Numero 5 IL GIORNALE DEI LAVORATORI DI H3G Marzo 2006
Numero 5 IL GIORNALE DEI LAVORATORI DI H3G Marzo 2006
RINNOVO DEL CCNL Aggiornamenti sul Contratto Nazionale Telecomunicazioni
GRAZIE
A CHI HA PARTECIPATO AGLI SCIOPERI NAZIONALI Il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori delle Telecomunicazioni è ufficialmente entrato in vigore il 26 gennaio 2006. In questa data, infatti, la Commissione Nazionale Unitaria (SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL) dopo aver verificato i verbali delle commissioni, ha comunicato l’esito positivo delle votazioni ed ha approvato l’ipotesi di contratto. Contemporanamente è stata inviata una comunicazione all’Assocazione Industriali (ASSTEL) nella quale le XX.XX (Sindacati) hanno sciolto la riserva che era applicata all’ipotesi di accordo. Dal 26 gennaio quindi è entrata in vigore la parte normativa del nostro contratto collettivo.
La parte economica, cioè gli aumenti previsti dal rinnovo contrattuale secondo la tabella che vi riportiamo, parte dal mese di gennaio 2006.
Cosa significa? Nel cedolino del mese di febbraio sono stati inseriti gli aumenti contrattuali (si veda alla voce del cedolino “Numero tabellare CCNL”) ed è presente anche la quota di aumento arretrato relativa al mese di gennaio 2006. Tali aumenti contrattuali relativi alla prima tranche non sono stati assorbiti nel “superminimo contrattuale”, una saggia decisione da parte dell’azienda che tutti aspettavamo. Ci auguriamo che questa decisione venga mantenuta anche per la seconda tranche di aumenti contrattuali prevista per ottobre 2006. Precisiamo inoltre che la parte economica del contratto nazionale copre il biennio 2005-2006. Alla fine di quest’anno le Organizzazioni Sndacali affronteranno nuovamente sul tavolo delle trattative gli aumenti del biennio 2007-2008. L’Una Tantum stata erogata interamente nel mese di febbraio 2006 con tassazione separata (per avere meno trattenute).
Gli aumenti contrattuali sono il frutto dell’impegno dei Sindacati e soprattutto dei lavoratori che hanno partecipato e lottato per ottenere questo risultato, di cui tutti ora beneficiano. Invitiamo tutti a riflettere su un semplice dato: più i lavoratori sono uniti e più sarà possibile ottenere risultati. Ringraziamo i lavoratori che hanno partecipato agli scioperi e che hanno così contribuito a questo ulteriore passo in avanti, ma continua l’impegno per avere un contratto collettivo più equo e condizioni di lavoro migliori. |
CHIUSURE AZIENDALI 2006
In data 24 febbraio le Rappresentanze Sindacali Gruppo 3 Italia hanno firmato l’accordo sulle chiusure collettive del 2006. Le RSU hanno preso atto del significativo residuo ferie relativo al 2005 comunicato dall’azienda, nonostante i 16 giorni di chiusura collettiva stabiliti l’anno scorso.
Proprio per questo è stato fatto ripetutamente presente che non sono le chiusure collettive a risolvere il problema di quei dipartimenti in cui la fruizione delle ferie è spesso impedita per ragioni produttive. I casi più eclatanti di residui ferie sono le direzioni amministrative, tecniche e commerciali in cui prendere ferie è particolarmente difficoltoso. Ma in ogni dipartimento si riscontrano le stesse criticità per cui i lavoratori faticano a pianificare le proprie ferie.
Nonostante i 16 giorni di chiusura collettive dell’anno scorso, il residuo è ancora alto e questa è la dimostrazione che le chiusure aziendali non risolvono il problema della mancata fruizione delle ferie.
La RSU ha chiesto un impegno maggiore da parte dell’azienda e delle Direzioni per effettuare una pianificazione delle ferie che tenga presente le richieste di ciascun lavoratore. Inoltre è necessario realizzare un monitoraggio attento e regolare per verificare il progressivo utilizzo delle ferie da parte dei lavoratori. Non ci si può limitare a gestire l’emergenza dei residui ferie quando arriva la fine dell’anno.
Le ferie sono un diritto da fruire e devono essere concordate con il lavoratore senza far prevalere le sole esigenze di servizio. Invitiamo i lavoratori ad effettuare una pianificazione delle proprie ferie segnalandoci i casi in cui l’azienda nega questo diritto.
Detto questo, le RSU hanno concordato con l’azienda un calendario di chiusure colettive, nell’ottica di facilitare l’utilizzo delle ferie nei periodi di maggiore interesse per i lavoratori (per es. nei ponti, ad agosto e Natale). Inoltre restano valide le tutele per coloro che dovessero rimanere senza copertura di ferie/rol per le chiusure collettive. L’azienda si è impegnata a gestire singoli casi che presentino esigenze particolari.
Vi segnaliamo, inoltre, che con il cedolino di febbraio sono state pagate le ROL non fruite del 2003 (per chi non le ha fruite, dopo 24 mesi le ROL vengono pagate in automatico); solo per chi ne ha fatto richiesta, sono state pagate anche le ROL del 2005.
Di seguito riportiamo il testo dell’accordo, che ancora una volta non è stato allegato all’e-mail di Internal Communication. La RSU resta a disposizione dei lavoratori per tutti i chiarimenti.
“Xxxxxxxx xxx Xxxxxxxx, 00 febbraio 2006
In data odierna si sono riuniti Azienda e Rappresentanze Sindacali Unitarie. Preso atto del consuntivo del residuo ferie ancora significativo comunicato dall’Azienda si conviene che, per favorire la fruizione delle ferie e per riuscire anche a ridurre tale residuo ferie, venga stabilito un periodo di chiusura collettiva per i giorni:
13, 14, 18 e 24 aprile
14, 16, 17 e 18 agosto
2 e 3 novembre
27, 28 e 29 dicembre.
Dovranno essere programmati individualmente ulteriori 10 giorni lavorativi di ferie o altri istituti (ROL e ex Festività) nel periodo compreso tra il 1° giugno al 30 settembre 2006.
Alle persone che non avessero sufficiente residuo ferie a completamento dei periodi di chiusura, è data la facoltà di utilizzare altri istituti (ROL e Ex Festività).
L’azienda si impegna a valutare le esigenze di quei
lavoratori che pur utilizzando tutte le ferie disponibili non
raggiungono il numero di giorni sufficienti per la chiusura, anche
garantendone la prestazione lavorativa.”
ACCORDO SINDACALE: TUTELA MAMME LAVORATRICI Roma, 30 GENNAIO 2006
In data 30 gennaio è stata firmata l’ipotesi di accordo sugli orari di lavoro nei Contact Center, all’interno della quale è contenuta una parte relativa alla tutela del lavoro per le mamme di tutti i dipartimenti aziendali. Tale ipotesi di accordo è stata votata nelle assemblee dei Contact Center e quindi approvata dai lavoratori.
L’accordo ha portato ad un importante passo avanti nella tutela delle madri lavoratrici; in merito invece alla parte che riguarda gli orari e i turni di lavoro nei Contact Center, dovrà ancora fare dei passi avanti. A partire da luglio 2006 sono, infatti, previsti ulteriori incontri tra le XX.XX e l’azienda, in cui si discuterà dell’esito delle verifiche che l’azienda si è impegnata a svolgere su turni e orari di lavoro. La RSU e le Segreterie Nazionali ritengono comunque l’accordo un positivo punto di partenza per regolamentare una serie di materie lasciate fino ad oggi alla discrezionalità aziendale.
Alleghiamo la parte dell’accordo che riguarda la tutela delle madri lavoratrici, disponibile anche sulla Intranet al percorso Direzioni/Human Resources/Industrial & Employee Relations. La RSU è a disposizione per tutti i chiarimenti.
TUTELA
MAMME LAVORATRICI (testo
preso direttamente dall’accordo originale)
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PERMESSI
STUDIO
Cosa dice il nuovo CCNL
A seguito del rinnovo del contratto collettivo, vogliamo porre attenzione su alcune importanti norme del nuovo CCNL relative ai permessi studio. Ci sono, infatti, significativi cambiamenti sui permessi studio, sia per chi frequenta l’Università che per chi segue corsi di specializzazione, inclusi i Master.
Di seguito riportiamo uno stralcio degli articoli 33 e 34 del nuovo contratto collettivo, evidenziando le novità più importanti. Per avere il testo completo del nuovo CCNL potete rivolgervi alle RSU.
“ART. 33 - DIRITTO ALLO STUDIO E FORMAZIONE PERSONALE
1. I lavoratori che fuori dalle ipotesi di cui al successivo articolo 34 , al fine di migliorare la propria cultura anche in relazione all’attività svolta in azienda, intendono frequentare presso istituti pubblici, parificati o legalmente riconosciuti, corsi di studio, ivi compresi corsi di specializzazione post laurea universitaria coerenti con l’attività svolta in azienda hanno diritto, con le precisazioni indicate ai commi successivi, di usufruire di permessi retribuiti a carico del monte ore triennale come di seguito definito.
2. I permessi retribuiti potranno essere richiesti per un massimo di 150 ore pro-capite per triennio, utilizzabili anche in un solo anno, sempre che il corso al quale il lavoratore intende partecipare si svolga per un numero di ore doppio di quelle richieste come permesso retribuito.”
ART. 34 - FACILITAZIONI PARTICOLARI PER LA FREQUENZA AI CORSI E PER GLI ESAMI DEI LAVORATORI STUDENTI
AGEVOLAZIONI PER LA FREQUENZA
1. I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio per istruzione primaria, secondaria, universitaria, nonché di qualificazione professionale, in scuole o istituti statali, parificati o legalmente riconosciuti o comunque abilitati al rilascio di titoli legali di studio saranno immessi, su loro richiesta, in turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami.
2. Su loro richiesta gli stessi saranno esonerati dal prestare lavoro straordinario e durante i riposi settimanali.
PERMESSI RETRIBUITI
3. I
lavoratori studenti, esclusi gli universitari,
che
devono sostenere prove di esame, possono usufruire, su richiesta, di
permessi retribuiti per tutti i giorni di esame e per i due giorni
lavorativi, precedenti la sessione di esami.
4. I lavoratori studenti universitari potranno usufruire, su
richiesta, in aggiunta ai permessi retribuiti spettanti per legge
coincidenti con i
giorni di ciascun esame,
di ulteriori
otto giorni lavorativi complessivi in ragione d’anno di permesso
giornaliero retribuito da fruire per il giorno dell’esonero o per
un massimo di due giorni immediatamente precedenti la prova di
ciascun esame o esonero.
In caso di rapporti di lavoro di durata inferiore all’anno e/o
part-time verticale o misto le otto giornate di permesso saranno
proporzionalmente ridotte. Tali permessi non sono cumulabili anno per
anno. 5. I permessi non saranno retribuiti per gli esami universitari
che siano stati sostenuti per più di due volte nello stesso anno
accademico
NdR:
significa che il giorno dell’esame è sempre permesso retribuito; i
due giorni lavorativi precedenti sono fino ad un massimo di 8.
PERMESSI NON RETRIBUITI
7. I lavoratori studenti - che abbiano meno di cinque anni di anzianità aziendale - potranno richiedere nel corso dell'anno solare 160 ore di permesso non retribuito il cui utilizzo verrà programmato trimestralmente pro-quota, in sede aziendale, compatibilmente con le esigenze produttive ed organizzative dell'azienda. A richiesta dell'azienda il lavoratore interessato dovrà produrre le certificazioni necessarie all'esercizio del presente diritto.
8. A far data dal compimento del quinto anno di anzianità di servizio presso la stessa azienda, i lavoratori potranno richiedere un periodo di congedo per la formazione continuativo o frazionabile non retribuito pari ad un massimo di undici mesi da fruire nell’arco dell’intera vita lavorativa, nei limiti ed alle condizioni previste dall’art. 5 della legge 8 marzo 2000 n. 53.
9. Il congedo deve essere finalizzato oltre al completamento della scuola dell’obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma universitario o di laurea anche alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro.
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