Accordo sul Bilancio preventivo 2011
Comune di Budrio
Accordo sul Bilancio preventivo 2011
Tra il Comune di Budrio e le Organizzazioni Sindacali CGIL-CIL-UIL, Pensionati e Categoria
L’obiettivo nel 2009 era definire un protocollo di intesa in relazione al mandato amministrativo 2009-2014, tale obiettivo resta confermato come impostazione politica, per la definizione di una cornice di richieste e proposte da realizzare nel medio e lungo periodo; l’impegno fra le XX.XX e le Amministrazioni Comunali è stata anche la verifica degli impegni assunti negli accordi precedenti, e anno per anno condividere le priorità da portare avanti.
Il quadro in cui si apre il confronto sul bilancio preventivo 2011 è ulteriormente peggiorato rispetto agli anni scorsi, da un lato sono più evidenti gli effetti drammatici della crisi, in due anni si sono persi sette punti di PIL e 700.000 posti di lavoro, è in atto una crisi sociale estremamente seria, 650.000 Cassintegrati, 250.000 precari a rischio (scuola e pubblico impiego), 64.000 disoccupati a settembre, il tasso d’occupazione al 56,9%( 20 punti sotto la media Europea), una caduta verticale del reddito da lavoro e da pensione con il conseguente calo dei consumi , una crisi che non lascia intravedere segnali di una ripresa economica e occupazionale nel breve periodo.
La situazione inoltre è destinata a peggiorare soprattutto quando si vedranno concretamente gli effetti dell’ultima Manovra Economica del Governo di 25 Miliardi di euro per il 2011 e per il 2012, che si abbatterà su welfare, casa, e trasporto locale, con la conseguenza che a pagare continueranno ad essere i più deboli e quelli in difficoltà, basti pensare a quelle famiglie che per effetto della crisi hanno visto ridursi significativamente il loro reddito e la loro qualità della vita, di coloro che hanno perso il posto di lavoro e non vedono una prospettiva di reimpiego a breve termine, o di quelle famiglie di pensionati che hanno visto il ridursi della loro pensione e che inoltre sono costretti ad aiutare i figli ad arrivare a fine mese.
Dall’altra, i tagli ai trasferimenti previsti dal Governo alle Regioni e agli Enti Locali in modo indistinto e senza tenere conto della quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini, non è la stessa cosa ridurre le risorse alla Regione Xxxxxx Xxxxxxx dove i servizi a cominciare dall’asilo nido fino alla assistenza agli anziani sono presenti e diffusi su tutto il territorio, rispetto ad altre Regioni dove la presenza dei servizi è al minimo indispensabile, il rischio è quindi che per effetto dei tagli si vada alla riduzione dei servizi o all’aumento delle tariffe per i cittadini per il loro mantenimento.
Il giudizio negativo sulla manovra economica del Governo è forte, mette in difficoltà le famiglie e in ginocchio i Comuni, serve una svolta radicale nella politica economica e sociale per contrastare la crisi e realizzare la crescita, non si possono chiedere ancora sacrifici a chi ha poco
e non intervenire su chi ha molto, vanno trovate risposte all’emergenza occupazionale, al rilancio del sistema produttivo, alla difesa dei redditi da lavoro e pensioni, ai bisogni dei giovani, dei precari e dei bassi redditi; serve un vero federalismo solidale delle Regioni, va ricercato con ogni mezzo da parte delle Amministrazioni Locali nei confronti del Governo un impegno politico preciso per arrivare ad un allentamento del Patto di Stabilità che possa permettere ai Comuni di liberare risorse già a disposizione, necessarie per far ripartire gli investimenti e lo sviluppo locale.
In questo contesto la Contrattazione Territoriale deve necessariamente tenere conto della situazione reale in cui si colloca il confronto con le Amministrazioni Locali, vanno scelte alcune priorità irrinunciabili, senza richieste aggiuntive che metterebbero in difficoltà le poche risorse a disposizione dei Comuni con ricadute inevitabili sui cittadini, per approvare il bilancio 2011 rispettando il Patto di Stabilità.
Queste le nostre priorità :
Salvaguardia degli attuali servizi dai bambini agli anziani e del sistema tariffario Misure a sostegno delle famiglie interessate alla crisi
Riconferma dei progetti di formazione-tirocini formativi-borse lavoro Politiche per la casa
Salvaguardia degli attuali servizi dai bambini agli anziani
L’Amministrazione malgrado tagli dei trasferimenti sulla spesa corrente si impegna e si è impegnata nella costruzione del bilancio 2011 a non apportare tagli finalizzati alla chiusura di strutture o alla riduzione dell’offerta di servizi alla persona, in particolare riferimento all’infanzia e agli anziani; è stato salvaguardato il livello dei servizi erogati nel 2009, anche ricercando alcune innovazioni utili per dare nuove risposte ai cittadini quali:
• mobilitare i diversi soggetti del territorio: fondazioni bancarie, imprese, credito, associazioni imprenditoriali e del commercio ecc.. per orientare delle risorse verso progetti innovativi idonei a sostenere i servizi;
• sperimentare per i servizi agli anziani o ai disabili l’attuazione dei progettualità per far entrare nella filiera dei servizi le assistenti famigliari anche verificando possibili esperienze esistenti sul territorio distrettuale;
• salvaguardia del diritto alla scuola pubblica, per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, sperimentando, così come già attivato nel corso del 2010 forme che siano in grado di rispondere all’esigenza scolastica - educativa e alle necessità delle famiglie.
Salvaguardia del sistema tariffario
L’esigenza primaria sul tema tariffe è quella di trovare xxxx e forme per tutelare e sostenere il reddito di coloro che sono colpiti dalla crisi, garantendo un sistema equo e progressivo in grado
di salvaguardare i redditi da lavoro e da pensione. Per il raggiungimento di questo obiettivo l’Amministrazione si impegna e si è impegnata nel corso degli anni favorendo le fasce deboli; in particolare:
• per i servizi a domanda individuale di ristorazione, nido e servizi agli anziani viene richiesta la presentazione della dichiarazione ISEE per l’ottenimento dalle tariffe agevolate e personalizzate, tale prassi non si applica al solo trasporto scolastico, che prevede una tariffa fissa differenziata a secondo del percorso;
• tutti i moduli per la dichiarazione ISEE prevedono l’avvertenza che sulla stessa saranno effettuati i controlli;
• per coloro che non presentano la dichiarazione si applicano le tariffe piene attribuite al servizio;
• il sistema di tariffazione ISEE è personalizzato in taluni casi, nido e servizi agli anziani e prevede invece più fasce negli altri servizi a cui si applica;
• vengono salvaguardate le pluriutenze;
• non vengono applicati incrementi tariffari per ISEE inferiori 12.000,00;
• per i servizi agli anziani, nel processo di progressiva omogeneizzazione Distrettuale, questa Amministrazione si impegna ad assoggettarle all'ISEE, come già avviene da tempo, e verificare che eventuali adeguamenti non incidano sui redditi e le condizioni oggi già tutelate
• si confermano nel limite massimo l’aliquota ICI per seconde case e le attività produttive;
• vengono utilizzati per l’anno 2011 parte degli oneri di urbanizzazione per spese correnti (54,55%).
Si apprezza inoltre il lavoro svolto fin qui dall’Amministrazione, e che viene confermato anche nel bilanci 2011, in merito agli accordi con la Guardia di Finanza teso a intensificare l’azione dei controlli sulle dichiarazioni ISEE con particolare riferimento ai lavoratori autonomi con reddito inferiore alle soglie specifiche indicate dagli studi di settore, e dei lavoratori dipendenti e pensionati rispetto alle medie regionali.
Tale ambito sarà l’occasione per verificare con maggiore attenzione proprio quelle dichiarazioni che più di altre presentano un ragionevole dubbio rispetto a possibili false dichiarazioni.
Viene altresì valutata positivamente l’azione già avviata dall’Amministrazione per la lotta all’evasione fiscale, per recuperare risorse e garantire giustizia sociale, attivando l’accordo con l’Agenzia delle Entrate, per verificare le reali condizioni reddituali in rapporto al tenore di vita dei cittadini, e soprattutto di coloro che richiedono l’esenzione o la riduzione delle tariffe dei servizi.
Sul piano generale, in eventuali future situazioni di rivisitazione di tariffe, si condivide di approfondire metodi che prevedano la tutela dei redditi deboli: da pensione, da lavoro dipendente/precario/flessibile in relazione a situazioni di produzione di reddito forte.
Misure a sostegno delle famiglie interessate alla crisi
L’emergenza occupazionale è nella sua fase culminante, infatti mentre diminuiscono i numeri della Cassa Integrazione Ordinaria, aumentano quelli della Cassa Straordinaria, della Mobilità, dei disoccupati e inoccupati, il 2011 sarà l’anno in cui il fenomeno aumenterà se da parte del Governo non verranno rifinanziati gli Ammortizzatori sociali, in particolare per le piccole
imprese, assisteremo all’aumento della disoccupazione e alla crescita della povertà, molte di più saranno le famiglie che non riusciranno a far fronte ai bisogni quotidiani, e che si rivolgeranno ai Comuni per chiedere un sostegno economico, per questo pur considerando lo stato delle risorse a disposizione delle Amministrazioni Locali l’Amministrazione si impegna:
•a ricercare fondi per sostenere le lavoratrici, lavoratori e famiglie colpite dalla crisi, anche attraverso il contributo di Fondazioni bancarie e altri soggetti privati come già previsto nel documento della Conferenza Metropolitana dei Sindaci;
•a confermare le risorse già stanziate anche nel corso del 2010 per i vari fondi, per rispondere ai bisogni dei cittadini maggiormente in difficoltà
•al mantenimento delle risorse destinate a sostenere il pagamento di mutui, affitti e per l’emergenza abitativa;
•a continuare l’esperienza avviata in Distretto sui Tirocini formativi per dare una risposta se pur parziale a chi ha perso il lavoro, integrandoli anche con percorsi di riqualificazione professionale che potrebbero favorire la rioccupazione;
•favorire l’attivazione di Borse Lavoro rivolte a lavoratori disoccupati, in coerenza con i criteri contenuti nell’accordo di Distretto del 2009;
L’Amministrazione comunale inoltre si impegna a farsi parte attiva per istituire in via sperimentale un Presidio Psicologico a livello di Distretto, per un ulteriore sostegno alle persone che perdono il lavoro e alle loro famiglie, con la collaborazione di associazioni di volontariato;
L’Amministrazione inoltre conferma il proprio impegno, come già ampiamente dimostrato nel corso del 2010, ad intervenire nei casi di crisi aziendali presenti sul territorio, attraverso interventi istituzionali sui tavoli di crisi assieme alle XX.XX territoriali e provinciali, per evitare la chiusura o la delocalizzazione delle imprese, per la salvaguardia dei posti di lavoro, e per mantenere nel territorio le attività esistenti.
Politiche per la casa
Il problema della casa rappresenta una delle più significative difficoltà per chi è colpito dalla crisi, per chi ha uno sfratto esecutivo, per chi cerca lavoro nel nostro territorio, per gli stranieri. Le parti valutano positivamente il percorso avviato dall’Amministrazione teso a fronteggiare l’emergenza sfratti e a ridurne la portata, si tratta di accordi attuati con privati a seguito di convenzioni urbanistiche e con Acer per rendere più tempestivi gli interventi manutentivi e i ripristini degli alloggi. Le parti quindi prendendo atto della positività degli accordi e delle azioni avviate dall’Amministrazione volte:
• al mantenimento del Fondo Comunale per l’emergenza sfratti;
• al mantenimento della compartecipazione al Fondo Regionale per il Fondo Sociale per l’affitto;
• ad individuare canali di investimento anche per la costruzione di case popolari con caratteristiche di risparmio energetico;
• alla rapida assegnazione degli appartamenti liberi delle case popolari verificando la possibilità dell’automanutenzione, scalando il costo sostenuto dalla famiglia attraverso il pagamento dell’affitto;
• al controllo della veridicità delle dichiarazioni ISEE;
• al controllo per chi dichiara di affittare a canone concordato, al fine di verificare il rispetto degli adempimenti di legge che danno diritto all’esenzione ICI e alle agevolazioni fiscali;
• alla conferma dell’adesione all’accordo “AMA” firmato con le XX.XX e la di Conferenza Metropolitana dei Sindaci già sperimentato in alcuni Comuni della Provincia;
Appalti
Per quanto riguarda i capitolati di appalto e le conseguenti condizioni dei lavoratori le parti concordano sull’opportunità di attivare azioni virtuose tese ad inserire clausole di tutela nei capitolati di appalto. Risulta urgente e necessario arginare i fenomeni di dumping che si stanno diffondendo anche negli appalti nelle PPAA, e rendere esigibile ai lavoratori in appalto il diritto alla corretta applicazione del CCNL e alla contrattazione integrativa eventualmente esistente al momento del cambio di gestione degli appalti. Per questo l’Amministrazione si impegna e si è già impegnata:
• almeno una volta all’anno, in concomitanza con il confronto sul Bilancio Preventivo del Comune a svolgere un confronto-preventivo sulle opere e i servizi che la PA intende appaltare, il numero degli appalti di servizi in scadenza nell’anno successivo, le indicazioni dei bandi di gara, l’importo, le modalità di finanziamento dell’opera;
• ad inserire nei capitolati, nei criteri di valutazione delle offerte economicamente vantaggiose e nei bandi di gara, clausole sociali e punteggi, sub in applicazione alla Legge 163/06 art.2 (Codice appalti) e suo Regolamento attuativo artic.138 e 283;
• al fine di permettere un controllo sulle ditte in appalto, dopo la stipula del contratto di appalto, e prima dell'inizio delle attività previste dal contratto stesso, rendere disponibile alle XX.XX la denominazione e la ragione sociale dell’impresa aggiudicataria e di quelle in subappalto, indirizzo della sede legale, l’offerta aggiudicataria, il CCNL applicato al personale;
• ad indire incontri incontro con tra le XX.XX e la PA in caso di problematiche sopraggiunte tra l’impresa e i lavoratori in occasioni di cambio di appalto, per questioni legate alla Salute, alla Sicurezza, per problemi legati alla errata applicazione del contratto di riferimento, per la mancata o non regolare corresponsione della retribuzione, ed in ogni caso di violazione del protocollo appalti stipulato tra le XX.XX e il Comune.
Politiche dell’accoglienza per i cittadini stranieri
L’integrazione dei cittadini stranieri dovrebbe essere per una società civile e democratica uno degli impegni prioritari per la salvaguardia degli stessi e di tutta la comunità. Purtroppo da anni il Governo in carica continua a praticare una politica volta a creare nell’opinione pubblica la paura del diverso, anche con azioni quantomeno discutibili sui respingimenti e sulle espulsioni, che a volte comportano per il cittadino straniero il rientro nel proprio paese di origine, un paese che spesso è in guerra, dove si muore di fame e dove non vengono riconosciuti i diritti civili alle persone. Ma anche per coloro che vivono da tempo nel nostro paese, che lavorano nelle nostre aziende, che pagano regolarmente le tasse, e che avrebbero diritto ad essere considerati a tutti gli effetti cittadini italiani la situazione non è facile, in particolare per coloro che per effetto della crisi hanno perso il posto di lavoro e che rischiano di essere espulsi se non ne trovano
velocemente un altro , questi cittadini sono costretti più di altri a rivolgersi al proprio Comune per richiedere un aiuto economico necessario per mandare avanti la famiglia. Pur in una situazione di difficoltà di risorse per i Comuni non si intendano tagliare i servizi a favore dei cittadini stranieri. Temi come la casa, la tutela della salute della donna, della maternità, l’abbandono scolastico ecc.. e in particolare i progetti per l’integrazione vengono mantenuti e trattati all’interno dei servizi prevedendo inoltre:
• un monitoraggio specifico dei cittadini stranieri che vivono e lavorano sul territorio;
• un ruolo più sociale dei mediatori culturali, formandoli adeguatamente, e attribuendo loro funzioni di informazione, di raccolta dei bisogni;
• l’adesione alla Consulta Provinciale e Distrettuale dei cittadini stranieri, alle quali è riconosciuto il ruolo propositivo attivandosi per sollecitare una verifica del loro funzionamento;
• un servizio per assistenza alle pratiche di rilascio/rinnovo permessi di soggiorno anche quelli di lunga durata, ricongiungimenti famigliari, servizio peraltro già attivo da vari anni presso il Comune di Budrio
• valutare la possibilità di sensibilizzazione a livello Distrettuale per la costituzione di uno specifico servizio o la richiesta di accreditamento di soggetti, che effettuano la formazione per superare il test di conoscenza della lingua italiana, necessario per ottenere il rilascio della carta o del permesso di soggiorno;
• mantenere qualora necessari interventi specifici per favorire l’integrazione e la frequentazione scolastica da parte dei bambini che afferiscono al Campo Nomadi
L’Amministrazione inoltre si impegna farsi promotore della possibilità di adeguamento almeno a livello di Distretto, del costo di alcune certificazioni: per esempio la idoneità igienico sanitaria (che dovrebbe essere gratuita) e il certificato storico ad uso cittadinanza per cui si dovrebbero pagare solo i diritti di segreteria.
Nuovi assetti Istituzionali
Le parti esprimono apprezzamento per la costituzione dell’Unione Terre di Pianura e per i servizi ad essa conferiti ed anche per quelli che saranno conferiti a gennaio 2011. L’Amministrazione inoltre si farà parte attiva per favorire la costituzione di un tavolo di confronto sull’assetto istituzionale dell’Unione e sull’ampliamento del conferimento di funzioni.
Politiche per gli anziani
La grave crisi economica, l'iniquità delle politiche sociali ed economiche del Governo determineranno un graduale e pesante scadimento della vita degli anziani in un contesto nel quale sempre di più la pensione, spesso irrisoria ma certa costituisce il principale “ammortizzatore sociale della famiglia”. La realtà, le incognite sul futuro richiedono a tutti, alla politica, alle istituzioni, al sindacato, alle associazioni, ai cittadini l'assunzione di una forte responsabilità civica, morale ed etica. Sono in gioco conquiste sociali che ritenevamo consolidate, che per decenni hanno caratterizzato le nostre comunità permettendo un livello occupazionale ed un tenore di vita all'avanguardia. Tutto ciò non può essere disperso! I
pensionati che tanto hanno concorso per tali conquiste oggi vogliono contribuire alla loro difesa assumendosi responsabilità e formulando proposte:
• riteniamo fondamentale il raccordo già avviato del Comune con la programmazione Distrettuale in termini di politiche sociali e sanitarie. In tale contesto, particolare rilevanza assume l'analisi circostanziata del “profilo di comunità” nel delineare tendenze demografiche e sociali del periodo su cui tarare la programmazione ed i piani attuativi;
• sia sul piano sociale che sanitario fondamentale è la prevenzione che, può esercitarsi da una parte agendo sulla solitudine e sulla fragilità a partire dal monitoraggio degli > 80enni consolidando “ la rete dei servizi per anziani fragili e fasce deboli della popolazione “ ed il progetto Regionale denominato “ Casa Salva Tutti “e di cui chiediamo un periodico confronto al “ Tavolo Anziani”, dall'altro sul versante sanitario promuovendo la cd. “medicina proattiva” al fine di prevenire e di contenere patologie croniche e/o invalidanti. Il nuovo Dipartimento delle Cure Primarie “deve valorizzare la rete dei servizi e consolidarne l'integrazione socio sanitaria. La Casa della Salute, il Nucleo di Cure Primarie, i contratti di committenza con i due Ospedali costituiscono la garanzia sulla fruizione dei servizi da parte dei cittadini dei Comuni del Distretto. Di cui il Sindaco è garante. La “presa in carico” con l'utilizzo dei supporti informatici “SOLE” deve divenire la norma con la quale il sistema dei servizi “ MMG, Specialisti, Ospedale ecc.” garantisce l'utente e la sua salute sottraendolo dall'umiliazione delle cd. “liste di attese” e/o ricorso a forme private di assistenza. Più in generale sui seguenti punti riteniamo :
• Anzianità attiva, non deve essere uno “slogan” ma un concetto che ci consenta di promuovere e programmare azioni nuove, concrete , innovative. Il target “anziani” ricomprende persone fra i 60/65 ed 80 e oltre anni con culture, storie, interessi molto diversificate fra loro, questo patrimonio di esperienze e saperi non devono disperdersi ma, intercettate confluire in forme di volontariato che possono arricchire la rete esistente in modo particolare “ auser, ancescao” ma anche altre realtà , possibilmente coordinate fra loro. Per tali ragioni riteniamo importante promuovere un forum del volontariato. Siamo convinti che anche attraverso il volontariato sia possibile rafforzare il senso civico e di appartenenza della comunità, chiediamo al Comune di farsi promotore del più ampio coinvolgimento dei suoi cittadini.
• Servizi domiciliari , l'assistenza domiciliare e l'ADI sono servizi che le scelte Regionali (da noi condivise ) con l'istituzione del FRNA pongono strategicamente al centro delle politiche socio assistenziali la “domiciliarietà” nella gestione della non autosufficienza, cogliendo anche l'opportunità “dell'accreditamento” è necessario ridefinire l'ambito di copertura di tale servizio le flessibilità operative, coinvolgendo famiglie, assistenti familiari da mettere in rete (care giver), volontariato e caratterizzare l'ADI come strategicamente ed economicamente competitiva verso altre forme quali la ospedalizzazione e l'istituzionalizzazione. Per tali ragioni vanno ricercate tutte le forme possibili per sostenere le famiglie che si fanno carico di questo onere economico e sociale, andando oltre il riconoscimento dell'assegno di cura ( sempre più incerto) ed i 160 per la regolarizzazione dell'A.F , fra l'altro assoggettati ad una soglia ISEE troppo bassa .
• Servizi Semiresidenziali , è necessario sviluppare una riflessione sull'utilizzo e fruizione di tali servizi che, riteniamo importanti ma, spesso la loro fruibilità è condizionata da fattori organizzativi , altro elemento riguarda la gestione semi residenziale ( ma non solo )di utenti affetti da “ demenza senile e/o Alzheimer ( purtroppo crescenti) che richiedono competenze, approcci e centri attrezzati.
• Servizi Residenziali, le liste di attesa ( già lunghe) rischiano di peggiorare stante l'invecchiamento della popolazione e l'insorgere di patologie invalidanti. E' pertanto necessario monitorarne il bisogno, ed anche attraverso il processo di accreditamento e in un'ottica di integrazione fra i servizi non solo definire gli standard di qualità ma anche di congruità ( almeno rispettando gli standard Regionali del 3%) ricorrendo a risorse proprie o a convenzioni con strutture accreditate. I posti di sollievo vanno aumentati, resi fruibili attraverso la programmazione e l'informazione ai possibili fruitori e, questo è possibile già all'instaurarsi del contratto di AD/ADI con le famiglie;
L’Amministrazione si farà parte attiva nei confronti del Distretto Pianura Est di verificare che contestualmente all'avvio dell'accreditamento, i servizi interessati , in linea con le indicazioni Regionali forniscano le condizioni fiscali per la deducibilità del 50% della retta.