ACCORDO MIRAFIORI: ATTENZIONE SOLO ALLA PRODUTTIVITÀ
ACCORDO MIRAFIORI: ATTENZIONE SOLO ALLA PRODUTTIVITÀ
L'accordo FIAT Mirafiori del 23 dicembre 2010 prevede varie clausole che a nostro avviso andrebbero attentamente valutate per i possibili peggioramenti che potrebbero arrecare alla salute sul lavoro.
L'accordo, oltre ad affrontare l'Organizzazione del lavoro (con una ridefinizione dei ritmi e dell'ergonomia), riguarda aspetti decisivi per la definizione delle condizioni di lavoro: dal lavoro straordinario produttivo ai recuperi produttivi, alle assenze per malattia, fino ad aspetti cruciali per la rappresentanza dei lavoratori (compresi i RLS).
La struttura dell'organizzazione della produzione e del controllo del rischio ergonomico è basata sulla metodica Ergo UAS già introdotta nell’accordo di Pomigliano. Si tratta di una metodica di analisi della serie MTM (Method Time Measurement) nata negli USA, dove è stata sviluppata presso la Westinghouse Electric nel 1946; viene utilizzata in Germania da alcune case automobilistiche (fra cui la Mercedes), dagli inizi del 2000. A partire dal luglio 2008 ne è stata avviata la sperimentazione anche in Italia dalla FIAT, in particolare sulle linee di produzione della Alfa Mito.
Il MTM è una "procedura che analizza e scompone qualsiasi operazione manuale o metodo nei movimenti elementari necessari per eseguire l'operazione stessa e assegna a ciascun movimento un tempo standard predeterminato che è stabilito in base alla natura del movimento e alle condizioni sotto cui esso è eseguito" .1
Lo UAS (Universal Analysis System) è un "sistema MTM che utilizza aggregazioni di movimenti elementari predeterminati per descrivere sequenze di operazioni elementari. I tempi assegnati alle aggregazioni sono risultati di studi statistici di casi di movimenti elementari MTM-1".2
Ergo UAS è una metodica mista, che associa ad un classico strumento di metrica del lavoro (secondo le comuni valutazioni tempi e metodi: metodica UAS), uno strumento più propriamente ergonomico (una checklist per la valutazione del rischio muscoloscheletrico: EAWS), basandosi sulla consueta classificazione semaforica.
In Germania, là dove viene applicata, per le postazioni di lavoro risultanti in codice rosso si pone l'indicazione della loro revisione, mentre è previsto un salario accessorio nel caso di codice giallo.
1 "Il Metodo OCRA per l'analisi e la prevenzione del rischio da movimenti ripetuti - Manuale per la valutazione e la gestione del rischio" - X. Xxxxxxxxx, X. Xxxxxxxxxx, X. Xxxxx - Xx. Xxxxxx Xxxxxx, x. 00
0 come sopra, p. 62
Con l’accordo Mirafiori ci si orienta verso il salario accessorio anche in caso di codice rosso, invece di procedere alla riduzione del rischio.
È opportuno ricordare che la normativa di sicurezza tedesca si basa su parametri di riferimento differenti rispetto a quella italiana: basti ad esempio considerare che in Germania per la movimentazione manuale dei carichi le situazioni ritenute a rischio partono da valori limite decisamente più elevati (con una tolleranza che giunge fino ai 40 Kg) rispetto a quelli italiani. In Italia infatti, in linea con quanto previsto dalle norme ISO 11228 richiamate nel D.Lgs. 81/08, i valori limite di riferimento sono legati al genere e all'età e comunque non superano i 25 Kg per gli uomini adulti in condizioni ideali.
A differenza del metodo OCRA, finalizzato ad individuare numero e durata delle azioni tecniche allo scopo di analizzarne la frequenza nell'unità di tempo, l'analisi MTM è volta ad individuare il metodo ed i relativi movimenti elementari al fine di determinare il tempo necessario per compiere un'azione.
Rappresentiamo qualche criticità che potrebbe portare ad un diverso esito della valutazione dei rischi rispetto al metodo OCRA (ISO 11228), con particolare riferimento alla scheda 4 di EAWS che valuta, in modo autonomo dalle altre, il lavoro ripetitivo degli arti superiori; tale scheda è stata creata in evidente relazione con la checklist OCRA, ma presenta - rispetto a questa - sostanziali difformità:
1. Il calcolo delle azioni tecniche è, secondo ISO 11228-3 e metodo OCRA, il punto di partenza per giungere ad una valutazione del rischio movimenti ripetuti degli arti superiori. Se, ad esempio, il lavoratore deve prendere un oggetto e piazzarlo in un punto differente, senza compiere altre azioni, OCRA calcola 2 azioni tecniche elementari (o 3 azioni, se c'è anche l'estensione dell'arto): (estendo), prendo l'oggetto, ripongo l'oggetto. Nel caso di una operazione di avvitatura manuale, OCRA calcola azioni tecniche per quante volte si gira il cacciavite. EAWS calcola invece quelle che chiama le "azioni reali"; nel primo esempio, l'azione reale è una sola: "prendere e piazzare"; nel secondo, egualmente una sola: "ciclo di avvitatura". Complessivamente questo si traduce in una riduzione notevole e variabile (oltre il 50%) delle azioni rispetto alla valutazione di OCRA ma, più ancora, si modifica nella sostanza, in modo imprevedibile, la base di calcolo (la "metrica") dell'indice di rischio così come definita in ISO 11228-3.
2. La presa in Pinch ("presa di precisione") è notoriamente una presa intrinsecamente a maggiore rischio. L'OCRA considera il Pinch problematico, anche se sviluppa solo il 25% della forza totale di prensione della mano. EAWS invece lo considera solo in presenza dell'utilizzo di forza (a partire da 35 N). Ne deriva che questa metodica sottostima fortemente le azioni ad alta frequenza e a bassa forza.
3. La postura della spalla, valutata sempre da OCRA (seppure con punteggi di rischio diversificati in funzione del tempo di mantenimento della postura del braccio a livello dell'articolazione scapolo-
omerale), in EAWS viene valutata solo per rischi a soglia elevata.
4. Analogamente, come già detto in precedenza, il fattore forza viene valutato in EAWS solo per forze elevate, e comunque viene quantificato sperimentalmente. Non viene verificato sul campo: ossia, non viene effettuata un'analisi dei rischi direttamente sulle postazioni di lavoro, ma solo sulla base di fogli di lavoro compilati negli uffici tempi e metodi (e quindi su "ipotesi di lavoro").
5. Per quanto riguarda la Movimentazione manuale dei carichi, viene assunto come standard di riferimento il parametro tedesco sopra richiamato.
Nel complesso, dalle prime verifiche in corso d'opera di vari studiosi specialisti della materia, sembrerebbe che questa metodica sottostimi il rischio fino al 40-50% del rischio reale (OCRA / NIOSH). Si prevede di passare ad una valutazione di II livello con OCRA per le situazioni che risultano a rischio
..., ma partendo da una sottostima iniziale sarà ben raro che questa condizione si verifichi.
Ci sono studi 3 che dimostrano che in alcuni casi l'applicazione sic et simpliciter del metodo MTM1- UAS, precursore del metodo Ergo UAS, determina valori OCRA alti/altissimi.
L'art. 168 del D.Lgs. 81/08 stabilisce l'obbligo per il datore di lavoro di intervenire attraverso misure organizzative e mezzi appropriati per ridurre il rischio da movimentazione manuale di carichi tenendo conto dei contenuti dell'Allegato XXXIII; al comma 3 specifica che "Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili". Nell'allegato XXXIII si individuano come idonee a tale fine le norme della serie ISO 11228, quindi il metodo OCRA, supportato anche dalla normativa europea per la progettazione delle macchine (la serie EN 1050) e dalla letteratura scientifica; altrettanto non si può dire di Ergo UAS. Nell'accordo si chiarisce ovviamente che la valutazione del rischio deve essere fatta secondo il D.Lgs. 81/08 (ISO 11228), ma solo qualora l'indice di rischio Ergo UAS fosse situato nella fascia rossa.
C'è poi un'altra questione di carattere più generale, contenuta nell'accordo Xxxxxxxxx.
Il punto 6 (decadenza accordi) annulla esplicitamente (ma in maniera sibillina, in modo che non vi si ponga tanto l'attenzione) l'accordo del 5/8/1971 parte III, punto 1 (pause). In pratica viene eliminata la soglia minima di riposo precedentemente prevista. In questa maniera viene aumentata la velocità delle linee di montaggio di circa il 4-7%.
3 si veda, ad esempio, pagg. 113 e segg. in "L'ergonomia per la prevenzione e il miglioramento della qualità: esperienze a confronto", SNOP Bari
E' prevedibile che l'accordo nel suo complesso possa determinare condizioni di maggior fatica e di stress (manca fra l'altro nel suo contesto qualsiasi riferimento o considerazione riguardo ai temi del rischio organizzativo e dello stress lavoro-correlato), anche per effetto della prevista riduzione delle coperture economiche in caso di assenza per malattia.
È quindi possibile attendersi anche un incremento del rischio di infortuni sul lavoro, come indicherebbero gli studi che vedono la lunghezza dei turni, la fatica e lo straordinario come fattori facilitanti tali eventi.
Tra le questioni da considerare sul post-accordo ci sembra infine importante quella della scomparsa delle RSU, e degli accordi preesistenti in materia di RLS, che prevedevano la loro nomina a partire dalle stesse RSU.
È molto dubbio un criterio applicativo di universalità di rappresentanza dei RLS, che per il D.Lgs. 81/08 devono comunque essere espressione di tutti i lavoratori.
Come organizzazione tecnico scientifica di operatori della prevenzione a tutto campo sentiamo di dover portare il nostro contributo di analisi dell'accordo, mettendo in evidenza la concreta possibilità di sottovalutazione del rischio. Inoltre, non è difficile immaginare che la logica dei criteri dell'accordo possa estendersi ad altri contesti occupazionali. È preoccupante il silenzio degli studiosi, accademici e non, sulle novità contenute nell'accordo, così come è preoccupante il vulnus che viene a crearsi nel sistema di rappresentanza dei lavoratori e dei RLS.
Il Direttivo Società Nazionale degli
Operatori della Prevenzione