L'ACCORDO SULL'AGRICOLTURA DELL'OMC
L'ACCORDO SULL'AGRICOLTURA DELL'OMC
La dimensione esterna della politica agricola comune è attualmente disciplinata dalle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio e in particolare dall'accordo sull'agricoltura del 15 aprile 1994.
BASE GIURIDICA
QUADRO GENERALE DELLA DIMENSIONE ESTERNA DELLA PAC
Dal 1995 l'intera politica agricola comune (PAC) è sottoposta alle norme dell'OMC. Al fine di vigilare sul rispetto, da parte degli Stati firmatari, delle nuove norme multilaterali, è stato istituito un organo di conciliazione (DSB), che applica una procedura vincolante in caso di controversie.
L'ACCORDO SULL'AGRICOLTURA DELL'OMC
Il GATT del 1947 si applicava sì all'agricoltura, ma in modo lacunoso. Per questo motivo gli Stati firmatari (o «parti contraenti») avevano in pratica escluso tale settore dal campo di applicazione dei principi sanciti dall'accordo generale. L'Uruguay Round, avviato a Punta del Este nel 1986, ha integrato il settore agricolo nei negoziati commerciali multilaterali. Dopo otto anni di difficili discussioni, con la firma dell'accordo di Marrakech un nuovo quadro multilaterale a favore della progressiva liberalizzazione dell'agricoltura è stato messo a punto in seno all'OMC.
Tutti gli accordi e i memorandum d'intesa dell'OMC relativi al commercio delle merci conclusi nel 1994 ed entrati in vigore il 1o gennaio 1995 si applicano all'agricoltura. Il settore agricolo ha però la particolarità di essere soggetto a un accordo specifico, l'accordo sull'agricoltura, le cui disposizioni prevalgono. Inoltre alcune disposizioni dell'accordo sull'applicazione delle
misure sanitarie e fitosanitarie (accordo SPS) riguardano anche la produzione e il commercio agricoli. Lo stesso vale per l'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) per quanto riguarda la protezione delle denominazioni geografiche.
Tali accordi prevedono una certa flessibilità nella loro attuazione a favore, da un lato, dei paesi in via di sviluppo membri dell'OMC (trattamento speciale e differenziato) e, dall'altro, dei paesi meno avanzati e dei paesi in via di sviluppo importatori netti di prodotti alimentari (disposizioni speciali).
Sulla base dell'accordo sull'agricoltura, gli Stati membri dell'OMC si sono impegnati ad applicare un programma di riforma delle politiche agricole in vigore (periodo 1995-2000 per i paesi sviluppati e 1995-2004 per i paesi in via di sviluppo). Questo programma è inteso a disciplinare i seguenti tre settori principali.
A. Accesso al mercato
L'accordo agricolo si propone di migliorare l'accesso ai mercati imponendo:
— la trasformazione di tutte le misure protezionistiche alle frontiere in dazi doganali (equivalenti tariffari) soggetti a una riduzione progressiva (del 36% in 6 anni, tra il 1995 e il 2000, rispetto al periodo di riferimento 1986-1988 per i paesi sviluppati; del 24% per i paesi in via di sviluppo);
— impegni di «accesso minimo» per i prodotti specifici che non sono oggetto di tariffazione attraverso l'apertura ai paesi terzi di contingenti tariffari (che alla fine del 2000 rappresentavano per ciascun gruppo di prodotti il 5% del consumo del periodo di base 1986-1988);
— il mantenimento delle concessioni tariffarie all'importazione almeno al livello registrato nel periodo 1986-1988 (cosiddetto accesso corrente); l'introduzione di una clausola di salvaguardia speciale da attivare in caso di superamento del volume delle importazioni rispetto a un massimale stabilito o in caso di diminuzione dei prezzi delle importazioni al di sotto di una determinata soglia.
Inoltre, le disposizioni dell'accordo agricolo sono integrate dall'accordo sugli ostacoli tecnici al commercio, nonché da piani di supporto tecnico.
B. Sostegno interno
L'accordo sull'agricoltura prevede una riduzione dei volumi di sostegno differenziata a seconda della natura degli aiuti, classificati in diverse «scatole» in funzione della loro capacità di distorcere i mercati agricoli.
— La «scatola gialla», chiamata anche «misura aggregata di sostegno» (MAS), include il sostegno attraverso i prezzi e gli aiuti accoppiati alla produzione non esenti da obblighi di riduzione. Doveva essere ridotta del 20% in 6 anni rispetto al periodo di riferimento 1986-1988. Tutti i membri dell'OMC possono inoltre applicare la «clausola de minimis», che consente di escludere dalla MAS corrente il sostegno di importo inferiore al 5% del valore del prodotto considerato (aiuti specifici) o della produzione agricola totale (aiuti non specifici). Per i paesi in via di sviluppo, il massimale è fissato al 10%.
— La «scatola blu» comprende gli aiuti legati ai programmi di controllo dell'offerta esenti da impegni di riduzione quali, ad esempio, gli aiuti diretti correlati alla superficie coltivata e le rese fisse o attribuite in base a un numero di capi di bestiame (caso degli
«aiuti compensativi» approvati nel 1992 dalla PAC) (5.2.3). Per ogni prodotto la somma del sostegno a titolo della MAS e degli aiuti facenti parte della scatola blu («MAS totale») non deve però superare il sostegno totale accordato durante la campagna di commercializzazione del 1992.
— La «scatola verde» comprende due tipologie di sostegno. La prima riguarda i programmi inerenti ai servizi pubblici (ad esempio ricerca, formazione, divulgazione, promozione, infrastrutture, aiuti alimentari interni o riserve pubbliche a fini di sicurezza alimentare). La seconda concerne i versamenti diretti ai produttori, totalmente disaccoppiati dalla produzione. Si tratta principalmente di programmi di garanzie di reddito e di sicurezza (catastrofi naturali, partecipazione finanziaria dello Stato all'assicurazione dei raccolti, ecc.), di programmi finalizzati all'adeguamento strutturale e di programmi finalizzati a salvaguardare l'ambiente. Tutti gli aiuti facenti parte della scatola verde, giudicati compatibili con il quadro dell'OMC, sono totalmente esenti da riduzione.
C. Sovvenzioni alle esportazioni
Le sovvenzioni alle esportazioni dovevano essere ridotte, su un arco di sei anni, del 21% in termini di volume e del 36% in termini di stanziamenti di bilancio rispetto al periodo di base 1986-1990 (ad eccezione della carne bovina, a cui si applica il periodo di riferimento 1986-1992). Nell'Unione europea, questa riduzione lineare ha riguardato 20 gruppi di prodotti. Ai prodotti trasformati è stata invece applicata soltanto la riduzione di bilancio.
IMPATTO SULLA PAC DELL'ACCORDO SULL'AGRICOLTURA
Oltre a perseguire obiettivi interni, la riforma della PAC del 1992 si prefiggeva in parte di favorire la firma dell'accordo sull'agricoltura nel quadro dell'Uruguay Round. L'UE ha di fatto ampiamente rispettato gli impegni sottoscritti a Marrakech.
A. Accesso al mercato
Gli impegni dell'UE nell'ambito dei dazi consolidati riguardavano 1 764 linee tariffarie. La media del dazio doganale consolidato per i prodotti agroalimentari, pari al 26% all'inizio del periodo di attuazione, non superava il 17% alla fine di detto periodo. L'Unione europea applica del resto dazi nulli o minimi a 775 linee delle 1 764 totali e solo l'8% delle linee tariffarie è soggetto a un dazio doganale superiore al 50%. Questi picchi tariffari riguardano i prodotti lattiero-caseari, la carne bovina, i cereali e i prodotti a base di cereali nonché lo zucchero e gli edulcoranti. Per quanto concerne i contingenti tariffari, l'UE ha istituito, nel complesso, 87 quote (37 di «accesso minimo» e 44 di «accesso corrente»). Nel 2014, il 71% circa del totale delle importazioni agroalimentari sono entrate nell'Unione a dazio zero per un valore di 72 miliardi di EUR.
B. Esportazioni sovvenzionate
Tra le esportazioni sovvenzionate notificate all'OMC, il 90% riguarda l'Unione europea. Occorre però tener conto del fatto che molte delle pratiche intraprese dai nostri principali concorrenti (in materia di aiuti alimentari, di sovvenzioni alle esportazioni e di imprese commerciali di Stato), che mobilitano somme consistenti, non sono state sottoposte alle norme dell'OMC. L'Unione europea ha peraltro ridotto questa forma di sostegno a forte capacità di distorsione degli scambi agricoli. Nel quadro della riforma della PAC del 2013 (5.2.3), l'importo delle restituzioni disponibili per l'insieme dei prodotti agricoli è stato fissato a 0 EUR. Le restituzioni all'esportazione saranno ora utilizzate in via eccezionale per affrontare le profonde crisi che affliggono i mercati. Di conseguenza, la percentuale delle restituzioni all'esportazione nel bilancio agricolo dell'UE è passata dal 29,5% dell'UE-12 nel 1993 (10,1 miliardi di EUR), allo 0% circa dell'UE-28 nel 2015 (5.2.2). Per una parte dei prodotti dell'UE, le riduzioni sono stati significative: si tratta, in particolare, del burro, della colza, del formaggio, dell'ortofrutta, delle uova, dei vini e delle carni in generale. L'ultima notifica all'OMC corrisponde al periodo 2014-2015 (G/AG/N/EU/29 del maggio 2016).
C. Sostegno interno
La riforma della PAC del 2003, che ha disaccoppiato la maggior parte degli aiuti diretti esistenti, e le successive riforme settoriali hanno consentito di convertire la maggior parte delle scatole gialla e blu in scatola verde (68,7 miliardi di EUR nel 2013-2014 per l'UE-27, di cui 31,8 miliardi erano pagamenti disaccoppiati alle aziende) (G/AG/N/EU/34) (si veda la tabella sottostante). La «scatola gialla» (MAS) si è ridotta notevolmente, passando da 81 miliardi di euro all'inizio del periodo dell'accordo a 5,9 miliardi nel 2013-2014, nonostante i successivi allargamenti. L'Unione europea rispetta quindi ampiamente gli impegni sottoscritti a Marrakech (72,2 miliardi di EUR annuali) sulla scatola. La «scatola blu» ha inoltre raggiunto i 2,6 miliardi di EUR nello stesso periodo di notifica.
SOSTEGNO INTERNO DELL'UE NOTIFICATO ALL'OMC (in milioni di euro — M EUR) | Periodo 2011-2012 (G/AG/N/EU/20) | Periodo 2012-2013 (G/AG/N/EU/26) | Periodo 2013-2014 (G/AG/N/EU/34) | |||
SCATOLA VERDE | 70 976,8 | 87,8% | 71 140,0 | 89,1% | 68 697,8 | 88,8% |
SCATOLA BLU | 2 981,1 | 3,7% | 2 754,2 | 3,5% | 2 663,6 | 3,4% |
SCATOLA GIALLA (MAS) | 6 858,9 | 8,5% | 5 899,1 | 7,4% | 5 971,7 | 7,8% |
TOTALE DEL SOSTEGNO NOTIFICATO | 80 816,8 | 100% | 79 793,3 | 100% | 77 333,1 | 100% |
RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO
Il Parlamento europeo ha sempre seguito con viva attenzione lo svolgimento dei negoziati multilaterali in generale e dei negoziati agricoli in particolare. Questo interesse è testimoniato da numerose risoluzioni (ad esempio, quelle del 18 dicembre 1999 sulla terza conferenza dei ministri dell'OMC a Seattle, del 25 ottobre 2001 sull'apertura e la democrazia nel commercio internazionale, del 13 dicembre 2011 sulla riunione dell'OMC a Doha, del 12 febbraio 2003 sui negoziati dell'OMC in materia di commercio agricolo, del 25 settembre 2003 sulla quinta Conferenza ministeriale dell'OMC di Cancún, del 12 maggio 2005 sulla valutazione del ciclo di negoziati di Doha, del 1° dicembre 2005 sulla preparazione della sesta Conferenza ministeriale dell'OMC a Hong Kong, del 4 aprile 2006 sulla valutazione del round di Doha, nonché la risoluzione del 24 aprile 2008 intitolata «Verso una riforma dell'OMC»). Il Parlamento ha espresso il proprio rammarico in merito al fallimento delle conferenze di Seattle, di Cancún e di Hong Kong, manifestando il proprio sostegno agli sforzi profusi dall'UE a favore della continuazione dei negoziati del ciclo di Doha.
Il Parlamento ha sempre invitato la Commissione a salvaguardare gli interessi dei produttori e dei consumatori europei nonché quelli degli agricoltori dei paesi con i quali l'UE intrattiene storicamente relazioni particolari (paesi ACP). Nel 1999, all'inizio del cosiddetto round del millennio, il PE ha manifestato il proprio sostegno all'iniziativa dei negoziatori dell'UE a favore del modello agricolo europeo, fondato sulla multifunzionalità dell'attività agricola. Diverse risoluzioni hanno confermato tale sostegno, insistendo altresì sull'esplicito riconoscimento delle
«considerazioni non commerciali» nonché sulla presa in considerazione delle esigenze dei cittadini in materia di sicurezza alimentare, di salvaguardia dell'ambiente, di qualità degli alimenti e di benessere degli animali.
Infine, nella risoluzione del 24 aprile 2008, i deputati hanno sottolineato la necessità di una riforma radicale dell'OMC e, segnatamente, di un rafforzamento del coordinamento delle attività svolte dall'OMC e da altre organizzazioni internazionali quali l'Organizzazione internazionale
del lavoro (OIL), la FAO, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Tuttavia, alla luce dell'insediamento dell'amministrazione Xxxxx a Washington il 20 gennaio 2017, si prevedono tempi difficili per il multilateralismo commerciale.
Xxxxxx Xxxxxx 06/2017