DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
Agenzia Regionale per lo Sviluppo
e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio
DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
N. 569/RE DEL 14 Luglio 2022
Pratica n. 2155 del 14/07/2022
STRUTTURA PROPONENTE | Unità di Progetto Multifunzionalità | |
CODICE CRAM | DG.003 | Obiettivo Funzione: B01E96 |
Approvazione dello schema di “Avviso Pubblico per corsi di formazione per Operatore di fattoria didattica” e la relativa “Scheda di iscrizione” nell’ambito del Piano di Azione per gli Interventi e per le “Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali” di cui alla D.G.R. N. 849 del 19 novembre 2019 e della Determinazione della Regione Lazio n. G07233-2021.
OGGETTO
X
ATTO CON SCRITTURE CONTABILI SI NO
ATTO CON IVA COMMERCIALE ISTITUZIONALE
Si dichiara la conformità della presente proposta di determinazione alle vigenti norme di legge e la regolarità della documentazione.
FUNZIONARIO ISTRUTTORE (Xxxxxxxx Xxxxxxx) | RESPONSABILE P.O. (Xxxxxxxx Xxxxxxx) | DIRIGENTE DI AREA (Xxxx xxxxx) |
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Xxxxxxxx Xxxxxxx) |
CONTROLLO FISCALE | |||||||
ISTRUTTORE | A.P. GESTIONE AMMINISTRATIVA, CONTABILE E FISCALE | ||||||
CONTROLLO CONTABILE | |||||||
A CURA DEL SERVIZO PROPONENTE | A CURA DEL A.C.B. | ||||||
ANNO FINANZIARIO | E/U | CAPITOLO | IMPORTO | ANNO | N. | DATA | COD. DEBITORE CREDITORE |
ISTRUTTORE | P.O. GESTIONE AMMINISTRATIVA, CONTABILE E FISCALE (Dott.ssa Xxxxxx Xxxxx) | DIRIGENTE DI AREA A.I. (Dott. Agr. Xxxxx Xxxxxx) | |||||
PUBBLICAZIONE
PUBBLICAZIONE N° 569
DELL’ALBO DELL’AGENZIA
DATA, lì 14/07/2022
DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
N. 569/RE DEL 14 Luglio 2022
OGGETTO: Approvazione dello schema di “Avviso Pubblico per corsi di formazione per Operatore di fattoria didattica” e la relativa “Scheda di iscrizione” nell’ambito del Piano di Azione per gli Interventi e per le “Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali” di cui alla D.G.R. N. 849 del 19 novembre 2019 e della Determinazione della Regione Lazio n. G07233-2021.
IL DIRIGENTE DELL’UNITA’ DI PROGETTO
VISTA la Legge Regionale 10 gennaio 1995, n. 2, concernente l’Istituzione dell’Agenzia
per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL) e ss.mm.ii.;
VISTO il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00210 del 06 Settembre 2018, con il quale è stato nominato il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), nelle persone del Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx, della Dott.ssa Xxxxxx Xxxxxxx e del Xxxx. Xxxxx Uniformi, ed è stato, altresì, nominato quale Presidente, con deleghe gestionali dirette, il Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx;
VISTO il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00164 del 01 Ottobre 2020, con il quale l’Xxx. Xxxxx Xxxxxx, è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), con deleghe gestionali dirette, in sostituzione del dimissionario Xxxx. Xxxxxxx Xxxxxx;
VISTA la Deliberazione del Consiglio di Amministrazione 10 Marzo 2021, n. 16, con la quale, in virtù dei poteri conferiti al C.d.A., è stato nominato Direttore Generale di ARSIAL il Dott. Agr. Xxxxx Xxxxxx;
PRESO ATTO delle dimissioni presentate dal Xxxx. Xxxxx Uniformi in data 13 Maggio 2021;
VISTO il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00120 del 07 Giugno 2021, con il quale il Dott. Xxxxxx Xxxxxxxxxx, è stato nominato Componente del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), in sostituzione del xxxx. Xxxxx Uniformi, dimissionario;
VISTO il verbale del 30/06/2022, con il quale il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia ha preso atto che con nota prot. 6799 del 16/06/2022, la d.ssa Xxxxxx Xxxxxxx ha rassegnato le proprie dimissioni e che dette dimissioni sono state regolarmente trasmesse agli organi regionali competenti, per gli adempimenti conseguenti;
VISTA la Determinazione del Direttore Generale 25 Novembre 2019, n. 815, con la quale è stato conferito, a far data 25 Novembre 2019, per anni tre eventualmente rinnovabili sino al massimo stabilito dalle norme vigenti in materia, e comunque non oltre l’eventuale data di collocamento a riposo per raggiunti limiti di età, l’incarico delle funzioni dirigenziali dell’Area Area Servizi Territoriali e Rurale, Osservatorio faunistico alla Dottoressa Xxxx Xxxxx;
PRESO ATTO che con Determinazione del Direttore Generale n. 179/2021, è stato confermato quanto disposto con la Determinazione del Direttore Generale 29 Settembre 2016, n. 480, e successive determinazioni nn. 000-000-000/2019 e n. 4/2021, relative al conferimento della delega ai dirigenti dell’Agenzia per l’adozione di atti di gestione, relativamente ad ”assunzione impegni di spesa di importo non superiore a 15.000,00.= euro”, o ad “assunzione di impegni di spesa per l’affidamento, esclusivamente mediante mercato elettronico, e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40.000 euro”, oltre che per l’emanazione di provvedimenti a rilevanza esterna, attuativi degli atti di pianificazione assunti dall’Organo di Amministrazione, denominati “determinazioni dirigenziali”;
VISTA la Legge Regionale 30 Dicembre 2021, n. 21, con la quale è stato approvato il Bilancio di Previsione della Regione Lazio 2022-2024, nonché il bilancio di Previsione Finanziario esercizi 2022-2024, approvato da ARSIAL con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 44/RE del 15 Dicembre 2021, avente ad oggetto: “Approvazione e adozione del Bilancio di previsione 2022-2024”;
VISTA la Deliberazione del CdA 31 Gennaio 2022, n. 1/RE, con la quale è stata disposta “l’approvazione dei dati di preconsuntivo 2021. Aggiornamento del risultato presunto di amministrazione ai sensi del D.lgs. 118/2011, all. 4/2, punto 9.2 – Bilancio 2022/2024”;
VISTA la Deliberazione del CdA 24 Marzo 2022, n. 27/RE con la quale è stato approvato, ai sensi dell’art. n. 3, comma 4, del D.lgs. n. 118/2011 ed in ossequio al principio contabile all. 4/2 al citato decreto, punto 9.1, il “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2021 e dei residui perenti “;
VISTA la Deliberazione del CdA 28 Marzo 2022, n. 30/RE, con la quale è stata apportata, ai sensi dell’art. 51 del D.lgs. 118/2011, nonché, dell’art. 24, comma 2°, del Regolamento Regionale di contabilità del 9 novembre 2017, n. 26, la variazione n. 1 al “Bilancio di previsione 2022-2024;
VISTA la Deliberazione del CdA 30 Maggio 2022, n. 56/RE, con la quale è stato approvato, il “Rendiconto di gestione per l’annualità 2021;
VISTO il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33, e ss.mm.ii.;
VISTA la Determinazione del Direttore Generale Arsial n. 84/RE del 29/09/2021 con la quale si istituisce un’unità di progetto trasversale per l’attuazione del piano di azione per gli interventi e per le iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali, di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 849 del 19 novembre 2019;
VISTA la determinazione del Direttore Generale Arsial n. 298/RE del 19/04/2022 con la quale si proroga sino al 31 Dicembre 2022, l’Unità di progetto intersettoriale, istituita con Determinazione del Direttore Generale n. 84/RE del 29 settembre 2021 per gli interventi e per le "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali", di cui alla D.G.R. n. 849 del 19 novembre 2019.
VISTA le legge istitutiva dell’Arsial n.2 10/01/1995 e ss.mm.ii. con la quale all’art.2 comma 3 - d bis) che testualmente recita “provvede all’attribuzione della classificazione alle aziende agrituristiche ed al relativo aggiornamento”;
VISTO l’art. 23 della Legge Regionale n.14/2006 e ss.mm.ii. con il quale viene istituito il sistema di classificazione nazionale delle aziende agrituristiche e si affida ad Arsial l’attività di controllo e relativo aggiornamento sui criteri e le modalità per l’assegnazione della classifica;
VISTO l’art 16 del regolamento Regionale n. 8 del 21/04/2021 con il quale si ribadisce che spetta ad Arsial acquisire le domande di classificazione e provvedere, sulla base di un apposito piano dei controlli, alla verifica in campo dei requisiti dichiarati;
VISTA LA DELIBERAZIONE della R.L. n. 849 DEL 19/11/2019 con la quale si approvano le "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali" di cui all’allegato 1, in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, comma 1 della legge regionale 2 novembre 2006, n. 14 e successive modificazioni, "Norme in materia di diversificazione delle attività agricole" e considerato che viene affidata alla Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della filiera e della Cultura del cibo, Caccia e Pesca ed all’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (ARSIAL) la pianificazione la gestione e la realizzazione degli interventi e delle iniziative di promozione e sostegno per lo sviluppo delle attività multifunzionali definite nel documento ALLEGATO 1;
VISTA LA DETERMINAZIONE della R.L. n. G12970 del 04/11/2020 con la quale viene approvato Piano di Azione per gli interventi e per le "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali", di cui alla D.G.R. n. 849 del 19 novembre 2019;
CONSIDERATO che l’Azione 4 prevede che ARSIAL, avvalendosi di enti di formazione accreditati e riconosciuti dal sistema di formazione della Regione Lazio, organizzi corsi per Operatori di Fattorie Didattiche, della Determinazione della Regione Lazio
n. G07233-2021 e relativi allegati - Approvazione dello standard minimo del percorso formativo "Esercizio dell'attività di fattoria didattica da parte di imprenditori agricoli, ai sensi della DGR n. 62 del 06/02/2018";
CONSIDERATO che si rende necessario organizzare fino ad un massimo di 5 corsi di fattorie didattiche suddivisi per ogni provincia del Lazio, tra ottobre – dicembre 2022, in modalità di svolgimento misto: lezioni frontali, a distanza, laboratori e visite guidate;
VISTO l’avviso pubblico rivolto alle aziende per la partecipazione al corso di operatore di fattorie didattiche, allegato alla presente (ALLEGATO 1);
VISTO la scheda di iscrizione rivolta alle aziende, allegata alla presente (ALLEGATO 2);
RITENUTO di individuare nella Signora Xxxxxxxx Xxxxxxx, in possesso dei requisiti professionali necessari, il Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.);
SU PROPOSTA e istruttoria dell’Unità di Progetto Multifunzionalità;
D E T E R M I N A
In conformità con le premesse che formano parte integrante e sostanziale del dispositivo della presente determinazione
DI APPROVARE l’allegato schema di “Avviso pubblico partecipazione corso Fattorie Didattiche” (ALLEGATO 1) e la relativa “Scheda iscrizione corso fattorie Didattiche” (ALLEGATO 2) per lo svolgimento del servizio in oggetto.
DI AUTORIZZARE la pubblicazione dell’avviso pubblico e della scheda di Iscrizione su
richiamati sul sito dell’Agenzia;
DI NOMINARE quale Responsabile del procedimento Xxxxxxxx Xxxxxxx.
Soggetto a pubblicazione | Tabelle | Pubblicazione documento | ||||||
Norma/e | Art. | c. | l. | Tempestivo | Semestrale | Annuale | Si | No |
D.Lgs.33/2013 | 23 | 1 | X | X |
AVVISO PUBBLICO
Corso di formazione per “Operatore di fattoria didattica”.
Ai sensi della DGR 62/2018 e DGR 636/2021, l’Agenzia regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione in Agricoltura del Lazio, nell’ambito delle attività previste dalla D.G.R. della Regione Lazio n. 849/2019 “Approvazione delle "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali" in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, comma 1 della legge regionale 2 novembre 2006, n. 14 e successive modificazioni, "Norme in materia di diversificazione delle attività agricole" e della Determinazione della Regione Lazio n. G12970/2020 “Approvazione del Piano di Azione per gli interventi e per le "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali", di cui alla D.G.R. n. 849 del 19 novembre 2019 recante, Approvazione delle "Iniziative di promozione e sviluppo delle attività multifunzionali" in attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, comma 1 della legge regionale 2 novembre 2006, n. 14 e successive modificazioni, "Norme in materia di diversificazione delle attività agricole", organizza per l’anno 2022 n. 5 corsi di formazione per Operatore di fattoria didattica.
Il Corso è obbligatorio per l’esercizio dell’attività di fattoria didattica ad eccezione degli operatori aventi le seguenti qualifiche:
- diploma o laurea in materie pedagogiche;
- diploma o laurea in materie agrarie;
- qualifica di guida ambientale;
Come previsto dalla DGR 62/2018, per l’esecuzione dei corsi ARSIAL ricorrerà agli enti di formazione accreditati sulla base delle disposizioni regionali di settore.
Numero massimo di partecipanti
Il numero massimo previsto per il corso è di 20 partecipanti.
Requisiti per la partecipazione
Il corso è riservato ai legali rappresentanti delle aziende agricole e/o agrituristiche della Regione Lazio o all’operatore addetto alla fattoria didattica (coadiuvante famigliare, socio dell’azienda, tecnico/operaio stabilmente occupato) opportunamente delegato dal responsabile dell’azienda.
Verranno ammesse ai corsi programmati le domande presentate secondo il seguente ordine di priorità:
- aziende agricole che già effettuano l’attività di fattoria didattica (con regolare autorizzazione al suo svolgimento desumibile dal titolo autorizzativo rilasciato dal Comune competente per territorio, ad es. SCIA);
- aziende agricole che già effettuano attività di diversificazione e che vogliono aggiungere ai propri servizi anche quello di fattoria didattica;
- azienda agricole che non effettuano attività di diversificazione agricola;
- ordine cronologico di arrivo della domanda di partecipazione;
In ogni caso, qualunque sia la categoria di priorità, verrà comunque sempre data precedenza agli agriturismi classificati o che hanno sottoscritto la dichiarazione d’uso del marchio “Agriturismo Italia”.
Quota di partecipazione
La partecipazione è gratuita.
Durata del corso
42 ore totali suddivise in:
- 32 ore di lezioni teoriche di cui 14 in presenza e 18 a distanza;
- 10 ore di laboratorio di cui 6 in presenza e 4 a distanza;
Il corso è articolato secondo lo standard minimo approvato dalla Regione Lazio e secondo le linee guida predisposte da ARSIAL allegate al presente avviso.
È prevista una verifica finale svolta da una Commissione composta dai docenti del corso e da un rappresentante della Regione, designato dalla Direzione regionale competente in materia di agricoltura.
Il corso sarà attivato con il raggiungimento di un minimo di 15 partecipanti. Le richieste di partecipazione rimaste inevase, saranno prese in considerazione per successive edizioni del corso e/o raggruppate in corsi realizzati in altra provincia, se non completi.
Periodo
Il periodo di svolgimento del corso è previsto tra ottobre - dicembre 2022, salvo proroghe.
Sede dei corsi
Sono previsti cinque corsi sul territorio regionale. Si provvederà con successiva comunicazione ad indicarnel’esatta ubicazione.
Modalità di svolgimento
Sono previste le seguenti modalità di svolgimento: lezioni frontali, a distanza, laboratori e visite guidate.
Materiale didattico
I contenuti delle lezioni e delle attività di laboratorio e visita fattoria saranno forniti durante lo svolgimentodel corso in formato digitale.
Rilascio attestato
Verrà rilasciato un attestato di frequenza con valutazione degli apprendimenti, previa verifica finale.
L’attestato è documento abilitante per l’esercizio dell’attività.
Personale docente
Il corso sarà svolto da personale docente specializzato, con esperienza nel settore, così come previsto dallaDGR n.62/2018 e allegato standard minimo corso di fattorie didattiche.
Il programma del corso e i moduli per l’iscrizione sono disponibili on-line all’indirizzo
xxxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxx/xxxxx/xxxxxxxxxxxxxxxxx
La domanda, redatta secondo il modello allegato e la documentazione richiesta dovranno pervenire
all’Agenzia, mediante l’invio di una PEC all’indirizzo: xxxxxx@xxx.xxxxxxxxx.xx
Per eventuali chiarimenti contattare:
Xxxxxxxx Xxxxxxx x.xxxxxxx@xxxxxx.xx 06/86273463
Xxxxx Xxxxxxxxxx x.xxxxxxxxxx@xxxxxx.xx 06/86273452
Xxxxxx Xxxxxxxx x.xxxxxxxx@xxxxxx.xx 0746/251686
Spett.le ARSIAL
Xxx Xxxxxxx Xxxxxxxx, 00 00000 XXXX
Oggetto: richiesta di iscrizione al corso di formazione “Operatore di fattoria didattica”.
Il sottoscritto _ nato a il e
residente a in via
Comune _ Prov _, tel. _cell.
con sede presso l’Azienda/società denominata _ sita in
via _Comune_ _Prov
indirizzo mail sito web ;
consapevole che in caso di dichiarazione mendace sarà punito ai sensi del Codice Penale secondo quanto prescritto dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000,
di essere:
DICHIARA
❑ imprenditore agricolo (P.IVA dell’azienda )
❑ coadiuvante familiare agricolo, regolarmente iscritto all’INPS
❑ tecnico/operaio agricolo stabilmente impegnato in azienda agricola
❑ socio di azienda/società agricola
E CHIEDE
di essere iscritto al corso “Operatore di fattoria didattica”, organizzato dall’ARSIAL in collaborazione con enti di formazione accreditati sulla base delle disposizioni regionali di settore.
ALLEGO:
❑ copia di un documento di riconoscimento
❑ delega di partecipazione dell’addetto
Data e luogo Firma _
Privacy
Ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679, si prega di prendere visione della Informativa sul trattamento dei dati personali (art. 13 del Regolamento UE 2016/679) per le informazioni riguardanti il trattamento dei dati personali che saranno raccolti attraverso la presente scheda, a questo link: xxxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxx/ Dichiaro di aver preso visione di tutti i punti indicati nell’informativa riportata nel sito Arsial e di esprimere come di seguito riportato il proprio consenso al trattamento dei dati per le finalità indicate nell’informativa.
Data e luogo Firma _
Linee-guida per i
corsi per operatore di fattoria didattica ai sensi della disciplina della Regione Lazio
A cura di Arsial Presidente Xxxxx Xxxxxx
Direttore Generale Xxxx. Agr. Xxxxx Xxxxxx
Dirigente Unità di progetto per la Diversificazione dott.ssa Xxxx Xxxxx
Autori
Xxxxxxx Xxxxx (coordinamento) Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxx Xxxxxx
Indice
PREMESSA: PRO MEMORIA PER GLI UTILIZZATORI 3
UNITÀ DI COMPETENZA N. 1 - INQUADRAMENTO DEL CONTESTO DI RIFERIMENTO 10
Aspetti amministrativi e fiscali 14
Comportamenti sicuri verso i visitatori 15
Obiettivi dell’unità didattica 18
Contenuti e azioni dell’unità didattica 19
Obiettivi dell’unità didattica 21
Contenuti e azioni dell’unità didattica 21
Obiettivi dell’unità didattica 25
Contenuti e azioni dell’unità didattica 26
UNITÀ DI COMPETENZA N. 5 - PROGETTAZIONE EDUCATIVA E ISTITUZIONI SCOLASTICHE 27
Obiettivi dell’unità didattica 28
Contenuti e azioni dell’unità didattica 29
UNITÀ DI COMPETENZA N. 6 - LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA DI FATTORIA DIDATTICA 31
Il percorso didattico in Fattoria 32
Elementi di progettazione in aula 34
Esempi di tipologie di attività 36
Il mondo della scuola e la fattoria didattica 38
UNITÀ DI COMPETENZA N. 7 - APPROCCI ALLA COMUNICAZIONE DELL’OFFERTA DI SERVIZI DI FATTORIA DIDATTICA
Comunicare il proprio progetto di impresa 43
Strumenti per la comunicazione 45
Suggerimenti per lo svolgimento del percorso formativo 48
PROPOSTA DI SVILUPPO DELLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PER LA REALIZZAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
PROPOSTA DI SCANSIONE DEL PROGRAMMA FORMATIVO 54
A L L E G A T I
1 – Esempio di SCIA
2 – Esempio di Check List
3 – Esempio di Project Work
4 – Materiali per laboratorio di progettazione 5 – Documenti utili per approfondire
Premessa: pro memoria per gli utilizzatori
Sulla base del mandato ricevuto da Arsial, il gruppo di lavoro preposto alla redazione di queste linee- guida, si è soffermato, punto per punto, nell’analizzare contenuti e modalità di sviluppo dei percorsi formativi rivolti ai futuri operatori di fattoria didattica, attraverso una elaborazione delle singole unità didattiche (di seguito denominate “Unità di Competenza” o solo “Unità”) ed una vera e propria traccia di programmazione dell’itinerario formativo stesso.
Di volta in volta, dunque, sono stati forniti suggerimenti e chiavi di lettura delle diverse tematiche, con la piena consapevolezza delle difficoltà che gli addetti ai lavori potranno incontrare, data l’assoluta necessità di attivare corsi di breve durata, ma al tempo stesso efficaci.
Proprio in ragione di questa complessità, che costituisce una sfida per il sistema formativo, oltre che per il sistema agricolo laziale, riteniamo utile condividere, in maniera sintetica, lo stile del documento e la filosofia alla base del lavoro attraverso parole-chiave, in modo da facilitare la lettura e l’utilizzo di questo nuovo strumento di lavoro da parte degli enti di formazione che erogheranno i corsi.
Linee-guida: il manuale è da interpretarsi come dei binari su cui far viaggiare i contenuti e i metodi della formazione degli allievi e potrà essere arricchito da ciascun docente a partire dalla propria esperienza, dalla propria motivazione alla tematica, dalla conoscenza dello specifico contesto territoriale sub-regionale, dalla provenienza degli allievi e dalle loro precedenti esperienze imprenditoriali.
Chiavi di lettura aggiornate: il tema della didattica in fattoria è nato alla fine degli anni ‘90, come filone educativo correlato all’educazione alimentare. Nel tempo, la consapevolezza del valore della sostenibilità ha arricchito le potenzialità della fattoria stessa, ampliando le sue finalità fino a definirla come sede educativo ad una “cittadinanza terrestre” per dirla con Xxxxx Xxxxx0.
Il dramma della pandemia, come accade nei paradossi della storia umana, ha sortito un effetto incredibilmente positivo sul valore della didattica in fattoria e delle potenzialità delle esperienze di apprendimento/animazione/benessere che vi si collegano, per tutte le classi di età.
Tempo: le ore previste per il corso base possono essere insufficienti rispetto agli obiettivi che un corso per operatore di fattoria didattica dovrebbe raggiungere e questo comporta la massima attenzione ad una programmazione didattica in grado di ottimizzarle, attraverso scelte da operare sulla qualità dei formatori da coinvolgere.
Unità didattiche: il lavoro è suddiviso in Unità didattiche denominate Unità di Competenza. Ciascuna Unità segue le indicazioni previste dagli “Standard minimi di percorso formativo” redatti ai sensi della DGR n. 62/2018, ed esplode temi, indica obiettivi, contenuti possibili e metodologie.
1 In “I sette saperi necessari all'educazione del futuro”, Xxxxxxxxx Xxxxxxx Editore.
Materiali: in ogni Unità didattica sono forniti riferimenti, sia inerenti le normative che materiali utili per approfondire, strumenti di lavoro da cui prendere spunto o anche da condividere con gli allievi.
Aula: nella formazione degli adulti, la protagonista è l’aula. Sarà la conoscenza dell’aula e delle esperienze imprenditoriali presenti a determinare il taglio più proficuo da dare alle lezioni, nella scelta degli argomenti, nel coinvolgimento attivo dei partecipanti e nel confronto.
Apprendimento “non formale”: proprio in riferimento al ruolo dell’aula, lo stile dell’attività formativa proposta è un invito a orientarsi su dinamiche di insegnamento più vicine al metodo della co-progettazione che della didattica frontale e formale. La metodologia è fare in modo che gli allievi partecipino attivamente al percorso formativo, attraverso un continuo confronto e dialogo tra loro e con i docenti, attraverso l’analisi della propria esperienza per arrivare alla formulazione di scenari futuri concretamente realizzabili.
Accompagnamento: l’obiettivo del percorso formativo, che sottende tutto il lavoro delle linee- guida, è fare in modo che ciascun docente, più che fornire nozioni, possa accompagnare ogni allievo/xxxxxxx nella rilettura della propria realtà in vista dell’avvio, o nell’implementazione, delservizio di didattica in fattoria.
Imprenditori: i fruitori finali del corso, come anche delle linee-guida, saranno imprese, quindi molte delle nozioni basilari, saranno già in possesso dei loro titolari o coadiuvanti e applicate presso le proprie aziende. Per questo le docenze dovranno focalizzarsi non sul ripetere nozioni già note alle imprese, ma sull’analizzare le opportunità di nuove applicazioni e declinazioni delle nozioni già acquisite.
Xxxxx: ruolo dell’imprenditore come educatore...è una parola più volte utilizzata nel testo, per richiamare la straordinaria potenzialità innovativa di questo canale della multifunzionalità, partendo dal presupposto che ricoprire questo ruolo non è tanto o solo svolgere un insieme di compiti, ma un insieme di “attese” che convergono su un individuo. Si tratterà dunque di formare l’agricoltore non solo su nuovi contenuti, ma sull’assunzione di una sorta di responsabilità sociale, che lo rende portatore di una nuova cultura del rapporto con la natura, con tutte le implicazioni che ne derivano, sia sul tema della sostenibilità ambientale, sia sui significati più pregnanti della conservazione della biodiversità, del contrasto agli effetti del cambiamento climatico, della custodia del paesaggio rurale e della sopravvivenza dei borghi, del contenimento energetico e idrico.
Formazione: l’attività di formazione qui descritta, riguarda sia la capacità di trasferire strumenti e mezzi per mettere in atto strategie imprenditoriali innovative, sia l’impegno del sistema laziale ad intervenire sul cambiamento, appunto, dei ruoli in gioco, in vista di nuove potenzialità per la più avanzata imprenditorialità agricola.
“La fattoria didattica è un’impresa agricola che si impegna, oltre che nell’attività produttiva agricola anche nell’attività didattico formativa e nell’accoglienza del pubblico, in particolare nell’educazione dei bambini, giovani e adulti nell’ambito di attività scolastiche e/o extrascolastiche” (DGR n. 62 del 06/02/2018)
Appare opportuno aprire queste linee-guida per sottolineare che la fattoria didattica ha introdotto, nell’ambito del settore agricolo e in senso più ampio nello sviluppo rurale, un’innovazione sociale di rilievo. Attraverso i servizi didattici ed educativi messi a disposizione dalle aziende agricole, il mondo agricolo ribadisce che può contribuire da protagonista al cambiamento in atto su temi fondamentali quali la transizione ecologica, la sostenibilità ambientale, quella sociale e culturale, le scelte alimentari consapevoli e altro ancora.
In questa luce, la visione, che a volte si riscontra, della fattoria come mera sede di visite guidate delle scuole o di eventi all’aria aperta appare riduttiva e anche anacronistica.
Nel Lazio, sono da tempo operative, aziende agricole in grado di strutturare un’offerta culturale e un servizio educativo di carattere continuativo, che si rivolge a utenti e clienti diversi e che propone modelli educativi in grado di affiancare le proposte più avanzate delle scuole e di rispondere ai bisogni di apprendimento dei cittadini adulti, anche creando reti con altri attori pubblici e privati dei territori di appartenenza. La fattoria didattica dovrebbe dunque assumere per la collettività la funzione di una vera e propria “palestra educativa”.
Questo investimento imprenditoriale, che nasce dalla voglia di accedere a nuove linee di confronto con la realtà in cui l’impresa agisce, pone l’accento sulle nuove opportunità di dialogo tra aree metropolitane e aree rurali, tema anch’esso particolarmente rilevante nella regione che ospita Roma, e introduce nuovi significati alla “didattica in fattoria”, in quanto luogo deputato alla sperimentazione di modalità partecipate di apprendimento informale e in situazione.
In questo “spazio di vissuto”, che ben rappresenta la continuità del lavoro di trasformazione che l’agricoltore pone in essere ogni giorno, i fruitori partecipano ad attività nelle quali trovano ampio spazio il senso dell’osservazione, della scoperta, il riconoscimento di emozioni e la condivisione di esperienze concrete. In questo modo, l’azienda diventa un laboratorio a cielo aperto, o una palestra come si è detto, nella quale si muovono persone di ogni età, accomunate dalla comune volontà di apprendimento, di crescita, di miglioramento del proprio rapporto con la realtà esterna e con la natura in particolare: per un bambino o una bambina, che vive in città, ma non solo, vivere un’esperienza all’aria aperta, in campagna o in un bosco, è sicuramente affascinante, ma anche istruttivo e coinvolgente, come i più recenti approcci pedagogici insegnano, specialmente nel rapporto diretto con situazioni concrete (la semina, la vendemmia, la raccolta di erbe o di frutta, la
cura degli animali, la manipolazione dei prodotti agricoli) e in piena sintonia con tutti i “viventi” che
abitano l’azienda agricola.
Questo modello di azienda multifunzionale rappresenta dunque un’opportunità da valorizzare e da estendere quanto più possibile, anche in rapporto ad un fenomeno altrettanto rilevante: la modificazione del tessuto sociale degli spazi rurali, il trend che attira in tali aree anche tipologie di imprenditori e di imprenditrici di tipo nuovo, che vi portano l’intenzione di conciliare la propria formazione culturale (non necessariamente agricola) con l’aspirazione a dare continuità all’azienda di famiglia o a cambiare modo di vivere, anche conciliando, ad esempio, i tempi della vita lavorativa con altre necessità.
Tutto ciò comporta anche un’ulteriore declinazione del ruolo dell’imprenditore agricolo che, come operatore di fattoria didattica, diventa colui che porta il saper fare, che custodisce la cultura rurale, anche in veste di educatore: di qui la necessità di immettere, nelle proposte formative, offerte afferenti la possibilità di farsi accreditare in questi nuovi ruoli, perché la scelta di dare vita ad una fattoria didattica richiede l’acquisizione di elementi specifici e la maturazione di competenze che hanno a che fare sì con l’agricoltura, ma anche con la progettazione, la programmazione, la gestione di eventi didattici, educativi e culturali.
Su questo punto, va sottolineato che un’azienda agricola non è di per sé didattica, ma lo può
diventare attraverso un percorso che porta il/la titolare a sviluppare un progetto didattico.
Da questa impostazione deriva l’interesse e l’attenzione che ARSIAL sta mettendo in opera, perché il corso per operatore di fattoria didattica possa diventare un veicolo effettivo di acquisizione di specifiche competenze progettuali, gestionali, metodologiche e didattiche, ossia per favorire, pressoi partecipanti, la consapevolezza della delicatezza del ruolo che va, potenzialmente, ad assumersi.
Obiettivo di questo manuale è dunque quello offrire agli enti di formazione che si apprestano ad offrire corsi di formazione in operatore di fattoria didattica, delle linee-guida di riferimento, da adottare e condividere con i docenti che verranno reclutati.
In tale itinerario formativo avranno rilevanza determinante le principali conoscenze/competenze pregresse, ma a queste occorrerà aggiungerne di nuove, anzi di “inedite” rispetto al vissuto tradizionale, sia sul piano organizzativo e gestionale, sia sul piano dell’attivazione di proposte didattiche, per le differenti tipologie di utenza.
Proprio per questo è importante non trascurare il fatto che gli allievi dei corsi di formazione sono generalmente già imprenditori agricoli e che quindi hanno già nozioni legate a temi che anche questo percorso affronterà, quali la sicurezza, l’igiene degli alimenti, la comunicazione. Su questo punto va sottolineato che, nel comporre il quadro dei contenuti del corso, anche nel proporre tematiche già note, non si tratterà di replicare ex novo argomenti scontati, ma di offrire interpretazioni
/strumenti/casistiche specifiche affinché tali nozioni siano declinate tenendo conto delle novità che i servizi didattici porteranno in fattoria, in primis, gruppi di persone anche di età differenti e che
cercano nell’esperienza in un’azienda agricola stimoli e sollecitazione che ne contribuiscano le conoscenze e competenze.
Queste linee-guida non trattano, ad esempio, l’insegnamento della sicurezza descrivendo la normativa di riferimento nel dettaglio, ma offrono spunti e riferimenti ai docenti perché siano sollecitati a rileggere e ad interpretare la normativa secondo il contesto della didattica in fattoria, in una chiave cioè di messa in sicurezza degli ospiti in modo da accompagnare l’operatore a definire i criteri di sicurezza del programma didattico da lui/lei proposto.
Tale metodologia offrirà agli imprenditori un livello ulteriore di apprendimento, perché li stimolerà a declinare le conoscenze acquisite in funzione della costruzione dei nuovi servizi, con tutto il carico di responsabilità che questa scelta comporta.
Il manuale non fornisce necessariamente argomenti o contenuti obbligatori, ma indica piuttosto linee-guida di indirizzo per ciascuna Unità di Competenza tali da consentire ad ogni docente/formatore di rileggere i propri argomenti quali normative, temi e indicazioni declinandoli e sviluppandoli valorizzando anche con propri apporti e contributi ciascun modulo didattico.
In questo percorso formativo sarà anche molto importante che gli enti di formazioni diano indicazioni ai docenti affinché nell’aula si promuova il dialogo e lo scambio con gli allievi nonché tra allievi, perché la costruzione dell’offerta didattica deve essere coerente con l’identità dell’azienda e realizzata a partire dalle attività presenti in azienda e dal contesto in cui essa opera. In questo percorso, il docente, più che fornire nozioni, potrà partire dalle nozioni stesse, per poi guidare l’imprenditore agricolo in una rilettura della propria realtà aziendale, fino alla costruzione del progetto didattico da assumere come elemento nuovo delle proprie strategie imprenditoriali multifunzionali.
Prima di addentrarci nei contenuti che dovranno prevedere le varie Unità di Competenza del corso è opportuno soffermarsi sul particolare momento che stiamo attraversando e che verosimilmente lascerà il seguno strascico no anche negli anni a venire soprattutto principali destinatari delle attività didattiche proposte dalle imprese agricole, bambini e adolescenti in generale.
La situazione che l’Italia, e il mondo intero peraltro, ha vissuto a partire da gennaio 2020 per via del COVID-19 induce anche a ripensare al ruolo di alcune attività didattiche ed educative nei confronti di bambini, giovani e soggetti fragili.
I provvedimenti presi dai governi per contrastare la diffusione della pandemia hanno inciso profondamente sulla vita delle famiglie con profondi risvolti di natura economica, sociale e psicologica. Se dal punto di vista sanitario i giovani sono stati indubbiamente i meno colpiti, a livello psichico hanno sofferto più delle altre fasce di età.
Diversi studi hanno evidenziato come lo stravolgimento delle abitudini quotidiane, l’isolamento interpersonale derivante dal lock-down e il distanziamento sociale, insieme al senso di incertezza a questo conseguente, hanno avuto un impatto non trascurabile sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi.
Un recente rapporto di Telefono Azzurro sottolinea come alterazioni dell’umore e ansia sono tra i disturbi più comuni e più frequenti sviluppati da bambini e ragazzi, riscontrando un aggravamento dei disturbi mentali e sociali in questa popolazione.
A questo si è associata la grande crescita del tempo tascorso in connessione telematica, sia per le esigenze imposte dalla didattica scolastica a distanza, sia per ovviare alla sospensione di molte attività extrascolastiche e socio-relazionali che i bambini e i ragazzi frequentavano precedentemente al periodo pandemico.
Altri studi hanno rivelato come anche come il cosiddetto Long Covid, il termine utilizzato per riferirsi ala persistenza nel tempo dei sintomi in coloro che si sono ripresi dall'infezione da COVID-19, riguarda anche i più giovani e i bambini in particolare per i quali si manifesta con disagi, soprattutto psicologici che possono perdurare nel tempo e nei confronti dei quali attività a contatto con la natura possono contribuire al recupero di capacità di apprendimento e di socializzazione.
È opportuno quindi in questa sede evidenziare come i contesti e le esperienze offerti dalle attività didattiche ed educative in fattoria possono rappresentare una straordinaria opportunità di intervento nei confronti di tali problematiche.
In questa chiave le attività didattiche in fattoria appaiono coerenti con le finalità del recente avviso xxxxxxxx0 del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio per il finanziamento di Progetti di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza, avviso che al punto D) dell’art. 2, dedicato agli Obiettivi generali e ambiti di intervento, indica “Tutela dell’ambiente e della natura e promozione di vita sani”.
Anche la Regione Lazio ha mostrato un’attenzione all’outdoor education, con l’emanazione di un avviso pubblico3 dedicato a finanziare iniziative in questo ambito nel quale tra i vari soggetti di offerta di outdoor education vengono esplicitamente menzionale le bio-fattorie.
Molti osservatori, in particolare pedagogisti, ritengono che anche quando sarà superata la fase emergenziale e le attività sociali torneranno ad essere svolte senza particolari vincoli o divieti, rimarrà alta l’attenzione verso i contesti legati alla terra, al cibo e alla natura in generale come occasione di educazione e di formazione informale nell’infanzia e nell’adolescenza.
Ma è da attendersi anche una crescita di interesse nei confronti del contesto “fattoria” da parte di soggetti impegnati nella formazione di adulti e che possono privilegiare la scelta di organizzare i loro corsi in aule didattiche o anche in spazi didattici all’aperto resi disponibili dalle fattorie didattiche,
2 xxxxx://xxxxxxxx.xxxxxxx.xx/xx/xxxxxxxxx-x-xxxxxxxx/xxxxxxxxxxxxx-xxxxxx-x-xxxxx/xxxxxx-x-xxxxx/xxxxxx-xxxxxxxx- educare/
3 xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xx/xxxx/xxxxxx-xxxxxxxx-xxx-xx-xxxxxxxxx-xx-xxxxxxxx-xxxxxxxxxxx-xxxxxxxxx-xx-xxxx-xxx- terzo-settore/
come, ad esempio, dai corsi di yoga o di thai-chi, a Summer School organizzate da Università e che possono anche essere realizzati con la formula della multimprenditorialità richiamata in precedenza. Va dunque sottolineato che la potenziale “domanda” di esperienze didattiche in fattoria pur avendo gli istituti scolastici come primi interlocutori, può ricomprendere tutti gli attori impegnati nella formazione formale e anche informale.
Inquadramento del contesto di riferimento
La visione multifunzionale dell’agricoltura costituisce la prospettiva in cui si inquadrano le attività didattiche ed educative svolte dalle imprese agricole. L’azienda agricola multifunzionale rappresenta infatti la tipologia di impresa di riferimento per lo svolgimento di attività didattiche in fattoria. Questa, infatti, è a tutti gli effetti un’impresa agricola che conduce attività di coltivazione, di allevamento o di selvicoltura a cui affianca attività cosiddette connesse. Queste comprendono anche “la fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda” (art. 2135 del codice civile).
L’attività didattica rientra nella fornitura di servizi rivolti principalmente, ma non esclusivamente al territorio in cui l’impresa opera.
Il consolidamento della visione multifunzionale dell’agricoltura ha caratterizzato negli ultimi decenni anche il disegno delle politiche pubbliche per il settore che hanno previsto un aiuto economico per l’attuazione dei relativi investimenti sia di natura materiale che immateriale.
A livello regionale per quanto riguarda la multifunzionalità la normativa di riferimento è rappresentata dalla L.R. n 14 del 2 novembre 2006 “Norme in materia di multifunzionalità, agriturismo e turismo rurale”4 che inquadra le diverse attività che possono essere svolte nelle aziende agricole con una terminologia, specificata negli artt. 2 e 3, che è opportuno richiamare affinché venga presentata agli allievi del corso.
Le diverse attività vengono così definite:
A) Attività AGRICOLE TRADIZIONALI
La coltivazione del fondo, la zootecnia, l’itticoltura e la silvicoltura
B) Attività MULTIFUNZIONALI, connesse a quelle tradizionali
Es.: agriturismo, agricoltura sociale, fattoria didattica e altre attività connesse
C) Attività MULTIMPRENDITORIALI
Si definiscono tali le attività esercitate da soggetti diversi dagli imprenditori agricoli, purché svolte in regime di connessione con l'impresa agricola e all'interno dell'azienda agricola stessa, previa approvazione del PUA, come previsto dalla dalla L.R. 38/19995 (in particolare si veda l’art. 57 bis). Qualora l’attività didattica in fattoria venga realizzata in collaborazione con altri soggetti giuridici che, pur diversi dall’impresa ospitante, operano all’interno dell’azienda agraria questa si configura dunque come un’attività multimprenditoriale introdotta nella legislazione regionale dall art. 3 della L.R. n. 14/2006.
4 xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxx.xx/xxxxxxxxx-xxxxxxxxx/?xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx&xxx0000&xxxxxxxxxx
5 xxxxx://xxx.xxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxx.xx/xxxxxxxxx-xxxxxxxxx/?xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx&xxx0000&xxxxxxxxxx
Vengono poi definite:
D) Attività RURALI AZIENDALI
L’insieme che comprende le attività A), B) e C)
E) Attività AGRICOLE AZIENDALI
L’insieme che comprende le attività A) e B)
F) Attività di DIVERSIFICAZIONE AGRICOLA
L’insieme che comprende le attività B) e C)
Infine si definiscono:
G) Attività MULTIFUNZIONALI PRODUTTIVE
Le attività di conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione
H) Servizi MULTIFUNZIONALI
La fornitura di beni e servizi, questi comprensivi delle attività agrituristiche previste all’articolo
2135 del codice civile;
I) Attività AGRICOLE TIPICHE
L’insieme che comprende le attività A) + G)
N. B. Le attività agricole tradizionali devono essere prevalenti su quelle multifunzionali e sono considerate tali quando il tempo lavoro medio convenzionale necessario per lo svolgimento delle attività stesse prevale sul tempo lavoro medio convenzionale necessario per lo svolgimento delle attività multifunzionali.
Le attività connesse di tipo didattico-educativo svolte in fattoria si configurano dunque come attività multifunzionali, se gestite direttamente dall’imprenditore/imprenditrice o da un suo familiare, o multimprenditoriali se tali attività vedono il coinvolgimento, all’interno della stessa azienda agraria, di un altro soggetto imprenditoriale.
Qualora si optasse per lo strumento della multimprenditorialità, dovrà essere considerato il regolamento regionale n. 1 del 5 gennaio 2018 che disciplina tale modalità di gestione delle attività svolte in connessione con quella agricola6.
L’uso della denominazione “fattoria didattica” è comunque riservato esclusivamente alle aziende iscritte alla specifica sezione “Fattorie Didattiche” dell’Elenco Regionale della Multifunzionalità (da qui in poi Elenco).
6 xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxx.xx/xxxxxxxxxxx-xxxxxxxxx-xxxxx-xxxxxxxxxx/xxxxxxxxxxx-xxxxxxxxx-0-xxxxxxx-0000- n-1/14052021
I requisiti richiesti per rientrare nell’Elenco sono indicati dalla DGR n. 62/2018. Di seguito se ne riportano alcuni passaggi. Altri aspetti, compresi alcuni obblighi, saranno richiamati nelle successive Unità di Competenza riguardanti lo specifico aspetto o obbligo indicato nella normativa citata.
Definizione: la fattoria didattica è un’impresa agricola che si impegna, oltre che nell’attività produttiva agricola anche nell’attività didattico-formativa e nell’accoglienza del pubblico, in particolare nell’educazione dei bambini, giovani e adulti nell’ambito di attività scolastiche e/o extrascolastiche.
Progetto Didattico: la fattoria didattica offre tramite un Progetto Didattico l’opportunità di conoscere l’attività agricola e il paesaggio rurale per educare al consumo consapevole ed al rispetto dell’ambiente, oltre a temi quali la biodiversità, la sostenibilità, la sovranità alimentare, l’innovazione e la cura del territorio. Il Progetto Didattico può prevedere:
- attività di uno o più giorni (con eventuale pernottamento)
- campi scuola
- ecofattorie (inserite in parchi naturali e specializzate in proposte di carattere ambientale)
- fattoria-scuola (residenziali ed improntate al metodo cooperante, nelle quali si insegna a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni).
I contenuti del Progetto Didattico saranno specificati e approfonditi nell’Unità di Competenza n. 6
“Laboratorio di progettazione”.
Requisiti soggettivi: un’impresa agricola che intende avviare una fattoria didattica deve:
- essere iscritta al registro delle imprese presso la Camera di Commercio;
- essere iscritta nell’anagrafe regionale delle imprese;
- avere il fascicolo aziendale aggiornato;
- avere la sede operativa nel territorio regionale;
- aver stipulato un’apposita polizza assicurativa per la responsabilità civile, specifica per l’attività
didattica nei confronti dei visitatori;
- aver presentato un’autodichiarazione relativa ai carichi pendenti;
- rispettare le norme relative alla “Lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la
pornografia minorile”;
- richiedere il rilascio del certificato penale del casellario giudiziario, per le persone da impiegare nello svolgimento di attività didattiche con minori.
Fruitori: bambini, ragazzi e giovani nell’ambito delle loro attività scolastiche ed extrascolastiche, ma anche le famiglie e tutti i cittadini. I fruitori privilegiati delle fattorie didattiche sono minori e adolescenti.
Locali utilizzabili: gli immobili e le strutture da destinare all’esercizio delle attività didattiche, devono essere conformi ai requisiti previsti dalla normativa vigente in materia. La normativa regionale sulle attività multifunzionali prevede anche, previa approvazione di un PUA, sia la rifunzionalizzazione degli
edifici o parte di essi presenti nell'azienda agricola, anche attraverso la demolizione e ricostruzione e accorpamento delle volumetrie, a prescindere dalla loro destinazione d’uso, sia la nuova realizzazione di annessi agricoli. Gli immobili destinati alle attività multifunzionali non mutano la loro destinazione d’uso.
L’azienda inoltre deve disporre di aree dove gli ospiti possono giocare in libertà e sicurezza e/o consumare la merenda nel rispetto della normativa agrituristica e sanitaria.
Numero di ospiti: la fattoria didattica può accogliere un numero di ospiti adeguato agli spazi aziendali e proporzionato al numero di operatori presenti in azienda, comunque non superiore a 30 utenti per operatore.
Attività didattiche esterne: le attività didattiche possono prevedere anche momenti esterni all’azienda agricola. In questo caso esse devono essere limitate ai percorsi che sono stati indicati nel Progetto Didattico, ad iniziative nelle scuole propedeutiche alla visita in azienda e all’eventuale partecipazione a manifestazioni promozionali inerenti l’agricoltura e le sue attività connesse.
Inizio attività: avviene a seguito di presentazione di una SCIA presso gli sportelli unici delle attività agricole comunali comunque denominati o, in assenza di essi, presso l’ufficio tecnico comunale competente. La SCIA deve specificare:
a) le attività didattiche svolte, specificando capacità ricettiva e periodi di svolgimento;
b) le strutture e gli spazi adibiti allo svolgimento delle diverse attività didattiche/educative;
c) la superficie aziendale complessiva, con identificazione catastale;
d) la destinazione colturale dell’azienda, specificando per ogni coltura la relativa superficie;
e) il carico di bestiame;
f) il parco macchine aziendale;
g) la descrizione dei fabbricati, con relativa identificazione catastale e destinazione d’uso;
h) per ogni coltura ed attività agricola, il numero di ore lavoro annuo;
i) il numero dei soggetti occupati in azienda, specificando se familiari o dipendenti, se a tempo indeterminato, determinato o parziale, nonché le ore di lavoro impiegate da ciascuno, distinte tra attività agricole ed attività di fattoria didattica.
(Due esempi di modulistica per la SCIA sono contenuti negli allegati 1 e 2).
Obblighi: l’imprenditore è tenuto a registrare gli ospiti in un Quaderno delle presenze e a comunicare annualmente, entro il 31 gennaio dell’anno successivo all’attività, il flusso delle presenze alla Direzione regionale competente in materia di agricoltura.
L’azienda inoltre deve essere dotata di attrezzature di primo soccorso e deve essere garantita la presenza, durante le giornate di apertura di operatori che abbiano frequentato i corsi di primo soccorso ai sensi della normativa in materia.
Aspetti amministrativi e fiscali
L'imprenditore agricolo che intende svolgere attività connesse entro 30 giorni dall’inizio delle attività stesse, deve comunicare all'Agenzia delle Entrate di appartenenza l'inizio di tali attività, che assumono il Codice Ateco 85.59.90 “Altri servizi di istruzione”.
L’attività didattica svolta da un’azienda agricola configurandosi come attività connessa è sottoposta
al regime IVA previsto dall’art. 34 bis del DPR 632/1972.
Tali attività godono dell’esenzione dall’IVA qualora vengano esercitate con due presupposti, uno di carattere oggettivo e l’altro soggettivo, che possono sintetizzarsi come segue (come da risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 53 del 15 marzo 2007):
a) le prestazioni devono essere di natura educativa dell’infanzia e della gioventù o didattica;
b) le prestazioni in argomento devono essere rese da istituti o scuole riconosciute da pubbliche amministrazioni.
Nella risoluzione sopra menzionata l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che: “Con riferimento al requisito soggettivo indicato sub b), con risoluzione n. 77/E del 28 maggio 2001 stato chiarito che alla terminologia usata dalla norma "istituti o scuole" deve essere attribuito valore meramente descrittivo, in relazione ai soggetti che normalmente presiedono a tale attività e non il significato di un'elencazione tassativa di soggetti ammessi a fruire del regime di esenzione. Per quanto concerne il requisito relativo al riconoscimento da parte di pubbliche amministrazioni, l'Amministrazione finanziaria ha più volte precisato che il precetto contenuto nella norma in esame deve ritenersi ugualmente soddisfatto e l'esenzione operante se, in base alle disposizioni vigenti, il riconoscimento sia effettuato, per ragioni di specifica competenza, da una altra amministrazione dello Stato che non sia quella scolastica”.
Per quanto riguarda il requisito oggettivo deve trattarsi di prestazioni la cui natura educativa e didattica discenda da programmi statali e regionali (ad es., in questo caso, da programmi nell’ambito dei PSR).
Le fatture/ricevute fiscali per i corrispettivi incassati possono essere emesse in esenzione di IVA, con la dicitura “esente IVA ai sensi dell'art. 10 n. 20 del DPR n. 633/72”, quando ricorrono entrambi i seguenti requisiti:
1. le prestazioni hanno natura educativa o didattica;
2. le prestazioni sono rese da soggetti riconosciuti da pubbliche amministrazioni.
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 53 del 15/3/2007, ha fornito alcuni chiarimenti in merito ai due requisiti:
1. il servizio prestato dalla fattoria didattica deve rientrare in un programma didattico statale o regionale;
2. le aziende devono essere iscritte in appositi elenchi regionali delle fattorie didattiche.
La norma a cui riferirsi per quanto riguarda l'IRPEF è quella delle attività connesse rappresentate da servizi. Qualora il servizio di attività didattica viene offerto utilizzando prevalentemente attrezzature o risorse dell'azienda che sono normalmente impiegate nell'attività agricola aziendale, si può usufruire della tassazione forfettaria e ai corrispettivi fatturati si applica il coefficiente di tassazione del 25%.
Per maggiori dettagli sugli aspetti fiscali, nonché di sicurezza sul lavoro, si rimanda ai capp. 6 e 7 della pubblicazione della Rete Rurale acquisibile seguendo il link in nota7.
Comportamenti sicuri verso i visitatori
L’impresa agraria nell’esercizio dei servizi di natura didattica svolti in azienda deve poter garantire la sicurezza delle persone ospitate. Andranno individuati gli spazi, gli ambienti e le attrezzature che possono costituire un pericolo per i visitatori e per i fruitori delle attività. Ne andrà vietato l’accesso al pubblico adottando una segnaletica adeguata che non dovrà essere solo composta da parole scritte, dal momento che bambini potrebbero non comprenderle, ma anche da opportune immagini di agevole comprensione. È auspicabile realizzare dei percorsi che agevolino la frequentazione degli spazi accessibili e che verranno utilizzati per le attività didattiche, scoraggiando una frequentazione “libera” degli spazi aziendali se non si può garantirne l’assoluta sicurezza.
Tali aspetti vengono ripresi nell’Unità di Competenza successiva dedicata alla “Sicurezza sui luoghi di
lavoro”.
7 Rete Rurale Nazionale “Aspetti fiscali e sicurezza del lavoro
xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
UNITÀ di COMPETENZA N. 2
Sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi della normativa vigente
Rif. DGR n. 62 del 06/02/2018
2.1 Requisiti soggettivi
4. Requisiti di accoglienza
6.e) Obblighi
6. f) Obblighi
D.Lgs. 81/08 Testo unico sulla salute e sicurezza nel luoghi di lavoro
Legge regionale 2 novembre 2006,
n. 14 e s.m.i.
La sicurezza sui luoghi di lavoro per un operatore di fattoria didattica è da considerarsi quale prerequisito e l’argomento dovrebbe essere trattato non
soltanto come contenuto formativo, ma come strategia
dell’impresa agricola in tutte le sue molteplici attività.
A tale proposito la DGR 62/2018 afferma che:
Gli immobili e le strutture da destinare all’esercizio delle attività didattiche, devono essere conformi ai requisiti strutturali, igienico-sanitari, urbanistici, ambientali e di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia, nonché dall’art. 2 bis, comma 2, della legge regionale 2 novembre 2006 n. 14 e s.m.i.
La domanda a cui questa unità di competenza deve aiutare a dare risposta è: quali accorgimenti e azioni l’operatore di fattoria didattica deve mettere in campo per poter rendere sicuro il proprio percorso didattico?
Le aziende che intendono avviare l’attività di fattoria didattica in quanto aziende agricole, sono peraltro già soggette alla disciplina in materia di tutela e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quindi si presume che abbiano già assolto agli obblighi previsti dalle norme sulla sicurezza del lavoro nell’ambito dello svolgimento dell’attività principale.
L’esercizio dell’attività didattica all’interno dell’azienda agricola, richiederà, quindi, di integrare e completare l’adozione di quelle misure di sicurezza sul lavoro richieste
dalla specifica attività educativa e di assolvere quegli ulteriori obblighi strettamente connessi con la specificità di tale ulteriore attività8. Questi temi, possono anche essere ricompresi nel credito formativo previsto, come lascia intendere la stessa normativa di riferimento (DGR n. 62 del 06/02/2018).
8 Per un’analisi più approfondita del sistema della sicurezza dell’azienda agricola si suggeriscono i seguenti riferimenti:
- il cap. 5 della pubblicazione della Rete Rurale Nazionale “Aspetti fiscali e sicurezza del lavoro”:
xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
- la pubblicazione INAIL-Cefap “AGRI – SOLUTION. Regolamento e misure informative per l’azienda agricola che si propone di fare attività didattica/sociale”: xxxxx://xxx.xxxxx.xxx.xx/XxxxxXXX.xxx?xxxxxx00000&xxxxxxx
- la pagina sul sito di DINAMICA Multisicuragri:
xxxxx://xxx.xxxxxxxx-xx.xxx/xxxxxx/xxxxxxxx/xxxxxxxxx/xxxxxxx.xxxx
L’insegnamento dovrebbe poi andare a trattare e a supportare tutte quelle azioni da mettere in atto affinché la sicurezza si collochi come “incrementale” rispetto a quanto già previsto ed indicato dalle normative vigenti e che riguardano un’azienda agricola ordinaria.
Infatti, parlare di sicurezza nei percorsi didattici vuol dire andare oltre gli obblighi di legge e accompagnare l’operatore affinchè sia messo nelle condizioni di analizzare tutti quegli aspetti della propria realtà aziendale e dei propri percorsi che possono essere critici e pericolosi in termini di tutela degli ospiti, per apportarvi le soluzioni adeguate.
Questo lavoro potrà essere esso steso un obiettivo didattico da inserire nel progetto pedagogico e da sviluppare nel laboratorio di progettazione.
La sicurezza intesa come “incrementale” sarà quindi nel percorso formativo un’azione in cui accompagnare l’operatore come osservatore; per cui non sarà soltanto un lavoro di analisi delle attività, ma un’indagine rispetto all’interazione con gli utenti.
Le domande che potrebbero facilitare l’operatore nell’analisi delle condizioni di sicurezza potrebbero essere, ad esempio: il percorso didattico prevede l’osservazione di animali presenti in azienda e l’interazione con questi? Quali potenziali criticità possono essere rilevate nell’interazione con gli animali e quindi quali strategie di sicurezza andranno realizzate? Nel caso in cui il percorso didattico preveda l’interazione con animali, questa deve essere effettuata in sicurezza, sotto la sorveglianza degli adulti affinché venga garantita non solo la sicurezza dei visitatori, ma anche il benessere degli animali.
O ancora, la presenza in azienda di luoghi che pur potendo fornire spunti altamente didattici sono potenzialmente pericolosi: es. laghetto/stagno. Quali criticità emergono in questo percorso didattico che tocchi tali luoghi e quali accorgimenti andranno implementati perché il percorso sia fruibile in sicurezza?
Il percorso formativo dovrà quindi partire dai riferimenti normativi per lavorare poi sulla capacità di analisi dei rischi e sulla definizione di Piani di sicurezza adeguati al percorso didattico e all’utenza.
Nel definire l’analisi dei rischi potranno essere effettuate delle simulazioni in aula partendo
dall’illustrazione delle realtà aziendali degli operatori presenti.
Successivamente l’insegnamento dovrà offrire agli allievi del corso, attraverso la presentazione di casi studio e con la simulazione di esempi concreti, elementi utili per la stesura di modelli di Piani di Sicurezza e di DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) “personalizzati”, cioè calibrati sulla propria realtà aziendale.
L’attività didattica deve poter sostenere l’allievo nell’andare a definire il proprio percorso didattico nell’ottica della sicurezza. Si ricorda che la normativa, tra gli obblighi, prevede che l’imprenditore, prima dell’avvio dell’attività didattica, debba stipulare apposita polizza assicurativa per la responsabilità civile nei confronti dei visitatori ed è consigliabile che la stessa comprenda anche la copertura per i rischi da intossicazioni alimentari. Non solo, sempre per garantire la sicurezza dei visitatori, le indicazioni prevedono anche che l’azienda sia dotata di attrezzature di primo soccorso e che sia garantita la presenza, durante le giornate di apertura, di operatori che abbiano frequentato i corsi di primo soccorso ai sensi della normativa vigente in materia.
Durante il percorso sarà importante anche indicare possibili elementi aggiuntivi che l’operatore potrà adottare per migliorare la sicurezza dei propri ospiti come, ad esempio, l’utilizzo di una cartellonistica adeguata a bambini non scolarizzati; oppure adottare la buona norma di illustrare all’inizio di ogni attività didattica le regole di comportamento per fruire in sicurezza degli spazi e del percorso didattico.
Un’attenzione particolare dovrà essere dedicata a possibili condizioni di rischio per soggetti fragili quali persone con disabilità o anziani che possono avere una diversa consapevolezza della situazione in cui vengono a trovarsi e delle precauzioni che tali soggetti possono autonomamente assumere. Per la messa a fuoco di tale declinazione della sicurezza può essere opportuno un confronto con le persone che hanno in carico i soggetti fragili che si vorrà ospitare (insegnanti di sostegno, assistenti sociali, educatori/educatrici).
Obiettivi dell’Unità didattica
1. offrire spunti di riflessione e di analisi all’imprenditore affinché possa osservare la propria
realtà aziendale e rilevare le criticità rispetto alla sicurezza dei visitatori;
2. fornire strumenti utili per impostare adeguati Piani di sicurezza aziendali, indirizzati sia ai fini della tutela della salute degli imprenditori e degli addetti, sia ai fini della salvaguardia della salute e del benessere degli ospiti, dei fruitori, dei clienti in generale;
3. promuovere una cultura della sicurezza in quanto scelta irrinunciabile, ma anche occasione di competitività, capace di superare la logica del vincolo e di rendere la sicurezza un fattore di reputazione aziendale;
4. fornire ed illustrare metodologie a supporto della redazione del Documento di Valutazione Rischi “personalizzato” in base alla tipologia di utenti della fattoria didattica e delle attività didattiche proposte da ciascun partecipante al corso;
5. mettere l’operatore nella condizione di fornire indicazioni utili ai propri consulenti per la stesura di DVR e di Piani di sicurezza per la sua attività didattica in fattoria.
Contenuti e azioni dell’Unità didattica
- requisiti strutturali, igienico-sanitari, urbanistici, ambientali e di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia, nonché dall’art. 2 bis, comma 2, della legge regionale 2 novembre 2006 n. 14 e s.m.i.;
- ricognizione e analisi aziendale delle principali casistiche di rischio;
- presentazione di casi studio ed esempi per la definizione di un Piano di Sicurezza per la fattoria didattica ed esempi di elaborazione di procedure aziendali per la gestione dei rischi9;
- esercitazione pratica con valutazione dei rischi aziendali tramite l’utilizzo di check list (vedi esempio nell’allegato 3);
- illustrazione di esempi e di strumenti utili per l’elaborazione di DVR;
- illustrazione e messa a punto di strumenti aggiuntivi (ad esempio una cartellonistica ad hoc destinata ai bambini anche non alfabetizzati…);
- definizione di “Patti” e Regolamenti da presentare ai clienti/fruitori per illustrare le adeguate misure di sicruezza da tenere in azienda10 e per concordare le modalità di visita in collaborazione con insegnanti, genitori, accompagnatori etc. a tutela della sicurezza dei visitatori.
Cura degli aspetti igienico-sanitari connessi alla somministrazione di alimenti e bevande
9 Per la valutazione dei rischi inerenti le visite didatticche si veda questo utile esempio (in lingua inglese): xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxx.xx.xx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/XXX-Xxxxxx-Xxx-Xxx-Xxxx-Xxxxxxxxxx.xxx
10 Illustrare esempi di accordoi preventive tra azienda e clienti potrebbe essere utile per aiutare l’imprenditore a rafforzare le condizioni e gli ambiti della sicurezza. Possibili esempi sono riportati in: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxxxx/Xxxxxxxxxxx%00xxxxxx_xxxxxxxx.xxx e in: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxx- xxxxxxxx.xxx/xxxxxx/Xxxxxx_xxxxxxxxx_xxxxxxxxxxxx_xxxxxx.xxx
Nell’indicazione dei requisiti per l'iscrizione all'Elenco dei soggetti abilitati all'esercizio delle attività multifunzionali – Sezione Fattorie Didattiche sono riportati tutti i riferimenti da contemplare nell’illustrazione dei comportamenti relativi alla corretta gestione degli aspetti igienico sanitari: “i prodotti alimentari ottenuti nel corso dell’attività didattica attraverso la manipolazione diretta dei partecipanti ai percorsi didattici non possono essere destinati all’alimentazione e alla vendita. La Fattoria didattica, che utilizza la cucina domestica per la preparazione di assaggi, spuntini o merende legati allo svolgimento dell’offerta formativa non può somministrare alimenti riconducibile ad un pasto se non in presenza di attività agrituristica.”
Rif. DGR n. 62 del
06/02/2018
4. Requisiti di accoglienza
6. Obblighi
6.c) Obblighi
6. d) Obblighi
Rif. “Pacchetto igiene” n. 178/2002;n.852/2004, n.853/2004, n.854/2004
Legge
regionale
2
novembre 2006, n. 14 e
s.m.i.
Il Reg. (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari, all’art. 5, stabilisce che gli operatori del settore alimentare predispongano, attuino e mantengano una o più procedure permanenti, basate sui principi HACCP (identificazione dei pericoli, dei punti critici di controllo e dei relativi limiti critici, di sistemi di sorveglianza efficaci, di azioni correttive nonché opportune verifiche e registrazioni). La rintracciabilità (art. 18 del Reg. CE n. 178/2002), il ritiro degli alimenti e l’obbligo di informazione delle autorità competenti (art. 19 del Reg. CE n. 178/2002), devono essere, comunque, considerate prescrizioni di base.
La normativa sottolinea anche la differenza di comportamento in caso di azienda agrituristica o meno rispetto alla somministrazione di alimenti. Pertanto, sarà utile fornire le informazioni che consentano, anche a coloro che non svolgono attività agrituristica, l’organizzazione della cucina domestica e la preparazione degli assaggi e merende.
Il docente valuterà e illustrerà le modalità minime previste qualora il percorso didattico preveda una parte pratica di manipolazione degli alimenti (es.: dalla farina al pane o alla pasta fresca, dal campo alle conserve vegetali o alle confetture, l’ape e i suoi prodotti, dal latte al formaggio).
Una puntualizzazione è doverosa sull’argomento “merende”.
Nell’ambito di una visita in fattoria anche il pasto è da considerarsi momento educativo e di apprendimento, nonché occasione per valorizzare i prodotti dell’azienda e del territorio, e un utile approccio per fornire informazioni sulle norme di igiene degli alimenti e sull’impatto della nutrizione sul benessere della persona. Pertanto è opportuno stimolare gli operatori a curare questa attività come azione educativa e non soltanto come una pausa. Per questo la merenda può essere composta con spuntini e assaggi realizzati con i prodotti aziendali, ma anche in modo da richiamare le merende di una volta (dal pane e olio, al pane e pomodoro, al pane e frutta secca) cosicché possa anche raccontare una dieta alimentare tipica della cultura rurale.
Da sottolineare è anche il comportamento da tenere rispetto ad intolleranze ed allergie da parte dei visitatori sia nel caso del consumo di cibo, ma anche rispetto all’attività di manipolazione degli
ingredienti (glutine, latticini, ecc.). Con riferimento a questo aspetto risulta di particolare importanza conoscere in anticipo, ovvero prima dell’arrivo in fattoria dei visitatori, l’eventuale presenza di soggetti con particolari esigenze nutrizionali e alimentari.
Nell’attività didattica è frequente la preparazione di alimenti ai fini laboratoriali in quanto connessa alla pedagogia dell’imparare facendo che è alla base dell’apprendimento. Durante il percorso didattico, così, dovranno essere adeguatamente valorizzati gli aspetti legati alla qualità nutrizionale degli alimenti ed essere sufficientemente illustrate le corrette modalità di approccio alla manipolazione e lavorazione dei cibi, con particolare riguardo all'igiene personale e delle attrezzature (es. il locale o l’eventuale laboratorio potrà essere utilizzato, in tempi differenziati e dopo le operazioni di sanificazione, per attività diverse; l’importanza del lavaggio delle mani e delle superficia contatto con gli alimenti). Pertanto sarà fondamentale istruire l’operatore sui comportamenti migliori da seguire nella realizzazione dei laboratori didattici e sulla gestione dei prodotti da questi ottenuti cercando di dare informazioni quanto più concrete e funzionali.
Obiettivi dell’Unità didattica
1. Illustrare i riferimenti normativi in tema di corretta gestione degli aspetti igienico sanitari e alla somministrazione di alimenti;
2. indicare le differenze organizzative e le opportunità nella somministrazione di alimenti per le imprese agrituristiche e per le imprese che non hanno attività agrituristica;
3. indicare il corretto utilizzo della cucina domestica per la preparazione di alimenti legati allo svolgimento dell’attività didattica;
4. fornire spunti per valorizzare i momenti della preparazione e della somministrazione del cibo come esperienza culturale ed educativa (sia a livello di educazione alimentare, di corretta igiene personale che di cultura tradizionale);
5. accompagnare l’operatore nella definizione della corretta gestione di laboratori con produzione e manipolazione di alimenti, anche rispetto alla normativa di contrasto al Covid;
6. indicare all’operatore i passaggi utili alla comunicazione e alla gestione di eventuali allergie
ed intolleranze da parte dei visitatori.
Contenuti e azioni dell’Unità didattica
- riferimenti normativi in materia di igiene e sicurezza degli alimenti;
- la gestione dei locali utilizzati per l’attività di manipolazione e produzione degli alimenti a scopo didattico;
- esempi e indicazioni di strumenti utili per l’elaborazione di Piani di autocontrollo per l’attività
laboratoriale e la somministrazione di spuntini/merende;
- metodi per definire e gestire le criticità rispetto alla manipolazione del cibo prodotto durante i laboratori didattici;
- illustrazione di esempi di valorizzazione degli alimenti prodotti e somministrati a scopo educativo/didattico, anche attraverso l’organizzazione di corsi di cucina, preparazione di ricette tipiche.
Ambiente, territorio, alimentazione e salute nella progettazione didattica
L’Unità di Competenza n. 4 riguarda un percorso formativo in cui è necessario fornire tutte le nozioni e le strategie adeguate per collegare l’attività didattica al contesto aziendale e territoriale.
Rif. DGR n. 62 del 06/02/2018
1.Definizione
Didattica
6.a) Obblighi
di
Fattoria
L’Unità indica il valore del territorio e dell’ambiente in cui opera l’azienda quali riferimenti irrinunciabili per costruire l’attività educativa.
L’articolo 1 della normativa di riferimento cita infatti:
A tal fine la fattoria didattica offre tramite un Progetto Didattico l’opportunità di conoscere l’attività agricola e il paesaggio rurale per educare al consumo consapevole ed al rispetto dell’ambiente, oltre a
temi attuali quali la biodiversità, la sostenibilità, la sovranità alimentare, l’innovazione e la cura del territorio.
In questa Unità si deve porre l’accento sul significato che la “didattica in fattoria” va ad assumere, in quanto modalità innovativa di educazione, alimentare ma non solo, ed in quanto sperimentazione di modalità attive e partecipate di apprendimento “in situazione”.
Su questo punto, è bene precisare che, con le tematiche qui trattate in maniera specifica e da sviluppare nei percorsi didattici, una fattoria didattica diventa un interlocutore importante della scuola, perché la aiuta a far crescere le nuove generazioni e a promuovere la consapevolezza rispetto all’ambiente, al consumo di cibo, al territorio. È evidente che questi aspetti non riguardano la sola utenza scolastica, ma è con il mondo della scuola che la fattoria didattica può programmare percorsi e progetti didattici intimamente collegati con le finalità e con le materie di indirizzo e strutturare un’alleanza educativa con gli istituti scolastici e con altri attori e progetti del territorio che hanno una funzione educativa.
La partecipazione acquisisce un rilievo particolare in questo processo. Infatti, se è vero che la scuola è chiamata a una specifica assunzione di responsabilità istituzionale nell’educazione e formazione, è altrettanto vero che l’azienda agricola è l’interlocutore principale con cui dialogare e costruire processi di apprendimento in situazione.
Questa Unità affronta una sfida importante: quella della trasmissione dei saperi e dei sapori e di tutti quei percorsi che caratterizzano un patrimonio agroalimentare di riconosciuta qualità, tradizione e cultura. “Mangiare è un atto agricolo”, diceva Xxxxxxx Xxxxx, e “compito del mondo rurale è riempire la testa e non solo la pancia”, quindi il lavoro sul cibo come percorso per promuovere una cultura, non un prodotto.
L’imprenditore è colui che produce cibo e nel processo di produzione sottolinea il ruolo centrale dell’agricoltore nella gestione delle risorse, nella gestione del paesaggio e nella promozione della vita della comunità intera.
L’operatore di fattoria didattica dovrà quindi essere stimolato a lavorare ai percorsi didattici in modo da:
• promuovere la sensibilizzazione sul tema della tutela dell’ambiente e sull’importanza di adottare comportamenti etici e sostenibili;
• promuovere lo sviluppo della partecipazione per la salvaguardia dell'ambiente;
• stimolare nuove conoscenze sulle risorse ambientali per acquisire una coscienza ecologica;
• valorizzare la relazione città - campagna;
• far conoscere, avvicinare, trattare e manipolare le materie prime e far capire l’origine del cibo e far comprendere il percorso degli alimenti dal “campo alla tavola”;
• raccontare le tradizioni culinarie, i mestieri “antichi” e l’essenza del mondo rurale;
• far comprendere le relazioni esistenti tra i sistemi agrari;
• sviluppare la conoscenza dei prodotti tipici, la loro cultura e il loro valore a livello economico e sociale;
• educare al gusto;
• far conoscere il patrimonio valoriale del cibo, non come merce ma come elemento vitale;
• stimolare la dimensione sensoriale, creativa finanche fantastica del cibo;
• promuovere la consapevolezza di diritti e doveri di cittadini e consumatori;
• sviluppare una coscienza critica al fine di fare scelte consapevoli;
• stimolare riflessioni sullo spreco del cibo e proporre azioni di contrasto;
• agire per ridurre le disparità e le differenze sociali o umane eventualmente presenti nei gruppi in visita alla fattoria.
I temi devono essere trattati con rigore e, attraverso la competenza degli agricoltori, la conoscenza diretta, la manualità, il contatto con la natura e gli animali, il gesto di assaggiare il cibo, di conoscerne la provenienza, devono essere declinati in maniera da costruire una vera e propria esperienza che sarà la base della conoscenza. L’attività laboratoriale realizzata in azienda, in tal modo si avvale di ambienti non scolastici, naturali, fortemente motivanti, in cui gli oggetti dello studio sono anche le risorse su cui fare osservazioni strutturate che poi, possono essere riprese e approfondite in classe.
Per questa Unità, in modo particolare, sarà prezioso fare riferimento al lavoro che ARSIAL porta avanti sui temi della biodiversità dei prodotti tipici e della sostenibilità. Materiali, normative e strumenti possono essere reperiti al sito di ARSIAL (all’interno dell’area Focus Tematici11,) e messi a disposizione degli imprenditori come strumenti di lavoro per definire i percorsi didattici, ma anche come materiali divulgativi da lasciare alle scuole e ai fruitori dei percorsi. Così l’azienda agricola, in quanto fattoria didattica, diventa centro di educazione ambientale ed alimentare a disposizione delle scuole, di gruppi organizzati, delle famiglie, ma anche un’agenzia di promozione del territorio e può organizzare percorsi didattici anche con altri attori rivolti allo sviluppo del territorio.
11 Focus Area al sito di Arsial sul tema della biodiversità e sul tema dei prodotti tipici e tradizionali: xxxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxxxxxx/ - xxxxx://xxx.xxxxxx.xx/xxxxxxxx-xxxxxx-x-xxxxxxxxxxxx/
Il lavoro di accompagnamento del docente/formatore, che dovrà sviluppare questi temi e accompagnare l’imprenditore agricolo affinché possa poi lavorare ad un progetto didattico, dovrà svolgersi su due piani: un’analisi approfondita del contesto aziendale, dell’identità e della filosofia alla base delle scelte produttive e di conduzione dell’azienda, e un’analisi del contesto ambientale e culturale in cui questa opera, così come indicato all’articolo 6, comma a), della DGR n. 62/2018 che inquadra il Progetto Didattico quale strumento essenziale per lo svolgimento delle attività:
L’imprenditore agricolo che esercita l’attività di fattoria didattica deve predisporre un Progetto didattico, caratterizzato da elevata connessione con le attività produttive dell’azienda e con le valenze ambientali del territorio.
L’insegnamento, in sintesi, dovrà mettere l’operatore in condizione di promuovere la conoscenza della produzione di cibo inteso in tutte le sue accezioni: dalla modalità di produzione, all’impatto ambientale, all’interazione con il paesaggio, alle implicazioni rispetto alla salute, all’alimentazione e al consumo a partire dall’illustrazione delle proprie scelte di produzione e di coltivazione, delle tecniche e delle lavorazioni utilizzate e da quelle del suo territorio.
Obiettivi dell’Unità didattica
1. Presentare il concetto di qualità complessiva del cibo: dalla sicurezza alimentare, ai principi di sostenibilità ambientale e alle tecniche di produzione, anche attraverso l’adozione di sani comportamenti alimentari;
2. accompagnare l’operatore nella definizione di attività in grado di sviluppare interventi per la conoscenza del sistema agroalimentare, mediante la descrizione dei sistemi produttivi interni all’azienda e non, e delle sue implicazioni sull’ambiente e sulla sostenibilità, evidenziando tecniche a basso impatto ambientale e strategie di promozione della sostenibilità;
3. fornire spunti per promuovere il tema del consumo consapevole: dalla stagionalità alla sostenibilità ambientale, dalla legalità ai principi etici, al contrasto allo spreco alimentare;
4. illustrare metodi per far emergere la cultura del cibo locale, collegandola alla tradizione e alla storia del territorio;
5. sviluppare le tematiche legate alla produzione di cibo collegandole agli aspetti scientifici, storici, geografici, culturali, ecologici, sociali e psicologici;
6. diffondere la consapevolezza del ruolo dell’agricoltore nella produzione di cibo e anche della
sua narrazione;
7. incentivare l’importanza del rapporto cibo-salute per sviluppare una conoscenza alimentare;
8. guidare l’imprenditore agricolo nell’identificare gli elementi caratterizzanti la propria attività
produttiva di produzione e come possono essere trasferiti attraverso un percorso didattico.
Contenuti e azioni dell’Unità didattica
• Metodi e strumenti per effettuare un’analisi delle attività aziendali per la produzione di cibo: il contesto aziendale, l’identità e la filosofia, le tecniche di produzione e commercializzazione;
• metodi e strumenti per effettuare un’analisi del contesto in cui l’azienda agricola opera;
• strumenti per l’individuazione dei processi produttivi dell’azienda, delle caratteristiche e della storia del territorio circostante che meglio si prestano alla costruzione di un percorso didattico completo;
• illustrazione di esempi di valorizzazione delle produzioni aziendali e delle produzioni tipiche del territorio;
• criteri di scelta di percorsi di educazione alimentare, in correlazione con materiali/attrezzature/locali disponibili e tenendo conto della correlazione con le tipicità territoriali;
• elementi di progettazione di percorsi e laboratori didattici per la valorizzazione del cibo e la promozione della cultura alimentare;
• Indicazione di modalità per l’organizzazione dello svolgimento pratico dei percorsi in modo da sollecitare i cinque sensi, con l’obiettivo di non fornire informazioni che
possono essere acquisite in classe, ma di attivare l’ascolto, l’osservazione e la manualità,
in modo da stimolare la riflessione, l’emozione, la curiosità intellettuale;
• illustrazione di esempi e tecniche per la valorizzazione delle produzioni aziendali e per le produzioni tipiche;
• analisi e valutazione di buone prassi inerenti all’organizzazione e la promozione di
laboratori didattici sui temi dell’Unità di Competenza;
• illustrazione di esempi di materiali didattici (schede, disegni, dispense, etc.) utili per favorire la comprensione;
• elementi di collegamento con agenzie di promozione del territorio per lo sviluppo delle attività.
Progettazione educativa e istituzioni scolastiche
Rif. DGR n. 62 del 06/02/2018 1.Definizione di Fattoria
3. Definizione dei soggetti fruitori e
dell’attività delle fattorie didattiche
Nell’ambito delle diverse opzioni offerte dal profilo multifunzionale dell’azienda agricola, la fattoria didattica comporta, da parte dell’imprenditore, una scelta particolarmente delicata, sia sul piano della consapevolezza del ruolo da ricoprire, sia sul piano delle chiavi di lettura delle prassi educative e degli aspetti metodologici indispensabili, ai fini della predisposizione dei servizi da offrire, alla mondo della scuola come ad altri utenti.
Non a caso, nell’elaborazione degli standard minimi di conoscenza/competenza degli operatori di fattoria didattica, si è provveduto ad esplicitare la necessità di affrontare, nei corsi, le tematiche inerenti:
• la pedagogia e la didattica esperienziale
• l’azienda agricola come luogo di apprendimento individuale e cooperativo
• le modalità di integrazione curricolare ed extracurricolare del contesto rurale, per i diversi ordini e gradi del sistema scolastico.
Su questi tre punti occorrerà riflettere, con attenzione, al fine di rendere possibile, nelle poche ore disponibili, da parte di allievi con requisiti di base diversificati, l’avvio di un percorso che li porti ad identificare con chiarezza i tratti essenziali del proprio ruolo.
Va rilevato che le esperienze laziali e di altre regioni italiane hanno dimostrato che i casi di successo delle fattorie didattiche riportano quasi sempre alla titolarità di imprenditori in grado di collocarsi come “proponenti” di modelli culturali e di comportamento, impegnati nella promozione del legame tra luoghi di produzione degli alimenti e uso consapevole di questi e nel diffondere il significato più autentico della connessione tra comportamenti alimentari /tutela del territorio/sostenibilità e sul rapporto con la natura ed il vivente come strumenti educativi per tutte le età.
Un suggerimento basilare, per coloro che saranno chiamati ad impostare questa parte dell’itinerario formativo non potrà, dunque, prescindere dal mettere in relazione l’esperienza tradizionale dell’agricoltore con le sfide da attivare nel nuovo ruolo da intraprendere in quanto “educatore alla sostenibilità”.
In nome di questa finalità, che trova ampio riscontro nell’attuale dibattito in corso nel nostro Paese, una rinnovata funzione dell’azienda agricola può acquisire spazio e legittimazione, con buone possibilità di tradursi in strategie imprenditoriali competitive e cariche di sviluppi ulteriori. Certo, i percorsi formativi non saranno sempre facili da declinare, ma dovranno sempre essere affrontati a partire dall’esistente, dalla dotazione di base dei nostri attuali/potenziali allievi, sia in termini di contesto aziendale e territoriale, che di scelte imprenditoriali e di presenza di competenze.
Come nei processi di lavoro agricolo, anche nella didattica si ragiona per obiettivi/risultati da conseguire/intrecci disciplinari da realizzare; infatti, anche nella vita della fattoria, come qualcuno ha detto "nessun gesto, nessun evento, nessuna azione è fine a se stessa, compiuta in sé, ma trova la sua concreta finalità in una circolarità di gesti, eventi, azioni al cui buon esito concorrono anche diversi altri elementi quali la situazione meteorologica, la collocazione geografica, il sole e soprattutto il lavoro dell'uomo e della donna e la loro capacità di operare, responsabilmente nel creare una sequenza operativa tra un’azione e l’altra...proprio per raggiungere traguardi prefissati” (Xxxxx Xxxxxxx).
Si pensi, tra l’altro, al verbo latino EDUCARE e al suo significato di “trarre fuori” che ben si riferisce sia al coltivatore, sia all’educatore, appunto.
L’esperienza ha dimostrato che il significato peculiare dei percorsi didattici in fattoria consiste, al netto di altre considerazioni, nel superamento della separazione tra obiettivi cognitivi/ comportamentali, sociali, affettivi ed emotivi. Infatti, nelle esperienze in fattoria didattica, gli itinerari di apprendimento assumono fascino e consistenza proprio perché si sviluppano in stretto contatto tra informazioni, emozioni, stimoli sensoriali, curiosità, scoperte, sperimentazione continua e scambio tra ambiente e persona.
Solo così bambini e ragazzi - ma anche adulti - potranno scoprire che bellezza e fatica sono strettamente legati, che sole e sapore, fretta e lentezza, attesa e raccolto, silenzio e rumore ... sono tutti elementi in relazione tra loro, così come lo sono, a scuola, attenzione ed apprendimento, continuità di impegno personale e conoscenza, pazienza e responsabilità.
Proprio da queste considerazioni, si evidenzia la necessità di considerare questo aspetto della formazione dell’operatore come tappa di un percorso di motivazione/preparazione al ruolo.
Obiettivi dell’Unità didattica
All’interno della prospettiva, sopra illustrata, la sequenza degli obiettivi formativi, che si propone di adottare, nella fase di programmazione dei corsi (e quindi anche di scelta dei docenti) può essere così scandita:
• favorire l’acquisizione di teorie di pedagogia e di didattica esperienziale;
• declinare strumenti e azioni per favorire l’apprendimento attraverso la pedagogia
dell’imparare facendo;
• sostenere l’acquisizione di linguaggi basilari, per affrontare un dialogo con la scuola, incentrato sulla possibilità di co – progettare la didattica sui temi della sostenibilità;
• fornire metodi e strumenti di attivazione della didattica, incentrati sull’osservazione, la manipolazione, l’esperienza;
• offrire chiavi interpretative del proprio spazio di lavoro e di vissuto quotidiano, per proporre servizi didattici efficaci, nel medesimo contesto;
• orientare gli allievi all’acquisizione di un linguaggio idoneo al dialogo con la scuola (obiettivi/progetti/programmi/verifiche dei risultati attesi).
Naturalmente un tale sistema di obiettivi è difficilmente perseguibile attraverso la mera partecipazione ad un corso base di breve durata, ma potrà essere indicato come meta successiva verso cui impegnarsi, anche attraverso una ponderata analisi critica delle proprie esperienze (da condurre autonomamente nel tempo) e dalla crescita che deriverà dalla collaborazione stretta con le scuole, dalla partecipazione a ulteriori corsi di aggiornamento, dall’approfondimento personale. I temi della pedagogia e della progettazione educativa, per rendere l’azienda agricola un luogo di apprendimento individuale e cooperativo, rappresentano i contenuti che un imprenditore o un’imprenditrice sarà chiamato/a ad approfondire, rivedere e migliorare costantemente.
Anche in questa prospettiva, la scelta di offrire tale servizio è, per un’impresa agraria, un punto di svolta strategico per la progettazione, la divulgazione, il lancio di interventi rispondenti ai bisogni della collettività, per collocarsi in una dimensione strategica innovativa e competitiva sul mercato dei servizi alla persona.
Contenuti e azioni dell’Unità didattica
• Identificazione del ruolo educativo dell’agricoltore in fattoria didattica (con riferimenti alla motivazione per cui si impegna in tale mission, ai compiti che avrà, al collegamento con altri elementi del sistema e soprattutto alle aspettative che si svilupperanno nei suoi confronti);
• la didattica del fare, nella lezione dei grandi maestri: dalla Montessori a Xxx Xxxxxx, da Xxxxxx Xxxxxxx a Xxxxx Xxxx; la didattica dell’imparare facendo e l’outdoor education;
• le teorie inerenti “lo spazio educativo”: gli strumenti di analisi delle potenzialità dell’azienda agricola come luogo in cui sviluppare una didattica in grado di dare valore ai vari tipi di intelligenza:
o intelligenza analitica
o intelligenza creativa
o intelligenza pratica
• i linguaggi dedicati: obiettivi/competenze in esito/modalità per effettuare verifiche di apprendimento;
• differenze tra apprendimento formale/informale/non formale;
• criteri e metodi di scelta delle modalità di sviluppo dei percorsi didattici in relazione all’età
e alle diverse tipologie di utenza;
• caratteristiche, potenzialità e metodologie della didattica da sviluppare in situazione:
o la progettazione di dettaglio (rispetto ai progetti didattici generali della fattoria didattica);
o la realizzazione di laboratori: caratteristiche/cautele/scelta dei materiali/gestione dei prodotti in esito;
o le potenzialità del gioco educativo/gioco di ruolo per attivare apprendimenti in situazione;
o le possibili opzioni per realizzare verifiche di apprendimento, per misurare il conseguimento degli obiettivi dichiarati;
• strategie di miglioramento continuo dei servizi didattici: analisi dei punti di forza/debolezza, confronti con interlocutori adulti, follow up;
• caratteristiche del sistema scolastico per la programmazione e la collaborazione con soggetti del territorio (il sistema scolastico e la sua articolazione; la normativa per l’autonomia scolastica, i piani di offerta formativa);
• gli strumenti e le modalità di integrazione curricolare ed extracurricolare del contesto rurale, per i diversi ordini e gradi del sistema scolastico;
• esempi e presentazione di casi inerenti i programma didattici organizzati presso aziende agricole rivolti al sistema scolastico (esempi di programmi didattici, di proposte ai dirigenti, di presentazione degli interventi…).
Come già accennato va tenuto presente che il corso sarà comunque da considerare come inizio di una crescita professionale ed imprenditoriale, da curare e affinare costantemente, nel tempo, perché proprio da questa consapevolezza, gli imprenditori impareranno ad accostare, con sapiente rispetto, le individualità di bambini e ragazzi (nel caso di rapporti con la scuola) partendo dal presupposto che queste persone hanno bisogno di toccare, sentire, assaggiare, immergersi piuttosto che ascoltare e che occorre permettere loro di "poter fare", muoversi, annusare, scoprire, raccontare, sporcarsi le mani.
Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica
I contenuti indicati di seguito rappresentano un menu molto ampio di attività. Il tempo a disposizione è di certo inferiore alle possibilità di fare un approfondimento ampio su tutto, così come viene descritto nell’Unità. La stessa Unità è stata redatta facendo delle scelte, consapevoli che non può essere esaustiva, per questo sono indicati materiali e link di riferimento da visionare per prendere spunti, riportare esempi e trarre indicazioni.
L’invito è quindi quello di esaminare quanto indicato e poi programmare le attività del laboratorio in
base alle esigenze e all’esperienza degli allievi, compiendo quindi una selezione ragionata.
Questa Unità è da considerarsi trasversale a tutto il percorso e deve raccogliere e mettere a valore le diverse nozioni e gli spunti appresi durante lo svolgimento delle altre Unità.
Possibili strumenti
e tecniche di
lavoro: Role Play;
Presentazioni di Casi studio, esempi.
Analisi Swot; Project work;
Stakeholder map/mappa degli attori/partner;
Personas Cavass; Model Canvas.
Questa Unità avrà un duplice obiettivo: guidare ciascun allievo affinché sia messo nelle condizioni di costruire il progetto didattico e, contemporaneamente, strutturare/verificare12 il servizio di fattoria didattica. Sarà bene che nell’organizzazione del percorso complessivo questa Unità sia svolta parallelamente durante il percorso e lo concluda con una lezione finale riassuntiva e di verifica del percorso svolto.
Potrebbe essere utile che, all’interno del lavoro laboratoriale, gli allievi si impegnino per sviluppare un proprio percorso didattico nuovo da realizzare in azienda e da presentare in sede di valutazione finale del corso.
Per valorizzare tale Unità, sarà fondamentale utilizzare metodologie e tecniche di lavoro incentrate sullo stile della co-progettazione13, affinché gli allievi
12 In caso di allievi già attivi nel servizio di fattoria didattica, il laboratorio sarà utile nell’analizzare la propria offerta e nel definire anche miglioramenti, innovazioni e aperture a nuove proposte.
13 Nell’organizzazione delle attività laboratorio si suggerisce l’adozione della metodologia della co-progettazione. Per approfondimenti e strumenti da utilizzare si veda “Breve prontuario di co-progettazione” curato dalla CCIAA di Pavia: xxxxx://xxx.xx.xxxxxx.xx/xxxxx/Xxxxxxxxxxxxx/XxxxxxxXxxx0000/xxxxxxxxxx%00xx-xxxxxxxxxxxxx.xxx.
riflettano sulla costruzione della propria offerta didattica, in modo da rispondere ad un’esigenza e creare una soluzione/servizio originale e coerente con la propria identità aziendale, grazie ad un lavoro in aula condotto in modo creativo sull’analisi di nuovi bisogni e sulle possibili risposte a questi e attraverso lo sviluppo di un atteggiamento propositivo nella risoluzione dei problemi nella definizione del servizio/progetto didattico14.
Si evidenzia, come, tali tecniche di lavoro possano avere una duplice valenza: da una parte sono strumenti per guidare gli allievi nella progettazione, ma dall’altra rappresentano anche tecniche di lavoro che lo stesso imprenditore potrà applicare nei propri percorsi didattici.
In questa Unità sarà quindi fondamentale accompagnare gli allievi a sperimentarsi nellaprogettazione che, nello stile proprio di un laboratorio, dovrà essere estremamente pratica.
Il docente, quindi, farà sperimentare e mettere in gioco gli allievi attraverso l’utilizzo di diversi strumenti di lavoro, di indagine e valutazione, in modo da far acquisire informazioni e spunti di riflessione per poter poi iniziare a comporre il progetto didattico e i percorsi che vorrà realizzare.
Il percorso didattico in Fattoria
Un percorso didattico dovrebbe possedere almeno le seguenti caratteristiche:
- avere un contenuto facilmente comunicabile;
- avere effettivamente un valore didattico/educativo (accrescere conoscenze sia nozionistiche che comportamentali);
- poter lasciare un arricchimento al termine dell’esperienza;
- essere supportato da materiale informativo, divulgativo (brochure, opuscoli, poster, video, ecc.) o/e di approfondimento (pre o post visita)
- lasciare un ricordo “tangibile” dell’esperienza (es. un manufatto, un disegno, un lavoro del laboratorio di preparazione, una raccolta di elementi naturali, una degustazione etc.).
Il percorso dovrebbe poi essere:
- contestualizzato rispetto alla realtà aziendale, principalmente, ma anche rispetto alla storia locale, alle tradizioni, all’ambiente geografico, ecc.
14 Per la presentazione di casi studio si segnala la pubblicazione ISMEA “Buone pratiche di diversificazione in agricoltura”: xxxxx://xxx.xxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
- stimolante, divertente, pratico in modo da coinvolgere i fruitori in maniera attiva e partecipata, rendendoli protagonisti e non semplici ascoltatori.
Si tratta di definire una tipologia di accoglienza strutturata per offrire servizi e spazi dedicati alle scuole, ma anche ad altri target quali ad esempio: famiglie con bambini, a gruppi di interesse, turisti adulti e terza età, gruppi aziendali, associazioni.15
L’imprenditore agricolo che esercita l’attività di fattoria didattica deve predisporre un Progetto didattico, caratterizzato da elevata connessione con le attività produttive dell’azienda e con le valenze ambientali del territorio.
La normativa sottolinea che il progetto didattico deve essere caratterizzato da elevata connessione con le attività dell’azienda e le valenze del territorio. Questo è coerente con le finalità della fattoria didattica in quanto servizio/strategia di promozione dell’attività agricole e del patrimonio ambientale.
Il progetto didattico deve esser costruito partendo dall’identità aziendale, dalla sua “filosofia” e deve raccontare quello che effettivamente l’azienda fa, come lo fa e perché lo fa.
La coerenza deve essere alla base del progetto didattico. Pensare, allora, che un progetto didattico possa essere un semplice “copia-incolla” di altre realtà, anche di successo, è un approccio al servizio fallimentare. Come anche è fallimentare pensare di strutturare percorsi quasi totalmente estranei alla realtà aziendale, “finti”, come ad esempio “Dal chicco al pane”, in una realtà che non produce cereali, o “Dalle api al miele” e così via. Oppure confondere, ad esempio il laboratorio di conoscenza e avvicinamento agli animali, con un semplice giro tra le gabbie de ”Gli animali della fattoria” che rischia di trasformare la fattoria didattica in una sorta di luna park e non in un servizio educativo e culturale.
15 Con riferimento al mercato per l’attività di fattoria didattica si può far riferimento alla pubblicazione del MIPAAF“Il settore delle fattorie didattiche in Italia” xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00
Il documento riporta alcuni spunti conoscitivi e applicativi, per sviluppare l’attività di fattoria didattica come componente che può svolgere una funzione importante di traino per un’impresa agricola multifunzionale, rispetto al soggiorno, alla ristorazione e alla vendita di prodotti.
Valorizzare l’identità, la storia familiare, la visione del mondo e della natura, la modalità di conduzione delle attività, le peculiarità e i valore che l’azienda esprime, sono le basi che non possono mancare nel progetto e che nel laboratorio devono essere sviluppate da ciascun allievo. Soltanto partendo dall’analisi di questi aspetti, si potranno costruire i percorsi didattici. Questo punto di partenza è importante anche perché contribuisce a differenziare e caratterizzare la propria offerta.
Pertanto il percorso di analisi dovrà procedere in modo da:
• individuare ed analizzare puntualmente le potenzialità che si hanno o che è possibile valorizzare (risorse interne all’azienda – produttive, umane, spaziali);
• individuare e analizzare le potenzialità del territorio in cui l’azienda opera, in termini di paesaggio, di tradizioni, di produzioni tipiche, ma anche di possibili reti di collaborazione con la comunità locale (es. associazioni culturali, pro loco, musei contadini, ecc.)
• individuare analizzare le competenze umane interne o da reperire;
• analizzare i beneficiari, i fruitori e i clienti;
• definire gli obiettivi didattici, le finalità che il progetto didattico persegue (indicati più volte in altre parti del manuale);
• studiare le potenzialità dell’azienda in chiave di posizionamento nel mercato e rispetto al/ai target individuato/i;
• analizzare le criticità in merito agli aspetti della messa in sicurezza degli ambienti e dei possibili percorsi;
• definire i percorsi didattici;
• predisporre i materiali didattici;
• definire strumenti di informazione e di comunicazione (in base ai diversi target);
• valutare la disponibilità all’investimento in termini economici.
Elementi di progettazione in aula
Un punto di partenza di questo lavoro potrebbe essere, per ciascun allievo, effettuare un’analisi dello stato della propria azienda e andare a sottolineare i punti di forza e di debolezza, rispetto alla
costruzione di percorsi didattici, attraverso un lavoro di costruzione di una Swot aziendale o altri strumenti di indagine (analisi Swot, Model Canvas, Personas Canvas, ecc. vedere esempi nell’allegato 4). Attraverso un’analisi Swot , il docente guiderà ogni partecipante a rileggere la propria realtà, in chiave di accoglienza di persone (scuole, adulti, turisti etc.) e di offerta di percorso culturale ed educativo, mettendo in evidenza i punti di forza, debolezza, criticità e opportunità. Il Model Canvas sarà invece uno strumento di analisi rispetto al valore educativo e culturale che l’azienda potrà esprimere, a quale tipologia di fruitori e clienti sarà indirizzato, alla pluralità di relazioni costruite/da costruire per promuovere tale valore, esaminando le risorse, umane ed economiche, le competenze utili e i canali di comunicazione adatti.
Per dare un esempio di lista di valutazione che durante il laboratorio potrà essere utilizzate e discussa da ogni partecipante, qui di seguito si menzionano alcuni sintetici punti di analisi:
Dove sono
Quale genius loci ha questo luogo
La mia storia e quella della mia famiglia Xxxxxx lo faccio
A chi rivolgo la mia attività (mercato) Cosa mi caratterizza
Cosa voglio raccontare
A chi/Per chi (Fruitori/Clienti) Cosa voglio far fare/conoscere
Qual è il valore didattico-educativo del percorso?
Cosa ascolteranno, cosa vedranno
Quali attività potranno fare (es. laboratori, passeggiate, campi scuola…)
Dove (spazi e luoghi)
Di quali materiali/strumenti ho bisogno
Di quali competenze ho bisogno
Quale flusso di persone riesco a gestire durante il percorso
Cosa avranno imparato alla fine
Cosa arricchisce il visitatore al termine
dell’esperienza
Quanto tempo dura tutto il percorso Analisi degli aspetti di sicurezza Perché dovrebbero venire qui
Come mi raggiungono
A chi possono chiedere info e dove possono trovarne
Posso lasciare del materiali?
Ho predisposto materiali per utenze diverse? Quanto mi costa
Quanto costa ai visitatori Dove continuano a seguirmi
Rispetto al target di riferimento, come la normativa sottolinea, i clienti, ma anche i fruitori della fattoria didattica sono oggi diversi. La scuola resta tra i beneficiari di maggior interesse ma non è la sola. Gli aspetti culturali che una fattoria didattica esprime sono rilevanti anche per altre tipologie di clienti e di fruitori.
Sarà allora importante durante il laboratorio condurre gli allievi in modo da approfondire, in base alle caratteristiche emerse nell’analisi preliminare, le tipologie di clienti per la propria realtà aziendale e per i propri percorsi didattici. Attraverso l’analisi dei bisogni, delle necessità e delle aspettative di ciascun target, ogni allievo potrà accostare la propria azienda e la propria offerta didattica a diverse figure cliente e diversi target e definire le più adatte alla sua offerta. Logicamente ogni offerta potrà essere adatta o adattata a diverse tipologie di clienti/fruitori e anche qui sarà opportuno indicare e confrontarsi sulle strategie possibili in base all’utenza. Anche per questo lavoro di valutazione in allegato 4 l’esempio di un possibile strumento, (riadattato per il laboratorio di Fattoria Didattica), da utilizzare (Analisi Cliente della Fattoria Didattica/Personas Canvas).
Esempi di tipologie di attività
Alcune tipologie di
attività da sviluppare per la fattoria didattica:
Laboratori e percorsi didattici;
Eventi culturali, Domenica in
fattoria
Agricompleanni
Eventi sportivi;
Laboratori enogastronomici;
Corsi di…; Team building; Alternanza scuola -
lavoro;
Woofering
Nell’indirizzare gli allievi nel comporre il progetto didattico e nel definire la propria offerta didattica, sarà importante incoraggiare ciascuno di loro a valutare i diversi programmi didattici, indicati nella normativa, e le tante possibilità di percorsi da organizzare in fattoria. Ogni allievo sarà guidato nella scelta di programmi e attività fatta in base alla tipologia di azienda e successivamente all’analisi dei contesti e dei clienti/fruitori, delle disponibilità di risorse umane e delle competenze, ma anche considerando l’integrazione con gli altri servizi che l’impresa ha già sviluppato o intende sviluppare (ad es. i collegamenti con l’attività agrituristica di accoglienza e/o di ristorazione; l’attività di vendita diretta in azienda etc.). Come riporta la normativa, la fattoria didattica può svolgere i programmi didattici prevedendo:
- attività di uno o più giorni (con pernottamento)
- campi scuola
-ecofattorie (per aziende inserite in parchi naturali e specializzate in proposte di carattere ambientale)
Esempi di dinamiche/attività
di laboratorio: Laboratorio del fare (adatto
ad esempio per la conoscenza del cibo, dell’artigianato…)
Laboratorio creativo in natura (adatto alla stimolazione dei sensi, della capacità di osservazione, allo sviluppo della creatività e fantasia…) Giochi motori (per la dimensione spaziale e ludica) Passeggiate/scoperta guidata Passeggiata didattica (per l’osservazione, la scoperta, la
conoscenza)
- fattoria-scuola (percorsi residenziali ed improntati al metodo cooperante, nelle quali si insegna a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni).
I docenti dovranno illustrare le differenze dei programmi, le
peculiarità e i requisiti previsti e utili per l’organizzazione in maniera tale che gli allievi possano definire quelli più adatti da inserire nell’offerta didattica.
Su questi aspetti vale la pena ri-sottolineare che alcuni programmi possono configurarsi anche come un’offerta di servizi di sostegno alla comunità, cittadina o rurale.
E questo evidenzia, ancora una volta che, considerare il servizio di fattoria didattica soltanto nella cornice dell’organizzazione della singola giornata rivolta a visite occasionali per lo più di scolaresche, sia una visione miope e riduttiva. Compito del laboratorio sarà proprio promuovere lo sviluppo di capacità imprenditoriali per aprire scenari di servizi in cui l’azienda agricola è sempre più un attore in relazione con la comunità e un promotore di benessere e di sviluppo.
Su questa linea, la tipologia, ad esempio, dei campi scuola è diventata molto diffusa nell’offerta di diverse fattorie didattiche. I campi scuola prevedono la strutturazione di un’offerta educativa attraverso la realizzazione di settimane didattiche tematiche. Ciò è considerato oggi alla stregua dell’offerta di un servizio di sostegno alle famiglie, per organizzare al meglio le opportunità dei propri figli, (ma anche gestire il loro tempo libero proficuamente), in modo particolare nei periodi di chiusura delle scuole. L’azienda, attraverso la strutturazione di campi scuola, con un’accoglienza deiragazzi con una formula che può andare dalla mezza giornata, alla giornata intera, fino al residenziale,diventa un’alleata, sia come agenzia educativa anche come sostegno alla gestione della quotidianitàdelle famiglie.
Oppure, l’organizzazione di giornate tematiche dedicate alle famiglie, in cui genitori e ragazzi collaborano alle attività proposte in fattoria riscoprendo il senso del tempo da trascorrere insieme, per ritrovarsi facendo esperienza nella natura.
Programmi come la Fattoria Scuola, occasioni strutturate per promuovere il metodo collaborativo, sono programmi destinati non solo ai giovani e agli studenti ma, ad esempio, possono essere declinati in modo da definire un’offerta di servizi per attività di team building in fattoria rivolti a clienti quali: aziende, organizzazioni, associazioni di volontariato.
Vicino a tale programma, anche se non completamente in linea, si indica anche la possibilità di far conoscere agli imprenditori l’esperienza del woofering (xxx.xxxx.xx). Occasione, debitamente rimodulata in base all’azienda agricola, ma di certo un interessante stimolo su cui lavorare, uno scenario di sviluppo e di apertura del concetto di educazione e di scambio culturale a livello internazionale per l’azienda con diverse implicazioni che un imprenditore potrà cogliere e strutturare. La progettazione di eventi in fattoria comprende un’ampia gamma di interventi da realizzare direttamente, come ad esempio l’agricompleanno, la presentazione di prodotti, ecc.; ma anche con attraverso la collaborazione con attori del territorio diversi e, apparentemente distanti, quali: associazioni sportive, associazioni culturali o di promozione sociale, per l’organizzazione di servizi culturali16, come il teatro in fattoria, la presentazione di libri e pubblicazioni, l’organizzazione di mostre, lo sport in fattoria17 e altre iniziative similari.
Il mondo della scuola e la fattoria didattica
Infine, una sezione a parte merita il discorso di progettazione dell’offerta didattica rispetto alla scuola, non tanto in termini di struttura dei percorsi, per la quale diversi elementi sono stati precedentemente illustrati, quanto in termini di contenuti della proposta da considerare ulteriormente.
Rispetto all’offerta per le scuole, sarà necessario riflettere sulla tipologia di percorso didattico da proporre alla luce degli obiettivi didattici previsti dai programmi scolastici.
16 Tali eventi dovrebbero anch’essi far parte dell’offerta didattica, mantenendo la connessione con l’identità aziendale. Dovranno poi essere strutturati attraverso un progetto condiviso tra azienda e partner e, in alcuni casi, anche essere regolati dalla sottoscrizione di strumenti di collaborazione quali ad esempio convenzioni, associazioni temporanee di scopo, contratti di rete.
17 Per approfondire il tema dello sport in fattoria si segnala la pubblicazione ISMEA “Azienda agricola e multifunzionalità: il valore aggiunto della “terra” nelle fattorie sportive e nelle aziende specializzate in servizi di assistenza alla terza età” xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
L’offerta della fattoria dovrà integrarsi con il percorso di studi ed essere di supporto, in modo da valorizzare, grazie all’esperienza diretta, le competenze teoriche.
Si lavorerà così per promuovere una ridefinizione del rapporto scuola–fattoria18, in maniera da costruire ipotesi di sempre maggiore ricchezza culturale sul piano dei contenuti, dei metodi educativi e delle diverse possibilità da mettere in atto, affinchè si possano “tradurre in pratica” i programmi scolastici all’interno del contesto dell’azienda agricola. Tra scuola e fattoria, si crea così un sistema integrato di relazioni e di scambio di competenze e ruoli, cioè si fa un patto educativo nel quale ognuno ha i suoi compiti e le sue responsabilità.
La finalità principale di queste attività consisterà nell’elaborare congiuntamente non solo proposte, progetti, programmi, ma anche modalità di lavoro comune tra scuola e fattoria didattica dove sarà importante stimolare gli operatori di fattoria didattica ad un lavoro di collaborazione e di confronto con gli insegnanti.
Si potranno realizzare progetti con le scuole di una sola giornata, oppure percorsi di più giornate prevedendo anche momenti in classe da parte degli operatori, per introdurre e/o concludere il percorso in fattoria. O ancora, potranno essere definiti progetti educativi sviluppati su un tempo maggiore, declinando il lavoro in fattoria come una sorta di “aula all’aperto”, in modo da affiancare durante tutto l’anno la programmazione scolastica teorica, con l’attività pratica in azienda. Tale opportunità, se ben programmata, si presta in maniera particolare per aiutare la scuola nel favorire l’apprendimento di alunni con specifiche disabilità e le scuole primarie.
18 Per approfondire si veda la pubblicazione di REGIONE LOMBARDIA “La scuola in campo: quando la fattoria incontra la scuola”
xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxxxxx.xx/xxx/xxx/xxxxxxx/00x0xx0x-xxx0-00xx-000x- 3230502ff491/Dossier+3+-+La+scuola+in+campo.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-94b1cc9b-ebb2- 49ef-895b-3230502ff491-mfVqwus
Da non dimenticare anche la possibilità per l’azienda agricola di essere sede per lo svolgimento del
Piano Triennale dell’Offerta Formativa, tra l’altro rappresenta:
il documento fondamentale costitutivo
dell’identità culturale e progettuale delle
istituzioni scolastiche;
esplicita la progettazione curricolare,
extracurricolare, educativa e organizzativa
che la singola scuola adotta nell’ambito della propria autonomia;
è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi; riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa.
programma di alternanza scuola lavoro19, oggi indicata come PCTO - Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. Si tratta di un’ulteriore occasione per entrare in rete con il mondo della scuola che sostiene l’integrazione con l’impresa agricola per:
“Promuovere un apprendimento flessibile dell’esperienza in azienda, approfondendo momenti di conoscenza sul “saper fare” in azienda (es. i processi produttivi, di costruzione della qualità, di innovazione e multifunzionalità nel caso dell’impresa agricola.” (Tratto da il Sillabo per la scuola secondaria di secondo grado – nelle linee-guida PCTO. Si rimanda ai materiali forniti dal Ministero della Pubblica Istruzione per approfondire tale percorso e sottoporlo agli allievi
durante il laboratorio dove sono presenti anche modelli per stilare convenzioni e indici di project work da proporre alle stesse scuole)20.
Il docente dovrà anche indicare l’iter da seguire per proporre un’offerta alle scuole: cioè come inserire la proposta didattica in fattoria all’interno dei Piani dell’offerta formativa dell’istituto (oggi indicata come PTOF - Piano Triennale dell'Offerta Formativa)21. Nel fornire suggerimenti adatti a definire un’offerta didattica alle scuole, rispetto alle altre proposte, è importante sottolineare l’importanza dello scambio/confronto tra l’operatore di fattoria didattica e gli insegnanti e fornire elementi utili per organizzarlo: il lavoro di presentazione, discussione e rimodulazione della proposta
19 Si fa presente che per l’alternanza scuola lavoro (o PCTO) non è obbligatorio il requisito di Fattoria Didattica in quanto il programma ha come obiettivo introdurre gli alunni nel mondo del lavoro, quindi è la caratteristica di impresa ad essere determinante. Tuttavia la sensibilità e l’esperienza maturata con l’attività didattica saranno utili anche in questi percorsi e l’alternanza scuola lavoro può rappresentare un livello ulteriore di collaborazione, di reputazione e di alleanza tra scuola e azienda.
.
20xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xxx.xx/0000/00/00/xxxxx-xxxxx-xxx-xxxxxxxx-xxx-xx-xxxxxxxxxx-xxxxxxxxxxx-x-xxx-
lorientamento/ - Linee guida PCTO: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/Xxxxx-xxxxx-XXXX- con-allegati.pdf in questi documenti è possibile trovare le convenzioni e lo schema di presentazione del progetto.
21 Per approfondire cos’è e come è strutturato il PTOF si veda: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx-xxxxx-xxxxxxxxx-xxxxxxx-xxxxxxxxx.xxx
didattica, deve essere presentato e promosso con scrupolosità e in modo da costruire un’alleanza educativa. L’attività in fattoria sarà, allora, soltanto la parte finale del processo di confronto, di co- programmazione e di collegamento tra la scuola e l’azienda.
A titolo di esempio, per approfondire il tema della co-progettazione con gli insegnanti, ma anche per evidenziare come stiano crescendo le collaborazioni tra fattoria didattiche e scuole, si segnala il Bando “Fuori Classe”, promosso dalla Regione del Veneto-Assessorato al Turismo in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e con UNPLI Veneto.
Il Concorso è finalizzato a promuovere progetti condivisi tra scuola e fattoria didattica per la realizzazione di un percorso innovativo di educazione civica22.
Alcuni esempi di materiali per la comunicazione dell’offerta
didattica: Proposta didattica Programmi didattici
Carta della qualità della fattoria
didattica
Regolamenti della Fattoria
didattica
Scheda di prenotazione della
visita Questionari di verifica apprendimento/gradimento
Altro argomento interessante su cui lavorare con gli allievi sarà la comunicazione, intesa sia come lavoro di predisposizione di materiali didattici da utilizzare nei laboratori, come ad esempio:
- materiali descrittivi dell’offerta didattica24,
- scheda prenotazione attività25
- materiali destinati ai dirigenti scolastici e agli insegnanti26 ,
- materiali utili a valutare la soddisfazione dei clienti e i suggerimenti,
- materiali informativi da trasferire ai vari clienti,
- materiali per attività di promozione (ad esempio tramite il sito, i canali social).
22 Per tutti i riferimenti si rimanda a xxxxx://xxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/00000000_00000/
23 Gli elementi della comunicazione vengono qui accennati perché ritenuti importanti nel corredare un progetto didattico ma, come detto in premessa, i tempi del corso non permettono un approfondimento esaustivo. Si suggerisce dunque di far dialogare questa parte del laboratorio con l’unità 7 per poter fornire agli allievi quanti più elementi utili.
24 Un esempio di presentazione di una proposta didattica è quello della fattoria “Fuori di Zucca”:
xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/XXXXXXX.xxx_.xxx
25 Ad esempio: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/XXXXXXXX-XXXXXXXXX-XXX-0.xxx
26 Un esempio di proposta per la scuola: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxx.xx/XXXXXXXX/xxxxxxxxxxxxxxx.xxx e xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/xxxxxxxx-xxx-xx-xxxxxxxxx.xxx xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/XXXXXXXX-XXXXXXXXX.xxx
È importante stimolare gli allievi e farli sperimentare nel lavorare a questi aspetti durante il laboratorio, in modo che possano essere discussi e confrontati in aula. Tutti i materiali della comunicazione, in base alla loro funzione, devono comunque avere la capacità di:
- essere definiti in base ai destinatari (es. materiali per gli insegnanti, materiali per i clienti, materiali di lavoro per i fruitori…);
- essere chiari nel descrivere tutte le informazioni necessarie per far comprendere le finalità e gli obiettivi didattici (es. proposta didattica);
- fornire tutte le informazioni e i dettagli per poter vivere l’esperienza, come ad esempio: abbigliamento consigliato, il periodo di attività, (es. nei programma del laboratori didattici);
- informare su possibili criticità: es. xxxxxxxx, intolleranze, viabilità, ecc. (ad esempio nei regolamenti);
- essere strumenti di conoscenza e promozione dell’azienda e fornire tutti riferimenti utili (es. sito,
carta della qualità e dell’offerta didattica);
- essere scritti in maniera esaustiva, meglio se accattivanti (ad es. per le brochure, depliant, ecc.);
- prevedere modalità di scambio e interazione tra azienda e clienti: inserendo contatti e riferimenti (es. canali social).
Di seguito si riporta un efficace schema riassuntivo per proporre il percorso didattico (tratto da La Scuola In Fattoria27).
27 La scuola in Fattoria: xxxx://xxx.xxxxx-xxxxxx.xx/xx00x/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/Xx-xxxxxx-xx-xxxxxxxx-Xxxxx- Veneto_def_compressed.pdf
Approcci alla comunicazione dell’offerta di servizi di fattoria didattica
Comunicare il proprio progetto di impresa
L’Unità della comunicazione potrà essere di supporto al lavoro di progettazione svolto nel laboratorio, Unità n. 6, e anche a corollario dell’Unità n. 2 sulla sicurezza.
Obiettivo di questa Unità sarà non tanto trattare il tema della comunicazione dal punto di vista di piattaforme, social o siti aziendali, ma dare indicazioni per valorizzare la relazione tra azienda e clienti/fruitori.
Il docente dovrà quindi fornire esempi per poter declinare al meglio: i diversi strumenti, i materiali, il progetto didattico come strategia di comunicazione.
Per questo sarà importante mostrare esempi e casi di:
- regolamenti di Fattorie didattiche28, riguardanti i comportamenti sicuri da tenere durante la visita;
- scheda prenotazione visite29
- programmi didattici30
28 Alcuni esempi sono reperibili qui: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxx-xx-xxxxxx/xxxxxxxxxx-xxx-x-xxx/
29 Esempi: xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxx/xxxxxxx/xxxx-xxxxxxxxx-xx-xxxxxx - xxxxx://xxx.xxxxxxx.xxxxxx.xx/xxx/xxxxxxxxxxx-x-xxxxxxx/xxxxxxxxxxxx-xxxxxxxx-xxxxxxxxxx
30Alcuni esempi possono essere tratti dalla Pubblicazione sulle fattoria didattiche della Regione Veneto: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxx/Xxxxxxxx%00xxxxxxxxxx%00xx%00Xxxxxx/xxxxxxxxxxxxx%00Xxxxxxxx%00Xxxx ttiche.pdf
- schede di lavoro per alunni e per insegnanti31
- esempi schede di gradimento/valutazione delle visita32.
Con riferimento ai servizi didattici offerti, in questa Unità si sottolinerà l’importanza di definire in modo chiaro le attività didattiche da proporre in base al target dei visitatori/clienti, distinguendo, ad esempio, gli interlocutori scolastici da quelli extrascolastici e non solo. Ad esempio, per quanto riguarda gli istituti scolastici occorrerà precisare a quale cicli dell’ordinamento scolastico - infanzia, istruzione primaria, istruzione secondaria di primo grado o di secondo grado – vengono proposte le attività.
Sarà utile lavorare con il gruppo sulle modalità e sui contenuti, elementi importanti per far vivere al meglio l’esperienza in fattoria, quali ad esempio:
• il tipo di esperienza proposta (visita guidata, esperienza laboratoriale, con degustazione, pranzo ecc.) con una breve descrizione;
• le aree didattiche di potenziale interesse: storia contadina, ambiente e sostenibilità, alimentazione, conoscenza del territorio, ecc.;
• i destinatari, come già precisato;
• la durata;
• la tempistica di accoglienza con indicando di eventuali stagioni in cui i servizi sono attivi, in quali giorni della settimana, l’orario e anche la possibilità di eventuale pernottamento.
• le condizioni logistiche di accesso per i visitatori esterni ed in particolare per i mezzi di trasporto collettivi quali pullman;
• i costi dei servizi offerti.
Nonché sarà importante suggerire come rimodulare la proposta in base alle richieste dei fruitori. Nei contenuti della comunicazione andrà indicato come valorizzare aspetti di originalità che possono caratterizzare la propria offerta didattica, rispetto ad altri competitors (ad es. presenza di specie vegetali o animali a rischio di erosione genetica, energie rinnovabili, particolari attività laboratoriali proposte, ecc).
31 Come esempio si riportano le schede prodotte dalla Regione Lombardia: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxxxxx.xx/xxx/xxxxxx/xxxx/xxxxxxxxxxxxxx/XxxxxxxxxXxxxxxxxxxx/xxxxxxxxxx- alimentare/a-scuola/la-fattoria-insegna-schede-didattiche-per-la-scuola
32 Qualche esempio da cui trarre spunti: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxx.xxx/Xxxxxxxx%000%00XX_XXXXXX%00XX%00XXXXXXXXXX.xxx - xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/00_00_00000000000000.xxx
È altresì opportuno dare strumenti per far emergere attraverso la comunicazione specifiche certificazioni di cui l’azienda è dotata, valutando se non sia anche opportuno fornire una breve spiegazione su di esse. Tali certificazioni, di interesse comunicativo, possono riguardare:
- Certificazioni di origine dei prodotti (DOP, DOC, DOCG, IGT…), che consentono di raccontare il legame della fattoria con il territorio che la ospita
- Gli aspetti di sostenibilità ambientale dei metodi di produzione (certificazione biologica, biodinamica)
- Certificazioni di responsabilità sociale, che comunichino l’impegno sociale della fattoria didattica
- Adesione a marchi collettivi di qualità (come da art. 11 del codice di proprietà industriale e riconosciuti dal Ministero dello Sviluppo Economico)
- Denominazioni di “qualità” inerenti il territorio di appartenenza (es.: Parco, Biodistretto, Distretto Rurale).
Sarà utile stimoalre gli allievi a porre un’attenzione specifica nella comunicazione ai profili di accessibilità alla fattoria e alle attività didattiche da parte di soggetti fragili, come le persone con disabilità, siano essi minori, adulti o anziani. La presenza di barriere architettoniche, ad esempio, non può infatti emergere solo quando i fruitori dei servizi didattici arrivano in fattoria, ma deve essere resa nota prima dell’arrivo in fattoria.
Si tenga presente che nella progettazione delle attività didattiche, l’organizzazione di attività destinate a persone con bisogni speciali può rappresentare un aspetto che contribuisce alla reputazione aziendale e consente di accedere ad una domanda specifica che presenta sovente difficoltà ad incontrare un’offerta che la soddisfi.
Strumenti per la comunicazione
La fattoria didattica tende ad offire e a comunicare i propri servizi in primo luogo a soggetti del territorio in cui opera e con i quali può entrare in contatto con diverse modalità ma, proprio per la varietà dei possibili clienti e programmi che può definire, sarà bene sviluppare gli strumenti di comunicazione.
È opportuno dunque che la fattoria didattica riservi sul proprio ambiente web33 (sito, blog, pagina social, ecc.) uno spazio dedicato alle attività didattiche, descrivendole dettagliatamente, e magari fornendo materiali scaricabili. Può essere utile anche un blog dedicato o una pagina sulle principali piattaforme di social media. In ogni caso tali strumenti devono essere aggiornati con una certa frequenza per non dare impressione di “staticità”. Un esempio di aggiornamento relativamente semplice da approfondire in classe può essere quello di comunicare, per lo più tramite canali social o newsletter, avvenimenti che accadono nella vita “agricola” della fattoria quali: le attività di semina
o di raccolta, le nascite nel caso di presenza di allevamenti da reddito, lavorazioni agricole originali o particolari ecc. Questo tipo di comunicazione non solo rappresenta un contributo didattico in sé, ma contribuisce a creare una findelizzazione tra la fattoria didattica e i potenziali visitatori.
Nell’attività formativa relativa a questa tematica può essere utile mostrare alcuni esempi disponibili sul web di pagine comunicative di fattorie didattiche, ritenute dal docente competente particolarmente ben fatte ed efficaci.
Infine, ma non per ultimo, vanno sottolineati tutti gli eventuali adempimenti inerenti la privacy di alcuni contenuti dell’attività comunicativa, quali possono essere immagini che ritraggono visitatori, siano essi minori o meno o qualunque altro dato di natura personale. In questi casi andrà sempre acquisito il consenso esplicito dei soggetti interessati, come disciplinato dal Reg. UE 679/2016.
33 A titolo di esempio si veda questo sito in lingua inglese, ma ben fatto xxxxx://xxxxxxxxxxxxxxx.xx.xx/xxxxx-xx/
Il tema della didattica in azienda, inteso come costruzione di un servizio della multifunzionalità dell’impresa agricola, e come metodologia di diversificazione dell’attività e promozione del territorio, si “impone” di fatto come strumento strategico per la valorizzazione dell’impresa.
Il percorso formativo, comprende contenuti, metodologie e strategie che devono consentire all’imprenditore di fare del suo progetto/servizio, un prodotto da collocare su un mercato. La parola “mercato” è impropriamente utilizzata e non intende di certo indicare un giudizio di merito rispetto al valore dell’azione educativa, ma è adoperata per sottolineare il carattere di “servizio/prodotto/modello” che può avere la fattoria didattica .
Un “mercato”, quindi, che impegna all’acquisizione di linguaggi e di tecniche di programmazione e progettazione, nonché di strumenti di collaborazione, nuovi e spesso anche inediti.
Non solo, il percorso formativo deve lavorare anche sulla valorizzazione del ruolo di educatore dell’imprenditore agricolo, sul configurare una figura professionale di tipo nuovo, in grado, nel tempo, di migliorarsi, di affinarsi e di affermare la propria funzione di innovazione, di creatività, di promozione ulteriore dell’azienda agricola, prima come fattoria didattica, successivamente come partner per la fornitura di servizi educativi e culturali, di valorizzazione sia dei propri prodotti, sia del territorio nel suo insieme.
L’operatore di fattoria didattica, quindi, sarà colui che in una fase preliminare:
• Progetta il servizio
• Programma il servizio, cioè lavora sull’implementazione del servizio
• Comunica il servizio
• Predispone tutto quanto occorre perché le persone si sentano a proprio agio (luoghi,
materiali, attrezzature…)
• Prepara l’attività didattica “concordata” con la scuola o altri clienti/fruitori
In una fase operativa:
• Xxxxxxxx, con gesti e parole di xxxxxxxxx
• Istruisce sulle particolarità del luogo (dai rischi, ad esempio, rappresentati dalle condizioni del suolo, dalla presenza di macchinari, alle caratteristiche del territorio, dell’azienda, della filosofia aziendale, della storia della famiglia agricola, ….)
• Sviluppa l’attività didattica, con attività laboratoriali secondo la pedagogia “dell’imparare facendo”, assicurandosi che ognuno degli ospiti sia coinvolto, partecipi attivamente, comprenda quanto sta accadendo.
Suggerimenti per lo svolgimento del percorso formativo
Alla luce di tutto ciò, e vista la delicatezza della tematica, la sua estensione e l’articolazione tra insegnamenti e concetti diversi, a volte anche molto distanti, sarà importante predisporre al meglioil percorso formativo da parte degli enti accreditati.
Sarà utile allora individuare i docenti più adatti e coordinare il bagaglio di competenze dei docenti/formatori chiamati ad accompagnare l’imprenditore agricolo in tale percorso.
La linea di indirizzo della Regione Lazio, per l’espletamento dell’attività formativa, indica come requisito fondamentale per l’attività di docenza, la presenza di esperienza da parte dei formatori sui temi indicati.
Infatti al punto 10 il documento: Standard di percorso formativo, Esercizio dell’attività di fattoria didattica da parte di imprenditori agricoli, ai sensi della DGR n. 62/2018, riporta: Qualificazione dei formatori, di cui almeno il 50% esperti provenienti dal mondo del lavoro, in possesso di una specifica e documentata esperienza professionale o di insegnamento, almeno triennale, nel settore di riferimento.
Anche con questo passaggio, la Regione invita fortemente gli enti ad evitare di strutturare percorsi formativi estremamente teorici, perché gli allievi hanno già acquisito competenze, almeno basilari, e richiede di puntare sulla efficacia degli insegnamenti.
Non solo, il documento citato, all’articolo 6, Unità di apprendimento aggiuntive, contempla l’inserimento di ulteriori insegnamenti: A scopo di miglioramento/curvatura della progettazione didattica, nel limite massimo del 20% delle ore totali di formazione, come riportato anche in altri passaggi. Possibilità da valutare attentamente in modo da qualificare il più possibile il percorso.
Infine all’articolo 7. Metodologia didattica, sottolinea una metodologia specifica e attiva quale tecnica di insegnamento trasversale a tutte le Unità didattiche. Una metodologia che richiede, quindi, il trasferimento nella pratica delle nozioni teoriche, ad esempio con la presentazione di casi studio, l’illustrazione di metodi e strumenti pratici, la co-progettazione, favorendo anche una partecipazione attiva degli allievi: Le Unità di risultato di apprendimento vanno realizzate attraverso attività di formazione d'aula specifica e metodologia attiva.
Sarà allora utile, all’ente formativo, predisporre alcuni passaggi organizzativi preliminari alla erogazione del corso, per omologare i linguaggi e condividere gli obiettivi formativi e la metodologia tra tutti i docenti.
Nel concreto potrebbe essere utile che l’ente di formazione:
• Stabilisca una riunione di confronto e coordinamento tra tutti i docenti.
• Individui e organizzi, con docenti, le aree di sovrapposizione di argomenti tra i diversi insegnamenti e per evitare il rischio di ripetere stesse nozioni.
• Condivida con tutti i docenti, l’indicazione di una metodologia di insegnamento di tipo per lo più laboratoriale, ponendo attenzione al lavoro di rielaborazione degli argomenti da trattare, perché siano svolti in chiave funzionale, per una concreta programmazione di interventi didattici.
• Chieda la messa a disposizione di materiali, sia utilizzati per l’insegnamento dell’Unità
didattica, sia da segnalare agli allievi per l’approfondimento delle tematiche.
• Illustri e condivida la metodologia della valutazione finale.
Per la valutazione finale, gli indirizzi sono riportati nei riferimenti, Standard di percorso formativo, Esercizio dell’attività di fattoria didattica da parte di imprenditori agricoli, ai sensi della DGR n. 62/2018 al punto 8. Valutazione didattica degli apprendimenti.
Si suggerisce di adottare sia una valutazione sulle conoscenze acquisite che una sulle competenze. Pertanto, la somministrazione di un test con risposte a scelta multipla che verifichi, per ciascuna Unità di Competenza il grado di apprendimento, provvederà a valutare l’apprendimento delle conoscenze. Invece, dato il carattere progettuale e concreto del percorso formativo, potrà essere aggiunta una prova orale che consisterà nell’illustrazione, da parte di ciascun allievo, di un elaborato, un breve percorso didattico (project work), da avviare nella propria azienda (vedi anche allegato 5).
Un lavoro in cui dovranno emergere l’applicazione degli insegnamenti ricevuti e l’elaborazione
personale di contenuti e metodologie approfonditi durante il laboratorio progettuale.
La commissione di esame, strutturata così come indicato negli Standard di percorso formativo, Esercizio dell’attività di fattoria didattica da parte di imprenditori agricoli, ai sensi della DGR n. 62/2018 all’articolo 11, potrà essere composta da 2 docenti, si individuano nei docenti che hanno condotto le Unità di Competenza n. 5 “Progettazione educativa e istituzioni scolastiche” e n. 6 “Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica”, quelli più adatti a comporre la
Commissione di esame finale e ad esprimere, insieme al rappresentante della Regione, la valutazione finale. Il rappresentante della Regione potrà anche essere un esperto della materia designato dalla Direzione regionale competente in materia di multifunzionalità agricola.
Proposta di sviluppo della programmazione didattica per la realizzazione del percorso formativo Premessa
Questo documento costituisce una sorta di approfondimento ulteriore, rispetto alle schede progettuali contenute nelle linee-guida, delle possibili modalità operative per strutturare i corsi di formazione per gli agricoltori, in ottemperanza a quanto sopra richiamato.
Si precisa, per doverosa convinzione, che una vera programmazione didattica riporta necessariamente alla conoscenza dell’aula e che, pertanto, il contributo qui proposto costituisce solamente una traccia di lavoro che, tra le altre possibili, potrebbe aiutare a conseguire risultati efficaci, sul piano dell’apprendimento e della successiva trasposizione delle competenze acquisite in servizi innovativi, all’altezza delle finalità regionali.
La filosofia di fondo, che è richiamata in tutto questo lavoro, è fornire uno strumento che possa rappresentare una linea-guida ma che poi venga arricchito e gestito da ciascun docente.
Rispetto alla programmazione didattica qui proposta, è stata costruita in modo da bilanciare e valorizzare il più possibile i tempi previsti per il percorso di formazione e le indicazione rispetto ai contenuti e agli obiettivi indicati nella normativa.
Destinatari:
progettisti/coordinatori didattici/tutor/docenti incaricati della messa a punto dei corsi, rivolti agli imprenditori agricoli, interessati al riconoscimento di “fattoria didattica” della propria azienda.
Obiettivi operativi:
Facilitare la costruzione dei programmi formativi previsti dalla Delibera e la scansione dei relativi calendari, tenendo conto:
• delle indicazioni esplicitate nei documenti attuativi e nelle linee-guida;
• della necessità di lasciare ampia facoltà decisionale ai singoli esperti di contenuto, specialmente per quanto attiene alla metodologia di erogazione della formazione;
• della irrinunciabile finalità di favorire i futuri operatori, nell’acquisizione di conoscenze/competenze e nell’adozione di comportamenti organizzativi adeguati, rispetto alla delicatezza dei ruoli educativi, nei quali si apprestano ad impegnarsi.
In questa direzione, si è dunque provveduto anche ad evidenziare, di volta in volta, il pericolo insito nella propensione a semplificare e/o complicare eccessivamente il percorso formativo, a seconda delle proprie convinzioni personali in materia, che inducono ad approcci o troppo restrittivi o troppo creativi, perdendo di vista, dunque il necessario bilanciamento tra, scelta imprenditoriale/coerenza professionale/responsabilità educativa che la scelta comporta.
Su questo punto si ribadisce che il carattere inedito, per molti versi, della didattica in fattoria richiede un’operazione continua non solo di apprendimento di contenuti nuovi, ma anche di affinamento di doti e di caratteristiche personali già in essere.
Di qui la necessità di mettere in campo formatori con comprovata esperienza nel settore della didattica in fattoria, appassionati, consapevoli ed anche convinti del valore e della preziosità di questi ruoli innovativi, oltre che di questi nuovi modelli di azienda agricola al passo con i tempi e con i nuovi bisogni della collettività.
In estrema sintesi, chi costruisce il programma didattico e si avvale, per la sua implementazione di figure professionali, selezionate in base a titoli ed esperienze diverse, riveste un compito particolarmente arduo perché è chiamato a formare, certo, un nuovo educatore, ma con un elemento aggiuntivo di complessità, dato dal fatto che in fattoria, l’educatore è colui che stimola il sapere, ma non necessariamente ha più conoscenze dei suoi studenti.
Un operatore di fattoria didattica, infatti, potrebbe non sapere nulla di teorie scientifiche, adesempio, sulla crescita delle piante o degli animali, ma conosce le sue piante e i suoi animali e, graziea questa esperienza e sulla base di un progetto specifico, ne racconta il valore, le funzioni, la storia, facilitando, nei propri allievi sia l’apprendimento di nuovi saperi, sia lo slancio a vivere momenti di lavoro comune, di manipolazione, di gioco, di emozione.
Questo vuol dire che occorrerà orientare il corso più al “come” svolgere la didattica, invece che a “cosa” fare di preciso, per poter realizzare percorsi/eventi/iniziative in fattoria, in grado di generare reddito da attività connessa, ma anche di rafforzare la reputazione dell’azienda in quanto soggetto
economico, impegnato nel concorrere alla valorizzazione della cultura rurale, dell’educazione alla sostenibilità, del rafforzamento del legame tra produzione e consumo, di qui la speciale cura da mettere nella formazione dei formatori, appunto.
Prima di descrivere il programma didattico proposto, si sottolineano alcune informazioni utili per la costruzione del percorso formativo nel calendario e nell’indicazione dei contenuti.
1. Con riferimento al tema della sicurezza e agli aspetti igienico sanitari degli alimenti la possibilità offerta agli allievi, di avvalersi dell’esonero per le Unità n. 2 e n. 3 dell’impianto formativo può risultare fuorviante rispetto alla peculiarità della progettazione/conduzione e gestione di servizi didattici e di animazione in fattoria.
Come evidenziato nelle diverse Unità di questa pubblicazione, il tema della sicurezza, come quello del corretto processo alimentare e della tutela dal rischio in azienda assumono valenza del tutto diverse se rapportate all’ingresso e al “lavoro” sia pure simulato, che gli ospiti vi potranno svolgere. Gli obiettivi formativi di queste Unità sono infatti quelli di accompagnare gli allievi nel rileggere gli aspetti di sicurezza e igiene alla luce del servizio di Fattoria didattica e di accoglienza e così definire standard e comportamenti utili. Quindi rappresentano un arricchimento e non una ripetizione delle sole normative da applicare.
Chi, dunque, si volesse avvalere dell’esenzione alla frequenza delle 14 ore corrispondenti, con un vantaggio pratico immediato nell’investimento di tempo in formazione, potrebbe trovarsi del tutto impreparato ad affrontare l’impatto che queste tematiche assumono proprio nella impostazione e nella conduzione della fattoria didattica.
2. Con riferimento al tema della comunicazione, l’organizzazione di un servizio qualificato e continuativo, nel tempo, rivolto alla promozione dei valori della vita rurale, alla disseminazione di più avanzate chiavi di lettura del collegamento tra scelte alimentari ed eco- sostenibilità, all’educazione in natura, alla ricerca di linguaggi comuni che affrontino il tema del rapporto città campagna e che possano rivolgersi a target molti diversi, si fonda essenzialmente sulla capacità di avvalersi di registri comunicativi appropriati, all’interno ed all’esterno dell’azienda agricola multifunzionale. Per questo si suggerisce di intrecciare la trattazione del tema “comunicazione” all’itinerario di formulazione e di presentazione dei progetti della fattoria didattica, collegando questa Unità al laboratorio di progettazione e in stretta sinergia con il lavoro dell’Unità n. 6.
3. In relazione al monte ore, data l’articolazione delle ore rispetto ai contenuti e alle finalità, al fine di fornire un percorso efficace e rispondente ai bisogni degli allievi, e soprattutto in grado di affrontare con un più giusto grado di approfondimento, si consiglia di valutare la possibilità di ampliare il monte ore del 20% (come previsto dalla normativa) rafforzando temi quali la comunicazione (inserita nel percorso laboratoriale) e il tempo indicato perché gli allievi possano sperimentarsi concretamente con il proprio lavoro di project work. L’introduzione di un monte ore per l’effettuazione del project work sarebbe del tutto auspicabile.
Proposta di scansione del programma formativo
A partire dalle direttive regionali e dalle schede tecniche elaborate, in ragione delle Unità di risultato identificate, si propone una scansione delle lezioni, ovvero degli incontri didattici, formulata per semplificare al massimo l’opera tutt’altro che secondaria di calendarizzazione e sviluppo dell’itinerario didattico, ottimizzando sia i tempi, sia l’intreccio razionale dei contenuti previsti.
U C | Titolo/contenuti di massima | Tipologia di docente | O R E | Metodolo gia didattica |
1 | Incontro N. 1 Inquadramento del contesto di riferimento | 4 | ||
Introduzione al percorso didattico Illustrazione dei contenuti e delle modalità di svolgimento del corso | 1 formatore | 1 | Lezione frontale in modalità interattiva | |
Presentazione degli allievi (azienda di provenienza/motivazione alla formazione). Patto formativo | agronomo con esperienze didattiche documentate | |||
Contenuti di massima | ||||
Il quadro delle normative riferite alla multifunzionalità agricola | ||||
La denominazione di “fattoria didattica” (DGR n. 62 del 06/02/2018 1.) | 3 | |||
Il Progetto didattico: funzioni/caratteristiche/peculiarità (con rimandi all’apposita Unità n. 6. | ||||
Regime fiscale | ||||
Requisiti soggettivi degli operatori | ||||
Tipologie di fruitori | ||||
Locali di svolgimento delle attività | ||||
Iter di avvio del riconoscimento di “fattoria didattica” | ||||
Obblighi/applicazione delle norme di sicurezza. |
Raccomandazioni: L’ora introduttiva iniziale non costituisce solo un generico momento di presentazione, ma una opportunità irrinunciabile perché ci si renda consapevole: delle tipologie di operatori e, dunque, di aziende presenti in aula; delle differenti motivazioni di cui sono portatori. Pertanto sarebbe utile redigere, da parte del soggetto gestore, un report di sintesi di quanto sopra, da trasferire ai docenti incaricati. In questo modo si eviterebbero inutili dispersioni di ore del corso per successive, inutili auto – presentazioni, ma sarebbe facilitata anche una specifica cura dei contenuti dei singoli docenti, per la formulazione di esempi mirati, oltre che per la nascita del laboratorio progettuale previsto nel percorso stesso. | ||||
4 | Incontro N. 2 Ambiente, territorio, alimentazione e salute nella progettazione didattica | |||
Contenuti di massima | ||||
La fattoria didattica come presidio territoriale di sicurezza alimentare/sostenibilità ambientale, promozione di una sana cultura alimentare. Il valore delle attività didattiche in fattoria, finalizzate alla conservazione, valorizzazione e difesa del patrimonio materiale e immateriale, legato alla vita rurale per una corretta integrazione del reddito agricolo. Metodi e strumenti per analizzare il contesto territoriale, le realtà aziendali di provenienza, i processi produttivi per identificare spunti e filoni di intervento in campo educativo, su questi temi. Spunti e priorità da approfondire, per la redazione di progetti collegati ai bisogni delle scuole, della collettività (valorizzazione delle tipicità locali/tradizioni eno – gastronomiche e produttive tradizionali, tutela della biodiversità). | Formatore/agr onomo con esperienze didattiche documentate | 3 | Lezione frontale con ampia document azione illustrativa delle tematiche affrontate e del territorio di riferiment o) | |
Raccomandazioni | ||||
Nel programmare questa Unità, occorre che si crei un “comune sentire” tra formatori/docenti, perché, le tematiche da affrontare non siano trattate come a sé stanti, bensì come scenario in cui collocare un modello di agricoltura educante, sui temi della sostenibilità, sia dei bambini sia degli adulti, per poi progettare percorsi appetibili, in grado di attrarre, in ambito rurale ogni |
potenziale soggetto, interessato a comprendere e vivere in prima persona le trasformazioni in atto. | ||||
4 | Incontro N. 3 Ambiente, territorio, alimentazione e salute nella progettazione didattica | 3 | ||
Contenuti di massima | ||||
Analisi del fabbisogno educativo locale (sulle tematiche illustrate nella Unità n. 4) e delle potenziali fasce di utenza verso cui indirizzare la nascita di servizi didattici in fattoria. Elementi di riferimento per la progettazione di percorsi didattici in fattoria (esperienze/modelli/casi di successo). Buone pratiche inerenti alla progettazione e all’erogazione di servizi didattici, in rapporto a utenze diversificate (scuole/adulti/gruppi d’interesse). | Formatore esperto, con documentata esperienza nell’ambito dell’agricoltura multifunzional e e delle fattorie didattiche | Lezione frontale, con supporti di sostegno alla ideazione progettual e. | ||
Organizzazione, promozione e gestione della didattica, in modalità di co – progettazione con scuole, enti locali, strutture di promozione del turismo di prossimità.... | ||||
Raccomandazioni | ||||
Analizzare i fabbisogni è tema squisitamente legato al marketing dei servizi, ma sia pure in poche ore, la dimensione su cui riflettere è certamente la seguente: | ||||
i servizi didattici in fattoria, per essere “acquistati” si dovranno collegare a richieste, palesi o latenti della comunità locale. | ||||
Xxx tratterà questa tematica dovrà essere in grado, quindi, di stimolare gl’imprenditori a cercare spunti, testimonianze, informazioni su quanto accade, almeno sul territorio, in riferimento al tema dell’alimentazione e della sostenibilità. | ||||
Non a caso, laddove il fenomeno si è radicato maggiormente, si va affermando la prassi consolidata della co – progettazione, che consiste, specie con la scuola, nel collegare strettamente i filoni progettuali scolastici con le potenzialità della fattoria, con una suddivisione di funzioni e in uno scambio per differenza, in grado di generare continuità e, dunque, successo imprenditoriale crescente di questa attività connessa, integratrice di reddito. | ||||
Incontro N. 4 Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica | 3 |
6 | Contenuti di massima Impostazione del team progettuale Il primo passaggio, nel lancio del laboratorio, consisterà nell’ illustrazione (da parte del docente) dei metodi e degli strumenti prescelti per individuare i fabbisogni educativi e orientarsi tra le diverse opzioni proposte dalla delibera regionale, in rapporto ai diversi modelli di servizio e ai differenti gruppi di potenziali destinatari. (Cfr. Unità n. 6) Durante quest’incontro preparatorio, gli allievi saranno invitati ad esporre, in sintesi, la propria idea iniziale di progetto didattico per attivare una prima selezione delle diverse opzioni, sia in rapporto alle normative regionali, sia in connessione con le caratteristiche dell’azienda di provenienza. Su queste basi si affida ad ognuno dei partecipanti il compito di riflettere (nella progressione stessa del corso) su almeno 1 delle possibili opzioni su cui impegnarsi, per utilizzare questo spunto come filo conduttore del suo lavoro nei successivi incontri del laboratorio di progettazione, utile anche come project work | Formatore esperto, con documentata esperienza nell’ambito dell’agricoltura multifunzional e e delle fattorie didattiche | Lezione con metodolog ie attive, dinamiche di co- progettazi one in modo da faovirire il coinvolgim ento degli allievi, la creatività e il senso di iniziativa, non prescinde ndo naturalme nte dai contenuti curricolari. | |
Raccomandazioni | ||||
Sarebbe opportuno che, per seguire gli allievi, passo dopo passo, il docente predisponesse e consegnasse loro schede tecniche di raccolta dati e di progettazione, e strumenti di lavoro di co- progettazione in modo da incentivare un immediato avvio del lavoro, da parte di ognuno. | Presentazi one e analisi di casi di studio e di esempi e presentazi one degli strumenti utilizzati | |||
2 | Incontro N. 5 Sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi della normativa vigente | 3 | ||
Contenuti di massima Requisiti strutturali, igienico-sanitari, urbanistici, ambientali e di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia, nonché dall’art. 2 bis, comma 2, della legge regionale 2 novembre 2006 n. 14 e s.m.i. Ricognizione e analisi aziendale delle principali casistiche di rischio | Esperto di sicurezza (con esperienza comprovata nell’ambito della multifunzionali tà agricola). | Lezione frontale in modalità interattiva. | ||
Analisi delle diverse tipologie di rischio, in rapporto alla creazione, in azienda, di servizi educativi (e/o di accoglienza/animazione/intrattenimento). |
Analisi congiunta di casi studio ed esempi per la definizione di un Piano di Sicurezza per la fattoria didattica ed esempi di elaborazione di procedure aziendali per la gestione dei rischi. Raccomandazioni Nel pianificare questo incontro, il formatore/docente curerà la stesura di una progettazione di dettaglio dell’incontro, incentrata sul tema della sicurezza da non intendere solamente come assolvimento di un obbligo, bensì come una vera e propria componente della qualità e della competitività del servizio didattico. | Analisi di casi di studio e di esempi di elaborazio ne di procedure aziendali per la prevenzio ne e la tutela dal rischio. | |||
Occorre evitare, infatti, un approccio pedissequo rispetto alle normative in quanto tali, sia perché esse sono già applicate di fatto sia perché la nascita dei nuovi servizi impone riflessioni e adeguamenti specificamente mirati a tutelare dal rischio gli utenti della didattica (ospiti/visitatori/accompagnatori o altro). | ||||
3 | Incontro N. 6 Cura degli aspetti igienico-sanitari connessi alla somministrazione di alimenti e bevande | 3 | ||
Contenuti di massima Riferimenti normativi in materia di igiene e sicurezza degli alimenti Norme inerenti all’organizzazione e la gestione di laboratori didattici, incentrati sulla manipolazione di alimenti (conparticolare attenzione all’utilizzo di locali/attrezzature/materiali...). Metodi e tecniche di messa a punto dei piani di auto – controllo, con specifico riferimento alla somministrazione di spuntini/merende o altri prodotti alimentari, all’interno dei programmi educativi in fattoria (schemi / esemplificazioni). | Biologo/ Tecnologo dell’alimentazi one con esperienze pregresse in ambito didattico | Lezione frontale in modalità interattiva per attivare confronti sulle diverse esperienze | ||
Raccomandazioni | ||||
Il docente dovrà essere informato opportunamente sulla presenza in aula di imprenditori, già operanti o non in una dimensione di agriturismo, dal momento che esistono differenze rilevanti nell’affrontare le tematiche previste. | ||||
La delicatezza del tema richiederebbe approfondimenti a monte anche in relazione agli organismi di controllo nella consapevolezza che esistono interpretazioni ampie o restrittive delle norme, con casistiche che possono risultare fuorvianti nel lavoro d’aula. |
5 | Incontro N. 7 Progettazione educativa e istituzioni scolastiche | 3 | ||
Contenuti di massima Identificazione del ruolo educativo dell’agricoltore in fattoria didattica. Le teorie inerenti “lo spazio educativo”: gli strumenti di analisi delle potenzialità dell’azienda agricola come luogo in cui sviluppare una didattica in grado di dare valore ai vari tipi di intelligenza e di dialogare col sistema scolastico sui temi dell’educazione alla sostenibilità. La didattica del fare, nella lezione dei grandi maestri: dalla Montessori a Xxx Xxxxxx, da Xxxxxxx a Xxxxx Xxxx... I linguaggi dedicati: obiettivi/competenze in esito/modalità per effettuare verifiche di apprendimento. | Formatore, con esperienza comprovata nell’ambito della didattica in sede non formale e della formazione per gli adulti. | Lezione frontale con ampia document azione illustrativa riferita a casi esemplari e di successo di fattorie didattiche di consolidat a esperienza . | ||
Raccomandazioni | ||||
Nell’impostazione della lezione, si sottolinea l’importanza di lavorare sui linguaggi dedicati, più che sugli aspetti pedagogici in quanto tali (che vanno segnalati a pieno titolo come esempi e come legittimazione della fattoria stessa in quanto sede educativa pienamente efficace e carica di valori). | ||||
Per quanto attiene alla scelta del docente /esperto, sarà utile avvalersi di persona proveniente dall’ambito formativo degli adulti più che dall’ambito scolastico, al fine di evitare a monte ogni approccio eccessivamente pedagogico, in senso stretto. | ||||
5 | Incontro N. 8 Progettazione educativa e istituzioni scolastiche | 3 | ||
Contenuti di massima Caratteristiche, potenzialità e metodologie della didattica da sviluppare in situazione: | Formatore, con esperienza comprovata nell’ambito della didattica in sede non formale e della | Lezione frontale con ampia document azione illustrativa riferita a |
modi e forme di collegamento tra percorsi educativi scolastici e modalità di sviluppo in azienda agricola; | formazione per gli adulti. | progetti didattici sviluppati cin co – produzion e tra scuole e fattorie didattiche. | ||
la realizzazione di laboratori: caratteristiche/cautele/scelta dei materiali/gestione dei prodotti in esito; | ||||
le potenzialità del gioco educativo/gioco di ruolo per attivare apprendimenti in situazione; | ||||
le possibili opzioni per misurare il conseguimento degli obiettivi dichiarati. | ||||
Raccomandazioni | ||||
Si tenga conto del rapporto stretto di questo passaggio del corso, rispetto al laboratorio di progettazione dell’Unità n. 6. In sede di programmazione didattica (a meno che non ci si avvalga di un professionista in grado di sviluppare ambedue le Unità di Competenza) sarà opportuno mettere in contatto i due incaricati per un confronto operativo. | ||||
6 | Incontro N. 9 Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica | 3 | ||
Contenuti di massima Con questo incontro, il laboratorio entra nel vivo. Dopo la raccolta delle diverse opzioni che ciascuno dichiarerà di voler mettere in campo, il docente provvederà ad illustrare i diversi, possibili modelli organizzativi e, quindi, le caratteristiche dei principali modelli: Attività giornaliera con scolaresche. | Formatore esperto, con documentata esperienza nell’ambito dell’agricoltura multifunzional e e delle fattorie didattiche | Presentazi one e analisi di casi di studio e di esempi e presentazi one degli strumenti utilizzati | ||
Attività di uno o più giorni (con pernottamento) | ||||
Campi scuola Eco - fattorie (per aziende inserite in parchi naturali e specializzate in proposte di carattere ambientale) Fattoria-scuola (percorsi residenziali ed improntati al metodo cooperante, nelle quali si insegna a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni). | Illustrazion e di project work per la definizion e del progetto didattico | |||
Su queste basi, il docente fornirà uno schema semplificato di progettazione per ognuna delle opzioni richieste e proporrà, a titolo volontario, una compilazione individuale “a casa “da parte |
dei singoli allievi, per misurarsi nella traduzione pratica di quanto appreso in aula. | ||||
2 | Incontro N. 10 Sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi della normativa vigente | 3 | ||
Contenuti di massima Esercitazione pratica con valutazione dei rischi aziendali tramite l’utilizzo di check list; Realizzazione di un impianto-tipo di “Piano di prevenzione dal rischio” Illustrazione di esempi e di strumenti utili per l’elaborazione di DVR personalizzati | Esperto di sicurezza (con esperienza comprovata nell’ambito della multifunzionali tà agricola). | Presentazi one e analisi di casi studio ed esempi. Messa a disposizio ne di fac simili | ||
Illustrazione e messa a punto di strumenti aggiuntivi (ad esempio una cartellonistica ad hoc destinata ai bambini anche non alfabetizzati…). | ||||
Affidamento della consegna individuale, ad ogni allievo, di: | ||||
elaborazione del proprio DVR (sulla base di un modello appositamente fornito). | ||||
6 | Incontro N. 11 Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica | 3 | ||
Contenuti di massima Oggetto dell’incontro è il prodotto del lavoro degli allievi, in rapporto alle diverse opzioni di servizio da progettare. L’incontro avrà, dunque, un carattere interlocutorio, di confronto, di approfondimento in modo da realizzare una completa condivisione dei diversi modelli aziendali. | Formatore esperto, con documentata esperienza nell’ambito dell’agricoltura multifunzional e e delle fattorie didattiche | Analisi e approfond imento di project work per la definizion e del progetto didattico | ||
3 | Incontro N. 12 Cura degli aspetti igienico-sanitari connessi alla somministrazione di alimenti e bevande | 3 |
Contenuti di massima | 1 esperto di animazione rurale/un agricoltore di elevata professionalità nella messa a punto di laboratori (con cibi e bevande) | Presentazi one e analisi di casi studio ed esempi. Messa a disposizio ne di fac simili | ||
Allestimento di un laboratorio di manipolazione/riconoscimento/degustazione di alimenti, in fattoria didattica. | ||||
In particolare, sarà cura del docente, evidenziare: | ||||
le criticità rispetto alla manipolazione del cibo prodotto durante i laboratori didattici | ||||
esempi di valorizzazione degli alimenti prodotti e somministrati a scopo educativo/didattico, anche attraverso l’organizzazione di corsi di cucina, preparazione di ricette tipiche ed altro; | ||||
i criteri di progettazione utilizzati e la gestione delle criticità rispetto alla manipolazione del cibo prodotto durante i laboratori didattici. | ||||
7 | Incontro N. 13 Comunicazione | 2 | ||
Contenuti di massima Analisi di esempi di comunicazione rispetto ai diversi target e alla loro funzione. Come e cosa comunicare dell’offerta didattica in base al target: Esempi di Proposta didattica per scuole, per famiglie, per turisti altri target | Presentazi one e analisi di casi studio ed esempi. Messa a disposizio ne di fac simili | |||
Esempi di Carta della qualità | ||||
Esempi di Regolamenti | ||||
Esempi di stesura accordi tra azienda e clienti | ||||
Esempi di Questionari di verifica apprendimento/gradimento | ||||
Raccomandazioni | ||||
Vista l’elevata connessione con il laboratorio di progettazione, si propone di far confluire le 2 ore previste nel laboratorio e trattare |
il tema come correlato ai progetti, così come specificato nelle premesse di questa programmazione. | ||||
Incontro N. 14 Sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi della normativa vigente | 2 | |||
Contenuti di massima Analisi dei DVR formulati, per evidenziare e analizzare limiti, incongruenze errori e suggerire soluzioni alternative. Illustrazione/condivisioni di elementi aggiuntivi di sicurezza incrementale, ovvero di dispositivi organizzativi non previsti dalle norme, ma stabiliti dall’aziende in quanto soggetto proiettato alla competitività nel mercato dei servizi. | Esperto di sicurezza (con esperienza comprovata nell’ambito della multifunzionali tà agricola). | |||
Incontro N. 15 Laboratorio di progettazione dell’offerta di fattoria didattica | 1 | Confronto sui lavori dell’aula |
Contenuti di massima Restituzione e confronto finale dei progetti. | Esperto di sicurezza (con esperienza comprovata nell’ambito della multifunzionali tà agricola). |
A L L E G A T I
1 – Esempio di SCIA
2 – Esempio di Check List
3 – Esempio di Project Work
4 – Materiali per laboratorio di progettazione 5 – Documenti utili per approfondire
Xxxxxxx Xxxxx, è professore associato presso il Xxx.xx DAFNE dell'Università della Tuscia (Italia) dove insegna Economia Agraria e Sviluppo Rurale. I suoi principali interessi di ricerca hanno da anni interessato l’agricoltura multifunzionale e le pratiche di diversificazione delle imprese agricole.
Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx, agronoma e mediatrice in agricoltura etico sociale, nell’ambito della formazione svolge attività di docenza e di progettazione di percorsi formativi sui temi della multifunzionalità e, in particolare, dello sviluppo della capacità imprenditoriale, della didattica in natura e dell’agricoltura sociale.
Xxxxxxxxxx Xxxxxx, laureata in Scienze Politiche, si occupa di formazione professionale e di coordinamento didattico metodologico sui temi della didattica in fattoria e dell’educazione alimentare con esperienza nella formazione dei formatori, degli agricoltori, dei docenti delle scuole e dei tecnici agricoli.
Allegato 1
E S E M P I O di S C I A
Allo Sportello Unico Attività Produttive del COMUNE DI……………….. | Comune di ………………. | |
Regione Lazio | (provincia di ) | |
PEC: ………………………………….. | ||
Avvio attività di Fattoria Didattica | ||
(L.R. N.14/2006 – DGR 62/2018) | ||
Barrare una delle caselle sotto indicate: SCIA SCIA UNICA |
Utilizzare obbligatoriamente il Modello SCHEDA ANAGRAFICA SCIA
1. DATI CATASTALI DELLA SUPERFICIE AZIENDALE COMPLESSIVA
Foglio n | Mappale | Subalterno (se presenti) | Sezione |
Foglio n | Mappale | Subalterno (se presenti) | Sezione |
Foglio n | Mappale | Subalterno (se presenti) | Sezione |
Foglio n | Mappale | Subalterno (se presenti) | Sezione |
Il/la sottoscritto/a, i cui dati completi sono riportati nella scheda anagrafica scia, consapevole delle sanzioni penali previste dalla legge per le false dichiarazioni e attestazioni (art. 76 del DPR n. 445 del 2000 e Codice penale), sotto la propria responsabilità,
DICHIARA
2. DI ESSERE
Imprenditore agricolo singolo o associato
(indicare nella parte sottostante numero di iscrizione e data al Registro Imprese)
n. in data della Camera di Commercio di
Essere iscritto nell’anagrafe regionale delle imprese n. in data Avere il fascicolo aziendale aggiornato;
Avere la sede operativa nel territorio regionale;
Aver stipulato apposita polizza assicurativa per la responsabilità civile, specifica per l’attività didattica nei confronti dei visitatori.
3. POSSESSO DEI REQUISITI
Dichiara di essere in possesso di uno dei seguenti requisiti formativi
diploma o laurea in materie pedagogiche; diploma o laurea in materie agrarie; qualifica di guida ambientale;
attestato di frequenza rilasciato a seguito d un percorso di formazione per operatore di fattori didattica.
4. SPECIFICHE DELL’AZIENDA AGRICOLA
a. Superficie aziendale: Indicare gli ettari complessivi:
b. Strutture e spazi adibiti allo svolgimento delle diverse attività didattiche/educative:
c. Destinazione colturale dell’azienda, specificando per ogni coltura la relativa superficie: tipo di coltura superficie
numero di ore lavoro annuo tipo di coltura superficie numero di ore lavoro annuo tipo di coltura superficie numero di ore lavoro annuo tipo di coltura superficie
numero di ore lavoro annuo
tipo di coltura superficie numero di ore lavoro annuo
d. le attività didattiche svolte, specificando capacità ricettiva e periodi di svolgimento
e. il carico di bestiame:
f. il parco macchine aziendale:
g. la descrizione dei fabbricati, con relativa identificazione catastale e destinazione d’uso:
h. il numero dei soggetti occupati in azienda, specificando se familiari o dipendenti, se a tempo indeterminato, determinato o parziale, nonché le ore di lavoro impiegate da ciascuno, distinte tra attività agricole ed attività di fattoria didattica:
5. DICHIARAZIONI
Il/la sottoscritto/a dichiara che gli immobile e le strutture destinate all’esercizio delle attività didattiche, sono conformi:
ai requisiti strutturali, igienico sanitari, urbanistici, ambientali e di sicurezza previste dalle normative vigenti in materia, nonché all’art. 2 bis, comma 2, della L.R. Lazio 2 novembre 2006 n.14 e s.m.i.
Il/la sottoscritto/a dichiara, inoltre:
di impegnarsi a comunicare ogni variazione relativa a stati, fatti, condizioni e titolarità rispetto a quanto dichiarato.
6. IMPEGNI OBBLIGATORI
Il sottoscritto dichiara sotto la propria responsabilità di essere a conoscenza:
• Dell’obbligo di registrare gli ospiti in un Quaderno delle presenze e a comunicare entro il 31 gennaio dell’anno successivo all’attività, il flusso delle presenze alla Direzione regionale competente in materia di agricoltura;
• Di non poter destinare alla vendita e alla somministrazione i prodotti alimentari ottenuti nel corso
dell’attività didattica attraverso la manipolazione diretta dei partecipanti ai percorsi didattici;
• Di non poter somministrare alimenti riconducibili ad un pasto, provenienti dalla propria cucina domestica utilizzata per la preparazioni di assaggi, spuntini o merende legati allo svolgimento dell’offerta formativa, se non in presenza di attività agrituristica;
• Dell’obbligo di individuare, per garantire la sicurezza delle persone ospitate, gli ambienti e le attrezzature
che rappresentano un pericolo per i fruitori dell’attività, vietandone l’accesso al pubblico mediante predisposizione di adeguata segnaletica, permettendo ai visitatori di rapportarsi in condizioni di sicurezza con gli animali allevati.
• Di dover dotare l’azienda delle attrezzature di primo soccorso garantendo la presenza, obbligatoria,
durante le giornate di apertura di operatori che abbiano frequentato i corsi di primo soccorso ai sensi della normativa vigente in materia.
• Di richiedere il rilascio del certificato penale del casellario giudiziario, per le persone da impiegare nelle
attività didattiche con minori;
• Di rispettare le norme relative alla “Lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile” di cui al d.lgs. n. 39 del 06.04.2014 e ai sensi del D.p.r. 14.11.2013 n. 313.
NFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (Art . 13 dei Reg . UE n .20161679 dei 27 aprile 2016)
l Reg . UE n . 2016/679 del 27 aprile 2016 stabilisce norme relative alla protezione delle persone fisiche con riguardo al rattamento dei dati personali . Pertanto, come previsto dall'art.13 del Regolamento, si forniscono le seguent Informazion i
Titolare del Trattamento : Comune di ………
ndirizzo …………………..
ndirizzo mail/PEC: comune………………
Finalità del trattamento. Il trattamento dei dati è necessario per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico o
connesso all'esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento. Pertanto i dati personali sarann o utilizzati dal titolare del trattamento nell'ambito del procedimento per il quale la dichiarazione viene resa .
Modalità del trattamento . I dati saranno trattati da persone autorizzate, con strumenti cartacei e informatici .
Destinatari dei dati. I dati potranno essere comunicati a terzi nei casi previsti dalla Legge 7 agosto 1990, n . 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), ove applicabile, e in caso di controlli sulla veridicità delle dichiarazioni (art .71 del D .P .R. 28 dicembre 2000 n.445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) .
Responsabile del trattamento
Diritti. L'interessato può in ogni momento esercitare i diritti di accesso e di rettifica dei dati personali nonché ha il diritto di presentare reclamo al Garante per la protezione dei dati personali . Ha inoltre il diritto alla cancellazione dei dati e alla limitazione alloro trattamento nei casi previsti dal regolamento .
Per esercitare tali diritti tutte le richieste devono essere rivolte al Comune di ………….. indirizzo mail: ……………………
Il responsabile della protezione dei dati è contattabile all'indirizzo mail ;
Periodo di conservazione dei dati. I dati personali saranno conservati per un periodo non superiore a quello necessario per il perseguimento delle finalità sopra menzionate o comunque non superiore a quello imposto dalla legge per la conservazione dell'atto o del documento che li contiene .
Il/Ia sottoscritto/a dichiara di aver letto l'informativa sul trattamento dei dati personali.
Firma digitale
SCIA UNICA (SCIA + altre segnalazioni, comunicazioni e notifiche):
Il/la sottoscritto/a presenta le segnalazioni e/o comunicazioni indicate nel quadro riepilogativo allegato.
Attenzione: qualora dai controlli successivi il contenuto delle dichiarazioni risulti non corrispondente al vero, oltre alle sanzioni penali, è prevista la decadenza dai benefici ottenuti sulla base delle dichiarazioni stesse (art. 75 del DPR 445 del 2000).
Firma digitale
7. QUADRO RIEPILOGATIVO DELLA DOCUMENTAZIONE
SCIA
ALLEGATO | DENOMINAZIONE | CASI IN CUI È PREVISTO |
Procura/delega (utilizzare il Modello F-17 presente nel Portale SUAP) | SOLO nel caso di procura/ delega a presentare la segnalazione | |
Copia del documento di identità del/i titolare/i | Nel caso in cui la segnalazione non sia sottoscritta in forma digitale e in assenza di procura | |
Permesso di soggiorno (obbligatorio per i cittadini di stati non appartenenti all' Unione Europea) | SOLO se ricorre la fattispecie | |
Requisiti di onorabilità (utilizzare il Modello D-100quinquies presente nel Portale SUAP) | Sempre obbligatorio |
Dichiarazioni sul possesso dei requisiti da parte degli altri Soci (utilizzare il Modello D-1ter (Allegato A) presente nel Portale SUAP) + copia del documento di identità | Sempre, in presenza di soggetti (es. soci) diversi dal dichiarante | |
Planimetria redatta con le caratteristiche indicate nel Modello Z-22 presente nel Portale SUAP | Sempre obbligatoria | |
Copia della polizza assicurativa stipulata per la responsabilità civile, specifica per l’attività didattica nei confronti dei visitatori | Sempre obbligatoria | |
Xxxxxxxx Xxxxxxxxx aggiornato | Sempre obbligatorio | |
Copia dell’ atto di proprietà o contratto di affitto delle superficie e dei manufatti redatto ai sensi della legge 3 maggio 1982, n. 203 (norme sui contratti agrari) | Sempre obbligatorio | |
۴ | Attestazione del versamento di oneri, di diritti SUAP e ASL (SISP) | Con le modalità indicate nel Portale SUAP alla voce diritti e spese |
SCIA UNICA
ALLEGATO | DENOMINAZIONE | CASI IN CUI È PREVISTO |
Notifica sanitaria (art. 6, Reg.CE n. 852/2004) (Utilizzare il Modello E-0 presente nel Portale SUAP) | Sempre obbligatoria in caso di preparazione di assaggi, spuntini o merende legati allo svolgimento dell’offerta formativa. | |
۴ | Attestazione del versamento diritti ASL (SIAN) | Con le modalità indicate nel Portale SUAP alla voce Diritti e spese |
FIRMA DIGITALE DEL DICHIARANTE (*)
Qualora il dichiarante sia sprovvisto di firma digitale il presente Modello può essere firmato digitalmente dal procuratore incaricato con la Procura Speciale.
La Procura Speciale deve invece essere obbligatoriamente sottoscritta con firma autografa del soggetto dichiarante, nel caso in cui lo stesso non sia in possesso di firma digitale ed accompagnata da un documento di riconoscimento in corso di validità del medesimo.
Allegato 2
Esempio di Check List
Punto di analisi |
Gli operatori presenti sono proporzionali al numero degli ospiti, così come da normativa? |
È presente un’area dedicata al parcheggio? |
È consentita un’area di manovra per i mezzi scolastici? |
È organizzata e fruibile anche rispetto a persone con scarsa mobilità o per l’accoglienza di famiglie con bambini sul passeggino? |
Gli spostamenti all’interno dell’azienda sono fruibili e organizzati in sicurezza anche in relazione al mezzo con cui vengono utilizzati (es. a piedi, con animali, con mezzi…)? |
Per i camminamenti/percorsi aziendali da percorrere a piedi, è stata effettuata la manutenzione/pulizia? (es. erba tagliata…manutenzione staccionate/muretti, siepi) |
È presente un’adeguata cartellonistica aziendale per fornire le informazioni ai visitatori? |
È presente un’adeguata segnaletica aziendale per un più rapido raggiungimento della sede? |
La movimentazione dei mezzi aziendali è interdetta durante la visita didattica in modo da non interferire con il passaggio dei visitatori? |
È ben segnalato e interdetto l’accesso alle aree non accessibili o pericolose ai visitatori? |
Sono state fornite tutte le informazioni utili per il comportamento da tenere nei confronti degli animali? |
L’area visita animali è organizzata ed è fruibile dai visitatori? |
Le aree di interesse naturalistico (stagni, laghetti, corsi d’acqua, sorgenti ed altri piccoli punti d’acqua presenti in azienda) sono fruibili in sicurezza |
Lungo il percorso sono presenti piante tossiche? |
Sono presenti sistemi di sicurezza e prevenzione previsti dalle normative vigenti sia per i locali chiusi (norme antincendio, luci di emergenza, segnalazioni uscite) che per le aree aperte; |
I laboratori didattici sono organizzati e allestiti secondo le disposizioni previste dalle normative? |
Gli spazi attrezzati all’aperto per l’eventuale consumo dei pasti sono fruibili dagli ospiti in autonomia e sicurezza? |
Viene fornito ai visitatori un regolamento o viene illustrata la modalità di comportamento da seguire in azienda ai fini della sicurezza? |
Vengono organizzate tutte le azioni previste in base alla normativa anti-covid 19? |
Sono state richieste informazioni preliminari alla visita rispetto alla presenza di visitatori con allergie, intolleranze, mobilità ridotta, altre esigenze? |
Sono state fornite informazioni preliminari sull’abbigliamento più idoneo da indossare per la visita? |
È presente durante la visita personale con nozioni di primo soccorso? |
L’azienda è dotata di adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile, specifica per l’attività didattica nei confronti dei visitatori, (così come previsto dalla DGR 62 del 2018)? |
È predisposta un’area per la raccolta differenziata dei rifiuti? |
…… |
…… |
Allegato 3
Traccia per l’elaborazione di un project work
Chi siamo……
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Cosa intendiamo fare (contenuti)
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A chi ci rivolge (destinatari)
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Per quali obiettivi (educativi/ricreativi/didattici/ ….)
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Con la collaborazione/il contributo di chi (eventuali partner pubblici o privati)
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Tempi / durata (sostanzialmente dire se sono progetti continui o eventi/spot)
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In quali spazi
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Con quali risorse (umane/competenze/attrezzature/fondi……).
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Altre annotazioni, che rendano più chiara l’idea progettuale
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Allegato 4
Materiali per il laboratorio di progettazione
Tutti i materiali sono tratti da internet
Alcuni sono stati rimodulati per essere coerenti con il tema trattato
Mappe degli attori
ANALISI DEGLI ATTORI-CHIAVE
1. Identificare tutti i possibili attori-chiave e beneficiari
2. Raggrupparli in categorie omogenee, se opportuno
3. Identificare con che cosa ciascun attore contribuisce a e che cosa riceve dallo sviluppo del tema o ambito prescelto
Mappare gli attori
Esempio mappa stakeholder/attori/fruitori
Xxxxx compilata liberamente a solo titolo di esempio
Swot
• Può essere utilizzata per:
Costruzione della SWOT
• Identificare e affrontare questioni strategiche
• Dotarsi di un mezzo per capire i punti di forza, risolvere le carenze, sfruttare le opportunità e ridurre al minimo le minacce dell’azienda, di un’area produttiva o di un progetto
• Fornire all’impresa un impulso per stimolare positivamente l’attività organizzativa
• Supportare con dei dati le informazioni, le tendenze e gli approfondimenti per aumentare la probabilità di raggiungere obiettivi, definire strategie e tattiche
• Valutare capacità e risorse
• Facilitare il cambiamento organizzativo
• Migliorare la posizione competitiva
I punti di forza e di debolezza sono considerati fattori endogeni in quanto costituiti da tutti quegli elementi sui quali, essendo parti integranti del sistema impresa, è possibile intervenire.
Le minacce e opportunità sono invece considerate fattori esogeni in quanto costituiti da tutte quelle variabili esterne all’organizzazione che possono condizionarla, sulle quali però l’impresa non può intervenire direttamente, ma dovrebbe comunque tenere sotto controllo in modo da sfruttare gli eventi positivi e prevenire quelli negativi.
Sono le capacità e competenze che contraddistinguono un’azienda dai suoi competitor e che, se adeguatamente sfruttate, le consentirebbero di realizzare importanti performance.
Per definire tali caratteristiche potrebbe essere utile rispondere alle seguenti domande: Quali sono i vantaggi della mia azienda?
Che cosa so far meglio?
Quali risorse rilevanti abbiamo?
Quali sono i vantaggi che mi attribuiscono gli altri?
Sono tutte quelle caratteristiche interne all’azienda che rappresentano un limite al conseguimento del successo. Come tali devono essere accuratamente analizzati e affrontati.
In questo caso le domande da porsi possono essere:
Cosa l’azienda fatica a fare o fa male?
Cosa è/potrebbe essere di impedimento per lo sviluppo delle attività in azienda? Cosa potrebbe migliorare?
Cosa dovrebbe evitare?
Xxxx fanno i tuoi concorrenti meglio di te?
Sono tutte quelle tendenze ed eventi dell’ambiente che possono essere sfruttati dall’azienda per potenziare o ottenere un vantaggio competitivo. Tali opportunità possono ad esempio pervenire dall’introduzione di una nuova normativa, da cambiamenti sociali, economici, culturali, di abitudini, di stili di vita, da eventi locali o dallo sviluppo di nuove tecnologie.
Le domande da porsi possono essere:
Quali buone occasioni si sono presentate?
Di quali tendenze interessanti sei venuto a conoscenza?
Sono tutte quelle tendenze ed eventi dell’ambiente esterno che possono ostacolare o frenare lo sviluppo della redditività dell’impresa e che pertanto dovrebbero essere previsti o il più possibile mitigati.
Le domande da porsi possono essere:
Quali ostacoli si sono presentati? Xxxx stanno facendo i concorrenti?
La domanda del prodotto/servizio offerto sta cambiando? Ci sono difficoltà finanziarie?
Alcuni dei punti di debolezza possono minacciare seriamente il raggiungimento degli obiettivi prefissati?
Canvas Personas Business Model
Obiettivi: cosa cerca nella nostra proposta
Xxxx si aspetta di aver appreso dopo l’esperienza
Cliente
Quali vantaggi
Paure/difficoltà: cosa teme. Quali gli impedimenti.
Quali criticità potrebbero infastidirlo/deluderlo
Demografiche/identikit: età, stato civile etc Abitudini che possono essere rilevanti
Xxxxxx: come si informa e dove, cosa cerca di sapere, di quali info ha bisogno
Allegato 5
Documenti utili per approfondire
1. Riepilogo dei materiali utili già indicati nel testo delle linee-guida
- La rete delle aziende e delle fattoria didattiche – La documentazione dell’esperienza:
xxxx://xxx.xxxx.xxxxxxx.xx/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/Xxxxxxxx_Xxxxxxxxxx.xxx
- Agriturismo e multifunzionalità dell'azienda agricola - Strumenti e tecniche per il management: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/Xxxxxxxxxxx_xxxxxxxxxxxxxxxx%X0%X0.xxx
- Buone pratiche di diversificazione in agricoltura: xxxxx://xxx.xxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
- La scuola in campo. Quando la fattoria incontra la scuola: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxx.xxxxxxx.xxxxxxxxx.xx/xxx/xxx/xxxxxxx/00x0xx0x-xxx0- 49ef-895b-3230502ff491/Dossier+3+-
+La+scuola+in+campo.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-94b1cc9b-ebb2- 49ef-895b-3230502ff491-mfVqwus
- La scuola in Fattoria: xxxx://xxx.xxxxx-xxxxxx.xx/xx00x/xx-xxxxxxx/xxxxxxx/0000/00/Xx- scuola-in-fattoria-Gusta-Veneto_def_compressed.pdf
- Aspetti fiscali e sicurezza del lavoro: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
- Il settore delle fattorie didattiche in Italia: xxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00
- Prontuario di co-progettazione: xxxxx://xxx.xx.xxxxxx.xx/xxxxx/Xxxxxxxxxxxxx/XxxxxxxXxxx0000/xxxxxxxxxx%00xx- progettazione.pdf
- Azienda agricola e multifunzionalità: il valore aggiunto della “terra” nelle fattorie sportive e nelle aziende specializzate in servizi di assistenza alla terza età: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxx.xx/xxxx/xx/xxxxx/XxxxxXXXX.xxx/X/XX/XXXxxxxx/00000
- Pubblicazione sulle fattoria didattiche della Regione Veneto: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxxxxxxxx.xxx/xxxxxx/Xxxxxxxx%00xxxxxxxxxx%00xx%00Xxxxxx/xxxxxxx azione%20Fattorie%20Didattiche.pdf
- Agricoltura buona maestra: xxxxx://xxx.xxxxxxxxxxx.xx/xxxxxxxxx/xxxxxx/0000_xxxxxxxx0.xxx Regione Lazio