Accordo per l’accoglienza degli alunni stranieri
Accordo per l’accoglienza degli alunni stranieri
e per lo sviluppo interculturale del territorio pratese
Anni scolastici 2018/2019 - 2019/2020 - 2020/2021
L'anno duemiladiciannove il giorno del mese di , presso la sede della Provincia di Prato, Palazzo Banci Buonamici , sono presenti:
Il "MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE - UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE”, con sede
in Firenze, in persona del Dirigente Xxxxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliato in Firenze per la carica,
La "REGIONE TOSCANA", con sede in Firenze, nella persona di Xxxxxxxx Xxxxx e domiciliato in Firenze per la carica,
L’"UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE”, con sede in Prato, in persona del dirigente Xxxxx Xxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
La "PROVINCIA DI PRATO", con sede in Prato, in persona del Presidente pro-tempore Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
Il "COMUNE DI PRATO", con sede in Prato, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxxx Xxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
Il "COMUNE DI CANTAGALLO", con sede in Cantagallo, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliata in Cantagallo per la carica;
Il "COMUNE DI CARMIGNANO", con sede in Carmignano, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliato in Carmignano per la carica;
Il "COMUNE DI MONTEMURLO", con sede in Montemurlo, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxx Xxxxxxxxx e domiciliato in Montemurlo per la carica;
Il "COMUNE DI POGGIO A CAIANO ", con sede in Poggio a Caiano, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliato in Poggio a Caiano per la carica;
Il "COMUNE DI VAIANO", con sede in Vaiano, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxx Xxxx e domiciliato in Vaiano per la carica;
Il "COMUNE DI VERNIO", con sede in Vernio, in persona del Sindaco pro-tempore Xxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliato in Vernio per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxxx Xxxx” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico reggente Xxxxxx Xx Xxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Mascagni” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxx Xxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Nord” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxx Xxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “X. Xxxxx” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxxx Xxxx”, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxxx Xxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxx Xxxxxx” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico reggente Xxxxxxxxxx Xxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxxxx”con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxxxx Xxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxx Xxxxxx” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico reggente Xxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Malaparte” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Convenevole” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “X. Xxxxxxxxxx” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico reggente Xxxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Lippi” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Pacetti” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxxxxx” con sede in Prato in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale di “Xxxxxxxxxx Xxxx” con sede in Montemurlo, in persona del Dirigente Scolastico reggente Xxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliata in Montemurlo per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Il Pontormo” con sede in Carmignano, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xx Xxxxx e domiciliato in Carmignano per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Xxxxxx” con sede in Poggio a Caiano, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xxxxxx Xxxxxxxxxxxx e domiciliata in Poggio a Caiano per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Bartolini” con sede in Vaiano, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxxxx Xxxxxxx e domiciliata in Vaiano per la carica;
L’Istituto Comprensivo Statale “Pertini” con sede in Vernio, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxx e domiciliato in Vernio per la carica;
Il Conservatorio “S. Niccolò” con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
Il Coordinamento diocesano delle scuole paritarie con sede in Prato, in persona di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
Il Liceo Rodari-Cicognini, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xx Xxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
Il Liceo Copernico, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L'Istituto Statale d'istruzione secondaria superiore “Xxxxx Xxxx” , con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L'Istituto Tecnico Industriale Buzzi, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L'Istituto Tecnico Commerciale X. Xxxxxxxx, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxx Xxxxxxxxx Xxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
L'Istituto Statale d'istruzione secondaria superiore “A.Gramsci- J.M. Keynes”, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L'Istituto Professionale Datini, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
L'Istituto Professionale Marconi, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliato in Prato per la carica;
Il Convitto Cicognini, con sede in Prato, in persona del Dirigente Scolastico Xxxxxxxx Xxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
Il CPIA, con sede in Prato, in persona del Dirigente Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx e domiciliata in Prato per la carica;
PREMESSO CHE:
Il diritto all’istruzione è strettamente connesso al diritto di cittadinanza e compete a tutte le Istituzioni adoperarsi affinché entrambi siano diritti di tutti.
Dai dati dell'Osservatorio Scolastico Provinciale risulta che nell'A.S. 2016-2017 (dati inizio anno scolastico) gli alunni stranieri iscritti nelle scuole della Provincia di Prato sono 9.819 pari al 26,1% della popolazione scolastica complessiva. Prato risulta essere la prima provincia di Italia per incidenza di alunni stranieri sul totale degli iscritti.
A.S. 2015/2016 (fine anno) A.S. 2016/2017 (inizio anno)
N. alunni | % alunni | N. alunni | % alunni | |
stranieri | stranieri | stranieri | stranieri | |
Scuola dell’infanzia | 1.723 | 26.1 | 1.758 | 27,4 |
Scuola primaria | 3.666 | 28,5 | 3.850 | 30,1 |
Scuola secondaria I grado | 2.102 | 27,4 | 2.247 | 28,5 |
Scuola secondaria II grado | 1.872 | 17,9 | 1.964 | 18,5 |
Totale | 9.363 | 24,9 | 9.819 | 26,1 |
L'esperienza pratese ha conosciuto fin dall'anno scolastico 2007/08 la possibilità di sperimentare una forte sinergia tra le istituzioni scolastiche e gli enti locali tramite la sottoscrizione del Protocollo d'Intesa finalizzato all'inserimento e all'inclusione degli studenti migranti nell'ottica del superamento delle situazioni di emergenza, del consolidamento di politiche attive di dialogo interculturale e di garanzia del diritto all'istruzione.
In considerazione delle peculiarità del nostro territorio e degli ottimi risultati raggiunti, possiamo affermare che il protocollo, durante gli anni, ha risposto ai bisogni dei ragazzi di origine straniera presenti nelle scuole e alle esigenze delle scuole stesse attraverso una pluralità di azioni. La competenza maturata da tutti gli operatori coinvolti nella rete ha permesso di elaborare strumenti didattici e metodologie di qualità, che si sono evoluti nel tempo in base alle esigenze del territorio e dei singoli contesti scolastici. Le attività e le sinergie attivate all’interno dell’Accordo sono ormai da tempo divenute un vero e proprio sistema consolidato, riconosciuto anche a livello nazionale. La sfida di questo nuovo Accordo è quella di consolidare ulteriormente il “modello Prato”, sia a livello di pratiche territoriali condivise sia di riflessione “in verticale” su tali pratiche, riconoscendo il valore educativo della continuità tra ordini di scuola . Ulteriore obiettivo dell’Accordo è la valorizzazione del modello attraverso la ricerca scientifica e la diffusione sul territorio nazionale. L’altra sfida importante è quella di implementare e sperimentare, parallelamente al modello di servizi consolidati, anche un sistema di gestione delle iscrizioni in corso d’anno che caratterizzano il contesto pratese.
PREMESSO ALTRESÌ CHE
La normativa vigente in materia di obbligo scolastico (art. 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144 e dall’art. 2 della legge n. 53/2003 e art. 1 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n, 76) detta norme in merito al diritto dovere all’istruzione e alla formazione per tutti i minori presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dalla loro condizione di straniero e dalla regolarità della loro posizione (art. 38 del D.L.vo 25 luglio 1998, n, 286; art. 45 del D.P.R. n. 394/99), ponendo particolare attenzione quindi agli aspetti organizzativi della scuola, all’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, al mantenimento della lingua e della cultura di origine, alla formazione dei docenti e all’integrazione sociale.
Il Testo Unico sull’Immigrazione prevede in particolare ai commi 3,4 quanto segue:
“3. La comunità scolastica accoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre a fondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra le culture e della tolleranza; a tale fine promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d'origine e alla realizzazione di attività interculturali comuni. 4. Le iniziative e le attività di cui al comma 3 sono realizzate sulla base di una rilevazione dei bisogni locali e di una programmazione territoriale integrata, anche in convenzione con le
associazioni degli stranieri, con le rappresentanze diplomatiche o consolari dei Paesi di appartenenza e con le organizzazioni di volontariato. Inoltre il comma 5 prevede che le istituzioni scolastiche, nel quadro di una programmazione territoriale degli interventi, anche sulla base di convenzioni con le Regioni e gli enti locali, promuovano iniziative comuni a favore dei minori e degli adulti stranieri”;
Dopo la pronuncia del C.N.P.I. del 20/12/2005 riguardo al ruolo attivo che la scuola riveste in una società multiculturale, la C.M. n. 24 del 1 marzo 2006, Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, fornisce un quadro riassuntivo di indicazioni per l’organizzazione di misure volte all’ inserimento degli alunni di lingua non italiana provenienti da Paesi altri e infine la circolare n. 28 del 15 marzo 2007 raccomanda alle commissioni esaminatrici di riservare particolare attenzione a tali alunni che ancora presentano difficoltà linguistiche.
Il 6 dicembre 2006, con Decreto Ministeriale, viene istituito l’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale, articolato in un comitato scientifico composto da esperti del mondo accademico, culturale e sociale, in un comitato tecnico composto da rappresentanti degli Uffici del Ministero e in una Consulta dei principali istituti di ricerca, associazioni ed enti che lavorano nel campo dell’integrazione degli alunni stranieri.
Nell’ottobre 2007 un importante documento, La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri, ha dettagliato le azioni più opportune per l’integrazione e l’interazione interculturale. Tali indicazioni sono state riprese e ridefinite nelle Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, pubblicate nel febbraio 2014, in cui – oltre ad avere dettagliato con maggiore chiarezza chi sono gli alunni di origine straniera e a ribadire una serie di buone prassi – viene posta l’attenzione sulla consapevolezza che lo studente di origini straniere può costituire un’occasione per ripensare e rinnovare l’azione didattica a vantaggio di tutti, un’occasione di cambiamento per tutta la scuola. Le Linee Guida 2014 inoltre offrono importanti chiarimenti sul concetto di valutazione in contesti plurilingui e multiculturali.
“È prioritario, in tal senso, che la scuola favorisca, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del primo ciclo di istruzione e, successivamente, dalle Indicazioni e Linee guida per le scuole secondarie di secondo grado, un possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni, garantendo agli studenti non italiani una valutazione che tenga conto, per quanto possibile, della loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole frequentate, delle abilità e competenze essenziali acquisite.”
Inoltre l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” evidenzia la necessità di una speciale attenzione nei confronti di alunni in situazione di svantaggio socioeconomico, culturale e linguistico. Per questa vasta area di alunni il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
La Regione Toscana:
- con la legge n. 32 del 26 luglio 2002, modificata con la legge n. 5 del 3 gennaio 2005, disciplina gli interventi che la Regione promuove per la sviluppo dell’educazione, dell’istruzione, dell’orientamento, della formazione professionale e dell’occupazione, al fine di costruire un sistema regionale integrato che garantisca, in coerenza con le strategie dell’Unione Europea per lo sviluppo delle risorse umane, la piena realizzazione della libertà individuale e dell’integrazione sociale, nonché il diritto all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita quale fondamento necessario per il diritto allo studio e il diritto al lavoro;
- con legge n. 29 del 9.6.2009 intende favorire il miglior inserimento dei migranti nel territorio toscano in vista della realizzazione di una società plurale e coesa;
SI CONVIENE SU QUANTO SEGUE
Art.1 Finalità e priorità
Il presente Accordo persegue le seguenti finalità:
Promuovere l’originalità e la complessità della realtà del territorio di Prato, consolidando livelli di eccellenza e innovazione nell’implementazione di percorsi di apprendimento e progetti finalizzati all’inclusione ed all’educazione alle convivenze e al plurilinguismo affinché rappresentino un modello di riferimento per altre realtà simili presenti sul territorio nazionale;
Innovare le strategie educative basate sull’eguaglianza delle opportunità secondo un approccio che rispetti e valorizzi la pluralità, le specificità di ciascuno ed i diritti universali e fondamentali della persona, il diritto all’istruzione e la parità di genere;
Stimolare le occasioni e le esperienze di condivisione, di sviluppo e di diffusione delle buone pratiche coinvolgendo tutti i gradi scolastici dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria superiore;
Attivare azioni e progetti volti a favorire l’accoglienza e l’inclusione e contrastare l’insuccesso, l’abbandono e la dispersione scolastica mediante un approccio integrato scuola-territorio;
Il presente Accordo individua le seguenti priorità:
Stimolare la progettazione integrata, stabilendo modalità di raccordo tra tutti i soggetti che operano in ambito scolastico e con altri attori sociali e culturali del territorio;
Consolidare le reti formali di scuole di ogni ordine e grado, per l’attuazione di interventi integrati e condivisi, che favoriscano un’ottimizzazione ed una migliore gestione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie;
Favorire la progettazione e l’implementazione nelle classi curricolari di prassi didattiche cooperative, stratificate, differenziate, laboratoriali attente alla pluralità, così come raccomandato anche dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012), privilegiando la dimensione della classe intera rispetto a quella del piccolo gruppo laboratoriale, che rimane, tuttavia, una
modalità di intervento educativo didattico, ma che occorre integrare con prassi inclusive rivolte a tutti gli studenti della scuola di Prato;
Implementare prassi condivise e coordinate di iscrizione e inserimento degli alunni stranieri nel rispetto della normativa sul diritto allo studio;
Sperimentare modalità progettuali che favoriscano la massima integrazione fra tematiche socio-culturali, socio-sanitarie ed educative anche attraverso contatti diretti con il mercato del lavoro.
Art.2 Campi d’intervento
I criteri alla base dell’individuazione dei campi di intervento utili alla realizzazione delle finalità e priorità sopra descritte sono i seguenti:
a. la relazione soggetto-docenti-famiglia-territorio: le azioni necessarie all’accoglienza e inclusione scolastica nelle scuole del territorio non possono prescindere dal coinvolgimento delle loro famiglie e dei diversi attori che oltre la scuola sono essenziali per una loro effettiva integrazione nel tessuto sociale (enti locali, terzo settore, comunità di migranti …);
b. la sinergia degli interventi educativo-didattici e formativi: la formazione degli attori del territorio deve stimolare ad un raccordo tra prassi di individualizzazione degli interventi educativo-didattici fuori dalla classi curricolari (laboratori di italiano L2, laboratori interculturali, ecc.) e prassi educativo-didattiche
c. la personalizzazione dei percorsi educativo-didattici: ad ogni studente dovrà essere garantito un piano educativo-didattico, personale e transitorio, che tenga necessariamente conto delle competenze possedute e dei bisogni educativi;
d. integrazione tra sistemi: al fine di dare continuità al processo formativo saranno sviluppati forti momenti di integrazione tra i percorsi di dialogo interculturale, orientamento, formazione, anno professionalizzante ed il raccordo con il mercato del lavoro.
Art. 3
Reti di scuole ed Enti Locali
Gli Istituti scolastici e gli Enti Locali consolidano e potenziano le reti costituite per:
a) progettare interventi condivisi in favore dell’integrazione degli studenti, sviluppare piani di intervento comuni e garantire percorsi di istruzione a tutti;
b) collaborare con i diversi attori locali anche del terzo settore per un migliore utilizzo delle risorse e per rispondere ai bisogni del territorio;
c) elaborare progetto di rete territoriali
d) coordinare le iscrizioni e gli arrivi in corso d’anno degli alunni stranieri individuando sul territorio la scuola in rete disponibile all’accoglienza
Si consolida con il presente Accordo il sistema delle reti territoriali esistenti, che passano da 7 a 6 e risultano così costituite:
- Istituti Superiori della provincia di Prato
- Istituti Val Bisenzio
- Istituti Comuni Medicei
- Istituti Comune di Montermurlo
- Istituti comprensivi Comune di Prato all’interno dell’ambito 22
- Istituti comprensivi Comune di Prato all’interno dell’ambito 23
Art. 4 Linee di azione
Le finalità descritte all’Art. 1 vengono raggiunte attraverso le seguenti linee di azione:
A) Procedure di accoglienza
Allo scopo di dare piena attuazione al dettato normativo e con l’intento di gestire nella maniera più efficace e funzionale l’inserimento in corso d’anno degli alunni non italofoni nelle scuole del territorio pratese, si stabiliscono i seguenti passaggi.
a. Le famiglie degli alunni non italofoni che arrivano sul territorio pratese in corso d’anno si rivolgono alla scuola di stradario, in base al domicilio dichiarato, per effettuare l’iscrizione e il regolare inserimento in classe.
b. Se la scuola in cui si reca la famiglia per l’iscrizione non corrispondesse a quella di stradario, tale scuola accoglierà comunque la domanda e avrà cura di contattare la scuola di stradario affinché sia questa a dare seguito all’iscrizione.
c. La scuola di stradario interessata dall’iscrizione accoglie la domanda e iscrive l’alunno nella classe di competenza.
d. Qualora la scuola di stradario non abbia la possibilità di un inserimento immediato predispone una lista da sottoporre agli Istituti viciniori per l’iscrizione.
e. Nel caso in cui gli Istituti viciniori non abbiano potuto effettuare l’iscrizione entro 20 giorni, l’Ufficio Scolastico Territoriale, dopo aver verificato e valutato le motivazioni e le problematiche dei Dirigenti scolastici, individua gli inserimenti da effettuare.
Gli Istituti scolastici, di concerto con l’Ufficio Scolastico Territoriale, hanno il compito di:
1) fornire una prima accoglienza agli alunni non italofoni;
2) individuare sul territorio la scuola in rete con possibilità di accoglienza;
L’Ufficio Scolastico Territoriale, ha il compito di monitorare l’iscrizione degli alunni non italofoni presso la scuola di accoglienza.
Inoltre tutti le istituzioni scolastiche del territorio, singolarmente o in rete, consolidano:
Il Protocollo di accoglienza d'Istituto;
Il Patto educativo di corresponsabilità ai sensi del DPR 235/07 finalizzato a definire in maniera puntuale e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra Istituzione scolastica autonoma, famiglie e studenti;
B) Laboratori per l’insegnamento/apprendimento della lingua italiana. Le istituzioni scolastiche, singolarmente o in rete, organizzano:
Laboratori di comunicazione di base finalizzati all'acquisizione della competenza linguistico-comunicativa per gli alunni neo arrivati e di livello iniziale.
Laboratori per l'insegnamento dell'italiano come lingua per lo studio finalizzati all'acquisizione della competenza linguistica nella sua dimensione cognitiva.
I laboratori possono essere organizzati, anche in orario extrascolastico e nel periodo estivo, dalle singole istituzioni scolastiche o a livello territoriale.
C) Laboratori a classe intera per alunni di livelli comunicativi superiori all’A2:
Apprendimento Linguistico-Cooperativo (ALC), didattica stratificata/differenziata e grammatica valenziale. Si tratta di modelli e metodologie inclusive a mediazione sociale realizzate a classe intera. Le attività coinvolgono tutti gli studenti delle classi, includendo gli studenti con bisogni specifici e valorizzando le eccellenze. Con queste attività si cerca quindi di integrare l’apprendimento linguistico e l’apprendimento dei saperi disciplinari, dando rilievo ad una visione interculturale degli stessi e promuovendo un clima di classe positivo.
D) Laboratori di valorizzazione della pluralità rivolti a studenti e aperti al territorio, finalizzati a promuovere la convivenza e contrastare fenomeni di bullismo e discriminazione.
E) Xxxxxx tese a contrastare la dispersione scolastica attraverso una comunicazione “in verticale” fra gli ordini di scuole e una contaminazione delle prassi, promuovendo protocolli di valutazione attenti ai percorsi dei singoli studenti nel rispetto degli obiettivi e dei traguardi previsti dalla normativa sulla scuola.
F) Attività di ricerca e ricerca-azione finalizzate all’analisi del contesto e alla sperimentazioni di prassi efficaci.
Art. 5 Integrazioni fra sistemi
I firmatari del presente Accordo attivano azioni sinergiche con i diversi sistemi che operano a vario titolo con il sistema socio educativo, culturale, sociale, socio-sanitario e del mondo del lavoro volte a sviluppare: una
programmazione integrata fondata sull’analisi, l'orientamento ed il monitoraggio dei fabbisogni espressione del territorio e la realizzazione di specifici interventi attuativi.
Tale integrazione è essenzialmente finalizzata al raggiungimento del successo formativo, all'assolvimento dell'obbligo d'istruzione e al sostegno alle famiglie.
In un ottica di valorizzazione delle sinergie tra gli attori presenti sul territorio è particolarmente rilevante la funzione della Biblioteca Lazzerini, sia nel ruolo di Polo Regionale di Documentazione Interculturale che in quello di agenzia formativa del Comune di Prato. La Biblioteca difatti si occupa di progettare, organizzare e realizzare percorsi formativi anche in partnership con altri Enti e Istituzioni o associazioni del territorio rivolti a docenti e altre categorie di professionisti che operano nel settore interculturale. Realizza inoltre attività di documentazione, promozione, aggiornamento nell’ambito delle raccolte e biblioteche multiculturali ed è presente al suo interno il Centro didattico di italiano lingua 2, ossia uno scaffale tematico sull’italiano L2 a disposizione di tutti i docenti e cittadini del territorio.
Art. 6
Azioni di sistema, assistenza tecnica e scientifica
La dimensione territoriale del fenomeno migratorio e le problematiche comuni legate all’inserimento degli studenti stranieri necessitano di azioni di sistema trasversali che permettano:
- la messa in relazione degli studenti, dei docenti, delle famiglie, degli operatori e di tutti gli attori coinvolti nei servizi del territorio;
- la razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie,
- la circolarità delle competenze, delle informazioni, e dei materiali e strumenti, favorendo lo sviluppo della cultura della comunicazione, della trasferibilità delle esperienze e delle buone prassi nonché della ricerca finalizzata al miglioramento dell'offerta formativa.
In particolare si individuano le seguenti azioni:
a. formazione operatori del sistema: docenti (coinvolgendo tutti gli ordini di scuola), personale ATA, mediatori culturali, facilitatori linguistici, educatori, psicologi, operatori sanitari, ecc.;
b. sostegno alla genitorialità per mantenere un rapporto costante con le famiglie dell'alunno straniero;
c. percorsi di ricerca azione e di innovazione didattica;
d. documentazione e diffusione delle esperienze e dei materiali e strumenti prodotti;
e. promozione e sviluppo delle modalità di comunicazione interna ed esterna per facilitare le relazioni tra i vari attori del sistema e il passaggio dell'informazione verso i servizi del territorio e la collettività ;
f. assistenza tecnica alla realizzazione del protocollo che comprende :
- monitoraggio tecnico-didattico ed economico-finanziario delle azioni di tutti i soggetti firmatari anche mediante seminari intermedi di valutazione;
- gestione e progettazione integrata;
- valutazione quali/quantitativa degli interventi attivati in itinere ed ex post in particolare in riferimento agli ambiti dell’assolvimento dell’obbligo scolastico, della riduzione della dispersione scolastica e del successo formativo.
Alle azioni di sistema viene riservato una percentuale del budget complessivo che verrà stabilita annualmente dal Comitato di Coordinamento, in relazione alle risorse complessive a disposizione dell’Accordo.
Art. 7
Programmazione per la Governance: Comitato di Coordinamento Tecnico-Politico
Viene istituito un Comitato di Coordinamento che opera in maniera collegiale o a gruppi di lavoro, in modo da imprimere le linee programmatiche, le priorità , i criteri di riparto, la supervisione e la valutazione complessiva dell’attuazione dell’Accordo.
Il Comitato di coordinamento è composto da diciassette membri nominati dai rispettivi enti di cui:
a) 2 designati dall’Ufficio Scolastico Regionale/Territoriale;
b) 2 designato dalla Regione Toscana;
c) 2 designati dalla Provincia di Prato (uno tecnico e uno politico);
d) 2 designati dal Comune di Prato (uno tecnico e uno politico);
e) 4 designati dai restanti comuni che li individuano in sede di Conferenza Zonale (due tecnici e due politici);
f) 4 designati dalle Istituzioni Scolastiche autonome del territorio provinciale che li individuano in sede di conferenza dei dirigenti scolastici ed in particolare:
- due dirigenti capofila delle scuole polo dell’inclusione;
- due dirigenti capofila delle scuole polo della formazione;
g) Uno designato dalle istituzioni scolastiche paritarie.
h) Uno designato dal CPIA(Centro Provinciale Istruzione Adulti)
Le parti individuano la Provincia quale soggetto capofila dell’Accordo. Le risorse regionali saranno trasferite al Comune di Prato, che, condividendo la ripartizione nell'ambito del Comitato di coordinamento, procederà al trasferimento ai soggetti destinatari.
Uno dei due rappresentanti designati dalla Provincia svolge le funzioni di Presidente ed in particolare convoca e presiede le sedute del Comitato e ne fissa l’ordine del giorno. Ciascun componente può richiedere al Presidente la convocazione del Comitato, con adeguata motivazione, e può richiedere l’inserimento di argomenti all’ordine del giorno.
Il Comitato di Coordinamento svolge le seguenti funzioni:
individuare e approvare i criteri per il riparto delle risorse regionali tra gli Enti Locali e gli Istituti scolastici aderenti al protocollo esclusivamente per il raggiungimento delle finalità espresse dal medesimo;
approvare le modifiche e le integrazioni al presente accordo;
promuovere momenti seminariali di analisi e di valutazione intermedia con i diversi attori del sistema scolastico e formativo al fine anche di individuare le eventuali criticità e gli eventuali sviluppi.
verificare la coerenza dei progetti territoriali e/o di rete presentati dagli Enti Locali, con le priorità dell’Accordo e chiedere, eventuali integrazioni e modifiche.
Proporre le azioni di sistema e monitorarne la realizzazione;
Promuovere le azioni di miglioramento, di sviluppo e diffusione delle “ eccellenze”.
Al fine di recepire le istanze provenienti dagli utenti e favorire la conoscenza delle azioni dell’Accordo da parte dei cittadini, il Comitato di Coordinamento periodicamente e/o in relazione a particolari argomenti, invita i rappresentanti della società civile a partecipare ai propri lavori con un ruolo attivo e propositivo.
Al fine di garantire un supporto scientifico e metodologico, possono partecipare ai lavori della Comitato di Coordinamento, quando necessario, esperti di comprovata competenza con cui possono altresì esser organizzati momenti di approfondimento, anche seminariale, sulle materie oggetto del presente accordo.
Il Comitato di Coordinamento interagisce con la Conferenza zonale per l’istruzione che ha il compito di garantire, a livello diffuso di tutta l’Area provinciale, il perseguimento delle finalità e degli obiettivi oggetto del presente accordo, nell’ambito delle politiche dell’istruzione e dei servizi attivati dagli Enti Locali, attraverso il coinvolgimento delle associazioni del terzo settore, delle Associazioni di categoria, degli studenti e delle famiglie, al fine di valorizzare le diverse risorse disponibili sul territorio.
Art. 8
Percorso Procedurale , circuito finanziario e modalità di erogazione
Al fine di poter dare concreta attuazione agli obiettivi prefissati con l'avvio dell’anno scolastico si individua il seguente percorso procedurale:
a. Il Comitato di Coordinamento procede annualmente all’approvazione del budget da suddividere tra i diversi Enti e Istituzioni aderenti all’Accordo.
b. Le risorse sono attribuite ai soggetti aderenti l’Accordo sulla base dei criteri di riparto condivisi e il capofila ne da tempestiva comunicazione consentendo l'avvio della progettazione delle attività.
c. Ogni soggetto presenta al Comitato di coordinamento i progetti territoriali e/o di rete per verificare la congruenza all’Accordo.
Il budget finanziario necessario alla piena realizzazione del piano provinciale si compone delle seguenti voci di finanziamento:
REGIONE TOSCANA: i finanziamenti concessi vengono trasferiti direttamente all’Ente capofila che provvede successivamente, secondo le modalità stabilite al precedente art. 10 all’assegnazione delle stesse agli Enti Locali aderenti all’Accordo;
ENTI LOCALI: ciascun ente aderente all’Accordo cofinanzia il proprio progetto a seguito dell’attività di concertazione svolta con le istituzioni scolastiche di riferimento;
ISTITUZIONI SCOLASTICHE: finanziano il progetto territoriale utilizzando anche quota parte delle risorse umane, strumentali e finanziarie di istituto e/o del fondo per la formazione e/o dei fondi per le aree a rischio e/o dei fondi degli enti locali rispettando i vincoli di legge e di contratto;
L’ente capofila, si impegna ad erogare agli Enti Locali proponenti il finanziamento assegnato per ciascun anno scolastico con i seguenti tempi compatibilmente con le proprie politiche di bilancio:
80% a seguito della comunicazione di avvio dei progetti;
20% dietro presentazione del rendiconto che dovrà contenere tutti gli elementi utili alla valutazione dell’efficacia dell’azione e il “materiale didattico” in un formato utile all’inserimento del progetto stesso nel sistema di documentazione dell’Accordo.
Art.9
Durata e norme finali
Il presente Accordo ha durata triennale a valere dal momento della sottoscrizione. Lo stesso può essere rinnovato per il triennio seguente, previo accordo fra le parti.
L'accordo decade se lo richiedono, con un preavviso di almeno tre mesi, la Regione Toscana o almeno sette firmatari del presente protocollo.
Ciascuna parte firmataria può recedere dall'intesa con un preavviso di almeno tre mesi. UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
REGIONE TOSCANA
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
PROVINCIA DI PRATO
COMUNE DI PRATO
COMUNE DI CANTAGALLO
COMUNE DI CARMIGNANO
COMUNE DI MONTEMURLO
COMUNE DI POGGIO A CAIANO
COMUNE DI VAIANO
COMUNE DI VERNIO
I.C.S. XXXXX XXXX
I.C.S. XXXXXXX
I.C.S. MASCAGNI
I.C.S. NORD
I.C.S. C. PUDDU
I.C.S XXXXX XXXX
I.C.S. XXXX XXXXXX
I.C.S. XXXXXX
I.C.S. XXX XXXXXX
I.C.S. MALAPARTE
I.C.S. CONVENEVOLE
I.C.S. CASTELLANI
I.C.S. LIPPI
I.C.S. XXXXXXX
I.A.S. MONTEMURLO
I.C.S. IL PONTORMO
I.C.S. XXXXXX
I.C.S. BARTOLINI
I.C.S. PERTINI
I.A.S. SALVEMINI – LA PIRA
CONSERVATORIO X. XXXXXXX
COORD. DIOCESANO SCUOLE PARITARIE
LICEO CICOGNI - RODARI
LICEO COPERNICO
I.S.I.S. LIVI
I.T.I BUZZI
I.T. C. DAGOMARI
I..S.I.S. GRAMSCI - KEYNES
I.P. DATINI
I.P. MARCONI
CONVITTO CICOGNINI
CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE