CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
APPALTO TRIENNALE DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELLE AREE A VERDE E ALBERATE DELLA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI POMPEI
PARTE PRIMA
1) Parte generale
2) Disposizioni amministrative
3) Caratteristiche generali dell'appalto
PARTE SECONDA
4) Prescrizioni tecniche generale - Periodicità tipologia e quantificazione delle prestazioni
PARTE PRIMA
1. PARTE GENERALE
1.1.Descrizione sommaria dell'appalto
L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutti i servizi, le opere e somministrazioni, noli e forniture e lo smaltimento dei rifiuti, occorrenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi, sopra elencate di proprietà della Soprintendenza e indicate nelle planimetrie allegate.
1.2.Definizioni
Nel presente capitolato speciale d'appalto di servizio viene indicato:
⇨ Con il nome do "appaltatore" l'Impresa, la Ditta, la Cooperativa, il Consorzio al quale sia stato aggiudicato l'appalto del servizio.
⇨ Con l’acronimo di SAP la Stazione Appaltante Soprintendenza Archeologica di Pompei.
⇨ Con l’acronimo “RP” il responsabile unico del procedimento dott.ssa Xxxxxxxx Xxxx Xxxxx.
⇨ Con l’acronimo "D.L. " il direttore dei lavori.
1.3.Disposizioni generali
L’impresa partecipante all'appalto dichiara di aver preso conoscenza del presente capitolato speciale d'appalto, disciplinare di gara, e degli altri documenti da esso richiamati e citati, e di obbligarsi ad osservarli in ogni loro parte, nonché di avere preso conoscenza dei luoghi in cui devono essere eseguiti il servizio e di avere considerato tutte le condizioni e circostanze generali e particolari che possono avere influito nella determinazione del prezzo d'appalto compresi i costi relativi all'assolvimento degli obblighi in materia di sicurezza, igiene e condizioni di lavoro, e che, dopo compiuti i calcoli propri, lo giudica remunerativo , di sua convenienza e tale da consentirgli l'offerta con cui partecipa all'appalto.
1.4 Disposizioni speciali in tema di personale
Prima della stipula del contratto l'aggiudicatario dovrà dimostrare di avere in organico almeno un perito agrario o agronomo iscritto all'Albo da non meno di dieci anni nonché almeno quindici dipendenti iscritti all'INPS come lavoratori agricoli (qualifica di bracciante agricolo) da almeno cinque anni.
In alternativa, la disponibilità delle prestazioni del perito agrario o agronomo potrà essere dimostrata mediante contratto di collaborazione e/o consulenza a tempo pieno per i servizi oggetto del presente appalto per l'intera durata del medesimo.
2.DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE
2.1.Osservanza delle disposizioni legislative vigenti.
L'Impresa e' tenuta contrattualmente alla esatta osservanza delle norme stabilite:
a) dalle leggi e disposizioni in materia di appalti di servizi;
b) dalle leggi e disposizioni vigenti circa l'assistenza sociale e le assicurazioni;
c) dalle leggi e disposizioni vigenti in materia di sicurezza e igiene sul lavoro, prevenzione, piani di sicurezza ed obblighi diversi;
d) dalle leggi e dai patti sindacali;
e) dalle disposizioni vigenti sulle assunzioni obbligatorie;
f) dalle leggi e disposizioni vigenti sulla disciplina della circolazione stradale e sulla tutela e conservazione del suolo pubblico;
g) dalle disposizioni vigenti in materia di prevenzione della criminalità mafiosa;
h) dalle prescrizioni di massima e di polizia forestale vigenti nella Regione Campania;
L'Appaltatore è tenuto ad osservare integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai contratti collettivi nazionali e territoriali in vigore per il settore o per la zona nella quale si svolgono i lavori.
E' altresì responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le prestazioni rese nell'ambito del subappalto.
2.2.Documenti che fanno parte del contratto
Fanno parte integrante del contratto di appalto, il presente Capitolato Speciale d’Appalto e gli allegati (bando, norme di gara, offerta economica, offerta tecnica).
2.3.Cauzione
L'offerta da presentare per l'affidamento del servizio dovrà essere corredata da una cauzione pari al 2 % (due per cento) dell'importo a base d'asta.
La cauzione definitiva determinata ai sensi dell’art. 113 del dlgs 163/2006 potrà essere costituita a mezzo di fideiussione bancaria, o polizza fideiussoria assicurativa o fideiussione rilasciata da uno degli intermediari finanziari di cui al terzo comma dell’art. 75 del d.lgs. 163/2006 e resterà vincolata per tutta la durata dell'appalto e verrà restituita solo dopo che le parti avranno regolato in modo definitivo ogni conto o partita in sospeso e dopo l'approvazione del provvedimento di svincolo.
La fideiussione bancaria o la polizza fideiussoria assicurativa di cui sopra dovrà prevedere espressamente quanto segue:
"Il fideiussore rinuncia espressamente al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la garanzia sarà comunque operativa entro quindici giorni a semplice richiesta della SAP.”.
La mancata costituzione della cauzione definitiva determina la revoca dell'affidamento e l'acquisizione della cauzione provvisoria da parte della SAP.
2.4. Stipulazione ed approvazione del Contratto
La stipula del contratto avverrà solo dopo il provvedimento definitivo di aggiudicazione deliberato
dal Consiglio di Amministrazione di SAP.
2.5. Spese ed obblighi
Sono a carico dell'Appaltatore:
a) le spese relative all'appalto e alla stipulazione del contratto, quelle per le copie dei documenti e dei disegni nonché tutte le spese per le tasse, imposte licenze e concessioni comprese quelle di xxxxx e la tassa fissa di registro sul contratto stesso;
b) le spese e tasse per eventuali autorizzazioni e permessi da richiedersi a terzi, enti statali, regionali, provinciali e comunali che si rendessero necessari per lo svolgimento delle mansioni previste dal presente contratto;
c) tutti gli oneri derivanti all'applicazione delle norme sulla sicurezza (legge 626) e normative specifiche sui cantieri e lavorazioni pericolose;
e) tutti i costi di smaltimento dei materiali di risulta, provenienti dalle lavorazioni oggetto dell'appalto, presso discarica autorizzata, nonché i relativi oneri per autorizzazioni e concessioni;
Sono a carico della SAP:
a) l'onere fiscale conseguente all'applicazione dell'I.V.A. (imposta sul valore aggiunto) su opere e servizi oggetto dell'appalto;
b) fornitura di acqua nella quantità e qualità idonea alle irrigazioni.
2.6. Piano per la sicurezza
La normativa vigente stabilisce che e carico delle Imprese esecutrici l'obbligo di predisporre, prima dell'inizio dei lavori e non oltre 30 giorni dalla data di consegna degli stessi, il piano delle misure per la sicurezza fisica e la salute dei lavoratori.
Deve essere presentato da tutte le imprese che partecipano alla esecuzione delle opere e dei servizi per qualsiasi frazione di essa e a qualsiasi titolo (subappalto, noli a caldo o contratti similari che prevedono l'impiego di mano d'opera da parte dell'Impresa affidataria).
L'organizzazione operativa del piano spetta all'Impresa affidataria dei lavori anche quando essa sia parte di un raggruppamento di imprese appositamente creato. E' altresì a carico dell'impresa mandataria o capogruppo quando l'affidatario e un consorzio o associazione di imprese.
Prima dell'inizio dei lavori, il Direttore dei Lavori verificherà consegna e correttezza del piano e le eventuali prescrizioni e/o riserve rilasciate dall'autorità competente.
Il piano deve contenere i seguenti dati:
- l'identificazione dell'impresa e dei responsabili della sicurezza (direttori tecnici e di cantiere)
- la descrizione dei lavori per singole fasi, in cui sia riportato:
a) la valutazione dei rischi;
b) le attrezzature e le macchine necessarie alla realizzazione dei lavori;
c) le modalità operative;
d) le misure di protezione e prevenzione collettive e/o individuali;
e) riferimenti normativi sulla sicurezza.
2.7.Durata del contratto.
La consegna del servizio in oggetto viene effettuata con comunicazione scritta da parte del
responsabile del procedimento. Alla consegna viene steso verbale in contraddittorio, che deve essere controfirmato dall'Appaltatore.
I lavori ed i servizi devono essere iniziati contestualmente, alla sottoscrizione del suddetto verbale di consegna e comunque entro 10 (dieci) giorni dallo stesso.
Trascorso tale termine senza che l'Appaltatore abbia iniziato, la SAP si riserva la facoltà di procedere alla risoluzione del contratto e conseguentemente all'incameramento della cauzione definitiva, salvo il diritto di far valere ogni ragione o compenso per danni subiti.
2.8. Fatturazione e pagamenti del prezzo di appalto.
L'Appaltatore avrà diritto per il servizio oggetto del presente appalto a pagamenti di rate mensili di uguale importo posticipate con presentazione di regolare fattura, solo dopo il rilascio del benestare di pagamento emesso dalla stazione appaltante, datate l’ultimo giorno del mese e pagabili entro 90 gg. dalla data della fattura.
Il benestare emesso dalla stazione appaltante, avverrà a seguito di certificato di pagamento redatto dal D.L. e sottoscritto dal responsabile del procedimento della SAP attestante l'esecuzione dei lavori a regola d'arte .
L'Appaltatore dovrà esibire la documentazione attestante il versamento dei contributi previdenziali, assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e malattie professionali dei lavoratori (DURC).
Per eventuali interventi non previsti ed eccedenti le opere di cui al presente capitolato, l'ammontare relativo verrà contabilizzato e fatturato, previa approvazione del responsabile del procedimento nominato dalla SAP, in aggiunta al canone e osservando le medesime modalità .
2.9.Coordinamento del servizio.
La supervisione agronomica si esplica tramite un costante coordinamento del servizio fornito dall'Appaltatore da parte del D.L. nominato dalla SAP.
Il Direttore dei lavori:
a) verifica e approva il programma dei servizi che l'Impresa e tenuta a presentare ogni tre mesi salvo la facoltà da parte della SAP di richiedere programmi specifici per alcune categorie di lavoro.
b) controlla l'esecuzione dei servizi programmati sotto il profilo della rispondenza alle prescrizioni tecniche del Capitolato e delle frequenze programmate. Ha facoltà, sotto la propria responsabilità, sentito il RP, di concordare con l'Impresa delle varianti temporali alla programmazione dei servizi per motivi meteo-climatici, agronomici e/o comunque di interesse della SAP.
c) propone la liquidazione mensile delle fatture presentate dall'Impresa applicando le eventuali penali.
L'Appaltatore è tenuto a trasmettere al D.L., entro la fine del trimestre il programma inerente i servizi da eseguirsi nel trimestre successivo relativamente a ciascuna area d'intervento.
Il D.L. provvederà a ritornare all'Impresa copia del programma lavori debitamente vistato per approvazione dalla SAP apportando quelle modifiche concordate per una migliore gestione del servizio.
2.10.Penali
Qualora, senza giustificato motivo, venga omessa l'esecuzione di un servizio programmato o eseguito difformemente dalle prescrizioni tecniche la D.L. dovrà applicare all'Impresa una penale in detrazione costituita dal doppio dell'ammontare del servizio omesso o difforme, calcolato secondo l'elenco prezzi unitari contrattuali. L'emissione di penali verrà trasmesso in copia all'Impresa entro 8 (otto) giorni dall'avvenuto rilievo. In attesa di definizione della controversia, la SAP ha diritto di sospendere il rateo di pagamento in corso e/o sottrarre direttamente dal rateo la penale quantizzata..
In caso di rescissione del contratto all’Appaltatore saranno liquidati i soli lavori eseguiti regolarmente, previo risarcimento dei danni alla SAP derivanti da stipulazione di nuovo contratto e dall'esecuzione d'ufficio di servizi non eseguiti regolarmente.
L'applicazione della penale non solleva l'Appaltatore dalle responsabilità civili e penali che l'Appaltatore stesso si e' assunto e che dovessero derivare dall'incuria dell'Appaltatore medesimo.
2.11.Nuove aree/aree dismesse.
La SAP si riserva la facoltà, nel corso di validità dell'appalto, di incrementare le aree oggetto dei servizi con nuove aree. La determinazione dell'incremento del corrispettivo dovuto all'Impresa sarà calcolato applicando l'elenco prezzi unitari in funzione alla tipologia e frequenza dei servizi richiesti. L'incremento o la detrazione del corrispettivo scatterà per variazioni in più o in meno del 2% delle diverse tipologie del Servizio (quota di invariabilità). Xxxxxx eventualmente non in elenco potranno essere recepiti nell'ordine dal listino Assoverde per l'anno di competenza e elenco prezzi
C.C.I.A.A. di in Napoli. Per le aree eventualmente dismesse dal servizio manutentivo si procederà ad una detrazione calcolata in analogo modo.
2.12.Subappalto.
La SAP autorizza il subappalto ai sensi dell'art. 118 del D.Lgs. 163/2006 qualora sussistano le seguenti condizioni:
1) che l'Impresa abbia indicato all'atto dell'offerta i servizi che intende subappaltare o concedere in cottimo:
2) che, l'Impresa affidataria del subappalto o del cottimo sia in possesso dei requisiti corrispondenti ai servizi da realizzare in subappalto;
3) che non sussista, nei confronti dell'Impresa affidataria del subappalto o del cottimo, alcuno dei divieti previsti dall'art. 10 della legge nr 575 del 31.02.1965 e successive modificazioni ed integrazioni.
L'Impresa ha l'obbligo di trasmettere copia del contratto con l'Impresa subappaltatrice alla SAP entro 20 (venti) giorni dalla data del contratto stesso.
L'Impresa chiede l'autorizzazione ad avvalersi del subappalto o del cottimo deve presentare alla SAP l'apposita domanda secondo le normative vigenti.
Non è ammesso il subappalto superiore al 30% nella categoria prevalente. E' comunque escluso il subappalto delle seguenti lavorazioni comprese nella categoria prevalente:
- manutenzione ordinaria e straordinaria dei prati, delle siepi, degli alberi, dei cespugli e delle aree fiorite.
Non sono considerati subappalti le commesse date per:
- forniture materiale o nolo macchine speciali;
- forniture di manufatti e impianti specializzati;
- forniture di piante, fiori, sementi, prati pronti.
2.13.Xxxxx a terzi e responsabilità civili e penali.
L'Appaltatore aggiudicatario sarà considerato responsabile dei danni che per fatto suo e /o dei suoi dipendenti dei suoi mezzi o per mancata previdenza venissero arrecati alle persone ed alle cose, sia alla SAP che di terzi, durante il periodo contrattuale, tenendo al riguardo sollevata la SAP da ogni responsabilità ed onere.
2.14.Xxxxxxxxx, recapito fisso, rappresentanza dell'Appaltatore. Comunicazioni e intimazioni.
Per tutti gli effetti del contratto, l'Appaltatore elegge il proprio domicilio legale in Provincia di Napoli, in luogo espressamente indicato in offerta.
Egli deve essere sempre in comunicazione diretta con il RP o chi per lui. A tale effetto, deve stabilire in Provincia di Napoli un luogo di sicuro recapito, anche postale, provvisto di telefono, fax, segreteria e telefono potatile e darne immediata comunicazione al D.L. e al RP.
2.15.Risoluzione del contratto.
La SAP ha facoltà di risolvere il contratto mediante semplice lettera raccomandata con messa in mora di 15 giorni, senza necessità di ulteriori adempimenti, nei seguenti casi:
a) frode nell'esecuzione del servizio appaltato;
b) inadempimento alle disposizioni impartite dal responsabile del procedimento e/o direttore dei lavori riguardo i tempi di esecuzione;
c) manifesta incapacità o inidoneità, anche solo legale, nell’esecuzione dei lavori;
d) inadempienza accertata alle norme di legge sulla prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e le assicurazioni obbligatorie del personale;
e) sospensione del servizio da parte dell’impresa senza giustificato motivo;
f) rallentamento del servizio, senza giustificato motivo, in misura tale da pregiudicare la realizzazione dei lavori nei termini previsti dal contratto;
g) subappalto abusivo, associazione in partecipazione, cessione anche parziale del contratto;
h) non rispondenza dei beni forniti alle specifiche di contratto e allo scopo del servizio;
l) perdita, da parte dell'impresa, dei requisiti per l'esecuzione del servizio, quali il fallimento o la irrogazione di misure sanzionatorie o cautelari che inibiscono la capacità di contrattare con la pubblica amministrazione.
L'Impresa è sempre tenuto al risarcimento dei danni a lui imputabili.
2.16.Controversie - Arbitrato
Le domande ed i reclami dell'Appaltatore devono essere regolarmente presentati per iscritto al D.L. e iscritti nei documenti contabili, nei modi e nei termini stabiliti. In assenza di tale prassi domande
o reclami dell'Appaltatore non saranno presi in considerazione.
Qualora le contestazioni riguardino fatti, il D.L. redige un processo verbale delle circostanze contestate, che deve essere firmato dallo stesso e dall'Appaltatore e/o questi non presentandosi, da due testimoni. In questo ultimo caso, copia del verbale viene notificata all'Appaltatore per eventuali osservazioni da presentarsi al D.L. nel termine di giorni quindici. Nel caso che entro questo termine l'appaltatore non presenti osservazioni, le risultanze del verbale si intendono da esso accettate.
Il verbale, firmato dall'Appaltatore, o ad esso notificato, come specificato nel comma precedente, e le eventuali osservazioni, sono quindi inviate al RP della SAP.
In tutti i casi il D.L. trasmetterà domande, reclami o verbali al RP formulando ragionate proposte per appianare le divergenze. Le decisioni definitive dal responsabile del procedimento, saranno comunicate con un ordine di servizio all'appaltatore entro gg. 60 (sessanta) dal ricevimento degli atti inviati dal D.L..
Tutte le controversie tra la SAP e l’Appaltatore, sia durante l'esecuzione del servizio, sia al termine del contratto, quale che sia la loro natura tecnica amministrativa o giuridica, che non si siano potute definire in xxx xxxxxxx, xxxxxxx xx xxxxxxxxxx xxx Xxxx xx Xxxxx Xxxxxxxxxx (XX).
E’ escluso il ricorso al giudizio arbitrale.
2.17.Disposizioni diverse e particolari
Durante l'esercizio delle mansioni previste dal contratto, e per l'esecuzione e garanzia degli stessi, l'Appaltatore è tenuto a trasmettere alla SAP:
a) Assicurazioni
L'Appaltatore è obbligato a dotarsi di apposita polizza contro tutti i rischi connessi all’esecuzione per una somma assicurata non inferiore a euro 1.500.000,00 e una garanzia di responsabilità civile che tenga indenne la stazione appaltante dai danni a terzi con un massimale non inferiore a euro 1.000.000,00. i rischi (fra cui R.C.T.) con primaria Compagnia. Detta polizza dovrà essere depositata in copia alla SAP (prima della stipula del contratto) e avere validità pari alla durata del contratto ed essere rinnovata sino alla avvenuta riconsegna delle aree alla SAP.
b) Coordinamento con altre Imprese
In conseguenza del contratto le aree si intendono affidati all'Appaltatore a tutti gli effetti. La SAP si riserva comunque la facoltà di eseguire interventi di modifica manutenzione straordinaria riassetto sugli impianti, con ulteriori appalti a terzi. In tali occasioni la SAP comunicherà tempestivamente all'Appaltatore le modalità esecutive di tali interventi e i relativi coordinamenti a carattere operativo necessari con altre imprese.
c) Sorveglianza delle aree
La SAP a mezzo dei suoi organi di vigilanza, collaborerà, per quanto possibile, alla sorveglianza delle aree, per evitare danni e vandalismi, ma senza sollevare dalla relativa responsabilità l’Appaltatore.
2.18. Rapporti con le maestranze. L'Appaltatore ha i seguenti obblighi:
a) l'adozione, nell'esecuzione di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la vita e l'incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi,
nonché per evitare danni ai beni pubblici e privati, in applicazione delle vigenti norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Ogni più ampia responsabilità, in caso di infortuni, deve intendersi pertanto ricadente sull'Appaltatore, restandone sollevata la SAP nonché il personale dell’Organo preposto alla supervisione del servizio.
b) l'osservanza delle vigenti norme relative alle assicurazioni varie degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria, l'invalidità e vecchiaia; la tubercolosi ecc., nonché delle altre disposizioni che possono intervenire in corso di appalto, compreso le disposizioni di legge relative all'assunzione obbligatoria;
c) l'effettuazione di eventuali turni di lavoro, compatibilmente con le vigenti disposizioni sindacali di categoria;
d) l'applicazione integrale di tutte le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti delle aziende del settore e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella località in cui si svolgono i lavori anzidetti.
e) l'applicazione del contratto e degli accordi di cui sopra anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione e nel caso l'Appaltatore sia una cooperativa, anche nei rapporti con i soci, restando inteso che i suddetti obblighi vincolano l'Appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni stipulanti o receda da esse, ed indipendentemente dalla natura industriale o artigiana dalla struttura e dimensione aziendale dell'Appaltatore e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica o sindacale;
f) l’obbligo, nei confronti della SAP, dell'osservanza delle norme del presente articolo da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto, e anche nel caso che il subappalto non sia stato autorizzato, salvo sempre gli altri diritti della SAP;
g) l'Appaltatore ha l'obbligo di fornire le proprie maestranze di specifici abiti di lavoro riconoscibili e dotati di tesserino di riconoscimento dell'operatore atto all'identificazione di identità.
In caso di inottemperanza agli obblighi precisati ai punti d), e), f) accertata dalla SAP o a essa segnalata dall'ispettorato del Lavoro, la SAP medesima comunicherà all'Appaltatore e, se del caso, anche all'Ispettorato suddetto, l’inadempienza accertata e procederà ad una detrazione del 20% sui pagamenti, se i lavori sono in corso di esecuzione, ovvero alla sospensione del pagamento del saldo se i lavori sono ultimati, destinando le somme così accantonate a garanzia dell'adempimento degli obblighi di cui sopra.
Il pagamento all'Appaltatore delle somme accantonate non sarà effettuato sino a quando, dall'Ispettorato del Lavoro o altri Enti competenti, non sia stato accertato che gli obblighi predetti sono stati integralmente adempiti.
2.19. Varie
Oltre all'osservanza delle norme di carattere generale vigenti per l'esecuzione di lavori e a quanto sopra elencato, sono pure a completo carico dell'Impresa gli oneri e obblighi speciali che appresso si precisano:
a) la responsabilità dell'Appaltatore in ordine all'osservanza, da parte di eventuali subappaltatori , della normativa vigente in materia di sicurezza ed igiene del lavoro;
b) ogni più ampia responsabilità in caso di infortuni o di danni ricadrà pertanto sull'Appaltatore, restando sollevata la SAP nonché il personale preposto alla supervisione dei lavori.
c) di tutti i suddetti oneri e obblighi speciali è stato tenuto debito conto della determinazione del corrispettivo, e pertanto l'Appaltatore non potrà avanzare al riguardo eccezioni, riserve o domande per alcun compenso che non sia previsto dal presente capitolato.
2.20.Scioperi.
In caso di sciopero dei propri dipendenti, l'Appaltatore sarà tenuto a darne immediata comunicazione scritta al D.L. in via preventiva e tempestiva.
L'Appaltatore è altresì tenuto ad assicurare, trattandosi di funzionamento di servizi pubblici, un servizio ridotto, garantendo comunque la presenza di un numero minimo di addetti per le attività essenziali (pronto intervento).
3. CARATTERISTICHE GENERALI DELL'APPALTO
3.1. Oggetto dell'appalto - Durata del contratto.
L'appalto, di durata di mesi 36 trentasei, ha per oggetto l'esecuzione di tutte le prestazioni, somministrazioni, noli e forniture e oneri di smaltimento, occorrenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi evidenziate nelle planimetrie allegate al presente capitolato.
L’appalto comprende anche la movimentazione delle piante di proprietà della SAP ubicate nei vivai e da posizionare di volta in volta nelle aree indicate dalla SAP a seconda delle esigenze.
I lavori dovranno essere eseguiti tenendo conto delle tecniche più idonee (indicate sommariamente nella parte specifica e precisate nell'offerta tecnica dell'Impresa) per mantenere le sistemazioni a verde in perfetto stato di decoro, al fine di garantire la fruibilità e non il degrado soprattutto per quanto attiene le specie vegetali, alberi, arbusti, prati.
La manutenzione ordinaria deve assicurare la conservazione e la funzionalità del patrimonio verde, resta inteso che nella manutenzione ordinaria sono compresi tutti gli interventi di cui di seguito: sono riportate le procedure manutenzione dei prati, manutenzione degli alberi, manutenzione dei cespugli degli arbusti e delle siepi, manutenzione delle aiuole fiorite (compreso piantumazione) il trasporto a discarica dei residui, gli oneri di smaltimento relativi e tutte le azioni necessarie a garantire un perfetto stato del patrimonio verde.
Restano esclusi dal presente appalto i nuovi impianti, le zone non evidenziate in planimetria, le forniture di essenze vegetali non previste, i danni e i ripristini derivanti da eventi calamitosi dovuti a condizioni climatiche avverse di eccezionale rilevanza ed intensità.
La SAP si riserva di avvalersi delle possibilità offerte dall’applicazione dell’art. 57 del D.L.vo 163/2006; in particolare quanto attiene alla facoltà di affidare a trattativa privata allo stesso Assuntore, servizi o lavori complementari non compresi nel presente Capitolato d’Oneri fino alla concorrenza di un valore pari al 30% dell’importo relativo al presente appalto (art. 57, comma 5 lettera b) del D.lgs 163/2006), con l’obbligo di tacita accettazione da parte dell’Assuntore di eseguire i servizi o lavori ordinati fino all’importo del quinto d’obbligo contrattuale totale.
3.2. Ammontare dell'appalto.
L'importo complessivo del servizio in oggetto, per il triennio a corpo, viene valutato in
€…2.350.000,00 escluso dell'IVA, che suddiviso per anni è pari ad € 783.333,33 oltre IVA. L'importo del contratto corrisponderà all’importo complessivo posto a base di gara al netto del ribasso percentuale offerto dall'Impresa in fase di gara.
PARTE SECONDA
DISCIPLINARE TECNICO
4.PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI - PERIODICITÀ TIPOLOGIA E QUANTIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI
4.1.Premessa
Per tutte le attività riguardanti il Parco arboreo e il Servizio in oggetto l’impresa dovrà riferirsi al RP che individuerà il tecnico preposto alla D.L. e alle prescrizioni agronomiche; il tecnico sarà responsabile dell’attuazione delle procedure descritte nei paragrafi successivi.
Le presenti procedure regolano il complesso delle operazioni colturali atte a garantire la conservazione, la fruibilità e la valorizzazione nel tempo del patrimonio a verde della SAP.
4.2.Conservazione e recupero delle piante esistenti nella zona
L’impresa è tenuta alla conservazione ed alla cura (anche con interventi di dendrochirurgia) delle eventuali piante esistenti sull’area della sistemazione che, a tale scopo, le verranno consegnate con regolare verbale della D.L.
Tutta la vegetazione esistente, indicata per restare in loco, dovrà essere protetta con recinzioni e barriere provvisorie ma solide, da urti e rotture alla corteccia, dall’eccessivo calpestio, dal traffico e dal parcheggio di autoveicoli.
L’impresa dovrà usare la massima cautela ogni volta che si troverà a lavorare nei pressi delle piante esistenti per non infliggere rotture alle radici e inutili tagli ai rami.
Le radici di una certa dimensione e i rami che siano stati eventualmente tagliati durante i lavori dovranno essere protetti spalmando sulle parti recise mastici specifici o altri prodotti adatti approvati dalla D.L.
4.3.Accantonamento di terra vegetale
Nel caso in cui il progetto di sistemazione ambientale preveda movimenti di terra di una certa importanza, l’impresa è tenuta a provvedere alla rimozione ed all’accantonamento nel luogo indicato dalla D.L., per poi essere riutilizzato, dello strato superficiale (30 cm.) del terreno fertile nelle zone interessate ai lavori stessi.
4.4.Pulizia dell’area del cantiere
Mano a mano che procedono i lavori di sistemazione e le operazioni di piantagione, tutti i materiali di risulta (frammenti di pietre e mattoni, residui di lavorazione, spezzoni di filo metallico, di cordame di canapa, contenitori e secchi vuoti, ecc) e gli utensili inutilizzati dovranno essere quotidianamente rimossi per mantenere il luogo il più in ordine possibile.
4.5.Terra vegetale e terricci speciali
L’apporto di terra vegetale e dei terricci speciali per particolari piantagioni non rientra negli oneri specifici della piantagione, ma verrà pagato a parte sulla base di una misurazione a metro cubo: il prezzo relativo deve essere comprensivo della fornitura, del trasporto e dello spandimento.
4.6.Bonifica dalle infestanti
L’impresa è tenuta a condurre i lavori di bonifica dalle infestanti nel pieno rispetto delle strutture archeologiche, agendo manualmente e, solo a completo essiccamento delle piante, all’estirpamento delle stesse quando queste insistano su pavimenti, mosaici, intonaci, malte e, più generalmente, su strutture murarie.
Gli interventi chimici, preventivi per favorire l’essiccamento delle piante, vanno effettuati con prodotti sistemici di terza classe unicamente sulle parti aeree delle piante con pompe a basso volume.
In assenza di pavimenti, la superficie, una volta liberata dal seccume, va rappata e ricoperta con brecciame di pietra lavica per uno strato di 7 cm. e di pezzatura concordata con la D.L.
Ove vi siano chiare indicazioni archeologiche accertate dalla Direzione dei Lavori, di concerto con il Responsabile Archeologo, dovranno essere reimpiantati giardini secondo le caratteristiche tecniche indicate di seguito.
4.7.Contenimento delle infestanti
L’impresa è tenuta a contenere le infestanti nel pieno rispetto delle strutture archeologiche, trattando con prodotti sistemici ed anti-germinelli di terza classe, sia per quanto riguarda il formulato che i coformulanti, distribuiti con pompe a basso volume, le strade, i muri, e le aree pacciamate con brecciolino, procedendo all’estirpazione del seccume, quando questo sia di volume tale da non disperdersi spontaneamente, con operazioni esclusivamente manuali.
4.8.Concimi minerali ed organici
I fertilizzanti minerali da impiegare devono essere di marca nota sul mercato, avere titolo dichiarato ed essere forniti dell’involucro originale della fabbrica. La D.L. si riserva il diritto di indicare con maggiore precisione, scegliendoli di volta in volta in base alle esigenze, quale tipo di concime minerale (semplice, composto, complesso o completo) deve essere usato.
I fertilizzanti organici (letame maturo, residui organici di varia natura ecc.) devono essere raccolti o procurati dall’impresa soltanto presso luoghi o fornitori precedentemente autorizzati dalla Direzione dei Lavori.
Poiché generalmente si incontrano difficoltà nel reperire stallatico, possono essere convenientemente usati altri concimi organici industriali, purché vengano forniti in sacchi sigillati riportanti le loro precise caratteristiche.
4.9.Pali di sostegno, ancoraggi e legature
All’occorrenza, l’impresa dovrà fornire pali di sostegno (tutori) adeguati per diametro ed altezza alle dimensioni delle piante da fissare o ai lavori da compiere.
I tutori dovranno preferibilmente essere di legno di castagno, dritti, scortecciati e, se destinati ad essere confitti nel terreno, appuntiti dalla parte della estremità di maggiore spessore. La parte appuntita dovrà essere resa imputrescibile per un’altezza di 100 cm. circa mediante bruciatura superficiale o impregnamento con appositi prodotti prevalentemente approvati dalla D.L.
Analoghe caratteristiche di imputrescibilità dovranno avere anche picchetti di legno per l’eventuale bloccaggio a terra dei tutori.
Qualora si dovessero presentare problemi di natura particolare i pali di sostegno, su indicazione della D.L., potranno essere sostituiti con ancoraggi in corde di acciaio muniti di tendifilo.
Le legature per rendere solidali le piante ai pali di sostegno ed agli ancoraggi, al fine di non provocare strozzature al tronco, dovranno essere realizzate per mezzo di collari speciali o di adatto materiale elastico (cinture di gomma, nastri di plastica, ecc.) oppure in subordine, con corde di canapa (mai filo di ferro). Per evitare danni alla corteccia, è indispensabile interporre, fra tutore e tronco, un cuscinetto antifrizione di adatto materiale.
4.10.Acqua
Il committente consentirà all’impresa di approvvigionarsi gratuitamente di acqua o dalla apposita rete di distribuzione (se in esercizio) o da altra fonte in sito (se disponibile). In ogni caso il committente declina qualsiasi responsabilità per mancata fornitura di acqua o per la quantità o qualità della medesima.
L’impresa ha l’obbligo di accertarsi della attitudine all’impiego dell’acqua fornita e della esistenza di adeguate fonti alternative (stazioni di trattamento e depurazione, bacini di raccolta o corsi di acque naturali, ecc) da cui in caso di necessità come in caso di leggi restrittive in periodi di siccità, attingere, provvedendo a trasportare l’acqua necessaria all’innaffiamento tramite autocisterna o altri mezzi al luogo della sistemazione.
L’acqua da utilizzare per l’innaffiamento e la manutenzione deve essere assolutamente esente da sostanze inquinanti e sali nocivi. L’impresa, anche se le è consentito di approvvigionarsi da fonti del committente, rimane responsabile della qualità dell’acqua utilizzata e deve pertanto provvedere a farne dei controlli periodici.
4.11.Materiale vivaistico
Per “materiale vivaistico” si intende tutto i complesso delle piante (alberi, arbusti, tappezzanti, sementi, ecc.) occorrenti per eventuali sostituzioni.
Il “materiale vivaistico” può provenire, oltre che dal vivaio di proprietà della SAP, da qualsiasi vivaio, sia di proprietà dell’impresa sia di altre aziende, purché l’impresa ne dichiari la provenienza e questa venga accettata dalla Direzione dei Lavori.
Nella conduzione del vivaio della SAP bisogna assicurare la disponibilità di mano d’ opera e di materiali occorrenti per una buona conduzione dello stesso in rapporto alle esigenze stagionali e ai piani colturali comunicati dalla Direzione dei Lavori.
La Direzione dei Lavori si riserva comunque la facoltà di effettuare visite ai vivai di provenienza delle piante allo scopo di scegliere quelle di migliore aspetto, scartando quelle di portamento stentato, irregolare o difettoso, con massa fogliare insufficiente o che, a qualsiasi titolo non ritenga adatte alla sistemazione da realizzare.
Sotto la sua piena responsabilità, l’impresa dovrà pertanto fornire piante coltivate esclusivamente per scopo decorativo oppure, se non provenienti da un vivaio, di particolare valore estetico, esenti da malattie, parassiti o deformazioni, e corrispondenti per genere, specie, cultivar e caratteristiche dimensionali a quanto specificato nell’Elenco annesso al presente Capitolato e negli elaborati di progetto.
Tutte le piante da fornire devono essere etichettate per gRPpi omogenei per mezzo di cartellini di materiale resistente alle intemperie (meglio se di sostanza plastica) sui quali sia riportato, in modo leggibile ed indelebile, il nome botanico (genere, specie, cultivar o varietà) del gRPpo a cui si riferiscono.
Le caratteristiche specifiche con le quali le piante devono essere fornite e quelle inerenti alla proiezione, densità e forma della chioma, alla presenza, al numero di ramificazioni ed al sistema di preparazione delle radici, sono precisate nelle specifiche tecniche allegate al presente Capitolato e nelle successive voci particolari.
La parte aerea delle piante deve avere portamento e forma regolari, presentare uno sviluppo robusto, non “filato” che dimostri una crescita troppo rapida o stentata (per eccessiva densità di coltura in vivaio, per terreno troppo irrigato, per sovrabbondante concimazione, ecc.).
Per quanto riguarda i trasporti del “materiale vivaistico” l’impresa deve prendere tutte le precauzioni necessarie affinché le piante arrivino sul luogo della sistemazione nelle migliori condizioni possibili, effettuandone il trasferimento con autocarri o vagoni coperti da teloni e dislocandole in modo tale che i rami e corteccia non subiscano danni e le zolle non abbiano a frantumarsi a causa dei sobbalzi o per il peso delle essenze soprastanti; il tempo intercorrente tra il prelievo in vivaio e la messa a dimora definitiva (o la sistemazione in vivaio provvisorio) deve essere più breve possibile.
L’impresa è tenuta a dare alla Direzione dei Lavori, con almeno 48 ore di anticipo, comunicazione scritta della data in cui le piante verranno consegnate sul cantiere.
Una volta giunte a destinazione, tutte le piante devono essere trattate in modo che sia evitato loro ogni danno non strettamente necessario, in particolare l’impresa curerà che le zolle delle piante che non possono essere immediatamente messe a dimora siano tempestivamente coperte con adatto materiale mantenuto sempre umido per impedire che il vento ed il sole possano essiccarle.
A tutte le piante dovrà comunque essere assicurata la miglior cura da parte di personale specializzato, bagnandole quanto necessario, fino al momento della piantagione.
4.12.Alberi ad alto fusto
Gli alberi ad alto fusto devono avere il tronco nudo, diritto, senza ramificazioni per l’altezza di impalcatura richiesta e privi di deformazioni, ferite, grosse cicatrici o segni conseguenti ad urti, grandine, scortecciamenti, legature ed ustioni da sole, devono essere esenti da attacchi (in corso o passati) di insetti, di malattie crittogamiche o da virus; devono presentare una chioma ben ramificata, equilibrata ed uniforme; devono infine essere delle dimensioni precisate nelle specifiche allegate al presente Capitolato.
Si precisa in proposito che per “altezza di impalcatura” si intende la distanza intercorrente tra il colletto ed il punto di emergenza del ramo maestro più basso, e che il diametro del fusto richiesto (o indicato in progetto) deve essere misurato ad un metro dal colletto; il diametro della chioma invece deve essere rilevato in corrispondenza della prima impalcatura per le conifere, a due terzi dell’altezza per tutti gli altri alberi e alla massima ampiezza per piante in forma cespugliosa.
Tutti gli alberi ad alto fusto devono essere forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche o della richiesta, possono essere eventualmente consegnati a radice nuda solo quelli a foglia decidua.
I contenitori (vasi, mastelli di legno o di plastica, reti, ecc.) devono essere proporzionali alle dimensioni delle piante che contengono.
Le zolle devono essere ben imballate con un apposito involucro (juta, paglia, teli di plastica, ecc.) rinforzato, se le piante superano i 3-4 metri di altezza, con rete metallica, oppure realizzato con il sistema Plan-plast (pellicola plastica porosa) o altro metodo equivalente.
Qualora le piante vengano fornite in contenitore, le radici devono risultare, senza fuoriuscirne, pienamente compenetrate in questo.
L’apparato radicale deve comunque presentarsi sempre ben accestito, ricco di piccole ramificazione e di radici capillari fresche e sane. Le piante devono aver subito i necessari trapianti in vivaio (l’ultimo da non più di due anni) secondo il seguente prospetto:
❑ Specie a foglia caduca
Fino alla circonferenza di cm. 12-15: almeno 1 trapianto Fino alla circonferenza di cm. 20-25: almeno 2 trapianti Fino alla circonferenza di cm. 30-35: almeno 3 trapianti
❑ Specie sempreverdi
Fino all’altezza di mt. 2-2,5: almeno 1 trapianto
Fino all’altezza di mt. 3-3,5: almeno 2 trapianti Fino all’altezza di mt. 5: almeno 3 trapianti
4.13.Scelta piante
Gli alberi ad alto fusto saranno individuati direttamente dalla Direzione dei Lavori e contrassegnati nel vivaio di provenienza, in contraddittorio con l’impresa aggiudicataria.
4.14.Arbusti
Gli arbusti sono piante legnose ramificate a partire dal terreno.
Quali che siano le loro caratteristiche specifiche (a foglia caduca o sempreverdi), anche se riprodotte per via agamica, non devono avere un portamento “filato”, devono possedere un minimo di tre ramificazioni e presentarsi dell’altezza prescritta nei documenti di appalto (e comunque proporzionata al diametro della chioma e a quello del fusto).
Il loro apparato radicale deve essere ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari; possono eventualmente essere fornite a radice nuda soltanto le specie a foglia caduca (salvo diversa richiesta), mentre quelle sempreverdi devono essere consegnate in contenitore o in zolla.
4.15.Piante tappezzanti
Le piante tappezzanti devono presentare le caratteristiche proprie della specie alla quale appartengono, avere un aspetto robusto e non “filato”, essere esenti da malattie e parassiti, ed essere sempre fornite in contenitore (salvo diversa specifica richiesta) con le radici pienamente compenetrate, senza fuoriuscire dal contenitore stesso, nel terriccio di coltura.
4.16.Piante rampicanti, sarmentose e ricadenti
Le piante appartenenti a queste categorie devono avere almeno due forti getti, essere dell’altezza richiesta, sempre fornite in zolla o in contenitore, ed esenti da malattie funginee o parassitarie.
4.17.Erbacee perenni ed annuali, piante bulbose, tuberose e rizomatose
Le piante erbacee così dette “perenni” devono essere sempre fornite in contenitore, presentare uno sviluppo adeguato al contenitore di fornitura ed avere forma e portamento tipico non solo del genere e della specie, ma anche della varietà a cui appartengono.
Le misure riportate nelle specifiche tecniche si riferiscono all’altezza della pianta, non comprensiva del contenitore, e o al diametro dello stesso.
Le piante erbacee “annuali” possono invece essere fornite in vasetto, in contenitore alveolare (plateau) oppure a radice nuda.
Le piante che sono consegnate sotto forma di bulbi o di tuberi devono essere sempre della dimensione richiesta (diametro o circonferenza), mentre quelle sotto forma di rizoma devono presentare almeno tre gemme.
I bulbi, i tuberi ed i rizomi devono essere sani, turgidi, ben conservati ed in stasi vegetativa.
4.18.Giovani piante
Per “giovani piante” si intende far riferimento ad essenze arboree ed arbustive di 1, 2 o 3 anni: queste piante devono possedere il portamento tipico della specie (non “filato” o che dimostri una crescita troppo rapida o stentata), devono essere fornite in contenitore, se spoglianti possono essere consegnate a radice nuda (salvo diversa richiesta).
4.19.Sementi
L’impresa dovrà fornire sementi di ottima qualità e rispondenti esattamente a genere e specie richiesta, sempre nelle confezioni originali sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l’indicazione del grado di purezza e di germinabilità e della data di scadenza stabiliti dalle leggi vigenti.
Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi, le sementi devono essere immagazzinate in locali freschi, bene aerati e privi di umidità.
L’eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie (in particolare per i tappeti erbosi) secondo le percentuali richieste negli elaborati di progetto, qualora non fosse già disponibile in commercio, dovrà essere effettuata alla presenza della Direzione dei Lavori.
4.20.Campionature, analisi e prove per il materiale ausiliario
Analisi e prove di materiali ausiliari (terra vegetale, concimi, acqua, fitofarmaci, ecc.), se richieste, dovranno essere eseguite, a cura e spese dell’impresa, a norma degli standard internazionali correnti, da un laboratorio specializzato approvato o indicato dal Committente.
L’impresa è tenuta a presentare certificati delle analisi eseguite sul materiale vegetale prima della spedizione del materiale stesso; saranno accettati senza analisi i prodotti industriali standard (concimi minerali, torba, fitofarmaci, ecc.) imballati e sigillati nell’involucro originale del produttore.
4.21.Pulizia generale del terreno
Qualora il terreno all’atto della consegna non fosse idoneo alla esecuzione dei lavori per la presenza di materiale di risulta (frammenti di mattoni, pietre, calcinacci, ecc.) abbandonato da una eventuale precedente impresa edile, i preliminari lavori di pulitura del terreno, su autorizzazione della Direzione dei Lavori, saranno eseguiti in economia.
4.22.Creazione mantenimento di fasce tagliafuoco e controllo periodico della vegetazione ricadente nel raggio di azione delle telecamere di sicurezza.
I viali tagliafuoco sono opere preventive di massima importanza in tutte le situazioni territoriali ed efficaci contro le più disparate tipologie di incendio. Consistono in vari trattamenti della copertura vegetale differenziati per finalità secondo lunghe strisce.
In Italia la difesa dei boschi dagli incendi è regolamentata dalla Legge n.47/75 che ha organicamente previsto attività, funzioni, competenze e misure da porre in essere per la conservazione e la ricostituzione del patrimonio boschivo. Successivamente, con il D.P.R. 616/77, tali attività sono state integralmente trasferite alle regioni, ad eccezione della competenza dello Stato sulla organizzazione e la gestione del servizio aereo di spegnimento degli incendi. In sede di progetto del viale tagliafuoco, si è deciso di impostare 1’opera in modo tale che pur non arrestando definitivamente 1’eventuale incendio, sia in grado di rallentarlo, permettendo alle squadre di estinzione di intervenire con successo.
La vegetazione dovrà essere totalmente eliminata lungo tutto il perimetro dei siti di pertinenza della S.A.P. e la larghezza dovrà essere compresa tra i 5 - 6 mt.
La scelta della dimensione in larghezza da ottenere, dipende dalle caratteristiche del territorio, dagli incendi che si verificano e dal servizio di estinzione. Il viale tagliafuoco è un’opera che non può prescindere dalla pianificazione antincendio. Quando il viale tagliafuoco può fermare 1’incendio solo in base alle sue dimensioni viene definito passivo. Ciò può essere valido per territori molto vasti dove raggiungere l’incendio richiede sempre molto tempo. In questo caso però si deve non solo sostenere una maggiore spesa iniziale di costruzione, ma anche mantenere l’area totalmente priva di vegetazione con un impegno economico gravoso.
Per questi motivo più spesso si ricorre al viale tagliafuoco attivo che e’ progettato per trasformare l’incendio che si propagasse in chioma, che e’ difficilmente affrontabile, in incendio radente permettendo così alle squadre di fare 1’estinzione con successo.
In questi viali viene fortemente ridotta la biomassa bruciabile totale, specialmente nello strato arbustivo; viene eliminata completamente solo in una limitata fascia centrale che e’ anche transitabile per i mezzi fuoristrada.
Con questi presupposti 1’incendio può venire fermato al bordo del viale sia con 1’attacco diretto che con il controfuoco qui facilmente attuabile.
Va , inoltre, effettuata periodica verifica, con emendamento della stessa dove necessario, della vegetazione ricadente nel raggio di azione delle telecamere di sicurezza, sentito il parere del responsabile ai monitors.
4.23.Lavorazione del suolo
Su indicazione della Direzione dei Lavori, l’impresa dovrà eseguire una lavorazione del terreno fino alla profondità necessaria per eseguire i lavori necessari secondo gli elaborati del progetto.
Questa lavorazione deve essere eseguita unicamente a mano.
Nel corso di questa operazione l’impresa dovrà procedere con la dovuta cautela, fermandosi dinanzi ad eventuali ostacoli sotterranei che potrebbero impedire la corretta esecuzione dei lavori (resti archeologici, cavi, tubazioni, ecc.).
In tal caso, l’impresa, prima di procedere nel lavoro, deve chiedere istruzione specifiche alla Direzione dei Lavori; ogni danno ai suddetti manufatti ed ogni altro documento, conseguente alla mancata osservazione di questa norma, dovrà essere riparato o risarcito a cura e a spesa dell’impresa fino a completa soddisfazione del Committente.
4.24.Correzione, amendamento e concimazione di base del terreno: impiego di torba e fitofarmaci Nel caso di impianti prativi, dopo averne effettuato la lavorazione, l’impresa, su istruzione della Direzione dei Lavori, dovrà incorporare nel terreno per mezzo di lavorazione leggere (30-50 cm. di profondità) tutte le sostanze eventualmente necessarie ad ottenere la correzione (modifica del valore pH), (l’emendamento modifica della granulometria) e la concimazione di base, nonché somministrare gli eventuali fitofarmaci anticrittogamici, (insetticidi, diserbanti, ecc.) per la cura degli attacchi di parassiti animali o fungini presenti sul suolo o sulla vegetazione.
Per la concimazione di base al fine di ottenere migliori risultati, dovranno essere usati contemporaneamente, secondo le indicazioni della Direzione dei Lavori, fertilizzanti minerali ed organici naturali od industriali.
Nel caso non fosse disponibile concime organico naturale ben maturato e si fosse deciso di usare fertilizzanti organici industriali, questi, dovendo essere integrati a quelli minerali, dovranno essere impiegati (in dosi da modificare caso per caso), ridotte del 50% circa di quanto prescrive la casa produttrice.
I trattamenti con fitofarmaci, da effettuarsi in totale mancanza di vento, dovranno essere tempestivi ed eseguiti da personale specializzato dell’impresa, che dovrà attenersi per il loro uso alle istruzioni specificate dalla casa produttrice e alle leggi vigenti in materia, ed usare ogni possibile misura preventiva atta ad evitare danni alle persone e alle cose.
I fitofarmaci da usare (anticrittogamici, insetticidi, diserbanti, antigerminelli, mastice per dendrochirurgia, etc.) devono essere scelti adeguatamente rispetto alle esigenze e alle fisiopatie (attacchi di organismi animali o vegetali, di batteri, di virus, etc.) ed essere forniti nei contenitori originali e sigillati dalla fabbrica, con l’indicazione delle specifiche caratteristiche e classe di tossicità, indicata tassativamente in III.
4.25.Preparazione delle buche e dei fossi
Le buche ed i fossi per la piantagione delle essenze vegetali dovranno avere le dimensioni più ampie possibili in rapporto alla grandezza della pianta da mettere a dimora, e cioè avere larghezza e profondità almeno pari a due volte e mezzo il diametro della zolla. In ogni caso non dovranno mai essere inferiore alle seguenti misure:
❑ buche per alberi di medie dimensioni: cm. 100x100x100;
❑ buche per arbusti: cm. 60x60x60
❑ fossi per siepi: cm. 60x60x la lunghezza necessaria.
Per le buche e i fossi che dovranno essere realizzati unicamente a mano, l’impresa è tenuta ad adottare tutti gli accorgimenti necessari per non danneggiare il prato circostante e le eventuali strutture archeologiche.
Pertanto, i lavori dovranno essere comunicati alla D.L. con congruo anticipo, affinché ne venga informato l’Archeologo Responsabile di zona.
Lo scavo delle buche dovrà essere effettuato in modo da recuperare, per riutilizzarlo per il riempimento delle buche stesse, l’eventuale strato di terreno vegetale.
4.26.Preparazione del terreno per prati
Per preparare il terreno destinato a tappeto erboso, l’impresa, a completamento di quanto specificato negli articoli precedenti, dovrà eseguire, se necessario, una ulteriore pulizia del terreno rimuovendo tutti i materiali che potrebbero impedire la formazione di un letto di terra vegetale con granulometria fine ed uniforme. Dopo aver eseguito dette operazioni l’impresa dovrà livellare e quindi rastrellare il terreno secondo le indicazioni di progetto per eliminare ogni ondulazione, protuberanza, buca o avvallamento.
Gli eventuali residui della rastrellatura superficiale dovranno essere allontanate dall’area del cantiere.
4.27.Xxxxx a dimora di alberi ed arbusti
Alcuni giorni prima della piantagione, l’impresa dovrà procedere al riempimento parziale delle buche già predisposte, in modo che, tenendo conto dell’assestamento della terra vegetale riportata, al momento della messa a dimora ci sia spazio sufficiente per la corretta sistemazione delle zolle o delle radici nude e le piante possano essere collocate su uno strato di fondo di spessore adeguato alle dimensioni della zolla o delle radici delle diverse specie vegetali, e comunque non inferiori a 15 cm. La messa a dimora degli alberi e degli arbusti dovrà avvenire, infatti, avendo cura che le piante, in relazione alle quote finite, non presentino, una volta assestatosi il terreno, radici allo scoperto oppure risultino interrate oltre il livello del colletto.
Al momento di essere collocati nella giusta posizione e prima del riempimento definitivo delle buche gli alberi e, su indicazione della Direzione dei Lavori, anche gli arbusti di rilevanti dimensioni dovranno essere resi stabili per mezzo di pali di sostegno, ancoraggi e legature.
Se le piante da mettere a dimora sono state fornite a radice nuda, il palo tutore, al fine di non danneggiare l’apparato radicale, deve essere solidamente confitto verticalmente per almeno 30 cm. di profondità e fermato alla base da un picchetto.
I pali di sostegno sia verticali che obliqui, devono essere posizionati nei confronti delle piante in modo da tener conto della direzione del vento predominante. Qualora, ad insindacabile giudizio della Direzione dei Lavori, un solo palo di sostegno fosse ritenuto insufficiente ad assicurarne la perfetta stabilità (zone particolarmente ventose, essenze di grandi dimensioni, ecc.), le piante dovranno essere fissate per mezzo di tre o più pali equidistanti fra loro e dal tronco, posti in posizione obliqua rispetto alla pianta, fermati al piede da picchetti e legati insieme all’estremità superiore (sistema a “capra”) oppure per mezzo di altre analoghe strutture indeformabili.
L’impresa procederà poi al riempimento definitivo delle buche con terra vegetale fine, costipandola con cura in modo che non rimangano assolutamente dei vuoti attorno alle radici o alla zolla.
Il riempimento delle buche, sia quello parziale prima della piantagione, sia quello definitivo, potrà essere effettuato, a seconda delle necessità e su indicazione della Direzione dei Lavori, con terra vegetale semplice oppure con una miscela di terra vegetale e torba.
Nel caso la Direzione dei Lavori decida che all’atto dell’impianto venga effettuata la concimazione secondaria localizzata, l’impresa avrà cura di spargere il fertilizzante attorno e vicino alle radici o alle zolle, ma non a contatto con queste.
A riempimento ultimato, attorno alle piante, dovrà essere formato, per facilitarne l’innaffiamento, un solco o un rilevato circolare di terra per la ritenzione dell’acqua.
Non appena la buca è riempita si dovrà procedere, secondo le indicazioni della Direzione dei Lavori, ad un abbondante primo innaffiamento in modo da favorire la ripresa della pianta e facilitare il costipamento e l’assestamento della terra vegetale attorno alle radici e alla zolla.
Le piante dovranno essere collocate ed orientate in modo da offrire l’aspetto che consenta di ottenere il migliore risultato estetico in relazione agli scopi della sistemazione; nel caso fosse richiesta simmetria, le piante dovranno essere accoppiate con cura secondo il concetto su esposto.
4.28.Xxxxxx ed arbusti a foglia caduca
Le piante a foglia caduca fornite con zolla o in contenitore potranno essere messe a dimora in qualsiasi periodo dell’anno, mentre quelle a radice nuda dovranno essere piantate esclusivamente durante il periodo di riposo naturale (dal mese di Ottobre a quello di Marzo circa), evitando i mesi nei quali vi siano pericoli di gelate o nevicate o il terreno sia ghiacciato.
Nel mettere a dimora le piante con zolla è necessario fare molta attenzione affinché questa non si rompa. Per evitare questo inconveniente le piante dovranno essere calate nelle buche con le zolle ancora imballate oppure con cautela, immediatamente dopo averle estratte dal contenitore.
L’imballo della zolla, se costituito da materiale deperibile (juta, paglia, canapa, ecc.), dovrà essere tagliato al colletto e aperto sui fianchi senza rimuoverlo da sotto la zolla, togliendo soltanto le legature metalliche e il materiale di imballo in eccesso.
Qualora la zolla fosse troppo asciutta è indispensabile che questa sia immersa per qualche tempo in acqua con tutto l’imballo (o il contenitore) al fine di facilitare l’assorbimento dei successivi innaffiamenti. Prima di mettere in opera le piante a radici nude invece, è necessario che l’apparato radicale venga spuntato all’estremità delle radici sane, privato di quelle rotte o danneggiate e successivamente “inzarfardato”con un impasto di argilla e concime.
Tutte le piante messe a dimora dovranno essere potate rispettandone il portamento naturale e le caratteristiche specifiche, soltanto a piantagione e palificazione avvenuta e sotto la supervisione della Direzione dei Lavori.
I tagli delle potature per l’alleggerimento e la formatura della chioma e per l’eliminazione dei polloni e dei rami secchi, spezzati o malformati, devono essere eseguiti con strumenti adatti, ben taglienti e puliti. Se i tagli sono più larghi di 1,5 cm. devono essere immediatamente protetti con un mastice apposito per dendrochirurgia.
4.29.Xxxxxx ed arbusti sempreverdi
Gli alberi e gli arbusti sempreverdi dovranno essere forniti esclusivamente con zolla o in contenitore ed essere messi a dimora preferibilmente nei mesi di Aprile ed Ottobre.
Le procedure da eseguire per la piantagione di queste piante sono analoghe a quelle riportate negli articoli precedenti.
Le piante sempreverdi e resinose non devono essere potate; saranno eliminati, salvo diverse specifiche indicazioni della Direzione Lavori, soltanto i rami secchi, spezzati o danneggiati.
Fatta eccezione per le conifere sempreverdi, in caso di necessità, è possibile anche per queste piante fare ricorso all’uso di antitraspiranti.
4.30.Messa a dimora delle piante tappezzanti, delle erbacee perenni ed annuali e delle piante rampicanti, sarmentose e ricadenti
La messa a dimora di queste piante, normalmente fornite tutte in zolla o contenitore deve essere effettuata in buche, preparate al momento, più grandi di circa 15 cm. del diametro dei contenitori delle singole piante.
Se le piante sono state fornite in contenitori tradizionali, ad esempio vasi di plastica, questi vanno rimossi; se invece sono state fornite in contenitori di materiale deperibile (torba, pasta di cellulosa compressa, ecc.) le piante possono essere messe a dimora con tutto il vaso.
In ogni caso le buche devono essere colmate con terra vegetale.
L’impresa è tenuta infine a completare la piantagione delle specie rampicanti, sarmentose e decadenti, legandone i getti, ove necessario alle apposite strutture di sostegno in modo da guidarne lo sviluppo per ottenere i migliori risultati in relazione agli scopi della sistemazione.
4.31.Formazione di prati
Il prezzo per la formazione dei prati sarà comprensivo di tutti gli oneri relativi alla preparazione del terreno, alla semina o alla piantagione, ed agli innaffiamenti.
La formazione dei prati dovrà avere luogo dopo la messa a dimora di tutte le piante (in particolar modo di quelle arboree ed arbustive) previste in progetto.
Tutte le aree da seminare o piantare a prato non dovranno essere sistemate fino che non siano stati approntati materiali e metodi per l’innaffiamento manuale.
4.32.Semina dei tappeti erbosi
Dopo la preparazione del terreno l’area sarà, su indicazione della Direzione dei Lavori, seminata, erpicata meccanicamente o trattata a mano per una profondità di 3-5 cm. e, dopo il secondo sfalcio, ulteriormente concimata in superficie con fertilizzanti azotati.
Il miscuglio di semi deve essere adatto alla zona, alla esposizione del terreno, deve essere stato composto secondo le percentuali precisate in progetto ed essere stato precedentemente approvato dalla Direzione dei Lavori.
Terminate le operazioni di semina o di piantagione, il terreno deve essere immediatamente bagnato fino a che il suolo non risulti imbevuto di acqua fino alla profondità di almeno 5 cm.
Per impedire che l’acqua possa asportare semi o terriccio, l’irrigazione dei prati appena formati deve essere realizzata per mezzo di irrigatori previsti di nebulizzatore.
Al collaudo i tappeti erbosi dovranno presentarsi perfettamente inerbiti con le specie previste, esenti da erbe infestanti, malattie, radure ed avvallamenti dovuti ad assestamento del terreno o ad altre cause.
4.33.Manutenzione dei tappeti erbosi
L’operazione di taglio dell’erba dovrà essere effettuata con mezzi tecnici idonei e comunque accettati dalla D.L., onde evitare lanci di sassi o di altri materiali inerti. In prossimità delle strutture murarie, degli alberi e delle siepi si dovrà procedere al taglio manuale con falci x xxxxxxxx.
Non è ammesso in alcun caso l’uso di decespugliatori a motore con apparato radente in fili di nylon o in metallo in prossimità di strutture murarie, alberi o arbusti.
I prati devono essere tagliati nel pieno rispetto delle strutture archeologiche; pertanto le rifiniture in vicinanza di muri o altri tipi di manufatti vanno compiuti manualmente, con l’ausilio di idonei strumenti.
4.34.Messa a dimora di zolle erbose
Nel caso che per le esigenze della sistemazione fosse richiesto il rapido inerbimento delle superfici a prato (“pronto effetto”) oppure si intendesse procedere alla costituzione del tappeto erbosi per “propagazione” di essenze prative stolonifere, l’impresa dovrà fornire, su indicazione e sotto controllo della Direzione dei Lavori, adeguate quantità di zolle erbose costituite con le essenze prative richieste nelle specifiche tecniche (cotica naturale, miscuglio di graminacee e leguminose, prato monospecie, ecc.).
Prima di procedere alla fornitura, l’impresa è tenuta a sottoporre all’approvazione della Direzione dei Lavori campioni delle zolle erbose che intende fornire; analogamente, nel caso fosse richiesta la cotica naturale, l’impresa dovrà prelevare le zolle soltanto da luoghi approvati dalla Direzione dei Lavori.
Le zolle erbose, a seconda delle esigenze, delle richieste e delle specie che costituiscono il prato, vengono di norma fornite a strisce con dimensioni medie di 50 cm. di larghezza, 100 cm di lunghezza e 2-4 cm. di spessore oppure in zolle regolari, rettangolari o quadrate.
Al fine di non spezzarne la compattezza, le strisce di prato dovranno essere consegnate irrorate, mentre le zolle dovranno essere fornite in contenitore.
Tutte le zolle erbose, di qualunque tipo siano, al fine di evitare loro danni irreparabili, dovuti alla fermentazione ed alla mancata esposizione alla luce solare, non devono essere lasciate accatastate o arrotolate per più di 24 ore dalla consegna. Se per un motivo qualsiasi non è possibile metterle a dimora entro il termine stabilito, le zolle devono essere aperte, ricoverate in posizione ombreggiata e frequentemente innaffiate.
Le zolle in rotolo o in zolle, per la formazione dei prati a “pronto effetto” devono essere messe a dimora stendendole sul terreno in modo che siano ben ravvicinate. Per favorirne l’attecchimento, ultimata questa operazione, le zolle devono essere cosparse con uno strato di terriccio (composto da terra vegetale, sabbia, torba e concime), compattate per mezzo di battitura o rullatura e, infine, abbondantemente innaffiate. Nel caso debbano essere collocate su terreni in pendio o in scarpate, le zolle erbose devono essere anche fissate al suolo per mezzo di picchetti in legno; è inoltre buona norma costipare i vuoti fra le zolle con terriccio.
Le zolle di essenze prative stolonifere destinate alla formazione di tappeti erbose con il metodo della “propagazione” devono essere accuratamente diradate o tagliate in porzioni minori e
successivamente messe a dimora nella densità precisata negli elaborati di progetto o stabilità dalla Direzione dei Lavori. Le cure colturali sono analoghe a quelle precedentemente riportate.
4.35.Recupero, sistemazione e relativa manutenzione delle aree verdi pertinenti agli edifici antichi e ai giardini realizzati
Le lavorazioni ed i servizi da realizzarsi sotto la direzione scientifica della SAP, nell’ambito dei lavori di giardinaggio sono i seguenti:
- rinnovo della fioritura;
- messa a dimora delle specie vegetali prodotte dalla SAP;
- taglio del prato e delle aiuole;
- sagomatura di siepi;
- lavori di potatura;
- cura dei pergolati;
- irrigazione;
- lavori di concimazione;
- lavori di disinfestazione;
- pulizia dei giardini da foglie, rami secchi, residui di taglio del prato e delle bordure;
- delimitazione dei giardini sistemati ed in via di sistemazione;
- ricostruzione e manutenzione delle strutture lignee;
- ripristino e manutenzione degli impianti idrici se esistenti.
La progettazione tecnico-scientifica degli interventi (selezione delle piantumazioni e dei luoghi di messa a dimora), è di esclusiva competenza della SAP.
4.36.Manutenzione per il periodo di garanzia
La manutenzione che l’impresa è tenuta ad effettuare durante il periodo di garanzia per la durata di
n.2 (due) cicli vegetativi (salvo quanto stabilito all’Art. 42) deve essere prevista anche per le eventuali piante preesistenti e comprende le seguenti operazioni:
❑ gli innaffiamenti;
❑ il diserbo e le falciature;
❑ le concimazioni;
❑ le potature; l’eliminazione e la sostituzione delle piante morte;
❑ la risemina delle parti non perfettamente riuscite dei tappeti erbati;
❑ la difesa della vegetazione infestante;
❑ il controllo, la risistemazione e la riparazione dei pali di sostegno, degli ancoraggi e delle legature;
❑ il controllo degli attacchi di insetti e parassiti e della fitoterapia in genere.
La manutenzione delle opere deve avere inizio immediatamente dopo la messa a dimora (o la semina) di ogni singola pianta e di ogni parte di tappeto erboso, e deve continuare fino al collaudo. Ogni nuova piantagione deve essere manutenuta con particolare cura fino a quando non sarà manifestamente evidente che le piante, superato il trauma di trapianto (o il periodo di germinazione per le semine) abbiano ben attecchito e siano in buon sviluppo.
L’impresa è tenuta ad annaffiare tutti gli alberi, gli arbusti, i tappezzanti, i tappeti erbosi ed ogni altra pianta messa a dimora, per tutto il periodo di garanzia concordato, bagnando le aree interessate in modo tale da garantire un ottimo sviluppo delle piante stesse.
Le annaffiature dovranno, in ogni caso, essere ripetute e tempestive e variare in qualità, quantità e frequenza in relazione alla natura del terreno, alle caratteristiche specifiche delle piante, al clima e all’andamento stagionale; il programma di irrigazione (a breve ed a lungo termine), ed i metodi da usare dovranno essere determinati dall’impresa e successivamente approvati dalla Direzione dei Lavori.
Nel caso fosse predisposto un impianto di irrigazione automatica, l’impresa dovrà controllare che questo funzioni regolarmente; l’impianto di irrigazione non esonera però l’impresa dalle sue responsabilità in merito all’innaffiamento e pertanto l’impresa dovrà essere attrezzata per effettuare, in caso di necessità, adeguati interventi manuali.
Se la stagione estiva è particolarmente asciutta, ogni tre settimane dovrà essere eseguita, se necessario, una annaffiatura supplementare. Allo scopo l’impresa avrà provveduto a formare attorno ad ogni pianta di rilevanti dimensioni una “tazza” o “conca” per la ritenzione dell’acqua di irrigazione.
Oltre alle cure colturali normalmente richieste, l’impresa dovrà provvedere, durante lo sviluppo delle essenze prative e fino al collaudo, alle varie falciature del tappeto erboso. Le falciature dovranno essere tempestive ed eseguite quando le essenze prative raggiungono l’altezza di cm.10 circa, regolando il taglio, a seconda della specie e della stagione, 3-5 cm da terra.
L’erba tagliata dovrà essere immediatamente rimossa e depositata, secondo le istruzioni della Direzione dei Lavori, nei luoghi di raccolta del materiale vegetale di risulta. Tale operazione dovrà essere eseguita con la massima tempestività e cura, evitando la dispersione sul terreno dei residui rimossi.
Le eventuali piante morte dovranno essere sostituite con altre identiche per genere, specie e varietà a quelle fornite in origine; la sostituzione deve, in rapporto all’andamento stagionale, essere inderogabilmente effettuata nel più breve tempo possibile dall’accertamento del mancato attecchimento. Analogamente, epoca e condizioni climatiche permettendo, l’impresa dovrà riesaminare ogni superficie a tappeto erboso che presenti una crescita irregolare o difettosa delle essenze prative oppure sia stata, dopo tre sfalci dalla semina iniziale, giudicata per qualsiasi motivo, insufficiente dalla Direzione dei Lavori.
4.37.Potatura alberi
Le seguenti norme disciplinano la potatura degli alberi che, superati gli stadi della fase giovanile, sono stati già sottoposti alla potatura di formazione all’epoca del trapianto.
Per potatura si intende il taglio, mediante strumenti a mano o a motore, di branche di rami, e la loro asportazione secondo le istruzioni della Direzione dei Lavori.
Tutte le piante dovranno essere potate secondo i campioni che eventualmente verranno predisposti dalla Direzione dei Lavori. L’impresa dovrà porre particolarmente cura nell’evitare lacerazioni o scortecciature alle parti di ramo da conservare. I tagli dovranno essere netti, con superfici lisce ben definite sui bordi e, nel caso di tagli di branche primarie o secondarie o comunque di grossi rami, dovrà venire rispettata l’integrità dei tessuti di raccordo (cercine) con il fusto o con il ramo
portante; dovranno inoltre essere asportati tutti rami secchi, così come quelli che protendono sulla strada ad un’altezza inferiore a 4-5 mt.
Sono incluse nelle prestazioni l’eliminazione di tutti i rami e ramaglie che ostacolano il campo visivo delle telecamere, poste dall’ente di vigilanza lungo il perimetro ed all’interno dei siti archeologici di pertinenza della S.A.P. a sorveglianza del territorio.
Salvo diversa indicazione della Direzione dei Lavori, le superfici di taglio con diametro superiore a 5 cm. dovranno essere trattate con mastice cicatrizzante nella stessa giornata in cui il taglio è stato eseguito o comunque prima del passaggio alla pianta successiva.
L’eliminazione della ramaglia e degli altri materiali di risulta sarà a completo carico dell’impresa che dovrà provvedere di giorno in giorno (salvo proroghe concesse dalla Direzione dei Lavori) alla loro raccolta ed allontanamento.
L’impresa dovrà provvedere a porre in opera tutte le segnalazioni, transenne, semafori a senso unico alternato e quanto altro occorra richiedendo i dovuti pareri ed autorizzazioni agli Uffici competenti; dovrà altresì rispettare le indicazioni di orario di lavoro diurno, notturno, festivo e prefestivo che verranno eventualmente impartite dalla Direzione dei Lavori per motivi diversi (intensità di flusso veicolare ecc.). L’impresa si impegna altresì a tenere attive nel cantiere almeno tre piattaforme aeree.
4.38.Abbattimento-potatura di platani
In occasione di lavori a carico di xxxxxxx l’impresa dovrà rigorosamente attenersi a quanto previsto dal D.M. 412 del 3.9.1987 segnalando immediatamente alla Direzione dei Lavori tutte le situazioni sospette di cancro colorato e provvedere, a termine dell’esecuzione del lavoro, su ogni pianta, alla disinfezione degli attrezzi con prodotti indicati dalla Direzione dei Lavori. Se richiesto dalla Direzione dei Lavori, nel caso di abbattimento di platani infetti si dovrà procedere al lutaggio delle ceppaie con prodotti appropriati, alla depezzatura e all’allontanamento del materiale di risulta nei modi e nei tempi indicati dalla Direzione dei Lavori.
4.39.Abbattimento-risanamento dei cipressi
Nel caso di abbattimenti, risanamenti di cipressi da cancro corticale dovranno essere adottati tutti quegli accorgimenti atti ad evitare il contagio della malattia ad altri cipressi. Le operazioni di risanamento dovranno essere mirate ad eradicare il fungo patogeno dal cipresso ospite. Per tali motivi l’impresa dovrà osservare tutte le indicazioni impartite dalla Direzione dei Lavori.
4.40.Asportazione di ceppaie
L’asportazione delle ceppaie delle piante abbattute e dei relativi apparati radicali viene eseguita secondo prescrizioni impartite dalla Direzione dei Lavori utilizzando attrezzature manuali e macchine di adeguata potenza e capacità lavorativa avendo cura di evitare danno agli impianti ed ai manufatti circostanti. Il materiale di risulta sarà asportato nei modi e nei tempi indicati dalla Direzione dei Lavori. Non dovrà in ogni caso costituire fonte di pericolo o essere di intralcio alla circolazione stradale.
4.41.Materiale di risulta
I materiali di risulta derivanti da operazioni di abbattimento o di potatura divengono, dopo il taglio, di proprietà dell’impresa che si obbligherà a raccoglierli, trasportarli e smaltirli secondo i tempi e modalità impartiti dalla Direzione dei Lavori; tali indicazioni verranno impartite obbligatoriamente dalla Direzione dei Lavori nel caso di materiale infetto necessitante di un trattamento particolare.
4.42.Servizio di movimentazione piante
L’impresa dovrà garantire la presenza di personale sufficiente e specializzato per tutti i giorni della settimana e nei giorni festivi, negli orari stabiliti dalla SAP senza ulteriore aggravio economico, per effettuare il Servizio di movimentazione piante.
4.43.Lavori in economia.
L'Appaltatore dovrà, su richiesta della SAP, provvedere all'esecuzione di lavori in economia.
Gli interventi saranno remunerati applicando i prezzi elementari offerti (mano d'opera, noli e forniture) alle quantità prodotte.
Le misurazioni si effettueranno in contraddittorio tra il rappresentante dell'Impresa e il D.L..
Le misure relative saranno riportate negli appositi libretti delle misure e registro di contabilità tenuti dal D.L., nei quali saranno indicate tutte le particolarità dei lavori e quanto altro necessita alla contabilizzazione.
4.44.Osservanze.
Per tutto ciò che non risulta direttamente specificato nel presente capitolato speciale, l'Appaltatore è tenuto a conoscere e a rispettare quanto stabilito nel capitolato generale d'appalto per le opere di
competenza del Ministero dei Lavori Pubblici, approvato Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 19 aprile 2000, n. 145, nel Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni. (come aggiornato dal Decreto Legislativo 12 aprile 2006 n. 163), approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, nonché di tutte le altre leggi dello Stato.
4.45.Pronto intervento.
Per tutte le emergenze che potranno verificarsi per cause accidentali l'Impresa è tenuta a intervenire al fine di rimuovere pericoli e collaborare con altre forze esterne altrimenti preposti alla gestione territoriale.
L'Impresa è tenuta nel corso di espletamento del servizio alla esecuzione di tutte le opere di immediato pronto intervento quali:
- taglio rami pericolosi od ostacolanti la viabilità anche per quanto attiene cartelli di prescrizione e segnaletica stradale;
- ripristino di piccoli danni da vandalismo relativi a cartelli, segnaletica, steccati, recinzioni e arredi.
4.46.Fornitura materiali - Condizioni generali di accettazione.
L'Impresa è tenuta alla fornitura a propria cura e spese dei materiali necessari a tutte le opere proposte nel presente capitolato d'appalto.
I materiali da impiegare per i lavori di cui all'appalto dovranno corrispondere, come caratteristiche, a quanto stabilito nelle leggi e regolamenti ufficiali vigenti in materia. In mancanza di particolari prescrizioni dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio.
In ogni caso il Direttore dei Lavori potrà richiedere di visionare i materiali prima della messa in opera per riconoscerli idonei.
I materiali proverranno dalle località che l'Impresa riterrà di sua convenienza, purché corrispondano ai requisiti di cui sopra.
Qualora il D.L. abbia rifiutato una qualsiasi provvista perché non corrispondente alle specifiche richieste, l'Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche volute; i materiali rifiutati dovranno essere immediatamente allontanati dal cantiere a cura e spese della stessa Impresa.
ELENCO PREZZI ELEMENTARI E OPERE COMPIUTE
I prezzi eventualmente non in elenco potranno essere recepiti nell'ordine dal listino Assoverde per l'anno di competenza e elenco prezzi C.C.I.A.A. di in Napoli.
Il Direttore Amministrativo Il Responsabile del Procedimento Dott.ssa Carmela Piemontino Dott.ssa Xxxx Xxxxx Xxxxxxxx