Verso un Contratto di Fiume per il Paglia
Verso un Contratto di Fiume per il Paglia
Stato di avanzamento delle attività e proposte operative.
Rapporto Intermedio al 15 Maggio 2016
Regione | Castel | Confindustria | Assciazione | Accademia | |||||
Umbria | Orvieto | Allerona | Viscardo | Fabro | Ficulle | Parrano | Umbria | Val di Paglia | Kronos |
Verso un Contratto di Fiume per il Paglia
Stato di avanzamento delle attività e proposte operative.
1. PREMESSA
I Contratti di Fiume mettono insieme partner privati e pubblici per siglare accordi ed impegni per attuare la prevenzione del dissesto idrogeologico, la manutenzione straordinaria e ordinaria del territorio, l'implementazione del ruolo ambientale dell’agricoltura, la gestione di aree naturali e protette compresi boschi e foreste, la realizzazione di aree produttive ecologiche, il corretto uso del suolo, la tutela integrata dell'ambiente e della qualità delle risorse idriche con la mitigazione del rischio idrogeologico al fine di perseguire nuovi modelli di sviluppo locale, favorendo anche la fruizione degli spazi fluviali per riguadagnare un rapporto più autentico tra le popolazioni rivierasche e il fiume che attraversa i loro territori.
In Italia grazie al lavoro del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, formatosi nel 2007 e riunitosi in Umbria ( Umbertide) per la prima volta nel 2008, arrivato al suo decimo appuntamento nazionale nell' Ottobre 2015 a Milano Expo, i Contratti di Fiume hanno avuto uno sviluppo inatteso tanto che ormai quasi tutte le regioni Italiane hanno aderito alla Carta Nazionale dei CdF e in tutte le regioni si sono conclusi o si stanno sviluppando processi di Contratto di Fiume.
Nel contesto nazionale i Contratti di Fiume, anche sottoforma di contratti di Lago, Falda, Foce, Costa, Paesaggio Fluviale (compresi versanti e boschi) costituiscono una vera innovazione, una rivoluzione pacifica, democratica e dal basso, per reagire al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio reso sempre più drammaticamente vulnerabile dall’eccessiva antropizzazione, dalla carenza di manutenzione, dall'abbandono dei territori montani e dall'assenza di politiche integrate di sviluppo.
Con l'entrata in vigore della L. 221 del 28/12/2015, c.d. "Collegato Ambientale", dal 2 febbraio 2016 i Contratti di Fiume (CdF), sono inseriti tra gli strumenti attuativi delle politiche di difesa del suolo e delle acque, all' Art. 68 Bis del testo Unico Ambientale DLgs 152/2006, che così recita:" I Contratti di Fiume concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree".
2. IL CONTRATTO DI FIUME PER IL PAGLIA: stato dell' arte.
2.1 Cronistoria
A seguito dell'alluvione del novembre 2012 e in ragione anche della storia di frane e alluvioni già vissuta nel passato da molti territori del bacino del Paglia, la popolazione locale è andata sviluppando una sensibilità più attenta a conciliare peculiarità ambientali ed esigenze antropiche. La resilienza di comunità successiva all'ultima catastrofe si è manifestata nella costituzione di associazioni e comitati dedicati ma anche nelle integrazioni ecologiche che le agenzie di sviluppo già presenti nel territorio hanno assunto nei loro obbiettivi. L'insieme di queste attività ha stimolato e richiamato l'attenzione delle istituzioni pubbliche tanto che le amministrazioni Comunali della
vallata del Paglia, compresi alcuni Comuni in territorio Laziale e Toscano, hanno iniziato a riversare maggiore attenzione alle problematiche di gestione globale dei territori fluviali e alle soluzioni da adottare.
Sotto l'aspetto documentabile, una prima proposta scritta verso un "Contratto di Fiume per il Paglia" fu presentata nel 2013 dal Comune di Fabro a Firenze, in occasione dell' VIII Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume. Questa prima base di riflessione e di lavoro è stata oggetto nell'anno 2014 di vari incontri e di vari convegni che hanno portato, grazie anche alla avvenuta adesione della Regione Umbria alla carta nazionale dei Contratti di Fiume (DGR n.147 del 17-02- 2015) alla firma del Manifesto di Intenti " Verso un Contratto di Fiume per i territori compresi tra il sub bacino del Paglia-Chiani e il Basso Tevere Umbro" sottoscritto dalla Regione Umbria, dai Comuni di Orvieto, Allerona, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Parrano, Associazione Comitato Salvaguardia Alfina, Associazione Val di Paglia Bene Comune) avvenuta in data 14 novembre 2014, in cui si anche affidato al Comune di Orvieto il ruolo di Capofila per il processo di CdF, cui hanno fatto seguito successive adesioni.
Sia prima della firma del Manifesto che successivamente , sono stati condotti una serie di incontri per l'avvio del processo di Contratto di Fiume (Conferenze pubbliche, seminari, Assemblee di bacino) e la Cabina di Regia derivante dalle indicazioni degli enti sottoscrittori del Manifesto ha iniziato a riunirsi per orientare il percorso di diagnostica partecipativa. La discussione sui temi da affrontare e di fatto ha individuato 6 aree tematiche su altrettanti temi di lavoro:
✓ Politica locale e governance
✓ Sicurezza Idraulica
✓ Qualità ambientale
✓ Sviluppo socio economico sostenibile
✓ Fruizione
In questo ambito si è deciso di legittimare pubblicamente il lavoro svolto e quello da sviluppare attraverso la Open Space Tecnology Conference "Verso il Contratto di Fiume del Paglia 2015" organizzata dal Comune di Orvieto in collaborazione con il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume in data 14 luglio 2015 a cui hanno aderito numerosi stakeholders pubblici e privati che hanno di fatto attivato in pari data e poi successivamente i tavoli tematici di diagnostica partecipativa sopra indicati.
Allo stato, sono operativi i seguenti tavoli tematici di cui si indicano anche i coordinatori:
A) Politica locale e governance :Xxxxxxx Xxxxx, Sindaco di Porano
A) Sicurezza Idraulica: Xxxxx Xxxxxxx -Alta Scuola
B) Qualità ambientale : Xxxxxxx Xxxxxxxxx Accademia Kronos
C) Sviluppo socio economico sostenibile : Xxxxx Xxxxxxxx, Confindustria Umbria
D) Fruizione: Xxxxxx Xxxxxxxxxx - Paglia Bene Comune
E) Paesaggio : Xxxxx Xxxxxxxxx, Comune di Orvieto
Il Comune di Orvieto ha assunto l'onere della segreteria operativa del CdF (xxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxxx.xxxxxxx.xx.xx) ed ha allestito sul suo sito web istituzionale una sezione dedicata sulla quale sono presenti i principali documenti prodotti. (xxxx://xxx.xxxxxx.xxxxxxx.xx.xx/xxxxxx/xxxxxxxxx-xx-xxxxx).
2.2 I Tavoli di lavoro: considerazioni e sintesi dei risultati conseguiti
Il percorso dei tavoli si è sviluppato attraverso il coordinamento da parte di soggetti che hanno operato tutti in forma volontaristica con conseguenti perdite di tempo rispetto ad un processo ideale condotto attraverso l'acquisizione di servizi esterni di esperti per il coordinamento della diagnostica partecipativa e dei tavoli di lavoro. Altri fattori hanno però concorso a rallentare il processo: approssimativa comprensione dello strumento Contratto di fiume da parte delle
istituzioni compresi i quadri dirigenti locali e da parte degli stakeholders; scadenze elettorali degli enti locali e relativo clima di scarsa attenzione dedicata; impreparazione delle risorse interne agli enti alla diagnostica partecipativa; contrapposizioni di "vision" tra alcuni della società civile locale. Anche il concomitante processo preparatorio nel corso dell' anno 2015 della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), Area SUD EST ORVIETANO, ha aggiunto complessità a complessità. Ad oggi, nonostante il permanere di alcune criticità e di una non ancora raggiunta sinergia di intenti tra i due strumenti, è da apprezzare il fatto che SNAI e CdF hanno indotto e stanno inducendo varie componenti della comunità locale a discutere e a misurarsi nell'individuazione di nuovi modelli di sviluppo e delle relative strategie e modalità di realizzazione con la proposizione anche di idee progettuali.
I tavoli di lavoro, coordinati e composti prevalentemente come detto da attori locali che conoscono il territorio del bacino del Paglia, hanno lavorato sino ad ora senza un Quadro Conoscitivo Ambientale e Socio Economico interdisciplinare e multisettoriale di base e di riferimento comune e condiviso, che rimane una lacuna da colmare nel percorso processo avviato. Dal punto di vista quindi dell'analisi delle criticità e delle opportunità e della fattibilità delle prime proposte scaturite dai tavoli resta ancora un lavoro di integrazione e di approfondimento e di sintesi per ricavare proposte-progetti cluster idonei, da inserire nel futuro piano di azione locale dell' area interessata.
2.2.1 Il Tavolo Politica locale e Governance
In questa primissima fase di avvio ha svolto esclusivamente un ruolo di indirizzo e di promozione per incoraggiare il lavoro degli altri tavoli, attraverso riunioni di sintesi.
2.2.2 Il Tavolo Sicurezza Idraulica:
A questo tavolo partecipano stakeholders pubblici (Comune di Orvieto,Comune di Porano, CNR di Porano e CNR IBAF, Consorzio Bonifica Val di Chiana R. e Val di Paglia), Stakeholders privati ( Val di Paglia Bene Comune e CNA Umbria), e numerosi rappresentanti di Studi Professionali Privati. Dalle analisi e dalla discussione partecipata e animata tra tutti i soggetti presenti, sono emerse tre grandi macro-criticità/opportunità .
Non ancora sufficiente conoscenza/informazione del territorio fluviale e dei fenomeni di rischio idraulico e idrogeologico da parte della popolazione e assenza sostanziale di adeguati programmi scolastici di istruzione (scuole primarie e secondarie e superiori) in termini di educazione ambientale e di convivenza con i rischi. Assoluta carenza di manutenzione del territorio a partire dai sistemi di smaltimento delle acque meteoriche (rete fognaria) al reticolo idraulico ( corsi d'acqua e sponde) , con particolare riferimento agli affluenti del Paglia. Un disseto idrogeologico diffuso dei versanti (frane e colamenti vari) che necessita di essere affrontato con urgenza anche attraverso una riqualificazione delle modalità di gestione dei versanti per ridurne l'erosione lineare e diffusa e il dilavamento (agricoltura a basso impatto e multifunzionale) favorendo l'estensione della superficie verde vegetata.
Tutte queste criticità sono state riassunte, in tre macro-azioni da declinare in singoli progetti su cui tutti i partecipanti hanno evidenziato una sostanziale condivisione.
1)Macroazione "Culturale-Educativa" di istruzione, informazione e formazione sul reticolo fluviale e i suoi significati con lo scopo di accrescere sensibilità e conoscenze e di cambiare gli atteggiamenti e i comportamenti per una vera prevenzione partecipata e convivenza con i rischi;
2)Macroazione interistituzionale tecnico-organizzativa per un coordinamento efficace tra gi enti del bacino del Paglia e le associazioni di volontariato con il coinvolgimento dei cittadini residenti nelle aree mappate a rischio, nelle fasi di allertamento,gestione dell' emergenza e dei rischi; 3)Macroazione di "Manutenzione" straordinaria e programmata, con il coinvolgimento attivo delle popolazioni locali, del reticolo fluviale sia principale che minore (affluenti del Paglia) e del sistema di smaltimento fognario (acque bianche e nere);
4)Macroazione "Riqualificazione fluviale e stabilizzazione dei versanti" per la riduzione del dissesto idrogeologico.(Opere strutturali di difesa idraulica, rivegetazione e agricoltura multifunzionale, sociale a basso impatto e recupero dei terreni abbandonati).
Il tavolo ha ritenuto urgente un FOCUS SULLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL RETICOLO FLUVIALE E SULLA LA RIQUALIFICAZIONE DEI VERSANTI. Alcune idee progetto
sono emerse con la necessità di essere approfondite ed eventualmente integrate con la progettazione emersa dagli altri tavoli di lavoro.
Le idee obiettivo specifico - progetto emerse sono esposte nella tabella finale allegata in colore rosso.
2.2.3 Il Tavolo Sviluppo socio economico sostenibile
Sulla base dei numerosi incontri avuti con operatori economici del territorio, con le associazioni datoriali del mondo agricolo e imprenditoriale e con i rappresentati della cooperazione, è emerso che i fattori strategici di sviluppo del territorio possono essere identificati nei seguenti aspetti:
1) Riscoprire il profilo identitario – Lo sviluppo di comunità presuppone e comporta un'adeguata riflessione su cosa sia da intendere con l'espressione “identità culturale” di un territorio. Nessuna purezza nostalgica né cristallizzazione su una specifica epoca o fatto, tantomeno nessuna alienazione nella modernità. Piuttosto, continua dialettica adattativa, ibridazione costante, tra le peculiarità “resistenti” di una comunità e le stimolazioni della contemporaneità. La individuazione di una visione condivisa di sviluppo e di futuro è possibile soltanto a partire dalla riflessione proposta sull'identità culturale e sulle dinamiche di “invenzione della tradizione”. D'altra parte, lo sviluppo di comunità presuppone e comporta una modalità di continua partecipazione a rete in tutte le fasi del percorso, dalla emersione e identificazione dei bisogni all'individuazione delle politiche e delle strategie di risposta più efficaci.
2) Individuare una leva portante di sviluppo - Favorire la valorizzazione di quel patrimonio di identità locali che si articola in prossimità del fiume, composto di borghi di pregio, da cui si gode la vista del corso d’acqua, artigianato artistico, elementi di cultura immateriale, bellezze naturalistiche, prodotti enogastronomici unici. Il Turismo è la leva di sviluppo. Deve, tuttavia, essere un turismo legato ad un diverso e più sostenibile modello di sviluppo dei borghi, attento ad una domanda nuova, che cerca la cultura del territorio, inteso, quest’ultimo, come un mosaico di tutte le innumerevoli identità che lo compongono. Si tratta, dunque, di favorire un turismo capace di valorizzare la cultura dei territori nella sua interezza, la gestione dei flussi turistici in entrata (con politiche di destagionalizzazione e decongestione), il rafforzamento delle produzioni enogastronomiche locali (verso il biologico e la qualità), la preservazione delle tradizioni (tutela dell’artigianato e delle produzioni tipiche) e dei luoghi, la commistione di consumi culturali, naturalistici, enogastronomici, ecc.. Questo si traduce in attivazione di sinergie proficue con i comparti dell’agricoltura, del turismo e della sostenibilità energetica per creare microeconomie a scala locale. Si ritiene che il “turismo”, nella sua accezione 4.0, possa essere un valido ed efficace volano di crescita armoniosa del territorio interessato.
Da questi incontri sono scaturite necessità di approfondimento attraverso un FOCUS dedicato al TURISMO SOSTENIBILE e alla VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI, beni che necessitano l'attivazione di metodologie e interventi innovativi di manutenzione e cura, anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato.
Alcune proposte progettuali di intervento con la necessità di essere approfondite ed eventualmente integrate con la progettazione emersa dagli altri tavoli di lavoro sono state elaborate a diversi livelli di maturazione.
Le idee obiettivo specifico - progetto emerse sono esposte nella tabella finale allegata in colore viola.
2.2.4 Il Tavolo Qualità ambientale
A questo tavolo aderiscono una decina di associazioni (di cui alcune “riconosciute” dal Ministero dell’Ambiente quali: Italia Nostra, Amici della Terra, Accademia Kronos, WWF) più il Cnr di Porano, comitati locali e associazioni territoriali varie. Sulla base di numerosi incontri dove sono state affrontate tematiche di difesa della qualità dell'ambiente dei suoli e dell' acqua dalle minacce naturali e antropogenetiche (ad es. possibile rimobilitazione, a seguito di eventi meteorici estremi o di piene, di sedimenti spondali contenenti sostanze indesiderabili quali il mercurio) e del patrimonio
culturale e paesaggistico, assorbendo in parte anche quanto previsto per il Tavolo paesaggio, sono maturate una serie convincimenti condivisi sulle modalità di attuazione operativa del percorso di CdF per la prosecuzione della diagnostica partecipativa sul tema. Da questi incontri sono scaturite alcune necessità di approfondimento attraverso FOCUS dedicati: uno sulla GESTIONE DELLA VEGETAZIONE RIPARIALE e uno sulla GESTIONE DEGLI INERTI FLUVIALI e CAVE DI
PIANURA e uno anche relativamente al PROBLEMA dell' INQUINAMENTO DA MERCURIO dei suoli e delle acque recentemente rilevati da ARPA Umbria. Prime idee e proposte progettuali sono emerse anche se in un’atmosfera di relativa sfiducia nelle istituzioni, che non paiono avere ancora raggiunto il convincimento verso una piena e vera attivazione e operatività del CdF. Accade infatti sempre più spesso che non si fanno seguire in tempi ragionevoli, ai proclami, le azioni corrispondenti. Sono state elaborate a diversi livelli di maturazione alcune proposte progettuali di intervento con la necessità di essere approfondite ed eventualmente integrate con la progettazione emersa dagli altri tavoli di lavoro.
Le idee obiettivo specifico - progetto emerse sono esposte nella tabella finale allegata in colore verde.
2.2.5 Il Tavolo Fruizione:
Sulla base di numerosi incontri con vari operatori e associazioni locali è stato innanzi tutto messo a punto il concetto di FRUIZIONE che viene qui di seguito sinteticamente riportato:
Il concetto di fruizione dell'ambiente che il Tavolo propone per il Contratto del fiume Paglia, nasce dalla consapevolezza che il Fiume Paglia e le collettività che abitano i territori del suo bacino, soprattutto a ridosso del suo letto, reciprocamente condividono una medesima comunità di destino. Ciò è stato drammaticamente posto in evidenza dall'alluvione del novembre 2012. L'evento, come altre catastrofi nel mondo, da una parte ha evidenziato come anche il nostro territorio sia esposto agli effetti della “società del rischio” ormai globalizzata; dall'altra ha indotto comportamenti resilienti e nuove attenzioni verso l'ambiente e lo sviluppo di comunità. Per fruizione del territorio il tavolo intende dunque il pieno godimento, da parte di ognuno, del bene comune territorio. Chiunque, nelle peculiarità della fase del ciclo di vita cui appartiene, del suo genere, della sua disponibilità economica, del suo status ha diritto di godere, per il personale piacere, interesse e formazione di ogni elemento che caratterizza il territorio circostante. Responsabilmente. Infatti, godere di un bene comune significa partecipare attivamente alla sua tutela; contrastare i trend di cambiamento climatico e di inquinamento; migliorare il benessere proprio e della collettività; definire prospettive di sviluppo compatibile; migliorare la qualità della governance del territorio; promuovere il riconoscimento e il rispetto delle diversità, ambientali come socio-culturali, recuperando specie floro-faunistiche ma anche saperi tradizionali; pensare alle prossime generazioni. Il territorio del fiume Paglia andrebbe inteso nel suo complesso come un parco curandone la complementarietà con gli altri esistenti sia di tipo urbano che territoriale. Un organismo vivo, propositivo di sviluppo comunitario e sostenibile, che tuteli e valorizzi le peculiarità naturali e demo-etno-antropologiche attraverso la ricerca, l’innovazione sociale, la cura del vivente, del paesaggio e del buon vivere. Dall'analisi della situazione locale, che necessita ancora di ulteriori approfondimenti sono emerse una serie di criticità e anche varie opportunità da cogliere. A tale proposito numerose sono le idee progetto già maturate. Appare urgente la necessità di un FOCUS specifico sul concetto di ECOMUSEO del territorio del Paglia e uno URGENTISSIMO sulla possibilità di riutilizzo delle PISTE e degli ACCESSI AL PAGLIA a seguito dei lavori di difesa idraulica in corso.
Alcune proposte progettuali di intervento con la necessità di essere approfondite ed eventualmente integrate con la progettazione emersa dagli altri tavoli di lavoro sono state elaborate a diversi livelli di maturazione.
Le idee obiettivo specifico-progetto emerse sono esposte nella tabella finale allegata in colore blù.
3. CONSIDERAZIONI GENERALI
Alla data della redazione del presente rapporto intermedio si possono avanzare prime considerazioni generali.
A) Nella vallata Umbra del bacino del Fiume Paglia l' esistenza del processo di Contratto di Fiume per il Paglia è ormai consolidata e diffusa con aspettative rilevanti da parte della comunità residente nel territorio fluviale che ritiene il processo in atto la vera e unica grande opportunità per riuscire ad invertire il ciclo "risorse finanziarie-progetti- (calati sui)- territori" con quello “territori-progetti-(calati sulle) risorse finanziarie”, per riuscire ad avviare uno spostamento di risorse e di investimenti dalla permanente attività di gestione dell’emergenza alla vera prevenzione e tutela attiva del territorio con uno sviluppo locale partecipato e condiviso. Anche in alcuni Comuni confinanti fuori regione si è diffusa la conoscenza del processo di CdF in atto per il Paglia Umbro, tanto che sono state avanzate proposte di adesione al manifesto anche da alcuni Comuni della Regione Lazio e della Regione Toscana. Tuttavia il percorso processo del Contratto di Fiume non è ancora riuscito a decollare in forma efficace per la non ancora convinta e fattiva partecipazione attiva di tutte le istituzioni coinvolte e anche per l'assenza di risorse economiche dedicate.
B) Le modalità di conduzione del processo di CdF attivate sino ad oggi - di tipo esclusivamente volontaristico - hanno scontato una eccessiva lentezza ed una non sempre efficace direzione o coordinamento tecnico. La concomitanza dei processi di costruzione del CdF e della SNAI - Strategia Nazionale Aree Interne -, se da un lato hanno permesso di rilevare l'importanza e gli effetti di questi strumenti come propugnatori di nuovi modelli buttom-up di organizzazione territoriale dello sviluppo, dall'altro hanno evidenziato la impreparazione del sistema pubblico-privato a queste nuove strategie di governance partecipata. Sono infatti emerse criticità nel governo delle strategie di sviluppo, spesso complesse, e anche criticità nella calibrazione a livello locale delle varie opportunità di investimento e di crescita.
C) L'assenza di una quadro conoscitivo ambientale e socio economico esaustivo e comune a tutti i tavoli di lavoro come "scenario" di lettura unificata e condivisa di riferimento ha impedito sinergie efficaci tra i Tavoli di lavoro che hanno a volte lavorato in modo "autoreferenziale".Ci si è avvalsi di documentazione esistente riferibile per la qualità delle acque al redigendo aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque, per i rischi idraulici e idrogeologici al Piano di Gestione delle Alluvioni del distretto dell' Appennino Centrale ed anche dell' “Atlante degli obiettivi per i Contratti di fiume, di paesaggio e di lago del territorio regionale”, proposto dalla Regione Umbria, che fornisce indicazioni generali di requisiti di qualità dei processi a cui potersi riferire. Manca ancora un esaustivo e completo quadro delle morfologie sociali ed economiche dell' area di interesse e soprattutto una ricognizione sulla progettualità e pianificazione già prevista o esistente alle varie scale (Nazionale, Regionale, di Area Vasta e Comunale).
D) Il percorso di diagnostica partecipativa sino ad oggi attivato con i tavoli di lavoro ha consentito solo un primo inquadramento delle criticità e delle opportunità, la messa in rete e in comunicazione di una serie di stakeholders pubblici e privati, che si sono mostrati collaborativi, e la maturazione di alcune prime progettualità, non esaustive, che non possono essere abbandonate, ma che vanno anzi completate e messe tra loro a sistema in vista dell'attivazione dei fondi del PSR attraverso i bandi diretti o quelli relativi alle Azioni Leader e soprattutto ai PAL ( Programmi di Azione Locale) dei GAL ( gruppi di Azione Locale) che appaiono giusti contenitori sia per il completamento del percorso processo del Contatto di fiume che per l'attivazione delle progettualità individuate. Anche i Fondi delle Aree Interne (SNAI sud est Orvietano), POR FERS e del PO FSE andranno verificati come possibili fonti finanziare attuative del processo e degli interventi
Nelle pagine che seguono si riporta un quadro sintetico della progettualità maturata e un riassunto dei FOCUS di approfondimento da attivare.
QUADRO SINTETICO DELLA PROGETTUALITA' EMERSA DAI TAVOLI AL 30 APRILE 2016 | |||||
Azione-Intervento | Descrizione sintetica | Comuni/Enti del CdF interessati/beneficiari | Tipologia * | Risultato atteso | Livello di Progettazione ** |
Progettazione della | Corsi di formazione professionale rivolti ai tecnici | Tutti i comuni del territorio | Fornitura di | Accrescimento della capacità professionale di | |
manutenzione delle opere e del territorio. | delle pubbliche amministrazioni del territorio interessato in materia di manutenzione dei corsi d'acqua, delle opere idrauliche e delle opere di | del Contratto di Fiume | Servizi | valutazione della domanda di "manutenzione" e di progettazione rapida di interventi mirati. | PP |
consolidamento di frane e di altre opere sul | |||||
territorio. | |||||
Formazione di Custodi | Corsi di informazione e di formazione rivolti ai | Tutti i comuni del territorio | Fornitura di | Accrescimento della capacità di valutazione della | |
della manutenzione del territorio | cittadini (soprattutto giovani e anziani con tempo libero a disposizione) ovvero al mondo degli imprenditori agricoli del territorio interessato in | del Contratto di Fiume | Servizi | domanda di "manutenzione" di opere e di situazioni esistenti sul territorio. Formazione di "Sentinelle della manutenzione" con il compito di avvisare l'ente | PP |
materia di manutenzione dei corsi d'acqua, delle | preposto (Comune, Consorzio, Unione | ||||
opere idrauliche e delle opere di consolidamento di | Montana..ecc.) | ||||
frane. e di altre opere (tombini stradali ecc). | |||||
Manutenzione | Interventi organizzati e programmati di opere | Tutto il territorio del bacino | Infrastrutture | Prevenzione e riduzione sistematica generalizzata | SF |
straordinaria programmata e Riqualificazione fluviale | strutturali di difesa idraulica e di manutenzione straordinaria del reticolo fluviale e del sistema di smaltimento fognario con finalità di prevenzione dei rischi idrogeologici. Rivegetazione dei versanti, | del Paglia ricompreso nel Contratto di Fiume | del rischio idraulico-idrogeologico. Introduzione del codice di polizia rurale, di tecniche di agricoltura sostenibile; adozione di tratti di territori fluviali e/o di versanti, manutenzione periodica e programmata. | ||
e stabilizzazione dei | agricoltura multifunzionale, sociale a basso impatto | ||||
versanti" per la riduzione | e recupero dei terreni abbandonati). | ||||
del dissesto | |||||
idrogeologico | |||||
Informazione e formazione | Accrescere sensibilità e conoscenze per cambiare gli | ||||
nelle scuole e ai cittadini : cambiamenti climatici, evoluzione del paesaggio, reticolo fluviale e suo comportamento, dissesto idrogeologico e alluvioni. | Trattasi di una azione "Culturale-Educativa" di istruzione e educazione ambientale , da attuare nelle scuole primarie, secondarie e superiori con l'ausilio esperti in materia di paesaggio e di rischi idraulici e idrogeologici con l'ausilio anche di esperti in psico- sociologia cui affidare l'esecuzione di test e di colloqui sulla percezione del rischio. | Tutto il territorio del bacino del Paglia ricompreso nel Contratto di Fiume | Fornitura di Servizi | atteggiamenti e i comportamenti al fine di attuare una vera prevenzione partecipata e una convivenza con i rischi naturali tipici della zona. Comunicazione sociale, prevenzione non strutturale e miglioramento dei comportamenti in fase di pre - emergenza e di emergenza per rischio idraulico- idrogeologico | SF |
Questa azione può essere estesa anche verso la | |||||
popolazione che ricade nelle zona mappate a rischio | |||||
idraulico-idrogeologico per sostenere la convivenza | |||||
con i rischi e migliorare i comportamenti in fase di | |||||
emergenza. |
La presente proposta progettuale si colloca | Aziende agricole, consorzi | Infrastruttura | Farming - Applicazione all'ambito agricolo. | ||
all’interno di un modello “smart”, per l’utilizzo di | di bonifica, comuni | digitale, nuovi | Miglioramento della gestione colturale, sia per | ||
Smart Inside | tecnologie “intelligenti”, altamente innovative, al servizio del territorio. Lo scopo del loro utilizzo è il | processi, servizi di monitoraggio del | quanto riguarda la produttività e gli impatti ambientali, sia per quanto riguarda la qualità delle | ||
sussidio nei due aspetti individuati come prioritari | territorio | produzioni agricole che si riflette sull’immagine delle | |||
per l’area dell’Orvietano, quello agricolo e quello | aziende; | ||||
fluviale. I contributi che si vogliono apportare | -Condivisione di informazioni tra soggetti interessati, | ||||
riguardano: | riguardanti particolari criticità agronomiche; | ||||
-Individuazione delle criticità riguardanti il sistema | -Promozione turistica delle aziende agricole. | PP | |||
fluviale e il sistema agricolo | River – Applicazione all’ambito fluviale | ||||
-Applicazione di pratiche sostenibili | 1.Sviluppo di strumenti in grado di agevolare il | ||||
-Creazione di nuovo reddito | monitoraggio del sistema fluviale attraverso SAPR | ||||
Le tecnologie che si intendono utilizzare, in modo | (monitoraggio indiretto); | ||||
integrato, nell’ambito del progetto, per alimentare | 2.Sviluppo di strumenti in grado di agevolare il | ||||
uno sviluppo economico sostenibile, un | monitoraggio del sistema fluviale attraverso reti di | ||||
miglioramento della qualità della vita e una gestione | sensori (monitoraggio diretto); | ||||
migliore delle risorse naturali, sono: | 3.Coinvolgimento diretto del cittadino nel | ||||
1.Sistema software di supporto alle decisioni (DSS) | monitoraggio in modalità crowdsourcing attraverso | ||||
2.Sistema di posizionamento preciso (GPS) | specifiche APP mobile; | ||||
3.Sistema a Pilotaggio Remoto (SAPR) | 4.Creazione di strumenti di condivisione | ||||
4.Rete di sensori (SENSOR) | dell’informazioni tra gli Enti per l’aumento della | ||||
situational-awareness; | |||||
Mutuando esperienze già applicate in altre aree | Imprese, Comuni, Consorzi | Infrastrutture, | Manutenzione del fiume a costo zero, valorizzazione | ||
Adozione di un tratto di fiume | geografiche italiane, si intende, Grazie ad una stretta collaborazione tra pubblico e privato, porre in essere interventi volti a riportare il fiume all’interno dei | Bonifica, Regione | Partenariati Pubblico Privati, nuove attività | della biomassa, riqualificazione ambientale, fruizione del territorio, nuove attività economiche | Adozione di un tratto di fiume |
suoi argini naturali, ripristinandone l’originale | economiche | ||||
configurazione, provvedere periodicamente e | |||||
sistematicamente alla pulizia e alla manutenzione | |||||
degli argini e degli alvei del fiume e alla | |||||
manutenzione (attraverso lavori a compensazione) e | |||||
alla pulizia della vegetazione e delle alberature | |||||
circostanti. Si intende inoltre valorizzare alcune aree | |||||
estrattive dismesse al fine di valorizzarle dal punto di | |||||
vista turistico | |||||
Pianificazione urbana delle produzioni | Inserimento del tema delle risorse dei territori, quindi delle produzioni agroalimentari, come una questione centrale dell'urbanistica, integrando nel | Imprese agricole, consumatori, Comuni | Fornitura di Beni e servizi, partenariati pubblico privati | Rafforzare le comunità locali, dal punto di vista culturale ed economico, in termini di reddito, occupazione, condizioni di lavoro, di innovazione sulla gestione delle risorse naturali. L’innovativa | PP |
PRG il tema del paesaggio disegnato dalle produzioni tipiche. | integrazione nelle questioni urbanistiche, reale strategia contro il consumo di suolo per valorizzare i territori consente la valorizzazione delle risorse, conseguente delle dinamiche di un nuovo mercato, crea quell'economia che, partendo dalla partecipazione e dalla concertazione fra domanda e offerta, può riuscire a creare un patto fra cittadini, amministratori e produttori per la difesa del territorio, del paesaggio, della produttività, della tipicità, della comunità, della salute. | ||||
Filiere turistiche e posizionamento strategico del territorio: la creazione di un nuovo | Nella consapevolezza che l’area presenta un paesaggio unico, con un’armonia mirabile tra centri abitati e campagna, difficilmente riscontrabile altrove, che l’attrattività dell’area è fortemente | Imprese, Comuni, Consorzi Bonifica, Regione | Produzione beni e servizi, sviluppo economico | Creazione di un prodotto turistico attraverso: - mappatura della “MATERIA PRIMA” - Identificazione dei MERCATI TARGET - Implementazione di una strategia di MARKETING E VENDITA | SF |
prodotto turistico | ancorata all’appeal delle produzioni agricole ed alla | - riqualificazione del sistema dell’accoglienza | |||
integrato | tradizione enogastronomica, che ha la potenzialità di creare valore e di trainare, insieme alle ricchezze | ||||
artistiche, culturali e religiose, una parte significativa | |||||
del tessuto economico locale, pare evidente che tali | |||||
elementi mancano di una visione strategica che ha | |||||
impedito un adeguata valorizzazione. | |||||
Si ritiene che il “turismo”, nella sua accezione 4.0, | |||||
possa essere un valido ed efficace volano di crescita | |||||
armoniosa del territorio interessato. | |||||
Parco per il Fiume Paglia | Progetto da svilupparsi lungo il percorso umbro del Paglia con interventi sia di “messa in sicurezza “ diretta sull’alveo che attraverso interventi di rimboschimento del bacino imbrifero. Il progetto prevede interventi anche per migliorare l’accessibilità al fiume e di realizzare un tracciato che consenta varie forme di “turismo lento” collegabile alla Via Francigena. | Tutti i comuni del territorio del Contratto di Fiume | Infrastruttura | Miglioramento della sicurezza fluviale e aumento dell’attrattiva turistica grazie alla fruizione del fiume e attraverso processi di “turismo lento” | SF |
Interventi di rimboschimenti, “protettivi” da | Fornitura di beni | Riduzione del rischio idrogeologico; attivazione di | |||
Riqualificazione ambientale | fenomeni di erosione e ruscellamento, da effettuarsi | Tutti i comuni del territorio | e Servizi | economie legate alla produzione dei tartufi e del | |
della sinistra idraulica del | soprattutto nei calanchi. A tale intervento è | del Contratto di Fiume | tempo libero. | ||
bacino idrografico del Paglia | abbinabile la piantumazione di piante tartufigene | SF | |||
micorrizate al fine di stimolare attività economiche e | |||||
del tempo libero. |
Oasi rurale: un luogo ove sperimentare la reciprocità tra uomo e natura. | il progetto configura la realizzazione di un’Oasi Rurale in un ambito ancora ricco di pratiche agricole facenti parte di quel “sapere” legato alla terra così diffuso e praticato in Umbria in un recente passato. Un ambito quindi in cui “salvare” l’uomo agricoltore e la sua terra | Tutti i comuni del territorio del Contratto di Fiume | Trasferimento a persone e imprese | Il recupero di buone pratiche tradizionali meno impattanti su ambiente e salute dei consumatori; conservazione e trasferimento di un sapere “non scientifico”; conservazione del Paesaggio. | PP | |||||||
Costruire e gestire la rete | Tutti i comuni del territorio | Assistenza tecnica | La conoscenza del Fiume Paglia ad un livello di | |||||||||
ecologica attraverso la | Una | serie | di | proposte | d’intervento | mirate | ad | del Contratto di Fiume | Trasferimenti a | approfondimento tecnico sicuramente mai raggiunto | SF | |
partecipazione locale: | individuare e a proteggere le caratteristiche | persone e | fino ad oggi | |||||||||
Lo stagno, il fosso la siepe. | qualitative, strutturali ed ambientali del Fiume | imprese | ||||||||||
Monitoraggio dello stato | Paglia | |||||||||||
quantitativo e qualitativo della | ||||||||||||
risorsa idrica. | ||||||||||||
Censimenti delle opere | ||||||||||||
spondali ed in alveo. | ||||||||||||
Monitoraggio biologico | ||||||||||||
e caratterizzazione | ||||||||||||
naturalistica del Fiume Paglia | ||||||||||||
Produzione e consumo di | Il progetto prevede di realizzare un intervento di | La “messa a sistema” di una vasta area del territorio | ||||||||||
legumi e loro derivati (pasta di | agricoltura di qualità, coinvolgendo numerosi | Tutti i comuni del territorio | (circa 500 ha) per produrre legumi ”biologici” su | |||||||||
legumi) per una nuova | produttori locali, per attivare processi innovativi e | del Contratto di Fiume | infrastruttura, | scala industriale; | ||||||||
agricoltura (agricoltura di | coordinati che portino, a seguito di interventi di | fornitura di beni e | la tutela delle falde idropotabili sottostanti al | PP | ||||||||
precisione) | agroindustria con filiera cortissima, “valore | servizi, | momento utilizzate dai comuni di tutto il | |||||||||
aggiunto” per una remunerabilità finalmente equa | trasferimenti | a | comprensorio Orvietano; | |||||||||
per il produttore agricolo. | persone | e | l’incremento occupazionale e la ottimizzazione in | |||||||||
imprese, | loco del valore aggiunto alle produzioni; la | |||||||||||
assistenza tecnica | salvaguardia di un Paesaggio continuamente a | |||||||||||
rischio speculazione. | ||||||||||||
Offrire soluzioni alternative alla mobilità intra- | Progettazione | |||||||||||
Realizzazione di interventi di ripulitura e | cittadina; incoraggiare stili di vita non sedentari; | preliminare per il | ||||||||||
I sentieri rurali per il sistema urbano di | sistemazione della rete di strade rurali che innervano il bacino idrico del Paglia nel tratto di sviluppo delle zone urbane. Sarà studiata e realizzata apposita | Tutti i comuni aderenti al Contratto di Fiume | Infrastruttura | aumentare le conoscenze e la sensibilità ambientale; costruire opportunità lavorative nella gestione del settore. | reticolo di Orvieto Scalo, Ciconia, Sferracavallo. | |||||||
mobilità “dolce” | segnaletica direzionale ed esplicativa delle | Esistenza di nuclei | ||||||||||
peculiarità geo-morfologiche, floro-faunistiche e di | di | progettazione | ||||||||||
interesse demo-etno-antropologico del sito. Detta | partecipata | |||||||||||
segnaletica sarà su pannelli e totem ma userà anche | pertinenti. | |||||||||||
le tecologie digitali e satellitari. Saranno realizzate | ||||||||||||
essenziali stazioni benessere. |
Il progetto individua, lungo i corsi del torrente | Il comune di Orvieto. | Infrastruttura. | Offrire opportunità per stili di vita più salutistici e | Progettazione | |
Sport di cittadinanza | Carcaione a Ciconia, del fosso dell'Abbadia ad Orvieto Scalo, dei fossi Albergo la Nona e del Leone a | Ma nella misura in cui le realizzazione saranno | contribuire alla promozione della salute per l'intera comunità; offrire spazi attrezzati per le attività di | preliminare di vari stralci. | |
Sferracavallo altrettante opportunità di allestire | esportate in altri contesti e | reintegrazione delle persone con abilità differenti; | Esistenza di nuclei | ||
percorsi benessere nel cuore stesso dei diversi | gli eventi saranno attrattori | costruire opportunità lavorative nella gestione del | di progettazione | ||
insediamenti. | per il comprensorio, | settore | partecipata. | ||
L'impianto sportivo De Xxxxxxx e gli spazi limitrofi | diventano destinatari del | ||||
dovranno essere bonificati e dotati degli | progetto tutti i comuni del | ||||
accorgimenti opportuni perché diventino il polo dello | CdF. | ||||
sport come opportunità di inclusione sociale e | |||||
reintegrazione. Ripristino dell'impianto di pesca | |||||
sportiva subito a valle del ponte dell'Adunata, | |||||
migliorie agli impianti per le pratiche di sport | |||||
popolari. | |||||
In ambito urbano, la zona a ridosso del fiume | Il comune di Orvieto. | Infrastruttura; | Offrire opportunità per micro pratiche agricole | Progettazione | |
presentava, fino all'alluvione del 2012 parecchi orti. | Ma nella misura in cui | fornitura di beni e | tradizionalmente molto diffuse ma di cui si sta | preliminare per | |
Frutto di insediamenti almeno in parte abusivi e | l'attività è inserita nel | servizi | perdendo memoria; ravvivare una pratica diffusa in | alcuni stralci e | |
Gli Orti Urbani | dettati da interessi molto particolari, alteravano la possibilità di fruizione pubblica delle sponde del | partenariato di agricoltura sociale, diviene attrattiva | vista dei principi della agricoltura locale, sostenibile e inclusiva; realizzare laboratori di cultura materiale | studio di fattibilità. | |
Paglia. Analogamente a ciò che succede in molte | per tutto il territorio e | locale; aumentare le conoscenze sulle produzioni | Esistenza di nuclei | ||
altre città d'Italia, un progetto organico di | dunque destinatari del | locali e sul ruolo della micro agricoltura; costruire | di progettazione | ||
realizzazione di orti urbani li renderebbe occasioni di | progetto saranno tutti i | una rete per finalizzare le eccedenze all'uso sociale. | partecipata | ||
importanti funzioni sociali: ricreative, inclusive, | comuni del CdF. | pertinenti | |||
educative, produttive. | |||||
L'agricoltura sociale mette insieme le pratiche | Costruire un luogo di incontro sull'agricoltura sociale | ||||
colturali relative alla produzione agricola di un | per imprese e istituzioni; coordinare e finalizzare | Studio di | |||
territorio con le modalità proprie dello sviluppo della | Tutti comuni aderenti al CdF | Assistenza tecnica | competenze ed opportunità diffuse; favorire i | fattibilità. | |
comunità che abita quel territorio. In questo senso, | processi di sviluppo di comunità e di innovazione | Esistenza di nuclei | |||
Partenariato territoriale | l'agricoltura sociale è tesa all'incremento della coesione sociale; genera benefici diffusi come bene | sociale. | di progettazione partecipata | ||
per l'agricoltura sociale | comune nella collettività; sostiene l'inserimento delle fasce di popolazione vulnerabili e a rischio di | pertinenti | |||
marginalizzazione; integra nelle attività produttive | |||||
percorsi di terapeutici e di riabilitazione. Laddove è | |||||
realtà consolidata si è visto che l'agricoltura sociale | |||||
da un lato con i suo principi aumenta la sostenibilità | |||||
ecologica delle produzioni e, dall'altro, con le sue | |||||
pratiche di inclusione innova le politiche di welfare. |
Il complesso di edifici e l'area ex Vivaio Conti come | Comune di Orvieto e tutti i | Infrastruttura; | Disporre di un complesso di fabbricati funzionale alla | Progetto | |
caso concreto di polo per agricoltura sociale. In esso | comuni aderenti al CdF | assistenza tecnica; | complessità di iniziative di una impresa di agricoltura | preliminare ed | |
Bonifica e recupero dell'area ex Xxxxxx Xxxxx | si troveranno le caratteristiche dell'agricoltura multifunzione insieme alle prassi di sviluppo locale sostenibile e di ampliamento delle opportunità di | trasferimento di beni e servizi | sociale; offrire spazi e servizi alla rete di piccole imprese contadine affiliata; aumentare le conoscenze e la sensibilità verso le peculiarità dei piccoli | esecutivo. Esistenza di nuclei di progettazione | |
da destinare a polo di | benessere e di inclusione sociale per la collettività. | agricoltori e delle loro produzioni; costruire | partecipata | ||
agricoltura sociale | Bonifica e ristrutturazione dell'attuale capannone. Saranno ricavati almeno i seguenti ambienti: ufficio | opportunità lavorative nella gestione del settore. | pertinenti | ||
di gestione; spazio per la vendita al dettaglio; aula | |||||
per attività formative ed educative; magazzino per le | |||||
produzioni proprie e dei piccoli produttori afferenti; | |||||
laboratorio di trasformazione degli alimenti | |||||
dimensionato per ospitare eventuali tutorial; locali | |||||
per il rimessaggio degli attrezzi e dei mezzi da lavoro. | |||||
Sentieristica ippo – ciclo | La sentiersistica consentirà di incrementare l'offerta escursionistica con un percorsi a valenza archeologica ed ambientali. Collegherà tra loro emergenze archeologiche, resti di cultura materiale e scorci paesaggistici. Sarà realizzata idonea segnaletica, materiale, digitale e satellitare; adeguata manutenzione; programmazione escursionistica per gite scolastiche e per turismo rurale a vari livelli di difficoltà. | Tutti i comuni aderenti al | Infrastruttura | Valorizzare il territorio a fini turistici; aumentare le | Progettazione |
– pedonale sui fossi Albergo la Nona e del Leone; per il tratto | Contratto di Fiume | conoscenze e la sensibilità ambientale; costruire opportunità lavorative nella gestione del settore | preliminare. Esistenza di nuclei di progettazione partecipata | ||
Orvieto scalo – Porto di | pertinenti | ||||
Pagliano; per il | |||||
collegamento con la | |||||
ciclopista sul Chiani | |||||
La realizzazione del Parco agricolo e fluviale inquadra | Tutti comuni del CdF e | Infrastrutture | Creare risposte alternative alle esigenze della | Idea progetto. | |
la sostenibilità di un servizio di bike – sharing. In quel | comuni limitrofi | quotidiana mobilità urbana; indurre stili di vita | Esistenza di nuclei | ||
Costituzione di un servizio di bike - sharing | contesto, infatti, il servizio, di cui si avverte da tempo la necessità, riesce ad offrire veicoli alternativi all' esigenza quotidiana di mobilità cittadina; al turismo | salutistici; valorizzare il territorio a fini turistici; costruire opportunità lavorative nella gestione del settore | di progettazione partecipata pertinenti | ||
eco – sensibile che riguarda il centro storico di | |||||
Orvieto; al turismo ambientalistico rivolto al sistema | |||||
di itinerari e di siti (per esempio: l'ecomuseo di | |||||
Porano o di Parrano; il Parco Archeologico e | |||||
Ambientale dell'Orvietano … ) di cui il parco è | |||||
accesso e che rappresenta un prodromo di eco – | |||||
museo; alle attività di istruzione proposte dagli | |||||
istituti scolastici delle regioni limitrofe etc. |
NOTE:
* scegliere tra infrastruttura, fornitura di beni e servizi, trasferimenti a persone e imprese, assistenza tecnica,… )
** ID idea-progetto SF studi e analisi di fattibiltà PP progettazione preliminare
QUADRO SINTETICO DEI FOCUS di APPROFONDIMENTO DA ATTIVARE EMERSI DAI TAVOLI AL 30 APRILE 2016 ( in ordine di priorità) | |
1 | FOCUS CON GLI ENTI PREPOSTI PER IL RIUTILIZZO DELLE PISTE E DEGLI ACCESSI DI CANTIERE AL PAGLIA |
2 | FOCUS SULLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL RETICOLO FLUVIALE E SULLA RIQUALIFICAZIONE DEI VERSANTI |
3 | FOCUS GESTIONE DELLA VEGETAZIONE RIPARIALE |
4 | FOCUS SULLA GESTIONE DEGLI INERTI FLUVIALI e CAVE DI PIANURA |
6 | FOCUS DEDICATO AL TURISMO SOSTENIBILE |
7 | FOCUS DEDICATO ALLA MANUTENZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI |
8 | FOCUS SUL CONCETTO DI ECOMUSEO DEL PAGLIA |
9 | FOCUS SULLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI SISTEMI DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE DI PIOGGIA |
10 | FOCUS SULL' INQUINAMENTO DA SOSTANZE INDESIDERABILI (mercurio,ecc.) |
4. PROPOSTE OPERATIVE PER COMPLETARE IL PERCORSO PROCESSO di CONTRATTO DÌ FIUME
La proposta operativa che viene qui avanzata tiene conto delle considerazioni generali sopra riportate e dei risultati ad oggi conseguiti dal percorso -processo per il Contratto di Fiume avviato. E' ormai necessaria una presa di responsabilità ed una decisione formale di volontà a concludere il percorso avviato, in vista della possibilità di poterlo inserire ed anche finanziare nell'ambito del PAL del gruppo di azione locale GAL TRASIMENO ORVIETANO ovvero nella SNAI del SUD EST ORVIETANO. La proposta viene divisa in fasi successive.
FASE 1 (durata due mesi)
1.1 -Redazione di un quadro conoscitivo ambientale e socioeconomico: produzione di una sintesi della letteratura esistente, di una bibliografia ragionata, delle integrazioni interdisciplinari opportune.
1.2 -Redazione del quadro della pianificazione e progettazione esistente a scala nazionale, regionale, di area vasta e comunale per l'area di progetto.
1.3 - Realizzazione degli eventi relativi ai focus tematici di approfondimento e redazione di un documento rendiconto esplicativo.
FASE 2 (durata quattro mesi)
2.1- Ricostituzione dei Tavoli tematici di lavoro riducendoli da 6 a 3. Si propongono i seguenti accorpamenti :
Tavolo 1 - Tutela dell'ambiente e prevenzione dei rischi Tavolo 2- Sviluppo socio economico sostenibile e beni culturali Tavolo 3- Paesaggio e Fruizione del territorio
I nuovi tavoli, condotti dagli stessi responsabili che già hanno lavorato, ovvero da nuovi soggetti, dovranno completare la diagnostica partecipativa integrandola con prime attività di stakeholders engagement e di disseminazione. Dovranno altresì ricomporre le progettualità già emerse esplodendole con maggior dettaglio su schede progetto predefinite con riferimento anche alla loro finanziabilità in allocazione su misure di finanziamento riferite alla programmazione europea (PSR-POR FERS-FSE) e specificatamente a quelle della filiera Leader ovvero altre fonti anche di cofinaziamento private. Potranno anche essere individuate e aggiunte nuove progettualità nel frattempo emergenti. La governance del processo rimane in capo alla cabina di regia. L'eventuale estensione del processo di CdF in territorio laziale e toscano potrebbe essere collocato nell'ambito di un ITI (Intervento Territoriale Integrato) di collaborazione interregionale da costruire.
2.2 Definizione di un Piano di comunicazione del CdF. Il piano di comunicazione sarà articolato sui diversi livelli necessari al raggiungimento degli obbiettivi del CdF: 1) livello interno tra i vari organismi per assicurare coordinamento e governance; 2) livello intermedio con l'insieme degli stakeholders pubblici e privati; 3) livello esterno per la promozione del CdF e la sensibilizazzione di target generali anche verso le regioni confinanti del bacino del Paglia (Lazio e Toscana).Conterrà mezzi, kit di materiali e calendario eventi. Elaborazione partecipata di un logo.
FASE 3 (durata tre mesi)
3.1 Redazione di un documento strategico e del piano di azione ( master plan) in forma di piano di assetto atteso del processo di attuazione del CdF nell’area, sulla base dei risultati dei tavoli unificati, con esposizione delle azioni strutturali (interventi-progetti) e non strutturali ( regolamenti - codice di polizia rurale, tecniche di agricoltura sostenibile, adozione di tratti di territori fluviali e/o di versanti- ecc, studi e ricerche) previste. L' individuazione dei progetti-azione "bandiera " prioritari da portare al finanziamento nel tempo breve e medio sarà oggetto di uno specifico capitolo del master plan del CdF. Sarà ottenuto attraverso un esercizio di "visioning" partecipato (sviluppo di comunità con l' obbiettivo dell'incremento delle competenze degli stakeholders pubblici e privati sulle tematiche proprie del CdF e al contempo il continuo coinvolgimento delle popolazioni, il loro empowerment e la partecipazione attiva ai processo) dell'assetto di progetto atteso che il Contratto di Fiume vuole raggiungere nel breve e nel lungo periodo con una o più giornate di lavoro da condurre con metodologie di partecipazione adattate allo scopo, mutuate e assimilabili a quelle europee dell' urbanistica partecipata, previa definizione di criteri/matrici e metodologie idonee ad effettuare scelte prioritarie in situazioni anche di conflitto di interessi. Sarà quindi opportuna l' elaborazione preventiva di un framework istituzionale per esplicitare: funzionamento, obbiettivi, modalità di azione, gerarchia degli interventi, forme della collaborazione e/o delle assistenze tecniche, riconoscimenti.
FASE 4 ( durata due mesi)
4.1- Redazione e sottoscrizione in forma pubblica tra stakeholders pubblici e privati del Protocollo di Intesa/Contratto di Fiume per la realizzazione degli interventi strutturali e non strutturali previsti dal piano di Azione e Istituzione di un Premio intitolato al PAGLIA.
Nel seguito tenendo conto di quanto sopra rappresentato si propone un cronoprogramma operativo.
CRONOPROGRAMMA | ||||||||
START | Mese 1 | Mese 2 | Mese 3 | Mese 4 | Mese 5 | Mese 6 | Mese 7 | Mese 8 |
FASE 1 Quadri conoscitivi e Focus | ||||||||
FASE 2 Tavoli di lavoro | ||||||||
FASE 3 Redazione documento strategico e piano di azione | ||||||||
FASE 4 Redazione e sottoscrizione protocollo d'Intesa/ Contratto di Fiume |
Le attività (FASI) sopra esposte possono essere su richiesta, stimate in termini di costi, tenendo conto dei parametri economici di riferimento esistenti a livello nazionale sui costi delle attività dei percorsi-processi di CdF e dei costi di mercato delle singole attività specifiche per prestazioni d'opera intellettuali-professionali. Il coordinamento tecnico e il supporto specialistico del futuro percorso di completamento del CdF può, in conformità alla nota di incarico a firma del Sindaco di Orvieto, essere mantenuto in capo ad Alta Scuola che potrebbe essere il soggetto incaricato dell'organizzazione e conduzione tecnico-operativa del completamento del processo di CdF avviato. In questa ipotesi le attività di cui alle Fasi esposte possono essere completate da Alta Scuola, con risorse umane interne, ovvero con l' attivazione di prestazioni d'opera intellettuale professionale esterne.
Si ribadisce la necessità di portare all' attenzione del redigendo PAL del GAL Trasimeno Orvietano il presente documento per inserire il completamento del processo di Contratto di Fiume nel redigendo programma d'azione e anche nella redigendo accordo APQ per le aree interne. Si sottolinea l'opportunità di organizzare un incontro pubblico con gli stakeholders del territorio Umbro del CdF Paglia per la presentazione dei risultati ad oggi ottenuti e delle prospettive future e, una giornata di lavoro con i Comuni delle Regioni Lazio e Toscana per un possibile ampliamento del processo di Contratto di Fiume a quei territori (possibile ITI interregionale - intervento territoriale integrato).
Il presente Rapporto intermedio è stato redatto da Xxxxx Xxxxxxx ( Alta Scuola), con la collaborazione di Xxxxx Xxxxxxxx e Xxxx Xxxxxxxx (Confindustria Umbria), Xxxxxxx Xxxxx (Comune di Porano) , Xxxxxxx Xxxxxxxxx, (Accademia Kronos), Xxxxxx Xxxxxxxxxx (Val di Paglia Bene Comune).
Ai lavori di redazione del presente dossier hanno contribuito Xxxxxxxx Xxxxxxxx (Protezione Civile Comune di Orvieto), Xxxxx Xxxxxx Xxxxx ( Consigliere del CdA di Alta Scuola) e Xxxxxx Xxxxx (Consigliere del CdA di Alta Scuola - Responsabile del Centro Funzionale decentrato di protezione Civile della Regione Umbria).
Si ringrazia per la fattiva collaborazione la Segreteria del Sindaco del Comune di Orvieto e in particolare Xxxxxxxx Xxxxxxxx.
ALLEGATI:
1. Manifesto" Verso il contratto di Fiume";
ALLEGATO 1 MANIFESTO di INTENTI
Verso un "Contratto di Fiume" per i territori compresi tra il sub bacino del Paglia-Chiani e il Basso Tevere Umbro
Xxxxx aderito e firmato il Manifesto in pari data:
Per la Regione Umbria | Xxx.xx Xxxxxxx Xxxxxxx |
Per il Comune di Orvieto | Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxx |
Per il Comune di Allerona | Sindaco Xxxxx Xxxxxx |
Per il Comune di Castel Viscardo | Xxx.xx Xxxx Xxxxx Xxxxxxxx |
Per il Comune di Fabro | Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxx |
Per Il Comune di Ficulle | Sindaco Xxxx Xxxxx Xxxxxxxxx |
Per il Comune di Parrano | Sindaco Xxxxxxxx Xxxxxxxxxx |
Per Il comitato Salvaguardia Alfina | Presidente Sig. Xxxxxxxx Xxxxxxx |
Per il Comitato Val di Paglia Bene Comune | Presidente Sig. Xxxxxx Xxxxxxxxxx |
Xxxxx aderito Successivamente | |
Confindustria Umbria | |
Accademia Kronos | |
E' in xxxxx x'xxxxxxxx xxx Xxxxxx xx Xxxxxx |