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IMPIANTO ELETTRICO
1. OGGETTO DELL’APPALTO
L’appalto ha per oggetto la fornitura e l’esecuzione di tutti i lavori occorrenti per la realizzazione degli impianti di carattere elettrico ed ogni altra opera necessaria ed accessoria nell’ambito del progetto inerente le opere elettrotecniche nell’ambito dell’intervento di RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA MERCATALE DI PIAZZA PERTINI – VOLVERA (TO).
L’appalto ha per oggetto la fornitura e l’esecuzione di tutti i lavori occorrenti per la realizzazione a completa regola d’arte degli impianti elettrici e speciali.
La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi, nonché l’orientamento dell’edificio e dei vari locali e vani, risultano dalle tavole di disegno allegate. Oggetto del presente appalto sono anche tutte quelle opere le quali, anche se non specificatamente indicate nella descrizione e nei disegni di progetto sono tuttavia necessarie per consegnare le opere appaltate ultimate in ogni loro parte funzionanti e collaudabili.
2. OPERE ELETTRICHE
2.1. Disposizioni legislative e normativa di riferimento
Gli impianti, così come descritto e rappresentato, dovranno essere eseguiti a perfetta regola d'arte, in conformità delle leggi e delle normative vigenti finalizzate alla sicurezza delle persone e delle cose.
Si richiamano a titolo informativo ma non limitativo, alcune fra le principali norme e leggi.
2.2. Normativa di riferimento
Le principali disposizioni legislative alle quali sono soggetti gli edifici in oggetto sono le seguenti:
- Decreto ministeriale del 22 gennaio 2008 n. 37 : “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies,comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”;
- Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81;
Norme e guide CEI - le principali norme e guide alle quali sono soggette gli edifici in oggetto sono le seguenti:
- Norma CEI 64 8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua;
- Norma CEI 11 1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Norme generali;
- Norma CEI 11 17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica Linee in cavo";
- Norma CEI 81-4 Protezione delle strutture contro i fulmini;
- Guida CEI 0 2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici;
- Guida CEI 64 12 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario;
- Guida CEI 64 14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori;
- Guida CEI 31 27 "Guida per l'esecuzione degli impianti elettrici nelle centrali termiche non inserite in un ciclo di produzione industriale
- Guida CEI 23 51 Prescrizioni per la ' realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare;
- Norma CEI EN 00000-0-0 (17/13-1-2-3) Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT);
- Norma CEI 34 21 Apparecchi di illuminazione Parte 1: Prescrizioni generali e prove;
- Tabella CEI-UNEL 35024/1;
Norme UNI - Per gli impianti di illuminazione si è fatto riferimento alla:
- Norma UNI 12464 “illuminazione di interni con luce artificiale";
- Norma UNI 11222.
Dovranno comunque essere osservate tutte le norme CEI relative ad impianti e materiali previsti nel complesso, ancorché non espressamente menzionate. Sarà ritenuta valida l'edizione in vigore all'atto dell'esecuzione dei lavori, ivi compresi gli eventuali aggiornamenti. Dovranno inoltre essere rispettate tutte le prescrizioni di installazione, per quanto di competenza, dei diversi Enti pubblici di sorveglianza quali ASL, ARPA, ISPESL, INAIL, ecc... nonché tutte le prescrizioni tecniche degli Enti fornitori quali TELECOM, ENEL, ITALGAS, ACQUEDOTTO, ecc.
2.3. Campionature e documenti di fine lavori
La D.L. potrà richiedere alla Ditta Appaltatrice, a carico di quest'ultima, cataloghi e campionature delle apparecchiature da installare.
Se i disegni di montaggio esecutivo differiscono dalle clausole di contratto, la Ditta Appaltatrice è tenuta ad informare per iscritto la D.L. spiegando i motivi che l'hanno indotta al cambiamento.
Durante l'esecuzione dei lavori la Ditta Appaltatrice dovrà tenere aggiornati i disegni di tutti gli impianti installati.
La Ditta Appaltatrice dovrà consegnare all'Ente Appaltante, ad impianti ultimati e prima dei collaudi definitivi:
• i cataloghi di tutti i materiali e delle apparecchiature installate;
• istruzioni, ben chiare e particolareggiate, per il funzionamento degli impianti;
• istruzioni per la manutenzione delle varie apparecchiature;
• programma strutturato della manutenzione degli impianti a partire dal giorno in cui sono consegnati al committente e per una durata abbastanza ampia da comprendere un ciclo ripetibile nel tempo;
• certificazione e verbali di collaudo con rispondenza delle apparecchiature alle relative norme italiane (marchi nazionali o marcatura "CE");
• uno schema generale che rappresenti in modo chiaro e completo particolari di ogni singolo impianto in esecuzione "conforme all'installato";
• piante, sezioni e quanto altro non indicato con tutte le apparecchiature ed i materiali installati in esecuzione "conforme all'installato".
• documentazione comprovante il positivo espletamento delle pratiche nei confronti degli enti di controllo (dove previsti).
• I documenti dovranno essere su supporto magnetico ed ottico (CD) generati con i software:
• Autocad 2008 (Autodesk) per i disegni;
• Winword (Microsoft Office Word) per i testi di manuali;
• Excel ((Microsoft Office Excel) per i fogli di calcolo elettronico.
In generale tutte le istruzioni ed i cataloghi dovranno essere forniti in lingua italiana. In particolare le istruzioni relative al software ed all’hardware dovranno essere in italiano, scritte in linguaggio semplice, in modo che anche un operatore non specializzato possa saperle utilizzare.
Il programma dovrà evidenziare, mese per mese, sia i costi da sostenere (manodopera e materiali) sia tutte le operazioni (suddivise per ogni tipo d’impianto o macchina) occorrenti per mantenere efficienti gli impianti. Le operazioni comprenderanno anche la sostituzione di componenti usurati (prevedendone un normale utilizzo) o perché previsti da sostituire dai manuali d’istruzione. Dovranno anche indicarsi i momenti in cui taluni componenti necessitano di collaudi / verifiche da certificarsi secondo la normativa vigente.
Di tutte le documentazioni di cui sopra dovranno essere consegnate, al termine dei lavori, n° 3 copie debitamente timbrate e firmate dal legale rappresentante e dal responsabile tecnico per le verifiche; nel caso in cui dovessero essere apportate modifiche o integrazioni alle documentazioni suddette, l’Impresa dovrà fornirle nella versione finale più corretta.
Le 3 copie dovranno essere raccolte ognuna in fascicoli raccoglitori di adeguata robustezza (muniti di macchinetta, di scatola contenitrice, con dorso contenente il portaetichetta in plastica trasparente e l’etichetta), all’interno dei quali ci saranno le cartelline in plastica non liscia contenenti un documento ciascuna; ogni copia dovrà comprendere l’elenco dei documenti con la chiave di rintracciabilità del documento stesso, di modo che sia facilitata la ricerca. I documenti contenuti nei vari fascicoli dovranno essere ordinati secondo il tipo di impianto, il codice del documento, ecc.
In considerazione del fatto che l’intervento impiantistico richiederà la conoscenza di parte della documentazione esistente e non potendosi accettare documenti complessivamente frammentati (documenti esistenti e nuovi documenti), l’Impresa avrà il compito di verificare
ed eventualmente modificare i documenti esistenti di modo che la documentazione tecnica complessiva a fine intervento sia congruente; l’Impresa, per la parte di documenti esistenti da modificare dovrà pertanto:
• riportare sui relativi cartigli il livello successivo di modifica con data e firma del tecnico responsabile
• fornire l’elenco dettagliato delle modifiche apportate ad ogni documento;
• fornire gli schemi elettrici aggiornati (ricavati dai progetti di tutti gli impianti, con tutte le modifiche e varianti eventualmente apportate durante il corso dei lavori) planimetrici e funzionali di tutti gli impianti, firmati da un professionista regolarmente iscritto al rispettivo albo, da presentare in triplice copia corredata dei relativi supporti magnetici ed ottici aggiornati.
Al termine dei lavori dovrà anche essere rilasciata nelle dovute 3 copie la dichiarazione di conformità prevista dal Decreto 22 gennaio 2008 n. 37, con tutti gli allegati obbligatori.
Le spese per produrre tutte le documentazioni sono a carico dell’impresa. Tale documentazione (versione as-built) avrà il Cartiglio approvato dalla D.L. e sarà vistata dalla
D.L. e dal D.O. Impianti per accettazione.
2.4. Qualità, scelta ed approvazione di materiali e lavorazioni
I materiali occorrenti per l’esecuzione delle opere appaltate dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio e senza difetti di sorta, lavorati secondo le migliori regole dell’arte e provenienti dalle più accreditate fabbriche.
Ogni singola fornitura di materiale dovrà essere sottoposta alla preventiva approvazione della Direzione Lavori. Qualora i campioni presentati non rispondessero alle prescrizioni di contratto è facoltà della Direzione Lavori prescrivere all’Impresa, mediante ordine di servizio, qualità e provenienza dei materiali da indicare.
Xxxxxx rifiutati dovranno essere immediatamente allontanati dal cantiere.
Con la dizione a “regola d’arte” si intendono materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche emanate dall’UNI e dal CEI, le ISO 9001, le UNI-CIG, nonché nel rispetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza.
Materiali e componenti utilizzati dovranno essere idonei e rispondenti al servizio al quale sono destinati ed all’ambiente d’installazione, tenuto conto delle sollecitazioni elettriche, meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità cui saranno sottoposti nelle ordinarie condizioni di esercizio.
Qualora la Direzione Lavori lo ritenesse opportuno, o su specifica richiesta di altri enti quali la Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, dell’ISPESL e dell’ASL, l’Impresa dovrà produrre per i materiali da impiegare tutti i certificati di idoneità, omologazione od altri equipollenti rilasciati da Istituti Nazionali riconosciuti, come prescritto dalle norme vigenti, ed ogni altra eventuale dichiarazione richiesta dagli Enti sopra indicati.
L’Impresa dovrà preventivamente presentare, per l’approvazione da parte della D.L., l’elenco dei materiali che intende utilizzare per la costruzione degli impianti.
La Direzione Lavori potrà comunque richiedere la campionatura di prodotti di almeno tre differenti costruttori, con la relativa documentazione tecnica: in questi casi la scelta del materiale avverrà ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori.
L’accettazione del materiale non è definitiva se non dopo l’approvazione della Direzione Lavori, che può rifiutare in qualunque momento quelli che risultassero obsoleti o che, per qualsiasi causa, non fossero conformi alle condizioni di capitolato. Si tenga in considerazione che i materiali da fornire dovranno essere di pregevole fattura oltre che tenere conto dell’impatto estetico che dovrà essere gradito alla D.L. ed al Committente.
Qualora l’Impresa approvvigionasse ed installasse materiali senza l’approvazione della D.L. e gli stessi non fossero graditi, l’Assuntore è tenuto a rimuoverli e sostituirli senza compensi aggiuntivi.
Sarà inoltre facoltà della Direzione Lavori compiere verifiche e controlli in corso d’opera sui materiali e sugli impianti, e se necessario richiedere adattamenti che dovranno essere tassativamente eseguiti.
Tutte le spese relative alla predisposizione di qualsivoglia campionatura od accertamento ordinato dalla Direzione Lavori sono a totale carico dell’Appaltatore.
Le prescrizioni del comma precedente non pregiudicano gli accertamenti e le prescrizioni che potrebbero essere fatte in sede di collaudo.
I collaudi finali vengono operati sugli impianti a verifica della realizzazione a regola d’arte ed in conformità delle prescrizioni del Capitolato d’appalto.
Su richiesta della Direzione Lavori, a cura e spese della Ditta appaltatrice, si potrà procedere ad esami, eseguiti da Istituti specializzati, per la verifica delle caratteristiche dei materiali installati.
2.5. Adempimenti e prescrizioni varie
L’Appaltatore dovrà provvedere all’elaborazione di tutti i disegni particolari di officina e di cantiere e di tutte le descrizioni tecniche necessari a documentare la Direzione Lavori e ad assicurare concretamente una completa e perfetta esecuzione del progetto degli impianti nonché una loro corretta manutenzione, previa verifica ed approvazione da parte della Direzione Lavori.
La loro approvazione non solleva l’Appaltatore da alcuna delle sue responsabilità.
Verranno effettuate verifiche e prove sulla consistenza, sulla funzionalità e sulla rispondenza degli impianti e dei componenti sulla base di quanto prescritto ed elencato nel presente capitolato ed in particolare si verificherà l’osservanza delle leggi nazionali, regionali, delle normative CEI, UNI, UNEL, ISPESL, VV.F., ENEL od altro gestore energetico, Telecom, delle disposizioni comunali, ecc. e della compatibilità architettonica.
L’Appaltatore dovrà garantire il perfetto funzionamento, l’integrità e il rendimento delle opere e degli impianti per la durata di due anni a partire dall’ultimazione dei lavori, con l’onere di
riparare a sue spese tutti i guasti dipendenti da errori di montaggio o di esecuzione e di sostituire a sue spese, quei materiali di sua fornitura che risultassero inadatti o difettosi.
Inoltre l’Appaltatore è tenuto a compiere, sempre a sue spese, quelle modifiche e quei completamenti dipendenti dalla inosservanza delle norme e delle disposizioni legislative.
Sono a carico dell’impresa tutti gli oneri per le prove di collaudo e per le opere resesi necessarie in caso di collaudo insufficiente per portare l’impianto alla perfetta rispondenza delle specifiche di capitolato in osservanza della normativa vigente.
Tutti gli oneri, le domande e le spese per gli esami progetti e per i collaudi dei vari enti (ISPESL, VV.F, ASL, ecc…) sono a totale carico dell’Appaltatore. Dovrà infine essere consegnata alla D.L., prima dell’entrata in funzione degli impianti, copia degli esami progetti e dei collaudi positivi di tutti gli impianti da parte degli enti preposti al controllo.
2.6. Qualità e provenienza dei materiali
Per quanto attiene ai materiali da utilizzare, quali apparecchi di comando e protezione, quadri, prese forza motrice, apparecchi di illuminazione, ecc..., la Ditta offerente deve specificare, dettagliatamente e con chiarezza, quali essa intenda impiegare, scegliendoli fra i tipi consigliati, oppure fra quelli tecnologicamente più avanzati proposti dal libero mercato. Per ciascun materiale, le imprese aggiudicatarie devono presentare, alla Committente ed alla Direzione Lavori, idonea campionatura, da depositare presso i magazzini all'uopo indicati.
Si evidenzia che, nella scelta dei materiali da impiegare per l'esecuzione degli impianti, oggetto del presente appalto, particolare attenzione va posta al rispetto degli artt. delle Norme CEI 64-8, riguardanti la protezione contro gli incendi.
In particolare, per quanto attiene canaline, tubazioni, scatole e cassette in materiale isolante, ecc..., è necessario che i suddetti materiali soddisfino i criteri di prova previsti dalle tabelle riportate sulle Norme CEI 64-8.
Le apparecchiature ed i materiali proposti, devono essere assistiti da idoneo marchio di qualità, con l'indicazione a carattere indelebile ed in posizione visibile durante la manutenzione, dei parametri e rispettivi valori che servono a definirne esattamente il campo di impiego.
Xxxxxx presentare altresì tutte le garanzie di affidabilità, di sicurezza antinfortunistica e di inalterabilità, nel tempo delle caratteristiche iniziali.
2.7. Condizioni generali d’accettazione
I materiali e le apparecchiature da impiegare per i lavori previsti, devono presentare altresì caratteristiche corrispondenti alle prescrizioni della presente Specifica, oltre che alle leggi, alle norme, ai regolamenti ed alle raccomandazioni ufficiali vigenti in materia, con l'obbligo tassativo che, in mancanza di prescrizioni particolari, essi devono essere delle migliori qualità esistenti in commercio.
Prima dell'installazione da parte della Ditta aggiudicataria, tutte le apparecchiature ed i materiali devono essere preventivamente accettati dalla Direzione Lavori unicamente sulla base dell'accertamento della piena corrispondenza delle forniture ai campioni presentati dalle Ditte, secondo le modalità di cui al precedente comma.
L'Ente Appaltante si riserva di effettuare, in qualsiasi momento, controlli e collaudi sulle apparecchiature e sui materiali, sia all'atto della fornitura, che in corso d'opera, a verifica della perfetta e sostanziale corrispondenza tra i requisiti richiesti dal presente Capitolato, quelli campionati presentati e le caratteristiche dei materiali che la Ditta aggiudicataria intende fornire o ha in corso di fornitura.
Per l'effettuazione delle prove e delle misure necessarie all'espletamento della verifica suddetta, l'Ente Appaltante si avvarrà di Laboratori ufficiali di prova legalmente riconosciuti e prescelti a suo insindacabile giudizio, previo accertamento della loro idoneità ad eseguire le prove necessarie.
A tal proposito, l'Ente Appaltante curerà l'invio presso il Laboratorio di prova prescelto, del campione a suo tempo depositato dalla Ditta presso i magazzini indicati e di un congruo numero di esemplari della fornitura, a piè d'opera o già installata, per le necessarie verifiche e confronti.
Tutte le spese conseguenti al trasporto dei materiali presso i laboratori di prova e gli oneri connessi con l'effettuazione delle prove e misure necessarie, sono a totale carico dell'Impresa.
L'accettazione della fornitura è naturalmente subordinata all'esito positivo del collaudo; in caso contrario l'Impresa, nel periodo di tempo ad essa concesso dall'Amministrazione, avrà l'obbligo di presentare apparecchiature in tutto conformi alle campionature a suo tempo depositate, in aderenza perfetta alle prescrizioni di Capitolato.
Essa deve pertanto richiedere alla Casa costruttrice delle apparecchiature le modifiche necessarie, qualora sia possibile e non infirmi la qualità del prodotto e le irrinunciabili garanzie di affidabilità e sicurezza antinfortunistica, oppure dovrà sostituire con altre le apparecchiature originarie.
Trascorso il periodo di tempo concesso, qualora le nuove prove non diano esito positivo, la fornitura verrà definitivamente rifiutata.
I collaudi consisteranno in:
- collaudo provvisorio che comprenderà il controllo quantitativo e qualitativo dei materiali per accertare la rispondenza alle prescrizioni della specifica tecnica ed una verifica di funzionamento.
Il collaudo sarà effettuato solo dopo che l'Impresa abbia fornito almeno una copia dei disegni "as built" e la relazione finale riportante le verifiche.
In tale occasione saranno definite tutte le varianti e l’Appaltatore dovrà consegnare i disegni aggiornati e le norme di esercizio e manutenzione degli impianti.
I collaudi tecnici definitivi avranno lo scopo di accertare che tutte le prestazioni degli impianti siano rispondenti agli impegni contrattuali e alle garanzie.
Le modalità di esecuzione del collaudo tecnico definitivo saranno concordate tra il Collaudatore e l’Appaltatore.
2.8. Prescrizioni tecniche – modalità di esecuzione
2.8.1. Norme generali
La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consiste, in genere, nel suo prelevamento dal luogo di deposito e nel suo trasporto in sito, il tutto eseguito con qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc..., nonché nel collocamento nel luogo esatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, ed in tutte le opere conseguenti (tagli di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in ripristino).
L'Appaltatore ha l'obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera o apparecchio che gli venga ordinato dalla Direzione Lavori, anche se forniti da altre Ditte.
Il collocamento in opera deve eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso; il materiale o manufatto deve essere convenientemente protetto, se necessario anche dopo la sua installazione, essendo l'Appaltatore unico responsabile dei danni di qualsiasi genere che possano essere arrecati alle cose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l'esecuzione dei lavori, sino al termine e consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenza del personale di altre Ditte fornitrici del materiale o del manufatto.
Tutti i lavori devono essere eseguiti secondo le migliori regole dell'arte e secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori, in modo che gli impianti rispondano perfettamente a tutte le condizioni stabilite dal presente Capitolato.
I materiali corrispondenti alle prescrizioni del Capitolato possono essere messi in opera solamente dopo l'accettazione della Direzione Lavori.
L'accettazione dei materiali non è definitiva se non dopo che sono stati posti in opera.
La Ditta, nell'eseguire le opere appaltate, deve dare corso alle opere murarie all'uopo necessarie (ove previste) e così pure ai ripristini di intonaci, murature, ecc., ed i materiali di risulta devono essere trasportati prontamente alla pubblica discarica a sua cura e spese, come pure tutti i materiali di recupero, ad eccezione di quelli indicati di volta in volta dalla Direzione Lavori, che devono essere tolti d'opera con cura, custoditi e poi versati dalla Ditta nei magazzini indicati dalla Direzione dei Lavori.
L'esecuzione dei lavori deve essere coordinata secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori e con le esigenze che possono sorgere dalla contemporanea esecuzione di tutte le altre opere affidate ad altre Ditte.
E' facoltà della Direzione Lavori fissare particolari orari di lavoro, comportanti anche limitazioni della durata delle giornate lavorative qualora particolari esigenze lo richiedano.
Per l'inizio e per l'ultimazione delle opere, la Direzione dei Lavori si riserva di fissare di volta in volta dei termini riguardanti gruppi di lavori da eseguirsi in determinati periodi.
2.8.2. Ordini della Direzione Lavori
Qualora debbano essere effettuate opere o prestazioni le cui modalità di esecuzione non siano esattamente definite dal progetto, esse devono essere realizzate in esatta e puntuale conformità agli ordini di servizio impartiti di volta in volta dalla Direzione Lavori.
Qualora le opere e le forniture non vengano effettuate a termine di contratto, di Capitolato, di progetto o di programma, la Direzione Lavori ordinerà all'Impresa di adottare, a sua cura e spese, i provvedimenti atti e necessari per eliminare le irregolarità fatto salvo e impregiudicato il diritto dell'Amministrazione a rivalersi nei confronti dell'Impresa per i danni eventualmente subiti.
L'Impresa non può rifiutarsi di dare immediatamente esecuzione alle disposizioni ed agli ordini della Direzione Lavori, sia che essi riguardino il modo di esecuzione dei lavori stessi, sia che riguardino il rifiuto o la sostituzione dei materiali, fatta salva la facoltà dell'Impresa di avanzare riserve nei modi e nei tempi previsti dalle leggi vigenti.
2.8.3. Modalità per l'esecuzione delle canalizzazioni e delle derivazioni
Il percorso dei tubi deve essere scelto in modo tale che i singoli tratti abbiano un andamento rettilineo, orizzontale e verticale.
Le scatole di derivazione e di transito da incasso devono essere costruite in robusta plastica con coperchio (fissato con viti), mentre per impianti a giorno si deve far uso di scatole di derivazione e di transito di tipo stagno in plastica pesante; in ogni caso, per tutte le condutture le dimensioni delle scatole e delle cassette devono essere proporzionali ai diametri dei tubi ed alle sezioni dei conduttori.
Fra due scatole consecutive le condutture possono presentare un numero massimo di tre curve ma deve comunque essere assicurata la sfilabilità dei conduttori.
Nelle scatole, cassette di derivazione e transito, deve essere lasciata una cospicua ricchezza
2.8.4. Fissaggio degli apparecchi di illuminazione
I vari apparecchi di illuminazione, a seconda delle caratteristiche dei controsoffitti o delle pareti su cui devono essere installati, devono essere fissati con tasselli, ganci e tiranti a ribaltamento, tasselli di sicurezza in acciaio e ciascun tassello deve poter sostenere un carico statico od oscillante di almeno 50 Kg. per 24 ore.
2.8.5. Connessioni
Le connessioni fra i conduttori devono essere realizzate esclusivamente con morsetti a mantello isolati, morsetti volanti con cappuccio isolante, morsetti a molla preisolati e con morsettiere fisse.
Nelle connessioni fra conduttori ed apparecchiature elettriche i conduttori devono, quando necessita, essere dotati di capicorda ad attacco rotondo.
2.8.6. Ripristini
I tubi entro traccia (a parete, a pavimento e/o soffitto), qualora previsto devono essere fissati con cemento a pronta presa ed il riempimento della traccia si deve eseguire con malta di cemento. I tubi eventualmente posati su soletta devono essere completamente ricoperti con malta di cemento.
2.8.7. Colori e segni distintivi dei conduttori
I conduttori impiegati devono portare con continuità i colori distinti di ogni singola fase (marrone, nero e grigio), del neutro (blu chiaro) e della terra (giallo - verde) e devono essere inoltre dotati di fascette e segnafili ad anello, apposti lungo i percorsi in canalina, qualora quest'ultima sia occupata da più di un circuito.
2.8.8. Numerazione quadri elettrici ed apparecchi di illuminazione di emergenza
In corrispondenza dei vari apparecchi illuminanti di emergenza e dei quadri elettrici, la Ditta aggiudicataria deve fornire e fissare un cartellino in posizione visibile con indicato a carattere indelebile, il numero progressivo e la tensione di alimentazione.
La numerazione deve essere riportata sui disegni esecutivi di come costruito (AS-BUILT).
2.8.9. Quadri B.T.
Il progetto prevede:
Quadro Q1 (Quadro del mercato) in portella metallica, 24 moduli, contenente 1 MTD generale In fino a 100A, Pdi = 25 kA, quadripolare, 3 MTD con In fino a 32A, Pdi = 10 kA e 1 scaricatore di sovratensioni 1,2 kV, In=15 kA.
Quadro Illuminazione (Qill) in centralino PVC 4 moduli, contenente 1 MTD bipolare In fino a 32A e Pdi = 4.5 kA e 1 contattore.
Quadro servizi igienici (Qservizi) in centralino PVC 8 moduli contenente 3 MTD bipolare In fino a 32A e Pdi = 4.5 kA e 1 contattore
Caratteristiche generali:
I quadri dovranno essere previsti per essere posati contro parete; pertanto tutte le operazioni di allacciamento e manutenzione (connessione dei cavi in ingresso ed in uscita, manutenzione e sostituzione degli interruttori o degli strumenti) devono essere realizzabili dal fronte dei quadri stessi.
I quadri dovranno presentare il grado di protezione indicato dagli allegati elaborati grafici.
Normative di riferimento
I quadri dovranno corrispondere, oltre che alle prescrizioni specifiche della presente Specifica, anche alle seguenti normative:
- Norme CEI EN 61439-1 (C.E.I. 17-13/1).
- Pubblicazione I.E.C.
In corrispondenza dei singoli interruttori automatici devono essere installate targhette indicatrici in materiale plastico, fissate con viti, riportanti il circuito di riferimento.
Le varie morsettiere devono essere opportunamente contraddistinte da idonee indicazioni per la segnalazione dei singoli circuiti in partenza, con una individuazione chiara delle singole utenze alimentate.
I pannelli di chiusura delle corrispondenti unità, realizzati in lamiera ribordata, devono essere indipendenti tra loro, incernierati da una parte e fissati dall'altra con pomelli di tipo imperdibile ed essere interbloccati meccanicamente in modo che non sia possibile accedere all'unità inferiore senza aver aperto il pannello relativo all'unità superiore.
Al termine delle opere di realizzazione ogni quadro dovrà essere corredato da rapporto di prova individuale e da idonea targhetta di identificazione CEI EN 61439-1 (CEI 17-13/1).
Caratteristiche costruttive:
La costruzione relativa ai quadri dovrà essere di tipo unificato e modulare, in modo da poter soddisfare qualunque esigenza di potenza installata, utilizzando e affiancando un numero di elementi modulari sufficienti a soddisfare le varie necessità.
Dati nominali:
Il proporzionamento del quadro deve essere riferito ai seguenti dati nominali:
• tensione nominale 660V;
• tensione di isolamento 690V;
• tensione di prova 50Hz / 2500V;
• temperatura massima dell'aria ambiente:
• -40°C con media giornaliera non superiore a 35° C;
• umidità non superiore a 50% a 40°;
• tensione nominale dei circuiti ausiliari 230V max.
2.8.10. Rete di distribuzione
Il sistema di distribuzione usuale è di tipo TT per tensione nominale 400V.
La diffusione dei servizi di energia, sulle aree, è realizzata attraverso il quadro generale e/o di singola zona. La distribuzione delle reti f.m. e luce deve essere realizzata attraverso un'unica conduttura (linee non separate).
I conduttori di protezione sono posati parallelamente a quelli di potenza (nella medesima tubazione e/o all'interno del cavo).
2.8.11. Cavi di alimentazione elettrica con isolante e/o guaina in PVC o EPR
Tutti i cavi unipolari o multipolari dovranno essere del tipo provvisto di marchio IMQ impresso sul rivestimento.
Sono da ritenersi idonei i seguenti tipi di cavo:
X00X-X, X00XX-X, X0XX-X, FROR 450/750, N07RN-F, FG7(O)R
Le colorazioni dei cavi per energia saranno:
fase R-S-T: nero-grigio-marrone neutro: blu chiaro
terra: giallo/verde
Tutti i cavi saranno posati in tubazione esterna o incassata a parete o sottopavimento; non sono ammessi cavi a vista comunque installati se non per i tratti terminali dei punti luce semplici (tipo centro-volta).
I cavi dovranno essere sempre identificabili e privi di giunzioni, le quali in caso di necessità funzionale dovranno essere poste nelle cassette di derivazione.
Le giunzioni e le terminazioni dei cavi saranno realizzate utilizzando morsetti del tipo con vite di pressione e cappuccio in resina trasparente.
Durante la posa dei cavi dovrà di volta in volta essere eseguita una prova di sfilabilità atta a garantire la futura possibilità di intervento.
I cavi dovranno essere posati all'interno delle scatole con un minimo di ricchezza onde garantire una facile futura manipolazione.
La sezione dei cavi, mai inferiore a 1.5 mm, dovrà essere comunque coordinata con le protezioni e verificata relativamente alle portate, c.d.t. e riscaldamento per copresenza di altri conduttori.
2.8.12. Tubazioni e canaline in materiale plastico e relative scatole o cassette di derivazione Tutte le tubazioni e canaline contenenti le linee elettriche saranno costituite da materiale termoplastico autoestinguente rigido e/o flessibile del tipo approvato IMQ. ed idoneo all'ambiente o alle modalità di esecuzione.
Canaline e tubazioni a vista dovranno essere saldamente fissate a parete mediante l’impiego di tasselli e supporti tassellati rispettivamente.
I raggi di curvatura delle tubazioni dovranno essere tali da garantire il passaggio dei cavi senza produrre abrasioni delle guaine isolanti dei cavi stessi.
Ogni canalina sarà munita, se richiesto, di coperchio , dello stesso materiale e spessore, bloccato a scatto, alla stessa.
Anche gli elementi di raccordo, giunzione e derivazione, le curve, ecc. saranno della stessa natura della canalina, della stessa larghezza e spessore e in nessun caso dovranno essere ricavate da modifiche di tratti rettilinei di canaline, si dovranno invece utilizzare appositi elementi realizzati dalla stessa Ditta produttrice della canalina.
Secondo le disposizioni delle norme CEI, le canaline in oggetto dovranno avere dimensioni tali da garantire un rapporto tra la sezione della canalina e quella della massa dei cavi elettrici in essa contenuti non inferiore a 2.
La sezione utile delle tubazioni dovrà essere tale da garantire il 30% di vuoto rispetto alla sezione occupata dalla circonferenza descritta dal fascio di cavi ivi alloggiati.
L'uso di tubazioni "flessibili" in vista è in generale consentito per tratti terminale dei circuiti. Tali tubazioni flessibili dovranno avere le caratteristiche prestazionali minime indicate nelle tabelle UNEL relative ed essere del tipo spiralato, con anima di rinforzo in acciaio o robusto materiale plastico autoestinguente.
Tutte le tubazioni saranno attestate a cassette di derivazione ispezionabili in numero di una ogni 15/20 m rettilinei, ogni due curve o ogni brusco cambio di direzione.
2.8.13. Impianto di messa a terra per impianti con sistema tt L'impianto di messa a terra sarà essenzialmente costituito da:
dispersori
rete di conduttori di terra atti a collegare gli elementi di dispersione collettore di terra
rete di equipotenzialità nei servizi igienici e nei locali umidi rete di equipotenzialità per le masse estranee.
I dispersori potranno essere realizzati tramite puntazze, tondini zincati, corda in rame nuda in accordo alle norme CEI 64.8.
I collegamenti saranno realizzati sempre in accordo alla norma già citata con corda nuda o isolata a seconda delle esigenze e le modalità di posa.
Il collettore di terra sarà generalmente unico in prossimità o all'interno di ogni Q.E. generale di distribuzione di BT, realizzato con barra di rame di dimensioni adeguate
Le reti di collegamento all'impianto di terra, in accordo alla norma già citata, dovranno rendere equipotenziali i seguenti elementi:
tutte le masse degli utilizzatori dell'impianto i poli di terra di ogni presa
tutte le strutture metalliche facenti parte dell'impianto elettrico altri elementi metallici di grossa entità
Le sezioni dei conduttori di terra saranno da dimensionare in funzione dei conduttori di potenza come prescritto dalla normativa vigente.
Misure della resistenza di terra
L'impianto dovrà avere un valore massimo di resistenza di terra commisurato al valore di intervento dell'interruttore generale e secondo le indicazioni dell'ente erogatore.
2.8.14. Corpi illuminanti normali e di emergenza
Tutti corpi illuminanti dovranno presentare un grado di protezione adeguato all'ambiente in cui sono installati. Inoltre dovranno presentare uno schermo anticaduta (griglia metallica, schermo in materiale autoestinguente o non infiammabile, ecc.) in accordo alle norme antinfortunistiche.
Le lampade fluorescenti dovranno essere provviste di starter rapido, reattore, filtro antidisturbo, fusibile di protezione e condensatore di rifasamento.
I corpi illuminanti di tipo lamellare avranno il corpo in lamiera d’acciaio verniciata con smalto acrilico di colore bianco, il portalampada in policarbonato, il gruppo ottico (in alluminio verniciato di colore bianco) opportunamente fissato con sistema di sicurezza anticaduta e il montaggio sarà del tipo a plafone.
I corpi illuminanti da esterno saranno del tipo a LED di unica potenzialità.
2.8.15. Interruttori automatici di BT a bordo dei quadri elettrici
Si fa riferimento agli interruttori automatici (compresi quelli di tipo differenziale) installati a bordo di quadri elettrici sono quindi esclusi i piccoli interruttori a bordo di "scatole frutto" (comando e/o protezione di circuiti terminali).
Gli interruttori dovranno presentare le seguenti caratteristiche:
tipo compatto, modulare o scatolare, adatto sia per montaggio su profilato normalizzato che per installazione ad incasso.
tutti i poli protetti simultaneamente (non sono ammessi i tipi unipolari se non espressamente indicato)
curva caratteristica normalizzata (di solito tipo C) e prestazioni riferite ad una temperatura ambiente di 30°C, questo indipendentemente dai valori di riferimento nominali
potere di interruzione di 6000 A (4500 A negli alloggi) ed in ogni caso coordinati con la potenza di c.c. relativa al punto di installazione.
grado di protezione minimo IP20, salvo diversa indicazione.
Gli interruttori di tipo domestico dovranno essere del tipo marchiato IMQ.
I dati di targa che dovranno essere impressi su ciascun interruttore sono i seguenti: costruttore con sigla del tipo di interruttore
corrente nominale In tensione nominale potere di interruzione
corrente di intervento differenziale
Per garantire in caso di cortocircuito il coordinamento tra interruttore e relativa conduttura protetta occorrerà che siano installati interruttori con energia specifica passante (I²t) adeguata a quella sopportata dalla conduttura stessa.
Si precisa che in ogni caso l'interruttore generale avrà i morsetti protetti da opportuni schermi isolanti.
2.8.16. Prese di corrente a parete e interruttori di manovra
Tutte le prese di corrente e gli interruttori di manovra dovranno portare impresso a bordo il marchio di qualità IMQ.
Serie civile
Generalmente ogni presa sarà di tipo bipolare con poli allineati, più polo di terra centrale o laterale (prese UNEL 10/16 A); queste, se non protette a monte della linea, dovranno sottostare ad un interruttore automatico di taratura non superiore a 16A.
La portata sarà di tipo bivalente 10/16 A (bipasso) o 10 A dove espressamente indicato.
Le prese 10 A dovranno preferibilmente sottostare a un interruttore di protezione di pari In, vista la diffusa abitudine d’impiego di adattatori a prese multiple.
Queste ultime prese, se sottostanti al circuito prese, dovranno preferibilmente essere protette da un fusibile da 10 A inserito su frutto montato sulla stessa scatola dove è alloggiata la presa. Gli interruttori unipolari di manovra dovranno essere di portata superiore o pari all'organo di protezione del circuito cui fanno capo.
Come per le prese con portata pari a 10 A, anche gli interruttori di manovra con portata pari a 10 A se sottostanti al circuito prese, dovranno essere preferibilmente protette da un fusibile da 10 A inserito su frutto montato sulla stessa scatola dove è alloggiato l'interruttore; questo a meno che si conosca a priori l’esatta entità del carico e che si possa escludere categoricamente l’eventualità di un sovraccarico della linea in seguito a un malfunzionamento dell’utenza alimentata (soddisfano questa caratteristica i corpi illuminanti dotati di lampade ad incandescenza, sono escluse le lampade dotate di alimentatori di qualsiasi natura).
Suddetti interruttori dovranno sezionare la fase ed essere installati in posizione di facile individuazione anche in assenza di illuminazione.
Gli interruttori per elevate portate saranno del tipo sezionatore sotto carico rotativi.
Serie industriale
Le prese di tipo industriale, da pannello o da esterno, saranno del tipo CEE 17 provviste di interruttore di blocco onde garantire le manovre in assenza di tensione (la presenza non obbligatoria dell’interblocco presa-spina è da intendersi fortemente consigliata in presenza di elevate correnti di cortocircuito in corrispondenza del punto di installazione della presa), ove non presente dovrà essere installato apposito cartello monitore.
Ogni presa dovrà essere protetta da interruttore automatico o fusibili rapidi in accordo a quanto specificato dalla norma CEI 64.8.
Torrette mercatali
Torretta di potenza a scomparsa, per distribuzione di energia e servizi con chiusino in ghisa sferoidale a norma UNI EN 124 classe D 400. Base rettangolare di 585x540 mm e luce netta
485x407 mm. Coperchio rettangolare. con due aperture per uscita cavo o tubo GOMMATE Superficie antisdrucciolo riportante le scritte obbligatorie classe D400, EN 124 e marchio ente certificatore.. Chiusino prodotto in stabilimenti certificati secondo standard di qualità ISO 9001.
Unione tra coperchio e telaio assicurata da cerniere in bronzo sostituibili.
Apertura del coperchio facilitata da doppio attuatore a gas e da perno parzialmente estraibile dalla superficie del coperchio. Chiusura del coperchio garantita da una serratura in bronzo con baionetta protetta da uno portello incernierato per ulteriore protezione contro polvere e acqua.
Struttura di contenimento in acciaio inox AISI 304 spessore 20/10 Con alloggiamento 4 o 6 prese interbloccate 16A.
3. COLLAUDI, VERIFICHE E PROVE
Gli impianti, oggetto del presente capitolato, dovranno essere sottoposti ad una serie di collaudi, verifiche e prove nel tempo tendenti ad accertare il pieno rispetto delle prescrizioni di progetto, nonché la sua effettiva funzionalità.
Tali oneri rientrano nei prezzi di liquidazione delle opere dell’appaltatore.
L’Appaltatore è tenuto, durante il corso dei lavori, ad eseguire tutte le prove e misure richieste dalla Direzione Lavori.
A ciascuna prova seguirà un verbale controfirmato dalla Direzione Lavori che costituirà elemento necessario per l’effettuazione del collaudo definitivo.
Rimane inteso che la presa in consegna degli impianti e il collaudo provvisorio, saranno effettuati soltanto allorché l’Assuntore avrà provveduto all’avviamento completo degli impianti inteso come verifica della piena funzionalità delle apparecchiature e della relativa regolazione elettronica e come taratura completa di tutti i circuiti elettrici.
In generale tutti gli impianti descritti nel presente Capitolato saranno soggetti a prove e controlli alla fine della costruzione ed installazione allo scopo di verificare:
• la corrispondenza delle forniture ai vincoli contrattuali;
• la corretta esecuzione nel rispetto delle prescrizioni e, in mancanza di queste, secondo la “buona regola d’arte”;
• lo stato di funzionamento delle varie apparecchiature a livello delle prestazioni funzionali delle medesime;
• il corretto funzionamento degli impianti come risultato conseguente all’inserimento delle apparecchiature in contemporaneo funzionamento, secondo quanto previsto per i singoli sistemi o impianti;
• la rispondenza delle prestazioni degli impianti alle condizioni prescritte nell’ambito delle tolleranze ammesse.
Contestualmente al collaudo provvisorio dovrà essere predisposto da parte dell’Appaltatore il collaudo degli impianti da parte dell’A.S.L. / ISPESL / AEM / ENEL e di eventuali altri organi preposti all’omologazione dell’impianto, intendendo con questo che l’Appaltatore dovrà predisporre ed inoltrare tutta la documentazione che sarà necessaria per l’ottenimento del certificato di collaudo definitivo della Stazione Appaltante.
L’Appaltatore assume a proprie spese e responsabilità, sino a che il collaudo definitivo avrà avuto approvazione dalla Stazione Appaltante la manutenzione degli impianti.
Nel tempo fissato a garanzia l’Appaltatore dovrà rifare o rinnovare tutto quello che nel lavoro stesso mostri difetto di materiale, di mano d’opera o di funzionamento, e ciò senza alcun compenso fino al buon esito del collaudo definitivo.
Qualora l’Appaltatore non eseguisse i lavori che si rendessero necessari per la manutenzione di cui sopra sarà piena facoltà della Stazione Appaltante di eseguirli direttamente, a maggiori spese dell’Assuntore stesso, valendosi delle somme a sue mani.
Al termine della fase di avviamento dell’impianto, dopo aver eseguito tutte le tarature, l’Appaltatore dovrà essere responsabile del collaudo dell’intero impianto. Le prove e le verifiche, anche se favorevoli, non esonerano l’impresa dalle responsabilità di legge o da deficienze che si presentino successivamente fino al termine del periodo di garanzia.
Ogni difetto riscontrato durante le prove dovrà essere prontamente eliminato e l’impianto riprovato nuovamente senza alcun costo addizionale per la Stazione Appaltante.
Ogni misura, prova e verifica sarà eseguita in contraddittorio con la Stazione Appaltante e di esse e dei suoi risultati verrà redatto un regolare verbale da consegnare alla Direzione Lavori. Ove l’Assuntore non ripari le deficienze entro i termini di tempo stabiliti, la Stazione Appaltante vi potrà provvedere direttamente addebitandone le relative spese (nessuna esclusa) all’Appaltatore stesso.
4. VERIFICHE E PROVE
4.1. Verifiche e prove in corso d' opera
Sono le verifiche e prove funzionali in corso d' opera da eseguirsi secondo le richieste ed indicazioni della D.L., registrandone i risultati su schede fornite dalla D.L. stessa.
Al termine di ciascuna verifica o prova viene steso un Verbale di Verifiche e Prove in Corso d'Opera che va poi allegato al Certificato di Ultimazione Lavori.
4.2. Messa a punto, taratura ed avviamenti
Si intendono tutte quelle operazioni atte a rendere gli impianti perfettamente funzionanti, compresa la regolazione, il bilanciamento dei carichi, la taratura delle regolazioni, ecc., il funzionamento delle apparecchiature alle condizioni previste.
Le verifiche vengono effettuate alla presenza di responsabili dell'Appaltatore e della D.L. sugli impianti completi o parti di essi.
4.3. Opere da ricoprire
L'Appaltatore deve dare piena opportunità alla D.L. di verificare, misurare e provare qualsiasi lavoro prima che sia ricoperto o comunque posto fuori vista, notificandolo per iscritto almeno con 48 ore di anticipo.
La D.L. dà corso alla verifica, misura o prova, a meno che notifichi all'Appaltatore di non considerarlo necessario.
4.4. Note generali
Il Collaudatore oppure la Commissione di Xxxxxxxx (o il Direttore dei Lavori), a opere completamente ultimate e funzionanti e dopo che siano state eseguite positivamente le prove e verifiche preliminari di cui al precedente articolo, procede in contraddittorio con l’Appaltatore alle "verifiche e prove finali" di funzionamento, intese ad accertare la corrispondenza delle opere eseguite a tutte le condizioni contrattuali. Ciò deve avvenire nei tempi e secondo le modalità contrattuali.
Se i risultati sono positivi, viene rilasciato il Certificato di Xxxxxxxx (o il Certificato di Buona Esecuzione dei Lavori), che avrà carattere provvisorio mentre assumerà quello definitivo decorso un anno dalla data della sua emissione.
Nel periodo di tempo tra la data del Certificato di Ultimazione dei Lavori e la consegna definitiva (collaudo con esito positivo, ancorché con carattere provvisorio) la conduzione e manutenzione degli impianti è a carico della Committente, se non diversamente prescritto nei documenti di contratto.
Le verifiche e prove finali sono intese ad accertare e certificare per conto della Committente che le prestazioni finali degli impianti singolarmente e nel loro insieme corrispondano alle prescrizioni contrattuali.
Viene fissato il programma delle verifiche e prove finali informando l'Appaltatore con un avviso in doppio originale, sopra uno dei quali l'Appaltatore deve apporre la sua firma in prova della ricevuta notificazione.
La verifica della buona esecuzione degli impianti è approfondita sino al punto giudicato necessario per formare la convinzione che tutte le parti siano in piena regola senza che l'Appaltatore abbia diritto a chiedere alcun indennizzo.
Fatto salvo quanto diversamente dovesse disporre il Collaudatore o la Commissione di Collaudo, le prove si suddividono in due parti:
- esami a vista che, avvalendosi della documentazione "as built", accertino che i componenti dei vari impianti siano conformi alle richieste di contratto, alle prescrizioni di sicurezza, siano stati scelti correttamente ed installati secondo normativa, siano integri in modo da non compromettere la sicurezza;
- prove e misure per accertare la rispondenza delle parti di impianto ai dati progettuali ed alla normativa in vigore.
Tali verifiche e prove finali vengono effettuate utilizzando personale ed apparecchiature messe a disposizione dall’Appaltatore.
In particolare, per le verifiche e prove finali degli impianti di climatizzazione occorre procedere a:
4.5. Esami a vista
Sono da eseguirsi i seguenti esami (elenco avente carattere esemplificativo e non esaustivo):
• verifica corretta installazione dei quadri e delle apparecchiature;
• verifica corretta distribuzione reti elettriche di potenza e speciali;
• verifica staffe, mensole e sostegni canalizzazioni, ecc.
• la rispondenza delle opere alla documentazione di progetto;
• la cura nell’esecuzione dei lavori;
• verifica chiusure tagliafuoco;
• presenza di schermi, cartellonistica e di informazioni analoghe;
• agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione.
4.6. Prove e misure
Sono le seguenti (elenco avente carattere esemplificativo e non esaustivo):
• l’isolamento dei circuiti elettrici;
• la verifica dell’equilibratura dei carichi;
• le prove funzionali in bianco;
• la verifica della taratura delle protezioni in funzione delle sollecitazioni termiche e da corto circuito;
• la verifica della resistenza totale di terra e delle connessioni di protezione ed equipotenzialità.
Eventuali altre prove potranno essere decise dalla Direzione dei Lavori.
Per quanto riguarda i quadri, la Direzione dei Lavori si riserva di effettuarne il collaudo presso le officine dei costruttori entro 10 giorni dalla comunicazione di “pronti per collaudo“.
RISPONDENZA DEI MATERIALI
Come già indicato, tutti i materiali impiegati nella realizzazione delle opere di cui al presente disciplinare descrittivo e prestazionale debbono essere della migliore qualità, ben lavorati e perfettamente rispondenti al servizio cui sono destinati.
I materiali di fornitura impiegati nell'esecuzione delle opere dovranno essere :
di buona qualità e rispondenti alle vigenti Xxxxx; dovranno contenere l'identificazione della casa costruttrice e del modello;
nuovi, di primo impiego;
idonei all'ambiente in cui devono essere installati e tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità;
rispondenti alle relative Xxxxx XXX;
munite del contrassegno IMQ o di istituti equivalenti.
I materiali isolanti in PVC dovranno essere autoestinguenti. Se metallici dovranno essere protetti contro la corrosione.
Prima della messa in opera dei materiali, un campione di questi dovrà essere stato precedentemente visionato per approvazione da parte della direzione dei lavori.
ASPETTI NORMATIVI
Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati in ottemperanza alle disposizioni normative vigenti in materia (in particolare DPR 547/55, leggi 186/68 e 46/90, norme CEI vigenti al momento della realizzazione delle opere).
Considerando che gli impianti elettrici costituiscono una delle principali cause di infortuni, nella loro realizzazione dovrà essere rispettato anche quanto stabilito da ogni altra normativa e/o disposizione di legge (anche emessa successivamente ai presenti standard) che sia applicabile inequivocabilmente agli impianti elettrici in uso all'attività.
Si ricorda che per gli usuali ambienti di lavoro occorre rispettare i dettati delle norme CEI
64.8 e 64.2 (nei luoghi con pericolo di incendio e/o esplosione) ed utilizzare materiali ed apparecchiature dotate di marchio di qualità IMQ, per le categorie che ne prevedono la concessione (art. 7 Legge 46/90).
Per quanto riguarda la realizzazione dei Quadri Elettrici occorre rispettare quanto stabilito dalle norme CEI 17.13 e nei casi di applicabilità dalle norme CEI 23.48 e 23.49 (Quadri di tipo domestico o similare); nei due casi si dovrà provvedere alle verifiche come prescritte dalle norme CEI 17.43 e 23.51 rispettivamente.
Le NORME relative a cui devono soddisfare i materiali sono:
CEI 23-8, 23-14, 23-26, 23-28 per i tubi protettivi porta-cavi;
CEI 23-19, 23-31, 23-32 per le canaline porta-cavi;
CEI 20-13/14/15/19/20/22/28/36 per i cavi non propaganti l'incendio flessibili unipolari, multipolari, con guaina;
CEI 431-IEC670 per le cassette ed i contenitori stagni;
CEI 23-20 dell'84 e 23-21 dell'86 per derivazioni e giunzioni; CEI 46-5, 20-22 II per i cavi telefonici;
CEI 17-5, 23-3, 23-18 per gli interruttori; CEI 17-13 per i quadri elettrici.
La sezione dei CAVI dovrà essere tale da rispettare i limiti dimensionali imposti: dalla caduta di tensione massima ammessa;
dalla portata termica massima ammessa; dal limite massimo dell'energia passante.
Le CANALIZZAZIONI in PVC saranno scelte in funzione della destinazione d'uso;
del numero degli scomparti interni; del grado di protezione IP;
del modo di installazione in relazione all'ambiente.
La sezione occupata dai cavi non deve superare il 70% della sezione totale della canalina.
La canalizzazione realizzata in tubo a vista o incassato deve essere interrotta con cassette rompitratta:
ad ogni brusco cambiamento di direzione; ad ogni derivazione;
lungo i tratti rettilinei ogni 10 metri.
CARATTERISTICHE GENERALI DI ESECUZIONE
Nel seguito si illustrano le caratteristiche generali minime a cui devono rispondere gli impianti elettrici:
caduta di tensione non superiore al 4% della tensione totale del circuito; sovradimensionamento delle linee elettriche di alimentazione, in valore minimo pari al
20% per le alimentazioni principali e del 25% per quelle secondarie;
tensione nominale di isolamento dei conduttori non inferiore a 450/750 volt per circuiti in bassa tensione;
sezione minima dei conduttori pari a 1.5 mm² per gli impianti di illuminazione e pari a 2.5 mm² per le altre utenze;
per circuiti in bassa tensione, cavi flessibili isolati in PVC e eventualmente con guaina in PVC o EPR, secondo le norme CEI 20-20 e 20-22;
rete di terra con idonei dispersori e/o corde nude da realizzare secondo le norme CEI e USL;
protezione da tensioni di contatto realizzate (oltre che tramite coordinamento con l'impianto di terra) anche con l'impiego di interruttori differenziali a sensibilità decrescente;
adeguata ripartizione dei carichi su un conveniente numero di circuiti, con particolare attenzione alla equilibratura dei carichi sulle tre fasi;
contenimento del fattore di potenza medio ad un valore superiore a 0,9.
INTERRUTTORI AUTOMATICI DI BT A BORDO DEI QUADRI ELETTRICI
Si fa riferimento agli interruttori automatici (compresi quelli di tipo differenziale) installati a bordo di quadri elettrici sono quindi esclusi i piccoli interruttori a bordo di "scatole frutto" (comando e/o protezione di circuiti terminali).
Gli interruttori dovranno presentare le seguenti caratteristiche:
tipo compatto, modulare o scatolare, adatto sia per montaggio su profilato normalizzato che per installazione ad incasso.
tutti i poli protetti simultaneamente (non sono ammessi i tipi unipolari se non espressamente indicato)
curva caratteristica normalizzata (di solito tipo C) e prestazioni riferite ad una temperatura ambiente di 30°C, questo indipendentemente dai valori di riferimento nominali.
potere di interruzione di 6000 A (4500 A negli alloggi) ed in ogni caso coordinati con la potenza di c.c. relativa al punto di installazione.
grado di protezione minimo IP20, salvo diversa indicazione.
Gli interruttori di tipo domestico dovranno essere del tipo marchiato IMQ.
I dati di targa che dovranno essere impressi su ciascun interruttore sono i seguenti: costruttore con sigla del tipo di interruttore
corrente nominale In tensione nominale potere di interruzione
corrente di intervento differenziale
Per garantire in caso di cortocircuito il coordinamento tra interruttore e relativa conduttura protetta occorrerà che siano installati interruttori con energia specifica passante (I²t) adeguata a quella sopportata dalla conduttura stessa.
Si precisa che in ogni caso l'interruttore generale avrà i morsetti protetti da opportuni schermi isolanti.
PRESE DI CORRENTE A PARETE E INTERRUTTORI DI MANOVRA
Tutte le prese di corrente e gli interruttori di manovra dovranno portare impresso a bordo il marchio di qualità IMQ.
Serie civile
Generalmente ogni presa sarà di tipo bipolare con poli allineati, più polo di terra centrale o laterale (prese UNEL 10/16 A); queste, se non protette a monte della linea, dovranno sottostare ad un interruttore automatico di taratura non superiore a 16A.
La portata sarà di tipo bivalente 10/16 A (bipasso) o 10 A dove espressamente indicato.
Le prese 10 A dovranno preferibilmente sottostare a un interruttore di protezione di pari In, vista la diffusa abitudine d’impiego di adattatori a prese multiple.
Queste ultime prese, se sottostanti al circuito prese, dovranno preferibilmente essere protette da un fusibile da 10 A inserito su frutto montato sulla stessa scatola dove è alloggiata la presa.
Gli interruttori unipolari di manovra dovranno essere di portata superiore o pari all'organo di protezione del circuito cui fanno capo.
Come per le prese con portata pari a 10 A, anche gli interruttori di manovra con portata pari a 10 A se sottostanti al circuito prese, dovranno essere preferibilmente protette da un fusibile da 10 A inserito su frutto montato sulla stessa scatola dove è alloggiato l'interruttore; questo a meno che si conosca a priori l’esatta entità del carico e che si possa escludere categoricamente l’eventualità di un sovraccarico della linea in seguito a un malfunzionamento dell’utenza alimentata (soddisfano questa caratteristica i corpi illuminanti dotati di lampade ad incandescenza, sono escluse le lampade dotate di alimentatori di qualsiasi natura).
Suddetti interruttori dovranno sezionare la fase ed essere installati in posizione di facile individuazione anche in assenza di illuminazione.
Gli interruttori per elevate portate saranno del tipo sezionatore sotto carico rotativi. Serie industriale
Le prese di tipo industriale, da pannello o da esterno, saranno del tipo CEE 17 provviste di interruttore di blocco onde garantire le manovre in assenza di tensione (la presenza non obbligatoria dell’interblocco presa-spina è da intendersi fortemente consigliata in presenza di elevate correnti di cortocircuito in corrispondenza del punto di installazione della presa), ove non presente dovrà essere installato apposito cartello monitore.
Ogni presa dovrà essere protetta da interruttore automatico o fusibili rapidi in accordo a quanto specificato dalla norma CEI 64.8.
Torrette mercatali
Torretta di potenza a scomparsa, per distribuzione di energia e servizi con chiusino in ghisa sferoidale a norma UNI EN 124 classe D 400. Base rettangolare di 585x540 mm e luce netta 485x407 mm. Coperchio rettangolare. con due aperture per uscita cavo o tubo GOMMATE Superficie antisdrucciolo riportante le scritte obbligatorie classe D400, EN 124 e marchio ente certificatore.. Chiusino prodotto in stabilimenti certificati secondo standard di qualità ISO 9001.
Unione tra coperchio e telaio assicurata da cerniere in bronzo sostituibili.
Apertura del coperchio facilitata da doppio attuatore a gas e da perno parzialmente estraibile dalla superficie del coperchio. Chiusura del coperchio garantita da una serratura in bronzo con baionetta protetta da uno portello incernierato per ulteriore protezione contro polvere e acqua.
Struttura di contenimento in acciaio inox AISI 304 spessore 20/10 Con alloggiamento 4 o 6 prese interbloccate 16A.
CORPI ILLUMINANTI NORMALI ED IN EMERGENZA.
Tutti corpi illuminanti dovranno presentare un grado di protezione adeguato all'ambiente in cui sono installati. Inoltre dovranno presentare uno schermo anticaduta (griglia metallica, schermo in materiale autoestinguente o non infiammabile, ecc.) in accordo alle norme antinfortunistiche.
Le lampade fluorescenti dovranno essere provviste di starter rapido, reattore, filtro antidisturbo, fusibile di protezione e condensatore di rifasamento.
I corpi illuminanti di tipo lamellare avranno il corpo in lamiera d’acciaio verniciata con smalto acrilico di colore bianco, il portalampada in policarbonato, il gruppo ottico (in alluminio verniciato di colore bianco) opportunamente fissato con sistema di sicurezza anticaduta e il montaggio sarà del tipo a plafone.
I corpi illuminanti da esterno saranno del tipo a LED di unica potenzialità.
CAVI DI ALIMENTAZIONE ELETTRICA, CON ISOLANTE E/O GUAINA IN PVC O EPR
Tutti i cavi unipolari o multipolari dovranno essere del tipo provvisto di marchio IMQ impresso sul rivestimento.
Sono da ritenersi idonei i seguenti tipi di cavo:
X00X-X, X00XX-X, X0XX-X, FROR 450/750, N07RN-F, FG7(O)R
Le colorazioni dei cavi per energia saranno:
fase R-S-T: nero-grigio-marrone neutro: blu chiaro
terra: giallo/verde
Tutti i cavi saranno posati in tubazione esterna o incassata a parete o sottopavimento; non sono ammessi cavi a vista comunque installati se non per i tratti terminali dei punti luce semplici (tipo centro-volta).
I cavi dovranno essere sempre identificabili e privi di giunzioni, le quali in caso di necessità funzionale dovranno essere poste nelle cassette di derivazione.
Le giunzioni e le terminazioni dei cavi saranno realizzate utilizzando morsetti del tipo con vite di pressione e cappuccio in resina trasparente.
Durante la posa dei cavi dovrà di volta in volta essere eseguita una prova di sfilabilità atta a garantire la futura possibilità di intervento.
I cavi dovranno essere posati all'interno delle scatole con un minimo di ricchezza onde garantire una facile futura manipolazione.
La sezione dei cavi, mai inferiore a 1.5 mm, dovrà essere comunque coordinata con le protezioni e verificata relativamente alle portate, c.d.t. e riscaldamento per copresenza di altri conduttori.
TUBAZIONI E CANALINE IN MATERIALE PLASTICO E RELATIVE SCATOLE O CASSETTE DI DERIVAZIONE
Tutte le tubazioni e canaline contenenti le linee elettriche saranno costituite da materiale termoplastico autoestinguente rigido e/o flessibile del tipo approvato IMQ. ed idoneo all'ambiente o alle modalità di esecuzione.
Canaline e tubazioni a vista dovranno essere saldamente fissate a parete mediante l’impiego di tasselli e supporti tassellati rispettivamente.
I raggi di curvatura delle tubazioni dovranno essere tali da garantire il passaggio dei cavi senza produrre abrasioni delle guaine isolanti dei cavi stessi.
Ogni canalina sarà munita, se richiesto, di coperchio , dello stesso materiale e spessore, bloccato a scatto, alla stessa.
Anche gli elementi di raccordo, giunzione e derivazione, le curve, ecc. saranno della stessa natura della canalina, della stessa larghezza e spessore e in nessun caso dovranno essere ricavate da modifiche di tratti rettilinei di canaline, si dovranno invece utilizzare appositi elementi realizzati dalla stessa Ditta produttrice della canalina.
Secondo le disposizioni delle norme CEI, le canaline in oggetto dovranno avere dimensioni tali da garantire un rapporto tra la sezione della canalina e quella della massa dei cavi elettrici in essa contenuti non inferiore a 2.
La sezione utile delle tubazioni dovrà essere tale da garantire il 30% di vuoto rispetto alla sezione occupata dalla circonferenza descritta dal fascio di cavi ivi alloggiati.
L'uso di tubazioni "flessibili" in vista è in generale consentito per tratti terminale dei circuiti. Tali tubazioni flessibili dovranno avere le caratteristiche prestazionali minime indicate nelle tabelle UNEL relative ed essere del tipo spiralato, con anima di rinforzo in acciaio o robusto materiale plastico autoestinguente.
Tutte le tubazioni saranno attestate a cassette di derivazione ispezionabili in numero di una ogni 15/20 m rettilinei, ogni due curve o ogni brusco cambio di direzione.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA PER IMPIANTI CON SISTEMA TT
L'impianto di messa a terra sarà essenzialmente costituito da:
dispersori
rete di conduttori di terra atti a collegare gli elementi di dispersione collettore di terra
rete di equipotenzialità nei servizi igienici e nei locali umidi rete di equipotenzialità per le masse estranee.
I dispersori potranno essere realizzati tramite puntazze, tondini zincati, corda in rame nuda in accordo alle norme CEI 64.8.
I collegamenti saranno realizzati sempre in accordo alla norma già citata con corda nuda o isolata a seconda delle esigenze e le modalità di posa.
Il collettore di terra sarà generalmente unico in prossimità o all'interno di ogni Q.E. generale di distribuzione di BT, realizzato con barra di rame di dimensioni adeguate
Le reti di collegamento all'impianto di terra, in accordo alla norma già citata, dovranno rendere equipotenziali i seguenti elementi:
tutte le masse degli utilizzatori dell'impianto i poli di terra di ogni presa
tutte le strutture metalliche facenti parte dell'impianto elettrico altri elementi metallici di grossa entità
Le sezioni dei conduttori di terra saranno da dimensionare in funzione dei conduttori di potenza come prescritto dalla normativa vigente.
Misure della resistenza di terra
L'impianto dovrà avere un valore massimo di resistenza di terra commisurato al valore di intervento dell'interruttore generale e secondo le indicazioni dell'ente erogatore.
IMPIANTO IDRICO SANITARIO E FOGNARIO
PARTE I
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE
OGGETTO DELL’APPALTO
L’appalto ha per oggetto la fornitura e l’esecuzione di tutti i lavori occorrenti per la realizzazione degli impianti idrico sanitari fognari da installare nell’ambito dell’ intervento di RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA MERCATALE DI PIAZZA PERTINI – VOLVERA (TO).
La forma, le dimensioni, gli elementi costruttivi, nonché l’orientamento dell’edificio e dei vari locali e vani, risultano dalle tavole di disegno allegate. Oggetto del presente appalto sono anche tutte quelle opere le quali, anche se non specificatamente indicate nella descrizione e nei disegni di progetto sono tuttavia necessarie per consegnare le opere appaltate ultimate in ogni loro parte funzionanti e collaudabili.
IMPIANTI IDROSANITARI
Tutti gli impianti idrico-sanitari e di scarico dovranno osservare le suddette prescrizioni.
SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
Il sistema di distribuzione sarà del tipo a pressione proveniente da acquedotto pubblico.
Nella fase di presentazione l'appaltatore dovrà eseguire tutti i fori e le asole da realizzare nel getto per il passaggio delle varie tubazioni.
L'appaltatore dovrà inoltre presentare, in sede di offerta, una descrizione dettagliata dei modi di realizzazione dell'impianto.
RETI DI DISTRIBUZIONE
Si dovranno prevedere le seguenti reti:
a) rete di distribuzione acqua fredda al servizio di:
— alimentazione dei wc;
— presa intercettabile per alimentazione punti esterni;
b) rete di distribuzione dell'acqua fredda per i lavabi;
Le tubazioni interrate saranno in polietilene nero PE-AD PN10. Le tubazioni agli utilizzatori sono in PE-X-AL (multistrato).
Le tubazioni verticali ed orizzontali dovranno essere sostenute da staffe e nell'attraversamento di pavimenti o pareti dovranno essere protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il passaggio del fuoco.
Le tubazioni utilizzate per la realizzazione di impianti di adduzione dell'acqua devono essere conformi alle seguenti prescrizioni:
- UNI 6363 e suo FA 199-86 ed UNI 8863 e suo FA 1-89 per i tubi di acciaio;
- UNI EN ISO 6507-1 per i tubi in rame;
- UNI 7441 e UNI 7612 e suo FA 1-94 (entrambi del tipo PN 10) per le tubazioni in PVC e polietilene ad alta densità (Pead).
Le tubazioni, prima del montaggio della rubinetteria, dovranno essere lavate internamente per asportare i residui della lavorazione.
Le schemature di adduzione interne, al servizio dei locali con apparecchiature, saranno realizzate con tubazioni in polietilene reticolato di qualità certificata, faranno capo a collettori di derivazione in ottone atossico con intercettazione per ogni singola utenza.
Per il dimensionamento delle tubazioni, sia in acciaio zincato che in polietilene reticolato si faccia riferimento alla relazione specialistica e alla relazione dei calcoli esecutivi dell’impianto idrico sanitario e fognario.
CONDUTTURE DI SCARICO E DI VENTILAZIONE
Le tubazioni di scarico degli apparecchi igienico-sanitari saranno realizzate in tubazioni di PVC tipo Geberit e collegate con colonne di scarico che dovranno essere disposte perfettamente in verticale; dove siano presenti delle riseghe nei muri i raccordi verranno eseguiti con pezzi speciali.
La rete delle tubazioni comprende:
a) le diramazioni ed i collegamenti orizzontali;
b) le colonne di scarico (raccolta verticale);
c) i collettori di scarico (rete esterna).
Le diramazioni di scarico avranno pendenze non inferiori all'1,5% ed angoli di raccordo di 45°; tutti i collegamenti, giunti e saldature dovranno essere a perfetta tenuta idraulica.
Tutte le scatole sifonate saranno poste in opera in piano perfetto con il pavimento e raccordate senza difetti di alcun genere.
Ogni colonna dovrà avere il diametro costante e sarà dotata, alla base, di sifone con tappo di ispezione alloggiato in pozzetto asciutto. Tale pozzetto sarà collegato, con tubi in PVC rigido, ai pozzetti sifonati posti ai piedi delle altre colonne di scarico ed ai pozzetti di linea necessari al collegamento con la rete fognante.
Le tubazioni di collegamento dei vari pozzetti dovranno avere un diametro minimo di 110 mm. e pendenza non inferiore al 2%, l'allaccio in fogna dovrà essere a perfetta tenuta idraulica. Le dimensioni dei pozzetti dovranno essere da un minimo di 40 x 40 ad un massimo di 60 x 60 secondo le varie profondità.
Sarà realizzata la rete fognante fino al punto di allaccio con la fognatura esterna, completa di pozzetti posti nei punti di incrocio o confluenza delle tubazioni, di scavo, rinterro ed allaccio al collettore.
Le colonne di scarico dovranno essere prolungate oltre il piano di copertura degli edifici, avere esalatori per la ventilazione, essere opportunamente ispezionabili e protette con cappelli esalatori.
Tutte le colonne di scarico saranno opportunamente coibentate per l'abbattimento dei rumori. I fori di passaggio della colonna sulla copertura dovranno essere protetti con converse di materiale idoneo.
Ad ogni colonna di scarico si affiancherà quella di ventilazione primaria che si innesterà su quella di scarico nella parte superiore a circa due metri sopra l'apparecchio più alto, ed in basso ad almeno 50 cm. sotto l'apparecchio più basso.
Le tubazioni di scarico dei servizi igienici, le derivazioni delle colonne di scarico e le colonne di scarico saranno realizzate in tubazioni di polipropilene autoestinguente (Geberit)
per temperature di acque di scarico fino a 120 ° C., con giunzioni a saldare dotate, lungo il loro percorso verticale, di manicotto d'innesto per le diramazioni.
Il collegamento alla colonna di scarico sarà diretto per i vari sanitari.
I diametri delle tubazioni di scarico sono quelli riportate nelle tavole di progetto allegate. In corrispondenza dei servizi con prese per lavaggio pavimento, verranno installate pilette sifonate a pavimento in polipropilene autoestinguente per la raccolta delle acque di
lavaggio.
Le tubazioni per la ventilazione primaria e secondaria saranno realizzate in PVC di tipo leggero.
Tutte le tubazioni verticali dovranno essere sostenute da staffe a collare in ferro zincato.
Le tubazioni nell'attraversamento dei muri, pavimenti e pareti di divisione dovranno essere protette con idoneo materiale incombustibile per evitare il passaggio di fiamme o fumo.
APPARECCHI IGIENICI E RUBINETTERIA
Gli apparecchi sanitari saranno posti in opera nei modi indicati dal direttore dei lavori e le eventuali diversità dai disegni di progetto non costituiranno alcuna ragione per la richiesta di compensi speciali.
Gli apparecchi a pavimento verranno fissati con viti di acciaio su tasselli, non di legno, predisposti a pavimento; salvo disposizioni particolari, è vietato il fissaggio di tali elementi con malte od altri impasti.
Caratteristiche di allaccio di apparecchi igienici
Tutti gli allacci degli apparecchi igienici dovranno essere predisposti a valle delle valvole di intercettazione situate nel locale di appartenenza degli apparecchi stessi e dovranno comprendere:
a) le valvole di intercettazione;
b) le tubazioni per distribuzione acqua calda e fredda;
c) il rivestimento delle tubazioni acqua calda con guaina isolante in materiale sintetico espanso autoestinguente;
d) spessore dell'isolante conforme alla normativa vigente;
e) tubazioni di scarico in polietilene ad alta densità fino alla colonna principale di scarico.
RIFERIMENTO SPECIFICO A LEGGI, NORME E REGOLAMENTI DI CARATTERE IMPIANTISTICO
Gli impianti dovranno essere realizzati "a regola d'arte" non solo per quanto riguarda le modalità di installazione, ma anche per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali da installarsi. Si precisa a tal fine che l’intervento impiantistico mira ad ottenere condizioni non solo funzionali ma anche estetici. Pertanto i materiali dovranno essere delle migliori marche presenti sul mercato ed ottenere. Si ribadisce che non potranno essere accettati materiali che non abbiano l’approvazione della D.L. e del Committente.
La ditta assuntrice ha l'obbligo di osservare, oltre le norme del presente capitolato, anche le leggi, i decreti ed i regolamenti vigenti su scala nazionale e comunale, relativi alle assicurazioni sociali, alla prevenzione infortuni ed antincendio.
Le modalità di esecuzione degli impianti e le caratteristiche dei materiali e delle apparecchiature fornite devono rispondere a quanto richiesto dalle norme vigenti e dalle Norme UNI.
In particolare dovranno essere osservate:
- Legge n. 615 del 13 luglio 1966 (G.U. n. 201 del 13 agosto 1966) “Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico”.
- Legge n. 168 del 1 marzo 1968 (G.U. n. 77 del 23 marzo 1968) "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici" e relativi norme CEI.
- D.M. 21 dicembre 1990, n. 443 “Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili”.
- D.M. 6 aprile 2004 n. 174 (G.U. n. 166 del 17 luglio 2004) “Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano”.
- D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 Dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”
- X.Xxx. n. 81 del 9 Aprile 2008 "Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" e s.m.i.
- Norme CEI per gli impianti elettrici, nella versione più aggiornata (richiamate dalla legge 186/68).
- Norma UNI 7819:1988 “Materie plastiche cellulari rigide. Lastre in polistirene espanso per isolamento termico. Xxxx, requisiti e prove”.
- Norma UNI 9182:2008 “Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione”.
- Norma UNI EN 1401-1:1998 “Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione - Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) -
Specificazioni per i tubi, i raccordi ed il sistema”.
- Norma UNI EN 12056-1:2001 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici – Requisiti generali e prestazioni”.
- Norma UNI EN 12056-2:2001 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici – Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo”.
- Norma UNI EN 12056-3:2001 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici – Sistemi per l’evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo”.
- Norma UNI EN 12056-4:2001 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici – Stazioni di pompaggio di acque reflue – Progettazione e calcolo”.
- Norma UNI EN 12056-5:2001 “Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici – Installazione e prove, istruzioni per l’esercizio, la manutenzione e l’uso”.
Qualora venissero emanate nuove disposizioni modificative o sostitutive delle norme sopra richiamate, anche nel corso dell'esecuzione dell'appalto, si obbliga l'impresa ad uniformarsi.
In caso di emissione di nuove normative che possono influire sull’opera progettata, durante l’esecuzione dei lavori, l'Appaltatore è tenuto a comunicarlo immediatamente al Committente, dal quale potrà ricevere, dopo valutazione caso per caso, l’autorizzazione ad applicarle.
CAMPIONATURE E DOCUMENTAZIONE DI FINE LAVORI
La D.L. potrà richiedere alla Ditta Appaltatrice, a carico di quest'ultima, cataloghi e campionature delle apparecchiature da installare.
La Ditta Appaltatrice dovrà consegnare all'Ente Appaltante, ad impianti ultimati e prima dei collaudi definitivi:
• i cataloghi di tutti i materiali e delle apparecchiature installate;
• istruzioni dattiloscritte, ben chiare e particolareggiate, per il funzionamento degli impianti;
• istruzioni dattiloscritte per la manutenzione delle varie apparecchiature.
ADEMPIMENTI E PRESCRIZIONI VARIE
Per tutte le voci comprese nel computo metrico si intende sempre compreso e compensato nel prezzo ogni onere relativo a opere provvisionali, assistenze o prestazioni da installatore meccanico, carico e trasporto al piano dei nuovi materiali e discesa, carico e trasporto a rifiuto dei materiali di risulta, eseguiti con qualsiasi mezzo, gli oneri ed i corrispettivi alle discariche autorizzate per il conferimento dei materiali di rifiuto; nonché ogni onere, anche se non specificatamente menzionato o descritto, per dare l'opera finita a regola d'arte.
L’Appaltatore dovrà garantire il perfetto funzionamento, l’integrità e il rendimento delle opere e degli impianti per la durata di due anni a partire dall’ultimazione dei lavori, con l’onere di riparare a sue spese tutti i guasti dipendenti da errori di montaggio o di esecuzione, e di sostituire a sue spese, quei materiali di sua fornitura che risultassero inadatti o difettosi.
ASSISTENZE MURARIE E OPERE PROVVISIONALI
Sarà a completo carico della Ditta appaltatrice l’esecuzione di tutti gli interventi sulle opere e strutture murarie di minore entità, quali:
- fissaggio di staffe e sostegni per tubazioni e apparecchiature con tasselli ad espansione;
- fori d’attraversamento di tubazioni, canaline, cavi, conduttori, etc... sia in parete sia nei solai;
- apertura di tracce sul pavimento e nelle pareti per il posizionamento di tubazioni, canali etc..;
- ponteggi interni e/o utilizzo di trabattelli;
- gli attraversamenti dei canali nelle pareti divisorie.
Sarà ugualmente a carico della Ditta appaltatrice l’esecuzione di necessari lavori di ripristino. Gli oneri per tali interventi debbono intendersi inclusi nel prezzo complessivo degli impianti.
PARTE II SPECIFICHE TECNICHE
TUBI PLASTICI
Tutte le operazioni di montaggio e di verifica funzionale delle tubazioni in materiale plastico dovranno essere eseguite adottando le buone regole dell'arte e rispettando pienamente le prescrizioni riportate nei manuali delle case costruttrici.
Tubazioni in polietilene ad alta densità (PEHD)
Tutti i tratti interrati delle tubazioni dell’impianto di adduzione dell’acqua potabile saranno da realizzarsi mediante tubo in Polietilene Alta Densità a norme UNI 7611 e DIN 8074 colore nero con righe azzurre coestruse. La superficie interna ed esterna devono essere lisce ed uniformi, esenti da irregolarità e difetti. Le giunzioni, le curve e le riduzioni saranno ottenute con l’utilizzo degli appositi prodotti esistenti in commercio e non potranno essere realizzate con altri materiali o per deformazione a caldo.
Lo scavo dovrà essere realizzato a sezione obbligata.
La larghezza dello scavo sul fondo dovrà essere 20 cm maggiore del diametro del tubo che dovrà essere interrato.
La profondità minima di interramento, di norma, non potrà essere inferiore a cm 80 misurati dalla generatrice superiore del tubo.
Nel caso in cui le condotte non possano essere interrate alla profondità di cui sopra è consentita una profondità inferiore, purché si provveda alla protezione della condotta contro le sollecitazioni meccaniche esterne e le eventuali possibilità di danneggiamento da mezzi meccanici o agricoli.
Le opere di protezione di cui sopra potranno essere costituite da tubi di protezione di acciaio o ghisa sferoidale, da cunicoli di calcestruzzo, da piastre di c.a., manufatti di prefabbricati in cemento o da altri sistemi equivalenti, comunque sempre reputati idonei dalla Direzione Lavori. Nel caso di impiego di piastre in cemento, queste devono trovare appoggio sul terreno, ai lati dello scavo, per una larghezza di almeno 25 cm.
Le tubazioni posate nello scavo devono trovare appoggio continuo sul fondo dello stesso, lungo tutta la generatrice inferiore per tutta la lunghezza. A questo scopo il fondo dello scavo deve essere piano, costituito da materiale uniforme, privo di trovanti, per evitare possibili sollecitazioni meccaniche del tubo.
Prima di procedere alla posa dei tubi, essi devono essere controllati uno ad uno per scoprire eventuali difetti.
Particolare cura deve essere posta nella scelta dei percorsi e delle profondità di posa dei tratti interrati al fine di scongiurare il pericolo di danneggiamenti meccanici prodotti dal transito di mezzi pesanti.
I tubi dovranno essere collocati sia altimetricamente che planimetricamente, nella precisa posizione risultante dai disegni di progetto, salvo disposizioni contrarie da parte della Direzione Lavori.
L’operazione di collaudo ha lo scopo di verificare l’esatta esecuzione di tutte le opere eseguite.
Tale operazione non può essere sostituita dalle precedenti prove di tenuta a pressione.
Nel caso la rete sia costituita da più tronchi dovrà essere effettuato, oltre al collaudo per tronchi, un collaudo finale sull’intero impianto.
Qualora, per motivi tecnici, ciò non fosse possibile, dovrà essere eseguito, con modalità da stabilire in accordo con la Direzione Lavori, il collaudo dei punti di collegamento tra i vari tronchi.
Il collaudo finale sarà eseguito con modalità e pressioni prescritte per le prove di tenuta. Esso sarà ritenuto favorevole se, dopo le stabilizzazioni delle condizioni di prova, la pressione si sarà mantenuta costante, a meno delle variazioni dovute all’influenza della temperatura per almeno 24 ore.
Tubazioni di polietilene duro tipo geberit PE per condotte di scarico
Le tubazioni da utilizzarsi per la realizzazione delle reti di scarico dovranno essere in polietilene duro tipo Geberit PE. Esse dovranno garantire, in particolare:
• assenza di corrosione a qualsiasi tipo di durezza dell’acqua;
• resistenza a sostanze chimiche con valori di Ph tra 1 e 14;
• resistività a sostanze acide e alcaline;
• assenza di incrostazioni;
• resistenza al gelo;
• idoneo impiego in zone sismiche;
• resistenza a correnti vaganti;
• durata nel tempo garantita fino a 50 anni;
• resistenza all’abrasione.
Tutte le congiunzioni dovranno essere ermetiche ed eseguite con saldature testa a testa, coi manicotti elettrici o con flange.
Le colonne di scarico che attraversano strutture REI dovranno essere munite di collare antincendio di caratteristica REI uguale o superiore a quella della struttura attraversata; il collare dovrà essere di tipo certificato: la relativa certificazione dovrà essere conservata dall’Impresa appaltatrice e consegnata, al termine dei lavori, alla D.L. accompagnata dalla dichiarazione di corretta posa in opera.
La posa in opera delle tubazioni dovrà essere fatta in modo da evitare qualsiasi trasmissione di rumori e vibrazioni alle strutture.
Tubazioni di cloruro di polivinile (PVC)
Le tubazioni per la raccolta e lo smaltimento delle acque fognarie interrate esterne all’edificio saranno realizzate in P.V.C., e dovranno essere conformi alla norma UNI EN 1401, adatte per scarichi di fluidi a temperature max 70°C.
Le giunzioni delle tubazioni saranno eseguite a bicchiere con guarnizioni di gomma od a bicchiere sigillato con collante prescritto dalla Casa Costruttrice dei tubi, alternate con giunti di dilatazioni secondo le prescrizioni della Casa Costruttrice.
VALVOLAME
Saranno installate valvole, saracinesche, raccoglitori d’impurità, rubinetterie, dove necessario per un corretto funzionamento degli impianti.
Tutto il valvolame in genere dovrà essere adatto per il funzionamento del circuito a cui appartiene, per una temperatura inferiore a 100 °C e con pressione nominale pari a una volta e mezzo la pressione di esercizio.
Tutto il valvolame flangiato sarà completo di controflange, bulloni e guarnizioni di diametro nominale maggiore o uguale al diametro interno delle tubazioni sulle quali sarà montato.
Per tutti i circuiti per cui è prevista la necessità di effettuare una regolazione della portata, saranno installate valvole di regolazione con indicazione graduata.
RETE FOGNARIA ESTERNA
Valgono le indicazioni geometriche e sui materiali indicate nelle tavole allegate.
Le specifiche tecniche dei pozzetti in calcestruzzo e dei chiusini in ghisa sono riportate nella parte riservata alle opere edili del presente capitolato.