Contract
1. PREMESSA
• Il Comune di Dolcè con D.G.C. n. 24 del 03.03.2006, ha chiesto l’attivazione di una procedura concertata con la Regione per la formazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi degli art. 3, 5, 13 e 15 della L.R. 11/04, adottando il Documento Preliminare e relativo schema di Accordo di Pianificazione;
• con presa d'atto del Dirigente della Direzione Urbanistica e BB.AA. della Regione Veneto del 28.03.2006 prot. 203479/57.09 è stato dato parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo da parte della Regione;
• in data 29.03.2006 la Regione del Veneto ha sottoscritto con il Comune summenzionato l’Accordo di Pianificazione in questione;
• il Comune ha attivato una procedura di Concertazione e Partecipazione, sviluppatasi in particolare con una serie di incontri di presentazione del Documento Preliminare svolti a partire dal 2 maggio 2006, con una procedura attivata sulla base di specifica D.G.C. di pre-concertazione n. 39 del 07.04.2006;
• a seguito conclusione della fase di concertazione sul Documento Preliminare, il Comune, con D.G.C. n. 84 del 07.09.2006, ha recepito la “Relazione Conclusiva della fase di concertazione sul Documento Preliminare” prendendo atto dell’espletamento di tale fase e, in riferimento al punto 6.b dell’Accordo di programma sottoscritto, ha dato rilievo all’esito della suddetta fase;
• la predisposizione del P.A.T. comunale ha seguito la procedura di co-pianificazione con la Regione Veneto (art. 15 L.R. 11/2004) mediante l’avvallo da parte degli Uffici preposti alle componenti di Piano (quadro conoscitivo, analisi geologiche ed agronomco- ambientali, progetto/norme/tecniche/relazioni, V.A.S., V.I.N.C.A.).
2. IL DOCUMENTO PRELIMINARE
Il Documento, elaborato con i contenuti stabiliti dall’art. 3, comma 5, L.R. 11/04, è stato presentato ai diversi soggetti pubblici e privati interessati alla pianificazione del territorio invitandoli a concorrere nella definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche,
sulla base dei principi di concertazione e partecipazione stabiliti dall’art. 5 della L.R. 11/2004.
Questa fase di confronto ha permesso di verificare i contenuti del Documento Preliminare fornendo utili indicazioni alla redazione del P.A.T.
Gli argomenti emersi nella fase di concertazione, gli spunti, le riflessioni e le osservazioni esposte in tale sede dai diversi attori coinvolti e alla luce delle riflessioni fatte in merito da parte sia dell’Amministrazione Comunale che dal progettista incaricato, hanno confermato le finalità e gli obiettivi descritti nel Documento Preliminare .
Ad integrazione e perfezionamento dei contenuti del Documento, senza peraltro modificarne gli obiettivi, è stato ritenuto opportuno sottolineare alcune proposte sollevate da Enti e cittadinanza al fine di ulteriore perfezionamento delle linee di programmazione del territorio; sono stati così presi in considerazione nuovi argomenti:
- possibilità di individuare un parco a tema, su boschi di proprietà privata, con apposita normativa di riferimento, nell’ottica di una migliore fruibilità e godibilità dei luoghi;
- richieste di integrazione della trattazione normativa dei centri storici, al fine di renderla più idonea alle esigenze della comunità locale;
- comunicazione del Genio Civile di Verona riguardo una più efficace prevenzione dai dissesti idraulici sul territorio comunale mediante apposito studio di compatibilità idraulica a valutazione delle nuove previsioni urbanistiche e loro eventuali interferenze sotto il profilo idraulico.
Infine l’Amministrazione comunale ha ribadito l’obiettivo di voler perseguire la dismissione degli allevamenti agricoli intensivi con recupero di loro parte volumetrica a funzioni urbane, mediante meccanismi di credito edilizio, per idonei interventi di riqualificazione ambientale delle aree interessate.
I contenuti del Documento Preliminare, recepiti nell’Accordo di Pianificazione e riportati nella Relazione Conclusiva della fase di concertazione sul Documento Preliminare, costituiscono i principali obiettivi del P.A.T.
3. IL QUADRO CONOSCITIVO
Il Quadro Conoscitivo, definito dalla L.R. 11/2004 all’art. 10 come “sistema integrato delle informazioni e dei dati necessari alla comprensione delle tematiche svolte dagli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica”, deve essere rapportato alle specifiche caratteristiche del territorio comunale attraverso una lettura multidisciplinare che consenta di pervenire ad una valutazione critica nell’impiego dei dati, finalizzata alla definizione sia delle “condizioni di sostenibilità degli interventi che delle trasformazioni pianificabili” oltre che alle “condizioni di fragilità ambientale”.
La formazione del Quadro Conoscitivo deve intendersi come la costruzione di un catalogo delle informazioni associate alle competenze dei singoli attori della pianificazione, organizzato e sistematizzato al fine di documentare il complesso delle conoscenze territoriali disponibili ai diversi livelli. Si esplicita nelle sue forme e contenuti proponendo una lettura del territorio e delle sue componenti attraverso l’analisi delle seguenti tematiche, dette matrici:
▪ ARIA
▪ CLIMA
▪ ACQUA
▪ SUOLO E SOTTOSUOLO
▪ FLORA E FAUNA
▪ BIODIVERSITÀ
▪ PAESAGGIO
▪ PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO
▪ SALUTE UMANA
▪ POPOLAZIONE
▪ BENI MATERIALI
▪ PIANIFICAZIONE E VINCOLI
4. I CONTRIBUTI SPECIALISTICI PER IL P.A.T.
L’elaborazione del P.A.T. tiene conto dei contributi specialistici tradotti in relazioni ed elaborati relativi a:
ANALISI GEOLOGICA ANALISI AGRONOMICA
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA’ XXXXXXXXX XXXXX
0. L’ASSETTO DEL TERRITORIO Popolazione
La dinamica della popolazione del Comune di Dolcè è caratterizzata da:
- un incremento seppur modesto ma costante della popolazione residente (2.154 ab. al 1981, 2.155 al 1991, 2.211 al 2001 e 2.409 ab. al 2006) dovuto principalmente sia al saldo naturale che al saldo sociale, oltre che da un costante aumento dei nuclei familiari (630 al 1981, 767 al 1991, 834 al 2001, 972 al 2006) con evidente diminuzione
numerica dei componenti delle famiglie (3,41 ab. al 1981 – 2,81 al 1991 – 2,65 al
2001 – 2,47 al 2006).
All’incremento delle famiglie e alla domanda di nuove aree per attività produttive ha corrisposto l’incremento della domanda di edilizia abitativa.
Il P.A.T. ha assunto quale elemento di riferimento espressivo del fabbisogno abitativo le famiglie, il cui numero, seppur modestamente, è in costante crescita.
La componente sociale della crescita demografica è generata dall’appetibilità socio- economica del territorio comunale.
La componente attiva della popolazione è strettamente legata alle dinamiche del sistema produttivo all’evoluzione delle attività economiche tradizionali dell’agricoltura, artigianato,
industria, commercio data:
- la presenza di un Polo produttivo di primaria importanza, caratterizzato da attività di lavorazione del marmo, del granito e di agglomerati (Polo produttivo di Volargne);
- la presenza di un’ampia fascia di territorio aperto che si estende da nord a sud lungo il corso dell’Adige in cui sono presenti attività agricole legate alla coltivazione del vigneto e del frutteto; la viticoltura nel territorio comunale assume un ruolo di primaria importanza per la produzione di vini DOC di pregio;
- l’espansione delle attività artigianali ed industriali nelle zone già previste dalla Pianificazione Vigente.
La fase di crescita dell’ultimo periodo è dovuta anche alla potenzialità del territorio comunale legata alla sua collocazione strategica, all’imboccatura della Val d’Adige, in un ambito di fondovalle che segue linearmente il xxxxx xxx xxxxx Xxxxx xxx xxxxxxxx xxx x xx xxxxxx infrastrutturale di scala territoriale che lo attraversa, quali il corridoio intermodale del Brennero costituito dalla X.X. x. 00, xx X.X. x. 00, la linea Ferroviaria e l’Xxxxxxxxxx X00 xxx Xxxxxxxx.
La collocazione territoriale del comune di Dolcè è da sempre risultata strategica come testimoniato dalla presenza di elementi difensivi e forti a controllo del passaggio nevralgico della vallata. Al giorno d’oggi, Dolcè conserva l’antico ruolo di “paese di strada” grazie alla sua favorevole collocazione ai margini di una grande arteria di comunicazione, oltre ad essere un fondamentale centro economico. Le attività, infatti, di produzione del vino e di estrazione e lavorazione del marmo, come sopra citato, hanno permesso al comune di acquisire rinomanza a livello internazionale.
Sistema paesaggistico-naturalistico-ambientale
Complementari alle dinamiche di trasformazione/sviluppo del sistema insediativo del Comune di Dolcè, e ugualmente correlate all’evoluzione della sua struttura socio- economica, sono quelle inerenti il territorio aperto. Tale territorio si articola in due distinti ambiti con caratterizzazioni di natura montano e agricolo-fluviale, situati all’estrema
propaggine occidentale della Lessinia, lungo la sponda sinistra del fiume Adige, configurantesi come “terra” di confine tra la Regione Veneto e il Trentino Alto Adige, marcati da un paesaggio-ambiente sostanzialmente integro che si snoda lungo le due fasce territoriali disposte da nord a sud lungo i versanti orientali ed occidentali della ValdAdige, quali:
- (fascia ATO 1 - Montano) ambito territoriale comunale che si estende da nord a sud lungo il versante orientale della Val d’Adige che presenta i caratteri tipici del territorio montano (matrice naturalistica primaria) caratterizzato da vaste aree boschive (a prevalenza latifoglie) e da rilevanti connotazioni di pregio naturalistico-ambientali, quali l’ambito del Parco Regionale della Lessinia (all’estremità nord del territorio comunale), l’area per attività boschive e didattico culturali denominata “Bosco dei Poeti” in Xxx Xxxxxxxx , l’ambito della Chiusa di Ceraino (monumento naturale di enorme importanza di valore paesaggistico-ambientale), dove termina la Val d’Adige, e l’ambito del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C) del Monte Pastello;
- (fascia ATO 2 - Agricolo fluviale) ambito territoriale comunale che si estende da nord a sud lungo il corso del Fiume Adige sulla sponda occidentale della Val d’Adige, che presenta i caratteri tipici di un territorio di pregio agricolo prevalentemente coltivato a vigneto, la cui rilevanza produttiva è testimoniata dalla presenza di rilevanti cantine. Trattasi di ambito territoriale caratterizzato da un paesaggio di rilevante pregio ambientale complessivamente integro, marcato dal fiume Adige, dall’ambito del S.I.C. dell’Adige, da rilevanti elementi della rete ecologica steppingss stones – corridoio ecologico, da connotazioni di pregio naturalistico-ambientale tra cui emergono importanti aree di valore agricolo e di pregio territoriale (zona Chiusa di Ceraino). Appare riduttivo ed anacronistico valutare e gestire il territorio agricolo esclusivamente in base alle sue opportunità produttive, mentre è necessario prenderne in considerazione la dimensione ambientale, come complesso insieme di sistemi (idraulico, vegetazionale, faunistico, ecc.) interagenti tra loro di cui è necessario controllare l’equilibrio e la dimensione paesaggistica, come parametro di qualità del territorio e come risorsa economica.
Sotto il profilo naturalistico, il territorio evidenzia quindi consistenti elementi di pregio ambientale: la valle, ampia e pianeggiante; il fiume Adige, con il suo corso, a tratti tranquillo e a tratti turbolento; i terrazzi fluviali, coltivati e famosi per i vigneti; i rilievi montuosi (Sistema Lessinico), che pur così prossimi alla pianura raggiungono quote rilevanti, con versanti che in alcune aree assumono la conformazione di veri e propri dirupi.
Ma l’elemento che colpisce di più è il profondo e tortuoso canyon che, in corrispondenza della Chiusa di Ceraino, sembra voler ostacolare il naturale xxxxx xxx xxxxx xxxxx xx xxxxxxx. Luogo meraviglioso, integro e rimasto immutato nei secoli.
Principali obiettivi del P.A.T.
Anche se come sopra descritto, il territorio aperto è ben distinto dalla fascia territoriale a prevalenza montana, da quella prevalentemente agricolo-fluviale di pianura lungo il fiume Adige, l’intero territorio comunale di Dolcè, si configura come “territorio lineare” ed uniforme di pregio naturalistico-ambientale, le cui valenze, richiedono idonee azioni di tutela nel quadro di una sua valorizzazione complessiva
Il P.A.T. quindi si prefigge l’attivazione di precise norme e indirizzi volti ad individuare e potenziare tra l’altro la rete ecologica del S.I.C. dell’Adige, del Monte Pastello e dell’area protetta del Parco della Lessinia, cosi come di direttive tese alla tutela e valorizzazione del territorio aperto ad alta produttività e biodiversità (ecotoni, vegetazione spondale, siepi, boschi e macchie con funzioni di steppings stones).
Pertanto il P.A.T. in sinergia con la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S) è obiettivato alla tutela delle risorse naturalistiche e all’integrità del paesaggio naturale quali componenti fondamentali del territorio rispetto alle quali dovrà essere valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni.
Gli obiettivi principali che il P.A.T. si prefigge sotto il profilo naturalistico ambientale sono:
ATO 1 (Montano)
- rispetto dei caratteri specifici di pregio naturalistico-ambientale dell’A.T.O in particolare dell’ambito del Parco Regionale della Lessinia, dell’area per attività boschive didattico culturali denominata “Bosco dei Poeti” in Xxx Xxxxxxxx, dell’ambito della Chiusa di Ceraino, dell’area del S.I.C del Monte Pastello;
- mantenimento, conservazione e valorizzazione delle connotazioni boschive del territorio;
- tutela, ripristino e valorizzazione finalizzati all’ottimizzazione paesaggistico-ambientale dell’A.T.O. con l’esaltazione del sistema strutturale delle connotazioni di interesse naturalistico-ambientali (Parco Regionale della Lessinia, area per attività boschive e didattico culturali denominata “Bosco dei Poeti”, ambito della Chiusa di Ceraino, ambito del S.I.C. del Monte Pastello, elementi del sistema difensivo storico della Val d’Adige, siti di interesse archeologico, punti panoramici), mediante predisposizione di una rete di attrezzature e sistemazioni (percorsi escursionistici, di immersione ciclo-pedonale equestre, aree di sosta per la visitazione e l’ospitalità), da definirsi in sede di P.I., per la godibilità e fruibilità del territorio aperto. La valorizzazione paesaggistico-ambientale dell’A.T.O. 1 (montano) dovrà integrarsi e raccordarsi con l’A.T.O. 2 (agricolo-fluviale), nel quadro di una complessiva valorizzazione del territorio aperto del Comune;
- interventi di difesa e risanamento del territorio, atti ad eliminare fonti di inquinamento delle falde e di rischio per la salute dell’uomo, favorendo il recupero e la riqualificazione naturalistico-ambientale delle aree relative ad ex cave, mediante rimboschimenti con vegetazione arborea autoctona e con divieto di aperture di nuove cave nelle aree situate a ridosso dell’ambito SIC del Monte Pastello in quanto, anche se esterne allo stesso, possono compromettere gli habitat naturali e seminaturali della flora e fauna selvatica, per i quali l’istituzione del SIC mira alla conservazione;
- interventi di difesa e prevenzione del territorio interessato da fenomeni di erosione e di frana;
- interventi di riordino e riqualificazione ambientale per la mitigazione degli elementi detrattori presenti nell’A.T.O. mediante elementi di mascheratura con vegetazione arborea autoctona.
ATO 2 (Agricolo-fluviale)
- rispetto dei caratteri specifici di pregio naturalistico-ambientale dell’A.T.O. in particolare degli ambiti di pregio territoriale (zona della Chiusa di Ceraino) e degli ambiti di valore agricolo;
- tutela, ripristino e valorizzazione finalizzati all’ottimizzazione paesaggistico-ambientale dell’A.T.O. con l’esaltazione del sistema strutturale delle connotazioni di interesse naturalistico ambientale (ambito fluviale dell’Adige, aree di valore agricolo, aree di pregio territoriale, Chiusa di Ceraino), mediante predisposizione di una rete di attrezzature e sistemazioni (percorsi di immersione ciclopedonale-equestre, aree di sosta per la visitazione e l’ospitalità), da definirsi in sede di P.I. per la godibilità e fruibilità del territorio aperto. La valorizzazione paesaggistico-ambientale di tale A.T.O. (agricolo fluviale), dovrà integrarsi e raccordarsi con l’A.T.O. 1 (montano) di pregio ambientale, al fine di una complessiva valorizzazione del territorio comunale;
- rispetto dei caratteri specifici dell’ambiente, caratterizzati dalla rete della viabilità poderale, dai corsi d’acqua, dai sentieri rurali e dalla tipologia e disposizione delle varie piantumazioni;
- mantenimento, conservazione e valorizzazione delle principali connotazioni agricolo- ambientali dell’A.T.O. quali ad esempio la coltura del vigneto e del frutteto, attività agricole presenti sul territorio;
- mantenimento delle specie arboree lungo i sentieri originari, da integrare con nuovi raggruppamenti di specie tradizionali, da disporsi in rapporto agli insediamenti presenti nel territorio, alla morfologia dei fondi ed alle visuali panoramiche;
- interventi di difesa e risanamento del territorio, atti ad eliminare fonti di inquinamento delle falde e di rischio per la salute dell’uomo, favorendo un recupero e riqualificazione naturalistico-ambientale delle aree relative ad ex cave, mediante rimboschimenti con
vegetazione arborea autoctona e con divieto di aperture di nuove cave nelle aree situate a ridosso dell’ambito S.I.C. dell’Adige in quanto, anche se esterne allo stesso, possono compromettere gli habitat naturali e seminaturali della flora e fauna selvatica, per i quali l’istituzione del S.I.C. mira alla conservazione;
- interventi di riordino e riqualificazione ambientale per la mitigazione degli elementi detrattori presenti nell’A.T.O. mediante elementi di mascheratura arborea autoctona.
Sistema insediativo
Il territorio comunale di Dolcè si estende lungo la sponda sinistra del fiume Adige tra Ossenigo e Borghetto e, attraversando la Chiusa, termina a sud dell’abitato di Volargne lungo la strada statale dell’Abetone (S.S. n. 12) che da Verona conduce a Trento. Il nucleo più popolato è Volargne mentre la sede municipale si trova a Dolcè.
La struttura insediativa si sviluppa linearmente da nord a sud lungo la Val d’Adige ed è costituita dai nuclei urbani di:
Ossenigo: elemento del sistema lineare “Ossenigo-Peri-Dolcè-Ceraino” che si snoda lungo la S.S. n. 12 nella parte nord del territorio comunale, tra la Chiusa di Ceraino ed il confine con la Provincia di Trento, costituito da distinti insediamenti urbani compatti, prevalentemente residenziali, con propria identità e caratterizzati da nuclei di centro storico, complessi architettonico-monumentali, parchi privati, propri servizi, ecc.
La distribuzione delle vecchie abitazioni del borgo (tipiche dell’ambiente trentino), allineate l’una dopo l’altra lungo la strada principale un tempo denominata “Vecchia Postale” o anche “strada d’Alemagna”, è caratteristica dei paesi di strada.
Il paese è “guardato dall’alto” dalla Chiesa romanica di X. Xxxxxx e costituisce l’ultimo lembo di terra, nella vallata, della Regione Veneto.
Peri: elemento del sistema lineare “Ossenigo-Peri-Dolcè-Ceraino” che si snoda lungo la
S.S. n. 12 nella parte nord del territorio comunale, tra la Chiusa di Ceraino ed il confine con la Provincia di Trento, costituito da distinti insediamenti urbani compatti (tipici
dell’ambiente trentino), prevalentemente residenziali, con propria identità e caratterizzati da nuclei di centro storico, complessi architettonico-monumentali, parchi privati (Villa Fiorini), propri servizi ecc. E’ presente inoltre una realtà economica specifica costituita da una delle varie cantine presenti nel territorio comunale per la produzione e vendita dei vini tipici della Val d’Adige.
Peri rappresenta oggi un nodo viario di estrema importanza dato che, nelle sue immediate vicinanze, l’unico ponte sul corso d’acqua del tratto veronese della Val d’Adige, permette di passare dalla sponda sinistra del fiume a quella destra e viceversa (si rimanda al cap. ”principali obiettivi del P.A.T.” del Sistema Relazionale).
Dolcè: insediamento urbano che si configura come elemento di centralità e Capoluogo del sistema lineare “Ossenigo-Peri-Dolcè-Ceraino” che si snoda lungo la S.S n. 12 nella parte nord del territorio comunale, tra la Chiusa di Ceraino ed il confine con la Provincia di Trento, costituito da distinti insediamenti urbani compatti, prevalentemente residenziali, con propria identità e caratterizzati da nuclei di centro storico, complessi architettonico- monumentali (Ville venete: Palazzo Salgari, Villa Guerrieri Rizzardi, Villa Ruzzenenti), parchi privati, propri servizi ecc.
Nei pressi del nucleo insediativo di Dolcè trovano localizzazione interessanti reperti archeologici dell’era preistorica. Fra essi, vale la pena di segnalare il “Riparo Soman” risalente al Paleolitico e alcune interessanti testimonianze dell’eta romana e dell’epoca medievale, come il Casteleto.
Il centro storico di Dolcè sorge attorno a tre stupendi palazzi signorili sopra citati, Ruzzenenti-Guerrieri Rizzardi-Salgari, quest’ultimo sede del Municipio.
Ceraino: elemento terminale a sud del sistema lineare “Ossenigo-Peri-Dolcè-Ceraino”, a ridosso della stretta della Chiusa, che si snoda lungo la S.S n. 12 nella parte nord del territorio comunale, tra la Chiusa di Ceraino e il confine con la Provincia di Trento, costituito da distinti insediamenti urbani compatti, prevalentemente residenziali, con
propria identità e caratterizzati da nuclei di centro storico, complessi architettonico- monumentali, parchi privati, propri servizi ecc.
La caratterizzazione saliente del nucleo insediativo è rappresentata dal sovrastante forte austriaco da cui il nucleo stesso prende il nome.
Volargne: è costituito da un comparto territoriale che si è sviluppato all’estremità sud dell’intero territorio comunale composto da:
- nucleo urbano compatto (ATO 7), prevalentemente residenziale, marcato da centri storici, complessi architettonico monumentali (Villa del Bene, Villa Valentini-Sandri), parchi privati e propri servizi;
- ambito territoriale (ATO 8), caratterizzato da rilevanti attività di lavorazione del marmo e del granito, che configurano il Polo Produttivo di Volargne, (unitamente ai limitrofi insediamenti produttivi di Camporengo in Comune di Cavaion X.xx e di Domegliara in Comune di X.Xxxxxxxx di Valpolicella), come uno dei distretti di settore di rilevanza mondiale.
Volargne è il vero “polmone” economico dell’intero territorio comunale come evidenziato al paragrafo successivo (sistema produttivo).
Principali obiettivi del P.A.T.
Il P.A.T. e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dovranno provvedere in sinergia, alle future trasformazioni urbanistico-insediative, alla valorizzazione e conservazione dei centri storici e dei caratteri storico-monumentali e culturali del patrimonio edilizio esistente, nel rispetto di un paesaggio naturalistico ambientale ancora integro e per certi versi incontaminato.
Tra gli obiettivi principali che il P.A.T si prefigge per il sistema insediativo i più rilevanti riguardano:
- tutela, riqualificazione e valorizzazione dei nuclei di centro storico di Ossenigo, Peri, Dolcè, Ceraino e Volargne, mediante una conservazione dei caratteri storico-culturali e dei manufatti del patrimonio edilizio esistente, da definirsi in sede di P.I., in riferimento ad una rilettura puntuale della trattazione normativa dei centri storici;
- ammissibilità di interventi edilizi di espansione residenziale e produttiva a continuità e compattamento del disegno urbano precostituito dei nuclei insediativi di Ossenigo, Peri, Dolcè, Ceraino e Volargne, secondo programmazione e pianificazione urbanistica vigente, e ove previsto, da previsioni di P.A.T.;
- individuazione all’interno dei nuclei insediativi storici e del loro intorno di un luogo centrale di riferimento e aggregazione, per un rafforzamento dell’immagine urbana;
- recupero, tutela e promozione di parchi privati (es. Parco Fiorini), con modalità da definirsi in sede di P.I. al fine di una loro fruizione pubblica, nell’ottica di una complessiva valorizzazione del sistema delle componenti storico-culturali;
- valorizzazione e promozione delle strutture vitivinicole per la produzione e vendita dei vini tipici del luogo (cantine), mediante la predisposizione di una rete dell’ospitalità e visitazione (percorsi di immersione rurale, ciclo-pedonali equestri, aree di sosta attrezzata), nell’ottica di un’esaltazione e marketing dei valori territoriali che contraddistinguono il territorio della Valdadige;
- riqualificazione, conservazione e valorizzazione dei complessi di valore storico- monumentale ambientale che contraddistinguono e identificano il territorio comunale (es. Villa Ruzzenenti, Palazzo Salgari, Villa Guerrieri Rizzardi, Villa del Bene, Villa Xxxxxxxxx Xxxxxx);
- riordino e riqualificazione dell’impianto urbano di Volargne con trasferimento in zona propria delle strutture produttive dismesse, individuate come elementi di degrado ambientale nell’area racchiusa tra il fiume Adige e la X.X. x. 00 xxx’xxxxxxxxx xxxx xx Xxxxxxxx (x confine con il contesto territoriale d’intervento P.I.R.U. ex L.R. 23/1999) e riconversione dell’area stessa a verde urbano, mediante interventi da definirsi in sede di P.I. per modalità di attuazione e parametri insediativi, anche attraverso meccanismi di credito edilizio;
- eliminazione (A.T.O. 5) delle situazioni di criticità determinate dalla presenza delle strutture individuate come elementi di degrado ambientale (allevamenti), localizzate a ridosso dell’area di ex cava, mediante un idoneo intervento unitario (Strumento Urbanistico Attuativo) di ricomposizione ambientale dell’intero ambito interessato, da
definirsi in sede di P.I. per modalità di attuazione e parametri insediativi, anche attraverso meccanismi di credito edilizio (vedere X.X. xxxxxx A.T.O. 5);
- ammissibilità di contenuti interventi edilizi di espansione residenziale, a ricucitura di brani insediativi dell’edificato preesistente, lungo la S.S. n. 12, da definirsi in sede di P.I, sia per modalità attuative che per parametri stereometrici, anche attraverso interventi di ridefinizione-riclassificazione di aree, attualmente individuate nella pianificazione urbanistica vigente come aree a verde privato, in ogni caso prive di valenza ambientale e non costituenti elemento di appartenenza a contesti figurativi di pregio. Il P.I., nel definire le aree di sviluppo insediativo, dovrà in ogni caso prevedere interventi che non compromettano l’integrità e la percezione visiva dei contesti figurativi e dei complessi di valore storico-monumentale-ambientale ricadenti nell’ambito territoriale omogeneo.
Sistema produttivo
L’industria del marmo a Volargne
Dolcè è uno dei principali Comuni veronesi in cui è localizzato un ampio numero di aziende del marmo. Chi attraversa il suo territorio percorrendolo da sud può notare, ancora, sulla fascia che costeggia ad est la piana di Volargne alcune consistenti cave. Dolcè, infatti, è situato accanto a quella porzione di Valpolicella nella quale si trovavano anche in un passato assai remoto cave di marmi pregiati fra cui il cosiddetto Rosso di X. Xxxxxxxx.
Nel Comune di Dolcè si estrae il rinomato Bronzetto, marmo di ottima qualità che per la resistenza al gelo, la perfetta lucidabilità e la durezza, trova ampio utilizzo per interni ed esterni. La cava Boscarola situata alle spalle della frazione di Volargne, è una delle più grandi cave attive per la produzione dei granulati del territorio veronese.
Il sistema produttivo dell’intero territorio comunale ruota comunque attorno al polo produttivo di Volargne che, unitamente ai limitrofi insediamenti produttivi di Camporengo, in Comune di Cavaion X.xx e di Domegliara in Comune di X. Xxxxxxxx di Valpolicella si configura come uno dei distretti di settore di rilevanza mondiale per la lavorazione del marmo e del granito.
Rispetto all’intero territorio comunale, il polo produttivo di Volargne rappresenta il “fulcro economico trainante”.
Negli ultimi anni la necessità di offrire prodotti all’avanguardia e servizi d’alto livello si è tradotta nella richiesta di poter disporre di un centro avanzato di ricerche costituito da un laboratorio di prova del marmo, granito ed agglomerati e da una videomarmoteca. La nuova struttura, sorta a Volargne, è formata da un laboratorio dotato delle apparecchiature più moderne e da una videomarmoteca.
Compito del laboratorio è quello di fornire alle imprese del settore della lavorazione dei materiali lapidei un servizio completo di prove e di analisi chimiche necessarie a verificare la qualità e le caratteristiche del prodotto.
La videomarmoteca si presenta, invece, come una struttura espositiva aperta al pubblico, all’interno della quale i visitatori possono ammirare i campioni di marmo esposti, opportunamente valorizzati. Collegamenti telematici con banche dati internazionali e supporti multimediali offrono la possibilità di prendere visione di campioni di marmo provenienti da ogni angolo del mondo e, attraverso simulazioni informatiche, si può verificare come una certa qualità di marmo si adatti ad un determinato contesto architettonico.
La viticoltura: i vini DOC di grande qualità
Il Comune di Dolcè contribuisce a circa il 40% della produzione di vini Valdadige DOC.
Il territorio viticolo comunale si trova a cavallo di due ambienti: quello della Valdadige vera e propria e quello della Valpolicella, al quale resta legato sopratutto con la frazione di Volargne. Le coltivazioni continuano poi a Peri e ad Ossenigo, fino a raggiungere il confine con Trento. Per quello che concerne i vitigni, il fondovalle si presta alla coltivazione di Lambrusco, Merlot, Trebbiano, vigneti autoctoni; sulle terrazze moreniche, caratterizzate da terreni magri, si coltivano Cabernet, Chardonnay, Pinot grigio e bianco. Sui conoidi, più difficili da coltivare data l’inclinazione del terreno e quindi segnati da appezzamenti di piccole dimensioni, vengono coltivati ancora vitigni di varietà rosse come Merlot e Cabernet.
Grande successo ha avuto di recente la produzione dell’Enantio, vino rosso autoctono conosciuto fin dalle origini degli antichi romani. Il Pinot grigio è, comunque, il vero vino immagine della zona: la sua posizione sul mercato, anche estero, è tra vini di fascia media. Oggi la produzione vinicola a denominazione d’origine controllata di Dolcè e della Valdadige in generale è data da tutta la gamma dei vini Valdadige (bianco-rosso-rosato), dal Pinot (grigio e bianco), dallo Chardonnay e dalla Schiava. Attualmente il consorzio di tutela Terradeiforti al quale fanno capo i produttori della zona sta portando avanti interessanti sperimentazioni che riguardano sia la produzione dei vini bianchi e rossi, sia le diverse forme di coltivazione e i sesti d’impianto dei vigneti.
Al Consorzio fa capo un ampio progetto di promozione turistica della Valdadige che fa leva sulla personalità dei prodotti tipici della valle e sulle bellezze naturali, paesaggistiche e storiche per suo marketing territoriale a livello internazionale.
Principali obiettivi del P.A.T.
Oggi, in Valdadige, Volargne gioca un ruolo fondamentale nel settore degli agglomerati nella lavorazione del marmo e del granito, nel quale la città di Verona vanta un importante primato, poiché da sola ricopre l’80% della produzione mondiale e il 95% di quella nazionale.
Il settore è così avanzato da poter contare, come sopra citato, di un centro avanzato di ricerche costituito da un laboratorio di prova del marmo, granito e agglomerati e di una videomarmoteca.
Il P.A.T., come obiettivi futuri primari per il sistema produttivo, prevede:
- ammissibilità di espansione dell’impianto produttivo, secondo programmazione e pianificazione urbanistica vigente, e previsione di un suo ulteriore ampliamento nella fascia residuale di territorio comunale racchiusa tra la ferrovia e l’unghia della scarpata, a naturale chiusura fisica dell’impianto produttivo;
- rivisitazione della zona produttiva di Volargne al fine di favorire una sua riqualificazione e/o riconversione e specializzazione dall’attuale monocoltura della lavorazione del marmo, alla possibilità dell’inserimento di nuove e diverse attività caratterizzate da
elementi di innovazione e di ricerca in relazione alla lavorazione di marmo e granito, con interventi da definirsi in sede di P.I.;
- riorganizzazione della viabilità interna di servizio, con risagomatura delle sedi stradali, percorsi ciclo-pedonali, elementi di arredo, mascherature arboree con vegetazione autoctona da definirsi in sede di P.I. al fine di una riqualificazione complessiva dell’insediamento produttivo,
- interventi di mitigazione dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti (mascherature e quinte arboree) degli impianti produttivi prospettanti verso la S.S. n. 12 e/o in corrispondenza di aggregati residenziali.
Tali obiettivi non fanno altro che rafforzare per il futuro il ruolo guida di Volargne che, assieme ai limitrofi poli produttivi di Camporengo a Cavaion X.xx e di Domegliara a X. Xxxxxxxx di Valpolicella, costituisce la centralità produttiva della lavorazione del marmo e del granito a scala mondiale.
Sistema relazionale
La Valdadige rappresenta la più importante direttrice lungo la quale si sono sviluppati i maggiori flussi di popolazione e merci in direzione del Brennero, grazie alla presenza di un sistema infrastrutturale massiccio, composto da Autostrada, ferrovia e reti logistiche che ne fanno un corridoio multimodale transeuropeo.
Le potenzialità economico-produttive del territorio comunale di Dolcè (marmo e vino) sono legate alla sua collocazione strategica, all’imboccatura della Val d’Adige, in un ambito di fondovalle che segue linearmente il xxxxx xxx xxxxx Xxxxx xxx xxxxxxxx xxx x xx xxxxxxxxxxxx xxxxx di primaria importanza che lo attraversano come ad esempio il corridoio intermodale del Brennero costituito dalla X.X. x. 00, xx X.X. x. 00, la linea ferroviaria e l’Xxxxxxxxxx X00 xxx Xxxxxxxx.
Xxxxxxxxx è il tracciato ferroviario nella porzione a sud di Volargne, a raccordo con lo scalo intermodale di Domegliara, atto a fornire lo scambio merci fra automezzi pesanti e treni (ferro/gomma).
Principali obiettivi del P.A.T.
Le potenzialità economiche di Dolcè legate alla lavorazione del marmo, del granito, degli agglomerati e alla produzione di vino DOC di altissimo livello, sono dovute oltre che alle peculiarità e alle ricchezze territoriali, anche alla sua posizione strategica, in un territorio marcato dal corridoio infrastrutturale di scala territoriale e internazionale dell’Autostrada A22 del Brennero e della ferrovia che raccordano il nodo di Verona con il Brennero e nord Europa. A incentivazione del ruolo che il Comune di Dolcè assume nel quadro territoriale, il P.A.T. individua a sud del nucleo insediativo di Volargne un tracciato ferroviario di connessione con lo scalo intermodale di Domegliara atto a favorire lo scambio merci fra automezzi pesanti e treni (ferro/gomma). Per tale tracciato, in sede di P.I, dovrà essere predisposta un’adeguata normativa per definire la sua funzionalità e i relativi servizi di supporto.
Sotto il profilo stradale, il P.A.T. prevede la riorganizzazione e riqualificazione a scala urbana del tratto viario della S.S. n. 12 che attraversa o lambisce i vari nuclei insediativi (Osenigo, Peri, Dolcè, Ceraino e Volargne) mediante interventi di moderazione del traffico, di mitigazione dell’impatto visivo, acustico e della diffusione di polveri inquinanti, nel rispetto degli insediamenti esistenti (fasce tampone boscate di adeguata lunghezza e profondità) e con la predisposizione, da definirsi in sede di P.I., di elementi di arredo, marciapiedi, ecc.
Altri obiettivi del P.A.T. per facilitare e migliorare le condizioni di accessibilità riguardano:
- la ristrutturazione e/o ricostruzione del ponte sull’Adige che mette in diretta connessione il nucleo urbano di Peri a Rivalta (Comune di Brentino Belluno), quale unica connessione viaria, a scala territoriale, tra i versanti est ed ovest della Valdadige. Tale azione progettuale dovrà essere assoggettata a relazione di Valutazione Incidenza Ambientale (DGR 3173/2006) considerata la diretta connessione con il SIC IT 3210043;
- progetto del nuovo ponte sull’Adige che collegherebbe il territorio comunale di Rivoli X.xx con il territorio di Dolcè, quale connessione necessaria al fine di mettere in diretta connessione i versanti est ed ovest della Val d’Adige. Tale azione progettuale dovrà
essere assoggettata a relazione di Valutazione Incidenza Ambientale (DGR 3173/2006) considerata la diretta connessione con il SIC IT 3210043;
- riorganizzazione del nodo di intersezione infrastrutturale del “Passaggio di Xxxxxxxxx” a risoluzione delle problematiche viabilistiche dovute all’ingente carico di traffico gravante nell’ambito del Polo produttivo di Volargne;
- riorganizzazione del nodo di intersezione infrastrutturale a nord del “Passaggio di Xxxxxxxxx” a risoluzione delle problematiche viabilistiche dovute all’ingente carico di traffico gravante nell’ambito del Polo produttivo di Volargne;
- previsione di un nuovo tracciato di connessione territoriale ad Ossenigo a raccordo con l’attuale viabilità territoriale.
Sistema dei percorsi per la godibilità e fruibilità del territorio aperto
Sotto il profilo naturalistico ambientale, il P.A.T. individua la predisposizione di percorsi escursionistici e di immersione ciclopedonale-equestre, connessi con aree attrezzate per la sosta, visitazione e ospitalità nel territorio aperto nell’ottica di una valorizzazione della Valdadige e della promozione della sua immagine turistica, per una maggior godibilità e fruibilità del territorio aperto.
6. L’ASSETTO GEOLOGICO -IDROGEOLOGICO-IDRAULICO Aspetti geologici-idrogeologici
Sotto il profilo della compatibilità geologica, il P.A.T. suddivide il territorio comunale di Dolcè in aree contraddistinte da differente grado di rischio geologico-idraulico e differente idoneità ad essere urbanizzato, per le caratteristiche geologico-tecniche e idrogeologiche-idrauliche:
- area idonea
- area idonea a condizione
- area non idonea
Nelle aree idonee gli interventi sono soggetti alle norme generali di tutela dal rischio geologico-idraulico (vedere art. 7 N.T.).
Nelle aree idonee a condizione gli interventi possono essere autorizzati sulla base di puntuali indagini di approfondimento specifico, verifiche di stabilità ed eventuali interventi di stabilizzazione preventivi (assenza di frane sovraincombenti; presenza di movimenti franosi solo superficiali; drenaggio difficoltoso con falda superficiale; caratteristiche geomeccaniche mediocri e localmente anche variabili; remote possibilità di esondazione; stabilità geologico-idraulica da accertare), valutate dal Comune, finalizzate a definire la fattibilità dell’opera, le modalità esecutive per la realizzazione e per la sicurezza dell’edificato e delle infrastrutture adiacenti (vedere art. 7 N.T.).
Nelle aree non idonee non sono consentiti interventi di nuova costruzione, ricostruzione, ampliamento e l’esecuzione di movimenti di terra.
Sono comunque consentite le infrastrutture stradali ed impianti tecnologici di interesse pubblico, previo puntuali elaborazioni geologico-tecniche, finalizzate a definire le modalità di realizzazione delle opere per garantire le condizioni di sicurezza delle opere stesse, nonché dell’edificato e delle infrastrutture adiacenti (vedere art. 7 N.T.)
Sotto il profilo idrogeologico-idrografico il Comune di Dolcè è attraversato interamente nella sua estensione longitudinale dal xxxxx xxx xxxxx Xxxxx (xxxx idrica superficiale primaria), che ne delimita anche il confine occidentale.
Il fiume Adige è caratterizzato da un andamento particolarmente sinuoso: nel tratto basso della Val Lagarina esso ha un andamento interrotto da tre ampi meandri in corrispondenza di Dolcè e delle frazioni di Ossenigo e Peri. Il fiume compie poi cambi di direzione accentuati in corrispondenza della Chiusa di Ceraino, ritornando pressoché rettilineo all’altezza del nucleo insediativo di Volargne.
Nel territorio comunale è presente inoltre una rete idrica superficiale secondaria costituita da idronomi minori.
In futuro il P.A.T. si prefigge, tra i suoi obiettivi, la conservazione del carattere ambientale delle vie d’acqua mantenendo i profili naturali del terreno, le alberate, le siepi con eventuale ripristino dei tratti mancanti e recupero degli accessi fluviali.
Oltre al fiume Adige e alla rete di idronomi minori, che costituiscono invarianti di natura idrogeologica del sistema ambientale e paesaggistico, le altre componenti (fragilità) del sistema idrogeologico presenti nel Comune di Dolcè sono:
sorgenti
sorgenti acquedotti pozzi pubblici
aree caratterizzate da particolare vulnerabilità degli acquiferi suddivise in aree a vulnerabilità estremamente elevata ed aree a vulnerabilità da elevata ad estremamente elevata. Tali ambiti sono localizzati prevalentemente nella fascia territoriale lungo il corso dell’Adige.
Il sistema idrogeologico viene analizzato in relazione alle possibili criticità; infatti nel territorio comunale di Dolcè sono presenti criticità (aree soggette a dissesto idrogeologico) inerenti:
aree di frana attiva
aree esondabili o a pericolosità idraulica: moderata, media, molto elevata o elevata.
Aspetti geomorfologici
Sotto il profilo geomorfolofico, il territorio comunale di Dolcè è marcato da elementi quali: Cime e creste di displuvio, quali riferimenti percettivi del paesaggio, elementi figurativi caratterizzanti lo skyline e punti privilegiati per l’osservazione del territorio circostante; Vallecole, quali incisioni vallive presenti nel territorio;
grotte, quali ambiti o elementi aventi valore naturalistico di livello regionale;
aree di conoide forme convesse che si aprono a ventaglio allo sbocco dei corsi d’acqua nel fondovalle dell’Adige;
paleoalvei dell’Adige, riconoscibili nei pressi del cimitero di Ossenigo e nel pronunciato meandro fossile posto tra Ossenigo e Peri;
campi carreggiati quali fenomeni carsici di superficie “segnati” da fenditure più o meno parallele e di profondità variabile simili ai solchi lasciati sul terreno dalle ruote dei carri; orli di scarpata suddivisi in orli di scarpata di terrazzo evidenti e poco evidenti.
Tali elementi, costituiscono le invarianti di natura geomorfologica individuati nella tav. 2 del P.A.T. (invarianti).