Enti e dei familiari, e comunque la partecipazione di docenti della scuola ad iniziative di formazione e aggiornamento promosse da altri Enti, come previsto dall’art. 14 della Legge 104/92: in questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di aggiornamento verranno opportunamente concordate tra gli Enti interessati;
k) predisporre le condizioni organizzative (come previsto anche dalla Circolare Ministeriale Prot. n°1139 del 15/07/2002), comprese le risorse finanziarie necessarie per eventuali accompagnatori, atte a garantire la partecipazione dei bambini e alunni disabili ai viaggi d’istruzione e alle visite guidate, con particolare riferimento all'affiancamento e al trasporto adeguati nel quadro delle pari opportunità; i viaggi d’istruzione saranno programmati dal Consiglio di Classe e inseriti nel Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.);
l) favorire la comunicazione tra famiglia e Azienda U.S.L. nei casi di bambini e alunni disabili trasferiti nella provincia di Bologna da altre province o regioni;
m) sollecitare, previa informazione e formazione, gli alunni delle classi terminali delle scuole secondarie di secondo grado a coglier l’opportunità offerta loro di svolgere la funzione del tutor amicale una volta conseguito il diploma;
n) promuovere azioni di affiancamento, su progetti specifici, da parte di studenti maggiorenni della stessa scuola dell’alunno certificato, con il riconoscimento di crediti formativi
o) integrare il PEI con le attività educative promosse in ambito extrascolastico, verificare la continuità educativa nei differenti contesti di vita.
p) garantire il corretto e tempestivo utilizzo e la trasmissione agli Enti interessati (Ufficio Scolastico Provinciale e Comuni) delle schede allegate al presente Accordo, ai fini della programmazione degli interventi necessari da parte di tutti i soggetti firmatari e/o interessati su base territoriale in ordine alla qualità e alla efficacia dell’integrazione dei bambini e alunni disabili.
q) negli istituti con presenza di alunni con DSA è opportuno prevedere un’insegnante referente, con competenze specifiche, per coordinare le persone, gli strumenti, gli interventi, facendo riferimento alle risorse messe a disposizione dai CTS e ad eventuali tecnici dell’USL.
4.2 AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE
L’Azienda U.S.L., oltre a quanto previsto dall’Accordo Provinciale, si impegna a:
a. dare attuazione al Protocollo di continuità terapeutica, garantendo il raccordo tra servizio di neuropsichiatria infantile e servizio per gli adulti, al fine di assicurare la continuità della presenza in campo
b. prevedere, nell’ipotesi di modifica delle certificazioni e delle relative risorse da mettere in atto, un previo confronto nell’ambito del Gruppo Operativo (G.O), nel rispetto delle competenze di ciascun componente
c. fornire alle scuole, in accordo con la famiglia, adeguate informazioni sui livelli cognitivi e relative potenzialità da sviluppare
d. dare tempestiva informazione anche ai Comuni in caso sia previsto il nuovo ingresso di alunni certificati;
e sviluppare, in accordo con la famiglia, per gli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) individuati con 'Segnalazione', le opportune modalità di collaborazione tra operatori sanitari e docenti per assicurare la consulenza per la predisposizione e la verifica dei percorsi didattici personalizzati;
f. cooperare ad un progetto condiviso con gli enti firmatari per facilitare percorsi di prevenzione e di tutela anche per gli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A ), con un piano coordinato di previsione delle risorse e degli strumenti necessari
g. attivare forme di cooperazione o protocolli per una lettura precoce del disagio in collaborazione con i servizi socio-educativi della prima infanzia (0-6 anni)
4.3 AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L'Amministrazione Comunale in qualità di soggetto con gestione diretta o indiretta di Servizi per l'infanzia (Nidi) si impegna a confermare quanto sottoscritto come da Accordo provinciale e più precisamente:
a. Integrare, se ed in quanto richiesti dallo specifico progetto di integrazione, il personale educativo dei servizi per l'infanzia con educatori dedicati;
b. prevedere la possibilità, in presenza di situazioni di handicap non grave, di dimensionare il numero massimo di iscritti nelle sezioni in cui sono inseriti tali bambini in alternativa alla figura di un educatore di sostegno;
L’Ente Locale si impegna a rispettare quanto sottoscritto con l’Accordo provinciale e più precisamente:
a. garantire l’inclusione di minori certificati nelle opportunità offerte sul territorio o promuovere specifiche attività educative extrascolastiche con supporti adeguati, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, favorendone l’integrazione con le attività scolastiche;
b. attivare, ove possibile, apposite Convenzioni con altri Enti, Associazioni e Università, o con il Servizio Civile Volontario, finalizzate all’istituzione della figura del Tutor Amicale uniformando, tra i Comuni del Distretto Socio Sanitario di Porretta Terme i compensi orari previsti.
c. per l’attuazione dell’articolo 4.4.1 punto e) degli Accordi di Programma Provinciali, si prevede l’assegnazione di un budget ulteriore di 10 ore annue per la figura dell’educatore, al fine di consentire la partecipazione a gruppi operativi, programmazione e altri incontri collegiali.
d. è opportuno che i Comuni si impegnino ad individuare, anche in maniera associata, una figura pedagogica di coordinamento che favorisca l’integrazione degli interventi scolastici ed extrascolatici per un progetto unitario di vita del bambino diversamente abile
e. garantire l’accesso alle iniziative educativo- ricreative estive, possibilmente con lo stesso personale educativo ed assistenziale assegnato durante l’anno scolastico al fine di dare continuità al un progetto educativo personalizzato. L’ente locale ha il compito di organizzare la rete delle risorse e delle opportunità (ivi comprese il volontariato), anche all’interno della programmazione dei piani di zona,
5. OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE
Al fine di ottimizzare l’impiego delle figure professionali, si prevede che, nel primo giorno di assenza dell’alunno di pertinenza, il Dirigente Scolastico, in accordo con le Cooperative Sociali, i referenti dell’Azienda U.S.L. e degli EE.LL interessati., nelle sue funzioni di coordinamento e direzione, possa disporre dell’utilizzo degli educatori per la copertura formativa di altri allievi certificati.
Tale organizzazione potrà garantire l’intervento dell’educatore, anche in caso di assenza del
minore con disabilità affidato, prioritariamente nella classe di appartenenza dell’alunno disabile o in attività di integrazione o su piccoli gruppi (laboratori studio etc.), o a classi aperte o in altre attività del plesso scolastico, fra cui rientrano la programmazione, la progettazione, le uscite didattiche, i viaggi d’istruzione, l’intervento su altri allievi disabili o con esigenze educative particolari, compresi gli interventi domiciliari personalizzati finalizzati a mantenere la continuità educativa tra alunno e scuola.
6. CERTIFICAZIONE DI HANDICAP
La Legge Regionale 4/2008 prevede che le certificazioni di handicap relative alla legge 104/92 vengano rilasciate da commissioni medico-legali che accertano disabilità ed invalidità.
Nel territorio dell’Ambito n.7 è insediata una Commissione con sede presso il Poliambulatorio di Vergato, che fa capo alla Segreteria di Casalecchio di Reno.
IL PERCORSO PER LA CERTIFICAZIONE
La famiglia, anche con il supporto del Servizio Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) dell’Azienda USL, presenta i documenti all’ufficio preposto o al CUP che prenotano la visita per la commissione disabilità. A tale documentazione deve essere allegata una relazione clinica redatta dagli specialisti referenti di fiducia della famiglia.
I genitori si recano alla visita nella giornata indicata al momento della prenotazione, al termine della quale la commissione disabilità rilascia loro un certificato indicante la diagnosi con il relativo codice diagnostico, il personale di supporto, eventuali ausili e/o programmi particolari. Il documento rilasciato deve essere consegnato dalla famiglia alla scuola, al momento dell’iscrizione, per poter usufruire dei supporti necessari per l’integrazione scolastica.
Successivamente, e comunque entro il mese di marzo, il clinico del Servizio NPIA dell’AUSL compila il modello DF che consegna alla famiglia la quale si impegna ad inoltrarlo alla scuola.
7. GRUPPO OPERATIVO
In ambito territoriale, per favorire la massima efficienza organizzativa, l’uso ottimale delle risorse ed una reale partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, il Gruppo Operativo si riunisce in date prestabilite, secondo un calendario concordato con tutti i referenti e su convocazione del Capo d’Istituto (vedi art 4.1.3 lettera e) , possibilmente in orario che favorisca la partecipazione di tutti i componenti per tutto il tempo del Gruppo Operativo stesso, compresa la famiglia.
Eventuali incontri tra scuola, operatori dell'Azienda USL – NPIA, operatori del Servizio Sociale che si rendessero necessari per approfondimenti specifici su singoli alunni, non sono da considerarsi Gruppi Operativi e devono pertanto svolgersi con tempi e modalità differenti e, se necessario, anche in spazi diversi da quelli della scuola ( ambulatorio NPIA).
A partire dalla 2° classe della scuola secondaria di primo grado, è importante coinvolgere il referente dell’orientamento (USSI disabili Adulti)
8. GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUZIONE SCOLASTICA
Nelle scuole, all’inizio dell’anno scolastico,è opportuno che venga convocato dal dirigente scolastico o suo delegato un incontro con i genitori degli alunni disabili per illustrare i compiti del GLIS e per presentare l’Accordo di programma. I genitori nominano il loro rappresentante per il GLIS che avrà il compito, insieme ad un insegnante incaricato dalla scuola, di programmare eventuali ulteriori incontri con i genitori. Successivamente al primo incontro, il dirigente scolastico o suo delegato dovrà comunicare per iscritto alle famiglie la composizione del GLIS con il recapito del genitore che li rappresenta per consentire ai genitori di mettersi in contatto col proprio rappresentante per ogni necessità. Per favorire la massima comunicazione tra le famiglie, nella medesima comunicazione dovrà contestualmente essere richiesto ai genitori di inoltrare al loro referente il proprio recapito.
9. DURATA E MODIFICHE
Il presente Accordo ha validità fino al 2013, data di scadenza dell’Accordo Provinciale di Programma, che ne costituisce il “quadro di riferimento”.
Modifiche del presente Accordo, coerenti con le disposizioni di legge e con l’Accordo provinciale, possono essere concordate tra le parti nell’ambito di apposita conferenza.
Vergato, 11 maggio 2009