GLOSSARIO
GLOSSARIO
Accreditamento/Indebitamento - Saldo del conto del capitale. A livello settoriale se positivo (accreditamento) rappresenta l'importo di cui dispone un settore per finanziare, direttamente o indirettamente, altri settori; se negativo (indebitamento) corrisponde all'importo del prestito che un settore deve contrarre con altri settori.
Addetto - Persona occupata in un’impresa o istituzione, come lavoratore dipendente o indipendente (a tempo pieno, a tempo parziale, con contratto di formazione-lavoro), anche se temporaneamente assente dal lavoro.
Aggregati economici - Grandezze sintetiche che misurano il risultato d'insieme delle operazioni svolte da tutte le unità economiche del sistema, distinguibili in due categorie:
• aggregati legati direttamente alle operazioni del sistema (produzione di beni e servizi, consumi finali, investimenti fissi lordi/netti, redditi da lavoro dipendente, ecc.);
• aggregati che rappresentano saldi contabili (prodotto interno lordo/netto, risultato lordo/netto di gestione, risparmio nazionale lordo/netto, ecc.); la definizione lordo/netto si riferisce alla circostanza che alcuni aggregati possono essere espressi al lordo o al netto degli ammortamenti.
Amministrazioni pubbliche - Settore che raggruppa le unità istituzionali le cui funzioni principali consistono nel produrre per la collettività servizi non destinabili alla vendita e nell’operare una redistribuzione del reddito e della ricchezza del Paese. Le principali risorse sono costituite da versamenti obbligatori effettuati direttamente o indirettamente da unità appartenenti ad altri settori. Il settore delle Amministrazioni pubbliche è suddiviso in tre sottosettori:
• amministrazioni centrali, che comprendono gli organi costituzionali, l’amministrazione dello Stato in senso stretto (ministeri) e gli enti centrali con competenza su tutto il territorio del Paese (Anas, Coni, Cnr, ecc.);
• amministrazioni locali, che comprendono gli enti pubblici la cui competenza è limitata ad una sola parte del territorio nazionale: regioni, province, comuni, ospedali pubblici, camere di commercio, università, ecc.;
• enti di previdenza, che comprendono le unità istituzionali centrali e locali la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi generalmente a carattere obbligatorio (Inps, Inpdap, Inail, ecc.).
Ammortamenti - Perdita di valore nel corso dell’anno subita dai capitali fissi (macchinari, impianti, ecc.) a causa dell’usura fisica, dell’obsolescenza (perdita di valore per il progresso tecnico incorporato nei nuovi beni) e dei danni accidentali assicurati (incendio, incidente, ecc.). Il concetto di ammortamento economico differisce da quello fiscale o finanziario in senso lato.
ATECO (classificazione delle ATtività ECOnomiche) - Tipologia di classificazione adottata dall'ISTAT per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico: è la traduzione italiana della Nomenclatura delle Attività Economiche (NACE) creata dall'EUROSTAT, adattata alle caratteristiche specifiche del sistema economico italiano. Attualmente è in uso la versione ATECO 2007, in vigore dal 1º gennaio 2008, che sostituisce la precedente ATECO 2002 (che sostituiva a sua volta l’ATECO 1991). L' ATECO 2007 è stata definita dall'ISTAT, dai Ministeri interessati, dagli Enti che gestiscono le principali fonti amministrative sulle imprese (mondo fiscale e camerale, enti previdenziali, ecc.) e dalle principali associazioni imprenditoriali. Grazie in particolare alla stretta collaborazione con l'Agenzia delle Entrate e le Camere di Commercio si è pervenuti ad una classificazione delle attività economiche unica per la statistica ufficiale, il mondo fiscale e quello camerale, con un significativo passo in avanti nel processo di integrazione e semplificazione delle informazioni acquisite e gestite dalla Pubblica Amministrazione. Si tratta di una classificazione alfa-numerica con diversi gradi di dettaglio: le lettere indicano il macro-settore di attività
economica, mentre i numeri (che vanno da due fino a sei cifre) rappresentano, con diversi gradi di dettaglio, le articolazioni e le disaggregazioni dei settori stessi. Le varie attività economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in sezioni (codifica: 1 lettera), divisioni (2 cifre), gruppi (3 cifre), classi (4 cifre), categorie (5 cifre) e sotto categorie (6 cifre). Ciascun codice numerico incorpora i precedenti. Ad esempio:
• sezione C: attività manifatturiere;
• divisione 14: confezioni di articoli di abbigliamento;
• gruppo 14.1: confezioni di articoli di abbigliamento esclusi gli articoli in pelliccia;
• classe 14.19: confezioni di articoli ed accessori diversi da abbigliamento in pelle, indumenti da lavoro, altro abbigliamento esterno e biancheria intima;
• categoria 14.19.2: abbigliamento sportivo e indumenti particolari;
• sotto categoria 14.19.29: produzione di indumenti per neonati, tute sportive, completi da sci, costumi da bagno e simili.
Attività economica - Risultato di una combinazione di differenti risorse (attrezzature, lavoro, tecniche di lavorazione, prodotti) che da luogo alla produzione di specifici beni o servizi. Un'attività è caratterizzata da un input di risorse, da un processo produttivo e da un output di prodotti. Un’attività si può definire economica quando si ha la remunerazione di almeno un input.
Attività economica principale, secondaria e ausiliaria - Un’unità produttiva può svolgere una o più attività economiche descritte in una o più categorie ATECO. L’attività principale di un’unità statistica è quella che maggiormente contribuisce al valore aggiunto (o al fatturato) totale di tale unità, e non necessariamente incide per il 50 per cento e oltre di tale valore aggiunto. Un’attività secondaria è una qualsiasi altra attività svolta dall’unità, i cui prodotti sono beni o servizi da destinare a terzi. Il valore aggiunto (o il fatturato) di un’attività secondaria deve essere inferiore a quello dell’attività principale. Un’attività ausiliaria fa invece solo da supporto alle attività economiche principali e secondarie di un’unità, fornendo beni o servizi (contabilità, trasporto, magazzinaggio, acquisti, promozioni commerciali, riparazione e manutenzione, etc.) ad uso della singola unità.
Beni e servizi vendibili (market) e non vendibili (non market) - La distinzione tra i beni e servizi destinabili alla vendita e quelli non destinabili alla vendita si basa sul fatto che i prezzi applicati dai produttori siano o non siano economicamente significativi. Un prezzo è economicamente significativo se le vendite o ricavi coprono almeno il 50% del costo di produzione. Vendite e ricavi includono i contributi ai prodotti che incidono sul prezzo di mercato praticato e che sono legati al volume o al valore della produzione, ma escludono i trasferimenti a copertura di un disavanzo globale o che coprono i costi indipendentemente dal volume della produzione.
Branca di attività economica - Per la rappresentazione dei processi di produzione, l'economia è suddivisa in branche, che raggruppano le cosiddette unità di attività economica locale: queste esercitano un'attività esclusiva su un prodotto o su un gruppo di prodotti, e consentono di analizzare le relazioni tecnico-economiche che intervengono nel processo di produzione.
Comuni AutoRappresentativi (AR) – Sono i Comuni che fanno sempre parte del campione della rilevazione sulle forze di lavoro. I comuni AR di maggiore dimensione demografica sono coinvolti nella rilevazione tutte le settimane, gli altri comuni AR una settimana al mese.
Comuni Non-AutoRappresentativi (NAR) – Sono i Comuni selezionati nel campione della rilevazione sulle forze di lavoro, estratti casualmente in base alla dimensione demografica, ognuno dei quali viene coinvolto nella rilevazione una settimana al mese.
Consumi finali - Spesa sostenuta dalle unità istituzionali residenti (consumi nazionali) o presenti (consumi interni) per beni non durevoli e servizi utilizzati, senza ulteriori trasformazioni, per il soddisfacimento diretto dei bisogni individuali o collettivi della comunità.
Consumi finali collettivi - Spesa sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche e dalle Istituzioni senza fini di lucro per fornire servizi non destinabili alla vendita.
Consumi finali collettivi effettivi - Spesa sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche e dalle Istituzioni senza fini di lucro per mettere a disposizione del Paese servizi, non destinabili alla vendita, di natura indivisibile e finalizzati al soddisfacimento dei bisogni collettivi; esclude la spesa sostenuta per l’erogazione di beni e servizi, non destinabili alla vendita, di natura individuale alle famiglie, finalizzata alla redistribuzione del reddito sotto forma di prestazioni sociali in natura.
Consumi finali privati- Spesa sostenuta dalle famiglie residenti (consumi nazionali) o presenti (consumi interni) per l’aquisto di beni non durevoli e servizi utilizzati per il soddisfacimento diretto dei bisogni individuali.
Consumi finali privati effettivi - Insieme di beni e servizi acquisiti dalle famiglie residenti per il soddisfacimento dei bisogni individuali. E’ dato dalla somma di due componenti:
• valore della spesa delle famiglie per i beni e servizi finali;
• valore della spesa effettuata dalla Pubblica amministrazione e dalle Istituzioni senza fini di lucro per il consumo individuale di beni e servizi destinati alle famiglie sotto forma di trasferimenti sociali in natura.
Consumi intermedi - Valore dei beni e dei servizi consumati quali input in un processo di produzione, escluso il capitale fisso il cui consumo è registrato come ammortamento. I beni e i servizi possono essere trasformati oppure esauriti nel processo produttivo.
Contabilità nazionale – Disciplina che ha per oggetto l’osservazione quantitativa e lo studio statistico del sistema economico di un paese e dei sub-sistemi che lo compongono, e porta alla costruzione dei conti economici nazionali per descriverne struttura e dinamica.
Conti economici nazionali - Quadri sintetici delle relazioni economiche esistenti in un determinato periodo tra le differenti unità economiche di una data comunità. Essi riportano, in un ordine prestabilito, le cifre sulla situazione economica del Paese, le risorse disponibili e il loro uso, il reddito prodotto e le sue componenti, il processo di accumulazione e il suo finanziamento, le relazioni con il Resto del mondo.
Conti economici regionali – Analoghi ai conti nazionali, sono diffusi, entro 24 mesi dall’anno di riferimento, per le 19 regioni italiane e le province autonome di Bolzano e Trento. Le stime riguardano il conto delle risorse e degli impieghi a prezzi correnti e costanti e il conto della generazione dei redditi primari. Sono diffusi anche i dati regionali relativi all’input di lavoro: occupati e unità di lavoro dipendenti e indipendenti. Data la minore disponibilità di informazioni dirette a livello territoriale rispetto a quelle utilizzate per i conti nazionali, per la loro compilazione si richiede l’adozione di un approccio misto, che combina metodologie statistiche, basate prevalentemente su informazioni dirette, con stime di carattere econometrico. Gli aggregati dei conti nazionali rappresentano un vincolo nella compilazione dei conti regionali, per cui le innovazioni in termini di fonti e metodi in essi incorporate si riflettono anche sulle stime dei conti regionali.
Conti economici trimestrali - Adottano principi, definizioni e struttura della contabilità annuale, con alcune particolarità proprie dell'intervallo trimestrale cui è riferita l'analisi. La ridotta disponibilità di osservazioni dirette a cadenza infrannuale rispetto a quelle utilizzate per la valutazione degli aggregati annuali impone l'uso di metodi di stima - basati su indicatori tratti da rilevazioni statistiche e da fonti amministrative - che ripartiscono per trimestre i dati della contabilità annuale, in relazione all’andamento degli indicatori di riferimento trimestrali, nel rispetto del vincolo di coerenza annuale.
Conto del capitale - Registra le acquisizioni al netto delle cessioni di attività non finanziarie, e misura la variazione del patrimonio netto dovuta al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale. Il saldo del conto è l’accreditamento/indebitamento.
Conto del Resto del mondo (RdM) - Illustra le transazioni correnti e in conto capitale tra il RdM e l’economia nazionale. A sinistra si contabilizzano i pagamenti al RdM: importazioni di beni e servizi, redditi da lavoro dipendente pagati ai non residenti, imposte sulla produzione al netto dei contributi, redditi da capitale, trasferimenti correnti e in conto capitale al RdM, acquisizioni meno cessioni di attività non finanziarie non prodotte del RdM. A destra sono registrati gli incassi dal RdM: esportazioni di beni e servizi, redditi da lavoro dipendente, redditi da capitale, trasferimenti correnti e in conto capitale dal RdM, acquisizioni meno cessioni del RdM di attività non finanziarie non prodotte. A saldo si ottiene e l’accreditamento/indebitamento del RdM, di pari ammontare dell’Accreditamento/Indebitamento nazionale, ma di segno opposto.
Conto della attribuzione dei redditi primari - Registra la distribuzione alle unità residenti dei redditi derivanti dalla partecipazione diretta al processo di produzione e dei redditi ottenuti come corrispettivo per aver messo a disposizione di altre unità istituzionali mezzi finanziari o beni materiali non prodotti. Il conto è compilato solo per i Settori istituzionali. Il saldo per l'intera economia è costituito dal Reddito nazionale.
Conto della generazione dei redditi primari - Registra la distribuzione tra i fattori produttivi e le Amministrazioni pubbliche dei redditi ottenuti direttamente dal processo di produzione: il saldo è costituito dal risultato di gestione. Il conto può essere redatto sia per le Branche di attività economica che per i Settori istituzionali.
Conto della distribuzione secondaria del reddito - Illustra come i redditi primari sono influenzati dalle operazioni di redistribuzione (imposte correnti sul reddito, sul patrimonio, contributi e prestazioni sociali, altri trasferimenti correnti); il saldo è costituito dal Reddito disponibile. Il conto è compilato solo per i Settori istituzionali.
Conto della produzione - Riguarda le operazioni che costituiscono il processo produttivo in senso stretto. Questo conto viene elaborato sia per le Branche di attività economica che per i Settori istituzionali: riporta in entrata la produzione e in uscita i consumi intermedi. Il saldo è costituito dal Valore aggiunto.
Conto di equilibrio dei beni e servizi - Raffronta, per le Branche di attività economica, per gruppi di prodotti e per l’insieme dell’economia, le entrate (produzione ed importazioni) e le uscite di beni e servizi (consumi intermedi, consumi finali, investimenti fissi lordi, variazione delle scorte, acquisizioni meno cessioni di oggetti di valore, esportazioni). Il conto è equilibrato per definizione, e pertanto non origina alcun saldo.
Conto di utilizzazione del reddito - Mostra per ciascun Settore istituzionale la ripartizione del reddito disponibile tra i consumi finali (per i Settori istituzionali che hanno tale aggregato) ed il risparmio. Quest’ultimo aggregato rappresenta il saldo del conto.
Conto finanziario - Registra, per tipo di strumento finanziario, le variazioni di attività e passività finanziarie che compongono le voci di accreditamento e indebitamento dei Settori istituzionali.
Contributi - Trasferimenti unilaterali correnti operati dalle Amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni comunitarie dell’Unione europea alle unità che producono beni e servizi, allo scopo di influenzare i prezzi e/o di consentire una remunerazione sufficiente dei fattori produttivi. Si articolano in:
• contributi ai prodotti, erogati per singola unità di bene o servizio prodotto o importato; possono consistere in un determinato importo di denaro per una quantità di un bene o servizio oppure essere calcolati ad valorem, come una determinata percentuale del prezzo
per unità, oppure ancora essere calcolati quali differenza tra un dato prezzo di riferimento ed il prezzo di mercato effettivamente pagato da un acquirente;
• altri contributi alla produzione, che le unità di produzione residenti percepiscono a motivo dell'esercizio dell'attività di produzione, indipendentemente dalla quantità o valore di beni e servizi prodotti.
Contributi sociali - comprendono i contributi sociali effettivi e i contributi sociali figurativi a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori:
• gli effettivi sono i versamenti effettuati agli enti previdenziali o ad altri organismi di assicurazione per coprire i lavoratori dai rischi di malattia, maternità, invalidità, vecchiaia e superstiti, disoccupazione, infortuni sul lavoro e malattie professionali e per carichi di famiglia; possono essere a carico dei datori di lavoro, dei lavoratori dipendenti o lavoratori indipendenti e delle persone non occupate;
• i figurativi sono gli accantonamenti ai fondi propri aziendali (ad es. fondo trattamento di fine rapporto, Tfr) e gli esborsi effettuati direttamente dai datori di lavoro per garantire ai propri dipendenti il godimento di prestazioni sociali (malattie, maternità, invalidità, assegni familiari, ecc.), senza far ricorso a imprese di assicurazione o fondi pensione.
Costo del lavoro per ora lavorata - Somma di retribuzioni lorde, contributi sociali, provvidenze al personale e accantonamenti per trattamento di fine rapporto, espressa in rapporto al monte delle ore effettivamente lavorate.
Costo dei fattori - Ai fini della valutazione degli aggregati, il costo dei fattori esclude tutte le imposte e comprende tutti i contributi, riferiti in entrambi i casi sia ai prodotti, sia alla produzione. Nel caso del valore aggiunto e della produzione, viene calcolato sottraendo dai dati ai prezzi base le altre imposte sulla produzione al netto dei contributi alla produzione
Costo medio del lavoro per dipendente - Xxxxx di retribuzioni lorde, contributi sociali, provvidenze al personale e accantonamenti per trattamento di fine rapporto, espressa in rapporto all’occupazione dipendente al netto della CIG (dirigenti esclusi).
Dati corretti per gli effetti di calendario - Dati depurati degli effetti del diverso numero mensile di giorni lavorativi per festività settimanali, pasquali e anni bisestili.
Dati destagionalizzati - Dati depurati delle fluttuazioni stagionali dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi, ecc.
Disoccupati (persone in cerca di occupazione) - Con riferimento all’indagine sulle forze di lavoro, comprendono le persone non occupate tra i 15 e i 74 anni che:
• .hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;
• oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.
Disoccupazione - Condizione di mancanza di un lavoro per una persona che lo cerchi attivamente, sia perché ha perso il lavoro che svolgeva (disoccupato in senso stretto), sia perché è in cerca della prima occupazione (inoccupato). Possono essere classificati diversi tipi di disoccupazione:
• frizionale: interessa il breve termine, per coloro che stanno cambiando impiego. Ci vuole infatti del tempo per far coincidere le richieste dei lavoratori con il mercato del lavoro. Il modello di equilibrio del mercato aggregato parte dall'ipotesi che tutti i lavoratori e tutte le occupazioni siano uguali e che ogni lavoratore sia adatto ad ogni tipo di occupazione. Nella realtà i lavoratori hanno competenze e preferenze differenti l'uno dall'altro, e impiegano del tempo per trovare una nuova occupazione. Un certo livello di disoccupazione frizionale è
pertanto inevitabile: con il variare della domanda di beni e servizi, varia anche la domanda di lavoro per produrre quei beni e quei servizi. La disoccupazione frizionale è inevitabile nella stessa misura in cui domanda e offerta sono in evoluzione. Convenzionalmente si ritiene che il "tasso di disoccupazione frizionale" si attesti attorno al 2-3%;
• stagionale: mancanza di lavoro causata dalle variazioni climatiche e stagionali. Anche questo tipo di disoccupazione interessa il breve termine ed è tipica degli impieghi legati all’agricoltura e al turismo;
• strutturale: mancanza di un impiego legata all'assenza di incontro tra domanda e offerta di lavoro, per la mancata corrispondenza tra abilità/capacità/esperienza possedute dal lavoratore e quelle richieste dal datore, oppure per la loro differente collocazione geografica;
• ciclica: determinata dalle variazioni del ciclo economico; il tasso di disoccupazione aumenta quando è l'economia in recessione e diminuisce quando è in espansione.
Esportazioni - Trasferimenti di beni (merci) e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti (Resto del mondo). Includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al Resto del mondo, e tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti. Sono valutate al valore Fob (free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore, e comprende: il prezzo ex fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto interno, gli eventuali diritti all’esportazione.
Forze di lavoro - Comprendono le persone occupate e quelle in cerca di occupazione (disoccupate). Con riferimento in particolare alla rilevazione campionaria sulle forze di lavoro, questa ha come obiettivo la stima dell’offerta di lavoro, e delle sue componenti: occupati e disoccupati. Il disegno campionario è a due stadi, rispettivamente comuni e famiglie, con stratificazione delle unità di primo stadio. Tutti i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ad una soglia prefissata per ciascuna provincia, detti autorappresentativi (AR), sono presenti nel campione in modo permanente. I comuni la cui popolazione è al di sotto delle suddette soglie, detti non autorappresentativi (NAR), sono raggruppati in strati. Questi entrano nel campione attraverso un meccanismo di selezione casuale che prevede l’estrazione di un comune non autorappresentativo da ciascuno strato. Per ciascun comune campione viene estratto dalla lista anagrafica un campione casuale semplice di famiglie. Il campione trimestrale è composto da circa 67 mila famiglie, residenti in oltre 1.600 comuni distribuiti in tutte le province italiane. Ogni famiglia viene intervistata per due trimestri consecutivi; segue un’interruzione per i due successivi trimestri, dopodiché essa viene nuovamente intervistata per altri due trimestri. La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all’estero. Sono esclusi coloro che vivono abitualmente all’estero e i membri permanenti delle convivenze (istituti religiosi, caserme, ecc,). La popolazione residente comprende le persone, di cittadinanza italiana o straniera, che risultano iscritte alle anagrafi comunali. L’unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone coabitanti, legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi. L’intervista alla famiglia viene effettuata mediante tecniche Capi (Computer assisted personal interview) e Xxxx (Computer assisted telephone interview). Le principali caratteristiche della rilevazione (aspetti metodologici, definizioni delle variabili e degli indicatori) sono armonizzate a livello europeo. Dal gennaio 2004 la rilevazione è continua: le informazioni sono rilevate con riferimento a tutte le settimane di ciascun trimestre, con una distribuzione uniforme del campione complessivo. Le stime mensili sono pubblicate a distanza di circa 30 giorni dalla fine del mese di riferimento, in forma provvisoria, contestualmente alla diffusione dei dati mensili sulla disoccupazione europea da parte di Eurostat. Quando le informazioni dell’intero trimestre sono disponibili (a circa 60 giorni dal trimestre di riferimento) vengono rivisti anche i dati mensili. I valori assoluti rilevati dall’indagine vengono pubblicati arrotondati alle migliaia nei livelli e nelle variazioni assolute. Le variazioni e le differenze percentuali sono arrotondate al primo decimale.
Impieghi di beni e servizi - Registrati nella parte destra del conto di equilibrio dei beni e servizi, sono dati dalla somma dei consumi intermedi, della spesa per consumi finali (individuali e collettivi), degli investimenti fissi lordi, della variazione delle scorte e delle esportazioni di beni e servizi; sono valutati ai prezzi di acquisto.
Importazioni - Acquisizioni dall’estero (Resto del mondo) di beni (merci) e di servizi, introdotti nel territorio nazionale. Le importazioni di beni comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano nel territorio economico del Paese in provenienza dal Resto del mondo, e tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti. Possono essere valutate al valore Fob, o al valore Cif (cost, insurance, freight) che comprende: il valore Fob dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del Paese esportatore e la frontiera del Paese importatore.
Imposte - prelievi obbligatori unilaterali operati dalle Amministrazioni pubbliche. Sono di due tipi:
• imposte dirette, prelevate periodicamente sul reddito e sul patrimonio;
• imposte indirette, che operano sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi, e sull’utilizzazione dei fattori produttivi (lavoro, terreni, fabbricati e altri beni impiegati nell’attività di produzione).
Imposte sulla produzione e sulle importazioni - Prelievi obbligatori unilaterali, in denaro o in natura, operati dalle Amministrazioni pubbliche o dalle istituzioni dell’Unione europea sulla produzione e sulle importazioni di beni e servizi, sull’utilizzazione del lavoro, sulla proprietà o sull’utilizzo di terreni, fabbricati o altri beni impiegati nell’attività di produzione. Tali imposte sono dovute indipendentemente dal conseguimento di profitti. Si articolano in:
• imposte sui prodotti; prelievi operati per singola unità di bene o di servizio prodotto o scambiato, possono corrispondere ad un importo monetario specifico per una unità di quantità di un bene o di un servizi, oppure essere calcolati ad valorem, quale percentuale del prezzo unitario o del valore di tale bene o servizio;
• altre imposte sulla produzione; prelievi operati sulle imprese a seguito dell’esercizio dell’attività di produzione, indipendentemente dalla quantità o dal valore dei beni o servizi prodotti o scambiati.
Impresa - Unità giuridico - economica che produce beni e servizi destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, ha facoltà di distribuire i profitti realizzati ai soggetti proprietari, siano essi privati o pubblici. Tra le imprese sono comprese: le imprese individuali, le società di persone, le società di capitali, le società cooperative, le aziende speciali di comuni o province o regioni. Sono considerati imprese anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.
Inattivi – Si tratta delle persone che non fanno parte delle forze di lavoro, in quanto non classificate come occupate o in cerca di occupazione.
Incidenza delle ore straordinarie - Quota percentuale del numero di ore straordinarie sul totale delle ore ordinarie lavorate dai dipendenti.
Interessi attivi e passivi - In funzione delle caratteristiche dello strumento finanziario concordato tra il debitore e il creditore, gli interessi rappresentano l’importo che il debitore deve corrispondere al creditore nel corso di un dato periodo di tempo senza ridurre l’ammontare del capitale da rimborsare.
Investimenti fissi - Acquisizioni (al netto delle cessioni) di capitale fisso effettuate dai produttori presenti nel territorio economico del paese, cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali prodotti destinati ad essere utilizzati nei processi produttivi per un periodo superiore ad un anno.
Investimenti lordi/netti (formazione lorda/netta del capitale) - Valore dei beni materiali e immateriali acquisiti dalle unità produttive, che procureranno reddito nei periodi successivi. Comprendono: gli investimenti fissi; le acquisizioni meno le cessioni di oggetti di valore; la variazione delle scorte. Gli investimenti sono lordi/netti se includono/escludono gli ammortamenti.
Istituzione pubblica - Unità giuridico-economica, classificata nel Settore delle Amministrazioni Pubbliche sulla base di criteri di natura economica, indipendentemente dal regime giuridico che la governa. Sono tali: gli organismi pubblici, che gestiscono e finanziano attività consistenti nel fornire alla collettività beni e servizi non destinabili alla vendita; le istituzioni senza scopo di lucro, se controllate e finanziate in prevalenza da amministrazioni pubbliche; gli enti di previdenza.
Istituzione senza fini di lucro (nonprofit) - Unità giuridico-economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura pubblica o privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che la hanno istituita o ai soci. Costituiscono esempi di istituzione nonprofit privata: le associazioni riconosciute e non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni non governative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), i partiti politici, i sindacati, le organizzazioni e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Lavoratori dipendenti - Svolgono la propria attività lavorativa in un’impresa o istituzione e sono iscritti nei libri paga della stessa, anche se responsabili della sua gestione. Sono tali:
• i soci di cooperativa;
• i dirigenti, i quadri, gli impiegati e gli operai;
• gli apprendisti; i lavoratori a domicilio, stagionali, con contratto a termine, con contratto di formazione-lavoro, in Cassa integrazione guadagni.
Lavoratori indipendenti o autonomi - Svolgono la propria attività lavorativa in un’impresa o istituzione senza vincoli di subordinazione. Sono persone che per contratto “si obbligano a compiere, attraverso corrispettivo, un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente” (art. 2222 Codice Civile). Le modalità, il luogo e il tempo di esecuzione dell’opera o del servizio sono controllate liberamente dagli stessi lavoratori. Sono tali:
• i titolari, soci e amministratori di impresa o istituzione, a condizione che effettivamente lavorino nell’impresa o istituzione, non siano iscritti nei libri paga, non siano remunerati con fattura, non abbiano un contratto di collaborazione coordinata e continuativa;
• soci di cooperativa che effettivamente lavorano nell’impresa e non sono iscritti nei libri paga;
• i parenti o affini del titolare (o dei titolari) che prestano lavoro senza il corrispettivo di una prefissata retribuzione contrattuale né il versamento di contributi.
Liberi professionisti - Esercitano in conto proprio una professione o arte liberale (architetto, avvocato, ingegnere, ecc.) e sono iscritti ad uno o più Albi professionali riconosciuti in Italia.
Occupati – Comprendono tutte i lavoratori, dipendenti e indipendenti, che prestano la propria attività lavorativa presso unità produttive residenti sul territorio economico del paese. La definizione di occupazione utilizzata nei conti nazionali differisce da quella utilizzata dalle indagini sul mercato del lavoro rivolte alle famiglie. Secondo la Contabilità nazionale, la stima degli occupati fa riferimento alla residenza dell’unità di produzione e non alla residenza delle persone occupate; si escludono, quindi, i residenti che lavorano presso unità di produzione non residenti sul territorio economico del paese, mentre si includono i non residenti che lavorano presso unità di produzione residenti. Gli occupati rilevati dall’indagine sulle forze di lavoro, la principale indagine sul mercato del lavoro condotta dall’Istat, approssimano invece il concetto di occupazione
nazionale, poiché si riferiscono a tutte le persone residenti occupate in unità produttive sia residenti che non residenti, ad esclusione di quelle che vivono in convivenze (ad esempio, gli istituti assistenziali, religiosi e penitenziari). Le diverse definizioni sottostanti alla stima degli occupati di contabilità nazionale si traducono, quindi, in una differente quantificazione del fenomeno rispetto all’indagine forze di lavoro. Tale differenza è imputabile anche al metodo di stima utilizzato nei conti nazionali che, integrando l’indagine forze di lavoro con altre fonti informative dal lato delle famiglie, determina una discrepanza tra il dato rilevato dalle forze di lavoro e la stima degli occupati interni, non attribuibile per intero agli aspetti definitori. Tra gli occupati sono incluse anche le persone temporaneamente non al lavoro che mantengono un legame formale con la loro posizione lavorativa sottoforma, ad esempio, di una garanzia di riprendere il lavoro o di un accordo circa la data di una sua ripresa (ad esempio, i lavoratori in Cassa integrazione guadagni). Con riferimento in particolare all’indagine sulle forze di lavoro, gli occupati comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:
• hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;
• hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
• sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.
Occupazione alle dipendenze al lordo/netto della CIG - Numero delle posizioni lavorative (dirigenti inclusi) caratterizzate da un rapporto di lavoro diretto con le imprese interessate dalla rilevazione, al termine del mese di riferimento dell'indagine, al lordo/netto di una stima del volume delle ore di CIG in termini di "cassaintegrati equivalenti a zero ore".
Oggetti di valore - Beni non finanziari, utilizzati solo secondariamente per la produzione o il consumo, non soggetti in condizioni normali a deterioramento (fisico) nel tempo, acquistati e detenuti soprattutto come beni rifugio.
Ore di Cassa integrazione guadagni (CIG) per ora lavorata - Ore complessive di Cassa integrazione guadagni, ordinaria e straordinaria, usufruite dalle imprese nel mese di riferimento dell'indagine, per mille ore effettivamente lavorate dai dipendenti al netto della CIG (dirigenti esclusi).
Ore di sciopero - Ore di sciopero effettuate nelle imprese per mille ore effettivamente lavorate dai dipendenti al netto della Cassa integrazione guadagni (dirigenti esclusi). Vengono considerati sia gli scioperi originati da conflitti di lavoro (vertenze di lavoro, rinnovi contrattuali, ecc.) sia quelli dovuti a conflitti non originati dal rapporto di lavoro (istanze per riforme sociali, eventi politici nazionali e internazionali, contro il carovita, ecc.). Non vengono, invece, considerati i conflitti che sfociano nella “non collaborazione” (rallentamento produttivo) o in altre forme che non comportano la sospensione dell’attività lavorativa, né le ore non lavorate per le quali non sia stato indicato espressamente lo sciopero come motivazione.
Ore effettivamente lavorate - Ore di lavoro effettuate dagli occupati alle dipendenze con esclusione delle ore di Cassa integrazione guadagni e delle ore non lavorate relative ad assenze (ferie, festività, permessi personali, scioperi) anche se per esse è stata corrisposta una retribuzione. Tra le ore effettivamente lavorate si distinguono le ore ordinarie da quelle straordinarie (al di fuori dell'ordinario orario di lavoro).
Ore effettivamente lavorate per dipendente - Numero medio delle ore di lavoro ordinario e straordinario effettivamente prestate dai dipendenti (dirigenti esclusi). Sono calcolate in rapporto all’occupazione alle dipendenze al netto della Cassa integrazione guadagni.
Personale esterno all’unità locale - Presta la propria opera, remunerata o meno, presso un’unità locale di impresa o istituzione senza essere lavoratore indipendente o dipendente. Sono tali:
• i collaboratori coordinati e continuativi; prestano la propria opera presso un’impresa o istituzione con rapporto di lavoro non soggetto a vincolo di subordinazione e forniscono una prestazione professionale svolta in modo unitario e continuativo per un tempo predeterminato, ricevendo un compenso a carattere periodico e prestabilito;
• i lavoratori interinali; persone assunte da un’impresa di fornitura di lavoro temporaneo (impresa fornitrice) la quale pone uno o più lavoratori a disposizione di un’altra impresa o istituzione (utilizzatrice) per coprire un fabbisogno produttivo a carattere temporaneo;
• i soci e membri del consiglio di amministrazione remunerati con fattura;
• i volontari; prestano la propria opera diretta, anche saltuaria, senza alcun corrispettivo, nell’ambito di un’impresa o un’istituzione senza fini di lucro, indipendentemente dal fatto che sia socio o iscritto della stessa.
Posizione lavorativa - Definita come un contratto di lavoro, esplicito o implicito, tra una persona e un'unità produttiva residente, finalizzato allo svolgimento di una prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso (che, in senso ampio, include il reddito misto dei lavoratori indipendenti). Negli schemi di contabilità nazionale le posizioni lavorative rappresentano il numero dei posti di lavoro, dati dalla somma delle prime posizioni lavorative e delle posizioni lavorative plurime, indipendentemente dal numero di ore lavorate.
Prestazioni sociali - Comprendono i trasferimenti correnti, in denaro o in natura, corrisposti alle famiglie al fine di coprire gli oneri per il verificarsi di determinati eventi (malattia, vecchiaia, morte, disoccupazione, assegni familiari, infortuni sul lavoro, ecc.). Le prestazioni sociali comprendono i trasferimenti correnti e forfettari dai sistemi di sicurezza sociale, i trasferimenti dai sistemi privati di assicurazione sociale con e senza costituzione di riserve, i trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie non subordinati al pagamento di contributi (assistenza).
Prezzo - Quantità di moneta necessaria per ottenere in cambio una unità del bene o servizio oggetto di transazione. A seconda dell’unità economica interessata, il prezzo assume denominazioni diverse: alla produzione (transazione in cui un produttore è il venditore); all’ingrosso (transazione in cui un grossista è il venditore); al consumo (transazione in cui un consumatore finale è l’acquirente).
Prezzo al produttore - Xxxxxxxx non presente nel SEC, utilizzato tuttavia nel caso del valore aggiunto e della produzione, poiché le imprese registrano i dati relativi a ricavi e costi facendo riferimento ad esso. È il prezzo che il produttore riceve dall'acquirente per una unità di bene o servizio prodotta, incluse le eventuali imposte da pagare (imposte sui prodotti) e al netto di eventuali contributi da ricevere (contributi ai prodotti) su quella unità in conseguenza della sua produzione o vendita.
Prezzo base - Ammontare effettivo ricevuto dal produttore. Include i contributi sui prodotti ed esclude le imposte sui prodotti ed ogni margine commerciale e di trasporto fatturato separatamente dal produttore.
Prezzo di acquisto (prezzo di mercato) - Ammontare effettivo che l’acquirente paga al momento dell’acquisto incluse eventuali imposte al netto dei contributi ai prodotti, incluse eventuali spese di trasporto pagate separatamente dall’acquirente per ottenere la consegna nel luogo e nel momento stabilito, al netto di eventuali sconti, esclusi gli interessi o gli oneri addebitati nell’ambito di convenzioni creditizie ed esclusi eventuali oneri accessori sostenuti in conseguenza del mancato
pagamento entro il periodo fissato all’epoca dell’acquisto. Le componenti degli impieghi sono registrate ai prezzi di acquisto. La valutazione ai prezzi base implica una registrazione dei margini commerciali e di trasporto come parte del commercio e del trasporto dei prodotti, mentre la valutazione ai prezzi di acquisto comporta l’attribuzione dei margini commerciali e di trasporto ai prodotti cui si riferiscono.
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL) - Risultato finale dell’attività di produzione delle unità produttrici presenti nel territorio economico del paese. Corrisponde al totale della produzione di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi intermedi. Il PIL, valutato ai prezzi di mercato, può essere calcolato in tre modi diversi:
• come somma degli impieghi finali ai prezzi di mercato (consumi finali + investimenti lordi
+ esportazioni), meno le importazioni (approccio dal lato della spesa);
• come somma del valore aggiunto per branca (produzione ai prezzi base, meno consumi intermedi ai prezzi d’acquisto, più imposte indirette nette), aumentata dell'Iva, e delle imposte indirette sulle importazioni, al netto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (Sifim) (approccio dal lato della produzione);
• come somma delle componenti del valore aggiunto ai prezzi base per branca (redditi da lavoro dipendente + risultato lordo di gestione + imposte nette sulla produzione) aumentata delle imposte indirette nette (approccio dal lato del reddito).
Produzione - Risultato dell’attività economica svolta in un arco temporale determinato dalle unità presenti nel paese. Esistono diverse nozioni di produzione, aggregato la cui misura statistica non è agevole. Gli schemi standardizzati di contabilità nazionale prevedono la distinzione fra produzione market di beni e servizi destinata alla vendita, che è oggetto di scambio e che dà quindi origine alla formazione di un prezzo di mercato, e produzione non market che non è oggetto di scambio (la produzione per uso finale proprio, i servizi collettivi forniti dalla Pubblica Amministrazione e dalle Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie).
Redditi da lavoro dipendente - Costo sostenuto dai datori di lavoro a titolo di remunerazione dell’attività prestata dai lavoratori alle proprie dipendenze. Il complesso dei redditi da lavoro dipendente comprende sia le retribuzioni lorde sia i contributi sociali, effettivi e figurativi.
Redditi misti - Voce a saldo del conto della generazione dei redditi primari per imprese non costituite in Società ed appartenenti al settore Famiglie. Comprende implicitamente la remunerazione del lavoro svolto dal proprietario (e dai componenti della sua famiglia), che non può essere distinta dai profitti che consegue in qualità di imprenditore.
Reddito nazionale lordo/netto - Totale dei redditi primari, al lordo/netto degli ammortamenti, percepibili dalle unità istituzionali residenti: redditi da lavoro dipendente, imposte sulla produzione e sulle importazioni al netto dei contributi, redditi da capitale da percepire al netto di quelli da corrispondere, risultato (lordo o netto) di gestione e reddito misto (lordo o netto). Si calcola sommando al Prodotto interno lordo i redditi da lavoro dipendente nonché i redditi da capitale ed impresa ricevuti dal Resto del mondo e sottraendo i flussi corrispondenti versati al Resto del mondo. L’aggregato esprime i risultati economici conseguiti dai fattori produttivi residenti nel Paese, e costituisce uno dei parametri di riferimento per la ripartizione dei contributi che gli stati membri della Unione europea devono versare al bilancio comunitario. Il reddito nazionale non è un concetto di produzione ma un concetto di reddito, più significativo se espresso al netto degli ammortamenti. A livello di ciascun Settore istituzionale rappresenta la remunerazione dei fattori produttivi da questo forniti.
Reddito nazionale disponibile lordo/netto - Aggregato che esprime il risultato economico utilizzabile dai residenti nel paese. Si calcola sommando al Reddito nazionale lordo/netto i trasferimenti correnti ricevuti dal Resto del mondo e sottraendo i flussi corrispondenti versati al
Resto del mondo. Rappresenta l’ammontare delle risorse correnti degli operatori per i consumi finali e il risparmio.
Retribuzione continuativa media per dipendente - Compensi corrisposti ogni mese per lavoro ordinario in rapporto all’occupazione dipendente al netto della CIG (dirigenti esclusi).
Retribuzione lorda media per dipendente - Somma della componente continuativa e della componente saltuaria od occasionale delle retribuzioni (straordinario, mensilità aggiuntive, incentivi all’esodo, arretrati, premi, gratifiche, ecc.), in rapporto all’occupazione dipendente al netto della CIG (dirigenti esclusi), al lordo delle ritenute previdenziali e fiscali, e al netto dei pagamenti effettuati dalle imprese per conto degli Istituti di previdenza.
Retribuzione lorda per ora lavorata - Somma della componente continuativa e della componente saltuaria delle retribuzioni (straordinario, mensilità aggiuntive, incentivi all’esodo, arretrati, premi, gratifiche, ecc.), in rapporto al monte-ore effettivamente lavorate, al lordo delle ritenute previdenziali e fiscali, e al netto dei pagamenti effettuati dalle imprese per conto degli Istituti di previdenza.
Retribuzioni lorde - Comprendono i salari, gli stipendi e le competenze accessorie, in denaro e in natura, al lordo delle trattenute erariali e previdenziali, corrisposti ai lavoratori dipendenti direttamente e con carattere di periodicità, secondo quanto stabilito dalle norme di legge in vigore, dai contratti collettivi e dagli accordi aziendali.
Risorse - Registrate nella parte sinistra del conto di equilibrio dei beni e servizi, sono date dalla somma della produzione e delle importazioni; poiché le risorse sono valutate ai prezzi base e gli impieghi ai prezzi di acquisto, è necessario includere nella sezione delle risorse del conto le imposte al netto dei contributi.
Risparmio nazionale lordo - Aggregato che misura la quota di reddito nazionale lordo disponibile non impiegata per i consumi finali.
Risultato lordo/netto di gestione - A livello di ciascun settore istituzionale corrisponde al valore aggiunto diminuito delle imposte indirette al netto dei contributi alla produzione e dei redditi da lavoro dipendente versati. Comprende tutti gli altri redditi generati dal processo produttivo oltre gli ammortamenti. Nel caso particolare delle Famiglie consumatrici, tale aggregato rappresenta i proventi netti delle attività legate alla produzione per autoconsumo, ossia la produzione agricola per autoconsumo, gli affitti figurativi relativi alle abitazioni di proprietà e le manutenzioni ordinarie e straordinarie di dette abitazioni svolte direttamente dai proprietari, i servizi domestici e di portierato. Include, infine, il risultato lordo di gestione delle Istituzioni senza scopo di lucro generato dalle attività secondarie connesse alla presenza di proprietà immobiliari. Può essere calcolato al lordo o al netto degli ammortamenti.
Saldo corrente – Con riferimento ai conti dei Settori istituzionali in generale, e a quello delle Amministrazioni pubbliche in particolare, è dato dalla differenza tra il totale delle entrate correnti e il totale delle uscite correnti. Può dare luogo a Risparmio (se positivo) o a Disavanzo corrente (se negativo).
Saldo primario – Con riferimento ai conti dei Settori istituzionali in generale, e a quello delle Amministrazioni pubbliche in particolare, è dato dalla differenza tra il totale generale delle entrate e il totale generale delle uscite al netto degli interessi passivi. Può essere calcolato sottraendo gli interessi passivi dall’accreditamento/indebitamento.
Servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (Sifim) - Servizi offerti dal sistema creditizio che non hanno un prezzo esplicito, ma che vengono remunerati indirettamente tramite lo spread tra tassi attivi e passivi praticati dalle Istituzioni finanziarie. Il calcolo dei Sifim è effettuato in maniera separata sui depositi e sui prestiti per singolo settore istituzionale. L’attribuzione dei Sifim ai diversi operatori che effettivamente li utilizzano comporta un aumento
dei consumi finali delle famiglie, dei consumi intermedi delle singole branche produttrici, dei costi intermedi e quindi della produzione dei servizi non-market, delle esportazioni e delle importazioni totali. L’impatto sulle stime del Pil è dato dalla parte di produzione allocata negli impieghi finali e quindi nei consumi finali delle famiglie, delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie e nelle esportazioni nette.
Settori istituzionali - Raggruppamenti di unità istituzionali che hanno un comportamento economico simile (società finanziarie, non finanziarie, famiglie, amministrazioni pubbliche, istituzioni senza fini di lucro, resto del mondo).
Sistema europeo dei conti (SEC) - Sistema armonizzato dei conti adottato nel 1970 dall’Istituto statistico della Comunità europea (Eurostat), modificato nel 1995 (SEC95) coerentemente con il nuovo sistema dei conti nazionali redatto dall’ONU (Sna93); nuovamente modificato come SEC2010 (regolamento UE 549/2013), con entrata in vigore a partire dal settembre 2014, permette una descrizione quantitativa completa e comparabile dell’economia dei Paesi membri dell’attuale Unione europea, attraverso un sistema integrato di conti di flussi e di conti patrimoniali definiti per l’intera economia e per Settori istituzionali.
Stock di capitale lordo – Valore, per un dato anno, dei beni capitali ancora in uso nel sistema economico, valutati come se fossero beni nuovi (ovvero allo stesso prezzo dei beni capitali nuovi dello stesso tipo), senza tener conto della loro età e del loro stato (ovvero del deprezzamento che essi subiscono nel corso del tempo). Viene calcolato stimando quanti dei beni capitali installati come risultato degli investimenti effettuati negli anni passati sono sopravissuti fino all’anno per il quale si vuole calcolare lo stock.
Stock di capitale netto – Valore, per un dato anno, dei beni capitali ancora in uso nel sistema economico valutati in qualità di beni usati. Viene calcolato sottraendo dallo stock di capitale lordo il valore cumulato del deprezzamento (ammortamento) maturato fino all’anno per il quale si vuole calcolare lo stock.
Tasso di attività - Rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più.
Tasso di disoccupazione - Rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro.
Tasso di disoccupazione di lunga durata - Rapporto tra le persone in cerca di occupazione da almeno 12 mesi e le forze di lavoro.
Tasso di inattività - Rapporto tra le persone non appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento.
Tasso di occupazione - Rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più.
Territorio economico - Area entro la quale operano e sviluppano i loro interessi le unità residenti del Paese. Può riguardare aree diverse da quelle delimitate geograficamente.
Trasferimenti - Operazioni unilaterali con le quali un soggetto devolve a favore di un altro una somma di denaro o un insieme di beni e servizi (trasferimento in natura), senza riceverne in cambio una contropartita. Possono essere:
• correnti: sono finalizzati prevalentemente a redistribuire il reddito e comprendono le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio, i contributi sociali (effettivi e figurativi), le prestazioni sociali, gli altri trasferimenti correnti;
• in conto capitale: sono eseguiti in prevalenza per finanziare spese di investimento o altre forme di accumulazione; finalizzati a redistribuire il risparmio e la ricchezza, comprendono le imposte in conto capitale, i contributi agli investimenti, gli altri trasferimenti in conto capitale.
Unità di lavoro a tempo pieno (ULA) - Unità di misura del volume di lavoro impiegato nella produzione di beni e servizi rientranti nelle stime del Prodotto interno lordo. Le ULA sono necessarie per misurare la quantità di lavoro svolto da coloro che partecipano al processo produttivo; in quanto una persona può assumere una o più posizioni lavorative, in funzione.
• dell’attività (unica, principale, secondaria);
• della posizione nella professione (dipendente, indipendente);
• della durata (continuativa, non continuativa);
• dell’orario di lavoro (tempo pieno, tempo parziale);
• della posizione contributiva o fiscale (regolare, non regolare).
L’insieme delle ULA è ottenuto dalla somma delle posizioni lavorative a tempo pieno e di quelle a tempo parziale; queste ultime sono trasformate in unità equivalenti a tempo pieno tramite coefficienti ottenuti dal rapporto fra le ore effettivamente lavorate e le ore lavorate a tempo pieno nella stessa branca e posizione.
Unità istituzionale - Unità residente con autonomia decisionale nell’esercizio della propria funzione principale e possibilità di disporre di una contabilità completa, dal punto di vista economico e giuridico. Sono unità istituzionali le famiglie e le unità giuridico-economiche, che esercitano una o più attività economiche in uno o più luoghi. Queste ultime sono entità organizzative finalizzate alla produzione di beni e servizi, e dotate di autonomia decisionale, in particolare per quanto attiene alla destinazione delle risorse correnti. Le unità giuridico-economiche sono distinte in imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni senza fini di lucro (nonprofit).
Unità di attività economica locale - Luogo fisico dove un’unità economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività economiche. L’unità locale corrisponde ad un’unità economica o ad una sua parte, situata in una località topograficamente identificata da un indirizzo e da un numero civico. In tale località, o a partire da tale località, si esercitano delle attività economiche per le quali una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto della stessa unità giuridico - economica. Costituiscono esempi di unità locale le seguenti tipologie: agenzia, albergo, ambulatorio, bar, cava, deposito, domicilio, garage, laboratorio, magazzino, miniera, negozio, officina, ospedale, ristorante scuola, stabilimento, studio professionale, ufficio, ecc.
Unità di Primo Stadio (UPS) – Sono le unità di rilevazione del primo stadio del campione relativo all’indagine sulle Forze di Lavoro, costituite dai comuni.
Unità di Secondo Stadio (USS) - Sono le unità di rilevazione del secondo stadio del campione relativo all’indagine sulle Forze di Lavoro, costituite dalle famiglie anagrafiche.
Valore aggiunto - Aggregato che misura l’effettivo contributo economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. È la risultante della differenza tra il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi intermedi consumati dalle stesse (materie prime e ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). Corrisponde alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. Può essere calcolato ai prezzi base, ai prezzi al produttore e al costo dei fattori.
Variazione delle scorte - Comprende la variazione di tutti i beni che rientrano negli investimenti lordi ma non nel capitale fisso e che sono posseduti dalle unità produttive residenti; la variazione è misurata come differenza tra il valore delle entrate nel magazzino e quello delle uscite dal magazzino. Le scorte comprendono le seguenti categorie: materie prime, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti, beni per la rivendita.
Vendite residuali - Pagamenti richiesti ai beneficiari a copertura di una parte dei costi sostenuti per la produzione di servizi non destinabili alla vendita.