LINEAMENTI STORICI, COMPARATI E COSTITUZIONALI DEL SISTEMA CONTRATTUALE VERSO LA EUROPEAN PRIVATE LAW
INDICE
Premessa VII
Gli autori LI
Capitolo I
LINEAMENTI STORICI, COMPARATI E COSTITUZIONALI DEL SISTEMA CONTRATTUALE VERSO LA EUROPEAN PRIVATE LAW
di Xxxxxxxx Xxxx
Sezione I
IL CONTRATTO NELLA TEORIA GENERALE DEL DIRITTO
1. Fatto, atto, negozio e contratto nella teoria generale del diritto . . . . . . . . . . . . 4
2. La nascita del negozio giuridico ed i suoi rapporti con il contratto. Il dibattito tedesco tra concezione soggettiva volontaristica (Willenstheorie) e oggettiva dichiarazionistica (Erklärungstheorie). Il contemperamento tra dogma della volontà ed esigenze dei
traffici sottese ai principi di autoresponsabilità ed affidamento incolpevole . . . . . . 9
2.1. (Segue) La positivizzazione della categoria del negozio giuridico da parte del BGB in prospettiva evolutiva rispetto alla sistematica classica del Code Napo- xxxx xxxxxxxx del 1804. Il rapporto di genus ad speciem tra negozio (Rechtsge-
schäft) e contratto (Vertrag) 13
3. Contratto e negozio giuridico tra Xxxxxx Xxxxxxxxx del 1865 e Codice del 1942: le scelte della Codificazione italiana tra influenze francesi e tedesche (il contratto quale categoria generale di diritto positivo; il negozio giuridico quale concetto di teoria
generale rimesso all’elaborazione dottrinale) 15
3.1. (Segue) Autonomia negoziale, contratto ed atti unilaterali tra vivi a contenuto patrimoniale (art. 1324 c.c.). Atipicità contrattuale e sindacato di meritevolezza
(art. 1322 (2) c.c.) negli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali 18
3.1.1. (Segue) Il rapporto tra contratto ed atti unilaterali tra vivi a conte- nuto patrimoniale (art. 1324): le principali categorizzazioni ed il regime giuridico. La questione della tipicità degli atti unilaterali e dell’ammissibilità del c.d. pagamento traslativo in forma di atto
negoziale unilaterale (rinvio) 29
4. I limiti alla tutela costituzionale dell’autonomia negoziale. Gli orientamenti della giurisprudenza costituzionale e della dottrina più recente 34
5. L’autonomia privata nel quadro europeo (rinvio alla Sezione 7) 35
6. Dal modello contrattuale tradizionale codicistico astrattamente paritario al “secondo” (B2C) e “terzo” contratto (B2B) quali modelli caratterizzati dall’asimmetria nella forza
contrattuale delle parti ed aspiranti ad assurgere a categoria generale 37
7. Profili problematici dell’ingresso del magistrato nella cittadella dell’autonomia privata ovverosia la questione dell’ammissibilità e dei limiti del sindacato giurisdizionale sulla congruità dello scambio contrattuale. Il principio tradizionale della tendenziale irri- levanza dell’originario squilibrio tra prestazioni voluto dalle parti: i rapporti tra
vendita a prezzo simbolico o eccessivamente sproporzionato rispetto al valore di mercato del bene e la donazione indiretta 40
7.1. (Segue) Gli orientamenti che giustificano il sindacato giudiziale sulla congruità dello scambio facendo leva sulla buona fede oggettiva quale principio generale
del diritto delle obbligazioni e dei contratti di rilievo costituzionale 45
7.2. La ricostruzione alternativa che, anche sulla base dei principi UNIDROIT, di quelli Lando, del DCFR e della proposta di regolamento europeo dell’11 ottobre 2011, ritiene che l’accoglimento giurisprudenziale della concettualiz- zazione della causa “in concreto”, quale funzione economico-individuale da identificarsi alla stregua delle specificità della fattispecie negoziale posta in essere dalle parti, e l’introduzione, a livello europeo, della nuova fattispecie di “unfair exploitation”, possano aprire ampi spazi al sindacato giudiziale sulla
congruità dello scambio 50
Sezione II
IL SISTEMA ROMANO DEI CONTRATTI
1. Il contratto (contractus) quale fonte di rapporti obbligatori (obligationes). Il dibattito sulla possibilità di enucleare una teorizzazione del negozio giuridico nell’ordinamento romano. Il superamentodeltradizionalerigorismoformalecontassativatipicità, attraversoun’accresciuta rilevanza al ruolo della volontà e della causa 54
2. Il contratto quale vincolo giuridico e non mero accordo. Contractum e contractus quale
xxxxxxx di negotium contractum o contractum negotii 58
2.1. Il rapporto tra contractus e conventio. L’affermarsi del principio “ex nudo pacto
actio non nascitur” 60
3. La quadripartizione delle obligationes ex contractu: il “re, verbis, litteris, consensu contrahi obligationem” 61
3.1. (Segue) Obligationes re contractae 62
3.2. (Segue) Obligationes verbis contractae 62
3.3. (Segue) Obligationes litteris contractae 63
3.4. (Segue) Obligationes consensu contractae 63
4. I c.d. contratti innominati 63
Sezione III
IL CONTRATTO NEL DIRITTO INTERMEDIO
1. I discussi prodromi medievali del principio consensualistico 65
2. La pratica contrattuale nel diritto consuetudinario germanico e nell’età roma-
no-barbarica 66
3. La « convenientia » o « stantia » ed il principio consensualistico alla luce dell’analisi
delle fonti medievali 68
4. La nuova elaborazione teorica del sistema contrattuale nelle ricostruzioni di glossatori, ultramontani e commentatori 69
5. L’esistenza del principio della vincolatività dei « nuda pacta » nel diritto canonico: la
tesi favorevole (Xxxxxxx) e quella contraria (Fedele) 70
6. Laicizzazione, generalizzazione e positivizzazione del principio consensualistico nelle concezioni della scuola del diritto naturale (Xxxxxx e Xxxxxxxxx) e nel Codice napoleonico (art. 1101) 72
Sezione IV
IL CONTRATTO NEL DIRITTO FRANCESE
1. L’assenza di garanzia costituzionale dell’autonomia contrattuale e la nuova teoria
generale francese del contratto che apre alla categoria del negozio giuridico: le recenti categorizzazioni dottrinali e le classificazioni proposte dall’avant-projet Catala (la differenza tra faits juridiques, actes juridiques e contrats) 75
2. Dall’impostazione classica liberistica ai recenti orientamenti dottrinali tesi a promuo- vere una nuova morale nello scambio negoziale alla ricerca della c.d. justice
contractuelle 78
3. Gli elementi essenziali del contratto (art. 1108 e 1134 c.c.). La forma 82
4. Le tecniche di formazione del contratto e di manifestazione del consenso: l’assenza di previsioni codicistiche e l’analisi degli orientamenti giurisprudenziali sullo scambio dell’offerta e dell’accettazione. I principi giurisprudenziali in materia di responsabilità precontrattuale (rinvio) e la positivizzazione nell’avant-projet Catala del dovere di
tenere comportamenti conformi a buona fede nelle trattative negoziali 83
4.1. (Segue) I c.d. “contratti preparatori” (avant-contrats): l’“opzione” (promesse unilaterale de contrat), il contratto preliminare (promesse synallagmatique de contrat, compromis o avant-contrat) ed il patto di prelazione (pacte de préfe- rence). Il dibattito tra la tesi tradizionale secondo cui dagli avant-contrats sorgerebbe una mera obbligazione di facere incoercibile in forma specifica e le nuove ricostruzioni giurisprudenziali e dottrinali (recepite dall’avant-projet Catala) che aprono ad una tutela più effettiva. La figura degli accords de
principe o accord partiels e delle lettres d’intention. 88
4.2. (Segue) La nuova tutela preventiva del consenso (il diritto di riflessione e ripensamento) e quella tradizionale a posteriori (la nullità relativa derivante dai vizi del consenso). Il progressivo allargamento dell’area dell’errore, del dolo e
della violenza 92
4.2.1. (Segue) L’errore 94
4.2.2. (Segue) Il dolo 96
4.2.3. (Segue) La violenza 97
5. I requisiti dell’oggetto del contratto: determinatezza o determinabilità, possibilità e
liceità 98
5.1. (Segue) Il requisito della possibilità dell’oggetto e la teoria della propor- zionalità 100
6. La causa. Il dibattito tra teoria classica oggettiva astratta e quella nuova soggettiva in concreto che apre ampi spazi ad un più esteso ed effettivo sindacato sull’“economia
del contratto”. I requisiti della causa: esistenza, non falsità e liceità 101
6.1. (Segue) La causa nell’avant-projet Catala 105
7. Il regime giuridico delle figure patologiche del contratto francese: l’inesistenza, la nullità assoluta e quella relativa. La caducazione (annulation) retroattiva del contratto ed i conseguenti obblighi restitutori, ferma restando l’eventuale responsabilità
precontrattuale 106
7.1. (Segue) La disciplina dell’invalidità nell’avant-projet Catala 111
8. Gli effetti del contratto. I principi di irrevocabilità ed intangibilità del contratto, legge tra le parti, ed i limiti al potere giudiziale correttivo ed integrativo, fondato sulla buona
fede in executivis, a salvaguardia della “giustizia contrattuale” 111
8.1. (Segue) Il principio di irrevocabilità e le sue deroghe legali, giurisprudenziali e convenzionali: mutuo dissenso e recesso 113
8.2. (Segue) Il principio di intangibilità del contratto, la buona fede in executivis e le tecniche di governo delle sopravvenienze: i divergenti orientamenti della giurisprudenza francese civile e di quella amministrativa sull’accoglimento
della théorie de l’imprévision 115
9. Il principio di relatività del contratto che può avere effetto solo tra le parti, i loro eredi ed aventi causa. L’eccezionale estensione degli effetti favorevoli per i terzi (il contratto
a beneficio del terzo) 117
10. L’inadempimento contrattuale e i rimedi di tutela (rinvio) 119
Sezione V
IL CONTRATTO NELL’ORDINAMENTO TEDESCO
1. Lo sviluppo storico del contratto nell’ambito del diritto tedesco 120
2. Le fonti del diritto contrattuale tedesco e la sistematica offerta dal BGB 123
3. La capacità negoziale (Geschäftsfähigkeit) 125
4. La rappresentanza (Vertretung) 126
5. La libertà contrattuale (Vertragsfreiheit) e i suoi limiti (l’obbligo di contrarre —
Kontrahierungszwang). Il perfezionamento del contratto 127
5.1. L’accordo (Xxxxxxx) derivante dall’accettazione (Annahme) della proposta (Antrag) 129
5.2. L’accordo e la forma (Formvorschriften) 131
5.3. Il contratto preliminare (Vorvertrag) 132
6. Le origini storiche del sistema della patologia contrattuale tedesco. La tutela dell’in-
tegrità del consenso (dissenso, errore, inganno, minaccia) 133
7. Il principio generale della buona fede contrattuale (Treu und Glauben) 136
8. La responsabilità per culpa in contrahendo (Verschulden bei Vertragsverhandlungen). 138
9. L’adempimento (Leistungserbringung) delle obbligazioni contrattuali e le disfunzioni dell’esecuzione della prestazione (Leistungsstörungsrecht) 139
9.1. L’esclusione dell’obbligo alla prestazione (§ 275 BGB) 142
9.2. Le conseguenze dell’esclusione dell’obbligo alla prestazione (§ 275 BGB): il risarcimento del danno (§§ 280-283) o il rimborso delle spese inutilmente sostenute (§284). La disciplina generale per tutti i rapporti obbligatori 142
9.3. La disciplina relativa ai contratti a prestazioni corrispettive 147
9.4. La turbativa della presupposizione (Haftungsbefreiung bei wesentlicher Verän- derung der Umstände — Xxxxxxx xxx Xxxxxxxxxxxxxxxxxx) 000
00. Scioglimento del vincolo contrattuale (Vertragsaufhebung) 150
10.1. Il recesso (Rücktritt) 150
10.2. La disdetta (Kündigung) 152
10.3. La revoca di contratti commerciali con consumatori (Widerruf von Verbraucherverträgen) 154
10.4. Il contratto di risoluzione (Aufhebungsvertrag) e le altre forme di scioglimento
del rapporto contrattuale 155
11. La cessione del contratto (Vertragsübernahme) quale sintesi della cessione del credito (Abtretungsvertrag — contratto di cessione — o Forderungsabtretung — cessione del credito in senso stretto) e dell’accollo dei debiti (Schuldübernahme ) 155
12. Il contratto a favore di terzo (Vertrag zugunsten Dritter) 157
13. Il contratto con effetti protettivi a favore di terzi (Vertrag mit Schutzwirkung für
Dritte) 158
14. La pluralità di debitori (Schuldnermehrheiten) e di creditori (Gläubigermehrheiten) . 159
Sezione VI
IL SISTEMA CONTRATTUALE INGLESE
1. Il contract inglese. Il deed e la consideration 161
1.1. La privity of contract: le parti (capacità e rappresentanza) e gli effetti favorevoli
o vincolanti per i terzi 165
2. La formazione del contratto: l’offer e l’acceptance. Il vincolo contrattuale sorge con la
presenza della consideration e l’intenzione di crearlo (contractual intention). I gentle-
men’s agreements ed i contract to make a contract (preliminare) 171
3. La forma del contratto (deed, forma scritta ad substantiam e ad probationem) 178
4. Il contenuto del contratto: le clausole essenziali (conditions) e non essenziali (warran- ties). La tutela contro le clausole vessatorie (unfair terms). L’integrazione e l’interpre-
tazione contrattuale 181
5. I contratti illegali o illeciti 185
6. I vizi del consenso e tecniche remediali: l’errore (mistake), l’inganno (misrepresenta-
tion), la violenza (duress) e l’influenza abusiva (undue influence) 186
7. Le vicende del contratto: la cessione (assignment) 190
8. L’adempimento (performance): luogo, tempo e modalità. L’adempimento del terzo 191
8.1. L’inadempimento contrattuale (breach of contract) attuale (actual) o anticipato (anticipatory): il panorama delle tecniche remediali 193
8.1.1. (Segue) La risoluzione del contratto per inadempimento (termination
for breach of contract). Profili differenziali rispetto alla rescission 194
8.1.2. (Segue) L’azione di esatto adempimento in forma specifica (specific performance) 196
8.1.3. (Segue) L’azione risarcitoria per equivalente (damages) 197
8.1.3.1. La clausola penale (liquidated damages clause) 199
8.1.4. L’azione di recupero della somma pattuita (action for an agreed sum). 199 8.1.5. Le injunctions 200
8.2. L’inadempimento non imputabile (la doctrine of frustration) 201
Sezione VII
IL CONTRATTO NEL DRAFT COMMON FRAME OF REFERENCE
PER LA EUROPEAN PRIVATE LAW VERSO L’IMPLEMENTAZIONE DI STRUMENTI SPECIFICI DI REGOLAZIONE EUROPEA
1. Le iniziative comunitarie in materia di European Private Law. Le posizioni di Consiglio, Commissione e Parlamento europeo: dal “Codice civile europeo” al Draft Common Frame of Reference (DCFR) per il diritto privato europeo 203
2. Il progetto accademico di Common Frame of Reference per il diritto privato europeo. L’intero diritto privato viene ricondotto ai principi di “libertà”, “sicurezza” e “giu-
stizia” del Titolo IV del Trattato di Lisbona del 2007 211
2.1. (Segue) La disciplina contrattuale nel progetto accademico di CFR. La libertà negoziale: definizione e formazione del contratto 216
2.1.1. (Segue) La patologia del contratto: la nullità (nullity) e l’annullabilità (avoidance). La simulazione 217
2.1.2. (Segue) La determinazione del contenuto del contratto e la tutela contro le clausole vessatorie. Le regole di interpretazione ed integra-
zione del contratto 218
2.1.3. (Segue) Il controverso rapporto tra obbligazione e contratto 219
2.1.4. (Segue) L’adempimento (performance) ed i rimedi contro l’inadem- pimento (non performance). Il “diritto di correzione” dell’inadem- piente ed le azioni a tutela della parte non inadempiente: l’azione di esatto adempimento (right to enforce performance) o l’azione di risoluzione (termination), con le conseguenti restituzioni, unitamente
al risarcimento dei danni (damages) 220
3. La proposta di regolamento dell’11 ottobre 2011 (COM(2011)635) finalizzata all’in- troduzione di un regime regolatorio europeo del contratto di vendita a carattere opzionale. Il campo di applicazione 223
3.1. (Segue) La conformazione della “Common European Sales Law” (CESL) alla stregua dell’Allegato 1 alla proposta di regolamento. La formazione ed il contenuto del contratto 226
3.2. (Segue) Le obbligazioni ed i rimedi spettanti al compratore ed al venditore . 227
Capitolo II
CONTRATTI D’IMPRESA E CONTRATTI ASIMMETRICI:
IL C.D. “SECONDO” E “TERZO” CONTRATTO TRA DISCIPLINA CODICISTICA E LEGISLAZIONE SPECIALE
di Xxxxxxxx Xx Xxxxxxxxx e Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
1. I contratti d’impresa nell’elaborazione dottrinale e giurisprudenziale e nell’evoluzione
del diritto positivo 231
2. La disciplina codicistica della contrattazione d’impresa (interpretazione, ambulato- rietà della posizione contrattuale, rappresentanza commerciale, condizioni generali di
contratto) 235
3. I contratti d’impresa nella legislazione speciale (cessione dei crediti d’impresa, affi- liazione commerciale e garanzie finanziarie) 237
3.1. (Segue) I contratti bancari e finanziari alla luce dei t.u. 1° settembre 1993, n.
385 e 24 febbraio 1998, n. 58 239
3.2. (Segue) Il contratto di rete 240
3.3. (Segue) Il codice del consumo (il c.d. “secondo contratto”) 241
3.4. (Segue) Le leggi speciali sui contratti tra imprese in contesti di asimmetria (il
c.d. “contratto asimmetrico” o “terzo contratto”) 242
3.4.1. (Segue) I contratti di subfornitura ed il divieto di abuso di dipen-
denza economica 243
3.5. I ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali 245
4. Asimmetrie e abusi nel diritto della concorrenza 246
5. I contratti asimmetrici nei principi Unidroit e nei progetti di codificazione europea . 247
6. L’introduzione del Tribunale delle imprese (d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, conv. in l. 24
marzo 2012, n. 27) 247
Capitolo III
I CONTRATTI CON IL CONSUMATORE
di Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
1. L’oggetto della materia: il consumatore e l’atto di consumo. Lo status occasionale del consumatore 251
Sezione I
IL CONSUMATORE NELLA PROSPETTIVA STORICO-COMPARATISTICA
2. I prodromi storico-filosofici della tutela del consumatore. L’utopia del pensiero liberale ed il mito della parità contrattuale sfatati dalla realtà dei traffici. La legge sulle vendite rateali nella Germania di fine Ottocento e la riflessione dei giuristi italiani tra
fine Ottocento ed inizi del Novecento 253
3. Il consumerism negli Stati Uniti. Gli atti normativi e le iniziative a tutela del consumatore a partire da fine Ottocento. La singolare vicenda di Xxxxx Xxxxx 255
4. Leading cases nella giurisprudenza statunitense: i casi Mc Pherson del 1916, Xxxxxxx- xxx del 1960 e Greenman del 1963. La responsabilità oggettiva del venditore e del
produttore 257
5. Il consumerismo in Europa: Danimarca antesignana, seguono l’esperienza inglese, francese e svedese. In Italia solo una geniale intuizione 258
Sezione II
LA TUTELA DEL CONSUMATORE NELLA CORNICE DEL DIRITTO COMUNITARIO
6. Il consumatore nel quadro evolutivo della normativa pattizia e della politica comuni- taria: dal Trattato di Roma a quello di Amsterdam, passando per la Carta europea di protezione dei consumatori, il Programma preliminare CEE, i piani triennali. Da
ultimo, la Carta di Nizza 261
7. Il consumatore nella legislazione comunitaria. Il rapporto tra la protezione del consumatore e la politica del mercato interno. I modelli di armonizzazione minima e massima. Le direttive di maggiore interesse e, da ultimo, la direttiva 2011/83/UE sui
diritti dei consumatori 264
8. La nozione di consumatore nella giurisprudenza della Corte di giustizia e l’accesso alla giustizia da parte dei consumatori in ambito comunitario 267
Sezione III
IL DIRITTO CONSUMERISTICO ITALIANO: DOPO UN GRAVE RITARDO, IL CELERE PASSAGGIO DA UNA DISCIPLINA FRAMMENTARIA
AD UN CORPUS IURIS ORGANICO
9. Il ritardo italiano nella disciplina consumeristica. Finalmente, la legge 30 luglio 1998,
n. 281: la nozione e i diritti del consumatore, le associazioni rappresentative a livello nazionale, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti 270
10. La legge 6 febbraio 1996, n. 52, recepisce la direttiva 93/13/CE sulle clausole abusive ovvero “vessatorie” nei contratti stipulati con i consumatori. Finalmente, il controllo di vessatorietà assume carattere contenutistico. Gli artt. 1469-bis e ss. del Codice civile
confluiscono nel Codice del consumo (artt. 33 e ss.) 272
10.1. Il controllo di vessatorietà, non più solo in sede giudiziaria (azione di nullità ed inibitoria), ma anche in sede amministrativa non contenziosa, ex art. 5 del d.l.
24 gennaio 2012, n. 1, conv. in l. 24 marzo 2012, n. 27 275
11. Gli strumenti del controllo di vessatorietà: una clausola generale di abusività ed un elenco di clausole presuntivamente abusive (la “lista grigia” e la “lista nera”). L’arduo compito di stabilire l’esatta portata dei criteri elastici della “buona fede” e del
“significativo squilibrio” 277
12. La presunzione di vessatorietà di cui alla lett. u) del comma secondo dell’art. 33 del Codice del consumo ovvero il foro del consumatore: la ratio e la natura della norma, i caratteri di esclusività e specialità, l’inderogabilità “di fatto”, l’ambito di operatività soggettivamente determinato, le conseguenze della nullità e la rilevabilità d’ufficio, la
residenza ed il domicilio che rilevano ai fini della norma 281
13. Dalla “inefficacia” dell’art. 1469-quinquies c.c. alla “nullità di protezione” dell’art. 36 del Codice del consumo: legittimazione ad agire in capo al consumatore e rilevabilità d’ufficio solo a vantaggio dello stesso. Questioni relative alle conseguenze della
caducazione della clausola nulla ed alla prescrittibilità o imprescrittibilità dell’azione. 285
14. Il Codice del consumo: natura, ratio e struttura. Una panoramica sulle disposizioni innovative e su quelle previgenti 287
14.1. Il problematico rapporto tra il Codice del consumo ed il Codice civile. L’art. 1469-bis c.c. ed i criteri di risoluzione dei conflitti tra le norme del Codice
civile e la legislazione consumeristica 292
14.1.1. (Segue) Le lacune della disciplina consumeristica e la funzione integrativa del Codice civile 294
14.1.2. (Segue) Trattasi di rapporto genus-species o di relazione tra sistemi normativi che interagiscono e si integrano reciprocamente? 295
15. Lo status di “consumatore”: i criteri di identificazione elaborati dalla dottrina e dalla giurisprudenza prima del Codice del consumo. L’art. 3, lett. a), del Codice del consumo riduce ad unità le previgenti definizioni di consumatore. Le nozioni di “consumatore”
e “utente” 297
16. Il diritto di recesso come “regola” a tutela della parte debole. La disciplina del recesso nei contratti conclusi fuori dei locali commerciali e nei contratti a distanza. La Corte di giustizia è intervenuta sulle spese a carico dell’acquirente che receda da un acquisto
online 300
16.1. Il nuovo quadro normativo, siccome ridisegnato dalla direttiva 2011/83/UE sui
diritti dei consumatori 306
Sezione IV
LE FATTISPECIE CONTRATTUALI TRA NORME E PRASSI
17. La vendita di pacchetti turistici. Il quadro normativo: dal contratto di viaggio di cui alla l. n. 1084/1977 al “pacchetto turistico” di cui al d.lgs. n. 111/1995. Poi, in rapida
evoluzione, dal Codice del consumo al Codice del xxxxxxx 000
00.0. La disciplina dei pacchetti turistici. L’ambito oggettivo di applicazione: cosa è cambiato rispetto al Codice del consumo 310
17.1.1. (Segue) L’ambito soggettivo di applicazione: l’organizzatore di viag-
gio, l’intermediario ed il turista 312
17.1.2. (Segue) Requisiti formali e sostanziali del contratto di vendita di pacchetti turistici 314
17.1.3. (Segue) Vicende contrattuali: cessione del contratto, revisione del prezzo, modifiche delle condizioni contrattuali, recesso del turista o annullamento del servizio 315
17.1.4. (Segue) La responsabilità dell’organizzatore e dell’intermediario per mancato o inesatto adempimento. I danni alla persona ed i danni “di-
versi da quelli alla persona”. Il regime di esonero da responsabilità . 316
17.1.5. (Segue) Il riconoscimento del danno da vacanza rovinata all’esito di
un lungo percorso di elaborazione dottrinale e giurisprudenziale 320
17.1.6. (Segue) Il reclamo del turista. L’assicurazione ed il fondo di garanzia. 324
18. La vendita dei beni di consumo: la sedes materiae, l’ambito di applicazione, la nozione
di bene di consumo 326
18.1. (Segue) La tutela del consumatore fa un balzo in avanti grazie al passaggio dal criterio del defect a quello della non conformity: l’ipotesi della installazione mal eseguita, i rimedi primari e secondari, la prescrizione e la decadenza, l’onere probatorio 327
18.2. (Segue) La garanzia contrattuale ulteriore, i beni usati ed, in particolare, i problemi correlati ai difetti delle vetture usate 329
19. Il credito ai consumatori: la riforma. Il d.lgs. 13 agosto 2010, n. 141, ha dato attuazione alla direttiva 2008/48/CE. Le nozioni che introducono alla materia e l’ambito di applicazione della disciplina 331
19.1. (Segue) La tutela del consumatore: il diritto all’informazione precontrattuale
ed il diritto di recesso 333
Sezione V
L’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA: TUTELE COLLETTIVE
20. L’azione inibitoria collettiva: l’art. 3 della legge 30 luglio 1998, n. 281, è confluito nell’art. 140 del Codice del consumo. La giurisdizione, la competenza per materia e
per territorio e la legittimazione ad agire 338
20.1. (Segue) L’inibitoria ordinaria e cautelare: controversa la natura del rimedio. Le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate: rimedio autonomo rispetto all’inibitoria o mero strumento di attua- zione? La pubblicazione del provvedimento su uno o più quotidiani: misura complementare rispetto alle altre due, non è un inutile duplicato dell’art. 120
c.p.c. Una singolare procedura di conciliazione 340
21. L’azione di classe: fondamento. Il modello americano ed inglese 343
21.1. La nostra azione di classe nel quadro della disciplina introdotta dalla legge 23 luglio 2009, n. 99: i profili afferenti alla legittimazione attiva e passiva, l’ambito oggettivo di applicazione, la riserva di collegialità, la territorialità concentrata.
Le novità introdotte dal decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, conv. in l. 24
marzo 2012, n. 27 345
21.1.1. (Segue) La scansione processuale e la partecipazione del pubblico ministero. Le quattro fasi: preliminare, intermedia, istruttoria e decisionale 348
21.1.2. (Segue) Le prime (poche) applicazioni pratiche. 352
Capitolo IV
LA PARTE CONTRATTUALE
di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
1. I contraenti 357
1.1. La definizione di identità 361
1.2. L’identificazione dei contraenti 361
1.2.1. L’identificazione degli enti 364
2. L’influenza dell’identità del contraente sul contratto 365
3. L’errore di identificazione del contraente (rinvio) 366
3.1. L’uso di uno pseudonimo 367
3.2. Il contratto stipulato sotto nome altrui o sotto falso nome (rinvio) 368
4. La responsabilità del notaio nell’identificazione dei contraenti 368
5. Gli altri partecipanti all’atto: i testimoni, l’interprete 374
6. La persona fisica e la parte contrattuale 377
7. La ratio della nozione di parte 381
8. Parte in senso sostanziale e parte in senso formale 381
8.1. La nozione di parte nella classificazione del contratto (rinvio) 383
8.2. Risoluzione, annullabilità e nullità nei contratti plurilaterali (rinvio) 385
8.3. Il conflitto di interessi (rinvio) 385
9. La parte determinata o determinabile 385
10. Il contratto aperto (rinvio) 387
Capitolo V
LA RAPPRESENTANZA
di Xxxxx Xxxxxxxx
1. La sostituzione nell’attività giuridica 390
2. La rappresentanza (definizione) 391
3. La normativa applicabile alla rappresentanza 393
4. I soggetti 394
4.1. La pluralità di rappresentanti 394
4.2. La pluralità di rappresentati 396
4.3. La nomina di un ente come rappresentante 396
5. Gli elementi costitutivi della rappresentanza 398
6. La spendita del nome o contemplatio domini 399
6.1. Le modalità della spendita del nome 400
7. Il potere rappresentativo 404
7.1. Il titolo del potere rappresentativo 405
7.2. Le classificazioni della rappresentanza in base al titolo (la rappresentanza
legale) 405
7.3. La rappresentanza volontaria 408
7.4. La rappresentanza organica 409
7.5. La rappresentanza indiretta 411
7.5.1. Le incongruenze della normativa: la soluzione delle Sezioni Unite
(Cass., sez. un., 8 ottobre 2008, n. 24772) 413
8. Un particolare titolo rappresentativo: la procura 414
8.1. Le caratteristiche della procura (negozio unilaterale) 415
8.2. La recettizietà 416
8.3. Procura e rapporto di gestione: autonomia documentale 418
8.4. L’autonomia funzionale della procura dal rapporto di gestione 420
8.5. Il collegamento negoziale tra procura e rapporto di gestione 421
8.6. Le differenze tra la procura e il principale contratto di gestione: il mandato . 421 8.7. La personalità della procura 424
8.8. La cessione del potere rappresentativo 424
9. La volontà 426
9.1. Gli stati soggettivi della volontà (legittimazione e capacità) 427
9.2. I vizi della volontà 429
10. La causa della procura (rinvio) 431
11. L’oggetto della procura 431
11.1. I vari tipi di procure 431
11.2. Gli atti, i negozi e i contratti oggetto della procura 434
12. La forma della procura 438
13. La modifica della procura 445
14. I limiti al potere del rappresentante 447
15. La rappresentanza senza potere ed eccesso del potere rappresentativo 447
15.1. La sanzione del negozio concluso dal rappresentante senza poteri o eccedendo
i propri poteri 450
15.2. La ratifica 454
15.3. I requisiti della ratifica 458
15.4. Le conseguenze della ratifica 463
15.5. Il tempo della ratifica 466
15.6. La responsabilità del rappresentante senza potere 466
15.7. La rappresentanza apparente 470
16. Il conflitto di interessi 472
16.1. Le classificazioni del conflitto di interessi 476
16.2. Il conflitto indiretto di interessi 477
16.3. Il conflitto diretto di interessi (il c.d. contratto con se stesso) 480
16.3.1. L’autorizzazione e la predeterminazione degli elementi del contratto. 484
16.4. La sanzione del conflitto di interessi 487
17. L’estinzione della procura 489
17.1. La scadenza del termine o compimento dell’affare 489
17.2. La rinunzia 491
17.3. La morte o sopravvenuta incapacità del rappresentato 492
17.4. La morte o sopravvenuta incapacità del rappresentante 495
17.5. Il fallimento del rappresentato o del rappresentante 497
17.6. La revoca della procura 497
17.7. L’irrevocabilità della procura 500
17.8. Le singole ipotesi di irrevocabilità della procura 502
17.9. L’estinzione del rapporto sottostante 506
17.10. La pubblicità della cause di estinzione della procura 507
18. Gli istituti affini 508
18.1. Il nuncius 511
Capitolo VI
IL CONTRATTO PER PERSONA DA NOMINARE
di Xxxxx Xx Xxxxxxx
1. La nozione 514
2. La riserva di nomina: clausola accessoria o negozio autonomo? 515
3. La natura giuridica del contratto per persona da nominare: tesi del contratto condizionale 516
3.1. La tesi della concentrazione soggettiva. 517
3.2. La tesi della rappresentanza in incertam personam. 518
3.3. Il potere di nomina: i suoi caratteri e la sua circolazione 519
4. La capacità e la legittimazione delle parti 519
4.1. La dichiarazione di nomina: natura, caratteri, forma e le implicazioni con la comunione legale dei coniugi 521
4.2. Gli effetti del contratto per persona da nominare ed il suo momento perfe- zionativo (rispetto allo stipulans e rispetto all’electus) 524
4.3. La pubblicità (trascrizione) del contratto originario e della dichiarazione di nomina 526
4.4. Le differenze con le figure negoziali affini: la cessione del contratto 527
4.4.1. Il contratto a favore del terzo 528
4.4.2. Il contratto per conto di chi spetta e promessa del fatto del terzo . 529
5. L’ambito di applicazione del contratto per persona da nominare: ai contratti intuitu personae, a prestazioni corrispettive, a carico di una sola parte, alla permuta, all’op-
zione ed al preliminare 529
5.1. (Segue) L’ammissibilità della riserva di nomina in relazione a preliminari di vendita di fondi in presenza di affittuari o confinanti coltivatori diretti aventi
diritto alla prelazione agraria 531
Capitolo VII
LA GESTIONE DI AFFARI ALTRUI
di Xxxxxxx Xxxxxx
1. Vicende storiche e natura giuridica dell’istituto 533
2. Gli elementi strutturali della negotiorum gestio: l’absentia domini 536
2.1. (Segue) La spontaneità dell’intervento del gestore 537
2.2. (Segue) L’animus aliena negotia gerendi 538
2.3. (Segue) L’alienità dell’affare 539
2.4. (Segue) L’utiliter coeptum 540
3. L’elemento accidentale negativo della prohibitio domini 540
4. La capacità di contrattare del gestore 541
5. L’oggetto della gestione 542
5.1. (Segue) La gestione e l’amministratore di fatto di società 544
5.2. La questione della rilevanza processuale della negotiorum gestio 545
5.3. La gestione di affari e la Pubblica Amministrazione 546
6. Effetti dell’atto di gestione: obblighi e responsabilità risarcitoria del gestore 547
6.1. (Segue) Gli obblighi del dominus 549
7. Gestione d’affari rappresentativa e non rappresentativa 550
8. La ratifica 551
Capitolo VIII
LA VOLONTÀ E L’ACCORDO DEI CONTRAENTI
di Xxxxxxxxx Xxxxxxxxx
1. La volontà contrattuale 553
1.2. La rilevanza della volontà in quanto produttrice di effetti 561
2. La volontà e la capacità 562
2.1. L’incapacità 563
3. La libertà della volontà (libertà negoziale) (rinvio) 566
4. La manifestazione della volontà 568
4.1. La teoria della volontà 571
4.2. La teoria della dichiarazione 572
4.3. La teoria dell’autoresponsabilità 573
4.4. La teoria dell’affidamento 574
4.5. Conclusioni 575
5. Il documento: definizione e finalità 576
5.1. La sottoscrizione del contratto quale estrinsecazione della volontà 577
5.2. Le caratteristiche della sottoscrizione 580
5.3. La sottoscrizione non si usa solo nei contratti 582
5.4. Le modalità della sottoscrizione 585
5.5. Le sottoscrizioni dei verbali assembleari 586
5.6. Le sottoscrizioni delle modifiche contrattuali e degli allegati 588
5.7. Le ipotesi di mancata sottoscrizione 589
5.7.1. La produzione in giudizio di un contratto non sottoscritto 593
5.8. La doppia sottoscrizione (clausole abusive) (rinvio) 596
6. La forma della volontà (rinvio) 596
7. Il contenuto della volontà (rinvio) 600
8. La volontà in ipotesi di “parte plurisoggettiva” 601
9. La volontà determinata o determinabile 603
10. La volontà emessa tramite altri soggetti (rinvio) 604
11. La definizione delle autorizzazioni giurisdizionali necessarie per la stipula dell’atto . 605
11.1. Gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione 608
11.2. L’amministratore di sostegno 609
11.3. Gli inabilitati e gli interdetti 615
11.4. I minori 617
11.5. Gli allegati del contratto (differenze tra codice civile e legge notarile) 617
Capitolo IX
LA CAUSA E LE PRINCIPALI CLASSIFICAZIONI DEI CONTRATTI
di Xxxxx Xxxxxxxx
Sezione I LA CAUSA
1. La causa 622
2. La teoria dell’inesistenza della causa 625
2.1. Il contratto astratto 626
3. La teoria soggettiva della causa 627
4. La teoria oggettiva della causa 628
4.1. La causa come giustificazione dello spostamento patrimoniale 629
4.2. La causa come giustificazione della prestazione 629
4.3. La causa come tipo contrattuale 633
4.3.1. La classificazione, l’identificazione o qualificazione del contratto 634
4.3.2. Le ipotesi concrete 636
4.3.3. I contratti a causa variabile (rinvio) 644
4.3.4. Le critiche alla causa come tipo contrattuale 645
4.4. La causa come funzione 646
4.5. La causa come funzione economico-sociale 648
4.5.1. Le critiche alla causa come funzione economico-sociale 650
4.5.2. La problematica della causa putativa o inesistente 652
4.6. La causa come funzione economico-individuale del contratto (c.d. causa in concreto) 655
4.6.1. La posizione della giurisprudenza (Cass., sez. un., 18 marzo 2010, n.
6538) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 660
4.7. Ricostruzione unitaria della causa (c.d. teoria poliedrica della causa) 666
5. L’atto con causa esterna o richiamata dall’esterno (c.d. prestazioni isolate) 667
5.1. La natura giuridica dell’atto con causa esterna 669
5.2. Gli elementi dell’atto con causa esterna 670
5.3. La struttura dell’atto con causa esterna 672
5.4. La prassi 673
6. L’influenza dell’autonomia contrattuale sulla causa 673
6.1. Il contratto atipico o innominato 674
6.2. I contratti misti, complessi o composti 678
6.2.1. Il problema della disciplina applicabile 683
6.3. I contratti tipici con clausola atipica 685
6.4. I contratti collegati 685
6.4.1. Gli elementi del collegamento 686
6.4.2. I vari tipi di collegamento 694
7. I vizi della causa: la mancanza totale ed originaria (genetica) della causa 699
8. I vizi genetici della causa: causa illecita 699
8.1. Le norme imperative 702
8.2. L’ordine pubblico 708
8.3. Il buon costume 710
9. Il contratto in frode alla legge 713
9.1. I casi specifici di frode alla legge 716
9.1.1. La ratio del divieto del patto commissorio 720
9.1.2. Le alienazioni a scopo di garanzia 722
9.1.3. I trasferimenti a scopo di garanzia 725
9.1.4. Il mandato ad alienare a scopo di garanzia 728
9.1.5. Le alternative possibili 730
10. La mancanza funzionale sopravvenuta della causa (rinvio) 731
11. I motivi 732
Sezione II
LE PRINCIPALI CLASSIFICAZIONI DEI CONTRATTI
12. Le differenze con il codice del 1865 735
12.1. I contratti consensuali e reali 737
13. I contratti ad effetti obbligatori ed ad efficacia reale 739
14. I contratti formali e non formali 739
15. I contratti di fatto (rinvio) 740
16. I contratti indeterminati o perpetui, i contratti istantanei (ad esecuzione immediata) o
di durata (ad esecuzione continuata o periodica) 740
17. I contratti patrimoniali e gli atti personali 741
18. I contratti onerosi e gratuiti 742
18.1. I negozi gratuiti e le liberalità 743
18.2. Le liberalità 744
18.3. I rapporti di cortesia 744
18.4. L’atipicità dei negozi gratuiti 746
18.4.1. L’applicabilità dell’art. 1322 c.c. ai contratti gratuiti 747
18.4.2. La descrizione della fattispecie dei negozi gratuiti atipici 748
18.4.3. Le differenze tra contratti onerosi, gratuiti atipici e donazione 750
18.4.4. La funzione dei negozi gratuiti atipici 751
18.4.5. I requisiti 752
18.4.6. Conclusioni 753
19. I contratti corrispettivi o sinallagmatici 754
20. I contratti a causa variabile 755
21. I contratti commutativi ed aleatori 755
22. I contratti astratti e causali 756
23. I contratti dispositivi e di accertamento 756
23.1. L’accertamento della titolarità di un diritto reale immobiliare in assenza di contratto 759
24. I contratti normativi (rinvio) 763
25. I negozi unilaterali 763
25.1. I negozi unilaterali plurisoggettivi 764
25.2. I contratti (o negozi bilaterali) 765
25.3. I contratti plurilaterali 766
26. I contratti di ordinaria e straordinaria amministrazione 767
27. Gli atti inter vivos e mortis causa 769
Capitolo X
L’OGGETTO
di Xxxxxxxxxx Xxxxxxxx
1. L’oggetto: concetti generali e profili storici (dal pensiero di Xxxxxxx al Code civil) 772
1.1. (Segue) Il rapporto tra contenuto e oggetto del contratto 775
1.2. (Segue) L’oggetto unico 776
1.3. (Segue) Gli oggetti plurimi 776
1.4. (Segue) L’oggetto oggettivamente complesso 778
1.5. (Segue) L’oggetto soggettivamente complesso 779
1.6. (Segue) La tesi che differenzia tra oggetto mediato e oggetto immediato: conseguenze 782
1.7. (Segue) La diversa consistenza dell’oggetto (e le c.d. masse plurime) 782
2. I requisiti dell’oggetto (confronto tra codice civile e normativa comunitaria) 784
2.1. (Segue) La possibilità 784
2.1.1. (Segue) L’esistenza del bene 785
2.1.2. (Segue) La cosa futura (oggettivamente futura e soggettivamente futura) 785
2.1.3. (Segue) Le natura giuridica del contratto con oggetto futuro 787
2.1.4. (Segue) Le conseguenze della natura giuridica del contratto con oggetto futuro (donazioni, atti a titolo oneroso, servitù, accollo, immobili da costruire, conferimenti in società di beni futuri) 787
2.1.5. (Segue) La venuta a esistenza dell’oggetto, le diverse fattispecie 789
2.1.6. (Segue) La mancata venuta a esistenza del bene 791
2.1.7. (Segue) L’impossibilità materiale e giuridica 791
2.1.8. (Segue) L’impossibilità assoluta e relativa 792
2.1.9. (Segue) L’impossibilità temporanea e perpetua, la possibilità soprav-
venuta 793
3. La liceità 793
3.1. (Segue) La mancanza di autonomia e l’assorbimento nell’illiceità della causa . 794
4. La determinatezza e determinabilità dell’oggetto 795
4.1. (Segue) La determinazione legale e giudiziale 795
4.2. (Segue) L’identificazione (descrizione) dell’oggetto (c.d. determinabilità) 796
4.3. (Segue) L’identificazione (descrizione del bene, del diritto, del corrispettivo,
etc...) 797
4.4. (Segue) I requisiti ai fini contrattuali 798
4.5. (Segue) I requisiti per la legge notarile (legge 16 febbraio 1913, n. 89) 799
4.6. (Segue) Le discrasie tra i dati catastali e i confini 800
4.7. (Segue) I requisiti ai fini della trascrizione dell’atto e della iscrizione ipotecaria. 802 4.8. (Segue) L’aliud pro alio 802
4.9. (Segue) La differenza tra determinazione (identificazione) e individuazione dell’oggetto (bene generico): conseguenze 803
4.10. (Segue) La fideiussione omnibus 803
4.11. (Segue) La determinabilità legale, giudiziale e di parte 804
4.12. (Segue) I negozi per relationem. 805
4.13. (Segue) La relatio formale e relatio sostanziale 806
4.14. (Segue) La relatio perfecta e relatio imperfecta; determinativa ed esplicativa 807
4.15. (Segue) La relatio nei contratti formali 807
4.16. (Segue) L’arbitraggio; la natura giuridica del contratto con oggetto determina-
bile a mezzo di arbitratore e natura giuridica della decisione 809
4.17. (Segue) L’estraneità dell’arbitratore (rimessione dell’incarico a una delle parti). 811
4.18. (Segue) La mancata nomina dell’arbitratore e il rifiuto dell’accettazione dell’incarico 812
4.19. (Segue) L’impossibilità o il rifiuto di procedere alla determinazione da parte del
terzo 813
4.20. (Segue) Il biancosegno, arbitrato e x.x. xxxxxxx contrattuale: differenze 814
4.21. (Segue) I criteri di determinazione: arbitrium boni viri e arbitrium merum 815
4.22. (Segue) Il regime dell’impugnativa della pronuncia 816
4.23. (Segue) Le differenze tra atti inter vivos e mortis causa (successione a titolo universale e particolare) 817
5. Il contenuto imposto del contratto: le menzioni urbanistiche dei fabbricati 818
5.1. (Segue) La certificazione energetica, commerciabilità degli edifici e sicurezza
degli impianti 818
5.2. (Segue) Il certificato di agibilità 820
5.3. (Segue) L’aggiornamento catastale: il nuovo articolo 29 della legge 27 febbraio
1985 n. 52 821
6. Il contenuto imposto del contratto: le menzioni urbanistiche dei terreni 821
6.1. (Segue) La commerciabilità dei terreni percorsi dal fuoco 822
6.2. (Segue) Le modalità di pagamento del prezzo: legge 4 agosto 2006 n. 248 e successive modifiche, coordinamento con la nuova disciplina del c.d. antiriciclaggio 822
6.2.1. (Segue) La mancata coincidenza soggettiva tra acquirente e finanziatore 824
7. La modificabilità dell’oggetto del contratto 824
8. I particolari oggetti di contratto: il possesso 825
8.1. (Segue) La colonna d’aria 826
8.2. (Segue) La cessione di cubatura 826
8.3. (Segue) I beni culturali 829
8.4. (Segue) Gli immobili situati in zone di confine 830
Capitolo XI
LE CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO ED I CONTRATTI CONCLUSI MEDIANTE MODULI O FORMULARI.
LA TUTELA DELLA PARTE DEBOLE NON PREDISPONENTE NEI CONFRONTI DELLE CLAUSOLE VESSATORIE ED ABUSIVE
di Xxxxxxx Xxxxxxx
Sezione I
I CONTRATTI CONCLUSI MEDIANTE MODULI E FORMULARI E LE CLAUSOLE VESSATORIE NEL CODICE DEL 1942
1. La contrattazione di massa. Ragioni storiche, economiche e sociali della standardiz- zazione del contenuto del contratto. La tutela della parte non predisponente e di
quella debole nei rapporti consumeristici 834
1.1. L’evoluzione storica 836
2. Condizioni generali di contratto, contratti conclusi mediante moduli e formulari e clausole abusive 839
3. La nozione di condizioni generali di contratto 841
3.1. Il dibattito dottrinario in ordine alla natura giuridica (negoziale o meno) delle condizioni generali di contratto 842
4. La tutela dell’aderente nella disciplina del Codice civile del 1942 844
4.1. L’efficacia delle condizioni generali di contratto nei confronti dell’aderente . 845
4.2. L’interpretazione delle condizioni generali di contratto 847
5. Le clausole vessatorie o onerose 848
5.1. Il dibattito dottrinario in ordine alla corretta interpretazione dell’art. 1341 comma 2 c.c. Le singole clausole vessatorie 849
5.1.1. Le clausole che limitano la responsabilità del predisponente 850
5.1.2. Le clausole che stabiliscono facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione 851
5.1.3. Le clausole che sanciscono decadenze 852
5.1.4. Le clausole che stabiliscono limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni 852
5.1.5. Le clausole che sanciscono restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti con i terzi 853
5.1.6. Le clausole di tacita proroga o di rinnovazione del contratto 854
5.1.7. Le clausole compromissorie o di deroga alla competenza dell’auto-
xxxx giudiziaria 854
5.2. Il requisito della specifica approvazione. La problematica dell’applicabilità dell’art. 1341 comma 2 c.c. al contratto stipulato per atto pubblico o in forma pubblico-amministrativa 855
5.3. Le conseguenze della mancanza di specifica sottoscrizione 857
5.4. Limiti ed inadeguatezza del sistema di tutela codicistico 858
Sezione II
I CONTRATTI CONCLUSI MEDIANTE MODULI O FORMULARI E LE CLAUSOLE VESSATORIE NEL CODICE DEL CONSUMO
6. Presupposti soggettivi di applicabilità del Codice del consumo 860
7. Le clausole vessatorie. La trattativa individuale quale presupposto di esclusione dell’applicazione della normativa a tutela del consumatore 863
8. Il principio di trasparenza e l’interpretatio contra stipulatorem. 866
9. La disciplina della nullità nei contratti del consumatore 868
10. L’elenco delle clausole che si presumono vessatorie sino a prova contraria (c.d. lista grigia): le clausole di squilibrio e le clausole di sorpresa 869
10.1. Le clausole di squilibrio. Le clausole che incidono sulla disponibilità del vincolo contrattuale 870
10.1.1. (Segue) Le clausole di squilibrio con riferimento alla responsabilità
del consumatore 871
10.1.2. (Segue) Le clausole di squilibrio con riferimento alla responsabilità
del professionista 874
10.1.3. (Segue) Le clausole di squilibrio quanto alla tutela dei diritti 875
10.1.4. (Segue) Le clausole di squilibrio sintomatiche di una marcata asim-
metria tra le posizioni contrattuali 877
10.2. Le clausole di sorpresa. La sorpresa quanto al vincolo 878
10.2.1. (Segue). Le clausole di sorpresa quanto ai contenuti del regolamento contrattuale 879
10.2.2. (Segue) Le clausole di sorpresa quanto alla controparte 881
11. Le clausole vessatorie nonostante la trattativa individuale (la c.d. lista nera) 882
11.1. Le clausole che escludono o limitano la responsabilità del professionista in caso di morte o danno alla persona del consumatore risultante da un fatto o da
un’omissione del professionista 883
11.2. Le clausole che escludono o limitano la responsabilità del professionista o di un’altra parte in caso di inadempimento totale o parziale o di adempimento inesatto da parte del professionista 883
11.3. Le clausole che prevedono l’adesione del consumatore come estesa a clausole che non ha avuto, di fatto, la possibilità di conoscere prima della conclusione
del contratto 884
12. La tutela inibitoria 884
12.1. La tutela amministrativa contro le clausole vessatorie dinanzi all’AGCM ed i suoi rapporti con quella giurisdizionale ordinaria ed amministrativa alla luce
del d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, conv. in l. 24 marzo 2012, n. 27 887
13. Problemi di coordinamento della disciplina delle condizioni generali di contratto e
della normativa consumeristica (rinvio) 888
Capitolo XII
LA FORMA
di Xxxxxxxx Xxxxxxxx
1. Il principio moderno della libertà della forma e le sue eccezioni 891
2. La forma dei negozi strumentali, preparatori, modificativi e risolutori. Il c.d. principio di simmetria negli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. Fattispecie codificate e
casi controversi 899
3. La forma volontaria o convenzionale 903
4. La scrittura privata semplice. Il “biancosegno” 907
5. La scrittura privata autenticata. La scrittura privata autenticata nel procedimento di mediazione obbligatoria di cui al d.lgs n. 28 del 4 marzo 2010 912
6. L’atto pubblico notarile. Le formalità dell’atto pubblico notarile in particolare l’in- tervento di soggetti minorati. Il verbale notarile. Il verbale notarile di constatazione. 916
7. La pubblicità nei registri italiani di documenti formati da pubblici ufficiali stranieri: il verbale di deposito presso un notaio italiano di atti negoziali stranieri previa verifica dell’equivalenza. I requisiti per l’accesso alla pubblicità nei registri immobiliari e societari degli atti formati all’estero 921
8. Forma degli atti gratuiti, delle donazioni indirette, del c.d. negotium mixtum cum donationem 925
8.1. La controversa natura dei verbali di trasferimento immobiliare sottoscritti nelle udienze di separazione e divorzio 926
9. L’atto pubblico informatico (le innovazioni risultanti dal d.lgs. 2 luglio 2010, n. 110). 929
10. La tutela penale (i reati contro la fede pubblica) 934
11. Le formalità degli atti con contraente debole e con i consumatori (rinvio) 940
Capitolo XIII
LA CONDIZIONE, IL TERMINE ED IL MODUS
di Xxxxx Xxxxx
1. Gli elementi accidentali del contratto 943
2. La condizione nel contratto: definizione 945
3. L’accidentalità della clausola condizionale 948
4. La condizione sospensiva e la condizione risolutiva 951
4.1. La classificazione delle condizioni: positive e negative, casuali, potestative e
miste 953
5. I requisiti dell’evento condizionante: futurità, incertezza, possibilità e liceità 954
5.1. Le condizioni improprie 955
5.2. La condizione ed il termine di efficacia: differenze e interazioni 957
5.3. La condizione e la presupposizione 959
5.4. Le condizioni illecite e impossibili 962
6. La condizione meramente potestativa 966
6.1. La condizione potestativa risolutiva ed il patto di recesso 968
7. La clausola condizionale e la causa concreta del contratto 970
7.1. La condizione risolutiva di inadempimento: differenze con la clausola risolu-
tiva espressa. La condizione sospensiva di adempimento 972
7.2. La condizione unilaterale e la c.d. rinuncia alla condizione 977
8. La condizione apposta ad una singola clausola del contratto 985
9. I limiti all’apponibilità della condizione: gli actus legitimi. Il problema dell’apponibi-
lità della condizione all’atto costitutivo di società di capitali ed alle delibere societarie. 986
10. La fase di pendenza della condizione e gli strumenti a tutela dell’aspettativa: atti conservativi e dispositivi del diritto condizionato 991
10.1. Il comportamento delle parti in pendenza della condizione. L’obbligo di comportarsi secondo buona fede 994
11. L’avveramento e la mancanza della condizione 996
11.1. La finzione di avveramento della condizione 999
12. La retroattività della condizione ed i suoi limiti 1002
13. Gli atti di amministrazione. I frutti 1005
14. La forma della condizione. L’apposizione della clausola condizionale e la sua elimi- nazione, successivamente alla conclusione del contratto 1007
15. La pubblicità e la prova della clausola condizionale 1011
16. La condicio juris 1014
17. Il termine del contratto: definizione 1015
18. Il termine iniziale dell’efficacia ed il termine dell’adempimento. Il termine essenziale. 1017
19. Il termine finale nei contratti obbligatori e nei contratti ad effetti reali 1018
20. I requisiti di validità del termine: determinatezza o determinabilità, possibilità e liceità. 1022
21. Il c.d. termine meramente potestativo 1023
22. Le fasi del termine: apposizione, pendenza, maturazione 1024
23. La disciplina del termine di efficacia ed i limiti alla sua apponibilità 1024
24. Il modus: definizione 1026
25. La qualificazione giuridica e cenni sulla disciplina dell’onere 1028
26. Modus e condizione: differenze 1030
Capitolo XIV
LE TEORIE DEL PERFEZIONAMENTO
di Xxxxxxx Xxxxxxxx
1. La conclusione del contratto: caratteri generali ed evoluzione storica del concetto 1033
2. L’accordo e il procedimento 1035
3. La proposta: i caratteri 1037
3.1. (Segue) La natura giuridica 1041
4. L’accettazione 1044
5. Le teorie del perfezionamento: evoluzione storica dei principi 1046
5.1. La scelta del codice di commercio del 1865 1048
5.2. Il sistema attuale 1048
5.2.1. La revoca della proposta (e dell’accettazione): la sua natura recettizia. 1051
6. Le eccezioni alla regola della recettizietà: le altre ipotesi di conclusione del contratto. 1055
6.1. La deroga volontaria al sistema della recettizietà 1055
6.2. La conclusione mediante l’inizio dell’esecuzione 1056
6.2.1. Il rilievo del silenzio 1060
6.2.2. I contratti di fatto 1062
6.3. I contratti reali 1064
6.4. Il contratto con obbligazioni del solo proponente 1069
6.4.1. Il rilievo sistematico dell’art. 1333 c.c.: la critica al dogma del consensualismo 1075
6.4.2. L’ambito di applicazione 1076
6.5. Il contratto telematico: la Direttiva 2003/31/CE ed il d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70. 1079
7. Il contratto a formazione unilaterale 1083
8. La proposta irrevocabile 1084
9. L’offerta al pubblico, la promessa al pubblico e l’invito ad offrire 1089
9.1. Forme particolari di offerta al pubblico: i contratti della Pubblica Ammini- strazione, le gare 1093
9.2. Il contratto aperto 1097
Capitolo XV
GLI OBBLIGHI LEGALI DI CONTRARRE E LE CLAUSOLE IMPOSTE
di Xxxxxxx Xxxxxxxx
1. Autonomia privata nella determinazione a contrarre e nella definizione del contenuto
del contratto. Limiti contrattuali e limiti legali 1101
2. Gli obblighi legali di contrarre e i contratti imposti 1104
3. Le clausole imposte 1107
4. I limiti legali all’autonomia contrattuale dell’imprenditore: gli obblighi legali di contrarre 1108
5. I limiti legali all’autonomia contrattuale dell’imprenditore: i contratti imposti 1112
6. I limiti legali all’autonomia contrattuale dell’imprenditore: clausole imposte e clausole vietate. Ulteriori forme di conformazione legale del rapporto: obbligo di disciplina contrattuale di determinati aspetti del rapporto, diretta disciplina legale dei medesimi. 1113
7. I limiti legali all’autonomia contrattuale dell’imprenditore: i servizi di pubblica utilità. 1115
8. I limiti legali all’autonomia privata nella materia societaria 1117
9. I limiti legali all’autonomia contrattuale del datore di lavoro. Le assunzioni obbli- gatorie 1120
10. Gli obblighi di contrarre della Pubblica Amministrazione: aspetti peculiari 1121
Capitolo XVI
I CONTRATTI PREPARATORI: L’OPZIONE
di Xxxxxxx Xxxxxxxx e Xxxxx Xx Xxxxxxx
1. L’opzione come contratto preparatorio 1125
1.1. L’evoluzione storica dell’opzione 1127
2. L’opzione nel Codice civile del 1942: l’art. 1331 c.c 1129
2.1. La natura giuridica dell’opzione: negozio in formazione 1129
2.2. Il contratto preliminare unilaterale 1130
2.3. La fattispecie complessa derivante da proposta-accettazione-accordo di irre- vocabilità della proposta 1130
2.4. L’unione di atto bilaterale (l’opzione) e atto unilaterale (l’accettazione) 1131
2.5. Il negozio bilaterale distinto dalla proposta diretta alla conclusione del con-
tratto finale 1131
2.5.1. La responsabilità da inadempimento dell’opzione: contrattuale o extracontrattuale? 1133
3. La forma e causa dell’opzione: ammissibilità di un’opzione gratuita ed applicabilità
dello schema di cui all’art. 1333 c.c 1134
3.1. (Segue) Gli effetti 1136
3.2. (Segue) La trascrivibilità dell’opzione 1137
3.3. Il termine dell’opzione 1139
3.4. La cedibilità 1141
4. L’opzione e proposta irrevocabile 1142
5. L’ambito dell’opzione: applicabilità al preliminare ed al contratto per persona da nominare 1144
5.1. (Segue) L’opzione a favore di terzo 1146
5.2. Le ipotesi legali 1148
Capitolo XVII
I CONTRATTI PREPARATORI: LA PRELAZIONE
di Xxxxx Xxxxxxxx
1. Definizione 1151
2. Le norme di riferimento 1154
3. I titoli della prelazione 1154
3.1. Le differenze tra prelazione volontaria e legale 1156
3.2. Le motivazioni alla base della prelazione legale 1159
3.3. Le altre classificazioni 1160
4. La natura giuridica 1161
4.1. La teoria dell’assimilazione 1161
4.1.1. La posizione della giurisprudenza (Cass., sez. un., 23 marzo 2011, n.
6597) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1164
4.2. La teoria del contratto sui generis 1165
4.2.1. La non trascrivibilità del contratto sui generis di prelazione (Cass.,
sez. un., 23 marzo 2011, n. 6597) 1166
5. La volontà 1167
5.1. Le parti contrattuali 1169
5.2. La pluralità dei prelazionari 1170
6. La causa 1174
6.1. La prelazione impropria 1174
7. L’oggetto 1176
7.1. L’identificazione del contratto finale 1176
7.1.1. I principi per risolvere le situazioni dubbie 1177
7.2. L’identificazione del bene e/o del diritto oggetto del contratto finale 1183
7.3. Le tecniche per rendere i contratti compatibili con la prelazione 1184
8. Le obbligazioni del concedente e del prelazionario derivanti dalla prelazione 1185
8.1. La denuntiatio 1186
8.2. L’accettazione della denuntiatio 1193
8.3. La giurisdizione quando parte prelazionaria è la P.A. (Cass., sez. un., 3 maggio
2010, n. 10619) 1196
9. La forma 1197
10. Gli elementi accidentali 1199
11. I poteri di gestione del concedente 1200
12. La cessione della prelazione 1201
13. L’adempimento della prelazione 1204
14. L’inadempimento della prelazione 1205
14.1. L’inadempimento: esclusioni soggettive 1206
14.2. I contratti preparatori 1207
14.3. I procedimenti di conclusione del contratto (proposta-accettazione, aste, esecuzione forzata) 1208
14.4. Il trasferimento di un bene diverso 1213
14.4.1. Il trasferimento in blocco e il trasferimento cumulativo 1216
14.5. Il trasferimento della nuda proprietà, di una quota di comunione o della quota
su singolo bene in comunione 1223
14.6. I contratti diversi 1227
14.7. La datio e la novazione 1230
15. Le conseguenze dell’inadempimento 1231
15.1. La non opponibilità ai terzi 1231
15.2. L’opponibilità ai terzi 1235
15.3. Il retratto o riscatto 1237
15.4. Limiti all’applicazione analogica del retratto (Cass., sez. un., 14 giugno 2007,
n. 13886) 1237
15.5. L’esercizio del riscatto 1239
15.6. Il riscatto e la comunione legale (Cass., sez. un., 22 aprile 2010, n. 9523) 1247
15.7. Il pagamento del bene 1248
15.8. La prescrizione della prelazione e del retratto 1250
16. Le garanzie contro l’inadempimento della prelazione 1250
17. La concorrenza tra più prelazioni 1251
18. L’estinzione della prelazione (rinunzia alla prelazione e rinunzia alla denuntiatio) 1254
Capitolo XVIII
I CONTRATTI PREPARATORI: IL CONTRATTO PRELIMINARE
di Xxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxx
1. I cenni storico-comparati ed i profili generali 1260
2. Natura giuridica del preliminare: impostazione del problema. La scissione in due fasi, preliminare e definitivo: l’atteggiamento della dottrina 1264
2.1. Le principali teorie sulla natura giuridica del contratto preliminare (Cass., sez.
un., 7 luglio 2004 n. 12505) 1266
3. Il procedimento di perfezionamento del contratto preliminare: proposta e accettazione 1270
3.1. La fase delle trattative: la c.d. “minuta” o “puntuazione” 1271
3.2. Il contratto preliminare di preliminare. Il problema della natura giuridica dei modelli negoziali predisposti dalle agenzie immobiliari 1281
4. I requisiti del contratto preliminare: l’accordo. La capacità delle parti. Il preliminare concluso da un soggetto incapace 1290
4.1. La legittimazione a disporre della situazione giuridica derivante dalla stipula del contratto preliminare: il preliminare concluso da un coniuge in regime di comunione legale di beni. Il problema dei diritti di credito (Cass., sez. un., 24
agosto 2007 n. 17952) 1292
5. La cessione inter vivos del contratto preliminare. Limiti all’operatività della disciplina: preliminare ad effetti anticipati e preliminare unilaterale. Differenze rispetto alla clausola “per sé o per persona da nominare” 1300
5.1. La successione mortis causa del contratto preliminare. Il legato di contratto e di posizione contrattuale. La successione nel contratto preliminare stipulato
dal promittente alienante con riserva di usufrutto 1303
6. La causa del contratto preliminare 1307
7. L’oggetto del contratto preliminare 1308
7.1. Il contratto preliminare unilaterale 1310
7.2. Il contratto preliminare ad effetti anticipati. Natura giuridica. La posizione del promittente acquirente: possessore o detentore? (Cass. civ., sez. un., 27 marzo
2008 n. 7930) 1312
7.3. Il preliminare e le menzioni urbanistiche (Cass., sez. un., 11 novembre 2009,
n. 23825). Gli immobili abusivi e la preclusione dell’accoglimento della domanda di esecuzione in forma specifica dell’obbligo a contrarre. Il certifi-
cato di agibilità 1317
7.4. Il preliminare e la disciplina prevista dall’art. 29 comma 1-bis legge 27 febbraio 1985 n. 52 introdotto dall’art. 19 comma 14 d.l. 31 maggio 2010 n. 78 (cd.
Manovra economica) 1328
7.5. Ambito del contratto preliminare: premessa 1330
7.6. Il preliminare a favore del terzo 1331
7.7. Il preliminare per persona da nominare 1336
7.8. I contratti obbligatori 1341
7.9. I contratti reali 1342
7.10. La donazione 1343
7.11. Il contratto di società 1345
7.12. Il preliminare di vendita di bene altrui (Cass. civ., sez. un., 18 maggio 2006 n. 11624). L’ipotesi dei preliminari c.d. a catena: cenni 1347
7.13. Il preliminare di vendita di bene in comproprietà (Cass. civ., 14 aprile 2011, n.
8505) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1350
7.14. Il d.lgs. 20 giugno 2005, n. 122: la tutela dell’acquirente degli immobili da costruire. Presupposti soggettivi e oggettivi 1354
7.15. (Segue) Il sistema di tutele delineato dal d.lgs. 6 giugno 2005, n. 122. In parti-
colare: la garanzia fideiussoria 1358
7.16. (Segue) Il contratto preliminare di immobile da costruire: art. 6 d.lgs. 122/2005 1362
8. La forma del contratto preliminare. La forma del mutuo dissenso del preliminare 1364
9. Elementi accidentali del contratto preliminare: Condizione e termine. Termine di adempimento e prescrizione del diritto a stipulare 1366
10. La natura giuridica del contratto definitivo. Ipotesi ricostruttive: contratto o atto dovuto 1369
10.1. La causa del contratto definitivo 1371
10.2. I rapporti tra contratto definitivo e contratto preliminare. L’ipotesi del colle- gamento funzionale 1373
10.3. (Segue). Le ipotesi di invalidità e l’azione di rescissione 1375
10.4. (Segue). L’azione revocatoria 1377
11. L’esecuzione in forma specifica (art. 2932 c.c.): nozione. Natura e funzione della sentenza costitutiva. (Cass., sez. un., 22 febbraio 2010, n. 4059) 1379
11.1. (Segue) Presupposti e limiti. Le condizioni dell’azione ex art. 2932 c.c.: offerta, determinatezza o determinabilità dell’oggetto. Profili processuali: proposizione di domande nuove ex art. 2932 c.c. e termine per l’adempimento della
prestazione corrispettiva 1386
11.2. La sentenza costitutiva nei confronti della Pubblica Amministrazione 1392
12. La trascrizione del contratto preliminare. Profili generali. (Cass. civ., sez. un., 23
marzo 2011, n. 6597) 1397
12.1. (Segue) La funzione prenotativa della trascrizione del contratto preliminare. La trascrizione della domanda giudiziale di esecuzione in forma specifica dell’ob-
bligo di contrarre 1401
12.2. (Segue) Il privilegio del promissario acquirente ex art. 2775-bis c.c. Il problema della prevalenza del privilegio speciale rispetto alle ipoteche a garanzia di un mutuo o iscritte ai sensi dell’art. 2825-bis c.c. (Cass., sez. un., 1°ottobre 2009,
n. 21045) 1404
12.3. (Segue) Il fallimento del promittente alienante (Cass., sez. un., 24 luglio 2004,
n. 12505). Il sopravvenuto fallimento del promittente acquirente 1408
13. Figure discusse di contratto preliminare: il patto di prelazione, il patto di retrovendita
e il mandato senza rappresentanza 1412
13.1. (Segue). Le figure affini. Il patto di opzione: preliminare di opzione e opzione
di preliminare. Il c.d. compromesso e il patto di prelazione 1414
Capitolo XIX
I CONTRATTI PREPARATORI: IL CONTRATTO NORMATIVO
di Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
1. Il contratto normativo quale intesa sul contenuto di futuri eventuali contratti 1417
2. La natura giuridica del contratto normativo alla luce delle sue principali tipologie (contratti normativi bilaterali e unilaterali; contratti normativi interni o esterni; contratti-quadro e accordi normativi) e dell’esame effettuale 1419
3. Le principali figure di contratto normativo alla luce degli orientamenti giurispruden- ziali: contratti di conto corrente bancario, collettivi di lavoro, di concessione di vendita
e di intermediazione finanziaria (Cass., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26725) 1425
Capitolo XX
LA RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE
di Xxxx Xxxxxx Xxxxxx e Xxxxxxxxx Xxxxxx
1. Le origini dell’istituto: ricostruzione dogmatica 1429
2. Gli elementi costitutivi dell’illecito precontrattuale ex art. 1337 c.c 1432
2.1. (Segue) Le trattative rilevanti ai fini della configurabilità della responsabilità precontrattuale 1433
2.2. (Segue) Il recesso ingiustificato 1436
2.3. (Segue) La violazione della buona fede ed il processo di tipizzazione degli obblighi di correttezza imposti alle parti 1438
3. La responsabilità precontrattuale da stipulazione di un contratto invalido (art. 1338
c.c.) 1441
4. La verifica della riconducibilità all’area della responsabilità precontrattuale di altre ipotesi tipizzate (la responsabilità del falsus procurator, da dolo incidente, dell’assicu-
rato e del nubendo) 1443
5. La responsabilità precontrattuale da stipulazione di contratto valido ma dannoso per la controparte vittima di un comportamento scorretto: le Sezioni unite recepiscono la
teoria dei c.d. “vizi incompleti” (Cass. civ., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26724) 1445
6. La misura del risarcimento del danno precontrattuale (c.d. interesse negativo) 1448
7. La specificità della responsabilità precontrattuale della P.A (Cass. civ., sez. un., 23
marzo 2011, n. 6594, 6595 e 6596) 1450
Capitolo XXI
GLI EFFETTI E L’OPPONIBILITÀ DEL CONTRATTO
di Xxxxxx Xxxxxxxx
1. La distinzione concettuale tra efficacia e inefficacia del contratto 1454
1.1. (Segue) “Il contratto ha forza di legge tra le parti”: la genesi della formula e il
suo attuale significato 1458
1.2. (Segue) Una classificazione tipologica dell’efficacia del contratto (contratti costitutivi, regolamentari, dichiarativi, preclusivi) 1465
2. Gli effetti reali e gli effetti obbligatori 1468
3. Il principio consensualistico nell’evoluzione storica e nel raffronto con l’esperienza
degli altri ordinamenti. Alcune contestazioni dottrinali 1471
3.1. (Segue) Il passaggio del rischio (art. 1465 c.c.; vendita internazionale di beni mobili; art. 130 cod. cons.) 1478
3.2. (Segue) La posizione delle parti a seguito dello scambio dei consensi 1482
4. Gli effetti reali, il consenso traslativo e le singole fattispecie 1486
4.1. (Segue) Il mandato senza rappresentanza 1489
4.2. (Segue) Il contratto di lavoro subordinato 1492
4.3. (Segue) Il contratto di appalto d’opera 1493
4.4. (Segue) Il contratto di società 1493
4.5. (Segue) Il trasferimento dei diritti di credito (differenze tra cessione del credito
e mandato a riscuotere: Xxxx., sez. un., 1° luglio 1997, n. 5896) 1494
4.6. (Segue) Il trasferimento dei titoli di credito 1496
4.7. (Segue) La vendita forzata dei beni soggetti a espropriazione 1498
5. Le eccezioni alla regola del consenso traslativo 1503
5.1. (Segue) Le eccezioni apparenti: il termine iniziale; la condizione sospensiva; la ripetizione del contratto; la vendita di cosa altrui (Cass., sez. un., 18 maggio 2006, n. 11624) o di cosa futura (Cass., sez. un., 12 maggio 2008, n. 11656);
l’alienazione di cose individuate solo nel genere; l’alienazione alternativa 1504
5.2. (Segue) Le eccezioni legali: le garanzie reali; il sistema tavolare 1512
5.3. (Segue) Le eccezioni volontarie: l’obbligazione di dare 1514
6. Il principio della relatività del contratto 1518
6.1. (Segue) Gli effetti del contratto nei confronti dei terzi (effetti diretti; rilevanza; opponibilità; effetti apparenti) 1519
7. L’opponibilità del contratto 1520
7.1. (Segue) La regola prior in tempore, potior in iure 1522
7.2. (Segue) Le alienazioni mobiliari e le diverse letture dell’art. 1155 c.c 1524
7.2.1. (Segue) Le alienazioni di universalità di mobili 1528
7.2.2. (Segue) Il conflitto con i creditori dell’alienante 1529
7.3. (Segue) L’alienazione di azienda 1530
7.4. (Segue) L’alienazione di eredità 1531
7.5. (Segue) L’alienazione di partecipazioni sociali 1531
7.6. (Segue) I diritti di proprietà industriale 1534
7.7. (Segue) I contratti di concessione di diritti personali di godimento 1534
7.8. (Segue) La cessione del credito 1538
7.9. (Segue) La trascrizione 1540
7.9.1. (Segue) Le modalità di esecuzione della trascrizione 1541
7.9.2. (Segue) L’efficacia tipica della trascrizione 1544
7.9.3. (Segue) I mezzi di tutela del primo acquirente tra nullità del secondo acquisto, risarcimento del danno e azione revocatoria 1546
7.9.4. (Segue) Gli atti suscettibili di trascrizione con efficacia tipica 1549
7.9.5. (Segue) Gli atti suscettibili di trascrizione con efficacia non tipica
(Cass., sez. un., 13 ottobre 2009, n. 21658) 1554
7.9.5.1. (Segue) I vincoli di indisponibilità 1556
7.9.6. (Segue) La trascrizione delle domande (Cass., sez. un., 12 giugno
2006, n. 13523; Cass., sez. un., 23 marzo 2011, n. 6597) 1557
7.9.7. (Segue) Il sistema tavolare 1562
7.9.8. (Segue) La trascrizione mobiliare 1563
8. Il divieto di alienazione 1564
8.1. (Segue) I requisiti di validità 1566
8.2. (Segue) Gli effetti 1568
8.3. (Segue) Il divieto di alienazione e le fattispecie analoghe 1570
8.3.1. (Segue) I limiti di circolazione delle partecipazioni sociali 1571
8.3.2. (Segue) Il patto di prelazione 1572
8.3.3. (Segue) I patti di non concorrenza 1573
8.3.4. (Segue) I vincoli di destinazione d’uso 1573
8.3.5. (Segue) Il divieto testamentario di alienazione 1574
Capitolo XXII
LA PROMESSA DEL FATTO O DELL’OBBLIGAZIONE DEL TERZO
di Xxxxxxxxx Xxxxxxx
1. Inquadramento dell’istituto 1577
2. Struttura della promessa 1580
2.1. (Segue) Forma della promessa 1581
2.2. (Segue) Incapacità del terzo 1581
3. Contenuto della promessa 1582
3.1. (Segue) Natura giuridica dell’obbligazione del promittente 1583
3.1.1. (Segue) Il modello dell’obbligazione 1583
3.1.2. (Segue) Il modello della garanzia 1586
4. L’indennizzo 1587
5. Figure affini: la fideiussione 1589
5.1. (Segue) La vendita di cosa altrui 1590
5.2. (Segue) Lettres de patronage 1591
5.3. (Segue) Contratto concluso dal rappresentante privo di poteri 1592
6. Alcuni particolari ambiti applicativi: permesso di costruire e certificato di abitabilità. 1592 6.1. (Segue) La sponsorizzazione 1593
6.2. (Segue) Il contratto di trasporto stipulato dallo spedizioniere con assicurazione coperta dal mittente 1593
Capitolo XXIII
IL CONTRATTO A FAVORE O IN DANNO DEL TERZO
di Xxxxx Xxxxxxxx
1. Il principio della relatività del contratto e il contratto a favore del terzo 1595
1.1. Il principio della relatività negativa 1597
2. Il contratto a favore del terzo: definizione 1598
3. La natura giuridica 1600
4. Le parti contrattuali 1602
5. La volontà 1603
5.1. L’identificazione del terzo 1606
5.2. La capacità del terzo 1610
6. La causa 1612
6.1. L’interesse dello stipulante 1615
6.2. Le ipotesi concrete 1619
6.3. Le conseguenze dell’invalidità dell’interesse 1623
7. L’oggetto 1624
7.1. Il bene concreto 1624
7.2. Le partecipazioni sociali 1627
7.3. I diritti reali 1628
7.4. I contratti 1630
7.4.1. I contratti preparatori 1631
7.4.2. I singoli contratti definitivi 1634
7.4.3. I contratti della P.A 1643
8. La forma 1645
9. Gli elementi accidentali 1645
10. Gli effetti 1645
11. I poteri dello stipulante, del promittente e del terzo sul contratto 1648
12. L’influenza del terzo sul contratto 1648
12.1. L’adesione del terzo 1648
12.2. Il rifiuto del terzo 1653
12.3. L’inattività del terzo 1654
12.4. La prescrittibilità del diritto di rinunzia 1655
12.5. Le conseguenze: prestazione a beneficio dello stipulante 1655
13. L’influenza dello stipulante e del promittente sul contratto 1656
13.1. La revoca 1656
13.2. La modifica 1660
13.3. Il mutuo dissenso 1661
13.4. L’estinzione dei diritti di revoca e modifica 1662
13.5. Le conseguenze: la prestazione a beneficio dello stipulante 1662
14. L’influenza della successione mortis causa sul contratto 1663
15. Contratto a favore del terzo con prestazione da eseguirsi dopo la morte dello stipulante 1663
16. Le eccezioni 1665
17. L’opponibilità ai terzi 1669
18. Il contratto in danno del terzo 1671
18.1. La casistica giurisprudenziale 1672
18.2. I modi di tutela 1682
19. Gli istituti affini 1683
Capitolo XXIV
L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO
di Xxxxxxxx Xxxx
1. L’oggetto dell’indagine: le fonti 1685
2. Il problema ermeneutico 1689
3. L’ermeneutica giuridica 1691
4. L’ermeneusi del contratto 1693
5. Sulla natura delle norme di interpretazione del contratto 1695
6. L’interpretazione e la qualificazione 1696
7. L’interpretazione come procedimento giuridico e logico regolato dal codice: i presupposti 1698
8. Il principio di gerarchia delle norme di interpretazione 1701
9. I criteri di interpretazione soggettiva: la ricerca della comune volontà delle parti (artt.
1362 e 1363 c.c.) 1704
10. (Segue) L’interpretazione dei contratti formali 1707
11. (Segue) Le espressioni generali e le indicazioni esemplificative (artt. 1364 e 1365 c.c.). 1710
12. (Segue) L’interpretazione funzionale (art. 1369 c.c.) 1712
13. La buona fede: art. 1366 c.c 1712
14. I criteri di interpretazione oggettiva 1717
15. (Segue) Il principio di conservazione del contratto (art. 1367 c.c.) 1718
16. (Segue) Le pratiche generali interpretative (art. 1368 c.c.) 1720
17. (Segue) Le pratiche generali interpretative (art. 1370 c.c.) 1721
18. (Segue) Le regole finali (art. 1371 c.c.) 1722
Capitolo XXV
L’INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO
di Xxxxxx Xxxxx
1. L’integrazione del contratto: norme di riferimento, nozione, classificazione 1725
2. Il meccanismo integrativo: riempimento di lacune del contenuto, eterodeterminazione
degli effetti o limite all’autonomia delle parti? Le tesi a confronto 1728
2.1. (Segue) La tesi dell’eterodeterminazione degli effetti 1729
2.2. (Segue) La teoria “sincretistica” 1729
2.3. (Segue) La teoria della limitazione all’autonomia contrattuale 1729
3. Le singole fonti d’integrazione del contratto. La legge (art. 1374 c.c.) 1731
3.1. (Segue) Gli usi 1733
3.1.1. (Segue) L’equità 1735
3.2. (Segue) La correttezza e la buona fede (art. 1375 c.c.) 1737
3.3. (Segue) Le ipotesi di determinazione giudiziale 1740
3.4. (Segue) L’inserzione automatica di clausole (art. 1339) 1741
3.4.1. Le clausole d’uso (art. 1340 c.c.) 1745
3.4.2. Le condizioni generali di contratto (art. 1341 c.c.) 1745
3.5. Il diritto comunitario come ulteriore fonte d’integrazione del contratto 1746
4. Conclusioni 1747
Capitolo XXVI
LA CLAUSOLA PENALE E LE CAPARRE
di Xxxxx Xxxxxxxx e Xxxxx Xxxxxxxx
Sezione I
LA CLAUSOLA PENALE
1. Inquadramento generale degli istituti. Clausola penale, caparra confirmatoria e ca-
parra penitenziale 1749
2. La clausola penale: origini e figure affini 1752
3. Natura giuridica ed ambito di applicabilità 1753
4. Funzione 1757
5. (Segue) L’ammissibilità di penale pura 1764
6. L’accordo. Natura, elementi, caratteri, struttura della clausola penale 1765
7. L’oggetto 1768
8. L’inadempimento 1769
8.1. (Segue) Il divieto di cumulo 1772
9. Il “rapporto” tra clausola penale e inadempimento. Il patto di risarcibilità del danno ulteriore 1775
10. La riducibilità della penale 1777
Sezione II
LA CAPARRA (CONFIRMATORIA E PENITENZIALE)
11. La caparra confirmatoria 1781
12. La natura giuridica 1782
13. La volontà 1785
14. Le parti (coincidenza soggettiva) 1790
15. La causa 1793
16. L’oggetto 1797
17. L’operatività 1803
18. L’adempimento 1807
19. Le caratteristiche dell’inadempimento 1808
20. Il ritardo 1811
21. Le alternative offerte dalla caparra alle parti contraenti 1812
22. I controversi limiti al potere di scelta tra le varie alternative 1818
22.1. La soluzione proposta dalle Sezioni unite (Cass., sez. un., 14 gennaio 2009, n.
553) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1822
23. La riduzione della caparra eccessiva 1824
24. La caparra penitenziale 1825
25. Le distinzioni tra le diverse figure 1827
26. Gli istituti simili 1830
Capitolo XXVII
LA CESSIONE DEL CONTRATTO ED IL SUBCONTRATTO
di Xxxxxxx Xxxxx
1. La cessione del contratto: origini storiche dell’istituto ed evoluzione del pensiero giuridico italiano dal Codice civile del 1865 al Codice civile del 1942 1836
1.1. La natura giuridica della posizione contrattuale 1838
1.2. L’ambito di applicazione della cessione del contratto 1839
1.3. Le classificazioni (cessione volontaria, legale) 1839
2. La struttura. La c.d. teoria unitaria: la cessione del contratto è un contratto trilaterale finalizzato al trasferimento della posizione contrattuale che si perfeziona con il consenso del cedente, del cessionario e del ceduto 1841
2.1. Lac.d. teoriaatomistica: lacessionedelcontratto, qualecontrattobilateraletracedente e cessionario, realizza una cessione del credito con contestuale accollo del debito; il consensodelcontraentecedutononècoelementodiperfezionamentodellafattispecie,
ma condicio iuris sospensiva di efficacia della cessione 1843
2.2. La teoria “mediana”: la struttura del negozio di cessione del contratto non può essere fissata dall’interprete in via preventiva, ma deve essere valutata di volta
in volta 1844
2.3. La cessione del contratto, la comunione legale dei beni e gli incapaci 1844
3. La formazione istantanea e progressiva della cessione (in particolare preliminare, opzione e prelazione di cessione del contratto) 1844
4. La causa 1845
4.1. La cessione a causa variabile (ipotesi concrete) 1846
5. L’oggetto della cessione: l’ambito di fruibilità dell’istituto secondo il dettato dell’art.
1406 c.c. (c.d. prestazioni totalmente inseguite) 1847
5.1. Il dibattito circa la possibilità di superamento dei limiti fissati dalla legge (c.d. prestazioni parzialmente inseguite) 1848
5.2. La cedibilità dei contratti gratuiti e di quelli ad effetti reali immediati 1849
6. La cedibilità dei contratti c.d. intuitu personae 1851
6.1. La cessione parziale e la cedibilità della proposta, dell’opzione, della prela-
zione e del preliminare 1852
6.2. La cedibilità del patto di riscatto 1856
6.3. La cessione dei contratti c.d. standard 1856
6.4. La cessione dei contratti contenenti clausole compromissorie 1857
6.5. La cedibilità del contratto a favore di terzo 1857
7. La forma 1857
8. Gli effetti della cessione ed i rapporti tra le parti. I rapporti tra cedente e ceduto: la naturale liberazione del cedente e la questione della natura giuridica della responsa-
bilità del cedente in ipotesi di mancata liberazione 1860
8.1. I rapporti tra ceduto e cessionario: l’ambito delle eccezioni opponibili 1862
8.2. I rapporti tra cedente e cessionario: la garanzia (ordinaria) di esistenza e validità del contratto e quella (eventuale) di adempimento 1863
8.3. Le anomalie (nullità, annullabilità, rescindibilità e risolubilità) del contratto ceduto ed il contenuto dell’obbligo risarcitorio incombente sul cedente 1863
9. L’invalidità e le vicende della cessione del contratto (vizi della volontà, cessione per scopo illecito, cessione simulata, cessione fiduciaria, risoluzione, rescissione ed
azione revocatoria) 1864
10. Le figure affini: la cessione del credito, il contratto per persona da nominare, il contratto a favore di terzo 1864
11. La cessione del contratto ed il legato 1865
12. La cessione del contratto e la cessione di partecipazioni sociali 1866
13. La cessione dei contratti stipulati con la P.A 1870
14. I profili fiscali 1871
15. Il subcontratto: natura giuridica e disciplina 1872
15.1. Le figure maggiormente ricorrenti di subcontratto 1875
Capitolo XXVIII
LA MODIFICA E LA RINEGOZIAZIONE DEL CONTRATTO
di Xxxxxxx Xxxxxxx
1. La modifica e la rinegoziazione nel quadro degli effetti regolativi del contratto . . . 1879 1.1. Le parti 1882
1.2. La causa 1883
1.3. L’oggetto 1883
1.4. La forma 1885
2. La rinegoziazione come procedimento di modifica contrattuale. Rapporto di species a
genus 1886
2.1. Rinegoziazione e modifica contrattuale. Differenze 1888
2.2. Le altre figure conosciute dalla prassi contrattuale: riproduzione, reiterazione, ripetizione, replicazione, rinnovazione e revisione 1889
3. Le esigenze e le tecniche contrattuali rinegoziative in prospettiva storico-comparata. 1889
4. Le fonti della rinegoziazione: la legge, le clausole espresse e la rinegoziazione spontanea 1893
4.1. La rinegoziazione ex lege 1894
4.2. Le clausole di rinegoziazione (c.d. hardship clauses) 1896
5. L’obbligo di rinegoziare di fonte contrattuale: coercibilità e rimedi 1898
5.1. L’obbligo di rinegoziare di fonte legale: la questione della base giuridica 1900
Capitolo XXIX
LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO E LA PRESUPPOSIZIONE
di Xxxx Xxxxxxxx
1. Cenni sulla risoluzione del contratto nell’esperienza negoziale romana 1903
2. La risoluzione del contratto nei codici ottocenteschi 1906
3. La risoluzione del contratto nel codice del 1942: la nozione di corrispettività 1908
4. La risoluzione e i contratti di mutuo, deposito e mandato 1910
5. La risoluzione dei contratti non sinallagmatici: il contratto di donazione, il contratto
di società 1912
5.1. Cenni sulla risoluzione del contratto di vendita con riserva della proprietà e del contratto di “credito collegato” 1914
5.2. La risoluzione del concordato preventivo e del concordato fallimentare 1917
6. Gli elementi unificanti della categoria: gli effetti 1919
6.1. La retroattività degli effetti risolutori ed il regime della ripetizione dell’indebito 1921
7. I presupposti della risoluzione per inadempimento: imputabilità, definitività, gravità. 1923
7.1. Il riparto dell’onere della prova e le regole processuali in tema di risoluzione
(Cass., sez. un., 3 ottobre 2001, n. 13533) 1928
7.2. Le ipotesi di risoluzione di diritto: diffida ad adempiere, clausola risolutiva espressa e termine essenziale 1929
8. Il giudizio di risoluzione per inadempimento 1933
8.1. Il rapporto tra la domanda di risoluzione e quella di ritenzione della caparra confirmatoria nell’arresto delle Sezioni unite (Cass. sez. un. 14 gennaio 2009
n. 533) 1937
8.2. La questione degli inadempimenti reciproci 1938
8.3. La domanda di risoluzione ed il rilievo d’ufficio della nullità secondo l’orien- tamento espresso dalla Cassazione nel 2011 1940
8.4. L’opponibilità ai terzi della domanda di risoluzione 1941
9. Il regime delle eccezioni 1943
9.1. La clausola solve et repete. 1948
9.2. Il rapporto tra la clausola solve et repete ed il contratto autonomo di garanzia all’indomani dell’intervento delle Sezioni Unite del 2010 1951
10. La gestione delle sopravvenienze contrattuali 1953
11. La risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione 1954
11.1. L’allocazione del rischio nei contratti ad effetto reale, nei contratti costitutivi
di diritti reali, nei contratti plurilaterali e nelle cd. transazioni commerciali . 1958
12. La risoluzione per eccessiva onerosità: la nozione di evento straordinario ed impre- vedibile 1962
13. La presupposizione 1965
13.1. Dalla teoria soggettiva della “condizione non sviluppata” a quella oggettiva
della cd. “base negoziale” 1967
13.2. Il riconoscimento giurisprudenziale della presupposizione e la sua distinzione rispetto alla condizione, ai motivi individuali, al modus ed ai risultati dovuti del contratto 1968
13.3. Il mancato avveramento della presupposizione e i rimedi contro gli squilibri contrattuali 1971
Capitolo XXX
IL RECESSO E LA REVOCA
di Xxxxxxxxx Xxxxxxx
Sezione I INQUADRAMENTO GENERALE
1. La distinzione tra recesso e revoca 1973
Sezione II IL RECESSO
2. Il recesso: inquadramento dell’istituto 1976
2.1. La natura giuridica del recesso 1977
2.1.1. (Segue) Il recesso come diritto potestativo 1977
2.1.2. (Segue) Il recesso come negozio giuridico unilaterale recettizio 1978
2.1.3. (Segue) La differenza con la rinuncia 1978
2.2. I soggetti legittimati al recesso 1979
2.3. La forma del recesso 1980
2.3.1. (Segue) La forma della clausola attributiva della facoltà di recesso . 1980
2.4. Il rapporto tra il recesso e la vincolatività del contratto 1982
2.5. Le fonti del recesso 1983
2.6. Le finalità del recesso 1984
2.6.1. (Segue) Il recesso determinativo 1984
2.6.2. (Segue) Il recesso di impugnazione 1985
2.6.3. (Segue) Lo ius poenitendi 1987
2.6.4. (Segue) Il recesso del consumatore 1987
2.6.5. (Segue) Il recesso ordinario e straordinario 1988
2.7. La tipologia delle norme sul recesso 1989
2.8. I recessi con e senza giusta causa 1989
2.9. Il recesso oneroso 1993
2.10. Il recesso e buona fede: apertura di credito bancario, appalto, mandato, contratto atipico di concessione di vendita e contratti collegati 1993
Sezione III LA REVOCA
3. La revoca: inquadramento dell’istituto 1996
3.1. La natura giuridica della revoca: negozio giuridico unilaterale recettizio 1997
3.2. I soggetti legittimati alla revoca 1998
3.3. La forma della revoca 1998
3.4. Gli istituti simili e ipotesi controverse di revoca: il patto di riscatto 1999
3.4.1. (Segue) L’annullamento, risoluzione, rescissione, disdetta, mutuo dissenso, revoca della proposta e dell’accettazione 1999
3.4.2. (Segue) La revocazione della donazione 2000
3.4.3. (Segue) L’azione revocatoria 2001
3.5. La revocazione delle disposizioni testamentarie 2001
3.6. La revoca della revoca 2002
Sezione IV
LA RIMOZIONE DEGLI EFFETTI REALI
4. Il recesso e la revoca attuati dopo l’esecuzione del contratto: la questione della rimozione degli effetti reali 2003
Capitolo XXXI
IL MUTUO DISSENSO
di Xxxxx Xxx Xxxxxx
1. Premessa 2005
2. Il mutuo dissenso nel codice civile del 1865 2009
2.1. Il mutuo dissenso nel codice civile del 1942: il contrarius actus 2009
2.2. (Segue) Il pagamento traslativo 2010
2.3. (Segue) Il contratto demolitivo-ripristinatorio 2011
3. Il mutuo dissenso e la retroattività degli effetti 2012
4. Le caratteristiche del mutuo dissenso 2014
5. L’ambito di applicazione del mutuo dissenso 2017
6. Le parti del mutuo dissenso 2020
7. Volontà e perfezionamento 2022
8. Causa ed oggetto 2023
8.1. Mutuo dissenso e atti costitutivi di società di persone e di capitali 2025
8.2. Mutuo dissenso e donazione 2026
8.3. Mutuo dissenso e divisione 2027
8.4. Mutuo dissenso e dichiarazioni urbanistiche, modalità di pagamento e media-
zione, conformità catastale e certificazione energetica 2028
9. La forma 2029
10. La trascrizione del mutuo dissenso 2031
11. Profili fiscali 2032
Capitolo XXXII
LA SIMULAZIONE
di Xxxxxxx Xxxxxxxx
1. Profili strutturali del fenomeno simulatorio: l’apparenza contrattuale, l’accordo simu-
xxxxxxx e la c.d. controdichiarazione 2036
2. Le principali categorie tipologiche simulatorie: la simulazione assoluta o relativa, totale o parziale, oggettiva o soggettiva (differenza tra l’interposizione fittizia e reale),
e quella presunta 2039
3. Gli atti suscettibili di simulazione: i contratti (la questione della simulazione in ambito societario) 2041
3.1. (Segue) Gli atti suscettibili di simulazione: i contratti (il matrimonio, le convenzioni matrimoniali e gli accordi di separazione) 2042
3.1.1. Gli atti suscettibili di simulazione: i negozi unilaterali (promesse di pagamento, ricognizione di debito, quietanza, titoli di credito, testa- mento) e gli atti non negoziali 2044
4. La natura giuridica della simulazione e le varie ricostruzioni del regime patologico del contratto simulato 2046
4.1. (Segue) La tesi della nullità per mancanza di volontà (i c.d. “volontaristi”) 2046
4.2. (Segue) La dottrina della nullità per contrasto tra dichiarazioni incompatibili (i
c.d. “dichiarazionisti”) 2047
4.3. (Segue) L’orientamento che afferma la nullità per mancanza di causa o per incompatibilità fra la causa tipica del negozio e l’intento pratico perseguito in concreto dalle parti (i c.d. “causalisti”) 2047
4.4. (Segue) La tesi del negozio perfetto ma inefficace 2048
4.5. (Segue) La teoria del duplice regolamento di rapporti 2048
4.6. La posizione della giurisprudenza: dalla tesi tradizionale della nullità (per difetto di volontà o di causa) al nuovo orientamento dell’inefficacia (Cass., sez.
un., 26 marzo 2007, n. 7246) 2049
4.7. La natura giuridica dell’accordo simulatorio e la sua risolubilità 2049
5. Gli effetti della simulazione (ed il regime dei conflitti) tra le parti e nei confronti dei
xxxxx pregiudicati o avvantaggiati dalla simulazione 2051
5.1. (Segue) I terzi (non danneggiati dalla simulazione) aventi causa dal titolare apparente (art. 1415, 1° co. c.c.) 2051
5.2. (Segue) I terzi pregiudicati dalla simulazione (art. 1415, 2° co. c.c.): aventi causa dal simulato alienante, legittimari, curatore fallimentare, mandante,
coniuge separato, etc. 2053
5.3. (Segue) La tutela dei creditori del titolare apparente (art. 1416, 1 co. c.c.) e del simulato alienante (art. 1416, 2° co. c.c.) 2054
5.3.1. (Segue) I criteri di risoluzione del conflitto tra i creditori (art. 1416,
2° co. c.c.) 2055
6. L’azione di simulazione (natura giuridica, termine di prescrizione e dies a quo del medesimo, legittimazione attiva e passiva, litisconsorzio e rilevabilità d’ufficio) 2056
6.1. La regolazione dell’onere della prova della simulazione (art. 1417 c.c.) in capo alle parti ed ai terzi. La questione dei limiti probatori dei patti aggiunti o contrari al contenuto del contratto simulato stipulati anteriormente o contem-
poraneamente a quest’ultimo (art. 2722 c.c.) 2057
6.1.1. (Segue) La questione dell’asseverazione del prezzo reale nelle com- pravendite immobiliari (Cass., sez. un., 26 marzo 2007, n. 7246) ivi compresa quella eccepita nei confronti del curatore fallimentare in revocatoria (i rapporti tra azione di simulazione e quella di revocazione) 2059
7. Elementi discretivi rispetto agli istituti similari: il negozio indiretto 2060
7.1. (Segue) Il contratto in frode alla legge 2061
7.2. (Segue) L’intestazione dei beni a nome altrui 2061
7.3. (Segue) La riserva mentale 2062
7.4. (Segue) Il negozio fiduciario. La legge comunitaria per il 2010 (legge 15
dicembre 2011, n. 217) non accoglie la proposta del disegno di legge S. 2322 di regolazione del “contratto di fiducia” xxxx a risolvere i problemi operativi
posti dal c.d. “trust interno” 2062
8. Il trust. La questione dell’ammissibilità del c.d. trust interno e le novità in materia di imposizione fiscale (art. 1, commi 74-76, legge 27 dicembre 2006, n. 296) 2064
8.1. (Segue) Il vincolo di destinazione ex art. 2645-ter c.c. quale tecnica per risolvere la questione della trascrivibilità del trust 2068
Capitolo XXXIII
LE INVALIDITÀ NEGOZIALI (NULLITÀ E ANNULLABILITÀ)
di Xxxxxxxx di Xxxxxx
Sezione I L’INVALIDITÀ
1. Premessa 2072
2. L’invalidità negoziale nel diritto romano 2073
3. Il diritto intermedio 2075
4. L’esperienza francese 2076
5. Il diritto tedesco. Nichtigkeit ed Anfechtbarkeit 2078
6. Lo statuto codicistico dell’invalidità 2080
7. L’inesistenza 2080
8. In particolare, l’inesistenza nel diritto societario; il caso delle delibere assembleari . 2081 9. Invalidità e illiceità 2082
10. L’inefficacia 2083
11. L’inopponibilità 2084
12. L’impugnabilità 2084
13. L’irregolarità 2085
Sezione II LA NULLITÀ
14. La nullità. Definizione 2086
15. L’azione di nullità: lo statuto codicistico 2087
16. L’azione di nullità: la realtà normativa e giurisprudenziale 2087
17. L’operatività ipso iure della nullità 2087
18. La legittimazione ad agire 2088
19. La rilevabilità d’ufficio 2088
20. Gli effetti dell’usucapione e della prescrizione delle azioni di ripetizione 2089
21. La rei vindicatio. La pubblicità sanante 2089
22. Conclusioni 2090
23. Gli effetti del contratto nullo 2090
24. L’opponibilità della nullità 2091
25. La sanatoria del contratto nullo. La conferma 2091
26. L’esecuzione 2092
27. La pubblicità. La trascrizione sanante 2092
28. La conversione del negozio nullo 2093
29. Le nullità anomale o comunitarie 2094
30. Le singole ipotesi; le nullità relative in materia bancaria 2094
31. Le nullità relative e la tutela del consumatore 2095
32. Le altre ipotesi di carattere settoriale 2096
33. Il problema dell’inquadramento dogmatico delle nullità relative 2097
34. Le nullità codicistiche. Le classificazioni tradizionali 2099
35. Le nullità virtuali 2100
36. Le nullità virtuali e norme penali 2101
37. Le regole di comportamento e le regole di validità 2101
38. Nullità e norme tributarie 2102
39. Le nullità strutturali 2104
40. Le singole ipotesi; la nullità per mancanza di accordo 2104
41. La mancanza di causa 2105
42. L’oggetto 2106
43. Il difetto di forma. Il c.d. neoformalismo comunitario 2107
44. Il contratto illecito 2107
45. Le nullità testuali 2108
46. Le ipotesi di maggiore rilievo. Nullità in materia edilizia 2109
47. I boschi e i pascoli percorsi dal fuoco 2110
48. L’omessa certificazione energetica 2110
49. La nullità, patto di stabilità e derivati 2111
50. Nullità e procedimento amministrativo 2112
51. La nullità sospesa (o pendente) 2113
52. La nullità sopravvenuta (o successiva) 2113
53. La nullità derivata 2114
54. Le intese anticoncorrenziali e i contratti a valle 2114
55. La nullità parziale oggettiva 2116
56. La nullità parziale soggettiva 2119
57. Nullità e responsabilità notarile 2120
Sezione III L’ANNULLABILITÀ
58. L’annullabilità. Definizione 2121
59. La conformazione dell’istituto 2121
60. L’azione di annullamento 2122
61. La legittimazione. I contratti plurilaterali e le parti soggettivamente complesse 2123
62. La prescrizione 2123
63. L’eccezione di annullamento 2124
64. L’annullabilità assoluta 2125
65. Gli effetti dell’annullamento tra le parti 2125
66. Gli effetti nei confronti dei terzi 2126
67. La convalida del negozio annullabile 2126
68. La convalida tacita 2127
69. La protestatio 2128
70. La rettifica 2128
71. Le cause di annullamento 2128
72. I vizi del consenso 2130
73. La teoria dei c.d. “vizi incompleti” del contratto 2131
74. I singoli vizi del consenso. L’incapacità naturale 2132
75. L’errore vizio e l’errore ostativo 2134
76. Le ipotesi codificate di errore essenziale 2135
77. La riconoscibilità dell’errore 2136
78. L’errore di diritto 2137
79. L’errore sui motivi e l’errore sul valore 2137
80. L’errore di calcolo 2138
81. La casistica in materia di errore. L’edificabilità del fondo 2138
82. L’errore sulla paternità di un’opera d’arte 2139
83. Il valore dei pacchetti azionari 2140
84. L’errore linguistico 2140
85. I negozi diversi dal contratto 2140
86. Il dolo. Analogie e differenze tra fattispecie civili e penali 2141
87. Il dolus bonus 2142
88. Il dolo incidente e il risarcimento del danno 2143
89. La violenza. La minaccia di far valere un diritto 2144
90. La violenza incidente e il risarcimento del danno 2145
91. Le nuove figure. La sorpresa 2146
92. L’abuso di posizione dominante 2146
93. La dipendenza economica 2147
Capitolo XXXIV
LA RESCISSIONE
di Xxxxx Xxxxxxxx
1. Origini, fondamento e natura giuridica della rescissione. Approcci unitari: la tesi del vizio della volontà, la tesi del vizio della causa. La teoria dell’equivalenza degli
elementi costitutivi 2149
2. La rescissione del contratto concluso in stato di pericolo (art. 1447 c.c.) 2154
3. La rescissione per lesione (art. 1448 c.c.) 2157
3.1. (Segue) Ambito applicativo e principali schemi negoziali 2158
3.2. (Segue) Contratto preliminare e definitivo, patto di prelazione e di opzione . 2159
3.3. (Segue) Contratti aleatori, fideiussione, concordato fallimentare, contratto di società 2161
3.4. (Segue) La transazione del negozio rescindibile 2162
3.5. (Segue) I rapporti tra rescissione ed usura 2163
3.6. (Segue) La rescissione in materia di divisione 2166
4. L’azione di rescissione. Effetti tra le parti e rispetto ai terzi 2168
4.1. (Segue) La legittimazione 2169
4.2. (Segue) La prescrizione 2170
5. L’offerta di modificazione del contratto (ambito applicativo, natura giuridica ed
effetti) 2171
6. Inammissibilità della convalida 2173
Capitolo XXXV
L’AUTONOMIA CONTRATTUALE DELLA P.A.
di Xxxxxxx Xxxxxxxxxx
1. L’esercizio della funzione amministrativa tra potere pubblico e capacità giuridica generale di diritto comune 2175
1.1. (Segue) La funzionalizzazione dell’attività amministrativa di diritto privato 2178
2. L’autonomia contrattuale della p.a. e i suoi limiti funzionali 2179
2.1. (Segue) L’evidenza pubblica 2182
2.2. (Segue) La forma scritta 2186
2.3. (Segue) L’aggiudicazione e la stipulazione del contratto per le Amministrazioni
dello Stato e delle Autonomie (Cass., sez. un., 11 gennaio 2011, n. 391) 2187
3. La pubblica amministrazione ed i contratti atipici ex art. 1322 c.c 2188
4. La legittimazione della dirigenza alla stipulazione del contratto a seguito dell’affer- mazione dei principio di separazione tra politica ed amministrazione 2190
4.1. (Segue) La competenza paranotarile del Segretario nelle amministrazioni locali. 2191
5. La responsabilità precontrattuale dell’Amministrazione 2192
5.1. (Segue) La responsabilità contrattuale 2193
Capitolo XXXVI
LE PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA
di Xxxxxxxxx Xxxxx
1. Premessa 2195
2. La classificazione dei contratti della Pubblica amministrazione 2196
3. Le fonti di disciplina 2197
4. La procedura ad evidenza pubblica 2199
4.1. La determina a contrarre 2201
4.2. Il bando di gara 2202
4.3. I sistemi di aggiudicazione ed i criteri di selezione delle offerte 2204
4.4. L’aggiudicazione provvisoria e definitiva 2206
4.5. La stipulazione e l’approvazione del contratto 2208
5. La sorte del contratto a seguito dell’annullamento dell’aggiudicazione 2208
Capitolo XXXVII
GLI ENTI ECCLESIASTICI E L’ATTIVITÀ CONTRATTUALE
di Matteo Carnì
1. Gli enti ecclesiastici nell’ordinamento italiano: introduzione 2213
2. La specifica normativa pattizia e civilistica applicabile agli enti ecclesiastici 2215
2.1. (Segue) Il riconoscimento degli enti ecclesiastici 2216
2.2. (Segue) L’iscrizione nel registro delle persone giuridiche 2217
3. La normativa canonistica sulle persone giuridiche 2219
4. Il problema del contratto nel diritto canonico 2221
5. Il rinvio al sistema italiano previsto dal canone 1290 del Codex iuris canonici del 1983. 2224
6. La rilevanza civile dei controlli canonici e le categorie di atti ad essi soggetti 2227
6.1. (Segue) Gli atti da autorizzare 2228
6.2. (Segue) Le autorizzazioni 2229
6.3. (Segue) Il regime di opponibilità dei controlli canonici 2234
7. Gli orientamenti dei tribunali ecclesiastici in materia di contratto 2238
Capitolo XXXVIII
LA DISCIPLINA FISCALE DEI CONTRATTI
di Xxxxxxxx Xxxxxxx
1. L’imposta di registro in generale 2241
2. Gli atti soggetti a registrazione 2247
3. Il principio dell’alternatività IVA-registro 2249
4. L’applicazione dell’imposta 2252
5. La tassazione della divisione e le masse plurime 2257
6. Le imposte ipotecaria e catastale 2261
7. L’imposta di bollo 2261
Capitolo XXXIX
LE PROMESSE UNILATERALI
di Xxxxx Xxxxxxxxx
1. Premessa 2263
Sezione I PROMESSE UNILATERALI
1.1. Generalità 2265
1.2. Negozialità e unilateralità della promessa unilaterale 2266
1.3. Efficacia obbligatoria della promessa 2267
1.4. La tipicità e la causa delle promesse unilaterali 2268
1.5. (Segue) Le ipotesi di legge 2269
1.6. (Segue) Prospettive di atipicità delle promesse 2271
Sezione II
PROMESSA DI PAGAMENTO E RICOGNIZIONE DI DEBITO
2. Generalità 2273
2.1. Gli interessi in gioco 2274
2.2. Promesse di pagamento e ricognizioni di debito pure e titolate 2276
2.3. Estensione dell’onere della prova 2277
2.4. Natura giuridica delle dichiarazioni promissorie o ricognitive 2278
2.5. La forma della dichiarazione 2281
2.6. Oggetto della promessa di pagamento e della ricognizione di debito 2282
2.7. (Segue) Il riconoscimento dei diritti reali 2283
Sezione III PROMESSA AL PUBBLICO
3. Generalità 2286
3.1. Natura giuridica ed elementi strutturali della fattispecie 2287
3.2. Requisiti strutturali e figure affini 2288
3.3. Contenuto della promessa 2290
3.4. La pubblicazione 2292
3.5. La revoca 2292
3.6. Casistica 2293
Sezione IV
PROMESSE UNILATERALI E GLI ALTRI SETTORI DELL’ORDINAMENTO
4. Promesse unilaterali e successioni mortis causa. Promesse unilaterali aventi ad oggetto un’eredità. I patti successori 2295
4.1. (Segue) Promesse unilaterali e testamento 2295
4.2. Le promesse unilaterali e la volontaria giurisdizione 2297
4.3. Le promesse unilaterali e le garanzie 2298
4.4. Promesse unilaterali, società ed enti in genere 2299
Capitolo XL
L’INDEBITO E L’ARRICCHIMENTO SENZA CAUSA
di Xxxxx Xxxx Xxxxx
1. La ripetizione dell’indebito (diritto sostanziale). Introduzione storica: dal diritto romano ai nostri giorni, attraverso le codificazioni del 1800 2303
1.1. La ripetizione dell’indebito. Tutela processuale. Introduzione storica: dal
diritto romano ai nostri giorni, attraverso le codificazioni del 1800 2308
1.2. Il pagamento dell’indebito come pagamento non dovuto; definizioni generali. 2311
1.3. La ripetizione dell’indebito e la natura giuridica dell’azione di ripetizione 2311
1.4. L’indebito oggettivo. Tutte le prestazioni eseguite in assenza di causa, perché venuta meno o perché carente ab origine, possono essere oggetto di ripetizione
da parte del solvens 2312
1.5. L’indebito soggettivo. L’accipiens riceve da colui che si crede debitore in virtù di un errore scusabile. Esclusione dell’indebito soggettivo nelle ipotesi di consapevolezza del terzo di adempiere un debito altrui (Cass., sez. un., 29
aprile 2009, n. 9946) 2315
1.6. Le eccezioni all’azione di ripetizione: obbligazioni naturali 2316
1.6.1. (Segue) Prestazioni contrarie al buon costume 2320
1.6.2. (Segue) Prestazione ricevuta da un soggetto incapace 2321
1.7. L’oggetto della prestazione: denaro, cose fungibili o cosa determinata. Obbligo
di corrispondere frutti e interessi. Decorrenza 2322
1.8. L’azione di ripetizione. Presupposti. La prescrizione decennale dell’azione e la corretta individuazione del dies a quo con particolare riferimento ai rapporti di
conto corrente (Cass., sez. un., 2 dicembre 2010, n. 24418) 2326
1.9. L’azione di restituzione e l’azione di rivendica 2327
1.10. Il rapporto tra l’azione di ripetizione d’indebito e le azioni di caducazione contrattuale 2328
1.11. L’azione per la ripetizione dell’indebito proposta nei confronti di uno straniero 2331
1.12. La ripetizione d’indebito e l’azione per ingiustificato arricchimento 2331
1.13. La ripetizione dell’indebito nei settori speciali: l’indebito tributario 2332
1.13.1. (Segue) L’indebito previdenziale-settore privato 2335
1.13.2. (Segue) L’indebito previdenziale-settore pubblico 2337
1.13.3. (Segue) L’indebita erogazione di somme a titolo di stipendio al lavoratore dipendente: settore privato 2339
1.13.4. (Segue) L’indebita erogazione di somme a titolo di stipendio al lavoratore dipendente: settore pubblico 2340
1.13.5. (Segue) L’Unione europea e gli aiuti di Stato. Presupposti e modalità
di recupero dell’aiuto concesso in assenza dei presupposti di legge. 2340
2. L’arricchimento ingiustificato. I presupposti dell’azione 2342
2.1. L’arricchimento ingiustificato. Brevi accenni di diritto comparato 2343
2.2. L’arricchimento di un soggetto ed il correlativo pregiudizio patrimoniale dell’impoverito 2343
2.3. L’assenza di giusta causa 2346
2.4. Il carattere sussidiario dell’azione di arricchimento, rilevabilità d’ufficio. Im- possibilità per il giudice che declini la giurisdizione di pronunciarsi in ordine all’ammissibilità della domanda (Cass., sez. un., 6 febbraio 2009, n. 2865). Ammissibilità della domanda ex art. 2041 c.c. per la prima volta in sede di opposizione a decreto ingiuntivo (Cass., sez. un., 27 dicembre 2010, n. 26128). 2347
2.5. Il quantum da restituire 2350
2.6. L’oggetto della restituzione 2351
2.7. L’arricchimento indiretto (le due posizioni contrastanti della giurisprudenza di legittimità). L’adesione delle Sezioni Unite all’orientamento maggioritario con il riconoscimento di due eccezioni alla regola generale (Cass., sez. un., 8
ottobre 2008, n. 24772) 2351
2.8. L’arricchimento senza causa nei confronti della Pubblica Amministrazione (Cass., sez. un., 11 settembre 2008, n. 23385; Cass., sez. un., 27 gennaio 2009,
n. 1875) 2353
2.9. L’azione d’ingiustificato arricchimento ed il diritto internazionale privato 2355
2.10. Unjust enrichment in generale: dai diritti nazionali al diritto europeo. Prospet-
tive di riforma 2356
Indice analitico 2359