STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PNRR E PNC OGGETTO DI CONTROLLO NEL CORSO DEL 2023 DA PARTE DELLA SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PNRR E PNC OGGETTO DI CONTROLLO NEL CORSO DEL 2023 DA PARTE DELLA SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
Deliberazione 29 febbraio 2024, n. 59/2024/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PNRR E PNC OGGETTO DI CONTROLLO NEL CORSO DEL 2023 DA PARTE DELLA SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
Relatore Presidente Xxxxx Xxxxxxx
SOMMARIO
Pag.
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Relazione 15
CAPITOLO I - Stato di attuazione degli interventi PNR e PNC oggetto di controllo
nel corso del 2023 da parte della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato .............................................................................................. | 17 |
1. Xxxxxxx e finalità ............................................................................................................ | 15 |
2. Profili metodologici........................................................................................................ | 18 |
CAPITOLO II - Aree di intervento prese in considerazione dall’attività di controllo | 19 |
Premessa ......................................................................................................................... | 19 |
1. Missione 1 – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo . | 21 |
2. Missione 2 – Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica ..................................... | 23 |
3. Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile ......................................... | 26 |
4. Missione 4 – Istruzione e Ricerca .............................................................................. | 27 |
5. Missione 5 – Inclusione e Coesione ........................................................................... | 29 |
6. Missione 6 – Salute ...................................................................................................... | 32 |
CAPITOLO III - Interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Nazionale Complementare previsti nel II semestre 2023 oggetto di controllo ....... | 35 |
Premessa ........................................................................................................................... | 36 |
1 Delib. n. 30/2024/G - “Infrastrutture digitali” – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale ............................................................................................. | 36 |
2 Delib. n. 41/2023/G - “Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud” PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 - C1 - 1.2) ................ | 37 |
3 Delib. n. 36/2024/G – “Dati e interoperabilità” - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 - C1 - 1.3)................................................................. | 38 |
4 Delib. n. 28/2024/G – “Citizen experience - miglioramento della qualità e dell'usabilità dei servizi pubblici digitali” - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 - C1 - 1.4.1)............................................................... | 39 |
5 Delib. n. 29/2024/G – “Citizen Inclusion - miglioramento dell’accessibilita’ dei servizi pubblici digitali“– PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 – C1 – 1.4.2) ....................................................................................................... | 40 |
6 Delib. n. 33/2024/G “ Servizi digitali e cittadinanza digitale – piattaforme e applicativi (PAGOPA e APPIO)” - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale (M1 - C1 - 1.4.3) ................................................................. | 42 |
7 Delib. n. 34/2024/G – “Piattaforma notifiche digitali” - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale (M1 - C1 - 1.4.5) ............................. | 42 |
8 Delib. n. 17 /2024/G – “Cybersecurity” - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 - C1 - 1.5).................................................................. | 43 |
9 Delib. n. 5/2024/G – “Servizio civile digitale” – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale (M1 – C1 – 1.7.1)................................................................ | 43 |
10 Delib. n. 3/2024/G - “Rete di servizi di facilitazione digitale” – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 - C1 – 1.7.2) ........................... | 44 |
11 Delib. n. 48/2024/G - “Portale unico del reclutamento” – PCM Dipartimento della funzione pubblica - (M1 - C1 - 2.1) ........................................ | 45 |
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
5
12 Delib. n. 55/2024/G -“ Digitalizzazione delle procedure (SUAP & SUE)” –
PCM Dipartimento della funzione pubblica e Ministero degli affari esteri e
della cooperazione internazionale - (M1 - C1 - 2.2.3) 46
13 Delib. n. 27/2024/G – “Rafforzamento dell’ufficio del processo per
la Giustizia Amministrativa” – Ministero della Giustizia e Consiglio di Stato –
(M1 – C1 – 3.2) 47
14 Delib. n. 32 /2024/G - “Polis - Case dei servizi di cittadinanza digitale” –
Ministero delle Imprese e del Made in Italy - (M1 - C1 - IC3) 47
15 Delib. n. 40 /2024/G – “Isole minori collegate” – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - (M1 – C2 – 3.1.5) 49
16 Delib. n. 14 /2024/G - “Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81
gestito da SIMEST” – Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale (M1 - C2 - 5.1.1) 49
17 Delib. n. 1 /2024/G - “Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico
(Fondo dei Fondi BEI)” - Ministero del turismo - (M1 – C3 – 4.2.3) 50
18 Delib. n.31 /2024/G -“Isole Verdi” – Ministero Ambiente e Sicurezza
Energetica (M2 - C1 – 3.1) 50
19 Delib. n. 26/2024/G -“Promozione impianti innovativi (incluso OFF-SHORE)” –
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - (M2 - C2 - 1.3) 51
20 Delib. n. 9 /2024/G - “Sviluppo Agro-Voltaico” - Ministero dell’Ambiente
e della Sicurezza Energetica - (M2 - C2 - 1.1) 51
21 Delib. n. 35/2024/G - “Promozione Rinnovabili per le Comunità Energetiche
e l'Auto-Consumo” - Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica –
(M2 - C2 - 1.2) 52
22 Delib. n. 8/2024/G “Sviluppo Bio-Metano” - Ministero dell’Ambiente
e della Sicurezza Energetica - (M2 - C2 - 1.4) 54
23 Delib. n. 43/2024/G “Rafforzamento Smart Grid” - Ministero dell’Ambiente
e della Sicurezza Energetica (M2 - C2 - 2.1) 55
24 Delib. n. 42/2024/G -“ Interventi su Resilienza Climatica Reti “- Ministero
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (M2 - C2 - 2.2) 56
25 Delib. n. 4/2024/G - “Rinnovo Flotte, Bus, Xxxxx e Xxxx Xxxxx – Bus” –
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - (M2 - C2 - IC1) 57
26 Delib. n. 15 /2024/G - “Costruzione di nuove Scuole mediante la sostituzione
di edifici “– Ministero dell’Istruzione e del Merito - (M2 - C3 -1.1) 57
27 Delib. n. 50/2024/G - “Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento “-
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - (M2 - C3 - 3.1) 58
28 Delib. n. 54/2024/G - “Sicuro, Verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica” - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - (M2- C3- IC1) 59
29 Delib. n. 19/2024/G ”Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio
e l'efficienza energetica dei Comuni “- Ministero dell’Interno - (M2 - C4 - 2.2) 60
30 Delib. n. 24/2024/G -“ Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” - Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - (M2 - C4 - 4.2) 61
31 Delib. n. 10 /2024/G - “Investimenti nella resilienza dell'agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” – Ministero
dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste- (M2 - C4 - 4.3) 61
32 Delib. n. 25 /2024/G -“Investimenti in fognatura e depurazione “-
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - (M2 - C4 - 4.4) 62
33 Delib. n. 2 /2024/G -“Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali “-
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti -(M3 - C2 - 2.2) 63
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
6
34 Delib. n. 11 /2024/G - “Sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici” –
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - (M3 - C2 - IC4) 63
35 Delib. n. 23 /2024/G - “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione
dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado” –
Ministero dell’Istruzione e del Merito - (M4 - C1 - 1.4) 64
36 Delib. n. 22 /2024/G - “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti “– Ministero dell’Università e della ricerca –
(M4 - C1 - R1.7) 65
37 Delib. n. 12 /2024/G - “Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca” - Ministero dell’Università e
della ricerca (M4 - C2 - 1.3) 66
38 Delib. n. 13/2024/G “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali” di R&S su alcune Key enabling technologies” –
Ministero dell’Università e della ricerca - (M4 - C2 - 1.4) 66
39 Delib. n. 16 /2024/G - “Finanziamento di Start-up” - Ministero delle Imprese e
del Made in Italy (M4 - C2 - 3.2) 66
40 Delib. n. 21/2024/G - “Introduzione di dottorati innovativi che rispondono
ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori
da parte delle imprese “- Ministero dell’Università e della ricerca –
(M4 - C2 - 3.3) 67
41 Delib. n. 7/2024/G -“ Accordi per l’Innovazione”– Ministero delle Imprese e
del Made in Italy - (M4 - C2 - IC1) 68
42 Delib. n. 6/2024/G - “Servizio civile universale” – PCM Dipartimento
della gioventù e del Servizio Civile Nazionale - (M5 - C1 - 2.1) 68
43 Delib. n. 20/2024G - “Sostegno alle persone vulnerabili
e prevenzione dell’istituzionalizzazione - intervento 1) azioni volte a sostenere le capacità genitoriali e prevenire la vulnerabilità delle famiglie e
dei bambini “- Ministero del lavoro e delle politiche sociali - (M5 - C2 - 1.1.1) 69
44 Delib. n. 51/2024/G - “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti
a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale “- Ministero dell’Interno
- (M5 - C2 - 2.1) 70
45 Delib. n. 52/2024/G -“Piani Urbani Integrati (general project)” – Ministero
dell’Interno - (M5 - C2 - 2.2) 71
46 Delib. n. 58/2024/G –“Programma innovativo della qualità dell’abitare” –
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - (M5 - C2 - 2.3) 72
47 Delib. n. 49/2024/G -“Sport e inclusione sociale” – PCM Dipartimento per lo
sport – (M5 - C2 - 3.1) 73
48 Delib. n. 53/2024/G -“Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” – PCM
Dipartimento per le politiche di coesione (M5 - C3 - 1.2) 74
49 Delib. n. 18/2024/G – “Interventi strutturati socio-educativi per
combattere la povertà educativa nel mezzogiorno a sostegno del terzo settore” –
PCM Dipartimento per le politiche di coesione - (M5 - C3 - 1.3) 75
50 Delib. n. 37/2024/G - “ Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES)” – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, PCM
Dipartimento per le politiche di coesione - (M5 – C3 – 1.4) 76
51 Delib. n. 38 /2024/G – “Ammodernamento del parco tecnologico e digitale
ospedaliero” - Ministero della salute - (M6 - C2 - 1.1) 77
52 Delib. n. 47/2024/G –“Verso un ospedale sicuro e sostenibile” - Ministero della
salute – (M6 - C2 - 1.2) 78
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
7
53 Delib. n. 44/2024/G – “Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (FSE)” – | |
Ministero della salute - (M6 - C2 - 1.3.1)................................................................. | 79 |
54 Delib. n. 45/2024/G “Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione | |
(Potenziamento, modello predittivo, SDK)” - Ministero della salute – | |
(M6 – C2 - 1.3.2) .......................................................................................................... | 80 |
55 Delib. n. 39/2024/G – “Rafforzamento e potenziamento della ricerca biomedica | |
del SSN” - Ministero della salute - (M6 - C2 - 2.1) ................................................. | 80 |
56 Delib. n. 46 /2024/G – “Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile” – | |
Ministero della salute (M6 - C2 - Ic1)....................................................................... | 81 |
CAPITOLO IV – Sintesi conclusiva .................................................................................... | 83 |
Legenda .................................................................................................................................... | 93 |
Indice delle tavole Tav. n. 1: importi previsti per la Missione 1 ..................................................................... | 21 |
Tav. n. 2: importi previsti per la Missione 2 ..................................................................... | 24 |
Tav. n. 3: importi previsti per la Missione 3 ...................................................................... | 26 |
Tav. n. 4: importi previsti per la Missione 4 ..................................................................... | 28 |
Tav. n. 5: importi previsti per la Missione 5 ..................................................................... | 29 |
Tav. n. 6: importi previsti per la Missione 6 ..................................................................... | 33 |
Tav. n. 7: riparto per tipologia di erogazione ed ambiti di intervento delle risorse
stanziate in relazione alle misure di PNRR esaminati 125
Tav. n. 8: raffronto tra la previsione di spesa sostenuta al 31 dicembre 2023 e le risorse finanziarie previste con riferimento al periodo 2020 – 2023 per gli interventi esaminati 138
Tav. n. 9: spesa residua per le misure oggetto di analisi nel corso del 2023 144
Tav. n. 10: profilo finanziario complessivo dei singoli progetti che compongono le
misure esaminate 145
Indice dei grafici
Grafico n. 1: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi d’interesse rispetto al totale delle risorse stanziate (riparto per annualità di programmazione dei controlli) 20
Grafico n. 2: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi di interesse rispetto al totale delle risorse stanziate (suddivisione per missioni) 20
Grafico n. 3: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 1 23
Grafico n. 4: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 2 26
Grafico n. 5: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 3 27
Grafico n. 6: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 4 29
Grafico n. 7: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 5 32
Grafico n. 8: Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 6 . 34
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Indice delle tabelle
Tabella n. 1 – investimenti rientranti nella Missione 1 oggetto d’osservazione
nel 2023 22
Tabella n. 2 – investimenti rientranti nella Missione 2 oggetto d’osservazione
nel 2023 25
Tabella n. 3 – investimenti rientranti nella Missione 3 oggetto d’osservazione
nel 2023 27
Tabella n. 4 – investimenti rientranti nella Missione 4 oggetto d’osservazione
nel 2023 28
Tabella n. 5 – investimenti rientranti nella Missione 5 oggetto d’osservazione
nel 2023 31
Tabella n. 6 – investimenti rientranti nella Missione 6 oggetto d’osservazione
nel 2023 33
Tabella n. 7 – richieste di erogazione al 31 dicembre 2023 per sovvenzioni a fondo
perduto riguardanti gli interventi di PNRR esaminati 127
Tabella n. 8 – richieste di erogazione al 31 dicembre 2023 per prestiti a tasso agevolato riguardanti gli interventi di PNRR esaminati 130
Tabella n. 9 – rapporto tra la previsione di spesa sostenuta al 31 dicembre 2023 e le risorse finanziarie previste per ciascuno degli interventi oggetto di
controllo 139
Tabella n. 10 – rapporto tra la previsione di spesa sostenuta al 31 dicembre 2023 e le risorse finanziarie previste per ciascuno degli interventi oggetto di
controllo (dati aggregati per missioni del PNRR) 143
Tabella n. 11 – spesa relativa ali interventi oggetto di controllo nel 2023 ed in uscita
dal PNRR a seguito della modifica 145
Tabella n. 12 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Polis - Case dei
servizi di cittadinanza digitale” 146
Tabella n. 13 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Rinnovo flotte di
bus, treni e navi – Bus” 147
Tabella n. 14 – erogazioni finanziarie per l’attuazione dell’intervento “Rinnovo flotte
di bus, treni e navi – Bus” 147
Tabella n. 15 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Sicuro, verde e
sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” 148
Tabella n. 16 – erogazioni finanziarie per l’attuazione dell’intervento “Xxxxxx, verde e
sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” 149
Tabella n. 17 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Sviluppo
dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture
portuali ai cambiamenti climatici” 150
Tabella n. 18 – erogazioni finanziarie per l’attuazione dell’intervento “Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture
portuali ai cambiamenti climatici” 150
Tabella n. 19 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Accordi per
l’innovazione” 151
Tabella n. 20 – utilizzo delle risorse stanziate per l’investimento “Verso un nuovo
ospedale sicuro e sostenibile” 152
Tabella n. 21 – erogazioni finanziarie per l’attuazione dell’intervento “Verso un
nuovo ospedale sicuro e sostenibile” 152
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Tabella n. 22 – conti corrente infruttiferi relativi alla gestione del Fondo di rotazione
per l’attuazione del Nezt Generation EU – Italia (tesoreria n. 350, gruppo
n. 8210–CEE) 154
Tabella n. 23 – riparto per Missioni e componenti di PNRR dei pagamenti disposti sul conto corrente n. 350–25091 155
Tabella n. 24 – riparto per Missioni e componenti di PNRR dei pagamenti disposti sul conto corrente n. 350–25092 156
Tabella n. 25 – trasferimenti dai conti corrente n. 350–25091 e n. 350–25092 verso le contabilità speciali attivate per la gestione finanziaria degli interventi
di PNRR (tesoreria n. 348, gruppo n. 286) 157
Tabella n. 26 – contabilità speciali attivate per la gestione finanziaria degli interventi
di PNRR (tesoreria n. 348, gruppo n. 286) 159
Allegati
Tabella obiettivi ...................................................................................................................... 99
Quadro finanziario degli interventi di PNRR e PNC oggetto di esame 125
Quadro finanziario del Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU –
Italia 153
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Deliberazione n. 59/2024/G
SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO
SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
Collegi congiunti
Camera di consiglio del 29 febbraio 2024 Presieduta dal Presidente Xxxxx XXXXXXX
Composta dai magistrati:
Presidente della Sezione: Xxxxx XXXXXXX
Presidente Aggiunto: Xxxxx Xxxxx XXXXXXXX
Consiglieri: Xxxxxxxx XXXXXXXXXX, Xxxxxxxx XXXXXXX XXXXXXXX, Xxxxx XXXX, Xxxxx XXXXXX, Xxxxxx Xxxxx Xxxxxxx X’XXXXX, Xxxxxxx XXXXXX, Xxxxxxx xx XXXXX, Xxxxx XXXXXX, Xxxxx X’XXXXXX, Xxxxxxxxx XXXXXXXXX, Xxxxxxx XXXXXXXXXX
Primi Referendari: Paola LO GIUDICE, Xxxxxxxxx XXXXXX, Xxxxxxxxx XXXXXXXX
Referendari: Xxxxxx XXXXXXXX, Xxxxx XX XXX
***
Visto l’art. 100, comma 2, Cost.;
vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20 e, in particolare, l’art. 3, comma 4, ai sensi del quale la Corte dei conti svolge il controllo sulla gestione delle amministrazioni pubbliche verificando la corrispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi stabiliti dalla legge e valutando comparativamente costi, modi e tempi dello svolgimento dell’azione amministrativa;
visto l’art. 7, comma 7, d.l. 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 in base al quale la Corte dei conti esercita il controllo sulla gestione svolgendo in particolare valutazioni di economicità, efficienza ed efficacia circa l'acquisizione e l'impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi di cui al PNRR e che tale controllo si informa a criteri di cooperazione e di coordinamento con la Corte dei conti europea, secondo quanto previsto dall'articolo 287, paragrafo 3 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, tenuto conto, altresì, che la Corte dei conti riferisce, almeno semestralmente, al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, in deroga a quanto previsto dall'articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20;
vista la deliberazione della Sezione 7/2023/G, con la quale è stato approvato il documento concernente il “Quadro programmatico dei controlli sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato per l’anno 2023 e nel contesto triennale 2023-2025”;
vista la relazione presentata dal Presidente Xxxxx XXXXXXX, avente a oggetto lo “Stato di attuazione degli interventi PNRR e PNC oggetto di controllo nel corso del 2023 da parte della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato”;
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
13
visto il decreto n. 2/2020 e successive integrazioni e modificazioni del Presidente della Sezione con cui i Magistrati assegnati alla Sezione medesima sono stati ripartiti tra i diversi collegi;
vista l’ordinanza n. 4/2024, con la quale il Presidente della Sezione ha convocato i Collegi congiunti per la Camera di consiglio del 29 febbraio 2024, al fine della pronuncia sulla gestione in argomento;
udito il relatore, Presidente Xxxxx Xxxxxxx;
DELIBERA
di approvare, con le indicazioni formulate in sede di camera di consiglio, la relazione avente a oggetto lo “Stato di attuazione degli interventi PNRR e PNC oggetto di controllo nel corso del 2023 da parte della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato”. La presente deliberazione e l’unita relazione saranno inviate, a cura della Segreteria della Sezione, alla Presidenza del Senato della Repubblica, alla Presidenza della Camera dei deputati, alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla Commissione bilancio del Senato, alla Commissione bilancio della Camera dei deputati, al Ministro dell’economia e delle finanze e
alla Corte dei conti europea.
La presente relazione è inviata, altresì, alle Sezioni Riunite in sede di controllo.
Il Presidente relatore Xxxxx Xxxxxxx x.xx digitalmente
Depositata in segreteria il 29 febbraio 2024
Il Dirigente Xxxx Xxxxx Xxxxx x.xx digitalmente
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
14
RELAZIONE
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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CAPITOLO I
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PNRR E PNC OGGETTO DI CONTROLLO NEL CORSO DEL 2023 DA PARTE DELLA SEZIONE CENTRALE DI CONTROLLO SULLA GESTIONE DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
Sommario: 1. Oggetto e finalità. - 2. Profili metodologici
1. Oggetto e finalità
Con deliberazione n. 7/2023/G questa Sezione ha previsto uno specifico e dettagliato quadro d’indagini finalizzate all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del correlato Piano Nazionale Complementare (PNC)1, in base a quanto previsto dall’art. 3, comma 4, legge 14 gennaio 1994, n. 20, nonché in applicazione dell’art. 7,
comma 7, decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla l. 29 luglio 2021, n. 108, con produzione di rapporti periodici a cadenza almeno semestrale, come anche ribadito dalle Sezioni Riunite con delibera n. 37/2023.
L’attività di controllo è stata svolta con modalità specifiche, connesse alle esigenze di temporizzazione delle valutazioni sullo stato di avanzamento dei programmi, focalizzando l’attenzione sui temi della tutela dell’ambiente e della salute, delle politiche del lavoro, dello sviluppo sostenibile, digitalizzazione, istruzione, inclusione e sostegno sociale.
Il Piano mira, tra l’altro, a rendere più efficiente ed informatizzata la Pubblica Amministrazione, al fine di offrire a cittadini ed imprese prestazioni adeguate alle loro esigenze, anche in termini di snellezza operativa delle procedure di recruitment del personale. Ciò richiede una costante verifica dei processi di digitalizzazione, al centro dei documenti programmatici europei e nazionali.
Ciò premesso, è opportuno evidenziare che con decisione di esecuzione dell’8 dicembre 2023 il Consiglio europeo ha approvato la modifica del PNRR, adottata in seguito alla proposta presentata dal Governo italiano ai sensi degli articoli 21 (paragrafo 1) e 21–quater del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, resasi necessaria a causa di circostanze oggettive che hanno impedito la realizzazione totale o parziale di 123 misure del Piano originariamente approvato. In tale sede, oltre all’incremento dei fondi da 191,5 miliardi di euro a 194,4 miliardi, è stata altresì prevista l’introduzione del capitolo “REPowerEU”2, dedicato a nuove riforme ed investimenti.
È altresì importante rilevare che per il II semestre 2023 il PNRR ha previsto3 il conseguimento di 67 obiettivi (tra Milestone e Target UE) relativi a 48 misure, di cui 15 riforme. Per la maggior parte degli interventi il Piano statuisce il raggiungimento di Milestone, ossia traguardi qualitativi come adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, etc., mentre per i restanti interventi prevede Target quantitativi.
Milestone e Target sono valutati alla luce degli Operational Arrangements (OA), che definiscono meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026), relativi al conseguimento dei
1 Istituito con decreto-legge 6 maggio 2021, n.59, convertito con modificazioni dalla legge n.101 del 1° luglio 2021.
2 Il regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio ha integrato la disciplina contenuta nel regolamento (UE)
2021/24, prevedendo la possibilità di inserire nei piani nazionali i capitoli dedicati al “REPowerEU”.
3 A seguito della revisione del PNRR italiano.
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traguardi e degli obiettivi necessari per l’erogazione semestrale delle risorse finanziarie
previste dal PNRR.
Le istruttorie svolte dalla Sezione nell’anno appena concluso hanno avuto ad oggetto 50 investimenti e 1 riforma di PNRR, oltre a 6 iniziative previste dal PNC. Si precisa che l’attività ha riguardato, in aggiunta alle misure previste nella programmazione per i controlli del 2023, anche 27 iniziative esaminate nel corso del 2022, allo scopo di monitorarne ulteriormente l’avanzamento finanziario, fisico e procedurale rispetto alle evidenze già riscontrate, nonché riguardo ai relativi Milestone e Target.
2. Profili metodologici
L’attività della Sezione è stata svolta in ossequio a quanto disposto dall’art. 7, comma 7,
d.l. n. 77/2021, il quale prevede che la Corte dei conti eserciti il controllo mediante valutazioni di economicità, efficienza ed efficacia in merito all'acquisizione ed all'impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi del PNRR (e del correlato PNC). Inoltre, tale controllo si informa ai criteri di cooperazione e di coordinamento con la Corte dei conti europea, secondo quanto previsto dall’art. 287, par. 3 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Le singole istruttorie sono state eseguite con l’analisi delle informazioni tratte dalle banche dati in uso a questa Corte (ReGiS, etc.), dagli elementi informativi reperibili da fonti aperte, dalla documentazione fornita tempestivamente dalle singole Amministrazioni a seguito di apposite richieste della Sezione.
I rapporti di controllo sviluppati nel corso del II semestre 2023, le cui risultanze sono sintetizzate nel capitolo terzo, analizzano la capacità di governance delle Amministrazioni titolari degli interventi in relazione al puntuale conseguimento di obiettivi intermedi e finali previsti dai citati Piani, con particolare riferimento alle attività di programmazione e di selezione dei progetti d’investimento ed alla gestione delle fasi successive (i.e. istruttoria tecnica, finanziamento, esecuzione progetti, rendicontazione, etc.).
È opportuno rappresentare che, attesa la finalità dei “controlli”, nel corso del II semestre 2023 è stata ulteriormente eseguita una verifica circa lo stato di attuazione degli interventi esaminati nel corso del I semestre, diretta ad appurarne lo sviluppo procedurale, finanziario e fisico alla data del 31 dicembre. Infine, si precisa che la Scrivente ha eseguito anche “monitoraggi” sullo stato di avanzamento di alcune misure oggetto di controllo nel corso del 2022.
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CAPITOLO II
AREE DI INTERVENTO PRESE IN CONSIDERAZIONE
DALL’ATTIVITÀ DI CONTROLLO
Sommario: Premessa – 1. Missione 1 – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo
– 2. Missione 2 – Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica – 3. Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 4. Missione 4. Istruzione e Ricerca – 5. Missione 5 – Inclusione e Coesione – 6. Missione 6 – Salute.
Premessa
Questo quarto rapporto fornisce un quadro di sintesi delle analisi svolte nel corso del II semestre 2023, evidenziando per ciascuno degli interventi di PNRR e PNC esaminati lo stato di attuazione al 31 dicembre, nonché gli eventuali profili di criticità rilevati dalla Sezione e/o segnalati alle Amministrazioni titolari.
Al fine di aggiornare le risultanze rilevate al 30 giugno 2023, l’attività ha riguardato 29 misure già oggetto di controllo durante il I semestre, ad eccezione dell’iniziativa denominata “Rinaturazione dell’area del Po” (M2C4I3.3), per la quale si fa comunque rimando al rapporto approvato con delibera n. 49/2023/G, i cui esiti sono peraltro confluiti nella precedente relazione. Inoltre, l’attenzione è stata posta su 27 iniziative esaminate nel corso del 2022, allo scopo di monitorarne ulteriormente l’avanzamento finanziario, fisico e procedurale rispetto alle evidenze già riscontrate, nonché riguardo ai relativi Milestone & Target.
Nei due grafici che seguono è rappresentata la rilevanza economico-finanziaria delle misure attenzionate dalla Sezione sulla base delle delibere di programmazione n. 3/2022/G e
n. 7/2023/G, rispetto all’ammontare delle risorse complessivamente previste dai Piani. A riguardo è opportuno precisare che, in seguito alla modifica approvata con decisione di esecuzione del Consiglio europeo datata 8 dicembre 2023, l’ammontare del PNRR è stato rideterminato in 194,42 miliardi di euro, importo che tiene conto sia dei de–finanziamenti totali o parziali di alcune iniziative, sia del nuovo ambito di intervento denominato REPowerEU, per il quale sono stati previsti fondi pari a 11,18 miliardi. Al nuovo importo del PNRR si aggiungono i 30,62 miliardi già previsti dal decreto–legge 6 maggio 2021, n. 159 (convertito dalla legge 1° luglio 2021, n. 101) per quanto concerne il PNC, conseguentemente le risorse ammontano ad un totale di 225,04 miliardi4.
Il primo grafico descrive l’incidenza percentuale degli interventi di PNRR e PNC oggetto di interesse, articolati per annualità di programmazione del relativo controllo. In particolare, i valori delle porzioni “Prog. 2022” e “Prog. 2023” si riferiscono, rispettivamente, ai 27 monitoraggi eseguiti sulle misure già osservate nel 2022 ed ai 30 nuovi controlli effettuati durante il 2023, dai quali deriva un’area di osservazione pari a 51,25 miliardi di euro (al netto delle iniziative totalmente “stralciate” dal PNRR), ossia il 22,77 percento delle risorse complessive. Le voci “Prog. 2024” e “Prog. 2025”, invece, afferiscono a futuri report su investimenti e riforme, da effettuare sulla base delle suddette delibere di programmazione, che determinano un’area “da osservare” pari al 29,53%. Infine, per area “non osservata” si intende l’insieme di tutte quelle iniziative al momento escluse dal novero dei controlli oggetto della presente relazione, dunque anche le misure costituenti il REPowerEU recentemente approvato.
4 Per completezza di informazioni, all’importo complessivo dei due Piani esaminati dalla Sezione si aggiungono le risorse rese disponibili dal programma “REACT–EU”.
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Grafico n. 1 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi di interesse rispetto al totale delle risorse stanziate (riparto per annualità di programmazione dei controlli)
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
Il grafico n. 2 illustra per ambito di intervento (c.d. Missioni) l’incidenza percentuale delle misure esaminate (“Prog. 2022” e “Prog. 2023”) e da osservare (“Prog. 2024” e “Prog. 2025”). Anche in questo caso, l’area “non osservata” è da intendersi comprensiva del nuovo capitolo REPowerEU, indicato quale Missione 7 nell’allegato alla decisione di esecuzione adottata dal Consiglio europeo per la modifica del PNRR italiano.
Grafico n. 2 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi di interesse rispetto al totale delle risorse stanziate (suddivisione per missioni)
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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1. Missione 1 – digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
La prima Missione, per la quale sono previste risorse complessivamente pari a 50,07 miliardi di euro, ha la finalità di rilanciare la competitività e la produttività del sistema economico italiano, basandosi sulle seguenti direttrici di azione:
• digitalizzazione e sicurezza della Pubblica Amministrazione, oltre che riduzione dei soggetti a rischio di “esclusione digitale” (ossia privi di competenze informatiche);
• transizione digitale delle imprese, sostegno ai processi di internazionalizzazione delle filiere industriali più innovative e strategiche, copertura di tutto il territorio nazionale con reti internet a banda ultra–larga (Componente 2);
• maggiore attrattività, sicurezza ed accessibilità dei siti storici e culturali, nonché migliore ricettività delle strutture turistiche (Componente 3).
Tavola n. 1 – importi previsti per la Missione 1 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | |
C1 – Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA | 9.741,93 | 1.400,00 | 11.141,93 |
C2 – Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo | 24.989,86 | 5.880,00 | 30.869,86 |
C3 – Turismo e Cultura 4.0 | 6.605,00 | 1.455,24 | 8.060,24 |
Totale M1 | 41.336,79 | 8.735,24 | 50.072,03 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 17 interventi di importo totale pari a 8,32 miliardi di euro, ossia il 16,61 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 1. Del citato ammontare, 4,45 miliardi (8,89 per cento del totale di M1) afferiscono a 9 misure già osservate nel corso del 2022 e pertanto la Sezione ha effettuato un ulteriore monitoraggio del loro avanzamento, mentre i restanti 3,87 miliardi (7,73 per cento) si riferiscono ad 8 interventi sottoposti a controllo ex novo durante il I semestre 2023, i cui report sono stati aggiornati al 31 dicembre.
L’ambito prevalentemente attenzionato è rappresentato dalla Componente 1, il cui esame ha riguardato l’avanzamento di 14 misure per un valore di 6,25 miliardi di euro, dei quali 0,8 miliardi relativi ad un investimento di PNC. Gli altri 3 rapporti di controllo sono relativi a 2 iniziative della Componente 2 (1,26 miliardi) ed un intervento rientrante nella Componente 3 (0,81 miliardi).
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Tabella n. 1 – investimenti rientranti nella missione 1 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi in
milioni di euro)
Prog. | ID Misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
2022 | M1C1I1.1 | Infrastrutture digitali | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 900,00 | 900,00 |
M1C1I1.3 | Dati e interoperabilità | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 646,00 | 646,00 | |
M1C1I1.4.2 | Citizen inclusion – Miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 80,00 | 80,00 | |
M1C1I1.4.3 | Servizi digitali e cittadinanza digitale – piattaforme e applicativi (“PagoPA” e “AppIO”) | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 750,00 | 561,00 | |
M1C1I1.4.5 | Piattaforma Notifiche Digitali | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 245,00 | 245,00 | |
M1C1I1.5 | Cybersecurity | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 623,00 | 623,00 | |
M1C1I1.7.1 | Servizio Civile Digitale | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 60,00 | 60,00 | |
M1C1I1.7.2 | Rete di servizi di facilitazione digitale | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 135,00 | 135,00 | |
M1C2I5.1.1 | Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST | MAECI | 1.200,00 | 1.200,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2022” | 4.450,00 | ||||
2023 | M1C1IC3 | "Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale" (PNC) | MIMIT | 800,00 | 800,00 |
M1C1I1.2 | Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 1.000,00 | 1.000,00 | |
M1C1I1.4.1 | Citizen experience – Miglioramento della qualità e dell’usabilità dei servizi pubblici digitali | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 613,00 | 813,00 | |
M1C1I2.1 | Portale unico del reclutamento | PCM – Dipartimento della Funzione Pubblica | 20,50 | 20,50 | |
M1C1I2.2.3 | Digitalizzazione delle procedure (SUAP & SUE) | PCM – Dipartimento della Funzione Pubblica | 324,40 | 324,40 | |
M1C1I3.2 | Rafforzamento dell'Ufficio del processo per la Giustizia amministrativa | Giustizia Amministrativa (Consiglio di Stato e T.A.R.) | 41,80 | 41,80 |
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Prog. | ID Misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
M1C2I3.1.5 | Isole minori collegate | PCM – Dipartimento per la trasformazione digitale | 60,50 | 60,50 | |
M1C3I4.2.3 | Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei Fondi BEI) | Ministero del turismo | 500,00 | 808,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 3.868,20 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
Grafico n. 3 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 1
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
2. Missione 2 – rivoluzione verde e transizione ecologica
La Missione 2, per la cui realizzazione sono previste risorse complessivamente pari a 64,69 miliardi di euro, getta le basi per la c.d. “rivoluzione verde”, ossia una transizione verso la completa neutralità climatica e la tutela dell’ambiente, in conformità con gli obiettivi globali ed europei previsti dall’Agenda 2030, dall’Accordo di Parigi e dall’European Green Deal. Tale proposito è da realizzarsi mediante:
• la promozione di investimenti nell’economia circolare, il rafforzamento delle infrastrutture per la raccolta differenziata e degli impianti di gestione dei rifiuti, l’incentivazione dell’agricoltura sostenibile (Componente 1);
• la produzione e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti, anche al fine di favorire lo sviluppo delle soluzioni di trasporto “verdi” (Componente 2);
• l’efficientamento energetico e la riqualificazione degli edifici sia pubblici che
privati (Componente 3);
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• la mitigazione dei rischi idrogeologici, la salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità ambientale, l’eliminazione dell’inquinamento di acque e terreni, la gestione più razionale delle infrastrutture idriche (Componente 4).
Tavola n. 2 – importi previsti per la Missione 2 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | |
C1 – Agricoltura sostenibile ed Economia Circolare | 8.115,00 | 1.203,30 | 9.318,30 |
C2 – Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile | 21.971,28 | 1.400,00 | 23.371,28 |
C3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici | 15.567,74 | 6.563,61 | 22.131,35 |
C4 – Tutela del territorio e della risorsa idrica | 9.871,00 | – | 9.871,00 |
Totale M2 | 55.525,02 | 9.166,91 | 64.691,93 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
La Sezione ha focalizzato l’attenzione su 16 misure, delle quali 2 totalmente eliminate dal PNRR a seguito della modifica approvata dal Consiglio europeo, ossia gli investimenti nella realizzazione di impianti innovativi per la produzione di energia eolica e fotovoltaica (fondi ante revisione pari a 0,67 miliardi di euro) e negli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni (risorse per 6 miliardi).
Al netto dei suddetti de-finanziamenti, l’importo delle iniziative oggetto di controllo ammonta a 17,10 miliardi di euro, corrispondenti al 26,43 per cento delle risorse globalmente destinate alla seconda Missione da entrambi i Piani. In particolare, 5 miliardi (7,74 per cento del totale di M2) riguardano 4 misure già analizzate durante il 2022 e dunque sono state sottoposte ad un aggiuntivo monitoraggio, mentre i restanti 12,10 miliardi (18,70 per cento) si riferiscono a 10 investimenti di nuova disamina nel corso del I semestre 2023, il cui avanzamento è stato altresì aggiornato al 31 dicembre. Inoltre, si precisa che anche le 2 iniziative sopra menzionate, sebbene in uscita dal PNRR a far data dall’8 dicembre 2023, sono state oggetto di un primo report al 30 giugno 2023, nonché del conseguente aggiornamento dati nel corso del II semestre.
La Componente 2 ha interessato la maggior parte dei controlli eseguiti, con la produzione di 7 report (di cui uno avente ad oggetto un intervento de-finanziato) per altrettante misure di importo complessivo pari a 9,93 miliardi di euro, dei quali 0,6 miliardi relativi ad un investimento di PNC. Per quanto concerne gli altri ambiti della Missione 2, la disamina ha riguardato un solo intervento per la Componente 1 (0,2 miliardi), 3 investimenti della Componente 3 (3,21 miliardi, dei quali 2 miliardi relativi ad una misura di PNC) ed altre 5 iniziative rientranti nella Componente 4 (3,76 miliardi, al netto dell’importo relativo ad un investimento espunto dal PNRR).
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Tabella n. 2 – investimenti rientranti nella Missione 2 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi in
milioni di euro)
Prog. | ID misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
2022 | M2C1I3.1 | Isole verdi | MASE | 200,00 | 200,00 |
M2C3IC1 | Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica (PNC) | MIT | 2.000,00 | 2.000,00 | |
M2C4I4.2 | Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti | MIT | 900,00 | 1.924,00 | |
M2C4I4.3 | Investimenti nella resilienza dell'agro- sistema irriguo per un migliore gestione delle risorse idriche | MASAF | 880,00 | 880,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2022” | 5.004,00 | ||||
2023 | M2C2IC1 | Rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi – Bus (PNC) | MIT | 600,00 | 600,00 |
M2C2I1.1 | Sviluppo agro-voltaico | MASE | 1.098,99 | 1.098,99 | |
M2C2I1.2 | Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo | MASE | 2.200,00 | 2.200,00 | |
M2C2I1.3 | Promozione impianti innovativi (incluso off-shore) | MASE | 675,00 | – | |
M2C2I1.4 | Sviluppo bio-metano | MASE | 1.923,40 | 1.923,40 | |
M2C2I2.1 | Rafforzamento smart grid | MASE | 3.610,00 | 3.610,00 | |
M2C2I2.2 | Interventi su resilienza climatica reti | MASE | 500,00 | 500,00 | |
M2C3I1.1 | Costruzione di nuove scuole mediante la sostituzione di edifici | MIM | 800,00 | 1.006,00 | |
M2C3I3.1 | Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento | MASE | 200,00 | 200,00 | |
M2C4I2.2 | Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni | MINT | 6.000,00 | – | |
M2C4I3.3 | Rinaturazione dell'area del Po | MASE | 357,00 | 357,00 | |
M2C4I4.4 | Investimenti in fognatura e depurazione | MASE | 600,00 | 600,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 12.095,39 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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Grafico n. 4 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 2
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
3. Missione 3 – infrastrutture per una mobilità sostenibile
La Missione 3, per la quale sono stati complessivamente previsti 29,80 miliardi di euro, mira a rendere l’infrastruttura dei trasporti italiana più moderna, digitale e sostenibile sul piano ambientale. Gran parte delle risorse sono destinate al potenziamento del trasporto “su ferro” di passeggeri e merci a livello nazionale e regionale, oltre che al miglioramento della resilienza climatica e sismica di ponti e viadotti (Componente 1). A tali interventi si affianca l’ammodernamento e la digitalizzazione della logistica portuale ed aeroportuale, al fine di promuovere un sistema intermodale (Componente 2).
Tavola n. 3 – importi previsti per la Missione 3 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | ||
C1 – Investimenti sulla rete ferroviaria | 22.791,42 | 3.200,00 | 25.991,42 | |
C2 – Intermodalità e logistica integrata | 954,00 | 2.860,00 | 3.814,00 | |
Totale M3 | 23.745,42 | 6.060,00 | 29.805,42 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
L’attività della Sezione si è incentrata su 2 misure riferibili alla sola seconda Componente, per le quali è stato programmato un primo controllo al 30 giugno 2023 ed il conseguente aggiornamento dei dati al 31 dicembre. Gli investimenti esaminati ammontano complessivamente a 1,50 miliardi di euro (dei quali 1,47 finanziati mediante fondi del PNC), importo di poco superiore al 5 per cento delle risorse complessivamente previste per la Missione 3.
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Tabella n. 3 – investimenti rientranti nella Missione 3 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi in
milioni di euro)
Prog. | ID misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
2023 | M3C2IC4 | Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici (PNC) | MIT | 1.470,00 | 1.470,00 |
M3C2I2.2 | Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali | MIT | 110,00 | 34,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 1.504,00 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
Grafico n. 5 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 3
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024 – per l’anno 2022 la Sezione non ha previsto
controlli in merito agli interventi della Missione 3
4. Missione 4 – istruzione e ricerca
Le risorse previste per la Missione 4 ammontano ad un totale di 31,09 miliardi di euro e mirano a risolvere le criticità del sistema di istruzione, formazione e ricerca italiano, favorendo lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza. Tali finalità sono perseguite mediante:
• il potenziamento dei servizi relativi a tutti i gradi di istruzione, rafforzando l’offerta formativa e migliorando il reclutamento del corpo docente, potenziando le infrastrutture e gli strumenti tecnologici a disposizione della didattica, nonché sostenendo ed ampliando i dottorati di ricerca (Componente 1);
• il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo (di base ed applicata) ed ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico, anche mediante sinergie tra università ed imprese (Componente 2).
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Tavola n. 4 – importi previsti per la Missione 4 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | |
C1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università | 19.084,75 | – | 19.084,75 |
C2 – Dalla ricerca all'impresa | 11.000,87 | 1.000,00 | 12.000,87 |
Totale M4 | 30.085,62 | 1.000,00 | 31.085,62 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 7 interventi di importo totale pari a 7,82 miliardi di euro, cioè il 25,15 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 4. Inoltre, è opportuno precisare che 3,41 miliardi (10,97 per cento del totale di M4) afferiscono a 4 misure già osservate nel corso del 2022 e pertanto sono state oggetto di un ulteriore monitoraggio, mentre i restanti 4,41 miliardi (14,18 per cento) si riferiscono ad altri 3 interventi sottoposti a controllo ex novo durante il I semestre 2023, per i quali la Sezione ha prodotto altrettanti report di aggiornamento al 31 dicembre.
La Componente maggiormente interessata dai controlli è stata la seconda, in quanto l’esame ha riguardato lo stato di avanzamento per 5 misure del valore complessivo di 5,12 miliardi di euro, dei quali circa 1,2 relativi ad una riforma. Gli altri 2 rapporti sono relativi ad altrettante misure della Componente 2 (2,7 miliardi, di cui 1 miliardo afferente ad una misura del PNC).
Tabella n. 4 – investimenti rientranti nella Missione 4 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi in
milioni di euro)
Prog. | ID misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
2022 | M4C1I1.4 | Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado | MIM | 1.500,00 | 1.500,00 |
M4C2IC1 | Accordi per l'Innovazione (PNC) | MIMIT | 1.000,00 | 1.000,00 | |
M4C2I3.2 | Finanziamento di start-up | MIMIT | 300,00 | 400,00 | |
M4C2I3.3 | Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori da parte delle imprese | MUR | 600,00 | 510,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2022” | 3.410,00 | ||||
2023 | M4C1R1.7 | Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti | MUR | 960,00 | 1.198,00 |
M4C2I1.3 | Partenariati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca | MUR | 1.610,00 | 1.610,00 | |
M4C2I1.4 | Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies. | MUR | 1.600,00 | 1.600,00 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 4.408,00 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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Grafico n. 6 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 4
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
5. Missione 5 – inclusione e coesione
Le risorse previste per la Missione 5 ammontano complessivamente a 19,69 miliardi di euro e sono destinate al perseguimento di obiettivi trasversali rispetto all’attuazione dei Piani, come l’empowerment femminile e la parità di genere, l’incremento delle prospettive di lavoro per le future generazioni, nonché il riequilibrio economico-sociale territoriale (con particolare riferimento al Mezzogiorno). Il conseguimento di tali finalità si basa su direttrici quali:
• politiche attive per il lavoro e rafforzamento dei centri per l’impiego
(Componente 1);
• sostegno ai soggetti economicamente e socialmente più vulnerabili, prevedendo specifiche misure a beneficio delle persone con disabilità e degli anziani, nonché interventi nella rigenerazione urbana (Componente 2);
• investimenti miranti alla coesione territoriale (Componente 3), con particolare riguardo alle Zone Economiche Speciali.
Tavola n. 5 – importi previsti per la Missione 5 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | |
C1 – Politiche per il lavoro | 7.714,00 | – | 7.714,00 |
C2 – Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore | 8.322,10 | 342,90 | 8.665,00 |
C3 – Interventi speciali per la coesione territoriale | 883,50 | 2.430,00 | 3.313,50 |
Totale M5 | 16.919,60 | 2.772,90 | 19.692,50 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
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Il focus è stato posto su 9 misure, di cui una eliminata dal PNRR per effetto della modifica recentemente approvata, ossia l’investimento nella valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (fondi ex ante pari a 0,3 miliardi di euro). Pertanto, al netto di tale de-finanziamento, l’importo delle iniziative oggetto di controllo ammonta a 7,92 miliardi di euro, cioè il 40,21 per cento delle risorse totali destinate alla quinta Missione da entrambi i Piani.
Anche in tale contesto, l’esame ha riguardato sia iniziative analizzate nel corso del 2022, quindi il relativo avanzamento è stato oggetto di un successivo monitoraggio, sia un investimento di nuova osservazione nel corso del I semestre 2023, interessato da un ulteriore report di controllo con aggiornamento delle risultanze al 31 dicembre. In particolare, 7,02 miliardi di euro (pari al 35,64 per cento del totale di M5) sono relativi a 7 misure precedentemente esaminate, alle quali deve essere altresì aggiunta la suddetta iniziativa de- finanziata, che ha comunque costituito oggetto di apposita relazione. Inoltre, per quanto concerne l’unico investimento controllato ex novo nel corso del 2023, esso ammonta a 0,9 miliardi (4,57 per cento).
La Componente 2 è stata interessata dalla maggior parte dei controlli eseguiti, con la produzione di 5 rapporti per altrettante misure di importo complessivo pari a 6,48 miliardi di euro. Invece, per quanto concerne gli altri ambiti della Missione 5, un solo intervento è stato attenzionato per la Componente 1 (0,65 miliardi), mentre 3 hanno riguardato la Componente 3 (0,78 miliardi, al netto dell’importo relativo all’investimento espunto dal PNRR).
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Tabella n. 5 – investimenti rientranti nella Missione 5 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi
in milioni di euro)
Prog. | ID misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
PCM - Dipartimento per | |||||
M5C1I2.1 | Servizio civile universale | le politiche giovanili e il | 650,00 | 650,00 | |
S.C.U. | |||||
Sostegno alle persone vulnerabili e | |||||
prevenzione | |||||
dell'istituzionalizzazione - | |||||
M5C2I1.1.1 | Intervento 1) Azioni volte a | MLPS | 84,60 | 84,60 | |
sostenere le capacità genitoriali e | |||||
prevenire la vulnerabilità delle | |||||
famiglie e dei bambini | |||||
Investimenti in progetti di | |||||
M5C2I2.1 | rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di | MINT | 3.300,00 | 2.000,00 | |
2022 | emarginazione e degrado sociale | ||||
M5C2I2.3 | Programma innovativo della | MIT | 2.800,00 | 2.800,00 | |
qualità dell’abitare | |||||
M5C2I3.1 | Sport e inclusione sociale | PCM - Dipartimento per | 700,00 | 700,00 | |
lo sport | |||||
M5C3I1.2 | Valorizzazione dei beni confiscati | PCM - Dipartimento per | 300,00 | – | |
alle mafie | le politiche di coesione | ||||
Interventi strutturati socio- | |||||
M5C3I1.3 | educativi per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo | PCM - Dipartimento per le politiche di coesione | 220,00 | 220,00 | |
Settore | |||||
M5C3I1.4 | Investimenti infrastrutturali per le | MIT | 630,00 | 563,50 | |
Zone Economiche Speciali | |||||
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2022” | 7.018,10 | ||||
2023 | M5C2I2.2.C | Piani Urbani Integrati (general project) | MINT | 2.493,80 | 900,00 |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 900,00 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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Grafico n. 7 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 5
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
6. Missione 6 – salute
Le problematiche strutturali del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) palesatesi soprattutto durante la pandemia da Covid–19, quali le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi, i lunghi tempi di attesa per la fruizione di alcune prestazioni da parte dell’utenza, l’incapacità di definire efficaci strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari, hanno risaltato la necessità di sviluppare adeguate competenze digitali, professionali e manageriali, oltre a un migliore collegamento tra prestazioni/cure e la ricerca in materia di salute.
Ciò premesso, la strategia d’azione prevista dalla Missione 6, le cui risorse ammontano complessivamente a 18,51 miliardi di euro, consta di due linee di intervento, finalizzate a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche per l’assistenza sanitaria territoriale (Componente 1), nonché a promuovere la ricerca scientifica ed il potenziamento delle competenze professionali, l’innovazione e la digitalizzazione del SSN (Componente 2).
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Tavola n. 6 – importi previsti per la Missione 6 (importi in milioni di euro)
PNRR | PNC | Totale | |
C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale | 7.750,00 | 500,01 | 8.250,01 |
C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario | 7.875,54 | 2.387,40 | 10.262,94 |
Totale M6 | 15.625,54 | 2.887,41 | 18.512,95 |
Fonte: PNRR italiano post revisione ed allegati ai decreti attuativi (15 luglio 2021 e 1° agosto 2022) previsti dal d.l. n. 159/2021 istitutivo del PNC
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 6 interventi compresi nella sola Componente 2, ammontanti ad un totale di 8,59 miliardi di euro (di cui 1,45 miliardi per un intervento di PNC), corrispondenti al 46,39 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 6. Di tale importo, 4,58 miliardi (24,72 per cento di quanto previsto per M6) sono relativi a 2 investimenti già oggetto di analisi durante il 2022 e dunque sottoposti ad un ulteriore monitoraggio sullo stato di avanzamento, mentre gli altri 4,01 miliardi (21,67 per cento) si riferiscono ad altri 4 interventi esaminati ex novo durante il I semestre 2023, per i quali la Sezione ha prodotto altrettanti report di aggiornamento al 31 dicembre.
Tabella n. 6 – investimenti rientranti nella Missione 6 oggetto d’osservazione nel 2023 (importi in
milioni di euro)
Prog. | ID misura | Titolo report | Amm. titolare | Importo ante revisione | Importo post revisione |
2022 | M6C2I1.1 | Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero | MSAL | 4.052,41 | 4.052,41 |
M6C2I2.1 | Rafforzamento e potenziamento della ricerca biomedica del SSN | MSAL | 524,14 | 524,14 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2022” | 4.576,55 | ||||
2023 | M6C2IC1 | Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile (PNC) | MSAL | 1.450,00 | 1.450,00 |
M6C2I1.2 | Verso un ospedale sicuro e sostenibile | MSAL | 1.638,85 | 888,85 | |
M6C2I1.3.1 | Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (FSE) | MSAL | 1.102,94 | 1.379,99 | |
M6C2I1.3.2 | Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (Potenziamento, modello predittivo, SDK) | MSAL | 569,60 | 292,55 | |
Importo totale degli interventi esaminati – “Prog. 2023” | 4.011,39 |
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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Grafico n. 8 - Area osservata dalla Sezione - incidenza degli interventi oggetto
d’osservazione rispetto all’ammontare complessivo della Missione 6
Fonte: elaborazione Cdc su dati ReGiS estratti il 12 febbraio 2024
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CAPITOLO III
INTERVENTI DEL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA E DEL PIANO NAZIONALE COMPLEMENTARE PREVISTI NEL II SEMESTRE 2023 OGGETTO DI CONTROLLO
Sommario: Premessa - 1. Infrastrutture digitali – 2. Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud
– 3. Dati e Interoperabilita’ – 4. Citizen Experience - Miglioramento della qualità e dell'usabilità dei Servizi Pubblici Digitali – 5. Citizen Inclusion - miglioramento dell’accessibilita’ dei servizi pubblici digitali – 6. Servizi digitali e cittadinanza digitale – piattaforme e applicativi (PagoPa e AppIO) – 7. Piattaforma Notifiche Digitali – 8. - Cybersecurity – 9. Servizio civile digitale – 10. Rete di servizi di facilitazione digitale – 11. Portale unico del reclutamento – 12. Dgitalizzazione delle procedure (Suap & Sue) – 13. Rafforzamento dell’ufficio del processo per la giustizia amministrativa – 14. Polis - Case dei servizi di cittadinanza digitale – 15. Isole minori collegate – 16 Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394/81 gestito da Simest – 17. Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (Fondo dei fondi Bei) – 18. Isole verdi 19. Promozione impianti innovativi (incluso off-shore) – 20. Sviluppo agro-voltaico – 21. Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l'auto-consumo
– 22. Sviluppo bio-metano – 23. Rafforzamento smart grid – 24. Interventi su resilienza climatica reti
– 25. Rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi - bus – 26. Costruzione di nuove scuole mediante la sostituzione di edifici – 27. Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento – 28. Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica - 29. Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei comuni - 30. - Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti – 31. Investimenti nella resilienza dell'agro-sistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche. – 32. Investimenti in fognatura e depurazione - ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. – 33. Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali. – 34. Sviluppo dell'accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici. – 35. Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado. – 36. Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti. – 37. Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca. – 38. Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali” di r&s su alcune key enabling technologies. –
39. Finanziamento di start-up. – 40. Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori da parte delle imprese. – 41. Accordi per l’innovazione. – 42. Servizio civile universale. – 43. Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione - intervento 1) azioni volte a sostenere le capacità genitoriali e prevenire la vulnerabilità delle famiglie e dei bambini. – 44. Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale. – 45. Piani urbani integrati (general project). – 46. Programma innovativo della qualità dell’abitare – 47. Sport e inclusione sociale. – 48. Xxxxxxxxxxxxxx xxx xxxx xxxxxxxxxx xxxx xxxxx.- 00. Interventi strutturati socio- educativi per combattere la povertà educativa nel mezzogiorno a sostegno del terzo settore. – 50. Investimenti infrastrutturali per le zone economiche speciali. – 51. Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. – 52. Verso un ospedale sicuro e sostenibile. – 53. Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (FSE). – 54. Rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione (potenziamento, modello predittivo, SDK).
– 55. Rafforzamento e potenziamento della ricerca biomedica del SSN. – 56. Verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile.
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Premessa
Gli interventi oggetto di indagine sono stati selezionati dalla Sezione tenendo conto della loro rilevanza socio – economica, nonché della tempistica di svolgimento dei singoli programmi attuativi, con particolare attenzione ai profili di innovazione.
Nei paragrafi successivi sono riportate, per ognuna delle missioni previste dal PNRR/PNC, le sintesi delle relazioni approvate a conclusione di ciascuna istruttoria, contenenti l’aggiornamento sullo stato di realizzazione di ciascuna misura. In particolare, per ogni intervento è stata indicata la denominazione, le Amministrazioni titolari, l’importo complessivamente previsto per tutta la durata del Piano, il codice identificativo, una breve descrizione dell’investimento/riforma oltre che dei traguardi intermedi e degli obiettivi raggiunti, o in fase di conseguimento.
1. Delib. n. 30/2024/G - INFRASTRUTTURE DIGITALI – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 900.000.000 (M1 - C1 - 1.1)
Il presente Report riferisce sulla gestione dell’investimento avvenuta nell’anno 2023.
Obiettivo della misura è garantire che i sistemi, i dataset e le applicazioni della PA siano ospitati in data center altamente affidabili, con elevati standard di qualità per quanto riguarda la sicurezza, la capacità elaborativa, la scalabilità, l'interoperabilità europea e l'efficienza energetica ed a tal fine dispone di risorse complessivamente pari a circa 900 mln. di euro.
L'investimento ha previsto la creazione del cosiddetto “Polo strategico nazionale” (PSN), la certificazione di alternative di cloud pubblico, sicure e scalabili e la migrazione dei dati e degli applicativi informatici delle singole amministrazioni verso un ambiente cloud.
Il PSN è operativo dal 31 dicembre 2022. I 4 data center sono stati localizzati nei siti di: Acilia (RM), Pomezia (RM), Xxxxxxx (XX), Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx (XX).
Difesa Servizi Spa, società in house del Ministero della difesa, è stata individuata come centrale di
committenza per l’espletamento delle procedure di gara per il PSN.
In data 22 giugno 2022 la gara è stata aggiudicata al RTI costituito da Aruba e Fastweb; il successivo 7 luglio 2022, il RTI promotore ha esercitato il diritto di prelazione previsto dalla procedura di gara. Pertanto, la realizzazione e la gestione del PSN sono state affidate all’operatore economico costituito dal raggruppamento Sogei, Leonardo, C.D.P Equity e Tim.
La timeline di realizzazione del progetto prevede scadenze europee ed italiane. Le milestone e i target europei sono i seguenti:
0.xxxxxx M1C1-17, da conseguirsi entro settembre 2024: migrazione di 100 PAC/ASL al PSN;
2. target M1C1-26, da conseguirsi entro giugno 2026: migrazione di 280 PAC/ASL al PSN. Mentre milestone e target italiani sono i seguenti:
0.xxxxxx M1C1-00-ITA-3, settembre 2023: migrazione di almeno 30 amministrazioni pubbliche centrali e Aziende Sanitarie Locali verso il Polo Strategico Nazionale.
Va segnalato il fatto che, con la riprogrammazione del PNRR ai sensi dell’art.21 del Reg. (UE)2021/241 è stato modificato il target europeo intermedio di settembre 2024; nel senso che dovrà essere assicurata la migrazione completa di almeno un servizio per le 100 PA centrali e ASL.
In seguito all’approvazione di tale modifica del target europeo intermedio, essendo il target nazionale previsto per la data del 3 settembre 2023 definito secondo il precedente principio di migrazione complessiva dell’intero Ente, non risulta più attuale. Attualmente nessuna PA ha ancora migrato alcun asset, dato e/o servizio al PSN, essendo ancora in via di ultimazione la maggior parte dei piani di migrazione di dettaglio che ogni PA deve approvare prima di poter avviare tali operazioni di migrazione. Va, altresì, segnalato il fatto che i concorrenti Fastweb ed Aruba, a seguito dell'originaria aggiudicazione, hanno medio tempore proposto ricorso con richiesta di misure cautelari.
A sua volta il RTI Tim S.p.A., contestando l’ammissibilità dell’offerta presentata in gara dal RTI Fastweb in quanto asseritamente non compatibile con alcune specifiche tecniche e regole stabilite dalla lex specialis di gara, ha proposto ricorso incidentale.
Il contenzioso è ancora pendente per ciò che riguarda il merito. Tuttavia, trattandosi di gara del PNRR, non appare possibile ammettere il subentro – indipendentemente dalla relativa fattibilità tecnica, controversa tra le parti - e la RTI TIM-Cdp Equity-Xxxxxxxx x Xogei continua a gestire l’infrastruttura del Polo Strategico Nazionale stante l’applicazione dell’articolo 125 cod. proc. amm., in forza del rinvio a tale disposizione contenuta nell’articolo 48, comma 4, del decreto-legge n. 77 del 2021. La norma, in
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sostanza, non ammette ritardi nel percorso di realizzazione-accelerazione delle opere previste dal PNRR, al fine di scongiurare la perdita dei relativi finanziamenti. Pertanto, dovrà essere presa in esame unicamente la domanda di risarcimento dei danni subiti che le ricorrenti hanno quantificato complessivamente in euro 551.938.000,00 per la mandataria Fastweb e in euro 27.126.000,00 per la mandante Aruba.
La misura appare sostanzialmente in linea con il cronoprogramma descritto, segnatamente ove si consideri il fatto che l’ottenuta modifica del target europeo intermedio (trasferimento di almeno un servizio e non più degli interi data set) agevolerà le migrazioni in itinere, con una concentrazione della spesa nel corrente anno e nel corso del 2025.
2. Delib. n. 41/2024/G - ABILITAZIONE E FACILITAZIONE MIGRAZIONE AL CLOUD –
PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 1.000.000.000 (M1 - C1 - 1.2).
Con la deliberazione n. 7 del 15 febbraio 2023 questa Sezione ha previsto uno specifico e dettagliato quadro di indagini finalizzate all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con produzione di rapporti periodici.
In tale ottica si pone l’analisi dell’investimento 1.2 “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”, complementare rispetto al precedente investimento 1.1 “Infrastrutture digitali” e teso ad accompagnare la migrazione delle Amministrazioni pubbliche locali al cloud attraverso un programma di supporto e incentivo per trasferire basi dati e applicazioni.
Per come la Sezione ha già significato nella propria delibera 63/2023/G, obiettivo dell’investimento, gestito dalla P.C.M., che a propria volta si avvale del Dipartimento per la trasformazione digitale, è quello di aiutare – in consonanza con una logica di “migration as a service” – le Amministrazioni che aderiranno al programma di trasformazione nella fase di analisi tecnica e definizione delle priorità, con risorse specializzate nella gestione amministrativa, nella contrattazione del supporto tecnico esterno necessario all’attuazione e nell’attività complessiva di project management per tutta la durata della trasformazione.
Quanto agli steps attuativi dell’intervento, deve darsi atto dell’avvenuto conseguimento:
- della Milestone intermedia (31.3.2023), inerente all’aggiudicazione dei bandi pubblici per l’abilitazione al cloud per le gare di appalto dell’Amministrazione locale;
- del Target M1C1-139, inerente alla migrazione di 1.064 pubbliche amministrazioni locali verso ambienti cloud certificati.
All’adozione degli steps successivi (che dovranno comportare la realizzazione del processo migratorio verso ambienti cloud certificati di 12.464 Amministrazioni locali), in coerenza con le scadenze imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si deve accompagnare il costante monitoraggio, da parte del Dipartimento affinché:
- lo sviluppo e l’implementazione dell’intervento siano appieno coerenti con gli obiettivi delineati
dal PNRR;
- le infrastrutture e i servizi presentino le caratteristiche di qualità, affidabilità, scalabilità e portabilità delineate dal Regolamento in materia di cloud, adottato il 15 dicembre 2021 con la determinazione n. 628/2021 dell’AGID;
- l’intervento risulti appieno compatibile con i principi che presiedono alla sicurezza dei dati.
Come si è già significato nella delibera 63/2023/G, dovrà costituire oggetto di costanti verifiche in itinere l’attuazione dell’intervento, acciocché possano avere corso gli opportuni processi di autocorrezione (connaturali al controllo sulla gestione), e sia dato rilevare gli eventuali scostamenti, rispetto alle programmate attività e ai previsti tempi di attuazione, e segnalare le criticità emerse alle strutture centrali del PNRR e a questa Corte.
Particolare attenzione va posta all’oculato impiego delle risorse finanziarie, per come imposto dal diritto unionale; risorse finanziarie la cui adeguatezza va costantemente vagliata nel contesto di una seria attività di programmazione.
Altrettanto significativa è la verifica in corso d’opera sulle risorse umane impiegate, con conseguenti, tempestivi, aggiornamenti alla Corte in punto di effettiva adeguatezza delle dette professionalità (condicio per quam, tale adeguatezza, della compiuta attuazione dell’intervento, per come significato dallo stesso PNRR).
Più in generale, i connotati delle tecnologie informatiche, la natura strategica dell’investimento 1.2, la significatività delle risorse finanziarie a quest’ultimo assegnate, l’esistenza di concorrenti
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investimenti in materia di digitalizzazione e il carattere ravvicinato delle scadenze imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rendono necessario un costante e continuo raccordo interno ai soggetti coinvolti (il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’ACN, l’AgID, etc.) e tra gli stessi e gli organi preposti al controllo.
Quanto al raccordo interno ai soggetti coinvolti, la sua importanza si rileva anche nell’ottica del rafforzamento dei presidi a tutela della sicurezza dei dati e della necessità di ovviare a incidenti, quali attacchi cyber o guasti tecnici, idonei a minare la continuità dei servizi.
Quanto alla dialettica con gli organi preposti al controllo, appare imprescindibile la simmetria informativa che l’Amministrazione titolare dell’intervento deve, in ogni tempo, garantire affinché gli obiettivi vengano raggiunti con un adeguato impiego di risorse finanziarie, umane e strumentali e, in definitiva, efficacia, efficienza ed economicità dell’azione vengano salvaguardate.
Centrale è, in particolare, la comunicazione alla Corte e alle apposite strutture integranti la governance del PNRR (segnatamente, la Cabina di regia e l’Ufficio dirigenziale avente funzioni di audit del PNRR) dello stato di avanzamento dei singoli steps attuativi e implementativi, con la segnalazione delle criticità riscontrate e la costante verifica in itinere dell’adeguatezza delle risorse finanziarie assegnate e di quelle umane funzionali al conseguimento degli obiettivi.
Dalla rilevanza della simmetria informativa (e dal carattere articolato e frammentario delle competenze in materia, divise tra una pluralità di soggetti istituzionali) discende la nodale importanza del ruolo dell’Unità di Missione costituita nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la trasformazione digitale, cui spetta di monitorare gli interventi di titolarità dello stesso Dipartimento in chiave coordinata e sinergica.
La centralità di un’effettiva migrazione al cloud delle Amministrazioni pubbliche non può prescindere dall’accurata verifica sulle modalità del passaggio di dataset e applicazioni alla “nuvola” virtuale; la garanzia del rispetto di adeguati livelli di qualità, scalabilità, interoperabilità e – soprattutto
– sicurezza dei dati consente di trarre le opportunità del cloud computing neutralizzandone i rischi.
3. Delib. n. 36/2024/G - DATI E INTEROPERABILITA’ - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 646.000.000 (M1 - C1 - 1.3)
Con la deliberazione n. 3 del 1° marzo 2022 questa Sezione ha previsto uno specifico e dettagliato quadro di indagini finalizzate all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con produzione di rapporti periodici.
In tale ottica si pone l’analisi dell’investimento 1.3 “Dati e interoperabilità”, teso a promuovere le modalità di interconnessione tra le basi dati delle Amministrazioni, onde creare una “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” (di seguito, anche PDND), e a favorire la digitalizzazione di un insieme di procedure di particolari rilevanza e impatto.
Obiettivo dell’investimento, gestito dalla P.C.M. – Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD), che a propria volta si avvale del Dipartimento per la trasformazione digitale, è quello di ridurre il “gap digitale” della pubblica amministrazione italiana, accelerando quella trasformazione digitale che alimenta, insieme ai principi di efficacia, efficienza ed economicità, il canone di buona amministrazione di cui all’articolo 41 della Carta di Nizza-Strasburgo.
Scopo precipuo del presente rapporto è il monitoraggio delle attività e degli adempimenti espletati nell’anno 2023 in aggiornamento dei dati emersi nei rapporti semestrali di cui alle deliberazioni 14 luglio 2022, n. 30/2022/G e 16 febbraio 2023, n. 16/2023/G.
Ad oggi si deve dare atto:
- del conseguimento dell’obiettivo normativo della emanazione delle “Linee guida sull’infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati per l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati” ai sensi dell’articolo 50- ter, comma 2, del C.A.D. (in forza dell’adozione della determinazione n. 627/2021 del 15 dicembre 2021);
- del raggiungimento, in data 17 ottobre 2022, della Milestone del 31 dicembre 2022;
- dell’attuazione, al 31 dicembre 2023, del “Single Digital Gateway”.
In particolare, per come emerge dalle risultanze passate in rassegna dalla Sezione, ferma la necessità di implementare il numero di API così da raggiungere il numero di 1000 interfacce per programmi applicativi, la Piattaforma Digitale Nazionale Dati consente ad oggi alle agenzie di: pubblicare le API; redigere e firmare accordi sull’interoperabilità digitale (onboarding) attraverso la Piattaforma;
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autenticare e autorizzare l’accesso alle API utilizzando le funzionalità della Piattaforma; convalidare e
valutare la conformità del quadro nazionale in materia di interoperabilità.
All’adozione degli steps successivi, in coerenza con le scadenze imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e al graduale coinvolgimento del comparto pubblico nella sua totalità (in linea con la stessa ratio dell’investimento), si deve accompagnare il costante monitoraggio, da parte del Dipartimento, sulla corretta e puntuale attuazione degli accordi posti in essere con i soggetti istituzionali di cui si è detto, affinché l’implementazione della Piattaforma sia appieno coerente con gli obiettivi delineati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il sistema di interoperabilità sia in toto conforme ai principi di economicità, duttilità, sicurezza e integrabilità, nonché ai canoni che informano il General Data Protection Regulation.
Più nel dettaglio, si raccomanda di fornire continui aggiornamenti alla Sezione in relazione al numero delle realizzate interfacce per programmi applicativi; tale numero deve risultare sul sistema “REGIS”, che non risulta in parte qua aggiornato.
Occorre, infine, rimarcare le considerazioni già sviluppate nelle pregresse deliberazioni sugli interventi in oggetto.
Si raccomanda il costante monitoraggio delle risorse finanziarie, la cui adeguatezza rispetto agli obiettivi va tenuta in costante e debita considerazione.
Si raccomanda, altresì, la costante verifica in corso d’opera sulle risorse umane impiegate, con conseguenti, tempestivi, aggiornamenti alla Corte in punto di effettiva adeguatezza delle dette professionalità (condicio per quam, tale adeguatezza, della compiuta attuazione dell’intervento, per come significato dallo stesso PNRR).
Più in generale, come già si è evidenziato nelle precedenti deliberazioni sull’intervento, si raccomanda che, attesi i connotati delle tecnologie informatiche, la natura strategica dell’investimento 1.3, la significatività delle risorse finanziarie a quest’ultimo assegnate, l’esistenza di concorrenti progetti in materia di digitalizzazione e il carattere ravvicinato delle scadenze imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia costante e continuo il raccordo interno ai soggetti coinvolti (il Dipartimento per la trasformazione digitale, l’AgID, PagoPA S.p.A., l’Istat, l’Agenzia delle entrate, etc.) e tra gli stessi e gli organi preposti al controllo.
Quanto al dialogo con gli attori istituzionali, va segnalata l’importanza delle interazioni sinergiche (oltre che con l’AgID, PagoPA S.p.A., l’Istat e con le altre amministrazioni centrali) con l’Agenzia delle entrate, che dovrà avvalersi della interoperabilità quale strumento di contrasto dell’evasione fiscale.
Con riguardo alla dialettica con gli organi preposti al controllo, appare imprescindibile la simmetria
informativa che l’Amministrazione titolare dell’intervento deve continuare a garantire.
Centrale è, in particolare, la comunicazione alla Corte e alle apposite strutture integranti la governance del PNRR (segnatamente, la Cabina di regia e l’Ufficio dirigenziale avente funzioni di audit del PNRR) dello stato di avanzamento dei singoli steps attuativi e implementativi, con la segnalazione delle criticità riscontrate e la diuturna verifica in itinere dell’adeguatezza delle risorse finanziarie assegnate e di quelle umane funzionali al conseguimento degli obiettivi.
Dalla rilevanza della richiamata simmetria informativa (e dal carattere articolato e frammentario delle competenze in materia, divise tra una pluralità di soggetti istituzionali) discende la nodale importanza del ruolo dell’Unità di Missione costituita nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per la trasformazione digitale, cui spetta di monitorare gli interventi di titolarità dello stesso Dipartimento in chiave coordinata.
4. Delib. n. 28/2024/G – CITIZEN EXPERIENCE - MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ E DELL'USABILITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI DIGITALI - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 813.000.000 (M1 - C1 - 1.4.1).
Con deliberazione 15 febbraio 2023, n.7/2023/G, la Sezione, nell’ambito del quadro di indagini programmato, finalizzato all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha individuato l’Intervento “Citizen experience - Miglioramento della qualità e dell’usabilità dei servizi pubblici digitali (M1 - C1 - 1.4.1).
L’obiettivo è mettere a disposizione dei cittadini una serie di procedure uniformi e centrate sull’utente, al fine di consentire la fruizione dei servizi a prescindere dalle proprie competenze digitali. Titolare dell’intervento de quo è la PCM – DTD (Dipartimento della Trasformazione Digitale),
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mentre risultano beneficiari i Comuni, le Scuole ed enti specifici pilota nel settore della assistenza sanitaria e del patrimonio culturale.
Il presente rapporto analizza lo sviluppo di tale investimento e lo stato di attuazione dello stesso alla data del 31 dicembre 2023.
L’investimento è volto a sviluppare un’offerta integrata e armonizzata di servizi digitali all’avanguardia ed orientati al cittadino, garantendone l’adozione diffusa tra le amministrazioni centrali e locali.
AGID, in collaborazione con il DTD, ha emesso le Linee guida di design.
Tale misura ha inizialmente beneficiato di stanziamenti pari a 613 milioni di euro, rivolti a circa
16.000 amministrazioni costituite soprattutto da Comuni e Scuole, al fine di diffondere l’adozione di modelli standard del proprio sito istituzionale sviluppato nell’ambito del progetto coadiuvato anche dal supporto tecnico di Designers Italia.
Le domande di partecipazione sui primi Avvisi rivolti ai Comuni hanno superato le aspettative determinando un overbooking di richieste e per tale motivo lo stanziamento è stato di incrementato (decreto MEF 23 febbraio 2023) di ulteriori 200 mln. di euro, per un totale, quindi, pari a 813 mln. di euro.
Il Target ITA M1C1-140-ITA-1 in scadenza al 31.12.2023, prevedeva l’adozione dei modelli di sito
web per le PP.AA. in misura pari al 10 per cento della platea destinataria.
Il prossimo obiettivo programmato è il Target UE M1C1-140, in scadenza al 31 dicembre 2024, ove
è prevista l’adozione dei modelli di sito web in misura pari al 40 per cento della platea destinataria.
Il target italiano previsto al 31.12.2023 è stato raggiunto in anticipo. Infatti, alla data del 1° dicembre 2023, gli enti che si sono canditati e registrano progetti attivi sono n. 13.424 per un importo pari a euro 794.761.689,00. Di questi, il 14 per cento della platea (2.352 enti) ha realizzato il progetto e superato l’asseverazione tecnica.
Il 40 per cento delle risorse è destinato ai Comuni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
L’importo del finanziamento che può essere concesso ai singoli Soggetti attuatori è individuato in un importo forfettario (c.d. lump sum: erogazione dei fondi per obiettivi e non sulla base delle spese sostenute).
A fronte della dotazione della misura pari a 813.000.000 di euro risultano ad oggi finanziati n. 6.596 Comuni per euro 744.983.082,00 e n. 6.829 Scuole per euro 49.858.529,00 per un ammontare complessivo di euro 794.841.611,00.
La Misura prevede, inoltre, lo sviluppo dei modelli dei siti web per Musei e ASL rispetto ai quali ancora devono essere individuati dei progetti pilota; attualmente è in corso di definizione il capitolato tecnico per l’attivazione di un progetto a titolarità.
La misura de qua è stata, peraltro, oggetto di Audit (nel 2022) sia da parte del MEF che della Commissione Europea, con esiti sostanzialmente positivi poiché non sono emerse criticità di rilievo.
Alla luce della performance descritta non si riscontrano ritardi; la misura sta registrando un notevole successo da parte degli enti interessati ed appare verosimile il raggiungimento del target UE M1C1-140 già nel terzo trimestre del 2024.
5. Delib. n. 29/2024/G - CITIZEN INCLUSION - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI PUBBLICI DIGITALI – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 80.000.000 (M1 – C1 – 1.4.2)
L’Agenzia per l’Italia digitale (di seguito AGID) è stata individuata quale Soggetto attuatore dell’Investimento 1.4.2, Missione 1, Componente 1 del PNRR, in virtù dell’Accordo stipulato in data 14 dicembre 2021, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) ed AGID stessa.
L’intervento, del valore di 80 milioni di euro, è composto da un’azione di sistema del valore di 18 milioni di euro e da una misura territorializzabile del valore di 62 milioni di euro, destinata alla definizione di un pacchetto di aiuti alle pubbliche amministrazioni locali per il miglioramento dell’accessibilità dei propri servizi digitali.
In merito all’oggetto, la misura 1.4.2 “Miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali” persegue la finalità di migliorare l'esperienza dell'utente, con particolare riguardo agli aspetti inclusivi relativi all'accessibilità dei servizi digitali erogati al pubblico, incluse le persone con disabilità.
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A tal proposito, AGID xx provveduto a redigere un Piano Operativo da portare a compimento entro il 30 giugno 2025, ossia la scadenza prevista per l’unico target europeo associato alla misura. Tale piano prevede, innanzitutto:
· verifiche di accessibilità di siti web e app di soggetti pubblici e privati (23.000);
· attività di diffusione della cultura dell’accessibilità su scala nazionale mediante iniziative di
formazione e comunicazione, nonché sviluppo di web kit dedicati (120 iniziative);
· supporto specialistico e finanziamenti alle 55 PA locali per migliorare l'accessibilità dei servizi digitali.
Per quanto concerne Milestone e Target italiani ed europei associati specificamente alla misura 1.4.2, non risultano scadenze alla data del 31 dicembre 2023.
In precedenza, il soggetto attuatore ha dichiarato il raggiungimento del target italiano M1C1-00-ITA- 9 al 30 giugno 2022 relativo al raggiungimento del 45 per cento di enti pubblici e privati che hanno effettuato test di accessibilità del sito web e delle APP.
Le attività previste dal Piano Operativo in scadenza al 31 dicembre 2023 appaiono sostanzialmente in linea con quanto definito a livello di cronoprogramma.
L’importo finanziabile riguarda le seguenti tre linee d’azione:
1. Tecnologie assistive per i dipendenti volte ad assicurare che almeno il 50 per cento dei lavoratori con disabilità abbia a disposizione le tecnologie assistive richieste;
2. Diffusione, disseminazione ed erogazione di interventi formativi sul territorio con focus specifici in tema di accessibilità;
3. Assicurare la riduzione degli errori sui servizi on line: riduzione del 50 per cento del numero di errori su almeno 2 servizi online erogati da ciascuna delle 55 PAL.
Le risorse finanziarie per l’attuazione delle linee d’azione da parte delle PAL sono progressivamente messe a disposizione da AGID a fronte delle domande di pagamento ricevute a ristoro delle spese di volta in volta effettivamente sostenute e rendicontate; la PA locale target può richiedere un anticipo fino al massimo del 10 per cento dell’importo riconosciuto. AGID ha provveduto a richiedere l’anticipo nella quota del 10 per cento dell’importo complessivo dell’Accordo ed ha erogato euro 8.000.000,00 a titolo di anticipazione. AGID sta inoltre provvedendo ad alimentare stabilmente il sistema REGIS con l’avanzamento finanziario del progetto e ad oggi sono riportate spese sostenute per un totale di euro 1.637.088,12.
Ad oggi gli Accordi sottoscritti sono 4 sui 55 obiettivo della misura. Si registra un lieve ritardo nella sottoscrizione degli stessi dovuto alla revisione del target europeo associato al progetto. Le attività relative ad uno dei punti individuati dal target, infatti, ossia la fornitura di tecnologie assistive nei confronti dei lavori con disabilità, risultavano descritte in modo ambiguo, pur costituendo un punto fondamentale delle attività delle PAL.
Pertanto, il DTD con AGID ha avviato uno scambio con la Commissione Europea per rivedere le definizioni inserite nel target M1C1-144. A ciò è seguita la necessaria revisione dei Piani Operativi elaborati dalle PAL, in modo da tener conto della modifica richiesta alla Commissione e da questa accettata in data 24 novembre 2023. In base a tale nuova denominazione del target, AGID dovrà fornire il supporto di 28 esperti tecnici e professionali al fine di diffondere almeno 3 strumenti finalizzati alla riprogettazione e allo sviluppo dei servizi digitali più utilizzati di proprietà di ciascuna amministrazione.
Soggetto esecutore del monitoraggio dell’accessibilità dei siti web è il CNR che ha elaborato la piattaforma MAUVE (Multiguideline Accessibility and Usability Validation Environment); oltre alle valutazioni generate automaticamente è stata, quindi, inserita la possibilità di operare anche valutazioni manuali. Si registra un lieve ritardo nella sottoscrizione dei già menzionati Accordi dovuto alla revisione del target europeo associato al progetto. Sono ancora in itinere tutta una serie di microattività che paiono però poter raggiungere una positiva e completa realizzazione già nei primi mesi del corrente semestre. L’amministrazione attuatrice, infatti, confida di poter recuperare velocemente tale gap temporale, segnatamente ove si consideri che i prossimi target europei sono posti al 2025.
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6. Delib. n. 33/2024/G SERVIZI DIGITALI E CITTADINANZA DIGITALE – PIATTAFORME E APPLICATIVI (PAGOPA E APPIO) - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 561.000.000 (M1 - C1 - 1.4.3)
La piattaforma dei pagamenti “PagoPA” (di cui all’ art. 5 del CAD) e la “app IO” (punto di accesso telematico di cui all’art. 64-bis CAD), messe in esercizio rispettivamente nel 2016 e nel 2020, sono iniziative fondamentali per la transizione digitale del Paese.
Entrambe le piattaforme hanno ricevuto nuovo e forte impulso con il prestito di cui alla misura M1|C1| 1.4.3 del PNRR (originariamente fissato in 750 milioni di euro, poi rimodulato in 580 milioni e, al momento, ulteriormente ridotto a 561 milioni) finalizzato a favorire la presenza su di esse dell’80% delle amministrazioni pubbliche “target” (e dei relativi servizi).
Sono coinvolti nella progettualità il DTD della PCM (già MITD, titolare) e la società strumentale PagoPA spa (realizzatore).
Le attività tecniche di evoluzione dei sistemi, a livello centrale, procedono in linea con quanto pianificato.
Sono stati già pubblicati mediante la piattaforma “padigitale2026” 11 “avvisi” per rendere disponibili, in favore degli enti interessati, i fondi necessari all’adesione e all’integrazione dei propri servizi nelle due piattaforme abilitanti. La risposta è stata fin qui positiva: anche considerando soltanto le candidature rendicontate per le quali si è già completato l’iter formale mediante decreto di finanziamento, al netto delle rinunce o delle esclusioni, risultano ammessi progetti per oltre 200 milioni di euro (orientativamente, circa il 40% del plafond disponibile fino a tutto il 2026), con un totale di 10.794 candidature, di cui circa 50 milioni di euro (con 4.874 enti ammessi) per la app IO e oltre 150 milioni di euro (con 5.920 enti ammessi) per pagoPA. Rispetto all’intero perimetro delle amministrazioni “target” (circa 18.000), le candidature ammesse a finanziamento rappresentano una quota superiore al 27% per la app IO e superiore al 32% per pagoPA. Con riguardo ai Comuni, i decreti di finanziamento registrati riguardano oltre il 70% di essi per pagoPA e quasi il 60% per la app IO.
Anche i dati provvisori relativi all’adesione degli enti alle due piattaforme sono ampiamente positivi: per la App IO, la percentuale di enti presenti sulla piattaforma è già salita dal 17% (marzo 2021) al 78% (dicembre 2023: 13717 su una platea stimata di 17.568), superando già il target previsto per la fine del 2025 e sfiorando il target finale dell’80% fissato per il 2026. Per pagoPA, la percentuale è salita dal 53% (marzo 2021) al 91% circa (dicembre 2023: 16.036 su 17.568), già superando il target finale di 14.054 (80%) previsto per il 2026. Ugualmente, in termini di aumento relativo, sia per numero di enti, sia per numero di servizi, gli incrementi sono di gran lunga superiori rispetto alla soglia-obiettivo del +20% intermedio e finale.
È stata formalizzata con la Commissione europea l’auspicata rimeditazione dell’obiettivo in termini di numero medio di servizi esposti, ora fissato come segue: 35 per i comuni, 15 per le regioni, 15 per le aziende sanitarie e 8 per scuole e università (nella versione originaria del Piano, erano invece previsti: 50 servizi per i comuni, 20 per le regioni, 20 per le aziende sanitarie e 15 per scuole e università).
Al momento, non emergono criticità né motivi di preoccupazione circa il raggiungimento dei target e l’attuazione della misura nei tempi pianificati. Alcuni punti di attenzione, segnalati in occasione del precedente rapporto, hanno già trovato soluzione; gli altri paiono tuttora monitorati con attenzione dall’amministrazione titolare e dal soggetto realizzatore, i quali stanno presidiando efficacemente i possibili fattori di rischio della misura.
7. Delib. n. 34/2024/G - PIATTAFORMA NOTIFICHE DIGITALI - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 245.000.000 (M1 - C1 - 1.4.5)
La “piattaforma digitale per le notifiche” (art. 1, comma 402, della legge 27 dicembre 2019, n. 160) è un progetto, già in corso di realizzazione, di importanza strategica per il Paese; ha ricevuto nuovo e forte impulso con il prestito di 245 milioni di euro di cui alla misura M1|C1| 1.4.5 del PNRR
La piattaforma, identificata con il nuovo marchio “SEND” (Servizio Notifiche Digitali), mira a digitalizzare (in tutto o in parte) il flusso di gestione delle notificazioni di atti da parte dell’amministrazione pubblica (ad esempio: cartelle esattoriali, violazioni del codice della strada, ecc.),
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con diminuzione dei costi e dei tempi, maggiori garanzie di sicurezza, certezza legale, standardizzazione, accessibilità e versatilità d’uso, integrazione con altri servizi (ad esempio: servizi di pagamento).
Sono coinvolti nella progettualità il DTD della PCM (già MITD, titolare), la società strumentale PagoPA spa (realizzatore) e, fino alla metà del 2023, Poste Italiane spa (partner tecnologico).
Le attività tecniche di realizzazione della piattaforma si sono svolte secondo la pianificazione prevista, pur se la prefigurata contrattualizzazione dei rapporti tra PagoPa e Poste (per lo sviluppo della piattaforma e per la messa a disposizione della rete di assorbimento del divario digitale) non si è a tutt’oggi perfezionata. La piattaforma è stata comunque messa in linea a luglio 2023 ed è operativa, trovando nuova base normativa nelle previsioni del decreto-legge n. 51 del 2023.
Il primo avviso pubblico per la messa a disposizione in favore dei Comuni dei fondi a “lump sum”, necessari ad aderire alla piattaforma, ha registrato una partecipazione immediata di entità considerevole, che ha velocemente eroso il budget originariamente messo a disposizione, elevato perciò fino all’importo di 200 milioni di euro, con ammissione al finanziamento di 4.919 Comuni, per un importo complessivo di euro 143.260.568,00 (decreti registrati dalla Corte dei conti, al netto delle rinunce o delle esclusioni), facendo ipotizzare un agevole superamento, in forte anticipo, del target intermedio di adesione di 4.000 amministrazioni previsto per la fine del 2025.
Tra i comuni finanziati, all’inizio del 2024 più di 3.600 Comuni risultavano aver effettuato la contrattualizzazione col fornitore, essendo in fase di completamento delle attività; di essi, 227 Comuni avevano completato il progetto ed erano in asseverazione tecnica, mentre circa 900 Comuni avevano superato anche l’asseverazione tecnica, entrando in fase di erogazione del finanziamento.
Al 10 dicembre 2023 (corrispondente alla data di consuntivazione dei target da parte di PagoPA), da interrogazioni sulla piattaforma Regis risulta che n. 1.797 Comuni sono integrati con la Piattaforma SEND e hanno effettuato almeno una notifica con valore legale, a fronte del target di 800 enti.
Significativi i primi dati (provvisori) di utilizzo della piattaforma: alla data del 31 dicembre 2023, le notifiche inviate ammontavano a circa 1,9 milioni; di queste, circa 80 mila relative a Comuni.
Al momento, non emergono criticità né motivi di preoccupazione circa il raggiungimento dei target e l’attuazione della misura nei tempi pianificati. Alcuni punti di attenzione, segnalati in occasione del precedente rapporto, hanno già trovato soluzione; gli altri paiono tuttora monitorati con attenzione dall’amministrazione titolare e dal soggetto realizzatore, i quali stanno presidiando efficacemente i possibili fattori di rischio della misura
8. Delib. n. 17 /2024/G - CYBERSECURITY - PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - €
623.000.000 (M1 - C1 - 1.5)
L’attività svolta dall’Agenzia nel corso del 2023 offre una panoramica generale sulle attività, dati e progettualità, mostrando il processo di maturazione della stessa che ha portato tale Istituto a contribuire in modo rilevante nell’opera di potenziamento cyber del sistema Paese, per far fronte alle sfide del mondo digitale rispetto ai tre obiettivi fondamentali di protezione, risposta e sviluppo digitale del Paese, sottesi alla Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026.
Tale positivo approccio risulta concretato in un numero complessivo di 112 progetti in corso di ammontare pari a euro 444,56 milioni (oltre il 70% del valore complessivo dell’investimento), all’interno dei quali è possibile distinguere 3 tipologie progettuali relative all’acquisto di beni, all’acquisto o realizzazione di servizi e infine a concessioni di incentivi ad unità produttive, nell’ambito delle quali è constatabile la massima concentrazione nell’acquisto o realizzazione di servizi (77,68%), seguito dall’acquisto di beni (21,43%), mentre poco è stato destinato alla concessione di incentivi (0,89%).
Pur in presenza di una rimodulazione nelle scadenze previste, non emergono difficoltà sostanziali e criticità nel raggiungimento degli obiettivi da parte dell’Agenzia. Una valutazione di merito sulla efficacia complessiva dell’attività in corso potrà essere effettuata solo una volta ricomposto il quadro dei numerosi progetti previsti ed in fase di realizzazione, motivo per cui proseguirà il costante monitoraggio dell’intero complesso degli interventi e delle interazioni da essi determinate.
9. Delib. n. 5/2024/G - SERVIZIO CIVILE DIGITALE – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 60.000.000 (M1 – C1 – 1.7.1)
Il presente rapporto ha analizzato la gestione e lo stato di avanzamento dell’intervento Pnrr relativo
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al Servizio civile digitale, previsto nella componente M1C1 - investimento 1.7 “Competenze digitali di base”, sub-investimento 1.7.1. “Servizio civile digitale”.
La misura vede il coinvolgimento sia del Dipartimento per la trasformazione digitale - incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri- in veste di soggetto titolare dell’intervento, sia il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, in veste di soggetto attuatore.
L’intervento, dotato di risorse pari a 60 mln. di euro a carico dei fondi Pnrr è finalizzato a selezionare giovani operatori volontari che, una volta adeguatamente formati, siano in grado di operare su tutto il territorio nazionale per aiutare coloro che hanno bisogno di supporto nell’utilizzo delle tecnologie, assumendo così il ruolo di “facilitatori digitali”.
La finalità viene concretamente perseguita attraverso una procedura ciclica, che si ripropone per ogni anno di intervento della misura, articolata in due momenti costituiti dapprima dalla pubblicazione di un bando per la selezione dei progetti, e rivolto agli enti iscritti presso l’albo del Servizio civile universale, e successivamente dalla pubblicazione di un secondo bando finalizzato alla selezione degli operatori volontari.
L’analisi svolta ha consentito di verificare l’attuale stato di avanzamento della misura.
In particolar modo, la Sezione ha rilevato la conclusione del primo e del secondo ciclo di programmazione. La Sezione, nel rilevare che il numero di operatori effettivamente avviati al Servizio al giugno 2023 è inferiore a quanto previsto dal target italiano M1C1-00-ITA-68, ha preso atto degli impegni assunti dall’amministrazione nel superare tale criticità e sollecitato una tempestiva azione finalizzata alla rimozione degli ostacoli individuati dallo stesso dipartimento.
In merito al terzo ciclo, la Sezione ha auspicato una scrupolosa osservanza dei tempi previsti per
l’avvio dei volontari, previsto per il secondo trimestre del 2024.
Notevoli criticità sono state rilevate nell’attuazione delle azioni centralizzate, in particolar modo
concernenti lo stato di esecuzione del contratto stipulato con Rti Intellera s.p.a.
Sul punto la Sezione ha preso atto della volontà dell’amministrazione di sopperire a tali criticità predisponendo due rimedi alternativi, sollecitando la tempestività e l’immediatezza nell’apprestare concretamente una efficiente soluzione a tali notevoli ritardi che, ove non venissero prontamente risolti, ben potrebbero far correre il rischio concreto di non raggiungere i target europei della misura.
10. Delib. n. 3/2024/G - RETE DI SERVIZI DI FACILITAZIONE DIGITALE – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 135.000.000 (M1 - C1 – 1.7.2) )
Il presente rapporto ha esaminato la gestione e lo stato di avanzamento dell’intervento Pnrr relativo alla Rete dei servizi di facilitazione digitale, previsto nella componente M1C1 - investimento 1.7 “Competenze digitali di base”, sub-investimento 1.7.2. “Rete dei servizi di facilitazione digitale”.
La misura, la cui titolarità è in capo al Dipartimento per la trasformazione digitale incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha un impegno finanziario pari a 135 mln. di euro a carico dei fondi Pnrr.
Tale investimento mira alla realizzazione di interventi di supporto alle competenze digitali dei cittadini, al fine di garantire un sostegno significativo al compimento del percorso di alfabetizzazione digitale del paese. Per conseguire questi obiettivi è prevista la partecipazione attiva di regioni e province autonome attraverso la stipulazione di accordi operativi.
Gli strumenti da attuare concretamente consistono tanto nell’implementazione dei “centri di facilitazione digitale”, ovvero punti di accesso fisici che forniranno ai cittadini la formazione, sia di persona che online, sulle competenze digitali al fine di supportare efficacemente la loro inclusione digitale; tanto nell’introduzione della figura del “facilitatore digitale” che sarà funzionale ad individuare le esigenze degli utenti e supportarli nell’utilizzo dei servizi digitali di base.
Per quanto riguarda lo stato di avanzamento dell’intervento, in merito al conseguimento del milestone con scadenza al quarto trimestre del 2023, ed indicato come “messa in servizio di un sistema di monitoraggio del servizio e di un sistema di gestione della conoscenza” la Sezione ha rilevato che, sebbene sia stato astrattamente conseguito con la messa in servizio del sistema di monitoraggio denominato “Facilita”, è necessario il compimento, entro i primi mesi del 2024, di attività strumentali per renderlo effettivamente operativo.
Sul punto la Sezione ha sollecitato la massima tempestività.
In merito al target “Attivazione o potenziamento di 1800 centri di facilitazione digitali, è stato rilevato che a fine 2023, data prevista per il suo conseguimento, su 1800 centri ne sono stati attivati
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soltanto 504, ciò a causa di ritardi nell’attuazione dei piani operativi regionali dovuti a ragioni prevalentemente amministrative.
Anche in questo caso la Sezione ha sollecitato una velocizzazione delle attività consistenti nella realizzazione di piani di rientro con le regioni e le province autonome per risolvere tali ritardi, ed indispensabili al fine di garantire la tempestività nel conseguimento di un target così rilevante per l’intervento.
Infine, notevoli criticità sono state riscontrate in merito allo stato di esecuzione del contratto stipulato con Rti Intellera s.p.a. per lo svolgimento delle azioni centralizzate.
La Sezione ha preso atto della volontà dell’amministrazione di sopperire alle problematiche emerse, provvedendo a postulare due possibili rimedi alternativi.
Tuttavia, ha sollecitato la massima tempestività e immediatezza nell’apprestare concretamente una efficiente soluzione a tali notevoli ritardi che, ove non venissero prontamente risolti, ben potrebbero far correre il rischio concreto di non raggiungere i target europei della misura.
11. Delib. n. 48/2024/G - PORTALE UNICO DEL RECLUTAMENTO – PCM Dipartimento della funzione pubblica - € 20.500.000 (M1 - C1 - 2.1)
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in relazione alla Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), Componente 1, (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA) la Sezione ha provveduto ad effettuare una verifica sullo stato di attuazione al 31 dicembre 2023 dell’investimento 2.1 “Portale unico del reclutamento”, collegato al Traguardo M1C1- 56 della Riforma 2.1., al quale sono assegnate risorse complessive pari ad euro 20.500.000.
Collegati alla predetta Riforma sono: il Target M1C1-56, già raggiunto, prevede l’entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del pubblico impiego da conseguire entro il secondo trimestre 2022 anche mediante la creazione di una piattaforma unica di reclutamento per centralizzare le procedure di assunzione; il Target M1C1-58, egualmente raggiunto, in relazione al quale entro il secondo trimestre 2023 deve essere assicurata l’entrata in vigore degli atti giuridici per la riforma del pubblico impiego.
L’Investimento, che tende a realizzare la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure di reclutamento mediante la realizzazione di un’unica piattaforma di recruiting per centralizzare le procedure di assunzione, è a sua volta suddiviso nel Sub-investimento M1C1.-2.1.1 relativo alla “Creazione di una Piattaforma unica di reclutamento”, con risorse assegnate pari ad euro 11.500.000 e nel Sub-investimento M1C1.-0.0.0.: “Procedure per l’assunzione di profili tecnici”, con risorse assegnate pari ad euro 9.000.000. In due apposite Schede di progetto, approvate dal Capo Dipartimento per la Funzione pubblica, venivano: individuate una serie di Attività specifiche, in parte già realizzate, finalizzate al conseguimento degli obiettivi; stabiliti i criteri di riparto delle risorse e i relativi cronoprogrammi anche della spesa.
Per il primo Sub-investimento la spesa complessivamente pagata al 31 dicembre 2023, finalizzata alla copertura dei costi di 3 contratti di fornitura di Servizi per la realizzazione del Portale del reclutamento e la gestione di tutte le fasi del processo di recruitment, puntualmente rendicontata dall’unità di Missione del PNRR, è risultata pari ad euro 6.330.896,37, mentre gli impegni assunti a valere sulle risorse ancora disponibili alla medesima data ammontano ad euro 5.169.097,22.
Per quanto attiene al Sub-investimento M1C1.-2.1.2., sono stati sottoscritti con due operatori, 3 contratti di fornitura di Servizi con l’obiettivo specifico di rafforzare l’offerta di profili tecnici al fine di consentire alle Pubbliche amministrazioni che manifesteranno la necessità di attivare le relative procedure di selezione, la spesa complessivamente pagata al 31 dicembre 2023, puntualmente rendicontata e approvata dall’unità di Missione del PNRR, è risultata pari ad euro 5.196.064,95, mentre gli impegni assunti alla medesima data a valere sulle risorse disponibili ammontano ad euro 3.803.817,93.
In conseguenza alla data del 31 dicembre 2023, le risorse non ancora impegnate per entrambi i Sub- investimenti risultano irrisorie (euro 6,41 ed euro 117,12) e, in merito, dal carteggio istruttorio emerge la consapevolezza del Dipartimento della Funzione pubblica che la funzionalità del Portale e il suo sviluppo e implementazione vadano assicurati anche oltre le scadenze del PNRR.
Apprezzabile, sotto tale aspetto, appare l’apposita richiesta di appostamento a regime nel bilancio della PCM, di specifiche risorse finanziarie quantificate in euro 2.500.000,00 per l’anno 2023 e la
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possibilità introdotta con la legge di bilancio 2024 (Legge 213/2023, art. 1, comma 43) di poter utilizzare l’apposito Fondo annuale pari a 50 milioni di euro annui (previsto dell’art. 1, comma 613, della Legge 234/2021) anche per “…finanziare la gestione corrente e l’evoluzione dei sistemi informativi sviluppati e gestiti dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri necessari a garantire il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni anche in materia di reclutamento e formazione e ad assicurare il completamento del fascicolo elettronico del dipendente…”.
In conclusione, per ciò che attiene al Sub-investimento 2.1.1. inerente allo “Sviluppo del Portale del reclutamento”, si rileva che le risorse messe a disposizione dal PNRR risultano di fatto pienamente utilizzate e il relativo budget praticamente esaurito e che il conseguimento degli obiettivi prefissati nelle linee di Attività della relativa Scheda di progetto appare in linea con il previsto cronoprogramma. Analoga considerazione può effettuarsi anche in ordine al Sub-investimento M1C1-2.1.2 relativo alle “Procedure per l’assunzione di profili tecnici”.
12. Delib. n. 55/2024/G - DIGITALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE (SUAP & SUE) - PCM Dipartimento della funzione pubblica e Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - € 324.400.000 (M1 - C1 - 2.2.3).
La digitalizzazione dei SUAP (Sportelli unici per le attività produttive) e dei SUE (Sportelli unici per l’edilizia), costituiti presso i comuni, prevede un mix di azioni centrali e locali mirate alla creazione di un ecosistema digitale completamente interoperabile, la cui logica funzionale, in termini di processi, risulti semplificata e standardizzata secondo regole comuni condivise tra tutte le amministrazioni coinvolte sul territorio nazionale.
Per raggiungere questo ambizioso traguardo entro la prima metà del 2026 il sub-investimento M1|C1|2.2.3, qui in esame, mette a disposizione 324,4 milioni di euro a titolo di sovvenzione. Al secondo semestre 2023, risultavano contrattualizzate risorse per 84 milioni circa, mediante accordi con Agid, Unioncamere, Invitalia e RTI DFP Almaviva. Tuttavia, le spese originariamente previste per il biennio 2021 e 2022 sono state integralmente traslate in avanti, a valere sugli esercizi dal 2023 in poi. Alla fine del 2023 gli impegni assunti erano ancora circa la metà dell’importo stanziato per l’annualità in discorso. La gran parte della spesa, dall’ultima rimodulazione, andrà a concentrarsi sull’anno 2025. Peraltro, indipendentemente dalla traslazione in avanti nel tempo dei pagamenti previsti, le attività operative stanno procedendo sostanzialmente secondo la pianificazione originariamente ipotizzata.
L’intervento si interseca con gli altri sub-investimenti previsti nell’ambito della stessa misura M1|C1|2.2 (Task Force digitalizzazione, monitoraggio e performance) e, in primo luogo, con i seguenti: M1|C1|2.2.1 (assistenza tecnica a livello centrale e locale); M1|C1|2.2.2 (semplificazione e standardizzazione delle procedure). Si collega, inoltre, inscindibilmente alle riforme M1|C1|R1.9 (riforma della pubblica amministrazione) e M1|C1|R2.2 (buona amministrazione e semplificazione). Considerando che negli “Operational arrangements” tra la Commissione Europea e l’Italia le milestone M1C1-60, 61 e 63 sono tutte riferite, indistintamente, alla riforma 1.9, ma che sono invece convenzionalmente attribuite, in Regis, a specifici sub-investimenti, il quadro che ne deriva è piuttosto complesso e potrebbe rendersi opportuno un chiarimento interpretativo; risulta invece già sancito, stando alla modifica dei monitoring steps risultante in Regis, che la “semplificazione” e la “digitalizzazione” delle procedure “critiche” sono obiettivi tra loro alternativi e non devono quindi ricorrere cumulativamente su tutte le procedure.
L’attuazione della misura segue una raodmap composta da 6 fasi, delle quali attualmente le prime 2 (in origine erano 4) dedicate all’analisi approfondita del divario tra la situazione in essere e quella cui pervenire; le ultime 4 alla emanazione delle specifiche tecniche, alla definizione delle azioni specifiche da finanziare e all’esecuzione concreta degli adeguamenti da operare sulle piattaforme nazionali, regionali o autonome oggi in uso, con il dovuto monitoraggio. Allo stato attuale, l’analisi è stata completata, come da programma, ed ha consentito di formare una valida rappresentazione della situazione in essere e di individuare i cluster utili all’efficientamento delle fasi esecutive successive, ormai intraprese dopo la pubblicazione a dicembre 2023 dell’atteso decreto concernente le specifiche tecniche.
Risulta istituito già alla fine del 2022 il sistema di gestione e controllo (Xx.Xx.Xx) presso l’amministrazione titolare. Gli audit di sistema condotti presso il Dipartimento della funzione pubblica rispettivamente dalla Ragioneria Generale dello Stato e dalla Commissione Europea non hanno fin qui
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evidenziato criticità. La struttura ha periodicamente fornito i dati di propria competenza sullo stato di attuazione delle misure, ai fini della predisposizione delle previste relazioni al Parlamento.
L’attuazione del progetto, indubbiamente sfidante per le sue caratteristiche complessive (tempistiche, livelli di governo coinvolti, cardinalità degli enti interessati, frammentarietà delle procedure, aspetti normativi), allo stato attuale non desta particolari preoccupazioni.
Possono segnalarsi, a titolo di collaborazione; i) l’opportunità di sistematizzare le milestone e i monitoring step, a fugare rischi di futuri ipotetici equivoci interpretativi; ii) la necessità di proseguire nella costante verifica di attualità della pianificazione finanziaria ed operativa, in concomitanza dell’evolversi del contesto operativo; iii) la necessità di consolidare il quadro normativo di riferimento, sancendo espressamente anche per i SUE l’obbligatorietà delle procedure digitalizzate; iv) l’opportunità di considerare fin d’ora, se possibile, nella definizione degli interventi di miglioramento delle piattaforme per la gestione digitalizzata delle procedure, gli indicatori rilevanti ai fini del "programma strategico per il decennio digitale 2030", istituito con la Decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022.
13. Delib. n. 27/2024/G – RAFFORZAMENTO DELL’UFFICIO DEL PROCESSO PER LA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA – Ministero della giustizia e Consiglio di Stato - € 41.800.000 (M1 – C1 – 3.2)
Il presente rapporto analizza l’investimento M1C1 3.2. del PNRR, avente ad oggetto il “Rafforzamento dell’Ufficio del processo per la Giustizia amministrativa”, di titolarità della Giustizia amministrativa.
L’intervento individua due linee di azione: da un lato il rafforzamento dell’Ufficio del processo del Consiglio di Stato e di alcuni Tribunali amministrativi regionali, con l’assunzione di personale a tempo determinato, e, dall’altro, la riduzione dell’arretrato pendente al 31 dicembre 2019.
Con riferimento all’obiettivo assunzionale, è stato conseguito il primo target, con l’entrata in servizio di 168 unità entro il secondo trimestre 2022. L’Amministrazione ha evidenziato criticità nel mantenimento del numero di dipendenti assunti, a causa della presentazione di numerose dimissioni, con conseguente necessità di un costante monitoraggio delle sopravvenute esigenze assunzionali e reclutamento delle unità mancanti, mediante scorrimento delle graduatorie delle procedure concorsuali svolte o indizione di nuove procedure. In relazione al secondo target, relativo all’assunzione di ulteriori unità, fino al totale di n. 326, entro il secondo trimestre 2024, sono intervenute modifiche della disciplina autorizzatoria ad opera dell’art. 1, comma 9, lett. b), d.l. 30 dicembre 2023, n. 215. In considerazione di tali modifiche, nonché delle difficoltà nel reperimento del contingente complessivo da reclutare, l’Amministrazione ha avviato interlocuzioni con il Ministero dell’economia e delle finanze per delinearne la concreta applicazione. La Sezione resta in attesa di conoscere gli esiti delle predette interlocuzioni e le iniziative che saranno assunte al fine di assicurare il tempestivo raggiungimento del citato obiettivo.
Con riferimento alla riduzione dell’arretrato, prevista nella percentuale del 70 per cento dei ricorsi pendenti al 31 dicembre 2019 entro il secondo trimestre 2026, risulta che l’obiettivo è stato conseguito anticipatamente, con il proseguimento dell’attività nell’ottica del totale abbattimento di tale arretrato. La Sezione prende atto dell’elevato livello della performance dell’attività, condividendo le osservazioni dell’Amministrazione in merito all’utilità di un auspicabile abbattimento pressoché integrale di tale arretrato, in considerazione dei risparmi derivanti dalla riduzione delle richieste risarcitorie per la durata dei processi, nonché evidenziando i vantaggi in termini di efficacia dell’azione giudiziaria.
14. Delib. n. 32 /2024/G - “POLIS - CASE DEI SERVIZI DI CITTADINANZA DIGITALE” – Ministero delle imprese e del made in Italy - € 800.000.000 (M1 - C1 - IC3)
La misura M1|C1|IC3 mira a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale in relazione ai piccoli centri urbani e nelle aree interne del Paese, contribuendo al loro rilancio attraverso, anzitutto, la realizzazione di uno “sportello unico” di prossimità che assicuri ai cittadini residenti in tutti i comuni con meno di 15.000 abitanti (per un totale di quasi 7.000 comuni, su cui insistono più della metà degli uffici postali esistenti) la possibilità di fruire di tutti i servizi pubblici, in modalità digitale, per il tramite
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di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane; in secondo luogo, sono previsti 250 spazi comuni distribuiti in tutte le province, da destinare ad attività di co-working ed erogazione di servizi avanzati (per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini), realizzati attraverso la trasformazione di spazi in edifici direzionali e uffici postali. Nella ristrutturazione degli uffici è previsto anche il posizionamento di stazioni di ricarica per auto elettriche, di ATM, di locker per il ritiro di pacchi, di vetrine virtuali, di totem per la fruizione in autonomia di servizi, di pannelli solari e quant’altro volto a riqualificare gli spazi per renderli idonei allo scopo prefisso.
La misura è finanziata con un apporto statale di 800 milioni di euro, a valere sul Piano Nazionale Complementare (PNC), cui si aggiunge l’investimento, ad oggi fissato in 440 milioni di euro, a carico di Poste Italiane (soggetto attuatore, a fianco del Mimit che è titolare).
Tre decisioni della Commissione europea (rispettivamente dedicate alle stazioni di ricarica, agli “spazi per l’Italia” e agli “sportelli unici”) hanno autorizzato le attività in questione, sotto il profilo della compatibilità con la disciplina degli aiuti di Stato; l’attesa delle decisioni in sede europea ha comportato un iniziale ritardo nell’avvio dell’esecuzione del progetto, ma i lavori di ristrutturazione sono iniziati e stanno procedendo secondo i tempi pianificati, con ultimo SAL ad agosto (il SAL di dicembre sarà rendicontato a febbraio 2024, come da disciplinare). Per quanto riguarda la stipula di convenzioni per l’erogazione di servizi presso le nuove strutture, sono state perfezionate quelle con INPS (per cedolini, CUD, altri documenti inerenti la pensione), con Ministero della giustizia (per alcuni servizi di volontaria giurisdizione) e con il Ministero dell’Interno (per il rilascio dei certificati ANPR); sono in corso tavoli tecnici per la richiesta del passaporto e sono state avviate interlocuzioni con Agenzia delle entrate.
Una auspicabile sinergia potrebbe essere ricercata con il progetto della Piattaforma Notifiche Digitali (servizio “SEND”), realizzato dalla società Pagopa.
Il “portale pubblico” dedicato al monitoraggio trasparente degli obiettivi del progetto Polis, già in linea, migliorato e arricchito nel corso del 2023, potrà essere ulteriormente evoluto, anche mediante l’eventuale messa a disposizione di dataset in formato open.
Sul piano finanziario, la somma stanziata per il 2022, pari a 125 milioni, è stata interamente versata su conto vincolato di Poste dal MIMIT, in conto competenza; la somma di 145 milioni stanziata per il 2023 è stata pressoché integralmente impegnata. Con riferimento all’avanzamento del piano economico/finanziario del progetto, si registra un dato di consuntivo a dicembre 2023 pari a circa 100 mln di euro, fatture pagate per circa 40 mln (a fronte di fatture ricevute per circa 61 milioni di euro), con un valore di contributo statale di circa 28 mln di euro. Al raggiungimento della soglia di 40 milioni di euro (in termini di contribuzione statale) potrà procedersi allo svincolo delle somme. Con il progredire del progetto, lo scarto temporale dovuto al ciclo passivo andrà verosimilmente a colmarsi.
Peraltro, al di là della componente “fisica” relativa alla ristrutturazione degli uffici e alla predisposizione degli spazi e delle infrastrutture di rete per la connettività e l’accesso telematico ai servizi, che costituiscono “l’involucro” del progetto, sarà cruciale proseguire nella definizione sostanziale dei servizi da erogare presso lo Sportello Unico, da attivare, auspicabilmente, con un numero crescente di amministrazioni pubbliche, in ossequio al principio “digital first” e in coerenza con il “Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione” di volta in volta aggiornato.
Essenziale appare, sotto quest’ultimo profilo, il contributo che potrà dare il Comitato ministeriale di indirizzo e valutazione (con la presenza, in esso, del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e del Dipartimento della Funzione Pubblica), ad assicurare un percorso strategico di digitalizzazione “sana” ed efficacemente coordinata.
Appare imprescindibile, altresì, un ruolo di regia e coordinamento da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, volto a creare un circolo virtuoso e sinergico tra le concomitanti iniziative in materia.
Nella definizione dei rapporti tra Poste e amministrazioni erogatrici dei servizi “a monte”, infine, è necessario comporre in maniera adeguata l’interesse alla redditività di Poste, quale società pubblica quotata in borsa, e l’interesse pubblico della collettività a beneficiare appieno dei risparmi rivenienti dai progetti di innovazione digitale.
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15. Delib. n. 40 /2024/G - ISOLE MINORI COLLEGATE – PCM Dipartimento per la trasformazione digitale - € 60.500.000 (M1 – C2 – 3.1.5).
La misura di cui qui si tratta rientra nel più ampio investimento 3.1. “Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)”, che ha l’obiettivo di garantire entro il 2026 una connettività a 1 Gbps a circa 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree periferiche e comprende cinque Sub-investimenti (o Piani) tra i quali il “Collegamento isole minori”.
L’investimento appena citato dispone di risorse per un importo complessivo di € 60.500.000,00, coperto
con risorse nazionali provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione.
Attualmente titolare è il Ministro per l’innovazione e la transizione digitale - Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD), ma fino all’aprile 2022 titolare era il Ministero per lo sviluppo economico.
Obiettivo del piano è fornire connettività adeguata a 21 isole minori selezionate (Capraia, Favignana, Lipari, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Asinara, Isole Tremiti, Isole Pelagie, isole Sulcitane), oggi prive di adeguati collegamenti con il continente.
Si tratta dunque di realizzare 21 collegamenti con un totale di 860 chilometri di cavi sottomarini.
Il DTD ha individuato la modalità c.d. “a “regia” al fine di dare attuazione al sub investimento in esame, conferendo a Infratel S.p.A. (interamente partecipata da Invitalia S.p.A.), in qualità di società in house, il ruolo di Soggetto attuatore quale stazione appaltante.
Conseguito il primo traguardo europeo (M1C2-16 (M) del 30 giugno 2022, con la stipula, il 7 giugno 2022, del contratto tra Infratel Italia S.p.A. e la società Elettra TLC S.p.A. per il valore di euro 45.641.645. Il successivo Target europeo (M1C2-19) previsto dal PNRR, aveva scadenza al 31 dicembre 2023 e prevedeva di portare la connettività a banda ultra-larga ad un minimo di 18 isole tra quelle sopra individuate. Il Consiglio Europeo, in data 8 dicembre 2023, ha adottato le decisioni di esecuzione che approvano le modifiche al PNRR italiano, ivi compreso lo slittamento del target M1C2-19 al T4-2024.
Pertanto, per la realizzazione dell’investimento è stato concesso un ulteriore anno.
Dalle evidenze acquisite risulta che la concreta realizzazione dell’intervento sta ancora incontrando una serie di difficoltà, soprattutto – ma non solo - legate alla realizzazione delle “tratte a terra” di allacciamento delle connessioni sottomarine. Nelle previsioni dell’Amministrazione, la conclusione della generalità degli interventi previsti dovrebbe avvenire a cavallo della prossima estate, dunque entro il nuovo termine di fine dicembre prossimo. Certamente alcune difficoltà iniziali, legate alla realizzazione dei cavi e alla disponibilità sul mercato delle navi specializzate nella loro posa sottomarina sembrano ormai superate. Occorre ora in particolare che l’Amministrazione segua con attenzione le procedure per il rilascio delle autorizzazioni residue, in modo da intervenire prontamente ove dovessero sorgere nuove difficoltà o ritardi.
16. Delib. n. 14 /2024/G - RIFINANZIAMENTO E RIDEFINIZIONE DEL FONDO 394/81 GESTITO DA SIMEST – Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale - € 1.200.000.000 (M1 - C2 - 5.1.1)
L’intervento si propone, mediante il rifinanziamento e la ridefinizione del Fondo istituito con decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 1981, n. 394, di rafforzare la competitività delle piccole e medie imprese italiane sui mercati internazionali, oltre che di favorirne la transizione digitale ed ecologica.
I finanziamenti a valere sulle risorse del PNRR sono gestiti da SIMEST (Società Italiana per le Imprese all'estero S.p.A.), in convenzione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI).
La misura prevedeva il conseguimento di un target finale al 31 dicembre 2021, consistente nel finanziamento di almeno 4.000 imprese, con riferimento alle iniziative progettuali denominate “Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale”, “Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce)”, “Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema”. Il citato obiettivo è stato raggiunto con l’adozione, da parte del Consiglio di Amministrazione del Fondo 394/81 (c.d. Comitato Agevolazioni), della delibera datata 29 dicembre 2021, mediante la quale sono state ammesse al beneficio in questione n.
5.224 PMI (Piccole e medie imprese).
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Dai dati acquisiti nel corso dell’istruttoria è emerso che, alla data del 31 dicembre 2023, il MAECI ha trasferito a SIMEST risorse per 600 milioni di euro (a fronte di 1,2 miliardi previsti dal Piano), dei quali risultano erogati per la concessione di finanziamenti 598,32 milioni tra il 2022 (534,46 milioni) ed il 2023 (63,86 milioni).
Nonostante la misura abbia completato gli obiettivi previsti dal PNRR, si rileva che l’operatività del Fondo non si conclude, poiché i ritorni dei finanziamenti concessi potranno essere reinvestiti per finalità analoghe a quelle stabilite dal Piano. Tuttavia, resta sullo sfondo il problema già evidenziato nelle precedenti relazioni, ossia la sostenibilità del Fondo in seguito alla scadenza del PNRR, quando con risorse nazionali bisognerà sostenere l’espansione economica prodotta dalle imprese che hanno beneficiato dei finanziamenti in questione, “spinta” che dovrà essere consolidata sia in termini di strategie aziendali, che di equilibrio finanziario a carico del bilancio pubblico.
17. Delib. n. 1/2024/G - SVILUPPO E RESILIENZA DELLE IMPRESE DEL SETTORE TURISTICO (FONDO DEI FONDI BEI) - Ministero del turismo - € 808.000.000 (M1 – C3 – 4.2.3)
Il rapporto ha analizzato la gestione, nel corso del secondo semestre 2023, dell’intervento Pnrr relativo allo “Sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico (fondo dei fondi Bei)”, previsto nella missione M1C3-4.2.3 di competenza del Ministero del Turismo.
Sono state oggetto di esame lo stato di realizzazione dell’intervento nonché l’utilizzo delle risorse finanziarie, inizialmente pari a 500 mln. di euro, portati a 808 mln. a seguito della rimodulazione del Pnrr approvata dal Consiglio europeo con decisione di esecuzione n. 442/2023 dell’8 dicembre 2023.
Il Fondo ha natura rotativa ed è alimentato sia dalle risorse messe a disposizione dal Mef, sia dalle risorse rinvenienti dal Fondo stesso che saranno reinvestite per i medesimi obiettivi e priorità strategiche, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica.
Lo stesso prevede interventi in favore di imprese private per supportare, tra l’altro, la realizzazione, l’ammodernamento e la riqualificazione di locali o strutture ricettive e di infrastrutture turistiche.
Per la realizzazione dell’intervento sono coinvolti, oltre al ministero citato, la Banca europea per gli investimenti, il Comitato per gli investimenti, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze, gli intermediari finanziari selezionati dalla Bei e gli operatori turistici, destinatari finali dell’intervento. Per quanto concerne lo stato di avanzamento della misura, dopo la pubblicazione dell’avviso del 10 marzo 2023, sono state presentate agli intermediari finanziari 232 richieste di supporto, includendo in
tale dato anche quelle presentate con modalità non formali.
Di queste, 16 sono state definite con istruttoria con esito positivo, 56 con esito negativo mentre sono stati sottoscritti e finanziati totalmente o parzialmente sei accordi, del costo complessivo di 84,8 mln. di euro, di cui 25, 1 mln. a carico del Fondo.
La Sezione ha sottolineato, quindi, la necessità, per l’ottimale riuscita dell’intervento e ai fini del rispetto del vincolo dell’utilizzo del 40 per cento delle risorse disponibili in favore delle regioni del Mezzogiorno, di sostenere, anche tramite adeguate campagne informative, la conoscenza di tale strumento, caratterizzato da una notevole capacità finanziaria per singolo intervento.
Ciò appare particolarmente importante anche alla luce del rifinanziamento intervenuto con la citata rimodulazione del Pnrr, che ha posto a disposizione del fondo ulteriori 308 mln. di euro da impiegarsi entro il 30 giugno 2026 (data del target finale).
18. Delib. n. 31/2024/G - ISOLE VERDI – Ministero ambiente e sicurezza energetica - € 200.000.000
(M2 - C1 – 3.1)
La misura dispone di risorse finanziarie per un totale di € 200 mln.
L’investimento è nella titolarità del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e la relativa
attuazione è di competenza della Direzione Generale Incentivi Energia (DG IE).
In estrema sintesi, il Programma è finalizzato a promuovere il miglioramento e rafforzare, in termini ambientali ed energetici, 13 Comuni delle 19 isole minori non interconnesse, attraverso la realizzazione di progetti integrati di efficientamento energetico e idrico, mobilità sostenibile, gestione del ciclo dei rifiuti, economia circolare, produzione di energia rinnovabile e diverse applicazioni per gli usi finali.
In materia di Isole Verdi il PNRR prevede:
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- una prima scadenza al 31 dicembre 2021 (milestone M2C1-00-ITA-11), consistente nel bando di istituzione del programma;
- una seconda scadenza (milestone M2C1-18) fissata per il 30 settembre 2022, relativa alla selezione dei progetti;
- una terza scadenza (Milestone M2C1-00-ITA-12), fissata per fine 2023, relativa all’avvio da parte dei Comuni delle procedure di gara per l’attuazione degli interventi relativi ai progetti integrati;
- la scadenza finale di giugno 2026 (Target M2C1 – 19) relativa alla realizzazione dei progetti, corredata dalla certificazione di esecuzione dei lavori.
Come già riferito nelle deliberazioni precedenti di questa Corte riguardanti l’intervento in esame, le prime due scadenze sono state rispettate, dapprima con l’approvazione del bando istitutivo del programma, poi con l’approvazione della graduatoria contenente 142 progetti di investimento per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro nei 19 comuni ubicati nelle 13 isole minori interessate.
Nel corso del 2023 sono state sottoscritte tutte le convenzioni con i Comuni beneficiari, e si è provveduto all’erogazione degli anticipi pari al 20 per cento dell’importo assegnato a ciascuno di essi. L’amministrazione riferisce inoltre di un’intensa attività di assistenza rivolta ai Soggetti attuatori, i quali avrebbero tutti avviato le procedure per la realizzazione degli interventi, in particolare concentrando la propria attività verso la selezione del personale previsto nelle schede di progetto e nell’attivazione di professionisti esterni.
Come ricordato, entro il giugno 2026 tutti i progetti approvati dovranno essere completati e corredati dalla certificazione di esecuzione dei lavori. Per sua natura, l’intervento risulta estremamente frammentato, con un finanziamento medio per Comune di circa 10 milioni e una media per progetto inferiore a 1,5 milioni. I Comuni interessati in assoluta prevalenza hanno dimensioni anch’essi molto piccole, con quel che ne consegue riguardo alla dotazione di competenze tecniche specifiche. Il completamento degli interventi entro il termine previsto richiede che l’Amministrazione prosegua e intensifichi la propria attività di assistenza e di monitoraggio.
19. Delib. n. 26/2024/G - PROMOZIONE IMPIANTI INNOVATIVI (INCLUSO OFF-SHORE) - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 0 – In uscita dal Piano (M2 - C2 - 1.3)
Il presente rapporto ha ad oggetto l’investimento M2C2 1.3, denominato “Promozione impianti
innovativi (incluso off-shore)”, di titolarità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Con l’approvazione della nuova versione del PNRR, effettuata da parte del Consiglio nella seduta ECOFIN dell’8 dicembre 2023, in accoglimento della proposta di modifica formulata dal Ministero stesso, l’intervento in esame è stato eliminato dal PNRR.
In relazione ad esso, non sono avvenute movimentazioni sulla contabilità speciale n. 6289 né sono state impiegate risorse finanziarie.
20. Delib. n. 9/2024/G - SVILUPPO AGRO-VOLTAICO - Ministero dell’ambiente e della
sicurezza energetica - € 1.098.992.051 (M2 - C2 - 1.1)
L’Investimento Sviluppo agro-voltaico è totalmente innovativo perché si pone quale intervento di stimolo per abilitare lo sviluppo di una tecnologia ancora poco diffusa caratterizzata da sistemi complessi che sono al contempo sia sistemi energetici sia sistemi agronomici. Sono contraddistinti da caratteristiche peculiari realizzabili solo adottando particolari accorgimenti installativi alla tecnologia fotovoltaica, al fine di raggiungere risultati significativi in termini di integrazione tra i due sottosistemi, valorizzandone i singoli potenziali produttivi e garantendo che non vi sia sottrazione di suolo per l’attività agricola.
L’investimento si propone inoltre il fine di rendere più competitivo il settore agricolo, riducendo i costi di approvvigionamento energetico e migliorando al contempo le prestazioni climatiche- ambientali, affrontando in maniera coordinata tematiche di produzione agricola sostenibile e produzione energetica da fonti rinnovabili.
Al fine di fornire linee di indirizzo per individuare le fattispecie di impianti agrivoltaici e loro caratteristiche principali, sono state pubblicate le “Linee guida in materia di impianti agrivoltaici” sviluppate dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea), Enea, Gestore servizi energetici (Gse) e Ricerca sistema energetico (Rse), con il coordinamento del
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Dipartimento energia del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), che riassumono
efficacemente il quadro tecnico-normativo ed i requisiti tecnico-funzionali di tali impianti.
Contestualmente alla pubblicazione delle linee guida è stata avviata dal Mase una consultazione pubblica volta a raccogliere le osservazioni e gli spunti delle parti interessate circa lo schema di decreto per l’individuazione dei criteri e modalità per la concessione dei benefici previsti nell’ambito della misura per la realizzazione di impianti agrivoltaici.
Per accedere al finanziamento PNRR e agli incentivi statali sulle tariffe elettriche l’impianto agro- voltaico deve soddisfare i criteri tecnico-funzionali stabiliti per essere riconosciuto come “impianto agrovoltaico avanzato”, ed essere dotato di un adeguato sistema di monitoraggio che permetta di verificare sia la continuità dell’attività agricola, sia gli effetti dell’attività concorrente energetica e agricola.
Rispetto al precedente referto non si ravvisano sviluppi gestionali, giacchè non sono ancora finanziati programmi di spesa. Come già evidenziato nel precedente referto, cui si rimanda, lo schema del decreto attuativo, che disciplina le modalità per la concessione dei benefici (che doveva essere adottato, come la maggior parte dei decreti attuativi PNRR, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del d.lgs. 8 novembre 2021, n. 199), è stato notificato in data 18 aprile 2023 alla Commissione europea (Ce) per la verifica dei profili di compatibilità con la disciplina in materia di Aiuti di Stato (AdS) a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia. La novità registrata dal presente referto consiste nella decisione in data 10 novembre 2023 della Commissione europea (decisione C(2023) 7744 final, che ha dichiarato compatibile l’intervento con il regime di aiuto ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Lo stato di attuazione dell’intervento di spesa è stato fortemente condizionato dalla pregiudiziale ed indispensabile analisi, in linea tecnica, da parte della Commissione europea, della bozza del decreto attuativo del regime finanziario dell’intervento di spesa, per verificarne la compatibilità (ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera c del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) con la normativa sul regime di aiuti di Stato.
L’analisi del complesso documentale acquisito consente di accertare che il Mase ha seguito una corretta procedura (consultazione pubblica, coinvolgimento soggetti competenti, Gse e Crea) per definire i requisiti tecnico-funzionali dell’impianto (Linee guida) e modalità di monitoraggio tecnico- funzionale dell’impianto agrovoltaico (Linee guida monitoraggio).
La governance dell’investimento agrovoltaico è correttamente esercitata dal Mase, quale soggetto istituzionale responsabile dell’investimento, in stretta collaborazione con il Gse (soggetto attuatore) per i profili tecnici e tariffari e con il Crea per i profili funzionali di monitoraggio degli impianti.
21. Delib. n. 35/2024/G - PROMOZIONE RINNOVABILI PER LE COMUNITÀ ENERGETICHE E L'AUTO-CONSUMO - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 2.200.000.000 (M2 - C2 - 1.2)
L’intervento in esame si colloca nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione ecologica”, Componente 2 (M2C2), il cui obiettivo è quello di contribuire al raggiungimento dei target strategici di decarbonizzazione (attraverso cinque linee di riforme e investimenti). In particolare, nella prima linea, la cui finalità è quella di incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, risulta incluso l’intervento oggetto di analisi 1.2 – che ha come finalità programmata, alla luce della decisione di esecuzione del Consiglio (COM(2021) 344), come modificata dalla decisione Ecofin 1291 dell’8 dicembre 2023, la diffusione della sperimentazione dell’auto-produzione di energie rinnovabili, sostenendo, a tal fine, le configurazioni di autoconsumo per la condivisione di energia rinnovabile (CACER) e le comunità energetiche rinnovabili (CER), situate nel territorio dei comuni, con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, in cui sono ubicati gli impianti di produzione.
Nell’ambito della revisione del Pnrr, approvata con la CID, anche l'intervento in esame ha visto modificati i suoi obiettivi ed, in particolare, quello di fornire sostegno allo scopo di consentire l'installazione di almeno 1.730 MW di capacità aggiuntiva da fonti rinnovabili. È stato eliminato il riferimento alla produzione indicativa di 2 500 GWh/anno, accoppiati a sistemi di stoccaggio dell’energia. Infine, il meccanismo di incentivazione, pur rimanendo destinato allo stesso target (CER e configurazioni di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ubicati in comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti), tuttavia, ha cambiato natura, passando da prestito (100 % delle spese ammissibili ) a contributo a fondo perduto (40 % delle spese ammissibili ).
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Riassuntivamente e non esaustivamente rispetto a quanto contenuto nelle specifiche parti del rapporto, si ritiene di voler formulare alcune considerazioni conclusive scaturite dall’analisi, che ha preso le mosse dagli esiti della deliberazione della Sezione 20 luglio 2023, n. 55, e che è stata svolta sulla base degli elementi informativi raccolti in fase preistruttoria e di quelli forniti dall’Amministrazione nel corso dell’istruttoria.
In merito alle risorse umane utilizzate per l’attuazione dell’intervento considerato, alla luce delle informazioni fornite dal Mase in sede di istruttoria, si evidenzia l’impegno profuso nel II semestre del 2023 per migliorare la situazione precedentemente acclarata di grave carenza di professionalità per la realizzazione di un intervento come quello oggetto di analisi, ad elevata componente tecnologica. Al riguardo, la Convenzione, sottoscritta con Sogesid, nell’agosto del 2023, dovrebbe comportare un deciso miglioramento della situazione delle risorse a disposizione anche in termini di esperti del settore. Tuttavia, non può non sottolinearsi l’elevato costo dell’anzidetta Convenzione per quanto riguarda proprio l’immissione a tempo determinato di esperti della materia nell’organico dell’Amministrazione, oltre che di personale avente specifiche competenze di tipo finanziario-contabile.
In ordine all’avvenuto rispetto delle scadenze, l’unico termine venuto a scadenza nel periodo considerato dalla presente analisi è stato quello del 30 settembre 2023, previsto dal cronoprogramma interno e relativo alla definizione dei criteri e delle modalità per l’attuazione della misura, mediante apposito decreto ministeriale. Tale scadenza non è stata rispettata in ragione della lunga fase di “trattativa” con la Commissione europea che l’Amministrazione ha dovuto affrontare in fase di notifica della bozza di decreto, ai sensi della vigente disciplina in materia di aiuti di Stato. La bozza del decreto ha subito, infatti, ripetuti rimaneggiamenti ed è stata più volte modificata e la presente analisi da conto anche delle modifiche più importanti che si sono evidenziate nel confronto fra i due testi. La stesura definitiva del decreto ministeriale è stata licenziata dagli Uffici della Commissione solo il 28 novembre 2023 per essere sottoscritta dal Ministro in data 6 dicembre 2023 e successivamente inoltrata ai competenti Uffici per essere sottoposta ai controlli di legittimità previsti dalla vigente disciplina.
Dall’entrata in vigore del decreto in parola (24 gennaio 2024) decorrono i termini per l’adozione, su proposta del GSE e previa verifica dell’Arera, alla luce del testo integrato sull’autoconsumo diffuso (TIAD), delle regole operative per l’accesso agli incentivi (scad. 23 febbraio 2024). Entro quarantacinque
(45) giorni dall’entrata in vigore del predetto decreto, ovvero entro l’8 aprile 2024, GSE dovrà avviare la Piattaforma per la presentazione delle richieste di accesso ai contributi sulla base della Convenzione sottoscritta con il Mase. Queste ultime rappresentano le prossime scadenze del cronoprogramma interno, oggetto di successivo monitoraggio da parte degli organi di controllo e di questa Sezione.
Risultano, invece, ancora di là da venire le scadenze rappresentate da Milestone e Target dello specifico intervento, che si collocano rispettivamente al 31 dicembre 2025 ed al 30 giugno 2026, ma il cui rispetto, appare strettamente connesso al rispetto degli steps individuati dal suddetto cronoprogramma operativo.
Per quanto concerne il citato decreto ministeriale, entrato in vigore a far data dal 24 gennaio 2024, predisposto, anche, allo scopo di perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal nostro Paese al 2030, è bene sottolineare che esso reca la disciplina sia delle modalità di incentivazione per sostenere l’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili, in configurazioni di autoconsumo, di cui al d.lgs. n. 199/2021 e sia delle modalità di concessione dei contributi a fondo perduto previsti dalla Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2. del PNRR. A tal ultimo proposito, appare utile ribadire che il citato d.lgs. 8 novembre 2021, n. 199 all’art. 8 aveva previsto l’adozione di tale decreto entro 6 mesi dalla sua entrata in vigore. Dunque, per la parte di incentivazione tariffaria il decreto in parola è intervenuto tardivamente rispetto alle scadenze già fissate dalla normativa nazionale di settore. Oltre a ciò, non può non rimarcarsi che la compresenza nello stesso provvedimento di disposizioni eterogenee ha contribuito, in modo importante, a rallentare le operazioni di attuazione dell’intervento PNRR che, ovviamente, non avrebbe avuto necessità di essere sottoposto alla notifica alla Commissione europea, in ossequio alla disciplina in materia di aiuti di Stato. Oltre a quanto sopra, si esprime qualche perplessità anche in ordine alla trasparenza e comprensibilità di un testo che appare piuttosto complesso e articolato e che, comunque, avrà necessità di essere meglio dettagliato alla luce della successiva regolamentazione.
Infine, si ritiene necessario sottolineare, ancora una volta, l’aspetto della programmazione già in precedenza stigmatizzato e che necessita di particolare attenzione, relativo al rispetto della quota Sud del 40 per cento degli investimenti finanziati a valere sulle risorse dell’intervento in esame. Infatti, pur prendendosi atto delle argomentazioni fornite dall’Amministrazione, in sede istruttoria, e delle
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proiezioni al momento formulate, per una più completa ed avveduta valutazione, non può che farsi rinvio ad un successivo momento, in considerazione della fase ancora iniziale dell’attuazione dell’investimento, rammentando, al contempo, la rilevanza di tale parametro, che deve essere attentamente programmato e seguito nella sua attuazione, soprattutto in riferimento a obiettivi particolarmente performanti.
22. Delib. n. 8/2024/G - SVILUPPO BIO-METANO - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 1.923.400.000 (M2 - C2 - 1.4)
Il rapporto esamina l’investimento relativo allo sviluppo del biometano, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’investimento risulta così individuato nell’ambito del PNRR: - Missione 2 M2 – rivoluzione verde e transizione ecologica;- Componente 2 M2C2 – energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile;- Investimento 1.4 – Sviluppo del biometano. L’investimento è finalizzato alla realizzazione di quattro obiettivi: 1) sostenere la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano; 2) riconvertire e migliorare l'efficienza degli impianti di biogas agricoli esistenti verso la produzione di biometano per i trasporti, il settore industriale e il riscaldamento; 3) sostituire veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati esclusivamente a biometano; 4) promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas. L’amministrazione titolare dell’intervento è il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica – Dipartimento energia - Direzione generale incentivi energia (Dgie). Per l’investimento sono stati assegnati al medesimo Ministero euro 1.923.400.000, dei quali euro 1.730.400.000 sono stati destinati alla realizzazione dei primi due obiettivi summenzionati. Gli incentivi dedicati per gli impianti di produzione del biometano sono così individuati: a) un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili dell'investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile e secondo le percentuali indicate; b) una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biometano per una durata di quindici anni ed erogata dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Il contributo a fondo perduto di cui alla lettera a), rivolto alla realizzazione, riconversione ed al miglioramento dell'efficienza degli impianti di produzione di biometano, trova integrale copertura sulle risorse PNRR stanziate per l'attuazione dell'intervento in esame. Alla misura in esame sono associati tre target/obiettivi: 1) la M2C2-4 in scadenza al T4 2023 (31.12.2023), che prevede lo sviluppo della produzione di biometano da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 0,6 miliardi di m³; 2) la M2C2-5 in scadenza al T2 2026 (30.6.2026), che prevede lo sviluppo della produzione di biometano da impianti nuovi e riconvertiti fino ad almeno 2,3 miliardi di m³; 3) la M2C2-3 in scadenza al T2 2026 (30.6.2026), che prevede la sostituzione di almeno 300 trattori agricoli con trattori meccanici alimentati esclusivamente a biometano e dotati di attrezzi agricoli di precisione. Il Gestore dei servizi energetici S.p.a. (GSE), soggetto deputato allo svolgimento delle istruttorie tecniche e alle attività gestionali funzionali all’assegnazione degli incentivi, nonché alla validazione delle attività di monitoraggio, rendicontazione e controllo nei confronti del Ministero ha indetto, tra il gennaio ed il dicembre 2023 tre procedure competitive finalizzate all'accesso agli incentivi.
Si prevede l'attivazione di ulteriori due procedure all’anno, fino alla data ultima individuata nel 1° gennaio 2026. L’investimento in esame è stato oggetto di revisione nell’ambito del negoziato con la Commissione europea sulla rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . In tale ambito, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha comunicato, tra l’altro, con riferimento all’investimento in oggetto, l’accoglimento di una serie di proposte di modifica con positivo impatto sia sul target intermedio M2C2-4 che sul target finale M2C2-5. La modifica più rilevante all’investimento
1.4 riguarda la scadenza del target M2C2-4 che è stata posticipata al 30 giugno 2025 rispetto all’iniziale
previsione del 31.12.2023. La Sezione raccomanda all’amministrazione titolare dell’investimento (Mase
- Direzione generale incentivi energia) di proseguire con la massima attenzione nell’esercizio delle funzioni di controllo e vigilanza sulle attività e sugli adempimenti amministrativi curati dal Gestore dei servizi energetici S.p.a., soggetto gestore dell’investimento, ciò al fine di assicurare il completo perseguimento degli obiettivi previsti nel rispetto delle scadenze temporali fissate dal cronoprogramma.
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23. Delib. n. 43/2024/G - RAFFORZAMENTO SMART GRID - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 3.610.000.000 (M2 - C2 - 2.1)
Il report ha ad oggetto il controllo sulla gestione delle risorse finanziarie assegnate in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Missione 2, intitolata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, al fine di conseguire, in linea con il Piano d’Azione Europeo per l’Economia Circolare, un giusto equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse.
Le infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica costituiscono condizione essenziale per la transizione energetica dal momento che il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione richiede reti di distribuzione di energia elettrica pienamente resiliente, digitale e flessibile allo scopo di garantire sia la gestione ottimizzata della produzione di energia rinnovabile, sia l’abilitazione della transizione dei consumi energetici verso il vettore elettrico. L’obiettivo principale perseguito, dunque, è quello della elettrificazione dei consumi aumentando la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili. L’investimento 2.1 si inserisce nell’ambito della Componente 2 della Missione 2 di cui al PNRR Italia. La Componente 2, intitolata “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, prevede investimenti e riforme necessari a rafforzare le reti di distribuzione dell’energia elettrica rendendole più smart e resilienti. Nell’ambito della Componente 2, dunque, sono state previste Misure volte a potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete attraverso due investimenti: l’Investimento 2.1, avente ad oggetto il “Rafforzamento delle Smart Grid” e l’Investimento 2.2, avente ad oggetto “Interventi su resilienza climatica delle reti”. La linea progettuale di cui all’Investimento 2.1 mira da un lato ad incrementare la capacità di rete di ospitare e integrare ulteriore generazione distribuita da fonti rinnovabili per 4.000 MW, anche tramite realizzazione di interventi di smart grid su 115 sottostazioni primarie e la relativa rete sottesa, dall’altro ad aumentare la capacità e la potenza a disposizione delle utenze al fine di favorire l’elettrificazione dei consumi energetici con un impatto su circa 1.500.000 utenti. Le risorse finanziarie disponibili, pari a 3,610 miliardi di euro saranno concesse ai beneficiari nella forma del contributo a fondo perduto, fino al 100 per cento dei costi ammissibili.
Con deliberazione n. 51/2023/G sono stati riportati gli esiti della indagine sulla attuazione del PNRR con riferimento al primo semestre 2023, brevemente illustrati anche in sede di rapporto sugli esiti del controllo con riferimento al secondo semestre 2023.
Rispetto al semestre precedente si segnala, in particolare che il Regolamento UE 2021/241 è stato emendato per effetto dell’introduzione di capitoli dedicati al REPowerEU nei Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza. Le modifiche normative hanno introdotto nel Piano Nazionale italiano la Missione 7, appunto dedicata al REPowerUE, anch’essa composta da riforme e investimenti.
L’Investimento 1 della Missione 7 incide anche sulla M2C2.I2.1 con l’effetto di incrementare la dotazione finanziaria dell’Investimento 2.1 di ulteriori 450 milioni di euro rispetto ai 3,610 miliardi di euro già previsti che raggiunge, quindi la somma complessiva di 4.060.000.000 euro.
Ne consegue, quindi, l’incremento delle porzioni di rete a media e bassa tensione su cui intervenire al fine di elettrificare il consumo energetico di almeno ulteriori 230.000 abitanti rispetto agli 8.670.000 inizialmente previsti. Pertanto, l’Investimento 2.1 della M2C2 e l’Investimento 1 della M7-I1 dovrebbero condurre all’elettrificazione del consumo energetico di almeno 1.730.000 abitanti entro il mese di giugno 2026, data fissata per il raggiungimento del target M2C2-11, che inizialmente prevedeva l’elettrificazione del consumo energetico di almeno 1,5 milioni di abitanti.
In conclusione, circa lo stato di attuazione dell’Investimento 2.1, alla data del 31 dicembre 2023, tutti e 22 i progetti ammessi alle agevolazioni nel corso del primo semestre risultano avviati e per tutti, conclusa la fase di progettazione esecutiva e l’acquisizione dei terreni, le procedure di affidamento per l’esecuzione dei lavori e l’acquisto dei beni sono state concluse o si trovano in avanzato stato di esecuzione. Inoltre, non emergono sostanziali scostamenti rispetto al cronoprogramma presentato dai beneficiari in fase di presentazione delle domande di finanziamento, nonostante sia stato registrato l’aumento dei prezzi delle materie prime e siano sorte difficoltà nella fase di reperimento dei materiali. Rispetto al target intermedio M2C2-9, relativo all’aumento di almeno 1.000 MW della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile, da conseguire entro la data del 31 dicembre 2024, allo stato e secondo le informazioni fornite dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, non si registrano rischi o criticità, fermo restando che la effettiva quantificazione dell’incremento di Hosting
Capacity può essere misurato soltanto con l’entrata in esercizio dei singoli impianti.
Dunque, alla luce delle considerazioni che precedono e dettagliate nel rapporto riferito allo stato di attuazione degli investimenti al secondo semestre 2023, si può rilevare che lo stato di avanzamento
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dell’Investimento 2.1 della M2C2 è in linea con le cadenze temporali previste dal cronoprogramma e procede senza soluzione di continuità.
24. Delib. n. 42/2024/G - INTERVENTI SU RESILIENZA CLIMATICA RETI - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 500.000.000 (M2 - C2 - 2.2)
Il report ha ad oggetto il controllo sulla gestione delle risorse finanziarie assegnate in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Missione 2, intitolata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, al fine di conseguire, in linea con il Piano d’Azione Europeo per l’Economia Circolare, un giusto equilibrio fra natura, sistemi alimentari, biodiversità e circolarità delle risorse.
I cambiamenti climatici in atto, cui è conseguita l’intensificazione di eventi metereologici estremi, hanno generato la necessità di interventi a carattere preventivo sulle infrastrutture di rete. È ormai noto, infatti, che nel corso degli ultimi anni le reti elettriche sono state fortemente esposte ad eventi naturali estremi che hanno interessato soprattutto le aree settentrionali e centrali dell’Italia. Al fine di prevenire i rischi derivanti da eventi climatici estremi, tra cui la prolungata interruzione delle forniture di energia elettrica, il PNRR ha posto l’obiettivo di aumentare la resilienza del sistema elettrico.
L’investimento per la resilienza climatica delle reti si inserisce nell’ambito della Componente 2 della Missione 2 del PNRR Italia, intitolata “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, che prevede investimenti e riforme volte, tra l’altro, a migliorare la resilienza di circa 4.000 km di rete.
La migliore qualità del servizio, l’aumento della qualità dell’approvvigionamento energetico e la riduzione delle interruzioni di rete avrebbero riflessi anche socio-economici in termini di riduzione dei costi per il ripristino della rete, peraltro evitando quelli legati al danneggiamento delle attività economiche e sociali conseguenti alle interruzioni prolungate di energia elettrica.
Dunque, nell’ambito della Componente 2 della Missione 2, sono state previste Misure volte a potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete. L’Investimento 2.2, avente ad oggetto “Interventi su resilienza climatica delle reti” prevede una linea progettuale mirata ad incrementare la resilienza climatica di almeno 4.000 km di rete del sistema elettrico ad eventi di formazione di manicotti di ghiaccio/neve; vento e/o caduta di piante; allagamenti e rischio idrogeologico; inquinamento salino e/o atmosferico attraverso la costruzione, l’adeguamento, l’irrobustimento e l’efficientamento di infrastrutture elettriche per la trasmissione e interventi di mitigazione dei rischi, irrobustimento della rete e incremento del livello della sua magliatura, già oggetto della Deliberazione n. 45/2023/G di questa Sezione, avente ad oggetto il rapporto circa lo stato di attuazione dell’investimento nel primo semestre 2023.
Agli esiti della verifica sullo stato di avanzamento dell’Investimento in oggetto alla data del 31 dicembre 2023, occorre premettere che il Regolamento UE 2021/241 è stato emendato per effetto dell’introduzione di capitoli dedicati a Piano REPowerEU nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.
In conseguenza delle modifiche è stata introdotta al PNRR la Missione 7, anch’essa composta, analogamente alle altre sei Missioni del piano, da riforme e investimenti.
Circa la M2C2-I2.2 l’introduzione della Missione 7 ha avuto l’effetto di incrementare la dotazione finanziaria degli investimenti prevedendo l’erogazione di ulteriori 6,3 milioni di euro, che dunque ammonta a 563.200.000 euro a fronte dell’iniziare dotazione pari a 500.000.000 euro.
I nuovi investimenti c.d. di “scale up” permetteranno di migliorare la resilienza della rete elettrica di, almeno, ulteriori 648 km che si aggiungono ai 4000 km inizialmente previsti raggiungendo i 4648 km di rete elettrica la cui resilienza dovrà essere migliorata entro il mese di giugno 2025, data fissata per il raggiungimento del target M2C2-13 perseguendo il fine di ridurre la frequenza e la durata delle interruzioni della fornitura dovute a condizioni metereologiche estreme.
Alla data del 31 dicembre 2023, con riferimento ai 9 progetti ammessi al finanziamento per interventi di resilienza sulla rete di trasmissione di energia elettrica si rileva che per 6 sono state completate le attività di richiesta delle autorizzazioni e, per i restanti 3 le medesime sono in corso di perfezionamento. Invece, in relazione ai 22 progetti ammessi al finanziamento per interventi di resilienza sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica, 20 sono stati avviati e la progettazione degli interventi è stata conclusa o è in avanzata fase di esecuzione e risulta avviata la fase esecutiva. Tra questi, risulta che 2 progetti hanno registrato il completamento di alcuni interventi ed il raggiungimento, rispettivamente, del 18% e 31% del target finale stimato in fase di presentazione della domanda di finanziamento espresso
in km di rete.
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Con riguardo ai rimanenti 2 progetti non avviati è stata depositata, dai beneficiari del contributo, una istanza di voltura della concessione delle attività di distribuzione in favore di una società già beneficiaria di altro progetto finanziato.
Alla luce di quanto sopra riportato, dunque, l’investimento appare in linea con le cadenze temporali previste dal cronoprogramma.
25. Delib. n. 4/2024/G - RINNOVO FLOTTE, BUS, TRENI E NAVI VERDI - BUS - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 600.000.000 (M2 - C2 - IC1).
Il rapporto esamina l’investimento riguardante il “Rinnovo delle flotte, bus, treni e navi verdi – bus” finanziato con le risorse del fondo complementare al PNRR. L’obiettivo di questa misura è accelerare il rinnovamento del parco autobus adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano con veicoli ad alimentazione a metano, elettrica o ad idrogeno e delle relative infrastrutture di supporto. Le risorse per un importo pari a 600 milioni di euro complessivamente per gli anni 2022-2026 sono assegnate alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano. Il 50 per cento delle risorse è destinato alle Regioni del Sud. L’investimento è di titolarità del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per la mobilità sostenibile - Direzione generale per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile. L’amministrazione titolare ha fatto presente che è stata avviata una iniziativa per l’aggiornamento dei cronoprogrammi procedurali ai sensi dell’articolo 7 del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41, al fine di favorire la totale contrattualizzazione delle risorse e il conseguente acquisto di un maggior numero di autobus. Al riguardo l’amministrazione ha da ultimo riferito che il differimento al 30 settembre 2023 dei termini relativi all’acquisto degli autobus, finanziati a valere sulle risorse PNC, non risulta essere stato adottato. Alla data del 31 dicembre 2022 risultano stipulati contratti per un importo pari al 78 per cento del finanziamento attribuito e acquistati 1540 autobus con il raggiungimento del relativo target previsto dal d.m. n. 315 del 2021 (acquisto di almeno 1500 autobus al 31 dicembre 2026). La Sezione prende atto degli elementi forniti dall’amministrazione titolare dell’investimento e raccomanda alla medesima, in qualità di soggetto responsabile dell’attivazione dell’intervento e del relativo monitoraggio, di proseguire con la massima attenzione nell’attività di verifica dell’avanzamento procedurale dell’intervento.
26. Delib. n. 15/2024/G - COSTRUZIONE DI NUOVE SCUOLE MEDIANTE LA SOSTITUZIONE DI EDIFICI – Ministero dell’istruzione e del merito - € 1.005.999.114 (M2 - C3 -1.1)
L’investimento rientra nell’ambito delle modifiche del PNRR presentate dall'Italia a causa di circostanze oggettive, in virtù dell'articolo 21 del regolamento (UE) 2021/241.
Tra le misure soggette a modifica vi è infatti anche quella relativa all’investimento 1.1 “Costruzione di nuove scuole mediante la sostituzione di edifici”, componente 3, della missione 2, la quale risulta non più pienamente realizzabile, poiché l'inflazione elevata ne ha aumentato i costi stimati. Come evidenziato in relazione, Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, nel corso dell’istruttoria ha esplicitato che “a seguito dell’incremento dei prezzi e dei costi delle materie prime è stata operata dalla Commissione europea una revisione dell’investimento, che ha portato alla rimodulazione del numero di interventi previsti nel CID, pari a 166, mantenendo invariato il target finale di 400.000 metri quadri”.
E ciò anche in virtù del fatto che nell’ambito della rimodulazione nuove risorse aggiuntive per 921 milioni di euro sono state destinate per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l’estensione del tempo pieno. Tuttavia, e con riferimento a queste ultime, il Ministero ha comunicato che poichè gli atti sulla spesa oggetto di revisione sono in corso di adozione da parte del MEF, attualmente non appare possibile comprendere il volume di impatto della revisione medesima nell’ambito dell’investimento M2C3I1.1 di che trattasi.
Restano peraltro impregiudicate le procedure destinate ad essere escluse dal PNRR, relative in buona parte a tutte le cosiddette piccole e medie opere di oltre settemila Comuni, e molti progetti di riqualificazione urbana delle Città metropolitane e delle città oltre quindicimila abitanti. Laddove si tratti di opere in corso, andranno ovviamente verificate le necessarie coperture.
Numerose sono le iniziative, infine destinate a legare la costruzione di nuove scuole con il tessuto territoriale ed ambientale ed il risparmio energetico. Ciò, tuttavia, richiederà necessariamente un ripensamento anche dell’ambito infrastrutturale e dei servizi che solo se opportunamente previsto e
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realizzato potrà dare pieno completamento all’opera di riqualificazione legata alla costruzione di nuovi poli scolastici. E ciò richiederà, soprattutto da parte dei Comuni, adeguata progettualità e sufficienti risorse finanziarie.
27. Delib. n. 50/2024/G - SVILUPPO DI SISTEMI DI TELERISCALDAMENTO - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 200.000.000 (M2 - C3 - 3.1)
Nell’ambito della programmazione delle attività di controllo della Sezione per l’anno 2023 è stato individuato l’intervento PNRR avente ad oggetto l’efficientamento dei sistemi di teleriscaldamento, incluso nella Missione 2, Componente 3, Investimento 3.1 “Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento”, con risorse complessive pari a 200 milioni di euro.
L’intervento si colloca nel più generale quadro delle misure finalizzate alla realizzazione degli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione inclusi nella programmazione dell’Unione Europea (c.d. Direttiva EED) e nazionale (PNIEC) e si propone di pervenire all’implementazione della rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti attraverso la costruzione di nuove reti o l’estensione di quelle esistenti per raggiungere, al 31.3.2026, il target di 20 ktpe di energia fossile primaria risparmiata/anno e 40 kt di CO2 di emissioni di gas a effetto serra evitate/anno nei settori non coperti dal sistema ETS (Emission Trading System) .
All’intervento è stata data attuazione con il D.M. 30 giugno 2022 n. 263, che ha individuato la modalità della sovvenzione diretta previa valutazione comparativa di progetti, destinata a soggetti proprietari, titolari o gestori di rete o impianto di cogenerazione. Il successivo Avviso n. 94 del 28 luglio 2022 ha specificato i progetti ammissibili (costruzione di nuovi sistemi di teleriscaldamento efficiente, estensione di quelli esistenti, ammodernamento delle centrali di produzione) ed i costi ammissibili (di investimento), indicando i criteri di valutazione dei progetti.
Il Ministero si avvale, in forza di specifica convenzione, del GSE con funzioni di supporto nella gestione dell’intervento: i relativi costi sono posti in parte a carico dei soggetti beneficiari ed in parte a valere su risorse del MaSE.
Con DD n. 435 del 23 dicembre 2022 sono state approvate due graduatorie, una per i progetti di importo non inferiore a 10 mln ed una per gli altri progetti: sono stati ammessi a finanziamento complessivamente 29 progetti, geograficamente collocati in nove regioni, tutte del centro/nord, impiegando la totalità delle risorse disponibili. Per mancanza di progettualità non è stato, tuttavia, possibile allocare le risorse secondo quanto previsto dall’art. 2, comma 6 del D.L. 77/21.
Con l’approvazione delle graduatorie è stata conseguita la milestone M2.C3-9 scadente il 31.12.2022.
Non sono previste, nel cronoprogramma, altre milestones. Il target è invece fissato per il 31.3.2026.
Con delibera n. 52/2023/G del 19 luglio 2023 è stato esaminato l’inquadramento generale dell’intervento, in fase di avvio, l’organizzazione ed i rapporti tra i soggetti coinvolti nell’attività di gestione dell’intervento, nonché l’attività di monitoraggio, di cui è stato posto in rilievo il ruolo centrale, stanti gli obiettivi quali-quantitativi che si propone di realizzare.
Con il presente rapporto la Sezione si propone di verificare lo stato di attuazione dell’intervento e i primi esiti dell’innovativo sistema di monitoraggio.
Quanto al primo, va evidenziato che a seguito delle interlocuzioni intervenute con la Commissione Europea, se da un lato è stato riconosciuto l’avvenuto raggiungimento della milestone prevista per il 31.12.2022, dall’altro lato si è reso necessario procedere ad una revisione degli elenchi e delle graduatorie dei progetti ritenuti ammissibili e finanziabili alla luce delle indicazioni fornite dalla medesima Commissione con la Decisione esecutiva n. 6641 final del 29 settembre 2023 in relazione all’applicazione del principio del DNSH.
Tale revisione ha comportato l’esclusione dalle graduatorie di 15 progetti già ritenuti finanziabili nonché di tutti quelli che prevedevano ancora l’utilizzo in via primaria (e non solo come “riserva”) dei combustibili fossili come fonti di calore.
Ne è derivata la liberazione di risorse per circa 106 mln di euro.
Come previsto dall’Avviso, lo scorrimento delle graduatorie già approvate ha portato al finanziamento di ulteriori 26 progetti, per un importo complessivo pari a circa 67 mln di euro, residuando quindi risorse per circa 38 mln di euro, in relazione ai quali l’Amministrazione sta valutando la possibilità di procedere all’emissione di un nuovo avviso pubblico.
Quanto ai secondi, l’Amministrazione non ha fornito alcun elemento di valutazione, nonostante abbia affermato che i 14 progetti inizialmente ammessi siano tutti avviati, circostanza che avrebbe
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dovuto comportare da parte del soggetto attuatore l’implementazione del sistema di monitoraggio con cadenza mensile.
Né sono stati forniti elementi di valutazione in merito alle attività di supporto svolte dal GSE, nonostante quest’ultimo fosse tenuto, a termini di convenzione, a rendicontare le attività svolte ed i costi sostenuti al 31.12.2023.
28. Delib. n. 54/2024/G - SICURO, VERDE E SOCIALE: RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 2.000.000.000 (M2- C3- IC1)
Il presente rapporto fa seguito alle deliberazioni n. 35/2022 e n. 31/23 di questa Sezione aventi ad oggetto l’analisi del Fondo destinato al finanziamento del Programma “Sicuro Verde e Sociale”, inserito nella Misura 2, Componente 3, intervento C13 di cui al Piano Complementare al PNRR ed allegato al
D.L.n. 59 del 2021
Le citate deliberazioni hanno preso in esame l’intervento “Verde Sicuro e Sociale. Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” finanziato dal Fondo complementare al PNRR (art. 1, comma 2, lett. c) n. 13 del Decreto-legge 6 maggio 2021 n. 59, convertito, con modificazioni, nella legge 1° luglio 2021
n. 101).
L’intervento, infatti, si pone come complementare alla Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica, Componente 3 - Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici del PNRR.
Obiettivo dell’Intervento, di cui è titolare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) unitamente al Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri, è quello di migliorarne l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica del patrimonio edilizio residenziale pubblico, elevando la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici.
Con il DPCM (15 settembre 2021) sono stati individuati gli indicatori di riparto su base regionale delle risorse assegnate, pari a 2.800 mln di euro, ai sensi ai sensi del comma 2, lettera c), punto 13, dell’articolo 1 del D.L. 59/2021, nonché le modalità e dei termini di ammissione a finanziamento degli interventi a valere su tali risorse e di disciplina delle modalità di erogazione dei finanziamenti, nell’ambito della dotazione finanziaria destinata al Programma, che costituiva l’ obiettivo del terzo trimestre 2021.
Entro il 31 dicembre 2021, poi, risultano pubblicati i bandi regionali per l’ammissione degli interventi al Programma (obiettivo del quarto trimestre 2021) e con Decreto Direttoriale n. 52 del 2022 è stato approvato il Piano degli interventi sulla base della programmazione regionale trasmessa all’Amministrazione entro il previsto termine del 15 gennaio 2022, con ciò raggiungendo in termini anche l’obiettivo del primo trimestre 2022.
In relazione al raggiungimento dell’obiettivo posto per il secondo trimestre 2022 e, cioè, l’affidamento, da parte delle stazioni appaltanti, della progettazione, l’Amministrazione, alla data di chiusura del primo rapporto (7 luglio 2022: Delibera n. 35/2022) non è stata in grado di fornire i dati completi, mancando quelli di due regioni, Basilicata e Abruzzo.
Con la successiva delibera n. 31/2023 la Sezione, partendo dalle conclusioni a cui era pervenuta nel precedente rapporto, ha preso in esame le attività del secondo trimestre 2022, completando, nel contempo, l’analisi dei dati relativi alla scadenza al 30.6.2022 non ancora disponibili al 7 luglio 2022.
L’analisi ha in parte confermato i profili di criticità già evidenziati a conclusione della precedente, con particolare riferimento al sistema di monitoraggio e alla sua concreta funzionalità.
L’Amministrazione, infatti, risultava non aver avuto ancora le credenziali di accesso al sistema di monitoraggio MOP della BDAP (banca dati delle Amministrazioni Pubbliche) che consentirebbe l’estrapolazione dei dati relativi all’avanzamento del cronoprogramma degli interventi finanziati senza ritardo.
Pur prendendo atto che l’Amministrazione, al fine di superare la criticità, ha comunque posto in essere un metodo di monitoraggio mediante la richiesta di compilazione di una griglia di rilevamento (in file excel) suddivisa sulla base delle tappe previste dal Piano, la Sezione ha posto in evidenza che tale sistema, al di là dell’aggravio procedurale per gli enti attuatori e per la stessa Amministrazione, determina inevitabilmente un significativo scostamento temporale tra l’attività compiuta dagli enti attuatori ed il suo monitoraggio, che potrebbe incidere sulla funzionalità del monitoraggio medesimo in relazione ad eventuali misure correttive da porre in essere. E’ stato, comunque, possibile completare l’esame dei dati relativi agli obiettivi del secondo trimestre 2022 (affidamento della progettazione e
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pagamento dell’anticipo del 15% ai soggetti attuatori) le cui scadenze risultano essere state rispettate in misura prossima al 100%, ma ciò in quanto è intervenuta, nelle more, proroga.
Per quanto riguarda le attività del secondo semestre 2022, i dati messi a disposizione della Sezione, parziali, non hanno consentito di esprimere alcuna valutazione in ordine alla gestione della misura.
L’odierna analisi si propone di valutare le attività svolte nel corso del 2023 e lo stato di attuazione della misura alla scadenza del 31 dicembre 2023.
29. Delib. n. 19/2024/G - INTERVENTI PER LA RESILIENZA, LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E L'EFFICIENZA ENERGETICA DEI COMUNI - Ministero dell’interno - (M2
- C4 - 2. 2)
Il finanziamento di progetti in essere ha comportato che alcuni obiettivi ritenuti rilevanti nell’ambito del PNRR erano stati ritenuti realizzabili attraverso interventi già previsti e finanziati da leggi nazionali. Nello specifico, la legge n. 145/2018 ha finanziato le cosiddette “medie opere”, con contributi previsti, dal 2021 al 2030, nel limite complessivo di 9,1 miliardi di euro. A valere su detti stanziamenti,
il Ministero dell’Interno ha assegnato ai comuni contributi per 5.394.978.306 euro.
La legge n. 160/2019 ha finanziato con 3 miliardi di euro le cosiddette “piccole opere”, nel limite complessivo di 500 milioni di euro annui, incrementate di 500 milioni di euro per l’anno 2021. Complessivamente, sono stati assegnati a tutti i comuni, sulla base della popolazione residente, contributi per 2,983 miliardi di euro.
Per le Medie Opere, fino al 2025, sono state finanziate 9.121 opere, a favore di 5.984 Comuni. Per le Piccole Opere, fino al 2024, sono stati finanziati 35.748 interventi, per 7.904 Comuni. Nonostante l’erogazione dei contributi sia notevolmente aumentata nel breve arco temporale analizzato (+41 per cento per le medie e piccole opere), le risorse erogate appaiono ancora limitate rispetto e quelle assegnate.
L’investimento in esame è stato ricompreso nell’ambito del processo di revisione del PNRR. Al riguardo il Ministero dell’interno ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il definanziamento complessivo di 6 miliardi della Misura, con il conseguente trasferimento delle opere su fondi nazionali. A seguito della Decisione di esecuzione del Consiglio UE – ECOFIN dell’8 dicembre 2023, la Missione 2, Componente 4, Investimento 2.2. è stata stralciata dal PNRR.
Risulta in corso di esecuzione l’aggiornamento della normativa di riferimento e dei relativi Manuali di Istruzione per i Soggetti Attuatori, anche in relazione agli adempimenti relativi alla rendicontazione e al monitoraggio delle opere.
Dall’analisi dei dati di bilancio risulta che, fino al 2023, le risorse stanziate a valere sulla legge n. 145/2018 e sulla legge n. 160/2019 sono state interamente impegnate a favore degli Enti locali. Eventuali difficoltà possono riguardare, di conseguenza, solo la fase del pagamento delle stesse risorse ai soggetti attuatori. Si ripropongono, al riguardo, le problematiche già rilevate nella precedente deliberazione della Sezione, la cui risoluzione potrà risentire dell’applicazione delle nuove disposizioni in corso di emanazione.
Per quanto concerne la copertura finanziaria degli investimenti estrapolati dal PNRR, i dati desunti dalla banca dati SICR evidenziano che con la legge di bilancio 2024 sono stati confermati gli stanziamenti già precedentemente previsti a favore sia delle Medie Opere che delle Piccole Opere, per l’importo inserito nel PNRR.
Bisogna tuttavia considerare che l’inserimento dei progetti in essere nel PNRR aveva consentito ai soggetti attuatori di fruire delle semplificazioni procedurali e delle deroghe previste dal nostro legislatore al fine di agevolare l’attuazione degli investimenti e di consentire il raggiungimento dei target e degli obiettivi richiesti a livello europeo. L’estromissione delle opere in esame dal PNRR, di conseguenza, potrebbe determinare problematiche aggiuntive alle procedure in corso.
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30. Delib. n. 24/2024/G - RIDUZIONE DELLE PERDITE NELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA, COMPRESA LA DIGITALIZZAZIONE E IL MONITORAGGIO DELLE RETI - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 1.924.000.000 (M2 - C4 - 4.2)
Con le Deliberazioni n. 3/2023/G del 1° marzo 2022 e n. 7/2023/G del 15 febbraio 2023, la Sezione Centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ha previsto un quadro d’indagini specifico e dettagliato finalizzato all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con predisposizione di rapporti periodici, a cadenza semestrale e poi annuale ( con la seconda Deliberazione) individuando, al n. XV/22, l’Intervento “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” (M2 - C4 - 4.2) - Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili - euro 900.000.000 -in relazione al quale porre in essere le attività di controllo dirette alle valutazioni di efficienza, economicità ed efficacia in ordine all’acquisizione ed impego di risorse finanziarie provenienti dai fondi del PNRR, come statuito dall’art. 7, c. 7 del d.l. n. 77 del 31 maggio 2021, convertito dalla l. 29 luglio 2021, n. 108.
La Delibera del 16 febbraio 2023, n. 32/2023/G ha riferito sui risultati emersi relativi alle azioni poste in essere nell’anno 2022.
Il suddetto investimento ha l’obiettivo di realizzare almeno 25.000 km di nuove reti per la distribuzione dell’acqua potabile e ridurre le perdite idriche, soprattutto nel Mezzogiorno, introducendo sistemi di controllo avanzati e digitalizzati che, monitorando i nodi principali e i punti più sensibili della rete, permettano una gestione ottimale delle risorse, riducendo gli sprechi e inefficienze.
Come posto in evidenza dai risultati dell’istruttoria svolta, la “Milestone” associata alla Linea d’investimento M2C4-30 – costituita dall’”Aggiudicazione degli appalti al 30 settembre 2023”, risulta conseguita.
La Sezione ha evidenziato che, anche se in corrispondenza dello step procedurale 2.6 relativo alla stipula dei contratti d’appalto quale conseguenza delle aggiudicazioni da avviarsi entro il 31/10/2023 non risulta associata alcuna Milestone, purtuttavia esso si appalesa temporalmente coessenziale allo scopo del raggiungimento di successivi Targets: la Corte raccomanda, sul punto, l’esecuzione di costanti monitoraggi con riferimento al suddetto step cui risulta strettamente connesso lo step procedurale 3.1 “Avvio dei lavori per tutti gli interventi finanziati”.
Secondo la Sezione risulta, inoltre, necessario procedere all’avvio delle attività previste per il monitoraggio delle fasi 3.8 – “Riduzione delle perdite lineari di acqua (dal 50% al 25% - rapporto tra il volume delle perdite totali di acqua e la lunghezza complessiva dell'acquedotto nell'anno considerato) sulle reti di distribuzione interessate dagli interventi finanziati dal PNRR” e 3.9 – “Riduzione delle perdite idriche (dal 50% al 35% - rapporto tra il volume delle perdite totali d'acqua e il volume totale immesso nel sistema di acquedotto nell'anno considerato)” che risulta in ritardo rispetto all’indicata data del 01/10/2023.
31. Delib. n. 10/2024/G - INVESTIMENTI NELLA RESILIENZA DELL'AGRO-SISTEMA IRRIGUO PER UNA MIGLIORE GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE – Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste- € 880.000.000 (M2 - C4 - 4.3)
L’Investimento 4.3 “Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” della componente M2C4 del PNRR dispone di una dotazione finanziaria che ammonta a 880 milioni di euro; di questi, 520 milioni di euro sono disponibili per il finanziamento di investimenti in infrastrutture irrigue (“Progetti nuovi”), mentre i restanti 360 milioni di euro sono stanziati per progetti di investimenti analoghi coerenti, cioè “Progetti in essere” che il Masaf ha finanziato con le risorse recate da leggi di bilancio n. 145 del 2018 e n. 160 del 2019 e del Fondo sviluppo e Coesione 2014 – 2020 (FSC) ora confluiti nel Piano Sviluppo e Coesione (PSC). In data 30 settembre 2022, in adempimento della Milestone M2C4-00-ITA-38 che dispone l’emissione del decreto di finanziamento entro il 30 settembre 2022, con decreto n. 0484456 del Masaf sono stati ammessi al finanziamento 42 progetti riguardanti investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue. Alla chiusura della precedente relazione Disr1 non aveva proceduto ad alcuna erogazione nei confronti degli Enti concessionari perché stava procedendo alla fase di verifica istruttoria di tutta la documentazione – prevista nel decreto di concessione del finanziamento – pervenuta da parte degli Enti consortili (atti
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d’obbligo, schede tecniche, cronoprogrammi di lavoro e finanziari). Il soggetto attuatore era tenuto ad avviare la procedura di affidamento dei lavori o delle forniture entro il 31 gennaio 2023 e a dare comunicazione della pubblicazione dei bandi e/o avvisi, entro i successivi 15 giorni (15 febbraio 2023), allegando idonea documentazione probatoria; tutti gli Enti attuatori hanno proceduto nei termini alla loro indizione. In merito alle aggiudicazioni efficaci, entro il 15 novembre 2023 tutti gli Enti concessionari dei 97 interventi hanno provveduto ad aggiudicare le procedure di appalto. In punto di validazione dei progetti il Masaf unitamente all’Unità di missione ha opportunamente adottato il Manuale tecnico-operativo sulla rendicontazione e il circuito finanziario per i “nuovi” progetti PNRR misura M2C4 I4.3 (d.d. 30 settembre 2022).
Al 3 gennaio 2024 per 24 progetti nuovi era ancora in attesa la trasmissione del contratto e il caricamento in Regis; per 20 progetti è stato emesso il decreto di seconda anticipazione del 20 per cento. Dei 42 progetti nuovi, finanziati per 517 milioni, 6 progetti sono finanziati per 26 milioni sul Fondo opere indifferibili (FOI) del 2022 e 22 progetti per 53 milioni sul FOI 2023; su 42 progetti nuovi per 14 progetti non risulta concesso finanziamento a carico del FOI (2021-2022). Solo per 4 progetti di modesto importo (64 milioni) risulta attivata la procedura di validazione del progetto per stralcio. Le deduzioni dell’Amministrazione, in data 18 gennaio 2024, dettagliano l’evoluzione temporale dell’avanzamento finanziario delle erogazioni corrisposte per regione da maggio a dicembre 2023. I valori rappresentati evidenziano che al 31 dicembre 2023 il 58 per cento (114 milioni) delle erogazioni è allocata al centro- nord, mentre il 42 per cento al sud (82 milioni) su un totale di 196 milioni. La percentuale delle erogazioni totali a livello regionale è abbondantemente inferiore al 10 per cento, con eccezione al centro nord per Xxxxxx-Romagna (18,6 per cento) e Piemonte (10,6 per cento) ed al sud per la Campania (12,7 per cento). Il dato riportato è indicativo della complessità e frammentazione dei soggetti e delle procedure oggetto della governance esercitata dal Masaf che sono entrati in fase di attuazione. L’esame dell’articolato reticolo regolamentare e della relativa attività amministrativa attuativa, ricostruita mediante l’indispensabile collaborazione del Disr1 (data la non completezza ed aggiornamento dei dati contenuti in Regis), ed all’ampia attività istruttoria effettuata in relazione al precedente referto, ha consentito di verificare che Disr1, in qualità di ufficio della Direzione generale dello sviluppo rurale titolare della misura M2C4.3, ha continuato ad esercitare una costante e corretta attività di governance della procedura di finanziamento dei progetti selezionati, in adempimento della normativa primaria richiamata nel decreto di approvazione e di finanziamento dei progetti.
32. Delib. n. 25/2024/G - INVESTIMENTI IN FOGNATURA E DEPURAZIONE - Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica - € 600.000.000 (M2 - C4 - 4.4)
Con la deliberazione del 21 luglio 2023, n. 64/2023/G, trasmessa al Parlamento, la Sezione ha esaminato le modalità di funzionamento e di gestione, con riferimento al primo semestre 2023, dell’intervento XX/23 “Investimenti in fognatura e depurazione” (M2 - C4 - 4.4), affidato al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica con un finanziamento complessivo pari a € 600.000.000.
L'obiettivo della misura è intraprendere investimenti che rendano più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne e, ove possibile, trasformare gli impianti di depurazione in “fabbriche verdi” per consentire il riutilizzo delle acque reflue depurate a scopi irrigui e industriali, eliminando le gravi carenze che hanno comportato un numero elevato di procedure di infrazione per mancata conformità al diritto dell'Unione di molti agglomerati sul territorio nazionale.
Da quanto emerso nel corso dell’attività istruttoria, alla luce della recente riformulazione del PNRR (in corso di pubblicazione) e a seguito dell’interlocuzione con l’amministrazione, che ha fornito chiarimenti in merito a talune criticità rilevate da questa Sezione, è stata analizzata la gestione dell’intervento con aggiornamento al 31 dicembre 2023.
Il Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 febbraio 2023 ha emendato il Regolamento (UE) 2021/241, prevedendo l’inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei Piani per la Ripresa e la Resilienza Nazionali e ha avviato contestualmente il processo di riprogrammazione degli interventi PNRR originariamente previsti dalla Decisione di esecuzione del Consiglio europeo del 13 luglio 2021 (10160/21), che ha approvato il Piano italiano.
La procedura relativa alla nuova versione del PNRR si è conclusa con l’accettazione, effettuata da parte del Consiglio nella seduta ECOFIN dello scorso 8 dicembre, del Piano con Decisione di Esecuzione (CID) (16051/23).
Corte dei conti | Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato | Delib. n. 59/2024/G
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Xx Xxxxxxxxx X0X0 – 36, nella nuova versione formulata, che prevede “la pubblicazione del decreto di ammissione con l’attribuzione (assegnazione) del finanziamento alle proposte progettuali”, risulta essere stata conseguita nel corso del 2023, mentre le milestone M2C4- 37 e 38 sono state anche esse oggetto di ulteriori modifiche relative alla riduzione dell’entità (solo per la milestone M2C4 - 37 è stata posticipata la scadenza).
Lo stato di attuazione della misura risulta in linea con le previsioni temporali cadenzate nell’ambito del PNRR. Risulterà necessario monitorare costantemente l’attuazione degli interventi allo scopo di determinare il numero equivalente di abitanti residenti in agglomerati non conformi alla direttiva 91/271/CEE del Consiglio a causa dell'inadeguatezza della raccolta e del trattamento delle acque reflue urbane.
33. Delib. n. 2/2024/G - INNOVAZIONE DIGITALE DEI SISTEMI AEROPORTUALI –
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 34.000.000 (M3 - C2 - 2.2)
All’intervento “Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali”, finanziato mediante le risorse del PNRR, erano state assegnate nel periodo 2021 -2026, in un primo momento, risorse per 110 milioni di euro che, a seguito del recente accoglimento da parte del Consiglio Ecofin della proposta di rimodulazione del PNRR italiano, sono state ridotte a 34 milioni.
L’investimento, ora ridenominato “Digitalizzazione della gestione del traffico aereo”, mira a sviluppare nuovi strumenti per digitalizzare l’informazione aeronautica e implementare piattaforme e servizi aerei senza equipaggio.
Il controllo operato dalla Sezione ha riguardato lo stato di attuazione della misura, in considerazione del cronoprogramma procedurale previsto per il periodo 2021–2023.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha affidato l’attuazione dell’investimento ad
alcune società del gruppo ENAV attraverso la sottoscrizione di appositi atti convenzionali.
Le azioni adottate dall’Amministrazione titolare (MIT) nel periodo di riferimento sono risultate
allineate con il cronoprogramma ante revisione dell’investimento.
La milestone T4/2022 del sub-investimento - “digitalizzazione della manutenzione e gestione dei dati aeronautici” (che prevedeva l’inizio delle procedure per l’acquisizione della fornitura e per l’erogazione dei servizi per la realizzazione del sistema di gestione del traffico aereo in almeno 13 siti) - è stata oggetto di avvio.
Relativamente al T4/2023 (consistente nella digitalizzazione del sistema di gestione del traffico aereo di almeno 13 siti aeroportuali, enti di controllo di avvicinamento e centri di controllo di area), si rileva lo stralcio di cinque progetti su otto dell’investimento in oggetto.
Ciò premesso, per quanto concerne lo stato di avanzamento del rinominato intervento “digitalizzazione della gestione del traffico aereo”, si rileva la presenza di un prossimo target al T1/2026 e, nel contempo, la presenza nel sistema informativo ReGiS di richieste di rimborso approvate ed in lavorazione rispettivamente per euro 1.952.111,97 e per euro 1.833.113,32 inoltrate dalle società del gruppo ENAV incaricate della realizzazione dei tre singoli progetti.
La Sezione segnala l’importanza della capacità delle strutture amministrative competenti di dare seguito a tutte le attività necessarie affinché i restanti progetti dell’intervento in oggetto, finanziati dal PNRR, possano essere completati nel rispetto dei targets/milestones previsti e, da ultimo, raccomanda all’Amministrazione di proseguire l’attività di monitoraggio in merito ai progetti affidati ai soggetti attuatori.
34. Delib. n. 11/2024/G - SVILUPPO DELL'ACCESSIBILITÀ MARITTIMA E DELLA RESILIENZA DELLE INFRASTRUTTURE PORTUALI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 1.470.000.000 (M3 - C2 - IC4)
L’investimento “Sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici” affidato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) – (PNC-C.7. €. 1.470.000.00) è complementare rispetto all’investimento Green Ports affidato al Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica (Mase) (PNRR-M3C2-1.1. €. 270.000.000). L’obiettivo dell’investimento PNC è il miglioramento dell’accessibilità marittima, principalmente attraverso interventi di rafforzamento e consolidamento su dighe, moli e banchine, anche per consentire l’adeguamento al crescente
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tonnellaggio delle navi e contrastare la perdita di quote di mercato subita negli ultimi anni dal sistema portuale italiano. L’obiettivo dell’investimento PNRR è la sostenibilità e compatibilità ambientale del sistema portuale e l’efficientamento e riduzione dei consumi energetici in ambito portuale.
Il PNC7 condivide con il progetto Green Ports i soggetti attuatori destinatari della spesa (le autorità di sistema portuale), mentre il progetto Green Ports è vincolato da specifici criteri di compatibilità ambientale previsti per gli investimenti del PNRR. I progetti Green Ports sono in fase di finanziamento, mentre quelli del PNC7 sono in fase di esecuzione anche perchè molti anteriori al PNRR. Alla scadenza del regime transitorio, il regime finanziario di aiuto dell’intervento di spesa Green Ports del PNRR sarà oggetto di una nuova comunicazione alla Commissione europea, da inquadrarsi questa volta si sensi del novellato Regolamento Generale di Esenzione per Categoria. La proposta di modifica del PNRR italiano ha riqualificato il criterio di adempimento ed il termine finale di conclusione dei progetti Green Ports fissato in origine al 31 dicembre 2025. Il nuovo target dell’investimento Green Ports è il completamento di 75 progetti entro il 30 giugno 2026, fermo restando il rispetto del 79 per cento della spesa idoneo a raggiungere l’obiettivo climatico. L’intervento Green Ports è fortemente condizionato sia dalla procedura di approvazione del nuovo regime di aiuti Gber sia dalla costante interlocuzione del Mase con le AdSP, ciascuna portatrice di peculiarità specifiche, in un contesto ordinativo particolarmente articolato e complesso.
Il Mase esercita una corretta governance nei confronti delle Adsp che sono soggetti attuatori dei progetti di spesa. Alla data del 10 gennaio 2024 in Regis sono presenti n. 50 progetti in corso relativi all’intervento di spesa Green Ports cui occorre aggiungere 2 progetti già ammessi alla registrazione non ancora inseriti su Regis e 11 progetti non ancora in fase attuativa (5 dei quali richiedevano ancora la sottoscrizione dell’accordo di finanziamento)
L'intervento PNC7 invece è ormai indirizzato sul binario ordinario; si registrano alcune criticità rispetto ad alcuni progetti che non inficiano il quadro complessivo che registra a novembre 2023 una spesa di circa 378 milioni salita a 405 milioni al 31 dicembre 2023. Su 26 progetti pari a 1,470 miliardi al
31 dicembre 2023 sono stati erogati 700 milioni e spesi 405 milioni. Il target nazionale T4.2023 (aggiudicazione del contratto per la realizzazione del 100 per cento delle opere/esecuzione dei lavori da parte di tutte le Adsp) su 26 progetti pari a 1,470 mld, è centrato (on target) per 25 progetti (pari al 96 per cento dei progetti) pari a 1,450 mld (98 per cento per valore) per una spesa di 405 milioni.
35. Delib. n. 23/2024/G - INTERVENTO STRAORDINARIO FINALIZZATO ALLA RIDUZIONE DEI DIVARI TERRITORIALI NEI CICLI I E II DELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO - Ministero dell’istruzione e del merito - € 1.500.000.000 (M4 - C1 - 1.4)
Con la Deliberazione del 16 febbraio 2023, n. 17/2023/G, trasmessa al Parlamento la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ha esaminato le modalità di funzionamento e di gestione, con riferimento al secondo semestre 2022, dell’intervento XVII/22. – “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II della scuola secondaria di secondo grado”, inserito nell’ambito della missione M4 - C1 - 1.4 e affidato al Ministero dell’istruzione e del Merito con un finanziamento complessivo pari a € 1.500.000.000.
L'investimento, nella sua formulazione iniziale, intendeva favorire l’attività di tutoraggio per almeno
470.000 giovani a rischio di abbandono scolastico e per almeno 350.000 giovani che hanno già abbandonato la scuola, prevedendo il ricorso a una piattaforma online, promuovendo la parità di genere e il superamento dei divari territoriali e delle disuguaglianze nell'accesso all'istruzione.
A seguito della revisione operata con decisione dell’8 dicembre 2023, l’obiettivo consiste nel realizzare attività di tutoraggio o corsi di formazione per almeno 820.000 studenti o giovani e nella riduzione del divario nel tasso di dispersione scolastica nell’istruzione secondaria fino al raggiungimento della media dell’Unione europea.
Dall’interlocuzione con i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del merito, è emerso che i percorsi formativi erogati o in corso di erogazione, hanno riguardato un complessivo numero di studenti pari a circa 400.000, alla data del 17 gennaio 2024.
L’investimento è stato oggetto di revisione per quanto concerne le descrizioni inserite nella CID (Council Investing Decision) del Piano originario del 13 luglio 2021 e nei target. Infatti, in sede di attuazione e nelle interlocuzioni con la Commissione europea sono emerse alcune incongruenze dovute
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ad errori materiali che sono state emendate nell’ambito del processo di revisione del Piano conclusosi con l’adozione della nuova CID da parte del Consiglio “Economia e finanza” dell’Unione europea in data 8 dicembre 2023.
Il numero complessivo di studenti interessati dai programmi di formazione previsti nell’ambito dell’Intervento in oggetto risulta essere pari al 50% circa dell’obiettivo numerico previsto nell’ambito dell’obiettivo T24 costituito dal raggiungimento di n. 820.000 studenti o giovani che hanno frequentato attività di tutoraggio o corsi di orientamento post diploma: il trend registrato appare in continua evoluzione, fatto che induce a ritenere che entro la fine dell’a/s 2023-24 e l’inizio dell’a/s 2024-2025 il complessivo obiettivo possa essere conseguito, quale conseguenza della costante attività di promozione di corsi di formazione rivolti sia ai docenti formatori/tutor/mentor che agli studenti interessati, posta in essere dal Ministero operante e dalle Istituzioni scolastiche territoriali.
36. Delib. n. 22/2024/G - ALLOGGI PER GLI STUDENTI E RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE SUGLI ALLOGGI PER GLI STUDENTI - Ministero dell’università e della ricerca - € 1.198.000.000 (M4 - C1 - R1.7)
Con la deliberazione del 21 luglio 2023, n. 65/2023/G, trasmessa al Parlamento, la Sezione Centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ha esaminato le modalità di funzionamento e di gestione, con riferimento al primo semestre 2023, dell’intervento XXIII/23. “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti.”, inserito nell’ambito della missione M4 – C1- R1.7 e affidato al Ministero dell’università e della ricerca con un finanziamento complessivo pari a € 960.000.000.
La riforma ha l'obiettivo di incentivare la realizzazione di nuove strutture per gli alloggi e triplicare i posti per gli studenti fuorisede, elevandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026, favorendo altresì l’apertura del mercato agli investitori privati e ai partenariati pubblico-privati per lo sviluppo dell’offerta residenziale universitaria.
Secondo quanto previsto dalla Decisione di esecuzione del Consiglio del 12 settembre 2023 (12259/23), l'originario target M4C1-28 “Nuovi alloggi per studenti in case dello studente”, in scadenza al 31 dicembre 2022 (III rata di pagamento), è stato trasformato nella milestone M4C1-28 “Aggiudicazione di contratti iniziali per la creazione di posti letto supplementari”, in scadenza al 30 giugno 2023 (IV rata di pagamento). La nuova milestone M4C1-28, conseguita entro la scadenza prevista, tramite la concessione dei finanziamenti in favore dei soggetti attuatori dei n. 72 interventi e la sottoscrizione dei relativi atti d’obbligo, ha superato la fase di assessment da parte della Commissione europea, nel più ampio quadro delle verifiche che hanno condotto all’approvazione della IV rata di pagamento del PNRR.
Il conseguimento della predetta milestone ha costituito un passaggio intermedio funzionale al raggiungimento previsto al 30 giugno 2026 del target finale M4C1-30 che, nella nuova formulazione prevede la creazione (e non più anche l’assegnazione) di nuovi 60.000 posti letto per studenti.
Circa il grado di avanzamento delle azioni poste in essere a partire dal mese di luglio 2023,
l’Amministrazione ha fatto presente che sono state intraprese le seguenti iniziative:
- pubblicazione, tramite il D.M. n. 469 del 12 maggio 2023, di un avviso finalizzato all’individuazione di manifestazioni di interesse da parte di soggetti (pubblici e privati) che intendano rendere disponibili immobili da destinare ad alloggi o residenze universitarie, ad esito del quale è stato individuato un bacino potenziale di immobili idonei tale da assicurare la copertura del target da raggiungere;
- istituzione, con Decreto Ministeriale 8 maggio 2023, n. 450, di un Tavolo Tecnico Interistituzionale, coordinato dal MUR, ai fini dello svolgimento delle attività connesse alla Riforma
1.7 in esame;
- attivazione del Tavolo Tecnico, coordinato dal MUR, con lo scopo di individuare le azioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo finale PNRR in scadenza al 30 giugno 2026, che prevede la creazione di 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari.
Infine, sulla base della nuova legislazione di cui all’art. 25 del D.L. 23 settembre 2022, n. 144, convertito in legge 17 novembre 2022, n. 175, recante “Nuove misure di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in materia di alloggi e residenze per studenti universitari”, il MUR sta predisponendo l’avviso pubblico finalizzato alla creazione dei 60.000 posti letto aggiuntivi.
La trasformazione a seguito dell’assentita modifica da parte della Commissione e del Consiglio
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da target a milestone della misura M4C1 28, consistente nell’aggiudicazione dei contratti iniziali per la
creazione di posti letto aggiuntivi, risulta avvenuta e realizzata nel primo semestre del 2023.
Allo stato, pertanto, non si ravvisano criticità di rilievo in relazione all’obiettivo finale della
creazione di 60.000 posti letto aggiuntivi per studenti universitari entro il 30 giugno 2026.
37. Delib. n. 12/2024/G - PARTENARIATI ESTESI A UNIVERSITÀ, CENTRI DI RICERCA, IMPRESE E FINANZIAMENTO PROGETTI DI RICERCA - Ministero dell’università e della ricerca – € 1.610.000.000 (M4 - C2 - 1.3
Con Delibera 15 febbraio 2023 n. 7, questa Sezione, nell’ambito del programmato quadro d’indagini finalizzato all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha individuato, al n. XXIV/23., l’Intervento “Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca” - Ministero dell’Università e della Ricerca – (M4 – C2 - 1.3)
– euro 1.610.000.000.
All’esito del controllo relativo al II Semestre del 2023 si è accertato che l’investimento è stato oggetto di riprogrammazione nel più ampio quadro di revisione generale del PNRR, che si è concluso con Decisione di esecuzione del Consiglio dell’8 dicembre 2023 (16051/23) di modifica della Decisione di esecuzione del 13 luglio 2021 (10160/21), relativa all’approvazione della valutazione del Piano per la Ripresa e la Resilienza dell’Italia.
In occasione di tale riprogrammazione, è stata definita una nuova formulazione del target M4C2- 8, in scadenza al 30 giugno 2025, il quale prevede l’assunzione di almeno 1.400 nuovi ricercatori a tempo determinato, ovvero almeno 100 per ciascuno dei 14 partenariati previsti per la ricerca di base firmati tra istituti di ricerca e imprese private.
Per quanto attiene alle attività poste in essere relative alla misura in oggetto, il Ministro dell’Università ha rappresentato che, per tutti i programmi sono state avviate le attività progettuali ed erogate le anticipazioni finanziarie dal MUR, e che buona parte dei soggetti attuatori ha chiesto e ricevuto un’anticipazione pari al 30% del totale dell’importo finanziato. Infine, si rappresenta che dai controlli effettuati dall’Ufficio di rendicontazione e controllo della Direzione generale per l’attuazione degli interventi del PNRR nel corso delle procedure di erogazioni finanziarie, a titolo di anticipazione, non sono state segnalate particolari criticità.
38. Delib. n. 13/2024/G - POTENZIAMENTO STRUTTURE DI RICERCA E CREAZIONE DI “CAMPIONI NAZIONALI” DI R&S SU ALCUNE KEY ENABLING TECHNOLOGIES – Ministero dell’università e della ricerca - € 1.600.000.000 (M4 - C2 - 1.4)
Con Delibera 15 febbraio 2023 n. 7, questa Sezione, nell’ambito del programmato quadro d’indagini finalizzato all’esame delle gestioni attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha individuato, al n. XXV/23., l’Intervento “Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies” - Ministero dell’università e della ricerca – (M4 – C2 - 1.4) - euro 1.600.000.000.
Nel secondo semestre del 2023, in sede di riprogrammazione del PNRR la Commissione europea ha introdotto un target finale, M4C2-9 al T2 2026, in sostituzione della milestone M4C2-9 al T4 2025, il quale prevede la verifica dell’operatività e il completamento delle attività dei n. 5 Centri nazionali valutati con la milestone M4C2-19.
Le attività progettuali per tutti i programmi risultano avviate e le anticipazioni finanziarie sono state erogate dal MUR, secondo propria dichiarazione, nella misura del 30%, in linea con le richieste avanzate dai soggetti attuatori.
Infine, dai controlli effettuati dall’Ufficio di rendicontazione e controllo della Direzione generale per l’attuazione degli interventi del PNRR nel corso delle procedure di erogazioni finanziarie, a titolo di anticipazione, non sono emerse particolari criticità.
39. Delib. n. 16 /2024/G - FINANZIAMENTO DI START-UP - Ministero delle imprese e del made in Italy - € 400.000.000 (M4 - C2 - 3.2)
L’investimento 3.2 “Finanziamento di start-up”, con una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro incrementato successivamente, a seguito della revisione del PNRR italiano approvata dal
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Consiglio dell’Unione europea in data 8 dicembre 2023, ad euro 400 milioni, ha l’obiettivo di potenziare il Fondo Nazionale Innovazione attraverso la creazione di un Digital Transition Fund, gestito da CDP Venture Capital SGR S.p.A., per favorire la transizione digitale delle filiere e delle piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi negli ambiti, in particolare, dell’intelligenza artificiale, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech e del blockchain o di altri ambiti della transizione digitale.
Il progetto è volto a stimolare la crescita dell’ecosistema innovativo italiano tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.
La nuova configurazione del finanziamento, legata ad una evoluzione del mercato in specie del venture capital che ha portato ad un ripensamento circa le opportunità di investimento sulle imprese emergenti, determina positivamente una più chiara focalizzazione delle risorse del Piano verso le imprese: dei circa 14 miliardi di nuove misure e risorse aggiuntive, circa 12 sono destinati alle imprese: 6,3 miliardi per Transizione 5.0, 2,5 per filiere green e net zero technologies, 2 per i contratti di sviluppo della filiera agroalimentare, 852 milioni per i parchi agrisolari, 320 milioni per il sostegno a investimenti green e 50 milioni per le materie prime critiche.
Al riguardo, non si nascondono alcune perplessità collegate al differimento in avanti dell’erogazione delle risorse del Piano che concentra, soprattutto negli ultimi due anni, una spesa molto elevata, con il rischio di non riuscire a completarla, tenuto conto che ancora non é noto quando le nuove misure saranno operative e visto che entro il 2026 le risorse andranno integralmente impiegate.
Inoltre, lo slittamento in parola riflette lo spostamento in avanti di alcuni obiettivi da raggiungere e, parimenti, si riscontra una riduzione dell’erogazione di risorse nel periodo 2023-2024, anni in cui il PNRR, oltre ad assolvere all’obiettivo di lungo periodo di aumentare la crescita potenziale, avrebbe potuto avere un ruolo più incisivo anche in termini anticongiunturali, considerata la debole dinamica del PIL.
40. Delib. n. 21/2024/G - INTRODUZIONE DI DOTTORATI INNOVATIVI CHE RISPONDONO AI FABBISOGNI DI INNOVAZIONE DELLE IMPRESE E PROMUOVONO L'ASSUNZIONE DEI RICERCATORI DA PARTE DELLE IMPRESE - Ministero università e ricerca - € 510.000.000 (M4 - C2 - 3.3)
L’investimento è finalizzato a potenziare le competenze di alto profilo, attraverso l’istituzione di programmi di dottorato innovativi dedicati - con il contributo e il coinvolgimento delle imprese- e gli incentivi all’assunzione di ricercatori precari junior da parte delle imprese.
Per l’anno 2022/2023 è stata prevista l’attribuzione di 5.000 borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi per dottorati innovativi. Le risorse sono destinate alle Università statali e non statali legalmente riconosciute, incluse le università telematiche, e agli Istituti universitari a ordinamento speciale. Sono 98 le unità complessive soggetti attuatori responsabili dell’avvio, dell’attuazione e della funzionalità dell’intervento/progetto finanziato dal PNRR. Tali soggetti possono individuare imprese partner dei percorsi di dottorato innovativi, disponibili a cofinanziare al 50 per cento le borse di dottorato che possono essere impiegate per potenziare corsi già esistenti o per attivarne di nuovi in forma singola o associata, mediante la stipulazione di convenzioni e consorzi. Il costo unitario per una borsa di dottorato è pari a 60.000 euro per l’intero triennio previsto, di cui 30.000 euro sono a carico dell’impresa.
Per l’anno 2023/2024, è stata prevista l’attribuzione di n. 13.292 borse di dottorato di durata triennale per la frequenza di percorsi per dottorati innovativi.
Il target in scadenza al 31 dicembre 2024 era originariamente relativo all’assegnazione di n. 15.000 nuove borse per dottorati innovativi rispondenti ai fabbisogni di innovazione delle imprese. A seguito della revisione del PNRR, approvata dalla Commissione Europea in data 24 novembre 2023, il target è stato sostituito, prevedendo l’assegnazione di almeno 6.000 borse di dottorato entro il quarto trimestre 2024.
Alla data del 31 dicembre 2023, risultano assegnate 3.416 borse di dottorato.
L’attivazione, per l’anno accademico 2024/2025, di una nuova finestra di finanziamento, a valere sul XXXIX Ciclo che, secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Università, dovrebbe consentire il raggiungimento del target, richiede, a parere della Sezione, una rigorosa programmazione e la contestuale adozione di idonee misure finalizzate a superare le difficoltà emerse in passato.
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41. Delib. n. 7/2024/G - ACCORDI PER L’INNOVAZIONE – Ministero delle imprese e del made in Italy - € 1.000.000.000 (M4 - C2 - IC1)
Con la presente istruttoria la Sezione ha esaminato le modalità di funzionamento e di gestione, con riferimento al 2023, dell’investimento M4-C2-IC1, “Accordi per l’innovazione” previsto dal Fondo complementare al PNRR, ex d.l. 6 maggio 2021, n. 59, cui sono stati assegnati, nel periodo 2021-2025, risorse finanziarie per un miliardo di euro al fine di finanziare la realizzazione di n. 308 progetti “R&S” entro il IV trimestre 2026.
Si rammenta, in estrema sintesi, che gli “Accordi per l’innovazione” si propongono di sostenere le imprese nell’implementazione di progetti “R&S”, finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, servizi o processi, oppure al notevole miglioramento di quelli già esistenti, condizioni necessarie ad elevare la competitività delle imprese italiane nel medio–lungo periodo ed a favorire l’incremento dell’occupazione.
Il controllo operato dalla Sezione ha riguardato gli ulteriori sviluppi dell’investimento - con aggiornamenti sullo stato di attuazione dello stesso al 31 dicembre 2023 - sulla base degli elementi forniti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da quelli reperiti dai sistemi informativi in utilizzo a questa Corte oltre che da fonti “aperte”.
L’attività relativa agli “Accordi per l’innovazione” è proseguita nel corso del 2023.
L’Amministrazione titolare, a seguito dell’elevata richiesta pervenuta dai soggetti interessati in occasione dell’apertura del “primo sportello” e del “secondo sportello”, ha proceduto a reperire ulteriori fondi da destinare all’intervento.
Il rapporto ha permesso di rilevare come l’obiettivo del IV trimestre 2022, consistente nell’emanazione dei decreti di concessione delle agevolazioni per un ammontare pari ad almeno il 30% delle risorse stanziate nella misura, oggetto di raccomandazione da parte della Sezione nella deliberazione n. 1/2023/G, sia stato conseguito.
Per quanto attiene l’obiettivo del II trimestre 2023, che prevede l’emanazione dei decreti di concessione delle agevolazioni per ammontare pari al 100% delle risorse stanziate, si prende atto che il target, sebbene in ritardo, è prossimo al raggiungimento considerata l’emanazione dei 245 decreti di concessione per un valore di euro 974,7 milioni ed anche alla luce di quanto dichiarato dall’Amministrazione nella nota prot. n. 9668/2024 nella quale è stato precisato che “il completo utilizzo della predetta dotazione finanziaria è previsto entro la fine del mese di gennaio 2024”.
Diversamente, l’obiettivo del IV trimestre 2023, consistente nell’erogazione di almeno il 5% delle risorse stanziate, risulta essere non completamente raggiunto alla luce della dichiarazione del Ministero di aver eseguito erogazioni in favore dei beneficiari per un importo di euro 16.382.805,14.
La Sezione, per quanto concerne lo stato di avanzamento degli obiettivi previsti per il II trimestre 2023 e IV trimestre 2023, parzialmente conseguiti, evidenzia la necessità di procedere con opportuna speditezza per il raggiungimento degli stessi.
42. Delib. n. 6/2024/G - SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE – PCM Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale - € 650.000.000 (M5 - C1 - 2.1)
Il rapporto ha analizzato per il 2023 la gestione dell’intervento Pnrr relativo al Servizio civile universale, previsto dalla missione M5C1- Politiche per il lavoro – Investimento 2.1, di competenza del Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, incardinato nella Presidenza del Consiglio dei ministri.
Per questo intervento la dotazione finanziaria a carico del Pnrr è pari a 650 milioni di euro, di cui 400 mln. per progetti in essere e 250 mln. per nuovi progetti.
Per il raggiungimento degli obiettivi della misura è previsto che l’amministrazione annualmente pubblichi un bando per la selezione dei progetti rivolto agli enti iscritti all’albo del Servizio civile universale e, successivamente, un altro bando per la selezione degli operatori volontari.
Tale selezione viene poi svolta dagli stessi enti che propongono gli interventi.
La misura è stata interessata dalla rimodulazione del Pnrr approvata dal Consiglio europeo con
decisione di esecuzione n.442/2023 dell’8 dicembre 2023.
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Attualmente, è in corso il terzo ciclo di programmazione, avviato in data 31 gennaio 2023 con la pubblicazione dell’avviso per la presentazione dei programmi di intervento di Scu destinato agli enti di Servizio civile iscritti allo specifico albo.
Sono stati presentati 622 programmi, articolati su 3.515 progetti, per una richiesta di 83.538 operatori volontari. Il procedimento di valutazione degli stessi, si è concluso il 23 novembre 2023 con l’approvazione delle graduatorie definitive.
Successivamente, a seguito dell’adozione del decreto di finanziamento n. 1233 del 22 dicembre 2023, in pari data è stato pubblicato il bando per la selezione degli operatori volontari a cura degli enti, rendendo disponibili 52.236 posizioni complessive. Il bando scadrà il prossimo 15 febbraio 2024.
E’ stato altresì analizzato il progetto complementare al Pnrr che riguarda la realizzazione del Centro nazionale di formazione per il servizio civile presso l’Aquila, tuttora in corso.
La Sezione ha rilevato come sia ancora rilevante il divario tra posti messi a disposizione e numero di volontari effettivamente avviati al servizio.
È stata, quindi sottolineata nuovamente l’importanza del perseguimento di una politica di incoraggiamento e di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti potenzialmente interessati allo svolgimento del Servizio civile universale.
Da ultimo, è stata richiamata l’importanza del rispetto della tempistica prevista dal cronoprogramma della misura.
43. Delib. n. 20/2024/G - SOSTEGNO ALLE PERSONE VULNERABILI E PREVENZIONE DELL’ISTITUZIONALIZZAZIONE - INTERVENTO 1) AZIONI VOLTE A SOSTENERE LE CAPACITÀ GENITORIALI E PREVENIRE LA VULNERABILITÀ DELLE FAMIGLIE E DEI BAMBINI - Ministero del lavoro e delle politiche sociali - € 84.600.000 (M5 - C2 - 1.1.1)
La linea di attività è finalizzata ad estendere il Programma di Intervento e Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.), già ampiamente sperimentato dal MLPS a partire dal 2011. L’intervento deve consistere nel sostegno alle famiglie beneficiarie per almeno 18 mesi con: i) una valutazione preliminare dell’ambiente familiare e della situazione dei minori, ii) una valutazione della situazione effettuata da un gruppo multidisciplinare di professionisti qualificati e iii) la messa a disposizione di almeno uno dei seguenti servizi: servizi a domicilio, partecipazione a gruppi di sostegno per genitori e bambini; cooperazione tra scuole, famiglie e servizi sociali e/o servizi condivisi di assistenza familiare.
Risorse finanziarie previste dal PNRR: 84.600.000 euro.
Amministrazione titolare: Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS). Stato di avanzamento dell’intervento
Le risorse dell’intervento sono destinate agli Ambiti territoriali Ottimali (ATS) e, per essi, ai singoli Comuni ed enti gestori delle funzioni socio-assistenziali compresi all’interno di ciascun ATS.
Al 31 dicembre 2023, risultano ammessi al finanziamento 400 progetti, per un importo complessivo di 84.270.00 milioni di euro. Con l’eccezione di un solo caso, per tutti i progetti sono state sottoscritte le convenzioni di finanziamento tra MLPS e ATS.
Alla stessa data, a carico della contabilità speciale n. 6303, aperta ai sensi dell’art. 1, comma 1039, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021), risultano trasferiti, a favore di 387 ATS, 8.152.634 di euro.
Risulta, inoltre, rispettata la quota di risorse riservata al Mezzogiorno, in quanto agli ATS/Comuni del Sud è stato destinato, complessivamente, il 42,53% delle risorse totali ed erogato il 40,60%.
Sulla base di una statistica preliminare, effettuata all’interno di un software online di Rilevazione, Progettazione e Monitoraggio del processo di lavoro, alla data del 31 dicembre 2023, sono stati ricavati alcuni dati interessanti, quali la distribuzione per età dei bambini coinvolti nel programma: la fascia di età più rappresentata è quella della scuola primaria, a cui corrisponde il 40% del totale dei bambini. È emersa, inoltre, un’elevata incidenza di vulnerabilità legata a problematiche sociali ed economiche e, in ordine di frequenza, la presenza di un evento traumatico e/o stressante e le vulnerabilità dovute a disagio psicologico.
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44. Delib. n. 51/2024/G - INVESTIMENTI IN PROGETTI DI RIGENERAZIONE URBANA, VOLTI A RIDURRE SITUAZIONI DI EMARGINAZIONE E DEGRADO SOCIALE - Ministero dell’interno - € 2.000.000.000 (M5 - C2 - 2.1)
La misura 2.1 della Missione M5C2 - Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale- rientra nell’ambito delle iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza quale intervento a titolarità del Ministero dell’Interno.
Essa include le analoghe azioni già previste con la legge di bilancio 2020 (art. 1, commi 42 e 43) per circa 2,8 mld, e incrementa la complessiva disponibilità per finanziare ulteriori operazioni del medesimo genere fino a 3,3 mld.
La misura è finalizzata a beneficio dei Comuni, per investimenti nella rigenerazione urbana utili a ridurre le situazioni di emarginazione e di degrado sociale, nonché a migliorare la qualità del decoro urbano e del contesto sociale e ambientale, nel costante rispetto del principio di “non arrecare danno significativo” (DNSH).
Fra il 2021 ed il 2022, al riguardo, sono stati approvati circa 2.300 progetti in favore di 640 enti per un importo complessivo di circa 4,2 miliardi di euro, grazie ai 905 milioni ulteriormente resi disponibili dall’art. 28 del decreto-legge 1° marzo 2022, n.17. Nel rispetto delle milestone e target connessi alla misura di riferimento, i soggetti attuatori erano tenuti alla stipula del contratto di affidamento dei lavori entro il 30 luglio 2023; tuttavia, tenuto conto dell’aumento dei costi dei materiali e della pubblicazione dei nuovi prezzari regionali, l’Amministrazione titolare ha concesso delle proroghe cercando, comunque, di garantire l’osservanza della milestone Q3 2023, M-ITA: aggiudicazione degli appalti pubblici da parte dei Comuni beneficiari entro il terzo trimestre 2023.
Ciò premesso, nell’ambito del processo di revisione del PNRR - promosso in ottemperanza alla procedura delineata dall'articolo 21 del Regolamento (UE) 2021/241, per tenere conto delle «circostanze oggettive» idonee a pregiudicare la realizzazione di alcune riforme o investimenti per come originariamente configurati e della disponibilità di alternative per il più efficace raggiungimento di determinati traguardi e obiettivi - è stata ricompresa anche la misura in esame (M5C2I2.1).
Specificamente, il dicastero ha riferito che, nella decisione di esecuzione del Consiglio europeo dell’8 dicembre 2023, è stata prevista una modifica del target da raggiungere entro il secondo quadrimestre del 2026, ora consistente nel “completamento di almeno 1080 progetti, presentati dai Comuni con più di 15.000 abitanti, riguardanti almeno un milione di metri quadrati di superficie relativa agli interventi di rigenerazione urbana”, da realizzare con una cifra ora portata a circa 1,9 mld di euro.
Alla luce di tali modifiche l’Amministrazione ha comunicato che provvederà ad adeguare e conformare la normativa vigente alla decisione di revisione del piano.
L’Amministrazione ha anche riferito che, al fine di supportare gli enti locali attuatori dei progetti PNRR e per garantire un’accelerazione delle relative procedure, è stato sottoscritto tra la Ragioneria Generale dello Stato e il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, un protocollo d’intesa per la costituzione di presidi territoriali unitari, su base provinciale o interprovinciale, per il cui avvio, nel biennio 2022-2023, è stata prevista l’assunzione a tempo indeterminato (ai sensi dell’art. 12, comma 1-sexies, del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68 convertito con modificazioni dalla legge 5 agosto 2022, n. 108) di 700 unità di personale.
L’Amministrazione, per quanto concerne il controllo e il monitoraggio sui progetti di rigenerazione urbana, ha altresì specificato che, in ordine ai profili concernenti il contrasto alle frodi e riciclaggio agiscono congiuntamente l’Unità di Missione PNRR e la Rete dei referenti antifrode, istituita presso l’Ispettorato Generale per il PNRR del MEF.
Per quanto concerne la rendicontazione e il controllo per assicurare la regolarità delle procedure e delle spese per l’effettivo conseguimento delle milestone e dei target, l’Amministrazione ha soggiunto che, in conformità a quanto previsto nel Xx.Xx.Xx, versione 1.1 dell’ 11 maggio 2023, il Ministero dell’Interno effettua verifiche finalizzate ad accertare il pieno avanzamento di M&T attraverso l’esame di tutta la documentazione funzionale all’effettivo raggiungimento dei valori dichiarati, nonché la loro riferibilità, congruità e coerenza rispetto ai cronoprogrammi attuativi degli interventi.
Da dichiarazioni governative emerge l’intenzione che tutti i progetti esclusi dal PNRR vengano realizzati ugualmente ricorrendo – tramite decreto – a risorse alternative (Piano Nazionale Complementare, fondi europei di coesione 2021-27 e Fondo nazionale di coesione). Tali fonti di copertura sono tuttavia ancora da precisare, almeno per il 2025 e 2026.
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Considerato che le segnalate attività organizzative e gestionali riguardanti la misura, in linea di principio, quando compiutamente attuate, risultano idonee a governarla, supportarla, monitorarla e preservarla da interessi illegali, residua, quindi, l’ opportunità di individuare, formalmente e con la massima sollecitudine, prima le nuove risorse da impiegare al posto di quelle del PNRR; poi di adeguare le previsioni gestionale e manualistiche al nuovo contesto; infine, di adottare tutte le ulteriori misure eventualmente necessarie affinché i soggetti attuatori non vengano a trovarsi in difficoltà finanziarie o contrattuali.
45. Delib n. 52/2024/G - PIANI URBANI INTEGRATI (GENERAL PROJECT) – Ministero dell’interno - € 900.000.000 (M5 - C2 - 2.2)
L’investimento 2.2 della Missione M5C2 - Piani urbani integrati - rientra fra le iniziative ricomprese nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un intervento a titolarità del Ministero dell’Interno dedicato alle periferie delle Città Metropolitane. L'obiettivo è quello di rigenerare, rivitalizzare e migliorare le grandi aree urbane degradate, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi per la persona e la riqualificazione dell'accessibilità e delle infrastrutture intermodali, allo scopo finale di trasformare territori metropolitani vulnerabili in città intelligenti e sostenibili. Tale investimento comprende due linee di azione, da realizzare sostanzialmente attraverso la manutenzione e il riutilizzo di aree ed edifici pubblici e la rigenerazione e la valorizzazione delle aree urbane sottoutilizzate o inutilizzate.
Successivamente al primo rapporto semestrale approvato dalla Sezione sul tema, a fronte della originaria proposta governativa di rimozione integrale della descritta misura dagli interventi finanziati nell’ambito del PNRR, in sede comunitaria si è deciso di effettuare una revisione degli investimenti previsti più selettiva, ossia volta ad individuare le ragioni di maggiore criticità di ciascun progetto, tali da compromettere la ragionevole possibilità di arrivare alla prevista conclusione dei lavori entro il 31 marzo 2026.
Il Ministero dell’interno ha riferito che, a seguito del definanziamento dei progetti dei Comuni di Firenze e Venezia, l’importo complessivo assegnato risultava pari ad euro 2.555.149.167,23, di cui euro 2.493.790.000,00 a valere sulle risorse del Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR) ed euro 61.359.167,23 a valere sulle risorse del PNC (Piano Nazionale Complementare).
Rispetto a tale quadro, come accennato, con la Decisione ECOFIN dell’8 dicembre 2023, è stata approvata, la modifica al PNRR riguardo al target da raggiungere entro il secondo quadrimestre del 2026, che prevede, ora, il completamento di circa 300 progetti di pianificazione integrata in tutte le 14 Città Metropolitane.
Il soddisfacente raggiungimento dell’obiettivo dipende, per quanto soggiunto dall’ Amministrazione, anche dal conseguimento di un risultato ulteriore, consistente nel completamento delle azioni di pianificazione integrata su una superficie di almeno 3.000.000 metri quadrati.
Contestualmente, a seguito della descritta revisione, il relativo finanziamento con fondi del PNRR, è stato fissato in 900 milioni di euro.
Ciò premesso, l’amministrazione titolare, ha comunicato che provvederà ad adeguare la normativa vigente e, successivamente, a rettificare i relativi manuali di istruzione per i soggetti attuatori, fornendo apposite indicazioni circa gli adempimenti relativi alla rendicontazione e al monitoraggio degli interventi.
I rendiconti di progetto dei soggetti attuatori, estratti da REGIS, evidenziano che gli importi approvati dalle amministrazioni competenti e dai soggetti attuatori per i progetti in corso sono pari a zero. Per quanto concerne i pagamenti effettuati alla data del 31 dicembre 2022, il totale è pari a 249.379.000,02 milioni di euro (se ne deduce che sono stati effettuati solo gli anticipi di pagamento).
Secondo i dati Anac, per il complesso dei Piani urbani integrati sarebbero stati avviati comunque bandi corrispondenti a quasi il 45 per cento dei finanziamenti PNRR originariamente stanziati (circa 1,1 miliardi).
I progetti che mostrano i più elevati tassi di avanzamento, sempre da dati Anac, comporterebbero, nel loro complesso, un finanziamento PNRR di circa 922 milioni.
Quali che siano le conclusive decisioni governative, al riguardo occorrerà decidere quali progetti sostenere ancora con i fondi PNRR, quali stralciare e con quali fondi sostenerli ulteriormente. A tal riguardo il Governo ha più volte affermato che tutti i progetti esclusi dal PNRR verranno realizzati
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ugualmente ricorrendo a risorse alternative (Piano Nazionale Complementare, fondi europei di coesione 2021-27 e Fondo nazionale di coesione).
46. Delib. n. 58/2024/G - PROGRAMMA INNOVATIVO DELLA QUALITÀ DELL’ABITARE - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - € 2.800.000.000 (M5 - C2 - 2.3)
Il comma 437 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 ha istituito un Fondo denominato “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare”, finalizzato a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale, a rigenerare il tessuto socio-economico, a incrementare l'accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, nonché a migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini, in un'ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e gli indirizzi adottati dall'Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart City).
Il successivo comma 438 prevede che, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, siano definiti i termini, i contenuti e le modalità di presentazione delle proposte. Ai fini della valutazione delle Proposte il comma 439 prevede l’istituzione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un'Alta Commissione.
Per l'attuazione del Programma il comma 443 della succitata legge 160/2019 ha previsto una dotazione complessiva in termini di competenza e di cassa pari a 853,81 milioni di euro, di diverso importo annuale dal 2020 al 2033.
Il Decreto Interministeriale n. 395 del 16 settembre 2020 ha previsto la possibilità per gli Enti DESTINATARI (Regioni, Città Metropolitane e relativi comuni ivi aventi sede, capoluoghi di Provincia, la città di Aosta e i comuni con popolazione superiore a 60.000 abitanti) di presentare proposte di importo massimo di 15 milioni di euro “proposte ordinarie” e dell’importo massimo di 100 milioni di euro “proposte pilota”, per un totale complessivo di 3 proposte per ciascun Ente.
Il Programma, in quanto coerente con i pilastri fondativi del Next Generation EU, è stato inserito all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) all’interno della Missione 5 “Coesione e Inclusione” , della relativa Componente 2 (Investimento 2.3), le cui riforme e investimenti mirano in particolare a rafforzare la resilienza e l’inclusione dei soggetti e dei gruppi più vulnerabili: in quest’ottica è stato dato rilievo alla rigenerazione urbana, ai servizi sociali e ai servizi per la disabilità, “allo scopo di ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche”.
Per questo intervento la dotazione finanziaria a carico del PNRR è pari a circa 2,4 miliardi di euro, ripartiti nel periodo 2022- 2026.
Nell’ambito del programma dei controlli della Sezione l’intervento è stato oggetto di due deliberazioni: la deliberazione n. 34/2022, del 14 luglio 2022 che ha preso in considerazione l’attuazione al primo semestre 2022, e la deliberazione n. 30/2023 del 16 febbraio 2023 che ha analizzato l’intervento al secondo semestre 2022.
Il presente rapporto intende proseguire l’analisi della gestione dell’intervento con aggiornamento al
31 dicembre 2023.
A conclusione dell’indagine svolta sulla gestione del Programma nel corso dell’anno 2023 la Sezione, nel prendere atto della complessità della misura (che coinvolge enti attuatori di primo e secondo livello e si diversifica in una pluralità di interventi per ciascun progetto ammesso a finanziamento) e della conseguente, necessaria articolazione plurilivello delle attività di controllo e monitoraggio, osserva che, fermo restando l’avvenuto conseguimento degli obiettivi di rilievo europeo nel corso del 2022, l’avanzamento dei progetti ammessi a finanziamento presenta, per una percentuale di circa il 25%, ritardi e criticità principalmente dipendenti dall’elevato numero di rimodulazioni progettuali richieste (anche sul piano finanziario, tenuto conto dell’ampio ricorso al neocostituito Fondo per le Opere Indifferibili), che ha determinato la necessità di nuova valutazione da parte della ricostituita Alta Commissione, i cui lavori si sono conclusi nel dicembre 2023.
Ciò ha determinato, con riferimento alla data di chiusura delle rilevazioni del presente rapporto, il raggiungimento nella misura del 59,69% l’obiettivo fissato in scadenza al 28 febbraio 2023, consistente nell’aggiudicazione di tutte le gare d’appalto: l’Amministrazione, tuttavia, ha dichiarato che se ne prevede il completamento entro il primo trimestre 2024.
Allo stato, le rimodulazioni intervenute e l’allentamento del rispetto del cronoprogramma della misura, sulla base dei dati forniti dall’Amministrazione, non sembrano pregiudicare in termini
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prospettici il raggiungimento del target in termini quantitativi (in termini di numero di alloggi e di superficie recuperata) e temporali (marzo 2026).
La Sezione, tuttavia, esprime la necessità che si pongano in essere le attività necessarie a che la dilatazione della tempistica per gli adempimenti prodromici all’avvio dei lavori (costituente l’ultimo step procedurale del 2023), che ha conseguentemente rallentato anche le previsioni di spesa, possa essere superata, onde consentire il conseguimento degli obiettivi posti.
Di qui la necessità della completa funzionalità dei sistemi di monitoraggio e rendicontazione utilizzati dall’Amministrazione, che saranno oggetto di monitoraggio nel prosieguo dell’attività della Sezione, unitamente all’avanzamento ed il rispetto del cronoprogramma degli interventi ammessi nonché, conseguentemente la relativa capacità di spesa degli enti attuatori.
47. Delib. n. 49/2024/G - SPORT E INCLUSIONE SOCIALE – PCM Dipartimento per lo sport - € 700.000.000 (M5 - C2 - 3.1)
L’analisi condotta ha avuto ad oggetto l’intervento, ricompreso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, identificato come M5C2 Investimento 3.1. e denominato “Sport e inclusione sociale” che prevede investimenti finalizzati al recupero delle aree urbane, puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi urbani attrezzati, al fine di favorire l’inclusione e l’integrazione sociale, soprattutto nelle zone più degradate e con particolare attenzione alle persone svantaggiate. Essa ha preso le mosse dagli esiti della deliberazione della Sezione n. 25/2023/G del 16 febbraio 2023, adottata nell’ambito dell’attività di controllo, svolta ai sensi dell’art. 7, c. 7 del d. l. 31 maggio 2021, n. 77.
Alla luce delle risultanze, innanzitutto, deve prendersi positivamente atto del conseguimento, asseverato anche dall’Unità di Missione della Ragioneria Generale dello Stato, della milestone, fissata al 31 marzo 2023, consistente nella notifica dell'aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici per progetti in materia di sport e inclusione sociale. Per l’attuazione della misura sono stati ammessi a finanziamento
298 progetti finanziabili, suddivisi in tre cluster (I e II linea di interventi) nel seguente modo: 153 progetti per la realizzazione di nuovi impianti (Cluster 1); 100 per la rigenerazione di impianti esistenti (Cluster 2); 45 per la realizzazione di nuovi impianti o rigenerazione impianti esistenti di interesse delle Federazioni sportive nazionali (FNS) e federazioni sportive paralimpiche (FSP).
Il traguardo è stato costellato da non poche difficoltà, connesse, da una parte, ad alcuni slittamenti in avanti delle tempistiche originariamente programmate per lo svolgimento delle procedure selettive delle manifestazioni di interesse presentate dai comuni, potenziali destinatari dell’intervento.
Dall’altra parte, le criticità sono state legate al recupero, in fase avanzata, della terza linea di intervento che è stata affiancata alle due originarie, consistenti nella rigenerazione delle strutture sportive già presenti sul territorio, attraverso la riqualificazione e l’efficientamento energetico degli impianti (linea 1) e nella costruzione di nuove strutture sportive (linea 2). In forza del decreto adottato dal Dipartimento il 26 agosto 2022, è stata aggiunta una terza linea avente ad oggetto la fornitura e distribuzione di attrezzature sportive, rivolta alla creazione di parchi con attrezzature sportive e l’applicazione di nuove tecnologie per la pratica sportiva libera, con finalità ricreativa e di inclusione sociale. In tal modo, è stato opportunamente implementato il target perseguito dall’intervento, come previsto dal Piano, che è quello di favorire, con gli investimenti finanziati, il recupero delle aree urbane, puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi urbani attrezzati, al fine di favorire l’inclusione e l’integrazione sociale dei giovani, prevenire l’emarginazione e la propensione al crimine e alla criminalità organizzata, nonché aiutare, in particolare, le persone più svantaggiate e quelle disabili.
La terza linea di intervento è stata dedicata ai comuni del Mezzogiorno, aventi una popolazione residente inferiore ai 10.000 abitanti e sprovvisti di playground pubblici.
Vista la ristrettezza dei tempi a disposizione, l’Amministrazione ha fatto ricorso a modalità procedurali addirittura più snelle rispetto a quelle concertativo-negoziali utilizzate per le prime due linee di intervento, la cui efficacia potrà essere verificata funditus solo nelle successive fasi procedurali e al momento della rendicontazione.
Complessivamente, l’analisi condotta ha evidenziato un’elevata propensione all’adeguamento da parte dell’Amministrazione che ha preso in considerazione, con spirito propositivo, e si è adeguata alle osservazioni formulate dalla Sezione nelle precedenti deliberazioni, con le quali sono stati adottati i due rapporti riguardanti l’attuazione data all’intervento di cui trattasi nei due semestri dell’anno 2022.
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Infatti, oltre a quanto sopra precisato, l’Amministrazione ha modificato, nel senso auspicato dalla Sezione, la sua prassi operativa in ordine all’adozione del Piano delle attività, che è stato aggiornato con cadenza semestrale e approvato con formali provvedimenti del Capo Dipartimento, sottoposti ai controlli previsti per legge. Nella sede del nuovo PO, il Dipartimento ha provveduto, altresì, all’aggiornamento al dicembre 2023 del cronoprogramma, i cui step, risultano al momento rispettati.
Nell’ottica perseguita dal Piano, l’intervento persegue l’attivazione di meccanismi di riqualificazione urbana e il rinnovamento delle strutture sportive da coniugare con l’efficientamento energetico, la rimozione delle barriere architettoniche, il rispetto dell’ambiente, nell’osservanza del principio DNSH. In questo ambito, si inscrivono le attività di monitoraggio e controllo che l’Amministrazione sta avviando sulla scorta di una strumentazione, che è stata asseverata in termini quantitativamente sufficienti, ma che deve trovare implementazione, in modo tale da consentire di valutarne, in concreto, l’adeguatezza, anche in considerazione della qualità e attualità dei dati a tal fine reperibili. Ciò, peraltro, in linea con quanto espresso dall’Unità di Missione della Ragioneria Generale dello Stato nel parere formulato sull’intervento in esame, ove si adombrano perplessità proprio in ordine all’effettiva possibilità di rispetto del principio del DNHS nella realizzazione dei progetti ammessi a finanziamento, nonché in merito alla capacità degli stessi di incidere positivamente sulla rigenerazione del tessuto urbano e sull’inclusione sociale.
A proposito della Società Sport e salute, a termini della Convenzione, entrata in vigore a partire dal marzo del 2022, la stessa è stata, come già riferito nei precedenti rapporti, impegnata nella realizzazione del Censimento dell’impiantistica sportiva e nella messa a disposizione del supporto informativo, prevedendo l’attivazione, a tal fine, di un apposito Portale, peraltro, già utilizzato per il Fondo sport e periferie, ma in fase di adeguamento alle necessità relative all’attuazione dell’intervento di cui trattasi. Il suddetto Xxxxxxx, pur essendo stato originariamente ideato per consentire il caricamento dei progetti, degli stati di avanzamento dei lavori e, soprattutto, per la verifica della corrispondenza delle dichiarazioni di avanzamento lavori da parte dei Comuni, in vista dell’erogazione delle risorse, tuttavia, in un successivo momento è stato soppiantato. Il Dipartimento ha ritenuto, infatti, preferibile inserire tutta la documentazione ricevuta in fase di selezione delle manifestazioni di interesse solo sul sistema ReGis, nel quale sarebbe, in ogni caso, dovuta riconfluire. Sul punto, peraltro, deve evidenziarsi che le manifestazioni di interesse sono pervenute all’Amministrazione via PEC, come pure la documentazione allegata, e in un successivo momento sono state inserite dai soggetti attuatori nel sistema ReGis. Sebbene non siano state portate in emersione, in fase istruttoria, particolari difficoltà procedurali nello svolgimento delle attività di selezione delle manifestazioni di interesse, pervenute in esito ai bandi pubblicati dall’Amministrazione, appare chiaro che uno strumento come quello in parola avrebbe contribuito a sveltire e rendere più efficiente l’azione amministrativa, scongiurando eventuali malfunzionamenti e disguidi tecnici nella spedizione o ricezione della documentazione, oltre che nel suo successivo riversamento nel sistema ReGis. In ogni caso, il Portale potrebbe ancora dimostrare, pro futuro, senza ulteriori oneri, la propria utilità nell’ambito delle attività di attuazione dell’intervento, anche tenuto conto delle prescrizioni rivolte a tutte le amministrazioni interessate di dotarsi di una banca dati propria, nella quale inserire i dati gestionali, a prescindere da quelli che i soggetti attuatori devono inserire nel sistema ReGis.
Oltre a ciò, l’Amministrazione si servirà delle altre due convenzioni, stipulate con Invitalia e con Xxxxx DDPP, cercando di utilizzare al meglio le risorse umane e strumentali messe a disposizione dalle due società e distribuendo in modo efficiente compiti e adempimenti.
Si segnala, infine, l’opportunità di implementare i controlli in loco, soprattutto nei cantieri dei progetti che si siano aggiudicati i maggiori finanziamenti.
48. Delib. n. 53 /2024/G - VALORIZZAZIONE DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE – PCM- Dipartimento per le politiche di coesione - Misura in uscita dal Piano (M5 - C3 - 1.2)
Il Piano Intervento XXVI/22 del PNRR è inserito nell’ambito della- Missione 5 – Inclusione e coesione, componente 3 “Interventi speciali per la coesione territoriale”, investimento 2 ed è finalizzato a rafforzare l’esecuzione dell’obiettivo specifico 2 della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie approvata dal CIPE con delibera 53/2018.
Il Ministro per il Sud e la coesione territoriale è stato individuato titolare delle risorse per la componente 3 ed ha individuato, a sua volta, Agenzia per la coesione territoriale quale soggetto attuatore.
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Per la sua realizzazione dell’intervento sono stati assegnati al dicastero (ora Ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR) 300 mln, con cui finanziare almeno 200 progetti, da concretizzare nelle Regioni del mezzogiorno; 50 milioni di euro di tale dotazione sono riservati a progetti di particolare rilevanza, da attuarsi mediante procedura di concertazione negoziata, per interventi che per dimensione, valore simbolico, sostenibilità e prospettive di sviluppo richiedano una concertazione tra più soggetti territorialmente competenti.
Il presente rapporto pone in evidenza l’intensa attività svolta, nel corso del 2023, dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Agenzia per la coesione territoriale, che hanno riferito sullo stato di attuazione dell’investimento e sul recepimento delle raccomandazioni espresse nel corso dei precedenti rapporti. Al riguardo è stato verificato l’accoglimento di alcuni suggerimenti formulati dalla Sezione ed anche il forte dinamismo delle strutture preposte all’attuazione della misura in esame, fino a quando essa è stata prevista dal PNRR. Il periodo considerato, infatti, ha registrato l’emanazione di linee guida, di manualistica a supporto degli enti attuatori, nonché un intenso svolgimento di attività istruttoria sui progetti presentati e sulle richieste di anticipazione che, in esito ai controlli effettuati dalle strutture preposte, ha consentito l’autorizzazione al pagamento delle anticipazioni pari a circa il 50 per cento delle richieste pervenute.
Nel corso del 2023, tuttavia, nell’ambito del processo di riorganizzazione delle unità di missione istituite presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ai fini della migliore gestione delle iniziative inerenti al PNRR, è stata disposta la soppressione dell’Agenzia per la coesione territoriale con la riattribuzione delle relative funzioni al Dipartimento per le politiche di coesione (ora ridenominato Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud) della Presidenza del Consiglio.
Nel contesto della proposta di revisione del PNRR, inoltre, presentata dal Governo il 7 agosto alla CE, per la misura in argomento è stato proposto il definanziamento, con l’impegno che i progetti approvati sarebbero stati comunque portati a compimento utilizzando risorse nazionali. In data 8 dicembre il Consiglio ECOFIN ha approvato la descritta modifica revisione. Le attività relative all’avanzamento dei progetti e delle richieste di anticipazione sono state, pertanto, temporaneamente sospese.
Rispetto alla situazione venuta a determinarsi, si esprime l’auspicio che le nuove risorse vengano reperite e poste a disposizione in tempi brevi, sia per consentire il raggiungimento delle finalità oggetto della misura, da considerare di primaria importanza, sia per non disperdere l’impiego di tempo e risorse umane ad essa sin qui dedicate, con ciò evitando che i beni confiscati, ricompresi nel progetto, vengano ancora lasciati ad un triste e dannoso abbandono.
49. Delib. n. 18/2024/G - INTERVENTI STRUTTURATI SOCIO-EDUCATIVI PER COMBATTERE LA POVERTÀ EDUCATIVA NEL MEZZOGIORNO A SOSTEGNO DEL TERZO SETTORE – PCM- Dipartimento per le politiche di coesione - € 220.000.000 (M5 - C3
- 1.3)
Obiettivo dell’intervento è il contrasto alla povertà educativa nelle regioni del Mezzogiorno, attraverso il potenziamento dei servizi socio-educativi a favore dei minori, con iniziative del Terzo settore.
Sulla base del primo avviso pubblico, per l’importo complessivo pari a 50 milioni di euro, a seguito della procedura valutativa con graduatoria, sono stati avviati 253 progetti. Con l’approvazione del secondo avviso è stata avviata una procedura a sportello, con un finanziamento di 50 milioni; al 31 dicembre 2023 risulta adottato un primo atto di approvazione dell’elenco di ammissibilità per 170 progetti. Per l’annualità 2024 è stato approvato un terzo avviso a sportello (DDG 615/23).
Dal punto di vista finanziario, l’Unità di missione ha disposto l’erogazione di risorse per un importo complessivo pari ad euro 1.257.028,71, tutte a titolo di anticipazione, riferite a 57 progetti.
La Sezione, nell’ambito della deliberazione n. 23/2023/G, aveva rilevato la posizione atipica rivestita dall’Agenzia per la coesione territoriale rispetto alla governance del PNRR e le conseguenti difficoltà nella definizione dei rispettivi compiti e nella registrazione nel sistema Regis. L’art. 50 del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13 ha ora disposto la soppressione dell’Agenzia e l’attribuzione delle relative funzioni al Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 novembre 2023 è stata fissata al 1° dicembre 2023 la data a decorrere dalla quale opera la soppressione dell’Agenzia e sono state individuate le risorse umane, finanziarie e strumentali trasferite, definendo la disciplina per il
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trasferimento delle medesime risorse e la riorganizzazione del Dipartimento per le politiche di coesione. Il Ministro per gli affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, in data 22 novembre 2023, ha conseguentemente disciplinato la riorganizzazione interna del Dipartimento.
Per asseverare il raggiungimento del target degli oltre 20 mila minori coinvolti al 30 giugno 2023, la Commissione europea ha lanciato la procedura di sampling su 60 minori, a conclusione della quale il target M5C3-8 è stato definito "Satisfactorily.
L’intervento è stato oggetto di rimodulazione nell’ambito della proposta di revisione del PNRR approvata, in data 8 dicembre u.s., dal Consiglio dell’Unione europea in ordine alla possibilità di pubblicare avvisi di almeno 50 milioni di euro, superando quindi la formulazione attuale che prevede un importo pari esattamente a 50 milioni di euro.
Con riferimento al raggiungimento del prossimo target 2026 (almeno 44.000 minori devono beneficiare di supporto educativo), la Sezione ha richiamato l’attenzione sulla predetta procedura di sampling, nell’ambito della quale la Commissione ha voluto accertare che il minore ha beneficiato del sostegno riconosciuto, ritenendo non sufficiente il coinvolgimento dello stesso nel progetto.
50. Delib. n. 37/2024/G - INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI PER LE ZONE ECONOMICHE SPECIALI – MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI, PCM Dipartimento per le politiche di coesione - € 563.500.000 (M5 – C3 – 1.4)
Con deliberazioni n. 46/2022/G e n. 27/2023/G, trasmesse al Parlamento, questa Sezione ha già esaminato la gestione attuativa della misura “Investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali (ZES)” (M5C3-I1.4) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel corso del 2022. Il presente Report riferisce sulla gestione dell’investimento avvenuta nell’anno 2023.
La misura disponeva inizialmente di risorse finanziarie per un totale di € 630 mln di cui Prestiti Nuovi progetti per 30mln e FSC per 600mln., che, a seguito della rimodulazione del PNRR, sono state ridotte a 563,5 milioni di euro.
Amministrazione titolare è il Ministero delle infrastrutture e trasporti in collaborazione con la PCM
- Ministro per gli affari europei, il Sud e le Politiche di coesione.
L’attivazione delle ZES è partita con non poche difficoltà in Campania e Calabria, con i porti di Napoli, Salerno e Gioia Tauro, a cui hanno fatto seguito la Ionica interregionale (Puglia-Basilicata), l’Adriatica interregionale (Puglia-Molise), Abruzzo, Sicilia (Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale) e per ultima la Sardegna nel 2022.
Si rammenta che entro il 31 dicembre 2023 occorreva avviare – e comprovare attraverso un certificato di inizio lavori - nelle ZES almeno 22 interventi per il collegamento di "ultimo miglio", volto a realizzare efficaci collegamenti tra le aree industriali e la rete ferroviaria TEN-T; almeno 15 interventi di digitalizzazione della logistica e lavori di efficientamento energetico e ambientale e almeno 4 interventi per il potenziamento della resilienza e della sicurezza dell'infrastruttura connessa all’accesso ai porti.
Rilevate numerose difficoltà attuative a fronte di un’elevata eterogeneità di interventi, di una differente maturità progettuale e della varietà di soggetti attuatori, l’obiettivo fissato nel PNRR per la fine del 2023 risultava arduo. Pertanto, per la misura in esame è stata presentata proposta di revisione del PNRR dall’Italia il 7 agosto 20235. Di conseguenza, il target M5C3-12 T4-2023 (Inizio degli interventi infrastrutturali nelle ZES previsto al 31 dicembre 2023) è stato differito al T2-2024 (30 giugno 2024) e il target M5C3-13 T2-2026 (Completamento degli interventi infrastrutturali nelle Zone economiche speciali, giugno 2026) ha visto l’inserimento di una maggiore flessibilità con la previsione che “L’elenco degli interventi deve comprendere, ad esempio, le misure seguenti o misure equivalenti […]”.
Il persistere di ritardi e difficoltà nell’attività delle ZES ha portato a una revisione dell’assetto giuridico e organizzativo. Il Governo ha, infatti adottato il decreto legge n. 124 del 19.09.2023, c.d. decreto sud, convertito in legge n. 162 del 13 novembre 2023, che introduce all’art. 9 e ss, la Zona Economica Speciale Unica nel Mezzogiorno d’Italia, dal primo gennaio 2024, che dovrà essere gestita da una Cabina di regia con sede presso la Presidenza del consiglio. La ZES unica sostituirà le attuali Zone economiche speciali.
5 Revisione approvata l’8 dicembre 2023 dal Consiglio dell’Unione europea, come da Allegato della Decisione di esecuzione del Consiglio che modifica la decisione di esecuzione del 13 luglio 2021, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia del 27 novembre 2023.
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Il Governo nella relazione che ha accompagnato la presentazione in Parlamento del disegno di legge di conversione del decreto-legge n.124/2023 afferma che “si rileva che l’attuale sistema non risulta funzionale rispetto allo scopo della disciplina che le ha istituite (le ZES), vale a dire la promozione dello sviluppo delle regioni del Mezzogiorno in una strategia unitaria di rilancio del sistema produttivo”. E, più avanti, “la costituzione di un’unica ZES consente di massimizzare nello scenario internazionale l’impatto competitivo dell’intero Mezzogiorno con il suo già rilevante apparato produttivo, che rappresenta un potenziale da valorizzare nelle sue molteplici articolazioni settoriali e territoriali, con riconoscimento di eguali chance di sviluppo a tutti i territori dell’Italia meridionale e a tutte le imprese già insediate nel Sud o che in esso volessero insediarsi.”
Nondimeno, è essenziale che quanto di buono è stato possibile realizzare nel periodo di funzionamento delle ZES “riformate” non vada disperso. In particolare, affinché non si generino nuovi ritardi nell’attuazione degli interventi, è assolutamente necessario che tutti gli adempimenti preliminari, regolatori e di impianto delle nuove strutture organizzative oggi previste, vengano realizzati tempestivamente, superando alcuni ritardi che si sono già manifestati nelle fasi di avvio della “ZES unica".
51. Delib. n. 38/2024/G - AMMODERNAMENTO DEL PARCO TECNOLOGICO E DIGITALE OSPEDALIERO - Ministero della salute - € 4.052.410.000 (M6 - C2 - 1.1)
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la Sezione ha provveduto ad effettuare una verifica sullo stato di attuazione al 31 dicembre 2023 dell’Intervento relativo all’ “Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero” che rientra nella Missione 6, Componente C2 del PNNR concernente l’”Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”. Le misure dell’Intervento, con un complesso di risorse assegnate pari a 4.052.410.000 euro, sono finalizzate a consentire il rinnovamento e l'ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, al completamento e alla diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), ad una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi.
Alla luce delle risultanze istruttorie finora acquisite emerge che il Ministero della Salute stia svolgendo il previsto monitoraggio dell’attuazione dei progetti. In relazione allo stato di conseguimento degli obiettivi del PNRR si rileva:
- quanto all’intervento 1.1.1.2. “Rafforzamento strutturale SSN” (“progetti in essere” ex art. 2, DL 34/2020), la Milestone UE (M6C2-4) è stata conseguita atteso che risulta approvato dal Ministero della Salute il Piano Nazionale di riorganizzazione che recepisce i piani di riorganizzazione delle Regioni e Province Autonome relativi al potenziamento ospedaliero anche se risultano pervenute da varie Regioni e Provincie Autonome istanze di rimodulazione.
- Risultano sottoscritti i previsti 21 contratti istituzionali di sviluppo (CIS) tra il Ministero della Salute e i Presidenti delle regioni e delle province autonome.
- In relazione ai contratti aventi ad oggetto i moduli di terapia intensiva movimentabili alla data del 31 dicembre 2023, sono state realizzate e rese operative 16 strutture, ed ulteriori 5 sono in corso di completamento.
- Per quanto attiene al potenziamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva e semi- intensiva il Target comunitario M6C2-9 è stato oggetto della recente rimodulazione del PNRR, approvata dalla Commissione Europea, che ha determinato, la riprogrammazione del numero minimo dei posti letto da realizzarsi entro giugno 2026, e pari a un aumento di circa il 60% del numero di posti letto preesistenti alla pandemia (era 70%) pur senza previsioni di definanziamento delle risorse RRF previste, né modifiche rispetto alla programmazione dei Piani di riorganizzazione approvati dal Ministero della salute con le Regioni e le Province autonome. In conseguenza, il livello di conseguimento del Target da raggiungere entro il secondo semestre del 2026 è passato da 7.700 (3.500 per la Terapia Intensiva e 4.200 per la terapia semi intensiva) ad almeno 5.922 posti letto (2.692 in terapia intensiva e 3.230 di terapia semintensiva): al 31 dicembre 2023 la percentuale di realizzazione risulta del 44% per le terapie intensive (1.536 posti attivati su 3.591 previsti) con 16 posti attivati in un anno e del 40% per le terapie semi-intensive (1.603 posti attivati su 4.238) con 151 posti attivati in un anno.
- Relativamente al numero complessivo di interventi di ammodernamento dei Pronto Soccorso,
alla data dell’ultimo monitoraggio ministeriale del 30 novembre 2023 gli stessi risultano pari a
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437, in relazione ai quali, 186 (42,56%) conclusi, con un incremento rispetto alla medesima data del 2022 di 36 unità.
- Per quanto attiene l’aumento dei mezzi per i trasporti sanitari secondari, rispetto alle previsioni di acquisto di 222 mezzi la percentuale di conseguimento si attesta al 92% atteso che ne risultano acquisiti 204 (alla data dell’ultimo monitoraggio ministeriale del 30 novembre 2023) senza variazione rispetto al dato disponibile alla medesima data del 2022. Relativamente al Target in oggetto si rileva un buon grado di realizzazione seppur come anche rilevato dal Ministero della salute nella risposta istruttoria “...l’incremento del numero dei mezzi per i trasporti sanitari non concorre al raggiungimento dell’obiettivo”.
- Il Target EU (M6C2-6) da raggiungere entro la fine del 2024, ha subito una rimodulazione temporale a seguito della richiesta formulata dal nostro Paese oggetto della decisione del Consiglio dell’Unione europea dell’8 dicembre 2023. La nuova scadenza è stata fissata al secondo trimestre 2026 e prevede per un importo complessivo di euro 1.189.155.000 la sostituzione, avviata a partire dal mese di luglio 2022, di almeno 3.100 apparecchiature, caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni. Complessivamente, alla data di stesura del presente Rapporto risultano effettuati 2.867 ordini di grandi apparecchiature (delle quali 1.537 consegnate e 1.331 collaudate) per un importo totale pari a euro 968.467.533,12 di cui euro 825.884.249,34 tramite procedure centralizzate Consip ed euro 142.583.283,78 con gare autonome.
- In relazione alla Milestone EU (M6C2-7) risulta conseguito il Target concernente la pubblicazione delle procedure di gara nell'ambito degli accordi quadro Consip da raggiungere entro la fine del 2022. Alla data del 20 dicembre 2023, secondo quanto comunicato dai Soggetti attuatori al Ministero della salute, risultano effettuati ordini per un importo totale pari a euro 722.513.711,68 , di cui euro 546.717.264,84 tramite Ordini diretti d’acquisto (ODA) ed euro 175.796.446,84 tramite Appalti specifici (AS). •L’amministrazione rappresenta che sono in corso specifiche analisi congiunte per valutare/verificare la coerenza delle dichiarazioni regionali/provinciali, rispetto alle rilevazioni di Consip tramite i propri sistemi informativi nonché interlocuzioni con i Soggetti attuatori, al fine di assicurare l’allineamento delle informazioni allo scopo di garantire la corretta valutazione dello stato di attuazione della misura anche con il supporto della stessa Consip.
- In linea generale, invitando l’Amministrazione a proseguire l’attività di coordinamento, rilevazione e controllo dei progetti, nella piena osservanza degli obiettivi e dei termini previsti, a livello nazionale ed europeo, si raccomanda:
- di acquisire costantemente lo stato di avanzamento dei dati finanziari, nonché di quelli relativi alla realizzazione fisica e procedurale degli investimenti collegati al conseguimento delle Milestone e dei singoli Target;
- di verificare, in proseguo con le raccomandazioni formulate nel precedente Rapporto, se dall’analisi dei dati sopraindicati emergano situazioni di squilibrio territoriale quanto allo stato di conseguimento degli obiettivi assegnati alle Regioni e alle Province autonome, e, ove si riscontrino detti squilibri, di acquisire informazioni che evidenzino le ragioni del fenomeno.
52. Delib. n. 47/2024/G - VERSO UN OSPEDALE SICURO E SOSTENIBILE - Ministero della salute - € 888.851.084 (M6 - C2 - 1.2)
Il presente rapporto ha esaminato gli sviluppi dell’investimento denominato “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” (M6-C2-1.2) per la realizzazione di 116 interventi (divenuti successivamente 117 a seguito dell’approvazione, secondo le procedure previste dagli artt. 6, 7 e 8 del CIS, di una proposta di rimodulazione avanzata dalla Provincia autonoma di Trento) di adeguamento alle normative antisismiche delle strutture ospedaliere, per un importo complessivo pari a 638.851.083,58 euro. Il target minimo - previsto al T2 2026 – è stato ridotto da 109 ad almeno 87 interventi.
Gli obiettivi previsti sono:
- marzo 2023 – pubblicazione delle procedure di gara per gli interventi antisismici. Obiettivo raggiunto con l’assegnazione ai 109 progetti dei “Codici CIG” su 109 previsti da target;
- dicembre 2025 – utilizzo delle ulteriori somme di 1.000 €/Mln destinate ai progetti esistenti e volti al rinnovo e alla modernizzazione del quadro fisico e tecnologico del patrimonio immobiliare della sanità pubblica;
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- giugno 2026 - completamento degli interventi antisismici.
- A seguito delle modifiche necessarie per consentire la completa attuazione del PNRR - richieste dal Governo e approvate sia dalla Commissione Europea (il 24 novembre 2023), sia dal Consiglio Ecofin dell’Ue (in data 8 dicembre 2023) – è stata disposta la rimodulazione degli investimenti riducendo gli interventi antisismici da 109 ad almeno 87.
- I 116 interventi previsti dalla programmazione originaria contenuta nei CIS sono divenuti 117 a seguito dell’approvazione di una proposta di rimodulazione avanzata dalla Provincia autonoma di Trento.
- Gli importi relativi all’anticipazione del 10 per cento (per un ammontare complessivo pari ad 46.825.607,18 euro) sono stati corrisposti alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Xxxxxx Xxxxxxx, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria.
- L’ammontare della spesa sostenuta dichiarata dai soggetti attuatori tempestivamente in ReGiS, nonostante un disallineamento tra l’effettivo ed il rendicontato asserito dal Ministero, alla data del 21 dicembre 2023, è stato pari a 37.897.521,84.
- È stata prevista la possibilità di inserire in ReGiS strumenti di verifica e controllo per l’allineamento tra quanto dichiarato dai soggetti attuatori e quanto effettivamente sostenuto in termini di spesa.
- È stata fatta una comparazione dei CUP, tra i pagamenti in ReGiS e quanto rilevato attraverso la Piattaforma dei Crediti Commerciali –PCC per assicurare azioni correttive, da parte del Ministero, dirette a garantire la qualità del dato riferito all’avanzamento finanziario in ReGiS.
- Sono in corso azioni correttive e di verifica da parte del Ministero congiuntamente con il MEF, estese anche alle altre sezioni ReGiS interessate dal monitoraggio (procedure di aggiudicazione, avanzamento procedurale etc.).
- Questa Sezione, in riscontro alle conclusioni cui si è pervenuti a seguito dell’istruttoria relativa all’investimento in oggetto raccomanda all’Amministrazione di comunicare:
- La tempistica per l’inserimento in ReGiS degli strumenti di verifica e controllo per l’allineamento tra quanto dichiarato dai soggetti attuatori e quanto effettivamente sostenuto in termini di spesa.
- Le eventuali azioni correttive adottate a garanzia della qualità dei dati riferiti all’avanzamento finanziario in ReGiS e i risultati derivati dal confronto dei CUP, tra i pagamenti in ReGiS e quelli risultanti dalla Piattaforma dei Crediti Commerciali –PCC.
- Le eventuali azioni correttive e di verifica intraprese congiuntamente con il MEF, riguardanti le diverse sezioni ReGiS interessate dal monitoraggio.
- Con riserva di ogni successiva valutazione la Sezione chiede, inoltre, all’amministrazione titolare dell’intervento di proseguire nell’attività di monitoraggio degli investimenti a carico del PNRR e di informare opportunamente sull’attuazione del programma e sul rispetto del cronoprogramma e degli obiettivi fissati.
Ai competenti Xxxxxx chiede di provvedere al tempestivo aggiornamento dei relativi dati sul sistema ReGiS.
53. Delib. n. 44/2024/G - RAFFORZAMENTO DELL'INFRASTRUTTURA TECNOLOGICA E DEGLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA, L'ELABORAZIONE, L'ANALISI DEI DATI E LA SIMULAZIONE (FSE) - Ministero della salute - € 1.379.990.000 (M6 - C2 - 1.3.1)
Attraverso la realizzazione del “nuovo” Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) si intende migliorare l'efficienza e la qualità dell'assistenza sanitaria, sia nei confronti del singolo cittadino/paziente che nel suo complesso, consentendo ai singoli utenti professionisti della salute di accedere in modo rapido e completo ai dati medici riferiti a singoli pazienti o a dati aggregati.
Il raggiungimento di tale obiettivo impone una rivisitazione della disciplina in materia, specie con riguardo al trattamento di dati sanitari - in quanto tali connotati da un particolare grado di sensibilità - il coordinamento delle competenze delle Regioni in materia sanitaria e l’effettiva realizzazione di un ambiente tecnologico alimentato completamente da dati di tipo nativo-digitale e, quindi, omogeneo, coerente e portabile in tutto il territorio nazionale.
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L’elevato numero di soggetti coinvolti e l’impatto tecnologico connesso all’intervento, impone di intensificare gli sforzi già posti in essere, in modo da evitare che i ritardi sul “piano normativo” possano tradursi in un freno per lo sviluppo tecnologico ed infrastrutturale.
54. Delib. n. 45/2024/G - RAFFORZAMENTO DELL'INFRASTRUTTURA TECNOLOGICA E DEGLI STRUMENTI PER LA RACCOLTA, L'ELABORAZIONE, L'ANALISI DEI DATI E LA SIMULAZIONE (POTENZIAMENTO, MODELLO PREDITTIVO, SDK) - Ministero della salute - € 292.550.000 (M6 – C2 - 1.3.2)
Con questa misura si intende addivenire al rafforzamento infrastrutturale degli strumenti tecnologici e di Data Analysis del Ministero della Salute per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza.
Attraverso una reingegnerizzazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario a livello locale, la costruzione del modello predittivo e la realizzazione del National Health Hub nonché lo sviluppo di una Piattaforma Nazionale per i servizi di telemedicina si mira a potenziare il grado di informatizzazione dell’intero Sistema Sanitario Nazionale. A tal fine occorre un coordinamento degli sforzi tesi a garantire una disciplina adeguata e rispettosa dei vincoli normativi con quelli volti alla realizzazione di un’infrastruttura chiamata a soddisfare non soltanto esigenze attuali ma in grado di rispondere anche a quelle emergenti e connesse alla costante evoluzione tecnologica.
Anche in questo caso occorre intensificare gli sforzi per evitare che i ritardi sul “piano normativo” possano tradursi in un freno per lo sviluppo tecnologico ed infrastrutturale.
55. Delib. n. 39/2024/G - RAFFORZAMENTO E POTENZIAMENTO DELLA RICERCA BIOMEDICA DEL SSN - Ministero della salute - € 524.140.000 (M6 - C2 - 2.1)
Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) la Sezione ha provveduto ad effettuare una verifica sullo stato di attuazione al 31 dicembre 2023 dell’Intervento relativo al “Rafforzamento e potenziamento della ricerca biomedica del SSN” al quale sono assegnate risorse per 524.140.000 milioni di euro. L’Intervento ha l’obiettivo di potenziare il sistema della ricerca biomedica rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.
In particolare, per quanto attiene l’assegnazione dei voucher per i progetti PoC, per i progetti di ricerca sui tumori e le malattie rare e per i progetti di ricerca sulle malattie ad alto impatto sulla salute, le procedure di assegnazione relative al primo bando del 20 aprile 2022, per 262,07 milioni di euro ha visto ammettere a finanziamento n. 226 progetti selezionati.
Il secondo bando, pubblicato il 24 aprile 2023, ha previsto un finanziamento di 310,84 mln di euro ed in relazione allo stesso sono pervenute n. 533 proposte progettuali nelle diverse sezioni previste: tuttavia, per alcune tipologie (“Proof of Concept”) le proposte sono risultate in numero inferiore rispetto alla copertura finanziaria prevista e, per altre (“Malattie Rare”), sono risultate superiori di dieci volte la dotazione finanziaria stabilita nel bando.
L’Amministrazione, a seguito delle risultanze di apposito parere richiesto al Comitato Tecnico Sanitario, ha ritenuto di riassegnare i fondi non utilizzabili per destinarli al settore con domande in eccesso rispetto alle disponibilità, secondo un ordine di priorità stabilito dal Comitato.
In data 11 dicembre 2023 è stata avviata la fase di valutazione delle proposte presentate nell’ambito del secondo avviso, attraverso l’invio ai revisori internazionali della lettera di invito a partecipare alla fase di peer-review dei progetti di ricerca.
Relativamente, poi, alla riforma riguardante la revisione e l’aggiornamento dell’assetto regolamentare e del regime giuridico degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), in merito alle modalità attuative delle disposizioni del decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200 riferisce il Ministero della salute:
- relativamente alla comunicazione entro il 31 marzo 2023 da parte degli IRCCS, pervenute tutte nei termini, relative all’afferenza ad una o più aree tematiche e all’emanazione dei decreti di individuazione delle aree tematiche degli IRCCS, decreti da adottarsi sentite la Regioni di riferimento delle strutture di ricerca, l’Amministrazione ha avviato le necessarie interlocuzioni con le Regioni interessate;
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- con riferimento, agli adempimenti prescritti dall’articolo 10 del menzionato decreto di xxxxxxxx, risulta che gli IRCCS di diritto pubblico abbiano provveduto a ridefinire nei termini del 31 marzo 2023, gli statuti o regolamenti di organizzazione inviandoli al Ministero e alle regioni interessate per la competente valutazione e per la conseguente approvazione;
- in ordine alle attività di xxxxxxxx e semplificazione della documentazione comprovante la titolarità dei requisiti che gli IRCCS sono tenuti ad inviare al Ministero della salute per il riconoscimento e la conferma del carattere scientifico, è in fase di avanzata definizione da parte dal Ministero medesimo l’atto che recepisce le indicazioni dettate dal Decreto di riordino sulla nuova documentazione comprovante la titolarità dei requisiti prescritti dal citato decreto;
- quanto alle procedure di conferma del riconoscimento del carattere scientifico, emerge che 12 procedimenti sono stati conclusi nell’anno 2023 con l’adozione, d’intesa con il Presidente della regione interessata, di apposito decreto ministeriale, mentre 13 procedimenti sono in corso di conclusione;
- per quanto attiene alle procedure di vigilanza, la relativa rendicontazione ha parzialmente anticipato l’introduzione delconcetto delle aree tematiche richiedendo agli IRCCS di associare ogni specifica linea di ricerca con una specifica area tematica coerente con il riconoscimento.
Conclusivamente, appare necessario che l’Amministrazione continui a monitorare puntualmente, come è dato evincersi dalla documentazione attualmente pervenuta in sede istruttoria, l’attuazione delle disposizioni del decreto legislativo 23 dicembre 2022 n. 200.
56. Delib. n. 46/2024/G - VERSO UN NUOVO OSPEDALE SICURO E SOSTENIBILE – Ministero della salute - € 1.450.000.000 (M6 - C2 - IC1)
Per l’investimento - integrativo dell’analoga misura del PNRR - il cui obiettivo è migliorare la sicurezza strutturale dal punto di vista antisismico di 220 immobili - sono previsti ulteriori 1,45 miliardi di euro finanziati dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC).
Il mancato rispetto delle scadenze previste comporta la revoca dei finanziamenti e l’assegnazione
delle risorse alle Amministrazioni con migliori dati di impiego.
Per l’attuazione degli interventi – che devono essere completati entro il IV trimestre del 2026 - sono stati sottoscritti (D.M. 21 giugno 2022) tra il Ministero e ciascuna Regione e Provincia Autonoma, i Contratti istituzionale di sviluppo (CIS) e i Piani Operativi (POR) comprensivi degli Action Plan e relativi cronoprogrammi e delle Schede intervento.
- Il primo obiettivo (II trimestre 2022 - Approvazione del piano d’azione con individuazione degli interventi e assegnazione delle risorse alle Regioni) e il secondo (I trimestre 2023 - Pubblicazione di gare d'appalto o accordo quadro per interventi antisismici da parte delle Regioni, anche attraverso gli Enti del SSN) previsti dal Cronoprogramma, sono stati raggiunti. Lo stato di avanzamento degli interventi rispetto al cronoprogramma previsionale è avvenuto sul sistema BDAP/MOP.
- Sono in corso di perfezionamento le istruttorie per l’erogazione delle risorse alle Regioni Toscana
e Lazio.
- L’erogazione delle anticipazioni del 10 per cento è stata disposta per le Regioni: Basilicata, Calabria,
Campania, Sardegna e Sicilia per un totale pari a 39.544.935,13 euro.
- Il monitoraggio sulla piattaforma BDAP-MOP, fatto in contradditorio con le Regioni e le Province Autonome, è stato eseguito sulle attività di progettazione, affidamento dei lavori ed esecuzione dei contratti.
- Al 22 dicembre 2023 il numero di interventi è risultato pari a 224 (n. 220 compresi nel programma PNC e ulteriori n. 4 inseriti dalla Toscana, come riserva di interventi).
Per n. 6 interventi (sui 220 del PNC) sono pervenute, invece, proposte di rimodulazioni:
1. Regione Lazio: n. 2 interventi da espungere (modifica del target regionale da n. 33 a n. 31 interventi) e redistribuzione dell’importo originario previsto all’interno del PNC, pari a 3.054.798,00 euro (1.210.409,00 euro + 1.844.389,00 euro) sugli altri interventi del Piano per sostenere i maggiori costi.
2. Regione Campania: n. 2 interventi da espungere e trasferimento delle risorse PNC pari a 23.500.000,00 euro (11.440.000,00 euro + 12.060.000,00 euro) - già destinate ad un intervento - per la realizzazione di un nuovo edificio. Sono in corso interlocuzioni con la Regione per la verifica dell’ammissibilità del suddetto intervento nell’ambito del programma PNC.
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3. Regione Toscana n. 1 intervento oggetto di modifica. Nella proposta di rimodulazione la Regione ha richiesto di espungere un intervento di importo pari a 1.426.800,00 euro, ricompreso nei 25 finanziati con risorse PNC e di destinare il suddetto importo all’intervento di riserva n. 3 compreso tra i 4 previsti e finanziati con risorse aziendali regionali. Il target regionale risulta invariato in quanto l’intervento di riserva n. 3, essendo finanziato con risorse PNC, va ricompreso nel numero originario
(25) di interventi previsti dal Piano.
4. Xxxxxxx Xxxxx X'Xxxxx x. 0 intervento da espungere. Il target regionale risulta rimodulato da 2 a 1 intervento.
5. P.A. di Trento n. 2 interventi da rimodulare. Il Target regionale risulta invariato in termini di numero di interventi totali e di importi.
Per le rimodulazioni sopra riportate, in previsione dell’eliminazione di n. 5 interventi, nel
programma PNC risultano ricompresi n. 215 interventi.
In relazione alle altre ulteriori scadenze previste per il III e il IV trimestre 2023 risultano i seguenti dati:
1. n. 148 Procedure di Gara per appalto integrato (n. 119 interventi con contratti sottoscritti + n. 29 con contratti non sottoscritti);
2. n .67 Procedure di Xxxx per appalto di esecuzione dei lavori (n. 40 interventi con contratti sottoscritti
+ n. 27 con contratti non sottoscritti).
- Il Ministero e gli Enti territoriali hanno coinvolto i soggetti Attuatori nell’aggiornamento tempestivo dei dati sulla piattaforma BDAP.
- Questa Sezione, in riscontro alle conclusioni cui è pervenuta a seguito dell’istruttoria relativa all’investimento in oggetto, con riserva di ogni successiva valutazione, raccomanda all’Amministrazione di comunicare:
- il perfezionamento delle istruttorie per l’erogazione delle risorse alle Regioni Toscana e Lazio;
- il termine della fase di interlocuzioni con la Regione Campania e il relativo esito per verificare l’ammissibilità della rimodulazione dell’intervento CUP C25F22001020001, PO "Santa Xxxxx della Speranza" di Battipaglia — Nuovo Corpo - importo pari a 23.500.000,00 euro nell’ambito del programma PNC;
- l’effettiva rimodulazione del Piano (n. 215 interventi rispetto ai 220 originari) a seguito dell’eliminazione di n. 5 interventi proposti dalla Regione Lazio; Regione Campania; Regione Toscana; Regione Valle D'Aosta; P.A. di Trento;
- le tempistiche per la sottoscrizione dei contratti non sottoscritti.
Inoltre, è opportuno che il Ministero prosegua nell’attività di monitoraggio degli investimenti PNC, che informi tempestivamente, questa Sezione in ordine alle ulteriori modalità di attuazione del programma e al rispetto del cronoprogramma e degli obiettivi fissati.
Raccomanda, infine, ai competenti Uffici di provvedere al costante aggiornamento dei relativi dati sul sistema BDAP/MOP.
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CAPITOLO IV
SINTESI CONCLUSIVA
Il presente rapporto fa seguito all’analisi condotta da questa Sezione nel primo semestre 2023 su 31 interventi (27 PNRR e 4 PNC) per un totale di 35,5 miliardi di euro, fornendo ora un quadro complessivo al 31 dicembre 2023 relativo ad istruttorie svolte nell’anno appena concluso che hanno avuto ad oggetto 50 investimenti e 1 riforma di PNRR, oltre a 6 iniziative previste dal PNC.
Si fa presente che l’attività ha riguardato, in aggiunta alle misure previste nella programmazione per i controlli del 2023, anche 27 iniziative esaminate nel corso del 2022, allo scopo di monitorarne ulteriormente l’avanzamento finanziario, fisico e procedurale rispetto alle evidenze già riscontrate, nonché riguardo ai relativi Milestone e Target.
Si precisa e sottolinea, inoltre, che l’attuazione delle specifiche finalità degli interventi del PNRR non coincide automaticamente con il raggiungimento dei target previsti per ciascuno di essi.
La verifica di tale raggiungimento non esaurisce, quindi, l’interesse ad accertare che le risorse finanziarie poste a disposizione dall’Unione europea siano usate in modo efficace ed efficiente.
Elementi significativi per detto accertamento sono stati desunti dalla disamina dei progetti finanziati, già al momento della relativa predisposizione. Ad operazioni avviate e concluse, la verifica è stata estesa dalla misura in cui gli interventi sono stati attuati, alle relative modalità, ai tempi di realizzazione e all’esame degli effetti concretamente prodotti rispetto agli obiettivi agli stessi correlati.
Al di fuori della cornice dei finanziamenti europei, è apparso necessario anche valutare la sostenibilità degli interventi che richiedono una spesa necessariamente gravante anche sui bilanci dei futuri esercizi.
Con riferimento alla struttura del piano ed alla sua suddivisione in missioni, si evidenziano le seguenti caratteristiche:
MISSIONE 1 - digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 17 interventi di importo totale pari a 8,32 miliardi di euro, ossia il 16,61 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 1. Del citato ammontare, 4,45 miliardi (8,89 per cento del totale di M1) afferiscono a 9 misure già osservate nel corso del 2022 e pertanto la Sezione ha effettuato un ulteriore monitoraggio del loro avanzamento, mentre i restanti 3,87 miliardi (7,73 per cento) si riferiscono ad 8 interventi sottoposti a controllo ex novo durante il I semestre 2023, i cui report sono stati aggiornati al 31 dicembre.
MISSIONE 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
La Sezione ha focalizzato l’attenzione su 16 misure, delle quali 2 totalmente eliminate dal PNRR a seguito della modifica approvata dal Consiglio europeo, ossia gli investimenti nella realizzazione di impianti innovativi per la produzione di energia eolica e fotovoltaica (fondi ante revisione pari a 0,67 miliardi di euro) e negli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni (risorse per 6 miliardi).
Al netto dei suddetti de-finanziamenti, l’importo delle iniziative oggetto di controllo ammonta a 17,10 miliardi di euro, corrispondenti al 26,43 per cento delle risorse globalmente destinate alla seconda Missione da entrambi i Piani.
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MISSIONE 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile
L’attività della Sezione si è incentrata su 2 misure riferibili alla sola seconda Componente, per le quali è stato programmato un primo controllo al 30 giugno 2023 ed il conseguente aggiornamento dei dati al 31 dicembre. Gli investimenti esaminati ammontano complessivamente a 1,50 miliardi di euro (dei quali 1,47 finanziati mediante fondi del PNC), importo di poco superiore al 5 per cento delle risorse complessivamente previste per la Missione 3.
MISSIONE 4 - istruzione e ricerca
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 7 interventi di importo totale pari a 7,82 miliardi di euro, cioè il 25,15 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 4. Inoltre, è opportuno precisare che 3,41 miliardi (10,97 per cento del totale di M4) afferiscono a 4 misure già osservate nel corso del 2022 e pertanto sono state oggetto di un ulteriore monitoraggio, mentre i restanti 4,41 miliardi (14,18 per cento) si riferiscono ad altri 3 interventi sottoposti a controllo ex novo durante il I semestre 2023, per i quali la Sezione ha prodotto altrettanti report di aggiornamento al 31 dicembre.
MISSIONE 5 - inclusione e coesione
Il focus è stato posto su 9 misure, di cui una eliminata dal PNRR per effetto della modifica recentemente approvata, ossia l’investimento nella valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (fondi ex ante pari a 0,3 miliardi di euro). Pertanto, al netto di tale de-finanziamento, l’importo delle iniziative oggetto di controllo ammonta a 7,92 miliardi di euro, cioè il 40,21 per cento delle risorse totali destinate alla quinta Missione da entrambi i Piani.
Anche in tale contesto, l’esame ha riguardato sia iniziative analizzate nel corso del 2022, quindi il relativo avanzamento è stato oggetto di un successivo monitoraggio, sia un investimento di nuova osservazione nel corso del I semestre 2023, interessato da un ulteriore report di controllo con aggiornamento delle risultanze al 31 dicembre. In particolare, 7,02 miliardi di euro (pari al 35,64 per cento del totale di M5) sono relativi a 7 misure precedentemente esaminate, alle quali deve essere altresì aggiunta la suddetta iniziativa de- finanziata, che ha comunque costituito oggetto di apposita relazione. Inoltre, per quanto concerne l’unico investimento controllato ex novo nel corso del 2023, esso ammonta a 0,9 miliardi (4,57 per cento).
MISSIONE 6 - salute
L’attività svolta dalla Sezione ha riguardato 6 interventi compresi nella sola Componente 2, ammontanti ad un totale di 8,59 miliardi di euro (di cui 1,45 miliardi per un intervento di PNC), corrispondenti al 46,39 per cento delle risorse complessivamente previste dai due Piani con riferimento alla Missione 6. Di tale importo, 4,58 miliardi (24,72 per cento di quanto previsto per M6) sono relativi a 2 investimenti già oggetto di analisi durante il 2022 e dunque sottoposti ad un ulteriore monitoraggio sullo stato di avanzamento, mentre gli altri 4,01 miliardi (21,67 per cento) si riferiscono ad altri 4 interventi esaminati ex novo durante il I semestre 2023, per i quali la Sezione ha prodotto altrettanti report di aggiornamento al 31 dicembre.
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Sotto il profilo strettamente finanziario, si rileva che, tra le misure di PNRR esaminate nel corso del 2023, 41 sono state interessate dalle richieste di erogazione (RdE) ex articolo 2, comma 2, del decreto emanato dal Ministero dell’economia e delle finanze in data 11 ottobre 2021, per un ammontare complessivo di 4.939,89 milioni di euro. Tale importo è costituito da
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622,12 milioni a titolo di sovvenzioni a fondo perduto e 4.317,77 milioni riguardanti i prestiti a tasso d’interesse agevolato, rispettivamente pari all’11,65 per cento ed al 14,50 per cento delle risorse previste per gli interventi in oggetto, a seguito della revisione del Piano.
È opportuno evidenziare che dai suddetti importi è stato escluso quello relativo all’investimento denominato “Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” (M5C3I1.2), poiché trattasi di intervento totalmente de-finanziato per effetto della modifica apportata al PNRR. Ciò nonostante, riguardo a tale iniziativa si fa presente che la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche di coesione (Amministrazione titolare) ha richiesto fondi in data 12 dicembre 2022 per un importo pari a 45 milioni di euro (a fronte di uno stanziamento ante–revisione pari a 300 milioni), oggetto di controllo nel primo semestre del 2023 ai sensi della deliberazione n. 7/2023/G di questa Sezione che ha previsto uno specifico e dettagliato quadro di indagini in applicazione di quanto stabilito dall'articolo 7, comma 7,
d.l. 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla legge 29 luglio 2021, n. 108.
L’avanzamento finanziario sopra descritto riflette la prevalenza delle RdE presentate a titolo di anticipazione6, rispetto ai rimborsi delle spese effettivamente sostenute. Infatti, gli acconti corrisposti risultano pari ad un totale di € 4.850,61 milioni di euro (dei quali 585,65 milioni relativi a sovvenzioni e 4.264,96 per i prestiti), contro somme erogate in base a rendiconti di misura ammontanti a 89,28 milioni (di cui 36,47 milioni a titolo di sovvenzioni e 52,81 afferenti a prestiti).
Lo stato di avanzamento finanziario delle iniziative esaminate è altresì desumibile dal confronto della previsione di spesa sostenuta fino tutto il 2023 (per un totale di 2.990,50 milioni di euro) sia con il budget programmato dalle Amministrazioni relativamente al medesimo periodo (pari a 4.010,39 milioni), sia con le risorse finanziarie complessivamente previste (43.925,63 milioni). Ciò comporta che il tasso di progressione della spesa per l’intera durata del Piano (2020 – 2026) calcolato con riferimento ultimo al 31 dicembre 2023 risulta pari al 74,57 per cento.
Secondo l'analisi per missione, la spesa ancora da sostenere per gli interventi esaminati è soprattutto concentrata nella missione 2 (14,1 miliardi di euro circa), mentre per le altre missioni ammonta ad una cifra vicina ai 7 miliardi di euro, ad eccezione della missione 3 (dato ReGiS).
Infine, sempre relativamente agli interventi di PNRR esaminati, si evidenzia come il costo complessivo dei progetti ammessi al finanziamento (34.349,49 milioni di euro) sia pari al 78,20 per cento dei fondi previsti (43.925,63 milioni), mentre i pagamenti (1.858,66 milioni) rappresentino il 14,02 per cento degli impegni assunti (13.255,68 milioni).
Inoltre, per quanto concerne la gestione finanziaria del PNRR, si rammenta che la legge 30 dicembre 2020, n. 178 (“Legge di Bilancio 2021”) ha istituito il Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU–Italia, allo scopo di anticipare alle Amministrazioni pubbliche titolari degli interventi e/o soggetti attuatori l’erogazione delle contribuzioni comunitarie, stante la natura performance based del Piano, ossia la corresponsione delle tranche di sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a tasso d’interesse agevolato da parte della Commissione europea subordinatamente al conseguimento di Milestone & Target.
6 Ai sensi del d.m. 11 ottobre 2021, l’Ispettorato generale (ex Servizio centrale) per il PNRR provvede ad una prima erogazione di fondi, fino ad un massimo del 10 per cento di quanto previsto per la realizzazione di ciascun intervento, previa attestazione di avvio dei medesimi. In casi eccezionali, debitamente motivati dall’Amministrazione beneficiaria, le risorse corrisposte possono essere anche maggiori della citata percentuale.
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A tal proposito, i saldi al 31 dicembre dei conti correnti infruttiferi dedicati ammontano rispettivamente a 44.054,41 milioni e 79.265,43 milioni di euro, facendo registrare entrambi un consistente incremento rispetto all’anno precedente.
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Dai dati di carattere finanziario che precedono discendono alcune considerazioni, anche in continuità con le osservazioni già fornite da questa Sezione nelle relazioni semestrali ed annuali precedenti.
In primo luogo, va ancora rilevato, pur se in miglioramento, il permanere di uno scostamento fra spesa attesa e spesa sostenuta, anche se, coerentemente a quanto già affermato da questa Sezione, dietro al mero dato numerico riportato, esiste una realtà a livello economico-finanziario volta a giustificare lo scollamento fra risorse disponibili e risorse effettivamente impiegate. In particolare, si assiste ancora ad un inevitabile scivolamento della spesa negli anni a far data da quello in esame con una rimodulazione del profilo temporale e ciò perché molte delle incombenze a carico delle Amministrazioni sono solo prodromiche all’effettivo impiego delle risorse.
Esemplificativamente, dalle risultanze delle indagini svolte dalla Sezione, per quanto attiene a quanto avvenuto nel 2023, emerge il generale raggiungimento degli obiettivi procedurali consistenti nell’ adozione di provvedimenti amministrativi, pubblicazione di avvisi, stipula di convenzioni con soggetti attuatori, emanazione di decreti direttoriali, trasferimento di somme a titolo di anticipazione. Tuttavia, sono risultate alcune situazioni di ritardo nell’avvio degli interventi da parte di enti attuatori e gestori con proposte di rimodulazione anche parziale formulate dalle amministrazioni titolari, in corso di valutazione alla data del 31 dicembre 2023.
Interessante l’analisi delle cause che hanno impedito alle imprese di non percepire finanziamenti. Oltre un’impresa su tre non ha riscontrato bandi di interesse ma vi sono differenze tra le imprese potenzialmente interessate a percepire aiuti diretti e imprese potenzialmente interessate alle gare di lavori. Le prime segnalano in particolare la mancata assegnazione dei contributi, mentre le seconde sottolineano l’inadeguatezza dei bandi, la complessità delle procedure, i tempi ristretti o la scadenza dei termini.
In ogni caso, lo iato fra adempimenti procedurali e spesa effettiva resta ancora molto significativo e ciò non può non destare attenzione, anche se si voglia considerare il Piano come un programma “per obiettivi” e non un Piano “di spesa”, approccio che non appare del tutto corretto.
Tale tendenza risulta convalidata anche da una recente indagine promossa da PromoPA e dall’Università di Roma Tor Vergata che ha evidenziato in proposito che a fronte di un buon 46% dei beneficiari di fondi PNRR che dichiara di essere in piena fase realizzativa, si riscontra un 50% di operatori che o non hanno iniziato le attività o hanno svolto solo azioni preparatorie. In tale contesto, infatti, e se vogliamo a parziale correzione sia dell’inquadramento giuridico dei finanziamenti a gestione diretta sia della modalità di rendicontazione del “finanziamento non collegato ai costi” che quale opzione di costo semplificato non dovrebbe richiedere ulteriori modalità di verifiche aggiuntive riguardo le procedure e spese sottostanti, per il PNRR alle modalità di controllo “ordinarie” si devono aggiungere delle procedure di
verifica ulteriori, puntualmente verificate a tutti i livelli per maggior tutela del bilancio UE.
Non a caso, inoltre, a partire dal 2022 praticamente ogni mese si sono svolti audit da parte dei Servizi della Commissione europea, della Corte dei conti europea, dell’Unità di Audit del PNRR, tematici, di performance sulla tutela degli interessi finanziari dell’UE, con visite in loco che per l’organizzazione e la successiva raccolta e trasferimento della documentazione di riferimento comportano spesso tempo di disamina non trascurabili. Per non parlare del fatto che spesso gli audit vengono espletati sugli stessi oggetti e soggetti di
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controllo, le stesse milestone o target. Inoltre, a differenza dei fondi strutturali dove le verifiche di competenze dell’Autorità di Audit hanno tempistiche di chiusura vicine ad un anno, quelle dell’Unità di Audit del PNRR si devono concentrare in pochi mesi perché le relative sintesi devono essere incluse nelle rendicontazioni semestrali da inviare alla Commissione europea.
Un aspetto legato alla gestione del surplus di fondi derivante da risorse non spese, si viene a creare anche nel rapporto Amministrazioni centrali/enti attuatori, con possibili riflessi su uno dei pilastri del Piano e cioè la coesione territoriale. Su questo punto, invero, è stato possibile rilevare come continuino a sussistere divari fra i territori a livello di macroaree e divari fra le regioni del Mezzogiorno dove, nonostante la quota del 40 per cento sembri assicurata, le singole regioni continuano a marciare a velocità diverse.
La quantità di passaggi burocratici a cui è necessario adempiere e la complessità della documentazione da fornire fa sì che gli enti locali meno efficienti siano scoraggiati anche solo dal presentare le domande. Tale elemento è confermato da un’ultima analisi dell’Ufficio Parlamentare di bilancio del dicembre 2023, secondo la quale il comparto comunale risulta tra quelli con la maggior percentuale di avvio dei progetti (101mila sono i soggetti attuatori), ma integra anche uno di quelli che presenta le maggiori fragilità. Il risultato è che rischiano di essere esclusi dai fondi proprio quei territori che ne avrebbero più bisogno.
Ne consegue che la capacità amministrativa diventi un elemento critico del PNRR; potenziare quindi la capacità amministrativa è fondamentale per la riuscita del Piano. È vero anche che con la revisione del piano l’indirizzo governativo sembra quella di ridurre il coinvolgimento dei comuni. Tuttavia, anche se ciò fosse confermato nel futuro trend di sviluppo del Piano, il loro ruolo rimane comunque centrale nella realizzazione degli obiettivi. È quindi cruciale che si implementino altri interventi per integrare, nelle amministrazioni comunali, le competenze tecniche necessarie a sostenere i processi amministrativi e burocratici richiesti.
Ma ancor più, al netto ovviamente delle modifiche che il Piano è destinato a subire a livello contenutistico, l’esperienza concreta appare dimostrare come la dotazione dei singoli investimenti non sia sempre coerente con gli obiettivi prefissati, con la necessità di dover constatare o un eccesso dei fondi a disposizione o, piuttosto, una carenza dei medesimi.
E questo richiama anche il problema dei servizi che necessariamente devono accompagnare gli investimenti ai fini della sostenibilità in prospettiva degli stessi e del più efficace impatto a livello non solo economico, ma anche territoriale, culturale e sociale.
Per taluni interventi, infatti, l’obiettivo ambiziosamente va al di là dello scopo immediato dichiarato (emblematico appare quello della costruzione di nuove scuole), ma pone l’esito in un ambito di crescita territoriale, risparmio energetico, polo di attrazione culturale che richiede un accompagnamento dell’investimento con la creazione di servizi a “corredo” dell’investimento medesimo.
D’altra parte va tenuto nella massima considerazione il processo in base al quale il Governo ha dato avvio, a partire dal mese di gennaio 2023, a un percorso virtuoso di monitoraggio dell'attuazione del Piano, realizzato nel contesto di frequenti confronti con le Amministrazioni centrali titolari delle misure previste nel Piano, nonché con la Commissione europea, finalizzato alla revisione del PNRR nell'ottica di mantenere all'interno del Piano solo gli interventi coerenti con le tempistiche e le condizionalità previste dal PNRR, anche ai sensi di quanto previsto dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza. Nell'ambito della revisione del PNRR, nonché del Regolamento (UE) 2023/435 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 febbraio 2023 che ha modificato il suddetto regolamento (UE) 2021/241, è stato inserito il capitolo dedicato al REPowerEU.
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Un percorso virtuoso sulla scorta della constatazione di criticità “riconducibili, inter alia, alle seguenti fattispecie: la frammentazione di singoli investimenti previsti nel Piano in capo a molti soggetti attuatori; la presenza di numerosi progetti inammissibili per incompatibilità con le condizionalità previste dal Piano, tra le quali, a titolo esemplificativo, il rispetto del principio del non arrecare danno significativo (Do Not Significant Harm, c.d. DNSH), tipicamente progetti c.d. in essere; la scarsa capacità amministrativa di alcune categorie di soggetti attuatori (come i Comuni); più in generale e in maniera trasversale, il drastico aumento dei prezzi dell'energia, delle materie prime e da costruzione e dei beni intermedi derivante dal mutato contesto geopolitico internazionale in seguito al conflitto russo-ucraino)” e che è sfociato, come si è già evidenziato, nella decisione di esecuzione dell’8 dicembre 2023 con la quale il Consiglio europeo ha approvato la modifica del PNRR, adottata in seguito alla proposta presentata dal Governo italiano ai sensi degli articoli 21 (paragrafo 1) e 21–quater del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, proposta resasi necessaria a causa di circostanze oggettive che hanno impedito la realizzazione totale o parziale di 123 misure del Piano originariamente approvato.
Appare comunque confortante la rassicurazione in ordine alla quale si intende garantire la copertura delle spese dei progetti, mantenendo invariato l'ammontare delle risorse assegnate.
La Sezione, in proposito, si riserva di analizzare e valutare i provvedimenti governativi attualmente in corso di finalizzazione volti a mantenere l’equilibrio finanziario nell’ambito dell’attuale quadro di interventi previsto dal PNRR.
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Ulteriore criticità è costituita dalla tempistica degli interventi.
La necessità di poter realizzare nei tempi previsti gli interventi programmati – urgenza dettata anche dal dato di “accumulo” finanziario creato dalle risorse in attesa di impiego - e quindi per rispettare le milestones europee, i tempi per la realizzazione delle opere sono molto serrati, soprattutto per le abituali modalità di esecuzione delle opere pubbliche nel nostro Paese.
In tal senso, l’intervento legislativo dello scorso febbraio (d.l. 33/2023) ha tracciato una strada caratterizzata da semplificazioni procedurali da utilizzare, tuttavia, con cautela ai fini di preservare la qualità dei singoli interventi e dell’operazione nel suo complesso.
La sfida, quindi, che ora sono chiamati ad affrontare i soggetti attuatori consta nel coniugare la velocità di realizzazione con adeguate garanzie di sicurezza e qualità delle opere; a tal riguardo non vi è sinonimia fra semplificazione e buon esito in termini qualitativi degli interventi.
Va in proposito sottolineato che la rimodulazione temporale di cui si è già avuto modo di parlare rappresenta, prima facie, un elemento che si presta a più di una considerazione. Infatti essa, oltre quanto già detto, potrà determinare ulteriori criticità attraverso l’esaurimento dei margini per ulteriori rinvii o la riduzione del potenziale stimolo all’attività produttiva, concentrando la realizzazione degli interventi su un periodo più limitato, così come potrebbe alimentare strozzature nell’offerta, sia con riferimento alle competenze necessarie per gestire e avviare le opere, sia per lo spiazzamento di altri investimenti. Ma, al contrario, ridurrà sicuramente la possibilità di sovrapposizione degli effetti con quelli del superbonus, fornendo un nuovo stimolo all’economia quando quegli effetti verranno meno.
Vasta è poi la problematica relativa ai cosiddetti progetti in essere, già evidenziata nella precedente relazione di questa Sezione del luglio 2023.
Secondo quanto disposto dal regolamento 2021/241 del 12 febbraio 2021, le misure avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020 sono ammissibili a condizione che soddisfino i requisiti del medesimo regolamento. In questo modo è stata consentita l'inclusione di misure
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in linea con gli obiettivi nel PNRR, le cui fasi iniziali erano già state avviate durante il periodo della pandemia da COVID-19, anteriormente l'approvazione del Piano.
Si tratta di iniziative di spesa già previste a legislazione vigente, che seguono le ordinarie procedure contabili del bilancio dello Stato, nel quale rimangono appostati i relativi stanziamenti di spesa. Le modalità di attuazione degli interventi, passati da investimenti comunali finanziati con contributi statali a misure del PNRR, hanno comportato molteplici difficoltà e problematiche in parte ancora non risolte.
Il finanziamento di progetti in essere implica, anzitutto, che, come per tutti gli altri interventi, siano comunque rispettati tutti i principi e le condizionalità del PNRR, compreso il principio di non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali. Il rispetto di detti principi, nel caso in cui non sia stato oggetto di preliminare valutazione al momento in cui è stata decisa la confluenza dei progetti in essere nel Piano, ha comportato un loro difficoltoso adeguamento in corso d'opera alla normativa comunitaria (comprensivo della certificazione del rispetto della stessa, con conseguente assunzione di responsabilità).
La verifica del rispetto di tali principi sui progetti presentati e sugli interventi attuati si presenta ancora più gravosa negli investimenti caratterizzati da numerosità dei progetti e capillare diffusione sul territorio. Si tratta, inoltre, di un'operazione incerta negli esiti, considerato che i requisiti da accertare non sono stati richiesti nei decreti di finanziamento e nei documenti tecnici di gara. A testimonianza di ciò, ad esempio, per l'investimento “Resilienza e valorizzazione del territorio e dell'efficienza energetica dei comuni”, nello specifico soprattutto per le piccole opere, è emerso che molti interventi, sebbene già attuati, potrebbero risultare non ammissibili sia per tipologia che per il mancato rispetto dei principi e delle condizionalità previste dalla regolamentazione comunitaria per l'attuazione del Piano.
Di conseguenza, se l'inserimento degli interventi finanziati da leggi statali nel PNRR ha di fatto garantito un tempestivo avvio dell'attuazione degli interventi medesimi, molti dei quali già portati a conclusione, l’incertezza sul rispetto delle condizionalità non ha finora consentito di rendicontare gli stessi ai fini del raggiungimento dei target fissati dal Piano e del conseguente accesso alle rate di finanziamento dell'Unione europea.
Il processo di revisione del PNRR, promosso dalla Commissione Europea in ottemperanza alla procedura delineata dall’articolo 21 del Regolamento (UE) 2021/241, al fine di tenere conto delle «circostanze oggettive» idonee a pregiudicare la realizzazione di alcune Riforme o Investimenti per come originariamente configurati e della disponibilità di alternative per il più efficace raggiungimento di determinati traguardi e obiettivi, ha avuto poi ad oggetto anche i cosiddetti “progetti in essere”.
Come già evidenziato, le modifiche proposte hanno riguardato, per determinati interventi, il definanziamento complessivo della Misura, con il conseguente trasferimento delle opere su fondi nazionali e, a seguito della Decisione di esecuzione del Consiglio UE – ECOFIN dell’8 dicembre 2023, lo stralcio dal PNRR.
Il finanziamento di tali progetti aveva comportato che alcuni obiettivi ritenuti rilevanti nell’ambito del PNRR erano stati ritenuti realizzabili attraverso interventi già avviati al 1° febbraio 2020 e finanziati da leggi nazionali.
In alcuni casi, come per l’intervento PNRR M2C4I2.2-Resilienza valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei comuni, al momento del raggiungimento, nei tempi prestabiliti, degli obiettivi del PNRR, l’Unione europea si era impegnata ad erogare al nostro Paese un prestito di importo pari a quello finanziato.
L’inserimento degli interventi nel PNRR ha avuto quindi come possibile esito l’accesso ad un prestito dell’UE, a condizioni particolarmente vantaggiose rispetto ai costi dei mutui acquisiti sul mercato.
Nell’ambito della III relazione semestrale sullo stato di attuazione del PNRR, presentata dal Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione, il Sud e il PNRR è precisato che
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“scegliendo di finanziare con le risorse del PNRR i progetti in essere si è sostituito il debito preesistente con prestiti che garantiscono condizioni migliori in termini di tempistica di rimborso e costo del finanziamento”. Non sempre sono state indicate le specifiche ragioni della confluenza nel PNRR, se non attraverso il riferimento alla generica garanzia di un tempestivo avvio della relativa attuazione.
Le modalità di attuazione degli interventi, passati da investimenti (in particolare comunali) finanziati con contributi statali a misure del PNRR, avevano comunque comportato molteplici difficoltà e problematiche, determinate anzitutto dalla necessità di un adeguamento, in corso d’opera, alla normativa comunitaria. Proprio la difficoltà di rispettare i target di Misura per molti interventi che non risultavano in linea con quanto previsto dalla normativa di riferimento del PNRR, ha contribuito alla decisione di stralciare gli interventi dal Piano.
Tale decisione ha un impatto generale sui saldi del bilancio statale, essendo venuta meno la possibilità di accedere al finanziamento dell’UE per le opere finanziate da prestiti.
Per quanto concerne l’effetto sui singoli investimenti, la valutazione della Sezione ha avuto ad oggetto, anzitutto, la disamina dei dati contabili.
Nei casi in cui, fino al 2023, le risorse stanziate a valere sulle varie leggi che prevedevano le opere sono state interamente impegnate, non si è posto un problema di finanziamento. Eventuali difficoltà possono riguardare, di conseguenza, solo la fase del pagamento delle stesse risorse ai soggetti attuatori. Si ripropongono, al riguardo, le problematiche già rilevate nella precedente deliberazione della Sezione, la cui risoluzione potrà risentire dell’applicazione delle nuove disposizioni in corso di emanazione.
Bisogna tuttavia considerare che l’inserimento dei progetti in essere nel PNRR aveva consentito ai soggetti attuatori di fruire delle semplificazioni procedurali e delle deroghe previste dal nostro legislatore al fine di agevolare l’attuazione degli investimenti e di consentire il raggiungimento dei target e degli obiettivi richiesti a livello europeo. L’estromissione delle opere in esame dal PNRR, di conseguenza, potrebbe determinare problematiche aggiuntive alle procedure in corso.
L’Amministrazione ha comunicato che, a seguito della definitiva eliminazione dal Piano di questi interventi, si sta ora procedendo all’aggiornamento della normativa di riferimento e dei relativi Manuali di Istruzione per i Soggetti Attuatori, fornendo apposite indicazioni circa gli adempimenti relativi alla rendicontazione e al monitoraggio delle opere che dovrebbero continuare ad essere effettuati sul sistema ReGiS.
Risulta in corso di esecuzione l’aggiornamento della normativa di riferimento e dei relativi Manuali di Istruzione per i Soggetti Attuatori, anche in relazione agli adempimenti relativi alla rendicontazione e al monitoraggio delle opere.
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Una ultima considerazione va poi condotta in tema di rafforzamento delle infrastrutture tecnologiche e degli strumenti per la raccolta, l'elaborazione, l'analisi dei dati e la simulazione. Attraverso un esame complessivo delle diverse linee di intervento di cui si compongono i relativi investimenti è possibile rilevare l'importanza di un approccio sinergico dei diversi attori istituzionali e dei diversi livelli di governo in considerazione della stretta interdipendenza tra gli avanzamenti sul piano normativo e quello tecnologico. La creazione di una infrastruttura unitaria ma che al contempo assicuri l'accesso ad una platea eterogenea di utenti impone un continuo coordinamento degli sforzi tesi a garantire una disciplina adeguata e rispettosa dei vincoli normativi con quelli volti alla realizzazione di una infrastruttura chiamata a soddisfare non solo esigenze attuali ma in grado di corrispondere anche a quelle emergenti e connesse alla costante evoluzione tecnologica.
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Ciò impone un richiamo fermo alle amministrazioni ed agli enti competenti al fine di intensificare e strutturare un flusso comunicativo costante tra i diversi attori e approntare ogni strumento utile (ad esempio task forces) in grado di agevolare il citato approccio sinergico ed evitare che i ritardi sul piano normativo possano tradursi in un freno per lo sviluppo tecnologico ed infrastrutturale.
Con riferimento a molte delle misure concernenti la trasformazione digitale va segnalata la scelta di avvalersi del sistema degli “avvisi a lump sum” (a forfait), mediante l'approccio dei "costi standard", quale “opzione di costo semplificato” prevista dagli articoli 52 e seguenti del regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 (cfr. art. 10, comma 4, del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito con modificazioni dalla legge 9 novembre 2021, n. 156). L'opzione, basata sull'adozione di ragionevoli metodologie per la determinazione dei costi forfettari, appare idonea a garantire un efficace livello di controllo sull’erogazione dei fondi e sul conseguimento degli obiettivi, snellendo le operazioni e, potenzialmente, esplicando anche un effetto incentivante per gli enti beneficiari virtuosi; la scelta trova giustificazione nell’elevata cardinalità della platea di beneficiari (che, per alcune misure, si aggira intorno alle 18.000 amministrazioni “target”) e nel rapporto, non favorevole, tra l’ipotetico onere di rendicontazione analitica e il costo stimato degli interventi. La natura stessa degli interventi finanziati, del resto, si presta ad un agevole controllo automatizzato dell'attività effettivamente svolta.
Si sta rivelando efficace, inoltre, la messa in linea della piattaforma "XXxxxxxxxx0000.xxx.xx" che costituisce il punto d’accesso alle risorse per la transizione digitale. La piattaforma contiene, tra l’altro, informazioni aggiornate su tutti gli avvisi pubblici; strumenti e risorse di accompagnamento degli enti candidati ai finanziamenti; una sezione “open data” contenente dataset consolidati ed aggiornati relativi all’andamento degli avvisi. Nel mese di dicembre 2023 il processo di interoperabilità tra la piattaforma e il sistema REGIS è stato testato e sono stati già trasferiti gran parte dei dati presenti in piattaforma; si prevede che, entro il primo trimestre 2024, le due piattaforme possano essere perfettamente allineate.
A conferma della fruibilità della piattaforma, particolarmente apprezzata dagli enti beneficiari, nonché del gradimento per il sistema a "lump sum", i dati ad oggi disponibili relativamente all’andamento degli avvisi già pubblicati stanno facendo registrare una positiva adesione delle amministrazioni interessate, con tassi spesso superiori rispetto alle attese e con un raggiungimento fortemente anticipato di alcuni target o milestone.
Per alcune misure, in conseguenza delle prime attività ammesse a finanziamento, si sta iniziando a misurare una effettiva erogazione dei corrispondenti servizi: a titolo di esempio, per la nuova piattaforma delle notifiche digitali "SEND" (che è stata messa in esercizio, come da cronoprogramma, nel secondo semestre 2023 e che, nei soli primi due mesi di pubblicazione dei primi "avvisi", aveva visto assorbito il 75% dell’intero budget disponibile fino al 2026, coinvolgendo circa l’80% dei comuni indicati nel target finale), le notifiche effettuate tendevano verso il numero complessivo di due milioni alla fine del 2023.
Sotto quest'ultimo profilo, è imprescindibile che, con il procedere dell'attuazione del Piano, anche per le misure di digitalizzazione la valutazione dei risultati conseguiti non si limiti alla realizzazione degli investimenti finanziati e al raggiungimento dei target e delle milestone prefissati, ma alla effettiva erogazione dei conseguenti servizi a beneficio della collettività.
Xxxxx, altresì, adeguatamente soppesate, per tempo, le esigenze di finanziamento per la conduzione "a regime", dopo il 2026, delle infrastrutture e degli altri interventi realizzati a valere sul Piano.
Ancora, la compresenza di numerose iniziative in materia di digitalizzazione, tra loro parallele o convergenti, richiede un efficace coordinamento di tutte le attività da parte della Presidenza del Consiglio e una verifica costante su una ipotetica, indesiderabile, inefficiente
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allocazione dei fondi, evitando altresì, da un lato, l'effetto collaterale della lievitazione dei costi relativi al personale specializzato in ambito ICT e, dall’altro lato, una ipotetica selezione avversa, ove il mercato non sia in grado di soddisfare appieno le esigenze di personale qualificato, stimate come necessarie all’attuazione del Piano.
Inoltre, primaria attenzione va destinata alla parallela, adeguata formazione delle risorse umane destinate ad accompagnare, presso ciascuna amministrazione, la trasformazione digitale intrapresa; ciò ad evitare che le piattaforme realizzate rimangano prive di servizi esposti o comunque non adeguatamente alimentate, manutenute o utilizzate dalle amministrazioni stesse.
Infine, può richiamarsi quanto già esposto con deliberazione di questa Sezione n. 33/2023/G del 27 febbraio 2023, con riguardo al "programma strategico per il decennio digitale 2030", istituito con la Decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, auspicandosi che, nella concreta attuazione delle misure previste con il dispositivo di ripresa e resilienza, siano fin d'ora tenuti in considerazione, per quanto possibile, anche gli obiettivi (e gli indicatori) rilevanti ai fini del "decennio", al fine di ottimizzare e massimizzare i benefici attesi dall'impiego delle risorse già stanziate da qui al 2026.
Sotto quest'ultimo profilo, giova osservare che da una prima ricognizione condotta dalla Commissione Europea su 24 roadmap nazionali presentate entro la fine di gennaio 2024 è emerso che parecchi Stati membri stanno già integrando il programma del "decennio" nelle proprie strategie di trasformazione digitale sebbene, nel complesso, solo il 55% del totale delle
299 previste "traiettorie", distribuite su 13 indicatori chiave (KPI), possano considerarsi conformi rispetto alle indicazioni del "decennio".
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Legenda
CAD: Codice Amministrazione Digitale Cdc: Corte dei conti
Consip: Concessionaria Servizi Informativi Pubblici S.p.A. d.d.: decreto direttoriale
d.l.: decreto-legge
d.m.: decreto ministeriale
d.p.c.m.: decreto del Presidente del Consiglio dei ministri l.: legge
Mef: Ministero dell’Economia e delle Finanze Mlps: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Mit: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Mimit: Ministero delle Imprese e del Made in Italy
Masaf: Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Mase: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Mim: Ministero dell’Istruzione e del Merito
Mur: Ministero dell’Università e della Ricerca OA: Operational Arrangements
PCM: Presidenza del Consiglio dei ministri PMI: piccole e medie imprese
PNRR: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Regolamento (U.E.) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza
REGIS : Sistema informativo di cui alla Circolare M.E.F. 14 dicembre 2021, n. 31 Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
R&S: Ricerca e sviluppo
Sicr: Sistema Informativo Controllo e Referto Bdap: Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche
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ALLEGATI
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INTERVENTI PNRR/PNC - TABELLA OBIETTIVI | ||
INTERVENTI PRESI IN CONSIDERAZIONE DALLA SEZIONE | OBIETTIVI RAGGIUNTI FINO AL 31 DICEMBRE 2023 | ANNOTAZIONI |
INFRASTRUTTURE DIGITALI M1C1-1.1 | Alla data del 31 dicembre 2023 non sussistono target europei, mentre il target italiano (M1C1-00-ITA-3) al 30 settembre 2023 (migrazione di almeno 30 PAC e ASL verso il Polo Strategico Nazionale), non è più attuale poiché l’investimento rientra tra quelli oggetto di proposte di modifica delle Riforme e degli Investimenti del PNRR approvate in ambito UE. | Con la riprogrammazione del PNRR (art. 21 del Reg. (UE)2021/241) è stato modificato il target M1C1-17 europeo intermedio di settembre 2024 (migrazione di 100 PA verso il PSN). Viene specificato che nel 2024 deve essere assicurata, per almeno 100 PA centrali e ASL, la migrazione completa di almeno un servizio (inclusi i relativi sistemi, dataset e applicativi). Tale modifica introduce una modularità del progetto di migrazione verso il PSN, tale principio di modularità è stato riconosciuto valido ed approvato dalla Commissione in luogo di una migrazione complessiva dell’intero Ente, come precedentemente indicato dal target intermedio. Va altresì segnalato il contenzioso pendente tra Fastweb e Xxxxx, che hanno proposto ricorso con richiesta di misure cautelari, e l’aggiudicataria RTI TIM. |
ABILITAZIONE E FACILITAZIONE MIGRAZIONE AL CLOUD (M1C1-I1.2) | Milestone intermedia (31.3.2023), inerente all’aggiudicazione dei bandi pubblici per l’abilitazione al cloud per le gare di appalto dell’Amministrazione locale; Target M1C1-139, inerente alla migrazione di 1.064 pubbliche amministrazioni locali verso ambienti cloud certificati | |
DATI E INTEROPERABILITA’ (M1C1- I1.3) | - Raggiungimento, in data 17 ottobre 2022, della Milestone del 31 dicembre 2022; - Attuazione, al 31 dicembre 2023, del “Single Digital Gateway” | |
CITIZEN EXPERIENCE – MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ ED USABILITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI DIGITALI. M1C1-1.4.1. | Il Target ITA M1C1-140-ITA-1 in scadenza al 31.12.2023, prevedeva l’adozione dei modelli di sito web per le PP.AA. in misura pari al 10 per cento della platea destinataria. Tale Target è stato raggiunto in anticipo. Infatti, alla data del 1° dicembre 2023, gli enti che si sono canditati e registrano progetti attivi sono n. 13.424 per un importo pari a euro 794.761.689,00. Di questi, il 14 per cento della platea (2.352 enti) ha realizzato il progetto e superato l’asseverazione tecnica. La prima Milestone di rilevanza europea M1C1-140, denominata “Miglioramento del 40 per cento della qualità e dell'utilizzabilità dei servizi pubblici digitali T1” ha scadenza al 31 dicembre 2024. La misura sta registrando un notevole successo da parte degli enti interessati ed appare verosimile il raggiungimento del target UE M1C1-140 già nel terzo trimestre del 2024. | La misura ha inizialmente beneficiato di stanziamenti pari a 613 milioni di euro, rivolti a circa 16.000 amministrazioni costituite soprattutto da Comuni e Scuole, al fine di diffondere l’adozione di modelli standard del proprio sito istituzionale sviluppato nell’ambito del progetto coadiuvato anche dal supporto tecnico di Designers Italia. Le domande di partecipazione sui primi Avvisi rivolti ai Comuni hanno superato le aspettative determinando un overbooking di richieste e per tale motivo lo stanziamento è stato di incrementato di ulteriori 200 mln. di euro, per un totale pari a 813 mln. di euro. Le risorse, ripartite tra Scuole e Comuni, risultano rispettivamente pari a euro 49.858.529,00 ed euro 744.903.160,00; In merito alla verifica dello stato di attuazione in base ai cronoprogrammi è stato rappresentato dall’amministrazione che al 29 settembre 2023 risultano finanziati |
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INTERVENTI PNRR/PNC - TABELLA OBIETTIVI | ||
INTERVENTI PRESI IN CONSIDERAZIONE DALLA SEZIONE | OBIETTIVI RAGGIUNTI FINO AL 31 DICEMBRE 2023 | ANNOTAZIONI |
13.425 progetti per un importo di euro 794.841.611,00. Inoltre, sempre al 29 settembre, risultano già completati e verificati tramite l’asseverazione tecnica circa 1.630 progetti. Le successive fasi del cronoprogramma richiedono l’avanzamento ed il graduale raggiungimento dei target europei X0X0-000 x X0X0-000 ove prevedono l’adesione ai modelli rispettivamente del 40 per cento (entro il 31 dicembre 2024) e 80 per cento (entro il 30 giugno 2026) della platea di PP.AA. interessate. La Misura prevede, inoltre, lo sviluppo dei modelli dei siti web per Musei e ASL rispetto ai quali ancora devono essere individuati dei progetti pilota; attualmente è in corso di definizione il capitolato tecnico per l’attivazione di un progetto a titolarità. | ||
CITIZEN INCLUSION - MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI DIGITALI M1C1-1.4.2 | Per quanto concerne Milestone e Target italiani ed europei associati specificamente alla misura 1.4.2, non risultano scadenze alla data del 31 dicembre 2023. In precedenza, il soggetto attuatore ha dichiarato il raggiungimento del target italiano M1C1-00-ITA-9 al 30 giugno 2022 relativo al raggiungimento del 45 per cento di enti pubblici e privati che hanno effettuato test di accessibilità del sito web e delle APP. Le attività previste dal Piano Operativo in scadenza al 31 dicembre 2023 appaiono sostanzialmente in linea con quanto definito a livello di cronoprogramma. Sono ancora in itinere tutta una serie di microattività che paiono poter raggiungere una positiva e completa realizzazione nei primi mesi del corrente semestre. | Ad oggi gli Accordi sottoscritti sono 4 sui 55 obiettivi della misura. Si registra un lieve ritardo nella sottoscrizione di tali Accordi dovuto alla revisione del target europeo associato al progetto. Le attività relative ad uno dei punti individuati dal target, infatti, ossia la fornitura di tecnologie assistive nei confronti dei lavori con disabilità, risultavano descritte in modo ambiguo pur costituendo un punto fondamentale delle attività delle pubbliche amministrazioni locali (PAL). Pertanto, il DTD con AGID ha avviato uno scambio con la Commissione europea per rivedere le definizioni inserite nel target M1C1-144. A ciò è seguita la necessaria revisione dei piani operativi elaborati dalle PAL, in modo da tener conto della modifica richiesta alla Commissione e da questa accettata in data 24 novembre 2023. L’amministrazione attuatrice confida di poter recuperare velocemente tale gap temporale segnatamente ove si consideri che i prossimi target europei sono posti al 2025. |
SERVIZI DIGITALI E CITTADINANZA DIGITALE - PIATTAFORME E APPLICATIVI (PAGO PA E APP IO) – DIPARTIMENTO PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE PRESSO LA PCM - € 561.000.000 (M1C1I1.4.3) | M1C1-00-ITA-12 – 4° trimestre 2021 (56%) M1C1-00-ITA-13 – 4° trimestre 2022 (60%) M1C1-00-ITA-14 – 4° trimestre 2023 (65%) PA che adottano la piattaforma PagoPA che assicurano un aumento di almeno il 20% del numero dei loro servizi (gli obiettivi sono cumulativi, raggiungendo l'80% nel 2026). Unità di misura: % di 17.568 PA che adottano la piattaforma PagoPA; percentuale di partenza 53% Obiettivi conseguiti: la percentuale, alla fine del 2022, era già salita al 92% circa (16.142 su 17.568), superando così il target finale di | L’importo complessivo del sub-investimento 1.4.3 era originariamente fissato in 750 milioni di euro; dapprima è stato rimodulato in 580 milioni di euro (D.M. Mef del 24 agosto 2022) e successivamente, in esito alla riprogrammazione del Piano e alla decisione del Consiglio dell’8 dicembre 2023, recante approvazione della modifica in riduzione dei target 2026, è stato ulteriormente ridotto a 561 milioni di euro. Anche il numero dei servizi finali è stato ridotto a seguito della Decisione del Consiglio dell’8 dicembre 2023; nella versione originaria del Piano, infatti, erano previsti: 50 servizi per i comuni, 20 servizi per le regioni, 20 servizi per le aziende sanitarie e 15 servizi per scuole e università |
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INTERVENTI PRESI IN CONSIDERAZIONE DALLA SEZIONE | OBIETTIVI RAGGIUNTI FINO AL 31 DICEMBRE 2023 | ANNOTAZIONI |
14.054 (80%) previsto per il 2026. Alla fine del 2023, la percentuale ha raggiunto il 91% (16.036 su 17.568) superando così il target finale di 14.054 (80%) previsto per il 2026. M1C1-00-ITA- 18 - 4° trimestre 2021 (22%) M1c1-00-ITA-19 – 4° trimestre 2022 (30%) M1C1-00-ITA-20 – 4° trimestre 2023 (40%) PA che utilizzano l’interfaccia App IO (gli obiettivi sono cumulativi raggiungendo l’80% nel 2026). Unità di misura: % di circa 17.568 PA che utilizzano il front end App IO per almeno 1 dei loro servizi; percentuale di partenza 16%. Obiettivi conseguiti: la percentuale, alla fine del 2022, era già salita al 68% raggiungendo sostanzialmente già il target previsto per la fine del 2025 ed avvicinandosi al target finale dell’80%. Alla fine del 2023, la percentuale si è attestata sul 78% (13.717 su 17.568) raggiungendo sostanzialmente il target finale del II trimestre 2026. M1C1-126 – 4° trimestre 2023 Garantire un aumento del numero di servizi integrati nella piattaforma per: - le PA già nello scenario di riferimento (9.000 enti) - le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (2.450 nuove enti). In entrambi i casi, il numero totale di servizi delle pubbliche amministrazioni che aderiscono alla piattaforma deve aumentare di almeno il 20 % rispetto al valore di riferimento 2021 per i servizi (31.3.2021). Il numero di servizi che saranno integrati dipenderà dal tipo di amministrazione (l'obiettivo finale per il 2026 è disporre in media di 35 servizi per i comuni, 15 servizi per le regioni, 15 servizi per le autorità sanitarie e 8 servizi per scuole e università). Al 31.12.2023, in termini di incremento percentuale, sia per numero di enti, sia per numero di servizi, gli aumenti sono esponenziali e di gran lunga superiori rispetto alla soglia-obiettivo del 20% annuo. La media dei servizi a dicembre 2023 è di 29 per i comuni, 14 per le regioni, 6 per le autorità sanitarie e 6 per scuole e università. M1C1 -127 – 4° trimestre 2023 Garantire un aumento del numero dei servizi integrati nell’applicazione IO per: le PA già nello scenario di riferimento (2.700 enti); le nuove PA che aderiscono alla piattaforma (4.300 nuovi enti). In entrambi i casi il numero totale di servizi delle PA che aderiscono alla piattaforma deve aumentare il 20% rispetto al |
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