CONSIGLIO D’AMBITO
CAMB/2020/27 del 29 giugno 2020
Agenzia Territoriale dell’Xxxxxx-Romagna
per i Servizi Idrici e Rifiuti
CONSIGLIO D’AMBITO
Oggetto: Servizio Idrico Integrato. Schema di Accordo di Programma ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n.152 e dell’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Xxxxxx
IL PRESIDENTE
X.xx Assessore Xxxxxxxxx Xxxxxx
CAMB/2020/27
CONSIGLIO D’AMBITO
L'anno 2020 il giorno 29 del mese di giugno alle ore 14:30 il Consiglio d’Ambito, convocato con
lettera XX.XX/0000/0000000 del 23/06/2020, si è riunito mediante videoconferenza. Sono presenti i Sigg.ri:
RAPPRESENTANTE | ENTE | P/A | |||
1 | Xxxx Xxxxx | Comune di Piacenza | PC | Vice Sindaco | P |
2 | Xxxxxxxx Xxxxx | Comune di Salsomaggiore Terme | PR | Consigliere | X |
0 | Xxxxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxx xx Xxxxxx Xxxxxx | XX | Assessore | A |
4 | Xxxxx Xxxxx | Comune di Formigine | MO | Sindaco | P |
5 | Xxxxx Xxxxxxx | Comune di Argelato | BO | Sindaco | X |
0 | Xxxxxx Xxxx | Xxxxxx xx Xxxxxxx | XX | Sindaco | A |
7 | Xxxx Xxxxx | Comune di Conselice | RA | Sindaco | P |
8 | Xxxxxx Xxxxxxxxx | Comune di Cesena | FC | Assessore | X |
0 | Xxxxxxx Xxxxxxxx | Xxxxxx xx Xxxxxx | XX | Assessore | A |
Il Presidente Xxxxxxxxx Xxxxxx invita il Consiglio a deliberare sul seguente ordine del giorno.
Oggetto: Servizio Idrico Integrato. Schema di Accordo di Programma ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n.152 e dell’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Xxxxxx
Visti:
- il D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 recante “Norme in materia ambientale”;
- il D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla l. 17 dicembre 2012, n. 221 recante “Ul- teriori misure urgenti per la crescita del Paese”, art. 34, comma 20;
- l’art 3 bis del D.L. n. 138/2011 e s.m.i.
- la L.R. 23 dicembre 2011, n. 23 recante “Norme di organizzazione territoriale delle
funzioni relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente”;
- la L.R. 5 ottobre 2015, n. 16 e s.m.i.;
- lo Statuto dell’Agenzia approvato con deliberazione del Consiglio d’Ambito n. 5 del 14 maggio 2012 e aggiornato con deliberazione del Consiglio d’Ambito n. 43 del 24 maggio 2019;
visti inoltre:
- la Direttiva 91/271/CEE, concernente il trattamento delle acque reflue urbane;
- la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di
acque;
- il Piano di Tutela delle Acque (di seguito PTA), approvato con Delibera n. 40
dell’Assemblea Legislativa in data 21 dicembre 2005; l’art. 7, comma 9, del D.L. n. 78 del
2015, convertito con modificazioni in L. 125/2015, che ha inserito il seguente comma 654-
bis alla L. 27 dicembre 2013, n. 147:
premesso che:
- le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi sopra di qualità delle acque e tutela dei corpi idrici previsti dalla normativa sopra richiamata comprendono la promozione del riutilizzo delle acque reflue depurate come uno degli strumenti con cui attuare una razionale e sostenibile gestione della risorsa idrica;
- ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del D.Lgs. 152/06“le Autorità competenti possono promuovere e stipulare accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati, al fine di favorire il risparmio idrico, il riutilizzo delle acque di scarico e il recupero come materia prima dei fanghi di depurazione, con la possibilità di ricorrere a strumenti economici, di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi e di fissare, per le sostanze ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale, nel rispetto comunque delle norme comunitarie e delle misure necessarie al conseguimento degli obiettivi di qualità”;
- l’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque prevede la possibilità di definire Accordi di Programma da parte della Regione, dei titolari degli impianti di recupero delle acque reflue e dei titolari delle reti di distribuzione al fine di prevedere agevolazioni e incentivazioni al riutilizzo del refluo depurato;
considerato che:
- il Consorzio della Bonifica Burana gestisce nella Provincia di Modena a fini irrigui un complesso sistema di opere idrauliche che consente di distribuire le acque su un comprensorio esteso per circa 180.000 ettari;
- il Consorzio ha chiesto alla Regione Xxxxxx-Romagna e ATERSIR un supporto al fine di risolvere o quanto meno ridurre lo stato di scarsità idrica a fini irrigui che si manifesta nel periodo estivi nell’areale a sud di Modena;
- l’impianto di trattamento delle acque reflue di Sassuolo–Fiorano, con una potenzialità di progetto di 120.000 Abitanti Equivalenti (AE), tratta, nell’assetto attuale, una portata di acque reflue urbane variabile tra i 160 m3/h e i 700 m3/h che, se destinate al riutilizzo, consentirebbero un risparmio idrico complessivo quantificabile in circa 2.000.000 di m3/anno;
- l’impianto di trattamento delle acque reflue di Savignano sul Xxxxxx, con una potenzialità di progetto di 11.000 abitanti equivalenti (AE), tratta, nell’assetto attuale, una portata di acque reflue urbane variabile tra i 40 m3/h e i 170 m3/h che, se destinate al riutilizzo, consentirebbero un risparmio idrico complessivo quantificabile in circa 500.000 m3/anno;
- nella dotazione impiantistica del depuratore di Sassuolo-Fiorano vi è una paratoia di regolazione che può consentire di deviare parte delle acque reflue depurate, che normalmente recapitano nel “Torrente Fossa”, verso il “Canale di Modena” e che nella dotazione impiantistica del depuratore di Savignano sul Xxxxxx vi è una paratoia di regolazione che può consentire di deviare la totalità delle acque reflue depurate, che normalmente recapitano nel “Fiume Xxxxxx”, verso il “Canal Torbido”;
ritenuto che la deviazione degli scarichi di acque reflue depurate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e di Savignano sul Xxxxxx verso il “Canale di Modena” e il
“Canal Torbido”, rispettivamente, consentirebbe di mitigare in parte la situazione lamentata dal Consorzio della Burana e di perseguire una migliore gestione della risorsa idrica utile ai fini del raggiungimento degli obbiettivi di qualità del “Fiume Secchia” e del “Fiume Xxxxxx”;
ravvisata pertanto la necessità di procedere alla sottoscrizione di apposito accordo di programma di natura sperimentale al fine di garantire l’instaurarsi delle necessarie sinergie che consentano di avviare una gestione operativa volta a definire le condizioni ideali per la gestione dei flussi idrici nel reticolo idrico Modenese, atte a garantire il raggiungimento degli obiettivi suddetti:
dato atto che la presente deliberazione non comporta impegno di spesa o diminuzione dell’entrata e che pertanto non è richiesto il parere in ordine alla regolarità contabile, a sensi dell’art. 49, comma 1, del d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i.;
visto il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell’art. 49, comma 1, del
d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i.;
a voti unanimi e palesi,
DELIBERA
1. di approvare, per i motivi esposti in premessa, lo schema di Accordo allegato alla presente deliberazione (Allegato A);
2. di dare atto che alla sottoscrizione digitale dell’Accordo provvederà il Direttore di ATERSIR, cui compete la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa dell’Agenzia ex art. 11, comma 2, della L.R. 23/2011;
3. di dare mandato al Direttore di apportare eventuali modifiche non sostanziali al testo
dell’Accordo approvato con il presente atto;
4. di trasmettere il presente provvedimento agli uffici di competenza per gli adempimenti connessi e conseguenti.
ALLEGATO A
Schema di Accordo di Programma ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n.152 e dell’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Xxxxxx.
TRA
la Regione Xxxxxx-Romagna, codice fiscale 80062590379, Viale Xxxx Xxxx 52 - Bologna, qui rappresentata da
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
;
l’Agenzia territoriale dell’Xxxxxx-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (di seguito ATERSIR), codice fiscale 91342750378, Via Cairoli 8/F - Bologna, qui rappresentata da
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
;
la Società HERA S.p.A., con sede in Bologna, Viale Xxxxx Xxxxx Xxxxxx n. 2/4, numero di partita iva, codice fiscale ed iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna 04245520376, con capitale sociale di euro 1.489.538.745,00, interamente versato, qui rappresentata da
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
;
il Consorzio della Bonifica Burana, con sede in X.xx Xxxxxxxx Xxxxxxxx XX, 000 - 00000 Xxxxxx, codice fiscale 94149560362, PEC xxxxxxxxxx@xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx, qui rappresentato
da………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….…
;
VISTI:
- la Direttiva 91/271/CEE, concernente il trattamento del- le acque reflue urbane;
- la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per
l’azione comunitaria in materia di acque;
- il D.Lgs. 3 Aprile 2006, n.152 e s.m.i., recante “Norme in materia ambientale”;
- il Xxxxxxx xxx Xxxxxxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx 00 marzo 2013, n. 59 “Regolamento recante la disciplina dell'autorizza- zione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti am- ministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'articolo 23 del decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35.”;
- il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri
8 maggio 2015 “Adozione del modello semplificato e unificato
per la richiesta di autorizzazione unica ambientale – AUA”;
- il Xxxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx
00 ottobre 2016 “Approvazione del secondo Piano di Gestione
delle acque del Distretto Idrografico Padano”;
- il Xxxxxxx xxxxx Xxxxxxxxxx xxx Xxxxxxxxx xxx Xxxxxxxx
00 ottobre 2016 “Approvazione del secondo Piano di Gestione delle acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Setten- trionale”;
- il Piano di Tutela delle Acque (di seguito PTA), appro-
vato con Delibera n. 40 dell’Assemblea Legislativa in data 21
dicembre 2005;
- la Legge regionale 23 dicembre 2011 n. 23 concernente la delimitazione degli Ambiti Territoriali Ottimali e l'organiz- zazione del servizio idrico integrato;
- la Legge regionale 30 luglio 2015 n. 13 concernente la riforma del sistema di governo regionale e locale e le dispo- sizioni su città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni;
- la propria Deliberazione del 9 giugno 2003 n. 1053 "Di- rettiva concernente indirizzi per l'applicazione del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 come modificato dal X.Xxx. 18 agosto 2000,
n. 258 recante disposizioni in materia di tutela delle acque dall'inquinamento";
- la propria Deliberazione del 14 febbraio 2005 n. 286 concernente gli indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio da aree esterne;
- la propria Deliberazione del 8 febbraio 2010 n. 350 concernente l’“Approvazione delle attività della regione Emi- lia-Romagna riguardanti l'implementazione della Direttiva 2000/60/CE ai fini della redazione ed adozione dei piani di gestione dei distretti idrografici padano, appennino setten- trionale e appennino centrale”;
- la propria Deliberazione del 12 novembre 2015 n. 1781 concernente l’“Aggiornamento del quadro conoscitivo di riferi- mento (carichi inquinanti, bilanci idrici e stato delle acque) ai fini del riesame dei piani di gestione distrettuali 2015- 2021”;
- la propria Deliberazione del 14 dicembre 2015 n. 2067 concernente l’“Attuazione della Direttiva 2000/60/CE: contri- buto della regione Xxxxxx-Romagna ai fini dell'aggiornamen- to/riesame dei piani di gestione distrettuali 2015-2021;
- la propria Deliberazione del 14 dicembre 2015 n. 2087 concernente l’approvazione della “Direttiva relativa al siste- ma informativo regionale del servizio idrico integrato”;
- la propria Deliberazione del 16 giugno 2017 n. 871 con- cernente l’”Aggiornamento della “Direttiva relativa al sistema informativo regionale del servizio idrico integrato” di cui alla D.G.R. N. 2087/2015”;
- la propria Deliberazione del 21 dicembre 2015 n. 2204 concernente l’approvazione del modello per la richiesta di au- torizzazione unica ambientale per l’Xxxxxx-Romagna;
- la propria Deliberazione del 31 ottobre 2016 n. 1795 recante approvazione della direttiva per lo svolgimento delle funzioni in materia di VAS, VIA, AIA ed AUA in attuazione del- la L.R. n.13 del 2005;
CONSIDERATO CHE:
- ai sensi dell’art. 76 del D.Lgs. n. 152/06, le Regioni adottano le misure atte a conseguire l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato buono per i corpi idrici superficiali;
- ai sensi dell’art. 95, comma 1, del D.Lgs. 152/06, la tutela quantitativa delle risorse idriche “concorre al rag- giungimento degli obiettivi di qualità attraverso una pianifi- cazione delle utilizzazioni delle acque volta a evitare riper- cussioni sulla qualità delle stesse e a consentire un consumo idrico sostenibile”;
- le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi sopra richiamati comprendono la promozione del riutilizzo del- le acque reflue depurate come uno degli strumenti con cui at- tuare una razionale e sostenibile gestione della risorsa idri- ca;
- ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del D.Lgs. 152/06 “le Autorità competenti possono promuovere e stipulare accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati, al fine di favorire il risparmio idrico, il riutilizzo delle acque di scarico e il recupero come materia prima dei fanghi di depurazione, con la possibilità di ricorrere a strumenti economici, di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi e di fissare, per le sostanze ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale, nel rispetto comunque delle norme comunitarie e delle misure ne- cessarie al conseguimento degli obiettivi di qualità”;
- l’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque prevede la possibilità di definire Accordi di Programma da parte della Regione, dei titolari degli impianti di recupero delle acque reflue e dei titolari delle reti di distribuzione al fine di prevedere agevolazioni e incentivazioni al riuti- lizzo del refluo depurato;
TENUTO CONTO CHE:
- il Consorzio della Bonifica Burana (di seguito Consor- zio) gestisce nella Provincia di Modena a fini irrigui un com- plesso sistema di opere idrauliche che consente di distribuire le acque su un comprensorio esteso per circa 180.000 ettari (ha) e che le principali fonti di approvvigionamento per l’irrigazione sono:
• le derivazioni in corrispondenza della Traversa Fluvia- le S. Xxxxxxx-Castellarano sul Fiume Secchia con un
prelievo medio annuo complessivo di circa 9.000.000 m3 mediamente distribuiti su un comprensorio dell’estensione di circa …………. ha nella provincia di Modena;
• la derivazione in corrispondenza della Traversa Fluvia- le in località ………………. (Comune di …………….), dal Fiume Xxxxxx, mediante una traversa di sbarramento con un prelievo annuo di circa ………………………. m3 mediamente di- stribuiti su un comprensorio dell’estensione di circa
…………. ha nella provincia di Modena;
- HERA S.p.A., con sede legale in Bologna, Viale Xxxxx Xxxxx Xxxxxx n. 2/4, in qualità di GESTORE OPERATIVO del Ser- vizio Xxxxxx Xxxxxxxxx è titolare degli atti autorizzativi re- lativi all’esercizio degli impianti di depurazione di Sassuolo e di Savignano sul Xxxxxx;
- l’impianto di trattamento delle acque reflue di Sassuo- lo–Fiorano, con una potenzialità di progetto di 120.000 Abi- tanti Equivalenti (AE), tratta, nell’assetto attuale, una por- tata di acque reflue urbane variabile tra i 160 m3/h e i 700 m3/h che, se destinate al riutilizzo, consentirebbero un ri- sparmio idrico complessivo quantificabile in circa 2.000.000 di m3/anno;
- l’impianto di trattamento delle acque reflue di Savi- gnano sul Xxxxxx, con una potenzialità di progetto di 11.000 abitanti equivalenti (AE), tratta, nell’assetto attuale, una portata di acque reflue urbane variabile tra i 40 m3/h e i 170 m3/h che, se destinate al riutilizzo, consentirebbero un ri- sparmio idrico complessivo quantificabile in circa 500.000 m3/anno;
PRESO ATTO CHE nella dotazione impiantistica del depuratore di Sassuolo-Fiorano vi è una paratoia di regolazione che può consentire di deviare parte delle acque reflue depurate, che normalmente recapitano nel “Torrente Fossa”, verso il “Canale di Modena” e che nella dotazione impiantistica del depuratore di Savignano sul Xxxxxx vi è una paratoia di regolazione che può consentire di deviare la totalità delle acque reflue depurate, che normalmente recapitano nel “Fiume Xxxxxx”, verso il “Canal Torbido”;
RITENUTO CHE la deviazione degli scarichi di acque reflue
depurate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e di Savignano sul Xxxxxx verso il “Canale di Modena” e il “Canal Torbido”, rispettivamente, consentirebbe una migliore gestione della risorsa idrica utile ai fini del raggiungimento degli obbiettivi di qualità del “Fiume Secchia” e del “Fiume Xxxxxx”;
RAVVISATA quindi la necessità di procedere alla sottoscrizione di apposita Convenzione al fine di garantire l’instaurarsi delle necessarie sinergie che consentano di avviare una gestione operativa volta a definire le condizioni ideali per la gestione dei flussi idrici nel reticolo idrico Modenese, atte a garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti per i corpi idrici “Fiume Secchia” e “Fiume Xxxxxx”, che veda nel trasferimento di parte delle acque reflue recuperate provenienti dall’impianto di Sassuolo– Fiorano al “Canale di Modena e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx al “Canal Torbido”;
Tutto ciò visto, considerato, tenuto conto, preso atto, ritenuto e ravvisato,
si conviene e si sottoscrive il presente Accordo di Programma
Art. 1 Finalità e obiettivi
1. Il presente Accordo di Programma, stipulato ai sensi dell’art. 101, comma, 10 del D.Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque, disciplina i rapporti tra la Regione, ATERSIR, il Gestore e il Consorzio, al fine di individuare le modalità operative necessarie a garantire il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Xxxxxx, utili al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei
corpi idrici “Fiume Secchia” e “Fiume Xxxxxx” ai sensi di quanto disposto dalla Direttiva 2000/60/CE così come recepita dal D.Lgs. 152/06.
Art. 2 Oggetto
1. Oggetto del presente Accordo di Programma ai fini della realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 1, sono le attività di seguito specificate:
a) definire la quantità e i requisiti di qualità delle ac- que reflue recuperate che verranno riutilizzate con eventuale distinzione tra quantità utilizzabili con continuità lungo il corso dell’anno e quantità richie- ste nel periodo estivo, tenuto conto anche delle neces- sità idriche dell’ambito territoriale oggettivamente servibile dalla rete di distribuzione e tenuto conto delle richieste per usi agricoli e delle richieste per usi pubblici;
b) individuare la rete di distribuzione in cui verranno immesse le acque reflue recuperate nonché l’areale ser- xxxx dalla rete stessa;
c) definire le modalità con cui verranno informati gli utenti destinatari delle acque reflue recuperate;
d) definire le modalità di controllo e di gestione delle acque reflue recuperate in uscita dalla sezione di af- finamento dell’impianto di depurazione di Mancasale.
Art. 3
Durata dell’Accordo
1. Il presente Accordo, per la prima attuazione della speri- mentazione, si svilupperà in un arco temporale di 3 anni e potrà essere rinnovato, fatti salvi le modifiche e gli af- finamenti che si rendessero necessari a seguito della fase di sua prima applicazione.
2. Il presente Accordo, laddove nel corso della sperimenta- zione dovessero emergere problemi tecnici tali da renderne impossibile la prosecuzione, potrà essere risolto prima della scadenza fissata al precedente comma 1.
Art. 4 Dati
1. Ai fini del presente Accordo andranno raccolti i seguenti dati:
a) qualità e quantità delle acque reflue in uscita dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savigna- no sul Xxxxxx;
b) qualità delle acque transitanti nei canali all’uopo utilizzati dal Consorzio, atteso che le acque reflue recuperate per fini irrigui non saranno distribuite direttamente all’utilizzo mediante rete dedicata, ben- sì verranno immesse in canali ad uso promiscuo e mi- scelate quindi con altre acque, ivi comprese quelle superficiali derivate a scopo irriguo, con rapporti di diluizione che potranno, in determinati periodi, ri- sultare significativamente elevati;
c) informazioni relative alle produzioni colturali, con particolare riferimento agli aspetti gestionali delle pratiche irrigue, al fine di valutare eventuali effet- ti negativi che potrebbero derivare dall’utilizzo del- le acque reflue depurate.
3. Alla raccolta dei dati di cui al comma 1 provvederanno il Gestore e il Consorzio ciascuno per le parti di propria competenza.
4. Le modalità di conduzione delle campagne di raccolta dei dati di cui al comma 1 saranno effettuate in conformità alle procedure di raccolta dati già in uso presso il Ge- store e il Consorzio.
Art. 5
Impegni dei soggetti sottoscrittori dell’Accordo di programma
1. Ciascun soggetto sottoscrittore del presente Accordo si impegna a garantire, per quanto di rispettiva competenza, il rispetto degli impegni di seguito indicati:
- la Regione si impegna a presidiare il rispetto del presente Accordo e a coordinare tutte le attività che da esso conseguono;
- l’Agenzia si impegna ad aggiornare la pianificazione di ambito al fine di riconoscere al Gestore il recupe- ro dei costi derivanti dalla sperimentazione;
- il Gestore si impegna allo svolgimento delle attività di monitoraggio e controllo della qualità delle acque in uscita dall’impianto di Sassuolo–Fiorano e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx e a mettere in atto tutte le azioni necessarie a garantire il rag- giungimento degli obiettivi previsti dal presente Con- venzione. Si impegna, quindi, a garantire il trasferi- mento verso il “Canale di Modena” di parte delle por- tate normalmente scaricate dall’impianto di Sassuolo- Fiorano nel “Torrente Fossa” e al trasferimento verso il “Canal Torbido” di parte delle portate normalmente scaricate dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx nel fiume Xxxxxx. Si impegna altresì a mantenere un de- flusso minimo sulla Fossa di Spezzano pari a circa 100 m3/h. Si impegna, inoltre, per tutta la durata del pe- riodo di riferimento in cui verrà resa disponibile al Consorzio la risorsa proveniente dall’impianto di Sas- suolo-Fiorano e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx a effettuare un trattamento di disinfezione delle ac- que scaricate da entrambi gli impianti;
- il Consorzio si impegna allo svolgimento delle attivi- tà di monitoraggio e controllo della qualità delle ac- que del “Canale di Modena” e del “Canal Torbido”, non- ché a collaborare col Gestore per l’attuazione delle attività sopra descritte. Si impegna altresì a xxxxxx- dere formalmente al Gestore la richiesta di attivazio- ne dell’immissione delle acque reflue depurate nei ca- nali di propria competenza nonché qualsiasi informa- zione utile alla corretta gestione delle attività in capo al Gestore. Solleva infine il Gestore da respon- sabilità sulla qualità delle acque dovute a cause non prevedibili quali, ad esempio, ingressi di scarichi anomali agli impianti dalla rete fognaria.
2. I soggetti sottoscrittori del presente Accordo si impegna- no ad organizzare un evento pubblico nel corso del quale verranno presentati i principali risultati dell’esperienza.
Art. 6
Quadro economico di riferimento
1. I costi per l’attivazione e la gestione delle opere neces- sarie alla conduzione della sperimentazione saranno a ca- rico del Gestore e del Consorzio ciascuno per le parti di propria competenza.
2. La raccolta dei dati di cui all’art. 4, non comporterà co- sti aggiuntivi trattandosi di dati rilevati attraverso re- ti di monitoraggio già esistenti.
3. Nulla è dovuto da parte del Consorzio al Gestore per le acque reflue recuperate che verranno rese disponibili ai fini irrigui.
Art. 7
Modalità di gestione e controllo delle acque reflue recuperate
1. Ai fini del presente Accordo, si individua nel periodo 1 maggio – 30 ottobre il periodo di riferimento in cui dovrà essere resa disponibile dal Gestore al Consorzio la risor- sa proveniente dall’impianto di Sassuolo-Fiorano e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx fermo restando quan- to previsto al successivo punto 4.
2. Le modalità di gestione operativa delle opere utili al trasferimento delle acque reflue recuperate provenienti dall’impianto di Sassuolo- Fiorano al “Torrente Fossa” e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx al “Canal Torbido” saranno definite in forma di Protocolli Operativi tra HERA e il Consorzio ai sensi e per gli effetti di cui alla pre- sente Convenzione.
3. Al fine di garantire il controllo dei volumi di acque re- flue recuperate immesse dall’impianto di Sassuolo- Fiorano e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx, il Gestore prov- vederà ad installare adeguati misuratori di portata nelle tubazioni di scarico delle acque reflue depurate nel “Ca- nale di Modena” e nel “Canal Torbido”. Al fine di garanti- re il controllo dei volumi di acque transitanti lungo il “Canale di Modena” e lungo il “Canale Torbido” da parte del Consorzio, il Consorzio provvederà ad installare ade- guati misuratori di portata (vedi art.4).
4. Le portate di acque miste che, a seguito di eventi meteo- rici intensi, dovessero comportare l’attivazione del by- pass di testa impianto di Sassuolo–Fiorano e di Savignano sul Xxxxxx, verranno recapitate ai corpi idrici denominati
“Torrente Fossa” e “Fiume Xxxxxx” come peraltro già avvie-
ne.
L’immissione delle acque reflue recuperate dovrà altresì essere sospesa nel caso in cui si rilevino condizioni operative anomale o di avaria del funzionamento delle apparecchiature e/o dei sistemi costituenti le linee di trattamento delle acque reflue degli impianti di Sassuolo– Fiorano e di Savignano sul Xxxxxx.
Sono nella completa libertà del Gestore le modalità operative con cui provvedere all’interruzione dell’immissione delle acque reflue recuperate nel “Canale di Modena” e nel “Canal Torbido” che potranno prevedere l’attivazione in campo o da remoto delle paratoie di regolazione.
La riattivazione del trasferimento delle acque reflue recuperate al “Canale di Modena” e al “Canal Torbido” potrà avvenire solo al termine dell’attivazione dello scarico del by-pass o nel momento in cui siano state ripristinate le normali condizioni operative delle apparecchiature e/o dei sistemi costituenti le linee di trattamento delle acque reflue.
Allo stesso modo è facoltà del Consorzio richiedere in qualsiasi momento la sospensione del trasferimento delle acque reflue depurate nel “Canale di Modena” e nel “Canal Torbido”.
Art. 8
Ricadute del presente Accordo sul sistema autorizzativo
1. Il trasferimento di parte delle acque provenienti dall’impianto di Sassuolo–Fiorano al “Canale di Modena” e dall’impianto di Savignano sul Xxxxxx al “Canal Torbido” comporterà una diversa ripartizione idraulica delle porta- te scaricate senza alcuna modifica della qualità dello scarico esistente. Pertanto, ai fini dei controlli di cui al D.Lgs.152/06 della qualità delle acque scaricate dall’impianto di Sassuolo– iorano e dall’impianto di Savi- gnano sul Xxxxxx, si applicheranno le disposizioni del vi- gente “Protocollo dei controlli sugli scarichi degli im-
pianti di trattamento delle acque reflue urbane” predispo- sto ai sensi della D.G.R. n. 1299 del 3/07/2001 e s.m.i. e le disposizioni previste dalle autorizzazioni vigenti.
2. In tutti i casi di sospensione di cui all’art. 7, comma 4, il Gestore, come da prescrizioni autorizzative, provvederà ad informare tempestivamente ARPAE che valuterà se sospen- dere o invalidare gli eventuali campionamenti in corso sul punto di scarico dell’impianto di depurazione.
Art. 8
Comitato di attuazione e monitoraggio dell’Accordo
1. Al fine di fornire il necessario supporto tecnico e valu- tare lo stato di attuazione del presente Accordo di Pro- gramma, i soggetti sottoscrittori concordano sull’opportunità di istituire un Comitato di attuazione e monitoraggio composto da rappresentanti degli Enti sotto- scrittori e da ARPA EMR in qualità di supporto tecnico della Regione.
2. Il Comitato è nominato con atto del Direttore Generale all’Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa entro 60 giorni dalla sottoscrizione del presente Accordo.
3. Il Comitato si riunisce entro 30 giorni dalla sua istitu- zione, ed è presieduto dal rappresentante della Regione che provvede anche alle convocazioni. In seguito, il Comi- tato si riunirà periodicamente o su richiesta dei singoli membri.
4. Il monitoraggio dell’Accordo attiene in particolare al ri- spetto delle modalità di gestione e controllo di cui all’art. 7, alla raccolta delle informazioni utili ai fini di quanto disposto all’art. 2., alla verifica dell’efficacia delle azioni intraprese ai fini del rag- giungimento degli obiettivi.
5. A seguito del periodo di prima attuazione del presente Ac- cordo, il Comitato valuterà i risultati del monitoraggio al fine del proseguimento delle attività e della conferma dei parametri di qualità delle acque reflue oggetto di re- cupero.
6. Tutti gli atti prodotti dal Comitato in relazione al pre- sente Accordo saranno depositati presso il Presidente del Comitato.
Articolo 9 Firma digitale
1. Il presente atto viene stipulato in forma elettronica, me- diante sottoscrizione con firma digitale di tutte le Parti ai sensi del D.Lgs. 82/2005 s.m.i. e norme collegate. Gli effetti giuridici dello stesso decorrono dalla data di co- municazione via PEC dell’avvenuta sottoscrizione, a di- stanza, dell’atto a tutti i contraenti.
Xxxxx, approvato e sottoscritto
Per la Regione Xxxxxx-Romagna
Per l’Agenzia territoriale dell'Xxxxxx-Romagna per i servizi idrici e rifiuti
Per la Società HERA S.p.A.
Per il Consorzio della Bonifica Burana
Allegati alla deliberazione del Consiglio d’Ambito n. 27 del 29 giugno 2020
Oggetto: Servizio Idrico Integrato. Schema di Accordo di Programma ai sensi dell’articolo 101, comma 10, del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n.152 e dell’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dagli impianti di depurazione di Sassuolo-Fiorano e Savignano sul Xxxxxx
Si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, attestante la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa, della presente proposta di deliberazione, ai sensi degli articoli 49 comma 1 e 147 bis comma 1 del d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 e s.m.i..
Il Dirigente
Area Servizio Idrico Integrato
X.xx Xxx. Xxxxx Xxxxx Xxxxxxxxxxx
Bologna, 29 giugno 2020
Approvato e sottoscritto
Il Presidente X.xx Assessore Xxxxxxxxx Xxxxxx | Il Direttore X.xx Xxx. Xxxx Xxxxxxxxxx |
RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE
La suestesa deliberazione:
ai sensi dell'art. 124 D.Lgs 18.08.2000 n 267, viene oggi pubblicata all'Albo Pretorio per quin- dici giorni consecutivi (come da attestazione)
Bologna, 5 agosto 2020
Il Direttore
X.xx Xxx. Xxxx Xxxxxxxxxx