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<.. image(Document Cover Page. Document Number: 7723/21. Subject Codes: COAFR 89 CFSP/PESC 357 RELEX 293 CSDP/PSDC 168 ACP 20 DEVGEN 60 COHOM 73 COHAFA 25 CIVCOM 48 COPS 128. Heading: RISULTATI DEI LAVORI. Originator: Segretariato generale del Consiglio. Recipient: Delegazioni. Subject: Strategia integrata dell'Unione europea nel Sahel - Conclusioni del Consiglio (16 aprile 2021). Commission Document Number: Not Set. Preceeding Document Number: Not Set. Location: Bruxelles. Date: 16 aprile 2021. Interinstitutional Files: Not Set. Institutional Framework: Consiglio dell'Unione europea. Language: IT. Distribution Code: PUBLIC. GUID: 4815207807269678117_0) removed ..>
Consiglio dell'Unione europea
Bruxelles, 16 aprile 2021 (OR. fr)
7723/21
COAFR 89
CFSP/PESC 357
RELEX 293
CSDP/PSDC 168
ACP 20
DEVGEN 60
COHOM 73
COHAFA 25
CIVCOM 48
COPS 128
RISULTATI DEI LAVORI
Origine: Segretariato generale del Consiglio
Destinatario: Delegazioni
Oggetto: Strategia integrata dell'Unione europea nel Sahel
- Conclusioni del Consiglio (16 aprile 2021)
Si allegano per le delegazioni le conclusioni del Consiglio sulla strategia integrata dell'Unione europea nel Sahel, approvate mediante procedura scritta il 16 aprile 2021.
ALLEGATO
Conclusioni del Consiglio
sulla strategia integrata dell'Unione europea nel Sahel
Osservazioni preliminari
1. Gli Stati del Sahel e dell'Unione europea sono partner naturali, legati dalla storia, dalla geografia e dalla cultura. Come ricordato nelle conclusioni del Consiglio sull'Africa del giugno 2020, è fortemente nell'interesse dell'UE sviluppare un partenariato ancor più stretto e ambizioso con l'Africa e le sue regioni, che sostenga in particolare: il multilateralismo; la pace, la sicurezza e la stabilità; lo sviluppo sostenibile e inclusivo; la crescita economica. Nella dichiarazione congiunta del 28 aprile 2020, i membri del Consiglio europeo e gli Stati membri del G5 Sahel hanno ribadito il loro impegno a favore della sicurezza, della stabilità e dello sviluppo del Sahel. L'UE ricorda altresì l'importanza che attribuisce al suo approccio regionale e integrato, come affermato nelle conclusioni del Consiglio del maggio 2019.
2. Le relazioni privilegiate tra il Sahel e l'UE offrono opportunità strategiche reciproche. Consentono di facilitare il raggiungimento di posizioni comuni per affrontare le sfide comuni. Inoltre, è indispensabile garantire la stabilità del Sahel per far sì che le popolazioni del Sahel e dell'UE possano beneficiare appieno delle opportunità economiche, nell'ottica di un partenariato vantaggioso per entrambe le parti.
3. Negli ultimi anni, tuttavia, il Sahel ha dovuto far fronte a situazioni complesse in cui le vulnerabilità, le fragilità e l'insicurezza si rafforzano reciprocamente. La profonda crisi della sicurezza che colpisce alcune parti della regione dal 2012 ne ostacola lo sviluppo e rischia di vanificare i progressi compiuti nei decenni precedenti. L'UE esprime solidarietà a tutte le vittime e plaude al coraggio delle popolazioni della regione.
4. Tendenze a lungo termine quali i cambiamenti climatici, la pressione demografica in un contesto di crescita economica insufficiente, la carenza delle risorse naturali e i rischi epidemici – compresa la crisi sanitaria della COVID-19 e i suoi effetti – hanno non solo esacerbato tensioni già esistenti, ma anche posto nuove sfide: la questione dell'accesso all'acqua e ai servizi igienico- sanitari, alle terre, il tema dell'accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria, all'occupazione, come anche l'importanza dei flussi migratori. Molte di queste sfide strutturali richiedono una risposta locale, nazionale, regionale e internazionale nonché un impegno a lungo termine. L'UE, in quanto partner privilegiato, rimane pronta a fornire il proprio contributo.
5. In tale contesto, e prendendo atto delle voci che insorgono contro le violazioni dei diritti umani, le disuguaglianze, la corruzione e l'impunità, l'UE esprime preoccupazione per la fragilità del contratto sociale e le contestazioni della legittimità dello Stato, già compromessa da una sua debole presenza in diverse regioni. La graduale espansione dell'insicurezza e il suo impatto, di cui le popolazioni civili sono le prime vittime, hanno aggravato una situazione caratterizzata da crisi multiple, con conseguenze umanitarie senza precedenti nella regione, tra cui l'incremento del numero di sfollati interni e rifugiati, sfollamenti forzati, abusi, tensioni inter- e intracomunitarie, il moltiplicarsi delle ricorrenti crisi alimentari e nutrizionali, l'aumento delle esigenze sanitarie e la difficoltà di istituire servizi statali nelle zone di conflitto. Riconoscendo che l'instabilità contribuisce anche alla migrazione irregolare, l'UE mantiene il suo impegno nei confronti dei suoi partner del Sahel in questi settori.
6. Tutte queste sfide, l'accresciuta attività dei gruppi armati, alcuni dei quali sono affiliati a gruppi terroristici internazionali, l'aumento dell'insicurezza, spesso transfrontaliera, nonché gli inviti a rafforzare la risposta politica e umanitaria, hanno indotto i governi della regione e i loro partner internazionali a organizzare una risposta collettiva, che ha comportato importanti sforzi in materia di sicurezza, sviluppo, governance e restaurazione della pace: la creazione del G5 Sahel nel 2014, che ha portato al potenziamento della sua forza congiunta dal 2017, e l'istituzione di una task force comune multinazionale per contrastare Boko Haram (MNJTF) nel quadro della Commissione per il bacino del lago Ciad (2014). Parallelamente, sono state avviate successivamente l'Alleanza per il Sahel nel 2017, il partenariato per la sicurezza e la stabilità nel Sahel (P3S) nel 2019 e infine la coalizione internazionale per il Sahel nel 2020, come quadro per l'impegno politico e strategico nel Sahel. È necessario intensificare ulteriormente questi sforzi in tutti i settori affinché possano continuare a produrre risultati.
7. Nel contesto attuale e tenendo conto di questi importanti sviluppi, le presenti conclusioni del Consiglio sono intese a fare il punto della strategia del 2011 riveduta nel 2014 nonché del relativo piano d'azione regionale 2015-2020. Integrano e rafforzano le strategie per il Sahel degli Stati membri dell'UE in un approccio integrato volto a potenziare le sinergie e la coerenza tra i vari attori e strumenti schierati nel Sahel.
8. L'UE è al fianco degli Stati del Sahel nei loro sforzi intesi a rispondere pienamente alle aspirazioni delle loro popolazioni e desidera rafforzare il proprio sostegno ponendo maggiormente l'accento sulla dimensione politica, con la governance come elemento centrale della sua azione.
9. I cinque Stati del G5 Sahel – Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger e Ciad – costituiscono il quadro geografico principale di questa nuova strategia, che colloca tuttavia l'azione dell'UE nel contesto più ampio delle sfide regionali e transfrontaliere: dalla situazione libica all'insicurezza nel bacino del lago Ciad e nel Golfo di Guinea, dalla costa occidentale alle dinamiche dell'Africa orientale, tenendo conto dell'interconnessione delle diverse sfide a livello regionale, continentale e mondiale. L'UE inquadrerà inoltre i propri interventi nel Sahel nel contesto dei legami politici, culturali e commerciali formali e informali esistenti, in particolare tra il Sahel e l'Africa settentrionale.
Un partenariato di lunga data in costante adattamento
10. Questa strategia dà continuità a un partenariato solido e di lunga data con il Sahel. Nel periodo 2014-2020 l'UE ha mobilitato tutti i suoi strumenti, dall'assistenza umanitaria, al sostegno delle forze di difesa e di sicurezza, fino alla stabilizzazione e al sostegno allo sviluppo sostenibile, a tutti i livelli di cooperazione: nazionale, regionale, continentale, internazionale e tematico. I bilanci complessivi sono più che raddoppiati. Le modalità di aiuto sono state adattate per poter sostenere in particolare la sicurezza e la stabilità. Sono stati creati nuovi strumenti di cooperazione per aumentare la rapidità e l'impatto del sostegno dell'UE, quali il Fondo fiduciario di emergenza e le cosiddette missioni di "potenziamento delle capacità a sostegno della sicurezza e dello sviluppo". Per la prima volta nella sua storia, l'UE ha avviato un'azione di stabilizzazione in Mali a norma dell'articolo 28 del trattato sull'Unione europea. Ha riveduto le modalità di utilizzo del suo Fondo per la pace in Africa (APF) al fine di poter sostenere la forza congiunta del G5 Sahel e un'azione più regionale della missione multidimensionale integrata di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (MINUSMA). Dal 2016 l'APF sostiene inoltre l'MNJTF nella lotta contro Xxxx Xxxxx.
11. Lo schieramento di due missioni civili (EUCAP Sahel Niger nel 2012 e EUCAP Sahel Mali nel 2014) e di una missione militare (EUTM Mali nel 2013) che, conformemente ai rispettivi mandati, sono intese a sostenere la regione nel suo insieme, contribuisce a rafforzare le capacità delle forze di difesa e di sicurezza al fine di garantire la protezione delle popolazioni. Dal 2019 questo sforzo di regionalizzazione dell'azione europea è integrato dall'azione della cellula consultiva e di coordinamento regionale. Diversi Stati membri dell'UE partecipano alla lotta al terrorismo, in particolare nell'ambito dell'operazione Barkhane e della task force Takuba, oppure mediante il sostegno ai paesi del G5 Sahel nel settore militare, anche attraverso cooperazione e accordi militari a livello bilaterale. L'UE sostiene inoltre il quadro per il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Un numero crescente di Stati membri dell'UE partecipa alla MINUSMA. Questi sforzi riflettono l'impegno europeo a favore della pace, della sicurezza, della stabilizzazione e della protezione dei civili nel Sahel.
12. L'UE si compiace del sostegno della comunità internazionale al Sahel e plaude a tutti gli sforzi volti a garantire maggiore coordinamento e coerenza tra le numerose iniziative a favore della regione, tra cui l'Alleanza per il Sahel, il P3S e la coalizione per il Sahel, a cui l'UE partecipa. L'UE mantiene il suo impegno a favore dei quattro pilastri individuati nell'aprile 2020 e ripresi nel quadro della coalizione per il Sahel, secondo una logica di autonomia e di stretto coordinamento tra ciascun pilastro: i) la lotta al terrorismo, ii) il rafforzamento delle capacità delle forze nazionali di difesa e di sicurezza e della forza congiunta del G5 Sahel, iii) la mobilitazione dello Stato, delle amministrazioni e dei servizi di base in un contesto di stabilizzazione, iv) le azioni di sviluppo.
13. L'UE svolge un ruolo di primo piano, insieme al segretariato esecutivo del G5 Sahel, in materia di coordinamento e orientamento dei pilastri ii) e iii), riuniti nell'ambito del P3S, il cui segretariato è integrato nel servizio europeo per l'azione esterna. In quanto membro fondatore dell'Alleanza per il Sahel, l'UE continuerà a impegnarsi in questa iniziativa nel quadro del suo sostegno allo sviluppo.
Una strategia ambiziosa, inclusiva e flessibile basata sul principio della responsabilità
14. L'UE desidera ribadire i suoi principi fondanti nel partenariato con i paesi del Sahel e si impegna ad adeguare i suoi metodi di lavoro al fine di ottimizzare l'impatto del suo sostegno per contribuire al miglioramento sostenibile delle condizioni di vita delle popolazioni del Sahel. Nell'attuazione della sua strategia, l'UE presterà pertanto particolare attenzione all'efficacia della sua azione, come anche al rispetto dei principi del "non nuocere" e del "non lasciare indietro nessuno".
15. Il rispetto e la promozione dei diritti umani, compresa la parità di genere, e la protezione dell'individuo da ogni attentato alla sua integrità rimarranno al centro dell'azione dell'UE in tutti i settori di intervento nel Sahel.
16. Data la necessità di conseguire quanto prima risultati concreti, l'UE desidera inquadrare la sua azione in un partenariato basato sulla responsabilità di ciascun partner di rispettare gli impegni assunti. Tale responsabilità reciproca si fonda su un dialogo politico stretto e continuo che consente di progredire su questioni prioritarie, definite congiuntamente, in un clima di fiducia. Xxxx a incoraggiare il conseguimento di obiettivi concreti e misurabili, in particolare nei settori della governance, dello Stato di diritto e della lotta contro la corruzione e l'impunità.
17. La dichiarazione congiunta del 28 aprile 2020 ha ribadito la responsabilità primaria degli Stati del G5 Sahel nella stabilizzazione regionale. Affinché il suo impatto sia massimizzato, l'azione dell'UE dovrà basarsi su una volontà politica e un coinvolgimento incondizionati da parte dei governi del Sahel e delle autorità locali per ciò che riguarda l'attuazione dei loro impegni e la mobilitazione delle capacità necessarie. Il Sahel beneficia di un importante sostegno esterno, in particolare da parte dell'UE. Nonostante la sua ampia portata, tale sostegno non può essere pienamente efficace senza una forte titolarità da parte delle autorità del Sahel, come anche a livello locale e comunitario.
18. L'UE continuerà a fornire sostegno di emergenza e assistenza umanitaria per rispondere alle crisi che colpiscono le popolazioni più vulnerabili, in linea con i principi umanitari internazionali. Continuerà a promuovere attivamente il rispetto del diritto internazionale umanitario presso i suoi partner del Sahel, a rafforzare la protezione delle popolazioni civili, a ricordare l'importanza di garantire un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni alle persone vulnerabili colpite da tutte le situazioni di conflitto e a potenziare il coordinamento civile-militare, in particolare al fine di proteggere e promuovere i principi umanitari. Nell'ambito di un approccio integrato e coerente dell'azione dell'UE, si baserà su un "nesso" tra assistenza umanitaria, sostegno allo sviluppo sostenibile e sostegno alla pace.
19. L'UE continuerà a sostenere la coesione sociale, la stabilizzazione, la prevenzione dei conflitti e della criminalità transfrontaliera, gli sforzi di mediazione e il consolidamento della pace, mediante una risposta alle cause immediate e profonde dell'insicurezza e dell'instabilità. Continuerà a sostenere gli sforzi volti a contenere l'espansione dell'instabilità. L'UE desidera continuare a prestare particolare attenzione alle regioni più vulnerabili in termini di sicurezza, in particolare le regioni del Liptako Xxxxxx x xxx xxxx Xxxx.
00. Nell'ambito di un approccio inclusivo l'UE cercherà inoltre di affidarsi alle autorità decentrate e alla società civile in tutta la sua diversità.
21. L'UE si assicurerà di perseguire un approccio idoneo a ciascun contesto, tenendo conto delle esigenze specifiche delle popolazioni, degli enti decentrati e degli Stati. In base alla sua esperienza e al fine di adeguare al meglio la propria azione, l'UE continuerà inoltre ad affidarsi alle sue delegazioni e ai rappresentanti dei suoi Stati membri nel Sahel e a sostenere gli studi e le analisi di genere volti a migliorare la comprensione delle opportunità e delle sfide regionali, nazionali e locali nonché delle esigenze specifiche delle popolazioni, affinché possano essere affrontate in modo adeguato.
22. Nel suo approccio, e in linea con le sue priorità, l'UE terrà conto innanzitutto delle politiche e strategie nazionali e regionali del Sahel, nonché dei contributi delle organizzazioni regionali, in particolare l'ECOWAS e l'Unione africana. La strategia per lo sviluppo e la sicurezza dei paesi del G5 Sahel del 2016 e il quadro integrato di azioni prioritarie del 2020, il piano di emergenza per la sua attuazione e il piano di investimenti prioritari, adottati a livello regionale, costituiranno segnatamente i quadri privilegiati per l'azione dell'UE.
23. Ai fini di un'azione efficace, rapida e dall'impatto duraturo, l'UE favorirà le iniziative congiunte e continuerà a migliorare il proprio coordinamento interno. Anche per tale motivo l'UE si affiderà al suo rappresentante speciale per il Sahel. Inoltre, l'UE garantirà un coordinamento adeguato degli sforzi con i partner internazionali, in particolare quelli del G5 Sahel, dell'ECOWAS, dell'UA, delle Nazioni Unite, delle istituzioni finanziarie internazionali e dei partner strategici bilaterali che condividono la volontà di contribuire alla stabilità e allo sviluppo del Sahel. A tal fine la coalizione per il Sahel e i suoi pilastri costituiscono un quadro privilegiato, fatti salvi i processi decisionali interni dell'UE.
24. L'UE continuerà a insistere affinché i consessi competenti in materia di coordinamento come la coalizione per il Sahel, comprese le strutture di governance dei suoi pilastri, rimangano flessibili, inclusivi e snelli al fine di garantire massima efficacia ed efficienza.
Priorità strategiche
25. La strategia dell'UE per il Sahel costituirà il quadro della politica e delle azioni dell'UE nel Sahel. L'UE sottolinea l'importanza di un "sussulto civile e politico": un nuovo patto politico e di governance incentrato in particolare sulla stabilizzazione a breve termine e su prospettive di sviluppo sostenibile sociale, ambientale ed economico a lungo termine, al di là dello sforzo militare. L'UE continuerà a sostenere i quattro pilastri della coalizione, nel rispetto della loro autonomia.
26. In linea con le conclusioni del Consiglio del 2020 sull'azione esterna dell'UE per la prevenzione e la lotta contro il terrorismo e l'estremismo violento, l'UE continuerà a mobilitarsi nella lotta contro il terrorismo e i gruppi armati nonché contro i traffici transfrontalieri e la criminalità organizzata. A tale riguardo l'UE continuerà a sostenere gli sforzi in materia di sicurezza degli Stati del G5 Sahel e della loro forza congiunta, anche attraverso le missioni militari e civili della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC). Accoglie con favore l'impegno di vari Stati membri dell'UE che partecipano alla task force Xxxxxx nel sostenere la lotta delle forze armate maliane.
27. L'UE continuerà ad appoggiare la riforma del settore della sicurezza (SSR) per migliorare l'efficacia operativa, la gestione delle risorse umane, aumentare la trasparenza, compresa la trasparenza finanziaria, e rafforzare i meccanismi di controllo e di rendicontabilità interna. Continuerà a promuovere un ruolo più centrale delle forze di sicurezza interna nel rafforzamento delle relazioni di fiducia tra le popolazioni e lo Stato, in particolare sostenendo la graduale sostituzione delle forze armate a livello locale con le forze di sicurezza interna e il miglioramento della loro comunicazione con le popolazioni interessate. Il sostegno dell'UE alla SSR dovrà continuare a contribuire al ripristino della sicurezza umana e rimanere basato sui principi della democrazia, del rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, in particolare per l'accesso umanitario e la protezione dei civili.
28. L'UE è pronta a intensificare il suo sostegno a favore di una gestione efficace ed equa di tutti i territori, di una presenza responsabile dello Stato e della prestazione inclusiva di servizi pubblici di base a tutte le popolazioni in una duplice logica di stabilizzazione e sviluppo. Affinché le istituzioni pubbliche e le autorità locali possano svolgere tali funzioni primarie, l'UE è pronta ad assistere gli Stati del Sahel nella prosecuzione di iniziative volte a rafforzare le relazioni di fiducia tra le popolazioni e le istituzioni, in particolare sostenendo i processi di decentramento e di maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni locali.
29. L'UE dedicherà un'attenzione politica particolare agli sforzi compiuti in materia di governance e Stato di diritto. Sosterrà le riforme e contribuirà a potenziare le capacità, in particolare le capacità istituzionali. È pronta a sostenere i momenti chiave della democrazia, in particolare le discussioni sul contratto sociale, i processi elettorali e l'inclusività dei processi politici e delle riforme. L'attuazione dell'accordo di pace e riconciliazione in Mali scaturito dal processo di Algeri del 2015 e gli sforzi di stabilizzazione nel centro del paese nonché le riforme previste in tale ambito saranno attentamente monitorati. In tale contesto l'UE continuerà inoltre a sostenere il decentramento e le attività della società civile.
30. L'UE continuerà a essere vigile e disposta a sostenere gli sforzi volti a combattere la corruzione, le violazioni dei diritti umani, anche ad opera delle forze di difesa e di sicurezza, il senso di ingiustizia o di abbandono e la mancanza di protezione, tutti elementi che oggi sembrano minare il contratto sociale tra Stati e cittadini e alimentare il reclutamento da parte dei gruppi armati. Le violazioni o gli abusi dei diritti umani o del diritto internazionale umanitario devono essere perseguiti e i responsabili devono rispondere delle loro azioni. L'UE continuerà a prestare particolare attenzione al settore della giustizia nel suo complesso e ai meccanismi di responsabilità volti a combattere l'impunità e a ripristinare la fiducia della popolazione nel suo sistema giudiziario. L'UE continuerà a promuovere, proteggere e rispettare tutti i diritti umani e tutte le libertà fondamentali oltre a sostenere i loro difensori. In tale contesto continuerà inoltre a sostenere i giornalisti nel libero esercizio delle loro funzioni e a promuovere la libertà di espressione.
31. L'Unione europea mantiene il proprio impegno a favore della promozione, della protezione e del rispetto di tutti i diritti umani e dell'attuazione piena ed effettiva della piattaforma d'azione di Pechino, del programma d'azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (ICPD) e dei risultati delle relative conferenze di revisione, nonché a favore della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti in tale contesto. Ciò considerato, l'Unione europea ribadisce l'impegno a promuovere, proteggere e rispettare il diritto di ogni individuo ad avere pieno controllo sulle questioni riguardanti la propria sessualità e la propria salute sessuale e riproduttiva, e a decidere in modo libero e responsabile al riguardo, senza discriminazioni, coercizioni o violenze. L'Unione europea sottolinea inoltre l'esigenza di garantire l'accesso universale a un'informazione, un'educazione - compresa un'educazione sessuale esauriente - e servizi sanitari globali, di qualità e a prezzi accessibili in materia di salute sessuale e riproduttiva.
32. In linea con "l'agenda su donne, pace e sicurezza" delle Nazioni Unite e con il piano d'azione dell'UE1, l'UE presterà particolare attenzione alla parità di genere e al ruolo delle donne, segnatamente a favore della costruzione e del mantenimento della pace, di una migliore governance e dello sviluppo sostenibile. Sosterrà gli sforzi in materia di emancipazione, di partecipazione piena, paritaria e significativa, e di rappresentanza delle donne. Intensificherà la sua azione nella lotta contro la violenza sessuale e di genere, in particolare nei confronti di donne e ragazze.
33. L'UE presterà particolare attenzione alla questione dei minori colpiti dal conflitto e dalla crisi della sicurezza, anche nell'ambito del suo sostegno alla riforma del settore della sicurezza, e sottolinea che è essenziale prevenire e porre fine alle violazioni dei diritti dei minori, tra cui il loro reclutamento e utilizzo, e reintegrare tali minori nella società.
1 Risoluzione 1325 (2000) dell'UNSC e successive risoluzioni su donne, pace e sicurezza, e piano d'azione dell'UE
34. In linea con la risoluzione 2250 sui giovani, la pace e la sicurezza2, l'UE sosterrà le autorità nell'obiettivo di porre i giovani al centro delle politiche e dello sviluppo e di investire in un'istruzione di qualità, nell'occupazione giovanile e nella partecipazione dei giovani. Per migliorare le loro prospettive, in particolare quelle delle giovani donne e delle ragazze, occorrerà un approccio specifico, adeguato alle loro esigenze e aspettative nonché ai contesti socioeconomici.
35. Continuando a impegnarsi in prima linea per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) stabiliti nell'Agenda 2030, l'UE incentrerà la sua azione sulla lotta contro la povertà e gli altri OSS. Nel perseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi, incoraggerà i paesi del Sahel nei loro sforzi per realizzare uno sviluppo sostenibile e inclusivo, comprendente la protezione degli habitat, la conservazione della biodiversità e la lotta contro la desertificazione. Conscia delle conseguenze dirette dei cambiamenti climatici sulle popolazioni, anche in termini di sicurezza, l'UE continuerà a sostenere gli sforzi intesi a contrastarli. Continuerà a sostenere una maggiore resilienza delle popolazioni, a partecipare agli sforzi internazionali volti a limitare l'impatto della COVID-19 e ad accompagnare le riforme economiche strutturali e la creazione di posti di lavoro dignitosi.
36. Per sostenere le economie del Sahel e la loro diversificazione, l'UE incoraggerà inoltre l'aumento degli investimenti privati sostenibili.
37. Riconoscendo le importanti sfide allo sviluppo sostenibile e alla stabilizzazione della regione poste dalle questioni relative all'accesso alla terra, all'acqua, compresa l'acqua potabile, e ad altre risorse naturali, l'UE promuoverà la gestione sostenibile, integrata e inclusiva delle stesse e la cooperazione a livello regionale, nazionale e locale al riguardo. Per ridurre la grave insicurezza alimentare e nutrizionale, l'UE incoraggerà inoltre il potenziamento dei sistemi agricoli sostenibili.
2 Risoluzione 2250 (2015) dell'UNSC.
38. L'UE desidera continuare a promuovere una cooperazione proficua nel settore della migrazione, basandosi sui partenariati costruttivi istituiti negli ultimi anni.
39. L'UE continuerà ad adoperarsi nel Sahel, insieme ai suoi partner della regione, per il rafforzamento del sistema multilaterale, in cui le Nazioni Unite hanno un ruolo cardine. Contribuirà al buon funzionamento della cooperazione multilaterale, accanto a organizzazioni regionali quali l'ECOWAS e l'UA e quelle facenti capo all'ONU nel Sahel, tra le quali l'Ufficio delle Nazioni Unite per l'Africa occidentale e il Sahel (UNOWAS) e il coordinatore speciale per lo sviluppo nel Sahel. Accogliendo con favore il ruolo chiave della MINUSMA, in particolare nel sostegno all'attuazione dell'accordo di pace e riconciliazione in Mali, nell'ambito del quale l'UE e le Nazioni Unite sono membri del comitato di monitoraggio dell'attuazione, l'UE si adopererà per rendere operativo l'accordo tecnico tra l'UE, l'ONU e gli Stati del G5 Sahel, allo scopo di fornire sostegno operativo e logistico alla forza congiunta3. È inoltre pronta a ricercare la modalità di sostegno più adeguate in vista del rafforzamento delle capacità del segretariato esecutivo del G5 Sahel. L'UE è altresì pronta a contribuire alle riflessioni internazionali su un finanziamento permanente e prevedibile a sostegno della forza congiunta del G5 Sahel.
Un'ampia gamma di strumenti a servizio della visione strategica
40. L'UE ribadisce la disponibilità a mobilitare l'intera gamma dei suoi strumenti per l'attuazione della sua strategia. Un dialogo politico rafforzato tra l'UE e i suoi Stati membri, da un lato, e il G5 Sahel e ciascuno dei suoi Stati membri, dall'altro, anche al più alto livello, permetterà di avanzare insieme e di fare il punto sugli obiettivi stabiliti. L'UE conta inoltre sul contributo fondamentale del suo rappresentante speciale per il Sahel al fine di rafforzare la coerenza globale delle sue azioni e contribuire al dialogo politico e al coordinamento internazionale.
3 Come previsto dalla risoluzione 2391 (2017) dell'UNSC.
41. In aggiunta a ciò, e nel quadro del suo sostegno alla democrazia, alla governance e ai diritti umani, l'UE potrà mobilitare le sue missioni elettorali per accompagnare i processi elettorali nazionali. Potrà inoltre basarsi sullo sviluppo di una politica di dovuta diligenza in materia di diritti umani, quale prevista nel piano d'azione dell'UE per i diritti umani e la democrazia 2020-2024. Ove opportuno, l'UE si riserva la possibilità di riesaminare il proprio sostegno e di mobilitare in qualsiasi momento il suo regime di misure restrittive relativo a gravi violazioni dei diritti umani nel mondo.
42. In un approccio "Team Europa", l'introduzione dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale consentirà di partecipare agli sforzi intesi a conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, nonché al finanziamento di azioni nell'ambito della prevenzione dei conflitti, della stabilizzazione, del consolidamento e del mantenimento della pace. Permetterà inoltre di mantenere, alle condizioni previste dallo strumento, il sostegno europeo al rafforzamento delle capacità degli operatori del settore militare a supporto dello sviluppo e della sicurezza per lo sviluppo. La creazione dello strumento europeo per la pace consentirà di appoggiare azioni di rafforzamento delle capacità nel settore militare o della difesa, in particolare a supporto dei mandati delle missioni PSDC, per sostenere la forza congiunta del G5 Sahel e le istituzioni statali. Anche la mobilitazione dei nuovi strumenti finanziari innovativi dell'UE sarà particolarmente rilevante per lo sviluppo sostenibile della regione.
43. L'UE continuerà inoltre a contribuire al rafforzamento delle capacità nei settori della difesa e della sicurezza mobilitando le sue missioni PSDC e proseguendo l'attuazione degli adeguamenti del mandato dell'EUTM Mali, in particolare per quanto riguarda le azioni decentrate e la dimensione regionale della missione, anche a beneficio della forza congiunta del G5 Sahel. L'UE continuerà ad adeguare la missione in funzione delle esigenze e degli sviluppi sul campo. Contribuirà altresì al "sussulto civile e politico", attraverso le sue missioni civili PSDC e il loro sostegno alla mobilitazione dello Stato e alla riforma della governance del settore della sicurezza.
44. L'UE si doterà di una politica ambiziosa in materia di comunicazione pubblica al fine di sensibilizzare in merito alla natura e alla portata della sua azione a sostegno del Sahel. Continuerà inoltre a contrastare i tentativi di disinformazione e le minacce ibride. Orienterà altresì la sua comunicazione verso le popolazioni locali, impegnandosi ad esempio a garantire che le sue comunicazioni pubbliche siano tradotte nelle lingue veicolari della regione. Tali sforzi in materia di informazione consentiranno di accompagnare e sostenere le iniziative di pace e di riconciliazione nazionale e/o intercomunitaria.
45. Al fine di garantire un monitoraggio politico costante dell'attuazione della sua strategia ed essere in grado, se del caso, di adeguare la propria azione in funzione dell'evoluzione della situazione nonché degli insegnamenti tratti, l'UE individuerà, in consultazione con i partner del Sahel, obiettivi prioritari specifici, paese per paese e a livello regionale. Il Consiglio auspica di potersi affidare alle delegazioni dell'UE e alle rappresentanze dei suoi Stati membri accreditati a tale scopo e affinché esse garantiscano, in ciascun paese del G5 Sahel, un monitoraggio periodico del rispetto dei relativi impegni e individuino azioni da realizzare per conseguire tali obiettivi. Il Consiglio esaminerà periodicamente i progressi compiuti riguardo alle priorità dell'UE, che saranno condivisi con gli altri partner della coalizione per il Sahel al fine di contribuire alla coerenza dell'azione internazionale nella regione. Il Consiglio invita l'alto rappresentante dell'UE e la Commissione europea a proporre modalità di messa in opera, monitoraggio e valutazione di tale strategia.
Osservazioni conclusive
46. Impegnandosi ad adeguare i suoi obiettivi e metodi all'evoluzione del contesto, l'UE ribadisce il desiderio di rafforzare e approfondire il suo partenariato con il G5 Sahel, i suoi Stati membri, le sue istituzioni e le sue popolazioni. In uno spirito di mutua responsabilità basata su impegni concreti e tangibili per le popolazioni interessate, l'UE auspica di poter contribuire in misura ancora maggiore al consolidamento della democrazia, della pace, della stabilità e dello sviluppo sostenibile del Sahel, a beneficio delle popolazioni della regione.