ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA 2005/2007 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO PER L’ANNO 2005
ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA 2005/2007 E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO PER L’ANNO 2005
- Tra i legali rappresentanti dei Comuni di Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Xxxxxx, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza, della Provincia di Reggio Emilia, dell'Azienda Sanitaria Locale di Reggio E- milia, dell’IPAB “Xxxxx Xxxxxxx”, del Consorzio “Bassa Val d’Enza”-
PREMESSO CHE
- la legge dell'8 novembre 2000 n.328, "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", individua, all’articolo 19, il Piano sociale di zona quale strumento fondamentale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;
- il conseguente Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001/2003 approvato con DPR il 3 maggio 2001 (di seguito Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali) ha indicato gli opportuni indirizzi per il riordino, il ridisegno e la qualificazione del sistema integrato dei servizi da realizzare a livello locale avviando, concretamente, il processo innovativo previsto dalla legge-quadro;
- la legge regionale del 12 marzo 2003, n. 2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” individua nel sistema integrato di interventi e servizi sociali lo strumento volto a garantire pari opportunità e diritti di cittadinanza sociale per prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio indi- viduale e familiare. Il sistema integrato si realizza, tra l’altro, avvalendosi del- le risorse della Regione, degli Enti locali e di tutti i soggetti che concorrono alla redazione dei Piani di Zona (cooperazione sociale, associazionismo di promozione sociale e volontariato, Aziende pubbliche di servizi alla persona, IPAB, Fondazioni, Enti di patronato ecc.);
- la Regione Xxxxxx-Romagna:
⮚ con Deliberazione del Consiglio n. 615 del 16 novembre 2004 ha appro- vato il Programma annuale degli interventi e dei criteri di ripartizione del- le risorse ai sensi dell'art. 47, comma 3, della legge regionale 12 marzo 2003, n. 2. Stralcio Piano Regionale degli interventi e dei Servizi sociali ai sensi dell'art. 27 L.R. 2/2003 - Anno 2004;
⮚ con gli atti attuativi della delibera C.R. 615/2004 pubblicati sul B.U.R. n. 9 del 20 gennaio 2005 e precisamente
▪ deliberazioni di Giunta Regionale della Regione Xxxxxx Xxxxxxx n. 2572 del 13/12/2004, n. 2648 del 20/12/2004, n. 2653 del 20/12/2004, 2715 del 30/12/2004 e 2717 del 30/12/2004;
▪ determinazioni del Responsabile del Servizio Pianificazione e svilup- po dei Servizi Sociali e Socio-sanitari della Regione Xxxxxx Xxxxxxx n. 17915 del 3/12/2004, n. 18038 del 7/12/2004, n. 18264 del 14/12/2004, n. 18373 del 15/12/2004, n. 18613 del 20/12/2004, n. 18614 del 20/12/2004, n. 18616 del 20/12/2004, n. 18620 del 20/12/2004, n. 18898 del 23/12/2004 e n. 19244 del 31/12/2004;
▪ determinazioni della Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx x. 00000 del 20/12/2004, n. 18597 del 20/12/2004, n. 18607 del 20/12/2004, n. 18694 del 21/12/2004, n. 18888 del 23/12/2004
▪ determinazioni del Responsabile del Servizio Politiche per l’Accoglienza e l’Integrazione Sociale della Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxxx x. 00000 del 22/12/2004 e n. 19099 del 29/12/2004
individua i destinatari e le modalità di ripartizione e di accesso, nonché la definizione delle modalità di erogazione delle risorse assegnate dalla re- gione ai diversi ambiti ed obiettivi del piano regionale degli interventi e dei servizi sociali;
CONSIDERATO CHE
- la citata Deliberazione del Consiglio Regionale n. 615/2004:
⮚ Considera conclusa la fase di sperimentazione della pianificazione di zo- na (delib. C.R. 246/2001);
⮚ Richiede agli Enti Locali di dare avvio al processo di pianificazione locale per il triennio 2005/2007 sulla base delle indicazioni contenute nel Pro- gramma annuale allegato alla deliberazione di C.R. 615/2004;
⮚ Individua obiettivi generali di benessere sociale e obiettivi settoriali, defi- nizione di interventi e servizi considerati prioritari dal sistema, come qua- dro delle finalità delle politiche regionali sia trasversali che settoriali, con particolare riguardo all’area degli interventi socio-sanitari;
⮚ Definisce il quadro delle responsabilità istituzionali del processo di rifor- ma avviato ed in particolare:
▪ I COMUNI svolgono il ruolo di progettazione, programmazione e rea- lizzazione del sistema locale di servizi a rete e sono quindi primi re- sponsabili del processo di costruzione e del governo del sistema locale di servizi ed interventi.
▪ La PROVINCIA conferma il proprio ruolo di snodo fra Regione e real- tà locali; partecipa al processo complessivo di costruzione del siste- ma integrato, promuovendo politiche integrate e partecipando alla de- finizione e attuazione dei Piani; assume il coordinamento della pro- grammazione provinciale, apporta il proprio contributo alla promozio- ne del processo di partecipazione omogeneo tra le zone (anche at- traverso conferenze provinciali), elabora programmi di ambito provin- ciale, promuove la formazione e l’impulso sul territorio rivolti a tutti gli attori del processo, partecipa alla valutazione dei processi di costru- zione e gestione dei piani.
▪ L’AZIENDA USL si qualifica come partner nella costruzione, gestione e valutazione del Piano di Zona. Tale ruolo è finalizzato allo sviluppo dell’area dell’integrazione sociosanitaria all’interno del sistema dei servizi e a livello degli strumenti di gestione e di governo. Il Direttore di Distretto sottoscrive il presente Accordo di Programma su delega del Direttore Generale dell’Azienda USL.
⮚ dispone che si provveda ad approvare e sottoscrivere un Accordo di Programma che approvi il Piano sociale di zona 2005-2007, approvando contestualmente il Programma Attuativo 2005.
SI CONVIENE E SI STIPULA IL SEGUENTE ACCORDO
Art. 1 - Premessa ed allegati
1. La premessa e gli allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente Accordo di programma.
Art. 2 - Finalità dell'Accordo
1. Sono finalità generali del presente Accordo:
a) l’approvazione Piano Sociale di Zona 2005/2007 e del relativo Program- ma Attuativo per il 2005, allegati al presente Accordo, predisposti nel ri- spetto dei principi e degli indirizzi indicati dalla legge quadro n. 328/2000, dal Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali, dalla legge re- gionale n. 2/03 e dal Programma annuale degli interventi (del. C.R. 615/2004)
b) la realizzazione del Piano Sociale di Zona nel rispetto delle indicazioni degli indirizzi normativi sopra citati e con particolare riguardo alle specifi- che linee di azione indicate nel Piano stesso, con l’identificazione degli obiettivi strategici e di priorità che la comunità locale intende assumere nell’orizzonte triennale;
c) l'impegno da parte dei firmatari ad operare in modo condiviso e solidale ai fini della suddetta realizzazione;
d) la realizzazione del Programma attuativo 2005 con la destinazione delle risorse, articolate secondo i diversi ambiti tematici, nonché le entità e le modalità di contribuzione da parte di ciascun soggetto. L’AUSL indicherà, ovviamente, solo le risorse di competenza del Sistema Sanitario che concorrono alla realizzazione delle attività e degli interventi del presente Programma;
2. Sono finalità strategiche del presente Accordo:
a) FINALITA’ STRATEGICHE DI SISTEMA:
- Definire la Zona sociale come ambito omogeneo di offerta, rilevazio- ne bisogni, sistema organizzativo: a tal fine l’obiettivo strategico indi- viduato è di porre l’accento su un sistema di regole condivise in grado
di dare al Piano, e più complessivamente al sistema zonale, riferi- menti unitari di tipo concettuale, strategico ed operativo.
- Caratterizzare il welfare locale non solo come parte delle politiche di sviluppo della zona, ma come leva delle politiche stesse. Assi di rife- rimento portanti sono l’inclusione sociale, la coesione sociale, i diritti di cittadinanza per tutti la promozione dell’agio, il sostegno alla non autosufficienza, la promozione delle scelte di vita delle persone.
- Riallineare i diversi strumenti di programmazione in area sociale e sanitaria con la definizione sempre più puntuale delle aree di integra- zione e la proposta di modelli con l’obiettivo dell’integrazione delle ri- sorse e competenze.
- Dare avvio al processo di aziendalizzazione delle IPAB territoriali nei termini della normativa regionale ed in stretta congruenza con la pro- grammazione di zona.
b) FINALITA’ STRATEGICHE DI OFFERTA:
- Elaborare un sistema di protezione sociale attiva che consenta di su- perare la cultura dell’adempimento e dell’anomia per arrivare ad un sistema di offerta capace di attivare le risorse personali e comunitarie per dare risposta al disagio e sostenere l’agio e l’autonomia.
- Privilegiare le famiglie e le interazioni tra i nuclei familiari come ambiti cruciali per la crescita e la tutela – crescita e tutela della salute, del superamento delle criticità, del farsi risorsa per il contesto sociale comunitario.
- Valorizzare e mettere in rete le esperienze di “care” espresse dalla comunità locale con particolare riferimento al contributo apportato dal Terzo settore e dal volontariato.
c) FINALITA’ STRATEGICHE DI METODO:
- Affinare le capacità di lettura del territorio che permettano di leggere in modo più articolato ed utile a mantenere un forte rapporto risorse formali-risorse informali e una forte capacità da parte del sistema in- tegrato di leggere una realtà in veloce mutamento. A tal fine il tratta- mento dati, la ricostruzione delle problematiche sociali, la mappatura degli interventi e dei servizi diventano una finalità assunta dal Piano sociale di Zona.
- Assumere la progettazione partecipata quale strumento permanente di partecipazione democratica, di coinvolgimento e di responsabiliz- zazione della comunità locale, con particolare riguardo ai soggetti del Terzo settore, al processo di costruzione, realizzazione e valutazione del Piano di zona. A tal fine si andranno ad approfondire i percorsi già avviati di coprogettazione e sperimentazione e l’affinamento e presi- dio degli strumenti partecipativi del Piano.
- Assumere monitoraggio e valutazione come metodi di lavoro incardi- nati nella prospettiva di innovazione del lavoro sociale al duplice sco-
po di comprendere la reale efficacia di quanto si realizza e di svilup- pare degli effettivi apprendimenti sulle azioni svolte.
Art. 3 - Il Piano Sociale di Zona 2005/2007 - Programma attuativo 2005
1. In coerenza con quanto disposto dalla Deliberazione C.R. 615/04 e con rife- rimento ai principi e alle finalità strategiche di cui all'art. 2 del presente Ac- cordo, il Piano Sociale di Zona 2005/2007 - Programma attuativo 2005 alle- gato prevede:
a) La lettura del contesto socio-economico del territorio in cui l’analisi dei bisogni è centrata sulla ricostruzione di problematicità socialmente rico- nosciute e integrate su diverse prospettive di osservazione
b) l'esplicazione del processo di elaborazione e predisposizione del Piano Sociale di Zona 2005-2007 con le azioni attivate, gli strumenti utilizzati e gli attori sociali coinvolti
c) L’individuazione delle scelte strategiche per il prossimo triennio, così come definite nel percorso di progettazione partecipata attivato e nel sol- co delle indicazioni e strumenti forniti dalla Regione, con particolare ri- guardo:
⮚ all’integrazione con le altre politiche del territorio (scuola, forma- zione e lavoro, abitative, urbanistiche, per la mobilità e l’ambiente) che ne formano leve di sviluppo
⮚ alle modalità con cui vengono nella Zona Sociale interpretate e associate le funzioni, i servizi e gli interventi
⮚ alle problematiche dell’accesso inteso in senso ampio, comprese le politiche tariffarie e la compartecipazione della spesa
⮚ all’Ufficio di Piano come strutturazione e funzione
⮚ ai fabbisogni formativi del sistema
⮚ la descrizione del sistema integrato di interventi e servizi nelle sue linee di programmazione e sviluppo ed il raccordo della program- mazione sociale di zona con il sistema che la concretizza
d) Il Programma Attuativo: annualità 2005
⮚ la rilevazione dello stato di attuazione dei progetti inseriti nel Pro- gramma Attuativo 2004;
⮚ i progetti del Programma Attuativo 2005 e le relative scelte proget- tuali rispetto agli ambiti:
▪ programma finalizzato al sostegno e all’attività di cura dei fami- liari a domicilio e della vita indipendente degli anziani e dei di- sabili
▪ programma finalizzato alla promozione di una funzione di co- ordinamento per favorire l’integrazione lavorativa di persone in situazione di handicap e di svantaggio sociale
▪ programma finalizzato Giovani
▪ programma finalizzato Dipendenze ed utenza multiproblemati- ca
▪ programma finalizzato Azioni di coordinamento nell’ambito de- gli interventi di qualificazione scolastica socio-educativi, socio- assistenziali e socio-sanitari a favore dell’infanzia e dell’adolescenza
▪ programma finalizzato alla formazione dei diritti ed opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
▪ programma finalizzato al contrasto della povertà e all’inclusione sociale
▪ programma finalizzato per azioni di integrazione sociale a fa- vore dei cittadini stranieri immigrati
▪ programma finalizzato Contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico a favore di persone con disabilità
▪ Programmi provinciali
• programma provinciale “Piano territoriale provinciale per a- zioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”
• programma provinciale per la programmazione di politiche di accoglienza e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza: promozione dell'affidamento familiare e in comunità, dell'a- dozione nazionale e internazionale e delle azioni di contra- sto agli abusi e ai maltrattamenti in danno ai minori
• programma provinciale per la promozione e per lo sviluppo degli Uffici di Piano
Tali progettualità, che mantengono ovviamente la loro peculiarità in- novativa e di intervento mirato, vengono integrate nel Programma At- tuativo 2005 sia nel contesto delle competenze istituzionali che nel contesto di un più strutturato raccordo con gli altri ambiti tematici in cui è articolato il Programma Attuativo stesso.
⮚ le risorse finanziarie del Programma Attuativo 2005
⮚ programma di trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di servizi alla persona.
Art. 4 - La contestualizzazione, nel Programma, delle attività sociali e socio-sanitarie già oggetto di delega
Sulla scorta delle innovazioni legislative richiamate, alle quali si è già iniziato a rispondere con l’adozione del Piano di Zona 2002-2003 e dei Programmi Attua- tivi anno 2003 e anno 2004 e in presenza di un quadro complessivo di riferi- mento che tende a superare il pre-vigente sistema delle deleghe di funzioni da
parte degli EE.LL. all’Azienda Sanitaria, i Comuni e l’Azienda USL, in attesa di definire migliori assetti organizzativi, ripropongono i contenuti esplicitati nell’Accordo di Programma (ex art.34 D.Lgs 18.8.2000 n. 267) per la program- mazione e gestione delle funzioni sociali e socio sanitarie nelle Aree Minori, Di- sabili Adulti e Inclusione sociale, in delega all’AUSL (Delibera AUSL n. 99 del 30.07.03) con validità dal 1.07.03 al 31.12.04 e ne prorogano la validità fino al 31.12.05.
Coerentemente all’Accordo di Programma stipulato per le Aree Minori e Disabili e Inclusione sociale, ed assumendo l’azione di programmazione del Piano di Zona, i Comuni e l’Azienda USL hanno provveduto ad integrare l’Accordo di Programma per la gestione del Servizio Assistenza Anziani, valido dal 1.01.2000 fino al 31.12.2002, prorogando la sua validità fino al 31.12.03 e suc- cessivamente fino al 31.12.2004 rispettivamente con l’adozione del Programma Attuativo 2003 e 2004 del Piano di Zona.
Nell’attuale fase di complessiva ridefinizione da parte della Regione Xxxxxx Ro- magna degli strumenti di integrazione socio sanitaria, l’Azienda USL e i Comuni reputano opportuno confermare le modalità finora adottate prorogando fino al 31.12.2005 la validità del suddetto Accordo di Programma per la gestione del Servizio Assistenza Anziani.
Art. 5. Impegni delle parti
1. I firmatari del presente Accordo di Programma, si assumono i seguenti e re- ciproci impegni:
a) I Comuni, in quanto titolari delle funzioni sociali hanno la responsabilità istituzionale della elaborazione e predisposizione del Piano di zona, della predisposizione e realizzazione del Programma attuativo 2005 e conse- guente organizzazione dei servizi e degli interventi secondo un’ottica di rete integrata, nonché della sua valutazione.
I medesimi assicurano l’esercizio di tali funzioni con l’impegno al coinvol- gimento ed attivazione della comunità locale e dei diversi soggetti, istitu- zionali e non, impegnati a livello locale sul versante sociale, sanitario, educativo, della formazione professionale e del lavoro e hanno a tal fine attivato gli organismi partecipativi descritti nel Piano Sociale di Zona 2005/2007.
In particolare i Comuni, per quanto riguarda la realizzazione della rete dei servizi, in accordo con l’Azienda USL, promuovono la massima inte- grazione e unitarietà di intervento soprattutto negli ambiti sociali ad alta valenza sanitaria, attuando in accordo con l’Azienda USL interventi di armonizzazione con i Piani di Programmazione sanitaria e con i Piani Provinciali per la salute.
I medesimi destinano alla realizzazione del Piano di Zona e dei Pro- grammi attuativi le risorse derivate dalle scelte politiche e programmato- rie delle proprie comunità locali, integrate dai fondi nazionali, regionali e provinciali appositamente erogati ai Comuni medesimi.
I Comuni, con proprie risorse e con le risorse destinate al sostegno degli Uffici di Piano nei programmi finalizzati provinciali, garantiscono l’istituzione e l’attivazione permanente degli Uffici di Piano quali luoghi di
monitoraggio e valutazione dell’andamento e degli esiti della program- mazione zonale, in stretta sinergia con le risorse allo stesso scopo desti- nate dall’azienda USL.
b) La Provincia di Reggio Emilia in relazione alle proprie competenze istitu- zionali assume gli impegni necessari all'attuazione di questo accordo di programma ed in particolare alla realizzazione dei programmi provinciali raccordandoli con Piani Sociali di Zona 2005/2007-Programma Attuativo 2005 e destinando ad esso le risorse da fondi nazionali e regionali inte- grate da quelle provinciali.
La Provincia, nell'ambito delle più generali funzioni assegnate dalla Re- gione di coordinamento, raccordo, supporto e progettazione per la pro- grammazione in ambito provinciale, assicura:
- la partecipazione al processo complessivo di costruzione del sistema integrato;
- l'apporto del proprio contributo all’avvio e al governo del processo di programmazione, su mandato della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale e nel rispetto degli obiettivi strategici da essa individuati. La Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale ha anche riaffermato il ruolo di coordinamento della Provincia da esercitare attraverso la co- stituzione degli strumenti di governo provinciale quali: il Coordina- mento provinciale dei Piani sociali di zona e il Gruppo tecnico ristret- to;
- le azioni del coordinamento provinciale sono finalizzate a: avviare il processo di programmazione e la costruzione della rete locale tramite conferenze e incontri provinciali rivolti a OOSS, 3° settore, altri sog- getti sociali, IIPPAABB/ASP; promuovere e facilitare l'accordo tra i Comuni ,l'AUSL, le altre istituzioni e il Terzo Settore volto a costruire un processo di partecipazione il più possibile omogeneo tra le zone;
- promuovere la qualificazione della rete degli attori sociali coinvolti nel processo;
- le azioni del gruppo tecnico ristretto sono volte a perseguire: il rac- cordo degli Uffici di Piano con particolare riferimento al rafforzamento delle azioni di sistema in continuità con i progetti di formazione e con- sulenza: per gli uffici di piano e gli staff di riferimento e relativi al pro- cesso di trattamento dei dati a supporto dei Piani Sociali di Zona;
- il supporto alla rilevazione dell'offerta dei servizi e alla costruzione di problematiche sociali prioritarie.
c) L’Azienda USL, nel contesto delle proprie competenze e con riferimento agli obiettivi della programmazione sanitaria sul territorio provinciale e di- strettuale, garantisce una collaborazione costante ai Comuni tesa a svi- luppare modalità sempre più integrate di intervento fra ambito sanitario e ambito sociale in un’ottica di promozione unitaria della salute intesa an- che come benessere sociale. Il Direttore di Distretto, ai sensi di quanto previsto nel D. Lgs 502/92 e s.m.i –artt. 3 quinques e sexies, nonché nel Protocollo d’Intesa Regione E.R./Caler prot. N° 29577 del 6.8.2003,
nell’Atto di Organizzazione Aziendale, nella legge xxxxxxx X.X. x. 00 /04 ad oggetto “Norme generali sull’organizzazione e il funzionamento del Servizio Sanitario regionale” è responsabile dell’integrazione sociosanita- ria nell’ambito del Distretto/Zona e della sua armonizzazione con il Piano Attività Territoriali, il Piano per la Salute; esercita le sue funzioni sia nella definizione delle linee strategiche, come partecipante del Comitato di Di- stretto, che nell’esercizio delle azioni funzionali alla gestione dei servizi sociosanitari, unitamente al responsabile Ufficio di Piano ed al Coordina- tore del Piano di Zona, facendosi altresì garante della continuità dei per- corsi di coprogettazione avviati sia con la Cooperazione Sociale che con gli Enti gestori delle strutture per anziani.
In tale direzione l’Azienda USL destina alla realizzazione del Piano di Zona e del Programma Attuativo 2005, per quanto riguarda gli ambiti a valenza sociosanitaria, le risorse di competenza dell’ambito sanitario.
Coerentemente l’Azienda USL assicura, in particolare sia sotto il profilo tecnico che economico, l’integrazione con tutti i soggetti interessati nella gestione di interventi sociosanitari e ad elevata integrazione sociosanita- ria in ambito distrettuale.
L’Azienda USL si impegna a partecipare alla realizzazione complessiva del Piano e del Programma Attuativo annuale per il 2005 assicurando una peculiare collaborazione per quanto riguarda attività, interventi, e progetti che comportano una propria competenza specifica, alla stregua di quanto già verificatosi nell’ambito del precedente Piano di Zona.
L’Azienda collabora, infine, per quanto di propria competenza alle attività di monitoraggio e valutazione del Piano.
d) Con riferimento all’art.10 della L.328/00 l’IPAB “X.Xxxxxxx” con sede a S.Polo D’Enza, operante sul versante dell’assistenza anziani, firmataria del presente Accordo, assicura di orientare obiettivi e strategia di inter- vento di propria competenza alle finalità di cui all’art.3 e di contestualiz- zare la propria operatività nell’ambito del Piano di Zona quale riferimento unitario ed integrato della programmazione locale.
e) Il “Consorzio Bassa Val D’Enza “, operante sul versante dell’assistenza ad anziani, firmataria del presente Accordo, assicura di orientare obiettivi e strategie di intervento di propria competenza alle finalità di cui all’art.3 e di contestualizzare la propria operatività nell’ambito del Piano di Zona quale riferimento unitario ed integrato della programmazione locale.
2. I soggetti firmatari danno atto dell’apporto dato al processo di elaborazione e definizione sia del Piano di Zona 2002/2003 che del Programma Attuativo 2003 dai diversi soggetti del Terzo Settore che partecipano ai Tavoli di pro- grammazione e si impegnano ad integrare nel corso del 2005 le forme pro- grammate di informazione, coinvolgimento ed ascolto in base alle proposte dei medesimi e nel rispetto dei ruoli di ciascuno.
Art. 6 - Strumenti di programmazione, governo e verifica del Piano di Zona per l'anno 2005.
1. Con riferimento a quanto indicato in premessa i Comuni, ai fini della predi- sposizione del Piano, hanno costituito il Comitato di Distretto, composto dai Sindaci dei Comuni di Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Xxxxxx, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza, o loro delegati, il Di- rettore del Distretto Sanitario dell’Azienda USL di Montecchio Xxxxxx il Co- mitato di Distretto, nel rispetto di quanto previsto dalla Delib. C.R. 615/04, svolge le seguenti funzioni:
a) presiede le fasi di predisposizione e gestione del Piano di Zona e dell’Accordo di Programma;
b) assume gli indirizzi strategici della programmazione e le scelte di priorità;
c) assieme ai soggetti che aderiscono all’Accordo, stabilisce tappe ed impegni reciproci in materia di partecipazione del Terzo Settore alla fase di monito- raggio e valutazione del Piano di Zona.
Tale Comitato di Distretto prevede la partecipazione della Provincia nelle fa- si di raccordo tra la programmazione zonale e la programmazione provincia- le.
2. Nel quadro di tali funzioni il Comitato di Distretto ha individuato:
a) L’Ente Capofila per il Piano di Zona nel Comune di Bibbiano, con fun- zione di coordinamento, promozione per la predisposizione, realizzazio- ne e valutazione del Piano di Zona e stimolo/attivazione dei soggetti del Terzo Settore;
b) L’Amministratore Referente nella persona del Sindaco pro tempore del Comune di Bibbiano Xxxxxx Xxxxxxxxxx quale rappresentante del Comita- to di Distretto nel Coordinamento Provinciale del Piano di Zona e interlo- cutore prioritario dei vari soggetti istituzionali e non istituzionali che colla- borano alla realizzazione del Piano di Zona;
c) L’Ufficio di Piano composto da :
- Responsabile dell’Ufficio di piano con funzioni di direzione dell’Ufficio per il Coordinamento Tecnico del Piano di Zona.
- Coordinatore dell’Ufficio di Piano e Responsabile SAA con funzioni di collaborazione tecnico progettuale e di connessione per l’integrazione socio sanitaria.
- Per l’integrazione socio-sanitaria: Responsabile Servizio Sociale Mi- nori, Disabili, Inclusione Sociale, Direttore Dipartimento Cure Prima- rie, Responsabile Servizio Igiene Pubblica del Distretto di Montec- xxxx Xxxxxx AUSL di Reggio Xxxxxx.
- Per l’integrazione socio-educativa: Coordinatore Politiche Educative Val D’Enza che ricoprirà il ruolo di figura di sistema previsto dal Pro- gramma Attuativo 2005.
- Coordinatore dell’Ufficio Unico per la gestione associata del Servizio Assistenza Anziani, del Coordinamento del Piano sociale di Zona e del Centro per le Famiglie.
- Collaboratore amministrativo con funzioni di segreteria
Nel rispetto di quanto previsto dalla Delib. C.R. 615/04, in qualità di stru- mento tecnico di supporto allo svolgimento del processo di programmazio- ne, gestione, valutazione del Piano svolge principalmente funzioni di promo- zione, sostegno, presidio e raccordo tra gli indirizzi e le priorità espresse dal Comitato di Distretto e l’apporto tecnico-progettuale dei tavoli tecnici.
Assume una funzione processuale caratterizzata dall’accoglimento del man- dato politico, dal conseguente trattamento dei dati e delle informazioni e di offerta di piste di lavoro per i tavoli tematici attraverso la messa a punto di macro problemi dominanti sui principali fenomeni sociali anche con il sup- porto di uno staff di riferimento dell’Ufficio di Piano composto da Testimoni significativi in grado di integrare visioni, eventi critici sui fenomeni considerati emergenti.
d) Il Responsabile e il Coordinatore dell’Ufficio di Piano nelle persone di Dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxx e Dott.ssa Xxxxxxxxx Xxxxxxx
e) Il Tavolo Tecnico composto da Responsabili del Settori Sociali dei Co- muni, Responsabile Servizio Sociale e Coordinatore Servizio Minori A.USL – Distretto di Montecchio Xxxxxx, Responsabile e Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con funzioni relative al processo di accompagna- mento dei tavoli tematici e alla progettazione in raccordo con l’ufficio di Piano;
f) I Tavoli Tematici con funzioni di individuazione delle problematiche so- ciali e rilevazione dell’offerta dei servizi sulla base delle indicazioni rice- vute dall’ Ufficio di Piano, alle quali apportano approfondimenti, qualifica- zioni, anche attraverso scambi e confronti con altri soggetti sociali (per la composizione si veda il Piano di Zona allegato).
3. Con riferimento a quanto indicato in premessa e nell’impegno delle parti, la Provincia in accordo con i Comuni e l’A.U.S.L. ha istituito, quali strumenti di governo del processo programmatorio provinciale, il Coordinamento provin- ciale dei Piani sociali di zona e il Gruppo tecnico ristretto.
a) Il Coordinamento Provinciale:
⮚ è composto da: Coordinamento politico e tecnico della Provincia, Amministratori referenti delle zone sociali, Responsabili e Coordi- natori degli Uffici di piano, Coordinatore Sociale Azienda USL, Responsabile Progetto Anziani Azienda USL, Referenti del Terzo Settore (Cooperazione Sociale, Associazionismo e Volontariato), Referenti delle XX.XX.XX.XX.
⮚ il presidio e il coordinamento è assunto dall’Assessore provinciale pro tempore Xxxxxxxx Xxxxxx;
⮚ svolge le seguenti funzioni:
▪ avvio e monitoraggio del processo di programmazione e di costruzione della rete locale tramite conferenze e in- contri provinciali rivolti XX.XX., Terzo settore, IIPPAABB/ASP;
▪ promuove e facilita l’accordo tra i Comuni, l’A.U.S.L., le altre istituzioni e il Terzo Settore volto a costruire un pro- cesso di partecipazione il più possibile omogeneo tra le zone;
▪ promuove la qualificazione della rete attori sociali coinvolti nel processo.
b) Il Gruppo Tecnico Ristretto:
⮚ è composto da: Coordinamento tecnico della Provincia, Respon- sabili e Coordinatori degli Uffici di piano, Coordinatore Sociale A- zienda USL, Responsabile Progetto Anziani Azienda USL;
⮚ il presidio e il coordinamento è assunto dalla Dirigente del Servizio Sanità e Servizi Sociali della Provincia Xxxxx Xxxxxxxx Fratti;
⮚ svolge le seguenti funzioni:
▪ raccordo degli Uffici di Piano con particolare riferimento al raf- forzamento delle azioni di sistema in continuità con i progetti di formazione e consulenza per gli Uffici di Piano e gli staff di ri- ferimento e relativi al processo di trattamento dei dati a sup- porto dei Piani di Zona;
▪ supporto alla costruzione di problematiche sociali prioritarie ed alla congruenza con l’offerta dei servizi;
▪ sostegno alla qualificazione del sistema e alla valutazione dei processi di costruzione dei Piani.
Art. 7 - Le risorse finanziarie
1. Le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del Programma Attua- tivo 2005 – Piano di Zona 2005/2007, trovano riscontro nell’ambito degli strumenti e delle regole che governano la programmazione e la gestione economico-finanziaria degli Enti coinvolti.
2. In particolare, per quanto concerne il Programma Attuativo 2005, le risorse son allocate nei rispettivi bilanci di esercizio che, ove necessario e nel ri- spetto della normativa di riferimento, saranno progressivamente adeguati sia all’effettivo fabbisogno che emergerà in sede di realizzazione delle azioni e degli interventi del Programma, sia all’andamento delle entrate (contribuzio- ne degli utenti, finanziamenti specifici, entrate derivanti da trasferimenti e dalla fiscalità locale).
3. Alla realizzazione della spesa del Programma Attuativo 2005 di complessivi Euro 14.563.836 (spese correnti), come riassunta nella tabella 3A allegata, concorrono risorse provenienti da finanziamenti statali, regionali, provinciali, comunali, dell’Azienda USL e ripartite a titolo indicativo nei termini seguenti:
a. Fondi statali e regionali da finalizzare al presente Piano, anno 2005 (LR 2/03 e L. 328/00): Euro 1.264.281
b. Fondi provinciali di cui alle competenze della legge 00/00 (Xxxxx xx- xxxx): Euro 114.636
c. Trasferimenti provinciali per programma provinciale per la program- mazione di politiche di accoglienza e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza: Euro 12.945
d. Trasferimenti provinciali per programma provinciale di promozione e sviluppo degli Uffici di Piano: Euro 9.190
e. Compartecipazioni da utenti: Euro 2.084.713
f. Fondi Comunali: Euro 5.612.855
g. Entrate SSN: Euro 550.818
h. Spesa socio-sanitaria a carico del FSR, al netto delle Entrate SSN:
Euro 4.719.984
i. Altre entrate Euro: 194.414
4. Le parti concordano che le risorse provinciali, di cui ai punti b e c, per l’esercizio 2005 siano trasferite all’Azienda USL – Distretto di Montecchio Xxxxxx, mentre le risorse provinciali relative al punto d siano trasferite al Co- mune di Bibbiano quale Ente Capofila del Piano Sociale di Zona.
5. Si subordina la realizzazione degli obiettivi e degli interventi all’effettiva as- segnazione delle risorse statali, regionali e provinciali.
Art. 8 - Adesioni di altri soggetti
1. Al presente Accordo di Programma possono aderire i soggetti del Terzo Set- tore che hanno partecipato al processo programmatorio o che comunque di- chiarano la loro volontà di concorrere alla realizzazione del Piano di Zona e del Programma annuale.
2. Tale adesione, sostenuta dai firmatari del presente Accordo potrà avvenire mediante protocolli di intesa da stipulare con i soggetti interessati che ne fa- ranno richiesta. I suddetti protocolli prevederanno, ovviamente, obiettivi, contenuti ed impegni reciproci dei patti collaborativi che si andranno a sotto- scrivere.
Art. 9 - Funzioni di vigilanza
1. L'esecuzione del presente Accordo sarà verificata dal Comune di Bibbiano in qualità di capofila tramite l’Ufficio di Piano e dal Tavolo Tecnico distrettua- le come costante azione di supporto e di affiancamento ai Comuni, con par- ticolare attenzione ad aspetti di criticità e di difficoltà che i medesimi doves- sero incontrare.
2. Qualora nella gestione dei progetti e dei finanziamenti connessi si eviden- ziassero chiare situazioni di negligenza non affrontabili attraverso le normali strategie collaborative il Comune capofila attiverà l’organo di vigilanza previ- sto dall’art. 34, comma 7, del T.U. 267/2000.
Art. 10 - Durata dell’Accordo di Programma del Piano Sociale di Zo- na 2005/2007 e del Programma Attuativo 2005 e possibili modifica- zioni in itinere
1. Il presente Accordo ha durata triennale con scadenza 31.12.2007. Sono ammessi interventi di modifica concordati fra le parti nel corso di validità dell’Accordo.
Art. 11 - Trasmissione dell’Accordo in Regione e sua pubblicazione
1. Il Comune di Bibbiano in qualità di capofila si impegna a trasmettere alla Regione Xxxxxx-Romagna il presente Accordo di Programma per l’approvazione del Piano Sociale di Zona 2005/2007 e del Programma At- tuativo 2005 entro i termini previsti dalla Determinazione n. 3303 del 16 marzo 2005 del Responsabile del Servizio pianificazione e sviluppo dei ser- vizi sociali e socio-sanitari della Regione Xxxxxx-Romagna.
Letto confermato e sottoscritto il ....................................
Ente | Ruolo ricoperto | Nominativo | Firma |
Per la Provincia di Reggio Xxxxxx | ASSESSORE | XXXXXXXX XXXXXX | |
Per l'Azienda USL di Reggio Xxxxxx | DIRETTORE DI DISTRETTO | XXXXXX XXXXXXXXXX | |
Per il Comune di Bibbiano | SINDACO | XXXXXX XXXXXXXXXX | |
Per il Comune di Campegine | SINDACO | XXXXXXX XXXXXXX | |
Per il Comune di Canossa | SINDACO | XXXX XXXX | |
Per il Comune di Cavriago | SINDACO | XXXXXXXX XXX XXXXX | |
Per il Comune di Gattatico | SINDACO | XXXXXXX XXXXXXX | |
Per il Comune di Montecchio Xxxxxx | SINDACO | XXXX XXXXXXXX | |
Per il Comune di Sant’Ilario d’Enza | SINDACO | XXXXX XXXXX | |
Per il Comune di San Polo d’Enza | SINDACO | XXXXXX XXXXXXX | |
Per l’IPAB “Xxxxx Xxxxxxx” | PRESIDENTE | XXXXX XXXXXXX | |
Per il Consorzio “Bassa Val d’Enza” | PRESIDENTE | XXXXXXX XXXXXXX |