INDUSTRIA DEL VETRO - RINNOVO CCNL 29 NOVEMBRE
INDUSTRIA DEL VETRO - RINNOVO CCNL 29 NOVEMBRE
2002
Il 4 maggio si è conclusa la trattativa tra Assovetro e Fil- cem–Cgil, Femca–Cisl e Uilcem–Uil per il rinnovo del Ccnl 29 novembre 2002, scaduto il 31 luglio 2006, vale-
vole per il periodo 1° agosto 2006 - 31 luglio 2008 per la parte economica e sino al 31 luglio 2010 per quella nor- mativa.
L’incremento economico riconosciuto è di 90 euro lordi mensili - categoria D, posizione organizzativa 1, parame- tro 134 del vigente sistema classificatorio - suddiviso in due quote: la prima, pari a 57 euro, con decorrenza 1° maggio e la seconda, di 33 euro, a partire dal 1° febbraio 2008.
A titolo di arretrati retributivi, è stato riconosciuto, per il periodo 1° agosto 2006 – 30 aprile 2007, un importo una tantum parametrato che, sempre con riferimento alla cate- goria D1, è pari a 245 euro, da erogarsi con la retribuzio- ne di maggio.
A decorrere dal 1° agosto 2008, l'indennità in cifra fissa per le prestazioni effettivamente svolte, per un minimo di sei ore, in turno notturno (in aggiunta alle maggiorazioni previste) passerà da 2 euro e 50 centesimi a 3 euro e 50 centesimi per notte.
Infine è stato previsto l’incremento (+0,2) della contribu- zione a carico delle imprese da versare al fondo previden- ziale di categoria, a partire dal 1° gennaio 2008.
Mercato del lavoro
Si è provveduto a disciplinare le seguenti tipologie con- trattuali.
• Lavoro a tempo parziale: viene data applicazione alla la riforma introdotta dal D.Lgs. n. 276/20033, , ivi compresa la possibilità di attivare clausole flessibili relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa e, nel caso di part – time verticale o misto, anche clausole elastiche che permet- tono di variare in aumento la durata della prestazione lavorativa.
• Contratto di inserimento: la disciplina contrattuale ri- prende le previsioni di legge e dell’Accordo Intercon- federale 11 febbraio 2004. E' stato convenuto che per poter stipulare nuovi contratti di inserimento, le im- prese dovranno aver mantenuto in servizio l'80% dei dipendenti il cui contratto di inserimento sia venuto a scadere nei 18 mesi precedenti.
• Apprendistato professionalizzante: la durata può va- riare da due fino a quattro anni, in funzione della ca- tegoria di inquadramento. L'inquadramento non potrà essere inferiore di più di due livelli e una volta com- piuto metà del periodo di durata del contratto, al di- pendente verrà riconosciuto un livello immediatamen- te superiore rispetto a quello di inquadramento inizia- le. L’accordo prevede una clausola che stabilisce che, per stipulare nuovi contratti di apprendistato, le im- prese dovranno aver mantenuto in servizio almeno l’80% dei lavoratori il cui contratto sia venuto a sca- dere nei 24 mesi precedenti. Tale tipologia contrattuale è immediatamente operativa in tutte le aziende del set- tore in quanto sono già stati definiti i profili formativi.
Orario di lavoro
Per quanto riguarda i rinvii alla contrattazione collettiva disposti dal D. Lgs n. 66/2003 e sue successive integra- zioni, è stato previsto che a livello aziendale:
• sia definito l’ampliamento dell'arco temporale entro il quale rispettare l’orario massimo di 48 ore medie set- timanali di lavoro effettivo, compreso il lavoro straor- dinario;
• siano concordate diverse modalità di articolazione del riposo giornaliero di undici ore consecutive ogni ven- tiquattro.
Inquadramento professionale
Viene prevista l'attivazione di una commissione che entro il prossimo luglio dovrà verificare se l'attuale impianto classificatorio è adeguato all'evoluzione tecnica ed orga- nizzativa intervenuta in questi ultimi anni.
Relazioni industriali
Sono state ampliate le materie da affrontare nell'ambito dell’osservatorio nazionale, in particolare per quanto ri- guarda la responsabilità sociale dell'impresa.
Formazione
Allo scopo di favorire lo sviluppo e la diffusione della formazione nelle imprese è stata convenuta l’attivazione a livello nazionale di un comitato paritetico per la forma- zione continua che dovrà svolgere, in raccordo con Fon- dimpresa, un ruolo di indirizzo, coordinamento, supporto
e controllo delle attività formative, anche con particolare riguardo alla riqualificazione professionale.
Assistenza sanitaria
Le parti stipulanti, mediante un apposito gruppo di lavo- ro, si incontreranno per concordare un sistema di assi- stenza sanitaria integrativa al quale possano congiunta- mente aderire, su base volontaria, i dipendenti e le azien- de, tramite appositi accordi da stipularsi a livello azienda- le, all’interno della contrattazione di secondo livello.
Ulteriori pattuizioni hanno riguardato: il trattamento in caso di maternità/paternità (nel caso di nascita di un fi- glio, il padre ha diritto ad un giorno di permesso retribui- to); la salute e la sicurezza (viene prevista una nuova de- finizione contrattuale di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, salute e ambiente che disporrà di ulteriori 8 ore di permesso retribuito per la formazione); i quadri (a decorrere dal 1° luglio 2007 viene introdotto un elemento aggiuntivo della retribuzione di 40 euro lordi mensili, as- sorbibile dal superminimo individuale).
RINNOVI IN DISCUSSIONE
Settore servizi di telecomunicazioni: rinnovo parte e- conomica Ccnl 3 dicembre 2005
Il 10 maggio presso la sede dell’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma, si è svolto il secondo incontro tra le Delegazioni di Assotelecomunicazioni-ASSTEL, assi- stita da Confindustria e le OOSS SLC-CGIL, FISTel- CISL e UILCOM-UIL per la trattativa di rinnovo del biennio economico del Ccnl delle imprese esercenti servi- zi di Telecomunicazione.
Nel corso dell’incontro sono stati discussi i seguenti ar- gomenti.
Sistema relazionale
In apertura ASSTEL ha confermato la volontà di imple- mentare il sistema relazionale (Osservatorio, Commissio- ni su Pari Opportunità e Ambiente e Sicurezza) previsto dal vigente Ccnl attivando immediatamente una prima sessione dell’Osservatorio Nazionale che individui i temi su cui focalizzare i lavori.
Le XX.XX. hanno convenuto sul metodo proposto ricono- scendo che la proposta di ASSTEL riscontra un punto si-
gnificativo della piattaforma rivendicativa; hanno altresì sollecitato l’attivazione di quanto previsto dal Ccnl in te- ma di costituzione dell’Ente bilaterale sulla Formazione e della Commissione Inquadramento, richiamando l’atten- zione sulla trattazione in sede di Osservatorio delle politi- che di esternalizzazione ed outsourcing .
Assistenza sanitaria integrativa
Le organizzazioni sindacali hanno confermato la richiesta di avviare un percorso che ponga le basi per valutare, in occasione del rinnovo della parte normativa, la generaliz- zazione dell’assistenza sanitaria integrativa anche a chi oggi ne è privo, ricordando, a tal proposito, anche le re- centi stabilizzazioni.
La delegazione datoriale ha replicato sottolineando la ne- cessità di affrontare il tema in modo realistico tenendo conto che nell’ambito delle imprese associate molte già prevedono forme di assistenza sanitaria integrativa. E’ stato quindi suggerito di considerare l’Osservatorio come una delle possibili sedi per una prima riflessione sul tema.
Aumenti economici
Le organizzazioni sindacali hanno riconosciuto che il set- tore vive un momento di difficoltà ed hanno espresso for- te preoccupazione per possibili tagli che ne potrebbero derivare su lavoro e investimenti.
Hanno peraltro ribadito che, avuto riguardo ai dati eco- nomici del settore, ci sono margini per concordare un in- cremento salariale che risponda alle attese dei lavoratori coinvolti in una situazione di accentuata dinamicità.
Hanno quindi chiesto – prendendo a riferimento il risultato del meccanismo del Protocollo del 23 luglio 1993 - se ci sia disponibilità a ricercare un diverso punto di equilibrio. ASSTEL ha sottolineato il forte impegno delle imprese associate in termini di investimenti e formazione dei lavo- ratori; ha poi sottolineato la necessità di riferirsi sempre alle regole del Protocollo del 1993, tenendo conto, rispet- to al passato, della diversa situazione del settore e dell’andamento dell’inflazione.
Il confronto proseguirà il giorno 5 giugno.
Industria alimentare: rinnovo del biennio economico del Ccnl 14 luglio 2003
Il 17 maggio si è svolto il terzo incontro a delegazione plenarie per il rinnovo del Ccnl del settore Alimentare tra
le Associazioni dell’industria aderenti a Federalimentare, assistite da Confindustria, e le Organizzazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil.
Nel corso dell'incontro, le Associazioni datoriali, anche sulla base dei primi approfondimenti avviati tra le Parti, in sede ristretta, sulle materie oggetto del negoziato, han- no illustrato le valutazioni sulle principali richieste conte- nute in piattaforma, manifestando la disponibilità a rinno- vare il contratto attraverso la ricerca di soluzioni compa- tibili, sotto il profilo dei costi, ed in linea con le regole vigenti a livello tripartito.
Nel merito, la delegazione datoriale ha confermato l'im- praticabilità delle richieste concernenti il mercato del la- voro, gli orari, gli appalti, la contrattazione di secondo li- vello anche territoriale e l’inquadramento professionale, suscettibili di arrecare penalizzazioni alle imprese in quanto in controtendenza rispetto all’obiettivo della sal- vaguardia ed incremento della produttività da perseguire anche attraverso la flessibilità delle strutture organizzative e dei processi.
E’ stata altresì ribadita l’insostenibilità della richiesta di in- cremento salariale, che si colloca oltre i limiti stabiliti dal Protocollo del 1993, e della richiesta di trasformazione del cd. premio sostitutivo di quello per obiettivi in una sorta di integrazione salariale tout court, per tutte le aziende che non praticano la contrattazione di secondo livello.
La delegazione datoriale ha, quindi, manifestata disponi- bilità a proseguire gli approfondimenti tecnici su tutta la piattaforma, partendo dai capitoli delle relazioni indu- striali, dell’informazione e dei “diritti sociali”, sui quali presumibilmente maggiori potranno essere le possibilità di convergenza tra le parti. Con particolare riferimento a tali argomenti, è stato comunque ribadito che molte delle rivendicazioni, traducendosi in costi diretti per le imprese, andranno ricondotte e “soppesate” in una logica di bilan- ciamento e compensazione complessiva.
Le organizzazioni sindacali, pur prendendo atto delle di- stanze tra le parti ed apprezzando l’approccio pragmatico della controparte, hanno confermato la sostenibilità delle richieste avanzate.
A termine dell’incontro le parti hanno concordato l’avvio, in sede ristretta, degli approfondimenti per gruppi di ma- terie, in vista della prossima sessione di trattativa, in sede plenaria, prevista per il 13 giugno.
PROTOCOLLO DI INTESA 31 MAGGIO
2007 PER LA DEFINIZIONE DEL NUOVO CCNL UNICO PER L’INDUSTRIA DEL TURISMO
Il 31 maggio, a conclusione di una lunga fase di verifiche ed approfondimenti che si è sviluppata nell'arco degli ul- timi sei mesi, è stato sottoscritto il Protocollo di intesa con il quale Confindustria, unitamente a Federturismo ed AICA, da un lato, e le segreterie confederali di CGIL, CISL, UIL unitamente alle segreterie generali delle rispet- tive categorie Filcams, Fisascat e Uiltucs, dall'altro, han- no individuato le linee di indirizzo politico e programma- tico per la definizione del nuovo contratto collettivo na- zionale di lavoro unico per l'Industria del Turismo ade- rente al sistema associativo di Confindustria.
Due gli elementi di novità: l'unicità del futuro contratto che porterà al superamento dell'attuale distinzione fra il contratto Federturismo e quello di AICA; la dizione "In- dustria del Turismo", voluta per sottolineare - come preci- sato in premessa - che la rappresentanza del turismo di Confindustria "ha caratteristiche proprie per dimensioni, complessità, organizzazione, struttura e tipologia che le attribuiscono un ruolo di componente specifica del mondo turistico italiano", che rispondono a criteri tipicamente industriali.
Ne discendono gli altri punti inseriti nel Protocollo come: l'obiettivo del recupero di competitività basato - attraver- so la corretta gestione del fattore lavoro - su qualità, effi- cienza, tempestività, complementarietà dei servizi offerti alla clientela; la necessità che il nuovo contratto unico riesca a coniugare i profondi mutamenti economico- strutturali intervenuti nell'industria del turismo, con le tu- tele economiche e normative per i dipendenti.
Le parti, confederali e di categoria, hanno quindi conve- nuto che il nuovo contratto unico dovrà rispondere alle "specificità" del settore come rappresentato nel sistema associativo di Confindustria, in modo da assicurare le condizioni di competitività adottando un modello di rela- zioni industriali di tipo partecipativo; dovrà inoltre avere caratteristiche di "attrattività" nei confronti di altri com- parti appartenenti alla filiera del turismo; confermerà il modello di bilateralità per le politiche di attenzione al personale in materia di previdenza complementare, assi- stenza sanitaria integrativa, formazione continua e di so- stegno al reddito in funzione di quel che potrà essere de- finito dal legislatore.
Il negoziato, gestito dalle competenti strutture di catego- ria, vedrà un ruolo di assistenza e coordinamento da parte
delle rispettive confederazioni. Il negoziato di merito pro- seguirà già nei prossimi giorni tenendo conto del fatto che la disciplina contrattuale da rinnovare ed innovare è sca- duta dal dicembre 2005.
Il protocollo di intesa è consultabile sul nostro sito nella rubrica Documenti, sezione Dall’Italia
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Il 15 maggio si è riunita, presso la Presidenza del Consi- glio dei Ministri, la Cabina di Regia sui Trasporti; all’incontro hanno partecipato, oltre ai rappresentanti di Governo, il Presidente e l’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato e i rappresentanti delle organizzazio- ni sindacali confederali e settoriali.
A conclusione dell’incontro è stato sottoscritto il verbale di intesa, che si riporta di seguito:
Si è svolta oggi a Palazzo Chigi - coordinata dal Sot- tosegretario alla Presidenza Xxxxxx Xxxxx - la riunione della Cabina di Regia sui Trasporti per l'analisi delle linee strategiche e di sviluppo del trasporto ferroviario. All'incontro - al quale è intervenuto il Presidente del Consiglio Xxxxxx Xxxxx - hanno partecipato il Mini- stro dei Trasporti Xxxxxxxxxx Xxxxxxx, i Sottosegreta- ri all'Economia Xxxxxxx Xxxxxx, allo Sviluppo econo- mico Xxxxx Xxxxxxxxxx, alle Infrastrutture Xxxxx Xxxx- ri; e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e settoriali.
In particolare il Presidente Xxxxxxxxx Xxxxxxxxxx e l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Xxxxx Xxxxxxx, hanno illustrato le linee guida delle strategie di sviluppo dell'azienda sul trasporto locale, sul trasporto merci, sulla lunga percorrenza e sull'alta velocità.
Nella condivisione degli obiettivi che seguono, è stato definito che il confronto continuerà nei prossimi gior- ni nell'ambito della Cabina di regia e sarà focalizza- to parallelamente su tre gruppi di questioni: la rego- lazione della concorrenza e dell'accesso al mercato, nonché la definizione del servizio universale; la costru- zione di un contratto unico di riferimento per l'intero settore; il piano d'impresa nelle parti legate allo sviluppo dei servizi e della produzione, degli investimenti, dell'arti-
colazione societaria nell'unicità di gruppo. I tavoli sa- ranno attivati entro fine maggio con il coordinamento della Presidenza del Consiglio.
Successivamente le Segreterie Nazionali del settore del Trasporto Ferroviario hanno differito lo sciopero di 24 ore, già proclamato il 16 aprile per le giornate del 17 e 18 maggio, nelle giornate del 21 e 22 giugno.
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Nell’ambito delle vicende sindacali concernenti le azien- de associate, il 9 maggio la società Compagnia Interna- zionale delle Carrozze Letti e del Turismo – CICLT, assi- stita da Agens, e tutte le organizzazioni sindacali naziona- li di categoria hanno siglato un accordo che individua il fondo aziendale a capitalizzazione Eurofer, del Gruppo FS, quale fondo di previdenza complementare anche per il personale di CICLT.
Relativamente alla struttura della contribuzione bilaterale al fondo, l’accordo è coerente con quanto stato stabilito dall’intesa istitutiva di Eurofer sottoscritta il 3 marzo 1999 dal Gruppo FS, da Agens e dai sindacati di catego- ria, e modificata mediante il recente accordo del 20 aprile tra le stesse parti, che ha disciplinato la possibilità di ade- sione ad Eurofer da parte dei dipendenti delle imprese o- peranti nei c.d. “settori affini” all’attività ferroviaria.
L’accordo è consultabile sul nostro sito nella rubrica
News CCNL.
ACCORDO
GOVERNO-SINDACATI PER IL RINNOVO DEL BIENNIO ECONOMICO DEL CONTRATTO PUBBLICO IMPIEGO
È stato raggiunto nella notte del 29 maggio l'accordo tra il Governo e i sindacati per il rinnovo della parte economica del contratto del pubblico impiego. L'intesa prevede un aumento delle retribuzioni degli statali pari a 101 euro, con decorrenza 1° febbraio 2007.
All'incontro - presieduto dal Presidente del Consiglio, Xxxxxx Xxxxx, coadiuvato dal Sottosegretario alla Xxxxx- xxxxx, Xxxxxx Xxxxx - hanno partecipato il Ministro dell'E- conomia e delle Finanze, Xxxxxxx Xxxxx-Xxxxxxxx, il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella P.A., Xxxxx Xxxxxxxx, e il Sottosegretario all'Economia, Xxxxxx Xxxxxx. Per i sindacati sono intervenuti i segretari generali di
CGIL, CISL e UIL, Xxxxxxxxx Xxxxxxx, Xxxxxxxx Xxxxxxx e Xxxxx Xxxxxxxxx, e i segretari generali di categoria.
Si riporta il testo integrale dell’intesa.
A seguito delle verifiche sulla complessiva consistenza degli occupati presso le Amministrazioni pubbliche, il Governo s’impegna a stanziare, in sede di legge finanzia- ria per l’anno 2008, le risorse aggiuntive a regime occor- renti per assicurare, a decorrere dal 1° febbraio 2007, benefici economici medi pari a 101 euro mensili, per il personale del comparto Ministeri e incrementi corrispon- denti, sulla base delle retribuzioni medie di riferimento, per gli altri comparti e settori dell’Amministrazione sta- tale. Tali benefici riassorbono quelli previsti dall’intesa del 6 aprile 2007 sulle risorse economiche del biennio economico 2006/2007, parzialmente modificata dal pre- sente accordo, anche per quanto concerne la decorrenza. Le risorse di cui sopra verranno determinate sulla base dei medesimi criteri e parametri utilizzati dalla legge fi- nanziaria 2007 per definire gli stanziamenti per i rinnovi contrattuali del biennio economico 2006/2007.
I predetti incrementi riguardano anche l’Università e la Ricerca. Gli stessi verranno garantiti al personale di tutti gli altri comparti nel settore pubblico all’esito del neces- sario confronto con il sistema delle Regioni e delle Auto- nomie locali, incluso il Servizio Sanitario Nazionale.
Inoltre il Governo e i Segretari delle categorie sindacali del Pubblico impiego hanno concordato l'allungamento della vigenza contrattuale da due a tre anni, in via speri- mentale per il periodo 2008-2010, da realizzarsi entro e non oltre il prossimo 31 dicembre.
AVVIO DEL TAVOLO DI CONFRONTO
TRA MINISTERO DEL LAVORO, XXXXXXX E PARTI SOCIALI SULL’APPRENDISTATO
Nel mese di maggio il Ministero del Lavoro, alla presenza del Sottosegretario di Stato, Xxxxxxx Xxxxxxxxxx, e del- l'Assessore coordinatore delle Regioni per la formazione professionale, Xxxxxx Xxxxx, ha avviato un confronto sul- l'apprendistato con le Regioni e le parti sociali.
La prima riunione ha costituito l'occasione per uno scam- bio di pareri in merito ai problemi più rilevanti di attua- zione dell’istituto, a seguito delle cirticità emerse in ap- plicazione delle intese contrattuali che hanno introdotto il
nuovo apprendistato professionalizzante in quasi tutti i settori industriali.
A riguardo anche Xxxxx aveva segnalato a livello politico le difficoltà di applicazione dell’accordo 1.3.2006 per il settore delle Attività ferroviarie, con particolare riferi- mento ai vincoli di talune normative regionali in materia. Di ciò Agens ha debitamente rappresentato a Confindu- stria la posizione delle Aziende del Gruppo FS, unitamen- te ad alcune riflessioni del sistema associativo, che sono state riportate anche nel precedente numero di questa Ri- vista.
In tale contesto, Confindustria ha evidenziato l’esigenza, a fronte di legislazioni regionali tra loro molto diverse, che creano un oggettivo ostacolo alla mobilità geografica degli apprendisti, di valorizzare anzitutto il ruolo della contrattazione collettiva come fattore di garanzia di appli- cazione uniforme della disciplina dell’istituto, a prescin- dere dal luogo ove si svolge l’attività.
E' stata, quindi, sottolineata la necessità che si avvii una riflessione sulle questioni di maggior rilievo che riman- gono tuttora aperte:
- la definizione dei profili formativi, da formulare in modo tale che le Regioni recepiscano quanto le parti hanno già concordato o concorderanno nei contratti nazionali di lavoro;
- la definizione di “capacità formativa” delle imprese, ancora una volta da delineare sulla base di quanto già previsto dalla contrattazione collettiva;
- la definizione del soggetto responsabile della certifica- zione delle competenze, su cui occorre assegnare alle Regioni un ruolo di riferimento che, però, non si tradu- ca in un ostacolo per la mobilità dei lavoratori.
Le Regioni hanno sostenuto la loro competenza sulla ma- teria della formazione, ai sensi del rinnovato Titolo V del- la Costituzione, senza però chiarire come intendano coin- volgere le parti sociali e migliorare i tempi, oltremodo lunghi, con i quali stanno definendo i profili formativi.
I sindacati hanno sottolineato le problematiche derivanti da una mancata, puntuale regolazione dell'accreditamento delle imprese formative e della certificazione delle com- petenze dei lavoratori.
Il Sottosegretario Xxxxxxxxxx, esprimendo l'intenzione di determinare condizioni favorevoli per lo sviluppo dell'i- stituto dell’apprendistato nell'ambito dell'attuale discipli-
na, ha evidenziato la necessità di un nuovo intervento le- gislativo, anche al fine di coordinare le norme vigenti in materia di apprendistato con la novità, apportata dall'ul- tima legge Finanziaria, dell'innalzamento a 16 anni dell'e- tà per l’accesso al lavoro. Il Ministero intende, inoltre, in- tervenire sui limiti massimi della durata dell’appren- distato professionalizzante (attualmente 6 anni) al fine di ridurli.
Sul punto, Confindustria non ha mancato di evidenziare la contrarietà ad ogni modifica della legge Biagi, specie lad- dove essa ha affidato ai contratti collettivi nazionali di la- voro il compito di dettare la disciplina di dettaglio di singo- li aspetti di alcuni istituti come, ad esempio, proprio la du- rata dei contratti di apprendistato professionalizzante, dif- ferenziata in base al tipo di qualificazione da conseguire.
Modificare le vigenti disposizioni di legge in materia ri- schia di alterare gli equilibri negoziali che hanno consen- xxxx l’inserimento della disciplina del contratto di appren- distato professionalizzante in tutti i ccnl sottoscritti dal sistema Confindustria.
Quanto al tema delle risorse finanziarie, le Regioni hanno confermato il proposito di destinare le risorse dello 0,30% anche per finanziare l’apprendistato, soluzione attualmen- te preclusa della normativa di legge vigente.
Anche su tale punto, Confindustria ha manifestato ferma contrarietà, motivata con la necessità di non “disperdere” la destinazione delle risorse dello 0,30% tra troppe finalità. Il tavolo di confronto con le parti sociali è stato quindi aggiornato dal Sottosegretario a data da destinarsi.
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Accordo non giuridicamente vincolante delle parti so- ciali europee su molestie e violenza sul lavoro
Il 26 aprile scorso, dopo una complessa fase di confron- to durata dieci mesi, le parti sociali europee – BUSINESSEUROPE (nuova denominazione del- l’UNICE), UEAPME (l’Unione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese), CEEP (Centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica) e CES (Confede- razione europea dei sindacati) – alla presenza del Com- missario europeo all’Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità, hanno ufficialmente siglato un accordo non giuridicamente vincolante sul tema delle molestie e della
violenza sul lavoro.
Tale accordo, analogamente a quanto avvenuto con le in- tese sul telelavoro e sullo stress, non sarà trasformato in una direttiva, ma si inquadra in quel diverso percorso del dialogo sociale, previsto dall'art. 139 del Trattato, che at- tribuisce alle parti sociali europee la facoltà di concludere accordi che - senza subire il passaggio legislativo europeo e, di conseguenza, nazionale - dovranno avere un seguito nei singoli Stati su iniziativa delle parti sociali interessate e nell'ambito delle procedure e delle prassi vigenti in ogni Stato membro.
Nel novembre del 2005, il Consiglio dei Presidenti delle confederazioni imprenditoriali europee ha dato mandato a BUSINESSEUROPE di avviare un negoziato con la CES, in vista della possibile conclusione di un accordo non giu- ridicamente vincolante sulle molestie e la violenza sul la- voro.
La decisione è stata coerente con l’inserimento di questo tema nel Programma di lavoro congiunto delle parti so- ciali per il triennio 2003-2005 e segue la consultazione ufficiale che la Commissione UE ha lanciato sugli stessi specifici aspetti nel gennaio del 2005, per verificare la possibilità, secondo quanto previsto dal Trattato, di un nuovo intervento di tipo legislativo in materia.
Nella premessa dell’accordo le parti sociali:
• condannano le molestie e la violenza in tutte le loro forme (siano esse fisiche, psicologiche e/o sessuali);
• riconoscono che molestie e violenza possono poten- zialmente riguardare qualsiasi luogo di lavoro e qual- siasi lavoratore, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa, dal settore di attività o dalla forma di rapporto di lavoro. Le parti riconoscono anche che non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori sono esposti a questi fenomeni e che esistono gruppi e set- tori che possono risultare più a rischio.
L’obiettivo dell’intesa è duplice:
• da un lato, aumentare la consapevolezza e la cono- scenza del tema da parte degli imprenditori, dei lavo- ratori e dei loro rappresentanti nei luoghi di lavoro con riferimento a questi temi;
• dall’altro, fornire agli stessi soggetti un quadro pratico di riferimento per identificare, prevenire e gestire i problemi riguardanti le molestie e la violenza.
Le molestie oggetto dell’accordo vengono identificate in
un comportamento ripetitivo e deliberato, mentre la vio- lenza è da riferirsi ad eventi in cui uno o più lavoratori sono aggrediti in ambito lavorativo.
Punto centrale dell’intesa è quello relativo alla proposta di un metodo di prevenzione, identificazione e gestione dei problemi prodotti dalle molestie e dalla violenza nei luoghi di lavoro, per cui:
• si richiede che le imprese adottino una esplicita di- chiarazione in cui si dica che le molestie e la violenza non sono tollerate ed in cui sia specificata la procedu- ra da seguire nel caso in cui si sviluppino fenomeni del genere tra colleghi;
• vi è ampia flessibilità nella definizione della procedu- ra da mettere in atto a livello aziendale in caso di fe- nomeni di molestie o violenza e si riconosce che la re- sponsabilità di adottare misure appropriate resta in ca- po al datore di lavoro;
• si consente di utilizzare la stessa procedura anche in caso di molestie o violenza messe in atto da soggetti terzi, ma non si obbliga l'impresa a farlo.
Per quanto riguarda l’implementazione, analogamente a quanto previsto dalle intese sul telelavoro e sullo stress, l’accordo:
• contiene un preciso impegno delle parti firmatarie in sede europea a garantire un follow-up a livello nazio- nale entro tre anni (aprile 2010);
• lascia libera scelta alle parti firmatarie circa gli stru- menti e le procedure di implementazione, in accordo con le pratiche nazionali;
• prevede una procedura di reporting a livello UE sulle azioni adottate a livello nazionale;
• prevede la possibilità di rivedere l’intesa tra cinque anni se una delle parti firmatarie lo richiederà.
Confindustria ha seguito, nell'ambito di BUSINESSEU- ROPE, il negoziato, approvando il testo di accordo, in quanto:
• la conclusione di una nuova intesa "non giuridicamen- te vincolante" sul delicato tema delle molestie e della violenza, rafforza la strategia scelta da Confindustria, insieme a BUSINESSEUROPE, per favorire lo svi- luppo di strumenti alternativi ad interventi di legisla- zione ordinaria in campo sociale, valorizzando quelli messi a disposizione dall'autonomia del dialogo tra le
parti sociali.
In particolare, questo accordo ha avuto l’effetto di bloccare ogni possibile iniziativa legislativa della Commissione UE in materia, lasciando, come è op- portuno, alle parti sociali il compito di trovare una so- luzione condivisa in coerenza con il principio di sus- sidiarietà orizzontale;
• in secondo luogo, l’intesa mette a disposizione delle imprese uno strumento altamente flessibile per la ge- stione dei delicati problemi legati alle molestie ed alla violenza nei luoghi di lavoro, riconoscendo che tali fenomeni sono da attribuire a comportamenti indivi- duali inaccettabili e non sono in alcun modo causati dall’organizzazione del lavoro;
• infine, nell’accordo è centrale la necessità dello svi- luppo di una vera e propria “cultura della prevenzio- ne”, basata sulla consapevolezza e sulla adeguata dif- fusione delle informazioni relative ai fenomeni delle molestie e della violenza.
L’accordo è consultabile sul nostro sito rubrica Documen- ti, sezione Dall’Europa.