Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Agenzia per la Coesione Territoriale Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Ministero della Salute
Regione Campania Sindaco del Comune di Nusco
Accordo di programma quadro Regione Campania
“ AREA INTERNA – ALTA IRPINIA”
Roma, 13.09.2017
Premesse giuridiche nazionali e comunitarie
VISTA in particolare, la lettera c) del medesimo comma 203 che definisce e delinea i punti cardine dell’Accordo di Programma Quadro quale strumento della programmazione negoziata, dedicato all’attuazione di una Intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati e che fissa le indicazioni che l’Accordo di Programma deve contenere;
VISTO l’articolo 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l’articolo 2, comma 203,
lettera b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l’articolo 10, comma 5, del DPR 20
aprile 1994, n. 367;
rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, ai sensi del comma 242, è assicurato dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato;
Per ogni Accordo di programma quadro (APQ) viene inoltre costituito un "Tavolo dei sottoscrittori”, composto dai firmatari o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dal Responsabile dell’APQ e dai sottoscrittori, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi o passaggio di interventi dalla sezione “programmatica” a quella “attuativa”.
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti, anche attraverso la facoltà di modificare, mediante le risorse premiali, la quota di cofinanziamento a carico dei soggetti attuatori degli interventi.
dicembre 2013, n. 148, che approva il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016), per il periodo di programmazione 2014/2020;
a)“13. Al fine di assicurare l’efficacia e la sostenibilità nel tempo della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, in coerenza con l’Accordo di partenariato per l’utilizzo dei fondi a finalità strutturale assegnati all’Italia per il ciclo di programmazione 2014-2020, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l’anno 2014 e di 43,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, a carico delle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183”;
b)“14. Le risorse di cui al comma 13 sono destinate al finanziamento di interventi pilota per il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base delle aree interne del Paese, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale ivi compreso l’utilizzo dei veicoli a trazione elettrica, di istruzione e socio-sanitari, secondo i criteri e le modalità attuative previste dall’Accordo di partenariato”;
c)“15. L’attuazione degli interventi, individuati ai sensi del comma 14, è perseguita attraverso la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali interessati, fra cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero della salute, mediante la sottoscrizione di accordi di programma- quadro di cui all’articolo 2, comma 203, lettera c) , della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in quanto applicabile, con il coordinamento del Ministro per la coesione territoriale che si avvale dell’Agenzia per la coesione territoriale”;
d)“16. I criteri generali per l’individuazione delle aree interne ai sensi del comma 13, interessate dai progetti pilota di cui al comma 14, sono definiti con l’Accordo di partenariato”
e)“17. Entro il 30 settembre di ciascun anno, il Ministro per la coesione territoriale presenta al Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) i risultati degli interventi pilota posti in essere nel periodo di riferimento, ai fini di una valutazione in ordine a successivi rifinanziamenti dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 13”.
Nazionale per le Aree Interne del Paese” – parte integrante del Piano Nazionale di Riforma (Documento di Economia e Finanza 2014 – Sez. III; Documento di Economia e Finanza 2015 – Sez. III - Piano nazionale di Riforma - Sez. IV - Appendice al PNR, allegati, nonché nella Relazione sugli interventi nelle Aree sottoutilizzate – stato di attuazione della SNAI);
1) Prima classe di interventi - Adeguare i servizi essenziali salute, istruzione e mobilità, attraverso il:
a) miglioramento della qualità e quantità dei servizi per l’istruzione (incentivi per ridurre la mobilità degli insegnanti, riorganizzazione e realizzazione di nuove sedi scolastiche, etc.), per la salute (telemedicina, servizi di emergenza, diagnostica mobile per i cittadini, etc.) e per la mobilità (servizi di trasporto polifunzionali, collegamenti con le stazioni ferroviarie, etc.). Tali interventi aggiuntivi vengono realizzati con le risorse a valere dal Fondo di rotazione di cui all’art. 1, comma 13, della Legge di stabilità per il 2014 e con altre risorse, anche comunitarie, e saranno realizzati da Regioni, Enti locali ed Enti pubblici, che assumono l’impegno, nell’ambito delle rispettive responsabilità di missione, a renderli permanenti qualora risulti positiva una valutazione dell’efficacia, condivisa dal livello ministeriale, anche al fine di riorientare la distribuzione delle risorse ordinarie su nuovi modelli organizzativi emergenti dall’attuazione della Strategia, finanziabili con le risorse rinvenienti dai risparmi degli eventuali disinvestimenti di cui sia emersa l’evidenza;
b) monitoraggio della rete dei servizi delle aree interne, delle diverse soluzioni individuate per garantirne l’offerta, delle modalità di accesso e della qualità dei servizi stessi, valutando lo specifico impatto delle nuove normative su tali aree.
2) Seconda classe di interventi – Progetti di sviluppo locale. A tal fine sono stati identificati cinque fattori latenti di sviluppo:
a) tutela del territorio e comunità locali;
b) valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c) sistemi agro-alimentari e sviluppo locale;
d) risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile;
e) saper fare e artigianato.
ATTESO che la Strategia Nazionale per le Aree Interne è avviata e governata dai Ministeri responsabili per il coordinamento dei fondi comunitari e per i tre servizi essenziali considerati (Istruzione, Salute e Mobilità), d'intesa con le Regioni ed in cooperazione con ANCI e il coordinamento del Comitato Tecnico Aree Interne;
legge 7 agosto 2012, n. 135”;
“674. Ai fini del rafforzamento della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese, l'autorizzazione di spesa di cui al comma 13 dell'articolo 1 della legge
27 dicembre 2013, n. 147, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, è incrementata di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017.
675. Per effetto di quanto disposto dal comma 674 del presente articolo, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, è pari, complessivamente, a 180 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro per l'anno 2014, 23 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016 e 94 milioni di euro per l'anno 2017.”
VISTA l’Intesa n.82/CSR del 10 luglio 2014, concernente il Patto della salute 2014 - 2016 e in particolare gli atti di indirizzo che declinano interventi anche puntuali per le Aree Interne;
VISTA l’Intesa n.160/CSR del 15 settembre 2016, concernente il Piano Nazionale della Cronicità;
(15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015) e, in particolare, le Linee guida che nel contesto de “La Buona Scuola”, declinano interventi nelle aree–progetto;
811. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, come modificata dall'articolo 1, comma 674, della legge 23 dicembre 2014,
n. 190, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, relativa agli interventi a favore dello sviluppo delle aree interne, è incrementata di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018.
812. Per effetto di quanto disposto dal comma 811, l'autorizzazione di spesa a favore delle aree interne, a valere sulle dotazioni del Fondo di rotazione della citata legge n. 183 del 1987, è pari, complessivamente, a 190 milioni di euro, ripartiti come segue: 16 milioni di euro per l'anno 2015, 60 milioni di euro per l'anno 2016, 94 milioni di euro per l'anno 2017 e 20 milioni di euro per l'anno 2018.
Attività del Comitato tecnico Aree Interne e relative istruttorie regionali
VISTI:
- il Programma Operativo Regionale 2014-2020 a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR), adottato dalla Commissione europea con Decisione n. C(2015)8578 del 1 dicembre 2015, che destina un finanziamento di € 53.333.333,00 per interventi di sviluppo territoriale nelle Aree Interne;
- il Programma Operativo Regionale 2014-2020 a valere sul Fondo Sociale Europeo (POR FSE), adottato dalla Commissione europea con Decisione n. C(2015)5085/F1 del 20 luglio 2015, che destina un finanziamento di euro13.333.333,00 per interventi di sviluppo territoriale nelle Aree Interne;
- il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (PSR) adottato dalla Commissione Europea con Decisione C(2015) 8315 del 20 novembre 2015 che prevede una misura specifica per la strategia delle aree interne, 16.7, con una dotazione finanziaria complessiva di euro15.000.000,00;
RICHIAMATA la delibera n. 600 del 1/12/2014, che ha assunto le prime determinazioni sulla Strategia Aree Interne, procedendo alla perimetrazione delle quattro aree interne, Alta Irpinia, Vallo di Diano, Cilento Interno, Xxxxxxx-Titerno, individuate nella fase istruttoria e individuando l’area interna “Alta Irpinia” quale area pilota per la Campania;
VISTA la comunicazione del Comitato Nazionale Aree Interne del 12 maggio 2017 (Prot. PCM-DPC 1730) con la quale è stata approvata e ritenuta idonea alla sottoscrizione del relativo Accordo di Programma Quadro per le aree interne la Strategia d’Area “Alta Irpinia;
PRESO ATTO
a) che il 22/01/2015 è stato sottoscritto dai Sindaci dei Comuni dell’Alta Irpinia il Protocollo di Intesa per la gestione associata delle funzioni comunali nella strategia delle aree interne, registrato al protocollo della Giunta regionale con il n. 3563 del 23/02/2015;
b) che nell’ambito del suddetto Protocollo, i Comuni dell’Alta Irpinia hanno costituito un organo decisionale denominato “Città dell’Alta Irpinia” al fine di rappresentarli unitariamente nei confronti della Regione Campania e del Comitato Nazionale per le Aree Interne
c) che il 22/01/2015 i Sindaci hanno individuato all’unanimità l’On.le Xxxxxxx Xx Xxxx, Sindaco di Nusco (AV), Presidente della Città dell’Alta Irpinia;
PRESO atto altresì che il Soggetto Capofila e la Regione Campania, al fine di rafforzare l’attuazione della Strategia dell’Alta Irpinia, hanno manifestato l’intenzione di avvalersi dell’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti per lo Sviluppo di Impresa Spa (Invitalia);
VISTA la DGRC n. 507 del 01/08/2017 che ha provveduto a:
- approvare lo schema di “Accordo di Programma Quadro - Area Interna Alta Irpinia” (APQ) tra Comune di Nusco Regione Campania, Agenzia per la coesione territoriale, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fine all’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne per l’Area Interna dell’Alta Irpinia;
- demandare al Responsabile dell’Ufficio per il Federalismo e dei Sistemi Territoriali e della Sicurezza Integrata xxxx. Xxxxx Xxxxxx la firma dell’APQ, di cui al precedente punto, in rappresentanza di Regione Campania per i compiti in esso definiti;
Tutto ciò premesso
L’ Agenzia per la Coesione Territoriale
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Il Ministero della Salute La Regione Campania
Il Sindaco del Comune di Nusco (AV), Soggetto capofila dell’Area Interna Alta Irpinia Stipulano il seguente
Articolo 1
Recepimento delle premesse e degli allegati
1. Le premesse e gli allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto.
2. Ne costituiscono allegati:
a) la “strategia d’area” Allegato 1), che inquadra e motiva l’azione e i risultati che si intendono raggiungere nell’area e, richiama, in formato essenziale, i contenuti del programma degli interventi e degli impegni di cui al punto b), nonché le schede intervento di cui al punto c);
b) il “programma degli interventi” Allegato 2), che contiene l’insieme degli interventi finanziati (progetti-operazioni) l’interrelazione tra interventi/altri impegni e risultati attesi, gli indicatori di risultato pertinenti con le fonti, i target.
Esso costituisce il progetto integrato d’area rilevante per l’attuazione e contiene inoltre i seguenti sotto allegati:
2a) relazioni tecniche sintetiche per singolo intervento/bando; 2b) piano finanziario per annualità.
c) l’elenco degli “interventi cantierabili” Allegato 3) che riporta il titolo di ciascun intervento/bando, il CUP, il soggetto attuatore, l’oggetto del finanziamento, il costo, la copertura finanziaria con l’indicazione delle fonti, lo stato procedurale al momento della sottoscrizione, la modalità procedurale attuativa.
d) le “schede monitoraggio” Allegato 4) che costituiscono l’oggetto su cui si attiveranno le procedure attuative per l’impiego delle risorse finanziarie previste dal presente Accordo e che saranno monitorate in corso d’attuazione nel sistema di monitoraggio unitario 2014-2020 delle politiche di coesione. Le schede, formulate per ciascun singolo intervento finanziato (singolo progetto/operazione/insieme di progetti/operazioni omogenei), riprendono, per ciascun intervento, e completano i dati anticipati nella strategia d’area di cui all’allegato 1) nonché alcuni elementi presenti nel programma degli interventi di cui all’allegato 2). In particolare, le schede riportano l’indicazione specifica con denominazione e descrizione sintetica di ciascun intervento finanziato; la tipologia dell’intervento; la localizzazione dell’intervento; il costo pubblico di ciascun intervento e l’indicazione del costo privato ove pertinente; gli indicatori di realizzazione con la quantificazione; gli indicatori di risultato cui è collegato l’intervento tra quelli già descritti nell’allegato sub b); il cronoprogramma; le modalità e responsabilità di monitoraggio dell’intervento, nonché tutti gli elementi utili alla corretta definizione e completa informazione di struttura e avanzamento procedurale, finanziario e fisico del progetto/operazione da trasmettere al sistema unitario di monitoraggio. Le predette schede saranno inserite nel Sistema di monitoraggio unitario-Banca Dati Unitaria (BDU) operante presso il MEF-IGRUE, non appena sarà disponibile per la ricezione delle informazioni.
Articolo 2 Definizioni
1. Ai fini del presente Accordo di programma quadro si intende:
a) per “Accordo”, il presente Accordo di programma quadro – Regione Campania “Area Interna Alta Irpinia”;
b) per “Parti”, i soggetti sottoscrittori del presente Accordo;
c) per “Strategia d’area”, la strategia validata dal Comitato tecnico Aree Interne e approvata dalla Regione che indica, in particolare, i risultati che si intendono raggiungere in termini di qualità di vita dei cittadini e le azioni da porre in essere (allegato 1 all’Accordo);
d) per “intervento”, ciascun progetto/operazione finanziato/a con risorse pubbliche (in tutto o in parte) del presente Accordo;
e) per “tipologia di intervento” la classificazione dell’intervento quali lavori, forniture di beni e servizi, trasferimenti a persone e imprese, assistenza tecnica;
f) per “Programma di interventi” l’insieme degli interventi finanziati e degli impegni di regolazione e pianificazione presi nel presente Accordo (allegato 2 all’Accordo);
g) per “interventi cantierabili” quelli per i quali lo stato della progettazione rende possibile esperire la procedura di gara;
h) per “Sistema di Monitoraggio Unitario”, la banca dati unitaria (BDU) operante presso RGS-IGRUE ovvero il sistema ricevente i dati di monitoraggio di tutti gli
interventi, progetti/ operazioni, attinenti al complesso delle politiche di coesione comunitarie e nazionali;
i) per “Gestione Progetti, ovvero “Gespro” o altro sistema mittente idoneo, gli applicativi informatici di monitoraggio dell’attuazione degli interventi/progetti- operazioni;
j) per “Soggetto Capofila”, il Sindaco a cui i comuni dell’area progetto affidano il ruolo di rappresentante dell’area con atto di natura negoziale;
k) per “Soggetto attuatore”, la stazione appaltante/centrale di committenza;
l) per “Soggetto beneficiario”, un organismo pubblico o privato e, solo ai fini del regolamento FEASR, una persona fisica, responsabile dell'avvio o dell'avvio e dell'attuazione delle operazioni; e, nel quadro dei regimi di aiuti di Stato, quali definiti al punto 13 dell’ articolo 2 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, l'organismo che riceve l'aiuto; e, nel quadro degli strumenti finanziari ai sensi del titolo IV della parte II del suddetto Regolamento, l'organismo che attua lo strumento finanziario ovvero, se del caso, il fondo di fondi;
m) per “Responsabile Unico delle Parti” (RUPA), il rappresentante di ciascuna parte, incaricato di vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni assunti nel presente atto dalla Parte rappresentata e di ottemperare agli altri compiti previsti nell’Accordo per tale figura;
n) per “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), il soggetto incaricato dall’Amministrazione regionale del coordinamento sulla complessiva attuazione dell’Accordo;
o) per “Responsabile dell’intervento”, il soggetto individuato nell’ambito dell’organizzazione del soggetto attuatore quale "Responsabile unico del procedimento" ai sensi del DPR 5 ottobre 2010 n. 207;
p) per “Tavolo dei Sottoscrittori”, l’organismo composto dai soggetti sottoscrittori, o loro delegati, che assumono impegni vincolanti ai sensi del presente Accordo;
q) per “Comitato tecnico Aree interne”, il Comitato di cui all’Accordo di Partenariato 2014-2020 (paragrafo 3.1.6) formalmente adottato dalla Commissione Europea il 29/10/2014, già previsto dal Decreto del Capo Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del 9 ottobre 2014 n. 18 e dalla delibera del CIPE del 28 gennaio 2015 n. 9;
r) per “Sistema di gestione e controllo” (SIGECO) il sistema di procedure individuato in ambito regionale o nazionale (a seconda dei casi) e le relative autorità a ciò deputate che accertano la correttezza delle operazioni gestionali, la verifica delle irregolarità, la congruità e l’ammissibilità della spesa.
1. Il presente Accordo è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi della strategia d’area “Regione Campania–Area Interna Alta Irpinia” mediante l’attuazione degli impegni e degli interventi inclusi nell’Allegato 2.
2. La strategia individua gli obiettivi di rafforzamento e trasformazione da perseguire nell’area e le azioni corrispondenti (incluse tipologie di intervento da rendere permanenti sulla base di una valutazione positiva di efficacia nel lungo periodo), capaci di massimizzare il potenziale endogeno innovativo dell’area e consentire l’apporto delle risorse e delle competenze esterne all’area medesima.
3. La strategia esplicita gli assetti istituzionali derivanti dai processi di associazionismo funzionali all’efficacia dei processi decisionali complessivi e agli interventi previsti.
Articolo 4 Copertura finanziaria
La copertura finanziaria degli interventi di cui al presente Accordo ammonta a euro 26.026.482,00 ed è assicurata dalle seguenti risorse:
Legge 147/2013 | Euro 3.740.000,00 |
POR FESR 20014/2020: | Euro 8.879.482,000 |
POR FSE 20014/2020 | Euro 1.707.000,00 |
PSR FEASR 20014/2020 | Euro 10.700.000,00* |
POC Campania | Euro 1.000.000,00 |
*Euro 400.000,00 e fino ad ulteriori Euro 10.300.000,00 all’esito della prima fase progettuale.
Articolo 5 Obblighi delle Parti
1. Le Parti si impegnano, nello svolgimento dell’attività di competenza, a rispettare e a far rispettare tutti gli obblighi previsti nell’Accordo. A tal fine, ogni soggetto sottoscrittore individua un “Responsabile Unico delle parti” (RUPA) e conviene che il rispetto della tempistica indicata nei cronoprogrammi costituisce elemento prioritario ed essenziale per l’attuazione del Programma di interventi oggetto del presente atto. Eventuali modifiche sulla tempistica indicata nei cronoprogrammi vanno presentate nella verifica semestrale di cui alla lett. d) comma 5 del presente articolo ovvero, nel caso di urgenza, comunicata tempestivamente al Tavolo dei sottoscrittori di cui all'art.6.
2. In particolare le Parti si obbligano, in conformità alle funzioni e ai compiti assegnati dalla normativa vigente, all’effettuazione delle seguenti attività, nel rispetto dei tempi definiti per ciascun intervento, anche in fase di realizzazione:
a) L’Agenzia per la coesione territoriale, ferma restando la competenza delle Amministrazioni e dei soggetti preposti alla realizzazione degli interventi garantisce l’alta vigilanza sul complessivo processo di attuazione dell’Accordo e di tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto dell’Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli allegati, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
b) il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei livelli competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia
degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; garantisce, altresì, il flusso delle risorse finanziarie di competenza. L’Amministrazione centrale competente, con riferimento agli adempimenti previsti dalla delibera del CIPE del 28 gennaio 2015, n. 9, è la Direzione Generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi ed il trasporto pubblico locale.
c) Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, fermo restando che l’esecuzione degli interventi è in carico alle istituzioni scolastiche o agli Enti competenti in qualità di attuatori, promuove, per quanto di propria competenza, ogni azione utile a:
- garantire l’impulso all’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto alla valutazione dell’efficacia degli interventi a carico degli enti attuatori, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi;
- garantire il supporto per le previste attività e istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario e se disponibili, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali;
- assicurare il monitoraggio periodico ed il coordinamento delle attività svolte dai soggetti attuatori anche per il tramite degli Uffici scolastici regionali;
- garantire gli interventi di propria competenza collegati al flusso delle risorse finanziarie e l’assolvimento degli obblighi previsti per le amministrazioni centrali ai sensi della delibera del CIPE del 28 gennaio 2015, n. 9;
d) Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2, per quanto di competenza, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; garantisce, altresì, il flusso delle eventuali risorse finanziarie di competenza e l’assolvimento degli obblighi previsti per le amministrazioni centrali ai sensi della delibera del CIPE del 28 gennaio 2015, n. 9;
e) Il Ministero della Salute, Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, ferme restando le competenze in capo alle Regioni ed alle Aziende Sanitarie, promuove ogni azione utile a: garantire l’esecuzione degli interventi da parte dei livelli istituzionali competenti di cui all’Allegato 2 e il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantire le attività e le istruttorie tecniche eventualmente necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi,
dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché, laddove necessario, l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; garantire, altresì, il flusso delle eventuali risorse finanziarie di competenza e l’assolvimento degli obblighi previsti per le amministrazioni centrali ai sensi della delibera del CIPE del 28 gennaio 2015, n. 9;
f) L’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, garantisce il supporto di partecipazione alle modalità valutative di efficacia degli interventi di cui all’Allegato 2, per quanto di competenza, al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce le previste attività e istruttorie tecniche necessarie al rilascio dei pertinenti atti approvativi, autorizzativi, dei pareri e di tutti gli altri atti di competenza secondo le indicazioni e la tempistica di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, nonché l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; garantisce, altresì, il flusso delle eventuali risorse finanziarie di competenza e l’assolvimento degli obblighi previsti per le amministrazioni centrali ai sensi della delibera del CIPE del 28 gennaio 2015, n. 9;
g) Il Soggetto Capofila attiva tutte le necessarie misure organizzative (risorse strumentali, tecniche e di personale) necessarie alla gestione del piano degli interventi e degli impegni previsti dal presente accordo; garantisce la piena collaborazione, in qualità di Soggetto capofila, con gli Enti di cui al presente articolo; garantisce il rispetto dei termini concordati ed indicati nelle schede di intervento (Allegati 2a e 4); l’utilizzo, laddove sia possibile, degli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti; l’attivazione ed utilizzo a pieno ed in tempi rapidi di tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo, per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; rimuove gli eventuali ostacoli, diffonde tra la popolazione la opportuna informazione e comunicazione in merito alle finalità e ai risultati ottenuti dalla Strategia; mette a disposizione degli altri Enti le informazioni e i dati necessari alla verifica del raggiungimento dei risultati attesi di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo;
h) la Regione Campania garantisce il coordinamento operativo dell’esecuzione del programma di interventi dell’Accordo ai fini di promuovere le tempistiche e le procedure indicate negli allegati, la tempestiva selezione delle operazioni ove pertinente, conformemente alle norme previste dai programmi (POR e PSR) e al cronoprogramma dei diversi interventi, le modalità valutative di efficacia degli interventi al cui esito condizionare la messa a regime degli stessi; garantisce l’aggiornamento dei dati di monitoraggio anche tramite proprio sistema informativo mittente (SIAGE), ed per il trasferimento al Sistema di monitoraggio unitario presso IGRUE; garantisce il compimento di tutti gli atti occorrenti per il rilascio nei tempi previsti degli atti approvativi, autorizzativi, pareri e di tutti gli altri atti di propria competenza, ai sensi della normativa vigente, nelle materie oggetto del presente Accordo, secondo le indicazioni e la tempistica indicati e l’attivazione delle occorrenti risorse umane e strumentali; assicura, altresì, il coordinamento e la collaborazione con gli Enti locali e ogni altro Ente su base regionale, nonché l’informazione, al fine di assicurare la condivisione degli obiettivi e, ove
necessario, favorire il rilascio di atti di competenza di tali Enti ai sensi della normativa vigente entro i termini previsti; garantisce altresì il flusso delle risorse finanziarie di competenza e assicura la messa a regime dell’intervento qualora la propria valutazione di efficacia sia positiva. A tal fine, l’autorità regionale competente individua un “Responsabile Unico dell’Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro” (RUA), che interagisce con i "Responsabili dell’intervento", nel rispetto di quanto prescritto dall’Accordo.
3. Le Parti, ciascuna per quanto di competenza, sulla base delle dichiarazioni del soggetto attuatore di ciascuna componente progettuale di cui agli allegati 2 e 3 e considerati le prerogative e gli obblighi del ruolo delle Autorità di gestione dei programmi SIE 2014-2020, ove pertinente, garantiscono:
a) la sostenibilità finanziaria dell’intervento, in ordine alla disponibilità di risorse per un ammontare sufficiente a garantirne la completa realizzazione;
b) la sostenibilità gestionale dell’intervento, in ordine alla capacità del soggetto/soggetti preposto/i a garantirne la piena e corretta utilizzazione, una volta ultimato.
4. Entro il 30 giugno di ogni anno su proposta del RUA, sarà sottoposto all’approvazione del Tavolo dei Sottoscrittori l’aggiornamento degli impegni assunti dalle singole parti rispetto ai tempi di rilascio degli atti di approvazione, di autorizzazione e dei pareri, nonché alla progettazione e realizzazione degli interventi, all’attivazione delle occorrenti risorse e a tutti gli altri atti di competenza nelle materie oggetto del presente Accordo.
5. Le Parti si impegnano, inoltre, a:
a) fare ricorso a forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, attraverso strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa;
b) promuovere ed accelerare per quanto di propria competenza, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte;
c) rimuovere tutti gli ostacoli che potranno sorgere in ogni fase di esecuzione degli impegni assunti per la realizzazione degli interventi, accettando, in caso di inerxxx, xxtardo o inadempienza accertata, i poteri sostitutivi e le misure di cui all’art. 10;
d) eseguire, con cadenza periodica e, comunque, al fine di garantire gli adempimenti di cui alla successiva lettera e), tutte le attività di monitoraggio utili a procedere periodicamente alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutte le risorse per la realizzazione degli interventi;
e) procedere, con periodicità semestrale, alla verifica dell’Accordo, anche al fine di attivare prontamente tutti i provvedimenti necessari per la realizzazione degli interventi;
f) effettuare i controlli necessari al fine di garantire la correttezza e la regolarità della spesa.
Articolo 6
Impegni dei soggetti sottoscrittori e governance dell’Accordo
1. Le parti convengono la costituzione del Tavolo dei sottoscrittori, composto dai firmatari, o da loro delegati, con il compito di esaminare le proposte, provenienti dai RUPA, utili al procedere degli interventi programmati e quindi decidere, sentito il Comitato tecnico aree interne”, in materia di:
a) riattivazione o annullamento degli interventi;
b) riprogrammazione di risorse ed economie;
c) modifica delle coperture finanziarie degli interventi;
d) promozione di atti integrativi;
e) attivazione di eventuali procedure di accelerazione delle fasi attuative da parte delle stazioni appaltanti.
2. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo s’impegna a svolgere le attività di propria competenza e in particolare:
a) ad attivare e a utilizzare appieno e in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate nel presente accordo per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento, soprattutto rispettando i termini concordati ed indicati negli allegati del presente accordo;
b) a porre in essere ogni misura necessaria per la programmazione, la progettazione e l'attuazione delle azioni concordate, utilizzando anche forme di collaborazione e coordinamento, in particolare con il ricorso, laddove sia possibile, agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei processi di decisione e controllo previsti dalla vigente normativa, eventualmente utilizzando gli accordi di cui alla legge 7 agosto 90 n. 241; ad attivare tutte le iniziative necessarie per un coordinamento degli altri interventi pertinenti con la Strategia, in modo tale da massimizzare complementarità e sinergie tra interventi diversi;
c) a proporre gli eventuali aggiornamenti e modifiche da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori di cui al punto1;
d) a provvedere affinché vi sia un’organizzazione adeguata ad alimentare il monitoraggio, ognuna per le proprie competenze, in base alle indicazioni fornite dal CIPE in materia di risorse aggiuntive e secondo il protocollo stabilito per la trasmissione di dati alla BDU - protocollo unico di colloquio (PUC) da RGS- IGRUE e da ciascun programma operativo e dal programma di sviluppo rurale;
e) a porre in essere ogni iniziativa finalizzata a prevenire, sanzionare e rimuovere eventuali casi di abusi ed irregolarità nell’attuazione degli interventi e nell’utilizzo delle relative risorse finanziarie, anche nel rispetto della normativa in materia di anticorruzione.
3. Ferme restando le disposizioni di cui al punto 4, penultimo comma della delibera CIPE
n. 9/2015, il soggetto capofila coordinerà la custodia della documentazione relativa all’attuazione degli interventi, alle spese sostenute e ai controlli svolti, in capo ai beneficiari, al fine di favorire eventuali controlli successivi da parte degli organismi competenti;
4. Per gli adempimenti previsti a loro carico dalla delibera del CIPE del 28 gennaio 2015,
n. 9 le Amministrazioni centrali di settore potranno eventualmente avvalersi delle competenti strutture regionali;
5. All’Agenzia per la coesione territoriale spetta:
a) la verifica del monitoraggio in base all’ alimentazione della banca dati;
b) la convocazione del tavolo dei sottoscrittori;
c) la trasmissione al MEF (Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE) delle richieste di assegnazione delle risorse nazionali da destinare in favore di ciascuna area progetto, secondo le disposizioni della Delibera CIPE n. 9/2015.
6. Le Parti convengono di assicurare opportune sedi di comunicazione, condivisione e dibattito con la comunità territoriale interessata in ordine a impostazione, progressi e criticità dell’attuazione degli interventi e impegni previsti nella Strategia d’Area e nel presente Accordo.
Art.7 Responsabile unico della Parte
1. Ciascun Responsabile Unico della Parte (RUPA) si impegna a vigilare sull’attuazione di tutti gli impegni che competono alla Parte da esso rappresentata, intervenendo con i necessari poteri di impulso e coordinamento.
Art.8
Responsabile unico dell’attuazione dell’Accordo
Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull’attuazione del presente Accordo la Regione, tenendo conto della valenza degli interventi, individua quale Responsabile Unico dell’attuazione dell’Accordo (RUA) il Responsabile dell’Ufficio Speciale per il Federalismo, dei Sistemi Territoriali, e della Sicurezza Integrata.
1. Al RUA viene conferito specificatamente il compito di:
a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori, richiedendo, se del caso, la convocazione del Tavolo dei sottoscrittori;
b) coordinare il processo complessivo di realizzazione degli interventi previsti nel presente Atto attivando le risorse tecniche e organizzative necessarie alla sua attuazione;
c) promuovere, in via autonoma o su richiesta dei Responsabili dei singoli interventi, di cui al successivo articolo 9, le eventuali azioni ed iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori;
d) monitorare in modo continuativo lo stato di attuazione dell'Accordo;
e) coordinare il capofila ed i Responsabili dei singoli interventi nelle attività dell'Accordo secondo le modalità definite nell’atto negoziale di cui alla Delibera CIPE 9/2015 ed inoltre nell’immissione dei dati per l’attuazione ed il monitoraggio dei singoli interventi nel SGP;
f) verificare il completo inserimento e la validazione dei dati di monitoraggio nel Sistema informativo di riferimento, secondo le procedure previste;
g) individuare ritardi e inadempienze assegnando al soggetto inadempiente, se del caso, un congruo termine per provvedere; decorso inutilmente tale termine, segnalare tempestivamente l'inadempienza al Tavolo dei sottoscrittori;
h) comunicare ai Soggetti responsabili di intervento, nei modi e nelle forme di rito,
i relativi compiti di cui al successivo articolo 11.
Articolo 9
Responsabile dell’attuazione dei singoli interventi
1. Il Responsabile di intervento, ad integrazione delle funzioni previste come Responsabile del procedimento ex art. 9 e 10 del DPR 5 ottobre 2010 n 207, attesta la congruità dei cronoprogrammi indicati nelle relazioni tecniche di competenza e predispone la redazione della scheda-intervento, assumendo la veridicità delle informazioni in esse contenute.
2. Inoltre, nel corso del monitoraggio svolge i seguenti ulteriori compiti:
a) pianificare il processo operativo teso alla completa realizzazione dell'intervento attraverso la previsione dei tempi, delle fasi, delle modalità e dei punti - cardine, adottando un modello metodologico di pianificazione e controllo riconducibile al project management;
b) organizzare, dirigere, valutare e controllare l'attivazione e la messa a punto del processo operativo teso alla completa realizzazione dell’intervento;
c) monitorare costantemente l'attuazione degli impegni assunti dai soggetti coinvolti nella realizzazione dell'intervento, ponendo in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dello stesso nei tempi previsti e segnalando tempestivamente al, capofila, al RUA ed al RUPA gli eventuali ritardi e/o ostacoli tecnico - amministrativi che ne dilazionano e/o impediscono l'attuazione;
d) provvedere al monitoraggio dell’intervento inserendo i dati richiesti nel Sistema informativo di riferimento;
e) trasmettere al RUA e al RUPA, con cadenza annuale, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, una relazione esplicativa, contenente la descrizione dei risultati conseguiti e le azioni di verifica svolte, comprensive di ogni informazione utile a definire lo stato di attuazione dello stesso, nonché l'indicazione di ogni ostacolo amministrativo, finanziario o tecnico che si frapponga alla realizzazione dell'intervento e la proposta delle relative azioni correttive.
Art.10
Passaggio allo stato “cantierabile”
1. I progetti che fanno parte del programma degli interventi (Allegato 2) “non cantierabili” al momento della sottoscrizione del presente APQ che, ove in possesso di tutti i requisiti, acquisiscono successivamente la condizione di “cantierabilità”, entrano a far parte dell’allegato 3 previa comunicazione del RUA, che dovrà altresì provvedere all’invio al Tavolo dei Sottoscrittori dell’elenco aggiornato dell’allegato 3.
Articolo 11
Trasparenza, monitoraggio e informazione
1. La Regione trasmette all’Agenzia per la coesione territoriale un rapporto di monitoraggio sull’attuazione degli interventi e i risultati raggiunti che viene inoltrato anche al Comitato tecnico aree interne come stabilito dal punto 5 della delibera CIPE
n.9 del 2015.
2. Il programma di interventi, di cui agli Allegati richiamati all’art.1 del presente Accordo, in tutte le sue componenti finanziate è oggetto di monitoraggio secondo le regole del Sistema unico di monitoraggio delle politiche di coesione. Il coordinamento delle attività necessarie per il monitoraggio, la validazione e il trasferimento delle informazioni al predetto sistema è affidato al RUA.
3. Il Progetto integrato d’area interna “Alta Irpinia” è riportato nella sua denominazione quale “progetto complesso” nella relativa tavola ricognitiva ai fini del monitoraggio unitario e le sue componenti progettuali, oggetto di finanziamento, saranno pertanto le “operazioni/progetti” da considerare in tale monitoraggio e in esplicito collegamento con il relativo progetto complesso, come previsto dal sistema di monitoraggio che in tale modo ne preserva la visione unitaria.
5. Le informazioni riferite agli obiettivi, alla realizzazione, agli indicatori di risultato ed ai risultati del presente Accordo saranno ampiamente pubblicizzate anche sulla base del piano di comunicazione relativo all’attuazione della Strategia nazionale Aree Interne predisposto dall’Agenzia per la coesione territoriale.
Articolo 12
Sistema di gestione e controllo (SIGECO)
1. Le Singole Amministrazioni titolari degli interventi, ivi compresi quelli di assistenza tecnica, assicurano la messa in opera di sistemi di gestione e controllo efficaci ed idonei a garantire il corretto utilizzo delle risorse finanziarie attribuite.
2. Per gli interventi finanziati con fondi SIE si applica il SIGECO dello specifico programma operativo.
Articolo 13
1. Le economie derivanti dall’attuazione degli interventi individuati nel presente Accordo sono soggette alle procedure di riprogrammazione proprie della fonte
finanziaria di riferimento, così come individuate nei SIGECO e nei manuali delle procedure specifiche.
2. L’esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall’ordinamento vigente. L’inerzia, l’omissione e l’attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono fattispecie di inadempimento agli effetti del presente Accordo.
3. In caso di mancato rispetto dei cronoprogrammi, l’Agenzia per la coesione territoriale richiede al Comitato tecnico Aree Interne di esprimere un parere in ordine alle eventuali modifiche dell’Accordo da sottoporre al Tavolo dei Sottoscrittori
Articolo 14
Modalità di trasferimento delle risorse e certificazione delle spese
1. Le Parti convengono che per ogni distinta fonte finanziaria restano valide, ai sensi della normativa vigente le procedure di trasferimento delle risorse, di controllo, di rendicontazione, nonché di certificazione delle spese tipiche della fonte di finanziamento.
2. Per le risorse di cui all’art.1, comma 13, della legge di stabilità n. 147/2014 e successive modifiche ed integrazioni, si rinvia alle modalità definite dal punto 4 della delibera CIPE n. 9/2015, secondo la seguente modalità:
• per la prima annualità l’anticipazione è erogata sulla base del fabbisogno individuato dal “piano finanziario per annualità degli interventi” di cui all’Allegato 2b;
• le successive anticipazioni vengono erogate sulla base del predetto piano finanziario, aggiornato annualmente in coerenza con le previsioni inserite nel sistema di monitoraggio, solo allorquando il costo realizzato rappresenti almeno il 75% dell’ultima anticipazione erogata ed il 100% di quelle precedenti.
Articolo 15
Prevenzione e repressione della criminalità organizzata e dei tentativi di infiltrazione mafiosa
1. Le Parti si obbligano al rispetto della normativa sulla tracciabilità finanziaria prevista dalla legge 13 agosto 2010, n.136 e successive modifiche ed integrazioni
Articolo 16 Disposizioni generali e finali
1. Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori. Previo consenso dei soggetti sottoscrittori, possono aderire all’Accordo stesso altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3. della delibera CIPE
21 marzo 1997 la cui partecipazione sia rilevante per la compiuta realizzazione dell’intervento previsto dal presente Xxxx. L’adesione successiva determina i medesimi effetti giuridici della sottoscrizione originale.
2. Le Parti si impegnano, per quanto di propria competenza, a promuovere e ad accelerare, anche presso gli altri Enti ed Amministrazioni coinvolte, le procedure amministrative per attuare il presente Accordo.
3. Ogni eventuale modifica regolamentare inerente la disciplina e la governance degli “Accordi di programma quadro” e le materie oggetto degli stessi si intende automaticamente recepita.
Roma,
Firmato digitalmente
Agenzia per la Coesione Territoriale Direttore Area Progetti e Strumenti Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Direttore Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Direttore Generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale Dott. Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxxxxxx
Ministero dell’Università e Ricerca
Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Dott.ssa Xxxx Xx Xxxxxxxx
Ministero dell’Università e Ricerca
Direttore Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale
Dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx
Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro
Xxxx. Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx
Ministero della Salute
Direttore Generale della programmazione sanitaria Xxxx. Xxxxxx Xxxxxx
Regione Campania
Responsabile dell’Ufficio per il Federalismo e dei Sistemi Territoriali e della Sicurezza Integrata
Xxxx. Xxxxx Xxxxxx
Soggetto Capofila – Sindaco del Comune di Nusco (AV)
On.le Xxxxxxx Xx Xxxx
Xxxxxxx xx xxxxxxxxx xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
“ AREA INTERNA – Alta Irpinia”
Allegato 1 Strategia d’Area
Roma, 13 settembre 2017
Strategia Nazionale Aree Interne
Documento di Strategia
0
Sommario
I. L’Area Progetto: condizioni iniziali e tendenze evolutive senza intervento 1
Capitolo 1 - L’Area Progetto: condizioni iniziali e tendenze evolutive senza intervento 2
1.1 I comuni coinvolti e l’Area Progetto 2
1.2 Inquadramento, analisi territoriale e criticità 4
1.2.1. Patrimonio storico artistico 4
1.2.2. Sistemi semi naturali (agro-silvo pastorali) 6
1.2.3. Tutela del territorio 6
1.2.4. “Saper Fare” e Artigianato 7
1.2.5. Assetto idrogeologico, paesaggio e diversità biologica 8
1.4. Tendenze evolutive senza intervento 11
2.1.1. I punti di rottura/innesco 12
Capitolo 3 - Il segno di una scelta permanente 14
Capitolo 4 - La Strategia d’Area e gli attori coinvolti 17
0.0.Xx declinazione operativa della Strategia per i servizi essenziali 19
4.3 La declinazione operativa della Strategia per lo sviluppo locale 23
Capitolo 5 - Le fonti di finanziamento 29
Capitolo 6 - Le misure di contesto 33
Capitolo 7 - Il processo di costruzione della Strategia d’Area e le modalità partecipative per l’attuazione della Strategia d’Area 37
7.1 Modalità partecipative adottate in fase di costruzione della Strategia d’Area 37
Capitolo 1 - L’Area Progetto: condizioni iniziali e tendenze evolutive senza intervento
1.Premessa
Il presente documento costituisce l’esito del lungo e non sempre agevole percorso di concertazione e condivisione che il territorio dell’Alta Irpinia, attraverso il tavolo dei Sindaci dei 25 comuni che costituiscono l’Area Pilota, è andato maturando nel corso degli ultimi due anni e che, anche attraverso l’ascolto e il dialogo promossi dalla SNAI, ha consentito di far emergere prospettive per il futuro e risolvere le inevitabili criticità emerse sia in fase di istruttoria che nel processo di co-progettazione. Il documento rappresenta in tal senso una conferma della forte volontà di intraprendere un percorso comune che faccia perno su una Strategia d’Area coerente con le effettive potenzialità del territorio e con i bisogni di chi oggi vi risiede e lavora e di chi in futuro troverà motivi per restare, ritornare o soggiornare. Questo, nella convinzione che l’assenza di un disegno coerente e sostenibile di sviluppo non possa che confermare e rafforzare uno scenario caratterizzato dall’avanzamento delle dinamiche di spopolamento e dei processi di marginalizzazione, dall’ulteriore deterioramento della qualità della vita della popolazione residente e di un ulteriore abbassamento dei servizi di cittadinanza, della crescita dei costi economici, sociali e ambientali connessi al dissesto idro-geologico ed al degrado del patrimonio culturale e paesaggistico Alto Irpino, nonché dalla perdita delle opportunità associate alla valorizzazione dei fattori distintivi che questo territorio possiede.
Il documento, dopo una breve descrizione dell’area progetto e una valutazione delle tendenze in atto, tratteggia lo scenario desiderato e illustra le componenti principali su cui si articola la Strategia proposta.
1.1 I comuni coinvolti e l’Area Progetto
L’Area dell’Alta Irpinia appartiene interamente alla provincia di Avellino ed è la più interna e periferica delle quattro Aree Interne selezionate dalla Regione Campania nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI).
L’Alta Irpinia è situata nel cuore dell’Appennino Campano ed è delimitata a sud ovest dal complesso montuoso dei Monti Picentini (con alcuni rilevi superiori a 1.800m s.l.m.) ed a nord dall’altopiano del Formicoso (con un’altitudine media di 800m s.l.m.); è attraversata dalla Valle del fiume Ofanto. Confina a nord con la provincia di Foggia in Puglia, a sud con la provincia di Salerno, ad est con la provincia di Potenza in Basilicata ed ad ovest con la Valle dell’Ufita in provincia di Avellino; è collegata alla Puglia tramite l’Xxxxxxxxxx X00.
Fig 1. Collocazione geografica Area Interna “Alta Irpinia”
Fonte: elaborazioni Isfort su dati Istat
La superficie complessiva è di 1.118 Kmq, con una popolazione residente al censimento 2011 pari a 64.386 abitanti. La densità abitativa media attuale è di 56 abitanti/km2.
Tra il 1971 e il 2011 la popolazione dell’Area ha subito una riduzione complessiva del 25,5%, di cui un -5,8% registrato nel periodo tra il 2001 e il 2011.Tale decremento risulta essere tra i più alti rispetto alle Aree Interne SNAI della Campania (-3,5%) e appare ancor più consistente se comparato all’incremento di popolazione registrato su base regionale (+14%) e su base nazionale (+9,8%). Questi elementi attestano i problemi di occupazione e di sviluppo dell’Area. Nell’Area si evidenzia, inoltre, un tasso di popolazione over 65 al 2011 del 23,7%, superiore alla media regionale e nazionale per le Aree Interne, dato che fornisce la misura della sfida per il sistema sanitario e socio-assistenziale dell’Alta Irpinia. Le dinamiche demografiche sono parzialmente controbilanciate dal costante aumento di immigrati, che in queste zone rimane tuttavia un fenomeno di modesta incidenza, attestandosi al 2% della popolazione.
L’Ambito territoriale d’intervento comprende complessivamente i 25 Comuni della parte sud-orientale dell’Irpinia che coincidono con l’Area Progetto (v. fig. 2)
Tutti i Comuni sono classificati “Aree periferiche” (Calitri e Bagnoli Irpino “ultra periferiche”; Rocca San Felice e Villamaina “intermedie”) e il 100% della popolazione risiede in Area Interna1. In particolare la struttura insediativa è organizzata attorno a 34 centri abitati e 90 nuclei abitati; quasi il 23% vive in case sparse, valore molto più elevato del dato medio nazionale pari al 5%2. I 25 Comuni sono già legati da esperienze di progettazione comune in materia di servizi sociali e sanitari in quanto l’Area coincide con l’Ambito sociale A03 e con il Distretto Sanitario DS03.
1Il 97% della popolazione risiede in aree periferiche o ultraperiferiche.
2 Alta Irpinia Report d’Area (Valutazione del Preliminare di Strategia) Trasporti, Isfort, giugno 2016, p. 5
Figura 2 - Area Interna Alta Irpinia: Comuni, STS e Comunità Montane
1.2 Inquadramento, analisi territoriale e criticità
L’Area individuata costituisce una sub-regione complessa che si caratterizza per una forte e comune identità storica, paesaggistica e culturale, con vocazioni turistiche e produttive che esprimono un potenziale ancora da esplorare a fondo e da una frammentazione fisica – dovuta in parte alla sua estensione e al numero di Comuni che la compongono – che rischia di alimentare ulteriormente le dinamiche di spopolamento in atto e il cui superamento rappresenta l’occasione per rinsaldare la coesione interna e riempire di nuovi contenuti le prospettive di sviluppo del territorio.
Si descrivono di seguito le principali emergenze rilevate in termini di potenzialità di sviluppo economico ed i relativi disequilibri esistenti con riferimento al territorio dell’Area progetto.
1.2.1. Patrimonio storico artistico
Il sistema dei beni culturali di questa zona dell’Irpinia si presenta alquanto ricco di elementi di pregio storico, religioso e culturale. In quest’Area, infatti, si concentrano una quantità notevole di risorse del patrimonio materiale ed immateriale dell’Irpinia che comprendono numerose strutture fortificate, svariati palazzi di valenza storica, emergenze storiche legate al culto religioso, 8 musei riconosciuti di interesse regionale ai sensi della L.R. 12/2005 e altri 6 musei locali non riconosciuti; siti di rilevanza storica e archeologica, centri/borghi antichi. Il territorio è, inoltre, attraversato dall’itinerario culturale regionale Valle dell’Ofanto e dalla Via Francigena del sud3. Sono presenti rilevanti luoghi di culto (il Santuario di San Xxxxxxx a Caposele da solo attrae circa un milione di visitatori all’anno).
Tutto il complesso dei beni storico culturali potrebbe contribuire allo sviluppo del settore turistico in quanto presenta molteplici risorse attrattive sulle quali poter investire, ma nessuna di esse riesce a fare gerarchia, aggregando iniziative, energie, competenze, investimenti. Le risorse sono diffuse, frammentate, disorganizzate se non, addirittura, in concorrenza. Si registra una buona vivacità del settore collegato alle produzioni culturali, che fanno registrare, a livello provinciale, un valore aggiunto pari al 6,2% dell’economia totale, testimoniata tra l’altro dal successo – in termini di pubblico e risonanza – dell’oramai
3 Delibera regionale 886/2015
consolidato “Spettacolo dell’Acqua” di Monteverde o del più recente “SponzFest” di Calitri che ogni anno attraggono migliaia di visitatori. Tuttavia, a fronte di un contesto vivace e dotato di attrattori di qualità, non esiste oggi nell’Area un’offerta turistica che possa dirsi integrata. Si osservano piuttosto singoli episodi, anche notevoli, che ruotano intorno a specifici attrattori turistici e iniziative culturali, gestiti quasi sempre su base non professionale. Inoltre, si sottolinea la carenza di una vera e propria “cultura dell’accoglienza”.
Calitri – Centro storico | Morra De Sanctis – Castello Biondi | X. Xxxxxx dei Lombardi - Goleto |
Gesualdo – Palazzo Pisapia | Bisaccia – Castello Ducale | Nusco – Centro storico |
In risposta a tale situazione, si segnala la recente costituzione con Decreto del MIBACT del Distretto turistico “Alta Irpinia” che rappresenta una preziosa opportunità per migliorare l’organizzazione dei servizi attraverso l’attrazione di investimenti, l’accesso agevolato al credito, la semplificazione e l’accelerazione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni.
Sebbene nell’Area i dati statistici registrati risultino apparentemente poco incoraggianti (flussi di presenze in calo di circa il 10%, con poco meno dell’10% straniero e di permanenza media -2/3 giorni - tra i più bassi rispetto alle restanti aree della Regione)4, rivelano comunque delle potenzialità da intercettare e sviluppare. Il turismo in quanto attività fortemente connessa alla fruizione di risorse naturali, storico- artistiche e culturali in senso ampio, può rappresentare un’opportunità di sviluppo capace di avviare processi di rivitalizzazione positivi per la comunità locale. Affinché l’Alta Irpinia passi da destinazione turistica ad “alto potenziale”, a meta turistica riconosciuta, occorre che sappia costruire, rafforzare e promuovere un prodotto turistico incentrato sulla fruizione (sostenibile e responsabile) del suo patrimonio culturale e basato sull’integrazione (innovativa) con le altre risorse territoriali (tradizioni agroalimentari, saper fare artigianale, natura, paesaggio, ambiente, etc.) quali elementi esclusivi e propri del territorio al
4xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xxxxxxx/xxxxxx/xxxxx/xxx/xx/xxxxxxxxxxxxxx/Xxxx_xxxxxxx/Xxxxxxxx/XXXXXXX_XXXXXXXX
fine di sfruttare i vantaggi della “diversità di prossimità” e di intercettare i flussi turistici che originano dai grandi bacini di utenza dei territori limitrofi5.
1.2.2. Sistemi semi naturali (agro-silvo pastorali)
L’Alta Irpinia si caratterizza per una bassa antropizzazione coniugata ad una forte presenza di aree protette, un vasto patrimonio forestale e numerose coltivazioni che danno luogo a produzioni di qualità (vini, olio, tartufi, castagne, grano, con numerosi marchi riconosciuti a testimonianza della forte vocazione enogastronomica dell’Area). La totalità del territorio è classificato, ai sensi del Programma di Sviluppo Rurale regionale, come area D “Aree rurali con problemi di sviluppo” e fa capo prevalentemente a tre Sistemi Territoriali Rurali individuati dalla Regione Campania6:
Figura 3 – Copertura/uso del suolo Alta Irpinia
Dal punto di vista fisico-morfologico il territorio, nel suo complesso, presenta una orografia montuosa (con le cime più alte superiori ai 1800 m s.l.m. dei Monti Picentini) collinare/montuosa (con quote medie che si aggirano tra i 600 - 1000 m s.l.m.) e valliva (nelle aree degradanti verso i fiumi Ofanto, Calore e Sele).
Il territorio dell’Area Interna comprende un complesso naturalistico di straordinaria rilevanza, testimoniata dalla presenza di numerose aree SIC, ZPS e del Parco Naturale Regionale dei Monti Picentini. Inoltre, l’Alta Irpinia e il complesso dei Picentini racchiudono il bacino idrografico più importante del Mezzogiorno7, che approvvigiona milioni di meridionali in Campania, Puglia e Basilicata.
A questa ricchezza del patrimonio naturalistico-ambientale non sono corrisposti sinora significativi interventi di valorizzazione che potrebbero comportare un’importante crescita di occupazione.
Ad esempio, l’Altopiano del Laceno, sede dell’unica stazione invernale dell’Area, è un importante attrattore turistico presente sul territorio che andrebbe meglio valorizzato, così come significativi valori territoriali
5 Un’analisi del mercato turistico basato su dati EPT, ha permesso di rilevare che oltre il 90% dei quasi 9.000 arrivi che si sono registrati nelle strutture recettive dei 25 Comuni dell’Area nel 2015 proveniva da regioni italiane, e il 66% di questi da tre regioni di “prossimità” (Campania, Lazio e Puglia), con un bacino di popolazione di oltre 16.000.000 di abitanti.
6 “Il territorio rurale della Campania - Un viaggio nei sistemi agroforestali della regione attraverso i dati del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura”, Regione Campania, 2013.
7 Qui nascono i fiumi Sele, Calore, Sabato, Picentino, Ofanto.
sono le sorgenti, i fiumi, i laghi, il sistema delle oasi naturalistiche che concorrono a definire un complesso naturalistico di straordinaria rilevanza.
Figura 4 - Sistema aree protette Area Interna Alta Irpinia
Fonte: Geoportale Nazionale Ministero dell'ambiente e della tutela del Territorio (2015)
Sinora poco valorizzato è inoltre il patrimonio forestale (quasi il 38% della superficie territoriale) che costituisce una vera e propria “infrastruttura verde” assumendo, con questa logica, la dignità di bene di interesse collettivo e oggetto di interventi finalizzati alla difesa del suolo, alla tutela dei paesaggi e delle risorse idriche e alla valorizzazione delle relative filiere, in linea con i principali orientamenti comunitari e nazionali. Esso va considerato come una risorsa su cui investire e da cui trarre nuove occasioni di reddito, nel rispetto della biodiversità e della salvaguardia ambientale.
1.2.4. “Saper Fare” e Artigianato
Per ciò che riguarda le attività produttive, il territorio vanta numerosi punti di forza in specifici comparti e settori: una cultura imprenditoriale radicata, una specializzazione manifatturiera consolidata, disponibilità di professionalità e manodopera qualificata, una diffusa capacità innovativa. Tutti questi elementi, però, necessitano di trovare il giusto equilibrio tra loro e con gli asset culturali, naturali, economici. In linea con le tendenze generali dell’economia nazionale, anche in quest’Area la propensione ad avviare delle iniziative imprenditoriali si è scontrata con le tradizionali difficoltà legate all'accesso ai finanziamenti e, più in generale, al credito.
Nell’Area sono presenti 7 aree industriali8 e numerose (12) aree PIP (v. Fig. 5). Per ciò che riguarda l’artigianato si evidenzia come questo mostri una struttura caratterizzata da un lato da forte polverizzazione e ridotte dimensioni aziendali, dall’altro da una spiccata specializzazione manifatturiera9.
8 Fonte xxxx://xxx.xxx-xxxxxxxx.xxx/xxx/xxxx-xxxxxxx/xxxx-xxxxxxxxxxx/
9xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xxxxxxx/xxxxxx/xxxxx/xxx/xx/xxxxxxxxxxxxxx/Xxxx_xxxxxxx/Xxxxxxxx/XXXXXXX_XXXXXXXX
Poco sviluppata – ma vi sono alcune realtà d’eccellenza - risulta la trasformazione agroindustriale, anche laddove la presenza di produzioni ad alto potenziale di qualità e tipicità potrebbero trarre beneficio da strutture associative di trasformazione e gestione di servizi comuni. Da segnalare la presenza di alcune produzioni tradizionali che ancora rivelano segni di vitalità e che presentano elevate potenzialità di miglioramento, come ad esempio la ceramica (Calitri), la lavorazione del ferro battuto (X. Xxxxxx xx Xxxxx), la lavorazione artigianale del legno (Bisaccia, Cairano e Calitri), le produzioni di ricami e merletti (Sant’Xxxxxx di Conza e Calitri).
Figura 5 – Aree produttive
1.2.5. Assetto idrogeologico, paesaggio e diversità biologica
L’Area è caratterizzata da un significativa pericolosità da frana10, soprattutto nel territorio che insiste nel bacino idrografico del Fiume Calore (v. Fig. 6). Dal punto di vista geologico è presente una delle principali faglie dell’appennino campano che la rendono una delle zone a più elevato rischio sismico del Paese11. L’ultimo evento sismico del 23 novembre 1980 ha avuto una magnitudo del momento sismico di circa 6,9 (6,5 gradi Xxxxxxx) e del X grado della scala Mercalli, con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza, e Conza della Campania, che causò circa 200.000 sfollati, oltre 8.000 feriti e 2.734 morti.
L’Area del progetto pilota mostra un notevole paesaggio naturale, caratterizzato dalla presenza di aree ad alta valenza naturalistica ed elevata complessità eco-sistemica, che fanno parte integrante del corridoio appenninico principale.
10 Intesa come la probabilità di accadimento di un fenomeno franoso di assegnata intensità in una data area e in un dato intervallo di tempo.
11Solo negli ultimi due secoli si possono contare circa sette eventi sismici di proporzioni notevoli, quattro nell’Ottocento (1805, 1851, 1853, 1857) e tre nel Novecento (1930, 1962 e 1980) i cui danni hanno determinato deformazioni gravitative dei pendii (intese sia come innesco di nuovi fenomeni che come rimobilizzazione di frane già esistenti) e variazioni del regime delle acque sotterranee.
Nel territorio dei Monti Picentini la vegetazione è caratterizzata, specialmente sul versante meridionale, da una prevalente copertura di bosco ceduo misto, alternato a castagneti da frutto con esemplari secolari di straordinario pregio. Impattano negativamente sul paesaggio sia la presenza di numerosi parchi ad energia eolica (Monteverde, Lacedonia, Andretta) sia la presenza di alcune discariche ambientali.
Nell’Area la ricchezza faunistica dei luoghi e la flora lussureggiante si associano ad un territorio gestito da secoli secondo i ritmi naturali, lontano da moderne fonti di inquinamento e da eccessive pressioni antropiche. Le balze montane ricche di erbe spontanee della macchia mediterranea, continuamente alimentate da innumerevoli sorgenti, permettono l’allevamento brado di animali destinati al rifornimento di materie prime di altissima qualità; anche questo patrimonio deve essere preservato attraverso la valorizzazione di quei prodotti tipici che nel territorio si producono.
Vacche podoliche, capre, maiali e animali da cortile allevati allo stato brado sono il presupposto di una eccezionale risorsa di carne, salumi, formaggi di qualità pregiata; questi prodotti, affiancati a castagne, nocciole, tartufi e funghi impiegati nella preparazione dei piatti locali, sono una risorsa notevole, attraverso la tutela della quale si possono costruire le basi per una fortunata attività di turismo enogastronomico.
Figura 6 - Carta della Pericolosità da frana
Con riferimento ai servizi di cittadinanza, l’Area presenta molte delle criticità che caratterizzano le aree interne del Paese che si descrivono di seguito.
La scuola rappresenta un’importante infrastruttura immateriale a servizio dell’Area, la cui qualità influenza significativamente non soltanto il livello complessivo di maturazione tecnico culturale dei giovani residenti ma anche la stessa possibilità di favorire la residenzialità delle giovani coppie e di stimolare un migliore rapporto tra formazione professionale e vocazioni territoriali.
Nell’Area è presente un elevato numero di Istituti (16) e di Sedi scolastiche (100) e si registra un’eccessiva frammentazione delle sedi di erogazione (16 sedi per la scuola secondaria di secondo grado; 22 24 sedi per la scuola secondaria di I grado; 24 26 sedi per la scuola primaria e 29 34 per la scuola dell’infanzia). Questa situazione esige un ripensamento dell’organizzazione del servizio scolastico in un’ottica di superamento di bandiere territoriali di “cittadinanza comunale” per investire, invece, su una “cittadinanza di area”.
Si evidenzia, inoltre, che l’offerta formativa della scuola secondaria superiore registra uno scarso raccordo del sistema di istruzione con le identità, le vocazioni e le potenzialità locali di sviluppo. L’avvio di significativi percorsi di alternanza scuola lavoro (al momento quasi assenti sul territorio) collegati alle realtà industriali, artigianali, del turismo e dell’agro-alimentare, rappresenterebbe un ineludibile passaggio per accompagnare i giovani residenti sul mercato locale del lavoro e contrastare le spinte all’abbandono del territorio una volta completato il ciclo di studi superiori.
È fondamentale, inoltre, il tema della qualità e della motivazione dei docenti, dei contenuti e dei metodi di insegnamento, spesso condizionati dall’età, dell’elevata mobilità dei docenti titolari e dalla presenza significativa di pluriclassi nella scuola primaria. Nell’Area si riscontra, infine, un’inadeguatezza dei servizi di mobilità coerenti con gli orari di attività soprattutto extrascolastiche.
Per quanto riguarda i servizi per la salute dei cittadini, per effetto di normative di settore, l’Area coincide con l’Ambito sociale A03 e con il Distretto Sanitario DS03. L’elevato tasso di popolazione over 65, il basso ricorso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale, l’elevato valore del tempo intercorrente tra allarme e target e l’elevato tasso di ospedalizzazione evitabile12 costituiscono i dati di partenza per la definizione di linee di indirizzo su cui orientare la Strategia nel settore socio-sanitario dell’Alta Irpinia. Nell’Area si evidenzia una generale carenza di presidi sanitari di primo soccorso, di ambulatori specialistici, di continuità assistenziale e di un servizio di pronto intervento efficace, che dovrebbe essere riorganizzato con un maggiore coinvolgimento dei medici di base. Si registra, inoltre, un utilizzo delle strutture sanitarie da parte dei comuni confinanti con la Basilicata. Considerata l’esistenza dell’Ambito Sociale (Alta Irpinia) e del Distretto Sanitario, che assieme racchiudono tutti i Comuni dell’Area, sarebbe utile ridisegnare la “filiera della Salute”, rafforzando l’integrazione “ordinaria” dell’ambito sociale con il Distretto sanitario.
Nel settore della mobilità, la rete stradale dell’Alta Irpinia si sviluppa complessivamente tra Statali, Regionali e Provinciali per circa 500 km, di cui poco più del 20% di competenza statale. L’Area, dunque, presenta un’ampia dotazione di collegamenti stradali13 organizzati in una rete di primo livello, composta da un unico tratto autostradale, e da numerose statali, anche se si evidenzia la carenza di alcuni collegamenti intercomunali, come il tratto Monteverde-Lacedonia. Maggiormente problematiche risultano, invece, le caratteristiche infrastrutturali, anche a causa delle condizioni orografiche del territorio
L’unica linea ferroviaria a servizio del territorio, la Avellino-Rocchetta-S. Xxxxxxx-Lacedonia, è stata dismessa nel 2010, in quanto considerata sovradimensionata rispetto alla domanda di trasporto.
Con riferimento al trasporto pubblico locale, la Regione Campania ha definito un “Bacino Unico Ottimale del Trasporto Pubblico Locale”, ed è stata designata come ente di governo del bacino. La Provincia di Avellino garantisce circa 12 mln di km annui di servizi minimi, la maggior su gomma, eccetto i servizi delle Funivie del Laceno. L’aeroporto più accessibile è quello di Napoli .
In generale, a livello locale si avverte la carenza di una pianificazione mirata del sistema complessivo di trasporti all’interno dell’Area. La questione legata alla mobilità coinvolge sia gli spostamenti interni sia l’accessibilità esterna all’Area. Dati recenti indicano che circa l’80% degli spostamenti relativi al bacino “Alta Irpinia” risultano interni allo stesso (69% intra-comunale e 11% extra-comunale). Gli spostamenti in uscita e
12xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xxxxxxx/xxxxxx/xxxxx/xxx/xx/xxxxxxxxxxxxxx/Xxxx_xxxxxxx/Xxxxxxxx/XXXXXXX_XXXXXXX
13L’indice sintetico su dati provinciali è pari a 149,8 valore di gran lunga superiore al valore nazionale.
in ingresso costituiscono il 10% del totale. La modalità prevalente è il mezzo privato e l’autobus è particolarmente utilizzato sia per gli spostamenti tra i comuni sia per gli spostamenti in uscita dal Bacino.
Notevolmente critica appare anche la capacità di connessione alle reti a Banda Larga (30mbps), dato che al momento la percentuale di popolazione raggiunte da banda larga su rete fissa non inferiore a 20mbps è pari al 36,6%, ben al di sotto alla media nazionale (46,2%). L’efficacia di molte delle iniziative previste dalla Strategia per il rafforzamento dei servizi di cittadinanza e la promozione del territorio è direttamente connessa alla possibilità di accedere alle reti, fisse e wireless, a Banda Larga (30 mbps) e Ultralarga (100 mbps) e alla capacità di veicolarvi servizi ad elevato valore aggiunto per i cittadini e le imprese.
1.4. Tendenze evolutive senza intervento
Alla luce di quanto sopra descritto, senza l’intervento della Strategia è possibile delineare le seguenti tendenze evolutive di medio e lungo periodo.
Al momento non sembra ci siano prospettive per innescare un’inversione della tendenza all’abbandono del territorio, soprattutto con riferimento alla fascia di popolazione più giovane che per motivi di studio o lavoro è costretta a spostarsi verso bacini maggiormente serviti e con migliori opportunità occupazionali. La carenza dei servizi di cittadinanza, inoltre, non facilitando l’insediamento di nuovi nuclei familiari potrebbe, al contrario, favorire lo spostamento delle attuali famiglie residenti verso poli maggiormente dotati. L’ulteriore diminuzione della popolazione comporterà, a sua volta, una minore utenza dei servizi e una minore capacità degli stessi di raggiungere livelli efficienti di erogazione delle prestazioni (scuole, presidi ospedalieri, TPL), in un circuito vizioso di continua contrazione dei servizi e di peggioramento delle condizioni indispensabili per l’inversione del trend demografico.
Dal punto di vista economico e delle opportunità lavorative, la presenza di realtà produttive potenzialmente promettenti e dotate di una significativa spinta all’innovazione (soprattutto agroalimentare e turismo) non appare sufficiente, nelle condizioni attuali, di trainare l’economia locale verso livelli più elevati di produttività e di competitività. Solo con un intervento di ampio respiro, volto a cambiare le condizioni di contesto e a spingere verso forme di collaborazioni stabili gli operatori pubblici e privati del territorio, sarà possibile far diventare i settori produttivi maggiormente “vocati” del territorio il vero motore di sviluppo dell’Area e assicurare l’indispensabile presidio del territorio.
La risorsa forestale, nonostante la notevole estensione di copertura boschiva dell’Area, al momento risulta poco valorizzata in termini di opportunità produttive e di occupazione del settore, con poche le aziende di lavorazione del legno. Tale carenza è probabilmente dovuta, finora, alla mancata attivazione a livello locale di un percorso che consenta la gestione e la tutela attiva del patrimonio forestale, nelle sue diverse componenti (beni economici: produzione legno, prodotti non legnosi, biomasse; attività turistico ricreative; servizi eco-sistemici: ecologia ambientale, assorbimento CO2, dissesto idrogeologico).
Situazione simile si può rilevare per il settore turistico, dove, nonostante la ricchezza del patrimonio naturalistico e culturale, non si riesce ad attrarre e/o trattenere nell’Area flussi turistici consistenti. La mancata messa a sistema dei numerosi attrattori dell’Area e la carenza di dialogo fra gli operatori, infatti, non consentono di creare un’offerta turistica integrata e di qualità né, tantomeno, di indirizzare le attività di promozione verso target potenzialmente più interessati al “prodotto Irpinia”. Anche sul piano della ricettività, il mercato turistico dell’Area risulta penalizzato più dalla limitata qualità dell’offerta, in termini di standard di accoglienza e innovazione dei servizi offerti, che dalla disponibilità in termini di strutture e di posti letto che anzi risulta fortemente sovradimensionata rispetto alla domanda effettiva14.
14 I dati di fonte EPT evidenziano nei 25 comuni dell’Area la presenza nel 2015 di 70 strutture alberghiere e extralberghiere per un totale di 1.766 posti letto. Confrontati con il numero di arrivi e presenze nello stesso anno, risulta che mediamente ciascun posto letto è stato occupato 10 giorni in tutto l’anno. Inoltre circa il 60% degli arrivi si è concentrato nelle strutture recettive di tre comuni (Caposele, Calitri e Nusco) mentre nelle strutture di ben quattro comuni (Andretta, Calabritto, Sant’Xxxxxx e Conza) nel corso dell’anno non si è registrato neanche un arrivo.
Capitolo 2 - Lo scenario desiderato e i risultati attesi: le inversioni di tendenza che si vogliono provocare
L’analisi delle variabili demografiche incrociata con i dati sulla qualità dei servizi alla cittadinanza, come evidenziato nei precedenti paragrafi, chiariscono il quadro dei fabbisogni dell’Area.
In particolare, l’analisi di contesto relativa al tessuto produttivo e alle vocazioni specifiche del territorio e al saper fare diffuso, ha fatto emergere un’idea di sviluppo incentrata sulla costruzione e la promozione di un’offerta territoriale qualificata e basata sull’integrazione dei diversi “turismi” che appaiono suscettibili di maggior successo (turismo culturale, rurale, enogastronomico, religioso, escursionistico, etc.), definendo al contempo strategie ad hoc di tutela, recupero e valorizzazione del patrimonio paesaggistico/ naturale, degli attrattori culturali tout court e delle produzioni agroalimentari tipiche di qualità, non ultimo all’insegna dell’innovazione di processo e di prodotto e dell’ecocompatibilità.
La Strategia intende pertanto mettere a punto un “progetto culturale”, che possa coniugare tradizione e innovazione, ovvero favorire il rilancio delle risorse territoriali esistenti, attraverso un’azione di valorizzazione sistemica che innovi senza “tradire” la genuinità, l’autenticità, la forza evocativa della storia locale che tali risorse esprimono e che ne costituiscono l’essenza e il valore intrinseco. Tassello fondamentale della Strategia è la valorizzazione del capitale umano locale da promuovere attraverso il miglioramento della qualità della vita (grazie a servizi più efficienti) e il rafforzamento delle competenze della capacità professionali (che vanno rese più aderenti alle “vocazioni” locali).
2.1.1. I punti di rottura/innesco
La Strategia intende conseguire questo obiettivo a partire dall’individuazione di alcuni “punti di rottura” rispetto ai quali sono stati declinati gli specifici risultati attesi e le linee operative utili al conseguimento degli stessi.
Riorganizzare e potenziare i servizi di base. Come anticipato nell’analisi socio economica introduttiva della Strategia, l’effetto combinato di invecchiamento della popolazione e nuovi modelli d’immigrazione (per lo più orientati verso i poli in grado di offrire una maggiore presenza di servizi alla popolazione) determinano automaticamente l’individuazione dei fattori chiave su cui intervenire, al fine, da un lato, di contribuire ad arginare il fenomeno di abbandono da parte dei nuovi nuclei familiari (ad es. riorganizzando l’offerta formativa attraverso un rinnovato rapporto tra le scuole primarie, secondarie e il territorio) e dall’altro di offrire un complessivo miglioramento nella qualità e nella possibilità di accesso ai servizi assistenziali da parte della popolazione anziana, attualmente il target più consistente. Entrambi gli obiettivi sono considerati dalla Strategia strettamente correlati all’efficientamento di un altro servizio chiave: il trasporto pubblico locale.
Rafforzare la governance. Il processo di rafforzamento delle competenze costituisce un punto di volta strategico tanto per il settore della Pubblica Amministrazione quanto per quello privato (imprese e terzo settore) al fine di capitalizzare e mettere a sistema le esperienze mediante la definizione modelli di governance e government che riguardino l’ambito territoriale nel suo insieme e che comportino sistemi di interazione stabili (sia con riferimento alla gestione associata dei servizi sia in relazione al coordinamento dei processi partecipativi per la definizione e l’implementazione delle strategie di sviluppo).
In particolare il processo di “capacity building” può costituire il fattore di accelerazione della capacità di fare sistema (ad es. attraverso l’esercizio associato delle funzioni per la PA o la creazione di reti per le imprese) nell’ottica di un rafforzamento del sistema delle competenze necessarie alla creazione di un sistema di governo della comunità autonomo e capace di indirizzare e guidare le scelte negli ambiti individuati dalla Strategia.
Affinare strumenti e metodi per valorizzazione delle risorse locali: l’esigenza di ricercare un equilibrio dinamico, tra la tutela e la valorizzazione integrata degli assets esistenti e delle filiere connesse, si conferma come chiave di lettura centrale della Strategia di sviluppo per l’Area dell’Alta Irpinia. Quest’ultima si candida in tal senso a “laboratorio” in cui da un lato, poter sperimentare nuove forme di gestione di alcune delle più importanti risorse territoriali - per superare le criticità legate ad un approccio dettato dalle contingenze e privo di una visione unitaria – e dall’altro, stimolare e sviluppare processi di fertilizzazione “trasversale” capaci di massimizzare gli impatti in termini di beni e servizi resi sia verso l’interno (migliorando la qualità di vita dei cittadini) sia verso l’esterno (migliorando la competitività e l’appetibilità dell’Area come destinazione “ turistica” e “di investimento”), anche al fine di promuovere l’interconnessione dei settori produttivi collegati.
Rafforzare la
governance
Riorganizzare e
potenziare i servizi di base
Figura 7: Schema punti di rottura/innesco
La Strategia dunque lavora parallelamente e complementarmente per affinare gli strumenti (sostenere le opportunità di impresa, orientare l’offerta professionale alle vocazioni territoriali, rendere fruibili i beni culturali e naturali, “qualificare” le produzioni tipiche etc.) e i metodi (favorire modelli di partecipazione pubblico-privata alla programmazione e attuazione delle declinazioni operative delle strategie di sviluppo territoriale assicurando il contributo dei “centri di competenza” etc.) prevedendo un piano di lavoro articolato secondo criteri di propedeuticità che va dalla ricognizione puntuale delle risorse del territorio, incrociata con l’analisi della relativa domanda di mercato, alla loro declinazione in chiave socio economica, finalizzata alla loro qualificazione (sia in termini di specificità che di specialità), integrazione e promozione.
Capitolo 3 - Il segno di una scelta permanente
Come visto, l’Area pilota “Alta Irpinia” comprende un vasto territorio che da qualche tempo ha avviato un percorso volto al rafforzamento dei processi di coesione dal punto di vista comunitario. I 25 comuni, infatti, sono inseriti, secondo la L.R. 13/2008 “Piano Territoriale Regionale” nei Sistemi Territoriali di Sviluppo C1- Alta Irpinia e A12- Terminio Cervialto; e in due comunità montane, la Terminio – Cervialto15 e la Comunità Montana “Alta Irpinia”. Pur essendo 17 i comuni dell’Area interessati al dall’art. 14 del DL 78/2010 convertito in Legge 122/2010, tutti hanno dato luogo in questi anni ad alcune associazioni per convenzione. Nel 2016 si sono aggiunti ai 4 comuni costituenti l’Unione dei Comuni Alto Ofanto ulteriori 5 comuni.
Figura 8: Rappresentazione dell’associazionismo tra comuni
Lo sviluppo dei servizi in forma associata, oltre ad essere considerato pre-requisito della Strategia stessa, rappresenta uno degli ambiti determinanti per lo sviluppo dell’idea guida dell’Area del Progetto Pilota.
È ben chiaro che, al netto degli obblighi di legge, si è ritenuto di primaria importanza avviare e dare impulso al percorso associazionistico proprio al fine di sviluppare al meglio il senso della “comunità” locale.
A tale scopo, la conferenza dei sindaci ha sottoscritto in data 22 gennaio 2015 un Protocollo d’Intesa finalizzato a ratificare gli impegni che i comuni si assumo al fine di costruire e attuare la Strategia d’Area, nonché a definirne la struttura organizzativa e partenariale. L’organismo decisionale, costituito dai 25 sindaci, prende il nome di Città dell’Alta Irpinia16.
15 Alla comunità Montana Terminio Cervialto appartengono anche i comuni di Castelvetere Sul Calore, Chiusano Di San Xxxxxxxx, Montemarano, Salza Irpina, San Mango Sul Calore, Santa Lucia Di Serino, Santo Stefano Del Sole, Serino, Sorbo Serpico, Volturara Irpina, comuni esterni all’Area progetto.
16 Il Protocollo ha la durata di 15 anni ed è aperto a successive adesioni di altri Comuni e a modifiche ed integrazioni secondo le esigenze che concretamente potranno presentarsi nel tempo.
Successivamente la Città dell’Alta Irpinia ha promosso lo svolgimento in forma associata per la funzione “Catasto” e il servizio “Innovazione tecnologica” .
La funzione “Catasto” è una delle tipiche funzioni fondamentali da associare individuate dalle norme già citate. La scelta di associare la funzione “Catasto” è discesa dall’estrema utilità della gestione associata di tale funzione all’interno delle evidenze singole linee di azioni della Strategia d’Area.
Risulta, pertanto, di primaria importanza un censimento immobiliare dell’Area finalizzato: alla realizzazione della attività prodromica alla attivazione del percorso per la gestione e la tutela attiva del patrimonio forestale che parta dai terreni demaniali; alla individuazione delle dimore storiche e di pregio presso le quali individuare attrattori del turismo locale; alla mappatura delle case sfitte, degli spazi e dei suoli inutilizzati al fine di recuperarli e valorizzarli; infine, alla attività di ricerca ed individuazione preventiva ai programmi di riqualificazione e gestione del patrimonio abitativo inutilizzato.
Inoltre, è apparso di piena evidenza la circostanza per la quale fornire funzioni decentrate, senza dover far convergere verso i capoluoghi gli utenti di uffici centrali, rende sicuramente più attraente permanere e tornare nelle in questi territori.
La Convenzione per l’esercizio associato del Catasto, che ha individuato il comune di Nusco come comune capofila, è stata firmata il 22 febbraio 2017 da tutti i comuni dell’Alta Irpinia tranne che dal comune di Villamaina che risulta già associato con altri comuni esterni all’area.
Tale funzione, che può essere immaginata come una “macro – funzione” trasversale in quanto afferente a più servizi relativi a più di una funzione fondamentale, è la “seconda gamba” sulla quale si intende far viaggiare la Strategia d’Area. È apparso chiaro come il cosiddetto “digital divide”, fosse elemento di oggettiva difficoltà e di potente ostacolo allo sviluppo dell’Area.
In tale ottica, si è ritenuto che rendere avanzate le amministrazioni comunali, giungendo all’esecuzione in forma associata dei servizi inerenti l’impiego delle tecnologie di comunicazione ed informazione, in coerenza con gli obiettivi di Agenda Digitale Italiana, fosse obiettivo prioritario per la concreta realizzazione della Strategia d’Area, e soprattutto in considerazione dei benefici attesi dalla diffusione della banda larga e della banda ultralarga.
La trasversalità della macro-funzione ICT si riflette anche nella sua coerenza con le azioni delineate dalla Strategia d’Area. Infatti, tale attività è prodromica di qualsivoglia progettualità di sviluppo, attesa l’arretratezza della rete telematica esistente. Ma è soprattutto nello snellimento delle procedure, che inevitabilmente si produrrà, che va individuato quell’elemento innovativo e migliorativo per la comunità dell’Area, senza tacere che, giunti a regime sarà possibile presso questi uffici anche istituzionalizzare strumenti telematici per lo sviluppo e la promozione del territorio.
La Convenzione per l’esercizio associato della funzione ICT, che ha individuato il comune di Torella dei Lombardi come comune capofila, è stata sottoscritta il 10 aprile 2017.
Con Decreto del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo del n. 321 del 30/06/2016 ai sensi della Legge 106/2011 è stato istituito il Distretto Turistico dell’Alta Irpinia, il cui territorio coincide con il perimetro dei comuni dell’Area Interna “Alta Irpinia”.17
17 La costituzione del distretto turistico era indicato nel Preliminare del 18/03/2016 quale indicatore del risultato atteso “Rafforzamento e riqualificazione del sistema di offerta turistica e dell’accoglienza (turistica e residenziale)”
Rete dei beni museali, culturali e naturali dell’Alta Irpinia
Al fine di implementare il riconoscimento di distretto turistico “Alta Irpinia, l’assemblea dei sindaci il 20/12/2016 ha deciso di avviare il percorso per la realizzazione di una rete museale e dei beni culturali e naturali dell’Alta Irpinia.
Il 10 aprile 2017 è stata firmata la dichiarazione d’intenti per la costituzione della suddetta Rete.
Capitolo 4 - La Strategia d’Area e gli attori coinvolti
La possibilità di innescare un’inversione di tendenza rispetto alle principali dinamiche in atto, si gioca tutta sulla possibilità per l’Alta Irpinia di ritrovarsi come “Comunità” capace di auto-organizzarsi, rendersi protagonista attiva del cambiamento, delle scelte di policies e della loro attuazione: dal welfare alla manutenzione dei luoghi per poi spingersi alla promozione delle forme di ospitalità consolidate o incorso di sperimentazione, delle qualità delle sue produzioni culturali, agroalimentari, artigianali.
La visione strategica che la Comunità dell’Alta Irpinia adotta per indirizzare il suo percorso di sviluppo consiste quindi nel rendere godibili e fruibili le principali risorse identitarie del territorio, qualificandone l’offerta in chiave moderna, innovativa e in una logica di sistema. Tale visione strategica si articola lungo una filiera cognitiva così sintetizzabile:
Il percorso tracciato punta alla riorganizzazione territoriale finalizzata alla ricerca di un nuovo equilibrio tra:
• La scelta di accompagnare la Comunità locale sostenendo, da un lato, la permanenza sul territorio dei giovani, mettendo loro a disposizione servizi per la mobilità, per l’istruzione e offrendo loro opportunità concrete in nuovi percorsi di imprenditorialità; dall’altro potenziando l’attenzione nei confronti delle fasce più deboli attraverso il miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria.
• La volontà di valorizzare le risorse locali, con specifico riferimento al contesto paesaggistico e naturalistico (foresta in primo luogo) e agli elementi identitari storico – culturali (i beni culturali materiali e immateriali) che caratterizzano l’Alta Irpinia.
• La possibilità di innescare su queste risorse locali nuovi modelli economici, che aprano a nuove opportunità per il territorio, sfruttando favorevolmente i trend in atto in alcuni settori che si stanno configurando chiave per lo sviluppo dell’Area: ad esempio l’agroalimentare e il turismo .
• L’articolazione della filiera cognitiva sopraesposta, è declinabile nelle seguenti macro azioni:
- miglioramento della funzionalità dei servizi essenziali;
- gestione e tutela attiva del patrimonio ambientale e, in particolare, forestale;
- integrazione del sistema di offerta turistico-culturale;
- promozione di un modello di sviluppo del sistema agroalimentare basato sull’innovazione (di processo e di prodotto) e sulla chiusura delle filiere a livello locale;
- incentivazione per la nascita e il consolidamento delle imprese.
Con riferimento agli specifici risultati attesi individuati e di seguito rappresentati, ciascuna di queste macro azioni, si declina nelle linee di intervento descritte nei paragrafi successivi.
governance
territoriale
SERVIZI DI BASE
Miglioramento del TPL; adeguamento e miglioramento delle infrastrutture viarie di collegamento interno e delle reti telematiche
Aumentare la propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento delle competenze chiave anche collegandole maggiormente ai settori produttivi dell'Area.
Migliorare la specializzazione, la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale
STRUMENTI E METODI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE LOCALI
governance
territoriale
STRUMENTI E METODI PER LA
VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE LOCALI
Promuovere e qualificare l’imprenditoria locale, con
particolare riguardo ai giovani e alle iniziative a carattere innovativo in tutti i settori chiave per il territorio.
Favorire la conoscenza e migliorare la fruizione degli attrattori culturali, naturali e ambientali
Rafforzare e riqualificare il sistema di offerta turistica e dell’accoglienza
Rafforzare le filiere produttive tipiche di qualità
Migliorare la gestione attiva del patrimonio forestale (anche attraverso iniziative di economia sociale)
SERVIZI DI BASE
0.0.Xx declinazione operativa della Strategia per i servizi essenziali
SERVIZI DI BASE | |||
n. | Risultati attesi | n. | Interventi |
1.1 | Potenziamento del ruolo del “Criscuoli”: Start Up di cardiologia previsto dal D.C. 33 2016 | ||
1 | Migliorare la specializzazione , la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale | 1.2 1.3 | Realizzazione dell'Ospedale di Comunita nella SPS di Bisaccia Realizzazione della prima UCCP con sede nella SPS di Bisaccia - distretto di Sant'Angelo dei Lombardi Attivazione (SUAP) speciale unità per l'accoglienza |
1.4 | permanente dei pazienti in stato vegetativo (sv) e di | ||
minima coscienza (smc) nella SPS di Bisaccia | |||
1.5 | Progetto di Teleradiologia | ||
Percorso di formazione e aggiornamento dei docenti | |||
2.1 | dell’Alta Irpinia, propedeutica all’attuazione degli | ||
interventi della strategia per la scuola | |||
2 | Aumentare la propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento delle competenze chiave anche collegandole maggiormente ai settori produttivi locali | 2.2 2.3 2.4 | Scuola Viva in Alta Irpinia. Azione per la realizzazione di progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo Azione sperimentale di supporto all’alternanza scuola lavoro in Alta Irpinia Botteghe di mestiere e di innovazione in Alta Irpinia |
Realizzazione di programmi formativi mirati | |||
2.5 | all’accrescimento delle “competenze” dei giovani - Torno | ||
subito in Alta Irpinia | |||
Miglioramento della mobilità da, per e | 3.1 | Piano della mobilità di area vasta | |
3 | entro le aree interne al fine di rendere più accessibili i servizi sul territorio; | 3.2 | Manutenzione straordinaria del tratto stradale Monteverde-Bisaccia via Lacedonia e Monteverde |
adeguamento e miglioramento delle reti telematiche | 3.3 | Agenda digitale Alta Irpinia - Servizi digitali avanzati nei comuni dell’Alta Irpinia |
Le tendenze allo spopolamento e ad una forte senilizzazione, come più volte sottolineato, hanno orientato l’individuazione delle soluzioni operative a supporto della riorganizzazione e del miglioramento dei servizi e delle infrastrutture a garanzia dei diritti di cittadinanza attiva, sebbene in qualche caso abbiano condizionato anche le concrete possibilità realizzative.
1. Migliorare la specializzazione, la continuità e l’accessibilità dell’assistenza sanitaria territoriale.
Come anticipato, anche nel caso della sanità per i fenomeni demografici già discussi, il settore è stato automaticamente individuato quale trainante nell’attuazione della Strategia dell’Area per stimolare le inversioni di tendenza desiderate.
A partire dai dati di analisi accennati nel Preliminare e ripresi nei capitoli introduttivi, le iniziative poste in essere puntano al rafforzamento della presenza diffusa di servizi sanitari sul territorio, in modo da garantire un rapido e appropriato accesso alle prestazioni all’interno dell’Area, anche mediante il ridisegno della
filiera della salute attraverso il rafforzamento del presidio ospedaliero di riferimento del territorio, ovvero il “Xxxxxxxx Xxxxxxxxx” di X. Xxxxxx dei Lombardi18
La Strategia pertanto, ha previsto l’inserimento del Presidio Ospedaliero nella rete cardiologica regionale che prevede la realizzazione del sistema hub/spoke, soprattutto in riferimento ai pazienti con sindrome coronarica acuta, in coerenza con il Decreto Commissariale 33 2016 (intervento 1.1 Potenziamento del ruolo del “Criscuoli”: startup di cardiologia)
In questo sistema l'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi deve assumere un ruolo fondamentale nella “diagnosi immediata” (strumentale e di laboratorio), al fine di ridurre il così detto “ritardo evitabile” e incanalare tempestivamente il paziente verso il trattamento più opportuno grazie a un collegamento preferenziale con il capoluogo (il Moscati di Avellino), prevedendo il trattamento dell’emergenza/urgenza presso il primo e il successivo invio al secondo.
Nella filiera assistenziale dell’area, il ruolo centrale sarà quello dell’ospedale di comunità e dell’Unità complesse di cure primarie (UCCP), a partire da quella di Bisaccia, in coerenza con il Decreto Commissariale 33/2016.
La programmazione regionale ha previsto nella stessa sede della SPS di Bisaccia anche una UCCP e l’attivazione di 9 posti letto SUAP ovvero Speciale Unità per l’accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo (SV) e di minima coscienza (SMC) ed un Ospedale di Comunità (Interventi 1.2: Conversione della struttura di Bisaccia in "Casa della Salute”; 1.3 Realizzazione della prima UCCP con sede nella SPS di Bisaccia - distretto di Sant’angelo dei Lombardi; 1.4 Attivazione (SUAP) speciale unita' per l'accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo (sv) e di minima coscienza (smc) nella SPS di Bisaccia)
Infine, considerando il già descritto ruolo di Hub del Criscuoli, si intende migliorare la dotazione di strumenti informatizzati e ampliare l’offerta di servizi di teleradiologia nell’area, attraverso la realizzazione di una rete informatica ospedaliera tra il P.O. di X. Xxxxxx dei Lombardi con l’AORN Moscati di Avellino (intervento 1.5 Progetto di TELERADIOLOGIA)
Potenziamento del ruolo
del Criscuoli. Startup cardiologia
Teleradiologia
Ospedale di Comunità
Unità per l’accoglienza
permanente dei pazienti in sv e di minima coscienza
Unità complessa per le
cure primarie
18Va ricordato che all’interno del presidio opera la fondazione Xxx Xxxxxxx, che gestisce l’attività di riabilitazione intensiva con destinazione di 15 letti all’alta specialità neuro-riabilitativa
In sintesi, si possono individuare – quindi - come risultati attesi:
• La specializzazione del PO Criscuoli
• La ridefinizione della “filiera della salute” sul territorio e nel collegamento ospedale-territorio, per migliorare l’accessibilità e la continuità dell’assistenza sanitaria;
• L’aumento e la migliore diffusione di servizi digitali.
2. Aumentare la propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento delle competenze chiave anche collegandole maggiormente ai settori produttivi locali
Al fine di favorire l’aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi si è optato per una scelta operativa (puntare a mantenere un plesso scolastico in ogni comune per la scuola primaria e secondaria) che tuttavia non trova ancora il supporto necessario nella normativa di riferimento (prevedendo un tetto minimo di alunni elevato rispetto ai numeri della popolazione residente nei comuni dell’Area)19.
Nelle more della risoluzione “normativa” di tale obiettivo, la Strategia ha comunque previsto diversi passaggi funzionali alla razionalizzazione della rete scolastica riguardanti:
• Il ridisegno e uno studio puntuale del trasporto scolastico.
• Percorsi di formazione docenti, soprattutto in riferimento alle esigenze delle pluriclassi.
• La realizzazione di interventi finalizzati a rafforzare la comunità locale attraverso esperienze e percorsi di cultura e apprendimento basati sulla relazione tra scuola, territorio, imprese e cittadini interpretando la scuola come “centro civico” capace di interpretare bisogni economici e produttivi di un’area e di utilizzare spazi e risorse (presenti dentro e fuori la scuola) per tradurli in progettualità pedagogiche e in opportunità di sviluppo.”
• l’ampliamento dell’offerta didattico formativa complessiva nonché l’integrazione e il travaso nella didattica tradizionale di esperienze laboratoriali acquisite, di attività extracurricolari, di metodologie sperimentali ed innovative, di percorsi di orientamento, continuità e sostegno.
Le scelte operate che dovrebbero consentire di stimolare le inversioni di tendenza attese, a partire dal miglioramento della qualità formativa nel suo complesso si traducono, sul piano progettuale, nell’implementazione delle seguenti iniziative:
• Azioni di formazione e motivazione dei docenti, attraverso la proposizione di contenuti didattici innovativi e/o nuovi metodi di trasferimento degli stessi (intervento 2.1: Percorso di formazione e aggiornamento dei docenti dell’Alta Irpinia, propedeutica all’attuazione degli interventi della strategia per la scuola);
• Interventi volti all’ampliamento delle possibilità di attività extra curriculari etc. (intervento 2.2: Scuola Viva in Alta Irpinia. Azione per la realizzazione di progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo);
• Attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro che prevedono il coinvolgimento di istituti tecnici, licei, istituti professionali, in stretto collegamento con le vocazioni del tessuto produttivo locale (intervento 2.3: Azione sperimentale di supporto all’alternanza scuola lavoro in Alta Irpinia).
La Strategia prevede altri interventi, complementari ai precedenti, che comportano anche ricadute positive in termini occupazionali nel medio lungo periodo (intervento 2.4: Botteghe di mestiere e di innovazione in
19 Cfr. al riguardo “Linee guida sul dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta normativa X.X. 0000/0000
Xxxx Xxxxxxx; intervento 2.5: Torno Subito Alta Irpinia, per il completamento del curriculum formativo- lavorativo con esperienze all’estero).20
3. Potenziamento del TPL e adeguamento e miglioramento delle infrastrutture viarie di collegamento interno e delle reti telematiche.
Questo risultato atteso rappresenta il rovescio della medaglia rispetto ad un altro tema chiave per l’attuazione della strategia: l’aumento del livello di integrazione dell’Area. Il miglioramento dell’accesso alle reti infrastrutturale e telematica costituiscono i due risvolti del miglioramento della connettività (reale e virtuale) necessaria all’implementazione del processo di integrazione.
Tenuto conto della forte correlazione tra il miglioramento del trasporto pubblico locale, l’adeguamento delle infrastrutture viarie (e telematiche) e il raggiungimento di altri importanti obiettivi di miglioramento del livello dei servizi sul fronte della scuola, della sanità, di alcune componenti specifiche del turismo, e più in generale del sistema produttivo locale, la Strategia ha ritenuto di dover prevedere una Pianificazione unitaria del trasporto pubblico locale, che consideri la complessità territoriale e l’insieme dei fabbisogni della domanda di mobilità. Da tale Pianificazione dovranno discendere le ipotesi di:
- Riorganizzazione e potenziamento del Trasporto Pubblico Locale[3] (intervento 3.1: Piano di gestione del trasporto pubblico locale d'Area);
- Adeguamento della rete stradale (intervento 3.2: Manutenzione del tratto stradale Monteverde- Bisaccia Via Lacedonia e Monteverde-Ofantina).
L’intervento 3.1 è funzionale alla determinazione della domanda e dell’offerta di trasporto in un’area sub- provinciale che finora non era mai stata oggetto di analisi specifica. Questo permetterà di individuare le criticità esistenti e di immaginare dei servizi di trasporto anche di tipo non convenzionale (trasporto a chiamata). Queste analisi confluiranno nei capitolati di gara che saranno banditi dalla Regione Campania per i servizi di TPL.
Allo stesso tempo il piano permetterà di esaminare l’estesa rete stradale dell’Alta Irpinia individuandone le specifiche necessità di manutenzione. La prima macro priorità è l’intervento 3.2, che sarà finanziato dal fondo FSC trasporti, con cui si avvia il processo di “miglioramento e adeguamento” che sarà attuato attraverso interventi puntuali successivi secondo il quadro di priorità emergente dalle ricognizioni a base della Pianificazione unitaria21.
Parallelamente, nella Strategia viene sviluppato il miglioramento dell’accesso alle reti telematiche sia con riferimento agli interventi “hard” di infrastrutturazione, sia con riferimento agli interventi “soft” relativi alla promozione e al sostengo della “cultura digitale” ovvero all’utilizzo consapevole delle tecnologie digitali nell’erogazione dei servizi (vedi intervento 3.3 “Agenda Digitale: Servizi digitali avanzati” per la gestione associata delle funzioni di ICT) primo passo per la realizzazione di una serie di altri interventi a tema: dagli sportelli unici per le imprese fino alla gestione dei servizi per la fruizione dei beni culturali etc.
20 La DGR 817/2016 “Organizzazione della rete scolastica e piano dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2017/2018.” ha aggiornato il piano dell’offerta formativa per l’A.S. 2017/2018 in Campania.
[3]La finalità del Piano, per quanto attiene il TPL, è quello di determinare un assetto dell’offerta da includere nel quadro regionale dei servizi minimi, tenendo presente i fattori che hanno ispirato il processo di riorganizzazione ed ottimizzazione del trasporto pubblico locale avviato dalla Regione Campania a seguito de DPCM dell’11 marzo 2013
21 Vedi cap. 6
4.3 La declinazione operativa della Strategia per lo sviluppo locale
STRUMENTI E METODI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE LOCALI | |||
n. | Risultati attesi | n. | Interventi |
4 | Favorire la conoscenza e migliorare la fruizione degli attrattori culturali, naturali e ambientali | 4.1 | Rete museale e dei beni culturali e naturali |
5 | Rafforzare e riqualificare il sistema di offerta turistica e dell’accoglienza | 5.1 | Distretto Turistico -sostegno alla nascita e al consolidamento delle imprese e delle reti di impresa |
6 | Migliorare la gestione attiva del patrimonio forestale (anche attraverso iniziative di economia sociale) | 6.1 | Cooperazione per il supporto alla competitività delle filiere forestali attraverso la sperimentazione di una gestione attiva del patrimonio forestale dell'Alta Irpinia |
7 | Rafforzare le filiere produttive tipiche di qualità | 7.1 | Partenariato pubblico-privato per la cooperazione a supporto della filiera zootecnica e per la tutela e la valorizzazione dell'identità locale |
La volontà di operare a sostegno della riscoperta e della promozione delle “specificità” del territorio, migliorando gli strumenti e le metodologie atte alla valorizzazione delle risorse locali, ha orientato la scelta della Strategia su iniziative che conducano alla costruzione di una offerta il più “identitaria” e integrata possibile per l’Area. La ratio di questo orientamento assunto nella Strategia è quella di avviare un processo di rivitalizzazione “socio -economica” a doppio binario: interno, con impatti sul livello della qualità della vita dei cittadini residenti; esterno, con effetti sul “riposizionamento competitivo” dell’Area come destinazione turistica.
4. Favorire la conoscenza e migliorare la fruizione degli attrattori culturali, naturali e ambientali
L’istituzione del Distretto Turistico Alta Irpinia, riconosciuto dal MiBACT con decreto ministeriale del 30 giugno 2016, rappresenta un passaggio importante per la definizione di un insieme di azioni funzionali al conseguimento del risultato atteso relativo al “rafforzamento e riqualificazione dell’offerta turistica e dell’accoglienza” previsto dal documento Preliminare di Strategia dell’Area Pilota “Alta Irpinia.
L’implementazione della scelta strategica di ottenere il riconoscimento di del Mibact impone di agire sulle due componenti dell’offerta:
- L’integrazione e la messa a sistema dei beni culturali, naturali e di quelli che contraddistinguo l’identità alto irpina (ad es. la Mefite). Agendo quindi sulla componente “pubblica dell’offerta”;
- Il supporto alle filiere complementari alla valorizzazione dei beni culturali e naturali, i servizi per il turismo, dell’enogastronomia, i prodotti tipici, dell’artigianato;
Questi interventi si collegano strettamente ad altri previsti nella strategia, innanzi tutto a quelli diretti a migliorare le competenze dei giovani attraverso: il rafforzamento dei percorsi di alternanza scuola – lavoro, i tirocini presso le botteghe artigiane e soprattutto la possibilità di fare work experience di lavoro e di formazione all’estero per acquisire delle specializzazione da spendere nell’economia locale.
Senza dimenticare la stretta correlazione con l’intervento diretto ad individuare un nuovo modello di governance del settore forestale, nel medio lungo periodo con impatti positivi anche sulla tutela del paesaggio irpino e che potrà essere oggetto di interventi di valorizzazione integrata delle risorse (ad esempio attraverso l’individuazione di percorsi naturalistici legati alle filiere che intercettano il settore (come la filiera del legno, agricola, pastorale). Allo stesso modo l’intervento teso a favorire l’attuazione del Piano per la banda larga e quello relativo all’implementazione dell’agenda digitale consentiranno sia di
portare l’infrastrutturazione sia di migliorare i servizi offerti dalle imprese, contribuendo al miglioramento della fruizione dei beni culturali.
È da sottolineare che il percorso per la implementazione del distretto turistico, dovrà viaggiare in coerenza con l’attuazione della legge regionale sul turismo n. 18/2014.
Nello specifico l’intervento 4.1 i è rivolto in particolare alla valorizzazione del patrimonio culturale materiale dell’Area che sino ad oggi è rimasto in secondo piano rispetto alle immagini turistiche prevalenti dell’Area (legate per lo più ad altri elementi: ruralità, enogastronomia, religione). La scelta di inserire questo asset al centro dei processi di valorizzazione territoriale prende le mosse dalla consapevolezza del ruolo che i beni culturali rivestono nelle politiche di sviluppo, in quanto luoghi che favoriscono la circolazione e lo scambio di idee e valori, nonché forieri di coesione sociale, oltre ad essere strumento di promozione dei valori di identità e creatività del territorio fuori dai confini geografici dello stesso22.
L’obiettivo prioritario in relazione alla valorizzazione del patrimonio culturale è la messa in rete dei beni culturali (e naturali), allo scopo di favorirne la conoscenza, la conservazione, la tutela e la valorizzazione a prescindere dalla titolarità del bene (intervento 4.1: Rete museale e dei beni culturali e naturali).
Con la formalizzazione della Rete si avvia il processo per la definizione di un modello unitario e programmato di “manutenzione”, gestione e valorizzazione degli attrattori individuati (non ultimo con una apertura ai beni a titolarità privata).
A questo proposito, una prima fase individuata nell’ambito del percorso di formalizzazione della Rete, consiste proprio in un’attività di rilevazione “tecnica” relativa allo stato di conservazione e fruizione di tale patrimonio. Tali rilevazioni consentiranno di costruire il “Piano della conoscenza” del patrimonio culturale dell’Alta Irpinia, necessario per la programmazione di tutta la progettualità relativa sia alle opere infrastrutturali di recupero e tutela, ai lavori di adeguamento e/o rifunzionalizzazione, sia agli interventi più “leggeri” di allestimento e/o costruzione dei contenuti per la fruizione, propedeutici o comunque complementari agli interventi materiali a carattere infrastrutturale.
La costituzione della Rete dei beni culturali e naturali costituisce inoltre l’occasione per massimizzare la valorizzazione integrata tra i beni parte della Rete stessa e le “altre risorse” territoriali, attraverso l’individuazione di itinerari artistici-archeologici-naturali che si innestano sulle testimonianze museali esistenti, integrandole e completandole, al fine ultimo di restituire una vera e propria “narrazione della storia del territorio”. L’obiettivo è di mettere in moto un processo di attivazione delle risorse culturali e ambientali dell’Area che ruotando attorno all’idea guida del “racconto del territorio” riesca a valorizzare tali dotazioni mettendole in connessione con il saper fare e le conoscenze scientifiche dell’Area, tenendo ben presente i target di fruitori reali e potenziali, restituiti da una analisi della domanda che sarà alla base della pianificazione di tutte le iniziative di promozione e comunicazione necessarie a finalizzare la trasformazione dell’Area, nel medio lungo periodo , in “destinazione turistica” matura.
A valle del processo di promozione turistica degli itinerari, verrà facilitata la realizzazione di pacchetti turistici, caratterizzati dalla formula del turismo esperienziale volto alla scoperta di un prodotto turistico Alta Irpinia dotato di elementi identitari chiaramente riconoscibili e destinati a target interessati alla ricerca di identità territoriali autentiche (frutto del percorso di specializzazione dell’offerta turistica dedicato alle imprese dei settori che intercettano le filiere turistiche e culturali, nell’ambito della Scheda 5.1) .
22 L’analisi condotta sin dal preliminare ha permesso di individuare tra le altre vocazioni significative per l’Area, quella “culturale”: l’industria culturale e creativa irpina produce infatti il 6,2% del valore aggiunto provinciale (dato al 2014), con una forte specializzazione nel Made In Italy, che risulta tra i settori di maggiore incidenza con oltre 1.000 imprese attive nella provincia. Un dato di rilievo è costituito dalla presenza forte di imprese culturali e creative a conduzione giovanile e, in parte, immigrata. Cfr xxxx://xxx.xx.xxxxxx.xxx.xx/xxxxx/Xxxxxxxxxx/Xxxxxxxx%00Xxxxxxxx%000000.xxx
5. Rafforzare e riqualificare il sistema di offerta turistica e dell’accoglienza
Come anticipato nel paragrafo precedente, la Strategia ha scelto di agganciare l’opzione turistica a caratteristiche complementari del territorio, che possono così andare a formare un’offerta peculiare e riconoscibile ovvero far funzionare il turismo come fattore di sviluppo attraverso l’innesto con un paesaggio tutelato (foresta); un patrimonio culturale valorizzato (Rete dei Musei); un’agricoltura che offre prodotti locali di qualità e unici.
In questo quadro si colloca la scelta dell’Area di chiedere il riconoscimento come Distretto Turistico, (avvenuto con il decreto ministeriale del 30 giugno 2016), allo scopo di facilitare/accelerare il processo di costruzione del sistema di offerta turistica integrato al quale l’Area aspira al fine di configurarsi come destinazione turistica per “motivazione”.
La possibilità offerta dal distretto infatti è quella di favorire forme di aggregazione tra imprese finalizzate alla creazione di un prodotto turistico ben definito, settato su target specifici, che sappia far leva sull’attrattività del territorio, provando tuttavia a differenziare in modo innovativo l’offerta turistica rispetto ai molteplici “competitors” di prossimità e non.
In questa direzione la Strategia ha previsto di sollecitare la Regione Campania all’emanazione di un’azione sperimentale di supporto alla nascita e al consolidamento delle imprese collegate alla valorizzazione dei beni naturali e culturali, che preveda di accompagnare le imprese esistenti e stimolarne di nuove, alla presentazione di progettualità di qualità, ammissibili ai finanziamenti resi disponibili dagli strumenti in essere e finalizzati alla specializzazione innovativa dell’offerta locale in chiave turistica, secondo un approccio integrato. (intervento 5.1: Distretto turistico- sostegno alla nascita e al consolidamento delle imprese e delle reti d’imprese)23:
• supportare nell’analisi per l’individuazione della nicchia di domanda da selezionare;
• indirizzare le imprese nelle iniziative atte a specializzare l’offerta (dalla condivisione di un disciplinare, alla individuazione/costruzione delle caratteristiche di prodotto/servizio -di club, attraverso l’individuazione del concept, la definizione del marchio d’Area, la realizzazione del Piano di promo- commercializzazione -compresa l’individuazione degli “operatori” della comunicazione- fino all’impostazione delle attività di monitoraggio della qualità ecc);
• sollecitare, informare, orientare l’imprenditorialità nei comuni dell’Area al fine di stimolare la nascita e il consolidamento di imprese in connessione anche con le opportunità derivanti dagli interventi di valorizzazione e promozione dell’attrattività del patrimonio culturale e naturale dell’Alta Irpinia (in particolare nella produzione di beni e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali del territorio dell’Alta Irpinia che hanno scelto di avviare un processo di costruzione di un sistema di fruizione/manutenzione integrato – Scheda 4.1);
• Supportare nel processo di formalizzazione del contratto di rete tra gli operatori delle filiere turistico- culturali.
La promozione e la riqualificazione del sistema di offerta turistica dell’Area non può, infine, prescindere da interventi di valorizzazione specificamente rivolti ad uno dei principali attrattori del territorio, costituito dal Complesso Turistico montano dell’Altopiano del Laceno, anche al fine di favorire la destagionalizzazione degli arrivi turistici attraverso il miglioramento delle condizioni di accessibilità.
23 L’impegno della Regione Campania in tal senso è in corso di definizione.
6. Migliorare la gestione attiva del patrimonio forestale
Il patrimonio forestale dell’Alta Irpinia costituisce uno dei principali terreni di sperimentazione su cui misurare la capacità di innovazione/miglioramento negli strumenti e nei metodi connessi alla valorizzazione degli asset territoriali.
La superficie boschiva dell’Area risulta pari a circa 50.000 ha (tra boschi e altre terre boscate), ospitando il 10% del patrimonio forestale regionale. Per tale ragione questo asset costituisce una vera e propria “infrastruttura verde” che tuttavia non gode ancora di sufficiente attenzione in termini di politiche di gestione attiva e multifunzionale (difesa del suolo, tutela del paesaggio e delle risorse idriche, valorizzazione delle filiere connesse).
Nonostante i progressi registrati negli ultimi anni sia negli approcci di policy che negli strumenti di settore nazionali e comunitari24, il patrimonio forestale dell’Alta Irpinia continua a subire gli effetti della frammentazione della proprietà, dell’assenza di strumenti di pianificazione di area vasta in grado di indirizzare usi e vocazioni e valorizzare la multifunzionalità delle risorse forestali25, della scarsa incidenza e rilevanza dei pochi operatori economici che lavorano sulle filiere a valore aggiunto.
Il percorso SNAI ha consentito di evidenziare come la condizione di base affinché tale risorsa esprima il proprio potenziale risieda in un radicale cambiamento nelle modalità e negli strumenti attraverso cui è stata finora gestita. Con l’attuazione della Strategia si intende quindi sperimentare e consolidare percorsi innovativi in grado di condurre ad una nuova governance del patrimonio forestale, avviando in particolare la sperimentazione di nuove forme di governo della risorsa che, seguendo gli indirizzi del Preliminare di Strategia, puntino alla costituzione di un nuovo modello di gestione unitaria, partecipata, multifunzionale ed economicamente sostenibile delle filiere agrosilvopastorali e che si configuri quale organizzazione volontaria iper la disciplina e lo svolgimento di determinate fasi della gestione associata delle risorse e delle produzioni forestali (intervento 6.1: Cooperazione per il supporto alla competitività delle filiere forestali attraverso la sperimentazione di una gestione attiva del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia.). Tale processo consentirà di approfondire i potenziali di mercato delle filiere produttive connesse ad una corretta gestione delle risorse forestali, con particolare riferimento a quelle relative al ciclo integrato della risorsa legno, ai servizi ecosistemici e alla valorizzazione in chiave turistica della foresta.
Lo sfruttamento delle biomasse forestali, dalla produzione di legno di qualità fino alla produzione di cippato e pellet utilizzabili per produrre energia (termica ed elettrica) per le comunità locali e la valorizzazione dei servizi ecosistemici possono in particolare rappresentare i principali ambiti su cui innestare processi innovativi di gestione, anche in considerazione delle potenzialità di sfruttamento delle biomasse forestali e degli scarti agricoli (potature di coltivazioni legnose), stimate nell’ordine di 3 tonnellate di materiale legnoso per ettaro all’anno in media26 e del valore intrinseco dei servizi ambientali ed ecosistemici.
24 A partire dal Programma Quadro per il settore forestale del 2008 fino all’ambizioso Piano Forestale Generale 2009 – 2013
25 Un indicatore significativo delle difficoltà che ha finora incontrato la diffusione di un approccio innovativo alla pianificazione ed alla gestione del patrimonio forestale di proprietà pubblica in Alta Irpinia è rappresentato dai Piani di Assestamento Forestale (PAF), previsti fin dall’entrata in vigore della L.R. 11/96 e finalizzati a disciplinare ed indirizzare le utilizzazioni boschive e l'uso dei pascoli, individuare i "boschi di protezione", pianificare gli interventi di rimboschimento, di ricostituzione boschiva, di sistemazione idraulico - forestale, di miglioramento dei pascoli nonché l'uso delle risorse silvo-pastorali ai fini ricreativi e di protezione dell'ambiente naturale. Dalle informazioni in possesso dell’Amministrazione regionale – Settore Foreste risulta che, ad oggi, solo 7 dei 25 comuni che costituiscono l’Area pilota sono dotati di un PAF vigente mentre altri otto hanno adottato in passato un PAF, oggi non più in vigore. Gli altri otto comuni non hanno invece probabilmente mai predisposto un Piano di Assestamento o, se lo hanno fatto, si tratta di pianificazioni antecedenti l’entrata in vigore della L.R. 11/96 – quindi Piani oramai non più vigenti
26 Fondazione Montagne Italia - Rapporto 2015
7. Rafforzare le filiere produttive tipiche di qualità
Le filiere agroalimentari tipiche di qualità costituiscono per l’Area dell’Alta Irpinia una importante direttrice di sviluppo endogeno che tuttavia va sostenuta su più fronti attraverso azioni riguardanti: il sostegno ai percorsi di aggregazione/associazionismo dei produttori; l’introduzione di nuove forme associate di gestione in tema di prevenzione e profilassi; la promozione e la valorizzazione dei prodotti tipici di pregio.
In particolare l’assenza di forme di aggregazione stabili tra produttori, genera forti effetti limitanti sui
volumi di produzione e sulla completezza delle filiere27, che si combina anche ad una scarsa presenza di imprese di “trasformazione peraltro costrette ad operare in un quadro normativo fortemente vincolante rispetto a specifiche di trasformazione che invece garantiscono la tipicità dei prodotti. L’assenza di reti è anche all’origine della gestione frammentata e poco coordinata degli interventi di profilassi sul bestiame che ha generato una serie di problematiche (ad es diffusione di patologie infettive) con impattati diretti in termini di perdita di produzione.
L’obiettivo del recupero, del rafforzamento e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità richiede in primo luogo l’attuazione di interventi finalizzati a sostenere e sviluppare una rete di allevatori e trasformatori”28 di qualità, adeguando la produzione alle esigenze di un sistema integrato turismo/filiere agroalimentari che punta su una ampia gamma di luoghi/prodotti tra loro legati in modo riconoscibile, con un’offerta articolata ma non frammentata in grado di generare sinergie tra turismo di territorio e prodotti agroalimentari (intervento 7.1: Cooperazione Alta Irpinia - Partenariato pubblico - privato per la cooperazione a supporto della filiera zootecnica e per la tutela e la valorizzazione dell’identità locale).
In tale ottica è necessario rendere più visibile e riconoscibile il prodotto “Alta Irpinia” attraverso la costruzione del “marchio” che in questo specifico settore consentirebbe di garantire anche la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti agroalimentari tradizionali, rivolti ad un target di consumatori attenti alla qualità degli alimenti, alla loro origine territoriale e alla loro sicurezza e qualità scientificamente supportate. La chiusura delle filiere agroalimentari va sostenuta anche attraverso realizzazione di attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla promozione in chiave sperimentale di produzioni agroalimentari in grado di prevenire patologie e incidere positivamente sulla salute29.
Infine, la creazione di un contratto di rete tra produttori e la stesura di un disciplinare di produzione (che preveda anche alcune deroghe alla normativa in tema di trasformazione e stagionatura) rappresenterebbe un ulteriore vantaggio per il territorio e per i produttori ripercorrendo le strade adottate dalla viticoltura.
8. Rafforzamento delle competenze
Pur non configurandosi esplicitamente come un risultato atteso, la costruzione delle competenze per lo sviluppo dei sistemi di governance che dovranno indirizzare e guidare le scelte del territorio negli ambiti identificati dalla Strategia, rappresenta un tassello indispensabile per il conseguimento di tutti i risultati attesi individuati. Il tema della capacity building, del trasferimento di competenze e della formazione delle risorse cognitive all’interno dell’Area costituisce infatti l’oggetto delle stesse linee di intervento che declinano la Strategia di sviluppo. Dalla Rete dei beni culturali e naturali al Distretto turistico, sino all’Azienda Forestale, la costruzione dei “Soggetti” individuati per l’implementazione delle scelte strategiche, in ciascun settore, necessita di un lavoro sul trasferimento delle competenze sia in ambito
pubblico che privato.
Catasto Agenda Digitale - ICT
Comunità dell’Alta Irpinia
Distretto
turistico
Azienda
Forestale
Nella Strategia questo aspetto si è tradotto in interventi volti: alla professionalizzazione dell’offerta lavorativa e al rafforzamento della cultura d’impresa con riferimento a tutte le filiere associate alle vocazioni produttive locali (si vedano le azioni di supporto ai processi aggregativi delle imprese e di tutoraggio, accompagnamento e indirizzo verso le opportunità di finanziamento degli investimenti operate dal “presidio impresa” nell’ambito dell’intervento 5.1: Distretto Turistico – sostegno alla nascita delle imprese
28 Nell’Area dell’alta Irpinia, sono presenti 14.860 capi bovini allevati in 544 aziende e 22.361 capi ovicaprini allevati in 703 aziende a fronte di soli 20 caseifici registrati ai sensi del Reg Ce 852/04, di cui 5 riconosciuti ai sensi del Reg Ce 853/04.
29 È il caso delle tecniche di produzione dei foraggi e poi di allevamento e produzione agricola di tipo estensivo, nonché il ricorso ad essenze foraggere variabili in termini di composizione botanica che favoriscono la creazione di un corretto microbioma intestinale e apportano molecole funzionali utili alle attività fisiologiche del consumatore finale
28
e delle reti di impresa); al sostegno alla progettazione degli interventi di tutela, recupero e fruizione integrata dei beni culturali e naturali (nell’ambito dell’intervento 4.1: Rete museale e dei beni culturali e ambientali); all’accompagnamento, alla formalizzazione e all’avvio dell’operatività dei principali organismi di governance previsti (ad es. nell’ambito dell’intervento 6.1). In particolare, tuttavia, il rafforzamento delle competenze della PA locale si rende necessario nella fase attuativa della Strategia al fine di rispettare le tempistiche, i risultati attesi, e gli adempimenti previsti all’indomani della sottoscrizione dell’APQ. A tal fine sono previste attività di supporto tecnico al fine di consolidare la capacità di governance locale nella fase di attuazione della Strategia (coordinamento attuazione, monitoraggio e open government della Strategia) per rispettare il cronoprogramma di attuazione degli interventi, rimuovere eventuali ostacoli procedurali per favorire l’accelerazione dei tempi amministrativi, garantire il monitoraggio degli interventi in relazione al conseguimento dei target di realizzazione e di risultato e comunicare l’avanzamento continuo delle attività.
29
Capitolo 5 - Le fonti di finanziamento
SERVIZI DI BASE | ||||||
Risultati attesi | n. | Interventi | Fonte finaniziaria | Importo | indicatori | |
Migliorare la specializzazione, la continuità e l’accessibilità dell’assistenza sanitaria territoriale | 1.1 | Potenziamento del ruolo del “Criscuoli” : startup di cardiologia | STATO (L. 147/2013, art. 1, c. 13) | 305.000,00 | Riduzione del tasso di mortalità per le patologie trattate | |
1.2 | Ospedale di Comunità | 710.000,00 | riduzione tasso di ospedalizzazio ne evitabile | |||
1.3 | Realizzazione della prima Uccp con sede nella SPS di Bisaccia - distretto di Sant'Angelo dei Lombardi | 695.000,00 | riduzione del tasso di ospedalizzazio ne | |||
1.4 | Attivazione (SUAP) speciale unita' per l'accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo (sv) e di minima coscienza (smc) nella SPS di Bisaccia | 1.750.000,00 | riduzione del tasso di ospedalizzazio ne evitabile | |||
1.5 | Progetto di TELERADIOLOGIA | 130.000,00 | riduzione del tasso di ricorso al pronto soccorso | |||
Aumentare la propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento delle competenze chiave anche collegandole maggiormente ai settori produttivi locali | 2.1 | Percorso di formazione e aggiornamento dei docenti dell’alta Irpinia, propedeutica all’attuazione degli interventi della | FSE | 120.000,00 | Migliorament o test invalsi punteggio medio (e dev. standard) | |
2.2 | Scuola Viva in Alta Irpinia. Azione per la realizzazione di progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo | FSE | 800.000,00 | Percentuale di persone di 18-24 anni che hanno abbandonato prematurame nte l'istruzione e la formazione | ||
2.3 | Azione sperimentale di supporto all’alternanza scuola lavoro in Alta Irpinia | FSE | 300.000,00 | Numero di diplomati (totale) presso i percorsi di istruzione tecnica e professionale sul totale dei diplomati | ||
2.4 | Botteghe di mestiere e di innovazione in Alta Irpinia | FSE | 237.000,00 | Partecipanti che hanno un lavoro nell’area entro i 12 | ||
2.5 | Torno subito Alta Irpinia | FSE | 250.000,00 | mesi successivi alla fine della loro partecipazion e all’intervento |
SERVIZI DI BASE | ||||||
3.1 | Piano di gestione del trasporto pubblico locale d'Area | STATO (L. 147/2013, art. 1, c. 13) | 150.000,00 | Indice di utilizzazione del TPL (lavoratori e studenti che utilizzano il TPL abitualmente per recarsi al lavoro o a scuola sul totale) | ||
Miglioramento della mobilità da, per e entro le aree interne al fine di rendere più accessibili i servizi sul territorio | 3.2 | Manutenzione del tratto stradale MONTEVERDE- BISACCIA Via LACEDONIA e MONTEVERDE- OFANTINA | FSC 14/20 | 15.500.000,00 | Tempi medi di percorrenza in minuti dei comuni non polo al polo più vicino Fonte Elaborazione DPS | |
3.3 | Agenda digitale. Servizi digitali avanzati nei comuni dell’Alta Irpinia | FESR, OT 2 | 2.879.482,00 | Comuni con servizi pienamente interattivi (numero di comuni in percentuale del totale dei comuni) |
STRUMENTI E METODI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE LOCALI | ||||||
Risultati attesi | n. | Interventi | Fonte finaniziaria | Importo | indicatori | |
Favorire la conoscenza e migliorare la fruizione degli attrattori culturali, naturali e ambientali | 4.1 | Rete museale e dei beni culturali e naturali | POR FESR – Priorità 6.c | 6.000.000,00 | aumento % visitatori paganti sul totale | |
POC 2.4.4 | 1.000.000,00 | |||||
Rafforzare e riqualificare il sistema di offerta turistica e dell’accoglienza | 5.1 | Distretto Turistico - sostegno alla nascita e al consolidamento delle imprese e delle reti di impresa | Bando regionale | [costo pubblico in corso di definizione] | tasso di sopravvivenza delle imprese (finanziate con il bando ) a 3 anni dalla nascita | |
Migliorare la gestione attiva del patrimonio forestale (anche attraverso iniziative di economia sociale) | 6.1 | Azienda forestale. Cooperazione per il supporto alla competitività delle filiere forestali attraverso la sperimentazione di una gestione attiva del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia | PSR 16.7.a | 200.000,00 | % superficie boschiva sottoposta a gestione unitaria sul totale Fonte Sian- Inea | |
Azienda forestale. Fase 2 | PSR 16.7.B | 10.000.000,00 | [30] | |||
Rafforzare le filiere produttive tipiche di qualità | 7.1 | Partenariato pubblico - privato per la cooperazione a supporto della filiera zootecnica e per la tutela e la valorizzazione dell’identità locale | PSR 16.7.a | 200.000,00 | Valore delle produzioni zootecniche commercializz ate a prezzi correnti | |
Filiera zootecnica e valorizzazione identità PSR 16.7.B locali. Fase 2 | 300.000,00 | [30] |
Quadro finanziario e degli strumenti.
Settore/tema | importo | Totale | ||
Risorse in APQ | POR FSE Azione10.8.4 | Scuola | 120.000,00 | 1.707.000,00 |
POR FSE Azione 10.1.5 | Scuola | 800.000,00 | ||
POR FSE Azione 10.6.10 | Scuola | 300.000,00 | ||
POR FSE Azione 8.1.1 | Scuola | 237.000,00 | ||
POR FSE Azione 10.6.6 | Scuola | 250.000,00 | ||
PSR – Misura 16.7 | Patrimonio forestale | 200.000,00 | 10.700.000,00 | |
PSR – Misura 16.7b30 | Patrimonio forestale | 10.000.000,00 | ||
PSR – Misura 16.7 | Filiere zootecniche e agroalimentari | 200.000,00 | ||
PSR – Misura 16.7b30 | Filiere zootecniche e agroalimentari | 300.000,00 | ||
STATO (L. 147/2013, art. 1, c. 13) | Salut e | 3.590.000,00 | 3.740.000,00 | |
Piano mobilità | 150.000,00 | |||
POC 2.4.4 | Azioni sisitema per la creazione di poli e it inerari integrati | 1.000.000,00 | 1.000.000,00 | |
POR FESR – OT 2 | Agenda Digitale | 2.879.482,00 | ||
POR FESR – Priorità 6.c | Valorizzazione Beni culturali e naturali | 6.000.000,00 | 8.879.482,00 | |
sub totale in APQ | 26.026.482,00 | |||
Intervento orizzontale a carico di Regione Campania | FSC 2014-2020 | infrastrutture viabilità | 15.500.000,00 | 15.500.000,00 |
TOTALE | 41.526.482,00 |
30 Le azioni a valere sulla misura del PSR 16.7.2 (fase 2) fanno riferimento ad interventi da definire a valle dei risultati delle azioni 6.1 e 7.1.
Capitolo 6 - Le misure di contesto
Dalla Strategia delle Aree Interne emergono le priorità di intervento dell'Alta Irpinia: a compendio delle azioni ivi declinate, possono essere individuati degli ambiti con i quali l'Area prescelta deve confrontarsi, che vanno identificati come misure complementari di contesto che influenzano lo sviluppo del territorio.
Si elencano a seguire i progetti relativi al futuro contesto d’Area collegabili secondo le linee strategiche individuate dalla Strategia.
AGENDA DIGITALE. AUMENTO DELLA POPOLAZIONE E DELLE AREE PRODUTTIVE, SCUOLE E SEDI DI PPAA DOTATE DI BANDA ULTRA LARGA
Con delibera di giunta 676 del 29/11/2016 è stata approvata l’agenda digitale Campania 2020 “Felics” Rete Pubblica a Banda ultralarga nelle aree bianche.
Nell’ottica di mettere a disposizione dei cittadini e delle imprese i servizi i servizi di connettività della banda ultralarga, la Regione Campania ha sottoscritto il 29 luglio 2016 l’accordo operativo con il Ministero dello Sviluppo Economico per la costruzione della rete pubblica a banda ultralarga nelle aree bianche, cioè a fallimento di mercato, tra cui rientrano i 25 Comuni dell’Area del progetto pilota Alta Irpinia. L’operazione garantirà la copertura a banda ultralarga nelle aree bianche e collegamenti ad almeno 100 mbps per scuole, presidi sanitari, aree industriali e le principali località turistiche. Infratel Italia, società in house del Mise, sarà il soggetto attuatore. L’intervento rientra nel “Progetto strategico banda ultralarga” che definisce una linea unitaria per l’implementazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dell’economia digitale del Paese e che è stato autorizzato dalla Commissione europea rappresentando un decisivo segnale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea, che riguardano l’accesso a internet per tutti i cittadini “ad una velocità di connessione superiore a 30 Mb/s” e, per almeno il 50% della popolazione “al di sopra di 100 Mb/s”.
ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE A PER LA MOBILTA’
La nuova stazione dell'AV/AC Napoli/Bari
Lungo la linea ferroviaria Napoli-Bari è prevista l'apertura di una nuova stazione ferroviaria denominata Stazione “Hirpinia”. Si intende sviluppare il miglior coordinamento con il territorio come scelta operativa strategica che consentirà di raggiungere, attraverso analisi costi/benefici e attente valutazioni, risultati concreti in tempi ragionevoli, adoperando al meglio le risorse economiche disponibili. Sarà importante che le opere ferroviarie previste per la nuova stazione Hirpinia siano accompagnate da interventi infrastrutturali per connetterla alla rete stradale e ai servizi pubblici intermodali funzionali allo sviluppo dell’area industriale della Valle Ufita. L'apertura della nuova stazione Hirpinia può in pratica migliorare di molto l'accessibilità dell'Area Interna attraverso la ferrovia veloce e, se ben collegata con il sistema dei trasporti pubblici locali, potrebbe avere riscontri positivi sulle attività economiche (turismo e industria) e costituire un valido argine ai processi di spopolamento in atto sul territorio.
Manutenzione straordinaria del tratto stradale Monteverde-Bisaccia via Lacedonia e Monteverde- Ofantina
La rete viaria dell’Area assume, come in gran parte delle aree interne, un ruolo fondamentale negli spostamenti di breve e medio raggio in relazione all’assenza di concrete e diffuse modalità alternative di trasporto. L’accessibilità dell’Alta Irpinia, e conseguentemente l'efficienza del trasporto pubblico locale, può essere elevata, oltre che con interventi volti ad una migliore interconnessione infrastrutturale, anche da
un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria della rete viaria, al fine del recupero strutturale della funzionalità delle infrastrutture.
La viabilità assume, assume, pertanto un ruolo strategico per l’accesso ai servizi di base ed alle direttrici infrastrutturali di livello superiore oltre che per la gestione della logistica dell’emergenza connessa ad eventi calamitosi naturali ed antropici.
Le suddette motivazioni hanno indirizzato verso la predisposizione di un Piano di Mobilità di area Vasta prevedente sia la riorganizzazione del TPL sulla base degli scenari previsti nella Strategia sui servizi scuola, sanità e sviluppo locale, sia la definizione di interventi puntuali per il miglioramento delle condizioni di accessibilità al territorio (manutenzione ordinaria e/o straordinaria) e di sicurezza (utenze deboli, segnaletica) con la definizione delle priorità d’intervento.
In riferimento alle complessive macro necessità d’intervento sulla rete infrastrutturale sono stati individuati 3 interventi inquadrabili come “invarianti”, per l’impatto sul territorio delle loro attuali condizioni di funzionalità e percorribilità, rispetto agli esiti che scaturiranno dal Piano di Mobilità in termini di programmazione delle azioni sulla rete viaria.
Nello specifico gli interventi prevedono la progettazione e la realizzazione della Manutenzione straordinaria dei seguenti tratti viari (fig.1):
• Tratto Ofantina – Centro Xxxxxx Xxxxxxxxxx (Lunghezza Tratto: circa 8 km. Larghezza Media Carreggiata: 6 metri - Nominativo ed identificativo e proprietà: SP155 – Regione Campania (competente Prov. di Avellino) - Importo di Indirizzo per la Manutenzione Straordinaria:
€3.000.000)
• Tratto Centro Xxxxxx Xxxxxxxxxx – Bivio Lacedonia/Monteverde (Lunghezza Tratto: circa 14 km - Larghezza Media Carreggiata: 7 metri - Nominativo ed identificativo e proprietà: SP6 – Regione Campania (competente Prov. di Avellino) –Importo di Indirizzo per la Manutenzione Straordinaria:
€7.500.000)
• Tratto Bivio Lacedonia/Monteverde – Bivio di Bisaccia (Lunghezza Tratto: circa 16 km - Larghezza Media Carreggiata: 7 metri - Nominativo ed identificativo e proprietà: SS303 – Regione Campania (competente Prov. di Avellino) -Importo di Indirizzo per la Manutenzione Straordinaria: €5.000.000)
Le motivazioni alla base di un prioritario intervento sui tratti stradali citati sono essenzialmente le seguenti.
I tratti individuati, in particolare la SP 6 e SP 155 interessate da problemi di dissesto geologico, sono sull’itinerario di accesso al comune di Monteverde, sede dal 2006 di uno dei principali attrattori dell’Area rappresentato dal Grande Spettacolo dell’Acqua che si svolge nell’oasi naturale del lago di San Xxxxxx su uno scenario di 20.000 mq, che ha ad oggi ha visto la presenza complessiva di oltre 300.000 spettatori con notevoli impatti economico-sociali sull’Area. L’attuale bassa accessibilità (su alcuni tratti è funzionale un’unica corsia) rende, pertanto, difficile lo spostamento della popolazione locale verso i servizi dislocati sul territorio (ad esempio all’ospedale di riferimento di Bisaccia) ma anche il raggiungimento dell’attrattore turistico, con evidenti complessivi impatti negativi. Tale situazione si aggraverebbe, tra l’altro, in assenza di interventi a causa della chiusura al transito delle infrastrutture in questione, portando all’isolamento della zona interessata. Un intervento, inoltre, attiene alla SS 303 che rappresenta l’asse di collegamento est- ovest dell’Area, parallelo all’ A16 e alla SS Ofantina, di fondamentale importanza per l’interconnessione interna dell’Area (Fig.1).
B. PER LA FRUIZIONE TURISTICO-CULTURALE La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese
La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto che da Caposele (AV) giunge fino a Santa Xxxxx di Leuca (LE): si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola (Alta Irpinia, Vulture Melfese, Xxxx Xxxxxx, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento). La Regione Campania il 26 luglio 2016 ha sottoscritto, insieme alle altre Regioni interessate, con il Ministero delle Infrastrutture e trasporti e con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo un protocollo per la progettazione e realizzazione dell’infrastruttura: è tra le prime tre Ciclovie nazionali ad essere oggetto di attenzione da parte della strategia del Governo che intende far diventare l’infrastruttura cicloturistica uno dei perni dell’industria turistica del Paese. La realizzazione dell’opera costituisce un attrattore di grande potenzialità che può intercettare quella domanda di servizi, a sostegno della vocazione turistica dell'Alta Irpinia. Ideata dalla Regione Puglia, è stata inserita come “opera di priorità nazionale” nella Legge di Stabilità 2016, all’interno di un programma 2016-2018 di finanziamenti di 91 MLN € destinato alla realizzazione di una rete di piste ciclabili su tutto il territorio nazionale che punta sulla mobilità sostenibile
La Via Francigena del Sud
La Via Francigena dal 1994 è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa": essa si sviluppa attraverso i territori europei dei pellegrini che si recavano in preghiera alla tomba dell'Xxxxxxxx Xxxxxx a Roma oppure per proseguire verso la Terra Santa, Gerusalemme. L’obiettivo comune da condividere e
perseguire insieme con i territori è sviluppare una rete di cammini, percorsi ciclabili, aree di sosta e di accoglienza, sostenere reti di impresa lungo la Via Francigena diventa un obiettivo. In tale contesto la Via Francigena può essere considerato un contenitore ideale per sviluppare una progettazione europea integrata (infrastruttura, cultura, turismo, agricoltura) a sostegno dei singoli territori ed in collaborazione con altri importanti itinerari culturali europei, mettendo insieme molteplici attori privati, stakeholder della cultura e del turismo.
La Regione Campania ha aderito al programma per il riconoscimento dell’itinerario “la via Francigena del Sud” che interessa le province di Caserta, Benenvento e Avellino.
Riattivazione della linea ferroviaria Avellino-Rocchetta
La ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Xxxxxxx collega Avellino con le zone interne dell'Irpinia (fino ad arrivare alla stazione di Rocchetta Sant'Xxxxxxx - Lacedonia). Inaugurata il 27 ottobre 1895, la linea si trova in uno stato di abbandono e il servizio è stato sospeso dal 12 dicembre 2010. Il tracciato si sviluppa per circa 120 km, interessa le Regioni Campania, Basilicata e Puglia, attraversa le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto. Lungo il suo percorso vi sono 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, tutte di pregevole fattura e perizia sia architettonica che ingegneristica. Questa linea ferroviaria costituisce un patrimonio infrastrutturale di rilievo storico, paesaggistico e naturalistico particolarmente prezioso per lo sviluppo di nuove forme di turismo sostenibile, anche dal punto di vista culturale ed etnoantropologico. La Regione Campania - al fine di promuovere lo sviluppo strategico delle aree ha approvato con delibera della Giunta Regionale31 lo schema di protocollo d’intesa riguardante la riattivazione della tratta ferroviaria Avellino – Rocchetta S. Xxxxxxx, con finalità di promozione culturale, turistica e territoriale.
31 Delibera Regionale n. 360 del 13/07/2016 (pubblicata sul B.U.R.C. n. 47 del 14 Luglio 2016)
Capitolo 7 - Il processo di costruzione della Strategia d’Area e le modalità partecipative per l’attuazione della Strategia d’Area
7.1 Modalità partecipative adottate in fase di costruzione della Strategia d’Area
Le diverse fasi che hanno caratterizzato la costruzione della Strategia d’Area sono state realizzate mediante una costante rilevazione della domanda di sviluppo espressa dagli attori territoriali e un confronto costruttivo tra i diversi referenti istituzionali, locali e sovralocali. Fondamentale è stata la partecipazione della Regione Campania, del Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne e l’affiancamento di FormezPA. Sono stati chiaramente definiti gli obiettivi e i risultati attesi di ciascuna fase di lavoro, gli attori, i tempi e le modalità con cui favorire il coinvolgimento degli stakeholders chiave e l’interazione fattiva fra i diversi livelli istituzionali.
Gli strumenti metodologici prescelti sono stati principalmente il metodo Goal Oriented Project Planning, il Project Cycle Management, la Pianificazione strategica, la ricerca azione e l’ascolto interattivo con focus group. In alcune fasi è stato necessario far ricorso alla combinazione di diversi strumenti metodologici, per il più efficace esercizio delle pratiche di ascolto e coinvolgimento nello specifico contesto sociale.
Le prime attività di animazione si sono svolte a maggio 2014, hanno coinvolto gli amministratori e agli attori locali e sono valse a far conoscere al territorio le finalità, gli obiettivi, le modalità di attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne. In tale occasione, è stato adottato un modello misto, derivato dall’utilizzo della metodologia Project Cycle Management e della Pianificazione Strategica.
Il coinvolgimento degli attori locali già nella fase di individuazione dei problemi e degli obiettivi e della loro articolazione, ha permesso di considerare, fin dall’avvio del processo partecipativo, le istanze dei partner privati locali, acquisendo un punto di vista “diverso” e più vicino alla realtà, rispetto a quello degli amministratori pubblici ed a quello della Regione e del Comitato Tecnico e di conseguenza ha permesso, agli amministratori, di avere un ventaglio di alternative tra cui scegliere, sia rispetto a diversi scenari di sviluppo possibili per il territorio, sia rispetto alle tipologie di risorse su cui puntare attraverso la Strategia.
Il Laboratorio ha rappresentato un momento di “ascolto e confronto” delle comunità locali, attraverso l’approccio Project Cycle Management.
Partendo dall’analisi effettuata dall’Ufficio Programmazione Unitaria della Regione Campania, è stata realizzata un’attività di analisi partecipata dei problemi basata sulla metodologia Goal Oriented Project Planning, al fine di individuare, successivamente, i possibili obiettivi, corrispondenti a ciascun problema prioritario.
Il momento finale di questa attività laboratoriale è stato realizzato attraverso la tecnica della ricerca-azione ed è stato dedicato a far emergere delle possibili idee progettuali future rispetto alle cinque aree tematiche individuate dalla Strategia, con il duplice scopo di mettere in relazione questi temi con le esperienze e i programmi in corso nel territorio e di avviare un primo confronto sulla scelta dei contenuti su cui concentrare le azioni della Strategia.
A febbraio-marzo 2015 è stato realizzato il “Laboratorio di ascolto Alta Irpinia”. La fase di ascolto degli attori locali - definiti “innovatori” ha inteso, da un lato, inquadrare meglio le problematiche dell’Area e dall’altro, raccogliere suggerimenti ed indicazioni riguardanti possibili soluzioni innovative per la definizione della bozza di Strategia. L’attività di ascolto del territorio è stata realizzata tramite la predisposizione di un’intervista semi-strutturata, somministrata ad alcuni testimoni privilegiati (innovatori) individuati dai sindaci dell’Area sulla base della loro rappresentatività, in termini di innovazione, ma prestando anche attenzione affinché i temi chiave della Strategia fossero sufficientemente rappresentati e raccontati.
L’obiettivo è stato quello di raccogliere conoscenze/percezioni e arrivare all’elaborazione di una “Bozza di Strategia” attraverso il confronto ed una riflessione comune.
L’intervista semi-strutturata è stata costruita in modo da favorire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dell'interlocutore, infatti, all’inizio delle domande è stato posto il tema della vision futura al fine di creare empatia con l’interlocutore ed aiutare a pensare al cambiamento in maniera non convenzionale. Le domande successive hanno avuto l’obiettivo di aiutare a declinare nel dettaglio la visione desiderata.
Agli incontri sul territorio, con i testimoni segnalati, ha fatto seguito l’apertura “a grappolo” ad altri soggetti rilevanti per la Strategia. Complessivamente l’attività ha coinvolto 96 “testimoni” locali, di cui 85 uomini e 11 donne. La composizione del gruppo dei testimoni è stata varia rispetto alle professionalità ed ai campi di competenza.
Successivamente, con l’elaborazione di una “matrice di integrazione” è stato possibile riportare in modo omogeneo gli esiti dell'ascolto del territorio e redigere un report di sintesi omnicomprensivo degli apporti e dei contributi raccolti. La redazione poi, della sintesi integrata delle interviste ha costituito un’utile traccia di lavoro da poter utilizzare per la “costruzione” della bozza di Strategia d’Area. Il Documento descrive il territorio di riferimento, pone l’attenzione sull’idea guida e individua - rispetto ai settori trasporti, sanità, istruzione e sviluppo - i principali ostacoli che impediscono o limitano la possibilità di invertire la tendenza allo spopolamento e alla marginalizzazione del territorio. Inoltre, sempre in relazione ai quattro settori, analizza in maniera puntuale le azioni indicate quali prioritarie da intraprendere per raggiungere i risultati di sviluppo locale auspicati dal territorio, individuando anche i responsabili/protagonisti di tali interventi.
Il 14 luglio 2015, è stata realizzata la seconda missione di campo (focus) per condividere con gli attori locali i temi su cui costruire la bozza di Strategia d’Area. Nell’ambito del Focus si sono riuniti tre tavoli tematici paralleli: Idea Guida, Istruzione, Salute, mentre i temi Trasporti e Digital divide sono stati trattati in modo integrato ai temi oggetto dei tavoli.
A seguito del focus e dei risultati emersi nei singoli tavoli, sono state elaborate le prime ipotesi di interventi. Dal 28/09/2015 al 9/10/2015 il Formez, su input della Regione Campania, ha effettuato un’attività di accompagnamento per il conseguimento del pre-requisito istituzionale, effettuando una diagnosi delle modalità organizzative con le quali i comuni dell’Alta Irpinia erogano i servizi Catasto e ICT. In base alla diagnosi effettuata sono state predisposti due modelli di Convenzione Tipo.
Ad ottobre 2015 la Regione Campania ha chiesto l’attivazione di Invitalia, nell’ambito del Programma “azioni di sistema”, per il supporto tecnico all’Area Interna “Alta Irpinia” per la fase di elaborazione della Strategia d’Area e dell’Accordo di Programma Quadro.
L’Area Interna, affiancata dalla Regione e dalle strutture tecniche di supporto, ha quindi condiviso tali ipotesi con le strutture Regionali di riferimento.
A seguito di tali incontri sono state rielaborate le ipotesi di intervento sotto forma di schede progettuali, sottoposte alla discussione, revisione e poi alla successiva approvazione del Tavolo dei Sindaci.
Il 10 febbraio 2016 si è tenuto il focus II Alta Irpinia sui seguenti temi: Agricoltura e innovazione. Nuove partnership pubblico-privato per la gestione attiva del patrimonio boschivo forestale; Turismo, natura, cultura ed eccellenze agricole agroalimentari; Una scuola viva per l’alta Irpinia e collegamento scuola lavoro.
Il 3 marzo 2016 l’Assemblea dei Sindaci dell’Alta Irpinia ha approvato il Preliminare di Strategia, che è stato pubblicato il 18/03/2016 link sul sito dell’Agenzia della Coesione Territoriale.
Nel corso del 2016 sono proseguiti gli approfondimenti per giungere alla definizione della strategia, in particolare si segnalano:
5 aprile 2016, incontro con i dirigenti scolastici degli istituti secondari superiori dell’Alta Irpinia;
30 giugno 2016, incontro del Presidente dell’Alta Irpinia con una delegazione del Comitato Nazionale Aree Interne presso gli uffici della Regione Campania;
23 settembre 2016, incontro pubblico sul tema “La Comunità dell’Alta Irpinia, Associazione e marchio di origine a protezione di un territorio”
16 novembre 2016, un incontro di approfondimento per la verifica della proposta dell’Area Interna dell’Alta Irpinia relativa alla rete scolastica e all'offerta formativa in coerenza con la Strategia Nazionale per le Aree Interne, con la Provincia, l’USR e la Regione.
7 marzo 2017, incontro dell’assemblea dei sindaci dell’Alta Irpinia con il Presidente della Regione Campania. 10 aprile 2017, l’assemblea dei sindaci approva la proposta di strategia e le schede intervento.
L’assemblea dei sindaci dell’Alta Irpinia dal 2015 ad oggi si è riunita più di 20 volte per condividere e definire gli indirizzi strategici. Le sedute sono state sempre a porte aperte.
7.2 Modalità partecipative in fase di attuazione
Il “patrimonio partecipativo” fin qui accumulato di: conoscenza (del contesto territoriale e delle opportunità di intervento), relazioni (orizzontali, tra istituzioni locali e società, e verticali, tra strutture e apparati politico-amministrativi locali, regionali e nazionali); pratiche (metodologie adoperate per ridurre le asimmetrie informative, costruire condivisione e favorire la convergenza di azione), costituisce il presupposto di successo della Strategia d’Area e, pertanto, sarà rafforzato, organizzato e finalizzato a realizzare la coerente attuazione degli interventi.
MOTTO
Una Strategia per l’Alta Irpinia
Riscoprire la Comunità
Accordo di programma quadro Regione Campania
“ AREA INTERNA – Alta Irpinia”
Allegato 2 Programma d’interventi
Roma, 13 settembre 2017
Risultato atteso | Codice Indicatore di risultato | Indicatore di risultato | Definizione | Fonte | Baseline | Obiettivo al 2020 | CODICE INTERVENTO | Titolo dell'operazione | Soggetto attuatore | Amministrazione centrale capofila | Data inizio intervento | Data fine intervento | COSTO COMPLESSIVO | Legge di stabilità | POR FESR | POR FSE | POR FEASR | ALTRA FONTE | Codice Indicatore di realizzazione | Indicatore di realizzazione | Obiettivo al 2020 | |
A | Migliorare la specializzazione, la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale | A.1 | Riduzione del tasso di mortalità per le patologie trattate | Riduzione del tasso di mortalità per le patologie trattate (mortalità coronarica x 100.000 ab) | asl -presidio ospedaliero | 208 | 166 | 1.1 | Potenziamento del ruolo del P.O. “X. Xxxxxxxxx”: startup di cardiologia previsti dal D.C.A. 33/ 2016. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/07/2017 | 30/04/2018 | 305.000,00 | 305.000,00 | 1) adeguamento funzionale/strutturale e acquisizione arredi/attrezzature varie 2) attivazione realizzazione del reparto di cardiologia ospedaliera | 1) 100% ; 2) 100%; | |||||
A.2 | Riduzione del tasso di ospedalizzazione evitabile | Somma ponderata di tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra- ospedaliero: asma pediatrica, complicanze del diabete, scompenso cardiaco, infezioni delle vie urinarie, polmonite batterica nell'anziano, broncopneumopatia cronica ostruttiva. | asl avellino e Min. salute | baseline da open kit 692,71 | -3% | 1.2 | Realizzazione dell’Ospedale di Comunità’ c/o la SPS di Bisaccia. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/07/2017 | 01/09/2018 | 445.000,00 | 445.000,00 | 1) adeguamento funzionale/strutturale; 2) acquisizione arredi/attrezzature varie; 3) attivazione ospedale di comunita’ nel secondo anno del progetto | 1) 100% ; 2) 100%; 3) 100%; | |||||||
1.6 | Attivazione del servizio Ospedale di Comunità’ c/o la SPS di Bisaccia. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/07/2018 | 28/02/2019 | 265.000,00 | 265.000,00 | percentuale di realizzazione dell'intervento | 100% | |||||||||||||
A.3 | Riduzione del tasso di ospedalizzazione | Numero di ricoveri ospedalieri dei residenti nell’area per 1000 abitanti, standardizzato per età con metodo diretto (popolazione standard italiana al censimento 2001). Il numeratore del tasso è costituito dai ricoveri dei residenti nelle strutture pubbliche e private accreditate del territorio nazionale, in modalità ordinaria e diurna per le discipline di acuti, riabilitazione e lungodegenza. | asl avellino e Min. salute | 0 (baseline da open kit 186,78 ) | -5% | 1.3 | Realizzazione della UCCP con sede nella SPS di Bisaccia - distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/09/2017 | 31/07/2018 | 430.000,00 | 430.000,00 | 1) adeguamento sede con progettazione operativa definitiva, allestita e arredata adeguatamente 2) Presenza e funzionalità delle attrezzature informatiche 3) Corsi di formazione rivolta a tutti gli operatori coinvolti | 1) 100% ; 2) 100%; 3) 50; | |||||||
1.7 | Attivazione dell’UCCP con sede nella SPS di Bisaccia - distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/12/2017 | 31/07/2018 | 265.000,00 | 265.000,00 | percentuale di realizzazione dell'intervento | 100% | |||||||||||||
A.4 | Riduzione del tasso di ospedalizzazione evitabile | Somma ponderata di tassi di ricovero, in regime ordinario, per specifiche condizioni o patologie che possono essere adeguatamente trattate a livello extra- ospedaliero: asma pediatrica, complicanze del diabete, scompenso cardiaco, infezioni delle vie urinarie, polmonite batterica nell'anziano, broncopneumopatia cronica ostruttiva. | asl avellino e Min salute | baseline da open kit 692,71 | -3% | 1.4 | Realizzazione Speciale Unita' per l'accoglienza Permanente dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza c/o la SPS di Bisaccia. | ASL Avellino | Min. Salute | 05/06/2015 | 31/03/2018 | 1.035.851,87 | 1.035.851,87 | Percentuale di completamento e allestimento della struttura | 100% | |||||||
1.8 | Attivazione del servizio Speciale Unita' per l'accoglienza Permanente dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella SPS di Bisaccia. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/10/2017 | 31/06/2018 | 714.148,13 | 714.148,13 | percentuale di realizzazione dell'intervento | 100% | |||||||||||||
A.5 | Riduzione del tasso di ricorso al pronto soccorso | Riduzione del tasso di ricorso al pronto soccorso | asl avellino | 322 | 300 | 1.5 | Progetto di TELERADIOLOGIA: realizzazione di una rete informatica ospedaliera tra il Presidio Ospedaliero “Criscuoli” di X. Xxxxxx dei Lombardi, con l’AORN Moscati di Avellino e con gli altri Presidi della ASL. | ASL Avellino | Min. Salute | 01/09/2017 | 31/03/2018 | 130.000,00 | 130.000,00 | Percentuale di implementazione e attivazione del servizio di tele-radiologia | 100% | |||||||
B | Aumentare la propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e migliorare l’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale favorendo il collegamento con i settori produttivi dell’Alta Irpinia | B.1 | Percentuale di docenti che portano a termine il percorso formativo con valutazione positiva | Percentuale di docenti che portano a termine il percorso formativo con valutazione positiva | Istituto capofila | 0 | 100% | 2.1 | Percorso di formazione e aggiornamento dei docenti dell’alta Irpinia, propedeutica all’attuazione degli interventi della strategia per la scuola | Istituto capofila | 01/09/2017 | 31/10/2019 | 120.000,00 | 120.000,00 | Numero di ore di formazione erogate | 200 | ||||||
B.2 | Miglioramento test invalsi punteggio medio (e dev. standard) del test di Italiano e del test di matematica - nelle classi II secondarie di II grado | Numero delle risposte corrette sul totale delle risposte/ Radice quadrata della media aritmetica dei quadrati delle differenze fra i risultati degli alunni e la loro media aritmetica | Min Istruzione | Italiano 59,9 Matematica 37,8 | Italiano 61,6 Matematica 41,3 | 2.2 | Scuola Viva in Alta Irpinia. Azione per la realizzazione di progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo. | Istituto capofila | 01/09/2017 | 31/10/2020 | 800.000,00 | 800.000,00 | Numero corsi extrascolastici progettati e attivati | 14 | ||||||||
B.3 | Percentuali di successo scolastico in termini di numero studenti ammessi alla classe successiva rispetto al totale studenti | Percentuali di successo scolastico in termini di numero studenti ammessi alla classe successiva rispetto al totale studenti | Istituto capofile (RAV) | In corso di definizione | In corso di definizione | 2.3 | Azione sperimentale di supporto all’alternanza scuola lavoro in Alta Irpinia | Le Istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione | 01/01/2018 | 31/08/2020 | 300.000,00 | 300.000,00 | Percentuale numero di allievi che concludono con successo il percorso di alternanza S-L | 80% | ||||||||
B.4 | Partecipanti che hanno un lavoro nell’area entro i 12 mesi successivi alla fine della loro partecipazione all’intervento | Numero di partecipanti che hanno un lavoro nell’area entro i 12 mesi successivi alla fine della loro partecipazione all’intervento | Indagini ad hoc | In corso di definizione | In corso di definizione | 2.4 | Botteghe di mestiere e di innovazione in Alta Irpinia | Il soggetto promotore dei tirocini | 01/10/2017 | 31/07/2019 | 237.000,00 | 237.000,00 | Numero di disoccupati e inattivi, che partecipano ai tirocini compresi i disoccupati di lungo periodo | 60 | ||||||||
B.5 | 2.5 | Realizzazione di programmi formativi mirati all’accrescimento delle “competenze” dei giovani- Torno subito in ALTA IRPINIA | Il soggetto promotore | 01/07/2017 | 31/12/2018 | 250.000,00 | 250.000,00 | Numero di studenti che partecipano al progetto | In corso di definizione | |||||||||||||
C | Miglioramento della mobilità da, per e entro le aree interne al fine di rendere più accessibili i servizi sul territorio. | C.1 | Indice di utilizzazione del TPL (lavoratori e studenti che utilizzano il TPL abitualmente per recarsi al lavoro o a scuola sul totale) | Percentuale di residenti nell’area che si muovono per motivi personali, di lavoro o di studio che utilizzano una certa tipologia di TPL abitualmente sul totale della categoria che usa mezzi di trasporto pubblici e privati" | Indagini ad hoc | In corso di definizione | In corso di definizione | 3.1 | Piano della mobilità di area vasta | Agenzia regionale per la mobilità | Ministero delle Infrastrutture e Trasporti | 30/10/2017 | 01/01/2019 | 85.000,00 | 85.000,00 | Approvazione Piano | 1 | |||||
C.2 | 3.2 | Implementazione del servizio trasporti | Agenzia regionale per la mobilità | Ministero delle Infrastrutture e Trasporti | 01/06/2018 | 30/09/2019 | 65.000,00 | 65.000,00 | Inserimento della nuova rete tra i Servizi Minimi di Bacino | 100% | ||||||||||||
C.3 | Comuni con servizi pienamente interattivi (numero di comuni in percentuale del totale dei comuni) | Numero di comuni con servizi pienamente interattivi sul totale dei comuni | Comuni | In corso di definizione | In corso di definizione | 3.3 | Agenda digitale Alta Irpinia -Servizi digitali avanzati nei comuni dell’Alta Irpinia | in corso di definizione | in corso di definizione | in corso di definizione | 2.879.482,00 | 2.879.482,00 | 1) Numero di servizi digitali delle PA campane migrati presso il data center federato ; 2) Numero di nuovi servizi e-gov attivati; 3) Numero di integrazioni ai servizi trasversali (identità digitale, pagamenti elettronici, ecc.) | 1) 10; 2) 5; 3) 50 | ||||||||
D | Favorire la conoscenza e migliorare la fruizione degli attrattori culturali, naturali e ambientali | D.1 | Aumento del tasso di turisticità | Aumento delle giornate di presenza, italiani e stranieri, nel complesso degli esercizi ricettivi nell’area oggetto di intervento per abitante | Istat | 1) Baseline 0 | 1 )Target 50% | 4.1 | Rete Museale, e dei Beni culturali e naturali dell’Alta Irpinia | Comune capofila | 01/10/2017 | 31/10/2020 | 7.000.000,00 | 6.000.000,00 | POC Campania Azione 2.4 “Patrimonio culturale” 1.000.000,00 | 1) Costituzione della “Rete dei Musei e dei beni culturali e naturali dell’Alta Irpinia” 2) Approvazione del piano di sviluppo | 1) 1 2) 1 | |||||
E | Miglioramento della gestione attiva del patrimonio forestale | E.1 | Percentuale di superficie boschiva a gestione unitaria sul totale della superficie | Si intende la superficie gestita attivamente (non PAF) | Indagini ad hoc | 0 | In corso di definizione | 6.1 | Azienda forestale. Cooperazione per il supporto alla competitività delle filiere forestali attraverso la sperimentazione di una gestione partecipata del patrimonio forestale dell’Alta Irpinia | Comune capofila | 01/10/2017 | 31/12/2019 | 10.200.000,00 | 10.200.000,00 | Ettari interessati dall’intervento | In corso di definizione | ||||||
F | Rafforzamento delle filiere tipiche di qualità dell’Alta Irpinia | F.1. | Valore delle produzioni zootecniche commercializzate a prezzi correnti | Individuazione di un percorso di stima (a partire da fonti esistenti, Rica, REA, amministrative ad esempio associazioni degli allevatori e camere di commercio) | Camere di commercio, Rica, REA | In corso di definizione | In corso di definizione | 7.1 | Partenariato pubblico- privato per la cooperazione a supporto della filiera zootecnica e per la tutela e la valorizzazione dell’identità locale | Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno | 01/10/2017 | 31/12/2018 | 500.000,00 | 500.000,00 | Numero aziende coinvolte nell'intervento | In corso di definizione |
Accordo di programma quadro Regione Campania
“ AREA INTERNA -”
Allegato 2a Relazioni tecniche
Roma, 13 settembre 2017
Allegato 2a Relazioni tecniche sintetiche
Relazione tecnica e cronoprogramma
Scheda intervento | ||
1 | Codice intervento e Titolo | 1.1 POTENZIAMENTO DEL RUOLO DEL P.O. “X. XXXXXXXXX”: STARTUP DI CARDIOLOGIA PREVISTI DAL D.C.A. 33/ 2016. |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 305.000 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Allestimento del reparto di Cardiologia c/o P.O. “X. Xxxxxxxxx” di X. Xxxxxx dei Lombardi (AV). |
4 | CUP | H69D15001160001 |
5 | Localizzazione intervento | Presidio ospedaliero “X.Xxxxxxxxx” - Snc, Via Quadrivio - 83054 Sant'Angelo Dei Lombardi (AV) - II° piano, attiguo reparto medicina. |
Il Piano Regionale di Programmazione della rete ospedaliera, ai sensi del D.M. 70/2015 – Decreto Regione Campania n. 33 del 17/05/2016, prevede per il presidio ospedaliero “X. Xxxxxxxxx” di Sant'Angelo dei Lombardi l’attivazione di n. 6 posti letto di cardiologia. | ||
Con il successivo atto aziendale, l’ASL di Avellino, ha confermato quanto deliberato dalla Regione Campania prevedendo una U.O.S.D. per la gestione di tali attività. | ||
6 | Coerenza programmatica e Contestualizzazione dell'intervento | Tale realizzazione si inserisce nella rete cardiologica regionale che prevede la realizzazione del sistema HUB/SPOKE soprattutto in riferimento ai pazienti con sindrome coronarica acuta. In questo sistema l'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi deve assumere un ruolo fondamentale nella “diagnosi immediata” (strumentale e di laboratorio), al fine di ridurre il cosiddetto “ritardo evitabile” e incanalare tempestivamente il paziente verso il trattamento più opportuno: angioplastica primaria, preceduto se necessario dalla terapia trombolitica. Tale organizzazione ha un notevole impatto positivo su tutta la popolazione residente nei 25 comuni (circa 65.000 abitanti) afferenti al distretto di Sant'Angelo dei Lombardi e inoltre garantisce anche un percorso preferenziale verso altre strutture sanitarie per il trattamento delle patologie più acute. |
L'incremento dell’età media della popolazione fa emergere con maggior frequenza le patologie cardiovascolari con le inevitabili complicanze cliniche ed in particolare lo scompenso cardiocircolatorio. | ||
Il servizio sarà di fondamentale importanza anche per tutti i pazienti che giungono al pronto soccorso affetti da patologie acute cardiache; un rapido intervento diagnostico terapeutico ne favorisce l'outcome. | ||
La presenza, inoltre, nella struttura di un polo specialistico di riabilitazione cardiovascolare potrà completare il ciclo terapeutico dei pazienti. | ||
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | L’intervento prevede l'attivazione dei 6 posti letto di disciplina cardiologica presso il presidio di Sant'Angelo dei Lombardi. Per la sua realizzazione è necessario adeguare alcune stanze di degenza attigue al reparto di medicina (attualmente adibite ad attività ambulatoriali). Tali degenze dovranno essere attrezzate per rispondere alle esigenze di una cardiologia semintensiva e arricchite di attrezzature mediche dedicate al fine di poter accogliere anche pazienti con patologie cliniche più xxxxxxxxx. Xx relazione illustrativa in allegato dettaglia gli interventi da effettuare per l’allestimento del reparto, consistenti in: |
• ristrutturazione delle stanze di degenza con adeguamento alle normative vigenti (minimi lavori strutturali ed impiantistici); • acquisto delle attrezzature necessarie; | ||
8 | Risultati attesi | • miglioramento della specializzazione, della continuità e dell'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale; • miglioramento dell'efficacia degli interventi (outcome); • miglioramento delle aspettative di cura dei pazienti; • maggiore sicurezza su patologie molto frequenti in cui la rapidità degli interventi è di vitale importanza; |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatore di risultato Riduzione del tasso di mortalità per le patologie trattate Baseline: mortalità coronarica x 100.000 base 208 / Target: 166 Indicatori di realizzazione 1) Adeguamento funzionale/strutturale e acquisizione arredi/attrezzature Baseline: 0 / Target al 2020: 100% 2) Attivazione realizzazione del reparto di cardiologia ospedaliera Baseline: 0 / Target al 2020: 100% |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Gara: procedura negoziata da esperire ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. b) del D.Lgs n. 50/2016 |
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Progetto esecutivo |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Allo stato è disponibile una relazione illustrativa dell’intervento. |
13 | ||
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
Tipologie di spesa
VOCI DI SPESA | DESCRIZIONE | |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | Le opere edili ed impiantistiche da realizzarsi constano: - Adeguamento di alcuni locali attigui al reparto di medicina del P.O., ubicato al II° piano dell’immobile per la realizzazione di n. 6 posti letto, locali ambulatori e servizi igienici dedicati; - Adeguamento impianto elettrico ex CEI 64/8 sez. 710 (locali ad uso medico); - Implementazione impianto distribuzione gas medicinali. | € 92.000,00 |
Imprevisti | € 4.500,00 | |
Oneri per la sicurezza | € 3.500,00 | |
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | ATTREZZATURE n° 1 elettrocardiografo + n°1 tablet + n° 1 defibrillatore da connettere alla rete IMA regionale n. 4 monitor multi parametrici ad alte prestazioni, ad architettura modulare, collegati via rete lan alla centrale di monitoraggio n. 4 trasmettitori telemetrici n. 1 centrale di monitoraggio n.1 defibrillatore bifasico portatile, manuale/semiautomatico con pacemaker esterno integrato n.6 letti specialistici per cardiologia semi- intensiva n.3 trave testa letto a muro con fissaggio verticale n.1 lampada da visita con braccio articolato n.3 tende di separazione n.6 tavolo n.6 armadio n. 6 pompe d’infusione volumetriche n.12 pompe d’infusione a siringa specialistiche ad elevate prestazioni n° 1 banco reception | € 205.000,00 |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità | ||
Cronoprogramma delle attività | ||
FASI | DATA INIZIO PREVISTA | DATA FINE PREVISTA |
Fattibilità tecnica ed economica | 01/07/2017 | 31/07/2017 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | 01/10/2017 | 31/10/2017 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | 01/11/2017 | 31/01/2018 |
Esecuzione | 01/02/2018 | 31/03/2018 |
Collaudo/funzionalità | 01/04/2018 | 30/04/2018 |
Cronoprogramma finanziario |
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2018 | € 50.000,00 |
II trimestre | 2018 | € 255.000,00 |
Costo totale | € 305.000,00 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.2 REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE DI COMUNITÀ’ C/O LA SPS DI BISACCIA |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 445.000,00 - Legge di stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Realizzazione dell’ospedale di comunità (OdC), presso la struttura polifunzionale per la salute (SPS) di Bisaccia (ex sede di presidio ospedaliero riconvertito in SPS), con n. 10 posti letto. |
4 | CUP | H61B15000570001 |
5 | Localizzazione intervento | L’intervento si effettua presso la struttura polifunzionale per la salute (SPS) “Di Xxxxxxxxx” di Bisaccia, IV piano in posizione attigua al SUAP. |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è coerente con il Piano Regionale di Programmazione della Rete per l’Assistenza Territoriale 2016-2018 DCA N. 99 del 22.09.2016, che prevede la realizzazione dell’Ospedale di Comunità (OdC) presso la Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) di Bisaccia (ex sede di presidio ospedaliero riconvertito in SPS), con N. 10 posti letto. |
La realizzazione dell’OdC è, altresì, in linea con quanto già’ previsto dal Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del D.M. 70/2015 approvato con D.C.A. N. 33 del 17.05.2016. | ||
Al fine di potenziare l’offerta assistenziale della rete territoriale, la struttura sanitaria “Di Xxxxxxxxx” di Bisaccia è stata convertita da Presidio Ospedaliero in Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS). Essa rappresenta un centro attivo e dinamico della comunità locale per la salute ed il benessere, in grado di raccogliere la domanda dei cittadini e di organizzare la risposta nelle forme e nei luoghi appropriati. Costituisce quindi un modo per integrare e facilitare i percorsi e i rapporti tra servizi e cittadini, restituire alla popolazione una visione unitaria del concetto di “Salute”, sia come diritto di ogni cittadino, che come interesse della comunità. | ||
La Struttura Polifunzionale per la Salute di Bisaccia è attualmente sede di un Hospice, una Postazione SAUT con una eli superficie, una SIRE ed una RSA riabilitativa in via di attivazione, oltre a varie attività specialistiche ambulatoriali. La programmazione regionale ha previsto nella stessa sede della SPS di Bisaccia anche la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, una UCCP, l’attivazione di 9 posti letto SUAP ovvero Speciale Unità per l’accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo (SV) e di minima coscienza (SMC). | ||
7 | Descrizione dell'intervento (Sintesi della relazione tecnica) | Il Piano Regionale di Programmazione della Rete per l’Assistenza Territoriale 2016-2018 definisce l’OdC come un presidio di degenza residenziale delle cure primarie con ricoveri sempre programmati, per casi non complessi e di breve durata (degenza max 20 giorni). La realizzazione dell’OdC risponde ad un doppio scopo: preventivo diretto ad evitare l’ospedalizzazione, e riabilitativo per supportare la dimissione e favorire il rientro a domicilio. La struttura accoglie, pertanto, pazienti provenienti dal proprio Domicilio, anche se in ADI o ADP perché bisognosi di assistenza/sorveglianza infermieristica continuativa o di approfondimenti per un corretto inquadramento diagnostico, oppure pazienti dimessi da una Unità Operativa di Presidio o Azienda Ospedaliera che necessitano di prolungare la permanenza in un ambiente protetto. L’intervento consiste nell’adeguamento e ristrutturazione degli spazi necessari e delle camere di degenza, già presenti presso la struttura |
SPS di Bisaccia, con allestimento di 10 posti letto in 5 stanze su una superficie di circa 600 mq come da planimetria dello stato attuale e dello stato di xxxxxxxx. Xx struttura risponderà ai requisiti minimi strutturali e tecnologici previsti dalla DGRC 7301 del 31/12/2001 ed avrà la dotazione di ambienti descritta nella relazione illustrativa. I lavori da realizzare sono i seguenti: - ristrutturazione ed adeguamento funzionale di una porzione di un piano della struttura SPS per la realizzazione di n. 5 stanze di degenza (totale posti letto n. 10) e di tutti i servizi sanitari, sociosanitari ed accessori connessi; - adeguamento degli impianti elettrici esistenti; - installazione dell’impianto di climatizzazione; - acquisto e dotazione di idonei arredi ed attrezzature; - attività di comunicazione; Al fine di garantire la piena operatività dell’OdC, a completamento di questo intervento si prevede l’attivazione di personale specializzato esterno tramite l’intervento previsto nella scheda 1.6. | ||
8 | - Migliorare la specializzazione, la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale - Riduzione ricoveri impropri ospedalieri - Appropriatezza clinica e organizzativa - Razionalizzazione delle risorse strutturali, umane e occupazionali. - Riduzione delle ri-ammissioni ospedaliere | |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatore di risultato Riduzione tasso di ospedalizzazione Baseline 0 (692,71 dato al 2014 Open Kit) / Target: -3% Indicatori di realizzazione 1) Adeguamento funzionale/strutturale Baseline: 0 / Target al 2020: 100% 2) Acquisizione arredi/attrezzature Baseline: 0 / Target al 2020: 100% 3) Attivazione OdC nel secondo anno del progetto Baseline: 0 / Target al 2020: 100% |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Gara: procedura negoziata da esperire ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. c) del D.Lgs n. 50/2016 |
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Progetto esecutivo |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Relazione illustrativa dell’intervento con planimetria (stato di fatto- stato di progetto) |
13 | Soggetto attuatore | ASL Avellino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | Spese per progettazione esecutiva dell’opera e per attività di CSE. | € 28.000,00 |
Opere civili | Le opere da realizzarsi prevedono i seguenti interventi: • Ristrutturazione ed adeguamento funzionale di una porzione di un piano della struttura SPS per la realizzazione di n. 5 stanze di degenza (totale posti letto n. 10) e di tutti i servizi sanitari, sociosanitari ed accessori connessi; • Adeguamento degli impianti elettrici ed installazione dell’impianto di climatizzazione. | € 350.000,00 |
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | € 15.000,00 | |
Oneri per la sicurezza | € 7.000,00 | |
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Acquisto arredi ed attrezzature | € 35.000,00 |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità | Costi per campagne di comunicazione / informazione ai cittadini ed agli operatori sanitari (MMG e PLS) del DS di competenza | € 10.000,00 |
Cronoprogramma delle attività | ||
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | 01/07/2017 | 31/07/2017 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | 15/11/2017 | 31/12/2017 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/servizi | 01/01/2018 | 01/03/2018 |
Esecuzione | 01/04/2018 | 31/07/2018 |
Collaudo/funzionalità | 01/08/2018 | 01/09/2018 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
IV trimestre | 2017 | € 28.000,00 |
I trimestre | 2018 | € 250.000,00 |
II trimestre | 2018 | € 167.000,00 |
Costo totale | € 445.000,00 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.3 REALIZZAZIONE DELLA UCCP CON SEDE NELLA SPS DI BISACCIA - DISTRETTO DI X. XXXXXX DEI LOMBARDI. |
2 | Costo e copertura finanziaria | €. 430.000,00 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Attivazione di una Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP) |
4 | CUP | H61B15000580001 |
5 | Localizzazione intervento | Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) con sede nel Comune di Bisaccia, al I piano dello stabile. |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento in questione è coerente con: - il Patto per la Salute (cfr. art. 5) nel quale si prevede che le regioni istituiscano le Unità Complessa di Cure Primarie quali forme organizzative della medicina convenzionata, integrata con personale dipendente del SSN, per l’erogazione delle cure primarie. - La DCA 99/2016 (“Piano regionale di programmazione della rete per l’assistenza territoriale 2016-2018”) che definisce la SPS di Bisaccia “sede per la realizzazione di una UCCP, quale nuovo modello di aggregazione del sistema di offerta sanitaria e sociosanitaria sul territorio” - L’obiettivo di rafforzamento della rete di assistenza approvato nella Strategia d’area Alta Irpinia volto a contribuire alla riduzione del ricorso inappropriato al Pronto Soccorso o al ricovero ospedaliero nel territorio. La struttura sanitaria “Di Xxxxxxxxx” di Bisaccia, oggetto dell’intervento, è stata convertita da Presidio Ospedaliero in Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) al fine di potenziare l’offerta assistenziale della rete territoriale, Essa rappresenta un centro attivo e dinamico della comunità locale per la salute ed il benessere, in grado di raccogliere la domanda dei cittadini e di organizzare la risposta nelle forme e nei luoghi appropriati. La SPS di Bisaccia è attualmente sede di un Hospice, una Postazione SAUT con una eli superficie, una SIRE ed una RSA in via di attivazione, oltre a varie attività specialistiche ambulatoriali. La programmazione regionale, in continuità con l’obiettivo di rafforzamento dei servizi sanitari ha previsto nella stessa sede della SPS oltre all’implementazione dell’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP), come da scheda, anche l’attivazione di 9 posti letto SUAP, ovvero Speciale Unità per l’accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza (cfr. scheda intervento 1.4), e la realizzazione dell’Ospedale di Comunità (cfr. scheda intervento 1.2). |
7 | Descrizione dell'intervento (Sintesi della relazione tecnica) | L’organizzazione delle cure primarie tramite la forma associativa dell’UCCP si concretizza nel progetto di adeguamento della struttura di seguito descritto, e in un progetto di attivazione del personale multi professionale che prenderà servizio presso l’Unità (cfr. scheda intervento 1.7). Il progetto richiede l’adeguamento di una parte della Struttura Polifunzionale per la Salute di Bisaccia in UCCP secondo le indicazioni dettate dallo stesso DCA 99/2016. Quest’ultimo, infatti, stabilisce che l’UCCP deve essere realizzata in conformità’ a quanto stabilito dalla Regione Campania con D.G.R. N. 7301/01 con riferimento ai requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi da rispettare e in osservanza della normativa in materia di privacy di cui al |
D.LGS. N. 196/2003. La relazione illustrativa elenca la dotazione minima degli ambienti suddivisi in: area clinico assistenziale, area di supporto e area dei servizi. L’ampiezza delle superfici e degli spazi è rapportata al bacino di utenza della UCCP. L’area territoriale di riferimento della UCCP deve considerare la distanza dell’assistito dalla sede della stessa UCCP e i tempi di percorrenza che, di norma, possono essere al massimo di 30/40 minuti (individuata l’automobile come mezzo di trasporto principalmente utilizzato). In ogni caso la UCCP dovrà’ offrire i propri servizi a tutta la popolazione afferente al bacino territoriale di riferimento, mentre l’assistenza primaria è rivolta agli assistiti deI MMG che vi operano, il cui ambito territoriale si identifica con quello in cui è costituita la UCCP ai sensi del vigente ACN. L’intervento sarà realizzato secondo le seguenti fasi: - Progettazione; - Adempimenti tecnici ed amministrativi connessi all’espletamento delle gare di appalto per l’esecuzione dei lavori previsti nel progetto – locali destinati all’UCCP; - Realizzazione dei lavori (cfr. relazione illustrativa); - Acquisto e allestimenti di idonei arredi ed attrezzature informatiche; - Adeguamento per rendere operativa la piattaforma informatica espletamento delle gare per le forniture varie nonché per la fornitura dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dal sole; - Acquisizione delle necessarie adesioni dei MMG/PLS; - Organizzazione della informazione sulla iniziativa; - Avvio dell’iniziativa ed informazione e divulgazione dei contenuti; - Formazione continua degli operatori dedicati; | ||
8 | Risultati attesi | - Migliorare la specializzazione, la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale. - Appropriatezza della presa in carico del paziente fragile con riduzione dei costi ed in particolare degli accessi al pronto soccorso ed ai servizi ospedalieri. - Riduzione della mobilità delle persone facendo viaggiare le in- formazioni. - Accessibilità e qualità dei servizi indipendentemente dal luogo di erogazione. - Utilizzo delle nuove tecnologie di sanità elettronica e medicina telematica - Utilizzo delle nuove tecnologie diagnostiche residenziali - Promozione delle reti assistenziali integrate tra sociale e sanitario. |
9 | Indicatori di realizzazione e risultato | Indicatore di risultato Riduzione del tasso di ospedalizzazione Baseline: 0 (186,78, dato al 2014 open kit) / Target al 2020: riduzione del 5% |
Incremento prestazioni di specialistica ambulatoriale Baseline 1337 (dato al 2014 open kit) target: +10% Fonte: Asl Avellino e Ministero salute Indicatori di realizzazione 1) adeguamento sede con progettazione operativa definitiva, allestita e arredata adeguatamente Baseline: 0 / Target al 2020: 100% 2) Presenza e funzionalità delle attrezzature informatiche Baseline: 0 / Target al 2020: 100% 3) Corsi di formazione rivolta a tutti gli operatori coinvolti Baseline: 0 / Target al 2020: N. 50 | ||
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Gara: procedura negoziata da esperire ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. c) del D.Lgs n. 50/2016 |
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Progetto esecutivo |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Relazione illustrativa con planimetria (stato di fatto e stato di progetto) |
13 | Soggetto attuatore | ASL Avellino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | Spese per progettazione esecutiva dell’opera e per attività di CSE. | € 24.000,00 |
Opere civili | Le opere a realizzarsi prevedono i seguenti interventi: • Ristrutturazione ed adeguamento funzionale di un’area della struttura SPS per la realizzazione di tutti i servizi necessari per la gestione di una UCCP, suddivisi in area clinico – assistenziale, area di supporto ed area dei servizi; • Adeguamento degli impianti elettrici, speciali (rete dati) ed installazione dell’impianto di climatizzazione | 300.000,00 |
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | 15.000,00 | |
Oneri per la sicurezza | 6.000,00 | |
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Acquisto arredi ed attrezzature informatiche (hardware e software) | 55.000,00 |
Acquisizione servizi |
Spese pubblicità | Costi per attività di formazione degli operatori coinvolti e per campagne divulgative di comunicazione / informazione | 30.000,00 |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | 01/09/2017 | 30/09/2017 |
Progettazione definitiva | ||
Progettazione esecutiva | 01/10/2017 | 31/10/2017 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | 15/11/2017 | 28/02/2018 |
Esecuzione | 01/03/2018 | 30/06/2018 |
Collaudo/funzionalità | 01/07/2018 | 31/07/2018 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
IV trimestre | 2017 | € 24.000,00 |
II trimestre | 2018 | € 350.000,00 |
II trimestre | 2018 | € 56.000,00 |
Costo totale | € 430.000,00 |
Scheda intervento | ||
1 | Codice intervento e Titolo | 1.4 REALIZZAZIONE SPECIALE UNITA' PER L'ACCOGLIENZA PERMANENTE DEI PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO E DI MINIMA COSCIENZA c/o la SPS di Bisaccia |
2 | Costo e copertura finanziaria | €. 1.035.851,87 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Attivazione di 9 posti letto della Speciale Unità per l'Accoglienza Permanente (SUAP) dei Pazienti in Stato Vegetativo (SV) e di Minima Coscienza (SMC). |
4 | CUP | H61B15000590001 |
5 | Localizzazione intervento | L’intervento si effettua presso la struttura polifunzionale per la salute (SPS) “Di Xxxxxxxxx” di Bisaccia. |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento rientra nel quadro della programmazione regionale (cfr. Programmazione Regionale della Rete Territoriale DCA 99/2016) che prevede di completare l’offerta per soggetti in stato vegetativo e di minima coscienza con una manovra di riqualificazione dell’offerta esistente e con l’attivazione di nuove strutture nel territorio campano, fino alla completa copertura del fabbisogno per tale tipologia di unità di offerta xxxxxxxxxxxx. Xx particolare, la realizzazione della SUAP presso la Struttura Polifunzionale per la Salute di Bisaccia, rappresenta un intervento strategico di sviluppo territoriale di adeguamento dell'offerta di servizi residenziali che contribuisce a coprire, con una struttura pubblica, metà (n.9) del fabbisogno provinciale di posti letto per SV e SMC, previsto dai documenti di programmazione regionale (n. 17 posti letto per la Provincia di Avellino, DCA 99/2016). L’analisi dei servizi sanitari nell'Area Interna Alta Irpinia, relativamente all'assistenza dei soggetti in SV e SMC, evidenzia la necessità, tra le azioni strategiche per la programmazione dell'ambito non autosufficienza, di potenziare il sistema di offerta territoriale di tipo residenziale con particolare riguardo alle patologie che richiedono interventi ad alta integrazione sanitaria, al fine di riequilibrare l’offerta e l’integrazione delle funzioni assistenziali ospedaliere, territoriali e domiciliari, coerentemente con i criteri di utilizzo efficiente ed appropriato delle risorse del SSN, reso ancora più cogente in ragione della distanza dai servizi e dalle peculiarità orografiche, demografiche e socioeconomiche di tale area. Le persone in SV e SMC che hanno raggiunto la stabilità clinica, sono soggetti portatori di “gravissima” disabilità, che al pari di altri con importanti patologie croniche, necessitano di terapie di prevenzione, mantenimento e cura presso strutture pubbliche o private accreditate di carattere sociosanitario. A questo proposito, obiettivo della ASL Avellino è quello di uniformare i percorsi assistenziali per questa tipologia di pazienti, definendo il rapporto diretto con il P.O. di X. Xxxxxx dei Lombardi e la Fondazione Xxx Xxxxxxx, in primo luogo, per il trasferimento programmato e protetto dei pazienti stabilizzati ricoverati nelle UU. OO. di Alta Specialità Riabilitativa, codice 75 e di Riabilitazione Intensiva, codice 56, oltre che con le altre strutture di ricovero del territorio provinciale e/o regionale, nonché con la rete dell'assistenza domiciliare. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | L’intervento prevede la ristrutturazione e riqualificazione degl ambienti siti all’ultimo piano dello stabile dell'ex P.O. di Bisaccia (IV piano in posizione attigua all’OdC, lato sx, con superficie di circa 600 mq.). La progettazione è stata effettuata da parte degli uffici aziendali competenti, in riferimento ai requisiti del DCA 70/2012 e s.m.i. e sulla base del confronto tecnico con le maggiori strutture riabilitative |
di riferimento in campo nazionale (vedi Montecatone - Imola), per il trattamento riabilitativo delle cerebro e medullo lesioni, al fine di poter considerare in maniera più completa i bisogni assistenziali dei pazienti e garantire processi clinici, organizzativi ed assistenziali i più innovativi possibile, soprattutto per quanto riguarda i trattamenti intensivi essenziali per le funzioni vitali come ad esempio: ventilazione meccanica e assistita, nutrizione enterale e parenterale protratta, confinamento al letto, riabilitazione, assistenza specialistica, utilizzo funzioni residue, mobilizzazione dei pazienti, ecc. Partendo dal fabbisogno di posti letto nella provincia di Avellino (n.17), il numero totale dei posti letto da realizzare, è indentificato, in base allo studio di fattibilità propedeutico alla fase di progettazione, è 9. L’intervento si articola nelle seguenti fasi: • Espletamento, aggiudicazione e realizzazione lavori. • Predisposizione documentazione tecnica arredi speciali e tecnologie. • Esecuzione lavori tecnicamente validi e consegna SUAP n.9 posti letto. • Fornitura arredi speciali ed attrezzature. • Procedura di autorizzazione all'esercizio ai sensi della DGRC 7301/2001. | ||||
8 | Risultati attesi | Miglioramento della specializzazione, della dell'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale. | continuità | e |
9 | Indicatori di realizzazione e risultato | Indicatori di risultato Riduzione del tasso di ospedalizzazione evitabile | ||
Baseline: 0 (692,71 dato al 2014 da open kit) / Target: -3% | ||||
N. pazienti trattati | ||||
Baseline 0/ Target 9 | ||||
Tasso di occupazione | ||||
Baseline 0/ Target 100% | ||||
Fonte ASL Avellino e Ministero Salute | ||||
Indicatore di realizzazione | ||||
Percentuale di completamento e allestimento della struttura | ||||
Baseline 0 / Target 100% | ||||
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Gara: procedura negoziata da esperire ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. c) del D.Lgs n. 50/2016 | ||
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Progetto esecutivo | ||
12 | Progettazione attualmente disponibile | Progetto preliminare | ||
13 | Soggetto attuatore | ASL Avellino | ||
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxx |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | Importo complessivo (IVA inclusa) | € 735.851,87 |
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | (Spese comprese nell’importo complessivo delle opere civili) | € 25.984,32 |
Oneri per la sicurezza | (Spese comprese nell’importo complessivo delle opere civili) | € 15.709,52 |
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | Acquisto arredi ed attrezzature | 300.000,00 |
Acquisizione servizi | ||
Spese pubblicità | (Spese comprese nell’importo complessivo delle opere civili) | € 3.000,00 |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | Attività già espletata | |
Progettazione preliminare / definitiva | Progettazione definitiva già effettuata ed agli atti dell’UOC Tecnico Patrimoniale. Si allegano: - TAV 01 – relazione illustrativa; - TAV 02 – relazione tecnica; - TAV 04 – stato di fatto; - TAV 05 – progetto preliminare. | |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | • Delibera di impegno di spesa ed indizione gara: Del. ASL AV n. 288 del 05/03/2015 • Pubblicazione bando: BURC n. 65 del 05/06/2015 • Affidamento lavori: 01/10/2017 | 31/10/2017 |
Esecuzione | 01/11/2017 | 28/02/2018 |
Collaudo/funzionalità | 01/03/2018 | 31/03/2018 |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
IV trimestre | 2017 | € 400.000,00 |
I trimestre | 2018 | € 635.851,87 |
Costo totale | € 1.035.851,87 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.5 Progetto di TELERADIOLOGIA: realizzazione di una rete informatica ospedaliera tra il Presidio Ospedaliero “Criscuoli” di X. Xxxxxx dei Lombardi, con l’AORN Moscati di Avellino e con gli altri Presidi della ASL. |
2 | Costo e copertura finanziaria | €. 130.000,00 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Realizzazione di una piattaforma tecnologica informatica condivisa per servizi avanzati di tele gestione e tele consulto radiologico finalizzati al trattamento dell'urgenza/emergenza presso il Presidio Ospedaliero “Criscuoli” (P.O.) di X. Xxxxxx dei Lombardi. |
4 | ||
5 | Localizzazione intervento | Presidio Ospedaliero “Criscuoli” di X. Xxxxxx dei Lombardi (AV). |
6 | Coerenza programmatica e Contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è in linea con l’obiettivo di potenziamento dei servizi assistenziali che si prefigge la Strategia Alta Irpinia, si tratta di un progetto innovativo in quanto estende anche se in maniera virtuale l’offerta di salute del Presidio ubicato in territorio disagiato, implementando efficacemente le prestazioni sanitarie e riducendo, al contempo, il disagio dei familiari dei pazienti spesso obbligati ad onerosi e difficoltosi spostamenti per assistere il proprio congiunto. Il servizio di tele radiologia sviluppa le linee di attività nel rispetto di riferimenti normativi, tra i quali le linee guida per l’assicurazione di qualità in tele radiologia emanate dall’Istituto Superiore di Sanità, 2010, vi,35p. Rapporti ISTISAN 10/44 (cfr. relazione tecnica). |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | Il progetto si articola in due fasi: • la prima fase riguarda la realizzazione della gestione informatizzata delle richieste di prestazioni radiologiche dai reparti ospedalieri con conseguente analoga distribuzione degli esiti (referto/immagini). Si tratta di realizzare un upgrade tecnologico del sistema operante presso le strutture coinvolte al fine di ottenere l’estensione delle funzionalità e di acquistare piattaforme informatiche sempre più performanti. • La seconda fase propone la condivisione diagnostico/terapeutica con l’AORN Moscati di Avellino, attraverso innovativi strumenti di tele gestione e teleconsulto, finalizzato al trattamento dell’urgenza/emergenza presso il P.O. di X. Xxxxxx dei Lombardi ed il successivo invio del paziente, se di necessità, alla AORN Moscati. L’on-line con l’AORN consentirebbe anche una migliore ed efficace gestione del paziente critico ricoverato nei reparti del PO proponente, potendo far ricorso al teleconsulto con i medici specialisti dell’AORN. Il vantaggio competitivo del progetto proposto è rappresentato da una migliore gestione dell’emergenze/urgenza in loco che comporta una riduzione di trasferimenti impropri nel PS del Moscati. La realizzazione della rete informatica tra il P.O. di X. Xxxxxx ed il Moscati configura, quindi, l’Ospedale “Criscuoli” quale porta di ingresso delle emergenze in Alta Irpinia verso il Moscati ed al contempo, attraverso un ricorso assiduo al teleconsulto una più efficace porta di uscita dal Moscati verso il territorio. |
Fino ad oggi, la mancanza di pluridisciplinarità professionale nel P.O. di X. Xxxxxx ha reso necessario trasferire molti pazienti afferenti al P.S. verso altri nosocomi e in particolare verso l’A.O. Moscati di Avellino, al fine di metterli in sicurezza dando loro la possibilità di essere gestiti da personale specialistico del quale necessitavano. Il teleconsulto/tele gestione, vidimato da firma digitale, porterebbe in maniera virtuale ma efficace lo specialista nell’ambiente di Pronto Soccorso del P.O. di X. Xxxxxx. Rispetto all'offerta ex ante, quella attesa al termine dell'intervento prevede una più assidua occupazione dei posti letto in OBI, una riduzione di trasferimenti incongrui, maggiore disponibilità ad accogliere nel P.O. di X. Xxxxxx i pazienti subacuti/cronici in uscita dal Moscati, decongestionando l’attività di PS ed i reparti della AORN, con evidenti e conseguenti economie di gestione, utilizzabili per poter cofinanziare quanto realizzato al termine del triennio di durata del progetto. | ||
8 | Migliorare la specializzazione, la continuità e l'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale. | |
9 | Indicatori di realizzazione e Risultato | Indicatore di risultato Riduzione del tasso di ricorso al Pronto Soccorso Baseline Campania 322/ Target al 2020: 300. Indicatore di realizzazione Percentuale di implementazione e attivazione del servizio di tele- radiologia Baseline: 0 / Target al 2020: 100% di realizzazione dell’intervento |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Non sono previste opere edili. |
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Redazione Capitolato Speciale d’Appalto e Disciplinare di Gara per l’acquisizione dei servizi richiesti. |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Relazione tecnica. |
13 | Soggetto attuatore | ASL di Avellino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Dr. Xxxxxxx Xxxxxx |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | • Componenti hardware e software per workstation radiologiche e server centrali. | € 70.000,00 |
• Componenti di rete dati. | ||
• Adeguamenti software | € 50.000,00 | |
Spese pubblicità | Campagna di comunicazione/ informazione ai cittadini | € 10.000,00 |
Cronoprogramma delle attività
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | ||
Progettazione definitiva | 01/10/2017 | 31/10/2017 |
Progettazione esecutiva | 01/11/2017 | 30/11/0217 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | 01/12/2017 | 28/02/2018 |
Esecuzione | 01/03/2018 | 31/03/2018 |
Collaudo/funzionalità |
Cronoprogramma finanziario
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2018 | € 130.000,00 |
Costo totale | € 130.000,00 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.6 ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO OSPEDALE DI COMUNITÀ’ C/O LA SPS DI BISACCIA |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 265.000,00- Legge di stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Azioni organizzative, gestionali e attivazione di risorse umane per il funzionamento dell’Xxxxxxxx xx Xxxxxxxx (XxX) xx Xxxxxxxx |
0 | CUP | H61B15000610001 |
5 | Localizzazione intervento | Ospedale di Comunità presso la struttura polifunzionale per la salute (SPS) “Di Xxxxxxxxx” di Bisaccia. |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è coerente con: - l’obiettivo di riorganizzazione e potenziamento dei servizi assistenziali dell’area interna Alta Irpinia condiviso nel documento Strategia d’Area, ed in particolare, risponde al bisogno di integrare l’offerta di servizi della rete di assistenza territoriale con una struttura “intermedia” tra ospedale e territorio che contribuisca a ridurre l’alto tasso di ospedalizzazione evitabile. L’OdC possiede proprio caratteristiche intermedie tra il ricovero ospedaliero, le risposte assistenziali residenziali (RSA) e quelle domiciliari (ADI). - L’intervento 1.2 “realizzazione dell’Ospedale di Comunità’ c/o la SPS di Bisaccia” che prevede l’adeguamento e razionalizzazione degli spazi necessari e delle camere di degenza, già presenti presso la suddetta struttura, con allestimento di 10 posti letto. - Il Piano Regionale di Programmazione della Rete per l’Assistenza Territoriale 2016-2018 DCA N. 99 del 22.09.2016, che si prefigge la realizzazione dell’Ospedale di Comunità (OdC) presso la Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) di Bisaccia (ex sede di presidio ospedaliero riconvertito in SPS), con N. 10 posti letto. -Il Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del D.M. 70/2015 approvato con D.C.A. N. 33 del 17.05.2016. |
7 | Descrizione dell'intervento (Sintesi della relazione Tecnica) | Per garantire la funzionalità dell’Ospedale di Comunità, ad integrazione dell’intervento di cui la scheda 1. 2, sono previste le seguenti azioni: AZIONE 1: coinvolgimento e formale adesione dei MMG/PLS operanti nei 25 Comuni del Distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi, tramite apposite riunioni organizzate dalla Direzione Aziendale. In tali riunioni vengono definiti aspetti di tipo organizzativo ed economico, legati alla partecipazione attiva dei MMG/PLS alle attività dell’Ospedale di Comunità, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. Alle riunioni possono essere invitati anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei MMG/PLS. AZIONE 2: analogo coinvolgimento dei Medici di Continuità Assistenziale che operano nei 25 Xxxxxx xxx Xxxxxxxxx xx X. Xxxxxx xxx Xxxxxxxx. XXXXXX 0: riunioni operative con il Direttore del Distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi che ha la responsabilità igienico-organizzativa e gestionale dell’Ospedale di Comunità e che deve garantire le necessarie consulenze specialistiche. Analoghi accordi possono essere presi con il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di X. Xxxxxx dei Lombardi per eventuale attività di consulenza di medici specialisti ospedalieri presso l’Xxxxxxxx xx Xxxxxxxx xx Xxxxxxxx. XXXXXX 0: acquisite le formali adesioni dei MMG/PLS e definiti gli |
accordi precedenti, si definisce in maniera concordata fra tutti gli attori, un Regolamento concernente le attività, il funzionamento e la organizzazione dell’Ospedale di Comunità di Bisaccia, definendo anche i criteri di accesso dei pazienti. AZIONE 5: attivare procedure di acquisizione di risorse umane non disponibili dall’ Azienda (infermieri, terapista della riabilitazione, OSS, personale amministrativo, assistente sociale, ecc.) che risultano necessarie al funzionamento dell’OdC secondo quanto descritto nella relazione. Un MMG, assumerà la funzione di coordinare l’OdC rappresentando l’interfaccia professionale tra la gestione clinica e la direzione xxxxxxxxxxxx. Xx personale infermieristico è la figura professionale protagonista del modello assistenziale Ospedale di Comunità. L’infermiere è chiamato a svolgere una funzione di “case-management” che prende incarico il paziente e lo accompagna lungo il percorso assistenziale condiviso con il MMG e gli specialisti diventando il riferimento operativo nella gestione del reparto. AZIONE 6: organizzazione ed attuazione attività formativa coinvolgente tutto il personale destinato a garantire la propria attività nell’Ospedale di Comunità. AZIONE 7: protocolli di intesa con l’A.O. Moscati di Avellino, in primis, e poi con gli altri Presidi ospedalieri Aziendali per garantire la continuità assistenziale ed il trasferimento dei pazienti del Distretto di S. Angelo dei Lombardi, che ne hanno i requisiti di accesso, presso l’Ospedale di Comunità di Bisaccia. | ||
8 | • Professionalizzazione dell’equipe di lavoro | |
9 | Indicatori di Realizzazione e Risultato | Indicatore di risultato Riduzione tasso di ospedalizzazione evitabile Baseline: 0 ( 692.71 dato da OpenKit) / Target: -3% Indicatori di realizzazione: Percentuale di realizzazione dell’intervento Baseline:0 / Target: 100% |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Trattasi di attività immateriale che non prevede l'attivazione del cantiere. Il progetto sarà oggetto di appalto a società di servizi specializzati. |
11 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Per l'affidamento dell'incarico di realizzazione del progetto è necessario il capitolato d’Appalto e disciplinare di gara per l’acquisto del servizio richiesto. |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Allo stato attuale è disponibile una relazione descrittiva con cronoprogramma di massima per il funzionamento dell’OdC. |
13 | Soggetto attuatore | ASL Avellino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Direttore UOC Provveditorato ff Avv. M. R. Di Trolio |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | ||
Acquisizione servizi | Risorse umane qualificate | € 265.000,00 |
Spese pubblicità | ||
Cronoprogramma delle attività | ||
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | 1/07/2018 | 31/07/2018 |
Progettazione definitiva | 1/08/2018 | 31/08/2018 |
Progettazione esecutiva | 1/09/2018 | 30/09/2018 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/servizi | 01/10/2018 | 28/02/2019 |
Esecuzione | ||
Collaudo/funzionalità | ||
Cronoprogramma finanziario | ||
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2018 | € 22.000,00 |
I trimestre | 2019 | € 132.500,00 |
I trimestre | 2020 | € 110.500,00 |
Costo totale | € 265.000,00 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.7 ATTIVAZIONE DELL’UCCP CON SEDE NELLA SPS DI BISACCIA - DISTRETTO DI X. XXXXXX DEI LOMBARDI. |
2 | Costo e copertura finanziaria | €. 265.000,00 - Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Potenziamento dell’assistenza sanitaria mediante azioni organizzative, gestionali e di attivazione di personale multi-professionale per il funzionamento dell’Unità Complessa di Cure Primarie (UCCP). |
4 | ||
5 | Localizzazione intervento | Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) con sede nel Comune di Bisaccia, al I piano dello stabile, ex sede Radiologia che va’ dismessa. |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è in linea con il DCA 99/2016 – “Piano regionale di Programmazione della Rete per l’assistenza territoriale 2016-2018”, che ha definito la SPS di Bisaccia sede per la realizzazione di una UCCP e complementare all’intervento della scheda 1.3. |
7 | Descrizione dell'intervento (Sintesi della relazione tecnica) | L’intervento consiste nell’attivazione dell’Unità Complessa di Cure Primarie, quale forma associativa a carattere multi professionale che integra la medicina specialistica con la medicina generale e si struttura come un sistema integrato di servizi che concorre alla presa in carico della comunità di riferimento in continuità con le Aggregazioni Funzionali Territoriali e con gli operatori che le compongono (MMG e Pediatri di Libera Scelta). |
L’attivazione del servizio UCCP prevede la realizzazione delle seguenti azioni cominciando con l’azione 1 e sino all’azione 7: | ||
AZIONE 1: coinvolgimento e formale adesione dei MMG/PLS operanti negli 11 Comuni del Distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi ubicati a breve distanza dalla sede della SPS di Bisaccia, così come indicati nella scheda progetto 1.3, tramite apposite riunioni organizzate dalla Direzione Aziendale. In tali riunioni vengono definiti aspetti di tipo organizzativo ed economico, legati alla nuova forma di aggregazione territoriale, secondo quanto previsto dalle norme e contratti vigenti. Alle riunioni possono essere invitati anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei MMG/PLS. | ||
AZIONE 2: analogo coinvolgimento, successivo al precedente, dei Medici di Continuità Assistenziale che devono prestare la loro opera all’interno della UCCP in integrazione con i MMG/PLS. | ||
AZIONE 3: riunioni operative con il Direttore del Distretto di X. Xxxxxx dei Lombardi per accordi sulle attività che devono essere garantite dai medici specialisti ambulatoriali presso la UCCP di Bisaccia. Analoghi accordi possono essere presi con il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero di X. Xxxxxx dei Lombardi per eventuali attività che i medici specialisti ospedalieri possono prestare presso la UCCP di Bisaccia. | ||
AZIONE 4: definizione di un Regolamento concernente le attività e la organizzazione della UCCP condiviso fra i vari attori su elencati. | ||
AZIONE 5: attivare procedure di acquisizione di risorse umane non rese disponibili dall’Azienda (Infermieri, sanitari non medici e personale amministrativo) che risultano necessarie al funzionamento della UCCP e che saranno suddivise per aree: area clinico assistenziale, area di supporto, area dei servizi. | ||
AZIONE 6: organizzazione ed attuazione attività formativa coinvolgente tutto il personale destinato a garantire la propria attività nella UCCP. |
8 | - Reclutamento personale della UCCP. - Professionalizzazione dell’equipe di lavoro. | |
9 | Indicatore di risultato Riduzione del tasso di ospedalizzazione Baseline:0 (baseline da open kit 186,78 ) / Target -5% Indicatori di realizzazione: Percentuale di realizzazione dell’intervento Baseline:0 / Target: 100% | |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Trattasi di attività immateriale che non prevede l'attivazione del cantiere. |
12 | Progettazione necessaria per l’avvio dell'affidamento | Per l'affidamento dell'incarico di realizzazione del progetto è necessario il capitolato d’Appalto e disciplinare di gara per l’acquisto del servizio richiesto. |
13 | Progettazione attualmente disponibile | Relazione descrittiva con cronoprogramma di massima per il funzionamento dell’UCCP. |
14 | Xxxxxxxx attuatore | ASL Avellino |
15 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Direttore UOC Provveditorato ff Avv. M. R. Di Trolio |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | ||
Acquisizione servizi | Costo per servizio di gestione e per personale non disponibile in Azienda | € 265.000,00 |
Spese pubblicità | ||
Cronoprogramma delle attività | ||
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | 01/12/2017 | 31/12/2017 |
Progettazione definitiva | 1/01/2018 | 31/01/2018 |
Progettazione esecutiva | 1/02/2018 | 28/02/2018 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | 01/03/2018 | 31/07/2018 |
Esecuzione | 01/08/2018 | 31/03/2020 |
Collaudo/funzionalità | ||
Cronoprogramma finanziario | ||
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2018 | € 93.000,00 |
I trimestre | 2019 | € 132.500,00 |
I trimestre | 2020 | € 39.500,00 |
Costo totale | € 265.000,00 |
1 | Codice intervento e Titolo | 1.8 ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO SPECIALE UNITA' PER L'ACCOGLIENZA PERMANENTE DEI PAZIENTI IN STATO VEGETATIVO E DI MINIMA COSCIENZA NELLA SPS DI BISACCIA |
2 | Costo e copertura finanziaria | € 714.148,13- Legge di Stabilità |
3 | Oggetto dell'intervento | Azioni organizzative, gestionali e di attivazione di personale specializzato per il funzionamento della Speciale Unità per l'Accoglienza Permanente (SUAP) dei Pazienti in Stato Vegetativo (SV) e di Minima Coscienza (SMC) presso la SPS di Bisaccia. |
4 | CUP | H61B15000600001 |
5 | Localizzazione intervento | Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS) del comune di Bisaccia (AV). |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è coerente con la Programmazione Regionale della Rete Territoriale DCA 99/2016, che prevede l’attivazione di 17 posti letto SUAP ovvero Speciale Unità per l’accoglienza permanente dei pazienti in stato vegetativo (SV) e di minima coscienza (SMC) nella provincia di Xxxxxxxx. Xx particolare, l’intervento è in continuità con la scheda 1.4 relativa alla messa in funzione di 9 posti letto della Speciale Unità per l’accoglienza permanente dei pazienti in SV e in SMC presso la SPS di Bisaccia. |
7 | Descrizione dell'intervento (sintesi della relazione tecnica) | L’ intervento comprende le seguenti attività: 1.aggiornamento dati fabbisogno di personale, sulla base delle dinamiche aziendali (turn over, trasferimenti, quiescenza, ecc). 2. Elaborazione/indizione gara per acquisizione servizi di assistenza (vedi dettagli costo/ora del personale nel “Piano degli interventi”). Le SUAP dedicate ai soggetti in SMC e in SV devono ottemperare a precisi requisiti non solo tecnici e strutturali ma anche di personale. Lo staff specificamente dedicato alle SUAP, oltre a possedere le competenze che caratterizzano ciascun profilo professionale specifico, deve aver ricevuto un'ulteriore formazione che permetta lo sviluppo di protocolli di osservazione degli stati di coma tali da consentire sia di migliorare le condizioni dei pazienti in stato di coma vegetativo, sia di fare previsioni basate su prove di evidenza scientifica sullo sviluppo della loro condizione. 3. Organizzazione dell’assistenza ed addestramento all’uso degli strumenti di valutazione dei pazienti di cui ai decreti regionali e dei protocolli operativi. 4. Definizione flussi informativi delle attività ed addestramento degli operatori. 5. Incontri distrettuali con i MMG ed i cittadini/associazioni dei pazienti in SV e MC, finalizzati a far conoscere il nuovo servizio e le modalità di accesso; giornate di lavoro ed approfondimento con operatori UVI e specialisti distrettuali. 6. Attivazione dei ricoveri in SUAP e comunicazioni istituzionali. |
8 | Risultati attesi | Miglioramento della specializzazione, della continuità e dell'accessibilità dell'assistenza sanitaria territoriale. |
9 | Indicatori di risultato Percentuale di realizzazione dell’intervento Baseline:0 / Target: 100% | |
10 | Modalità previste per l'attivazione del cantiere | Trattasi di attività immateriale che non prevede l'attivazione del cantiere. |
11 | Per l'affidamento dell'incarico di realizzazione del progetto è necessario il capitolato d’Appalto e disciplinare di gara per l’acquisto del servizio richiesto. | |
12 | Progettazione attualmente disponibile | Piano degli interventi per la gestione SUAP. Requisiti organizzativi come da DGRC n. 7301, successivi DCA n. 99/2016, n. 33/2016 e DM n. 70/2015. |
13 | Soggetto attuatore | ASL Avellino |
14 | Responsabile dell'Attuazione/RUP | RUP: Direttore UOC Provveditorato ff Avv. M. R. Di Trolio |
Tipologie di spesa
Voci di spesa | Descrizione | Valuta |
Costi del personale | ||
Spese notarili | ||
Spese tecniche | ||
Opere civili | ||
Opere di riqualificazione ambientale | ||
Imprevisti | ||
Oneri per la sicurezza | ||
Acquisto terreni | ||
Acquisto beni/forniture | ||
Acquisizione servizi | Personale sanitario esterno | € 714.148,13 |
Spese pubblicità | ||
Cronoprogramma delle attività | ||
Fasi | Data inizio prevista | Data fine prevista |
Fattibilità tecnica ed economica | ||
Progettazione definitiva | 01/10/2017 | 31/10/2017 |
Progettazione esecutiva | 1/11/2017 | 30/11/2017 |
Pubblicazione bando / Affidamento lavori/ Servizi | 1/12/2017 | 28/02/2018 |
Esecuzione | 01/03/2018 | 31/06/2018 |
Collaudo/funzionalità | ||
Cronoprogramma finanziario | ||
Trimestre | Anno | Costo |
I trimestre | 2018 | € 357.074,06 |
II trimestre | 2018 | € 357.074,06 |
Costo totale | € 714.148,12 |
1 | Codice intervento e Titolo | 2.1 Percorso di formazione e aggiornamento dei docenti dell’alta Irpinia, propedeutica all’attuazione degli interventi della strategia per la scuola. |
2 | Costo e copertura finanziaria | 120.000 euro (30.000,00 euro per edizione) - Ob. Specifico 16 PO FSE Campania, Azione 10.8.4 |
3 | Oggetto dell'intervento | Potenziamento della formazione obbligatoria dei docenti prevista nel Piano Nazionale di Formazione Legge 107/2015 , con un percorso complementare e coerente con gli interventi della strategia. |
4 | ||
5 | Localizzazione intervento | Istituti scolastici coinvolti |
6 | Coerenza programmatica e contestualizzazione dell'intervento | L’intervento è coerente con: - l’obiettivo di migliorare i livelli di apprendimento degli studenti. -l’obiettivo di migliorare la qualità della didattica mediante metodologie innovative e l'utilizzo di strumenti e tecnologie per la scuola digitale, con un'attenzione alle classi ridotte e alle pluriclassi. - L’intervento 2.2 “Scuola Viva in Alta Irpinia. Azione per la realizzazione di progetti extracurriculari per la scuola del primo e del secondo ciclo” che prevede l'apertura delle scuole oltre l'orario scolastico con attività pratiche e laboratoriali per i quali verranno utilizzate, oltre ad expertise specifiche esterne alla scuola, le risorse formate con l'intervento 2.1. - L’intervento 2.3 "Azione sperimentale di supporto all’alternanza scuola lavoro in Alta Irpinia" per offrire un supporto alle istituzioni scolastiche di II grado dell’Alta Irpinia nell’attivazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro. - Il Programma Operativo della Regione CampaniaObiettivo specifico 16, azione 10.8.4 |
7 | Descrizione dell'intervento (Sintesi della relazione tecnica) | L’azione progettuale integra il percorso di formazione obbligatorio che ciascuna istituzione scolastica è tenuta a predisporre per i propri docenti. Risulta, infatti, complementare alla realizzazione del programma formativo rivolto ai docenti dell’area pilota, previsto dal Piano Nazione di formazione Legge 107/2015. Il progetto prevede la realizzazione di percorsi e processi d’innovazione di sistema nell’ambito della didattica. In particolare, s’intende perseguire l’obiettivo di sperimentare e mettere a sistema nuovi percorsi di formazione centrati sul rafforzamento delle competenze dei docenti nella gestione di classi piccole, nella valutazione delle prove INVALSI, nella progettazione e gestione dei percorsi di alternanza scuola lavoro. I contenuti, saranno definiti attraverso un processo di costruzione condivisa del percorsi formativi realizzato con il coinvolgimento attivo di dirigenti e docenti e faranno orientativamente riferimento ai seguenti moduli: • La buona scuola per le aree interne. La strategia d’area dell’Alta Irpinia per la scuola. L’EASW applicata alle scuole Irpine; • La sperimentazione INVALSI nelle aree interne; • Le metodologie innovative per la scuola delle aree interne: apprendimento cooperativo, didattica outdoor, ecc.; |