CONTRATTI COMMERCIALI IN SLOVACCHIA
SLOVACCHIA
CONTRATTI COMMERCIALI IN SLOVACCHIA
di
Avv. Xxxxxxxxx Xxxxxxxx xxx.xxxx-xxxxx.xxx
Contratto di agenzia in Slovacchia
La disciplina degli art. 577 e seguenti del Codice commerciale slovacco regola un contratto la cui causa è la stipula di contratti di vendita per conto del preponente, contro un diritto alla provvigione dell’agente. Il contratto d’agenzia è inteso come avente oggetto la resa di un servizio il cui compenso è commisurato all’efficacia della promozione, avente esito nella conclusione del contratto, per contro del preponente.
Diritti e obblighi delle parti
L’agente deve trasmettere al committente un rapporto in cui indica il nome del contraente con cui ha concluso l’accordo, solo successivamente a tale formalità sorge il diritto per l’agente alla provvigione (art. 574). Il committente può considerare la transazione come non conclusa a suo nome quando l’agente non ha seguito le istruzioni del committente (art. 578), inoltre, nessun’obbligazione può sorgere a carico del committente per collaborazioni instaurate dall’agente con subagenti.
L’agente deve dare al preponente tutte le informazioni (art. 579), che possano indurlo a mutare istruzioni e deve stipulare l’eventuale assicurazione richiesta per taluni contratti dai clienti, solo se autorizzato dal preponente e a spese di quest’ultimo e può servirsi di personale dipendente per svolgere i suoi servizi (art. 580), naturalmente a sue spese.
Tra i generali doveri del preponente vi è quello di non opporsi all’esecuzione del rapporto d’agenzia, per cui non deve esimersi dal ricevere diritti e altri proventi che l’agente intenda trasferirgli tempestivamente, per la buona esecuzione di determinati affari (art. 585).
Fermo che il Codice (art. 585) non fissa l’entità concordata nel contratto, della percentuale, che il preponente deve pagare, tuttavia vincola lo stesso a corrisponderne una commisurata alle attività svolte e ai risultati ottenuti, nonché al rispetto degli usi vigenti in materia.
L’ex art. 588 presume che la provvigione includa il rimborso delle spese, ma la presunzione è limitata dall’obbligo per il preponente, in caso contrario, di rimborsare tutte le spese connesse all’esecuzione delle obbligazioni assunte dall’agente per conto del preponente.
Gli altri aspetti del rapporto d’agenzia sono lasciati alla libera contrattazione delle parti.
Concessione di vendita in Slovacchia
Questo contratto, identificabile con la rappresentanza commerciale, è disciplinato dagli art. 652 e seguenti del Codice commerciale. Per suo effetto un rappresentante si obbliga a svolgere in modo continuativo attività volte alla conclusione di transazioni commerciali, per conto del cliente, dietro pagamento di una commissione.
Il rappresentante può concludere contratti solo in presenza di una specifica delega da parte del cliente.
Tale tipo di contratto è preferibile al contratto d’agenzia poiché consente un maggiore controllo sulle attività del rappresentante.
Il contratto deve avere forma scritta.
Se nel contratto non è precisata qual è la legge che disciplina lo stesso essa sarà quella del paese ove il concedente risiede.
Nel caso in cui il tipo di rappresentanza scelta sia esclusiva, il concedente non può incaricare altri rappresentanti per la conclusione di transazioni commerciali nell’area indicata dal contratto e per lo stesso tipo d’attività.
Sono di natura simile il contratto di brokeraggio, la cui disciplina (contenuta negli artt. 642 e seguenti del Codice commerciale) si differenzia dal contratto di rappresentanza commerciale perché non ha carattere temporale stabile e continuativo.
Convergono chiaramente nella concessione di vendita elementi della vendita, la cui disciplina (contenuta in parte nel Codice civile e in parte in quello commerciale) riguarda per esempio la formazione del consenso e l’adempimento della concessione, le modalità di consegna e le garanzie dovute all’alienante. Si tenga presente, al riguardo, che la Slovacchia ha ratificato la convenzione di Vienna del 1980 sulla vendita internazionale di beni mobili.
Diritti ed obblighi delle parti
Uno dei requisiti della distribuzione o concessione di vendita o rappresentanza commerciale (i termini saranno sinonimi nel contesto della legislazione slovacca) è che il rappresentante sia un imprenditore autonomo.
L’art. 652 del Codice commerciale esclude dal novero dei rappresentanti qualsiasi altra figura che non sia un imprenditore o impresa autonoma.
Il rappresentante è tenuto alla normale diligenza delle attività commerciali.
Si applicano le disposizioni del mandato se il rappresentante deve compiere qualcosa per conto del concedente (ex art. 653).
Il rappresentante deve tenere informato il concedente sugli andamenti del mercato, e su ogni circostanza rilevante per le strategie del concedente e dello stesso rappresentante (art. 655).
Di regola il rappresentante deve attenersi alle condizioni contrattuali del concedente, salvo una diversa previsione contrattuale.
Il concedente deve (art. 655a) fornire al rappresentante:
- tutta la documentazione necessaria per lo svolgimento delle transazioni;
- con xxxxxx preavviso tutte le informazioni sui suoi cambi di strategia che il rappresentante non può ragionevolmente prevedere;
- tutte le motivazioni relative a transazioni rifiutate o rigettate.
Il rappresentante è tenuto (art. 656) ad assistere, nei limiti dei suoi obblighi contrattuali, il concedente nella piena esecuzione delle transazioni.
Il dovere di riservatezza sul segreto aziendale del rappresentante (art. 657) è pieno e permane dopo la cessazione del rapporto.
La commissione non è fissata dal codice, ma il codice fa rinvio agli usi, mentre il rimborso delle spese è dovuto in ogni caso, salvo una speciale disciplina del contratto di brokeraggio.
Le condizioni di nascita del diritto al compenso sono le seguenti (art. 659a):
- vigenza del contratto di rappresentanza;
- collegamento della transazione all’opera del rappresentante;
- collegamento ad eventuale clientela pre-acquisita del rappresentante;
- presenza d’esclusive personali o territoriali.
In caso di cessazione del rapporto (art. 669), il rappresentante ha diritto ad un’indennità, se per suo merito sono stati acquisiti nuovi clienti o ha incrementato il volume d’affari o se ciò serve a compensare una perdita di giro d’affari del rappresentante.
L’indennità è calcolata seguendo i criteri comunitari (media degli ultimi 5 anni di compensi), sono salve le richieste di danni da parte del rappresentante.
Il rappresentante perde il diritto all’indennità se omette di esercitarlo entro 1 anno dalla cessazione o risoluzione del contratto, in caso di suo inadempimento, che determinò la cessazione o risoluzione, e in caso di volontaria risoluzione del rappresentante.
Franchising in Slovacchia
Non vi è una legislazione specifica sul franchising in Slovacchia, è un contratto atipico trattato come contratto commerciale e quindi, genericamente, regolato da una moltitudine di disposizioni relative ai singoli contratti commerciali, artt. 409 e ss. Xxxxxxx, nei limiti d’applicabilità, le rispettive cause dei singoli contratti, quali funzioni contrattuali che guidino l’interprete nella definizione del contratto di franchising slovacco.
Una definizione del contratto di franchising secondo il regolamento Ce 2790/99 può essere accolta anche per il caso slovacco, data la precettività delle fonti comunitarie nel dato ordinamento.
Il regolamento ha, infatti, dato una definizione del franchising intendendo per esso
«...un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazione commerciale, insegne, modelli d’utilità, disegni, diritto d’autore, know- how o brevetti da utilizzare per la rivendita di beni o per la prestazione di servizi ad utilizzatori finali».
Il regolamento ha inoltre ammesso che «il contratto di franchising pur essendo un contratto atipico ha ormai raggiunto una tipizzazione» per cui è possibile individuare un contratto tipo in tutta Europa.
Diritti e obblighi delle parti dipendono dai contratti maggiormente implicati nella figura del franchising (contratto di licenza, contratto di lavoro, mandato, rappresentanza commerciale), cui si rinvia.
Joint venture
Viene considerata un raggruppamento d’imprese, di qui il ricorso ad una serie di criteri formali per riconoscere la joint venture:
- presenza di una maggioranza di voti, azioni o quote in una società da parte di un’altra società;
- presenza di una persona fisica o giuridica in condizioni di controllo (diretto o indiretto) su una società;
- altre forme di controllo o collegamento disciplinate dall’art. 66 e 66a.
Vi è, d’altro lato, un decreto governativo n. 132/91 che consente alla joint-venture di venire istituita senza autorizzazione governativo-amministrativa.
Attualmente, in base all’art. 24 del Codice commerciale, la joint venture può essere istituita dal non residente in qualsiasi forma, contrattuale o societaria con i residenti.
Si può anche applicare oltre che la legge slovacca, in alternativa la legge terza scelta dalle parti.
Diritti e obblighi delle parti: sia il residente, sia il non residente devono avere, ex art. 24, gli stessi obblighi e diritti, in condizioni di parità, secondo la forma societaria o contrattuale prescelta per la data joint venture.
Si fa rinvio agli obblighi e diritti dei soci nelle società slovacche per le corrispondenti versioni societarie della joint venture.