Capitolato di gara per servizi finalizzati alla fornitura di prestazioni diagnostiche PET-TC
Capitolato di gara per servizi finalizzati alla fornitura di prestazioni diagnostiche PET-TC
1 Oggetto della fornitura
Il presente Capitolato Tecnico disciplina, per gli aspetti tecnici, la fornitura di N. 1 Tomografo PET/TC con tecnologia del detettore basata su fotomoltiplicatori analogici al silicio (aSiPM) o altra tecnologia digitale (dSiPM), servizi connessi, dispositivi, consumabili, attrezzature per radiofarmacia, altre attrezzature, servizi accessori, arredi, personale e relativi lavori per l’Azienda USL Toscana Nord Ovest della Regione Toscana. In particolare il tomografo PET/TC è destinato alla UO di Medicina Nucleare del Presidio Ospedaliero di Livorno.
Il sistema sarà impiegato per ottenere immagini di tipo funzionale (PET) di diversi distretti corporei, da correlare ai fini diagnostici con imaging morfologico (TC) acquisito contestualmente.
I principali settori di applicazione saranno quelli della diagnostica e di ricerca clinica prevalentemente in campo oncologico, neurologico e cardiologico.
Il sistema dovrà fornire la miglior qualità diagnostica con il minimo utilizzo di radiofarmaco al fine della riduzione della dose di esposizione alle radiazioni sia ai pazienti che agli operatori sanitari.
Ciascuna Ditta concorrente dovrà fornire dettagliata descrizione delle caratteristiche costruttive, fisiche e tecnologiche dell’apparecchiatura offerta, indicandone la marca ed il modello ed allegandone i certificati di qualità della Ditta produttrice.
Al capitolato viene integrato un questionario tecnico (QT) che dovrà essere compilato in tutte le sue voci, segnalando i punti dove non è possibile rispondere con “non possibile”.
Xxx richiesti parametri numerici questi dovranno essere chiaramente specificati ed eventualmente corredati da descrizioni particolareggiate del punto in questione.
I dati si intendono riferiti a prestazioni con acquisizione in 3D e 4D salvo ove diversamente specificato.
Nel descrivere le prestazioni del tomografo, ciascuna Xxxxx dovrà dichiarare a quale normativa tecnica sono riferite (IEC o NEMA).
Ove siano richieste specifiche standard (es. NEMA), andranno riportati solo valori ottenuti con procedure conformi agli standard stessi.
Alla fornitura di cui sopra, che comprende anche dispositivi, attrezzature per radiofarmacia, altre attrezzature, arredi e personale, è associata anche l’esecuzione di lavori necessari per l’installazione e l’utilizzo, in carico alla ditta aggiudicataria del presente appalto, il cui dettaglio è riportato in xxxxxxxx0 (piano fattibilità tecnica economica lavori: PFTE lavori Livorno).
Si prevede che il sistema esegua circa 2.000 pazienti/anno per almeno 250 sedute/anno e che nella fornitura dei sistemi oggetto di appalto siano ricompresi i materiali di consumo anche monouso
(esempio: materiale monouso frazionatore, ecc.), con una previsione di incremento di circa il 5% annuo. Si richiede che i materiali di consumo vengano comunque quotati separatamente rispetto alla fornitura. Qualora si verifichino variazioni superiori in eccesso o in difetto del +/- 20% rispetto alla stima del costo/esame per il numero dei pazienti/anno sopra ipotizzata, ci si riserva di rivedere il canone in base all’offerta di gara.
L’appalto fornitura del servizio residenziale di diagnostica PET-TC deve consentire il miglioramento dell’attività di accoglienza, di preparazione del paziente all’esame e delle condizioni di lavoro del personale. Il Centro dovrà essere operativo tutti i giorni lavorativi garantendo l’ottimale utilizzo delle apparecchiature e dei servizi appaltati. I flussi di accesso alle prestazioni da parte dell’utenza saranno regolati in via esclusiva per mezzo del sistema CUP aziendale sotto la supervisione e coordinamento dell'Area Aziendale Omogenea di Medicina Nucleare e del personale della UO Medicina Nucleare di Livorno, che provvederà alla strutturazione delle agende, alla determinazione dei percorsi di accesso alle prestazioni nonché alla gestione del collegamento con il sistema RIS-PACS aziendale per la conservazione e distribuzione dei referti e delle immagini. Il servizio dovrà comprendere anche il supporto di personale esterno per i giorni di servizio lavorativo.
1 – Realizzazione di lavori di adeguamento locali, come da relazione Area Tecnica. |
2 – Fornitura di apparecchiature (PET-TC, frazionatore-iniettore di dose, iniettore di mdc, celle schermate di manipolazione radiofarmaci, strumentazioni per controlli di qualità dei radiofarmaci, cappa chimica di classe A, mezzo mobile PET di back-up in caso di guasto del sistema PET-TC, ecc.), Strumentazione di radioprotezione, con le caratteristiche descritte in capitolato, Sistemi informatici (PC, Applicativi), Arredi ed Accessori per locale Radiofarmacia, Arredi vari, Servizi connessi. |
3 - Personale medico specialista in medicina nucleare, Personale medico specialista in radiodiagnostica, Personale tecnico qualificato addetto all’erogazione degli esami nella fascia oraria di utilizzo del sistema e Personale specialista di Radiofarmacia addetto alla preparazione e al controllo di qualità dei radiofarmaci. |
4 - Assistenza tecnica e manutentiva “Full Risk” comprensiva di parti di ricambio ed accessori a decorrere dal termine del periodo di garanzia. |
5 - Installazione dei programmi applicativi e relativa connessione con i sistemi CUP e RIS-PACS in uso presso l’Azienda USL Toscana Nord Ovest. |
6 - Per tutta la durata del service (9 anni) la ditta aggiudicataria si impegna a fornire ed installare tutti gli ultimi aggiornamenti tecnologici e gli applicativi software necessari. |
7 - Nel caso di realizzazione del progetto del nuovo Ospedale di Livorno, la ditta aggiudicataria si impegna a trasferire il service, comprese tutte le apparecchiature, nella nuova sede. |
8 - Materiale di consumo (escluso Radiofarmaci) necessario per il corretto e regolare funzionamento del sistema. |
9- Formazione e addestramento del personale. |
10 - Messa a disposizione dei manuali contenenti le modalità applicative. |
In particolare si richiede:
1.1 Lavori di adeguamento locali – come da PFTE che verrà posto a base di gara - con:
a) Realizzazione in area contigua alla UO Medicina Nucleare di Livorno di locali "protetti" (con idonea protezione radioprotezionistica) per:
● il posizionamento delle apparecchiature
● la preparazione dei radiofarmaci (locale di radiofarmacia di classe D, secondo normativa vigente)
● la somministrazione ai pazienti di radiofarmaci
● l’accoglienza dei pazienti a cui è stata somministrata una dose di farmaco radioattivo (sale di somministrazione radiofarmaci e bagni predisposti per pazienti radioattivi)
● la realizzazione del percorso per l’eventuale decontaminazione radioattiva del personale
b)Predisposizione del raccordo per lo smaltimento dei reflui radioattivi al sistema di raccolta in vasche protette della UOC Medicina Nucleare;
c) Realizzazione locali non classificati da un punto di vista radioprotezionistico in contiguità e collegamento ai locali di cui al punto precedente, da adibire a spogliatoi del personale, alla refertazione, ad ambulatorio di preparazione all’esame e sala d’attesa prima della somministrazione dei radiofarmaci;
d)Realizzazione di impianto di climatizzazione e trattamento aria per garantire le condizioni di microclima adeguate;
e) Realizzazione di impianto antincendio;
f) Realizzazione di accessibilità agevole ai pazienti disabili e barellati;
g) Tutto quanto sopra nel pieno rispetto della L.R. n. 51 del 5/8/2009 e relativo Regolamento di DPGR Toscana n. 79/R del 17/11/2016;
1.2 Per quanto concerne la relazione di radioprotezione (che dovrà contemplare anche la soluzione da adottare per separare le postazioni di somministrazione nel locale 045), questa dovrà essere fornita dalla ditta appaltatrice e sottoposta a benestare da parte dell’Esperto di radioprotezione della UO Medicina Nucleare di Livorno una volta aggiudicata la gara. Eventuali adeguamenti alle protezioni previste nella relazione e non ritenute adeguate dall’Esperto di radioprotezione Aziendale, non dovranno comportare oneri aggiuntivi da parte della stazione appaltante;
1.3 Si richiede che il cronoprogramma della fornitura tenga conto sia dei tempi di installazione e messa a punto dell’apparecchiatura che dei tempi relativi alle varie fasi dei lavori;
1.4 Tomografo PET-TC (Positron Emission Tomography/Computed Tomography) in configurazione secondo le caratteristiche tecniche e funzionali minime stabilite nel Capitolato Tecnico ed i requisiti migliorativi, eventualmente offerti in sede di gara;
1.5 Dispositivi accessori secondo le caratteristiche tecniche minime stabilite nel Capitolato Tecnico ed i requisiti migliorativi;
1.6 Attrezzature per la Radiofarmacia, secondo le caratteristiche tecniche minime stabilite nel Capitolato Tecnico ed i requisiti migliorativi:
• Frazionatore-Iniettore di dose;
• Cappa chimica di classe A per separazioni cellulari;
• Cella di manipolazione schermata per radiofarmaci per moduli di sintesi multifunzione per radio metalli (68Ga, 64Cu, 177Lu, 90Y, e altri radio metalli) con relativi accessori e comprensiva di modulo di sintesi multifunzione per radio metalli;
• Cella di manipolazione schermata per locale radiofarmacia, in cui allocare il sistema automatico di frazionamento di dose universale di backup già in uso;
• Strumentazione per i CQ sui radiofarmaci sintetizzati: Sistema HPLC (High- Performance Liquid Chromatography);
• Iniettore mezzo di contrasto;
• Strumentazione di radioprotezione;
1.7 Arredi e accessori per la Radiofarmacia;
1.8 Fornitura arredi vari;
1.9 Fornitura di sistema di backup (mezzo mobile PET-TC) in caso di guasto con fermo macchina superiore a 24 ore lavorative del sistema fisso PET-TC, da posizionare in corrispondenza dell’attuale piattaforma con passerella coperta di collegamento al corridoio centrale del servizio di Medicina Nucleare;
1.10 Personale medico specialista in medicina nucleare, medico specialista in radiodiagnostica, tecnico sanitario di radiologia, radiofarmacista, secondo le specifiche definite nel Capitolato di gara;
1.11 Servizi connessi, cioè inclusi nel prezzo delle apparecchiature in configurazione, secondo le caratteristiche tecniche minime stabilite nel Capitolato Tecnico:
• sopralluogo e attività connesse;
• consegna e installazione;
• collaudo delle apparecchiature, istruzione e formazione del personale;
• servizio di assistenza e manutenzione “full risk” per la durata dell’appalto per il sistema base e tutti i beni oggetto di fornitura;
• aggiornamenti software e tecnologici;
• fornitura materiali consumabili;
• fornitura apparecchiature di backup in caso di guasto prolungato.
1.12 Le caratteristiche tecniche delle apparecchiature e dei dispositivi accessori oggetto del presente appalto si classificano in:
• Minime
• Migliorative/Preferenziali
Le caratteristiche minime, sia tecniche sia funzionali, così come definite ed indicate nel presente Capitolato Tecnico, devono essere necessariamente possedute dalle apparecchiature e dai dispositivi accessori offerti in gara, a pena di esclusione dalla gara.
Le caratteristiche migliorative/preferenziali, così come indicate nel disciplinare di gara, sono valutate, se offerte, in sede di attribuzione del punteggio tecnico, secondo i criteri definiti nel disciplinare di gara.
2 SPECIFICHE TECNICO-FUNZIONALI TOMOGRAFO PET-TC
È prevista la fornitura e posa in opera di un’apparecchiatura di diagnostica per immagini PET-TC di elevata qualità. Il Tomografo PET-TC sarà collocato in una struttura fissa ed utilizzato prevalentemente con F-18 ma anche con altri radioisotopi quali, ad esempio, Ga-68, Rb-82, Cu-64.
L’unità PET-TC dovrà essere di tipo digitale whole body, in grado di acquisire ed elaborare immagini in modalità 3D e dovrà, altresì, essere dotato di un sistema di monitoraggio per l’acquisizione in modalità 4D (gating respiratorio e cardiaco), onde garantire un controllo degli effetti del movimento sulla qualità delle immagini e sull’accuratezza diagnostica.
L’unità TC dovrà poter essere utilizzata sia con protocolli clinici combinati PET/TC che in modalità TC stand-alone, sia per esami basali che con mezzo di contrasto.
Il sistema dovrà essere completo di consolle principale o di comando, con piena funzionalità e supporto di tutti gli applicativi PET e TC, e di una workstation di elaborazione e refertazione remota.
Il sistema dovrà integrarsi nel migliore dei modi con i sistemi informatici e tecnologici presenti nell’Azienda USL Toscana Nord Ovest e nello specifico nell’U.O. di Medicina Nucleare di Livorno.
Il sistema deve essere completo di manuali e programmi software applicativi necessari per il suo corretto e regolare funzionamento ed utilizzo.
La fornitura presentata da ciascuna ditta concorrente nel presente appalto dovrà essere coerente con il documento “Linee Guida Area infrastrutture, processi e flussi” allegato 2 del presente capitolato tecnico, che dovrà essere completamente recepito dall’offerente salvo diversa esplicita indicazione riportata nel presente capitolato tecnico.
L’apparecchiatura diagnostica dovrà essere integrabile nel sistema RIS-PACS in uso nell’ambito della UO di Medicina Nucleare destinataria del bene allo scopo di garantire l’implementazione di un workflow strutturato che assicuri la massima riduzione del rischio clinico e, al contempo, agevoli l’attività dei professionisti coinvolti.
Il sistema RIS-PACS ad oggi in uso nell’ambito del presidio ospedaliero destinatario dei beni oggetto di fornitura è:
• RIS: Sistema ditta Esaote
• PACS: Sistema ditta Fuji
Allo scopo di ottenere il livello richiesto di integrazione con il sistema RIS-PACS in uso si reputa opportuna la disponibilità sull’apparecchiatura offerta almeno delle seguenti classi di servizio DICOM 3.0:
• Worklist (allo scopo di ricevere la lista di lavoro dei pazienti/esami),
• Storage (allo scopo di trasmettere immagini al PACS),
• Storage commitment (allo scopo di ricevere conferma dal PACS dell’avvenuta memorizzazione delle immagini trasmesse),
• Print (allo scopo di trasmettere immagini a sistemi di stampa DICOM),
• Modality Performed Procedure Step (MPPS) (allo scopo di fornire al RIS-PACS il report di un esame effettuato)
Si ritiene, inoltre, utile che il software implementi il profilo IHE Scheduled Workflow nei ruoli applicativi (attori) Acquisition Modality e Image Display.
2.1 REQUISITI MINIMI
I requisiti di seguito riportati si intendono come requisiti minimi a pena di esclusione.
Caratteristiche generali (di minima):
− Il sistema PET-TC, a tecnologia TOF, sarà utilizzato prevalentemente con F-18 ma anche con altri radioisotopi quali ad esempio Ga-68, Cu-64 e dovrà essere ottimizzato oltre che per studi oncologici, anche per studi neurologici e cardiologici con i più moderni traccianti.
− Il detettore PET dovrà essere basato su tecnologia a stato solido, mediante l’utilizzo di fotomoltiplicatori analogici al silicio (aSiPM) o altra tecnologia digitale (dSiPM).
− Acquisizione PET 3D in modalità TOF e tutte le altre modalità di acquisizione statiche, dinamiche, sincronizzate 4D (gated) e list mode.
− Il sistema dovrà rappresentare la massima espressione tecnologica a disposizione della ditta offerente.
− Dovrà utilizzare soluzioni tecniche innovative al fine di ridurre il più possibile ogni fonte di rumore e/o di movimento per evidenziare anche le lesioni più critiche e meno avide di tracciante.
− Dovrà possedere caratteristiche elevate di risoluzione spaziale volumetrica al fine di identificare le più piccole lesioni e definire con maggior accuratezza le aree di interesse per la valutazione dell’andamento della malattia e per una miglior definizione dei target radioterapici.
− Il software di ricostruzione dovrà comprendere la ricostruzione iterativa per la componente emissiva e tecniche evolute per quella trasmissiva [correzione per la perdita di risoluzione in profondità (PET PSF), correzione artefatti metallici (TC)].
− Il sistema TC dovrà avere una ottimale copertura, minimo 38 mm ed elevato numero di detettori, minimo 64.
− Il sistema di refertazione/elaborazione remota dovrà essere basato su soluzione client– server con almeno 5 utenti contemporanei che possano analizzare i dati PET-TC anche con applicativi per co-registrazione e fusione di immagini, anche prevenienti da altre modalità, e per analisi quantitative in oncologia, neurologia e cardiologia.
− Il sistema dovrà essere dotato di sistemi di riduzione della dose e di sistemi di correzione per gli eventi casuali (random), per le radiazioni diffuse (scatter), per l’attenuazione, per il tempo morto e l’impilamento (pile up) degli impulsi.
− Dovranno essere disponibili sistemi di centraggio di laser mobili per gli studi di radioterapia.
− Il sistema dovrà essere dotato di un gruppo di continuità (UPS) in grado di garantire il mantenimento del sistema PET e stazione di acquisizione/elaborazione/ricostruzione per la durata necessaria alla conclusione dell’esame in corso senza perdita di dati.
− Dovrà essere fornito in caso di fermo prolungato (> 24 ore lavorative) per guasto del sistema fisso, un sistema mobile sostitutivo di PET-TC di buona qualità con almeno 2 postazioni di somministrazioni sul mezzo.
− Il tomografo deve essere dotato di sistemi per la messa a punto, la calibrazione ed il mantenimento della calibrazione e delle buone condizioni operative del sistema, nonché per il controllo di qualità delle prestazioni, compresa la prima fornitura di sorgenti per le calibrazioni obbligatorie del Tomografo. In particolare:
⮚ deve essere presente un sistema per controllo di qualità quotidiano, di semplice e rapida esecuzione, atto a garantire la affidabile operatività di entrambe le componenti (trasmissiva ed emissiva) del sistema;
⮚ le procedure di calibrazione e messa a punto dovranno essere tali che tutte le relative impostazioni, mappe, matrici e fattori dovranno poter essere aggiornati sul campo;
⮚ calibrazione per i radionuclidi diversi da 18F ed in particolare per i radionuclidi la cui emissione di fotoni di annichilazione è contaminata dalla emissione di fotoni singoli;
⮚ l’apparecchiatura deve essere fornita completa di tutti i fantocci e dispositivi necessari per l'espletamento delle procedure che sono previste a cura dell’utente, secondo il manuale della apparecchiatura stessa per la componente PET e TC;
⮚ i programmi e le procedure per il mantenimento del corretto stato di calibrazione e buon funzionamento dovranno essere resi accessibili all’utente (Fisica Sanitaria); in particolare, nel caso di sistemi in cui è previsto l'accesso a funzioni e procedure tramite parola d'ordine o chiavi di abilitazione o simili dispositivi di protezione, tali dispositivi dovranno essere messi a disposizione del Servizio di Fisica Sanitaria e resi accessibili per tutta la vita operativa dell’apparecchiatura;
⮚ dovranno essere forniti e resi accessibili per tutta la vita operativa dell'apparecchiatura tutti i programmi di elaborazione e le routine per il controllo delle prestazioni del sistema implementati;
⮚ è obbligatoria la presenza nella configurazione di base di programmi software e routine atti a verificare, secondo le norme NEMA NU2 2012, almeno i seguenti parametri: risoluzione spaziale; frazione di radiazioni diffuse (scatter fraction); efficienza (sensibilità); risposta nei confronti della frequenza di conteggio e NEC; qualità delle immagini;
⮚ i programmi in oggetto dovranno avere durata della licenza per tutta la vita della apparecchiatura;
⮚ il sistema dovrà essere fornito di tutti i fantocci ed oggetti di test di corredo necessari per lo svolgimento delle procedure richieste di controllo di qualità routinario previsto dal fabbricante;
⮚ il sistema dovrà essere corredato di tutti i fantocci e sistemi per la calibrazione ed il controllo di routine delle prestazioni della componente TC.
2.2 GANTRY
− Gantry compatto con tunnel di ridotte dimensioni in direzione longitudinale e sistema di allineamento ottico del paziente mediante laser integrati.
− Controllo dei movimenti del lettino da gantry su ambo i lati e dalla console di comando.
− Interfono bidirezionale.
− Il sistema dovrà essere dotato dei dispositivi per l’acquisizione in 4D gating respiratorio e cardiaco, interfacciati con lo scanner PET-TC.
− Schermatura nei confronti delle radiazioni diffuse.
− Display parametri direttamente sul gantry.
2.3 TAVOLO PORTA PAZIENTE
− Escursione longitudinale non inferiore a 190 cm senza utilizzo di prolunghe, con area completamente radiotrasparente.
− Ampia escursione verticale.
− Movimentazione elettrica sia verticale che orizzontale.
− Carico massimo dinamico non inferiore a 190 kg, con minima deflessione tra studio PET e studio TC.
− Completo degli accessori necessari al posizionamento del paziente, anche pediatrico, per qualsiasi tipologia di esame (neurologico, total body, ecc.).
− Presenza di sistemi di sicurezza (anticollisione, sistemi di blocco/sblocco di emergenza, ecc.).
Presenza di maniglia o soluzione idonea alla rimozione d’urgenza del lettino.
− Lettino piatto per RadioTerapia (RT) in fibra di carbonio che incrementi il meno possibile la attenuazione, con agganci standard per i sistemi di immobilizzazione SINMED in uso presso la UO Radioterapia, con dimensioni standard (almeno 50 cm di larghezza) e con caratteristiche tecniche idonee all’utilizzo per centrature/simulazioni radioterapiche, dotato di almeno due lock- bar.
2.4 SOTTOSISTEMA PET
− Sistema con detettori aventi tecnologia allo stato solido analogico (aSiPM) o stato solido digitale (dSiPM), in numero comunque non inferiore a 10.000.
− Il sistema dovrà essere in grado di effettuare acquisizioni emissive di tipo:
• statico
• dinamico
• total body
• list mode
• sincronizzato (gated)
− Elevato campo di vista (FOV) assiale comunque non inferiore a 16cm.
− Cristalli a base luteziata (LYSO, LSO).
− Elevato numero di cristalli rivelatori comunque non inferiore a 20.000 e con il più favorevole rapporto numero di cristalli/numero di SiPM (aSiPM o dSiPM).
− Dimensione dei cristalli la più ridotta possibile in tutte le direzioni.
− Risoluzione temporale di sistema < =430 ps.
− Scatter fraction < 43%.
− Soglia inferiore finestra energetica la più alta possibile e comunque maggiore di 425 KeV.
− Elevata risoluzione spaziale assiale e transassiale a 1 e 10 cm dal centro secondo NEMA NU2 2012 con ricostruzione FBP e filtro a rampa (filtro non apodizzato) senza PSF rispettivamente inferiori a:
▪ @1 cm: assiale < 5,0 mm, transassiale< 5,0 mm,
▪ @10cm: assiale < 6,5 mm, transassiale< 6,5 mm.
− Elevata sensibilità di volume (NEMA NU2 2012), non inferiore a 5.5 cps/kBq in modalità 3D.
− Elevata risoluzione energetica.
2.5 SOTTOSISTEMA TC
− Almeno 64 strati per singola rotazione con 1 detettore per strato fisicamente presente lungo l’asse Z
− Copertura assiale per singola rotazione minimo 38 mm
− FOV transassiale per TC diagnostica ≥ 50 cm
− FOV transassiale per correzione della attenuazione ≥ 70 cm
− Velocità rotazione < 0,5 secondi @ 360°
− Possibilità di acquisizioni TC in modalità Scout view, assiale e spirale e con presenza di mezzo di contrasto radiologico, sincronizzazione del bolo MDC
− Presenza di sistemi per la riduzione della dose mediante utilizzo di algoritmi iterativi
− Presenza di ricostruzione che riduca gli artefatti da protesi metalliche
− Potenza generatore > 70 KW
− Tensione massima almeno 140 KV
− Corrente massima > 600 mA
− Macchie focali le più ridotte possibile: fine <0,8 x 1,0 mm e grossa < 1,3x1,2 mm (secondo Norme NEMA-IEC 60336/2005);
− Matrice di ricostruzione la più fine possibile, minimo 512x512.
− Algoritmi di ricostruzione iterativa non analitica per le immagini trasmissive.
− Possibilità di esecuzione di acquisizioni rapide a supporto di pratiche interventistiche o biopsie PET/TC guidate (con integrazione di hardware e software dedicati).
2.6 CONSOLLE PRINCIPALE PER ACQUISIZIONE - ELABORAZIONE- RICOSTRUZIONE DATI
Il sistema di acquisizione e ricostruzione dati dovrà permettere precisione e velocità, sia in fase di acquisizione che di ricostruzione, nonché capacita di elaborazione contemporaneamente all'acquisizione. Tali modalità preferibilmente dovranno coniugare tempi di acquisizione ridotti con bassa dose da iniettare.
La consolle di comando deve avere caratteristiche di acquisizione, elaborazione dei dati e visualizzazione immagini con interfaccia utente semplice e intuitiva con doppio monitor di visualizzazione non inferiori ai 19 pollici, sistema di archiviazione on line su supporti magnetici o sistema alternativo e con protocolli standard di comunicazione DICOM.
Il ricostruttore dovrà avere caratteristiche hardware elevate e comunque tali da consentire ricostruzioni con algoritmi e sistemi che preservino la massima fedeltà del dato acquisito e comprensivi di tutte le correzioni (TOF, Scatter, movimento, ecc.), con elevata risoluzione (minimo voxel size) in tempi brevi.
In particolare, il sistema deve prevedere:
− Consolle di comando per tutte le operazioni di acquisizione e ricostruzione del sistema PET-TC indipendente e separata dalla stazione remota di elaborazione e refertazione, dotata di sistema di comunicazione verbale bidirezionale operatore/paziente.
− Hardware di ultima generazione per acquisizione/elaborazione.
− Ambiente multitasking per eseguire contemporaneamente e indipendentemente scansione, ricostruzione, visualizzazione, elaborazione, archiviazione, stampa, ecc.
− Ambiente di visualizzazione/elaborazione con stessi applicativi presenti sulle stazioni remote.
− Completa connettività DICOM (stampa, trasmissione, archiviazione, worklist, query & retrive, annotazioni, MPPS, etc.); completa connettività al sistema RIS-PACS installato in Azienda.
− Funzioni avanzate per ricostruzione, visualizzazione, archiviazione, trasferimento delle diverse immagini (PET, TC, PET-TC).
− Doppio monitor a colori LCD ad alta risoluzione di adeguate dimensioni (ciascuno almeno 19” flat), con rapporto di elevata qualità (almeno 1 Mpixel) che soddisfino o superino i requisiti della norma DIN6868-157 con le seguenti ulteriori caratteristiche:
• Luminanza di calibrazione DICOM.
• Compensazione della luce ambiente mediante selezione della sala di lettura.
• Stabilizzazione della luminosità
− Elevate performance del ricostruttore PET che consenta di utilizzare i più evoluti algoritmi pur mantenendo i tempi di ricostruzione sotto il minuto con matrici non inferiori a: 200 x 200.
− Possibilità di impostare le acquisizioni TC definendo la dose massima somministrabile al paziente come unico parametro.
− Sistema di videosorveglianza.
− Sistema di controllo e sincronizzazione tra iniezione di MDC e scansione.
− Protocolli di acquisizione: devono essere presenti differenti tipi di scansioni pre-programmate per il sistema PET-TC (statico, dinamico, corpo intero, list mode) con possibilità di definire i parametri di ricostruzione e di modificarli con facilità, con TC diagnostica ad alta definizione senza e con mezzo di contrasto, e anche in presenza di protesi metalliche.
− Acquisizione sincronizzata per studi cardiologici e polmonari sia PET che TC, inclusa la fornitura di tutte le componenti software e hardware (es. trigger per studi cardiologici, ecc.).
− Ricostruzione dei dati gated in modalità prospettiva e retrospettiva sia per PET che per TC.
− Protocolli specifici per pazienti in età pediatrica.
− Matrice di ricostruzione TC supportata: minimo 512 x 512.
− Volume di ricostruzione PET ad alta risoluzione < 1,5 mm3.
− Possibilità di creare protocolli e report personalizzati.
− Visualizzazione degli studi di scansione del corpo intero con un formato di matrice almeno di 1024x256.
− Software di Ricostruzione dei dati emissivi tale che preservi maggiormente la risoluzione spaziale e non comprometta quella temporale durante la ricostruzione dei dati. Dovrà inoltre essere disponibile la ricostruzione FBP (Filtered Back Projection), da utilizzare per i test NEMA o per ricostruzioni in ambito di ricerca clinica.
− Software di gestione automatizzata dei controlli di qualità PET, TC e PET-TC giornalieri e periodici.
− Software di gestione delle procedure di calibrazione gestibile dall’utilizzatore.
− Disponibilità di protocolli di acquisizione e elaborazione dei test NEMA NU2-2012 (o successivo).
− Accesso ai dati grezzi tramite routine di connessione con MATLAB, IDL per la manipolazione o l’analisi dei dati acquisiti. Routine di lettura anche per i dati list-mode.
− Possibilità di esportazione e salvataggio dei dati grezzi degli esami effettuati.
2.7 SISTEMA DI REFERTAZIONE REMOTA
Il sistema deve avere le seguenti caratteristiche:
− Sistema client server completo di 3 workstation client di post processing a doppio monitor LCD da minimo 22” che permetta l’utilizzo contemporaneo di 5 utenti concorrenti + 2 postazioni client basate su sistema Apple iMac.
− Server con memoria RAM almeno di 32 GB e storage provvisorio su disco rigido non inferiore a 3TB
− Workstation con processore almeno 4Core e 8GB RAM, con doppio monitor LCD/LED di adeguata risoluzione e dotata di masterizzatore CD/DVD.
− Conformità alle specifiche DICOM 3.
− Certificazione Medical Device di Classe IIa per il software.
− Scheda di rete per la connessione LAN.
− Possibilità di ricezione, gestione, elaborazione e visualizzazione esami multimodalità anche multivendor per TC, RM, Digital XR, Interventional XR, US, oltre a NM, PET.
− MIP di volume e MIP parziale.
− SW di fusione immagini TC-MR-PET con visualizzazione di MPR, MIP e volume 3D di fusione.
Algoritmi di fusione evoluti quali la mutual information.
− Misurazioni SUV 2D e 3D con segmentazione 3D automatica delle lesioni in base al valore SUV o alla percentuale SUV massima e capacità di esportazione dei contorni
− 3D nel formato DICOM-RT Structure Set sui sistemi di pianificazione della radioterapia aziendale.
− Possibilità di ricostruzioni VRT di volume e VRT parziale (volume rendering technique), MPR curvilinei, 3D di superficie, e navigazione endoluminale.
− Possibilità di disegnare sui volumi PET-TC il volume del target ai fini del trattamento radioterapico ed esportazione del volume in DICOMRT.
− Disponibilità di strumenti sia di base che avanzati per seguire il follow-up di lesioni oncologiche con possibilità di documentarle nel tempo al fine di offrire una visione “patient-centric” per la gestione del trattamento e del follow-up. In particolare il Sistema dovrà prevedere strumenti in grado di acquisire dati TC, RM, PET/TC, SPECT/TC, di effettuare una segmentazione avanzata delle lesioni, nonché criteri di valutazione della risposta (RECIST, PERCIST, mRECIST, WHO etc.) con possibilità di export dei dati quantitativi mediate layout grafici e tabelle. Numero di licenze concorrenti: 3.
− Dovrà essere prevista una licenza del software cardiologico PET Cedars Sinai denominato QPET o equivalente.
− Applicativo per la valutazione quantitativa cerebrale con FDG in licenza singola.
− Applicativo per la valutazione quantitativa con amiloidi in licenza singola.
− Applicativo PMOD’S PALZ per analisi della scansione cerebrale con FDG in pazienti con sintomi di Malattia di Alzheimer.
− Applicativo per valutazione del ‘calcium scoring’ in licenza singola.
Dovranno essere acclusi depliant originali, eventualmente tradotti in lingua italiana, purché recanti lo stesso nome del modello proposto, con descrizione generale del sistema.
Tutto il software deve essere fornito in versione originale, corredato di licenza d’uso e di manuali completi, in lingua italiana e inglese.
Dovrà essere fornito documento ufficiale della casa produttrice (data sheet) con le specifiche tecniche e parametri NEMA NU2-2012 che non dovranno differire da quelle dichiarate in gara.
La ditta aggiudicataria dovrà provvedere ad un corso di almeno due settimane in fase iniziale da impiegare per istruire tutto il personale tecnico, medico e fisico ed un corso successivo di almeno una settimana.
3 SPECIFICHE TECNICHE MEZZO MOBILE PER BACK-UP TOMOGRAFO PET-TC
Dovrà essere fornito in caso di fermo prolungato (> 24 ore lavorative) per guasto del sistema fisso, un sistema mobile sostitutivo di PET-TC di buona qualità con almeno 2 postazioni di somministrazioni sul mezzo.
Il mezzo dovrà essere idoneo per collegarsi alla struttura di collegamento esistente e già in uso presso il Padiglione.
4 SPECIFICHE TECNICHE INIETTORI
4a) SPECIFICHE TECNICHE FRAZIONATORE-INIETTORE PORTATILE PER INIEZIONE DI RADIOFARMACI PET
L’apparecchiatura dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche ai sensi delle nuove norme di buona preparazione dei radiofarmaci per medicina nucleare (supplemento alla farmacopea ufficiale XI edizione):
Caratteristiche Tecniche e funzionali
- Lo strumento deve avere la possibilità di funzionamento e movimentazione tramite batteria interna con ampia autonomia
- Dotato di un sistema di impostazione e controllo del volume e dell’attività del radiofarmaco da iniettare
- Elevate accuratezza e riproducibilità della dose di radiofarmaco somministrata
- Elevato range di iniezione del radiofarmaco in attività e concentrazione
- Minimo spreco del radiofarmaco durante le fasi iniziali di carico
- Sistema di contenimento dei vials di semplice accesso per le procedure giornaliere di caricamento completo di tutti gli accessori per il corretto caricamento della master dose di radiofarmaco
- La dose somministrata deve attraversare un filtro sterile
- Elevate accuratezza e riproducibilità della dose di radiofarmaco somministrato, in particolare l’errore della dose iniettata deve essere non >/= 3%
- Compatibile con tutti i vials e i contenitori schermati presenti in commercio
- Possibilità di personalizzare le dosi somministrate
- Il sistema deve prevedere anche la possibilità di somministrazione di radiofarmaci sia per diagnostica che per terapia
- Possibilità di caricare vials di radiofarmaco con alta attività
- Possibilità di somministrare i pazienti consecutivamente e con tempi molto ridotti
Caratteristiche software e connettività
- Software e consolle di gestione dello strumento intuitivo e di facile utilizzo
- Dotato di stampante integrata di etichette personalizzabili
- Dotato di interfaccia di connessione DICOM verso il sistema RIS/PACS aziendale e di tutte le licenze software necessarie all’integrazione e funzionamento con il gestionale della radiofarmacia.
Aspetti di radioprotezione
- Il sistema deve essere ottimizzato per quanto concerne la radioprotezione degli operatori
- Presenza di segnalazioni durante il ciclo lavorativo
- Dotato di sistema di caricamento del vial del radiofarmaco rapido e di facile utilizzo
- Possibilità di somministrazione del radiofarmaco ottimizzata, preferibilmente mantenendo l’operatore a distanza (per esempio tramite sistema di controllo wireless o altro dispositivo)
- Minimizzazione dell’esposizione dell’operatore per il recupero del radiofarmaco in caso di blocco del sistema
Ergonomia
- La strumentazione deve essere di facile utilizzo, avere minimo ingombro, tale da favorire la movimentazione e l’uso nei locali di destinazione dell’apparecchiatura
- Facilità ed ergonomia d’uso con particolare riguardo alle operazioni di pulizia e sanificazione di tutte le parti
- La preparazione a freddo della strumentazione deve essere la più semplice e rapida possibile
- Dovrà essere compreso nell’offerta qualsiasi altro accessorio o componente monouso o pluriuso necessario ad una singola applicazione (kit giornalieri), anche se non espressamente indicato, tenendo conto dei seguenti consumi indicativi:
o 250 sedute/anno
o 2000 pazienti/anno
- L’apparecchiatura dovrà rispondere a tutte le norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori
- Tutta la strumentazione fornita dovrà essere corredata dalle licenze d’uso dei software applicativi dello strumento
Marcatura CE: l’apparecchiatura offerta e tutti i materiali di consumo devono essere conformi alla Direttiva 93/42/CEE, alla Direttiva 07/47/CEE ovvero al D.Lgs. 24-2-1997 n. 46. e s.m.i. – CLASSE CE: IIB – classe IIb
Conformità alla normativa applicabile quale ad esempio normativa tecnica generale e particolare CEI EN 60601-1 “Norme generali per la sicurezza”; CEI EN 00000-0-0 “Compatibilità elettromagnetica - Prescrizioni e prove”, etc.
Dovranno inoltre essere forniti, nella versione più recente, il manuale d’uso in lingua italiana ed il manuale tecnico.
MATERIALE DI CONSUMO:
La ditta aggiudicataria dovrà fornire, inoltre, i seguenti accessori e materiali di consumo:
1. N.1 etichettatrice in grado di stampare etichette autoadesive di dimensioni diverse;
2. N.3 contenitori schermati (da posizionare all'interno del frazionatore);
3. N.3 valigette per il trasporto dei contenitori schermati.
4. Etichette, accessori e/o componenti monouso o pluriuso necessari ad una singola applicazione (kit giornalieri per strumentazione e per paziente), anche se non espressamente indicato, tenendo conto dei seguenti consumi indicativi:
o 250 sedute/anno
o 2000 pazienti/anno
La ditta aggiudicataria è tenuta alle seguenti prestazioni, che s'intendono comprese nell'offerta:
• Nr. 9 anni di garanzia Full Risk (ovvero completa copertura assistenziale sull'intera apparecchiatura durante tutto il quinquennio, inclusi almeno 2 giorni di assistenza programmata per ogni anno di garanzia, uno ogni sei mesi, che comprendano la pulizia, test funzionali e diagnostici e l'ottimizzazione dello strumento (calibrazione e taratura), senza alcun onere di spesa per questa Azienda.
• In caso di guasto, intervento tecnico specializzato entro 24-36 ore solari dal momento della chiamata;
• Qualora un eventuale fermo macchina per guasto dell'iniettore-frazionatore superi i tre giorni lavorativi, la Ditta venditrice dovrà fornire un frazionatore-iniettore identico sostitutivo fino ad avvenuta riparazione del guasto;
• Il prezzo del materiale di consumo non potrà subire variazioni per almeno i primi 12 mesi dalla fornitura;
• Almeno 3 giorni di corso con Application;
4b) SPECIFICHE TECNICHE INIETTORE MEZZO DI CONTRASTO
Caratteristiche tecniche richieste:
• conformità alla normativa 93/42/CEE e/o 07/47/CEE ;
• la destinazione d’uso deve essere specifica per iniezione mezzo di contrasto in relazione all’esecuzione di esami TC;
• sistema di ultima generazione;
• sistema compatto a tripla via;
• non devono richiedere l’utilizzo di siringhe dedicate;
• devono essere adatti a supportare diverse tipologie di bottiglie di MdC;
• tipologia pompa a rulli;
• elevato volume iniettabile multidose;
• grande riserva di contrasto;
• trasportabile su ruote;
• deve avere singolo tubo giornaliero in grado di garantire il dosaggio su più pazienti;
• valvole antireflusso del tubo paziente;
• flussi regolabili;
• pannello di controllo per impostazione dei parametri di infusione collegato all’apparecchio in modalità wireless;
• sistema di controllo automatico delle bolle d’aria;
• blocco di sicurezza dell’iniezione;
• manuale d’uso in lingua italiana in formato elettronico e cartaceo.
La fornitura dovrà essere comprensiva dei materiali di consumo per tutta la durata del contratto.
5 SPECIFICHE TECNICHE CAPPE E CELLE PER RADIOFARMACIA
5.1 Cappa di classe A a flusso laminare per separazioni cellulari
Cappa a flusso laminare di dimensioni 0.9, 1,2 in classe A per la protezione dell’operatore, del prodotto e dell’ambiente. Munita di due motori, uno per il flusso laminare, l’altro per l’espulsione in ambiente. Motori a corrente continua per un miglior rapporto costo/beneficio con riduzione delle spese energetiche. Finestra frontale inclinata scorrevole motorizzata che garantisca una chiusura a tenuta di aerosol. Finestra ad apertura completa in modo da consentire una facile introduzione di eventuali apparecchiature e una facile pulizia interna. Ripiano di lavoro in acciaio inox suddiviso in moduli facilmente estraibili e autoclavabili. Vasca di raccolta liquidi in acciaio inox posta al di sotto del piano di lavoro. Filtri assoluti HEPA con efficienza 99,999 con particelle di 0,3 micron. Integrata di lampada UV, coppia di poggia braccia per l’operatore e supporto di sostegno per cappa.
5.2 Cella di manipolazione per radiofarmaci beta-emittenti con modulo di sintesi multifunzione per radiometalli
Cella di grado GMP A, con 2 pre-camere a grado GMP B, 2 guanti, un vassoio per il modulo di sintesi, un’area per il calibratore di dose ed un contenitore per i rifiuti.
Deve possedere un sollevatore automatico in airlock per poter caricare e scaricare contenitori in Pb con facilità e massima ergonomia. Area di sintesi in grado di ospitare uno o più generatori Ge/Ga (max 2). Protezione antiacido in modo da prevenire la corrosione dovuta all’utilizzo di HCl. Deve aderire alle linee guida GMP per la preparazione del ciclo completo del Ga-68.
Modulo di sintesi multifunzione per radio metalli: compatto, caratterizzato da valvole pneumatiche con controllo integrato di HPLC e rivelatori UV per la produzione di traccianti avanzati (amiloide). Architettura CLIENT-SERVER. Piattaforma software flessibile per ampia varietà di processi di sintesi validati per la produzione di traccianti marcati con Ga-68, Cu-64, Lu-177, Y-90, 45-Ti and Zr-89, basati su sintesi nucleofila.
5.3 Cella di manipolazione per radiofarmaci beta-emittenti di back-up
Cella di grado GMP A, con 2 pre-camere a grado GMP B, 2 guanti, un vassoio per il modulo di sintesi, un’area per il calibratore di dose ed un contenitore per i rifiuti.
Nella cella deve poter essere installato il dispensatore automatico µ DDS-A. Deve possedere un sollevatore automatico in airlock per poter caricare e scaricare contenitori in Pb con facilità e massima ergonomia. Area di sintesi in grado di ospitare uno o più generatori. Protezione antiacido in modo da prevenire la corrosione dovuta all’utilizzo di HCl. Deve aderire alle linee guida GMP per la preparazione del ciclo completo dei beta-emittenti.
6 SPECIFICHE TECNICHE FUNZIONALI HPLC per controlli di qualità radiofarmaci
Sistema HPLC corredato di detector radiometrico per ottemperare a quanto richiesto dalla Farmacopea Europea per i controlli di qualità dei radiofarmaci, in particolar modo a quelli marcati con 68Ga (PSMA, Octreotide ecc.), per il laboratorio di radio farmacia.
Caratteristiche tecniche:
• La strumentazione dovrà essere di facile e sicura gestione, avere minimo ingombro e impatto acustico
• La fornitura dovrà comprendere tutti gli elementi, anche se non espressamente previsti, necessari ai fini del funzionamento a regola d’arte dell’apparecchiatura. L’apparecchiatura dovrà rispondere a tutte le norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori
• La strumentazione deve essere accompagnata dalla workstation completa di tastiera, mouse, stampante laser e monitor da almeno 22 pollici
Tutta la strumentazione fornita dovrà essere corredata da:
• Certificazioni di conformità a norme europee sulla sicurezza e certificazioni di qualità del produttore
• Licenza d’uso dei software applicativi dello strumento
• Certificati di validazione dei software
• Manuali d’uso redatti in lingua italiana
• Detector UV/VIS con cella analitica chimicamente inerte e range di lavoro 000-000 xx
• Sistema di pompaggio a gradiente quaternario con degrassaggio e lavaggio attivo
• Colonna cromatografica per l’analisi di 68Ga-derivati (DOTAx, e PSMA) e 177Lu-derivati, con alloggiamento schermato e termostata e con valvola di iniezione manuale
• Detector radiometrico schermato
• Il sistema deve essere fornito con il software di gestione, che sia semplice, intuitivo con personalizzazione delle metodiche con una gestione in grado di controllare tutti i parametri del sistema e certificato FDA e/o cGMP
• Deve inoltre comprendere i metodi di sintesi pre-validati per 68Ga-derivati e 177Lu derivati
• La fornitura deve essere comprensiva delle qualifiche IQ/OQ
• Deve essere compreso il training operativo in sede di almeno 2 gg.
7 SPECIFICHE ARREDI
ATTESA CALDA locale 045
4 POLTRONE meccanizzate reclinabili 1 TV MONITOR
1 BARELLA
PARATIE MOBILI/FISSE ALTE ENERGIE in accordo con la relazione di radioprotezione 1 SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
1 APPENDIABITI
SALA COMANDI locale 048
1 SCRIVANIA
3 SEDIE OPERATORI
PET-TAC locale 050
1 SEDIA PAZIENTE
1 ARMADIO CON ANTE (per riporre coperte lenzuolini, materiali per controllo giornaliero su PET) 1 CARRELLO PER MATERIALE SANITARIO
SPOGLIATOIO UTENZA locale 052
2 ARMADIETTI PICCOLI
1 APPENDIABITI
1 SEDIA
SALA SOMMINISTRAZIONE locale 044
1 POLTRONA meccanizzata reclinabile
1 CARRELLO PER MATERIALE SANITARIO
1 SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA
1 TAVOLO
1 ARMADIO PENSILE
ACCETTAZIONE RADIOFARMACI locale 042
1 BANCONE LAVABILE CON XXXXXXXX E SPORTELLI ARMADIETTI PENSILI SOPRA IL BANCONE CHIUSI 1 SEDIA OPERATORE
RADIOFARMACIA locale 043
1 BANCONE LAVABILE CON XXXXXXXX E SPORTELLI ARMADIETTI PENSILI SOPRA IL BANCONE CHIUSI 1 SEDIA OPERATORE
WC DECONTAMINAZIONE locale 042A
1 APPENDIABITI A MURO
SPOGLIATOIO PERSONALE locale 061
4 ARMADIETTI ALTI CON DIVISORIO INTERNO SPORCO/PULITO
1 APPENDIABITI
2 PANCHINE
IN TUTTI I WC APPENDIABITI A MURO ALMENO N°1 GANCIO
REFERTAZIONE locale 053
1 SCRIVANIA LUNGA
2 LAMPADE DA TAVOLO
3-4 SEDIE A SECONDA DELLE POSTAZIONI DI REFERTAZIONE
1 APPENDIABITI
AMBULATORIO PRE-VISITA PET locale 056
1 SCRIVANIA
1 SEDIA OPERATORE
2 SEDIA PAZIENTE
1 BILANCIA PER MISURA PESO E ALTEZZA
1 ARMADIO DOPPIA ANTA
DEPOSITO SPORCO locale 056A
SCAFFALATURA A MURO
SALA ATTESA FREDDA locale 058
SEDIE PAZIENTI 1 TV MONITOR
1-2 TAVOLINI BASSI
1-2 APPENDIABITI
ACCETTAZIONE locale 055
BANCONE VETRATO PER OPERATORI CON DUE-TRE POSTAZIONI SEDIE OPERATORI
XXXXXX XXXXXX (cartelline, consensi, materiali vari) CASSETTIERE
BACK OFFICE locali 055 A e B
ARMADI E SCAFFALATURE PER UFFICIO 2 SCRIVANIA
2 SEDIA
CONTROLLO QUALITÀ E RICEZIONE MATERIALE locale 060
ARMADI E SCAFFALATURE PER UFFICIO 1 BANCO DA LAVORO LUNGO
1 BANCO DA LAVORO PICCOLO
1 CASSETTIERA MOBILE
2 SEDIE
1 CARRELLO PER MATERIALE SANITARIO
8 PERSONALE ADDETTO AL SERVIZIO
Il servizio dovrà comprendere anche il supporto di personale esterno per i giorni di servizio lavorativo. In particolare la Ditta aggiudicataria dovrà fornire:
Personale medico specialista di medicina nucleare e Personale medico specialista di radiodiagnostica, in regola con l’iscrizione all’Ordine professionale, con comprovata esperienza e titoli specifici per l’esecuzione e la refertazione di esami sia con protocolli clinici combinati PET/TC che in modalità TC stand-alone, sia per esami basali che con mezzo di contrasto, per i quali sarà supportato da personale infermieristico aziendale adeguatamente formato. Il servizio dovrà anche garantire la raccolta dei dati anamnestici dei pazienti e l’acquisizione delle dichiarazioni di consenso agli esami.
Personale tecnico sanitario di radiologia medica (TSRM) qualificato, addetto all’erogazione degli esami nella fascia oraria di utilizzo del sistema, iscritto al Collegio Professionale dei TSRM, con formazione specifica per l’esecuzione di esami sia con protocolli clinici combinati PET/TC che in modalità TC stand-alone, sia per esami basali che con mezzo di contrasto.
Il servizio dovrà garantire l’esecuzione degli esami PET/TC, previa verifica del corretto funzionamento delle apparecchiature e dovrà garantire, in caso di assenza del radiofarmacista, anche la sintesi, la preparazione, il frazionamento e il controllo di qualità dei radiofarmaci utilizzati.
Personale specialista in radiofarmacia, addetto alla sintesi, alla preparazione, al frazionamento e al controllo di qualità dei radiofarmaci utilizzati.
L’Operatore Economico, in sede di offerta, dovrà presentare l’elenco del personale tecnico, medico e radiofarmacista che sarà impiegato nei suddetti servizi con l’indicazione, per ciascun addetto, della qualifica professionale e delle mansioni attribuite nell’ambito dell’appalto e il CV professionale.
In sede di offerta dovrà essere indicato anche il numero dei giorni annuali di disponibilità del personale richiesto (almeno 250 giorni) e quantizzare il numero dei giorni annuali di disponibilità contemporanea delle diverse figure professionali.
Per ogni nominativo dovranno, prima dell’avvio del servizio, essere indicati gli estremi dei documenti di lavoro e assicurativi.
La Ditta aggiudicataria dovrà mantenere aggiornato tale elenco fino alla scadenza contrattuale, trasmettendo le eventuali variazioni all’Azienda Sanitaria USL Toscana Nord Ovest.
L’Operatore Economico dovrà garantire periodicamente personale specialista in Fisica Medica, per l’esecuzione dei controlli di qualità periodici dell’apparecchiatura PET/TC previsti dai protocolli di manutenzione programmata.
9 ALTRI SISTEMI NON OGGETTO DI VALUTAZIONE TECNICO ECONOMICA
A. Accessori per Radiofarmacia
B. Strumentazione di radioprotezione:
• Sistema monitoraggio ambientale
• Contaminometri ambientali
• Doccia decontaminante e lavaocchi
• Radiametro a scintillazione
• Monitor mani-piedi
C. Apparecchiatura per anestesia
D. Monitor parametri vitali
A. ACCESSORI PER RADIOFARMACIA
Bidone portarifiuti schermato da banco
Acciaio inox con finitura decontaminabile, in spessore di Pb di 5 mm, di dimensioni 220x220x220 mm, adatto ad alloggiare i contenitori “Alibox”. Coperchio con foro di 80 mm con tappo schermato munito di apertura a rotazione per inserimento di rifiuti ed oggetti acuminati.
Bidone portarifiuti schermato posizionato a pavimento (n.2)
Acciaio inox con finitura decontaminabile, con spessore in Pb di 5mm con volume interno di 19/20 litri. Munito di ruote piroettanti, dotate di blocco di sicurezza e rivestite da materiale antigraffio. L’apertura completa del coperchio deve avvenire tramite comando a pedale, lo spostamento deve avvenire mediante maniglione. Il bidone deve essere munito di etichettatura a norma.
Bidone portarifiuti schermato per alte energie posizionato a pavimento (n.3)
Acciaio inox con finitura decontaminabile, con spessore in Pb di 10mm con volume interno di 19/20 litri. Munito di ruote piroettanti, dotate di blocco di sicurezza e rivestite da materiale antigraffio. L’apertura completa del coperchio deve avvenire tramite comando a pedale, lo spostamento deve avvenire mediante maniglione. Il bidone deve essere munito di etichettatura a norma.
Schermi siringa per protezioni Beta- emittenti (n.2)
Costituiti da un cilindro di materiale plastico di spessore di 1 cm che consente la schermatura delle particelle beta. Incapsulato nella parte più esterna un rivestimento in Pb con spessore di 16 mm per ridurre la radiazione di frenamento. Lo schermo siringa deve essere munito di finestra per la visualizzazione del contenuto della siringa sia durante la fase di preparazione che in quella di iniezione. Gli schermi devono poter contenere siringhe con capacità di 5cc e 10cc.
Schermi per siringhe per la manipolazione di radiofarmaci ed isotopi ad alta energia (n.2)
Devono essere costituiti da un cilindro in Tg di spessore di 9 mm, muniti di un sistema a vite per il fissaggio e rilascio della siringa con finestra in vetro piombato ad alta densità per la visualizzazione
del contenuto della siringa, con rivestimento interno bianco che permette di migliorare la visibilità delle tacche e del contenuto della siringa. Possibilità di sostituzione del vetro piombato in caso di rottura. Gli schermi devono poter contenere siringhe con capacità di 5cc e 10 cc.
Schermi per flaconi per isotopi Beta-emittenti (n.5)
Costituiti in materiale trasparente di 15 mm di spessore con effetto lenticolare per un ottima lettura del contenuto con coperchio di 10+10 mm con doppia chiusura per il prelievo del prodotto dal flacone con effetto frizionato. Devono essere muniti di adattatori interni per varie misure di vials in “derlin” o altro materiale equivalente. Adatti per vials da 15 ml e 25 ml.
Banco di lavoro
Banco da lavoro in acciaio INOX con lavello e portelli incernierati. Caratteristiche: Struttura in acciaio INOX decontaminabile, indeformabile.
Dimensioni: larghezza non inferiore a cm, profondità non inferiore a cm 70. Altezza piano di lavoro non inferiore a cm 90 da terra. Piano di lavoro schermato con piombo di spessore non inferiore a 3 mm.
Bordo rialzato per il contenimento di eventuali liquidi versati accidentalmente e privo di spigoli vivi, per facilitare le operazioni di decontaminazione.
Struttura inferiore provvista di portelli incernierati e mensole interne, in acciaio inox, facilmente decontaminabili.
La struttura inferiore deve consentire l’accostamento completo a muro di locali con pavimento decontaminabile.
Comando acqua azionato dal piede dell’operatore.
Cassettiera movibile con ruote piroettanti antigraffio in acciaio inox, munita di 4 cassetti.
Frigorifero per radiofarmacia
Completo di controllore ECT-F, con display LCD alfanumerico retroilluminato.
Gruppo comandi composto da controllore elettronico con visualizzazione ed impostazione della temperatura con: risoluzione al decimo di grado (0.1°C), accuratezza +/- 0,3°C con display a LCD alfanumerico retro-illuminato in grado di dialogare con l’utente fornendo informazioni immediate e precise sullo stato dell’apparecchiatura.
Caratteristiche tecniche:
Display: LCD alfanumerico, retroilluminato, 16 caratteri Illuminazione: a LED, con risparmio energetico 75 Struttura: in lamiera antibatterica
Campo Temperatura: +2 / +15 °C Capacità netta: 128 lt
Dimensioni d'ingombro (L x P x H): cm 52 x 63,5 x 83,5 Dimensioni interne (L x P x H): cm 44 x 51,6 x 56
Peso: 54 kg
Struttura ed Isolamento: acciaio plastificato bianco antibatterico int/est, spessore 40 mm Piedi: n.4 piedini stabilizzatori
Porta: n.1 porta in vetro temprato a triplo spessore Illuminazione: Full Led
Allestimento: n.2 ripiani Controllore ECT-F:
Display: LCD alfanumerico, retroilluminato Risoluzione: 0,1 (°C)
Allarmi acustico-visivi per: porta aperta, temperatura alta/bassa, black-out, condensatore sporco, alta condensazione/bassa evaporazione
Registrazione dati ed eventi: ultimi 12 eventi rilevabili a display Sbrinamento a gestione avanzata
Refrigerazione: Ventilata forzata
Sbrinamento: Automatico con evaporazione acqua di condensa
Conformità: Direttive 2006/42/CE, 2006/95/CE, 2004/108/CE, 93/42/CE e s.m.i.
B. STRUMENTAZIONE DI RADIOPROTEZIONE
Sistema di monitoraggio ambientale
I rilevamenti devono essere effettuati in maniera continua e simultanea senza nessun tempo morto, in grado di monitorare tutta la diagnostica dove sono utilizzate sorgenti radioattive.
L’unità centrale deve consiste in un PC industriale Windows CE. L’operatore può cambiare e controllare autonomamente tutti i parametri attraverso il pannello touch-screen.
Display da almeno 3.5″ che permette di visualizzare lo status, gli allarmi ed i dati rilevati.
Il sistema deve poter essere utilizzato sia come dispositivo di monitoraggio stand-alone che come parte di un sistema modulare di monitoraggio ambientale che integra le singole unità ed i diversi punti di misurazione.
Contaminometri ambientali
Monitor contaminazioni mani-piedi-vesti
Strumento per il controllo degli operatori in Medicina Nucleare, radiofarmacia e in ogni area dove c’è possibilità di contaminazione da isotopi beta-gamma.
Misurano le radiazioni e i livelli di contaminazione su mani, piedi, guanti, vesti e scarpe causate da emettitori beta e/o gamma.
Il monitor Mani-Piedi-Vesti permette di specificare le soglie di allarme per ciascun radionuclide presente in libreria. Devono utilizzare scintillatori plastici ricoperti da uno strato di ZnS invece di detector gassosi.
Radiametro a scintillazione
Doccia decontaminante e lavaocchi.
C. APPARECCHIATURA PER ANESTESIA
D. MONITOR PARAMETRI VITALI
U.S.L. TOSCANA NORD OVEST
U.O.C. INTERVENTI XXXX XXXXXX Xxxxx Xxxxxxxx Xxxxxxx 00 – 00000 Xxxxxxx
P.O. LIVORNO
CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO PARTE PRESTAZIONALE
OPERE EDILI E XXXXXX E IMPIANTISTICHE
Ristrutturazione del piano terra sud del pad. 1
PER INSTALLAZIONE DI UNA PET-TAC FISSA
STUDIO FATTIBILITA’ TECNICO ECONOMICA: XXX. XXXXXXXXX XXXX COLLABORATORI:
IMPIANTI MECC: ASS. TEC. XXXX XXXXXXXXX IMPIANTI ELETRICI: P.I. XXXXX XXXXXXX
INDICE
PARTE I
1 . PREMESSA
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
PARTE II
LINEE GUIDA TECNICHE ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE ART. 1
SCAVI - DEMOLIZIONI – SMONTAGGI ART 2 SUBSISTEMA STRUTTURE PORTANTI ART. 3
SUBSISTEMA PARTIZIONI VERTICALI ESTERNE E INTERNE ART. 4 SUBSISTEMA PROTEZIONI ART. 5
SUBSISTEMA DI FINITURA SUPERFICIALE ART. 6 SUBSISTEMA INFISSI ESTERNI E INTERNI ART. 7
SUBSISTEMA RACCOLTA E SMALTIMENTO ACQUE REFLUE ART. 8
PARTE I
1 - PREMESSA
Il presente documento riguarda la parte prestazionale delle opere edili ed affini e delle opere impiantistiche relative all’appalto di ristrutturazione dell’area sud del piano terra del padiglione 1 funzionale all’adeguamento del reparto per l’installazione di una PET- TC fissa a servizio del reparto di Medicina Nucleare.
2 - RIFERIMENTI NORMATIVI
Le progettazioni e la realizzazione degli interventi dovranno essere eseguite nel totale rispetto delle disposizioni di legge, decreti, ordinanze e circolari degli Organi dello Stato, della Regione Toscana, nonché delle norme di buona tecnica (UNI-CIG-CEI- UNEL-ISPESL….) in vigore alla data della presentazione dell'offerta e dalle disposizioni contenute nelle schede tecniche che, per ogni tipologia e materiale previsto in opera, dovranno essere fornite per le verifiche di accettazione e per il dossier necessario per i collaudi in corso d’opera e per il collaudo finale.
A tal proposito si richiamano le seguenti principali norme di riferimento, non esaustive, fermo restando l’obbligo a carico del Impresa di uniformarsi ad ogni altra legge, regolamento o raccomandazione vigente al momento della stipula del contratto concessorio. Ove non espressamente citato le norme si intendono integrate con le successive modificazioni intervenute dopo la data di rispettiva pubblicazione.
- Codice degli appalti D. Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii. e Linee Guida ANAC
- D.P.R. n° 207 del 5 ottobre 2010 “Regolamento di esecuzione e attuazione del D.Lgs 163/06” per le parti non abrogate
- Legge n°136 del 13 agosto 2010 e s.m.
- L.R.T. n°65/2015
- Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche: Legge 9/1/1989, n°13 - D.M. 14/6/1989, n°236; Legge n°104/92; D.P.R. 24/7/1996 n°503;
- D.P.G.R.T. 29/7/2009 n°41/R
- Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 "Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi….
- D.M.I. 19/3/2015 - Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie, pubbliche e private;
- D. Lgs 9 aprile 2008 n°81 – “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e leggi precedenti richiamate e non abrogate
- PROTEZIONE CONTRO IL RUMORE
- Legge 26 Ottobre 1995, n. 447: “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, Artt. 2
commi 1, 3 e 3 comma 1 lettera e) (G.U. n. 125 del 30/10/1995);
- D.P.C.M. 14 Novembre 1997: “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, Artt. 3, 4, 5, 6, 7, All. Tabb. A, B, C, D;
- D.P.C.M. 5 Dicembre 1997: “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” (G.U. n. 297 del 22/12/1997), All. Tab. A, All. Tab. B;
- Xxxxxxx Xxxxxxx - X.X.X. x. 000 del 12/03/2007: “Approvazione del documento di studio in materia di acustica in edilizia;
- Regione Toscana Linee guida per la valutazione dei requisiti acustici passivi degli edifici D.P.C.M. 5/12/97”;
- D.P.R. 30 Marzo 2004, n. 142: “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della L. 26 /10/1955 n. 447”
- Norma Tecnica UNI EN ISO 717-1:1997 - Norma Tecnica UNI EN 12354-3, Novembre - Norma UNI 8199 e dal D.P.C.M. 1 marzo 1991.
PARTE II
PRESCRIZIONI TECNICHE
ART. 1 - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
Recinzione del cantiere
L’area interessata dall’esecuzione dell’opera, coincide sostanzialmente con gli spazi interni al presidio ospedaliero preclusi alla circolazione veicolare. Per ogni zona di lavori è prevista la recinzione dello spazio esterno di pertinenza mediante strutture di altezza tale da garantire l’inaccessibilità ad estranei al lavoro, segnalata da idonea cartellonistica di divieto. Nella recinzione saranno posti accessi distinti per il passaggio di mezzi d’opera e per il passaggio e uscita di sicurezza delle persone.
Il P.O.S. redatto dall’Impresa regolamenterà la chiusura, la segnalazione luminosa notturna e il controllo degli accessi in ragione della manovra dei mezzi e della migliore visuale in uscita dal cantiere.
Viabilità del cantiere
Per la ristrutturazione la viabilità di cantiere sarà quella ospedaliera.
Il P.O.S. indicherà le protezioni utili per l’incolumità del personale esecutore e direttivo contro i rischi vari (limite di velocità, caduta, investimento da parte di materiali o mezzi, per scavi o ponteggi presenti sull’area…).
Servizi logistici ed igienico assistenziali
L’Appalto prevede che l’Appaltatore curi gli aspetti logistici del cantiere provvedendo ad installare su apposita area di cantiere indicata dall’Azienda, tutti i presidi igienico assistenziali dimensionati per tenere conto del numero complessivo di lavoratori presenti contemporaneamente in cantiere, necessari per il loro confort e per l’accoglienza e lavoro del personale direttivo del Impresa.
La dotazione minima richiesta è la seguente:
_ Prefabbricato da adibire a ufficio, magazzino e deposito DPI e estintori
_ Magazzino all’aperto organizzato in aree predisposte per lo stoccaggio di materiali e manufatti,
_ Deposito e lo stoccaggio differenziato dei rifiuti con adeguato spazio di manovra degli scarrabili.
_ Box servizi igienici e spogliatoio
_ Box mensa
Il PSC e il P.O.S. di ciascuna fase di cantiere indicherà le apparecchiature fisse e mobili necessarie per la realizzazione degli interventi.
E’ richiesta all’Impresa la redazione, per ciascuna fase di cantiere del “Piano di emergenza antincendio” nell’ambito della relazione dei POS e il piano di manutenzione delle proprie attrezzature, il programma di formazione e informazione in fatto di sicurezza del personale dipendente.
E’ richiesta l’integrazione del POS a procedure ANTICOVID a seguito delle disposizioni di contrato alla diffusione di COVID per l’accesso ai Presidi Sanitari da parte di fornitori e personale incaricato di attività esternalizzate indicati nel Documenti aziendali allegati (ALLEGATO A e B).
Art. 2 – SCAVI - DEMOLIZIONI - SMONTAGGI e RINTERRI SCAVI e DEMOLIZIONI
L’intervento non prevede operazioni di scavo.
Qualora venissero effettuate varianti che includono il rifacimento di parti esterne all’edificio (marciapiedi, tratti di fognatura,...) saranno previsti scavi da realizzarsi a mano o con mezzi meccanici, in relazione al progetto di variante.
Nell'esecuzione degli scavi in genere l’Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti e frane di cui resterà totalmente responsabile per gli eventuali danni causati alle persone, alle proprietà confinanti e alle opere già eseguite e resterà obbligato a provvedere a suo carico alle spese per la rimozione delle materie franate. Dovrà, inoltre, tenere conto della necessità di deviare le acque scorrenti di falda in modo tale da non interessare gli scavi di fondazione, durante il corso dei lavori. Fondamentalmente le materie provenienti dagli scavi dovranno essere successivamente riutilizzate per la formazione di rilevati e per rinterri. Queste terre dovranno essere depositate in sicurezza a bordo scavo o nell‘area di cantiere, previo assenso dell’organo tecnico di controllo dei lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso le materie depositate non dovranno arrecare danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie.
Oltre agli oneri precisati nel presente documento e quelli prescritti dal P.S.C. all’Impresa compete, nel caso di interventi di scavo l’onere riferito a:
_ eventuali puntellature e sbadacchiature delle pareti ed il loro mantenimento in efficienza per assicurare provvisoriamente gli scavi in corso di esecuzione, prima che possano ricevere le regolari armature;
_ il taglio di eventuali incassi nelle murature, la demolizione di pavimenti stradali, lo scavo di fosse, il taglio di pavimenti di qualunque specie, e gli eventuali successivi ripristini;
_ l'isolamento e tutte le opere necessarie per il sostegno, la conservazione ed il rispetto delle condutture di ogni genere che dagli scavi venissero messe in luce;
_ tutti gli oneri derivanti dalle particolari prescrizioni degli Enti proprietari delle strade comunque interessate dall'esecuzione dei lavori;
_ deposito del materiale di resulta degli scavi e delle demolizioni che su parere dell’organo tecnico di controllo dei lavori, possa essere reimpiegato per rinterri, tombamenti, drenaggi ecc.
_ operazioni di recupero di elementi o materiali di valore sotto il profilo artistico rinvenuti in fase di scavo e di demolizione sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze competenti _ il conferimento a discarica delle terre di scavo non
riutilizzate in loco previa analisi delle stesse, trasporto (ove non previsto dal computo di progetto) e pagamento degli oneri.
Le demolizioni riguardano tutto quanto rappresentato nelle tavole di sovrapposto di progetto, in particolare tutto quanto indicato per la ristrutturazione del tratto di camminamenti curvilineo Nord-Est e per le assistenze in fase di sostituzione degli infissi. In la demolizione riguarderà le seguenti tipologie di opere:
· pavimenti interni, rivestimenti, battiscopa (zoccolini) di qualsiasi natura, relativa caldana e massetto sottostante, murature riportate sulla pavimentazione
· vecchi piani di lavoro in marmo e staffe di sostegno
· opere in rame esterne, impermeabilizzazioni e pavimentazioni esterne
· parti di strutture in cls. decoese
· controsoffitti
· pareti in muratura di qualsiasi natura e spessore, includendo le opere di puntellatura occorrenti e pareti in cartongesso
· intonaci su strutture verticali e orizzontali
· tracce e fori per assistenza impiantistica
· vecchi architravi
· vecchi infissi incluso il disancoraggio dei telai fissi
· vecchie canalizzazioni d’aria e tubature fluidi, di scarico, elettriche, gas medicali. Lo smantellamento delle canalizzazioni e dei vecchi scarichi/adduzioni in tubi di plastica o PVC o PE o ferro, localizzati a qualsiasi quota, incluse quelle a soffitto, comprende le opere necessarie per ripristinare le sedi interessate mediante ricostruzioni relative alla continuità strutturale e/o REI di pareti e solai
· vecchie apparecchiature sanitarie
In fase di smantellamento il D.L. si riserverà la facoltà di ordinare lo smontaggio accurato e l’accatastamento di alcuni materiali ritenuti utili per l’eventuale riutilizzo in cantiere.
OPERE NON AMMESSE
Non è ammesso in alcun caso:
_ l’impiego del materiale di scavo per confezionare malte e conglomerati. l’organo tecnico di controllo dei lavori dovrà fare asportare, a spese del Impresa, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni.
_ Eseguire demolizioni, rimozioni, smontaggi, disfacimenti di murature, calcestruzzi, impianti, ecc. visibili e/o interrati interessanti i lavori da eseguire, senza aver prima redatto un piano ordinato validato dal personale di controllo della Stazione Appaltante.
_ Accatastare in spazi e luoghi impropri (ad esempio sui solai) materiali demoliti, che per contro dovranno essere trasportati o guidati a terra e mai gettati provvedendo alle necessarie opere di protezione, puntellamento e convogliamento.
_ Effettuare smaltimento di rifiuti speciali senza le adeguate procedure e predisposizione di appositi “piani” in conformità alle leggi vigenti
_ utilizzare, per la demolizione di strutture murarie e/o solai, attrezzature a percussione al fine di limitare le vibrazioni. In caso contrario l’Appaltatore si farà carico di indicare, e sostenerne le spese, le misure alternative più opportune di controllo delle vibrazioni indotte.
RITIRO, CARICAMENTO E TRASPORTO
Salvo quanto riconosciuto, per qualità e quantità di lavorazione, nei computi metrici estimativi di progetto, restano a carico del Impresa:
_ pianificazione della categoria di lavoro riferita allo specifico materiale da trasportare
a discarica autorizzata, ottenimento delle autorizzazioni di legge e analisi dei materiali da conferire in discarica
_ movimentazione entro e fuori dell’area di cantiere a mano e/o con mezzi meccanici
_ differenziazione dei materiali da conferire a discarica
_ accatastamento e mantenimento dei materiali da reimpiegare
_ carico, trasporto, scarico dei rifiuti agli impianti di smaltimento autorizzati. In nessun caso è ammesso trasportare a discarica le apparecchiature varie smontate e accatastate senza il preventivo consenso del D.L.
_ pagamento degli oneri per tipologia differenziata di materiale
INTERVENTI DI BONIFICA
Nel caso di presenza di amianto, o altri materiali speciali (es. lane di vetro o minerali impastate con gesso) è onere ed obbligo dell’Impresa predisporre il piano di bonifica e smaltimento secondo procedure validate dal personale di controllo della Stazione Appaltante.
ART. 3 – SUBSISTEMA STRUTTURE PORTANTI DESCRIZIONE
PROGETTO
L’intervento prevede il consolidamento del solaio per l’intero spazio occupato oggi dai locali da 48 a 53, che sarà l’area occupata dalla PET-TC, in modo che sia resa idonea al carico trasmesso dalla macchina. In realtà di tratta di una sola integrazione del consolidamento eseguito nel passato che già aveva modificato la tipologia del solaio stesso. Pertanto è necessario affinare la conoscenza delle caratteristiche della struttura modificata per decidere le modalità di consolidamento integrativo in funzione dei nuovi sovraccarichi. E’ inoltre necessario che sia valutato il contributo di resistenza che alcuni tramezzi apportano alla struttura prima della loro demolizione. Per questi aspetti la relazione ALLEGATO 5 riporta l’intervento minimo da realizzare al quale, non è escluso, si debba aggiungere l’inserimento di ulteriori profili in ferro a sostegno di alcuni tramezzi da demolire in asse con quelli dei piani soprastanti. A fronte di quanto detto l’intervento da realizzare si ritiene possa rientrare nel novero delle opere sismiche di tipo “puntuale”.
Inoltre, in base alle recenti indagini meccaniche e termografiche dello stato di degrado degli intonaci, l’impresa è tenuta alla bonifica delle aree ad alto e medio rischio indicate nella pianta ALLEGATO 4 mediante:
1)- rimozione degli intonaci decoesi;
2)- installazione in aderenza di una rete metallica o fibra, certificata, applicata mediante chiodi a sparo alle ali delle putrelle dei solai e mediante inghisaggio alle strutture murarie laterali;
3)- installazione di un controsoffitto certificato antisfondellamento con caratteristiche REI 30 o superiore applicato mediante struttura indipendente.
Non è raro il caso in cui il distacco degli intonaci interessi anche il fondello di laterizio che avvolge l’ala inferiore delle travi, oppure si rilevi il forte degrado delle putrelle. (In questi casi il fenomeno va ben ponderato e all’atto dell’offerta l’impresa dovrà dichiarare le modalità di intervento considerando che questo potrebbe anche comportare, come in alcuni casi è stato, il rifacimento integrale del solaio interessato (specie nella zona servizi igienici 040).
• La tipologia prevalente degli infissi interni è in alluminio ma nei servizi igienici e nei locali 42-43-44 sono presenti infissi in legno tamburati e impiallacciati. Sostanzialmente non si prevede la loro sostituzione, anzi occorrerà prevedere il recupero degli infissi dei locali da smantellare in modo tale da reimpiegarli per i nuovi ambulatori od altri locali di servizio. Gli infissi lungo i corridoi dovranno essere smontati e ricollocati in funzione del progetto modificando anche il senso di
apertura in funzione dei percorsi di esodo indicati nel progetto di prevenzione incendi. Nel caso di impiego di infissi EI su pareti in cartongesso queste dovranno avere al loro interno un telaio robusto in ferro necessario a resistere agli urti in fase di chiusura. Gli infissi interni (attuali e di nuova fornitura) dovranno essere tutti dotati di serratura tipo Yale. Gli infissi che costituiscono compartimentazione antincendio di reparto, dovranno avere una resistenza al fuoco EI30, essere dotati di maniglioni antipanico tipo push-bar, avere una dimensione non inferiore a 2 moduli ed essere assicurati in posizione normalmente aperta mediante elettromagnete collegato all’impianto di rilevazione fumi, con pulsante di sgancio locale e comandato elettricamente a parete e dotati di serratura tipo Yale. Gli infissi dei depositi dovranno essere normalmente chiusi, avere caratteristiche EI60 dimensione cm. 80x210, dotati di molle di auto chiusura, maniglia e serratura tipo Yale.
• Gli infissi esterni dovranno essere sostituti utilizzando infissi in PVC stabilizzato secondo le normative UNI EN 12608 con lo stesso disegno di quelli tipici dei padiglioni originari. Il materiale utilizzato dovrà avere classe di reazione al fuoco 1, attribuita in conformità alla UNI 9177 ed essere del tipo isolante basso emissivo con trasmittanza termica del nodo telaio Uf=1,3 W/m2K o superiore. I vetri dovranno essere del tipo vetrocamera 6/7 + 18 arg + 6/7 SEL. Questi dovranno essere facilmente smontabili, in quanto fissati meccanicamente e sostituibili dall’interno, con semplici attrezzature e compatibili con i requisiti di abbattimento acustico e miglioramento del confort microclimatico.
Pertanto si richiede che l’Impresa fornisca un progetto di verifica energetica in cui sia evidente il miglioramento del bilancio energetico a seguito della nuova installazione.
• Gli avvolgibili dovranno essere motorizzati e completamente revisionati con sostituzione delle parti ammalorate ovvero sostituiti con nuovi teli in PVC;
• Per la realizzazione di nuovi impianti sono vietate tracce nelle murature esistenti mentre sono ammesse canalette in materiale plastico autoestinguente e/o controsoffittature o rimpelli in cartongesso.
• Tutti i locali di nuova realizzazione ad uso ambulatorio dovranno essere di gruppo 1 dal punto di vista elettrico come già lo sono quelli esistenti. Ogni postazione di lavoro dovrà essere dotata di quadretti composti da almeno n°6 prese elettriche, prese telefoniche e dati, pertanto si prevede il reintegro di quelle esistenti. Il quadro elettrico di piano è sufficiente per la normale gestione delle attuali potenze, pertanto in previsione di un incremento importante di queste è necessario che sia previsto un apposito allaccio al quadro generale dell’edificio ovvero alle linee dorsali principali del presidio.
• Le sale di attesa dovranno essere dotate di televisori collegati all’impianto di captazione esistente prevedendo l’installazione di tutta la componentistica necessaria.
• Il raffrescamento dei locali in Zona Fredda è già assicurato mediante impianti tipo split. Per i locali nella Zona Calda invece occorrerà che sia garantito il trattamento, ricambio aria e raffrescamento mediante gruppo frigorifero e UTA prevedendo ricambi per 6 V/h, temperatura ambiente di 20-26°C e controllo dell’umidità su parametri oscillanti fra 40-60%.
Nei locali 44 -45 e 50 della tavola di progetto è prevista l’installazione di bocchette di ossigeno.
I nuovi materiali ammessi per l’impiego saranno:
· calcestruzzo Rck 35 MPa
· acciaio B450C, per barre e reti con valori nominali delle tensioni caratteristiche di snervamento e rottura da utilizzare nei calcoli di: fy nom 450 N/mm2
ft nom 540 N/mm2
· acciaio laminato per strutture portanti della classe S 275 (Fe 430)
· resine per connessioni fra strutture
· ferro laminato a caldo con giunti bullonati o saldati posti in opera in conformità alle norme CNR 10011.
Per quanto riguarda il controllo sui materiali proposti l’impresa si farà carico della fornitura di certificazioni di origine dei materiali e schede tecniche all’atto della fornitura, del prelievo e confezionamento di provini cubici (secondo UNI-EN 12390-2) per le prove di resistenza a compressione (secondo EN 206-1 e UNI-EN 12390-2) e quant’altro richiesto in sede di collaudo, quest’ultimo a carico della stazione appaltante.
REQUISITI
Resistenza dei materiali
Dovranno essere fornite opportune schede di certificazione riguardanti:
· i criteri di scelta dei materiali, i livelli di resistenza alle tensioni caratteristiche, il progetto di dosaggio dei componenti, i requisiti e modalità di trasporto, fornitura, consegna, conservazione e tiro in quota secondo le norme vigenti (CNR UNI);
· la tipologia e caratteristiche di resistenza dei componenti complementari e accessori;
· i trattamenti protettivi
· i controlli qualitativi da dover effettuare sulla produzione dei singoli elementi.
Le verifiche da parte degli organi di Direzione lavori non esonerano in alcun modo l’Appaltatore dalle responsabilità a Lui derivanti per Xxxxx che rimarrà sempre l’unico responsabile delle opere per quanto riguarda le qualità dei materiali e l’esecuzione dei lavori.
Sicurezza statica
_ capacità di conferire dopo l’intervento rigidezza ai maschi murari pari a quella attuale senza determinare tensioni localizzate
_ capacità di reagire con deformazioni elastiche reversibili alle sollecitazioni dei carichi permanenti, accidentali
_ capacità di reagire con deformazioni elastiche reversibili alle sollecitazioni indotte dall’azione di eventi sismici.
Sicurezza elettrica: controllo delle dispersioni di correnti elettriche;
Sicurezza al fuoco: attitudine degli elementi di struttura a conservare le prestazioni utili a garantire la incolumità degli utenti per un tempo definito.
La specifica è espressa dalla prestazione di resistenza al fuoco prevista dalle norme antincendio che indica il tempo durante il quale un elemento costruttivo conserva: stabilità meccanica ® tenuta alle fiamme, ai fumi e ai gas (E) isolamento termico (I). Gli elementi della struttura portante ed i solai devono garantire la resistenza al fuoco minima richiesta dalla regola di prevenzione incendi vigente.
La progettazione strutturale e la protezione al fuoco delle strutture, specialmente in ferro costituenti, nel nostro caso, i solai, gli architravi e i telai, deve essere condotta al fine di dimostrare che gli obiettivi della sicurezza siano verificati. Il mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco dovrà essere mantenuto per un periodo sufficiente all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della costruzione.
L’applicazione dell’approccio ingegneristico per la valutazione della sicurezza strutturale in caso di incendio è regolata dalla normativa vigente e richiede il rispetto di alcune condizioni di applicazione, di seguito riepilogate:
- la capacità portante deve essere verificata rispetto all’azione termica della curva naturale di incendio, applicata per l’intervallo di tempo necessario al ritorno alla temperatura ordinaria (D.M. 09/03/2008);
- deve essere eseguita la verifica della capacità portante degli elementi costruttivi rispetto all’azione termica della curva di incendio nominale standard, determinando
le classi di resistenza richieste in funzione del carico di incendio specifico di progetto secondo una regola convenzionale definita dal decreto stesso (Tabella 5 del D.M.
09/03/2008).
Mantenimento dell’integrità: attitudine degli elementi di struttura o previsione di sistemi di protezione adeguata al fine di assicurare:
_ la resistenza all’aggressione chimica dovuta a sostanze presenti nei componenti o negli additivi (con particolare riferimento ai conglomerati cementizi)
_ la resistenza a deformazioni lente di origine chimico-fisica.
Superamento ed eliminazione di barriere architettoniche: le strutture devono tenere conto delle prescrizioni tecniche relative al superamento delle barriere architettoniche di cui alla normativa vigente.
Tracciamenti: Il tracciamento di pareti e setti e l'allineamento saranno soggetti a controllo e verifica obbligatoria prima della esecuzione dei getti o della messa in opera di elementi strutturali.
Regolarità e planarità: attitudine a garantire la regolarità e planarità delle superficie pavimentata, a ricevere la finitura di intradosso prevista;
ART. 4 – SUBSISTEMA PARTIZIONI VERTICALI INTERNE - CONTROSOFFITTI PREMESSA
Dovranno essere realizzate nuove tramezzature per distribuire diversamente gli ambienti di lavoro o di servizio, da eseguire unicamente mediante cartongessi con doppia lastra per facciata; per i locali ad uso deposito è essenziale che le strutture (pareti, soffitto e porta) siano compatibili con la resistenza al fuoco per un tempo non inferiore a 60’. Nella esecuzione delle partizioni interne si terrà conto della loro classificazione in partizione semplice (solitamente realizzata con piccoli elementi e leganti umidi) e partizione prefabbricata o semi-prefabbricata (solitamente realizzata con montaggio in sito di elementi predisposti per essere assemblati a secco) cortina, a semicortina od inserita. A seconda dell’impiego le principali caratteristiche richieste a questo tipo di sub sistema sono: la resistenza agli urti, all’umidità e agli incendi; l’isolamento acustico; rispondere alle esigenze di suddividere gli spazi interni con un grado di flessibilità alto in modo tale da consentire la rimodulazione nel tempo e l’adattamento dello spazio al mutare delle esigenze sanitarie.
DESCRIZIONE
Sono previste e/o ammesse partizioni verticali in cartongesso o in laterizio.
Potranno inoltre essere necessarie murature in laterizio per chiusura di brecce e vecchi cavedi verticali e/o orizzontali e per rimpelli e ricostruzioni di murature portanti Le pareti in cartongesso sono costituite da telaio scatolare di supporto a doppia lastra di cartongesso ordinario per ciascuna faccia della struttura da certificare, nei casi previsti, rispetto al requisito di sicurezza incendi.
Nel caso di impiego per i servizi igienici il pannello da utilizzare dovrà avere i requisiti certificati di resistenza all’umidità.
Nel caso di impiego di cartongesso per contropareti a protezione di impianti a vista nuovi o esistenti da mantenere o per regolarizzazione, su indicazione del D.L., della superficie di muratura potrebbe essere necessario il requisito di protezione antincendio e/o protezione acustica nel caso di impianti contenenti fluidi in transito.
I controsoffitti da installare dovranno essere del tipo ordinario per plenum ispezionabili con caratteristiche REI 60 classe 0 o idroresistenti nei servizi igienici.
Le forniture devono essere sempre accompagnate da certificati d’origine degli stessi attestanti le caratteristiche dei materiali, la provenienza e il periodo di fabbricazione.
REQUISITI
Le partizioni interne finite dovranno assolvere ai seguenti requisiti:
resistenza statica: dovrà essere assicurata la stabilità, anche a seguito di sollecitazioni straordinarie ripartite e/o puntuali. Il progetto dovrà dare dimostrazione di progettazione dei giunti;
regolarità: dovranno aversi superfici geometricamente regolari in funzione delle previste finiture;
affidabilità: dovrà garantirsi la permanenza nel tempo dei requisiti secondo uguali livelli;
isolamento termico: la parete deve avere una trasmittanza media tale da garantire, in concorso con le altre chiusure verticali ed orizzontali, un coefficiente volumetrico di dispersione termica inferiore ai limiti imposti dalla normativa vigente;
protezione acqua: dovrà garantirsi la tenuta all’acqua battente, con particolare attenzione ai giunti fra pareti, strutture ed infissi; l’idroresistenza riguarderà anche i tramezzi e/o controsoffitti di confine di spazi umidi o con grado di umidità sostenuto come ad esempio le chiusure d’ambito dei servizi igienici e assimilati tenuta alla condensa: al fine di evitare fenomeni di formazione di condensa all’interno delle pareti (condensa interstiziale) la parete sarà munita di idonea barriera al vapore, senza punti di interruzione, a meno di non dimostrare con sistema di calcolo l’assoluta assenza di condensa interstiziale nelle condizioni termo-igrometriche più sfavorevoli.
Analogamente in presenza di ponti termici dovrà verificarsi con metodo di calcolo e grafici l’assenza di formazione di acqua di condensa sulle superfici;
isolamento acustico: la parete dovrà fornire una resistenza al passaggio dei rumori aerei esterni e ai rumori aerei interni fra ambienti contigui nei limiti indicati al successivo art. 5. La protezione acustica controllata è prevista per delimitare, generalmente, ambulatori, stanze di degenza HC e LC, laboratori e assimilati, stanze di deposito e lavoro; superamento ed eliminazione di barriere architettoniche: I tamponamenti devono tenere conto delle prescrizioni tecniche relative al superamento delle barriere architettoniche di cui alla normativa vigente.
Sicurezza al fuoco: attitudine degli elementi di struttura a conservare le prestazioni utili a garantire la incolumità degli utenti per un tempo definito.
La specifica è espressa dalla prestazione di resistenza al fuoco prevista dalle norme antincendio che indica il tempo durante il quale un elemento costruttivo conserva: stabilità meccanica ® tenuta alle fiamme, ai fumi e ai gas (E) isolamento termico (I). Gli elementi della struttura portante ed i solai devono garantire la resistenza al fuoco minima richiesta dalla regola di prevenzione incendi vigente.
La progettazione strutturale e la protezione al fuoco delle strutture, specialmente in ferro costituenti, nel nostro caso, i solai, gli architravi e i telai, deve essere condotta al fine di dimostrare che gli obiettivi della sicurezza siano verificati. Il mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco dovrà essere mantenuto per un periodo sufficiente all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della costruzione.
L’applicazione dell’approccio ingegneristico per la valutazione della sicurezza strutturale in caso di incendio è regolata dalla normativa vigente e richiede il rispetto di alcune condizioni di applicazione, di seguito riepilogate:
- la capacità portante deve essere verificata rispetto all’azione termica della curva naturale di incendio, applicata per l’intervallo di tempo necessario al ritorno alla temperatura ordinaria (D.M. 09/03/2008);
- deve essere eseguita la verifica della capacità portante degli elementi costruttivi rispetto all’azione termica della curva di incendio nominale standard, determinando le classi di resistenza richieste in funzione del carico di incendio specifico di progetto secondo una regola convenzionale definita dal decreto stesso (Tabella 5 del D.M.
09/03/2008).
Mantenimento dell’integrità: attitudine degli elementi di struttura o previsione di sistemi di protezione adeguata al fine di assicurare:
_ la resistenza all’aggressione chimica dovuta a sostanze presenti nei componenti o negli additivi (con particolare riferimento ai conglomerati cementizi)
_ la resistenza a deformazioni lente di origine chimico-fisica.
ART. 5 - SUBSISTEMA PROTEZIONI DESCRIZIONE
La realizzazione dell’intervento prevede la:
· preparazione di piani di posa delle impermeabilizzazioni e modalità esecutive
· esecuzione di soglie di porte e porte finestre che danno accesso direttamente all'esterno
· Isolamento acustico dei componenti di confine dei singoli ambienti, degli infissi, di macchine
· la protezione incendi costituita fondamentalmente da contropareti, controsoffitti, cassettature (plenum) e pareti di compartimentazione, dovrà separare spazi e parti di struttura al fine di rispondere ai requisiti dettati dalla Regola di prevenzione incendi. La protezioni REI tramite componenti edili, strutturali, infissi e vetrate.
L’intervento prevede infissi REI 60 per i depositi di superficie fino a 50 mq, per le compartimentazioni, filtri e locali tecnici ai piani fuori terra o REI 90 per i locali interrati.
· realizzazione e diffusione di impianti di rilevazione fumi connessi con gli impianti di autochiusura delle porte di sicurezza e impianti di illuminazione di emergenza e fornitura di estintori
· isolamento termico delle reti impiantistiche per rispettare i parametri previsti dalla normativa relativamente ai gradienti caldo/freddo
· isolamento termico delle parti opache degli infissi al primo piano dei camminamenti mediante installazione nell’intercapedine d’aria interna di pannelli di polistirolo dello spessore di cm.1,5, densità 30 Kgmc e conduttività 0,4 W/mqk, affinché la trasmittanza totale ottenuta raggiunga il valore non superiore massimo di 1,869 W/mqk. I prodotti per isolamento devono recare la marcatura CE, essere conformi alla norma UNI 13172, e rispettare i requisiti della norma UNI13501 in materia di reazione al fuoco (così come esplicata nel D.M. 15/03/2005).
· isolamento termico della copertura dei camminamenti del piano primo mediante installazione nel controsoffitto di materassini in lana di roccia conforme alla norma UNI13162 Classe 0 di reazione al fuoco, della densità di Kg/mc 80-90, spessore cm.5 o superiore, conduttività 0,4 W/mqk ricoperto su ambo i lati da un foglio di carta bituminosa messo in opera perfettamente confinato, per posa su superfici orizzontali in cartongesso affinché la trasmittanza totale ottenuta raggiunga il valore non superiore massimo di 0,748 W/mqk. I materassini dovranno essere trattati con resine termoindurenti ricoperti a richiesta della DL su entrambi i lati da un foglio di carta bituminosa messo in opera confinato.
· isolamento termico delle nuove vetrate mediante installazione di vetri camera basso emissivi (vedi art.7)
· rispetto della protezione acustica per le strutture e reti impiantistiche per fluidi in scorrimento considerando l’edificio è di categoria D (edifici adibiti a ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili) e pertanto i limiti minimi/massimi di rumore per i locali per attività con permanenza di persone sono i seguenti:
Isolamento acustico minimo fra gli ambienti dB 50 Isolamento acustico minimo delle facciate dB 45
Rumore massimo dei servizi a funzionamento discontinuo dB 35 Rumore massimo dei servizi a funzionamento continuo dB 25
Elementi di protezione degli intonaci e dei rivestimenti vinilici dovranno avere la protezione degli intonaci, lungo gli spigoli inferiori dei vani, mediante battiscopa il PVC in barre flessibili, colori vari.
La protezione di pavimenti rispetto ai rischi di dilatazione ovvero nei punti di discontinuità dovrà essere garantita mediante inserimento di listelli di ottone (mm.25x3) posti per piano o a taglio a seconda della indicazione di progetto o secondo quanto disposto dal Direttore dei lavori.
ART.6 SUBSISTEMA DI FINITURA SUPERFICIALE
Il sub sistema di finitura superficiale riguarda l’esecuzione di intonaci, di pavimenti e di rivestimenti, di tinteggiature e verniciature
Le pavimentazioni esistenti sono prevalentemente in PVC. In alcune situazioni anche i rivestimenti alle pareti. L’intervento dovrà considerare che negli ambulatori di visita, di preparazione e somministrazione di farmaci, il locale PET-TC dovranno essere realizzati rivestimenti lavabili e decontaminabili fino ad una altezza di ml. 2,00 minimo dal pavimento e zoccolini di raccordo con esso a sguscia. Nei corridoi, attese ed altri ambienti di lavoro la finitura decontaminabile delle pareti può essere sufficiente fino ad una altezza di ml. 1,00. Oltre le suddette quote verranno applicate tinteggiature a tempera lavabile. Per quanto sopra l’impresa valuti la possibilità di mantenere il rivestimento sostituendo solo il PVC dei pavimento in quanto usurato. All’atto della sostituzione si consideri che la rimozione del PVC potrebbe procurare anche il distacco del sottostante pavimento in gres rosso originario e pertanto deve essere valutata economicamente la spesa per maggiori oneri da discarica, ripresa dei massetti, livellatura e nuova pavimentazione
Nei locali della Zona Calda in cui sono presenti pavimenti in gres da non sostituire (locali 00-00-00-00) dovrà essere studiata una soluzione di raccordo con il rivestimento affinché non vi siano problemi di igienizzazione. Nel locale 001A della Zona Fredda è presente un basamento di calcestruzzo, probabilmente residuo di una vecchia apparecchiatura radiologica. Occorre che sia demolito e, nel caso di necessità, rifatto il solaio su di esso insistente e la relativa pavimentazione considerando che l’intero ambiente (locale 001+001A) dovrà essere suddiviso al fine di ricavarne due ambulatori.
INTONACI
In linea generale sono previsti:
- intonaci interni ed esterni a tre strati con base arricciatura e stabilizzatura in malta bastarda e velo intonaco con grassello di calce e sabbia fine - intonaci interni (su pareti e soffitti) e rasanti a base di calce idrata o a base di gesso di tipo ordinario e/o certificati REI a seconda dei supporti previsti.
Gli intonaci vanno eseguiti non prima della presa della malta di allettamento delle murature del supporto e in condizioni ambientali che garantiscono per 48 ore dall'inizio delle operazioni un'escursione termica compresa tra 0° e 30°C.
Nel caso di impiego di rasanti su supporto murario questo dovrà essere ripulito eliminando, in particolare, dai giunti la malta poco aderente. La rasatura dovrà poi essere eseguita con impasti di malta e prodotti premiscelati che saranno forniti in sacchi sigillati riportanti chiaramente la denominazione d'origine del prodotto.
Nel caso di superfici in cemento e/o cemento armato, queste devono presentare una rugosità sufficiente a garantire l'aderenza dell'intonaco ed essere prive di tracce di olio, grasso ecc.
In corrispondenza delle strutture in c.a. e delle linee di contatto fra strutture e pannelli l’intonaco sarà armato con rete metallica od altra idonea accuratamente ancorata e tesata.
Particolare cura dovrà essere impiegata per l’esecuzione di parti speciali (spigoli vivi, superfici curve, supporti disomogenei, giunti, bugnati……). Nel recupero di facciate con presenza di elementi decorativi dovrà essere attentamente sviluppata la sagoma della modanatura per essere poi ricostruita nelle parti mancanti impiegando laterizi e apposite malte o resine.
Nel caso di superfici in cartongesso, la finitura è prevista mediante impiego di rasanti premiscelati a base di gesso o stucco di gesso scagliola.
Nel caso di rivestimenti ceramici, la superficie esterna degli stessi non dovrà sporgere da quella dell’intonaco in misura maggiore dello spessore del rivestimento.
PAVIMENTI e RIVESTIMENTI
Opere ammesse secondo progetto
Pavimenti in gres porcellanato per locali di servizio
Ove concordato con il D.L. potranno essere sostituite le pavimentazioni ed i rivestimenti di progetto con pavimentazioni e rivestimenti vinilici (PVC) in teli e/o piastrelle con giunti saldati colore su colore e pavimentazioni viniliche (PVC) in teli e/o piastrelle per locali soggetti a frequente presenza di acqua a terra.
Zoccolino battiscopa in gres o PVC rettilineo a seconda del tipo di pavimento o in canaletta porta impianti.
Pavimenti
Gli elementi costituenti le pavimentazioni verranno forniti nelle confezioni e imballaggi originali a garanzia del livello di qualità di scelta dichiarato dal fornitore. Essi saranno depositati in luogo protetto e su di un piano non inondabile.
La qualità del materiale sarà tale da consentire quegli eventuali rifacimenti che si possono rendere necessari per imperfetta esecuzione. I materiali ed i manufatti di cui saranno composti i pavimenti dovranno essere conformi alle caratteristiche e norme indicate nei rispettivi articoli; il Concessionario avrà l'obbligo di presentare i campioni dei materiali prescritti dal progetto esecutivo per la preventiva accettazione.
La posa dei pavimenti dovrà essere eseguita in modo da garantire l'orizzontalità delle superfici.
Qualora i pavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati il Concessionario dovrà a sua cura e spese rimuovere e ricostruire le parti danneggiate.
In particolare:
- nel caso di pavimenti discontinui sarà previsto un elemento di separazione in materiale diverso;
- nel caso di utilizzo di pavimenti vinilici (PVC) questi sono previsti di colorazione varia in abbinamento a scelta della D.L.. I giunti dovranno essere accuratamente saldati mediante fusione di cordoni dello stesso materiale e colore e il raccordo con il rivestimento delle pareti dovrà essere effettuato mediante sgusce dello stesso tipo di materiale per costituire assenza di soluzione di continuità.
L’applicazione a regola d’arte di pavimenti vinilici su pavimenti esistenti prevede:
o rimozione della pavimentazione vinilica esistente e delle parti di pavimentazione in gres smosse o saggiatura dello strato di posa al fine di assicurasi della coerenza necessaria fino ad indagare il massetto sottostante o a seguito di quanto ai punti precedenti, eliminare tutte quelle parti di incoerenza riscontrate sostituendole con getti di malta di cemento addittivata o applicazione di apposito aggrappante adatto per il supporto esistente (cemento – gres – materiali lapidei o misti cemento/marmo)
o stesura dello strato autolivellante o accertamento del livello di umidità residua
o applicazione della pavimentazione secondo il disegno e gli abbinamenti di colore concordate con il D.L. curando al corretta e omogenea disposizione dei punti di giunzione, la planarità e omogeneità di aderenza al supporto che dovrà essere completamente cosparso di colla. Non sono ammesse formazioni sacche d’aria interstiziale residue o installazione di nasello in metallo o plastica rigida nello spigolo parete/pavimento o applicazione delle sgusce o saldatura dei giunti
- nel caso di scelta di realizzazione di pavimenti in gres porcellanato in ambienti sanitari il materiale di saturazione dei commenti dovrà essere realizzato con prodotti speciali, certificati, inattaccabili agli acidi e idonei a sopportare ripetuti cicli di decontaminazione e sanificazione.
Lo spessore minimo ammesso per la pavimentazione vinilica è di mm.2
Rivestimenti
I rivestimenti vinilici (PVC) degli ambienti di degenza o di lavoro in genere dovranno avere le caratteristiche di resistenza, atossiticità, igieniche, installazione previste per i pavimenti di materiale analogo.
L’applicazione prevede la stesura di apposito aggrappante a seconda del supporto esistente e poi della colla applicata a mestola. Particolare cura dovrà essere posta laddove sia necessario il raccordo in continuità fra spessori diversi di materiale (rivestimento/sgusce).
Successivamente alla stesura dei teli verranno installati i paraspigoli, le fasce paracolpi, i regoli di finitura lineare continua a parete.
Nel caso di impiego di rivestimenti in gres o pietra di diversa natura in ambienti sanitari il materiale di saturazione dei commenti dovrà essere realizzato con prodotti speciali inattaccabili agli acidi, idonei a sopportare trattamenti di decontaminazione periodica.
Le lastre per il rivestimento dei davanzali, ove presenti e necessari, dovranno essere munita, al loro intradosso, di gocciolatoio, costituito da una scanalatura adiacente al bordo esterno. Le lastre di soglia o davanzale dovranno essere sagomate a battente per evitare il riflusso dell'acqua al di sotto dell'infisso o delle mazzette di muratura; in caso contrario, queste dovranno essere munite, sull'estradosso, di un listello continuo di battuta.
Salvo diversa quota indicata negli elaborati di progetto e/o dal D.L. in corso d’opera è prescritto che:
o nei singoli ambienti sanitari inclusi locali di servizio, WC, vuote, depositi l’altezza minima del rivestimento sia di ml. 2 con uno spessore minimo di 1,5 mm (nel caso di rivestimenti vinilici)
o nei corridoi l’altezza minima del rivestimento sia fino alla quota di posa della fascia paracolpi
TINTEGIATURE E VERNICIATURE
Per le tinteggiature esterne dovranno essere impiegati prodotti idonei a resistere alle azioni del salmastro.
Le tinteggiature interne dovranno essere prevalentemente di tipo ecologico, prive di solventi e prodotti nocivi all’inalazione, inoltre dovranno essere del tipo igienizzabile e lavabile.
Nel caso di impiego di smalti, questi dovranno essere unicamente del tipo all’acqua, applicati in tre strati.
Tutti di prodotti dovranno essere forniti in cantiere in recipienti originali sigillati, di marca qualificata, recanti il nome della ditta Produttrice, il tipo e la qualità del prodotto, le modalità di conversione e di uso e l'eventuale data di scadenza, certificato indicate le caratteristiche dei prodotti.
Le opere eseguite dovranno essere protette, fino a completo essiccamento in profondità, dalle correnti d'aria, dalla polvere, dall'acqua, dal sole e da ogni altra causa che possa costituire origine di danni o di degradazioni in genere.
Al termine delle opere di tinteggiatura e pitturazione, le superfici dovranno presentarsi con il livello di finitura richiesto, perfettamente pulite, esenti da macchie di varia natura.
Le superfici metalliche debbono essere pulite, asciutte, prive di ossidazione e, se necessario, sabbiate. Le superfici in legno debbono essere accuratamente stuccate con stucco sintetico e successivamente carteggiate, Le superfici ad intonaco od a cemento debbono essere spazzolate e carteggiate per eliminare olii, polveri od irregolarità.
La tinteggiatura di infissi REI dovrà essere realizzata direttamente dal produttore e certificata.
Deve essere sempre applicato apposito fondo, adatto a determinare la coesione fra supporto e pitturazione.
Sulle superfici di metallo esterne (ringhiere) devono esser applicate due mani di antiruggine preventivamente all’applicazione dello smalto sempre in due mani. Sulle superfici di legno (finestre esterne e porte interne) il fondo deve essere costituito da un imprimitura composta di acqua ragia ed olio di lino cotto per le pitturazioni trasparenti e con idoneo materiale per gli altri tipi di pitturazioni.
Sulle superfici intonacate o cementizie deve essere applicata una mano di fondo trasparente antialcalino, per neutralizzare l’alcalinità della muratura e permettere l’aderenza della pittura.
Per coprire lo strato di fondo e determinare il collegamento fra lo stesso e lo strato finale di finitura, verrà sempre applicato uno strato di copertura o prima mano costituito dalla base di tinteggiatura (tempera o calce) abbondantemente diluita.
Verranno applicate poi una seconda e terza mano a finire, in grado di risolvere l’aspetto finale delle superficie e di proteggerla dal deterioramento di uso.
REQUISITI
INTONACI
Qualità dei sottofondi: deve garantire di non formare fessurazioni, sbollature, screpolature e di essere resistente agli agenti atmosferici ed inquinanti ed agli urti. Planarità: scarto sotto regolo di 2 ml minore o uguale a 8 mm;
Verticalità spigoli: scarto per piano minore o uguale a 5 mm.
Protezioni: paraspigoli e fasce paracolpi di materiale vario a seconda degli ambienti. Protezione delle parti metalliche a contatto con parti intonacate a gesso Biocompatibilità: Assenza di sostanze tossiche negli impasti che possono essere rilasciate nel tempo
Spessore: Complessivamente non meno di mm.15 per intonaci a calce o calce/cemento; mm. 10 per intonaci a gesso; mm 2/5 per rasature
Impiego di additivi: Per migliorare le caratteristiche e prestazioni degli intonaci verranno impiegati additivi aeranti, fluidificanti, antigelo acceleranti la presa, ritardanti la presa, ignifuganti.
Le forniture di materiale in sacchi o silos premiscelati e per forniture di additivi è richiesta la certificazione di origine con le caratteristiche tecniche, chimiche e meccaniche dei prodotti che verranno prese a parametro per la preventiva accettazione. A richiesta dell’organo di controllo il Concessionario è tenuto a effettuare a propria cura e spese prove di laboratori su campioni prelevati in opera di malte prodotte in cantiere o fornite premiscelate.
PAVIMENTI e RIVESTIMENTI
E’ necessario che ogni tipo di pavimentazione proposta dall’Impresa sia supportata dai dati tecnici rispettivi di seguito elencati:
Grado di assorbimento d'acqua (porosità) Resistenza a flessione
Grado di durezza superficiale secondo la scala Mohs;
Resistenza all'abrasione secondo la norma UNI EN 101,
Resistenza agli alcali e agli acidi conforme alla norma DIN 18166 - 51091. Resistenza e classe di reazione al fuoco
Isolamento acustico Antistaticità
Resistenza ai carichi distribuiti e concentrati Resistenza all'impronta residua
Abrasione sotto carico
Resistenza alle macchie ed alle bruciature di sigaretta senza alterazione della superficie.
Carico di rottura a compressione Carico di rottura a flessione Resistenza all'urto
Coefficiente di dilatazione lineare termica Usura per attrito radente
Peso dell'unità di volume Microdurezza Knop
Classe di resistenza allo scivolamento
I requisiti dovranno essere provati mediante idonea certificazione. Sono inoltre richieste le seguenti tolleranze massime:
Per pavimenti in gres porcellanato e resilienti: planarità locale sotto regolo di 2 m - inferiore a 1 mm
Per rivestimento ceramici: planarità locale sotto regolo di 1 ml - minore uguale a 0,5 mm
TINTEGGIATUE E VERNICIATURE
Omogeneità della tonalità di colore, liscia, priva di grumi o altri corpi estranei delle superfici finite.
Resistenza all'umidità e alle efflorescenze. Resistenza e tenuta all'acqua.
Atossicità e controllo ininfiammabilità.
Resistenza alle incisioni (durezza Buckhholz) ed alle scalfitture. Non sono ammesse tinteggiature con caratteristiche REI
ART. 7 SUBSISTEMA INFISSI (ESTERNI E INTERNI)
Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un 'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
DESCRIZIONE
Il progetto prevede:
Gli infissi esterni di nuova installazione previsti nel progetto sono funzionali a chiudere l’attuale terrazzo per realizzare un zona spogliatoio e una zona di accettazione dei radio farmaci.
Il materiale utilizzato dovrà avere classe di reazione al fuoco 1, attribuita in conformità alla UNI 9177. Gli infissi dovranno avere una trasmittanza termica del nodo telaio Uf=1,3 W/m2K e realizzati con profili multicamera rispondenti ai seguenti requisiti. Telaio fisso: ha una dimensione minima in profondità di 70 mm, multicamera, l’altezza minima della battuta esterna è di 20,0 mm. Il rinforzo metallico, opportunamente sagomato, dovrà necessariamente alloggiare nella propria camera, non avere nessun contatto con aria e acqua e deve consentire un corretto fissaggio delle viti per la ferramenta.
Anta apribile: dimensione minima in profondità di 70 mm, opportunamente sagomata per consentire il perfetto funzionamento a “DUE GUARNIZIONI”, le pareti visibili interne ed esterne del profilato dovranno avere uno spessore minimo secondo la normativa UNI EN 12608 classe B realizzata con mescola con resistenza all’irraggiamento solare dan “Clima Severo” come previsto dal W.M.O.
(World Meteorological Organisation) per l’Italia e come specificato nella UNI EN 12608 e cioè maggiore o uguale a 5GJ/mq. Per permettere il regolare drenaggio delle acque, nella camera esterna vengono eseguite aperture con dimensione di 25,0 mm x 5,0 mm posizionate ad una distanza massima di 600 mm l’una dall’altra. Nel caso di scelta del PVC i profilati dell’anta e del telaio saranno rinforzati con profili in acciaio protetti con trattamento superficiale anticorrosivo di zincatura Z 200 - Z 275. Il serramentista dovrà fornire l’attestato di certificazione secondo la norma EN 10204-2.2. Il rinforzo in acciaio alloggia in una camera opportunamente separata dalla camera di drenaggio per evitare il contatto del rinforzo con l’acqua. Le guarnizioni (di battuta e di vetraggio) sono inserite in maniera continua nelle apposite scanalature dei profili e saldate termicamente sugli angoli. I meccanismi di apertura e chiusura dei serramenti, protetti superficialmente con trattamento anticorrosivo, vengono fissati sui rinforzi in acciaio oppure su almeno due pareti in PVC del profilo. Il rinvio ad angolo inferiore e la forbice superiore devono essere munite di perni portanti da inserire nel profilo telaio.
Deve altresì essere possibile effettuare registrazioni in tutte e tre le direzioni, verticale e laterale su angoli e forbice, in profondità sul perno dell’angolo. La ferramenta deve essere corredata sul lato maniglia di un dispositivo di sollevamento automatico dell’anta.
I vetri negli infissi devono essere facilmente smontabili, in quanto fissati meccanicamente e sostituibili dall’interno, con semplici attrezzature. Non sono ammessi vetri semplici di tipo doppio o semidoppio salvo diversa indicazione del D.L.. Lo spessore minimo dei vetri dovrà essere, almeno per quelli interni, di mm. 6/7 stratificato e camera d’aria di mm.18Arg.
d) - infissi interni in alluminio anodizzato con maniglioni antipanico del tipo push-bar per delimitare alcune aree interne al reparto 8zona calda e fredda, radio farmacia, uscite,…) dimensione minima di passaggio di cm. 140 munita di controtelaio installato su struttura rigida e resistente alle manovre e urti. Quest’ultimo requisito è particolarmente importante laddove si prevede l’installazione di porte REI su parete in cartongesso. In questo caso occorre che la parete sia provvista di apposita orditura portante in acciaio per l’ancoraggio del controtelaio della porta. I profili dovranno essere privi di spigoli vivi. L’infisso dovrà essere realizzati con impiego di ampia gamma di profilati, regoli e colori sia dei telai che dei pannelli richiesti con finitura e resistenza antigraffio con intercambiabilità facilitata. Gli infissi interni dei nuovi servizi igienici dovranno essere montati su cassamorta di legno murata alle pareti d’ambito ed avranno la struttura fissa del telaio in profilato di alluminio e imbotte in laminato antigraffio con luce utile di passaggio cm 80.
Gli infissi interni, ai fini della resistenza termo/igrometrica, non devono subire deformazioni apprezzabili rispetto al piano teorico e del telaio.
Sicurezza alle effrazioni: Le parti di infisso non devono essere facilmente tagliabili e smontabili dall'esterno.
Le opere, sia per tipo, materiale, finiture superficiali, conformazione e colorazione che per dimensioni e posa in opera dovranno rispettare quanto in merito specificato dalla normativa relativa ad accessibilità e visitabilità ex Legge 13/9.1.1989 e s.m. i., D.P.R. n°503/96 e relativa normativa Regionale.
Inoltre saranno posti in opera e saranno adottati tutti gli accorgimenti necessari per le segnalazioni indicate nella suddetta normativa.
REQUISITI
INFISSI ESTERNI - CARATTERISTICHE RICHIESTE
VETRATA TERMO-ISOLANTE BASSOEMISSIVA E/O SELETTIVA. 44.1AM/18 Arg/33.1 SEL - C: V437 - Ug: 1,1 - dB: 41 - TI:0,63 - Fs: 38
Fermavetro: Trapezioidale Soft Ferramenta tipo: Std. SIAU Resistenza al vento EN 12210 C4/B4 Tenuta all'acqua EN12208 8A
Trasmittanza termica EN 10077-1 1,4 W/mqK
Permeabilità all'aria EN 12207 4 REQUISITI E PRESTAZIONI DI BASE
(Attitudine al) controllo del fattore solare
Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche.
Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in posizione di chiusura.
(Attitudine al) controllo del flusso luminoso
Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste e permetterne la regolazione.
(Attitudine al) controllo della condensazione superficiale
Gli infissi devono essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie degli elementi.
(Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche
Gli infissi devono essere in grado di controllare e disperdere eventuali scariche elettriche e/o comunque pericoli di folgorazioni, a carico degli utenti, per contatto diretto.
Essi variano in funzione delle modalità di progetto
Isolamento acustico
E’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.
In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo la UNI 8204:
- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 db(A);
- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);
- classe R3 se Rw > 35 dB(A) per le zone di intervento previste dal progetto.
Isolamento termico
Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.
Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.
Oscurabilità
Gli infissi esterni devono, attraverso opportuni schermi e/o dispositivi di oscuramento, provvedere alla regolazione della luce naturale immessa.
I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi esterni verticali devono consentire una regolazione del livello di illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi fino ad un valore non superiore a 0,2 lux.
Permeabilità all'aria
Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.
I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m^3/hm^2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore ad A2.
Protezione dalle cadute
Gli infissi devono essere posizionati in maniera da evitare possibili cadute anche con l'impiego di dispositivi anticaduta.
Il margine inferiore dei vano finestre dovrà essere collocato ad una distanza dal pavimento >= 0,90 m. Nel caso sia inferiore si prevede di posizionare una opportuna barriera in profilato di ferro.
Per infissi costituiti integralmente da vetro, questi dovranno resistere a un urto di sicurezza da corpo molle che produca una energia di impatto di 900 J.
Pulibilità
Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.
Regolarità delle finiture
Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.
Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature.
Resistenza a manovre false e violente.
L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false e violente. Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti normativi ovvero secondo i limiti tabellati e di buona tecnica, a seconda del tipo di apertura.
Resistenza agli agenti aggressivi
Gli infissi non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.
In particolare, tutti gli infissi esterni realizzati con materiale metallico come l'alluminio, leghe d'alluminio, acciaio, ecc., devono essere protetti con sistemi di verniciatura resistenti a processi di corrosione in nebbia salina, se ne sia previsto l'impiego in atmosfere aggressive (urbane, marine, ecc.) per tempo di 1000 ore, e per un tempo di alme no 500 ore, nel caso ne sia previsto l'impiego in atmosfere poco aggressive. L'ossidazione anodica, di spessore diverso, degli infissi in alluminio o
delle leghe d'alluminio deve corrispondere ai valori riportati di seguito:
- Ambiente interno - Spessore di ossido: S > = 5 micron;
- Ambiente rurale o urbano - Spessore di ossido: S > 10 micron;
- Ambiente industriale x xxxxxx - Spessore di ossido: S > = 15 micron;
- Ambiente marino o inquinato - Spessore di ossido: S > = 20 micron. Resistenza agli urti
Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.
Resistenza al fuoco
I materiali costituenti gli infissi, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche. I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione della compartimentazione antincendio cui appartengono.
Resistenza al gelo
Gli infissi non dovranno subire disgregazioni e variazioni dimensionali e di aspetto in conseguenza della formazione di ghiaccio.
Specifici livelli di accettabilità inoltre possono essere definiti con riferimento al tipo di material e utilizzato. Nel caso di profilati in PVC impiegati per la realizzazione di telai o ante, questi devono resistere alla temperatura di 0°C, senza subire rotture in seguito ad un urto di 10 J;
Resistenza al vento
Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.
I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 77 e UNI EN 12210.
Resistenza all'acqua
Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.
Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208:
Resistenza alle intrusioni e manomissioni
Gli infissi dovranno essere in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provenienti da tentativi di intrusioni indesiderate di persone, animali o cose entro limiti previsti. Si prendono inoltre in considerazione i valori desumibili dalle prove secondo le norme UNI 9569, UNI EN 1522 e UNI EN1523.
Resistenza all'irraggiamento solare
Gli infissi non devono subire mutamenti di aspetto e di caratteristiche chimico-fisiche a causa dell'esposizione all'irraggiamento solare. Gli infissi, fino ad un irraggiamento che porti la temperatura delle parti opache esterne e delle facciate continue a valori di 80°C, non devono manifestare variazioni della planarità generale e locale, né dar luogo a manifestazioni di scoloriture non uniformi, macchie e/o difetti visibili.
Riparabilità
Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.
Sostituibilità
Gli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementi essi soggetti a guasti. Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazione degli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864 - UNI 7866 - UNI 7961 - UNI 7962 - UNI 8861 e UNI 8975.
Stabilità chimico reattiva
Gli infissi e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche. Si fa riferimento alle norme UNI 8753, UNI 8754, UNI 8758.
Tenuta all'acqua
Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche odi altra origine di penetrare negli ambienti interni. I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208 secondo la quale il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti. Ventilazione
Gli infissi devono consentire la possibilità di poter ottenere ricambio d'aria per via naturale o meccanica che viene affidato all'utente, mediante l'apertura del serramento, oppure a griglie di aerazione manovrabili.
L’Appaltatore dovrà produrre certificazione e verifiche sui materiali impiegati e sulle opere eseguite, sarà inoltre tenuto al rispetto dei requisiti minimi prescritti dal presente documento e quant’altro indicato nel progetto esecutivo.
E’ obbligatoria la campionatura degli infissi preventiva alla installazione: resta comunque inteso che l'accettazione della fornitura non pregiudica in alcun modo i diritti in sede di collaudo finale.
ART. 8 – SERVIZI IGIENICI E SUBSISTEMA RACCOLTA E SMALTIMENTO ACQUE
REFLUE DESCRIZIONE
Le installazioni relative alle apparecchiature igienico-sanitarie dovranno rispettare quanto in merito specificato dalla normativa relativa ad accessibilità e adattabilità ex
D.P.R. n°503/96.
Ogni servizio igienico ad uso dei degenti dovrà essere dimensionalmente idoneo per l’accessibilità del malato in carrozzina e per l’eventuale assistenza di un operatore. Di norma i servizi igienici saranno costituiti da Lavabo e WC.
Salvo diversa indicazione del D.L. in corso di esecuzione i sanitari dovranno essere:
- del tipo sospeso monoblocco con telaio a I o ad L incassato alla parete e a pavimento, per l’ancoraggio ed uso in sicurezza con seggette in plastica di tipo ordinario o, su richiesta, a spessore maggiorato;
- dotati di gruppi miscelatori monocomando, sifoni di scarico e flessibili per il collegamento agli impianti idrici;
- dotati di cassette di scarico in PVC, PE o PP del tipo a zaino o alte esterne in parete; La predisposizione per l’installazione di un impianto, apparecchio o macchina ecc. comporta la realizzazione delle opere di supporto, ancoraggio, alloggiamento e più in generale di tutto quanto risulti necessario per la successiva realizzazione degli impianti ed installazione degli apparecchi necessari;
Per gli scarichi nella scelta del tipo e materiale e nella posa in opera delle tubazioni in genere dovranno seguirsi tutti i criteri fondamentali finalizzati al realizzazione di un subsistema privo di effetti nocivi, antigienici e soggetto a danni frequenti all’impianto o alle strutture d’intorno o alle persone o invecchiamento precoce dell’efficienza complessiva dell’impianto.
Le singole voci sotto riportate riguardano la fornitura e posa in opera di materiali di ottima qualità, secondo le descrizioni sotto riportate e quant’altro citato al § REQUISITI, di marca nota e con rete di assistenza capillare nel territorio di competenza della Stazione Appaltante, privi di difetti, slabbrature, ammaccature o altre deformazioni o imperfezioni e rispondenti alle caratteristiche stabilite dalle prescrizioni contrattuali, rispondenti alle norme UNI e soggette a scelta della D.L.. Le singole voci sotto riportate si intendono comprensive:
- delle tubazioni e delle dorsali di acqua calda, fredda e ricircolo realizzati nei diametri idonei in multistrato polietilene reticolato-alluminio-polietilene, pressione max 10 bar atossico, completo di coibentazione, raccordi, con polietilene espanso reticolato a raggi gamma, a cellule chiuse senza CFC autoestinguente classe 1, conducibilità 0.04 W/mK,
- staffaggio delle colonne di scarico entro cavedi nel loro sviluppo verticale e orizzontale
- installazione di collari tagliafuoco REI 120 per diametri variabili fino alla dimensione massima di mm 110 ove presenti compartimenti REI
- allacci alle colonne o dorsali esistenti poste a qualunque distanza, compreso tubazioni di scarico in PEHD o polietilene con innesto a bicchiere e guarnizioni per lo sviluppo di ml. 10,00 fino al raccordo con la colonna di scarico inclusi raccordi, curve e pezzi speciali, staffe, collari, gomiti
- oneri per la fornitura e posa di pozzetto a pavimento 20x20, chiusino zincato e tubazioni di raccordo alla colonna di scarico, morsetti, bulloni, viti cromate, altra ferramenta di uso comune, sigillature, stuccature
- oneri per predisposizione scarichi e alimentazione idrica e elettrica per lava padelle
- allaccio alle nuove colonne alla fognatura esistente prevedendo l’installazione di pozzetti di ispezione ad ogni cambio di direzione e all’uscita dal fabbricato
- carico e la posa al piano,
- pulizia finale dei locali a lavorazione avvenuta,
- opere murarie in quota parte per assistenza (tracce, riprese, sfondi, cassette, cementazione dei tubi, siliconature, saldature ed ogni qualsiasi altro onere per dare il lavoro finito a perfetta regola d'arte
- trasporti, movimentazioni e tiri al piano di lavoro di tutti i materiali necessari alla realizzazione dell'opera
Le installazioni relative alle apparecchiature sanitarie dovranno rispettare quanto in merito specificato dalla normativa relativa ad accessibilità e adattabilità ex D.P.R. n°503/96.
Le distanze minime di montaggio degli apparecchi sanitari saranno come segue: asse tazza WC-muratura cm. 40
asse tazza WC-bordo lavabo cm. 100
bordo anteriore tazza WC-parete retrostante cm. 75 passaggio fra arredi fissi cm. 80
Tubature di scarico
Le tubazioni saranno tutte incassate nelle murature entro cavedi facilmente ispezionabili, preventivamente previsti nella progettazione delle strutture, o passanti nei controsoffitti.
Le tubazioni di scarico verranno realizzate in polietilene HD o altro materiale plastico resistente agli urti e a temperature di scarico non inferiori a 100 °C rispettando le regole fornite dalle ditte produttrici e comunque che siano realizzate:
_ fuori da passaggi dell'aria di ventilazione;
_ in uno spazio che permetta il loro montaggio e la posa dell'isolamento termico;
_ con una pendenza, nei tratti orizzontali adeguata per favorire l’agevole scarico e una adeguata ventilazione;
_ escludendo anomalie quali frecce, contropendenze, gomiti e risvolti di sezione, sorrette, per i tratti verticali, da supporti in numero sufficiente, da permettere la libera dilatazione senza affaticamento dei giunti e raccordi, senza deformazioni anormali e senza rumori;
_ dotate di isolamenti acustici nei tratti più direttamente esposti (es.passaggio nei controsoffitti di reparti in attività)
_ tenuta idraulica agli odori e resistenza agli sbalzi termici adeguata ai vari tipi di scarico
_ protezione alle correnti vaganti per le reti metalliche di tubazioni;
_ eseguire sempre corretti sistemi di ventilazione per le colonne, e per i tratti orizzontali che superano i 4 metri di distanza dalla relativa colonna di scarico;
_ utilizzo di curve a largo raggio per eseguire spostamenti tra colonna verticale e collettore orizzontale e curve a 45° per i cambiamenti di direzione dei tratti orizzontali;
· aumentare di un diametro, le sezioni di tutte quelle tubazioni dove si presume possano verificarsi fenomeni di schiume, a causa della particolare geometria e collocazione in zona di depressione;
· inserire sempre punti di ispezione nei tratti verticali, al piede degli stessi e nei punti di confluenza orizzontali presenti durante il percorso discendente;
_ mantenere le pendenze dei collettori uniformi;
_ pianificare attentamente la progettazione dei sifonaggi degli scarichi (colonne e collettori);
_ usare sifoni per gli apparecchi igienico-sanitari con livello d'acqua adeguato;
Ispezioni e decantazioni
Le ispezioni e le decantazioni dovranno avvenire entro pozzetti di adeguata dimensione che possono essere realizzate mediante soluzione prefabbricata. Ove gli scarichi non siano previsti diretti i pozzetti dovranno prevedere idonee sifonature.
I collettori fognari primari dovranno essere muniti di punti di ispezione in tutte le connessioni con le reti secondarie provenienti dai fabbricati.
Le solette di copertura dei pozzetti e delle fosse biologiche, ove ubicate in zone carrabili, saranno verificate per un carico di transito pari a 20 t/asse; i chiusini e le caditoie saranno realizzati in ghisa sferoidale con controtelaio resistenti a 20 t/asse. Le fosse biologiche di tipo prefabbricato dovranno essere poste su letto e rinfianchi in calcestruzzo magro.
Tipologie di apparecchiature ammesse
VASO A CACCIATA e VUOTATOIO in vitreous-china tipo normale con scarico a parete sospeso dal pavimento completo di sciarpa per scarico vaso, raccordi, compresa seggetta in plastica rigida serie pesante, accessorio portarotolo da esterno, cassetta scaricatrice del tipo incassato il PE o, a seconda del giudizio del D.L. per casi di difficile collocabilità, disposta a zaino direttamente sul vaso nella parte retrostante in VITREOUS - CHINA con capacità di accumulo non inferiore a 14 litri, tipo UNI , completa di coperchio con comando incorporato azionante dispositivo otturatore dello scarico e rubinetto di erogazione a galleggiante in lega di bronzo. I pezzi in vista saranno nichelati o cromati.
La voce s'intende comprensiva di tutto quanto indicato al § DESCRIZIONE soprastante LAVABO in vitreus china bianco dim. 52x41, peso non inferiore a 14 kg, corredato da sifone, tubo di scarico, flessibili con rosone cromato da parete rubinetti di arresto, raccorderie e accessori di installazione, compreso apparecchiatura, monoforo miscelatore con scarico automatico, compreso gruppo miscelatore con due rubinetti di regolazione e con comandi non manuali, a pedale o a leva a ginocchio o leva lunga sanitaria sul gruppo (tipologia a scelta D.L.), tubi di prolungamento a parete con rosone, il tutto in ottone cromato del tipo pesante; compreso, inoltre, gruppo contenitore, distributore di sapone liquido a comando a gomito autoclavabile, cartuccia da lt. 1.
La voce s'intende comprensiva di tutto quanto indicato al § DESCRIZIONE soprastante LAVABO DISABILI, in vitreus china bianco, senza colonna (come richiesto dal DM 503/96) con bacino concavo, con appoggia gomiti e alzatina paraspruzzi, porta saponi laterali e troppo pieno, dimensioni 65x53, con barra di controllo e mensole in struttura inox o in acciaio verniciato a polveri colore bianco e leva di azionamento frontale per la regolazione continua dell’inclinazione (cm. 10 dal piano orizzontale) mediante
pistone pneumatico o altro sistema idoneo all’uso pratico per persona disabile e ritorno automatico. Miscelatore monocomando a dischi ceramici, in ottone lucidato e cromato completo di leva clinica lunga, corredato di sifone in ottone cromato, tubo di scarico, flessibili con rosone cromato da parete, rubinetti di arresto, raccorderie ed accessori di installazione
La voce s'intende comprensiva di tutto quanto indicato al § DESCRIZIONE soprastante VASO - BIDET DISABILI, in vitreus china, tipologia a scelta della D.L., con scarico a terra o a parete (a scelta D.LL.), quattro punti di fissaggio a terra come richiesto dalle normative (DM 503/96), completo di sedile ergonomico ed antiscivolo in poliestere bianco serie pesante, compresa cassetta scaricatrice del tipo incassato il PE con capacità di accumulo non inferiore a 14 litri, tipo UNI, completa di coperchio di ispezione, accessori idraulici interni (dispositivo otturatore dello scarico e rubinetto di erogazione a galleggiante in lega di bronzo). I pezzi in vista saranno nichelati
o cromati. La cassetta sarà dotata anche di curva e condotto di collegamento in PVC per il raccordo con il vaso e miscelatore a leva lunga per portatori handicap o pulsante di scarico pneumatico facilitato da incassare a muro o esterno completa di batteria e rubinetto d'arresto, a seconda delle indicazioni del progetto, compresa doccetta da installare al lato del wc, con leva per arresto del getto con flessibile di cm 150 in pvc rinforzato con supporto da fissare a parete, compreso campanello di emergenza
La voce s'intende comprensiva di tutto quanto indicato al § DESCRIZIONE soprastante SERIE COMPLETA MANIGLIONI per accessibilità dei bagni secondo le indicazioni del progetto, composta da
- maniglione/i reclinabile per wc fissato a muro con piastra (4 punti di fissaggio) di alluminio o acciaio zincato, blocco in posizione verticale, portarotolo incorporato,
- maniglione a sporgere dalla parete con tre attacchi, maniglione orizzontale da ancorare alla parete compreso staffe, viti, bulloneria, campanelli per richiesta soccorso, con xxxxxxx, allacciamenti elettrici, opere murarie e quant'altro occorre per dare l'opera finita perfetta regola d'arte, compreso trasporti, movimentazioni e tiri al piano di lavoro di tutti i materiali necessari alla realizzazione dell'opera.
I maniglioni potranno essere in tubo di acciaio fosfatato e verniciato con polveri epossidiche o tubo nylon estruso con anima di acciaio zincato, diametro mm. 35-40, raccordi curvi di chiusura alle interruzioni, dispositivi di attacco a parete con basetta in acciaio cromato o smaltata, guarnizioni di isolamento elettrostatico ove necessarie.
E’ previsto inoltre in ogni locale bagno il sedile per l’uso della doccia del tipo ripiegabile fisso o amovibile in tubo di ottone cromato e seduta in poliestere antiscivolo con piastre di fissaggio a parete (8 punti di fissaggio),
TUBAZIONI in polietilene ad alta densità o polipropilene, del diametro n 40 mm per lavabi; n 110 mm per WC, saldata a caldo o con giunti e guarnizioni, per scarichi, sfiati e ventilazioni, compreso pezzi speciali, curve, braghe, tappi ispezione, scorrevoli, manicotti, tagli, fori, suggellatura con resine, opere murarie, sfondi, prove e quant'altro occorrente per dare la tubazione funzionante, compreso oneri per posa in opera che, nei tratti orizzontali esterni all’edificio, potranno essere su letto di sabbione e cemento R 325 con rinfianchi dello spessore minimo 20 cm, secondo indicazioni D.L., compreso trasporti, movimentazioni e tiri al piano di lavoro di tutti i materiali necessari alla realizzazione dell'opera.
POZZETTO 40x40 PREFABBRICATO IN C.A. compreso sifone, in opera, completo di lapide con chiusino in c.a.p., compreso platea e rinfianchi in calcestruzzo Rck 150 di spessore non inferiore a cm.10; opere murarie, dimensioni interne: 40x40x50 cm., compreso pezzi speciali (braghe, curve a pescare, pezzi speciali, ecc.), compreso oneri per demolizione di pavimenti di qualsiasi tipo e dimensione, del sottostante massetto in calcestruzzo normale o armato, compreso oneri per tagli, ritrovamento tubazioni, ripristino delle stesse in caso di danneggiamento, scavi a sezione obbligata in terreno di qualsiasi natura e consistenza, e/o vespai eseguito con mezzi manuali e ausilio di
miniescavatore, puntellamenti, il tutto previo taglio a delimitazione della zona da demolire dalla zona da mantenere, compreso oneri per lo smaltimento alle pubbliche discariche autorizzate dei materiali di resulta, compreso trasporti, movimentazioni e tiri al piano di lavoro di tutti i materiali necessari alla realizzazione dell'opera.