Contratto di Foresta Val Grigna
Contratto di Xxxxxxx Xxx Xxxxxx
Xxxxxx Piccardi
Con la firma della Carta delle Foreste di Lombardia avvenuta il 27 ottobre 2004, si è iniziato a considerare la proprietà silvo- pastorale regionale non solo come semplice proprietà pubblica ma anche e soprattutto come motore dello sviluppo del territorio. Negli anni successivi numerosi comuni hanno aderito ai principi della Carta delle Foreste, tra questi i comuni di Gianico, Esine, Berzo inferiore, Bienno e Bovegno entro i quali ricade la Foresta regionale “Valgrigna dalla superficie di 2.847 ettari.
Un territorio, quello della Foresta e dei comuni circostanti, dalle notevoli potenzialità sotto il profilo dello sviluppo eco-compatibile, dove accanto ad una graduale perdita di saperi, tradizioni e usanze, vanno riducendosi le risorse umane dedicate alle attività produttive della selvicoltura e della pastorizia che costituiscono, tra l’altro, un indispensabile presidio per la tutela idrogeologica e per la conservazione degli habitat e del paesaggio.
In questo contesto, XXXXX ha proposto una valorizzazione integrata del territorio riscontrando interesse e disponibilità da parte dei comuni aderenti alla Carta delle Foreste delle Foreste; proposta che ha fatto emergere da subito la necessità urgente di interventi di conservazione, recupero e valorizzazione da perseguire in modo coordinato ed integrato a prescindere dalle singole proprietà.
Sono seguiti numerosi incontri con le amministrazioni comunali coordinati dallo STER di Brescia per la condivisione dell’idea e di un programma di un contratto od accordo per la valorizzazione del territorio e nel frattempo hanno dato il loro assenso anche i comuni di Prestine, Artogne e Collio,confinanti con i comuni precedenti o con la Foresta Valgrigna, nonché le comunità Montane Valle Camonica e Val Trompia unitamente alla Provincia di Brescia.
Veniva così individuato un comprensorio di circa 20.000 ettari, a cavallo tra la bassa Valle Camonica e l’xxxx Xxxxx Trompia caratterizzato da morfologie di media montagna e da un patrimonio culturale, storico ed etnografico unico, attestato da importanti testimonianze del passato legate allo sfruttamento delle miniere, dei boschi e dei pascoli; un’area montana tra le più preservate dell’intera Regione Lombardia, al centro del quale si colloca la “Foresta di Lombardia Valgrigna”. Il 22 maggio 2007 veniva concordato il contenuto tecnico dell’accordo e dato mandato ad ERSAF di formalizzare la richiesta di attivazione di un vero me proprio “Accordo di Programma”, prevedendo anche la partecipazione di Regione Lombardia.
Il testo definitivo dell’accordo veniva approvato il 19 dicembre 2007 con dgr 8/6205 e il 23 maggio 2008 avveniva la sottoscrizione da parte di tutti i partner dell’Accordo denominato “Accordo di “Valorizzazione dell’Area Vasta Valgrigna” (primo Contratto di Foresta sottoscritto).
Gli obiettivi definiti dall’accordo sono i seguenti:
- gestire in una visione unitaria il territorio della Foresta Regionale e delle zone limitrofe alto- montane prescindendo dai confini amministrativi ed in stretta collaborazione e sinergia con le altre proprietà pubbliche e private circostanti;
- favorire e valorizzare la presenza antropica nel territorio alto-montano quale componente indispensabile per la conservazione della biodiversità, dei saperi tradizionali e della cultura locale, a beneficio dell’intera Regione;
- creare opportunità di reddito attraverso la valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e culturali finalizzate anche all’incremento dell’ offerta turistica, sviluppando produzioni integrate, concertate e realizzate in sintonia con le amministrazioni locali.
L’accordo ha comportato investimenti per oltre 4.500.000 €, articolati in 68 azioni, con l’obiettivo di coniugare l’aspetto economico con quello ecologico, facendo della salvaguardia, della conservazione, dello sviluppo sostenibile dell’ambiente montano e dell’eredità culturale del
territorio un’opportunità per una migliore qualità della vita delle popolazioni locali e per un nuovo rapporto di solidarietà tra montagna e realtà urbane.
In particolare, sono state individuate due linee d’intervento: una riguardante le strutture ed infrastrutture ed una riguardante le azioni di sistema, ovvero le conoscenze e le modalità con le quali dare anima alle opere realizzate, per sviluppare circuiti economici, ecologici e sociali sostenibili.
Per le strutture ed infrastrutture sono state realizzate le seguenti azioni: miglioramento della viabilità e della sentieristica per garantire un migliore accesso e servizio alle aree interessate; adeguamenti dei fabbricati d’alpe, per un uso multifunzionale anche in relazione alla valorizzazione del patrimonio culturale e ed alla fruizione turistica sostenibile; conservazione e miglioramento degli habitat, per la salvaguardia delle specie e delle emergenze naturalistiche.
Le azioni di sistema hanno riguardato tra l’altro: indagini territoriali finalizzate alla conoscenza e valorizzazione della diversità biologica e delle rilevanze antropiche; studio della rete sentieristica e riordino della segnaletica; piano della valorizzazione degli alpeggi e dei loro comprensori, per il miglioramento delle produzioni; attività promozionali e di marketing territoriale, per l’innalzamento della qualità dell’offerta e per la diversificazione dei prodotti e dei servizi; attività di formazione e di comunicazione rivolte agli operatori silvo-pastorali, culturali e turistici, per favorire un maggior radicamento della popolazione locale con il proprio territorio.
L’accordo è ormai in fase conclusiva ed positivi risultati fin ora conseguiti hanno stimolato diversi enti ed associazioni a riproporre un nuovo accordo per la concertazione delle possibili future azioni necessarie per proseguire nella valorizzazione del territorio quale importante risorsa da conservare,valorizzare e tramandare, prospettando possibili estensioni a comuni contermini a quelli dell’accordo originario, comprendendo anche la foresta regionale Xxxxx Xxxx.