Contratto di fiume
Parma | Baganza
DOCUMENTO STRATEGICO
A cura dell’ Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po
INDICE
2.1 Origine del Contratto di Fiume Parma Baganza 4
2.2 Struttura del Contratto di Fiume 4
2.2.1 Documento di Intenti (DI) 4
2.2.2 Analisi conoscitiva (AC) 5
2.2.3 Documento Strategico (DS) 6
2.2.4 Programma d’Azione (PA) 6
3. OBIETTIVI E LINEE STRATEGICHE 7
4.1 Ambito tematico: Messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico 11
4.2 Ambito tematico: Tutela e valorizzazione ambientale delle acque e del territorio per le funzioni naturalistiche, paesaggistiche e culturali 12
4.3 Ambito tematico: Valorizzazione del territorio, sviluppo locale e delle infrastrutture 13
Il Contratto di Fiume (CdF) è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.
Il Contratto di Fiume concorre alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico e in particolare del Piano di gestione del rischio alluvioni e del Piano di gestione delle acque.
Il Contratto di fiume Parma – Baganza è stato promosso dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e costituisce una misura specifica per il bacino coerente con gli obiettivi del Piano di Gestione delle acque del distretto del bacino del fiume Po (2015-2021), approvato con DPCM 27 ottobre 2016, che ha rilevato per il bacino Parme e Baganza quali principali criticità quelle relative ad apporti di inquinanti di natura agricola e civile e ad alterazioni idrologiche e morfologiche.
Il CdF è stato avviato il 30 Ottobre 2017 con la istituzione del Tavolo di Orientamento. Il Documento di Intenti è stato presentato ufficialmente agli Enti il 9 luglio 2018.
Nell’anno 2019 sono state svolte le attività di fase 1 per la definizione del quadro conoscitivo che descrive le specificità dell’ambito territoriale del bacino Parma-Baganza mediante l’ascolto dei tecnici e della popolazione per la definizione delle Criticità e dei Valori territoriali.
Dopo la condivisione del Documento di Intenti e dell’ Analisi Conoscitiva è stato predisposto il presente Documento Strategico, il quale “definisce lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione di distretto e più in generale di area vasta, con le politiche di sviluppo locale del territorio”.
Lo scenario è dato dall’integrazione tra le istanze locali raccolte durante il processo partecipato del Contratto di Fiume con quanto previsto dagli strumenti di pianificazione territoriale a scala di bacino ed a scala locale relativamente ai corsi d’acqua Parma e Baganza.
Il presente elaborato rappresenta il “Documento Strategico” per il Contratto di Fiume ed è stato redatto, a partire dagli obiettivi definiti nel documento di intenti, sulla base delle istanze emerse in occasione delle attività di partecipazione pubblica, integrate con gli indirizzi della segreteria tecnica e della cabina di regia.
Il passaggio successivo sarà la discussione di questo documento con i sottoscrittori del CdF per la condivisione di integrazione e modifiche e per la successiva approvazione che consentirà la preparazione del Piano d’Azione.
2.1 ORIGINE DEL CONTRATTO DI FIUME PARMA BAGANZA
Il Contratto di Fiume (CdF) è stato avviato dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po il 30 Ottobre 2017 con la istituzione di un Tavolo di Orientamento del CdF al fine di condividere tra Enti ed Istituzioni un percorso tecnico amministrativo finalizzato a definire una strategia e un programma d’intervento che concerti le esigenze e le priorità, per l’intera asta fluviale e il suo bacino idrografico.
Alla riunione sono intervenuti:
• Autorità di bacino distrettuale del fiume Po,
• Regione Xxxxxx.Romagna,
• AIPO,
• Provincia di Parma,
• Comuni di Berceto, Corniglio, Calestano, Collecchio, Colorno, Felino, Langhirano, Lesignano De’ Bagni, Mezzani, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Palanzano, Parma, Sala Baganza, Terenzo, Tizzano, Torrile, Traversetolo;
• Consorzio di Bonifica Parmense
• Unione dei Comuni Parma Est.
e sono stati condivisi obbiettivi e azioni finalizzate a:
1. Mitigare le condizioni di rischio idrogeologico,
2. Migliorare la qualità e il bilancio della risorsa idrica,
3. Migliorare la componente ambiente, paesaggistica,
4. Valorizzare il territorio migliorando accessibilità e fruibilità,
5. Informare, formare e coinvolgere i cittadini nel processo decisionale.
Successivamente sono stati svolti specifici incontri finalizzati a formulare , discutere e condividere le proposte organizzative necessarie ad accompagnare il processo per la sottoscrizione del CdF andando quindi a definire l’ambito e i sottoambiti di riferimento del Contratto, il modello organizzativo del processo con ruoli, compiti, modalità e obbiettivi e definendo la struttura del CdF che si compone dei seguenti documenti: Documento di Intenti; Analisi conoscitiva (AC); Documento Strategico; Programma d’Azione (PA).
2.2 STRUTTURA DEL CONTRATTO DI FIUME
Il Contratto di Fiume Parma – Baganza è strutturato in un insieme di documenti in cui sono descritte le attività di approfondimento, conoscenza, analisi e confronto che devono portare alla definizione delle azioni da attuare.
2.2.1 Documento di Intenti (DI)
Il Documento di Intenti costituisce il primo documento del Contratto di Fiume ed è stato stipulato al fine di condividere una strategia, sull’intero bacino di Parma e Baganza, attraverso un processo di concertazione che preveda il confronto tra Enti, Istituzioni e popolazione in merito a:
1. Criticità e valori territoriali,
2. Scenari e obiettivi del CdF,
3. Piano di azione del CdF.
Il DI traccia le linee fondamentali per la costruzione e sottoscrizione del Contratto di Fiume stabilendo: le finalità, l’organizzazione, le tematiche, l’ambito territoriale di riferimento, le fasi e modalità di sviluppo, la partecipazione pubblica ed il cronoprogramma delle attività.
Con la sottoscrizione del Documento i firmatari manifestano la volontà di lavorare insieme per pervenire alla sottoscrizione di un Contratto di Fiume, avente come obiettivo la costruzione di una strategia condivisa di messa in sicurezza del territorio dei bacini del Torrente Parma e Torrente Baganza, basata sulla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e territoriali esistenti a partire dall’acqua e dalle problematiche di gestione ad essa connesse, rispettosa delle esigenze di sviluppo locale.
L’ambito territoriale del CdF corrisponde al bacino del Torrente Parma e del suo affluente Baganza ed è stato articolato in tre sotto ambiti al fine di consentire una completa ed analitica disamina delle criticità e dei valori di ciascun territorio:
• sotto ambito Val Parma,
• sotto ambito Val Baganza,
• sotto ambito Città di Parma-confluenza Po.
Il tema prioritario da affrontare nel percorso di costruzione del Contratto di Fiume è la messa in sicurezza e la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, anche in considerazione dei recenti eventi alluvionali e della completezza e aggiornamento dei quadri conoscitivi sviluppati.
Nell’ambito delle attività sulla messa in sicurezza e della mitigazione del rischio idrogeologico sarà garantita la costante valutazione dei temi della tutela delle acque, ambiente e paesaggio, nonché del tema della valorizzazione territoriale e sviluppo locale e delle infrastrutture al fine di pervenire alla individuazione condivisa di azioni compatibili e, qualora possibile, integrate e sinergiche, attraverso le quali specializzare ed orientare il Piano d’azione del Contratto di Fiume.
Il Documento di Intenti è stato sottoscritto da:
• Autorità di bacino distrettuale del fiume Po
• Regione Xxxxxx Xxxxxxx, Direzione Generale Cura del Territorio e Ambiente
• Regione Xxxxxx Xxxxxxx, Agenzia regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile;
• AiPo
• Provincia di Parma
• Consorzio di Bonifica Parmense
• l’Unione dei Comuni Parma Est
• Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità – Xxxxxx occidentale
• Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano
• Comuni di Berceto, Corniglio, Calestano, Collecchio, Colorno, Felino, Langhirano, Lesignano De’ Bagni, Mezzani, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Palanzano, Parma, Sala Baganza, Terenzo, Tizzano, Torrile, Traversetolo.
2.2.2 Analisi conoscitiva (AC)
L’Analisi Conoscitiva costituisce il documento in cui sono raccolti tutti i dati e le analisi condotte per l’ambito territoriale Parma – Baganza in cui sono sintetizzate le informazioni caratterizzanti i tre macro sistemi territoriali:
1. sistema programmatico
2. sistema ambientale
L’AC ha l’obbiettivo di inquadrare le principali carateristiche valoriali e le criticità del territorio traendo informazione dall’insieme dei quadri conoscitivi redatti a scala regionale e locale nell’ambito dei vari piani territoriali e degli studi settoriali di supporto ai piani.
L’AC pertanto non costituisce un ulteriore sistema di analisi e approfondimento bensì raccogli i dati strategici con l’obbiettivo di evidenziare gli elementi su cui concentrare le azioni del Contratto di Fiume finalizzate alla messa in sicurezza idrogeologica, alla qualità ambientale e paesaggistica ed allo sviluppo territoriale.
La costruzione dell’AC ha associato la raccolta di informazioni tecnico scientifiche al coinvolgimento attivo degli attori locali: in prima fase è stata costruita dal proponente e dai partner del CdF che avevano accesso alle informazioni; in seconda fase si sono svolti tavoli tematici con i tecnici degli Enti locali e in terza fase sono stati realizzati tavoli tematici partecipativi che hanno visto il conivolgimento dei professionisti, di esperti della società civile, delle associazioni e della cittadinanza.
Nella realizzazione dei tavoli tematici partecipativi sono stati adottati strumenti e metodi di raccolta dei dati che hanno poi consentito l’implementazione degli stessi nell’AC e nel DS.
2.2.3 Documento Strategico (DS)
Il Documento Strategico è costruito a partire dall’analisi conoscitiva e dal quadro programmatico esistente e dai suoi obiettivi. Per la redazione del DS, sono stati infatti analizzati i piani ed i programmi con il fine che il CdF concorra alla realizzazione delle strategie dei piani sovraordinati.
Il DS definisce lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integra gli obiettivi della pianificazione esistente con le politiche di sviluppo locale del territorio e con gli obiettivi emersi dal processo partecipativo.
Nel Documento Strategico, è stato elaborato un quadro sinottico al fine di mettere in relazione gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici, le linee d’azione e misure per raggiungerli.
Il Documento Strategico è stato elaborato assieme ai portatori di interesse in modo che lo stesso esprima la visione di medio/lungo termine e definisca gli obiettivi generali da raggiungere necessari alla redazione del Programma d’azione.
Il Programma d’Azione (PA) indica gli obiettivi per ogni azione, gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie e la relativa copertura finanziaria. Il PA prevede azioni “multi obiettivo (azioni win-win)” e di diversa tipologia - “strutturali” (opere), “non strutturali” (regole, educazione, aumento delle conoscenze, ecc.).
Il PA contiene una descrizione sintetica del contributo delle singole azioni al perseguimento delle finalità di cui alle direttive 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), 2007/60/CE (direttiva alluvioni) e 42/93/CEE (direttiva Habitat) e delle altre direttive pertinenti.
Ogni Azione è accompagnata da una scheda sintetica in cui sono riportati:
1. Soggetto coordinatore dell’Azione
2. Relazione con obiettivo/i specifici del Documento Strategico
3. Descrizione sintetica
4. Costi e risorse
5. Tempi di attuazione
Il PA è completato da un quadro economico-finanziario complessivo nel quale sono anche individuate, se note, le fonti di finanziamento ed i finanziamenti già disponibili e/o reperibili.
3. OBIETTIVI E LINEE STRATEGICHE
3.1 OBIETTIVI
Il tema e obiettivo principale da perseguire attraverso il CdF individuato nel documento di intenti sono le seguenti:
Il tema prioritario da affrontare è la messa in sicurezza e la mitigazione del rischio idrogeologico, anche in considerazione dei recenti eventi alluvionali e della completezza e aggiornamento dei quadri conoscitivi sviluppati. Nell’ambito delle attività sulla messa in sicurezza e della mitigazione del rischio idrogeologico sarà garantita la costante valutazione dei temi della tutela delle acque, ambiente e paesaggio, nonché del tema della valorizzazione territoriale e sviluppo locale e delle infrastrutture al fine di pervenire alla individuazione condivisa di azioni compatibili e, qualora possibile, integrate e sinergiche, attraverso le quali specializzare ed orientare il Piano d’azione del Contratto di Fiume.
I temi in cui è stato declinato l’obbiettivo principale dal Documenti di Intenti sono:
1. mitigazione del rischio idrogeologico,
2. tutela della qualità dell’acqua e degli ambienti fluviali,
3. valorizzazione del paesaggio fluviale,
4. sviluppo locale e informazione e formazione dei cittadini.
Nel percorso partecipato intrapreso sono state individuate 3 aree tematiche attraverso cui sviluppare l’obbiettivo generale del CdF, accorpando i punti 2) e 3) di cui al documento di intenti.
I temi sono stati elaborati per la definizione di linee strategiche d’intervento che a loro volta saranno perseguite attraverso azioni specifiche. Le linee strategiche e le azioni saranno attuate sia sull’intero bacino Parma-Baganza sia differenziate per gli specifici sotto ambiti territoriali individuati dall’art. 4 del DI:
• sotto ambito Val Parma,
• sotto ambito Val Baganza,
• sotto ambito Città di Parma-confluenza Po.
Durante gli incontri di partecipazione pubblica sono stati analizzati valori e criticità territoriali e sono emerse indicazioni sulle strategie da perseguire ed anche indicazioni specifiche di attività da realizzare. Le istanze territoriali emerse sono state rielaborate dalla cabina di regia del CdF declinandole in linee strategiche e successivamente saranno approfondite in azioni specifiche.
3.2 LINEE STRATEGICHE
La definizione delle linee strategiche di attuazione del Contratto di Fiume è stata sviluppata in coerenza con le indicazioni della Carta nazionale dei Contratti di Fiume che prevede la costruzione della vision e la scelta degli obiettivi prioritari che dovranno essere condivisi dai sottoscrittori e che si basano sull’Analisi Conoscritiva e sulle risultanze della Partecipazione Pubblica svolta con i portatori di interesse e la popolazione.
Sono definite delle linee strategiche generali per l’intero territorio del CdF volte a caratterizzarne le peculiarità, a valorizzare gli elementi di pregio e ad agire in modo coordinato sugli elementi di debolezza per il loro miglioramento.
Le strategie individuate coniugano in modo sinergico criticità e valori con l’obiettivo di raggiungere livelli adeguati di sicurezza idraulica e idrogeologica e di tutela e valorizzazione del territorio e dell’ambiente diventando strumento di attuazione del Grean Deal dell’Europa con lo scopo di trasformare le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti i settori rendendo la transizione ecologica equa e inclusiva per tutti.
Le strategie si fondano su 3 tematismi principali:
1. Messa in sicurezza e mitigazione e gestione del rischio idrogeologico;
2. Tutela e valorizzazione ambientale delle acque e del territorio per le funzioni naturalistiche, paesaggistiche e culturali;
3. Valorizzazione del territorio, sviluppo locale e delle infrastrutture.
Per ciascuna area tematica sono state individuate 3 linee strategiche su cui agire per il raggiungimento degli obiettivi specifici.
Gli obiettivi di ciascuna linea strategica, dettagliati nei paragrafi seguenti, costituiscono la linea di indirizzo per la definizione del programma di azione del Contratto di Fiume.
TEMI | LINEE STRATEGICHE | OBIETTIVI SPECIFICI |
Messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico | Miglioramento delle conoscenze | 3 |
Riduzione della vulnerabilità e protezione dal rischio alluvioni | 3 | |
Difesa attiva del territorio dai movimenti gravitativi | 3 | |
Tutela e valorizzazione ambientale delle acque e del territorio per le funzioni naturalistiche, paesaggistiche e culturali | Preservare qualità e quantità delle risorse idriche e il loro uso sostenibile | 3 |
Valorizzare il patrimonio naturalistico- ambientale | 3 | |
Valorizzazione del Patrimonio Forestale | 3 | |
Valorizzazione del territorio, sviluppo locale e delle infrastrutture | Valorizzazione e miglioramento della rete ciclo pedonale sfruttando gli assi dei corsi d’acqua | 3 |
Valorizzazione dei prodotti tipici e dei marchi biologici | 3 | |
Promozione di un sistema di diffusione delle conoscenze tra istituzioni e cittadini anche attraverso le scuole e le associazioni | 3 |
3.3 GLI AMBITI TERRITORIALI
Le strategie e gli obbiettivi specifici sono applicati all’intero territorio dei bacini Parma e Baganza e definiti nei contesti specifici degli ambiti territoriali di Montagna, Colina, Città e Pianura in quanto ognuno di essi rappresenta specificità proprie delle caratteristiche idrologiche, morfologiche, naturalistiche, ambientali e paesaggistiche che ne differeziano sia le necessità e che pertanto richiedono interventi mirati al migliorameto degli elementi critici, come emersi anche negli incontri pubblici, attraverso la valorizzazione degli elementi di pregio, agendo sia sulla resilienza dell’ambiente e del territorio sia sulla individuazione di nuove strategie e misure di adattamento della presenza antropica alle nuove sfide della transizione ecologica verso un impronta meno impattante e maggiormente responsabile verso l’uomo e l’ambiente.
Nel capitolo seguente si propongono strategie ed obbiettivi associando ad ognuno di essi anche la fascia territoriale di competenza dove alcune misure risultano più indicate rispetto ad altre: in montagna i fenomeni di dissesto sono diffusi e richiedono numerosi interventi, in pianura sono importanti i fenomeni di esondazione e alluvione, ecc..
Le fasce territoriali di riferimento sono:
M - Territorio montano: si estende da Berceto a Marzolara nel bacino del torrente Baganza e da Monchio a Langhirano nel bacino del torrente Parma; si tratta di aree caratterizzate da climi rigidi, precipitazioni elevate e oggetto di instabilità idraulica e geologica;
C - Territorio di collina: si estende da Felino a Parma nel bacino del torrente Baganza e da Langhirano a Parma nel bacino del torrente Parma; si tratta di aree caratterizzate dalle conoidi dei due torrenti dove si osserva la riduzione delle pendenze degli alvei e dei versanti ed il contestuale allargamento degli spazi fluviali.
U - Territorio urbano: è quello della città di Parma cararterrizzato dalla presenza della città, dei suoi comparti artigianali e industriali, delle aree residenziali urbane e periurbane e dell’area di pianura.
P - Territorio della bassa pianura: si estende dalla città di Parma fino alla confluenza del torrente Parma nel fiume Po; si tratta di un territorio caratterizzato da un fiume meandriforme contenuto entro arginature possenti con presenza di aree golenali spesso sovralluvionate con funzione laminativa scarsa e da un territorio esterno solcato da numerosi canali naturali e artificiali spesso di officiosità idraulica insufficente alla gestione delle portate meteoriche attuali.
4.1 AMBITO TEMATICO: MESSA IN SICUREZZA E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
TEMI | LINEE STRATEGICHE | OBIETTIVI SPECIFICI | AMBITI TERRITORIALI |
Messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico | Miglioramento delle conoscenze | Potenziare la rete di monitoraggio e sviluppare analisi e modelli di interpretazione dei dati sia relativamente ai parametri fisici e chimici, sia relativamente ai paramerti ambientali | Montagna Collina Città Pianura |
Migliorare la conoscenza del rischio idraulico da corsi d’acqua naturali e artificiali attraverso analisi e modellazioni per costruire scenari di riferimento per i piani di protezione civile e per la pianificazione urbanistica | Montagna Collina Città Pianura | ||
Migliorare la conoscenza del rischio dissesto attraverso la mappatura dei movimenti franosi e l'implementazione delle informazioni su analisi, verifiche e interventi effettuati | Città Pianura | ||
Riduzione della vulnerabilità e protezione dal rischio alluvioni | Ridurre la vulnerabilità da alluvioni della città di Parma, del nodo di Colorno e dei centri urbani principali attraverso sistemi di adattamento ai cambiamenti climatici | Città Pianura | |
Aumentare la capacità di deflusso dell’alveo di piena e ripristinare la funzionalità morfologica dell’alveo favorendo un assetto di equilibrio dinamico dei corsi d’acqua salvaguardando la naturale evoluzione e sviluppando interventi di riqualificazione integrata funzionali anche al potenziamento della capacità di laminazione nelle aree di pertinenza fluviale | Montagna Collina Città Pianura | ||
Salvaguardare il territorio di pianura ed i centri urbani rispetto agli eventi di pioggia intensi derivanti dalla rete canalizzata e fognaria | Collina Città Pianura | ||
Difesa attiva del territorio dai dissesti di versante | Programmazione e attuazione degli interventi di sistemazione delle frane attive definendo priorità di intervento in relazione al rischio | Montagna Collina | |
Controllo e contenimento dell’attivazione di fenomeni morfofluviali, di erosioni spondali e di fondo sui corsi d’acqua principali e sugli affluenti nei tratti montani e collinari | Montagna Collina | ||
Sviluppo di interventi sinergici di regimazione idraulica e gestione boschiva nelle aree geomorfologicamente fragili | Montagna Collina |
4.2 AMBITO TEMATICO: TUTELA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE E DEL TERRITORIO PER LE FUNZIONI NATURALISTICHE, PAESAGGISTICHE E CULTURALI
TEMI | LINEE STRATEGICHE | OBIETTIVI SPECIFICI | AMBITI TERRITORIALI |
Tutela e valorizzazione ambientale delle acque e del territorio per le funzioni naturalistiche, paesaggistiche e culturali | Preservare la qualità e quantità delle risorse idriche e il loro uso sostenibile | Miglioramento dello stato qualitativo delle acque superficiali | Montagna Collina Città Pianura |
Favorire il riuso delle acque, la riduzione delle perdite nelle reti acquedottistiche e la promozione dell’uso consapevole della risorsa idrica | Collina Città Pianura | ||
Balneabilità estiva delle aree fluviali in ambito collinare e basso montano | Montagna Collina | ||
Valorizzare il patrimonio naturalistico-ambientale | Recupero e mantenimento della continuita fluviale per il miglioramento degli habitat ai fini della tutela delle biocenosi | Montagna Collina | |
Gestione ittiogenica di bacino | Montagna Collina Città Pianura | ||
Individuazione e organizzazione dei Servizi Ecosistemici e applicazione dei PES (Pagamenti dei servizi ecosistemici) | Montagna Collina Città Pianura | ||
Valorizzazione del Patrimonio Forestale | Salvaguardia degli ambienti forestali perifluviali (boschi ripariali) | Città Pianura | |
Adeguamento delle pratiche selvicolturali in risposta ai cambiamenti climatici | Montagna Collina Pianura | ||
Conversione ad alto fusto nelle aree boschive di alto valore paesaggistico (zone altomontane e e Viabilità Panoramiche) | Montagna Collina |
4.3 AMBITO TEMATICO: VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO, SVILUPPO LOCALE E DELLE INFRASTRUTTURE
TEMI | LINEE STRATEGICHE | OBIETTIVI SPECIFICI | AMBITI TERRITORIALI |
Valorizzazione del territorio, sviluppo locale e delle infrastrutture | Valorizzazione e miglioramento della rete ciclo pedonale sfruttuando gli assi dei corsi d’acqua | Completamento delle rete fruitiva e turistica | Montagna Collina Città Pianura |
Valorizzazione delle sorgenti presenti lungo la rete escursionistica | Montagna Collina | ||
Favorire il turismo lento legato ai percorsi enogastronomici | Montagna Collina Città Pianura | ||
Valorizzazione dei prodotti tipici e dei marchi biologici | Creazione di un “parco agricolo” | Montagna Collina Città Pianura | |
Favorire la frequentazione delle aree agricole periurbane | Città Pianura | ||
Predisposizione di aree mercatali attrezzate per uso temporaneo | Montagna Collina Città Pianura | ||
Promozione di un sistema di diffusione delle conoscenze tra istituzioni e cittadini anche attraverso le scuole, e le associazioni | Aumentare il senso identitario e di consapevolezza ambientale delle comunità locali | Montagna Collina Città Pianura | |
Favorire la conoscenza delle Riserve Mab Unesco PoGrande e Appennino Tosco-Xxxxxxxx | Xxxxxxxx Collina Città Pianura | ||
Programmi di educazione ambientale sulla “Cultura del fiume” | Montagna Collina Città Pianura |
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