AREA TECNICA
Concessioni Autostradali Venete CAV S.p.a. - Xxx Xxxxxxxxx, 00/X 00000 Xxxxxxx
AREA TECNICA
Lavori di manutenzione ordinaria per la conduzione degli impianti tecnologici
(climatizzazione e idrico sanitari)
P R O G E T T O E S E C U T I V O
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO NORME TECNICHE
Elab .n.
3
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Ing. Sabato Xxxxx
ELABORAZIONE A CURA DI:
Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx Xxx. Xxxxx Xxxxxxx
IL PROGETTISTA
Ing. Xxxxx Xxxxxxxxx
ASSISTENTI PROGETTAZIONE:
Xxxxxxx Xxxxxxxx Xxx. Xxxxxxx Xxxxxxx
PROGETTAZIONE SPECIALISTICA:
Xxx. Xxxxx Xxxxxxx
Rev. | Descrizione | Redatto | Controllato | Approvato | Data |
01 | febbraio 2018 | ||||
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Codice Progetto : |
Lavori di manutenzione ordinaria per la conduzione degli impianti tecnologici (climatizzazione e idrico sanitari)
comprendente:
A Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione, con assunzione del ruolo di Terzo Responsabile
B Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti idrico-sanitari
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO NORME TECNICHE
INDICE
PARTE PRIMA – DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE 5
Articolo 1. Oggetto dell’appalto 5
Articolo 2. Definizioni 6
Articolo 3. Variazioni nell’effettuazione dei lavori 9
Articolo 4. Listini di riferimento e prezzi della manodopera. 9
Articolo 5. Consegna e riconsegna impianti 11
Articolo 6. Allegati 13
PARTE SECONDA – MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI LAVORI 14
ORGANIZZAZIONE E GOVERNO DELLE ATTIVITÀ RELATIVE A TUTTI I LAVORI IN APPALTO 14
Sezione 1.01 Organizzazione 14
Sezione 1.02 Governo delle attività 15
Sezione 1.03 Sistema informativo di gestione 15
Sezione 1.04 Requisiti funzionali minimi del sistema informativo 16
Sezione 1.05 Implementazione e gestione del sistema informativo 16
Sezione 1.06 Gestione delle richieste e delle chiamate 16
Sezione 1.07 Tracking richieste 17
Sezione 1.08 Gestione degli interventi a richiesta 18
Sezione 1.09 Programmazione e controllo operativo delle attività 18
Sezione 1.10 Report di Attuazione del Programma Operativo degli interventi 19
Sezione 1.11 Strumenti di controllo dei tempi di intervento. 20
Sezione 1.12 Controlli del Committente sulle attività dell’Appaltatore 20
Sezione 1.13 Misurazioni periodiche in contraddittorio 20
Sezione 1.14 Modalità di effettuazione delle misurazioni di temperatura/umidità ambiente 21
Sezione 1.15 Attività specialistica di valutazione del microclima 21
Sezione 1.16 Terzo responsabile 21
Sezione 1.17 Smaltimento materiali di risulta 22
Sezione 1.18 Qualità dei materiali 22
Sezione 1.19 Assistenza tecnico-amministrativa 23
Sezione 1.20 Franchigia 24
Sezione 1.21 Attività manutentive a canone 25
Sezione 1.22 Interventi a richiesta 26
Sezione 1.23 Preventivazione degli interventi su richiesta 26
Sezione 1.24 Attività di pronto intervento e reperibilità compensate a canone 27
LAVORI A – MANUTENZIONE E CONDUZIONE IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE 29
LAVORI B – MANUTENZIONE E CONDUZIONE IMPIANTI DI PRODUZIONE E RETI DI DISTRIBUZIONE / UTILIZZAZIONE ACQUA SANITARIA 43
INDICE DELLE TABELLE
Tabella 1 - Informazioni da registrare in funzione della tipologia di chiamata 17
Tabella 2 - Lavori A: SLA relative ai periodi di climatizzazione e alle temperature per le cabine di esazione 35
Tabella 3 - Lavori A: SLA di fornitura e installazione del nuovo (Sezione 1.22) 38
Tabella 4 - Lavori A: Livelli di urgenza 39
Tabella 5 - Lavori A: SLA per assistenza e manutenzione per interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24) 39
Tabella 6 - Lavori A: SLA relative alle attività di manutenzione programmata (Sezione 1.21) 40
Tabella 7 - Lavori A - SLA parametri contrattuali climatici per gli edifici 42
Tabella 8 - Lavori B: SLA di fornitura e installazione del nuovo (Sezione 1.22) 47
Tabella 9 - Lavori B: Livelli di urgenza 48
Tabella 10 - Lavori B: SLA per assistenza e manutenzione per interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24) 48
PARTE PRIMA – DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE
Articolo 1. Oggetto dell’appalto
Il presente Capitolato definisce la disciplina normativa e contrattuale relativa all’appalto per la realizzazione dei lavori di manutenzione, di conduzione e di esercizio degli impianti di climatizzazione (con assunzione del ruolo di Terzo Responsabile) e idrico – sanitari degli edifici e delle infrastrutture di competenza di CAV SpA e della Stazione della Polstrada di Venezia/Mestre.
Oggetto del presente appalto saranno inoltre, la realizzazione di nuove opere meglio dettagliate agli allegati 1 ed eventuali interventi di riparazione di elettrodomestici in genere, quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, forni a microonde, frigoriferi, lavastoviglie.
Salvo diverso e specifico ordine del D.LL., le opere di riqualificazione di cui agli allegati 1 dovranno essere avviate entro il 01 Aprile 2019 e completate entro 90 giorni naturali e consecutivi. L’eventuale ritardo comporterà l’applicazione della penale, rapportata all’importo dei lavori, indicata nel Capitolato Speciale di Appalto Norme Generali. Sarà onere dell’impresa provvedere alla fornitura dei materiali ed ottenere l’approvazione degli stessi da parte del D.LL. per l’esecuzione dell’intervento nei tempi stabiliti.
Gli obiettivi che si intendono perseguire con il presente Capitolato, sono sintetizzabili nei seguenti punti:
a) Ottimizzare il consumo globale di energia;
b) Assicurare e mantenere nel tempo le condizioni di efficienza, sicurezza, rispetto delle normative, del patrimonio impiantistico oggetto dell’appalto;
c) Realizzare e mantenere un sistema di controllo ottimale dei sistemi di produzione, distribuzione ed utilizzazione dei fluidi termovettori;
d) Incrementare la qualità dei servizi tecnici;
Gli obiettivi indicati alle lettere precedenti saranno raggiunti grazie all’espletamento di una serie di lavori descritti negli articoli seguenti e specificati negli Allegati al presente documento.
Articolo 1.1 Xxxx Xxxxxxx del contratto
L’appaltatore dovrà provvedere alla manutenzione degli impianti in corrispondenza dei seguenti fabbricati:
• Stazione Autostradale di Mestre-Venezia xxx Xxxxxxxxx 00/x Xxxxxx:
▪ Fabbricato Direzione Tecnica-Esercizio-Personale;
▪ Fabbricato Direzione Generale ed Amministrativa;
▪ Fabbricato di Stazione;
▪ Capannoni;
▪ Linea di esazione;
▪ Locale Manutenzione Invernale / Zona Ecologica;
• Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxxx xx Xxxxxx Xxx xxx Xxxxxxxxx, Xxxxxx:
▪ Fabbricato di stazione Cabine della linea di esazione;
• Stazione Autostradale di Mira Oriago:
▪ Fabbricato di stazione;
▪ Linea di esazione;
• Stazione Autostradale di Mirano-Dolo:
▪ Fabbricato di stazione;
▪ Linea di esazione;
• Stazione Autostradale di Spinea:
▪ Fabbricati di stazione;
▪ Linee di esazione;
• Stazione Autostradale di Martellago Scorzè:
▪ Fabbricati di stazione;
▪ Linee di esazione;
• Stazione Autostradale di Preganziol:
▪ Fabbricati di stazione;
▪ Linee di esazione;
• Sede della Polizia stradale di Venezia-Mestre, xxx Xx Xxxxx 00 Xxxxxx;
• Ex Casello Autostradale di Dolo.
Articolo 2. Definizioni
Si riportano i termini maggiormente utilizzati nel presente Capitolato e le relative definizioni. Adeguamento normativo: insieme delle attività e/o interventi atti ad adeguare il patrimonio oggetto del presente Capitolato alla legislazione e alle norme tecniche vigenti.
Appaltatore: l’impresa o il raggruppamento temporaneo di imprese o il consorzio, risultato aggiudicatario e che conseguentemente sottoscrive il contratto d’appalto ed il presente Capitolato, obbligandosi a quanto nello stesso previsto.
Assistenza tecnico-amministrativa: attività volta ad ottenere, ovvero a mantenere aggiornata, la documentazione richiesta dalle vigenti norme in materia di sicurezza, uso razionale dell’energia, salvaguardia ambientale, al fine di mettere l’impianto nelle condizioni di essere esercito conformemente alle leggi vigenti (in particolare si tratta delle autorizzazioni, dei verbali di collaudo e di controllo rilasciati dagli Enti preposti).
Canone: Corrispettivo economico che compensa le varie attività previste dalla lista delle lavorazioni e delle forniture e le altre attività/prestazioni/servizi previsti dal Capitolato, ancorché non espressamente inserite nella suddetta lista delle lavorazione e delle forniture.
Committente: La Società CAV SpA, che appalta i lavori di cui al presente Capitolato. Ai fini della segnalazione guasti, delle richieste di informazioni, di intervento o analoghe fattispecie, sono equiparati al Committente altri soggetti occupanti o utilizzatori delle infrastrutture e/o degli impianti oggetto dell’appalto.
Corrispettivi Unitari: prezzi unitari relativi ai lavori oggetto dell’appalto, come offerti dall’aggiudicatario in sede di gara.
Impianti termici integrati: impianti, che condividono i sistemi di produzione con gli impianti destinati alla Climatizzazione Invernale e conseguentemente integrati agli stessi, atti alla produzione di fluidi caldi utilizzati per scopi diversi dalla Climatizzazione Invernale. Il fluido caldo prodotto può essere utilizzato come Acqua Calda Sanitaria; sono equivalenti gli impianti per l’Acqua Surriscaldata e il Vapore e l’impianto Idrico-Sanitario.
Impianto termico: impianto tecnologico destinato alla climatizzazione invernale degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi diversi dalla climatizzazione, comprendente i sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo e gli impianti/componenti accessori comunque connessi con il funzionamento dell’impianto.
Luogo di Esecuzione: L’edificio, o porzione di esso o area o luogo presso il quale l’Appaltatore esegue la prestazione oggetto del Contratto, indicato dal Committente in sede di gara o aggiunto durante il periodo di vigenza contrattuale. In generale, il Luogo di Esecuzione è equivalente al sistema edificio / impianto.
Ore di Riscaldamento: le ore giornaliere, indicate dal Committente all’inizio di ogni Stagione di Riscaldamento o definite nel CSA, nelle quali l’Appaltatore garantisce il mantenimento della Temperatura e l’Umidità Relativa Contrattualmente previste per la stagione invernale (v. Tabella 2 e Tabella 7).
Ore di Raffrescamento: le ore giornaliere, indicate dal Committente all’inizio di ogni Stagione Estiva, nelle quali l’Appaltatore garantisce il mantenimento della Temperatura e l’Umidità Relativa Contrattualmente previste per la stagione estiva (v. Tabella 2 e Tabella 7).
Presa in consegna: data dalla quale l’Appaltatore, d’accordo con il Committente ed in seguito alla redazione del Verbale di Consegna, avvia l’esecuzione dei lavori di cui al presente documento, assumendosi oneri e responsabilità da ciò derivanti.
Prezzari (o Elenchi Prezzi o EPU o Listini) di riferimento per i Lavori e per la manodopera: elenchi prezzi di cui all’Articolo 4, con le modalità di applicazione degli sconti e determinazione dei prezzi ivi descritti.
Pronto intervento: Per pronto intervento s'intende: dare immediata esecuzione a tutti gli interventi urgenti richiesti dal Committente o rilevati tali dall'Appaltatore durante il corso di sopralluoghi manutentivi al fine di salvaguardare l'integrità fisica delle persone, di non interrompere lo svolgimento delle attività negli edifici, di ripristinare il corretto funzionamento di impianti e di non arrecare danni a cose di proprietà del Committente o di terzi. Per l'esecuzione di tali interventi l'Appaltatore dovrà
organizzare un servizio "24 ore su 24" al fine di rendere immediatamente disponibili le maestranze occorrenti ed idonei mezzi d'opera.
Riqualificazione tecnologica: insieme delle attività e/o interventi atti a migliorare le prestazioni tecnologiche del sistema edificio/impianto. La Riqualificazione Tecnologica comprende la riqualificazione energetica, intesa come attività e/o interventi atti a migliorare le prestazioni energetiche del sistema edificio/impianto.
Sistema edificio / impianto: L’edificio, o porzione di esso presso il quale l’Appaltatore esegue le prestazioni oggetto del Contratto, indicato dal Committente in sede di gara o aggiunto nel corso di vigenza contrattuale. Il Sistema è costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano stabilmente al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio può confinare con tutti o alcuni di questi elementi: l'ambiente esterno, il terreno, altri edifici; il termine può riferirsi a un intero edificio ovvero a parti di edificio progettate o strutturate per essere utilizzate come unità a sé stanti.
Stagione di Raffrescamento: periodo in cui l’impianto di climatizzazione estiva e/o di raffrescamento è in funzione.
Stagione di Riscaldamento o Stagione Termica: periodo intercorrente tra il 15 ottobre ed il successivo 15 aprile, durante il quale l’Appaltatore è chiamato a garantire i parametri ambientali di le temperatura contrattualmente previsti, nei giorni richiesti/comunicati dal Committente, durante le Ore di Riscaldamento.
Temperatura dell’aria in un ambiente: la temperatura dell’aria misurata secondo le modalità prescritte dalla norma tecnica UNI 5364.
Tolleranza della temperatura dell’aria in un ambiente: valore di oscillazione della temperatura che si considera accettabile per tener conto della imprecisione dello strumento di misurazione, del tempo necessario alle apparecchiature di regolazione per reimporre le condizioni di regime a seguito di più o meno variazioni delle condizioni al contorno (temperatura esterna, apporti termici imprevedibili), nonché di altri fattori analoghi.
Terzo Responsabile: la persona fisica o giuridica indicata dall’Appaltatore e nominata dal Committente al momento della Presa in Consegna degli Impianti di climatizzazione che, essendo in possesso dei requisiti previsti dalle normative vigenti e comunque di idonea capacità tecnica, economica, organizzativa, è delegata dal proprietario ad assumere la responsabilità dell’esercizio, del controllo, della manutenzione degli Impianti e dell’adozione delle misure necessarie al contenimento dei consumi energetici;
Verbale di Consegna degli impianti o Verbale di Presa in Consegna: Verbale redatto in contraddittorio tra l’Appaltatore e il Committente, nel quale vengono individuate le caratteristiche dei Luoghi e degli Impianti e attraverso il quale l’Appaltatore prende in consegna il patrimonio oggetto dell’appalto.
Articolo 3. Variazioni nell’effettuazione dei lavori
Resta inteso che tutti i lavori, le opere e le lavorazioni proposti in sede di gara dall’Appaltatore non costituiscono variazione e non danno diritto ad alcun compenso aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal presente Capitolato. Dette opere, comunque, dovranno essere esercite e manutenute per tutta la durata contrattuale e sono di proprietà del Committente sin dal momento della loro realizzazione e/o dal collaudo positivo.
Il Committente si riserva espressamente la più ampia ed insindacabile facoltà di introdurre variazioni, tanto in riduzione quanto in aumento, al complesso delle prestazioni oggetto del presente Capitolato. Potrà pertanto, in particolare ed a solo titolo esemplificativo:
- escludere in tutto o in parte uno o più immobili, o impianti, dall'oggetto delle prestazioni;
- aggiungere nuovi immobili o impianti, porzioni di immobili o di impianti;
- ridurre o incrementare la volumetria totale del complesso immobiliare oggetto del presente affidamento;
- ridurre o aumentare le ore di riscaldamento rispetto al quantitativo inizialmente previsto e/o introdurre fasce orarie di parzializzazione o spegnimento degli impianti.
Rimane in ogni caso escluso per l'Appaltatore qualsivoglia diritto di recesso o di richiesta per la risoluzione del rapporto od anche richiesta di compensi per eventuali maggiori oneri e la stessa rimarrà comunque obbligata all'esecuzione delle prestazioni aumentate o ridotte.
Nel caso di variazioni, il compenso dovuto all'Appaltatore verrà modificato secondo quanto previsto negli specifici articoli del presente Capitolato d’Appalto. Come accennato precedentemente, rimane in ogni caso escluso per l'Appaltatore il diritto a qualsivoglia compenso o indennizzo, a qualsiasi titolo, anche risarcitorio.
Articolo 4. Listini di riferimento e prezzi della manodopera
I listini (o prezzari) di riferimento sono:
I. Elenco Prezzi ANAS unico
II. Prezzario della Regione Veneto;
III. Prezzario del Comune di Venezia, terraferma;
I listini richiamati sono indicati in ordine decrescente di utilizzo, ciò significa che dovendo realizzare un intervento, il costo del materiale/prestazione dovrà essere cercato prima sul listino I e se, e solo se non presente, sul listino II, e se, e solo se non presente su quest’ultimo, sul listino III, e così via.
Qualora una medesima voce sia presente su più listini, fa fede l’importo previsto sul listino con numerazione inferiore; l’ordine di priorità d’uso e quindi di utilizzo è: I, II, III.
I prezzi delle singole voci di listino che verranno applicati saranno quelli vigenti alla data realizzazione dell’intervento.
Per materiali non presenti nei suddetti listini, a seguito di presentazione di regolare fattura di acquisto (per spese preventivamente approvate dal Committente ), verrà riconosciuto all’Appaltatore l’importo della fattura stessa, cui viene sommato il 24,30% (quale riconoscimento unico per le spese generali e per l’utile d’impresa) scontato del ribasso percentuale calcolato come indicato nel “Riepilogo dell’offerta” del documento Lista delle lavorazione e delle forniture.
Per quanto non specificato si faccia riferimento al Capitolato Speciale d’Appalto – Norme Generali.
Articolo 5. Consegna e riconsegna impianti
Consegna impianti
Contestualmente alla consegna dei lavori il Committente consegnerà al Responsabile nominato dall’Appaltatore, tutti gli impianti, i locali e le parti di edificio ove detti impianti si trovano. Il Responsabile li prenderà in carico assumendo tutte le responsabilità del caso ed avrà inoltre la disponibilità di tutti i mobili e le attrezzature esistenti nei locali.
Entro 30 giorni naturali consecutivi dal verbale di consegna dei lavori, l’appaltatore redigerà e consegnerà alla direzione lavori un verbale di consistenza degli impianti. Tale verbale dovrà contenere:
• la descrizione degli impianti (marca, modello, potenza, codice univoco di identificazione e
qualsiasi altra caratteristica che ben descriva l’impianto comprensiva della localizzazione del quadro elettrico afferente);
• locale di installazione macchina e accessori (locale asservito e locale di posizionamento) compresi gli accessori e le pertinenze, nonché i locali in cui detti impianti si trovano ed i locali comunque adibiti al servizio degli stessi;
Il codice univoco di identificazione sopra richiamato dovrà essere riportato, a cura e spese dell’appaltatore, su idonea etichetta a bordo macchina.
Il verbale dovrà esser composto da un elenco degli impianti (in formato Excel o similare) e da elaborati grafici in versione editabile.
La redazione di tale verbale di consistenza verrà compensata con specifica voce di costo. Per ogni giorno di ritardo nella consegna del verbale sarà applicata una penale di 100 euro.
E’ onere dell’impresa aggiornare costantemente lo stato di consistenza degli impianti. Tale onere è compensato all’interno della voce di elenco prezzi “Canone mensile reperibilità impianti climatizzazione & idrico sanitari”.
Entro il primo mese di funzionamento dei gruppi termici sarà eseguita una verifica dei rendimenti di combustione. Tale verifica dovrà esser riportata in uno specifico verbale.
Riconsegna impianti al termine dell’appalto
Alla cessazione dell’appalto, gli impianti, i loro accessori e le relative parti di edificio ed i locali sopraindicati, dovranno essere riconsegnati al Committente nello stesso stato di conservazione, di manutenzione e di funzionalità riscontrato alla consegna, salvo il normale deperimento d’uso e le variazioni o modifiche eseguite in accordo tra le parti.
Di quanto sopra l’appaltatore dovrà consegnare un dettagliato stato di consistenza da allegare al verbale di riconsegna degli impianti. La mancata consegna dello stato di consistenza di cui sopra comporterà l’applicazione di una penale di 2.200 euro.
Si stabilisce inoltre, che alla restituzione i gruppi termici presentino un rendimento di combustione, attestato da prova eseguita in contraddittorio nell’ultimo mese di contratto o di funzionamento nella stagione termica, non inferiore a quello rilevato all’atto della consegna degli impianti.
In difetto, il Committente inviterà l’Appaltatore ad eseguire gli interventi necessari; trascorsi 20 giorni dalla comunicazione scritta vi provvederà direttamente il Committente con addebito delle spese sulla rata a saldo.
Tutti i materiali e le apparecchiature a qualsiasi titolo installate dall’Appaltatore alla fine del periodo contrattuale, rimarranno di proprietà del Committente, senza che l’Appaltatore abbia titolo di chiedere rimborso alcuno.
Al fine di garantire che la riconsegna degli impianti avvenga secondo quanto previsto nel capitolato e per verificare che l’Appaltatore abbia ottemperato a tutti gli adempimenti contrattuali a proprio carico, sia tecnici e sia amministrativi, il Committente potrà avvalersi di proprio personale e/o di tecnici allo
scopo appositamente incaricati, ai quali darà pieno mandato per:
- Ispezionare tutti i luoghi ove sono installati gli impianti consegnati all’Appaltatore (centrali, sottocentrali, edifici serviti, ecc.)
- Rilevare lo stato di fatto degli impianti oggetto del contratto d’appalto
- Rilevare lo stato di funzionamento dei sistemi di telegestione, nonché la precisione delle sonde di temperatura, coi metodi che i soggetti incaricati dal Committente riterranno più idonei
- Verificare che gli impianti e quanto altro contrattualmente affidato all’Appaltatore siano gestiti e manutenuti a norma di legge e secondo le norme contrattuali e capitolari
- Verificare che tutti i documenti previsti dal capitolato siano stati effettivamente redatti, emessi e gestiti
- Verificare che l’Appaltatore abbia adempiuto ai propri obblighi derivanti dall’applicazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al D.Lgs. 81/2008.
Per consentire ai tecnici incaricati di svolgere le attività sopra elencate, l’Appaltatore mette a disposizione, senza oneri per il Committente, il proprio personale tecnico ed amministrativo, per tutto il tempo necessario affinché tali attività siano totalmente portate a termine.
Articolo 6. Allegati
Sono parte integrante e sostanziale del presente Capitolato i seguenti allegati:
Allegato 1 – Riqualificazione degli impianti di climatizzazione delle linee di esazione dei caselli di Mira-Oriago; Mirano-Dolo, Spinea, Preganziol;
Allegato 2 – Schede Tecniche di manutenzione; Allegato 3 – Modalità di esecuzione delle manutenzioni;
Allegato 4 – Specifiche Canone Manutenzione Sistema Telegestione; Allegato 5 – Operazioni minime relative ai lavori A e B.
PARTE SECONDA – MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI LAVORI
Organizzazione e governo delle attività relative a tutti i lavori in appalto
Nel presente articolo sono specificate le caratteristiche relative all’organizzazione e alle attività relative a tutte le tipologie di lavori in appalto. Esse pertanto si applicano indistintamente ai Lavori A e B.
L’Appaltatore dovrà gestire ciascun lavoro, predisponendo una organizzazione adeguata in termini di risorse impiegate e relative qualifiche e un sistema di governo delle attività inerenti l’esecuzione dei lavori, caratterizzato da processi strutturati e informatizzati.
Sezione 1.01 Organizzazione
Si identificano alcune figure/funzioni chiave. Per l’Appaltatore:
• il Responsabile di Xxxxxxxx, la persona fisica, nominata dall’Appaltatore, quale referente responsabile dei vari cantieri nei confronti del Committente, con un ruolo di supervisione e coordinamento dei Referenti Locali; tale figura è dotata di adeguate competenze professionali e di idoneo livello di responsabilità e potere decisionale, per la gestione di tutti gli aspetti del contratto. E’ l’interfaccia unica verso il Committente ed è responsabile del conseguimento degli obiettivi relativi allo svolgimento delle attività previste nel contratto. Al Responsabile di Cantiere è delegata la funzione di supervisione di:
- programmazione, organizzazione e coordinamento di tutte le attività contrattualmente previste e quindi anche supervisione della gestione delle richieste, segnalazioni e chiamate pervenute per conto del Committente, nonché la proposta di interventi al Committente stesso;
- controllo relativo ai lavori ed alle fatture emesse;
- raccolta e fornitura al Committente delle informazioni e della reportistica necessaria al monitoraggio delle performance conseguite.
• il Referente Locale: la persona fisica, nominata dall’Appaltatore, responsabile del regolare svolgimento dei lavori, fermo rimanendo il ruolo di supervisione e di coordinamento del Responsabile di Cantiere; tale figura è dotata di adeguate competenze professionali e di idoneo livello di responsabilità e potere decisionale, per la gestione del Cantiere. Al Referente Locale è delegata la funzione di:
- programmazione, organizzazione e coordinamento di tutte le attività previste da contratto, nonché la proposta di interventi al Committente stesso;
- controllo operativo relativo ai lavori ed alle fatture emesse;
- raccolta e fornitura al Committente delle informazioni e della reportistica necessaria al monitoraggio delle performance conseguite.
Sezione 1.02 Governo delle attività
L’Appaltatore dovrà governare le attività inerenti l’esecuzione dei lavori con un sistema di processi, tra cui:
• il processo di Gestione delle Richieste e delle chiamate;
• il processo di Gestione degli Interventi a richiesta;
• il processo di Programmazione e Controllo Operativo delle Attività
Sezione 1.03 Sistema informativo di gestione
Dovrà essere utilizzato un efficace strumento informatico a supporto delle attività di gestione operativa e controllo dei lavori. Tale programma dovrà essere utilizzato sia da parte del Committente che da parte dell’Appaltatore.
Con tale strumento informatico dovranno essere gestiti i flussi informativi relativi all’esecuzione dei lavori e delle attività previste dal contratto, in modo da garantire, sia all’Appaltatore, sia al Committente, la pronta fruibilità e disponibilità di dati e di informazioni (di tipo tecnico, operativo, gestionale ed economico) necessarie nelle diverse fasi di pianificazione, programmazione, esecuzione e controllo dei lavori.
Ogni attività, dalla manutenzione programmata all’intervento in emergenza, dovrà essere registrato all’interno del Sistema Informativo con l’assegnazione di un numero progressivo.
Gli obiettivi che l’Appaltatore dovrà garantire con l’implementazione del Sistema Informativo possono essere così riassunti:
• favorire la collaborazione tra L’Appaltatore e il Committente attraverso la opportuna condivisione delle informazioni; è richiesto in particolare che ciascuna chiamata o ciascuna richiesta di intervento, man mano che vengono inoltrate all’Appaltatore, siano rese visibili agli utenti abilitati all’accesso al sistema informativo;
• consentire la pianificazione, gestione e consuntivazione delle attività;
• consentire il controllo dei budget a disposizione;
• consentire l’effettuazione di ricerche ed estrazione dati. Tale sistema dovrà essere, a cura dell’Appaltatore:
• realizzato o acquisito;
• configurato e personalizzato in funzione dei lavori;
• reso accessibile al Committente per tutto il periodo di vigenza del contratto;
• gestito e costantemente implementato per tutta la durata del contratto.
Sezione 1.04 Requisiti funzionali minimi del sistema informativo
Tra le principali funzionalità, a titolo indicativo e non esaustivo, si dovranno prevedere:
• funzioni di collegamento telematico: tra Committente ed Appaltatore dovrà essere possibile un costante interfacciamento per la gestione operativa delle richieste di intervento e/o delle segnalazioni da parte del Committente;
• funzioni di supporto alle attività operative: a titolo esemplificativo, tra le funzionalità implementate dal Sistema Informativo, dovranno essere sviluppate:
- la gestione degli interventi a richiesta: il sistema gestirà le richieste di intervento, la programmazione degli interventi, la registrazione dello stato (aperti, chiusi/effettuati, sospesi, comprensivo delle tempistiche).
Sezione 1.05 Implementazione e gestione del sistema informativo
L’Appaltatore deve provvedere all’implementazione del Sistema Informativo in modo che tutte le funzionalità siano già disponibili entro 90 giorni naturali e consecutivi dalla consegna dei lavori.
Immediatamente dopo l’implementazione del Sistema Informativo, l’Appaltatore dovrà organizzare un corso di formazione all’uso del sistema per il personale del Committente.
Eventuali ritardi nella disponibilità del Sistema Informativo, daranno luogo all’applicazione della relativa penale (pari a 300 euro al giorno).
L’aggiornamento dei dati sul DataBase dovrà essere effettuato da parte dell’Appaltatore entro al massimo i successivi 5 (cinque) giorni lavorativi dall’effettuazione di ciascun intervento.
Sezione 1.06 Gestione delle richieste e delle chiamate
Le richieste di intervento saranno gestite nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 17:00
esclusivamente tramite il Sistema informativo di gestione. Eccezionalmente sarà possibile inoltrare richieste di intervento tramite mail.
Negli altri orari l’Appaltatore dovrà garantire un numero telefonico sempre attivo (reperibile) al quale saranno inoltrare tutte le richieste o segnalazioni.
E’ onere dell’Appaltatore registrare all’interno del Sistema Informativo le richieste di intervento pervenute via telefono e/o mail.
Nelle more dell’implementazione del sistema informativo le richieste di intervento saranno gestite tramite mail. Sarà onere dell’appaltatore tenere traccia e registrare le richieste a lui pervenute.
Sezione 1.07 Tracking richieste
Le diverse tipologie di attività dovranno essere registrare all’interno del Sistema Informativo con procedimenti che consentano, in qualunque momento, la loro precisa conoscenza, con campi di informazione differenti in base alla tipologia di richiesta pervenuta:
Tabella 1 - Informazioni da registrare in funzione della tipologia di chiamata
Tipologia di attività | Campi relativi alle informazioni minime da registrare |
a) Richieste di Intervento | • data e ora della richiesta • motivo della richiesta • richiedente (nome, cognome e recapito telefonico), anche se la segnalazione è effettuata da personale dell’Appaltatore • edificio, unità e luoghi per i quali è stato richiesto l’intervento • stato della richiesta (aperta, chiusa, sospesa, etc.) • tipi e categorie di lavoro interessate dagli interventi • livello di urgenza • numero progressivo assegnato alla richiesta • numero dell’Ordine di Lavoro relativo (se presente) |
b) Manutenzione Programmata | • data in cui verrà svolta l’attività • numero progressivo assegnato all’attività |
c) Chiarimenti / Informazioni | • data e ora della richiesta • nome e cognome di chi ha richiesto il chiarimento/informazione |
d) Solleciti | • data e ora della chiamata • nome e cognome di chi ha effettuato il sollecito |
e) Xxxxxxx | • data e ora della chiamata • nome e cognome di chi ha effettuato il reclamo • motivo del reclamo |
f) Ordini di Lavoro | • codice identificativo; • data della richiesta; • identificativo edificio e relativa localizzazione; • oggetto della richiesta |
Sezione 1.08 Gestione degli interventi a richiesta
L’attivazione dell’intervento su richiesta avviene a seguito di emissione di un Ordine di Lavoro da parte del Committente.
E’ onere dell’Appaltatore registrare all’interno del Sistema Informativo gli OdL emessi dal Committente.
L’apposito ordine riporterà a titolo esemplificativo i seguenti dati:
• codice identificativo;
• data della richiesta;
• identificativo edificio e relativa localizzazione;
• oggetto della richiesta (es. descrizione sommaria del guasto e Livello Di Urgenza).
Sezione 1.09 Programmazione e controllo operativo delle attività
L’Appaltatore dovrà programmare le attività operative relative ai lavori (schedulazione temporale dei singoli interventi previsti) e fornire al Committente evidenza delle attività in corso di esecuzione e/o che dovranno essere eseguite. L’attività di programmazione e controllo deve essere eseguita su base mensile e settimanale.
PROGRAMMA OPERATIVO DEGLI INTERVENTI
Nello specifico, l’Appaltatore dovrà provvedere ad organizzare l'esecuzione degli interventi all'interno di un Programma Operativo degli Interventi (PO) il tutto in aderenza a quanto offerto in sede di gara. Il Programma Operativo degli Interventi consiste nella schedulazione, con rappresentazione grafica, di tutte le singole attività da eseguire, per ciascun mese, quali, a titolo di esempio, gli interventi pianificati/programmati di qualsiasi tipo.
Il Programma Operativo degli Interventi dovrà essere aggiornato, se richiesto dalla DL, e consegnato 5 giorni solari prima dell’inizio di ciascun mese. Il PO dovrà contenere la programmazione delle attività previste, con indicazione delle date di avvio e di conclusione.
Il PO deve includere almeno le operazioni previste dal capitolato e dai relativi allegati.
Il PO classificherà gli interventi in base ad un ordine di priorità originariamente proposto dall’Appaltatore, ma che il Committente si riserva di modificare in base a specifiche/mutate esigenze dell’utenza servita, delle proprie attività e modalità operative, senza che ciò comporti maggiori compensi per l’Appaltatore.
Se richiesto, l’Appaltatore è tenuto a modificare il PO in base alle esigenze del Committente e a ripresentarlo entro 5 (cinque) giorni dalla richiesta di modifica.
L’approvazione del PO sarà effettuata da parte del DL e potrà essere condizionata, a titolo esemplificativo, dai seguenti fattori:
• il calendario di interventi compatibile con il normale svolgimento delle attività svolte dagli utenti degli edifici;
• la presenza nel calendario di tutti gli interventi (programmabili) autorizzati/richiesti dal Committente.
Il PO dovrà preferibilmente essere gestito attraverso il sistema informativo. Il DL potrà richiedere di visionare gli aggiornamenti, anche mediante accesso diretto al sistema.
Il Programma Operativo degli Interventi diventa automaticamente operativo salvo osservazioni del DL (osservazioni che devono arrivare entro tre giorni lavorativi dalla presentazione).
Per garantire la massima visibilità di tale piano, esso dovrà essere consultabile, anche come report scaricabile, in qualsiasi momento da parte del Committente attraverso il Sistema Informativo.
L’Appaltatore organizzerà gli interventi in accordo con il DL per ciò che riguarda i tempi e gli orari in modo tale da non intralciare il regolare funzionamento dell'attività nei Luoghi oggetto dell’appalto, e da rispettare comunque i tempi previsti per l'esecuzione e verificare che siano rispettate integralmente le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro.
Il PO fissa i tempi contrattualmente previsti per iniziare ed effettuare i singoli interventi/lavori, conformemente a quanto offerto in sede di gara. Detti tempi saranno oggetto di controllo da parte della DL.
Qualora il programma operativo non sia rispettato e le operazioni non siano effettuate all’interno dei tempi previsti dalle varie SLA di capitolato, saranno applicate le relative penali.
PROGRAMMA SETTIMANALE DEGLI INTERVENTI
Entro le ore 12 di ogni giovedì dovrà essere consegnata alla direzione lavori il programma degli interventi previsti per la settimana seguente.
Sezione 1.10 Report di Attuazione del Programma Operativo degli interventi
Il controllo dell’esecuzione delle attività, schedulate nel Programma Operativo degli Interventi, dovrà risultare da un apposito “Report di Attuazione”, predisposto dall’Appaltatore e consegnato alla DL contestualmente al Programma Operativo.
L’Appaltatore, gestendo a sistema le attività operative di tutti gli interventi, sia pianificati che a richiesta, e il relativo stato (aperto, chiuso, sospeso) ha la possibilità di emettere Report di Attuazione anche con frequenza giornaliera e/o di dare accesso diretto al Committente al proprio sistema, per il monitoraggio dello stato e dell’avanzamento degli interventi.
La frequenza minima con cui viene redatto il “Report di Attuazione” è mensile. In esso dovranno essere riportati tutti i guasti/anomalie in essere.
Sezione 1.11 Strumenti di controllo dei tempi di intervento
Per consentire al Committente di controllare il rispetto sia del Programma Operativo degli Interventi e sia dei tempi di effettuazione di interventi su chiamata, l’Appaltatore dovrà implementare e mettere a disposizione un sistema di controllo del rispetto dei tempi massimi contrattualmente previsti per effettuare gli interventi.
Il sistema dovrà garantire la registrazione certa degli orari e delle date di effettuazione degli interventi, con registrazione di inizio e fine.
L’appaltatore dovrà inoltre avvisare tempestivamente la DLL ogni qualvolta si concluda un intervento.
Sezione 1.12 Controlli del Committente sulle attività dell’Appaltatore
Il Committente si riserva di svolgere attività di verifica e controllo dell’esecuzione di tutte le prestazioni a carico dell’Appaltatore, oltre che della corretta applicazione delle disposizioni contenute nel Capitolato o comunque contrattualmente previste.
Il personale incaricato dal Committente per dette attività potrà in qualsiasi momento accertare l’efficienza / efficacia delle attività svolte dall’Appaltatore ed effettuare tutte le verifiche e controlli che riterrà opportuni o necessari ai lavori, agli impianti e ai locali serviti, che pertanto dovranno essere sempre accessibili e ciò anche in assenza del personale dell’Appaltatore.
In ragione di ciò, l’Appaltatore è obbligato ad osservare tutte le indicazioni ed i suggerimenti che i responsabili del Committente riterranno utili adottare e prescrivere in funzione dell’ottimizzazione dell’appalto e della buona conservazione del proprio patrimonio impiantistico.
Sezione 1.13 Misurazioni periodiche in contraddittorio
Tra le verifiche e i controlli da effettuare periodicamente, rilevano le seguenti misurazioni, che l’Appaltatore è obbligato ad eseguire in contraddittorio con il personale del Committente, e per le quali l’Appaltatore dovrà mettere a disposizione idonea strumentazione, regolarmente e periodicamente sottoposta a taratura a sua cura e spese:
- Misure di temperatura dell’aria negli ambienti serviti, durante la stagione estiva e durante la stagione invernale; per uno stesso edificio/zona/locale potranno essere richieste dal Committente più misure nel corso di una medesima stagione;
- Come sopra per l’umidità relativa;
- Misure di pressione/sovrappressione delle cabine di esazione rispetto all’ambiente esterno, solo per le cabine servite da impianti di trattamento aria centralizzati; la sovrappressione va misurata, nel caso di sistemi di pressurizzazione centralizzati, con più finestre aperte contemporaneamente, appartenenti a più cabine di esazione (2 o 3 cabine a scelta della DL);
- Misure di temperature dei fluidi (aria, acqua calda, acqua refrigerata, gas frigorigeni, ecc.), ove
ritenuto necessario dalla DL.
La data di effettuazione delle verifiche e dei controlli, con le relative misure, saranno comunicate dal Committente all’Appaltatore con un minimo di 1 (uno) giorno di anticipo.
La strumentazione che l’Appaltatore mette a disposizione dovrà essere disponibile in ogni tempo, anche senza preavviso. Qualora per necessità di taratura o riparazione la strumentazione dovesse essere inviata a laboratorio specializzato, l’Appaltatore dovrà preventivamente approvvigionare strumentazione sostitutiva di pari caratteristiche, per tutta la durata della riparazione/taratura.
L’Appaltatore è tenuto a redigere un rapportino riportante le misurazione fatte. Su tale rapportino dovrà essere riportato anche i dati identificativi dello strumento utilizzato.
Sezione 1.14 Modalità di effettuazione delle misurazioni di temperatura/umidità ambiente
Le temperature / umidità relativa degli ambienti si intendono misurate secondo le norme di buona tecnica, con porte e finestre chiuse, ad almeno un’ora dal termine dei periodi di aerazione dei locali, all’altezza di mt. 1.50 dai pavimenti (secondo le norme UNI di riferimento).
Delle misurazioni verrà redatto verbale controfirmato dagli intervenuti.
In base agli esiti delle misurazioni il Committente potrà applicare le penalità previste dal CSA.
Le misurazioni saranno eseguite da un incaricato del Committente, in contraddittorio con un incaricato dell’Appaltatore; in caso di mancanza di quest’ultimo l’incaricato del Committente procederà comunque alla misurazione della temperatura alla presenza di un testimone.
Sezione 1.15 Attività specialistica di valutazione del microclima
Il Committente provvede periodicamente a fare effettuare, da organizzazioni esterne specializzate, periodiche attività finalizzate alla valutazione del microclima negli ambienti di lavoro.
L’onere economico per l’effettuazione di queste attività da parte delle organizzazioni esterne specializzate è a carico del Committente.
Ogni onere per la messa a disposizione del proprio personale (almeno 1 unità per tutta la durata delle operazioni) e per la partecipazione di proprio personale specializzato alle operazioni di cui trattasi, rimane a carico dell’Appaltatore e si intende compensato con i prezzi offerti per i lavori in appalto, senza che il Committente debba corrispondere apposito canone o riconoscere specifici compensi per le ore di lavoro impiegate per questa attività.
Sezione 1.16 Terzo responsabile
Dalla data di aggiudicazione dell’appalto, per l’intera durata del medesimo, l’Appaltatore assume il ruolo di Terzo Responsabile come definito all’art. 1, comma 1., lettera o) del DPR 412/93 s.m.i.
In qualità di Terzo Responsabile, al termine di ciascuna stagione estiva e invernale, per tutta la durata dell’appalto, entro il 30 giugno e il 31 ottobre di ogni anno, l’Appaltatore dovrà presentare una dettagliata relazione a consuntivo sull’andamento della trascorsa stagione e sullo stato degli impianti, allo scopo di fornire al Committente tutti gli elementi utili necessari per la conoscenza dello stato di fatto sempre aggiornato; resta inteso che, per tale scopo, durante il periodo dell’appalto, sarà mantenuto l’adeguato rapporto di comunicazioni tra l’Appaltatore ed il Committente, con scambio continuo delle informazioni ritenute utili e necessarie.
Sezione 1.17 Smaltimento materiali di risulta
L’Appaltatore deve provvedere allo smaltimento (ed a tutte le ulteriori azioni: registrazione, archivio, etc. previste ai sensi delle le vigenti norme nazionali e regionali) di tutti i rifiuti e i residui di lavorazione prodotti nell’espletamento delle attività oggetto del presente Capitolato.
L’Appaltatore si impegna ad osservare le disposizioni del D.lgs. 152/06 per l’espletamento delle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti. In particolare, l’Appaltatore si impegna a consegnare al Committente il formulario di cui all’art. 188, comma 3 let. b), del sopra richiamato decreto nelle modalità e termini ivi previsti ed al conferimento dei rifiuti ai soli impianti di smaltimento e recupero autorizzati ai sensi degli artt. 208 e ss. del D. Lgs. 152/06 e ss.m.i.
L’Appaltatore si impegna inoltre ad osservare le disposizioni di cui agli artt. 217 e ss. del D.Lgs. 152/06 per quanto riguarda la eventuale gestione degli imballaggi.
Riguardo alle attività di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti di pile e accumulatori, l’Appaltatore si impegna ad osservare le disposizioni di cui al D.lgs. 188/08.
Per le suddette attività l’Appaltatore non ha alcun diritto a compensi addizionali essendo le stesse attività già comprese nei Canoni.
Sezione 1.18 Qualità dei materiali
Tutti i materiali ed i ricambi forniti nell’ambito delle prestazioni e lavori, a carico dell’Appaltatore, dovranno essere della migliore qualità, corredati di tutte le certificazioni di legge, lavorati a perfetta regola d’arte e corrispondere perfettamente all’uso cui sono destinati.
Tutti i materiali devono essere preventivamente approvati dalla committenza. Qualora quest’ultima rifiuti dei materiali o apparecchiature, perché ritenuti, a suo insindacabile giudizio, non adatti e quindi non accettabili, l’Appaltatore non potrà utilizzarli e dovrà, ove già posti in opera, rimuoverli a sua cura e spese e sostituirli con altri che soddisfino alle condizioni prescritte.
L’Appaltatore ha l’obbligo di garantire tutti gli impianti realizzati sia per la qualità dei materiali sia per il montaggio e sia per il regolare funzionamento.
In caso di riscontrata deficienza nella potenzialità degli impianti forniti ed installati, l’Appaltatore dovrà provvedere al relativo potenziamento a propria cura e spese.
La garanzia sulle opere ed impianti di nuova realizzazione dovrà essere conforme a quanto previsto dal Codice Civile all’art.1667.
Sezione 1.19 Assistenza tecnico-amministrativa
Per assistenza tecnico-amministrativa si intende il servizio che sarà prestato dall’Appaltatore, remunerato attraverso il corrispettivo dei vari lavori, delle attività tecnico amministrative connesse all’espletamento dell’appalto.
In particolare, l’Appaltatore è tenuto alla predisposizione, alla compilazione, alla presentazione alle Autorità competenti, della documentazione necessaria all’ottenimento delle opportune autorizzazioni connesse con l’effettuazione dei lavori, oltre che alla conservazione e all’aggiornamento di tutta la documentazione amministrativa e burocratica prevista dalle leggi vigenti.
Le autorizzazioni sono sempre da intendersi sia preliminari che di collaudo finale. L’assistenza di cui al presente articolo andrà prodotta in particolare per:
- pratiche dell’ISPESL/INAIL e visti dei controlli periodici effettuati dall’A.S.L. – A.R.P.A.V. relativamente alla parte di patrimonio affidata se sottoposta al controllo di tali Enti.
Sono altresì incluse all’interno delle attività a carico dell’Appaltatore la consegna delle certificazioni relative alle apparecchiature, dispositivi, compartimentazioni, nonché il rilascio di tutte le dichiarazioni e documenti necessari ai fini dell’ottenimento dei pareri (sia preliminari che finali) da parte degli Enti competenti (ISPESL/INAIL, VVF, ecc.), per la sola parte oggetto del contratto d’appalto.
Resta inteso che risulta a carico dell’Appaltatore la predisposizione dei documenti inerenti le attività svolte nel corso dell’Appalto, tra le quali si citano in maniera non esaustiva:
- libretti di centrale e d’impianto (D.P.R. 412/93; D.P.R. 74/2013 e DGRV 1363/2014);
- dichiarazione FGas;
- registri di carico e scarico di sostanze, materiali, rifiuti, ecc. eventualmente previsti dalla specifica normativa;
- predisposizione dei dati per l’elaborazione relazione annuale sui consumi energetici da far pervenire al competente Ministero, tramite il FIRE.
L’Appaltatore dovrà concordare con i tecnici dell’U.S.L., dell’ISPESL/INAIL e degli Enti preposti al controllo le modalità ed i tempi di esecuzione delle visite agli impianti oggetto dell’appalto, nonché alle apparecchiature e dispositivi soggetti a controllo, oltre che per motivi di sicurezza, anche per evitare divieti d’uso e fermi degli impianti durante il periodo di esercizio. L’Appaltatore per le visite di controllo dei vari Organi preposti e sopra descritti deve fornire l’assistenza di tecnici qualificati per la parte Tecnico Amministrativa, nonché di operai specializzati per eventuali smontaggi e rimontaggi delle apparecchiature, nonché per visite interne, prove idrauliche, di funzionamento, di controllo, ecc.. Il Committente parteciperà alle visite mediante proprio personale tecnico.
Il verbale di visita stilato dagli Enti preposti deve essere consegnato in copia al Committente .
Per i lavori che il Committente ha appaltato o appalterà a soggetti terzi, l’Appaltatore deve fornire la necessaria assistenza tecnica per tutte le operazioni atte a garantire la buona riuscita delle opere, quali lo scaricamento, il sezionamento, l’intercettazione di circuiti ed impianti, nonché il successivo ricaricamento e la messa a punto a lavori ultimati, provvedendo con proprio personale a fornire quanto necessario per il regolare andamento dei lavori; si intendono comprese le tarature, le programmazioni delle varie apparecchiature idrauliche, elettriche ed elettroniche e le messe a punto di impianti e macchinari, le regolazioni varie, le verifiche di corretto funzionamento, lo sfiato dell’aria dai circuiti, il rilievo delle non conformità dei lavori di terzi rispetto ai progetti, alle direttive impartite, alle disposizioni legislative e/o normative e la loro trasmissione al Committente .
Per le ispezioni, le visite agli impianti, i rilievi da parte di tecnici del Committente o da questi incaricati e per la raccolta di informazioni di qualsiasi natura inerenti il patrimonio affidato, l’Appaltatore assicura, per tutta la durata contrattuale, l’assistenza di proprio personale, per l’apertura e la chiusura dei locali tecnici, per il rilievo e la misurazione di dati e per quanto altro eventualmente necessario per le finalità suddette.
Sezione 1.20 Franchigia
E’ definita franchigia l’importo degli interventi totalmente a carico dell’appaltatore.
Il costo di tali interventi il cui importo netto, ottenuto come per gli interventi su richiesta (Sezione 1.22), è minore o uguale al valore di franchigia, è completamente a carico dell’Appaltatore.
Il costo degli interventi il cui importo netto, ottenuto come per gli interventi su richiesta, è maggiore al valore di franchigia, è suddiviso tra Appaltatore e Committente come segue:
- è a carico dell’Appaltatore la quota di importo netto pari al valore di franchigia;
- è a carico del Committente la differenza tra l’importo netto e il valore di franchigia.
Il valore di franchigia per i lavori A e B è fissato contrattualmente a € 350,00 (Euro
trecentocinquanta) IVA esclusa.
Quindi:
- tutti gli oneri economici per gli interventi, originati da anomalie o guasti, di valore inferiore o uguale al valore della franchigia sono a totale carico dell’Appaltatore;
- gli oneri economici per gli interventi, originati da anomalie o guasti, di valore superiore alla franchigia, sono a carico del Committente per la sola quota parte d’importo eccedente il valore di franchigia, mentre rimane a carico dell’Appaltatore la quota pari al valore di franchigia.
Tutti gli oneri per gli interventi che dovessero rendersi necessari per negligenza dell’Appaltatore, sono a completo carico dell’Appaltatore medesimo, che provvede ad effettuare le necessarie attività manutentive con la massima tempestività, assicurando la fruibilità dei beni in ogni tempo durante le operazioni suddette.
Sono a totale carico del Committente, invece, gli oneri per le attività derivanti da atti vandalici e da cause di forza maggiore, nonché da necessità di adeguamenti a nuove norme o modifiche di norme esistenti, che entrano in vigore nel corso dell’appalto.
La qualità e le prestazioni dei materiali e dei componenti di nuova fornitura/installazione, che sarà insindacabilmente giudicata dal Committente, dovrà essere non inferiore a quella dei corrispondenti componenti guasti/sostituiti o da sostituire.
Sezione 1.21 Attività manutentive a canone
Per qualsiasi intervento di manutenzione non rientrante in questa sezione l’appaltatore dovrà presentare una scheda a consuntivo (rapportino di lavoro) con le stesse caratteristiche riportate nella
Sezione 1.23.
Le attività da considerarsi comprese e compensate con le voci di elenco prezzi che compensano i canoni sono:
• attività di manutenzione come specificato nell’Allegato 2 – Schede Tecniche di manutenzione; nell’Allegato 3 – Modalità di esecuzione delle manutenzioni;, nell’Allegato 5 – Operazioni minime relative ai lavori A e B.;
• tenuta ed aggiornamento di registri, annotazioni, documentazione, ecc.;
• tutte le attività, anche non manutentive, poste a carico dell’Appaltatore dal presente documento;
• la modifica dei parametri di regolazione dell’impianto;
• Interventi di ripristino e/o manutenzione di importo inferiore alla franchigia;
• attività di controllo, riparazioni, ricambi di parti, ripristini impianti e opere murarie ed edili, esecuzione di opere accessorie connesse anche murarie ed edili, revisione e verifica di tutti i componenti degli impianti termici, termoventilazione, di produzione di acqua calda e degli impianti elettrici connessi, per interventi di importo inferiore alla franchigia.
Sono oggetto di attività manutentive a canone compensate con le relative voci di costo tutti i sistemi e sottosistemi oggetto del presente capitolato, a qualunque impianto (termico, condizionamento, aeraulico, CTA, UTA, VRV, idrico, telecontrollo, supervisione, termoregolazione, ecc.) siano allacciati o siano correlati, comprese le necessarie parti edilizie/murarie su cui è necessario intervenire per effettuare le operazioni di manutenzione.
Ogni intervento di manutenzione a canone che abbia come oggetto elementi o parti o componenti edili (pareti, pavimenti, interni ed esterni, controsoffitti, ecc.) deve comprendere ogni operazione o lavorazione per il perfetto ripristino degli elementi o parti o componenti edili su cui si interviene.
Sezione 1.22 Interventi a richiesta
L’importo relativo agli eventuali interventi richiesti dal Committente ma non riconducibili ad anomalie o guasti, è a totale carico del Committente. Rientrano in questa fattispecie ogni nuova installazione e ogni intervento di ampliamento, di trasformazione, di modifica espressamente richiesto dal Committente e non rientrante tra le attività a canone. A questa tipologia di interventi non si applica la franchigia di cui alla Sezione 1.20
Sezione 1.23 Preventivazione degli interventi su richiesta
Per ciascun intervento a richiesta, SE richiesto dalla Committenza, l’Appaltatore è tenuto a determinare il relativo costo, stilando un apposito computo metrico estimativo, nel quale utilizzerà i prezzi unitari dei prezzari di riferimento, in base all’ordine di priorità d’uso di detti prezzari fissato dal CSA. Questa operazione determinerà l’importo lordo dell’intervento. Il valore dell’importo lordo è da intendersi riferito alle apparecchiature e/o componenti e/o parti d’impianto forniti e posati in opera, nulla escluso; esso comprende, oltre ai materiali e alla manodopera per l’intervento impiantistico, anche le connesse opere edilizie, manodopera e materiali inclusi, oltre ad ogni altro onere ed accessorio per l’effettuazione delle operazioni e le lavorazioni complete e realizzate a regola d’arte.
Tale importo si intende riferito, anche nel caso di interventi complessi, al singolo intervento.
L’importo lordo così determinato andrà scontato del ribasso percentuale calcolato come indicato nel “Riepilogo dell’offerta” del documento Lista delle lavorazione e delle forniture, ottenendo l’importo netto dell’intervento. Resta inteso che l’applicazione del ribasso d’asta alle prestazioni di manodopera in economia avviene in conformità a quanto previsto dal capitolato speciale d’appalto norme generali.
Nel caso in cui il preventivo non preveda nuovi prezzi o prestazioni in economia sia dovranno
utilizzare i prezzi di elenco.
Il preventivo dovrà essere sottoposto alla approvazione del DL e l’esecuzione dell’intervento subordinata all’approvazione del Preventivo.
Il Preventivo dovrà contenere al minimo le seguenti informazioni:
• riferimento Ordine di Lavoro;
• data e ora della richiesta di intervento;
• data dell’eventuale avvenuto sopralluogo;
• descrizione dell’intervento;
• data di inizio e durata previste per l’esecuzione dell’intervento;
• quantità preventivate;
• importo complessivo preventivato.
Il preventivo, se richiesto, dovrà essere consegnato per l’approvazione del DL in tempo utile per consentire lo svolgimento delle attività nel rispetto dei tempi di esecuzione definiti. È compito dell’Appaltatore verificare i livelli autorizzativi e, recepite le autorizzazioni, provvedere all’esecuzione. In particolare il preventivo deve essere consegnato al DL entro 7 gg naturali consecutivi dalla richiesta, salvo diversa autorizzazione del DL medesimo. In caso di mancato rispetto dei tempi di consegna indicati verrà applicata all’Appaltatore la penale di 50 euro giorno.
L’Appaltatore, recepite le autorizzazioni, provvederà all’esecuzione dell’intervento, fermo restando che in fase di primo sopralluogo a seguito di richiesta, l’Appaltatore dovrà impegnarsi, se necessario, a eseguire un intervento tampone. In caso di mancata autorizzazione preventiva da parte del DL, l’Appaltatore si dovrà assumere l’onere dell’intervento, effettuato senza autorizzazione, e degli eventuali disagi arrecati.
Successivamente alla conclusione dell’intervento l’Appaltatore dovrà dare evidenza al Committente, mediante apposita “scheda consuntivo intervento” (rapportino di lavoro), al minimo delle seguenti informazioni:
• riferimento Ordine di Lavoro;
• riferimento Preventivo;
• descrizione sintetica dell’intervento;
• data e ora effettive di inizio e di fine intervento;
• tutte le voci di costo che compongono il valore complessivo, con il riferimento alla specifica voce di listino;
• eventuali problematiche tecniche e/o operative riscontrate.
Le schede consuntive intervento verranno allegate alla contabilizzazione.
Sezione 1.24 Attività di pronto intervento e reperibilità compensate a canone L’Appaltatore dovrà garantire un servizio di pronto intervento e reperibilità organizzato in modo tale da assicurare, in caso di chiamata (sia essa diurna, notturna, in giornata lavorativa o festiva) del personale del Committente e/o di altri soggetti autorizzati, fruitori degli immobili inclusi, l’intervento presso l’impianto secondo i tempi indicati nel presente documento.
In caso di mancanza di attribuzione del livello di urgenza, l’intervento dovrà essere effettuato nel tempo massimo di 60 minuti.
A seguito di ciascun intervento l’Appaltatore è tenuto ad inviare al Committente una nota nella quale devono essere dettagliatamente descritte le motivazioni dell’intervento e le attività eseguite, incluse eventuali indicazioni di indisponibilità dell’impianto.
Gli interventi in reperibilità sono compensati con lo specifico canone di cui all’Elenco Prezzi Unitari.
Eventuali interventi aggiuntivi non riconducibili a interventi di ripristino immediato dell’impianto saranno contabilizzati con gli specifici prezzi di elenco e soggetti alla franchigia.
LAVORI A – MANUTENZIONE E CONDUZIONE IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
Sono a carico dell’Appaltatore e sono tutti compensati con le sole voci elenco prezzi relative ai canoni di manutenzione e reperibilità:
• L’assunzione dell’incarico di terzo responsabile
• Tenuta ed aggiornamento di registri, annotazione documentazione, ecc ( a titolo esemplificativo si ricorda che è a carico dell’impresa la compilazione del libretto di impianto)
• L’esercizio, la conduzione e la manutenzione ordinaria degli impianti termici, a partire dal contatore gas o comunque dal punto di fornitura del vettore energetico di alimentazione e fino ai terminali d’impianto, incluse le sottocentrali e tutti i componenti d’impianto, ovunque collocati, compresa la termoregolazione e la telegestione (attività preventiva e programmata come da schede di manutenzione)
• Esercizio, conduzione e manutenzione degli impianti termici integrati;
• L’esercizio, la conduzione e la manutenzione ordinaria dei sistemi di climatizzazione di qualsiasi taglia e tipologia, dei gruppi frigoriferi, delle centrali termofrigorifere, dei sistemi VRV, delle centrali frigorifere, delle centrali di trattamento aria e delle unità di trattamento aria, inclusi i terminali, i sistemi di controllo e regolazione e ogni altra porzione o sistema o sottosistema d’impianto ovunque collocati, ivi inclusi gli scarichi dell’acqua di condensa
• L’esercizio, la conduzione e la manutenzione ordinaria dei condizionatori di piccola taglia, ivi inclusi tutti i componenti d’impianto ovunque collocati;
• Interventi di ripristino e/o manutenzione di importo inferiore alla franchigia di € 350,00 (trecentociquanta) compresi quelli eseguiti in reperibilità;
• Le altre operazioni e gli altri obblighi derivanti dall’applicazione dei vari articoli di Capitolato, aggiuntive/complementari rispetto a quanto sopra elencato.
L’Appaltatore è tenuto ad effettuare letture mensili dei contatori di energia elettrica e gas metano ed alla annotazione dei consumi sul libretto di centrale.
Fa parte degli obblighi contrattuali a carico dell’Appaltatore anche il complesso di interventi ed operazioni di seguito descritti.
A1) Esercizio degli impianti per assicurare il livello di comfort ambientale nel periodo, negli orari e nei modi stabiliti dalla normativa vigente e concordemente a quanto indicato dal Committente, agli edifici, in relazione alla loro destinazione d’uso e comunque sempre nel rispetto delle esigenze del Committente. L’esercizio degli impianti dovrà essere svolto attraverso le seguenti attività:
- avviamento;
- conduzione;
- pronto intervento;
- spegnimento/attenuazione;
- azioni di controllo e di misura dell’esercizio previsti per legge e per contratto;
- messa a riposo;
Precauzioni Antigelo
L’Appaltatore dovrà inoltre garantire il mantenimento di condizioni atte a prevenire i danni causati dal gelo, mettendo in atto tutti gli opportuni accorgimenti sia negli impianti in attività che in quelli in inattività.
Tutte le operazioni di cui sopra saranno eseguite nel rispetto della normativa vigente
A2) Durante le fasi operative per le prestazioni di cui sopra, l’Appaltatore dovrà attenersi alle seguenti prescrizioni:
• conduzione degli impianti con personale specializzato munito di patente in ottemperanza alle norme vigenti;
• controllo del buon funzionamento degli impianti e predisposizioni di apposito servizio continuativo di reperibilità 24 ore su 24 per il ricevimento via telefonica di eventuali segnalazioni di guasti e disservizi
• tenuta dei documenti previsti dal DPR 412/93 e successive integrazioni e modificazioni e dal comma 2., art. 7. del D.Lgs 192/05 s.m.i.
• fornitura di tutti i materiali d’uso ed attrezzature per l’esecuzione delle prestazioni di cui sopra;
Data la particolarità ed importanza dei lavori in oggetto, per garantire la continuità e regolare funzionalità e comunque per non sospendere le attività negli edifici oggetto dell’appalto, potrà essere richiesto di eseguire interventi (sia di manutenzione che di ulteriori opere) anche in orario notturno o nei giorni festivi, senza che l’Appaltatore possa pretendere compensi suppletivi oltre a quelli espressamente previsti.
Sezione 2.1 Oggetto dei lavori A
Sono oggetto delle prestazioni di cui al presente Capitolato i seguenti sistemi/sottosistemi/componenti presenti negli edifici oggetto d’appalto:
- centrali termiche (caldaie, bruciatori, impianti combustibili, elettropompe, valvole, regolazioni, scambiatori, bollitori, accumuli, quadri elettrici di regolazione, ecc.);
- caldaie murali;
- sistemi di evacuazione di fumi (raccordi fumi, camini, ecc.);
- reti di distribuzione acqua calda sia ad uso riscaldamento;
- sottocentrali termiche (elettropompe, scambiatori, valvole, regolazioni, bollitori, accumuli, ecc.);
- impianti di termoventilazione, di condizionamento e di raffrescamento, compresi i gruppi frigoriferi, i condizionatori autonomi, carrellati e split, le centrali di trattamento dell’aria, con i relativi sistemi di distribuzione ed immissione/estrazione dell’aria, torrini compresi;
- impianti termici / di condizionamento/raffrescamento, reti incluse e sino agli elementi terminali, questi inclusi;
- impianti di trattamento dell’acqua a servizio degli impianti di cui al presente articolo;
- reti di adduzione combustibile, a partire dal contatore, nel caso di gas di rete o dal serbatoio di stoccaggio, questo incluso, per impianti a combustibile liquido;
- impianti di supervisione, termoregolazione, e telegestione, termostati ambiente, valvole di zona;
- impianti elettrici a servizio degli impianti oggetto del presente articolo (a partire dall’interruttore, questo incluso, di protezione della linea di alimentazione al quadro dedicato all’impianto);
- qualsiasi ulteriore componente afferente i sistemi di climatizzazione estiva ed invernale;
- sistemi di contabilizzazione energia termica.
Le prestazioni richieste all’Appaltatore, il cui contenuto è dettagliato nei paragrafi che seguono, possono riassumersi nelle seguenti categorie:
- organizzazione e mezzi necessari ad eseguire i lavori di conduzione degli impianti termici, di condizionamento, di raffrescamento
- manutenzione degli impianti termici, di condizionamento, di raffrescamento e di produzione dell’acqua calda sanitaria;
- messa in funzione e conseguente disattivazione e/o attenuazione e messa a riposo degli impianti;
- approvvigionamento dei lubrificanti, dei disincrostanti, dei materiali coibenti, delle vernici protettive, dei materiali di consumo occorrenti per la manutenzione ordinaria degli impianti;
- mantenimento, durante il periodo invernale, nelle singole unità immobiliari, delle temperature e degli orari di utilizzo dell’impianto prescritti della normativa vigente e dal presente Capitolato;
- pronto intervento connesso con la sicurezza delle persone, degli impianti, degli immobili e delle loro pertinenze, nonché le richieste di intervento da parte di soggetti esterni.
L’Appaltatore deve esporre, entro un 30 giorni naturali e consecutivi dalla consegna degli impianti, presso le centrali termiche, tabelle, conformi al comma 8 dell’art. 9 del D.P.R. 412/93, in cui deve essere indicato:
- il periodo annuale di esercizio dell’impianto termico;
- l’orario di attivazione giornaliera;
- le generalità ed il domicilio del soggetto responsabile dell’esercizio e manutenzione dell’impianto;
- il recapito telefonico del proprio personale, da utilizzare per la reperibilità.
Sezione 2.2 Esercizio e manutenzione impianti termici
Per esercizio e manutenzione si intende la conduzione degli impianti termici nei termini previsti dalle vigenti leggi e conformemente al D.P.R. 412/93, in particolare agli artt. 3, 4 e 9, del D. Lgs. n. 192/05 e del D. Lgs. n. 311/06.
Obiettivo dei lavori è assicurare il livello di funzionalità, di sicurezza e di comfort ambientale dei diversi locali, nel periodo e negli orari stabiliti dal Committente, relativamente ai diversi ambienti degli edifici in oggetto ed in relazione alle loro destinazioni d’uso. Tale obiettivo viene perseguito garantendo la continuità del funzionamento, l’efficienza e la sicurezza degli impianti.
La conduzione, la manutenzione devono essere finalizzate ad una strategia di miglioramento funzionale della conduzione e della manutenzione, che abbia come risultato:
- la riduzione dei costi di manutenzione e di esercizio;
- la riduzione dei consumi energetici;
- il raggiungimento dei livelli di prestazione predefiniti;
- l’aumento dei livelli di disponibilità;
- il miglioramento della qualità complessiva delle attività.
Sezione 2.3 Durata del periodo di riscaldamento e temperature
La durata di ogni periodo di climatizzazione invernale viene stabilita sulla base dei vigenti disposti normativi di cui alla L. 10/91 e del D.P.R. n° 412/93 e s.m.i., per le varie fasce orarie giornaliere/settimanali.
Le eventuali estensioni con orari straordinari, sia per la durata del periodo e sia per gli orari giornalieri/settimanali, potranno essere disposte dal Committente, conformemente alle esigenze di utilizzo e di gestione degli impianti, nonché delle necessità imposte dalle variabilità climatiche nel rispetto delle norme di legge vigenti.
Ai fini del presente appalto, la stagione invernale avrà inizio il 15/10 e terminerà il 15/04 successivo. Il Committente potrà disporre a proprio insindacabile giudizio anticipi o posticipi sia dell’inizio e sia della fine della stagione termica.
I periodi ed i giorni di riscaldamento nonché gli orari ed i valori delle temperature minime nei singoli edifici o loro porzioni, sono stabiliti ad insindacabile richiesta e giudizio del Committente, nei limiti consentiti dalla Legge.
L’Appaltatore ha l’obbligo di mantenere in tutti i locali degli edifici oggetto del presente Capitolato le temperature ambienti previste dal CSA, nei limiti richiesti dalla vigente normativa (comma 1. art. 4, D.P.R. 412/93 e s.m.i.), con le eventuali variazioni disposte dal Committente e di volta in volta da questi comunicate.
L’Appaltatore dovrà altresì garantire nel tempo il mantenimento delle condizioni di microclima misurate, edificio per edificio, in occasione di apposite rilevazioni fatte effettuare dal
Committente.
Su richiesta del Committente, con almeno 24 ore di preavviso, il riscaldamento giornaliero/settimanale potrà essere ridotto o prolungato, in funzione delle specifiche esigenze delle attività da svolgere nei vari edifici.
All’inizio di ogni stagione invernale il Committente fornirà all’Appaltatore, con almeno 3 giorni di anticipo sulla presunta data di avviamento, il prospetto delle Ore di riscaldamento, fatta salva la possibilità di prescrivere variazioni sia per esigenze specifiche dell’utenza, sia per anticipi o posticipi sul periodo di attivazione o spegnimento degli impianti.
L’Appaltatore dovrà registrare sul libretto d’impianto o di centrale la data di attivazione e spegnimento degli impianti entro un giorno dalla data dell’ordine.
Sezione 2.4 Durata del periodo di climatizzazione estiva e temperature
Per tutti gli edifici, eccezione fatta per le cabine di esazione, i periodi di climatizzazione estiva e quello invernale sono da intendersi compresi tra le date indicate nella Tabella 7 a pag. 42, salvo diversa disposizione del Committente.
Per le cabine di esazione, i periodi di climatizzazione sono quelli indicati nella Tabella 2 a pag. 35, salvo diversa disposizione del Committente.
Le eventuali estensioni con orari straordinari, sia per la durata del periodo e sia per gli orari giornalieri/settimanali, potranno essere disposte dal Committente, conformemente alle proprie esigenze.
L’Appaltatore ha l’obbligo di mantenere in tutti i locali degli edifici oggetto del presente Capitolato le temperature ambienti estive previste dal CSA, con le eventuali variazioni disposte dal Committente e di volta in volta da questi comunicate.
L’Appaltatore dovrà altresì garantire nel tempo il mantenimento delle condizioni di microclima misurate, edificio per edificio, in occasione di apposite rilevazioni fatte effettuare dal
Committente.
Su richiesta del Committente, con almeno 24 ore di preavviso, il raffrescamento giornaliero/settimanale degli ambienti potrà essere ridotto o prolungato, in funzione delle specifiche esigenze delle attività da svolgere nei vari edifici.
All’inizio di ogni stagione estiva il Committente fornirà all’Appaltatore, con almeno 3 giorni di anticipo
sulla presunta data di avviamento, il prospetto delle Ore di raffrescamento, fatta salva la possibilità di prescrivere variazioni sia per esigenze specifiche dell’utenza, sia per anticipi o posticipi sul periodo di attivazione o spegnimento degli impianti.
L’Appaltatore dovrà registrare sul libretto d’impianto o di centrale la data di attivazione e spegnimento degli impianti entro un giorno dalla data dell’ordine scritto.
Sezione 2.5 Condizioni particolari per le cabine di esazione
Per le cabine di esazione si applicano le seguenti disposizioni particolari:
- Le Ore di riscaldamento vanno dalle 00:00 alle 23:59;
- Le Ore di raffrescamento vanno dalle 00:00 alle 23:59;
- Le temperature da mantenere durante le Ore di riscaldamento e durante le Ore di raffrescamento sono quelle indicate nella sottostante tabella;
- Nelle cabine di esazione dotate di variatore manuale del set-point, manovrabile da parte degli addetti all’esazione, dovrà essere permanentemente efficiente e il range di variazione consentito, rispetto al set-point, dovrà essere quello indicato nella tabella sottostante, colonna Tolleranza.
Tabella 2 - Lavori A: SLA relative ai periodi di climatizzazione e alle temperature per le cabine di esazione
SLA relative alle cabine di esazione (1) | ||
Durata dei periodi di climatizzazione e temperature | ||
Periodo | Temperatura ambiente da assicurare (set-point) | Tolleranza |
Invernale dal 15 ottobre al 15 aprile | 22 °C | +/- 3 °C da variatore manuale |
Estiva dal 16 aprile al 14 ottobre | 22 °C | +/- 3 °C da variatore manuale |
Sovrappressione da mantenere all’interno delle cabine di esazione | ||
Periodo | Sovrappressione rispetto all’esterno | Tolleranza |
Invernale dal 15 ottobre al 15 aprile | +3 Pa | -0 Pa + 5 Pa |
Estiva dal 16 aprile al 14 ottobre | +3 Pa | -0 Pa + 5 Pa |
(1) Si applicano sia in presenza di un sistema di trattamento aria centralizzato sia in presenza di unità di climatizzazione autonome.
Sezione 2.6 Manutenzione preventiva e pulizia compensati nei canoni manutentivi e reperibilità
Sono a carico dell’Appaltatore le attività atte ad assicurare la manutenzione preventiva e la pulizia:
- dei locali centrali termiche con relative vie d’accesso, delle attrezzature, dei serramenti, degli arredamenti e dei materiali che l’Appaltatore avrà ricevuto in consegna all’inizio dell’appalto e/o successivamente nel corso dello stesso;
- di tutte le parti costituenti gli impianti, nelle centrali termiche e nelle eventuali sottocentrali (caldaie, bruciatori, pompe, valvole, scambiatori, centraline ed apparecchiature elettroniche, tubazioni anche sotto traccia, impianti elettrici, ecc…);
- dei generatori di calore oltre alla pulizia del raccordo fumi e base camino al termine della stagione termica oltre a quando ritenuto necessario ed indispensabile;
- del camino con controllo del tiraggio;
- dei motori elettrici, apparecchiature idrauliche, trasmissioni, linee elettriche, apparecchiature elettriche e pneumatiche a partire dai quadri riguardanti i macchinari di produzione dell’energia termica;
- delle macchine di trattamento aria e dei condizionatori autonomi e split;
- delle batterie ventilanti e ventilconvettori compresa la pulizia o sostituzione ove occorra dei vari filtri ad inizio della stagione invernale e, ove presenti, nei condizionatori pure all’inizio della stagione estiva e all’occorrenza la pulizia o sostituzione dei filtri su motivata richiesta del Committente anche a stagione in corso.
Sezione 2.7 Controlli specifici ed operazioni
Sono a carico dell’Appaltatore tutte le operazioni descritte nel presente documento e nei relativi allegati, sono comunque da effettuare i seguenti controlli specifici ed operazioni:
- prove di combustione da eseguire secondo quanto previsto dal DPR 412/93 s.m.i. e norme UNI o da specifiche disposizioni impartite dai competenti organi Comunali e/o Provinciali;
- controllo periodico della temperatura dei fumi mediante apposito termometro e segnalazione, in base ai dati riscontrati, della necessità di un’eventuale pulizia dalle incrostazioni all’interno della caldaia o di regolazioni del bruciatore;
- controllo almeno due volte l’anno, ed in ogni caso prima dell’accensione dell’impianto, del termostato di regolazione che regola lo spegnimento del bruciatore, del dispositivo di sicurezza dei bruciatori contro la mancanza di fiamma, le tubazioni di alimentazione e gli organi di regolazione dal contatore al bruciatore, gli ugelli e la testa di combustione del bruciatore;
- controllo del consumo di acqua di reintegro agli impianti mediante lettura periodica dei contatori;
- revisione e riparazione di tutte le valvole;
- riavvolgimento dei motori e trasformatori elettrici;
- revisione delle apparecchiature elettriche avariate;
- fornitura dei sali e dei reagenti di tipo idoneo per il trattamento dell’acqua;
- ripristino dell’isolamento termico e delle verniciature delle tubazioni in centrale termica e delle pareti delle caldaie e coibentazioni;
L’Appaltatore dovrà provvedere alla manutenzione mediante l’impiego di vernici, isolanti, disincrostanti e materiali protettori allo scopo di curare la durata degli apparecchi e degli impianti ed il loro rendimento termico; in particolare dovrà eseguire le operazioni manutentive atte a porre tutti gli impianti in condizioni di perfetta efficienza prima dell’inizio della stagione invernale (anche effettuando prove a banco o reali per la verifica del regolare funzionamento) e le operazioni di messa a riposo al termine della stagione stessa con pulizia dei generatori di calore e canne fumarie.
Sezione 2.8 Impianti di climatizzazione e condizionamento
L’Appaltatore ha l’obbligo di eseguire la conduzione e la manutenzione ordinaria degli impianti di climatizzazione e di condizionamento in funzionamento estivo ed estivo/invernale (es. VRV,
centrali frigorifere, gruppi refrigeratori e/o in pompa di calore, split) di qualsiasi tipo e consistenza, presenti nei vari edifici oggetto del presente appalto.
Ogni intervento manutentivo dovrà essere riportato su apposito libretto di centrale/impianto e nel rapporto tecnico conformemente ai modelli previsti e ai sensi della normativa vigente oltre che in ottemperanza di quanto previsto dal D.P.R. n° 147 del 15/02/06 e s.m.i.
Sezione 2.9 Sistema di telecontrollo e telegestione
Negli edifici/infrastrutture oggetto del presente appalto, è già installato e in funzione un sistema di sistema di telegestione e supervisione degli impianti di climatizzazione.
Tale sistema dovrà essere mantenuto perfettamente funzionante in tutte le sue parti e prestazioni per tutta la durata dell’appalto e sarà riconsegnato al Committente in perfetto stato di funzionamento.
Sono previsti interventi di manutenzione ed integrazione del sistema in oggetto. Tali operazioni sono compensate dalle specifiche voci di elenco prezzi.
Sezione 2.10 Oneri per garantire la fruibilità degli immobili e degli impianti
L’Appaltatore ha l’obbligo di eseguire i lavori e le manutenzioni e le attività di propria competenza senza pregiudicare, in alcun modo, il normale espletamento delle attività nei vari immobili e la fruizione dei vari impianti oggetto del contratto. Le eventuali inevitabili interruzioni che eventualmente si rendessero necessarie, dovranno essere concordate con il Committente, in modo da arrecare il minimo intralcio possibile alle attività svolte negli edifici / ambiti, senza che l’Appaltatore possa per questo pretendere compensi aggiuntivi.
Sono pertanto da intendere compresi tutti gli oneri per le opere provvisionali da approntare per garantire la continuità dei lavori in genere, tra cui le eventuali opere provvisionali. Per nessuna di queste opere sarà riconosciuto alcun compenso aggiuntivo oltre al canone contrattualmente previsto.
Sezione 2.11 Ricerca e individuazione di perdite nei circuiti
In caso di perdite nei circuiti di acqua calda e fredda, in quelli di reintegro, di riscaldamento e/o condizionamento, di ricircolo, di adduzione combustibile, di gas refrigerante, sia all’interno dei locali tecnici (centrali termiche, sottocentrali, locali pompe), sia all’interno degli altri locali degli edifici e sia all’esterno, l’Appaltatore dovrà provvedere all’individuazione delle perdite, mettendo a disposizione attrezzature, mezzi e personale per tale scopo. In caso di perdite, l’Appaltatore deve inoltre fornire al Committente un preventivo per la riparazione e il ripristino dello stato di fatto dell’impianto e delle strutture/componenti edilizie, mentre è discrezione del Committente affidare tali lavori all’Appaltatore o eventualmente ad altra ditta, senza che l’Appaltatore medesimo possa avanzare pretese.
Sezione 2.12 SLA per i Lavori A
I lavori sono volti a garantire la piena efficienza di tutti gli impianti di climatizzazione presenti presso gli immobili oggetto dell’Appalto.
Nello svolgimento di tale attività l’Appaltatore deve attenersi a quanto contenuto e previsto dalla normativa vigente; è inoltre suo compito verificare e rispettare le eventuali norme regolamentari di emanazione locale inerenti la materia.
I lavori riguardano i componenti consegnati e afferenti detti impianti.
SLA per la fornitura e installazione di nuove apparecchiature e nuovi componenti (Sezione 1.22)
L’Appaltatore dovrà effettuare la fornitura delle apparecchiature o dei componenti entro i tempi massimi di seguito indicati, salvo diverso accordo tra le parti, in ogni caso decorrenti dall’ordinativo di fornitura.
Le SLA di Fornitura e installazione sono le seguenti:
Tabella 3 - Lavori A: SLA di fornitura e installazione del nuovo (Sezione 1.22)
SLA di fornitura e installazione del nuovo | ||
Voce | Tipologia di componente | Valore |
A | Fornitura e installazione di nuovi componenti (eccetto quanto in B e C) | Xxxxxxx 15 giorni naturali consecutivi |
B | Fornitura e installazione di generatori di calore Qn > 115 kWt | Massimo 30 giorni naturali consecutivi |
C | Fornitura e installazione di gruppi frigoriferi Pn > 50 kWf | Massimo 45 giorni naturali consecutivi |
SLA per gli interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24)
Di seguito sono elencate le definizioni ed i valori target dei Service Level Agreement che l’Appaltatore dovrà soddisfare per gli interventi su chiamata o su guasto.
A tale proposito valgono le seguenti definizioni.
Tempo di intervento: si intende il tempo, misurato in minuti/ore nell’ambito della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra la ricezione della segnalazione del disservizio e l’inizio dell’intervento, qualora necessario, presso la sede interessata a cura del personale tecnico messo a disposizione dall’Appaltatore.
Tempo di ripristino del servizio: si intende il tempo, misurato in minuti/ore nell’ambito della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra la ricezione della segnalazione del disservizio ed il pieno ripristino del servizio.
Il livello di gravità del guasto segnalato sarà codificato attraverso il Livello Di Urgenza assegnato dal personale del Committente oppure, in sua assenza, dal reperibile. Il Livello Di Urgenza dovrà essere
repentinamente segnalato dall’Appaltatore ai referenti mediante gli strumenti di comunicazione disponibili (telefono, fax, posta elettronica) assieme ad una diagnosi di massima del disservizio e ad una stima sulle modalità e sulle tempistiche di ripristino.
Il Livello Di Urgenza è identificato nella tabella seguente:
Tabella 4 - Lavori A: Livelli di urgenza
Livello Di Urgenza |
Guasto Bloccante: le funzionalità di base e/o maggiormente rilevanti non sono più operative. Codice Rosso - Emergenza Inoltre: situazioni che possono mettere a rischio l’incolumità delle persone e/o possono determinare l’interruzione delle normali attività svolte negli edifici. |
Disservizio: le funzionalità di base sono operative ma il loro utilizzo non è soddisfacente. Codice Giallo - Urgenza Inoltre: situazioni che possono compromettere le condizioni ottimali (es. condizioni microclimatiche) per lo svolgimento delle normali attività svolte negli edifici. |
Codice Verde – Nessuna Situazioni non ascrivibili a urgenza od emergenza. emergenza, nessuna urgenza |
In base ai differenti gradi di Livello Di Urgenza, i parametri di livello di servizio assumono i seguenti valori:
Tabella 5 - Lavori A: SLA per assistenza e manutenzione per interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24)
SLA di assistenza e manutenzione per interventi su chiamata, su guasto e reperibilità | ||
Parametro | Livello Di Urgenza | Valore |
Tempo di intervento | Codice Xxxxx | Xxxxxxx 60 minuti |
Tempo di intervento | Codice Xxxxxx | Xxxxxxx 4 ore |
Tempo di ripristino | Codice Xxxxx | Xxxxxxx 24 ore |
Tempo di ripristino | Codice Giallo | Massimo 72 ore |
Tempo di ripristino | Codice Verde | Massimo 5 giorni lavorativi |
I valori dei livelli di servizio sopra descritti dovranno essere garantiti H 24 x 365 giorni.
SLA per le attività manutentive programmate (Sezione 1.21)
Resta inteso che il PO di cui alla Sezione 1.09, presentato dall’Appaltatore, eventualmente adattato se richiesto dalla DL in base alle esigenze del Committente, è il documento contrattuale che definisce le date di effettuazione delle varie lavorazioni e attività, fissandone l’inizio e la fine.
La DL effettua appositi controlli relativi al rispetto dei tempi d’intervento contrattuali fissati dal PO, anche mediante gli strumenti di cui alla Sezione 1.09.
Rispetto ai tempi di intervento fissati dal PO, sono ammessi unicamente gli scostamenti di cui alla tabella sottostante, che definisce gli SLA relativi agli interventi manutentivi programmati. In caso di scostamento eccedente le tolleranze di cui alla tabella, si applicano le corrispondenti penali.
Tabella 6 - Lavori A: SLA relative alle attività di manutenzione programmata (Sezione 1.21)
SLA relative alle attività programmate valori da assicurare salvo diversa disposizione capitolare | ||
Livello Di Rilevanza | Descrizione | Tempo di effettuazione delle attività |
Livello 1: Componenti o sistemi il cui guasto/avaria può generare chiamate con livello di urgenza pari al Codice Rosso - Emergenza | Manutenzione di componenti che, se non attuata o ritardata, può generare situazioni che possono mettere a rischio l’incolumità delle persone e/o possono determinare l’interruzione delle normali attività svolte negli edifici. | Come da PO, con scostamento non superiore a 1 giorno dalla data prestabilita. |
Livello 2: Componenti o sistemi il cui guasto/avaria può generare chiamate con livello di urgenza pari al Codice Giallo - Urgenza | Manutenzione di componenti che, se non attuata o ritardata, può generare situazioni che possono compromettere le condizioni ottimali (es. condizioni microclimatiche) per lo svolgimento delle normali attività svolte negli edifici. | Come da PO, con scostamento non superiore a 2 giorni dalla data prestabilita. |
Livello 3: Componenti o sistemi il cui guasto/avaria può generare chiamate con livello di urgenza pari al Codice Verde – Nessuna emergenza, nessuna urgenza | Manutenzione di componenti che, se non attuata o ritardata, può generare situazioni non ascrivibili a urgenza od emergenza ma che devono essere risolte in tempo breve. | Come da PO, con scostamento non superiore a 5 giorni dalla data prestabilita. |
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, sono considerati con Livello di Rilevanza 1 i seguenti componenti:
- Bruciatori
- Caldaie e generatori termici
- Linee di adduzione combustibile
- Gruppi frigoriferi
- Centrali e Unità di Trattamento Aria delle linee di esazione
- Gruppi/unità autonome sopracabina di esazione
- Scambiatori
- Circolatori e pompe singole
- Circolatori e pompe doppie o gemellari ma in presenza di un guasto su motore/pompa di riserva
- Organi di sicurezza
- Condotti di scarico dei prodotti di combustione
- Reti e componenti per acqua calda sanitaria, in presenza di perdita d’acqua
- Altri componenti e parti, in presenza di guasto guasto/avaria corrispondente al livello di urgenza Codice Rosso - Emergenza
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, sono considerati con Livello di Rilevanza 2 i seguenti componenti:
- Centrali e Unità di Trattamento Aria a servizio di uffici ed altri ambienti, diversi dalle cabine di esazione
- Ventilconvettori a servizio di locali aventi un solo terminale
- Circolatori e pompe doppie o gemellari, in assenza di guasti su motore/pompa di riserva
- Organi e sistemi di regolazione e telegestione
- Tubazioni idrauliche e di scarico
- Reti e componenti per acqua calda sanitaria
- Altri componenti e parti, in presenza di guasto guasto/avaria corrispondente al livello di urgenza Codice Giallo - Urgenza
A titolo esemplificativo ma non esaustivo, sono considerati con Livello di Rilevanza 3 i seguenti componenti:
- Altri ventilconvettori, non compresi nei precedenti punti
- Organi e sistemi di registrazione
- Altri componenti e parti, in presenza di guasto guasto/avaria corrispondente al livello di urgenza Codice Verde
SLA per il mantenimento dei parametri contrattuali all’interno degli edifici
Salvo diversa esplicita disposizione all’interno del presente documento, le SLA relative al mantenimento dei parametri termoigrometrici e climatici negli edifici oggetto del presente capitolato sono quelle indicate nella sottostante tabella.
Tabella 7 - Lavori A - SLA parametri contrattuali climatici per gli edifici
SLA di mantenimento parametri contrattuali climatici all’interno degli edifici (escluse cabine di esazione) | ||
Parametro | Valore | Tolleranza |
Temperatura ambiente invernale dal 15 ottobre al 15 aprile | 20 °C | Da -1 °C a +2 °C |
Umidità relativa ambiente invernale (2) | 50% | +/- 10% |
Temperatura ambiente estiva dal 1 giugno al 15 settembre | 25 °C | Da -1 °C a +1 °C |
Umidità relativa ambiente estiva (2) | 50% | +/- 10% |
(2) Si applica ovunque sia presente un sistema di controllo e regolazione dell’U.R.
LAVORI B – MANUTENZIONE E CONDUZIONE IMPIANTI DI PRODUZIONE E RETI DI DISTRIBUZIONE / UTILIZZAZIONE ACQUA SANITARIA
Sono a carico dell’Appaltatore e sono tutti compensati con le sole voci elenco prezzi relativo ai canoni di manutenzione e reperibilità:
• L’esercizio, la conduzione e la manutenzione ordinaria delle reti dell’acqua fredda (AFS) e calda (ACS) ad uso sanitario, a partire dal contatore fino ai terminali d’impianto, ivi inclusi i bollitori elettrici, la rubinetteria, le cassette di risciacquo fino al raccordo ai sanitari e tutti i componenti d’impianto ovunque collocati, esclusi i soli apparecchi sanitari ed i sistemi di scarico delle acque usate.
• Tenuta ed aggiornamento di registri, annotazioni, documentazione, ecc.;
• L’esercizio, la conduzione e la manutenzione ordinaria dei sistemi di sollevamento delle acque sottoquota (quadri elettrici, linee, pompe, galleggianti, ausiliari e reti di scarico delle acque sollevate – queste dalle bocche delle pompe fino al punto di innesto nel collettore principale o nella colonna della rete di scarico)
• Interventi di ripristino e/o manutenzione di importo inferiore alla franchigia di € 350,00 (trecentociquanta) compresi quelli eseguiti in reperibilità;
• Le altre operazioni e gli altri obblighi derivanti dall’applicazione dei vari articoli di Capitolato, aggiuntive/complementari rispetto a quanto sopra elencato.
Fa parte degli obblighi contrattuali a carico dell’Appaltatore anche il complesso di interventi ed operazioni di seguito descritti.
B1) Esercizio degli impianti, negli orari e nei modi stabiliti dalla normativa vigente e concordemente a quanto indicato dal Committente, agli edifici, in relazione alla loro destinazione d’uso e comunque sempre nel rispetto delle esigenze del Committente. L’esercizio degli impianti dovrà essere svolto attraverso le seguenti attività:
- avviamento;
- conduzione;
- pronto intervento;
- spegnimento/attenuazione;
- azioni di controllo e di misura dell’esercizio previsti per legge e per contratto;
- messa a riposo;
Precauzioni Antigelo
L’Appaltatore dovrà inoltre garantire il mantenimento di condizioni atte a prevenire i danni causati dal gelo, mettendo in atto tutti gli opportuni accorgimenti sia negli impianti in attività che in quelli in inattività.
Tutte le operazioni di cui sopra saranno eseguite nel rispetto della normativa vigente
B2) Durante le fasi operative per le prestazioni di cui sopra, l’Appaltatore dovrà attenersi alle seguenti prescrizioni:
• conduzione degli impianti con personale specializzato munito di patente in ottemperanza delle norme vigenti;
• controllo del buon funzionamento degli impianti e predisposizioni di apposito servizio continuativo di reperibilità 24 ore su 24 per il ricevimento via telefonica di eventuali segnalazioni di guasti e disservizi
• tenuta dei documenti previsti dal DPR 412/93 e successive integrazioni e modificazioni e dal comma 2., art. 7. del D.Lgs 192/05 s.m.i.
• fornitura di tutti i materiali d’uso ed attrezzature per l’esecuzione delle prestazioni di cui sopra; Data la particolarità ed importanza del servizio, per garantirne l’erogazione e comunque per non sospendere le attività negli edifici oggetto dell’appalto, potrà essere richiesto di eseguire interventi (sia di manutenzione che di ulteriori opere) anche in orario notturno o nei giorni festivi, senza che l’Appaltatore possa pretendere compensi suppletivi oltre a quelli espressamente previsti.
Viene assicurata, per tutta la durata contrattuale, la produzione dell’acqua calda sanitaria alle condizioni di temperatura previste dalla normativa vigente, e la relativa distribuzione nei servizi igienici e nei locali in cui ne è previsto l’utilizzo.
Sezione 3.1 Oggetto dei lavori B
Sono oggetto delle prestazioni di cui al presente Capitolato i seguenti sistemi/sottosistemi/componenti presenti negli edifici oggetto d’appalto:
- centrali termiche, ove dedicate alla produzione di ACS (generatore, bruciatore, rete combustibile, elettropompe, valvole, regolazioni, scambiatori, bollitori, accumuli, ecc.);
- caldaie murali dedicate alla produzione ACS ove presenti;
- generatori di ACS di qualsiasi tipologia;
- reti di distribuzione acqua calda ad uso sanitario;
- reti di distribuzione acqua fredda ad uso sanitario;
- reti di ricircolo acqua calda ad uso sanitario;
- bollitori elettrici per la produzione di acqua calda sanitaria, reti di distribuzione fino all’utilizzatore;
- reti di distribuzione acqua calda sanitaria, incluse tubazioni di ricircolo, fino all’utilizzatore;;
- impianti di trattamento dell’acqua a servizio degli impianti di cui al presente articolo;
- reti di adduzione combustibile, a partire dal contatore, dedicate alla produzione di ACS;
- impianti di supervisione, termoregolazione, e telegestione, termostati ambiente, valvole di zona a servizio degli impianti di cui al presente articolo;
- impianti elettrici a servizio degli impianti oggetto del presente articolo (a partire dall’interruttore, questo incluso, di protezione della linea di alimentazione al quadro dedicato all’impianto);
- qualsiasi ulteriore componente afferente i sistemi di produzione acqua calda sanitaria;
- sistemi di contabilizzazione energia termica eventualmente destinati all’ACS;
- sistemi di sollevamento delle acque sottoquota, comprese le pompe, i relativi quadri elettrici, le relative linee a valle di tali quadri, le relative linee di alimentazione a monte di tali quadri fino al quadro di piano o di zona pertinente, le reti di scarico delle acque sollevate, fino all’imbocco del collettore o della colonna di scarico principale, filtri, galleggianti e quanto altro a corredo o a servizio di tali sistemi.
Le prestazioni richieste all’Appaltatore possono riassumersi nelle seguenti categorie:
- organizzazione e mezzi necessari ad eseguire i lavori di conduzione degli impianti di produzione dell’acqua calda sanitaria;
- manutenzione degli impianti di produzione dell’acqua calda sanitaria;
- messa in funzione e conseguente disattivazione e/o attenuazione e messa a riposo degli impianti;
- approvvigionamento dei materiali di consumo, dei lubrificanti, dei disincrostanti, dei materiali coibenti, delle vernici protettive, dei materiali di consumo occorrenti per la manutenzione ordinaria degli impianti;
- mantenimento, durante il periodo invernale, nelle singole unità immobiliari, delle temperature e degli orari di utilizzo dell’impianto prescritti della normativa vigente e dal presente Capitolato;
- pronto intervento connesso con la sicurezza delle persone, degli impianti, degli immobili e delle loro pertinenze, nonché le richieste di intervento da parte di soggetti esterni.
L’Appaltatore deve esporre, ove richiesto dalla normativa, tabelle conformi al comma 8 dell’art. 9 del
D.P.R. 412/93, in cui deve essere indicato:
- il periodo annuale di esercizio dell’impianto termico;
- l’orario di attivazione giornaliera;
- le generalità ed il domicilio del soggetto responsabile dell’esercizio e manutenzione dell’impianto;
- il recapito telefonico del proprio personale, da utilizzare per la reperibilità.
Sezione 3.2 Durata e temperature acqua calda sanitaria
La temperatura di regolazione dell’acqua calda per uso igienico-sanitario, misurata nel punto di immissione nella rete di distribuzione, non dovrà superare 48 °C +5 di tolleranza e non dovrà essere inferiore a 40 °C.
La durata temporale del servizio ACS sarà differenziata in funzione della destinazione d’uso dei vari ambienti come segue:
- Uffici: si segue il normale orario d’ufficio e i giorni lavorativi da lunedì a venerdì, salvo diversa disposizione del Committente
- Uffici con operatività estesa rispetto al normale orario d’ufficio: il Committente indica all’Appaltatore per quali uffici, in quali giorni e per quali orari è necessario estendere l’erogazione dell’ACS oltre il normale orario d’ufficio e oltre ai giorni lavorativi da lunedì a venerdì
- Linee di esazione: H24 x 365 giorni
- Bagni afferenti agli spogliatoi del personale addetto alla manutenzione: H24 x 365 giorni. Per tutti i suddetti ambienti l’Appaltatore è tenuto a garantire la regolare erogazione dell’ACS, mentre al di fuori degli orari e dai giorni indicati dal Committente l’erogazione dell’ACS avverrà alla stessa temperatura dell’acqua fredda per uso sanitario.
E’ fatto divieto all’Appaltatore disporre l’erogazione dell’ACS al di fuori dagli orari e dei giorni stabiliti dal Committente. I consumi energetici conseguenti al mancato rispetto delle presenti disposizioni saranno posti a totale carico dell’Appaltatore.
Sezione 3.3 Manutenzione e controlli
Vale quanto già disposto nella Sezione 2.1, nella, nella Sezione 2.6 e nella Sezione 2.7.
Sezione 3.4 Oneri per garantire la fruibilità degli immobili e degli impianti
Vale quanto disposto nella Sezione 2.10.
Sezione 3.5 Ricerca e individuazione di perdite nei circuiti
In caso di perdite nei circuiti di acqua calda e fredda sanitaria, in quelli di reintegro, di ricircolo, di adduzione combustibile, sia all’interno dei locali tecnici (centrali termiche, sottocentrali, locali pompe), sia all’interno di altri locali e sia all’esterno, l’Appaltatore dovrà provvedere all’individuazione delle perdite, mettendo a disposizione attrezzature, mezzi e personale per tale scopo. L’Appaltatore deve inoltre fornire al Committente un preventivo per la riparazione e il ripristino dello stato di fatto dell’impianto e delle strutture/componenti edilizie, mentre è discrezione del Committente affidare tali lavori all’Appaltatore o eventualmente ad altra ditta, senza che l’Appaltatore medesimo possa avanzare pretese.
Sezione 3.6 Pronto intervento e reperibilità
L’Appaltatore dovrà garantire un servizio di pronto intervento e reperibilità conforme a quanto previsto nella Sezione 1.24.
Sezione 3.7 SLA per i Lavori B
I lavori di manutenzione sono volti a garantire la piena efficienza di tutti gli impianti di produzione ACS, distribuzione e utilizzazione di ACS e AFS presso gli immobili oggetto dell’Appalto.
Nello svolgimento di tale attività l’Appaltatore deve attenersi a quanto contenuto e previsto dalla normativa vigente; è inoltre suo compito verificare e rispettare le eventuali norme regolamentari di emanazione locale inerenti la materia.
I lavori riguardano i componenti consegnati e afferenti detti impianti.
SLA per la fornitura e installazione di nuove apparecchiature e nuovi componenti (Sezione 1.22)
L’Appaltatore dovrà effettuare la fornitura delle apparecchiature o dei componenti entro i tempi massimi di seguito indicati, salvo diverso accordo tra le parti, in ogni caso decorrenti dall’ordinativo di fornitura.
Tabella 8 - Lavori B: SLA di fornitura e installazione del nuovo (Sezione 1.22)
SLA di fornitura e installazione del nuovo | ||
Voce | Tipologia di componente | Valore |
A | Fornitura e installazione di nuovi componenti (eccetto quanto in B) | Massimo 15 giorni naturali consecutivi |
B | Fornitura e installazione di nuovi produttori di ACS a gas Qn > 115 kWt | Massimo 30 giorni naturali consecutivi |
SLA per gli interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24)
Di seguito sono elencate le definizioni ed i valori target dei Service Level Agreement che l’Appaltatore dovrà soddisfare per l’assistenza e la manutenzione.
A tale proposito valgono le seguenti definizioni.
Tempo di intervento: si intende il tempo, misurato in minuti/ore nell’ambito della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra la segnalazione del disservizio da parte del Committente e l’inizio dell’intervento, qualora necessario, presso la sede interessata a cura del personale tecnico messo a disposizione dall’Appaltatore.
Tempo di ripristino del servizio: si intende il tempo, misurato in minuti/ore nell’ambito della finestra di erogazione del servizio, intercorrente tra la segnalazione del disservizio da parte del Committente ed il pieno ripristino del servizio
Il livello di gravità del guasto segnalato sarà codificato attraverso il Livello Di Urgenza assegnato dal
personale del Committente oppure, in sua assenza, dal reperibile. Il Livello Di Urgenza dovrà essere repentinamente segnalato dall’Appaltatore ai referenti mediante gli strumenti di comunicazione disponibili (telefono, fax, posta elettronica) assieme ad una diagnosi di massima del disservizio e ad una stima sulle modalità e sulle tempistiche di ripristino.
Il Livello Di Urgenza è identificato nella tabella seguente:
Tabella 9 - Lavori B: Livelli di urgenza
Livello Di Urgenza |
Guasto Bloccante: le funzionalità di base e/o maggiormente rilevanti non sono più operative. Codice Rosso - Emergenza Inoltre: situazioni che possono mettere a rischio l’incolumità delle persone e/o possono determinare l’interruzione delle normali attività svolte negli edifici. |
Disservizio: le funzionalità di base sono operative ma il loro utilizzo non è soddisfacente. Codice Giallo - Urgenza Inoltre: situazioni che possono compromettere le condizioni ottimali per lo svolgimento delle normali attività svolte negli edifici. |
Codice Verde – Nessuna Situazioni non ascrivibili a urgenza od emergenza. emergenza, nessuna urgenza |
In base ai differenti gradi di Livello Di Urgenza, i parametri di livello di servizio assumono i seguenti valori:
Tabella 10 - Lavori B: SLA per assistenza e manutenzione per interventi su chiamata, su guasto e reperibilità (Sezione 1.24)
SLA di assistenza e manutenzione per interventi su chiamata | ||
Parametro | Livello Di Urgenza | Valore |
Tempo di intervento | Codice Xxxxx | Xxxxxxx 60 minuti |
Tempo di intervento | Codice Xxxxxx | Xxxxxxx 4 ore |
Tempo di ripristino | Codice Xxxxx | Xxxxxxx 24 ore |
Tempo di ripristino | Codice Giallo | Massimo 72 ore |
Tempo di ripristino | Codice Verde | Massimo 5 giorni lavorativi |
I valori dei livelli di servizio sopra descritti dovranno essere garantiti H 24 x 365 giorni.
SLA per le attività manutentive programmate (Sezione 1.21)
Vale quanto disposto nella Sezione 2.12.
Lavori di manutenzione ordinaria per la conduzione degli impianti tecnologici (climatizzazione e idrico sanitari)
comprendente:
A Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione, con assunzione del ruolo di Terzo Responsabile
B Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti idrico-sanitari
Allegato 1.1:
Riqualificazione degli impianti di climatizzazione delle linee di esazione dei caselli di Mira-Oriago; Mirano-Dolo, Spinea, Preganziol
Relazione Tecnica
1 GENERALITÀ 1
1.1 OGGETTO DELLE OPERE 1
1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2
1.3 DENOMINAZIONI UTILIZZATE 4
1.4 DATI DI PROGETTO 4
2 STATO DI FATTO 5
2.1 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTISTICA ESISTENTE 5
2.2 IL XXXXXXX XXXXXXXXXXXX XX XXXX-XXXXXX 0
2.3 IL XXXXXXX XXXXXXXXXXXX XX XXXXXX-XXXX 00
2.4 I CASELLI AUTOSTRADALI DI SPINEA EST, SPINEA OVEST, PREGANZIOL EST E PREGANZIOL OVEST 11
2.5 CRITICITÀ 12
3 STATO DI PROGETTO 13
3.1 RISOLUZIONE DELLE CRITICITÀ 13
3.2 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO 13
3.3 IL XXXXXXX XXXXXXXXXXXX XX XXXX-XXXXXX 00
3.4 IL XXXXXXX XXXXXXXXXXXX XX XXXXXX -XXXX 00
3.5 I CASELLI AUTOSTRADALI DI SPINEA EST, SPINEA OVEST, PREGANZIOL EST E PREGANZIOL OVEST 17
4 MISURE PER IL CONTENIMENTO DELLA RUMOROSITÀ DEGLI IMPIANTI 18
5 IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEI TERMOMECCANICI 18
6 LIVELLO DI QUALITÀ DEI MATERIALI 18
1 GENERALITÀ
1.1 OGGETTO DELLE OPERE
Il presente documento illustra le scelte progettuali che hanno portato alla definizione dei nuovi impianti di climatizzazione, in sostituzione di quelli esistenti, a servizio delle cabine di esazione e delle casse automatiche presso i caselli autostradali di Mira-Oriago, Mirano-Dolo, Spinea Est e Ovest e Preganziol Est e Ovest.
In particolare, in essa si descrive lo stato attuale, ponendo in evidenza i fattori di maggiore criticità emersi durante i sopralluoghi avvenuti presso i siti di installazione delle apparecchiature e manifestati dal proprietario degli impianti stessi - la Società CAV Concessioni Autostradali Venete S.p.A.- legati soprattutto alla difficoltà di mantenere condizioni microclimatiche adeguate all’interno delle casse automatiche e delle cabine di esazione, alla difficoltà di manutenzione delle unità oggi installate e a problemi di gestione delle stesse dovute principalmente all’impossibilità di intervenire sul sistema di regolazione, di proprietà del produttore.
Infine, sono descritte le soluzioni adottate al fine di superare dette criticità, pur sempre tenendo in considerazioni anche fattori legati alla qualità complessiva delle soluzioni adottate e al contenimento dei consumi energetici, oltre alla semplicità manutentiva.
Le opere impiantistiche da realizzare si possono sintetizzare in:
- Demolizione e rimozione degli impianti esistenti.
- Installazione delle nuove unità di ventilazione sulle casse automatiche e sulle cabine di esazione.
- Installazione di nuove pompe di calore polivalenti per la produzione dei fluidi caldi e freddi (ad esclusione del casello di Mira-Oriago).
- Realizzazione della rete di distribuzione in cunicolo (ad esclusione del casello di Mira-Oriago).
- Adeguamento degli impianti delle casse automatiche e delle cabine di esazione.
- Regolazione automatica e impianti elettrici a servizio dei termomeccanici.
1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
LEGGI PER L’AMBIENTE
- D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni – norme in materia ambientale.
- D.M. 6 aprile 2004 n. 174.
LEGGI PER IL CONTENIMENTO E IL RISPARMIO DELL’ENERGIA
- D.M. del 26 giugno 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.
- D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
- Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
- D. Lgs. n. 115 del 30 maggio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE.
- D.M. 11 Marzo 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Attuazione dell’articolo 1, comma 24, lettera a) della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
- D. Lgs. n. 311 del 29 dicembre 2006 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – disposizioni correttive ed integrative al D. Lgs n. 192/2005.
- D. Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia;
- D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - regolamento di attuazione dell’art. 4 comma 4 della L. n. 10 del 9 gennaio 1991.
- L. n. 10 del 9 gennaio 1991 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati, relativa al contenimento dei consumi energetici per usi termici negli edifici.
LEGGI SULLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI, CANTIERI E LUOGHI DI LAVORO
- D. 4 febbraio 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
- D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
– attuazione dell’art. 1 della legge n. 123 del 3 agosto 2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
- D. Lgs. n. 25 del 2 febbraio 2002 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione della Direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
- D.M. del 10 marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
- L. n. 46 del 5 marzo 1990 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – norme per la sicurezza degli impianti (per i soli art. 8,14,16 non abrogati).
LEGGI ANTISISMICHE
- Direttiva 9 febbraio 2011 - Indicazioni per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni, di cui al D.M. 14 gennaio 2008 e relativa Circolare contenente Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008. Le NTC e la relativa Circolare costituiscono il riferimento generale per tutto quanto indicato nel presente documento.
- Circolare n.617 del 2 febbraio 2009 - Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008.
- D.M. del 14 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – approvazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni; con relative circolari di chiarimenti ed istruzioni.
- Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” (G.U. supplemento n. 72 dell’8 maggio 2003).
- Nota esplicativa del Dipartimento della Protezione Civile del 4 giugno 2003.
- Decreto del Dipartimento della Protezione Civile del 21.10.2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Disposizioni attuative dell’art. 2, commi 2, 3 e 4 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003” (G.U. n. 252 del 29 ottobre 2003).
LEGGI PER L’ACUSTICA
- D.M. 16 Marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico;
- DPCM 5 Dicembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici;
- DPCM 14 Novembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
- L. 26 Ottobre 1995, n. 447 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Legge quadro sull'inquinamento acustico.
CORPO NORMATIVO
Devono essere rispettate tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari, materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto.
In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente richiamate nel seguito.
NORME SPECIFICHE DI SETTORE
NORME UNI/UNI EN, ecc. PER GLI IMPIANTI TERMICI
- UNI 8065:1999 – Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile; NORME UNI/UNI EN, ecc., PER GLI IMPIANTI IDRICO-SANITARI
- UNI 9182: 2010 – Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione;
- UNI EN 806-4:2010 – Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 4: Installazione.
NORME UNI PER L’ACUSTICA
- UNI 8199: 1998 – Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.
1.3 DENOMINAZIONI UTILIZZATE
Per una più rapida lettura degli elaborati si sono adottate le seguenti denominazioni convenzionali abbreviate:
- AD Azienda Distributrice (di energia elettrica, acqua, gas metano, …)
- BT Dizione generica per “Bassa Tensione” (230/400 V)
- CEI Comitato Elettrotecnico Italiano
- EN European Norm
- UNI Ente Nazione Italiano di Unificazione
- FM Forza Motrice
- QE Quadro Elettrico
- CT Centrale Termica
- CF Centrale Frigorifera
1.4 DATI DI PROGETTO
CONDIZIONI DI PROGETTO
I calcoli esecutivi di progetto sono stati eseguiti facendo riferimento alle seguenti condizioni esterne:
35
55
– 5
76
TEMPERATURA ESTERNA B.S. [°C]
U.R. [%]
Estate( * )
Inverno
(*) Le condizioni termoigrometriche estive adottate per il progetto sono più gravose di quelle previste dalla vigente normativa, in quanto le recenti stagioni estive hanno visto superare di molto e per periodi prolungati le condizioni previste dalla norma.
Le condizioni interne di progetto sono invece riassunte nella seguente tabella:
Destinazione d’uso | Inverno | Estate |
Temperatura U.R.[%] Temperatura [°C] U.R.[%] [°C] Cabine di esazione 20 40 26 50 Casse automatiche 24 55 24 60 |
Tolleranza: +/- 1°C sulla temperatura e +/- 10% sull’u.r. FLUIDI A DISPOSIZIONE
Il dimensionamento delle apparecchiature previste nel progetto è stato svolto prendendo in considerazione le seguenti condizioni dei fluidi a disposizione:
- Acqua di riscaldamento – temperatura di mandata: 40°C (70°C a Mira-Oriago).
- ∆T lato caldo: 7°C
- Acqua refrigerata – temperatura di mandata: 7°C
- ∆T lato freddo: 7°C
- Acqua di acquedotto: 13°C (temperatura media), contenuto salino 30°Fr, pressione 2,5 bar.
2 STATO DI FATTO
2.1 DESCRIZIONE DELL’IMPIANTISTICA ESISTENTE
I caselli autostradali oggetto d’intervento sono i seguenti:
- Mira – Oriago
- Mirano – Dolo
- Spinea Est
- Spinea Ovest
- Preganziol Est
- Preganziol Ovest
Sono stati eseguiti dei sopralluoghi presso tutti i siti, così da verificare l’impiantistica esistente, rilevare le caratteristiche principali delle apparecchiature installate e la loro tipologia, analizzare eventuali criticità e individuare le possibili soluzioni.
Si è riscontrato che, attualmente, tutte le cabine di esazione e le casse automatiche, di qualunque casello autostradale, sono trattate mediante impianto di climatizzazione del tipo a tutt’aria, con parziale ricircolo. Le macchine di ventilazione sono di tipo compatto e autonomo, dotate cioè ciascuna di un proprio circuito frigorifero per il trattamento dell’aria immessa e ubicate sulla copertura dei prefabbricati, su basamento realizzato con profilati metallici. Le foto seguenti illustrano alcune delle tipologie rilevate.
FIG.01 – UNITÀ SU CABINA DI ESAZIONE – MIRA - ORIAGO FIG.02 – UNITÀ SU CASSE AUTOMATICHE – MIRA - ORIAGO
FIG.03 – UNITÀ SU CABINA DI ESAZIONE – SPINEA EST FIG.04 – UNITÀ SU CASSE AUTOMATICHE – SPINEA EST
Le unità, anche solo ad un primo sguardo, sono apparse subito in cattivo stato, anche per via del fatto che la loro installazione risale ormai ad un periodo compreso tra 9 e 13 anni fa. Molte di esse presentano carpenterie rovinate e arrugginite, con pannelli fissati male, difficili da aprire e richiudere; in alcuni casi la stessa viteria di fissaggio risulta rovinata, mancante o bloccata, rendendo difficile le operazioni di manutenzione e ispezione. Alcune targhette riportanti i principali dati tecnici risultano difficili da leggere, quando addirittura non mancanti. Per questo, la seguente tabella, riportante marca, modello e matricola di tutte le macchine installate, è stata ricostruita principalmente a partire dalla documentazione cartacea in possesso di CAV S.p.A., verificando la correttezza dei dati inseriti presso i siti di Mira-Oriago e Spinea Est.
Casello autostradale | Marca | Modello | Serie | Matricola |
Holter Air Clean Uca8/XX Xxxxxx 220711/4 - Italia s.r.l. Mira-Xxxxxx Xxxxxx Air Clean Uca8/ED Holter 220711/2 - Italia s.r.l. Holter Air Clean New UCA12CFB - 00605 Italia s.r.l. Regola Engineering Libeccio SCI 00208 URT7M6MDSCI s.r.l. Mirano-Dolo Regola Engineering Xxxxxxxx XXX 00000 URT7M6MLDCI s.r.l. Regola Engineering Libeccio SCI 00108 URT14M16MLDCI s.r.l. Regola Engineering Libeccio DCI 01109 URT14M16MLDCI Spinea Est s.r.l. Regola Engineering Libeccio SCI 00109 URT7M6MDSCI s.r.l. Regola Engineering Libeccio DCI 01209 URT14M16MLDCI Spinea Ovest s.r.l. Regola Engineering Libeccio SCI 00209 URT7M6MDSCI s.r.l. Regola Engineering Libeccio DCI 00708 URT14M16MLDCI Preganziol Est s.r.l. Regola Engineering Libeccio SCI 00308 URT7M6MDSCI s.r.l. Regola Engineering Libeccio DCI 00808 URT14M16MLDCI Preganziol Ovest s.r.l. Regola Engineering Libeccio DCI 01009 URT14M16MLDCI s.r.l. |
Sostanzialmente, il principio di funzionamento di tutte le unità di ventilazione è il medesimo: attraverso il circuito frigorifero invertibile integrato operano il trattamento dell’aria di rinnovo, dopo miscelazione con una portata estratta dall’ambiente, integrando la potenza termica (o frigorifera, a seconda della stagione) necessaria. L’immissione dell’aria nelle condizioni di progetto avviene grazie all’eventuale successivo trattamento di post riscaldamento elettrico. Tuttavia, sono state rilevate importanti differenze circa la tipologia dei trattamenti cui è sottoposta l’aria di rinnovo a seconda che le macchine siano a servizio delle cabine di esazione piuttosto che delle casse automatiche.
L’aria immessa nelle cabine di esazione subisce una prima filtrazione con filtro piano G4, seguita da una seconda filtrazione con filtro F7. Successivamente, le batterie del circuito frigorifero effettuano gli opportuni trattamenti, riscaldando o raffreddando l’aria prima della sua immissione nella sezione di umidificazione - del tipo ad elettrodi immersi (isotermica) – per consentire il controllo dell’umidità ambiente nella stagione invernale. L’eventuale post-riscaldamento avviene mediante batteria elettrica modulante a 3 stadi.
L’aria immessa nelle casse automatiche, invece, subisce solamente un trattamento di filtrazione grossolana mediante filtro piano G4 e un successivo trattamento termico di riscaldamento o raffrescamento per essere portata nelle condizioni ideali di immissione. Anche in questo caso, l’eventuale post-riscaldamento avviene mediante batterie elettrica modulante a 2 stadi. A differenza di quanto riportato nelle schede tecniche in possesso di CAV S.p.A., nelle unità a servizio delle casse automatiche non si è rilevato alcun filtro dell’aria di classe F5.
Le immagini riportate nel seguito illustrano la composizione delle macchine e mettono in evidenza lo stato di deterioramento di alcune componenti.
FIG.05 – FILTRAZIONE CON FILTRO PIANO G4 CASSA AUTOMATICA FIG.06 – PARTICOLARE CIRCUITO FRIGORIFERO
FIG.07 – PARTICOLARE UMIDIFICATORE ISOTERMO – CABINE ESAZIONE FIG.08 – PARTICOLARE VENTILATORE CENTRIFUGO E BATTERIA
ELETTRICA DI POST RISCALDAMENTO
La distribuzione dell’aria in ambiente avviene mediante immissione a mezzo di una griglia installata verticalmente su una finta colonna metallica, a poca distanza dal pavimento. In posizione attigua alla griglia menzionata se ne trova una seconda, attraverso cui avviene l’aspirazione dell’aria dall’ambiente. La colonna è rivettata alla parete interna del prefabbricato, a mascheramento delle canalizzazioni dell’aria e, presumibilmente, di alcuni cavi elettrici. Si è inoltre riscontrato che il flusso dell’aria di immissione scende verticalmente attraverso un canale posto direttamente sopra le griglie, mentre la ripresa sembra compiere un percorso differente, scendendo dapprima verso il basso per poi risalire presumibilmente attraverso un canale dell’aria posto dietro il canale di mandata.
FIG.09 – GRIGLIA DI MANDATA (SINISTRA) E DI RIPRESA (DESTRA) FIG.10 – COLONNA CON GRIGLIE DI MANDATA E RIPRESA
La soluzione di distribuzione descritta non è, tuttavia, l’unica presente: alcune cabine dispongono, infatti, di un condotto dell’aria che, dal plenum di immissione, convoglia una portata direttamente all’interno della cassa automatica, mentre in altre cabine tale condotto non è presente. Inoltre, in almeno un caso (casse automatiche del casello autostradale di Mira-Oriago) la distribuzione dell’aria non avviene mediante le griglie di immissione ed estrazione come descritto poc’anzi, ma attraverso una bocchetta di mandata a filo soffitto.
FIG.11 – IMMISSIONE DELL’ARIA CASSE AUTOMATICHE MIRA-ORIAGO
I canali dell’aria e le unità di ventilazione e trattamento sono raccordati medianti giunti in tela attraverso forometrie ricavate sulla copertura del prefabbricato, in posizione determinata dalle caratteristiche costruttive delle macchine, a loro volta posizionate su basamento metallico e poggianti su piedini antivibranti.
FIG.12 – BASAMENTO METALLICO E PIEDINO ANTIVIBRANTE FIG.13 – GIUNTO DI RACCORDO CANALE-UNITÀ VENTILANTE
In ciascuna cabina di esazione / cassa automatica, in posizione attigua alla finta colonna metallica sono ubicati il quadro elettrico di cabina e il pannello di regolazione delle unità di ventilazione, dal quale sono visibili gli allarmi.
FIG.14 – QUADRO ELETTRICO DI CABINA FIG.15 – PANNELLO DI REGOLAZIONE UNITÀ VENTILANTE
Sia la cabina di esazione che le casse automatiche sono poi dotate di un impianto ad espansione diretta d’emergenza, in grado di sopperire alle necessità di riscaldamento o di raffrescamento nel caso di fermo dell’impianto a tutt’aria. Esso è costituito da una condensante esterna e da un’unità interna del tipo mobiletto a pavimento, della Mitsubishi Electric. Oggi, di fatto, esso è utilizzato come impianto di base.
FIG.16 – UNITÀ ESTERNA SISTEMA DI EMERGENZA FIG.17 – UNITÀ INTERNA SISTEMA DI EMERGENZA
2.2 IL CASELLO AUTOSTRADALE DI MIRA-ORIAGO
Il casello autostradale di Mira-Oriago richiede l’intervento di adeguamento degli impianti in corrispondenza a tre punti di uscita:
- N.1 cabina di esazione
- N.2 casse automatiche
Peculiarità del casello di Mira-Oriago è quella di avere a disposizione una centrale termica e un gruppo frigorifero per la produzione centralizzata di acqua calda e refrigerata, oggi a servizio degli attigui uffici e della relativa unità di trattamento aria.
In centrale termica sono ubicate due caldaie a basamento della Riello, delle quali non è noto il modello, che rendono disponibile acqua calda ad una temperatura di 70°C in un collettore dal quale partono diversi circuiti secondari. Uno di questi circuiti, servito da due elettropompe gemellari della Wilo a 3 velocità, modello TOP 530/10, lascia la centrale termica per andare ad imboccare il cunicolo sottostante gli accessi autostradali. All’interno del cunicolo, il circuito prosegue il proprio percorso fino a 3 punti di uscita, corrispondenti a dei pozzetti poco distanti dalla cabina di esazione e delle due casse automatiche. Aprendo i pozzetti è stato possibile verificare che le tubazioni, protette da un corrugato per cavi elettrici, proseguono il proprio percorso annegati nel getto in calcestruzzo che funge da pavimentazione, fino ad un secondo pozzetto accostato ai prefabbricati e sembrano entrare in questi ultimi. Tuttavia, non è stato possibile verificare gli effettivi punti di accesso in quanto corrispondenti alla posizione in cui è ubicato il banco dell’esattore, che non è stato possibile spostare. Pur sollevando i quadrotti del pavimento sopraelevato nelle vicinanze del banco e tentando di guardare al di sotto di essi, la presenza di alcuni getti in calcestruzzo e di altre tubazioni e cavidotti ha di fatto reso impossibile la verifica del punto di accesso.
FIG.18 – SPAZIO SOTTO PAVIMENTO GALLEGGIANTE CABINA DI ESAZIONE
Oltre alle due tubazioni descritte, compiendo un percorso in cunicolo parallelo ad esse, sia nella cabina di esazione che nelle casse automatiche arrivano anche due tubazioni di acqua refrigerata, prodotta in modo centralizzato anche per gli attigui uffici da un gruppo frigorifero condensato ad aria della McQuay, modello McSmart 320 C, di potenza frigorifera nominale pari a 98,0 kW.
FIG.19 – ELETTROPOMPE CIRCUITO CALDO CORRENTE IN CUNICOLO FIG.20 – SALITA TUBAZIONI DAL CUNICOLO A POZZETTO
FIG.21 – GRUPPO FRIGORIFERO MCQUAY AD ARIA FIG.22 – INGRESSO TUBAZIONI ACQUA REFRIGERATA SOTTO PAVIMENTO
Il circuito di acqua refrigerata viene oggi svuotato ogni anno per evitarne il congelamento durante la stagione fredda, per essere ricaricato all’approssimarsi della stagione calda.
2.3 IL CASELLO AUTOSTRADALE DI MIRANO-DOLO
Il casello autostradale di Mirano-Dolo richiede l’intervento di adeguamento degli impianti in corrispondenza a tre punti di uscita:
- N.2 cabine di esazione
- N.1 cassa automatica
Nel sito non sono presenti né una centrale termica né un gruppo frigorifero per la produzione di acqua refrigerata.
Le cabine e le casse sono accessibili mediante un cunicolo, nel quale corre l’impiantistica elettrica e una tubazione di acqua fredda di acquedotto. Il cunicolo è dotato di alcune forometrie, posizionate in corrispondenza al pavimento galleggiante dei prefabbricati, per consentire l’accesso diretto degli impianti elettrici alla cabina. La dimensione indicativa di detti fori è pari a circa 50 cm x 30 cm e la loro presenza è
modulare, ripetuta in ogni corsia di uscita, comprese quelle in cui è presente il solo telepass.
FIG.23 – CUNICOLO DI ACCESSO ALLE CABINE FIG.24 – FOROMETRIA PER PASSAGGIO IMPIANTI ELETTRICI
2.4 I CASELLI AUTOSTRADALI DI SPINEA EST, SPINEA OVEST, PREGANZIOL EST E PREGANZIOL OVEST
I caselli autostradali di Spinea Est, Spinea Ovest, Preganziol Est e Preganziol Ovest si configurano come sostanzialmente identici sia dal punto di vista della conformazione geometrica e degli spazi disponibili, sia nella tipologia impiantistica e nel numero di locali da trattare, richiedendo l’intervento di adeguamento degli impianti ciascuno in corrispondenza a due punti di uscita:
- N.2 cabine di esazione
In realtà, nonostante in ciascuno dei due locali possa essere presente un operatore, le unità di trattamento dell’aria oggi installate sulla copertura dei prefabbricati sono delle due tipologie differenti descritte in precedenza, probabilmente perché in fase di progetto era stata considerata la possibilità che solamente in una delle due cabine potesse esserci presenza continuativa di personale.
Nel sito non è stata rilevata alcun centrale termica né un gruppo frigorifero per la produzione di acqua refrigerata.
Le cabine e le casse sono accessibili mediante un cunicolo, nel quale corre l’impiantistica elettrica e una tubazione di acqua fredda di acquedotto. Il cunicolo è dotato di alcune forometrie, posizionate in corrispondenza al pavimento galleggiante dei prefabbricati, per consentire l’accesso diretto degli impianti elettrici alla cabina. La dimensione indicativa di detti fori è pari a circa 60 cm x 40 cm e la loro presenza è modulare, ripetuta in ogni corsia di uscita, comprese quelle in cui è presente il solo telepass.
FIG.25 – CUNICOLO DI ACCESSO ALLE CABINE FIG.26 – FOROMETRIA PER PASSAGGIO IMPIANTI ELETTRICI
2.5 CRITICITÀ
Gli impianti di cui oggi sono dotate le cabine di esazione e le casse automatiche presentano diverse criticità, emerse sia durante i sopralluoghi che manifestate da CAV S.p.A. Nel seguito si riassumono in breve le principali problematiche riscontrate.
- Le unità compatte di trattamento dell’aria sono state realizzate quasi tutte dalla ditta Regola Engineering s.r.l. di Udine, oggi chiusa per fallimento. Reperire pertanto i ricambi delle unità, avere assistenza tecnica o anche solo qualunque tipo di informazione sulle stesse è diventato sostanzialmente impossibile.
- Esse sono dotate di una regolazione di cui Regola Engineering è proprietaria. Questo ha rappresentato, da sempre, un problema manutentivo per CAV S.p.A., in quanto una qualunque anomalia di funzionamento (anche un banale intasamento dei filtri) comporta il blocco della macchina, richiedendo l’intervento di tecnici specializzati della Regola Engineering S.r.l. per il riavvio. Ad oggi, in numerosi pannelli di regolazione (installati all’interno delle cabine) sono visibili allarmi di malfunzionamento della macchina senza che questi possano essere in alcun modo risolti.
- Le unità sono estremamente compatte e racchiudono in poco spazio numerose funzioni: questo ha fatto sì che i componenti che le costituiscono siano estremamente customizzati, con la conseguente difficoltà/impossibilità di reperire i ricambi. In particolare, le macchine a servizio delle cabine di esazione dovrebbero essere dotate di un doppio stadio di filtrazione: G4+F7. Tuttavia, poiché i filtri F7 hanno dimensioni fuori standard, il produttore ne ha smesso la produzione, rendendo impossibile la loro sostituzione. Pertanto, oggi alcune macchine presentano un solo stadio di filtrazione con filtro piano G4. In alcune circostanze è stato riscontrato che al posto del filtro F7 è stato a inserito un ulteriore filtro G4 (per altro di nessuna utilità). Non si è rilevato alcun filtro F5 nelle unità a servizio delle casse automatiche, come invece indicato nelle schede tecniche cartacee.
- Vi sono difficoltà a mantenere le condizioni di comfort all’interno delle cabine, per la qual cosa sono state individuate due cause: da un lato la distribuzione dell’aria poco efficace, dall’altro la difficoltà nel far lavorare correttamente le batterie di trattamento, in quanto i componenti del circuito frigorifero, in condizioni critiche, faticano a garantire le rese dichiarate dal produttore. In particolare, tanto le cabine di esazione quanto le casse automatiche presentano griglie di immissione ed estrazione dell’aria affiancate, andando di fatto a realizzare una cortocircuitazione tra l’aria trattata immessa e l’aria estratta. In questo modo si impedisce il lavaggio dell’ambiente e si rende estremamente difficile non solo il mantenimento di condizioni uniformi, ma anche il solo raggiungimento delle condizioni di progetto. Inoltre, si sono rilevate differenti soluzioni di distribuzione dell’aria a seconda del casello autostradale visitato: in alcuni casi sono presenti condotti che convogliano una quantità d’aria direttamente dal plenum di immissione all’interno della cassa automatica, in altri tale condotto è assente. In più, nel sito di Mira-Oriago, la mandata nelle cabine delle casse automatiche è realizzata con una bocchetta orizzontale installata a filo soffitto.
- Le sovrapressioni sono difficilmente garantite, pur rappresentando un elemento di comfort rilevante in ambienti di lavoro confinato come quelli in oggetto, sia per evitare il rientro di aria non trattata, sia per limitare la presenza di fastidiose correnti d’aria nei momenti in cui il casellante opera con lo sportello aperto. La causa è stata individuata nella ridotta portata di aria immessa rispetto a quella estratta/ricircolata.
- Tutte le unità oggi installate sono dotate di circuito frigorifero autonomo per il trattamento dell’aria immessa in ambiente. Questo rappresenta un notevole problema manutentivo per CAV S.p.A., in quanto in caso di guasto/anomalia di funzionamento del circuito frigorifero l’unico modo di intervenire sulle macchine è dalle corsie di uscita, richiedendone quindi la chiusura per tempi prolungati e, soprattutto, molto difficili (quando non impossibili) da programmare. Diversamente, la manutenzione dei filtri rappresenta un problema di modesta entità, in quanto facilmente programmabile e di rapida esecuzione.
- Le casse automatiche presentano inconvenienti di funzionamento durante la stagione estiva, in quanto condizioni di umidità elevata ne comportano spesso il blocco. Questo è dovuto principalmente al fatto che i lettori ottici possono faticare a riconoscere le banconote quando più umide e, soprattutto, al fatto che i tanti componenti meccanici (rulli, nastri di gomma, …) vedono aumentare i propri giochi, con frequenti inceppamenti. Non è chiaro come la logica di regolazione delle macchine oggi installate effettui un controllo dell’umidità relativa nella stagione estiva, non essendo disponibile alcuna documentazione in merito.
- Le casse automatiche presentano una varietà di situazioni per quanto concerne il trattamento dell’aria:
come già detto, alcune sono dotate di un condotto di ventilazione che porta l’aria trattata direttamente all’interno della cassa, collegandosi al plenum presente sopra il controsoffitto, altre ne sono prive. In tutti i casi, comunque, le casse automatiche presentano delle aperture verso l’ambiente interno della cabina che, nella pratica, si sono rivelate sufficienti a garantirne il buon funzionamento. Infatti, dove le condizioni ambientali sono controllate dai sistemi ad espansione diretta, pur non essendo in funzione l’unità di trattamento dell’aria, non si registrano anomalie di funzionamento. Si ritiene pertanto che il mantenimento delle condizioni di comfort all’interno dell’ambiente retrostante la cassa automatica sia condizione necessaria e sufficiente al suo buon funzionamento (e questo, si ribadisce, indipendentemente dal fatto che vi sia una mandata dell’aria direttamente in cassa o meno).
3 STATO DI PROGETTO
3.1 RISOLUZIONE DELLE CRITICITÀ
L’analisi delle dotazioni impiantistiche e delle criticità emerse ha portato all’individuazioni di alcune strategie volte a superarle. Esse possono essere riassunte come di seguito descritto:
- Adozione di unità di trattamento aria di tipo “standard”, cioè non customizzate, al fine di garantire il cliente sulla reperibilità di componenti di ricambio anche in futuro e nel caso di cessazione dell’attività da parte del fornitore prescelto.
- Adozione di sistemi di regolazione di tipo “aperto”, cioè che consentano all’operatore di superare eventuali allarmi non critici (come il già citato intasamento dei filtri) senza che questi si traducano necessariamente in un fermo macchina e senza richiedere l’intervento di tecnici specializzati.
- Possibilità di interfacciamento futuro (escluso dal presente appalto) con sistema di supervisione centralizzato, di cui CAV S.p.A. si è dotata, per il monitoraggio dei principali parametri ambientali e di macchina, con rilevazione da remoto di eventuali criticità di funzionamento e allarmi.
- Miglioramento delle condizioni termoigrometriche e di sovrapressione interna alle cabine, ottenuto grazie all’adozione di UTA a tutt’aria esterna (prive quindi di ricircoli e/o estrazioni) e al rifacimento della distribuzione dell’aria sul controsoffitto (eliminando in particolare la finta colonna con le griglie di immissione ed estrazione), uniformando la soluzione adottata in tutte le cabine di esazione e in tutte le casse automatiche. In particolare, sarà garantito il controllo dell’umidità relativa interna tanto nella stagione invernale quanto in quella estiva. La garanzia di sovrapressione degli ambienti sarà ottenuta eliminando qualunque ripresa/estrazione e prevedendo l’installazione di una serranda di sovrapressione, tarata a +20 Pa.
- Riduzione al minimo degli interventi manutentivi da effettuare direttamente sulle unità di trattamento aria posizionate sulla copertura dei prefabbricati, limitati alle sole operazioni di pulizia dei filtri, con conseguenti minori tempi di fuori servizio delle corsie autostradali.
- Centralizzazione dei sistemi di produzione di acqua calda e refrigerata, posizionati in zone in cui possano essere facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, senza in alcun modo interferire con la normale apertura delle corsie autostradali.
3.2 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Vista la scarsa funzionalità delle unità compatte di ventilazione oggi installate sulle cabine di esazione e sulle casse automatiche e i numerosi problemi di gestione/manutenzione emersi, si è stabilito di procedere alla rimozione delle stesse, con successivo smaltimento in discarica autorizzata. Essendo però macchine dotate di circuito frigorifero autonomo, prima delle operazioni descritte sarà onere dell’Appaltatore provvedere al recupero del gas frigorigeno e al suo corretto smaltimento, secondo le modalità previste dalla vigente normativa.
Si è poi stabilito, per ragioni legate alla maggiore facilità di manutenzione, di non adottare macchine con circuito frigorifero integrato per il trattamento dell’aria, poiché le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria del circuito frigorifero possono comportare tempi anche piuttosto lunghi di chiusura delle corsie autostradali, e soprattutto risultano difficili da programmare con certezza.
Si è infine deciso di adottare un’unica tipologia di unità di trattamento aria, dedicata a sostituire sia le macchine a servizio delle cabine di esazione che quelle a servizio delle casse automatiche. Questo in considerazione del fatto che nel totale dei quattordici interventi previsti, solamente in tre casi sarebbe stato possibile adottare macchine con configurazione semplificata perché da installare in ambienti in cui non si prevede la presenza continuativa di operatori. Per altro, anche in questo caso, in realtà, la presenza di personale è saltuariamente ammessa, per le normali operazioni di manutenzione delle casse automatiche. Alla luce di quanto esposto si
sono pertanto uniformate le tipologie di unità di trattamento aria, adottando un’unica configurazione.
Le macchine saranno realizzate in esecuzione da esterno, con pannellatura dello spessore di 50 mm in fibra di vetro/fibra minerale, rivestita internamente ed esternamente da lamina in acciaio zincato. Il pannello sarà inoltre protetto esternamente da verniciatura per renderlo maggiormente resistente agli agenti atmosferici. Le vasche di raccolta della condensa (batteria fredda ed umidificazione) avranno pendenza maggiorata, per evitare il ristagno di acqua all’interno della macchina. Gli scarichi saranno convogliati all’interno del cunicolo dove, prima di essere inviati alla vasca di sollevamento, passeranno attraverso un sifone di scarico. Le unità di trattamento aria saranno dotate di interfaccia ModBus/IP per un futuro collegamento (escluso dal presente appalto) al sistema di supervisione di cui CAV S.p.A. si è dotata (Siemens Desigo). Saranno, infine, dotate di armadio di protezione per gli organi di regolazione e di tettuccio parapioggia. Esse dovranno rispettare gli standard prestazionali fissati dal regolamento europeo ErP 1253/2014 in vigore per l’anno 2018 ed essere certificate Eurovent.
Le UTA saranno del tipo a tutt’aria esterna (prive cioè di ricircolo dell’aria) e prive di estrazione/espulsione. Saranno dotate di ventilatori di tipo EC fan, a velocità variabile, con motori in classe di efficienza IE4 direttamente accoppiati, così da evitare operazioni di manutenzione sul sistema di trasmissione. Un pressostato differenziale garantirà il mantenimento di una prevalenza statica utile alla bocca della macchina di 100 Pa, andando a compensare la riduzione di portata che si avrebbe all’aumentare dell’intasamento dei filtri tra un’operazione di manutenzione e l’altra, e mantenendola quindi pari al valore di progetto, fissato in 800 m3/h. Inoltre, la mancanza di un’estrazione dell’aria garantirà il mantenimento di condizioni di sovrapressione rispetto all’ambiente esterno, scongiurando il rischio di infiltrazioni di aria non trattata.
L’aria immessa subirà un primo trattamento di filtrazione con filtro piano G4 e, subito dopo, una seconda filtrazione con filtro a tasche F7. Visto che il prelievo dell’aria esterna avviene comunque in una zona di passaggio di mezzi a motore, si è stabilito di adottare un filtro a tasche misto carboni attivi, per limitare il rischio di immissione di cattivi odori derivanti dai gas di scarico degli automezzi in transito. Inoltre, esso garantisce anche una buona protezione contro il particolato fine PM1. Il doppio stadio di filtrazione è posto subito all’inizio della macchina a garanzia della pulizia delle batterie della UTA.
Durante la stagione invernale, i trattamenti termici cui sarà sottoposta l’aria prevedono un primo riscaldamento dalla temperatura esterna fino ad una temperatura idonea ad essere umidificata, l’umidificazione in sezione compatta multi lancia e un successivo trattamento di post-riscaldamento, per portarne la temperatura fino alle condizioni ideali di immissione. La soluzione proposta per l’umidificazione rappresenta il miglior compromesso possibile tra l’esigenza di contenimento degli spazi e la garanzia di salubrità dell’aria immessa. Infatti, la distribuzione del vapore con sistema multi lancia avviene in una sezione della macchina di lunghezza inferiore rispetto alle soluzioni tradizionali (con lancia singola), consentendo di contenere le dimensioni della macchina entro lunghezze accettabili per l’installazione sulla copertura delle cabine prefabbricate e garantisce il rispetto di elevati standard igienici (in particolare elimina il rischio di diffusione del batterio della legionella pneumophila). Il produttore di vapore sarà del tipo a resistenza, alimentato con acqua osmotizzata per ridurre al minimo le operazioni di manutenzione e installato in cunicolo. La sezione di umidificazione sarà realizzata in acciaio inossidabile AISI304, così come le guide e la componentistica. L’acqua osmotizzata sarà prodotta da un piccolo osmotizzatore alloggiato in cunicolo, alimentato dalla rete di acqua fredda proveniente dall’acquedotto (già presente nel cunicolo stesso) e distribuita attraverso una rete realizzata in acciaio inox AISI316L a pinzare. Le unità a servizio delle casse automatiche saranno prive di umidificazione.
Durante la stagione estiva, invece, l’aria immessa subirà un trattamento di raffrescamento e deumidificazione, essendo portata alla temperatura di 15°C in condizioni di saturazione, per essere poi eventualmente post- riscaldata fino alle condizioni ideali di immissione. Questo permetterà di evitare che, in giornate estive non particolarmente calde, ma molto umide, nelle casse automatiche possano generarsi inceppamenti dovuti all’eccessiva umidità relativa, in quanto anche con carico termico molto modesto l’aria immessa sarà comunque sempre deumidificata. Per altro, l’energia termica necessaria al post riscaldamento sarà resa disponibile gratuitamente dalla pompa di calore polivalente, che altrimenti dovrebbe dissipare totalmente in ambiente l’energia sottratta all’aria di immissione.
Le unità di trattamento aria descritte saranno posizionate, come già detto, sulla copertura dei prefabbricati, adagiate su un basamento metallico costituito da due travi IPE zincate di altezza 20 cm e piedini antivibranti, così da eliminare la trasmissione di vibrazioni dalla macchina alla cabina. Una sonda ambiente combinata temperatura-umidità consentirà alla regolazione di controllare il post riscaldamento per portare l’aria ad una temperatura di immissione idonea a sopperire i carichi termici. Al personale eventualmente presente sarà data possibilità di modificare i valori di set point impostati centralmente mediante potenziometro di ritaratura, entro un range di +/- 3 °C. Sulla copertura delle cabine sarà inoltre realizzato un grigliato per consentire l’accesso alle UTA e consentire il passaggio, al di sotto di esso, delle tubazioni di alimentazione delle batterie.
Il quadro elettrico di potenza e regolazione potrà essere fornito a bordo macchina o installato entro locale protetto (cunicolo o cabina) ad una distanza massima di 10 m dalle UTA, mentre all’interno della cabina dovrà comunque essere presente un pannello di interfaccia con l’utente, accessibile mediante password, attraverso il quale sarà possibile la lettura di eventuali allarmi e l’impostazione dei principali parametri di macchina.
L’aria sarà immessa all’interno delle cabine prefabbricate mediante la realizzazione di un nuovo canale metallico, coibentato in lana minerale e finito esternamente con lamierino d’alluminio: tale operazione richiederà il taglio della copertura del prefabbricato per realizzare una nuova forometria attraverso cui far passare il canale dalla copertura fino all’interno del controsoffitto, dove andrà ad imboccare un plenum, anch’esso di nuova realizzazione. Non di meno, la distribuzione dell’aria all’interno delle cabine prefabbricate sarà rifatta ex novo, così da garantire una migliore e più uniforme distribuzione all’interno dei locali. Si intende utilizzare diffusori ad alta induzione ad alette singolarmente regolabili, configurando il flusso in modo che sia il più aderente possibile al controsoffitto, così da evitare il rischio che si possano formare correnti d’aria fastidiose per gli operatori. Il collegamento tra plenum e diffusori dell’aria avverrà mediante condotto flessibile afonico. Con analogo materiale sarà anche realizzato il condotto che convoglierà direttamente una portata d’aria dal plenum all’interno delle casse automatiche. L’aria immessa uscirà dai locali per sovrapressione, in parte attraverso le fessure di porte e pavimento sopraelevato, in parte attraverso ad una griglia di sovrapressione che sarà installata su una porta della cabina, in posizione prossima al pavimento. Il posizionamento in basso della griglia di sovrapressione favorirà il lavaggio degli ambienti con l’aria d’immissione, garantendone una volta in più una migliore distribuzione e condizioni termoigrometriche più omogenee. La serranda di sovrapressione sarà tarata a +20 Pa rispetto all’esterno.
Le unità di trattamento aria necessitano di essere servite durante tutto l’anno da fluidi caldi e freddi, per poter eseguire i trattamenti descritti, necessari al mantenimento delle condizioni di comfort di progetto. A tal fine, si è stabilito di impiegare delle pompe di calore polivalenti, in grado cioè di produrre contemporaneamente acqua calda e refrigerata. Tale scelta consente, tra l’altro, di ridurre la spesa energetica per il post riscaldamento estivo, in quanto il calore necessario al trattamento sarà recuperato dal calore smaltito per produrre acqua refrigerata. Sia il circuito caldo che il circuito freddo saranno serviti da due elettropompe di circolazione, una di riserva all’altra, mediante una rete di distribuzione in acciaio nero, con raccordi filettati, passante all’interno del cunicolo interrato, che mette in collegamento tutte le cabine. I circuiti saranno anche dotati di serbatoi inerziali da 750 litri per aumentare la capacità dell’impianto e garantire il buon funzionamento della pompa di calore sia nella stagione estiva che in quella invernale: infatti, un’adeguata inerzia termica garantisce efficaci e brevi tempi di sbrinamento, oltre a diminuire il numero di accensioni e spegnimenti dei compressori, con effetti benefici sia sulla regolazione che sulla durata di vita della macchina e dei suoi componenti. I serbatori saranno ubicati all’interno dei cunicoli, sul circuito di ritorno della rete calda e di quella refrigerata. Per proteggere le apparecchiature dal gelo, in caso di fermo macchina, tutti i tratti esposti delle tubazioni saranno protetti da cavo scaldante autoregolante, in particolare nei tratti di collegamento dalla pompa di calore fino al pozzetto di discesa in cunicolo. Essi saranno, inoltre, mantenuti sollevati da terra e rivestiti con guaina di elastomero espanso, finito esternamente in lamierino d’alluminio.
Le pompe di calore dovranno garantire la resa termica richiesta nelle condizioni di progetto (cioè alla temperatura di -5°C): per questo saranno dotate di controllo della pressione di evaporazione e condensazione grazie all’adozione di ventilatori a velocità variabile (ottenuta mediante dispositivo a taglio di fase). Le unità saranno configurate per impianto a quattro tubi, in grado cioè di produrre in modo contemporaneo e indipendente sia acqua refrigerata che acqua calda, su due circuiti distinti. Saranno dotate di due compressori di tipo scroll e impiegheranno, quale fluido frigorigeno, l’R134a (o un suo sostituto di nuova generazione). Tutte le unità saranno accessoriate con interfaccia seriale RS485, condensatori di rifasamento cosφ ≥ 0,95, soft-starter elettronico, piedini antivibranti in gomma e resistenze antigelo sugli scambiatori di calore. Le unità polivalenti in pompa di calore dovranno essere conformi al regolamento europeo ErP 813/2013 tier 2 secondo i requisiti in vigore per l’anno 2018.
Sarà inoltre necessario realizzare un basamento in calcestruzzo alto 10 cm su cui poggiare le pompe di calore e prevedere nelle vicinanze un pozzetto, anch’esso in calcestruzzo, entro cui convogliare lo scarico a perdere della condensa (soprattutto dovuta agli sbrinamenti nella stagione invernale). Tale scarico dovrà essere realizzato con idonea pendenza, per evitare il rischio che l’acqua ristagni al suo interno e possa congelarsi.
La scelta di concentrare la produzione di acqua calda e fredda in un'unica apparecchiatura, anziché mantenere una produzione separata e indipendente per ciascuna cabina, è stata determinata dalle esigenze di ridurre al minimo gli interventi manutentivi nella zona delle corsie di uscita autostradale. La pompa di calore può infatti essere facilmente ubicata all’esterno delle corsie stesse, in spazi idonei individuati in ciascun sito e tutte le operazioni di manutenzione (ordinaria e straordinaria) potranno quindi essere effettuate senza alcun disservizio per gli utenti delle autostrade e in totale sicurezza per gli operatori.
Le tubazioni di acqua calda e refrigerata, una volta imboccati i cunicoli, potranno salire all’interno delle cabine spostandosi al di sotto del pavimento galleggiante e sfruttando lo spazio lasciato libero dalla finta colonna metallica che oggi maschera i canali dell’aria di mandata e ripresa e che sarà, come già descritto, rimossa. Da qui, essi andranno ad alimentare le batterie delle UTA. La distribuzione sarà realizzata con tubazioni in acciaio nero, con raccordi filettati, coibentate con guaina di elastomero espanso secondo gli spessori prescritti dalla vigente normativa (Allegato B del D.P.R. 412/93) e finite esternamente con lamierino d’alluminio quando esposte agli agenti atmosferici o con rivestimento in pvc tipo “isogenopack” entro cunicolo. Nei tratti esterni, le tubazioni saranno protette da cavo scaldante autoregolante per evitare, in caso di fermo macchina, l’eventuale congelamento del liquido con conseguente danneggiamento degli organi di regolazione e/o delle batterie di trattamento.
FIG.27 – FORO PER FUTURA SALITA TUBAZIONI DAL CUNICOLO FIG.28 – PUNTO DI SALITA TUBAZIONI DIETRO FINTA COLONNA ESISTENTE
3.3 IL CASELLO AUTOSTRADALE DI MIRA-ORIAGO
Il casello autostradale di Mira-Oriago prevede l’installazione di:
- N.1 UTA cabina di esazione
- N.2 UTA casse automatiche
Poiché sono disponibili una centrale termica e un gruppo frigorifero, in questo sito non si prevede l’installazione di una pompa di calore per la produzione di acqua calda e fredda, ma si intende sfruttare la rete esistente che convoglia acqua calda e refrigerata fin sotto le cabine prefabbricate. Sarà onere dell’Appaltatore verificare l’esatto punto di ingresso delle tubazioni, per convogliarle successivamente fino alla copertura delle stesse e collegarle alle batterie calde e fredde.
Allo stato attuale, il circuito di acqua refrigerata viene svuotato annualmente all’approssimarsi della stagione fredda, per essere poi ricaricato poco prima dell’estate. Poiché le continue operazioni di svuotamento non giovano all’impianto, andando ad ossigenare l’acqua di caricamento e favorendo così la corrosione dei componenti, si prevede di proteggere tutti i tratti di tubazione correnti all’esterno mediante cavo scaldante autoregolante, così come il serbatoio inerziale installato all’interno di un carter metallico di protezione.
Prima dell’installazione delle nuove UTA i circuiti esistenti dovranno essere accuratamente flussati e ricaricati addizionando un prodotto chimico antincrostante, filmante e protettivo.
3.4 IL CASELLO AUTOSTRADALE DI MIRANO -DOLO
Il casello autostradale di Mirano-Dolo prevede l’installazione di:
- N.2 UTA cabine di esazione
- N.1 UTA cassa automatica
Si è individuato uno spazio idoneo all’installazione della pompa di calore polivalente in prossimità agli uffici, davanti alla pensilina di protezione del parcheggio delle automobili, nello spazio adibito a verde. Le tubazioni, correndo a pavimento, potranno imboccare il cunicolo scendendo in corrispondenza della scala di accesso, per spostarsi poi a soffitto fino alle forometrie corrispondenti alle cabine di esazione. In questo tratto esterno saranno protette da cavo scaldante autoregolante. Viste le numerose infiltrazioni d’acqua, sarà necessario operare anche il ripristino delle impermeabilizzazioni in corrispondenza a dette forometrie.
Le immagini riportate nel seguito illustrano lo spazio di installazione della pompa di calore e il punto di possibile discesa delle tubazioni in cunicolo, mediante esecuzione di un taglio sul fianco del plexiglass di protezione del vano scale.
FIG.29 – SPAZIO PER INSTALLAZIONE POMPA DI CALORE FIG.30 – PUNTO DI DISCESA TUBAZIONI IN CUNICOLO
Il carico impianti sarà effettuato staccandosi dalla tubazione dell’acqua di acquedotto presente in cunicolo, mediante acqua opportunamente trattata con prodotto antincrostante, filmante e protettivo, dopo accurato flussaggio della rete di distribuzione di nuova realizzazione.
3.5 I CASELLI AUTOSTRADALI DI SPINEA EST, SPINEA OVEST, PREGANZIOL EST E PREGANZIOL OVEST
I caselli autostradali di Spinea Est, Spinea Ovest, Preganziol Est e Preganziol Ovest prevedono ciascuno l’installazione di:
- N.2 UTA cabine di esazione
Si è individuato uno spazio idoneo all’installazione della pompa di calore polivalente in prossimità del muro di contenimento delle corsie autostradali. Le tubazioni potranno imboccare il cunicolo scendendo nell’attigua forometria esistente a pavimento, per spostarsi poi a soffitto fino alle forometrie corrispondenti alle cabine di esazione. Per raggiungere il pozzetto esistente sarà ricavato un passaggio all’interno del getto di completamento del cunicolo della profondità di circa 25 cm e larghezza 100 cm. Le tubazioni saranno protette meccanicamente da tubazioni corrugate in polietilene a doppia parete di diametro 200 mm e dal gelo mediante cavo scaldante autoregolante. Il passaggio sarà coperto da lamiera striata carrabile. Viste le numerose infiltrazioni d’acqua sarà necessario operare anche il ripristino delle impermeabilizzazioni in corrispondenza a dette forometrie.
FIG.31 – SPAZIO PER INSTALLAZIONE POMPA DI CALORE FIG.32 – POZZETTO DI ACCESSO AL CUNICOLO
Anche in questa circostanza, il carico impianti sarà effettuato staccandosi dalla tubazione dell’acqua di acquedotto presente in cunicolo, opportunamente trattata con prodotto antincrostante e protettivo, dopo accurato flussaggio della rete di distribuzione di nuova realizzazione.
4 MISURE PER IL CONTENIMENTO DELLA RUMOROSITÀ DEGLI IMPIANTI
Al fine di contenere la rumorosità degli impianti sono stati adottate le seguenti strategie:
- adozione di UTA pannellate con materiali fonoassorbenti (fibra minerale, fibra di vetro,…), densità minima 50 kg/m3, di spessore minimo 50 mm;
- adozione di UTA aventi potenza sonora (SWL) all’uscita aria non superiore a 65 dB(A), risultato ottenuto posizionando il ventilatore subito dopo la sezione filtrante e prima delle batterie di trattamento aria e della sezione di umidificazione;
- adozione di tronchi afonici per il collegamento dell’aria dal plenum di mandata in cabina fino ai diffusori, di lunghezza minima 1,5 m. Essi consentiranno l’abbattimento di x.xx 15 dB rispetto alla potenza sonora all’uscita aria.
Le strategie descritte consentono di avere, nell’ambiente in cui si troverà ad operare l’addetto all’esazione, una rumorosità irradiata non superiore a 50 dB(A), compatibile con le attività che questi deve svolgere.
Nessuna particolare attenzione è stata invece posta per il contenimento della rumorosità delle pompe di calore polivalente, in quanto queste non saranno installate in prossimità di alcun recettore e comunque non andranno ad aggravare al rumorosità del sito, già di per sé alta a causa del traffico veicolare.
5 IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEI TERMOMECCANICI
I sopralluoghi effettuati e l’analisi della documentazione disponibile non hanno consentito di avere un quadro preciso di come siano stati realizzati gli impianti elettrici e da dove si derivino le linee di potenza a servizio delle apparecchiature esistenti.
Tuttavia, le unità di trattamento aria di nuova installazione potranno certamente essere alimentate dalle linee esistenti, richiedendo queste una potenza elettrica di molto inferiore a quella oggi installata. Ciò è dovuto sia al fatto che sono stati eliminati i circuiti frigoriferi in macchina, sia al fatto che il post riscaldamento, nelle vecchie unità, era ottenuto mediante batterie elettriche, il tutto comportando un assorbimento, variabile a seconda dei modelli, di circa 8÷10 kWe/cad. Per questa ragione, le linee di alimentazione esistente sono tutte di tipo trifase più neutro (400 V + N, ad eccezione delle due a servizio delle apparecchiature installate sulla copertura delle casse automatiche presso il casello di Mira – Oriago, che sono invece monofase 230 V + N). Esse potranno essere recuperate per l’alimentazione del quadro di potenza e regolazione delle nuove unità di trattamento aria, tutte monofase (230 V + N), semplicemente sostituendo l’interruttore magnetotermico differenziale con uno di adeguata portata nominale e collegando al quadro di macchina una fase e il neutro, lasciando invece inutilizzate due delle fasi dell’esistente cavo di alimentazione. Nel caso delle casse automatiche del casello di Mira – Oriago, sarà sufficiente la sola sostituzione dell’interruttore magnetotermico differenziale, con uno di adeguata portata nomale.
I quadri elettrici di potenza e regolazione (forniti dal produttore delle UTA) non potranno essere ubicati direttamente sulla copertura delle cabine o all’interno di esse, visto il poco spazio a disposizione. Pertanto, essi troveranno alloggio all’interno del cunicolo, mentre un pannello di interfaccia con l’utente sarà installato all’interno della cabina, in sostituzione di quello delle macchine esistenti.
Sarà invece necessario realizzare nuove linee di potenza per l’alimentazione delle pompe di calore polivalenti, derivandosi dal quadro elettrico generale di cabina. In essi è certamente possibile trovare lo spazio per l’installazione dei nuovi interruttori magnetotermici e differenziali, da cui partiranno i cavi che, compiendo un percorso analogo a quello degli esistenti, si distribuiranno all’interno del cunicolo, sfruttando le canaline elettriche già installate, fino a raggiungere il pozzetto più vicino alle pompe di calore polivalenti, andando da lì ad al alimentare il quadro di macchina. L’alimentazione sarà di tipo trifase più neutro (400 V + N). Nel caso del casello di Mirano – Dolo, nel tratto esterno al cunicolo e fino alla pompa di calore, il cavo dovrà essere protetto da tubazione metallica.
Nei quadri elettrici esistenti verrà installato anche un interruttore magnetotermico differenziale a servizio del cavo scaldante e dei produttori di vapore.
Si fa notare che la totale potenza elettrica complessivamente installata in ciascun casello, relativamente alle apparecchiature di progetto, non sarà superiore a quella già oggi impegnata per le medesime utenze.
6 LIVELLO DI QUALITÀ DEI MATERIALI
Tutti i materiali dovranno essere approvati dalla DL prima della loro messa in opera.
Tutti i componenti dovranno essere provvisti di marcatura CE.
Le unità di trattamento dell’aria dovranno essere rispondenti alla vigente normativa, ed in particolare al regolamento europeo ErP 1253/2014, con riferimento ai requisiti per l’anno 2018., dovranno essere certificate Eurovent e dovranno presentare targhetta identificativa ben leggibile e riportante le principali caratteristiche della macchina
Le unità polivalenti in pompa di calore dovranno essere rispondenti alla vigente normativa, ed in particolare al regolamento europeo ErP 813/2013 tier 2, con riferimento ai requisiti per l’anno 2018 e dovranno presentare targhetta identificativa ben leggibile e riportante le principali caratteristiche della macchina.
Laddove siano utilizzati componenti per i quali è prevista l’omologazione tramite marchi di conformità alle normative italiane o europee, questi ne devono essere provvisti. I marchi riconosciuti in ambito CEE saranno considerati equivalenti.
La DL potrà autorizzare la fornitura e l'installazione di componenti offerti dalla Ditta privi di Marchi di qualità riconosciuti, purché costruiti a regola d'arte, dotati di certificati o attestati che la DL ritenga, a suo giudizio insindacabile, equipollenti alla dotazione di un Marchio, ovvero previo risultato positivo di prove e verifiche prescritte dalla DL e a carico dell’Appaltatore presso laboratori universitari o appartenenti al sistema SIL.
Qualora nel corso dei lavori la normativa tecnica fosse oggetto di revisione, l’Impresa è tenuta a darne immediato avviso alla DL e a concordare quindi le modifiche per l’adeguamento degli impianti alle nuove prescrizioni.
La Ditta dovrà proporre almeno tre marche dei vari materiali, scegliendo tra le primarie sul mercato rispondenti alle prescrizioni di progetto e con riferimento allo standard di qualità dei componenti; le marche proposte saranno soggette alla approvazione della DL, che potrà accettarle o rifiutarle, qualora non le ritenga, a suo insindacabile giudizio, di caratteristiche adeguate.
Si evidenzia il fatto che gli eventuali prodotti menzionati nei documenti di progetto sono da intendersi assolutamente non vincolanti per L’Impresa, la quale potrà proporre prodotti di natura diversa, purché in possesso di caratteristiche prestazionali non inferiori a quelle possedute dai tipi di riferimento.
Resta inteso che la Ditta Appaltatrice potrà proporre qualunque fornitore, a parità di prestazioni e specifiche tecniche: le apparecchiature dovranno comunque essere avvallate dalla DL prima della loro messa in opera.
Lavori di manutenzione ordinaria per la conduzione degli impianti tecnologici (climatizzazione e idrico sanitari)
comprendente:
A Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione, con assunzione del ruolo di Terzo Responsabile
B Conduzione, esercizio e manutenzione degli impianti idrico-sanitari
Allegato 1.2:
Riqualificazione degli impianti di climatizzazione delle linee di esazione dei caselli di Mira-Oriago; Mirano-Dolo, Spinea, Preganziol
Specifiche Tecniche
1 PREMESSA 1
2 GENERALITÀ 2
2.1 OGGETTO DELLE OPERE 2
2.2 TIPO DI APPALTO 2
2.3 OPERE DA REALIZZARE 3
2.4 LIMITI DI FORNITURA 3
3 ONERI SPECIFICI D’APPALTO 3
3.1 ELENCO ELABORATI 3
3.2 DENOMINAZIONI UTILIZZATE 3
3.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO 4
3.4 COMPATIBILITÀ CON LE INFRASTRUTTURE 6
3.5 ESECUZIONE SECONDO LA REGOLA DELL’ARTE 7
3.6 CORRISPONDENZA TRA ESECUZIONE E PROGETTO 7
3.7 OPERE E ASSISTENZE MURARIE 7
3.8 CRITERI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI IMPIANTI 7
3.9 LIVELLO DI QUALITÀ DEI MATERIALI 9
3.10 SCELTA DEI MATERIALI E APPROVAZIONE DA PARTE DELLA D.L 9
3.11 PROGRAMMA ESECUTIVO DELLE OPERE 10
3.12 VERIFICA DEL PROGETTO 10
3.13 VARIANTI 10
3.14 CONTABILITÀ 10
3.15 OBBLIGHI ED ONERI SPECIFICI A CARICO DELL’APPALTATORE 11
3.16 ONERI DELLA STAZIONE APPALTANTE 11
3.17 SOSTEGNI E STAFFAGGI 11
3.18 OPERE DI ASSISTENZA MURARIA 11
3.19 DISEGNI DI CANTIERE E DI MONTAGGIO 12
3.20 DOCUMENTAZIONE FINALE 12
3.21 PIANO DI MANUTENZIONE 13
3.22 VERIFICHE E PROVE DA PREVEDERE 13
3.23 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI – CERTIFICATO DI ULTIMAZIONE LAVORI 14
3.24 MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VERIFICHE, PROVE DI AVVIAMENTO E MESSA IN ESERCIZIO 14
3.25 VERIFICHE E PROVE DEFINITIVE. CERTIFICATO DI COLLAUDO PROVVISORIO 15
3.26 GARANZIA 15
3.27 Addestramento del personale della sa 16
4 SPECIFICHE TECNICHE E MODALITÀ DI POSA IN OPERA DEI COMPONENTI 16
4.1 TUBAZIONI 16
4.2 VALVOLAME E COMPONENTI DI LINEA 26
4.3 APPARECCHIATURE ACCESSORIE PER IMPIANTO 30
4.4 CANALI PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA 31
4.5 TERMINALI PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA 35
4.6 ISOLAMENTO TERMICO E RELATIVE FINITURE 38
4.7 CENTRALI DI TRATTAMENTO ARIA COMPONIBILI 43
4.8 POMPA DI CALORE POLIVALENTE 49
4.9 APPARECCHIATURE DI TRATTAMENTO ACQUA 53
4.10 STRUMENTAZIONE E APPARECCHI DI MISURA 55
4.11 COMPONENTI DI BASE PER LA REGOLAZIONE AUTOMATICA 58
4.12 IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI TERMOMECCANICI 64
4.13 LIMITAZIONE DEI FENOMENI DI VIBRAZIONE E DELLA RUMOROSITÀ PROVOCATA DAGLI IMPIANTI 90
1 PREMESSA
Il presente documento riporta tutte le prescrizioni tecnico/amministrative e definisce tutti i materiali e gli accessori necessari per la fornitura e messa in opera delle attrezzature e dei lavori necessari alla realizzazione dei nuovi impianti di climatizzazione, in sostituzione di quelli esistenti, a servizio delle cabine di esazione e delle casse automatiche presso i caselli autostradali di Mira-Oriago, Mirano-Dolo, Spinea Est e Ovest e Preganziol Est e Ovest.
In particolare, esso si suddivide in tre sezioni principali:
- La prima definisce gli elementi di carattere tecnico/economico, l’oggetto delle opere e i limiti dell’Appalto.
- La seconda definisce i criteri per la quantificazione di apparecchiature e materiale, illustra le modalità di accettazione dei materiali, precisa titolo e codifica degli elaborati d’Appalto, fornisce informazioni sulle verifiche e prove di avviamento, ecc….
- La terza precisa le modalità di realizzazione degli impianti, con riferimento al progetto, le scelte progettuali, i dati di riferimento per il dimensionamento delle apparecchiature, i percorsi delle reti e le funzioni cui sono dedicate le apparecchiature e gli impianti.
- La quarta si riferisce alle caratteristiche generali e particolari delle apparecchiature e dei materiali da installare, senza riferimento alcuno alla destinazione e alle specifiche dimensionali tipiche del progetto. Essa contiene informazioni circa le modalità di posa in opera, le caratteristiche tecniche dei materiali, le caratteristiche dimensionali, ecc….
2 GENERALITÀ
2.1 OGGETTO DELLE OPERE
Il presente Appalto si riferisce alla realizzazione dei nuovi impianti di climatizzazione, in sostituzione di quelli esistenti, a servizio delle cabine di esazione e delle casse automatiche presso i caselli autostradali di Mira- Oriago, Mirano-Dolo, Spinea Est e Ovest e Preganziol Est e Ovest.
Le opere impiantistiche da realizzare si possono sintetizzare in:
- Demolizione e rimozione degli impianti esistenti.
- Installazione delle nuove unità di ventilazione sulle casse automatiche e sulle cabine di esazione.
- Installazione di nuove pompe di calore polivalenti per la produzione dei fluidi caldi e freddi (ad esclusione del casello di Mira-Oriago).
- Realizzazione della rete di distribuzione in cunicolo (ad esclusione del casello di Mira-Oriago).
- Adeguamento degli impianti delle casse automatiche e delle cabine di esazione.
- Regolazione automatica e impianti elettrici a servizio dei termomeccanici.
I nuovi impianti e le apparecchiature dovranno essere forniti completamente ultimati, eseguiti secondo la regola dell’arte, nel rispetto della normativa tecnica e delle prescrizioni riportate nel presente elaborato, nonché perfettamente messi a punto, provati e funzionanti.
2.2 TIPO DI APPALTO
L’Appalto viene affidato “a corpo” ad un unico Appaltatore assuntore diretto del contratto ed unico titolare del rapporto diretto con l’Ente Appaltante.
Il presente elaborato completa le prescrizioni amministrative che regolano l’Appalto e precisa gli oneri a carico dell’Appaltatore, il quale è tenuto alla fornitura e alla posa in opera di tutti i mezzi, anche se non esplicitamente indicati, necessari per la realizzazione delle opere, nonostante il progetto non possa essere completamente esaustivo circa tutti gli innumerevoli elementi accessori che costituiscono le varie parti dell'opera, i particolari dei lavori e le innumerevoli situazioni inerenti alla posa di tubazioni, linee, cavidotti, ecc, la descrizione delle funzioni delle singole apparecchiature e di tutti i magisteri esecutivi delle varie categorie di opera.
La qualità dei mezzi stessi deve corrispondere a quanto di più avanzato è reso disponibile dal progresso tecnologico nel rispetto di quanto prescritto nel presente documento.
Non costituisce motivo per richiesta di compensi aggiuntivi l’eventuale smontaggio e successiva reinstallazione di componenti di impianto, richiesti per qualsiasi titolo da parte della DL
Inoltre, a mero titolo esemplificativo, restano a totale carico dell’Appaltatore:
- l’onere per la verifica di tutti i calcoli e dimensionamenti di progetto sia dal lato tecnico che economico, (valutando le quantità occorrenti e la qualità necessaria) e la assunzione della completa ed assoluta responsabilità per il buon esito ed il buon funzionamento degli impianti;
- le spese per la redazione del progetto costruttivo e di tutti i disegni as built di dettaglio e di montaggio;
- le spese per il controllo di qualità e relative certificazioni;
- tutti gli oneri di qualsiasi natura derivanti da eventuali difficoltà di accesso al cantiere e di trasporto dei materiali e delle forniture;
- tutte le spese per la fornitura, trasporto, imposte, nessuna eccettuata, indispensabili per dare i materiali pronti all’impiego a piè d’opera;
- tutte le spese per fornire manodopera, attrezzi e macchinari idonei all’esecuzione delle opere nel rispetto della normativa vigente in materia assicurativa, antinfortunistica e del lavoro;
- tutte le spese per effettuare le opere, prescrizioni e particolari disposizioni relative alla sicurezza previste dal piano di sicurezza;
- gli oneri derivanti da eventuali integrazioni non sostanziali di opere che, per qualsiasi causa, si rendessero necessari per la realizzazione degli impianti a perfetta regola d’arte e pienamente funzionanti, ivi inclusi gli oneri relativi a variazioni, aggiunte e modifiche delle opere conseguenti a vizi e carenze progettuali di qualsiasi tipo, dovendosi intendere che, con l’offerta formulata, l’Appaltatore assume interamente su di sé, esentandone l’EA, tutte le responsabilità progettuali e si impegna a
completare il progetto secondo le esigenze delle buone regole dell’arte, e ad eseguire le opere oggetto delle predette integrazioni senza aver diritto ad alcun compenso aggiuntivo;
L'Appaltatore è tenuto perciò ad eseguire, compresi nei prezzi contrattuali, tutti i lavori necessari a rendere gli impianti completi di tutti i loro particolari, finiti a regola d'arte, consegnati in condizioni di perfetto funzionamento e collaudabili.
2.3 OPERE DA REALIZZARE
Gli interventi da realizzare nei caselli autostradali di Mira – Oriago, Mirano – Dolo, Spinea Est, Spinea Ovest, Preganziol Est e Preganziol Ovest, consistono nella demolizione, rimozione e smaltimento delle apparecchiature esistenti installate sulle cabine di esazione, che saranno sostituite da unità di trattamento aria al fine di garantire le condizioni microclimatiche e di sovrapressione richieste.
Il trattamento dell’aria sarà affidato a batterie ad acqua; la produzione di acqua calda e refrigerata avverrà a mezzo di pompe di calore polivalenti, in grado di produrre contemporaneamente e in modo indipendente acqua calda e refrigerata, integrando la potenza mancante attraverso la batteria ad aria.
Il collegamento tra le unità di trattamento aria e le pompe di calore polivalenti sarà realizzato mediante tubazioni in acciaio nero correnti all’interno del cunicolo sottostante le cabine.
Fa parziale eccezione alla descrizione effettuala il solo casello di Mira – Oriago, in quanto esso già dispone di un gruppo frigorifero per la produzione di acqua refrigerata e di una centrale termica per la produzione di acqua calda; anche la rete di tubazioni correnti in cunicolo è già esistente.
L’esecuzione delle opere descritte richiede anche l’adeguamento delle cabine al fine di ricavare nuove forometrie per il passaggio di canali dell’aria e di tubazioni, ripristinare le impermeabilizzazioni e chiudere i fori esistenti.
2.4 LIMITI DI FORNITURA
La consistenza delle opere impiantistiche è desumibile dagli elaborati di progetto, in particolare dall’allegato
1.1 al Capitolato Speciale di Appalto e dagli elaborati grafici, che chiariscono i limiti di fornitura delle opere oggetto del presente Appalto.
3 ONERI SPECIFICI D’APPALTO
3.1 ELENCO ELABORATI
3.2 DENOMINAZIONI UTILIZZATE
Sono adottate le seguenti abbreviazioni:
AD CCIAA CEI CSA NES DL
EN IMQ ISO PU EPU EA/SA SIL SIT
Azienda distributrice (di energia elettrica, e/o di gas, e/o di acqua, e/o altro) Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura
Comitato Elettrotecnico Italiano Capitolato Speciale di Appalto Norme di Esecuzione
Direzione dei Lavori, generale o specifica European Norm
Istituto Italiano per il Marchio di Qualità International Standard Organization Prezzo Unitario
Elenco Prezzi Unitari
Ente o Stazione Appaltante / Committente Sistema Italiano Laboratori di prova Sistema Italiano di Taratura
UNEL UNI VVF
Unificazione Elettrotecnica Italiana Ente Nazionale Italiano di Unificazione Vigili del Fuoco
CT CF CI CTA CDZ QE UR
Centrale termica Centrale frigorifera Centrale idrica Trattamento aria
Condizionamento o condizionatore Quadro elettrico
Umidità relativa
BT Simbolo generico di “Sistema di bassa tensione in c.a.”; nel caso specifico sta per 400/230V
MT Simbolo generico di “Sistema di media tensione in c.a.”; nel caso specifico sta per precisare la tensione
ENEL Società distributrice dell’energia elettrica TELECOM Gestore dei servizi telefonici
I termini “Ente Appaltante” (EA) e “Committente” sono sinonimi e indicano la COMMITTENTE dell’Opera.
Il termine “Appaltatore” è da intendere anche quale sinonimo di “Consorzio di Imprese”, “Associazione temporanea di Imprese (ATI)”, “Ditta”, “Esecutore” e indica il soggetto APPALTATORE dell’opera, con cui la SA firma il contratto.
Per “Codice“ si intende il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 50/2016).
Per “Regolamento” si intende il Regolamento di esecuzione del codice dei Contratti (D.P.R. 207/2010 e successive modifiche ed integrazioni).
Per “Direzione Lavori” si intende la struttura incaricata dalla SA per lo svolgimento di tutte le attività in corso d’opera previste dalla normativa vigente
Per “Programma Lavori” si intende il programma di esecuzione delle varie lavorazioni.
3.3 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
LEGGI GENERALI
- D.P.R. n. 207 del 05 ottobre 2010 e successive circolari, chiarimenti, modifiche, integrazioni e allegati
– regolamento di esecuzione del D.Lgs. 12/04/2006 n.163
- D.lgs. n.50 del 18 aprile 2016 e successive circolari, chiarimenti, modifiche, integrazioni e allegati – codice dei contratti pubblici
- D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 e successive circolari, chiarimenti, modifiche, integrazioni e allegati - testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (testo A). Nota: in questo Decreto è da escludere il Capo V "Norme per la sicurezza degli impianti";
- D.M. n. 145 del 19 aprile 2000 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
- regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori pubblici;
- Tutti i documenti dell'AVCP (Autorità Vigilanza Contratti Pubblici) aventi attinenza con l'appalto di cui si tratta;
- Leggi reginali o provinciali LEGGI PER L’AMBIENTE
- D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 e successive modifiche ed integrazioni – norme in materia ambientale.
- D.M. 6 aprile 2004 n. 174.
- Leggi regionali o provinciali
LEGGI PER IL CONTENIMENTO E IL RISPARMIO DELL’ENERGIA
- D.M. del 26 giugno 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici.
- D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
- Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia.
- D. Lgs. n. 115 del 30 maggio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE.
- D.M. 11 Marzo 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Attuazione dell’articolo 1, comma 24, lettera a) della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
- D. Lgs. n. 311 del 29 dicembre 2006 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – disposizioni correttive ed integrative al D. Lgs n. 192/2005.
- D. Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia;
- D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - regolamento di attuazione dell’art. 4 comma 4 della L. n. 10 del 9 gennaio 1991.
- L. n. 10 del 9 gennaio 1991 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati, relativa al contenimento dei consumi energetici per usi termici negli edifici.
- Leggi regionali o provinciali
LEGGI SULLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI, CANTIERI E LUOGHI DI LAVORO
- D. 4 febbraio 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.
- D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati
– attuazione dell’art. 1 della legge n. 123 del 3 agosto 2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
- D. Lgs. n. 25 del 2 febbraio 2002 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione della Direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro.
- D.M. del 10 marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
- L. n. 46 del 5 marzo 1990 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – norme per la sicurezza degli impianti (per i soli art. 8,14,16 non abrogati).
LEGGI ANTISISMICHE
- Direttiva 9 febbraio 2011 - Indicazioni per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni, di cui al D.M. 14 gennaio 2008 e relativa Circolare contenente Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008. Le NTC e la relativa Circolare costituiscono il riferimento generale per tutto quanto indicato nel presente documento.
- Circolare n.617 del 2 febbraio 2009 - Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008.
- D.M. del 14 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati –
approvazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni; con relative circolari di chiarimenti ed istruzioni.
- Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” (G.U. supplemento n. 72 dell’8 maggio 2003).
- Nota esplicativa del Dipartimento della Protezione Civile del 4 giugno 2003.
- Decreto del Dipartimento della Protezione Civile del 21.10.2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Disposizioni attuative dell’art. 2, commi 2, 3 e 4 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003” (G.U. n. 252 del 29 ottobre 2003).
LEGGI PER L’ACUSTICA
- D.M. 16 Marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico;
- DPCM 5 Dicembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici;
- DPCM 14 Novembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
- L. 26 Ottobre 1995, n. 447 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Legge quadro sull'inquinamento acustico.
CORPO NORMATIVO
Devono essere rispettate tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari, materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto.
In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente richiamate nel seguito.
NORME SPECIFICHE DI SETTORE
NORME UNI/UNI EN, ecc. PER GLI IMPIANTI TERMICI
- UNI 8065:1999 – Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile; NORME UNI/UNI EN, ecc., PER GLI IMPIANTI IDRICO-SANITARI
- UNI 9182: 2010 – Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione;
- UNI EN 806-4:2010 – Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 4: Installazione.
NORME UNI PER L’ACUSTICA
- UNI 8199: 1998 – Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.
3.4 COMPATIBILITÀ CON LE INFRASTRUTTURE
Sarà cura dell’Appaltatore assicurare che i lavori di costruzione non pregiudichino il regolare funzionamento delle infrastrutture dell’area interessata, in particolare delle reti di distribuzione del gas e dell’acqua, delle reti elettrica, telefonica, fognaria e stradale. Sarà altresì cura dell’Appaltatore tenere conto delle citate infrastrutture in sede di progetto e di definizione del lay-out, facendo in modo che l’esercizio dell’impianto non abbia ripercussioni negative né sulle infrastrutture esistenti né su quelle in via di realizzazione.
Infine, sarà compito dell’Appaltatore concordare con il regolare funzionamento delle reti citate, per esempio interruzioni stradali per trasporti macchinario di dimensioni eccezionali, interruzioni della rete elettrica per allacciamento a rete ENEL, ecc..
3.5 ESECUZIONE SECONDO LA REGOLA DELL’ARTE
Gli impianti dovranno essere eseguiti secondo il progetto fornito dal progettista degli impianti; la Ditta Appaltatrice risponderà dell’esecuzione a norma, come previsto dalla normativa vigente, dell’impianto stesso e della conformità alle prescrizioni del presente Capitolato Speciali d’Appalto, nonché dell’adozione di tutti gli accorgimenti di buona tecnica (qui intesa come regola d’Arte) quali, ad esempio, la corretta pendenza delle tubazioni, la formazione di giunti di dilatazione, l’applicazione di punti di scarico ove necessari, l’installazione di organi di intercettazione, l’accessibilità degli apparecchi per la manutenzione e similari.
Tutte le apparecchiature e le tubazioni dovranno essere facilmente identificabili; a tale scopo dovranno essere provviste di targa dì identificazione con tutte le indicazioni necessarie (componente, circuito, indicazione di verso del flusso, ecc.). Tali targhette indicatrici saranno fissate su piastrine. Le targhette dovranno essere in alluminio, spessore 3 mm, con diciture incise ben leggibili e da definire con la D.L. Il fissaggio dovrà essere fatto con viti o, in alternativa, con targhette autoadesive.
Quanto sopra indicato si intende compreso nel prezzo di appalto dei lavori.
3.6 CORRISPONDENZA TRA ESECUZIONE E PROGETTO
Nella realizzazione degli impianti l’Appaltatore dovrà seguire il progetto con le eventuali varianti approvate in sede di aggiudicazione e in corso d’opera; l’Appaltatore quindi, di propria iniziativa, non apporterà nessuna modifica al progetto.
Sono ovviamente escluse quelle varianti dettate da inconfutabili esigenze di cantiere e/o tecniche, esigenze non prevedibili in sede di progetto; anche per queste modifiche dovrà comunque essere richiesta l’approvazione scritta della D.L.
Qualora la Ditta avesse eseguito delle modifiche senza la prescritta approvazione è in facoltà della D.L. ordinarne la demolizione ed il rifacimento secondo progetto, senza che ciò comporti alcun onere per la SA.
3.7 OPERE E ASSISTENZE MURARIE
Si ritengono comprese nel prezzo dell’Appalto e nei singoli prezzi unitari contrattuali, come onere specifico di tutte le categorie di lavoro, le assistenze murarie quali: i fissaggi di grappe, staffe, supporti, mensole, strutture di sostegno, basamenti e quanto altro necessario per la corretta posa in opera degli impianti. Sono inoltre comprese le formazioni di tracce e fori su pareti in muratura.
3.8 CRITERI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEGLI IMPIANTI
Per la valutazione dei lavori, anche in variante oppure opere aggiuntive, valgono i criteri di seguito esposti:
- Elementi puntuali: le apparecchiature (ventilconvettori, elettropompe, ventilatori, ecc.), gli organi di intercettazione, regolazione e controllo, ed in genere tutti i componenti singolarmente identificabili verranno computati a numero, secondo le diverse tipologie e dimensioni; il relativo prezzo contrattuale si intende remunerativo anche per l’installazione e l’eventuale allacciamento alle reti esistenti di alimentazione elettrica, idrica o di scarico.
- Tubazioni: le tubazioni di qualunque tipo sono valutate "a peso", oppure "a lunghezza" (suddivise per diametro), sulla base di percorsi misurati in asse in opera e sulla base dei disegni e dei documenti di progetto. In particolare sono contabilizzate "a peso" le tubazioni in acciaio nero (di qualsiasi tipo, a pari prezzo) e relativi collettori, acciaio zincato trafilate e relativi collettori e le tubazioni in acciaio inossidabile elettrounite e relativi collettori; "a lunghezza" (suddivise per diametro) le tubazioni in rame, le tubazioni in ghisa (scarichi), le tubazioni in alluminio, tutte le tubazioni metalliche preisolate all'origine, tutte le tubazioni in materiale plastico (es. PEAD, PP, ecc.) comprese quelle multistrato (es. PEX-AL-PEAD, PP-AL-PP, ecc.) e le tubazioni in acciaio inossidabile con giunzioni a climpare. Nel caso di contabilizzazione "a peso" le masse convenzionali lineiche per i vari diametri saranno quelle desunte dalle norme di unificazione (UNI EN) vigenti riferite a quel componente, oppure indicate nel presente Elaborato e/o in altri documenti di progetto.
In ogni caso non possono costituire maggiorazione di quantità, ma devono venire conteggiati esclusivamente nel prezzo unitario per metro o per chilo di tubo, i seguenti oneri:
• costo di giunzioni, raccordi, pezzi speciali;
• costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
• verniciatura antiruggine per le tubazioni nere;
• costo di supporti e sostegni (completi di verniciatura antiruggine) e degli ancoraggi;
• oneri per scarti e sfridi;
• costo di colorazione per l’identificazione delle tubazioni;
• costo dei giunti di dilatazione;
• oneri per quant’altro necessario anche se non menzionato.
• oneri per sigillature tagliafuoco
- Le canalizzazioni dell’aria di qualunque tipo sono valutate “a peso”, oppure “a lunghezza” (suddivise per diametro), sulla base di percorsi misurati in asse in opera e sulla base dei disegni e dei documenti di progetto, oppure “in base all’estensione della superficie” esterna delle condotte installate. In particolare sono contabilizzati “a peso” i canali tradizionali in lamiera metallica, rettangolari o circolari e quelli in PVC (ove previsti); a lunghezza (suddivisi per diametro) quelli circolari preisolati (o analoghi) e quelli flessibili; a superficie quelli in tessuto gonfiabili o rettangolari in pannelli sandwich. Nel caso di contabilizzazione “a peso” di canali metallici si misura la lunghezza dei percorsi in asse, e si valuta la superficie complessiva in base allo sviluppo in piano del perimetro o circonferenza della sezione retta, aumentata di 0,15 mq/metro lineare, per tenere conto delle ribordature longitudinali e sui giunti; che va moltiplicata per le masse convenzionali desunte dalle norme di unificazione (UNI EN) vigenti, ovvero indicate nel presente Elaborato e/o in altri documenti di progetto. Per i canali flangiati, si tiene conto delle flange aumentando i pesi così calcolati del 10% per i canali con flangia ogni 1,5 metri, del 17% per quelli con flangia ogni metro.
In ogni caso non possono costituire maggiorazione di quantità (a meno di esplicite indicazioni contenute nel CM allegato), ma devono venire conteggiati esclusivamente nel prezzo unitario in opera per chilo o per mq di canale i seguenti oneri:
• oneri per sfridi di lavorazione;
• costo per materiali di consumo di qualsiasi tipo;
• costo per supporti ed ancoraggi;
• costo dei materiali di tenuta, e delle fascette stringitubo;
• costo dei manicotti di raccordo, giunzioni, curve e altri pezzi speciali;
• costo per la colorazione di identificazione;
• oneri per quant’altro necessario anche se non menzionato;
• oneri per sigillature tagliafuoco.
Nei prezzi si intendono compensate anche tutte le aperture con chiusura ermetica necessarie per la misurazione delle portate di aria, nonché eventuali raccordi in tela olona (di qualsiasi dimensione), per realizzare delle giunzioni antivibranti.
- Gli isolamenti termici e le finiture con lamierino di PVC o metallico di qualunque tipo sono valutati “al metro quadrato”, oppure “a corpo” (gusci per apparecchiature, valvolame, ecc.), sulla base dei percorsi misurati in asse in opera, dei disegni e dei documenti di progetto e all’estensione della superficie esterna risultante dallo sviluppo in piano del perimetro o circonferenza della sezione retta dell’elemento isolato (tubazione, canalizzazioni dell’aria, ecc.) installato con lo spessore d’isolamento prescritto dalla normativa vigente, che va moltiplicata per la lunghezza totale degli elementi isolati.
Per l'isolamento e la finitura con lamierino metallico del valvolame e dei corpi pompa va considerata la superficie esterna dell'elemento geometrico elementare (cilindrico o parallelepipedo) che racchiude l'oggetto da isolare attribuendogli lo spessore d’isolamento prescritto dalla normativa vigente per la relativa tubazione.
In alternativa, e nel solo caso delle tubazioni, gli isolamenti possono essere valutari “a lunghezza”, suddivise per diametro e per spessore dell’elemento isolante, sulla base dei percorsi misurati in asse in opera, dei disegni e dei documenti di progetto. L’isolamento di valvole, curve, pezzi speciali e accessori sono conteggiati con il doppio della superficie esterna.
Sono in ogni caso da considerarsi compresi nei prezzi (senza quindi incidere sulle quantità):
• costo delle giunzioni di testa realizzate mediante sigillatura con colle, mastici o simili forniti dalla stessa casa costruttrice degli isolamenti e/o finiture, accessori e pezzi speciali;
• costo delle riprese d’isolamento in corrispondenza delle giunzioni di testa realizzate mediante
sigillatura con nastri autoadesivi forniti dalla stessa casa costruttrice degli isolamenti e/o finiture, accessori e pezzi speciali;
• costo dei fissaggi vari (viti autofilettanti, rivetti, ecc.) e relative sigillature;
• costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo;
• onere per scarti e sfridi.
- Verniciature
Le verniciature di qualunque tipo (se non comprese nel prezzo del componente verniciato, come nel caso dell’antiruggine delle tubazioni, staffaggi, supporti in acciaio nero, ecc….) sono valutate “al metro quadrato”, sulla base delle superfici esterne dei componenti verniciati, senza alcuna maggiorazione.
E’ in ogni caso da considerarsi compreso nei prezzi (senza incidere sulle quantità) il costo di materiali di consumo di qualsiasi tipo.
- Apparecchiature principali
Le apparecchiature principali quali le pompe di calore polivalenti, i serbatoi inerziali, le unità trattamento aria, sono valutate “a numero” in funzione delle rispettive caratteristiche costruttive e prestazionali e devono essere approvate dalla D.L. per verificarne la rispondenza alle prescrizioni di progetto. La prevalenza delle elettropompe e dei ventilatori devono essere verificate e ricalcolate sulla base degli effettivi percorsi compiuti dalle reti di distribuzione.
Sono in ogni caso da considerarsi compresi nei prezzi (senza incidere sulle quantità) il costo degli accessori, pezzi speciali e prestazioni a completamento per gli allacciamenti alle reti impiantistiche (termofluidiche, aerauliche ed elettriche) a monte e a valle, compresa tutta la minuteria necessaria alla completezza della posa in opera e al corretto funzionamento.
Non sono in ogni caso da considerarsi compresi nei prezzi gli oneri per la realizzazione di basamenti in calcestruzzo o su travi IPE, così come gli oneri di adeguamento della struttura della cabine alle nuove esigenze impiantistiche, il ripristino delle impermeabilizzazioni e la chiusura e sigillatura delle forometrie esistenti e non più utilizzate, per l quali sono state previste voci di computo dedicate.
Analogamente, eventuali grigliati necessari per consentire lo scavalco di tubazioni o l’agevole accesso alle apparecchiature trovano computazione in voci dedicate.
- Impianti elettrici a servizio degli impianti termomeccanici
Gli impianti elettrici a servizio dei termomeccanici (quali quadri elettrici a servizio impianti termomeccanici, linee elettriche dai quadri alle utenze, sezionatori, interruttori, cassette di derivazione, punti di alimentazione, allacciamenti delle utenze alle linee di alimentazione) sono generalmente valutati “a misura o a numero” con apposite voci di computo, sulla base dei disegni e dei documenti di progetto, L’importo è comprensivo di sfridi e accessori.
Le voci dei quadri elettrici comprendono nel prezzo l’allacciamento alle linee di alimentazione di potenza
3.9 LIVELLO DI QUALITÀ DEI MATERIALI
Il CSA precisa, sulla base delle specifiche tecniche, tutti i contenuti prestazionali tecnici degli elementi previsti nel progetto e contiene, inoltre, la descrizione, anche sotto il profilo estetico, delle caratteristiche, della forma e delle principali dimensioni dell’intervento, dei materiali e di componenti previsti nel progetto. In linea generale, i materiali forniti per eseguire le opere del presente progetto, saranno della migliore qualità esistente in commercio, di primaria marca costruttrice, senza difetti, lavorati secondo le migliori regole d’arte. L’Impresa dovrà fornire materiali corredati di marchio UNI, CEI, CE (laddove sia previsto) o di Marchio Italiano di Qualità. I marchi riconosciuti nell’ambito CEE saranno considerati equivalenti ai corrispondenti marchi UNI, CEI e IMQ. Prima dell’impiego, in ogni caso, i materiali dovranno ottenere l’approvazione della D.L., in relazione alla loro rispondenza ai requisiti di qualità, idoneità, durabilità, applicazione etc. stabiliti nelle specifiche tecniche.
3.10 SCELTA DEI MATERIALI E APPROVAZIONE DA PARTE DELLA D.L.
L’Appaltatore dovrà sottoporre all’approvazione della DL la scelta delle marche e dei modelli delle apparecchiature, nonché dei componenti da impiegare. I risultati delle scelte verranno regolarmente verbalizzati e saranno vincolanti per l’Appaltatore.
L’Appaltatore, su richiesta della DL, dovrà fornire i cataloghi e le specifiche tecniche delle apparecchiature da installare, dalle quali risultino chiaramente tutte le caratteristiche tecniche, prestazionali e dimensionali delle stesse, che dovranno corrispondere esattamente a quanto richiesto.
La DL potrà autorizzare la fornitura e l'installazione di componenti offerti dall’Appaltatore privi di Marchi di qualità riconosciuti, purché costruiti a regola d'arte, dotati comunque di marcatura CE ed altresì di certificati o attestati che la DL ritenga, a suo giudizio insindacabile, equipollenti alla dotazione di un Marchio, ovvero previo risultato positivo di prove e verifiche prescritte dalla DL ed carico dell’Appaltatore presso laboratori universitari o appartenenti al sistema SIL.
Tutti i materiali ed i componenti dopo il loro arrivo in cantiere o comunque prima della relativa contabilizzazione dovranno essere approvati dalla DL/SA, che ne verificherà la rispondenza alle marche ed i modelli prescelti, nonché alle prescrizioni contrattuali. Anche i sistemi di ancoraggio, sospensione e il mensolame per il sostegno delle varie linee, canalizzazioni e tubazioni dovranno essere sottoposti all’approvazione della DL/EA. Non verranno in ogni caso contabilizzati materiali che non abbiano ottenuto preventiva approvazione.
E’ facoltà della D.L. rifiutare materiali, componenti o apparecchiature che non abbiano ricevuto approvazione, anche se già posti in opera. Inoltre, può ordinarne la rimozione e sostituzione, pur se già approvati e posti in opera, nel caso in cui si verificasse successivamente la non rispondenza agli obblighi contrattuali. Gli oneri derivanti da tali operazioni sono da considerarsi totalmente a carico dell’Appaltatore
L'approvazione da parte della DL nulla toglie alla responsabilità dell’Appaltatore sulla bontà e sulle prestazioni dei componenti, sull'esecuzione dei lavori, sulla rispondenza delle opere eseguite alle pattuizioni contrattuali, e sul buon funzionamento degli impianti.
Se per qualunque causa imputabile all’Appaltatore dovessero essere danneggiate altre opere esistenti, le spese necessarie alle riparazioni e/o ripristini sono da considerare totalmente a carico dell’Appaltatore.
3.11 PROGRAMMA ESECUTIVO DELLE OPERE
L’Appaltatore ha l’obbligo di presentare, prima dell’inizio lavori, un programma realizzativo, comprendente tutte le opere facenti parte dell’appalto, suddivise a loro volta nelle componenti o lavorazioni principali.
Il programma esecutivo delle opere conterrà le previsioni circa il periodo temporale di esecuzione, nonché l’ammontare presunto dell’avanzamento dei lavori alle date contrattuali di liquidazione dei pagamenti.
3.12 VERIFICA DEL PROGETTO
L’Appaltatore è tenuto alla verifica del progetto, con particolare attenzione agli ingombri e agli spazi di installazione e manutenzione, oltre alle prestazioni e specifiche tecniche dei materiali/apparecchiature prescelte ed è tenuto ad informare la D.L. di eventuali osservazioni/discordanze. In ogni caso, l’Appaltatore si assume la responsabilità dell’esecuzione e del funzionamento dell’opera, e quindi anche la corresponsabilità del progetto e relativi calcoli e dimensionamenti. Gli eventuali nuovi dati tecnici/dimensionali sono stabiliti in contradditorio con la D.L.
L’Appaltatore non è comunque in nessun caso esonerato dalle responsabilità per qualunque inconveniente che si verificasse nelle opere o nelle strutture o nelle proprietà della SA fino al termine del periodo di garanzia.
3.13 VARIANTI
All’Appaltatore non è consentito apportare alcuna modifica al progetto originale, se non preventivamente discussa in contradditorio con la D.L. e da questa approvata e derivante da problematiche tecniche o di cantiere altrimenti insuperabili. Eventuali varianti apportate e non approvate preventivamente dalla D.L. non saranno riconosciute.
La SA può apportare in qualunque momento modifiche di qualsiasi genere al progetto originale, compresa la realizzazione di opere inizialmente non previste. L’Appaltatore vedrà riconosciuti i propri oneri in misura derivante dalla sola variazione di quantità rispetto al progetto originale, valorizzata facendo riferimento ai prezzi contrattuali. Nel caso sia necessario prevedere nuovi prezzi, questi dovranno essere concordati in contradditorio con la D.L./SA e approvati prima della loro contabilizzazione. All’Appaltatore non spetterà alcun alto onere.
Eventuali richieste della SA che comportino la realizzazione di nuovi elaborati potranno essere poste a carico dell’Appaltatore; il relativo onere progettuale sarà concordato in contradditorio con la D.L./SA e non potrà superare il% dell’importo di variante. La responsabilità della progettazione della variante, in questi casi, è totalmente in capo all’Appaltatore.
3.14 CONTABILITÀ
I materiali possono essere contabilizzati nei S.A.L. solamente una volta posti in opera. E’ fatto onere della D.L. la verifica delle quantità poste in opera rispetto al totale; esse sono pagate con i prezzi unitari di EPU. I materiai forniti a piè d’opera e non ancora installati non possono dare origine ad alcuna richiesta di contabilizzazione
da parte dell’Appaltatore, che ne è invece responsabili della conservazione fino alla loro posa. Nel caso in cui la D.L. decidesse di rifiutare alcuni materiali in quanto deteriorati, gli oneri che ne deriverebbero sono posti a carico dell’Appaltatore.
3.15 OBBLIGHI ED ONERI SPECIFICI A CARICO DELL’APPALTATORE
Gli oneri elencati nel seguito sono da intendersi compresi nei prezzi unitari contrattuali e vanno a sommarsi a quanto derivante dalle prescrizioni riportate nelle specifiche tecniche, negli elaborati di progetto o derivanti da disposizioni di legge.
- Consegna a piè d’opera dei materiali, comprese le spese di trasporto, imballaggio e scarico
- Immagazzinamento e custodia di tutti i materiali in luogo definito di concerto con la SA, la quale è comunque esentata da qualunque responsabilità per furti o danni.
- Oneri derivanti dall’impiego di mezzi meccanici e relativa manodopera per lo sposamento dei materiali (muletti, autogru, ecc….)
- Esecuzione di campionamenti su richiesta della SA
- Conservazione e pulizia di tutti i materiali fino al termine dell’esecuzione dei lavori, con particolare cura per la pulizia interna di canali e tubazioni.
- Smaltimento in discarica autorizzata dei residui di cantiere, compresi rifiuti tossici o pericolosi
- Pulizia e sgombero finali del cantiere, oltre ad eventuali operazioni da eseguire durante lo svolgimento dei lavori per il mantenimento di un livello minimo di ordine e pulizia
- Posa in opera dei materiali, compresi installazione di impalcature e ponteggi e oneri derivanti da attività di cantiere (allacciamenti elettrici e relativi consumi, allacciamenti idraulici e relativi consumi)
- Verifiche e collaudo degli impianti da eseguire in corso d’opera, compresi oneri di personale specializzato o derivanti dall’impiego di strumentazione particolare. Sono esclusi eventuali oneri derivanti dalla necessità di realizzare nuovi allacciamenti qualora quelli di cantiere fossero insufficienti.
- Verifiche e collaudo degli impianti definitivi, compresi oneri di personale specializzato e derivanti dall’impiego di strumentazione particolare, esclusi i consumi energetici derivanti.
- Fornitura e posa in opere di targhette, con sigla identificativa del fluido e verso di percorrenza, oltre che di eventuali altri cartelli che la D.L. ritenesse necessari
- Riunioni di cantiere per la verifica dello stato avanzamento lavori e la discussione di eventuali problematiche emerse durante le fasi di lavorazione
- Sostituzione, riparazione o ripristino di eventuali opere di proprietà della SA e danneggiate dall’Appaltatore
- Impiego di strumentazione corredata di certificato di taratura in corso di validità.
- Oneri derivanti dalla sicurezza “corrente”, quali l’impiego di casco e scarpe antinfortunistica
- Fornitura di tutta la documentazione finale alla SA
- Istruzione e assistenza al personale della SA
3.16 ONERI DELLA STAZIONE APPALTANTE
Spetta alla SA l’onere di garantire l’accessibilità ai cantieri e, in particolare, l’accessibilità alle corsie autostradali durante le lavorazioni da eseguire presso le cabine di esazione, con chiusura delle due piste attigue alle cabine stesse.
3.17 SOSTEGNI E STAFFAGGI
Questi sono sempre a carico dell’Appaltatore e consistono nel fissaggio di mensole e staffe a parete o solai in calcestruzzo, compresi tasselli, pezzi speciali, profilati, collari,…, fissaggio di apparecchiature a pareti o solaio di calcestruzzo, laterizio o cartongesso, esecuzione di eventuali strutture metalliche di sostegno di tubazioni o canali dell’aria, staffaggi dei componenti terminali e ponteggi/trabattelli.
3.18 OPERE DI ASSISTENZA MURARIA
Gli oneri per le assistenze murarie sono a carico dell’Appaltatore nella misura indicata in specifiche voci di computo. L’EDV riporta nel dettaglio in cosa consistano le lavorazioni da eseguire. Sono da considerare a carico dell’Appaltatore anche piccoli ripristini o fori di piccola entità da realizzare con trapani o carotatrici, questi
ultimi da ritenere compensati nei prezzi di contratto.
3.19 DISEGNI DI CANTIERE E DI MONTAGGIO
E’ onere dell’Appaltatore la redazione di disegni di cantiere e di montaggio (elaborati costruttivi), che potranno anche essere redatti per fasi e non necessariamente in un’unica soluzione e dovranno essere presentati alla
D.L. per approvazione con un congruo anticipo rispetto all’inizio dei lavori di esecuzione dell’opera o di parte di essa.
Qualora l’Appaltatore lo ritenga opportuno potrà impiegare quali disegni di cantiere una parte dei disegni di progetto, eventualmente riveduti, corretti e integrati con le modifiche concordate con la D.L. o che l’Appaltatore stesso ritenga di apportare per una migliore riuscita del lavoro.
Dimensioni, ubicazioni, ingombri, interferenze con impianti esistenti e quote nei disegni costruttivi di cantiere devono essere verificati sul posto dall’Appaltatore per individuare eventuali interferenze e definire i percorsi ottimali delle reti termofluidiche e aerauliche.
E’ fatto divieto all’Impresa di intraprendere l’esecuzione di un’opera se non approvata esplicitamente dalla D.L. dopo presentazione di elaborati grafici da cui sia possibile dedurne la consistenza e le modalità esecutive. La
D.L. non può comunque mai e in nessun caso essere ritenuta corresponsabile del buon funzionamento dell’impianto e della rispondenza dello stesso al progetto dopo collaudo finale, per le quali cose resta l’Appaltatore il responsabile unico.
L’Appaltatore non può avanzare richieste di compensi supplementari qualora gli siano richieste, da parte della
D.L. o della SA, modifiche agli elaborati costruttivi presentati.
Eventuali elaborati grafici integrativi forniti dall’impresa dovranno comprendere almeno:
- piante con la disposizione delle apparecchiature, in scala 1:50
- percorsi di canalizzazioni e tubazioni, con sezioni tipo e particolari di ancoraggio e sospensione, in scala 1:20
- sezioni di dettaglio dei principali nodi di interferenza, in scala 1:10 o 1:20
- percorsi dei cavidotti con sezioni tipo e particolari di ancoraggio e sospensione, in scala 1:20
- particolari tipo dell’esecuzione degli impianti, in scala 1:10 o 1:20
- tabelle riportanti le specifiche tecniche dei principali componenti della rete di distribuzione fluidi e le caratteristiche dei relativi circuiti
- schemi funzionali degli impianti
- schemi unifilari e funzionali e disegni quotati delle carpenterie dei quadi elettrici
3.20 DOCUMENTAZIONE FINALE
I lavori si considerano ultimati quanto l’Appaltatore avrà provveduto alla realizzazione di tutte le opere di contratto e delle varianti eventualmente richieste dalla SA, avrà terminato la messa a punto, taratura, bilanciamento, verifica e avviamento degli impianti, avrà svolto gli interventi di messa a punto e eventualmente richiesti nel Certificato di Ultimazione Lavori e nel Certificato di Collaudo Provvisorio e avrà fornito alla D.L. e alla SA tutta la documentazione finale e il Manuale d’uso e manutenzione dell’opera.
L’Appaltatore dovrà quindi rilasciare, in duplice copia, le dichiarazioni di conformità secondo quanto previsto dal D.M. n.37/2008, corredate dal progetto finale redatto da tecnico abilitato, relazione sui materiali utilizzati (completa di denominazione, modello, dati identificativi costruttore, documentazione relativa a marchi di conformità, idoneità all’ambiente di installazione), copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali secondo il D.M. n.37/2008, rapporto di verifica degli impianti elettrici, rapporti di prova delle apparecchiature e degli impianti.
L’Appaltatore è tenuto al rilascio, in duplice copia su carta, dei disegni as built e su supporto informatico (realizzato con programma AUTOCAD 2010 o con esso compatibile).
Qualora l’Appaltatore lo ritenga opportuno potrà impiegare quali disegni as built una parte dei disegni di progetto, eventualmente riveduti, corretti e integrati con i particolari esposti nei disegni costruttivi. I disegni as built devono riportare indicazione di marca e modello di tutte le apparecchiature principali, oltre che i più significativi dati tecnici.
L’Appaltatore è tenuto poi a rilasciare una documentazione fotografica completa degli impianti eseguiti (anche solo su supporto informatico), il piano di manutenzione (in due copie cartacee e su supporto informatico), e la
relazione di calcolo redatta sulla base di quella fornita in fase di gara e aggiornata secondo quanto effettivamente realizzato.
La documentazione fornita, in lingua italiana, sarà consegnata alla D.L./SA ordinata in raccoglitori etichettati prima del rilascio del Certificato di Regolare Esecuzione. Una copia della documentazione è fornita alla D.L. prima delle verifiche e prove preliminari e potrà successivamente essere aggiornata sulla base di eventuali osservazioni della D.L. stessa. Analoga procedura sarà seguita in occasione del collaudo finale con il collaudatore.
3.21 PIANO DI MANUTENZIONE
L’Appaltatore è tenuto alla redazione di un piano di manutenzione redatto in accordo alle indicazioni contenute nel piano di manutenzione consegnato per l’Appalto e al quale si rimanda per maggiori informazioni.
3.22 VERIFICHE E PROVE DA PREVEDERE
L’esecuzione dei lavori richiede una consegna preliminare ed una consegna definitiva (o finale) degli impianti.
Per la consegna preliminare (che non è accettazione degli impianti) da farsi appena terminate le opere e quindi subito dopo l’emissione del Certificato Ultimazione Lavori con esito positivo, sono previste le seguenti verifiche e prove preliminari (elenco indicativo e non esaustivo):
- verifiche e prove in officina
- verifiche e prove in fabbrica
- verifiche e prove in corso d’opera
- messa a punto, tarature e bilanciamenti vari, verifiche e prove di avviamento e di messa in esercizio (servizio)
- verifica della completezza della documentazione finale.
Per la consegna definitiva (accettazione degli impianti), da farsi subito dopo l’emissione da parte del Collaudatore del Certificato di Collaudo Provvisorio con esito positivo (o da parte della DL del Certificato di Regolare Esecuzione con esito positivo), sono previste le seguenti verifiche e prove definitive:
- verifica della completezza della documentazione finale
- verifiche dei materiali ed apparecchi impiegati
- verifiche dei montaggi
- verifica della contabilità dei lavori
- esame delle eventuali riserve
- esecuzione di tutte le verifiche e prove che il Collaudatore riterrà opportuno prescrivere in relazione ai requisiti e caratteristiche di funzionamento degli impianti
- accertamento che il personale dell’EA preposto alla conduzione e manutenzione degli impianti sia stato adeguatamente istruito dall’Appaltatore.
Tutte le verifiche e prove preliminari devono essere effettuate a cura dell’Appaltatore in contraddittorio con la SA e la DL, all’eventuale presenza del Collaudatore in corso d’opera se nominato.
Tutte le verifiche e prove definitive devono essere effettuate a cura dell’Appaltatore in contraddittorio con la SA ed il Collaudatore, alla presenza della DL (o in contraddittorio con la DL nel caso che il Collaudatore non sia nominato).
L’esito favorevole di verifiche e prove parziali non esonera l’Appaltatore da ogni responsabilità nel caso che, nonostante i risultati ottenuti, non si raggiungano i prescritti requisiti nelle opere finite.
È compito ed onere dell’Appaltatore (compreso nel prezzo di Appalto):
- eseguire tutte le verifiche e prove preliminari e definitive, avvisando per iscritto DL e Collaudatore, con almeno una settimana di anticipo, quando singole apparecchiature e/o materiali e/o parti di impianti e/o impianti completi sono pronti per le operazioni sopraddette
- mettere a disposizione di DL e Collaudatore la strumentazione di misura e di controllo ed il personale qualificato necessario per le operazioni sopraddette, sia per le verifiche e prove preliminari che quelle definitive
- sostenere le spese per il Collaudatore qualora i collaudi si dovessero ripetere per esito negativo.
3.23 VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI – CERTIFICATO DI ULTIMAZIONE LAVORI
Al fine di verificare che la fornitura dei materiali e l’esecuzione dei lavori sia conforme alle prescrizioni contrattuali, che le apparecchiature siano rispondenti per qualità, quantità, tipologia e caratteristiche tecniche a quanto approvato e che gli impianti siano opportunamente tarati e pronti per la messa in esercizio, la D.L. può effettuare tutte le prove che riterrà necessarie, siano esse in fabbrica, officina o cantiere. Gli oneri derivanti sono a totale carico dell’Appaltatore, compresi prestazioni in orari festivi o notturni e l’allacciamento provvisorio alle forniture (se gli allacciamenti di cantiere non dovessero risultare sufficienti), comprese le relative pratiche.
Nel periodo di taratura, avviamento e messa in esercizio degli impianti, fino all’emissione del Certificato di Ultimazione Lavori, sono a carico dell’Appaltatore gli oneri per la conduzione, manutenzione e pulizia degli impianti. L’alimentazione avverrà dagli allacciamenti di cantiere o, se non sufficienti, da allacciamenti provvisori a carico dell’Appaltatore.
Le verifiche che la D.L. può richiedere sono nel seguito descritte:
- Verifiche e prove in officina
La D.L./SA deve avere libero accesso alle officine dell’Appaltatore e di eventuali suoi subfornitori. Le verifiche riguardano l’assemblaggio di parti di impianto prefabbricate, mentre per componenti sottoposti a collaudi da parte di Enti ufficiali, l’Appaltatore è tenuto a fornirne i certificati.
- Verifiche e prove in fabbrica
Le verifiche riguardano componenti quali serbatori in pressione, gruppi refrigeratori, unità di trattamento aria, quadri in bassa tensione, ecc…. da sottoporre a prove di accettazione secondo quanto previsto dalle norme INAIL (es ISPESL), UNI, CEI. Tali prove saranno eseguite solamente dopo che il costruttore avrà ultimato le prove di funzionamento volte a verificare le prestazioni delle macchine. Al termine delle prove e verifiche sarà redatto apposito verbale.
- Verifiche e prove in corso d’opera
Si tratta di verifiche da effettuale in cantiere su parti di impianto o singole apparecchiature, sulla base di quanto richiesto dalla D.L., al termine delle quali sarà redatto apposito verbale.
- Verifica e prove di avviamento e messa in esercizio
Una volta ultimata la posa in opera di tutti i componenti d’impianto, avrà inizio il periodo di funzionamento provvisorio (come già spiegato, totalmente a carico dell’Appaltatore), necessario per l’adeguata taratura e messa in esercizio dell’opera. L’Appaltatore fornirà tutta la strumentazione e personale necessario alla D.L. per le verifiche del caso.
- Verifica della completezza della documentazione finale
La D.L. eseguirà, una volta ultimati i lavori, che la documentazione consegnata dall’Appaltatore sia conforme a quanto prescritto nel presente capitolato per numero di copie, tipologia di supporti adottati e modalità di raccolta.
- Emissione del Certificato di Ultimazione Lavori
Il Certificato di Ultimazione Lavori sarà rilasciato dalla D.L. soltanto dopo comunicazione formale, da parte dell’Appaltatore, nella quale quest’ultimo dichiarerà di aver portato a termine la realizzazione dell’opera, compresa di tutte le prove indicate sopra. La D.L. effettuerà i necessari accertamenti in contradditorio con l’Appaltatore.
Contestualmente al rilascio del Certificato di Ultimazione Lavori, la D.L. potrà assegnare un ulteriore periodo di tempo durante il quale l’Appaltatore potrà eseguire piccole operazioni sugli impianti, tali comunque da non pregiudicarne il funzionamento, e completare la consegna della documentazione finale. Qualora l’Appaltatore non dovesse rispettare le prescrizioni del Certificato di Ultimazione Lavori nei tempi prescritti, ciò comporterebbe l’inefficacia del Certificato stesso.
3.24 MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLE VERIFICHE, PROVE DI AVVIAMENTO E MESSA IN ESERCIZIO
Le verifiche, prove di avviamento e la messa in esercizio degli impianti avverrà in contradditorio tra la D.L. e l’Appaltatore, il quale è tenuto a dare comunicazione scritta alla D.L. stessa quando l’impianto è predisposto per le suddette verifiche.
L’Appaltatore dovrà fornire tutta la strumentazione, corredata di certificato di taratura in corso di validità,
necessaria all’esecuzione delle verifiche.
La D.L. verificherà la quantità e qualità delle installazioni e delle lavorazioni, così da accertarne la corrispondenza al progetto e alla buona regola dell’arte.
La D.L. potrà poi far eseguire, a proprio giudizio, una o più delle seguenti prove:
- Verifica delle saldature delle tubazioni
- Prove di tenuta delle tubazioni, da eseguire prima del completamento delle opere murarie e della coibentazione, ad una pressione 1,5 volte superiore a quella di esercizio (ad eccezione dei casi previsti dalla vigente normativa) per pressioni fino a 10 bar, e ad una pressione 5 bar superiore a quella di esercizio per pressioni superiori. La durata della prova non dev’essere inferiore alle 24 ore.
- Flussaggio delle reti termofluidiche, delle batterie, dei terminali d’impianto e pulizia dei filtri. Trattamento degli impianti esistenti a cui sono collegate nuove apparecchiature con prodotti disincrostanti.
- Verifica degli isolamenti termici, degli spessori, della continuità dell’isolamento anche in corrispondenza di giunti e/o valvolame.
- Prove di circolazione nelle tubazioni
- Verifica della tenuta dei canali dell’aria
- Verifica della portata delle UTA
- Verifica della pulizia dei canali
- Verifica del sistema di regolazione
- Verifica delle condizioni di comfort ambientale (temperatura, umidità, portata dell’aria, rumorosità)
- Verifiche degli impianti elettrici a servizio dei termomeccanici relative al corretto funzionamento delle protezioni, alle modalità di posa e sezioni dei conduttori, all’isolamento dei quadri, misura della caduta di tensione.
Sarà inoltre facoltà della D.L. chiedere l’esecuzione di prove volte a verificare il corretto funzionamento delle apparecchiature, quali ad esempio la misura della corrente assorbita dalle pompe di calore polivalenti, della portata d’acqua nelle reti calda e refrigerata, delle prevalenze erogate dalle elettropompe, ecc.
Tutte le verifiche e prove dovranno essere verbalizzate dall’Appaltatore. Tale documentazione dovrà essere consegnata alla SA/D.L. in numero 2 copie cartacee.
3.25 VERIFICHE E PROVE DEFINITIVE. CERTIFICATO DI COLLAUDO PROVVISORIO
Le verifiche e le prove definitive saranno eseguite dal Collaudatore nominato dalla SA entro sei mesi dall’ultimazione dei lavori ed entro un anno per gli impianti di riscaldamento e/o climatizzazione, L’Appaltatore è tenuto a fornire tutto il personale specializzato e la strumentazione che il Collaudatore possa richiedere. La D.L./SA è tenuta a fornire la documentazione relativa alle prove di taratura, avviamento e messa in esercizio dell’impianto.
Al termine di ogni visita il Collaudatore redigerà apposito Verbale di Xxxxxxxx Xxxxxxxxxxx, firmato dal Collaudatore stesso e dell’Appaltatore. Inoltre, redigerà apposita relazione in cui indicare eventuali prescrizioni. Al termine delle operazioni di collaudo verrà emesso un Certificato di Xxxxxxxx Provvisorio, controfirmato dall’Appaltatore, che assumerà carattere definitivo entro due anni dall’emissione del medesimo.
Nei casi in cui sia consentito, la D.L. può redigere il Certificato di Ultimazione Lavori (eventualmente chiedendo ulteriori prove/verifiche all’Appaltatore) che dovrà essere controfirmato dall’Appaltatore. Esso diverrà definitivo trascorsi due anni dall’emissione.
All’atto di emissione del Certificato di Collaudo Provvisorio o del Certificato di Regolare Esecuzione verranno restituite all’Appaltatore eventuali ritenute e svincolate eventuale fideiussioni a garanzia e avverrà la presa in carico delle opere da parte della SA.
3.26 GARANZIA
L’Appaltatore ha obbligo di garantire l’impianto per un periodo di due anni dal rilascio del Certificato di Collaudo Provvisorio o del Certificato di Regolare Esecuzione, secondo i termini di legge.
3.27 Addestramento del personale della sa
L’Appaltatore è tenuto alla formazione del personale della SA che si occuperà della gestione e manutenzione dell’impianto., fornendo informazioni circa la tipologia di impianti e apparecchiature installate, la loro modalità di funzionamento, le tarature eseguite e le operazioni di manutenzione da prevedere. Tali attività devono essere svolte prima del rilascio del Certificato di Collaudo Provvisorio o del Certificato di Regolare Esecuzione.
4 SPECIFICHE TECNICHE E MODALITÀ DI POSA IN OPERA DEI COMPONENTI
4.1 TUBAZIONI
PROTEZIONE DALLA CORROSIONE
Nella realizzazione degli impianti l’Appaltatore è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie ad ottenere un’efficace protezione contro le corrosioni. Con il termine “protezione contro le corrosioni” si indica l’insieme di quegli accorgimenti tecnici atti ad evitare che si verifichino le condizioni per alcune forme di attacco dei manufatti metallici, dovute (per la maggior parte) ad un’azione elettrochimica. Poiché una protezione efficace contro la corrosione non può prescindere dalla conoscenza del gran numero di fattori che possono intervenire nei diversi meccanismi di attacco dei metalli, si dovrà tener conto di detti fattori, dovuti:
- alle caratteristiche di fabbricazione e composizione del metallo
- alle caratteristiche chimiche e fisiche dell’ambiente di attacco
- alle condizioni d’impiego (stato della superficie del metallo, rivestimenti protettivi, sollecitazioni meccaniche, saldature, ecc.)
In linea generale la Ditta dovrà evitare che si verifichi una disimmetria del sistema metallo-elettrolita, come ad esempio il contatto di due metalli diversi, un’areazione differenziale, il contatto con materiali non conduttori contenenti acidi o sali e che per la loro igroscopicità forniscono l’elettrolita. Le protezioni da adottare potranno essere di tipo passivo o di tipo attivo o di entrambi i tipi. I mezzi per la protezione passiva saranno costituiti da applicazione a caldo o a freddo di speciali vernici bituminose. I rivestimenti di qualsiasi natura, dovranno essere accuratamente applicati alle tubazioni, previa adeguata pulizia, e non dovranno presentare assolutamente soluzioni di continuità. All’atto dell’applicazione dei mezzi di protezione si dovrà evitare che in essi siano contenute sostanze che possono corrodere il metallo sottostante, sia direttamente che indirettamente, a seguito di eventuale trasformazione. Le tubazioni interrate dovranno essere poste su un letto di sabbia neutra e ricoperte con la stessa sabbia per un’altezza non inferiore a 15 cm sulla generatrice superiore del tubo. La protezione delle condotte soggette a corrosione per l’azione di correnti esterne, impresse o vaganti, dovrà essere effettuata per mezzo della protezione catodica e cioè sovrapponendo alla corrente di corrosione una corrente di senso contrario di intensità uguale o superiore a quella di corrosione, generata da appositi anodi sacrificali.
CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI
Tutte le tubazioni per le reti di distribuzione dei vari fluidi, saranno delle migliori marche presenti sul mercato e dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
- essere dotate di marcatura CE, in tutti i casi in cui la legislazione vigente lo prevede, e corredate della relativa certificazione e dichiarazione di conformità; il tutto ai sensi della “Direttiva PED” 97/23/CE e/o del “Regolamento 305/2011/UE” per quanto applicabile e (ove esistenti) delle rispettive disposizioni legislative di recepimento;
- essere adatte ad operare nelle condizioni di pressione e temperatura di esercizio previste in progetto;
- essere costruite, testate, provate in conformità alle norme specifiche di prodotto nazionali ed europee (UNI – UNI EN – ISO, ecc.), nonché e soprattutto quelle riguardanti gli aspetti di sicurezza (in particolare la Direttiva PED 97/23/CE, il D.M. del 24/11/1984 e successive modifiche ed integrazioni, ecc.) e l’eventuale impiego a contatto e/o per il trasporto di fluidi ad uso potabile umano (D.Lgs. 174/2004, ecc.).
Nelle descrizioni che seguono sono citate in dettaglio tutte le normative cui le tubazioni devono essere conformi, e sulla base anche di quanto detto sopra, si intende che tale conformità/rispondenza è d’obbligo e che tubazioni non rispondenti saranno rifiutate.
La scelta dovrà essere effettuata con priorità, a pari importanza, per:
- qualità dei materiali di costruzione e prestazioni tecniche a parità di pressione e temperatura di esercizio previste in progetto;
- maggiore resistenza ad elevate sollecitazioni meccaniche e termiche, urti accidentali ed eventuale corrosione da parte di fluidi aggressivi;
- servizio di assistenza efficiente presente sul posto o in prossimità
Per le giunzioni delle varie tubazioni si farà riferimento a quanto specificato nelle singole voci descritte nel presente Elaborato.
Il dimensionamento delle tubazioni dovrà esser fatto adottando valori di velocità che non diano luogo a rumorosità di funzionamento o perdite di carico eccessive (ovvero, nei sistemi a pressione a prevalenze e quindi potenze di pompaggio eccessive); i circuiti saranno equilibrati inserendo, ove prescritto e/o necessario, valvole o diaframmi di taratura.
TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO TRAFILATO
Le tubazioni in acciaio nero (ed i relativi collettori) saranno generalmente del tipo trafilato senza saldatura longitudinale (Mannesmann); secondo norma UNI EN 10255:2007 (tubi gas filettabili serie media; diametri espressi in pollici) generalmente da utilizzare fino a diametri di 2”, oppure, a norma UNI EN 10216-1/TR1:2014 (tubi lisci bollitori in acciaio P195GH, per temperature fino a 100 °C, con spessore, per ogni diametro, corrispondente al minimo indicato in tabella 5 della norma; diametri espressi in mm).
La raccorderia sarà di tipo unificato, con estremità a saldare per saldatura autogena all'arco elettrico o al cannello ossiacetilenico. I tratti da saldare dovranno essere perfettamente allineati e posti in asse e la saldatura dovrà avvenire in più passate (almeno due) previa preparazione dei lembi con smusso a "V".
Tutte le variazioni di diametro dovranno essere realizzate con tronchi di raccordo conici, con angolo di conicità non superiore a 15°. Per quanto riguarda le curve è ammesso di piegare direttamente il tubo (con piega tubi idraulico o meccanico) solo per i diametri inferiori a 40 mm; il tubo piegato non dovrà presentare corrugamenti o stiramenti altrimenti non sarà accettato.
Per l'esecuzione di collegamenti che dovranno essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni - serbatoi o valvole di regolazione - tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi (con tenuta realizzata mediante guarnizione O.R. o metodo analogo) o giunti a flange, ove non consigliabili i giunti a tre pezzi.
Tutte le tubazioni nere saranno accuratamente protette con due mani di vernice antiruggine di colore diverso, o con trattamento protettivo a base di resine epossidiche eseguito direttamente in fabbrica, previa sabbiatura e pulitura delle superfici. La verniciatura protettiva dovrà essere ripresa, dopo avvenuta la posa delle tubazioni, in corrispondenza delle saldature e in tutti i punti in cui risulti danneggiata. Tutte le sbavature dovranno essere eliminate prima della posa in opera.
Le tubazioni da interrare, ove richiesto e/o necessario, saranno preprotette con rivestimento di fabbrica in polietilene estruso secondo UNI 9099, in sostituzione della verniciatura antiruggine, con ripresa della protezione in tutte le giunzioni eseguita in opera.
In alternativa alle giunzioni e raccorderia a saldare precedentemente descritte, saranno accettate per i tubi “gas” (UNI EN 10255:2007), raccorderia e giunzioni a vite-manicotto: la raccorderia sarà in ghisa malleabile a cuore bianco, e la tenuta sarà realizzata con nastro di teflon oppure con appositi mastici sigillanti.
Peraltro, ove richiesto e/o necessario, verranno utilizzati raccordi a pressione con guarnizione “VICTAULIC” originali (ovvero con certificazione di prova su test secondo ASTM D-2000), che comunque, per particolari applicazioni, sono obbligatori.
Le tubazioni dovranno portare stampigliati (o essere accompagnate da certificazioni in tal senso) la marcatura CE, il costruttore, l'anno di fabbricazione, il materiale e la corrispondenza alle norme.
Per i tubi filettabili serie media la norma UNI EN 10255 individua univocamente dimensioni e masse lineiche, che vengono per comodità riportati nella tabella che segue:
TUBI IN ACCIAIO UNI EN 10255 – serie media | ||
Diametro (pollici) | Spessore | Massa lineica (kg/m) |
3/8” | 2,3 | 0,839 |
½” | 2,6 | 1,21 |
TUBI IN ACCIAIO UNI EN 10255 – serie media | ||
Diametro (pollici) | Spessore | Massa lineica (kg/m) |
¾” | 2,6 | 1,56 |
1” | 3,2 | 2,41 |
1”1/4 | 3,2 | 3,10 |
1”1/2 | 3,2 | 3,56 |
2” | 3,6 | 5,03 |
2”1/2 | 3,6 | 6,42 |
3” | 4,0 | 8,36 |
4” | 4,5 | 12,20 |
Per i tubi lisci bollitori vale la seguente tabella, derivata dalla norma UNI EN 10216-1 (tubazioni in acciaio P195GH)
TUBI IN ACCIAIO UNI EN 10216-1 (acciaio P195GH) e UNI EN 10216-2 (acciaio P235GH) | |||
Diametri int/est esatti (mm) | Spessore | Diametri int/est di designazione (mm) | Massa lineica (kg/m) |
29,1/33,7 | 2,3 | 29/34 | 1,78 |
32,8/38 | 2,6 | 33/38 | 2,27 |
37,2/42,4 | 2,6 | 37/42 | 2,55 |
43,1/48,3 | 2,6 | 43/48 | 2,93 |
54,5/60,3 | 2,9 | 54/60 | 4,11 |
64,2/70 | 2,9 | 64/70 | 4,80 |
70,3/76,1 | 2,9 | 70/76 | 5,24 |
82,5/88,9 | 3,2 | 82/89 | 6,76 |
94,4/101,6 | 3,6 | 94/102 | 8,70 |
100,8/108 | 3,6 | 101/108 | 9,27 |
107,1/114,3 | 3,6 | 107/114 | 9,83 |
125/133 | 4 | 125/133 | 12,7 |
131,7/139,7 | 4 | 132/140 | 13,4 |
150/159 | 4,5 | 150/159 | 17,1 |
159,3/168,3 | 4,5 | 159/168 | 18,2 |
182,5/193,7 | 5,6 | 183/194 | 26 |
TUBI IN ACCIAIO UNI EN 10216-1 (acciaio P195GH) e UNI EN 10216-2 (acciaio P235GH) | |||
Diametri int/est esatti (mm) | Spessore | Diametri int/est di designazione (mm) | Massa lineica (kg/m) |
206,5/219,1 | 6,3 | 207/219 | 33,1 |
231,9/244,5 | 6,3 | 232/244 | 37 |
260,4/273 | 6,3 | 260/273 | 41,4 |
309,7/323,9 | 7,1 | 310/324 | 55,5 |
339,6/355,6 | 8 | 340/356 | 68,6 |
388,8/406,4 | 8,8 | 389/406 | 86,3 |
437/457 | 10 | 437/457 | 110 |
486/508 | 11 | 486/508 | 135 |
585/610 | 12,5 | 585/610 | 184 |
TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO TRAFILATO
Le tubazioni in acciaio zincato per usi generici (acqua sanitaria, aria compressa, ecc., compresi i relativi collettori) saranno del tipo senza saldatura longitudinale (Mannesmann) zincati a caldo (zincatura secondo EN 10240-A1) in fabbrica, secondo UNI EN 10255:2007 (tubi “gas” filettabili serie media; diametri espressi in pollici) fino a 4” compreso, UNI EN 10216-1/TR1:2006 (tubi lisci commerciali con spessore, per ogni diametro, corrispondente al minimo indicato in tabella 5 della norma; diametri espressi in mm) zincate a bagno dopo la formatura per diametri superiori.
Per i primi (diametri fino a 4”) si useranno raccordi in ghisa malleabile a cuore bianco (zincati) del tipo a vite e manicotto. Non è ammessa la piegatura dei tubi con piegatubi o simile.
La tenuta sarà realizzata con canapa e mastice di manganese, oppure con nastro di PTFE. Per i collegamenti che debbono essere facilmente smontati (ad esempio tubazioni-serbatoi o valvole di regolazione-tubazioni o simili) si useranno bocchettoni a tre pezzi, con tenuta a guarnizione O.R. o sistema analogo.
Per i secondi si potranno prefabbricare dei tratti mediante giunzioni e raccorderia a saldare (ovviamente prima della zincatura) previa adeguata preparazione dei lembi, come descritto riguardo alle tubazioni nere. Le estremità dei tratti così eseguiti verranno flangiate. I vari tratti saranno quindi fatti zincare a bagno internamente ed esternamente. La giunzione fra i vari tratti prefabbricati avverrà per flangiatura, con bulloni pure zincati. Tutte le sbavature dovranno essere eliminate prima della posa in opera.
E' assolutamente vietata qualsiasi saldatura su tubazioni zincate.
Per impieghi di tipo particolare, quali ad esempio in impianti sprinkler a secco, dovranno essere utilizzate tubazioni in acciaio zincato secondo UNI EN 10255:2007 serie media, esclusivamente senza saldatura.
Se e ove richiesto, le tubazioni zincate saranno del tipo preprotetto in fabbrica con polietilene estruso secondo UNI 9099, con ripresa in opera delle protezioni su tutte le giunzioni.
Le tubazioni dovranno portare stampigliati (o essere accompagnate da certificazioni in tal senso) il costruttore, l’anno di fabbricazione, il materiale e la corrispondenza alle norme.
TUBAZIONI IN ACCIAIO PER SISTEMA PRESSFITTING (BLOCCAGGIO MECCANICO)
Tubazioni in acciaio con raccordi a bloccaggio meccanico (Tipo Mannesman Pressfitting) realizzate in acciaio inox AISI 316. Lo spessore della tubazione sarà da 1,2 mm a 2,0 mm a seconda del diametro nominale (diametro massimo previsto DN 100).
- materiali: acciaio inossidabile AISI 316 in tubo sottile secondo le UNI EN 10088:2014
- dimensioni: secondo UNI EN 10312:2007 (serie 2);
- limite di snervamento: 205 N/mm²;
- allungamento: min. 40%;
- pressione massima di esercizio: 1.6 MPa;
- temperatura massima di funzionamento: 120 °C;
- pressione di cedimento del giunto: > 100bar
I raccordi di unione tra i vari tubi e quelli dei pezzi speciali, quali le diramazioni e le curve, saranno del tipo a manicotto realizzati in acciaio trattato a caldo acciaio inossidabile con spessore 1.5 o 2 mm, dotati di anello di tenuta (O-ring) in gomma di butile.
Salvo specifiche indicazioni diverse, le tubazioni di cui si tratta avranno le caratteristiche indicate nella tabella seguente:
Diametro Nom. | Diametro esterno (mm) | ACC. INOX - UNI EN 10312 (serie 2) | |
Spessore minimo (mm) | Massa lineica (kg/m) | ||
DN 10 | 12 | --- | --- |
DN 12 | 15 | 1 | 0,35 |
DN 15 | 18 | 1 | 0,42 |
DN 20 | 22 | 1,2 | 0,63 |
DN 25 | 28 | 1,2 | 0,79 |
DN 32 | 35 | 1,5 | 1,26 |
DN 40 | 42 | 1,5 | 1,50 |
DN 50 | 54 | 1,5 | 1,97 |
DN 65 | 76,1 | 2 | 3,70 |
DN 80 | 88,9 | 2 | 4,35 |
DN 100 | 108 | 2 | 5,30 |
TUBAZIONI IN POLIETILENE PER SCARICHI
Le tubazioni in polietilene ad alta densità per scarichi all’interno di edifici (in struttura o interrate) saranno conformi alla norma UNI EN 1519-1:2001 serie S16 (area di applicazione “B”). Colore nero. Quelle per scarichi interrati all’esterno di edifici saranno conformi alla normativa UNI EN 12666-1:2006.
Il materiale impiegato per la costruzione dei tubi sarà resistente agli urti, al gelo, all'acqua calda fino a 100°C, alle aggressioni chimiche e alle acque leggermente radioattive.
La raccorderia e le giunzioni saranno del tipo a saldare; la saldatura potrà essere o del tipo a specchio (eseguita con apposita attrezzatura, seguendo scrupolosamente le prescrizioni del costruttore) o del tipo con manicotto a resistenza elettrica (anche per questo tipo di raccordo saranno seguite scrupolosamente le prescrizioni del costruttore).
Sulle condotte principali od orizzontali potranno essere usate giunzioni a bicchiere, con guarnizioni di tenuta ad O.R. o a lamelle multiple; tali giunti serviranno per consentire le dilatazioni. Il collegamento ai singoli apparecchi sanitari avverrà con tronchi terminali speciali di tubo in polietilene, con guarnizione a lamelle multiple in gomma.
Il collegamento a tubazioni di ghisa potrà avvenire con giunto a bicchiere sulla tubazione di ghisa, con
guarnizione in gomma a lamelle multiple o ad O.R.
Per questo tipo di collegamento sarà ammessa anche l'adozione di una delle seguenti soluzioni:
- giunti a collare in gomma, con manicotto esterno metallico di serraggio a viti;
- tappo di gomma (sul terminale della tubazione in ghisa) con fori a labbri profilati in modo tale da infilarvi le tubazioni di polietilene, con garanzie di tenuta.
Per i collegamenti che dovranno essere facilmente smontati (sifoni, tratti di ispezione etc.), si useranno giunti con tenuta ad anello in gomma O.R. e manicotto esterno avvitato.
Dove richiesto e/o necessario:
- le tubazioni saranno munite di isolamento esterno fonoisolante (descritto e contabilizzato a parte);
- pezzi speciali particolari come braga di raccordo miscelatrice, esalatori, ecc., contabilizzati a parte, ed il tutto come specificato negli elaborati di progetto.
MODALITA’ DI POSA IN OPERA
- Saldatura di tubazioni, flange, curve e pezzi speciali per tubazioni in acciaio nero
Ambedue le estremità delle tubazioni da saldare, qualora non siano già preparate in ferriera, dovranno essere tagliate e poi rifinite a mola secondo DIN 2559 e cioè:
spessore sino a 4 mm: spianatura, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5÷4 mm;
spessore superiore a 4 mm: bisellatura conica a 30°, distanza fra le testate prima della saldatura 1,5÷3 mm in modo da assicurare uno scostamento massimo di ±0,5 mm del lembo da saldare dal profilo teorico c.s.d.
Le saldature dovranno essere eseguite a completa penetrazione, larghe almeno 2 volte e mezzo lo spessore dei tubi da saldarsi.
Gli elettrodi da usare per l'esecuzione delle saldature elettriche saranno esclusivamente quelli omologati dal RINA (Registro Italiano Navale ed Aeronautico) per l'impiego specifico.
Non è ammessa la rifinitura a scalpello dei margini del cordone di saldatura.
Il personale di saldatura dovrà essere patentato e, prima dell’inizio delle lavorazioni o anche durante il loro corso, su semplice richiesta della DL, l’Appaltatore dovrà esibire gli attestati di qualifica professionale dei saldatori da impiegare o già in corso di impiego nel cantiere.
- Modalità di posa in opera per tubazioni in acciaio per sistema pressfitting (bloccaggio meccanico)
Per la realizzazione della connessione dovranno essere attentamente seguite le istruzioni della casa costruttrice relativamente al taglio e sbavatura del tubo, per l'infilaggio del manicotto e per il serraggio dello stesso onde evitare, in particolare, il danneggiamento dell'anello di tenuta.
Per quanto riguarda la tubazione sarà possibile effettuare operazioni di piegatura con curvatubi a raggi di curvatura pari a 3-3,5 volte il diametro della tubazione; oltre tale valore dovranno essere impiegate curve precostruite con relativi manicotti di collegamento.
Il bloccaggio dei raccordi avverrà mediante pressione e deformazione dell'insieme manicotto-tubazione (crimping), tramite un’apposita pinza di serraggio.
Nei percorsi sotto traccia a pavimento o a parete ove vi sia presenza di umidità i raccordi di unione dovranno essere protetti dalla corrosione con l'applicazione, con adeguata ribordatura, di una fascia anticorrosiva previo trattamento della superficie esterna del raccordo e delle estremità della tubazione ad essa collegata con un primer. Le tubazioni saranno sempre fornite e poste in opera a partire da verghe di lunghezza minima 6 m.
SUPPORTI, ANCORAGGI E INTELAIATURE PER TUBAZIONI PER USI GENERICI (CIRCUITI IDRONICI, SCARICI, ECC.)
I sistemi di supporto – ancoraggio delle tubazioni devono essere progettati nel dettaglio e costruttivamente dall’Appaltatore. Non saranno accettate soluzioni improvvisate.
Il dimensionamento deve essere effettuato in base a:
- carico statico delle tubazioni, valvole, raccordi, isolamento ed in genere di tutti i componenti sospesi;
- sollecitazioni dovute a sisma, test idrostatici, colpo d'ariete o intervento di valvole di sicurezza;
- sollecitazioni derivanti da dilatazioni termiche.
In ogni caso l’Appaltatore deve sottoporre a preventivo benestare della Direzione Lavori i disegni costruttivi dei sistemi di supporto – ancoraggio e quelli dettaglianti posizione e spinte relative ai punti fissi.
La tipologia e la posizione dei supporti deve essere scelta in base a dimensione dei tubi, configurazione dei percorsi, presenza di carichi concentrati, strutture disponibili per l'ancoraggio, movimenti per dilatazione termica, possibili sollecitazioni sismiche, nonché alla esigenza di evitare trasmissione di rumore e/o vibrazioni alle strutture.
In relazione a quanto sopra, nonché in funzione di quanto necessario e/o prescritto, i sistemi di supporto ancoraggio potranno essere dei seguenti tipi:
- Supporti a collare regolabile del tipo a cerniera con vite di trazione, con interposto fra collare e tubo uno strato di materiale isolante rigido o gomma di adeguato spessore, sia per consentire piccoli movimenti nei fori dei due elementi, che per evitare trasmissioni di vibrazioni, ed in fine (per tubazioni convoglianti fluidi freddi) per evitare sul collare formazione di condensa e/o gocciolamenti. Secondo quanto necessario e/o prescritto, i supporti potranno essere appesi a soffitto mediante barre filettate e tasselli ad espansione, opportunamente dimensionati (vedi tabella B), oppure fissati a profilati ad omega, ancorati alle strutture edili in maniera diretta o con sistemi di tipo modulare, costituiti da profilati ad omega ( o simili) e staffaggi. Barre filettate, profilati ad omega e sistemi modulari saranno in acciaio zincato (collegati mediante bulloneria pure zincata);
- Supporti a slitta (pattino), ammessi per tubi fino a DN80, o a rullo (diametri superiori): le tubazioni in acciaio nero ed in acciaio inossidabile in esercizio caldo e coibentate possono essere sostenute da spezzoni di profilati (normalmente a T, dello stesso materiale della tubazione, saldati lungo la generatrice inferiore della tubazione) di appoggio diretto alle mensole o ai rulli di scorrimento , di tipo approvato e scelti in relazione al carico; i profilati dovranno avere altezza maggiore dello spessore dell'isolamento termico. Per le tubazioni in esercizio caldo l'attraversamento dell'isolamento da parte del supporto a T deve essere realizzato in maniera tale da avere superfici rifinite e da evitare danneggiamenti dell'isolamento per movimenti di dilatazione termica della tubazione. Gli spezzoni di profilato devono avere lunghezza tale da assicurare un appoggio sicuro sull’eventuale rullo sottostante, sia a caldo che a freddo. L'attacco del rullo alla mensola porterà due appendici ad angolo che abbracceranno il profilato a T, impedendo spostamenti laterali e ribaltamenti del tubo, ove tali spostamenti laterali non contrastino le dilatazioni termiche. Le tubazioni convoglianti fluidi freddi coibentate devono essere sostenute in maniera da evitare la formazione di condensa e gocciolamenti. Non è ammessa alcuna soluzione di continuità dell'isolamento e si dovranno prevedere gusci semicircolari in lamiera zincata, posti all'esterno della tubazione isolata (vedi tabella C) e sostenuti con profilati a T realizzati in maniera analoga a quanto precedentemente descritto, con le seguenti differenze: l’eventuale rullo di scorrimento rispetto al supporto sarà in PTFE e il profilato a T non sarà saldato al tubo, ma al semiguscio (sella) che, con un altro semiguscio abbraccerà il tubo già isolato (fissaggio con bulloni laterali zincati).
Il mensolame e gli staffaggi potranno essere di tipo modulare, prefabbricato con profilati in acciaio:
- zincato (collegati con bulloneria pure zincata) oppure costruiti con profilati in acciaio nero saldato;
- verniciato con due mani di antiruggine di tinta diversa.
Non saranno accettati sostegni di ferro piatto saldato al tubo o catene.
Inoltre i supporti – ancoraggi saranno progettati e realizzati anche per resistere a sollecitazioni sismiche.
Nel ribadire che i progetti di dettaglio – costruttivi dei sistemi di supporto – ancoraggio sono a carico dell’Appaltatore e dovranno essere sottoposti ad approvazione della Direzione Lavori, si forniscono comunque alcune indicazioni sugli accorgimenti antisismici da adottare:
- per tubazioni in acciaio fino a DN 25 o in rame fino a DN 20 all’interno di edifici: nessun accorgimento particolare;
- per tubazioni fino a DN 32 entro centrali e/o sottocentrali: nessun accorgimento particolare;
- negli altri casi: evitare che i supporti – ancoraggi siano fissati contemporaneamente a strutture diverse (solaio e parete); utilizzare per gli ancoraggi solo elementi strutturali dell’edificio; controventare sia longitudinalmente che lateralmente i supporti – ancoraggi.
In ogni caso i supporti dovranno essere realizzati in modo da consentire l'esatto posizionamento dei tubi in quota, le dilatazioni ed il bloccaggio in corrispondenza dei punti fissi, nonché per sopportarne il peso previsto; particolare cura dovrà essere posta nei supporti delle tubazioni d'acqua fredda e refrigerata, onde evitare