Contract
N.DOPPIO 270/271 - 6/27 APRILE 2016
FPERIODILCO DI INPFORMAZIONE CNULTURALEEPOLITICWA SINDACALE E SOSCIALE
RIDEFINITI I NUOVI COMPARTI DI
CONTRATTAZIONE
UN ACCORDO CHE REGISTRA LA FORTE CRESCITA DELLA FLP
FLP NEWS
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IL PERIODICO DELLA FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI E FUNZIONI PUBBLICHE
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FLP News è un periodico gratuito di informazione culturale, politica, sindacale e sociale, dell’Associazione Sindacale FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), che informa, tutela e assiste i lavoratori italiani.
E’ diffuso in formato cartaceo e disponibile online.
Può essere scaricato dal sito internet xxx.xxx.xx; in tale sito trove- rete anche informazioni aggiornate relative ai singoli settori sinda- cali, nonché tutte le indicazioni per iscriversi alla FLP.
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RICONOSCIMENTO DEL CREDITO D’ IMPOSTA PER ININVESTIMENTI IN CAMPAGNE PUBBLICITARIE LOCA- LIZZATE
Grazie alla legge 289 e alla delibera CIPE successiva le imprese che incrementano i propri investimenti pubblicitari in campagne su mezzi locali certificati, anche per l’anno 2006, otterranno delle agevolazioni fiscali.
Direttore
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Direttore Responsabile
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Comitato Editoriale
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Progetto Grafico e Impaginazione
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Redazione romana
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Collaboratori:
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Comitato Scientifico:
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PAG.4-10
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
NUOVI COMPARTI
INTESABET RINNOVO CONTRATTI
RICORSO XXXX
XXX.00-00
AGENZIE FISCALI
ACCORDO SOFFERTO
PAG.14-15
MINISTERI: BAC
RIUNIONE 14 APRILE
PAG.32-33
MINISTERI :AFFARI ESTERI
CORTE DEI CONTI
Sommario
PAG.12-13
MINISTERI: GIUSTIZIA
BLOCCO SETTIMANALE
PAG.11
FORMAZIONE UNIVERSITARIA
CORSO DI LAUREA
PAG.35
RICICLO CREATIVO
PAG.23
MINISTERI: LAVORO
I POTENTI MEZZI..
PAG.34
NOTIZIE DAL CANILE
PAG. 26-28
MINISTERI: DIFESA
XXXXXXXX DICE NO
LETTERA AL SOTTOSEGRETARIO XXXXX
PAG.36-37
ANGOLO DELLE RICETTE
PAG.38- 39
RETROSCENA
PAG. 29- 31
MINISTERI: MISE-ICE
SVILUPPI ECONOMICI SE NON CAMBIA IL TOP...
PAG.16-19 DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONE
ARAN
PAG.20-22
MINISTERI: CSE SANITA’
LEGGE 251 /2000
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
RIDEFINITI I NUOVI COMPARTI DI
CONTRATTAZIONE
UN ACCORDO CHE REGISTRA LA FORTE CRESCITA DELLA FLP
D
opo una lunga non stop, durata 17 ore, nelle prime ore di oggi è stato sottoscritto all’Aran l’accordo che, in applicazione di quanto pre- visto dal D. Lgs 165/2001, individua i nuovi
comparti di contrattazione (Funzioni centrali – Funzioni locali – Istruzione e ricerca –Sanità).
Viene confermato altresì, in ossequio alla citata norma, il comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Dall’accordo esce rafforzata la presenza della FLP nei nuovi comparti di contrattazione.
Manteniamo infatti la nostra storica rappresentatività nel comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed estendiamo la nostra presenza a tutti i settori del nuovo comparto delle Funzioni centrali (non solo Ministeri ed Agenzie fiscali, dove già oggi siamo presenti in modo altamente significativo, ma anche alle altre Agenzie di cui al D. Lgs. 300/99, a tutti gli Enti pubblici del Parastato - tra cui INPS e INAIL - e ad altri Enti di rilevanza strategica come ad esempio l’Enac, o l’Aci). Siamo riusciti inoltre a garantire, all’interno della nuova struttura contrattuale, la specificità e la peculiarità di alcune funzioni non riconduci- bili necessariamente ad unitarietà, mediante l’istituzione di specifiche sezioni contrattuali.
Valutiamo, quindi, positivamente l’accordo raggiunto dopo una lunga trattativa che premia il nostro impegno, in uno
scenario oggettivamente complesso, figlio della stagione di attacco al lavoro pubblico e all’autonomia contrattuale voluta dall’allora Ministro Xxxxxxxx.
Dopo la storica sentenza della Consulta, innescata come è noto dal ricorso FLP, che ha dichiarato l’illegittimità costitu- zionale del blocco dei contratti, la definizione dei comparti costringe ora il Governo ad emanare l’Atto di indirizzo per l’avvio della stagione dei rinnovi.
Spetta ora al Governo trovare i finanziamenti per un vero contratto, integrando in modo significativo le somme irriso- rie provocatoriamente inserite nella legge di stabilità 2016
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
SUL RICORSO CEDU AI SINDACATI DIAMO RISPOSTE SERIE
PER TUTTO IL RESTO C’È… INTESABET
A
proposito della nostra iniziativa di ricorrere alla CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uo- mo) e chiedere un adeguato risarcimento per il danno da mancato rinnovo contrattua- le, sono state pubblicate obiezioni da parte
di altri sindacati tra le più fantasiose con le quali gli stessi hanno invitato i lavoratori a non partecipare al ricorso.
Abbiamo puntualmente risposto ai vari dubbi e insinuazio- ni in maniera chiara e trasparente sia sul sito del ricorso xxx.xxxxxxxxxx.xx che con appositi comunicati e volantini specifci.
Ma è chiaro che non tutte le obiezioni possono avere eguale dignità né, a maggior ragione, possiamo trattare allo stesso modo sindacati i quali, pur sbagliando, hanno comunque una tradizione che nel tempo si sarà pure appannata ma che rispettiamo, ed altri i quali “campano” da qualche anno solo grazie alle promesse mirabolanti di ricorsi, questi sì senza né arte né parte, ma soprattutto non hanno mai prodotto alcuna azione sindacale da quan- do sono sulla scena.
È chiaro, quindi, che mentre alle obiezioni dei sindacati seri abbiamo risposto in maniera seria, altrettanto non si può fare a chi sta promettendo class action e cause tra le più incredibili e fantasiose, che molto spesso non servono a nulla (come quelle “per vedere riconosciuto ai lavoratori quello che stabilirà il prossimo rinnovo contrattuale” ...!!!) che hanno sempre come clausola quella di restare poi iscritti fino al loro termine (e infatti non si concludono mai). Segnaliamo, inoltre, che molti lavoratori, pur apprezzando la serietà del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uo- mo e della struttura legale e organizzativa della CGS, ci chiedono se non vi siano modi più facili per ottenere egualmente la stessa somma che verrà richiesta ai giudici della CEDU.
A tal fine ci hanno detto che stanno ricevendo email che li invitano a iscriversi e partecipare gratuitamente a un con-
xxxxx ricevendo da subito anche 1000 intesa coin.
Come è nostro stile evitiamo di commentare questa pro- posta come quelle molto simili che sono pervenute sem- pre via email in questi giorni.
Dopo aver letto le fantasiose ricostruzioni, a tratti ridicole, degli aspiranti giuristi di altri sindacati, vi proponiamo sul nostro sito e nei nostri comunicati una puntuale e chiara ricostruzione REALE di quello che la nostra confedera- zione sta sfacendo con questa operazione del ricorso al CEDU: fatti e non chiacchiere da bar, o da bar dello sport, seguite da parole al vento!
I lavoratori possono tranquillamente valutare e scegliere liberamente.
Di certo non ricorrere è di per sé una sconfitta.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PAG 5
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
RINNOVO CONTRATTI
D
opo la firma del contratto nazionale quadro per la definizione dei comparti, i sindacati confederali avevano esultato “... il governo non ha più scuse per il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti …”.
In allegato trovate l’articolo del Il Messaggero che, guarda caso, precisa che restano confermate da parte del gover- no le somme stanziate per il rinnovo dei contratti (cinque euro) E CHE NON CI SARANNO ULTERIORI RISORSE
AGGIUNTIVE. Addirittura potete vedere che le risorse ipo- tizzate anche per il successivo triennio (2019-2021) sono pari sempre a 300 milioni di euro, il che significa sempre e solo cinque euro fino al 2021.
Tutti in coro, appassionatamente, GLI ALTRI SINDACATI, puntando sul rinnovo dei contratti avevano bollato come “NON S’HA DA FARE!”, il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, promosso dalla CGS, che ora più che mai, a nostro avviso, rimane l’unico strumento per cercare di ricevere un risarcimento per tutti i mancati rinnovi del nostro contratto dal 2010 ad oggi.
Noi ve lo proponiamo poi, chiaramente, ognuno è libero di sentire la “seduzione delle sirene” o agire per conto proprio.
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
SUPERATI I 10.000 RICORRENTI ALLA CEDU DOPO 10 GIORNI DALL’ATTIVAZIONE DELLA
I NOSTRI OBIETTIVI
Ottenere il riconoscimento di un equo indennizzo per gli anni di blocco del contratto
Riaprire da subito il negoziato all’Aran per un vero rinnovo contrattuale, con adeguate risorse, non elemosine
O
ltre 10.000 ricorrenti sono stati inseriti nel portale xxx.xxxxxxxxxx.xx, la piattaforma per registrarsi e partecipare al ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (C.E.D.U.) organizzato dalla Confederazione Generale
Sindacale (C.G.S.) contro il blocco dei contratti e delle retribuzioni nel pubblico impiego.
Un importante segnale di attenzione da parte dei lavoratori e delle lavoratrici che dimostrano di apprezzare la bontà e la chiarezza della nostra iniziativa che, lo ribadiamo, è stata assunta esclusivamente come un’iniziativa di servizio per vedere riconosciuto il diritto all’indennizzo per gli anni di blocco contrattuale che vanno dal 2010 al 2015.
A fronte del lancio della nostra iniziativa quasi tutte le XX.XX. si sono lanciate in attacchi più o meno sindacali e più o meno forti, bollando l’iniziativa della CGS o come strumentale e impossibile dal punto di vista tecnico lega- le, o come tentativo di cercare soluzioni all’ingiustificato blocco dei contratti non con la mobilitazione, la lotta ed il
negoziato, ma nelle aule di giustizia.
Preliminarmente dobbiamo ricordare ancora una volta come sia proprio grazie alla FLP (organizzazione fonda- trice insieme a FGU GILDA, XXXXXXX e UNAMS della confederazione CGS) che ha portato il Governo di fronte alla Corte Costituzionale, che siamo riusciti a strappare la sentenza che oggi da più parti viene evocata senza che al momento opportuno le stesse XX.XX., ora tanto attente interpretatrici della Consulta avessero mosso un dito a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici del Pubblico impiego. A questo aggiungiamo che ovviamente siamo ben consa- pevoli dei contenuti della sentenza che ha dichiarato l’ille- gittimità sopravvenuta del blocco dei contratti.
Proprio per questo, dopo uno studio della mate- ria che è durato mesi, da parte di un pool di esper- ti avvocati con una vasta esperienza presso le Corti europee, che hanno dato già dimostra- zione di riuscire a vincere non solo davanti ai Tribunali Italiani ma anche dinanzi la Corte Costituzionale (sbloc-
co dei contratti) e presso la Corte Europea di Giustizia (precari della Scuola), abbiamo ritenuto assolutamente percorribile l’azione risarcitoria presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, organismo competente a pronunciarsi su violazioni da parte degli stati membri dei principi inseriti nella Convenzione.
Violazioni delle norme che riconoscono il diritto dei lavora- tori ad associarsi in organizzazioni sindacali ed a conclude- re, anche per il tramite di tali organizzazioni, contratti collet- tivi per disciplinare il contenuto economico e normativo dei rapporto di lavoro.
Violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, che ha provocato, con il reiterato blocco, un vulnus alle condizioni patrimoniali e reddituali dei lavoratori, determinando e cristallizzando una riduzione della base stipendiale sulla quale andare ad effettuare il ricalcolo per l’adeguamento inflazionistico una volta rimosso il blocco della contrattazione.
Danno che ha riflessi sotto il profilo pensionistico dal momento che una minore retribuzione determina una minore contribuzione e produce la riduzione del futuro trat- tamento pensionistico.
Se è vero che le condizioni economiche difficili di un Paese possono giustificare misure restrittive, la giurisprudenza della Corte Europea è consolidata nella direzione di garan- tire un giusto equilibrio tra gli interessi generali e la salva- guardia dei diritti fondamentali.
Per quanto concerne invece la questione, pure sollevata, che si può ricorrere dinanzi alla CEDU solo dopo aver esperito tutte le forme di ricorso interne, diciamo che è di tutta evidenza che la Sentenza della Corte Costituzionale sulla incostituzionalità sopravvenuta, di fatto chiude tutte le vie di ricorso interno sul riconoscimento del pregresso, come peraltro ribadito nelle varie sentenze in materia ema- nate dalla stessa CEDU (attraverso le quali vive e si deve
applicare la convenzione stessa e quindi anche l’art. 35 della Convenzione).
(Per gli aspiranti giuristi che abbiano voglia di approfondire la materia pubblicheremo nei prossimi giorni sul sito una sintesi delle principali sentenze e i link per trovare le sen- tenze integrali della CEDU.
Può darsi che, in tal modo, qualche sindacato, che fa anco- ra confusione, scopra finalmente che CEDU è l’acronimo di Corte Europea Diritti dell’Uomo e che la CEDU ha sede a Strasburgo e non è un’istituzione che fa parte dell’Unione Europea, e che certamente non va confusa con la Corte di Giustizia Europea con sede in Lussemburgo ).
Il Ricorso alla CEDU è attivabile entro 6 mesi dalla chiusura del procedimento interno che, come è noto deve essere pronunciato dal giudice ordinario a cui ritorna la sentenza della Corte Costituzionale dopo la trasmissione degli atti. Data di chiusura che, viste le affermazioni scomposte di avvenuta scadenza del termine, è evidentemente ignota agli estranei al ricorso, ma che è ovviamente ben conosciu- ta da noi che siamo gli attori del giudizio.
Si ricorda, infine, che il risarcimento dei danni causati dal blocco dei contratti può essere disposto dalla Corte solo nei confronti dei ricorrenti.
Riteniamo pertanto ammissibile la presentazione del ricor- so alla CEDU, un’iniziativa, che con piacere vediamo pro- posta anche da altre organizzazioni sindacali.
D’altronde nei mesi scorsi abbiamo più volte invitato pub- blicamente, senza alcun riscontro, le altre organizzazioni sindacali a promuovere unitariamente tale iniziativa, dichia- randoci disponibili a condividere i nostri studi in materia, proprio per il bene generale della difesa dei diritti di tutti i lavoratori pubblici.
Evidentemente orgoglio e pregiudizio hanno ancora una volta prevalso sul bene comune.
Va segnalato, inoltre, che il ricorso alla CEDU non indebo-
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PAG 9
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
lisce il tavolo negoziale ma anzi lo rafforza.
Sempre per gli aspiranti giuristi, ricordiamo che la Corte Europea può non solo disporre il risarcimento danni per gli anni pregressi, come avviene ordinariamen- te, ma anche indicare agli Stati membri le modifiche normative e politiche atte a rimuovere le condizioni che hanno portato alla violazione.
E quindi censurare il finanziamento fittizio presente nella
legge di stabilità 2016 per aggirare la sentenza della Consulta. In definitiva rite- niamo veramente di basso profilo gli attacchi che abbiamo ricevuto, che sotto- valutano evidentemente la nostra iniziativa e gli approfondimenti di questi mesi. Non riusciamo a comprendere l’atteggiamento di chi, ad esempio, si inventa uno stravagante ricorso dinanzi il Tribunale di Roma facendovi aderire i propri iscritti di tutta Italia per chiedere la mera riapertura delle trattative per i rinnovi contrat- tuali che, già nei fatti, è contenuta nella sentenza della Corte Costituzionale, rischiando tra l’altro la condanna per lite temeraria per tutti i ricorrenti, in quanto i ricorsi in materia di lavoro vanno presentati esclusivamente
presso i tribunali di competenza della sede del lavoro dei ricorrenti.
Quanto infine ai “politicamente corretti”, a quelli che confondono le iniziative risarcitorie per il pregresso con il rinnovo dei contratti, diciamo che se il Governo è stato costretto a far finta di voler rinnovare i contratti è grazie a noi e non alle loro lotte o ai loro sit-in, e che comunque
negli anni scorsi siamo stati i primi a presentare ufficialmente le piattaforme per il rinnovo del Contratti a Funzione Pubblica e Aran.
Siamo sempre stati noi quelli che a seguito della sentenza della Corte abbiamo inviato tempestivamente una diffida al Governo nella quale chiedevamo l’apertu- ra del negoziato con effetto immediato e, quindi, a partire quindi da luglio 2015. Diffida che ha portato il Governo a formalizzare il rifiuto ad ottemperare alla sen- tenza della Corte Costituzionale per il secondo semestre del 2015, affermando che avrebbe provveduto a finanziare il rinnovo dei contratti soltanto a partire dal 2016 (stanziamento di ben 4 euro mensili pro-capite effettivi).
Siamo quelli che da mesi cercano di accelerare la certificazione dei dati all’Aran e l’individuazione dei nuovi comparti perché i contratti li vogliamo rinnovare e bene.
Non certamente, come probabilmente qualcuno già ha in mente di fare, a costo zero e con il recepimento delle norme punitive all’interno di inaccettabili contratti solo giuridici.
Il ricorso dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha quindi una valenza non solo economica per l’indennizzo degli arretrati negati, ma anche politica perché una condanna del legislatore italiano, che per anni ha negato il diritto al contratto a 3 milioni e mezzo di lavoratori, avrebbe un’incredibile effetto di con- trasto nei confronti della continua e martellante campagna di denigrazione nei confronti del pubblico impiego che non ha precedenti in tutta Europa.
Questo i lavoratori l’hanno capito.
E non li fermeranno le menzogne e le provocazioni.
FORMAZIONE UNIVERSITARIA
Corso di Laurea di primo livello in “Mediazione Linguistica”
Promozione: tassa di iscrizione al primo anno € 1.500,00 – scadenza 20 aprile 2016
I
l Dipartimento per la Formazione Universitaria della Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, in collaborazione con la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Academy School, convenzionata con la nostra Federazione,
offre ai propri iscritti la possibilità di iscriversi al Corso di Laurea in Mediazione Linguistica.
La SSML è riconosciuta con Decreto del Ministero dell’I- struzione, dell’Università e della Ricerca del 21/01/2009, pubblicato sulla G.U. n. 39 del 17/02/2009.
Il corso di laurea ha una durata triennale, per complessivi 180 Crediti Formativi Universitari, e mira a fornire una soli- da base culturale e linguistica in almeno due lingue, oltre l’italiano, e nelle relative culture, un’adeguata preparazione generale in campo economico-giuridico, storico-politico-let- terario, nonché gli strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione.
Ai sensi del regolamento adottato con D.M. 10 gennaio 2002, n. 38 il Diploma rilasciato è titolo di studio equi- pollente a tutti gli effetti di legge ai Diplomi di Laurea conseguiti nelle Università al termine dei corsi di durata
triennale afferenti già alle lauree universitarie in “Scienze della Mediazione Linguistica” di cui al Decreto Ministeriale 4 agosto 2000. Ai sensi del D. M. 26/7/2007 la classe di laurea è in “Mediazione Linguistica”.
Il xxxxx xx Xxxxxx xx xxxxxxxx xxxxxx xx xxxx di:
• Napoli: Xxxxxx Xxxxxx Xxxxx, 0 (xxxxxxx galleria);
• Roma: Xxxxx xx Xxxxx xxx Xxxxx, 00 (xxxx Xxx Xxxxxx); Eccezionalmente per il primo anno, le tasse di iscrizione saranno pari ad € 1.500,00 .
A partire dal secondo anno, per tutti gli iscritti alla Federazione Lavoratori Pubblici e a tutte le altre organizza- zioni sindacali aderenti alla Confederazione, è prevista una riduzione pari al 15% sulle tasse universitarie.
Per poter usufruire della riduzione, è necessario richiedere un attestato di iscrizione alla FLP-CSE all’indirizzo di posta elettronica: xxxxxx@xxx.xx.
Per tutte le informazioni sul Corso di Laurea, potete inviare una e-mail all’indirizzo xxxxxxxxx@xxxxx.xxx telefonare al numero 081.0480305 o visitare il sito xxx.xxxxx.xx.
FORMAZIONE UNIVERITARIA PAG 11
MINISTERI : GIUSTIZIA
Blocco settimanale e ancora
persistente dei sistemi informativi del Ministero della Giustizia Civili e Penali della Sicilia e Calabria.
L
a scrivente O.S., già nelle Osservazioni a nota m_dg.gab.17/12/2015.047287.u por- tante prot. N.231-23_1215 del 23 dicem- bre 2015, aveva espresso forti perplessità relativamente allo schema D.M. inerente
i gruppi di lavoro per la predisposizione dei decre- ti attuativi riguardanti il DPCM 15 giugno 2015 n.
84 recante “Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia e riduzione degli Uffici diri- genziali e delle dotazioni organiche” pubblicato sulla
G.U. n. 148 del 29 giugno 2015.
Nella stessa nota, aveva anche chiesto la convoca- zione di un tavolo specifico ad hoc congiuntamente al gruppo di lavoro che potesse esaminare compiuta- mente la tematica nel suo intero complesso.
In questo ambito, solo per fare un esempio e valu- tare ogni situazione specifica sui territori, si era ritenuto indispensabile il mantenimento della sede di Palermo, considerando che la sala server di Messina poteva essere affiancata da quella di Palermo in caso di “disaster recovery”, anche perché Messina non consente ulteriori sviluppi infrastrutturali.
Oggi possiamo dire che le nostre osservazioni, sotto- valutate dal DM in parola pubblicato senza riunione preventiva, si sono rivelate esatte, come ci riportano le cronache della stampa, ad esempio il Giornale di Sicilia che titola “Si guasta un server processi civili bloccati in mezza Sicilia”.
Ecco cosa accade con le modifiche attuate dal nuovo DM sull’informatica.
Una caduta di tensione a Messina che ha bloccato da lunedì 11 aprile intorno alle ore 13 almeno fino alla mattina di oggi 18 aprile 2016.
A questo punto si sono bloccati gli applicativi, tanto per citarne alcuni:
Il SIES Penale Misure prevenzione Messina, IL SICP Penale tutto il Tribunale e Giudice di Pace Messina, IL SGP solo Giudice di Pace Civile per tutti gli uffici, IL SICID Tribunale e Corte di Appello Civile quasi tutti gli uffici, Il SIECIC esecuzioni fallimenti civile per tutti gli uffici a causa del disallineamento dei SERVER DATI dei vari DB ORACLE.
Tutto ciò grazie al fatto che Messina gestisce senza “ruota di scorta” Sicilia e Calabria.
Quindi, considerate le ingenti somme messe in campo per la sala server di Palermo (ad oggi circa 1 milione di euro), è auspicabile una modifica all’ul- timo DM sull’informatica così da fare in modo che Palermo, come altre sedi, possa ritornare a essere pienamente “operativa”, diventando sala server prin- cipale o, in subordine, disaster recovery di quella di Messina, anche al fine vitale e sostanzioso di funzionare da back up incrociato con la stessa. Così facendo si ricostituirebbe il CISIA di Palermo come sede e non presidio di quello di Catania.
In questa lunga settimana, gli Uffici giudiziari territo- riali sono esplosi in quanto all’utenza quotidiana si è aggiunta quella qualificata che chiaramente non ha potuto utilizzare lo strumento telematico, soprattutto per gli atti in scadenza, provocando rinvii d’udienze
e privazione dell’invio telematico.
In buona sostanza, la Calabria con Reggio Calabria e Catanzaro, e la Sicilia con Palermo, Termini Imerese, Enna, Agrigento, Sciacca Trapani, Marsala, Caltanissetta e Gela, si sono bloccate. Le altre città per fortuna, dipendendo direttamente dalla sala Server del CISIA di Catania, hanno continuato a lavorare.
Fino ad oggi i CISIA tra di loro sono sempre stati COORDINATI e questo è stato il valore aggiunto che ha permesso di accelerare sul PCT e, più in gene- rale, sul processo di informatizzazione del nostro Dicastero.
Se invece valutiamo la nuova configurazione sulla base del nuovo DM, ci si accorge che viene meno innanzi tutto l’affidabilità insieme alla sicurezza infor- matica, ma se addirittura sulla base della nuova organizzazione dei CISIA si prevede il passaggio degli informatici agli uffici amministrativi locali…. Allora, a nostro parere:
1) Viene meno la conduzione dei Sistemi di compe- tenza dei tecnici informatici del nostro dicastero;
2) Viene meno parte dell’assistenza applicativa;
3) Viene meno parte dell’assistenza all’utenza;
4) Viene meno la collaborazione degli informatici per i progetti NAZIONALI che di fatto vengono seguiti anche da colleghi che sono nei CISIA.
I servizi tecnici devono garantire, invece, la continua fruibilità del dato (H24) con presidi fissi, con l’istituto della reperibilità, l’aggiornamento dei sistemi, la cor- retta funzionalità dei sistemi di rete.
Tutte attività spesso svolte da tecnici interni che non vengono di fatto né riconosciuti professionalmente né economicamente, ma che svolgono le loro man- sioni al meglio delle possibilità anche se in regime di riduzione dello straordinario.
Sicuramente l’attività dei CISIA è un valore aggiunto di cui l’amministrazione deve tenere in debito conto, data l’esperienza acquisita nel tempo tra i tecnici che li compongono, e ciò continuerà ad essere vero se gli stessi resteranno in seno agli Uffici informatici facenti capo alla Direzione SIA e non dirottati presso gli uffici amministrativi locali dove sicuramente
andrebbero a svolgere attività di basso profilo. Certamente, quanto accaduto a Messina per la Sicilia e la Calabria potrebbe avvenire anche in altre sedi e ciò ci deve fare riflettere soprattutto per ciò che attiene l’affidabilità e business continue unica cer- tezza che i sistemi informativi del Ministero della Giustizia non possono assolutamente sottovalutare. Sotto l’aspetto meramente organizzativo, occorre riformulare i profili tecnici, così come più volte soste- nuto dalla FLP nei tavoli di contrattazione e nelle proposte, consegnate anche brevi manu a lei Sig. Ministro, come per esempio l’istituzione delle quali- fiche mancanti nei profili informatici quale ex A1, ex B1 e ex B2, a cominciare dal personale disponibile attraverso i passaggi orizzontali; il tipo di servizio che essi dovranno assicurare permetterà di garantire l’efficienza dei servizi a costi contenuti e con qualità superiori a quella odierna.
Queste sono problematiche concrete più volte da noi stigmatizzate (riferiteci dal personale tecnico) ma di fatto mai attentamente analizzate dal Ministero.
Non ci aspettiamo certamente che tali problematiche possano essere meramente risolte spostando le competenze dalla DGSIA agli Uffici Giudiziari.
Per tutto quanto su detto, si richiede di rivedere il DM in parola predisponendo al più presto le modifiche al fine di presentarle già a partire dalla riunione convo- cata per il 20 aprile, ora posticipata al 4 maggio 2016, così da evitare per il futuro situazioni analoghe anche in altre località del territorio nazionale ed anche al fine di garantire la continuità del servizio all’utenza qualificata e non.
MINISTERI:GIUSTIZIA PAG 13
MINISTERI : BAC
RIUNIONE DEL 14 APRILE 2016
P
ROGRESSIONI ECONOMICHE 2016
Dall’Amministrazione nessuna proposta per la nuova procedura delle progressioni economiche ma l’impegno ad inviare una bozza con i criteri e le modalità che saranno
comunque quelli previsti dall’art. 18 del C.C.I.M.
Allo scopo di velocizzare la procedura, la FLP ha chiesto che i criteri principali siano quelli riferiti all’an- zianità di servizio e al titolo di studio, con esclusione di pubblicazioni ecc.
Xxxxxxxxx, inoltre, con forza un controllo rigoroso, e non a campione, su tutte le domande allo scopo di scongiurare le criticità verificatesi nel corso della precedente procedura di valutazione dei titoli nel 2010 ed evitare che le Commissioni si basino su titoli attestati producendo autocertificazione.
Decisa l’istituzione di un tavolo tecnico per la discus- sione dei criteri che saranno esaminati e vagliati dal Tavolo Nazionale entro il 2 maggio p.v.
MOBILITÀ ORDINARIA
Si è tenuta ieri la prima seduta della Commissione incaricata di esaminare le istanze di mobilità ordi- naria.
In ordine alla mobilità interna alla città saranno necessari all’incirca due mesi per la conclusione dei lavori. Successivamente si passerà ad esaminare le domande relative alla mobilità nazionale.
BANDO CONCORSO “500”
Per quanto riguarda il bando del concorso dei 500 funzionari, la FLP ha annunciato l’intenzione di pre- sentare una diffida in riferimento all’esclusione di una riserva di posti per il personale interno ritenendo inaccettabile l’esclusione dalla procedura di concor- so del personale che da anni svolge le medesime mansioni previste dal bando con competenza e abnegazione.
La nostra Organizzazione, oltre a ribadire nuova- mente l’irritualità della predisposizione del bando al
di fuori della nostra Amministrazione e il carattere iniquo di un bando che, prevedendo un eccezionale livello di specializzazione, di fatto impedisce la par- tecipazione alla stragrande maggioranza dei cittadini “solamente” laureati, ha segnalato ancora una volta l’assenza all’interno dello stesso di profili xxxxxx- xxxxxxxx, pur essendo da tempo acclarata nella quasi totalità degli Uffici del Mibact l’assoluta carenza di tali professionalità.
Peraltro la richiesta che la FLP aveva a suo tempo avanzato per un incontro con il Prof. Casini allo scopo di contribuire ad una stesura equilibrata dello stesso bando è caduta nel vuoto. Le scelte unilaterali che la parte politica dell’Amministrazione continua a compiere stanno determinando un gravissimo attrito nelle relazioni sindacali.
Nessuno si meravigli se presto sarà necessario ricorrere a nuove eclatanti iniziative per segnalare all’opinione pubblica le criticità del settore e l’utilizzo improprio delle risorse pubbliche.
Il bando sarà pubblicato a metà maggio e conterrà tutte le materie oggetto del concorso. Per la parteci- pazione non è previsto limite di età. La Commissione esaminatrice sarà composta da due professori uni- versitari e da un dirigente del Mibact in qualità di Presidente.
Insensata l’esclusione dalle selezioni di quanti hanno conseguito il diploma di restauratore presso i nostri Istituti (ICR e Opificio Pietre Dure) non venendo lo stesso considerato equipollente al titolo di laurea. La FLP, nel ricordare che si tratta di un titolo di altissimo valore, ha richiamato l’attenzione sulla grave discri- minazione in tal modo operata la quale, peraltro, danneggia anche lo storico prestigio e la fama delle due citate Istituzioni del Mibact.
PASSAGGI ORIZZONTALI
Per quanto riguarda i passaggi orizzontali, la gra- duatoria dei vincitori sarà a breve registrata presso
l’organo di controllo (UCB) e successivamente pubblicata.
In più occasione abbiamo richiesto la pubblicazio- ne dell’elenco degli idonei della medesima endo- procedura.
RIFORMA MIBACT
Il prof. Xxxxxx ha riferito che è stato firmato dal Ministro il Decreto Ministeriale contenente le com- petenze di Istituti, Musei e Siti archeologici.
Per il sito di Xxxxxx le competenze in capo al Soprintendente resteranno invariate.
Ancora il prof. Casini ha informato le XX.XX. che è in corso di predisposizione un Decreto Ministeriale che stabilirà la flessibilità degli orari di apertura dei Musei e delle aree archeologiche AUTONOMI. Il Direttore di detti Uffici potrà variare, previa contrat- tazione locale, l’orario di servizio (con uno scosta- mento di ca. 12 ore).
Nel merito a breve sarà fornita alle XX.XX. la bozza del decreto.
Su questo delicatissimo argomento la FLP ha evi- denziato la carenza degli organici quale elemento pregiudizievole e la silenziosa, ma non inosserva- ta, attività di ALES.
RELAZIONI SINDACALI
È stata consegnata alle XX.XX la bozza di un accordo collettivo nazionale relativa alle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali in caso di sciopero e quella di una Circolare che sarà emanata ad integrazione di quanto già previsto dalla Circolare n. 56/2016 (reiterazione, speriamo esaustiva, degli accordi relativi ai tavoli tecnici in orario di lavoro che garantiscano la partecipazione in attività di servizio delle R.S.U. e delle XX.XX.).
MINISTERI: BAC PAG 15
DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONE
ARAN: FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
L
’ARAN, con specifico parere, ha ribadito un principio di carattere generale che si deve applicare ai contratti collettivi nazionali di lavo- ro del pubblico impiego, nei quali viene previsto
che almeno l’1% dell’orario debba essere destinato alla formazione, cui si aggiunge la possibilità di avere permessi.
Si tratta di una regola di carattere generale conforme alle regole di legge [D.Lgs. n. 66/2003], ferma restando la possibilità che il contratto collettivo nazionale di setto- re contenga regole specifiche sulla modalità di fruizione del riposo compensativo o di richiesta della differenza retributiva.
Nel particolare, l’Aran ha specificato che le ore dedicate alla partecipazione a corsi di formazione e aggiorna- mento professionale dei dipendenti pubblici organizzati dall’ente o comunque autorizzati dallo stesso presso altri soggetti pubblici o privati, devono essere conside- rate come servizio prestato a tutti gli effetti e, quindi, anche come orario di lavoro, ai fini del completamento del debito orario delle 36 ore settimanali.
Questa indicazione, che non può essere derogata dalle
scelte delle singole amministrazioni, porta alla con- seguenza che l’eventuale superamento del normale orario giornaliero deve essere equiparato alle pre- stazioni di lavoro straordinario, con la maturazione del diritto per il dipendente a percepire la differenza retributiva per lavoro straordinario o, in alternativa, su richiesta del lavoratore, ad usufruire di riposi compensativi commisurati alle ore extra effettuate; inoltre, venendo in considerazione che l’attività è resa in orario di lavoro, di queste ore si terrà conto a tutti gli effetti stabiliti dal DLvo n. 66/2003, ivi compresi la durata massima della prestazione lavorativa e i riposi. L’Aran ha preso anche in considerazione l’ipotesi dei corsi di formazione svolti nella giornata di sabato, qualora l’orario ordinario di lavoro (36 ore) sia artico- lato dal lunedì al venerdì.
In questo caso, stante l’equiparazione delle ore di partecipazione ai corsi di formazione e di aggiorna- mento professionale organizzati dall’ente ad orario di lavoro, i lavoratori interessati verrebbero sostan- zialmente a rendere prestazioni lavorative aggiuntive rispetto al debito orario ordinario.
Come previsto dal CCNL dipendenti delle Regioni e degli enti locali, l’attività prestata in giorno feriale non lavorativo (in questo caso il sabato), a seguito di arti- colazione di lavoro su cinque giorni, dà titolo, a xxxxxx- sta del dipendente, a equivalente riposo compensa- tivo o alla corresponsione del compenso per lavoro straordinario non festivo. Dunque, il dipendente che partecipa a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nella giornata del sabato, può chiedere, in via opzionale, o il riposo compensativo di durata equivalente alle ore di lavoro rese o il riconoscimen-
to, per le medesime ore, del compenso per lavoro straordinario.
Per l’argomento esaminato, si riportano alcuni pare- ri Xxxx pubblicati all’indirizzo internet xxxxx://xxx. xxxxxxxxxxx.xx/xxxxx.xxx/xxxxxxxxxxxx-xxxxxxxxxxx/ comparti: AGF 076 Orientamenti Applicativi Aran del 3.3.2016D.
Qualora un corso di formazione, organizzato dall’A- genzia, si protragga al di là dell’orario d’obbligo giornaliero del dipendente, è possibile riconoscere a quest’ultimo il pagamento dello straordinario o un riposo compensativo corrispondente al numero effet- tivo di ore di corso eccedenti?
R. L’art. 63, comma 12, del CCNL del 28 maggio 2004. stabilisce che “Il personale che partecipa alle attività di formazione organizzate dall’Agenzia è considerato in servizio a tutti gli effetti.” e che “I corsi sono tenuti, di norma, durante l’orario di lavoro”.
La norma, pertanto, in modo inequivocabile qualifica le ore in cui si attua l’iniziativa formativa come “lavo- rative”, con la conseguenza che la parte dei corsi che eccede l’orario d’obbligo giornaliero deve essere considerata come lavoro straordinario.
Nulla vieta, però, che il lavoratore possa chiedere, in luogo dell’erogazione dei compensi per il lavoro stra- ordinario, un riposo compensativo corrispondente al numero delle ore lavorate, da fruire secondo le moda- lità previste dai CCNL. M 232 Orientamenti applicativi Aran del 27.04.2015 D.
Qualora un corso di formazione, organizzato dall’am- ministrazione, si protragga al di là dell’orario d’obbli- go giornaliero del dipendente, è possibile riconoscere a quest’ultimo il pagamento dello straordinario o
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DIPARTIMENTO STUDI E LEGISLAZIONE
un riposo compensativo corrispondente al numero effettivo di ore di corso eccedenti?
R. L’art. 25, comma 7, del CCNL del 14 settembre 2007 stabilisce che “il personale che partecipa alle attività di formazione orga- nizzate dall’amministrazione, è considerato in servizio a tutti gli effetti………” e “che i corsi sono tenuti, di norma, durante l’orario di lavoro”.
La norma, pertanto, in modo inequivocabile qualifica le ore in cui si attua l’iniziativa for- mativa come “lavorative”, con la conseguen- za che la parte dei corsi che eccede l’orario d’obbligo giornaliero deve essere considera- ta come lavoro straordinario.
Nulla vieta, però, che il lavoratore possa chiedere, in luogo dell’erogazione dei com- pensi per il lavoro straordinario, un ripo- so compensativo corrispondente al numero delle ore lavorate, da fruire secondo le modalità previste dai CCNL.
EPNE 160 Orientamenti Applicativi Aran del 3.8.2012 D. Gli enti possono sostenere delle spese per riconoscere la formazione ai pro- pri dipendenti?
R. Le pubbliche amministrazioni posso- no sostenere spese per la formazione dei dipendenti a condizione che:
• le iniziative formative siano state pre- ventivamente individuate nell’ambito di un piano di formazione del personale basato sui fabbisogni formativi rilevati e sulle esi- genze gestionali (si vedano: art. 7-bis del D.Lgs.n.165/2001; circolari del Dipartimento Funzione pubblica emanate sulla materia consultabili sul sito www.funzionepubblica. it; art. 12 del CCNL enti pubblici non econo- mici sottoscritto il 9/10/2003 consultabile sul nostro sito internet xxx.xxxxxxxxxxx.xx);
• vi sia una correlazione tra le iniziative atti- vate e le competenze professionali richieste ai dipendenti partecipanti, per il più efficace espletamento dei compiti ed attività propri
del ruolo organizzativo assegnato;
• il piano della formazione sia finanziato con risorse stanziate nel bilancio dell’ente.
Si precisa che il piano della formazione è deciso unilateralmente dall’ente, sulla base di proprie valutazioni di convenienza econo- mica e gestionale, in relazione ai costi previ- sti ed ai benefici attesi, tenendo conto delle linee di indirizzo generali eventualmente definite in sede di contrattazione integrativa, ai sensi dell’art. 4, comma 3, lett. A), primo alinea, del CCNL 16.2.1999.
Si ritiene, pertanto, che l’ente debba valu- tare, nella propria autonomia gestionale, la convenienza economica e gestionale a dare corso alla iniziativa ipotizzata e, in caso di valutazione positiva, assumere le conse- guenti decisioni in materia di pianificazione dei fabbisogni formativi.
Una volta che l’iniziativa sia stata decisa, pianificata e finanziata dall’ente, al dipen- dente sarà richiesto di parteciparvi e, natu- ralmente, la partecipazione dovrà essere considerata, a tutti gli effetti, tempo di lavoro (e non “assenza” come ipotizzato nel que- sito). Nel caso in cui i corsi si tengano fuori dalla sede di servizio, la partecipazione ad essi comporta, sussistendone i presupposti, il rimborso delle spese di viaggio (riguardo al trattamento di missione richiamiamo la vostra attenzione su quanto previsto dall’art. 1, commi 213 e 214 della legge 23/12/2005,
n. 266 nonché quelle dell’art.6, comma 12, della legge n.122/2010).
Al di fuori della ipotesi di corsi decisi e finan- ziati dall’ente con le modalità sopra ricorda- te, vi precisiamo anche, per completezza di informazioni, che l’art. 9 del CCNL del 14.2.2001 riconosce ai dipendenti la possibi- lità di fruire di 150 ore individuali di permes- so per diritto allo studio, anche per la parteci- pazione a corsi destinati al conseguimento di titoli di studio universitari e postuniversitari.
In tale diversa fattispecie, si configurerebbe invece un’assenza dal servizio, con la modalità del “permes- so retribuito”.
RAL 1446 Orientamenti Applicativi Aran dell’8.8.2012
D. Le ore di formazione o aggiornamento pro- fessionale devono essere considerate come rien- tranti nell’orario di lavoro anche ai fini del rispetto dei limiti in materia di orario di lavoro stabiliti dal D.Lgs.n.66/2003 ed in particolare di quello concer- nente i riposi giornalieri?
X. Xx scrivente Agenzia, nei propri orientamen- ti applicativi, ha già evidenziato che, secondo le regole generali, nel caso di corsi di formazione o di aggiornamento professionale organizzati dall’Ente o comunque autorizzati dal medesimo Ente pres- so altri soggetti pubblici o privati, le ore effettive di partecipazione alle attività formative devono essere considerate come servizio prestato a tutti gli effetti e, quindi, anche come orario di lavoro, ai fini del com- pletamento del debito orario delle 36 ore settimanali. Ciò comporta anche la conseguenza ulteriore che, per la parte eccedente l’orario d’obbligo giornaliero, devono essere considerate lavoro straordinario, con l’applicazione della specifica disciplina contenuta nell’art. 38 del CCNL del 14.9.2000.
Evidentemente, nei termini sopra descritti, venendo in considerazione attività rese in orario di lavoro, di esse si terrà conto a tutti gli effetti stabiliti dalla legge (D.Lgs.n.66/2003), ivi compresi la durata massima
della prestazione lavorativa e i riposi.
SCU 081 Orientamenti Applicativi Aran del 4.11.2013
D. Le ore eccedenti l’orario di servizio prestate dal personale ata per partecipare ad un corso di forma- zione indetto dal MIUR, devono essere considerate come orario di lavoro da recuperare attraverso riposi compensativi?
X. Xxxxxx Agenzia ritiene utile chiarire che ai sensi dell’art. 64, comma 4, del CCNL del 29.11.2007 del comparto scuola, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, previa autorizzazione del capo d’istituto, in relazione alle esigenze di funzionamento del ser- vizio, può partecipare ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’amministrazione o svolte dall’Univer- sità o da enti accreditati.
La partecipazione avviene nel limite delle ore neces- sarie alla realizzazione del processo formativo, da utilizzare prioritariamente in relazione all’attuazione dei profili professionali.
Nel caso specifico, se rispettate tutte le condizioni previste, le ore eccedenti l’orario di servizio prestate dal personale ata per partecipare al corso per il con- seguimento della patente europea, saranno conside- rate come orario di lavoro da recuperare attraverso riposi compensativi.
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MINISTERI: CSE SANITÀ
Legge 251/2000
La CSE Sanità incontra la Conferenza delle Regioni e
delle Province Autonome
A
seguito della nostra nota del 29 marzo riguardante l’ “Applicazione dellaLeg- ge 251/2000 e ss.mm.ii, istituzione dei servizi per le cinque aree professionali sanitarie e sociali, valorizzazione delle
professioni e attuazione dell’integrazione sociosani- taria”, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Xxxxxxx Xxxxxxxxx, ha incaricato il Coordinatore della Commissione Salute, Ass. Xxxxxxx Xxxxxx, e il Presidente del Comitato di Settore del Comparto Regioni-Sanità, Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, per un incontro con la delegazione della CSE Sanità, per approfondire gli argomenti contenuti nella nostra nota.
Il 13 aprile 2016, presso la sede in Roma della Regione Lombardia, si è svolta, pertanto, la riunione tra il Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, Assessore della stessa Regione e Presidente del Comitato di Settore del Comparto Regioni-Sanità della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e la delegazione della CSE Sanità – Federazione Professioni Sanitarie, Sociali, Tecniche e Amministrative, costituita dal Segretario Generale della CSE (Confederazione Indipendente Sindacati Europei) Xxxx. Xxxxx Xxxxxxxxxx, il Xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx, della Direzione Nazionale del Dipartimento SPIF AR e il Xxxx. Xxxxxxxx Xxxxxxxx, Vice Segretario Generale del Dipartimento SUNAS. Dopo un’ampia ed articolata esposizione del
Segretario Generale della CSE, Xxxx. Xxxxxxxxxx, relativa alla necessità non più differibile di applicare la Legge in oggetto,
sia per ragioni di equità che per ragioni di efficacia e di sostenibilità economica, è intervenuto il Xxxx. Xxxxxxxxxxxx, per il Dipartimento SPIF AR, il quale ha illustrato i danni e i ritardi dovuti alla mancata applicazione sul territorio nazionale della Legge 251/2000, attesa da tutte le professioni sanitarie e sociali e applicata – almeno sulla carta – solo dalla Regione Sicilia con L.R. n. 1 del 15 gennaio 2010 e successivo Decreto assessorile del 10 agosto 2012 (dei quali, a richiesta della parte pubblica, è stata consegnata copia).
La mancata applicazione della legge, a distanza di oltre 15 anni dalla sua approvazione, comporta l’impossibilità per oltre 600.000 professionisti della salute di operare con le dinamiche descritte in tale normativa e in diretta responsabilità con le ammini- strazioni e, soprattutto, con gli utenti.
Xxxxxxxxxxxx ha illustrato in modo esaustivo come la mancata applicazione di tale normativa, pregiudichi lo sviluppo delle attività dei professionisti della salute e dei servizi offerti all’utenza, che, a causa del man- cato riconoscimento delle competenze professionali e specialistiche, qualificate anche dai percorsi uni- versitari e dalle tante specializzazioni acquisite nel tempo, risultano spesso impossibili da impiegare per
l’anacronistico assetto organizzativo dei Piani Sanitari e delle Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere.
Senza contare il fatto che, il mancato accreditamento diretto dei professionisti e degli studi professionali di Laureati in Fisioterapia e delle Professioni dell’Area Riabilitativa, come i Logopedisti, rende, specie in questa fase di crisi economica, con i conseguenti blocchi delle assunzioni, sempre più problematico l’accesso alle cure agli anziani, ai minori e ai non abbienti.
Da qui l’analisi e la descrizione di quanto avviene negli altri Paesi Europei ove la convenzione diretta dello Stato con i singoli fisioterapisti e con i loro studi associati è in atto da oltre trenta anni con rilevanti effetti sia sulla riduzione dei costi a carico del servizio sanitario nazionale che per quanto riguarda la qualità del servizio erogato e la capillarità della copertura dei servizi sul territorio.
Le tante innovazioni culturali, economiche e scienti- fiche, a fronte dei tanti ritardi e anacronistici modelli operativi dell’Italia pesano notevolmente sull’attuale gestione del SSN, e spesso sui singoli professionisti, nell’esercizio quotidiano del loro lavoro (a questo proposito sono stati, su richiesta della parte pubblica, consegnati numerosi documenti in materia).
Successivamente, per il Dipartimento SUNAS, è intervenuto il Xxxx. Xxxxxxxx, il quale ha esposto ampiamente la richiesta e le ragioni per la istituzio- ne del Servizio Sociale Professionale nelle Aziende Sanitarie che, pur non essendoci un articolo dedicato nella legge n. 251, è stato successivamente discipli- nato dalle disposizioni contenute nelle norme tran- sitorie di cui all’art. 7, dopo le integrazioni introdotte prima con la legge 26 maggio 2004 n. 138 e poi con la legge 3 febbraio 2006 n. 27. Pertanto, allo stato, non si vedono ragioni ostative alla realizzazione del disposto legislativo.
A tale proposito è stato ampiamente illustrato il per- corso di riconoscimento giuridico e formativo acqui- sito, con la legge n. 84/93 e il decreto n. 328/2001 e, successivamente, con la riforma universitaria del 1999 (Decreto Ministeriale n. 509 del 3 novembre 1999), dalla cui applicazione sono nati la Laurea triennale e la Laurea Specialistica o Magistrale.
Per ultimo con la legge n. 137/2012 è stato poi introdotto anche per gli Assistenti sociali il siste- ma obbligatorio dei Crediti Formativi (CF). Xxxxxxxx ha spiegato la necessità di istituire le unità organizzative per tutti i servizi e per tutte le profes-
sioni di cui alla Legge n. 251/2000 ed ha illustrato, facendo qualche esempio pratico, le ragioni per le quali è indispensabile istituire il servizio sociale pro- fessionale, integrato ma autonomo rispetto a quelli delle altre professioni e, soprattutto, con un respon- sabile che sia espressione della professione. Ciò non tanto e non solo per rivendicare la previsione di posizioni dirigenziali – che pure è un’aspirazione più che legittima, specie all’interno delle attuali Aziende sanitarie, che ormai gestiscono una popolazione che si aggira sul milione di cittadini, tra cui le persone fragili sono sempre più numerose – ma per avere una organizzazione qualificata responsabile ed efficiente, che si faccia carico della presa in carico delle perso- ne che si rivolgono ai Servizi Sociali e che, dunque, richiedono anche una direzione qualificata.
Pellitta ha anche illustrato la necessità di sviluppare il servizio sociale di comunità e ha illustrato il Progetto concordato con la FIMMG – la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale – sulla sperimen- tazione della presenza dell’Assistente Sociale negli studi associati dei MMG, come previsto dal Decreto Xxxxxxxx. Ha infine ricordato il Documentato sul Servizio Sociale Professionale in Sanità (di cui è stata consegnata copia), frutto del lavoro del Tavolo tecnico presso il Ministero della Salute nel 2010, rea- lizzato con il concorso del SUNAS, del CNOAS e di tutte le altre XX.XX. allora rappresentative in sanità e fatto proprio dall’allora Ministro della Salute Xx. Xxxxxxxxx Xxxxx.
Il Xxxx. Xxxxxxxxxx ha mostrato ampia condivisione per le varie tematiche trattate ed ha illustrato alcune iniziative già attuate sperimentalmente in Lombardia e in Xxxxxx Xxxxxxx, dichiarandosi un convinto assertore della realizzazione di un sistema sociosani- tario più vicino ai bisogni e alle esigenze dei cittadini. Di estremo interesse l’indicazione di progetti mirati sul territorio, realizzati congiuntamente dalle ammi- nistrazioni pubbliche territoriali, volti alla ricerca dei bisogni socio-sanitari della comunità e al monitorag- gio dell’erogazione dei servizi, al fine di migliorarne la qualità.
Le conclusioni le ha tratte il Segretario Generale della CSE Xxxx. Xxxxxxxxxx, esprimendo il ringraziamento per l’invito ma anche per l’ampia disponibilità (la riu- nione è durata circa due ore) e per l’attenzione che il Xxxx. Xxxxxxxxxx ha manifestato verso gli interlocutori e verso tutto ciò che la delegazione della CSE Sanità ha esposto.
MINISTERI: CSE SANITÀ PAG 21
MINISTERI: CSE SANITÀ
Prima dei saluti è stata ribadita da entrambe le parti la necessità e l’opportunità di mantenere nel futuro un contatto non formale, ma fatto di interlocuzione reciproca, allo scopo di giungere non solo all’applica- zione della Legge 251/2000 ma anche ad una diversa e più efficace organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari nelle Aziende Sanitarie.
Per quanto ci riguarda, ci siamo impegnati a produrre ed inviare, in tempi brevi, un documento complessivo sull’applicazione della legge, provvedendo anche ad aggiornare il Documento sul Servizio Sociale Professionale.
Punti per incontro con la Conferenza Stato Regioni
1. L’applicazione della legge 251 del 2000 ha come impostazione principale, e tale deve essere in tutte le ASL e Aziende Ospedaliere, il raggiungimento come obiettivo di un’adeguata e partecipata gestione delle risorse umane, sia nel pianificare la migliore qualità delle prestazioni professionali (protocolli operativi studiati, applicati e verificati progressivamente, ecc. ecc. ) sia verso gli utenti e i reparti specialistici ove i vari professionisti sanitari operano.
• Confronto programmatico e/o periodicamente come gruppi professionali operativi con l’amministrazione di appartenenza, garantendo nel confronto dei dati e degli strumenti operativi messi a disposizione, l’at-
tenta gestione, la responsabilità e la competenza sia economica, programmatica e specialistica. (esempio: protocolli riabilitativi elaborati risultanti efficaci e con- divisi dai professionisti specifici per ogni patologia da affrontare nei reparti specialistici, la tempestività degli interventi, ecc.ecc..
• Innescare quindi processi virtuosi, cioè azioni atte a migliorare l’efficienza e l’efficacia di tali interventi ria- bilitativi, infermieristici, tecnico/sanitari, ecc., dell’inte- ro Sistema, sia in termini di controllo economico, sia sotto il profilo della qualità delle prestazioni erogate ai cittadini: ad esempio nel caso di reparti ortopedici o di stroke unit, tenuto conto della qualità degli interventi di protesi d’anca o dei modelli operativi dell’equipe di Laureati in Fisioterapia e Logopedia , agire con metodicità scientifica e tecnica condivisa e descritta in ogni protocollo riabilitativo noto e condiviso da tutti i Laureati in Fisioterapia, in Logopedia, ecc., che sono tenuti ad intervenire, nonché condiviso dal medico specialista ortopedico o neurologo e approvato anche dall’amministrazione fino a nuova edizione degli stessi.
2. L’accreditamento diretto degli studi professionali di Laureati in Fisioterapia e delle altre Professioni Sanitarie.
LAVORO
I POTENTI MEZZI DEL MINISTERO DEL LAVORO
C
ome ormai succede da anni le videocon- ferenze del Ministero del Lavoro sono un totale fallimento.
Così è stato anche per quella del CUG.
La video conferenza, prevista per le ore
primo della classe.
Abbiamo fatto riferimento al documento sul benesse- re organizzativo che è stato pubblicato sulla pagina intranet, che ha messo in evidenza numerose criti- cità e che non ha disegnato un quadro positivo del
OVVERO STENDIAMO UN VELO PIETOSO
10,00, è stata innanzitutto spostata alle 11,00.
Gli uffici interessati erano stati allertati per tempo, ma nonostante tutto ci si è ridotti alle 11,15 a far partire i collegamenti che ovviamente hanno avuto enormi difficoltà.
Dopo una sequela di “mi sentite” senza risposta, si è dovuto attendere l’arrivo dei tecnici (ma non sareb- bero dovuti essere sul posto un’ora prima?).
Si poteva rischiare l’efficienza che non appartiene a questo Ministero.
E’ stato veramente difficoltoso seguire gli interventi dei componenti del CUG con un collegamento che funzionava a scatti.
Non si capisce la politica del Ministero del Lavoro che, invece di essere di esempio per tutti nel portare avanti le politiche di garanzia, tutela dei lavoratori e per le pari opportunità, non ha mai agevolato gli incontri del Comitato Unico di Garanzia. Si spendono soldi per collaborazioni improbabili o per garantire compensi a personaggi che non rivestono più inca- richi, ma non si possono investire poche centinaia di euro per agevolare incontri di un Comitato così importante.
Comunque questa O.S. ha ringraziato il Presidente del CUG per l’interessamento avuto nel sollecitare, dopo richiesta della FLP, l’applicazione della nota della Funzione Pubblica n. 28471 del 13/7/2012 che prevede la partecipazione dei rappresentanti sinda- cali senza permesso sindacale.
Nota totalmente ignorata negli anni precedenti. Abbiamo poi richiesto più azioni concrete che diano seguito a quanto già relazionato nei vari documenti sfornati dal Ministero che in questo è veramente il
Ministero del Lavoro.
Ci chiediamo se seguiranno azioni concrete per risol- vere tali criticità.
Altro punto evidenziato è stato il documento sul piano triennale delle azioni positive.
Anche qui parliamo di un ottimo documento redatto e pubblicato ma che non ha nessun collegamento con le reali situazioni del personale del Ministero.
Ci sono stati e ci sono tutt’ora casi di lavoratrici madri alle quali è stata, senza nessuna motivazione reale, negata la mobilità ex art. 42 bis D.lvo 151/2001.
Spesso c’è stato bisogno di ricorrere alle vie legali. Ci sembra veramente paradossale.
Infine abbiamo rilevato la totale assenza del Presidente del CUG nella riorganizzazione del Ministero del Lavoro.
Il xxxx. Xxxxxxx si è fatto carico delle richieste ed ha preso impegno formale nel portarle avanti.
Ci auguriamo vivamente che questo Comitato fun- zioni e che sia un Comitato attivo e non si fermi soltanto alla sua costituzione come è successo in precedenza.
Attendiamo il verbale della videoconferenza di ieri con le varie proposte e la data del prossimo incon- tro, in attesa del quale vi invitiamo ad inviarci tutte le segnalazioni e le proposte concrete da sottoporre al Comitato.
MINISTERI: LAVORO PAG 23
AGENZIE FISCALI
MEF : PROGRESSIONI ECONOMICHE 2016
UN ACCORDO SOFFERTO, MA POSITIVO
No della FLP, invece, all’accordo sulle posizioni organizzative
D
opo una lunga riunione abbiamo firmato nella tarda serata di ieri l’accordo sulle progressioni economiche 2016.
Un accordo sofferto che, nella versione finale, migliora decisamente la proposta iniziale dell’Amministra- zione.
In particolare viene riconosciuta la priorità per coloro i quali erano rimasti fuori dalla procedura del 2010 mediante il punteggio aggiuntivo attribuito alle idoneità pregresse e la maggiore pesatura data all’esperienza professionale all’interno della posizione economica.
Viene ridotta la forbice iniziale prevista dall’Amministrazio- ne, destinata alla formazione con esame finale, che diven- ta ora di max 18 punti rispetto ai 30 iniziali,atteso che 12 punti vengono attribuiti automaticamente a seguito della certificazione dell’avvenuta fase formativa.
Viene resa più correlata alle funzioni svolte e meno scola- stica la formazione dei moduli di e-learning , già differen- ziata per area e profili, fruibile durante l’orario di lavoro.
Viene resa disponibile preventivamente la banca dati dei quesiti all’interno della quale verranno scelte le domande a risposta multipla oggetto della verifica finale che verrà effettuata sul posto di lavoro.
E’ stata affievolita la penalizzazione dei punteggi previ- sta nell’accordo del 2010 per chi nel biennio precedente
aveva subito un rimprovero scritto ( ora eliminata) o la multa ( ora ridotta a 2 punti) che duplicavano ai fini delle progressioni economiche il procedimento san- zionatorio.
In una situazione nella quale a seguito dell’entrata in vigore del D. Lgs 150 gli organi di controllo ritengono necessario che le procedure di passaggio prevedano la valutazione del personale come terzo, ineludibile, criterio, rifiutando in molti casi la certificazione di accordi già sottoscritti, l’individuazione al MEF dei tre criteri previsti dal vigente CCNL (esperienza pro- fessionale, titoli di studio e formazione generalizzata) riconducono nell’alveo negoziale gli accordi sulle progressioni economiche, evitando le incursioni legi- slative e costituendo un indubbio precedente positivo esportabile anche in altre Amministrazioni.
Per noi questo è solo il primo pezzo di un accor- do che dovrà esplicare la sua efficacia nel biennio 2016/2017 con la definizione dell’ulteriore accordo che permetterà il passaggio della restante parte di personale.
Cosa che a nostra esplicita richiesta è stata confer- mata in riunione dai verticidell’Amministrazione.
Avevamo chiesto ulteriori modifiche e miglioramenti sia nella parte relativa al punteggio base attribuibile a tutti come frequenza della formazione (15 punti) sia sugli argomenti oggetto della formazione, ma alla fine tenendo conto anche dei vincoli sul numero dei posti assegnabili, che discendono dalle somme stanziate con l’accordo del 2 febbraio 2016, alla fine la bilancia
ha prevalso per il si alla firma.
Il rischio di uno stallo che si potesse protrarre per molti mesi, congelando le risorse e gli stessi passag- gi, era forte.
E dopo 5 anni di blocco non potevamo permetterci ulteriori ritardi.
PROTOCOLLO D’INTESA SULLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Non abbiamo invece sottoscritto il protocollo d’intesa sulle posizioni organizzative.
Pur apprezzando l’opportunità di dotare anche il MEF, a distanza di anni, di questo istituto contrattua- le, non abbiamo condiviso le modalità di ripartizione delle posizioni tra gli Uffici, il fatto che tali posizioni verranno conferite su un modello organizzativo appe- na ridefinito come quello delle RTS a livello locale con l’avvenuta individuazione di coloro che di fatto si troveranno insigniti della posizione , l’eccessiva genericità delle posizioni attivabili a livello centrale, correlate non a specifiche funzioni svolte o a direzio- ne di articolazioni, ma a professionalità possedute. Non abbiamo condiviso, inoltre, le modalità di con- ferimento delle stesse, fatte dall’Amministrazione in solitudine, senza un vera proceduralizzazione ed una pubblicizzazione preventiva delle posizioni conferibili. Che le rende più simili ad un “fondino” che ad una nuova opportunità per i tanti funzionari in servizio negli Uffici centrali e periferici del MEF.
AGENZIE FISCALI: ENTRATE PAG 25
MINISTERI: DIFESA
XXXXXXXX DICE NO ALLA PAUSA PRANZO RIDOTTA PER I LAVORATORI IN PECULIARI
SITUAZIONI PERSONALI, SOCIALI E FAMILIARI
E
te pareva !!!!!!!!!!!!!!! Come immaginavamo pur senza possedere particolari doti divina- torie ma solo sulla scorta di una consolidata esperienza al riguardo che trova sempre
conferma nonostante le stagioni anche diverse, PERSOCIV con la nota n. 16747 del 14.03.2016 (vds. allegato 1) ha detto no alla possibilità da noi segnalata con nostra nota del 3 mar. u.s. “di preve- dere una ridotta pausa equivalente a 10 minuti per il personale in particolari situazioni personali, sociali e familiari in quanto non prevista dalla normativa con- trattuale in materia”.
Ma ricostruiamo la vicenda, anche per trarne utili riflessioni.
Come noto, la normativa contrattuale (art. 7 CCNL 12.01.1996) prevede che, qualora la prestazione lavorativa giornaliera ecceda le sei ore continuative, il lavoratore abbia diritto a beneficiare di una pausa di almeno trenta minuti per recuperare le energie psi- cofisiche, ma dispone al contempo che una diversa durata della pausa psicofisica possa essere stabilita per particolari situazioni di carattere personale, socia- le e familiare (congedi ex L. 151/2001; titolari L. 104;
tossicodipendenze; inserimento di figli in asili nido; figli in età scolare; impegni in attività di volontariato; etc.). Questa, in sintesi, la normativa vigente.
Ebbene, all’interno di questo preciso quadro nor- mativo, cosa ha fatto il Ministero dei Beni Culturali (MiBACT)? Ha dato attuazione alle previsione con- trattuale circa la possibilità di stabilire una diversa durata della pausa psicofisica, e la competente Direzione Generale di quel Ministero, con propria cir- colare n. 146 0016962 del 17 giugno 2015 ha espres- so l’opinione che “al fine di garantire la tutela delle categorie” di che trattasi, “al personale come sopra indicato, che ne faccia formale richiesta, possa esse- re concessa, in deroga alla normativa contrattuale, una pausa ridotta, con corresponsione del buono pasto, pari a 10 termine minimo indicato dall’art.8 del Decreto Legislativo 8.04.2003, n. 66 ” (che recepisce direttive europee, vds. “Quaderno FLP DIFESA n. 1/2012”).
Una iniziativa lodevolissima, quella del MiBACT, evi- dentemente mossa dall’attenzione verso problemati- che sociali e familiari, e tesa a costruire condizioni di maggior favore per il personale in peculiari situazioni
di necessità.
Dopo esserne venuta a conoscenza, FLP DIFESA ha chiesto a PERSOCIV, sin da settembre 2015, di veri- ficarne la praticabilità in ambito M.D., ottenendone risposta solo ora, dopo 6 mesi, e solo dopo la nota formale da noi inviata il 3 u.s., proprio alla vigilia dell’ 8 marzo e fidando in un positivo riscontro per quella data. E invece è arrivato il “no” secco e senza appel- lo, con ragionamenti tutti in punta di diritto. Che dire? Una domanda sorge subito spontanea: se la nostra richiesta “non può trovare accoglimento perché non prevista dalla normativa contrattuale in materia”, perché allora nel MiBACT la cosa è invece possibile e praticata? PERSOCIV elude completamente que- sto aspetto nella sua risposta, ma noi la poniamo. Possibile che i ragionamenti in punta di CCNL si facciano solo da noi, e che in altre XX.XX. siano disinvolti in materia?
Xxx, a vedere quello che succede nel MD anche in materia di orari di lavoro, il dubbio viene tutto…
E allora?
AGENZIE FISCALI PAG 9
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La nostra opinione al riguardo è diversa. Noi temiamo che, nella circostanza, la differenza tra MD e MiBACT stia non tanto sulla diversa lettura del CCNL, ma nella diversa attenzione verso certe problematiche. C’è chi a certe situazioni socialmenterilevanti si mostra più attento e procede di conseguenza anche assumen- dosene in proprio le relative responsabilità, e chi invece va per un’altra strada preferendo nascondersi dietro lo scudo del supposto rispetto del CCNL, che poi magari viene disatteso su tanti altri fronti e nessu- no alza il ditino. Dispiace comunque che letture così restrittive, che penalizzano in particolare le lavoratrici della Difesa, trovino posto all’interno di un Ministero che ha al suo vertice politico una donna e che ha visto in questi mesi a PERSOCIV ben due Direttori Generali donne. Così è se vi pare!
MINISTERI: DIFESA PAG 27
MINISTERI: DIFESA
FLP DIFESA SCRIVE AL SOTTOSEGRETARIO XXXXX:
O SI AVVIA SUBITO IL BANDO O SERVE UNA SOLUZIONE PONTE
MA CHE FINE HA FATTO IL BANDO PER LA MOBILITA’ VOLONTARIA?
A
bbiamo ricevuto tantissime richieste di informazioni in merito al bando di mobilità che doveva essere pubblicato entro il 28
febbraio u.s. e che invece, a tutt’oggi, non
ha ancora visto la luce.
PERSOCIV “entro il 28 febbraio 2016”.
Ebbene, è noto a tutti che le scadenze fissate per il 2016 dal “protocollo” del 29.09.2015 non siano state per nulla rispettate. Siamo ad aprile, e a tutt’oggi le “esigenze” di che trattasi, che ci risulta essere state
Proviamo, come al solito, a delineare il quadro all’in- terno del quale si colloca questa vicenda.
Dopo un confronto durato oltre quattro anni, e in tutto quel periodo sempre arenatosi sul nodo dei “pareri” degli Organi programmatori, in data 29.09.2015 è stato sottoscritto dal Sottosegretario Rossi e dalle XX.XX. nazionali il “Protocollo d’intesa tra l’ammi- nistrazione della difesa e le organizzazioni sindacali rappresentative del personale civile non dirigente”, che ripubblichiamo sul nostro sito, che reca le nuove procedure per i reimpieghi (all. A), per la mobilità volontaria ordinaria (all. B) e straordinaria (all. C), e il prospetto con criteri e punteggi per la formazione delle graduatorie (all. D), e di cui abbiamo riferito nel Notiziario n. 106 del 1.10.2015. L’ intesa del 29.09.2015 ha costituito un evento storico per il M.D., atteso che per la prima volta i lavoratori civili avrebbero avuto procedure di mobilità con regole chiare e definite, per come avviene da sempre nelle altre AA.PP., e non sarebbero stati più soggetti ai pareri discrezionali degli Organi Programmatori (O.P.), come avvenuto da sempre. Un evento salutato allora in modo molto positivo da FLP DIFESA, che ha invece espresso qualche perplessità sulla nuova procedura di xxxx- piego.
La nuova procedura per la mobilità interna volontaria
prevedeva, in sede di prima applicazione e dunque con riferimento all’anno in corso, la comunicazione da parte degli O.P. a PERSOCIV entro il 31 gennaio
u.s. delle “esigenze funzionali suddivise per aree, profili professionali ed Enti/Reparti con eventuali requisiti aggiuntivi - che saranno specificati nel bando
– comunicando contestualmente il grado di scopertu- ra organica massima per ciascun Ente o per singolo profilo professionali”, e, successivamente, la pubbli- cazione delle predette esigenze funzionali sul sito di
comunque comunicate in tempo utile dagli O.P. a PERSOCIV, non sono state ancora pubblicate sul sito.
Il ritardo, trattandosi della prima uscita del bando, ci può anche stare; quello che invece non ci può stare assolutamente, è che il mancato rispetto dei tempi non sia stato preceduto o quantomeno accompagna- to dalla benchè minima informazione alle XX.XX. e ai lavoratori interessati. I quali lavoratori, peraltro, e la circostanza non è per nulla peregrina, dal 1 gennaio
u.s. non hanno più potuto presentare istanze di mobi- lità, in quanto la vecchia procedura è stata azzerata al 31.12.2015 e la nuova non è ancora avviata. Dunque, una situazione di blocco totale della mobilità interna volontaria che ha oramai superato i tre mesi, che crea parecchi problemi a molti nostri colleghi interessati al trasferimento, e che vede al danno aggiungersi anche la beffa di una mancanza totale di informazioni sullo stato della vicenda.
Intorno alla metà del mese di marzo u.s., avevamo avuto notizia che il ritardo fosse imputabile a proble- mi tecnici legati all’approntamento della piattaforma informatica per la gestione della nuova piattaforma, problemi la cui risoluzione non appariva comunque imminente. Avevamo allora sollecitato, seppur infor- malmente, la pubblicazione di una “news” sul sito della D.G., che spiegasse ai lavoratori interessati le ragioni del ritardo e indicasse i tempi di pubblicazione del bando o rinviasse ad altra info.
Ovviamente, nulla di questo è successo, e la cosa non sorprende molto in questi ultimi tempi: a ben oltre trenta giorni dai tempi fissati dal protocollo, manca qualsiasi informazione al riguardo e i lavoratori interessati brancolano nel buio, e con essi anche le XX.XX. che risposte a tal proposito non hanno da darne.
MINISTERI: DIFESA PAG 29
MINISTERI: MISE- ICE
Sviluppi economici all’interno delle Aree: La FLP pretende trasparenza
L
’amministrazione ha convocato una riu- nione sugli sviluppi economici e ha pre- sentato una nuova ipotesi di accordo in materia .
Esprimiamo subito tutto il nostro malcon- tento per come è stata gestita questa vicenda.
Quando dicevamo che, a nostro avviso, l’accordo precedente, che abbiamo comunque firmato, sareb- be difficilmente passato e quando paventavamo che fosse un’apertura demagogica dell’Amministrazione, che non avrebbe poi difeso l’ipotesi per poter sca- ricare la colpa sugli enti vigilanti “cattivoni“ fummo criticati. Ora si scopre che, come spesso accade, avevamo ragione!
La nuova ipotesi riduce, a causa dei rilie- vi di Funzione Pubblica e MEF Igop, il nume- ro complessivo delle progressioni rispetto alla prima bozza da 311 a 248, 63 in meno dunque. L’Amministrazione dovrà spiegarci con quale logica e con che criteri sono state decise le riduzioni.
Diciamo subito, comunque, che pretendiamo la pub- blicazione delle graduatorie ufficiali scaturite dalla selezione avviata e conclusa nel 2015, ma non nota a tutt’oggi.
Siccome a pensar male si farà peccato, ma spesso ci si azzecca, temiamo manipolazioni delle gradua- torie e riduzioni “su misura“ per favorire qualcuno a scapito di altri.
Dopo tutto quello che è successo in questi anni – selezioni farsa per l’assunzione di dirigenti esterni a cui sono pure stati concessi aumenti per meriti che nessuno ha visto, proroghe di rientri dall’estero giu- stificate da finte ragioni funzionali, ma in realtà unica- mente finalizzate ad arrivare al momento di un nuovo trasferimento, tentativi di promuovere “sul campo“ a dirigente una collega funzionaria assegnandole un’illegittima reggenza pur esistendo una graduatoria di idonei scaturita da un concorso pubblico esterno -
diciamo chiaramente che non abbiamo alcun motivo di fidarci di questa Amministrazione e, infatti, NON ci fidiamo.
In assenza della pubblicazione delle graduatorie non firmeremo in ogni caso la nuova ipotesi di accordo. Seppure i soldi in più derivanti dagli eventuali sviluppi economici saranno per una gran parte del personale riassorbiti dall’ad personam, come puntualizzato nell’ultima riunione dalla stessa Amministrazione, il passaggio rimane comunque positivo determinando un aumento di stipendio, sia pure al momento figura- to, che rimarrà nel tempo.
MINISTERI: MISE-ICE PAG 29
MINISTERI: MISE- ICE
Se non cambia il top management
non cambia l’ICE
U
no studio pubblicato lo scorso gennaio da Harvard Business Review ha messo in luce che l’efficienza di una qualunque struttura lavorativa dipende in gran parte
dall’ambiente di lavoro, dalle relazioni umane con i colleghi e con i vertici, dal sentire dei dipendenti nei confronti dell’organizzazione di appartenenza.
Questi fattori influenzano profondamente la qualità e la creatività sul lavoro.
L’Amministrazione dell’ICE suole esprimersi a parole in favore della meritocrazia, del rispetto delle perso- ne, delle regole e della trasparenza con parole robo- anti, ordini e circolari di servizio, ma poi mantiene comportamenti che vanno in direzione esattamente opposta.
Tutto questo ha creato nella “nuova” Agenzia ICE, in realtà solo una brutta copia del soppresso Istituto (e siamo pronti a dimostrarlo a chiunque), un contesto dove predominano la rabbia, l’invidia, la diffamazio- ne, i sospetti e il gossip di corridoio che, a volte e fortunatamente, supplisce alla mancanza di traspa- renza!
Alla vigilia del rinnovo dei vertici aziendali vogliamo fare una riflessione senza pregiudizi su quelli che sono stati i comportamenti e le decisioni del top management in questi anni di vita dell’Agenzia. La gestione concreta del personale e delle risorse, non quella vantata in documenti surreali senza rapporto con la realtà, ha diffuso sentimenti come la disaf- fezione, il disincanto, l’indifferenza, l’incredulità e perfino la rabbia e il disprezzo nei dipendenti dell’ICE Agenzia. Il malcontento è stato solo parzialmente evidenziato dai risultati dell’indagine sul benessere organizzativo, risultati che l’Amministrazione cerca di presentare come positivi, quando sono in realtà
devastanti.
Il primo elemento che colpisce nei comportamenti del top management è la dichiarazione di ispirarsi ai principi cattolici quando poi vi è completa assenza, e a volte perfino la negazione, di tali principi nella gestione delle risorse umane e finanziarie.
In realtà, l’unico criterio di “merito” tenuto in conside- razione è La fedeltà acritica al capo, premiata come valore assoluto, indipendentemente dalla prepara- zione, dal percorso di carriera e dalla valutazione complessiva del lavoro svolto.
Chi appartiene ai fedelissimi viene premiato, mentre per molti altri non c’è stato alcun rispetto: si è passati come carri armati sulle vite private e sulle aspettative personali e professionali senza alcuna pietà!
Un secondo elemento nel comportamento dei vertici che ha colpito in questi anni è la chiusura degli stessi al sesto piano e il contatto con pochissimi collabora- tori, mentre il resto del personale è stato ammesso alla loro presenza solo in rare occasioni come gli auguri di Natale o le messe di Natale x Xxxxxx. Per il resto, distacco più completo dalla base.
La base viene contattata dai vertici solo quando si verificano situazioni critiche con i clienti esterni o quando si tratta di accontentare qualcuno.
Contrariamente a quanto dovrebbe avvenire in un’a- genzia di servizi in cui le risorse umane rappresenta- no il vero capitale, all’ICE il valore base è l’apparte- nenza alla cerchia fiduciaria dei vertici e l’obbedien- za. I vertici stessi hanno ispirato la propria gestione alla più cieca obbedienza e compiacenza ai voleri del potente di turno. Per gli altri non c’è spazio!
Altro elemento gestionale che ha caratterizzato il declino organizzativo degli ultimi anni è la negazione delle differenze di formazione culturale e professio-
nale, di percorso di carriera, di talento, di creatività, di capacità organizzativa o esecutiva dei dipendenti. Tutto è stato appiattito, le differenze e caratteristiche specifiche di ciascuno negate e in questo contesto indifferenziato, il vertice si è arrogato la scelta dei “bravi” che poi altri non sono che coloro che manife- stano fedeltà al potere, tranne poche eccezioni.
L’aspetto emblematico e più significativo di questa gestione è rappresentato dalla deprecabile vicenda del dirigente esterno, un ex consulente junior il cui curriculum è largamente inferiore a quello di molti dipendenti ICE, assunto in base a procedure farsa di cui il nostro sindacato aveva pronosticato l’esito ancor prima che venissero avviate e per il quale è stato fatto addirittura un cosiddetto “efficienta- mento” costato diverse centinaia di migliaia di euro al contribuente e fatto in dispregio non solo delle regole, ma anche della decenza.
Dopo aver ricevuto ben due contratti da dirigente esterno, ora l’interessato sembra si appresti a dive- nire Direttore generale al MiSE per presunti meriti imperscrutabili che nessuno è in grado di spiegare, ma che possono facilmente intuirsi.
Questi metodi sono la negazione più lampante di ogni trasparenza e meritocrazia.
Il nostro Xxxxxxxxx ha già dato mandato al proprio Avvocato di fiducia affinché interessi della questione le procure della Repubblica e della Corte dei Conti per verificare l’esistenza di eventuali reati e danni
erariali.
Per quanto riguarda l’aspetto operativo, le dichiara- zioni sulla centralità dell’ente, sulla riconquista di un prestigio esterno fatte nel corso di interviste, incontri con i sindacati e perfino nei road show non solo altro che maldestri e a volte patetici tentativi di nascondere la realtà di un ente in forte declino, a causa di una gestione che praticamente nega ogni regola più elementare di organizzazione del lavoro, dal decen- tramento alla motivazione, dal lavoro di gruppo alla gestione del flusso informativo.
I ”successi” vantati dall’Ente sono essenzialmente frutto del totale appiattimento agli ordini del potente di turno, sia esso un politico, un assessore o un presidente di fiera e di associazione. I complimenti ricevuti provengono da chi è stato accontentato in TUTTO, spesso a dispetto degli interessi del Paese e delle aziende, con l’erogazione di contributi da parte di un’ICE trasformato nel rubinetto finanziario a disposizione di chiunque detenga potere e influenze. La FLP auspica un VERO processo di cambiamento e di rinnovamento che porti alla rinascita organizzati- va, culturale e morale dell’Agenzia.
Questo sarà possibile solo con una scelta di verti- ci che sul campo hanno dimostrato conoscenza e competenza di gestione delle risorse umane in enti, agenzie, società di servizi con una complessa rete internazionale.
MINISTERI: MISE-ICE PAG 31
MINISTERI: AFFARI ESTERI
Corte dei Conti.
Ragioneria Generale.
Autorità Anti Corruzione
Dopo l’ultimo recente giro, la Mongolfiera fa il doveroso resoconto al Gazzettino delle Illegalità
P
assando da Miami, ascoltiamo nei cir- coli dei connazionali pesanti commen- ti sul precedente CG, signor A. B..
Ringraziano però il cielo che li ha liberati da una così poco gradita presenza.
Il suddetto, non si sa a che titolo in virtù di quali pote- ri, ha avuto sei mesi di proroga, dopo i regolamentari quattro anni di permanenza nella sede.
Rientrato a Roma, dopo pochi mesi, eccolo di nuovo all’estero in un’altra sede, Xxxx, assai sensibile, dal punto di vista dell’emigrazione. Eppure, a caldo, la domanda era stata dichiarata irricevibile dalla sovrana DGRI: cosa l’ha spinta a cambiare idea in brevissimo tempo? La risposta fornita è che nessuno ha fatto domanda su quella sede! Ma, che strano, con tanti giovani ed aitanti diplomatici parcheggiati nei ncorridoi in doppia fila, la DGRI non consiglia affettuosamente a nessuno di essi di candidarsi?
A questo punto, visto che le persone preposte a simili incarichi si rifiutano di partire, si potrebbe continuare con le nomine politiche: per la nostra immensa gioia! Da New York arriva la notizia che la “lady di ferro italian-style”, al secolo Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxxxxx, ha preso commiato dai connazionali, girando per la città su una cabriolet - capote tutta abbassata –
vistosamente avvolta in fulgido nastro tricolore, tanto che i connazionali incuriositi da cotanto spettacolo si sono giustamente chiesti: di che paesino sarà anche sindaco oltre che console e come si spiega quel giro in tricolore! Mancavano soltanto le majorettes.
Non vorremmo pensare che, oltre all’inusuale saluto di commiato, stesse anche dando inizio alla festa strapaesana di Xxx Xxxxxxx. Ai quesiti dei conna- zionali noi ne aggiungiamo un altro che, poi, è sem- pre lo stesso da oltre tre anni: vorremmo finalmente sapere, che fine hanno fatto i 12.000 (dodicimila!) volumi scomparsi dall’Istituto Italiano di Cultura?
Un’attenzione particolare merita la famosa sede di Tunisi: sotto diversi aspetti, uno dei quali abbastanza inquietante, per non dire grave! Con la Mongolfiera abbiamo ripetutamente accennato alla situazione Visti in quella sede.
Dalle notizie che giungono e nonostante la recen- te missione ispettiva, che non avrebbe trovato una situazione proprio regolare, nulla è cambiato: come sempre, la casta fa quadrato,triangolo, circo- lo e circonferenza! A quando le missioni ispettive a guida di magistrati esterni all’amministrazione? Lascia dunque interdetti il comportamento di sua eccellenza R.D.C. che a fronte delle situazioni
di persistenti anomalie nell’ufficio Visti, si diletta a sanzionare ritardi di poche ore dovute a causa di malattia documentata. Come sempre due pesi e due misure a seconda dei capricci da soddisfare, cam- biamenti di umore, fasi lunari e antipatie personali. Nelle sedi americane è in voga, da parte di alcuni consoli, il pagamento dei canoni d’affitto in contanti: ci domandiamo, cosa nasconderà mai questa stra- nezza? E, ancora: da chi viene controllato il contratto del controllore? Aspettiamo, (invano?) risposte da coloro che hanno ideato la “splendida solo per alcuni“ riforma dell’ISE. Pensate che chi porta il demerito di cotanta riforma contava, seriamente, di essere la destinataria di un riconoscimento tangibile: sembre- rebbe che le sia andata male!
Finalmente, l’amministrazione sta mettendo mano alla già piccionaia per trasformarla in un box moderno e funzionale, dopo che per due anni abbiamo ripetu- tamente segnalato l’indecenza di quella garitta. Meno male, perché sanare la situazione stavamo per lan- ciare una raccolta fondi abbinata ad una lotteria!
Errata corrige: nell’ultimo numero della mongolfie- ra, dietro previsa segnalazione, avevamo messo in dubbio – usando l’accorgimento del condizionale
- le conoscenze linguistiche della persona risultan- te vincitrice dell’ultimo concorso per contrattista a Vancouver: il presidente della commissione del con- corso ci fa sapere che l’informazione era errata.
E ciò basta a convincerci che l’affermazione del fun- zionario meriti più credibilità rispetto al nostra fonte primaria.
Proposte della FLP Affari Esteri:
1) Urgenti concorsi per l’assunzione di AA. FF. e sospensione temporanea del concorso diplomatico.
2) Contrattazione separata per la carriera ammini- strativa.
3) Progressione giuridica ed economica per le AA.
FF.
4) Concorsi contrattisti a Roma, senza il requisito della residenza.
5) Passaggio a domanda del personale di ruolo a personale a contratto.
6) Trasparenza certificata delle liste di trasferimento senza falsa “esigenza di servizio “ e familismo sindacale .
7) Abolizione del grado di ambasciatore (ambascia- tore è una funzione, come quella del console: è ridi- colo avere un ambasciatore come direttore o capo di Gabinetto. Chissà che cosa ambascia?)
8) Sostenere ulteriori nomine politiche di ambasciato- ri e consoli generali scelti tra magistrati, un parlamen- tari, militari, imprenditori, intellettuali.
9) Team di magistrati, o ispettori del MEF o del nucleo ANAC, inviati da palazzo Chigi per ispezioni all’este- ro.
10) Creazione dell’Agenzia Culturale, in analogia all’Agenzia per la Cooperazione.
11) Revisione totale della selezione e dei contratti del personale assunto localmente.
12) Affidamento a società di consulenza per valutare l’operato dei Capi missione. Valutazione della perfor- mance dei superiori da parte delle AA.FF.
13) Dimezzamento del personale diplomatico presso l’OCSE.
Accorpamento in Europa delle varie ambasciate come approvato da un ordine del giorno in Senato nel 2014 e come è naturale visto il percorso di unione politica della UE. Ci sarebbe un risparmio di decine e decine di milioni di euro all’anno.
MINISTERI: AFFARI ESTERI PAG 33
NOTIZIE DAL CANILE
B
xxxxxxx è un cane bello, imponente e dall’aspetto fiero. Ma della sua fierezza resta poco, ora che le porte del box si sono chiuse dietro di lui, ora che ha gia’ capito che per un cane di questo genere le speranze di una vita diversa, di ritrovare una famiglia e la liberta’ sono davvero pochine.
Xxxxx entrate nel suo box e lui si teneva alla larga da noi, ormai è sfiduciato dagli esseri umani, non è stato davvero amato e coccolato come meritava.
Vorremmo dimostrare a Xxxxxxxx che la vita puo’ ancora essergli amica, che qualcuno puo’ guardare quel suo bel musone ed innamorarsi del suo sguardo un po’ triste.
Xxxxxxxx è un incrocio Maremmano di taglia grande, sui 40 kg almeno, ci sembra adulto ma non proprio anziano.E’ vaccinato, microchippato, sterilizzato e negativo alla leishmania. In canile da gennaio 2016
Per info ed adozioni contattare:
G
Xxxx Xxxxxx 347 5143882 334 3655706 xxxx.xxxxxxxx@xxxxx.xxx
xxxx ci viene subito incontro per farsi fare qualche carezza, è triste e disperato per ritrovarsi chiuso in un box. E’ un bellissimo cane dal cuore
xxxxxxx , ma sappiamo ghia’ quanto xxxx’ dif- ficile trovare per lui una adozione, è grande, è adulto, xxxxxx’ se qualcuno si innamorera’ di quel suo musone buono.
Cerchiamo per lui una bella adozione che gli consenta di dimostrare quanto amore ha nel suo cuore, quanto ha voglia di vivere ed essere felice.
Giona è un incrocio Maremmano – San Xxxxxxxx sui 35-40 kg, buon carattere e cuore gentile. Vaccinato, microchippato, ste- rilizzato e negativo alla leishmania. In canile da gennaio 2016
NOTIZIE DAL CANILE PAG 34
RICICLO CREATIVO
Come cReaRe chitaRRe elettRiche con le vecchie latte Di olio
O
vunque e in qualsiasi settore non si parla altro che di riciclo. Il problema dello smal- timento dei rifiuti è una delle questioni più complesse della storia e nel mondo.
Cercare di prevenire lo spreco di materiali potenzialmente utili attraverso il loro riciclo riduce il consumo di materie prime, di energia, di conseguen- za diminuisce l'emissione di gas serra nell'atmosfera, garantendo una maggiore sostenibilità nel ciclo dei rifiuti. Ma riciclare non è solo un dovere o una scelta etica, a volte il riciclo può anche far guadagnare, come in Europa dove per ogni bottiglia di plastica si guada- gnano 0,25€ e per ogni bottiglia di vetro 0,08€ grazie ad una macchina automatica che raccoglie i rifiuti pri- vati; oppure il riciclo può essere divertente e creativo. Riciclare oggetti non più utilizzati può diventare un modo per accrescere la propria creatività ed espri- mere il proprio estro, ma soprattutto permette di risparmiare creando oggetti originali con cui arricchire il proprio guardaroba, arredamento o ufficio, oppure realizzando qualcosa che si è sempre desiderato avere, basta solo un po' di fantasia. É il caso di due fratelli sudafricani, Xxxx e Xxxxx Xxx, originari di Johannesburg, che, ispirati dalla tradizione diffusa
in Africa di trasformare materiali di recupero in stru- menti musicali, hanno ideato un modo per realizzare delle chitarre elettriche con le latte dell'olio vuote. Xxxx e Xxxxx Xxx, amanti della musica, sono riusciti a creare chitarre originali ma soprattutto funzionanti e dal suono incredibile attraverso il riciclo creativo di vecchie latte. Il loro intervento è stato anche dettato dal bisogno di creare degli strumenti musicali più a buon mercato rispetto alle costose chitarre presenti in commercio. É nato così il progetto Bohemian Guitars, in un laboratorio a poche miglia da Atlanta, inizialmen- te lanciato su Kickstarter, che ha avuto un tale suc- cesso da riuscire a totalizzare il doppio della somma di 30 mila dollari prevista come obiettivo finale della raccolta. E oggi "per ogni chitarra venduta, un albero è piantato nel mondo in via di sviluppo, consentendo loro di ripristinare il loro ambiente, produrre più cibo e costruire un futuro sostenibile; per ogni chitarra ven- duta di Venerdì Bohemian Guitars dona una chitarra ad organizzazioni a sostegno dell'educazione musica- le dei giovani. Boehmian Guitars è consapevole delle risorse della terra, così come dei nostri rifuti, al fine di realizzare prodotti di alta qualità in modo sostenibile".
RICICLO CREATIVO PAG 35
ANGOLO DELLE RICETTE
STRUDEL DI MELANZANE
Ingredienti
Una confezione di pasta sfoglia una grossa melenzana
una piccola cipolla un peperone rosso olio
30 gr di pangrattato 30 gr di grana padano 20 gr di pinoli
sale.
Lo strudel di melanzane è una ricetta unica e facilissima. Eccola. Ricetta dello strudel di melanzane
Lavate melanzana e peperone e tagliateli a dadini piuttosto piccoli
Affettate finemente la cipolla, fatela rosolare nell’olio, unite le verdure, regolate di sale e cuocete su fuoco basso e con il coperchio per 20′. Scaldate il forno a 200°
Se necessario lasciate asciugare le verdure poi aggiungete il pangrattato, il grana e i pinoli
Srotolate la pasta sfoglia, mettete al centro il composto di verdure e avvolgete la pasta su se stessa formando un rotolo
Inumidite i bordi e le estremit e sigillateli bene Mettete nel forno già caldo e cuocete 170°.
PLUMCAKE SALATO CON BIETA E COTTO
Ingredienti
250 gr di farina 00
100 gr di foglie di bietina
100 gr di prosciutto cotto a dadini 2 uova
80 gr di fontina a cubetti 70 gr di latte
70 gr di panna fresca
5 cucchiai di Parmigiano Reggiano 50 gr di olio extravergine di oliva
1 bustina di lievito per torte salate sale e pepe.
Questo plumcake salato con bieta e cotto è davvero perfetto per un picnic all’aperto o un brunch dome- nicale.Ricetta
Lavate e mondate a striscioline le biete
In una terrina setacciate la farina con il lievito
A parte in una ciotola, rompete le uova e unite il parmigiano, il latte, la panna, l’olio, il sale e il pepe Sbattete con una frusta e incorporate la bietina
Unite i 2/3 della la fontina e il prosciutto a cubetti Incorporate pian piano la farina
Amalgamate grossolanamente in modo che l’impasto non sia troppo omogeneo Foderate uno stampo da plumcake con carta da forno e versatevi tutto
Cospargete il resto di fontina e prosciutto in superficie e infornate a 180° per 50 minuti
Fate intiepidire il plumcake nello stampo e appena possibile estraetelo, affettatelo e servitelo.
ANGOLO DELLE RICETTE PAG 37
RETROSCENA
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
E
xxx Xxxxxxxx non è nessuno, vive a Xxx Xxxxx Xxxxxx e sbarca il lunario con piccoli furti sperando di non essere preso. Un giorno, proprio mentre scappa dalla polizia, si tuffa
nel Tevere per nascondersi e cade per errore in un barile di materiale radioattivo. Ne uscirà comple- tamente ricoperto di non si sa cosa, barcollante e mezzo morto. In compenso il giorno dopo però si risveglia dotato di forza e resistenza sovraumane. Mentre Xxxx scopre cosa gli è successo e cerca di usare i poteri per fare soldi, a Roma c’è una vera lotta per il comando, alcuni clan provenienti da fuori stanno terrorizzando la città con attentati bombaroli e un piccolo pesce intenzionato a farsi strada minac- cia la vicina di casa di Xxxx, figlia di un suo amico morto da poco. La ragazza ora si è aggrappata a lui ed è così fissata con la serie animata Jeeg Robot da pensare che esista davvero. Tutto sta per esplodere, tutti hanno bisogno di un eroe.
Quello tentato da Xxxxxxxx Xxxxxxxx è un superhero movie classico, con la struttura, le finalità e l’impian- to dei più fulgidi esempi indipendenti statunitensi. Pensato come una “origin story” da fumetto ame- ricano degli anni ‘60, girato come un film d’azione moderno e contaminato da moltissima ironia che non intacca mai la serietà con cui il genere è preso di petto, Lo chiamavano Jeeg Robot si muove tra Xxx Xxxxx Xxxxxx e lo stadio Olimpico, felice di riuscire a tradurre in italiano la mitologia dell’uomo qualunque che riceve i poteri in seguito a un incidente e che, attraverso un percorso di colpa e redenzione, matura la consapevolezza di un obbligo morale.
Il risultato è riuscito oltre ogni più rosea aspettativa, somiglia a tutto ma non è uguale a niente, si fa bello con un cast in gran forma scelto con la cura che merita ma ha anche la forza di farlo lavorare per il film e non per se stesso. Xxxxxxx Xxxxxxxxxx è il pro- tagonista, outsider da tutto, un po’ rintronato e sel- vaggio, avido, alimentato a film porno, pieno di libido ma anche dotato della dirittura morale migliore; Xxxx Xxxxxxxxx è la sua nemesi, piccolo boss eccentrico e sopra le righe, spaventoso e sanguinario con i suoi occhi piccoli e iniettati di follia ma anche malato di immagine (ha partecipato a Buona Domenica anni fa e sogna di diventare famoso e rispettato con il crimi-
ne), l’anello di congiunzione tra la borgata di Roma e il Joker. Intorno a loro un trionfo di comprimari tra i quali spicca (per adeguatezza alla parte e physique du role) Xxxxxx Xxxxxxxxxx.
Il duo creativo Xxxxxxxx/Xxxxxxxxxxx (regia e sceneg- giatura) si era già fatto notare anni fa, prima metten- do in scena Xxxxx XXX con attori romani (tra cui Xxxxxxx Xxxxxxxxxx nella parte principale) nel corto Basette e poi con Tiger boy (alla lontana ispirato a L’uomo tigre). I due, con la collaborazione alla sceneggiatura di Xxxxxxx, hanno così costruito un percorso creativo e tecnico originale centrato sulla forza dell’ispirazio- ne. Ciò che nel loro primo lungometraggio emerge infatti è come le storie che assorbiamo influenzino la nostra vita, come siamo i primi a desiderare una nar- razione di noi stessi. Xxxxxxx crede che Xxxx Robot esista, Xxxx sa bene che non è così eppure lenta- mente comincia ad aderire alla sua visione senza senso per la quale è lui l’eroe, comincia a crederci e a ragionare in quella maniera. Da quando sostituisce i DVD porno con quelli della serie animata nella sua dieta mediatica inizia anche a maturare un’altra con- sapevolezza, dentro di lui germogliano altri concetti. Guardando un mito e assistendo alle sue storie egli stesso si “fa” personaggio.
Ma anche a un livello più immediato quello di Lo chia- mavano Jeeg Robot è un trionfo di puro cinema, di scrittura, recitazione, capacità di mettere in scena e ostinazione produttiva, un lungometraggio come non se ne fanno in Italia, realizzato senza essere troppo innamorati dei film stranieri ma sapendo importare con efficacia i loro tratti migliori. Soprattutto è un’o- pera che si fa portatrice di una visione di cinema d’intrattenimento priva di boria e snoberia intellettua- le, una boccata d’aria fresca per come afferma che il meglio di quest’arte non sta nel contenuto o nel tema ma nella forma (da cui tutto il resto discende). Nonostante un budget evidentemente inadeguato al tipo di storia Lo chiamavano Jeeg Robot è un trionfo di movimenti interni alle inquadrature, di tro- vate ironiche e invenzioni visive, un tour de force di montaggio creativo e fotografia ispirata (per non dire di effetti digitali a costo contenuto), tutto ciò che serve per raccontare un mito senza crederci troppo e divertendosi molto.
RETROSCENA PAG 39
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