CODICE PROCEDURA: 861
CODICE PROCEDURA: 861
Classifica: TP 010 IF00861
Proponente: S&P 5 S.R.L.
OGGETTO: Impianto “agro-fotovoltaico” denominato “S&P 5”, di potenza complessiva pari a 110.940 kwp (65.000 kw in immissione), di tipo grid-connected e sistema di accumulo, da realizzarsi nei comuni di Gibellina (TP) , Salemi (TP) e Mazara del Vallo (TP) e delle opere connesse, delle opere correlate e della linea elettrica di connessione alla rete TERNA (RTN)
Procedimento: Procedura di Valutazione impatto ambientale (VIA) ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 000/00 x xx.xx.xx. xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx xxxxx xxxxxxxxx (XXXX) ai sensi dell’art. 27-bis del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.
Parere predisposto sulla base della documentazione e delle informazioni che sono state fornite dal Servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente Regione Siciliana e contenute nel nuovo portale regionale SIV-VI.
PARERE ISTRUTTORIO CONCLUSIVO CTS n. 136/2022 del 13/05/2022
VISTO l’art. 91 della Legge Regionale n. 9 del 07 maggio 2015 recante “Norme in materia di autorizzazione ambientali di competenza regionale”, come integrato con l’art. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016.
VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.
VISTO il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e xx.xx. e ii.
VISTA la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
VISTO il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 recante “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica” e xx.xx. e ii.
VISTO il D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 e xx.xx. e ii.
VISTA la circolare ARTA del 23 dicembre 2004, recante direttive sul “D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni”.
VISTO il D.A. 17 maggio 2006 recante i “Criteri relativi ai progetti per la realizzazione di impianti per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del sole”.
VISTO il D.A. 30 marzo 2007 “Prime disposizioni d’urgenza relative alle modalità di svolgimento della valutazione di incidenza ai sensi dell'art. 5, comma 5, del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 e ss.mm.ii” e xx.xx. e ii.
VISTO il D.M. 17 ottobre 2007, recante “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciale di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)”, successivamente modificato dal D.M. 22 gennaio 2009.
VISTO il D.A. n. 245/GAB del 22 ottobre 2007, concernente “Disposizioni in materia di valutazione di incidenza attuative dell’articolo 1 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 13”.
VISTA la Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
VISTO il D.M. 10 settembre 2010 recante le “Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”.
VISTO il D.P.R. Sicilia 18 luglio 2012, n. 48, recante il “Regolamento recante norme di attuazione dell’art. 105, comma 5, della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11”.
VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 – Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni.
VISTO il DPR 13/06/2017 n. 120: Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;
VISTO il D.A. n. 142/GAB del 18/04/2018 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;
VISTA la Nota prot. 605/GAB del 13 febbraio 2019, recante indicazioni circa le modalità di applicazione dell’art. 27-bis del D.lgs. 152/2006 e s.m.i;
VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28 giugno 2019 che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti”.
VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e contestualmente sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.
VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente.
VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;
VISTO il D.A. n. 57/GAB del 28 febbraio 2020 recante il Regolamento di funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale.
VISTO il D.A. n. 285/GAB del 3 novembre 2020 con il quale è stato inserito un nuovo componente con le funzioni di segretario del Nucleo di Coordinamento;
VISTO il D.A. n. 19/GAB del 29 gennaio 2021 di nomina di nn. 5 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti o dimissionari, di integrazione del Nucleo di coordinamento e di nomina del nuovo vicepresidente;
VISTO il D.A. n. 265/GAB del 15 dicembre 2021 che regolamenta il funzionamento di C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale che ha sostituito il D.A. n. 57/GAB del 28 febbraio 2020, pertanto abrogato;
VISTO il D.A. n. 273/GAB del 29 dicembre 2021 di nomina di nn. 30 componenti ad integrazione dei membri già nominati di CTS e di nomina di ulteriori due membri del nucleo di coordinamento;
RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020 l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana ha approvato il Protocollo d’intesa con ARPA Sicilia, che prevede l’affidamento all’istituto delle verifiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera; ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo; radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;
LETTO il citato protocollo d’intesa e le allegate Linee-guida per la predisposizione dei quadri prescrittivi;
VISTA la nota assunta al prot. DRA n.19104 del 09/04/2020 con la quale la società S&P5 Srl ha presentato richiesta d’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, nell’ambito del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’art. 27bis del D.Lgs 152/2006, per il progetto di cui all’oggetto;
VISTA la nota n. 30229del 03/06/2020 recante la “Comunicazione di procedibilità istanza, pubblicazione documentazione, Responsabile del procedimento e contestuale trasmissione alla CTS”, e ribadito che ai sensi del D.A. n. 265/2021 ogni connesso accertamento e valutazione è di competenza del Servizio I del Dipartimento Regionale Ambiente della Regione Siciliana.
LETTA la seguente documentazione presentata dal Proponente in sede di avvio dell’istanza per il tramite del Portale della Regione Siciliana:
Relazioni specialistiche
1. RS06REL0001A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐RDT‐RELAZIONE_TECNICA_DESCRITTIVA
2. RS06REL0002A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐DPET‐ RELAZIONEDISCIPLINARE_DESCRITTIVO_E_PRESTAZIONALE_DEGLI_ELEMENTI_TECNI CI
3. RS06REL0003A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐IU‐RELAZIONE_INSERIMENTO_URBANISTICO
4. RS06REL00004A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐PSG‐RELAZIONE_PAESAGGISTICA
5. RS06REL0005A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐INT‐ RELAZIONE_DI_SOLUZIONE_DI_INTERFERENZE
6. RS06REL0006A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐GEO‐RELAZIONE_GEOLOGICA_IDROGEOLOGICA
7. RS06REL0007A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ AGRRELAZIONE_STUDIO_AGRONOMICO_BOTANICO_VEGETAZIONALE_FAUNISTICO
8. RS06REL0008A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐VUL‐ RELAZIONE_VULNERABILITA'_DESERTIFICAZIONE
9. RS06REL0009A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐CPS‐ RELAZIONE_CALCOLI_PRELIMINARI_STRUTTURE
10. RS06REL0010A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐CPI‐RELAZIONE_CALCOLI_PRELIMINARI_IMPIANTI
11. RS06REL0011A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐PPE‐PIANO_PARTICELLARE_DI_ESPROPRIO
12. RS06REL0012A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐RF‐REPORT_FOTOGRAFICO
13. RS06REL0013A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ CELVALUTAZIONE_PRELIMINARE_CAMPI_ELETTROMAGNETICI
14. RS06REL0014A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐DSM‐ RELAZIONE_PIANO_DI_DISMISSIONE_E_RIPRISTINO
15. RS06REL0015A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐CME‐COMPUTO_METRICO_ESTIMATIVO
16. RS06REL0016A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐EPU‐ELENCO_PREZZI_UNITARI
17. RS06REL0017A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐QE‐QUADRO_ECONOMICO
18. RS06REL0018A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ MIOCRELAZIONE_PIANO_MANUTENZIONE_IMPIANTO_E_OPERE_CONNESSE
19. RS06REL0019A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ PUTRPIANO_PRELIMINARE_DI_UTILIZZO_IN_SITO_DELLE_TERRE
20. RS06REL0020A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐PRO‐RELAZIONE_VALUTAZIONE_PRODUCIBILITA'
21. RS06REL0021A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐SI‐RELAZIONE_SPECIALISTICA_IMPIANTO
22. RS06REL0022A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐PTO‐RELAZIONE_PIANO_TECNICO_DELLE_OPERE
23. RS06REL0023A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐INFR‐RELAZIONE_INFRASTRUTTURE_E_VIABILITA'
24. RS06REL0024A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐AP‐RELAZIONE_ANALISI_PREZZI
25. RS06REL0025A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐IM‐RELAZIONE_INCIDENZA_MANODOPERA
Studio Impatto Ambientale
26. RS06SIA0001A0-S&P_5-IMPIANTO-IT-SIA-STUDIO_IMPATTO_AMBIENTALE
Elaborati di progetto
27. RS06EPD0001A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐COG‐Carta_di_corografia
28. RS06EPD0002A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ CDVCarta_dei_vincoli_paesaggistici_territoriali_ambientali_e_PAI
29. RS06EPD0003A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐LAY‐Carta_di_layout
30. RS06EPD0004A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐STR‐Struttura_e_sostegno_dei_pannelli
31. RS06EPD0005A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ICIV‐Interferenze Cavidotti Illuminazioni Videosorveglianza
32. RS06EPD0006A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐CITS‐particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage
33. RS06EPD0007A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐ CMCUparticolare_locale_consegna_misura_controllo_e_utente
34. RS06EPD0008A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐SEU AT/MT‐Schema_elettrico_unifilare_AT/MT
35. RS06EPD0009A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐UNIF‐Schema_elettrico_unifilare
36. RS06EPD0010A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐MTCCarta_delle_misure_di_mitigazione_e_compensazione
37. RS06EPD0011A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐XXX‐Xxxxx_xx_xxxxxxx_xxxxxxxxxxx
00. XX00XXX0000X0‐X&X_0‐XXXXXXXX‐XX‐SML‐Inquadramento_su_ortofoto_e_viste_stato_ante
39. RS06EPD0013A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐SML‐ Inquadramento_su_ortofoto_e_simulazioni_postoperam
40. RS06EPD0014A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐RPA‐Rilievo_planoaltimetrico
41. RS06EPD0015A0‐S&P_5‐IMPIANTO‐IT‐PCT‐Particolare‐cabina‐di trasformazione‐smistamento‐ 150_30kV
42. RS06EPD0001A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐COG‐Carta_di_corografia
43. RS06EPD0002A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐CDV‐ Carta_dei_vincoli_paesaggistici_territoriali_ambientali_e_PAI
44. RS06EPD0003A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐SE‐ CATSTAZIONE_ELETTRICA_DI_CONSEGNA_220_KV_SU_CATASTALE
45. RS06EPD0004A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐SE‐ CTRSTAZIONE_ELETTRICA_DI_CONSEGNA_220_KV_SU_CTR
46. RS06EPD0005A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐LAY‐Carta_di_layout
47. RS06EPD0006A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐LAY‐CAT‐Carta_di_layout_su_catastale
48. RS06EPD0007A0‐S&P_5_3‐STAZIONE‐IT‐PQU‐Piano_quotato
49. RS06EPD0008A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐RETE‐200‐Layout_stazione_RTN
50. RS06EPD0009A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐UTENTE‐200‐Layout_stazione_utente
51. RS06EPD0010A0‐S&P_5‐STAZIONE‐REL‐RTD‐RETE‐Realizzazione_stazione_AT_RETE
52. RS06EPD0012A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐SEZ‐Sezione_e_profili
53. RS06EPD0013A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐ELE‐Stazione_rete_utente_e_raccordi
54. RS06EPD0014A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐CA‐Cancello
55. RS06EPD0015A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐RIL‐AAT‐Rilievo_e_profili_longitudinali_linea_AAT
56. RS06EPD0016A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐CHChiosco_per_attrezzature_elettriche_pianta_e_prospetti
57. RS06EPD0017A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐TF‐Torre_faro
58. RS06EPD0018A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐SA‐SG‐Piante_prospetti_edificio_SA‐SG
59. RS06EPD0019A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐MAG‐Piante_prospetti_edificio_magazzino
60. RS06EPD0020A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐MT‐TLC‐Punto_di_consegna_MT_TLC_pianta_prospetti
61. RS06EPD0021A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐MT‐BT‐ Copertura_per_trasformatori_MTBT_Pianta_prospetti
62. RS06EPD0022A0‐S&P_5‐STAZIONE‐IT‐RTN‐Prospetti_particolari_locale_RTN
Sintesi non Tecnica
63. RS06SNT0001A0-S&P_5-IMPIANTO-IT-SNT-SINTESI_NON_TECNICA_SIA
Elenchi elaborati
64. RS06EET0001A0-S&P_5-ELENCO_ELABORATI_TRASMESS
Istanze
65. RS06IST0001A0-S_P_5-ISTANZA-VIA-PAUR
66. RS06IST0002I0-S_P_5-ISTANZA_ASSESSORATO_ENERGIA_S_P_5
67. S06IST0003I0-S_P_5-BOLLO_ISTANZA_ED_ONERI_ART12_-_AU
Avvisi
68. RS06AVV0001A0-S&P_5-LETTERA_RICHIESTA_PUBBLICAZIONE_DELLO_SCHEMA_DI_ AVVISO_AL_PUBBLICO
Dichiarazioni
69. RS06ADD0001A0‐S&P_5‐DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_DI_ATTO_NOTORIO_COPIA_ CONFORME_AGLI_ORIGINALI
70. RS06ADD0002A0‐S&P_5‐ DICHIARAZIONE_ANTIMAFIA_SU_MODELLO_PREDISPOSTO_DALLA_PREFETTURA_UTG
_DI_PALERMO
71. RS06ADD0003A0‐S&P_5‐DICHIARAZIONE_SOSTITUTIVA_CCIAA_S&P_5_SRL
72. RS06ADD0004A0‐S&P_5‐D.IMPEGNO_NEI_CONFRONTI_DELL'AMMINISTRAZIONE_ OBBLIGO_REALIZZ._IMPIANTO
73. RS06ADD0005A0‐S&P_5‐DICHIARAZIONE_ATTO_ADESIONE_IMPEGNO_PROT._LEGALITA'
74. RS06ADD0006A0‐S&P_5‐D.S.ATTO_NOTORIETÀ_RAPPORTI_PUBBLICHE_ AMMINISTRAZIONI_RETRIBUITI_NEGLI_ULTIMI_TRE_ANNI
75. RS06ADD0007A0‐S&P_5‐D.S.CDU_ASSENZA_PERCORSO_FUOCO_E_COLTURE_ SPECIALIZZATE
76. RS06ADD0009A0‐S&P_5‐ATTESTAZIONE DI VERIDICITÀ DELLO STUDIO AGRICOLO FORESTALE ‐BOTANICO E FAUNISTICO
77. RS06ADD0010A0‐S&P_5‐X.X.XXXX’ATTO_DI_NOTORIETÀ_DELLA_VERIDICITÀ
_DEI_DATI_DEL COMPUTO METRICO ESTIMATIVO
78. RS06ADD0011A0‐S&P_5‐X.X.XXXX’ATTO_DI_NOTORIETÀ_DELLA VERIDICITÀ_DEI_DATI_ELABORATI_ CARTACEI_E_DIGITALI
79. RS06ADD0012A0‐S&P_5‐X.X.XXXX’ATTO_DI_NOTORIETÀ_DELLA VERIDICITÀ_DEI_DATI_DELLO_STUDIO _DI_IMPATTO_AMBIENTALE
80. RS06ADD0013A0‐S&P_5‐PREANALISI_VALUTAZIONE_OSTACOLI_PERICOLI_PER
_LA_NAVIGAZIONE_AEREA
81. RS06ADD0016A0‐S&P_5‐X.X.XXXX’ATTO_DI_NOTORIETÀ_CONGIUNTA–RISPETTO_ NORMATIVE_PROGETTAZIONE_E_REALIZZAZIONE
82. RS06ADD0032A0‐S&P_5‐X.X.XXXX’ATTO_DI_NOTORIETÀ_CHE_LE_OPERE_NON_ RICADONO_ALL’INTERNO_DI_AREE_S.I.C.‐Z.P.S.
Altra documentazione
83. RS06ADD0024A0-S&P_5-VISURA_S&P_5
84. RS06ADD0025A0‐S&P_5‐STMG
85. RS06ADD0026A0‐S&P_5‐STMG–BONIFICO ACCETTAZIONE
86. RS06ADD0027A0‐S&P_5‐BENESTARE_TERNA_NUOVA_STAZIONE
87. RS06ADD0028A0‐S&P_5‐ACCORDO_DI_CONDIVISIONE_STAZIONE_DI_SMISTAMENTO
88. RS06ADD0029A0‐S&P_5‐ COPIA_ATTESTAZIONE_ISTITUTO_DI_CREDITO (segue PEC dall’istituto di credito)
89. RS06ADD0030A0‐S&P_5‐PRESENTAZIONE_S&P_5_S.R.L.
90. RS06ADD0031A0‐S&P_5‐AFFIDAMENTO‐INCARICHI‐A‐PROGETTISTI
91. RS06ADD0033A0‐S&P_5‐DIMOSTRAZIONE_DISPONIBILITÀ_GIURIDICA_DEI_SUOLI
92. RS06ADD0034A0‐S&P_5‐RICEVUTE_PAGAMENTI_ONERI_ISTRUTTORI_ VIA‐VAS
GIS
93. RS06GIS0000A01‐S&P_5‐GIS
VISTA la nota prot. DISIC/MV/95/Asa del 08/06/2020 (Prot. DRA n. 31503 del 09/06/2020) con la quale Snam Tete Gas s.p.a., ha comunicato che: le opere in oggetto interferiscono con i nostri pre-esistenti impianti. Vi significhiamo che non è per noi possibile esprimere alcun parere sulla compatibilità della costruenda opera con i nostri esistenti impianti in quanto la documentazione tecnica visionata risulta incompleta ai fini di una corretta valutazione dell’interferenza. Pertanto Vi invitiamo a voler integrare detta documentazione (…)
VISTA la nota prot. 32757 del 12/06/2020, con la quale il Dipartimento dell’Ambiente, Servizio 1 ha comunicato al Proponente che i file risultano danneggiati e pertanto si chiede il caricamento della documentazione sul Portale Ambientale SI-VVI.
VISTA la nota prot. 26312 del 16/07/2020 (prot. DRA n.40865 del 20/07/2020) dell’Assessorato della Salute, Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico con la quale “Si comunica che il Comitato Tecnico per la Radioprotezione nella seduta del 7/07/2020 ha rinviato l’esame della pratica in oggetto ritenendo necessario che la Ditta inoltri al Comitato una valutazione dei rischi per i lavoratori per l’esposizione a campi elettromagnetici. Si richiede quindi di integrare la documentazione con la suddetta Relazione”;
VISTO il Nulla Osta rilasciato dall’Agenzia Dogane Monopoli con prot. 11675/RU del 11/08/2020, (prot. DRA n.47177 del 12/08/2020);
VISTA la nota della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, prot. 10173 del 12/08/2020, (prot. DRA n. 47413 del 13/08/2020) riportante che:
1) che l’area di intervento nel Comune di Salemi, denominata Canetici, dove è previsto una parte dell’impianto complessivo, è individuata nel PTP dell’Ambito 2/3, fra le aree di notevole interesse pubblico a termini dell’art. 134, lettera c, del D.Lgs 42/2004 e s.m.i.
Si specifica che l’area è tutelata ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004, e le opere in progetto risultano in contrasto con quanto disposto all’art. 34, Paesaggio locale 14 “Salemi”, 14f, Livello di Tutela 2, delle N.d.A. del Piano Paesistico succitato, infatti, “in queste aree non è consentito:-realizzare…impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili escluso quelli destinati all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto, architettonicamente integrati”,
2) Buona parte dell’area di intervento nel Comune di Salemi, denominata Fiume Grande, è individuata nel PTP nell’Ambito 2/3, fra le aree di notevole interesse pubblico a termini dell’art. 134, lettera c, del D.Lgs 42/2004 e s.m.i. ed altresì ricadente nella fascia di tutela dei 150 mt del Fiume Delia. Si rappresenta che l’ubicazione dell’impianto risulta incuneato fra aree vincolate, in un’area interessata da un complesso sistema idrografico di impluvi presenti nel versante del vicino Monte Porticato.
Per quanto sopra evidenziato, si specifica che, ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs 42/2004, le opere in progetto risultano in contrasto con quanto disposto all’art. 34, Paesaggio locale 15 “Xxxxxxx”, 15d, Livello di Tutela 2, delle N.d.A. del Piano Paesistico succitato: infatti, “in queste aree non è consentito:-realizzare…impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili escluso quelli destinati all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto, architettonicamente integrati”.
3) L’area di intervento nel Comune di Mazara del Vallo, denominato Sant’Xxxxxx, allo stato attuale, in gran parte non è sottoposta a vincolo né a procedura di tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004; purtuttavia è interessato da piccole aree boscate (15c), tutelate ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004. Nell’area risulta presente un impianto eolico.
4) L’area interessata dalla stazione di trasformazione (SE di Rete-Impianto di Rete) e consegna (SE di utenza
– Impianto di Utenza) è prevista nel territorio del Comune di Gibellina ed essa non risulta, allo stato attuale, sottoposta a vincolo né a procedura di tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004. Purtuttavia si evidenzia la strettissima vicinanza, a Nord-Est della suddetta stazione, del sito storico-archeologico n. 86: insediamento d’epoca ellenistico-romana denominato “Case Casuzze”. Inoltre, le zone ad Ovest dell’area interessata dalla stazione di trasformazione e consegna di progetto sono state fittamente popolate all’epoca ellenistica fino all’età bizantina come dimostrano i siti nn. 89, 73, 72, 88 presenti nella carta archeologica del Piano Paesistico dell’ambito 2-3, così come dalle NdA del PP, art. 38, Paesaggio locale 18 “Fiume Freddo”, 18b – Aree d’interesse archeologico.
La medesima stazione di trasformazione è prevista a servizio degli impianti S&P s.r.l., S&P4 s.r.l. (Sicilia e Progresso – con sede in Partinico (PA), Corso dei Mille, n. 312), come da provvedimenti di questa Soprintendenza, prot. n. 9115 del 21.07.2020, n. 27.07.2020 e prot. 9651 del 29.07.2020.
VISTA la nota prot. 56613 del 16/09/2020 (prot. DRA n. 53860 del 16/09/2020) con la quale l’ARPA comunica che esaminata la documentazione tecnica pubblicata sul portale xx-xx.xxxxxxx.xxxxxxx.xx, limitatamente a quanto attiene alla gestione delle terre e rocce da scavo, per gli aspetti sottesi dal DPR n. 120/2007, ha rilevato alcune criticità. (…)
Innanzitutto sembrerebbe osservarsi un disallineamento tra la superficie prevista per l’opera e il volume di materiale che si prevede di rimuovere, che sembrerebbe sottostimato se ad essa rapportato, alla luce degli interventi che si dovranno realizzare.
Infatti, il documento su indicato riporta che la superficie complessiva, su cui verrà realizzato l’impianto interessata dalla movimentazione delle terre e rocce, risulta essere di circa 226 ha (2.260.200 mq), mentre il volume complessivo di materiale escavato è stimato in 117.567 mc..
Inoltre, in base alla dimensione dell’area i punti di indagine previsti sono indicati in 457, a tal proposito si è riscontrato che non risulta presente, in corredo alla documentazione di progetto, alcuna planimetria ove siano riportati i sondaggi previsti in relazione alla superficie interessata e dallo sviluppo lineare delle opere da realizzare, nonché la loro distribuzione secondo una griglia, sui nodi della griglia, distribuzione ragionata ecc… Non viene specificato quanti punti di indagine siano previsti per le superfici interessate e quanti punti siano distribuiti lungo i tracciati degli scavi, per cavidotti ed opere similari, da realizzare.(…)
Non risultano inoltre indicate le aree di stoccaggio delle terre prodotte in attesa della caratterizzazione dei materiali scavati, né le modalità della loro realizzazione, inoltre non si prevedono opere e/o interventi di mitigazione dell’aerodispersione di polveri a seguito dei movimenti di terreno nel sito.
Si chiede dunque alla ditta di specificare, riportando su apposita planimetria, l’esatto numero e ubicazione dei punti di indagine previsti ed il relativo numero di campioni; prevedendo un eventuale infittimento della maglia qualora sia riscontrato un cambio di litologia e stratigrafia, o se altre particolari situazioni locali lo richiedono, per una maggior rappresentatività della qualità del suolo sia in senso orizzontale che verticale. La Ditta inoltre dovrà verificare e comunicare l’eventuale presenza di attività antropiche pregresse e/o presenti in adiacenza del sito di intervento, ed in tal caso prevedere la ricerca di ulteriori parametri sito specifici in aggiunta al set minimo riportato nel documento in Tab. 4.1, facendo riferimento alla colonna A, Tabella 1 Allegato 5, Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs. 152/06.
Per tutto quanto sopra premesso, si ritiene che la Documentazione trasmessa e denominata “Piano Preliminare di Utilizzo”, limitatamente agli aspetti sottesi dal DPR 120/2017, sia insufficiente per poter esprimere un parere chiedendo la trasmissione del Piano di Utilizzo.
VISTA la nota prot. 55701 del 24/09/2020 con la quale il Dipartimento dell’Ambiente, Servizio 1 sollecita codesta Ditta a riscontrare le richieste formulate da Terna e comunicare l’avvenuta trasmissione della documentazione a questo Servizio 1, entro 10 giorni dalla presente, al fine di proseguire con le attività di competenza e procedere all’avvio della fase di consultazione pubblica.
VISTA la nota prot. DRA n.56946 del 30/09/2020 trasmessa dalla società S&P5 Srl comprendente la nota della società Terna SpA, di conferma della suddivisione della potenza di connessione con l’allocazione riportata e “che i suddetti impianti dovranno condividere il medesimo stallo RTN a 220kV con una nuova stazione elettrica di smistamento a 220 kV della RTN, da inserire in entra – esce su entrambe le terne della linea RTN a 220 kV "Partinico - Partanna";
VISTO il parere favorevole espresso dal Libero Consorzio Comunale di Trapani, (prot. DRA n. 57404 del 02/10/2020), relativamente alle discipline in materia di viabilità alle seguenti condizioni:
• L’elettrodotto interrato da porre in attraversamento Longitudinale e/o trasversale alla sede stradale delle SS.PP. 12 e 37 deve essere posto a una profondità minima di m. 1,00 dal piano viabile di rotolamento, su idoneo strato di posa e opportunamente rinfiancato;
• lo scavo per l’alloggio dei cavidotti deve essere realizzato con tecnica spingi tubo o no dig in modo da non intaccare la superficie stradale, qualora per accertate e motivate condizioni di impossibilità ad
eseguire le suddette tecniche di intervento dovendo la ditta procedere con la tecnica dello scavo a cielo aperto per l’alloggio del sottoservizio, lo stesso deve essere preceduto da apposito taglio in ambo i lati dello scavo e per tutto lo spessore dei conglomerati, con apposita macchina taglia asfalto per la regolarità e l’uniformità a vantaggio del regolare ripristino secondo le condizioni che seguono:
o Il ricolmamento per gli attraversamenti da eseguire a cielo aperto sulla sede stradale, deve essere eseguito come segue, previo idoneo costipamento del sottofondo e di ogni strato:
o o strato di materiale arido con misto granulometrico e tout – venant di cava;
o o strato di conglomerato bituminoso a caldo (base), ove esistente;
o o strato di conglomerato bituminoso a caldo (Binder) dello spessore cm. 13, eseguito fino alla quota preesistente della sede stradale previa idonea costipazione degli strati sottostanti;
o o strato di conglomerato bituminoso a caldo (Tappetino) dello spessore cm 3, previa scarificazione, eseguito per l’intera lunghezza dello scavo, raccordandosi con la superficie viabile e/o ogni altra opera limitrofa allo scavo: quest’ultimo strato per la larghezza minima di m.2,00 e comunque raccordandosi con la cordatura del marciapiedi, della cunetta, banchina, muretto di protezione laterale o di altra opera limitrofa. L’approssimarsi della posa dell’elettrodotto al centro della carreggiata comporterà il ripristino di metà della carreggiata stradale.
• L’attraversamento di opere d’arte stradali, tombini, ponti, ponticelli, etc. deve avvenire all’esterno degli stessi e non deve essere in alcun modo ridotta la sezione e la portata idraulica delle opere, nello specifico l’attraversamento dell’elettrodotto nei tratti dei ponti deve essere fatto in sub alveo al torrente;
• Qualora per l’esecuzione dei lavori di cui all’oggetto la strada venga danneggiata o usurata dai mezzi pesanti che eseguiranno gli stessi, il piano viabile deve essere ripristinato a perfetta regola d’arte e il conglomerato bituminoso deve essere eseguito per l’intera carreggiata deteriorata. L’esecuzione dello strato di usura (tappetino) onde garantire la presa, il livellamento e la regolarità del manto deve essere preceduta da idonea scarificazione.
• E’ fatto obbligo alla ditta di eseguire preventive idonee verifiche per individuare eventuali altri sottoservizi e l’effettiva loro dislocazione sul tracciato stradale interessato, al fine di evitare interferenze; ove da tali verifiche dovesse emergere la necessità di modificare il tracciato dovrà essere acquisito preventivamente un nuovo parere.
• la collocazione di eventuali pozzetti deve avvenire fuori dalla carreggiata stradale;
• la segnaletica orizzontale, ove presente, deve essere adeguatamente ripristinata;
• La delimitazione dell’area da realizzare lungo le S.P. n. 50, a norma dell’art. 16 comma 1 lettera b) del D.Lgs 285/1992 e dell’art. 26 comma 4 lettera b del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice della Strada Reg. 495/92, deve essere posta ad una distanza minima di m. 3,00 dal confine stradale;
• Eventuale piantumazione di specie vegetali arboree e/o arbustive da impiantare nella fascia a verde a coronamento del lotto lungo le S.P. 50, a norma dell’art. 16 comma 1 lettera c) del D.Lgs 285/1992 e dell’art. 26 comma 6 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice della Strada Reg. 495/92 deve essere posta ad una distanza dal confine stradale non inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m.
Per l’esecuzione dei lavori di realizzazione dell’elettrodotto in attraversamento longitudinale e/o trasversale interrato con occupazione del suolo e sottosuolo durante i lavori e in via permanente è necessario richiedere ed ottenere preventivamente la concessione.
VISTA la nota prot. n. 58400 del 07/10/2020 con la quale è stata comunicata al Proponente e a tutti gli Enti interessati la “Pubblicazione avviso al pubblico ai sensi dell’art. 27-bis, comma 4 del D.Lgs 152/2006 e xx.xx.”
VISTA la richiesta avanzata dalla ditta, prot 59718 del 13/10/2020, Di inserire tra gli enti interessati al procedimento di autorizzazione ai sensi dell’art 27-bis comma 4 del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii., anche il comune di Santa Ninfa (TP) e l’Ispettorato ripartimentale delle Foreste di Trapani (I.R.F);
VISTA la nota del Comando Provinciale Vigili del Fuoco Trapani registro ufficiale U. 0016484.14-10-2020 (prot. DRA n. 59929 del 14/102020), con la quale si rende noto che gli impianti fotovoltaico non rientrano nell’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi di cui all’allegato I del D.P.R.
n. 151/2011.(…) Solo qualora l’attività in oggetto rientrasse in categoria A di cui all’Allegato I del D.P.R. n. 151/2011, non sarà necessaria la valutazione del progetto ai sensi dell’art. 3 del citato D.P.R. 151/2011, ma dovrà essere comunque presentata la S.C.I.A. ai sensi dell’art. 4 del medesimo D.P.R. 151/2011
VISTA la nota prot. 61253 del 20/10/2020 con la quale si comunica al Comune di Santa Ninfa che, ai sensi del medesimo art. 27 bis, dovrà dare opportuna informazione dell’avvenuta pubblicazione del suddetto avviso nel proprio Albo Pretorio informatico
VISTA la nota prot 63712 del 30/10/2020 con la quale il Proponente ha trasmesso i seguenti elaborati richiesti dal MISE per la procedura PAUR:
Relazioni specialistiche
1. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-A
2. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-B
3. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-C
4. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-D
5. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-E
6. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-F
7. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-G
8. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-H
9. RS06REL0027I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-I
Elaborati di progetto
10. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_A
11. N.B. manca Carta_di_layout_sottocampo_B
12. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_C
13. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_D
14. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_E
15. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_F
16. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_G
17. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_H
18. RS06EPD0003I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout_sottocampo_I
19. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_A
20. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_B
21. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_C
22. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_D
23. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_E
24. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_F
25. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_G
26. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_H
27. RS06EPD0006I0-S_P-5-IMPIANTO-IT-CITS- particolare_cabina_inverter_trasformazione_storage_sottocampo_I
28. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_A
29. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_B
30. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_C
31. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_D
32. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_E
33. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_F
34. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_G
35. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_H
36. RS06EPD0008I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-SEU-ATMT-Schema_elettrico_unifilare_ATMT_ sottocampo_I
37. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_A
38. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_B
39. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_C
40. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_D
41. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_E
42. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_F
43. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_G
44. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_H
45. RS06EPD0009I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-UNIF-Schema_elettrico_unifilare_sottocampo_I
Interferenze
46. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_A
47. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_B
48. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_C
49. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_D
50. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_E
51. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_F
52. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_G
53. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_H
54. RS06EPD0005I0-S_P_5-IMPIANTO-IT-ICIV-Interferenze_Cavidotti_Illuminazioni_ Videosorveglianza_sottocampo_I
Istanze
55. RS06IST0002A0-S_P_5-ISTANZA_INTEGRAZIONE_ELABORATI_RICHIESTI_DAL_MISE
56. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-A
57. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-B
58. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-C
59. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-D
60. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-E
61. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-F
62. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-G
63. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-H
64. RS06ADD0036I0-S_P_5-ISTANZA-MISE-S_P_5-I
Dichiarazioni
65. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-A
66. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-B
67. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-C
68. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-D
69. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-E
70. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-F
71. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-G
72. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-H
73. RS06ADD0037I0-S_P_5-DICHIARAZIONE-DI-IMPEGNO-S_P_5-I
74. RS06ADD0038I0-S_P_5-ATTO_DI_SOTTOMISSIONE_SEP_5
VISTA la nota prot. 113399 del 29/10/2020, (prot. DRA n. 63503 del 30/10/2020) dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, recante il Nulla Osta espresso alle seguenti condizioni: che prima dell’inizio dei lavori si dovrà procedere, nei confronti degli aventi diritto, alla cessione definitiva, ai sensi dell’art. 13 della l.r. n. 4 del 16.04.2003 e ss.mm.ii., del suolo trazzerale incorporato nelle particelle che risultano interessate dalla consistenza originaria di metri 37,68 delle suddette trazzere, nonché al rilascio da parte dello
scrivente ufficio di apposita concessione per l’utilizzazione dei suoli demaniali trazzerali necessari alla percorrenza con cavidotti/elettrodotti sulle stesse regie trazzere. Inoltre, la Società in indirizzo dovrà far pervenire la seguente documentazione: versamento di euro 190,00 sul c/c postale 00302901, intestato a Unicredit – Cassa Regionale Palermo, riportante la seguente causale: “versamento cap.4301, capo 20”, Demanio Trazzerale Palermo, istruttoria concessione/nulla-osta impianto fotovoltaico nei territori di Mazara del Vallo (TP)-Salemi (TP) e Gibellina (TP).
VISTA la nota prot. 59069 del 17/11/2020 ( prot. DRA n. 67645 del 18/11/2020) con la quale l’ARPA riscontra quanto segue:
• Rumore: l’impatto acustico per la fase di esercizio risulta trascurabile Non è stata prodotta alcuna Valutazione Previsionale d’Impatto Acustico per le opere di cantiere.
La legge 447/95 assegna la competenza della valutazione dell’impatto acustico ai comuni, pertanto, in assenza di una valutazione previsionale del rumore prodotto nelle fasi di cantiere basata su adeguato modello di simulazione e di verifica dei livelli di rumore ante operam, si può desumere che il Comune intenda autorizzare in deroga tali lavori
• Verifica del corretto calcolo delle fasce di rispetto/DPA: (…)ai fini del rispetto dei limiti imposti dal DPCM 08/07/2003, si rileva quanto segue:
1. DPA relative alle cabine di campo per la trasformazione MT/BT (n. 14 cabine): fatta salva la fede su quanto riportato in progetto e i dati forniti in base a quanto prescritto dal DM 29/05/2008 al punto 6.1.2, le fasce di rispetto rientrano nei confini dell’area di pertinenza dello stesso impianto;
2. DPA relativa alle linee MT in cavo interrato a 33 kV: fatta salva la fede su quanto riportato in progetto sull’utilizzo di cavi unipolari posati a trifoglio, i dati forniti in base a quanto prescritto dal DM 29/05/2008 al punto 6.1.1 la fascia massima calcolata (<2 m) rispetta i limiti stabiliti dal DPCM 08/07/2003;
3. DPA relativa alle linee AT in cavo interrato a 150 kV: fatta salva la fede su quanto riportato in progetto la fascia massima calcolata (<3 m) deve essere riportata sulle mappe georeferenziate al fine della costituzione del vincolo urbanistico;
4. Impatto elettromagnetico generato dalla Stazione di trasformazione e smistamento, Stazione elettrica di Rete e Stazione di Utente AT/MT: in conformità a quanto riportato al punto 5.2.2 del DM 29/05/2008 per questo tipo di impianti la Dpa e, quindi, la fascia di rispetto, rientrano generalmente nei confini dell’area di pertinenza dello stesso impianto;
5. Determinazione delle fasce di rispetto delle sbarre AT: fatta salva la fede su quanto riportato in anche in questo caso le Dpa rientrano nei confini dell’area di pertinenza della Stazione elettrica in progetto.
VISTA la nota prot. 69166 del 24/11/2020 (prot. DRA n. 69166 del 24/11/2020) con la quale l’ANAS S.p.A. ha espresso il nulla osta per la realizzazione dei lavori in oggetto con le seguenti prescrizioni e modalità di esecuzione:
- sarà collocato un attraversamento longitudinale della S.S. 188 di lunghezza pari a ml 1.100 nel tratto denominato “CD”, sito approssimativamente tra il km 45+000 ed il km 46+000;
- la posa del cavidotto AT interrato in attraversamento longitudinale dovrà essere realizzato con tecnica NO DIG in corrispondenza della banchina stradale, fuori la carreggiata, ad una distanza minima di 1,50 m dal ciglio bitumato e ad una profondità minima di 1,00 m misurata dall’estradosso della tubazione fino al piano di campagna;
Si evidenzia inoltre che è in corso di perfezionamento il rilascio della concessione di attraversamento del piano viabile in favore della Ditta S&P5.
VISTO il Parere Favorevole espresso dall’Aeronautica Militare prot. M_D ABA001 REG2020 0043701 del 25/11/2020, (prot. DRA n. 69775 del 25/11/2020)
VISTA la nota del M.I.S.E., registro ufficiale U.0146335.01-12-2020, (prot. DRA n. 71079 del 02/12/2020) comunicante che : Avendo ricevuto la documentazione, comprensiva delle note di bonifico relativa al rilascio del PARERE FAVOREVOLE INIZIALE CONDIZIONATO, e considerato che lo stesso potrà ad essere a breve rilasciato per i Sottocampi A – B – C – D – E – F – G – H – I
Si chiede l’integrazione della documentazione, non ancora pervenuta, per i Sottocampi in oggetto elencati (L,M,N,O,P) alla pari dei precedenti come da nota seguente:
“Pertanto, per le condutture elettriche riconducibili all’art. 95 comma 1 e comma 2 del D.lgs. 259/03 e al
R.D. 1775/33, la Società S&P5 SRL, dovrà inviare la sottoelencata documentazione di rito, al fine del rilascio in totale di n. 14 Pareri Favorevoli Condizionati in MT che nell’unicum di rete comprenderanno anche le condutture in BT, le cabine di trasformazione e consegna
VISTA la nota del Comune di Gibellina prot. 0014017 del 09/12/2020, (prot. DRA n. 72509 del 09/12/2020), di avvenuta pubblicazione all’Albo pretorio dal 09/10/2020 al 08/12/2020;
VISTA la nota e gli allegati integrativi prot. DRA n. 72725 del 09/12/2020, presentati dalla società VRG Wind 060 srl titolare di un impianto eolico per la produzione di energia elettrica da fonte eolica opportunamente autorizzato e composto da n. 30 aerogeneratori, completi delle relative torri di sostegno, degli impianti elettrici e delle opere civili a servizio degli stessi, per una potenza complessiva di 66 MW, sito nel territorio del Comune di Mazara Del Vallo (TP), con la presente comunicazione, segnala le seguenti interferenze che riteniamo necessario approfondire ai fini del processo autorizzativo del suddetto impianto:
1. interferenze del cantiere durante la fase di costruzione con le attività di servizio e manutenzione (“O&M”) del parco eolico ed eventuali necessità di fermata della produzione del parco eolico che dovranno essere evitate o limitate allo stretto necessario e comunque gestite anche ai fini della sicurezza.
2. Interferenze dovute alla perimetrazione/recinzione del costruendo impianto PV che escludono le aree di pertinenza dell’impianto eolico.
3. Interferenze tra/con i cavidotti interrati in MT del parco eolico. In particolare, sembrerebbe vi sia un parallelismo di circa 3 km sulla SP50, tra la costruenda linea AT con le 4 dorsali MT che collegano l’impianto eolico alla stazione elettrica di Vrg Wind 060.
4. Eccessiva vicinanza del costruendo impianto PV alle turbine denominate WTG XXX00-XXX00- XXX00. Ai fini del D.lgs 81/2008 è necessario valutare le interferenze con le attività di O&M del parco eolico; in particolare, vi chiediamo di avere contezza delle valutazioni fatte dal Coordinatore della Sicurezza in fase di progettazione in accordo a quanto previsto dal Dlgs 81/2008 al fine di non precludere lo svolgimento delle attività di esercizio e manutenzione del parco eolico in condizioni di piena sicuezza.
Ci permettiamo di ricordare che è buona prassi di settore, ormai consolidata, considerare come fascia di rispetto tra diversi impianti di diversa tipologia la cosiddetta “regola del ribaltamento”, I tre aerogeneratori sopra menzionati ed interessati dalle interferenze hanno un’altezza di 125 m.
VISTI gli allegati alla superiore nota, prot. DRA n. 72725 del 09/12/2020 ed in particolare la comunicazione dell’Ufficio del Genio Civile di Trapani prot. 126984 del 02/09/2020 riportante che: in sede di sopralluogo effettuato da un funzionario di questo ufficio si è accertato che all’interno dell’area ove si dovrà realizzare
l’impianto fotovoltaico denominato San Xxxxxx, ricadente nel territorio del Comune di Mazara del Vallo, insistono n. 3 (tre) aerogeneratori di pertinenza della Società VRG Wind 060 srl, ubicati nelle particelle 000, 000 x 000 xxx X. xx xxxxx x. 00.
Si invita pertanto codesta Società qualora non avesse già provveduto, a trasmettere alla suindicata Società VRG Wind 060 srl, dandone notizia allo Scrivente, una planimetria dettagliata relativa all’ubicazione dell’impianto in argomento nonché al posizionamento delle relative linee elettriche, finalizzato alla valutazione delle possibili interferenze.
La Società VRG Wind 060 srl, cui la presente è diretta per conoscenza, è invitata a far pervenire, presso l’U.O. 5 di quest’Ufficio, un formale atto di assenso dal quale si evinca se le opere in argomento interferiscono o meno con le proprie e con il normale svolgimento della manutenzione dei suindicati aerogeneratori.
VISTA la nota prot. 74034 del 16/12/2020 con la quale il Proponente ha integrato volontariamente i Nulla Osta e Pareri ricevuti e non presenti sul portale P.A.U.R.:
• Nulla Osta Comando Marittimo Sicilia, Ufficio Infrastrutture/Demanio – Sezione Demanio, prot. M_D MSICIL0014378 del 30/07/2020: Per quanto di competenza e relativamente ai soli aspetti di natura demaniale, nulla contro la realizzazione dell’opera in argomento
• Nulla Osta Comando Militare Esercito “Sicilia” prot. M_D E26346 REG2020 0018400 del 07/09/2020:
1. esprimo parere “NULLA CONTRO”, per quanto di competenza di questa Forza Armata, alla realizzazione delle opere indicate in oggetto (…)
2. considerato, tuttavia, che non è noto se la zona interessata ai lavori sia stata oggetto di bonifica sistematica, evidenzio l’esistenza del rischio di presenza di ordigni residuali bellici interrati, ai fini della valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza di cui all’art. 15 del D.lgs 81/08.
3. Rappresento, altresì, che detto rischio è eliminabile con la bonifica da ordigni bellici, per l’esecuzione della quale dovrà essere presentata, a cura dell’interessato, apposita istanza all’ufficio B.C.M. del 10° Reparto Infrastrutture in Napoli
• Parere ANAS S.p.a. registro ufficiale .U.0622443.23-11-2020, che esprime con la presente il nulla osta per la realizzazione dei lavori in oggetto con le seguenti prescrizioni e modalità di esecuzione:
- sarà collocato un attraversamento longitudinale della S.S. 188 di lunghezza pari a ml 1.100 nel tratto denominato “CD”, sito approssimativamente tra il km 45+000 ed il km 46+000;
- la posa del cavidotto AT interrato in attraversamento longitudinale dovrà essere realizzato con tecnica NO DIG in corrispondenza della banchina stradale, fuori la carreggiata, ad una distanza minima di 1,50 m dal ciglio bitumato e ad una profondità minima di 1,00 m misurata dall’estradosso della tubazione fino al piano di campagna;
Si evidenzia inoltre che è in corso di perfezionamento il rilascio della concessione di attraversamento del piano viabile in favore della Ditta S&P5.
• Parere Assessorato del Territorio e dell’Ambiente Comando del Corpo Forestale di Trapani prot. 65254 del 28/07/2021, nulla osta con le seguenti prescrizioni:
- Che i lavori eseguiti siano eseguiti con tutti gli accorgimenti necessari ad evitare l’instabilità delle pendici e l’alterazione del normale regime delle acque;
- Che il terreno proveniente dagli scavi venga opportunamente sistemato all’interno dell’area oggetto dei lavori, o smaltiti presso impianti autorizzati da individuarsi prima dell’inizio dei lavori;
- Che venga attivata la procedura per la Valutazione di Incidenza Ambientale.
• Parere Azienda Sanitaria Provinciale 9, Dipartimento di Prevenzione della Salute, U.O. Distrettuale d’Igiene Pubblica prot. 754/U del 28/07/2020:Parere favorevole ai soli fini Igienico Sanitari con le seguenti prescrizioni:
1. I locali “Uffici” dovranno avere altezza minima prevista dal D.M. 05/07/75, inoltre i servizi igienici annessi, dovranno essere opportunamente disimpegnati.
2. Il locale “Magazzino” dovrà avere altezza minima prevista dal D.M. 05/07/75, in materia edilizia
• Nulla Osta Regione Siciliana, Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità Dipartimento Regionale dell’Energia, Servizio X – Attività Tecniche e Risorse Minerarie prot. 31724 del 25/09/2020: “non è emersa alcuna interferenza con concessioni in esercizio per estrazione di minerali di prima categoria né con attività estrattive in esercizio di minerali di cava.
Per quanto sopra si comunica, ai sensi degli artt 112 e 120 del r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, che, fatti salvi i vincoli e gli obblighi derivanti da ogni altra disposizione di legge e senza pregiudizio alcuno per eventuali diritti di terzi, nulla osta da parte di questo Servizio all’accoglimento della richiesta in argomento, per quanto attiene esclusivamente agli aspetti minerari citati.
Per quanto riguarda eventuali interferenze con attività minerarie di competenza dell’Ufficio regionale Idrocarburi e Geotermia (URIG), compresi gli oleodotti ed i metanodotti, il relativo nullo osta potrà essere direttamente reso dal Sevizio 8 -URIG”
• Nulla Osta Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane prot. RFI-DPR-DTP_PA ING\A001 1\P\2020\0004555 del 25/08/2020
• Parere Agenzia del Demanio del 22/10/2020: Dalla lettura dell’elaborato trasmesso risulta che i cavidotti attraverseranno lungo il percorso i seguenti corsi d’acqua pubblica, che si riportano secondo la numerazione delle interferenze di progetto:
interferenza n.1: Fiume Gerbini; interferenza n. 3: Fiume Affrappato; interferenza n. 19: vallone Casuzze; interferenza n. 27: Fosso Bovara; interferenza n. 33: Fosso Gurdancelo; interferenza n. 34: Fosso Fontanelle; interferenza n. 41: Fosso Mokarta.
Di questi, il “Vallone Casuzze” ed il “Vallone Mokarta”, in quanto elencati rispettivamente al n° d’ordine 1775 e 1681 del D.P.R. 16 dicembre 1970, n. 1503, “Trasferimento alla Regione autonoma della Sicilia delle acque pubbliche esistenti nel territorio dell’isola”, non investono aspetti dominicali in capo allo Stato.
Le altre 5 interferenze da voi indicate (Fiume Gerbini, Fiume Affrappato, Fosso Bovara, Fosso Guardacelo, Fosso Fontanelle), invece riguardano attraversamenti di corso d’acqua pubblica di competenza statale le cui opere sono soggette alla stipula di atto di concessione come previsto dal D.P.R. 296/05 e s.m.i..
A tal fine codesta Società dovrà produrre apposita istanza di concessione allegando il nulla osta idraulico rilasciato dal competente ufficio dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia.
• Parere Snam Rete Gas S.p.a. prot. DI.SIC/806/URZ del 29/07/2020:“Vi segnaliamo che i fondi in oggetto sono gravati da servitù di metanodotto in favore della scrivente Società che prevede –tra l’altro- la possibilità per la stessa di accedere liberamente ed in ogni tempo ai propri impianti con il personale ed i mezzi necessari per la sorveglianza, la manutenzione, l’esercizio e le eventuali riparazioni, nonché l’obbligo per la concedente ed i suoi aventi causa di non costruire nuove opere di qualsiasi genere a distanza inferiore a m 20,00 (venti/00) dall’asse del metanodotto Castelvetrano – Alcamo e m 13,50 (tredici/50) dall’asse del metanodotto Lippone – Marsala, con l’impegno ad astenersi dal compimento di
qualsiasi atto che possa ostacolare il libero passaggio o rendere più incomodo l’uso e l’esercizio della servitù..
Atteso quanto sopra, esaminati gli elaborati da Voi trasmessi, Vi concediamo Nulla Osta, per quanto di nostra competenza, alla realizzazione delle opere in oggetto alla condizione che vengano realizzate come da Vostro progetto allegato, che siano rispettate tutte le successive integrazioni da noi richieste per le interferenze elettromagnetiche generate dall’elettrodotto con tensione superiore a 30 kV (da Voi elaborate nella Relazione Tecnica) e che siano rispettate le seguenti ulteriori prescrizioni:
o L’inizio dei Vostri lavori nei tratti interferenti con le nostre condotte dovrà essere preventivamente concordato con il nostro ufficio…, che provvederà alla stesura del verbale di riunione riguardante i rischi specifici, al picchettamento delle condotte ed alla stesura dei relativi verbali in cui, tra l’altro, è previsto il nominativo della Vostra impresa esecutrice dei lavori e quello della compagnia assicuratrice fornendo, anche durante la fase esecutiva dei lavori stessi, la necessaria assistenza con proprio personale;
o Dovrà essere garantita la possibilità di accesso in ogni tempo con il personale ed i mezzi necessari, alle opere ed agli impianti qualora la scrivente Società abbia la necessità di eseguire lavori di manutenzione ordinaria e/o straordinaria su tale tratto di metanodotto;
o L’esecuzione delle Vs opere e/o le eventuali attività di scavo in prossimità delle ns. condotte potranno essere effettuate, previa la messa a vista dei metanodotti, mediante l’utilizzo di mezzi meccanici di dimensione e potenza ridotta, con peso complessivo a pieno carico non superiore a 15 t, dotati di benna liscia fino ad una distanza di 0,50 m dai metanodotti, la restante parte dello scavo dovrà essere effettuata a mano, il tutto alla presenza del ns. personale. Resta inteso che dovranno essere rispettate tutte le modalità operative eventualmente richieste dal ns. personale presente sul posto, atte a garantire la sicurezza dei metanodotti;
o Nei punti di incrocio tra le ns. condotte ed i Vs. sottoservizi, la distanza misurata in senso verticale fra le due superfici affacciate dovrà essere maggiore di metri 0,50, fra i servizi dovrà essere posta una soletta di dimensioni 100x300 cm realizzata con beole in c.a. delle dimensioni 100x50x10 cm; una analoga soletta dovrà essere posta tra il piano di calpestio ed il servizio ad esso più prossimo;
o I lavori di realizzazione della recinzione nei tratti interferenti le nostre condotte dovranno essere preventivamente concordati con il nostro ufficio in indirizzo;
o Dovrà sempre essere garantita la possibilità di poter ispezionare a vista il tracciato dei tratti di metanodotto ricadente all’interno dell’area recintata;
o Dovrà essere garantita la possibilità di accesso in ogni tempo con il personale ed i mezzi necessari, alle opere ed agli impianti ricadenti all’interno dell’area recintata;
o L’eventuale posa di pali di illuminazione e relative messe a terra, dovranno essere posizionate ad una distanza non inferiore a 6,00 m dal basamento/dispersore di terra del palo luce alla superficie affacciata delle nostre condotte. Nei punti d’incrocio dovranno essere evitati collegamenti con conduttori di terra nudi tra pali luce affiancati. La posa dei dispersori per le messe a terra dei pali non dovranno collegare elettricamente più pali luce contemporaneamente ma, nei tratti di parallelismo o di incrocio, dovrà essere realizzato un singolo dispersore per ogni palo;
o Eventuali opere che si rendessero necessarie per la messa in sicurezza delle Vs opere fronte di nostri futuri interventi manutentivi sul gasdotto, saranno eseguite a Vs cura e spese e previo accordi con la nostra Unità di Mazara del Vallo;
o Qualora ricorra la necessità di intervenire su tali tratti di metanodotto, gli eventuali danni causati ai manufatti realizzati o, comunque, a qualsiasi opera o materiale che costituisca ostacolo per il
personale e i mezzi non potranno, in nessun caso, costituire motivo di richiesta di risarcimento da parte Vostra.
Resta altresì inteso che la fascia asservita da nostri metanodotti dovrà essere lasciata a terreno agrario, non potrà essere pavimentata né adibita a deposito di materiali e/o di mezzi ed apparecchiature in genere, né potrà essere alterata la quota di posa della condotta.
Vi specifichiamo altresì che, qualora dovesse essere disattesa anche solo una delle condizioni sopra esposte o la realizzazione delle Vostre opere avvenga in difformità al progetto allegato alla Vs nota sopracitata, il presente Nulla Osta dovrà intendersi nullo e immediatamente revocato, con l’obbligo – parte Vostra – di ripristinare i terreni allo stato “quo –ante” ed in linea con i patti e le condizioni contrattuali previste dall’atto di servitù in essere.
• Parere Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Direzione Generale Territoriale del sud, Ufficio Speciale Trasporti a impianti fissi – U.S.T.I.F. di Bari – Sezione di Palermo prot. M INF.DGTSUD UFFICIALE.U.0051540.15-06-2020 del 15/06/2020:“allo stato, non si rinvengono interferenze tra il tracciato dell’elettrodotto, connesso all’impianto in oggetto, e sistemi di pubblico trasporto ad impianti fissi, sia in esercizio che in progetto, ricadenti nella giurisdizione di questo Ufficio, che comunque, non ha competenza in materia per le linee ferroviarie Regionali o Nazionali.
Relativamente alla costruzione dell’impianto in questione, si precisa che, ai sensi e per gli effetti degli artt. 108, 111, 112 e 120 del richiamato R.D. 1775/1933, questo Ufficio, opelegis, si pronuncia, in via preventiva, esclusivamente in merito alla realizzazione, ovvero alle varianti costruttive, di linee elettriche a tensione non inferiore a 5kV (elettrodotti, cavidotti, ecc.), ma non in merito ad altre opere e/o altri manufatti strumentali e/o complementari all’impianto stesso. Tali ultime opere, se del caso, qualora poste a distanza minore di quelle regolamentari rispetto a sistemi di trasporto pubblico ad impianti fissi, potranno essere autorizzate, ex Titolo III del D.P.R. 11/7/1980, n. 753, s.m.i., dai competenti Organi Territoriali/Regionali, ovvero da quelli di X.XX. spa, per i sistemi di trasporto pubblico e le linee di rispettiva competenza.”.
VISTA la nota prot. DRA n. 75054 del 21/12/2020 del Comune di Salemi di avvenuta pubblicazione all’Albo pretorio dal 12/10/2020 al 11/12/2020;
VISTA la nota prot. 43076 del 21/12/2020 ( prot. DRA n. 75330 del 22/12/2020) con la quale il Dipartimento Regionale dell’Energia Servizio 8 U.R.I.G, dopo aver rappresentato le interferenze con attività relative a titoli minerari per la ricerca o la coltivazione di idrocarburi e risorse geotermiche di competenza, di cui alla segnalazione Enimed prot. n. 118 del 24/11/2020, ha rilasciato il nulla osta espresso ai sensi degli art. 112 e 120 del R.D. 1775/1933, con la prescrizione di effettuare i lavori in corrispondenza dei punti di intersezione sopra descritti, all’interno delle particelle 40, 193 e 12 del foglio di mappa 53 e 16 e 17 del Foglio di mappa
52 del comune di Mazara del Vallo, nel rispetto delle norme CEI 117-17 in vigore, informando preventivamente l’U.R.I.G. dell’inizio dei lavori in tali punti. Con l’ulteriore prescrizione inoltre di richiedere a Snam Rete Gas S.p.A. il preliminare nulla-osta ai lavori, in reazione all’eventuale presenza di metanodotti.
VISTA la nota dell’Ufficio del Genio Civile di Trapani prot. 190827 del 23/12/2020, (prot. DRA n. 75597 del 23/12/2020), che comunica che, questo Ufficio, in ottemperanza a quanto disposto dal D.G., e fino a nuove disposizioni, ha sospeso le proprie attività istruttorie nell’ambito del procedimento di P.A.U.R. ai sensi dell’art. 27bis del D.Lgs 152/2006
VISTA la nota della società Terna SpA acquisita con prot. DRA n 396 del 05/01/2021, che segnala che “in data 23.12.2020 con lettera prot. TERNA/P20200083296 Terna ha fornito il parere di rispondenza della documentazione delle opere RTN ai requisiti tecnici di cui al Codice di Rete” e che “la richiesta di connessione presentata dalla società S&P 5 S.r.l. non prevede la realizzazione di impianti di accumulo; la società medesima dovrà pertanto presentare a Terna apposita richiesta di modifica della connessione, per il prosieguo dell’iniziativa”
VISTA l’istanza acquisita con prot 911 del 08/01/2021, con la quale la società S&P5 srl chiede di inserire nel portale P.A.U.R. il seguente parere/nulla osta: Terna - Benestare al Progetto- Codice pratica 202001486;
VISTA la nota prot. 2209 del 15/01/2021 recante l’“Integrazione dell'Avviso al pubblico, con l'inserimento dell' Ispettorato Ripartimentale Foreste di Trapani e del Comune di santa Ninfa tra i soggetti interessati al procedimento autorizzativo”, con la quale il Proponente ha tramesso la lettera di avviso al pubblico di avvio di procedimento:
1. RS06AVV0001I0-S_P_5_- LETTERA_RICHIESTA_PUBBLICAZIONE_DELLO_SCHEMA_DI_AVVISO_ AL_PUBBLICO
2. RS06IST0003A0-S_P_5_-ISTANZA_INTEGRAZIONE_AVVISO_AL_PUBBLICO
VISTA la nota prot. 4788 del 10/02/2021 (prot. DRA n. 8451 del 12/02/2021) con la quale il Servizio 3 “Autorizzazioni” del Dipartimento Regionale dell’Energia ha comunicato il mancato avvio del procedimento Poiché per l’impianto in oggetto, non risulta avanzata a questo Dipartimento regionale dell’energia Servizio 3 – Autorizzazioni alcuna istanza da parte della Società che legge per conoscenza finalizzata all’avvio del procedimento di autorizzazione unica, ai sensi dell’art. 12 comma 3 del D.Lgs n. 387/2003 e s.m. e del regolamento emanato con DPRS n. 48/2012 si invita la Società suddetta ad attivarsi in tal senso attenendosi scrupolosamente alla “lista di controllo” della documentazione necessaria per la procedibilità della pratica pubblicata sul sito dello scrivente DRE”
VISTA la nota prot. 6681 del 25/02/2021 (prot. DRA n. 11721 del 26/02/2021) del Servizio 3 “Autorizzazioni” del Dipartimento Regionale dell’Energia recante la Comunicazione procedibilità dell’istanza ai fini dell’autorizzazione unica ex art 2 D.lgs n. 387/2003.
VISTA la nota dell’Ufficio del Genio Civile di Trapani prot. 35442 del 03/03/2021, (prot. DRA n. 13062 del 03/03/2021), comunicante che l’iter istruttorio sospeso con nota prot. n. 190827 del 23/12/2020, è stato ripreso a seguito delle nuove disposizioni del D.G. del D.R.T. impartite agli Uffici del Genio civile con nota prot. n. 28762 del 19/02/2021”.
VISTA la nota prot. DRA n. 18224 del 25/03/2021 con la quale il Proponente ha trasmesso la nulla osta TIM
- codice pratica AS11113662, per la pubblicazione nel Portale Ambientale.
LETTO il “Parere Istruttorio Intermedio” (PII) di questa CTS n. 47 del 28/05/2021 nel quale sono state rilevate le seguenti criticità:
1. Occorre dimostrare la compatibilità e la coerenza programmatica dell’intervento – in ogni sua fase – con i seguenti strumenti di pianificazione e programmazione regionale:
• Piano di Tutela delle Acque;
• Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia-Regione Sicilia;
• Piano di Bonifica delle aree inquinate;
• Pianificazione e Programmazione in Materia di Rifiuti e Scarichi Idrici;
• Piano Faunistico Venatorio;
• Piano di Gestione del Rischio Alluvioni;
• Piano di Gestione delle Acque;
• Piano regionale dei Parchi e Riserve Naturali;
• Piano di Tutela del Patrimonio (Geositi);
• Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi boschivi;
• Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria;
• Piano regionale dei trasporti e della Mobilità (PRTM)
2. In considerazione delle caratteristiche geomorfologiche e idrauliche del sito emerse dal PAI e dalle carte geomorfologiche rese dal Proponente nella relazione geologica, attestanti la presenza di aste fluviali con erosione al fondo, di aree in dissesto e di aree con fenomeni di erosione per ruscellamento diffuso, occorre eseguire già in questa fase i necessari approfondimenti e integrare lo SIA con la descrizione e i risultati degli ulteriori studi nonché dell’indicazione delle eventuali misure di mitigazione previste. Si specifica in particolare che le opere previste dovranno cautelativamente essere distanziate dai dissesti censiti nel PAI di almeno 10 metri.
3. Occorre estendere lo studio geologico anche ai settori attraversati dal cavidotto.
4. In considerazione della natura scarsamente permeabile di gran parte delle aree che ospiteranno l'impianto e della bassa acclività presente che espongono tale settore a potenziali allagamenti, risulta opportuno approfondire tale studio applicando il “principio d’invarianza idraulica” in relazione all’intervento previsto prevedendo le relative misure di mitigazione.
5. In riferimento alla vicinanza dei siti di progetto alla rete idrografica, individuata anche nelle mappe catastali, e all’apparente interferenza in qualche settore, si chiede di eseguire uno specifico studio idraulico finalizzato ad escludere rischi di esondazione in corrispondenza dei settori di progetto, assicurando comunque sia opere di salvaguardia da eseguire con tecniche di ingegneria naturalistica sia una distanza minima di 10 metri dalle sponde dei piccoli impluvi naturali derivanti dalla scarsa permeabilità dei terreni di substrato, prevedendo in tale fascia adeguati impianti a verde.
6. Occorre integrare lo SIA con l’indicazione sulla profondità della falda idrica e le relative valutazioni sulla vulnerabilità degli acquiferi eventualmente presenti. Inoltre devono essere puntualmente indicati gli accorgimenti che saranno adottati nella fase di cantiere, esercizio e dismissione al fine di ridurre il rischio di contaminazione di suolo, e sottosuolo e delle acque.
7. Dovrà essere previsto un sistema di regimazione e captazione delle acque superficiali, al fine di mantenere le condizioni di equilibrio idrogeologico preesistenti ed evitare l’effetto dilavamento.
8. Dovranno essere escluse per come riportato nella nota 10173 del 12/08/2020 della Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani, le aree di impianto denominate Canetici e Fiume Grande, ricadenti nel Piano Paesistico in Livello di tutela 2, tutelate ai sensi dell’art. 136 del Dlgs 42/2004, in quanto ricadenti in aree escludenti.
9. Occorre che siano dettagliate le interferenze con i 3 aerogeneratori di pertinenza della Società VRG Wind 060 srl, ricadenti all’interno dell’area interessata dall’impianto fotovoltaico denominato San Edigio, sia prodotta anche una simulazione che dimostri che le condizioni di vento, (flusso, laminarità, direzione, intensità) non saranno mutate in modo significativo per i tre generatori esistenti interferiti, e quindi, siano rese le necessarie misure di mitigazione, considerando altresì che la società VRG Wind 060 srl, con nota prot. ARTA n. 72725 del 09/12/2020 ha fatto presente che ”è buona prassi di settore, ormai consolidata, considerare come fascia di rispetto tra diversi impianti di diversa tipologia la cosiddetta “regola del
ribaltamento. I tre aerogeneratori sopra menzionati ed interessati dalle interferenze hanno un’altezza di 125 m”.
10. Occorre che il Proponente rediga una dettagliata indagine e studi di approfondimento in relazione alla vicinanza della stazione rete utente al sito storico-archeologico, evidenziato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani nella nota prot. 10173 del 12/08/2020.
11. In relazione al parere del Comando Militare Esercito “Sicilia” M_D E26346 REG2020 0018400 del 07/09/2020, che evidenzia “l’esistenza del rischio di presenza di ordigni residuali bellici interrati,” si chiede di prevedere l’esecuzione di una indagine georadar nei settori di interesse progettuale.
12. Occorre che il Proponente integri lo SIA con la valutazione previsionale del rumore prodotto nelle fasi di cantiere basata su adeguato modello di simulazione e di verifica dei livelli di rumore ante operam.
13. Occorre che sia trasmesso il Parere rilasciato da Terna, di cui alla istanza prot 911 del 08/01/2021 citato dal Proponente.
14. Occorre che sia trasmessa la Carta di layout sottocampo B, mancante tra gli elaborati di progetto integrativi;
15. Occorre che sia integrata la documentazione relativa ai sottocampi L, M, N, O, P richiesti dal M.I.S.E. con nota prot. ARTA n. 71079 del 02/12/2020.
16. Occorre verificare la coerenza del progetto in esame rispetto ai seguenti strumenti di pianificazione e programmazione nazionali:
• Piano Energetico Nazionale (PEN)
• Piano d’azione nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia
• Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra
17. Nello studio d’impatto ambientale dovrà essere approfondito l’effetto cumulo con altri progetti già realizzati o in previsione di realizzazione, dovrà essere esteso a un raggio di 10 km e nello specifico, dovrà essere valutato l’effetto cumulo sugli aspetti percettivi sul paesaggio, sull’avifauna migratrice (effetto lago) e sul consumo di suolo, prevedendo adeguate misure di mitigazione. Al fine di vagliare gli effetti cumulativi, inoltre, dovrà essere fornito il dimensionamento degli impianti FER limitrofi nonché una relazione dettagliata - anche con relazioni fotografiche e fotomontaggi-rendering - atta a dimostrare gli assunti del proponente in ordine alle caratteristiche dell'area di intervento.
18. In considerazione dell’adiacenza ad altri impianti previsti, occorrerà assicurare misure di compensazione naturalistica adeguate fra gli impianti, mediante ampie fasce di verde in aggiunta a quanto già previsto in questa fase progettuale (uliveti).
19. Relativamente alle fasi di cantiere per la realizzazione dell’impianto, in ciascuna fase di produzione, manipolazione, trasporto, carico, scarico e stoccaggio dei materiali polverulenti utilizzati, dovranno essere prese adeguate misure di mitigazione. Tali misure dovranno essere rispettate anche durante le fasi di dismissione dell’impianto.
20. In riferimento al “piano preliminare di utilizzo in sito delle terre” e al previsto rinterro degli scavi per i cavidotti, tenuto conto che gran parte del progetto si sviluppa su terreni di natura argillosa che non presentano caratteristiche idonee per il rinterro soprattutto nei settori viabili, si chiede di eseguire uno specifico approfondimento allo scopo di evitare il rischio di avvallamenti post-operam lungo i settori della viabilità principale oggetto dei lavori.
21. Si chiede di prevedere a seguito della dismissione dell’impianto, l’estensione dell’uliveto a tutto l’areale d’intervento.
22. La tav RS06EPD0010A0 Carta delle Misure di Mitigazione e Compensazione, dovrà essere aggiornata secondo i seguenti punti:
i. Per le fasce alberate dovranno essere indicate le specie utilizzate che comunque dovranno essere coerenti con le caratteristiche pedoclimatiche dell’area ed afferenti alle specie della Macchia Mediterranea.
ii. La recinzione perimetrale dell’impianto dovrà essere posizionata tra la fascia di rispetto perimetrale e il parco fotovoltaico al fine di migliorare l’inserimento paesaggistico del progetto e dovrà prevedere passaggi per la piccola fauna selvatica disposti ogni 20 metri. È espressamente vietato l’uso di filo spinato. Deve essere presentata la planimetria con indicati i passaggi previsti. I passaggi faunistici dovranno essere progettati (posizione, tipologia, dimensionamento ecc) sulla base di uno studio sugli habitat e sulle principali specie target.
iii. In riferimento agli interventi previsti all’interno della fascia dei 150 mt si chiedono approfondimenti sulle modalità di interventi e sulle specie utilizzate anche al fine di incrementare la biodiversità dell'area; inoltre si chiede di valutare la realizzazione, in termini di compensazione del consumo di suolo, di ulteriori interventi di riqualificazione naturalistica, con un puntuale piano di manutenzione.
iv. Deve essere trasmessa idonea planimetria che preveda la specifica possibilità dei passaggi naturali per consentire alla fauna di attraversare l’area evitando ogni tipo di barriera dei passaggi naturali per consentire alla fauna di attraversare l’area. I passaggi faunistici dovranno essere progettati (posizione, tipologia, dimensionamento ecc) sulla base di uno studio sugli habitat e sulle principali specie target.. È espressamente vietato l’uso di filo spinato. Deve essere presentata la planimetria con indicati i passaggi previsti.
v. Al progetto dovrà essere allegato il piano di manutenzione. Le cure colturali dovranno essere effettuate fino al completo affrancamento della vegetazione e comunque ripetute con frequenze idonee per un periodo non inferiore ai cinque anni successivi all'ultimazione dei lavori.
vi. Dovranno essere indicate anche su mappa le tipologie colturali utilizzate per la copertura vegetale del terreno a fine lavori.
23. In merito alle colture previste nel campo agro-fotovoltaico dovranno essere indicate anche su mappa le tipologie colturali utilizzate per le coltivazioni e dovrà essere prodotto un dettagliato piano colturale riportante le modalità di manutenzione e la suddivisione delle aree colturali al fine di mantenere e migliorare la fertilità dei suoli.
24. Si chiede di considerare nello Studio di Impatto Ambientale gli effetti prodotti dal tipo di lavorazioni effettuate nella fase di cantiere e durante la manutenzione (diserbo e compattazione) nonché dalle condizioni di esercizio (ad esempio ombreggiamento pressoché costante del terreno) in relazione al mantenimento/incremento della fertilità dei suoli.
25. Devono essere chiarite – anche attraverso elaborati grafici - le modalità di utilizzo e gestione del sopra- suolo dell’area interessata dall’impianto, prevedendo in ogni caso che lo stesso sia mantenuto costantemente coperto da vegetazione, anche attraverso tecniche di inerbimento, e definendo altresì le modalità di intervento e manutenzione del soprasuolo mediante un adeguato piano colturale finalizzato a mantenere la fertilità dei terreni.
26. Relativamente all’utilizzo di risorse idriche si chiede di chiarire come avviene l’approvvigionamento per le lavorazioni e l’irrigazione delle specie vegetali; Occorre inoltre quantificare le stime di fabbisogno della risorsa idrica nelle diverse fasi di cantiere, dismissione ed esercizio, privilegiando l’accumulo ed il riutilizzo delle acque meteoriche
27. Occorre produrre adeguati approfondimenti in merito al consumo di suolo, considerando anche la superficie occupata dalla stazione elettrica e/o interventi connessi, rapportandolo ai dati forniti da ARPA Sicilia nella pubblicazione “Consumo di suolo in Sicilia Monitoraggio nel periodo 2017-2018”, ed eventuali aggiornamenti, ciò al fine di evitare che l’intervento generi - insieme agli altri interventi della
stessa tipologia e natura e realizzati/programmati in aree prossime, l’alterazione, sistematica e continuativa, dei caratteri specifici delle aree agricole e del paesaggio rurale e conflitti con gli obiettivi e gli indirizzi di conservazione e tutela del suolo e del paesaggio attivi e vigenti; l’analisi riferita al consumo di suolo deve contenere almeno, per un raggio di 10 Km intorno all’impianto, il rapporto tra superficie territoriale considerata e le superfici occupate degli impianti fotovoltaici esistenti, autorizzati e in fase di istruttoria/autorizzazione.
28. Dovrà essere approfondita e dettagliata l’analisi delle alternative di progetto con particolare riferimento agli aspetti tecnologici, tipologico-costruttivi e dimensionali. Su questo aspetto dovrà essere effettuata una specifica analisi in merito alle soluzioni impiantistiche (tipologia, distanza tra le stringhe, altezza, ecc) in ordine ai possibili impatti sulle componenti ambientali. La scelta della migliore alternativa deve essere valutata sotto il profilo dell’impatto ambientale, relativamente alle singole tematiche ambientali ed alle loro interazioni, al fine di confrontare in termini qualitativi e quantitativi la sostenibilità di ogni alternativa proposta. Nella scelta dell’alternativa ragionevole più sostenibile dal punto di vista ambientale, devono essere considerati in particolare gli aspetti relativi al consumo di suolo, paesaggio, vegetazione e fauna.
29. Si chiede di valutare la realizzazione in termini di compensazione del consumo di suolo, di un vasto intervento di riforestazione e/o riqualificazione naturalistica con pluralità di essenze tipiche della vegetazione autoctona e/o storicizzata, che preveda anche un puntuale piano di manutenzione
30. Deve essere trasmesso/adeguato il Piano di Monitoraggio Ambientale redatto in conformità alle linee guida nazionali vigenti; Dovranno essere monitorati i potenziali impatti ambientali significativi e negativi derivanti dalla realizzazione e dall’esercizio dell’impianto Fotovoltaico in oggetto che includa le responsabilità e le risorse necessarie per la realizzazione e la gestione del monitoraggio, previsto all’art. 22, comma 3, lett. e) del D.Lvo. 152/2006 e ss.mm.ii;
31. Occorre attestare che non sussistano per l’area oggetto dell’intervento i divieti previsti dall’art. 58 della
L.R. del 04/2003;
32. Il progetto e lo SIA dovranno essere riveduti in funzione degli approfondimenti richiesti ed elencati tenendo conto anche dei “RILEVATO” riportati nel presente parere nonché delle condizioni riportate nei pareri degli altri enti.
VISTA la nota prot. n. 37621 del 08/06/2021 con la quale il Servizio 1 di questo Dipartimento ha notificato alla Ditta proponente il P.I.I. n. 47/2021 reso alla Commissione Tecnica Specialistica nella seduta del 28 maggio 2021 al fine di riscontrare la richiesta di integrazioni e chiarimenti da parte della CTS entro trenta giorni dalla notifica della nota stessa, così come previsto dal comma 5 dell’art. 27-bis del D.Lgs. 152/2006;
VISTA la seguente documentazione integrativa e sostitutiva trasmessa dal Proponente con la nota prot. DRA
n. 42351 del 24/06/2021 assieme al riscontro in ottemperanza al Parere intermedio n. 47 del 28/05//2021 espresso dalla Commissione Tecnica Specialistica per le Autorizzazioni Ambientali:
Relazioni Specialistiche
1. RS06REL0001S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-RDT-RELAZIONE_TECNICA_DESCRITTIVA
2. RS06REL0002S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-DPET-RELAZIONE_DISCIPLINARE_ELEMENTI_ TECNICI
3. RS06REL0003S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-IU-RELAZIONE_INSERIMENTO_URBANISTICO
4. RS06REL0004S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-PSG-RELAZIONE_PAESAGGISTICA
5. RS06REL0005S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-RIN-RISOLUZIONE-INTERFERENZE
6. RS06REL0006I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-GEO-RELAZIONE_GEOLOGICA_IDROGEOLOGICA- CAVIDOTTO
7. RS06REL0006I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-GEO-RELAZIONE_GEOLOGICA_IDROGEOLOGICA
8. RS06REL0007S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-AGR-RELAZIONE STUDIO_AGRONOMICO_ BOTANICO_VEGETAZIONALE_FAUNISTICO
9. RS06REL0009S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-CPS-RELAZIONE_CALCOLI_PRELIMINARI
_STRUTTURE
10. RS06REL0010S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-CPI-RELAZIONE_CALCOLI_PRELIMINARI_IMPIANTI
11. RS06REL0013S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-DVR-_VALUTAZIONE_ESPOSIZIONE_CAMPI_ ELETTROMAGNETICI
12. RS06REL0014S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-DSM-RELAZIONE_PIANO_DISMISSIONE_RIPRISTINO
13. RS06REL0015S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-CME-COMPUTO_METRICO_ESTIMATIVO
14. RS06REL0016S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-EPU-ELENCO_PREZZI_UNITARI
15. RS06REL0017S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-QE-QUADRO_ECONOMICO
16. RS06REL0018S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-MIOC-RELAZIONE_PIANO-MANUTENZIONE_ IMPIANTO_E_OPERE_CONNESSE
17. RS06REL0019S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-PUTR-PIANO_PRELIMINARE_DI_UTILIZZO
_IN_SITO_DELLE_TERRE
18. RS06REL0020S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-PRO-RELAZIONE_VALUTAZIONE_PRODUCIBILITA_
19. RS06REL0021S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-SI-RELAZIONE_SPECIALISTICA_IMPIANTO
20. RS06REL0022S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-PTO-RELAZIONE_PIANO_TECNICO_DELLE_OPERE
21. RS06REL0023S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-INFR-RELAZIONE_INFRASTRUTTURE_E_VIABILITA_
22. RS06REL0024S1 S_P_5 IMPIANTO IT AP RELAZIONE_ANALISI_PREZZI
23. RS06REL0025S1S_P_5-IMPIANTO-IT-IM-RELAZIONE-INCIDENZA-MANODOPERA
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25. RS06REL0027A0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-A
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39. RS06REL0027A0-S_P_5-IMPIANTO-IT-RSS-RELAZIONE_SPECIALISTICA_SOTTOCAMPO-Q
40. RS06REL0028I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-SI_STUDIO_IMPATTI-CUMULATIVI
41. RS06REL0029I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-RI_RELAZIONE_IDRAULICA
42. RS06REL0030I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-VRA-VALUTAZIONE_RISCHIO_ARCHEOLOGICO
43. RS06REL0031I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-VPR-_VALUTAZIONE_PREVISIONALE_RUMORE
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Studio Impatto Ambientale
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Sintesi non tecnica
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Elaborati di progetto
47. RS06EPD0001S1-S_P-5-IMPIANTO-IT-COG_Carta_di_corografia
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130. RS06EPD0013S1-S_P-5-IMPIANTO-IT-SML-Inquadramento_su_ortofoto_e_simulazioni_post- operam
131. RS06EPD0016I1-S_P5-IMPIANTO-IT-BS-Bacini_scolanti
132. RS06EPD0017I1-S_P5-IMPIANTO-IT-ATSR_Aree_temporanee_di_sosta_rifornimento
133. RS06EPD0018I1-S_P-5-IMPIANTO-IT-PID_Punti_indagine_deposito
134. RS06EPD0019I1-S_P-5-IMPIANTO-IT-II-_Planimetria_Impianto_Irrigazione
135. RS06EPD0020I1-S_P-5-IMPIANTO-IT-DRI_Drenaggi_impianto
136. RS06EPD0021I1-S_P_5-IT-DSRI-Drenaggi_Stazione_accumulo_risorse_idriche
137. RS06EPD0022I1-S_P-5-IMPIANTO-IT-PEU_Proposta_Estensione_Uliveto
Altra documentazione
138. RS06ADD0039I1-S_P_5-DICHIARAZIONE_ART.58_L.R.04_2003
139. RS06ADD0040I1-S_P_5-IMPIANTO-RISCONTRO_AL_PII_N_47_2021
Istanza
140. RS06IST0004A0-S_P_5_-RISCONTRO_IN_OTTEMPERANZA_AL_PII_N_47_2021
VISTA la nota prot. 34673 del 04/08/2021 (prot. DRA n. 54282 del 06/08/2021) del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Servizio 1 “Prevenzione secondaria, malattie professionali e sicurezza nei luoghi di lavoro” con la quale si comunica che il Comitato per la Radioprotezione nella seduta del 9/07/2021, esaminata la pratica ha ritenuto non esaustivo quanto presentato.
Pertanto si chiede ulteriore documentazione inerente la valutazione per la tutela dei lavoratori che opereranno sull’impianto e la loro possibile esposizione, in applicazione al D.lgs. 159/2016
VISTA la nota prot. DRA n. 59354 del 03/09/2021 di Indizione e convocazione della prima Conferenza di Servizi trasmessa al Proponente e a tutti gli Enti interessati.
VISTA la nota prot 28722 del 10/09/2021 (prot. DRA n. 61180 del 10/09/2021) con la quale il Dipartimento dell’Energia Servizio 8 – URIG ha trasmesso e confermato il Nulla Osta di cui alla nota n. 43076 del 21/12/2020.
VISTA la nota prot. 91081 del 14/09/2021 (prot. DRA n. 62055 del 15/09/2021) dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani con la quale si conferma il Nulla Osta ai fini del vincolo idrogeologico rilasciato alla ditta richiedente con prot. n°65254 del 28.07.2020 e si proroga la validità del
suddetto Nulla Osta di ulteriori anni due dalla data del presente provvedimento (in allegato il N.O. emesso il 28.07.2020).
VISTO il parere favorevole espresso dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani prot. 13469 del 21/09/2021 (prot. DRA n. 63707 del 21/09/2021) a condizione che: sia abolito il campo FV in località Canetici poiché in contrasto con quanto disposto all’art. 34, Paesaggio locale 14 “Salemi”, 14f, Livello di Tutela 2, delle N.d.A. del Piano Paesistico succitato.
VISTA la nota prot. 47826/2021 del 23/09/2021 (prot. DRA n. 64309 del 23/09/2021) con la quale il Direttore dell’ARPA ha comunicato il nominativo della persona delegata dall’Ente a presenziare alla Conferenza dei Servizi.
VISTA la nota prot. 95228 del 23/09/2021 (prot. DRA n. 64475 del 23/09/2021) dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani nella quale è specificato che: nel riconfermare il Nulla Osta ai fini del vincolo idrogeologico rilasciato alla ditta richiedente con prot. n°65254 del 28.07.2020, si proroga ulteriormente la validità del suddetto Nulla Osta di anni due dalla data del presente provvedimento, ed a parziale modifica, esclusivamente con le seguenti prescrizioni:
• Che i lavori siano eseguiti con tutti gli accorgimenti necessari ad evitare l’instabilità delle pendici e l’alterazione del normale regime delle acque;
• Che il terreno proveniente dagli scavi opportunamente sistemato all’interno dell’area oggetto dei lavori o venga trasportato in pubblica discarica.
Si chiede, inoltre, di non tenere conto della terza prescrizione presente sul N.O. prot. 65254 del 28.07.2020 di attivazione della procedura di valutazione d’incidenza ambientale, in quanto riportata per mero errore di trascrizione in fase istruttoria.
LETTO il Verbale della prima riunione della Conferenza di Servizi del 23/09/2021, che si è svolta in via telematica e in modalità audio/video tramite Skype, alla quale hanno partecipato i sottoelencati Sigg.:
Per il Dipartimento dell’Ambiente:
Tiziana La Rosa (Servizio 1 – DRA) Xxxxx Xxxxx (Servizio 1 – DRA) Per il Proponente:
Xxxxxx Xxxxxxxx (Amministratore e progettista) Xxxxxxxx Xxxxxxx (Amministratore e progettista) Xxxxxx Xxxxxxxx (consulente)
Per le Amministrazioni interessate:
Xxxxxxxxx Xxxxxxx ARPA Sicilia, giusta delega prot. n. 47826 del 23/09/2021
In detta riunione, in particolare: Prende la parola l’Xxx. Xxxxxxxx il quale rappresenta che in data 08/06/2021 la Ditta ha inviato il progetto revisionato, rispondendo alle prescrizioni avanzate dalla Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Trapani con nota prot. n. 10173 del 12/08/2020, ed oggi riconfermate con la condizione di cui al parere prot. n. 13469/2021. Lo stesso progetto è stato presentato alla Commissione Tecnica Specialistica in riscontro al P.I.I. n. 47/2021, di cui agli elaborati allegati alla sopra citata nota prot. n. n. 42351 del 24/06/2021. Si rappresenta che il suddetto aggiornamento progettuale, consistente in modifiche non sostanziali, prevede la rimozione delle strutture fotovoltaiche sul lotto definito “Caneteci” e pertanto l’ampliamento delle aree destinate alle attività agricole, come si evince dall’elaborato RS06EPD0003S1-
S&P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout. Rimane inalterata la potenza dell’impianto con l’impiego di moduli fotovoltaici più performanti.(…)
L’Xxx. Xxxxxxxx, apprendere in questa sede della richiesta di integrazioni di ARPA cui alla nota dell’U.O.S. Bonifiche prot. n. 56613 del 16/09/2020. Si ritiene che le integrazioni inviate in data 09/06/2021 in risposta alle criticità alla CTS diano riscontro a quanto richiesto da ARPA. La Società rimane disponibile a fornire eventuali chiarimenti e/o integrazioni. In riferimento al nulla osta dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani, si richiederà rettifica in riferimento alla prescrizioni n. 3 inerente l’attivazione della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, in quanto il progetto non interessa Siti Natura 2000. Inoltre, si fa presente che la Ditta ha acquisito i seguenti ulteriori pareri e nulla osta:
- nota prot. n. 96432 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo A;
- nota prot. n. 96446 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo B;
- nota prot. n. 96452 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo C;
- nota prot. n. 96454 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo D;
- nota prot. n. 96456 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo E;
- nota prot. n. 96458 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo F;
- nota prot. n. 96461 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo G;
- nota prot. n. 96463 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo H;
- nota prot. n. 96466 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo I;
- nota prot. n. 96468 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo L;
- nota prot. n. 96471 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo M;
- nota prot. n. 96473 del 19/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo N;
- nota prot. n. 96411 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo O;
- nota prot. n. 96321 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo P;
- nota prot. n. 96261 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per il sottocampo Q;
- nota prot. n. 96422 del 18/06/2021 il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per la stazione di Rete;
- nota prot. n. 96424 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per la stazione di Smistamento;
- nota prot. n. 96420 del 18/06/2021 con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico, ha rilasciato parere favorevole condizionato all’avvio della costruzione delle condutture elettriche e opere connesse per la stazione di Utente;
- nota prot. n. 121855 del 28/07/2021, con la quale l’Ufficio del Genio Civile di Trapani, trasmette con parere favorevole e relative prescrizioni, la relazione istruttoria riguardante il progetto S&P 5 s.r.l. – XX.XX. / 1489. (…) La Dott. La Rosa comunica che previene pec da parte dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani, il quale con nota prot. n. 95228 del 23/09/2021 (prot. DRA n. 64475 del 23/09/2021), nel confermare il nulla osta rilasciato con nota prot. n. 65254 del 28/07/2020 “chiede di non tenere conto della terza prescrizione presente sul N.O. prot. 65254 del 28.07.2020 di attivazione della procedura di valutazione d’incidenza ambientale, in quanto riportata per mero errore di trascrizione in fase di istruttoria”.
Il Presidente preso atto, ai fini dell’adozione del provvedimento di V.I.A. per il progetto in esame, della necessità di acquisire le decisioni in materia di V.I.A. da parte degli Enti e delle Amministrazioni territoriali potenzialmente interessate e comunque competenti ad esprimersi sulla realizzazione del progetto, nel caso in specie, il parere del Comune di Gibellina, del Comune di Salemi, del Comune di Mazara del Vallo, del Comune di Santa Ninfa, e di ARPA Sicilia, invita gli stessi ad esprimere il proprio parere di competenza, con richiamo al rispetto dei tempi perentori previsti dal P.A.U.R..(…)
VISTA la notifica del verbale della prima Conferenza dei Servizi prot. 64523 del 24/09/2021 agli Enti interessati.
VISTA la nota prot. DRA n. 64591 del 24/09/2021 con la quale il Proponente ha chiesto di inserire nel Portale Valutazione Ambientali VIA-VAS della Regione Siciliana i seguenti pareri:
Ministero dello Sviluppo Economico – stazione Rete Ministero dello Sviluppo Economico – stazione Utente Ministero dello Sviluppo Economico – stazione smistamento Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo A Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo B
Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo C Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo D Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo E Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo F Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo G Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo H Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo I Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo M Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo N Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo O Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo P Ministero dello Sviluppo Economico – sottocampo Q Genio Civile di Trapani
VISTA, in merito alla ricezione di integrazioni, la pec prot. DRA n. 65487 del 28/09/2021 trasmessa dal Dipartimento dell’Energia, al Dipartimento Territorio e Ambiente
VISTO il parere rilasciato dalla Città di Salemi prot. DRA n. 66192 del 30/09/2021:
- Parere non favorevole alla realizzazione dell’intervento da effettuarsi in questo Comune nella C.da Canetici, sulle particelle catastali 5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-30-31-32-33-34-35-38-39-41-42 del fm. 139, in quanto l’area di che trattasi risulta ricadere in area tutelata ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs 42/2004 ed è in contrasto con quanto disposto dall’art. 34 “Paesaggio Locale 14f, livello tutela 2” delle Norme di Attuazione approvate con D.A. n. 2694 del 15/6/2017 (Piano Paesaggistico ambiti 2-3 della Provincia di Trapani), ove non è consentita la realizzazione di impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili.
- Parere non favorevole alla dell’intervento da effettuarsi in questo Comune nella C.da Fiumegrande, sulle particelle catastali 7-10-14-28-34-96-120-121-171-179-180 del fm. 157, limitatamente alla parte di intervento che ricade in area tutelata, ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. 42/2004, in quanto le opere da realizzarsi nell’area di che trattasi, sono in contrasto con quanto disposto dall’art. 35 “Paesaggio Locale 15d (Mazaro), livello tutela 2” delle Norme di Attuazione approvate con D.A. n. 2694 del 15/6/2017 (Piano Paesaggistico ambiti 2-3 della Provincia di Trapani), ove non è consentita la realizzazione di impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili; mentre si esprime parere favorevole, ai soli fini urbanistici, per la parte di intervento che ricade al di fuori dell’area tutelata di cui sopra.
VISTA la nota prot. 3120 del 13/10/2021 (prot. DRA n. 69892 del 14/10/2021) con la quale il Consorzio di Bonifica 1 Trapani ha espresso il Nulla Osta
VISTA la nota prot. 17082 del 03/11/2021 (prot. DRA n. 74596 del 03/11/2021) con la quale l’Autorità di Bacino Distretto Idrografico della Sicilia, Servizio 4 – Demanio Idrico Fluviale e Polizia Idraulica chiede: di integrare l’istanza l’Attestazione di avvenuto pagamento dell’imposta di bollo (…) di produrre quanto prescritto dal Servizio 3 di questa Autorità, nel proprio parere prot. n. 16131 del 19/10/2021
VISTA la seguente documentazione trasmessa dal Proponente con la nota prot. DRA n. 82136 del 03/12/2021 e successiva nota prot. DRA n. 82639 del 07/12/2021, in riscontro alla richiesta di integrazioni avanzata dall’Autorità di Xxxxxx:
Relazioni Specialistiche
1. RS06REL0005S2-S_P_5-IMPIANTO-IT-RIN-RISOLUZIONE-INTERFERENZE
2. RS06REL0029S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-RI_RELAZIONE_IDRAULICA
Elaborati di Progetto
3. RS06EPD0002S1-S_P-5-IMPIANTO-IT-CDV_Carta_dei_vinvoli_cavidotto
4. RS06EPD0002S2-S_P-5-IMPIANTO-IT-CDV_Carta_dei_vincoli_impianto
5. RS06EPD0003S2-S_P_5-IMPIANTO-IT-LAY-Carta_di_layout
6. RS06EPD0005S2-S_P-5-IMPIANTO-IT-CIN_CAVIDOTTO_INTERFERENZE
7. RS06EPD0016S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-BS-Indicazioni_bacini_scolanti
8. RS06EPD0023I1-S_P-5-IMPIANTO-IT-PAI_Analisi_Pai_Idraulica
Altra documentazione
9. RS06ADD0041I1-S_P_5-PAGAMENTO_IMPOSTA_DI_BOLLO
10. RS06ADD0042I1-S_P_5-DICHIARAZIONE_PROGETTISTA_CTR
Istanza
11. RS06IST0005I1-S_P_5-INTEGRAZIONE_AUTORITA DI_BACINO
CONSIDERATO che il Proponente ha riscontrato le criticità evidenziate nel PII n. 47 del 28/05/2021.
CONSIDERATO che il progetto riguarda la realizzazione di un impianto fotovoltaico di potenza complessiva pari a 110.940 kwp (65.000 kw in immissione).
CONSIDERATO che, dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) e dalla documentazione progettuale sopra indicata, emerge quanto segue:
1. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO
CONSIDERATO che sulla base di quanto riportato nella documentazione agli atti in merito alla localizzazione dell’area d’intervento si rileva che:
L’impianto che la S&P 5 srl presenta in autorizzazione è composto da:
- Campi agro-fotovoltaici, siti nel Comune di Salemi (TP) nelle contrade Fiume Grande e nel Comune di Mazara del Vallo (TP) in contrada San Edigio;
- Area a verde con realizzazione di ultiveto semi intensivo sita nel Comune di Salemi (TP) in contrada Canetici;
- Stazione di trasformazione e consegna Rete-Utente, nel comune di Gibellina (TP) in contrada Casuzze;
- Cavidotti di collegamento MT, territorio Comune di Salemi (TP);
- Cavidotti di collegamento AT, nei territori dei Comuni di Gibellina (TP), Santa Ninfa (TP), Salemi (TP), Mazara del Vallo (TP) e relative aree di consegna nei campi agro-fovoltaici siti nel Comune di Mazara del Vallo (TP) in contrada San Edigio e nel Comune di Salemi (TP) in contrada Fiume Grande.
L’impianto si sviluppa su una superficie lorda complessiva di circa 227,53 Ha (2.275.300 m2), di cui:
- 127,82 ha (1.278.200 m2) appartenti all’area di impianto ricedente nel Comune di Mazara del Vallo (TP), Contrada San Edigio;
- 77,45 ha (774.500 m2) appartenenti all’area a verde ricadente nel comune di Salemi (TP), contrada Canetici;
- 22,26 ha (222.600 m2) appartenenti all’area di impianto ricadente nel Comune Salemi (TP), Contrada Fiume Grande.
In particolare:
Gli impianti avranno una potenza di 110.940,00 kWp (65.000,00 kW) e l’energia prodotta sarà ceduta alla rete elettrica di alta tensione, tramite la costruenda stazione di trasformazione a 220 kV, idonea ad accettare la potenza.
L’area di interesse ricade nella Zona Territoriale Omogenea “ZONA E”, ossia Zona Agricola e non vi è alcun tipo di vincolo in corrispondenza delle strutture, locali e attrezzature che compongono l’impianto. L’area ricade totalmente all’interno del bacino idrografico BAC-054 Fiume Arena secondo il piano del bacino dell’assetto idrogeologico (PAI) tranne la stazione rete-utente che ricade all’interno del bacino idrografico BAC-045 Fiume San Xxxxxxxxxx.
Le coordinate geografiche (baricentro approssimativo) del sito di impianto e della stazione sono:
Il progetto S&P 5 (Figura 3) fa parte di un gruppo di progetti di impianti fotovoltaici (S & P, S&P 2, S&P 3, S&P 4, S&P 5), in fase di sviluppo/autorizzazione, ricadenti in un’area vasta che comprende le provincie di Trapani e Palermo e i Comuni di Gibellina, Salemi, Mazara del Vallo e Monreale. (…)
Tutti gli impianti in fase di sviluppo/autorizzazione si allacceranno alla nuova stazione in progetto (Figura 7) sita nel Comune di Gibellina (TP) in contrada Casuzze.
La S&P 5 s.r.l. ha ottenuto dal gestore di rete Terna la soluzione tecnica minima generale (STMG) per connettere 65 MWn sui territori di Gibellina, Salemi e Mazara del Vallo in data 07/08/2020 (cod. pratica 202001486), in seguito al frazionamento della precedente STMG rilasciata in data 24/04/2018 alla società S & P (cod. pratica 201800115), la quale prevede che il parco fotovoltaico venga collegato alla Linea AT del distributore tramite la costruenda stazione MT da 220 kV. In data 18/12/2020 la S&P 5 s.r.l. ha ottenuto il benestare al progetto di rete.(…)
L’accesso all’area in cui saranno realizzati gli impianti siti a Salemi, contrada Canetici e Contrada Fiume Grande, e a Mazara del Vallo, contrada San Edigio, è raggiungibile attraverso l’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo con uscita Salemi-Gibellina Nuova; il sito degli impianti siti a Salemi, in Contrada Canetici e Contrada Fiume Grande, e sito a Mazara del Vallo, Contrada San Edigio, sono raggiungibili attraverso la xxxxxx xxxxxxx XX 000 x xx xxxxxx xxxxxxxxxxx XX 00, che garantiscono il collegamento oltre che con l’impianto anche con i Comuni limitrofi. (…)
L’impianto del progetto S&P 5 sorgerà nei comuni di Mazara del Vallo (TP) e di Salemi (TP) in particolare:
- Il sito ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada San Edigio sorgerà nelle particelle catastali n. 13, 15, 16, 17, 21, 22, 23, 24, 31, 32, 55, 56, 60, 61, 62, 63, 80, 96, 98, 99, 107 del foglio di mappa catastale n. 51, nelle particelle catastali n. 19, 77, 152, 153, 164, 250 del foglio di mappa catastale
n. 53 e nelle particelle n. 6, 16, 39, 101, 102, 103, 104, 157, 194, 195, 198, 199, 200, 201, 203 del foglio di mappa catastale n. 68 appartenenti al Comune di Mazara del Vallo (TP);
- Il sito ricadente nel territorio di Salemi (TP) contrada fiume Grande sorgerà nelle particelle catastali n. 7, 10, 14, 28, 34, 96, 120, 121, 171, 179, 180 del foglio di mappa catastale n. 157 appartenente al Comune di Salemi (TP);
- Il sito ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Canetici sorgerà nelle particelle catastali n. 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 38, 39, 41, 42 del foglio di mappa catastale n. 139 appartenente al Comune di Salemi (TP).
2. INQUADRAMENTO PROGRAMMATICO
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA al capitolo 6 (RS06SIA0001S1-S_P_5-IT-SIA- STUDIO_IMPATTO_AMBIENTALE) ha eseguito e descritto l’analisi dei rapporti di coerenza e compatibilità del progetto con gli strumenti programmatici a livello europeo, nazionale e locale ed in particolare ha rappresentato quanto di seguito sinteticamente riportato:
PIANIFICAZIONE NAZIONALE
Strategia Energetica Nazionale
è evidente la compatibilità del progetto di cui al presente SIA rispetto alla SEN, in quanto il progetto contribuirà certamente alla richiamata penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche al 55% entro il 2030.
In relazione all’analisi effettuata, il progetto in esame:
- non risulta specificamente contemplato dalla Strategia Energetica Nazionale, che opera, ovviamente, ad un livello molto superiore di programmazione;
- presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dalla Strategia in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano d’azione nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia
In relazione al Piano di Azione Nazionale, il progetto in esame:
- non risulta specificamente contemplato dalla Piano stesso, che opera, ovviamente, ad un livello molto superiore di programmazione;
- presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Piano nazionale per la riduzione delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra
In relazione al Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra, il progetto in esame:
- non risulta specificamente contemplato dalla Piano stesso, che opera, ovviamente, ad un livello molto superiore di programmazione;
- presenta elementi di totale coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.
PIANIFICAZIONE REGIONALE
Piano energetico ambientale regionale (P.E.A.R.S.)
In accordo con gli obiettivi di sostenibilità ambientale previsti dal PEAR con particolare riferimento all’incremento del consumo energetico da fonti rinnovabili, si ritiene che l’impianto agro-fotovoltaico, da
realizzarsi nel Comune di Gibellina (TP), Salemi (TP) e Mazara del Vallo (TP), sia assolutamente compatibile con il P. E. A. R. .
Piano territoriale paesistico regionale (P.T.P.R.)
l’area della stazione ricadente sul territorio di Gibellina (TP), in Contrada Casuzze e le aree d’impianto ricadenti sui territori di Mazara del Vallo (TP), Contrada San Edigio e di Salemi (TP), Contrada Fiume Grande e Contrada Canetici e ricadono all’interno di un ambito in particolare:
- Ambito 3, denominato Colline del Trapanese, che include per intero i territori del Comune di Gibellina (TP) e del Comune di Salemi (TP) e parzialmente il Comune di Mazara del Vallo (TP). (…)
Di seguito, si riportano le schede dei seguenti sottosistemi del P.T.P.R inerenti al comune di Gibellina (TP), Xxxxxx xxx Xxxxx (XX) x Xxxxxx (XX).
• Sottosistema Sottosistema Abiotico - Geologia, Geomorfologia e Idrologia per il comune di Gibellina (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Gibellina (TP), non sono presenti sottosistemi abiotici
– geologia, geomorfologia e idrologia.
• Sottosistema Abiotico - Geologia, Geomorfologia e Idrologia per il comune Mazara del Vallo (TP) Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Mazara del Vallo (TP), non sono presenti sottosistemi abiotici – geologia, geomorfologia e idrologia.
• Sottosistema Abiotico - Geologia, Geomorfologia e Idrologia per il comune Salemi (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Salemi (TP), non sono presenti sottosistemi abiotici – geologia, geomorfologia e idrologia.
• Sottosistema Biotico – Biotipi per il comune di Gibellina (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Gibellina (TP), non sono presenti sottosistemi biotici- biotipi.
• Sottosistema Biotico – Biotipi per il comune di Mazara del Vallo (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Mazara del Vallo (TP), non sono presenti sottosistemi biotici- biotipi.
• Sottosistema Biotico – Biotipi per il comune di Salemi (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Salemi (TP), non sono presenti sottosistemi biotici- biotipi.
• Sottosistema Insediativo – Siti Archeologici per il comune di Gibellina (TP) (…)Dall’analisi si rileva quanto segue:
- Casa della Magione, dista circa 3 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze, circa 21 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 15 km e 9 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici;
- Monte Finestrelle, dista circa 4 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze circa 21 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 14 km e 9 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici;
- Monte Finestrelle Nord, dista circa 4 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze circa 22 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 15 km
e 10 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in xxxxxxxx Xxxxxxxx;
- Xxxxx Xxxxxxxxxxx Xxxx 0, dista circa 3 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze circa 23 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 16 km e 10 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici;
- Rocca delle Penne, dista circa 3 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze, circa 23 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 16 km e 11 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici;
• Sottosistema Insediativo – Siti Archeologici per il comune di Mazara del Vallo (TP)
(…) Dall’analisi effettuata, si evince che nel comune di Mazara del Vallo (TP), appartenente all’ambito 3, denominato Area della Colline del Trapanese, i siti archeologici più vicini all’area d’impianto sita nel comune di Mazara del vallo (TP), contrada San Edigio sono il sito archeologico denominato Montagna della Meta, codice n. 43 tipo A1 il quale dista dal baricentro dell’impianto del comune preso in esame circa 2 Km e il sito archeologico denominato Xxxxxxxx Xxxxxxxx, xxxxxx x. 00 tipo A1 il quale dista dal baricentro dell’impianto del comune di Mazara del vallo, contrada san Edigio circa 2 Km.
• Sottosistema Insediativo – Siti Archeologici per il comune di Salemi (TP)
(…)Dall’analisi effettuata, si evince che nel comune di Salemi (TP), appartenente all’ambito 3, denominato Area della Colline del Trapanese, il sito archeologico più vicino all’area d’impianto sita nel comune di Salemi (TP), contrada Fiume Grande è il sito archeologico denominato, Contrada Mokarta, codice n. 70 tipo A2.5 il quale dista dal baricentro dell’impianto del comune preso in esame circa 2,5 Km, mentre il sito archeologico più vicino all’area d’impianto sita nel comune di Salemi (TP), contrada Canetici è il sito archeologico denominato, Xxxxxxxx Xxx Xxxxxx, xxxxxx x. 00 tipo A2.5 il quale dista dal baricentro dell’impianto del comune preso in esame circa 5 Km.
• Sottosistema Insediativo - Centri e Nuclei Storici per il comune di Gibellina (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Gibellina (TP), non sono presenti sottosistemi insediativi
– centri e nuclei storici.
• Sottosistema Insediativo - Centri e Nuclei Storici per il comune di Mazara del Vallo (TP)
• Sottosistema Insediativo - Centri e Nuclei Storici per il comune di Salemi (TP)
• Sottosistema Insediativo – Beni Isolati per il comune di Gibellina (TP) (…)Dall’analisi si rileva quanto segue:
- Il bene isolato più vicino è quello qualificato “stalla”, codice 235, classe D2, che dista circa 1 Km dal baricentro dell’area della stazione - rete-utente, ricadente nel territorio di Xxxxxxxxx (XX), xxxxx 00 xx rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio e rispettivamente circa 16 km e 10 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici;
• Sottosistema Insediativo – Beni Isolati per il comune di Mazara del Vallo (TP) (…)Dall’analisi si rileva quanto segue:
- Il bene isolato più vicino è quello qualificato “baglio”, codice 283, classe D1, che dista circa 2 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada Sant’Edigio, dista rispettivamente circa 9 km e 16 Km dai baricentri delle aree d’impianto ricadenti nel territorio di Salemi (TP) rispettivamente in contrada Fiume Grande e in contrada Canetici e circa 26 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze;
• Sottosistema Insediativo – Beni Isolati per il comune di Salemi (TP) (…) Dall’analisi si rileva quanto segue:
- - Rispetto al sito di impianto ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Fiume Grande, il bene isolato più vicino è quello qualificato “casa”, codice 356, classe D1, che dista circa 1 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Fiume Grande, circa 5 km dall’area di impianto ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Canetici, circa 16 km dall’area di impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada San Edigio e circa 8 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze;
- - Rispetto al sito di impianto ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Canetici, il bene isolato più vicino è quello qualificato “mulino”, codice 376, classe D4, che dista circa 1 km rispetto al baricentro dell’area d’impianto ricadente nel territorio di Salemi (TP), contrada Canetici, circa 0 xx xxxx’xxxx xx xxxxxxxx xxxxxxxxx xxx xxxxxxxxxx xx Xxxxxx (XX), contrada Fiume Grande, circa 14 km dall’area di impianto ricadente nel territorio di Mazara del Vallo (TP), contrada San Edigio e circa 8 Km rispetto all’area della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), Contrada Casuzze;
• Sottosistema Insediativo – Tratti Panoramici per il comune di Gibellina (TP)
Da un’analisi della Carta dei percorsi stradali e autostradali panoramici, allegata alle Linee Guida del PTPR, si rileva che il tratto stradale che ricade in prossimità dell’area della stazione rete-utente e dell’area d’impianto è il seguente:
- Strada Statale 119 (…)
• Sottosistema Insediativo – Tratti panoramici per il comune di Mazara del Vallo (TP)
Dall’analisi delle schede è emerso che nel comune di Mazara del Vallo (TP), non sono presenti sottosistemi insediativi – Tratti panoramici.
• Sottosistema Insediativo – Tratti panoramici per il comune di Salemi (TP)
Da un’analisi della Carta dei percorsi stradali e autostradali panoramici, allegata alle Linee Guida del PTPR, si rileva che il tratto stradale che ricade in prossimità dell’area della stazione rete-utente sita a Gibellina (TP), contrada Casuzze, e delle aree d’impianto site a Salemi, contrada Fiume Grande e contrada Canetici, è il seguente:
- Strada Statale 188
Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.)
In relazione al Piano Di Tutela Delle Acque richiamando ed illustrando il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia – 2° Ciclo di Pianificazione (2015- 2021) il Proponente ne dimostra la compatibilità dell’intervento evidenziando in particolare che: In relazione alla tipologia di intervento previsto, illustrato in dettaglio nel Quadro di Riferimento Progettuale, risultato trascurabili le interazioni sulla componente “ambiente idrico”, dall’analisi effettuata:
- Il progetto in esame non risulta specificatamente considerato tra gli strumenti di intervento contemplati dal Piano, che persegue la tutela, l’uso razionale e sostenibile della risorsa idrica nonché specifici obiettivi di qualità ambientale;
- non risulta in contrasto, con le misure di prevenzione dell’inquinamento o di risanamento per specifiche aree sottoposte a specifica tutela quali:
✓ Aree sensibili, quali laghi naturali, acque dolci, ecc.;
✓ Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola;
✓ Zone vulnerabili da prodotti fitosanitari;
✓ Aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo idrico.
- non presenta elementi in contrasto, in termini di consumi idrici, in quanto non comporterà impatti in termini quali-quantitativi dell’acqua utilizzata durante l’esercizio, (…).
- non presenta elementi in contrasto, in termini di scarichi idrici, in quanto comporterà unicamente la generazione di reflui idrici civili e di acque meteoriche limitatamente all’area dell’impianto di utenza, che saranno in gestite in accordo alla specifica disciplina prevista dalla normativa vigente, (…).
Piano Delle Bonifiche Delle Aree Inquinate
Al momento nelle aree in esame, non vi è evidenza della presenza di rifiuti speciali pericolosi tali da richiedere la bonifica dei siti in oggetto.
Nell’eventualità si dovesse riscontrare la necessità di eseguire lavori di bonifica, detti lavori saranno affidati ad imprese locali regolarmente autorizzate, ed iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali per la Categoria 9 (Bonifica dei siti) e per la Categoria 5 (Raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi).
Pianificazione e Programmazione in Materia di Rifiuti e Scarichi Idrici
Rifiuti
I rifiuti prodotti dalla realizzazione del progetto derivano essenzialmente dalla fase di cantiere. Procedendo alla attribuzione preliminare dei singoli codici CER, che sarà resa definitiva solo in fase di lavori iniziati, (…) Le quantità totali prodotte si prevedono esigue. In ogni caso, nell’area di cantiere saranno organizzati gli stoccaggi in modo da gestire i rifiuti separatamente per tipologia e pericolosità, in contenitori adeguati alle caratteristiche del rifiuto. I rifiuti destinati al recupero saranno stoccati separatamente da quelli destinati allo smaltimento. Tutte le tipologie di rifiuto prodotte in cantiere saranno consegnate a ditte esterne, regolarmente autorizzate alle successive operazioni di trattamento (smaltimento e/o recupero) ai sensi della vigente normativa di settore.
Nello specifico i rifiuti prodotti nella fase di Realizzione / Dismissione sia quelli prodotti durante la fase di esercizio dell’impianto saranno conferiti, tramite apposita convenzione, ad impianti di recupero e/o smaltimento e trasportati da ditte autorizzate ed iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali nelle categorie 4 (Rifiuti speciali non pericolosi) e categoria 5 (Rifiuti speciali pericolosi).(…)
La Società Proponente prevedrà che le attività quali manutenzione e ricovero mezzi e attività varie di officina, nonché depositi di prodotti chimici o combustibili liquidi, siano effettuate in aree pavimentate e coperte, dotate di opportuna pendenza che convogli eventuali sversamenti in pozzetti ciechi a tenuta.
Analogamente, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio dell’opera, sarà individuata un’adeguata area adibita ad operazioni di deposito temporaneo di rifiuti; gli stessi saranno raccolti in appositi contenitori consoni alla tipologia stessa di rifiuto e alle relative eventuali caratteristiche di pericolo.
Scarichi idrici
Durante le fasi di cantiere, verranno adottati accorgimenti per ridurre il rischio di contaminazione del suolo e del sottosuolo. Per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico e delle opere relativamente connesse,
verranno realizzate delle aree finalizzate allo stoccaggio dei materiali e all’ubicazione delle strutture, e in corrispondnza della stazione rete-utente, verrà realizzata anche una fossa imhoff per lo smaltimento degli scarichi nei locali della stazione.
Durante la fase di realizzazione e dismissione nelle aree di cantiere è stato previsto l’impiego di bagni chimici mobili di qualità, rispondendo a quanto stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs 81/08) attraverso imprese autorizzate che offrono un servizio completo di assistenza che include consegna, posizionamento, manutenzione periodica e ritiro, conformemente a quanto stabilito dalla Norma UNI EN 16194.
Per controllare la dispersione di idrocarburi nel suolo e ridurre al minimo le emissioni di inquinanti connesse con le perdite accidentali di carburante, olii o liquidi, le attività di manutenzione ordinaria, di officina e di stazionamento dei mezzi al termine della giornata lavorativa avverranno in delle apposite aree pavimentate e dotate di opportuna pendenza che convogli in pozzetti ciechi a tenuta.
Sempre a causa della modesta pendenza delle aste di drenaggio e delle zone limitrofe esistono zone con ruscellamento diffuso e zone che tendono a saturarsi in caso di eventi piovosi. Tutti questi aspetti sono facilmente risolvibili nell’ambito della sistemazione idraulica da eseguire in fase esecutiva per la posa in opera delle strutture previste in progetto.
Nonostante la bassa vulnerabilità all’inquinamento del sito in studio si prevede di realizzare opportune piazzole di carico impermeabilizzate e dotate di disoleatore dove verranno eseguite le operazioni più rischiose quali i rifornimenti di carburante e gli interventi di manutenzione. Tali piazzole saranno realizzate in prossimità delle principali strade e a tal proposito si fa rilevare che su tutta l’area esistono già numerose fonti di inquinamento legate sia alla coltivazione intensiva sia alla pastorizia e agli allevamenti. Si osserva inoltre che l’area è già attraversata da numerose strade le cui cunette disperdono le acque di scolo della sede stradale direttamente nei terreni limitrofi senza alcun trattamento.
Lo svuotamento dei pozzetti ciechi a tenuta presenti nelle apposite arre d’impianto e delle fosse Imhoff presenti nella sottostazione elettrica verrà eseguita periodicamente, attraverso lo svuotamento, con l’eliminazione dei fanghi solidi tramite aspirazione; questi ultimi verranno trasportati da ditte autorizzate ed iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali ad un depuratore o una discarica autorizzata.
Si precisa che prima del conferimentodei fanghi in discarica e/o depuratore verrà eseguita un’analisi chimica dei rifiuti, secondo le disposizioni vigenti in materia. Infatti per il conferimento in discarica, l’art. 2 D.M. 27 settembre 2010, al fine di determinare l’ammissibilità del rifiuto in ciascuna categoria di rifiuto, così come definite dall’art. 4 del D.Lvo 13 gennaio 2003 n. 36, impone al produttore l’obbligo di “caratterizzare” il rifiuto. Tale caratterizzazione (da non confondere con la classificazione) deve essere eseguita in occasione del primo conferimento e ripetuta ad ogni variazione significativa del processo originante il rifiuto, e comunque almeno una volta all’anno.
Piano Faunistico Venatorio
In relazione alla tipologia di intervento previsto, illustrato in dettaglio nel Quadro di Riferimento Progettuale, e relative trascurabili interazioni in relazione al Piano Faunistico Venatorio 2013-2018 della regione Siciliana, dall’analisi effettuata, l’area del progetto in esame:
- Rispetta le finalità e gli obiettivi predisposti dal Piano Faunistico-Venatorio, in quanto non andrà ad interferire con la fauna locale, in quanto:
✓ Non ci saranno interferenze significative relativamente a danni o disturbi a specie animali;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente a distruzione di habitat di specie animali. Limitatamente all’area di intervento non sono presenti specie animali di particolare interesse;
✓ Non ci saranno interferenze significative sulla fauna locale relativamente ad inquinamento acustico o luminoso. La valutazione previsionale di impatto acustico, fa prevedere assenza di interferenze sulla fauna locale. Non sono previsti disturbi particolari alla fauna da parte dell’illuminazione che sarà installata;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente ad interruzione di percorsi critici per specie sensibili. La progettazione del verde prevede la realizzazione di linee di frangivento, di fasce di seminativo a perdere e di un prato di copertura del substrato che, in linea di principio generale, rappresenta il potenziamento in alcuni casi e la realizzazione in altri, di veri e propri corridoi ecologici. In ogni caso, non sono rilevate specie sensibili e non vengono interrotti corridoi ecologici ovvero reti di connessione ecologiche;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente a rischi di uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal progetto. Non è previsto aumento significativo del traffico veicolare; l'eventuale aumento del traffico (per la sorveglianza e la manutenzione dell’area) viene compensato dalla diminuzione di traffico dei mezzi agricoli che, in ogni caso, rimane limitato alle operazioni colturali relative alle linee di frangivento, di seminativo a perdere e del prato di copertura:
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente ai rischi per l’avifauna prodotti da tralicci e altri elementi aerei del progetto in quanto non sono previsti nuovi tralicci;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente al danneggiamento del patrimonio faunistico in quanto non sono prevedibili danneggiamenti alle eventuali attività di prelievo della fauna locale;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente alla creazione di presupposti per l’introduzione di specie animali potenzialmente dannose in quanto non sono presenti presupposti per l’introduzione di specie animali potenzialmente dannose;
✓ Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente all’induzione di potenziali bioaccumuli nelle catene alimentari e induzione di fattori a rischio per specie animali in quanto non si prevedono emissioni nocive e il livello di input chimici, in ogni caso, è sicuramente inferiore a quello sostenuto da forme di agricoltura intensiva e/o mediamente intensiva come quella praticata nell’area.
Piano Di Gestioni Del Rischio Alluvioni
Come si evince dalla carta del rischio idraulico per fenomeni di esondazione individuata nel PAI e relativa al bacino idrografico del BAC-045 F. S. Xxxxxxxxxx e al bacino idrografico BAC-054 Fiume Arena, le aree di nostro interesse per la realizzazione della stazione rete-utente ricadenti nel territorio di Gibellina (TP) in Contrada Casuzze, e dell’impianto ricadente nel comune di Mazara del Vallo (TP) Contrada San Edigio, e Salemi (TP) Contrada Fiume Grande e Canetici non si trovano in prossimità di aree a rischio esondazione. In relazione alla tipologia di intervento previsto, e in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame:
- non risulta in contrasto con il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni in quanto l’intervento risulta completamente esterno alla perimetrazione di aree a pericolosità rischio alluvioni;
Piano Regionale per la Programmazione delle Attività di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva per la Difesa della Vegetazione contro gli Incendi
Nell’ambito del Piano, sono state utilizzate le carte tematichedel Sistema Informativo Forestale (SIF) della Regione Sicilia.
Dall’analisi di tale cartografia è emerso che l’area di intervento non risulta interessata da aree persorse dal fuoco per gli anni dal 2007 al 2017. (…)
In relazione alla cartografia analizzata, messa a disposizione dal Sistema Informativo Forestale (S.I.F.) della Regione Sicilia, e dall’analisi del Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva per la difesa della vegetazione contro gli incendi si può affermare che le aree interessate dall’impianto risultano completamente esterne alla perimetrazione delle categorie inventariali relative alle superfici forestali.
Piano per l’assetto idrogeologico (P.A.I.)
Dall’analisi del P.A.I. si rileva che l’area oggetto di intervento ricade interamente all’interno del bacino idrografico indicato come “BAC 054” - Fiume Arena, mentre la stazione rete-utente ricade nel bacino idrografico indicato come “BAC 045” - Fiume San Xxxxxxxxxx. (…)
Stato di dissesto del territorio del Comune di Gibellina (TP)
(…) dall’esame delle cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area di nostro interesse, per la realizzazione della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), si evince che le aree appartenenti all’impianto in oggetto non sono interessate da fenomeni di dissesto di qualsiasi natura (Figura 66 A – 66 B) e non ricadono all’interno di aree individuate a pericolosità idraulica (Figura 66 C). (…)
Come si evince dalla carta della pericolosità idraulica individuata nel PAI e relativa al bacino idrografico del F. S. Xxxxxxxxxx, la stazione rete-utente ricadente nel territorio di Gibellina (TP), non ricade in prossimità di aree interessate da fenomeni di pericolosità idraulica.
Stato di dissesto del territorio del Comune di Salemi (TP)
(…) dall’esame delle cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area di nostro interesse, si evince che le aree appartenenti all’impianto in oggetto non sono interessate da fenomeni di dissesto di qualsiasi natura e non ricadono all’interno di aree individuate a rischio geomorfologico.
Stato di dissesto del territorio del Comune di Mazara del Vallo (TP)
(…) dall’esame delle cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area di nostro interesse, si evince che le aree appartenenti all’impianto in oggetto non sono interessate da fenomeni di dissesto di qualsiasi natura e non ricadono all’interno di aree individuate a rischio geomorfologico.(…)
Come si evince dalla carta della pericolosità idraulica individuata nel PAI e relativa al bacino idrografico del F. Arena, nessuna delle aree di impianto si trova in prossimità di un’area con livelli di pericolosità P1, P2 o P3.
Stato di dissesto dell’area percorsa dal cavidotto di collegamento MT tra la stazione sita nel comune di Gibellina (TP) e le aree di impianto, site nei comuni di Mazara del Vallo e Salemi (TP).
In riferimento allo stato di dissesto dell’area percorsa dal cavidotto di collegamento MT tra la stazione sita nel comune di Gibellina (TP) in contrada Casuzze, e le aree di impianto ricadenti nei comuni di Mazara del Vallo (TP), in Xxxxxxxx Xxx Xxxxxx x Xxxxxx (XX) nelle Contrade Canetici e Fiume Grande, si è proceduto ad analizzare le cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area citata.
Si evince che il cavidotto di connessione dell’impianto non è interessato da fenomeni di dissesto o pericolosità geomorfologica.
Aree protette e aree Natura 2000
L’area oggetto dell’intervento non si trova all’interno di aree SIC o ZPS, pertanto non risulta necessario procedere con la Valutazione d’Incidenza.
La Zona di Protezione Speciale più prossima alle aree oggetto dell’intervento è quella classificata con codice sito ITA020042 (“Rocche di Entella”), la quale dista circa 38 km, 31 km e 26 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 16,5 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina (figura 71 A).
I Siti d’Interesse Comunitari più prossimi all’area oggetto dell’intervento sono quelli classificati con:
- codice sito XXX000000 (“Complesso Monti di Santa Ninfa – Gibellina e Grotta di Santa Ninfa”), circa 20 km, 13,5 km e 8 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 4 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina;
- codice sito ITA020042 “Rocche di Entella” circa 38 km, 31 km e 26 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 16,5 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina;
- codice sito ITA010005 “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi e Sciare di Mazara” circa 14 km, 18 km e 22 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 31 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina;
- codice sito ITA 010014 “Sciare di Marsala” circa 7 km, 14 km e 20 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 30 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina;
- con codice ITA 010034 (Pantani di Anguillara), circa 24 km, 16 km e 10 km rispettivamente dai siti di impianto ricadenti nel territorio di Mazara del Vallo contrada San Edigio, nel territorio di Salemi contrada Fiume Grande e Canetici e 3 Km dalla stazione rete-utente sita in Contrada Casuzze a Gibellina.
Piano Regionale Dei Parchi E Delle Riserve
In relazione alla rete dei Parchi e delle Riserve individuata nel territorio regionale, il progetto in esame risulta completamente esterno alla perimetrazione di tali aree, (…) e non risulta pertanto soggetto alla disciplina dei piani di gestione degli stessi.
La riserva naturale più prossima alle aree di impianto ricadenti nei territori di Salemi (TP) e di Mazara del Vallo (TP), è la “Riserva Naturale integrale Grotta di Santa Ninfa”. Essa dista dal baricentro dell’area di impianto di Salemi - contrada Fiume Grande circa 13 km, dal baricentro dell’area di impianto di Salemi - contrada Canetici circa 8,5 km e dal baricentro dell’area di impianto di Mazara del Vallo - contrada San Edigio circa 20 km.
Piano Di Tutela Del Patrimonio
l’area in oggetto risulta completamente esterna alla perimetrazione delle aree censite all’interno del catalogo e non risulta pertanto soggetto alle specifiche norme di disciplina di tali siti.
Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria
In relazione alla tipologia di intervento previsto, e in funzione dell’analisi effettuata, il progetto in esame:
- non risulta specificatamente considerato nel PRCTQA, che persegue la tutela e il risanamento della qualità dell’aria nel territorio;
- non risulta in contrasto con la disciplina di Piano in quanto la sua realizzazione comporterà emissioni in atmosfera di entità trascurabile e limitate alla fase di cantiere (paragrafo 8.1 del Quadro Ambientale) e presenta elementi di totale coerenza in quanto la sua realizzazione comporterà un impatto decisamente trascurabile.
Sulla base delle analisi condotte in riferimento alla stazione di rilevamento più vicina al sito di interesse, situata all’interno del comune di Partinico (PA), a circa 22 km di distanza dal sito, non si rilevano superamenti oltre i limiti consentiti dal D. Lgs. 155/2010 e s.m.i. per quanto riguarda tutti i parametri rilevati (PM10, PM2.5, NO2, CO, Benzene e O3.
Relativamente al PM10 si sono registrati superamenti di n. 7 giorni ma senza raggiungere il tetto massimo dei 35 superamenti in un anno.
Relativamente al NO2 si sono registrati n. 1 superamenti del valore obiettivo, ma senza raggiungere il tetto massimo dei 18 superamenti in un anno.
Pianificazione comunitaria in materia di sviluppo economico e sociale
Il progetto proposto è pienamente compatibile con quanto previsto dall’asse prioritario IV “Energia sostenibile e qualità della vita”.
Piano regionale dei trasporti
il progetto risulta compatibile con il Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità, in quanto non interferisce con l’attuale sistema delle infrastrutture e dei servizi di trasporto.
PIANIFICAZIONE PROVINCIALE
Piano territoriale paesistico provinciale (P.T.P.P.)
Il PPTP suddivide il territorio provinciale in Paesaggi Locali, classificati per fattori affini sia paesaggistici che ecologici e culturali. Gli impianti siti nel Comune di Salemi nelle contrade Canetici e Fiume Grande, ai sensi dell'art. 34 delle N.d.A. (Norme di Attuazione) si collocano nel Paesaggio locale PL 14 – “Salemi”, invece l’impianto sito nel Comune di Mazara del Vallo in contrada San Edigio ai sensi dell'art. 35 delle N.d.A. si colloca nel Paesaggio locale PL 15 – “Mazaro”.(…)
I siti degli impianti risultano posti in vicinanza ad aree con livello di tutela 1 e di livello 2.(…)
In particolare le aree con livello di tutela 1 sono caratterizzate da valori percettivi dovuti essenzialmente al riconosciuto valore della configurazione geomorfologica; emergenze percettive (componenti strutturanti); visuali privilegiate e bacini di intervisibilità (o afferenza visiva). In tali aree la tutela si attua attraverso i procedimenti autorizzatori di cui all’art. 146 del Codice. Nelle parti del territorio destinate ad usi agricoli produttivi, che dovranno essere perimetratre ed individuate quali zone E dagli strumenti urbanistici comunali, è consentita esclusivamente la realizzazione di edifici da destinare ad attività a supporto dell’uso agricolo dei fondi nel rispetto del carattere insediativo rurale, nonché la realizzazione di insediamenti produttivi di cui all’art. 22 l.r. 71/78 e s.m.i. Sono altresì consentite le eventuali varianti agli strumenti urbanistici comunali esclusivamente finalizzate alla realizzazione di attività produttive, secondo quanto previsto dagli artt. 35 l.r. 30/97 e 89 l.r. 06/01 e s.m.i. I provvedimenti di autorizzazione e/o concessione recepiscono le norme e le eventuali prescrizioni e/o condizioni di cui al presente Titolo III con le previsioni e le limitazioni di cui alla normativa dei singoli Paesaggi Locali.(…)
Le aree con livello di tutela 2, sono caratterizzate dalla presenza di una o più delle componenti qualificanti e relativi contesti e quadri paesaggistici. In tali aree, oltre alle procedure di cui al livello precedente, è prescritta la previsione di mitigazione degli impatti dei detrattori visivi da sottoporre a studi ed interventi di
progettazione paesaggistico ambientale. Va inoltre previsto l’obbligo di previsione nell’ambito degli strumenti urbanistici di specifiche norme volte ad evitare usi del territorio, forme dell’edificato e dell’insediamento e opere infrastrutturali incompatibili con la tutela dei valori paesaggistico-percettivi o che comportino varianti di destinazione urbanistica delle aree interessate. (…)
Nelle aree individuate quali zone E dagli strumenti urbanistici comunali, nonché aventi carattere agricolo rurale così come definito nei contesti di cui ai successivi paesaggi locali, è consentita la sola realizzazione di fabbricati rurali da destinare ad attività a supporto dell’uso agricolo dei fondi, nonché delle attività connesse all'agricoltura, nel rispetto del carattere insediativo rurale.(…) Le politiche di sostegno all’agricoltura dovranno preferibilmente essere finalizzate ed orientate al recupero delle colture tradizionali, con particolare riferimento a quelle a maggior rischio di estinzione, nonché alla tutela della biodiversità. Le aree con livello di tutela 2 potranno essere oggetto di progetti finalizzati alla valorizzazione della risorsa paesaggistica, alla valorizzazione degli usi agricoli tradizionali e ad interventi di riforestazione con l’uso di specie autoctone basate anche sullo studio della vegetazione potenziale e/o su eventuali testimonianze storiche. Pertanto il progetto risulta compatibile con il suddetto regime normativo del P.T.P.P.
Dall’esame della carta dei beni paesaggistici, del territorio della provincia di Trapani, si evince che:
- una parte del lotto sito in contrada Fiume Grande (Salemi, TP), ricade fra le aree di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 134 lettera c, del Dlgs. 42/2004 (Paesaggio Locale 15 Mazara, 15d, Livello di Tutela 2), e ricade altresì nella fascia di rispetto dei 150 m del Fiume Delia;
- l’intera superficie del lotto sito in contrada Canetici (Salemi, TP) è tutelata ai sensi dell’art. 134 lettera c, del Dlgs. 42/2004, (Paesaggio Locale 14 Salemi, 14d, Livello di Tutela 2).
Per quanto sopra citato, tali fasce non saranno utilizzate per la collocazione dei pannelli fotovoltaici ma saranno utilizzate come area a verde e si provvederà ad effettuare interventi di mitigazione ambientale.
Piano territoriale provinciale (P.T.P.)
Interferenze con il sistema delle risorse ambientale e culturali
l’area oggetto dell’intervento non interessa in alcun modo aree Natura 2000, in relazione alla Carta Habitat
– Natura 2000 e alla Carta della Rete Ecologica Siciliana. (…)
- l’area sita nel Comune di Mazara del Vallo (TP) contrada San Edigio non ricade in aree appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana e, riguardo alla Carta Habitat-Natura 2000, comprende una piccolo area classificata come “percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” (Cod. 6220);
- l’area sita nel nel Comune di Salemi (TP) Contrada Fiume Grande, non ricade in aree appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana e, non comprende aree appartenenti alla Carta Habitat-Natura 2000;
- l’area sita nel Comune di Salemi (TP) Contrada Canetici è adiacente ad un’area appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana classificata come “corridoio lineare da riqualificare” e, riguardo alla Carta Habitat- Natura 2000, comprende una piccolo area classificata come “percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” (Cod. 6220).
(…) è possibile affermare che l’area di progetto non interferisce con il patrimonio culturale appartenente alla provincia di Trapani.
La stazione rete-utente e le aree di impianto ricadono in zone agricole interessate da aree principalmente destinate a seminativo, e in piccole porzioni a vigneto (…)
Poiché all’interno dell’area d’interesse, non risultano presenti colture definibili pregiate ma semplicemente colture estensive quali cereali è possibile affermare che il sito rientra nella categoria “Aree agricole ordinarie" e di conseguenza è possibile realizzare l’impianto agro-fotovoltaico in oggetto.
Interferenza con l’armatura urbana e con il sistema della protezione industriale
L’area del progetto non interferisce con l’area ASI né con le aree industriali e produttive. Il sito, inoltre, non interferisce con i servizi sovracomunali.
Infrastrutture della mobilità e dei trasporti
Il sistema delle reti tecnologiche e di trasporto dell’energia indica che il sito non interferisce con le reti esistenti ricadenti nel territorio di Trapani
Difesa e sicurezza del territorio e delle acque
Le strutture che compongono l’impianto agro-fotovoltaico non ricadono in aree con questo tipo di rischio.
PIANIFICAZIONE COMUNALE
Piano Regolatore Generale
Nel Comune di Gibellina (TP) non è previsto un Piano Regolatore Generale e lo strumento urbanistico vigente è il piano comprensoriale n° 4 approvato con D.P.R.S. n. 6/A del 13 gennaio 1973; il progetto proposto ricade completamente in zona E - Verde Agricolo e risulta compatibile con tale strumento urbanistico.
Per Comune di Salemi (TP) non è previsto un Piano Regolatore Generale e lo strumento urbanistico vigente è il X.X.X. xx 0 xxxxxxxxx xxx X.X.X.X. x. 000/X del 29/11/1977; il progetto proposto ricade completamente in zona E - Verde Agricolo e risulta compatibile con tale strumento urbanistico. Per quanto riguarda la porzione dell’area d’impianto sita in contrada Fiume Grande, data la vicinanza al bacino Idrografico del Fiume Delia, sarà rispettato il limite della fascia di rispetto dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua di 150 m dalle sponde come indicato dal D. Lgs 42/2004 Codice dei beni culturali e ss.mm.ii - art.142 comma 1, lett.c - Aree Tutelate per Legge.
Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) vigente nel Comune di Mazara del Vallo è stato approvato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dipartimento Regionale urbanistica, con Decreto Dir. n. 177 del 14/02/2003,(…)
Per la realizzazione dell’impianto, inoltre saranno rispettate le distanze minime a protezione del nastro stradale e i distacchi minimi dai confini:
• 20 m per la strada provinciale;
• 10 m per i distacchi minimi dai confini e dai terreni limitrofi;
• Minimo 10 m per le recinzioni perimetrali;
Verranno inoltre analizzate le diverse interferenze e le rispettive fasce di rispetto nei confronti delle linee di alta e media tensione, in particolare;
• 8 m, di distanza per lato dalla linea MT (Media Tensione);
• 35 m, di distanza per lato dalla linea AT (Alta Tensione).
In prossimità dei seguenti vincoli, dove non è possibile installare i pannelli fotovoltaici, il terreno verrà utilizzato con l’obiettivo di valorizzare dal punto di vista agronomico e paesaggistico il territorio locale con una proposta innovativa e con l’obiettivo di mitigare l’impatto visivo come ampiamente descritto all’interno del Piano Agro – Fotovoltaico (Capitolo 3).
CONSIDERATO che il Proponente nel paragrafo 6.4 dello SIA sostitutivo (RS06SIA0001S1-S_P_5-IT-SIA- STUDIO_IMPATTO_AMBIENTALE) ha sintetizzato nella seguente tabella la compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriali ed ambientali:
3. INQUADRAMENTO PROGETTUALE
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA sostitutivo specifica che: Il progetto prevede 2.523 strutture mono stringa di lunghezza 15 m. (ovvero 30 moduli) e 1.872 strutture bi-stringa di lunghezza 30 m. (ovvero 60 moduli), per un totale di 6.267 strutture, e una potenza complessiva installata di 110,940 MWp (65.000 MW).
In particolare le strutture saranno così suddivise:
L’impianto sarà corredato di 15 cabine di campo, un edificio di controllo e una stazione di elevazione utente da connettersi alla stazione di rete.
CONSIDERATO che il Proponente relativamente al quadro progettuale al capitolo 7 dello SIA sostitutivo (RS06SIA0001S1-S_P_5-IT-SIA-STUDIO_IMPATTO_AMBIENTALE) rappresenta che:
I lavori previsti per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico saranno:
- Lavori relativi alla costruzione dell’impianto fotovoltaico:
⮚ Accantieramento e preparazione delle aree;
⮚ Realizzazione strade interne e piazzali per installazione power stations/cabine;
⮚ Installazione recinzione e cancelli;
⮚ Cabine di conversione inverter, moduli fotovoltaici e strutture di support moduli;
⮚ Installazioni di cavidotti MT/BT;
⮚ Installazione sistema videosorveglianza, antintrusione e illuminazione;
⮚ Realizzazione opere di regimazione idraulica;
⮚ Rimozione aree di cantiere.
- Lavori relativi allo svolgimento dell’attività Agricola;
- Lavori relativi all’Impianto della stazione Utente/Rete:
⮚ Stazione elettrica Rete;
⮚ Stazione elettrica Utente;
⮚ Disposizione elettromeccanica.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.1, descrive le attività in fase di cantiere.
In particolare, in relazione all’accantieramento e preparazione delle aree il Proponente evidenzia che: L’area di realizzazione dell’impianto, che nella Zona Territoriale Omogenea “ZONA E”, ossia Zona Agricola si presenta nella sua configurazione naturale sostanzialmente pianeggiante.
Gli scavi ed i riporti previsti durante la fase di cantiere sono contenuti ed eseguiti solo in corrispondenza delle aree dove saranno installati le power stations e le cabine, per la realizzazione delle fondazioni di queste strutture. Qualora risulti necessario, in tali aree saranno previsti dei sistemi drenanti (con la posa di materiale idoneo, quale pietrame di dimensioni e densità variabile), per convogliare le acque meteoriche in profondità, ai fianchi degli edifici.
Relativamente alla realizzazione strade e piazzali il Proponente specifica che: La viabilità interna all’impianto agro-fotovoltaico è costituita da strade in terra battuta, che includono i piazzali sul fronte delle cabine/gruppi di conversione.
L’impianto è caratterizzato da accessi a servizio dell’impianto agro-fotovoltaico ed a servizio della sottostazione elettrica Rete/Utente, e da una viabilità interna, costituita da strade di servizio, che conducono alle unità di trasformazione Inverter, necessarie, sia in fase di realizzazione dell’opera che durante l’esercizio dell’impianto, per l’accesso alle parti funzionali dell’impianto e per le operazioni di controllo e manutenzione. Le strade interne, di larghezza pari a 3 m, avranno un raggio di curvatura interna di 5 m e saranno realizzate in terra battuta.
Per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico e delle opere relativamente connesse, verranno realizzate delle aree finalizzate allo stoccaggio dei materiali e all’ubicazione delle strutture.
In particolare per controllare la dispersione di idrocarburi nel suolo e ridurre al minimo le emissioni di inquinanti connesse con le perdite accidentali di carburante, olii o liquidi, le attività di manutenzione ordinaria, di officina e di stazionamento dei mezzi al termine della giornata lavorativa avverranno in delle apposite aree pavimentate e dotate di opportuna pendenza che convogli in pozzetti ciechi a tenuta, come visibile nell’elaborato (RS06EPD0017I1).
Relativamente alla installazione recinzione e cancelli il Proponente evidenzia che: Il progetto prevede la realizzazione di una recinzione perimetrale di altezza 2 m con rete metallica a maglia quadrata di colore verde muschio da fissare su profili tubolari o a T infissi nel terreno, (…)
Ogni 4 metri circa sulla recinzione saranno previste delle piccole aperture nella parte bassa al fine di permettere il passaggio di fauna di piccola taglia evitando conseguentemente che la recinzione assuma carattere di barriera ecologica.
In riferimento alle strutture di supporto moduli, moduli fotovoltaici e cabine di conversione inverter, il Proponente rappresenta che: Concluso il livellamento/regolarizzazione del terreno, si procede al picchettamento della posizione dei montanti verticali della struttura tramite GPS topografico. Successivamente si provvede alla distribuzione dei profilati metallici e alla loro installazione. Tale operazione viene effettuata con battipalo cingolato, che consentono una agevole e efficace infissione dei montanti verticali nel terreno, fino alla profondità necessaria a dare stabilità alla fila di moduli.. (…)
Successivamente alla realizzazione delle strade interne, dei piazzali dell’impianto agro-fotovoltaico si provvederà alla posa e all’installazione delle power station, per poi proseguire alla posa dei cavi provenienti dall’esterno.
In particolare l’impianto S&P 5 avrà una potenza di 110.940,00 kWp (65.000,00 kW) sarà composto da 15 inverter: n.9 inverter di tipo Ingecon Sun Double + Dual Inverters con potenza nominale di 7,200 MWp, n.2 di tipo Ingecon Sun Single + Dual Inverter con potenza nominale di 5,400 MWp e n.4 di tipo Ingecon Sun Dual Inverter con potenza nominale di 3,600 MWp..(…)
Come struttura portamoduli è stata selezionata la seguente opzione:
- Inseguitore mono-assiale orizzontale
La struttura verrà dimensionata secondo la normativa locale in termini di carichi di vento e neve e secondo la normativa sismica locale, la fondazione su cui poggeranno le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici sarà di tipo ad infissione, costituita profilati o da tubolari o omega in acciaio zincato (pali), che saranno infissi direttamente nel terreno mediante l’utilizzo di una macchina specifica. Sulla base delle considerazioni geologiche, geomorfologiche e geotecniche che potranno scaturire in una fase esecutiva si valuterà se installare delle zavorre in cls come opere di fondazioni delle strutture in progetto.
Relativamente alla installazione di cavidotti il Proponente specifica che: All’interno del campo fotovoltaico verranno realizzati cavidotti per il reticolo dei collegamenti elettrici in bassa tensione, utili al collegamento tra le stringhe dei moduli fotovoltaici e i quadri di parallelo Inverter. Oltre al reticolo in bassa tensione verranno realizzate le dorsali in media tensione per collegare le Cabine di conversione Inverter alle cabine di raccolta MT. Dalle cabine di raccolta in MT partirà il collegamento in media tensione alla cabina di Trasformazione nella cabina elettrica Utente/Rete.
Cavidotti BT
I cavidotti BT prevedono delle sezioni di scavo per l’alloggiamento rispettivamente di 100 cm di profondità per 100 cm di larghezza. La profondità minima di posa sarà di 0,9 m, ma potranno variare in relazione al tipo di terreno attraversato, in accordo alle normative vigenti. (…)
Cavidotti MT
I cavidotti MT prevedono delle sezioni di scavo per l’alloggiamento rispettivamente di 150 cm di profondità per 60 cm di larghezza; si utilizzeranno tipologie di scavi differenti:
- Posa su strada in terra battuta per i cavidotti MT interni all’area di impianto;
- Posa su strada asfaltata con tecnologia no-dig per I cavidotti MT esterni all’area di impianto.
La posa dei cavidotti MT all’interno dell’impianto agro-fotovoltaico avverrà successivamente o contemporaneamente alla realizzazione delle strade interne, mentre la posa lungo le strade provinciali e statali, esterne al sito, avverrà in un secondo momento. (…)
La posa cavi MT esterni all’area d’impianto su strada asfaltata prevede scavo con tecnologia No-dig che permette la posa in opera di tubazioni e cavi interrati o il recupero funzionale, parziale o totale, o la sostituzione di condotte interrate esistenti senza ricorrere agli scavi a cielo aperto, evitando le manomissioni di superficie ed eliminando così pesanti e negativi impatti sull'ambiente sia naturale che costruito, sul paesaggio, sulle strutture superficiali e sulle infrastrutture di trasporto, la profondità di posa sarà ≥ 3,00 m.
Relativamente alla installazione sistema videosorveglianza, antintrusione e illuminazione il Proponente specifica che: Contemporaneamente all’attività di installazione della struttura portamoduli si realizzerà l’Impianto di sicurezza, costituito dal sistema di videosorveglianza e di illuminazione.
Il circuito ed i cavidotti saranno i medesimi per entrambi i sistemi e saranno realizzati perimetralmente all’impianto fotovoltaico.
I sistemi richiedono l’installazione di pali, infissi al terreno, con un’altezza di 3,5 m, sui quali saranno installate sia i sistemi di illuminazione, che le telecamere. (…)
I corpi illuminanti saranno del tipo cut-off. Il loro impiego è previsto lungo tutto il perimetro dell’area oggetto di intervento ed in prossimità delle unità di conversione Inverter, per garantire i livelli minimi di illuminamento notturno solo in fase di manutenzione e per garantire condizioni di sicurezza.
Nella scelta del sistema di illuminazione, si dovrà perseguire l’utilizzo di lampade a led a luce naturale di 4000°K e resa cromatica almeno Ra 80, al fine di produrre un basso livello di inquinamento luminoso e garantire la tutela paesaggistica, non alterando la cromia dell’ambiente circostante.
In riferimento alla realizzazione opere di regimazione idraulica il Proponente riporta che: È stato condotto un approfondito studio idraulico in tutta l’area di progetto analizzando i bacini idrografici (…)
Alla luce delle verifiche effettuate ed in seguito al calcolo idrologico e alla simulazione idraulica, è possibile concludere che gli affluenti non comportano situazioni di rischio per le opere in progetto. È possibile concludere inoltre che:
• le opere in progetto, secondo le Norme del PAI, rientrano fra quelle consentite, data la valutazione di rischio nullo ad esse associato e dall’analisi degli effetti indotti sulle aree limitrofe;
• l’impatto delle opere da realizzare sull’attuale assetto idraulico nelle zone limitrofe a monte e a valle non determina una variazione delle attuali nulle condizioni del rischio d’inondazione;
• Le aree di inondazione, in seguito ad evento di piena corrispondente ai tempi di ritorno considerati, non rientrano all’interno dell’area oggetto di studio, non si sovrappongono con l’area destinata all’ubicazione della stazione di trasformazione e dell’impianto agro-fotovoltaico.
Si vuole infine portare l’attenzione alla condizione relativa allo stato di manutenzione dell’alveo. Al fine di garantire l’officiosità idraulica, così come viene modellata in questa sede, nella fase di esercizio, oltre alla manutenzione dell’impianto, si effettueranno interventi periodici sul terreno al fine di evitare lo sviluppo incontrollato di alte erbe e arbusti.
Dai risultati si evince che gli impianti fotovoltaici in progetto saranno realizzati in aree non ricadenti con le zone di inondazione così calcolate e comunque distanziati almeno 10 m della superficie di allagamento, in modo tale da assicurare la distanza di rispetto dai canali fluviali.
In merito a quanto evidenziato sulla relazione idraulica non saranno previsti particolari interventi idraulici se non l’applicazione di tubi drenanti per evitare fenomeni di ruscellamento che possano influenzare negativamente l’attività agricola.
In relazione alla natura impermeabile del substrato ed alle considerazioni Idrogeologiche (elaborato RS06REL0006A0), si prevede la realizzazione di drenaggi sia nell’area di impianto che in quella della stazione rete-utente (realizzati con tecnologia non invasiva ed eco-compatibile Tubo-Drenante) come visibile negli elaborati grafici (RS06EPD0020I1 e RS06EPD0021I1) e come approfondito nella relazione idraulica (RS06REL0030I1), la realizzazione dei drenaggi ha lo scopo di drenare le superfici del capo agro- fotovoltaico.
Le opere sono state tutte poste, dove richiesto, al di fuori della fascia di rispetto dei 150 metri ai sensi del D.Lgs 41/2004 art. 142.
Si è ridotto il numero delle strutture inizialmente proposte. La superficie coperta dai moduli è stata pertanto ridotta rispetto a quella del progetto inizialmente presentato.
Durante le fasi di preparazione del terreno si realizzeranno in alcune aree e nei pressi delle cabine dei drenaggi superficiali per il corretto deflusso delle acque meteoriche. Saranno eseguiti ad una profondità tale da consentire l’utilizzo per scopi agricoli del terreno superficiale (profondità compresa tra 0,8 m e 1,20 m). Le attività prevedono:
- Posa di tubo microforato rivestito di TNT. Attività eseguita manualmente con il supporto di camion con gru;
- Ricoprimento con terreno scavato della parte superficiale (compresa tra 0,8 m e 1 m).
Si precisa che le opere previste non interferiscono con dissesti censiti nel PAI e le strutture sono disposte ad una distanza superiore di 10 metri.
Relativamente alla rimozione aree di cantiere il Proponente riporta che: Terminate le attività di cantiere, si provvederà alla rimozione delle costruzioni temporanee, come le aree di deposito per i materiali di risulta e le aree pavimentata destinate alla sosta dei mezzi, alla pulizia e al ripristino delle aree.
CONSIDERATO che nella relazione idraulica sostitutiva (RS06REL0029S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-RI_ RELAZIONE_IDRAULICA) il Proponente dopo aver analizzato le portate di piena a partire dalle precipitazioni che si abbattono sui diversi bacini, ha effettuato le scelte progettuali funzionali alle verifiche idrauliche ed al principio dell’invarianza idraulica, pertanto: sarà previsto un drenaggio delle acque meteoriche all’interno dell’area dell’impianto mediante un sistema di tubazioni drenanti che, captati i deflussi meteorici li convoglierà successivamente nel laghetto artificiale esistente.
Il drenaggio sottosuperficiale o drenaggio tubolare, è il complesso dei sistemi artificiali che permettono l’eliminazione del ristagno superficiale in situazioni di scarsa permeabilità o per presenza di strati impermeabili
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.1.2, in riferimento ai lavori relativi allo svolgimento delle attività agricole il Proponente specifica che: Gli interventi agronomici consigliati e connessi alla realizzazione dell’impianto risultano essere:
• Una fascia di mitigazione larga 10m, composta da piante arbustive ed arboree, con l’utilizzo di arbusti di rosmarino per il pascolo mellifero e di alberi di ulivo per la produzione di olio;
• Uliveti semi-intensivi per la produzione di olio da realizzarsi nelle aree destinate a verde;
• Una fascia erbacea interfilare, all’interno delle aree di impianto, costituita da prati permanenti di Sulla per la produzione di fieno e come pascolo mellifero;
• Una fascia arborea interfilare, all’interno delle aree di impianto, costituita da un ficodindieto su un’unica fila, posta al centro tra i panelli.
Per rendere i terreni in cui è prevista la realizzazione dell’impianto fotovoltaico idonei alla coltivazione, prima dell’inizio delle attività di installazione delle strutture di sostegno, si effettuerà nei mesi estivi al livellamento e alla preparazione del terreno, mediante livellatrice a controllo laser o satellitare.
Questa attività preparatoria potrà garantire un notevole apporto di sostanza organica al suolo che influirà sulla buona riuscita delle coltivazioni che si praticheranno durante la fase operativa dell’impianto. (…) Tutti gli elementi, visti nel loro complesso, risultano essere di fondamentale importanza in quanto, dal punto di vista ecosistemico, determinano la formazione di una rete di corridoi e gangli locali che, nello specifico, rende biopermeabile il territorio nei confronti degli spostamenti della fauna selvatica e, in particolare, crea una serie di habitat di nidificazione e alimentazione in grado di incrementare la biodiversità locale.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.1.3, in riferimento ai lavori relativi all’impianto della stazione Utente/Rete, il Proponente rappresenta che: La stazione rete/utente sarà realizzata nel territorio del comune di Gibellina (TP), contrada Casuzze, su un lotto con estensione totale di circa 260.000mq, in particolare l’area destinata alla realizzazione della stazione rete/utente ricopre un’area di circa 5.000 mq, la restante parte invece sarà destinata ad area a verde per la coltivazione di un uliveto semi- intensivo con l’obiettivo di mitigare e ridurre l’impatto visivo.
La stazione elettrica sarà connessa in configurazione entra-esci alla linea Partanna-Partinico della RTN mediante i due stalli linea suddetti denominati rispettivamente “stallo linea Partanna” e “stallo linea Partinico”. (…)
Per la costruzione della stazione rete/utente sarà necessario effettuare una serie di attività di regolarizzazione dell’area, al fine di procedere alla realizzazione delle opere civili ed elettromeccaniche previste.
Sarà inizialmente prevista un’attività di scotico per la realizzazione della stazione rete/utente, il terreno scavato verrà temporaneamente accatastato e successivamente riutilizzato in sito per la risistemazione (ripristini e rinterri) delle aree adiacenti alla nuova sottostazione ed in parte utilizzato nell’area dove è prevista la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico per la regolarizzazione del terreno.
Successivamente allo scotico saranno realizzate le fondazioni degli edifici tecnici, apparecchaiture elettromeccaniche ed altri manufatti.
Completata la regolarizzazione dell’area saranno effettuati ulteriori scavi, per la realizzazione delle fondazioni e per l’installazione della fossa imhoff, dell’impianto di trattamento acque di prima pioggia e dei cavi interrati MT. Il materiale scavato e non riutilizzato sarà trasportato presso le discariche autorizzate più vicine per lo smaltimento.
Terminati i lavori, si procederà con i ripristini delle aree, rimuovendo l’area di stoccaggio e cantiere e risistemando le scarpate, utilizzando il terreno vegetale proveniente dalle attività di scotico.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.2, in relazione alla gestione delle aree di impianto in fase di esercizio il Proponente riferisce che: Al termine dei lavori di installazione dell’impianto, durante il periodo estivo seguirà una prima annata agraria in cui verranno solo compensate le irregolarità e i solchi causati dal transito di mezzi pesanti.
Trascorsa l’estate, il terreno verrà preparato ad accogliere le diverse colture previste dal piano agro- fotovoltaico, mediante lavori di erpicatura, semina e messa a dimora delle piante.
Nei mesi primaverili si prevede l’aratura degli uliveti e lo sfalcio della Sulla, mentre per il fico d’india si prevede la messa a dimora.
Le operazioni di potatura, concimazione e raccolta si susseguiranno nei mesi successivi, fino all’anno successivo di impianto nel quale si ripeteranno le stesse procedure. Mentre in fase di esercizio le aree dell’impianto, ad esclusione come gia detto degli interventi di carattere agronomico, e le aree della stazione rete-utente saranno interessate solo da attività di manutenzione e gestione dell’impianto stesso.
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.3 produce un cronoprogramma dal quale si evince che i tempi previsti per la realizzazione dell’impianto e delle opere, fino alla messa in esercizio, sono 14 mesi, quelli per la coltivazione agricola sono complessivamente di 16 mesi e sono di 16 mesi anche quelli per la dismissione.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.4.1 in relazione alla fase di Cantiere il Proponente rappresenta che il periodo stimato per questa fase è di 12 mesi e che sarà quello più potenzialmente impattante a livello ambientale. Inoltre evidenzia che:
Traffico e Polveri
Gli impatti sulla componente atmosferica relativa alla fase di cantiere sono essenzialmente riconducibili alle emissioni connesse al traffico veicolare dei mezzi in ingresso e in uscita dal cantiere, quindi al trasporto materiali, al trasporto personale e ai mezzi di cantiere, e alle emissioni di polveri legate alle attività di scavo. Non è possibile fornire un’esatta valutazione quantitativa delle emissioni essendo le stesse generate da sorgenti di tipo diffuso. Tuttavia, tenuto conto dell’entità limitata dei cantieri previsti, sia in termini di estensione che di durata, sono prevedibili emissioni di inquinanti molto limitate. Per quanto riguarda le emissioni di polveri, tenuto conto delle opportune misure di mitigazione messe in atto nella fase di cantiere, l’impatto sulla componente ambientale “atmosfera”, è da ritenersi trascurabile.
Sistema Idrico
Gli impatti sull’ambiente idrico generati in questa fase sono da ritenersi di entità trascurabile, in quanto sono previsti consumi idrici di entità limitata destinati essenzialmente alle attività di irrigazione di soccorso delle aree adibite ad attività agricole e alla pulizia delle strade (circa 10 mc/giorno durante il periodo estivo).
Sottrazione di Xxxxx e Smaltimento dei Rifiuti
L’impatto sulla componente ambientale è causato dalle azioni necessarie all’installazione ed al montaggio delle componenti di impianto ed alla realizzazione delle opere di connessione elettrica. Tali interventi non muteranno i lineamenti geomorfologici delle aree interessate dall’intervento ed il materiale di risulta, verrà riusato per i rinterri, ad esclusione di particolari materiali che verranno adeguatamente smaltiti nelle discariche autorizzate più vicine, come descritto all’interno dell’elaborato sul piano preliminare di utilizzo in sito delle terre (RS06REL0019S1).
Impatto Acustico
L’inquinamento acustico è dovuto principalmente alla presenza di macchinari utilizzati per la movimentazione della terra e per il trasporto delle attrezzature necessarie per la costruzione dell’impianto. Le vibrazioni dovute ai macchinari utilizzati e ai mezzi di trasporto si possono ritenere confinate alla zona interessata dai lavori.
Impatto Visivo
L’impatto visivo è dovuto principalmente alla presenza di un’ampia area di cantiere con un frequente transito, stazionamento dei mezzi e aree adibite a deposito materiali di scarico.
Ecosistemi Naturali
I possibili impatti sugli ecosistemi sono legati essenzialmente al rumore ed alle polveri prodotte.
L’impatto sulla vegetazione e sugli ecosistemi esistenti risulta essere di minima entità e si verifica soprattutto in fase di realizzazione del progetto.
L’impatto sulla fauna si ritiene del tutto trascurabile in quanto, come detto i siti presentano scarsa presenza vegetazionale.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.4.2 il Proponente in relazione agli impatti derivanti dalla Fase di esercizio evidenzia che:
Traffico e Polveri
Il traffico veicolare che insiste sull’area di intervento durante la fase di esercizio, non è considerevole, ma si riferisce principalmente alle attività di manutenzione (…)
A seguito della realizzazione dell’impianto le condizioni relative alle emissioni in atmosfera di sostanze gassose inquinanti, saranno pressoché nulle, poiché il traffico veicolare sarà limitato solo ad opere di manutenzione ordinaria dell’impianto e alle attività di coltivazione agricola.
Sistema Idrico
In fase di esercizio, l’utilizzo di risorse idriche, sarà limitato al lavaggio periodico dei moduli fotovoltaici, alle attività di irrigazione connesse al piano agro-fotovoltaico e per gli usi igenico-sanitari del personale impiegato nelle attività di manutenzione.
Sottrazione di suolo e Smaltimento di rifiuti
L’occupazione di suolo è in questo caso un impatto a lungo termine, ed è riconducibile, essenzialmente, all’occupazione di suolo delle infrastrutture di progetto, nonché alla produzione di rifiuti in fase di gestione operativa dell’impianto stesso.
L’area su cui insistono gli interventi di progetto non risulta interessata dalla presenza di zone sottoposte a tutela quali parchi/zone naturali protette, siti appartenenti a Rete Natura 2000 e per cui non si configura come una perdita di habitat.
Inquinamento elettrico, elettromagnetico, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
Gli elementi dell’ambiente e del progetto utili per l’identificazione e per la valutazione dell’impatto elettromagnetico sull’ambito territoriale in cui ricade l’impianto sono riferibili alle caratteristiche:
- delle linee di trasporto della energia elettrica prodotta
- dei sistemi di conversione e trasformazione
L’inquinamento elettromagnetico che un impianto fotovoltaico può determinare sull’ambiente può essere esclusivamente di tipo diretto, ossia generati dall’inserimento dell’opera nel contesto, come maggiormente approfondito nel Quadro Ambientale.
Impatto Acustico
Le potenziali sorgenti di rumore dell’impianto agro-fotovoltaico sono riconducibili principalmente ai sistemi di conversione e di trasformazione. Il problema può essere risolto con la scelta di componenti che rispettano le specifiche normative di settore.
Impatto Visivo
I problemi riscontrati a seguito della realizzazione di impianti fotovoltaici di estensione non trascurabile riguardano le grandi superfici riflettenti. Trattandosi tuttavia, di un impianto agro-fotovoltaico l’impatto visivo è sicuramente minore rispetto a qualsiasi impianto industriale.
Ecosistemi Naturali
L’assenza di emissioni in atmosfera, le emissioni sonore contenute e limitate, l’esigua interferenza con la vegetazione fanno sì che impatto potenziale su vegetazione e fauna debba considerarsi praticamente nullo.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.4.3 il Proponente descrive la fase di dismissione ed in particolare specifica che: La fase di dismissione dell’impianto procede in maniera del tutto analoga a quanto evidenziato per la fase di cantiere. (…)
La vita media di un impianto agro-fotovoltaico può essere valutata in circa 25-30 anni, sia per il logorio tecnico e strutturale dell’impianto, sia per il naturale progresso tecnologico che consentirà l’utilizzo di altri sistemi di produzione di energie rinnovabili.
Il ripristino dei luoghi sarà possibile soprattutto grazie alle caratteristiche di reversibilità proprie degli impianti fotovoltaici ed al loro basso impatto sul territorio in termini di superficie occupata dalle strutture, anche in relazione alle scelte tecniche operate in fase di progettazione.
Sarà comunque necessario l’allestimento di un cantiere, al fine di permettere lo smontaggio, il deposito temporaneo ed il successivo trasporto a discarica degli elementi costituenti l’impianto.
Il Piano di dismissione e smantellamento deve contenere pertanto le seguenti indicazioni:
- modalità di rimozione dei pannelli fotovoltaici;
- modalità di rimozione dei cavidotti;
- sistemazione dell’area come “ante operam”;
- modalità di ripristino delle pavimentazioni stradali;
- sistemazione a verde dell’area.
Detti lavori dovranno essere affidati a ditte specializzate nei vari ambiti di intervento, con specifiche mansioni, personale qualificato e con l’ausilio di idonei macchinari ed automezzi.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.5.1 il Proponente riguardo alla gestione dei materiali impiegati specifica in particolare che: La superficie totale dei terreni in disponibilità della S&P 5
s.r.l. per la realizzazione del presente progetto è di 2.275.300 m2. Della superficie disponibile, quella effettivamente occupata dalle installazioni di progetto è riconducibile alla proiezione in pianta dei moduli fotovoltaici e all’area di sedime delle cabine di campo, cabine MT e stazione utente.
Con questa assunzione di base, la superficie occupata dall’impianto si attesta intorno al 17,7% della superficie totale disponibile, come meglio dettagliato nella tabella sotto riportata:
La viabilità di impianto nel suo complesso sviluppa una lunghezza di circa 5.400 m e copre una superficie pari a circa 16.200 m2, e sarà realizzata prevalentemente in terra battuta.
Inoltre verranno realizzate delle piazzole per gli inverter e per la loro realizzazione si prevede:
- Per il lotto sito in contrada San Edigio, uno scotico del manto erboso superficiale dei primi 30 cm di terreno pari a 1.591 mc, con un successivo scavo di altri 30 cm pari a 1.591 mc;
- Per il lotto sito in contrada Fiume Grande uno scotico del manto erboso superficiale dei primi 30 cm di terreno pari a 245 mc, con un successivo scavo di altri 30 cm pari a 245 mc.
Tale materiale sarà riutilizzato in loco per rimodellamenti puntuali dei percorsi e la parte eccedente sarà utilizzata in sito per livellamenti e rimodellamenti necessari al posizionamento delle strutture.
Per l’alloggiamento dei cavidotti AT è previsto uno scotico di 33 mc e uno scavo di 26.464 mc per una rimozione totale di 26.497 mc di terreno.
Per l’alloggiamento dei cavidotti MT interni all’impianto è previsto uno scotico di 850 mc e uno scavo di
9.022 mc per una rimozione totale di 9.872 mc di terreno.
Per l’alloggiamento dei cavidotti BT interni all’impianto è previsto uno scotico di 5.921 mc e uno scavo di 13.815 mc per una rimozione totale di 19.736 mc di terreno.
Il terreno risultato dallo scotico per la posa dei cavi BT/MT sarà completamente riutilizzato
per il riempimento dello scavo, la restante parte sarà utilizzata nell’impianto per livellamenti durante l’installazione delle strutture e delle cabine.
Lo scavo per l’alloggiamento del cavidotto MT di collegamento dell’impianto alla RTN, verrà realizzato con tecnologia NO-DIG e comporterà la rimozione di circa 12.548 mc di terreno, e di circa 8 mc di asfalto, i quali non potranno essere riutilizzati per riusi o rinterri e verranno dismessi nei più vicini impianti di recupero di rifiuti autorizzati, per evitare di creare discariche all’interno e in prossimità delle aree di impianto. Dopo la posa dei cavi la pavimentazione stradale verrà ripristinata.
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.5.2 il Proponente relativamente alla gestione delle
risorse idriche in particolare rappresenta che: Le attività che prevedono l’utilizzo di risorse idriche sono piuttosto limitate, in particolare durante le fasi di cantiere e dismissione, nei mesi più caldi si stima un utilizzo pari a circa una autobotte al giorno per un massimo di 90 giorni, utilizzate per inumidire il terreno per evitare il sollevamento di polveri e per irrigazioni di soccorso per le piantumazioni delle aree a verde.
Mentre durante la fase di esercizio si prevede un consumo idrico maggiore, riconducibile principalmente dal lavaggio periodico dei moduli e all’irrigazione delle aree destinate alle attività della coltivazione dell’uliveto, previsto sia nella fascia perimetrale dell’impianto, sia nelle aree a verde. (…)
Le superfici del sito risultano asservite da consorzi irrigui, quindi vi è la possibilità di avanzare richiesta di assegnazione e di utilizzazione di tale servizio.
Mentre i sistemi i sistemi di drenaggio e gli impianti di irrigazione riguardanti l’area d’impianto e l’area della stazione rete-utente sono descritti negli elaborati grafici (RS06EPD0020I1 - RS06EPD0021I1 - RS06EPD0019I1).
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.5.3 il Proponente in termini di limitazione del consumo di risorse naturali riporta che: Le tecniche progettuali adottate per limitare il consumo di risorse naturali del presente progetto sono riassumibili come segue:
• Realizzazione della viabilità d’impianto in ghiaia per evitare l’artificializzazione del suolo;
• Utilizzo della tecnica di semplice infissione nel suolo per le strutture di sostegno dei pannelli e per i pali della recinzione perimetrale, per evitare lavori di scavo e il ricorso a plinti di fondazione o altre strutture ipogee;
• Mantenimento dell’area sotto i pannelli allo stato naturale per evitare il consumo e l’artificializzazione del suolo;
• Realizzazione dei cavidotti esterni all’impianto a margine della viabilità esistente, per evitare escavazioni nel terreno naturale;
• Pulizia dei pannelli con acqua demineralizzata, per evitare il consumo di acqua potabile;
• Pulizia dei pannelli con idropulitrici a getto, per evitare il ricorso a detergenti e sgrassanti che avrebbero modificato le caratteristiche del soprassuolo;
CONSIDERATO che nello SIA sostitutivo, al paragrafo 7.6 il Proponente rispetto alle misure di prevenzione e di mitigazione specifica che nelle varie fasi adotterà le seguenti azioni:
Fase di cantiere
Emissioni di inquinanti e gas serra
Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera verranno adottate diverse misure di mitigazione e prevenzione, ad esempio, per ridurre al minimo le emissioni di inquinanti connesse con le perdite accidentali di carburante, olii/liquidi, utili per il corretto funzionamento di macchinari e mezzi d’opera impiegati per le attività, si farà in modo di controllare periodicamente la tenuta stagna di tutti gli apparati, attraverso programmate attività di manutenzione ordinaria. In particolare, gli appaltatori saranno tenuti a effettuare regolare manutenzione sui mezzi di cantiere come da libretto d’uso e manutenzione e sulle apparecchiature contenenti gas ad effetto serra (impianti di condizionamento e refrigerazione delle baracche di cantiere), avvalendosi di personale specializzato. Nel caso di carico e/o scarico di materiali o rifiuti, ogni autista limiterà le emissioni di gas di scarico degli automezzi. In ogni caso, i mezzi impiegati dovranno rispondere ai limiti di emissione previsti dalle normative vigenti e dotati di sistemi di abbattimento del particolato.
Al fine di ridurre il sollevamento delle polveri derivanti dalle attività di cantiere, verranno fatte rispettare le misure di mitigazione e prevenzione per la circolazione degli automezzi a bassa velocità. Durante i periodi
estivi si provvederà alla bagnatura delle strade e dei cumuli di scavo stoccati al fine di evitare la dispersione delle polveri.
Inoltre, a termine della giornata lavorativa, i mezzi utilizzati verranno fatti stazionare in corrispondenza di un’area dotata di teli impermeabili collocati a terra, al fine di evitare che eventuali sversamenti accidentali di liquidi possano infiltrarsi nel terreno.
Gli sversamenti accidentali saranno captati e convogliati presso opportuni serbatoi di accumulo interrati dotati di disoleatore a coalescenza, il cui contenuto sarà smaltito presso centri autorizzati.
Misure di prevenzione per escludere il rischio di contaminazione di suolo e sottosuolo
Il progetto non comporterà impatti negativi sul suolo né sul sottosuolo. Infatti non sono previste modificazioni significative della morfologia e della funzione dei terreni interessati.
Non è prevista alcuna modifica della stabilità dei terreni né della loro natura in termini di erosione, compattazione, impermeabilizzazione o alterazione della tessitura e delle caratteristiche chimiche.
La Società Proponente farà in modo che le attività quali manutenzione, ricovero mezzi e attività varie di officina, nonché depositi di prodotti chimici o combustibili liquidi, siano effettuate in aree pavimentate e coperte, dotate di opportuna pendenza che convogli eventuali sversamenti in pozzetti ciechi a tenuta. Analogamente, sia in fase di cantiere che per la successiva fase di esercizio dell’opera, sarà individuata un’adeguata area adibita ad operazioni di deposito temporaneo di rifiuti.
Durante le fasi di cantiere, verranno adottati accorgimenti per ridurre il rischio di contaminazione del suolo e del sottosuolo, come la realizzazione di aree temporanee per la sosta e/o rifornimento dei mezzi, al fine di eliminare la dispersione di idrocarburi e di sostanze inquinanti nel terreno.
Emissioni di rumore
Per mitigare l’impatto acustico in fase di cantiere si prevede che i macchinari e mezzo d’opera dovranno rispondere alla normativa in materia di tutela dell’impatto acustico, in particolare il rispetto degli orari imposti dai regolamenti comunali. Inoltre, la scelta delle attrezzature ricadrà su quelle meno rumorose e sull’utilizzo di silenziatori ove possibile. Si prevede una specifica procedura di manutenzione programmata per i macchinari e le attrezzature. Infine, vi sarà il divieto di utilizzare in cantiere dei macchinari senza opportuna dichiarazione CE di conformità e l’indicazione del livello di potenza sonora garantito, secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 262/02.
Emissioni luminose
Per quanto riguarda l’impatto luminoso, si avrà cura di ridurre, ove possibile, l’emissione di luce nelle ore crepuscolari invernali, nelle fasi in cui tale misura non comprometta la sicurezza dei lavoratori e in ogni caso eventuali lampade presenti nell’area cantiere, vanno orientate verso il basso e tenute spente qualora non utilizzate.
Impatto visivo
La mitigazione dell’impatto visivo verrà attuata mediante interventi volti a ridurre l’impronta percettiva dell’impianto dalle visuali di area locale. Si rimarca come i cavidotti dell’intero impianto saranno interrati e quindi non percepibili dall’osservatore.
Inoltre in fase di cantiere si provvederà alla sistemazione della recinzione perimetrale, la mitigazione dell’impatto visivo si completerà durante la fase di esercizio con la piantumazione e la crescita delle essenze arboree e arbustive previste dal piano agro-fotovoltaico. La porzione di fascia limitrofa alla recinzione sarà piantumata con cespugli e arbusti a diffusione prevalente orizzontale.
Impatto sulla biodiversità
Il sito interessato dal progetto è caratterizzato da una scarsa presenza vegetazionale.
Per la mitigazione degli impatti sulla fauna saranno realizzati i cosiddetti passaggi ecofaunistici. In particolare, si realizzeranno lungo la recinzione dei passaggi della larghezza di 20 x 20 cm, ogni 4 m per consentire l’ingresso nel sito della fauna alla ricerca di cibo.
Proprio per favorire il foraggiamento di queste specie è stata prevista una fascia di ambientazione con la Sulla a pochi metri dalla recinzione.
VALUTATO che la fascia di mitigazione debba essere realizzata prima della messa in esercizio dei pannelli fotovoltaici.
Fase di esercizio
Contenimento di impatto sull’atmosfera
Complessivamente, l’impatto sulla componente ambientale “atmosfera” in fase di esercizio è da ritenersi positivo, in relazione ai benefici ambientali attesi, espressi in termini di mancate emissioni e risparmio di combustibile.
Contenimento di impatto sul suolo
Il progetto non comporterà impatti negativi sul suolo poiché non sono previste modificazioni significative della morfologia dei terreni interessati. La S&P 5 s.r.l. prevede la realizzazione di un progetto agro- fotovoltaico con la piantumazione di colture da destinare come aree a verde e come barriere arboree perimetrali (piantagioni semi-intensive di olivi e coltivazioni interfilari di sulla e fico d’india).
Per quanto riguarda la Stazione rete e utente, si prevede la realizzazione di un’area a verde e di una fascia arborea perimetrale che occuperanno una superficie pari a circa l’80 % dell’intera area.
Contenimento delle emissioni elettromagnetiche
Le uniche radiazioni associabili a questo tipo di impianti sono le radiazioni non ionizzanti costituite dai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (50 Hz) prodotti rispettivamente dalla tensione di esercizio degli elettrodotti e dalla corrente che li percorre.
Nella progettazione dell’impianto agro-fotovoltaico in studio saranno adottati componenti e tecnologie che consentono di minimizzare le emissioni elettromagnetiche.
In particolare, la tipologia dei cavi utilizzati e la loro configurazione di posa in cavidotti interrati anziché aerei hanno permesso di rispettare i limiti di legge già a distanze esigue dagli stessi, mentre i percorsi utilizzati per i loro tracciati hanno permesso di escludere ogni tipo di impatto sulla salute umana. Per quanto riguarda il campo di induzione magnetica il calcolo nelle varie sezioni di impianto ha dimostrato come non ci siano fattori di rischio per la salute umana a causa delle azioni di progetto, poiché è esclusa la presenza di recettori sensibili nelle vicinanze; mentre il campo elettrico generato è nullo a causa dello schermo dei cavi o assolutamente trascurabile negli altri casi per distanze superiori a qualche cm dalle parti in tensione. I campi elettromagnetici generati dalle apparecchiature e infrastrutture dell’impianto agro-fotovoltaico nel suo esercizio sono circoscritti in limitatissime porzioni di territorio, delle quali solo quelle relative al tracciato del cavidotto AT risultano esterne all’area di impianto. In ogni caso, i valori calcolati rispettano i limiti di legge entro le fasce di rispetto previste che ricadono in luoghi dove non è prevista la permanenza di persone né la presenza di abitazioni. Pertanto, l’impatto derivante si ritiene trascurabile o non significativo.
Contenimento dell’impatto acustico
Nella fase di esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico le emissioni sonore saranno limitate unicamente al funzionamento dei macchinari elettrici rispettando gli standard della normativa vigente e il cui posizionamento è previsto all’interno di appositi alloggi in modo da attutire il livello acustico in prossimità della sorgente stessa.
Le strutture in progetto risultano inserite in un contesto rurale-agricolo e nelle immediate vicinanze non si riscontra la presenza di centri abitati. Analoghe considerazioni valgono per le opere di connessione alla RTN, anch’esse inserite in un contesto agricolo.
Contenimento dell’inquinamento luminoso
Al fine di contenere il potenziale inquinamento luminoso, nonché di agire nel massimo rispetto dell’ambiente circostante e contenere i consumi energetici, l’impianto perimetrale di illuminazione notturna sarà realizzato facendo riferimento a opportuni criteri progettuali quali l’utilizzo di dissuasori di sicurezza, ossia l’impianto sarà dotato di un sistema di accensione da attivarsi solo in caso di allarme intrusione.
Per quanto riguarda la Stazione di rete e utente è previsto l’inserimento di 5 torri faro accese soltanto nelle ore notturne per ragioni di sicurezza; si utilizzeranno comunque, soluzioni ottimali e si eviteranno danni ambientali e/o economici come per esempio l’impiego di lampade a LED che assicurano un ridotto consumo energetico.
Contenimento impatto visivo
Il problema dell’impatto visivo è ormai oggetto di approfonditi studi e sono state individuate soluzioni costruttive di vario tipo per cercare di limitare o comunque ridurre l’effetto lago, dovuto alle grandi dimensioni dell’impianto e alle superfici riflettenti dei pannelli.
Soluzioni per mitigare su quest’aspetto riguardano la forma, il colore e la disposizione geometrica dei pannelli; si predilige, ad esempio, l’istallazione di pannelli di bassa altezza facilmente mimetizzabili con gli interventi agronomici previsti dal piano agro-fotovoltaico, l’utilizzo di pannelli corredati di un impianto inseguitore della radiazione solare il quale ne aumenta l’efficienza permettendo di ridurre, a parità di potenza, il numero delle installazioni. Per il contenimento dell’impatto visivo sarà prevista la piantumazione di una fascia arborea e/o arbustiva perimetrale sia all’impianto agro-fotovoltaico che per le opere di connessione alla RTN. Per mitigare ulteriormente l’impatto visivo, si utilizzeranno cabine inverter, di colore verde.
Contenimento dell’impatto sul microclima
Preliminarmente occorre sottolineare che l’altezza dei moduli dal suolo pari a circa 2,80 metri nonché la disposizione mutua delle stringhe e le dimensioni di ognuna di esse non si ritiene che possano causare variazioni microclimatiche alterando la direzione e/o la potenza dei venti.
Nell’ambito della letteratura scientifica di settore non sono, infatti, stati rinvenuti dati che supportino la tesi della modifica delle temperature dell’aria per effetto della presenza di moduli fotovoltaici.
Contenimento dell’impatto sulla biodiversità
Per quanto attiene l’aspetto faunistico, nella fase di esercizio dell’impianto, non si avranno interferenze negative in quanto il progetto prevede i cosiddetti passaggi ecofaunistici per consentire l’accesso al sito della piccola fauna.
Contenimento dell’impatto socio – economico
L’esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico in progetto comporterà delle ricadute positive sul contesto occupazionale locale. Infatti, durante il normale esercizio dell’impianto, verranno impiegate diverse figure professionali come elettricisti, operai edili e agricoli, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto. L’impatto, pertanto, si ritiene positivo.
Impatto sulla salute pubblica
L’esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico non avrà impatti sulla salute pubblica in quanto:
• L’impianto è distante da potenziali recettori;
• Non si utilizzeranno sostanze tossiche o cancerogene, nè sostanze combustibili, deflagranti o esplodenti, gas o vapori né sostanze o materiali radioattivi;
• Non ci saranno emissioni in atmosfera, acustiche o elettromagnetiche.
Fase di dismissione
Al termine del ciclo di vita dell’impianto agro-fotovoltaico, che in media viene stimata intorno ai 30 anni, si procederà al suo smantellamento e al conseguente ripristino dell’area. In particolare, verrà ripristinata l’area in cui saranno installati i moduli sebbene una porzione di terreno al di sotto dei moduli sarà coltivata durante l’inverno secondo, come descritto in precedenza secondo il Piano Agrofotovoltaico, mentre gli ulivi perimetrali e l’area a verde rimarranno anche dopo la fase di dismissione conferendo al terreno un valore più alto se paragonato alla fase ante operam a seminativo.
La fase di decommissioning consiste sostanzialmente nella rimozione dei moduli, delle relative strutture di supporto, del sistema di videosorveglianza, nello smantellamento delle infrastrutture elettriche, degli alloggi e la rimozione della recinzione.
In seguito seguiranno le operazioni di regolarizzazione dei terreni e il ripristino della condizione ante-operam dell’area (…)
Risistemazione delle aree occupate dall’impianto
(…) Operazione fondamentale sarà quella di ripristinare, in linea di massima, la rete idrografica naturale del terreno, ripristinando il regolare deflusso delle acque meteoriche, al fine di evitare eventuali fenomeni erosivi. Si procederà quindi alla sistemazione a verde riprendendo con terreno agrario eventuali piccole erosioni createsi in fase di cantiere, avendo cura, prima di procedere alla semina o al trapianto di essenze vegetali, di preparare adeguatamente il terreno verificandone l’idoneità.
Ripristino della pavimentazione stradale
(…) Essendo le strutture stradali da rimuovere caratterizzate da spessori non rilevanti, si potrà fare ricorso a dei semplici escavatori meccanici cingolati. Il materiale di risulta verrà successivamente trasportato a discarica con mezzi idonei, anche in considerazione dei consistenti quantitativi di materiale da allontanare. Tale materiale essendo costituito quasi esclusivamente da inerti, non è da ritenersi dannoso per l’ambiente e potrà essere smaltito in adeguata discarica.
Interventi di sistemazione a verde
Tutte le lavorazioni necessarie verranno eseguite nel periodo più idoneo e prima di effettuare qualsiasi tipo di semina o impianto, si provvederà a verificare l’idoneità del terreno.
Alla fine delle operazioni di smantellamento, il sito verrà lasciato allo stato naturale e sarà spontaneamente rinverdito in poco tempo.(…)
Inoltre, l’uliveto perimetrale e l’area a verde rimarranno anche dopo la fase di dismissione conferendo al terreno un valore più alto se paragonato alla fase ante operam a seminativo. In progetto si prevede durante la fase di dismissione l’estenzione dell’uliveto su tutta l’area d’impianto così come descritto sull’elaborato (RS06EDP0022I1).
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.6.4 ha descritto le misure di protezione e contenimento dei possibili rischi specificando in particolare che: L’impianto è dotato delle protezioni contro l’inversione di polarità all’ingresso dei quadri di parallelo in DC e dell’inverter e contro il ritorno di corrente su una stringa in avaria.
Nei quadri di parallelo in DC e negli ingressi degli inverter sono installati diodi di blocco sulla polarità positiva della stringa e/o dei paralleli stringa.
Contro le sovratensioni, in tutti i quadri di sottocampo e di parallelo in DC sono installati scaricatori di sovratensione del tipo con varistori ad ossido di zinco (SPD – Surge Protective Device – a limitazione di tensione) specifici per impianti fotovoltaici.
Contro il guasto a terra il controllo dell’isolamento verso terra è realizzato dagli inverter che assicurano lo spegnimento automatico e la segnalazione acustica quando l’isolamento tra terra e moduli fotovoltaici è <10 kΩ.
È inoltre prevista la realizzazione di un sistema di terra opportuno, secondo norme CEI 64-8 (lato AC). (…) L’impianto di generazione sarà stato dotato di idonei apparecchi di connessione, protezione, regolazione e trasformazione, concordati con il gestore di rete, rispondenti alle norme tecniche ed antinfortunistiche. (…) L’impianto e la Stazione Utente e di Rete non risultano vulnerabili di per sé a calamità o eventi naturali eccezionali e la loro distanza da centri abitati elimina ogni potenziale interazione.
La tipologia delle strutture e della tecnologia adottata eliminano la vulnerabilità dell’impianto a eventi sismici (non sono previste edificazioni o presenza di strutture che possono causare crolli), inondazioni (la struttura elettrica dell’impianto è dotata di sistemi di protezione e disconnessione ridondanti), trombe d’aria (le strutture sono certificate per resistere a venti di notevole intensità senza perdere la propria integrità strutturale), incendi (non sono presenti composti o sostanze infiammabili).(…)
in materia di rischio elettrico, l’impianto elettrico costituente l’impianto FV in tutte le sue parti costitutive e la Stazione Utente e di rete, saranno costruiti, installati e mantenuti in modo da prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentali con gli elementi sotto tensione e i rischi di incendio e di scoppio derivanti da eventuali anormalità che si verifichino nel loro esercizio. Tutti i materiali elettrici impiegati che lo richiedano saranno accompagnati da apposita dichiarazione del produttore riportante le norme armonizzate di riferimento e saranno muniti di marcatura CE attestante la conformità del prodotto a tutte le disposizioni comunitarie a cui è disciplinate la sua immissione sul mercato in quanto ai sensi dell’articolo 2 della direttiva 2006/95/CE “gli Stati membri adottano ogni misura opportuna affinché il materiale elettrico possa essere immesso sul mercato solo se, costruito conformemente alla regola dell’arte in materia di sicurezza valida all’interno della Continuità, non compromettente, in caso di installazione e manutenzione non difettose e di utilizzazione conforme alla sua destinazione, la sicurezza delle persone, degli animali domestici e dei beni”.(…)
• Come forma di protezione contro il contatto accidentale, i conduttori presenteranno, tanto fra di loro quanto verso terra, un isolamento adeguato alla tensione dell'impianto;
• Le linee di cablaggio dei pannelli così come i cavidotti interni ed esterni all'area di progetto saranno interrati e provvisti di conduttori in rame e/o alluminio rivestiti da "materiale non propagante l'incendio";
• Tutte le parti metalliche dell'impianto in tensione saranno collegate ad una rete di messa a terra come protezione da eventuali scariche atmosferiche ed elettrostatiche;
• L'impianto è dotato di una serie di dispositivi (diodi di blocco, interruttori, sezionatori ecc...) Che, partendo dal singolo modulo fino al cavidotto di connessione alla RTN, mettono in sicurezza le singole parti di impianto localizzando l'eventuale danno;
• L'impianto è dotato di sistemi di segnalazione di guasti e anomalie elettriche.
• In particolare, gli inverter sono muniti di un dispositivo di rilevazione degli sbalzi di tensione che ne provoca l'immediato spegnimento e l'emissione di una segnalazione di allarme;
• Gli alloggi impiegati saranno prefabbricati e dotati di marcatura ce e relativo certificato di conformità. In detti alloggi sono posizionati sia i trasformatori che gli inverter centralizzati;
• Gli alloggi saranno dotati di accessi, griglie di aerazione, nonché di mezzi di illuminazione di sicurezza, sensori di fumo e mezzi di allarme in caso di incendio;
• Gli alloggi, non essendo presidiati, saranno tenuti chiusi a chiave e riporteranno su apposita targa l'avviso di pericolo e il divieto di ingresso per personale non autorizzato;
• All'interno degli alloggi non saranno depositati materiali, indumenti ed attrezzi che non siano strettamente attinenti al loro esercizio. In particolare, non vi saranno depositati oggetti, materiali e macchine che possano aggravare il carico di incendio;
• Trattandosi di ambienti nei quali la causa di incendio è essenzialmente di origine elettrica, gli alloggi saranno dotati di estintori ad anidride carbonica quali mezzi antincendio di primo impiego.
(…)Per quanto riguarda la stazione elettrica si fa presente che la stessa non interferisce con altri impianti e/o attività soggette ai controlli di prevenzione incendi.
In relazione a quanto esposto si dichiara che le opere in autorizzazione non interferiscono con attività soggette al controllo dei VV.FF. o a rischio di incidente rilevante di cui al D. Lgs. 334/99 e risultano compatibili dal punto di vista delle normative concernenti il rischio incendi in quanto vengono pienamente rispettate le distanze di sicurezza da elementi sensibili.
Concludendo, sulla base di quanto sopra, il progetto è da ritenersi conforme alle prescrizioni della Lettera Circolare del 26/05/2010 (Prot. 5158) emanata dal “Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa civile” del Ministero dell’Interno in tema di sicurezza antincendio degli impianti fotovoltaici. Ciò nonostante, all’interno della centrale fotovoltaica saranno adottate le normali procedure previste dalla vigente normativa in tema di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.
CONSIDERATO che il Proponente nello SIA sostitutivo al paragrafo 7.7 ha sintetizzato nella tabella di seguito riportata le principali interazioni con l’ambiente potenzialmente generate nelle varie fasi di cantiere, di esercizio e di dismissione e vengono individuate le componenti ambientali interessate.
VALUTATO che rispetto alle interferenze con le aste idrografiche evidenziate nel PII, il Proponente ha adottato nuove azioni progettuali.
VALUTATO che rispetto alle criticità geologiche evidenziate nel PII il Proponente ha eseguito studi di approfondimento prevedendo adeguate misure di mitigazione.
4. QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
CONSIDERATO che il Proponente ha rappresentato nello SIA sostitutivo (RS06SIA0001S1-S_P_5-IT-SIA- STUDIO_IMPATTO_AMBIENTALE) gli elementi conoscitivi per la valutazione dell’impatto ambientale del progetto in esame, fornendo una descrizione delle seguenti componenti ambientali interessate dall’intervento:
ATMOSFERA
CONSIDERATO che dall’analisi condotta dal Proponente in particolare emerge che: Gli impatti sulla componente atmosferica relativa alla fase di cantiere sono essenzialmente riconducibili alle emissioni connesse al traffico veicolare dei mezzi in ingresso e in uscita dal cantiere, quindi al trasporto materiali, al trasporto personale e ai mezzi di cantiere, e alle emissioni di polveri legate alle attività di scavo (…)
Tenuto conto dell’entità limitata dei cantieri previsti, sia in termini di estensione che di durata, sono prevedibili emissioni di inquinanti molto limitate, dell’ordine di decine di tonnellate complessive (CO ed NOx).(…)
In relazione al cronoprogramma delle attività che si svolgeranno per la realizzazione del progetto agro- fotovoltaico si stimano, pertanto, un totale di circa 18 t/anno di CO e circa 2 t/anno di NOx.
Le emissioni associabili durante la fase di dismissione risultano associabili ad un massimo 25 mezzi meccanici, distribuiti nel corso dell’anno. In relazione al cronoprogramma delle attività che si svolgeranno per la realizzazione del progetto agro-fotovoltaico si stimano, pertanto un totale di circa 10 t/anno di CO e circa 0,5 t/anno di NOx.
Pertanto, le emissioni associali durante la fase di cantiere e dismissione sono state stimate per un totale di 28 t/anno di CO e circa 2,5 t/anno di Nox.
Per ridurre al minimo l‘impatto verranno adottate specifiche misure di mitigazione (…)
In definitiva, alla luce di quanto sopra esposto e tenuto conto delle opportune misure di mitigazione messe in atto nella fase di cantiere, l’impatto sulla componente ambientale “atmosfera”, è da ritenersi trascurabile. In merito al monitoraggio dei parametri climatici relativi al fattore Atmosfera, sarà prevista una stazione agro-metereologica, completa di sensori per la rilevazione della radiazione solare, temperature, precipitazioni, velocità del vento, pressione atmosferica, umidità e bagnatura fogliare.
La centralina verrà posizionata in prossimità della parte centrale dell’area di impianto, come visibile in figura 120, in modo pressoché baricentrica rispetto all’area totale dell’impianto. Dato che i parametri da rilevare non presentano particolari variazioni su brevi distanze, non sarà necessario installare altre unità di rilevamento. La stazione agrometeorologica acquisirà dati giornalieri e questi verranno immagazzinati in un cloud per essere visualizzati da remoto.
I dati rilevati saranno elaborati, per ogni punto e per ogni parametro, al fine di ottenere l’andamento annuale del valore misurato.(…)
Inoltre, l’impianto in progetto non comporterà emissioni in atmosfera in fase di esercizio, ad esclusione delle emissioni delle autovetture utilizzate dal personale per attività di O&M, attività sporadiche e di brevissima durata. Tali attività riguardano sia l'Impianto Agro-Fotovoltaico che le stazioni Utente e RTN sita nel comune di Gibellina, contrada Casuzze, quest’ultima in maniera molto marginale. (…)
Per quanto concerne le attività di coltivazione agricola, le uniche emissioni attese sono associabili alle attività di lavorazioni agricole, che implicano l'utilizzo di trattrici, oltre a quelle dei mezzi per la manodopera che
sarà impiegata periodicamente, specie nella fase di raccolta dei frutti (fichi d’india e uliveto) e nello sfalcio dei prati (sulla).
Tali emissioni sono ovviamente da considerarsi di entità trascurabile rispetto all’impatto complessivo sulla componente che può ritenersi al contrario positivo, in quanto la produzione di energia da fonte fotovoltaica permette di evitare l’uso di combustibili fossili con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni di CO2, SO2, NOx, CO.
I benefici ambientali attesi dell’impianto in progetto, valutati sulla base della stima di produzione annua di energia elettrica sono riportati nelle seguenti tabelle:
Complessivamente, alla luce di quanto sopra esposto, l’impatto sulla componente ambientale “atmosfera” in fase di esercizio è da ritenersi positivo, in relazione ai benefici ambientali attesi, espressi in termini di mancate emissioni e risparmio di combustibile.
AMBIENTE IDRICO
CONSIDERATO che in relazione all’ambiente idrico il Proponente rappresenta in particolare che: Dall’analisi del P.A.I. si rileva che l’area oggetto di intervento ricade interamente all’interno del bacino idrografico indicato come “BAC 054” - Fiume Arena tranne la stazione rete-utente che ricade invece nel bacino idrografico “BAC 045” - Fiume San Xxxxxxxxxx. (…)
Stato di qualità delle acque superficiali
È stato condotto un approfondito studio idraulico in tutta l’area di progetto analizzando i bacini idrografici come visibile nell’elaborato RS06EPD0016I1. (…)
Alla luce delle verifiche effettuate ed in seguito al calcolo idrologico e alla simulazione idraulica, è possibile concludere che gli affluenti non comportano situazioni di rischio per le opere in progetto. È possibile concludere inoltre che:
• le opere in progetto, secondo le Norme del PAI, rientrano fra quelle consentite, data la valutazione di rischio nullo ad esse associato e dall’analisi degli effetti indotti sulle aree limitrofe;
• l’impatto delle opere da realizzare sull’attuale assetto idraulico nelle zone limitrofe a monte e a valle non determina una variazione delle attuali nulle condizioni del rischio d’inondazione;
• Le aree di inondazione, in seguito ad evento di piena corrispondente ai tempi di ritorno considerati, non rientrano all’interno dell’area oggetto di studio, non si sovrappongono con l’area destinata all’ubicazione della stazione di trasformazione e dell’impianto agro-fotovoltaico.
Si vuole infine portare l’attenzione sulla condizione relativa allo stato di manutenzione dell’alveo. Al fine di garantire l’officiosità idraulica, così come viene modellata in questa sede, nella fase di esercizio, oltre alla
manutenzione dell’impianto, si effettueranno interventi periodici sul terreno al fine di evitare lo sviluppo incontrollato di alte erbe e arbusti.
Dai risultati si evince che gli impianti fotovoltaici in progetto saranno realizzati in aree non ricadenti con le zone di inondazione così calcolate e comunque distanziati almeno 10 m della superficie di allagamento, in modo tale da assicurare la distanza di rispetto dai canali fluviali.
In merito a quanto evidenziato sulla relazione idraulica non saranno previsti particolari interventi idraulici se non l’applicazione di tubi drenanti per evitare fenomeni di ruscellamento che possano influenzare negativamente l’attività agricola.
In relazione alla natura impermeabile del substrato ed alle considerazioni Idrogeologiche (elaborato RS06REL0006A0), si prevede la realizzazione di drenaggi sia nell’area di impianto che in quella della stazione rete-utente (realizzati con tecnologia non invasiva ed eco-compatibile Tubo-Drenante) come visibile negli elaborati grafici (RS06EPD0020I1 e RS06EPD0021I1) e come approfondito nella relazione idraulica (RS06REL0030I1), la realizzazione dei drenaggi ha un duplice scopo:
- Drenare le superfici del capo agro-fotovoltaico
- Stoccaggio di risorse idriche per le attività agricole del piano agronomico.
Le opere sono state tutte poste, dove richiesto, al di fuori della fascia di rispetto dei 150 metri ai sensi del D.Lgs 41/2004 art. 142.
Si è ridotto il numero delle strutture inizialmente proposte. La superficie coperta dai moduli è stata pertanto ridotta rispetto a quella del progetto inizialmente presentato.
Durante le fasi di preparazione del terreno si realizzeranno in alcune aree e nei pressi delle cabine dei drenaggi superficiali per il corretto deflusso delle acque meteoriche. Saranno eseguiti ad una profondità tale da consentire l’utilizzo per scopi agricoli del terreno superficiale (profondità compresa tra 0,8 m e 1,20 m). Le attività prevedono:
- Posa di tubo microforato rivestito di TNT. Attività eseguita manualmente con il supporto di camion con gru;
- Ricoprimento con terreno scavato della parte superficiale (compresa tra 0,8 m e 1 m).
Si precisa che le opere previste non interferiscono con dissesti censiti nel PAI e le strutture sono disposte ad una distanza superiore di 10 metri.
Stato di qualità delle acque sotterranee
Il sito in esame è caratterizzato dalla presenza di formazioni geologiche estremamente eterogenee costituite da vari litotipi a disposizione difficilmente prevedibile. Ciò determina una notevole variabilità nel comportamento idrodinamico dei complessi sedimentari costituenti il sito in esame. (…)
All’interno del bacino non sono censite manifestazioni sorgentizie di particolare interesse, anche in relazione all’assetto idrogeologico dell’area che non favorisce appunto la scaturigine di sorgenti. (…)
Dalle analisi e studi idrogeologici condotti e dalla cartografia rilevata, nell’area di interesse del progetto, non risultano corpi idrici sotterranei monitorati. (…)
Nonostante la bassa vulnerabilità all’inquinamento del sito in studio si prevede di realizzare opportune piazzole di carico impermeabilizzate e dotate di disoleatore dove verranno eseguite le operazioni più rischiose quali i rifornimenti di carburante e gli interventi di manutenzione. Tali piazzole saranno realizzate in prossimità delle principali strade e a tal proposito si fa rilevare che su tutta l’area esistono già numerose fonti di inquinamento legate sia alla coltivazione intensiva sia alla pastorizia e agli allevamenti. Si osserva inoltre che l’area è già attraversata da numerose strade le cui cunette disperdono le acque di scolo della sede stradale direttamente nei terreni limitrofi senza alcun trattamento. Per maggiori attenzioni o chiarimenti si rimanda alla relazione geologica RS06REL0006A0.
Rischio idraulico
Come si evince dalla carta della pericolosità idraulica individuata nel PAI e relativa al bacino idrografico del F. Arena e del F. San Xxxxxxxxxx, nessuna delle aree di impianto si trova in prossimità di un’area con livelli di pericolosità P1, P2 o P3.
CONSIDERATO che in relazione all’ambiente idrico il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione e rappresenta in particolare che: Gli impatti sull’ambiente idrico generati in questa fase sono da ritenersi di entità trascurabile, in quanto sono previsti consumi idrici di entità limitata.
La produzione di effluenti liquidi nella fase di cantiere è sostanzialmente imputabile ai reflui civili legati alla presenza del personale in cantiere e per la durata dello stesso.
In tale fase non è prevista l’emissione di reflui sanitari in quanto le aree di cantiere verranno attrezzate con appositi bagni chimici ed i reflui smaltiti periodicamente come rifiuti, da idonee società.
Per quanto concerne i consumi idrici, questi saranno limitati essenzialmente alle attività di irrigazione di soccorso in relazione al periodo di piantumazione delle aree destinate alle attività agricole, ed in dettaglio alla coltivazione dell’uliveto, previsto sia nella fascia perimetrale dell’impianto, sia nelle aree a verde; per maggiori informazioni si rimanda allo Studio Agronomico, Botanico-Vegetazionale e Faunistico.
Occorre in generale precisare che la selezione delle specie oggetto del piano colturale, quali la sulla, l’olivo e il fico d’india, è stata effettuata tenendo conto della specificità dei luoghi, delle condizioni climatiche dell’area e dell’effettiva disponibilità idrica del territorio, come dettagliatamente analizzato all’interno dello studio Agronomico, Botanico, Vegetazionale e Faunistico (RS06REL0007S1).
Inoltre, occorre considerare che nei mesi più caldi si farà uso di acqua per inumidire il terreno per evitare il sollevamento di polveri, stimato in circa una autobotte al giorno per un massimo di 90 giorni.
In definitiva, l’impatto sulla componente ambientale “ambiente idrico” in fase di cantiere ed in particolare sugli indicatori selezionati, è da ritenersi trascurabile.
Analoga considerazione vale per la fase di dismissione.
CONSIDERATO che in relazione all’ambiente idrico il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di esercizio e rappresenta in particolare che: Gli unici consumi idrici previsti nella fase di esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico associabili all’attività di produzione di energia elettrica consistono in:
- usi igienico sanitari del personale impiegato nelle attività di manutenzione programmata dell’impianto;
- lavaggio periodico dei moduli fotovoltaici, stimato in circa 44 m3/anno, (considerando un consumo di circa 0,5 m3/MW ed una frequenza delle operazioni di lavaggio semestrale).
A questi si aggiungono i consumi idrici per le attività di irrigazione connesse con il progetto agronomico previsto, riconducibili essenzialmente all’ irrigazione di soccorso delle aree destinate alle attività della coltivazione dell’uliveto, previsto sia nella fascia perimetrale dell’impianto, sia nelle aree a verde.
Considerata una densità di impianto media di 250 piante/ha, è stato stimato un consumo idrico annuo di circa 600 mc/ha coincidente con la piovosità media annua dell’area di impianto.
Premesso ciò, sono state previste delle irrigazioni di soccorso nel periodo estivo; in base all’andamento climatico verranno erogati da 4 a 6 turni di irrigazione, con volumi di adacquamento di circa 20 mc/ha per ogni turno di irrigazione. Pertanto è stato stimato un fabbisogno irriguo di circa 120 mc/ha. Come vedremo nel paragrafo dedicato, l’uliveto sarà dotato di impianto di irrigazione con ala gocciolante.
(…) il fabbisogno irriguo totale può essere pienamente soddisfatto dalla capacità dei bacini idrici artificiali presenti all’interno dell’impianto agro-fotovolatico.
Qualora infine, le superfici del sito risultassero asservite da consorzi irrigui e/o da strutture di servizio per la gestione irriguo a mezzo fonti di approvvigionamento esterno resta intesa la possibilità di avanzare richiesta di assegnazione e/o di utilizzazione di tali servizi.(…)
Per quanto concerne gli scarichi idrici, in fase di esercizio è previsto quello delle acque meteoriche raccolte nell’area della sottostazione 220/30 kV, che saranno gestite in accordo alla normativa vigente. Per quanto concerne le acque reflue civili nell’area della stazione 220/30 kV e della stazione elettrica RTN a 220 kV sita nel comune di Gibellina, contrada Casuzze, queste saranno raccolte in fossa settica dedicata ed inviate a smaltimento come rifiuto.
Occorre in ogni caso precisare che non sono previste attività di presidio della Stazione di trasformazione e della stazione RTN pertanto i reflui generati saranno di entità estremamente contenuta, limitata alla presenza saltuaria di personale, durante le attività di manutenzione delle stazioni stesse.
In definitiva, l’impatto sulla componente ambientale “ambiente idrico” in fase di esercizio ed in particolare sugli indicatori selezionati, è da ritenersi trascurabile.
CONSIDERATO che il Proponente nella relazione idraulica (RS06REL0029S1-S_P_5-IMPIANTO-IT- RI_RELAZIONE_IDRAULICA) ha valutato il principio dell’invarianza idraulica relativamente alla stazione di trasformazione ed all’impianto agro-fotovoltaico, ed in particolare per quanto riguarda la stazione di trasformazione ha riportato che: Data l’intenzione di conservare lo stato naturale del recapito finale attualmente in esercizio, senza variazioni di quantità delle portate dal sito di intervento, si ritiene ragionevole installare la una vasca di laminazione il cui ruolo principale è quello di detenere temporaneamente l’eccesso delle acque di piena.
Le acque temporaneamente stoccate vengono poi restituite a valle, quando è passato il colmo dell’onda di piena.
Sarà previsto, dunque, un drenaggio delle acque meteoriche all’interno dell’area della stazione con un sistema di caditoie puntuali e tubazioni in PVC che, captati i deflussi meteorici li convoglierà alla vasca.
Mentre per quanto riguarda l’impianto agrofotovoltaico specifica che: L’installazione di pannelli fotovoltaici all’interno dell’area in questione è tale da non presentare alterazioni alla permeabilità del suolo. Allo stesso tempo, è bene ribadirlo, le opere non inducono immissione di scarichi di nessun tipo, né di natura civile, né industriale.
All’interno dell’'area oggetto di intervento si ritiene rispettato il principio di invarianza idraulica, tale affermazione è giustificata dal fatto che i pannelli scaricano la pioggia sul terreno sottostante che rimane permeabile come nella situazione attuale.
Si aggiunga che i pannelli ruotano nel corso della giornata quindi le superfici scolanti restituiscono le acque meteroriche non sempre sullo stesso punto. Questa considerazione fuga anche l’eventuale preoccupazione, lecita solo nel caso di pannelli fissi, che gli scarichi continui potrebbero indurre innaturali saturazioni localizzate del suolo.
Sarà comunque previsto un drenaggio delle acque meteoriche all’interno dell’area dell’impianto mediante un sistema di tubazioni drenanti che, captati i deflussi meteorici li convoglierà successivamente nel recettore finale esistente. Il principio dell'invarianza idraulica, può considerarsi rispettato e dunque non sono necessarie ulteriori opere di compensazione a seguito dell'intervento in progetto.(…)
I dreni andranno collocati a una profondità compresa tra 0,80–1,20 m con una distanza tra i dreni di 18 m ed avranno un diametro di DN125 e DN180. Sono stai identificati i punti di recapito finale delle acque raccolte e verificate le velocità massime raggiunte nei punti di sbocco. Considerato che le velocità risultano essere inferiori a 1 m/s, pur non ritenendosi necessario la collocazione di manufatti per la dissipazione dell’energia, in via cautelativa viene prevista la realizzazione di una protezione in geotessuto in corrispondenza di ogni punto di sbocco, come da progetto allegato “Drenaggi impianto” RS06EPD0020I1.
SUOLO E SOTTOSUOLO
Erosione idrica
CONSIDERATO che il Proponente, a margine di valutazioni di carattere regionale e territoriale, evidenzia che: l’area interessata dal progetto in esame, ricade in un’area con bassa suscettibilità all’erosione del suolo.
Geomorfologia e idrologia
CONSIDERATO il Proponente riporta che: I siti in esame sono caratterizzati dalla presenza di formazioni geologiche estremamente eterogenee costituite da vari litotipi con disposizione reciproca difficilmente prevedibile.(…)
I tre siti presentano un andamento morfologico molto articolato in funzione soprattutto della
disposizione reciproca dei litotipi presenti. In particolare si notano forme morbide e rilievi poco accentuati nelle zone ove affiorano i terreni argillosi, mentre i terreni più competenti formano gli alti topografici. A causa delle differenze reologiche dei terreni in affioramento e a causa dei fenomeni di erosione differenziale, che si manifestano soprattutto per la cattiva regimazione delle acque, si riscontrano bruschi salti di quota e scarpate instabili nella parte Sud del sito di contrada Canetici. Tali aree instabili si sono generate a causa della erosione al fondo e di sponda dei corsi d’acqua più a valle e al conseguente scalzamento al piede della ripida scarpata che costituisce il confine Sud del sito.
Nel sito di contrada X. Xxxxxx invece l’instabilità degli orli del pianoro superiore è dovuta a fenomeni crollo per sostegno manco legati alla instabilità della coltre detritico colluviale limoso argillosa sottostante. Infine in contrada Fiume Grande si segnala l’instabilità dei pendii più ripidi causata dalla destabilizzazione delle sponde dei corsi d’acqua dovuti proprio ai fenomeni di erosione al fondo degli stessi. Infatti la cattiva regimazione delle acque superficiali fa si che esistano vaste aree con fenomeni di erosione dovuti all’erosione al fondo e al ruscellamento diffuso e zone con scarsa capacità di drenaggio. Questi fenomeni tendono quindi
favorire la saturazione dei terreni limitrofi provocando l’appesantimento della coltre superficiale e l’incremento delle pressioni interstiziali generando fenomeni di dissesto di varia entità.
Tutti questi aspetti sono facilmente risolvibili nell’ambito di una sistemazione idraulica e geomorfologica da eseguire in fase esecutiva per la posa in opera delle strutture previste in
progetto. Infatti in tale fase verranno eseguiti fossi di guardia e canali di drenaggio in grado di smaltire rapidamente le acque in eccesso convogliandole verso valle, regimando i deflussi e stabilizzando con opportune opere idrauliche il profilo di base dei corsi d’acqua.
Per la realizzazione delle opere di regimazione idraulica e di stabilizzazione delle aree verranno realizzate delle condotte drenanti (tipo DRENOTUBE) che favoriranno direttamente e indirettamente la generale stabilità dei siti in studio (vedi elaborato RS06EPD0020I1).
Nonostante la bassa vulnerabilità all’inquinamento del sito in studio si prevede di realizzare opportune piazzole di carico impermeabilizzate e dotate di disoleatore dove verranno eseguite le operazioni più rischiose quali i rifornimenti di carburante e gli interventi di manutenzione (vedi elaborato RS06EPD0017I1). Tali piazzole saranno realizzate in prossimità delle principali strade e a tal proposito si fa rilevare che su tutta l’area esistono già numerose fonti di inquinamento legate sia alla coltivazione intensiva sia alla pastorizia e agli allevamenti. Si osserva inoltre che l’area è già attraversata da numerose strade le cui cunette disperdono le acque di scolo della sede stradale direttamente nei terreni limitrofi senza alcun trattamento.
CONSIDERATO che il Proponente ha analizzato lo stato dei dissesti delle aree interessate dalla Stazione e dall’impianto agrofotovoltaico in relazione al PAI ed ha evidenziato che: dall’esame delle cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area di nostro interesse, per la realizzazione della stazione rete-utente, ricadente nel territorio di Gibellina (TP), si evince che le aree appartenenti all’impianto in oggetto non sono interessate da fenomeni di dissesto di qualsiasi natura.(…) Nel territorio del Comune di Mazara del Vallo, le aree interessate dagli undici dissesti censiti, rientrano nella classe di pericolosità elevata (P3). Tuttavia, dall’esame delle cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area di nostro interesse, si evince che le aree appartenenti all’impianto in oggetto non sono interessate da fenomeni di dissesto di qualsiasi natura (Figura 25 a, 25 b, 25 c) e non ricadono all’interno di aree individuate a rischio geomorfologico (Figura 26 a, 26 b, 26 c).(…)
In riferimento allo stato di dissesto dell’area percorsa dal cavidotto di collegamento MT tra la stazione sita nel comune di Gibellina (TP) in contrada Casuzze, e le aree di impianto ricadenti nel comune di Salemi (TP), in Contrada Canetici e Fiume Grande, e nel comune di Mazara del Vallo (TP) in contrada San Edigio, si è proceduto ad analizzare le cartografie prodotte nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico relative all’ area citata.
Si evince che il percorso del cavidotto AT/MT non risulta interessato da vfenomeni di dissesto o rischio geomorfologico.
Rischio sismico
CONSIDERATO che in relazione al rischio sismico il Proponente specifica che: Il Territorio del Comune di Gibellina si trova in zona sismica 1, che indica un’alta probabilità che si verifichi un forte terremoto, mentre i Comuni di Salemi (TP) e Mazara del Vallo (TP) si trovano in xxxx xxxxxxx 0 (xx zone sismiche indicate derivano dalla classificazione sismica di cui alle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 20 marzo 2003 e n. 3519 del 28 aprile 2006).
Inoltre, dalla consultazione della mappa interattiva di pericolosità sismica disponibile sul sito dell’INGV si rileva che i territori comunali su sui insistono le opere di progetto sono caratterizzati da un’accelerazione variabile da 0,125 g a 0,175 g, il che indica una pericolosità sismica medio/bassa. (…)
L’analisi delle faglie eseguita sul portale ITHACA (ITaly Hazards from Capable faults) Catalogo delle faglie capaci in Italia, che colleziona le informazioni disponibili sulle faglie capaci che interessano il territorio italiano sulla base di una revisione critica della letteratura disponibile. Il catalogo ITHACA ha fornito una prima indicazione sulla presenza di faglie nel territorio interessato. Come si evince, la faglia ricade nel territorio della Sicilia Occidentale, ma non percorre il sito di progetto.
Uso del suolo
CONSIDERATO che rispetto all’uso del suolo il Proponente evidenzia che: il progetto dell’impianto agro- fotovoltaico S&P 5 si inserisce in un’area in cui vi è predominanza di colture erbacee e ortive a pieno campo. Facendo riferimento alla Carta dell’Uso dei Suoli – Xxxxxxx Land Cover, fornita dalla Regione Sicilia, si può notare quanto segue.
La stazione rete-utente ricadente in Contrada Casuzze a Gibellina (TP) rientra nelle seguenti classi:
- Seminativi semplici e colture erbacee estensive (Cod. 21121);
- Colture ortive in pieno campo (Cod. 21211).
Il sito d’impianto ricadente in Contrada San Edigio a Mazara del Vallo (TP) rientra nelle seguenti classi:
- Vigneti (Cod. 221);
- Seminativi semplici e colture erbacee estensive (Cod. 21121);
- Praterie aride calcaree (Cod. 3211).
Il sito d’impianto ricadente in Contrada Fiume Grande a Salemi (TP) rientra nelle seguenti classi:
- Seminativi semplici e colture erbacee estensive (Cod. 21121).
Il sito d’impianto ricadente in Contrada Canetici a Salemi (TP) rientra nelle seguenti classi:
- Vigneti (Cod. 221);
- Seminativi semplici e colture erbacee estensive (Cod. 21121);
- Praterie aride calcaree (Cod. 3211).
CONSIDERATO che rispetto al suolo e sottosuolo il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione specifica che: Durante le fasi di cantiere, verranno adottati accorgimenti per ridurre il rischio di contaminazione del suolo e del sottosuolo. Per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico e delle opere relativamente connesse, verranno realizzate delle aree finalizzate allo stoccaggio dei materiali e all’ubicazione delle strutture.
In particolare per controllare la dispersione di idrocarburi nel suolo e ridurre al minimo le emissioni di inquinanti connesse con le perdite accidentali di carburante, olii o liquidi, le attività di manutenzione ordinaria, di officina e di stazionamento dei mezzi al termine della giornata lavorativa avverranno in delle apposite aree pavimentate e dotate di opportuna pendenza che convogli in pozzetti ciechi a tenuta.
Terminate le attività di cantiere, si provvederà alla rimozione delle costruzioni temporanee, alla pulizia e al ripristino delle aree.
Riguardo alla preparazione del terreno per l’installazione dei pannelli, si rispetteranno la morfologia dei luoghi evitando sbancamenti e la costruzione di terrazzamenti.
Inoltre, non verranno aggiunti inerti quali materiali di cava sulle superfici interessate dai pannelli al fine di consentire il normale sviluppo della vegetazione erbacea e per un produttivo piano agricolo.
Nella realizzazione del parco agro-fotovoltaico si terrà conto di eventuali emergenze ambientali presenti all’interno o in prossimità dei lotti, al fine di non danneggiare gli habitat e le popolazioni di specie vegetali e animali che li costituiscono e non interrompere i corridoi che ne garantiscono la connettività ecologica.
Le zone escluse dall’installazione di pannelli FV saranno la fascia perimetrale dell’area interessata e una vasta area a verde che occupa le zone sottoposte a vincolo idraulico. Si utilizzeranno solo le zone centrali dei
lotti per l’installazione dei pannelli fotovoltaici lasciando il resto come area in cui favorire i processi dinamici della vegetazione e per l’attuazione del Piano Agro-Fotovoltaico.. (…)
Alla dismissione dei cantieri si provvederà alle operazioni di ripristino ambientale che, all’interno dei lotti e nelle aree immediatamente contigue varieranno in base alla loro utilizzazione ed al loro ruolo. In particolare si fa riferimento a:
- Aree interessate dagli impianti: Per quanto riguarda la copertura vegetale, dopo la fase di cantiere essa risulterà in gran parte assente e avvierà il ripristino. Si precisa che nel sito, non vi sono esemplari vegetali per i quali si debba prevedere l’espianto. È da premettere che il suolo, anche se rimaneggiato, rivoltato dai modesti lavori di scavo e livellamento necessari, possiede una carica di semi (la “seed bank” del suolo) che gli permette di riformare una discreta copertura vegetale anche in assenza di specifico intervento umano. A ciò concorre anche la dispersione di semi dai terreni vicini. Nel sito in esame è probabile che le specie che si affermeranno maggiormente siano quelle annuali nitrofile ed in particolare quelle a ciclo invernale primaverile il cui sviluppo è legato alle acque meteoriche. Dopo la fase di cantiere e durante il periodo invernale si procederà con la preparazione dei terreni per le colture invernali indicate all’interno del Piano Agro-Fotovoltaico;
- Aree di interesse naturalistico: Nessun’ area di interesse naturalistico verrà interessata dall’impianto in oggetto, pertanto, non vi sarà eventuale problematica che riguarderà speciali interventi di salvaguardia;
- Fasce di rispetto di ambienti fluviali e torrentizi: Per le fasce e aree di rispetto non sono previste interventi particolari se non con la piantumazione di alberi di ulivo. Sono state perciò previste delle zone (buffer zone) che non saranno completamente interessate dall’installazione di apparecchiature elettromeccaniche.
La gestione delle terre e rocce da scavo verrà effettuata in accordo allo specifico Piano Preliminare per il riutilizzo in sito predisposto in accordo al DPR 120/2017 (RS06REL0019S1).
Durante i lavori di realizzazione delle opere di connessione saranno eseguiti scavi inerenti il cavidotto di collegamento dell’impianto alla stazione di connessione attraverso tecnologie no-dig (Fig 132), che permettono la posa in opera di tubazioni e cavi interrati o il recupero funzionale, parziale o totale, o la sostituzione di condotte interrate esistenti senza ricorrere agli scavi a cielo aperto, evitando le manomissioni di superficie ed eliminando così pesanti e negativi impatti sull'ambiente sia naturale che costruito, sul paesaggio, sulle strutture superficiali e sulle infrastrutture di trasporto.(…)
Al fine di gestire i volumi di terre e rocce da scavo coinvolti nella realizzazione dell’opera, sono state definite nell’ambito della cantierizzazione, alcune aree di stoccaggio dislocate in posizione strategica rispetto alle aree di scavo da destinare alle terre che potranno essere riutilizzate qualora idonee.(…)
Il materiale scavato sarà accumulato in prossimità delle aree di scavo delle opere in progetto, nelle aree di cantiere appositamente identificate e riportate nella tavola allegata RSP06EPD0018I1_S&P_5- IMPIANTO_PUNTI_DI_INDAGINE.
I materiali saranno stoccati creando due tipologie di cumuli differenti, uno costituito dal primo strato di suolo (materiale terrigeno), da utilizzare per i ripristini finali, l’altro dal substrato da utilizzare per i riporti.
I cumuli saranno opportunamente separati e segnalati con nastro monitore.(…)
I cumuli costituiti da materiale terrigeno (primo strato di suolo) saranno utilizzati per i ripristini, in corrispondenza delle aree dove sono stati effettivamente scavati; i cumuli costituiti da materiale incoerente (substrato), saranno utilizzati in minima parte per realizzare i reinterri, mentre il materiale in esubero sarà smaltito.
Per evitare la dispersione di polveri, nella stagione secca, i cumuli saranno inumiditi.(…)
La viabilità interna, ad esclusione della stazione di consegna e trasformazione, sarà realizzata essenzialmente in terra battuta per garantire e non modificare lo stato ambientale dei luoghi.
Per quanto concerne la produzione di rifiuti, tenuto conto dell’entità delle attività di cantiere non saranno prodotti significative quantità di rifiuti; qualitativamente essi possono essere classificabili come rifiuti non pericolosi, originati prevalentemente da imballaggi (pallets, bags, pellicole in plastica, etc.).
Le terre e rocce provenienti dalle attività di scavo, non destinate all’effettivo utilizzo per rinterri e riempimenti all’interno delle aree di cantiere, verranno dismesse nei più vicini impianti di recupero di rifiuti autorizzati, per evitare di creare discariche all’interno e in prossimità delle aree di impianto, in particolare i cumuli costituiti da materiale terrigeno (primo strato di suolo) saranno utilizzati per i ripristini, in corrispondenza delle aree dove sono stati effettivamente scavati, mentre i materiali ricavati dal substrato, saranno in parte riutilizzate e la parte in esubero verrà smaltita.
Dopo l’esecuzione dei vari scavi si procederà con i campionamenti ai sensi della norma UNI 10802 e sui campioni prelevati verrà effettuata la caratterizzazione del rifiuto ai sensi del D.lgs. 152/06 ss.mm.ii.(…)
In merito alla fase di dismissione, oltre le considerazioni fatte per la fase di cantiere e valevoli analogamente per questa fase, la Società Proponente si rende disponibile verso i proprietari allo scadere del contratto stipulato ad impiantare, in tutta l’area interessata dal progetto, un uliveto di tipo semi-intensivo, con un incremento di alberi pari a circa 57.000 unità.
CONSIDERATO che rispetto al suolo e sottosuolo il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di esercizio e specifica che: L’impatto sulla componente suolo e sottosuolo nella fase di esercizio dell’opera è riconducibile, essenzialmente, all’occupazione di suolo delle infrastrutture di progetto, nonché alla produzione di rifiuti in fase di gestione operativa dell’impianto stesso. (…)
Il progetto non comporterà impatti negativi sul suolo poiché non sono previste modificazioni significative della morfologia dei terreni interessati. S&P 5 prevede la realizzazione di un progetto agro-fotovoltaico con l’impianto nelle aree a verde di un uliveto semi-intensivo di ha 93,9, un uliveto perimetrale di ha 16,15 coadiuvato da una fascia arbustiva di rosmarino per contenere gli effetti di mitigazione dell’effetto visivo, coltivazioni interfilari tra i pannelli di sulla di ha 31,23 e fichi d’india, di ha 30,48.
All’interno del piano agro-fotovoltaico, si propone inoltre la realizzazione di pascoli melliferi, per la produzione di miele, a copertura di tutta l’area di progetto, utilizzando essenze che possano migliorare il potenziale mellifero dell’area stessa, che ben si integrano nel paesaggio e che siano ben adattate dal punto di vista climatico.(…)
Per quanto riguarda la Stazione rete e utente, si prevede la realizzazione di un’area a verde e di una fascia arborea perimetrale che occuperanno una superficie pari a circa il 60% dell’intera area.
Per quanto concerne la produzione di rifiuti nella fase di esercizio dell’opera, questa è limitata esclusivamente ai rifiuti prodotti da attività di manutenzione dell’impianto agro-fotovoltaico e delle stazioni elettriche, che saranno gestite mediante ditte esterne autorizzate alla gestione dei rifiuti.
Per quanto concerne sfalci e potature generati dalle attività agricole e più precisamente dalle attività manutentive della fascia arborea e dell’area a verde, che consistono nelle potature degli ulivi reimpiantati e di quelli che verranno impiantati successivamente, della scozzolatura dei fichi d’india e dello sfalcio della sulla, questi saranno gestiti in accordo alla normativa vigente.
Nel complesso, l’intervento previsto porterà ad una riqualificazione dell’area, sia perché saranno effettuati miglioramenti fondiari importanti (recinzioni, drenaggi, viabilità interna al fondo, sistemazioni idraulico- agrarie), sia perché saranno effettuate tutte le necessarie lavorazioni agricole per permettere di riacquisire le capacità produttive.
In definitiva, alla luce di quanto sopra esposto, l’impatto in fase di esercizio sulla componente ambientale “suolo e sottosuolo”, ed in particolare sugli indicatori selezionati è da ritenersi positivo.
RUMORE
CONSIDERATO che rispetto alla componente rumore il Proponente specifica che: L’impianto agro- fotovoltaico in oggetto si sviluppa sul territorio comunale di Gibellina, Salemi e Mazara del Vallo. Nessuno di questi comuni presenta una suddivisione secondo le classi esplicitate nell’allegato A del DPCM 14/11/1997. Si adottano quindi i limiti provvisori così come definiti dall’art. 6 del DPCM 14/11/1997:
Mancando una classe acustica assegnata in sede di zonizzazione comunale e, ricadendo le aree in “zona agricola”, i limiti da rispettare sono quelli previsti per “tutto il territorio nazionale” da DPCM 01/03/1991.(…)
Per la realizzazione del progetto, durante le varie fasi di lavorazioni, è previsto un traffico di mezzi pesanti all’interno dell’area d’intervento e nelle vie di accesso. In via cautelativa, prima dell’inizio del cantiere, saranno installati in prossimità dei recettori sensibili più vicini, dei pannelli fonoassorbenti, nel rispetto di quanto previsto dal DPCM 14/11/1997.
Sulla base degli studi e delle analisi condotte è stato concluso che i lavori per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico oggetto di studio produrranno livelli di rumorosità conformi ai limiti massimi consentiti dalla vigente normativa in materia di impatto acustico ambientale. Per maggiori dettagli si rimanda all’elaborato RS06REL0031I1.
CONSIDERATO che rispetto al rumore il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione e specifica che: Per mitigare l’impatto acustico in fase di cantiere si prevede che i macchinari e mezzo d’opera dovranno rispondere alla normativa in materia di tutela dell’impatto acustico, in particolare il rispetto degli orari imposti dai regolamenti comunali. Inoltre, la scelta delle attrezzature ricadrà su quelle meno rumorose e sull’utilizzo di silenziatori ove possibile. Si prevede una specifica procedura di manutenzione programmata per i macchinari e le attrezzature. Infine, vi sarà il divieto di utilizzare in cantiere dei macchinari senza opportuna dichiarazione CE di conformità e l’indicazione del livello di potenza sonora garantito, secondo quanto stabilito dal D. Lgs. 262/02. Analoga considerazione vale anche per la fase di dismissione
CONSIDERATO che rispetto al rumore il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di esercizio e specifica che: Nella fase di esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico le emissioni sonore saranno limitate unicamente al funzionamento dei macchinari elettrici rispettando gli standard della normativa vigente e il cui posizionamento è previsto all’interno di appositi alloggi in modo da attutire il livello acustico in prossimità della sorgente stessa.
Le strutture in progetto risultano inserite in un contesto rurale-agricolo e nelle immediate vicinanze non si riscontra la presenza di centri abitati. Analoghe considerazioni valgono per le opere di connessione alla RTN, anch’esse previste in un contesto agricolo.
CONSIDERATO che il Proponente nell’elaborato integrativo RS06REL0031I1-S_P_5-IMPIANTO-IT- VPR-_VALUTAZIONE_PREVISIONALE_RUMORE indica le misure da adottare al fine di limitare l’impatto acustico in fase di cantiere e dismissione:
• il rispetto degli orari imposti dai regolamenti comunali e dalle normative vigenti per lo svolgimento delle attività rumorose;
• la scelta di attrezzature meno rumorose e insonorizzate rispetto a quelle che producono livelli sonori molto elevati (ad es. apparecchiature dotate di silenziatori);
• attenta manutenzione dei mezzi e delle attrezzature prevedendo una specifica procedura di manutenzione programmata per i macchinari e le attrezzature;
• divieto di utilizzo in cantiere dei macchinari senza opportuna dichiarazione CE di conformità e l’indicazione del livello di potenza sonora garantito, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 262/02.
Al fine di ridurre ulteriormente la pressione sonora, saranno inoltre posizionati dei pannelli fonoassorbenti in prossimità dei recettori sensibili più vicini agli impianti. I pannelli scelti saranno pannelli fonoassorbenti e fonoisolanti realizzati in legno di resinosa con potere fonoisolante Rw di 37 dB. Essi avranno dimensioni 4.00 x 3.00 x 0.75 metri e saranno posti sopra un muretto di New Jersey alto circa 1.00 metro, mentre nella parte superiore sarà posizionato un aggetto di 1 metro di lunghezza inclinato di 45° rispetto al pannello stesso (…) La pressione sonora verrà quindi abbattuta di circa 37 dB grazie all’istallazione dei suddetti pannelli fonoassorbenti,
CONSIDERATO che il Proponente nell’elaborato integrativo RS06REL0031I1-S_P_5-IMPIANTO-IT- VPR-_VALUTAZIONE_PREVISIONALE_RUMORE a conclusione delle analisi condotte riporta che: Lo studio di impatto acustico condotto nel presente elaborato è stato effettuato sulla base di campionamenti fonometrici eseguiti con una campagna di rilievi in sito. I risultati ottenuti hanno permesso di evidenziare come la realizzazione del parco agro fotovoltaico non andrà ad alterare in alcun caso il clima acustico attualmente esistente. Tutte le verifiche condotte risultano positive ed in particolare:
- è verificato il rispetto dei valori limite assoluti di immissione nel periodo diurno e nel periodo notturno come definiti all’art. 2 comma 3 lettera a) della L477/95 di cui all’art. 3 del DPCM 14/11/1997;
- è verificato il rispetto dei limiti differenziali di immissione così come previsto all’art. 4 comma 1 del DPCM 14/11/1997.
Sulla base degli studi e delle analisi condotte si può dunque concludere che i lavori per la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico denominato “S&P 5” da realizzarsi in Contrada Casuzze (Gibellina, TP), Xxxxxxxx Xxxx Xxxxxx (Xxxxxx xxx Xxxxx, XX) e nelle Contrade Fiume Grande e Canetici (Salemi, PA) produrranno livelli di rumorosità conformi ai limiti massimi consentiti dalla vigente normativa in materia di impatto acustico ambientale.
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
CONSIDERATO che in relazione alle radiazioni non ionizzanti il Proponente, a margine dell’analisi svolta, specifica che: Il progetto proposto consta nella realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento del sole; l’impianto è costituito dai seguenti elementi principali che, avendo parti in tensione, possono dar luogo all’emissione di onde elettromagnetiche:
Cavidotti interrati per il collegamento delle cabine di macchina alla cabina di impianto (cavi a 30 kV); Cavidotti interrati per il collegamento della cabina di impianto con la cabina di consegna (cavi a 30 kV).
Cabina di impianto: Alla cabina di impianto, realizzata in prefabbricato in cemento armato, vengono convogliati tutti i cavi provenienti dal parallelo delle stringhe. La cabina di impianto è poi collegata alla cabina di consegna tramite cavidotto interrato.
Cabine di campo e di consegna: nelle cabine la tensione viene innalzata fino a 30 kV. La cabina di impianto ospita il modulo MT con le celle MT (ricezione linea, interfaccia e contatori) ed il quadro BT di alimentazione dei servizi ausiliari di cabina, nonché il sistema computerizzato di gestione dell’impianto.
Le cabine ad alta tensione (cabina di impianto) sono caratterizzate da valori di campo elettrico ed induzione magnetica che dipendono – oltre che dall’intensità di corrente di esercizio – dagli specifici componenti (sezionatori di sbarra, interruttori, trasformatori, etc.) presenti nella cabina stessa.
CONSIDERATO che rispetto alle radiazioni non ionizzanti il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione e specifica che: In fase di realizzazione e dismissione dell’opera non sono previste emissioni di radiazioni non ionizzanti pertanto l’impatto su tale componente è da ritenersi nullo.
CONSIDERATO che rispetto alle radiazioni non ionizzanti il Proponente analizza lo stato post-operam in fase di esercizio e riporta che: Le azioni di progetto fanno sì che sia possibile riscontrare intensità del campo di induzione magnetica superiore al valore obiettivo di 3 μT, sia in corrispondenza delle cabine di trasformazione che in corrispondenza dei cavidotti MT esterni e del cavidotto AT; d’altra parte è stato dimostrato come la fascia entro cui tale limite viene superato è circoscritto intorno alle opere suddette e, in particolare, ha una semi-ampiezza complessiva di circa 3m a cavallo della mezzeria di tutto il cavidotto MT/AT, della lunghezza di circa 5,160 km. D’altra parte trattandosi di cavidotti che si sviluppano sulla viabilità stradale esistente o in territori scarsissimamente antropizzati, si può certamente escludere la presenza di recettori sensibili entro le predette fasce, venendo quindi soddisfatto l’obiettivo di qualità da conseguire nella realizzazione di nuovi elettrodotti fissato dal DPCM 8 Luglio 2003.
La stessa considerazione può ritenersi certamente valida per una fascia di circa 4 m attorno alle cabine di trasformazione ed alla cabina di impianto, oltre che nelle immediate vicinanze della stazione di utenza AT/MT e del breve cavidotto AT. Le uniche radiazioni associabili a questo tipo di impianti sono le radiazioni non ionizzanti costituite dai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (50 Hz), prodotti rispettivamente dalla tensione di esercizio degli elettrodotti e dalla corrente che li percorre.(…)
Comunque considerando che nelle cabine di trasformazione e nella cabina d’impianto non è prevista la presenza di persone per più di quattro ore al giorno e che l’intera area dell’impianto fotovoltaico sarà racchiusa all’interno di una recinzione metallica che impedisce l’ingresso di personale non autorizzato, si può escludere pericolo per la salute umana. L’impatto elettromagnetico può pertanto essere considerato non significativo”.
Il limite temporale dell’eventuale impatto è dato dalla vita utile dell’impianto, pari a 30 anni. L’impatto è del tutto reversibile.
Quindi possiamo affermare che viene rispettato l'obiettivo di qualità per l'esposizione della popolazione, nelle aree adibite a permanenze superiori alle quattro ore giornaliere (D.P.C.M. 08 luglio 2003), data la loro distanza superiore ai limiti consentiti.
Più in generale possiamo affermare che nelle varie zone dell’impianto vengono rispettati i valori di esposizione prescritti.
CONSIDERATO che nella Valutazione Esposizione Campi Elettromagnetici (RS06REL0013S1-S_P_5- IMPIANTO-IT-DVR-_VALUTAZIONE_ESPOSIZIONE_CAMPI_ELETTROMAGNETICI) il Proponente
specifica che: I valori più elevati del campo elettrico sono attribuibili al funzionamento dei sezionatori di sbarra (1.2-5.0 kV/ma), mentre il valore più elevato di induzione magnetica è registrabile in corrispondenza dei trasformatori (6.0-15.0μT1). Le cabine ad alta tensione, quindi, sono caratterizzate da valori di induzione magnetica e di campo elettrico inferiori ai limiti normativi vigenti.
Cavi interrati: La rete di connessione tra le varie apparecchiature dell’impianto è interamente interrata e consta in: cavi in MT (15 kV) per la connessione delle cabine di campo e alla cabina di consegna. Le linee interrate sono costituite da terne trifase con varie geometrie, sistemate in apposito alloggiamento sotterraneo; ciò consente di avere campi elettrici assai ridotti, grazie alla possibilità di avvicinare i cavi ed all’effetto schermante del terreno. Il valore massimo di campo elettrico e di induzione magnetica rilevati sotto la linea aerea a 15 kV, ad un metro dal suolo, a metà tracciato, sono rispettivamente di 0,3 kV/m e 0,3 μT.
Alla cabina di connessione e consegna convergono al più 3 terne da 15 kV, il valore del campo elettrico ad un metro di distanza, nel caso di linee aeree è E√6 ovvero 0,73 kV/m, e l’induzione magnetica 0,73 μT. Va inoltre considerato che i cavi sono interrati ed i punti sensibili hanno distanza nettamente superiore ad un metro, questo valore dunque si ridurrà ulteriormente. (…)
La probabilità dell’impatto è da considerarsi del tutto trascurabile. Le frequenze elettromagnetiche sono estremamente basse (50-300 Hz) e quindi, di per sé, assolutamente innocue. Inoltre, l’intensità di tutti i campi elettromagnetici decade nello spazio più velocemente che con il quadrato della distanza dalla sorgente.
IMPATTO VISIVO
CONSIDERATO che in relazione all’impatto visivo il Proponente analizzando lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione evidenzia che: La mitigazione dell’impatto visivo verrà attuata mediante interventi volti a ridurre l’impronta percettiva dell’impianto dalle visuali di area locale. Si rimarca come i cavidotti dell’intero impianto saranno interrati e quindi non percepibili dall’osservatore. Le mitigazioni previste nel progetto proposto consistono essenzialmente nella schermatura fisica della recinzione perimetrale con uno spazio piantumato con essenze arbustive autoctone come il rosmarino e specie arboree come l’ulivo, in modo da creare un gradiente vegetale compatibile con la realtà dei luoghi. La porzione di fascia limitrofa alla recinzione sarà piantumata con cespugli e arbusti a diffusione prevalente orizzontale.
CONSIDERATO che in relazione all’impatto visivo il Proponente analizzando lo stato post-operam in fase di esercizio evidenzia che: Come specificato durante la fase di cantiere, per il contenimento dell’impatto visivo sarà prevista la piantumazione di una fascia arborea e/o arbustiva perimetrale sia all’impianto agro- fotovoltaico che per le opere di connessione alla RTN. Per avere una comprensione quanto più oggettiva dell’impatto visivo relativo all’impianto, è stata realizzata una simulazione fotografica attraverso una foto- composizione considerando una serie di punti di vista reali dai quali è stato possibile risalire alle effettive dimensioni di tutti i componenti che comprendono l’impianto.
FLORA – FAUNA ED ECOSISTEMI
Flora
CONSIDERATO che in relazione alla flora il Proponente evidenzia che: Le caratteristiche vegetazionali, presenti all’interno dei lotti, sono prevalentemente rappresentate da seminativi nudi, privi di specie e formazioni vegetali di importanza naturalistica o tutelate dalle normative di settore.
La componente arborea, che rappresentava una degli elementi principali della varietà del paesaggio, ha subito una forte rarefazione, lasciando il posto alla cerealicoltura e ad altre superfici a seminativi (erbai, foraggere, prati-pascoli), talvolta consociati con alberi di diverse specie (come l'olivo). (…)
l’area in studio risulta intensamente utilizzata sotto il profilo agricolo, sia da un punto di vista meccanico (lavorazioni del terreno a più riprese, con ovvia formazione della suola di lavorazione quasi completamente impermeabile), che da un punto di vista chimico (utilizzo di diserbanti in pre e post emergenza, concimi di sintesi, fitostimolanti, etc.), pertanto le essenze spontanee classificate come “infestanti”, vengono relegate ai margini dei campi coltivati; proprio in tali fasce si ha la maggiore biodiversità delle superfici agricole. (…)
Nel corso di recentissime osservazioni sulla flora naturale dei seminativi a frumento, si è costatato, negli anni, un progressivo impoverimento di specie del corteggio floristico. Ciò è da imputare, con buona approssimazione, sia all’uso da parte degli agricoltori di sementi selezionate, che ha comportato una forte riduzione in percentuale di semi di infestanti, sia alla diffusa pratica di lotta chimica (diserbo) contro le malerbe.
Analizzando la forma biologica delle specie censite, è evidente l’elevato numero di Terofite (circa il 90%) a scapito delle Geofite e le Emicriptofite; ciò sta ad indicare che il corteggio floristico è sottoposto a stress ambientale dovuto alle pratiche agricole effettuate sul terreno.
Fauna
CONSIDERATO che in relazione alla fauna il Proponente evidenzia che: L'area di indagine è definibile a basso valore faunistico in quanto presenta ecosistemi non complessi, caratterizzati da un'agricoltura intensiva, con discreto livello di antropizzazione e privi di vegetazione di particolare valore naturalistico.
Il sito oggetto di studio, in particolare, non rientra all'interno di alcuna ZPS, SIC o altra zona naturale protetta. Non risulta essere interessata da aree di divieto di caccia e, in linea generale, si può affermare che l'insieme degli aspetti ecologici territoriali sono rilevabili anche negli ambienti circostanti.
Nell'area di intervento e nelle zone circostanti, l'entità dei mammiferi, degli uccelli e dell'insieme dei vertebrati risulta essere bassa. L'entità delle specie minacciate (specie che assumono un significato critico per la conservazione della biodiversità), inoltre, risulta essere molto bassa.
Per la distanza dalle sorgenti di naturalità, il sito, presenta specie ubiquitarie e ad ampia valenza ecologiche, legate ad habitat agricoli ed urbanizzati e, di conseguenza, non minacciate. Tali specie, infatti, risultano essere opportuniste e generaliste, adattate a continui stress come sono ad esempio i periodici sfalci, arature, le concimazioni e l'utilizzo di pesticidi ed insetticidi. (…)
La fauna presente nelle aree interessate dall’inserimento dell’impianto agro-fotovoltaico nonché nelle zone limitrofe è, per quanto detto in premessa, quella tipica dei seminativi e/o degli ex-coltivi, di norma rappresentata da specie eurivalenti ad ampia distribuzione. La presenza dei diversi tipi di ambienti, quali aree soggette ad agricoltura intensiva, seminativi, incolti, zone umide (laghetti collinari, fiumi, torrenti e valloni) etc., permettono l’istaurarsi di una biodiversità che automaticamente si ripercuote sulla zoocenosi presente. Sono presenti infatti diverse specie di animali sia mammiferi che uccelli, ma anche invertebrati, rettili ed anfibi. (…)
Sulla base dei dati assunti, dalla letteratura disponibile e a seguito di visite sui luoghi, si può affermare che le possibili interferenze tra l’impianto e la fauna risultano limitati alla fase di realizzazione dello stesso. Le interferenze infatti sono sostanzialmente attribuibili alla momentanea sottrazione di suoli e quindi habitat naturale. Questo sarà comunque ripristinato in fase di esercizio e potrà ulteriormente essere valorizzato in fase di dismissione dell’impianto stesso, magari con la realizzazione di opere di rinaturalizzazione che portino il livello di naturalità del sito ad un valore più alto, se paragonato all’attuale.
Ecosistemi
CONSIDERATO che in riferimento agli ecosistemi il Proponente evidenzia in particolare che: L'individuazione delle categorie ecosistemiche presenti nell'area di studio è stata effettuata basandosi essenzialmente su elementi di tipo morfo-vegetazionale. (…)
A tale scopo si sono utilizzati come base di analisi i dati relativi alla mappatura degli ecosistemi e valutazione del loro stato di conservazione da cui emerge di fatto quanto già rappresentato per nei precedenti paragrafi ossia che il territorio ove sorgerà l’impianto si presenta occupato essenzialmente dall’ecosistema delle colture erbacee ed ortive.
Rispetto alla Carta del Valore Ecologico della Regione Sicilia, i siti in oggetto ricadono in aree a valore ecologico basso e medio.
Rispetto alla Carta della Sensibilità Ecologica della Regione Sicilia, i siti in oggetto ricadono in aree a sensibilità ecologica bassa e media.
Rispetto alla Carta della Pressione Antropica della Regione Sicilia, i siti in oggetto ricadono in aree a pressione antropica media.
Rispetto alla Carta della Fragilità ambientale della Regione Sicilia, i siti in oggetto ricadono in aree a fragilità ambientale bassa e media.
Come è possibile vedere nelle immagini seguenti:
- l’area sita nel Comune di Mazara del Vallo (TP) contrada San Edigio non ricade in aree appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana e, riguardo alla Carta Habitat-Natura 2000, comprende una piccolo area classificata come “percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” (Cod. 6220);
- l’area sita nel nel Comune di Salemi (TP) Contrada Fiume Grande, non ricade in aree appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana e, non comprende aree appartenenti alla Carta Habitat-Natura 2000;
- l’area sita nel Comune di Salemi (TP) Contrada Canetici è adiacente ad un’area appartenenti alla Rete Ecologica Siciliana classificata come “corridoio lineare da riqualificare” e, riguardo alla Carta Habitat- Natura 2000, comprende una piccola area classificata come “percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea” (Cod. 6220).
CONSIDERATO che in relazione a flora-fauna ed ecosistemi il Proponente analizzando lo stato post-operam in fase di cantiere/dismissione evidenzia che: Il sito interessato dal progetto è caratterizzato da una scarsa presenza vegetazionale.
L’impatto sulla vegetazione e sugli ecosistemi esistenti risulta essere di minima entità e si verifica soprattutto in fase di realizzazione del progetto.
L’impatto sulla fauna si ritiene del tutto trascurabile in quanto, come detto i siti presentano scarsa presenza vegetazionale. Per la mitigazione degli impatti sulla fauna saranno realizzati i passaggi ecofaunistici. In particolare, si realizzeranno lungo la recinzione dei passaggi della larghezza di 20 cm di larghezza per 20 cm di altezza, ogni 4 m per consentire l’ingresso nel sito della fauna alla ricerca di cibo.
Il progetto non comporterà impatti negativi sul suolo né sul sottosuolo. Infatti non sono previste modificazioni significative della morfologia e della funzione dei terreni interessati.
Non è prevista alcuna modifica della stabilità dei terreni né della loro natura in termini di erosione, compattazione, impermeabilizzazione o alterazione della tessitura e delle caratteristiche chimiche. (…)
In definitiva, alla luce di quanto sopra esposto e tenuto conto delle opportune misure di mitigazione messe in atto nella fase di cantiere, l’impatto sulla componente ambientale “flora, fauna ed ecosistemi”, ed in particolare sugli indicatori selezionati, è da ritenersi non significativo.
Da sottolineare che, in fase di dismissione, il valore floro-faunistico sarà migliore rispetto allo stato attuale, in quanto come già descritto precedentemente, verranno impiantate in fase di realizzazione dell’opera piante caratteristiche dell’areale siciliano come fichi d’india, sulla ed uliveto, senza tralasciare l’impatto positivo che può apportare l’apicoltura.
Inoltre si avranno degli effetti positivi sulla funzionalità ecosistemica complessiva, in quanto, In linea di principio, la realizzazione delle opere a verde determinano la formazione di nuovi habitat di nidificazione e di alimentazione per la fauna selvatica nonché la realizzazione ovvero il completamento di una rete di connessione ecologica locale.
In definitiva, alla luce di quanto sopra esposto e tenuto conto delle opportune misure di mitigazione messe in atto nella fase di diismissione, l’impatto sulla componente ambientale “flora, fauna ed ecosistemi”, ed in particolare sugli indicatori selezionati, è da ritenersi positivo.
CONSIDERATO che in relazione a flora-fauna ed ecosistemi il Proponente analizzando lo stato post-operam in fase di esercizio evidenzia che: La realizzazione dell'Impianto agro-fotovoltaico determina la formazione di un nuovo ecosistema antropizzato immerso nella matrice agricola.(…)
Flora
In merito alla componente “Flora” la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico determinerà interferenze pari a zero riguardo al fatto che non verranno eleminate essenze vegetali di interesse naturalistico e scientifico e interferenze pari a zero riguardo al fatto che non sarà coinvolta nessuna vegetazione di pregio, in quanto:
- Non vi è nessuna interferenza riguardo all'eliminazione diretta di vegetazione di interesse naturalistico e scientifico. Inoltre, a valere sulle considerazioni sopra indicate non è presente vegetazione ritenuta di interesse naturalistico e scientifico e non sono presenti, nelle vicinanze, siti di interesse comunitario e/o altre forme di tutela di particolari tipologie di ecosistemi.
- Non vi è nessuna interferenza riguardo all'eliminazione del patrimonio arboreo esistente. La realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico non comporterà la riduzione della vegetazione arborea e/o arbustiva esistente all'interno del progetto. Quest'ultima, al contrario, verrà potenziata ovvero compensata ed in ogni caso diversificata dalla presenza delle linee di frangivento e delle eventuali aree d'imboschimento presenti. Qualora risultino presenti specie arboree di particolare interesse, tuttavia, qualora possibile sarà effettuato lo spostamento di tali essenze in aree a loro dedicate o in alternativa sostituite con piante aventi le stesse caratteristiche in conformità con il valore ambientale espresso.
- Non vi è nessuna interferenza riguardo al verificarsi di danni per schiacciamento, apporto di sostanze inquinanti e alterazione dei bilanci idrici. Il transito di eventuali mezzi e/o attrezzature in grado di determinare lo schiacciamento della vegetazione avverrà in seno alla viabilità interna opportunamente predisposta e non sono previsti, in nessun modo, apporti di sostanze inquinanti ed alterazioni dei bilanci idrici.
- Non vi è nessuna interferenza riguardo all'introduzione di specie vegetali infestanti. Non verranno creati i presupposti per l’introduzione di specie vegetali infestanti in quanto, in fase di progettazione esecutiva, verrà effettuata un’oculata scelta del materiale vivaistico utilizzando in linea di principio specie vegetali caratteristiche del paesaggio agrario circostante o autoctone, congruenti con la serie di vegetazione caratterizzante l’area ed ancora, ricorrendo, per quanto possibile, a materiale certificato, escludendo, ovviamente le specie vegetali invadenti.
- Non vi è nessuna interferenza riguardo a danni cagionati ad attività agro-forestali. Il terreno non direttamente interessato dal progetto manterrà l’uso attuale senza alcuna limitazione di utilizzo. Inoltre, sono stimati effetti positivi in quanto verranno realizzate linee frangivento e degli interventi di verde nel loro complesso, poiché:
- Si avrà un significativo effetto positivo connesso con l'incremento della vegetazione arborea. Attraverso la realizzazione del verde di progetto è prevista la realizzazione di una linea di frangivento composta da specie arboree, arbustive, con una mitigazione tale da compensare l'eventuale perdita di essenza arboree naturali e/o agrarie.
- Si avrà un significativo effetto positivo per aggiunta di elementi di interesse botanico. È previsto l'inserimento di essenze di interesse botanico rappresentate da specie autoctone ovvero facenti capo alle serie di vegetazione potenziale ovvero di specie tipiche della macchia mediterranea e, nella fattispecie, di specie caratterizzanti il territorio rurale.
Fauna
In merito alla componente “Fauna” la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico determinerà interferenze non significative sulla fauna locale e si avrà un significato effetto positivo connesso con la realizzazione del verde di progetto che, in generale, costituisce un perfetto habitat faunistico a valere sia sul sito che nell’area circostante, in quanto:
- Non ci saranno interferenze significative sulla fauna locale relativamente a danni o disturbi a specie animali. L’interferenza da rumore è limitata all’area del cantiere. Si può ritenere nullo in quanto risulta localizzato e di breve durata.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente a distruzione di habitat di specie animali. Limitatamente all’area di intervento non sono presenti specie animali di particolare interesse.
- Non ci saranno interferenze significative sulla fauna locale relativamente ad inquinamento acustico o luminoso. La valutazione previsionale di impatto acustico, fa prevedere assenza di interferenze sulla fauna locale. Non sono previsti disturbi particolari alla fauna da parte dell’illuminazione che sarà installata.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente ad interruzione di percorsi critici per specie sensibili. La progettazione del verde prevede la realizzazione di linee di frangivento, di fasce di seminativo a perdere e di un prato di copertura del substrato che, in linea di principio generale, rappresenta il potenziamento in alcuni casi e la realizzazione in altri, di veri e propri corridoi ecologici. In ogni caso, non sono rilevate specie sensibili e non vengono interrotti corridoi ecologici ovvero reti di connessione ecologiche.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente a rischi di uccisione di animali selvatici da parte del traffico indotto dal progetto. Non è previsto aumento significativo del traffico veicolare; l'eventuale aumento del traffico (per la sorveglianza e la manutenzione dell’area) viene compensato dalla diminuzione di traffico dei mezzi agricoli che, in ogni caso, rimane limitato alle operazioni colturali relative alle linee di frangivento, di seminativo a perdere e del prato di copertura.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente ai rischi per l’avifauna prodotti da tralicci e altri elementi aerei del progetto in quanto non sono previsti nuovi tralicci.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente al danneggiamento del patrimonio faunistico in quanto non sono prevedibili danneggiamenti alle eventuali attività di prelievo della fauna locale
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente alla creazione di presupposti per l’introduzione di specie animali potenzialmente dannose in quanto non sono presenti presupposti per l’introduzione di specie animali potenzialmente dannose.
- Non ci saranno interferenze sulla fauna locale relativamente all’induzione di potenziali bioaccumuli nelle catene alimentari e induzione di fattori a rischio per specie animali in quanto non si prevedono emissioni nocive e il livello di input chimici, in ogni caso, è sicuramente inferiore a quello sostenuto da forme di agricoltura intensiva e/o mediamente intensiva come quella praticata nell’area.
Ecosistemi
In merito alla componente “Ecosistemi” la realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico, determinerà interferenze scarsamente significative, in quanto:
- - Non vi sarà alterazione nella struttura spaziale degli ecomosaici esistenti e conseguenti perdite di funzionalità ecosistemica complessiva. Con la realizzazione dell'iniziativa progettuale determina la formazione di un ecosistema fortemente antropizzato immersa nella matrice “ecosistema agricolo” che, in linea di massima, non comporta un peggioramento ambientale dei luoghi in quanto le sistemazioni a verde previste consentono di realizzare un sistema integrato funzionale ed in grado di fungere, a seconda dei casi, da connettore ecologico ovvero da ganglio di rete ecologica.
- - Non vi sarà alterazione nel livello e/o nella qualità della biodiversità esistente e conseguenti perdite di funzionalità ecosistemica complessiva. Si prevede un aumento della biodiversità sia in termini quantitativi che qualitativi connessa con la creazione, al margine degli ecosistemi agricoli intensamente coltivati e povero di elementi diffusi del paesaggio agrario e di biodiversità, del nuovo ecosistema, con particolare riguardo: alla vegetazione arborea, arbustiva ed erbacea che, nella fattispecie, costituisce nuovi e funzionali habitat di fruizione da parte della fauna.
- Non vi sarà perdita complessiva di naturalità nelle aree coinvolte. La limitata estensione dell'area interessata dall'impianto consente di ritenere nulla la perdita di naturalità complessiva delle aree coinvolte.
- Non vi sarà frammentazione della continuità ecologica nell’ambiente terrestre coinvolto. La presenza delle opere a verde consente e/o fungerà da connettore ecologici ovvero da ganglio della rete ecologica. In merito, pertanto, si avrà un miglioramento complessivo del sistema ambiente ed in tal senso un impatto positivo sulla fauna locale.
- Inoltre si avranno degli effetti positivi sulla funzionalità ecosistemica complessiva, in quanto, In linea di principio, la realizzazione delle opere a verde determinano la formazione di nuovi habitat di nidificazione e di alimentazione per la fauna selvatica nonché la realizzazione ovvero il completamento di una rete di connessione ecologica locale.
SISTEMA ANTROPICO
CONSIDERATO che il Proponente esegue anche un’analisi sull’assetto demografico, su quello economico, sulle infrastrutture ed i trasporti nonché sulla salute pubblica, ed in particolare rappresenta che: L’esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico in progetto comporterà delle ricadute positive sul contesto occupazionale locale. Infatti, durante la fase di cantiere dell’impianto, verranno impiegate diverse figure professionali come elettricisti, operai edili e agricoli.(…)
in fase di cantiere sulla componente ambientale “sistema antropico” è da ritenersi positivo in relazione all’impiego di forza lavoro che esso determina mentre l’impatto sulle componenti “salute pubblica” e “infrastrutture e trasporti” è da ritenersi trascurabile, grazie alle misure di prevenzione e mitigazione previste.
Analoga considerazione vale per la fase di dismissione.(…)
L’esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico in progetto comporterà delle ricadute positive sul contesto occupazionale locale. Infatti, durante il normale esercizio dell’impianto, verranno impiegate diverse figure professionali come elettricisti, operai edili e agricoli, per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto. L’impatto, pertanto, si ritiene positivo. (…)
L’esercizio dell’impianto agro-fotovoltaico non avrà impatti sulla salute pubblica in quanto:
- L’impianto è distante da potenziali recettori;
- Non si utilizzeranno sostanze tossiche o cancerogene, nè sostanze combustibili, deflagranti o esplodenti, gas o vapori né sostanze o materiali radioattivi;
- Non ci saranno emissioni in atmosfera, acustiche o elettromagnetiche.
Il traffico generato nella fase di operatività dell’impianto è riconducibile, unicamente, al transito dei mezzi del personale impiegato nella gestione operativa dell’impianto e in quello impiegato nelle attività di manutenzione, la cui frequenza nelle operazioni è limitata e prevede l'impiego di un numero ridottissimo di personale, nonché al traffico dovuto alle attività di coltivazione agricola.
Alla luce di quanto sopra esposto l’impatto in fase di cantiere sulla componente ambientale “sistema antropico” è da ritenersi positivo in relazione all’impiego di forza lavoro che esso determina mentre l’impatto sulle componenti “salute pubblica” e “infrastrutture e trasporti” è da ritenersi trascurabile.
PAESAGGIO E BENI CULTURALI
CONSIDERATO che il Proponente richiamando, come già fatto nel quadro programmatico, la pianificazione regionale e provinciale, analizza la componente ambientale connessa al Paesaggio ed afferma che: La presenza delle strutture di cantiere può potenzialmente comportare interazioni sulla componente paesaggio; l’entità del cantiere e le specifiche misure di mitigazione già descritte nel quadro progettuale per la riduzione dell’impatto visivo e luminoso permettono tuttavia di rendere le interazioni paesaggistiche a questi connesse come trascurabili.
Analoga considerazione vale per la fase di dismissione. (…)
L’area sita in X. xx Xxx Xxxxxx (Xxxxxx xxx Xxxxx, XX) non risulta interessata dalla presenza di aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs 42/04 e s.m.i., mentre le aree di C. da Fiume Grande e Canetici (Salemi, TP), ricadenti nel Piano Paesistico in Livello di tutela 2, sono tutelate ai sensi dell’art. 136 del Dlgs 42/2004.
Gli interventi in progetto risultano ubicati interamente in un contesto agricolo dai connotati antropici e privo di elementi di rilevanza naturalistica. (…)
Dall’analisi effettuata è emerso come l’intervento in progetto risulti pienamente compatibile con la disciplina in materia di tutela del paesaggio dettata dai principali strumenti di pianificazione di riferimento e presenti al contempo aspetti di totale coerenza con le esigenze di valorizzazione del contesto agricolo di riferimento.(…)
La valorizzazione dell’ambiente attraverso l’impianto di specie autoctone siciliane, come il fico d’india e la sulla, e di specie di pregio, come l’ulivo, si lega ad un fattore culturale della zona, al fine di legare il progetto alle radici agricole del territorio in esame. (…)
Nel complesso, l’inserimento paesaggistico dell’impianto in progetto risulta compatibile con il contesto attuale di riferimento, e l’impatto generato in fase di esercizio sulla componente ambientale in oggetto è da ritenersi non significativo.
CONSIDERATO che il Proponente ha sintetizzato nella seguente tabella gli impatti attesi:
CONSIDERATO E VALUTATO che il Proponente nello SIA sostitutivo in conclusione afferma che: Le alterazioni maggiori cadono nella fase di cantiere quando si eseguiranno i lavori di costruzione dell’impianto
agro-fotovoltaico sia per l’uso di tutti quei macchinari utilizzati nei cantieri edili sia per il passaggio dei veicoli da trasporto del materiale. Queste attività lavorative comporteranno un piccolo aumento del rumore e dei gas di scarico, comunque non incidente, in quanto comune a tutte le fasi di realizzazione di qualsivoglia impianto/opera.
È stato rilevato che gli unici impatti sono:
1. Paesaggistico: mitigabile con la bassa altezza dei moduli e la realizzazione di una fascia arborea e di ambientazione perimetrale.
2. Occupazione di suolo: mitigabile attraverso la realizzazione degli elementi di connettività ecologica e compensabile con la creazione di “buffer zone” con uliveti semi-intensivi (applicazione del Piano Agro- Fotovoltaico) e l’utilizzo di fondazioni “rimovibili” per le strutture di sostegno.
Si può, inoltre, affermare che l’occupazione di suolo è trascurabile e che non produrrà quindi danni. All’atto della dismissione verrà restituito un ambiente integro dopo aver assolto alla propria mission per la riduzione del cambiamento climatico.
3. Interferenza con l’ambiente naturale: mitigabile attraverso la creazione di zone cuscinetto e corridoi per la fauna.
4. Interferenza con la geomorfologia: mitigabile sia per la componente suolo che per il rischio di indurre fenomeni di desertificazione locale, attraverso la creazione di fasce vegetali di rinaturazione con specie autoctone di alta valenza ecologica come la l’Olivo o la Sulla, il ripristino della cotica erbosa e l’applicazione del Piano Agro-Fotovoltaico.
In particolare, per il rischio della desertificazione si provvederà, durante il periodo estivo, alla creazione di un manto erboso anche nella zona compresa tra le file di pannelli, in modo da mantenere o, addirittura, incrementare le caratteristiche pedologiche (humus, presenza di nutrienti naturali, ecc.) del suolo e durante il periodo autunnale verranno programmate colture invernali. Tenendo conto delle analisi condotte, delle misure di pianificazione atte a impostare un’adeguata strategia di conservazione e rilevato che le misure di mitigazione e compensazione comporteranno un aumento della biodiversità, si può affermare che gli impatti sulla componente naturalistica, sugli aspetti relativi alla degradazione del suolo e sul paesaggio sono trascurabili e mitigabili e non sono tali da innescare processi di degrado o impoverimento complessivo dell’ecosistema.
Pertanto, si può ritenere che l'insediamento dell'impianto proposto non inciderà significativamente sugli equilibri generali e sulle tendenze di sviluppo attuali delle componenti naturalistiche che costituiscono l'ecosistema del territorio indagato. Visto il quadro di riferimento legislativo e programmatico, il progetto risulta compatibile rispetto alle previsioni delle pianificazioni territoriali e di settore regionali, provinciali e comunali.
In conclusione, si può affermare che il sito nel Comune di Salemi (TP) nelle Contrade Canetici e Fiume Grande, nel comune di Mazara del Vallo (TP) contrada San Edigio e Gibellina (TP) Contrada Casuzze, consente l'installazione dell’impianto agro-fotovoltaico “S&P 5” proposto facendo particolare attenzione al suo inserimento nel paesaggio e rispettando le prescrizioni e misure necessarie alla mitigazione e compensazione degli impatti.
5. ALTERNATIVE DI PROGETTO
CONSIDERATO e VALUTATO che in relazione alle alternative di progetto, al capitolo 4 dello SIA sostitutivo il Proponente rappresenta in particolare che: La scelta della tecnologia fotovoltaica si è rivelata la più idonea, rispetto alle altre tecnologie di produzione di energia da fonte rinnovabile, per vari motivi, legati sia alle caratteristiche del territorio che a quelle dell’impatto sull’ambiente. Il principale fattore che ha
indirizzato la scelta verso la tecnologia fotovoltaica è legato alle caratteristiche di irraggiamento che il nostro territorio offre.
Rispetto alla tecnologia eolica, le ore di sole e le ore di vento mediamente durante l’anno sono tra loro paragonabili, ma non sempre le ore di vento sono utili alla producibilità eolica, che necessita di vento costante (vento filato) e non di raffiche. Inoltre, la tecnologia fotovoltaica garantisce, rispetto alle altre, un impatto ambientale più contenuto e facilmente mitigabile. (…)
Un impianto agro-fotovoltaico non ha di fatto emissioni, al contrario di un impianto geotermico che richiede l’utilizzo e comporta l’emissione di diversi inquinanti dell’atmosfera, dell’ambiente idrico e del suolo. L’unico impatto che potrebbe essere significativo, nel caso di impianti estesi, è quello legato alla percezione del paesaggio. Anche in questo caso la tecnologia fotovoltaica, presentando uno sviluppo areale e non verticale, permette di mitigare tale impatto con efficaci e naturali opere di schermatura a verde, cosa che non è possibile in riferimento alla tecnologia eolica, molto più impattante sotto questi punti di vista. (…)
l’insieme dei vincoli alla base delle scelte progettuali legate alle norme ambientali e paesaggistiche (con particolare riferimento alle opzioni tecniche di orientamento dei pannelli ai fini della massimizzazione dell’energia raccolta) nonché la disponibilità di lotti per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel territorio, hanno inevitabilmente condotto ad individuare in un unico sito e a circoscrivere sensibilmente il campo delle possibili alternative di natura progettuale effettivamente realizzabili, compatibilmente con l’esigenza di assicurare un adeguato rendimento dell’impianto. (…)
Un punto decisivo per la realizzazione del progetto nei terreni prescelti, è la quasi totale assenza di impianti fotovoltaici nelle zone di progetto, la presenza della linea AT, la possibilità di realizzare una nuova Stazione di rete XXX 000 kV a metà percorso della linea Partanna-Partinico, la disponibilità della rete di accogliere lo sviluppo di energia rinnovabile in questa nuova stazione. La dimensione e la tecnologia scelte per l’impianto agro-fotovoltaico derivano dall’obiettivo di massimizzare la produzione di energia rinnovabile, minimizzare l’occupazione di territorio e rivalorizzare l’ambiente agricolo circostante con colture autoctone e di pregio. (…)
Nel caso dell’impianto fotovoltaico in oggetto si è optato per la soluzione tecnologica che massimizzasse la producibilità della centrale FV in relazione alla particolare tipologia di impianto in progetto.
Per questo, la scelta della tecnologia denominata a “inseguimento solare”, è stata una scelta obbligata che però consente, attraverso il variare dell’orientamento e l’inclinazione dei moduli attraverso opportuni motori elettrici, di ricevere la massima quantità possibile di radiazione solare in ogni periodo dell’anno, mantenendo i pannelli in posizione ottimale rispetto alla direzione dei raggi solari. In questo modo è possibile aumentare il rendimento di oltre il 30% rispetto ai sistemi ad installazione fissa. Il sistema di inseguimento a mono asse è quello che risulta essere il più indicato alle esigenze del committente.
6. ALTERNATIVA ZERO
CONSIDERATO e VALUTATO che nello SIA sostitutivo al paragrafo 4.5, il Proponente ha analizzato e descritto l’opzione zero ed in particolare ha precisato che: Per sua intrinseca natura la realizzazione dell’impianto agro-fotovoltaico ricoprirebbe un ruolo non di secondo piano garantendo vantaggi significativi:
• contribuire alla riduzione del consumo di combustibili fossili, privilegiando l’utilizzo delle fonti rinnovabili;
• contribuire allo sviluppo economico e occupazionale locale.
Si ritiene che, la realizzazione dell’impianto punta a valorizzare l’area dove ricadrà l’impianto.
Inoltre, si evidenzia che questo tipo di approccio consente di non aggravare il consumo di suolo per l’installazione dei pannelli fotovoltaici e di sfruttare il sistema infrastrutturale esistente. (…)
Sempre ad integrazione di quanto sopra la realizzazione del progetto Agro-Fotovoltaico, dedito non solo alla produzione di energia elettrica ma alla produzione di Olio di Oliva, Miele, prodotti del Fico D’india e alla
coltivazione di Xxxxx ed erbe officinali, non farebbe altro che valorizzare la produzione agricola ed incrementare le attività dirette ed indirette derivanti dalla parte agricola del progetto.
In relazione a quanto detto si prevede la creazione di filiere derivanti dalle attività agricole che permettono la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali con la produzione di prodotti agricoli.
L’agro-fotovoltaico può affiancare le coltivazioni con il vantaggio di beneficiare di una entrata integrativa in grado di aiutare la sua attività agricole locali prevedendo la produzione di diverse specie vegetali autoctone tra le file di moduli fotovoltaici. (…)
Considerata la potenza nominale dell’impianto, pari 110.940,00 kWp (65.000 kW), si ha una produzione specifica pari a 4160 KWh/anno.
Inoltre, l’impianto in progetto consente di ottenere un indice di rendimento (Performance Ratio PR) pari a 85,92%.
Quanto sopra esposto dimostra in maniera palese l’impatto positivo diretto che le fonti rinnovabili ed il progetto in esame sono in grado di garantire sull’ambiente e sul miglioramento delle condizioni di salute della popolazione. Se si considera altresì una vita utile minima di 25/30 anni di tale impianto si comprende ancor di più come sia importante per le generazioni attuali e future investire sulle fonti rinnovabili.
Inoltre considerato che l’impianto occuperà aree a rischio di desertificazione medio-alto, considerata altresì la tecnologia impiegata (moduli semitrasparenti ad alto rendimento posizionati su strutture ad inseguimento solare monoassiale poste a circa 3,00 metri di altezza dal suolo nella configurazione piana) è possibile confermare, come rilevato da vari studi a livello internazionale, che le condizioni microclimatiche (umidità, temperatura al suolo, giusto grado di ombreggiamento variabile e non fisso) che vengono a generarsi nelle aree di impianto favoriscono la presenza e permanenza di colture vegetali erbose autoctone, l’incremento di biodiversità, la ripresa di fertilità di terreni già compromessi dall’abbandono, dalla coltura intensiva e dell’aridità sottraendo così aree alla desertificazione per poterle in futuro destinare integralmente, ad impianto dismesso, alla coltivazione agricola.
7. IMPATTI CUMULATIVI
CONSIDERATO che, al paragrafo 4.6 dello SIA sostitutivo, il Proponente ha eseguito uno studio sulla cumulabilità con altri progetti realizzati o in fase di autorizzazione all’interno dell’area ellittica così definita: Data la “frammentazione” geografica dell’impianto in questione, si è ritenuto opportuno procedere all’analisi della cumulabilità considerando tre cerchi diversi, ciascuno con raggio di 10 km, misurati da diversi punti dell’impianto, e in particolare:
- Uno riferito all’impianto sito in Contrada San Edigio (Mazara del Vallo – TP)
- Uno riferito all’impianto sito in Contrada Fiume Grande (Salemi – TP)
- Uno riferito all’impianto sito in Contrada Canetici (Salemi – TP)
Sulla base di quanto ottenuto, si è poi proceduto a considerare quale area di studio di cumulabilità, quella compresa dai tre cerchi, delimitata da un’ellissi (Fig 55).
La conformazione del parco agro-fotovoltaico coltivato al suo interno consente un migliore inserimento del parco fotovoltaico nell’ambiente e nel paesaggio circostante diluendo così il peso degli impatti sulle varie componenti analizzate su un’area territoriale molto estesa.
Il parco agro-fotovoltaico proposto, insieme ai progetti realizzati ed in corso di autorizzazione che presentano un codice procedura precedente a quello di S&P 5, presenta un indice di Pressione Cumulativa sull’area vasta di indagine (area ricompresa nell’ellissi di studio) pari all’ 1,12% pertanto il suo inserimento nell’ambiente sulle componenti coinvolte per l’area vasta di studio, anche in termini cumulativi, avrà un’entità molto contenuta e poco apprezzabile. Tra i benefici economici indiretti possiamo prevedere un incremento della produttività delle aziende ricettive e ristorative locali sia durante la fase di cantiere che post-operam.
CONSIDERATO che il Proponente ha analizzato e dettagliato gli impatti cumulativi nella relazione RS06REL0028I1-S_P_5-IMPIANTO-IT-SI_STUDIO_IMPATTI-CUMULATIVI ed in particolare ha
specificato che: Il progetto S&P 5 (Figura 3) fa parte di un gruppo di progetti di impianti fotovoltaici (S & P, S&P 2, S&P 3, S&P 4), in fase di sviluppo/autorizzazione, ricadenti in un’area vasta che comprende due province (Palermo e Trapani) e i Comuni di Monreale – Gibellina – Salemi e Mazara del Vallo. (…) L’impianto agro-fotovoltaico S&P 5, insieme a tutti gli impianti in fase di sviluppo/autorizzazione, dello stesso proponente, si allacceranno alla nuova stazione in progetto sita nel Comune di Gibellina (TP) in contrada Casuzze. (…)
Con il progetto proposto viene garantita una sostanziale conservazione dell’assetto attuale del territorio, in quanto gli interventi previsti non comportando scavi e/o movimentazioni di terreno significative, che alterino in modo sostanziale e/o stabilmente il profilo del terreno. È quindi possibile affermare che la risorsa suolo non sarà compromessa dall’impianto, anzi ne gioverà a protezione dagli effetti erosivi e di desertificazione.(…)
Come si potrà succesivamente verificare, la realizzazione delle opere di progetto non determineranno un significativo aumento del consumo di suolo grazie alle attività agronomiche in programma.
Per quano riguarda l’occupazione di suolo del progetto agro-fotovoltacio proposto si osserva quanto segue. All’interno dell’area analizzata sono presenti altri 25 impianti ad energia rinnovabile di cui 8 risultano già realizzati, e 17 risultano ancora in fase istruttoria. Di questi 17,6 hanno iniziato il procedimento autorizzativo prima dell’impianto S&P 5 e 12 hanno iniziato il procedimento autorizzativo dopo l’impianto S&P 5. Come si evince dalla seguente tabella, la superficie totale interessata dagli impianti in fase autorizzativa è di circa 1482,14 ettari ovvero il 2,2 % del totale dell’area ricompresa nell’ellissi di studio dell’impianto proposto.
L’impianto della S&P 5 s.r.l., che interessa una superficie di circa 228 ettari, comporterebbe l’incremento della superficie totale interessata da impianti alimentati da fonti FER dell’0,06% (area ricompresa nell’ellissi di studio) considerando che solo una ridotta porzione di territorio risulterebbe potenzialmente interessata dalla presenza dei pannelli, la restante parte dell’impianto dedicata alle attività agricole (del Piano Agronomico) occuperebbe lo 0,28% dell’area ricompresa nell’ellissi di studio. Per l’impianto S&P 5 srl si avrebbe pertanto (vedi Tab 7):
Non essendo a conoscenza dei dettagli dei progetti costruiti o in fase di autorizzazione, si puntualizza inoltre che un primo calcolo delle superfici qui riportate è stato effettuato considerando l’intera estensione delle aree di intervento degli impianti e non esclusivamente la superficie coperta dalla componente fotovoltaica. (…) Ciò considerato si può stimare un Indice di Pressione Cumulativa sull’area vasta di indagine (area ricompresa nell’ellissi di studio) pari al 2,20% considerando le attività agronomiche e pertanto la superficie occupata dai moduli e dalle strutture.
Pertanto, a seguito della realizzazione del parco fotovoltaico, l’impatto sulla componente suolo per l’area vasta di studio, anche in termini cumulativi, avrà un’entità molto contenuta e poco apprezzabile.
Inoltre:
- condiserato che la media dell’occupazione delle strutture del Progetto S&P 5 si aggira intorno al 17% di suolo occupato rispetto all’intera superficie (vedi Tab 8);
- Non conoscendo relamente la conformazione degli impianti in autorizzazione e quelli realizzati ma condiderando di valutare realisticamente una media del 35% della superficie occupata dalle strutture;
si può stimare che l’indice di Pressione Cumulativo sull’area vasta di indagine (area ricompresa nell’ellissi di studio) si ridurrebbe ulteriormente.
Considerando sia gli impianti già realizzati che tutti gli impianti in fase autorizzativa insieme a quello di S&P 5, la media dell’indice di Pressione Cumulativo si attesterebbe intorno allo 1,55%.(…)
Considerando gli impianti già realizzati che gli impianti in fase autorizzativa con codice procedura precedente a S&P 5, la media dell’indice di Pressione Cumulativo si attesterebbe intorno all’ 1,12%. (…)
Rafforzando il concetto che a seguito della realizzazione del parco fotovoltaico in progetto, l’impatto sulla componente suolo per l’area vasta di studio, anche in termini cumulativi, avrà un’entità molto contenuta e poco apprezzabile. (…)
Anche considerando la proiezione a terra della superficie occupata dai moduli come consumo di suolo, l’incremento di superficie consumata di suolo sarebbe di poca entità considerando tutti i vantaggi ambientali ed ecologici che ne derivano dalla realizzazione degli impianti Agro-Fotovoltaici di Progetto. Vedi Tab 12.
Vista la tipologia e le modalità di installazione delle opere previste nel progetto in esame si escludono impatti cumulativi sul suolo e sottosuolo ed in particolare lo sviluppo dell’attività agricola verrà incentivata sia in fase di esercizio che dopo la dismissione, proponendo un progetto di ampliamento su tutta l’area coinvolta dal Progetto.
Vista la tipologia e le modalità di installazione delle opere previste nel progetto in esame si escludono inoltre impatti cumulativi su tale componente sia sotto l’aspetto geomorfologico che idrogeologico..
CONSIDERATO che il Proponente nella relazione RS06REL0028I1-S_P_5-IMPIANTO-IT- SI_STUDIO_IMPATTI-CUMULATIVI, ha analizzato l’impatto visivo cumulativo ed in particolare ha rappresentato che: il Progetto verrà realizzato in aree poco frequentate e con l’assenza di punti panoramici potenziali, posti in posizione orografica dominante ed accessibili al pubblico, o strade panoramiche o di interesse paesaggistico, che attraversano paesaggi naturali o antropici di alta rilevanza paesaggistica.(…) Dallo studio in esame si evidenzia come, prendendo come riferimento i punti di strade panoramiche o beni archelogici, l’impianto agro-fotovoltaico S&P 5 non sia visibile o possegga al massimo una bassa visibilità. (…) Le strade a ‘valenza paesaggistica’, non risentono dell’effetto cumulo dell’impianto.
Complessivamente si può dire che la visibilità degli impianti risulta molto bassa e che si annulla con la fascia perimetrale a verde, in modo particolare sui progetti dello stesso proponente dove gli interventi agronomici inseriti riducono, anzi annullano la visibilità delle strutture.(…)
Dunque, il Progetto in esame non potrà alterare o diminuire la percezione visiva del paesaggio.
La presenza dell’impianto in progetto non causerà un aggravio alla visibilità da località sensibili del territorio analizzato all’attualità o al breve al medio-lungo termine.
Si escludono fenomeni di effetti sequenziali dovuti all’impianto in progetto a breve e a lungo termine poiché l’influenza da effetto cumulo su aree sensibili del territorio è bassa, saltuaria e discontinua e assai limitata rispetto all’areale di influenza visuale.
CONSIDERATO che il Proponente nella relazione RS06REL0028I1-S_P_5-IMPIANTO-IT- SI_STUDIO_IMPATTI-CUMULATIVI, ha valutato l’impatto sul patrimonio culturale e identitario ed ha specificato che: Rispetto agli scenari analizzati l’effetto che l’installazione dell’impianto può avere, in cumulo agli altri presenti e/o previsti, sul patrimonio culturale e identitario è complessivamente nullo.
Le risultanze archeologiche conosciute riguardano pochissime zone dell’areale di studio e poste in località non interferenti con l’impianto e con l’area della Stazione in progetto. L’analisi dei beni presenti è stata affrontata sullo SIA.
Non si evincono beni vincolati che possano segnare le future dinamiche sociali o possano subire interferenze dall’installazione dell’impianto in oggetto.
Le ricognizioni effettuate dall’Archeologo, non hanno evidenziato, nelle aree destinate dal progetto tracce archeologiche di alcun tipo, come confermato dalla assenza di reperti superficiali.
CONSIDERATO che il Proponente nello “Studio di impatti cumulativi”, ha valutato l’impatto sulla tutela della sfera botanico-Faunistica ed effetto lago ed in particolare ha rappresentato che: Si può affermare che le possibili interferenze tra gli impianti agro-fotovoltaici e la fauna risultano limitati alla fase di realizzazione dello stesso. Le interferenze infatti sono sostanzialmente attribuibili alla momentanea sottrazione di suoli e quindi habitat naturale. Questo sarà comunque ripristinato in fase di esercizio e potrà ulteriormente essere valorizzato in fase di dismissione dell’impianto stesso, con la realizzazione di opere di rinaturalizzazione, che portino il livello di naturalità del sito ad un valore più alto, se paragonato all’attuale.
Si ha, inoltre la totale compatibilità di questi impianti con il pascolo di bovini ed ovini anche nelle immediate vicinanze. I tipi di habitat, quindi non presentano peculiarità tali da determinare un grosso impatto in termini faunistici.
Più in generale, inoltre, le aree di impianto sono ad uso esclusivamente agricolo. Nessun corridoio ecologico collega le aree degli impianti.
Per la mitigazione degli impatti sulla fauna saranno realizzati dei passaggi ecofaunistici (mitigazione attiva). In particolare, la recinzione installata lungo tutto il perimetro degli impianti sarà dotata di passaggi per consentire il normale spostamento nel sito della fauna selvatica.
Nonostante le aree di impianto non ricadano su una zona IBA e per tutelare ulteriormente l’avifauna, verranno adottate delle soluzioni per evitare “l’effetto lago”, ovvero il fenomeno per il quale la continuità visiva dei pannelli potrebbe essere interpretata dagli uccelli come un bacino d’acqua dolce.
Sui progetti dello stesso proponente, l’interasse tra le file dei pannelli sarà di almeno 9 metri in modo tale da evitare la continuità visiva e cromatica delle stesse, e come da piano colturale, tra le strutture, verranno coltivati Ficodindia e Xxxxx, a file alterne, con lo stesso scopo; inoltre grazie alla fioritura molto ricca e vivace del sulleto ed alla presenza del ficodindieto, l’effetto cromatico sarà tale da annullare l’effetto lago sull’area. Inoltre, i pannelli verranno montati su strutture chiamate “inseguitori monoassiali” caratterizzate da un continuo e lento movimento di inseguimento del sole, il che diminuisce ulteriormente la possibilità che i pannelli possano essere scambiati per una distesa d’acqua e quindi di ridurre al minimo qualsiasi eventuale stress sull’avifauna.
Inoltre, l’insieme delle celle solari costituenti i moduli fotovoltaici di ultima generazione, che verrano installati, è protetto frontalmente da un vetro temprato anti-riflettente ad alta trasmittanza il quale da alla superficie del modulo un aspetto opaco (…)
Per tali considerazioni sopra esposte gli effetti sulla fauna ed avifauna risultano essere praticamente ininfluenti.
In conclusione, si può affermare che per quanto riguarda gli impatti sulle componenti naturali, si osserva che rispetto alla componente faunistica, gli impianti fotovoltaici in genere ed il presente in particolare non interferiscono con le specie animali legate agli ambienti terrestri.
Per quanto riguarda la componente vegetazionale, non saranno effettuate opere di movimento terra che alterino consistentemente la morfologia del terreno, non saranno introdotte nell’ambiente a vegetazione spontanea specie vegetazionali e floristiche non autoctone. Pertanto, i maggiori impatti sulla componente vegetazione, flora e fauna e in generale sugli ecosistemi, sono riconducibili alla fase di cantiere e di dismissione dell’impianto e derivano principalmente dalle emissioni di polveri e dall’eventuale circolazione
di mezzi pesanti. Tali impatti, così come eventuali interferenze e disturbi di tipo acustico, si possono in ogni caso ritenere reversibili e mitigabili come previsto nel SIA.(…)
Pertanto, ciò considerato, che l’impatto aggiuntivo o cumulativo del parco fotovoltaico sulla componente natura e biodiversità anche in termini di modificazione e frammentazione dell’habitat di area vasta è da considerare non apprezzabile ancorché nullo.
CONSIDERATO che il Proponente nello “Studio di impatti cumulativi”, ha considerato gli impatti cumulativi sulla sicurezza e salute umana ed in particolare ha specificato che: l’impatto delle componenti relative alla salute e sicurezza umana sopra descritte, è da ritenersi non significativo sia singolarmente che cumulativamente ad altri impianti FER presenti all’interno dell’ellissi di studio.
VALUTATO che il Proponente nello studio prodotto ha evidenziato che: Il parco agro-fotovoltaico proposto, insieme ai progetti realizzati ed in corso di autorizzazione che presentano un codice procedura precedente a quello di S&P 5, presenta un indice di Pressione Cumulativa sull’area vasta di indagine (area ricompresa nell’ellissi di studio) pari all’ 1,12% pertanto il suo inserimento nell’ambiente sulle componenti coinvolte per l’area vasta di studio,
VALUTATO che il contesto territoriale di riferimento, alla luce dei progetti realizzati e in fase di realizzazione è complessivamente caratterizzato da una sostanziale pressione cumulativa.
8. STUDIO AGRONOMICO
CONSIDERATO che nello Studio agronomico sostitutivo (RS06REL0007S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-AGR- RELAZIONE STUDIO_AGRONOMICO_BOTANICO_VEGETAZIONALE_FAUNISTICO) il
Proponente ha affermato che: In linea generale, l'area vasta di riferimento, risulta essere una zona fortemente antropizzata, data l’intensità dell’attività agricola, ed in essa prevale la coltivazione di colture erbacee ed arboree. I caratteri naturali in senso stretto sono rarefatti a causa del notevole sfruttamento agricolo del territorio per la sussistenza delle ottime condizioni pedologiche e clivometriche.(…)
Le caratteristiche vegetazionali, presenti all’interno dei lotti, sono prevalentemente rappresentate da seminativi nudi, privi di specie e formazioni vegetali di importanza naturalistica o tutelate dalle normative di settore.
La componente arborea, che rappresentava una degli elementi principali della varietà del paesaggio, ha subito una forte rarefazione, lasciando il posto alla cerealicoltura e ad altre superfici a seminativi (erbai, foraggere, prati-pascoli), talvolta consociati con alberi di diverse specie (come l'olivo). (…)
l’area in studio risulta intensamente utilizzata sotto il profilo agricolo, sia da un punto di vista meccanico (lavorazioni del terreno a più riprese, con ovvia formazione della suola di lavorazione quasi completamente impermeabile), che da un punto di vista chimico (utilizzo di diserbanti in pre e post emergenza, concimi di sintesi, fitostimolanti, etc.), pertanto le essenze spontanee classificate come “infestanti”, vengono relegate ai margini dei campi coltivati; proprio in tali fasce si ha la maggiore biodiversità delle superfici agricole.
Come è facile intuire, le specie presenti hanno subito nel corso degli anni continui processi di selezione determinate appunto dall’esercizio delle pratiche colturali.(…)
Le distanze dell'area interessata dall'impianto agro-fotovoltaico con i siti “sensibili” più vicini, quali i siti di importanza comunitaria, le zone di protezione speciale o centri abitati, sono le seguenti:
L'impianto agro-fotovoltaico verrà quindi realizzato al di fuori delle così dette “zone escluse o sensibili” in un'area di interesse prettamente agricolo e non coinvolgendo in alcun modo la Rete Natura 2000.(…)
Il sito in esame dal punto di vista agronomico non presenta particolari caratteristiche di pregio.
Risulta privo di specie e di formazioni vegetali di importanza naturalistica o tutelate dalle normative di settore. L’analisi delle pratiche agronomiche adottate individua, inoltre, un valore medio alto del tenore degli interventi di maggiore impatto potenziale quali la fertilizzazione minerale, gli interventi di difesa fitosanitaria “a calendario” e di diserbo programmato.
CONSIDERATO che nello Studio agronomico sostitutivo il Proponente ha analizzato le interazioni con la fauna ed indicato le misure di mitigazione che saranno adottate pur specificando che: Nell'area di intervento e nelle zone circostanti, l'entità dei mammiferi, degli uccelli e dell'insieme dei vertebrati risulta essere bassa. L'entità delle specie minacciate (specie che assumono un significato critico per la conservazione della biodiversità), inoltre, risulta essere molto bassa.
Per la distanza dalle sorgenti di naturalità, il sito, presenta specie ubiquitarie e ad ampia valenza ecologiche, legate ad habitat agricoli ed urbanizzati e, di conseguenza, non minacciate. Tali specie, infatti, risultano essere opportuniste e generaliste, adattate a continui stress come sono ad esempio i periodici sfalci, arature, le concimazioni e l'utilizzo di pesticidi ed insetticidi.(…)
La presenza altresì di invasi collinari, utilizzati come serbatoi idrici a cielo aperto dell'acqua utilizzata per l'effettuazione degli interventi irrigui delle colture agrarie, può offrire le condizioni per la sosta di alcune specie acquatiche di volatili, nonché di anfibi che, in taluni casi, il loro comportamento, in linea generale, assume un carattere di stanzialità.(…)
Sulla base dei dati assunti, dalla letteratura disponibile e a seguito di visite sui luoghi, si può affermare che le possibili interferenze tra l’impianto e la fauna risultano limitati alla fase di realizzazione dello stesso. Le interferenze infatti sono sostanzialmente attribuibili alla momentanea sottrazione di suoli e quindi habitat naturale. Questo sarà comunque ripristinato in fase di esercizio e potrà ulteriormente essere valorizzato in fase di dismissione dell’impianto stesso, magari con la realizzazione di opere di rinaturalizzazione che portino il livello di naturalità del sito ad un valore più alto, se paragonato all’attuale. (…)
Per la mitigazione degli impatti sulla fauna saranno realizzati dei passaggi ecofaunistici (mitigazione attiva). In particolare, la recinzione installata lungo tutto il perimetro dell’impianto agro-fotovoltaico e quindi prossima agli elementi biotici di connessione, sarà dotata di passaggi della larghezza di 20 cm di larghezza per 20 cm di altezza, ogni 4 m, per consentire il normale spostamento nel sito della fauna selvatica.
CONSIDERATO che nello Studio agronomico sostitutivo il Proponente ha analizzato le correlazioni rispetto agli ecosistemi rilevati ed ha espresso i seguenti giudizi sulle interferenze:
Relativamente all'aria, a valere sulle cenosi vegetali ed animali, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze scarsamente significative limitatamente alla fase di cantiere
✓ Interferenze non significative in fase di esercizio.
Relativamente al Suolo, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze scarsamente significative nei consumi di suolo fertile un impatto negativo in fase di esercizio.
Relativamente agli aspetti Floristico e Vegetazionali, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agro- fotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze pari a zero riguardo al fatto che non verranno eliminate essenze vegetali di interesse naturalistico e scientifico
✓ Interferenza pari a zero riguardo al fatto che non sarà coinvolta vegetazione di pregio. per quanto concerne, invece, gli effetti positivi
✓ un significativo effetto positivo dovuto alla realizzazione di linee di frangivento e degli interventi di verde visti nel loro complesso.
Relativamente agli aspetti Faunistici, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agrofotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze non significative sulla fauna locale.
✓ Un significativo effetto positivo connesso con la realizzazione del verde di progetto che, in generale, costituisce un perfetto habitat faunistico a valere sia sul sito che nell'area circostante.
Relativamente agli aspetti riguardanti all'Ecosistema, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze scarsamente significative grazie alla realizzazione delle opere a verde
Relativamente agli aspetti riguardanti l'Assetto Territoriale, in linea di principio, la realizzazione dell'impianto agro-fotovoltaico, determinerà:
✓ Interferenze pari a zero riguardo alla frammentazione di unità aziendali agricole.
CONSIDERATO che nello Studio agronomico sostitutivo il Proponente individua gli interventi agronomici consigliati e connessi alla realizzazione dell’impianto:
• Una fascia di mitigazione composta da piante arbustive ed arboree, con l’utilizzo di arbusti di rosmarino per il pascolo mellifero e di alberi di ulivo per la produzione di olio.
• Uliveti semi-intensivi per la produzione di olio da realizzarsi nelle aree destinate a verde.
• Una fascia erbacea interfilare, all’interno delle aree di impianto, costituita da prati permanenti di Sulla per la produzione di fieno e come pascolo mellifero;
• Una fascia arborea interfilare, all’interno delle aree di impianto, costituita da un ficodindieto su un’unica fila, posta al centro tra i panelli.
Tutti gli elementi, visti nel loro complesso, risultano essere di fondamentale importanza in quanto, dal punto di vista ecosistemico, determinano la formazione di una rete di corridoi e gangli locali che, nello specifico, rende biopermeabile il territorio nei confronti degli spostamenti della fauna selvatica e, in particolare, crea una serie di habitat di nidificazione e alimentazione in grado di incrementare la biodiversità locale. (…)
Per il progetto dell’impianto agro-fotovoltaico in esame sull’intera superfice, sia quella occupata dalle strutture che quella coltivata, a fine lavori, sarà garantita una costante copertuta vegetale del suolo tramite inerbimento spontaneo.. (…)
L’inerbimento verrà gestito effettuando sfalci con l’utilizzo di trincer e decespugliatori manuali ad intervalli periodici, durante tutto l’arco dell’anno, mantenendo sempre la copertura erbacea ad un’altezza massima di 30 cm. Inoltre, i rifiuti prodotti a seguito dello sfalcio delle specie erbacee, necessario al fine di evitare lo sviluppo incontrollato di erbe alte ed arbusti, ed il rischio di incendi nella stagione estiva, saranno conferiti ad idoneo impianto di recupero. Per quanto concerne il fabbisogno idrico delle specie messe a dimora, come analizzato nei paragrafi successivi, l’unica coltura che potrebbe necessitare di irrigazione, sono gli uliveti coltivati nelle fasce di mitigazione e nelle aree destinate a verde.
Considerata una densità di impianto media di 250 piante/ha, è stato stimato un consumo idrico annuo di circa 600 mc/ha coincidente con la piovosità media annua dell’area di impianto.
Premesso ciò, sono state previste delle irrigazioni di soccorso nel periodo estivo; in base all’andamento climatico verranno erogati da 4 a 6 turni di irrigazione, con volumi di adacquamento di circa 20 mc/ha per ogni turno di irrigazione. Pertanto è stato stimato un fabbisogno irriguo di circa 120 mc/ha. Come vedremo nel paragrafo dedicato, l’uliveto sarà dotato di impianto di irrigazione con ala gocciolante.
Dai dati sopra esposti si evince, che il fabbisogno irriguo totale può essere pienamente soddisfatto dalla capacità dei bacini idrici artificiali presenti all’interno dell’impianto agro-fotovoltaico.
VALUTATO che nello Studio agronomico sostitutivo il Proponente ha descritto le essenze da impiantare, le tecniche di impianto e le attività di gestione delle aree a verde, dell’uliveto, del sulleto e del ficodindieto ed ha rappresentato graficamente le scelte agronomiche compiute nell’elaborato RS06EPD0010S1-S_P_5- IMPIANTO-IT-AGRO-Carta_Agronomica.
9. PIANO PRELIMINARE DI UTILIZZO IN SITO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO
CONSIDERATO che nella relazione sostitutiva del Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti (RS06REL0019S1-S_P_5-IMPIANTO-IT-PUTR- PIANO_PRELIMINARE_DI_UTILIZZO_IN_SITO_DELLE_TERRE), il Proponente riporta l’inquadramento geologico dell’area di impianto e della stazione rete-utente.
CONSIDERATO che in riferimento alla proposta del piano di caratterizzazione delle terre e rocce da scavo da eseguire nella fase di progettazione esecutiva o comunque prima dell’inizio lavori, il Proponente ha rappresentato graficamente nell’elaborato RS06EPD0017I1-S_P5-IMPIANTO-IT- ATSR_Aree_temporanee_di_sosta_rifornimento i punti di prelievo individuati secondo una disposizione a griglia e le aree di deposito temporaneo del materiale di risulta. Mentre nella relazione sostitutiva del Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti, ha specificato che: Il numero e la posizione dei punti di indagine sono disciplinati dall’allegato 2 al DPR 120/2017 “Procedure di campionamento in fase di progettazione”. (…)
Opere infrastrutturali
Il numero di punti d’indagine non sarà dunque mai inferiore a 3 ed è strettamente connesso all’estensione dell’area di progetto, come si evince dalla tabella.
In particolare il progetto S&P 5 srl si estende su area complessiva di 2.275.300 mq, quindi superiore a 10.000 mq, i punti di indagine saranno pari a 460, come disciplinato dall’allegato 2 al DPR. (…)
Opere infrastrutturali lineari
Nel caso di opere infrastrutturali lineari, come le strade, il campionamento andrà effettuato almeno ogni 500 m, per consentire il passaggio del cavidotto AT di collegamento tra le aree d’impianto site nel comune di Salemi (TP), contrada Fiume Grande e comune di Mazara del vallo (TP), contrada San Edigio e l’area della stazione rete-utente sita nel comune di Gibelina (TP), contrada Casuzze, per una lunghezza totale di circa
31.455 m; mentre per il passaggio del cavidotto MT di collegamento tra le aree d’impianto site n nel comune di Salemi (TP), contrada Fiume Grande e comune di Mazara del vallo (TP), contrada San Edigio per una lunghezza di circa 7.800 m. I punti d’indagine totali saranno 77.(…)
I campionamenti saranno realizzati con la tecnica del carotaggio verticale, in corrispondenza delle aree oggetto di scavo, come definite nel paragrafo precedente, e mediante escavatore lungo il percorso di ogni cavidotto.(…)
Le indagini ambientali per la caratterizzazione del materiale prodotto da scavo dovranno essere condotte investigando, per ogni campione, un set analitico di 12 parametri ivi compreso l’amianto al fine di determinare i limiti di concentrazione di cui alle colonne A e B della Tabella 1 allegato 5 parte IV del D.lgs 152/06. (…) Il Proponente specifica il numero di campioni da eseguire nella seguente tabella di sintesi