Ipotesi Contratto Integrativo Regionale (CIR)……………………
MIUR
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA
Direzione Generale
Ipotesi Contratto Integrativo Regionale (CIR)……………………
FORMULARIO DI PRESENTAZIONE - Progetti relativi alle aree a rischio - art. 9 CCNL Comparto Scuola 2006-2009 |
ANNO SCOLASTICO 2015-2016
A) INFORMAZIONI GENERALI SULLA SCUOLA
Dati Anagrafici della Scuola | |||||||||||
Codice Scuola | F | G | I | C | 8 | 5 | 9 | 0 | 0 | G | |
Denominazione | ISTITUTO COMPRENSIVO “PARISI – DE SANCTIS” | ||||||||||
Via | MARCHESE DE XXXX,23 | ||||||||||
Città, CAP e (Prov): | FOGGIA | ||||||||||
Telefono: | 0000000000 | ||||||||||
Fax: | 0000000000 | ||||||||||
E-mail: | |||||||||||
Indirizzo web | |||||||||||
Codice Meccanografico Scuola | FGIC85900G | ||||||||||
Dirigente Scolastico | Dr. XXXXXXX XXXX |
Xxxxxx e classi
A.S. 2013/2014 SCUOLA PRIMARIA
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | 3 | 4 | 4 | 4 | 5 | 20 | ||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 42 | 25 | 38 | 47 | 35 | 41 | 37 | 31 | 53 | 47 | 205 | 191 |
A.S. 2013/2014 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | 5 | 5 | 7 | 18 | ||||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 44 | 46 | 36 | 38 | 65 | 90 | 145 | 174 |
A.S. 2014/2015 SCUOLA PRIMARIA
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | ||||||||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 51 | 30 | 35 | 27 | 33 | 47 | 32 | 46 | 34 | 34 | 185 | 184 |
A.S. 2014/2015 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | ||||||||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 47 | 52 | 45 | 39 | 40 | 39 | 132 | 130 |
A.S. 2015/2016 SCUOLA PRIMARIA
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | ||||||||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 35 | 35 | 54 | 31 | 36 | 28 | 34 | 48 | 34 | 44 | 193 | 186 |
A.S. 2015/2016 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1° | 2° | 3° | 4° | 5° | TOTALI | |||||||
N° Classi | ||||||||||||
M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | M | F | |
Allievi | 36 | 40 | 43 | 51 | 46 | 37 | 125 | 128 |
Personale della Scuola (in servizio nell’a.s. 2014/2015) | |||
Docenti n° 102 | Amministrativi n° 5 | Tecnici n° 0 | Coll. Scol. n° 10 |
B) FATTIBILITA’ DEL PROGETTO e indicazione delle esperienze pregresse con esso coerenti | Punteggio Xxxxxxx attribuibile 60 |
B1) - Collegamenti con il territorio |
Azioni realizzate dalla Scuola in collaborazione e collegamento con il territorio negli ultimi tre anni Si dichiara che le azioni realizzate dalla scuola sono state svolte, come si evince dalla elencazione sottostante, in stretta collaborazione e collegamento con il territorio e che gli esiti delle iniziative hanno avuto ripercussioni altamente positive sia sugli apprendimenti che sulla formazione globale dei ragazzi. I report sono tutti disponibili sul sito istituzionale della scuola. 1. Regione - USR PUGLIA [ SI ] Con la C.M. 22 del 26.08.2013, che ha avuto come oggetto l’Avvio delle misure di accompagnamento delle Indicazioni nazionali 2012, il nostro istituto ha aderito al PROGETTO IN RETE DI FORMAZIONE E DI RICERCA, tra le scuole: Istituto Pascoli-Santa Chiara (scuola capofila), Alfieri-Garibaldi, Xxxxx- Perugini, Poerio, Istituto Marcelline, Parisi-De Sanctis, ASSORI - XX.XX. 2013/2014 – 2014/2015 – 2015/2016 Delibera n. 33/2016 del Collegio docenti del 10 febbraio 2016 e n. 10/2016 del Consiglio di Istituto del 10 febbraio 2016 2. Comune [ SI ] PROGETTO DI MEDIAZIONE SCOLASTICA E FAMILIARE” SCUOLA A.M.I.C.A. (Ascolto, Mediazione, Informazione, Comunicazione, Accoglienza). Xx.xx. 2009/10- 2010/11-2011/12-2012/2013- 2013/2014- 2014/2015 – Delibera del Consiglio di Circolo n. 35/2009 3. A.S.L./Consultori [ SI ] SPORTELLO DI ASCOLTO a cura di uno psicologo specialista della ASL, dedicato anche ai genitori, per la prevenzione di ogni possibile forma conflittualità in ambito scolastico Delibera n. 33/2016 del Collegio docenti del 10 febbraio 2016 e n. 10/2016 del Consiglio di Istituto del 10 febbraio 2016 4. Organismi del privato sociale: ONG, volontariato,ecc (indicare quali) [ SI ] o COOPERATIVA SOCIALE “SCURPIDDU” PROGETTO DI MEDIAZIONE SCOLASTICA E FAMILIARE “SCUOLA A.M.I.C.A. (Ascolto, Mediazione, Informazione, Comunicazione, Accoglienza) Delibera del Consiglio di Circolo n. 9/2012 del 28.05.2012- rinnovata con Delibera del C.I. n° 23/2015 13.10.2015 o COMITATO PROVINCIALE UNICEF Convenzione per la sede provinciale presso il 1° Circolo Parisi Delibera del Consiglio di Circolo n.18/2011 del 20.09.2011 RICONOSCIMENTO DI SCUOLA AMBASCIATRICE DI BUONA VOLONTA’ AL 1° CIRCOLO PARISI – UNICEF ROMA 5. Altro (specificare) [ SI ] o ACCORDO DI RETE CON I.I.S.S. EINAUDI DI FOGGIA (scuola capofila), Alighieri, San Pio X, Parisi De Sanctis per la realizzazione del progetto PON FSE F3 “Lungo la strada con te” – Delibera n° 3/2012 del Consiglio di Istituto del 17 settembre 2012 o ASSOCIAZIONE SPORTIVA ACSD “PENTOTARY” Progetto “ATTIVITÀ ACQUATICHE PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI” XX.XX. 2011/12-2012/13-2013/14- 2014/15 – 2015/16 Convenzione del 24.10.2011 prot. n, 2316/A35 del 25.10.2011 |
B2) - Principali interventi realizzati nell’Istituzione Scolastica negli ultimi due anni in | |||
stretta coerenza con il progetto (indicare max. quattro interventi) | |||
TITOLO | Tipologia di finanziamento (Fondo Istituto, Fondo sociale Europeo, L. 440, Contributi Enti Locali, altro….) | ||
1) “CONTO ANCH’IO” A.S. 2014/15 - Febbraio-Maggio 2015 - Progetto Area a Rischio per il recupero delle competenze di base | Art. 9 CCNL Comparto scuola 2006/2009 | ||
2) “TEMPI SUPPLEMENTARI” A.S. 2013/14 - Febbraio-Maggio 2014 Progetto Area a Rischio per il recupero delle competenze di base | Art. 9 CCNL Comparto scuola 2006/2009 | ||
3) “LABORATORIO DI MUSICOTERAPIA per alunni BES” A.S. 2015/2016 | Fondo Istituto | ||
4) Progetto “ATTIVITÀ ACQUATICHE PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI” - XX.XX. 2014/15 – 2015/16 | Fondo diritto allo studio | ||
B3) - Strutture e laboratori presenti nell’Istituzione scolastica e coerenti con il progetto | |||
TIPOLOGIA | |||
1) N. 2 LABORATORI DI INFORMATICA RISPETTIVAMENTE CON 15 POSTAZIONI E 11 POSTAZIONI IN RETE + 1 AULA DIGITALE SAMSUNG (LIM E TABLET) | |||
2) LABORATORI E SPAZI OPPORTUNAMENTE ATTREZZATI PER ATTIVITÀ DI MATEMATICA E SALA LETTURA (BIBLIOTECA) | |||
3) SALA POLIFUNZIONALE CON 100 POSTI A SEDERE, SPAZIO IDONEO PER DRAMMATIZZAZIONI DOTATO SI SISTEMA DI AMPLIFICAZIONE E VIDEOPROIEZIONE | |||
4) ATELIER DI MANUALITA’ CREATIVA E MUSICOTERAPIA PER ALUNNI BES | |||
B4) Tasso di dispersione | |||
Tasso di dispersione degli alunni negli ultimi 3 anni. | |||
Anni scolastici | B4a Abbandono/evasione in % | B4b Situazioni di rischio in % ( bocciature, ritiri formalizzati, frequenze saltuarie ) | |
a.s.2012-2013 | 0,86 | 10,31 | |
a.s.2013-2014 | 1,40 | 5,03 | |
a.s.2014-2015 | 1% | Oltre 3% scuola primaria; oltre 9% scuola secondaria di primo grado |
B5 ALUNNI CON DEBITI FORMATIVI a.s. 2012/2013 n…… a.s. 2013/2014 n…… a.s. 2014/2015 n…… |
B5) Situazioni di contesto | ||
B5a) OPERATORI SCOLASTICI : Stabilità Dirigente Scolastico: in servizio presso la Scuola dall’A.S. 2007/2008 Stabilità del personale docente: media anni permanenza nella scuola dei docenti titolari…10… (MEDIA STABILITA’) B5b) Alunni (indicare il numero e la percentuale degli stessi sul totale degli iscritti e frequentanti) (PRESENZA ELEVATA DI ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO/HANDICAP/BES) Alunni di età superiore all’età scolare n…22……..; percentuale sul totale alunni.…3,00…% Alunni in situazione di handicap n…62………; percentuale sul totale alunni.…7,75…% Presenza di studenti stranieri n…32........; percentuale sul totale alunni…. 4,00…% Pendolarismo degli alunni n....../....... ; percentuale sul totale alunni.……/……% B5c) GENITORI (indicare il numero e la percentuale sul totale dei genitori): (BASSISSIMA SCOLARITA’) Titolo di studio dei genitori : Licenza elementare n…259 .; percentuale sul totale genitori…18,50 % Licenza media n…588..; percentuale sul totale genitori…42,00 % Licenza superiore n…487..; percentuale sul totale genitori…34,75.% Diploma di laurea n…..66..; percentuale sul totale genitori… 4,75.% |
C) IL PROGETTO (il Progetto, in stretta coerenza con le linee di indirizzo del piano dell’Offerta Formativa della scuola dovrà avere necessariamente una sua specifica articolazione rispetto allo stesso POF) | Punteggio massimo attribuibile 40 |
Titolo del progetto: ”PORTE APERTE ALLA… PARISI-DE SANCTIS” Progetto in rete*: NO Se SI, declinare i soggetti con i quali è stata formalmente costituita la rete: |
C1) Allievi destinatari del Progetto |
Numero alunni destinatari coinvolti 241; percentuale sul totale degli alunni 33,71% (il dato si riferisce alle 4 classi prime S.S. di 1° grado, a n.15 classi di S. Primaria interessate al progetto + n.5 alunni DROP OUT ) Tipologia alunni destinatari Alunni “a rischio” coinvolti n 218…. ; percentuale sul totale degli alunni coinvolti 90.46% Alunni stranieri coinvolti n…11…. ; percentuale sul totale degli alunni coinvolti 4,56% Alunni disabili coinvolti n…12…. ; percentuale sul totale degli alunni coinvolti .4.98% |
C2) Operatori coinvolti nel Progetto |
Docenti coinvolti n…32…….; percentuale sul totale docenti 30% (in misura non inferiore al 15%) Personale ATA coinvolto n…5…… ; percentuale sul totale ATA…30 % Totale operatori scolastici coinvolti n…37 percentuale sul totale operatori 31,62% |
C3) Articolazione del PROGETTO | |||
(da riportare di seguito, aggiungendo gli spazi necessari, nel limite di 5 cartelle) | |||
Il Progetto dovrà essere articolato nel rispetto dei seguenti punti: | |||
C3 .1 | Rilevazione ed esplicitazione dei bisogni Sebbene i tassi di partecipazione alla scuola dell’obbligo nelle regioni del Sud non risultino significativamente distanti dai valori medi nazionali, esistono particolari realtà locali, quelle a forte disagio economico e sociale concentrate nelle periferie dei grandi centri urbani, in cui il rischio di abbandono scolastico è particolarmente elevato con un’alta percentuale di early school leavers (ESL). In tali contesti, il richiamo della “strada”, spesso vissuta dai ragazzi in difficoltà come la sola alternativa possibile ed agevole, rappresenta un rischio reale, che si accompagna a quello strettamente correlato dell’avvio ad attività devianti e criminali. La dispersione scolastica costituisce un indubbio freno allo sviluppo territoriale, limitandone le possibilità di crescita economica e sociale. Si tratta di un fenomeno complesso che comprende in sé aspetti di varia natura e che investe non solo l’ambito educativo, ma l’intero contesto sociale. Infatti, essa va intesa sia in termini di evasione ed abbandono scolastico, sia come disagio giovanile connesso alla dimensione personale e al contesto familiare in cui si vive. Nell’ambito scolastico, come da fonte CNEL, “la dispersione non si identifica unicamente con l’abbandono, ma riunisce in sé un insieme di fenomeni – irregolarità nelle frequenze, ritardi, non ammissione all’anno successivo, ripetenze, interruzioni – che possono sfociare nell’uscita anticipata dei ragazzi dal sistema scolastico”. Inoltre, in un quadro di scarsità dell’offerta lavorativa e di crisi economica generalizzata, l’istruzione è spesso vissuta, non solo dal ragazzo, ma dallo stesso nucleo familiare di cui fa parte, come un ostacolo o un inutile allungamento dei tempi al suo accesso a possibili fonti di guadagno, piuttosto che come uno strumento per agevolarlo. Il contesto socio-economico diventa un fattore importante nel determinare i percorsi formativi dei giovani e la riuscita dei percorsi scolastici, mentre la scuola non riesce ancora a svolgere una significativa funzione di riequilibrio sociale per i ragazzi provenienti da famiglie svantaggiate. (Fonte ISTAT 2014) Gli insuccessi scolastici possono sfociare, oltre che in un allontanamento dalla scuola, anche in un cambiamento dell’indirizzo di studi e in un passaggio dalla scuola statale a quella non statale. La “migrazione” da una scuola all’altra si verifica soprattutto nei primi anni di corso e coinvolge in modo particolare l’istruzione tecnica e scientifica. Per questo motivo è molto importante riuscire a improntare un efficace percorso di orientamento psico-attitudinale e di sostegno negli anni di passaggio da un grado all’altro, preferibilmente attraverso il ricorso a strategie alternative ed innovative, come la “Peer Education”, l’Educazione fra Pari” o il ricorso a confronti intergenerazionali o testimonial in grado di offrire ai ragazzi esperienze positive, attraverso il racconto delle loro storie, fatte di vittorie e di sconfitte. L’Istituto IC “Parisi – De Sanctis”, che comprende scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I grado, agisce sul territorio dei Quartieri Settecenteschi di Foggia, periferia centrale della città caratterizzata da un elevato degrado urbanistico e sociale e da bassi livelli di formazione scolastica dei residenti. Alta la percentuale di disoccupazione, diversificate e diffuse le forme di microcriminalità e di delinquenza minorile organizzata. Gli spazi verdi risultano molto limitati ed i centri di aggregazione sono rappresentati dalle Istituzioni religiose e scolastiche. La presenza di stranieri, che vivono in maggioranza di lavori precari e sottopagati e delle comunità dei ROM, dediti all’accattonaggio e ai furti, portano ad un aggravio dei problemi sociali e ad un incremento delle fila della delinquenza che spesso utilizzano i minori per l’impunità di cui essi godono, attesa l’età molto bassa. Da un’indagine condotta sulla situazione socio-culturale degli alunni che frequentano la scuola nel corrente anno scolastico, emerge che sono presenti nuclei familiari attenti ai problemi educativi dei propri figli, disponibili al dialogo ed alla collaborazione, che rappresentano per l’intera istituzione scolastica un punto di forza per l’efficacia dell’azione educativa. Ma a questi si affiancano numerose famiglie che vivono situazioni di |
svantaggio socio-economico e culturale ed un cospicuo numero di famiglie provenienti dall’Europa dell’Est e dalla Cina, il cui processo di integrazione e adattamento non è ancora concluso. Condizioni queste che, associate alla mancanza di spazi culturali di aggregazione in grado di accogliere e valorizzare la creatività dei bambini, adolescenti ed adulti di domani, spesso sfociano in fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, disadattamento, devianza e microcriminalità. Declinazione delle finalità e degli obiettivi congruenti con le linee di indirizzo del PTOF Il traguardo prioritario del presente progetto riguarda la diminuzione della dispersione scolastica e la promozione del successo formativo, documentabili attraverso portfolii anche costruiti in modo multimediale e bilanci di competenze costruite durante i percorsi puntualmente indicati. Esso è in continuità con le precedenti esperienze, attuate grazie ai finanziamenti destinati alle aree a rischio, con i quali sono stati perseguiti gli stessi obiettivi che costituiscono una delle esigenze formative prioritarie della nostra scuola, e che si sono rivelati efficaci nel contrastare la dispersione scolastica e nell’innalzare gli esiti formativi di ciascun alunno. Il progetto si struttura, in tal senso, come un continuum di interventi pedagogici e didattici orientati a rimuovere tutti quegli ostacoli che rendono critico il vissuto scolastico degli alunni/e, con la finalità di intervenire tempestivamente su aspetti di evidente debolezza, e di avviare, assieme agli allievi/e, alle loro famiglie e alle opportunità educativo- culturali offerte dal territorio, alcune irrinunciabili azioni di miglioramento della qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento. La scuola si pone, dunque pedagogicamente e culturalmente, secondo un’ottica volta a una tempestiva: o prevenzione primaria, cioè un’azione a livello dell’ambiente e/o dell’individuo per impedire la comparsa di disagi/disturbi o prevenzione secondaria, cioè un’azione mirata in risposta ad un precoce riconoscimento di disagi/disturbi, per evitare situazioni di disagio e fenomeni di conseguente precoce abbandono scolastico. Dalle indagini frequentemente realizzate, all’interno della comunità scolastica emergono tre aspetti di fondamentale importanza nel processo di costruzione del percorso di conoscenze degli alunni, per la personale formazione culturale e la partecipazione alla vita sociale con consapevolezza e capacità critica: o l’eterogeneità della situazione socio-culturale degli alunni/e caratterizzata da nuclei familiari che collaborano con l’istituzione scolastica e che si fanno carico dei bisogni educativi dei figli e, la presenza, purtroppo, di numerose famiglie, con basso livello di istruzione, che vivendo problematiche situazioni di svantaggio socio-culturale ed economico, non riescono ad affrontare, in modo adeguato, le esigenze culturali e formative dei propri figli; o i bisogni evidenti degli alunni che si manifestano nelle difficoltà di un apprendimento consapevole e creativo dei codici della lettura e scrittura, e nell’apprendimento del linguaggio matematico inteso come strumento per la costruzione di proprie modalità di pensiero per decodificare la realtà; o la presenza di numerosi alunni che nella scuola secondaria di primo grado si ritirano precocemente per passare alla istruzione parentale e che chiedono aiuto per sostenere gli esami di terza media da privatisti. Una risposta a questi bisogni specifici è data dalla nostra scuola che, già da diversi anni, promuove iniziative in orario diverso da quello delle lezioni, soprattutto per sopperire alle diverse carenze di stimoli culturali, provenienti dall’ambiente e dalle famiglie e per accompagnare adeguatamente tutti gli alunni nel proprio percorso di crescita culturale e umana. Non sarà trascurata, tra gli obiettivi dell’intervento, l’opera di sensibilizzazione dei genitori per accrescere le loro aspettative nei confronti della scuola e dei risultati scolastici dei propri figli, e per orientarli rispetto alle opportunità di una solida istruzione di base e superiore. Nella scuola è presente, come già anticipato, una forte tensione immigratoria (sono presenti molti alunni provenienti dall’Europa dell’Est e dalla Cina, il cui processo di integrazione e di adattamento non è ancora completo). Con l’Europa, individuata come società multiculturale, si è delineata la dimensione europea dell’insegnamento nel quadro dell’educazione interculturale, con riferimento al Trattato di Maastricht e ai documenti della Comunità europea e del Consiglio d’Europa (documento dialogo interculturale e la convivenza democratica diffuso con C.M. 02/03/1994, n.73). La scuola ha scelto di adottare la prospettiva interculturale, ovvero la promozione al dialogo e al confronto tra culture diverse. |
Pertanto,si intende promuovere attività volte ad aiutare i bambini stranieri ad apprendere, in particolare, la lingua italiana ed interventi mirati alla valorizzazione e al rispetto delle diversità, al dialogo e alla cooperazione. Xxxxxxx, non da ultimo, considerare la presenza nella scuola di alunni con disabilità. La disabilità intesa non come limitazione funzionale di tipo fisico, psichico e/o intellettivo, ma come condizione sociale cui riconoscere e garantire la massima e totale inclusione in termini di diritti, costituisce una ricchezza, un universo dalle infinite pluralità cui dare valore e riconoscimento in termini di raggiungimento del massimo grado di successo formativo possibile. A tal riguardo la Legge ribadisce ed amplia il principio dell'integrazione sociale e scolastica come momento fondamentale per la tutela della dignità umana della persona con disabilità, impegnando lo Stato a rimuovere le condizioni invalidanti che ne impediscono lo sviluppo. In questo senso si configura la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della legge 59/1997 e del DPR 275/1999, da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni. Si può parlare, pertanto, di principio della "responsabilità prevalente" inteso, in tal senso, come principio per assicurare tempestività, efficienza ed efficacia dell’azione educativa e per garantire la qualità dell’inclusione. Dall’analisi dettagliata della situazione scolastica si evidenzia come la formazione del curriculum scolastico, di ciascun alunno/a, considerato nella sua storica e irripetibile unicità, non possa prescindere dal considerare sia la funzione strumentale, sia quella culturale della lettura e della matematica. In particolare si sottolinea come “Leggere” sia saper trarre significato dal testo scritto. E, insieme allo scrivere, il “leggere” costituisce il fondamento della “literacy”, dell’insieme, cioè, di attività che la lingua scritta permette di svolgere e che scaturiscono da quella più generale competenza alfabetica che permette all’individuo di far parte di una comunità sociale. Poiché leggere significa dominare il codice scritto, l’abilità di lettura è strettamente legata all’abilità di scrittura ed i percorsi concettuali che le sottendono seguono vie che spesso si incrociano, affiancano e sovrappongono. Il linguaggio matematico, sapere logicamente coerente e sistematico, rappresenta uno strumento essenziale per la comprensione creativa e critica della realtà. A ciascun alunno/a, pertanto, si vuole dare la possibilità di garantire il recupero scolastico e il miglioramento delle competenze chiave, perseguendo il successo scolastico al maggior livello di conoscenza e di competenza possibile. In tale prospettiva si definisce il progetto “PORTE APERTE ALLA… PARISI-DE SANCTIS” che vuole offrire agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado un’ulteriore opportunità di padroneggiare gli strumenti indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi nella società contemporanea. I bisogni degli alunni che si intendono soddisfare, in particolar modo, sono: o bisogno di essere adeguatamente supportati nelle situazioni di disagio affettivo/emozionale e scolastico; o bisogno di promuovere le potenzialità di ciascuno; o bisogno di accogliere e valorizzare le diversità individuali, quelle etnico-culturali e quelle derivanti da disabilità; o bisogno di accrescere l’autostima e la fiducia nelle proprie possibilità; o bisogno di accrescere il proprio senso di autoefficacia; o garantire a ciascun alunno le competenze essenziali. La finalità dell’intervento, dell’azione formativo-didattica, è lo sviluppo della persona considerata nella sua autenticità individuale e sociale, dotata degli strumenti idonei per pensare ed agire autonomamente, criticamente, in un rapporto di effettivo e autentico scambio intersoggettivo con l’ “altro”. Partendo dagli interessi della persona, considerata nella sua unicità e irripetibilità, e dalla sua esperienza è possibile realizzare questo processo, perché ogni individuo impara più facilmente ciò che vive in una condizione di collaborazione con gli altri e di accettazione dell’ambiente. |
C3 .2 | Tipologia e Numero dei destinatari Le classi interessate al progetto sono: n. 15 per la scuola primaria (n. 4 classi seconde, n.3 classi terze, n.4 classi quarte e n.4 classi quinte), n. 4 classi prime della scuola secondaria di 1° grado. Gli alunni in difficoltà di apprendimento destinatari del progetto in questione sono 241 composti da n.218 alunni a rischio di dispersione scolastica, da n. 11 alunni di differenti etnie, da n. 12 alunni diversamente abili che posseggono le strumentalità di base e n. 5 alunni drop out. Per l’individuazione degli alunni in difficoltà sono previsti questionari rivolti agli insegnanti per la rilevazione dei livelli di apprendimento in ingresso. Il numero di ogni gruppo sarà di 12 unità (15 gruppi di scuola primaria, 4 gruppi di scuola secondaria e 1 gruppo di alunni drop out). | ||
C3 .3 | Risorse professionali e strutturali da utilizzare Saranno coinvolti nelle attività aggiuntive n. 32 docenti, curricolari e di sostegno così ripartiti: o n. 15 docenti di scuola primaria (n.1 docente per ogni gruppo di alunni ) o n. 4 docenti di scuola secondaria di primo grado (1 docente per ogni gruppo di alunni). o n. 1 docenti di scuola secondaria di primo grado (1 docente per ogni gruppo di alunni drop out) o n. 12 docenti specializzati sul sostegno . E’ prevista un’azione di progettazione, di coordinamento, di monitoraggio e di verifica condotta da n.2 docenti: o il collaboratore vicario del D.S. o il collaboratore responsabile della scuola primaria o la funzione strumentale PTOF Inoltre, è coinvolto il personale ATA: o n. 3 collaboratori scolastici per l’apertura pomeridiana della scuola e la vigilanza degli alunni o n. 2 assistenti amministrativi per il supporto gestionale-amministrativo Per quanto concerne le risorse a disposizione dell’istituzione scolastica, si utilizzeranno i seguenti spazi: o Aule o Laboratori multimediali o Sala lettura ragazzi o Sala polifunzionale | ||
C3 .4 | Percorsi didattico-pedagogici da attuare (privilegiando il consolidamento delle competenze di base e trasversali) Il progetto sarà articolato in n. 30 ore di attività extracurricolari per gli alunni, nel periodo giugno 2016, con n.10 incontri di tre (3) ore cadauno. I docenti di scuola primaria effettueranno 10 ore pro-capite di attività aggiuntiva di insegnamento, per il recupero delle competenze di base in italiano e in matematica. I docenti di scuola secondaria effettueranno 10 ore pro-capite di attività aggiuntiva di insegnamento, per il recupero delle competenze di base in italiano oppure in matematica. Anche il docente di scuola secondaria del corso di recupero per gli alunni drop out, in preparazione agli esami di licenza media, effettuerà 10 ore per il proprio gruppo. Per la lingua italiana si prevede la realizzazione di percorsi laboratoriali di lettura, di percorsi di drammatizzazione e ascolto attivo di testi di varie tipologie (fiabe, favole, racconti fantastici, realistici…), di scrittura, di comprensione e produzione di testi, di riconoscimento delle strutture linguistiche e di ampliamento del patrimonio lessicale con il supporto di tecnologie multimediali. Per la matematica si prevede la realizzazione di percorsi laboratoriali per la lettura e scrittura di numeri naturali e decimali, l’ordinamento, la composizione e scomposizione dei numeri, la padronanza della tecnica delle quattro operazioni e delle strategie di calcolo rapido, la determinazione e il calcolo di figure geometriche e l’individuazione nei contesti problematici di strategie risolutive ponendo particolare attenzione alla lettura della situazione problematica. I docenti impegnati in tali percorsi di recupero e potenziamento organizzeranno le attività tenendo presente che: o non siano intese come semplici “ripetizioni” dei contenuti o devono tendere all’acquisizione, da parte dell’allievo, delle abilità di base e/o dei prerequisiti necessari allo svolgimento di un’unità didattica o devono essere programmate per singoli alunni e/o per gruppi omogenei. |
Le attività saranno supportate dall’ausilio delle tecnologie multimediali anche in forma personalizzata. OBIETTIVI FORMATIVI SPECIFICI E TRASVERSALI o Promuovere l’inclusione e la coesione sociale consolidando processi di ascolto sia degli alunni, sia delle famiglie o Promuovere la dimensione socio-affettiva e relazionale degli alunni coinvolti per sostenere la motivazione e i processi cognitivi o Migliorare le capacità comunicative ed espressive di ciascun alunno/a al massimo livello possibile o Promuovere lo sviluppo delle competenze, del pensiero creativo, delle capacità di rielaborare e combinare dati di conoscenza e abilità operative per affrontare nuove situazioni o Sviluppare la capacità di comprensione, di astrazione, di simbolizzazione o Adottare comportamenti necessari per l’esercizio della cittadinanza attiva o Potenziare le strategie di apprendimento o Sviluppare le abilità di base attraverso le nuove tecnologie o Coinvolgere i genitori nella condivisione delle scelte educative. | |||
C3 5 | Modalità di intervento Metodologie didattiche funzionali al processo di apprendimento del discente/gruppo classe Strategie didattico-metodologiche da attuare per la realizzazione del progetto. Al fine di promuovere apprendimenti significativi ed assicurare successo formativo per tutti gli alunni occorre tener presente i seguenti criteri metodologici: o Valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti o Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze o Favorire l’esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze o Incoraggiare l’apprendimento cooperativo o Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad apprendere” o Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il modello della didattica dei Laboratori è rintracciabile soprattutto (ma non certo esclusivamente) nella pedagogia dell’attivismo e si fonda su tre principi: o gli scopi dell’educazione vanno fondati sui bisogni intrinseci del soggetto che apprende; o la cooperazione contribuisce efficacemente a “liberare e organizzare” le capacità di chi apprende e a trasformarle in competenze; o la valenza educativa delle attività sta nelle connessioni e nella flessibilità di percorsi riconosciuti dall’alunno come significativi per sé e spendibili nel compito concreto di intervenire sulla realtà. Tra le strategie educativo-didattiche, saranno privilegiate anche la Peer Education e la Didattica Breve. La Peer Education (letteralmente "Educazione tra Pari") identifica una strategia educativa volta ad attivare un processo spontaneo di passaggio di conoscenze, di emozioni e di esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status; un intervento che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Questa pratica va oltre la consueta pratica educativa e diviene una vera e propria occasione per il singolo soggetto, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti transferali intensi. Questa pratica è particolarmente sviluppata nei paesi anglosassoni con programmi ad hoc, che mirano prima di tutto all'educazione alla salute e alla prevenzione di situazioni di disagio. La didattica breve è un nuovo modello didattico basato sull’EAS (Episodio di Apprendimento Situato) ossia su una porzione di azione didattica, l'unità minima di cui consta l'agire didattico dell'insegnante in contesto, in quanto tale il baricentro a partire dal quale l'intero edificio della didattica si organizza. La struttura di un EAS consta di tre elementi che vengono di seguito presentati in sequenza ma che vanno immaginati in relazione sistemica e ricorsiva tra loro: |
1. un momento anticipatorio, che consta di una situazione-stimolo (framework concettuale, video, immagine, esperienza, documento, testimonianza); 2. un momento operatorio, che consta di una microattività di produzione (analisi/creazione di un testo a partire da un problema da risolvere); 3. un momento ristrutturativo, che consiste nel debriefing riguardo a quanto accaduto/realizzato nei due momenti precedenti. | |||
C3 .6 | Criteri di verifica e di valutazione dell’intervento Gli strumenti di rilevazione consentiranno di verificare la dimensione qualitativa dell’insegnamento, l’efficacia dei metodi, le condizioni organizzative e logistiche, la coerenza fra la progettazione e i risultati finali. La valutazione avrà carattere formativo e determinerà progressivi e graduali aggiornamenti nelle programmazione, riguarderà non solo le competenze consolidate, ma anche il mondo affettivo, emotivo e relazionale degli alunni. La valutazione finale servendosi dei seguenti strumenti di rilevazione: o analisi e sintesi dei risultati attesi o analisi e sintesi dei risultati degli apprendimenti o analisi e sintesi dei risultati dei processi indicherà il successo del processo attraverso un incremento del successo scolastico degli alunni a rischio di dispersione scolastica, misurabile in base a: o riduzione del numero di assenze più o meno prolungate o numero di alunni ammessi alla frequenza della classe successiva con valutazione finale superiore alla sufficienza (6) o modifica di atteggiamenti e comportamenti misurabili in base a motivazione, interesse suscitato e coinvolgimento affettivo e relazionale o prevenzione dell’insuccesso scolastico o progressi del livello di conoscenza, abilità e competenza degli alunni/e o acquisizione di conoscenze e del loro utilizzo contestualizzato o frequenza di alunni e genitori alle iniziative proposte dall’istituzione scolastica o documentazione degli esiti formativi | ||
C3 .7 | Risultati conseguiti, per interventi di natura analoga, negli anni scolastici precedenti. Ricaduta del progetto nella didattica. Le azioni specifiche di recupero, finalizzate al contrasto e alla riduzione del disagio e svantaggio socio- culturale, realizzate nei precedenti anni scolastici, hanno messo in evidenza la capacità della scuola di riuscire a contenere, attraverso azioni di accoglienza, cura e tutela dei bambini/e, il fenomeno della dispersione scolastica. In particolare la realizzazione di percorsi laboratoriali di apprendimento, in orario extracurricolare, ha raggiunto lo scopo di stimolare la curiosità e l’interesse degli alunni/e favorendone lo sviluppo dell’identità personale e sociale, aumentandone l’autostima, il senso di autoefficacia, la fiducia nei propri mezzi e, soprattutto, il senso di “affezione” alla comunità scolastica. | ||
C3 .8 | Modalità di documentazione Essa esamina in particolare “quali sono le strutture e le pratiche pedagogiche che ottimizzano le possibilità di successo per gli alunni appartenenti a strati sociali sfavoriti” e cerca di determinare “l’impatto sui risultati degli alunni e la qualità delle risorse di cui essi dispongono”. Si realizzeranno azioni sistematiche e di BEST PRACTICES a favore degli alunni a rischio di dispersione scolastica. I risultati dell’esperienza saranno pubblicizzati e socializzati con il contesto territoriale di riferimento e non, attraverso il Sito Web della scuola. In particolare, per ciascun alunno sarà istituito il Portfolio, contenente, oltre ai dati anagrafici e alle notizie relative al suo percorso scolastico, l’autopresentazione, l’autovalutazione, la valutazione dell’insegnante a inizio e a fine progetto e la raccolta di prove di verifica e materiale significativo, prodotto dall’alunno. |
C4) IL PROGETTO PREVEDE L’UTILIZZO DEI MESI ESTIVI?
Se SI specificare le attività:
SI
LABORATORI LUDICI E CREATIVI DI ITALIANO E MATEMATICA CON L’UTILIZZO DEI MEZZI TECNOLOGICI NEGLI APPOSITI ATELIER DI CUI LA SCUOLA DISPONE.
* I punti C.3.1 - C.3.2 - C.3.3 - C.3.4 - C.3 5 - C.3.6 - C.3.8 si configurano come una precisazione e/o specificazione delle azioni relative al progetto presentato in riferimento all’ anno 2015/2016
Il punto C.3.7 riguarda anche i percorsi più significativi di formazione, coerenti con la tematica progettuale, realizzati negli ultimi due anni.
C5 ELEMENTI QUALITATIVI DEL PROGETTO |
1 Contesto e riduzione della dispersione scolastica ( indicare le azioni specifiche finalizzate alla promozione del successo formativo degli studenti) Obiettivo fondamentale del percorso progettuale è migliorare il sistema di comunicazione tra scuole e territorio, individuare strumenti e procedure di lavoro condivisi, integrare interventi e risorse per contrastare la dispersione scolastica e formativa e ridurre significativamente il numero degli alunni/e che abbandonano prematuramente i percorsi scolastici e formativi, promuovendo il successo formativo di ciascuno, nel rispetto della propria specifica singolarità. In particolare sono stati individuati: o indicatori e segnali di rischio di dispersione o procedure per promuovere e rafforzare il collegamento e la comunicazione tra Scuola, Famiglie, servizi, risorse del territorio e per sostenere la permanenza degli alunni nel contesto di istruzione e formazione o modalità di raccordo per potenziare i processi di co-progettazione didattica ed educativa tra Scuola, Servizi e Territorio. |
2 Interventi mirati riferibili a particolari forme di disagio socio-ambientale ( specificare attività) La Cooperativa Sociale Scurpiddu, con Delibera del Consiglio di Circolo, ha gestito dall’anno scolastico 2009-2010, a titolo di volontariato, uno Sportello di Ascolto, Orientamento e Mediazione Sociale interno alla scuola Parisi-De Sanctis, all’epoca denominata “Primo Circolo Didattico Xxxxxx Xxxxxx”. Le attività poste in essere dagli educatori della Cooperativa Sociale sono state finalizzate al contrasto dei disagi avvertiti da genitori, alunni e docenti della scuola, che serve il bacino di una periferia centrale di Foggia, denominata “Quartieri Settecenteschi”. In questa zona, in cui si rileva un reddito pro-capite tra i più bassi della città, i fenomeni di marginalità sociale, evasione scolastica spiccano in negativo, mettendo in secondo piano le forze e le risorse positive dei suddetti quartieri che, opportunamente valorizzate, organizzate e coordinate, potrebbero ridisegnare il volto deturpato di questa parte della città. L’accentuarsi della crisi economica e di tutti i fenomeni ad essa correlati quali disoccupazione, criminalità ed emarginazione sociale, unita al fatto che dall’A.S. 2012/13, per via della rimodulazione delle scuole pubbliche, la Parisi è diventata Istituto Comprensivo “Parisi-De Sanctis”, inglobando al suo interno l’ex scuola media inferiore “De Sanctis”, ha determinato un notevole incremento di utenza che si è rivolta al suddetto Sportello. Dall’anno scolastico in corso, lo sportello, aperto a genitori e ad alunni, si occupa principalmente della Prevenzione delle dipendenze da sostanze e da comportamenti, gestito dall’ASL è operativo una volta a settimana. |
3 interventi di inclusione rivolti ad alunni non autonomi Gli insegnanti curricolari, in collaborazione con gli insegnanti specializzati per le attività di sostegno programmeranno interventi didattici calibrati sulle reali capacità degli alunni adottando tecniche, metodologie e strategie-educative opportunamente strutturate sui bisogni specifici degli alunni/e. Inoltre, una opportuna flessibilità/specializzazione degli spazi (dotazione di strumentazione e di ambienti/spazi funzionali come i laboratori) e dei tempi, e un maggiore/migliore uso delle tecnologie didattiche concorreranno alla promozione del senso di autoefficacia e dell’accrescimento della fiducia nelle proprie possibilità per ogni alunno/a. Altre coordinate che disciplineranno gli interventi didattici saranno: o Variabilità organizzativa della gestione delle ore extracurricolari di intervento o Pluralità di forme di raggruppamento degli alunni (piccoli/grandi gruppi/coppia...) |
4 interventi specifici da realizzare per la promozione della partecipazione dei genitori alle attività programmate Sono previsti incontri di presentazione delle attività, di informazione sull’andamento e sui risultati ottenuti. |
5 Azioni in rete Le più recenti azioni in rete promosse da questa istituzione scolastica sono state: o PON FSE F.3 “Lungo la strada con te”. L’azione posta a bando è stata rivolta al contrasto dei fenomeni di fallimento formativo precoce in aree di esclusione sociale e culturale e ha compreso un insieme di interventi differenziati e complementari, destinati a studenti, alle loro famiglie, al personale docente e più in generale al Sistema dell’Istruzione. Nella provincia di Foggia sono stati individuati i seguenti Comuni, ove si concentra la massima esclusione sociale: Foggia, Cerignola, Orta Nova, San Severo. La natura innovativa e prototipale dell’iniziativa ha implicato un percorso di durata biennale, la costituzione di una rete di scuole, il cui progetto è stato gestito da un Istituto scolastico, capofila della rete, l’implicazione, per la prima volta, della scuola dell’infanzia, accordi di rete con specifici partner pubblici o privati del territorio che abbiano esperienze educative e formative nell’area della dispersione scolastica in particolare e del disagio in generale o PON C3 “Legali al Sud”- “Missione L.e.D – Legalità e Diritti” in rete con il Circolo didattico di Carapelle e la formazione dei docenti sulle “ Indicazioni nazionali per il Curricolo” che, in rete con altre scuole di Foggia, è ancora in corso nel corrente anno scolastico. A seguito del succitato progetto sulla legalità intitolato “Missione L.e.D – Legalità e Diritti”, realizzato dalla Cooperativa Sociale Scurpiddu con i bambini del I Circolo Didattico “X.Xxxxxx”, negli a.s. 2010/2011 – 2011/2012, nell’ambito del PON C3 “Legali al Sud”, che ha visto la partecipazione dei genitori degli alunni coinvolti, è stata individuata un’area abbandonata del cortile della scuola quale possibile luogo di aggregazione ludica da attrezzare a parco giochi per permettere alle famiglie di incontrarsi in un luogo sicuro, rispondendo al bisogno emerso coralmente di inventare nuovi luoghi e modi di aggregazione positiva per la crescita socio-culturale della comunità scolastica scuola e del quartiere in cui essa è ubicata. Un’idea che, se realizzata, rappresenterebbe non solo uno spazio gioco per i bambini di un quartiere difficile, ma soprattutto un luogo di socializzazione e partecipazione civica per i residenti dei Quartieri Settecenteschi di Foggia, privi di aree ludiche per l’infanzia. Si è fatta così strada la consapevolezza che insieme si può essere protagonisti di un cambiamento possibile, tanto più incisivo quanto più numerosi sono gli attori sociali coinvolti. Il gruppo di genitori che ha preso parte al progetto ha espresso l’esigenza di organizzarsi, per poter influire in maniera sostanziale sulle numerose problematiche che affliggono l’area in cui è collocata la scuola. Di qui l’esigenza di costituire un Comitato di genitori, nato nell’Aprile 2013 e che ad oggi conta più di 80 soci, avente lo scopo di rafforzare il ruolo genitoriale all’interno della scuola, in un’ottica di cooperazione, confronto e corresponsabilità educativa, innalzando la figura del “genitore” da semplice destinataria di un servizio a cittadino attivo e competente che, nell’educazione e crescita dei propri figli, sia capace di collaborare con le pubbliche istituzioni per la cura degli interessi collettivi. |
6 Attività di formazione pregressa (contenuti e operatori coinvolti) o CORSO DI FORMAZIONE “PROGETTARE PER COMPETENZE CON GLI EAS”, tenuto dal prof. Rivoltella – Sala Polifunzionale dell’Istituto - A.S. 2015/16 o CORSO DI FORMAZIONE CID – PREVENZIONE – “DOCENTI ATTIVI”- Sala Polifunzionale dell’Istituto - A.S. 2014/15 o SEMINARIO DI STUDI “ICF E ICF-CY”: dal modello concettuale alle applicazioni operative nell’ambito della scuola, dei servizi e nel territorio”- Aula Magna dell’X.X.X.X. X. Xxxxxxxx - A.S. 2014/15 o CORSO DI FORMAZIONE E DI RICERCA IN RETE “MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE INDICAZIONI NAZIONALI 2012”, la cui tematica trasversale è il Curricolo Verticale che interesserà le discipline dell’Italiano e dell’Arte e Immagine - l’Istituto Santa Chiara di Foggia – 2a Fase o PROGETTO INFORMATIVO SULLE PROBLEMATICHE DI SVILUPPO DEL LINGUAGGIO E DISTURBI DI |
APPREMENTO – promosso dall’associazione “Straordinariamente Abili” A.S.2013/14 o PROGETTO “SMART FUTURE” Didattica breve del prof. Rivoltella- metodo EAS (episodi di apprendimento situato) A.S. 2013/14. o FORMAZIONE SULLE “NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO” IN RETE CON ALTRE SCUOLE A.S.2013/14. o XXXXX XX XXXXXXXXXX – XXXXXX XXXXXXXXXXXX XX XXXXXXXX. NUOVE TECNOLOGIE E DISABILITÀ. Laboratorio didattico. Workskop – ambienti di apprendimento –tecnologie e didattica A.S. 2011/12 o CORSO DI FORMAZIONE GENITORI: “A SCUOLA DI VOLONTARIATO: IL PATTO EDUCATIVO TRA SCUOLA, FAMIGLIA E TERRITORIO”, promosso dall’ Ass. G.A.A.S e dalla rivista di Pedagogia politica “Educazione Democratica” A.S. 2011/12 o CORSO DI FORMAZIONE “GLOBALISMO AFFETTIVO NELLA DISABILITÀ” a carattere regionale, riservata ai docenti di sostegno della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, insieme ai docenti contitolari di sezione/classe comune A.S. 2011/12 o PIANO REGIONALE SUI DSA (DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO) Corso di formazione, a carattere regionale, riservata ai docenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di 1° grado A.S. 2011/12 o PON B-4-FSE-2010-93 “PNL E COMUNICAZIONE DIDATTICA EFFICACE” - Interventi di formazione sulle metodologie per la didattica individualizzata e sulle strategie per il recupero del disagio A.S. 2010/11 o CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER DOCENTI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GRADO - SCUOLE IN AREE A FORTE PROCESSO IMMIGRATORIO ART. 9 CCNL COMPARTO SCUOLA DEL 24/07/2004 C/O CRIT SMS “X. XXXXXXXX” - A.S. 2008/2009 o PON B-4 FSE – 2007-711 “UN PON…TE PER LO SVILUPPO” - COOPERATIVE LEARNING Migliorare le competenze del personale della scuola e dei docenti - A.S. 2008/2009 o “AFFRONTARE LA DISLESSIA NELLA SCUOLA E NEL TERRITORIO” - XX.XX. 2007/2008 2008/2009 - AID ASS. o AREE A RISCHIO - FORMAZIONE DOCENTI - A.S. 2007/2008 - C/O IST. TECNICO COMMERCIALE “X. XXXXXX” - |
7 integrazione/intreccio del progetto con altre attività progettuali promosse dalla scuola ( specificare ) PROGETTI PON FSE: o PON C-1-FSE-2013-78 “PARISI DE SANCTIS 2020” Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave A.S. 2013/2014 o PON FSE F.3 “LUNGO LA STRADA CON TE” Contrastare i fenomeni di fallimento formativo precoce in aree di esclusione sociale e culturale - XX.XX. 2012/13 – 2013/14 o PON C-1-FSE-2011-1884 “PARISI 10 e LODE” Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave A.S. 2011/2012 o PON C-1-FSE-2011-1899 “L’ITALIANO PER AMICO”- “LEGGO, COMPRENDO E SCRIVO” – “MATEMATICA CREATIVA” Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave A.S. 2011/2012 - Scuola Secondaria di 1° grado “X. Xx Xxxxxxx” |
x XXX X-0-XXX-0000-000 “XX(x)XXX AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA": MISSIONE LeD: Legalità e Diritti (La Scuola che vorrei...) 1^ annualità MISSIONE LeD: Legalità e Diritti (Il Quartiere che vorrei...) 2^annualità Interventi sulla legalità, i diritti umani, l’educazione ambientale e interculturale, anche attraverso modalità di apprendimento in-formale XX.XX. 2010/11 – 2011/12 o PON C-3-FSE-2010-1184 “LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA": 1° MODULO: “IO E L’AMBIENTE” 2° MODULO: “CLIMA E POVERTA’” Interventi sulla legalità, i diritti umani, l’educazione ambientale e interculturale, anche attraverso modalità di apprendimento in-formale XX.XX. 2010/11 – 2011/12 - Scuola Secondaria di 1° grado “F. De Sanctis” o PON C-1-FSE-2010-472 'FARE SCUOLA: CANTIERE APERTO ALLA PARISI’ Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave A.S. 2010/2011 o PON F-1-FSE-2009-2210 “EURO...PAideia: laboratori in contrappunto” - Interventi per Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale - XX.XX. 2009/2010 - 2010/2011 o PON F-1-FSE-2008-335 “PARISI - LISBONA 2010” - Interventi per Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale - A. S. 2008/2009 o PON F1 FSE – 2007–698 “Bim, Bum…PON: il Diverticompetenze” - Interventi per Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale - A. S. 2007/2008 PROGETTI AREA A RISCHIO: o “CONTO ANCH’IO” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE - A.S. 2014/15 o “TEMPI SUPPLEMENTARI” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE - A.S. 2013/14 o “NON DISPER...DIAMOCI PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE – A. S. 2012/13 o “TUTTI AL TRAGUARDO” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE – A. S. 2011/12 o “NON UNO DI MENO” - PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE – A. S. 2010/11 o “NOI SPERIAMO CHE CE LA CAVIAMO” - PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE– A. S. 2010/11 o “VERSO UNA NUOVA SCUOLA TRA SAPERI E PARI OPPORTUNITA” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE A.S. 2010/11 Scuola Secondaria di 1° grado “F. De Sanctis” o “ITALIANO, MATEMATICA, SCIENZE: LE TRE CHIAVI DEL SUCCESSO” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE A. S. 2008/2009 o “GLI ALTRI SIAMO NOI” PROGETTO AREA A RISCHIO PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE A. S. 2008/2009 o “NOI NEL MONDO ... PER CRESCERE INSIEME” A. S. 2008/2009 - PROGETTO AREE A FORTE FLUSSO MIGRATORIO - ART. 9 CCNL COMPARTO SCUOLA 2006/2009 |
PROGETTO RECUPERO E POTENZIAMENTO DI ITALIANO E MATEMATICA: o PROGETTO RECUPERO E POTENZIAMENTO DI ITALIANO E MATEMATICA A.S. 2011/12 – Scuola Secondaria di 1° grado “F. De Sanctis” o “INSIEME IMPARIAMO A STUDIARE” PROGETTO BIENNALE PER IL RECUPERO DELLE COMPETENZE DI BASE AA. SS. 2007/2008 2008/2009 PROGETTO ACCOGLIENZA, MEDIAZIONE, INTERCULTURA: o “ASCOLTO, COMPRENDO, RACCONTO...” PROGETTO ACCOGLIENZA, MEDIAZIONE, INTERCULTURA A.S. 2011/2012 o “CITTADINI DEL VILLAGGIO GLOBALE” PROGETTO ACCOGLIENZA, MEDIAZIONE, INTERCULTURA A.S. 2010/2011 o “DIRE, FARE, COMUNICARE...” PROGETTO ACCOGLIENZA, MEDIAZIONE, INTERCULTURA A.S. 2009/2010 o “INCONTRIAMOCI A SCUOLA 2” PROGETTO ACCOGLIENZA, MEDIAZIONE, INTERCULTURA A.S. 2008/2009 |
DES C RI ZIONE RECUPERO LINGUA ITALIANA E MATEMATICA “Po r t e Ap e r t e a l l a …Pa r i s i - De Sa n c t i s ” | N U M E R O O R E R I C H I E S T E | C O M P E N S O O R A R I O E U R O | I M P O R T O R I C H I E S T O |
F U N Z I O N E D O C E NZ A ( I N C L U S O S O S T E G N O AI D I V E R S A M E N T E AB I L I ) N . B . L A R E M U N E R A Z I O N E D E L L E O R E E C C E D E N T I Q U E L L E R I C H I E S T E S A R A ’ A C A R I C O D I Q U E S T A A M M I N I S T R A Z I O N E S C O L A S T I C A | 3 0 0 | 3 5 , 0 0 | 1 0 . 5 0 0 , 0 0 |
P R O G E T T A Z I O N E - C O O R D I N A M E N T O E M O N I T O R A G G I O | 58 | 1 7 , 5 0 | 1 . 0 2 2 , 0 0 |
P E R S O NA L E DI S E GR E T E R I A | 30 | 1 4 , 5 0 | 4 3 5 , 0 0 |
C O L L A B O R A T O R I S C O L A S T I C I ( 2 / 3 C O L L . RI ) | 90 | 1 2 , 5 0 | 1 . 1 2 5 , 0 0 |
T O T A L E L O R D O D I P E N D E N T E | / | / | 1 3 . 0 8 2 , 0 0 |
R I T E N . P R E V . L I E D A S S . L I C / S T A T O 3 2 , 7 0 % ( I N P D A P 2 4 , 2 0 % + I R A P 8 , 5 0 % S U T O T A L E L O R D O C O M P E N S I ) | / | / | 4 . 2 7 8 , 0 0 |
C O S T O T O T A L E D E L P R O G E T T O ( C O M P R E S O O N E R I C / S T AT O ) | / | / | 17 .360 ,00 |
ALLEGATO AL PROGETTO AREE A RISCHIO A.S. 2015/16 PIANO FINANZIARIO
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(dr. Xxxxxxx XXXX)
Foggia, 3 maggio 2016
IL DIRETTORE S.G.A.
x.xx Xxxxxxx XXXXXXX
X) PIANO FINANZIARIO (da riportare come da tabella qui di seguito riportata nel limite massimo di 17. 360,00 Euro, comprensivi degli oneri a carico dello Stato e in relazione ai seguenti massimali di spesa) . Relativamente al Piano finanziario si ricorda che: • sono ammissibili esclusivamente le spese destinate al personale docente e ATA (Ammnistrativo –Tecnico -Ausiliario) impegnato nel progetto (es. progettazione, coordinamento, tutoraggio, attività aggiuntive) ed in servizio nell’anno di riferimento del bando, oltre ad una eventuale attività di formazione(1); • le spese ammissibili devono essere distribuite in modo equilibrato(2), per privilegiare le azioni rivolte agli studenti . (1) Si ritiene opportuno evidenziare che le ore di progettazione, coordinamento, tutoraggio e copresenza sono da considerarsi attività aggiuntive e pertanto andranno retribuite come da massima contrattuale (rif.). Solo le attività di insegnamento e di lezione frontale saranno retribuite nella misura stabilità dal CCNL 29.11.2007 Comparto Scuola. (2) Massimali ▪▪▪ (progettazione, coordinamento, tutoraggio, verifica, valutazione, documentazione) max. 30% dell’importo autorizzato; ▪▪▪ Attività di insegnamento, max il 70% dell’importo autorizzato . |
Delibera di approvazione del progetto da parte del Collegio Docenti
N. 35/2016 del 3 maggio 2016
Il D.S. dichiara che le attività di cui ai Progetti ex art 9 CCNL relative agli xx.xx. 2013 – 2014 e 2014 - 2015 sono state concluse
-
da compilarsi a cura del Nucleo Provinciale di: ………………… Punteggio totale attribuito al progetto /100 IL NUCLEO DI VALUTAZIONE Data, ……………………………………. |