CONTRATTO CON I VOLONTARI
CONTRATTO CON I VOLONTARI
Il/la sottoscritto/a nato/a a Il , residente in xxx/xxxxxx x. , Xxxxxx xx Xxxxxxxxx , Codice Fiscale , Titolo di Studio Professione , si impegna a svolgere servizio di volontariato presso l’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” - ONLUS e dichiara:
1. di prestare la propria attività liberamente e gratuitamente;
2. di accettare e rispettare i principi dello Statuto ed i Regolamenti dell’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” – ONLUS;
3. di evitare comportamenti od omissioni che in qualsiasi modo ostacolino la realizzazione dei principi e delle finalità dell’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” – ONLUS;
4. di avere sottoscritto la quota associativa annua;
5. di rispettare i turni di servizio concordati con i Responsabili dell’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” – ONLUS;
6. di impegnarsi a trovare un sostituto in caso di impedimento ad esser presente, di comunicare ai Responsabili con un preavviso di 24 ore la mancata sostituzione; consapevole del fatto che un diverso comportamento porterebbe danno al servizio ed alle persone che ne usufruiscono;
7. di impegnarsi a partecipare ai momenti di formazione e di revisione dei servizi, secondo il programma ed il calendario stabiliti dall’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” – ONLUS;
8. di accettare che la propria attività sia sottoposta a verifica di carattere individuale e di gruppo;
9. di mantenersi informato sulle attività dell’Associazione di Volontariato “Pozzo di Xxxxxxxx” - ONLUS usando dei luoghi e dei tempi previsti;
10. di aver preso visione dell’allegato al presente contratto recante “informativa sicurezza sui luoghi di lavoro”
Qualora il volontario risultasse inadempiente rispetto ai punti 2, 3, 4, 7 e 10 del presente contratto, si riterrà decaduta la validità dello stesso.
Tutti gli aderenti all’Associazione che svolgono servizio volontario sono coperti da assicurazione contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile per i danni cagionati a terzi dall' esercizio dell' attività medesima, secondo quanto previsto dal Decr. Min. 14.02.1992
Data Firma per accettazione
INFORMATIVA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
1 Scopo dell’informativa: questa informativa è stata realizzata per dare a tutti i volontari uno strumento per migliorare la propria sicurezza. Le norme in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro chiamano tutti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; dal direttivo dell’associazione ai soci tutti sono chiamati a dare il proprio contributo. Per questo è fondamentale che i soci abbiano degli strumenti per conoscere i principali rischi legati al proprio servizio e come combatterli attraverso la prevenzione e la protezione.
2. Le caratteristiche dell’associazione
Denominazione: Associazione di Volontariato “POZZO DI XXXXXXXX” ONLUS Sede legale: XXX XXXXX, 00 – XXXXXXXX (XX)
Sede operativa: XXX XXXXX, 00/00 – XXXXXXXX (XX) Telefono : 0000.000000
Fax : 0000.000000
E mail : xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx@xxxxxxxxxx.xx Legale Rappresentante: XXXXXXXX XXXXXXXXX
Attività svolte: SERVIZI DIURNI SOCIO-EDUCATIVI
3. – LA VALUTAZIONE DEL RISCCHIO: in ogni attività lavorativa sono presenti dei pericoli legati alle caratteristiche degli ambienti, all'utilizzo di macchinari, attrezzature, prodotti, alla presenza di impianti (elettrico, di riscaldamento), al tipo di attività (affollamento, rapporto con il pubblico, lavori sedentari, faticosi, etc.). Questi pericoli possono, con probabilità più o meno elevata, provocare danni più o meno gravi ai lavoratori. A seconda della probabilità che un certo danno si verifichi e della gravita del danno, siamo in presenza di un rischio più o meno elevato.
Uno degli obblighi del datore di lavoro è individuare i rischi e valutarli per poter pianificare gli interventi migliorativi. In base alla gravita di ogni rischio ed alla disponibilità di risorse (soldi, tempo, organizzazione), il datore di lavoro elabora un programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione.
Tutti devono sentirsi coinvolti in questa attività: le segnalazioni dei soci e lavoratori possono essere molto preziose per ridurre un rischio o prevenire un infortunio. Per questo è importante segnalare le condizioni di rischio ed anche i "mancati infortuni" o incidenti, che danno spesso indicazioni utili di prevenzione.
3.1 – RISCHIO DI INCENDIO
Un'emergenza è una situazione anomala, con gravi rischi per le persone (incendio, fuga di gas, terremoto, black out elettrico, crollo strutturale, necessità di evacuare rapidamente i luoghi, etc.). Diversi fattori, nelle attività di questa associazione, presentano caratteristiche che possono aumentare i rischi di incendio o di altre situazioni di emergenza.
QUALCHE CONSIGLIO DI PREVENZIONE
• mantenere in ordine e pulito il posto di lavoro, i ripostigli, ecc.;
• i rifiuti combustibili, in attesa delle operazioni di pulizia, siano posti lontano da possibili fonti di calore;
• osservare il divieto di fumo;
• mantenere sgombre le vie di esodo dai luoghi di lavoro;
• mantenere efficienti gli estintori e ben visibili in azienda; disporli secondo un criterio di buona tecnica antincendio;
• mantenere in buono stato di conservazione e sempre visibile la segnaletica antincendio;
• effettuare manutenzioni periodiche per tutti gli impianti tramite personale specializzato;
• gli addetti informati sul rischio individuato dovranno effettuare una formazione periodica in merito al comportamento da tenere al fine di non essere loro stessi una fonte d’innesco per l’incendio, l’utilizzo degli estintori e il comportamento da tenere qualora si verifichi un incendio.
QUALCHE INDICAZIONE PER L’INTERVENTO IN CASO DI INCENDIO
1) dare l'allarme, mantenendo la calma ed evitando di creare panico (voce calma ma decisa, dimostrare di conoscere le cose da fare); 2) non intervenire da soli: è bene essere almeno in due, o comunque avvisare qualcuno che si sta intervenendo 3) organizzare l'evacuazione dei presenti (indirizzarli verso le uscite, aiutare chi è in difficoltà); 4) durante l'evacuazione non tornare indietro, non creare ostacoli o rallentare l'evacuazione, non correre, non urlare, raggiungere l'uscita più vicina ed esternamente raggiungere il luogo di raduno prestabilito; 5) chiamare o far chiamare i Vigili del Fuoco componendo il numero 115; 6) intervenire sul fuoco solo se si è in grado (addestramento ricevuto, presenza di qualcuno che possa prestare soccorso in caso di difficoltà, verificando costantemente la possibilità di fuga); 7) per utilizzare un estintore: togliere la spina di sicurezza, impugnare la lancia, premere a fondo la leva di comando e dirigere il getto alla base delle fiamme;
8) all'arrivo dei soccorsi, mettersi a disposizione e collaborare, se richiesto.
3.2 – LUOGHI E SPAZI DI LAVORO: RISCHIO SCIVOLAMENTI, URTI E CADUTE
Sono tra le cause più comuni di infortuni. Tra le situazioni più rischiose: • scarsa illuminazione;
• ostacoli o scalini; • utilizzo di scale portatili; • pavimenti bagnati o scivolosi; • arredi e attrezzature mal
disposti.
COSA FARE: 1) non utilizzare mai come scale le sedie o gli sgabelli; 2) se è necessario utilizzare una scala portatile, assicurarsi che sia posizionata in modo stabile e farsi assistere da un collega; 3) i cavi elettrici e telefonici volanti non devono intralciare il passaggio; 4) disporre mobili e arredi in modo da consentire spostamenti agevoli; 5) rimuovere dagli ambienti di lavoro qualsiasi materiale non pertinente; 6) tenere le scrivanie e qualsiasi altro piano di lavoro sgombero da materiale non necessario; 7) tenere sempre chiusi gli sportelli e cassetti; 8) lo spazio di apertura di porte e finestre deve essere sgombro da qualsiasi materiale; 9) il luogo di lavoro deve essere pulito e ordinato in modo razionale e i materiali devono essere depositati correttamente negli appositi armadi e scaffalature;
10) lo spandimento di sostanze sdrucciolevole (olio, grasso, acqua, ecc.) sui pavimenti deve essere eliminato nel più breve tempo possibile, mediante lavaggio e asciugatura, ovvero spargimento di segatura di legno o altre sostanze idonee; 11) la pulizia del pavimento non va eseguita con sostanze infiammabili o nocive (solventi, benzina, trielina, ecc.), inoltre i prodotti utilizzati devono essere antisdrucciolevole; 12) durante la pulizia a umido dei pavimenti deve essere vietato il passaggio delle persone o, in casi eccezionali, consentire il passaggio dando l’indicazione di procedere con cautela e collocare la segnaletica che indica il pericolo di scivolamento; 13) i rifiuti non vanno lasciati in ambiente di lavoro, ma devono essere raccolti e depositati separatamente dagli altri rifiuti, in appositi contenitori; 14) non salire o scendere le scale di corsa; 15) utilizzare il corrimano durante la salita e la discesa;
3.3 - RISCHIO ELETTRICO
Sono diverse le attività che comportano l'uso di elettricità e molte sono le cause che possono portare ad incidenti o infortuni.
COSA FARE: 1) divieto di effettuare interventi di qualsiasi tipo sulle parti in tensione dell’impianto e delle apparecchiature elettriche; 2) non gettare acqua su parti elettriche in tensione; 3) usare solamente prolunghe idonee per collegamenti elettrici temporanei; 4) non usare apparecchiature elettriche in condizioni di rischio elettrico accresciuto (ad esempio con le mani bagnate, con i piedi immersi nell’acqua o in ambienti umidi); 5) non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, trapani, etc.) abbandonate sulle vie di transito. In questi casi, oltre a essere occasione di inciampo e di caduta di persone, i componenti sono soggetti a deterioramento; 6) non utilizzare apparecchiature elettriche o materiale elettrico danneggiato anche parzialmente; 7) gli interventi di modifica, manutenzione e/o riparazione vengono effettuati solamente da personale qualificato e autorizzato; 8) gli impianti di messa a terra sono stai verificati dalla ditta installatrice al momento della messa in funzione.
3.4 – LAVORO AL VIDEOTERMINALE
La diffusione del lavoro al computer ha portato all'evidenza di nuove problematiche per la salute, legate ad un'attività a videoterminale continuativa (superiore a 20 ore a settimana).
I rischi sono essenzialmente:
• per la vista: affaticamento visivo dovuto a illuminazione non corretta, riflessi, abbagliamenti o alla cattiva definizione dei caratteri
• legati alla postura: affaticamento e problemi (alla schiena, collo, spalle, braccia, polsi e dita) dovuti al
dover mantenere a lungo una posizione forzata
• stress, dovuto all'attività al computer, ad un cattivo rapporto con il programma, alla paura di
sbagliare o perdere i dati, etc.
Invece, studi, misure ed indagini epidemiologiche portano ad escludere, per i video-terminalisti, rischi derivanti da esposizione a campi elettromagnetici.
COSA FARE: 1) sistemazione adeguata del posto di lavoro; 2) pause (15 minuti) in caso di lavoro prolungato al VDT. In queste pause "attive" si continua a lavorare, ma non al VDT, rilassando gli occhi, gli avambracci e la schiena; 3) esercizi di rilassamento, per prevenire l'affaticamento: ruotare lentamente i polsi; aprire e chiudere le mani; rilassare le spalle ruotando le braccia da una parte all'altra; per la schiena, spingere le spalle indietro o da seduti piegare la schiena in avanti; per il collo, ruotare il capo in un verso o nell'altro; 4) visita medica per chi supera le 20 ore medie alla settimana: prima dell'assunzione e successivamente visita di controllo ogni 5 anni (ogni 2 anni per lavoratori di oltre 50 anni , o su parere del medico); 5) informazione agli addetti sui rischi del lavoro al VDT e formazione sulle misure di prevenzione e protezione; 6) contro lo stress: formazione adeguata sui programmi utilizzati, possibilità di rivolgersi ad un esperto per i problemi eventuali, miglioramento delle condizioni ambientali degli uffici, ritmi adeguati di lavoro, etc.
3.5 - MICROCLIMA
Le condizioni di disagio più frequenti sono dovute a: • temperatura o umidità non adeguate;
• insufficiente aerazione naturale e scarso ricambio d'aria; • polveri o agenti inquinanti di varia natura (da prodotti per le pulizie, da impianti di condizionamento, da rivestimenti o moquette, ozono da fotocopiatrici).
COSA FARE: 1) garantire buone condizioni di aerazione naturale (finestre apribili); 2) evitare correnti d'aria o esposizione diretta al flusso d'aria dei condizionatori; 3) tenere sotto controllo, anche con impianti, il microclima (temperatura e umidità dell'aria); 4) pulire periodicamente i filtri degli impianti di condizionamento, per eliminare polveri e impedire la proliferazione microbica; 5) separare, se possibile, le attività che possono provocare sviluppo di inquinanti (fotocopiatrici molto usate, etc.);
6) privilegiare prodotti per pulizia meno inquinanti
3.6 – RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO
Lo stress è uno stato di affaticamento non fisico, che può essere causato dall'ambiente, da orari e ritmi di servizio, da condizioni ambientali disagevoli. Conseguenza è spesso umore depresso e frustrato, aumento dell’insoddisfazione, fino a manifestazioni che, nei casi peggiori, possono degenerare in vere e proprie patologie. Il contatto con il pubblico, tipico di molte attività delle associazioni di volontariato, è un ulteriore possibile fattore di stress. Lo stress può inoltre dipendere da stati di ansia e paura di trovarsi in condizioni di pericolo (per es. in presenza di squilibrati, in caso di tentativi di furto o rapine).
COSA FARE: 1) intervenire sugli orari di lavoro, sulle pause e sui periodi di riposo; 2) intervenire sui carichi e sui ritmi di lavoro (evitando che siano troppo elevati, ma anche il contrario); 3) evitare che attività particolarmente stressanti siano affidate alle stesse persone per periodi eccessivamente lunghi;
4) dare adeguata formazione ai soci e lavoratori a contatto con il pubblico; 5) migliorare il rapporto con il pubblico (es. fornire preventivamente materiale informativo, facilitare l'attesa, ecc.); 5) organizzare e migliorare lo scambio di informazioni tra il socio/lavoratore e l'utente, tra il socio/lavoratore ed i responsabili dell’associazione, tra i soci/lavoratori ed i committenti; 6) evitare o limitare il lavoro "in solitudine".
Il rischio biologico può essere minimizzato mediante l’adozione di protocolli comportamentali, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e l’uso di attrezzature idonee in adeguate strutture di sicurezza. Sono fondamentali le norme di comportamento: è vietato mangiare, bere, fumare, conservare cibo, applicare cosmetici all'interno dell'area a rischio; occorre utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali (es, guanti a perdere sterili); occorre decontaminare quotidianamente le superfici di lavoro e subito dopo il versamento di un materiale pericoloso.
INOLTRE: 1) le donne in età fertile che operano a contatto con i bambini e/o adolescenti, appena hanno il sospetto di una gravidanza, devono immediatamente comunicare al Responsabile dei Volontari il loro stato; 2) il Presidente, con la collaborazione del medico competente e del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, mette immediatamente in atto le procedure previste dalla vigente normativa che prevedono il divieto di adibire le volontarie al lavoro che esponga al rischio rosolia per tutto il periodo della gravidanza. Tale divieto non si applica nel caso in cui sussista la prova che la lavoratrice sia sufficientemente protetta contro questo agente dal suo stato di immunizzazione.
In caso di infortunio, se occorrono urgentemente cure mediche, rivolgersi al vicino Pronto Soccorso allertando un mezzo di soccorso tramite il numero 118. Nel frattempo seguire i seguenti comportamenti:
• non perdere la calma
• porre l'infortunato nella posizione di attesa più idonea
• prodigare le prime cure se si è in grado di farlo, controllando le funzioni vitali e valutando la dinamica dell’incidente
• non lasciare l'infortunato da solo fino a che non verrà affidato a persone competenti
• in caso di incidente provocato da contatto con sostanze chimiche, consegnare al medico del Pronto Soccorso l'imballaggio con l'etichetta della sostanza.
E’ importante segnalare al proprio Responsabile ogni incidente o infortunio, sia per motivi medico- legali, sia per la valutazione della necessità di attivare misure di prevenzione.
5 – UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE
Anche le attrezzature che vengono usate possono essere causa di danno per la salute, se usate senza seguire alcune norme elementari di sicurezza:
• Ogni apparecchiatura deve essere fornita delle istruzioni d'uso, facilmente accessibili.
• Utilizzare strumentazioni elettriche a norma.
• Non usare prolunghe permanenti.
6 – UTILIZZO DEI MEZZI DI TRASPORTO
Per esigenze di servizio alcune volte è necessario spostarsi sul territorio. A tal fine l’Associazione dispone alcuni automezzi furgonati; in alcuni casi gli addetti utilizzano per spostarsi il mezzo proprio. Nel caso di utilizzo da parte dei Volontari dei mezzi dell’Associazione è obbligatorio: 1) il rispetto del codice stradale; 2) dare in uso i mezzi aziendali solamente a persone con idonea patente di guida; 3) effettuare manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi; 4) segnalare, sempre e comunque, qualsiasi malfunzionamento e/o danneggiamento del mezzo, al fine di predisporre le eventuali manutenzioni e/o riparazioni.
ATTENZIONE!
PER I VOLONTARI NON E’ PREVISTA LA VISITA DEL MEDICO DEL LAVORO, SALVO CHE VENGA RICHIESTA ASSUMENDOSI L’ONERE DEI COSTI.
OGNI VOLONTARIO HA L’OBBLIGO DI: 1) UTILIZZARE ATTREZZATURE CONFORMI ALLE NORMATIVE; 2) MUNIRSI DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, QUANDO RICHIESTO; 3) MUNIRSI DELLA TESSERA DI RICONOSCIMENTO NEL CASO DI SERVIZI SVOLTI PRESSO SEDI DI ALTRI ENTI.
RELATIVAMENTE AI RISCHI PROPRI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE E CON ONERI A PROPRIO CARICO, I VOLONTARI HANNO LA FACOLTA’ DI RICHIEDERE:
1) IL SERVIZIO DI SORVEGLIANZA SANITARIA (VISITA PERIODICA DEL MEDICO DEL LAVORO).
2) PARTECIPAZIONE A CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO.
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