TRIBUNALE CIVILE DI MILANO
TRIBUNALE CIVILE DI MILANO
RICORSO PER SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO
Xxx.xx signor Xxxxxxxxxx,
Il sig. , nato a Milano , residente in, via, c.f.: ---------, rappresentato e difeso dall’avv. ----
del foro di Catania, c.f.: ------, tel./fax: ------, pec: ------, elettivamente domiciliato in Milano,, giusta procura a margine del presente atto, espone quanto segue:
PREMESSO CHE
L’odierno ricorrente ha contratto matrimonio con rito civile con la sig.ra , nata a ;
tale matrimonio è stato celebrato in Milano il 09.09.2000, registrato nell’anno 2000, atto
n. ---, registro --, parte -- e dalla suddetta unione è nata la figlia n data 04.01.2004.
Dopo alcuni anni di serena convivenza, venuta meno l’affectio maritalis, i coniugi ricorrevano presso codesto Tribunale al fine di ottenere provvedimento di separazione consensuale, che veniva omologato con Decreto del 29.06.2006, esperito inutilmente il tentativo di conciliazione in data 11.05.2006.
L’accordo di separazione prevedeva, tra le altre cose, l’affido condiviso della piccola ---
-, regolamentato come disposto in seno al relativo ricorso che si deposita, e la corresponsione, da parte del sig alla moglie, di un assegno di mantenimento per
la figlia pari ad € 300,00 mensili, oltre al 50% delle spese mediche non mutuabili e delle
spese ricreative, previamente concordate e documentate.
Purtroppo, dopo appena un anno dalla suddetta omologazione, iniziavano a manifestarsi i primi problemi relativi alla gestione dell'affidamento della piccola ,
e si evidenziavano delle pecche organizzative nell’accordo di separazione, nonché
varie conflittualità non ancora sopite tra i coniugi.
Ovviamente, poiché la bambina è collocata prevalentemente presso la madre, è stato il sig. Xxxxxx a subire gli effetti di questa situazione, trovandosi spesso a combattere con un eccessivo fiscalismo ed un certo ostruzionismo da parte della sig.ra nella gestione delle visite paterne.
Come era facile immaginare, queste problematiche tra i genitori hanno provocato nella Bambina delle ripercussioni molto negative, che l’hanno portata in questi anni ad
avere dei disturbi alimentari, nonché dei disturbi relazionali e stici.
Già nel gennaio 2008 il sig. i, per provare a far fronte al primo apparire di tali problematiche, si è rivolto al Giudice Xxxxxxxx chiedendo una modifica delle condizioni di gestione dell’affido della minore.
Finalmente, dopo ampie discussioni, in data 24.04.2009 le parti hanno sottoscritto un nuovo accordo, che si allega, il quale definisce ad oggi le modalità di affido di ,
mentre venivano confermati gli altri aspetti previsti dal suddetto decreto di
omologazione , tra cui l’entità dell’assegno di mantenimento.
Nonostante la modifica suddetta, purtroppo, la minore continua a soffrire dei disturbi che già avevano indotto il a rivolgersi al Giudice Tutelare e, anzi, con la ------xxxx e l’aumento delle attività relazionali, questi disturbi sono aumentati.
Alla bambina è stata infatti diagnosticata una forma di dislessia, per la quale è seguita in una struttura specializzata, ------, ed è anche seguita a scuola da un’insegnante di sostegno.
La minore presenta,inoltre delle difficoltà a relazionarsi con i bambini della suaetà si rifiuta di svolgere attività extra------stiche ed anche il suo andamento ------stico sta subendo dei peggioramenti, lamentati dalle insegnanti della bambina.
Allarmato dall’evidente aumento di peso della figlia, poi, il sig.i ha finalmente convinto la moglie, nella primavera del 2012, a per compensare al poco tempo che può trascorrere con lei, a causa dei propri impegni lavorativi. condurre da un dietologo,
il quale ha evidenziato lo stato di obesità della bambina, prescrivendole una dieta apposita e suggerendo attività fisica frequente.
Purtroppo, ad avviso del sig., molte di queste problematiche della minore sembrano essere state sottovalutate dalla sig.ra , la quale tende ad avere un atteggiamento troppo accondiscendente con la bambina, forse inconsciamente
Si precisa che la sig.ra ------ è impiegata come responsabile presso i punti vendita del marchio , con turni di lavoro che la impegnano anche per 12 ore consecutive, per
cui trascorre la maggior parte del proprio tempo con la nonna materna, la quale la
va a prendere a scuola e la porta presso la sua abitazione, occupandosi di tutte le sue necessità, sino a quando la sig.ra rientra dal lavoro.
Ciò comporta che la bambina, tranne quando è con il padre, fa i compiti quasi tutti i giorni dalla nonna, la quale tuttavia non la segue adeguatamente, anche considerando
i problemi di dislessia di ----.
I genitori avevano concordato di iscrivere ----- ad un corso di nuoto (il sig aveva
anche anticipato la propria parte di spese, poi restituite), ma la madre ha cambiato
idea perché la bambina ha opposto resistenza all’idea.
Il padre ha detto chiaramente alla sig.ra che il rifiuto della figlia rappresentava un capriccio probabilmente causato dal suo disagio con il proprio corpo, vista l’obesità, o con la capacità di relazionare con i coetanei, ma che non doveva essere assecondato dai genitori in quanto svolgere un’attività fisica (nuoto o altro) è fondamentale per tutti i bambini e soprattutto per --.
Ciò nonostante la minore ad oggi non svolge alcuna attività, salvo le passeggiate in bicicletta che fa con il sig. nei giorni che passa presso di lui.
Il ricorrente, inoltre, nei giorni in cui tiene la figlia con sé, ha sempre rispettato molto attentamente il regime alimentare indicato dal dietologo, tuttavia ------ non ha avuto alcun beneficio da tale regime e non è dimagrita.
E’ ovvio che se la bambina seguisse regolarmente il regime alimentare prescrittole, dovrebbe già aver evidenziato i benefici connessi, nonostante l’assenza dell’attività fisica, ma purtroppo non è così.
Il ha potuto notare che , quando è con la madre e soprattutto con la nonna, non
segue alcuna dieta e anzi, spesso, mangia merendine e dolciumi, come confermato dalla bambina stessa.
Dopo aver più volte sollevato tutte le proprie perplessità alla moglie, il ha anche
inviato una raccomandata, datata 10 maggio 2013, che si allega, in cui proponeva alla sig. ------ di portare ------ da uno specialista che potesse seguirla e, magari, seguire anche i genitori indicando loro le giuste strategie da utilizzare.
Purtroppo la sig. ha probabilmente inteso la suddetta missiva del marito come un atto di “rimprovero” nei confronti dei suoi atteggiamenti, rispondendo in modo poco conciliativo e costruttivo con una raccomandata del 21 maggio 2013, anch’essa allegata.
Si precisa, in merito, che il sig. i non ha alcuna intenzione di sospendere quanto già viene fatto per ----- (come ad esempio gli incontri presso ------) e non nega che tali attività hanno portato dei miglioramenti e dei progressi, soprattutto per la dislessia.
Propone tuttavia alla moglie di cercare ulteriori metodi per incentivare la crescita di ---
---, senza sottovalutare i disagi che la bambina dimostra,disagi a cui la madre, a volte,non sembra dare il giusto peso
Ad avviso del sig., i problemi di potrebbero essere almeno in parte attenuati se la
bambina fosse seguita con maggiore attenzione e una presenza più assidua di almeno uno dei genitori, controllandola nei compiti, nel cibo, iscrivendola ad un corso sportivo, senza assecondare la pigrizia ed i suoi capricci , tanto più comprensibili nei figli unici di genitori separati.
Quindi, in considerazione degli orari di lavoro davvero massacranti della sig.ra (la
quale sta fuori casa per tantissime ore e, quando rientra, è stanca e spesso trova oggettivamente e legittimamente difficile accudire la figlia), in considerazione inoltre della non proficuità per di passare troppo del suo tempo con la nonna materna (la
quale non è in grado, anche per l’età e le personali attitudini e capacità, di seguirla nei compiti, di imporle la giusta dieta, etc.) il ricorrente chiede al Xxxxxxx adito di disciplinare l’affido della minore nel modo che segue:
- 1) La figlia minore rimane affidata congiuntamente ad entrambi i genitori, con
collocamento prevalente presso la madre;
- 2) Il sig. terrà con sé la bambina per due o tre fine settimana al mese (a seconda del numero dei week-end presenti di volta in volta in ogni mese), dal venerdì all’uscita di scuola sino a tutto il lunedì, quando il padre la riaccompagnerà presso la casa materna dopo cena, adeguando l’orario (comunque non prima delle 21.00) al rientro della sig.ra ---
dal lavoro;
- 3) I suddetti fine settimana, che potranno anche essere consecutivi, saranno concordati con la sig.ra preventivamente, all’inizio del mese o ancora prima, sulla base degli impegni lavorativi e dei turni di quest’ultima, di modo che ---- possa stare con il padre quando la madre lavora il fine settimana e con la madre quando questa è invece libera dal lavoro (si precisa che, in passato, trascorreva spesso con la nonna materna
i fine settimana che non passava con il padre, in quanto la madre era impegnata al lavoro);
- 4) Il sig. terrà ------ con sé, ogni settimana, dal mercoledì dopo l’uscita di scuola sino a tutto il giovedì, quando la riaccompagnerà presso la casa materna dopo cena, adeguando l’orario (comunque non prima delle 21.00) al rientro della sig.ra dal
lavoro;
- 5) Rimangono inalterate le condizioni di affido della minore presenti nell’accordo sottoscritto dai genitori dinnanzi al Giudice Tutelare (allegato in atti), individuate con le lettere C), D), E), F), G) e H), che qui si intendono integralmente riportate.
Il sig. i ritiene che i cambiamenti richiesti in merito alla gestione dell’affido della minore, pur non rappresentando un grande stravolgimento delle abitudini della bambina, possano comunque meglio garantire la presenza quasi costante di almeno uno dei genitori con ------, riducendo il tempo che quest’ultima trascorre con la nonna materna.
Per maggiore chiarezza si precisa che il sig. i non ha alcun problema con la madre della sig.ra ------, della quale anzi apprezza la costante disponibilità ad accudire la bambina e l’evidente ed indiscutibile affetto che nutre per ------, tuttavia ritiene che, visti i disagi della minore, sia più giusto e proficuo per la bambina trascorrere quanto più tempo possibile con i genitori, i quali possono sicuramente garantire un più adeguato sostegno e controllo della figlia rispetto alla nonna.
In merito all’entità del contributo al mantenimento economico della figlia, da parte del
ricorrente, si precisa quanto segue:
Il sig. è stato a lungo impiegato presso la s.r.l. e il reddito da lui percepito, anche in considerazione del reddito della sig. che ribadiamo lavora con contratto a tempo indeterminato presso la ----- è (pari a circa € 1.200,00 mensili oltre straordinari) aveva consentito ai coniugi di trovare un accordo, soddisfacente per entrambi, per il mantenimento di --. Tale accordo prevede il versamento di un assegno mensile di €
300,00 da parte del padre, oltre al 50% delle spese mediche non mutuabili e delle spese ricreative, previamente concordate e documentate.
Purtroppo, in data 16.06.2012, il sig. i riceveva dalla s.r.l. lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (che si allega), con cessazione effettiva del rapporto di lavoro al 30.04.2013.
In data 07.05.2013 il ricorrente, ormai senza lavoro e senza reddito, ha presentato all’Inps domanda di indennità ASpl, anch’essa in atti e allo stato il sig. , in Cassa Integrazione, ha un reddito di soli € xxx, per cui, in virtù di quanto detto, l’istante potrebbe legittimamente chiedere una riduzione dell’entità dell’assegno di mantenimento disposto in favore della figlia.
Tuttavia, in considerazione sia delle esigenze di sia del profondo affetto che nutre
per la figlia, il ricorrente ha chiesto ed ottenuto un aiuto economico da parte dei propri familiari sino a quando, si spera al più presto, troverà un nuovo impiego.
Tale aiuto economico consente al sig. Lucchi di mantenere invariata l’entità del
suddetto mantenimento.
In ragione di ciò si chiede che il Giudice adito disponga, a carico dell’istante, un
assegno di mantenimento in favore della figlia pari ad € 300,00 mensili, oltre al 50% delle spese mediche non mutuabili e delle spese ricreative, previamente concordate e documentate .
PREMESSO ALTRESI’
Che dal giorno della separazione non vi è stato alcun segno di riconciliazione ed i coniugi continuano da allora a vivere separati, avendo trasferito ognuno la propria residenza presso un domicilio autonomo;
Che i coniugi hanno risolto tutte le questioni attinenti alla casa coniugale, così come previsto in sede di separazione, e che nessuna questione economica hanno in sospeso tra loro (salvo il mantenimento della figlia );
Che ricorrono tutte le condizioni previste dalla legge per poter chiedere lo scioglimento del matrimonio;
Che il sig. , tramite il sottoscritto procuratore, ha tentato di addivenire ad una soluzione consensuale della situazione, al fine di evitare il presente ricorso giudiziale (si depositano n. 2 lettere del 11.02.2013 e del 02.04.2013), ma non ha ottenuto alcun riscontro positivo;
Tutto ciò premesso e specificato, il sig. , come sopra rappresentato e difeso
RICORRE
alla S.V. Xxx.xx affinché fissi, con decreto in calce al seguente atto, il giorno e l’ora dell’udienza di comparizione dinnanzi a codesto Tribunale in Camera di Consiglio, con termine intermedio per la notifica del presente ricorso e decreto alla controparte, per xxx sentire accogliere le seguenti
CONCLUSIONI
Voglia, l’Ill. Tribunale adito, contrariis rejectis, così giudicare:
- Dichiarare lo scioglimento del matrimonio celebrato tra la sig.ra e il sig. di cui sopra, ordinando all’Ufficiale di Stato Civile del Comune di Milano, a mezzo di rituale comunicazione da parte della cancelleria, di procedere alla trascrizione dell’emananda
sentenza sui pubblici registri anagrafici, con ulteriore annotazione nei comuni di rispettiva residenza.
- Disporre l’affido condiviso ad entrambi i genitori della figlia ------, nata in data , con collocamento prevalente presso la madre;
- Definire le modalità di visita della bambina da parte del sig. così come illustrate in premessa (punti da 1 a 5), cui ci si riporta integralmente;
- Disporre, a carico del sig. i, un assegno di mantenimento in favore della figlia ------
pari ad € 300,00 mensili, da versare alla sig.ra entro il giorno 5 di ogni mese, oltre al 50% delle spese mediche non mutuabili e delle spese ricreative previamente concordate e documentate;
Con vittoria di spese e compensi.
Con riserva di articolare mezzi istruttori e depositare ulteriori documenti in corso di causa.
Ai fini del contributo unificato il presente procedimento rientra fra quelli previsti dall'art.13 primo comma lettera b D.P.R.N.115/2002 a decorre 6 luglio 2011 il cui contributo è pari ad € ----
Si allegano i seguenti documenti:
• Copia D.O. separazione consensuale.
• Copia del verbale di modifica delle condizioni di affido della figlia minore, sottoscritto da entrambi i genitori dinnanzi al Giudice Tutelare di Milano in data 23 aprile 2009;
• Certificato contestuale di stato di famiglia e residenza del sig..
• Certificati di residenza e stato di famiglia della sig.ra .
• Estratto dell’atto di matrimonio.
• Lettera del sig.i del 10.05.2013 e risposta della sig.ra del 21.05.2013.
• Dichiarazione dei redditi del sig. per gli anni 2010, 2011, 2012.
• Lettera di licenziamento per giustificato motivo oggettivo del 16.06.2012.
• Attestato di trasmissione domanda di indennità Aspl e stato occupazionale del sig. Lucchi.
• Fax del 11.02.2013 e del 02.04.2013 con allegato rapporto di trasmissione. Milano lì, 12 giugno 2013