previsti dal PIANO DI ZONA 2021-23 (Documento di programmazione del welfare locale )
per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali e socio-sanitari
previsti dal XXXXX XX XXXX 0000-00
(Documento di programmazione del welfare locale )
ai sensi
• dell’art. 19 della legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”
• dell’art. 18 della legge regionale 3/2008, “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e sociosanitario”
Tra
le Amministrazioni comunali di:
− Arluno, rappresentata dal Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx
− Bareggio, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxx
− Boffalora sopra Ticino, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxx
− Casorezzo, rappresentata dal Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
− Corbetta, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx
− Magenta, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxx
− Marcallo con Casone, rappresentata dal Sindaco Marina Roma
− Mesero, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxxx
− Ossona, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxx
− Robecco sul Naviglio, rappresentata dal Sindaco Xxxxxxxxx Xxxxx
− Santo Stefano Ticino, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxx
− Xxxxxxxx, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xx
− Xxxxxxxx, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx che compongono l’Ambito territoriale del Magentino;
− L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) OVEST MILANESE, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
− l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx;
cui potranno aderire tutti i soggetti di cui all’art. 18 c.7 L.R. 3/2008
Dato atto che
la legge 8 novembre 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” individua il Piano di Zona dei servizi socio-sanitari come strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche di intervento nel settore socio-sanitario con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori istituzionali e sociali di definire, nell’esercizio dei propri ruoli e compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli
strategici adeguati per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi socio-sanitari sul territorio di riferimento;
e stabilisce che
⋅ i Comuni associati, a tutela dei diritti della popolazione, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali ora Agenzie di Tutela della Salute, in attuazione della legge regionale n. 23/15, provvedono a definire il piano di zona, nell'ambito delle risorse disponibili;
⋅ il piano di zona è, di norma, adottato attraverso Accordo di programma ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni;
⋅ all'accordo di programma, per assicurare l'adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie, partecipano i soggetti pubblici di cui al comma 1dell’art. 19 della legge n. 328/00, nonché i soggetti di cui all'articolo 1, comma 4, e all'articolo 10 della stessa legge n. 328/00, che attraverso l'accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano;
la legge regionale 12 marzo 2008, n. 3 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale”, così come modificata dalla l.r. 11 agosto 2015, n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33”
⋅ all’articolo 11, comma 1, lettera a) attribuisce alla Regione la funzione di indirizzo per la programmazione delle unità di offerta sociali;
⋅ all’articolo 13, comma 1, lettera a) attribuisce ai Comuni singoli e associati e alle Comunità montane, ove delegate, la funzione di programmare, progettare e realizzare la rete locale delle unità di offerta sociali, nel rispetto degli indirizzi e conformemente agli obiettivi stabiliti dalla Regione, anche promuovendo la partecipazione dei soggetti di cui all’articolo 3 della stessa legge;
⋅ all’articolo 18
▪ individua il Piano di Zona quale strumento di programmazione in ambito locale della
rete d’offerta sociale, nel quale sono definiti le modalità di accesso alla rete, gli obiettivi e le priorità di intervento, gli strumenti e le risorse necessarie alla loro realizzazione;
▪ definisce le modalità di approvazione, di attuazione, la durata e l’ambito territoriale di riferimento del Piano di Zona;
Nelle more dell’applicazione della Legge regionale 22 del 14 Dicembre 2021 “Modifiche al Titolo I e al Titolo VII della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 e degli atti applicativi della stessa si procede ai sensi della legge regionale 11 agosto 2015 n. 23 “Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e al Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)” favorisce, per quanto di competenza, l’integrazione del SSL con i servizi sociali di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art 1 afferma che il sistema sanitario, sociosanitario e sociale integrato lombardo, di seguito denominato sistema sociosanitario lombardo (SSL), promuove e tutela la salute ed è costituito dall’insieme di funzioni, risorse, servizi, attività, professionisti e prestazioni che garantiscono l’offerta sanitaria e sociosanitaria della Regione e la sua integrazione con quella sociale di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 2 prevede che la programmazione, la gestione e l’organizzazione del SSL sono attuate con gradualità e nei limiti delle risorse economiche disponibili e si conformano a
principi generali, tra cui la promozione delle forme di integrazione operativa e gestionale tra i soggetti erogatori dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali del SSL e l’attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale nell’individuazione delle soluzioni gestionali dei servizi a livello territoriale;
⋅ all’art 6 rimarca che le ATS garantiscono l’integrazione di tali prestazioni con quelle sociali di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 7 evidenzia che le ASST favoriscono l’integrazione delle funzioni sanitarie e sociosanitarie con le funzioni sociali di competenza delle autonomie locali;
⋅ all’art. 9 prevede che il SSL attiva modalità organizzative innovative di presa in carico in grado di integrare, anche facendo uso delle più aggiornate tecnologie e pratiche metodologiche, in particolare di telemedicina, le modalità di risposta ai bisogni delle persone in condizione di cronicità e fragilità, per garantire la continuità nell’accesso alla rete dei servizi e l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali;
⋅ in più articoli indica la necessità dell’integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza delle autonomie locali nell’ambito del SSL, favorendo la
realizzazione di reti sussidiarie di supporto che intervengono in presenza di fragilità sanitarie, sociali e socioeconomiche; le reti sono finalizzate a tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, anche in presenza di problematiche assistenziali derivanti da non autosufficienza e da patologie cronico-degenerative.
Richiamati
• il DPCM 14.2.2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio- sanitarie” che definisce tali prestazioni e attribuisce degli oneri conseguenti al FSN (Fondo Sanitario Nazionale) o agli Enti Locali;
• il DPCM 29.11.2001 “Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza” - le successive modifiche e integrazioni - e il DPCM 12.01.2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, per le parti in vigore o che entreranno in vigore con successivi provvedimenti;
• la DGR 4111/2020 “Determinazioni in merito al percorso di definizione delle linee di indirizzo per la programmazione sociale territoriale – triennio 2021 -2023” che prevede tra l’altro la proroga degli accordi di programma fino alla sottoscrizione del nuovo Accordo di Programma per l’attuazione del Piano di Zona 2021 -2023 che dovrà concludersi entro il 31/12/2021;
• L’ “Approvazione delle Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2021- 2023” di cui alla DGR n. 4563/2021;
Premesso che
Ai sensi della DGR 4111/2020, il percorso di definizione delle Linee di indirizzo per il triennio 2021- 2023 prevede la realizzazione di momenti di lavoro con le rappresentanze degli Uffici di Piano, ATS, ASST, Terzo Settore, il cui apporto sarà significativo affinché le indicazioni riguardanti la nuova programmazione siano il più possibile espressione di partecipazione e condivisione.
In questa logica, il percorso per la predisposizione dei Piani di Zona 2021 – 2023 ha previsto – ai sensi della DGR 4563/2021 - le seguenti azioni:
• Condivisione e definizione in Cabina di Regia Unificata dei percorsi da seguire per attuare le indicazioni previste dalla normativa regionale in tema di programmazione zonale.
• Individuazione delle policy (Supporto alle persone in povertà, supporto alla progettazione individualizzata per persone con disabilità, Contrasto alla violenza di genere) ed avvio di gruppi di lavoro integrati per la costruzione di un sistema di indicatori per la valutazione dell’impatto delle politiche e delle misure messe in atto dall’Ambito (outcome).
• Declinazione a livello locale, attraverso le cabine di Regia Territoriali delle tematiche riguardanti l’integrazione socio sanitaria, partendo dall’analisi del documento sottoscritto nella precedente triennalità, individuando le criticità e stabilendo le priorità per il triennio 2021 – 2023.
• Coprogettazione a livello locale attraverso seminari tematici ai quali hanno partecipato tutti gli attori coinvolti nella programmazione zonale (Ambiti, Comuni, Terzo Settore, ATS e ASST).
• Formazione congiunta per l’elaborazione di Profili di salute di Comunità finalizzati alla programmazione zonale.
Convenuto che
nell’ambito del processo di programmazione del welfare locale dell’Ambito territoriale del Magentino, il presente documento recepisce le indicazioni di ricomposizione delle politiche di welfare: i Comuni dell’Ambito e l’ATS della Città Metropolitana di Milano, l’ASST Ovest Milanese concordano di sottoscrivere l’Accordo per la realizzazione del Piano di Zona articolato secondo gli obiettivi e gli impegni specifici indicati.
Visto
il verbale dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale del Magentino del 24 febbraio 2022 durante la quale è stato approvato il Piano di Zona per l’anno 2021-23 (Allegato 1) al presente Accordo di Programma come sua parte integrante e sostanziale;
TUTTO CIO’ PREMESSO
si conviene e si sottoscrive il presente Accordo di Programma
Art. 1 – Oggetto
Il presente Accordo di programma, che rappresenta l’atto con cui i diversi attori adottano il Piano di Zona per l’anno 2021-23 (Allegato 1 al presente Accordo quale parte integrante e sostanziale), ha per oggetto la definizione dei reciproci rapporti fra i soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione dei servizi e degli interventi previsti nel Documento di programmazione del Welfare locale.
Art. 2 – Finalità ed obiettivi
Il presente Accordo di Programma intende dare concreta attuazione al processo di programmazione e progettazione locale del Piano di Zona, in attuazione degli obiettivi stabiliti dalla DGR regionale che mirano a stimolare percorsi di coordinamento e ricomposizione , che siano in grado di produrre risposte di sistema ai bisogni – vecchi e nuovi – in modo trasversale il territorio sistematizzando la cooperazione e il coordinamento sovrazonale tra Ambiti con ASST e ATS; in particolar modo per allargare e approfondire lo spettro di cooperazione tra gli attori territoriali e spingere per una reale sistematizzazione nella definizione di filiere integrate di servizi.
Il Piano di Zona dovrà focalizzarsi su progettazioni integrate e trasversali tra differenti aree di policy, per fornire risposte che superino la frammentarietà degli interventi avendo presente la multidimensionalità del bisogno.
Il Terzo settore e il privato profit, assumono un ruolo di crescente importanza e saranno coinvolti fin dalle prime fasi di progettazione: essi infatti potranno concorrere inizialmente all’individuazione degli obiettivi dei processi di programmazione locale e partecipare, anche in modo coordinato con l'Ambito, alla definizione di progetti per servizi e interventi di cura alla persona. Questa sinergia richiederà un profondo rinnovamento nei metodi di lavoro e nelle relazioni ed implicherà l’introduzione di nuovi strumenti di valutazione dei cambiamenti ottenuti e dei risultati prodotti che superino la consueta e consolidata modalità di rendicontazione.
Art. 3 – Ente Capofila
I Comuni sottoscrittori del presente Accordo, così come deliberato dai Consigli Comunali e dall’Assemblea dei Sindaci, individuano il Comune di Magenta quale Ente Capofila responsabile dell’attuazione del presente Accordo. L’Ente Capofila opera vincolato nell’esecutività al mandato dell’Assemblea dei Sindaci di Ambito territoriale del Magentino ed adotta ogni atto di competenza per l’attuazione del presente Accordo di Programma nel rispetto degli indirizzi espressi dall’Assemblea dei Sindaci e delle competenze gestionali attribuite al personale preposto per l’attuazione del Piano di Zona.
L’Ente capofila svolge la funzione di coordinamento dell’attuazione del Piano di Zona e di gestione delle risorse complessive necessarie e dei finanziamenti disponibili.
Art. 4 – Territorio oggetto della programmazione e soggetti sottoscrittori
Sono soggetti sottoscrittori del presente Accordo:
• le Amministrazioni comunali di:
− Arluno, rappresentata dal Xxxxxxx Xxxxxx Xxxxxx
− Bareggio, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxx
− Boffalora sopra Ticino, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxx
− Casorezzo, rappresentata dal Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
− Corbetta, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx
− Magenta, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxx
− Marcallo con Casone, rappresentata dal Sindaco Marina Roma
− Mesero, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxxx
− Ossona, rappresentata dal Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxx
− Robecco sul Naviglio, rappresentata dal Sindaco Xxxxxxxxx Xxxxx
− Santo Stefano Ticino, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxx
− Xxxxxxxx, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xx
− Xxxxxxxx, rappresentata dal Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx che compongono l’Ambito territoriale del Magentino;
• L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Ovest Milanese rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx;
• l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx.
Potranno aderire all’Accordo anche tutti i soggetti di cui all’art. 18 c. 7 L.R. 3/2008.
Allo scopo di assicurare la comunicazione e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti costituenti la rete locale dei servizi, e per individuare un contesto adeguato a formulare rappresentanze, saranno garantite modalità di consultazione stabili e periodiche degli aderenti al Piano di Zona.
Art. 5 – L’Ufficio di Piano
L’Ufficio di Piano è individuato, ai sensi dell’art. 18, comma 10, della L.R. 3/2008, come la struttura tecnico-amministrativa cui è affidato il coordinamento degli interventi e l’istruttoria degli atti di esecuzione del Piano.
Rappresenta la struttura gestionale e tecnica a supporto dell’Assemblea dei sindaci.
Le funzioni e l’articolazione organizzativa dell’Ufficio di Piano risultano quelle formalizzate nel Piano di Zona per l’Ambito territoriale del magentino per il triennio 2021-2023.
L’ufficio di Piano ha il ruolo di supporto tecnico e gestionale dei processi attuativi della programmazione zonale, riferiti in particolare agli obiettivi di ricomposizione e superamento della frammentazione, favorendo l’accesso ai servizi e promuovendo nuovi strumenti e azioni di welfare. Garantisce il coordinamento operativo tra i diversi Enti e i diversi progetti.
Definisce e verifica le modalità operative per l’attuazione dell’Accordo di Programma, redige relazioni sullo stato avanzamento dei lavori per i Comuni di ambito e tiene informati i soggetti sottoscrittori sull’andamento del processo di attuazione del Piano di Zona.
Questo ruolo si integra con l’assunzione di una funzione di programmazione e orientamento delle azioni innovative e di sperimentazione.
Si interfaccia con ATS e partecipa, attraverso il suo responsabile, alla Cabina di Regia di cui all’ar- ticolo 6, comma 6, lettera f) della legge regionale n. 23/15.
Art. 6 – Impegni dei soggetti sottoscrittori
Ferme restando le competenze di ciascun sottoscrittore, le parti firmatarie del presente Accordo di Programma si impegnano:
• a realizzare, per gli aspetti di competenza, le azioni del Piano di Zona nel rispetto dei criteri e delle modalità definite nel Piano stesso;
• alla reciproca collaborazione per lo sviluppo di azioni che ampliano i soggetti coinvolti e interessati alla programmazione zonale come la scuola, il terzo settore, le organizzazioni sindacali, anche attraverso protocolli di intesa e accordi laddove ritenuto opportuno, per la più ampia e diffusa realizzazione delle azioni previste;
• a favorire, programmandola, la partecipazione dei propri operatori ai diversi tavoli tecnici di confronto, monitoraggio e valutazione della programmazione;
• a individuare le forme più opportune di scambio di dati e di informazioni utili ai processi di monitoraggio, verifica e programmazione delle iniziative in campo sociale e socio- sanitario;
• a partecipare alla messa in rete dei propri servizi, alla preparazione e attuazione di regolamenti comuni, protocolli d’intesa e progetti che verranno approvati dall’Assemblea dei Sindaci.
• Ad effettuare la valutazione d’impatto delle policy individuate riportate all’art 8
In particolare, i Comuni:
• partecipano all’Assemblea dell’ambito territoriale del magentino attraverso il Sindaco o delegato;
• rendono disponibili le risorse economiche, umane e strumentali per la realizzazione degli obiettivi e delle azioni contenute nel Piano Sociale di Zona e definite annualmente dall’Assemblea dei Sindaci dell’ambito territoriale del Magentino e supportano il consolidamento dell’Ufficio di Piano dell’Ambito;
• partecipano alle attività del Tavolo Tecnico territoriale attraverso i Responsabili delle Politiche Sociali;
• partecipano alle attività del Tavolo delle Assistenti Sociali attraverso le Assistenti sociali che svolgono la loro attività professionale presso i Servizi Sociali dell’Ente;
• garantiscono i Livelli Essenziali ex art. 22 della legge 328/2000 e quant’altro contenuto nell’allegato Piano di Zona.
• Collaborano alla valutazione d’impatto
L’ATS della Citta Metropolitana di Milano concorre all’integrazione sociosanitaria e assicura la coerenza nel tempo tra obiettivi regionali e obiettivi della programmazione locale.
Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con le ASST territorialmente competenti per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, l’assistenza degli anziani non autosufficienti e delle persone con disabilità, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare;
• la condivisione tra ATS/ ASST/erogatori di ambito sanitario e sociosanitario/ Comuni, dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di
assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi quali strumenti per l’esercizio efficace della governance del sistema.
• La collaborazione alla valutazione d’impatto
L’ATS si propone di realizzare tale integrazione operando a livello istituzionale, gestionale e operativo – funzionale.
Al fine di realizzare gli obiettivi di integrazione socio-sanitaria sopra espressi ATS assicurerà la “regia” nella stipula di eventuali accordi, protocolli operativi con i soggetti interessati, in relazione alle finalità da perseguire.
La ASST Ovest Milanese concorre, per gli aspetti di competenza, all’integrazione sociosanitaria. Prioritarie saranno, al riguardo, le azioni volte ad assicurare:
• il raccordo con l’ATS per le funzioni inerenti la valutazione multidimensionale, le progettazioni integrate per interventi complessi riguardanti la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, l’assistenza degli anziani non autosufficienti e dei disabili, il sostegno e supporto delle diverse forme di fragilità e della vulnerabilità familiare;
• la condivisione con ATS, gli erogatori di ambito sanitario e sociosanitario ed i Comuni dei percorsi per una presa incarico integrata, con particolare attenzione alla cronicità, al fine di assicurare la continuità assistenziale, anche attraverso la razionalizzazione dei processi operativi;
• lo scambio informativo e la condivisione dei dati di attività e degli interventi quali strumenti per l’esercizio efficace della governance del sistema.
• La collaborazione alla valutazione d’impatto
Gli Enti aderenti al presente Accordo:
- forniscono la disponibilità alla programmazione e realizzazione delle azioni e dei servizi ricompresi nella progettualità del Piano di Zona, nonché al loro monitoraggio e verifica, attraverso la partecipazione ai tavoli di area ed a eventuali gruppi di lavoro;
- danno disponibilità a procedure di qualificazione, accreditamento, collaborazione volte alla realizzazione del Piano di Zona;
- si impegnano a contribuire al percorso di programmazione e monitoraggio degli obiettivi del Piano di Zona mediante la partecipazione alle consultazioni convocate periodicamente dall’Ufficio di Piano;
- concorrono con proprie risorse, come previsto dalla legge n. 328/2000, secondo le opportunità offerte dalle proprie forme giuridiche e dalla singola azione di Piano, e comunque partecipando al processo di programmazione e di verifica con propri aderenti o proprio personale.
Art. 7. Criterio premiale per la programmazione sovrazonale.
Ai sensi della DGR 4563/2021 L’ambito territoriale del Magentino in co-progettazione e co-relazione e in accordo con l’Ambito dell’Alto Milanese e l’Ambito territoriale dell’Abbiatense intende presentare i seguenti progetti innovativi:
- Progetto “On Board. La prevenzione del disagio psichico a favore di un futuro possibile”
- Progetto “Set sail – La condivisione come paradigma dei progetti verso l’autonomia”
Art. 8 – Valutazione d’impatto
I soggetti firmatari, si impegnano ai sensi della DGR 4563/2021, ad effettuare la valutazione d’impatto sulle tre policy individuate nella cabina di regia del 8 settembre 2021 .
1) Agevolare lo sviluppo di una comunità sensibile e proattiva e attraverso il potenziamento delle competenze delle reti nei confronti della disparità di genere con particolare attenzione alle situazioni di violenza domestica. Favorendo l’accesso, la capacità di protezione e sviluppando l’empowerment delle donne vittime di violenza;
2) Utilizzare la misura del Reddito di cittadinanza per strutturare un sistema integrato territoriale e forme di governance multiattoriali. Prevedere un approccio globale alla povertà (bisogni quali ad esempio, abitazione, lavoro, povertà genitoriale, gestione finanziaria, etc.) e valorizzare la dimensione comunitaria/locale.
3) il supporto alla progettazione individualizzata per le persone adulte con disabilità.
Prevedendo :
• percorsi di integrazione ed inclusione che accompagnino la persona con disabilità/famiglia, sulla base dell’evoluzione dei bisogni, delle aspettative e dei desideri personali, nel corso complessivo della vita;
• modalità di presa in carico che rendano la persona con disabilità protagonista e partecipe della costruzione del suo progetto;
• di avvalersi al meglio delle risorse collettive del territorio, risorse individuali e il sistema dei sostegni (Misure regionali, Comunali. );
• di contrastare la frammentazione degli interventi e della gestione delle risorse pubbliche e private.
Individuano almeno un referente per Ente che partecipi all’elaborazione metodologica e alle diverse fasi previste dal piano di valutazione allegato 3 al presente accordo di programma.
Art. 9 – Integrazione sociosanitaria
Per integrazione sociosanitaria si devono intendere “tutte le attività atte a soddisfare, mediante un complesso processo assistenziale, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità di cura e quelle di riabilitazione”. Nel nuovo contesto la multidimensionalità del bisogno richiede necessariamente la programmazione di risposte sociosanitarie pensate in modo trasversale. La necessità di potenziare la filiera integrata dei servizi sociali e sanitari rende essenziale un miglior funzionamento delle modalità di lavoro congiunto tra Ambiti territoriali, ATS, ASST e gli attori sociali interessati. È necessario quindi proseguire nell’implementazione di un sistema che risponda ai “bisogni di ascolto, cura, sostegno e presa in carico” a sostegno della centralità della persona e della sua famiglia, attraverso una maggiore prossimità dei servizi, una presa in carico sempre più integrata e una continuità assistenziale per le persone.
Pertanto in questa nuova triennalità si dovrà tendere al superamento delle attuali forme di collaborazione, definendo un contesto istituzionale più autonomo e più forte a supporto:
1. dei processi di ricomposizione dell’integrazione delle risorse (delle ATS, delle ASST, dei Comuni e delle famiglie);
2. delle conoscenze (dati e informazioni sui bisogni, sulle risorse e dell’offerta locale);
3. degli interventi e servizi (costituzione di punti di riferimento integrati, di luoghi di accesso e governo dei servizi riconosciuti e legittimati) in ambito socioassistenziale e sociosanitario.
L’integrazione sociosanitaria trova declinazione, in continuità con le azioni in atto e tenuto conto dell’evoluzione dei bisogni e del contesto di riferimento, nello specifico documento, Allegato 2 del presente Accordo di Programma.
Art. 10 – Collaborazione con il Terzo Settore
Il sistema di governance della programmazione sociale, riconosce e valorizza il confronto con le realtà sociali del Terzo settore presenti nel territorio dell’Ambito, attraverso la costituzione di tavoli tecnici istituzionalizzati.
In particolare, la collaborazione con il Xxxxx Xxxxxxx è finalizzata a implementare politiche sociali in grado di affrontare territorialmente il tema della lotta alla vulnerabilità e il rafforzamento dell’inclusione sociale, anche attraverso co-progettazione e co-realizzazione e partenariato.
Art. 11- Organi di governo del Piano di Zona
Le funzioni di governo del Piano di Zona vengono esercitate attraverso gli organismi di partecipazione e gestione indicati nel Piano di Zona allegato. La Cabina di Regia ex art. 6, comma 6, della L.r. 23/2015, articolata e regolamentata con la deliberazione della ATS n. 295 del 23/3/2017, si configura come strumento per l’istruttoria tecnica interistituzionale dell’attuazione del presente Accordo, la verifica, il confronto relativi agli aspetti attinenti l’attuazione gli impegni del presente Accordo, con il compito, in particolare, di assicurare l’integrazione della rete socio-sanitaria con quella sociale, in modo da garantire continuità nel soddisfacimento dei bisogni sanitari, sociosanitari e sociali espressi dal territorio
Art. 12 - Risorse
Le risorse economiche per l’attuazione del Piano di zona si riferiscono al budget costituito da finanziamenti statali, regionali e comunali.
I soggetti sottoscrittori convengono che le risorse finanziarie previste per l’attuazione del Piano di Zona siano destinate all’Ente Capofila, che ne assicurerà la gestione con propri atti amministrativi nei termini stabiliti dal Piano di Zona, nel rispetto delle normative in materia e secondo le disposizioni degli organi di governo e di gestione del Piano di Zona.
Art. 13 – Monitoraggio e Verifica
L’Assemblea dei Sindaci è responsabile del monitoraggio e della verifica degli obiettivi, dell’allocazione delle risorse, in relazione con gli obiettivi del Piano e delle priorità.
La vigilanza sull’esecuzione dell’Accordo di Programma è svolta da un Collegio composto da un rappresentante designato, con proprio atto successivo all’adozione del presente Accordo, da ciascuno degli enti firmatari. Il collegio elegge tra i suoi componenti un Presidente.
L’Ufficio di Piano provvede a fornire al collegio il supporto tecnico necessario.
Può essere convocato su richiesta di qualunque Ente o soggetto aderente. Svolge funzione di prima conciliazione di contenziosi o di ricorsi da parte di sottoscrittori, aderenti o soggetti privati, su cui si pronuncia, anche sentite le parti, nel termine di 30 giorni.
Per la risoluzione di eventuali controversie insorte durante le fasi di attuazione del Piano di Zona e non composte bonariamente, ai sensi dell’art. 34 comma 2, legge 267/2000 si farà ricorso all’arbitrato.
La votazione del Collegio di Xxxxxxxxx avviene a maggioranza assoluta
Art. 14 Verifiche e aggiornamento
L’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale del magentino si riunisce almeno due volte all’anno per procedere alla verifica ed eventuale aggiornamento del Piano in funzione degli obiettivi raggiunti e alle nuove esigenze che emergeranno, adottando gli eventuali adeguamenti e, nel caso, procedere al coinvolgimento di nuovi attori nel processo di realizzazione del Piano.
L’Ufficio di Piano, anche con il coinvolgimento del Tavolo Tecnico e dei Tavoli di programmazione con il Terzo Settore, riferirà all’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale in merito a verifiche di sistema e proposte di miglioramento e di sviluppo.
Art. 15 – Durata dell’Accordo e responsabilità della sua attuazione
Il presente Accordo di Programma, conformemente alla durata del Piano di Zona, decorre a partire dalla sua sottoscrizione e fino al 31 dicembre 2023 salvo eventuali proroghe disposte da Regione Lombardia.
Il Responsabile dell’attuazione dell’Accordo di programma è individuato nella figura del Responsabile dell’Ufficio di Piano.
Al presente Accordo di Programma sono allegati:
Allegato 1 : Piano di Zona – Triennio 2021-2023 – Ambito del Magentino.
Allegato 1.1 al Piano di Zona - Triennio 2021-2023 – Ambito del Magentino: Progetto “On Board. La prevenzione del disagio psichico a favore di un futuro possibile”.
Allegato 1.2 al Piano di Zona - Triennio 2021-2023 – Ambito del Magentino: Progetto “Set sail – La condivisione come paradigma dei progetti verso l’autonomia”.
Allegato 2 : Obiettivi e percorsi di integrazione socio-sanitaria condivisi.
Allegato 3: La Valutazione d’impatto nella programmazione zonale 2021/23 nel territorio dell’ATS Città Metropolitana di Milano.
Magenta, lì
Letto, confermato, datato e sottoscritto digitalmente
Comune di Arluno, il Sindaco Xxxxxx Xxxxxx Comune Bareggio, il Sindaco Xxxxx Xxxxxxx
Comune Boffalora sopra Ticino, il Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxx Comune Casorezzo, il Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxx
Comune Corbetta, il Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx Comune Magenta, il Sindaco Xxxxxx Xxxxxx
Comune Marcallo con Casone, il Sindaco Marina Roma Comune Mesero, il Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxxxx Comune Ossona, il Sindaco Xxxxxx Xxxxxxxx
Comune Robecco sul Naviglio, il Sindaco Xxxxxxxxx Xxxxx Comune Santo Stefano Ticino, il Sindaco Xxxxx Xxxxxx Comune Sedriano, il Sindaco Marco Re
Comune Vittuone, il Sindaco Xxxxx Xxxxxxxxx
L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) OVEST MILANESE, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxx Xxxxxxxx
l’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Città Metropolitana di Milano, rappresentata dal Direttore Generale, xxxx. Xxxxxx Xxxxxxxxxxx;
COMUNI DI: ● ARLUNO ● BAREGGIO ● BOFFALORA S/TICINO ● CASOREZZO ● CORBETTA ● MAGENTA ● MARCALLO C/CASONE ● MESERO ● OSSONA ● ROBECCO S/NAVIGLIO ●S. STEFANO TICINO ● SEDRIANO ● XXXXXXXX
Xxxxx xx Xxxx Xxxxxxxx 0000 – 2023
Ambito del Magentino
INDICE
Premessa Pag. 3
1. Esiti della programmazione zonale 2020 Pag. 5
2. Dati di contesto e quadro della conoscenza Pag. 19
3. Analisi dei soggetti e delle reti presenti sul territorio Pag. 31 La progettazione nell’Ambito del Magentino
4. Gli obiettivi della programmazione zonale 2021-2023 Pag. 40
5. I servizi in forma associata Pag. 67
6. La Coprogettazione Pag. 73
7. Il Monitoraggio e la Valutazione Pag. 74
8. I progetti di integrazione socio-sanitaria con ASST Ovest Milanese Pag. 75 e ATS Città Metropolitana di Milano
9. La Governance del Piano di Zona Pag. 76
10. Le risorse finanziarie Pag. 82
PREMESSA
La DGR 4563/2021 del 19/04/2021 “Approvazione delle “Linee di indirizzo per la programmazione sociale territoriale per il triennio 2021-2023”” ha dato avvio al percorso di riprogrammazione dei Piani di Zona sottolineando in primis l’importanza di riorientare gli assetti organizzativi e le priorità delle policy per fronteggiare l’attuale contesto, che si dimostra straordinario e particolarmente complesso anche a causa della recente pandemia ancora in atto.
La situazione di emergenza da COVID- 19 iniziata nel febbraio 2020 ha totalmente stravolto le priorità e gli obiettivi della programmazione zonale avviata dopo una serie di indugi e ha messo in evidenza l’urgenza di trovare risposte pronte e rapide ai bisogni dei cittadini e la necessità di coordinamento dei servizi sociali con i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali, oltre che tra i Comuni dell’Ambito.
Purtroppo, la fase pandemica non è ancora superata, ma proprio questo difficile periodo evidenzia la necessità di ripensamento dell’organizzazione dei servizi e degli interventi, per offrire una risposta adeguata e multidimensionale a bisogni complessi e per potenziare la filiera integrata dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari sul territorio.
Le Linee di indirizzo per la nuova triennalità 2021 – 2023 individuano come obiettivo prioritario rendere sistematica la cooperazione e il coordinamento sovra zonale tra Ambiti con le ASST e le ATS di riferimento e indicano che “la programmazione per la nuova triennalità dovrà quindi investire su progettualità che costruiscano servizi integrati e trasversali tra aree di policy, definendo risposte che partano concretamente dall’ottica di una multidimensionalità del bisogno superando un approccio settoriale e una eccessiva frammentazione degli interventi”.
Il contesto normativo in cui si inserisce la Programmazione dei Piani di Zona 2021/23 è tutt’ora in evoluzione: si assiste all’emanazione di provvedimenti normativi destinati a determinare nel breve-medio periodo significative trasformazioni nell’ambito delle politiche sociali.
A livello nazionale, Il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali per il triennio 2021-23 ed il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) individuano l’Ambito territoriale sociale come unità minima di riferimento per la programmazione e la realizzazione degli interventi in ambito sociale: acquista centralità il tema dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS), con previsione anche di risorse strutturali e da raggiungere con un approccio graduale e contestualizzato.
A livello regionale, invece, la revisione della L.R. 33/2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità” ridefinisce il nuovo assetto del sistema sociosanitario lombardo, prospettando possibili cambiamenti rilevanti anche per il sistema sanitario e socio-sanitario territoriale, a partire dalla individuazione dei distretti. Di tutto questo si deve tener conto in un’ottica di sistema in evoluzione che deve innovare e integrare nell’erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari anche alla luce delle progettualità e degli investimenti previsti nel PNRR.
In particolare, già dai prossimi mesi, l’Ambito sarà impegnato per la presentazione di progettualità per la Missione 5 componente 2 del PNRR, le quali possono costituire sicuramente un’opportunità di ampliamento rispetto a quanto sarà possibile realizzare con le risorse proprie del Piano di Zona, sperimentando in particolare servizi intermedi con funzione di supporto e prevenzione all’istituzionalizzazione e alla povertà.
Riprogrammare in questo contesto di grande variabilità e cambiamento non è semplice e richiede, più che in altre occasioni, lo sviluppo di capacità di analisi dei bisogni del territorio, scelta delle priorità e di strutturazione di risposte che aiutino a superare la frammentazione e ad integrare le risorse. È altresì necessario proseguire ulteriormente nel percorso di coordinamento e omogeneità per l’accesso ai servizi, già intrapreso negli anni scorsi, oltre che sostenere e promuovere reti sociali in grado di intercettare bisogni
emergenti correlati ai nuovi scenari anche con l’imprescindibile coinvolgimento del Terzo Settore e rafforzando legami e sinergie con le Fondazioni di Comunità.
Dal punto di vista metodologico è necessario sperimentare nuovi approcci e nuove modalità di gestione dei servizi, implementare gli strumenti informatici che accelerino il processo di digitalizzazione dei servizi sociali e potenziare la formazione e la specializzazione degli operatori.
Riprogrammare in questo contesto rende necessaria una revisione nel breve-medio periodo del modello organizzativo e di governance del Piano di Zona per dare concreta attuazione ai percorsi di integrazione socio- sanitaria e per dare spazio alla co-progettazione con il sostanziale contributo del Terzo Settore per la costruzione di risposte innovative ai bisogni delle persone e delle comunità, con particolare attenzione all’area delle fragilità e delle disabilità.
1. GLI ESITI DELLA PROGRAMMAZIONE SOCIALE 2020
La precedente programmazione zonale ha sostanzialmente riguardato l’anno 2020, ultimo anno della triennalità 2018-2020, in esito all’evidenza della mancanza delle condizioni necessarie per procedere all’azzonamento previsto dalla l.r. 23/2015 e dal POAS di ATS Città Metropolitana di Milano.
In data 21 dicembre 2019 l’Assemblea dei Sindaci ha approvato l’Accordo di Programma e l’allegato Piano di Zona per l’anno 2020 e in data 31 dicembre 2019, l’Accordo di Programma è stato sottoscritto dai Comuni dell’Ambito con ATS Città Metropolitana di Milano e ASST Ovest Milanese.
Di seguito le tabelle standardizzate previste dalle Linee di Indirizzo per la programmazione sociale territoriale per il triennio 2021 - 2023 per la rilevazione degli esiti della programmazione zonale conclusa.
La valutazione degli esiti del Piano di Zona anno 2020 rileva bene la complessità del periodo pandemico sopravvenuto che ha travolto il sistema in essere e ha fatto emergere l’importanza della cooperazione e della collaborazione tra i Comuni dell’Ambito e tra i Comuni e il territorio per riuscire a far fronte all’incertezza del momento e all’incalzare di risposte rapide, flessibili e il più possibile omogenee.
Nel corso dell’anno 2020 l’Ambito del Magentino ha dovuto confrontarsi con la necessità di compiere scelte e passi significativi nell’armonizzazione delle politiche sociali attraverso:
- L’individuazione di criteri comuni per le misure di solidarietà alimentare e sostegno all’abitare;
- L’investimento su attività di aiuto alle famiglie più fragili attraverso l’esperienza del Servizio Sociale d’Ambito.
- La partecipazione a bandi e l’attuazione di numerosi progetti in rete con i Soggetti territoriali del Privato sociale, a favore delle famiglie e dei ragazzi, in un’ottica di welfare comunitario, che ha permesso di sperimentare forme di welfare in cui le famiglie sono protagoniste e co-costruttrici delle risposte ai loro bisogni.
AREA MINORI E FAMIGLIA
Obiettivo: Armonizzazione del rapporto tra i Comuni e le Comunità residenziali per minori | |
Azioni previste: - Individuazione di strumenti e procedure condivise per la scelta e l’affidamento di servizio alle Comunità, in collaborazione con il Servizio Tutela Minori e Famiglia - valutazione della possibilità di un istituire un Fondo comune per il pagamento delle Comunità attraverso uno studio di sostenibilità economica e gestione operativa - valutazione dell’attività del Servizio Tutela Minori e Famiglia in vista della scadenza del contratto di servizio | Breve descrizione delle azioni realizzate: L’Azienda Speciale Consortile servizi alla persona, che gestisce il Servizio Tutela Minori e famiglia, ha partecipato ad un gruppo di lavoro organizzato dal XxXXX (Network Aziende Speciali Sociali) che ha prodotto uno strumento utile alla scelta delle Comunità per minori tenendo conto di aspetti qualitativi e di adeguatezza rispetto ai bisogni specifici di ogni singolo minore e aspetti economici (retta in rapporto ai servizi offerti). È stato predisposto un report con i dati di spesa e i dati sui minori in Comunità ed è stato avviato il confronto sul tema L’Ufficio di Piano e l’ASCSP, in collaborazione con il Tavolo tecnico e delle Assistenti sociali, hanno effettuato la valutazione del Servizio Tutela Minori e Famiglia anche rispetto agli obiettivi di miglioramento presenti nello scorso contratto di Servizio e utilizzando gli indicatori di valutazione previsti. L’esito della valutazione ha portato alla redazione del nuovo contratto di Servizio approvato dal Tavolo tecnico e dal Tavolo Politico in data 10 dicembre 2020 |
Indicatori di verifica Procedimento e strumenti unitari di affidamento del servizio per i Comuni e il STMF | Non ancora presente |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che è stato definito nella programmazione | 50% L’ASCSP può mettere a disposizione il lavoro realizzato che costituirà la base per costruire uno strumento d’Ambito |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Non pertinente |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorse impegnate/liquidate | L’obiettivo è relativo ad una azione di sistema per la quale non erano previste risorse economiche |
criticità rilevate | L’attività su questo obiettivo è stata realizzata solo parzialmente anche a causa delle numerose attività richieste all’Ufficio di Piano e ai Comuni a causa dell’emergenza Covid |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisogno producendo un cambiamento positivo nell’area individuatacome problematica? | L’obiettivo risponde alla necessità dei Comuni di attuare quanto previsto dall’Autorità Giudiziaria per la tutela dei minori, tenendo conto dei criteri di qualità, di appropriatezza e di economicità. L’attività di valutazione e predisposizione del nuovo contratto con l’ASCSP ha permesso di dare avvio al cambiamento prospettato dall’obiettivo |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | Si, era prevista l’individuazione di forme organizzative e gestionali che permettano una maggiore uniformità ed economicità dei Servizi prestati dalle Comunità educative e familiari |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | Si, per la parte non realizzata |
Obiettivo: Aumento delle esperienze di accoglienza e prossimità familiare | |
Azioni previste - Sensibilizzazione sull’affido familiare - - Progetto di promozione della prossimità familiare - Sostegno al Progetto Calicantus, di mutuo aiuto tra famiglie adottive | Breve descrizione delle azioni realizzate: Il Servizio affidi, gestito in forma associata e affidato all’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, ha proseguito anche in tempo di pandemia, la propria attività di ricerca di famiglie disponibili all’affido e di realizzazione dei progetti di affido. Dal 2015 al 2020 i minori in affido sono passati da 24 a 47 Il progetto Calicantus, sostegno alle famiglie adottive, è proseguito inizialmente con il sostegno di tre Comuni Bareggio, Corbetta, Magenta), successivamente con il sostegno del Piano di Zona |
Indicatori di verifica Almeno 2 eventi di sensibilizzazione all’affido sul territorio Avvio di nuove esperienze di prossimità familiare | Gli eventi di sensibilizzazione non hanno potuto realizzarsi, ma sono proseguite le azioni di ricerca di famiglie disponibili attraverso il contatto con le Realtà del territorio e l’utilizzo di mezzi di comunicazione locale (radio, giornali locali…) Nuove esperienze di prossimità su singole situazioni di bisogno non sono state avviate a causa delle problematiche legate alla diffusione del Covid, è invece proseguito il gruppo di sostegno tra famiglie adottive |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che è stato definito nella programmazione | L’obiettivo è stato raggiunto, anche attraverso azioni diverse da quelle previste |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Non prevista |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorse impegnate/liquidate | Lerisorse stanziate per la gestione del Servizio affidi sono state tutte impegnate e liquidate. Per la realizzazione di incontri di sensibilizzazione erano stati stanziati 2000€ che, per quanto sopra esposto, non sono stati utilizzati. Per la conduzione del gruppo di supporto tra famiglie adottive era stanziata la somma di € 8.000, che è stata liquidata alla Cooperativa Comin, che ha sostenuto il gruppo fin dalla nascita. |
criticità rilevate | La pandemia in atto ha richiesto di rivedere le azioni di sensibilizzazione, abitualmente organizzate in presenza anche attraverso iniziative ludico-ricreative. |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisogno producendo un cambiamento positivo nell’area individuatacome problematica? | Si, l’obiettivo è stato raggiunto ed ha contribuito a rispondere alla richiesta di famiglie affidatarie, proveniente principalmente dal Servizio Tutela Minori e Famiglia e a consolidare la rete tra famiglie adottive |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | SI, è un obiettivo presente negli ultimi Piani di Zona e l’evoluzione più significativa dell’aumento degli affidi familiari è avvenuta nel corso degli ultimi 5 anni |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | SI, si tratta di un obiettivo che risponde ad un bisogno crescente e che necessita di tempi lunghi e di attuarsi tenendo conto dell’evoluzione dei bisogni, pertanto verrà riproposto nella prossima programmazione |
Obiettivo: Implementazione e modellizzazione delle esperienze di Welfare comunitario territoriale | |
Azioni previste Continuità del Progetto Comunità possibile e partecipazione ai bandi di Fondazione Cariplo | Breve descrizione delle azioni realizzate Nella scorsa programmazione era prevista la partecipazione ai bandi di Fondazione Cariplo, proposti in continuità con l’esperienza “welfare in azione” a cui l’Ambito aveva partecipato con il progetto “Comunità possibile”. La partecipazione al bando di Fondazione Cariplo dedicato ai progetti finanziati con la prima edizione del bando “welfare in azione” ha visto la Cooperativa Albatros capofila di progetto e il Piano di Zona tra i partner. Il progetto non è stato approvato, ma l’esperienza di crescita del welfare comunitario, iniziata con il progetto “Comunità possibile” è avvenuta attraverso la partecipazione ad altri bandi e attraverso altri progetti che hanno permesso di far crescere il metodo nel territorio. |
Indicatori di verificaPresentazione di almeno una idea progettuale sui due bandi di Fondazione Cariplo e, in caso di approvazione, definizione progetto e avvio dello stesso | L’idea progettuale è stata presentata a valere sul Bando di Fondazione Cariplo “WIA 2.0”. Inoltre, sono state presentati progetti nei bandi promossi da: Impresa con i Bambini (Progetto Reload - finanziato e progetto “Comunità in circolo” in attesa di valutazione); ’Agenzia per la Coesione Territoriale (progetto “RE-evolution" in attesa di valutazione), bandi del POR inclusione (Progetto “Work in progress”, in fase di attuazione), del Piano Conciliazione (“Nuove conciliazioni” in fase di attuazione). |
Bando per le Comunità Educanti 2020 Con i bambini | |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che è stato definito nella programmazione | L’obiettivo è stato raggiunto, attraverso l’evoluzione del welfare territoriale in collaborazione con il Terzo Settore e gli Uffici di piano degli altri Ambiti del Distretto Ovest Milanese, illustrata al punto 4 del presente Piano |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Non pertinente |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorse impegnate/liquidate | Le risorseprovenienti dai finanziamenti dei progetti sono state tutte stanziate |
criticità rilevate | Le criticità rilevate in questa area riguardano l’alta richiesta di investimento professionale nella progettazione, che necessita di personale ad essa dedicato; l’investimento richiesto è superiore alle risorse di personale presenti nell’Ufficio di Piano |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisognoproducendo un cambiamento positivo nell’area individuata come problematica? | SI, ha prodotto cambiamenti significativi, descritti al punto 4 del presente Piano |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | Si, questo obiettivo è in continuità con la programmazione 2015/17 ed ha portato ad una crescita significative di esperienze innovative nell’Ambito. |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | SI, verrà data continuità mantenendo l’approccio metodologico nelle progettualità che saranno realizzate nel xxxxx xxx Xxxxx xx Xxxx 0000-0000 |
Xxxxxxxxx: Aumento dell’aggancio precoce delle famiglie che vivono situazioni di fragilità educativa e isolamento sociale | |
Azioni previste: - Collaborazione per il Progetto Reload - Collaborazione per il Progetto Adolescenti, disagio giovanile e territorio | Breve descrizione delle azioni realizzate La partecipazione del Piano di Zona ai progetti è stata costante, ha contribuito al lavoro delle Cabine di Regia ed ha permesso di creare rete tra le azioni progettuali e i Servizi sociali comunali. Oltre ai progetti menzionati sono state elaborate nuove progettazioni che hanno sostenuto le famiglie che vivono situazioni di fragilità educativa: il progetto “Work in progress” il Piano “Nuove conciliazioni”. Inoltre è stato incentivato l’utilizzo della misura “Voucher adolescenti” attraverso incontri del Tavolo Assistenti sociali con i soggetti accreditati. |
Indicatori di verifica: Attraverso i progetti aggancio di almeno 50 minori non in carico ai Servizi sociali | Il progetto Reload ad oggi ha raggiunto 191 minori. Il progetto “work in progress” ha raggiunto 99 minori La quasi totalità dei minori sono stati agganciati indipendentemente dai Servizi sociali, il 90% di essi non sono conosciuti dai Servizi sociali. Inoltre, con il voucher adolescenti, a partire dall’anno 2019, sono stati attivati 72 voucher sui 255 attivati in tutta l’ASST Ovest Milanese e gestiti dagli Enti accreditati per questa misura. Attraverso questa misura molti minori, non in carico ai Servizi sociali, hanno potuto essere conosciuti e hanno potuto usufruire dei percorsi di accompagnamento previsti. |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che è stato definito nella programmazione | L’obiettivo è stato pienamente raggiunto, i progetti sono stati realizzati; alcuni di loro (“work in progress” e Nuove conciliazioni”) sono rivolti alla totalità della popolazione target e non solo ai soggetti più fragili, questo ha permesso di raggiungere molte persone non in carico ai Servizi sociali |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Realizzata una valutazione qualitativa tra tutti i soggetti partner del progetto “Reload”, che ha messo in luce che l’esperienza ha permesso ai partner di aprirsi al territorio, sperimentare nuove collaborazioni e provare a coinvolgere i giovani come soggetti attivi. |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorse impegnate/liquidate | Non erano previste risorse economiche |
criticità rilevate | Le criticità rilevate sono state determinate dal sopravvenire dell’emergenza da coronavirus e hanno principalmente riguardato i limiti imposti alle relazioni all’interno della Scuole e negli spazi pubblici. È stato però possibile superare molte delle criticità riscontrate grazie alle azioni virtuose di collaborazione, supporto nel cambiamento, supporto alla nascita di nuove attività, innescate tra i partner e non previste. |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisogno producendo un cambiamento positivo nell’area individuata come problematica? | SI, i progetti hanno permesso che molti giovani potessero incontrare adulti in grado di ascoltarli, comprendere i loro bisogni, facilitare la ripresa di relazioni di gruppo positive |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | Si, questo obiettivo è in continuità con la programmazione 2015/17 ed ha portato ad una crescita significative di esperienze innovative nell’Ambito. |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | SI, considerando i nuovi bisogni e incentivando la collaborazione con ASST Ovest Milanese |
Nell’anno 2021 nell’Ambito del Magentino è stato svolto un lavoro di confronto per la comprensione delle problematiche e delle esigenze dei giovani in considerazione delle criticità vissute a causa della pandemia. I Tavoli politico, tecnico e delle Assistenti sociali hanno condiviso i dati relativi ai segnali di disagio espressi dai ragazzi sia individualmente sia a livello di gruppo. Il disagio è stato intercettato direttamente dai Comuni, ma anche dai punti di riferimento dei giovani del territorio quali le Scuole e le Realtà del Privato sociale, che a vario titolo sono coinvolte in attività con i giovani. A fronte delle problematiche emerse, il Tavolo Politico ha condiviso la necessità di introdurre un’azione strategica da sostenere unitariamente, con l’obiettivo di offrire ai ragazzi esperienze di aggregazione in cui riprendere a frequentarsi, coinvolgersi in esperienze creative e avere persone adulte in grado di facilitare le relazioni, valorizzare le loro risorse, dare ascolto.
L’azione dell’Ufficio di Piano si è concretizzata anche attraverso la pubblicazione di un Avviso pubblico aperto ai Comuni dell’Ambito nell’estate 2021, con le seguenti Finalità: sostenere progettualità locali, organizzate per singolo Comune o gruppi di Comuni, rivolte ai giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni e realizzate durante il periodo estivo, con il duplice obiettivo di offrire ai ragazzi esperienze ricreative e socializzanti e di sostenere la crescita sul territorio di un metodo di lavoro che negli anni ha caratterizzato il welfare territoriale in ottica comunitaria e generativa, evidenziata dai seguenti aspetti:
- Promuovere e far crescere reti di co-progettazione tra i diversi Soggetti territoriali già coinvolti in attività con i giovani del target individuato, nell’ottica di costruire comunità educanti che lavorino in sinergia e condividano la responsabilità educativa.
- Far crescere la partecipazione dei giovani e delle loro famiglie come soggetti attivi, che esprimono bisogni, desideri, mettono in gioco risorse, condividono responsabilità
- Sostenere le attività attraverso un pooling di risorse (Comune, Piano di Zona, progettualità comunali o d’Ambito, famiglie, partner, volontariato ...).
I Comuni che hanno aderito all’Avviso - cinque in tutto – e che hanno realizzato attività estive con i giovani - hanno potuto avvalersi del supporto alla co- progettazione della Cooperativa Albatros ed ottenere un contributo economico non superiore al 50% delle spese sostenute e fino ad un massimo di € 3.800,00 come sostegno alla realizzazione dei progetti.
Sono stati intercettati circa 114 ragazzi di cui 43 attivamente coinvolti nella progettazione e realizzazione delle attività. In tre Comuni l’attività è proseguita anche dopo il periodo estivo.
AREA FRAGILITA’
Obiettivo: Ampliamento delle esperienze innovative sulla residenzialità per persone disabili | |
Azioni previste: Monitoraggio dei progetti sul “Dopo di noi” Supporto alla nascita di nuove forme di residenzialità attraverso la messa a disposizione di appartamenti da parte di famiglie e/o Enti pubblici o del Privato sociale Valutazione e riprogettazione dei progetti di Residenzialità Leggera Psichiatrica Tavolo di lavoro per la costruzione di Linee guida d’Ambito per l’assistenza educativa scolastica | Breve descrizione delle azioni realizzate Tutti i progetti di accompagnamento all’autonomia sono stati costantemente monitorati, per ciascuna persona coinvolta il progetto ha permesso passi significativi verso l’autonomia. Un progetto ha riguardato un gruppo di persone disabili ed è stato costruito con un alto protagonismo delle persone interessate e delle famiglie. L’esperienza ha rafforzato la dimensione del gruppo nella sua soggettività, in grado di far crescere l’esperienza avviata con nuove azioni, adeguate alle esigenze e ai tempi di maturazione delle persone coinvolte, in vista dell’autonomia abitativa. Nell’ultimo anno l’Associazione “la Quercia” ha avviato un gruppo appartamento con Ente gestore, che risponde alla necessità di tre persone che, avendo completato il percorso di accompagnamento all’autonomia, sono pronte ad iniziare l’esperienza di autonomia abitativa. Il Comune di Magenta ha concluso la ristrutturazione dell’immobile destinato al Dopo di noi e sta procedendo alla individuazione dell’Ente gestore. Anche altri Comuni e alcune famiglie stanno maturando la possibilità di mettere a disposizione appartamenti per esperienze innovative sul Dopo di noi, questo testimonia che la legge 112/2016 ha avviato processi virtuosi e innovativi che stanno gradualmente maturando. Voucherresidenzialità leggera: nel corso del 2020, come previsto, in collaborazione con il Dipartimento della psichiatria di ASST ei Servizi sociali dei Comuni, è stata attuata la valutazione e la riprogettazione delle situazioni sostenute con il voucher, nel corso del 2021 sono state accolte 2 nuove domande di voucher. Per quanto riguarda la costruzione di Linee Guida d’Ambito per l’assistenza educativa scolastica, l’attività non è stata svolta a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19 che ha impegnato l’Ufficio di Piano, i Comuni e l’ASCSP in altre attività. Da segnalare che alcuni Comuni dell’Ambito, nel corso del 2020, hanno costituito un tavolo di confronto che ha portato, attraverso un articolato iter amministrativo, all’affidamento della gestione dei servizi scolastici integrativi all’ASCSP. Nel corso dei lavori istruttori è emersa l’esigenza di adottare dei criteri comuni che consentano di valutare e stabilire in maniera omogenea l’intensità degli interventi di assistenza alla relazione in ambito scolastico. |
indicatori di verifica: schede di monitoraggio e di valutazione compilate | Per ogni progetto sono presenti le schede di monitoraggio e di valutazione |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che è stato definito nella programmazione | 100% |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Le valutazioni dei progetti hanno sempre visto presenti le famiglie e le persone disabili coinvolte; tutti i soggetti coinvolti hanno espresso soddisfazione per i percorsi attuati, che hanno permesso il raggiungimento di un cambiamento desiderato e spesso insperato |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorse impegnate/liquidate | Le risorse disponibili sulla misura “Dopo di noi” hanno permesso di rispondere a tutte le domande e di sostenere tutti i progetti presentati. L’utilizzo delle risorse al 31 ottobre 2021 è il seguente: 75% delle risorse dell’anno 2016 36% delle risorse dell’anno 2017 2% delle risorse anno 2018 L’utilizzo delle risorse è legato ai criteri di accesso alla misura che sono riferiti unicamente alle persone con disabilità grave. |
criticità rilevate | Le criticità riguardano i vincoli temporali e di destinazione delle risorse, non l’attuazione dei progetti. |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisogno producendo un cambiamento positivo nell’area individuatacome problematica? | SI come espresso nella descrizione delle azioni realizzate |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | NO |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | SI perché il processo avviato avrà continuità nel prossimo periodo |
AREA INCLUSIONE
Obiettivo: Aumento della capacità di presa in carico unitaria delle situazioni di povertà beneficiarie del Reddito di Cittadinanza | |
Azioni previste: Xxxxx in atto del Piano Povertà | Breve descrizione delle azioni realizzate Al termine del 2019 ha preso avvio il Servizio sociale d’Ambito con la previsione di 2 Assistenti sociali a tempo pieno per la presa in carico delle situazioni complesse. La gestione del Servizio è stata affidata all’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, mantenendo il coordinamento all’interno dell’Ufficio di Piano. Nel corso del 2021, con l’utilizzo delle risorse del Fondo Povertà anno 2018 l’Assemblea dei Sindaci, recependo le proposte del Tavolo Assistenti sociali e del Tavolo tecnico, ha deciso di conferire al Servizio sociale d’Ambito la funzione di presa in carico di tutte le situazioni di individui e nuclei che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, assolvendo in modo centralizzato le indicazioni previste dalla specifica normativa nazionale. L’organico previsto è di 4 Assistenti sociali a tempo pieno. Al dicembre 2021 l’organico è di 2 operatori a tempo pieno e un operatore a tempo parziale. I processi di lavoro del Servizio sociale d’Ambito sono stati elaborati in collaborazione con il Tavolo degli Assistenti sociali; è stata inoltre avviata una collaborazione con il Privato sociale del territorio. |
Indicatori di verifica: le valutazioni multidimensionali e i progetti di inclusione sono presi in carico delle Assistenti sociali dell’Ufficio di Piano | Tutte le valutazioni multidimensionali e i progetti di inclusione sono presi in carico delle Assistenti sociali dell’Ufficio di Piano. Il Servizio non è ancora a regime, pertanto al mese di novembre 2021 le situazioni prese in carico dal Servizio sociale d’Ambito sono il 40% delle situazioni assegnate dall’INPS ai Servizi sociali |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che èstato definito nella programmazione | L’obiettivo è stato totalmente raggiunto rispetto all’individuazione del Servizio sociale d’Ambito come Servizio di riferimento per tutti i soggetti percettori del Reddito di Cittadinanza, parzialmente raggiunto rispetto alla presa in carico di tutte le situazioni assegnate dall’INPS ai Servizi sociali. |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Il Tavolo Assistenti sociali nell’incontro del 26 novembre 2021 ha espresso apprezzamento per il lavoro del Servizio sociale d’Ambito e per la collaborazione avviata con i Servizi sociali comunali. |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorseimpegnate/liquidate | Per l’attuazione del Servizio sociale d’Ambito nel 2020 erano stati stanziati € 112.000, al termine del 2020 ne sono stati utilizzati il 64%, lo scostamento è relativo alla non totale copertura del Servizio rispetto a quanto previsto |
criticità rilevate | Le criticità rilevate riguardano l’individuazione e il turn over degli operatori. |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisognoproducendo un cambiamento positivo nell’area individuatacome problematica? | SI, il lavoro avviato ha fatto emergere l’utilità di un Servizio centralizzato che garantisce un investimento adeguato alle richieste specifiche della normativa vigente. |
l’obiettivo era in continuità con la programmazioneprecedente (2015/2017)? | NO |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossima programmazione 2021-2023? | SI perché il processo avviato avrà continuità nel prossimo periodo |
AREA SERVIZI SOCIALI
Obiettivo: Armonizzazione e messa in rete degli strumenti di Servizio sociale che possano dialogare con il Servizio Tutela minori e famiglia e, in futuro, con l’ATS e l’ASST | |
Azioni previste: Implementazione della Cartella Sociale Informatizzata nell’area Segretariato sociale Formazione per Assistenti sociali e Funzionari | Breve descrizione delle azioni realizzate La cartella sociale informatizzata è in fase di sperimentazione nel Servizio sociale d’Ambito per il Reddito di Cittadinanza La formazione è stata attuata per le Assistenti sociali del Servizio sociale d’Ambito È stata avviata la sperimentazione per l’informatizzazione delle procedure relative alla Misura B2 e alla Misura Unica, avvalendosi della medesima piattaforma Icare. |
indicatori di verifica: cartella sociale informatizzata | L’utilizzo della cartella sociale informatizzata è stato avviato nel 2021 nel Servizio sociale d’Ambito, dopo questa fase di sperimentazione l’utilizzo della cartella sociale informatizzata verrà esteso a tutti i Servizi sociali dei Comuni. |
grado di raggiungimento dell’obiettivo rispetto a ciò che èstato definito nella programmazione | 50% |
valutazione da parte degli utenti (ove pertinente) | Non prevista |
livello di coincidenza tra risorse stanziate e risorseimpegnate/liquidate | 100% |
criticità rilevate | Le criticità sono relative ai tempi proposti dall’Agenzia a cui è stato affidato l’incarico e alla non operabilità tra Cartella sociale informatizzata e portale GEPI |
questo obiettivo ha adeguatamente risposto ad un bisognoproducendo un cambiamento positivo nell’area individuatacome problematica? | Non ancora rilevabile |
l’obiettivo era in continuità con la programmazione precedente (2015/2017)? | NO |
l’obiettivo verrà riproposto nella prossimaprogrammazione 2021-2023? | SI, per completare il percorso previsto |
Due obiettivi dell’Area Fragilità non sono stati realizzati:
- Aumento della capacità di gestione unitaria delle amministrazioni di sostegno
- Armonizzazione del Servizio di assistenza scolastica agli alunni disabili
La causa è da ricondursi alle numerose richieste di attività che sono state indirizzate agli Uffici di Piano a seguito della situazione pandemica. Gli obiettivi sono pertanto riproposti nella attuale programmazione.
Merita particolare menzione il lavoro di rete che l’ufficio di Piano ed i Xxxxxx hanno saputo attuare in sinergia con le realtà del volontariato al manifestarsi dell’emergenza Covid 19. In particolare, si riportano di seguito le procedure attivate e gestite sinergicamente:
- Protocollo operativo tra i Comuni dell’Ambito del Magentino e l’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona relativo alle soluzioni da adottare in caso di affidamento di minori figli di genitori affetti da covid-19 necessitanti entrambi di un ricovero ospedaliero
- Protocollo operativo tra i Comuni dell’Ambito del Magentino, l’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, l’ASST Ovest Milanese, la Cooperativa Eureka! gestore dello Sportello Assistenti familiari, relativo alle soluzioni da adottare in caso di persone disabili con familiari conviventi affetti da covid- 19 necessitanti di un ricovero ospedaliero
- Relazione alla Prefettura sull’utilizzo del Fondo Solidarietà Alimentare – ODCDPC 658/2020
- Acquisto in maniera centralizzata di mascherine nel mese di marzo 2020 per i Comuni dell’Ambito grazie alla collaborazione e alla condivisione di alcuni Comuni che si sono adoperati nel loro reperimento
- Raccolta delle segnalazioni per persone che necessitavano di isolamento per Covid, in alternativa al proprio domicilio e rapporti con ATS e Servizi sociali invianti le segnalazioni
- Coordinamento delle attività degli Sportelli e dei Servizi d’Ambito nella necessaria modificazione delle modalità di svolgimento dei Servizi, assicurando l’accessibilità ai cittadini
- Costruzione condivisa dell’Avviso pubblico per l’attuazione delle “Misure urgenti a sostegno dei nuclei familiari per la solidarietà alimentare” con criteri di accesso alla misura omogenei per i Comuni dell’Ambito
- Predisposizione di un data base, per conto della Prefettura, al fine di facilitare l’efficacia dei flussi informativi con il Centro coordinamento soccorsi della Prefettura e la rete nazionale e regionale della Protezione civile
- Collegamento con ATS per il monitoraggio delle chiusure e riaperture dei Servizi per la Prima Infanzia, raccolta dati e riconoscimento contributo previsto dal FSR per emergenza covid
- Collegamento con ATS e comunicazione dei Servizi e riferimenti locali per il supporto alle persone in isolamento sociale
- Disponibilità a Regione e ATS per l’attuazione delle campagne vaccinali con messa a disposizione di spazi comunali in raccordo con i medici di medicina generale, collaborazione già sperimentata con la campagna di vaccinazione antinfluenzale.
- Attuazione delle misure “Pacchetto famiglia” e “Protezione famiglia” finanziati con fondi di Regione Lombardia a sostegno delle famiglie che hanno affrontato difficoltà economiche a seguito dell’emergenza covid.
- Attuazione della Misura Unica per l’emergenza abitativa anni 2020-2021.
2. DATI DI CONTESTO E QUADRO DELLA CONOSCENZA
Il distretto n. 6 del Magentino comprende i Comuni di: Arluno, Bareggio, Boffalora sopra Ticino, Casorezzo, Corbetta, Magenta, Marcallo con Casone, Mesero, Ossona, Robecco sul Naviglio, Santo Stefano Ticino, Sedriano e Vittuone, tutti appartenenti all’ASST Ovest Milanese e all’ATS Città Metropolitana di Milano.
Un territorio vasto che si estende dalla cintura metropolitana di Milano al fiume Ticino, al confine con la Regione Piemonte, un territorio variegato sia per dimensione dei Comuni che per le attività che in esso si svolgono; un territorio che sta vivendo i profondi cambiamenti economici, produttivi e demografici propri della nostra Regione.
2.1 L’analisi demografica dell’Ambito
La tabeIIa 1 presenta l’andamento demografico del periodo 2014− 2020.
La percentuale d’incremento della popolazione nel periodo di riferimento non è particolarmente significativa e rappresenta complessivamente una sostanziale stabilità dei residenti nel territorio magentino. L’incremento demografico di alcuni Comuni è presumibilmente determinato dalla logistica e dalla facilità di accesso a servizi ed infrastrutture.
DATI RESIDENTI Ambito del Magentino al 1° gennaio | ||||||||
Comune | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Variazione |
Arluno | 11.884 | 11.895 | 11.909 | 12.000 | 12.027 | 12.224 | 12.144 | 1,2% |
Bareggio | 17.435 | 17.293 | 17.364 | 17.304 | 17.344 | 17.161 | 17.142 | -0,5% |
Boffalora S/T | 4.159 | 4.143 | 4.113 | 4.127 | 4.131 | 4.105 | 4.099 | -0,7% |
Casorezzo | 5.479 | 5.483 | 5.467 | 5.454 | 5.465 | 5.426 | 5.491 | -0,3% |
Corbetta | 18.177 | 18.285 | 18.366 | 18.302 | 18.420 | 18.463 | 18.551 | 1,3% |
Magenta | 23.482 | 23.654 | 23.845 | 23.906 | 24.002 | 24.082 | 23.918 | 2,2% |
Marcallo c/C | 6.242 | 6.240 | 6.254 | 6.250 | 6.158 | 6.135 | 6.133 | -1,3% |
Mesero | 4.101 | 4.151 | 4.159 | 4.163 | 4.177 | 4.212 | 4.200 | 1,9% |
Ossona | 4.292 | 4.268 | 4.288 | 4.275 | 4.336 | 4.290 | 4.254 | 1,0% |
Robecco s/N | 6.845 | 6.812 | 6.766 | 6.723 | 6.762 | 6.773 | 6.757 | -1,2% |
s. Xxxxxxx X. | 5.013 | 5.003 | 4.954 | 4.982 | 5.039 | 5.006 | 4.935 | 0,5% |
Sedriano | 11.828 | 11.969 | 12.099 | 12.246 | 12.246 | 12.355 | 12.304 | 3,5% |
Vittuone | 9.038 | 8.977 | 9.063 | 9.152 | 9.216 | 8.963 | 8.976 | 2,0% |
totale | 127.97 5 | 128.173 | 128.647 | 128.884 | 129.323 | 129.195 | 128.904 | 1,1% |
Tab. 1. Popolazione residente al 31 dicembre nell’Ambito del Magentino dal 2014 al 2021
Figura n. 1: andamento popolazione residente anni 2014−2020
130.000 Andamento popolazione residente Ambito del Magentino
129.323
129.000
129.195
128.884
128.904
128.647
128.000
127.975
128.173
127.000
Per meglio comprendere il dato demografico e capire come orientare riflessione ed azioni è necessario analizzare il dato ripartito per fasce d’età e rapportarlo ai dati provinciali e regionali.
A fronte di una sostanziale stabilità della popolazione in generale, le tabeIIe che seguono riportano il dato relativo agli over 65 ed evidenziano un interessante incremento percentuale del 11,47%, dato che risulta allineato al trend di Regione Lombardia ed al territorio della Città Metropolitana di Milano.
Residenti over 65 anni al 1° gennaio | ||||||||
Comune | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | variazione |
Arluno | 2349 | 2380 | 2409 | 0000 | 0000 | 0000 | 2540 | 7,0% |
Bareggio | 3582 | 3651 | 3706 | 3796 | 3855 | 3888 | 3924 | 7,6% |
Xxxxxxxxx S/T | 943 | 930 | 966 | 995 | 1015 | 1014 | 1028 | 7,6% |
Casorezzo | 1027 | 1061 | 1080 | 1112 | 1143 | 1146 | 1182 | 11,3% |
Corbetta | 3373 | 3488 | 3596 | 3641 | 3729 | 3821 | 3887 | 10,6% |
Magenta | 5683 | 5802 | 5921 | 5939 | 6027 | 6025 | 6034 | 6,1% |
Marcallo c/C | 1327 | 1351 | 1387 | 0000 | 0000 | 0000 | 1441 | 7,6% |
Mesero | 816 | 839 | 864 | 888 | 907 | 937 | 949 | 11,2% |
Ossona | 000 | 000 | 000 | 941 | 976 | 994 | 997 | 12,1% |
Robecco s/N | 1275 | 1321 | 1377 | 1418 | 1461 | 1497 | 1529 | 14,6% |
X. Xxxxxxx T | 834 | 866 | 904 | 936 | 974 | 1017 | 1038 | 16,8% |
Sedriano | 2127 | 2174 | 2240 | 2315 | 2360 | 2444 | 2479 | 11,0% |
Xxxxxxxx | 1777 | 1830 | 1878 | 1936 | 1978 | 1932 | 1936 | 11,3% |
totale | 25984 | 26589 | 27247 | 27780 | 28366 | 28668 | 28964 | 9,2% |
Tab. 2 Popolazione residente anziana (over 65)
Figura n.2: andamento popolazione anziana 2014−2020
Andamento popolazione over 65 Ambito del Magentino
30000
29000
28964
28000
28366
28668
27780
27000
26000
25000
24000
27247
26589
25984
2014 0000 0000 0000 0000
2019
2020
Lombardia 01/01/2021 | Provincia di Milano 01/01/2021 | Ambito Magentino 01/01/2021 | ||||||
totale residenti | 0ver 65 | % | totale residenti | 0ver 65 | % | totale residenti | 0ver 65 | % |
9.981.554 | 2.286.466 | 23% | 3.241.813 | 734.812 | 23% | 128.904 | 28.964 | 22% |
Tab.2.1Confrontotra Iapercentualedipopolazioneanzianae
lapopolazionetotaleinLombardia,ProvinciadiMilano,AmbitodeIMagentino
Le tabeIIe sotto riportate presentano iI dato anagrafico della popolazione residente nella fascia d’età compresa tra 0 e 17 anni: questo target ha avuto una diminuzione non particolarmente significativa ma certamente più evidente in alcuni Comuni.
Residenti minorenni (da 0 a 17 anni) al 1° gennaio | ||||||||
Comune | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Variazione |
Arluno | 2.104 | 2.123 | 2.118 | 2.111 | 2.136 | 2.164 | 2.141 | 1,5% |
Bareggio | 2.942 | 2.857 | 2.857 | 2.879 | 2.852 | 2.790 | 2.753 | -3,1% |
Xxxxxxxxx S/T | 000 | 000 | 000 | 000 | 633 | 619 | 613 | -4,2% |
Casorezzo | 994 | 1.010 | 1.002 | 983 | 987 | 928 | 924 | -0,7% |
Corbetta | 3.373 | 3.421 | 3.404 | 3.407 | 3.419 | 3.383 | 3.363 | 1,4% |
Magenta | 3.793 | 3.785 | 3.795 | 3.799 | 3.783 | 3.781 | 3.720 | -0,3% |
Marcallo c/C | 1.041 | 1.035 | 1.045 | 1.074 | 1.047 | 1.034 | 1.029 | 0,6% |
Mesero | 000 | 000 | 000 | 659 | 658 | 639 | 653 | 3,0% |
Ossona | 737 | 733 | 732 | 715 | 714 | 711 | 687 | -3,1% |
Robecco s/N | 1.174 | 1.161 | 1.145 | 1.108 | 1.087 | 1.090 | 1.070 | -7,4% |
X. Xxxxxxx X. | 888 | 912 | 895 | 894 | 892 | 874 | 854 | 0,5% |
Sedriano | 2.223 | 2.275 | 2.277 | 2.279 | 2.260 | 2.246 | 2.185 | 1,7% |
Vittuone | 1.684 | 1.638 | 1.671 | 1.665 | 1.662 | 1.581 | 1.554 | -1,3% |
totale | 22.253 | 22.260 | 22.252 | 22.215 | 22.130 | 21.840 | 21.546 | -0,6% |
Tab. 3 Popolazione residente minorenne (0−17 anni)
Figura n. 3: andamento popolazione minorenne 2014−2020
Andamento popolazione minorenne ambito del Magentino
22.500
22.253
22.260
22.252
22.215
22.000
22.130
21.840
21.500
21.546
21.000
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Lombardia 01/01/2021 | Provincia di Milano 01/01/2021 | Ambito Magentino 01/01/2021 | ||||||
totale residenti | 0-17 anni | % | totale residenti | 0-17 anni | % | totale residenti | 0-17 anni | % |
9.981.554 | 1.612.906 | 16% | 3.241.813 | 518.288 | 16% | 128.904 | 21.546 | 17% |
Tab.3.1Confrontotra lapercentualedipopolazioneminorennee
lapopolazionetotaleinLombardia,ProvinciadiMilano,AmbitodeIMagentino
Particolare attenzione merita il dato relativo alla popolazione di età compresa tra 0 e 3 anni fino al terzo anno non compiuto, destinatari dei servizi prima infanzia significativamente presenti nel territorio e sostenuti con misure specifiche da parte di Regione e Comuni.
Il trend di decrescita è molto importante, con una media d’ambito del 19.3%, media percentualmente superiore al dato di crescita della popolazione anziana.
Il dato demografico riferito alla popolazione 0/2 anni è in Iinea con le statistiche di Regione Lombardia ed Area Metropolitana di Milano ed è coerente con la situazione nazionale che evidenzia un forte calo della natalità. È necessaria una approfondita riflessione e una puntuale finalizzazione degli investimenti in politiche di sostegno della maternità e di conciliazione lavoro/famiglia.
Residenti 0-2 anni (fino al terzo anno non compiuto) al 1° gennaio | ||||||||
Comune | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | variazione |
Arluno | 381 | 375 | 366 | 329 | 330 | 328 | 339 | -13,4% |
Bareggio | 000 | 000 | 000 | 403 | 397 | 382 | 356 | -7,9% |
Boffalora S/T | 77 | 86 | 71 | 73 | 79 | 79 | 82 | 2,6% |
Casorezzo | 134 | 141 | 142 | 133 | 115 | 105 | 101 | -14,2% |
Corbetta | 608 | 577 | 570 | 536 | 509 | 476 | 471 | -16,3% |
Magenta | 579 | 558 | 540 | 534 | 554 | 525 | 488 | -4,3% |
Marcallo c/C | 173 | 167 | 175 | 183 | 153 | 133 | 120 | -11,6% |
Mesero | 132 | 121 | 128 | 115 | 114 | 96 | 93 | -13,6% |
Ossona | 95 | 92 | 93 | 92 | 87 | 86 | 84 | -8,4% |
Robecco s/N | 183 | 167 | 148 | 135 | 134 | 135 | 132 | -26,8% |
s. Xxxxxxx X. | 159 | 184 | 163 | 152 | 136 | 124 | 105 | -14,5% |
Sedriano | 318 | 343 | 360 | 352 | 299 | 310 | 297 | -6,0% |
Vittuone | 272 | 243 | 242 | 243 | 245 | 206 | 192 | -9,9% |
totale | 3.542 | 3.463 | 3.398 | 3.280 | 3.152 | 2.985 | 2.860 | -11,0% |
Tab. 4 Popolazione 0−2 anni residente
Figura n.4: andamento popoIazione 0−2 anni 2014−2020
Andamento popolazione 0-3 anni ambito del Magentino
4.000
3.542
3.463
3.398
3.000
3.280
3.152
2.985
2.860
2.000
1.000
-
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
Lombardia 01/01/2021 | Provincia di Milano 01/01/2021 | Ambito Magentino 01/01/2021 | ||||||
totale residenti | 0-2 anni | % | totale residenti | 0-2 anni | % | totale residenti | 0-2 anni | % |
9.981.554 | 220.126 | 2% | 3.241.813 | 73.165 | 2% | 128.904 | 2.860 | 2% |
Tab.4.1ConfrontodeIIapercentualedipopolazionetra0e2annisuIIapopolazionetotaleinLombardia,ProvinciadiMiIano, Ambito deIMagentino
Infine tabeIIe e grafici sotto riportati presentano i dati relativi aIIa popolazione straniera complessivamente in aumento: l’analisi puntuale evidenzia significative differenze tra i Comuni correlate al contesto urbanistico, all’offerta abitativa pubblica e privata ed alla logistica, alla pregressa presenza di micro comunità attrattive.
Popolazione straniera ambito del Magentino | ||||||||
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | variazione | |
Arluno | 1021 | 1003 | 1038 | 1080 | 1074 | 1120 | 1114 | 9,11% |
Bareggio | 1060 | 1097 | 1111 | 1169 | 1074 | 1180 | 1181 | 11,42% |
Boffalora sopra Ticino | 000 | 000 | 000 | 242 | 243 | 244 | 224 | -2,18% |
Casorezzo | 297 | 299 | 290 | 311 | 306 | 300 | 306 | 3,03% |
Corbetta | 1549 | 1518 | 1497 | 1523 | 1531 | 1605 | 1656 | 6,91% |
Magenta | 2614 | 2698 | 2755 | 0000 | 0000 | 0000 | 2791 | 6,77% |
Xxxxxxxx con Xxxxxx | 401 | 384 | 381 | 364 | 362 | 393 | 415 | 3,49% |
Mesero | 273 | 259 | 228 | 241 | 242 | 255 | 263 | -3,66% |
Ossona | 367 | 347 | 360 | 350 | 340 | 353 | 365 | -0,54% |
Robecco sul Naviglio | 324 | 307 | 298 | 311 | 307 | 333 | 334 | 3,09% |
Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx | 000 | 373 | 413 | 453 | 440 | 445 | 439 | 14,62% |
Sedriano | 1066 | 1097 | 1179 | 1187 | 1172 | 1254 | 1322 | 24,02% |
Xxxxxxxx | 1079 | 1066 | 1084 | 1110 | 1066 | 1082 | 1096 | 1,58% |
Ambito | 00000 | 00000 | 00000 | 11100 | 10914 | 11389 | 11506 | 7,91% |
Tab. 5 Popolazione straniera residente
percentuale popolazione straniera su popolazione residente al 31.12.2020 | |||
pop totale | stranieri | % su pop tot | |
Arluno | 12.144 | 1114 | 9,17% |
Bareggio | 17.142 | 1181 | 6,89% |
Boffalora sopra Ticino | 4.099 | 224 | 5,46% |
Casorezzo | 5.491 | 306 | 5,57% |
Corbetta | 18.551 | 1656 | 8,93% |
Magenta | 23.918 | 2791 | 11,67% |
Marcallo con Casone | 6.133 | 415 | 6,77% |
Mesero | 4.200 | 263 | 6,26% |
Ossona | 4.254 | 365 | 8,58% |
Robecco sul Naviglio | 6.757 | 334 | 4,94% |
Santo Stefano Ticino | 4.935 | 439 | 8,90% |
Sedriano | 12.304 | 1322 | 10,74% |
Vittuone | 8.976 | 1096 | 12,21% |
Ambito | 128904 | 11506 | 8,93% |
Tab. 5.1 percentuale di popolazione straniera su popolazione totaIe
Popolazione straniera ambito del
magentino
12000
11500
11000
10500
10000
Figura n.5: andamento popolazione straniera residente 2014−2020
11100 | 11389 | 11506 | ||||
10663 | 10666 | 10861 | 10914 | |||
2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 |
Lombardia 31/12/2020 | Provincia di MiIano 31/12/2020 | Ambito Magentino 31/12/2020 | ||||||
totaIe residenti | PopoIazione straniera | % | totaIe residenti | PopoIazione straniera | % | totaIe residenti | PopoIazione straniera | % |
10.060.574 | 1.190.889 | 12% | 3.250.315 | 489408 | 15% | 129.694 | 11655 | 9% |
Tab.5.2Confrontotra lapercentualedipopolazionestranierae IapopolazionetotaleinLombardia, area metropolitana diMiIano,Ambito deIMagentino
Dagli elementi riportati nelle tabelle esposte si evince una sostanziale stabilità della popolazione del territorio (sostanziale invarianza demografica - dato quantitativo complessivo) mentre si evidenzia una significativa variazione della composizione della popolazione (dato qualitativo) in relazione fasce d’età (0/3 - 0/17 - over 65) ed alla provenienza (popolazione straniera): quest’ultima variazione merita attenzione in ordine all’intercettazione dei bisogni.
2.2 La spesa sociale d’Ambito
Di seguito verranno analizzati i dati relativi alla spesa dell’Ambito con lo scopo di presentare anche con il dato economico l’investimento che i Comuni dell’Ambito stanno facendo per dare risposta ai bisogni sociali e socio-sanitari dei cittadini.
Innanzitutto, si ritiene interessante presentare la tabella relativa alla spesa sociale complessivamente sostenuta con risorse proprie dai Comuni e con fondi del Piano di Zona, dalla quale si evidenzia un aumento del 14,71% della spesa sociale complessiva d’Ambito nel triennio, per una spesa media d’Ambito pro-capite per l’anno 2020 di € 155,12.
In particolare per l’anno 2020 si rileva il notevole incremento delle risorse destinate all’Ambito (+ 70,6% rispetto al 2019), sostanzialmente determinato dal trasferimento di fondi per le misure e gli interventi a favore delle famiglie per la situazione emergenziale in atto (Misura Protezione Famiglie - Misura Unica).
COMUNI/AMBITO | SPESA SOCIALE 2020 | SPESA SOCIALE 2019 | SPESA SOCIALE 2018 |
ARLUNO | 1.797.111,00 € | 1.695.103,80 € | 1.617.824,00 € |
BAREGGIO | 2.349.472,77 € | 2.219.262,07 € | 2.152.734,98 € |
BOFFALORA S/TICINO | 675.631,00 € | 695.798,76 € | 704.444,02 € |
CASOREZZO | 441.897,00 € | 525.759,86 € | 549.857,75 € |
CORBETTA | 3.701.769,32 € | 3.366.194,84 € | 3.101.877,27 € |
MAGENTA | 3.661.532,01 € | 3.365.028,92 € | 3.219.045,44 € |
MARCALLO CON CASONE | 512.873,28 € | 488.528,08 € | 429.111,45 € |
MESERO | 348.235,19 € | 285.384,07 € | 269.411,63 € |
OSSONA | 707.022,42 € | 936.061,73 € | 865.514,19 € |
XXXXXXX SUL NAVIGLIO | 654.673,37 € | 726.226,84 € | 770.543,91 € |
S. STEFANO TICINO | 430.567,65 € | 303.386,12 € | 273.450,47 € |
SEDRIANO | 1.269.749,37 € | 1.689.200,68 € | 1.625.954,30 € |
VITTUONE | 917.476,20 € | 927.440,00 € | 800.336,00 € |
Totale spesa Comuni | 17.468.010,58 € | 17.223.375,77 € | 16.380.105,41€ |
UDP | 2.528.121,53 € | 1.481.244,34 € | 1.050.440,29 € |
Totale spesa di ambito | 19.996.132,11 € | 18.704.620,11 € | 17.430.545,70 € |
Tab. 6 : Spesa sociale dei Comuni e d’Ambito anni 2020-2019-2018
COMUNI E AMBITO | COMUNI | Piano di Zona |
Rapporto % spesa sociale anno 2018 | 93,9% | 6,1% |
Rapporto % spesa sociale anno 2019 | 92% | 8% |
Rapporto % spesa sociale anno 2020 | 87,3% | 12,7% |
Tab.7: Rapporto
Di seguito sono presentati i dati relativi alla spesa sostenuta dai Comuni per l’inserimento dei minori in Comunità educative e familiari. Per l’anno 2020 il totale della spesa destinata a sostenere questa tipologia di intervento impegna circa il 9% delle risorse totali per una spesa media di circa € 26.517,27 a minore.
2020 | 2019 | |||
COMUNI | spesa minori in comunità | n. minori | spesa minori in comunità | n. minori |
ARLUNO | 340.686,54 € | 10 | 256.019,50 € | 8 |
BAREGGIO | 104.338,76 € | 7 | 121.781,00 € | 7 |
BOFFALORA S/T | - € | 0 | - € | 0 |
CASOREZZO | - € | 0 | 9.080,00 € | 1 |
CORBETTA | 352.702,96 € | 13 | 396.064,86 € | 15 |
MAGENTA | 192.393,25 € | 9 | 196.764,00 € | 9 |
MARCALLO c/C | 136.189,43 € | 5 | 72.858,00 € | 5 |
MESERO | 53.802,00 € | 1 | 23.079,00 € | 1 |
OSSONA | - € | 0 | 74.027,99 € | 2 |
ROBECCO S/N | 34.367,98 € | 1 | 24.210,00 € | 1 |
X. XXXXXXX X. | 33.417,60 € | 1 | 43.072,05 € | 2 |
SEDRIANO | 181.481,62 € | 6 | 314.529,00 € | 8 |
VITTUONE | 82.104,00 € | 4 | 118.350,00 € | 4 |
TOTALE | 1.511.484,14 € | 57 | 1.649.835,40 € | 63 |
Tab. 8: spesa dei Comuni per retta comunità residenziali per minori
Sempre per l’area minori, si rileva come sia importante e crescente nel tempo anche la spesa relativa all’assistenza educativa scolastica per gli alunni disabili, che nel 2020 è stata pari al 10% circa della spesa sociale dei Comuni dell’Ambito per una spesa media annua pro-capite di € 3.679. Nell’anno 2020 la spesa risulta in leggera flessione rispetto alla spesa registrata per l’anno 2019, molto probabilmente a causa delle sospensioni delle attività scolastiche determinate dal sopravvenire dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Anno | 2018 | 2019 | 2020 | |||
COMUNE | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N. utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N. utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N. utenti seguiti |
ARLUNO | 213.877,00 € | 37 | 223.877,00 € | 41 | 230.198,00 € | 51 |
BAREGGIO | 89.155,05 € | 26 | 53.800,16 € | 27 | 83.842,00 € | 27 |
BOFFALORA S/T | 78.790,17 € | 12 | 64.311,00 € | 10 | 38.798,30 € | 11 |
CASOREZZO | 72.453,13 € | 17 | 88.428,50 € | 26 | 61.769,00 € | 26 |
CORBETTA | 408.364,14 € | 78 | 453.238,29 € | 84 | 404.864,83 € | 84 |
MAGENTA | 501.304,79 € | 79 | 560.377,25 € | 89 | 394.171,88 € | 80 |
MARCALLO c/C | 78.972,96 € | 28 | 100.156,00 € | 25 | 40.758,25 € | 25 |
MESERO | 63.188,56 € | 14 | 72.385,77 € | 17 | 36.048,22 € | 10 |
OSSONA | 141.150,00 € | 24 | 150.491,46 € | 26 | 84.362,68 € | 22 |
ROBECCO S/N | 182.343,38 € | 19 | 187.835,80 € | 24 | 123.873,61 € | 21 |
X. XXXXXXX X. | 40.364,71 € | 20 | 90.009,81 € | 25 | 56.673,56 € | 24 |
SEDRIANO | 64.351,21 € | 23 | 76.890,56 € | 39 | 59.952,87 € | 40 |
VITTUONE | 135.601,00 € | 41 | 141.942,00 € | 52 | 125.000,00 € | 52 |
TOTALE | 2.069.916,10 € | 376 | 2.263.743,60 € | 485 | 1.740.313,20 € | 473 |
Tab.9: spesa dei Comuni per l’assistenza scolastica agli alunni disabili anni 2018-19-20
Nell’area disabilità, l’emergenza sanitaria ha evidenziato l’importanza dei Centri Diurni Disabili (CDD sia come opportunità educativa, relazionale ed assistenziale per gli utenti, sia come servizio a supporto e aiuto per le famiglie. Di seguito viene riportata la spesa sostenuta dai Comuni dell’Ambito e i relativi canali di finanziamento, da cui emerge che la spesa media annua sostenuta è stata pari a € 8.300 circa.
Spesa CDD 2020 | Canali di finanziamento | |||
COMUNI | Costi per ACQUISTO DA TERZI (rette) | N. soggetti destinatari degli interventi | da Comune (Spesa sostenuta dal Comune per la retta) | recupero da Utenza |
ARLUNO | 100.001,90 € | 10 | 100.001,90 € | |
BAREGGIO | 31.837,00 € | 3 | 28.837,00 € | 3.000,00 € |
BOFFALORA S/TICINO | 19.161,00 € | 4 | 19.161,00 € | |
CASOREZZO | 19.635,00 € | 3 | 13.035,00 € | 6.600,00 € |
CORBETTA | 137.071,40 € | 17 | 137.071,40 € | |
MAGENTA | 154.140,50 € | 18 | 149.747,71 € | 4.392,79 € |
MARCALLO C/CASONE | - € | 0 | - € | |
MESERO | 31.402,00 € | 3 | 31.402,00 € | |
OSSONA | 49.327,00 € | 9 | 49.327,00 € | |
XXXXXXX X/NAVIGLIO | 19.190,20 € | 2 | 19.190,20 € | |
S. STEFANO TICINO | - € | 0 | - € | |
SEDRIANO | 96.192,00 € | 9 | 96.192,00 € | |
VITTUONE | 42.839,00 € | 5 | 42.839,00 € | |
Totale | 700.797,00 € | 83 | 686.804,21 € | 13.992,79 € |
Tab. 10: spesa per CDD e canili di finanziamento – anno 2020
Infine, si ritiene interessante presentare un approfondimento con riguardo alla spesa destinata ai servizi di assistenza domiciliare rivolta a sostenere le persone anziane. Per l’anno 2020 i Comuni hanno investito per il servizio di assistenza domiciliare circa il 2% delle risorse, per n. 236 persone anziane, pari allo 0,08% della popolazione target (over 65 anni) e per una spesa media di € 1.645 all’anno.
Comune | Costi di personale SAD | Costo complessivo del Servizio | N. totale utenti SAD |
Arluno | 33.876,27 € | € 36.642,33 | 11 |
Bareggio | 111.047,50 € | € 125.729,32 | 59 |
Boffalora S/Ticino | 31.311,75 € | € 31.311,75 | 10 |
Casorezzo | 3.517,00 € | € 3.517,00 | 4 |
Corbetta | 30.480,77 € | € 37.105,75 | 30 |
Magenta | 73.513,65 € | € 80.537,55 | 66 |
Marcallo c/Casone | 11.114,05 € | € 11.114,05 | 4 |
Mesero | 7.479,05 € | € 7.479,05 | 5 |
Ossona | 3.104,50 € | € 3.104,50 | 3 |
Robecco S/N | 2.527,96 € | € 3.831,68 | 0 |
X. Xxxxxxx Xxxxxx | 5.625,00 € | € 7.234,44 | 7 |
Sedriano | 31.898,22 € | € 31.898,22 | 25 |
Vittuone | 8.710,32 € | € 8.811,70 | 10 |
Totale | € 354.206,04 | € 388.317,34 | 236 |
Tab. 11: costo dei Comuni per Servizio SAD e utenti in carico
2.3 Dati socio- economici
Di seguito si riportano le tabella di sintesi sulla struttura produttiva locale per il periodo 2019-2020 elaborati da Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economicosu Fonte: CCIAA di Milano, Monza-Brianza e Lodie alcuni commenti da loro proposti in merito ai dati annualmente raccolti e presentati nei quaderni annuali.
Fonte: CCIAA di Milano, Monza-Brianza e Lodi
Elaborazioni: Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economico
Fonte: CCIAA di Milano, Monza-Brianza e Lodi
Elaborazioni: Eurolavoro / AFOL Ovest Milano - Osservatorio Socio Economico
“I prospetti proposti restituiscono un quadro che continua a rimanere fondamentalmente xxxxxxx.Xx situazione di estrema incertezza che si è venuta a creare ha, infatti, impattato sia sulle performances del tessuto economico locale, sia sulle aspettative degli imprenditori, i quali, in parecchi casi, hanno rimandato le loro decisioni di avviare una nuova attività, ma anche, all'opposto, di cessarne una esistente. Le evidenze che emergono dalla lettura delle tavole confermano, dunque, i risultati già anticipati e discussi nella nota di commento diffusa lo scorso 16 dicembre, riproponendo un bilancio che appare nuovamente connotato in senso negativo (si veda, al riguardo: Eurolavoro,La dinamica imprenditoriale dell'Ovest Milano nei primi tre trimestri del 2020 -link: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx/?xxxx_xxx0000).
A fine 2020, l'Alto Milanese ed il Magentino Abbiatense, nel loro insieme, contano un reticolo di 31.519 imprese attive. Riletto in chiave temporale, tale stockevidenzia, per la prima volta dopo la crisi degli anni 2008-2009, una riduzione della compagine produttiva, con un deficit di 249 unità, rispetto alle 31.768 rilevate
un anno prima (-0,8%). Questa contrazione trova conferma xxxxxxxxxxxxxxxx in Lombardia, salvo l'unica eccezione della Provincia di Varese, che, in controtendenza, segna un'avanzata del 0,4% (ma, si badi bene, dopo un 2019 contraddistinto da un forte calo, pari a -4,6%).
Il ridimensionamento del numero di imprese economicamente attive, oltre che in aggregato, può essere colto anche nei vari segmenti in cui si articola la struttura produttiva, dal momento che interessa tutte le forme giuridiche, le imprese non artigiane e diversi settori produttivi, con punte particolarmente rilevanti nel caso della manifattura (-3,8%), del commercio (-2,2%) e di una serie di altri servizi quali le attività di trasporto e magazzinaggio (-1,6%), quelle di alloggio e ristorazione (-1,7%) e quelle di informazione e comunicazione (- 1,8%).”
Infine, si è ritenuto interessante riportare il dato relativo al reddito delle persone fisiche (IRPEF), riferito ai redditi disponibili per l’anno d’imposta 2018, dato aggionato al 11 novembre 2021 da Fonte ISTAT, da cui si può evincere che sul totale di n. 93594 contribuenti, il 29% circa, pari a n. 27.210 contribuenti, ha un reddito annuo inferiore a € 15.000.
Tipo dato | |||||||||
Seleziona anno di imposta | 2018 | ||||||||
minore o uguale a 0 euro | 0 - 10.000 euro | 10.000 - 15.000 euro | 15.000 - 26.000 euro | 26.000 - 55.000 euro | 55.000 - 75.000 euro | 75.000 - 120.000 euro | 120.000 euro e più | ||
Territorio | 17151 | 10059 | 33427 | 27986 | 2617 | 1613 | 741 | ||
Arluno | 0 | 1584 | 943 | 3091 | 2680 | 262 | 150 | 60 | |
Bareggio | .. | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | 360 | 224 | 98 | |
Boffalora sopra Ticino | 0 | 532 | 328 | 1118 | 868 | 86 | 47 | 36 | |
Casorezzo | 0 | 687 | 441 | 1393 | 1179 | 105 | 71 | 26 | |
Corbetta | .. | 2355 | 1385 | 4640 | 4024 | 374 | 239 | 121 | |
Magenta | .. | 3356 | 1863 | 6051 | 5156 | 000 | 000 | 000 | |
Xxxxxxxx con Casone | 0 | 756 | 503 | 1702 | 1305 | 124 | 75 | 33 | |
Mesero | 0 | 541 | 332 | 1231 | 926 | 64 | 35 | 15 | |
Ossona | .. | 556 | 304 | 1220 | 922 | 71 | 35 | 16 | |
Robecco sul Naviglio | 0 | 849 | 564 | 1764 | 1461 | 146 | 71 | 00 | |
Xxxxx Xxxxxxx Xxxxxx | .. | 611 | 400 | 1287 | 1096 | 103 | 71 | 28 | |
Sedriano | .. | 1707 | 933 | 3182 | 2573 | 221 | 144 | 49 | |
Vittuone | .. | 1207 | 754 | 2337 | 1965 | 183 | 86 | 36 |
Tab. 12: Reddito persone fisiche (IRPEF) / Comuni
3. ANALISI DEI SOGGETTI E DELLE RETI PRESENTI SUL TERRITORIO – La progettazione nell’Ambito del Magentino
3.1 Dai progetti dell’Ufficio di Piano capofila ad una creatività diffusa
a) Le prime progettualità d’Ambito
La prima sperimentazione è stata quella del progetto “Famiglie creative”, realizzata negli anni 2011/2012 e rivolta a famiglie che, accumunate dal bisogno di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura dei propri familiari, sono state sostenute nella realizzazione di progettualità condivise. In particolare, la sperimentazione ha proposto un patto nel quale i ruoli dei soggetti in gioco hanno subito una trasformazione significativa rispetto agli interventi tradizionali:
- le famiglie si sono assunte la responsabilità dell’utilizzo di un pacchetto di risorse economiche loro riconosciute, avendo libertà di individuare le forme di risposta più utili per soddisfare le proprie necessità;
- l’Ufficio di Piano e i Servizi Sociali dei Comuni hanno assunto una funzione negoziale nei confronti delle famiglie, con le quali hannocondiviso la costruzione, il monitoraggio e la valutazione del progetto.
La sperimentazione ha coinvolto 205 famiglie e 276 minori. “Famiglie creative” è stata anche la prima esperienza nel territorio Magentino in cui si è riusciti a fare pooling di risorse: a fronte di 75.877,00 euro messi a disposizione dal Piano sociale di zona, con un finanziamento medio a progetto di circa 3.500,00 euro, le famiglie hanno compartecipato alla realizzazione con oltre 57.000,00 euro.
A partire da questa sperimentazione e dalle altre esperienze di aiuto tra famiglie presenti sul territorio, ha preso avvio il progetto “Comunità possibile”, co-finanziato da Fondazione Cariplo, che ha voluto far tesoro del coinvolgimento attivo delle famiglie, provando a verificare come il loro protagonismo potesse diventare un metodo virtuoso per un welfare territoriale che, creando comunità, rispondesse più efficacemente ai bisogni reali e ai desideri delle famiglie.
Questa esperienza ha ben evidenziato che era possibile capovolgere la logica tradizionale con cui si pensa ai Servizi per le famiglie e ha permesso di comprendere che era utile far nascere progetti e risposte flessibili e vicine ai loro bisogni e come questo fosse conveniente per tutti i soggetti in gioco.
A partire dalle ipotesi espresse, attraverso il progetto “Comunità possibile” abbiamo provato ad accogliere queste sfide:
- superare la dicotomia tra Enti preposti a pensare e realizzare Servizi e Soggetti che in genere ne usufruiscono passivamente, stando nella cornice organizzativa e nelle regole previste dalla normativa in vigore
- dar vita a luoghi relazionali vicini e accessibili, rivolti alle famiglie “normali”, che rischiano la fragilità perché vivono in solitudine le sfide, grandi e piccole, della vita quotidiana
Il progetto Comunità possibile ha permesso di attuare nell’Ambito del Magentino 77 attività rivolte a famiglie con figli tra 0 e 12 anni e di raggiungere circa 2000 famiglie, 520 operatori/insegnati e 3000 bambini. Le attività hanno dato vita a piccoli spazi, molto legati al territorio in cui le famiglie hanno potuto esprimere i loro bisogni e partecipare alla costruzione di risposte collettive flessibili, in una dimensione relazionale che ha cambiato il modo tradizionale di utilizzare i Servizi.
Il progetto “Comunità possibile” ha avuto una continuità, negli anni 2018-19, attraverso il progetto “TempoPossibile”, con capofila l’Ambito del Magentino e co-finanziato dal POR-FSE, Asse “Inclusione sociale e lotta alla povertà”.
b) il passaggio ai nuovi capifila
Il progetto “Comunità possibile”, grazie all’accompagnamento formativo e all’accompagnamento nell’esperienza di cambiamento culturale che si è gradualmente tradotta in un modo nuovo di realizzare le azioni previste, ha rafforzato la competenza al lavoro di comunità di diverse Realtà di Privato sociale coinvolte costruendo percorsi antesignani della co-progettazione.
Alcune Cooperative, infatti, e tra queste in modo particolare la Cooperativa Albatros, sono diventate capofila di nuovi progetti importanti, che hanno coinvolto una rete ampia e che hanno portato nel territorio risorse e hanno fatto crescere le esperienze di lavoro di comunità.
Alcuni fattori hanno permesso questa crescita:
- avere maturato una scelta di metodo rispetto al lavoro di comunità, che è diventata sempre più consapevole, ricca di ragioni e di esperienze
- la sintonia con l’Ufficio di Piano rispetto ad una ottica di lavoro di comunità che non solo crea rete tra i soggetti del territorio, ma valorizza il protagonismo delle persone, che da destinatarie degli interventi diventano soggetti attivi
- l’opportunità di alcuni bandi, di Fondazioni comunitarie, di Impresa con i bambini, nata di recente, di bandi europei, che hanno dato una spinta importante in termini di risorse e di cultura alla crescita del lavoro di comunità.
I nuovi progetti hanno portato un significativo cambiamento di welfare territoriale: nel nostro territorio molte risorse ed esperienze sono cresciute grazie ai progetti che hanno come capofila il Terzo settore, gli Enti pubblici sono stati e sono partner. Il Piano di Zona ha partecipato rappresentando l’Ambito ed ha svolto principalmente questi compiti: sostenere, connettere i progetti ai Servizi sociali comunali e ai Tavoli tecnico e politico, facilitare l’allargamento della rete, contribuire al lavoro nei tavoli di rete territoriale, connettere progettualità che si rivolgono alle stesse aree di lavoro, connettere le esperienze nate attraverso questi progetti alla programmazione territoriale (Piani di Zona).
Un altro importante passaggio avvenuto in modo significativo negli ultimi cinque anni è stato quello della costruzione di progetti sovra-Ambito con capofila Enti del Terzo settore o Enti pubblici. In accordo con tutti i soggetti coinvolti è stata scelta una governance che ha previsto:
- cabina di regia di progetto per definizione obiettivi generali, monitoraggio periodico, cura della condivisione delle esperienze, valutazione
- cabine di regia territoriali con funzione di individuazione delle attività sulla base delle necessità e delle risorse dei singoli territori, anche attraverso percorsi di co-progettazione locale.
I progetti sovra Ambito attualmente in atto sono quelli relativi a queste aree:
- Gioco di Azzardo Patologico
- Conciliazione
- POR Inclusione
- Comunità educante
- Sostegno educativo ai minori autori di reato
c) punti di forza e di criticità
I punti di forzapresenti in modo trasversale in tutte le reti attualmente attive sono:
- un linguaggio comune e la capacità delle reti di lavorare assieme
- la capacità di collaborare valorizzando la diversità, considerata come un valore e non come un ostacolo contro cui combattere
- la creatività con cui si costruiscono percorsi e si realizzano attività inedite
- la capacità, presente in alcuni soggetti, di individuare strategie sempre nuove per intercettare le persone a cui ci si rivolge e per coinvolgerle in modo attivo in tutte le fasi di lavoro
Gli aspetti criticidel lavoro di questi anni sono i seguenti:
- mancanza di una valutazione di impatto che permettesse di verificare gli effetti a lungo termine degli interventi attuati e del metodo utilizzato
- limitata possibilità dell’Ufficio di Piano di curare la crescita delle reti e la crescita del welfare comunitario per il sovraccarico di lavoro che caratterizza l’Ufficio, a cui fanno riferimento un numero sempre maggiore di misure regionali e nazionali e di progettazioni a fronte di un numero limitato di personale
- distanza tra progettazioni di Ambito e politiche sociali comunali.
Proprio per intervenire su questa criticità emersa nella valutazione del Piano di Zona 2015/18 poi prorogato nell’anno 2019 e nella riprogrammazione del Piano di Zona 2020, negli anni 2020/21 è stato dato avvio ad un nuovo modo di contestualizzare e realizzare a livello di Ambito i progetti sovra-Ambito: sono state messe a disposizione risorse per co-progettare con i Comuni la realizzazione delle azioni previste nei progetti Conciliazione e Por Inclusione, questo ha permesso la nascita di piccole esperienze molto contestualizzate a livello comunale e la realizzazione di una azione (work in progress per soggetti over 50 anni) con alto coinvolgimento degli Amministratori, che hanno coinvolto le Aziende del territorio.
Di seguito le tabelle dei progetti in atto o realizzati negli anni 2020/21nelle aree: minori e giovani, povertà e lavoro
AREA MINORI/FAMIGLIE
Progetto/ fonte di finanziamento | Stato di realizzazione | Aree di lavoro | Capofila, partner | Punti di attenzione | Possibilità di sviluppo |
Reload/Impresa sociale Con i bambini | in atto – avviato ad ottobre 2018, si concluderà a giugno 2022 | Contrasto alla dispersione scolastica Prevenzione del disagio giovanile, costruzione della comunità educante. Il progetto si articola in: unità di sistema, di processo e di operatività dentro e fuori la scuola. | Capofila: Coop. Albatros Partner del Magentino: ASCSP; Officina Lavoro; ISC Alessandrini di Vittuone; ISC Xxxxxx Xxxxxxx di Arluno; IS Einaudi di Magenta; ICS De Amicis; ICS di via Papa Xxxxxxxx Xxxxx XX-Magenta; Associazione Ciridì -Casa delle culture; Ass. Mioritmo; ASS. Xxx Xxxxxxxx; Parrocchia X. Xxxxxxx di Magenta, Ufficio di Piano | Progetto sviluppato su due Ambiti: Ovest Milanese e Magentino. La rete comprende soggetti diversi, in molte attività ha coinvolto attivamente i ragazzi. La rete è stata un luogo di aiuto reciproco nella difficoltà dell’emergenza sanitaria, di confronto, di programmazione di nuove attività. | Progetto “Comunità in circolo” presentato al bando per le Comunità educanti di Impresa con i bambini. Progetto “Re-Evolution” presentato all’Avviso pubblico per i progetti nelle Regioni Lombardia e Veneto dell’Agenzia per la coesione territoriale |
Giovani, disagio giovanile e territorio/ Fondazione Ticino Olona | In atto- avviato a luglio 2018 si concluderà a dicembre 2021 | Xxxxxxxx precoce dei giovani che presentano segnali di disagio/disturbo attraverso un lavoro sinergico tra Servizi specialistici, che diventano più accessibili, e la comunità territoriale nelle sue diverse connotazioni (Scuole, Parrocchie, Centri di aiuto allo studio…). Avvio della Coalizione di comunità. | Capofila: Fondazione degli Ospedali Partner: ASCSP, Ufficio di Piano del Magentino e dell’Abbiatense, ASST Ovest Milanese | In fase di costruzione una equipe integrata dei Servizi specialistici che sarà più accessibile per i giovani e lavorerà in sinergia con il territorio. Allargamento all’Ambito Alto Milanese. | Riprogettazione a cura degli Ambiti territoriali del Distretto ovest Milanese, in collaborazione con ASST e ATS, come progettualità innovativa inserita nella riprogrammazione. |
Nuove conciliazioni: vita e lavoro in evoluzione / Regione Lombardia, | In atto, avviato a giugno 2020, si concluderà a maggio 2023 | Tre aree di lavoro: Servizi salvatempo Welfare aziendale Tempi delle città | Capofila: Ambito Alto Milanese Partner: Azienda Sociale Azienda Speciale per i Servizi alla Persona di Castano Primo; Azienda SO.LE; Ambito del Magentino; Ambito dell’Abbiatense; La Grande Casa | Rispetto ai Servizi salva-tempo attuato una prima fase di disponibilità alla co-progettazione a livello comunale. In elaborazione una proposta di attività sull’Ambito, declinabile in | Dare avvio alle azioni previste nelle tre aree di progetto |
Fondo Sociale Europeo | Cooperativa Sociale; Albatros Cooperativa Sociale; | modo personalizzato nei Comuni disponibili o per gruppi di Comuni. Welfare aziendale: in atto la sottoscrizione del nuovo accordo territoriale di welfare aziendale. Obiettivo: favorire le piccole e medie Imprese nella realizzazione dei Piani di conciliazione e negli accordi di II livello. Tempi delle città: lavoro da programmare | |||
Lab’Impact/ Fondo FAMI | In atto- avviato a luglio 2018, l’attività di mediazione nel nostro Ambito avviata a settembre 2020, si concluderà a giugno 2022 | mediazione linguistico-culturale per i ragazzi che frequentano tutti gli ordini di scuole e per le loro famiglie, anche nella relazione con i Servizi sociali del territorio. Conoscenza delle reti di e per persona straniere nell’ottica di renderli interlocutori attivi delle politiche a loro favore e favorire l’inclusione. | Capofila: Azienda So.Le Partners del Magentino: Cooperativa LULE, Ufficio di Piano; ICS De Amicis, ICS di Sedriano, ICS Duca D'Aosta, ICS Xxxxxx Xxxxxxx | Il progetto ha permesso di riprendere l’attività di mediazione sospesa per alcuni anni; è stato necessario riattivare la collaborazione con le scuole. Utile garantire una continuità. La conoscenza delle reti delle persone straniere può avere una ricaduta significativa sull’attuazione dei Servizi a favore degli stranieri. | Dare continuità alla mediazione e valorizzare la conoscenza delle reti territoriali |
Officina dell’io 3.0/ Regione Lombardia | In atto – avviato a gennaio 2021, si concluderà a giugno 2022 | Progetti educativi e di reinserimento sociale a favore dei minori/ giovani adulti autori di reato da minorenni | Capofila: Officina Lavoro Partners del Magentino: Piano di Zona, ASCSP | Il Servizio Tutela Minori e Famiglia ha reso possibile che molti minori e le loro famiglie usufruissero degli accompagnamenti messi a disposizione dal progetto. Adesione al progetto “Bruciare i tempi” per presa in carico in tempi brevi dei minori autori di reato, formazione attuata da ASCSP e conseguente adesione al progetto. | I progetti su quest’area proseguono da 10 anni, si ipotizza che Regione garantisca continuità |
Game – on/ Impresa sociale Con i Bambini | In fase di avvio - si conclude a dicembre 2024 | Progetti per minori autori di reato, o minori a rischio di devianza, in carico ai Servizi sociali/Servizi tutela minori e famiglia | Capofila: Consorzio SIR Partners del Magentino: Officina Lavoro, referente per Area metropolitana sud ovest, Piano di Zona, ASCSP | Possibilità di attivare percorsi di accompagnamento educativo in ottica preventiva rispetto alla devianza | |
"Network Antiviolenza Ticino Olona" /Regione Lombardia | In atto, attuate diverse progettualità dal 2016, il progetto in atto si concluderà a dicembre 2021 | Centri antiviolenza con spazi di incontro e reperibilità 24h per donne vittime di violenza. Percorsi di sostegno all'inserimento lavorativo e/o di autonomia abitativa per donne in carico ai Centri. | Capofila: Comune di Cerro maggiore Partners del Magentino: i Comuni del Magentino, Associazione Telefono Donna Privato sociale per l’Ambito | La rete costruita tra Centri antiviolenza, Servizi sociali comunali, Servizi Tutela Minori e famiglia ha maturato prassi di lavoro collaborative utili alla complessità delle situazioni prese in carico | In fase di costruzione un nuovo progetto con capofila il Comune di Legnano |
Calicantus / Fondi FNPS | In atto, avviato a marzo 2021, in continuità con progetti precedenti, si concluderà a febbraio 2022 | Gruppo di supporto alle famiglie adottive | Coop. Comin in coprogettazione con l’Ufficio di Piano | Il lavoro di gruppo ha creato una rete di mutuo-aiuto tra le famiglie. Alcune attività sono rivolte ai figli e ai nonni | Dare continuità all’esperienza |
Progetti giovani estate 2021 Fondi FNPS | Realizzati nell’estate 2021 in 5 Comuni dell’Ambito che hanno aderito | Aggancio giovani e avvio attività co- progettate | Coop. Albatros, Comuni, Ufficio di Piano | Possibilità di aggancio e di lavoro con gruppi di giovani per favorire aggregazioni costruttive e inclusive | Confrontarsi su come dare continuità all’esperienza |
Accanto ai progetti dell’area minori e famiglia è importante focalizzare l’attenzione sul Centro Diurno “Binario 2.0”, servizio avviato e progettato dall’Azienda Speciale ConsortileServizi alla Persona con i Comuni dell’Ambito.
AREA LAVORO E POVERTA’
Progetto | Stato di realizzazione | Aree di lavoro | Capofila, partner | Punti di attenzione | Possibilità di sviluppo |
Work in | In atto, avviato | a) Area sviluppo di Comunità: Attivazione di reti di comunità per promuovere un welfare generativo e della responsabilità sociale condivisa in ambito giovanile b) Area educativa -Sostegno ai neogenitori -Sostegno ai giovani nella fascia di età tra 13 e 18 anni c) Area formativa e orientativa -Percorsi di ri-orientamento lavorativo esperienziale nella fascia di età 18-28 anni; -Percorsi di ri-orientamento di gruppo e/o individuali per ultra 50enni disoccupati da non più di 12 mesi | Capofila: Ambito Alto Milanese Partner del Magentino: Ambito del Magentino; Albatros Cooperativa Sociale; Cooperativa Sociale Officina Lavoro Onlus; A&I Società Cooperativa Sociale Onlus | Le progettazioni partecipate nei | Il progetto è stato |
progress/ POR | a luglio 2020, | Comuni che hanno aderito, punto di | prorogato ad agosto | ||
(Programma | conclusione | forza delle esperienze con i giovani | 2022, ma il budget | ||
Operativo | prevista | del territorio. | previsto per le azioni dei | ||
Regionale) | dicembre | partner è esaurito. | |||
Inclusione | 2021, prorogata ad agosto 2022 | L’aggancio delle Aziende, attraverso gli Amministratori dei Comuni, ha | Dare continuità con fondi dell’UdP | ||
fatto emergere la disponibilità delle | |||||
Aziende ad essere interlocutori del | |||||
territorio. | |||||
Il lavoro con i giovani NEET ha | |||||
permesso di offrire ai ragazzi | |||||
intercettati dai Servizi percorsi utili | |||||
per la loro crescita | |||||
Xxxxxxx Xxxxxx (Fondazione Ticino Olona) | In fase di avvio, si concluderà a dicembre 2022 | Inclusione sociale e lavorativa di nuclei/soggetti fragili- costruzione di collaborazioni con Aziende del territorio- rete con i Servizi che lavorano nell’area inclusione/povertà/lavoro | Capofila: Non di solo pane APS Partner: Caritas, San Vincenza, Associazione san Carlo, Coop. Albatros, Piano di Zona | La rete coinvolge molti volontari e raggiunge molte persone e famiglie in difficoltà. Con questo progetto può iniziare una più significativa collaborazione tra Realtà del territorio che lavorano sulle stesse aree problematiche | |
PON (Programma Operativo Nazionale) Avviso 3/ 2016 | In atto- avviato nel 2018, si concluderà a giugno 2022 | Sostegno ai percorsi di inclusione sociale a favore dei beneficiari del Reddito di cittadinanza, dotazione strumentale informatica e servizi ITC, servizio di mediazione finanziaria | Capofila: Piano di Zona Partner: Coop. Officina Lavoro | In sperimentazione una modalità di presa in carico delle persone/nuclei percettori di RdC | continuità attraverso le risorse del Fondo Povertà |
Accanto ai progetti dell’area povertà/lavoro occorre considerare alcune misure in atto: Reddito di cittadinanza, Emergenza abitativa, Protezione famiglia che sono in capo all’Ufficio di Piano e le varie misure sull’emergenza alimentare e abitativa in capo ai singoli Comuni.
Nell’area i Servizi realizzati in forma integrata sono lo Sportello stranieri e lo Sportello assistenti familiari.
AREA DISABILITA’/FRAGILITA’
Progetto | Stato di realizzazione | Aree di lavoro | Capofila, partner | Punti di attenzione | Possibilità di sviluppo |
Progetto RE.TE/ Piano Emergo, Città metropolitana di Milano | In atto – avviato a aprile 2021, terminerà a luglio 2022 | accompagnamento all’inserimento lavorativo per persone con disabilità attraverso la creazione di Reti territoriali integrate-disponibilità di servizi integrativi (formazione, interventi psicologici/supportivi, educativi, indennità di partecipazione) | Capofila: Centro Impiego Legnanese e Magentino/Eurolavoro Partner: Xxxxxx Xxxxxxxxx, Magentino, Abbiatense, Servizi Sil | Lavoro in rete con il Terzo settore che offre servizi di accompagnamento- corsi di formazione per persone disabili | |
Abilitare la diversità/ Fondazione Cariplo | In atto- avviato settembre 2020, si concluderà a settembre 2022 | Formazione per disability manager nelle Aziende; coach per persone disabili in fase di avvio al lavoro | Capofila: Coop. A&I Partner: Ambito del Rhodense e del Magentino | Avviato a Milano, in fase di avvio sul nostro territorio | |
Contrasto al GAP: Comunità Locale Magenta/ Regione Lombardia | In atto, avviato a febbraio 2021 si concluderà a gennaio 2022 | Lavoro con il Tavolo politico e i singoli Comuni per definire azioni di sensibilizzazione e formazione | Capofila: ATS Ente aggiudicatario sul nostro territorio Coop. Albatros, partner: Coop. La Grande Casa | Possibilità di proroga |
Nell’area disabilità sono da considerare le misure B2, Dopo di noi, e Reddito di autonomia, che nel nostro Ambito hanno valorizzato il metodo di lavoro per Progetti con obiettivi e attività di supporto all’autonomia, limitando elargizione di contributi senza finalizzazione.
In quest’area le direttive nazionali e regionali sono orientate alla costruzione di progetti personali, sostenuti dal budget di salute, strumento per la ricomposizione delle risorse professionali ed economiche, pubbliche e private, sanitarie e sociali.
Negli ultimi mesi sul territorio ha preso avvio la costruzione del progetto “ConTEsto” finalizzato alla costruzione di una rete territoriale tra tutti i soggetti che operano con la disabilità e le famiglie coinvolte e finanziato dalla Consulta Diocesana per le disabilità.
Il Servizio per l’inserimento lavorativo delle persone con invalidità è realizzato in forma integrata (SIL).
4. GLI OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE ZONALE 2021-2023
Come espresso nella Premessa, gli obiettivi individuati vogliono segnare un ulteriore passo nella costruzione di una comunità territoriale dove ci sia maggiore attenzione alle famiglie e alle singole persone in situazione di fragilità e maggiore armonizzazione nelle modalità di offerta dei servizi che, pur rimanendo gestiti dai singoli Comuni, si basano su criteri omogenei, garantendo equità tra le famiglie che ad essi si rivolgono.
Gli obiettivi individuati sono frutto del lavoro condiviso dalle componenti tecnica e politica del Piano di Zona, essi andranno condivisi e rimodulati insieme alle risorse del Privato sociale che vivono il territorio e colgono bisogni e le potenzialità dal loro particolare punto di vista. Il coinvolgimento degli ETS intende dare un nuovo impulso alla costruzione di un sistema di welfare comunitario, passando dalla sua sperimentazione all’interno di singole esperienze progettuali, alla costruzione di un sistema condiviso di welfare territoriale.
AREA POVERTA’
Riportiamo di seguito i dati messi a disposizione da Polis LOMBARDIAsu Povertà relativa e assoluta (2002-2019, tendenze 2020)
La povertà relativa è cresciuta in Lombardia in modo significativo dopo il 2010, passando dal 2,6% in quell’anno al 6,6% nel 2018 per poi ridursi al 6,0% nell’anno successivo in concomitanza con l’introduzione del Reddito di cittadinanza nell’aprile del 2019. A fine periodo l’incidenza della povertà nel complesso del paese è quasi il doppio di quella in Lombardia. La dinamica dei nuclei percettori di RdC/PdC al netto dei decaduti dal diritto passa in Lombardia da 90.048 a gennaio 2020, 112.939 a settembre, con un aumento del 25,4%.
Secondo Istat, nel 2020 erano in condizione di povertà assoluta poco più di due milioni di famiglie (7,7% del totale da 6,4% del 2019) e oltre 5,6 milioni di individui (9,4% da 7,7%). Dopo il miglioramento del 2019, nell’anno della pandemia la povertà assoluta è aumentata raggiungendo il livello più elevato dal 2005.
Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia erano poco più di 2,6 milioni (10,1%, da 11,4% del 2019).
A partire da questo quadro nazionale esaminiamo di seguito alcuni dati relativi alle misure per la povertà messe in atto nell’Ambito, che danno una idea del numero di persone e nuclei in situazione di povertà, che nella grande maggioranza dei casi non hanno mai avuto accesso ai Servizi sociali dei Comuni.
DATI DI CONTESTO E ANALISI DEI BISOGNI (input).
Negli anni 2020-2021 l’Ufficio di piano e i singoli Comuni hanno attuato diverse misure che hanno rappresentato un aiuto ai singoli e alle famiglie in situazione di povertà. Di seguito i dati sugli interventi realizzati dall’Ufficio di Piano in attuazione di disposizioni regionali/nazionali:
MISURA UNICA | ||
2020 | 2021 | |
Domande totali | 498 | 367 |
Domande finanziate | 389 | 308 |
Tot finanziamento | € 370.500 | € 291.292 |
Fascia ISSE prevalente 0-6000 euro | circa 70% delle domande | 65% delle domande finanziate (202 domande) |
Contributo massimo erogato 1000 euro | Circa 99% delle domande | 85% delle domande (263 domande) |
Nuclei con priorità | 209 | 45 |
Tab. 13: domande pervenute e risorse utilizzate per misura unica- anni 2020-2021
Pacchetto famiglia 2020 | Protezione famiglia 2021 | |
Domande totali | 614 | 1016 |
Domande ammesse e finanziate | 561 | 686 |
Domande non ammesse | 53 | 212 |
Domande ammesse e non finanziate | 0 | 118 |
Tot finanziamento contributo base | 359.788,09 € | 343.363,20 € |
Tot finanziamento per contributo aggiuntivo FFL | 91.938,24 € | 56.400€ |
Tab. 14: domande pervenute e risorse utilizzate per le misure “Pacchetto famiglia” e “Protezione famiglia”
Reddito di cittadinanza
Dal mese di luglio 2021 si è conclusa la sottoscrizione dell’”Addendum al PROTOCOLLO OPERATIVO per la collaborazione alle attività di valutazione in equipe multidisciplinare e la presa in carico dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza”, che prevede la presa in carico da parte del Servizio sociale d’Ambito di tutti i nuclei familiari percettori del Reddito di cittadinanza.
Al mese di novembre 2021 dal lavoro sul Reddito di cittadinanza emerge quanto segue:
COMUNE | Nuclei assegnati ai Servizi sociali | Nuclei assegnati al Centro per l'Impiego | Totale | assegnati al Sevizio sociale d'Ambito | in attesa di assegnazi one | |||||||
da avviare | casi in analisi preliminar e (esiti B) | casi in quadro di analisi (esito C) | in definizione patto | esito A in valutazion e CPI | chiusi per esclusion e | in monitoraggio | tot | |||||
Arluno | 48 | 33 | 81 | 5 | 8 | 1 | 4 | 10 | 3 | 14 | 45 | 3 |
Bareggio | 58 | 42 | 100 | 17 | 1 | 4 | 2 | 1 | 2 | 27 | 31 | |
Boffalora | 24 | 11 | 35 | 8 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 9 | 15 |
Casorezzo | 11 | 22 | 33 | 2 | 1 | 1 | 2 | 1 | 1 | 8 | 3 | |
Corbetta | 62 | 59 | 121 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 5 | 57 |
Magenta | 120 | 95 | 215 | 10 | 9 | 4 | 4 | 5 | 32 | 88 | ||
Marcallo | 24 | 13 | 37 | 15 | 3 | 0 | 0 | 3 | 1 | 22 | 2 | |
Mesero | 13 | 6 | 19 | 0 | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 10 | |
Ossona | 21 | 20 | 41 | 9 | 2 | 2 | 2 | 2 | 3 | 20 | 1 | |
Robecco | 26 | 17 | 43 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 26 |
X. XxxxxxxX. | 14 | 10 | 24 | 3 | 3 | 1 | 2 | 9 | 5 | |||
Xxxxxxxx | 00 | 31 | 90 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 59 |
Vittuone | 42 | 28 | 70 | 6 | 12 | 1 | 0 | 4 | 0 | 4 | 27 | 15 |
tot | 522 | 387 | 909 | 75 | 44 | 6 | 17 | 26 | 5 | 34 | 207 | 315 |
Tab. 15: numero percettori reddito di cittadinanza al novembre 2021 e assegnazione ai Servizi sociali Comunali/Servizio sociale d’Ambito
Alcune considerazioni sulle situazioni in esito B e C (patto per l’inclusione semplificato e patto per situazioni complesse)
- considerevole presenza di nuclei familiari mono-genitoriali, molti dei quali in parziale isolamento sociale (assenza di parenti o amici, scarsa conoscenza rete informale)
- Presenza di nuclei familiari con reddito basso e non stabile
- Difficoltà di inserimento lavorativo, dovuta nella maggior parte dei casi all’età dei percettori del RDC (di solito abbinata a bassa scolarità e mancanza di qualche tipo di specializzazione) che risulta essere superiore ai 45 anni
- scarsa fruibilità e conoscenza delle possibilità formative e riqualificanti del territorio, difficoltà dell’accesso alle proposte (criteri di accesso limitanti, tempi di iscrizione non in linea con i tempi dei progetti…)
- Difficoltà nel pagare il canone di locazione a causa dei prezzi medi di mercato elevati, nonché nel trovare un alloggio o nuova sistemazione per l’assenza di una posizione lavorativa stabile.
Queste osservazioni sono in linea con i dati regionali contenuti nella DGR 3152/2020 e relativa al Fondo povertà 2019: Quanto alla composizione famigliare il monitoraggio rileva che:
- il 50,4% dei nuclei beneficiari è composto da 1 single (dato sopra la media nazionale)
- le famiglie con almeno un minore sono un terzo del totale (30,2%)
- circa una su dieci, il 9,5%, ha almeno un minore nella fascia di età 0-3 anni l’8,4% è un nucleo monoparentale, con figli minori o adulti
- uno su dieci, il 13%, ha almeno un familiare con disabilità, percentuale che raddoppia (21,7%) per i nuclei percettori di Pensione di cittadinanza.
Dati relativi ai “Partecipanti le cui famiglie sono senza lavoro”. Questi dati sono monitorati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e riguardano i destinatari presi in carico tramite il finanziamento del PON, appartenenti a nuclei beneficiari del SIA/REI, RdC per i quali sia stata effettuata la valutazione multidimensionale, a cui è seguito il progetto personalizzato sottoscritto dai beneficiari ed elaborato da parte di operatori dei Servizi sociali, le cui attività sono finanziate (in parte o in totale) a valere sulle risorse del PON Inclusione (per il nostro territorio operatori della Coop. Officina Lavoro, partner del progetto PON Avviso 3/2016).
TITOLO DI STUDIO | |
Persone nel ciclo precedente all'istruzione primaria - fase prescolare | 0 |
Persone in possesso di un diploma di istruzione primaria | 9 |
Persone in possesso di un diploma di istruzione secondaria inferiore | 25 |
Persone in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore | 5 |
Persone in possesso di un diploma di istruzione terziaria | 1 |
Nessun titolo di studio (ultra-dodicenni senza titolo di studio) | 1 |
persone | 41 |
donne | 23 |
uomini | 18 |
stranieri | 11 |
disoccupati | 34 |
inattivi | 7 |
fascia di età | |
16-17 | 1 |
18-24 | 4 |
25-54 | 29 |
54+ | 7 |
Interventi per l’emergenza COVID 19
Negli anni 2020-2021 i Comuni hanno messo in atto interventi per rispondere ai bisogni delle famiglie a fronte dell’emergenza Covid, la spesa maggiore ha riguardato la solidarietà alimentare, con la quale è stato raggiunto un numero considerevole di famiglie
AZIONI RIPARATIVE MESSE IN ATTO SULL'AMBITO | |
anno 2020 | |
Buoni per la solidarietà alimentare | € 1.371.228,32 |
Buoni per sostegni vari (affitto, utenze, natalità, acquisto strumenti informatici…) | € 601.417,26 |
TOTALE | € 1.972.645,58 |
persone raggiunte | 7361 |
Tab.16: risorse impiegate sull’Ambito per azioni riparative emergenza Covid-19- anno 2020
Accanto alle azioni riparative sono state messe in atto azioni preventivequali: la reperibilità telefonica, la gestione delle emergenze da remoto, la messa a disposizione di servizi al domicilio per persone sole o malate (spesa, acquisto farmaci), la distribuzione mascherine, il supporto relazionale, la riconsegna del materiale scolastico a seguito della chiusura delle scuole. In queste attività i Servizi sociali comunali sono stati in prima linea riorganizzando il loro lavoroe collaborando anche allo sviluppo di azioni di solidarietà comunitaria.
Le azioni preventive hanno coinvolto 43 operatori comunali e sono state valorizzate per € 127.236,78
Nell’area casa nel 2021 è stato pubblicato un Avviso per l’assegnazione degli alloggi disponibili in 5 Comuni dell’Ambito. Di seguito i dati relativi alle domande presentate per gli alloggi disponibili:
dati sui Comuni che hanno partecipato all'Avviso 1 anno 2021 | |||
Comuni | alloggi disponibili | numero persone/nuclei che hanno presentato domanda | di cui: numero persone/nuclei in condizione di indigenza |
Casorezzo | 2 | 19 | 14 |
Corbetta | 2 | 53 | 28 |
Marcallo con Casone | 1 | 16 | 11 |
Mesero | 3 | 19 | 4 |
Xxxxxxxx | 0 | 30 | 12 |
Tot. | 9 | 137 | 69 |
Tab. 17: numero domande e alloggi disponibili Avviso 1 anno 2021
Dai dati riportati in Tabella emerge una domanda elevata a fronte di una disponibilità di alloggi limitata; tra le persone che hanno presentato domanda metà si trovano in condizione di indigenza.
Sintesi: dai dati esposti emerge che le misure messa a disposizione per il contrasto alla povertà sono state molto utilizzate nell’Ambito e in alcuni casi (buono Protezione famiglia) non sono state in grado di rispondere a tutti i richiedenti in possesso dei requisiti, per insufficienza dei fondi disponibili. In tutti i casi hanno raggiunto un numero considerevole di persone.
Dalla analisi dei dati sono stati elaborati gli obiettivi sotto riportati:
OBIETTIVI
Obiettivo 1: rafforzare la capacità del territorio di agire a contrasto dei processi di impoverimento | ||||
descrizione obiettivo: Nell’obiettivo sono indicate due focalizzazioni sulle quali si intende investire: - la rete con tutti i Soggetti attivi sul territorio per creare sistema e valorizzare le competenze e le specificità di ciascuno; - la incisività nel contrasto ai processi di impoverimento, mettendo a punto collaborazioni, strategie, offerta di sostegni che permettano ai soggetti e ai nuclei che stanno scivolando o sono scivolati in una situazione di povertà di poter superare questa situazione. | ||||
Target: utenti RdC, famiglie fragili, giovani NEET | ||||
integrazione con altre policy Politiche per la casa, Digitalizzazione | ||||
Aspetti di integrazione sociosanitaria: l’integrazione sociosanitaria è prevista per i nuclei percettori del reddito di cittadinanza che hanno problematiche di tipo sanitario | ||||
co-progettazione con altri attori della rete: Xxxxxxxx attivi sull’Ambito in questa area sono: Coop. Officina Lavoro, Rete solidale (Ass. Non di solo pane, Caritas, San Xxxxxxxx), SIL, Coop. A&I, ASST Ovest Milanese per le valutazioni multidimensionali delle situazioni complesse di percettori del Reddito di cittadinanza. I progetti in corso in quest’area sono: “Work in progress” (capofila Ambito Alto Milanese, co-finanziato dal POR Inclusione) “Tessere Legami” (capofila Non di solo pane Aps, co- finanziato da Fondazione Ticino Olona) | ||||
Continuità con la programmazione precedente | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | Risorse (economiche/umane) | A quale bisogno risponde |
Strutturazione di un sistema integrato | I progetti a favore dei soggetti percettori del | - Reddito di cittadinanza: costituzione di equipe multidisciplinari a cui partecipano il Servizio | PON Inclusione e | Bisogno di integrare progetti e azioni dei |
territoriale e rafforzamento delle forme di governance multiattoriale | Reddito di cittadinanza, che vivono situazioni complesse, vedono la partecipazione di almeno un soggetto tra Servizi socio sanitari e Servizi del Privato sociale Presenza di un accordo sottoscritto tra i soggetti che partecipano al Tavolo, che indichi i processi di lavoro integrati e condivisi | sociale d’Ambito, i Servizi sociali comunali, i Servizi di ASST, il Privato sociale, le reti primarie - Costituzione di un Tavolo di lavoro sul tema povertà, che includa Soggetti pubblici e del Privato sociale, già attivi sul territorio in questa area, per messa in rete delle esperienze e individuazione di processi di lavoro integrati e condivisi | Piani Povertà Servizio Sociale Ambito Risorse del FNPS Esperto in progettazione/sviluppo di comunità | Servizipubblici e del Privato sociale che lavorano sull’area povertà |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Coinvolgimento delle Aziende territoriali nelle misure e negli interventi a contrasto dei processi di impoverimento | Presenza nei Tavoli di lavoro di almeno 5 Aziende del territorio e di 3 Istituti scolastici | Costituzione di un Tavolo di lavoro con Aziende del territorio, con possibile coinvolgimento degli Istituti scolastici, per individuare forme di partecipazione attiva a forme di contrasto della disoccupazione locale (individuazione delle figure ricercate dalle Aziende del territorio, connessione con Istituti scolastici e Servizi di inclusione lavorativa, fiera del lavoro itinerante…) | Risorse di personale dell’Ufficio di Piano Esperto del settore Associazioni di categoria | Bisogno di integrare le Aziende del territorio che fino ad oggi non sono state coinvolte come soggetto attivo del welfare territoriale |
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Aumento della capacità delle persone e dei nuclei familiari di uscire dalle situazioni di impoverimento/povertà | Aumento del numero di soggetti che concludono il periodo di percezione del Reddito di cittadinanza o ne diminuiscono la quota perché hanno superato, almeno in parte, la | Per percettori del RdC Attivazione degli interventi, previsti nel PON Avviso 3 e nei Piani povertà (educazione finanziaria, accompagnamento educativo, tirocini), per nuclei percettori del reddito di cittadinanza Attivazione coordinata per tutti Comuni dell’Ambito di corsi di formazione per la sicurezza per i beneficiari del RDC finalizzati all’avvio dei PUC | PON Inclusione e Piani Povertà Risorse nazionali e regionali per l’attuazione delle misure | Difficoltà dei nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza ad individuare percorsi di fuoriuscita dalla condizione di povertà |
situazione di difficoltà economica | Avviso a cura dell’Ambito per l’individuazione di soggetti del Terzo Settore disponibili ad attivare PUC per i beneficiari di RdC Per famiglie fragili Attuazione delle misure di contrasto alla povertà previste a livello nazionale e regionale curando il collegamento tra queste misure e la rete del territorio nell’ottica di utilizzare i contributi economici all’interno di progetti individuali e di azione sociale. Per giovani NEET (18-28 anni) Attuazione di percorsi di inclusione per giovani (18/28 anni) che non lavorano e non studiano | Risorse del progetto “Tessere Lavoro” Risorse del FNPS, risorse dei Comuni | ||
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Condivisione di buone prassi tra Sportelli lavoro comunali e messa in comune delle collaborazioni con le Aziende del territorio | Strumento informatico che mappa e aggiorna le Aziende del territorio disponibili ai tirocini di inclusione o ad assunzioni | Sostegno e coordinamento a livello di Ambito degli Sportelli di orientamento al lavoro messi in atto dai Comuni; | Risorse dei Comuni Risorse di personale dell’Ufficio di Piano | Nel territorio diversi Sportelli e Misure attivano tirocini di inclusione, senza collegamento tra le attività di coinvolgimento delle Aziende che ciascun Soggetto mette in atto |
Valutazione di impatto | - almeno il 40% di nuclei familiari che hanno realizzato un Progetto familiare sono fuori da una condizione di povertà a distanza di 6 mesi dalla fine del loro progetto; - il 50% del totale dei nuclei familiari potenzialmente beneficiari hanno avuto accesso ai Progetti familiari |
Obiettivo 2: Migliorare la condizione abitativa dei nuclei familiari fragili, in situazione di emergenza o precarietà abitativa, nell’ottica del recupero della loro autonomia economica e sociale | ||||
descrizione obiettivo: L’obiettivo si inserisce nei Piani annuale e triennale dell’offerta abitativa degli alloggi di edilizia pubblica, che, superando la logica della differenziazione degli alloggi disponibili in base alla qualificazione giuridica dell'unità abitativa - pubblica, privata e privata sociale – vuole avviare un modello di offerta caratterizzato dal principio di integrazione, che considera l'unità abitativa in funzione della natura del bisogno cui essa è destinata a soddisfare. Un modello che in un contesto caratterizzato da scarsità di risorse pubbliche tende a privilegiare il pieno utilizzo dell'offerta abitativa esistente rispetto alla creazione di nuova offerta. | ||||
Target: Famiglie, residenti in uno dei Comuni dell’Ambito, in situazione di emergenza o di precarietà abitativa | ||||
integrazione con altre policy: Area povertà e area digitalizzazione | ||||
Aspetti di integrazione sociosanitaria: no | ||||
Co-progettazione con altri attori della rete questo obiettivo con i risultati attesi e gli interventi ad esso collegati, verrà condiviso e attualizzato assieme alla rete che verrà costituita a partire dalle reti di progetto sulla povertà già esistenti, come indicato nella parte dedicata alle scelte della programmazione territoriale. Ad oggi i Soggetti attivi sull’Ambito in questa area sono: | ||||
Continuità con la programmazione precedente: in continuità conlo scorso Piano annuale dell’offerta abitativa degli alloggi di edilizia pubblica | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Situazione sempre aggiornata del bisogno abitativo degli assegnatari di alloggio SAP | Percentuale dei controlli eseguiti dai Comuni - minimo 20% | - Approvazione del Piano dei controlli di Ambito - Verifiche periodiche, da parte degli Enti proprietari, dei requisiti di permanenza in capo agli assegnatari di alloggi SAP - consultazione di banche dati già a disposizione dei Comuni | Risorse umane e strumentali dei Comuni e dell’Ufficio di Piano in raccordo con Xxxx | Xxxxxxxx assegnazione degli alloggi SAP |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Prevenzione sfratti esecutivi per famiglie fragili | Diminuzione nell’Ambito del numero degli sfratti esecutivi | Attivazione di misure di aiuto economico da assegnare a mezzo di Avvisi di evidenza pubblica (es. Bando Misura unica, misure comunali) | Risorse regionali (misura emergenza abitativa) Risorse comunali (sostegno alle situazioni di emergenza) | Prevenzione delle situazioni di emergenza abitativa determinate dagli sfratti esecutivi |
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Creazione di una rete pubblico/privata per locazioni temporanee in progetti di Housing Sociale | Sull’Ambito ci sono almeno 2 appartamenti per locazioni temporanee | - Individuazione dei soggetti multi-proprietari del territorio disponibili a trattare con la Pubblica amministrazione (studio di fattibilità) - Tavolo di confronto con Soggetti multi- proprietari, soggetti del Privato sociale territoriale e Aler Milano per individuazione delle modalità di collaborazione che vengano incontro alle esigenze di tutti i soggetti in gioco | Per la collaborazione con i soggetti del territorio le risorse verranno determinate all’interno dello Studio di fattibilità | Bisogno di avere, a livello di Ambito, risorse abitative da mettere a disposizione dei nuclei in emergenza abitativa |
AREA MINORI E FAMIGLIA
Dati di contesto e analisi dei bisogni
Oltre i dati socio demografici e di spesa, riportati nella parte ad essi dedicata, si riportano di seguito alcuni dati qualitativi, da cui possono emergere le criticità che i minori e i giovani stanno esprimendo in modo particolare negli anni 2020-2021, nei quali la pandemia ha fortemente condizionato i loro percorsi di crescita. Per far questo guardiamo il mondo dei minori e dei giovani attraverso la lente dei diversi Servizi/progetti attivi sul territorio, che rappresentano le risorse in evoluzione.
Il punto di vista dell’Ambito: I Tavoli politico e degli Assistenti sociali dell’Ambito nella primavera del 2021 si sono interrogati sulla situazione dei giovani nell’ottica di porre attenzione alle loro domande e di offrire risposte adeguate alle sfide particolari da loro poste.
Dallavoro delTavolo Assistenti socialisono emersi alcuni dati di percezione dei Servizi sociali, frutto delle segnalazioni ad essi rivolte e delle caratteristiche dei casi in carico:
• Segnalazioni di isolamento sociale e con difficoltà a seguire la DAD
• ragazzi soli a casa con accesso a social, senza controllo e sostegno dei genitori che lavorano
• utilizzo massivo e in alcuni casi distorto dei social, per condividere/celebrare esperienze di violenza e/o di malessere
• difficoltà dei genitori nell’interagire con figli e con i nuovi strumenti di comunicazione (social)
• presenza di gruppi di ragazzi stranieri, che presentano caratteristiche particolari
• crescita del conflitto tra genitori e tra genitori e figli
Anche il Tavolo politicoha attuato un confronto sul tema giovani e pandemia, da cui sono emersi questi temi:
- Cambiamento dei modelli di aggregazione. Adolescenti che non hanno un progetto, non studiano e non lavorano
- giovani persi e senza punti di riferimento; si verificano episodi di autolesionismo anche grave, i ragazzi hanno bisogno di esprimere quello che vivono e di essere aiutati
- Bisogno di spazi e di imparare di nuovo a relazionarsi tra loro, ad occupare il tempo in modo costruttivo.
- Situazioni di dispersione scolastica in aumento
- I ragazzi desiderano avere dei luoghi in cui incontrarsi,
- I giovani esprimono il desiderio di "fare". Fanno danni perché non ricevono qualcosa dagli adulti
- Incremento di situazioni di isolamento; dai 12-13 anni incremento dei vissuti di rabbia e di tristezza, fragilità psicologica, uso e abuso di sostanze
Da questo lavoro è emersa l’utilità di lavorare in termini preventivi, cominciando ad agganciare i gruppi di giovani dei diversi territori per conoscerli, ascoltarli ed offrire loro luoghi in cui incontrarsi e svolgere attività con il supporto di educatori; è stata anche valutata la possibilità di allargare al territorio le attività dei singoli Comuni e di organizzare eventi itineranti.
La prima iniziativa condivisa è stata quella di attuare nel periodo estivo 2021 attività co-progettate con i singoli Comuni e i gruppi di giovani, con l’aiuto della Cooperativa Albatros, da anni attiva sul territorio con diversi progetti di sviluppo di comunità.
L’attività di co-progettazione è stata attuata in cinque Comuni ed ha avviato progettazioni che si stanno tutt’ora sviluppando.
Il punto di vista dell’ASST Ovest Milanese: nel mese di novembre 2021 l’ASST Ovest Milanese ha fornito una relazione con i dati relativi all’area della Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza negli anni 2019, 2020 e primi 4 mesi del 2021.
A partire dal 2018 gli anni dal 2018 al 2020 ha preso avvio una sperimentazione congiunta tra le Pediatrie per il ricovero di minori con problematiche di disagio che non richieda un ricovero specifico in reparti di neuropsichiatria infantile (UNIT Pediatria). La sede aziendale identificata è la Pediatria di Magenta, al percorso di ricovero di questi giovani pazienti partecipano le strutture del dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, le Pediatrie e i Pronto Soccorso.
I dati relativi ai ricoveri negli anni 2019, 2020 e i primi 4 mesi del 2021 evidenziano un preoccupante incremento del bisogno sulla fascia d’età 12 – 17 anni infatti i ricoveri effettuati nei primi 4 mesi del 2021 indicano un incremento che porterà a superare i dati dei due precedenti anni del 110%.
ASST OVEST MILANESE | 2019 | 2020 | 2021 |
Ricoveri Unit Pediatria | 38 | 32 | 23 |
In relazione agli accessi in PS di minori di età compresa tra i 12 e i 17 anni la situazione mantiene il medesimo andamento, l’incremento nei primi 4 mesi del 2021 è stato del 51% con il più elevato numero di diagnosi relative a disturbo ansioso generalizzato/stato ansioso (65%), in seconda battuta diagnosi di abuso di sostane (13,5%).
Per completare il quadro sull’area Minori e Giovani sono di interesse i dati dell’attività “Voucher Adolescenti” avviata nell’agosto del 2019, si rileva che degli utenti in carico al giugno 2021 il 35% delle domande è stata presentata nei primi 6 mesi del 2021 con un incremento dei bisogni sulle aree:
• Disagio psicologico ed evolutivo
• Isolamento sociale
• Abbandono scolastico
Le segnalazioni dei primi 6 mesi del 2021 relative alla fascia d’età 13 – 17 anni sono pari al 72% dei casi segnalati, in precedenza dall’agosto 2019 alla fine del 2020 i casi in carico nella fascia d’età 13 – 17 ani erano pari al 53%.
Per gli anni 2019 e 2020, nell’area delle Dipendenze la presa in carico di utenti in età compresa fra il 14 e i 25 anni si è mantenuta costante e invariata, per il 2021 considerando i primi 4 mesi dell’anno si riscontra un importante incremento pari quasi al 50% del numero delle prese in carico dell’anno 2020.
Il punto di vista del Servizio Tutela Minori e famiglia (gestito da ASCSP)
Il Servizio Tutela Minori e famiglia da una relazione del luglio 2021 evidenzia un trend di aumento del numero dei casi, fenomeno peraltro già avviato prima dell’emergenza Covid, ma che ha avuto un incremento significativo nel primo semestre 2021. Nel primo semestre 2021 sono state aperte 112 nuove situazioni a fronte delle 86 nuove situazioni aperte nel primo semestre 2020. Dei 134 casi aperti da novembre 2020 a giugno 2021 il 30% riguarda adolescenti. Il dato numerico non riscontra un aumento significativo della loro presenza nella popolazione STMF. È però pensiero condiviso dal gruppo di lavoro STMF che l’isolamento al quale i ragazzi e le ragazze di questa fascia di età sono stati sottoposti (più di qualunque altra fascia di età, anche considerando la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado e le aperture solo intermittenti nell’anno scolastico 2020/21), abbia aggravato le condizioni di disagio. Questo dato qualitativo non è ricavabile dal dato numerico, bensì dal lavoro relazionale degli operatori.
Il punto di vista dei progetti
Da una analisi dei bisogni raccolti dal progetto Reload e riportata nella progettazione Re-Evolution an attesa di valutazione. “Il progetto Reload ha raccolto importanti bisogni, alcuni legati anche all'era pandemica.
1) La scuola denuncia un forte scollamento e poco investimento degli studenti al proprio percorso scolastico e formativo, con il rischio di abbandono precoce, fallimenti e frequenza discontinua. A fronte di ciò la stessa scuola richiede insistentemente un sostegno alle realtà territoriali e professionali di aiutare i docenti a trovare strumenti idonei ed efficaci per una didattica sempre più inclusiva;
2) Le classi scolastiche sono sempre più eterogenee per stili di apprendimento differenti (aumento DSA, ADHD, minori stranieri) e la scuola fatica ad abbandonare un’impostazione didattica tradizionale;
3) Le famiglie sembrano non riuscire ad accompagnare i propri figli nel percorso scolastico sia per ragioni di conciliazione tempi lavoro e famiglia, sia per ragioni affettive (invischiamento) e tendono ad invadere lo spazio di autonomia del proprio figlio o di disinteressarsene completamente. Le nuove modalità di comunicazione e le nuove forme di dipendenze inoltre disorientano completamente le scelte educative.
4) Il potenziamento e il sostegno alla DAD, strumento indispensabile in questo periodo, opportunità che deve essere per tutti e che deve indurre a nuove modalità d'insegnamento.
5) Isolamento sociale e assembramenti selvaggi: Adolescenti chiusi nelle proprie stanze che non lasciano la loro "comfort zone" o completamente liberi a popolare luoghi d'incontro senza attenzione alla trasmissione del virus.
6) Le scuole riportano necessità di agganciare studenti che con il lockdown non hanno frequentato la scuola;
7) Il territorio manifesta il bisogno di unificare le scelte delle politiche sociali sui modelli della scuola come comunità aperta al territorio e alla comunità inclusiva ed educante, consolidare le buone prassi potenziando gli elementi innovativi.
8) Accompagnare gli studenti e le famiglie nei processi di scelta e allestire cura per le fasi di passaggio”.
OBIETTIVI
Obiettivo 1: Miglioramento del benessere dei giovani attraverso interventi di prevenzione del disagio e di sostegno attraverso esperienze educative e socializzanti |
descrizione obiettivo: a partire dai dati sopra riportati si valuta prioritario agire con azioni di prevenzione sia nella fascia dei minori che dei giovani, nell’ottica di favorire occasioni di crescita e di socialità, in stretta connessione con i desideri e le problematiche da loro espressi e con l’attenzione a intercettare precocemente i segnali di disagio e di disturbo. Nell’attuazione di ogni intervento si avrà cura di far crescere una comunità educante, che valorizzi tutte le risorse del territorio, ciascuna con un particolare approccio ai giovani e con una propria proposta o con la propria funzione istituzionale. Questo permetterà di integrare le visioni, le competenze, le risorse e offrire ai ragazzi e ai giovani proposte che abbiano uno sguardo ampio sulla loro crescita. |
Target: ragazzi dai 10 ai 25 anni |
integrazione con altre policy: integrazione sociosanitaria; politiche giovanili; i luoghi e i tempi delle città |
Aspetti di integrazione sociosanitaria: progetto sperimentale di integrazione sociosanitaria volto alla intercettazione precoce del disagio, all’aggancio attraverso modalità non fortemente connotate dal disturbo e presa in carico congiunta; collaborazione per progettualità individuali che vedono interventi sia sociali che sanitari (psicologici e psichiatrici) |
co-progettazione con altri attori della rete: Xxxxxxxx attivi sull’Ambito in questa area sono: Servizi ASST (Consultorio familiare, UONPIA) Scuole e tutte le reti di progetto con il Privato sociale I progetti in corso in quest’area sono: “Reload” (capofila Coop. Albatros, co-finanziato da Fondazione per i Bambini) “Nuove conciliazioni: vita e lavoro in evoluzione” (capofila Ambito Alto Milanese, co- finanziato da Regione Lombardia-Fondo sociale europeo) “Lab’Impact” (capofila Azienda So.LeFondo FAMI) “Officina dell’io 3.0” (Capofila Coop. Officina Lavoro) “Game – on” (Consorzio SIR) “On board” (capofila Ambito Abbiatense) |
Continuità con la programmazione precedente:Si, con elementi di sviluppo | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | Risorse (economiche/umane) | A quale bisogno risponde |
Rete con Servizi ASST, Servizi sociali comunali ed esperienze educative e socializzanti del territorio per intercettazione precoce dei segnali di disagio | Nei due anni aumento dei minori intercettati dalla rete e incontrati dall’equipe integrata del progetto “on Board” e dal Servizio Tutela Minori e Famiglia | Attivazione equipe integrata e coalizione di comunità così come previsto dal progetto sperimentale di integrazione sociosanitaria “On Board” Consulenze svolte dal Servizio Tutela Minori e Famiglia su situazioni di minori a rischio e collegamento con le risorse del territorio | Risorse progetto “on Board” | Difficoltà dei ragazzi e delle loro famiglie di leggere i segnali di disagio e di accedere ai Servizi specialistici |
Risorse di personale dell’Ufficio di Piano, dell’ASCSP e dei Servizi sociali dei Comuni | ||||
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Accompagnamento | Almeno 20 minori seguiti | Costruzione progetto di accompagnamento | Risorse FNPS, fondi dei Comuni | I ragazzi tra 0 e 13 anni |
educativo e psicologico | per annualità | educativo e sua attuazione attraverso: | hanno a disposizione | |
per pre-adolescenti che | -voucher per ragazzi dai 10 ai 13 anni con possibilità | scarsi interventi di | ||
manifestano segnali di | di interventi educativi e socializzanti individuali e di | accompagnamento | ||
disagio evolutivo | gruppo e interventi di supporto psico-educativo | educativo in risposta | ||
- accreditamento con Enti disponibili ad attuare i | alle difficoltà legate alla | |||
percorsi previsti | crescita | |||
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Presenza di esperienze socializzanti per giovani a livello dei Comuni e dell’Ambito, anche nell’ottica della | Presenza sull’Ambito di almeno 4 progettualità rivolte a gruppi di giovani | Supporto alla co-progettazione di interventi locali dedicati ai giovani, dentro e fuori dalla Scuola; co-progettazione di interventi trasversali sul territorio | Risorse Fnps, risorse dei Comuni Progetto Reload (in attuazione) | Nell’Ambito sono presenti pochi spazi di coinvolgimento dei giovani in proposte |
prevenzione della dispersione scolastica | Progetto Re-evolution (in attesa di valutazione) | educative e socializzanti | ||
risultato atteso 4 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Supporto ai minori autori di reato | Esito positivo del procedimento penale Diminuzione delle recidive per i minorenni autori di reato | Interventi di prevenzione sulla devianza minorile nelle scuole Percorsi di accompagnamento educativo individuale e di gruppo, esperienze riparative e di restituzione alla comunità per minori autori di reato, percorsi di gruppo di supporto alle famiglie | Servizio Tutela Minori e Famiglia Progetto Officina dell’Io 3.0 Fondi Regione Lombardia- FSE Progetto Game-on fondi Fondazione con i Bambini | I minori autori di reato necessitano di percorsi educativi dedicatiche favoriscano la fuoriuscita da esperienze devianti |
Obiettivo 2: aumento del benessere dei minori e delle loro famiglie attraverso interventi di sostegno e di coinvolgimento attivo | ||||
descrizione obiettivo: a partire dai veloci cambiamenti intervenuti negli ultimi anni legati alla precarietà lavorativa di molte famiglie, alla diminuzione delle opportunità di socializzazione per i bambini e alle problematiche educative ad essi collegate, si intende offrire spazi per progettare con le famiglie e con il Privato sociale già attivo sul territorio interventi utili alla conciliazione dei tempi di cura e di lavoro e interventi di supporto alla funzione genitoriale. | ||||
Target: famiglie con figli tra 0 e 11 anni, minori tra 6 e 13 anni | ||||
integrazione con altre policy: educazione e scuola | ||||
Aspetti di integrazione sociosanitaria: collaborazione nel supporto alla funzione genitoriale: presa in carico condivisa di nuclei familiari che evidenziano aspetti di problematicità che necessitano un supporto specialistico; progetto “Nido Insieme” (Regione Lombardia, ATS Milano Città Metropolitana, Comuni, Enti Xxxxxx Xxxxxxx, ASST) | ||||
Co-progettazione con altri attori della rete questo obiettivo con i risultati attesi e gli interventi ad esso collegati, verrà condiviso e attualizzato assieme alla rete che verrà costituita a partire dalle reti di progetto dell’area minori e famiglia già esistenti e a partire dalle reti presenti nei singoli Comuni, come indicato nella parte dedicata alle scelte della programmazione territoriale. | ||||
Continuità con la programmazione precedente: Si | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Rete con Xxxxxxx, Istituti scolastici e Privato sociale per avvio di interventi di conciliazione utili alle famiglie | Per almeno tre attività di conciliazione sull’Ambito sono stati attuati tavoli di co- progettazione | Avvio rete Comunità educante Avvio esperienze di conciliazione a partire dalle attività proposte nel Piano conciliazione favorendo la crescita di spazi di relazione e di auto aiuto tra le famiglie | Risorse di personale dell’Ufficio di Piano | Le famiglie necessitano di risposte al bisogno di conciliazione tra tempi di cura e di lavoro |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
L’Affido familiare rappresenta una reale possibilità che può essere considerata per le situazioni familiari che necessitano un supporto nella relazione educativa. Le famiglie adottive hanno un luogo di confronto e di supporto | Aumento del numero di affidi familiari nelle loro diverse tipologie. Continuità di partecipazione al gruppo delle famiglie adottive | Azioni di sensibilizzazione progettate sui singoli Comuni/gruppi di Comuni, a partire da luoghi di aggregazione già esistenti Rivisitazione del Servizio affidi in collaborazione con ASCSP Supporto alle famiglie adottive attraverso la rete Calicantus | Risorse di personale dell’Ufficio di piano, dei Comuni, FNPS | L'insufficiente numero di famiglie disponibili all’affido rende questo intervento non sempre realizzabile per i minori che potrebbero usufruirne |
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Supporto psico- educativo alle famiglie con figli tra 0 e 11 anni | Le famiglie supportate esprimono, attraverso il questionario di gradimento dell’intervento, di aver sperimentato un miglioramento nelle relazioni tra genitori e figli | Interventi di consulenza e supporto alla genitorialità valorizzando le competenze dei Soggetti già attivi sul territorio, attraverso l’accreditamento e l’offerta alle famiglie di pacchetti di interventi individuali e di gruppo. Per le famiglie con figli tra 0 e 3 anni rete con progetto “Nidi Insieme” | Risorse da definire (FNPS – Progetti – Comuni – Fondo 0/6 anni) Risorse regionali per progetto Nidi Insieme | Le nuove sfide educative, determinate anche dalla pandemia, provocano nei genitori disorientamento e necessità di confronto e di supporto |
risultato atteso 4 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Piano dei tempi delle città armonici sul territorio | Nei Piani dei tempi della città comunali sono comprese alcune sezioni uguali per tutti i Comuni dell’Ambito | Gruppo di lavoro che, a partire dai Piano dei tempi delle città già presenti, costruisca un Piano di riferimento per il territorio, prevedendo anche azioni sinergiche tra i Comuni | Piano conciliazione, personale dell’UdP e dei Comuni | I tempi delle famiglie sono molto diversificati e non sempre in sintonia con l’offerta dei Comuni |
risultato atteso 5 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Integrazione scolastica dei ragazzi stranieri e delle loro famiglie | Tutte le Scuole del territorio utilizzano il progetto Lab’Impact per seguire le situazioni di stranieri con difficoltà nella comprensione della lingua italiana | Interventi di mediazione linguistico-culturale | Progetto Lab’Impact – Fondo Fami | Difficoltà dei ragazzi stranieri e delle loro famiglie ad inserirsi nell’ambito scolastico comprendendone le richieste. Difficoltà della scuola a comunicare con i ragazzi e le famiglie straniere, comprendendo gli aspetti culturali della loro esperienza |
risultato atteso 6 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Armonizzazione del rapporto tra Comuni dell’Ambito e Comunità residenziali per minori | Gli atti amministrativi comunali di approvazione dell’inserimento in comunità dei minori riportano criteri di scelta omogenei sull’Ambito | Predisposizione di strumenti e procedure condivise per la scelta e l’affidamento di servizio alle Comunità residenziali per minori, in collaborazione con il Servizio Tutela Minori e Famiglia (ASCSP) | Risorse di personale dell’Ufficio di Piano, dei Comuni, dell’ASCSP | Necessità dei Comuni di avere elementi formali, di economicità ed efficienza rispetto alla scelta delle Comunità residenziali per minori operata dal Servizio Tutela Minori e Famiglia |
risultato atteso 7 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Valutazione e riprogettazione del Centro diurno minori valorizzando gli aspetti positivi dell’esperienza attuata e introducendo aspetti che ne favoriscano l’evoluzione | Aumento del numero dei ragazzi inseriti nel Centri diurno minori | Gruppo di lavoro coordinato dall’Ufficio di Piano con il coinvolgimento degli operatori del Centro diurno, l’ASCSP, i rappresentanti dei Servizi sociali comunali, per l’attuazione della valutazione e la riprogettazione anche alla luce della normativa regionale per le Unità di offerta per minori. | Risorse di personale dell’UdP, dei Comuni, dell’ASCSP | Dare attuazione al monitoraggio dell’esperienza progettata assieme tra Xxxxxx e ASCSP |
risultato atteso 8 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Mappatura economico qualitativa relativa alla gestione Servizi per la Prima infanzia comunali nell’Ambito | documento di mappatura ed analisi | Costituzione di un gruppo di lavoro ASCSP/Comuni finalizzato alla raccolta ed elaborazione dati | Risorse di personale dell’Ufficio di Piano | Razionalizzazione della gestione dei servizi prima infanzia comunali presenti nel territorio |
Obiettivo 3: Rafforzare la capacità della comunità di agire a contrasto alla violenza di genere | ||||
descrizione obiettivo: a partire dall’esperienza del “Network antiviolenza Ticino Olona” si intende lavorare su una più capillare diffusione dei Centri antiviolenza perché siano conosciuti e accessibili ai cittadini dell’Ambito e sullo sviluppo del lavoro di rete, per una crescita diffusa delle competenze in questa area | ||||
Target: tutti i cittadini dei 13 Comuni ed in particolare le donne vittime di violenza e le loro famiglie | ||||
integrazione con altre policy: | ||||
Aspetti di integrazione socio sanitaria: | ||||
Co-progettazione con altri attori della reteLa co-progettazione in questa area avviene con tutti i Soggetti coinvolti nel "Network Antiviolenza Ticino Olona" | ||||
Continuità con la programmazione precedente: si | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
potenziamento delle competenze delle reti nei confronti della disparità di genere con particolare attenzione alle situazioni di violenza domestica | Protocolli e intese tra le reti inter-istituzionali e con il Terzo settore | Potenziamento e messa in rete attività centri antiviolenza sia per donne maltrattate che per uomini maltrattanti | Risorse di personale dell’UdP e della rete di progetto Risorse di progetto Risorse dei Comuni | Bisogno di aumentare la capacità delle reti di intercettare i segnali di violenza |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
promozione dell’accesso ai servizi delle donne vittime di violenza e aumento della loro capacità di protezione | L’accesso al Centro antiviolenza avviene su suggerimento o accompagnamento di diversi Soggetti territoriali | Campagne di comunicazione realizzate con i Centri antiviolenza e con la partecipazione delle persone beneficiarie Sostegno alle donne inserite in case protette, integrando le risorse regionali per il pagamento del primo periodo di accoglienza | Risorse di personale dell’UdP e della rete di progetto Risorse di progetto Risorse dei Comuni | Far conoscere i Centri antiviolenza su larga scala |
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
sviluppo dell’empowerment delle donne di vittima di violenza | Le progettazioni sulle donne vittime di violenza prevedono il contributo di | Attivazione delle persone seguite e delle loro reti di prossimità attraverso progettazioni condivise | Risorse di personale dell’UdP e della rete di progetto | Bisogno di aumentare la consapevolezza delle donne vittime di violenza rispetto alle proprie risorse e capacità |
Xxxxxxxx indicati dalle donne stesse | Risorse di progetto Risorse dei Comuni | |||
Valutazione di impatto | - Almeno il 50% di donne vittime di violenza che sono state seguite hanno raggiunto un livello soddisfacente di indipendenza emotiva ed economica; - 20 % di nuovi soggetti entrati stabilmente nelle reti; |
Politiche giovanili
Il tema delle politiche per e con i giovani riveste un’importanza cruciale e decisiva per rinsaldare e rilanciare quel sistema di relazioni e azioni territoriali che i servizi hanno costruito nel tempo anche in situazioni complesse come quella che stiamo attraversando dando risposte ai bisogni ed attivando esperienze e pratiche, efficaci e di qualità.
Nell’attuale scenario, reso ancor più complesso dalla fase pandemica, è fondamentale investire in chiave sempre più̀ multidisciplinare ed agire una sorta di nuova intelligenza collettiva al lavoro che, sorretta e animata da diverse competenze, elabori obiettivi comuni di lettura e operatività nel solco ed in coerenza di quanto previsto dall’attuale proposta di legge regionale per i giovani (DGR 5731 del 21/12/2021).
A tal proposito si rammenta che il 2022 sarà l’Anno europeo dei Giovani e che il PNRR dedica un’attenzione particolare alla popolazione giovanile con un focus finalizzato al recupero effettivo delle loro potenzialità ed alla loro valorizzazione.
Costruire reti territoriali solide ed estese, promuovere azioni progettuali e interventi integrati, facilitare la collaborazione e la messa in comune di risorse (tra enti locali, enti del terzo settore, comparto socio-sanitario, associazioni, scuole, imprese ecc.) - non solo economiche ma anche conoscitive, organizzative, professionali, relazionali – significa attuare strategie trasformative tra le più urgenti per chi lavora a contatto con i giovani a diversi livelli e con ruoli di coordinamento e operativi. In questo quadro è centrale il tema della corresponsabilità, che implica l’assunzione di concrete responsabilità da parte dei diversi attori coinvolti.
Questo contesto ingaggerà sempre di più Enti locali ed organizzazioni (ETS, realtà parrocchiali, circoli culturali ecc.) che producono servizi rivolti ai giovani, in percorsi che richiederanno la capacità di valorizzare aperture e collaborazioni con i territori di riferimento con il fine di promuovere, innanzitutto, reti generative e creative nella prospettiva e nella consapevolezza di essere artefici e co-costruttori di infrastrutture di promozione giovanile e culturale deputate a relazionarsi con il mondo giovanile
Agire politiche d’ambito consentirà, tra l’altro, di aderire a misure regionali a sostegno dei progetti locali con il supporto di AnciLombardia. L’adesione ai bandi consentirà di sostenere e valorizzare competenze ed esperienze territoriali nonché elaborare progetti tesi a realizzare una rete locale di servizi rivolti ai giovani nella fascia 15-34 anni come sperimentato nel territorio regionale in occasione del Bando “La Lombardia è dei Giovani 2021” – (DGR 4419/2021 - DGR 4646/2021).
AREA FRAGILITA’
DATI DI CONTESTO E ANALISI DEI BISOGNI
Dati di ATS sulle persone con disabilità presenti nell’Ambito del Magentino- anno 2020
Tab. 18: Persone con disabilità Ambito del Magentino- anno 2020
Dalla tabella si possono evidenziare alcuni dati significativi:
- la maggior parte delle persone disabili si trovano nella fascia di età tra 46 e 64 anni, ma l’incidenza maggiore della disabilità rispetto al numero di abitanti riguarda la fascia di età 15-17 anni
- la percentuale maggiore di invalidi civili si trova nella fascia di età 46-64 ed è molto vicina a quella relativa alla fascia d’età 22-30 anni, in queste due fasce si trova anche la più alta percentuale di persone con il riconoscimento di invalidità civile al 100%
- tra i minori l’incidenza maggiore riguarda la fascia 15-17 anni, mentre rispetto alla tipologia di disabilità la più alta percentuale riguarda l’autismo, che è la disabilità più fortemente presente nei minori e in crescita rispetto ai dati del 2018, seguita dal ritardo lieve.
Dati relativi alla spesa sostenuta dai Comuni per l’Assistenza Scolastica agli alunni disabili
Spesa assistenza scolastica alunni disabili 2016-2020 | ||||||||||
Anno: | 2016 | 0000 | 0000 | 0000 | 0000 | |||||
COMUNE | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N.utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N.utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N.utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N.utenti seguiti | Spesa assistenza scolastica alunni disabili | N.utenti seguiti |
ARLUNO | 165.568,00 € | 30 | 199.914,43 € | 35 | 213.877,00 € | 37 | 223.877,00 € | 41 | 230.198,00 € | 51 |
BAREGGIO | 74.925,00 € | 24 | 89.590,46 € | 24 | 89.155,05 € | 26 | 53.800,16 € | 27 | 83.842,00 € | 27 |
BOFFALORA S/T | 78.790,00 € | 12 | 64.881,01 € | 12 | 78.790,17 € | 12 | 64.311,00 € | 10 | 38.798,30 € | 11 |
CASOREZZO | 72.020,10 € | 11 | 59.902,29 € | 15 | 72.453,13 € | 17 | 88.428,50 € | 26 | 61.769,00 € | 26 |
CORBETTA | 267.906,87 € | 58 | 324.077,00 € | 51 | 408.364,14 € | 78 | 453.238,29 € | 84 | 404.864,83 € | 84 |
MAGENTA | 457.354,99 € | 72 | 446.756,47 € | 71 | 501.304,79 € | 79 | 560.377,25 € | 89 | 394.171,88 € | 80 |
MARCALLO c/C | 73.946,69 € | 19 | 77.972,31 € | 19 | 78.972,96 € | 28 | 100.156,00 € | 25 | 40.758,25 € | 25 |
MESERO | 42.711,00 € | 6 | 45.866,02 € | 9 | 63.188,56 € | 72.385,77 € | 17 | 36.048,22 € | 10 | |
OSSONA | 124.753,00 € | 19 | 138.708,14 € | 21 | 141.150,00 € | 24 | 150.491,46 € | 26 | 84.362,68 € | 22 |
ROBECCO S/N | 135.550,48 € | 17 | 158.145,41 € | 21 | 182.343,38 € | 19 | 187.835,80 € | 24 | 123.873,61 € | 21 |
X. XXXXXXX X. | 59.797,00 € | 14 | 55.786,93 € | 17 | 40.364,71 € | 20 | 90.009,81 € | 25 | 56.673,56 € | 24 |
SEDRIANO | 111.966,70 € | 19 | 123.872,81 € | 24 | 64.351,21 € | 23 | 76.890,56 € | 39 | 59.952,87 € | 40 |
VITTUONE | 116.250,00 € | 32 | 123.500,00 € | 37 | 135.601,00 € | 41 | 141.942,00 € | 52 | 125.000,00 € | 52 |
TOTALE | 1.781.539,83 € | 333 | 1.908.973,28 € | 356 | 2.069.916,10 € | 376 | 2.263.743,60 € | 485 | 1.740.313,20 € | 473 |
Tab. 19: spesa dei Comuni per l’assistenza scolastica agli alunni disabili- anni 2016-17-18-19-20
Dai dati emerge un costante aumento delle persone seguite con l’assistenza scolastica e della relativa spesa dei Comuni, aumento che si è arrestato solo nel 2020 a causa della interruzione dei servizi erogati durante pandemia.
A partire dai dati sopra riportati la Tabella seguente propone un confronto tra la spesa sostenuta dai Comuni per singolo alunno rapportata alla spesa media d’Ambito
Anno | 2017 | 2019 | ||
COMUNE | Spesa assistenza scolastica per singolo alunno | spesa comunale per singolo alunno rapportata alla media d'Ambito | Spesa assistenza scolastica per singolo alunno | spesa comunale per singolo alunno rapportata alla media d'Ambito |
ARLUNO | 5.711,84 € | 1,07 | 5.460,41 € | 1,17 € |
BAREGGIO | 3.732,94 € | 0,70 | 1.992,60 € | 0,43 € |
BOFFALORA S/T | 5.406,75 € | 1,01 | 6.431,10 € | 1,38 € |
CASOREZZO | 3.993,49 € | 0,74 | 3.401,10 € | 0,73 € |
CORBETTA | 6.354,45 € | 1,19 | 5.395,69 € | 1,16 € |
MAGENTA | 6.292,34 € | 1,17 | 6.296,37 € | 1,35 € |
MARCALLO c/C | 4.103,81 € | 0,77 | 4.006,24 € | 0,86 € |
MESERO | 5.096,22 € | 0,95 | 4.257,99 € | 0,91 € |
OSSONA | 6.605,15 € | 1,23 | 5.788,13 € | 1,24 € |
ROBECCO S/N | 7.530,73 € | 1,40 | 7.826,49 € | 1,68 € |
X. XXXXXXX X. | 3.281,58 € | 0,61 | 3.600,39 € | 0,77 € |
SEDRIANO | 5.161,37 € | 0,96 | 1.971,55 € | 0,42 € |
VITTUONE | 3.337,84 € | 0,62 | 2.729,65 € | 0,58 € |
media d'Ambito | 5.362,28 € | 1,00 | 4.667,51 € | 1,00 € |
Tab.20: rapporto tra la spesa per ogni singolo alunno disabile rapportata alla media d’Ambito
Dalla Tabella emerge che la spesa per l’assistenza scolastica del singolo alunno varia molto tra i Comuni dell’Ambito e determina quindi un diverso supporto tra soggetti che abitano Comuni limitrofi. Questo apre alla necessità di uniformare i criteri di attuazione di questo tipo di intervento sull’Ambito.
Dati relativi ai contributi Misura B2
anno 2018 | anno 2020 | ||||||||
area minori | area minori | ||||||||
numero minori disabili | voucher 0-18 anni | care giver- ass. familiare | tot interventi B2 sui minori disabili | % B2 sul totale dei minori disabili | numero minori disabili | voucher 0-18 anni | care giver- ass. familiare | tot. B2 | % B2 sul totale dei minori disabili |
440 | 21 | 6 | 27 | 6% | 462 | 17 | 9 | 26 | 6% |
area adulti 0-64 anni | area adulti 18-64 anni | ||||||||
numero persone disabili 18-64 anni | buoni care giver/ assistenti familiari | progetti vita indipendente | totale | % B2 sul totale dei disabili adulti | numero persone disabili 18-64 anni | buoni care giver/ assistenti familiari | progetti vita indipendente | totale | % B2 sul totale dei disabili adulti |
1088 | 32 | 16 | 48 | 4% | 1179 | 40 | 11 | 51 | 4% |
Tab. 21: Dati sui soggetti beneficiari della misura B2 suddivisi per fasce d’età e rapportati al numero dei disabili nell’Ambito
Dai dati emerge che la misura B2 raggiunge una percentuale limitata, in linea con la percentuale media delle persone disabili dell’Ambito che usufruiscono di misure, che si attesta al 4,8% (vedi Tab.1)
OBIETTIVI
Obiettivo 1Aumento della qualità della vita della persona con disabilità e delle loro famiglie |
descrizione obiettivo: L’obiettivo vuole aprire la possibilità di guardare alla disabilità considerando tutte le dimensioni di vita delle persone: la disabilità, ma anche le risorse, i desideri, la socialità, i bisogni di riconoscimento, realizzazione attraverso una attività lavorativa. Per far questo occorre mettere assieme i diversi sguardi (sanitario, sociale, familiare, amicale…) e supportare le persone disabili e le loro famiglie ad essere protagoniste del loro progetto di vita. La rete diventa lo spazio di incontro e di lavoro in sinergia, che valorizza le risorse disponibili e, inserendole in un circuito virtuoso, facilita la nascita di nuove risorse e nuove esperienze inclusive. |
Target: persone con disabilità e loro famiglie |
integrazione con altre policy: politiche della casa per l’area della residenzialità, politiche giovanili, politiche del lavoro |
Aspetti di integrazione sociosanitaria: valutazione multidimensionale e progetto di vita, che considerano tutte le dimensioni di vita della persona disabile | ||||
co-progettazione con altri attori della rete: I progetti in corso in quest’area sono: progetto “ConTesto” avviato su impulso della Consulta Diocesana per le Disabilità progetti di integrazione socio-sanitaria inclusi nel Piano di zona (on-board e ….) “Work in progress” - POR Inclusione- prorogato ad agosto 2022 “Abilitare le diversità” progetto finanziato da Fondazione Cariplo, capofila la Cooperativa A&I | ||||
Continuità con la programmazione precedente: continuità | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | Risorse (economiche/umane) | A quale bisogno risponde |
Coinvolgimento del sistema locale nell’accompagnare i processi di integrazione e di inclusione delle persone con disabilità e delle loro famiglie | La rete territoriale dei Soggetti che si occupano di disabilità cresce come numero di partecipanti Presenza sull’Ambito di almeno due esperienze di coinvolgimento di persone disabili in iniziative rivolte alla totalità dei cittadini. | Partecipazione alla rete ConTEsto in fase di realizzazione grazie all’iniziativa della Consulta Diocesana per le Disabilità; Costruzione di percorsi e opportunità nei quali mettere in gioco la disabilità come risorsa Attuazione del progetto di integrazione socio sanitaria Partecipazione al progetto “Abilitare le diversità: il Disability Manager per l’inserimento lavorativo” che ha l’obiettivo di supportare le aziende nell’inclusione delle persone disabili attraverso la formazione di un gruppo di lavoro aziendale. | Risorse professionali dell’Ufficio di Piano e dei Tavoli tecnico e degli Assistenti sociali Risorse previste nel progetto di integrazione socio sanitaria | Bisogno di superare la distanza tra progetti per persone disabili e territorio di vita |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
capacità orientate alla qualità della vita nelle persone con disabilità e | I progetti di accompagnamento all’autonomia e di sostegno alla residenzialità vedono obiettivi e | Sviluppo delle progettualità “Dopo di noi” orientate ad esperienze di vita autonoma caratterizzate dall’inclusione dei territori; | Risorse della misura Dopo di noi; | Bisogno di percepire le possibilità di vita autonoma delle persone disabili, |
nei loro nuclei familiari delle | attività oltre quelle relative al Dopo di noi | Risorse professionali dell’Ufficio di Piano e dei Servizi sociali comunali. | superando gli stereotipi di dipendenza diffusi | |
risultato atteso 3 | indicatori di risultato | Interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Lavoro in sinergia tra Servizi Istituzionali (sociali e socio sanitari) e la rete dei Servizi gestiti dal Privato sociale territoriali che operano a favore delle persone disabili e delle loro famiglie | Protocolli e intese all’interno delle reti interistituzionali esistenti Le progettualità individuali, i monitoraggi e le valutazioni sono realizzate e firmate da tutti gli operatori dei Servizi coinvolti | Costituzione di équipe multidisciplinari per la valutazione multidimensionale (misure: B2, B1, Dopo di noi); Definizione del ruolo di Case manager e delle sue funzioni; Realizzazione dei Progetti di vita personalizzati con sperimentazione del budget di cura | Risorse professionali dell’Ufficio di piano | Superare la divisione nel lavoro tra Enti che si occupano della stessa fascia di popolazione |
risultato atteso 4 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Livelli omogenei sull’Ambito nell’attuazione dei Servizi di educativa scolastica per ragazzi con disabili o con fragilità relazionali | Presenza di un documento condiviso con Xxxxxxx omogenei per l’assistenza scolastica. | Costituzione di un gruppo di lavoro comprendente rappresentanti di: Comuni, Istituti scolastici, ASCSP, Enti Terzo settore già attuatori di interventi educativi nelle Scuole; costruzione di un documento condiviso con Livelli omogenei per l’attuazione di interventi di educativa scolastica nell’Ambito | Risorse di personale dell’Ufficio di Piano, dei Comuni, dell’ASCSP, della rete | Bisogno di armonizzare gli interventi dei Comuni, attualmente molto diversi |
Valutazione di impatto | Più del 30% delle persone con un Progetto di vita vivono esperienze inclusive sul territorio (partecipazione a iniziative organizzate per la totalità della popolazione; Più del 50% dei Progetti di vita prevede la collaborazione di nuovi attori del territorio entrati stabilmente nella realizzazione dei Progetti di vita; |
Obiettivo 2: aumento della capacità di gestione unitaria della Protezione giuridica | ||||
descrizione obiettivo: le amministrazioni di sostegno sono un impegno sempre più gravoso per i Comuni, che sempre più spesso vengono nominati dal Giudice Tutelare amministratori di sostegno nelle situazioni complesse. la gestione di queste situazioni è particolarmente impegnativa per la complessità delle problematiche compresenti, che richiedono un investimento significativo nella relazione con le persone amministrate, ma anche competenze specialistiche per la gestione del patrimonio. Un Servizio d’Ambito permetterebbe di ottimizzare le risorse e offrire un servizio con competenze specifiche. | ||||
Target: persone per le quali il Giudice tutelare nomina il Comune come Amministratore di sostegno | ||||
integrazione con altre policy: | ||||
Aspetti di integrazione sociosanitaria: valutazione e progettazionemultidimensionale integrata per le situazioni che presentano problematiche a valenza sociosanitaria | ||||
Co-progettazione con altri attori della rete: | ||||
Continuità con la programmazione precedente: Si | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Studio di fattibilità per la realizzazione di un Servizio di Protezione giuridica d’Ambito | Il Tavolo politici esamina lo studio di fattibilità e in base a questo decide come attuare il Servizio di protezione giuridica d’Ambito | Costituzione di un gruppo di lavoro con rappresentanti di UdP e Funzionari dei Servizi sociali d’Ambito per la elaborazione di uno studio di fattibilità | Risorse professionali dell’Ufficio di piano e dei Comuni | Bisogno di avere dati e stime utili ad individuare l’investimento necessario per l’attuazione del Servizio di protezione giuridica d’Ambito |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Servizio di Protezione giuridica d’Ambito | Avvio del Servizio di protezione giuridica d’Ambito | Progettazione e realizzazione in forma associata di un Servizio di Protezione giuridica d’Ambito | Risorse professionali ed economiche delPiano di Zona e dei Comuni | Garantire sull’Ambito un Servizio specialistico che risponda ad un bisogno complesso e in crescita |
Obiettivo 3: aumento del benessere delle persone anziane, disabili o fragili che necessitano di assistenza al domicilio | ||||
descrizione obiettivo: Xxxx’Xxxxxx è presente l’accreditamento per il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), a cui fanno riferimento alcuni Comuni per l’attuazione del SAD Comunale. Il capitolato prevede interventi per la cura della persona, la cura dell’ambiente e il sostegno alle relazioni, al fine di consentire alle persone anziane, disabili o fragili il mantenimento della autonomia di vita e la permanenza nella loro abitazione e nel loro ambiente familiare e sociale, riducendo le esigenze di ricorso a strutture residenziali. Dopo alcuni anni di attuazione dell’accreditamento si rende necessaria una verifica circa l’adeguatezza degli interventi previsti rispetto alle esigenze delle persone a cui si rivolge il Servizio, valutando anche l’opportunità di ampliare gli interventi fino ad ora previsti. | ||||
Target: persone anziane, disabili o fragiliper le quali i Servizi sociali comunali hanno costruito un progetto di assistenza domiciliare | ||||
integrazione con altre policy: | ||||
Aspetti di integrazione sociosanitaria: valutazione multidimensionale e progettazione per persone con disabilità grave o con invalidità che necessitano anche di interventi di tipo sanitario | ||||
Co-progettazione con altri attori della rete: co-progettazione con le Cooperative accreditate | ||||
Continuità con la programmazione precedente: Si | ||||
risultato atteso 1 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Valutazione dell’esperienza di accreditamento in atto | Presentazione ai Tavoli tecnico e politico di un report di valutazione del SAD accreditato | Gruppo di lavoro, coordinato dall’Ufficio di Piano, con rappresentanti del Tavolo Assistenti sociali e rappresentanti delle Cooperative accreditate, per l’attuazione della valutazione del Servizio SAD accreditato | Xxxxxxx professionali dell’Ufficio di Piano e dei Servizi sociali comunali | Bisogno di attuare la valutazione dell’esperienza di accreditamento avviata da alcuni anni |
risultato atteso 2 | indicatori di risultato | interventi | risorse | A quale bisogno risponde |
Revisione del disciplinare del servizio di assistenza domiciliare ad anziani e disabili erogato tramite voucher | Nel disciplinare sono considerate nuove prestazioni | Revisione del disciplinare a seguito delle scelte attuate dal Tavolo politico | Risorse professionali dell’Ufficio di Piano | Aggiornamento del sistema di accreditamento in uso |
5. I SERVIZI IN FORMA ASSOCIATA
In campo sociale e sociosanitario la gestione associata consente una forte integrazione ai servizi territoriali, soprattutto per quelli che richiedono un apporto multidisciplinare e competenze specialistiche. La spinta alla gestione associata dei servizi, pertanto, è auspicata per ridurre la frammentazione e la duplicazione degli interventi e può essere perseguita non solo con forme di gestione unitarie, ma anche attraverso l’individuazione di regole comuni che permettano equità nell’accesso ai servizi grazie a parametri e criteri omogenei.
In continuità con l’esperienza maturata nelle scorse programmazioni territoriali, di seguito i Servizi per i quali è prevista una “gestione in forma associata”.
Azioni e interventi in Gestione Associata | Attività e target | Canali di finanziamento | Strumenti utilizzati | Tempistica |
AREA MINORI E FAMIGLIA | ||||
Servizio Tutela Minori e Famiglia (STMF) | La gestione del Servizio Tutela Minori e Famiglia è conferita “in house” all’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona con contratto di servizio con i singoli Comuni. Tutti i Comuni dell’Ambito hanno conferito il servizio | Risorse proprie dei Comuni definite annualmente sulla base del costo standard previsto nel contratto e con riferimento al n. dei minori in carico al servizio e al periodo di presa in carico | Contratto di servizio con l’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona e i singoli Comuni | Scadenza al 31.12.2026 |
Il servizio è reso con modalità unitaria secondo standard gestionali definiti in modo unitario per tutti i Comuni dell’Ambito | ||||
Il servizio è rivolto alla presa in carico e alla tutela dei minori con provvedimento dell’AG e delle loro famiglie | ||||
Gestione Associata | La gestione del Servizio Affidi è conferita “in | Risorse del Fondo Nazionale | Contratto di servizio | Per la durata del |
Servizio Affidi | house” dall’Ufficio di Piano all’Azienda Speciale | Politiche Sociali | con l’Azienda Speciale | Piano di Zona |
Consortile Servizi alla Persona. | Consortile Servizi alla | |||
Persona |
Il servizio è reso con modalità unitaria secondo standard gestionali definiti in modo unitario per tutti i Comuni dell’Ambito. Il servizio cura i progetti di affidamento familiare di minori con provvedimento dell’AG e/o inviati dai servizi sociali di base | Patto di Affido con Comune e Famiglia | |||
Servizio di Spazio Neutro | Il servizio di Spazio Neutro è gestito dalla Coop. Comin utilizzando i locali messi appositamente a disposizione dal Comune di Corbetta. Il servizio è reso con modalità unitaria secondo standard gestionali e tariffe definite in modo unitario per tutti i Comuni dell’Ambito Lo Spazio Neutro è rivolto alle famiglie interessate da un provvedimento dell’AG per sostenere e favorire il mantenimento della relazione tra il bambino e il genitore o gli adulti di riferimento per lui significativi | Risorse proprie dei Comuni definite in funzione di quanto previsto nei decreti dell’AG | Convenzione Patto di servizio con Comune e famiglia | Per la durata del Piano di Zona |
Centro Diurno Minori | Il Centro Diurno Minori è un servizio educativo organizzato ed erogato direttamente dall’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, su richiesta dei Comuni soci. Il servizio è reso con modalità unitaria secondo standard gestionali e tariffe definite in modo unitario per tutti i Comuni dell’Ambito Centro Diurno è un servizio educativo rivolto ai minori in situazioni di difficoltà per prevenire l’aggravarsi della situazione di disagio | Risorse proprie dei Comuni definite in funzione dei progetti educativi del minore | Patto di servizio con Comune e famiglia | Per la durata del Piano di Zona |
AREA FRAGILITA’ | ||||
Servizio Integrazione Lavorativa | La gestione del Servizio Integrazione Lavorativa è affidata dall’Ufficio di Piano con le procedure e le modalità previste dal D.lgs. 50/2016. Il Servizio Integrazione Lavorativa è rivolto alle persone che si trovano in situazione di svantaggio sociale, valorizzando la persona e promuovendone l’inserimento e l’integrazione lavorativa con servizi di sostegno e di collocamento mirato. Inoltre il servizio collabora con l’Ufficio di Piano e i Servizi sociali comunali all’attuazione della misura Reddito di Cittadinanza per le situazioni in cui a seguito della valutazione preliminare emerge che la condizione di povertà è connessa alla situazione lavorativa. | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali Risorse del Fondo povertà | Contratto di servizio a seguito dell’espletamento di procedure di evidenza pubblica | Affidamento per la durata del Piano di Zona |
Servizio Teleassistenza e Telesoccorso | La gestione del Servizio di Teleassistenza e Telesoccorso è affidata dall’Ufficio di Piano con le procedure e le modalità previste dal D.lgs. 50/2016. Il Servizio di Teleassistenza e Telesoccorso è rivolto alle persone anziane e con disabilità al domicilio. | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali e dell’utenza | Selezione gestore mediante procedure selettive di evidenza pubblica | Affidamento per la durata del Piano di Zona |
Voucher sociali a sostegno di interventi di Residenzialità Leggera Psichiatrica | Riconoscimento di voucher sociali a sostegno degli interventi di Residenzialità Leggera su richiesta del UO di Psichiatria territoriale e del servizio sociale del Comune di Residenza | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali, dei Comuni e dell’utenza. | Progetti di Residenzialità Leggera in integrazione con l’UO di Psichiatria territoriale e del | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
servizio sociale del Comune di Residenza | ||||
Accreditamento Enti gestori servizi domiciliari | Accreditamento di soggetti gestori per l’erogazione di prestazioni domiciliari di cura della persona e igiene ambientale | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali | Patto di accreditamento | per la durata del Piano Sociale di Zona |
Sportello per l’assistenza familiare e la gestione del Registro territoriale degli assistenti familiari | La gestione dello Sportello per l’assistenza familiare e la gestione del Registro territoriale degli assistenti familiari è affidata dall’Ufficio di Piano con le procedure e le modalità previste dal D. Lgs. 50/2016. Lo Sportello per l’assistenza familiare e la gestione del Registro territoriale degli assistenti familiari è rivolto alle famiglie e alle persone in condizioni di fragilità e/o non autosufficienza che necessitano di assistenza a domicilio. Lo Sportello per l’assistenza familiare e la gestione del Registro territoriale degli assistenti familiari offre servizi qualificati di informazione e consulenza e supporto alle persone disponibili a lavorare come assistenti familiari, contribuendo all’emersione del mercato sommerso. | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali Risorse regionali per Sportelli Assistenti familiari Bonus regionale Assistenti familiari | Selezione gestore mediante procedure selettive di evidenza pubblica | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
AREA INCLUSIONE SOCIALE | ||||
Sportello Stranieri | La gestione dello Sportello Stranieri è affidata dall’Ufficio di Piano con le procedure e le modalità previste dal D. Lgs. 50/2016. Lo “Sportello Stranieri” facilita e promuove la regolarizzazione e l’integrazione delle persone immigrate presenti sul territorio dei Comuni dell’ambito. Lo Sportello Stranieri si rivolge a immigrati comunitari ed extracomunitari, rifugiati politici ed apolidi, italiani residenti all’estero di ritorno in Italia, famiglie italiane e straniere, datori di lavoro italiani e stranieri, tutti coloro che sono interessati all’area immigrazione, residenti nell’ambito del magentino. | Risorse del Fondo Nazionale Politiche Sociali | Selezione gestore mediante procedure selettive di evidenza pubblica | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
Mediazione Culturale | Gestione associata di interventi di mediazione culturale per le scuole e i Servizi sociali del territorio, affidata dall’Ufficio di Piano con le procedure e le modalità previste dal D.lgs. 50/2016 | Risorse del bando FAMI Risorse Fondo Povertà | Selezione gestore mediante procedure selettive di evidenza pubblica | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
Reddito di Cittadinanza - Servizio Sociale Professionale d’Ambito | Gestione associata del Servizio Sociale Professionale d’Ambito e dell’Equipe | Risorse Fondo Povertà Risorse PON Inclusione | Contratto di servizio con l’Azienda Speciale | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
Multidisciplinare per la gestione del Reddito di Cittadinanza e le misure di contrasto alla povertà. Il Servizio Sociale Professionale d’Ambito si occupa di: -presa in carico e valutazione multidimensionale e costruzione dei progetti individualizzati per i soggetti beneficiari del Reddito di cittadinanza, in collaborazione con i Servizi sociali comunali e gli altri soggetti coinvolti negli interventi di sostegno all’integrazione. -attuazione delle misure di supporto alle situazioni caratterizzate da vulnerabilità e fragilità sociale previste da Regione Lombardia o da normative di settore, ivi compresi i bisogni abitativi; -attività di implementazione della Cartella sociale informatizzata e relativi adempimenti previsti da Regione per il debito informativo. | Consortile Servizi alla Persona | |||
ATTIVITA’ DI SISTEMA | ||||
Segretariato Sociale | Segretariato sociale a favore dei cittadini del territorio organizzato in modo diffuso e condiviso tra i Comuni dell’Ambito | Risorse dei Comuni per il personale e dell’Ambito per la formazione e per la realizzazione dello strumento di lavoro Cartella Sociale Informatizzata | Per la durata del Piano Sociale di Zona | |
Gestione Ufficio di Piano | Struttura tecnico-organizzativa di supporto all’attuazione del Piano di Zona | Risorse dell’Ambito | Accordo di programma per l’attuazione del Piano Sociale di Zona | Per la durata del Piano Sociale di Zona |
6. LA COPROGETTAZIONE
Nel corso degli ultimi anni tra le attività più rilevanti realizzate dal Piano di Zona nell’Ambito del Magentino, merita evidenza la progettazione partecipata con tutte le Realtà del territorio in un grande progetto di welfare di comunità che ha permesso di raggiungere diversi target di riferimento. L’esperienza maturata ha favorito lo sviluppo e la realizzazione di progetti in ogni area di intervento sostenuti da una rete che è cresciuta ed è diventata, a livelli diversi, capace di connessioni, di favorire il lavorare insieme e l’esercizio di specifiche competenze su obiettivi comuni e condivisi, perché vicina ai minori e alle famiglie, alle loro necessità, ai loro problemi, alle loro risorse.
Queste reti, che vedono coinvolti Soggetti del pubblico del Privato sociale, hanno portato ricchezza al welfare territoriale e le progettualità sono diventate parte dei Piani di Zona.
Il Piano di Zona per il triennio 2021-2023 diventa opportunità affinché la progettualità e la collaborazione realizzata nelle ultime annualità non siano più occasionali e circoscritte ma diventino “istituzionalmente” continuative.
La cornice giuridica (e più recentemente giurisprudenziale) evidenzia come siano le responsabilità individuali (soggetti istituzionali) e di comunità (istituzioni e territorio) che contribuiscono alla crescita ed all’evoluzione della comunità.
La parola d’ordine che dovrà permeare obiettivi ed azione è “condivisione”: il contesto storico che viviamo (la pandemia in particolare) ha evidenziato come non mai che le risposte ai bisogni devono essere corali, che gli attori del welfare locale, in particolare, devono sempre più sincronizzarsi dandosi strumenti (e strutture) comuni, agili e pronte a rispondere non solo ai bisogni ma anche al mutare degli scenari.
Mai come in questo momento la co-programmazione e la co-progettazione sono ontologicamente e metodologicamente necessari. È quindi imprescindibile avere un modello di governance chiaro e solido che garantisca di affrontare adeguatamente le sfide attuali e future: imprescindibilmente correlato al modello di governance deve essere il modello di government, indispensabile per garantire il conseguimento degli obiettivi come declinati in ossequio alle Linee di indirizzo formulate con la DGR 4563/2021.
Gli enti locali, le aziende del servizio sanitario, le società partecipate e tutti gli altri enti di diritto pubblico possono definire i percorsi - anche in forma dì autoregolamentazione - più adeguati a realizzare le finalità di cui all'art. l del Codice del Terzo settore.
Quando si parla di co-progettazione si intende quell’istituto mediante il quale la Pubblica Amministrazione instaura un rapporto di collaborazione con enti del Terzo settore al fine di realizzare specifici progetti di servizio e soddisfare esigenze comuni pubblico/private.
Dopo la sentenza della Corte Costituzione n. 231/2020 che ha introdotto il concetto di “Amministrazione condivisa” le Pubbliche Amministrazioni sempre più spesso ricorrono a questo strumento che vede coinvolte anche le risorse del privato sociale nonché una compartecipazione in termini di risorse tecniche e culturali.
Con il D.M. del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 72 del 31/03/2021 sono state approvate le “Linee Guida attuative sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore”: in particolare gli artt. 55-57 del Codice del Terzo settore saranno di supporto a coloro che intendono intraprendere il
percorso di collaborazione sia nella programmazione che nella progettazione del welfare locale al fine di realizzare servizi o progetti non necessariamente innovativi ma che potrebbero risultare complessi in quanto caratterizzati da molteplici prestazioni e attività.
Le linee guida presentano un inquadramento generale degli istituti da cui si può utilmente comprendere cosa si intenda per “ente del Terzo settore”, che requisiti debba avere, le varie tipologie di soggetti, le finalità prettamente di tipo solidaristico, civico o di utilità sociale, le misure di sostegno e collaborazione tra questi enti e le pubbliche amministrazioni di cui agli artt. 55-57 del D.lgs. 117 del 2017.
La co-progettazione esce dall’ambito di applicazione del Codice dei contratti pubblici in quanto rapporto di tipo “collaborativo” che comporta compartecipazione di risorse economiche sia dal lato pubblico che da quello privato, e una co-responsabilità nella realizzazione del progetto.
7. IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE
Il Piano Sociale di Zona, in continuità con l’esperienza delle ultime triennalità, attuerà un monitoraggio costante di tutte le attività previste affinché le azioni siano sempre in linea agli obiettivi individuati e al tempo stesso siano in sintonia con il welfare d’Ambito.
Nella consapevolezza che la crescita del welfare d’Ambito riguarda il funzionamento dell’intero sistema e ogni singola azione in esso prevista, il monitoraggio diventa fondamentale come dispositivo in grado di tener vivo il senso e riorientare l’agire in funzione della finalità.
Accanto al monitoraggio è prevista la valutazione dei risultati attesi.Nella tabella degli obiettivi, per ogni obiettivo sono indicati i risultati attesi utili al suo raggiungimento e per ogni risultato atteso gli indicatori di verifica L’Ufficio di Piano guiderà il monitoraggio e attuerà la verifica in modo da rendere queste fasi di lavoro occasioni di apprendimento per tutti i soggetti coinvolti.
Le Linee di indirizzo regionali richiedono un passo ulteriore raccomandando“l’individuazione di alcuni indicatori in grado di misurare la qualità dei servizi e delle prestazioni erogate e quindi di strumenti per la valutazione dell’impatto. Per misurare la qualità di un servizio è necessario considerarlo nella sua multidimensionalità e perciò approntare strumenti che valutino tutte le fasi del processo. La valutazione deve quindi accompagnare tutto il percorso di erogazione del servizio, basandosi su di una raccolta di informazioni continua”. Sono indicati quindi i passaggi di un flusso di lavoro che, partendo dai dati di contesto e dall’analisi dei bisogni (input) passa dalla valutazione di processo e di risultato delle prestazioni attuate (output), per arrivare alla valutazione di impatto (outcome), che permette una “analisi dei cambiamenti prodotti sulla popolazione beneficiaria grazie all’intervento”
Nel corso del 2021 l’ATS Milano Città Metropolitana ha realizzato un percorso formativo sulla valutazione di impatto, i cui esiti hanno permesso di individuare alcuni indicatori nelle tre aree scelte (area povertà, area della progettazione individualizzata per le persone con disabilità; area contrasto alla violenza di genere). Nelle Tabelle degli obiettivi di queste tre aree sonocosì indicati anche alcuni indicatori di valutazione di impatto, il cui utilizzo verrà sperimentato per la prima volta nel prossimo triennio. Inoltre il percorso formativo ha permesso di elaborare il documento “La Valutazione d’impatto nella programmazione zonale 2021/23 nel territorio dell’ATS Città Metropolitana di Milano”, che è un allegato dell’Accordo di programma.
L’impianto di valutazione proposto richiede il passaggio ad un sistema di valutazione complessa, che richiede da subito la predisposizione di strumenti per la raccolta e l’analisi dei dati, la cura del processo di valutazione che, per rispondere al suo mandato, non può essere saltuaria e casuale, ma deve essere ben organizzata con risorse appositamente dedicate e competenti. A tal fine il Piano di Zona dovrà pertanto dotarsi di risorse professionali in grado di assolvere al
compito richiesto e poter così offrire agli amministratori, ai referenti tecnici e agli operatori sociali gli strumenti per analizzare gli esiti delle politiche nel breve e nel lungo periodo.
8. I PROGETTI DI INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA CON ASST OVEST MILANESE E ATS CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO
I progetti di integrazione sociosanitaria condivisi con ASST Ovest Milanese e ATS Città Metropolitana di Milano sono due e riguardano aree di integrazione sulle quali è particolarmente necessario porre l’attenzione: l’area del disagio giovanile e l’area della disabilità. Entrambe le aree portano una crescente domanda, che evolve ed è particolarmentecomplessa, per questo è necessario individuare nuovi obiettivi esperimentare azioni innovative, più rispondenti alla complessità e all’urgenza delle problematiche presenti.
1. Il progetto “On Board: la prevenzione del disagio psichico a favore di un futuro possibile”
L’attuale situazione degli adolescenti e dei giovani manifesta con chiarezza un bisogno che non riesce a trovare risposta nell’attuale sistema sanitario e sociale che sembrano sempre in ritardo e non pronti ad affrontarla. La possibilità della prevenzione appare dunque come la strada da percorrere in un cammino condiviso tra sistema sanitario, Ente locale e territorio per iniziare a rispondere al disagio con modalità efficaci, a partire e grazie alle specifiche competenze, e definire scenari che possano generare benefici sul benessere dei giovani intercettati. Il progetto “On Board” intende dunque proseguire e sviluppare sull’intero territorio di riferimento della Asst Ovest Milanese un processo di coalizione di comunità avviato sperimentalmente negli Ambiti Territoriali di Abbiategrasso e Magenta grazie ad un progetto con capofila la Fondazione degli Ospedali e sostenuto da Fondazione Ticino Olona. Questo progetto, concluso a dicembre 2021, ha portato alla definizione di un’equipe sanitaria integrata, alla maggiore sensibilizzazione sui territori coinvolti sul fenomeno del disagio psichico e all’attivazione di percorsi di formazione per operatori e persone attive nei processi di accompagnamento e cura dei giovani in situazione di vulnerabilità e disagio.
Obiettivi del progetto “On Board” sono:
- aumentare la capacità del territorio di intercettare precocemente i giovani che manifestano segnali di disagio e vivono situazioni a rischio
- migliorare i processi di integrazione tra enti pubblici e privati all’interno della coalizione di comunità
- incentivare modalità di intervento che prevedano una reale integrazione tra servizi sanitari, servizi sociali, privato sociale e cittadini in vista di una presa in carico condivisa e di percorsi di cura multidimensionali
- migliorare la collaborazione con e tra servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, per dare risposte maggiormente tempestive ai bisogni dei giovani
2. Il progetto in tema di disabilità “Set sail – la condivisione come paradigma dei progetti verso l’autonomia”
La crisi sociale innescata dalla pandemia ha reso ancora più evidente la necessità di rafforzare l’approccio globale ai problemi della disabilità, proseguendo in un percorso che si occupi della persona con disabilità in un’ottica concretamente multidimensionale, che tenga conto del contesto familiare e sociale e che, dove possibile, ne promuova l’autonomia (sociale, abitativa, ecc.) ed eviti lo scivolamento in una condizione di emarginazione ed esclusione.
Il progetto pone le sue premesse dai bisogni espressi dalle famiglie che si sentono sempre più sole e che hanno bisogno oltre che di sostegni e interventi di carattere sanitario e assistenziale anche di contesti di supporto e di cura relazionali e di mutuo aiuto.
L’obiettivo principale è quello di promuovere un percorso multidimensionale anche attraverso la realizzazione di uno spazio di accoglienza, ascolto, supporto e presa in carico delle persone adulte e dei bambini con disabilità (indipendentemente dal tipo di disabilità), delle famiglie e dei caregivers. Si vuole così creare un contesto competente, adeguato al supporto e all’accompagnamento dei soggetti con disabilità, partendo dai bisogni maggiormente concreti per arrivare alla presa in carico globale, in stretta connessione con i Servizi sociali territoriali, la Scuola, i Servizi specialistici (per es. NPI, CPS), andando a definire una Unità operativa in grado individuare quegli aspetti bio-psico-sociali indispensabili per mettere la persona al centro e renderla protagonista del sistema in tutte le fasi della vita.
Si possono quindi declinare tre obiettivi specifici:
- avviare lo sviluppo di reti sul territorio e attivare uno spazio di confronto e condivisione tra i caregivers, familiari e persona disabile che vada a potenziare le risorse educative personali (grazie al confronto con l’altro), funga da contenitore e scambio emotivo e promuova legami di prossimità e di cura anche informali, andando a promuovere una comunità inclusiva, partendo proprio dalla solitudine delle famiglie.
- dar vita alla creazione di una unità operativa tra servizi, integrata e sinergica per affrontare e favorire la costruzione di nuovi modelli di presa in carico integrata e continuativa in grado di garantire progettualità personalizzate per persone e famiglie in condizioni di fragilità, attraverso l’individuazione di tre figure professionali di facilitatore dei percorsi di inclusione operative sui territori e di raccordo con i servizi.
- la costruzione integrata, l’accompagnamento e il monitoraggio del progetto di vita, anche sulla parte relativa all’attivazione di percorsi sul “Dopo di noi”.
9. LA GOVERNANCE DEL PIANO SOCIALE DI ZONA
Coerentemente con l’esperienza realizzata nelle precedenti triennalità, il sistema di governance del Piano di Zona per l’Ambito del Magentino per il triennio 2021- 2023 è strutturato su tre livelli:
✓ livello di indirizzo e amministrazione politica, attraverso l’Assemblea dei Sindaci e il Tavolo Politico;
✓ livello tecnico amministrativo di programmazione e gestione, attraverso l’Ufficio di Piano, il Tavolo Tecnico e il Tavolo delle Assistenti Sociali;
✓ livello di consultazione e collaborazione con il Terzo Settore, attraverso Tavoli Tematici specifici, in particolare per l’attuazione degli obiettivi specifici previsti in fase di riprogrammazione.
La pandemia e gli effetti sociali da questa generati hanno pesantemente modificato il contesto territoriale e i bisogni sociali delle comunità. Il cambiamento richiede l’avvio di un percorso formativo per accompagnare i vari soggetti istituzionali nel lavoro di revisione e aggiornamento degli attuali assetti della governance dell’ambito, anche alla luce dei mutamenti introdotti dalla L.R. 22/2021 appena approvata.
In attesa dell’attuazione dei nuovi assetti, le funzioni di governo del Piano di Zona per il triennio 2021-2023 vengono esercitate attraverso gli strumenti e gli organismi di partecipazione e gestione di seguito indicati.
L’Accordo di programma è lo strumento tecnico-giuridico con cui i diversi soggetti sottoscrittori adottano il Piano di Zona per il triennio 2021 - 2023 e ha per oggetto la definizione dei reciproci rapporti fra i soggetti istituzionali coinvolti nell’attuazione dei servizi e degli interventi previsti nel documento di programmazione del Welfare locale.
L’Accordo di Programma intende dare concreta attuazione al processo di programmazione e progettazione locale del Piano di Zona, in attuazione degli obiettivi stabiliti dalla DGR 4563/2021 che mira a stimolare percorsi di coordinamento e ricomposizione, che siano in grado di produrre risposte di sistema ai bisogni – vecchi e nuovi – in modo trasversale al territorio sistematizzando la cooperazione e il coordinamento sovrazonale tra Ambiti con ASST e ATS: in particolar modo allargare e approfondire lo spettro di cooperazione tra gli attori territoriali e spingere per una reale sistematizzazione nella definizione di filiere integrate di servizi.
L’Accordo di Programma è sottoscritto da tutti i Sindaci dei Comuni dell’Ambito del Magentino, dall’ATS Città Metropolitana di Milano e dall’ASST Ovest Milanese. All’Accordo di programma potranno aderire anche gli organismi del Terzo Settore per l’accettazione degli impegni che li riguardano direttamente.
I sottoscrittori dell’Accordo di Programma sono responsabili dell’attuazione delle azioni e degli obiettivi indicati nel documento di Piano, al fine di garantire l’efficacia delle policy sociali programmate ed implementare il Welfare territoriale.
La Cabina di Regia per l’integrazione sociosanitaria
Come indicato nell’Accordo di Programma, la Cabina di Regia ex art. 6, comma 6, della L.r. 23/2015, articolata e regolamentata con la deliberazione della ATS n. 295 del 23/3/2017, si configura come strumento per l’istruttoria tecnica interistituzionale dell’attuazione dell’Accordo di Programma, la verifica, il confronto relativi agli aspetti attinenti l’attuazione gli impegni dell’Accordo di Programma, con il compito, in particolare, di assicurare l’integrazione della rete socio-sanitaria con quella sociale, in modo da garantire continuità nel soddisfacimento dei bisogni sanitari, sociosanitari e sociali espressi dal territorio.
L’Assemblea dei Sindaci
È l'organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo per le attività previste nel Piano di Zona, a cui la L.R. 3/2008 attribuisce diretta competenza per il Piano di Zona e rappresenta il luogo stabile della decisionalità politica per le politiche di welfare dell’Ambito territoriale e di integrazione tra politiche sociali e politiche sanitarie e sociosanitarie.
L’Assemblea svolge le funzioni essenziali per la corretta governance dei processi di policy sul territorio e opera al fine di garantire una programmazione coordinata a livello di ambito territoriale, gestita nell’ambito della programmazione zonale definita nel Piano di Zona, in integrazione sia con il sistema sanitario e sociosanitario, come previsto dalla l.r. 33/2009, sia con le politiche del lavoro, della formazione professionale, dell'istruzione, dell'educazione, della casa, della sicurezza e della pianificazione territoriale.
Le attribuzioni e le competenze dell’Assemblea dei Sindaci sono previste all’art 7 bis comma 6 della L.R. 33/2009 come modificata dalla LR 22/2021.
È costituita da tutti i Sindaci dei Comuni dell’Ambito o dagli Assessori/consiglieri comunali formalmente delegati e vi partecipano, senza diritto di voto, il Responsabile dell’Ufficio di Piano, il Direttore Socio-Sanitario dell’ASST Ovest Milanese o suo delegato e il Direttore Socio-Sanitario dell’ATS Città Metropolitana di Milano o suo delegato.
Inoltre, all’Assemblea dei Sindaci possono partecipare, a titolo consultivo e su invito, altri soggetti, istituzionali e tecnici, a supporto del processo decisionale proprio dell’Assemblea.
Il Comune Capofila
Il ruolo e le funzioni di Comune Capofila sono attribuiti al Comune di Magenta.
L’Ente Capofila opera vincolato nell’esecutività al mandato dell’Assemblea dei Sindaci dell’ambito distrettuale ed adotta ogni atto di competenza per l’attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto, nel rispetto degli indirizzi espressi dall’Assemblea dei Sindaci di Ambito distrettuale e delle competenze gestionali attribuite al personale preposto per l’attuazione del Piano di Zona.
L’Ente Capofila svolge la funzione di coordinamento dell’attuazione del Piano di Zona e di gestione delle risorse complessive necessarie e dei finanziamenti disponibili.
Il Comune Capofila assicura le attività di funzionamento, di supporto e logistiche per il regolare funzionamento dell’Ufficio di Piano. La sede delle strutture e degli organismi tecnico-amministrativi è fissata presso l’Ente Capofila.
La previsione delle spese necessarie per tali attività è approvata annualmente dall’Assemblea dei Sindaci in sede di approvazione del piano economico-finanziario. L’effettivo rimborso delle spese sostenute, sino alla concorrenza della somma prevista, avverrà previa presentazione di richiesta da parte del medesimo Comune Capofila. Il rimborso potrà avvenire mensilmente per le spese relative ai costi del personale e annualmente per tutte le altre spese.
Si conferma che all’Ente Capofila sono assegnate ed erogate le risorse derivanti da fondi europei, regionali e statali, per la realizzazione di servizi ed interventi sociali a gestione associata dei Comuni afferenti all’Ambito territoriale.
Il Tavolo Politico: è costituito dagli Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito territoriale del Magentino e rappresenta il luogo stabile di confronto politico per esercitare le scelte volte ad attuare gli obiettivi individuati nel Piano Sociale di Zona e per la creazione di un welfare d’ambito.
Il Tavolo Politico, in funzione degli argomenti iscritti all’ordine del giorno degli incontri e in integrazione delle policy, può essere allargato ad altri Assessorati dei Comuni dell’Ambito territoriale e ai rappresentanti dei sottoscrittori dell’Accordo di Programma.
L’Ufficio di Piano:
L’Ufficio di Piano è individuato, ai sensi dell’art. 18, comma 10, della L.R. 3/2008, come la struttura tecnico-amministrativa cui è affidato il coordinamento degli interventi e l’istruttoria degli atti di esecuzione del Piano.
Rappresenta la struttura gestionale e tecnica a supporto dell’Assemblea dei Sindaci di Ambito distrettuale.
Come previsto nell’Accordo di Programma, l’Ufficio di Piano ha il ruolo di supporto tecnico e gestionale dei processi attuativi della programmazione zonale, riferiti in particolare agli obiettivi di ricomposizione e superamento della frammentazione, favorendo l’accesso ai servizi e promuovendo nuovi strumenti e azioni di welfare. Garantisce il coordinamento operativo tra i diversi Enti e i diversi progetti.
Definisce e verifica le modalità operative per l’attuazione dell’Accordo di Programma, redige relazioni sullo stato avanzamento dei lavori per i Comuni di Ambito e tiene informati i soggetti sottoscrittori sull’andamento del processo di attuazione del Piano di Zona.Questo ruolo si integra con l’assunzione di una funzione di programmazione e orientamento delle azioni innovative e di sperimentazione.
Si interfaccia con ATS e partecipa, attraverso il suo Responsabile, alla Cabina di Regia di cui all’articolo 6, comma 6, lettera f) della legge regionale n. 23/15.
Più precisamente, l’Ufficio di Piano, quale struttura tecnica gestionale del Piano Sociale di Zona, è chiamato a svolgere funzioni che si sono nel tempo ampliate e articolate e che riguardano la programmazione, la ricomposizione delle politiche e delle attività sociali e la gestione di interventi e progetti. Le funzioni si possono sinteticamente così riassumere:
- Supporto al processo programmatorio della rete di offerta sociale, connessione e governo della rete dei servizi sociali;
- Gestione del Piano di Zona, raggiungimento degli obiettivi, monitoraggio delle attività e attuazione degli indirizzi dell’Assemblea dei Sindaci in merito al Welfare d’Ambito territoriale;
- Gestione degli interventi e delle attività zonali assegnate agli Ambiti per l’attuazione di Misure nazionali e regionali quali
- Adempimenti dei debiti informativi di tipo rendicontativo (Spesa Sociale – FNPS – FSR – FNA – DDN – Piani Conciliazione – Politiche della Famiglia – FFL
– Fondo Povertà – Fondi PON – etc.…), dei flussi informativi della dimensione conoscitiva (DWH) e dei flussi informativi della dimensione gestionale (AFAM – SIUSS – CSI – etc.…) richiesti a livello territoriale, regionale e nazionale
- Costruzione e gestione del budget, in base alle evidenze provvedimentali di periodo disponibili ed amministrazione delle risorse assegnate;
- Programmazione e integrazione delle policy, connessione della rete locale per lo sviluppo del welfare territoriale;
- Coordinamento del Tavolo Tecnico, del Tavolo delle Assistenti Sociali, dei Tavoli tematici con il Terzo Settore di volta in volta individuati;
- Attività di fund raising per implementare le risorse disponibili per la realizzazione dei progetti e delle attività previste nel Piano di Zona;
- Coordinamento del Servizio Sociale Professionale d’Ambito per le Misure di contrasto alla Povertà;
- Sperimentazione di azioni in campo sociale e socio-sanitario nel solco dell’innovazione sociale
Considerando che l’obiettivo strategico sullo sfondo della programmazione zonale è la riduzione della frammentazione e il raggiungimento di una più efficace lettura del bisogno - anche in chiave preventiva - l’Ufficio di Piano deve contribuire a ricomporre la frammentazione del welfare locale. In particolare l’Ufficio di Piano si trova a coordinare ed integrare le politiche sociali dell’Ambito territoriale con le politiche regionali e le politiche nazionali e, per fare questo, deve dotarsi di risorse umane e strumentali in grado di dare continuità e permettere la crescita delle progettualità e delle reti avviate.
A tal fine l’Ufficio di Piano si configura come articolazione organizzativa della struttura gestionale del Comune Capofila. Il Responsabile del Settore dei Servizi al Cittadino - Servizi alla Persona del Comune Capofila è il Responsabile dell’Ufficio di Piano e adotta tutti i relativi atti di gestione.
Con riferimento alle funzioni e alle attività assegnate agli Uffici di Piano per l’attuazione di politiche di Welfare, l’Ufficio di Piano sarà così articolato:
Responsabile dell’Ufficio di Piano Responsabile del Settore dei Servizi al Cittadino - Servizi alla Persona del Comune Capofila
Operatore sociale "specialista servizi sociali" (36 ore settimanali – titolare alta professionalità)
quale referente dell’Ufficio di Piano per il coordinamento operativo con i referenti di ASST Ovest Milanese e ATS Milano per gli interventi e le attività di integrazione socio-sanitaria per l’Ambito del Magentino; per il coordinamento del Tavolo delle Assistenti sociali e dei tavoli tematici individuati dall’Ambito; per il coordinamento e la gestione del Servizio Sociale d’Ambito per le misure di contrasto alla Povertà e per le attività connesse all’attuazione del Reddito di Cittadinanza, per la partecipazione a progetti territoriali e sovra territoriali d’ambito, in rete con gli Enti del Terzo Settore, con i Comuni e con altri Enti pubblici e privati, a valere su bandi regionali, nazionali, europei;
Istruttore Direttivo/Assistente sociale (36 ore settimanali)
Collaboratori amministrativi (54 ore settimanali)
Referenti per la gestione amministrativa delle risorse e degli interventi, delle rendicontazioni e dei debiti informativi del Piano di Zona, per la direzione dell’esecuzione per i servizi svolti in forma associata e per la programmazione e gestione delle misure regionali relative al Fondo Non Autosufficienze, all’Emergenza Abitativa, al Dopo di Noi, a Minori, Giovani e Famiglia.
Per l’individuazione delle risorse umane necessarie per garantire il funzionamento dell’Ufficio di Piano, il Comune Capofila potrà avvalersi di tutte le forme di reclutamento del personale ritenute utili per il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona, potrà avvalersi della collaborazione di personale distaccato da altri Enti firmatari dell’Accordo di Programma e della prestazione di servizi forniti anche dall’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona.
Ufficio Progetti
Per poter svolgere pienamente la funzione di progettazione sociale finalizzata all’innovazione e di sviluppo delle azioni e degli investimenti richiesti dal PNRR per la crescita del welfare territoriale, il Piano di Zona deve strutturarsi dotandosi di un Ufficio Progetti capace di intercettare nuove risorse e opportunità.
In fase di avvio si tratta di scegliere di fare un investimento necessario che però l’esperienza dimostra che può essere velocemente ripagato sia in termini di sostenibilità che di messa a sistema delle esperienze, che a loro volta possono diventare un volano per nuove occasioni.
L’Ufficio Progetti dovrà essere dotato di risorse umane competenti, in grado di costruire progettazioni europee e di gestirne le relative fasi rendicontative.
Il Tavolo Tecnico
È costituito dai Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito territoriale del Magentino, è coordinato dal Responsabile dell’Ufficio di Piano o suo delegato e rappresenta il luogo stabile di confronto tecnico per l’attuazione e la valutazione del Piano di Zona e delle decisioni per il welfare del territorio. Agli incontri del Tavolo Tecnico viene invitato a partecipare il direttore dell’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona.
La partecipazione al Tavolo può essere estesa anche agli operatori di altri servizi territoriali qualora l’oggetto di riflessione ne preveda il coinvolgimento ai fini dell’integrazione delle policy e del coordinamento degli interventi.
Il Tavolo delle Assistenti Sociali
È costituito dalle Assistenti Sociali che operano nei Comuni dell’Ambito del Magentino e rappresenta il luogo stabile di confronto per consolidare la crescita dell’identità di un Servizio Sociale d’Ambito con modalità operative condivise, che favoriscano l’incontro tra bisogni e risorse del territorio, attive o attivabili. Il
Tavolo delle Assistenti Sociali può prevedere la partecipazione di Xxxxxxxx del territorio, che rappresentano Servizi, progetti o esperienze significative, con l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca, il confronto, la sperimentazione di buone xxxxxx.Xx Tavolo Assistenti sociali può mettere a disposizione degli altri Tavoli del Piano di Zona strumenti, dati, conoscenze, esperienze e proposte contribuendo con la propria esperienza e competenza professionale alla realizzazione del Piano di Zona.
L’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona (ASCSP)
L’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona è ente strumentale dei Comuni per la gestione associata dei servizi e in quanto tali ha natura pubblica, ma è dotata di autonomia giuridica e imprenditoriale, ai sensi dell’art. 114 TUEL.
Quale soggetto del Welfare territoriale riconosciuto da tutti i Comuni l’ASCSP esercita, secondo l’Atto Costitutivo e il relativo Statuto, “l’attività di assistenza anziani nonché dei servizi socio-assistenziali sanitari, socio sanitari integrati ad essa trasferiti dai propri consorziati locali, in un più ampio contesto di servizi pubblici locali di interesse generale di aiuto alla persona, e quindi nel rispetto dei principi di solidarietà e sussidiarietà verso i minori, diversamente abili, le categorie disagiate e gli anziani, al fine di promuovere e superare le situazioni di bisogno e difficoltà della persona stessa.”
L’Azienda è diventata nel tempo un interlocutore riconosciuto dai Comuni per la produzione e la gestione di servizi sociali e sociosanitari e può svolgere un ruolo importante per l’implementazione della gestione associata di nuovi servizi, per dare omogeneità alle prestazioni e per ricomporre le risorse, accompagnando questa scelta gestionale da una visione di investimento strategico e non solo di contenimento della spesa.
L’Azienda Speciale Consortile Servizi alla Persona, come richiesto dai Comuni Soci, ha manifestato la propria adesione al Piano di Zona e il Direttore dell’Azienda è invitato a partecipare al Tavolo Tecnico dell’Ambito territoriale.
Tavoli tematici in rete con il Terzo Settore e le Realtà del territorio
I Tavoli tematici hanno quale principale obiettivo la ricomposizione delle conoscenze, delle risorse e dei servizi sui temi ritenuti rilevanti e strategici per il welfare locale d’ambito individuati negli obiettivi del Piano di Zona e più precisamente nell’area Povertà, Minori e Famiglia e Disabilità.
I Tavoli tematici promuovono la partecipazione dei soggetti del Terzo Settore, delle Organizzazioni sindacali e delle realtà attive nel territorio in una logica integrativa e ricompositiva, in sinergia con i soggetti istituzionali responsabili delle scelte afferenti al welfare locale.
La funzione dei Tavoli tematici è consultiva ed è volta a promuovere nuove alleanze tra i vari soggetti del territorio il cui contributo è ritenuto fondamentale per la programmazione, con la funzione di potenziare:
• la raccolta di dati ed esperienze territoriali utili all’analisi del bisogno;
• la programmazione frutto della messa a sistema di tali conoscenze e dati;
• la coprogettazione e la gestione di progetti e servizi;
• il monitoraggio delle azioni intraprese;
• la valutazione ex post dei progetti, delle misure e dei servizi attivati;
• la creazione di strumenti e indicatori per misurare l’attuazione delle politiche messe in campo nel settore sociale e valutare l’impatto delle azioni attivate.
I Tavoli tematici, di norma, sono coordinati ed attivati da un referente dell’Ufficio di Piano.
10. LE RISORSE FINANZIARIE
Come meglio specificato nell’apposita sezione dell’analisi di contesto dedicata all’analisi della spesa, il Welfare dell’ambito territoriale è principalmente sostenuto dai Comuni con risorse proprie, dalla compartecipazione dell’utenza e dalle fonti di finanziamento del Piano di Zona.
In particolare, si tratta di:
- Fonti di finanziamento europei, quali il Fondo Sociale Europeo (FSE), il Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR) il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI).
- Fonti di finanziamento nazionali, quali il Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS), il Fondo Nazionale non autosufficienza (FNA), il fondo per il Dopo di Noi, il Fondo per la povertà e la lotta all’esclusione sociale, fondo nazionale per l’accesso dell’abitazione in locazione, etc...
- Fonti di finanziamento regionali, quali il Fondo sociale regionale (FSR), il Fondo sanitario regionale, fondo emergenza abitativa, risorse a supporto degli interventi a contrasto del gioco d’azzardo patologico, i fondi a supporto del trasporto scolastico e dell’assistenza educativa scolastica per gli studenti con disabilità delle scuole secondarie di II grado.
- Fonti di finanziamento da Enti privati, quali fondi a supporto di progettualità sociali e nel campo della povertà erogati dalla Fondazione Comunitaria Ticino Olona, fondi da Fondazioni o altri Enti privati per la realizzazione di progetti innovativi e sperimentazioni.
Quanto alla programmazione delle risorse finanziarie da impiegare per l’attuazione del Piano di Zona 2021-2023, per tutti gli obiettivi ed interventi è stato indicato il canale di finanziamento e in molti casi si tratta di un mix tra canali e modalità di finanziamento diversi tra loro.
A supporto della programmazione delle risorse Regione Lombardia ha sviluppato un sistema informativo sociale regionale con lo scopo di rendere disponibili elementi utili per la programmazione e il suo sviluppo nel tempo. In particolare per i fondi nazionali e regionali è richiesto l’invio di flussi di rendicontazione e la puntuale e corretta trasmissione dei dati costituisce “debito informativo”, condizione per il riparto e l’erogazione delle risorse.
Allegato 2 all’Accordo di Programma.
OBIETTIVI E PERCORSI DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA CONDIVISI
1) Introduzione:
La nuova triennalità 2021-23 mira a stimolare percorsi di coordinamento e ricomposizione che siano in grado di produrre risposte di sistema a vecchi e nuovi bisogni.
Pertanto prioritario è rendere sistematico il coordinamento sovrazonale tra ambiti e ASST di riferimento al fine di potenziare la concretizzazione dei percorsi di integrazione sociosanitaria. Ovvero la definizione di progettualità trasversali ed integrate che aiutino il rafforzamento del lavoro congiunto del territorio inteso come Ambiti e ASST.
2) Obiettivi
• SVILUPPO SISTEMA INFORMATIVO FINALIZZATO A CONDIVISIONE DEI DATI SANITARI, SOCIO- SANITARI E SOCIALI NELLE DIVERSE AREE DI INTEGRAZIONE;
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Ad oggi l’Ambito ha utilizzato l’accesso al Sistema Direzionale per l’acquisizione dei dati di spesa e di servizio aggiornati al 2019 | Miglioramento dei sistemi di condivisione dati a partire dalle prime esperienze di utilizzo | |
ATS ha messo a disposizione i dati epidemiologici 2020, utilizzati per il PDZ | |||
ASST ha messo a disposizione dati su disabilità minori e presa in carico da parte di UONPIA | |||
La cartella sociale informatizzata CSI avviata a livello di Ambito è in fase di implementazione | Avvio sperimentazione implementazione CSI attraverso l’integrazione con dati sociosanitari su alcune Misure (B2, Dopo di Noi) con il coinvolgimento di ASST | ||
Sistema gestionale AFAM per aggiornamento dell’Anagrafica delle Unità d’offerta sociali | Mantenimento del costante aggiornamento dell’anagrafica delle Unità di offerta sociali. Collaborazione con XXX Xxxxxxxxx e controllo strutture sociosanitarie di ATS |
• VALUTAZIONI MULTIMENSIONALE INTEGRATE;
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Attualmente le valutazioni multidimensionali sono realizzate su richiesta di ASST e Servizi sociali dei Comuni per l’attuazione delle Misure che le prevedono e in base alle disponibilità di personale Sono stati avviati Tavoli di confronto tra ASST, ATS, Ambito Altomilanese, Abbiatense e Magentino al fine di condividere un unico strumento a livello di Distretto socio sanitario, anche alla luce della riforma sanitaria. | Attività formativa organizzata da ATS con il coinvolgimento degli Ambiti e di ASST sul tema del progetto di vita. Avvio di un Tavolo di confronto e di formazione sui temi della valutazione multidimensionale e della progettazione condivisa Aggiornamento, approvazione e sperimentazione dell’attuazione del protocollo per la valutazione multidimensionale e la progettazione condivisa in tutto il Distretto socio sanitario |
• CONTINUITA' DELL'ASSISTENZA TRA I SETTING DI CURA E DELLA PRESA IN CARICO INTEGRATA A FAVORE DELLE PERSONE FRAGILI E NON AUTOSUFFICIENTI
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Collaborazioni su dimissioni protette che necessitano di essere riviste nei contenuti e nei processi di lavoro | Definizione di un protocollo per la definizione della collaborazione tra Enti, e attuazione di percorsi formativi anche in considerazione di quanto previsto dalla recente riforma sanitaria lombarda. Attenzione particolare alle dimissioni protette per persone con difficoltà complesse e per persone che hanno vissuto un evento invalidante. | |
Attuazione del progetto di integrazione socio sanitaria (premialità) sull’accoglienza e l’accompagnamento dei soggetti fragili e delle loro famiglie | |||
Collaborazione per l’attuazione delle misure regionali e nazionali (misure FNA, Dopo Di Noi, Redito di autonomia, Reddito di Cittadinanza…) | Definizione dei processi di lavoro per l’attuazione delle azioni di valutazione congiunta con ASST e la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti beneficiare delle misure regionali e nazionali. Si rinvia al protocollo da approvare per la valutazione multidimensionale e la progettazione condivisa |
• CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Presente | Partecipazione al Network | Consolidamento della rete di protezione, | |
l’adesione | antiviolenza Ticino Olona e | incentivando la sensibilizzazione e la | |
al Network | collaborazione alla | collaborazione di tutti i soggetti che sono | |
antiviolenza | evoluzione del progetto | punti di ascolto informali sul territorio, a cui le | |
Ticino | anche in considerazione del | donne vittime di violenza possono accedere | |
Olona | cambio di capofila |
• MISURE DI SOSTEGNO ALL'INSERIMENTO IN COMUNITA' DI MINORI VITTIME DI VIOLENZA
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Attuata una analisi dei costi sostenuti dai Comuni per il pagamento delle Comunità di accoglienza per donne vittime di violenza, anche con figli a carico | In corso di definizione l’istituzione a livello di Ambito di un fondo per il sostegno al pagamento delle Comunità residenziali che accolgono le vittime di violenza e i loro bambini | |
Attuazione di quanto previsto dal protocollo operativo e monitoraggi ex misura 6 | Attuazione di quanto previsto dal protocollo operativo e monitoraggi ex misura 6 |
• AZIONI DI CONTRASTO ALLA POVERTA' E GRAVE EMARGINAZIONE DI ADULTI
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Attuato un percorso formativo interistituzionale per la valutazione multidimensionale delle situazioni in carico al servizio sociale d’Ambito per la misura Reddito di Cittadinanza | Definizione di un protocollo che definisca la i contenuti e le modalità della collaborazione, anche in considerazione della normativa e degli strumenti previsti per l’attuazione dei progetti sul Reddito di cittadinanza Si rinvia al protocollo da approvare per la valutazione multidimensionale |
• PROMOZIONE STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE
Si evidenzia come in tabella siano inseriti le Reti e i Programmi presenti nel Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, ripresi nel documento programmatorio-Piano Integrato di Salute 2021 di ATS. Il PNP sottolinea il ruolo cruciale che la promozione della salute e la prevenzione hanno come fattori di sviluppo della società.
Protocollo presente | Non presente | Stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Si (DGR 2609/019) | Partecipazione alla programmazione di azioni di contrasto alla diffusione del gioco d’Azzardo Patologico | Consolidamento di attività di sensibilizzazione e proposta di percorsi formativi per polizie locali, forze dell’ordine e amministratori Definizione ed approvazione di un regolamento d’ambito per il contrasto del GAP. | |
Incrementare l’offerta di pratiche di | |||
prevenzione in tema di disturbo da gioco | |||
d’azzardo (DGA). Tale obiettivo si realizza | |||
attraverso la promozione della tematica in | |||
tutto il territorio | |||
Non Presente | Implementazione, anche in connessione con i progetti attivi sul territorio, di interventi di promozione e prevenzione (Rete delle scuole che promuovono salute, life skill, peer education) | ||
Non presente | Conoscenza e prima diffusione del progetto “Un Nido per amico” | Collaborazione nella diffusione del progetto “Un Nido per amico” | |
Non | Contesti: Xxxxxx di lavoro, es. adesione al | ||
Presente | Programma WHP; | ||
Contesti comunitari: es. gruppi di cammino, | |||
Non presente | interventi invecchiamento attivo, piedibus, città sane. |
• PIANO TERRITORIALE DI CONCILIAZIONE IN RACCORDO CON LE ALLEANZE LOCALI ATTRAVERSO UNA PROGETTAZIONE INTEGRATA E L’ATTUAZIONE DELLE AZIONI.
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Realizzazione e continuità azioni rientranti Piano territoriale della Conciliazione 2020 -2023 | Promozione e diffusione delle azioni di conciliazione relative al Piano territoriale di Conciliazione 2020-2023: |
Progetto: Nuove Conciliazioni Vita e Lavoro in evoluzione | Progettazione e realizzazione di azioni in risposta a nuove possibili domande di conciliazione | ||
Implementazione del Welfare Aziendale a seguito della sottoscrizione dell’Accordo di welfare Aziendale (Accordo territoriale per MPI e cooperative) Sottoscritto a dicembre 2021 dagli ambiti dell’Abbiatense Magentino e Alto Milanese | |||
Promozione della cultura della conciliazione | |||
Avvio di un percorso per la promozione e lo sviluppo dei tempi di vita e delle città. |
• PRESA IN CARICO INTEGRATA DI MINORI CON SEGNALI DI DISAGIO, ANCHE IN CARICO ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Presente un protocollo datato tra ASST e ASCSP | Raccolta e analisi dei dati sui tempi di attesa e sulle valutazioni/prese in carico terapeutiche da parte di ASST di minori e nuclei familiari che hanno in corso un procedimento dell’Autorità Giudiziaria e di minori che manifestano segnali di disagio. | Individuazione con ASST di un obiettivo di miglioramento, individuando forme innovative che garantiscano una risposta alle problematiche dei minori e delle loro famiglie che, anche a seguito della pandemia, sono aumentate e si sono complessificate | |
Progetto di integrazione socio sanitaria (premialità) per l’intercettazione precoce dei giovani che manifestano segnali di disagio/disturbo e l’incentivazione di modalità di intervento integrate tra sociale e sanitario | Attuazione del progetto |
• COORDINAMENTO DELLE AZIONI E DEI SERVIZI IN AMBITO SOCIALE, SOCIO-SANITARIO E SANITARIO PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA A FAVORE DELLE PERSONE CON DOPPIA DIAGNOSI
(PSICHIATRICA E PER DISABILITA’) E PER LA COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA
Protocollo Presente. Evidenze | Protocollo non presente | Eventuale stato avanzamento dei lavori | Prossime Priorità/impegni |
Non presente | Obiettivo già presente nello scorso accordo di programma, ma non ancora realizzato | Definizione di un protocollo con ATS Milano Città Metropolitana e ASST Ovest Milanese per la definizione delle modalità di presa in carico condivisa e dei criteri di compartecipazione alla spesa |