RELAZIONE ANNUALE SULLA SOLVIBILITA’
RELAZIONE ANNUALE SULLA SOLVIBILITA’
E CONDIZIONE FINANZIARIA
Solvency and Financial Condition Report (“SFCR”)
del Gruppo Assicurativo Modena Capitale
redatta ai sensi degli artt. 293-298 e dell’art. 359 del Regolamento UE 2015/35
e del Regolamento IVASS n. 33/2016
Anno 2023
SOMMARIO
A.2 RISULTATI DI SOTTOSCRIZIONE 8
A.3 RISULTATI DI INVESTIMENTO 11
A.4 RISULTATI DI ALTRE ATTIVITÀ 12
B.1 INFORMAZIONI GENERALI SUL SISTEMA DI GOVERNANCE 13
B.2 REQUISITI DI COMPETENZA E ONORABILITÀ 25
B.3 SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI, COMPRESA LA VALUTAZIONE INTERNA DEL RISCHIO E DELLA SOLVIBILITÀ.29 B.4 INFORMAZIONI SUL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO 34
B.5 FUNZIONE INTERNAL AUDIT 37
C.1 RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE 45
C.6 ALTRI RISCHI SOSTANZIALI 52
C.7.1 PROVE DI STRESS E ANALISI DI SENSITIVITA’ SUL SCR 54
D. VALUTAZIONE AI FINI DI SOLVIBILITA’ 58
D.4 METODI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE 64
E.2 REQUISITO PATRIMONIALE DI SOLVIBILITA’ E REQUISITO PATRIMONIALE MINIMO 69
E.3 UTILIZZO DEL SOTTOMODULO DEL RISCHIO AZIONARIO BASATO SULLA DURATA NEL CALCOLO DEL REQUISITO
PATRIMONIALE DI SOLVIBILITA’ 71
E.4 DIFFERENZE TRA LA FORMULA STANDARD E IL MODELLO INTERNO UTILIZZATO 71
E.5 INOSSERVANZA DEL REQUISITO PATRIMONIALE MINIMO E INOSSERVANZA DEL REQUISITO PATRIMONIALE DI
La Capogruppo Modena Capitale S.p.A. del Gruppo Assicurativo Modena Capitale ha redatto la presente informativa per l’esercizio 2023, in ottemperanza delle seguenti disposizioni:
• Direttiva 2009/138/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (Solvency II);
• Regolamento Delegato (UE) N.2015/35 che integra la direttiva Solvency II;
• Regolamento Delegato (UE) 2019/981 della Commissione recante modifica del regolamento delegato (UE) 2015/35;
• Regolamento di Esecuzione (UE) 2015/2452 ad integrazione delle disposizioni della direttiva n. 2009/138/CE in materia Solvency II;
• Regolamento IVASS n. 33/2016 concernente l’informativa al pubblico (SFCR) e all’IVASS (RSR);
• Regolamento IVASS n. 38/2018 in materia di Governo Societario;
• Lettera al mercato IVASS del 05/07/2018 contenente gli Orientamenti sull'applicazione del principio di proporzionalità nel sistema di governo societario delle imprese di assicurazione e riassicurazione e dei gruppi;
• Decreto Legislativo 7 settembre 2005 n. 209 (“Codice delle Assicurazioni Private” o “CAP”), come novellato Decreto Legislativo 12 maggio 2015 n. 74, contenente i principi generali per la valutazione delle attività e delle passività per i fini di vigilanza.
• Regolamento Delegato (UE) 2021/1256, che modifica il regolamento delegato (UE) 2015/35 per quanto riguarda l’integrazione dei rischi di sostenibilità nella governance delle imprese di assicurazione e di riassicurazione e Regolamento Delegato (UE) 2021/1257, che modifica i regolamenti delegati (UE) 2017/2358 e (UE) 2017/2359 per quanto riguarda l’integrazione dei fattori di sostenibilità, dei rischi di sostenibilità e delle preferenze di sostenibilità nei requisiti in materia di controllo e di governo del prodotto, così come recepiti nel Provvedimento IVASS n. 131 del 10 maggio 2023, che modifica ed integra i Regolamenti IVASS 24/2016, 38/2018, 40/2018, 45/2020.
Nella relazione “Solvency and Financial Condition Report Group” (SFCR di Gruppo) sono riportate le informazioni descrittive in merito a:
A) Attività e Risultati: la presente sezione contiene informazioni sulle attività svolte ed i relativi risultati
conseguiti nell’anno dal Gruppo Assicurativo Modena Capitale;
B) Sistema di Governance: la presente sezione contiene informazioni generali sul sistema di Governance, sulla struttura del sistema di controllo interno e gestione dei rischi, nonché, la valutazione interna del rischio e della solvibilità del Gruppo;
C) Profilo di Rischio: la sezione contiene informazioni sui rischi individuati dal Gruppo, del loro impatto sul Requisito patrimoniale di Solvibilità di Gruppo e le modalità di gestione e mitigazione dei rischi individuati;
D) Valutazione ai fini di Solvibilità: la presente sezione contiene informazioni sui metodi di valutazione delle attività, delle passività e delle riserve tecniche ai fini di solvibilità;
E) Gestione del capitale: la presente sezione contiene informazioni riguardante i fondi propri, il Requisito patrimoniale di solvibilità di Gruppo (SCR) e requisito patrimoniale minimo (MCR).
Il Gruppo Assicurativo Modena Capitale ha chiuso l’esercizio 2023 con un risultato lordo di periodo di euro 11,8 milioni. L’utile netto consolidato, dopo imposte, assomma ad euro 7,7 milioni. La quota di detto utile di pertinenza del gruppo è pari a euro 5,8 milioni.
Il Solvency Ratio di Gruppo al 31/12/2023 è del 226,9% (235,8% nel 2022) calcolato tramite la Formula Standard come rapporto tra fondi propri a copertura del requisito di capitale (Eligible own Funds for SCR) pari a euro 65,5 milioni e il Consolidated Group Solvency Capital Requirement (SCR) di euro 28,9 milioni.
La raccolta premi della controllata Assicuratrice Milanese S.p.A. – unica impresa di assicurazione del Gruppo – risulta pari a euro 77,4 milioni ed evidenzia un incremento di euro 0,8 milioni (+1,0%) rispetto al 2022. Tale incremento è dovuto, da un lato, alle scelte di posizionamento strategico nei vari rami di attività coerentemente seguite nel corso degli anni, dall’altro, al consolidamento della raccolta nei settori core ed alla positiva dinamica di crescita in alcuni nuovi settori di attività, che hanno di concerto contribuito ad una maggiore diversificazione del portafoglio.
L’andamento tecnico ha restituito dati positivi che confermano, anche per l’esercizio 2023, il buon andamento tecnico di Assicuratrice Milanese nei principali rami di operatività. Nei rami RC Generale e Tutela Giudiziaria, sui quali si concentra il settore RC Professionale che rappresenta il core business della Compagnia, i risultati evidenziano la conferma del già eccellente andamento tecnico, con un loss ratio medio del 35,8% (30,1% nel 2022). Il loss ratio complessivo risulta pari al 51,4%. L’aumento rispetto al 2022 (39,2%), è dovuto principalmente all’effetto degli eccezionali eventi atmosferici sui rami CVT, Incendio e Rischi Agricoli, e all’effetto dell’inflazione sul ramo RC Auto. Al netto del settore rischi agricoli, il loss ratio della serie corrente risulta pari al 42,6%.
Nel 2023 la controllata Assicuratrice Milanese ha rinnovato per il 2023 le coperture riassicurative in eccesso relative ai principali rami di operatività, definendo un unico trattato XL relativamente ai rami RC Auto e RC Generale. Per il ramo RC Generale il trattato prevede la copertura di 3 milioni di euro in eccesso ai 2 milioni di euro e, in combinazione con il trattato proporzionale multiramo, consente la protezione dei sinistri di punta per la quota superiore a 1 milione di euro. Anche per i rami RC Auto il trattato in eccesso, articolato su due layers, prevede la copertura dei sinistri eccedenti la priorità di 2 milioni di euro e quindi, in combinazione con il trattato proporzionale multiramo, consente la protezione dei sinistri di punta per la quota superiore a 1 milione di euro. A copertura del portafoglio rischi agricoli acquisito nel corso dell’anno sono state attivate una copertura in quota con Ismea e una copertura stop loss in eccesso al loss ratio del 110%, a protezione del 56,5% della parte conservata. Per alcune linee di business la Compagnia ha sottoscritto specifiche coperture riassicurative con elevati livelli di cessione in quota: in particolare polizze relative a bandi RC delle pubbliche amministrazioni (98%), polizze stoccaggio rifiuti (90% e 100% per il catastrofale), polizze multiline enti pubblici (80%), i portafogli CVT canalizzati da alcuni broker (85%).
Nel corso del 2023 il portafoglio investimenti, anche immobiliare, è stato gestito in modo più proattivo e tale da garantire accettabili rendimenti in assenza di rischi significativi. L’obiettivo primario perseguito nella definizione dell’asset allocation è stato quello di preservare il Gruppo da rischi correlati all’andamento avverso dei mercati in momenti di elevata incertezza. Obiettivo realizzato mantenendo un elevato profilo di liquidità, depositata su conti correnti bancari e investita in titoli governativi prevalentemente a breve termine approfittando degli attuali più elevati rendimenti, costruendo un portafoglio, comprensivo anche di obbligazioni a medio termine di primari Istituti bancari, in grado di assicurare un ritorno finanziario stabile, anche nei prossimi anni. Complessivamente la gestione degli investimenti ha generato proventi per euro 2,7 milioni e ha presentato oneri per euro 61 mila, con un risultato netto positivo di euro 2,6 milioni.
Nel corso del 2023 la Capogruppo Modena Capitale non ha apportato sostanziali modifiche al proprio Sistema di governance. L’assemblea dei soci del 3 aprile 2023 ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione e il nuovo Collegio Sindacale per il triennio 2023/2025. L’organo amministrativo è composto da 7 amministratori, dei quali 3 qualificati come “Amministratori Indipendenti”.
In conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 88/2022, successivamente riprese anche nel Regolamento Ivass 38/2018, è stato previsto che il Presidente del Consiglio di Amministrazione non abbia poteri esecutivi.
La politica sui requisiti degli esponenti aziendali e del personale rilevante è stata parimenti modificata per allinearla alle disposizioni del richiamato D.M. 88/2022.
Nel corso dell’anno il personale delle funzioni fondamentali in precedenza assunto presso la
Capogruppo è stato accorpato presso la controllata Assicuratrice Milanese.
Il Gruppo determina il requisito patrimoniale di solvibilità mediante la Formula Standard.
Relativamente alle riserve tecniche determinate nel bilancio di solvibilità, la Compagnia ha adottato per il calcolo del risk margin il metodo 2 previsto dall’allegato 4 del Regolamento IVASS n. 18/2016, già
applicato negli ultimi due esercizi precedenti. Tale metodo, porta ad un valore di euro 6,3 milioni, in aumento rispetto all’anno precedente di euro 0,7 milioni circa, prevalentemente giustificato dall’espansione dei rischi tecnici malattia e non-vita e dall’abbassamento della curva dei tassi risk-free facendo risultare il costo del capitale più alto. Il totale delle riserve tecniche, pari a euro 86,9 milioni, risulta in aumento del 2,2% rispetto all’esercizio precedente (euro 85,0 milioni).
Il Requisito patrimoniale di solvibilità del Gruppo Modena Capitale (SCR) ammonta al 31/12/2023 a euro 28,9 milioni e risulta in aumento rispetto al 2022 (pari a euro 25,6 milioni) per un effetto negativo derivante dalla crescita del rischio di mercato (euro +2,1 mln), del rischio di sottoscrizione non vita (euro
+2,0 milioni), del rischio di sottoscrizione malattia (euro +1,5 milioni) e del rischio di default delle controparti (euro +0,3 milioni).
I fondi propri a copertura del SCR di gruppo ammontano a euro 65,5 milioni e risultano in aumento rispetto al corrispettivo dato relativo al 2022 (pari a euro 60,3 milioni).
Al 31/12/2023, l’effetto combinato di crescita del Requisito patrimoniale di solvibilità di gruppo (SCR) e dei Fondi propri ha comportato una riduzione annua dell’indice di solvibilità SCR ratio di gruppo dal 235,8% registrato nel 2022 al 226,9% attuale.
A.1.1 DENOMINAZIONE E FORMA GIURIDICA DEL GRUPPO
Il Gruppo opera con il nome di “Gruppo Assicurativo Modena Capitale”. La Capogruppo Modena Capitale S.p.A. svolge attività di gestione e controllo del Gruppo Assicurativo Modena Capitale, operante prevalentemente in ambito assicurativo.
A.1.2 NOME ED ESTREMI DELL’AUTORITÀ DI VIGILANZA RESPONSABILE DELLA VIGILANZA FINANZIARIA DEL
GRUPPO
L’Autorità preposta alla vigilanza del Gruppo è l’IVASS, ovvero l’Istituto per la Vigilanza sulle
Assicurazioni, di cui di seguito sono presenti gli estremi:
IVASS - Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Sede Legale: xxx xxx Xxxxxxxxx 00 00000 Xxxx.
A.1.3 NOME ED ESTREMI DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE
La Società di revisione è PKF Italia S.p.A. Sede legale: Xxxxx Xxxxxxx, 00, 00000 Xxxxxx.
A.1.4 DESCRIZIONE DEI TITOLARI DI PARTECIPAZIONI QUALIFICATE
Il soggetto posto al vertice della catena partecipativa è il prof. avv. Xxxxxxxxx Xxxxxx che detiene in via diretta ed indiretta il 52,65% del capitale di Modena Capitale S.p.A.
In particolare, il prof. Samorì detiene in via diretta il 3,12% di Modena Capitale, mentre la quota indiretta è detenuta per il tramite delle società G.P. Samori Finanziaria s.r.l. (società di diritto italiano interamente controllata dal prof. Samorì), titolare del 48,69%, e Condor Investments S.p.A. (società di diritto italiano indirettamente controllata dal Prof. Samorì), titolare dello 0,84%. Si segnala inoltre che Modena Capitale S.p.A. detiene azioni proprie corrispondenti allo 1,45% del capitale sociale.
Non ci sono altri soggetti, persone fisiche o persone giuridiche, che detengono partecipazioni qualificate nella Capogruppo.
A.1.5 AREE SOSTANZIALI DI ATTIVITÀ DEL GRUPPO ED AREE GEOGRAFICHE SOSTANZIALI IN CUI SVOLGE
L’ATTIVITÀ
Il principale settore di attività della Controllata Assicurativa, con una raccolta premi estesa a tutto il territorio nazionale, è la Responsabilità Civile Professionale in ambito sanitario (c.d. medical malpractice), con una focalizzazione pressoché esclusiva sulla linea persone.
Altri settori strategici di operatività sono le Cauzioni, ramo nel quale Assicuratrice Milanese ha avviato l’operatività nel 2019 superando in pochi anni la soglia di euro 10,0 milioni di raccolta premi, i rischi scolastici, le polizze RC e Tutela Legale delle pubbliche amministrazioni.
Altre aree di attività sono la Responsabilità Civile Autoveicoli e Rischi accessori, le polizze Rami elementari, con un forte orientamento alla linea persone e alle piccole attività economiche, e i Rischi agricoli.
L’attività è svolta su tutto il territorio nazionale.
A.1.6 FATTI SIGNIFICATIVI AVVENUTI NEL CORSO DEL 2023
Il presente esercizio è stato contrassegnato da due eventi assai importanti e tali da influire sugli
andamenti tecnici dell’intero settore assicurativo.
È infatti proseguita la dinamica di incremento dei tassi per combattere l’aumento dell’inflazione, che ha comportato la necessità di una significativa rivalutazione delle riserve da parte dell’unica impresa assicurativa del Gruppo, che tuttavia ha generato uno smontamento negativo contenuto di 937 migliaia di euro, pur dopo un incremento attuariale di 3.900 migliaia di euro.
Il secondo elemento di significativo impatto attiene ai fenomeni correlati al clima, con inondazioni, grandinate ed altri eventi naturali di inusitata violenza. Eventi che, sia pure marginalmente, hanno impattato sull’andamento tecnico di vari rami, in particolare nei rischi agricoli.
In tale contesto, le scelte di posizionamento strategico nei vari rami di attività, nonché la prudente politica degli investimenti coerentemente perseguite nel corso degli anni, hanno reso il Gruppo e la controllata Assicuratrice Milanese, così come per il precedente esercizio, particolarmente resiliente a questi straordinari eventi.
L’autorevole agenzia di rating Fitch, nell’esercizio 2024, ha confermato il rating di Assicuratrice Milanese, pari a ‘BBB con outlook stabile.
Nel 2023 Assicuratrice Milanese, nell’ambito del processo di internazionalizzazione avviato nel 2022, ha completato e perfezionato tutte le attività volte alla costituzione della propria Succursale nello stato spagnolo; è infatti stata autorizzata ad operare in tale stato membro, in regime di stabilimento, relativamente all’esercizio dei Rami 13 e 17. Assicuratrice Milanese S.p.A, Sucursal en España risulta iscritta nel registro tenuto dall’Autorità di Vigilanza spagnola (DGSPF) dal 14/02/2023. La sede della filiale è stata ubicata a Valencia e nell’esercizio 2024 avvierà la commercializzazione dei prodotti dedicati al mercato spagnolo
Nel corso del 2022 Assicuratrice Milanese è stata sottoposta ad una ispezione dell’Autorità di Vigilanza incentrata in particolare sulla Governance aziendale. In data 21/12/2022 è stato notificato il rapporto ispettivo, nel quale sono formulati alcuni rilievi. Il Consiglio di Amministrazione della Compagnia, pur ritenendo che il sistema di governance abbia costantemente assicurato la sana e prudente gestione aziendale e un efficace presidio dei rischi, nel consueto spirito di leale collaborazione con l’Autorità ha svolto un’interlocuzione volta a individuare interventi utili a recepire le esigenze rappresentate, interventi poi concretamente avviati già nei primi mesi del 2023. Con Provvedimento del 10 aprile 2024 Ivass, valutate le argomentazioni svolte nelle deduzioni e le iniziative assunte dalla Compagnia, ha disposto l’archiviazione delle contestazioni notificate contestualmente al rapporto ispettivo.
A.1.7 STRUTTURA GIURIDICA, ORGANIZZATIVA E GESTIONALE DEL GRUPPO
La Capogruppo Modena Capitale S.p.A. è un’impresa di partecipazione assicurativa con sede a Xxxxxx, Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxxx XX x. 00, e detiene direttamente il 78,56% del capitale sociale di Assicuratrice Milanese S.p.A.
Nel Gruppo sono ricomprese, oltre alla Capogruppo Modena Capitale, Assicuratrice Milanese S.p.A. – Compagnia di Assicurazioni (impresa assicurativa operante nei rami danni), e le società ad essa strumentali G.A.M. Servizi S.r.l. (intermediario assicurativo), Ass.Mi.1 Imm. S.p.A (società immobiliare) e ASS.MI. 2 Imm. s.r.l. (società immobiliare).
Modena Capitale controlla inoltre integralmente tre società non ricomprese nel Gruppo Assicurativo:
I.S.S.B. S.r.l., società avente ad oggetto l'acquisto di partecipazioni nel settore bancario, TV Qui S.p.A., titolare di un’azienda multimediale che svolge l’attività di fornitore di contenuti e Primula S.p.a., società acquista nel corso del 2023 attiva nel settore immobiliare. Rientra inoltre nell’area di consolidamento, pur non facendo parte del Gruppo Assicurativo, la società Horus Consulenti Associati S.r.l., intermediario assicurativo, controllata con una quota del 51% da Assicuratrice Milanese.
Di seguito un riepilogo delle società ricomprese nel Gruppo:
Imprese controllate, partecipate o soggette a direzione unitaria | ||
Nome | % quota posseduta | |
Assicuratrice Milanese S.p.A. | Italia | 78,56% |
Ass. Mi. 1 Imm. S.p.A. | Italia | 100%* |
G.a.m. Servizi s.r.l. | Italia | 99,99%* |
Ass.Mi. 2 Imm. s.r.l. | Italia | 100%* |
* quote detenute per il tramite di Assicuratrice Milanese S.p.A.
Nello schema allegato (Allegato 1) si evidenzia la rappresentazione grafica che illustra gli assetti proprietari e i soggetti controparti di operazioni infragruppo.
INFORMAZIONI SULLE OPERAZIONI INFRAGRUPPO
I criteri utilizzati dal Gruppo per l’identificazione sono definiti dalla Politica sulle operazioni infragruppo, adottata ai sensi del Regolamento IVASS n. 30/2016 riguardante disposizioni in materia di vigilanza sulle operazioni infragruppo e sulle concentrazioni di rischio, all’interno della quale sono definite:
• le controparti delle operazioni infragruppo, che comprendono tutti i soggetti previsti dall’art. 5 del
Regolamento IVASS n. 30/2016;
• le tipologie di operazioni;
• le soglie di significatività delle operazioni infragruppo;
• le linee guida per lo svolgimento delle operazioni infragruppo con l’indicazione dei principi generali
e dei processi decisionali;
• limiti di operatività previsti per le singole fattispecie.
La Politica stabilisce che le operazioni infragruppo devono essere effettuate nel rispetto del principio di sana e prudente gestione al fine di non pregiudicare la solvibilità del Gruppo e della Compagnia e non devono arrecare pregiudizio agli interessi degli assicurati e degli altri aventi diritto alle prestazioni assicurative o agli interessi delle imprese di assicurazione o riassicurazione coinvolte. Le operazioni infragruppo devono essere attuate, salvo casi eccezionali e motivati dall’interesse sociale, a condizioni di mercato.
Per le operazioni infragruppo qualificabili come molto significative o da segnalare in ogni circostanza è previsto il preventivo esame, per i vari profili di competenza, da parte delle funzioni di Compliance e Risk Management, del Responsabile dell’Area Organizzazione e del Comitato per il Controllo Interno e i Rischi.
Tutte le operazioni infragruppo rientranti nell’ambito di applicazione della Politica di riferimento devono essere preventivamente esaminate e approvate dal Consiglio di Amministrazione, fatta salva naturalmente l’astensione dei consiglieri in eventuale conflitto di interessi.
La delibera di approvazione dell’operazione infragruppo dà adeguata evidenza delle motivazioni circa la convenienza dell’operazione e la correttezza sostanziale delle condizioni applicate. Indica, inoltre, il soggetto preposto alla definizione e perfezionamento dell’operazione, che per le operazioni molto significative o da segnalare in ogni circostanza deve essere diverso dal soggetto proponente.
Nella tabella seguente sono indicate le soglie di significatività previste dalla Politica per la qualificazione delle operazioni infragruppo come “significative”, “molto significative” e “da segnalare in ogni circostanza”.
1 Stato della sede legale
OPERAZIONI INFRAGRUPPO – SOGLIE DI SIGNIFICATIVITÀ | |
Operazioni Infragruppo significative | • Operazioni di importo pari o superiore all’1% del Requisito Patrimoniale di Solvibilità individuale (per le operazioni poste in essere da Assicuratrice Milanese) o di Gruppo (per le operazioni poste in essere da Modena Capitale) risultante dall’ultimo calcolo annuale approvato |
Operazioni Infragruppo molto significative | • Operazioni di importo pari o superiore al 5% del Requisito Patrimoniale di Solvibilità individuale (per le operazioni poste in essere da Assicuratrice Milanese) o di Gruppo (per le operazioni poste in essere da Modena Capitale) risultante dall’ultimo calcolo annuale approvato • Operazioni che influenzano in modo molto significativo la solvibilità o la liquidità del gruppo o dell’impresa di assicurazione |
Operazioni Infragruppo da segnalare in ogni circostanza | • Operazioni che, anche se di importo inferiore alle soglie previste in relazione alle operazioni significative o molto significative, sono attuate a condizioni diverse da quelle di mercato o al di fuori dei principi definiti dalla politica |
NOTA: le soglie dell’1% per le operazioni significative e del 5% per le operazioni molto significative si cumulano nel caso di più operazioni della stessa tipologia, collegate tra loro da un’unicità temporale, funzionale o programmatica, ancorché il singolo importo sia inferiore ma la somma di tutte sia superiore. |
Nel corso del 2023 Assicuratrice Milanese ha ulteriormente rafforzato i presidi sulle operazioni infragruppo, recependo le osservazioni formulate dall’Autorità di Xxxxxxxxx nell’ambito del rapporto ispettivo.
A.1.8 PRINCIPALI DIFFERENZE TRA L’AREA DI CONSOLIDAMENTO CONSIDERATA AI FINI DEL BILANCIO CONSOLIDATO REDATTO AI SENSI DELL’ARTICOLO 95 DEL CODICE E L’AREA DI CONSOLIDAMENTO CONSIDERATA AI FINI DEL CALCOLO DELLA SOLVIBILITÀ DI GRUPPO
Non ci sono differenze sull’area di consolidamento considerata ai fini del bilancio consolidato redatto ai sensi dell’articolo 95 del C.A.P. e l’area di consolidamento considerata ai fini del calcolo della solvibilità di Gruppo.
A.2 RISULTATI DI SOTTOSCRIZIONE
L’unica Compagnia assicurativa rientrante nel Gruppo è Assicuratrice Milanese S.p.A., i cui premi lordi contabilizzati dell’esercizio 2023 ammontano a euro 77,4 milioni ed evidenziano un incremento di euro 0,8 milioni rispetto all’esercizio precedente (euro 76,6 milioni). Il ramo RC Generale, che rappresenta il core business della Compagnia, risulta in linea con il budget. Il settore RC Auto presenta una marginale crescita, in linea con il mercato.
Nel prospetto seguente si evidenzia l’evoluzione della raccolta premi per singolo ramo (valori in unità
di euro):
RAMO | PREMI LORDI CONTABILIZZATI 2023 | MIX% | PREMI LORDI CONTABILIZZATI 2022 | MIX% | Δ % | |
1 | INFORTUNI | 3.596.049 | 4,6% | 3.830.394 | 5,0% | -6,1% |
2 | MALATTIA | 70.968 | 0,1% | 74.989 | 0,1% | -5,4% |
3 | A. R.D. | 2.265.030 | 2,9% | 2.273.467 | 3,0% | -0,4% |
6 | CORPI VEICOLI M. | 96 | 0,0% | 1.469 | 0,0% | -93,5% |
8 | INCENDIO | 3.103.847 | 4,0% | 2.913.801 | 3,8% | 6,5% |
9 | A. D. AI BENI* | 200.072 | 0,3% | 204.491 | 0,3% | -2,2% |
9 | RISCHI AGRICOLI | 8.553.542 | 11,1% | 6.979.383 | 9,1% | 22,6% |
10 | R.C. A | 12.592.487 | 16,3% | 11.485.556 | 15,0% | 9,6% |
12 | R.C.M | 2.125 | 0,0% | 1.992 | 0,0% | 6,7% |
13 | R.C. G. | 33.407.237 | 43,2% | 33.409.597 | 43,6% | 0,0% |
15 | CAUZIONI | 8.557.317 | 11,1% | 10.408.397 | 13,6% | -17,8% |
RAMO | PREMI LORDI CONTABILIZZATI 2023 | MIX% | PREMI LORDI CONTABILIZZATI 2022 | MIX% | Δ % | |
16 | PERDITE PEC. | 9.216 | 0,0% | 5.170 | 0,0% | 78,3% |
17 | TUTELA GIUD. | 4.242.124 | 5,5% | 4.282.256 | 5,6% | -0,9% |
18 | ASSISTENZA | 776.420 | 1,0% | 724.942 | 0,9% | 7,1% |
TOTALE COMPAGNIA | 77.376.529 | 100% | 76.595.904 | 100% | 1,02% |
*Esclusi rischi agricoli
I dati relativi all’esercizio 2023 confermano il buon andamento tecnico della Compagnia nei principali
rami di operatività.
Nei rami RC Generale e Tutela Giudiziaria, sui quali si concentra il settore RC Professionale che rappresenta il core business della Compagnia, i risultati evidenziano la conferma di un ottimo andamento tecnico, con un loss ratio medio del 35,8% (30,11% nel 2022). L’aumento del loss ratio del ramo RC Generale è legato prevalentemente alle polizze bandi delle pubbliche amministrazioni ed è dovuto in particolare ad un aspetto tecnico contabile per il quale le somme da recuperare nei confronti dei comuni a titolo di franchigia possono essere rilevato solo dopo il pagamento del sinistro.
Nel ramo RC Auto il loss ratio è risultato pari al 76,5%, pienamente in linea con il business plan, che aveva incorporato gli effetti attesi dell’inflazione sul costo medio dei sinistri, solo in parte contrappesato dall’aumento del premio medio. Il dato comprende anche le integrazioni attuariali basate su analisi a costo medio e su valutazioni di tipo statistico in ordine alla possibile emersione di sinistri gravi.
Anche il ramo infortuni, pur confermando un buon andamento tecnico (loss ratio pari al 46,8%), ha visto un incremento del loss ratio per effetto della piena ripresa dell’attività scolastica dopo la conclusione dell’emergenza pandemica.
Nel ramo Cauzioni si conferma l’eccellente andamento tecnico, con un loss ratio del 2,8%.
Gli andamenti tecnici dei rami CVT e Incendio hanno risentito degli eventi atmosferici eccezionali che hanno colpito il Nord Italia in particolare alla fine di luglio.
Anche il settore RISCHI AGRICOLI è stato condizionato dalle grandinate di eccezionale severità, che hanno portato ad un loss ratio del 121%
Il loss ratio complessivo risulta pari al 51,42%. Il peggioramento rispetto al 2022 (39,15%), è dovuto principalmente al ricordato effetto degli eccezionali eventi atmosferici sui rami CVT, Incendio e Rischi Agricoli, e all’effetto dell’inflazione sul ramo RC Auto. Al netto del settore rischi agricoli, il loss ratio della serie corrente risulta pari al 42,6%.
RAMO | S/P 2023 | S/P 2022 | Δ % | |
1 | INFORTUNI | 46,8% | 37,0% | 9,9% |
2 | MALATTIA | 148,1% | 123,6% | 24,5% |
3 | A. R.D. | 85,2% | 71,5% | 13,7% |
6 | CORPI VEICOLI M. | 0,0% | 0,0% | 0,0% |
8 | INCENDIO | 51,4% | 20,9% | 30,5% |
9 | A. D. AI BENI* | 19,2% | 30,7% | -11,5% |
9 | RISCHI AGRICOLI | 121,3% | 65,4% | 55,9% |
10 | R.C. A | 76,5% | 71,0% | 5,5% |
12 | R.C.M | 2,5% | 2,0% | 0,5% |
13 | R.C. G. | 37,5% | 31,8% | 5,7% |
15 | CAUZIONI | 2,8% | 9,3% | -6,6% |
16 | PERDITE PEC. | 0,0% | 0,0% | 0,0% |
17 | TUTELA GIUD. | 22,6% | 16,8% | 5,8% |
18 | ASSISTENZA | 24,3% | 19,9% | 4,4% |
TOTALE COMPAGNIA | 51,4% | 39,2% | 12,3% |
*Esclusi rischi agricoli
RAMO | 2023 | 2022 | |||||
EXPENSE RATIO | S/P | COMB. RATIO | EXPENSE RATIO | S/P | COMB. RATIO | ||
1 | INFORTUNI | 31,7% | 46,8% | 78,5% | 32,4% | 37,0% | 69,3% |
2 | MALATTIA | 43,8% | 148,1% | 191,9% | 42,3% | 123,6% | 165,9% |
RAMO | 2023 | 2022 | |||||
EXPENSE RATIO | S/P | COMB. RATIO | EXPENSE RATIO | S/P | COMB. RATIO | ||
3 | A.R.D. | 34,7% | 85,2% | 119,9% | 43,8% | 71,5% | 115,2% |
6 | CORPI VEICOLI M. | 5,4% | 0,0% | 5,4% | 33,6% | 0,0% | 33,6% |
8 | INCENDIO | 38,6% | 51,4% | 90,0% | 41,4% | 20,9% | 62,3% |
9 | A.D. AI BENI* | 42,0% | 19,2% | 61,3% | 40,8% | 30,7% | 71,5% |
9 | RISCHI AGRICOLI | 9,8% | 121,3% | 131,1% | 26,2% | 65,4% | 91,6% |
10 | R.C.A. | 26,3% | 76,5% | 102,8% | 26,8% | 71,0% | 97,8% |
12 | R.C.M. | 23,2% | 2,5% | 25,6% | 19,7% | 2,0% | 21,7% |
13 | R.C.G. | 31,9% | 37,5% | 69,5% | 33,5% | 31,8% | 65,3% |
15 | CAUZIONI | 40,1% | 2,8% | 42,9% | 40,4% | 9,3% | 49,7% |
16 | PERDITE PEC. | 45,1% | 0,0% | 45,1% | 34,0% | 0,0% | 34,0% |
17 | TUTELA GIUD. | 34,4% | 22,6% | 57,0% | 36,1% | 16,8% | 52,9% |
18 | ASSISTENZA | 38,2% | 24,3% | 62,5% | 37,6% | 19,9% | 57,5% |
TOTALE COMPAGNIA | 32,3% | 51,4% | 83,7% | 35,2% | 39,2% | 74,4% |
* Esclusi rischi agricoli
L’Expense Ratio medio della Compagnia si è attestato nel 2023 al 32,3%, in decremento rispetto al precedente esercizio (35,22%).
Lo smontamento delle riserve sinistri delle serie precedenti evidenzia nel complesso un saldo negativo di 937 migliaia di euro. Tale risultato dipende dalle integrazioni appostate per complessivi 3,9 milioni di euro, definite sulla base di modelli statistico attuariali alla luce delle nuove e significative dinamiche inflattive manifestatesi nel corso dell’esercizio.
Nel presente esercizio è proseguita una amplissima copertura riassicurativa con i principali players
internazionali del settore, anche a presidio dell’attività nel ramo cauzioni.
Per effetto dell’ottimo andamento tecnico dei rami, il trattato proporzionale ha determinato il
trasferimento di una quota di utili ai riassicuratori.
Nel prospetto seguente sono evidenziati i ricavi e i costi per linea di business al lordo e al netto della riassicurazione (Fonte: S.05.01 Premi, sinistri e spese per aree di attività – dati in unità di euro):
ATTIVITA’ DIRETTA E RIASSICURAZIONE PROPORZIONALE ACCETTATA | |||||||||||
Premi contabilizzati | Spese Mediche | Protezione del reddito | RCA | Altre Ass. Auto | Ass. marittima, aereonautica e trasporti | Incendio e ADB | RCG | Credito e Cauzione | Tutela Giudiziaria | Assistenza | Perdita Pecuniaria |
Lordo- Attività diretta | 70.968 | 3.596.049 | 12.592.487 | 2.265.030 | 2.221 | 11.857.461 | 33.407.237 | 8.557.317 | 4.242.124 | 776.420 | 9.216 |
Quota a carico dei riass. | 35.484 | 1.839.024 | 6.383.660 | 1.267.941 | 1062 | 4.822.227 | 19.026.540 | 4.151.138 | 2.121.062 | 302.778 | 0 |
Netto | 35.484 | 1.757.025 | 6.208.827 | 997.089 | 1.159 | 7.035.234 | 14.380.697 | 4.406.179 | 2.121.062 | 473.642 | 9.216 |
Premi acquisiti | |||||||||||
Lordo- Attività diretta | 66.454 | 3.703.572 | 12.253.024 | 2.349.121 | 2.655 | 12.108.626 | 33.555.950 | 7.313.336 | 4.285.650 | 761.161 | 7.022 |
Quota a carico dei riass. | 34.461 | 1.870.405 | 6.288.730 | 1.337.208 | 1.047 | 4.903.514 | 18.750.256 | 3.679.802 | 2.131.729 | 293.188 | 0 |
Netto | 31.993 | 1.833.167 | 5.964.294 | 1.011.913 | 1.608 | 7.205.112 | 14.805.694 | 3.633.534 | 2.153.921 | 467.973 | 7.022 |
Sinistri verificatesi | |||||||||||
Lordo- Attività diretta | 45.694 | 717.511 | 7.971.942 | 1.457.597 | 00 | 00.000.000 | 00.000.000 | 125.871 | 612.334 | 176.402 | 0 |
Quota a carico dei riass. | 25.806 | 555.620 | 1.295.307 | 824.182 | 25 | 4.065.050 | 5.289.244 | 63.025 | 310.680 | 158.762 | 0 |
Netto | 19.888 | 161.891 | 6.676.635 | 633.415 | 26 | 7.901.527 | 6.288.818 | 62.846 | 301.654 | 17.640 | 0 |
Spese Sostenute | 32.781 | 313.570 | -318.360 | 303.605 | -500 | 2.733.534 | 484.429 | 813.283 | -78.384 | 290.407 | 3.166 |
Altre Spese | |||||||||||
Totale Spese | 32.781 | 313.570 | -318.360 | 303.605 | -500 | 2.733.534 | 484.429 | 813.283 | -78.384 | 290.407 | 3.166 |
A.3.1 INFORMAZIONI SULL’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
Nel corso del 2023, la politica di investimento del Gruppo è rimasta improntata a particolare prudenza.
La Capogruppo Modena Capitale mantiene le proprie disponibilità finanziarie in via sostanzialmente esclusiva su depositi bancari, titoli di stato o obbligazioni bancarie.
Assicuratrice Milanese, che detiene gran parte dei complessivi investimenti del Gruppo, ha gestito il portafoglio investimenti, anche immobiliare, in modo da garantire accettabili rendimenti in assenza di rischi significativi. L’obiettivo primario perseguito nell’allocazione delle disponibilità liquide è stato rivolto a preservare la Compagnia da rischi correlati all’andamento avverso dei mercati in momenti di assoluta incertezza. Obiettivo realizzato mantenendo un elevato profilo di liquidità, depositata su depositi bancari e investita in titoli governativi, prevalentemente a breve termine, o in obbligazioni bancarie di elevato standing.
Ass. Mi. 1 Imm. detiene un importante patrimonio immobiliare, locato in prevalenza ad Assicuratrice Milanese e per la restante parte a soggetti terzi.
Ass. Mi. 2 Imm s.r.l. detiene un immobile di pregio, destinata alla vendita e un ulteriore immobile. Le altre società del Gruppo presentano portafogli investimenti contenuti.
Il portafoglio complessivo degli investimenti di Gruppo, inclusi immobili ad uso proprio (somma delle voci del bilancio Solvency R0060 e R0070), a fine esercizio presenta una consistenza di euro 93,5 milioni, oltre a disponibilità liquide per euro 17,7 milioni.
La gestione degli investimenti ha evidenziato un risultato netto positivo per 2.607.000 euro, pari alla differenza tra proventi sugli investimenti per 2.667.857 euro e oneri sugli investimenti per 60.857 euro.
PROVENTI E ONERI DA INVESTIMENTO | 31/12/2023 |
1. Proventi e oneri derivanti da strumenti fin. valutati a F.V. rilevato a C.E. | 1.102.794 |
2. Proventi derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture | 0 |
3. Proventi derivanti da altri strumenti finanziari e invest. Immobiliari: | |
• Interessi attivi | 1.350.624 |
• Altri Proventi | 214.439 |
• Utili realizzati | 0 |
• Utili da valutazioni | 0 |
TOTALE PROVENTI DA INVESTIMENTO | 2.667.857 |
4. Oneri derivanti da partecipazioni in controllate, collegate e joint venture | 0 |
5. Oneri derivanti da altri strumenti fin. e invest. Immobiliari: | |
• Interessi Passivi | - 15.224 |
• Altri Oneri | -45.633 |
• Perdite realizzate | 0 |
• Perdite da valutazione | 0 |
TOTALE ONERI DA INVESTIMENTO | 60.857 |
RISULTATO DELLA GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI | 2.607.000 |
A.3.2 INFORMAZIONI SU UTILI O PERDITE RILEVATE NEL PATRIMONIO NETTO
Tutte le attività finanziarie del Gruppo sono valutate al fair value, con rilevazione direttamente a conto economico dei relativi utili e perdite.
Nel 2023 non sono quindi stati rilevati utili o perdite direttamente a patrimonio netto.
A.3.3 INVESTIMENTI IN CARTOLARIZZAZIONI
L'Impresa non ha investimenti in cartolarizzazioni.
A.4 RISULTATI DI ALTRE ATTIVITÀ
Il Gruppo non ha ricavi e costi sostanziali, diversi dai ricavi e dai costi di sottoscrizione o di investimento, né ha contratti di leasing.
Il Gruppo non ha altre informazioni rilevanti da segnalare.
B.1 INFORMAZIONI GENERALI SUL SISTEMA DI GOVERNANCE
Tutte le società del Gruppo adottano un sistema di assetto societario tradizionale di cui al Libro Quinto, Titolo Quinto, Capo Quinto, Sezione Sesta Bis, Paragrafi Due e Tre del Codice Civile.
B.1.1 RUOLI E RESPONSABILITA’ DELL’ORGANO AMMINISTRATIVO, DIRETTIVO O DI VIGILANZA E FUNZIONI CHIAVE. VARIAZIONI SIGNIFICATIVE AL SISTEMA DI GOVERNANCE. INFORMAZIONI GENERALI SULLE POLITICHE E XXXXXXXX RETRIBUTIVE.
Il Consiglio di Amministrazione – nominato dall’Assemblea dei Soci – ha la responsabilità ultima del sistema di governo societario di gruppo, ne definisce gli indirizzi strategici, ne assicura la costante completezza, funzionalità ed efficacia, anche con riferimento alle attività esternalizzate. L’organo amministrativo provvede altresì affinché il sistema di governo societario di gruppo sia idoneo a conseguire gli obiettivi di cui all’articolo 70 del Regolamento IVASS n. 38/2018.
Con specifico riferimento agli ambiti afferenti il sistema di governo societario di gruppo, l’Organo Amministrativo è investito delle responsabilità elencate dall’art. 71, comma 2 del Regolamento IVASS n. 38/2018.
Per l’espletamento dei compiti relativi al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha istituito un Comitato per il Controllo Interno e i Rischi, composto da tre amministratori non esecutivi e indipendenti. I membri sono scelti tra i componenti del Consiglio di Amministrazione che possiedano adeguate competenze tecnico-professionali che lo stesso Consiglio di Amministrazione valuta all’atto della nomina. In particolare, i membri del Comitato posseggono un’adeguata competenza in materia di quadro regolamentare, governance societaria e metodologie di controllo interno e di gestione dei rischi. I compiti, le responsabilità e le modalità di funzionamento del Comitato trovano puntuale definizione all’interno di un Regolamento approvato e aggiornato dal Consiglio di Amministrazione. In particolare, Il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Comitato per il Controllo Interno e i Xxxxxx il compito di supportarlo nelle valutazioni e nelle decisioni relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nella verifica periodica del suo effettivo funzionamento, nell’identificazione e gestione dei principali rischi aziendali.
Modena Capitale ha inoltre istituito un Comitato Remunerazioni, anch’esso composto da tre amministratori non esecutivi e indipendenti. I membri sono scelti tra i componenti del Consiglio di Amministrazione che possiedono adeguate competenze tecnico-professionali che lo stesso Consiglio di Amministrazione valuta all’atto della nomina. In particolare, i membri del Comitato devono possedere le professionalità richiesta per lo svolgimento del proprio ruolo. Almeno un componente deve possedere una adeguata esperienza in materia di gestione del rischio e di politiche retributive, valutata dal Consiglio di Amministrazione al momento della nomina. I compiti, le responsabilità e le modalità di funzionamento del Comitato trovano puntuale definizione all’interno di un Regolamento approvato e aggiornato dal Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Comitato il compito di supportarlo, con funzioni propositive e consultive, in materia di politiche di remunerazione.
Il Collegio Sindacale verifica l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Capogruppo e sul suo concreto funzionamento. Il Collegio Sindacale valuta, altresì, l’efficienza e l’efficacia del sistema dei controlli interni segnalando all’organo amministrativo eventuali anomalie o carenze. L’organo di controllo è nominato dall’Assemblea dei Soci ed è composto da tre sindaci effettivi e due supplenti.
Di seguito il dettaglio della struttura di Governance delle Compagnie del Gruppo:
Modena Capitale S.p.A.
Al 31/12/2023 il Consiglio di Amministrazione di Modena Capitale S.p.A. è composto da sette consiglieri, nominati dall’assemblea dei soci del 3 aprile 2023 fino all’approvazione del bilancio di esercizio 2025. Nel consiglio sono entrati il Dott. Xxxxxxxxxx Xx Xxxxxx e i consiglieri indipendenti Dott.ssa Xxxxxxxx Xxxxx e Avv. Xxxx Xxxxx Xxxxxxx. Nel corso dell’esercizio inoltre è stato cooptato nel consiglio l’Avv. Xxxxxx Xxxxxxxxxx in sostituzione del consigliere Prof. Xxxxxxx, deceduto nel mese di maggio.
Al consigliere Xxxxxx Xxxxxxxxxx sono attribuiti i poteri di ordinaria amministrazione. In conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 88/2022, successivamente riprese anche nel Regolamento Ivass 38/2018, è stato previsto che il Presidente del Consiglio di Amministrazione non abbia poteri esecutivi.
Di seguito si fornisce una rappresentazione schematica dell’articolazione dell’organo amministrativo.
CONSIGLIERI SENZA DELEGHE OPERATIVE | PRINCIPALI RUOLI |
Xxxxxxx Xxxxxxx | Presidente |
Xxxxxxxxxx Xxxxxx | Amministratore |
De Xxxxxx Xxxxxxxxxx | Xxxxxxxxxxxxxx |
Xxxxx Xxxxxxxx * ** | Amministratore |
Xxxxxxx Xxxx Xxxxx * ** | Amministratore |
Xxxxxx Xxxxxxxxx | Xxxxxxxxxxxxxx |
Xxxxxxx Xxxxxx (fino al 03/05)* ** Xxxxxxxxxx Xxxxxx (dal 26/07)* ** | Amministratore |
*Membri del Comitato per il Controllo Interno e i Rischi (Pres. Xxxxxxxx Xxxxx)
** Membri del Comitato Remunerazioni (Pres. Xxxxxx Xxxxxxxxxx)
Il Consiglio di Amministrazione procede con cadenza annuale, nel rispetto delle disposizioni di vigilanza e sulla base di quanto previsto dall’apposito “Regolamento del Consiglio di Amministrazione e degli Altri Organi Sociali”, ad effettuare la propria autovalutazione sulla composizione e sul funzionamento dell’organo amministrativo.
La Policy “Fit & Proper” approvata dalla Società ai sensi di quanto previsto dal Regolamento IVASS n. 38/2018, prevede, infatti, che il Consiglio di Amministrazione, nella sua composizione ottimale, sia costituito da un minimo di 5 ad un massimo di 9 membri (l’articolo 20 dello Statuto Sociale prevede che il Consiglio di Amministrazione sia formato da un minimo di 5 ad un massimo di 30 membri). Dispone inoltre che il Consiglio, sulla base di quanto previsto dall’art. 71 comma 2 lett. p) del Regolamento n. 38/2018 e delle best practices diffuse sul mercato, debba possedere nel suo complesso specifiche e comprovate conoscenze ed esperienze, a livello professionale e/o manageriale nelle aree di seguito indicate:
• mercati assicurativi e finanziari;
• sistemi di governance (inclusi i sistemi di incentivazione del personale);
• analisi finanziaria ed attuariale;
• quadro regolamentare;
• strategie commerciali, modelli di impresa e processi di gestione aziendale;
• relazione con i soci, stakeholder e mercato.
Nella sua attuale composizione, tutte le aree di competenza sopraindicate sono adeguatamente rappresentate.
Al fine di monitorare e prevenire i potenziali conflitti di interesse, in relazione a proposte di operazioni con parti correlate o che coinvolgano interessi degli stessi amministratori, la Capogruppo ha approvato una Politica per le operazioni infragruppo in cui vengono definiti, in relazione ad ogni singola tipologia di operazione, le linee guida e limiti di operatività, prevedendo misure atte a prevenire potenziali conflitti di interesse e ad assicurare che l’operazione venga realizzata nel miglior interesse della Società (ad esempio confronto tra più preventivi, acquisizione perizie, ecc.).
La Politica stabilisce che in ogni caso tutte le operazioni infragruppo o con parti correlate debbano essere approvate dal Consiglio di Amministrazione, previa verifica del rispetto dei limiti e delle regole stabiliti dalla politica; i consiglieri o gli esponenti aziendali in potenziale conflitto di interessi devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione in ordine alle operazioni che li riguardano, esplicitando l’esistenza e la natura del potenziale conflitto.
Le Funzioni Fondamentali sono articolate in distinte e specifiche unità organizzative e rispondono direttamente al Consiglio di Amministrazione.
Nella tabella seguente sono indicati, per ciascuna Funzione Fondamentale, il Titolare della Funzione.
FUNZIONE FONDAMENTALE | TITOLARE DELLA FUNZIONE |
Internal Audit | Xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx |
Compliance | Avv. Xxxxx Xxxxxxxxxxxx (fino al 15/08) Avv. Xxxxxx Xxxxxx (dal 16/08) |
Risk Management | Xxxx. Xxxxxxx Xxx |
Attuariale | Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx |
Le Funzioni Fondamentali sono adeguatamente strutturate, tenuto conto della dimensione del Gruppo, dispongono dei necessari poteri e risorse per lo svolgimento dell’attività e sono completamente indipendenti, anche sotto il profilo gerarchico, rispetto alle aree operative. Inoltre, sono tra di loro autonome e indipendenti, pur assicurando la reciproca collaborazione. Dal 1° aprile 2023, a seguito dell’assunzione diretta di tutti dipendenti delle funzioni fondamentali in capo ad Assicuratrice Milanese, i titolari delle medesime funzioni risultano parzialmente distaccati presso la Capogruppo.
Le Politiche di remunerazione della Capogruppo sono state definite dal Consiglio di Amministrazione e approvate dall’Assemblea dei Soci. I medesimi principi e contenuti, con le dovute calibrazioni, sono recepiti dalle società del Gruppo mediante specifici pronunciamenti assembleari.
I principi di riferimento a cui le politiche remunerative si ispirano, sono orientati ad assicurare:
• la complessiva coerenza e conformità delle politiche e prassi di remunerazione con le disposizioni vigenti, verificandone la coerente attuazione;
• l’adeguata gestione dei rischi significativi connessi ad aspetti attinenti alle remunerazioni;
• che le remunerazioni concesse non pregiudichino la capacità di mantenere una base patrimoniale adeguata;
• che gli accordi di remunerazione con i fornitori di servizi non incoraggino un’eccessiva assunzione di rischi, in considerazione della strategia di gestione del rischio della Compagnia e del Gruppo nel suo complesso;
• che i sistemi di remunerazione siano idonei a garantire il rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari e statutarie nonché di eventuali codici etici, promuovendo l’adozione di comportamenti ad essi conformi;
• che la remunerazione, nelle sue componenti fissa e variabile, rifletta l’esperienza professionale e le responsabilità organizzative assegnate e sia coerente con la natura, portata e complessità dei rischi inerenti all’attività del Gruppo.
La Capogruppo è consapevole che la remunerazione rappresenta uno dei fattori principali di attrazione e di mantenimento al proprio interno di soggetti con professionalità e capacità adeguate all’esigenza dell’impresa.
Al contempo, garantisce che i sistemi retributivi ed incentivanti non siano in contrasto con gli obiettivi strategici, i valori aziendali, la redditività e l’equilibrio dell’impresa nel medio-lungo periodo e con le politiche di sana e prudente gestione del rischio.
In coerenza con la natura societaria ed i principi che ne ispirano l’attività, la Capogruppo rispetta anche i seguenti principi:
• tendenza a trattamenti economici uniformi in presenza di ruoli e responsabilità equivalenti;
• tendenza all’equilibrio del livello retributivo aziendale con quello del mercato di riferimento;
• continuità e gradualità nell’applicazione del sistema premiante che orienti i risultati ed i
comportamenti adottati nel medio – lungo periodo.
Le politiche di remunerazione, così come le procedure per mezzo delle quali esse sono attuate, sono oggetto di verifica da parte delle Funzioni di Controllo, come previsto dall’art. 58 del Regolamento IVASS n. 38/2018. Tali verifiche avvengono di norma ex ante per la Funzione Risk Management e la Funzione Compliance, e, tipicamente, ex post e su base campionaria per la Funzione Internal Audit.
Si riporta di seguito una sintetica descrizione dei meccanismi retributivi definiti per l’esercizio 2023 per ciascuna delle categorie di destinatari a cui la vigente Politica si applica.
Consiglio di Amministrazione
I compensi dei componenti del Consiglio di amministrazione sono determinati su base annua. A tal riguardo, l’Assemblea dei Soci determina l’ammontare massimo, entro il quale il Consiglio di Amministrazione – nella medesima seduta in cui ha proceduto alla verifica dei requisiti di idoneità alla carica – definisce i compensi del singolo consigliere.
La suddivisione del monte compensi è operata anche in considerazione del contributo fornito dai singoli consiglieri alla gestione ordinaria della Società, con particolare riferimento ai poteri ed alle deleghe conferiti a ciascuno dal medesimo Organo, in coerenza con quanto stabilito dall’art. 20 dello Statuto Sociale.
Per gli amministratori che non percepiscono un compenso fisso, l’Assemblea dei Soci delibera l’erogazione di un gettone di presenza da erogare per ciascuna adunanza.
All’atto del conferimento di specifiche deleghe ed in ragione della complessità e della rilevanza delle medesime, il Consiglio di Amministrazione – sentito il parere del Comitato Remunerazioni di Gruppo – può assegnare a ciascun Amministratore esecutivo anche un compenso variabile, nel rispetto dei seguenti principi generali:
• la complessiva remunerazione (sia fissa che variabile) rientri nell’ammontare massimo stabilito dall’Assemblea dei Soci;
• per ciascun consigliere, sia garantito il corretto bilanciamento tra componente fissa e variabile, in modo che la componente fissa rappresenti una quota sufficientemente elevata della retribuzione totale; ad ogni modo, il compenso variabile non può superare il 50% della retribuzione totale di ciascun amministratore;
• Il sistema di remunerazione variabile prevede due cancelli d’ingresso:
1. il “primo cancello” è legato, in relazione all’esercizio di riferimento, alla disponibilità di utili da distribuire basati sui risultati positivi di bilancio, nonché al valore del Solvency Ratio superiore alla soglia di Risk Tolerance stabilita dal Consiglio di Amministrazione;
2. un “secondo cancello” basato sul conseguimento degli obiettivi quantitativi predeterminati dal Consiglio di Amministrazione all’atto del conferimento delle deleghe. Tali obiettivi devono essere oggettivi ed agevolmente misurabili;
L’erogazione è subordinata all’effettivo raggiungimento di entrambi gli obiettivi;
• nella fissazione dei risultati da raggiungere:
- devono essere previsti indicatori di performance che tengano conto dei rischi attuali e prospettici connessi ai risultati prefissati e dei correlati oneri in termini di costo del capitale impiegato e di liquidità necessaria;
- sono tenuti in considerazione anche criteri non finanziari, che contribuiscono alla creazione di valore per il Gruppo;
- sia garantito che l’importo complessivo della componente variabile sia basato su un’adeguata combinazione dei risultati ottenuti dal singolo amministratore, dall’eventuale unità organizzativa posta sotto la sua responsabilità e dei risultati complessivi dell’impresa;
• una parte della componente variabile sia erogata solo al termine di un periodo di differimento minimo che tenga conto della natura dell’attività del Gruppo e sia suddiviso su un orizzonte temporale almeno triennale;
• la componente di incentivazione soggetta a pagamento differito è ridotta o non erogata (in tutto o in parte) qualora si sia verificato un significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria dell’impresa, ovvero non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati;
• Il meccanismo di remunerazione variabile prevede una verifica dell’effettivo consolidamento degli obiettivi, da effettuarsi con periodicità annuale e per i tre anni successivi al periodo di riferimento, al fine di riscontrare eventuali variazioni dei risultati acquisiti a seguito del consolidamento dei dati tecnici. Il pagamento della seconda e terza rata potrà quindi essere effettuato solo qualora, sulla base dei bilanci relativi al primo e secondo esercizio successivi all’anno di maturazione, nonché dell’analisi del Solvency Ratio, risulti confermato per l’anno di riferimento il rispetto dei vincoli di accesso stabiliti dalle presenti politiche;
• successivamente all’erogazione della componente variabile è previsto un periodo di 5 anni durante il quale è possibile per la Società rientrare in possesso della componente di incentivazione già erogata. In particolare, sono soggetti a claw-back i compensi variabili pagati agli amministratori che abbiano determinato o concorso a determinare:
- comportamenti da cui è derivata una perdita significativa per la Società o del Gruppo;
- comportamenti fraudolenti o di colpa grave a danno della Società o del Gruppo.
Tali previsioni sono indipendenti rispetto a eventuali profili risarcitori o disciplinari. Quanto sopra
comporta l’interruzione di eventuali premi in corso di maturazione (cd. “malus”);
• non siano previste forme di remunerazione basate su strumenti finanziari o benefici di natura non monetaria;
• l’assegnazione della componente variabile assegnata a ciascun amministratore è approvata dal Consiglio di Amministrazione, in assenza del consigliere interessato, su indicazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione e sentito il parere del Comitato Remunerazioni di Gruppo, all’uopo interessato dal medesimo Presidente per il tramite del Servizio Segreteria Generale e Affari Societari. L’Organo amministrativo delibera in merito all’erogazione della remunerazione variabile in una seduta successiva all’approvazione del Bilancio relativo all’esercizio di riferimento.
Eventuali modifiche alle politiche remunerative previste per gli Amministratori sono proposte dal
Consiglio di Amministrazione ed approvate dall’Assemblea dei Soci.
Comitati Consiliari
Per la partecipazione alle attività del Comitato per il Controllo Interno e i Rischi e per il Comitato Remunerazioni (costituiti da amministratori non esecutivi ed indipendenti), la Società segue le linee guida adottate per gli amministratori. In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione può tenere conto dei poteri assegnati ai membri di tali Comitati in sede di ripartizione del monte compensi assegnato dall’Assemblea dei Soci.
Membri del Collegio Sindacale
Gli emolumenti per i componenti del Collegio Sindacale sono determinati in misura fissa
dall’Assemblea dei Soci all’atto della nomina e per tutto il periodo di durata nella carica.
Detto compenso è determinato sulla base del vigente tariffario dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Non sono previste né componenti di remunerazione variabile o comunque legate ai risultati, né forme di remunerazione basate su strumenti finanziari.
Titolari delle Funzioni Fondamentali
La rilevanza del peso della componente fissa è prevista all'interno del pacchetto retributivo complessivo, in modo tale da ridurre l’adozione di comportamenti eccessivamente orientati al rischio e da scoraggiare iniziative focalizzate sui risultati di breve termine.
La componente fissa della retribuzione è commisurata alle responsabilità, ai compiti, all’importanza del ruolo e all’anzianità lavorativa del singolo.
In base alle effettive esigenze di ciascuna risorsa, l’offerta retributiva può essere completata anche da ulteriori elementi, che rappresentano un elemento del pacchetto retributivo complessivo, garantendo al contempo equità interna ed una generale coerenza nei sistemi retributivi, rispondendo alle esigenze delle varie categorie di personale (contributi per l’alloggio; accesso a tariffe agevolate per l’acquisto dei prodotti assicurativi della Compagnia; utilizzo del cellulare aziendale; utilizzo del parco auto aziendale ecc.).
Per i Titolari delle Funzioni fondamentali non sono previste remunerazioni basate su strumenti finanziari o comunque di natura variabile.
Assicuratrice Milanese S.p.A.
Il Consiglio di Amministrazione è formato da 10 consiglieri. Le deleghe operative risultano ripartite tra quattro consiglieri, evitando pertanto fenomeni di concentrazione, mentre il sistema dei poteri di firma assicura il necessario bilanciamento e controllo rispetto all’operato posto in essere dai consiglieri con deleghe operative. In occasione del rinnovo dell’Organo Amministrativo, al fine di dare concreta attuazione agli impegni condivisi con l’Autorità di Vigilanza, la Compagnia ha rivisto l’assetto dell’Organo Amministrativo, che risulta oggi composto da 4 amministratori esecutivi e da 6 amministratori, incluso il Presidente, non esecutivi e tutti indipendenti. Al 31/12/2023, l’Alta Direzione è quindi costituita dai 4 membri esecutivi.
L’assetto organizzativo è stato parimenti rivisto nell’ottica di ricondurre tutte le strutture operative al riporto di uno dei 4 amministratori esecutivi. Le funzioni fondamentali e alcune strutture di staff (affari societari, reclami, sicurezza informatica) riportano direttamente al Consiglio di Amministrazione.
Sempre in occasione dell’assemblea di bilancio sono cessati i consiglieri Avv. Xxxxxxx, dott. De Giusti e dott.ssa Xxxxxxxxxx e sono stati nominati, quali nuovi amministratori, l’avv. Xxxx Xxxxxxxxxx e il xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx, già Presidente del Collegio Sindacale, che ha assunto la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Di seguito si fornisce una rappresentazione schematica dell’articolazione dell’organo Amministrativo,
con evidenza delle principali deleghe attribuite.
CONSIGLIERI CON DELEGHE ESECUTIVE | PRINCIPALI DELEGHE |
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxx | Commerciale, Prodotti, Assunzione |
Prof. Avv. Xxxxxxxxx Xxxxxx | Amministrazione, Investimenti, Organizzazione Strategica |
Dott.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx | Sistemi IT, Pianificazione strategica, Riassicurazione |
Xxxx. Xxxxxxxxxx Xxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxxxx, Sviluppo Internazionale e per linee esterne, Digitalizzazione |
Gli ulteriori membri del Consiglio di Amministrazione, come di seguito riportati, sono tutti qualificabili come non esecutivi ed indipendenti.
CONSIGLIERI SENZA DELEGHE ESECUTIVE | RUOLO |
Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxx | Presidente del Consiglio di Amministrazione |
Avv. Xxxxxx Xxxxxxx | Vice Presidente |
Avv. Xxxxxx Xxxxx | Amministratore |
Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxx | Amministratore |
Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxx | Amministratore |
Avv. Xxxx Xxxxxxxxxx | Amministratore |
Per l’espletamento dei compiti relativi al sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi, il Consiglio di Amministrazione ha istituito un Comitato per il Controllo Interno e i Rischi, composto da tre amministratori non esecutivi e indipendenti. I membri sono scelti tra i componenti del Consiglio di Amministrazione che possiedano adeguate competenze tecnico-professionali che lo stesso Consiglio di Amministrazione valuta all’atto della nomina. In particolare, i membri del Comitato possiedono un’adeguata competenza in materia di quadro regolamentare, governance societaria e metodologie di controllo interno e di gestione dei rischi. I compiti, le responsabilità e le modalità di funzionamento del Comitato trovano puntuale definizione all’interno di un Regolamento approvato e rivisto annualmente dal Consiglio di Amministrazione. In particolare, il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Comitato il compito di supportarlo nelle valutazioni e nelle decisioni relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nella verifica periodica del suo effettivo funzionamento, nell’identificazione e gestione dei principali rischi aziendali. Attualmente il Comitato per il Controllo Interno e i Rischi è composto dai seguenti membri del Consiglio:
• Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxx – Presidente
• Avv. Xxxxxx Xxxxxxx
• Avv. Xxxxxx Xxxxx
Il Consiglio di Amministrazione procede con cadenza annuale, nel rispetto delle disposizioni di vigilanza e sulla base di quanto previsto dall’apposito “Regolamento del Consiglio di Amministrazione e degli Altri Organi Sociali”, ad effettuare la propria autovalutazione sulla composizione e sul funzionamento dell’organo amministrativo.
La Policy “Fit & Proper” approvata dalla Società ai sensi di quanto previsto dal Regolamento IVASS n. 38/2018, prevede, infatti, che il Consiglio di Amministrazione, nella sua composizione ottimale, sia costituito da un minimo di 9 ad un massimo di 13 membri (l’articolo 14 dello Statuto Sociale prevede che il Consiglio di Amministrazione sia formato da un minimo di 3 ad un massimo di 17 membri). Dispone inoltre che il Consiglio, sulla base di quanto previsto dall’art. 5 comma 2 lett. n) del Regolamento IVASS
n. 38/2018 e delle best practices diffuse sul mercato, debba possedere nel suo complesso specifiche e comprovate conoscenze ed esperienze, a livello professionale e/o manageriale nelle aree di seguito indicate:
• mercati assicurativi e finanziari;
• sistemi di governance (inclusi i sistemi di incentivazione del personale);
• analisi finanziaria ed attuariale;
• quadro regolamentare;
• strategie commerciali, modelli di impresa e processi di gestione aziendale.
Con effetto dal 01/04/2023 la Compagnia ha re-internalizzato tutte le funzioni fondamentali, in precedenza esternalizzate presso la Capogruppo.
Le Funzioni Fondamentali sono articolate in forma di specifiche unità organizzative al diretto riporto del Consiglio di Amministrazione; sono completamente indipendenti, anche dal punto di vista gerarchico, rispetto alle aree operative. Inoltre, sono autonome le une dalle altre, pur garantendo la reciproca collaborazione.
Nella tabella seguente sono indicati i Titolari di ciascuna funzione fondamentale.
FUNZIONE FONDAMENTALE | TITOLARE DELLA FUNZIONE |
Internal Audit | Xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx |
Compliance | Avv. Xxxxx Xxxxxxxxxxxx (fino al 15/08) Avv. Xxxxxx Xxxxxx (dal 16/08) |
Risk Management | Xxxx. Xxxxxxx Xxx |
Attuariale | Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxx |
Il Titolare di ogni Funzione pianifica annualmente le attività di competenza in modo da identificare gli interventi che intende eseguire, tenendo conto delle eventuali carenze emerse nei controlli già eseguiti e di eventuali nuovi rischi identificati. Il Titolare della Funzione presenta, almeno annualmente, una relazione all’Organo Amministrativo che riepiloga l’attività svolta e le verifiche effettuate, i risultati emersi, gli interventi di follow up con indicazione degli esiti delle verifiche, del tipo, dell’efficacia e della tempistica dell’intervento effettuato per rimuovere le criticità rilevate.
La Compagnia si è inoltre dotata di una specifica Funzione, caratterizzata da indipendenza e obiettività, dedicata alla sicurezza informatica. A tale Funzione sono stati attribuiti compiti di assistenza e reporting all’Organo amministrativo oltre che di monitoraggio e coordinamento delle attività in materia di sicurezza informatica. La responsabilità della Funzione, da non annoverare tra quelle Fondamenti, è stata affidata ad una società esterna specializzata in materia.
Il Consiglio di Amministrazione, oltre al sopra ricordato Comitato per il Controllo Interno e i Rischi, di natura endo-consiliare e con funzioni consultive e propositive, ha istituito tre Comitati interfunzionali:
• Comitato Cauzioni, con poteri deliberativi in merito alle proposte di sottoscrizione oltre le soglie di autonomia della struttura assuntiva e nei limiti stabiliti dal Consiglio;
• Comitato Prodotti, con funzione di valutazione e proposta al Consiglio in merito alla creazione di nuovi prodotti, alla modifica o revisione dei prodotti già commercializzati e alla revisione delle linee guida assuntive. Il Comitato Prodotti dispone di limitati poteri di modifica dei prodotti esistenti limitatamente alle variazioni funzionali ad adeguamenti obbligatori a disposizioni normative o regolamentari o comunque di natura non sostanziale;
• Comitato ESG, istituito nel corso del 2023, cui è stato affidato il ruolo di promuovere la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità, in linea gli indirizzo e gli obiettivi definiti nella Politica ESG aziendale e volti a promuovere un modello di business responsabile e sostenibile.
Le Politiche di remunerazione della Compagnia sono state definite dal Consiglio di Amministrazione, sulla base delle linee guida approvate dalla Capogruppo Modena Capitale, e approvate dall’Assemblea dei Soci.
I principi di riferimento a cui le politiche remunerative si ispirano, sono orientati ad assicurare:
• la complessiva coerenza e conformità delle politiche e prassi di remunerazione con le disposizioni vigenti, verificandone la coerente attuazione;
• l’adeguata gestione dei rischi significativi connessi ad aspetti attinenti alle remunerazioni;
• che le remunerazioni concesse non pregiudichino la capacità di mantenere una base patrimoniale adeguata;
• che gli accordi di remunerazione con i fornitori di servizi non incoraggino un’eccessiva assunzione di rischi, in considerazione della strategia di gestione del rischio della Compagnia e del Gruppo nel suo complesso;
• che i sistemi di remunerazione siano idonei a garantire il rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari e statutarie nonché di eventuali codici etici, promuovendo l’adozione di comportamenti ad essi conformi;
• che la remunerazione, nelle sue componenti fissa e variabile, rifletta l’esperienza professionale e le responsabilità organizzative assegnate e sia coerente con la natura, portata e complessità dei rischi inerenti all’attività del Gruppo.
La Compagnia è consapevole che la remunerazione rappresenta uno dei fattori principali di attrazione e di mantenimento al proprio interno di soggetti con professionalità e capacità adeguate all’esigenza dell’impresa.
Al contempo, garantisce che i sistemi retributivi ed incentivanti non siano in contrasto con gli obiettivi strategici, i valori aziendali, la redditività e l’equilibrio dell’impresa nel medio-lungo periodo e con le politiche di sana e prudente gestione del rischio.
In coerenza con la natura societaria ed i principi che ne ispirano l’attività, nella determinazione delle
politiche di remunerazione, la Compagnia rispetta anche i seguenti principi:
• tendenza a trattamenti economici uniformi in presenza di ruoli e responsabilità equivalenti;
• tendenza all’equilibrio del livello retributivo aziendale con quello del mercato di riferimento;
• continuità e gradualità nell’applicazione del sistema premiante che orienti i risultati ed i
comportamenti adottati nel medio – lungo periodo.
Le politiche di remunerazione, così come le procedure per mezzo delle quali esse sono attuate, sono oggetto di verifica da parte delle Funzioni di Controllo, come previsto dall’art. 58 del Regolamento IVASS n. 38/2018. Tali verifiche avvengono di norma ex ante per la Funzione Risk Management e la Funzione Compliance, e, tipicamente, ex post e su base campionaria per la Funzione Internal Audit.
Si riporta di seguito una sintetica descrizione dei meccanismi retributivi definiti per l’esercizio 2022 per ciascuna delle categorie di destinatari a cui la vigente Politica si applica.
Consiglio di Amministrazione
I compensi dei componenti del Consiglio di amministrazione sono determinati su base annua. A tal riguardo, l’Assemblea dei Soci determina l’ammontare massimo, entro il quale il Consiglio di Amministrazione – nella medesima seduta in cui ha proceduto alla verifica dei requisiti di idoneità alla carica – definisce i compensi del singolo consigliere.
La suddivisione del monte compensi è operata anche in considerazione del contributo fornito dai singoli consiglieri alla gestione ordinaria della Compagnia, con particolare riferimento ai poteri ed alle deleghe conferiti a ciascuno dal medesimo Organo, in coerenza con quanto stabilito dall’art. 20 dello Statuto Sociale.
Per gli amministratori che non percepiscono un compenso fisso, l’Assemblea dei Soci delibera l’erogazione di un gettone di presenza da erogare per ciascuna adunanza.
All’atto del conferimento di specifiche deleghe ed in ragione della complessità e della rilevanza delle medesime, il Consiglio di Amministrazione – sentito il parere del Comitato Remunerazioni di Gruppo – può assegnare a ciascun Amministratore esecutivo anche un compenso variabile, nel rispetto dei seguenti principi generali:
• la complessiva remunerazione (sia fissa che variabile) rientri nell’ammontare massimo stabilito dall’Assemblea dei Soci;
• per ciascun consigliere, sia garantito il corretto bilanciamento tra componente fissa e variabile, in modo che la componente fissa rappresenti una quota sufficientemente elevata della retribuzione totale; ad ogni modo, il compenso variabile non può superare il 50% della retribuzione totale di ciascun amministratore;
• Il sistema di remunerazione variabile prevede due cancelli d’ingresso:
3. il “primo cancello” è legato, in relazione all’esercizio di riferimento, alla disponibilità di utili da distribuire basati sui risultati positivi di bilancio, nonché al valore del Solvency Ratio superiore alla soglia di Risk Tolerance stabilita dal Consiglio di Amministrazione;
4. un “secondo cancello” basato sul conseguimento degli obiettivi quantitativi predeterminati dal Consiglio di Amministrazione all’atto del conferimento delle deleghe. Tali obiettivi devono essere oggettivi ed agevolmente misurabili;
L’erogazione è subordinata all’effettivo raggiungimento di entrambi gli obiettivi;
• nella fissazione dei risultati da raggiungere:
- devono essere previsti indicatori di performance che tengano conto dei rischi attuali e prospettici connessi ai risultati prefissati e dei correlati oneri in termini di costo del capitale impiegato e di liquidità necessaria;
- sono tenuti in considerazione anche criteri non finanziari, che contribuiscono alla creazione di valore per la Compagnia;
- sia garantito che l’importo complessivo della componente variabile sia basato su un’adeguata combinazione dei risultati ottenuti dal singolo amministratore, dall’eventuale unità organizzativa posta sotto la sua responsabilità e dei risultati complessivi dell’impresa;
• una parte della componente variabile sia erogata solo al termine di un periodo di differimento minimo che tenga conto della natura dell’attività della Compagnia e sia suddiviso su un orizzonte temporale almeno triennale;
• la componente di incentivazione soggetta a pagamento differito è ridotta o non erogata (in tutto o in parte) qualora si sia verificato un significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria dell’impresa, ovvero non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati;
• Il meccanismo di remunerazione variabile prevede una verifica dell’effettivo consolidamento degli obiettivi, da effettuarsi con periodicità annuale e per i tre anni successivi al periodo di riferimento, al fine di riscontrare eventuali variazioni dei risultati acquisiti a seguito del consolidamento dei dati tecnici. Il pagamento della seconda e terza rata potrà quindi essere effettuato solo qualora, sulla base dei bilanci relativi al primo e secondo esercizio successivi all’anno di maturazione, nonché dell’analisi del Solvency Ratio, risulti confermato per l’anno di riferimento il rispetto dei vincoli di accesso stabiliti dalle presenti politiche;
• successivamente all’erogazione della componente variabile è previsto un periodo di 5 anni durante il quale è possibile per la Compagnia rientrare in possesso della componente di incentivazione già erogata. In particolare, sono soggetti a claw-back i compensi variabili pagati agli amministratori che abbiano determinato o concorso a determinare:
- comportamenti da cui è derivata una perdita significativa per la Società o del Gruppo;
- comportamenti fraudolenti o di colpa grave a danno della Società o del Gruppo.
Tali previsioni sono indipendenti rispetto a eventuali profili risarcitori o disciplinari. Quanto sopra
comporta l’interruzione di eventuali premi in corso di maturazione (cd. “malus”);
• non siano previste forme di remunerazione basate su strumenti finanziari o benefici di natura non monetaria;
• l’assegnazione della componente variabile assegnata a ciascun amministratore è approvata dal Consiglio di Amministrazione, in assenza del consigliere interessato, su indicazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione e sentito il parere del Comitato Remunerazioni di Gruppo, all’uopo interessato dal medesimo Presidente per il tramite del Servizio Segreteria Generale e Affari Societari. L’Organo amministrativo delibera in merito all’erogazione della remunerazione variabile in una seduta successiva all’approvazione del Bilancio relativo all’esercizio di riferimento.
Eventuali modifiche alle politiche remunerative previste per gli Amministratori sono proposte dal
Consiglio di Amministrazione ed approvate dall’Assemblea dei Soci.
Comitati Consiliari
Per la partecipazione alle attività del Comitato per il Controllo Interno e i Rischi (costituito da amministratori non esecutivi ed indipendenti), la Compagnia segue le linee guida adottate per gli
amministratori. In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione può tenere conto dei poteri assegnati ai membri di tali Comitati in sede di ripartizione del monte compensi assegnato dall’Assemblea dei Soci.
Il compenso attribuito ai consiglieri in relazione al mandato di amministratore comprende anche l’eventuale attività dagli stessi svolta quali membri di Comitati interfunzionali (Comitato Cauzioni, Comitato ESG, Comitato Prodotti) per i quali non è quindi prevista alcuna remunerazione aggiuntiva.
Collegio Sindacale
Gli emolumenti per i componenti del Collegio Sindacale sono determinati in misura fissa
dall’Assemblea dei Soci all’atto della nomina e per tutto il periodo di durata nella carica.
Detto compenso è determinato sulla base del vigente tariffario dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Non sono previste né componenti di remunerazione variabile o comunque legate ai risultati, né forme di remunerazione basate su strumenti finanziari.
Personale rilevante
Titolari delle Funzioni Fondamentali
Per la remunerazione fissa dei Titolari delle Funzioni fondamentali si applica quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di riferimento, eventualmente integrato in base ad accordi individuali sottoscritti con il singolo.
La rilevanza del peso della componente fissa è prevista all'interno del pacchetto retributivo complessivo, in modo tale da ridurre l’adozione di comportamenti eccessivamente orientati al rischio e da scoraggiare iniziative focalizzate sui risultati di breve termine.
La componente fissa della retribuzione è commisurata alle responsabilità, ai compiti, all’importanza del ruolo e all’anzianità lavorativa del singolo.
In base alle effettive esigenze di ciascuna risorsa, l’offerta retributiva può essere completata anche da ulteriori elementi, che rappresentano un elemento del pacchetto retributivo complessivo, garantendo al contempo equità interna ed una generale coerenza nei sistemi retributivi, rispondendo alle esigenze delle varie categorie di personale (contributi per l’alloggio; accesso a tariffe agevolate per l’acquisto dei prodotti assicurativi della Compagnia; utilizzo del cellulare aziendale; utilizzo del parco auto aziendale ecc.).
Per i Titolari delle Funzioni fondamentali non sono previste remunerazioni basate su strumenti finanziari o comunque di natura variabile.
Risk Taker
In ottemperanza alle previsioni dal Regolamento interno, la Compagnia ha attivato un processo di autovalutazione al fine di identificare le categorie di soggetti la cui attività professionale può generare un impatto rilevante sul profilo di rischio, anche potenziale, dell’impresa (c.d. soggetti Risk Taker).
In considerazione del modello organizzativo scelto e delle indicazioni fornite dalla Capogruppo, la Compagnia identifica, con periodicità almeno annuale e comunque in occasione di ogni modifica rilevante alla struttura organizzativa, i ruoli e le categorie di soggetti che rientrano nella nozione di “personale rilevante” assumendo i seguenti parametri valutativi:
• posizione rivestita;
• grado di responsabilità;
• livello gerarchico;
• attività svolta;
• deleghe e poteri conferiti;
• ammontare della remunerazione corrisposta;
• possibilità di assumere posizioni di rischio, generare profitti o incidere su altre poste contabili per importi rilevanti.
La Compagnia disciplina nel dettaglio, all’interno della propria Politica Remunerativa, i criteri relativi alla remunerazione del personale risk taker, assicurando un corretto bilanciamento tra la componente fissa e quella variabile, prevedendo inoltre limiti massimi per quest’ultima componente.
Nello specifico, è definita l’entità massima complessiva della componente variabile riconoscibile al
personale rilevante, in misura pari al 40% della Retribuzione Annua Lorda fissa (c.d. RAL). La componente variabile può essere riconosciuta secondo i seguenti criteri:
A. Incentivo personale: erogato su delibera dell’Organo amministrativo in considerazione di comprovati meriti del singolo e secondo i criteri descritti nella Politica. Esso viene erogato entro il mese di dicembre dell’esercizio di riferimento.
B. Premio aziendale di produttività (“bonus”): erogato in sostituzione dell’incentivo personale nelle fattispecie in cui l’Organo amministrativo intenda premiare in modo maggiormente significativo (entro la soglia indicata nella precedente sezione 8.4.1) le performance ed i contribuiti forniti dai risk taker nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Tale bonus è erogato in considerazione della percentuale di effettivo raggiungimento degli obiettivi (quantitativi e qualitativi) preventivamente definiti. Tale componente è erogata successivamente al deposito del bilancio sociale ed è riferita ai risultati raggiunti nell’esercizio precedente.
La Compagnia non utilizza strumenti finanziari nei propri piani di incentivazione.
In linea con gli obiettivi, previsti dalla normativa, di riflettere l’andamento temporale dei rischi effettivamente assunti dalla Società e di limitare comportamenti fraudolenti e non conformi con i principi della presente Politica da parte del personale risk taker, si adottano idonei meccanismi di correzione della componente di incentivazione, sia per la componente maturata ma non ancora pagata, sia per l’intera componente già erogata. Il meccanismo di incentivazione premiale prevede una verifica dell’effettivo consolidamento degli obiettivi, al fine di riscontrare eventuali variazioni dei risultati acquisiti a seguito del consolidamento dei dati tecnici e di solvibilità. Di conseguenza, la componente variabile della remunerazione è sottoposta a meccanismi di “claw-back”, ossia di restituzione dei premi in caso di erogazioni già avvenute.
ASS.MI. 1 IMM. S.p.A.
La Società è amministrata da due Consiglieri, il Presidente Xxxxxxx Xxxxxxx e il Consigliere Xxxxxxx Xxxxxx, munito delle deleghe operative. Al 31/12/2023 inoltre, non ha dipendenti.
Il Collegio Sindacale è composto dal Presidente e da due sindaci effettivi. Sono stati inoltre nominati due sindaci supplenti.
G.A.M. SERVIZI S.r.l.
La Società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da tre membri: il Presidente Xxxxx Xxxxxxx e i consiglieri Xxxxxxx Xxxxxxx e Xxxxxx Xxxxxxx. Al 31/12/2023 la Società ha un dipendente in organico.
Il Collegio Sindacale è composto dal Presidente e da due sindaci effettivi. Sono stati inoltre nominati due sindaci supplenti.
ASS.MI. 2 IMM. S.r.l.
La Società è amministrata dall’Amministratore Unico Xxxxxxx Xxxxxxx e al 31/12/2023 non ha dipendenti in organico.
B.1.2 INFORMAZIONI SULLE OPERAZIONI SOSTANZIALI EFFETTUATE DURANTE IL PERIODO DI RIFERIMENTO CON GLI AZIONISTI
La controllata Assicuratrice Milanese ha esternalizzato, in forza di un contratto stipulato originariamente nel 2016 e prorogato nel corso dell’esercizio 2023 per un ulteriore biennio, la gestione dei sinistri RC Professionale relativi ad alcune categorie professionali (dentisti/odontoiatri/igienisti dentali e categorie non mediche) ad un pool di legali associati allo Studio Legale Samorì e Associati, nel quale il Prof. Avv. Xxxxxxxxx Xxxxxx, soggetto posto al vertice della catena partecipativa di Assicuratrice Milanese, detiene la maggioranza delle quote.
Assicuratrice Milanese ha inoltre definito con il medesimo pool di legali un Accordo Quadro per
l’affidamento degli incarichi legali relativi alla gestione del contenzioso sinistri.
B.2 REQUISITI DI COMPETENZA E ONORABILITÀ
Il Gruppo ha approvato una Politica sui requisiti di indipendenza, onorabilità e professionalità (c.d. Policy “Fit & Proper”) al cui interno viene definito il processo adottato dal Consiglio di Amministrazione per la verifica, sia all’atto della nomina che in sede di revisione annuale, della sussistenza dei requisiti di idoneità alla carica per i soggetti a cui i medesimi requisiti si applicano. Il documento garantisce in particolare che tutti i soggetti che dirigono effettivamente l’impresa, che rivestono Funzioni Fondamentali o che sono responsabili di attività che possono incidere in maniera significativa sul suo profilo di rischio:
• abbiano qualifiche professionali, conoscenze ed esperienze adeguate a consentire una gestione sana e prudente;
• godano di buona reputazione e credibilità.
Il Gruppo ha articolato le disposizioni contenute nella propria Policy “Fit & Proper” nel rispetto del “principio di proporzionalità”, tenendo conto della rilevanza e della complessità del ruolo ricoperto, delle responsabilità attribuite e delle deleghe conferite.
La normativa interna, quindi, definisce:
• i processi di verifica dei requisiti minimi di onorabilità, professionalità ed indipendenza che devono essere posseduti dai seguenti soggetti:
- Membri del Consiglio di Amministrazione;
- Membri del Collegio Sindacale;
- Titolari e dipendenti delle Funzioni Fondamentali;
- Personale risk taker;
• i processi di verifica dei suddetti requisiti da parte dell’Organo Amministrativo, sia all’atto della
nomina che nel continuo, nonché di comunicazione all’Autorità di Xxxxxxxxx nei casi previsti;
• le situazioni che comportano una nuova valutazione dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza;
• le linee guida sulla composizione qualitativa e quantitativa dell’Organo Amministrativo, anche con
riferimento alla presenza di amministratori non esecutivi ed indipendenti.
Per il corretto assolvimento dei propri compiti è necessario che i soggetti preposti alle Funzioni di Amministrazione, Direzione e Controllo siano pienamente consapevoli dei poteri e degli obblighi inerenti all’incarico loro assegnato.
Ogni membro dell’Organo Amministrativo:
• deve possedere i requisiti di onorabilità previsti dall’art. 3 del Decreto MISE n. 88/2022 (di seguito “Decreto”);
• deve soddisfare i criteri di correttezza nelle condotte personali e professionali pregresse previsti
dall’art. 4 del Decreto;
• deve possedere i requisiti di professionalità di cui all’art. 7 del Decreto;
• deve soddisfare i criteri di competenza di cui all’art. 9 del Decreto
• deve soddisfare i requisiti di indipendenza di giudizio previsti dall’art. 14 del Decreto;
• ai sensi dell’art. 36 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, come convertito dalla Legge 22 dicembre 2011
n. 214, non deve ricoprire cariche negli organi gestionali, di sorveglianza o di controllo e non deve svolgere funzioni di vertice in imprese o gruppi di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari concorrenti nel medesimo mercato del prodotto e geografico con la Compagnia (divieto di interlocking);
• non deve trovarsi in una delle situazioni di sospensione di cui all’art. 6 del Decreto.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è scelto tra i componenti non esecutivi del Consiglio.
Il Presidente, oltre a possedere tutti i requisiti di idoneità di cui al paragrafo precedente, deve aver maturato:
• Quanto al requisito di professionalità di cui all’art. 7 del Decreto, almeno 5 anni di esperienza nell’ambito delle fattispecie previste ai commi 1 e 2 del medesimo articolo 7;
• Quanto al requisito di competenza di cui all’art. 9 del Decreto, un’esperienza significativa nel coordinamento, indirizzo o gestione di risorse umane, tale da assicurare un efficace svolgimento delle sue funzioni di coordinamento e indirizzo dei lavori del Consiglio, di promozione del suo adeguato funzionamento, anche in termini di circolazione delle informazioni, efficacia del confronto e stimolo della dialettica interna, nonché di adeguata composizione complessiva dell’Organo.
Ogni membro del Collegio Sindacale:
• deve possedere i requisiti di onorabilità previsti dall’art. 3 del Decreto;
• deve soddisfare i criteri di correttezza nelle condotte personali e professionali pregresse previsti
dall’art. 4 del Decreto;
• deve possedere i requisiti di professionalità di cui all’art. 8, del Decreto;
• deve soddisfare i criteri di competenza di cui all’art. 9 del Decreto;
• deve possedere i requisiti di indipendenza previsti dall’art. 13 del Decreto;
• ai sensi dell’art. 36 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, come convertito dalla Legge 22 dicembre 2011
n. 214, non deve ricoprire cariche negli organi gestionali, di sorveglianza o di controllo e non deve svolgere funzioni di vertice in imprese o gruppi di imprese operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari concorrenti nel medesimo mercato del prodotto e geografico con la Compagnia (divieto di interlocking);
• non deve trovarsi in una delle situazioni di sospensione di cui all’art. 6, del Decreto Ministeriale.
Il Presidente del Collegio Sindacale deve aver maturato un’esperienza professionale di almeno 5 anni nell’ambito delle fattispecie indicate ai commi 1 e 2 del medesimo articolo.
Ciascun esponente aziendale deve essere in grado di dedicare allo svolgimento del proprio incarico un tempo adeguato.
La Compagnia ha definito, all’interno della propria Politica, il tempo ritenuto necessario per l’efficace svolgimento delle diverse tipologie di incarico (Presidente del Consiglio di Amministrazione; Amministratori esecutivi; Amministratori non esecutivi; Presidente e componenti effettivi del Collegio Sindacale). La Politica prevede inoltre una maggiorazione circa il calcolo della disponibilità di tempo per gli esponenti che ricoprono un ruolo all’interno dei Comitati endoconsiliari.
Per i Titolari delle Funzioni Fondamentali viene richiesta la sussistenza dei requisiti e dei criteri di onorabilità e correttezza di cui agli articoli 3, 4 e 5 del Decreto. Xxxxxx inoltre soddisfare i criteri di competenza volti a comprovare la loro idoneità ad assumere l’incarico.
La Politica stabilisce inoltre che anche per le ulteriori risorse appartenenti alle Funzioni Fondamentali trovino applicazione le disposizioni già previste per il rispettivo Titolare, con riferimento ai requisiti di onorabilità e correttezza e al divieto di interlocking.
Parimenti, anche per il c.d. personale “risk taker” – individuato a seguito di un processo di autovalutazione i cui esiti sono resi noti, motivati e formalizzati all’interno della Politica di Remunerazione e aggiornati periodicamente – trovano applicazione le disposizioni già previste per gli Amministratori della Società, con riferimento con riferimento ai requisiti di onorabilità e correttezza e al divieto di interlocking.
Da un punto di vista qualitativo, le aree di competenza che Il Consiglio di Amministrazione deve presentare nel suo complesso per il corretto ed efficace svolgimento dei propri compiti sono definite in linea con quanto previsto dall’art. 9 del Decreto, in materia di criteri di competenza per gli esponenti.
La Politica “Fit & Proper” della Compagnia raccomanda che tutte le aree di competenza sopraindicate siano possibilmente rappresentate da almeno due consiglieri. La compresenza di competenze ed esperienze diversificate assicura la complementarità dei profili professionali e favorisce la dialettica e l’efficiente funzionamento del Consiglio.
Con riferimento ai requisiti di professionalità per i Titolari delle Funzioni Fondamentali, la Politica in materia di requisiti di idoneità alla carica stabilisce quanto segue.
I Titolari della Funzione Internal Audit e della Funzione Compliance:
• devono possedere una Laurea in Discipline Giuridiche e/o economico-finanziarie (Economia e Commercio, Economia Aziendale, Scienze Economiche, Bancarie, Finanziarie e Assicurative);
• devono aver maturato un’esperienza di almeno tre anni nell’ambito di:
- funzioni di controllo di imprese operanti nel settore assicurativo, creditizio o finanziario;
- società di revisione contabile, purché le attività di controllo svolte abbiano interessato anche realtà del settore assicurativo, creditizio o finanziario;
- società di consulenza, purché le progettualità sviluppate svolte abbiano interessato anche i profili di governance societaria e sistemi di controllo inerenti realtà del settore assicurativo, creditizio o finanziario;
- attività professionale in ambito legale, purché essa abbia riguardato nello specifico anche materie assicurative.
Il Titolare della Funzione Risk Management:
• deve possedere una laurea in discipline matematico-attuariali e/o economico-finanziarie (Economia e Commercio, Economia Aziendale, Scienze Economiche, Bancarie, Finanziarie e Assicurative);
• deve aver maturato un’esperienza di almeno tre anni nel settore della gestione dei rischi in ambito
assicurativo, creditizio o finanziario, anche presso società di consulenza specializzate;
• deve preferibilmente possedere anche competenze di natura attuariale.
Il Titolare della Funzione Attuariale deve essere iscritto nell’albo professionale di cui alla Legge 9
febbraio 1942, n. 194, ed essere in possesso di:
• conoscenze di matematica attuariale e finanziaria, adeguate alla natura, alla portata e alla
complessità dei rischi inerenti all’attività della Compagnia e del Gruppo;
• comprovata esperienza professionale nelle materie rilevanti ai fini dell’espletamento dell’incarico.
In caso di esternalizzazione delle funzioni fondamentali sia all’interno che all’esterno del Gruppo, i medesimi requisiti devono essere posseduti dai soggetti presso cui l’attività è esternalizzata ovvero, in caso di esternalizzazione ad una società o associazione, al referente indicato quale responsabile presso l’outsourcer dell’attività esternalizzata.
Per l’ulteriore personale appartenente alle funzioni fondamentali e per il personale così detto “risk taker”, il requisito di professionalità è calibrato – secondo linee guida definite nella Politica di “Fit &
Proper” – in relazione alla tipologia di attività, all’inquadramento contrattuale previso, alla rilevanza e complessità dell’incarico.
B.2.1 PROCEDURA PER LA VERIFICA DEI REQUISITI
Al fine di consentire la verifica dei requisiti di idoneità, i soggetti candidati all’assunzione delle cariche e delle funzioni di controllo, prima della nomina rilasciano un’apposita dichiarazione sostitutiva di certificazione ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 46 del D.P.R. 445/2000 attestante:
• Per gli amministratori non qualificati come “amministratori indipendenti”:
- la sussistenza dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 3 del Decreto MISE n. 88/2022 (di seguito
“Decreto”);
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica dei criteri di correttezza di cui all’art. 4 del
Decreto;
- l’insussistenza di una delle situazioni di sospensione dagli incarichi di cui all’art. 6 del Decreto;
- il possesso dei requisiti di professionalità e competenza di cui agli articoli 7 e 9 del Decreto;
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica del requisito di indipendenza di giudizio di cui
all’art. 14 del Decreto;
- la possibilità di poter dedicare all’incarico una congrua disponibilità di tempo ai sensi dell’art. 15
del Decreto;
- l’assenza di situazioni di incompatibilità di cui all’art. 36 del D. Legge 201/2011 (interlocking);
• Per gli amministratori qualificati come “amministratori indipendenti”:
- la sussistenza dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 3 del Decreto;
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica dei criteri di correttezza di cui all’art. 4 del
Decreto;
- l’insussistenza di una delle situazioni di sospensione dagli incarichi di cui all’art. 6 del Decreto;
- il possesso dei requisiti di professionalità e competenza di cui agli articoli 7 e 9 del Decreto;
- la sussistenza dei requisiti di indipendenza di cui all’art. 12 del Decreto;
- la possibilità di poter dedicare all’incarico una congrua disponibilità di tempo ai sensi dell’art. 15
del Decreto;
- l’assenza di situazioni di incompatibilità di cui all’art. 36 del D. Legge 201/2011 (interlocking);
• Per i componenti del Collegio Sindacale:
- la sussistenza dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 3 del Decreto;
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica dei criteri di correttezza di cui all’art. 4 del
Decreto;
- l’insussistenza di una delle situazioni di sospensione dagli incarichi di cui all’art. 6 del Decreto;
- il possesso dei requisiti di professionalità e competenza di cui agli articoli 8 e 9 del Decreto;
- la sussistenza del requisito di indipendenza dei sindaci di cui all’art. 13 del Decreto;
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica del requisito di indipendenza di giudizio di cui
all’art. 14 del Decreto;
- la possibilità di poter dedicare all’incarico una congrua disponibilità di tempo ai sensi dell’art. 15
del Decreto;
- l’assenza di situazioni di incompatibilità di cui all’art. 36 del D. Legge 201/2011 (interlocking);
• Per i titolari delle Funzioni Fondamentali:
- la sussistenza dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 3 del Decreto;
- tutte le informazioni significative ai fini della verifica dei criteri di correttezza di cui all’art. 4 del
Decreto;
- l’assenza di situazioni di incompatibilità di cui all’art. 36 del D. Legge 201/2011 (interlocking);
Alla dichiarazione dovranno essere allegati:
• l’elenco delle eventuali situazioni significative ai fini della verifica dei criteri di correttezza;
• il curriculum vitae aggiornato per la verifica dei requisiti di professionalità e competenza;
• l’elenco delle eventuali situazioni significative ai fini della verifica del requisito di indipendenza di giudizio (solo per gli amministratori non qualificati come “amministratori indipendenti” e per i sindaci);
• l’elenco degli incarichi ricoperti in altre società o enti e delle attività lavorative o professionali svolte, con indicazione per ciascuna del tempo annuo mediamente dedicato espresso in giornate full time equivalent, ai fini della verifica dell’effettiva disponibilità di tempo (solo per amministratori e sindaci).
La valutazione dei requisiti dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale è svolta dal Consiglio stesso entro 30 giorni dalla nomina.
La verifica dei requisiti di idoneità alla carica (il cui elenco nominativo è riportato al precedente paragrafo) è stata effettuata, ai sensi delle vigenti disposizioni normative e regolamentari e della politica interna, nella seduta del Consiglio di Amministrazione tenutasi in data 20/04/2023.
La verifica dei requisiti di idoneità dei responsabili delle funzioni di controllo e del personale così detto “risk taker” viene effettuata in sede di prima nomina e successivamente rivista con cadenza annuale. La medesima verifica viene svolta altresì, in caso di esternalizzazione delle funzioni di controllo all’interno del gruppo, rispettivamente, sui referenti interni o sui soggetti responsabili delle attività di controllo delle attività esternalizzate di cui all’art. 63, commi 3 e 4 del Regolamento IVASS n. 38/2018.
B.3 SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI, COMPRESA LA VALUTAZIONE INTERNA DEL RISCHIO E DELLA SOLVIBILITÀ
B.3.1 SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI
Il Sistema di gestione dei rischi è l’insieme delle regole, dei processi, delle risorse e degli strumenti utilizzati a supporto della strategia dell’individuazione, misurazione, monitoraggio, gestione e segnalazione dei rischi del Gruppo, e consente un’adeguata comprensione della natura e della significatività dei rischi a cui il Gruppo è esposto.
Le strategie, gli obiettivi e i processi di gestione dei rischi del Gruppo e le procedure di segnalazione per ciascuna categoria di rischio sono disciplinate da una serie di politiche, quali Politica di gestione dei rischi (contenente anche le linee guida in materia di sottoscrizione e di riassicurazione), il Risk Appetite Framework, Politica in materia di aggiustamento per la capacità di assorbimento delle imposte differite (LAC DT), la Politica in materia di investimenti, la Politica di gestione del rischio di liquidità, la Politica di gestione delle attività e delle passività (ALM), la Politica liquidativa, la Politica di Gestione del rischio operativo, la Politica di valutazione dei rischi e della solvibilità (ORSA), la Politica in materia di relazione SFCR e RSR. Tali politiche sono adottate dalla Capogruppo e dalla controllata assicurativa.
L’obiettivo ultimo che il sistema di gestione dei rischi del Gruppo si propone di raggiungere consiste nel mantenere entro un livello accettabile i rischi identificati, nell’ottica di garantire, da un lato, l’ottimizzazione delle disponibilità patrimoniali necessarie a fronteggiare i rischi stessi e, dall’altro, il miglioramento della redditività in relazione ai rischi cui è esposta il Gruppo.
Tutte le strutture aziendali, con il supporto della Funzione Risk Management, sono coinvolte e contribuiscono alla gestione dei rischi e devono rilevare in via continuativa i rischi attuali e prospettici.
In questo contesto ha un ruolo centrale il Comitato per il Controllo Interno e i Xxxxxx che ha funzioni consultive e propositive nei confronti del Consiglio di Amministrazione con il compito di supportarne le
valutazioni e le decisioni in relazione all’adeguatezza del complessivo sistema di gestione dei rischi ed alla determinazione delle linee guida dello stesso, nonché per dare supporto nell’identificazione e gestione dei principali rischi aziendali.
L’individuazione è condotta in funzione della natura, della portata e della complessità dei rischi inerenti all’attività svolta. La Funzione Risk Management ha il compito di stabilire le metodologie e le procedure di analisi dei rischi, definendo altresì i criteri necessari per l’applicazione dei principi di materialità e proporzionalità nelle fasi del processo di gestione dei rischi stessi.
I rischi significativi cui il Gruppo è esposto fanno riferimento prevalentemente all’attività svolta dalla
Controllata Assicuratrice Milanese S.p.A. In particolare, essi sono relativi a:
• il rischio di assunzione per i contratti che prevedono una durata pluriennale, perché l'effettiva sinistralità potrebbe eccedere quella stimata nel premio incassato;
• il rischio di riservazione per i sinistri a riserva, perché l'effettivo processo di trattazione del sinistro potrebbe superare l'importo a costo ultimo messo a riserva;
• il rischio di mercato che potrebbe ridurre il valore degli attivi a copertura delle riserve tecniche;
• il rischio di controparte derivante dalle esposizioni verso istituti di credito;
• il rischio operativo derivante da fattori interni o da eventi esterni.
Tutti i rischi materiali e quantificabili di primo pilastro, quali il rischio di assunzione, il rischio di riservazione, il rischio di mercato, il rischio di controparte e il rischio operativo, sono valutati nell’ambito della Formula Standard prevista dal regime Solvency II.
Altri rischi quantificabili di secondo pilastro, eventualmente non presenti nel profilo di rischio al momento della valutazione, ma di interesse del business del Gruppo in ottica prospettica (quali il rischio di liquidità, rischio spread dei titoli governativi, rischio ALM, rischi di sostenibilità, rischio strategico e rischi emergenti), devono essere monitorati per verificarne la potenziale insorgenza e la relativa necessità di quantificazione.
Laddove ritenuto opportuno, la Capogruppo valuta in modalità “own assessment” alcuni fattori di rischio “stimabile” secondo una logica di “best effort”, mantenendo comunque l’impianto generale delle specifiche tecniche Solvency II.
Per quanto riguarda i rischi non quantificabili, quali il rischio legato all’appartenenza al gruppo, il rischio di non conformità alle norme e il rischio reputazionale, sono analizzati sulla base di criteri qualitativi mediante un processo di autovalutazione interno.
Le analisi quantitative sono definite e applicate in coerenza con la natura, la portata e la complessità dei rischi a livello di gruppo e ripetute con frequenza adeguata al tipo di rischio e alla relativa possibile evoluzione. La frequenza delle valutazioni è in ogni caso almeno annuale.
Il sistema è integrato, inoltre, da:
• Risk Appetite Framework (RAF): la propensione al rischio è il livello di rischio che la Capogruppo intende assumere, distintamente per ogni area individuata, per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici;
• Own Risk and Solvency Assessment (ORSA): processo di valutazione interna dei rischi e della solvibilità in chiave prospettica, costituito dall’insieme dei processi di analisi, decisionali e strategici attuati, nonché dalle metodologie utilizzate, per valutare in modo continuativo e prospettico, il fabbisogno di capitale e la disponibilità di mezzi patrimoniali. Tale valutazione è collegata al profilo e alla propensione al rischio specifici a livello di Gruppo.
Trasversali a tutto il sistema sono le Politiche delle principali Funzioni Fondamentali (Compliance, Risk Management, Attuariale, Internal Audit). L’intero sistema viene rivisto con cadenza almeno annuale dal Consiglio di Amministrazione.
B.3.2 PROCESSO DI GESTIONE DEI RISCHI
Il processo di gestione dei rischi della Capogruppo è strettamente legato alle attività svolte dall’ordinaria operatività delle diverse funzioni aziendali e pertanto, in ambito di valutazione interna del rischio e della solvibilità di Gruppo (c.d. ORSA), esso presuppone una chiara e condivisa definizione degli obiettivi economici e finanziari a medio-lungo termine.
Annualmente, la Capogruppo predispone il business plan. La pianificazione strategica ricomprende gli obiettivi strategici di business che il Gruppo intende perseguire, quali ad esempio l’orizzonte temporale di proiezione, gli obiettivi di medio-lungo termine legati ai premi, utili e nuovi prodotti, i razionali o driver utilizzati per le proiezioni dei dati economici ecc.
Nella formulazione del business plan, la Capogruppo elabora altresì il Piano di Gestione del Capitale, funzionale allo sviluppo strategico.
I processi di individuazione e valutazione dei rischi sono eseguiti su base continuativa, per tenere conto sia delle intervenute modifiche nella natura e dimensione degli affari e nel contesto di mercato, sia dell’insorgenza di nuovi rischi o del cambiamento di quelli esistenti.
La Capogruppo non ha individuato altri rischi sostanziali che non sono interamente compresi nel calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità di Gruppo, di cui all'articolo 101, paragrafo 4, della Direttiva 2009/138/CE.
Il Gruppo investe tutte le proprie attività conformemente al principio della persona prudente di cui all'articolo 132 della Direttiva 2009/138/CE Solvency II tramite un insieme di politiche, quali la Politica di investimento, la Politica di gestione delle attività e delle passività (ALM) e la Politica di Liquidità.
Il Gruppo verifica l'appropriatezza delle valutazioni del merito di credito, tramite la comparazione dei valori emessi da più di una società di rating, se disponibili, e l'analisi di indicatori di bilancio per obbligazioni bancarie, come il CET1, Common Equity Tier 1, coadiuvata dalle competenti funzioni aziendali della controllata assicurativa coinvolte: finanza, assunzione, contabilità, affari societari.
La valutazione interna del rischio e della solvibilità di Gruppo (ORSA) è parte integrante del processo di gestione e nel processo decisionale del gruppo, in quanto lo sviluppo di nuove tariffe, le coperture riassicurative, la pianificazione commerciale e la gestione degli investimenti sono subordinati ai limiti operativi in termini di assorbimento di capitale definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo.
Il Processo di valutazione dei rischi e della Solvibilità (ORSA) è svolto in coerenza ed in applicazione del principio di proporzionalità, cioè in base alla complessità e alla natura del business specifico.
Il modello organizzativo del processo ORSA di Gruppo coinvolge tutte le strutture aziendali, dalle funzioni operative (nella gestione di primo livello dei rischi sui processi gestiti) all’Organo Amministrativo, ivi incluse le Funzioni Fondamentali.
Nell’ambito dell’attività di indirizzo strategico della Capogruppo, il Consiglio di Amministrazione individua e approva il corretto dimensionamento della dotazione complessiva di capitale ed il corretto bilanciamento tra le esposizioni massime di rischio e la dotazione del capitale, con il supporto delle funzioni aziendali, della Funzione Risk Management per gli aspetti connessi alla valutazione dei rischi e della solvibilità, della Funzione Attuariale per gli aspetti inerenti le riserve tecniche e dell’Alta Direzione per gli aspetti legati alla predisposizione del business plan triennale.
La valutazione interna del rischio e della solvibilità è effettuata dal Titolare della Funzione Risk Management, coadiuvata dalla Funzione Attuariale e dalle altre funzioni aziendali coinvolte, ivi incluse quelle della Controllata assicurativa: Assunzione, Contabilità, Investimenti, Riassicurazione. Essa viene documentata da una relazione per il C.d.A. e per l’Autorità di Xxxxxxxxx; i dati sono sottoposti a verifiche di Data Quality, tutti i file di origine e di calcolo sono archiviati consentendone la tracciatura e la replicabilità per le revisioni di Internal Audit e di soggetti esterni.
Il processo ORSA rappresenta un valido strumento di supporto alle decisioni aziendali, in quanto garantisce la valutazione continua della posizione di solvibilità del Gruppo in linea con i business plan definiti e il Piano di Gestione del Capitale dell’impresa.
Il Gruppo, annualmente, predispone il documento ORSA report. Qualora il profilo del Gruppo cambiasse significativamente, sia per fattori esogeni che endogeni, potrebbero essere prodotti ulteriori report in aggiunta a quello annuale.
Il Gruppo ha predisposto un processo ORSA commisurato alla struttura organizzativa e al sistema di gestione dei rischi, tenendo conto della natura, della portata e della complessità dei rischi delle società appartenenti al Gruppo. Il processo prevede il coinvolgimento di tutte le strutture aziendali, dall’Organo Amministrativo alle funzioni operative, ivi incluse le Funzioni Fondamentali.
Nell’ambito del processo ORSA, l’Organo Amministrativo riveste un ruolo fondamentale sia nell’impostazione e nella successiva condivisione delle risultanze della valutazione, sia nelle azioni manageriali conseguenti alla sua approvazione.
L’attività di monitoraggio è gestita centralmente dalla Capogruppo, la quale dopo aver ricevuto le informazioni relative a ciascuna operazione infragruppo e/o operazioni che determinano concentrazioni di rischio qualificabili come “da segnalare in ogni circostanza” effettua una valutazione in merito alla coerenza delle stesse al profilo di rischio del Gruppo.
B.3.3 CONCENTRAZIONE DEI RISCHI A LIVELLO DI GRUPPO
In considerazione della struttura semplificata del Gruppo e delle caratteristiche degli assets delle società Modena Capitale S.p.A., Xxx.Xxx. 1 Imm. S.p.A., Ass. Mi. 2 Imm. S.r.l. e G.a.m. servizi s.r.l., le concentrazioni di rischio a livello di gruppo sono riferite principalmente alle esposizioni di Assicuratrice Milanese S.p.A.
In ottemperanza al Regolamento IVASS n. 30/2016 riguardante disposizioni in materia di vigilanza sulle operazioni infragruppo e sulle concentrazioni di rischio, la Capogruppo ha approvato la Politica sulle Concentrazioni dei rischi a livello di Gruppo, nella quale sono stati definiti:
• le tipologie di concentrazioni a livello di Gruppo;
• le tipologie di rischio rilevanti a livello di Gruppo;
• i criteri di individuazione delle concentrazioni di rischio significative, ai sensi dell’art. 21 del
Regolamento IVASS n. 30/2016;
• i limiti e i parametri per l’individuazione delle concentrazioni di rischio da segnalare in ogni
circostanza;
• i criteri di gestione, controllo e monitoraggio della concentrazione di rischi a livello di gruppo in funzione del possibile impatto sulla solvibilità e sul profilo di rischio del gruppo, in coerenza con la politica di gestione dei rischi e con le politiche in materia degli investimenti del Gruppo.
La Capogruppo ha definito un sistema decisionale e di governance al fine di monitorare le concentrazioni di rischio a livello di Gruppo.
Si descrivono di seguito le concentrazioni di rischio in essere al 31/12/2023 qualificabili come significative, in quanto superiori alla soglia di euro 1.443.900, importo corrispondente al 5% del Requisito Patrimoniale di Solvibilità di Gruppo al 31/12/2023, pari ad euro 28.877.990.
• Esposizioni attive verso singole controparti o gruppi di controparti
Stato Italiano: esposizione netta nei confronti dello Stato Italiano per euro 33,9 milioni, riferibile per euro 13,8 milioni ai titoli di Stato in portafoglio e per euro 20,1 milioni ai crediti verso l’erario;
Riassicuratori: esposizioni attive nette (riserve tecniche cedute e crediti al netto dei relativi debiti) verso i riassicuratori Swiss Re (euro 17,5 milioni), Scor SE (euro 3,2 milioni), General Reinsurance AG (euro 7,5 milioni) e XL Re Europe SE (euro 5,5 milioni), Convex Insurance UK Limited (euro 3,0 milioni) derivanti dagli accordi di riassicurazione;
Banche: esposizioni attive per depositi o obbligazioni verso i seguenti Gruppi Bancari: Gruppo Intesa San Paolo (euro 6,5 milioni, di cui euro 1,5 milioni di depositi e euro 5,0 milioni di obbligazioni), Credit
Agricole Italia (euro 2 milioni, tutti riferiti a depositi), Unicredit (euro 12,3 milioni, di cui euro 7,5 milioni di depositi e euro 4,8 milioni di obbligazioni), Banca Popolare di San Felice (euro 9,7 milioni, tutti riferiti a depositi), Banca Valsabbina (euro 8,9 milioni, tutti riferiti a depositi), Banca di Piacenza (euro 5,2 milioni, tutti riferiti a depositi), Gruppo BPER (euro 4,2 milioni, tutti riferiti a obbligazioni), Goldman Sachs ((euro 2,1 milioni, tutti riferiti a obbligazioni);
Aton Green Storage (società quotata al mercato Euronext Growth Milan), esposizione di euro 2,9 milioni corrispondente alla partecipazione detenuta da Assicuratrice Milanese;
Gruppo Modena Capitale Estense: esposizione per euro 2,7 milioni riferita alle partecipazioni in Modena Capitale Estense S.p.A. (euro 2,4 milioni) e Gestione Grandi Hotels Central Park s.p.a. (euro 0,3);
• Esposizioni attive per area geografica
Lussemburgo: esposizione di euro 17,5 milioni, interamente riferita alla Swiss Re Europe;
Francia: esposizione di euro 3,6 milioni, riferita ai riassicuratori Scor (euro 3,2 milioni) e CCR RE (euro 0,4 milioni);
Germania: esposizione di euro 7,5 milioni, interamente riferita alla General Re;
Irlanda: esposizione di euro 6,4 milioni, sostanzialmente riferita alla XL Re Europe (euro 5,5 milioni) e alla Atradius (euro 0,6 milioni);
Regno Unito: esposizione di euro 3,0 milioni, interamente riferita a Convex Insurance UK Limited;
Stati Uniti: esposizione di euro 2,5 milioni, riferita alle obbligazioni Goldman Sachs e al riassicuratore Trans Re.
• Esposizioni attive per settore
settore bancario: esposizione complessiva pari a euro 55,5 milioni, riferibile principalmente a depositi bancari (euro 36,5 milioni) e, per i restanti euro 16,0 milioni, a obbligazioni emesse da istituti bancari.
settore riassicurativo: esposizione netta totale pari a euro 40,2 milioni;
settore assicurativo: esposizione netta totale pari a euro 5,3 milioni, interamente riferita ai crediti verso agenti;
settore finanziario: esposizione complessiva di euro 2,7 milioni, riferibile alle partecipazioni nel Gruppo Modena Capitale Estense S.p.A.
settore energie rinnovabili: esposizione complessiva di euro 2,9 milioni, riferibile alla partecipazione in Aton Green Storage
• Esposizioni passive
Stato Italiano: Il Gruppo presenta al 31/12/2023 esposizioni passive verso l’erario per euro 8,7 milioni, per la quasi totalità riferibili alle imposte di competenza sugli utili di esercizio (euro 6,4 milioni) e alle imposte sui premi (euro 1,8 milioni);
Sinistri: l’unica concentrazione di rischi significativa si riferisce alla riserva appostata in relazione ad un sinistro grave per euro 4 milioni. L’intero importo a riserva risulta a carico dei riassicuratori in quanto il sinistro è protetto da trattato XL e la Compagnia ha già sostenuto la quota a proprio carico.
B.4 INFORMAZIONI SUL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
B.4.1 SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
Modena Capitale, in qualità di Capogruppo dell’omonimo gruppo assicurativo si è dotata di un sistema di governo societario, volto a garantire – mediante un efficace sistema di controllo interno e gestione dei rischi – la continuità e la regolarità dell’attività esercitata a livello di gruppo, la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza e l’efficacia dei processi e delle operazioni aziendali, l’affidabilità dell’informazione finanziaria ed il rispetto di leggi e regolamenti.
L’Organo Amministrativo della Capogruppo emana una serie di direttive, per l’implementazione di adeguate regole di controllo, metodologie e presidi organizzativi, garantendo la costante completezza, funzionalità ed efficacia del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi sia a livello di singola entità che di gruppo.
L’architettura del sistema di Governo Societario adottato a livello di Gruppo è stata definita nella “Politica sul sistema di Governo Societario”, approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nella seduta del 21/12/2023.
Ai fini della definizione e dell’evoluzione del sistema di governo societario di gruppo, Modena Capitale si ispira ai principi stabiliti dalla normativa vigente e dall’Autorità di Vigilanza, ponendo attenzione ai seguenti elementi:
• proporzionalità, intesa come l’applicazione del quadro normativo in funzione della rilevanza di
ciascuna società del gruppo in termini di:
a. attività svolta;
b. profilo di rischio e contributo alla rischiosità del gruppo;
c. rapporto di partecipazione o controllo;
d. natura di impresa regolamentata.
• integrazione, intesa come ricerca di meccanismi di coordinamento e armonizzazione tra i diversi attori del sistema di governo societario, mediante l’utilizzo di metodologie che consentano di fornire agli Organi di vertice informazioni complete, fruibili e frutto di un processo integrato di valutazione al fine di pervenire ad una vision unitaria per l’assunzione consapevole delle decisioni;
• economicità, intesa come ricerca di un adeguato trade off tra costo complessivo del controllo e corretto presidio dei rischi;
• evoluzione, intesa come ricerca nel continuo di meccanismi finalizzati al miglioramento dell’assetto
del complessivo sistema di governo societario, nonché della sua efficacia ed efficienza;
• consolidamento dei livelli di equilibrio economico, mediante l’adozione ed il mantenimento di processi operativi finalizzati ad una efficace copertura dei rischi e ad assicurare la conformità dei comportamenti aziendali alla normativa interna ed esterna.
Nel quadro dell’attività di direzione e coordinamento del Gruppo espressamente prevista dalla normativa di Vigilanza finalizzata a consentire alla Capogruppo il perseguimento degli obiettivi imprenditoriali del Gruppo, Modena Capitale esercita sulle altre Società del Gruppo:
• un controllo strategico sull’evoluzione delle diverse aree di attività in cui il Gruppo assicurativo opera e dei rischi ad esse correlate. Il controllo verte sia sull’espansione delle attività svolte dalle Società appartenenti al Gruppo, sia sulle politiche di acquisizione o dismissione da parte delle stesse;
• un controllo gestionale volto ad assicurare il mantenimento delle condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale delle singole imprese e del Gruppo nel suo insieme;
• un controllo tecnico-operativo, finalizzato alla valutazione dei vari profili di rischio apportati al Gruppo dalle singole Società.
Un corretto sistema di governo societario si fonda su alcuni elementi cardine, quali il ruolo centrale attribuito agli Organi di Amministrazione, Gestione e Controllo, la corretta gestione delle situazioni di conflitto di interessi, la trasparenza nella comunicazione delle scelte di gestione societaria e l’efficienza
del proprio Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi, idoneo a garantire un controllo effettivo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull’equilibrio gestionale delle Società appartenenti al Gruppo.
La struttura dei Controlli Interni si articola sui seguenti tre livelli:
1. Controlli di linea;
2. Controlli sulla gestione dei rischi;
3. Attività di revisione interna.
1. Controlli di linea
I controlli di linea sono finalizzati ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni, attraverso l’esecuzione di un controllo avente natura di verifica sul regolare svolgimento dei processi. Essi sono eseguiti direttamente dalle stesse strutture operative (es. controlli di tipo gerarchico, informatico e a campione), ovvero da altre strutture. In tale contesto, le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell’operatività ordinaria, ciascuna risorsa – coerentemente con le mansioni alla stessa attribuite – è tenuta a presidiare i rischi insiti nella propria attività ordinaria.
I controlli di linea, siano essi posti in essere da persone o da procedure informatiche, sono distinti in:
• Controlli di linea di prima istanza: tali controlli sono svolti direttamente da chi mette in atto una determinata attività o dalle procedure informatiche che supportano l’attività medesima. In tale contesto, secondo il principio della “responsabilità individuale diffusa”, lo svolgimento di attività conformemente alle disposizioni vigenti è responsabilità di ogni soggetto, indipendentemente dall’incarico ricoperto. Di conseguenza, tutte le strutture aziendali assicurano l’aderenza dei propri comportamenti e processi operativi al rispetto dei principi di adeguatezza, correttezza, integrità e rispetto delle norme.
• Controlli di linea di seconda istanza: svolti da chi è estraneo all’operatività ma ha il compito di
supervisionare la stessa. In particolare, questi ultimi si suddividono in:
- Controlli di seconda istanza – gerarchici: posti in essere da ruoli aziendali gerarchicamente sovraordinati rispetto a quelli responsabili dell’operazione. In tale contesto, rientrano i controlli assicurati sui processi aziendali da parte dei soggetti a cui è assegnata la diretta responsabilità di una Funzione, Servizio o Ufficio, e quindi dell’operato dei relativi addetti;
- Controlli di seconda istanza – funzionali: posti in essere da strutture aziendali separate rispetto alle strutture operative che pongono in essere specifiche attività aziendali.
Il modello di controlli di linea è implementato in coerenza con l’effettiva operatività ordinaria delle singole Società del Gruppo, riconoscendo il valore del controllo come un importante strumento per il perseguimento degli obiettivi aziendali. La declinazione dei controlli di linea deve mirare:
• alla chiara responsabilizzazione dei soggetti coinvolti;
• ad una corretta e completa individuazione dei necessari presidi di controllo da adottare;
• allo sviluppo ed alla valorizzazione di un sinergico modello di relazioni e di funzionamento (sia metodologico che organizzativo) dei diversi soggetti coinvolti.
I controlli di linea sono, in primo luogo, disciplinati nell’ambito delle disposizioni interne (regolamenti, procedure, ecc.) che declinano il controllo ed assegnano, conseguentemente, specifici compiti e responsabilità in materia. In particolare, le procedure operative identificano chiaramente:
• le strutture responsabili dell’esecuzione materiale dell’attività, i soggetti che presidiano il processo
nel suo complesso, i soggetti consultati ed informati nel corso del processo;
• i compiti e le responsabilità ai medesimi attribuiti;
• i meccanismi mediante i quali i soggetti coinvolti esercitano i compiti attribuiti (autorizzazioni, meccanismi di doppia firma, reportistica, ecc.).
2. Controlli sulla gestione dei rischi
I controlli sulla gestione dei rischi hanno l’obiettivo di assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi, nonché la conformità dell’operatività aziendale alle norme interne ed esterne.
A tali fini, il Gruppo adotta strategie, processi, procedure volte ad individuare, misurare, valutare, monitorare, gestire e rappresentare su base continuativa i rischi attuali e prospettici cui è o potrebbe essere potenzialmente esposta.
Le Funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive; esse concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.
Le unità organizzative responsabili del controllo sistemico dei rischi aziendali sono:
• Funzione Risk Management: sovrintende le attività di identificazione, valutazione, controllo e monitoraggio dei rischi a cui è esposto il gruppo, contribuendo alla definizione delle politiche di gestione dei rischi e dei criteri per la valutazione, gestione, misurazione, monitoraggio e comunicazione dei medesimi. Cura anche le attività di reporting, volte ad assicurare che la piena consapevolezza, in particolare da parte del Consiglio di Amministrazione, dell’andamento della gestione dei rischi rispetto alla propensione al rischio.
• Funzione Attuariale: coordina il calcolo delle riserve tecniche e contribuisce all’applicazione efficace del sistema di gestione dei rischi, collaborando in particolare alle attività di risk modelling per il calcolo del capitale regolamentare.
• Funzione Compliance: presidia le attività aziendali che comportano un rischio di non conformità alle norme di legge, di vigilanza e di autoregolamentazione, con particolare attenzione ai profili di trasparenza e correttezza precontrattuale e contrattuale di tutela del consumatore e di impatto reputazionale.
3. Attività di Revisione Interna
L’attività di revisione interna è volta a valutare periodicamente la completezza, la funzionalità, l’adeguatezza, (in termini di efficienza ed efficacia), e l’affidabilità del Sistema dei Controlli Interni, nonché del complessivo sistema di governo societario. L’attività è, inoltre, finalizzata a portare all’attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento alle politiche di governo dei rischi, al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. Sulla base dei risultati dei propri controlli, la Funzione Internal Audit formula delle richieste di intervento alle strutture aziendali.
B.4.2 MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLA FUNZIONE COMPLIANCE
Nell’ambito del complessivo sistema dei controlli interni, il Consiglio di Amministrazione riconosce come obiettivo prioritario e strategico la diffusione, all’interno dell’azienda, di una cultura del rispetto normativo, nonché dei canoni generali della correttezza, buona fede e trasparenza nei rapporti con i soggetti con cui l’ente entra in contatto. In tale ottica, assume pertanto prioritaria importanza l’attività della Funzione Compliance.
La Funzione Compliance è costituita in forma organizzativa autonoma ed indipendente; essa è separata dalle funzioni operative e dalle altre Funzioni fondamentali.
L’attività della Funzione Compliance è volta all’identificazione, in via continuativa, delle norme applicabili all’impresa ed alla valutazione del loro impatto sui processi e sulle procedure aziendali. Più nel dettaglio, in ottemperanza a quanto definito dagli artt. 33 e 34 del Regolamento IVASS n. 38/2018, il processo di gestione della conformità applicato dalla Società si compone principalmente delle seguenti macro-fasi: Monitoraggio della evoluzione normativa (ex-ante); Verifica dei Rischi di Compliance (ex-post); Identificazione e valutazione del rischio di non conformità alle norme.
In tale ottica, la Funzione Compliance garantisce l’esecuzione delle seguenti attività:
• presidio della normativa di settore e diffusione, tramite report, delle novità normative e giurisprudenziali: la Funzione Compliance procede ad un continuo monitoraggio delle principali fonti normative, cui fa seguito la diffusione, indirizzata a tutto il personale a capo di ciascun ufficio
o struttura, di report contenenti l’indicazione delle principali novità, con particolare riferimento ai documenti, anche in consultazione, emessi dall’Autorità di Vigilanza, e dei soggetti aziendali coinvolti; viene inoltre inviato ai medesimi soggetti un report contenente le massime delle pronunce giurisprudenziali che impattano sulle strutture e sui processi aziendali, in particolar modo quelle emanate dai giudici avente anche la funzione nomofilattica;
• verifiche di processo: la Funzione Compliance svolge verifiche di conformità sui processi gestionali interni, partendo dall’individuazione della normativa applicabile al processo specifico e, quindi, valutando il rispetto delle disposizioni normative; segnalando, in difetto, le carenze rilevate;
• consulenza legale e di compliance: nel corso dell’attività quotidiana di ciascun soggetto la Funzione Compliance costituisce un supporto alla struttura, posto che essa fornisce consulenza specifica, emanando pareri scritti, in ordine all’interpretazione di singole tematiche legislative/regolamentari ed alla risoluzione di casi specifici;
• reportistica all’organo amministrativo e all’organo di controllo: con periodicità trimestrale la Funzione Compliance fornisce all’organo amministrativo e all’organo di controllo una relazione sullo stato di avanzamento delle attività svolte, delle criticità riscontrate e delle misure correttive adottate, oltre che un aggiornamento sulle novità normative introdotte; resta in ogni caso ferma la redazione della relazione annuale in merito all’attività svolta nell’esercizio, con indicazione delle relative risultanze.
La Funzione Compliance opera secondo quanto previsto nella propria Politica, approvata dal Consiglio di Amministrazione; è sempre l’organo amministrativo ad approvare il piano di attività, annualmente predisposto dalla Funzione Compliance, in cui sono indicati gli interventi che quest’ultima intende eseguire, tenuto conto sia delle carenze eventualmente riscontrate nei controlli precedenti, sia dei rischi di non conformità cui la Compagnia è esposta.
B.5.1 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT
Il Regolamento IVASS n. 38/2018 demanda alla Funzione Internal Audit il compito di monitorare e valutare l’efficacia, l’efficienza e l’adeguatezza del sistema di controllo interno e delle ulteriori componenti del sistema di governo societario di Gruppo e le eventuali necessità di adeguamento.
In coerenza con quanto previsto dal Regolamento IVASS n. 38/2018, la Funzione Internal Audit è tenuta a verificare e valutare:
• la complessiva adeguatezza del sistema di governo societario definito a livello di Gruppo, anche
con riferimento all’operato delle altre funzioni fondamentali;
• la correttezza de processi gestionali e l’efficacia e l’efficienza delle procedure interne, nonché la
coerenza dei comportamenti rispetto alle disposizioni vigenti;
• le aree operative maggiormente esposte a rischi;
• la regolarità e la funzionalità dei flussi informativi tra i settori aziendali;
• l’adeguatezza dei sistemi informativi e la loro affidabilità, affinché non sia inficiata la qualità delle
informazioni sulle quali il vertice aziendale basa le proprie decisioni;
• la rispondenza dei processi amministrativo-contabili a criteri di correttezza e di regolare tenuta della contabilità;
• l’efficienza dei controlli svolti sulle attività esternalizzate.
I principi di riferimento e le modalità operative sono disciplinati dalla Politica di Internal Audit definita dalla Capogruppo e, con le dovute calibrazioni, recepiti dalla Compagnia Assicuratrice Milanese
S.p.A. (che – in conformità alle disposizioni vigenti – ha adottato una propria “Politica della Funzione Internal Audit”).
Tale politica è redatta allo scopo di definire la mission, le metodologie, i requisiti ed i meccanismi di
reporting che la Funzione intende seguire nella gestione unitaria e continuativa dell’attività di audit.
La Funzione Internal Audit supporta il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale nella valutazione dell’adeguatezza del sistema dei controlli interni e delle ulteriori componenti del sistema di governo societario definito a livello di Gruppo.
La Funzione Internal Audit opera principalmente sulla base di un piano di attività definito con periodicità annuale e approvato dall’Organo Amministrativo. Attraverso il piano annuale, la Funzione Internal Audit formalizza le attività di verifica da compiere nell’esercizio di riferimento.
Sulla base degli obiettivi di verifica previsti dal piano annuale, la Funzione Internal Audit articola le proprie attività, garantendo la comunicazione tempestiva delle osservazioni formulate ed il monitoraggio delle principali raccomandazioni formulate.
In merito alla tipologia delle verifiche attuabili, la Funzione Internal Audit può attuare le seguenti tipologie di intervento:
• attività di verifica su processi e/o specifiche attività rientranti in un processo (c.d. "attività di audit ordinarie"). Nell'ambito di tali attività di audit, rientrano altresì gli audit su specifiche fasi di un processo, ovvero su specifici ambiti di responsabilità che presentano una specifica esposizione al rischio (ad esempio, processi assuntivi, riassicurativi o liquidativi afferenti a uno specifico ramo, ecc.);
• attività attribuite alla Funzione Internal Audit dalla normativa esterna e dalla disciplina di autoregolamentazione, ossia verifiche periodiche relative a adempimenti che la Funzione Internal Audit deve svolgere ai sensi di disposizioni normative esterne, ovvero di specifiche delibere dell'Organo Amministrativo. Tali attività hanno nella norma una frequenza almeno annuale e sono svolte entro le tempistiche definite dalle disposizioni stesse;
• attività di follow-up, ossia verifica dell'effettuazione degli interventi concordati a seguito degli audit effettuati, mediante un processo adeguatamente documentato, per monitorare e assicurare che le azioni correttive siano state effettivamente attuate;
• attività di verifica congiunta con altre funzioni fondamentali, ossia svolgimento di specifici approfondimenti in collaborazione con altre funzioni fondamentali (in primo luogo con la Funzione Compliance) nell’ottica di:
- riscontrare contestualmente l’adeguatezza dei processi operativi in essere, il rispetto delle relative disposizioni normative di riferimento, l’adeguatezza del contributo di specifici uffici o processi al complessivo assetto del sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi;
- giungere ad una valutazione integrata del complessivo sistema di controllo interno relativo ai processi in esame.
Tali interventi sono effettuati garantendo adeguatamente il rispetto dei principi di fattiva collaborazione tra le funzioni fondamentali, come previsto dal Regolamento IVASS n. 38/2018, nonché dei principi di indipendenza e separatezza di ciascuna funzione fondamentale. A tal riguardo, gli interventi di verifica “congiunti” sono pianificati ed eseguiti avendo cura di identificare gli ambiti di diretta verifica da parte di ciascuna funzione fondamentale.
Possono essere svolte ulteriori attività nel caso in cui la Funzione Internal Audit, ovvero gli Organi Amministrativi e di Controllo, ravvisassero situazioni specifiche tali da richiedere tempestivi approfondimenti.
L’attività di controllo è condotta utilizzando una metodologia di revisione strutturata sulle seguenti
modalità di verifica:
• analisi della documentazione disponibile;
• svolgimento di specifiche interviste con i Responsabili e gli addetti dei Servizi coinvolti;
• esecuzione di test di conformità (su base campionaria).
Al termine di ciascun intervento, la Funzione Internal Audit predispone una relazione al fine di documentare le attività svolte, le eventuali anomalie riscontrate ed i suggerimenti inerenti alle azioni da porre in essere per rimuovere le carenze rilevate.
Con periodicità trimestrale, la Funzione Internal Audit predispone una sintetica relazione che descrive lo stato di avanzamento delle attività di audit previste per l’esercizio di riferimento e le principali considerazioni emerse, nonché le eventuali attività di natura straordinaria che hanno interessato la Funzione.
Infine, con cadenza annuale la Funzione Internal Audit predispone una relazione consuntiva che riepiloga:
• tutte le attività svolte e le verifiche compiute nel corso dell’esercizio di riferimento;
• le valutazioni effettuate, i risultati emersi, le criticità e le carenze rilevate e le raccomandazioni formulate per la loro rimozione;
• lo stato e i tempi di implementazione degli interventi migliorativi, qualora realizzati.
Tutta la reportistica predisposta è portata all’attenzione del Comitato per il Controllo Interno e i Rischi,
al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale ed alle altre funzioni fondamentali.
B.5.2 INDIPENDENZA ED OBIETTIVITA’ DELLA FUNZIONE INTERNAL AUDIT
La Funzione Internal Audit si colloca, all’interno della struttura, in posizione indipendente rispetto a tutte le unità organizzative e riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, responsabile ultimo del sistema di governo societario, al fine di garantire il livello di indipendenza necessario per esercitare in modo efficace le proprie responsabilità.
La Funzione Internal Audit opera nel rispetto delle norme di legge e regolamentari, del Codice Etico di Gruppo, dei principi contenuti nella Politica della Funzione Internal Audit e dei principi internazionali della professione.
Inoltre, è dotata di risorse con competenze adeguate alla portata e alla complessità della Compagnia ed agli obiettivi di sviluppo che la stessa intenda perseguire.
Al personale della Funzione è sempre garantito l’accesso a tutte le informazioni, alle strutture ed alla
documentazione necessarie allo svolgimento delle proprie attività.
La Funzione Attuariale è collocata a diretto riporto del Consiglio di Amministrazione della Compagnia. Nel perseguimento dei suddetti obiettivi, la Funzione Attuariale è responsabile dello svolgimento dei seguenti compiti:
• coordinare il calcolo delle riserve tecniche, garantendo l’applicazione di metodologie e procedure
per valutarne la sufficienza e la conformità ai requisiti della Direttiva Solvency II;
• valutare l’appropriatezza delle metodologie e delle ipotesi utilizzate nel calcolo delle riserve
tecniche per le aree specifiche di attività dell'impresa e per il modo in cui l'impresa è gestita;
• valutare l’adeguatezza dei sistemi di tecnologia dell'informazione utilizzati nel calcolo delle riserve
tecniche;
• valutare la qualità dei dati interni ed esterni impiegati ai fini del calcolo delle riserve tecniche, nel rispetto dei principi definiti dalla Policy di Data Governance, cui si rimanda;
• fornire spiegazioni in merito ad ogni effetto significativo sull’ammontare delle riserve tecniche derivante da modifiche nei dati, nelle metodologie o nelle ipotesi utilizzate, intervenuto tra due diverse date di riferimento;
• procedere alla revisione della qualità delle migliori stime passate, utilizzando le conoscenze derivate da questa valutazione per migliorare la qualità dei calcoli attuali anche sulla base del confronto con i dati tratti dall'esperienza;
• valutare l'affidabilità e l'adeguatezza dei calcoli effettuati nonché delle fonti e del grado di incertezza della stima delle riserve tecniche. Dette valutazioni sono supportate da analisi di sensibilità a ciascuno dei principali rischi sottesi alle obbligazioni coperte nelle riserve tecniche;
• riportare all’organo amministrativo ogni scostamento significativo tra l’esperienza reale e la migliore stima, individuandone le cause e, se del caso, proponendo modifiche delle ipotesi e del modello di valutazione, al fine di migliorare il calcolo della migliore stima;
• fornire un parere riguardo alle politiche di sottoscrizione e agli accordi di riassicurazione della Compagnia;
• predisporre la reportistica verso l’Organo Amministrativo, garantendo la tempestività di
elaborazione, con cadenza almeno annuale;
• supportare la funzione di Risk Management nell’individuazione e nell’analisi dei rischi aziendali e per la costruzione di un sistema di gestione del rischio coerente con l’impianto di Solvency II;
• contribuire ad applicare in modo efficace il sistema di gestione dei rischi di cui all’articolo 44 della Direttiva 2009/138/CE, in particolare rispetto alla modellizzazione dei rischi sottesa al calcolo dei requisiti patrimoniali di cui al capo VI, sezioni 4 e 5 e rispetto alla valutazione interna del rischio e della solvibilità di cui all’articolo 45.
Al fine di contribuire all’efficace attuazione del sistema di gestione dei rischi, la Funzione Attuariale
fornisce supporto alla Funzione Risk Management in merito a:
• individuazione e mappatura dei rischi ai quali risulta o potrebbe essere esposta la Compagnia;
• definizione delle metodologie di calcolo del requisito patrimoniale dei rischi tecnici;
• analisi e valutazione dei rischi attraverso metodologie quantitative e/o qualitative;
• supporto alla Funzione Risk Management nel processo ORSA e nelle analisi di stress.
Inoltre, con riferimento alle riserve civilistiche, la Funzione Attuariale svolge le attività di controllo di cui al Regolamento ISVAP n. 22/2008, come successivamente modificato e integrato, nonché di redazione e sottoscrizione delle relative relazioni tecniche. In particolare, relativamente ai rami di responsabilità civile veicoli e natanti, la Funzione redige la relazione sulle riserve tecniche del lavoro diretto italiano per il Bilancio di esercizio, da sottoporre all’organo amministrativo ed al Comitato per il Controllo Interno e Gestione dei Rischi in tempi utili per l’approvazione del Bilancio.
Infine, l’intervento della Funzione Attuariale può essere richiesto anche nell’ambito della definizione
del Piano Strategico nonché in caso di specifiche esigenze di business.
Al fine di assolvere alle responsabilità ed ai compiti sopra richiamati, alla Funzione Attuariale è garantita la piena collaborazione da parte dei soggetti preposti alle varie funzioni aziendali ed il libero accesso a tutte le sedi/uffici della Compagnia, alla documentazione rilevante, ai sistemi informativi e ai dati contabili.
La Politica in materia di Esternalizzazione approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e adottata dalle controllate, definisce le linee di condotta e le strategie che il Gruppo, in coerenza con le disposizioni emanate dalla Capogruppo e nel quadro dei principi di sana e prudente gestione, adotta in merito all’esternalizzazione di attività e/o funzioni ai sensi delle disposizioni regolamentari. La Politica è redatta in conformità ai vigenti adempimenti di carattere normativo, nazionali ed internazionali.
L’obiettivo della politica è di fornire le linee guida sulla corretta gestione delle esternalizzazioni. In
particolare, essa definisce:
• i criteri per l’individuazione e la valutazione delle attività da esternalizzare, anche infragruppo;
• i ruoli e le responsabilità degli Organi Sociali e delle altre figure aziendali coinvolte nel processo di gestione delle esternalizzazioni;
• i criteri per la qualificazione delle attività/funzioni come “essenziali o importanti”, ivi inclusi quelli per i quali è richiesta la preventiva autorizzazione dell’organo amministrativo;
• i criteri di selezione e valutazione dei fornitori;
• i requisiti specifici per l’esternalizzazione delle funzioni fondamentali;
• i contenuti relativi agli accordi di esternalizzazione, con particolare riferimento ai Service Level Agreement (di seguito anche “SLA”), ai piani di emergenza e alle strategie di uscita, nonché le modalità previste per la revisione dei contratti già sottoscritti;
• i controlli a presidio dei rischi associati all’esternalizzazione, con conseguente attivazione degli opportuni flussi informativi nei confronti dei Vertici aziendali e delle eventuali azioni correttive da intraprendere;
• le modalità e le tempistiche previste per le comunicazioni all’Autorità di Vigilanza.
È possibile ricorrere all’esternalizzazione per esigenze di tipo strategico, al fine di perseguire obiettivi di medio – lungo termine, ovvero per esigenze ad eventum per il compimento di specifiche attività. Le ragioni di affidamento a terzi di attività rientranti nel ciclo produttivo delle società del gruppo sono in primo luogo da ricercare nell’esigenza di garantire lo svolgimento professionale delle attività per le quali è richiesto un livello di particolare specializzazione e/o un livello di investimenti non compatibile con la struttura, l’organizzazione e le disponibilità finanziarie della Società, contemperando le esigenze di garantire l’efficacia e l’efficienza dei processi interni e dell’equilibrio tecnico-economico della società. Inoltre, l’appartenenza di Assicuratrice Milanese ad un gruppo assicurativo comporta la possibilità di sviluppare competenze comuni ed evitare duplicazioni di costi. Infine, le valutazioni in merito a potenziali esternalizzazioni possono essere dettate dalla necessità di svolgere specifiche attività, anche di natura straordinaria, per le quali sarebbe necessario un investimento interno (in termini di risorse umane, tecnologiche, economiche, ecc.) non sufficientemente sostenibile.
La scelta di affidare un’attività/funzione in outsourcing deve essere effettuata prendendo in considerazione la specifica realtà aziendale e il contesto di Gruppo, analizzando attentamente la situazione in essere e gli obiettivi prefissati. Nella Politica di riferimento sono analiticamente individuati tutti i fattori che devono essere preventivamente valutati al fine di individuare l’attività/funzione da esternalizzare.
Sono considerate “essenziali o importanti” le attività nelle quali un’anomalia nell’esecuzione, o la mancata esecuzione, comprometterebbe gravemente per la Società di continuare a conformarsi alle condizioni richieste per la conservazione dell’autorizzazione all’esercizio, oppure comprometterebbe gravemente i propri risultati finanziari, la propria stabilità o continuità e qualità dei servizi resi agli assicurati e ai danneggiati.
Al fine di identificare le attività/funzioni che rientrano in tale categoria, dovranno essere valutati i seguenti aspetti di natura qualitativa e quantitativa:
• grado di rilevanza dell’attività rispetto al business;
• necessità di soddisfare le esigenze (della clientela, di business ovvero derivanti dalla normativa) in modo adeguato, tempestivo ed efficace;
• complessità della potenziale attività da esternalizzare in relazione all’operatività interna;
• impatto economico dell’attività esternalizzata sul business.
Inoltre, ove l’attività/funzione da affidare ad un soggetto esterno sia da considerare “essenziale o importante”, la Società valuta che le modalità di esternalizzazione siano tali da:
• non arrecare alcun pregiudizio alla qualità del sistema di governance della Società e del Gruppo;
• non compromettere i risultati finanziari, la stabilità e la continuità dell’attività della Società e del
Gruppo;
• non pregiudicare la capacità delle Autorità di Vigilanza di controllare che la Società e il Gruppo adempiano a tutti i propri obblighi;
• non determinare un ingiustificato incremento del rischio operativo.
La Politica prevede altresì la possibilità di istaurare accordi di esternalizzazione, di funzioni aziendali già esistenti o appositamente costituite, in seno alla Capogruppo Modena Capitale. Tale assetto rientra nella politica strategica del Gruppo, che mira al contenimento dei costi e alla razionalizzazione delle attività, delle strutture organizzative e delle procedure/strumenti a supporto.
In sede di deliberazione in merito alla scelta di esternalizzare un’attività o una funzione aziendale, il Consiglio di Amministrazione della Società deve nominare uno o più Amministratori o Responsabili di un’unità organizzativa, che presentino adeguate competenze nell’ambito dell’attività da esternalizzare cui affidare il compito di selezionare il fornitore. Qualora l’attività sia essenziale, importante o fondamentale, alla medesima è figura è altresì attribuita la responsabilità sulla complessiva attività da esternalizzare.
Secondo le linee guida contenute nella Politica di riferimento, gli accordi di esternalizzazione di attività o funzioni essenziali, importanti e fondamentali devono essere stipulati in forma scritta e devono contenere le specifiche clausole riportate analiticamente dalla citata Politica.
La Società si accerta che all’interno dei contratti di esternalizzazione vengano previsti, in particolare e
tra gli altri elementi:
• Service Level Agreement (SLA): costituiscono un elemento centrale nell’ambito del processo di outsourcing, poiché consentono di definire preventivamente le prestazioni che il fornitore dovrà garantire e, successivamente, la verifica dell’effettiva erogazione del servizio nel rispetto dei termini contrattuali prestabiliti;
• Il Referente aziendale individuato all’interno dell’accordo monitora il rispetto dei Livelli di Servizio Attesi fornendo, in caso di significativa e/o persistente violazione degli stessi, tempestiva informativa al Consiglio di Amministrazione per il tramite del Consigliere Delegato per l’area di pertinenza;
• Piani di Emergenza: sono delle misure di sicurezza che, nell’ambito della gestione dei rischi operativi, prevedono soluzioni da attuare in caso di interruzione o grave deterioramento del servizio reso dal fornitore ovviando, così, a periodi di crisi prolungata. In caso di esternalizzazione di attività/funzioni “essenziali o importanti”, il fornitore deve garantire, anche contrattualmente, la messa in opera di un piano di continuità operativa (business continuity plan) e un piano di disaster recovery, cioè di ripristino dell’operatività. Questi piani devono essere messi a disposizione della Società in sede di stipula contrattuale ai fini della valutazione sulla loro affidabilità e fattibilità e devono poi essere periodicamente aggiornati e testati, rendendo i risultati disponibili alla Società interessata.
• Strategie di Uscita (exit strategy): nel caso di cessazione del rapporto di outsourcing, la Società può decidere se reinternalizzare l’attività o assegnarla ad altro fornitore. In tali casi, per ciascuna attività considerata “essenziale o importante”, è necessario prevedere, anche contrattualmente, una strategia di uscita (exit strategy), che deve essere preventivamente valutata e accettata dalla Compagnia interessata.
La Capogruppo, al 31/12/2023 non ha esternalizzato alcuna funzione essenziale o importante. Assicuratrice Milanese s.p.a. ha esternalizzato le seguenti attività operative essenziali o importanti:
INFRAGRUPPO | GIURISDIZIONE | OUTSOURCER | OGGETTO DEL CONTRATTO |
NO | ITALIA | RGI S.p.A. | Servizi di hosting di Pass Compagnia, sistema informatico per la gestione del portafoglio e dei sinistri, e la gestione EDP |
SI | ITALIA | STUDIO SAMORÌ & ASSOCIATI | Gestione stragiudiziale dei sinistri di alcuni prodotti di RC Professionale |
NO | ITALIA | SERVICE LERCARI S.R.L. | Gestione sinistri portafoglio “RCG comuni” |
NO | ITALIA | PREVINET S.p.A. | Servizi informatici e di hosting relativi all’home insurance |
Le altre società del Gruppo Assicurativo non hanno esternalizzato alcuna attività essenziale o importante.
Tutti i fornitori sono stati identificati in ossequio alla “politica di esternalizzazione e scelta dei fornitori”
adottata dalla Compagnia ai sensi del Regolamento IVASS n. 38/2018.
I servizi esternalizzati sono periodicamente oggetto di controllo in accordo con i rispettivi SLA e con le disposizioni interne assunte dagli organi preposti aziendali.
B.8.1 VALUTAZIONE DELL’ADEGUATEZZA DEL SISTEMA DI GOVERNANCE
La Capogruppo ha definito il processo attraverso il quale il Consiglio di Amministrazione verifica l’efficacia e l’adeguatezza del sistema di governo societario, con l’obiettivo di esprimersi circa l’adeguatezza complessiva e disporre eventuali interventi correttivi e/o variazioni da apportare al sistema di governance. Il medesimo processo è adottato dalla controllata Assicuratrice Milanese, ai sensi dell’art. 5, comma 2 lett. aa del Regolamento.
Il processo di riesame del sistema di governance viene eseguito una volta all’anno ed “ad hoc” nel caso di segnalazioni di eventuali carenze o anomalie significative riscontrate dalle Funzioni Fondamentali nell’ambito delle verifiche svolte, di operazioni straordinarie che modifichino sensibilmente il business, il profilo di rischio o di solvibilità, di mutamenti della compagine sociale o nel caso di modifiche significative del profilo di rischio del Gruppo.
Inoltre, al fine di garantire l’aderenza nel continuo agli obiettivi descritti e al quadro normativo tempo per tempo vigente, il processo viene riesaminato con cadenza almeno triennale, ovvero a seguito di rilevanti modifiche dell’assetto organizzativo e societario.
La Capogruppo ha attribuito al Comitato per il Controllo Interno e i Xxxxxx il ruolo di coordinatore del processo, mediante l’attività di raccolta e messa a disposizione del C.d.A. di tutti gli elementi utili al fine di consentire allo stesso di esprimere un giudizio sull’adeguatezza complessiva del sistema di governance. Nell’esercizio di tale ruolo, il Comitato è coadiuvato dal Servizio Affari Societari e Rapporti con Autorità di Vigilanza.
A completamento della fase di analisi documentale e in concomitanza all’approvazione della presente Relazione, il Consiglio di Amministrazione esamina il parere del Comitato e si esprime in relazione all’adeguatezza complessiva del sistema di governo societario, valuta gli esiti del processo di riesame del sistema di governo societario ed individua eventuali interventi correttivi e/o variazioni da apportare al sistema di governance, al fine di rimuovere le eventuali criticità riscontrate, indicando altresì raccomandazioni in ordine ai tempi di risoluzione.
Esito del processo di autovalutazione effettuato ai sensi della Lettera al Mercato del 5 Luglio 2018
Con il Regolamento n. 38/2018, l’IVASS ha inteso rafforzare i requisiti qualitativi di gestione che, unitamente ai requisiti prudenziali di tipo quantitativo, rappresentano i presidi a salvaguardia della stabilità delle imprese assicurative.
In linea con l’impianto Solvency II, che prevede un’applicazione delle disposizioni proporzionata al profilo di rischiosità dell’impresa o del gruppo assicurativo di riferimento, in data 5 Luglio 2018 l’IVASS ha pubblicato una Lettera al Mercato, che descrive gli orientamenti della Vigilanza sull’applicazione del principio di proporzionalità nel sistema di governo societario delle imprese assicurative, richiedendo alle stesse di individuare – secondo i criteri definiti dalla Lettera – l’assetto di governo societario ritenuto più idoneo.
L’Autorità di Xxxxxxxxx, nella medesima lettera al mercato precisa che le ultime società controllanti italiane adottano un sistema di governo societario di livello ordinario e comunque non inferiore a quello delle controllate italiane.
Contestualmente all’approvazione della presente Relazione, sono stati presentati gli esiti del processo di assessment richiesto dalla citata Lettera al Mercato con riferimento ai dati relativi all’esercizio 2023. L’Organo Amministrativo della Capogruppo Modena Capitale, a seguito dell’assessment condotto in
riferimento ai parametri previsti nella citata lettera, nonché le richieste dell’Autorità di utilizzare un assetto di governo societario non inferiore rispetto alla controllata, ha confermato la scelta già assunta nell’esercizio precedente, ritenendo idoneo adottare un assetto ordinario di governo societario.
B.8.2 ALTRE INFORMAZIONI RILEVANTI SUL SISTEMA DI GOVERNANCE
Non si segnalano altre informazioni sul sistema di governance.
Il Solvency Capital Requirement (SCR) di Gruppo è di euro 28,9 milioni ed è originato dalla somma delle seguenti componenti (importi in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | BSCR | RISCHIO OPERATIVO | ADJ FOR DT | SCR |
2023 | 34.269.126 | 2.420.196 | -7.811.333 | 28.877.990 |
2022 | 30.562.402 | 2.383.129 | -7.380.496 | 25.565.035 |
L’Adjustment per la capacità di assorbimento delle perdite delle imposte differite ammonta a euro 7,8 milioni e riduce di circa il 21,3% il BSCR + Operational risk.
Il Basic Solvency Capital Requirement (BSCR) è pari a circa euro 34,3 milioni ed è così composto (importi in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | RISCHIO DI MERCATO | RISCHIO DI INADEMPIMENTO DELLA CONTROPARTE | RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE - ASS. MALATTIA | RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE - ASS. NON VITA | DIVERSIFIC. | BSCR |
2023 | 13.166.454 | 7.283.336 | 6.305.561 | 22.115.974 | -14.602.199 | 34.269.126 |
2022 | 11.025.890 | 7.001.016 | 4.814.484 | 20.152.396 | -12.431.384 | 30.562.402 |
Gli effetti benefici della diversificazione tra i moduli di rischio di cui sopra ammontano a euro 14,6 milioni. Il modulo di rischio a maggior assorbimento di capitale è il “Rischio di sottoscrizione per l’assicurazione non vita”, pari al 42,3% del BSCR, tenuto conto della diversificazione.
Nella categoria dei rischi di sottoscrizione rientrano i rischi tipici del business della controllata Assicuratrice Milanese e, in particolare, si fa riferimento al:
• rischio di sottoscrizione non vita (underwriting non-life risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative non vita dovuto ad ipotesi inadeguate in materia di fissazione di prezzi e di costituzione delle riserve tecniche. Tale rischio è riconducibile a tre fattispecie:
- rischio di tariffazione e di riservazione per l'assicurazione non vita (non-life premium & reserving risk): il rischio di perdita o variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative non vita, derivante da oscillazioni riguardanti il momento di accadimento, la frequenza e la gravità degli eventi assicurati nonché il momento di accadimento e l’importo delle liquidazioni di sinistri;
- rischio di estinzione anticipata per l'assicurazione non vita (non-life lapse risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative, derivante da variazioni del livello o della volatilità dei tassi delle estinzioni anticipate, dei recessi, dei rinnovi e dei riscatti delle polizze;
- rischio di catastrofe per l'assicurazione non vita (non-life CAT risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative non vita, derivante da un’incertezza significativa delle ipotesi in materia di fissazione dei prezzi e di costituzione delle riserve in rapporto ad eventi estremi o eccezionali.
• rischio di sottoscrizione malattia (underwriting health risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative malattia dovuto ad ipotesi inadeguate in materia di fissazione di prezzi e di costituzione delle riserve tecniche. I rischi di sottoscrizione malattia sono distinti tra SLT (Simil to Life), ovvero il processo di tariffazione segue le tecniche simili al business vita, e NSLT (Non-Simil to Life), ovvero il processo di tariffazione segue le tecniche simili al business vita. La compagnia è esposta al solo rischio NSLT. Quest’ultimo è riconducibile alle seguenti fattispecie:
- rischio di tariffazione e di riservazione per l'assicurazione malattia (health premium & reserving risk): il rischio di perdita o variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative malattia, derivante da oscillazioni riguardanti il momento di accadimento, la frequenza e la gravità degli eventi assicurati nonché il momento di accadimento e l’importo delle liquidazioni di sinistri;
- rischio di estinzione anticipata per l'assicurazione malattia (health lapse risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative, derivante da variazioni del livello o della volatilità dei tassi delle estinzioni anticipate, dei recessi, dei rinnovi e dei riscatti delle polizze;
- rischio di catastrofe per l'assicurazione malattia (health CAT risk): il rischio di perdita o di variazione sfavorevole del valore delle passività assicurative malattia, derivante da un’incertezza significativa delle ipotesi in materia di fissazione dei prezzi e di costituzione delle riserve in rapporto ad eventi estremi o eccezionali.
Esposizione al rischio
Il “Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione non vita” al netto dei benefici della diversificazione tra rischi è pari a euro 22,1 milioni, suddiviso per i sotto-moduli come di seguito indicato (valori in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | RISCHIO DI TARIFFAZIONE E DI RISERVAZIONE | RISCHIO DI ESTINZIONE ANTICIPATA | RISCHIO DI CATASTROFE | DIVERSIFIC. | RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE PER L'ASS. NON VITA |
2023 | 17.835.016 | 1.188.708 | 9.306.999 | -6.214.749 | 22.115.974 |
2022 | 15.963.440 | 1.535.267 | 8.848.826 | -6.195.137 | 20.152.396 |
Il “Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione malattia”, composto esclusivamente da rischi NSLT (Non Simil to Life), al netto dei benefici della diversificazione tra rischi è pari a euro 6,3 milioni, suddiviso per i sotto-moduli come di seguito indicato (valori in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | RISCHIO DI TARIFFAZIONE E DI RISERVAZIONE (NSLT) | RISCHIO DI ESTINZIONE ANTICIPATA | RISCHIO DI CATASTROFE | DIVERSIFIC. | RISCHIO DI SOTTOSCRIZIONE PER L'ASS. MALATTIA |
2023 | 1.040.683 | 14.948 | 5.964.359 | -714.428 | 6.305.561 |
2022 | 912.671 | 16.115 | 4.504.522 | -618.823 | 4.814.484 |
Si precisa, relativamente al “Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione non vita”, che alcune linee di business hanno beneficiato del fattore di aggiustamento per la presenza della riassicurazione non proporzionale.
I premi beneficiano di collocamenti riassicurativi per l’esercizio 2023 articolati come da tabella seguente:
LOB | RIASSICURAZIONE PROPORZIONALE | RIASSICURAZIONE NON PROPORZIONALE |
Medical expense insurance | 50% | |
Income protection insurance | 50% | SI |
Workers' compensation insurance | ||
Motor vehicle liability insurance | 50% | SI |
Other motor insurance | 56% | |
Marine, aviation and transport insurance | 48% | |
Fire and other damage to property insurance | 38% | SI |
General liability insurance | 56% | SI |
Credit and suretyship insurance | 49% | |
Legal expenses insurance | 50% | |
Assistance | 39% | |
Miscellaneous financial loss | 0% |
Il rischio non è trasferito a nessuna società veicolo.
Variazioni rispetto all’esercizio 2022
Il “Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione non vita” è aumentato rispetto allo scorso anno di euro 2,0 milioni, prevalentemente in seguito all’aggiornamento dei trattati riassicurativi, in particolare del trattato Multiramo che prevede dal 2024 una percentuale di cessione del 35% anziché del 50% e del trattato XL RCA/RCG che dal 2024 ha una copertura del 87% anziché del 100% dei rischi assicurati.
Il “Rischio di sottoscrizione per l’assicurazione malattia” è aumentato rispetto allo scorso anno di euro 1,5 milioni, prevalentemente in seguito all’aggiornamento dei trattati riassicurativi, in particolare del trattato Multiramo che prevede dal 2024 una percentuale di cessione del 35% anziché del 50% e del trattato XL Rischi Scolastici la cui Portata è stata innalzata a euro 7,5 milioni dai precedenti euro 2,5 milioni.
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Nessuna modifica rilevante.
Concentrazione dei rischi
La gestione del rischio di concentrazione dei prodotti assicurativi, ovvero dei rischi per settore di attività
assicurativa, è disciplinata nell’ambito dei processi di sottoscrizione.
Il portafoglio della Compagnia è costituito da polizze distribuite prevalentemente su clientela retail e risulta particolarmente concentrato per circa il 79,1% sui prodotti di ramo RCG e RCA, in termini di best estimate al lordo della cessione in riassicurazione.
La Compagnia mitiga il rischio correlato a tali esposizioni, ivi inclusi i rischi catastrofali, mediante il ricorso alla cessione in riassicurazione tramite trattati prevalentemente di tipo proporzionale in quota share e non proporzionale per eccedenza sinistri.
Azioni di mitigazione
I rischi di sottoscrizione sono gestiti nel continuo sulla base di specifiche linee guida e presidi di gestione contenute nella Politica in materia di Sottoscrizione, all’interno della quale si:
• definisce l’orientamento strategico della Compagnia per l’assunzione dei rischi assicurativi al fine di consentire uno sviluppo armonico e profittevole del portafoglio assicurativo e mantenere l’equilibrio tecnico-aziendale;
• rappresenta l’impianto dei controlli in essere per assicurare la sostenibilità del valore delle riserve a
fini regolamentari e la gestione del rischio di errata riservazione;
• garantisce la gestione appropriata dei processi di sottoscrizione;
• rappresentano le modalità con le quali la Compagnia assicura che i rischi di sottoscrizione siano in
linea con l’impianto complessivo di gestione dei rischi;
• definiscono i limiti operativi relativi ai rischi tecnici.
All’interno della Politica in materia di Riservazione si:
• rappresenta l’impianto dei controlli in essere per assicurare la sostenibilità del valore delle riserve a
fini regolamentari e la gestione del rischio di errata riservazione;
• garantisce la gestione appropriata dei processi di riservazione;
• rappresentano le modalità con le quali la Compagnia assicura che i rischi di riservazione siano in
linea con l’impianto complessivo di gestione dei rischi.
Al fine di elevare la capacità di sottoscrizione e far fronte agli impegni con gli assicurati, garantendo
l’equilibrio tecnico dei singoli rami, la Compagnia utilizza trattati di riassicurazione, sviluppati in linea
con le politiche di assunzione e riservazione adottate, sia per quanto attiene gli aspetti qualitativi (esclusioni e clausole), che gli aspetti quantitativi (ritenzione e capacità).
All’interno della Policy in materia di Riassicurazione e delle altre tecniche di mitigazione del rischio si:
• individua il livello di trasferimento dei rischi adeguato ai limiti definiti dalla Compagnia stessa, nonché gli accordi di riassicurazione più adatti al proprio profilo di rischio;
• definiscono i principi di selezione dei riassicuratori e le procedure di valutazione e monitoraggio dell'affidabilità creditizia delle controparti riassicurative;
• descrivono le procedure di valutazione del trasferimento del rischio effettivo nonché le modalità di gestione della liquidità atta ad affrontare eventuali disallineamenti temporali tra liquidazione dei sinistri e crediti nei confronti dei riassicuratori;
• definiscono i limiti operativi relativi ai rischi Tecnici e ai rischi di inadempimento delle controparti riassicurative.
Il ricorso alla riassicurazione ha permesso una riduzione della variabilità del rischio che ha consentito al Gruppo di ottenere un buon equilibrio tra capacità di sottoscrizione dei rischi e costi.
Per rischio di mercato si fa riferimento a tutti quei rischi che hanno come effetto l’andamento avverso
del valore degli investimenti finanziari. Pertanto, sono considerate le seguenti tipologie:
• rischio tasso di interesse (interest rate risk): il rischio legato alla sensibilità del valore delle attività, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni della struttura per scadenza dei tassi d’interesse o della volatilità dei tassi di interesse;
• rischio azionario (equity risk): il rischio legato alla sensibilità del valore delle attività, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni del livello o della volatilità dei prezzi di mercato degli strumenti di capitale;
• rischio di spread (spread risk): il rischio legato alla sensibilità del valore delle attività, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni del livello o della volatilità degli spread di credito rispetto alla struttura per scadenze dei tassi di interesse privi di rischio;
• rischio valutario (currency risk): il rischio legato alla sensibilità del valore delle attività, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni del livello o della volatilità dei tassi di cambio delle valute;
• rischio immobiliare (property risk): il rischio legato alla sensibilità del valore delle attività, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni del livello o della volatilità dei prezzi di mercato dei beni immobili;
• rischio di concentrazione (concentration risk): i rischi aggiuntivi per l’impresa di assicurazione o di riassicurazione derivanti o dalla mancanza di diversificazione del portafoglio delle attività o da grandi esposizioni al rischio di inadempimento da parte di un unico emittente di titoli o di un gruppo di emittenti collegati.
Esposizione al rischio
Il rischio di mercato al netto dei benefici della diversificazione tra rischi è pari a euro 11,0 milioni, originato dai sotto-moduli come indicato (valori in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | RISCHIO TASSO DI INTERESSE | RISCHIO AZIONARIO | RISCHIO IMMOBILIARE | RISCHIO SPREAD | RISCHIO VALUTARIO | CONCENTRAZIONI DEL RISCHIO DI MERCATO | DIVERSIFIC. | RISCHIO DI MERCATO |
2023 | 283.681 | 1.650.639 | 8.653.375 | 1.690.454 | 335 | 7.012.005 | -6.124.035 | 13.166.454 |
2022 | 750.122 | 1.065.464 | 7.359.375 | 1.122.753 | 0 | 5.955.723 | -5.227.548 | 11.025.890 |
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Il rischio di mercato è aumentato rispetto allo scorso anno di euro 2,1 milioni prevalentemente per effetto di un aumento del rischio spread (euro +0,6 milioni) a seguito di maggiori esposizioni al comparto obbligazionario corporate, del rischio di concentrazione (euro 1,1 milioni), del rischio azionario (euro +0,6 milioni), per effetto dell’aumento delle esposizioni e del symmetric adjustment, e del rischio immobiliare (euro +1,3 milioni) conseguentemente all’aumento delle relative esposizioni, compensato in parte dalla riduzione del rischio tasso d’interesse (euro -0,5 milioni) attribuibile al decremento delle esposizioni di asset rischiosi e della curva risk-free.
Concentrazione dei rischi
La gestione del rischio di concentrazione degli investimenti finanziari, ovvero degli investimenti per tipologia, area geografica, valuta o altre fonti di rischio, è disciplinata nell’ambito dei processi di gestione dei rischi di mercato.
Le principali esposizioni nel portafoglio degli investimenti alla fine dell’esercizio si riferiscono ai titoli governativi italiani, alle obbligazioni corporate di emittenti bancari italiani, alle azioni, ai depositi vincolati con duration di breve termine e agli immobili di proprietà su tutto il centro-nord d’Italia.
Il rischio correlato a tali esposizioni è gestito mediante l’allocazione del portafoglio con l’obiettivo della diversificazione, conformemente ai limiti quantitativi e qualitativi definiti nella politica di gestione degli investimenti.
Azioni di mitigazione
Le tecniche di attenuazione dei rischi adottate dal Gruppo riguardano principalmente la diversificazione in termini di allocazione degli investimenti (nonché quella settoriale e geografica), la selezione degli stessi tenendo presente il merito di credito degli emittenti e la duration e i limiti sulle concentrazioni massime.
I rischi di mercato sono gestiti nel continuo sulla base di specifiche linee guida e presidi di gestione
contenute all’interno delle politiche relative agli investimenti. All’interno della Policy in materia di Investimenti si descrivono:
• le procedure di individuazione e valutazione dei rischi di mercato di Primo Pilastro;
• le tecniche di attenuazione del rischio;
• le modalità e la frequenza delle analisi di stress effettuate;
• i limiti operativi.
Il Gruppo non ha posizioni in strumenti derivati.
Il rischio di controparte riflette le possibili perdite dovute all’inadempimento imprevisto o al deterioramento del merito di credito delle controparti e dei debitori delle imprese di assicurazione e di riassicurazione nel corso dei successivi dodici mesi.
Tale rischio è riconducibile a due fattispecie di esposizioni:
• Tipo 1: esposizioni verso contratti di attenuazione del rischio, compresi accordi di riassicurazione, società veicolo, cartolarizzazioni assicurative e derivati; esposizioni verso depositi bancari; impegni giuridicamente vincolanti forniti o concordati dall'impresa che possono determinare obbligazioni di versamento a carico di una controparte dipendenti dal merito di credito o dall'inadempimento, comprese garanzie, lettere di credito, lettere di patrocinio fornite dall'impresa;
• Tipo 2: sono tutte le esposizioni creditizie non comprese nel rischio di spread che non sono esposizioni di tipo 1, compresi i crediti nei confronti degli intermediari e verso l’Erario, i debitori contraenti, i prestiti ipotecari.
Esposizione al rischio
Il rischio di perdite da parte delle controparti è pari a euro 7,3 milioni, originato come di seguito indicato (valori in unità di euro):
ANNO DI RIFERIMENTO | ESPOSIZIONI DI TIPO 1 | ESPOSIZIONI DI TIPO 2 | DIVERSIFIC. | RISCHIO DI INADEMPIMENTO DELLA CONTROPARTE |
2023 | 2.533.834 | 5.187.508 | -438.006 | 7.283.336 |
2022 | 3.072.582 | 4.395.108 | -466.674 | 7.001.016 |
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Il rischio è aumentato, rispetto allo scorso anno, di euro 0,3 milioni per la crescita della rischiosità delle esposizioni di tipo 2 (euro +0,8 milioni) dovuta all’incremento dei crediti assicurativi, nonché dei crediti non assicurativi, controbilanciato dalla diminuzione della rischiosità delle esposizioni di tipo 1 (euro -0,5 milioni) derivante dal riscatto totale di una polizza vita a capitale garantito presente nel portafoglio del precedente e dalla minore liquidità a vista detenuta presso istituti bancari, nonostante le maggiori esposizioni verso riassicuratori al netto dell’effetto della risk mitigation.
Concentrazione dei rischi
La gestione del rischio di concentrazione verso controparti singole (c.d. single name) o fra loro interconnesse che risultano emittenti di strumenti finanziari o nei confronti delle quali vi sono contratti di mitigazione del rischio, è disciplinata nell’ambito dei processi di gestione dei rischi di mercato, di gestione della liquidità e dei processi di cessione in riassicurazione.
In merito alle esposizioni di tipo 1, al 31/12/2023 il Gruppo Assicurativo risulta avere:
• un’esposizione verso gli istituti finanziari pari a euro 17,7 milioni, distribuita per quasi 2/3 su emittenti con classe di merito 3 o superiore e la restante parte su più istituti non retati;
• un’esposizione netta creditoria nei confronti dei riassicuratori per circa euro 56,9 milioni, distribuita per la quasi totalità su diversi partner con classe di merito 2 o superiore.
Azioni di mitigazione
Il Gruppo mitiga il rischio correlato a tali esposizioni mediante l’ampia diversificazione sia delle
disponibilità liquide su più istituti bancari sia dei rapporti riassicurativi.
I rischi di controparte sono gestiti nel continuo sulla base di specifiche linee guida e presidi di gestione contenute all’interno della Policy in materia di liquidità in cui la Compagnia stabilisce limiti sulle esposizioni delle controparti bancarie con cui intende operare, distinti per rating.
Per quanto riguarda le controparti riassicurative, la Capogruppo gestisce il rischio di credito sulla base di specifiche indicazioni previste e formalizzate all’interno della Policy in materia di riassicurazione della controllata assicurativa Assicuratrice Milanese, nell’ambito della quale si prevede il ricorso unicamente a partner riassicurativi di elevato standing creditizio con rating pari o superiore ad A-.
Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non poter adempiere alle obbligazioni verso gli assicurati e gli altri creditori a causa della difficoltà di trasformare gli investimenti in liquidità senza subire perdite rilevanti. Il rischio di liquidità si presenta nei casi in cui il Gruppo, a causa di difficoltà nel reperire nuovi fondi o nel liquidare attività sul mercato, sia costretta a sostenere perdite per fronteggiare i propri impegni ovvero non riesca a farvi fronte tempestivamente.
Esposizione al rischio
Il rischio di liquidità non è incluso nella Formula Standard, ma viene valutato secondo un approccio quali-quantitativo dalle unità organizzative competenti che tengono conto delle specificità delle strategie di business, della situazione economica dell’impresa e del mercato, delle analisi di stress test e di scenario, nonché degli eventuali presidi posti a mitigazione dei rischi. Con particolare riferimento al rischio di liquidità, la valutazione tiene conto delle valutazioni prospettiche del cash-flow, della liquidabilità degli investimenti e del rapporto percentuale degli investimenti immobilizzati.
Sulla base delle risultanze di tali valutazioni, il rischio di liquidità è stato identificato “basso”.
Variazioni rispetto all’esercizio 2022
Nessuna variazione rilevante.
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Nessuna modifica rilevante.
Azioni di mitigazione
Con particolare riferimento alla gestione del rischio di liquidità, la Politica di Liquidità, la quale deve garantire il mantenimento di risorse finanziarie sufficienti e appropriate, assicurando un rispetto efficace ed efficiente delle proprie obbligazioni derivanti dallo svolgimento delle attività aziendali:
• descrive le procedure per determinare il livello di disallineamento tra entrate e uscite di cassa di attività e passività;
• analizza il fabbisogno di liquidità globale a medio e lungo termine, inclusa una riserva di liquidità adeguata in caso di eventuali carenze;
• individua le caratteristiche di liquidità dei propri attivi;
• considera il livello di monitoraggio delle attività liquide compresa la quantificazione dei costi potenziali;
• individuano gli eventuali strumenti di finanziamento alternativi ed i relativi costi;
• analizza l’impatto dei nuovi affari sulla situazione della liquidità.
Per rischio operativo si intende il rischio di perdite derivanti da fattori interni, quali:
• inefficienze di persone;
• inefficienza e/o inadeguatezza di processi;
• inefficienza e/o inadeguatezza di sistemi; da eventi esterni, quali:
• la frode;
• l’attività dei fornitori di attività esternalizzate;
• catastrofi o altri eventi esterni, anche derivanti dai cambiamenti climatici, quali i rischi fisici direttamente collegati che espongono la Capogruppo a danni materiali a seguito di eventi naturali estremi e i rischi di transizione legati alla sostenibilità.
Esposizione al rischio
Il rischio operativo, calcolato secondo la formula standard in rapporto ai premi e alle riserve in continuità alla precedente valutazione, è risultato pari a euro 2,4 milioni.
ANNO DI RIFERIMENTO | RISCHIO OPERATIVO |
2023 | 2.420.196 |
2022 | 2.383.129 |
Variazioni rispetto all’esercizio 2022
Il rischio risulta stazionario rispetto allo scorso anno.
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Nessuna modifica rilevante.
Azioni di mitigazione
La Capogruppo e la Controllata assicurativa, consapevoli che il rischio operativo è intrinsecamente connesso con le attività aziendali, emanano un’apposita politica allo scopo di dotarsi di un framework di gestione del rischio operativo.
In coerenza con quanto definito dalla vigente Politica di Governo Societario, il Gruppo si dota di idonei presidi in materia di assetto organizzativo, operativo, normativo interno ed informatico.
I rischi rientranti nella categoria degli “altri rischi sostanziali” sono:
• Rischio Spread dei titoli governativi: il rischio sovrano è il rischio di allargamento dello spread dei titoli governativi italiani ed europei. Tale rischio, non catturato dalla Formula Standard, è legato alla sensibilità del valore degli investimenti governativi, delle passività e degli strumenti finanziari a variazioni del livello o della volatilità degli spread di credito rispetto alla struttura per scadenze dei tassi di interesse privi di rischio;
• Rischio di ALM: il rischio di disallineamento dei flussi di cassa attivi rispetto a quelli passivi, generando principalmente esposizioni ai fattori di rischio di mercato, tasso di interesse in particolare, ed è interamente sopportato dagli azionisti con riferimento sia al capitale libero, sia agli attivi a copertura delle riserve danni e le riserve danni stesse;
• Rischi di sostenibilità: i rischi di sostenibilità sono quei rischi legati ad un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verificasse, potrebbe provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento;
• Rischio strategico: il rischio strategico è il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale, incluso il rischio di non riuscire a generare un adeguato ritorno sul capitale sulla base della propensione al rischio definita dall’impresa, derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività in rapporto all’evoluzione dell’ambiente competitivo o dall’incapacità di realizzazione totale o parziale delle decisioni previste a budget per inadeguata pianificazione delle risorse disponibili;
• Rischio legato all’appartenenza al gruppo o di contagio: il rischio di contagio è il rischio derivante da operazioni con parti correlate appartenenti al Gruppo ed il rischio che situazioni di difficoltà che insorgono in una o più entità del Gruppo possano propagarsi con effetti negativi sulla solvibilità dell’impresa stessa;
• Rischio di non conformità alle norme: il rischio di non conformità alle norme è il rischio derivante dalla mancata conformità a leggi, regolamenti e norme europee direttamente applicabili o provvedimenti dell’Autorità di Vigilanza, ovvero di norme di autoregolamentazione, quali statuti, codici di condotta o codici di autodisciplina, con conseguente possibilità di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative o subire perdite conseguenti a danni reputazionali. Tale rischio si manifesta anche a seguito di possibili modifiche sfavorevoli del quadro normativo e da mutamenti degli orientamenti giurisprudenziali che hanno un impatto sul business;
• Rischio reputazionale: il rischio reputazionale è il rischio legato al deterioramento dell’immagine aziendale e ad un aumento della conflittualità con gli assicurati, anche a causa della scarsa qualità dei servizi offerti, del collocamento di polizze non adeguate e del comportamento della rete di vendita;
• Rischi emergenti: i rischi emergenti sono quei rischi, di qualsivoglia tipologia, che appaiono come del tutto nuovi ed il cui contenuto di rischio non risulta ragionevolmente noto a priori. Con il termine “nuovi” si fa riferimento a rischi mai esistiti antecedentemente e causati ad esempio da nuovi processi, nuove tecnologie, trasformazioni sociali e organizzative o a problemi noti da lunga data ma da poco considerati rischi grazie alle nuove conoscenze scientifiche o ad un cambiamento della percezione sociale e/o pubblica.
Esposizione al rischio
I rischi sopra riportati non sono inclusi nella formula standard, ma vengono valutati secondo un approccio quali-quantitativo dalle unità organizzative competenti che tengono conto delle specificità delle strategie di business, della situazione economica dell’impresa e del mercato, delle analisi di stress test e di scenario, nonché degli eventuali presidi posti a mitigazione dei rischi. Di seguito si riportano, per ciascuna categoria di rischio individuata, i criteri di valutazione in essere:
• Rischio Spread dei titoli governativi: la valutazione tiene conto degli esiti degli stress test condotti con la finalità di valutare l’impatto di shock sugli spread dei titoli obbligazionari in essere, nonché dell’efficacia delle procedure di controllo e monitoraggio del rischio definite;
• Rischio di ALM: la valutazione tiene conto delle valutazioni prospettiche del rischio di tasso di interesse, del trend degli ultimi anni del tasso di copertura delle riserve tecniche, nonché dal livello del rischio spread dei titoli governativi e dell’efficacia delle procedure di controllo e monitoraggio del rischio definite;
• Rischi di sostenibilità: la valutazione tiene conto degli esiti delle analisi prospettiche dello scenario alternativo e dei rischi in tema ambientale, sociale o di governance;
• Rischio strategico: la valutazione tiene conto degli esiti delle analisi prospettiche dello scenario Base e delle sensitivity su di esso analizzate;
• Rischio legato all’appartenenza al gruppo o di contagio: la valutazione tiene conto del fatto che il Gruppo è maggiormente concentrato sulla Compagnia (la quale, a sua volta, ha partecipazioni di controllo diretto nelle Società GAM, HORUS e Ass.Mi. 1 Imm. e di controllo indiretto in Ass.Mi. 2 Imm.);
• Rischio di non conformità alle norme: il rischio di non conformità alle norme è direttamente presidiato e valutato dalla Funzione Compliance, nelle modalità definite dalla relativa Politica interna;
• Rischio reputazionale: il rischio reputazionale è valutato dalla Funzione Compliance, tenendo conto della ponderazione di diversi fattori, quali ad esempio gli eventuali accertamenti ispettivi, il numero dei reclami pervenuti nell’ultimo esercizio e del relativo trend storico registrato;
• Rischi emergenti: la valutazione tiene conto della diversificazione del business assicurativo, della potenziale reattività organizzativa in presenza di nuovi rischi, del piano di emergenza definito per la business continuity, degli esiti delle analisi prospettiche dello scenario Base e delle sensitivity su di esso analizzate e dei rischi emergenti in tema di cyber-security;
Sulla base delle risultanze di tali valutazioni, il rischio è stato identificato come segue:
• Rischio di ALM: BASSO;
• Rischio Spread dei titoli governativi: BASSO;
• Rischio legato all’appartenenza al gruppo o di contagio: BASSO;
• Rischio di non conformità alle norme: MEDIO;
• Rischio reputazionale: MEDIO;
• Rischio strategico: BASSO;
• Rischi emergenti: MEDIO;
• Rischi di sostenibilità: MEDIO.
Modifiche rispetto all’esercizio 2022
Nessuna modifica rilevante.
Azioni di mitigazione
Con riferimento al rischio ALM, la specifica Politica descrive:
• le procedure di individuazione e valutazione dei diversi tipi di disallineamento tra attività e passività;
• le tecniche di attenuazione del rischio da impiegare e l’effetto di queste tecniche sulla gestione di
attività e passività;
• i disallineamenti intenzionali consentiti;
• le modalità e la frequenza delle analisi di stress effettuate;
• i limiti operativi.
Con riferimento al rischio spread dei titoli governativi, la Capogruppo ha definito un set di limiti
all’interno della Politica degli Investimenti.
Con riferimento agli altri rischi valutati come “bassi”, la Capogruppo non ha previsto ulteriori azioni di mitigazione rispetto a quanto già previsto dalle disposizioni normative e dall’assetto dei controlli interni vigente.
Con riferimento al rischio di non conformità normativa e al rischio reputazionale, si sottolinea che l’esposizione è stata determinata al fine esclusivo di intercettare l’impatto potenziale che potrebbe derivare a seguito della recente decisione del Legislatore di inasprire le sanzioni da comminare in caso di violazione di disposizioni normative e di vigilanza, con conseguenti impatti anche a livello di danno di immagine. Si ritiene opportuno sottolineare che la Funzione Compliance garantisce il continuo e capillare monitoraggio dell’evoluzione del quadro normativo e la conformità dell’operatività aziendale alle disposizioni normative e regolamentari.
C.7.1 PROVE DI STRESS E ANALISI DI SENSITIVITA’ SUL SCR
Nel corso dell’esercizio 2023, la Capogruppo ha effettuato analisi di scenario attraverso una valutazione dell’impatto sia sui requisiti patrimoniali che sui fondi disponibili di verifica del Solvency Ratio di Gruppo, determinando gli scenari realistici sulla base delle attese del mercato e del proprio profilo di business.
Inoltre, la Capogruppo, prima di ogni significativa scelta strategica, verifica l’impatto in termini di
Solvency Ratio.
Rispetto al valore calcolato al 31/12/2023, sono stati pertanto determinati sia scenari di perdita del valore degli attivi, che determinano una diminuzione del patrimonio, che scenari di peggioramento del rating delle controparti che producono un aumento dell’SCR senza immediato impatto sui fondi propri, nonché scenari con peggioramento del profilo tecnico dei rischi assunti che determinano sia un aumento del requisito che una diminuzione dei fondi propri.
Nello specifico, sono stati analizzati gli effetti dei seguenti shock:
1. Interest rate -100 bps: riduzione istantanea di 100 bps nella struttura per scadenza dei tassi di interesse (shift parallelo della curva dei tassi) sia real world che risk neutral. I tassi di mercato fanno riferimento ai rendimenti dei titoli governativi italiani, mentre per i tassi risk neutral si fa riferimento alla curva EIOPA risk-free;
2. Property: riduzione del 30% alla data di valutazione dei valori di mercato degli immobili di proprietà della Compagnia e delle partecipazioni immobiliari;
3. Equity: riduzione del 50% alla data di valutazione del mercato azionario;
4. Spread: aumento di 200 bps degli spread dei titoli obbligazionari governativi e corporate italiani con
duration superiore a 1 anno, presenti nel portafoglio titoli alla data di valutazione;
5. Rating emittenti finanziari: riduzione di 1 classe di merito di credito di tutti gli emittenti (governativi, azionari e degli istituti bancari presso cui è detenuta la liquidità). Sono escluse le controparti assicurative e riassicurative;
6. Rating emittenti riassicurativi: riduzione di 1 classe di merito di credito di tutti gli emittenti riassicurativi. Sono escluse le controparti finanziarie;
7. Loss Ratio: aumento del 10% durante l'esercizio precedente del Loss Ratio e rivalutazione delle riserve sinistri delle serie precedenti del 10% per tutti i rami, nonché incremento delle previsioni relative alle spese generali e altri oneri di acquisizione del 1% (nell’ipotesi di incremento durante l’esercizio precedente delle stesse del 3%);
8. Combinato 1: Riduzione alla data di valutazione del mercato azionario del 25%, aumento di 150 bps degli spread dei titoli governativi e corporate italiani con duration maggiore di 1 anno, riduzione di 100 bps dei tassi d'interesse real world e risk free, riduzione dei valori di mercato degli immobili del 10%;
9. Combinato 2: riduzione alla data di valutazione del mercato azionario del 60%, aumento di 150 bps degli spread dei titoli governativi e corporate italiani con duration maggiore di un anno, riduzione di 100 bps dei tassi d'interesse real world e risk free, riduzione del 10% dei valori di mercato degli immobili di proprietà della Compagnia e delle partecipate e perdita di una classe di merito creditizio degli istituti finanziari (esclusi riassicuratori);
10.Combinato 3: riduzione alla data di valutazione del mercato azionario del 25%, aumento di 150 bps degli spread dei titoli governativi e corporate italiani con duration maggiore di 1 anno, riduzione di 100 bps dei tassi d'interesse real world e risk free, riduzione dei valori di mercato degli immobili di proprietà della Compagnia e delle partecipate, aumento del 10% durante l'esercizio precedente del Loss Ratio di tutti i rami ministeriali e rivalutazione delle riserve sinistri delle serie precedenti del 10% di ciascun ramo ministeriale, nonché incremento delle previsioni relative alle spese generali e altri oneri di acquisizione del 1% (nell’ipotesi di incremento durante l’esercizio precedente delle stesse del 3%);
11. Combinato 4: riduzione alla data di valutazione del mercato azionario del 25%, aumento di 150 bps degli spread dei titoli governativi e corporate italiani con duration maggiore di 1 anno, riduzione di 100 bps dei tassi d'interesse real world e risk free, riduzione dei valori di mercato degli immobili di proprietà della Compagnia e delle partecipate, aumento del 10% durante l'esercizio precedente del Loss Ratio di tutti i rami ministeriali e rivalutazione delle riserve sinistri delle serie precedenti del 10% di ciascun ramo ministeriale, nonché incremento delle previsioni relative alle spese generali e altri oneri di acquisizione del 1% (nell’ipotesi di incremento durante l’esercizio precedente delle stesse del 3%). Si ipotizza infine il downgrading dei rating degli istituti finanziari pari ad 1 classe di merito di credito.
Le metodologie applicate per ogni evento di stress e le assunzioni sottostanti sono riepilogate nella tabella seguente:
SCENARI DI STRESS | METODOLOGIA E ASSUNZIONI | |
Per tutti gli scenari di Stress | - Ricalcolo puntuale del SCR e del Risk Margin post-stress - Premi futuri assunti invariati rispetto allo scenario Base, salvo di shock di LR - Tax rate per il calcolo del Adj DT è assunto invariato rispetto allo scenario Base - Risk mitigation per il calcolo del SCRdefault è assunto invariato rispetto allo scenario Base - Ricalcolo puntuale delle DT nette e BoF/EoF - payout % invariato rispetto allo scenario Base | |
1. | Interest rate -100 bps | - Ricalcolo del valore degli strumenti finanziari soggetti a variazioni della struttura per scadenza dei tassi di interesse (volatilità dei tassi) - Ricalcolo delle BEL premi e sinistri al lordo e al netto della riass., sotto l'ipotesi che lo smontamento resti invariato rispetto allo scenario pre-shock - Ricalcolo delle BEL post-stress per i moduli al rischio interest e lapse - Ricalcolo dei crediti, debiti e delle esposizioni nette verso riassicuratori |
2. | Property -30% | - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli immobili di proprietà del Gruppo |
3. | Equity -50% | - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli investimenti azionari |
4. | Spread +200 | - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress dei titoli obbligazionari governativi e corporate con duration >1 anno mediante approccio semplificato basato sulla duration |
5. | Rating emittenti fin. (downgrading di 1 classe) | - Si ipotizza che gli emittenti riassicurativi non subiscano declassamento del merito di credito - Si ipotizza che i valori di mercato non subiscano variazioni a seguito del downgrade |
6. | Rating emittenti riass (downgrading di 1 classe) | - Si ipotizza che gli emittenti riassicurativi subiscano declassamento del merito di credito - Si ipotizza che i valori di mercato non subiscano variazioni a seguito del downgrade |
7. | Loss Ratio +10% | - Ricalcolo del valore post-stress della liquidità presso i conti in valuta USD - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress dei titoli obbligazionari governativi e corporate con duration >1 anno mediante approccio semplificato basato sulla duration - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli investimenti azionari - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli immobili di proprietà del Gruppo - Si ipotizza che i valori di mercato non subiscano variazioni a seguito del downgrade |
8-9 | Combinato 1 e 2 | - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress dei titoli obbligazionari governativi e corporate con duration >1 anno mediante approccio semplificato basato sulla duration - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli investimenti azionari - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli immobili di proprietà di proprietà del Gruppo - Ricalcolo delle BEL premi e sinistri al lordo e al netto della riass., sotto l'ipotesi che lo smontamento resti invariato rispetto allo scenario pre-shock - Ricalcolo delle BEL post-stress per i moduli al rischio interest e lapse - Ricalcolo dei crediti, debiti e delle esposizioni nette verso riassicuratori - Si ipotizza che i valori di mercato non subiscano variazioni a seguito del downgrade |
10-11. | Combinato 3 e 4 | - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress dei titoli obbligazionari governativi e corporate con duration >1 anno mediante approccio semplificato basato sulla duration - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli investimenti azionari - Ricalcolo dei Valori di Mercato post-stress degli immobili di proprietà di proprietà del Gruppo - Ricalcolo dell'onere dei sinistri al lordo e al netto della riass., tenuto conto anche del conguaglio relativo al trattato Multiramo, con impatto sull'utile dell'esercizio e sulla liquidità - Ricalcolo delle BEL premi e sinistri al lordo e al netto della riass., sotto l'ipotesi che lo smontamento resti invariato rispetto allo scenario pre-shock - Ricalcolo delle BEL post-stress per i moduli al rischio interest e lapse - Ricalcolo dei crediti, debiti e delle esposizioni nette verso riassicuratori - Si ipotizza che i valori di mercato non subiscano variazioni a seguito del downgrade |
Nella tabella seguente si riporta la sintesi dei principali test effettuati sulla solvibilità della Compagnia e sul Gruppo e il relativo risultato (valori in milioni di euro):
Gruppo | |||||
SCENARI DI STRESS | EoF for SCR | SCR | SCR RATIO | DELTA SCR RATIO | |
BASE | 65,5 | 28,9 | 226,9% | ||
1. | Interest rate -100 bps | 65,2 | 29,2 | 223,2% | -3,7% |
2. | Property -30% | 59,2 | 27,9 | 211,9% | -15,0% |
Gruppo | |||||
SCENARI DI STRESS | EoF for SCR | SCR | SCR RATIO | DELTA SCR RATIO | |
3. | Equity -50% | 63,9 | 28,6 | 223,7% | -3,2% |
4. | Spread +200 bps | 64,4 | 28,9 | 223,0% | -3,9% |
5. | Rating emittenti fin. (downgrading di 1 classe) | 65,7 | 30,0 | 218,7% | -8,2% |
6. | Rating emittenti riass (downgrading di 1 classe) | 65,5 | 29,4 | 223,2% | -3,7% |
7. | Loss Ratio +10% | 56,6 | 26,6 | 212,9% | -22,9% |
8. | Combinato 1 (spread +150 bps, tassi -100 bps, equity -25% e property -10% | 61,5 | 28,7 | 213,9% | -12,9% |
9. | Combinato 2 (property -10%, equity -60%, spread +150 bps, tassi -100 bps e downgrading emittenti fin.) | 60,4 | 29,6 | 203,9% | -23,0% |
10. | Combinato 3 (Loss ratio +10%, spread +150 bps, tassi -100 bps, equity -25%, property -10%) | 56,5 | 29,8 | 189,8% | -37,1% |
11. | Combinato 4 (Loss ratio +10%, spread +150 bps, tassi -100 bps, equity -25%, property -10%, downgrading emittenti fin.) | 56,6 | 30,9 | 183,4% | -43,5% |
Le analisi effettuate hanno comportato degli impatti sull’assorbimento di capitale (SCR), sui fondi propri
a copertura dello stesso (EoF for SCR) e quindi sulla posizione di solvibilità (SCR ratio).
In particolare, anche lo scenario di stress peggiore determinerebbe una forte contrazione del SCR ratio di Gruppo che resta comunque al di sopra del livello di Risk Appetite (180%) e di Risk Tolerance (140%) approvati dalla Capogruppo per il 2024.
Non ci sono altre informazioni da riportare.
D. VALUTAZIONE AI FINI DI SOLVIBILITA’
In base alle regole dettate dalla normativa Solvency II, la Capogruppo ha valutato le attività al valore secondo il quale potrebbero essere scambiate tra parti consapevoli e consenzienti in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato; le passività all’importo al quale potrebbero essere trasferite, o regolate, tra parti consapevoli e consenzienti in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato.
Il Gruppo, in conformità con l’art. 7 del Regolamento Delegato 2015/35 valuta le attività e le passività in base al presupposto della continuità aziendale.
Secondo l’art. 9 del Regolamento Delegato 2015/35 la valutazione delle attività e delle passività (ad esclusione delle voci relative alle riserve tecniche) è stata effettuata in coerenza ai Principi Contabili Internazionali (IFRS - International Financial Reporting Standards), adottati dal Regolamento 1606/2002 e dalle disposizioni dettate dal Codice delle Assicurazioni Private e che sono considerati rappresentativi dei principi valutativi previsti dalla Direttiva.
Nel caso in cui la valutazione prevista dai Principi Contabili Internazionali non sia al Fair Value, devono essere applicati principi di valutazione che siano coerenti con l’art. 75 della Direttiva Solvency II. Nell’utilizzo di tali metodi, la Capogruppo garantisce la coerenza con almeno uno dei seguenti:
• il metodo di mercato, il quale utilizza i prezzi e le altre informazioni pertinenti derivanti da operazioni di mercato riguardanti attività, passività o un gruppo di attività e passività identiche o simili.
• il metodo reddituale, il quale converte importi futuri, come i flussi di cassa o i ricavi e i costi, in un unico importo corrente. Il valore equo riflette le attuali aspettative di mercato su tali importi futuri. Le tecniche di valutazione coerenti con il metodo reddituale comprendono le tecniche del valore attuale, i modelli di determinazione del prezzo delle opzioni e il metodo degli utili in eccesso per esercizi multipli;
• il metodo del costo o metodo del costo corrente di sostituzione, il quale riflette l'importo che sarebbe attualmente richiesto per sostituire la capacità di servizio di un'attività.
In presenza della possibilità di utilizzare più metodi, la Capogruppo privilegia la metodologia che garantisce la stima più rappresentativa dell’importo, coerentemente con quanto descritto dall’art. 75 della Direttiva.
Le tabelle che seguono rappresentano le valutazioni riportate nel QRT S.02.01 dello Stato Patrimoniale consolidato al 31/12/2023 (valori in unità di euro):
ASSET | SOLVENCY II VALUE |
Avviamento | |
Spese di acquisizione differite | |
Attività immateriali | 0 |
Attività fiscali differite | 2.654.389 |
Utili da prestazioni pensionistiche | 0 |
Immobili, impianti e attrezzature posseduti per uso proprio | 23.150.196 |
Investimenti (diversi da attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote) | 70.332.478 |
Immobili (diversi da quelli per uso proprio) | 16.288.501 |
Quote detenute in imprese partecipate, incluse le partecipazioni | 0 |
Strumenti di capitale | 5.558.527 |
Strumenti di capitale — Quotati | 2.864.430 |
Strumenti di capitale — Non quotati | 2.694.097 |
Obbligazioni | 29.767.614 |
Titoli di Stato | 13.748.908 |
Obbligazioni societarie | 16.018.706 |
Obbligazioni strutturate | 0 |
Titoli garantiti | 0 |
ASSET | SOLVENCY II VALUE |
Organismi di investimento collettivo | 0 |
Derivati | 0 |
Depositi diversi da equivalenti a contante | 18.717.836 |
Altri investimenti | 0 |
Attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote | 0 |
Mutui ipotecari e prestiti | 1 |
Prestiti su polizze | 0 |
Mutui ipotecari e prestiti a persone fisiche | 0 |
Altri mutui ipotecari e prestiti | 1 |
Importi recuperabili da riassicurazione da: | 36.519.063 |
Non vita e malattia simile a non vita | 36.519.063 |
Non vita esclusa malattia | 34.974.925 |
Malattia simile a non vita | 1.544.137 |
Vita e malattia simile a vita, escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote | 0 |
Malattia simile a vita | 0 |
Vita, escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote | 0 |
Vita collegata a un indice e collegata a quote | 0 |
Depositi presso imprese cedenti | 0 |
Crediti assicurativi e verso intermediari | 11.909.400 |
Crediti riassicurativi | 12.219.439 |
Crediti (commerciali, non assicurativi) | 19.009.679 |
Azioni proprie (detenute direttamente) | 666.773 |
Importi dovuti per elementi dei fondi propri o fondi iniziali richiamati ma non ancora versati | 0 |
Contante ed equivalenti a contante | 17.746.917 |
Tutte le altre attività non indicate altrove | 722.595 |
Totale delle attività | 194.930.928 |
LIABILITIES | SOLVENCY II VALUE |
Riserve tecniche — Non vita | 86.929.829 |
Riserve tecniche — Non vita (esclusa malattia) | 81.976.665 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | 0 |
Migliore stima | 77.108.129 |
Margine di rischio | 4.868.536 |
Riserve tecniche — Malattia (simile a non vita) | 4.953.164 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | 0 |
Migliore stima | 3.565.079 |
Margine di rischio | 1.388.085 |
Riserve tecniche — Vita (escluse collegata a un indice e collegata a quote) | 0 |
Riserve tecniche — Malattia (simile a vita) | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | 0 |
Migliore stima | 0 |
Margine di rischio | 0 |
Riserve tecniche — Vita (escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote) | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | 0 |
Migliore stima | 0 |
Margine di rischio | 0 |
Riserve tecniche — Collegata a un indice e collegata a quote | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | 0 |
Migliore stima | 0 |
Margine di rischio | 0 |
Altre riserve tecniche | 0 |
Passività potenziali | 0 |
Riserve diverse dalle riserve tecniche | 518.859 |
Obbligazioni da prestazioni pensionistiche | 2.026.197 |
Depositi dai riassicuratori | 1.269.927 |
Passività fiscali differite | 6.490.444 |
Derivati | 0 |
Debiti verso enti creditizi | 1.285 |
Passività finanziarie diverse da debiti verso enti creditizi | 126 |
Debiti assicurativi e verso intermediari | 2.060.653 |
Debiti riassicurativi | 8.562.171 |
Debiti (commerciali, non assicurativi) | 8.098.979 |
Passività subordinate | 0 |
Passività subordinate non incluse nei fondi propri di base | 0 |
Passività subordinate incluse nei fondi propri di base | 0 |
Tutte le altre passività non segnalate altrove | 1.163.498 |
Totale delle passività | 117.121.968 |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | 77.808.961 |
Il Gruppo ha aggregato le attività tenendo conto della natura, della funzione, del rischio e della significatività delle attività e delle passività diverse dalle riserve tecniche ed ha applicato i criteri di valutazione di seguito rappresentati:
• Avviamento e attività immateriali: i criteri di valutazione definiti dal Regolamento prevedono in generale che agli attivi immateriali e all’avviamento debba essere attribuita una valorizzazione pari a zero. Fanno eccezione gli attivi immateriali che possono essere venduti separatamente dal resto degli attivi e per i quali sia disponibile una quotazione in un mercato attivo per attività similari. Nessuna attività di questa tipologia è detenuta a livello di Gruppo.
• Imposte differite attive: corrispondono ai crediti per imposte anticipate sorti in relazione a costi sostenuti e rilevati nell'esercizio o in esercizi precedenti che tuttavia, in base alla normativa fiscale tempo per tempo vigente, possono essere in tutto o in parte dedotti solo in più esercizi (in particolare l'incremento della riserva sinistri, che rappresenta la componente principale di tale voce) ovvero al ricorrere di determinate circostanze (ad esempio azzeramento del relativo credito per i fondi svalutazione). La valutazione ai fini Solvency II di tali voci non differisce rispetto all’importo iscritto nel bilancio IAS/IFRS.
• Immobili, impianti e macchinari ad uso proprio: la voce accoglie il valore a fair value degli immobili ad uso proprio di cui il Gruppo è proprietaria. Il valore SII è stato determinato utilizzando la migliore stima possibile del valore di mercato dell’immobile stesso, ovvero tramite valutazione di un esperto esterno che annualmente svolge l’attività di perizia. Rientrano in tale categoria anche i mobili e
arredi, attrezzature, mezzi di trasporto, impianti e macchinari il cui valore ai fini Solvency II segue il medesimo approccio seguito per gli immobili ad uso proprio e qualora non fosse disponibile un valore di mercato o una perizia, il valore è posto pari a zero.
• Investimenti finanziari: il valore degli strumenti finanziari è stato determinato secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali IFRS e, per quanto applicabile, secondo quanto disposto dal Regolamento Delegato 2015/35 art. 13. Si riporta di seguito, distinta per tipologia di investimento, la metodologia applicata:
a. immobili diversi da quelli di uso proprio: il valore è stato determinato utilizzando la migliore stima possibile del valore di mercato dell’immobile stesso, ovvero tramite valutazione di un esperto esterno che annualmente svolge l’attività di perizia;
b. azioni, i titoli di Stato e obbligazioni corporate: è stato applicato il metodo del mark to market, ovvero il prezzo del titolo è determinato sulla base del valore di mercato del titolo all’ultimo giorno di valutazione dell’esercizio. Per le azioni non quotate, si rimanda al paragrafo D.4 inerente ai metodi alternativi di valutazione;
c. Per le partecipazioni, si rimanda al paragrafo D.4 (Metodi alternativi di valutazione).
• Azioni proprie: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel bilancio
civilistico;
• Depositi diversi da equivalenti a contante: la voce comprende i depositi vincolati, per i quali il valore al fair value è assunto prudenzialmente pari al valore iscritto in bilancio, ovvero al valore nominale a cui è stato aggiunto il valore dei ratei di interesse o della cedola in corso.
• Importi recuperabili da riassicurazione dei rami Non-Vita e Malattia: le riserve tecniche a carico dei riassicuratori sono distinte per:
a. Riserve sinistri: per tutte le linee di business la Best Estimate sinistri a carico dei riassicuratori è calcolata mediante tecniche Gross to Net, tramite l’applicazione dei fattori risultanti dal rapporto tra gli importi al lordo e al netto della riassicurazione, tenuto conto dell’aggiustamento per il rischio di credito (calcolato attraverso il metodo semplificato in funzione della duration e del rating della controparte riassicurativa);
b. Riserve premi: per tutte le linee di business la Best Estimate è calcolata puntualmente mediante il metodo semplificato. Le uscite e le entrate di cassa verso i riassicuratori sono calcolate a partire dai cash flow lordi in funzione dei trattati riassicurativi in essere alla data di valutazione.
• Crediti: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel bilancio civilistico, ad eccezione della voce crediti assicurativi e verso intermediari per la quale sono dedotti gli importi recuperabili per sinistri, che sono stati parimenti dedotti dalle Best Estimate;
• Disponibilità Liquide: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel
bilancio civilistico;
• Altre attività: per tutte le altre attività non ricomprese nelle categorie riportate sopra, tenuto conto delle relative caratteristiche, il valore è stato determinato applicando i principi IAS/IFRS e relativi eventuali aggiornamenti degli stessi con effetti applicativi nell’esercizio in corso, da cui è sottratta la voce dei ratei per interessi e cedole, già compresa nel valore di mercato della voce Investimenti finanziari e, infine, è azzerato il rateo attivo corrispondente alla voce della riserva per spese legali relativa a sinistri delle generazioni 2012, 2013 e (in parte) 2014 per i quali il compenso per l’attività di gestione dei sinistri (determinato con un calcolo forfetario) è stato già completamente liquidato alla fine dell’esercizio di generazione.
Non sono state effettuate modifiche ai criteri e ai metodi di rilevazione e di valutazione durante il
periodo di riferimento.
Nel complesso le attività sono pari a euro 194,9 milioni contro gli euro 223,5 milioni secondo i principi IAS/IFRS. La differenza negativa di euro 28,6 milioni è principalmente ascrivibile all’azzeramento dell’avviamento e delle attività immateriali, a una minore valorizzazione della riserva premi a carico dei riassicuratori che nei principi Solvency II beneficia degli utili presenti nei premi futuri dei contratti in essere e al minor valore della voce altre attività (tra cui ratei e risconti attivi), compensati tuttavia da un aumento del fair value degli immobili ad uso proprio e degli investimenti.
L’unica Compagnia assicurativa del Gruppo è Assicuratrice Milanese S.p.A., per cui le riserve tecniche
sono riconducibili alla sola controllata esercitante attività di assicurazione.
Nel complesso le riserve tecniche, calcolate ai sensi dell’art. 36-ter del CAP, sono risultate essere euro 86,9 milioni rispetto a euro 116,2 milioni calcolate secondo i principi local, con una riduzione di euro 29,3 milioni. La differenza deriva principalmente dalla diversa valorizzazione della riserva premi che beneficia di utili futuri, mentre la riserva sinistri risulta inferiore rispetto alla riserva local in virtù delle ipotesi di best estimate adottate per la proiezione dei flussi di cassa attesi, degli effetti dell’attualizzazione (effettuata mediante la curva dei tassi al 31/12/2023 fornita dall’EIOPA) e dell’inclusione dei recuperi attesi. In particolare, per la determinazione della best estimate sinistri delle Line of Business (LoB) Motor e General Liability, la Compagnia ha adoperato la variante inflation-adjusted del modello statistico chain-ladder paid, opportunamente calibrato per tener conto delle dinamiche inflattive attese e degli effetti distorsivi dovuti a determinate componenti di costo che presentano, nel corso dei diversi esercizi, un andamento irregolare.
La tabella sottostante riporta il confronto tra le riserve di bilancio civilistico e le riserve tecniche Solvency II (importi in unità di euro):
CONFRONTO VALORI RISERVE SOLVENCY II/ LOCAL GAAP AL 31/12/2023 | ||||
SOLVENCY II | LOCAL GAAP | DELTA | DELTA % | |
Riserva Premi | 15.482.438 | 39.671.602 | -24.189.164 | -61% |
Riserva Sinistri | 65.190.770 | 76.546.489 | -11.355.720 | -15% |
Altre riserve tecniche | 0 | 16.770 | -16.770 | -100% |
Risk Margin | 6.256.621 | 0 | 6.256.621 | 100% |
TOTALE | 86.929.829 | 116.234.862 | -29.305.032 | -25% |
Ai fini della quantificazione delle best estimate premi, la Compagnia ha adottato la semplificazione prevista dall’allegato 6 del Regolamento IVASS n. 18/2016, basata sulla stima del combined ratio (CR) e dell’acquisition expense ratio (AER). La Compagnia ha determinato il combined ratio come somma del rapporto sinistri a premi (Loss Ratio, LR) e dell’Expense Ratio (ER), inteso come il rapporto tra le spese imputabili ai premi sottoscritti (escluse le spese per sinistri) ed i premi sottoscritti.
Nello specifico, la Compagnia ha determinato i valori attesi di ER e di AER come media dei valori registrati negli esercizi 2021, 2022 e 2023. Per il calcolo del LR atteso, in continuità con la precedente valutazione, la Compagnia ha effettuato delle analisi puntuali per singola LoB, escludendo in alcuni casi i valori registrati negli esercizi 2021 e 2022, in quanto fortemente influenzati dai noti eventi pandemici. Con riferimento alle LoB Other motor e Fire and other damage to property, la Compagnia ha depurato dal costo dei sinistri osservato nel 2023 l’evento atmosferico eccezionale registrato in data 24 luglio 2023. Infine, per la Lob Credit and suretyship insurance, si è prudenzialmente assunto quale loss ratio di riferimento la media di mercato dell’ultimo triennio disponibile (2020-2022, dati ANIA).
La Compagnia ha elaborato puntualmente i premi futuri attesi dai contratti in essere alla data di valutazione, tenendo anche conto della probabilità di mancato incasso calcolata sulla base di specifiche analisi di backtesting.
La stima della riserva sinistri è caratterizzata da un alto grado di incertezza dovuta, in virtù delle ridotte dimensioni, alla scarsità di informazioni sui sinistri di cui dispone l’impresa e relativi alla previsione dei fattori evolutivi di costo che incidono sull’esborso finale e di cui l’impresa deve tener conto coerentemente al principio di valutazione del costo ultimo. Risulta inoltre, notevolmente complessa la stima del timing dei futuri pagamenti, in particolare con riferimento alla Lob General Liability, in considerazione dell’aleatorietà della durata e dell’esito dei processi per i sinistri in causa.
La Compagnia utilizza dei modelli statistico-attuariali per la determinazione della best estimate della riserva sinistri per le linee di business Motor e General Liability, che rappresentano circa l’87% della riserva sinistri complessiva.
I modelli attuariali utilizzati dalla Compagnia per la determinazione delle best estimate appartengono alla famiglia del chain ladder e prevedono la proiezione dei flussi di pagamenti attesi negli esercizi futuri in relazione ai sinistri a riserva alla data di valutazione. Tale proiezione tiene conto di tutti gli elementi che caratterizzano i cash flow attesi. Coerentemente con la precedente valutazione, la Compagnia ha utilizzato la variante “inflation-adjusted” del metodo chain ladder, che permette di esplicitare l’inflazione attesa nei prossimi esercizi in considerazione dei valori elevati registrati nel corso degli ultimi due esercizi.
In continuità con le precedenti valutazioni e sulla base di specifiche analisi, sono stati esclusi dal triangolo dei pagamenti incrementali specifiche componenti di costo che presentano un andamento irregolare nel corso dei vari esercizi, quali le spese di struttura interna, le spese legali ed i sinistri di punta (questi ultimi valutati separatamente, per entrambe le LoB, attraverso un metodo basato sul loss ratio atteso e sul numero di sinistri attesi).
L’attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi è effettuata con la struttura per scadenza di tassi di interessi privi di rischio al 31/12/2023 comunicata dall’EIOPA. Come per gli esercizi precedenti, non è stato utilizzato il volatility adjustment.
Con riferimento alla best estimate della riserva sinistri, un indicatore del grado di incertezza nella stima dei futuri cash flow può essere rappresentato dalla deviazione standard dei fattori di sviluppo: il metodo del chain ladder si fonda infatti sull’ipotesi che la legge di smontamento dei sinistri sia uguale per tutti gli anni di avvenimento, ovvero i pagamenti relativi a differenti generazioni sono tra loro indipendenti. L’indice di dispersione rappresentato dalla deviazione standard presenta, con particolare riferimento alla LoB General Liability, valori elevati in corrispondenza delle prime antidurate, rendendo la stima complessiva particolarmente volatile.
Un ulteriore elemento di incertezza è rappresentato dal fattore coda, che rappresenta l’evoluzione dei pagamenti attesi per le antidurate successive rispetto a quelle osservabili nel triangolo di run-off a disposizione e che risulta determinante nella valutazione della riserva sinistri.
Per i motivi sopra esposti, ai fini della determinazione del Risk Margin, la Compagnia ha adottato un metodo di calcolo più prudenziale rispetto ad altri metodi previsti dalla normativa; in particolare è stato impiegato il metodo 2 previsto dall’allegato 4 del Regolamento IVASS n. 18/2016.
Non sono state effettuate modifiche ai criteri e ai metodi di rilevazione e di valutazione durante il periodo di riferimento.
I criteri di valorizzazione rispettano quanto richiesto dalla normativa all’articolo 75 della Direttiva
2009/138.
Si riportano di seguito le informazioni sulle metodologie di valutazione, a fini di solvibilità, di ciascuna classe di passività ad esclusione delle riserve tecniche discusse nel paragrafo precedente, utilizzati dalla Compagnia per la determinazione del valore delle passività nel bilancio di solvibilità:
• Fondo TFR: il valore del Fondo TFR ai fini Solvency II è stato determinato secondo quanto previsto dal principio IAS 19 che definisce le modalità di determinazione del valore dei benefici a favore dei dipendenti, ovvero il valore attuale attuariale della componente del Fondo finale dovuta al servizio prestato fino alla data di valutazione, di tutti i futuri incrementi che saranno maturati dai dipendenti in servizio.
• Depositi da riassicuratori: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel
bilancio civilistico.
• Riserve diverse dalle riserve tecniche: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel bilancio civilistico, ad eccezione dei debiti verso riassicuratori che includono gli oneri futuri per interessi relativi ai depositi dei contratti ceduti che sono azzerati dal punto di vista civilistico.
• Debiti: la valutazione ai fini Solvency II non differisce rispetto all’importo iscritto nel bilancio civilistico.
• Passività fiscali differite: le deferred tax liabilities, ai sensi dei principi Solvency II, includono solo le imposte differite nette originate dalla conversione in principi di solvibilità di tutte le poste di bilancio applicando il tax rate effettivo per ogni tipologia al 31/12/2023, l’aliquota media risultante è stata pari al 27,3%.
• Altre passività: la valutazione ai fini civilistici e la valutazione ai fini Solvency II, delle passività non specificate in precedenza, non differisce.
La società non ha obbligazioni derivanti dai contratti di leasing.
La Società non ha “altre rilevanti attività o passività fuori bilancio” da riportare nel modello quantitativo di vigilanza S.03.01 di cui al Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2450 della Commissione del 2 dicembre 2015.
Nel complesso le passività sono pari a euro 117,1 milioni contro gli euro 139,4 milioni secondo i principi IAS/IFRS. La differenza negativa di euro 22,3 milioni è principalmente ascrivibile alla minore valorizzazione al fair value delle riserve tecniche, compensata però dalla maggiore valorizzazione delle riserve diverse dalle riserve tecniche e delle imposte differite.
Conseguentemente il valore dell’eccedenza delle attività rispetto alle passività risulta essere euro 77,8 mln contro gli euro 84,1 mln secondo i principi IAS/IFRS, con una differenza negativa di euro 6,2 mln.
D.4 METODI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE
Vengono di seguito riportate le metodologie di valutazione alternative utilizzate per la quantificazione delle attività e delle passività per le quali non è disponibile, come criterio di valutazione, un valore di mercato rappresentato da una quotazione su un mercato di riferimento.
Per le azioni non quotate il valore viene determinato utilizzando “input informativi” comunque assunti,
in via diretta o indiretta, dai mercati, quali per esempio:
• Prezzi quotati per attività o passività identiche o similari quotati in mercati attivi o non attivi;
• Prezzi oggetto di recenti transazioni relative al medesimo strumento finanziario oggetto di valutazione oppure a strumenti simili a questo.
Per le partecipazioni che rappresentano quote di minoranza, non quotate su un mercato attivo, il valore ai fini Solvency II, non potendo essere desunto da quotazioni di mercato, è stato assunto pari al valore del patrimonio netto civilistico tenuto conto della quota partecipativa detenuta.
In assenza di un mercato attivo da utilizzare come proxy per le valutazioni, viene posta in essere una tecnica di valutazione che consenta di stabilire quale prezzo avrebbe avuto l’operazione alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali utilizzando, in via residuale, tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali (Mark-to-Model Approach).
Nello specifico, in tale categoria sono presenti quote di una banca cooperativa per il cui valore è stato utilizzato il prezzo oggetto di recenti transazioni relative al medesimo strumento finanziario oggetto di
valutazione oppure a strumenti simili a questo, nonché le quote di minoranza di Modena Capitale Estense S.p.A. e Gestione Grandi Hotels.
Lo sviluppo di portafoglio e la valutazione di solvibilità sono basati sull'ultimo business plan del Gruppo Modena Capitale con orizzonte triennale.
Non ci sono altre informazioni rilevanti non incluse nelle precedenti sezioni.
Nell’ambito della gestione del capitale, del rischio e della Solvibilità, Modena Capitale mantiene un ammontare di capitale pari al Solvency Capital Requirement (SCR) a livello di Gruppo, calcolato secondo la Standard Formula e gestisce il proprio capitale in modo da rispettare i requisiti patrimoniali regolamentari nel continuo.
La Capogruppo si è dotata della Politica di gestione del capitale, del Risk Appetite Framework e della Politica di gestione dei rischi, le quali definiscono il sistema di governo e controllo attraverso il quale viene garantito l’adeguato livello patrimoniale, attuale e prospettico, coerentemente con il complesso dei rischi assunti.
Tali politiche definiscono le modalità di determinazione dei fondi propri, i criteri per la classificazione degli stessi e gli strumenti utilizzabili per reperire capitale.
Al fine di garantire la solvibilità, la Società Modena Capitale definisce le linee-guida di gestione del capitale e di distribuzione dei dividendi anche in termini di ruoli e responsabilità degli attori coinvolti, in coerenza con gli obiettivi di ritorno sul capitale, con le risultanze della valutazione prospettica dei rischi effettuata in ambito ORSA e con i target stabiliti dal Consiglio di Amministrazione in termini di appetito al rischio (c.d. Risk Appetite Framework) e dei relativi livelli di limiti e soglie di tolleranza.
Il piano di gestione del capitale include anche le modalità di intervento qualora il livello di capitale risulti non coerente con i target fissati dal Consiglio di Amministrazione.
Non si segnalano cambiamenti sostanziali nel periodo di riferimento.
I fondi propri del Gruppo Modena Capitale sono costituiti dai fondi propri di base (i fondi propri accessori risultano nulli), che rappresentano le risorse finanziare detenute al fine di assorbire le eventuali perdite e/o a far fronte ai rischi generati dall’attività d’impresa in ottica di continuità aziendale.
Le strategie e gli obiettivi di gestione del capitale sono declinati all’interno della Politica in materia di gestione del capitale, che descrive il contesto di riferimento e il processo di gestione del capitale e di distribuzione dei dividendi anche in termini di ruoli e responsabilità degli attori coinvolti, coerentemente con gli obiettivi di ritorno sul capitale e con la propensione al rischio definiti dal Consiglio di Amministrazione.
I fondi propri di base a livello di Gruppo secondo i principi Solvency II ammontano a euro 65,5 milioni, classificati totalmente nel Tier 1 unrestricted.
Il dettaglio di composizione dei Fondi Propri è illustrato nella tabella seguente (valori in unità di euro):
S.23.01 – Fondi Propri
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | |
Capitale sociale ordinario (al lordo delle azioni proprie) | 60.000.000 | 60.000.000 | 0 | ||
Sovrapprezzo di emissione relativo al capitale sociale ordinario | 0 | 0 | 0 | ||
Fondi iniziali, contributi dei membri o elemento equivalente dei fondi propri di base per le mutue e le imprese a forma mutualistica | 0 | 0 | 0 | ||
Xxxxx subordinati dei membri delle mutue | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Riserve di utili | 10.547.658 | 10.547.658 | |||
Azioni privilegiate | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Sovrapprezzo di emissione relativo alle azioni privilegiate | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Riserva di riconciliazione | 4.488.273 | 4.488.273 | |||
Passività subordinate | 0 | 0 | 0 | 0 | |
Importo pari al valore delle attività fiscali differite nette | 0 | 0 | |||
Altri elementi approvati dall'autorità di vigilanza come fondi propri di base non specificati in precedenza | 1.120.786 | 1.120.786 | 0 | ||
Quote di minoranza non disponibili a livello di gruppo | 10.636.935 | 10.636.935 | 0 | 0 | 0 |
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di Solvibilità II
Totale | |
C0010 | |
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di solvibilità II | 0 |
Deduzioni | Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | |
Deduzioni per partecipazioni in enti creditizi e finanziari | 10.636.935 | 10.636.935 | 0 | 0 | 0 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | |
Totale dei fondi propri di base dopo le deduzioni | 65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
Fondi propri accessori | Totale | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0040 | C0050 | ||
Totale dei fondi propri accessori | 0 | 0 | 0 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | |
Totale dei fondi propri disponibili per soddisfare il requisito patrimoniale di solvibilità (SCR) di gruppo consolidato | 65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
Totale dei fondi propri disponibili per soddisfare l'SCR di gruppo consolidato minimo | 65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | |
Totale dei fondi propri ammissibili per soddisfare l'SCR di gruppo consolidato | 65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
Totale dei fondi propri ammissibili per soddisfare l'SCR di gruppo consolidato minimo | 65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 |
2023 | 2022 | |
C0010 | C0010 | |
SCR di gruppo consolidato | 28.877.990 | 25.565.035 |
SCR di gruppo consolidato minimo | 8.442.159 | 7.931.712 |
Rapporto tra fondi propri ammissibili e SCR | 226,9% | 235,8% |
Rapporto tra fondi propri ammissibili e MCR | 776,1% | 760,1% |
Riserva di riconciliazione | C0060 | C0060 |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | 77.808.961 | 74.518.721 |
Azioni proprie (detenute direttamente e indirettamente) | 666.773 | 666.773 |
Dividendi, distribuzioni e oneri prevedibili | 985.472 | 3.000.000 |
Altri elementi dei fondi propri di base | 71.668.444 | 71.061.474 |
Aggiustamento per gli elementi dei fondi propri limitati in relazione a portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità e fondi propri separati | 0 | 0 |
Altri fondi propri non disponibili | 0 | 0 |
Riserva di riconciliazione | 4.488.273 | -209.526 |
C0060 | C0060 | |
Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività vita | 0 | 0 |
Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività non vita | 3.049.628 | 3.927.597 |
Totale utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) | 3.049.628 | 3.927.597 |
Gli sviluppi previsti nel periodo della pianificazione delle attività e delle passività, tenuto conto della strategia del Gruppo e degli esiti delle prove di stress evidenziano la capacità del Gruppo di possedere fondi propri adeguati.
L’Assemblea dei Soci ha deliberato una distribuzione di utile pari a euro 985.472. Non sono previste emissioni di titoli in capitale.
E.2 REQUISITO PATRIMONIALE DI SOLVIBILITA’ E REQUISITO PATRIMONIALE MINIMO
La Capogruppo valuta i rischi compresi nel calcolo del Requisito Patrimoniale di Solvibilità di gruppo con la Standard Formula in conformità con la direttiva 2009/138/CE e con i criteri previsti dagli Atti Delegati, ritenuta giustificata dalla natura, portata e complessità dei rischi assunti dal gruppo, in quanto si reputa che i maggiori rischi possano derivare da uno sviluppo negativo della sinistralità dei rischi in corso.
Il requisito patrimoniale di solvibilità SCR e il Requisito patrimoniale minimo MCR sono indicati nella tabella seguente (importi in unità di euro):
Solvency Capital Requirement | Eligible Own Funds | ||
2023 | SCR | 28.877.990 | 65.519.781 |
MCR | 8.442.159 | 65.519.781 | |
2022 | SCR | 25.565.035 | 60.290.759 |
MCR | 7.931.712 | 60.290.759 | |
variazioni | SCR | 3.312.955 | 5.229.022 |
MCR | 510.447 | 5.229.022 |
Il valore del Requisito Patrimoniale di Solvibilità di Gruppo al 31/12/2023 risulta pari a euro 28,9 milioni, in aumento rispetto all’anno precedente di 3,3 milioni di euro (+13,0%).
Il Requisito Patrimoniale Minimo ammonta al 31/12/2023 a circa euro 8,4 milioni, in aumento di 0,5 milioni di euro (+6,4%) rispetto all’esercizio precedente.
Per quanto concerne la “capacità di assorbimento di perdite delle imposte differite” (“Loss Absorbing Capacity of Deferred Taxes” – LAC DT) essa può essere valutata come ammissibile a riduzione del requisito di capitale in considerazione della capacità del Gruppo di generare utili futuri tassabili nella misura prevista dalla normativa ai sensi degli Atti Delegati e del Regolamento IVASS n. 35 del 7 febbraio 2017. Alla data di valutazione, il Gruppo ha verificato l’ammissibilità dell’aggiustamento in presenza di redditi imponibili futuri recuperando circa il 69,08% delle imposte differite generatesi a seguito dello scenario di perdita istantanea di cui all’art. 207 del Regolamento Delegato. A tal fine il Gruppo ha utilizzato un approccio analitico basato sulla determinazione degli impatti della perdita istantanea su ciascuna voce dello stato patrimoniale con conseguente determinazione del relativo trattamento fiscale.
Ai sensi del Regolamento IVASS n. 34 del 7 luglio 2017, nella determinazione delle attività e passività fiscali differite la Compagnia:
• non effettua alcun tipo di attualizzazione;
• compensa le attività fiscali differite e le passività fiscali differite solo se:
- le è riconosciuto il diritto di compensare le attività fiscali correnti e le passività fiscali correnti;
- le attività fiscali differite e le passività fiscali differite riguardano le imposte applicate dalla medesima autorità fiscale alla medesima impresa.
In tale contesto, la Capogruppo, in linea con quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 15 degli Atti Delegati, attribuisce nel Bilancio consolidato redatto ai fini di solvibilità un valore positivo alle attività fiscali differite nette (da intendersi quale differenza tra l’ammontare attribuito alle attività fiscali differite inserito tra gli “Asset” del bilancio di solvibilità e l’ammontare attribuito alle passività fiscali differite inserito tra le “Liabilities” del bilancio di solvibilità) solo a seguito di specifiche analisi di recuperabilità che dimostrino che sia probabile che vi sarà un utile tassabile futuro a fronte del quale potranno essere utilizzate tali attività fiscali differite nette, tenuto conto degli obblighi legali o regolamentari sui termini per il riporto delle perdite fiscali o dei crediti d’imposta non utilizzati.
Nelle tabelle seguenti vengono riportate i valori delle Deferred Tax Assets e Deferred Tax Liabilites riportate nel Bilancio consolidato riclassificato secondo i principi Solvency II e il dettaglio di calcolo del LAC DT - Net DTA Ammissibili (importi in milioni di euro):
Deferred Tax - Solvency II | 2023 |
Deferred tax assets | 2,7 |
Deferred tax liabilities | 6,5 |
LAC DT (Net DTA ammissibili) | 2023 |
DTA pre stress | 2,7 |
DTL pre stress IRES | 5,6 |
DTL pre stress IRAP | 0,9 |
DTL Nette Pre stress | 3,8 |
DTA post stress IRES | 8,8 |
DTA post stress IRAP | 0,0 |
DTA ammissibili per comp. DTL nette | 2,9 |
IRES (da compensare con imponibile futuro) | 6,1 |
IRAP (da compensare con imponibile futuro) | 0,0 |
DTA ammissibili per comp. DTL future | 6,1 |
Sommatoria degli [ α solo * Adj solo] | 9,0 |
rapporto [SCR Group div / sum SCR solo] | 87,0% |
Adj Group DT | 7,8 |
Tutti i moduli di rischio registrano, come mostrato nelle tabelle successive in cui si riportano i principali risultati, un incremento rispetto allo scorso esercizio (importi in milioni di euro):
Tipologie di Rischio | SCR 2023 | SCR 2022 | variazione |
Rischio di Mercato | 13,2 | 11,0 | 2,1 |
Rischio di Inadempimento delle controparti | 7,3 | 7,0 | 0,3 |
Rischio di Sottoscrizione Non-Vita | 22,1 | 20,2 | 2,0 |
Rischio di Sottoscrizione Malattia | 6,3 | 4,8 | 1,5 |
diversificazione | -14,6 | -12,4 | -2,2 |
BSCR | 34,3 | 30,6 | 3,7 |
Rischio Operativo | 2,4 | 2,4 | 0,0 |
LAC DT | -7,8 | -7,4 | -0,4 |
SCR | 28,9 | 25,6 | 3,3 |
L’assorbimento per moduli di rischio sulla base dell’allocazione per il peso dell’importo prima della
diversificazione è rappresentato nella tabella seguente (importi in milioni di euro):
Tipologie di Rischio | SCR 2023 | % | SCR 2022 | % |
Totale | 28,9 | 100% | 25,6 | 100% |
Rischio di Mercato | 13,2 | 25% | 11,0 | 24% |
Rischio di Inadempimento delle controparti | 7,3 | 14% | 7,0 | 15% |
Rischio di Sottoscrizione Non-Vita | 22,1 | 42% | 20,2 | 44% |
Rischio di Sottoscrizione Malattia | 6,3 | 12% | 4,8 | 11% |
Rischio Operativo | 2,4 | 7% | 2,4 | 5% |
Rispetto allo scorso anno, è aumentata l’incidenza del rischio malattia, pari al 12% del SCR complessivo non diversificato (dovuto all’incremento del rischio CAT conseguente al minor beneficio derivante dalla cessione in riassicurazione) e del rischio di mercato, pari al 25% del SCR complessivo non diversificato (dovuto ad un incremento delle esposizioni al rischio azionario, al rischio immobiliare, al rischio spread e alle concentrazioni di rischio di mercato). Infine, l’aggiustamento per la capacità di assorbimento delle imposte differite (adjustment DT) è passato dal 22,4% determinato sulle valutazioni al 31.12.2022 al 21,3% nel 2023.
E.3 UTILIZZO DEL SOTTOMODULO DEL RISCHIO AZIONARIO BASATO SULLA DURATA NEL CALCOLO DEL
REQUISITO PATRIMONIALE DI SOLVIBILITA’
La Capogruppo non si avvale del sotto-modulo del rischio azionario basato sulla durata nel calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità.
E.4 DIFFERENZE TRA LA FORMULA STANDARD E IL MODELLO INTERNO UTILIZZATO
Il Gruppo non adotta un modello interno.
E.5 INOSSERVANZA DEL REQUISITO PATRIMONIALE MINIMO E INOSSERVANZA DEL REQUISITO
PATRIMONIALE DI SOLVIBILITA’
Nel corso dell’esercizio non sono stati rilevati periodi in cui non sia stato coperto il requisito patrimoniale di solvibilità di gruppo (SCR) o il proprio requisito patrimoniale minimo di gruppo (MCR).
Non ci sono ulteriori informazioni da fornire rispetto a quanto descritto nei precedenti paragrafi.
ALLEGATI
1- Assetti proprietari e rapporti infragruppo
2- Annual Quantitative Reporting Templates
3- Relazioni della società di Revisione ai sensi del Regolamento IVASS n. 42/2018
100%
52,65%
71,33%
100%
100%
100%
55,56%
GESTIONE GRANDI HOTEL
CENTRAL PARK SRL
100%
9,49%
78,56%
CIMINA DOLCIARIA SRL
50%
AQUILA CPV SRL
PRIMULA SRL
TV QUI SPA
I.S.S.B. Srl
BANCA POPOLARE DI BARI
MODENA CAPITALE SPA
STUDIO LEGALE
SAMORI' E ASSOCIATI
XXXXXX' XXXXXXXXX
ALLEGATO 1 ASSETTI PROPRIETARI E RAPPORTI INFRAGRUPPO
MODENA CAPITALE ESTENSE SPA
G.P. SAMORI
FINANZIARIA SPA
ASSICURATRICE MILANESE SPA
51%
100%
99,99%
GAM SERVIZI SRL
HORUS CONS.
ASS. SRL
LEGENDA
Società appartenenti al Gruppo Assicurativo Modena Capitale
100%
Società partecipanti in Assicuratrice Milanese, non ricomprese nel Gruppo Assicurativo ed estranee alla catena partecipativa di controllo. Società controllate da Modena Capitale S.p.A. non ricomprese nel Gruppo Assicurativo Modena Capitale
ASS.MI. 2 IMM. SRL
ASS.MI.1 IMM. SPA
Controparte di operazioni con parti correlate (non rientrante nell'assetto proprietario)
RAG. SOC
Società rientranti nell'assetto proprietario di Assicuratrice Milanese che hanno realizzato o avevano in essere nel 2022 operazioni infragruppo con la Compagnia
Valore solvibilità II | ||
C0010 | ||
Attività | ||
Avviamento | R0010 | |
Spese di acquisizione differite | R0020 | |
Attività immateriali | R0030 | 0 |
Attività fiscali differite | R0040 | 2.654.389 |
Utili da prestazioni pensionistiche | R0050 | 0 |
Immobili, impianti e attrezzature posseduti per uso proprio | R0060 | 23.150.196 |
Investimenti (diversi da attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote) | R0070 | 70.332.478 |
Immobili (diversi da quelli per uso proprio) | R0080 | 16.288.501 |
Quote detenute in imprese partecipate, incluse le partecipazioni | R0090 | 0 |
Strumenti di capitale | R0100 | 5.558.527 |
Strumenti di capitale — Quotati | R0110 | 2.864.430 |
Strumenti di capitale — Non quotati | R0120 | 2.694.097 |
Obbligazioni | R0130 | 29.767.614 |
Titoli di Stato | R0140 | 13.748.908 |
Obbligazioni societarie | R0150 | 16.018.706 |
Obbligazioni strutturate | R0160 | 0 |
Titoli garantiti | R0170 | 0 |
Organismi di investimento collettivo | R0180 | 0 |
Derivati | R0190 | 0 |
Depositi diversi da equivalenti a contante | R0200 | 18.717.836 |
Altri investimenti | R0210 | 0 |
Attività detenute per contratti collegati a un indice e collegati a quote | R0220 | 0 |
Mutui ipotecari e prestiti | R0230 | 1 |
Prestiti su polizze | R0240 | 0 |
Mutui ipotecari e prestiti a persone fisiche | R0250 | 0 |
Altri mutui ipotecari e prestiti | R0260 | 1 |
Importi recuperabili da riassicurazione da: | R0270 | 36.519.063 |
Non vita e malattia simile a non vita | R0280 | 36.519.063 |
Non vita esclusa malattia | R0290 | 34.974.925 |
Malattia simile a non vita | R0300 | 1.544.137 |
Vita e malattia simile a vita, escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote | R0310 | 0 |
Malattia simile a vita | R0320 | 0 |
Vita, escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote | R0330 | 0 |
Vita collegata a un indice e collegata a quote | R0340 | 0 |
Depositi presso imprese cedenti | R0350 | 0 |
Crediti assicurativi e verso intermediari | R0360 | 11.909.400 |
Crediti riassicurativi | R0370 | 12.219.439 |
Crediti (commerciali, non assicurativi) | R0380 | 19.009.679 |
Azioni proprie (detenute direttamente) | R0390 | 666.773 |
Importi dovuti per elementi dei fondi propri o fondi iniziali richiamati ma non ancora versati | R0400 | 0 |
Contante ed equivalenti a contante | R0410 | 17.746.917 |
Tutte le altre attività non indicate altrove | R0420 | 722.595 |
Totale delle attività | R0500 | 194.930.928 |
Passività | ||
Riserve tecniche — Non vita | R0510 | 86.929.829 |
Riserve tecniche — Non vita (esclusa malattia) | R0520 | 81.976.665 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0530 | 0 |
Migliore stima | R0540 | 77.108.129 |
Margine di rischio | R0550 | 4.868.536 |
Riserve tecniche — Malattia (simile a non vita) | R0560 | 4.953.164 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0570 | 0 |
Migliore stima | R0580 | 3.565.079 |
Margine di rischio | R0590 | 1.388.085 |
Riserve tecniche — Vita (escluse collegata a un indice e collegata a quote) | R0600 | 0 |
Riserve tecniche — Malattia (simile a vita) | R0610 | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0620 | 0 |
Migliore stima | R0630 | 0 |
Margine di rischio | R0640 | 0 |
Riserve tecniche — Vita (escluse malattia, collegata a un indice e collegata a quote) | R0650 | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0660 | 0 |
Migliore stima | R0670 | 0 |
Margine di rischio | R0680 | 0 |
Riserve tecniche — Collegata a un indice e collegata a quote | R0690 | 0 |
Riserve tecniche calcolate come un elemento unico | R0700 | 0 |
Migliore stima | R0710 | 0 |
Margine di rischio | R0720 | 0 |
Altre riserve tecniche | R0730 | |
Passività potenziali | R0740 | 0 |
Riserve diverse dalle riserve tecniche | R0750 | 518.859 |
Obbligazioni da prestazioni pensionistiche | R0760 | 2.026.197 |
Depositi dai riassicuratori | R0770 | 1.269.927 |
Passività fiscali differite | R0780 | 6.490.444 |
Derivati | R0790 | 0 |
Debiti verso enti creditizi | R0800 | 1.285 |
Passività finanziarie diverse da debiti verso enti creditizi | R0810 | 126 |
Debiti assicurativi e verso intermediari | R0820 | 2.060.653 |
Debiti riassicurativi | R0830 | 8.562.171 |
Debiti (commerciali, non assicurativi) | R0840 | 8.098.979 |
Passività subordinate | R0850 | 0 |
Passività subordinate non incluse nei fondi propri di base | R0860 | 0 |
Passività subordinate incluse nei fondi propri di base | R0870 | 0 |
Tutte le altre passività non segnalate altrove | R0880 | 1.163.498 |
Totale delle passività | R0900 | 117.121.968 |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | R1000 | 77.808.961 |
S.05.01: Premi, sinistri e spese per area di attività
Premi contabilizzati | |
Lordo — Attività diretta | R0110 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0120 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0130 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0140 |
Netto | R0200 |
Premi acquisiti | |
Lordo — Attività diretta | R0210 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0220 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0230 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0240 |
Netto | R0300 |
Sinistri verificatisi | |
Lordo — Attività diretta | R0310 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0320 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0330 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0340 |
Netto | R0400 |
Spese sostenute | R0550 |
Spese amministrative | |
Lordo — Attività diretta | R0610 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0620 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0630 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0640 |
Netto | R0700 |
Spese di gestione degli investimenti | |
Lordo — Attività diretta | R0710 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0720 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0730 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0740 |
Netto | R0800 |
Spese di gestione dei sinistri | |
Lordo — Attività diretta | R0810 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0820 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0830 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0840 |
Netto | R0900 |
Spese di acquisizione | |
Lordo — Attività diretta | R0910 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R0920 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R0930 |
Quota a carico dei riassicuratori | R0940 |
Netto | R1000 |
Spese generali | |
Lordo — Attività diretta | R1010 |
Lordo — Riassicurazione proporzionale accettata | R1020 |
Lordo — Riassicurazione non proporzionale accettata | R1030 |
Quota a carico dei riassicuratori | R1040 |
Netto | R1100 |
Altri oneri/proventi tecnici | R1210 |
Totale spese | R1300 |
Attività diretta e riassicurazione proporzionale accettata | Riassicurazione non proporzionale accettata | Totale delle obbligazioni non vita | ||||||||||||||
Assicurazione spese mediche | Assicurazione protezione del reddito | Assicurazione risarcimento dei lavoratori | Assicurazione responsabilità civile autoveicoli | Altre assicurazioni auto | Assicurazione marittima, aeronautica e trasporti | Assicurazione contro l'incendio e altri danni a beni | Assicurazione sulla responsabilità civile generale | Assicurazione di credito e cauzione | Assicurazione tutela giudiziaria | Assistenza | Perdite pecuniarie di vario genere | Riassicurazione non proporzionale malattia | Riassicurazione non proporzionale responsabilità civile | Riassicurazione non proporzionale marittima, aeronautica e trasporti | Riassicurazione non proporzionale danni a beni | |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | C0060 | C0070 | C0080 | C0090 | C0100 | C0110 | C0120 | C0130 | C0140 | C0150 | C0160 | C0200 |
70.968 | 3.596.049 | 0 | 12.592.487 | 2.265.030 | 2.221 | 11.857.461 | 33.407.237 | 8.557.317 | 4.242.124 | 776.420 | 9.216 | 77.376.530 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
35.484 | 1.839.024 | 0 | 6.383.660 | 1.267.941 | 1.062 | 4.822.227 | 19.026.540 | 4.151.138 | 2.121.062 | 302.778 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 39.950.916 |
35.484 | 1.757.025 | 0 | 6.208.827 | 997.089 | 1.159 | 7.035.234 | 14.380.697 | 4.406.179 | 2.121.062 | 473.642 | 9.216 | 0 | 0 | 0 | 0 | 37.425.614 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
66.454 | 3.703.572 | 0 | 12.253.024 | 2.349.121 | 2.655 | 12.108.626 | 33.555.950 | 7.313.336 | 4.285.650 | 761.161 | 7.022 | 76.406.571 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
34.461 | 1.870.405 | 0 | 6.288.730 | 1.337.208 | 1.047 | 4.903.514 | 18.750.256 | 3.679.802 | 2.131.729 | 293.188 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 39.290.340 |
31.993 | 1.833.167 | 0 | 5.964.294 | 1.011.913 | 1.608 | 7.205.112 | 14.805.694 | 3.633.534 | 2.153.921 | 467.973 | 7.022 | 0 | 0 | 0 | 0 | 37.116.231 |
45.694 | 717.511 | 0 | 7.971.942 | 1.457.597 | 00 | 00.000.000 | 00.000.000 | 125.871 | 612.334 | 176.402 | 0 | 34.652.041 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
25.806 | 555.620 | 0 | 1.295.307 | 824.182 | 25 | 4.065.050 | 5.289.244 | 63.025 | 310.680 | 158.762 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 12.587.701 |
19.888 | 161.891 | 0 | 6.676.635 | 633.415 | 26 | 7.901.527 | 6.288.818 | 62.846 | 301.654 | 17.640 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 22.064.340 |
32.781 | 313.570 | 0 | -318.360 | 303.605 | -500 | 2.733.534 | 484.429 | 813.283 | -78.384 | 290.407 | 3.166 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4.577.531 |
4.491 | 227.565 | 0 | 796.877 | 143.335 | 141 | 750.363 | 2.114.075 | 541.524 | 268.450 | 49.133 | 583 | 4.896.537 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
4.491 | 227.565 | 0 | 796.877 | 143.335 | 141 | 750.363 | 2.114.075 | 541.524 | 268.450 | 49.133 | 583 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4.896.537 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
37.856 | 605.846 | 0 | 1.589.906 | 441.013 | 253 | 660.371 | 1.977.751 | 3.192 | 120.588 | 0 | 0 | 5.436.776 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
7.289 | 69.260 | 0 | 394.018 | 117.578 | 0 | 207.870 | 517.555 | 773 | 52.382 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1.366.725 |
30.567 | 536.586 | 0 | 1.195.888 | 323.435 | 253 | 452.501 | 1.460.196 | 2.419 | 68.206 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 4.070.051 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
24.634 | 946.417 | 0 | 2.426.265 | 672.825 | 370 | 2.751.943 | 8.602.995 | 2.892.906 | 1.206.249 | 241.274 | 2.583 | 19.768.461 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
28.263 | 1.423.632 | 0 | 4.778.103 | 850.012 | 1.264 | 1.227.025 | 11.741.435 | 2.623.680 | 1.622.197 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 24.295.611 |
-3.629 | -477.215 | 0 | -2.351.838 | -177.187 | -894 | 1.524.918 | -3.138.440 | 269.226 | -415.948 | 241.274 | 2.583 | 0 | 0 | 0 | 0 | -4.527.150 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
1.352 | 26.634 | 0 | 40.713 | 14.022 | 0 | 5.752 | 48.598 | 114 | 908 | 0 | 0 | 138.093 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||||||||||||
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
1.352 | 26.634 | 0 | 40.713 | 14.022 | 0 | 5.752 | 48.598 | 114 | 908 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 138.093 |
0 | ||||||||||||||||
4.577.531 |
Capitale sociale ordinario (al lordo delle azioni proprie) | R0010 |
Non-available called but not paid in ordinary share capital to be deducted at group level | R0020 |
Sovrapprezzo di emissione relativo al capitale sociale ordinario | R0030 |
Fondi iniziali, contributi dei membri o elemento equivalente dei fondi propri di base per le mutue e le imprese a forma mutualistica | R0040 |
Conti subordinati dei membri delle mutue | R0050 |
Non-available subordinated mutual member accounts to be deducted at group level | R0060 |
Riserve di utili | R0070 |
Non-available surplus funds to be deducted at group level | R0080 |
Azioni privilegiate | R0090 |
Non-available preference shares to be deducted at group level | R0100 |
Sovrapprezzo di emissione relativo alle azioni privilegiate | R0110 |
Non-available share premium account related to preference shares to be deducted at group level | R0120 |
Riserva di riconciliazione | R0130 |
Passività subordinate | R0140 |
Non-available subordinated liabilities to be deducted at group level | R0150 |
Importo pari al valore delle attività fiscali differite nette | R0160 |
The amount equal to the value of net deferred tax assets not available to be deducted at the group level | R0170 |
Altri elementi dei fondi propri approvati dall'autorità di vigilanza come fondi propri di base non specificati in precedenza | R0180 |
Non-available own funds related to other own funds items approved by supervisory authority to be deducted | R0190 |
Minority interests at group level | R0200 |
Non-available minority interests to be deducted at group level | R0210 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
60.000.000 | 60.000.000 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
10.547.658 | 10.547.658 | |||
0 | 0 | |||
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
4.488.273 | 4.488.273 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | |||
0 | 0 | |||
1.120.786 | 1.120.786 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
10.636.935 | 10.636.935 | 0 | 0 | 0 |
Totale |
C0010 |
0 |
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di solvibilità II
Fondi propri in bilancio che non sono rappresentati dalla riserva di riconciliazione e che non soddisfano i criteri per essere classificati come fondi propri ai fini di solvibilità II | R0220 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
10.636.935 | 10.636.935 | 0 | 0 | 0 |
10.636.935 | 10.636.935 | 0 | 0 | 0 |
Deduzioni
Deduzioni per partecipazioni in altre imprese finanziarie, incluse imprese non regolamentate che svolgono attività finanziarie | R0230 |
Di cui dedotte ai sensi dell'articolo 228 della direttiva 2009/ 138/CE | R0240 |
Deduzioni per partecipazioni in caso di non disponibilità delle informazioni (articolo 229) | R0250 |
Deduction for participations included via Deduction and Aggregation method when a combination of methods is used | R0260 |
Total of non-available own funds to be deducted | R0270 |
Totale deduzioni | R0280 |
Totale dei fondi propri di base dopo le deduzioni | R0290 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
0 | 0 | |||
0 | 0 | |||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | |||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | |||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 | ||
0 | 0 | 0 |
Fondi propri accessori
Capitale sociale ordinario non versato e non richiamato richiamabile su richiesta | R0300 |
Fondi iniziali, contributi dei membri o elemento equivalente dei fondi propri di base per le mutue e le imprese a forma mutualistica non versati e non richiamati, richiamabili su richiesta | R0310 |
Azioni privilegiate non versate e non richiamate richiamabili su richiesta | R0320 |
Un impegno giuridicamente vincolante a sottoscrivere e pagare le passività subordinate su richiesta | R0330 |
Lettere di credito e garanzie di cui all'articolo 96, punto 2), della direttiva 2009/ 138/CE | R0340 |
Lettere di credito e garanzie diverse da quelle di cui all'articolo 96, punto 2), della direttiva 2009/ 138/CE | R0350 |
Richiami di contributi supplementari dai soci ai sensi dell'articolo 96, primo comma, punto 3), della direttiva 2009/ 138/CE | R0360 |
Richiami di contributi supplementari dai soci diversi da quelli di cui all'articolo 96, primo comma, punto 3), della direttiva 2009/ 138/CE | R0370 |
Non available ancillary own funds to be deducted at group level | R0380 |
Altri fondi propri accessori | R0390 |
Totale dei fondi propri accessori | R0400 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Fondi propri di altri settori finanziari
Credit institutions, investment firms, financial institutions, alternative investment fund managers, UCITS management companies | R0410 |
Enti pensionistici aziendali o professionali | R0420 |
Non-regulated undertakings carrying out financial activities | R0430 |
Totale dei fondi propri di altri settori finanziari | R0440 |
Totale | Classe 1 illimitati | Classe 1 limitati | Classe 2 | Classe 3 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
65.519.781 | 65.519.781 | 0 | 0 | 0 |
Own funds when using the Deduction and Aggregation method (D&A), exclusively or in combination with method 1
Own funds aggregated when using the Deduction and Aggregation method and combination of methods | R0450 |
Own funds aggregated when using the Deduction and Aggregation method and combination of methods net of IGT | R0460 |
Total available own funds to meet the consolidated part of the group SCR (excluding own funds from other financial sectors and own funds from undertakings included via D&A method) | R0520 |
Total eligible own funds to meet the consolidated part of the group SCR (excluding own funds from other financial sectors and own funds from undertakings included via D&A method) | R0560 |
Totale dei fondi propri disponibili per soddisfare l'SCR di gruppo consolidato minimo | R0530 |
Totale dei fondi propri ammissibili per soddisfare l'SCR di gruppo consolidato minimo | R0570 |
Total eligible own funds to meet the consolidated group SCR (including own funds from other financial sectors, excluding own funds from undertakings included via D&A method) | R0800 |
Total eligible own funds to meet the group SCR (excluding own funds from other financial sectors, including own funds from undertakings included via D&A method) | R0810 |
Total eligible own funds to meet the total group SCR (including own funds from other financial sectors and own funds from undertakings included via D&A method) | R0660 |
Consolidated part of the Group SCR (excluding CR for other financial sectors and SCR for undertakings included via D&A method) | R0820 |
SCR di gruppo consolidato minimo | R0610 |
Capital requirements (CR) from other financial sectors | R0860 |
Consolidated Group SCR (including CR for other financial sectors, excluding SCR for undertakings included via D&A method) | R0590 |
SCR for undertakings included via D&A method | R0670 |
Group SCR (excluding CR for other financial sectors, including SCR for undertakings included via D&A method) | R0830 |
Total Group SCR (including CR for other financial sectors and SCR for undertakings included via D&A method) | R0680 |
Ratio of Eligible own funds (R0560) to the consolidated part of the Group SCR (R0820) - ratio excluding other financial sectors and undertakings included via D&A method | R0630 |
Ratio of Eligible own funds (R0570) to Minimum Consolidated Group SCR (R0610) | R0650 |
Ratio of Eligible own funds (R0800) to the Consolidated group SCR (R0590) - ratio including other financial sectors, excluding undertakings included via D&A method | R0840 |
Ratio of Eligible own funds (R0810) to the Group SCR (R0830) - ratio excluding other financial sectors, including undertakings included via D&A method | R0850 |
Ratio of Total Eligible own funds (R0660) to the Total group SCR (R0680) - ratio including other financial sectors and undertakings included via D&A method | R0690 |
C0010 |
28.877.990 |
8.442.159 |
0 |
28.877.990 |
0 |
28.877.990 |
28.877.990 |
226,88% |
776,10% |
226,88% |
226,88% |
226,88% |
Riserva di riconciliazione | C0060 | |
Eccedenza delle attività rispetto alle passività | R0700 | 77.808.961 |
Azioni proprie (detenute direttamente e indirettamente) | R0710 | 666.773 |
I dividendi, le distribuzioni e gli oneri prevedibili | R0720 | 985.472 |
Altri elementi dei fondi propri di base | R0730 | 71.668.444 |
Aggiustamento per gli elementi dei fondi propri limitati in relazione a portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità e fondi propri separati | R0740 | 0 |
Altri fondi propri non disponibili | R0750 | 0 |
Riserva di riconciliazione | R0760 | 4.488.273 |
Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività vita | R0770 |
Utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) — Attività non vita | R0780 |
Totale utili attesi inclusi nei premi futuri (EPIFP) | R0790 |
C0060 |
0 |
3.049.628 |
3.049.628 |
Articolo 112 | Z0010 | 2: segnalazione periodica | ||||
Net solvency capital requirement | Gross solvency capital requirement | Allocation from adjustments due to RF | Only relevant for public disclosure | |||
Requisito patrimoniale di solvibilità netto | Requisito patrimoniale di solvibilità lordo | Ripartizione degli aggiustamenti dovuti a fondi separati (RFF) e a portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità (MAP) | Semplificazioni | Parametri specifici dell'impresa (USP) | ||
C0030 | C0040 | C0050 | C0120 | C0090 | ||
Rischio di mercato | R0010 | 13.166.454 | 13.166.454 | 0 | 0 | |
Rischio di inadempimento della controparte | R0020 | 7.283.336 | 7.283.336 | 0 | ||
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione vita | R0030 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione malattia | R0040 | 6.305.561 | 6.305.561 | 0 | 0 | 0 |
Rischio di sottoscrizione per l'assicurazione non vita | R0050 | 22.115.974 | 22.115.974 | 0 | 0 | 0 |
Diversificazione | R0060 | -14.602.199 | -14.602.199 | |||
Rischio relativo alle attività immateriali | R0070 | 0 | 0 | |||
Requisito patrimoniale di solvibilità di base | R0100 | 34.269.126 | 34.269.126 |
Calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità | C0100 | |
Aggiustamento dovuto all'aggregazione dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali (nSCR) per il fondo separato (RFF)/ portafoglio soggetto ad aggiustamento di congruità (MAP) | R0120 | 0 |
Rischio operativo | R0130 | 2.420.196 |
Capacità di assorbimento di perdite delle riserve tecniche | R0140 | 0 |
Capacità di assorbimento di perdite delle imposte differite | R0150 | -7.811.333 |
Requisito patrimoniale per le attività svolte conformemente all'articolo 4 della direttiva 2003/ 41/CE | R0160 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità esclusa maggiorazione del capitale | R0200 | 28.877.990 |
Maggiorazioni del capitale già stabilite | R0210 | 0 |
of which, Capital add-ons already set - Article 37 (1) Type a | R0211 | 0 |
of which, Capital add-ons already set - Article 37 (1) Type b | R0212 | 0 |
of which, Capital add-ons already set - Article 37 (1) Type c | R0213 | 0 |
of which, Capital add-ons already set - Article 37 (1) Type d | R0214 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità per le imprese nel quadro del metodo consolidato | R0220 | 28.877.990 |
Altre informazioni sul requisito patrimoniale di solvibilità | ||
Requisito patrimoniale per il sottomodulo del rischio azionario basato sulla durata | R0400 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali (nSCR) per la parte restante | R0410 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali per i fondi separati | R0420 | 0 |
Importo totale dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali per i portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità | R0430 | 0 |
Effetti di diversificazione dovuti all'aggregazione dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali per i fondi separati ai fini dell'articolo 304 | R0440 | 0 |
Metodo utilizzato per il calcolo dell'aggiustamento dovuto all'aggregazione dei requisiti patrimoniali di solvibilità nozionali (nSCR) per i fondi separati/ portafogli soggetti ad aggiustamento di congruità | R0450 | 4: No adjustment |
Future partecipazioni nette agli utili a carattere discrezionale | R0460 | 0 |
Below this line only groups need to hand in information | ||
Requisito patrimoniale di solvibilità di gruppo consolidato minimo | R0470 | 8.442.159 |
Informazioni su altre entità | ||
Requisiti patrimoniali per altri settori finanziari (requisiti patrimoniali non assicurativi) | R0500 | 0 |
Requisiti patrimoniali per altri settori finanziari (requisiti patrimoniali non assicurativi) — Enti creditizi, imprese di investimento e enti finanziari, gestori di fondi di investimento alternativi, società di gestione di OICVM | R0510 | 0 |
Requisiti patrimoniali per altri settori finanziari (requisiti patrimoniali non assicurativi) — Enti pensionistici aziendali o professionali | R0520 | 0 |
Requisiti patrimoniali per altri settori finanziari (requisiti patrimoniali non assicurativi) — Requisiti patrimoniali per entità non regolamentate che svolgono attività finanziarie | R0530 | 0 |
Requisiti patrimoniali per le partecipazioni di minoranza | R0540 | 0 |
Requisiti patrimoniali per imprese residuali | R0550 | 0 |
Capital requirement for collective investment undertakings or investments packaged as funds | R0555 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità complessivo | ||
Requisiti patrimoniali di solvibilità per imprese incluse mediante il metodo della deduzione e dell'aggregazione (D&A) | R0560 | 0 |
Requisito patrimoniale di solvibilità | R0570 | 28.877.990 |
C0109 |
2: No |
Calculation of loss absorbing capacity of deferred taxes
DTA | R0600 |
DTA carry forward | R0610 |
DTA due to deductible temporary differences | R0620 |
DTL | R0630 |
LAC DT | R0640 |
LAC DT justified by reversion of deferred tax liabilities | R0650 |
LAC DT justified by reference to probable future taxable profit | R0660 |
LAC DT justified by carry back, current year | R0670 |
LAC DT justified by carry back, future years | R0680 |
Maximum LAC DT | R0690 |
Approach based on average tax rate R0590
Before the shock | After the shock | LAC DT |
C0110 | C0120 | C0130 |
2.654.389 | 0 | |
2.654.389 | 0 | |
0 | 0 | |
6.490.444 | 0 | |
-7.811.333 | ||
-6.490.444 | ||
-1.320.889 | ||
0 | ||
0 | ||
-7.811.333 |
S.32.01: Imprese incluse nell'ambito del gruppo
Paese | Codice di identificazione dell'impresa | Tipo di codice di identificazione dell'impresa | Ragione sociale dell'impresa | Tipo di impresa | Forma giuridica | Categoria (mutualistica/non mutualistica) | Autorità di vigilanza | % capitale sociale | % utilizzata per redigere il bilancio consolidato | % diritti di voto | Altri criteri | Livello di influenza | Quota proporzionale utilizzata per il calcolo della solvibilità di gruppo | Sì/ No | Data della decisione se è applicato l'articolo 214 | Metodo utilizzato e trattamento dell'impresa nel quadro del metodo 1 |
C0010 | C0020 | C0030 | C0040 | C0050 | C0060 | C0070 | C0080 | C0180 | C0190 | C0200 | C0210 | C0220 | C0230 | C0240 | C0250 | C0260 |
Code | Text(50) | Code | Text(100) | Code | Text(100) | Code | Text(100) | Percent | Percent | Percent | Text(100) | Code | Percent | Code | Date | Code |
IT: Italy | 815600013CF512DF8805 | 1: LEI | Modena Capitale S.p.A. | 5: Insurance holding company as defined in Article 212(1) (f) of Directive 2009/138/EC | società per azioni | 2: Non–mutual | IVASS | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||||||
IT: Italy | 8156001B926E4A84B245 | 1: LEI | Assicuratrice Milanese S.p.A | 2: Non life insurance undertaking | società per azioni | 2: Non–mutual | IVASS | 78,56% | 100,00% | 78,56% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 2923250365 | 2: Specific code | Ass. Mi 1 Imm S.p.a | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società per azioni | 2: Non–mutual | IVASS | 78,56% | 100,00% | 78,56% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 2 | 2: Specific code | G.A.M. servizi s.r.l. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società a responsabilita' | 2: Non–mutual | IVASS | 78,54% | 100,00% | 78,54% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 8156003002AEB853FD75 | 1: LEI | I.S.S.B. s.r.l. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società a responsabilita' | 2: Non–mutual | IVASS | 100,00% | 100,00% | 100,00% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 4 | 2: Specific code | TV QUI S.p.A. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società per azioni | 2: Non–mutual | IVASS | 100,00% | 100,00% | 100,00% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 5 | 2: Specific code | Ass. Mi 2 Imm s.r.l. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società a responsabilita' | 2: Non–mutual | IVASS | 100,00% | 100,00% | 100,00% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 6 | 2: Specific code | Horus consulenti associati s.r. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società a responsabilita' | 2: Non–mutual | IVASS | 40,07% | 100,00% | 40,07% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation | ||
IT: Italy | 7 | 2: Specific code | PRIMULA S.p.A. | 10: Ancillary services undertaking as defined in Article 1 (53) of Delegated Regulation (EU) 2015/35 | società per azioni | 2: Non–mutual | IVASS | 100,00% | 100,00% | 100,00% | 1: Dominant | 100,00% | 1: Included in the scope | 1: Method 1: Full consolidation |
Modena Capitale S.p.A.
Relazione sull’informativa (requisiti SCR e MCR) inclusi nella Relazione sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria,
del Gruppo Assicurativo Modena Capitale al 31 dicembre 2023
Relazione sulla revisione contabile limitata della società di revisione indipendente
ai sensi dell’art. 47-septies, comma 7 del D. Lgs. 7.9.2005, N. 209 e dell’art. 5, comma 1, lettere C, del regolamento IVASS
N. 42 del 2 agosto 2018
PKF Italia S.p.A. Viale Tunisia, 50
20124 Milano MI
x00 (00) 000000.00
xxx.xx@xxx.xx xxx.xxx.xx
Relazione della società di revisione indipendente sulla revisione contabile limitata
ai sensi dell’art. 47-septies, comma 7 del D. Lgs. 7.9.2005, n. 209 e dell’art. 5, comma 1, lettera C, del regolamento IVASS n. 42 del 2 agosto 2018
Al Consiglio di Amministrazione di MODENA CAPITALE S.p.A.
Introduzione
Abbiamo svolto la revisione contabile limitata dell’allegato modello “S.25.01 Requisito patrimoniale di solvibilità per i gruppi che utilizzano la formula standard” (il “modello di SCR e MCR”) e dell’informativa presentata nella sezione “E.2 Requisito patrimoniale di solvibilità e requisito patrimoniale minimo” (l’“informativa”) dell’allegata Relazione sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria (“SFCR”) del Gruppo Assicurativo Modena Capitale (nel seguito anche il “Gruppo”) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, predisposta ai sensi dell’articolo 47-septies del D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209.
Il modello di SCR e MCR e la relativa informativa sono stati redatti dagli amministratori sulla base delle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili, della normativa nazionale di settore così come descritto nell’informativa della SFCR.
Responsabilità degli amministratori
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del modello di SCR e MCR e della relativa informativa in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili alla normativa nazionale di settore, così come descritto nell’informativa della SFCR e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione del modello di SCR e MCR e della relativa informativa che non contengano errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Responsabilità del revisore
È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul modello di SCR e MCR e sulla relativa informativa. Abbiamo svolto la revisione contabile limitata in conformità al principio internazionale sugli incarichi di revisione limitata (ISRE) n. 2400 (Revised), Incarichi per la revisione contabile limitata dell’informativa finanziaria storica. Il principio ISRE 2400 (Revised) ci richiede di giungere a una conclusione sul fatto se siano pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il modello di SCR e MCR e la relativa informativa non siano redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore. Tale principio ci richiede altresì di conformarci ai principi etici applicabili.
Società di revisione e organizzazione contabile – Iscritta al Registro Revisori Legali MEF –Ministero Economia e Finanza- Associata Assirevi Sede Legale: Xxxxx Xxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxxx – Tel.: 02 494957.11 – Capitale Sociale Euro 188.000 – REA Milano 1045319
Cod. Fiscale e P.IVA 04553780158 – Registro imprese n. 222202/6046/2 Milano
PKF Italia S.p.A. è membro di PKF Global, la rete di società associate a PKF International Limited, ciascuna delle quali è un’entità legale separata ed indipendente e non si assume nessuna responsabilità per le azioni o le omissioni di qualsiasi singolo membro o società corrispondenti
La revisione contabile limitata del modello di SCR e MCR e della relativa informativa conforme al principio ISRE 2400 (Revised) è un incarico di assurance limitata. Il revisore svolge procedure che consistono principalmente nell’effettuare indagini presso la direzione e altri soggetti nell’ambito dell’impresa, come appropriato, e procedure di analisi comparativa, e valuta le evidenze acquisite. Le procedure svolte in una revisione contabile limitata sono sostanzialmente minori rispetto a quelle svolte in una revisione contabile completa conforme ai principi di revisione internazionali (ISA).
Pertanto non esprimiamo un giudizio di revisione sul modello di SCR e MCR e sulla relativa informativa.
Conclusione
Sulla base della revisione contabile limitata, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che l’allegato modello di SCR e MCR e la relativa informativa inclusi nella SFCR del Gruppo Assicurativo Modena Capitale per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, non siano stati redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore.
Criteri di redazione, finalità e limitazione all’utilizzo
Senza esprimere la nostra conclusione con modifica, richiamiamo l’attenzione alla sezione “E 2 Requisito patrimoniale di solvibilità e requisito patrimoniale minimo” della SFCR che descrive i criteri di redazione del modello di SCR e MCR. Il modello di SCR e MCR e la relativa informativa sono stati redatti, per le finalità di vigilanza sulla solvibilità, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore e che collettivamente costituiscono un quadro normativo con scopi specifici. Di conseguenza possono non essere adatti per altri scopi.
Milano, 16 luglio 2024 PKF Italia S.p.A.
Xxxxxxx Xxxx
(Socio)
3
Modena Capitale S.p.A.
Relazione sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria (SFCR) del Gruppo Assicurativo Modena Capitale
al 31 dicembre 2023
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi dell’art. 47-septies, comma 7 del D. Lgs. 7.9.2005, N. 209 e dell’art. 5, comma 1, lettere a) e b), del regolamento IVASS
N. 42 del 2 agosto 2018
PKF Italia S.p.A. Viale Tunisia, 50
20124 Milano MI
x00 (00) 000000.00
xxx.xx@xxx.xx xxx.xxx.xx
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi dell’art. 47-septies, comma 7 del D. Lgs. 7.9.2005, n. 209 e dell’art. 5, comma 1, lettere a e b, del regolamento IVASS
n. 42 del 2 agosto 2018
Al Consiglio di Amministrazione di MODENA CAPITALE S.p.A.
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile dei seguenti elementi della Relazione annuale sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria (la “SFCR”) del Gruppo Assicurativo Modena Capitale (il Gruppo) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, predisposta ai sensi dell’articolo 47-septies del D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209 e presentata, ai sensi del Regolamento IVASS n. 33 del 6 dicembre 2016, all’interno della Relazione annuale sulla Solvibilità e Condizione Finanziaria del Gruppo Assicurativo Modena Capitale:
- modelli “S.02.01 Stato Patrimoniale” e “S.23.01 Fondi propri” (i “modelli”);
- sezioni “D. Valutazione a fini di solvibilità” e “E.1. Fondi propri” (l’“informativa”).
Le nostre attività non hanno riguardato:
- le componenti delle riserve tecniche relative al margine di rischio (voci R0550, R0590, R0640, R0680 e R0720) del modello “S.02.01 Stato Patrimoniale”;
- il Requisito patrimoniale di solvibilità (voce R0680) e il Requisito patrimoniale minimo (voce R0610) del modello “S.23.01 Fondi propri”,
che pertanto sono esclusi dal nostro giudizio.
I modelli e l’informativa, con le esclusioni sopra riportate, costituiscono nel loro insieme “i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa”.
A nostro giudizio, i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa inclusi nella SFCR del Gruppo Assicurativo Modena Capitale per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, sono stati redatti, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore.
2
Società di revisione e organizzazione contabile – Iscritta al Registro Revisori Legali MEF –Ministero Economia e Finanza- Associata Assirevi Sede Legale: Xxxxx Xxxxxxx, 00 – 00000 Xxxxxx – Tel.: 02 494957.11 – Capitale Sociale Euro 188.000 – REA Milano 1045319
Cod. Fiscale e P.IVA 04553780158 – Registro imprese n. 222202/6046/2 Milano
PKF Italia S.p.A. è membro di PKF Global, la rete di società associate a PKF International Limited, ciascuna delle quali è un’entità legale separata ed indipendente e non si assume nessuna responsabilità per le azioni o le omissioni di qualsiasi singolo membro o società corrispondenti
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa della presente relazione.
Siamo indipendenti rispetto a Modena Capitale S.p.A. (la “Capogruppo” o la “Società”) in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza del Code of Ethics for Professional Accountants (IESBA Code) emesso dall’International Ethics Standards Board for Accountants applicabili alla revisione contabile dei modelli e della relativa informativa.
Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Richiamo di informativa - Criteri di redazione, finalità e limitazione all’utilizzo
Richiamiamo l’attenzione alla sezione “D. Valutazione a fini di solvibilità” che descrive i criteri di redazione. I modelli di MVBS e OF e la relativa informativa sono stati redatti, per le finalità di vigilanza sulla solvibilità, in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e alla normativa nazionale di settore, che costituisce un quadro normativo con scopi specifici. Di conseguenza possono non essere adatti per altri scopi.
Il nostro giudizio non è espresso con rilievi con riferimento a tale aspetto.
Altri aspetti
La Società ha redatto il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea, nonché al Regolamento emanato in attuazione dell’art. 90 del D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209 che ne disciplinano i criteri di redazione, che è stato da noi assoggettato a revisione contabile a seguito della quale abbiamo emesso la nostra relazione di revisione datata 10 marzo 2023.
La Società ha redatto il modello “S.25.01 Requisito patrimoniale di solvibilità per i gruppi che utilizzano la formula standard” e la relativa informativa presentata nella sezione “E.2. Requisito patrimoniale di solvibilità e requisito patrimoniale minimo” dell’allegata SFCR in conformità alle disposizioni dell’Unione Europea direttamente applicabili e della normativa nazionale di settore, che sono stati da noi assoggettati a revisione contabile limitata, secondo quanto previsto dall’art. 5 comma 1 lett. c) del Regolamento IVASS n. 42 del 2 agosto 2018, a seguito della quale abbiamo emesso in data odierna una relazione di revisione limitata allegata alla SFCR.
Altre informazioni contenute nella SFCR
Gli amministratori sono responsabili per la redazione delle altre informazioni contenute nella SFCR in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione. Le altre informazioni della SFCR sono costituite da:
- i modelli “S.05.01 Premi, sinistri e spese per area di attività”, “S.25.01 Requisito patrimoniale di solvibilità per i gruppi che utilizzano la formula standard”; “S.32.01 Imprese incluse nell’ambito del gruppo”;
- le sezioni “E.2. Requisito patrimoniale di solvibilità e requisito patrimoniale minimo”, “E.3. Utilizzo del sotto-modulo del rischio azionario basato sulla durata nel calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità”, “E.4. Differenze tra la formula standard e il modello interno utilizzato”, “E.5. Inosservanza del Requisito patrimoniale minimo e inosservanza del requisito patrimoniale di solvibilità” e “E.6. Altre informazioni”.
Il nostro giudizio sui modelli di MVBS e OF e sulla relativa informativa non si estende a tali altre informazioni.
Con riferimento alla revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa, la nostra responsabilità è svolgere una lettura critica delle altre informazioni e, nel fare ciò, considerare se le medesime siano significativamente incoerenti con i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa o con le nostre conoscenze acquisite durante la revisione o comunque possano essere significativamente errate. Laddove identifichiamo possibili incoerenze o errori significativi, siamo tenuti a determinare se vi sia un errore significativo nei modelli di MVBS e OF e nella relativa informativa o nelle altre informazioni. Se, in base al lavoro svolto, concludiamo che esista un errore significativo, siamo tenuti a segnalare tale circostanza. A questo riguardo, non abbiamo nulla da riportare.
Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa
Gli amministratori sono responsabili per la redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione dei modelli di MVBS e OF e la relativa informativa che non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Capogruppo o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell’informativa finanziaria del Gruppo.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che i modelli di MVBS e OF e la relativa informativa, nel loro complesso, non contengano errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio.
Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISAs), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:
• abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nei modelli di MVBS e OF e nella relativa informativa, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
• abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile dei modelli di MVBS e OF e della relativa informativa allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno del Gruppo;
• abbiamo valutato l’appropriatezza dei criteri di redazione utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori e della relativa informativa;
• siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell’utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. In presenza di un’incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Capogruppo cessi di operare come un’entità in funzionamento.
Xxxxxxx comunicato ai responsabili delle attività di governance, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Milano, 16 luglio 2024
PKF Italia S.p.A. Xxxxxxx Xxxx
(Socio)