previsti dal PIANO DI ZONA 2021-23 (Documento di programmazione del welfare locale)
per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari
previsti dal XXXXX XX XXXX 0000-00
(Documento di programmazione del welfare locale)
ai sensi
• dell’art. 19 della legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”
• dell’art. 18 della legge regionale 3/2008, “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”
Tra
le Amministrazioni comunali di: Xxxxxxxxx Xxxxxxxx (Ente Capofila), Pantigliate, Paullo, Mediglia e Tribiano
che compongono l’Ambito distrettuale Paullese
e
Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Melegnano Martesana;
e
l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx;
Dato atto che
la legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” individua il Piano di Zona dei servizi socio-sanitari come strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche di intervento nel settore socio-sanitario con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori istituzionali e sociali di definire, nell’esercizio dei propri ruoli e compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi socio-sanitari sul territorio di riferimento;
e stabilisce che
⋅ i Comuni associati, a tutela dei diritti della popolazione, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali ora Agenzie di Tutela della Salute, in attuazione della legge regionale n. 23/15, provvedono a definire il piano di zona, nell'ambito delle risorse disponibili;
⋅ il piano di zona è, di norma, adottato attraverso Accordo di programma ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni;
⋅ all'accordo di programma, per assicurare l'adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie, partecipano i soggetti pubblici di cui al comma 1 dell’art. 19 della legge n. 328/00, nonché i soggetti di cui all'articolo 1, comma 4, e all'articolo 10 della stessa legge n. 328/00, che attraverso l'accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano;
la legge regionale 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale”, così come modificata dalla l.r. 11 agosto 2015, n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33”
⋅ all’articolo 11, comma 1, lettera a) attribuisce alla Regione la funzione di indirizzo per la programmazione delle unità di offerta sociali;
⋅ all’articolo 13, comma 1, lettera a) attribuisce ai Comuni singoli e associati e alle Comunità montane, ove delegate, la funzione di programmare, progettare e realizzare la rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi e conformemente agli obiettivi stabiliti dalla Regione, anche promuovendo la partecipazione dei soggetti di cui all’articolo 3 della stessa legge;
⋅ all’articolo 18
▪ individua il Piano di Zona quale strumento di programmazione in ambito locale della
rete d’offerta sociale, nel quale sono definiti le modalità di accesso alla rete, gli obiettivi e le priorità di intervento, gli strumenti e le risorse necessarie alla loro realizzazione;
▪ definisce le modalità di approvazione, di attuazione, la durata e l’ambito territoriale
di riferimento del Piano di Zona;
Nelle more dell’applicazione della Legge regionale 22 del 14 Dicembre 2021 “Modifiche al Titolo I e al Titolo VII della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 e degli atti applicativi della stessa si procede ai sensi della legge regionale 11 agosto 2015 n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)” favorisce, per quanto di competenza, l’integrazione del SSL con i servizi sociali di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art 1 afferma che il sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato lombardo, di seguito denominato sistema sociosanitario lombardo (SSL), promuove e tutela la salute ed è costituito dall’insieme di funzioni, risorse, servizi, attività, professionisti e prestazioni che garantiscono l’offerta sanitaria e sociosanitaria della Regione e la sua integrazione con quella sociale di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 2 prevede che la programmazione, la gestione e l’organizzazione del SSL sono attuate con gradualità e nei limiti delle risorse economiche disponibili e si conformano a principi generali, tra cui la promozione delle forme di integrazione operativa e gestionale tra i soggetti erogatori dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali del SSL e l’attuazione del
principio di sussidiarietà orizzontale nell’individuazione delle soluzioni gestionali dei
servizi a livello territoriale;
⋅ all’art 6 rimarca che le ATS garantiscono l’integrazione di tali prestazioni con quelle sociali
di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 7 evidenzia che le ASST favoriscono l’integrazione delle funzioni sanitarie e
sociosanitarie con le funzioni sociali di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 9 prevede che il SSL attiva modalità organizzative innovative di presa in carico in grado di integrare, anche facendo uso delle più aggiornate tecnologie e pratiche metodologiche, in particolare di telemedicina, le modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di cronicità e fragilità, per garantire la continuità nell’accesso alla rete dei servizi e l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali;
⋅ in più articoli indica la necessità dell’integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza delle autonomie locali nell’ambito del SSL, favorendo la realizzazione di reti sussidiarie di supporto che intervengono in presenza di fragilità sanitarie, sociali e socioeconomiche; le reti sono finalizzate a tutelare il benessere di tutti
i componenti della famiglia, anche in presenza di problematiche assistenziali derivanti da non autosufficienza e da patologie cronico-degenerative.
Richiamati
• il DPCM 14.2.2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio- sanitarie” che definisce tali prestazioni e attribuisce degli oneri conseguenti al FSN (Fondo Sanitario Nazionale) o agli Enti Locali;
• il DPCM 29.11.2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza” - le successive modifiche e integrazioni - e il DPCM 12.01.2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, per le parti in vigore o che entreranno in vigore con successivi provvedimenti;
• la DGR 4111/2020 “Determinazioni in merito al percorso di definizione delle linee di indirizzo per la programmazione sociale territoriale – triennio 2021 -2023” che prevede tra l’altro la proroga degli accordi di programma fino alla sottoscrizione del nuovo Accordo di Programma per l’attuazione del Piano di Zona 2021 -2023 che dovrà concludersi entro il 31/12/2021;
• L’ “Approvazione delle Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2021-
2023” di cui alla DGR n. 4563/2021;
Premesso che
Ai sensi della DGR 4111/2020, il percorso di definizione delle Linee di indirizzo per il triennio 2021- 2023 prevede la realizzazione di momenti di lavoro con le rappresentanze degli Uffici di Piano, ATS, ASST, Terzo Settore, il cui apporto sarà significativo affinché le indicazioni riguardanti la nuova programmazione siano il più possibile espressione di partecipazione e condivisione.
In questa logica, il percorso per la predisposizione dei Piani di Zona 2021 – 2023 ha previsto - ai sensi della DGR 4563/2021 - le seguenti azioni:
• Condivisione e definizione in Cabina di Regia Unificata dei percorsi da seguire per attuare le indicazioni previste dalla normativa regionale in tema di programmazione zonale.
• Individuazione delle policy (Supporto alle persone in povertà, supporto alla progettazione individualizzata per persone con disabilità, Contrasto alla violenza di genere) ed avvio di gruppi di lavoro integrati per la costruzione di un sistema di indicatori per la valutazione dell’impatto delle politiche e delle misure messe in atto dall’Ambito (outcome).
• Declinazione a livello locale, attraverso le cabine di Regia Territoriali delle tematiche riguardanti l’integrazione sociosanitaria, partendo dall’analisi
del documento sottoscritto nella precedente triennalità, individuando le criticità e stabilendo le priorità per il triennio 2021 – 2023.
• Coprogettazione a livello locale attraverso seminari tematici ai quali hanno partecipato tutti gli attori coinvolti nella programmazione zonale (Ambiti, Comuni, Terzo settore, ATS e ASST).
• Formazione congiunta per l’elaborazione di Profili di salute di Comunità finalizzati alla programmazione zonale.
Convenuto che
nell’ambito del processo di programmazione del welfare locale dell’Ambito distrettuale Paullese, il presente documento recepisce le indicazioni di ricomposizione delle politiche di welfare: i Comuni dell’Ambito e l’ATS della Città Metropolitana di Milano, le ASST Melegnano Martesana concordano di sottoscrivere l’Accordo per la realizzazione del Piano di Zona articolato secondo gli obiettivi e gli impegni specifici indicati.
Visto
il verbale dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito distrettuale Paullese del 04 febbraio 2022 durante il quale è stato approvato il Piano di Zona per l’anno 2021-23 (Allegato 1) al presente Accordo di Programma come sua parte integrante e sostanziale;
TUTTO CIO’ PREMESSO
si conviene e si sottoscrive il presente Accordo di Programma
Art. 1 – Oggetto
Il presente Accordo di programma, che rappresenta l’atto con cui i diversi attori adottano il Piano di Zona per l’anno 2021-23 (Allegato 1 al presente Accordo quale parte integrante e sostanziale), ha per oggetto la definizione dei reciproci rapporti fra i soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione dei servizi e degli interventi previsti nel Documento di programmazione del Welfare locale.
Art. 2 – Finalità ed obiettivi
Il presente Accordo di Programma intende dare concreta attuazione al processo di programmazione e progettazione locale del Piano di Zona, in attuazione degli obiettivi stabiliti dalla DGR regionale che mirano a stimolare percorsi di coordinamento e ricomposizione , che siano in grado di produrre risposte di sistema ai bisogni – vecchi e nuovi – in modo trasversale il territorio sistematizzando la cooperazione e il coordinamento sovrazonale tra Ambiti con ASST e ATS; in particolar modo per allargare e approfondire lo spettro di cooperazione tra gli attori territoriali e spingere per una reale sistematizzazione nella definizione di filiere integrate di servizi.
Il Piano di Zona dovrà focalizzarsi su progettazioni integrate e trasversali tra differenti aree di policy, per fornire risposte che superino la frammentarietà degli interventi avendo presente la multidimensionalità del bisogno.
Il Terzo settore e il privato profit, assumono un ruolo di crescente importanza e saranno coinvolti fin dalle prime fasi di progettazione: essi infatti potranno concorrere inizialmente all’individuazione
degli obiettivi dei processi di programmazione locale e partecipare, anche in modo coordinato con l'Ambito, alla definizione di progetti per servizi e interventi di cura alla persona. Questa sinergia richiederà un profondo rinnovamento nei metodi di lavoro e nelle relazioni ed implicherà l’introduzione di nuovi strumenti di valutazione dei cambiamenti ottenuti e dei risultati prodotti che superino la consueta e consolidata modalità di rendicontazione.
Art. 3 – Ente Capofila
I Comuni sottoscrittori del presente Accordo, così come deliberato dai Consigli Comunali e dall’Assemblea dei sindaci, individuano il Comune di Peschiera Borromeo quale Ente Capofila responsabile dell’attuazione del presente Accordo. L’Ente Capofila opera vincolato nell’esecutività al mandato dell’Assemblea dei sindaci di Ambito distrettuale ed adotta ogni atto di competenza per l’attuazione del presente Accordo di Programma nel rispetto degli indirizzi espressi dall’Assemblea distrettuale dei Sindaci e delle competenze gestionali attribuite al personale preposto per l’attuazione del Piano di Zona.
L’Ente capofila svolge la funzione di coordinamento dell’attuazione del Piano di Zona e di gestione delle risorse complessive necessarie e dei finanziamenti disponibili.
Il comune di Peschiera Borromeo è già individuato Capofila ai sensi della convenzione intercomunale approvata dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 8 del Consiglio Comunale del 23 febbraio 2022.
Art. 4 – Territorio oggetto della programmazione e soggetti sottoscrittori
Sono soggetti sottoscrittori del presente Accordo:
⮚ Le Amministrazioni comunali di: Xxxxxxxxx Xxxxxxxx (Ente Capofila), Pantigliate, Paullo, Mediglia e Tribiano, che compongono l’Ambito distrettuale Paullese
⮚ L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Melegnano Martesana;
⮚ L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx.
Potranno aderire all’Accordo anche tutti i soggetti di cui all’art. 18 c. 7 L.R. 3/2008.
Allo scopo di assicurare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti costituenti la rete locale dei servizi, e per individuare un contesto adeguato a formulare rappresentanze, saranno garantite modalità di consultazione stabili e periodiche degli aderenti al Piano di Zona.
Art. 5 – L’Ufficio di Piano
L’Ufficio di Piano è individuato, ai sensi dell’art. 18, comma 10, della L.R. 3/2008, come la struttura tecnico-amministrativa cui è affidato il coordinamento degli interventi e l’istruttoria degli atti di esecuzione del Piano.
Rappresenta la struttura gestionale e tecnica a supporto dell’Assemblea dei sindaci.
Le funzioni e l’articolazione organizzativa dell’Ufficio di Piano risultano quelle formalizzate nella Convezione Intercomunale approvata dall’Assemblea dei Sindaci in data 04 febbraio 2022 e dal Consiglio Comunale dell’Ente Capofila in data 23 febbraio 2022.
L’ufficio di Piano ha il ruolo di supporto tecnico e gestionale dei processi attuativi della programmazione zonale, riferiti in particolare agli obiettivi di ricomposizione e superamento della frammentazione, favorendo l’accesso ai servizi e promuovendo nuovi strumenti e azioni di welfare. Garantisce il coordinamento operativo tra i diversi Enti e i diversi progetti.
Definisce e verifica le modalità operative per l’attuazione dell’Accordo di Programma, redige relazioni sullo stato avanzamento dei lavori per i Comuni di ambito e tiene informati i soggetti sottoscrittori sull’andamento del processo di attuazione del Piano di Zona.
Questo ruolo si integra con l’assunzione di una funzione di programmazione e orientamento delle azioni innovative e di sperimentazione.
Si interfaccia con ATS e partecipa, attraverso il suo responsabile, alla Cabina di Regia di cui all’ar- ticolo 6, comma 6, lettera f) della legge regionale n. 23/15.
Art. 6 – Impegni dei soggetti sottoscrittori
Ferme restando le competenze di ciascun sottoscrittore, le parti firmatarie del presente Accordo di Programma si impegnano:
• a realizzare, per gli aspetti di competenza, le azioni del Piano di Zona nel rispetto dei criteri e delle modalità definite nel Piano stesso;
• alla reciproca collaborazione per lo sviluppo di azioni che ampliano i soggetti coinvolti e interessati alla programmazione zonale come la scuola, il terzo settore, le organizzazioni sindacali, anche attraverso protocolli di intesa e accordi laddove ritenuto opportuno, per la più ampia e diffusa realizzazione delle azioni previste;
• a favorire, programmandola, la partecipazione dei propri operatori ai diversi tavoli tecnici di confronto, monitoraggio e valutazione della programmazione;
• a individuare le forme più opportune di scambio di dati e di informazioni utili ai processi di monitoraggio, verifica e programmazione delle iniziative in campo sociale e socio- sanitario;
• a partecipare alla messa in rete dei propri servizi, alla preparazione e attuazione di regolamenti comuni, protocolli d’intesa e progetti che verranno approvati dall’Assemblea dei Sindaci.
• Ad effettuare la valutazione d’impatto delle policy individuate riportate all’art 8
In particolare, i Comuni:
• partecipano all’Assemblea di ambito distrettuale attraverso il Sindaco o delegato;
• rendono disponibili le risorse economiche, umane e strumentali per la realizzazione degli obiettivi e delle azioni contenute nel Piano Sociale di Zona e definite annualmente
dall’Assemblea dell’ambito distrettuale e supportano il consolidamento dell’Ufficio di Piano dell’Ambito;
• partecipano alle attività del Tavolo Tecnico distrettuale attraverso i Responsabili delle Politiche Sociali;
• garantiscono i Livelli Essenziali ex art. 22 della legge 328/2000 e quant’altro contenuto nell’allegato Piano di Zona.
• Collaborano alla valutazione d’impatto
L’ATS della Citta Metropolitana di Milano concorre all’integrazione sociosanitaria e assicura la
coerenza nel tempo tra obiettivi regionali e obiettivi della programmazione locale. Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con le ASST territorialmente competenti per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, l’assistenza degli anziani non autosufficienti e delle persone con disabilità, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della
vulnerabilità familiare;
• la condivisione tra ATS/ ASST/erogatori di ambito sanitario e sociosanitario/ Comuni, dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi quali strumenti
per l’esercizio efficace della governance del sistema.
• La collaborazione alla valutazione d’impatto
L’ATS si propone di realizzare tale integrazione operando a livello istituzionale, gestionale e operativo – funzionale.
Al fine di realizzare gli obiettivi di integrazione socio-sanitaria sopra espressi ATS assicurerà la “regia” nella stipula di eventuali accordi, protocolli operativi con i soggetti interessati, in relazione alle finalità da perseguire.
La ASST Melegnano Martesana concorre, per gli aspetti di competenza, all’integrazione
sociosanitaria.
Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con l’ATS per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, l’assistenza degli anziani non autosufficienti e dei disabili, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare;
• la condivisione con ATS, gli erogatori di ambito sanitario e sociosanitario ed i Comuni dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi quali strumenti
per l’esercizio efficace della governance del sistema.
• La collaborazione alla valutazione d’impatto
Gli Enti aderenti al presente Accordo:
- forniscono la disponibilità alla programmazione e realizzazione delle azioni e dei servizi ricompresi nella progettualità del Piano di Zona, nonché al loro monitoraggio e verifica, attraverso la partecipazione ai tavoli di area ed a eventuali gruppi di lavoro;
- danno disponibilità a procedure di qualificazione, accreditamento, collaborazione volte alla realizzazione del Piano di Zona;
- si impegnano a contribuire al percorso di programmazione e monitoraggio degli obiettivi del Piano di Zona mediante la partecipazione alle consultazioni convocate periodicamente dall’Ufficio di Piano;
- concorrono con proprie risorse, come previsto dalla legge n. 328/2000, secondo le opportunità offerte dalle proprie forme giuridiche e dalla singola azione di Piano, e
comunque partecipando al processo di programmazione e di verifica con propri aderenti o proprio personale.
Art. 7. Criterio premiale per la programmazione sovrazonale.
Ai sensi della DGR 4563/2021 L’ambito Paullese in co-progettazione e co-relazione con l’ambito
Sociale Sud Est Milano intende presentare i seguenti progetti innovativi:
1) Durante Noi, Dopo Di Noi e Comunità Inclusive;
2) Le politiche abitative sovra zonale sfida e opportunità;
3) Interazione sovra zonale- rete per il benessere psico sociale dei ragazzi.
Art. 8 – Valutazione d’impatto
I soggetti firmatari, si impegnano ai sensi della DGR 4563/2021, ad effettuare la valutazione
d’impatto sulle tre policy individuate nella cabina di regia del 8 settembre 2021.
1) Agevolare lo sviluppo di una comunità sensibile e proattiva e attraverso il potenziamento delle competenze delle reti nei confronti della disparità di genere con particolare attenzione alle situazioni di violenza domestica. Favorendo l’accesso, la capacità di protezione e sviluppando l’empowerment delle donne vittime di violenza
2) Utilizzare la misura del Reddito di cittadinanza per strutturare un sistema integrato territoriale e forme di governance multiattoriali. Prevedere un approccio globale alla povertà (bisogni quali ad esempio, abitazione, lavoro, povertà genitoriale, gestione finanziaria, ecc) e valorizzare la dimensione comunitaria/locale.
3) il supporto alla progettazione individualizzata per le persone adulte con disabilità. Prevedendo :
• percorsi di integrazione ed inclusione che accompagnino la persona con disabilità/famiglia, sulla base dell’evoluzione dei bisogni, delle aspettative e dei desideri personali, nel corso complessivo della vita.
• modalità di presa in carico che rendano la persona con disabilità protagonista e partecipe della costruzione del suo progetto
• di avvalersi al meglio delle risorse collettive del territorio, risorse individuali e il sistema dei sostegni (Misure regionali, Comunali. )
• di contrastare la frammentazione degli interventi e della gestione delle risorse pubbliche e private
individuano almeno un referente per ente che partecipi all’elaborazione metodologica e alle diverse
fasi previste dal piano di valutazione allegato 3 al presente accordo di programma.
Art. 9 – Integrazione sociosanitaria
Per integrazione sociosanitaria si devono intendere “tutte le attività atte a soddisfare, mediante un complesso processo assistenziale, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità di cura e quelle di riabilitazione”. Nel nuovo contesto la multidimensionalità del bisogno richiede necessariamente la programmazione di risposte sociosanitarie pensate in modo trasversale. La necessità di potenziare la filiera integrata dei servizi sociali e sanitari rende essenziale un miglior funzionamento delle modalità di lavoro congiunto tra Ambiti territoriali, ATS, ASST e gli attori sociali interessati. È necessario quindi proseguire nell’implementazione di un sistema che risponda ai “bisogni di ascolto, cura, sostegno e presa in carico” a sostegno della centralità della
persona e della sua famiglia, attraverso una maggiore prossimità dei servizi, una presa in carico sempre più integrata e una continuità assistenziale per le persone.
Pertanto in questa nuova triennalità si dovrà tendere al superamento delle attuali forme di collaborazione, definendo un contesto istituzionale più autonomo e più forte a supporto:
1. dei processi di ricomposizione dell’integrazione delle risorse (delle ATS, delle ASST, dei Comuni e delle famiglie);
2. delle conoscenze (dati e informazioni sui bisogni, sulle risorse e dell’offerta locale);
3. degli interventi e servizi (costituzione di punti di riferimento integrati, di luoghi di accesso e governo dei servizi riconosciuti e legittimati) in ambito socioassistenziale e sociosanitario.
L’integrazione sociosanitaria trova declinazione, in continuità con le azioni in atto e tenuto conto dell’evoluzione dei bisogni e del contesto di riferimento, nello specifico documento, Allegato 2 del presente Accordo di Programma.
Art. 10 – Collaborazione con il Terzo Settore
Il sistema di governance della programmazione sociale, riconosce e valorizza il confronto con le realtà sociali del Terzo settore presenti nel territorio dell’Ambito, attraverso la costituzione di tavoli tecnici istituzionalizzati.
In particolare, la collaborazione con il Terzo settore è finalizzata a implementare politiche sociali in grado di affrontare territorialmente il tema della lotta alla vulnerabilità e il rafforzamento dell’inclusione sociale, anche attraverso co-progettazione e co-realizzazione e partenariato.
Art. 11- Organi di governo del Piano di Zona
Le funzioni di governo del Piano di Zona vengono esercitate attraverso gli organismi di partecipazione e gestione indicati nel Piano di Zona allegato. La Cabina di Regia ex art. 6, comma 6, della L.r. 23/2015, articolata e regolamentata con la deliberazione della ATS n. 295 del 23/3/2017, si configura come strumento per l’istruttoria tecnica interistituzionale dell’attuazione del presente Accordo, la verifica, il confronto relativi agli aspetti attinenti l’attuazione gli impegni del presente Accordo, con il compito, in particolare, di assicurare l’integrazione della rete socio-sanitaria con quella sociale, in modo da garantire continuità nel soddisfacimento dei bisogni sanitari, sociosanitari e sociali espressi dal territorio
Art. 12 - Risorse
Le risorse economiche per l’attuazione del Piano di zona si riferiscono al budget costituito da finanziamenti statali, regionali e comunali.
I soggetti sottoscrittori convengono che le risorse finanziarie previste per l’attuazione del Piano di Zona siano destinate all’Ente Capofila, che ne assicurerà la gestione con propri atti amministrativi nei termini stabiliti dal Piano di Zona, nel rispetto delle normative in materia e secondo le disposizioni degli organi di governo e di gestione del Piano di Zona.
Art. 13 – Monitoraggio e Verifica
L’Assemblea dei Sindaci è responsabile del monitoraggio e della verifica degli obiettivi,
dell’allocazione delle risorse, in relazione con gli obiettivi del Piano e delle priorità.
La vigilanza sull’esecuzione dell’Accordo di Programma è svolta da un Collegio composto da un rappresentante designato, con proprio atto successivo all’adozione del presente Accordo, da ciascuno degli enti firmatari. Il collegio elegge tra i suoi componenti un Presidente.
L’Ufficio di Piano provvede a fornire al collegio il supporto tecnico necessario.
Può essere convocato su richiesta di qualunque Ente o soggetto aderente. Svolge funzione di prima conciliazione di contenziosi o di ricorsi da parte di sottoscrittori, aderenti o soggetti privati, su cui si pronuncia, anche sentite le parti, nel termine di 30 giorni.
Per la risoluzione di eventuali controversie insorte durante le fasi di attuazione del Piano di Zona e non composte bonariamente, ai sensi dell’art. 34 comma 2, legge 267/2000 si farà ricorso all’arbitrato.
La votazione del Collegio di Xxxxxxxxx avviene a maggioranza assoluta
Art. 14 Verifiche e aggiornamento
L’Assemblea dei Sindaci del Distretto si riunisce almeno 5 volte all’anno per procedere alla verifica ed eventuale aggiornamento del Piano in funzione degli obiettivi raggiunti e alle nuove esigenze che emergeranno, adottando gli eventuali adeguamenti e, nel caso, procedere al coinvolgimento di nuovi attori nel processo di realizzazione del Piano.
L’Ufficio di Piano, anche con il coinvolgimento del Tavolo Tecnico e dei Tavoli di programmazione con il terzo settore, riferirà all’Assemblea dei Sindaci distrettuale in merito a verifiche di sistema e proposte di miglioramento e di sviluppo.
Art. 15 – Durata dell’Accordo e responsabilità della sua attuazione
Il presente Accordo di Programma, conformemente alla durata del Piano di Zona, decorre a partire dalla sua sottoscrizione e fino al 31 dicembre 2023 salvo eventuali proroghe disposte da Regione Lombardia.
Il Responsabile dell’attuazione dell’Accordo di programma è individuato nella figura del Responsabile dell’Ufficio di Piano.
Data, 25/02/2022
Letto, confermato, datato e sottoscritto digitalmente
Al presente Accordo di Programma potranno aderire tutti i soggetti di cui all’art. 18 c. 7 L.R. 3/2008.
Allegato 1: Xxxxx xx Xxxx
Xxxxxxxx 0: Obiettivi e percorsi di integrazione socio-sanitaria condivisi
Allegato 3: Piano di valutazione d’impatto policy
Programmazione territoriale 2021-2023
INDICE
Introduzione a cura dell’Assemblea dei Sindaci del Distretto | Pag. 4 |
Cap. 1 Il piano di zona e la programmazione territoriale | Pag. 7 |
1.1 L’urgenza di una nuova programmazione | Pag. 7 |
1.2 Strumenti e assetto del Piano | Pag. 8 |
Cap. 2 Gli esiti della programmazione zonale 2015 – 2017 (andata in proroga fino al 2020) | Pag. 10 |
2.1 Gli esiti della programmazione delle passate annualità | Pag. 10 |
Cap. 3 Fotografia del territorio | Pag. 32 |
3.1 Analisi sociodemografica del territorio | Pag. 32 |
3.2 La popolazione residente nel Distretto | Pag. 32 |
3.3 Le famiglie | Pag. 33 |
3.4 La distribuzione della popolazione per classi di età e generi | Pag. 36 |
Cap. 4 Situazione abitativa | Pag. 41 |
4.1 Il patrimonio abitativo del Distretto | Pag. 41 |
4.2 La socialità | Pag. 43 |
4.3 La Spesa Sociale nel territorio | Pag. 44 |
Cap. 5 Bisogni e risposte | Pag. 45 |
5.1 Area Anziani e Disabili | Pag. 45 |
5.1.1 Fondo Non Autosufficienza | Pag. 46 |
5.1.2 Voucher per l’Autonomia | Pag. 51 |
5.1.3 Dopo di Noi | Pag. 53 |
5.1.4 Teleassistenza | Pag. 57 |
5.1.5 Assistenza Educativa Specialistica | Pag. 58 |
5.1.6 Servizio associato inserimento lavorativi – CSIOL disabili | Pag. 60 |
5.2 Area Minori e Famiglia | Pag. 64 |
5.2.1 Servizio di Governance territoriale | Pag. 64 |
5.2.2 Dote infanzia, Pacchetto famiglia e Protezione famiglia | Pag. 68 |
5.3 Area Povertà e Inclusione Sociale | Pag. 73 |
5.3.1 Azioni distrettuali a contrasto della Povertà | Pag. 73 |
5.3.2 Povertà alimentare (Focus) | Pag. 76 |
5.3.3 Servizio associato inserimento lavorativi – CSIOL svantaggio | Pag. 78 |
5.3.4 Il Piano dell’offerta abitativa | Pag. 80 |
5.3.5 Emergenza abitativa e Misura Unica in epoca COVID-19 | Pag. 82 |
5.3.6 Prevenzione e contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico | Pag. 83 |
5.4 Area Azioni di Sistema | Pag. 88 |
5.4.1 Cartella Sociale Informatizzata | Pag. 88 |
5.4.2 La rete antiviolenza | Pag. 88 |
5.4.3 Albi degli accreditati | Pag. 92 |
5.4.4 Elenco di Distretto delle strutture per minori | Pag. 94 |
5.4.5 Le Unità d’Offerta Sociale | Pag. 94 |
5.5 Sintesi indirizzi e progettualità del Distretto Sociale Paullese per il 2020 | Pag. 95 |
5.5.1 Obiettivi e urgenze per il prossimo triennio | Pag. 95 |
Cap. 6 L’integrazione sociosanitaria – da D.G.R. n. 4563/2021 | Pag. 96 |
6.1 Il sistema regionale di governance | Pag. 101 |
6.2 Linee guida regionali – Macroaree di policy prioritarie | Pag. 104 |
Cap. 7 La cassetta degli attrezzi | Pag. 105 |
7.1 Le risorse | Pag. 106 |
7.1.1 Le risorse umane | Pag. 106 |
7.1.2 Le risorse economiche | Pag. 106 |
7.1.3 Mappa e trend delle risorse | Pag. 107 |
Allegati | |
A. Progetti Distretto Paullese | |
B. Progetti sovrazonale | |
Introduzione
a cura dell’Assemblea dei Sindaci
La riforma sanitaria del 2015 aveva ridisegnato i confini dei distretti esistenti obbligando ad unioni artificiose, impossibili come nel nostro caso. Da quel momento i Sindaci del nostro Distretto Sociale hanno provato, senza successo, a trovare una convergenza con il Distretto Sociale Sud Est Milano. Nel momento in cui chi governava il Distretto Sociale Sud Est Milano ha deciso di procedere autonomamente le nostre Amministrazioni si sono trovate a dover approvare un documento tra le parti, non ritenuto congruente con le disposizioni normative da ATS e Regione Lombardia, per permettere all’Ufficio di Piano di poter comunque continuare ad operare in nome e per conto dei 5 Comuni che lo compongono: Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, Pantigliate, Paullo, Mediglia, Tribiano.
Ora finalmente, con l’approvazione da parte di Regione Lombardia della deliberazione n. XI/4563 del 19/04/2021, è stata ristabilita la possibilità per il nostro Distretto di mantenere una propria autonomia e di poter presentare a Regione Lombardia, per il tramite di ATS, un proprio Piano di Zona.
Si ritiene comunque fondamentale un lavoro di rete con altri Distretti Sociali ed in particolare con il Distretto Sociale Sud Est Milano. Non sussistendo più un obbligo di fusione ma solo di collaborazione ai fini di attingere alle premialità, è stato intrapreso un lungo tavolo di confronto che ha portato alla predisposizione di tre progettualità sui temi della disabilità, delle politiche abitative e delle politiche giovanili. In particolare i progetti perseguiranno gli obiettivi della promozione e il sostegno ai processi di autonomia, focalizzati sui passaggi di vita delicati ed essenziali, l’avvio di un osservatorio sovra zonale sui bisogni dei cittadini con disabilità e le loro famiglie, la costruzione di nuove prospettive di lettura e di alleanza sull’abitare, la valutazione e l’innovazione degli strumenti di housing per raggiungere nuovi bisogni abitativi invisibili e l’interazione sovra zonale per il benessere psico sociale dei ragazzi.
La recente riforma della sanità, Legge 22/2021 di Regione Lombardia ha previsto l’istituzione di Distretti, Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Centrali Operative Territoriali nonché l’introduzione dell’infermiere di famiglia. Entro 6 mesi dall’istituzione dei distretti, verranno realizzate le Centrali Operative territoriali mentre gli ospedali e le case di comunità verranno realizzate per il 40% entro il 2022, per il 30% entro il 2023 ed il restante 30% entro il 2024. Il nostro
distretto ha recentemente partecipato alla proposta di adesione per l’individuazione di un immobile da destinare a Casa della Comunità. All’interno del nostro distretto la Casa della Comunità si troverà nel territorio del Comune di Peschiera Borromeo.
Il nostro Distretto Sociale ha lavorato duramente al fine di presentare quattro manifestazioni d’interesse a Regione Lombardia relative agli interventi da attivare sulla sottocomponente “servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” – componente 2 missione 5 del PNRR. Le quattro aree d’intervento selezionate sono:
- Rafforzamento dei servizi sociali a sostegno della domiciliarità;
- Sostegno alla capacità genitoriale e prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini;
- Percorsi di autonomia per le persone con disabilità;
- Housing first.
Sono tantissime le sfide e le attività che i nostri 5 Comuni affronteranno nei prossimi anni come risposta ai bisogni emergenti che coinvolgono molteplici sfere, dal contrasto alla povertà, all’uniformità nella condivisione dei percorsi di accompagnamento e supporto ai nuclei beneficiari delle misure B2, Dopo di Noi e Reddito d’Autonomia e nelle procedure di accesso ai servizi e di supporto nella presentazione di domande per le misure di sostegno al reddito e servizi in tutti i comuni del Distretto, alla collaborazione dei servizi minori, alla prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne, sino alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo, come verrà dettagliatamente spiegato nel presente documento. Oltre alle attività derivanti dalla gestione dei fondi ministeriali e/o regionali, alla partecipazione di bandi per reperire finanziamenti dedicati (es. PNRR), il Distretto Xxxxxxxx sta lavorando su alcune progettualità ritenute in questo momento prioritarie:
- Reddito di Cittadinanza: sottoscrizione Patti di inclusione sociale e gestione del Fondo Povertà con implementazione dei servizi per i cittadini;
- Sostegno alle persone fragili e con disabilità attraverso azioni e interventi che possano agevolare la piena realizzazione del proprio percorso di vita o una permanenza serena al proprio domicilio;
- Servizio di Governance Servizi minori comuni del Distretto attraverso l’individuazione di strategie
per creare un filo che leghi tra loro i servizi minori dei cinque Comuni del Distretto;
- Rete antiviolenza distretto 1 e 2 “Fuori dal Silenzio volto alla stipula di un protocollo di intesa tra i soggetti della rete;
- Prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico.
La pandemia ci ha costretti a modificare le nostre priorità lavorative, a rivedere gli interventi sociali da garantire ai cittadini, ma ci ha anche insegnato ad usare meglio gli strumenti a nostra disposizione, e la digitalizzazione e le nuove tecnologie dovranno sempre più diventare uno strumento di lavoro.
Un sentito ringraziamento ai tecnici dei 5 comuni in primis la responsabile dell'ufficio di piano dott.ssa Xxxxxx Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxxxx coordinatore ufficio di Piano, Xxxx Xxxxx e Xxxxxxx Xxxxxxx collaboratori amministrativi UdP, i responsabili dei servizi alla persona degli altri comuni Xxxxxxx Xxxxxx – Pantigliate, Xxxxx Xxxxxxxxxxxx - Xxxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxx - Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx – Tribiano.
Grazie a Xxxx Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxxxx X’Xxxxxxx, Xxxxx Xxxxx, Xxxxxxxx Xxxxx, assessori cui va uno speciale ringraziamento per la loro disponibilità, consapevoli dell’importante ruolo di responsabilità che stiamo ricoprendo, e ai nostri sindaci che attraverso le deleghe che ci hanno affidato ci dimostrano la fiducia riposta.
Il Sindaco del Comune di Peschiera Borromeo L’Assessore ai Servizi alla Persona
Presidente dell’Assemblea dei Sindaci e alle Famiglie di Xxxxxxxxx Xxxxxxxx
del Distretto Sociale Paullese
Cap. 1. Il piano di zona e la programmazione territoriale
Il Piano di Zona è lo strumento con cui si realizza la programmazione integrata degli interventi sociali e sociosanitari sul territorio dell’Ambito. Nel Piano di Zona sono definiti gli obiettivi e i programmi che vengono solitamente ad essere realizzati nell’arco temporale di un triennio con il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse a livello territoriale. Il Piano di Zona è il documento direttore e, in sostanza, il Piano regolatore delle politiche sociali, secondo i principi della Legge 328/00.
Il territorio interessato dal Piano di Zona è definito a livello di Ambiti, o Distretti sociali, un territorio costituito da territori di Comuni limitrofi; per quanto riguarda il Distretto Sociale Paullese, trattiamo dei Comuni di Mediglia, Pantigliate, Paullo, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e Tribiano. Con la deliberazione n. XI/4563 del 19/04/2021 è stata nuovamente confermata la possibilità per il nostro Distretto di presentare un proprio Piano di Zona. La deliberazione, di cui prima, ha definito una premialità che verrà riconosciuta per la definizione e la realizzazione di obiettivi prioritari che siano sovra zonali e abbiano il coinvolgimento di altri attori della rete (ATS, ASST, Xxxxx Xxxxxxx, ecc.). Nel presente Piano saranno presentati progetti co-programmati con il Distretto Sociale Sud Est Milano, con cui sono attive già da tempo diverse collaborazioni.
Le aree di lavoro che trovano convergenze dei due Distretti sono molteplici:
1. minori e giovani;
2. azioni tese al miglioramento degli interventi per il lavoro;
3. analisi dei dati dei minori con disabilità, studio di misure di contrasto all’aumento esponenziale delle certificazioni, iniziative di accompagnamento nelle scelte dei percorsi di vita e iniziative legate al “dopo di noi”;
4. rete antiviolenza.
Il nostro Ufficio di Piano, oltre a presidiare la gestione dei diversi fondi e misure a sostegno delle diverse fasce di cittadini, sta lavorando oramai da due anni sui temi dell’abitare e delle povertà. Il nostro Ufficio di Piano gestisce anche il piano annuale per l’abitare e sta lavorando al possibile piano triennale, mentre sul versante delle povertà è attivo un servizio che si realizza nei 5 Comuni dell’Ambito.
1.1 L’urgenza di una nuova programmazione
Il Piano di zona contiene solitamente la programmazione da realizzarsi nel triennio, quest’ultimo a partire dal 2018. L’ultima programmazione zonale è stata realizzata per la costruzione del piano di zona nel 2015; a fine triennio, dicembre 0000, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, con DGR n. X/7631 del 28/12/2017, ha inteso prorogare gli accordi di programma allora in essere, in via transitoria fino alla definizione dei nuovi Ambiti distrettuali. Il Piano di Zona 2015-2017 tracciava delle direttrici che risultano essere ancora oggi attuali e su cui si orienta la maggior parte delle scelte della Parte Politica. Gli interventi ed i servizi erogati in questi anni dall’Ufficio di Piano si sono nutriti dell’idea di mettere al centro i bisogni locali, favorendo la collaborazione tra i diversi attori presenti sul territorio cosicché lo slogan regionale “il welfare che crea valore” fosse davvero concreto. Quell’ Architettura comunitaria costruita insieme tra istituzioni, associazioni, cooperative, enti del non profit, cittadini e famiglie, che ha i suoi pilastri sui binomi opportunità/responsabilità, appartenenza/solidarietà, scambio/dono, rigore e rispetto delle regole, competenza e scambio continuano ad essere la conditio sine qua non per generare capacità di tutela e cura della comunità stessa e che consente la creazione di legami sociali e reti di prossimità che sorreggono le fragilità interne.
Nel corso dell’anno 2020 l’Ufficio di Piano ha redatto un documento validato dai Consigli Comunali
dei Comuni del nostro Distretto, questo per permettere al nostro Ufficio di Piano di poter avere le
necessarie autorizzazioni per procedere in nome e per conto dei 5 Comuni. Il documento non è stato presentato ad ATS e a Regione Lombardia perché non rispettava il vincolo della fusione con un ambito più numeroso. Ripartiamo ora da quel documento su cui abbiamo lungamente lavorato.
1.2 Strumenti e assetto del Piano
I Comuni del Distretto Paullese che hanno da sempre realizzato la gestione delle funzioni e degli interventi attraverso una convenzione per la gestione associata ai sensi dell’art.30 del D.Lgs. 267/2000. La convenzione è valutata la soluzione migliore per tutti i Comuni del Distretto, in quanto consente, per le dimensioni attuali dell’Ambito di poter avere flessibilità di gestione e costi non elevati in capo ai Comuni aderenti.
La programmazione contenuta in questo documento farà parte integrante della convenzione per la gestione associata di funzioni ed interventi, che qui nascono e si sostanziano. Sarà poi sottoscritto anche un accordo di programma con ATS, ASST e i partner progettuali per il coordinamento delle attività da realizzare congiuntamente, documento sottoposto poi a Regione Lombardia.
Gli Organi di governo restano l’Assemblea dei Sindaci del Distretto e il Tavolo Tecnico. Vi sono poi il Tavolo Assistenti Sociali, integrato se necessario dagli operatori amministrativi dei Servizi Sociali o Servizi alla Persona dei cinque Comuni, e i Tavoli d’Area. L’Ufficio di Piano, incardinato dell'Ente Capofila, che resta a supporto della realizzazione e del coordinamento degli interventi. Ente Capofila resta il Comune di Peschiera Borromeo.
“L’Assemblea dei Sindaci è: 1.l’organo politico di pianificazione e programmazione delle politiche sociosanitarie da realizzarsi nel Distretto Sociale Paullese. Le linee da perseguire vengono definite all’interno del Piano di Zona e vengono presidiate periodicamente con attenzione agli obiettivi ad esso collegati; 2. composta da tutti i soggetti aderenti e sottoscrittori dell’Accordo di Programma adottato per l’attuazione del Piano di Zona ai sensi dell’art. 18 comma 7 della L.R. 3/2008, è il luogo del confronto e delle decisioni delle politiche; |
3. un organismo collegiale composto dai Sindaci dei cinque Comuni costituenti il Distretto, dagli
organismi sottoscrittori l’Accordo di Programma e da un rappresentante della ATS Milano.
L’Assemblea:
▪ assume compiti di programmazione, verifica e controllo delle politiche sociali previste nel Piano di Zona e della gestione dei servizi a gestione associata;
▪ è espressione di continuità della programmazione sociosanitaria, finalizzata all’integrazione
tra politiche sociali e politiche sanitarie;
▪ approva i Piani di Zona;
▪ procede alla verifica del raggiungimento degli obiettivi;
▪ approva i piani economici;
▪ approva le rendicontazioni periodiche;
▪ propone l’adesione a nuove progettualità.
Il Tavolo Tecnico: è responsabile della programmazione e della realizzazione delle attività previste nel Piano e tal fine collabora con l’Ufficio di Piano per la buona riuscita delle azioni del Piano; è composto dai tecnici - Responsabili del Settore Servizi Sociali / Servizi alla Persona - individuati dai cinque Comuni componenti il Distretto Sociale Paullese. Dalla scorsa triennalità per rendere maggiormente fluido il raccordo su alcune progettazioni, alcuni Responsabili garantiscono, anche insieme all’Ufficio di Piano, il presidio e la partecipazione a gruppi di lavoro specifici. |
Con questa nuova triennalità ad ogni responsabile viene affidata la realizzazione delle attività di un’area programmatoria specifica. In affiancamento al Responsabile dell’Ufficio di Piano vi è un Coordinatore, a cui sono demandate funzioni di super-coordinamento tra i responsabili.
Al Tavolo possono essere invitati a partecipare, a seconda delle tematiche trattate, rappresentanti della rete sociale che collaborano con il Distretto stesso.
Il Tavolo Assistenti Sociali si riunisce periodicamente e in funzione delle progettazioni e degli interventi da attuare e/o monitorare. Costituiscono questo Xxxxxx le Assistenti Sociali dei cinque Comuni, i Responsabili di Settore o il Coordinatore dell’Ufficio di Piano vi possono partecipare. Il Tavolo ha funzioni propositive rispetto a possibili proposte o necessità da |
sottoporre al Tavolo Tecnico e di coordinamento operativo sulle diverse progettazioni. Invia sistematicamente i report della propria attività e può essere integrato, se necessario, dagli operatori amministrativi dei Servizi Sociali o Servizi alla Persona dei cinque Comuni.
I Tavoli d’Area sono luoghi di incontro e di pensiero, in cui ci si confronta, si programma e si progetta in riferimento alle diverse aree di intervento insieme agli stakeholder territoriali: oltre ai Tecnici comunali, rappresentanti e/o operatori di cooperative, associazioni, gruppi organizzati, sindacati, imprese, ecc. Le Aree sono: • Minori e Famiglie, • Anziani e Disabili, • Inclusione Sociale • Pari Opportunità e Politiche di Genere |
L’integrazione con il Terzo Settore avviene all’interno degli specifici tavoli d’area sopra elencati. Le attività oggetto della presente pianificazione sono co-progettate e in parte co-realizzate con interlocutori stabili del Terzo Settore. Su argomenti specifici ai tavoli vengono invitati anche altri soggetti che lavorano sul territorio distrettuale. A seguito dell'entrata in vigore delle norme e in particolare in riferimento agli articoli 55 e 56 del codice del terzo settore 117/2017, dell'avvio del
registro unico nazionale enti terzo settore runts e della sentenza della corte costituzionale 131/2020 il Tavolo del Terzo Settore si propone a ridefinire da subito la platea dei partecipanti ai tavoli d'area e consentire così una reale co progettazione e co realizzazione.
L’Ufficio di Piano, incardinato nel Comune Capofila, è la struttura tecnico-amministrativa con compito di coordinamento degli interventi distrettuali e di supporto alle attività del Tavolo Tecnico e dell’Assemblea. Esso lavora per le cinque Amministrazioni del Distretto Sociale. Garantisce il coordinamento interistituzionale, insieme ad ATS, il coordinamento delle attività sovra distrettuali; oltre alla partecipazione a diversi tavoli di lavoro funzionali al raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona. |
La struttura tecnica dell’Ufficio di Piano è garantita dall’Ente Capofila, secondo quanto previsto dalla
Convenzione Intercomunale.
Cap. 2. Gli esiti della programmazione 2015-2017 (andata in proroga fino al 2020) |
2.1 Gli esiti della programmazione delle passate annualità |
L’Assemblea dei Sindaci del Distretto, a seguito del confronto con le diverse realtà, aveva individuato come strategiche, a partire anche dalle indicazioni regionali, alcune azioni, funzionali al raggiungimento degli obiettivi individuati da Regione per ricomporre conoscenze, servizi, risorse, attori affinché il welfare diventasse davvero quello “spazio fisico e culturale dove i diritti diventano esigibili, dove si consolidano i legami di cittadinanza, dove si costruisce la coesione sociale, dove si gettano le fondamenta per la società del ben-essere.”
(X. Xxxxx e X. Xxxxx)
A partire da queste azioni aveva individuato i progetti e gli interventi su cui si è lavorato, di cui sono riportati gli esiti in modo schematico, secondo lo schema richiesto ed utilizzato a suo tempo.
Nelle schede di seguito allegate si da riscontro del raggiungimento degli obiettivi che ci si era dati nel tempo, le tempistiche ovviamente sono riferite al triennio 2015/2017 ma in conseguenza della proroga dei termini per l’approvazione del nuovo Piano di Zona si è continuato a lavorare sugli obiettivi dati.
TITOLO OBIETTIVO: Condivisione ed uniformità prassi e procedure |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: generale |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Condivisione delle modifiche per aggiornamento e/o integrazioni e/o sperimentazioni da apportare e approntare nei diversi gruppi di lavoro: Xxxxxx Assistenti Sociali e Tavolo Tecnico • Eventuali simulazioni per verificare le ricadute dei nuovi dispositivi sull’utenza conosciuta • Formulazione delle proposte di revisione all’Assemblea dei Sindaci e redazione delle nuove proposte di regolamento • Approvazione delle nuove proposte di regolamento e adozione da parte dei Consigli Comunali • Monitoraggio e verifica dell’efficacia degli strumenti | ❖ I regolamenti per i Titoli Sociali e contributi economici sono stati abrogati con l’approvazione del nuovo regolamento per l’accesso ai servizi e per la compartecipazione alla spesa. (Delibera n. 42 del 25/07/2017) ❖ I Comuni hanno lavorato in modo congiunto sotto la guida di un professionista esterno, incaricato dall’Ufficio di Piano sia dell’aggiornamento professionale del personale assistente sociale che amministrativo dei cinque comuni, che della redazione del regolamento. ❖ Il regolamento è stato sottoposto ad approvazione in Consiglio Comunale, previo incontro con l’Assemblea dei Sindaci del Distretto Sociale e presentazione ai Consigli Comunali riuniti in forma di Assemblea congiunta in data 05/07/2017. ❖ Per quanto riguarda il monitoraggio e la verifica degli strumenti, si è adottata modulistica comune per l’accesso ai servizi e alle prestazioni e per la richiesta di benefici economici. In seguito, la stessa è stata aggiornata alle nuove disposizioni della normativa sulla privacy. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | Risorse professionali: ❖ Assistenti Sociali, ❖ Responsabili di Servizi e Settore dei 5 Comuni, ❖ n. 1 professionista esterno incaricato ❖ Risorse economiche derivanti da PON Sia e FNPS per incarico a professionista |
STRUMENTI UTILIZZATI • normativa • regolamenti e altra documentazione, • protocolli, procedure, banche dati | ❖ normativa sull’Isee ❖ modelli DSU ❖ circolari INPS ❖ sentenze ❖ regolamenti ❖ anche dati on line e siti comuni italiani |
INDICATORI DI ESITO • n. documenti finali • n. strumenti a disposizione / n. strumenti vecchi e n. cittadini beneficiari/ n. beneficiari vecchi | ❖ n. 1 unico regolamento d’ambito per l’accesso alle prestazioni ed interventi sociali e per la compartecipazione ❖ n.5 deliberazioni di Consiglio Comunale (con format unico) ❖ Verbali riunioni ed incontri ❖ Modulistica comune per l’accesso ai servizi e alle prestazioni e per la richiesta di benefici economici ❖ Primo incontro a Consigli Comunali congiunti, indicato come esperienza positiva e possibile luogo per confronto di altre scelte. |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80 % di realizzazione sul quantitativo | Si. 100% Nota Bene. Il feedback non è totalmente positivo perché l’applicazione di misure comuni in territori e attraverso |
enti diversi, non ha portato all’uniformità di trattamento atteso, modificare abitudini su servizi gratuiti che diventano a pagamento necessita coraggio politico non scontato | |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Dati numerici • valutazioni sugli esiti dei gruppi di lavoro | ❖ Sono stati raccolti dati sui servizi erogati, tariffati e non |
TEMPISTICA PREVISTA: entro fine 2016 | L’iter si è concluso con l’approvazione del regolamento con Deliberazione di Consiglio Comunale del Comune di Peschiera Borromeo, Ente Capofila di Distretto, n. 42 del 25/07/2017 |
TITOLO OBIETTIVO: formulazione nuovi regolamenti: compartecipazione alla spesa, Isee | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: generale e strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Formazione congiunta sulla nuova regolamentazione Isee • Definizione nuovo regolamento sull’Isee e regolamentazione sulla compartecipazione alla spesa. Discussione delle proposte nei diversi gruppi di lavoro: Xxxxxx Assistenti Sociali e Tavolo Tecnico. • Eventuali simulazioni per verificare le ricadute dei nuovi dispositivi sull’utenza conosciuta e in carico. • Formulazione delle proposte all’Assemblea dei Sindaci e approvazione delle nuove proposte di regolamento e adozione da parte dei Consigli Comunali • Monitoraggio e verifica dell’efficacia degli strumenti | L’Ufficio di Piano si è convenzionato con l’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia per l’accreditamento ovvero per il riconoscimento dei crediti formativi dei corsi che sono stati organizzati: 1. in data 31/03/2017 “Percorso formativo sulla normativa Isee e in materia di compartecipazione alla spesa dei servizi da parte degli utenti e definizione del relativo regolamento distrettuale”, nessun credito; 2. in data 27/11/2017 “Dal Sia al Rei”, n.6 crediti formativi; 3. in data 12/02/2018 “Progettazione nel servizio sociale: il buon uso degli strumenti e delle misure a disposizione”, n.7 crediti formativi; 4. in data 24/09/2018 “Progettazione nel servizio sociale: verifica dell’utilizzo degli strumenti e delle misure a disposizione”, n.6 crediti formativi; 0.xx data 9/11/2018 “Sistema informativa unitario dei servizi sociali (SIUSS)”, n.4 crediti formativi. I corsi sono stati realizzati conferendo un incarico a professionista esperto esterno per un totale di 5 giornate formative a cui hanno partecipato sia le Assistenti Sociali che il personale amministrativo degli uffici servizi sociali e uffici scuola dei cinque Comuni dell’Ambito. Le giornate formative hanno dato gli strumenti necessari al personale dei cinque Comuni per leggere correttamente le DSU e per richiedere il tipo di DSU corretto per ciascuna richiesta. Il regolamento approvato è il medesimo di quello per l’accesso ai servizi, di cui si è parlato sopra. Sono stati previsti nel regolamento i servizi Al fine di rendere efficace il regolamento, sono stati fatti ulteriori incontri dei tavoli tecnico politici per definire range comuni per la compartecipazione ai diversi servizi. Lo schema di applicazione, contenente l’indicazione di minimi e massimi di compartecipazione, è stato approvato dalle Giunte dei Comuni ed è il fondamento per la tariffazione dei diversi servizi nei diversi Comuni. Sono state salvaguardate le diversità, pur nell’andare ad istituire un’unicità di metodo di tariffazione e di minimi e massimi tariffari. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Assistenti Sociali ❖ Responsabili di Servizi e Settore dei 5 Comuni ❖ n. 1 professionista esterno incaricato |
STRUMENTI UTILIZZATI • Normativa • vecchi regolamenti e altra documentazione • protocolli, procedure, banche dati | • Normativa sull’Isee • modelli DSU • circolari INPS • sentenze |
• regolamenti • banche dati on line e siti comuni italiani | |
INDICATORI DI ESITO • N. incontri • n. documenti finalI • n. servizi su cui è prevista la compartecipazione • Importo in entrata sulla compartecipazione stimato e reale | ❖ 4 incontri come tavolo tecnico e 3 incontri con Assemblea dei Sindaci hanno definito un’unica scheda approvata con deliberazione di giunta dai Comuni. ❖ 15 i servizi su cui è prevista la compartecipazione, |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80 % di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% Nota Bene: il feedback non è totalmente positivo perché l’applicazione di misure comuni in territori e attraverso enti diversi, non ha portato all’uniformità di trattamento atteso, modificare abitudini su servizi gratuiti che diventano a pagamento necessita coraggio politico non scontato |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Dati numerici • valutazioni sugli esiti dei gruppi di lavoro | ❖ Verifica compartecipazione ❖ simulazioni per compartecipazione alla frequenza dei centri diurni per disabili, centri socioeducativi, servizi di formazione all’autonomia, ecc. |
TEMPISTICA PREVISTA | Approvazione del regolamento con Deliberazione di Consiglio Comunale del Comune di Peschiera Borromeo, Ente Capofila di Distretto, n. 42 del 25/07/2017 – approvazione dello schema per la compartecipazione. |
TITOLO OBIETTIVO Sottoscrizione nuovi accordi territoriali (CSIOL, CPS, ecc) | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Generale e strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Valutazione del pregresso congiunta con operatori e referenti delle parti interessate • Definizione delle proposte dei nuovi accordi all’Assemblea dei Sindaci e approvazione delle nuove proposte e adozione da parte degli organi competenti • Monitoraggio e verifica della loro applicazione | ❖ Incontrati i referenti sulle diverse tematiche ❖ Definiti gli accordi: per CSIOL svantaggio e disabili, in convenzione con AFOL, e per CPS, con protocollo d’intesa ❖ Monitoraggio dell’andamento dei servizi, incontri con referenti e tavolo Assistenti Sociali, con contestuali richieste di modifica di alcune modalità operative. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Assistenti Sociali ❖ responsabili dei Servizi Sociali ❖ referenti delle organizzazioni ❖ personale amministrativo |
STRUMENTI UTILIZZATI • Normativa, • vecchi accordi, | Come previsto |
• reportistica, • nuove proposte, • procedure, • banche dati | |
INDICATORI DI ESITO • N. incontri, • n. documenti finali, • n. utenti inseriti / n. totale utenti in riferimento ai diversi servizi | N. accordi: ❖ n. 1 convenzione per gli CSIOL e le progettazioni delle politiche attive del lavoro, ❖ n. 1 protocollo di intesa con ASST per U.O. Psichiatria |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80 % di realizzazione sul quantitativo | Sì, 80%. La progettualità sull’abitare prevista nell’intesa con la U.O. Psichiatria non è stata sperimentata direttamente. |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Dati numerici • Riunioni • valutazione sugli esiti | Report e relazioni di servizio ❖ valutazioni all’interno degli incontri di monitoraggio, del tavolo tecnico e Assemblea dei Sindaci. |
TEMPISTICA PREVISTA Previsione entro giugno 2015 | CSIOL: D.C.C. n. 18 del 23/04/2015 e Accordo in data 27/04/2015 ASST: Protocollo d’Intesa 2012 approvato con D.C.C. n. 49 /2012. Determinazione n. 925 del 28/12/2015 – Impegno di spesa 2017- 2017. Protocollo d’Intesa in data 12/09/2016 |
TITOLO OBIETTIVO Accreditamento dei servizi ADM/ADH, SAD/SADH | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Tavolo Tecnico: condivisione dei bandi da approntare • Formulazione delle proposte di bando all’Assemblea dei Sindaci e assunzione relativi atti per indizione procedure • Espletamento procedure per accreditamento • Assunzione atti per approvazione albi degli accreditati/ comunicazione agli interessati / eventuale sottoscrizione dei patti di accreditamento… • Monitoraggio per verifica permanenza requisiti | Avvisi approntati, banditi ed esperiti. Integrati e prorogati gli albi. ❖ SAD / SADH: approvato albo con determinazione n.694 del 30.09.2015, integrato con determinazione n.233 del 22.03.2017. ❖ ADM/ADH: approvato albo con determinazione n.134 del 04.03.2015, integrato con determinazione n.245 del 13.04.2016 e n.1024 del 27.12.2017. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Responsabili dei servizi sociali ❖ Amministrativi ❖ assistenti sociali dei comuni |
STRUMENTI UTILIZZATI | Come previsto |
• Documentazione cartacea • protocolli, procedure, banche dati • Albi pretori online e siti internet | |
INDICATORI DI ESITO • N. incontri, • n. albi • n. enti accreditati | ❖ n.2 incontri per albo per definizione ed approvazione atti e successive 2 riunioni con accreditati. ❖ N.2 albi di accreditati e ❖ n.7 enti accreditati. ❖ 3 su SAD/SADH ❖ 4 su ADM/ADH |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Verifiche dei requisiti • documentazione | Verifiche effettuate in fase di creazione dell’albo e successivamente effettuate d’ufficio per le successive integrazioni degli albi o modifiche (per modifica della ragione sociale) |
TEMPISTICA PREVISTA Entro giugno 2015 (nuovi accreditamenti) | ❖ Determinazione n. 955 del 17/12/2014 – Indizione procedura aperta per accreditamento ADM/ADH ❖ Determinazione n. 603 del 18/08/2015 – Indizione procedura aperta per accreditamento SAD/SADH ❖ ADM/ADH: approvato albo con determinazione n.134 del 04.03.2015, integrato con determinazione n.245 del 13.04.2016 e n.1024 del 27.12.2017. |
TITOLO OBIETTIVO Accreditamento del Servizio di Formazione all’Autonomia | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Tavolo Tecnico: condivisione del bando da approntare e definizione della sede • Formulazione della proposta di bando all’Assemblea dei Sindaci e assunzione atto relativo per indizione procedura • Espletamento procedura per accreditamento • Assunzione atto per approvazione accreditamento/ comunicazione agli interessati / eventuale sottoscrizione del patto di accreditamento… • Monitoraggio per verifica permanenza requisiti | Obiettivo modificato a seguito di alcune modifiche della legge regionale che prevedeva gli accreditamenti di questi servizi. Il nodo critico era rappresentato dal disporre di una sede stabile. È stato aperto sul territorio distrettuale l’Unità di Offerta Sociale “Il Ponte”, servizio di formazione all’autonomia, che è stata autorizzata al funzionamento. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Personale amministrativo |
STRUMENTI UTILIZZATI • Documentazione cartacea • protocolli, procedure, banche dati • Albi pretori online e siti internet | Presentazione Comunicazione Preventiva di Esercizio da parte dell’ente gestore dello SFA e relativi allegati. Essendo la sede di proprietà di uno dei Comuni, sono stati fatti assunti gli atti necessari per l’utilizzo dei locali e la definizione dell’affitto dei locali. |
INDICATORI DI ESITO • N. incontri, • n. albi • n. enti accreditati | Incontri del Tavolo Tecnico ❖ n. 1 ente autorizzato al funzionamento |
RANGE DI VALUTAZIONE | Sì / 100 % su obiettivo modificato |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Verifiche dei requisiti • documentazione | Verifica dell’opportunità di accreditamento dello SFA e di definizione della sede. |
TEMPISTICA PREVISTA: entro dicembre 2017 | Unità di offerta autorizzata nel maggio 2017 |
TITOLO OBIETTIVO Procedure per accreditamenti Udos | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Generale | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Espletamento procedure per nuovi accreditamenti in base a requisiti già definiti da Regione e Distretti • Assunzione atti per approvazione accreditamento/ comunicazione agli interessati / eventuale sottoscrizione del patto di accreditamento… • Attività di controllo e monitoraggio per la verifica di permanenza dei requisiti | Si è definito che le Unità di Offerta Sociali come individuate da Regione Lombardia possono richiedere l’accreditamento al Distretto Sociale presentando apposita domanda. I requisiti per l’accreditamento sono quelli previsti da Regione Lombardia. Sono state accreditate altre asili nido, già UdO accreditate, due comunità per minori |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Amministrativi |
STRUMENTI UTILIZZATI • Regolamenti • protocolli, procedure, banche dati | Secondo delibere e decreti di Regione Lombardia e indicazioni di ATS Milano Città Metropolitana |
INDICATORI DI ESITO • N. enti accreditati | Xxxxxx un incontro con ente richiedente, ❖ n. 5 UdOs accreditate |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% sulle domande pervenute |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE | Le UdOs sono ubicate in 4 Comuni su 5 |
• N. Comuni sottoscrittori del patto e n. utenti | Il numero di utenti delle strutture è quello autorizzato con verbale della UOC Vigilanza dell’ATS: ❖ asilo nido comunale di Mediglia n.55 ❖ asilo nido comunale di Paullo n.60 ❖ asili nido comunali di Peschiera Borromeo: La Trottola n. 55, Il Girotondo n.60, La Bella Tartaruga n.60; ❖ asilo nido Babilandia di Pantigliate n.49 ❖ Comunità IMMES di Linate n. 5. |
TEMPISTICA PREVISTA Entro 2017 | Accreditamenti sempre possibili ❖ Comunità Educativo IMMES Linate accreditato con Determinazione n. 332/2015 ❖ Asilo Nido Babilandia di Pantigliate accreditato con Determinazione n. 708/2016 |
TITOLO OBIETTIVO Procedure di accesso ai servizi di segretariato sociale professionale | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Definizione delle modalità di accesso base condivise per l’accesso dell’utenza ai servizi sociali | Il Segretariato sociale si fonda sulle medesime modalità e metodologie di accesso. I giorni e orari di erogazione del servizio sono funzionali all’organizzazione di ciascun Comune. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | ❖ Assistenti Sociali |
STRUMENTI UTILIZZATI • Regolamenti • protocolli, procedure, banche dati • riunioni e incontri tra operatori dei diversi Comuni | Regolamento per l’accesso e la compartecipazione è uguale per tutti i Comuni del Distretto, ogni accesso è registrato e annotato e viene redatta una scheda di segretariato sociale. Dal 2018, è possibile compilare la scheda di primo accesso anche su cartella sociale informatizzata. In alcuni Comuni, per la compilazione della scheda di primo accesso, parte anagrafica, ci si avvale della collaborazione del personale amministrativo. |
INDICATORI DI ESITO Come da cartella sociale: • n. giornate e orari di apertura del Segretariato nei vari Comuni corrispondenti ad un minimo base definito | Giorni e orari di apertura e ricevimento al pubblico: ❖ Peschiera Borromeo: da lun a ven su appuntamento ❖ Paullo: da lunedì a venerdì 8.30 – 12.30 / lunedì 15.30 – 17.00, giovedì 16.30 – 18.00 e venerdì 16.00 – 17.00 ❖ Mediglia: mercoledì 9.30 –12.00, giovedì 16.00 – 17.00 ❖ Pantigliate: martedì 16.00 – 18.45, giovedì 09.00 - 12.00 ❖ Tribiano: previo appuntamento lunedì 10.00 – 12.00 / 14.00 – 16.30 e giovedì 10.00 – 12.00 |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80% di realizzazione sul quantitativo |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE Adozione di un protocollo operativo comune e monitoraggio della sua applicazione dello stesso, telefonate, comunicazioni | Vedi sotto |
TEMPISTICA PREVISTA: entro fine 2016 | L’approvazione del regolamento per l’accesso e la compartecipazione degli interventi e delle prestazioni è avvenuta con Deliberazione di Consiglio Comunale del Comune di Peschiera Borromeo, Ente Capofila di Distretto, n. 42 del 25/07/2017 |
TITOLO OBIETTIVO Procedure di accesso ai servizi di tutela minori | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Definizione delle procedure e delle modalità di accesso base condivise per i servizi di tutela minori | Attraverso il servizio di governance territoriale si è garantito il raccordo tra i servizi di tutela minori dei cinque Comuni del Distretto, garantendo attraverso la creazione di tavoli ad hoc, quale ad esempio quello con la neuropsichiatria, l’omogeneità di accesso e presa in carico e il tentativo di risolvere alcune problematiche emergenti. Alle scuole sono stati proposti percorsi di formazione comune con il personale dei servizi sociali e della tutela minori, che sono stati il punto di partenza per l’individuazione di procedure condivise, codificate in protocolli operativi. |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | Con risorse da Fondo Nazionale Politiche Sociali Amministrativi, Assistenti Sociali e professionisti esterni, da cooperativa incaricata del raccordo (servizio di governance territoriale) e delle organizzazioni interessate dai diversi gruppi di lavoro |
STRUMENTI UTILIZZATI • Regolamenti • protocolli, procedure, banche dati • incontri tra diversi servizi e attori del territorio | Si aggiunga la scheda di segnalazione dei minori alla neuropsichiatria, che è stata oggetto di condivisione e revisione tra i professionisti delle diverse organizzazioni. Il lavoro con le scuole in alcuni (tutti?) i Comuni ha portato all’individuazione ed adozione di protocolli operativi. |
INDICATORI DI ESITO • n. accessi/n. prese in carico • n. giornate e orari di apertura del servizio corrispondenti ad un minimo base definito | I minori in carico hanno subito un aumento in questi ultimi anni per cui si è arrivati ad avere in carico n.239 minori nel 2018 e n.245 nel 2019 Con servizio governance, 2015/2016 incontri bimestrali, poi 3/anno. n.4 gruppi di lavoro: affidi + Fondazione Paideia, con neuropsichiatria, studio comunità e strutture per minori, gruppo procedure / strumenti utilizzati |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80 % di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100 % sulle attività svolte; 80% su raggiungimento obiettivi Sono state perseguite tutte le azioni individuate come oggetto di lavoro. Per alcune delle attività, ad esempio lavoro con la Neuropsichiatria e attuazione del progetto Una famiglia per una famiglia, gli esiti non sono stati quelli attesi, ovvero: nonostante l’azione sia stata realizzata, per avere gli effetti desiderati è necessario re-ingaggiare continuamente gli attori. |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE Da protocollo operativo comune che sarà adottato e monitoraggio della sua applicazione dello stesso, telefonate, comunicazioni | ❖ Report / relazioni di attività ❖ comunicazioni tra uffici |
TEMPISTICA prevista: entro fine 2016 |
TITOLO OBIETTIVO: revisione procedure di accesso allo CSIOL svantaggio | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA: ridefinizione delle procedure di accesso al Servizio: chi accede e come. Le modalità sono le stesse per tutti i cinque Comuni sottoscrittori della convenzione. | Sono state ridiscusse le procedure di accesso al Servizio insieme al personale assistente sociale e amministrativo dei Comuni e alle referenti di AFOL, oggi AFOL MET. |
RISORSE IMPIEGATE: • Professionali | ❖ Amministrativi |
STRUMENTI UTILIZZATI: protocolli, procedure, banche dati, incontri tra servizi e operatori dei diversi Enti | |
INDICATORI DI ESITO: adozione di un protocollo operativo concordato tra tutti gli operatori e gli enti sottoscrittori n. di utenti segnalati e collocati > n. utenti segnalati e collocati nel precedente triennio | 27 utenti di cui 2 tirocini finalizzati, 10 ricerche lavoro, 5 assunzioni in azienda, 5 orientamento, 4 da regolarizzare. A fine 2014, 23 persone in carico, 41 segnalate di cui 32 seguite, 6 tirocini attivati (1 dote), 11 assunzioni (1 tempo indeterminato in cooperativa e 10 a tempo determinato - 6 in azienda e 4 in cooperativa) => 27/5 vs 41/11 |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% Nota Bene: lo CSIOL per com’è strutturato non riesce a soddisfare tutte le richieste di inserimento lavorativo. Spesso gli utenti che si presentano ai servizi hanno necessità di altri interventi, oltre a quello lavorativo, che diventano predominanti e prioritari sul lavoro. Molte persone si ripresentano, ma non è possibile collocarle. |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE Da protocollo operativo comune che sarà adottato e monitoraggio della sua applicazione dello stesso, n. collocati | In passato, molte persone che sono state prese in carico, si sono ripresentate ai servizi, con la speranza di trovare lavoro ed essere collocate. Lo CSIOL non può essere un parcheggio di queste persone, è pur sempre un intervento di politiche attive del lavoro. Sono stati individuati degli step e l'equipe multidisciplinare si è data delle regole. Per le persone più problematiche, bisogna studiare altri percorsi. |
TEMPISTICA PREVISTA: entro gennaio 2016 |
TITOLO OBIETTIVO Procedure, criteri e modelli condivisi per la scrittura di progetti individuali integrati con i diversi servizi territoriali |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO Strategico, che coinvolge più attori |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Definizione, adozione e sperimentazione di buone prassi e modelli di progetti individuali integrati con i servizi del territorio, soprattutto a valenza sociosanitaria. | Sono stati adottati schemi per le progettazioni condivisi tra tutti i Comuni e i referenti dei diversi progetti |
RISORSE IMPIEGATE Professionali | ❖ Amministrative e tecniche |
STRUMENTI UTILIZZATI Protocolli, procedure, banche dati, cartelle sociosanitarie e sociali, scale di valutazione | |
INDICATORI DI ESITO Scrittura della procedura da seguire e adozione dello schema progettuale condiviso | Come previsto. Esempi: B2, Dopo di Noi, Csiol, Reddito di Autonomia, Reddito di Cittadinanza, di Inclusione... |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Si, 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • N. soggetti coinvolti • n. progettazioni realizzate in modo integrato | |
TEMPISTICA Avvio entro giugno 2016 | Per tutta la durata del piano di zona |
TITOLO OBIETTIVO azioni di comunicazione attraverso la rete | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: generale, ma strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Realizzazione di pagine web relative all’Ufficio di Piano Comunicazione e informazione costante di tutti gli stakeholder | Verificata possibilità di creazione del sito del Piano di Zona, affidando la realizzazione del servizio al gestore della cartella sociale. Ad oggi, le informazioni sono state garantite tramite il sito istituzionale dell’Ente Capofila e dei Comuni aderenti |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | • Risorse da Fondo Nazionale Politiche Sociali e fondi regionali ad hoc per la Cartella Sociale Informatizzata. • Risorse umane amministrativi e tecnici dei Comuni e della ditta appaltatrice. |
STRUMENTI UTILIZZATI • Regolamenti • protocolli, procedure, banche dati • documentazione | Anche secondo quanto previsto dalle diverse progettazioni |
INDICATORI DI ESITO • Numero di accessi • numero di comunicazioni date | comunicazioni date: ❖ per i bandi, tramite portale sito istituzionale dei 5 Comuni ❖ per le iniziative di Distretto, coordinamento delle informazioni tra i 5 Comuni anche tramite e-mail. Il numero delle domande presentate è dettagliato a seguire nel documento misura per misura, servizio per servizio. |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100 % di realizzazione sul quantitativo | Sì |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE | |
TEMPISTICA PREVISTA: entro fine 2017 | Per tutta la durata del Piano di Zona |
TITOLO OBIETTIVO: conciliazione tempi di lavoro e tempi per la famiglia | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Realizzazione di iniziative di formazione sul tema della conciliazione dei tempi di lavoro e realizzazione di iniziative concrete da operatori del sociale | Come da progettazione sottoscritta con i Distretti del Sud Milano. |
RISORSE IMPIEGATE: finanziarie e professionali | |
STRUMENTI UTILIZZATI: bandi di progettazioni ad hoc, protocolli, procedure, banche dati, progettazioni | |
INDICATORI DI ESITO • Numero di incontri di formazione realizzati • n di soggetti partecipanti • n. di ore conciliate e di iniziative realizzate | N.10 incontri per rete di conciliazione. Sono stati realizzati 2 bandi per promuovere la conciliazione e sostenere la microimprenditoria femminile. Il Capofila della progettazione è ASSEMI. I soggetti coinvolti del nostro territorio sono pochi, ci vuole una migliore tempistica sulla comunicazione |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Tutte le azioni sono state realizzate, ma i soggetti partecipanti del D1 sono pochi |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE | |
TEMPISTICA Entro fine giugno 2016 | Come previsto |
TITOLO OBIETTIVO: coordinamento permanente degli Uffici di Piano e partecipazione alla Cabina di Regia | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Partecipazione agli incontri periodici degli Uffici di Piano e della Cabina di Regia al fine di garantire, migliore circolarità delle informazioni, la formazione di un sapere condiviso, miglior supporto alla programmazione locale in un’ottica di sempre migliore uniformità a livello dei Distretti della stessa Asl e di integrazione all’interno dell’Asl Mi 2 | Garantita tramite partecipazione agli incontri da parte del coordinatore dell’ufficio di Piano o del Responsabile del Piano di Zona. Alla Cabina di regia Unificata partecipa l’Assessore ai Servizi alla Persona dell’Ente Capofila come delegato. |
RISORSE IMPIEGATE: • Professionali | ❖ Coordinatore Ufficio di Piano e/o Responsabile Ufficio di Piano |
STRUMENTI UTILIZZATI: • strumentali e informatici • normative • regolamenti, protocolli, dati, etc. | Come previsto |
INDICATORI DI ESITO • Dati e n. atti comuni | ❖ X. xxxxx con format Comune: FSR, B2, Dopo di Noi, criteri FNA ❖ Atti Comuni: Linee guida Dopo di Noi e progettazioni su conciliazione dei tempi delle famiglie, rete antiviolenza, adesione a progettazione rete carcere, ecc. ❖ N. Monitoraggi: i dati vengono raccolti sistematicamente dall’ATS che poi procede all’assemblaggio e alla presentazione solitamente in Cabina di Regia. |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE: • documenti di monitoraggio sull’attuazione degli strumenti condivisi individuati | ❖ I documenti condivisi sono stati aggiornati anno per anno. |
TEMPISTICA Sempre | Per tutta la durata del Piano di Zona |
TITOLO OBIETTIVO: azioni di governance e di costruzione/valorizzazione del welfare locale | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Incontri con soggetti del territorio • attivazione connessioni e sinergie • individuazione obiettivi e progetti condivisi | Per tutta la durata del Piano di Zona. Coordinamento delle iniziative di prevenzione alla violenza di genere. Rispetto alle UDOS, attraverso il lavoro di governance è stato possibile mappare tutte le comunità e i servizi per minori utilizzati e definire i criteri in base ai quali istituire un Albo delle comunità minori. Inoltre, si è definito a seguito del lavoro di formazione di istituire anche un albo dei servizi accreditati, quali CSE, CDD, così da legittimare e tutelare al meglio l’azione amministrativa. |
RISORSE IMPIEGATE: • finanziarie e professionali | Come da budget per fondi e personale dei Comuni e Udp e personale incaricato per mandato istituzionale |
STRUMENTI UTILIZZATI • Bandi di progettazione ad hoc • Incontri • protocolli, procedure, banche dati | Sulla prevenzione e contrasto alla violenza di genere, coordinamento delle iniziative presenti nei 5 Comuni e costruzione di un unico palinsesto. I finanziamenti regionali sono stati richiesti per il prosieguo della progettazione contro la violenza di genere e il sostegno della rete di cui è capofila San Donato. Rispetto alla possibilità di innovare gli accreditamenti, è stato possibile confrontarsi con altre realtà e formatori. |
INDICATORI DI ESITO: • n. soggetti partecipanti, promotori e sottoscrittori a progetti di welfare locale • n. progettazioni realizzate, risorse utilizzate e fonti risorse | R.A.V. (Rete Antiviolenza): partecipano i Comuni del Distretti 1 e 2, le FF.OO. (polizie locali e Carabinieri), i Pronto Soccorso degli ospedali I.R.C.S.S. San Xxxxxx Xxxxxxxx e A.S.S.T. Melegnano e Xxxxxxxxx, il Consultorio dell’A.S.S.T. Melegnano e Martesana, alcune associazioni del territorio, Fondazioni Somaschi, Guardia di Finanza, Fondazione Centro per la Famiglia Xxxxx Xxxxx Xxxxxxx Xxxxx, Prefettura di Milano. Le risorse utilizzate, al di là del costo del personale degli ee.ll. che viene valorizzato nei progetti, derivano da finanziamenti ad hoc regionali o nazionali. Alcune recenti attività di comunicazione che ne sono derivate hanno trovato copertura in finanziamenti comunali. |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 80% di realizzazione sul quantitativo | Sì |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE: report | relazioni e incontri di rete |
TEMPISTICA PREVISTA: da giugno 2015 a fine 2017 | Per tutta la durata del Piano di Zona. |
TITOLO OBIETTIVO: azioni di formazione congiunte del personale in forza alle amministrazioni e degli operatori, su materie di interesse comune (esempio sulla nuova normativa Isee) | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: generale | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Incontri di formazione per operatori del Settore su tematiche particolari • Implementazione della conoscenza comune; creazione di sapere condiviso | Sono state organizzate giornate di formazioni su alcuni temi di interesse comune quali: Isee, nuovi strumenti della progettazione sociali, dal Sia al Rei, su normativa specifica (specificare), affidi, tutela minori, affiancamento familiare. Alcuni incontri congiunti di formazione sono stati realizzati all’interno di progettazioni specifiche quali ad esempio quella del gioco d’azzardo. |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | Con fondi assegnati al Distretto: Fondo Nazionale Politiche Sociali e fondi ad hoc |
STRUMENTI UTILIZZATI: • formatori esperti del settore • strumenti tipici della formazione in aula e in house | Agenzie formative specializzate in formazione e altre organizzazioni, o con appalti specifici o incaricate di progettazioni ad hoc |
INDICATORI DI ESITO: • n. partecipanti • utilizzo delle conoscenze nel lavoro quotidiano | ❖ n. partecipanti ❖ utilizzo quasi quotidiano |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE | ❖ Questionari di gradimento |
• Questionari di gradimento e utilizzo delle conoscenze | |
TEMPISTICA PREVISTA: da maggio 2015 | Per tutta la durata del Piano |
TITOLO OBIETTIVO: azioni congiunte riguardanti le politiche del lavoro, le politiche abitative, le politiche dei giovani | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Realizzazione di progettazioni innovative nelle aree lavoro, casa, giovani anche in connessione tra loro | Nell’ambito del lavoro: sono state realizzate progettazioni condivise con Afol Metropolitana denominate PAL che hanno cercato di rispondere alle richieste di chi fuoriesce dal mondo del lavoro e permane in questa condizione per periodi medio lunghi. Oltre a queste progettazioni, che prevedevano cicli di seminari e tirocini, è stato attivato il Sia, poi denominato Rei. Il Fondo Nazionale Politiche Sociali ha finanziato un budget con il quale i Comuni, per il tramite di Afol e ciascuno secondo necessità, non per quote già prestabilite, ha sostenuto le borse lavoro. Infine, sempre in ambito di politiche del lavoro, è stata realizzata la Fiera del Lavoro che ha visto partecipare aziende del territorio e non e molti candidati alle selezioni di personale. Nell’ambito delle politiche della casa: secondo le disposizioni regionali si è lavorato per l’approvazione del piano dell’abitare e per dare attuazione a bandi per l’assegnazione dei fondi dell’emergenza abitativa, attuando quattro misure (2, 3, 4, 5) tra quelle individuate da Regione Lombardia. Sono stati conferiti dall’Assemblea dei Sindaci anche indirizzi relativi all’Housing Sociale, quale politica da sviluppare un prossimo futuro. Rispetto alle politiche giovanili, è stato sottoscritto l’accordo sulle Politiche Giovanili con Città Metropolitana di Milano. |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | Le risorse finanziarie sono quelle derivanti dal Fondo Nazionale Politiche Sociali, dall’Avviso 3 del PON Sia, dai Fondi ad hoc per l’emergenza abitativa di Regione Lombardia |
STRUMENTI UTILIZZATI • Bandi • incontri a tema con soggetti del territorio e con servizi /operatori dei diversi settori intese/accordi • banche dati | Per i fondi a valere sull’Avviso 3 del PON Sia è stata sottoscritta convenzione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, accordo di partenariato con Afol, in qualità di partner sulle politiche attive del lavoro, successivamente aggiornato con l’addendum richiesto dal Ministero. Per l’emergenza abitativa, sono stati definiti a livello di Assemblea dei Sindaci, successivamente deliberati dalla Giunta dell’Ente Capofila, gli indirizzi riguardo all’adesione alle diverse misure e sono stati pubblicati avvisi comuni all’Ambito. Le domande raccolte sono state esaminate da una Commissione nominata all’uopo costituita da personale dipendente dei Comuni del Distretto. Per quanto riguarda alle progettazioni dell’Area Lavoro, le stesse hanno potuto aver luogo in quanto previste all’interno della convenzione distrettuale con Afol. |
INDICATORI DI ESITO: • n. soggetti coinvolti • n. intese/accordi realizzati | n. soggetti coinvolti: ❖ 5 Comuni ❖ 1 Ministero ❖ Regione Lombardia ❖ Afol Metropolitana ❖ Città Metropolitana di Milano |
• n. progettazioni realizzate, risorse impegnate e fonti delle risorse
❖ Utenti beneficiari delle Misure
n. intese/accordi realizzati- 4:
n. utenti PAL: tot. n. 19 (Mediglia n. 5; Pantigliate n. 2; Paullo n. 3; Peschiera Borromeo n. 9)
BORSE LAVORO:
Settore LAVORO | n. destinatari |
PSP - (utenti che hanno sottoscritto un Patto di Servizio Personalizzato presso il Centro per l'Impiego) | 85 |
ISCRIZIONI DISABILI | 10 |
ISCRIZIONI MOBILITA' (persone iscritte nelle liste di mobilità indennizzata) | 12 |
SPORTELLO LAVORO (persone che hanno usufruito dei servizi dello sportello) | 162 |
INSERIMENTI LAVORATIVI (persone avviate al lavoro a seguito di servizi di accompagnamento) | 38 |
RICHIESTE AZIENDALI (aziende localizzate nel territorio comunale che hanno avviato ricerche di personale per inserimenti lavorativi con AFOL Sud) | 9 |
TIROCINI (residenti nel territorio comunale che hanno iniziato un tirocinio della durata di 3-6 mesi) | 17 |
TIROCINI (aziende del territorio comunale che hanno ospitato tirocini) | 13 |
DOTE UNICA LAVORO (persone residenti nel territorio comunale inserite in percorsi individuali di ricollocazione e riqualificazione) | 26 |
GARANZIA GIOVANI (giovani tra i 15 e 29 residenti nel territorio comunale inseriti in percorsi individuali di ricollocazione e riqualificazione) | 4 |
Settore FORMAZIONE | n. destinatari |
ALLIEVI CFP IN DIRITTO DOVERE ISTRUZIONE E FORMAZIONE - a.f. 2015/2016 (studenti del territorio comunale che dopo la terza media frequentano i corsi di formazione professionale - compreso chi frequenta anche il quarto anno - per il conseguimento della qualifica o del diploma tecnico professionale) | 27 |
ALLIEVI CFP IN DIRITTO DOVERE ISTRUZIONE E 2 FORMAZIONE - GARANZIA GIOVANI - PROGETTO ANTIDISPERSIONE (studenti del territorio comunale inseriti nel progetto) FORMAZIONE A DOMANDA INDIVIDUALE E SU 42 COMMITTENZA PUBBLICA E PRIVATA - a.f. 2015/2016 (utenti dei corsi di lingue, di arte, delle scuole civiche, sicurezza. ) FORMAZIONE CONTINUA per lavoratori occupati 23 in aziende private (cittadini che hanno frequentato corsi di riqualificazione o di aggiornamento, su proposta dell'azienda in cui lavorano) APPRENDISTI E TUTOR (cittadini che lavorano con 3 contratto di apprendistato e che hanno frequentato presso AFOL SUD la formazione obbligatoria prevista dal contratto. La formazione è obbligatoria anche per il tutor che segue l'apprendista in azienda) AZIENDE CHE HANNO RICHIESTO FORMAZIONE 16 PER L'APPRENDISTATO Risorse impegnate e fonti delle risorse: ❖ € 98.500,00 PON SIA; ❖ € 41.290,00/2017-2018 e €21.400,00/2019 emergenza abitativa; ❖ € 10.000,00/15.000,00 per anno da FNPS per borse lavoro | |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE: • dati • report | ❖ Numero utenti complessivi beneficiari |
TEMPISTICA PREVISTA: da maggio 2015 a fine 2017 | Per tutta la durata del Piano di Zona |
TITOLO OBIETTIVO: politiche attive del lavoro con particolare riguardo a: a. servizio di inserimento e orientamento lavoro per gli svantaggiati b. progettazioni sperimentali finalizzate alla formazione lavoro e ricollocamento lavorativo | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA | Oltre alle persone in carico al servizio Csiol, è stato possibile prendere in carico alcune persone inserendole in percorsi di |
Si vuole affiancare al servizio di inserimento e orientamento lavoro per gli svantaggiati, anche la realizzazione di progettazioni innovative, nell’area lavoro, al fine di rafforzare l’offerta esistente dei servizi, riguardo soprattutto ai disoccupati di medio e lungo periodo. Obiettivo secondario è quello di avviare azioni mirate e coordinate che completino l’offerta dei servizi. | sostegno alla ricerca attiva di lavoro: 5 sono state inserite nel progetto PAL e una nel progetto Fondo Lavoro di Pantigliate. 19 le persone che sono state assunte, di cui 4 a tempo indeterminato; mentre altre 33 sono state dimesse. Le progettazioni PAL hanno permesso di verificare la motivazione delle persone che sono fuoriuscite dal mondo del lavoro e che si trovano in stato di disoccupazione di medio lungo periodo offrendo loro un percorso di rimotivazione e ricollocazione nel nuovo mondo del lavoro, riconoscendo un rimborso spese per la partecipazione al termine di ciascuna fase progettuale. E’ stata inoltre realizzata nel 2017 una Fiera del Lavoro che ha visto il coinvolgimento di tutti i Comuni del Distretto e la partecipazione di aziende e cittadini, anche non in carico ai servizi. |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | Da Fondo Nazionale Politiche Sociali ❖ Assistenti Sociali ❖ Amministrativi dei cinque Comuni ❖ referenti progettuali di Afol Met. |
STRUMENTI UTILIZZATI • Incontri tematici di formazione per gli utenti in carico • protocolli/intese/patti • documentazione • banche dati • Colloqui individuali e di orientamento • bilancio di competenze, supporto alla ricerca attiva del lavoro, aiuto redazione c.v., tirocini formativi, ecc. | ❖ Incontri tematici di formazione per gli utenti in carico protocolli/intese/patti ❖ Documentazione ❖ banche dati ❖ Colloqui individuali e di orientamento, bilancio di competenze, supporto alla ricerca attiva del lavoro, aiuto redazione c.v., tirocini formativi, ecc. |
INDICATORI DI ESITO • Numero atti • Numero persone collocate/ ricollocate > numero persone collocate passata triennalità | ❖ Numero atti: determinazione impegno di spesa e approvazione progettualità, progettazioni individuali, atti di liquidazione; ❖ Numero persone collocate/ ricollocate > numero persone collocate passata triennalità: 19 vs 33; ❖ Numeri Fiera del Lavoro di Distretto: o assunti direttamente dalle aziende in fiera n.16 o assunti successivamente da placement al 15/09 n.43 o totale n. 69; ❖ Aziende presenti in Fiera n.22; ❖ Profili professionali richiesti n.32; ❖ Candidati convocati e presenti alle selezioni n.280; ❖ Persone che si sono presentate alla Fiera spontaneamente n.122; ❖ Partecipanti ai workshop 63. |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Sì, 100%, ma esiti non incoraggianti |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Dati | ❖ Report monitoraggio |
• Report • questionari | |
TEMPISTICA PREVISTA: da maggio 2015 a fine 2017 | Per tutta la durata del piano |
TITOLO OBIETTIVO: politiche dell’abitare a tutto campo e in modo particolare in collaborazione con la psichiatria | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: strategico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Mappatura dei bisogni emersi ed emergenti nei cinque Comuni sulla tematica dell’abitare. • Studio di fattibilità ed individuazione di possibili risposte atte a definire e costituire un piano complessivo delle varie soluzioni alloggiative a disposizione. • Studio di fattibilità di possibili progettazioni/sperimentazioni di housing sociale. • Attivazione di possibili intese e accordi con i proprietari privati di alloggi o cooperative del territorio al fine di sostenere e promuovere la stipula di contratti a canone concordato. Rispetto alla psichiatria, si avvierà un tavolo/momenti di lavoro e confronto in merito al sostegno all’abitare. Il personale dei Comuni lavorerà insieme al gruppo di lavoro del CPS dedicato all’abitare per: • raccogliere i bisogni dell’utenza del nostro territorio • dare una lettura sistemica delle questioni rilevanti sull’abitare • sviluppare nuove strategie di risposta dalla residenzialità leggera a forme nuove e sperimentali • Integrazione dei progetti di aiuto individualizzati dello sguardo sociale e di quello sanitario e delle relative competenze | Gli indirizzi contenuti nel Piano di Zona hanno visto piena realizzazione con l’approvazione del piano annuale dell’offerta abitativa del Distretto sociale Paullese, ai sensi degli art. 4 e 5 del Regolamento Regionale n.4/2017. Il Piano contiene la mappatura del patrimonio pubblico e la programmazione relativa alle possibili assegnazioni degli alloggi. Rispetto alla psichiatria, sono stati realizzati due momenti di confronti con gli operatori della UOV psichiatria e loro referenti e il personale del Distretto Sociale Paullese, responsabili tecnici e ufficio di Piano. Gli incontri hanno delineato le criticità e le possibili soluzioni per addivenire al reinserimento dei pazienti in carico in alloggi di civile abitazione. Gli operatori hanno ragionato su possibilità e problematiche, le cui soluzioni sono state prospettate all’insegna dell’integrazione dei diversi saperi. Dopo il secondo incontro, dove si è ipotizzata anche la creazione di un’associazione tra i genitori delle persone in carico, che potesse rendere più agevole la gestione di una serie di attività, l’obiettivo è parso esaurito. |
RISORSE IMPIEGATE: • finanziarie e/o professionali | ❖ Impiegate risorse professionali |
STRUMENTI UTILIZZATI • Es. protocolli, procedure, banche dati, cartelle sociosanitarie e sociali… | // |
INDICATORI DI ESITO | // |
• Qualitativo o quantitativo con descrizione (ogni obiettivo può avere più indicatori) | |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, % di realizzazione sul quantitativo | Sì. |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Es. scale di valutazione, dati, cartelle sociosanitarie e sociali… | // |
TEMPISTICA PREVISTA: da maggio 2015 a fine 2017 | Fino al 2016 |
TITOLO OBIETTIVO: progettualità condivise (formazione, prevenzione e interventi) per l’attuazione di misure di contrasto al gioco d’azzardo patologico | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: specifico | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA • Realizzazione di interventi a contrasto del gioco d’azzardo patologico anche con progettualità trasversali a più Distretti della stessa Asl | Il Distretto, in partnership con il Comune di Mulazzano, ATS Milano Città Metropolitana, ASST Melegnano Martesana, le scuole del territorio, Spazio Aperto Servizi e Università LUMSA di Roma, ha partecipato al bando di Regione Lombardia per l’ottenimento di finanziamenti per realizzare azioni a contrasto del gioco di azzardo. Il finanziamento di €30.000,00 è stato utilizzato per laboratori nelle scuole, iniziative di prevenzione, informazione e comunicazione, mappatura e azioni di controllo. |
RISORSE IMPIEGATE • Finanziarie e professionali | ❖ Finanziarie: da bando regionale e co-finanziamento del Distretto ❖ Professionali: personale dei Comuni e dell’organizzazione individuata per la gestione del progetto |
STRUMENTI UTILIZZATI • Bandi di finanziamento ad hoc • protocolli/intese • procedure • banche dati • indagini territoriali | ❖ Bando regionale ❖ partnership ❖ protocollo d’intesa con ASST Melegnano e della Martesana ❖ regolamenti e ordinanze di altri Comuni |
INDICATORI DI ESITO • n. partecipanti alle iniziative | ❖ Serata presentazione: ❖ Iniziative presso esercenti: ❖ Laboratori: classi alunni ❖ Commercianti partecipanti ad incontro per ordinanza: |
RANGE DI VALUTAZIONE • Sì / no sul qualitativo, % di realizzazione sul quantitativo | Sì 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE • Scale di valutazione • Dati • report | ❖ Dati raccolti ❖ Report ❖ elaborazione questionari (si veda nel paragrafo specifico) |
TEMPISTICA PREVISTA: da maggio 2015 a fine 2017 | Il progetto si è svolto nel rispetto delle scadenze individuate dal bando regionale; successivamente si è presentato il lavoro svolto in un incontro convocato da ATS Milano e si è proseguito il lavoro avviato con l’approvazione del regolamento |
TITOLO OBIETTIVO: compartecipazione al costo delle prestazioni | |
TIPOLOGIA DI OBIETTIVO: generale | |
INTERVENTI / AZIONI DI SISTEMA Revisione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali erogate da ciascun Comune al fine di raggiungere il duplice obiettivo: • garantire uniformità di accesso ai servizi erogati dai Comuni del Distretto • garantire un accesso equo ai cittadini alle prestazioni | Sono stati rivisti i criteri di accesso e approvati con il nuovo regolamento di Distretto per l’accesso ai servizi e la compartecipazione. Vedi azioni di sistema. |
RISORSE IMPIEGATE • Professionali | Risorse professionali: ❖ Assistenti Sociali ❖ Responsabili di Servizi e Settore dei 5 Comuni ❖ n. 1 professionista esterno incaricato Risorse economiche derivanti da PON Sia e FNPS per incarico a professionista. |
STRUMENTI UTILIZZATI: • regolamenti • normativa in vigore • procedure • banche dati | ❖ Normativa sull’Isee ❖ modelli DSU ❖ circolari INPS ❖ sentenze ❖ regolamenti ❖ banche dati on line e siti comuni italiani |
INDICATORI DI ESITO • Adozione di regolamenti comuni | ❖ N. 1 unico regolamento d’ambito per l’accesso alle prestazioni ed interventi sociali e per la compartecipazione ❖ n.5 deliberazioni di Consiglio Comunale (con format unico) ❖ Verbali riunioni ed incontri ❖ Modulistica comune per l’accesso ai servizi e alle prestazioni e per la richiesta di benefici economici ❖ Primo incontro a Consigli Comunali congiunti, indicato come esperienza positiva e possibile luogo per confronto di altre scelte. |
RANGE DI VALUTAZIONE: • sì / no sul qualitativo, 100% di realizzazione sul quantitativo | Si. 100% |
STRUMENTI DI VALUTAZIONE: • minore spesa per i servizi erogati dai Comuni | ❖ Sono stati raccolti dati sui servizi erogati, tariffati e non |
TEMPISTICA PREVISTA: entro fine 2017 | L’iter si è concluso con l’approvazione del regolamento con Deliberazione di Consiglio Comunale del Comune di Peschiera Borromeo, Ente Capofila di Distretto, n. 42 del 25/07/2017 |
Cap. 3 Fotografia del territorio
“Osserva nel profondo della natura e allora comprenderai meglio ogni cosa.”
Xxxxxx Xxxxxxxx
3.1 Analisi socio demografica del territorio
Osserviamo di seguito, dati alla mano, la popolazione residente nel nostro territorio. In particolare, il trend demografico, la composizione delle famiglie e la distribuzione per classi di età e per genere dei nostri cittadini, ma anche la distribuzione nel territorio e la densità abitativa. I dati demografici sono aggiornati al 31/12/2020.
3.2 La popolazione residente nel Distretto
Il Distretto Sociale di Paullo comprende i Comuni di Mediglia, Pantigliate, Paullo, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e Tribiano, con una popolazione complessiva al 31.12.2020 di n.56.223 abitanti.
Fig. 1 - Comuni e numero di abitanti
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Nel 2005 la popolazione residente era di 51.800 abitanti. In dieci anni, la popolazione è arrivata a n.56.646. Superata la soglia dei 56100 abitanti, nel triennio 2012/2014, il numero di residenti è rimasto pressoché stabile, mentre dal 2016 ricomincia a crescere di qualche centinaio di unità a 56.832, per poi diminuire nel 2020 a 56.223.
Anno | 2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 |
Pop. Tot. | 56.832 | 56.512 | 56.648 | 56.999 | 56.223 |
Tabella 1: Popolazione residente (per anno) nel Distretto Sociale Paullese.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Grafico 1: Totale popolazione residente (per anno dal 2016)
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
La densità di popolazione è disomogenea rispetto al territorio complessivo del Distretto Sociale e, in alcuni Comuni, anche rispetto alle diverse frazioni. Le dimensioni dei 5 Comuni variano dai 7 km2 e
3.523 residenti di Tribiano ai 23.22 km2 e 23.760 residenti del Comune di Peschiera Borromeo.
COMUNE | POPOLAZIONE (31/12/2020) | SUPERFICIE km2 | DENSITÀ (abitanti/ km2) |
Mediglia | 11955 | 21.96 | 544 |
Pantigliate | 5796 | 5.69 | 1019 |
Paullo | 11089 | 8.82 | 1257 |
Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | 00000 | 23.22 | 1023 |
Tribiano | 3523 | 7.00 | 504 |
Totale | 56223 | 66.69 | 843 |
Tabella 2: Densità popolazione per km2
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
3.3 Le famiglie
Lo Stato Civile del Distretto:
Tot. Popolazione | celibe/nubile | coniugati/coniugate | divorziati/divorziate | vedovi/vedove |
56.223 | 43 % | 47 % | 4 % | 6 % |
Tabella 3: Lo stato civile del Distretto
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Grafico 2: Lo stato civile del Distretto
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Il trend demografico – numero di nuclei familiare
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
MEDIGLIA | 4898 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 |
PANTIGLIATE | 2519 | 2517 | 2519 | 2520 | 2501 |
PAULLO | 4885 | 4890 | 4893 | 4875 | 4868 |
PESCHIERA B. | 10106 | 10111 | 10225 | 10182 | 10217 |
XXXXXXXX | 1517 | 1513 | 1512 | 1520 | 1519 |
Tabella 4: Numero di nuclei familiare
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Grafico 3: Numero di nuclei familiare
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Il trend demografico - numero di componenti medi delle famiglie:
Per quanto riguarda la composizione dei nuclei familiari del Distretto emerge che la famiglia media è come nella precedente triennalità ancora composta da due – tre persone; si tratta di nuclei familiari ridotti, composti molto spesso da coppie con uno, massimo due figli e da molte persone che vivono sole. In proposito, gli anziani che vivono soli e spesso senza una rete sociale di supporto resta uno degli elementi più critici da indagare per individuare strategie efficaci per affrontare i bisogni sociosanitari. L’analisi dei caratteri sociodemografici della famiglia verte infatti sulla possibile criticità di alcune situazioni familiari.
Movimento naturale della popolazione:
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | ||||||
nascite | decessi | nascite | decessi | nascite | decessi | nascite | decessi | nascite | decessi | |
Mediglia | 110 | 105 | 95 | 127 | 104 | 104 | 91 | 144 | 85 | 195 |
Pantigliate | 45 | 36 | 39 | 62 | 47 | 52 | 29 | 53 | 39 | 57 |
Paullo | 81 | 79 | 85 | 116 | 89 | 112 | 76 | 108 | 61 | 138 |
Peschiera | 202 | 162 | 169 | 193 | 180 | 201 | 172 | 176 | 148 | 234 |
Tribiano | 38 | 15 | 31 | 18 | 27 | 16 | 26 | 13 | 26 | 30 |
Tot. | 476 | 397 | 419 | 516 | 447 | 485 | 394 | 494 | 359 | 654 |
Tabella 5: movimento naturale della popolazione - nascite e decessi
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Grafico 4: movimento naturale della popolazione - nascite e decessi
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
I nuovi nati:
Come in tutto il territorio nazionale, possiamo vedere una diminuzione del numero delle nascite. Il grafico mostra chiaramente il massimo delle nascite del 2016 (476) con una diminuzione di 117 nascite nel 2020, quando sono nati nei cinque Comuni soltanto 359 bambini. Questa tendenza deve riflettersi nelle scelte che riguardano le politiche dei servizi all’infanzia e delle scuole primarie ed eventualmente secondarie, nonché le politiche territoriale di conciliazione tempo-lavoro e famiglia.
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Tot. pop. | 56.832 | 56.512 | 56.648 | 56999 | 56223 |
Nuovi nati | 476 | 419 | 447 | 394 | 359 |
% | 0,84% | 0,74% | 0,78% | 0.69% | 0.64% |
Tabella 6: Popolazione dei nuovi nati
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Il territorio più giovane:
Il Comune di Tribiano appare il territorio più giovane di tutto il Distretto, dove la popolazione tra gli zero e 14 anni al 31 dicembre 2020 è il 15,3% sul totale dei residenti a Tribiano, contro una media del Distretto del 14,2%. Dato più alto rispetto alla media nazionale che si attesta intorno al 12,8%.
al 31/12/2020 | |||
Comune di | 0 - 14 | pop. tot. | % |
Mediglia | 1.767 | 11.955 | 14.8% |
Pantigliate | 808 | 5.796 | 13.9% |
Paullo | 1.493 | 11.089 | 13.5% |
Peschiera Borromeo | 3.349 | 23.760 | 14% |
Tribiano | 554 | 3.623 | 15.3% |
Tot. | 7968 | 56.223 | 14.2% |
Tabella 7: Popolazione 0 – 14 anni al 31/12/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
3.4 La distribuzione della popolazione per fasce di età e genere
Quella che segue è la distribuzione della popolazione del nostro distretto per grandi fasce d’età al 31 dicembre 2020:
0 - 14 | 15 - 64 | 65 - 79 | 80 - 99 | >100 | tot. per |
Comune | ||||||
MEDIGLIA | 1767 | 7944 | 1599 | 640 | 5 | 11955 |
PANTIGLIATE | 808 | 3684 | 942 | 360 | 2 | 5796 |
PAULLO | 1493 | 7093 | 1766 | 734 | 3 | 00000 |
XXXXXXXXX | 3346 | 15318 | 3778 | 1312 | 6 | 23760 |
TRIBIANO | 554 | 2554 | 392 | 123 | 0 | 3623 |
TOT. PER FASCIA ETA’ | 7968 | 36593 | 8477 | 3169 | 16 | 56223 |
Tabella 8: Popolazione residente per fasce di età al 31/12/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2021
Grafico 5: Popolazione residente per fascia d’età al 31/12/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31/12/2020
al 31/12/2020
Nel nostro distretto gli ultrasessantacinquenni nei ultimi anni sono leggermente aumentati, passando dal 19,4% del totale sulla popolazione residente nel 2016, al 20.7% nel 2020, con un aumento di 1.3%. Il Comune con il più alto tasso di anzianità risulta essere Paullo.
Comune di | > 65 | pop. tot. | % |
Mediglia | 2.244 | 11.955 | 18.8% |
Pantigliate | 1.304 | 5796 | 22.5% |
Paullo | 2.503 | 11.089 | 22.6% |
Peschiera Borromeo | 5.096 | 23.760 | 21.5% |
Tribiano | 515 | 3.623 | 14.2% |
Tot. | 11.662 | 56.223 | 20.7% |
Tabella 9: Gli anziani oltre i 65 anni al 31/12/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Grafico 6: Gli anziani oltre i 65 anni al 31/12/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
Popolazione dei “grandi anziani”
Si conferma il trend in aumento dei cosiddetti “grandi anziani”, ossia delle persone con più di 80 anni. Nel Distretto Sociale Paullese questa fascia di popolazione nel 2012 costituiva il 3,72% del totale, e nel 2020 il 5,66%, un aumento del 1.94% in otto anni. Gli anziani oltre gli 80 anni rappresentano la categoria più fragile in quanto esprimono una più articolata e pressante domanda di assistenza sanitaria e sociale, a livello domiciliare e residenziale.
Altro dato da tenere in considerazione per le problematiche sociale connesse è quello degli anziani soli che, nel caso non siano ben supportati da una rete di vicinato, interrogano con i loro bisogni sociosanitari i servizi distrettuali sempre più massicciamente.
Al 31/12/2020 il numero di anziani oltre 80 anni risulta essere 3185, ovvero 5.7% della popolazione totale del Distretto Sociale Paullese. 16 di loro superano i 100 anni di età.
Nella tabella si comparano i valori assoluti della popolazione del Distretto Sociale Paullese dei grandi anziani dal 2016 al 2020:
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 |
Tot. pop. | 56.832 | 56.512 | 56.648 | 56.999 | 56.223 |
>80 anni | 2.575 | 2.662 | 2.901 | 2.994 | 3.185 |
% | 4,53% | 4,71% | 5,12% | 5.25% | 5.66% |
Tabella 10: Popolazione dei “grandi anziani”
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
i "grandi anziani"
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
2016
2017
2018
2019
2020
Grafico 7: Popolazione dei “grandi anziani”.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020
I cittadini stranieri residente nel Distretto:
Infine, si registra come dato statistico demografico significativo su cui riflettere in merito alle ricadute sociali ed ai bisogni/servizi da attivare, l’incremento della popolazione residente immigrata sui vari comuni del Distretto. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia, e risulta così distribuita:
2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |
Mediglia | 1.368 | 1.394 | 1.405 | 1.428 | 1.457 |
Pantigliate | 632 | 000 | 000 | 000 | 000 |
Paullo | 1.268 | 1.281 | 1.306 | 1.314 | 1.338 |
Peschiera | 1.740 | 1.773 | 1.857 | 1.912 | 1.932 |
Tribiano | 249 | 223 | 242 | 231 | 226 |
Tot. | 5.257 | 5.289 | 5.444 | 5.473 | 5.560 |
% | 9.25% | 9.36% | 9.61% | 9.60% | 9.90% |
Tabella 11: Cittadini stranieri residenti.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020.
Grafico 8: Popolazione cittadini stranieri residenti
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020.
Nel distretto la popolazione immigrata al 31 dicembre 2020 è il 9,90% della popolazione totale. La percentuale è aumentata rispetto al 2016 del 0,65%, con un aumento complessiva di 303 unità in quattro anni.
Provenienza della comunità straniera nel Distretto:
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall’Unione Europea, in particolar modo dalla Romania, con il 22.9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio del Distretto. Risulta anche una forte presenza di cittadini provenienti dall'Egitto (8.9%), dall'Ecuador (7%) e dalle Filippine (6.6%). Soltanto un cittadino straniero, residente a Xxxxxxxxx Xxxxxxxx, arriva dall’Oceania (Australia).
UNIONE EUROPEA | ALTRI PAESE EUROPEA | ASIA | AMERICA | AFRICA | OCEANIA | TOTALE | |
MEDIGLIA | 451 | 168 | 287 | 248 | 303 | 0 | 1457 |
PANTIGLIATE | 222 | 71 | 47 | 110 | 157 | 0 | 607 |
PAULLO | 440 | 178 | 163 | 230 | 327 | 0 | 1338 |
PESCHIERA | 535 | 197 | 466 | 363 | 370 | 1 | 1932 |
TRIBIANO | 84 | 47 | 9 | 48 | 38 | 0 | 226 |
1732 | 661 | 972 | 999 | 1195 | 1 | 5560 | |
% | 31.18% | 11.88% | 17.48% | 17.96% | 21.49% | 0.01% | 100% |
Tabella 12: Provenienza cittadini stranieri residenti.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020.
Grafico 9: Provenienza cittadini stranieri residenti
Fonte: Rielaborazione interna su base dati xxx.xxxxxx-xxxxxxxx.xx. Dati aggiornati al 31 dicembre 2020.
Il numero di residenti in età lavorativa (15 – 64 anni) risulta essere 76% della popolazione totale degli stranieri e 7.5% della popolazione totale del Distretto.
Invece gli anziani stranieri oltre i 65 anni sono 4.2% della popolazione totale degli stranieri residenti e rappresentano soltanto 0.4% della popolazione totale del Distretto.
Cap. 4. Situazione abitativa
4.1. Il patrimonio abitativo del Distretto
La legge regionale 16/2016 assegna la programmazione dei cosiddetti “Servizi Abitativi” alle competenze dell’Ufficio di Piano e più in generale la ricognizione della consistenza del patrimonio pubblico e sociale per ogni Comune afferente al territorio dell’Ambito.
Dai dati messi a disposizione di Regione Lombardia per i 5 comuni, a fronte di un patrimonio suddiviso tra alloggi comunali e alloggi Aler, nel distretto Paullese ci sono in totale 580 alloggi di edilizia pubblica, nella stragrande maggioranza assegnati.
A fine 2021 risultano essere in graduatoria 174 domande (compresa la graduatoria ALER) per ottenere una casa in edilizia residenziale popolare, a fronte delle 8 assegnazioni realizzate sempre nell’anno.
Dal 2018, i Distretti sono chiamati a raccogliere i dati sulla consistenza abitativa pubblica per poter
procedere all’elaborazione del Piano dell’offerta abitativa annuale.
Per consistenza abitativa pubblica si intende la somma delle unità abitative di proprietà sia Aler che
dei Comuni. L’Aler competente di zona è quello di Milano, che dispone di alloggi su tutti i Comuni.
Il Comune che dispone di maggiore patrimonio pubblico totale, sommando le unità di proprietà comunale con quelle Aler, è Xxxxxxxxx Xxxxxxxx.
Patrimonio pubblico:
Ragione sociale Ente proprietario | N. alloggi destinati ai servizi abitativi pubblici e sociali | SAS | SAP | Altro uso residenziale |
Comune di Peschiera Borromeo | 94 | 0 | 94 | 0 |
Comune di Paullo | 26 | 0 | 26 | 0 |
Comune di Mediglia | 51 | 0 | 51 | 0 |
Comune di Pantigliate | 19 | 0 | 19 | 0 |
Comune di Tribiano | 21 | 0 | 21 | 0 |
Comune di Milano | 1 | 0 | 1 | 0 |
TOTALE | 212 | 0 | 212 | 0 |
Tabella 13: Patrimonio pubblico sul territorio del Distretto
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
Patrimonio ALER:
PATRIMONIO ALER - N. ALLOGGI DESTINATI AI SERVIZI ABITATIVI PUBBLICI E SOCIALI | |||
COMUNE | N. TOTALE | SAS | SAP |
Mediglia | 55 | 0 | 55 |
Pantigliate | 49 | 9 | 40 |
Paullo | 139 | 0 | 139 |
Peschiera Borromeo | 135 | 0 | 135 |
Tribiano | 19 | 0 | 19 |
TOTALE | 397 | 9 | 388 |
Tabella 14: Patrimonio ALER
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
Anche il nostro Distretto, in accordo con l’Assemblea dei Sindaci, ha approvato i piani annuali dell’offerta abitativa 2019/2020/2021 e successivamente ha aperto il bando per le assegnazioni previste negli anni 2019 e 2021 (nell’anno 2020 per via della pandemia i bandi per l’accesso ai servizi abitativi pubblici sono stati sospesi temporaneamente).
4.2 La socialità
Servizi di supporto alla famiglia:
SERVIZIO | N° STRUTTURE |
ASILO NIDI COMUNALI | 5 |
ASILO NIDI PRIVATI | 8 |
MICRONIDI | 3 |
NIDO FAMIGLIA | 2 |
LUDOTECHE | 6 |
COMUNITA’ EDUCATIVE | 2 |
COMUNITA’ FAMILIARE | 2 |
ALLOGGIO AUTONOMIA MAMMA-BAMBINO | 1 |
CAG | 3 |
SFA | 1 |
COMUNITA’ ALLOGGIO DISABILI | 1 |
ALLOGGIO PROTETTO ANZIANI | 1 |
CENTRO ANZIANI | 5 |
Tabella 15: servizi di supporto alla famiglia sul territorio
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
N° STRUTTURE
Grafico 10: servizi di supporto alla famiglia sul territorio
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
Associazioni sul territorio:
Associazioni sul territorio | |||
COMUNI di | VOLONTARIATO (Croce Rossa, Croce Bianca, Caritas ecc.) | CULTURALI E TEMPO LIBERO | SPORT |
MEDIGLIA | 1 | 3 | 2 |
PANTIGLIATE | 5 | 7 | 5 |
PAULLO | 8 | 22 | 6 |
PESCHIERA BORR. | 20 | 23 | 10 |
TRIBIANO | 1 | 3 | 1 |
TOTALE | 35 | 53 | 24 |
Tabella 16: Rete di volontariato nel 2019:
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
4.3 La Spesa Sociale nel territorio
La spesa sociale complessiva nell’Ambito di Paullo presentata nel 2019 ha un valore complessivo di
€ 5.612.090,55. I dati qui di seguito riportati sono quelli relativi al consuntivo della spesa sociale del
2017, forniti dai Comuni all’Ufficio di Piano tramite le schede di rendicontazione regionali.
2017 | 2018 | 2019 | |
Anziani | 249.414,00 | 376.515,10 | 427.732,48 |
Disabili | 1.005.233,00 | 1.346.008,94 | 1.154.090,28 |
Minori/Famiglia | 2.670.193,00 | 2.516.932,67 | 2.910.258,99 |
Immigrazione | 73.752,00 | 136.754.50 | 0,00 |
Povertà/disagio adulti | 102.802,00 | 151.709,89 | 400.932,17 |
Salute mentale | 0.00 | 18.052,50 | 3.330,00 |
Personale/ Spese di funzionamento | 654.406,00 | 826.296,55 | 715.746,63 |
TOTALE | € 4.755.800,00 | € 5.372.270,15 | €5.612.090,55 |
Tabella 17: consuntivo spesa sociale 2017 - 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
Grafico 11: consuntivo spesa sociale 2018 - 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati siti istituzionali dei Comuni
Nel 2019 la spesa maggiore viene dedicata all’area Minori / Famiglia, che rappresenta il 52% della
spesa complessiva, seguita dall’area disabili con 21%.
La spesa sociale è a livello di bilanci comunali, ciò vuol dire che, non comprende ciò che l’Ufficio di
Piano rendiconta per la gestione dei flussi finanziari specifici e gestiti direttamente.
Cap. 5. Bisogni e risposte
5.1 Area Anziani e Disabili
Oltre a quanto emerge dall’analisi dei dati sociodemografici, da quelli della spesa sociale e dal contesto territoriale, vi sono alcuni dati da cui non si può prescindere per orientare la programmazione zonale.
Nei paragrafi seguenti, per aree tematiche vengono date alcune specifiche in relazione agli interventi o alle azioni attivati sul territorio e alle risorse assegnate agli Ambiti.
Per quanto riguarda i cittadini con più di 65 anni d’età nel nostro territorio sono il 20.75% della popolazione residente; in numeri 11.662 su 56.223 abitanti. Gli ultraottantenni sono 3.169 ovvero il 5.6%. Tra loro abbiamo 16 persone con più di 100 anni.
Per quanto riguarda i dati dei cittadini con disabilità, ad oggi non esiste una banca dati a cui poter attingere, ma soltanto elenchi di nominativi, di chi è stato intercettato o conosciuto per l’accesso ai diversi servizi. Questo tema per le nostre Amministrazioni è sempre stato di rilevanza strategica; in questi ultimi anni sono stati messi a punto strumenti, grazie sicuramente all’intervento di Regione Lombardia ed Ats, si pensi ad esempio alla Cartella Sociale Informatizzata o al nuovo Data Ware House di Regione Lombardia, che dovrebbero integrare i dati raccolti dalle Istituzioni.
Per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione residente, si rimanda alle schede elaborate tramite il portale di ATS e allegate al presente documento.
Per comodità si riportano di seguito alcuni dati sulle cronicità:
Mediglia | Pantigliate | Xxxxxx | Xxxxxxxxx X. | Xxxxxxxx | Totali | |
Cronici | 3.882 | 1.963 | 3.732 | 7.524 | 1.008 | 18.109 |
con 1 patologia | 16,1% | 15,9% | 15,9% | 16,1% | 16,3% | su |
con 2 o più patologie | 15,7% | 16,6% | 16,9% | 15,9% | 12,3% | 56.648 |
Tabella 18: dati sulla cronicità
Fonte: Rielaborazione interna su base dati portale ATS
Di seguito vengono analizzate alcune misure regionali di cui sono beneficiari anche i cittadini del territorio del Distretto Sociale Paullese. La modalità di accesso alle misure vuole porre al centro il cittadino e agevolarlo nella relazione con i servizi del suo territorio e con la sua Amministrazione. L’Ufficio di Piano si pone come anello facilitatore nella rete dei servizi e delle prestazioni, perché attraversato dal flusso delle comunicazioni che pervengono da ATS e Regione Lombardia, in qualche caso dai Ministeri, che vengono direzionate ai Comuni, apre i bandi, raccoglie le domande che i cittadini presentano presso gli uffici dei propri Comuni, completa o verifica l’istruttoria, forma la graduatoria, assegna ed eroga il beneficio. Infine, assicura il flusso dei dati di rendicontazione a chi ha fornito risorse.
5.1.1 Fondo Non Autosufficienza
Il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza è stato istituito nel 2006 con Legge 27 dicembre 2006
n.296 art.1 co.1264, con l’intento di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità ed anziani non autosufficienti al fine di favorire una dignitosa permanenza al proprio domicilio evitando l’istituzionalizzazione, nonché garantire su tutto il territorio nazionale, l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali.
A partire dal 2015, il fondo diviene un fondo strutturale che viene attribuito alle Regioni sulla base
dell’indice di popolazione anziana non autosufficiente e di indicatori socioeconomici.
La legge di bilancio n. 160 del 27 dicembre 2019 ha incrementato il Fondo per le Non Autosufficienze
di 50 milioni per l’anno 2020 ed ha previsto per il triennio lo stanziamento per:
✓ l’anno 2020 di € 621 milioni;
✓ l’anno 2021 di € 568,9 milioni;
✓ l’anno 2022 di € 567 milioni,
istituendo, tra l’altro, al comma 330, un Fondo per la Disabilità e la Non Autosufficienza, sempre a
carattere strutturale con una dotazione:
✓ per l’anno 2020 € 29 milioni;
✓ per l’anno 2021 € 200 milioni;
✓ per l’anno 2022 € 300 milioni.
Questo fondo è istituito con la finalità di attuare interventi a favore della disabilità, finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno in materia.
Nel 2016 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha introdotto la definizione di disabilità gravissima, dando così evidenza del numero ampio di persone prese in carico con la specifica Misura regionale e riscontrando a fine 2016 la non congruità delle risorse stanziate.
Solo per le persone con disabilità gravissime, nel tempo l’andamento registrato da Regione
Lombardia e riportato anche nei suoi documenti è il seguente:
▪ FNA 2013: n. 2.274
▪ FNA 2014: n. 2.439 (+12%)
▪ FNA 2015: n. 2.646 (+4%)
▪ FNA 2016: n. 4.962 (+87%)
▪ FNA 2017: n. 6.635 (+25%).
Nelle prime annualità sono state prese in carico con la Misura B1 solo le persone in dipendenza vitale, con il 2016 si sono aggiunte altre tipologie di disabilità gravissime.
Al 31 ottobre 2018, in B1, Regione Lombardia contava 5.966 persone, di cui 2.197 in dipendenza vitale, al 31 dicembre 2020 il numero di persone in carico alla misura B1 è aumentato di 1.078 per un totale di 7.044.
Il Fondo Non Autosufficienza, per quanto riguarda la nostra Regione, si traduce nell’accesso dei cittadini a due misure: la B1, destinata a chi è in condizioni di disabilità gravissima, valutata dalle équipe sanitarie delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali ed erogata dall’Agenzia di Tutela della Salute e la B2, per la grave non autosufficienza che viene erogata dai Comuni tramite gli Ambiti.
L’ATS della Città Metropolitana di Milano articola l’analisi dei bisogni di tutto il suo territorio secondo le realtà distrettuali (intesi come distretti sanitari) ovvero: Città di Milano e i distretti Nord Milano, Rhodense, Ovest Milanese, Melegnano e Martesana, Lodi.
Nel 2018, a livello di ATS, per la misura B2, il Fondo è stato di € 8.651.453,00, 2.812 persone prese in
carico, 2.189 al 31/12/2018.
Complessivamente gli strumenti rilevati erogati dagli ambiti territoriali sono per il 63% buoni sociali per il caregiver familiare, per il 25% buoni sociali per l’assistente personale/familiare o caregiver professionale, per il 9% voucher sociali per progetti a favore di minori e il 3% per progetti di vita indipendente.
Strumenti per Ambiti Territoriali:
Grafico 12: strumento prevalente Misura B2 per ambito territoriali
Fonte: Report Cabina di Regia 8 aprile 2019
La fascia maggiormente presa in carico è quella degli ultrasettantenni, che arriva al 43% del totale, mentre i minorenni sono il 20%.
Negli Ambiti del Distretto Melegnano e della Martesana sono stati prese in carico 430 persone, di cui:
▪ il 37% ha un’età uguale o maggiore di 70 anni
▪ il 16,7% ha un’età tra 6 e 14 anni
▪ il 12,6% ha un’età tra 30 e 49 anni
▪ l’11,4% ha un’età tra 50 e 64 anni.
Gli utenti minorenni sono il 28%, il 64% ha avuto il buono sociale per caregiver familiare, il 23% per assistente personale, lo 0,9% per progetti di vita indipendente, il 12,4% il voucher minori.
Per quanto riguarda il nostro Distretto Sociale, i dati sono i seguenti:
B2 | ANNO 2016 | ANNO 2017 | ANNO 2018 | ANNO 2019 | ANNO 2020 | |||||
FONDO TOTALE FNA 2015 €140.351,00 + €32.414,00 (avanzo 2015) per un totale di € 172.765,00 | FONDO TOTALE FNA 2016 €118.221,00 | FONDO TOTALE FNA 2017 €120.187,00 | FONDO TOTALE FNA 2018 €121.323,00 | FONDO TOTALE FNA 2019 €142.323,00 + QUOTA COVID €12.196,40 + avanzo 2019 per un totale di € 156.344,40 | ||||||
TIPOLOGIA | N. UTENTI | COSTO TOTALE | N. UTENTI | COSTO TOTALE | N. UTENTI | COSTO TOTALE | N. UTENTI | COSTO TOTALE | N. UTENTI | COSTO TOTALE |
BUONO PER CAREGIVER FAMILIARE | 39 | €91.050,00 | 19 | €63.300,00 | 16 | €65.400,00 | 26 | €57.958.00 | 32 | €106.731.40 |
BUONO PER CAREGIVER PROFESSIONALE | 6 | €26.200,00 | 4 | €28.200,00 | 5 | €40.800,00 | 10 | €45.900.00 | 9 | €29.425,00 |
BUONO PER PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE | 2 | €11.000,00 | 0 | € 0,00 | 1 | € 7.200,00 | 1 | €2.865.00 | 1 | €4.800.00 |
VOUCHER SOCIALI PER PROGETTI MINORI CON DISABILITA' | 6 | €10.144,35 | 3 | € 4.282,49 | 3 | € 6.300,00 | 7 | €12.775.00 | 8 | €13.194,00 |
VOUCHER PER POTENZIAMENTO SAD | 10 | €31.019,16 | 8 | €16.844,60 | NO* | € 0,00 | NO* | € 0,00 | NO* | € 0,00 |
VOUCHER PER INTERVENTI INTEGRATIVI | 2 | € 3.191,95 | 0 | € 0,00 | NO* | € 0,00 | NO* | € 0,00 | NO* | € 0,00 |
TOT. N. UTENTI / QUOTA EROGATO | 65 | €172.605,46 | 34 | €112.627,09 | 25 | €119.700,00 | 45 | €119.498.00 | 50 | €154.150.40 |
avanzo | €159.54 | avanzo | €5.593.91 | avanzo | €487.00 | avanzo | €1.825.00 | avanzo | €2.194,00 | |
Tot. n. domande presentate | 66 | 56 | 62 | 75 | 89 | |||||
n. domande in lista d’attesa | 0 | 14 | 37 | 27 | 29 |
Tabella 19: Misura B2 dal 2016 al 2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
N.B.
▪ La Misura B2 2018 (FNA 2017) è stata integrata di € 13.200,00 derivanti da Fondo Nazionale
Politiche Sociali, per n.6 voucher minori.
▪ Il Comune di Peschiera Borromeo ha finanziato con fondi propri di bilancio comunale n. 26 caregiver
familiari per un totale di € 20.400,00.
▪ La Misura B2 2020 (FNA 2019) è stata integrata con una “quota Covid 19” di € 12.196,40 che ha
finanziato n. 7 caregiver familiare.
Nel 2020 (FNA 2019) il Fondo è stato erogato ai Comuni nel modo seguente:
COMUNE | TIPOLOGIA | MINORE | <64 | >65 | TOT. | TOT. EROGATO |
MEDIGLIA | CARE GIVER FAMILIARE | 2 | 3 | 2 | 7 | € 22.300.00 |
CAREGIVER PROFESSIONALE | 0 | 0 | 0 | 0 | €0,00 | |
PROGETTO VITA INDIPENDENTE | 0 | 0 | 0 | 0 | € 0,00 | |
VOUCHER MINORI | 1 | 0 | 0 | 1 | € 1.100,00 | |
3 | 3 | 2 | 8 | €23.400,00 | ||
PANTIGLIATE | CARE GIVER FAMILIARE | 0 | 1 | 0 | 1 | €4.800,00 |
CAREGIVER PROFESSIONALE | 0 | 0 | 1 | 1 | € 3.600,00 | |
PROGETTO VITA INDIPENDENTE | 0 | 0 | 0 | 0 | € 0,00 | |
VOUCHER MINORI | 1 | 0 | 0 | 1 | € 2.194,00 | |
1 | 1 | 1 | 3 | €10.594,00 | ||
PAULLO | CARE GIVER FAMILIARE | 6 | 4 | 1 | 11 | € 34.435,00 |
CAREGIVER PROFESSIONALE | 0 | 0 | 1 | 1 | €4.800,00 | |
PROGETTO VITA INDIPENDENTE | 0 | 1 | 0 | 1 | €4.800,00 | |
VOUCHER MINORI | 2 | 0 | 0 | 2 | €2.500,00 | |
8 | 5 | 2 | 15 | € 46.535,00 | ||
PESCHIERA BORROMEO | CARE GIVER FAMILIARE | 1 | 4 | 4 | 9 | € 31.196,40 |
CAREGIVER PROFESSIONALE | 0 | 2 | 5 | 7 | €21.025,00 | |
PROGETTO VITA INDIPENDENTE | 0 | 0 | 0 | 0 | € 0,00 | |
VOUCHER MINORI | 2 | 0 | 0 | 2 | € 3.300,00 | |
3 | 6 | 9 | 18 | € 55.521,40 | ||
COMUNE | TIPOLOGIA | MINORE | <64 | >65 | TOT. | TOT. EROGATO |
TRIBIANO | CARE GIVER FAMILIARE | 2 | 1 | 1 | 4 | €14.000,00 |
CAREGIVER PROFESSIONALE | 0 | 0 | 0 | 0 | € 0,00 | |
PROGETTO VITA INDIPENDENTE | 0 | 0 | 0 | 2 | € 0,00 | |
VOUCHER MINORI | 2 | 0 | 0 | 2 | € 4.100,00 | |
4 | 1 | 1 | 6 | € 18.100,00 | ||
TOT. BENEFICIARI | 19 | 16 | 15 | 50 | € 154.150,40 |
Tabella 19: Misura B2 2020 (FNA 2019) erogazione per tipologia ai Comuni del Distretto
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Xxxxxxx xx Xxxxx
Xxxxxxx 00 : Misura B2 2020 (FNA 2019) - erogazione per tipologia ai Comuni del Distretto
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Per la Misura B2 2020, un totale di 87 persone hanno presentato domanda. N. 8 non rientravano nei requisiti e n. 79 domande sono state accolte, formando la graduatoria. Delle domande accolte, n. 42 hanno trovato subito finanziamento e n. 37 hanno formato una lista d’attesa. Con DGR n. 4033 del 14/12/2020 Regione Lombardia ha integrato il Fondo per il Distretto con €12.196,40 per l’Emergenza Covid 19, permettendo il finanziamento di altre 8 domande di caregiver familiare, lasciando 29 domande in lista d’attesa.
Nonostante il Fondo Non Autosufficienza sia un fondo strutturale, fino al 2019, la programmazione dell’accesso al fondo è sempre stata fatta annualmente, al momento in cui Regione Lombardia, sulla base degli stanziamenti ricevuti, ripartiva con proprio decreto i fondi agli Ambiti. Il passo successivo a questo è l’inoltro all’ATS di riferimento dei piani operativi e dei criteri utilizzati, la condivisione in Cabina di Regia Unificata propedeutica alla validazione dei Piani e l’avvio dei bandi. Il confronto
realizzato dall’ATS dei piani operativi del milanese-lodigiano ha evidenziato che gli ambiti nel 2019 hanno programmato l’erogazione delle risorse, fatta eccezione per il capoluogo lombardo, o per 8 o per 10 o per 12 mesi. La programmazione delle risorse viene proposta per l’approvazione dall’Ufficio di Piano all’Assemblea dei Sindaci, dopo essere stata visionata dal Tavolo Tecnico sulla base dei consuntivi precedenti ovvero, sulla base delle indicazioni regionali, che ogni anno vengono ritoccate e modificate, di quanti hanno avuto accesso alla misura l’anno precedente, di quanti sono rimasti in lista d’attesa, della temporalità del bando precedente.
Il nostro Distretto ha sempre cercato con le risorse a disposizione di garantire la maggior copertura
temporale con l’erogazione dei benefici.
Il Fondo Non Autosufficienza non ha mai coperto ogni anno per intero il fabbisogno del territorio paullese, tanto che per dare risposta a tutte le richieste, i Sindaci via via hanno destinato risorse aggiuntive, integrando con il Fondo Nazionale Politiche Sociali.
Il Fondo Non Autosufficienza negli ultimi anni ha ristretto gli strumenti disponibili, in particolare togliendo la possibilità di integrare i voucher domiciliari e autorizzando l’erogazione di buoni sociali e sostegno ai progetti di vita indipendente e voucher a sostegno della vita di relazione di minori con disabilità. Nel 2016 veniva chiesto di dare continuità alle persone già in carico alla misura dall’anno precedente, criterio che è decaduto nelle successive deliberazioni di Regione Lombardia.
Regione Lombardia definisce ogni anno le soglie Isee per l’accesso alla misura e gli importi massimi erogabili nel caso dei buoni, oltre alle incompatibilità di questi strumenti con quelli di altre misure. Di sicuro, ciò che emerge dagli strumenti erogati in questi anni è che molti sono stati i fondi erogati a favore dei caregiver familiari e professionali.
La Direzione Regionale che segue questa parte è la DG Politiche Sociali, Abitative e Disabilità - UO Politiche di inclusione sociale e integrazione, Sviluppo delle formazioni sociali, Disabilità.
La rendicontazione del FNA avviene trimestralmente a scadenze definite, tramite l’applicativo DSPFLUX all’ATS: vengono trasmessi dati relativi alle persone in carico, agli strumenti e all’entità dei benefici accordati. Ogni semestre viene effettuato da ATS un monitoraggio rispetto all’utilizzo delle risorse.
5.1.2 Voucher per l’Autonomia
Ex Reddito di autonomia, la misura regionale si rivolge ad anziani e disabili, generalmente con compromissioni non gravi, ed è finalizzata all’ottenimento di una maggiore autonomia attraverso l’erogazione di voucher. Oggi la misura è denominata voucher regionali per autonomia anziani e disabili.
Regione Lombardia ha avviato la sperimentazione “Reddito di Autonomia” approvando, nella seduta dell’8 ottobre 2015, un pacchetto di misure rivolte ai cittadini lombardi in condizione di difficoltà attraverso nuove forme di sostegno per prevenire situazioni che possano comportare anche fenomeni di esclusione sociale.
La misura di Reddito di Autonomia promuove azioni per la presa in carico globale della persona attraverso la valutazione multidimensionale e la predisposizione del progetto individuale. Viene erogata dagli Ambiti territoriali/Comuni previa valutazione della persona e predisposizione del Progetto.
I voucher autonomia, del valore di € 4.800 per 12 mesi di intervento, riconosciuti tramite avvisi pubblici alle persone anziane e disabili, hanno la finalità di sostenere progetti individualizzati di sostegno all’inclusione sociale della durata di un anno per:
• garantire alle persone anziane, in condizione di vulnerabilità socioeconomica, la possibilità di permanere al domicilio consolidando o sviluppando i livelli di relazioni sociali e di capacità di cura di sé e dell’ambiente domestico mediante l’attivazione di voucher che garantiscano
l’integrazione/implementazione dell’attuale rete dei servizi;
• sviluppare l'autonomia finalizzata all'inclusione sociale delle persone disabili.
Gli operatori dei Comuni referenti hanno redatto i Progetti Individuali (PI) e il Piano Educativo Individuale (PEI) relativi ai soggetti beneficiari, definendo pertanto obiettivi, aree d’intervento, oltre ad indicare gli Enti Erogatori dei servizi ed interventi, soggetti accreditati dall’Ufficio di Piano.
2017 / 2018 | n. domande / importi | Comuni |
n. domande presentate | 8 | n. 1 - Mediglia, n. 1 - Pantigliate, n. 1 - Tribiano, n. 5 - Paullo |
n. domande accolte | 8 | |
n. in lista d’attesa | 0 | |
n. progettazione disabili | 7 | |
n. progettazione anziani | 0 | |
n. progetti andati a buon fine | 7 | n. 1 progetto di Xxxxxxxx non è andato a buon fine |
Importo assegnato | € 38.400,00 | |
Importo liquidato | € 33.600,00 | |
2019 | ||
n. domande presentate | 7 | n. 2 - Mediglia, n. 5 - Paullo |
n. domande accolte | 5 | n. 1 - Mediglia, n. 4 - Paullo |
n. in lista d’attesa | 2 | n. 1 - Mediglia, n. 1 - Paullo |
n. progettazione attivati | 5 | n. 1 - Mediglia, n. 4 - Paullo |
n. progettazione disabili | 4 | n. 1 - Mediglia, n. 3 - Paullo |
Importo assegnato | € 19.200,00 | |
Importo liquidato (al 31/12/2019) | €1.680,00 | |
x. progettazione anziani | 1 | n. 1 – Paullo: interrotto – beneficiario deceduto |
Importo assegnato | €14.400,00 | |
Importo liquidato (al 31/12/2019) | €0.00 |
Tabella 20: Reddito di Autonomia 2017 – 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
10
8
6
4
2
2017/2018
2019
0
domande
presentate
domande accolte
lista d'attesa progetti disabili progetti anziani
Grafico 14.: Reddito di Autonomia 2017 - 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Nonostante i correttivi introdotti da Regione Lombardia, l’Ufficio di Piano, in linea con altri distretti
riporta un numero di domande esiguo e di progetti realizzati per i seguenti motivi:
⮚ i beneficiari, lungo l’arco della realizzazione degli interventi, possono perdere le condizioni valutate in partenza con conseguente sospensione degli interventi e impossibilità a rimodulare il progetto e non vedersi riconosciuta, per gli enti gestori, la quota corrispondente alle fasi realmente lavorate;
⮚ difficile adattabilità degli interventi alle situazioni conosciute dal Servizio Sociale che ha in carico situazioni generalmente più fragili e complesse;
⮚ non tutti gli enti gestori sono disponibili ad accettare un elevato rischio di impresa (il valore del voucher è assegnato solo al raggiungimento del 70% degli accessi / interventi pianificati).
L’ultimo bando regionale si è aperto nel 2019 ed ha assegnato risorse per €28.800,00 al nostro Distretto con la possibilità di finanziare complessivamente 6 domande (3 per i disabili, 3 per gli anziani). In realtà le richieste pervenute erano, eccetto una, tutte sull’area disabili e alcune a fine anno 2019 risultavano essere in giacenza per mancanza di fondi. Le richieste vengono caricate sulla piattaforma Bandi Online di Regione Lombardia, tramite la quale avviene l’ammissione al progetto, la rendicontazione e la richiesta di erogazione. Con successivi atti, in ragione anche dell’emergenza Covid-19, Regione Lombardia ha prorogato il termine per la realizzazione dei progetti individuali a fine 2021 e ridefinito l’attribuzione delle risorse. Sarà così possibile accogliere anche le ulteriori 4 richieste pervenute che altrimenti non sarebbero state finanziate. Anche nel bando precedente Regione aveva fatto una prima attribuzione di fondi e successivamente, sulla base dei residui e delle domande pervenute, aveva distribuito risorse a chi ne aveva la necessità: anche il nostro Distretto ha potuto chiedere di spostare risorse dall’area anziani a quella disabili ed ottenere un’implementazione. La Direzione Regionale che segue questa parte è la DG Inclusione. La rendicontazione avviene attraverso l’invio della documentazione prevista da Regione Lombardia tramite il portale Bandi on line.
5.1.3 Dopo di Noi
Il tema del “Dopo di noi” introduce interventi finalizzati all’affrancamento dalla famiglia d’origine per le persone disabili attraverso la definizione di percorsi di inclusione sociale. La legge 112/2016 ha previsto l’istituzione di un fondo ad hoc, costituito da risorse da distribuire alle singole Regioni, per sostenere iniziative utili a garantire un futuro de-istituzionalizzato e il più autonomo possibile alle
persone disabili. Solo che i beneficiari individuati da questa legge sono le persone con disabilità grave.
Regione Lombardia, con la Dgr n. 6674 del 7 giugno 2017, disciplina il Programma Operativo per la realizzazione degli interventi a favore di persone con disabilità grave per dare attuazione alla Legge
n. 112/16 (Dopo di noi) e stanzia per la popolazione residente in Lombardia, compresa nella fascia d’età 18-64 anni (pari al 16,8% della popolazione) € 8.568.022,02 per il triennio 2016-2018. Al nostro Ambito sul triennio per la realizzazione degli interventi del “Dopo di Noi” sono state risorse per
€124.062,00: pari a €87.027,00 per il 1° avviso (2016/2017) e € 37.035,00 per il 2° avviso (2017/2018). Regione Lombardia, con la Dgr n. 3250 del 16/06/2020 ha disciplinato l’avvio del Programma Operativo del Dopo di Noi per il biennio 2020/2021 stanziando € 103.250,09 (2018/2019) e € 76.395,25 (2020 - comprensiva di una quota COVID19).
I beneficiari del Fondo per il Dopo di Noi sono le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, individuate secondo i criteri esposti nel Decreto Ministeriale. Le istanze sono presentate da persone con disabilità e/o loro famigliari o chi ne ha la protezione giuridica, ma anche dai Comuni, Associazioni di famiglie e di persone con disabilità, nonché enti di Terzo settore, enti pubblici o privati.
Gli interventi che Regione Lombardia ha inteso finanziare sono suddivisi in interventi di natura:
⮚ infrastrutturale ovvero ristrutturazione, miglioramento dell’accessibilità (eliminazione barriere), adeguamenti per la fruibilità dell’ambiente domestico (domotica), messa a norma degli impianti, contribuzioni per sostenere i costi di locazione;
⮚ gestionale ovvero programmi di accrescimento della consapevolezza e l’abilitazione e lo sviluppo delle competenze per favorire l’autonomia e una migliore gestione della vita quotidiana, percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine ovvero per la deistituzionalizzazione verso soluzioni e condizioni abitative, quanto più possibile, proprie dell’ambiente familiare, interventi di domiciliarità presso soluzioni alloggiative che si configurano come Gruppi appartamento o Cohousing.
Nonostante la normativa abbia l’intento di salvaguardare la priorità degli interventi a supporto della domiciliarità e dei percorsi di accompagnamento e accrescimento della consapevolezza a percorsi di autonomia tramite la predisposizione del Progetto Individuale (ex art 14 della Legge n. 328/2000), le criticità non sono poche. Alcune sono legate all’iter procedurale dall’emissione del decreto regionale alla concessione del beneficio dopo presentazione di apposita domanda all’interno di avviso ad hoc, altre sono legate alla tipologia di intervento previsto a livello regionale che contiene una serie di indicazioni/limitazioni.
L’iter procedurale si è andato via via definendo e a seguito del piano operativo regionale, sono state adottate delle linee operative d’Ambito, che nel caso del nostro Distretto sono comuni a tutti gli Ambiti dell’ASST Melegnano e della Martesana. Le linee operative vengono definite congiuntamente e sottoposte all’approvazione delle Assemblee dei Sindaci dei Distretti e inviate all’ATS, che ne discute e le valida nelle Cabina di Regia Territoriali e Unificata. In seguito viene predisposto l’avviso distrettuale e si raccolgono le domande. Le domande vengono poi istruite e valutate sia a livello distrettuale da una Commissione nominata ad hoc che a livello di équipe integrata, cosiddette équipe di valutazione multidimensionale, quest’ultima costituita da referenti degli Ambiti e personale della ASST, che esamina eventuali criticità nella progettazione. Le progettazioni sono poi firmate da tutti gli operatori.
Il Progetto Individuale è quindi la pietra miliare da cui non si può prescindere: è costruito a partire dagli esiti della valutazione multidimensionale, tenendo in considerazione le abilità e le capacità residue della persona, nonché le sue aspettative/motivazioni, in tutte le dimensioni del vivere quotidiano. Il progetto deve tendere a garantire, alle persone con disabilità grave prive del sostegno
familiare, una vita il più possibile autonoma nel proprio contesto sociale di vita attraverso anche forme di convivenza assistita, ovvero di vita indipendente. All’interno del Progetto Individuale devono essere declinati gli obiettivi e gli interventi sulla base dei bisogni - rilevati nelle diverse fasi e in una prospettiva futura - che caratterizzano lo specifico ed individuale percorso di vita della persona con disabilità, nonché evidenziate le risorse (budget di progetto) necessarie per il raggiungimento degli obiettivi declinati per ogni singola fase. Tali risorse sono da intendersi nella più ampia accezione: risorse economiche, prestazioni e servizi da mobilitare, del privato in genere, della famiglia d’origine e della comunità. La dimensione delle risorse economiche non è quindi più legata al momento ma definite sulla temporalità del progetto complessivo.
La valutazione multidimensionale è basata sulla rilevazione del profilo funzionale della persona ed è integrata dalla valutazione sociale riferita al contesto relazionale e di vita della persona stessa.
Rispetto alle tipologie previste, la più richiesta nel nostro distretto è stata senza dubbio quella gestionale e, in particolare, quella di supporto all’autonomia. Certamente, al di là della maggiore flessibilità dello strumento e del fatto che si tratta di una progettazione forse più abituale nel panorama della progettazione sociale, c’è da sottolineare come l’attivazione di misure strutturali, siano state poco utilizzate, in quanto anche solo per la ristrutturazione, i contributi ottenuti erano volti a predisporre l’alloggio, privato, ad una possibile coabitazione piuttosto che nel caso di utilizzo di un proprio alloggio per la coabitazione questo dovesse essere di fatto “a norma” e “autorizzato al funzionamento”, andando così di fatto a richiedere di definire una nuova unità di offerta, non prevista.
A questo si aggiunge di sicuro la difficoltà in qualche caso a ragionare con le famiglie in termini progettuali e avviando davvero dei percorsi di accompagnamento all’autonomia a favore di giovani disabili nell’ottica di iniziare a lavorare con il nucleo familiare rispetto ad un “pensiero” sul dopo di noi.
Per quanto riguarda poi la ristrutturazione domotica, i costi sono ovviamente al di sopra delle possibilità offerte con i nostri bandi.
Il nostro Distretto ha impegnato tutte le risorse 2018, 2019 e 2020 e ha proceduto ad indire il nuovo bando sulle risorse 2020. Le progettazioni gestionali hanno durata biennale.
ATTUAZIONE DGR N. 3250/2020 “DOPO DI NOI” – INTERVENTI GESTIONALE | ||||
INTERVENTO | n. domande pervenute | n. domande ammesse e finanziate | n. domande ammesse ma non finanziate | n. domande non ammesse |
Accompagnamento all’Autonomia | 19 | 12 | 5 | 2 |
Sostegno Residenzialità | 0 | 0 | 0 | 0 |
Pronto Intervento / Sollievo | 0 | 0 | 0 | 0 |
TOTALE | 19 | 12 | 5 | 2 |
Tabella 21: n. interventi “Dopo di Noi”
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Sono pervenute un totale di 19 domande per interventi di Accompagnamento all’Autonomia. Durante la valutazione multidimensionale insieme all’ASST Melegnano e della Martesana, 2 domande hanno avuto una valutazione negativa e sono state escluse, 12 domande sono state ammesse e finanziate e n. 5 domande sono ammesse in lista d’attesa.
Le domande sono pervenute da tutti i 5 Comuni del distretto:
COMUNE | N. DOMANDE PERVENUTE | N. DOMANDE AMMESSE E FINANZIATE |
MEDIGLIA | 4 | 2 |
PANTIGLIATE | 2 | 2 |
PAULLO | 7 | 2 |
PESCHIERA BORROMEO | 5 | 5 |
TRIBIANO | 1 | 1 |
TOTALE | 19 | 12 |
Tabella 22: N. Domande “Dopo di Noi “pervenute per Comune
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
I beneficiari per età e genere:
Il range di età dei beneficiari è da 18 anni a 50 anni, con 8 maschi e 4 femmine come da tabella seguente:
15 – 20 anni | 21 – 30 anni | 31 – 40 anni | 41 - 50 anni | |
MASCHI | 1 | 3 | 3 | 1 |
FEMMINE | 0 | 1 | 2 | 1 |
TOTALE | 1 | 4 | 5 | 2 |
Tabella 23: I beneficiari “Dopo di Noi” per età e genere
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Xxxxxxx xx Xxxxx
Xxxxxxx 00: i beneficiari “Dopo di Noi” per età e genere
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
La Direzione Regionale che segue è la DG Inclusione. La rendicontazione viene effettuata per il tramite di monitoraggi sulla spesa e sugli strumenti adottati da ATS.
5.1.4 Teleassistenza
€ 7.000,00 x anno
Da Fondo Nazionale Politiche Sociali
Il Servizio è stato garantito dalla Provincia di Milano dal 2001 al 2013; nel novembre 2013 è stata data comunicazione ai Comuni che il servizio sarebbe stato trasferito alle competenze comunali dall’anno successivo. Nel 2014, i Xxxxxx hanno così finanziato in proprio il servizio dando continuità agli interventi provinciali.
Dal 2015 il servizio è erogato per il tramite dell’Ufficio di Piano ed è finanziato con risorse economiche derivanti dal Fondo Nazionale Politiche Sociali.
Il gestore viene individuato tramite gara d’appalto; l’ultima gara è stata fatta nel 2018 e scadrà a fine di quest’anno per 70 potenziali richiedenti.
Il servizio può essere richiesto dal diretto interessato o da un familiare e possono accedere i cittadini ultrasessantacinquenni o disabili senza limiti di età e tendenzialmente che abitano soli.
Questo è l’unico servizio all’interno del regolamento per l’accesso e la compartecipazione ai servizi che l’Assemblea dei Sindaci del Distretto ha voluto e potuto mantenere gratuito per l’utenza, considerandolo un servizio base.
La teleassistenza garantisce all’anziano o alla persona adulta disabile – in caso di bisogno - la sicurezza di poter reperire in maniera rapida e semplice un medico o un altro tipo di aiuto (polizia, vigili del fuoco, soccorritori amici), offrendo anche ascolto e sostegno emotivo. Presso l'abitazione dell’anziano viene collegato al telefono un apparecchio vivavoce che, attraverso la linea telefonica fissa, permette il collegamento ad una Centrale Operativa 24 ore su 24; la persona è dotata di un piccolo telecomando attraverso il quale può chiedere aiuto premendo un solo tasto.
Possono richiedere il Servizio di Teleassistenza:
✓ coloro che abbiano compiuto i 70 anni di età e si trovino in condizioni di ridotta capacità
d’azione, di solitudine e/o con una rete di rapporti insufficiente ai propri bisogni;
✓ coloro che, pur avendo meno di 70 anni, sono affetti da patologie che comportino invalidità o
limitazioni dell'autonomia personale e dell’autosufficienza;
✓ coloro che sono dichiarati a rischio con diagnosi sanitaria per l'elevato grado di dipendenza e limitazione dell'autonomia personale;
✓ coloro che sono dichiarati a rischio con diagnosi sociale per elevata diminuzione dell’autonomia
personale e isolamento sociale.
È un servizio in cui la comunicazione non ha sempre e solo origine dalle richieste di aiuto degli anziani. Con cadenza settimanale, infatti, gli operatori contattano l’utenza per verificare il corretto funzionamento dei telecomandi, dare informazioni su iniziative, eventi o scadenze del comune di residenza e mettere in allerta sui rischi che si possono presentare nell’immediato, ad esempio: l’emergenza caldo nei mesi estivi o le truffe agli anziani. La telefonata diventa anche una "telefonata di compagnia", che permette alla persona anziana di trovare dell'operatore la soluzione, seppur momentanea, ad un problema meno evidente, ma altrettanto serio: la solitudine.
Il numero di utenti varia tra un massimo di 58 nel 2018 per un costo di €6.437,58 a 46 nel 2020, per un costo di €5.919,12.
Mediglia | Pantigliate | Xxxxxx | Xxxxxxxxx Borromeo | Tribiano | Totale | |
2016 | 9 | 4 | 9 | 31 | 1 | 54 |
2017 | 10 | 8 | 5 | 29 | 1 | 53 |
2018 | 10 | 8 | 5 | 33 | 2 | 58 |
2019 | 11 | 9 | 4 | 30 | 3 | 57 |
2020 | 10 | 8 | 2 | 24 | 2 | 46 |
Media arrotondata cittadini per anno | 10 | 7 | 5 | 29 | 2 | 54 |
Tabella 24: andamento servizio di teleassistenza dal 2016 al 2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Xxxxxxx xx Xxxxx
Xxxxxxx 00: percentuale utenti media per Comune dal 2016 al 2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
5.1.5 Assistenza Educativa Specialistica
Ai fini del completamento del processo di riordino delle funzioni delle province, con la Legge di stabilità 2016, L. n. 208/2015, le funzioni relative all'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali sono state attribuite alle Regioni a decorrere dal 1º gennaio 2016. Nel 2017 la Legge regionale di semplificazione 2017, n.15 del 26 maggio 2017 ha modificato gli articoli 5 e 6 della L.R. n. 19/2007 al fine di disciplinare in modo organico la materia relativa ai servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, anche a seguito del mutato quadro normativo creatosi con la revisione delle funzioni attribuite a livello nazionale alle Province. In particolare, spetta:
▪ alla Regione lo svolgimento, in relazione a tutti i gradi di istruzione e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriale (assistenza alla comunicazione, servizio tiflologico e fornitura di materiale didattico
speciale o di altri supporti didattici), tramite il coinvolgimento degli enti del sistema sociosanitario, nonché la promozione ed il sostegno, in relazione all’istruzione secondaria di secondo grado e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi di trasporto e di assistenza per
l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale
(art. 5 comma 1, lett. f-bis) e f-ter);
▪ ai comuni, in relazione ai gradi inferiori dell’istruzione scolastica, lo svolgimento dei servizi di
trasporto e di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità
fisica, intellettiva o sensoriale (art. 6, comma 1-bis);
▪ ai comuni, in forma singola o associata, lo svolgimento, in relazione all’istruzione secondaria di secondo grado e ai percorsi di istruzione e formazione professionale, dei servizi di trasporto e di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità fisica, intellettiva o sensoriale (art. 6, comma 1-bis).
Come risulta dalla scheda di lettura predisposta da ANCI Lombardia la situazione è la seguente:
Ente Titolare | Servizio | Tipo di disabilità | Grado di istruzione | Finanziamenti |
Comuni | Trasporto e Assistenza personale | Tutte | Inferiore | Comuni |
Comuni | Trasporto e Assistenza personale | Tutte | Superiori | Stato/Regione |
ATS | Assistenza alla comunicazione Tiflologico / Supporti | Sensoriali | Tutti | Stato/Regione |
Tabella 25: Servizio di trasporto disabili, assistenza personale e assistenza alla comunicazione
Fonte: Rielaborazione interna su base dati ANCI Lombardia
Con propria DGR 6832/2017 e successiva DGR 3163/2020 Regione Lombardia ha approvato in
materia le “Linee guida per lo svolgimento dei servizi di trasporto scolastico e di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità, in relazione all’istruzione secondaria di secondo grado e alla formazione professionale, nonché per la realizzazione da parte della Regione degli interventi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriali, in relazione a ogni grado di istruzione e alla formazione professionale”.
Per quanto riguarda la ricaduta sul Distretto, ovvero gli interventi che sono rimessi alla competenza del singolo Comune, a seguito dell’emanazione delle linee guida regionali, il Tavolo Tecnico del Distretto Sociale Paullese ha valutato l’opportunità di dotarsi di uno strumento che potesse consentire l’applicazione delle linee guida in modo uniforme su tutto il territorio dei cinque Comuni aderenti a favore dei propri cittadini e sono state approvate con deliberazione di Giunta dell’Ente Capofila delle linee guida distrettuali che supportano il Servizio Sociale Professionale nell’attribuzione delle ore di assistenza specialistica agli alunni con disabilità, arrivando a quantificare l’intensità del bisogno educativo “incrociando” i livelli di fabbisogno individuati da Regione Lombardia in termini di ore e quantificazione economica.
Livello di fabbisogno | Punteggio da scheda di valutazione | Ore da assegnare | Importo della contribuzione da parte di Regione Lombardia ai Comuni |
Alto | Tra 9 e 13 punti | Da 8 a 10 ore | Da € 5.715,00 a € 7.140,00 |
Medio | Tra 6 e 8 punti | Da 6 a 7 ore | Da € 4.284,00 a € 4.998,00 |
Basso | Fino a 5 punti | Fino a 5 ore | Max € 3.750,00 |
Tabella 26: Livello di fabbisogno e l’importo della contribuzione
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Linee guida distrettuali
Le linee guida regionali si applicano agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, ma la scheda può essere facilmente utilizzata anche per l’attribuzione delle ore agli studenti delle scuole di grado inferiore.
Le domande arrivano direttamente alle Assistenti Sociali dei Comuni, che devono inviare le progettazioni direttamente a Regione Lombardia per il tramite della piattaforma Bandi Online. Per i disabili sensoriali, per l’attribuzione del servizio di assistenza alla comunicazione, interviene direttamente ATS Città di Milano Metropolitana.
5.1.6 Servizio associato inserimenti lavorativi - CSIOL (Centro servizi inserimenti orientamento lavoro) disabili
Il servizio, ad oggi, è gestito in convenzione con AfolMet, tramite équipe stabile che si confronta periodicamente con le Assistenti Sociali dei Comuni per valutare l’accesso al servizio dei candidati, cittadini che si presentano ai nostri servizi e non immediatamente indirizzabili al Centro Lavoro.
Il servizio si rivolge esclusivamente a soggetti inviati dagli Operatori Sociali dei Comune del Distretto (già in carico e nuove segnalazioni) e nello specifico a:
▪ persone con disabilità – persone con invalidità definita dalle Commissioni di cui all’art. 4 L.104/92 (persone in età lavorativa con minorazioni fisiche, sensoriali e con handicap intellettivo) con percentuale certificata superiore al 45% e con una prognosi di collocabilità e invalidi del lavoro con capacità lavorativa superiore al 33%;
▪ psichiatrici – persone con invalidità definita dalle Commissioni di cui all’art. 4 L.104/92, con percentuale certificato superiore al 45% e con una prognosi di collocabilità (persone in età lavorativa con minorazioni psichiche);
▪ persone appartenenti all’area della disabilità in possesso della relazione conclusiva rilasciata dall’ATS competente che hanno effettuato il percorso di valutazione del potenziale MATCH (facente parte del sistema dotale della CMM).
▪ Le persone che hanno accesso al servizio trovano una presa in carico diretta dei soggetti idonei
all’inserimento lavorativo finalizzata attraverso:
o inserimento finalizzato all’occupazione mediante tirocinio
o inserimento finalizzato mediante borse lavoro
o inserimento finalizzato all’osservazione propedeutico ad eventuale collocamento;
o sostegno durante il percorso lavorativo mediante tutoring;
o sostegno degli interessati in fase di rigetto aziendale, consulenza procedurale e normativa.
La convenzione è legata alla temporalità del Piano di Zona e deve perciò essere rinnovata. Il servizio è finanziato con risorse derivanti dal Fondo Nazionale Politiche Sociali, per un importo annuo di
€ 20.000,00=.
Di seguito alcuni grafici che mostrano l’accesso al servizio per fasce d’età, tipo di invalidità, titolo di
studio e genere:
Accesso al servizio per fascia d’età:
>25 anni = 5 casi 26-35 anni = 10 casi 36-40 anni = 3 casi 41-49 anni = 13 casi > 50 anni = 9 casi |
Grafico 17: la suddivisione per fascia d’età
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Accesso al servizio per tipologia di invalidità:
disabilità fisica = 21 casi disabilità sensoriale = 1 caso disabilità intellettiva = 7 casi disabilità mentale = 11 casi |
Grafico 18: la suddivisione per tipologia di invalidità
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Accesso al servizio per titolo di studio:
licenza elementare = 2 casi licenza media inf. = 15 casi attestato di frequenza = 1 caso qualifica = 9 casi maturità = 12 casi laurea specialistica = 1 caso |
Grafico 19: la suddivisione per titolo di studio
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Accesso al servizio per genere:
22 maschi 18 femmine |
Grafico 20: la suddivisione per genere
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Persone in carico al servizio suddivise per Comune di residenza:
Mediglia = 14 casi Pantigliate = 4 casi Paullo = 10 casi Peschiera Borr. = 11 casi Tribiano = 1 caso |
Grafico 21: n. persone in carico CSIOL per Comune di residenza
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Emergenza Covid 19:
Tra gennaio e ottobre 2020, pur considerando il periodo di lockdown, sono pervenute al servizio Csiol disabili 11 segnalazioni:
▪ n. 6 - Comune di Mediglia
▪ n. 2 - Comune di Paullo
▪ n. 1 - Comune di Peschiera Borromeo
▪ n. 2 - Comune di Tribiano
Oltre alle 11 persone segnalate nell’anno 2020 il Servizio aveva in carico e segue altre 22 persone dei comuni del distretto, 18 nel servizio Csiol e 4 in dote Emergo (finanziamento AFOL), più precisamente:
▪ n. 13 assunti e in monitoraggio per il mantenimento del posto di lavoro;
▪ n. 4 in stand-by
▪ n. 1 in tirocinio finalizzato
▪ n. 4 in ricerca attiva
Le Attività svolte:
▪ Colloquio filtro (in presenza o a distanza)
▪ Stesura cv
▪ Ricerca attiva (in presenza o a distanza)
▪ Incontri d'orientamento (in presenza o a distanza)
▪ Invio cv
▪ Proposte di lavoro
▪ Accompagnamento colloquio di lavoro
▪ Attivazione tirocinio
▪ Monitoraggio (lavoro o tirocinio)
▪ Incontri di rete (in presenza o a distanza)
Le assunzioni
Sono 12 le assunzioni effettuate nel mese di ottobre 2020, 2 in cooperativa e 10 in contesti integrati (uno di essi ha trovato in autonomia). Tra i 12 assunti, 8 candidati hanno avviato un nuovo rapporto di lavoro ed altri 4 hanno ricevuto una o più proroghe di un contratto già in essere.
Questa la suddivisione per Comune:
▪ n. 4 - Comune di Mediglia
▪ n. 1 - Comune di Pantigliate
▪ n. 1 - Comune di Paullo
▪ n. 6 - Comune di Peschiera Borromeo
Le dimissioni
Da gennaio ad ottobre 2020 sono state dimesse 16 persone:
COMUNE | N. | MOTIVO DI DIMISSIONE |
MEDIGLIA | 2 | scarsa motivazione |
4 | assunzione in azienda / cooperativa | |
PANTIGLIATE | 1 | assunzione in azienda / cooperativa |
1 | problemi di saluti | |
1 | deceduto | |
PAULLO | 2 | assunzione in azienda / cooperativa |
1 | inserimento in altri progetti | |
1 | non collocabile | |
PESCHIERA BORROMEO | 1 | assunzione in azienda / cooperativa |
TRIBIANO | 2 | inserimento in altri progetti |
TOTALE DIMISSIONI | 16 |
Tabella 27: totale numero di dimissioni
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Conclusioni
Sotto il profilo quantitativo, i volumi di lavoro realizzati nel 2020 nell’ambito CSIOL DISABILI
possono essere così sintetizzati:
▪ n. 11 segnalazioni
▪ n. 8 nuove assunzioni
▪ n. 1 nuovo tirocinio avviato
▪ n. 14 persone dimesse, n. 8 delle quali per assunzione
Per quanto concerne i risultati, appaiono evidenti gli effetti negativi del lockdown: 8 nuove assunzioni e 1 solo tirocinio avviato. Tuttavia, tali riscontri possono essere considerati insoddisfacenti in senso assoluto ma, se letti in relazione al blocco delle attività lavorative imposto dalle misure anti Covid da marzo a maggio 2020 e alla lenta ripresa dei mesi successivi, assumono un significato decisamente positivo.
5.2 Area Minori e Famiglia
5.2.1 Servizio di Governance territoriale
I servizi di Tutela Minori dei Comuni dell’Ambito Paullese sino al 2013 sono stati gestiti in forma associata, lasciando successivamente spazio a modelli organizzativi e gestionali differenziati per ciascuno dei cinque contesti. Questa varietà di modelli gestionali convive all’interno del Piano di Zona e ne rappresenta un tratto distintivo.
L’organizzazione dei servizi del Distretto, infatti, pur condividendo alcune progettualità comuni (si pensi ad esempio ai servizi conciliazione, alle politiche abitative, alla rete antiviolenza, al fondo non autosufficienza, al piano povertà, agli interventi sul gioco d’azzardo e a tutti quei casi, per lo più connessi a politiche regionali, che richiedono una collaborazione sovracomunale) e presentando spazi di confronto e coordinamento (tavolo tecnico-politico, tavolo delle Assistenti Sociali, Assemblea dei Sindaci) che pure hanno condotto alla redazione di documenti di programmazione unitari (es. Piano dell’Offerta Abitativa, Piano Povertà), non risulta ad oggi gestita in forma associata. Nel percorso di ricerca realizzato dall’Istituto Italiano di Valutazione sono stati, in particolare, analizzati: le caratteristiche del sistema dell’offerta dei Servizi di Tutela Minori e l’evoluzione della domanda di interventi in relazione all’ultimo decennio all’interno dell’Ambito; i modelli organizzativi e gestionali dei diversi servizi nel territorio; i bisogni emergenti e le prospettive di sviluppo organizzativo possibili nel contesto territoriale.
Il disegno complessivo della ricerca era così articolato:
Ambito | Metodologia |
Ambito 1 | Analisi della | letteratura | scientifica | di | riferimento |
Analisi dell’evoluzione storica del | sull’argomento | ||||
servizi di tutela in Italia | |||||
Ambito 2 | Analisi del precedente PdZ | ||||
Analisi della caratteristiche del sistema dell’offerta dei servizi tutela minori | |||||
Somministrazione scheda di rilevazione ai servizi dei 5 Comuni | |||||
Integrazione informazioni mancanti attraverso interviste telefoniche | |||||
Ambito 3 Analisi della domanda (caratteristiche beneficiari) | Raccolta dei dati quantitativi relativi alla domanda sociale dei 5 Comuni | ||||
Realizzazione di un gruppo focus partecipato con responsabili dei servizi MF | |||||
Ambito 4 Valutazione dei organizzativi e gestionali | modelli | Analisi desk dei documenti di programmazione comunali e sovracomunali | |||
Colloqui individuali e di piccolo gruppo con le figure direzionali e di coordinamento di ciascun ente | |||||
Ambito 5 Analisi dei bisogni emergenti | Realizzazione gruppi focus con i responsabili e gli operatori dei Servizi MF | ||||
Realizzazione di una sessione dialogica con rappresentanti di scuole, Parrocchie, enti del Terzo Settore e dell’associazionismo |
Il sistema dell’offerta
Per quanto riguarda il sistema dell’offerta il Distretto nel 2010 poteva contare complessivamente
sulle seguenti risorse professionali:
▪ 4 assistenti sociali: 96h/set.
▪ 3 psicologi: 42h/set.
▪ 1 consulente pedagogico: 10h/set.
▪ 1 coordinatore: 22h/set.
Nel 2020 il personale censito vedeva impegnati:
▪ 10 assistenti sociali: 163,5h/set.
▪ 5 psicologi: 60h/set.
▪ 4 educatori: 73h/set. + 50h voucher/anno
▪ 2 pedagogisti: 10h/set.
Il rapporto ore-uomo/utente alla settimana per categoria di operatore si è evoluto con questa dinamica:
Figura professionale (ore/uomo) | 2010 | 2019 |
assistenti sociali | ≃ 27 min. ad utente/set | 40 min. |
psicologi | ≃ 12 minuti ad utente/set | 15 min. |
educatori e pedagogisti | n.d. | n.d. |
educatore | n.d | 18 minuti ad utente/set. |
Risorse interne/esterne a livello di ambito (2019)
Tutti i comuni fanno affidamento a risorse esterne per quanto riguarda le figure professionali di psicologi, educatori e pedagogisti. Il personale interno ha contribuito mediamente con 97,5h/set. (equivalente al 31,7% del monte ore), mentre il personale esterno con 210h/set. (equivalente al 68,3% del monte ore).
Accesso al sistema dei servizi (ambito)
Disponiamo di dati completi solo per anni 2019 e 2018, per anni 2017 e 2015 NON è stato possibile raccogliere i valori di Paullo e Xxxxxxxx. Gli accessi censiti nel 2010 erano 217 e sono diventati 245 nel 2019 con un incremento del 13%. Le principali cause che determinano l’accesso al servizio sono rimaste stabili nell’ultimo quinquennio, così come le loro proporzioni di massima. Le cause di accesso prevalenti sono: separazioni conflittuali e maltrattamenti (50% dei casi), oltre a forme di disagio relazionale del minore/devianza; problematiche specifiche del genitore.
Gli enti segnalanti
Le riforme dell’ordinamento giudiziario hanno trasformato le prassi operative dell’autorità giudiziaria minorile con conseguenze che stanno impattando sul processo delle segnalazioni ai servizi di tutela. Nel 2019 il 30% delle nuove segnalazioni a livello di ambito proviene dal tribunale ordinario, erano solo il 4% del totale nel 2010. Nel 2019 il tribunale minorile ha segnalato il 24% dei casi, mentre nel 2010 la quota era pari al 60%. La Procura minorile nel 2015 segnalava il 38% dei casi, nel 2019 il 19%. Negli ultimi due anni, sono cresciute rispetto al passato le segnalazioni provenienti dalle forze dell’ordine, mentre quelle scolastiche rivelano un andamento discontinuo nel tempo che non disegna una tendenza univoca. Gli accessi diretti nel 2010 erano il 22,6%, nel 2015 il 16%, nel 2019 solo il 12%. Le segnalazioni provenienti dell’autorità giudiziaria: nel 2010 rappresentavano il 77% del totale degli invii, nel 2019 il 73%.
Gli interventi dei servizi
Nel decennio le attività numericamente più consistenti sono state:
- indagine, diagnosi e valutazione per segnalazioni al Tribunale minorile
- interventi legati alla limitazione o alla decadenza della potestà genitoriale
- interventi in esecuzione di disposizioni delle Autorità Giudiziarie
- sostegno psicologico
Nel triennio 2109-2017 si può osservare una crescita percentuale di più del 53% per quanto riguarda le attività di diagnosi e valutazione.
Gli interventi di limitazione o decadenza della potestà genitoriale sono cresciuti di circa il 22%. Gli interventi di sostegno psicologico sono cresciuti di quasi il 42%.
Gli interventi in esecuzione di disposizioni delle Autorità Giudiziarie sono rimasti invariati.
Gli accoglimenti in comunità per minori nel 2019 sono stati 20, numero contenuto, ma più che doppio rispetto a quello relativo agli affidi. Il dato è più che raddoppiato nell’ultimo triennio, mentre gli affidi non sono cresciuti altrettanto. Risultano quasi del tutto inutilizzate le forme di affido leggero. Sono raddoppiati i minori seguiti in ADM, mentre è calato lievemente il numero di utenti dello spazio neutro. Tra i servizi sanitari è in costante crescita il numero di minori del servizio tutela seguiti dalla neuropsichiatria infantile, come il numero di utenti in carico presso i SerT/NOA.
Il servizio governance è finanziato da risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali per €21.525,00 per
anno. La volontà è quella di creare omogeneità di intervento su tutto il territorio distrettuale,
partendo dall’analisi delle modalità operative dei singoli Enti. E’ infatti attivo un tavolo di confronto dei coordinatori che analizzando temi specifici cerca di individuate strategie unitarie (es valutazione comunità, rapporti con i servizi specialistici, ecc.).
5.2.2 Dote infanzia - Pacchetto Famiglia - Protezione Famiglia
Dote infanzia €43.835,00
A dicembre 0000, Xxxxxxx Xxxxxxxxx ha approvato una nuova misura sperimentale per promuovere le competenze genitoriali e lo sviluppo socio-emotivo e cognitivo dei minori nella fase prescolare attraverso due principali direttrici volte a favorire:
▪ l’accesso a servizi a supporto delle competenze genitoriali e dell’aumento del benessere del bambino, quali attività creative, musicali e sportive o di consulenza ai genitori (Bonus Servizi);
▪ l’acquisto di componenti d'arredo (letti, scrivanie, comodini, cassettiere, librerie) per bambini che assicurino un ambiente supportivo e creativo per il pieno sviluppo del potenziale di crescita (Bonus Cameretta).
La Dote Infanzia, sia per il Bonus Servizi sia per il Bonus Cameretta, si concretizza in un rimborso a copertura dell’80% dei costi sostenuti per gli interventi finanziabili e fino a un valore massimo differenziato in base al valore dell’ISEE (da 200 a 500 euro). È inoltre possibile ricevere un incremento del contributo sulla base di determinati parametri di fragilità del nucleo familiare in applicazione del Fattore Famiglia Lombardo.
Destinatari della misura sono i nuclei familiari con ISEE massimo di 40.000,00 euro e con i seguenti requisiti:
▪ almeno un figlio che compie 4 anni nel corso dell’anno solare 2020;
▪ residenza in Lombardia da almeno 5 anni del genitore o tutore legale richiedente.
Le risorse a disposizione sono pari a 15 milioni di euro per tutta Regione Lombardia.
Mentre le famiglie potranno presentare domanda attraverso il sistema xxx.xxxxx.xxxxxxxxx.xx previa registrazione, ai Distretti è stato chiesto di fornire un elenco di accreditati che le famiglie potranno utilizzare per spendere il bonus. Gli accreditati sono: ASST Melegnano Martesana ed Eureka! Cooperativa Sociale.
La presentazione delle domande, che doveva a partire da aprile 2020, è stata rinviata a causa
dell’emergenza Covid-19.
Pacchetto famiglia Importo iniziale €101.587,00
integrato di €64.996.88
Con D.G.R. 30 marzo 2020 - n. XI/2999 “Pacchetto famiglia: interventi straordinari per il sostegno alle famiglie – emergenza COVID - 19 e applicazione del fattore famiglia lombardo - anno 2020”, Regione Lombardia ha stanziato fondi e dato la possibilità ai cittadini di fare domanda per:
1. Contributo mutui prima casa: un contributo straordinario una tantum pari ad € 500,00 per
ogni nucleo familiare con almeno un figlio di età minore o uguale a 16 anni.
2. Contributo e-learning: contributo straordinario una tantum pari all’80% delle spese sostenute fino ad un massimo di € 500,00 per ogni nucleo familiare con almeno un figlio di
età compresa tra 6 anni e minore o uguale a 16 anni per l’acquisto della strumentazione tecnologica necessaria alla didattica on line (pc fisso o portatile o tablet con microfono e fotocamera).
Il bando è rimasto aperto dal 4 maggio ore 12,00 all’11 maggio 2020 ore 12,00 ed era possibile presentare domanda esclusivamente online attraverso la piattaforma regionale Bandi online all’indirizzo xxx.xxxxx.xxxxxxxxx.xx
La misura si rivolgeva ai nuclei familiari di cui almeno il richiedente fosse residente in Regione
Lombardia e a seguito dell’emergenza Covid-19, si trovasse in una delle seguenti condizioni:
▪ lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia con riduzione della retribuzione lorda mensile pari o superiore al 20%;
▪ liberi professionisti e lavoratori autonomi con riduzione del proprio fatturato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività lavorativa operata a seguito delle disposizioni adottate
▪ morte di un componente del nucleo familiare per Covid-19 e che presentino inoltre i seguenti requisiti:
▪ almeno un figlio di età inferiore o uguale a 16 anni di età all’atto di presentazione della domanda
per il contributo mutui prima casa;
▪ almeno un figlio di età compresa tra i 6 anni e minore o uguale a 16 anni di età all’atto di
presentazione della domanda per il contributo e-learning;
▪ valore attestazione ISEE in corso di validità minore o uguale ad € 30.000,00.
Per le famiglie che non erano in possesso dell’attestazione ISEE 2020, riconoscendo la difficoltà del momento a raggiungere le sedi dei Centri Assistenza Fiscali (CAF), veniva considerata valida anche l’attestazione ISEE 2019 con valore inferiore o uguale ad euro 30.000. In ogni caso l’Isee 2020 poteva essere trasmesso entro 90 giorni di tempo.
La tipologia di procedura utilizzata è stata a sportello: ovvero le domande sono state valutate in ordine di presentazione a condizione di rispettare i requisiti di ammissibilità ed ammesse in base all’ordine cronologico di presentazione: l’assegnazione dei contributi era pertanto subordinata alla disponibilità delle risorse al momento della richiesta.
L’istruttoria è stata effettuata da punti istruttori individuati da ciascun Distretto; n. 3 per il nostro. Con deliberazione successiva, Regione ha rifinanziato il bando ammettendo le domande in lista
d’attesa, ovvero quelle richieste ammissibili, che, seppur presentate entro i termini non avrebbero
potuto essere liquidate, per iniziale mancanza di copertura economica.
Totale Fondo Base impegnato: €92.353,00
Totale Fondo Fattore Famiglia Lombardo impegnato: €9.235,00
Integrazione (Det. n. 494 del 26/06/20): €64.996,88
Totale impegnato: €166.583,88
Sono state istruite un totale di 277 domande presentate per il Distretto Paullese. N. 267 sono state finanziate, e n. 10 non sono state ammesse al finanziamento per mancanza dei requisiti.
PACCHETTO FAMIGLIA
Comune di | n. domande pervenute | non ammesse | ammesse e finanziate | Tot. erogato |
MEDIGLIA | 81 | 6 | 75 | €37.185,41 |
PANTIGLIATE | 30 | 0 | 30 | €13.924,81 |
PAULLO | 41 | 2 | 39 | €19.109,59 |
PESCHIERA | 102 | 1 | 101 | €47.133,08 |
TRIBIANO | 23 | 1 | 22 | €10.899,20 |
TOT. | 277 | 10 | 267 | €128.252,09 |
Tabella 28: Pacchetto famiglia
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Uffici di Piano
FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO
Comune di | n. domande pervenute | ammesse e non finanziate | ammesse e finanziate | Tot. erogato |
MEDIGLIA | 55 | 39 | 16 | €3.482,39 |
PANTIGLIATE | 23 | 18 | 5 | €878,88 |
PAULLO | 29 | 23 | 6 | €1.500,00 |
PESCHIERA | 65 | 48 | 17 | €2.800,00 |
TRIBIANO | 12 | 8 | 4 | €958,68 |
TOT. | 184 | 136 | 48 | €9.620,95 |
Tabella 29: Fondo Famiglia Lombardo
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Totale liquidato: €137.873,00
Protezione Famiglia Importo base €150.641,43
Quota Fattore Famiglia Lombardo €23.664.21
Con X.X.X. 0000 xxx 00 xxxxx 0000, Xxxxxxx Xxxxxxxxx ha istituito la misura “Protezione famiglia emergenza Covid-19 e applicazione del Fattore Famiglia Lombardo - anno 2021”, e ha stanziato fondi per un contributo una tantum pari ad un massimo di €500,00 + eventuale quota FFL.
Il bando è rimasto aperto dal 14 aprile ore 10,00 al 21 aprile 2021 ore 12,00 ed era possibile presentare domanda esclusivamente online attraverso la piattaforma regionale Bandi online all’indirizzo xxx.xxxxx.xxxxxxxxx.xx
i destinatari dell’agevolazione erano i richiedenti in possesso dei seguenti requisiti di ammissibilità,
autocertificati ai sensi del DPR 445/2000, alla data della presentazione della domanda:
▪ residenza in Lombardia;
▪ essere genitore di almeno un minore di 18 anni (17 anni e 364 giorni) a carico e residente nel proprio nucleo familiare (compresi eventuali minori in affidamento se facenti parte del nucleo familiare);
▪ certificazione ISEE in xxxxx xx xxxxxxxx 0000 xxx xxxxxx xxxxxxxxx di appartenenza disponibile alla data della presentazione della domanda minore o uguale a 30.000,00 euro;
▪ riduzione dell’intensità lavorativa comprovata, in alternativa, da una delle seguenti situazioni:
o dalla fruizione di forme di sostegno al reddito (ammortizzatori sociali) in costanza di rapporto di lavoro previste dalla normativa vigente a partire dal 31 gennaio 2020, data della dichiarazione dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020 (a titolo esemplificativo: Cassa integrazione guadagni, Cassa Integrazione in Deroga, Fondo di Integrazione Salariale, Patti di Solidarietà Locale);
o dalla condizione di disoccupazione intervenuta a partire dal 31 gennaio 2020, data della dichiarazione dello stato di emergenza di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, comprovata dalla presentazione di DID - Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e PSP – Patto di servizio personalizzato;
o titolarità di una partita IVA individuale attiva (libero professionista o ditta individuale), quale attività prevalente e avere subito un calo di fatturato/corrispettivi pari ad almeno 1/3 nel periodo 1° marzo - 31 ottobre 2020 rispetto al medesimo periodo del 2019. In alternativa, aver attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019 (per tali soggetti, infatti, non è richiesto il requisito del calo del fatturato/corrispettivi).
La tipologia di procedura utilizzata è stata a sportello: ovvero le domande sono state valutate in ordine di presentazione a condizione di rispettare i requisiti di ammissibilità ed ammesse in base all’ordine cronologico di presentazione: l’assegnazione dei contributi era pertanto subordinata alla disponibilità delle risorse al momento della richiesta.
Totale Fondo Base impegnato (Det. 750 del 04/08/2021): €143.000,00 Residuo 2020 (Det. n. 644 /2020): €7.641,43
Totale Fondo Fattore Famiglia Lombardo impegnato (Det. 750 del 04/08/2021) : €17.201,00 Residuo 2020 (Det. n. 1089/2020): €6.463,21
Totale impegnato: €174.305,64
Sono state istruite un totale di 446 domande presentate per il Distretto Paullese. N. 301 sono state finanziate, e n. 58 sono state ammesse ma non finanziate per mancanza di fondi. N. 87 non sono state ammesse al finanziamento per mancanza dei requisiti.
PROTEZIONE FAMIGLIA:
Comune di | n. domande pervenute | non ammesse | ammesse e non finanziate | ammesse e finanziate | Tot. erogato |
MEDIGLIA | 130 | 25 | 15 | 90 | €45.000,00 |
PANTIGLIATE | 36 | 6 | 7 | 23 | €11.500,00 |
PAULLO | 83 | 23 | 13 | 47 | €23.500,00 |
PESCHIERA | 169 | 30 | 18 | 121 | €60.500,00 |
TRIBIANO | 28 | 3 | 5 | 20 | €10.000,00 |
TOT. | 446 | 87 | 58 | 301 | €150.500,00 |
Tabella 30: Protezione famiglia
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Uffici di Piano
FATTORE FAMIGLIA LOMBARDO:
Comune di | n. domande pervenute | non ammesse | ammesse e non finanziate | ammesse e finanziate | Tot. erogato |
MEDIGLIA | 89 | 15 | 37 | 37 | €6.600,00 |
PANTIGLIATE | 27 | 5 | 11 | 11 | €1.900,00 |
PAULLO | 58 | 17 | 23 | 18 | €3.100,00 |
PESCHIERA | 112 | 12 | 37 | 63 | €10.000,00 |
TRIBIANO | 20 | 1 | 9 | 10 | €2.150,00 |
TOT. | 306 | 50 | 117 | 139 | €23.750,00 |
Tabella 31: Fondo Famiglia Lombardo
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
La quota per il Fattore Famiglia Lombardo è calcolata direttamente sulla piattaforma da Regione
Lombardia, da un minimo di €50,00 ad un massimo di €450,00 per nucleo familiare.
Totale liquidato €174.250,00
5.3 Area Povertà e Inclusione Sociale
Le azioni e gli interventi sviluppati in questa sezione trovano il loro fondamento nei principi della Carta costituzionale e nell’idea che ogni cittadino abbia la possibilità di uscire da un più o meno momentaneo periodo di difficoltà attraverso l’inclusione attiva. Così in questi ultimi anni, sono state varate diverse misure, a partire dal Sia, nel 2016, poi mutato in Reddito di inclusione e oggi in Reddito di Cittadinanza. Intanto, però, nel 2018 è stato adottato un piano nazionale per il contrasto alla povertà che è stato poi declinato dalle Regioni e dagli Ambiti a livello locale.
Le diverse azioni ed interventi attivi nel panorama regionale e, a livello territoriale, d’Ambito ben rappresentano l’eterogeneità e la complessità delle fonti normative, dei canali di finanziamento e dei bisogni che anche il nostro territorio esprime. A livello locale, oggi la sfida è sempre più l’integrazione di tutte le politiche, degli interventi e delle risorse disponibili, affinché ciascun bisogno possa trovare un’efficacia e congrua risposta.
5.3.1 Azioni distrettuali a contrasto della Povertà
A partire dal 2019, l’ATI (Spazio Aperto Servizi, Arti e Mestieri Sociali e Factory) è presente sul territorio del Distretto come Ente gestore dei servizi di Misure a contrasto della povertà e di sostegno ai cittadini.
Grazie all’esperienza maturata nella gestione di servizi/progetti di welfare comunitario e di servizi di orientamento, ascolto, informazione e supporto ai cittadini e alla presenza di otto operatori qualificati (assistenti sociali e figure amministrative), l’ATI è in grado di fornire ai cittadini dei comuni del Distretto supporto riguardo alle pratiche amministrative, orientamento rapido ed efficiente ai vari servizi del territorio e la possibilità di usufruire di una vera e propria presa in carico per quanto riguarda le misure a contrasto della povertà e di sostegno al reddito.
L’obiettivo principale che l’ATI, in sinergia con la Cabina di Regia del Distretto, persegue in questo progetto è quello di creare un sistema di welfare unitario e omogeneo per tutti i Comuni, in grado di dare risposte integrate attraverso un approccio ricompostivi funzionale ad affrontare i bisogni delle persone nella loro interezza, complessità e unicità.
Il modello di intervento elaborato dell’ATI si articola su due livelli. Il primo livello “Operativo” ha concentrato il focus sulla condivisione delle procedure adottate in ciascun Comune al fine di armonizzare le attività nel Distretto. Il secondo livello di “Plenaria”, si pone l’obiettivo di condividere e integrare i saperi e le competenze delle differenti figure professionali operative nel Distretto.
Per attuare tutto questo l’avvio del 2019 ha visto un ulteriore potenziamento delle figure operative in campo: i servizi sociali hanno quindi visto l’implementazione del proprio organico attraverso figure professionali diverse, integrate con l’equipe territoriale, in grado di svolgere diverse funzioni:
▪ personale amministrativo che in una prima fase svolge funzioni di ascolto, orientamento, informazione e in una seconda fase di monitoraggio e rendicontazione;
▪ assistenti sociali che assolvono in una prima fase funzione di presa in carico, di ascolto, di costruzione del patto di collaborazione e in una seconda fase svolgono monitoraggio e supporto alla famiglia.
Attività di Servizio sociale
In tutti i Comuni del Distretto è presente una figura assistente sociale dell’Ati (il monte ore è ripartito in base alle necessità del Comune di inserimento). Trasversalmente le attività realizzate si declinano:
▪ Reddito di Cittadinanza: convocazione dei nuclei beneficiari, analisi preliminare e sottoscrizione Patto per l’inclusione sociale; Gli utenti vengono contattati telefonicamente per la prima analisi, e successivamente viene fissato un colloquio in presenza; Attivazione dei Progetti di Utilità collettiva;
▪ Inserimento Dati nella Cartella Sociale Informatizzata;
▪ Segretariato Sociale: servizio rivolto a tutti i cittadini, che fornisce informazioni sul complesso dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio (attività svolta nel comune di Pantigliate).
Presenza figure A.S. nel Distretto
COMUNE | MEDIGLIA | PESCHIERA B. | PANTIGLIATE | TRIBIANO | PAULLO |
Assistenti Sociali operativi | 1 | 1 | 1 | ||
Segretariati Sociali | 32 |
Tabella 32: Presenze figure A.S.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Di seguito i beneficiari di Reddito di Cittadinanza incontrati dalle assistenti sociali operative in ciascun Comune del Distretto. Periodo gennaio – ottobre 2021:
Grafico 22: n. beneficiari per Comune di residenza.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Attività Amministrative:
In tutti i Comuni del Distretto è presente una figura con ruolo amministrativo dell’Ati (il monte ore è ripartito in base alle necessità del Comune di inserimento). Trasversalmente le attività realizzate si declinano:
▪ Filtro Segretariato sociale;
▪ Attività di segreteria;
▪ Casellario dell’assistenza SISS, invio dati all’INPS dei contributi erogati dal Comune per i cittadini (buoni idrici, mensa, contributi affitto, buoni spesa, bando famiglia, misure di sostegno al reddito del Servizio sociale);
▪ Bonus Luce e gas (SGATE);
▪ Bandi (raccolta dei documenti e supporto cittadino per domanda digitale);
▪ Supporto alle attività dell’Ufficio di Piano (1 figura amministrativa - sede Peschiera).
Comune | Mediglia | Peschiera Borromeo | Pantigliate | Tribiano | Paullo |
Amministrativi | 1 | 2 | 1 | 1 | 1 |
Tabella 33: Presenze figure amministrative.
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
Attività CAF
Le attività vengono svolte trasversalmente a favore di tutti i Comuni:
▪ ISEE (ordinario, sociosanitario, sociosanitario residenziale, per l’università, minorenni e
corrente);
▪ 730;
▪ Successioni;
▪ Patronato attraverso pratiche relative ad invalidità, pensioni, dichiarazione di immediata disponibilità;
▪ Misure di sostegno al Reddito (Reddito di cittadinanza e reddito di emergenza);
▪ Assegno sociale.
Di seguito le pratiche svolte nel periodo gennaio – settembre 2021:
Data la presenza continuativa dal 2019 si evince come i gruppi di lavoro abbiano consolidato la loro presenza all’interno delle diverse unità operative distrettuali. La conoscenza e la collaborazione quotidiana sono stati elementi fondamentali per la coesione tra gli operatori dell’Ati e i colleghi dei diversi Comuni.
Gli assistenti sociali si sono misurati con l’avvio della nuova misura RdC, su un doppio livello: formativo per approfondire meglio le procedure e gli adempimenti richiesti, operativo nell’informare e rendere comprensibile ai beneficiari le differenze che avrebbero caratterizzato il loro percorso di presa in carico.
Le figure amministrative hanno focalizzato la propria operatività nel rendersi funzionali al supporto delle segreterie e tenersi aggiornate sul susseguirsi di misure istituzionali a contrasto delle povertà che nel corso del tempo vengono promosse a favore dei nuclei fragili.
Gli operatori CAF hanno intensificato la trattazione delle varie pratiche, riconnettendosi spesso con gli amministrativi o gli assistenti sociali per fluidificare i passaggi.
Mensilmente entrambi i gruppi di lavoro si ritrovano in un setting di equipe interna, per aggiornamenti, condivisione di criticità emerse, identificazione di soluzioni integrate.
Al contempo, come Ati attraverso il referente, ci si confronta anche al livello superiore di plenaria insieme ai referenti dei singoli Comuni.
L'esperienza in atto ci consegna come la collaborazione, la disponibilità e la flessibilità verso il setting rimangono gli elementi chiave per una buona sinergia tra risorse pubbliche e private.
5.3.2. Povertà alimentare (Focus)
Uno dei pregi del Piano Povertà è quello di aver raccolto per la prima volta i dati anche sulla povertà alimentare dai cinque Comuni del Distretto, da cui emerge che le Caritas di zona assistano almeno
n. 220 nuclei residenti.
Mediglia | Pantigliate | Xxxxxx | Xxxxxxxxx Borromeo | Tribiano |
Quanti nuclei sono? | 79 | 30 | n.c. | 95 | 16 |
Ogni quanto? | 1 volta al mese | 1 volta al mese | Settimanale / mensile | 1 volta al mese | 1 volta al mese |
Ci sono minori nel nucleo familiare? | sì | sì | sì | sì | sì |
Tabella 34: Nuclei residenti assistiti da Caritas
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Caritas
Non vi è solo Caritas che assiste queste famiglie, ma anche il CAV, a Pantigliate, l’Associazione La Bassa e Fondazione Pane Quotidiano di Milano a Mediglia. In tre Comuni (Mediglia, Pantigliate, Peschiera Borromeo) le organizzazioni vengono sostenute, ma le modalità di erogazione e gli importi erogati sono molto diversi. Mediglia sostiene con specifica richiesta dell’organizzazione, Pantigliate |
con accordo approvato e fino a €6.000,00 l’anno, Xxxxxxxxx Xxxxxxxx con protocollo firmato tra le parti e il contributo annuale di €20.000,00 non è riferito solo a questa tipologia di sostegno, ma anche ad altri servizi erogati.
Emergenza Covid 19
Nel 2020 e 2021, a sostegno delle famiglie in difficoltà per l’Emergenza Covid 19, i Comuni hanno
erogato dei buoni spesi come segue:
2020 | 2021 | |||
COMUNE DI | N. NUCLEI | IMPORTO EROGATO | N. NUCLEI | IMPORTO EROGATO |
MEDIGLIA | 354 | €38.705,00 | 81 | €11.900,00 |
PANTIGLIATE | 127 | €35.970,00 | 62 | €32.000,00 |
PAULLO | 150 | €39.237,00 | 182 | €47.075,00 |
PESCHIERA | 568 | €349.578,00 | 111 | €135.875,00 |
TRIBIANO | 126 | €18.318,00 | 48 | €12.700,00 |
TOT. | 1325 | €481.808,00 | 484 | €239.550,00 |
Tabella 35: buoni spesa Emergenza Covid erogate dei Comuni
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
N. nuclei per Comune Mediglia 4901 Pantigliate 2501 Paullo 4868 Peschiera 10217 Tribiano 1519 |
Grafico 23: buoni spesa Emergenza Covid erogate per % dei nuclei familiare
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Ufficio di Piano
5.3.3. Servizio associato inserimenti lavorativi - CSIOL svantaggio
Come lo CSIOL Disabili, il servizio è gestito in convenzione con AfolMet, tramite équipe stabile che si confronta periodicamente con le Assistenti Sociali dei Comuni per valutare l’accesso al servizio dei candidati, cittadini che si presentano ai nostri servizi e non immediatamente indirizzabili al Centro Lavoro.
Il servizio si rivolge esclusivamente a soggetti inviati dagli Operatori Sociali dei Comune del Distretto (già in carico e nuove segnalazioni) e nello specifico a persone emarginate e/o fasce a rischio, quali giovani (maggiori di 16 anni) ed adulti svantaggiati (area dipendenze, area carcere, area minori, area nuova povertà/indigenza, area immigrazione) e, con nuova convenzione, a persone beneficiarie di Reddito di Cittadinanza-Patto Inclusione. Ci si immagina che il servizio possa rivolgersi ad una quindicina di persone. Per le progettualità mirate al rafforzamento delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici nella ricerca attiva del lavoro, nel rientro nel mercato del lavoro, Afol rivolgerà i propri servizi a utenza disoccupata, anche di lungo periodo (giovani/adulti).
Le attività del Servizio CSIOL si concretizzano in costruzione di una metodologia condivisa tra i soggetti interessati relativa alle modalità di presa in carico dei destinatari, partecipazione ad équipe costituita dagli Operatori Sociali invianti dei Comuni e dagli esperti di Afol Metropolitana nell’ambito delle Unità di Accesso, coordinamento del servizio; presa in carico diretta dei soggetti idonei all’inserimento lavorativo finalizzata e attraverso:
• inserimento finalizzato all’occupazione mediante tirocinio;
• inserimento finalizzato mediante borse lavoro;
• inserimento finalizzato all’osservazione propedeutico ad eventuale collocamento;
• sostegno durante il percorso lavorativo mediante tutoring;
• sostegno degli interessati in fase di rigetto aziendale, consulenza procedurale e normativa;
• attività di reporting semestrale e feedback all’UDP rispetto all’utenza in carico.
Negli ultimi anni, nello CSIOL svantaggio sono state inviate persone appartenenti a tipologie differenti, ovvero tutte quelle che hanno perso il lavoro, ma anche quelle che fanno fatica a trovare un’occupazione, quelle che erano seguite da progetti quali il SIA/ReI…per alcune, dopo il primo
accesso, si è pensato di farle accedere a delle progettazioni mirate che consentissero di far acquisire o ri-acquisire abilità e un minimo di cultura del mondo del lavoro, riorientandole, se possibile, a successivi accessi. È questo il caso delle Progettazioni Attive del Lavoro (cosiddette PAL).
Nel 2020, durante il periodo del lockdown è stato significato l’impegno del servizio nel monitoraggio a distanza delle situazioni individuali, esclusivamente in remoto. Attraverso telefonate, scambi di mail e comunicazioni on-line, è stato mantenuto la continuità del legame degli utenti più fragili col servizio, aiutandoli a fronteggiare la delicata fase di esordio dell’epidemia e le progressive restrizioni imposte dalle autorità competenti alle attività produttive alla libera circolazione.
CSIOL svantaggio anno 2020 – segnalate un totale di 17 utenti nuovi:
Peschiera X. | Xxxxxx | Xxxxxxxxxxx | Mediglia | Tribiano | |
Prese in carico | 1 | 8 | 0 | 5 | 0 |
In attesa di essere prese in carico | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 |
NON prese in carico | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
Tot. segnalazioni | 1 | 11 | 0 | 5 | 0 |
Tabella 36: buoni spesa Emergenza Covid erogate dei Comuni
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
CSIOL svantaggio anno 2020 - utenti già in carico (12) + utenti nuovi (14) per un totale di 26 utenti in carico, così divisi:
Peschiera X. | Xxxxxx | Pantigliate | Mediglia | Tribiano | |
Proposta di tirocinio | 0 | 1 | 0 | 4 | 0 |
Tirocinio avviato | 1 | 1 | |||
CV inviato - in attesa di essere convocato | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 |
Ricerca attività | 0 | 4 | 0 | 1 | 1 |
Assunzioni in azienda | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
assunzioni in Coop. Sociale | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 |
Lavoro irregolare | 2 | 1 | 0 | 0 | 0 |
Stand By | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 |
Totale n. utenti in carico | 3 | 12 | 0 | 8 | 3 |
Tabella 37: n. utenti CSIOL svantaggio - stato attuale al 30/09/2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
Grafico n. 24: CSIOL Svantaggio per genere di utente
Fonte: Rielaborazione interna su base dati forniti nel report annuale di Afol Met
La nuova convenzione vorrebbe tenere conto delle diverse richieste che sono state avanzate per la presa in carico in questi ultimi anni coniugando la necessità di rinnovare il servizio rendendolo più flessibile alle diverse tipologie e dando la possibilità di essere una sorta di portale a cui arrivano tutte le richieste che non è possibile prendere in carico come CSIOL Disabili e che devono essere seguite dalle nuove progettualità, mirate al fabbisogno territoriale, tra cui il Reddito di Cittadinanza- Patto di Inclusione. Così, via via saranno definiti gli step progettuali, gli strumenti e le metodologie, in base ai target dell’utenza e agli obiettivi progettuali attraverso la definizione di protocolli operativi tra le parti.
5.3.4 Il Piano dell’Offerta Abitativa
La Legge Regionale n. 16/2016 ha introdotto la nuova normativa che disciplina i servizi e gli strumenti del sistema regionale dei servizi abitativi al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo primario e di ridurre il disagio abitativo dei nuclei familiari, nonché di particolari categorie sociali in condizioni di svantaggio. L’art. 6 della citata Legge Regionale prevede che lo strumento di programmazione in ambito locale dell’offerta abitativa pubblica e sociale sia il piano triennale dell’offerta abitativa e l’ambito territoriale di riferimento del piano coincide con l’ambito territoriale dei piani di zona di cui all’art. 18 della legge regionale 12 marzo 2008, n. 3. Una nuova politica che entra nel novero della programmazione territoriale di zona.
Con R.r. n. 4/2017 è stata disciplinata la programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale di cui all’art. 6 della Legge Regionale sopra citata, in particolare è previsto che gli strumenti della programmazione dell’offerta abitativa di competenza dei Comuni siano: 1) il piano triennale dell’offerta abitativa; 2) il piano annuale dell’offerta abitativa.
All’art. 4 il Regolamento citato da indicazione di cosa il piano annuale dell’offerta dei servizi abitativi
pubblici e sociali debba contenere ovvero:
• definisce la consistenza aggiornata del patrimonio immobiliare destinato ai servizi abitativi
pubblici e sociali, rilevato attraverso l’anagrafe regionale del patrimonio;
• individua le unità abitative destinate ai servizi abitativi pubblici e sociali prevedibilmente
assegnabili nell’anno;
• stabilisce, per ciascun Comune, l’eventuale soglia percentuale eccedente il 20 % per
l’assegnazione ai nuclei familiari in condizioni di indigenza delle unità abitative di proprietà
comunale, ai sensi dell’art. 23, comma 3, ultimo periodo, della L.r. n. 16/2016;
• determina le unità abitative da destinare ai servizi abitativi transitori, ai sensi dell’art. 23,
comma 13, della L.r. 16/2016;
• definisce le misure per sostenere l’accesso e il mantenimento dell’abitazione previste dalle disposizioni Titolo V della L.r. 16/2016;
• quantifica le unità abitative assegnate nell’anno precedente.
Il Regolamento Regionale n. 4/2017 e s.m.i. è entrato in vigore l’8 febbraio 2018 al termine della
sperimentazione avviata in alcuni ambiti territoriali.
L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Distretto Sociale Paullese, tenutasi il 09/05/2019 ha designato come Ente Capofila del Distretto Sociale Paullese anche per questa nuova politica il Comune di Peschiera Borromeo, dotato di una Unità Operativa Casa, così come previsto dalla nuova normativa regionale (R.r. n. 4/2017). Così si è provveduto a:
• richiedere ai Comuni dell’Ambito (Paullo, Mediglia, Pantigliate e Tribiano) la trasmissione delle informazioni necessarie per la stesura del piano annuale al fine di approvare lo stesso in Assemblea dei Sindaci entro la tempistica dettata da Xxxxxxx Xxxxxxxxx (xxxxxxxxxx
xxxxxxxxx x. 00 del 02/04/2019);
• trasmettere all’Aler territorialmente competente (U.O. di Sesto San Xxxxxxxx) la proposta di
piano annuale dell’offerta abitativa Xxxxxx Xxxxxxxx ai sensi dell’art. 4 del R.r. n. 4/2017;
• avviare la ricognizione dell’offerta abitativa anche attraverso la piattaforma informatica regionale impostando la finestra temporale nella quale i Comuni del Distretto sociale Paullese e Aler territorialmente competente hanno trasmesso le medesime informazioni
relative alla loro offerta abitativa;
• definire le quote percentuali stabilite dal Regolamento Regionale per la categoria nuclei in condizione di indigenza (20%) e appartenenti alle Forze dell’Ordine (10%) e infine,
approvare in via definitiva il Piano annuale dell’offerta abitativa per gli anni 2019, 2020 (sospeso per via del Covid19) e 2021 ed entro 15 giorni dall’approvazione, il piano annuale è stato trasmesso, a cura del Comune capofila, alla Regione Lombardia e Aler territorialmente competente (Sesto San Xxxxxxxx) e pubblicato sui siti istituzionali dei comuni e degli enti proprietari.
Il 2020 ha visto la riedizione del piano annuale e la pubblicazione del primo avviso, che è arrivata prima che la sentenza della Corte costituzionale chiedesse la revisione dei criteri di accesso ai bandi. Questa nuova attività ha creato nuove sinergie lavorative tra i colleghi che si occupano del bando case, implementando le competenze degli operatori coinvolti e creando occasioni di confronto e di
crescita professionale. La scrittura del Piano dell’Offerta Abitativa ha costretto i cinque Comuni a fare sintesi di alcuni indirizzi che il vecchio Piano di Zona aveva già individuato come assi portanti della progettazione sociale, che vengono ad essere confermati ed implementati:
• casa e lavoro sono le due priorità;
• strategici tutti gli interventi che supportano la possibilità per l’individuo di godere appieno di una
vita dignitosa.
Il Consiglio regionale nella seduta del 04/10/2021 (D.G.R n. XI/5305/2021) ha approvato delle modifiche al regolamento regionale che disciplina la programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale e dell’accesso e permanenza nei servizi abitativi pubblici. L’obiettivo del legislatore è di rendere più flessibile e dinamico un sistema ampiamente sperimentato dagli Ambiti dal 2017 al 2021 cercando così di superare diverse criticità evidenziate dagli ambiti territorialmente competenti, dalle Aler e da ANCI Lombardia.
Si rimanda per i dati alla sezione precedente del capitolo 4.
5.3.5 Emergenza Abitativa e Misura Unica in epoca COVID-19
Da sempre il nostro Distretto ha individuato la Casa come uno dei bisogni primari e una delle urgenze. Il Covid 19 ha avuto un effetto dirompente sulle abitudini di tutti i cittadini, coinvolgendo temi chiave del Paese, la casa e la famiglia, strettamente connessi con il welfare e il risparmio. Rispetto al 2020, quando l’indagine annuale (Fonte Nomisma) sull’abitare sembrava caratterizzata dalla mancata comprensione del momento storico che si stava affrontando, ora si registra una rottura. L’indagine mette in luce una crescente polarizzazione tra nuclei familiari, ma eredita un quadro già compromesso prima del Covid e acuito dalla pandemia, coinvolgendo oltre alle componenti strutturalmente in sofferenza, anche quelle categorie che sono risultate penalizzate dalla crisi delle attività economiche (in particolare del settore commerciale, turistico e culturale).
Nonostante la più grande crisi dal dopoguerra, le evidenze restituiscono una apparente “tenuta” delle famiglie italiane: solo una su 4 ha avuto un calo del reddito, le altre 3 continuano a risparmiare: mentre aumenta la fiducia nel fronteggiare il futuro soprattutto contando sull’ingente mole di risorse pubbliche (Recovery Plan, Piano nazionale di ripresa e resilienza…). La pandemia ha obbligato le famiglie in casa per mesi, costringendole a “fare il punto” sulla propria abitazione. Innegabilmente è emerso un desiderio di casa, e non deve sorprendere l’intenzione di acquisto da parte di 3.3 milioni di famiglie, passate dal 9,5% nel 2020 al 12,8 % nel 2021. La propensione di acquisto della prima casa si conferma un obiettivo primario anche a livello locale. Tale tendenza di acquisto della casa per uso primario riguarda soprattutto i giovani under 35 anni interessati all’acquisto della prima casa, in affitto e con redditi medio bassi.
La casa in affitto resta per le famiglie una possibilità a causa della mancanza di risorse economiche sufficienti per poter accedere al mercato della compravendita. Dal 2017 l’Ufficio di Piano ha assunto un ruolo centrale (in attuazione della Legge Regionale 16/2016 e s.m.i.) per le politiche abitative locali. Dall’analisi dei beneficiari di sostegni all'abitare (cosiddetta Misura Unica) sono emerse due componenti molto diverse tra loro. Da una parte, i nuclei trainati dall’impossibilità di accedere al mercato della compravendita a causa della mancanza di condizioni finanziarie adeguate. Si tratta di coppie con figli, con una situazione occupazionale incerta ed economicamente poco solida. Dall’altra, invece, vi sono coloro che esprimono la preferenza per la liquidità e la volontà di non impegnarsi in un investimento così oneroso. Non va trascurato l’aspetto del “dove” abitare, emerso nella contrapposizione fra Milano e hinterland durante il periodo del primo e secondo lockdown. Questa
contrapposizione ci restituisce un quadro più articolato: i giovani orientano la propria scelta verso Milano e gli under 35 guardano invece ad una città di medie dimensioni. Di contro, gli anziani in particolare over 75 prediligono un piccolo centro con meno di 5.000 abitanti.
Misure regionali e misure comunali sono state e sono tuttora stanziali a sostegno delle locazioni. Dal 2015, il nostro Distretto ha aderito alla Misura “dell’emergenza abitativa” proposta da Regione Lombardia con la D.G.R. n.6465 del 10/04/2017 a sostegno delle famiglie per il mantenimento dell’alloggio in locazione.
Il Distretto ha aderito alle cosiddette misure:
A. misura 2 - volta a sostenere le famiglie con morosità incolpevole ridotta, che non abbiano uno sfratto in corso, in locazione sul libero mercato o in alloggi in godimento o in alloggi definiti Servizi Abitativi Sociali, ai sensi della L.R. 16/2016, art.1 c.6;
B. misura 3 - volta a sostenere temporaneamente nuclei familiari che hanno l’alloggio di proprietà “all’asta”, a seguito di pignoramento per mancato pagamento delle rate di mutuo;
C. misura 4 - volta a sostenere nuclei familiari, in locazione sul libero mercato o in alloggi in godimento o in alloggi definiti Servizi Abitativi Sociali (ai sensi della L.R. 16/2016, art.1 c.6) il cui reddito provenga esclusivamente da pensione;
D. misura 5 - incrementare il numero di alloggi in locazione a canone concordato o comunque inferiore al mercato, tramite un contributo ai proprietari, per la sistemazione e messa a disposizione di alloggi sfitti.
Durante il periodo di Emergenza Covid-19, Regione Lombardia ha stanziato a favore della cosiddetta “Misura Unica”, un contributo una tantum di €1.500,00 a fondo perduto per il mantenimento dell’alloggio, con D.G.R. XI/3008/2020 € 22.527,00, con X.X.X.XX/3222/2020 €54.789,00, con D.G.R. XI/3664/2020 € 138.210,00 e D.G.R. XI/5324/2021 € 192.430,00.
5.3.6 Prevenzione e contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico
In uno stato che non mette al bando il gioco d’azzardo, ma ne cura gli effetti quando l’individuo assume comportamenti “patologici”, è complesso parlare di gioco d’azzardo. I costi sociali per questa patologia sono molto alti, sebbene il numero delle persone che vengono prese in carico dal servizio Dipendenze, paragonato con l’entità del giocato, sia davvero irrisorio.
Il Libro Blu pubblicato dalle Agenzie delle Dogane e dei Monopoli, riferito all’anno 2020, evidenzia
come il volume d’affari dei giochi d’azzardo legale in Italia sia in continua crescita.
Anno | Giocato | Vincite | Spesa | Erario |
2015 | 88,2 | 71,2 | 17 | 8,8 |
2016 | 96,1 | 77 | 19,1 | 10,4 |
2017 | 101,8 | 82,9 | 18,9 | 10,3 |
2018 | 106,8 | 87,8 | 18,9 | 10,4 |
2019 | 110.5 | 91.1 | 19.5 | 11.4 |
2020 | 88.4 | 75.4 | 13 | 7.2 |
Tabella 38: Volume d’affari dei giochi d’azzardo legale in Italia - valori espressi in milioni di euro
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Mef e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Il Distretto Sociale Paullese si è impegnato dal luglio 2017 nella prevenzione e nel contrasto al gioco
d’azzardo patologico.
Dal 2017 ad oggi sono state realizzate due progettazioni. La prima denominata “Non t’azzardare”, che ha coinvolto 6 Comuni, 5 dei quali facenti parte del Distretto Sociale Paullese (Xxxxxxxxx Xxxxxxxx – capofila- Pantigliate, Paullo, Mediglia, Tribiano), e un restante Comune della Provincia di Lodi (Mulazzano), coinvolto perché limitrofo ai precedenti. Il progetto si è occupato di:
▪ accrescere il livello di informazione sul rischio GAP all’interno del territorio di riferimento, coinvolgendo tutte le fasce d’età attraverso attività diversificate e appositamente studiate per loro;
▪ aumentare nelle categorie a rischio la consapevolezza dei pericoli legati al gioco d’azzardo;
▪ favorire un’interlocuzione tra amministrazioni locali e la cittadinanza in merito al fenomeno;
▪ supportare i giocatori d’xxxxxxx e le loro famiglie, accrescendo la conoscenza dei servizi
territoriali e accogliendo le domande d’aiuto; studiare la diffusione del fenomeno all’interno della popolazione giovanile e in particolar modo analizzare i fattori di rischio presenti negli alunni delle scuole secondarie di primo grado;
▪ incentivare i gestori di locali in cui sono presenti slot machine o videopoker a rinunciarvi;
▪ premiare gli esercizi che abbiano scelto di non adottare apparecchiature deputate al gioco
d’azzardo lecito;
▪ creare una mappa interattiva degli esercizi deputati al gioco d’azzardo lecito e fornire una
geolocalizzazione degli stessi per determinare la loro vicinanza ai luoghi sensibili;
▪ redigere e sottoscrivere una regolamentazione condivisa tra le diverse amministrazioni locali atta al contrasto del fenomeno nel territorio interessato dal progetto;
▪ sostenere e implementare la rete territoriale per migliorare la qualità dei servizi offerti e per favorire la sostenibilità e la replicabilità nel tempo dell’attività, valorizzando le esperienze pregresse e le risorse economiche e umane presenti;
▪ garantire continuità e implementare le azioni già avviate dalle amministrazioni locali e dagli enti attivi nel territorio.
Questa prima progettazione ha visto la realizzazione di tutte le azioni previste e l’emergere di alcune tematiche fondamentali, quali ad esempio la necessità di lavorare a vari livelli e in diversi ambiti, primo fra tutto quello scolastico, soprattutto per i fenomeni emergenti, dilaganti, quali ad esempio il gioco on line, la frammentazione a livello regionale delle risorse e delle progettazioni, l’assunzione di consapevolezza, anche da parte delle istituzioni coinvolte, della dimensione del fenomeno e dei danni che produce, ecc.
Gli esiti di questa progettazione sono stati raccolti e analizzati dall’ATS Milano Città Metropolitana e da Regione Lombardia, che ha poi definito l’anno scorso che le risorse stanziate dovevano orientarsi su tre filoni di progettualità: uno riguardava le scuole, l’altro i servizi sanitari e, infine, l’ultimo si rivolgeva agli Ambiti e chiedeva di modellizzare ed esportare quelle azioni che nelle progettazioni precedente erano state definite come buone prassi. Per questo motivo, in considerazione dei tempi davvero ristretti assegnati dalla delibera regionale per la realizzazione di questa progettazione, 6 mesi circa, è stato chiesto al nostro Distretto di essere partner del progetto che vedeva il Comune- Ambito di Milano Capofila della progettazione insieme al Distretto di Corsico-Cesano Boscone, per completare una delle azioni ritenute meritorie all’interno del precedente progetto: l’azione riguardava l’approvazione di un regolamento d’Ambito e la sua applicazione in modo uniforme sul territorio.
In funzione della condivisione e conoscenza delle buone pratiche, il progetto prevedeva la realizzazione da settembre 2019 a gennaio 2020 di alcune azioni specifiche: promozione di regolamenti in atto e/o ordinanze; realizzazione di un confronto tra i provvedimenti adottati o in corso di adozione per verificare la possibilità di prevedere azioni di inibizione dell’accesso al WI-FI presso sedi pubbliche per le APP di gioco; omogeneizzazione di regolamenti in atto e, per quanto riguardava il nostro territorio distrettuale, la proposta di ordinanza da condividere a cura di tutti Comuni dell’Ambito.
Il “Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo patologico” è stato adottato dal Distretto Sociale Paullese nel marzo del 2018, mutuandolo da quello già adottato dal Comune di Bergamo. Si compone di 8 articoli ed individua una serie di disposizioni e rimanda all’adozione dell’ordinanza sindacale l’interruzione dell’orario di esercizio delle sale dedicate e delle scommesse sportive e quello di funzionamento degli apparecchi da gioco. Il pensiero che sostanzia la regolamentazione è quello della tutela dei tempi della famiglia e, interrompendo più volte nell’arco della giornata, di costringere il giocatore patologico a dover trovare più scuse al giorno da fornire ai propri familiari per assentarsi.
Dal momento della sua approvazione nei Consigli Comunali dei Comuni del Distretto Sociale Paullese, e nel Comune di Mulazzano, è apparso strategico fare rete e avviare un processo di governance tra tutti gli attori coinvolti ed interessati sul territorio. Il precedente progetto aveva potuto godere di una governance abbastanza ampia, annoverando tra i partner l’Osservatorio delle Mafie Sud Milano ed era stato possibile far conoscere il regolamento ai Comuni che ne facevano parte. Il contrasto al Gap deve infatti poter contare su azioni coordinate a vari livelli e da istituzioni ed organizzazioni che lavorano in diversi settori, ma che abbiano il comune intento della cura della salute dei cittadini.
Nell’ottica della condivisione delle buone prassi per il contrasto al gioco d’azzardo patologico è stato chiesto al Comune di Bergamo un incontro, al fine di poter avviare un costruttivo confronto e mettere a fuoco punti di forza, criticità dei diversi modelli e poter pensare a quali strategie attuare in futuro.
In quest’ultima progettazione, si era considerato fondamentale riprendere le osservazioni negli esercizi commerciali del territorio. La raccolta dati è infatti ciò che motiva la necessità di restringere gli orari di gioco: il Comune di Bergamo davanti al Tar ha vinto i ricorsi proprio perché la puntualità della raccolta dati aveva messo in luce la necessità di tutela della salute pubblica.
Ovviamente i dati devono essere mantenuti aggiornati.
Le osservazioni condotte negli ultimi mesi del 2019 su 59 esercizi commerciali e su 117 giocatori hanno dato evidenza che:
• il 90 % si trovano entro 500 metri ai luoghi sensibili;
• 49 hanno newslot per un totale di n. 229 newslot;
• 4 hanno videolottery VLT;
• 29 xxxxx xxxxxx x xxxxx;
• 13 hanno scommesse;
• 26 hanno il Lotto;
• il 15% dei giocatori è donna e l’85% uomini;
• il 50% ha un’età superiore ai 50 anni;
• si gioca ininterrottamente;
• frequentemente si “cambia in moneta”;
• ci si isola durante il gioco dal mondo esterno.
Nei Comuni del Distretto Sociale Xxxxxxxx sono stati spesi nell’anno 2019 €55.180.000,00, l’8.6% in meno rispetto al 2017 (Dati Agenzia delle Dogane e Mef).
COMUNE DI | 2017 | 2018 | 2019 |
MEDIGLIA | €5.740.000,00 | €5.790.000,00 | €6.028.000,00 |
PANTIGLIATE | €12.280.000,00 | €12.080.000,00 | €11.408.000,00 |
PAULLO | €11.770.000,00 | €12.080.000,00 | €11.862.000,00 |
PESCHIERA BORROMEO | €29.690.000,00 | €24.550.000,00 | €25.125.000,00 |
TRIBIANO | 870.000,00 | €920.000,00 | €937.000,00 |
TOTALE GIOCATO | €60.350.000,00 | €54.900.000,00 | €55.180.000,00 |
Tabella 39: confronto speso per Gioco d’Azzardo nei Comuni del Distretto 2017 – 2018 - 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Mef e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Grafico 25: confronto speso per Gioco d’Azzardo nei Comuni del Distretto 2017 – 2019
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Mef e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Il testo dell’ordinanza è di fatto pronto da tempo. L’ordinanza andrebbe ora rivista alla luce delle recenti sentenze dei TAR e approvata da tutti Comuni del Distretto. E’, infatti, cruciale che i territori si dotino di limitazioni uniformi, così da evitare il pellegrinare dei giocatori. Le Amministrazioni si stanno accreditando allo S.M.A.R.T., dove sarà possibile inserire le fasce orarie di limitazione del gioco che verranno individuate con l’ordinanza.
Per massimizzare l’efficacia delle azioni su tutto il territorio del Distretto, è importante la possibilità di coordinarsi tra i vari settori degli stessi Comuni e anche che vi un coordinamento trasversale a livello di Distretto, che coinvolga le Polizia Locali, gli Sportelli Unici delle Attività Produttive e i Servizi Sociali. Importante sarebbe poter avviare dei tavoli con le Federazioni Italiana Tabaccai e altre Federazioni di categoria interessate, fino a dei veri e propri tavoli di sistema che raccolgano gli stakeholder a diverso titolo interessato.
Occorre lavorare sulla sensibilizzazione e garantire attività di prevenzione sul territorio, perché soltanto attraverso la consapevolezza del tema e delle problematiche correlate e, quindi, attraverso la creazione di una vera e propria cultura in merito sarà possibile se non sconfiggere, quanto meno arginare il fenomeno e diminuire i costi per la società.
L’emergenza COVID-19, che ha colpito in maniera purtroppo eccezionale l’intero Paese, ha avuto un fortissimo impatto anche sulle scommesse sportive a quota fissa. La nota sospensione dell’attività agonistica su pressoché tutto il territorio mondiale, ha comportato, conseguentemente, un impoverimento del palinsesto di gioco con dirette ricadute economiche sui volumi di raccolta. Oltre all’impatto che hanno avuto le misure di sicurezza sulla rete fisica dei giochi va considerato che l’offerta per tale tipologia di gioco è legata prevalentemente ad avvenimenti sportivi nazionali e internazionali. La chiusura dei punti vendita della rete fisica per oltre due mesi, in virtù delle necessarie misure di sicurezza adottate dal Governo e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha determinato, fermo restando la crisi generalizzata, un impatto di maggiore entità sul comparto fisico dei giochi rispetto al gioco a distanza. Il trend, infatti, già consolidato negli ultimi anni di spostamento verso la raccolta a distanza non può che accentuarsi a seguito delle misure di contenimento del gioco fisico.
2018 | 2019 | 2020 | |||
GIOCO FISICO | 75.421 | -1.69% | 74.137 | -47.2% | 39.146 |
GIOCO A DISTANZA | 31.442 | +15.78% | 36.405 | +35.25% | 49.233 |
TOT. | 106.863 | 110.542 | 88.379 |
Tabella 40: confronto gioco fisico vs gioco a distanza nel territorio nazionale 2018-2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Mef e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Grafico 26: confronto gioco fisico vs gioco a distanza nel territorio nazionale 2018-2020
Fonte: Rielaborazione interna su base dati Mef e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
5.4 Area Azioni di Sistema
Per azioni di sistema intendiamo sia quelle azioni che si pongono come trasversali a più aree e più enti e di supporto alle altre aree fin qui esaminate.
5.4.1 Cartella Sociale Informatizzata
Regione Lombardia ha supportato con finanziamenti ad hoc la dotazione di questo strumento, che appare oggi sempre più necessario nell’ottica della deframmentazione delle informazioni e del poter quindi ricostruire anche con altri Enti, in primis ATS, dei database condivisi, per quanto possibile e permesso dalle vigenti normative.
Il nostro Distretto, in ragione anche del paventato accorpamento, al fine di facilitare il processo di aggregazione, ha incaricato la stessa ditta fornitrice del Distretto 2. Nell’arco di tre anni è stato possibile formare gli operatori e modellizzare la Cartella Sociale Informatizzata che contiene quindi tutte le informazioni sui cittadini in carico. L’inserimento delle Cartelle è stato un lavoro sofferto, che ha potuto giovare anche del supporto fornito alle colleghe, dalle assistenti sociali in forza tramite l’appalto per il contrasto alla povertà.
Alla metà di luglio 2020 risultano essere state inserite 1113 cartelle.
Il software è progettato per poter facilitare alcune connessioni con altri portali e la gestione di alcuni bandi, quali ad esempio la B2. La prima richiesta avanzata è quella di poter importare nella cartella i dati anagrafici direttamente dall’Anagrafe Unica Nazionale. La seconda è quella di potersi connettere con il portale Inps e poter così visualizzare le DSU. Infine, poiché era previsto che il software gestisca alcuni bandi, tra cui quello dell’assegnazione della misura B2, si è proceduto alla personalizzazione del gestionale per poter gestire il bando di assegnazione 2020 direttamente dall’applicativo della Cartella Sociale. Questo ha richiesto di supportare i cittadini meno strumentati nella presentazione delle domande on line e gli operatori con la formazione necessaria per poter utilizzare compiutamente gli strumenti a disposizione.
Rispetto alle indicazioni regionali, si tratta comunque di acquisire maggiore dimestichezza nell’utilizzo di questo strumento, anche prevedendo della formazione aggiuntiva per i nuovi operatori al fine di imparare ad utilizzare in modo congruo la cartella e, supportati dalla ditta fornitrice, apportare le implementazioni che Regione richiederà o che il Distretto riterrà utile.
5.4.2 La rete antiviolenza
Regione Lombardia e tutti i Comuni della cintura metropolitana di Milano, tra cui anche i Comuni del Distretto Sociale Paullese e del Distretto Sociale Sud Est Milano, hanno conformato il proprio agire istituzionale ai diritti fondamentali sanciti dall’Unione Europea, dalla Costituzione, dallo Statuto d’autonomia e dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale che condannano ogni forma di violenza o minaccia alla libera e piena realizzazione di ogni persona.
Regione Lombardia, insieme alle Agenzie di tutela della salute, ha gradualmente avviato un processo che ha portato nel mese di ottobre 2017 tutti i 195 Comuni facenti parte dell’ATS Milano Città Metropolitana ad attivarsi ed impegnarsi formalmente in otto reti territoriali costituite per contrastare la violenza di genere.
Ogni rete si conforma agli indirizzi regionali espressi nel piano quadriennale regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, approvato con D.C.R. n. X / 894 del 10.11.2015 e che comprende centri antiviolenza, pronto soccorso, consultori familiari, forze dell’ordine, magistratura, servizi sociali e terzo settore.