MiniBond:
MiniBond:
Finanza alternativa per le PMI Gruppo Finanza Alternativa per le PMI
Definizione
«Titoli obbligazionari (di medio/lungo termine) nati per agevolare l’accesso al mercato dei capitali anche (ma non in modo esclusivo) alle piccole e medie imprese»
«Il decreto Sviluppo ha esteso la possibilità di emettere obbligazioni superiori al doppio del patrimonio netto a tutte le società non quotate, diverse dalle banche e dalle microimprese, che emettono obbligazioni destinate ad essere quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione (Multilateral Trading Facilities, MTF) eliminando così il vincolo legale che impediva, di fatto, alle imprese non quotate di emettere titoli obbligazionari per un ammontare sufficiente a finanziare nuove iniziative. »
Si tratta quindi di titoli di debito emessi dalle imprese sul mercato mobiliare e sottoscritti da investitori qualificati che, a fronte della raccolta di capitale (che può essere rimborsata secondo diverse modalità), offrono una remunerazione contrattualmente stabilita attraverso il pagamento di cedole ad un determinato tasso di interesse.
• Il Decreto Sviluppo (*) ha introdotto importanti novità in tema di strumenti finanziari a disposizione delle imprese:
– aprendo l’accesso al mercato dei capitali anche alle imprese non quotate
– consentendo l’emissione di obbligazioni e cambiali finanziarie con gli stessi benefici fiscali previsti per gli emittenti quotati
– eliminando i limiti civilistici esistenti
– dando alle imprese, anche di piccola (**) e media dimensione, la possibilità di ridurre la propria dipendenza dal credito bancario
(*)
(**)
Dec(r*e) to Legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese, convertito in Legge con modificazioni il 7 agosto 2012. Successivamente modificato con il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n.179 (Decreto Sviluppo II) convertito in Legge con modificazioni il 17 dicembre 2012.
Sono escluse le micro-imprese (organico < 10 addetti, fatturato <2 milioni di euro)
Principali elementi compresi nel Decreto Sviluppo e Decreto Sviluppo Bis:
• deducibilità degli interessi passivi a favore degli emittenti e degli investitori. Le società non emittenti azioni quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione dei paesi UE o di paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo inclusi nella “white list” possono dedurre gli interessi passivi ai fini IRES, nel limite del 30 per cento del risultato operativo lordo, a condizione che i titoli siano negoziati in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione oppure detenuti da investitori professionali che non possiedano, direttamente o indirettamente, anche per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona, più del 2 per cento del capitale o del patrimonio dell’emittente;
• deducibilità dei costi emissione. Le spese di emissione delle obbligazioni sono deducibili nell’esercizio in cui sono sostenute, indipendentemente dal criterio di imputazione a bilancio;
• esenzione della ritenuta d’acconto sugli interessi e altri proventi corrisposti alle obbligazioni emesse dalle società non quotate, a condizione che i titoli siano negoziati in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione dei paesi dell’UE o di paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo inclusi nella “white list”.
Alle novità del Decreto Sviluppo si aggiungono le integrazioni del Decreto “Destinazione Italia” (decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145) che ha introdotto ulteriori benefici, in particolare:
• estensione dell’ambito di applicazione della legge 130/1999 in materia di cartolarizzazione dei crediti anche alle obbligazioni e titoli simili, esclusi i titoli partecipativi, ibridi e convertibili;
• possibilità anche per i minibond di applicare, in via opzionale, l’imposta sostitutiva dello 0,25% sulle garanzie;
• la possibilità per Fondi pensione e Assicurazioni di investire parte delle Riserve Tecniche direttamente in “minibond”, titoli di cartolarizzazione o in quote di fondi che investono in minibond (4% direttamente in minibond + 4% indirettamente in Fondi Chiusi che investono in minibond)
• la disapplicazione della ritenuta del 20% sui proventi corrisposti dai titoli non quotati, se sottoscritti da fondi d’investimento.
• la possibilità del Fondo Centrale di Garanzia di rilasciare garanzie a favore dei Fondi che sottoscrivono il minibond
• la possibilità per le banche di utilizzare eventuali titoli derivanti dalla cartolarizzazione di minibond come garanzia collaterale per le operazioni di rifinanziamento presso la BCE
Alle novità dei precedenti Decreti , il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 ha introdotto:
• l’eliminazione della ritenuta d’acconto su interessi e proventi di obbligazioni non quotate in sistemi multilaterali di negoziazione, purché sottoscritte da investitori istituzionali;
• l’estensione dell’imposta sostitutiva anche a cessioni di crediti garantiti;
• la disapplicazione della ritenuta d’acconto su interessi e proventi di obbligazioni e titoli similari corrisposti alle società di cartolarizzazione che li sottoscrivono.
La legge di bilancio 2019 (l.30 dicembre 2018, n. 145) ha apportato ulteriori modifiche al quadro normativo che disciplina i mini-bond.
In particolare:
• modifica alla normativa sui Piani individuali di risparmio (PIR), introducendo il vincolo di investimento in fondi italiani di venture capital e in azioni di PMI quotate nei segmenti AIM Italia ed ExtraMOT Pro di Borsa Italiana in misura pari ad almeno il 3,5 per cento del patrimonio;
modifica alla legge 130/1999 sulla cartolarizzazione consentendo alle società di cartolarizzazione di erogare direttamente finanziamenti sia a S.p.A. sia a S.r.l.
Contrazione del credito del 2011 Contributo italiano agli aggregati monetari
dell’Eurozona
Fonte: Banca d’Italia
Fonte: Banca d’Italia
S.P.A
S.R.L
Il decreto sviluppo sostituisce il quinto comma dell’art.2412 prevedendo:
«I commi primo e secondo (doppio di capitale sociale + riserva legale + riserve disponibili) non si applicano alle emissioni di obbligazioni destinate ad essere quotate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione ovvero di obbligazioni che danno il diritto di acquisire azioni».
Pertanto, possono essere emesse obbligazioni per importi superiori al doppio capitale sociale, riserva legale e riserve disponibili, anche:
1) Quando le obbligazioni sono destinate alla quotazione;
2) Quando le obbligazioni sono convertibili.
Art. 2483 cod. civ.
Comma 1: l’emissione deve essere prevista dall’atto costitutivo. L'atto costitutivo attribuisce la relativa competenza ai soci o agli amministratori determinando gli eventuali limiti, le modalità e le maggioranze necessarie per la decisione.
Comma 2: i titoli emessi possono essere sottoscritti soltanto da investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali. In caso di successiva circolazione dei titoli di debito, chi li trasferisce risponde della solvenza della società nei confronti degli acquirenti che non siano investitori professionali ovvero soci della società medesima.
Principali caratteristiche:
• Segmento Professionale del mercato ExtraMOT di Borsa Italiana in cui possono essere quotati Project Bond, obbligazioni, cambiali finanziarie e strumenti partecipativi;
• Mercato regolato e non regolamentato (secondo Direttiva MIFID) in quanto è un MTF (Multilateral Trading Facility);
• Aperto ai soli investitori istituzionali;
• Costi di ammissione contenuti (€ 2.500,00 una tantum). Se titolo già quotato su altri mercati (dual listing) il costo di riduce a € 500,00;
• Requisiti di ammissione meno stringenti rispetto al mercato regolamentato MOT, aperto anche al Retail;
• Non vi è obbligo della figura dello Specialist a supporto della liquidità del titolo.
Fonte: Borsa Italiana.
Fonte: Borsa Italiana.
1. Minore dipendenza dal sistema bancario in un mercato del credito ancora “in contrazione” con prospettive future molto vincolate alla possibilità, da parte del sistema bancario italiano, di aumentare il capitale “Core Tier 1” (Basilea 3)
2. Disponibilità di risorse finanziarie a medio termine anche per nozionali significativi
3. Valutazione del merito di credito basata su dati storici ma anche su informazioni qualitative e prospettiche (business plan)
4. Crescita culturale ed evoluzione organizzativa indotta dall’apertura al mercato dei capitali
6. Maggiore “Visibilità”, in particolare verso la comunità finanziaria domestica e internazionale
Fonte: Osservatorio Minibond | Politecnico di Milano
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Fonte: Osservatorio Minibond | Politecnico di Milano
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Fonte: Osservatorio Minibond | Politecnico di Milano
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Fonte: Osservatorio Minibond | Politecnico di Milano
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Fonte: Osservatorio Minibond | Politecnico di Milano
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Le figure chiave per l’emissione dei mini bond sono:
(i) l’advisor;
(ii) i consulenti legali
(iii) l arranger
(iv) la società di rating
(v) la banca agente e le banca depositaria
Fase 1: Studio di fattibilità Fase 2: Strutturazione e collocamento
• Valutazione preliminare requisiti Emittente
• Preparazione di un pitch-deck preliminare
• Predisposizione Info- Memo
• Predisposizione
Business Plan
• Due Diligence degli investitori
• Attività Legali
• Attività Preliminari
• Avviso di Borsa Italiana di ammissione a negoziazione dei titoli (T-1)
• Inizio delle negoziazioni (T)
• Rating (se disponibile) quotazione (Isin, Monte
Xxxxxx, Borsaitaliana)
Sondaggio con investitori
Strutturazione
Due Diligence
Quotazione
1) Fatturato compreso tra (2) 10 e 200 milioni di euro;
2) Rapporto tra e Fatturato e Ebitda maggiore del 5%;
3) Rapporto tra PFN e Patrimonio Netto minore di 3 volte;
4) Rapporto tra PFN e EBITDA minore di 4 volte;
5) Rapporto tra Oneri Finanziari ed EBITDA minore del 35%.
1) Valido posizionamento di mercato;
2) Capacità ed esperienza del Management;
3) Trasparenza nella comunicazione;
4) Potenzialità di crescita per linee sia interne che esterne;
5) Propensione all’internazionalizzazione.
Caratteristiche:
- Documento Sintetico (1/2 pagine)
- Descrizione della Società
- Descrizione Modello di Business
- Descrizione Settore di riferimento
- Importo Emissione
- Use of proceeds
La sua funzione principale è quella di informare le
controparti su investimento. Per questo motivo qualsiasi pitch dovrebbe essere semplice, chiaro e concreto. Questo significa ad esempio evitare di perdersi in inutili dettagli, usare un linguaggio
comprensibile e andare dritto al punto.
- Descrizione Principali valori di Xxxxxxxx
L’Infomemo si compone di due parti o macro-aree di lavoro: la parte iniziale, descrittiva (qualitativa), e quella successiva, che contiene i dati economico-finanziari (quantitativa).
Principali elementi:
✓ Descrizione del progetto d'investimento;
✓ Presentazione dell'imprenditore e del management, (esperienze pregresse e ruoli nella nuova iniziativa);
✓ Analisi di mercato, Indicazioni sul mercato, sulle caratteristiche della concorrenza e su fattori critici (punti di forza e punti di debolezza rispetto al mercato). Obiettivi di vendita ed organizzazione commerciale;
✓ Modello di Business; descrizione dei prodotti;
✓ Piano di fattibilità economico - finanziaria quinquennale o triennale a seconda di quanto si vuole approfondire l'analisi; indicazione del fabbisogno finanziario complessivo (per investimenti tecnici, immateriali e per capitale circolante), Informazioni sulla redditività attesa, partendo da ipotesi realistiche e prudenziali;
✓ Piano temporale di sviluppo delle attività.
L'analisi del progetto dovrà essere ora completata con l'analisi delle previsioni economico- finanziarie relative alla società, alla luce delle nuove fonti raccolte.
In particolare l’obiettivo è verificare se la Società sia in grado di presentare solvibilità patrimoniale, solvibilità finanziaria e redditività economica.
o Solvibilità patrimoniale: descrive le capacità dell'impresa di assicurare l'equilibrio tra gli
impieghi del capitale (investimenti/attività) e le fonti del finanziamento (capitale proprio o di terzi).
o Solvibilità finanziaria: esprime le propensioni dell'azienda a far fronte in maniera
tempestiva e in ogni momento alle proprie obbligazioni finanziarie (pagamento di salari e stipendi ai dipendenti, pagamento delle fatture ai fornitori, pagamento degli interessi passivi ai finanziatori, rimborso dei finanziamenti, remunerazione degli azionisti, ecc.)
o Redditività economica: illustra la capacità dell'impresa di generare il reddito necessario
a remunerare gli investimenti effettuati.
Attraverso tale strumento l'impresa deve: definire l’importo dell’emissione obbligazionaria e il piano di rimborso, definire il piano degli investimenti, definire un’ipotesi di conto economico previsionale giustificandone le assunzioni, valutare la situazione patrimoniale dell'impresa nei prossimi anni di vita, stato patrimoniale preventivo.
Sulla base del Business Plan saranno definiti i Covenants finanziari da inserire nel Regolamento del Prestito.
Il rischio di insolvenza o rischio default è il secondo importante fattore, oltre al rischio tasso, per cui gli investitori richiedono una remunerazione. Le perdite attese in conto capitale di una esposizione creditizia nei confronti di una impresa si ottengono combinando la frequenza attesa di default (Probability of Default o PD), che dipende dal rating dell’emittente, la perdita attesa in caso di default (Loss Given Default o LGD), che dipende dal grado di subordinazione dell’emissione, e l’esposizione attesa al momento del default (Exposure at Default o EAD), che dipende dal piano di rimborso del debito.
Il rischio normalmente valutato dagli investitori è associato ad un Rating valido rilasciato da una Agenzia ECAI, almeno pari a BB- sulla scala Standard & Poor’s (od equivalente).
La fase di Due Diligence coinvolge il complesso delle attività societarie, in maniera approfondita, nel complesso dell’Ecosistema interno ed esterno.
Fonte: Anthilia Sgr
Deliberazione di emissione
L’organo competente ai sensi dello statuto dell’Emittente delibera in merito all’emissione dei Minibond e all’ammissione degli stessi alla negoziazione sul Segmento ExtraMOT PRO, nonché al conferimento dei poteri di esecuzione della delibera stessa.
In caso di società per azioni, la deliberazione deve risultare da verbale redatto da Xxxxxx ed essere depositata ed iscritta nel registro delle imprese competente.
In caso di società a responsabilità limitata, la deliberazione è iscritta a cura degli amministratori presso il registro delle imprese competente.
Libro delle Obbligazioni/Registro dell’Emittente
L’Emittente deve istituire il cosiddetto “Libro delle Obbligazioni” (in caso di S.p.A.) ovvero “Registro dell’Emittente” (in caso di S.r.l.) nel quale devono essere indicate, successivamente all’emissione, le seguenti informazioni: (i) l’ammontare dei Minibond emessi e di quelli estinti; (ii) il nominativo dei portatori dei Minibond (in caso di titoli nominativi); e (iii) i trasferimenti e i vincoli relativi ai Minibond.
Incarico alla banca agente
L’Emittente conferisce ad una banca l’incarico, tramite sottoscrizione di un apposito contratto (generalmente predisposto e messo a disposizione dalla banca stessa), di svolgere tutte le attività relative ai pagamenti dovuti dall’ Emittente in favore dei portatori dei Minibond.
Documento di ammissione
Il documento di ammissione deve contenere, in base alle linee guida di Borsa Italiana, i seguenti elementi: 1) Persone Responsabili; 2) Fattori di Rischio; 3) Informazioni sull’Emittente; 4) Struttura organizzativa; 5) Azionisti; 6) Informazioni finanziarie o ultimo bilancio; 8) Ammissioni alle negoziazioni; 9) Dichiarazione sulla revisione del documento.
Regolamento del prestito
I termini e le condizioni relativi ai Minibond sono inclusi in un regolamento del prestito.
Il regolamento del prestito conterrà, tra l’altro, le caratteristiche dei Minibond (quali natura, forma, importo, valore nominale e limiti di circolazione), le modalità di pagamento degli interessi e di rimborso del capitale, i diritti dei portatori dei Minibond e gli obblighi (ove necessario) dell’ Emittente.
Contratto di sottoscrizione o Modulo di Adesione
Il contratto di sottoscrizione, da stipulare tra l’Emittente e il sottoscrittore dei Minibond, disciplina le modalità, le condizioni ed i termini della sottoscrizione stessa e contiene, tra l’altro, dichiarazioni e garanzie, impegni, condizioni sospensive, clausole di manleva ed indennizzo in favore del sottoscrittore.
Codice ISIN: richiesta di assegnazione del codice ISIN alla Banca d’Italia;
Accreditamento presso Monte Titoli e richiesta di gestione accentrata: Ai fini dell’ammissione ed emissione dei Minibond, è necessario che gli stessi siano dematerializzati e immessi nella gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. A tal fine, è necessario che l’emittente: • (i) qualora non ne sia già titolare, provveda all’apertura di un “conto emittente” presso Monte Titoli S.p.A.; e • (ii) inoltri la richiesta di ammissione alla gestione accentrata a Monte Titoli S.p.A.
Domanda di ammissione: La domanda di ammissione dei Minibond alle negoziazioni deve
essere presentata dall’emittente o da un intermediario del mercato incaricato dall’emittente, sulla base del modello predisposto da Borsa Italiana.
• FONDO STRATEGICO TRENTINO ALTO ADIGE;
• FONDO MINIBOND PUGLIA;
• GARANZIA CAMPANIA BOND;
• ELITE BASKET BOND LOMBARDIA.
Promotori: Provincia autonoma di Trento; Provincia autonoma di Bolzano; Laborfond Gestore: Finint Investments SGR
Il Fondo Strategico Trentino-Alto Adige è un fondo di investimento alternativo di diritto italiano che ha come obiettivo l’investimento in titoli di debito o crediti e titoli rappresentativi di crediti, emessi o contratti da soggetti quali Piccole e Medie Imprese, Microimprese o enti del Trentino-Alto Adige purché gli stessi rispettino una serie di requisiti e caratteristiche ben determinate.
Il Fondo si rivolge a tutti gli imprenditori e alle imprenditrici la cui azienda ha sede operativa o legale nelle due Province. Oltre agli investimenti in minibond/cambiali finanziarie e ad altri strumenti finanziari innovativi riservati ad aziende di media-grande dimensione, il Fondo Strategico Trentino-Alto Adige prevede anche strumenti finanziari a favore di piccole imprese e microimprese, come per esempio le cartolarizzazioni e le obbligazioni territoriali dedicate.
Il Fondo è partito nel 2014 con una dotazione iniziale di 214 milioni ed è stato suddiviso in due comparti (Trento e Bolzano) da 107 milioni di euro ciascuno, in modo che possa essere modulato in relazione alle specifiche esigenze delle due realtà provinciali.
Fonte: Fondo Strategico Trentino Alto Adige
Minibond
Comparto Trento
Attivi del Fondo
Classe A
Comparto Bolzano
€ 26,7 mln.
€ 6,6 mln.
Classe B
€ 26,7 mln.
€ 3,4 mln.
Cambiali Finanziarie
Min 65%
Crediti Commerciali
Asset Backed Securities
Direct Lending
Società Target
Depositi e obbligazioni bancarie
Titoli di Stato/Enti Locali
Max 35%
€ 75 mln. € 75 mln.
Classe C
Liquidità
Altri investitori qualificati
€ 5,2 mln. € 5,2 mln.
Totale
€ 113,5 mln.
Totale
€ 110,3 mln.
Fonte: Fondo Strategico Trentino Alto Adige
Promotori: Puglia Sviluppo S.p.A (Regione Puglia)
Arranger: RTI Unicredit S.p.A. (capofila) e Unicredit Bank AG
La crisi che ha messo a durissima prova il sistema delle piccole e medie imprese italiano e le difficoltà incontrante da questi soggetti nell’accedere al credito potrebbero aver aperto nuovi e interessanti mercati di finanza, come ad esempio la nascita dei Mini-Bond Regione Puglia.
Ciascuna PMI supportata dall’Arranger, che risulti meritevole da un punto di vista di finanziabilità da parte degli Investitori Istituzionali e Professionali, emette il Minibond. I Minibond, complessivamente considerati, sono sottoscritti o acquistati dalla Società Veicolo ed utilizzati come attivi a garanzia delle Note collocate presso Investitori Istituzionali e Professionali. Le fasi di emissione dei Minibond da parte delle PMI e delle Note da parte della Società Veicolo si concludono in date prossime o coincidenti. Puglia Sviluppo interviene con una garanzia limitata di portafoglio che fornisce una copertura del rischio delle prime perdite del portafoglio di Minibond. La percentuale di garanzia alla data di emissione non supera il 25% dell'esposizione al rischio a livello di portafoglio (spessore della tranche junior). Il tasso di garanzia a copertura delle prime perdite, che costituisce aiuto, è pari all'80%. Il tasso residuo di garanzia (20%) è concesso a titolo oneroso sulla base della disciplina dei "premi esenti" (Comunicazione della Commissione n. 155/2008).
Fonte: Regione Puglia
Quali spese finanzia il Minibond?
L'emissione dei Minibond deve essere destinata:
alla realizzazione di investimenti, in attivi materiali ed attivi immateriali, nella Regione Puglia, per un importo non inferiore al 10% del valore nominale del Minibond; al sostegno dell'attivo circolante, legato ad attività di sviluppo o espansione ausiliarie e correlate alle attività di cui alla precedente lettera a), la cui natura accessoria è documentata, tra l’altro, dal piano di sviluppo della PMI e dall’importo dell’operazione. Tra questi sono ammissibili anche costi di partecipazione a fiere commerciali, quelli relativi a studi o servizi di consulenza necessari per il lancio di nuovi prodotti o di prodotti già esistenti su un nuovo mercato in un altro Stato membro o in un paese terzo.
I Minibond devono essere di nuova emissione e avere una scadenza massima di 7 anni, eventualmente comprensiva di un preammortamento massimo di 12 mesi. I singoli Minibond devono avere un importo compreso tra € 2.000.000,00 € 10.000.000.
Il Minibond è regolato al tasso di remunerazione contrattualmente stabilito attraverso il pagamento di cedole, a fronte della raccolta di capitale. Il costo complessivo dell’operazione viene stabilito dall'Arranger d’intesa con gli Investitori in funzione del grado di rischiosità stimata delle imprese, dei costi di strutturazione dell’operazione, dell'onerosità stimata della parte residua del tasso di garanzia e dell'applicazione della disciplina dei "premi esenti". Sono ammesse le iniziative imprenditoriali inerenti a tutte le attività economiche ad eccezione di alcuni settori/attività esclusi.
Fonte: Regione Puglia
Requisiti:
a) società di capitali nonché società cooperative a responsabilità limitata e per azioni, diverse dalle banche.
b) PMI, ai sensi della Raccomandazione della Commissione Europea 2003/361/CE del 6.5.2003, alla data di presentazione della domanda di candidatura alla Call, con l'esclusione delle microimprese.
c) Società aventi sede operativa nella regione Puglia alla data di pubblicazione della Call.
d) Imprese che non abbiano azioni quotate in borsa e che non siano Imprese in Difficoltà.
e) Fatturato minimo (ultimo bilancio approvato): € 5.000.000.
f) EBITDA (ultimo bilancio approvato) in percentuale sul fatturato è >= 4%.
g) Posizione Finanziaria Netta (NFP)/EBITDA <5 (ultimo bilancio approvato).
h) Posizione Finanziaria Netta (NFP)/Equity <3,5 (ultimo bilancio approvato).
Fonte: Regione Puglia
Promotori: Sviluppo Campania (Regione Campania)
Arranger: RTI formato da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A. e FISG S.r.l. (Gruppo Banca Finint)
La Regione Campania, attraverso Sviluppo Campania, ha attivato operazioni di finanziamento tramite emissione di Minibond, assistite da Garanzia Pubblica. Garanzia Campania Bond è una misura che prevede l’emissione di Minibond da parte di piccole e medie imprese campane finalizzata al finanziamento di investimenti materiali e immateriali, e di esigenze connesse al capitale circolante.
L’operazione prevede l’emissione di titoli obbligazioni (“Minibond”) da parte di PMI aventi sede operativa in Campania (“Società Emittenti”). L’insieme dei Minibond (“Portafoglio”), per un ammontare al massimo pari ad Euro 148 milioni, sarà sottoscritto da una società veicolo costituita ai sensi della legge 130/1999 (“SPV”). La SPV finanzierà la sottoscrizione dei Minibond emettendo titoli (“Note”) sottoscritti da investitori istituzionali (gli “Investitori”).
I Minibond potranno essere emessi anche in momenti diversi l’uno dall’altro, in sessioni intermedie di emissioni (“Slot”). La somma dei Minibond emessi negli eventuali diversi Slot, sarà pari al Xxxxxxxxxxx.Xx puntuale pagamento di capitale ed interessi sulle Note, oltre che di oneri e spese della SPV (ivi inclusa la remunerazione dei suoi cd. Agenti, i.e. le società di servizi essenziali al suo funzionamento), avverrà attraverso i flussi di cassa derivanti da interessi e rimborso capitale dei Minibond.
Sviluppo Campania metterà a disposizione un plafond al massimo pari ad Euro 37 milioni (“Cash Collateral”) che coprirà il 100% delle perdite sui Minibond, fino alla concorrenza del 25% del Portafoglio, per migliorare il merito di credito delle Società Emittenti e ottenere liquidità a condizioni economiche competitive per effetto della garanzia pubblica che riduce il rischio per gli investitori.
Fonte: Regione Campania
Struttura dell’operazione
Fonte: Regione Campania
Requisiti:
Possono candidarsi le imprese che: (i) sono PMI; (ii) hanno la Sede Operativa nella Regione Campania; (iii) hanno un Rating valido rilasciato da una Agenzia ECAI, almeno pari a BB- sulla scala Standard & Poor’s (od equivalente).
È, altresì, possibile partecipare per le PMI campane comunque potenzialmente idonee a soddisfare le aspettative degli Investitori, non ancora in possesso di un valido Rating BB-, allorché dimostrino al momento della manifestazione di interesse i seguenti requisiti:
bilanci approvati e depositati in forma non abbreviata per gli ultimi tre esercizi
non aver realizzato perdite d’esercizio in più di uno degli ultimi 3 (tre) esercizi e, sulla base dell’ultimo Bilancio approvato:
Ricavi di Vendita: minimo Euro 10 milioni PFN/EBITDA: < [5,0]x
PFN/PN: < [3]x
EBITDA/Ricavi di Vendita: > [4]% Fonte: Regione Campania
Promotori: Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Finlombarda S.p.A. Arranger: FISG S.r.l. (Gruppo Banca Finint)
ELITE Basket Bond Lombardia’, il programma da 100 milioni di euro complessivi che Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Finlombarda S.p.A., società finanziaria di Regione Lombardia, hanno lanciato - coadiuvate da Banca Finint - per finanziare i piani di sviluppo in Italia e all’estero delle imprese lombarde.
Xxxxxx Xxxxxxxxx, responsabile della Divisione CDP Imprese: “L’operazione ELITE Basket Bond Lombardia ci consente di mettere in campo un nuovo strumento a supporto degli investimenti e della crescita in Italia e all’estero delle imprese lombarde. Il lancio del programma rappresenta un’ulteriore conferma della capacità di innovazione finanziaria di CDP, rientra nella più ampia strategia prevista nel Piano industriale a sostegno delle imprese, delle infrastrutture e del territorio, e conferma il nostro impegno a favore delle eccellenze italiane che presentano interessanti prospettive di crescita”.
Xxxxxxx Xxxxxx, Presidente di Finlombarda S.p.A: “Con questa operazione aggiungiamo un tassello importante alla nostra attività di sostegno alle imprese del territorio attraverso l’offerta di strumenti di finanziamento alternativi come i minibond. È nostra intenzione consolidare nel tempo il ruolo di partner delle imprese nella sfida della competitività”.
Fonte: Comunicato stampa
Fine