Convenzione
Testo originale
Convenzione
per la protezione delle Alpi
(Convenzione delle Alpi)
Conclusa a Salisburgo il 7 novembre 1991
Approvata dall’Assemblea federale il 16 dicembre 19981
Ratificata dalla Svizzera con strumenti depositati il 28 gennaio 1999 Entrata in vigore per la Svizzera il 28 aprile 1999
(Stato 31 agosto 2004)
0.700.1
Ingresso
La Repubblica d’Austria, la Repubblica Francese,
la Repubblica federale di Germania, la Repubblica Italiana,
il Principato del Liechtenstein, il Principato di Monaco,2
la Repubblica Slovena,
la Confederazione Svizzera
nonché
la Comunità economica europea,
consapevoli che le Alpi costituiscono uno dei più grandi spazi naturali continui in Europa, un habitat naturale e uno spazio economico, culturale e ricreativo nel cuore dell’Europa, che si distingue per la sua specifica e multiforme natura, cultura e storia, e del quale fanno parte numerosi popoli e Paesi;
riconoscendo che le Alpi costituiscono l’ambiente naturale e lo spazio economico delle popolazioni locali e rivestono inoltre grandissima importanza per le regioni extra-alpine, tra l’altro quale area di transito di importanti vie di comunicazione;
riconoscendo il fatto che le Alpi costituiscono un indispensabile rifugio e habitat per molte specie animali e vegetali minacciate;
consapevoli delle grandi differenze esistenti tra i singoli ordinamenti giuridici, gli assetti naturali del territorio, gli insediamenti umani, le attività agricole e forestali, i livelli e le condizioni di sviluppo economico, l’incidenza del traffico nonché le forme e l’intensità dell’utilizzazione turistica;
RU 2003 2541; FF 1997 IV 493
1 RU 2003 2540
2 Introdotto dall’art. 2 del Prot. d’adesione del Principato di Monaco alla Conv. per la protezione delle Alpi del 20 dic. 1994, approvato dall’AF il 16 dic. 1998, ed in vigore dal 28 apr. 1999 (RS 0.700.11).
considerando che il crescente sfruttamento da parte dell’uomo minaccia l’area alpina e le sue funzioni ecologiche in misura sempre maggiore e che la riparazione dei danni o è impossibile o è possibile soltanto con un grande dispendio di mezzi, costi notevoli e tempi generalmente lunghi;
convinti che gli interessi economici debbano essere armonizzati con le esigenze ecologiche;
a seguito dei risultati della prima Conferenza delle Alpi dei Ministri dell’Ambiente, tenutasi a Berchtesgaden dal 9 all’11 ottobre 1989,
hanno convenuto quanto segue:
Art. 1 Campo d’applicazione
(1) Oggetto della presente Convenzione è la regione delle Alpi, com’è descritta e rappresentata nell’allegato3.
(2) Ciascuna Parte contraente, all’atto del deposito del proprio strumento di ratifica o accettazione o approvazione, ovvero in qualsiasi momento successivo, può, tramite una dichiarazione indirizzata alla Repubblica d’Austria in qualità di Depositario, estendere l’applicazione della presente Convenzione ad ulteriori parti del proprio territorio, qualora ciò sia ritenuto necessario per l’attuazione delle disposizioni della presente Convenzione.
(3) Ogni dichiarazione rilasciata ai sensi del paragrafo 2 può essere revocata per quanto riguarda ciascun territorio in essa citato, tramite una notifica indirizzata al Depositario. La revoca ha efficacia dal primo giorno del mese successivo alla sca- denza di un periodo di sei mesi, calcolato a partire dalla data di ricezione della notifica da parte del Depositario.
Art. 2 Obblighi generali
(1) Le Parti contraenti, in ottemperanza ai principi della prevenzione, della coope- razione e della responsabilità di chi causa danni ambientali, assicurano una politica globale per la conservazione e la protezione delle Alpi, tenendo equamente conto degli interessi di tutti i Paesi alpini e delle loro Regioni alpine, nonché della Comu- nità economica europea, ed utilizzando le risorse in maniera responsabile e durevole. La cooperazione transfrontaliera a favore dell’area alpina viene intensificata nonché ampliata sul piano geografico e tematico.
(2) Per il raggiungimento dell’obiettivo di cui al paragrafo 1, le Parti contraenti prenderanno misure adeguate in particolare nei seguenti campi:
a) Popolazione e cultura: al fine di rispettare, conservare e promuovere l’identità culturale e sociale delle popolazioni locali e di assicurarne le risor- se vitali di base, in particolare gli insediamenti e lo sviluppo economico compatibili con l’ambiente, nonché al fine di favorire la comprensione reci-
3 L’allegato è pubblicato nella RU solo in quanto concerne il campo d’applicazione svizzero. L’intero allegato può essere ottenuto o visionato presso l’Ufficio federale dello svipuppe territoriale (UFST), 0000 Xxxxx.
proca e le relazioni di collaborazione tra le popolazioni alpine ed extra- alpine.
b) Pianificazione territoriale: al fine di garantire l’utilizzazione contenuta e razionale e lo sviluppo sano ed armonioso dell’intero territorio, tenendo in particolare considerazione i rischi naturali, la prevenzione di utilizzazioni eccessive o insufficienti, nonché il mantenimento o il ripristino di ambienti naturali, mediante l’identificazione e la valutazione complessiva delle esi- genze di utilizzazione, la pianificazione integrata e a lungo termine e l’armonizzazione delle misure conseguenti.
c) Salvaguardia della qualità dell’aria: al fine di ridurre drasticamente le emis- sioni inquinanti e i loro effetti negativi nella regione alpina, nonché la tra- smissione di sostanze inquinanti provenienti dall’esterno, ad un livello che non sia nocivo per l’uomo, la fauna e la flora.
d) Difesa del suolo: al fine di ridurre il degrado quantitativo e qualitativo del suolo, in particolare impiegando tecniche di produzione agricola e forestale che rispettino il suolo, utilizzando in misura contenuta suoli e terreno, limi- tando l’erosione e l’impermeabilizzazione dei suoli.
e) Idroeconomia: al fine di conservare o di ristabilire la qualità naturale delle acque e dei sistemi idrici, in particolare salvaguardandone la qualità, realiz- zando opere idrauliche compatibili con la natura e sfruttando l’energia idrica in modo da tener parimenti conto degli interessi della popolazione locale e dell’interesse alla conservazione dell’ambiente.
f) Protezione della natura e tutela del paesaggio: al fine di proteggere, di tute- lare e, se necessario, di ripristinare l’ambiente naturale e il paesaggio, in modo da garantire stabilmente l’efficienza degli ecosistemi, la conservazione della flora e della fauna e dei loro habitat, la capacità rigenerativa e la conti- nuità produttiva delle risorse naturali, nonché la diversità, l’unicità e la bel- lezza della natura e del paesaggio nel loro insieme.
g) Agricoltura di montagna: al fine di assicurare, nell’interesse della collettivi- tà, la gestione del paesaggio rurale tradizionale, nonché una agricoltura ade- guata ai luoghi e in armonia con l’ambiente, e al fine di promuoverla tenen- do conto delle condizioni economiche più difficoltose.
h) Foreste montane: al fine di conservare, rafforzare e ripristinare le funzioni della foresta, in particolare quella protettiva, migliorando la resistenza degli ecosistemi forestali, in particolare attuando una silvicoltura adeguata alla natura e impedendo utilizzazioni che possano danneggiare le foreste, tenen- do conto delle condizioni economiche più difficoltose nella regione alpina.
i) Turismo e attività del tempo libero: al fine di armonizzare le attività turisti- che e del tempo libero con le esigenze ecologiche e sociali, limitando le atti- vità che danneggino l’ambiente e stabilendo, in particolare, zone di rispetto.
j) Trasporti: al fine di ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico interalpino e transalpino ad un livello che sia tollerabile per l’uomo, la fauna, la flora e il loro habitat, tra l’altro attuando un più consistente trasfe- rimento su rotaia dei trasporti e in particolare del trasporto merci, soprattutto
mediante la creazione di infrastrutture adeguate e di incentivi conformi al mercato, senza discriminazione sulla base della nazionalità.
k) Energia: al fine di ottenere forme di produzione, distribuzione e utilizzazio- ne dell’energia che rispettino la natura e il paesaggio, e di promuovere misu- re di risparmio energetico.
l) Economia dei rifiuti: al fine di assicurare la raccolta, il riciclaggio e il trat- tamento dei rifiuti in maniera adeguata alle specifiche esigenze topografiche, geologiche e climatiche dell’area alpina, tenuto conto in particolare della prevenzione della produzione dei rifiuti.
(3) Le Parti contraenti concluderanno Protocolli in cui verranno definiti gli aspetti particolari per l’attuazione della presente Convenzione.
Art. 3 Ricerca e osservazione sistematica
Nei settori di cui all’articolo 2, le Parti contraenti convengono:
a) di effettuare lavori di ricerca e valutazioni scientifiche, collaborando insie- me;
b) di sviluppare programmi comuni o integrati di osservazione sistematica;
c) di armonizzare ricerche ed osservazioni, nonché la relativa raccolta dati.
Art. 4 Collaborazione in campo giuridico, scientifico, economico e tecnico
(1) Le Parti contraenti agevolano e promuovono lo scambio di informazioni di natura giuridica, scientifica, economica e tecnica che siano rilevanti per la presente Convenzione.
(2) Le Parti contraenti, al fine della massima considerazione delle esigenze tran- sfrontaliere e regionali, si informano reciprocamente sui previsti provvedimenti di natura giuridica ed economica, dai quali possono derivare conseguenze specifiche per la regione alpina o parte di essa.
(3) Le Parti contraenti collaborano con organizzazioni internazionali, governative o non governative, ove necessario per attuare in modo efficace la presente Convenzio- ne e i Protocolli dei quali esse sono Parti contraenti.
(4) Le Parti contraenti provvedono in modo adeguato ad informare regolarmente l’opinione pubblica sui risultati delle ricerche e osservazioni, nonché sulle misure adottate.
(5) Gli obblighi derivanti alle Parti contraenti dalla presente Convenzione nel campo dell’informazione hanno effetto salvo le leggi nazionali sulla riservatezza. Informazioni definite riservate debbono essere trattate come tali.
Art. 5 Conferenza delle Parti contraenti (Conferenza delle Alpi)
(1) I problemi di interesse comune delle Parti contraenti e la loro collaborazione formano oggetto di sessioni a scadenze regolari della Conferenza delle Parti contra- enti (Conferenza delle Alpi). La prima sessione della Conferenza delle Alpi viene
convocata al più tardi un anno dopo l’entrata in vigore della presente Convenzione, da una Parte contraente designata di comune accordo.
(2) In seguito le sessioni ordinarie della Conferenza delle Alpi hanno luogo di norma ogni due anni presso la Parte contraente che detiene la presidenza. La presi- denza e la sede si alternano dopo ogni sessione ordinaria della Conferenza delle Alpi. Entrambe sono stabilite dalla Conferenza delle Alpi.
(3) La Parte contraente che ha la Presidenza propone di volta in volta l’ordine del giorno per la sessione della Conferenza delle Alpi. Ciascuna Parte contraente ha il diritto di far inserire punti ulteriori nell’ordine del giorno.
(4) Le Parti contraenti trasmettono alla Conferenza delle Alpi informazioni sulle misure da esse adottate per l’attuazione della presente Convenzione e dei Protocolli dei quali esse sono Parti contraenti, fatte salve le leggi nazionali sulla riservatezza.
(5) L’Organizzazione delle Nazioni Unite, le sue istituzioni specializzate, il Consi- glio d’Europa, nonché ogni altro Stato europeo, possono partecipare in qualità di osservatori alle sessioni della Conferenza delle Alpi. Lo stesso vale per le Comunità transfrontaliere di enti territoriali delle Alpi. La Conferenza delle Alpi può inoltre ammettere come osservatori organizzazioni internazionali non governative che svolgano un’attività in materia.
(6) Ha luogo una sessione straordinaria della Conferenza delle Alpi ogni qualvolta essa la deliberi oppure qualora, nel periodo tra due sessioni, un terzo delle Parti contraenti ne faccia domanda scritta presso la Parte contraente che esercita la presi- denza.
Art. 6 Compiti della Conferenza delle Alpi
La Conferenza delle Alpi esamina lo stato di attuazione della Convenzione, nonché dei Protocolli con gli allegati, e espleta nelle sue sessioni in particolare i seguenti compiti:
a) adotta le modifiche della presente Convenzione in conformità con la proce- dura di cui all’articolo 10;
b) adotta i Protocolli e i loro allegati, nonché le loro modifiche in conformità con la procedura di cui all’articolo 11;
c) adotta il proprio regolamento interno;
d) prende le necessarie decisioni in materia finanziaria;
e) decide la costituzione di Gruppi di lavoro ritenuti necessari all’attuazione della Convenzione;
f) prende atto delle valutazioni derivanti dalle informazioni scientifiche;
g) delibera o raccomanda misure per la realizzazione degli obiettivi previsti dall’articolo 3 e dall’articolo 4, stabilisce la forma, l’oggetto e la frequenza della trasmissione delle informazioni da presentare ai sensi dell’articolo 5 paragrafo 4, e prende atto delle informazioni medesime nonché delle rela- zioni presentate dai Gruppi di lavoro;
h) assicura l’espletamento delle necessarie attività di segretariato.
Art. 7 Delibere della Conferenza delle Alpi
(1) Salvo quanto stabilito diversamente qui di seguito, la Conferenza delle Alpi delibera per consenso. Riguardo ai compiti indicati alle lettere c), f) e g) dell’arti- colo 6, qualora risultino esauriti tutti i tentativi di raggiungere il consenso e il presi- dente ne prenda atto espressamente, si delibera a maggioranza di tre quarti delle Parti contraenti presenti e votanti.
(2) Nella Conferenza delle Alpi ciascuna Parte contraente dispone di un voto. La Comunità economica europea esercita il diritto di voto nell’ambito delle proprie competenze, esprimendo un numero di voti corrispondente al numero dei suoi Stati membri che sono Parti contraenti della presente Convenzione; la Comunità econo- mica europea non esercita il diritto di voto qualora i rispettivi Stati membri eserciti- no il proprio diritto di voto.
Art. 8 Comitato Permanente
(1) È istituito, quale organo esecutivo, il Comitato Permanente della Conferenza delle Alpi, formato dai delegati delle Parti contraenti.
(2) Le Parti firmatarie che non abbiano ancora ratificato la Convenzione partecipa- no alle sessioni del Comitato Permanente con status di osservatori. Lo stesso status può inoltre essere concesso ad ogni Paese alpino che non abbia ancora firmato la presente Convenzione e ne faccia domanda.
(3) Il Comitato Permanente adotta il proprio regolamento interno.
(4) Il Comitato Permanente delibera inoltre sulle modalità dell’eventuale partecipa- zione alle proprie sessioni di rappresentanti di organizzazioni governative e non governative.
(5) La Parte contraente che presiede la Conferenza delle Alpi assume la presidenza del Comitato Permanente.
(6) Il Comitato Permanente espleta in particolare i seguenti compiti:
a) esamina le informazioni trasmesse dalle Parti contraenti ai sensi dell’arti- colo 5 paragrafo 4 per presentarne rapporto alla Conferenza delle Alpi;
b) raccoglie e valuta la documentazione relativa all’attuazione della Conven- zione e dei Protocolli con gli allegati, e la sottopone all’esame della Confe- renza delle Alpi, ai sensi dell’articolo 6;
c) riferisce alla Conferenza delle Alpi sull’attuazione delle delibere da essa adottate;
d) prepara le sessioni della Conferenza delle Alpi nei loro contenuti e può pro- porre punti dell’ordine del giorno nonché ulteriori misure relative all’attua- zione della Convenzione e dei rispettivi Protocolli;
e) insedia i Gruppi di lavoro per l’elaborazione di Protocolli e di raccomanda- zioni ai sensi dell’articolo 6 lettera e) e coordina la loro attività;
f) esamina e armonizza i contenuti dei progetti di Protocollo in una visione unitaria e globale e li sottopone alla Conferenza delle Alpi;
g) propone alla Conferenza delle Alpi misure e raccomandazioni per la realiz- zazione degli obiettivi contenuti nella Convenzione e nei Protocolli.
(7) Le delibere nel Comitato Permanente vengono adottate in conformità con le disposizioni di cui all’articolo 7.
Art. 9 Segretariato
La Conferenza delle Alpi può deliberare per consenso l’istituzione di un Segretariato Permanente.
Art. 10 Modifiche della Convenzione
Ciascuna Parte contraente può presentare alla Parte contraente che presiede la Con- ferenza delle Alpi proposte di modifica della Convenzione. Tali proposte saranno trasmesse dalla Parte contraente che presiede la Conferenza delle Alpi alle Parti contraenti e alle Parti firmatarie almeno sei mesi prima dell’inizio della Sessione della Conferenza delle Alpi in cui saranno prese in esame. Le modifiche della Con- venzione entrano in vigore in conformità con le disposizioni di cui ai paragrafi 2, 3 e 4 dell’articolo 12.
Art. 11 Protocolli e loro modifiche
(1) I progetti di Protocollo di cui all’articolo 2 paragrafo 3 vengono trasmessi dalla Parte contraente che presiede la Conferenza delle Alpi alle Parti contraenti e alle Parti firmatarie almeno sei mesi prima dell’inizio della sessione della Conferenza delle Alpi che li prenderà in esame.
(2) I Protocolli adottati dalla Conferenza delle Alpi vengono firmati in occasione delle sue sessioni o successivamente presso il Depositario. Essi entrano in vigore per quelle Parti contraenti che li abbiano ratificati, accettati o approvati. Per l’entrata in vigore di un Protocollo sono necessarie almeno tre ratifiche o accettazioni o appro- vazioni. Gli strumenti suddetti vengono depositati presso la Repubblica d’Austria in qualità di Depositario.
(3) Qualora i Protocolli non contengano disposizioni diverse, per l’entrata in vigore e per la denuncia si applicano per analogia le disposizioni degli articoli 10, 13 e 14.
(4) Per le modifiche dei Protocolli si applicano le corrispondenti disposizioni dei paragrafi 1, 2 e 3.
Art. 12 Firma e ratifica
(1) La presente Convenzione è depositata per la firma presso la Repubblica d’Austria in qualità di Depositario, a decorrere dal 7 novembre 1991.
(2) La Convenzione deve essere sottoposta a ratifica o accettazione o approvazione. Gli strumenti di ratifica o accettazione o approvazione vengono depositati presso il Depositario.
(3) La Convenzione entra in vigore tre mesi dopo il giorno in cui tre Stati abbiano espresso la propria adesione alla Convenzione in conformità con il paragrafo 2.
(4) Per ciascuna Parte firmataria, che abbia espresso successivamente la propria adesione alla Convenzione in conformità con le disposizioni del paragrafo 2, la Convenzione entra in vigore tre mesi dopo il deposito dello strumento di ratifica o accettazione o approvazione.
Art. 13 Denuncia
(1) Ciascuna Parte contraente può denunciare in qualsiasi momento la presente Convenzione mediante una notifica indirizzata al Depositario.
(2) La denuncia avrà effetto il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di sei mesi a partire dalla data di ricevimento della notifica da parte del Depositario.
Art. 14 Notifiche
Il Depositario notifica alle Parti contraenti ed alle Parti firmatarie:
a) gli atti di firma;
b) i depositi di strumenti di ratifica o accettazione o approvazione;
c) la data di entrata in vigore della presente Convenzione ai sensi dell’arti- colo 12;
d) le dichiarazioni rilasciate ai sensi dell’articolo 1 paragrafi 2 e 3;
e) le notifiche effettuate ai sensi dell’articolo 13 e le date in cui le denunce hanno effetto.
In fede di che, la presente Convenzione è stata sottoscritta dai firmatari debitamente autorizzati.
Fatto a Salisburgo, il 7 novembre 1991, in lingua francese, italiana, slovena e tede- sca, laddove ciascuno dei quattro testi fa egualmente fede, in un originale depositato presso l’Archivio di Stato austriaco. Il Depositario trasmette copie certificate con- formi alle Parti firmatarie.
(Seguono le firme)
Elenco delle unità amministrative dello spazio alpino nella Confederazione Svizzera
Allegato
(art. 1 par. 1)
Cantone Delimitazione
Appenzello Esterno Tutto il Cantone Appenzello Interno Tutto il Xxxxxxx
Xxxxx Distretti: Frutigen Interlaken Niedersimmental Oberhasli Obersimmental Saanen
Schwarzenburg (solo i Comuni di Guggisberg, Rüschegg)
Signau (solo i Comuni di Schangnau, Röthenbach) Thun
Friburgo Distretti: La Gruyère
Sense (solo il Comune di Plaffeien)
Glarona Tutto il Cantone
Grigioni Tutto il Cantone
Lucerna Distretti: Lucerna Entlebuch
Xxxxxxxx Xxxxx il Cantone
Obvaldo Tutto il Cantone
Uri Tutto il Xxxxxxx
Xxx Xxxxx Xxxxxxxxx: Xxxxxxxxxxxxx0 Xxxxxxxxxxxx0 Xxxxxxxxxx0 Xxxxxxx0 Xxxxxx0
0 Ora: Circondario elettorale di Rheintal, nonché il Commune politico di Thal.
5 Ora: Circondario elettorale di Rheintal, nonché il Commune politico di Thal.
6 Ora: Circondario elettorale di Werdenberg.
7 Ora: Circondario elettorale di Sarganserland.
8 Ora: I seguenti Comuni politici del circondario elettorale di See-Gaster:
– Amden
– Weesen
– Schänis
– Benken
– Kaltbrunn
– Xxxxxx
Cantone Delimitazione
Obertoggenburg9
Svitto Tutto il Cantone
Ticino Tutto il Cantone
Vaud Distretti: Aigle
Pays-d’Enhaut
Vevey (solo i Comuni di Montreux, Veytaux)
Vallese Tutto il Cantone
9 Ora: I seguenti Comuni politici del circondario elettorale di Toggenburg:
– Wildhaus
– Alt St. Xxxxxx
– Xxxxx
– Nesslau
– Krummenau
– Ebnat-Xxxxxx
Campo d’applicazione della convenzione il 16 giugno 2004
Stati partecipanti | Ratifica | Entrata in vigore | ||
Austria | 8 febbraio | 1994 | 6 marzo | 1995 |
Comunità europea | ||||
(CE/UE/CEE) | 4 marzo | 1996 | 14 aprile | 1998 |
Francia* | 15 gennaio | 1996 | 15 aprile | 1996 |
Germania | 5 dicembre | 1994 | 6 marzo | 1995 |
Italiaa | 27 dicembre | 1999 | 7 agosto | 0000 |
Xxxxxxxxxxxxx | 28 luglio | 1994 | 6 marzo | 1995 |
Xxxxxxxx | 00 xxxxxx | 0000 | 00 xxxxxx | 0000 |
Xxxxxxxx | 28 gennaio | 1999 | 28 aprile | 1999 |
* Riserve e dichiarazioni, vedi qui appresso.
Le riserve e le dichiarazioni non sono pubblicate nella RU. I testi francese, tedesco ed italiano possono essere ottenuti presso la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione Trattati internazionali, 0000 Xxxxx.
a La conv. entra in vigore simultanemente col protocollo d’adesione del Principato di Monaco.