PIATTAFORMA CONTRATTUALE DELLA FEDERAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO AUSILIARIO DELLA SCUOLA
PIATTAFORMA CONTRATTUALE DELLA FEDERAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO TECNICO AUSILIARIO DELLA SCUOLA
- F E D E R. A.T.A.-
“…l’Istruzione e la Formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il Mondo…”
Nelson Mandela
Indice
• Premessa
• Ruolo della Federazione del Personale Amministrativo Tecnico Ausiliario della Scuola – Feder.ata
• Il contesto lavorativo e il valore del lavoro del Personale ATA
• Aspetti giuridici dei Profili ATA e loro compiti
• Proposte per tutto il Personale Ata
• Proposte per il profilo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
• Proposte per il profilo di Assistente Amministrativo e Tecnico
• Proposte per il profilo di Collaboratore Scolastico
• Riassumendo lotteremo per…
• Reperibilità delle risorse economiche
• Immissione in ruolo, non licenziabilità dei precari e Ricostruzione di Carriera Personale TD
• La Formazione e l’Autoformazione di tutto il Personale Ata
• La flessibilità oraria e le 35 ore
• Il buono pasto
• Il mobbing
• La situazione attuale
• Conclusioni
Premessa
Il Personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario delle Scuole Statali Italiane è da molti anni al centro di tagli sconsiderati; le scelte politiche dei Governi degli ultimi anni hanno messo in ginocchio questa categoria
di lavoratori della Scuola composta da circa 200.000 lavoratori (8.200 Direttori Sga, 48.000 Assistenti Amministrativi, 17.000 Assistenti Tecnici e 120.000 Collaboratori Scolastici circa).
Il nostro Governo non può più ignorare rabbia, delusione e malcontento generale di tutto il Personale ATA della Scuola,.
Con la Legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) il Personale ATA è stato massacrato con la riduzione degli organici per 2.020 unità, che si sommano alle circa 45.000 già effettuate dai Governi precedenti nel triennio 2009/2011e con la regolamentazione altamente penalizzante delle supplenze brevi . Inoltre non ci sono state nemmeno le assunzioni annunciate sul turn over a causa dell’inserimento nelle Scuole del Personale Provinciale in esubero.
Negli ultimi anni i Ministri di turno hanno cercato di cambiare il nostro modello di Scuola che per anni aveva costituito il fiore all’occhiello in tutto il mondo. Attualmente la Scuola Italiana risente molto della crisi economico-finanziaria, ha subito un’implosione e i tagli selvaggi e indiscriminati, piuttosto che portare quell’innovazione e quel cambiamento annunciato, hanno portato solo danni. E’ venuta meno la qualità dei servizi, sono venute meno le garanzie fondamentali previste dalla Costituzione, con conseguenze sia sul piano personale sia nei rapporti tra scuola e società. Ma qualsiasi sia il punto di vista che vogliamo esaminare e prendere in considerazione, non si può non garantire a tutto il Personale Scolastico la reciprocità di diritti e doveri universalmente riconosciuti, in modo tale che, ognuno per la propria parte e nel rispetto reciproco del proprio ruolo e della propria funzione contribuisca al buon funzionamento delle nostre Scuole e al successo scolastico dei nostri ragazzi. La riduzione indiscriminata degli organici e la riforma delle pensioni hanno prodotto effetti devastanti per le nuove generazioni. La cosiddetta riforma “Fornero” ha notevolmente allungato la permanenza a Scuola di molte persone, soprattutto donne, posticipando la loro età pensionabile, assegnando all’Italia il triste primato per l’anzianità del personale scolastico. La Legge sul riordino e la razionalizzazione della rete scolastica, con i suoi tagli, ha avuto pesanti ripercussioni e forti ricadute soprattutto su tutto il personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario.
(A riguardo il “motore” delle riforme è rappresentato dall'art. 64, “Disposizioni in materia di organizzazione scolastica”, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella Legge 6 agosto 2008 n. 133 (in SO n. 196 alla GU 21 agosto 2008, n. 195), "recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria"
La Legge prevede la realizzazione di "un piano programmatico di interventi volti ad una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico - attraverso l'adozione di regolamenti che provvedano - ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri:
a) razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell'impiego dei docenti;
b) ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali;
c) revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi;
d) rimodulazione dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria ivi compresa la formazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazione ordinamentale senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica;
e) revisione dei criteri e dei parametri vigenti per la determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente ed ATA, finalizzata ad una razionalizzazione degli stessi;
f) ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, previsto dalla vigente normativa;
f-bis) definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e l'articolazione dell'azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offerta formativa;
f-ter) nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti. (art. 64, c. 4)
Ad oggi sono stati emanati i regolamenti relativi a:
• riorganizzazione rete scolastica, D.P.R. 81/09
• organici del personale ATA, D.P.R. 119/09 (riferimento per gli attuali organici ATA).
Queste Leggi (ingiuste) hanno sollevato molteplici proteste ma al di là di grandi proclami e di demagogiche promesse elettorali del Ministro di turno, per il Personale ATA nulla è cambiato, anzi la situazione nel tempo è notevolmente peggiorata.
Seppur riconosciuta in teoria, l’esigenza di una tutela lavorativa nei confronti di tutti gli ATA, viene sistematicamente ogni volta negata nella pratica, e ci troviamo sempre ad essere i primi a subire ingiustizie; le attuali Leggi, i Provvedimenti e i Decreti che hanno caratterizzato e caratterizzano attualmente la politica scolastica lo dimostrano.
Le politiche dei Governi nei confronti del Personale ATA, piuttosto che investire in occupazione, formazione e aggiornamento, hanno operato soltanto in strategie politiche di tagli selvaggi e indiscriminati.
I tagli effettuati, la carenza di personale, l’esigenza negata di una formazione permanente per l’alta professionalità richiesta nell’espletamento di tutti i servizi scolastici affidati al Personale ATA, hanno prodotto un notevole stress lavorativo e un forte aumento di conflittualità. Purtroppo tutte le decisioni vengono sempre calate dall'alto dei Ministeri, all’insegna del cambiamento e del rinnovamento, ma senza essere mai discusse e condivise con noi, il Personale interessato. La Scuola è un bene di tutti e come tale va salvaguardato e tutelato da qualsiasi forma di mal Governo.
All’ interno della Scuola c’è anche il Personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario che, con il suo prezioso contributo, da sempre, con molto impegno e dedizione, ogni mattina si adopera in mille modi per far funzionare il sistema scolastico; questa categoria va difesa con tutte le forze e da tutta la collettività scolastica, sia nell’interesse personale, sia nell’interesse dell’intero sistema di istruzione.
• Ruolo della Federazione del Personale Amministrativo Tecnico Ausiliario della Scuola –Feder.ata
Con la Federazione ATA vogliamo rendere un servizio a tutto il Personale Ata della Scuola, vogliamo contrastare il menefreghismo di tutti nei confronti degli Ata, ma vicini già lo siamo perché la Federazione Ata è nata da una costola dell’Associazione Nazionale Assistenti Amministrativi, da anni al fianco dei problemi degli Amministrativi e attenti a tutto il sistema scolastico.
La Federazione Ata – (Federata) è nata dal desiderio di essere liberi e protagonisti del nostro presente per diventare fautori del futuro nostro e dei Colleghi che verranno dopo di noi. Ci batteremo perché al Personale Ata venga riconosciuto il valore del lavoro che quotidianamente svolge a servizio dell’intera comunità scolastica.
Cercheremo di contrastare in ogni modo e con ogni mezzo gli atteggiamenti di qualunquismo e disinteresse verso i problemi che riguardano tutti i nostri Colleghi.
In questa giovane Federazione SI PARLERA’ SOLTANTO DEL PERSONALE ATA e dei suoi problemi, perchè chi sta nella Feder.ATA, lavora 36 ore settimanali ed è ESCLUSIVAMENTE ATA, non parla per “sentito dire” ma per “esperienza quotidiana sul campo” vissuta da ognuno.
Cercheremo insieme in tutti i modi di non far sparire questa categoria di silenziosi lavoratori della Scuola, ormai abbandonata a se stessa da anni, del cui prezioso lavoro nessuno ha mai tenuto conto, di cui nessuno ha mai parlato se non per denigrarla, per effettuare tagli selvaggi agli organici, o per usarla “come “discarica/magazzino” di “Personale non gradito ad altri settori”. Una vergogna.
Crediamo ad una Casa comune di tutto il Personale ATA; attualmente la Feder.ata è la prima Associazione che si interessa esclusivamente degli ATA, nessun’altra Organizzazione ha titolo per portare avanti le nostre rivendicazioni, ma se comunque qualcuno crede di poterlo fare, non lo farà certamente bene come noi.
E la prova ce l’abbiamo davanti ai nostri occhi: tutte le OO.SS. sono state brave/bravissime nel sostenere il corpo Docente al quale l’attuale Governo ha riversato tutte le risorse economiche,… tutti i ruoli, ottenendo di tutto; a Noi Ata…NULLA !!! Anzi…per Loro siamo in troppi, siamo solo un costo, dobbiamo restare in pochi e “quei pochi debbono crepare di lavoro”; secondo Loro, siamo Noi i “famosi fannulloni” !!!. Un’altra brutta vergogna.
Noi non siamo sindacalisti ma persone come voi che lavorano e che nel tempo libero, sottraendo anche del tempo alle proprie famiglie, si dedicano alla collettività, ai problemi dei lavoratori della scuola pubblica.
Non facciamo politica, ma cercheremo di impegnarci per l’eliminazione del problema del precariato, chiedendo l’immediata immissione in ruolo di tutto il personale ATA su tutti i posti disponibili e vacanti; rivendichiamo inoltre nell’immediato che la durata del contratto a tempo determinato, ora solo fino al 30 giugno, sia prorogata fino al 31 agosto, nei casi in cui il posto sia libero o vacante, come doveva essere per legge.
Ci impegneremo nell’ introduzione di giuste regole per il reclutamento di nuovo Personale che evitino il riformarsi del precariato.
La Corte Europea ha condannato l’Italia per l’abuso dei contratti a termine, e di tutti i contratti a tempo determinato senza una previsione certa per l’assunzione in ruolo, ma il governo ha pensato bene di assumere solo i docenti, non considerando nemmeno in questo caso i diritti del personale ATA, che per primo ha presentato ricorsi in tal senso.
Alla folle idea del Governo che ha pensato, ma, forse, anche già ritrattato, di non far più stipulare contratti su posti vacanti e/o disponibili a chi ha effettuato più di 36 mesi di servizio noi contrapponiamo la non licenziabilità di tutto il personale ATA precario in servizio che ha svolto tre anni di servizio, che deve perciò rappresentare, in attesa dell’immissione in ruolo, uno strumento di tutela giuridica affinché ognuno di loro possa svolgere il proprio lavoro con serenità e certezza di diritto.
Ci batteremo anche contro i contratti CO.CO.CO., tanto di moda nelle Segreterie Scolastiche Italiane e quelli con le imprese per le esternalizzazioni delle pulizie.
• Il contesto lavorativo e il valore del lavoro del Personale ATA
STRESS DA LAVORO CORRELATO
Grazie alle ultime dissennate novità governative, agli incrementi di lavoro, che si aggiungono a quelli già esistenti, senza alcun tipo di corrispondente incremento retributivo o di personale, alla totale dimenticanza del personale ATA da parte di chi ci amministra, alla scarsa o nulla considerazione dei mas media e della popolazione, tutto il Personale Ata è arrivato ad una grave situazione da stress correlato al lavoro.
Diversi studi hanno dimostrato che la causa principale di stress nel nostro settore è dovuta alla costante necessità di aggiornamento, a situazioni di precariato, a carichi di lavoro eccessivo, a conflittualità tra colleghi dovuti a quanto sopra esposto, al continuo susseguirsi di riforme scolastiche.
Lo stress non incide solo sul benessere psicofisico, ma anche sulla scuola nel suo insieme.
Dobbiamo comunque cercare di reagire e di liberarci da quella depressione di cui siamo vittime illustri e partecipare tutti insieme uniti al nostro sogno di avere almeno un riconoscimento giuridico ed economico, oltre ad un organico funzionale compatibile con le nostre realtà scolastiche con quella onestà e quel senso del dovere che ci porta, anche quando non ci compete, a lavorare ogni giorno per il bene dell’Amministrazione di cui siamo parte fondamentale, anche se la stessa Amministrazione non lo ha ancora capito.
La Scuola non è una spesa: è un investimento.
Purtroppo notiamo che c'è come al solito molta disinformazione in merito alla situazione del personale ATA, che è parte integrante della scuola statale autonoma.
A noi non basta una “Buona Scuola”, perché noi vogliamo un’Ottima Scuola” fatta da tutte le componenti: dirigenti, docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, Direttori S.G.A., che contribuiscono con il loro lavoro al progetto educativo nel suo insieme.
Purtroppo il Governo ha invece, secondo noi volutamente, dimenticato il personale ATA, se non per ridurlo drasticamente. I tagli indiscriminati degli organici ATA che si perpetuano nel tempo hanno creato situazioni problematiche dove, a fronte di un notevole aumento dei carichi di lavoro, si è avuta una riduzione costante del personale.
Il Decreto della Buona Scuola del Governo Renzi ha “di buono” solo l’aggettivo, è stato “ben venduto”, a cominciare dal titolo persuasivo dell’intera operazione.
Per quanto riguarda gli Assistenti Amministrativi nella “Buona Scuola” dicono:
“a mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amm.vi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amm.vi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola, proprio ad esempio per migliorarne ulteriormente i servizi.”
Purtroppo attualmente ogni scuola ha perso, in media, un Assistente Amministrativo e due Collaboratori Scolastici; inoltre non ci saranno immissioni in ruolo perché gli Uffici Scolastici Provinciali hanno avuto
indicazioni dal Miur di “congelare” tutti i posti disponibili per i passaggi dei dipendenti della provincia in esubero. Senza pensare alla “scellerata” decisione del Governo Monti di “eliminare” i Dirigenti Scolastici e i Direttori Sga nelle Istituzioni Scolastiche sotto i 600 alunni.
Non solo ci tagliano i posti, ma non immettono in ruolo i nostri Colleghi che da oltre dieci anni sono in graduatoria, e li mandano definitivamente a casa per far posto ad un Personale che non sa nulla di legislazione scolastica e non è abituato a lavorare con i nostri ritmi di caos quotidiano.
Non vogliamo personale che non sa nulla di legislazione scolastica.
Noi non abbiamo nulla contro questo Personale perdente posto di un altro Comparto della Pubblica Amministrazione, ma non li vogliamo nelle nostre scuole; siamo stufi e stanchi di essere considerati il magazzino e il parcheggio di tutti e di tutto.
Oltretutto il mondo intero è a conoscenza che il settore Scuola è pieno di precari che attendono da anni una sistemazione, mentre altri Comparti amministrativi statali come ad esempio quelli della Giustizia e dell’INPS, gli ex Provveditorati agli Studi, gli Uffici Scolastici Regionali e le Ragionerie Territoriali sono sotto organici e necessitano di ulteriori unità di Personale; i dipendenti delle Province potrebbero perciò essere ricollocati in questi Comparti o in altri, ad esempio sarebbe utilissimo utilizzare buona parte di queste persone per la prevenzione dei disastri causati dalle calamità naturali che tanti problemi creano nel nostro martoriato paese.
Altro tasto dolente è la disciplina che riguarda il transito dei docenti “inidonei” o dei docenti tecnico pratici perdenti posto nei ruoli degli assistenti tecnici ed amministrativi e che è semplicemente assurda. Oggi per lavorare nei laboratori è necessaria una formazione specifica e una flessibilità che permette di reggere i molteplici cambiamenti e di essere sempre aggiornato sulle novità in campo tecnico e normativo, il lavoro nella scuola è cambiato notevolmente e richiede capacità di lavorare in team, disponibilità continua, mente aperta.
Abbiamo visto di tutto nei nostri Uffici di segreteria, ritenuti utili per parcheggiare/scaricare anche poveri docenti, quasi tutti con gravi problemi di salute, degradati dal punto di vista professionale, mortificati dal punto di vista umano ai quali sono stati negati anche la dignità e il diritto alla salute.
Ora circolano anche voci su un possibile altro inserimento nelle graduatorie ATA dei lavoratori delle cooperative che hanno “vinto” appalti per le pulizie nelle scuole, che sono però dispendiosi con una resa lavorativa, a fronte delle poche ore effettuate e di quello che costa, veramente minima, anche se non per colpa di queste persone, che però non sanno effettivamente cosa voglia dire il nostro lavoro e che passerebbero davanti a colleghi inseriti regolarmente da anni in terza fascia e che hanno lavorato solo in scuole statali, a volte con sacrifici e per poco tempo in anni diversi; comunque tra le modalità previste per l’eventuale inserimento nelle nostre graduatorie dovrebbe senz’altro esserci il titolo di studio previsto dalle ordinanze vigenti, perché in caso contrario rientrerebbero in 3° fascia dalla finestra quelli che non sono entrati dalla porta perché sprovvisti del titolo necessario (proprio quest’anno si sono riaperte le graduatorie e molti lavoratori delle cooperative hanno fatto domanda di inserimento che non sono però state accolte per i motivi sopra esposti).Non si potrebbe pertanto assolutamente accettare un inserimento selvaggio senza i criteri sopraesposti perché tante persone con titoli e servizi sono incluse in terza fascia da molti anni ed è perciò assurdo che si vedano scavalcati per l’ennesima volta; si aprirebbero perciò altri ricorsi e, inoltre, non avremmo all’interno delle scuole statali persone formate e con esperienza.
Inoltre si paventa la costituzione di reti di scuole, che potranno sottoscrivere accordi per la gestione delle
risorse professionali e delle attività amministrative, con relative ulteriori riduzioni degli organici delle segreterie (art. 8 DDL scuola prevede di ripartire l’organico tra ambiti territoriali all’interno delle province e la costituzione di reti di scuole entro il 30 giugno 2016).
Per la costituzione degli ambiti territoriali si prenderanno in considerazione la popolazione scolastica, la vicinanza delle istituzioni scolastiche e le caratteristiche del territorio. Sarà tenuto conto anche delle specificità delle aree interne, montane e delle piccole isole, della presenza di scuole in carcere, nonché di ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in essere.
Concludendo, quindi, all’interno degli ambiti territoriali si formeranno le reti di scuole, al fine di razionalizzare gli adempimenti amministrativi a carico delle istituzioni scolastiche per arrivare alla gestione comune di funzioni e di attività amministrative.
SI SCRIVE RAZIONALIZZAZIONE… SI LEGGE TAGLI!!!
Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola continua ad essere dimenticato dalle istituzioni: alla forte riduzione di personale degli ultimi anni, con 50mila posti cancellati assieme a quasi 4mila istituti autonomi, si è aggiunta la mancata considerazione nella riforma per la categoria, al punto che non è stata prevista nemmeno un’assunzione. E le 6.200 annunciate in estate dal ministro Giannini sono state pure loro congelate per l’intero anno scolastico 2015/2016. (…ma i Docenti sono stati assunti in numero considerevole, in più rispetto agli anni precedenti, se teniamo conto anche degli “organici potenziati” !!!)
Negli ultimi anni c’è stata una drastica riduzione degli organici tra dimensionamenti e tagli, tanto che in molte realtà, soprattutto negli istituti comprensivi, aperti mattino pomeriggio e sera, con più plessi ubicati su più comuni, è presente una sola unità per edificio scolastico. Il senso del dovere di tutto il personale permette che il sempre maggior lavoro sia portato avanti anche se con notevoli sacrifici, garantendo così il funzionamento delle scuole, anche continuando ad operare con spirito di sacrificio ed abnegazione nell’interesse della collettività.
Con la Buona Scuola e la Legge di Stabilità si va verso l’estinzione del personale ATA perché le assunzioni e i finanziamenti tanto sbandierati sono fatti grazie ai risparmi derivanti dai deleteri tagli agli organici previsti per legge che producono una contrazione di personale con evidente contenimento della spesa pubblica. Basta leggere la relativa circolare per capire che a loro non interessano né il funzionamento delle scuole, né il destino di persone che si sono sempre adoperate con il massimo impegno per il bene dell’utenza scolastica. ...."Articolo 1 Il presente decreto disciplina la revisione dei criteri e dei parametri
per la definizione degli organici ed è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione
stabiliti ......in modo da conseguire ......una riduzione del numero dei posti di organico e di spesa di personale..... la consistenza numerica ...... è ridotta ........a un numero pari a 2020 ed al fine di ottenere una
riduzione nella spesa di personale pari a €. 50,7 milioni di euro a decorrere dal citato anno scolastico 2015/2016 "
La nostra categoria è stata totalmente ignorata, come se non esistesse, siamo solo numeri, ma dietro questi numeri ci sono persone che lavorano o hanno lavorato per anni al servizio dello Stato continuando ad operare con spirito di sacrificio ed abnegazione nell'interesse della collettività, ma che ora sono allo stremo e manifestano il loro stato di preoccupazione e di ansietà chiedendo solo un lavoro dignitoso e rispetto.
Oltretutto, grazie alla Legge di Stabilità 2015, con il divieto di nominare supplenti collaboratori scolastici per i primi 7 giorni di assenza, solo parzialmente mitigato dalla nota 2116 del 30 settembre u.s., si getteranno definitivamente le scuole nel caos e si creeranno situazioni di pericolo per la mancata sorveglianza e pulizia con notevoli rischi igienico sanitari e di sicurezza: molti dipendenti sono in età matura, anche a causa del prolungamento dell’età pensionabile, o hanno persone o figli piccoli da accudire, per cui non si può pretendere che possano fare sempre ore di straordinario per sostituire i colleghi assenti. (ricordiamo che non si possono effettuare più di 9 ore di servizio al giorno). Per esempio, se in una scuola ci sono solo due collaboratori e uno si ammala, come fa l’altro ad essere presente sui diversi piani? Come fa a pulire, vigilare e svolgere tutti gli svariati compiti? A farne le spese saranno soprattutto gli alunni. Si arriveranno pertanto a chiudere le scuole, ma forse è proprio questo che si vuole a Roma: far ritornare indietro di decenni la scuola statale tenendola aperta solo al mattino affidando a imprese private le attività pomeridiane che saranno perciò a pagamento oppure favorire in questo modo le scuole paritarie che però non si possono e non si devono considerare pubbliche, perchè non ci sono graduatorie, non c’è trasparenza, non esistono praticamente controlli su di loro.
Con il divieto assoluto di nominare un supplente in caso di assenza di un assistente tecnico, le problematiche
si ripercuoteranno sul funzionamento dei laboratori e quindi saranno ridotte le esercitazioni pratiche che ormai sono già comunque ridotte al minimo a causa della riduzione delle spese di funzionamento che non permettono di acquistare il materiale per l’utilizzo di detti laboratori, che cadono in disuso perché non c’è nessuno in grado di formattare un computer o riparare altri macchinari; si metterà inoltre a rischio la sicurezza degli alunni.
Nel caso di divieto di nomina supplente per gli assistenti amministrativi, se l’organico previsto supera le due unità, il problema è ancora, se si può, maggiore, perché non si potrebbero espletare le molteplici pratiche piovuteci addosso; ad esempio, se è assente l’unica persona deputata all’inserimento delle assenze e/o dei contratti chi espleterà tali pratiche?
ULTIME NEWS
L'Aran conferma la volontà di ridurre i comparti pubblici da 11 a 4: così tre milioni di statali diventeranno "pedine" da spostare da un ministero all'altro". Il progetto di compressione dei ministeri prevede, di fatto, che rimangono in vita tre soli mega-comparti: quello della Sanità; quello della Conoscenza e della formazione, con Scuola e Università; infine, quello del Pubblico impiego, dove confluiranno gli impiegati e i collaboratori scolastici della scuola.
Se avverrà anche questo, per i lavoratori pubblici la riforma della pubblica amministrazione si trasformerà in un calvario, perché si troveranno al centro di un progetto finalizzato al risparmio e alla gestione sempre più privatistica del personale: accorpando i comparti, diventerà sempre più facile spostare i dipendenti soprannumerari, come si sta tentando di fare già nella scuola con i perdenti posto delle province, che nelle intenzioni del Governo nella prossima estate assorbiranno le 6.200 assunzioni previste per il personale ATA. La nostra categoria è stata totalmente ignorata, come se non esistesse, siamo solo numeri, ma dietro questi numeri ci sono persone che lavorano o hanno lavorato per anni al servizio dello Stato continuando ad operare con spirito di sacrificio ed abnegazione nell'interesse della collettività.
La riduzione costante del personale creerà nuovi disoccupati, cioè i supplenti annuali che non otterranno più un altro incarico, persone che lavorano con impegno da anni, con famiglie oneste ed operose, a volte anche numerose, che chiedono solo rispetto e un lavoro dignitoso per poter assicurare ai propri cari almeno il minimo per vivere.
Secondo le diffusioni dei dati ISTAT e INPS i dipendenti pubblici negli ultimi anni sono diminuiti di oltre centomila posti, creando pertanto un enorme calo delle entrate contributive ex INPDAP e procurando per contro un aumento della spesa degli ammortizzatori sociali e un incremento generalizzato della spesa pubblica.
Dove sono allora i risparmi preventivati?
Molto meglio immettere in ruolo i precari anziché licenziarli!!!!
Sembra quasi che il bilancio dello Stato dipenda da questo raggruppamento di noi Ata dipendenti della scuola, che peraltro percepiscono lo stipendio più basso della pubblica amministrazione.
• Aspetti giuridici dei Profili ATA e loro compiti
Le mansioni dei pubblici dipendenti sono regolate dall’art. 52 del D. Lgs. 165/01:
“1. Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali e' stato assunto o alle mansioni equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto delle procedure selettive di cui all'articolo 35, comma 1, lettera a). L'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'assegnazione di incarichi di direzione.
1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle accademie, conservatori e istituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali. Le progressioni all'interno della stessa area avvengono secondo principi di selettività, in funzione delle qualità culturali e professionali, dell'attività' svolta e dei risultati conseguiti, attraverso l'attribuzione di fasce di merito. Le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma restando la possibilità per l'amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso. La valutazione positiva conseguita dal dipendente per almeno tre anni costituisce titolo rilevante ai fini della progressione economica e dell'attribuzione dei posti riservati nei concorsi per l'accesso all'area superiore. 1-ter. Per l'accesso alle posizioni economiche apicali nell'ambito delle aree funzionali e' definita una quota di accesso nel limite complessivo del 50 per cento da riservare a concorso pubblico sulla base di un corso concorso bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione.
2. Per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore: a) nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti come previsto al comma 4; b) nel caso di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell'assenza per ferie, per la durata dell'assenza.
3. Si considera svolgimento di mansioni superiori, ai fini del presente articolo, soltanto l'attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti propri di dette mansioni.
4. Nei casi di cui al comma 2, per il periodo di effettiva prestazione, il lavoratore ha diritto al trattamento previsto per la qualifica superiore. Qualora l'utilizzazione del dipendente sia disposta per sopperire a vacanze dei posti in organico, immediatamente, e comunque nel termine massimo di novanta giorni dalla data in cui il dipendente è assegnato alle predette mansioni, devono essere avviate le procedure per la copertura dei posti vacanti.
5. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, è nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore, ma al lavoratore è corrisposta la differenza di trattamento economico con la qualifica superiore. Il dirigente che ha disposto l'assegnazione risponde personalmente del maggiore onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave. “
Il Personale Ata di tutte le Aree svolge in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo, quantitativo e temporale, funzioni superiori non retribuite e non valorizzate.
Ci troviamo veramente di fronte ad uno sfruttamento costante illegittimo di questa categoria di Personale, senza che nessuno faccia niente per fermarlo; se ciò fosse accaduto in un’azienda privata, come minimo il titolare sarebbe stato pesantemente sanzionato e sarebbe scoppiato uno scandalo a livello mediatico.
Per Noi Ata, tutto tace e lo sfruttamento delle persone è normalità lavorativa quotidiana.
2 - I COMPITI
I compiti e le mansioni del personale ATA sono disciplinate dall’attuale Contratto vigente (CCNL Scuola 2006-2009) all’art. 47 e dettagliate nella TABELLA “A” allegata al Contratto.
“1. I compiti del personale A.T.A. sono costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza;
b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal piano delle attività.
2. La relativa attribuzione è effettuata dal dirigente scolastico, secondo le modalità, i criteri e i compensi definiti dalla contrattazione d’istituto nell’ambito del piano delle attività Esse saranno particolarmente finalizzate per l’area A
per l’assolvimento dei compiti legati all’assistenza alla persona, all’assistenza agli alunni diversamente abili e al pronto soccorso”.
TABELLA A (allegata al CCNL 29/11/2007) – PROFILI DI AREA DEL PERSONALE ATA
1. L’unità dei servizi Ata è costituita dalle professionalità articolate nei profili di AREA del personale ATA individuati dalla presente tabella.
“Area D: Svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna. Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Organizza autonomamente l’attività del personale ATA nell’ambito delle direttive del dirigente scolastico. Attribuisce al personale ATA, nell’ambito del piano delle attività, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo, quando necessario. Svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili. Può svolgere attività di studio e di elaborazione
di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
Area C: Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche
Amministrativo - attività lavorativa complessa con autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo contabile di ragioneria e di economato, pure mediante l’utilizzazione di procedure informatiche. Sostituisce il DSGA. Può svolgere attività di formazione e aggiornamento ed attività tutorie nei confronti di personale neo assunto. Partecipa allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area
B. Coordina più addetti dell’area B.
Tecnico - attività lavorativa complessa con autonomia operativa e responsabilità diretta, anche mediante l’utilizzazione di procedure informatiche nello svolgimento dei servizi tecnici nell’area di riferimento assegnata. In rapporto alle attività di laboratorio connesse alla didattica, e’ subconsegnatario con l’affidamento della custodia e gestione del materiale didattico, tecnico e scientifico dei laboratori e delle officine, nonché dei reparti di lavorazione. Conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone l’efficienza e la funzionalità. Partecipa allo svolgimento di tutti i compiti del profilo dell’area B. Coordina più addetti dell’area B.
Area B: Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche con autonomia operativa e responsabilità diretta: amministrativo – nelle istituzioni scolastiche ed educative dotate di magazzino può essere addetto, con responsabilità diretta, alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e delle uscite del materiale e delle derrate in giacenza. Esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure anche con l'utilizzazione di strumenti di tipo informatico, pure per finalità di catalogazione. Ha competenza diretta della tenuta dell'archivio e del protocollo.
Tecnico - conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone l’efficienza e la funzionalità. Supporto tecnico allo svolgimento delle attività didattiche . Guida degli autoveicoli e loro manutenzione ordinaria. Assolve i servizi esterni connessi con il proprio lavoro.
Cucina - preparazione e confezionamento dei pasti, conservazione delle vivande, anche attraverso strumentazioni particolari, di cui cura l’ordinaria manutenzione.
Infermeria - organizzazione e funzionamento dell’infermeria dell’istituzione scolastica e cura delle relative dotazioni mediche, farmacologiche e strumentali. Pratiche delle terapie e delle misure di prevenzione prescritte.
Guardaroba - conservazione, custodia e cura del corredo degli alunni. Organizzazione e tenuta del guardaroba. 5 Area A s: Nei diversi profili svolge le seguenti attività specifiche:
Servizi scolastici - coordinamento dell'attività del personale appartenente al profilo A, di cui comunque, in via
ordinaria, svolge tutti i compiti. Svolge attività qualificata di assistenza all’handicap e di monitoraggio delle esigenze igienicosanitarie della scuola, in particolare dell'infanzia.
Servizi agrari - attività di supporto alle professionalità specifiche delle aziende agrarie, compiendo nel settore agrario, forestale e zootecnico operazioni semplici caratterizzate da procedure ben definite.
Area A: Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art. 47.”
Proposte per tutto il Personale Ata
A nostro avviso, comunque, a seguito dell’Autonomia e alle professionalità a noi richieste, tutte le attuali Aree del Personale Ata sono superate e vanno necessariamente riconsiderate.
C’è senz’altro il superamento dell’Area D dei Direttori Sga, sempre più impegnati in attività che si intrecciano con quelle Dirigenziali, occorre almeno equiparare sotto l’aspetto economico il profilo del Direttore Sga a quello dei Segretari Comunali; c’è l’ingiusta collocazione nel Profilo B degli Assistenti Amministrativi e Tecnici che entrambi debbono necessariamente confluire nell’Area C, ma anche i Collaboratori Scolastici meritano una loro collocazione all’interno dell’Area B, in quanto le loro mansioni si sono notevolmente evolute nella scuola dell’Autonomia; ma, in primis, si chiede per tutti i Collaboratori Scolastici il passaggio all’Area del Collaboratore Scolastico dei Servizi, prevista contrattualmente, ma finora mai attuata.
La Federata sarà al fianco di tutto il personale Ata e ITP proveniente dagli Enti Locali che non ha ottenuto l'inquadramento sulla base del trattamento economico complessivo. Questa categoria di lavoratori ha diritto, infatti, ad ottenere dal Miur, tramite il Ministero dell’Economia, l'inquadramento sulla base dell'intero periodo di trattamento economico percepito nel 1999.
La Federazione del Personale Ata sosterrà anche le giuste rivendicazioni dei colleghi Collaboratori Scolastici in distacco presso il Ministero dei Beni Culturali, i quali, dopo anni di servizio presso tali strutture, a seguito del prossimo concorso straordinario bandito dal Ministero dei Beni Culturali per il 2016, “verranno sbattuti fuori come oggetti usati” e rimandati nelle Scuole, senza tener conto del servizio prestato e delle professionalità acquisite; dovrebbero invece essere trasferiti definitivamente presso il Ministero dei Beni Culturali, prima dell’emanazione del Bando di concorso per esterni. Sarebbe un’operazione a costo zero e darebbe una continuità ai servizi offerti finora.
Problema simile riguarda il personale ATA distaccato presso gli ex Provveditorati, che è stato rimandato quasi totalmente nelle scuole togliendo così preziose risorse agli Uffici Territoriali, che ormai, fra pensionamenti e tagli di personale, non hanno quasi più dipendenti che possano portare a termine pratiche iniziate anni fa ed ancora da concludere o in fase finale. Anche in questo caso se ci saranno dei ritardi nell’espletamento la colpa sarà del dipendente fannullone e non di chi ci amministra e che decide di togliere persone per una semplice questione di risparmio senza sapere effettivamente cosa si stia facendo in quegli uffici e quanti lavoratori siano rimasti!!!!
“Una vergogna all’italiana”: prima ci usano fino a quando facciamo comodo,…poi ci rottamano, emanando Concorsi pubblici per esterni !!!
LA FEDER.ATA PROPONE PER TUTTI I PROFILI ATA :
• Una revisione di tutte le attuali Aree o Profili;
• un piano di assunzioni per tutto il personale ATA, a copertura di tutti i posti disponibili e vacanti;
• la soppressione dei commi 332-333-334 della Legge 190 del 23 dicembre 2014 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2015) – riguardanti le supplenze brevi e l’organico del personale ATA;
• Proposte per il profilo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Tale profilo richiede un elevato grado di professionalità e presuppone un’adeguata preparazione giuridica e contabile di base ; preparazione che l’esperienza diretta sul campo consentirà sicuramente di migliorare, con necessaria attenzione alle inevitabili e a volte frenetiche evoluzioni. Come già detto, occorre almeno equiparare sotto l’aspetto economico il profilo del Direttore Sga a quello dei Segretari Comunali.
La Feder.ata chiede innanzitutto delle norme chiare per evitare la confusione di ruoli e competenze tra il Dirigente Scolastico e il Direttore Sga, soprattutto quelli relativi alla gestione del Personale ATA, onde evitare la difficile convivenza tra il servizio “professionale” dei Dsga e il servizio “istituzionale” dei Ds.
Nella normativa vigente ci sono molte ambiguità e difficoltà a definire con chiarezza i relativi compiti. Tutti i documenti fondamentali necessitano di una stretta collaborazione tra DS e DSGA.
Non si mettono in gioco solo cognizioni specifiche, ma innanzitutto competenze comunicative e relazionali. Purtroppo, nella quotidianità, il mancato e coerente raccordo tra norme di legge e di regolamento e la normativa contrattuale non aiuta a stabilire con ragionevole certezza quali sono le competenze degli uni e degli altri e rischia di generare confusioni e conflitti.
Al D.S. spetta il compito di assicurare “la gestione unitaria dell’istituzione “ esercitando autonomi poteri di “direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane”.
Il D.S.G.A. è chiamato a coadiuvare all’esercizio delle funzioni organizzative e amministrative riconosciute al D.S.
Da quanto sopra esposto una cosa è chiara e limpida: la dirigenza scolastica e la direzione amministrativa nelle Scuole hanno una posizione strategica ed un ruolo complesso; pertanto se le due figure monocratiche della scuola non sono supportate da norme chiare e ben definite sui rispettivi ruoli, correranno sempre il rischio, ….. “che la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra” e ciò non potrà che provocare conseguenze conflittuali fra queste due figure apicali.
La Federata chiede inoltre l’abrogazione dell’art. 19 della Legge 111/11 - Razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica - del Governo Monti, dove le scuole sotto i seicento alunni o, fino a 400 in certe situazioni, sono state accorpate con la conseguente diminuzione e cancellazione di posti in organico di Direttori Sga. Diversi istituti sono saliti oltre i 1500 ragazzi: una bolgia dove i Dirigenti Scolastici sono stati chiamati a dirigere “mostri” da quasi 2000 alunni. Sono stati cancellati centinaia di posti di Direttore dei servizi generali e amministrativi, e tutto questo è avvenuto, come al solito, nel silenzio dei media. Attualmente,…grazie alla Legge 111/2011, ci sono in servizio molti Dsga che lavorano su due Scuole, assegnate loro d’ufficio, situazione insostenibile sotto il profilo umano e lavorativo, non compensato assolutamente dal lato economico, anzi, anche in questo caso c’è un vero e proprio sfruttamento di queste professionalità …nomadi e vaganti !!!.
Occorre quindi prevedere i relativi fondi per la loro indennità mensile.
Una proposta viene fatta anche per gli Assistenti Amministrativi titolari della seconda posizione economica “obbligati” a sostituire il Dsga, in quanto titolari di questa posizione. Questa categoria di Personale deve essere immessa automaticamente in ruolo nel profilo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi dopo aver espletato un servizio di 24 mesi e con almeno cinque anni di servizio di ruolo come Assistente Amministrativo, mediante l’istituzione di una relativa graduatoria.
Per gli Assistenti Amministrativi titolari della prima posizione economica ex art. 7 che svolgono funzioni di Dsga e che hanno un servizio di 24 mesi come Dsga, si propongono le stesse condizioni dei titolari della seconda posizione economica, integrate da un relativo e attinente Corso di Formazione organizzato dall’Amministrazione e da una certificazione ECDL.
Infine per gli Assistenti Amministrativi non titolari di posizioni economiche, ma che comunque hanno maturato un servizio di 24 mesi in qualità di Direttore Sga e con cinque anni di servizio di ruolo come Assistente Amministrativo, la Federata propone anche in questo caso l’istituzione di una graduatoria per l’immissione in ruolo nel profilo di Dsga, integrata anch’essa da un relativo Corso di Formazione organizzato dall’Amministrazione e da una certificazione ECDL.
Altra proposta della Federata per tutti gli Assistenti Amministrativi che sostituiscono i Dsga in qualsiasi situazione, è quella di ripristinare l’art. 69 del vecchio CCNL del 04.08.1995 dove erano presenti le Indennità di funzioni superiori e di reggenza e dove all’assistente amministrativo che sostituiva a tutti gli effetti il Direttore sga per un periodo superiore a quindici giorni, nei casi di assenza o impedimento, veniva attribuita, per l'intera durata dell'incarico o della sostituzione, una indennità pari al differenziale dei relativi livelli iniziali di inquadramento e qualora si dia luogo all'affidamento in reggenza degli uffici, era corrisposta una indennità pari al cinquanta per cento di quella prevista per gli incarichi o le sostituzioni.
Infine, ma non per questo meno importante, la Federata chiede la risoluzione dell’ormai annoso problema
del giusto inquadramento retributivo dei Direttori Sga in servizio all’01.09.2000 che sono stati fortemente penalizzati in quanto non è stata applicata loro una regolare ricostruzione di carriera, ma è stata loro “inflitta” un’ ingiusta temporizzazione. Inoltre per quanto riguarda l’indennità variabile per i Dsga la Federata propone di prevedere la sua liquidazione da un apposito Fondo, anziché a carico del Fondo d’Istituto come avviene attualmente. Ciò per evitare che, come spesso accade nelle Contrattazioni d’Istituto, i relativi importi di tale indennità vengono ingiustamente sottratti alle risorse, già minime, spettanti al Personale Ata.
La domanda sorge spontanea: il ruolo del Dsga non è un servizio offerto all’intera comunità scolastica ?
• Proposte per i profili di Assistente Amministrativo e Tecnico
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
Gli Assistenti Amministrativi collaborano ed assistono la Scuola in ogni suo aspetto, da quelli più complessi come ad esempio pratiche di ricostruzioni di carriera anche molto complesse da espletare non sempre tramite SIDI prima di competenza degli Uffici Territoriali, oggi “smantellati”, a quelli più umili come “insegnare” a un docente a consultare un cedolino online o “aiutare” a compilare una semplice richiesta di un giorno di permesso”
Per migliorare la qualità e l’efficienza della nostra Scuola, bisogna togliere definitivamente quella frase riguardante gli Assistenti Amministrativi quando si parla di ”… ridimensionamento progressivo del loro numero…” aggiungendone altre dove si dovrà necessariamente parlare di “riqualificazione professionale e merito”, e dove si parlerà di aumentare il numero di Assistenti Amministrativi in quelle realtà scolastiche complesse con più comuni, dove è veramente difficoltoso e pesante portare a termine tutte le pratiche; unici argomenti sui quali siamo disposti a trattare per migliorare il servizio a beneficio di tutti.
L’autonomia amministrativa ha portato una notevole mole di lavoro negli Uffici di Segreteria ma non ha modificato gli organici ed il lavoro nelle Segreterie si è ulteriormente complicato.
Gli Assistenti Amministrativi portano avanti molteplici e complessi lavori, che richiedono esperienza e conoscenze specifiche e garantiscono il funzionamento delle nostre Scuole, anche continuando ad operare con spirito di sacrificio ed abnegazione nell’interesse della collettività.
Si occupano anche di ricostruzioni di carriera, pensioni, ricerche e nomine supplenti, rapporti esterni e tantissimi altri complessi lavori, derivanti dal passaggio all’Autonomia che ha delegato alle Scuole i compiti degli ex Provveditorati, che nel mansionario dovrebbero essere svolti da una sola figura intermedia istituita solo sulla carta.
L’informatizzazione avanzata delle Scuole e del lavoro delle Segreterie ampliato notevolmente negli ultimi anni comporta un aumento notevole di ore trascorse davanti al computer, che non viene considerato e tutelato, né per una adeguata preparazione, né a livello economico né a livello di sicurezza sui luoghi di lavoro, non avendo riconosciuto agli Assistenti Amministrativi il profilo di Videoterminalista.
Lavoriamo con il computer per ben 36 ore settimanali ma non abbiamo la qualifica di Videoterminalisti, siamo gli unici lavoratori del Pubblico impiego ad avere un simile trattamento; in un Paese e in uno Stato di diritto come l’Italia, gli Assistenti Amministrativi delle Istituzioni Scolastiche Italiane, vengono sfruttati e costretti a svolgere l’attività lavorativa senza neppure il rispetto delle fondamentali norme sulla sicurezza del lavoro, come stabilito dal Decreto Lgs. 81/08) ?
A titolo informativo esponiamo quanto segue:
“Per Videoterminalista si intende quel lavoratore che svolga la propria attività, da dipendente o da autonomo, usando abitualmente un’attrezzatura dotata di videoterminale, ivi compresi i portatili, per almeno venti ore a settimana”. (….. quanto recita sul profilo del Videoterminalista il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, noto anche come D. Lgs. 81/08, preceduto da un Decreto Interministeriale ad hoc per questa categoria di lavoratori del 2 ottobre 2000 dal titolo: “Linee guida d’uso dei videoterminali”; una sorta di vademecum con consigli utili per svolgere l’attività videoterminalista nella maniera più corretta possibile.
…….GLI ASSISTENTI AMMINSTRATIVI SVOLGONO BEN 36 ORE SETTIMANALI DI SERVIZIO!!!.
Il datore di lavoro, in questo caso il Miur, oltre agli obblighi del Decreto Lgs 81/08 e s.m. nei confronti dei dipendenti che rientrano nella definizione di videoterminalista è tenuto a:
• Informare e formare i Videoterminalisti;
• Far rispettare una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di lavoro continuativo al videoterminale.
Da quanto ci risulta, in nessuna Istituzione Scolastica Italiana, tali norme, soprattutto la pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di lavoro continuativo al videoterminale, vengono rispettate. Abbiamo chiesto pertanto un incontro urgente con il Ministro della P.I. per meglio valutare la situazione. In assenza di un riscontro, saremo costretti ad intraprendere un’azione legale per una giusta legislazione che tuteli la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro degli Assistenti Amministrativi delle Istituzioni Scolastiche Italiane.
E’ in atto un vero e proprio accanimento contro gli Uffici di Segreteria, vogliono farci “sparire”, con la convinzione dell’informatizzazione e della dematerializzazione di tutti i processi amministrativi; qualcuno prima o poi dovrà capire che un computer non funzionerà mai da solo e che davanti ad un computer “ci sono degli esseri umani e non delle bestie” !!!
Le nostre Segreterie scolastiche sono continuamente sottoposte a continue forme di molestie burocratiche di ogni genere (applicazione della normativa sulla fatturazione elettronica con il relativo scorporo dell’iva, anticorruzione, amministrazione trasparente, certificazione crediti, antipedofilia, convocazioni supplenti on- line con graduatorie riprodotte molteplici volte, iscrizioni on-line, pagamento supplenze brevi sempre on- line, inserimento assenze e contratti con VSG tramite il solito SIDI, che però non è stato ampliato provocando rallentamenti o blocchi totali del sistema operativo ricostruzioni carriera, pratiche pensioni, rilevazioni di vario genere ...), perchè le relative procedure amministrative non risultano veloci e semplificate come da intenzione normativa, ma richiedono molti più passaggi spesso ripetitivi e non legati fra loro anche se la digitalizzazione dovrebbe avere il compito di riorganizzare e semplificare tutta l’organizzazione amministrativa.
Il lavoro del personale amministrativo della scuola in questi anni è sicuramente diventato più complesso anche a seguito di confusi processi di decentramento effettuati dai Governi, con una modifica profonda dell’organizzazione del lavoro avvenuta in un contesto di forte ridimensionamento e tagli selvaggi degli organici, di significative riduzioni delle dotazioni finanziarie per le Scuole e di una incompiuta transizione dell’Autonomia Scolastica.
Dobbiamo dire che il mantenimento dei livelli qualitativi del sistema amministrativo scolastico è stato assicurato grazie all’impegno individuale degli Assistenti Amministrativi.
A una così gravosa situazione lavorativa non è stata corrisposta una giusta equiparazione giuridico/economica per gli Assistenti Amministrativi che continuano ancora a permanere nel profilo B degli impiegati meramente ed esclusivamente esecutivi quando in realtà non lo sono, perché da anni svolgono il loro lavoro in autonomia e …spesso da autodidatti.
Proponiamo pertanto per tutti una retribuzione conforme al titolo di studio ed al lavoro effettivamente svolto; le nostre retribuzioni sono bassissime (950,00 € circa per un collaboratore scolastico e 1050,00 € per un assistente amministrativo/tecnico ad inizio carriera); non esistono lavori simili al nostro inquadrati al 3/4° livello (si sottolinea che l’art. 36 della Costituzione recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente …….”) e un aumento della dotazione organica sia di collaboratori scolastici sia di assistenti amministrativi, tenendo conto di altri parametri e non solo del numero degli alunni e non diversificandoli più tra ordini di scuole. Questo permetterebbe di garantire sia il servizio, che la sicurezza e la sorveglianza, cosa che non è possibile sostenere con gli organici attuali .
Pertanto la Feder.ata rivendica l’Area C del Coordinatore Amministrativo, figura peraltro già presente nel CCNL e mai istituita, per gli Assistenti Amministrativi; allo stato attuale potrebbero automaticamente confluirvi tutti i titolari della 2^posizione economica, mentre i titolari della 1^ potrebbero accedervi dopo il superamento del corso previsto per la 2^. Il restante Personale potrà transitarvi dopo 5 anni di servizio prestato, con l’integrazione di una certificazione informatica ECDL e/o in possesso di una laurea attinente e previo superamento corso.
ASSISTENTI TECNICI
Per quanto riguarda il ruolo di videoterminalista e il profilo C del Coordinatore Tecnico degli Assistenti Tecnici valgono gli stessi criteri e obiettivi degli Assistenti Amministrativi (discutendo eventualmente della certificazione informatica ECDL).
La figura dell’assistente tecnico è da considerare di riferimento e va estesa anche alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado perché le innovazioni tecnologiche e i laboratori sono presenti anche negli istituti comprensivi; ci sono oltre 20.000 laboratori funzionanti senza tecnici.
Svolge un fondamentale supporto alle innovazioni tecnologiche e digitali che il Governo sembra intenzionato a sostenere ma, forse, solo sulla carta.
Sostiene la gestione dei laboratori e il supporto alla didattica laboratoriale, provvede all’assistenza tecnica, alle esercitazioni didattiche in compresenza dell’insegnante per almeno 24 ore settimanali e per le restanti 12 ore si dedica alla manutenzione e riparazione delle attrezzature tecnico scientifiche dei laboratori e alla preparazione del materiale per le esercitazioni.
Viene richiesta pertanto una specifica preparazione professionale, conoscenza di strumenti e tecnologie anche complesse ma l’Amministrazione non prevede corsi di formazione.
Sono ormai gli unici, viste le disponibilità finanziarie scolastiche ridotte, a poter riparare le strumentazioni rovinate.
Devono essere definite tabelle nazionali per l’organico degli assistenti tecnici come già avviene per gli altri profili e si deve prevedere anche per loro un organico funzionale per sopperire ad eventuali assenze.
A seguito dei numerosi tagli devono districarsi fra più laboratori contemporaneamente e molte volte si trovano a dover sostituire l’insegnante stando da soli in classe per tutto il tempo, o, al contrario, è l’insegnante che si trova solo e non può pertanto garantire la piena sicurezza degli studenti che utilizzano apparecchiature elettroniche, fornelli da cucina, macchinari ecc. …
Ormai nelle segreterie l’uso del computer è essenziale e si devono dotare le scuole di software adeguati e di personale qualificato, cioè gli assistenti tecnici
Il loro ruolo va valorizzato nella didattica laboratoriale che è una modalità di insegnamento/apprendimento che coinvolge ampi ambiti sia nella scuola primaria che in quella secondaria di primo e secondo grado. Deve pertanto essere creata una nuova figura tecnica in tutte le scuole che possa essere amministratore di sistema, con più competenze non solo di tipo informatico.
Il potenziamento dell’offerta formativa ha bisogno anche di detto personale, perché è direttamente partecipe alla realizzazione del progetto educativo, ma, invece, viene nuovamente ridotto, mentre i carichi di lavoro vengono aumentati con ricadute anche sulla sicurezza degli alunni.
La figura dell’Assistente Tecnico è stata fortemente umiliata dalla recente introduzione degli”Animatori digitali” (Nota Miur Prot. n° 17791 del 19/112015) dove secondo il Miur, dovrebbero essere nominati dei docenti particolarmente competenti in materia di innovazione che avranno il compito di guidare nelle proprie scuole i processi di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD); dovrà essere un docente di ruolo con spiccate capacità organizzative che avrà il compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di appartenenza. In pratica 8.500 insegnanti, uno per ogni istituto del nostro Paese saranno chiamati ad organizzare attività e laboratori per formare la comunità scolastica sui temi del PNSD; a individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili (ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ammodernamento di siti internet, etc.); a lavorare per la diffusione di una cultura digitale condivisa tra tutti i protagonisti del mondo dell’istruzione, stimolando soprattutto la partecipazione e la creatività degli studenti. Per la formazione degli animatori il Miur ha già stanziato la somma di 850.000 €, da ripartire a livello regionale.
Ancora una volta il Personale Ata e le sue professionalità sono state completamente ignorate. Non era più
logico assumere gli Assistenti Tecnici piuttosto che dare, come al solito la preferenza al corpo docente che il più delle volte riverserà i suoi doveri sull’Assistente Tecnico di turno…come ha sempre fatto? Staremo a vedere l’efficienza di questi “animatori digitali”…altri 850.000 euro buttati via o spesi male perché comunque i docenti continueranno ad affollare i nostri uffici per le loro consulenze informatiche, o si rivolgeranno agli Assistenti tecnici come hanno sempre fatto (…i docenti spesso si vergognano di fronte ai
loro colleghi delle loro lacune …e preferiscono il rapporto con noi ata). Se pensiamo a quanti Assistenti Tecnici sono presenti nelle graduatorie…un’altra grossa vergogna !
• Proposte per il profilo di Collaboratore Scolastico
I collaboratori scolastici appartengono all’area A e sono addetti ai servizi generali della scuola; hanno molteplici compiti tra i quali apertura e chiusura scuole, cioè aule, ambienti scolastici, e relativa pulizia, assistenza agli alunni diversamente abili e ai più piccoli nei bagni, vigilanza ai piani, sorveglianza locali e, soprattutto, ingressi, per evitare che, visti i tempi, persone sconosciute e a volte animate da strani propositi, possano creare problemi ai minori affidati dai genitori allo Stato; sono inoltre la prima persona di riferimento per bambini e famiglie.
Da semplici addetti alle pulizie si sono trasformati in operatori dell'accoglienza e dell'assistenza.
Purtroppo però molto spesso vengono trattati, invece che come persone con pari diritti e doveri, come esseri inferiori, come “persone di servizio”. La mancanza di rispetto nei loro confronti offende la loro dignità in primis e quella dell’intera comunità scolastica.
Molto spesso devono sostituirsi ai docenti per la sorveglianza agli alunni nelle classi e/o li devono smistare nelle varie classi in caso di assenza del docente.
Hanno anche le cosiddette “funzioni miste”, che implicano ulteriori compiti come il servizio mensa e l’accompagnamento agli scuolabus con responsabilità aggiuntive che procurano notevole stress.
Il loro lavoro e la loro professionalità e presenza sono essenziali e indispensabili per avere una vera “buona scuola” per tutti, è un fondamentale supporto alo svolgimento dell'attività didattica.
L’orario dei collaboratori scolastici è diventato in questi anni quanto più variegato possibile a causa del mancato rinnovo del CCNL, dei tagli e del dimensionamento della rete scolastica, che ha provocato carichi di lavoro esagerati e regimi orario non contemplati dal CCNL. Per esempio l’orario spezzato è un punto critico e va superato. Il prolungamento degli orari a dismisura per garantire l’apertura totale quotidiana delle scuole crea problemi di sicurezza dei lavoratori. Il riposo e il recupero psicofisico sono un diritto e anche una condizione per la sicurezza del lavoratore e dell’utenza. Gli orari devono essere correlati ai carichi di lavoro ai quali deve essere posto un limite. Le attività previste dal profilo devono essere svolte solo nell’orario di servizio abituale e non in quello aggiuntivo. Non si devono stravolgere gli orari in caso di necessità, se non in casi sporadici (se questa abitudine è frequente non si può più definirne eccezionale l’uso) pertanto sarà necessario chiedere agli uffici competenti, a cominciare dall’INAIL, se è lecito spostare, come fossero pedine e non persone, i collaboratori scolastici da una sede ad un’altra o, addirittura, da un comune all’altro stravolgendo completamente i loro orari di lavoro.
I collaboratori scolastici vivono poi situazioni di pressione insostenibili: aumento dei carichi di lavoro, turni iperflessibili e orario di lavoro spezzato, ore di straordinario assegnate d’ufficio (che saranno pagate solo in parte per l’esiguità del Fondo d’Istituto).
Altro grave problema per questa categoria di personale è l’esternalizzazione dei servizi di pulizie affidata a Ditte esterne alla Scuola, con tutti i gravi problemi che ne derivano dall’ingresso nelle nostre Scuole di persone non controllabili e non sempre identificabili e comunque senza una sufficiente e adeguata cultura in tal senso (…non dimentichiamo che abbiamo a che fare con alunni che vanno dai tre anni in su…molto bisognosi di tutte le tutele sotto tutti i punti di vista !!!).
La Feder.ata chiede il superamento e l’annullamento delle norme dei servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza e il ripristino dell’organico accantonato dei Collaboratori Scolastici (11.857 unità).
Un compito particolarmente delicato a carico dei Collaboratori Scolastici è quello dell’ausilio agli alunni
portatori di handicap. La giusta e piena integrazione degli alunni diversamente abili nella moderna Scuola dell’autonomia ha visto un aumento considerevole dei compiti dei Collaboratori Scolastici.
Già la nota MIUR Prot. n.3390/2001 affermava che “tali mansioni rientravano tra le funzioni aggiuntive sulla base delle domande presentate”.
In via generale il collaboratore scolastico non può né deve cambiare il pannolino all’allievo disabile perché non è uno “specialista” e non ha una formazione in tal senso. La dicitura del mansionario “nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale” non comprende il cambio del pannolino o la pulizia dopo
aver utilizzato i servizi igienici perché, essendo operazioni sicuramente molto delicate e intime, non possono rientrare nel profilo professionale. Una simile estensione del significato della norma sarebbe del tutto arbitraria e illegittima.
In alcune Scuole tale mansione viene svolta dietro compenso e comporta la relativa accettazione da parte del collaboratore scolastico.
Il Miur, in maniera informale ha fatto sapere che da Gennaio 2016 attiveranno un Corso di Formazione obbligatorio per tutti i Collaboratori Scolastici utile alla formazione nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene della persona. Staremo a vedere di cosa si tratta.
RIASSUMENDO lotteremo:
1. contro la violazione dell’art. 36. della Costituzione che recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”;
2. per la mancata considerazione nella riforma “La Buona Scuola” di tutta la categoria;
3. contro il mancato riconoscimento giuridico ed economico delle mansioni svolte;
4. per il rinnovo immediato del CCNL;
5. per l’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti in organico di diritto;
6. per la proroga fino al 31 agosto, per i contratti stipulati su posto vacante solo fino al 30 giugno;
7. contro l’inserimento del personale della provincia perdente posto negli organici del personale ATA, unico fra i dipendenti della P.A. ad avere rapporti diretti con dei minori e che, pertanto, non può essere considerato alla stregua degli altri dipendenti statali;
8. contro il transito dei docenti “inidonei” o dei docenti tecnico-pratici perdenti posto nei ruoli degli assistenti amministrativi e tecnici;
9. per la revisione o annullamento dell’accordo che regola lo svolgimento delle funzioni miste, tenendo conto fra l’altro che molti comuni non elargiscono i necessari fondi;
10. per la revisione dei parametri per le tabelle degli organici con relativo superamento delle attuali regole restrittive;
11. per la revisione di tutte le attuali Aree o Profili;
12. contro il mancato riconoscimento del Bonus scuola (500 euro) anche a tutto il personale ATA;
13. per il passaggio in area D di tutti gli assistenti amministrativi in possesso della seconda posizione economica con almeno 24 mesi di servizio nel profilo superiore;
14. per il passaggio in area C di tutti gli assistenti amministrativi e tecnici con relativo svuotamento del profilo B;
15. per il passaggio almeno in area As di tutti i collaboratori scolastici;
16. per la soppressione dei commi 332-333-334 della Legge 190 del 23 dicembre 2014 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) – riguardanti le supplenze brevi e l’organico del personale ATA;
17. contro le pressioni ormai insostenibili subite dai collaboratori scolastici a causa soprattutto delle diminuzioni di organico e dei divieti di nomina supplenti: aumento dei carichi di lavoro, turni iper flessibili e orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro, ore di straordinario assegnate d’ufficio;
18. contro le continue sollecitazioni lavorative rivolte al personale amministrativo, dovute al notevole aumento dei carichi di lavoro con pratiche sempre più complesse, alla diminuzione dei loro organici, al divieto di nominare supplenti, al malfunzionamento del sistema SIDI e alla totale MANCANZA di corsi di formazione e/o aggiornamento;
19. contro la decurtazione in organico dei posti di collaboratore scolastico ed assistente amministrativo in presenza dei co.co.co;
20. per il superamento e annullamento delle norme dei servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza e ripristino dell’organico accantonato dei Collaboratori Scolastici (11.857 unità);
21. contro una interpretazione forzata del mansionario dei collaboratori scolastici che presuppone che cambino pannolini agli alunni senza una adeguata formazione;
22. per il riconoscimento del profilo di videoterminalista agli assistenti amministrativi;
23. contro il mancato riconoscimento della figura di “Animatore digitale” agli assistenti tecnici ed eventuali assistenti amministrativi;
24. contro la mancata previsione della figura dell’assistente tecnico negli Istituti Comprensivi;
25. contro la mancata valorizzazione degli assistenti tecnici nella didattica laboratoriale;
26. per la revisione del profilo di DSGA: istituzione della dirigenza amministrativa o revisione del comma 7, art. 24 del D.I.44/2001, attribuendo al Dirigente Scolastico la responsabilità del consegnatario;
27. per la separazione netta e chiara dei ruoli tra DS e DSGA;
28. per la revisione del profilo di DSGA: equiparazione dal punto di vista economico ai segretari comunali;
29. per il ripristino dell’indennità di funzione superiore per gli assistenti amministrativi che svolgono le funzioni di DSGA come era nell’art. 69 del vecchio CCNL del 04.08.1995 dove erano presenti le Indennità di funzioni superiori e di reggenza e dove all’assistente amministrativo che sostituiva a tutti gli effetti il Direttore sga per un periodo superiore a quindici giorni, nei casi di assenza o impedimento, veniva attribuita, per l'intera durata dell'incarico o della sostituzione, una indennità pari al differenziale dei relativi livelli iniziali di inquadramento e qualora si dia luogo all'affidamento in reggenza degli uffici, era corrisposta una indennità pari al cinquanta per cento di quella prevista per gli incarichi o le sostituzioni.
30. per l’eliminazione della temporizzazione e il ricalcolo della ricostruzione di carriera dei Direttori
s.g.a. in servizio all’01.09.2000 fortemente penalizzati;
31. per il mancato pagamento degli oltre 3.000 lavoratori Ata che stanno continuando a garantire il servizio scolastico e a svolgere le funzioni derivanti dalle posizioni economiche ottenute nell’arco di tempo dal 1° settembre 2011 al 31 agosto 2014, soprattutto di assistenza agli alunni disabili, anche senza il pagamento degli emolumenti spettanti;
32. per tutto il personale Ata e ITP proveniente dagli Enti Locali che non ha ottenuto l'inquadramento sulla base del trattamento economico complessivo. Questa categoria di lavoratori ha diritto, infatti, ad ottenere dal Miur, tramite il Ministero dell’Economia, l'inquadramento sulla base dell'intero periodo di trattamento economico percepito nel 1999.
33. per le giuste rivendicazioni dei colleghi Collaboratori Scolastici in distacco presso il Ministero dei Beni Culturali, i quali, dopo anni di servizio presso tali strutture, a seguito del prossimo concorso straordinario bandito dal Ministero dei Beni Culturali per il 2016, “saranno sbattuti fuori come oggetti usati” e rimandati nelle Scuole e del personale ATA distaccato presso gli ex Provveditorati, che è stato restituito quasi totalmente alle scuole, togliendo così preziose risorse agli Uffici Territoriali;
34. per l’istituzione di un organo esterno per le contestazioni di addebito al personale ATA;
35. contro i Dirigenti Scolastici sceriffi.
• Reperibilità delle risorse economiche
Le proposte economiche della Feder.ata avrebbero all’incirca i seguenti costi:
• per i Direttori Sga si chiede almeno di equiparare sotto l’aspetto economico il profilo del Direttore Sga a quello dei Segretari Comunali ( le retribuzioni dei Segretari Comunali vanno da un minimo annuo lordo di € 41.980,93 ad un massimo annuo lordo di € 83.168,81); l’importo di tale operazione potrebbe aggirarsi intorno ai 60.000.000,00 di €.
• per il passaggio nell’Area C di tutti gli Assistenti Amministrativi e Tecnici titolari delle posizioni economiche il costo è irrisorio e non degno di considerazione. Per tutti gli altri Amministrativi e Tecnici non titolari di posizioni economiche il costo di tale operazione potrebbe essere di circa 80.000.000,00 di €.
• Per i Collaboratori Scolastici, in primis si chiede il passaggio all’Area del Collaboratore Scolastico dei
Servizi, prevista contrattualmente, ma finora mai attuata. Il costo di tale operazione potrebbe aggirarsi intorno ai 16.000.000,00 di euro. I titolari di posizioni economiche invece potrebbero transitare nell’Area B e tale operazione avrebbe un costo di circa 40.000.000,00 di euro.
Costo dell’intera proposta circa 200.000.000,00 di euro.
La Buona Scuola di Renzi ci costerà oltre 2.000.000.000,00 di euro (…con la speranza che a fronte di tutti questi impegni non succeda, come spesso accade in Italia…che una montagna partorisca un topolino…); in questa Riforma il Personale Ata ha subito soltanto tagli e nessun investimento.
La Federata con la sua proposta economica chiede di destinare un 10% dell’intera operazione al Personale Ata che da sempre fa parte integrante della comunità scolastica, anche se i nostri Governanti non se ne sono mai accorti, probabilmente perché nessuno ha mai parlato Loro di noi.
E’ ora di invertire il senso di marcia e se i nostri Ministri ne hanno l’intenzione, troveranno le giuste risorse economiche da destinare alla nostra categoria. Noi “non abbiamo i cordoni delle loro borse” ma qualche proposta l’abbiamo fatta: eliminazione “carrozzone” INVALSI, eliminazione contratti pulizia che costano molto ma rendono poco, eliminazione figura revisori conti x scuole, usare tutti i risparmi generati da vari ridimensionamenti e contrazioni organiche solo per il comparto scuola pubblica, blocco aumenti pensioni baby: è assurdo che chi ha versato pochi anni di contributi (pensioni baby – portuali - prepensionamenti come quelli delle F.S. ecc) ritirandosi dal lavoro molto giovane ottenga anche degli aumenti che paghiamo e pagheremo noi che non possiamo andare in pensione, eliminazione DA SUBITO varie forme di finanziamento pubblico ai partiti, che il popolo sovrano ha sempre scelto nei vari referendum di eliminare, eliminazione e/o riduzione spese militari all’estero e per armamenti sofisticati; riduzione effettiva auto blu e grigie; diminuzione stipendi dei politici e dei parlamentari e degli addetti alle Camere; riduzione consulenze esterne da riassegnare all’interno della P.A. o nelle Commissioni Parlamentari; riduzione affitti della P.A. verso terzi; ridiscussione trattati Europei.
• Immissione in ruolo, non licenziabilità dei precari e Ricostruzione di Carriera del Personale a Tempo Determinato
La Corte Europea ha condannato l’Italia per l’abuso dei contratti a termine, e di tutti i contratti a tempo determinato senza una previsione certa per l’assunzione in ruolo.
“…la Corte (Terza Sezione) dichiara:
… sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che osta a una normativa nazionale, quale quella di cui trattasi nei procedimenti principali che autorizzi, in attesa dell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo qualsiasi possibilità, per tali docenti e detto personale , di ottenere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa di un siffatto rinnovo...”
La Federata vuole impegnarsi per l’eliminazione del problema del precariato, chiedendo l’immediata
immissione in ruolo di tutto il Personale ATA, su tutti i posti disponibili; chiede inoltre che la durata del contratto a tempo determinato stipulato fino al 30 giugno sia prorogato fino al 31 agosto, nei casi in cui il posto sia libero o vacante.
La non licenziabilità degli Assistenti Amministrativi precari in servizio che hanno svolto tre anni di servizio (36 mesi) deve rappresentare, in attesa dell’immissione in ruolo, uno strumento di tutela giuridica affinché ognuno di loro possa svolgere il proprio lavoro con serenità e certezza di diritto.
La Feder.ata chiede la ricostruzione di carriera per tutto il Personale Ata con contratto a tempo determinato, dopo i primi 36 mesi di servizio per evitare le discriminazioni tra il personale di ruolo e il personale precario.
• La formazione del Personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario
La Formazione del personale Ata deve essere ricorrente.
Purtroppo, da anni nessuno si occupa più di formare gli Ata e nessuno più organizza Corsi di Formazione, ognuno di Noi è autodidatta e “fa miracoli” per mandare avanti il lavoro quotidiano sempre più gravoso e difficile a causa dei continui tagli di posti in organico che il Ministero attua ogni anno.
Gli Ata devono operare non solo senza Formazione ma spesso anche senza alcuna informazione.
La Buona Scuola di Renzi con il “suo silenzio assordante” ci ha completamente ignorato. Non si capisce perché ai Docenti hanno elargito un bonus di 500,00 € e agli Ata nulla. I precedenti Governi…almeno qualche briciola ce la concedevano!
Hanno elargito persino il bonus di 500,00 € ai neomaggiorenni, senza limiti di reddito!!!
A noi ci riservano soltanto quegli inutili “corsi on line” su Piattaforme Sidi malfunzionanti.
Le singole Scuole potrebbero programmare ogni anno le iniziative di formazione, “ferma restando la possibilità dell’autoaggiornamento”, mediante una delibera in tal senso inserita nel Piano annuale per l’aggiornamento stabilendo nel Contratto di Istituto modalità, criteri di attribuzione ed entità del rimborso stesso. Purtroppo la mancanza di fondi limita molto l’attività di formazione.
Il Personale Ata dovrebbe avere diritto a spazi dedicati all’autovalutazione del servizio.
La Federata propone l’istituzione, come per il personale docente, di una card per la formazione per tutto il Personale ATA perchè non si vede un valido motivo per il quale debba essere escluso da tale possibilità.
• La flessibilità oraria e le 35 ore
“Art. 55 Riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali
1. Il personale destinatario della riduzione d'orario a 35 ore settimanali è quello adibito a regimi di orario articolati su più turni o coinvolto in sistemi d'orario comportanti significative oscillazioni degli orari individuali, rispetto all'orario ordinario, finalizzati all'ampliamento dei servizi all'utenza e/o comprendenti particolari gravosità nelle seguenti istituzioni scolastiche:
- Istituzioni scolastiche educative;
- Istituti con annesse aziende agrarie;
- Scuole strutturate con orario di servizio giornaliero superiore alle dieci ore per almeno 3 giorni a settimana.
2. Sarà definito a livello di singola istituzione scolastica il numero, la tipologia e quant'altro necessario a individuare il personale che potrà usufruire della predetta riduzione in base ai criteri di cui al comma 1. "
Tutto il personale ATA può essere destinatario delle 35 ore, a condizione che presti servizio su turni o abbia forti oscillazioni di orario individuale per coprire le esigenze di una scuola aperta per più di 10 ore per almeno tre giorni la settimana.
Infatti la condizione per praticare l'orario settimanale di lavoro di 35 ore è l'apertura della Scuola per più di 10 ore per almeno tre giorni la settimana. Il personale per coprire l'intero orario di servizio può essere organizzato in turni o con orari individuali con forti oscillazioni di orario. In ambedue i casi compete la riduzione.
Per soddisfare questa esigenza il personale può essere organizzato in turni di servizio ovvero in orari individuali di lavoro che, pur non essendo turni, abbiano forti oscillazioni di orario (ad esempio un giorno viene svolto un orario dalle 8,00 alle 14,00, l'altro giorno dalle 13,00 alle 19,00 ecc…), perché la riduzione di orario a 35 ore si basa su tali presupposti.
L’orario di servizio va inteso come il periodo di tempo giornaliero necessario per assicurare la funzionalità dell’istituzione scolastica e l’erogazione dei servizi all'utenza. I servizi espletati possono essere uno o più di uno. La questione deve essere vista in relazione alle unità di personale impiegate per garantire il servizio.
Le 35 ore devono essere applicate solo nei plessi interessati e solo al personale con i requisiti previsti dalla legge.
Secondo la Feder.ata va portata a regime l’applicazione delle 35 ore settimanali almeno durante l’attività didattica, prevedendo la riduzione a 35 ore per tutto il Personale in quanto gli oneri gravanti sul medesimo per effetto dell’Autonomia, del decentramento, delle riforme in atto, delle drastiche riduzioni d’organico e del divieto di nominare supplenti ha generalizzato la flessibilità organizzativa e la complessità della prestazione per tutto il personale ATA. Questo mantenendo invariate le attuali modalità organizzative dell’orario di servizio.
Pertanto si ritiene opportuno che le 35 ore debbano essere riconosciute ovunque e in tutte le Scuole in maniera automatica, senza cioè farle dipendere dalla Contrattazione d’Istituto, con una dichiarazione del Dirigente Scolastico sulla base del Piano delle attività dell’anno scolastico.
• Il buono pasto
A causa della selvaggia riduzione del personale Ata, per i Direttori sga è un vero rompicapo organizzare gli uffici di segreteria, assicurare le normali e minime attività di vigilanza degli alunni, e quelle di pulizia dei locali scolastici.
Tutto questo porta il Personale ATA a prolungare e/o modificare l’ orario di servizio nell’arco della giornata. La Federata chiede di estendere il “buono pasto” anche al personale ata, quando svolge per esigenze di servizio la sua attività con rientri nell’arco della stessa giornata.
L’attribuzione del buono pasto va stabilito in relazione alle condizioni di lavoro e al loro protrarsi che verranno definite nella Contrattazione d’Istituto.
• Il mobbing
“La nozione di "mobbing", che trae origine dall’elaborazione della sociologia e psicologia del lavoro, va intesa quale forma di comunicazione ostile ed immorale diretta in maniera sistematica da uno o più individui (“gobbe”o gruppo di “gobbe”) verso un altro individuo (mobbizzato) che si viene a trovare in una posizione di mancata difesa; ovvero, costituisce "mobbing" un processo di comunicazioni e di azioni conflittuali tra colleghi o tra superiori in cui la persona attaccata e messa in una posizione di debolezza e mancanza di difese, aggredita direttamente e indirettamente, da una o più persone con aggressioni sistematiche, frequenti e protratte nel tempo il cui fine consiste nell'estromissione, reale o virtuale, della vittima dal luogo di lavoro”.
Molti Paesi europei hanno già norme che individuano e sanzionano anche penalmente il mobbing.
La Svezia è stato il primo paese a dotarsi di una legge specifica, ed in Francia nel 2002 il mobbing è punito dal punto di vista civile, penale e vi è addirittura un’inversione dell’onere della prova che è riversata sul datore di lavoro in sede processuale.
Il Contratto dovrà prevedere una specifica regolamentazione contrattuale come elemento di tutela dei lavoratori.
• La situazione attuale
Dal 22 febbraio 2014 abbiamo il 63° Governo della Repubblica Italiana, il secondo della XVII Legislatura, guidato da Matteo Renzi, il Presidente “eletto da nessuno” e “inventore” del Decreto della Buona Scuola dove “di buono” c’è solo l’aggettivo, molto persuasivo dell’intera operazione.
La Buona Scuola è stata descritta come investimenti, assunzioni, valorizzazione del merito, poteri e strumenti per una migliore gestione e organizzazione; l’opposizione di una grandissima parte di Personale Scolastico è stata dipinta come rinuncia a presunti privilegi, volontà di sottrarsi ad essere valutati, pretesa ad avere un posto di lavoro fisso vicino a casa ecc…dove noi ATA siamo citati a pag. 83 e solo con riguardo ai futuri risparmi derivanti dalla digitalizzazione delle segreterie con la progressiva riduzione degli assistenti amministrativi (più di 2.000 unità in meno). Hanno scritto razionalizzazione, dobbiamo leggere: TAGLI !!!!
LA BUONA SCUOLA E GLI ATA
Di cui nemmeno uno sugli ATA
NOSTRE CONSIDERAZIONI…
NORME GOVERNATIVE
La Riforma della Scuola del Governo Renzi ha avuto inizio a Settembre 2014 con la pubblicazione di un documento intitolato “LA BUONA SCUOLA: facciamo crescere il Paese“ suddiviso in 6 capitoli.
Capitolo 1 - Assumere tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno
Capitolo 2 - Le nuove opportunità per tutti i docenti: formazione e carriera nella buona scuola Capitolo 3 - La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero Capitolo 4 - Ripensare ciò che si impara a scuola Capitolo 5 - Fondata sul lavoro Capitolo 6 - Le risorse per la buona scuola, pubblica e privata | |
alla quale continuare ad elargire risorse | |
Tutto ciò richiederà docenti continuamente formati all’innovazione didattica. Siamo il Paese di Montessori, Don Milani, Don Bosco e Malaguzzi: giganti che hanno, dal basso e dalla periferia, rivoluzionato il modo di educare i giovani in tutto il mondo. Quest’epoca di innovazione non è finita: la nostra scuola è piena anche oggi di innovatori silenziosi. Dobbiamo farli crescere, potenziando e rendendo obbligatoria la formazione in servizio, con modalità nuove che valorizzino e mettano in rete gli innovatori naturali della nostra scuola. Vogliamo poi che la scuola ritorni ad essere centro civico e gravitazionale di scambi culturali, creativi, intergenerazionali, produttivi. Per farlo servono semplicità, connessione e apertura. Serve sbarazzarsi della burocrazia scolastica. Servono connessione e connettività alla Rete, alla conoscenza, al mondo. Servono apertura verso il territorio e la comunità. Di cosa si impara a scuola deve parlare tutto il Paese, in un grande dibattito aperto: perché dai libri che i nostri figli studieranno, dalle lezioni a cui assisteranno, dalle esperienze che faranno a scuola, dipende il futuro di ciascuno di noi. La scuola deve diventare poi la vera risposta strutturale alla disoccupazione giovanile, e l’avamposto del rilancio del Made in Italy. La soluzione sta nel rafforzare due meccanismi fondanti del nostro sistema da una parte, raccordare più strettamente scuola e mondo del lavoro e dell’impresa, dall’altra, affiancare al sapere il saper fare, partendo dai laboratori, perché permettere ai ragazzi di sperimentare e progettare con le proprie mani è il modo migliore per dimostrare che crediamo nelle loro capacità. | E vorremmo capire come faranno senza il personale ATA!! |
Per sostenere questo sforzo di miglioramento dell’offerta formativa occorrono risorse, sia pubbliche – che devono essere certe, programmate, stabili nel tempo e monitorate dai cittadini – sia private: la scuola non è una voce di spesa della PA, ma il modo in cui il Paese investe su se stesso. Per questo occorre incoraggiare anche fiscalmente i contributi di tutti coloro – cittadini, associazioni, imprese – che credono che la scuola sia un investimento sul futuro. E serve lavorare perché la scuola sia aperta alla comunità che la circonda. Anche dopo l’orario delle lezioni, anche per chi non è uno studente. | e non capiamo perché questo prezioso investimento non può e non deve comprendere anche il personale ATA che è parte integrante dell’offerta formativa. Vorremmo perciò sapere come pensano di fare a tenere le scuole aperte fino a sera, anzi, temiamo di saperlo: inserendo privati, cooperative o altro, a scapito non solo dei nostri precari, ma, purtroppo temiamo, anche di tutto il personale ATA. |
Tutto ciò che è proposto in questo Rapporto lo offriamo, perché sia oggetto di dibattito e confronto, ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli e nipoti a scuola; a chi lavora nella scuola o a chi sogna di farlo un giorno; ai sindaci e a quanti | Purtroppo però quello che è stato detto e proposto da noi ATA non è stato assolutamente tenuto in considerazione, anzi…. |
investono sul territorio. | |
Al punto n. 6 si parla di DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI | |
La scuola cambia non solo in classe, ma anche nelle segreterie.. Negli ultimi anni sono già state introdotte semplificazioni che porteranno le scuole a non doversi più occupare del pagamento della TARSU, del servizio mensa, delle visite fiscali (sulle quali il Ministero effettua oggi una forfettizzazione a favore delle Regioni). Con la digitalizzazione si è iniziato inoltre ad agevolare lo svolgimento delle funzioni proprie del personale amministrativo, soprattutto per quanto riguarda la gestione del trattamento accessorio (ormai completamente gestito dal portale NoiPa) e delle supplenze brevi. Ciò comporterà, quando tutto questo andrà a regime, una riduzione del carico di lavoro attribuito ad ogni assistente amministrativo, che oggi sono complessivamente poco più di 48 mila, con più di 5 mila supplenze assegnate ogni anno e un turn over di circa mille persone all’anno. | con le, per noi ma non per loro, note sofferenze per gli amministrativi Da questi dati si può evincere che non sono questi i numeri che portano al collasso l’economia statale e inoltre quest’anno non ci sono nemmeno state immissioni in ruolo!!! |
A mano a mano che la digitalizzazione delle scuole diventerà più capillare, la smaterializzazione e l’efficientamento dei processi amministrativi potranno portare ad una considerevole riduzione del peso sugli assistenti amministrativi, ad un ridimensionamento progressivo del loro numero, e pertanto ad un possibile risparmio di risorse che potranno essere reinvestite nella scuola, proprio – ad esempio – per migliorarne ulteriormente i servizi. APPROVAZIONE DELLA RIFORMA | Non ci sono parole per commentare questi sproloqui: noi abbiamo più volte scritto e detto che le pratiche di cui si occupano gli amministrativi sono molteplici e non si riducono a un mero lavoro di scrivania, come lo ha definito il responsabile nazionale di un noto sindacato già anni fa, o ad un passaggio di semplici scartoffie, come pensava ancora pochi giorni fa una persona di una certa cultura, una farmacista, ma che si è dimostrata molto ignorante in materia. Dobbiamo pertanto finalmente far emergere il nostro lavoro notevolmente importante per l’utenza scolastica. |
Poi fino alla seconda metà di giugno 2015 del disegno di legge sulla scuola si persero le tracce fino a riemergere sotto la mole di circa 3mila emendamenti, che avrebbero potuto affossare definitivamente ogni proposito di riforma. Il governo, così, ha deciso di porre la questione di fiducia, presentando in Senato un maxiemendamento che ha ottenuto approvazione e conferma a luglio 2015 con la scusa dell’imminente inizio dell’anno scolastico 2015/2016. Motivazione principale di questa frenesia per l’approvazione, come noto, è il pacchetto di centomila assunzioni che il governo aveva promesso per il primo settembre 2015, per poi decidere di diluirle entro l’anno scolastico in corso , per un completo rinnovamento dei ranghi dei professori entro il mese di settembre 2016. La riforma della scuola 2015 è legge dello Stato. Con 227 voti a favore, 173 contrari e 4 astenuti, dunque, l’assemblea di Montecitorio ha dato il via libera definitivo, senza apportare modifiche, alla versione del testo uscita dal Senato. La legge è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 15 luglio 2015 (L. 107/2015). |
LEGGE N. 107 LEGGE DEL 13 luglio 2015 - RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E DELEGA PER IL RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE VIGENTI | |
I contenuti della legge | |
Il provvedimento - che si compone ora di un unico articolo con 212 commi - intende disciplinare l'autonomia delle istituzioni scolastiche dotando le stesse delle risorse umane, materiali e finanziarie, nonché della flessibilità, necessarie a realizzare le proprie scelte formative e organizzative (art. 1, co. 1-4). | |
In particolare, prevede, nel testo come modificato nei due rami del Parlamento: | |
• l’introduzione della programmazione triennale dell'offerta formativa. | |
Nel Piano triennale le scuole indicheranno il fabbisogno di personale docente e ATA (per gli ATA, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal D.P.R. 119/2009), nonchè le infrastrutture e le attrezzature materiali di cui hanno bisogno per l'espansione dell'offerta formativa. Sono citati anche l’alternanza scuola-lavoro, la riduzione del numero di alunni per classe, l'alfabetizzazione e il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda (L2) per alunni e studenti di cittadinanza e/o di lingua non italiana, la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, l'educazione alla parità di genere, la definizione di un sistema di orientamento. Il piano è predisposto dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione definiti dal dirigente scolastico, ed è approvato dal consiglio di istituto | Anche in questo ennesimo caso per i docenti c’è libertà, per gli ATA ci sono solo vincoli che praticamente impediranno l’espansione della voluta offerta formativa |
• l'istituzione dell'organico (docente) dell'autonomia, composto da posti comuni, posti di sostegno e posti per il potenziamento dell'offerta formativa, che, dall'a.s. 2016-2017, sarà determinato con decreti interministeriali ogni tre anni, su base regionale. Dallo stesso a.s., i ruoli del personale docente saranno regionali, articolati in ambiti territoriali, la cui ampiezza - inferiore alla provincia o alla città metropolitana - dovrà essere definita entro il 30 giugno 2016. Sempre dall'a.s. 2016-2017, l'organico sarà ripartito dal direttore di ogni ufficio scolastico regionale fra gli ambiti territoriali presenti nella regione e assegnato alle scuole sulla base del fabbisogno espresso nel piano triennale dell'offerta formativa, nel limite delle risorse disponibili. Inoltre, entro il 30 giugno 2016 dovranno costituirsi reti fra scuole dello stesso ambito territoriale. Le reti saranno finalizzate alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e attività amministrative, alla realizzazione di progetti o iniziative didattiche, educative, | Proponiamo anche per gli ATA un organico dell’autonomia per poter così finalmente superare i disservizi legati agli organici notevolmente ridotti e al divieto di nominare supplenti in caso di assenze (Legge Stabilità) |
sportive, culturali, di interesse territoriale. Gli accordi di rete dovranno individuare, fra l'altro, i criteri e le modalità per l'utilizzo dei docenti della rete, nel rispetto delle disposizioni in materia di non discriminazione sul luogo di lavoro, nonchè di assistenza e integrazione delle persone con disabilità. Il personale della dotazione organica dell'autonomia sarà tenuto ad assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e disponibili(art. 1, co. 63-77). Inoltre, lo stesso personale potrà essere utilizzato per la copertura di supplenze temporanee fino a 10 giorni (art. 1, co. 85);
• Poi ci sarà l'attribuzione al dirigente scolastico, dall'a.s. 2016- 2017, del compito di conferire incarichi triennali ai docenti assegnati all'ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dagli stessi e valorizzando il curriculum, le esperienze e le competenze professionali. Possono essere svolti colloqui. I criteri adottati per il conferimento degli incarichi, gli incarichi conferiti e il curriculum dei docenti sono pubblicati sul sito internet delle scuole. In ogni caso, nel conferire gli incarichi, il dirigente scolastico deve dichiarare l'assenza di rapporti di parentela o affinità, entro il secondo grado, con i docenti stessi. Gli incarichi riguardano prioritariamente posti comuni e posti di sostegno vacanti e disponibili e sono rinnovati, purchè in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa. Nel caso di più proposte di incarico, è il docente che sceglie. Per i docenti che non hanno ricevuto o accettato proposte, provvede l'ufficio scolastico regionale (art. 1, co. 78-82)
• l'avvio, per l'a.s. 2015/2016, di un piano straordinario di
assunzioni di docenti a tempo indeterminato, rivolto a vincitori ed idonei del concorso del 2012 e agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento. Il piano è avviato solo dopo aver proceduto, per lo stesso a.s., alle ordinarie operazioni di immissione in ruolo effettuate attingendo per il 50% alle graduatorie dei concorsi e per il 50% alle graduatorie ad esaurimento.
La prima fase del piano straordinario si conclude con l'assunzione entro il 15 settembre 2015.
La decorrenza giuridica delle assunzioni è il 1° settembre 2015, mentre la decorrenza economica è dalla presa di servizio presso la sede assegnata, che varia fra il termine della relativa fase (se i destinatari non sono impegnati in contratti di supplenza o sono titolari di supplenze brevi e saltuarie), il 1° luglio 2016 (se i destinatari sono titolari di supplenze fino al termine delle attività didattiche) e il 1° settembre 2016 (se i destinatari sono impegnati in supplenze annuali) (art. 1, co. 95-104).
• l'indizione, entro il 1° dicembre 2015, di un concorso per l'assunzione di (ulteriori) docenti, con attribuzione di un maggior punteggio al titolo di abilitazione all'insegnamento e al servizio prestato a tempo determinato per un periodo
Anche in questa ipotesi, che può essere o meno discutibile, non si tiene conto degli ATA
Sappiamo tutti cosa è effettivamente successo e il delirio totale che si è scatenato in tutte le scuole con nomine in ruolo a novembre inoltrato e ulteriore lavoro piovuto sulle nostre spalle!!!Vorremmo evidenziare inoltre l’assurdità della presa di servizio il 1°luglio: si pagheranno due mesi a persone che resteranno a casa mentre non avremo in servizio gli ATA supplenti annuali stoppati al 30 giugno.
Ovviamente anche in questo caso non si parla minimamente di immissioni in ruolo per il personale ATA, anzi l’idea che traspare neppur tanto velatamente è che,
• continuativo non inferiore a 180 giorni (art. 1, co. 114); In tema di graduatorie, il testo prevede che:
• le graduatorie di merito dei concorsi banditi prima del 2012 siano soppresse al termine delle ordinarie procedure di immissione in ruolo per l'a.s. 2015/2016, propedeutiche all'avvio del piano straordinario;
• la I fascia delle graduatorie di circolo e di istituto continua ad
esplicare la propria efficacia limitatamente ai soggetti già iscritti alla data di entrata in vigore della legge, non assunti a seguito del piano straordinario;
• dall'a.s. 2016/2017, alle graduatorie di circolo e di istituto si
accede solo con un titolo di abilitazione (art. 1, co. 95 e 105- 107);
Con riferimento al termine di durata dei contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili, prevede che il limite dei 36 mesi si applica solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dal 1° settembre 2016 (art. 1, co.131-132).
• la formazione in servizio, che sarà obbligatoria e definita dalle scuole sulla base delle priorità indicate nel Piano nazionale di formazione Inoltre, è prevista l'istituzione della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo da utilizzare per acquisti o iniziative di carattere culturale (art. 1, co. 121-125);
• l'istituzione, dal 2016, di un fondo per la valorizzazione del merito del personale docente di ruolo. Le risorse, ripartite su base territoriale, saranno assegnate dal dirigente scolastico sulla base di criteri individuati dal Comitato per la valutazione dei docenti ed effettuando una motivata valutazione.
• Altre disposizioni riguardano i dirigenti scolastici. In particolare, il testo prevede che la valutazione dei dirigenti scolastici da parte del Nucleo per la valutazione (art. 25 d.l.gs. 165/2001) debba essere coerente con l'incarico triennale.
• Con riferimento agli studenti, il testo prevede, fra l'altro la
possibilità per le scuole di attivare, nel secondo biennio e nell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado, insegnamenti opzionali, che sono parte del percorso dello studente (art. 1, co. 28); il rafforzamento del collegamento fra scuola e lavoro, attraverso l'introduzione di una durata minima dei percorsi di alternanza negli ultimi 3 anni di scuola secondaria di secondo grado (almeno 400 ore negli istituti tecnici e professionali e almeno 200 ore nei licei) (art. 1, co. 33- 44) e la previsione che le scuole, per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, possono dotarsi di laboratori territoriali per l'occupabilità (art. 1, co. 60); lo sviluppo delle competenze digitali (art. 1, co. 56-59).
Tutte le esperienze maturate dallo studente durante gli studi, nonché le
con la costituzione delle reti di scuole, si cerchi di eliminare altre persone, che, è bene ricordarlo, non sono numeri ma persone per l’appunto che lavorano con dignità e responsabilità e hanno diritto a rispetto per loro, il loro lavoro e le loro famiglie
Invece di assumere chi ha più di 36 mesi di servizio, come ha stabilito la Corte Europea, si è arrivati a questa “farsa”
Gli ATA invece non meritano considerazione neanche in materia di formazione, anzi devono continuare ad essere ignoranti per poter essere meglio gestiti
Il personale ATA, invece, essendo per chi decide solo un’inutile spesa, non merita ovviamente alcuna considerazione.
esperienze formative svolte in ambito extrascolastico (quali sport, attività culturali e di volontariato) saranno inserite nel Curriculum dello studente, di cui si terrà conto nel corso del colloquio dell'esame di maturità (art. 1, co. 28 e 30). | |
A livello di agevolazioni fiscali, il testo prevede: | |
• un credito d'imposta del 65% per il 2015 e il 2016 e del 50% per il 2017 per chi effettua erogazioni liberali in denaro, nel limite massimo di € 100.000 per ogni periodo di imposta, per la realizzazione di nuove scuole, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e il sostegno a interventi per l'occupabilità degli studenti (art. 1, co. 145-150); | |
una detrazione IRPEF, per un importo annuo non superiore a € 400 euro per studente, per le spese sostenute per la frequenza delle scuole paritarie dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonchè delle scuole paritarie e statali del secondo ciclo di istruzione (art. 1, co. 151). Ulteriori disposizioni riguardano l'edilizia scolastica. In particolare, il testo prevede: | Anche in questo caso è evidente che si trovano sempre soldi per le scuole paritarie grazie, forse, ai risparmi operati sulla nostra pelle. |
• la realizzazione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'incremento dell'efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento (art. 1, co. 153-158); | |
Gli ambiti della delega riguardano, oltre che la redazione di un nuovo testo unico, l'insegnamento nella scuola secondaria, per il quale si prevede l'accorpamento della fase della formazione iniziale con quella dell'accesso alla professione, l'inclusione scolastica degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali, i percorsi dell'istruzione professionale -il (nuovo) sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a 6 anni, | altro punto pericoloso perché si ha la sensazione di voler anche questa volta “infilare” i privati nelle nostre scuole statali |
la definizione dei livelli essenziali del diritto allo studio, le scuole italiane all'estero, le modalità di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti del primo ciclo e le modalità di svolgimento degli esami di Stato del primo e del secondo ciclo, la promozione della cultura umanistica. | |
I decreti legislativi devono essere adottati entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge (art. 1, co. 180-185). | |
DECRETI ATTUATIVI E CRONOPROGRAMMA ATTUAZIONE LEGGE 107/2015 “BUONA SCUOLA” | |
La Camera ha approvato “La Buona Scuola” che è diventata legge dello Stato dopo la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e |
la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ( Legge 13 luglio 2015, n. 107). Subito si è provveduto con il D.D.G. n. 767 del 17 luglio 2015 alla copertura degli oltre 47.000 posti comuni e di sostegno dell'organico di diritto rimasti vacanti e disponibili.
Ci sarà anche una sanatoria che consentirà di regolarizzare l’assunzione di quei dirigenti scolastici dal destino incerto dopo l’annullamento del concorso del 2011 e delle tornate precedenti (come ad esempio Toscana, Lombardia e Sicilia).
Riepiloghiamo in una scheda, in ordine cronologico, lo scadenzario degli adempimenti
Entro 30 giorni dalla data in vigore della legge (14 luglio)
Decreto per ripartire tra le Regioni i 300 milioni per le “scuole innovative”.
Istituzione, presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura del registro nazionale per l'alternanza scuola /lavoro.
La riforma Renzi - Giannini ha reso l'alternanza scuola - lavoro una realtà finalizzata a integrare il percorso formativo di studio con un periodo di esperienza da maturare in azienda.
Entro 60 giorni
14 settembre 2015 – comma 122
Emanazione decreto per definire i criteri e le modalità di assegnazione e utilizzo della “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo” Sono destinatari dell’importo nominale di 500 euro/anno i docenti di ruolo delle Istituzioni scolastiche statali assunti a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, compresi i docenti in periodo di formazione e prova, che non siano stati sospesi per motivi disciplinari.
Sono destinatari anche i docenti assunti e da assumere nel piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla Legge 107/2015.
Per il solo a.s. 2015/16 la somma sarà accreditata in busta paga, con emissione speciale nel mese di ottobre senza costituire reddito imponibile.
Modalità di utilizzo della Carta del docente per finalità di formazione e aggiornamento professionale
a. acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste;
b. acquisto di hardware e software;
c. iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Miur, a corsi di laurea, laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti il profilo professionale,
ovvero a corsi post lauream o master universitari inerenti al profilo professionale;
d. rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
e. ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
f. iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e del Piano nazionale di formazione di cui all'art. 1 comma 124 della legge n. 107 del 2015.
Modalità di rendicontazione
I docenti dovranno trasmettere alla scuola di appartenenza, entro il 31 agosto 2016, la rendicontazione comprovante l'effettivo utilizzo della somma, per le finalità e con le modalità previste.
Nel caso la documentazione risulti non conforme, incompleta, presentata oltre il termine o non presentata, la somma sarà recuperata con l'erogazione riferita al 2016/17.
I rendiconti sono messi a disposizione dei revisori per il riscontro di regolarità amministrativo-contabile.
Con successiva nota, il Miur si riserva di fornire ulteriori dettagli riguardo all’attività di rendicontazione delle spese sostenute.
Entro 60 giorni
14 settembre – comma 160 - 161
Trasmettono al MIUR il monitoraggio degli interventi edilizi realizzati, pena la revoca delle risorse
Entro 60 giorni
14 settembre – comma 178
Emanazione decreto per definire i termini e le modalità per l'erogazione dei finanziamenti agli enti locali per finanziare indagini diagnostiche relativa alla sicurezza degli edifici scolastici e per prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti.
Entro 60 giorni
14 settembre – comma 178
Emanazione decreto per l'equipollenza, rispetto alla laurea, alla laurea magistrale e al diploma di specializzazione, dei titoli rilasciati da scuole e istituzioni formative di rilevanza nazionale operanti nei settori di competenza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Anche in questo caso ci sarà un surplus lavorativo per le segreterie senza che vengano minimamente considerate, anzi dal 1° luglio molte avranno un numero ridotto di assistenti amministrativi a causa dell’ordine di stipulare contratti con i supplenti annuali solo fino al 30 giugno 2016 per la ben conosciuta vicenda dei dipendenti ex provinciali perdenti posto
Solito discorso: chi controlla gli edifici scolastici, chi li pulisce e si occupa della sicurezza? I collaboratori scolastici che non vengono ovviamente menzionati ma che si devono occupare di tutto come gli assistenti, oltre a dover sostituire i colleghi assenti, grazie al famoso divieto di nominare supplenti contenuto nella Legge di Stabilità 2015.
Entro settembre – comma 11
Comunicazione alle scuole dell’ammontare degli ulteriori 8/12 del Fondo di funzionamento
Erogazione alle scuole di 4/12 del Fondo di funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Entro successivi 90 giorni 14 ottobre 2015 – comma 154
Selezionano almeno uno e fino a cinque interventi sul proprio territorio per le “scuole innovative”.
• Emanazione delle linee guida per i percorsi degli istituti tecnici superiori
14 ottobre 2014 - comma 51
• definizione dei criteri per il riconoscimento dei crediti formativi universitari
Entro 90 giorni
14 ottobre 2015 - comma 11
Ridefinizione dei criteri di riparto del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
Entro ottobre – comma 12
Predisposizione del piano triennale dell’offerta formativa (ed eventuale revisione annuale).
Si sono ricordati del personale ATA solo per ordinare ai dirigenti scolastici di accantonare una parte del fondo per le eventuali ore eccedenti per i collaboratori scolastici che dovranno sostituire i colleghi assenti: una elemosina vergognosa oltre che quasi impraticabile!!!
Entro 120 giorni
Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale dell'Istituzione scolastica ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che la Scuola adotta nell'ambito della propria autonomia. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, dunque, in coerenza con gli obiettivi generali ed educativi dell'indirizzo di studi determinato a livello nazionale, è un programma completo rispetto a strutturazione del curricolo, delle attività, delle scelte organizzative, dell'impostazione metodologico- didattica, rispetto a impiego, promozione e valorizzazione delle risorse professionali. In questa prospettiva, il Piano non è un adempimento burocratico: richiede coinvolgimento, partecipazione e collaborazione di tutte le figure professionali dell’Istituto nella consapevolezza che identificazione e attaccamento all’Istituzione, clima relazionale e benessere organizzativo, assunzione di un modello operativo volto al
(forse anche degli ATA ed è per questo di fondamentale importanza che si sia rappresentati possibilmente non da persone iscritte ai soliti sindacati che ci hanno come minimo ignorati per anni) Ed è quello che gli ATA hanno sempre
miglioramento continuo dei processi delle attività della Scuola, risultano fondamentali per esprimere una visione ampia e coerente del progetto dell'Istituto.
12 novembre 2015 – comma 152
Avvio di un piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica.
Entro il 1° dicembre 2015 – comma 114
• Indizione di un concorso per titoli ed esami per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali
12 gennaio 2016 – comma 143
Emanazione decreto concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche" per semplificarne gli adempimenti amministrativi e contabili.
• Stanno lavorando per modificare il D.I. N. 44 /2001 relativo al Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche”
12 gennaio 2016 – comma 44
Definizione dell'offerta formativa dei percorsi del sistema nazionale di istruzione e formazione realizzati dalle istituzioni formative accreditate dalle regioni per la realizzazione di percorsi di istruzione e
formazione professionale, finalizzati all'assolvimento del diritto/dovere all'istruzione e alla formazione
12 gennaio 2016 - comma 28
• Emanazione della disciplina per: - le modalità di individuazione del profilo dello studente da associare ad un'identità digitale; -
Entro febbraio 2016 – comma 11
Erogazione alle scuole degli 8/12 del Fondo di funzionamento.
fatto per senso del dovere e di responsabilità, operando oltre il loro mansionario.
E qui auspichiamo che si facciano veramente verifiche serie perché non è più possibile assistere a continue nascite di scuole paritarie che servono per elargire diplomi o certificati di servizio fittizi a scapito dei nostri onesti precari che accettano di lavorare anche lontano da casa con notevoli sacrifici per accumulare punteggio.
Si dovrebbe indire un concorso anche per il personale ATA riservato a chi ha effettuato almeno 24 mesi di servizio nelle sole scuole statali nelle qualifiche del personale ATA
Auspichiamo almeno in questo caso di essere sentiti come esperti…sappiamo che hanno un tavolo di lavoro al Miur composto da Dsga chiamati non si sa come…
Entro il 30 giugno 2016 – comma 66
Definizione degli ambiti territoriali, inferiore alla provincia o alla città metropolitana.
Ambiti territoriali della Buona Scuola di Renzi, ecco come saranno
Vanno definendosi i nuovi ambiti territoriali della scuola previsti dalla legge 107 del 2015, perni della mobilità degli insegnanti a partire dal 2016. Rispetto agli attuali distretti, in tutto ottocento, gli ambiti territoriali avranno un numero ridotto (si presume circa 380) perché aumenterà la loro dimensione. Dell’argomento ne fornisce notizia il quotidiano Italia Oggi che riferisce di un incontro tenutosi al ministero dell’Istruzione il 3 dicembre.
Da quel che è trapelato, gli ambiti territoriali saranno estesi anche su più territori: tuttavia non potranno raggruppare più province e, di conseguenza, estendersi oltre l’ambito regionale. Al loro interno, dovranno comprendere sia gli istituti del primo ciclo che del secondo, dividere scuole con plessi o con sedi staccate. Importante è il criterio della popolazione scolastica: ogni ambito dovrà avere un massimo di 40 mila studenti, mentre gli ambiti delle città metropolitane (Roma Capitale, Milano, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Bari, Reggio Calabria), potranno arrivare fino ad un massimo di 60 mila alunni. Successivamente, saranno inserite delle regole per le province con popolazione scolastica inferiore ai 22 mila studenti (Gorizia, Verbania, Oristano, Isernia).
A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 – comma 64
Emanazione decreti triennali di determinazione degli organici dell’autonomia su base regionale.
A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 – comma 68
Decreto annuale per un ulteriore contingente di posti destinati a contratti a tempo determinato (organico di fatto).
A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 – comma 69
Emanazione decreti di ripartizione dell’organico regionale tra gli ambiti territoriali.
Entro il 30 giugno 2016 – comma 70 Costituzione delle reti di scuole
Deve emergere il reale bisogno del personale ATA almeno qui….
Tra le novità, o meglio gli approfondimenti che la Buona Scuola prevede, non bisogna sottovalutare la promozione della costituzione
di reti tra scuole, finalizzate alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e di attività amministrative, alla realizzazione di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive o culturali, da definire sulla base di accordi. Le reti non devono essere sottovalutate, poiché gli accordi potranno riguardare varie e diversificate materie: | Come invece sta succedendo anche fra nostri colleghi, DSGA compresi |
i criteri e le modalità per l’utilizzo dei docenti nella rete, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia di non discriminazione sul luogo di lavoro, nonché di assistenza e di integrazione sociale delle persone con disabilità; l’introduzione di insegnamenti opzionali, specialistici, di coordinamento e di progettazione funzionali ai piani triennali dell’offerta formativa di più istituzioni scolastiche inserite nella rete; i piani di formazione del personale scolastico; la gestione comune di funzioni e di attività amministrative, come l’istruttoria sugli atti relativi a cessazioni dal servizio, pratiche in materia di contributi e pensioni, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di fine rapporto del personale della scuola, nonché su ulteriori atti di carattere amministrativo. Ovviamente altri ambiti di intervento potranno essere decisi dalle singole reti. “Senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” vuol dire che le istituzioni scolastiche che aderiranno all’accordo di rete dovranno indicare chiaramente le risorse da destinare alla rete stessa per il perseguimento delle proprie finalità. La mancanza di risorse specifiche potrebbe però inibire la nascita di reti. In un periodo in cui il personale della scuola è chiamato a sempre più numerosi adempimenti anche di carattere meramente burocratico- amministrativo, la costituzione di una rete nel medesimo territorio può rappresentare un importante strumento di razionalizzazione, snellimento e semplificazione delle procedure nell’ottica di quel rinnovamento che la riforma della Buona Scuola vuole realizzare. | (…sottinteso altro personale ATA da tagliare) |
Al termine del triennio 2016-2018 - comma 130 | |
Predisposizione di linee guida per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale | |
Entro 18 mesi | |
16 gennaio 2017 – comma 180 | |
Emanazione dei decreti delegati relativi a: | |
a) nuovo testo unico dell’istruzione; | |
b) formazione iniziale e immissione in ruolo dei docenti; | |
c) promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità; | |
d) revisione dei percorsi dell'istruzione professionale; |
e) istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni
f) garanzia dell'effettività del diritto allo studio su tutto il territorio nazionale;
g) promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici;
h) revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all'estero;
i) adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti, nonché degli esami di Stato
Non indicato - comma 23
Monitoraggio annuale dei percorsi e delle attività di ampliamento dell'offerta formativa dei centri di istruzione per gli adulti.
Adozione del Piano nazionale per la scuola digitale.
Attuazione del Piano nazionale per la scuola digitale. Individuazione degli animatori digitali ai sensi dell’articolo 31, comma 2, lettera b), del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 giugno 2015, n. 435.
Il suo profilo è rivolto a: 1) FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi; 2) COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa; 3) CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.
Non indicato - comma 37
Anche in questo caso non sarebbe stato meglio invece aumentare il numero degli assistenti tecnici prevedendoli anche per gli istituti comprensivi, che hanno ormai laboratori multimediali come negli istituti superiori e che sono costretti a stipulare contratti con privati per poter garantire prestazioni accettabili, ed eliminando il divieto di nominare supplenti in caso di loro assenza?
Emanazione decreto che definisce la “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro”.
Non indicato - comma 136
È istituito il Portale unico dei dati della scuola.
Il Portale unico della scuola
Basterà un clic per consultare tutti i dati su bilanci delle scuole, Sistema nazionale di valutazione, Anagrafe dell’edilizia scolastica e degli studenti, incarichi di docenza, Piani dell’offerta formativa e curriculum degli studenti. Ma anche per consultare e scarica tutta la normativa, gli atti e le circolari pubblicate dal Miur.
Il nuovo Portale con gli Open data del sistema dell’istruzione e della formazione - previsto dall’art. 16 del Ddl -sarà gestito da Viale Trastevere. Dopo il finanziamento necessario all’attivazione del sito (1 milione di euro per il 2015), dal 2016 in poi saranno messi a disposizione 100mila euro l’anno per le spese di gestione e mantenimento.
Non indicato - comma 148
Decreto con modalità per la gestione del credito d'imposta per le “erogazioni liberali” alle scuole.
Non indicato - comma 155
Indizione di un concorso per le proposte progettuali relative agli interventi individuati dalle regioni.
Non indicato - comma 160
Emanazione decreto relativo a termini e modalità di individuazione degli interventi di adeguamento strutturale e antisismico delle scuole.
I decreti legislativi devono essere adottati entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge (art. 1, co. 180-185).
Semplicemente vergognoso buttare via così tanti soldi e non offrire nemmeno un euro al personale ATA per tutto il lavoro portato avanti negli anni e aumentato notevolmente negli ultimi tempi!!!
Abbiamo volutamente inserito un riassunto della Legge 107 del 13 Luglio 2015 per sottolineare ancora una volta che mentre il corpo docente è stato rivalutato e potenziato, il Personale ATA è stato ancora una volta dimenticato da tutti e soggetto ai soliti tagli annuali di Personale.
Con la Legge 107/2015 inevitabilmente è molto aumentato il carico di lavoro di tutto il Personale ATA: è notevolmente cresciuta la responsabilità della gestione amministrativa per i Dsga e gli Amministrativi che si vedono costretti a dover anche gestire l’organico funzionale del personale docente, è cresciuta la responsabilità della gestione dei laboratori per gli Assistenti Tecnici e naturalmente anche i Collaboratori
Scolastici, essendo sempre in prima linea con il loro supporto a tutte le attività didattiche degli Istituti, risentono di questa nuova situazione.
Pertanto il lavoro del personale ATA aumenta ma il numero degli addetti ai servizi diminuisce a causa dei tagli operati dal Miur.
Non ci sono parole per commentare questa situazione così difficile.
• Conclusioni
Non vogliamo essere ripetitivi e noiosi ma ribadiamo con forza la gravità della situazione di tutto il Personale Ata e del suo totale stato di abbandono da parte di tutti, dimenticati in primo luogo dalle Istituzioni e dalle OO.SS. che anziché tutelarci hanno sostenuto soltanto il Personale Docente, più numeroso e di più facile gestione. Non solo non siamo stati tutelati, ma nessuno ha mosso un dito contro i nostri licenziamenti. In nessun altro settore pubblico si sono effettuati tagli così selvaggi, e tutto questo è avvenuto nel silenzio di tutti e nell’indifferenza dell’opinione pubblica.
Inspiegabile…(forse perché la categoria degli Ata è numericamente inferiore a quella dei docenti e prevalentemente al femminile ??? … e quindi, nonostante tutti i proclami di rispetto a favore delle donne … in fondo siamo ancora una società al maschile ???).
Come detto, abbiamo toccato il fondo, è ora di invertire il senso di marcia e ripartire in maniera giusta.
In questa piattaforma contrattuale abbiamo fatto delle proposte secondo noi valide, siamo disposti al dialogo purchè ci sia rispetto e considerazione per il Personale Ata.
Il resto sono chiacchiere inutili e inconcludenti che ci fanno soltanto sprecare tempo ed energie.
Salutiamo i Colleghi, rimanendo a disposizione per qualsiasi confronto leale, serio e costruttivo e auguriamo buon lavoro a tutti.
Dicembre 2015
Staff Feder.ata