IN CASO
IN CASO
DI ALLUVIONI
Protocollo di intesa per la definizione delle procedure
di comunicazione e del modello di intervento nelle emergenze
per condizioni meteorologiche avverse o per alluvioni
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n caso di pericolo connesso al rischio idraulico tutti gli enti con responsabilità di protezione civi- le e nella gestione dei fiumi interverranno seguen-
do un nuovo modello di coordinamento che stabilisce compiti e rapporti tra i diversi soggetti.
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L'accordo è stato siglato venerdì 9 marzo nella sede della Provincia dal presidente della Provincia Xxxxxxxx Xxxxxxxx, dal Prefetto di Modena Italia Fortunati, da sindaci e rappresentanti di vari enti.
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Nell'elenco figurano la Prefettura di Modena, Regione Xxxxxx Xxxxxxx: Servizio protezione civile, Servizio provinciale Difesa del suolo di Modena, Magistrato per il Po ufficio operativo di Modena, Consorzio di bonifi- ca di Burana-Leo-Scoltenna-Xxxxxx, Consorzio di bonifica Parmigiana-Moglia-Secchia, Consorzio di bonifica Reno-Palata, Vigili del fuoco comando pro- vinciale di Modena, 118 Modena soccorso, Corpo fore- stale comando provinciale di Modena, Provincia di Modena, i Comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco, Cavezzo, Concordia, Finale Xxxxxx, Medolla, Mirandola, Nonantola, Novi, Ravarino, X.Xxxxxxx, X.Xxxxxx, X.Xxxxxxxxxx, X.Xxxxxxxx, Soliera; Consulta provinciale volontariato per la protezione civile e gruppi comuna- li di protezione civile, enti e strutture facenti parte dei Com (centro operativo misto), del Ccs (centro coordi- namento soccorsi) e della Sop (sala operativa della Prefettura), tra questi: Anas, Questura, Polizia stradale, Carabinieri, Corpo forestale dello Stato, Guardia di finanza, Croce rossa italiana. Il Servizio idrografico e mareografico di Parma, Autorità di bacino del fiume Po e l'Agenzia di protezione civile.
"Per la prima volta - ha affermato Xxxxxxxx - abbiamo
stabilito uno schema di intervento per migliorare l'or- ganizzazione della protezione civile. Anche se le Casse di espansione hanno ridotto il pericolo alluvione, non dobbiamo dimenticare che il nostro territorio rimane a forte rischio idraulico".
La definizione del protocollo è stata coordinata dalla Provincia, nell'ambito delle attività di pianificazione di protezione civile, e segue quello sugli incendi boschivi, siglato lo scorso anno, mentre entro il 2001 sarà definito il protocollo relativo ai terremoti e al rischio idrogeologico.
"Gli obiettivi di questa intesa - spiega Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx, assessore provinciale alla Protezione civile
- sono la definizione delle modalità di comunicazione tra gli enti e di attivazione in caso di emergenza, il completamento delle banche dati sulle risorse e gli ele- menti a rischio, ma anche gli impegni per svolgere tutte le attività ordinarie come la formazione dei volontari che sono indispensabili in caso di emergen- za".
Per ogni ente l'intesa stabilisce impegni e compiti spe- cifici nelle diverse fasi dell'emergenza.
Seguendo i criteri stabiliti dall'accordo, tutti gli enti poi si ad impegnano a elaborare in “tempo di pace" e entro i prossimi 60 giorni, un proprio piano interno per l'attuazione del modello di intervento provinciale, nonché fornire alla Provincia i numeri di reperibilità telefonica a cui fare riferimento in caso di necessità. I Comuni, in particolare, dovranno costituire ufficial- mente il Centro operativo comunale, stabilire le moda- lità di attivazione e realizzare i censimenti delle risor- se e delle aree a rischio che saranno raccolti nella banca dati del Piano Provinciale di protezione civile. Oltre al modello di intervento per ogni ente l'intesa individua i componenti del Centro coordinamento soccorsi e della Sala operativa provinciale e contiene, tra l'altro la tabella dei livelli idrici per la chiusura dei ponti e per l'avvio della fase di preallarme, la carta dei tratti critici, la carta delle aree storicamente allagate, l'elenco dei mezzi e dei materiali disponibili.
L'intesa distingue tre diverse fasi: attenzione, preallar-
me e allarme.
Fase di attenzione. Scatta in base alla previsione di intense precipitazioni. La prima soglia è fissata in 50 millimetri di pioggia nelle 24 ore. La Prefettura invia a tutti gli enti interessati l'avviso di attivazione della fase di attenzione e il bollettino meteo regionale. Se necessario la Provincia attiva il servizio di vigilanza strumentale tramite un sistema di telemisura su diver- si tratti dei fiumi principali, collegato in rete con gli enti. In caso di particolare gravità delle previsioni scattano anche le ricognizioni dei tecnici comunale e dei vigili urbani nelle zone a rischio.
Fase di preallarme. Se il livello dei fiumi supera i livelli guardia fissati dal piano di emergenza, inizia la fase di preallarme. I Comuni, Magistrato del Po, servi- zio regionale di Protezione civile e quello delle Difesa del suolo e i Consorzi di bonifica attivano i propri ser- vizi di vigilanza. I sindaci convocano le strutture ope- rative comunali, predispongono la vigilanza della via- bilità e avvisano, se necessario, le popolazioni. Intanto la Prefettura può decidere di attivare la Sala operativa provinciale che elabora un quadro aggiornato sullo scenario di evento atteso e lo invia agli enti e alla stampa. Se la piena è di particolare gravità la Prefettura può chiedere l'intervento dei volontari per il servizio di guardia sugli argini.
Intanto Vigili del fuoco e 118 Modena soccorso riman- gono in costante contatto e avviano le loro procedure di preallarme.
Fase di allarme e soccorso. Inizia quando il rischio alluvione diventa probabile. La Prefettura assume la
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direzione dei servizi di emergenza coordinandoli con i sindaci, costituisce i Centri operativi misti (Com), può dichiarare lo stato di emergenza e l'intervento delle forze armate. Il Magistrato del Po si occupa delle argi- nature in collaborazione con i Comuni, Vigili del fuoco e volontari; i Comuni controllano strade, scuo- le, la sicurezza di persone disabili e i servizi primari alla popolazione. Il servizio 118 Modena soccorso assi- cura il pronto intervento e attiva le risorse sanitarie. Scattano i piani di soccorso comunali.
La Provincia fornisce un supporto tecnico per l'inter- pretazione dell'evento utilizzando il programma di previsione e prevenzione e la vigilanza strumentale.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE
DI COMUNICAZIONE
E DEL MODELLO DI INTERVENTO NELLE EMERGENZE
PER CONDIZIONI METEOROLOGICHE AVVERSE O PER ALLUVIONI
STRUTTURE OPERATIVE ED ENTI COINVOLTI
- Prefettura di Modena,
- Regione Xxxxxx Xxxxxxx: Servizio protezione civile; Servizio provinciale difesa suolo, risorse idriche e forestali di Modena,
- Magistrato per il Po: Ufficio operativo di Modena,
- Consorzio di bonifica Burana-Xxx-Xxxxxxxxx-Xxxxxx,
- Consorzio di bonifica Parmigiana Moglia Secchia,
- Consorzio di bonifica Reno-Palata,
- Vigili del Fuoco: Comando provinciale di Modena,
- Modena soccorso - 118,
- Corpo forestale: Comando provinciale di Modena,
- Amministrazione Provinciale di Modena,
- Amministrazioni Comunali della Provincia di Modena: Modena, Castelfranco, San Xxxxxxx, Ravarino, Bomporto, Bastiglia, Camposanto, Finale Xxxxxx, San Felice, Concordia, Mirandola, Campogalliano, Carpi, Cavezzo, Medolla, Nonantola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero, Soliera;
- Consulta Provinciale del volontariato per la prote- zione civile e gruppi comunali di protezione civile,
- Enti e strutture facenti parte dei COM (Centro Operativo Misto), del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) e della SOP (sala operative della Prefettura): ANAS, Questura, Polizia stradale, Carabinieri, Corpo forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Croce Rossa italiana ecc.
- Servizio idrografico e mareografico di Parma;
- Autorità di bacino del fiume Po;
- Agenzia di protezione civile.
ENTI FIRMATARI IL PRESENTE PROTOCOLLO
- Prefettura di Modena;
- Regione Xxxxxx Xxxxxxx: Servizio protezione civile, Servizio provinciale difesa suolo risorse idriche e
forestali di Modena;
- Magistrato per il Po: Ufficio operativo di Modena,
- Consorzio di bonifica Burana-Xxx-Xxxxxxxxx-Xxxxxx,
- Consorzio di bonifica Parmigiana Moglia Secchia,
- Consorzio di bonifica Reno-Palata,
- Vigili del Fuoco: Comando provinciale di Modena,
- Modena soccorso -118,
- Amministrazione Provinciale di Modena,
- Amministrazioni Comunali della Provincia di Modena: Modena, Castelfranco, San Xxxxxxx, Ravarino, Bomporto, Bastiglia, Camposanto, Finale Xxxxxx, San Felice, Concordia, Mirandola, Campogalliano, Carpi, Cavezzo, Medolla, Nonantola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero, Soliera;
- Consulta Provinciale del volontariato per la prote- zione civile,
CONSIDERATA
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• la necessità in particolare di definire le modalità di comunicazione fra gli enti e di attivazione degli stessi in situazione di emergenza nonché le modalità di intervento in caso di evento calamitoso e di deli- neare le attività ordinarie per pianificare gli inter- venti di emergenza offrendo in tal senso la possibi- lità di attuare procedure di difesa , di riduzione del rischio idraulico e di prevenzione per la tutela della popolazione;
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• la necessità di delineare banche dati e procedure semplici e definite per la corretta integrazione delle attività degli enti con competenza in materia di pro- tezione civile sia in situazione ordinaria sia in emer- genza in relazione ad eventi calamitosi connessi al rischio idraulico;
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gli Enti firmatari del presente Protocollo d’intesa convengono quanto segue:
PUNTO 1: LA PREFETTURA DI MODENA
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo e in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, sulla scorta degli indirizzi fissati nel presente protocollo, un documento programmatico relativo alle fasi procedurali demandate alla sua com- petenza, con una specifica previsione per gli eventi di cui alla lettera c) art. 2 L. 225/92, nonché a fornire tutti i dati di interesse alla Provincia per i conseguen- ti successivi adempimenti (ANAS);
• Fornire, affinché costituisca gli allegati n.2 e n.3 al presente documento, i nominativi dei componenti il CCS e la SOP in caso di emergenza idraulica;
• Collaborare alla stesura del piano di emergenza pro- vinciale e alla raccolta dati ad esso afferente relati- vamente al rischio idraulico;
• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
• Fornire i documenti sopra enucleati e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla
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firma della presente convenzione;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento
PUNTO 2: LA REGIONE XXXXXX XXXXXXX -SERVI- ZIO DI PROTEZIONE CIVILE
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente pro- tocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che permet- te la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Emanare linee guida relativamente alla pianificazione provinciale di emergenza in conformità a quanto sta- bilito all'art. 108, comma 1 lettera a) punto 3, del decreto legislativo 112;
• Fornire un numero di reperibilità all'Amministra- zione provinciale e a comunicarne tempestivamente eventuali modifiche (allegato 20);
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• Fornire un numero di fax cui far pervenire le comuni- cazioni previste nel presente protocollo (allegato n.21);
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• Fornire la tipologia del materiale disponibile al magazzino del Tresigallo utile per la gestione di un'emergenza connessa al rischio idraulico nonché le modalità di utilizzo del suddetto materiale. Tale elenco costituisce l’allegato n.9 al presente docu- mento;
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• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
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• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla firma del presente protocollo;
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• Promuovere e collaborare alla formazione del volontariato.
PUNTO 3: IL MAGISTRATO PER IL PO
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo, in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che per- mette la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Fornire un numero di reperibilità telefonica all'Amministrazione provinciale, e a comunicarne tempestivamente eventuali modifiche (allegato n.20);
• Fornire un numero di fax cui far pervenire le comuni- cazioni previste nel presente protocollo (allegato n.21);
• Fornire i livelli di preallarme per i fiumi Secchia e Xxxxxx all'Amministrazione provinciale e che costi- tuiranno l'allegato n.5 della presente convenzione ;
• Segnalare particolari situazioni di criticità idraulica presenti nei tratti fluviali di competenza (Secchia, Xxxxxx, Naviglio) affinché sia possibile aggiornare il Programma di previsione e prevenzione e quindi gli scenari di danno;
• Fornire l'ubicazione dei magazzini periferici e la disponibilità di materiali e mezzi in essi presenti. Di tale elenco, che costituisce l'allegato n.10 alla pre- sente convenzione,- ne comunica tempestivamente ogni modifica allo stesso;
• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni • Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
• Collaborare alla formazione del volontariato ,
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 4: LA REGIONE XXXXXX XXXXXXX - SERVIZIO PROVINCIALE DIFESA DEL SUOLO
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente pro- tocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che permet- te la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Segnalare particolari situazioni di criticità idraulica presenti su fiumi e canali di competenza regionale affinché sia possibile aggiornare il Programma di pre- visione e prevenzione e quindi gli scenari di danno;
• Fornire un numero di reperibilità telefonica all'Amministrazione provinciale, e a comunicarne tempestivamente eventuali modifiche (allegato n.20);
• Fornire un numero di fax cui far pervenire le comuni- cazioni previste nel presente protocollo (allegato n.21);
• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allegati al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla firma del presente protocollo;
• Collaborare alla formazione del volontariato ;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 5: IL CONSORZIO DI BONIFICA BURANA LEO-SCOLTENNA-XXXXXX
PUNTO 6: IL CONSORZIO DI BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA SECCHIA
PUNTO 7: IL CONSORZIO DI BONIFICA RENO- PALATA
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A:
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che permet- te la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Fornire un numero di reperibilità telefonica
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all'Amministrazione provinciale, e a comunicarne tempestivamente eventuali modifiche (allegato n.20);
• Fornire un numero di fax cui far pervenire le comuni- cazioni previste nel presente protocollo (allegato n.21);
• Fornire l'elenco del materiale in disponibilità che costituisce l’allegato n.14 alla presente convenzione e comunicare tempestivamente ogni modifica allo stes- so;
• Fornire la cartografia del territorio di competenza che costituisce l’allegato n.15 al presente documen- to e a segnalare in modo tempestivo eventuali modi- fiche o aggiornamenti;
• Fornire l'elenco dei Comuni modenesi ricadenti nel proprio comprensorio di competenza, che costituisce l’allegato n.16 al presente documento e a segnalare in modo tempestivo eventuali modifiche o aggiorna- menti;
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• Segnalare particolari situazioni di criticità idraulica presenti sui canali di propria competenza affinché sia possibile aggiornare il Programma provinciale di previsione e prevenzione di protezione civile e quin- di gli scenari di danno con particolare attenzione a quelle situazioni nelle quali è possibile ipotizzare un coinvolgimento di persone;
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• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
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• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla firma del presente protocollo;
• Collaborare alla formazione del volontariato;
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• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
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PUNTO 8: VIGILI DEL FUOCO-COMANDO PROVIN- CIALE DI MODENA
VISTO - Omissis
SI IMPEGNANO A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che per- mette la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Collaborare alla formazione del volontariato;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 9: MODENA SOCCORSO -118
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A:
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che per- mette la completa applicazione di quanto delineato
in questo protocollo;
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Collaborare alla formazione del volontariato;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 10: L'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MODENA
VISTO - Omissis
SI IMPEGNA A
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme e allarme, il proprio piano interno che per- mette la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Coordinare l'elaborazione del piano di emergenza “rischio idraulico" ai sensi dell’art. 108, comma 1 let- tera b) punto 2 del Dlgs. 112/98 e vigilare affinché siano rispettati gli impegni assunti ai sensi dell’art. 108, comma 1 lettera b) punto 3 del Dlgs. 122/98;
• Coordinare le attività comunali di raccolta dati relati- va alle risorse e agli elementi esposti al rischio costi- tuenti la banca dati dei piani comunali di emergenza;
• Pubblicare ed aggiornare sul server provinciale di pro- tezione civile le cartografie di rischio e territoriali utili per la pianificazione e gestione dell'emergenza;
• Verificare la disponibilità, la tipologia e la funzionalità del sistema idrometrico e pluviometrico di preannun- cio operante sul territorio provinciale;
• Fornire un numero di reperibilità telefonica, e a comu- nicarne tempestivamente eventuali modifiche da inse- rire nell’allegato n.20;
• Fornire un numero di fax cui far pervenire le comuni- cazioni previste nel presente protocollo da inserire nell’allegato n.21;
• Fornire “i livelli di riferimento" per la chiusura dei ponti provinciali in caso di emergenza idraulica per costruire l'allegato n. 4. del presente documento
• Fornire alla Prefettura i nominativi ed i relativi sostituti del personale dell'Amministrazione provin- ciale facente parte della SOP e del CCS;
• Fornire le cartografie di cui agli allegati n. 6,7,8;
• Elaborare gli allegati previsti dalla presente conven- zione contenenti le informazioni così come vengono fornite dai diversi enti e a distribuirli agli enti con- traenti entro 60 giorni dalla firma della presente convenzione;
• Verificare annualmente lo stato di aggiornamento degli allegati al presente piano;
• Collaborare alla formazione del volontariato;
• Inviare entro 60 giorni dalla firma del presente pro- tocollo gli allegati dal 2 al 21 agli enti contraenti;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 11: LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI FIRMATARIE DEL PRESENTE PROTOCOLLO
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VISTO - Omissis
SI IMPEGNANO A
• Elaborare, in conformità al presente protocollo non- ché al documento descrittivo il modello di interven- to per le fasi di attenzione, preallarme ed allarme, il proprio piano interno e il piano comunale che per- mette la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo;
• Realizzare i censimenti relativi alle risorse e agli ele- menti esposti al rischio finalizzati all'elaborazione delle banche dati utili alla pianificazione dell'emer- genza secondo le procedure e le modalità concorda- te con la Provincia;
• Costituire il COC (Centro operativo comunale) con atto ufficiale e disporre la modalità di attivazione e di reperimento entro 30 giorni dalla firma del pre- sente documento;
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• Fornire alla Provincia il numero di fax cui fare per- venire le comunicazioni relative all'attivazione della fase di attenzione ed ogni altra informazione con- nessa ad emergenze di protezione civile e a comuni- carne in modo tempestivo eventuali modifiche (alle- gato n.21);
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• Fornire un numero di reperibilità all'amministrazio- ne provinciale comunicandone in modo tempestivo eventuali modifiche (allegato n.20);
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• Fornire alla Provincia, i livelli “di riferimento" per la chiusura dei ponti comunali per costruire l'allegato
n.4 del presente documento;
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• Fornire ubicazione ed elenco di materiali e mezzi di proprietà, utili alla gestione di un'emergenza idrau- lica e comunicare tempestivamente ogni modifica subentrata. Tali elenchi costituiscono l'allegato n. 18 del presente documento;
• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla firma del presente protocollo;
• Collaborare e promuovere la formazione del volon- tariato e la costituzione dei gruppi comunali di pro- tezione civile;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 12: LA CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO PER LA PROTEZIONE CIVILE
VISTO - Omissis
SI IMPEGNAA
• Elaborare, entro 60 giorni dalla firma del presente protocollo, in conformità al documento descrittivo il modello di intervento per le fasi di attenzione, preal- larme ed allarme, il proprio piano interno che per- mette la completa applicazione di quanto delineato in questo protocollo;
• Partecipare alla realizzazione del piano provinciale di emergenza rischio idraulico;
• Promuovere e collaborare alla formazione del volontariato delle associazioni iscritte alla Consulta provinciale del volontariato per la protezione civile e a promuovere corsi di formazione e aggiornamen- to per volontari per la vigilanza idraulica sulle argi- nature;
• Fornire un numero di reperibilità telefonica e a comunicarne in modo tempestivo eventuali modifi- che (allegato n.20);
• Fornire un numero di fax cui fare pervenire le comunicazioni previste dal presente documento e a comunicarne in modo tempestivo eventuali modifi- che (allegato n.21),
• Fornire l'elenco del materiale in disponibilità che costituisce l’allegato n.11 alla presente convenzione, e comunicare tempestivamente ogni modifica allo stesso;
• Fornire i documenti sopra enucleati, e per i quali non sono previsti tempi differenti, entro 30 giorni dalla firma del presente protocollo;
• Collaborare all'aggiornamento annuale degli allega- ti al presente documento per quanto riguarda i dati di propria competenza;
• Partecipare a periodiche esercitazioni finalizzate alla messa a punto del presente documento.
PUNTO 13: MODIFICHE AL PROTOCOLLO D’INTESA
Gli Enti firmatari potranno effettuare di comune accordo variazioni al presente protocollo allorquando si dimostri necessario ai fini di una migliore interpre- tazione delle Leggi vigenti o allorquando si verifichi- no condizioni che giustificano tali variazioni.
In particolare la Regione in riferimento alle nuove competenze trasferite dallo Stato procederà entro breve a definire procedure regionali e concordare pro- tocolli d'intesa con Prefetture e Province in merito a: modello di intervento in caso di crisi regionale, avvisi di condizioni meteo avverse, uso delle attrezzature regionali, volontariato.
Sarà pertanto compito dell'amministrazione provinciale inserire tali modifiche nel presente protocollo inviando agli enti contraenti le integrazioni apportate.
ALLEGATI AL PROTOCOLLO DI INTESA
ALLEGATO 1: Modello di intervento per la gestione dell'emergenza e del soccorso per le fasi di attenzione, preallarme e allarme;
ALLEGATO 2: Componenti CCS, relativi sostituti e regolamento di funzionamento del CCS;
ALLEGATO 3: Componenti SOP, relativi sostituti e regolamento di funzionamento della SOP;
ALLEGATO 4: Tabella riassuntiva dei livelli idrici di riferimento per la chiusura dei ponti comunali, pro- vinciali e statali;
ALLEGATO 5: Tabella riassuntiva dei livelli idrometri- ci di preallarme;
ALLEGATO 6: Cartografia e banche dati relative al
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rischio idraulico facenti parte del Programma di previ- sione e prevenzione di protezione civile: Carta dei tratti critici del sistema idraulico della Provincia di Modena, Carta idromorfologica, Carta delle aree stori- camente allagate, Piano speditivo bacino Po; ALLEGATO 7: Cartografia e banca dati relativa alle sedi di COM;
ALLEGATO 8: Cartografia e banca dati relativa alle aree di ammassamento e di accoglienza;
ALLEGATO 9: Materiali e mezzi disponibili presso il magazzino regionale di Tresigallo;
ALLEGATO 10: Magazzini e materiale del Magistrato per il Po e modalità di utilizzo dei materiali e mezzi; ALLEGATO 11: Materiali e mezzi disponibili presso la Consulta per la protezione civile di Modena e moda- lità di utilizzo degli stessi
ALLEGATO 12: Materiali e mezzi disponibili presso il Consorzio di bonifica Burana -Leo -Scoltenna-Xxxxxx e modalità di utilizzo degli stessi;
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ALLEGATO 13: Materiali e mezzi disponibili presso il Consorzio di bonifica Parmigiana-Moglia-Secchia e modalità di utilizzo degli stessi;
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ALLEGATO 14: Materiali e mezzi disponibili presso il Consorzio di bonifica Reno-Palata e modalità di uti- lizzo degli stessi;
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ALLEGATO 15: Cartografia del territorio dei Consorzi di Bonifica (Burana-Leo-Scoltenna-Xxxxxx, Parmi- xxxxx Xxxxxx Secchia, Reno Palata);
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ALLEGATO 16: Elenco Comuni modenesi ricadenti nei tre comprensori di bonifica dei Consorzi Burana-Leo- Scoltenna-Xxxxxx, Parmigiana Moglia-Secchia; ALLEGATO 17: Materiali e mezzi disponibili presso il Magistrato per il Po – Ufficio operativo di Mo e moda- lità di utilizzo degli stessi;
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ALLEGATO 18: Materiali e mezzi disponibili presso i Comuni della Provincia di Modena e modalità di uti- lizzo degli stessi;
ALLEGATO 19: Modulistica per analisi delle situazioni e valutazioni delle necessità di primo intervento; ALLEGATO 20: Telefoni di reperibilità degli enti con- traenti la convenzione;
ALLEGATO 21: Numeri di fax degli enti contraenti la convenzione, cui inviare comunicazioni durante la fase di attenzione, preallarme e allarme. •
MODELLO DI INTERVENTO NELLE EMERGENZE PER CONDIZIONI METEOROLOGICHE
AVVERSE O PER ALLUVIONI
Allegato al protocollo di intesa per la definizione delle pro- cedure di comunicazione e del modello di intervento nelle emergenze per condizioni meteorologiche avverse o per alluvioni
PREMESSA
Questo allegato ha l’obiettivo di delineare le attività che gli enti svolgono:
• in situazione di emergenza per fronteggiare le situa- zioni di rischio connesse al rischio idraulico e le
modalità di comunicazione;
• in situazioni ordinarie per pianificare gli interventi di emergenza.
L’ambito di intervento è quello delle aste principali dei fiumi Secchia, Xxxxxx e Naviglio, il reticolo fluviale dei bacini imbriferi ad essi afferenti ed il reticolo flu- xxxxx xxxxxx xx xxxxxxx.
In particolare si vogliono definire le procedure utiliz- zate per diffondere l'informazione relativa all'appros- simarsi di situazioni di potenziale rischio idraulico, le modalità di diffusione degli allarmi meteo e le diverse fasi di evoluzione in senso calamitoso dei fenomeni, offrendo la possibilità di attuare procedure di difesa e di riduzione del rischio idraulico
In particolare vengono qua analizzate le procedure relative ad un evento di tipo “b” ai sensi della Legge 225/1992, procedure che possono essere attivate anche alla presenza di un evento dichiarato di tipo “c” ai sensi della legislazione vigente e che comporta una necessaria relazione con strutture nazionali che inter- vengono per collaborare durante la fase di emergenza. Il documento, redatto sulla base della legislazione vigente, potrà subire modifiche in funzione delle variazione delle stesse nel caso in cui vengano deli- neati cambiamenti di ruoli e competenze e dovrà esse- re costantemente aggiornato.
Nel caso dei corsi d’acqua principali (Secchia, Xxxxxx e Naviglio), caratterizzati da medie dimensioni, esiste di solito una segnalazione di preannuncio di eventi di piena interessanti le aste principali – preannuncio che si attua sia attraverso le previsioni meteorologiche sia principalmente attraverso la lettura in tempo reale dei dati di pioggia nella parte alta dei bacini e il monito- raggio in tempo reale dei livelli idrometrici – che per- mette di attuare delle azioni secondo procedure strut- turate in modo graduale.
Nel caso del reticolo fluviale secondario di montagna e di quello di pianura la rete di monitoraggio per i livelli idrometrici è molto più limitata ed il preannun- cio degli eventi di piena, affidato alle previsioni meteo ed alla lettura dei dati di pioggia è più carente, soprat- tutto nei tratti con bassi tempi di corrivazione.
Si possono distinguere due momenti fondamentali che caratterizzano la fase di emergenza intesa come successione delle fasi di attenzione, di preallarme e di allarme:
• Situazioni di attesa;
• Situazioni di azione.
Durante la fase di attesa vengono attuate tutte quelle attività che non prevedono interazioni dirette con la popolazione (intendendo con ciò anche il sistema ter- ritoriale, della mobilità e in generale il sistema socio- economico) ma che risultano indispensabili per prepa- rare correttamente le fasi successive.
Durante le fasi di azione, invece, vengono attuate tutte quelle attività che interessano il territorio (argi- nature e opere idrauliche in generale, viabilità, ecc.) e la popolazione e che comportano anche l’assunzione di provvedimenti quali limitazioni, divieti, ordinanze,
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ecc. Tali situazioni coincidono pertanto con le fasi di preallarme e di allarme
ALCUNE DEFINIZIONI
Servizio di sorveglianza
A livello nazionale è svolto dalla veglia meteorologica del Dipartimento della Protezione Civile (DPC- COAU Veglia Meteo); a livello periferico è svolto dagli Uffici del Servizio idrografico e mareografico, dagli Uffici regio- nali ed altri enti territoriali che dispongono di reti in telemisura.
In Xxxxxx Xxxxxxx è costituito dal Servizio protezione civile in collaborazione con il Servizio meteorologico regionale-ARPA (SMR). Il SMR effettua elaborazioni previsionali anche mediante l'impiego di modelli fisico- matematici ad area limitata ed attività di monitoraggio. Il Servizio protezione civile della Regione Xxxxxx Xxxxxxx effettua attività di monitoraggio idrometereo- logico presso il Centro Operativo Regionale (COR) mediante il sistema di reti SIREM.
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In Provincia di Modena è svolto anche attraverso l'uti- lizzo del MIPROC (Misure idrometereologiche protezione civile); tale sistema installato presso la Provincia di Modena – Ufficio di Protezione Civile e in alcuni centri periferici (Prefettura di Modena, Servizio Provinciale Difesa Suolo, Consorzio di Bonifica di Burana-Leo- Scoltenna-Xxxxxx, Comunità Montana del Frignano e Comuni di: Modena, Bomporto, Finale Xxxxxx, Concordia S.S., Mirandola, Carpi, Vignola, Sassuolo) permette il monitoraggio in tempo reale delle grandezze idrometeo- rologiche (pioggia e livelli idrometrici) mediante l’acqui- sizione dei dati di alcune stazioni in telemisura di pro- prietà della Provincia di Modena, del Servizio Idrografico e Mareografico di Parma, del Magistrato per il Po, del Consorzio di Bonifica Burana-Leo- Scoltenna- Xxxxxx, del Consorzio di Bonifica Parmigiana - Moglia- Secchia e del Consorzio Reno-Palata.
Servizio di vigilanza
All’interno del servizio di vigilanza vengono svolte le attività di controllo dell’evoluzione del fenomeno e con- trollo dei punti critici sul territorio (arginature, viabilità, ponti, ecc.).
Servizio di salvaguardia
Il servizio di salvaguardia è costituito da quelle strut- ture operative (Struttura di protezione civile comuna- le, VVF, volontariato, forze dell’ordine, ecc.) che hanno il compito di assistere e salvaguardare la popo- lazione (informazione, indirizzamento verso le aree di attesa e i centri di accoglienza previsti dal piano di emergenza, antisciacallaggio, ecc.)
FASE DI ATTENZIONE
Nei bacini a rapido scorrimento la fase di attenzione può essere stabilita in base alle precipitazioni intense sui bacini montani.
*questi enti non firmatari del presente protocollo svolgono il ruolo con- nesso alle competenze del quadro legislativo vigente
La soglia che determina il raggiungimento del livello di attenzione è l’emissione da parte del Servizio Protezione Civile della Regione Xxxxxx Xxxxxxx, sulla base delle elaborazioni previsionali del Servizio Meteorologico Regionale dell'avviso di condizioni meteorologiche avverse. Tale soglia è stata fissata in 50 mm di pioggia nelle 24 ore (intensità del fenome- no classificata come FORTE) o in 100 mm/24 ore (intensità del fenomeno classificata come MOLTO FORTE).
Durante la fase di attenzione è prevista una sorve- glianza solo di tipo strumentale, riguardante princi- palmente i dati di pioggia.
AGENZIA DI PROTEZIONE CIVILE*
• Attraverso il COAU - veglia meteo invia alla Regione Xxxxxx Xxxxxxx informazioni relativamente alle condizioni meteo avverse che vengono confrontate ed analizzate in rapporto alle previsioni metereolo- giche elaborate dai Servizi regionali
SERVIZIO IDROGRAFICO E MAREOGRAFICO DI PARMA*
• Fornisce assistenza per la lettura e l’interpretazione dei dati idrometrici e pluviometrici utili alla previ- sione e prevenzione del fenomeno calamitoso in xxxxx xxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx.
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO*
• Fornisce indicazioni relativamente alle aree critiche del territorio;
• Fornisce le banche dati cartografiche utili per la rea- lizzazione degli scenari di danno e di rischio.
PREFETTURA DI MODENA
• In caso di emergenza connessa al rischio idraulico, ricevuto il bollettino meteo regionale, trasmette l’av- viso di attivazione della fase di attenzione e il con- tenuto del bollettino ai seguenti enti: Amministrazione Provinciale e ufficio di protezione civile della Provincia;
Comuni: comando della Polizia municipale; Carabinieri; Guardia di finanza; Centrale operativa 118, Comando Vigili del Fuoco; Questura; Polizia stradale; Servizio provinciale difesa suolo; Consorzi di bonifica che operano in Provincia di Modena, Provveditorato alle opere pubbliche; Magistrato per il Po; CRI; Enel, Telecom, aziende municipalizzate (Meta, Sat, Aimag); Corpo forestale dello Stato; ANAS;
Società autostrade.
• mantiene aggiornati gli enti sopra elencati relativa- mente all’evoluzione della situazione meteo invian- do i comunicati successivi che pervengono in Prefettura dalla Regione Xxxxxx Xxxxxxx;
• Se lo ritiene necessario e sentito il Magistrato per il Po e/o il Servizio provinciale difesa del suolo, richie- de alla Provincia l'attivazione del Servizio di vigi-
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xxxxx strumentale.
REGIONE XXXXXX XXXXXXX -SERVIZIO DI PROTE- ZIONE CIVILE
• Trasmette il bollettino di condizioni meteo avverse emesso dal servizio meteorologico regionale (ARPA) (che viene confrontato con quello emesso dal COAU
- Veglia Meteo del Dipartimento della Protezione Civile), alle Prefetture interessate.
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(Collegandosi al sito Internet della Regione Xxxxxx- Romagna (http: //xxx.xxxxxxx.xxxxxx-xxxxxxx.xx/xxxxx.xxx è possibile conoscere le condizioni meteorologiche in tempo reale Lo spazio “Situazione meteo" curato dal Servizio meteorologico regionale (ARPA), fornisce informazioni sulla situazione in atto in Xxxxxx- Romagna per quanto riguarda temperature, precipi- tazioni, visibilità. I dati vengono aggiornati ogni 3 ore. In “Previsioni del tempo in Xxxxxx-Romagna" il Servizio diffonde le previsioni della giornata in corso e di quelle successive e il quadro della situazione nell'arco di 72 ore. E' possibile vedere la copertura nuvolosa ogni 6 ore, le precipitazioni e i venti pre- visti nell'arco di tre giorni sulla regione e le previ- sioni per ogni provincia. Infine, in “Dati meteo in Xxxxxx-Romagna" è possibile visualizzare i parame- tri registrati dalle stazioni meteorologiche dislocate sul territorio regionale negli ultimi 10 giorni e vede- re i dati relativi alle stazioni nei formati grafico inte- rattivo (Java) e testuale.)
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• Valutata la gravità delle previsioni e la loro tenden- za (esaurimento, stazionarietà, intensificazione) verifica l'organizzazione dei componenti la propria sala operativa e del proprio servizio di vigilanza.
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• Organizza il presidio di sorveglianza (lettura in tempo reale dei dati pluviometrici e idrometrici).
MAGISTRATO PER IL PO,
REGIONE XXXXXX XXXXXXX-SERVIZIO PROVINCIA- LE DIFESA DEL SUOLO,
CONSORZIO DI BONIFICA BURANA-LEO-SCOLTEN- NA-XXXXXX,
CONSORZIO DI BONIFICA RENO-PALATA, CONSORZIO DI BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA SECCHIA,
VIGILI DEL FUOCO-COMANDO PROVINCIALE, MODENA SOCCORSO–118
• Ricevono dalla Prefettura l’avviso di inizio della fase di attenzione e il bollettino di condizioni meteo avver- se.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE E UFFICIO PROTE- ZIONE CIVILE
• Riceve dalla Prefettura l’avviso di inizio della fase di attenzione con l'invio del bollettino di condizioni meteo avverse;
• Comunica ai servizi provinciali preposti al servizio di sorveglianza e vigilanza del territorio l’inizio della fase di attenzione inviando il bollettino di condizioni meteo avverse agli uffici della viabilità, della caccia e
pesca, alla consulta provinciale del volontariato di protezione civile secondo un proprio piano interno di distribuzione delle comunicazioni;
• Valutata la gravità delle previsioni, la loro tendenza (esaurimento, stazionarietà, intensificazione) nonché la situazione dei bacini in relazione ai tempi di corri- vazione verifica l'organizzazione dei componenti la propria xxxx xxxxxxxxx x xxx xxxxxxx xxxxxxxx xx xxxx- xxxxx.
• Se attivato dalla Prefettura organizza il presidio di sor- veglianza (lettura in tempo reale dei dati pluviometri- ci e idrometrici) comunicandone l’avvenuta attivazio- ne alla Prefettura, al Magistrato per il Po, alla Regione Xxxxxx Xxxxxxx (servizio protezione civile e servizio provinciale difesa del suolo risorse idriche e forestali) e ai Comuni contraenti la convenzione.
AMMINISTRAZIONI COMUNALI
• Ricevono dalla Prefettura l’avviso di inizio della fase di attenzione e il bollettino di condizioni meteo avver- se. Tale avviso viene mandato al Sindaco e all'ufficio dei vigili urbani;
• Secondo il proprio piano interno di distribuzione delle comunicazioni il bollettino viene trasmesso alle strut- ture comunali di protezione civile;
• Se la gravità delle previsioni e della loro tendenza lo necessitano (intensificazione), verificano l'organizza- zione del COC e la sua modalità di reperimento;
• Se la gravità delle previsioni e della loro tendenza lo necessitano ( intensificazione), predispone un'imme- diata ricognizione da parte dei vigili urbani e perso- nale tecnico del Comune, nelle zone potenzialmente inondabili per localizzare tutte le situazioni che potrebbero determinare incremento di danno, in parti- colare: cantieri in alveo e in zone prospicienti, scavi in area urbana, qualunque situazione di impedimento al libero deflusso delle acque;
• Se la gravità delle previsioni e della loro tendenza lo necessitano ( intensificazione), predispone una verifi- ca finalizzata all'identificazione di manifestazioni che comportino una concentrazione straordinaria di popo- lazione nelle 48 ore successive;
• Predispone una verifica dei sistemi di comunicazione sia interni al comune stesso sia di interfaccia con strutture ed Enti esterni;
• Predispone una verifica delle attività operative da svolgere nelle fasi successive e di seguito descritte.
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
• Riceve dalla Provincia-Ufficio protezione civile l’avvi- so di inizio della fase di attenzione e il bollettino di condizioni meteo avverse;
• Se la gravità delle previsioni e della loro tendenza lo necessitano verifica la propria organizzazione interna per rispondere ad un'emergenza connessa con il rischio idraulico
FASE DI PREALLARME
Il raggiungimento del livello di preallarme è determina-
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to dal superamento di uno o più valori di soglia (altezze idrometriche). In questa fase viene attivata la sorve- glianza strumentale continua e il servizio di vigilanza avendo cura particolare per le infrastrutture che posso- no creare barriere pericolose (es. ponti con xxxx xxxxxxx). In questa fase entra in azione anche il servizio di piena, disciplinato dal R.D. n. 2669/1937, che riguarda i tron- chi fluviali classificati di prima e seconda categoria.
Nei tronchi ove non è previsto il servizio di piena, ana- loghe funzioni sono svolte dal servizio di vigilanza a cura del Magistrato per il Po e del Servizio difesa del suolo, dal Consorzio di Bonifica Burana-Leo -Scoltenna- Xxxxxx, dal Consorzio di Bonifica Reno- Palata, dal Consorzio di Bonifica Parmigiana- Moglia nei tratti di competenza.
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L'attivazione della fase di preallarme comporta l'inizio del Servizio di sorveglianza strumentale da parte della Provincia, l'inizio delle letture idrometriche da parte dei Comuni che inizieranno ad inviarle alla Provincia e l'i- nizio del Servizio di piena da parte del Magistrato per il Po e il controllo dei tratti di propria competenza da parte dei Consorzi di Bonifica e del Servizio provinciale dife- sa del suolo
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La chiusura della fase di preallarme deve essere comuni- cata dalla Prefettura con fax o per posta elettronica agli enti contraenti la convenzione.
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AGENZIA DI PROTEZIONE CIVILE
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• Fornisce informazioni sull’evento in corso alla Prefettura e risponde alle eventuali richieste manife- stategli da Prefettura e Regione Xxxxxx Xxxxxxx.
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SERVIZIO IDROGRAFICO E MAREOGRAFICO DI PARMA
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• Attivata la sala di sorveglianza idrologica acquisi- sce, e valida i dati climatici e idrologici per visualiz- zare i fenomeni idrometeorologici in corso fornendo informazioni su tali rilevamenti all’Agenzia di pro- tezione civile.
• Fornisce assistenza per la lettura e l’interpretazione dei dati idrometrici E pluviometrici utili alla previ- sione e prevenzione del fenomeno calamitoso in xxxxx xx XXX xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx.
PREFETTURA DI MODENA (SOP-CCS)
• In relazione alle comunicazioni del Magistrato per il Po e/o del Servizio provinciale difesa del suolo, atti- va la fase di preallarme comunicando il superamen- to delle soglie e l'attivazione del servizio di piena all'Amministrazione provinciale-Ufficio protezione civile, al Servizio protezione civile della Regione Xxxxxx Xxxxxxx, ai Comuni frontisti e ai Consorzi di bonifica Burana-Leo-Scoltenna, Parmigiana Moglia e Reno-Palata; L'attivazione della fase di preallarme comporta l'inizio del Servizio di sorveglianza stru- mentale da parte della Provincia, l'inizio delle lettu- re idrometriche da parte dei Comuni che inizieranno ad inviarle alla Provincia e l'inizio del Servizio di piena da parte del Magistrato per il Po e il controllo
dei tratti di propria competenza da parte dei Consorzi di Bonifica e del Servizio provinciale dife- sa del suolo
• Se necessario si mantiene in contatto con l’Agenzia di protezione civile direttamente e con la Regione Xxxxxx Xxxxxxx;
• Se necessario, convoca il CCS o alcuni suoi compo- nenti;
• Nel caso in cui sia previsto un evento di piena che necessiti il coordinamento della sala operativa della prefettura, attiva la SOP dandone comunicazione a tutti gli enti firmatari del presente documento e alle strutture operative secondo un proprio piano inter- no di comunicazione;
• Se convocata, la SOP si avvale della propria posta- zione per la lettura in tempo reale dei dati di piog- gia e per la consultazione delle cartografie di rischio e territoriali e delle banche dati di piano pubblicate sul server della provincia di Modena ;
• La SOP elabora un quadro aggiornato sullo stato della viabilità (chiusura ponti e strade, ecc.) e lo invia agli Enti gestori della viabilità (Provincia, ANAS, Comuni) al Comando dei Vigili dl fuoco, a Modena soccorso-118,alla Polizia stradale affinché questi possano avere sempre presente la situazione ed eventualmente prendere i necessari provvedimen- ti in relazione all'aumento del traffico su alcune arterie in relazione alla chiusura di altre;
• La SOP invia tale quadro alle testate giornalistiche locali ogni qual volta subentrano delle modifiche alla situazione preesistente, affinché la popolazione possa essere a conoscenza dello stato della viabilità
• La SOP se attivata o la Prefettura riceve ad ogni ora dall'ufficio protezione civile della Provincia il qua- dro aggiornato sui livelli idrometrici e sui dati di pioggia dei bacini di Secchia e Xxxxxx;
• La SOP se attivata o la Prefettura mantiene aggiornati il Comando dei Vigili del fuoco, Modena soccorso-118, le altre strutture operative sui livelli idrometrici e sul- l'andamento della piena in corso ogni ora o secondo una cadenza periodica adeguata all'evento in corso;
• Nel caso in cui il Magistrato per il Po, il Servizio pro- vinciale difesa del suolo di Modena, i Consorzi di boni- fica e/o i Comuni ne facciano esplicita richiesta prov- vede all'attivazione, ai sensi del D.P.R 613/1995, del Volontariato per il tramite della Consulta provinciale;
• La SOP se attivata o la Prefettura verifica che i Comuni abbiano iniziato le letture dei livelli idro- metrici e che avvenga puntualmente l'invio di tali dati all'ufficio protezione civile della Provincia;
• Se necessario comunica ai Comuni la necessità di preavvisare la popolazione del pericolo di piena;
• Comunica la chiusura della fase di preallarme agli enti contraenti la convenzione.
REGIONE XXXXXX XXXXXXX SERVIZIO DI PROTE- ZIONE CIVILE
• Se necessario attiva il COR(Centro operativo regio- nale) e né da comunicazione alla Prefettura e alla
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Provincia- ufficio protezione civile;
• Verifica la disponibilità delle attrezzature dislocate al magazzino del Tresigallo;
• Se necessario si mantiene in contatto con l’Agenzia di protezione civile.
MAGISTRATO PER IL PO - UFFICIO OPERATIVO DI MODENA
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• Il Magistrato per il Po comunica alla Prefettura, all'Amministrazione provinciale che in uno o più idrometri del bacino del Secchia e/o del Xxxxxx si registrano valori che attivano il preallarme ovvero che si sono superati i relativi livelli di guardia (i livelli di guardia definiti ai sensi dell’art. 30 del R.X. 0000/0000, xxx xvendo attinenza, non sempre coin- cidono con le soglie di attenzione, preallarme e allarme definite nei piani di emergenza) segnalando inoltre la tendenza del fenomeno. Il Magistrato per il Po può comunque decidere di ritardare l’attivazio- ne del servizio di guardia quando, in base allo stato idrometrico dei tronchi superiori ed affluenti, preve- de che la piena non è pericolosa.
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Sono individuati i seguenti idrometri regolatori del
servizio di piena.:
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-Fiume Xxxxxx: Marano sul Xxxxxx (s.g. 1.30 m); Xxxxxxxxxxx (s.g. 1.30 m) e Navicello (s.g. 7.50 m).
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-Fiume Secchia: Sassuolo (s.g. 0.90 m) e Ponte Alto (s.g. 6.00 m)
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-Canale Naviglio: Bastiglia (s.g. 3.50 m).
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A partire da questa fase (o anche prima che sia rag- giunto il segno di guardia) i guardiani idraulici cominciano a registrare d’ora in ora, o anche ogni mezz’ora, l’altezza dell’acqua al rispettivo idrometro. Disposta l’attivazione del servizio di piena, la lettu- ra e la registrazione oraria delle altezze della piena sono fatte da apposito osservatore, affinché il guar- diano idraulico possa adempiere il suo servizio lungo le arginature.
• A partire da questa fase, l’ufficio operativo del Magistrato per il Po potrà richiedere ai Comuni, per il tramite della Prefettura, nel caso i cui non abbia- no ancora incominciato a farlo in relazione a quan- to stabilito nei compiti del Comune, personale per la lettura a vista degli idrometri e/o per il controllo delle arginature
• Tali letture verranno effettuate ogni ora o ogni mez- zora e comunicate all'ufficio della Provincia che provvederà a registrarle e ad inviarle agli Enti così come previsto fra i compiti dell'ufficio protezione civile dell'Amministrazione provinciale.
Le letture delle aste idrometriche avverranno a cari- co dei Comuni e non comporteranno oneri per il Magistrato per il Po.
Il Comune svolgerà tale azione in conformità alle proprie competenze di previsione e prevenzione di protezione civile così come indicate all'art. 108, comma 1 lettera c) punto 1 del Dlgs. 112/1999.
• Nel caso in cui la piena si presenti di modesta entità, il Magistrato per il Po potrà richiedere direttamente
personale necessario tramite gli elenchi compilati ai sensi del decreto ministeriale 15 dicembre 1927, aggiornati ogni anno di concerto con le autorità locali e con i sindacati, per la vigilanza di particola- ri tratti critici durante l'evento di piena. Tali elenchi contengono i nominativi delle persone adatte per essere assunte in servizio di piena, delle ditte e dei privati che sono in grado di fornire i materiali, gli attrezzi, i mezzi di trasporto, da impiegarsi nel ser- vizio stesso. In questo caso, sarà il Magistrato per il Po a provvedere direttamente al coordinamento, al reperimento nonché alle spese per l’impiego del per- sonale necessario durante il servizio di piena.
• Se la piena si presenta di particolare entità il
Magistrato per il Po potrà richiedere la collaborazione del volontariato per lo svolgimento del Servizio di piena. Tale richiesta verrà fatta alla Prefettura che provvederà all'attivazione ufficiale ai sensi del D.P.R 613/1995 del volontariato per il tramite della Consulta. In tal caso gli oneri derivati dall'attivazione del volon- tariato troveranno copertura nei benefici connessi al
D.P.R 613/1995 e non coinvolgeranno in alcun modo rimborsi da parte del Magistrato per il Po.
• Il Magistrato per il Po in entrambi i casi comunque coordinerà l'utilizzo del volontariato per la vigilan- za sulle arginature.
• Convocata la SOP dalla Prefettura, il Magistrato per il Po invia un proprio rappresentante o si mantiene in costante contatto con la sala operativa aggior- nandola sullo stato delle attività svolte.
SERVIZIO PROVINCIALE DIFESA DEL SUOLO
• Segue l'andamento dei livelli idrometrici nella zona di sua competenza informando la SOP nel caso sia stata costituta, i Comuni e la Provincia sulla situa- zione, al fine di potere comunicare tempestivamente lo stato del reticolo secondario ai fiumi Secchia e Xxxxxx o eventuali problematiche dei fiumi di pro- pria competenza. Le rilevazioni e i conseguenti adempimenti tecnici verranno effettuati sulla base del disciplinare interno che costituisce allegato al presente protocollo;
• Invia un proprio rappresentante alla SOP se convo- cata.
CONSORZIO DI BONIFICA BURANA-LEO-SCOLTEN- NA-XXXXXX,
CONSORZIO DI BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA SECCHIA,
CONSORZIO DI BONIFICA RENO-PALATA
• Seguono l'andamento dei livelli idrometrici sui canali di propria competenza ( in particolare per i tratti arginati) informando la SOP nel caso sia stata costituita, i Comuni e la Provincia sulla situazione, al fine di potere comunicare tempestivamente even- tuali problematiche e criticità sul reticolo di bonifi- ca. Le rilevazioni e i conseguenti adempimenti tec- nici verranno effettuati sulla base del piano interno la cui messa a punto costituisce uno degli adempi-
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menti assunti con il protocollo;
• Inviano un proprio rappresentante alla SOP se costi- tuita o si mantengono in costante relazione con la Prefettura.
VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE
• Rimane costantemente in contatto con la SOP per rice- vere le informazioni sull'andamento dell'onda di piena, sui livelli idrometrici, sullo stato della viabilità;
• In collaborazione con il Magistrato per il Po, con il Servizio provinciale difesa del suolo, con i consorzi di bonifica e con i Comuni interviene in situazioni di particolare rischio per il controllo delle arginature o di situazioni di particolare pericolo segnalati alla SOP;
• Tiene costantemente informata la SOP sugli inter- venti effettuati;
• Invia un proprio rappresentante presso il CCS e la SOP se costituiti;
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• Nel caso in cui l'evento sia molto localizzato e quin- di non sia stata convocata la SOP e il CCS, riceve indicazioni dettagliate dai Comuni interessati dall'e- vento sull'immediata disponibilità di personale, attrezzature, risorse (es.sacchetti di sabbia, automez- zi speciali, ecc.) per intervenire in situazioni di par- ticolare rischio.
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MODENA SOCCORSO -118
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• Attiva la propria organizzazione interna per rispon- dere alla situazione di preallarme dichiarata;
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• Informa del preallarme la Direzione sanitaria dell'AUSL e dell'Azienda Policlinico;
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• Rimane costantemente in contatto con la SOP per ricevere le informazioni sull'andamento dell'onda di piena, sui livelli idrometrici, sullo stato della viabi- lità;
• Tiene costantemente informata la SOP sugli inter- venti effettuati.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE E UFFICIO PRO- TEZIONE CIVILE
• L’ufficio di protezione civile, se ancora non è stato fatto, attiva la propria sala operativa e ne dà comu- nicazione alla SOP, al Servizio protezione civile della Regione Xxxxxx Xxxxxxx nel caso questo non sia rappresentato nella SOP, al Magistrato per il Po, al Servizio provinciale difesa del suolo risorse idriche e forestali, ai Comuni contraenti la presente conven- zione,
• Si mantiene costantemente in contatto con la SOP e con il Servizio protezione civile della Regione Xxxxxx Xxxxxxx;
• Se convocato il CCS, invia un proprio rappresentan- te in Prefettura;
• Se convocata la SOP, invia un proprio rappresentan- te in Prefettura;
• Ricevuta dalla Prefettura la comunicazione dell’ini- zio della fase di preallarme, la trasmette ai propri servizi di vigilanza del territorio: Difesa del suolo e tutela dell’ambiente, Viabilità, Caccia e pesca e alla
Consulta provinciale del volontariato di protezione civile, secondo il proprio piano interno di comuni- cazioni;
• Riceve per tutta la durata dell’emergenza i dati plu- viometrici e idrometrici attraverso il proprio sistema di telerilevamento, dagli Enti che dispongono di reti di monitoraggio e dagli osservatori. Predispone per- tanto dei tabulati riassuntivi che verranno inoltrati alla SOP, al Magistrato per il Po, al Servizio provin- ciale difesa del suolo, ai Consorzi di bonifica e ai Comuni interessati (tramite fax, posta elettronica o telefonicamente qualora richiesto).
La Provincia potrà inoltre avvalersi del supporto dei dati forniti dalla sala operativa regionale.
COMUNI
• Seguono l'andamento dei livelli idrometrici nella zona di competenza informando l'ufficio protezione civile della Provincia sulla situazione al fine di pote- re comunicare tempestivamente lo stato del reticolo idrografico o eventuali problematiche dei corsi d'ac- qua. Le rilevazioni e i conseguenti adempimenti tec- nici verranno effettuati sulla base del documento steso per regolare il piano interno del Comune. In relazione all’aggravarsi della situazione di pericolo dovrebbero essere presi i seguenti provvedimenti:
• Ricevuta dal Prefetto la segnalazione dell’inizio della fase di preallarme la trasmette ai propri servizi di vigilanza, secondo il proprio piano interno;
• Se la situazione lo richiede, il Sindaco convoca la struttura operativa comunale e attiva le funzioni di supporto che ritiene necessarie in relazione alla gra- vità della situazione meteorologica o del livello dei fiumi (es. F1 tecnica e pianificazione, F3 volontaria- to, F4 materiali e mezzi, F7 strutture operative loca- li, viabilità) o comunque attiva la reperibilità dei relativi responsabili di funzione;
• Continua il servizio di sorveglianza.: analizzando i tabulati che provengono dall’ufficio protezione civi- le della Provincia o direttamente attraverso i dati che gli provengono dal collegamento con MIPROC il responsabile di protezione civile (o sostituto) si aggiorna relativamente ai dati pluviometrici e idro- metrici;
• Effettuano le letture a vista degli idrometri posti sui ponti ogni ora e/o ogni mezza ora quando la situa- zione lo necessita.Tali letture verranno comunicate all'ufficio protezione civile della Provincia che prov- vederà a registrarle e ad inviarle agli Enti così come previsto fra i compiti dell'Amministrazione provin- ciale. Le letture delle aste idrometriche avverranno a carico dei Comuni e non comporteranno oneri per il Magistrato per il Po.
Il Comune svolgerà tale azione in conformità alle proprie competenze di previsione e prevenzione di protezione civile così come indicate all'art.108 del Decreto legislativo 112/1998;
• Attiva la vigilanza della viabilità a rischio e dei ponti e provvede per l'eventuale chiusura cui deve
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seguire la predisposizione di adeguata segnaletica e comunicazione immediata alla SOP. Nel caso in cui l’Ente proprietario della strada non sia reperibile, il Sindaco del Comune in cui si trova il ponte o la via- bilità a rischio o il Prefetto provvederanno alla chiu- sura del ponte o della strada comunicando l’avvenu- ta disposizione alla SOP la quale a sua volta ne darà notizia all’Ente proprietario, ai Vigili del Fuoco, alle Forze dell’ordine e alla centrale operativa del 118;
• Se necessario garantisce all’interno della struttura comunale l’adeguata informazione sia verso le struttu- re operative dislocate sul territorio che verso la popo- lazione relativamente alle condizioni della viabilità;
• Predispone per avvisare le popolazioni residenti in aree golenali dell’imminente pericolo e per ordinare loro un eventuale sgombero;
• Verifica la preparazione e la disponibilità di perso- nale per affrontare le eventuali attività descritte nella fase di allarme;
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• Comunica alla SOP la disponibilità e l’ubicazione di attrezzature (es. sacchetti già riempiti di sabbia ) o ad essa ne fa richiesta nel caso in cui non ne disponga;
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• Se sede di COM verifica la disponibilità della sala destinata ad ospitare il COM e il buon funzionamen- to delle comunicazioni nella sala del COM;
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• Verifica l’agibilità delle aree di attesa; di accoglien- za e di ammassamento se sede di COM
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• Notifica, se necessario, alle strutture sanitarie comu- nali, alle strutture scolastiche comunali e alle prin- cipali aziende poste nelle zone a rischio la possibi- lità di allagamenti;
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• Comunica alla popolazione, se lo ritiene necessario o se esplicitamente comunicatogli dalla Prefettura, il verificarsi o l’attesa di un evento di piena (per mezzo ad es. di altoparlanti): es. probabile pericolo, spo- starsi ai piani alti delle abitazioni, evacuazione, ecc o semplicemente comunica il messaggio di prestare attenzione ad eventuali comunicazioni successive della protezione civile;
• Predispone la messa in sicurezza delle persone disa- bili;
• Contatta, se necessario, gli allevamenti a rischio di allagamento (ed eventualmente verifica la disponibi- lità di aree di raccolta bestiame);
• Attiva altri provvedimenti preventivi che si rendono necessari.
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
• Attiva la propria sala operativa e ne dà comunica- zione alla SOP;
• Se attivata dalla Prefettura, organizza squadre di volontari per la vigilanza sugli argini sotto il coor- dinamento del Magistrato per il Po, il Servizio pro- vinciale difesa del suolo o i consorzi di bonifica secondo il corso d'acqua su cui i volontari sono chiamati ad intervenire.
Il rientro della fase di preallarme deve comunque essere formalizzato con un messaggio che la
Prefettura, sentito il Magistrato per il Po o gli altri enti con competenza idraulica, deve inoltrare agli Enti attivati durante la fase di preallarme.
FASE DI ALLARME E DI SOCCORSO
(evento in corso o in prossimità dell’evento)
La fase di allarme si attiva quando l’osservazione diretta e quella strumentale indicano che l’evento ha elevate probabilità di verificarsi (sormonto o rottura arginale) e quindi occorre attivare tutte le necessarie misure di salvaguardia preventiva della popolazione. In questa fase permane il servizio di vigilanza che controlla l’evoluzione del fenomeni, mentre il servizio di piena deve assicurare anche il pronto intervento ed il ripristino delle opere danneggiate.
In tale situazione potrebbe essere utile organizzare uno o più COM in prossimità delle aree a maggior pericolo o interessare dagli eventi di esondazione.
AGENZIA DI PROTEZIONE CIVILE
• Si mantiene in contatto con Prefettura e Regione Xxxxxx Xxxxxxx e risponde alle necessità manifesta- tegli da tali Autorità, inviando in caso di necessità rappresentanti presso il CCS e i COM;
• Fornisce materiali e mezzi eventualmente richiesti dalle Autorità locali;
• Da supporto durante le operazioni di gestione dell’e- mergenza secondo il proprio piano di intervento.
SERVIZIO IDROGRAFICO E MAREOGRAFICO DI PARMA
• Attivata la sala di sorveglianza idrologica acquisi- sce, e valida i dati climatici e idrologici per visualiz- zare i fenomeni idrometeorologici in corso e fornen- do informazioni su tali rilevamenti all’Agenzia di protezione civile.
• Fornisce assistenza per la lettura e l’interpretazione dei dati idrometrici e pluviometrici utili all'analisi del fenomeno calamitoso in coxxx xx XXX xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx.
PREFETTURA (CCS, SOP, COM)
• Attiva la fase di allarme secondo le indicazioni for- nite dal Servizio di vigilanza e in base alle analisi effettuate preso la sala operativa, dando immediata comunicazione della situazione in corso a tutti gli enti coinvolti nelle fasi precedenti.
• Assume la direzione unitaria dei servizi di emergen- za coordinandoli con gli interventi dei Sindaci dei Comuni interessati.
• Attiva il CCS (se non era già attivo nella fase prece- dente), ed eventualmente, secondo la gravità dell’e- vento, costituisce i COM.
• La SOP si mantiene in contatto con tutte le struttu- re operative (anche con quella regionale alla quale si può rivolgere per richiedere mezzi, materiali, perso- nale del quale non dispone).
• Nel caso in cui si verifichi un evento di esondazione di notevoli dimensioni il Prefetto richiede lo stato di
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emergenza.
• Nel periodo che intercorre fra l'evento e l'emanazio- ne dell'ordinanza che designa il coordinamento, coordina l'impiego del personale e dei mezzi dispo- nibili avvalendosi dei responsabili delle funzioni di supporto presenti nella SOP e coordinandosi con i COM e in collaborazione con la Regione Xxxxxx Xxxxxxx.
• Richiede l’intervento delle forze armate.
• I COM, coordinano le operazioni di soccorso nel pro- prio territorio mantenendosi in continuo contatto con il CCS, la SOP e i Comuni interessati dall’evento.
REGIONE XXXXXX XXXXXXX -SERVIZIO DI PROTE- ZIONE CIVILE
• Nel periodo che intercorre fra l'evento e l'emanazio- ne dell'ordinanza che designa il coordinamento del- l’emergenza, collabora con la Prefettura per la gestione del soccorso, avvalendosi anche delle con- venzioni stipulate con gli enti presenti sul territorio.
M
O
N
• Se e quando il Presidente della Regione viene nomi- nato commissario straordinario assume il coordina- mento degli interventi necessari per il superamento dell’emergenza chiedendo la collaborazione della Prefettura, dei Comuni e dell’Amministrazione pro- vinciale.
O
G
R
A
• Utilizza le convenzioni messe a punto con i diversi enti per la pratica attuazione delle competenze del COR ed in particolare coordina l'utilizzo dei mezzi richiesti ai consorzi di bonifica, effettua sopralluo- ghi con i tecnici della commissione grandi rischi.
F
MAGISTRATO PER IL PO
I
A
• Assicura l'immediata segnalazione dell'approssimar- si di un evento alluvionale in corso o la comunica- zione dell'evento in corso alla SOP e ai Comuni dei territori interessati, nel caso sia necessario procede- re nell'immediatezza per la salvaguardia di cose e persone
• Coordina gli eventuali interventi per la salvaguardia delle arginature (telonatura. coronelle…) avvalendo- si della collaborazione dei Comuni, del volontariato e dei vigili del fuoco, utilizzando eventualmente anche materiali e mezzi in disponibilità presso i comuni.
È possibile che per assumere decisioni importanti relativamente agli interventi da effettuare in un ter- ritorio il Magistrato per il Po si consulti con altri Enti e soprattutto con il comune interessato ma il coordinamento spetta all'Ente con competenza idraulica;
• Assicura il pronto intervento ed il ripristino delle opere danneggiate.
SERVIZIO PROVINCIALE DIFESA DEL SUOLO
• Assicura l'immediata segnalazione dell'approssimar- si di un evento alluvionale in corso o la comunica- zione dell'evento in corso alla SOP e ai Comuni dei territori interessati, nel caso sia necessario procede-
re nell'immediatezza per la salvaguardia di cose e persone.
• Coordina gli eventuali interventi per la salvaguardia delle arginature (telonatura. coronelle…) avvalendo- si della collaborazione dei Comuni, del volontariato e dei vigili del fuoco, utilizzando eventualmente anche materiali e mezzi in disponibilità presso i comuni.
È possibile che per assumere decisioni importanti relativamente agli interventi da effettuare in un ter- ritorio il Servizio provinciale difesa del suolo si con- sulti con altri Enti e soprattutto con il comune inte- ressato ma il coordinamento spetta all'Ente con competenza idraulica.
• Assicura il pronto intervento ed il ripristino delle opere danneggiate o la rimozione di ostacoli che possono impedire il rapido defluire delle acque,
CONSORZIO DI BONIFICA BURANA -LEO-SCOLTEN- NA,
CONSORZIO DI BONIFICA PARMIGIANA MOGLIA SECCHIA,
CONSORZIO DI BONIFICA RENO-PALATA
• Coordinano gli eventuali interventi per la salvaguar- dia delle arginature (telonatura. coronelle…) avva- lendosi della collaborazione dei Comuni, del volon- tariato e dei vigili del fuoco, utilizzando eventual- mente anche materiali e mezzi in disponibilità pres- so i Comuni.
È possibile che per assumere decisioni importanti relativamente agli interventi da effettuare in un ter- ritorio il Consorzio di Bonifica si consulti con altri Enti e soprattutto con il Comune interessato ma il coordinamento spetta all'Ente con competenza idraulica;
• Assicurano il pronto intervento ed il ripristino delle opere danneggiate di propria competenza.
• Provvedono a fornire indicazioni per l'attenuazione degli allagamenti controllati ed a operare eventuali manovre sui manufatti idraulici per lo smaltimento delle acque delle zone allagate.
VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE
• Assicura il pronto intervento secondo le proprie competenze e secondo le necessità manifestate da Xxxxxx e Prefettura.
MODENA SOCCORSO –118
• Assicura il pronto intervento secondo le proprie competenze e secondo le necessità manifestate da Xxxxxx e Prefettura;
• Attiva le risorse necessarie dell'AUSL e dell'Azienda Ospedaliera.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE E UFFICIO PRO- TEZIONE CIVILE
• Ricevuta dalla Prefettura la comunicazione dell’ini- zio della fase di allarme, la trasmette ai propri servi- zi di vigilanza e di salvaguardia e alla Consulta pro- vinciale per il volontariato della protezione civile;
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• Continua il servizio di sorveglianza mantenendo costantemente aggiornata la SOP;
• Da supporto tecnico e di pianificazione e rende disponibili i dati del Programma provinciale di pre- visione e prevenzione di protezione civile e i dati relativi alle risorse e agli elementi esposti al rischio (SIT provinciale di protezione civile).
COMUNI
• Il Sindaco riceve da parte della Prefettura il messag- gio di inizio della fase di allarme e lo trasmette ai propri servizi di vigilanza e di salvaguardia;
• Se ancora non è stato fatto procede a fornire comu- nicazione alle persone presenti nelle abitazioni che potranno essere coinvolte dall’evento;
• Si mantiene in costante contatto con la SOP;
• Attiva eventualmente altre funzioni di supporto ed i relativi responsabili rispetto alla fase precedente (es. F9 Assistenza alla popolazione);
• Partecipa con un proprio rappresentante al COM e al CCS;
A
• Mette a disposizione le proprie risorse ed eventual- mente le chiede ad altri enti (tramite il COM o la SOP);
O
G
R
A
F
I
• Posiziona i cancelli ovvero punti peculiari del siste- ma viario di collegamento che, durante l’emergenza, hanno lo scopo di limitare il passaggio dei mezzi all’interno della zona colpita (sarà consentita solo l'uscita e non l’ingresso, ad eccezione dei mezzi impegnati nell’emergenza). Il Sindaco in accordo con la SOP dovrà pertanto predisporre dei percorsi alternativi;
O
N
• Predispone la messa in sicurezza delle persone disa- bili;
M
• Predispone la limitazione dei parcheggi per le auto private lungo le strade principali;
• Emette se necessario l'ordinanza cautelativa di chiu- sura delle scuole presenti sul territorio comunale;
• Notifica ai direttori lavori o a chi per essi la situa- zione di possibile pericolo richiamandoli ad esegui- re la messa in sicurezza dei relativi cantieri indivi- duati come a rischio durante la ricognizione fatta nella fase precedente;
• Notifica alle principali industrie o fabbriche poste in prossimità dell'alveo la possibilità di pericolo. Questo messaggio ha lo scopo di attivare gli even- tuali Piani interni propri di ogni singola struttura;
• Ordina l’annullamento di tutte le manifestazioni di carattere pubblico;
• Ordina la chiusura delle strutture a fruizione pubbli- ca a rischio di allagamento;
• Ordina la chiusura al transito delle strade che pos- sono essere coinvolte dall’evento, o già coinvolte e la chiusura di tutte le strade con sottopassi. In gene- rale verifica tutte le situazioni a rischio presenti nelle prima cella idraulica individuata nel program- ma di previsione e prevenzione di protezione civile;
• Informa il COR regionale e la SOP delle sopraindica- te attività;
• Comunica alla SOP e al COM di appartenenza, se già costituto, le reti di servizio e di comunicazione che possono essere interessate dall’evento;
• Se l’evento è in corso, attiva sul proprio territorio le attività del Piano di soccorso comunale dandone informazione alla SOP o al COM di appartenenza, se costituito, e chiedendo supporto alla SOP o al COM se attivato;
• Durante la fase di soccorso attiva i controlli, il ripri- stino e mantiene sempre un quadro aggiornato su: viabilità, servizi primari (energia elettrica, gas, comu- nicazioni telefoniche, acqua, sanità e assistenza alla popolazione). Per esplicare tale funzione è possibile utilizzare la modulistica costituente l’allegato 15.
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO
• Partecipa all'assistenza e al soccorso alla popolazio- ne secondo le richieste formalizzate dalla Prefettura, compatibilmente alla capacità operativa contingente.
Chiusura evento
Viene redatto un rendiconto descrittivo l'evento in tutte le sue fasi: in particolare il Magistrato per il Po analizza gli aspetti idrologici-idraulici e tecnico-logi- stici-operativi, la Prefettura redige un elaborato relati- vo agli interventi logistici e operativi effettuati dalle forze coinvolte durante l'emergenza, i Comuni interes- sati dall'evento riassumono gli interventi compiuti sul proprio territorio e i danni subiti e la Provincia redige un unico atto desunto dagli elaborati inviatigli.
La Provincia di Modena si impegna a divulgare tale relazione agli enti interessati entro 30 giorni dall'e- vento, mentre gli Enti sopra citati inviano i propri contributi alla Provincia entro 15 giorni dall'evento. •
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