PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
Con riferimento alle seguenti norme:
• Articoli 2, 3, 33, 34, 97 della Costituzione Italiana;
• Legge N. 241/90;
• DPCM 07/06/1995 “Carta dei Servizi della Scuola” e relativa Direttiva N. 254/95;
• DPR N. 249 “Statuto delle studentesse e degli studenti” come modificato e integrato dal DPR N. 235/07;
• Nota Prot. 3602/PO del 31/07/2008 della Direzione Generale per lo Studente;
• DPR N. 275/99 “Regolamento dell’Autonomia”;
• CCNL vigente, articoli 24, 27, 61, 62, 65, 89, 95;
• T.U. 297/94 articoli 1, 2, 7, 395, 396;
• X.Xxx N. 59/98 “Disciplina della qualifica dirigenziale dei capi di istituto”;
• Nota MIUR del 22/11/2012 Prot. n.00032141 Trasmissione LINEE DI INDIRIZZO “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa”
• Delibera del C.d.C. che statuisce l’assemblea dei genitori formata dai rappresentanti d’Interclasse (delib. n. 1362 del 30/11/2012 - Verb. n.130)
La scuola è responsabile della qualità delle attività formativo-educative e si impegna al raggiungimento delle proprie finalità istituzionali con l’apporto delle competenze professionali di tutto il personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie.
CONSIDERAZIONI DI ORDINE GENERALE
Il Patto Educativo di Corresponsabilità non è da confondere con un’elencazione di regole, divieti, punizioni. Nasce piuttosto dalla considerazione fondamentale che le due principali agenzie educative
di riferimento per i bambini devono necessariamente agire in sinergia e collaborazione, se non vogliono rischiare il fallimento. Nell’ultimo periodo stanno emergendo problemi significativi e rilevanti che derivano da errori educativi che interessano sia la Scuola che la famiglia. E’ necessario che in sinergia ci si interroghi su problemi educativi rilevanti, anche in relazione ad un’evoluzione delle nuove tecnologie che spesso sfuggono a qualsiasi forma di controllo. La prima considerazione da fare riguarda il fatto che il bullismo negli ultimi anni ha toccato l’apice della sua notorietà nel mondo della scuola. Nel nostro ambiente scolastico, rimasto indenne fino a qualche anno fa rispetto ad altri paesi, si è improvvisamente manifestato un diffuso malessere per la presenza di piccole e grandi sopraffazioni, umiliazioni, prevaricazioni, violenze, danneggiamenti, offese e lesioni. Tali fatti, incrementati anche grazie al supporto straordinario della tecnologia telefonica e telematica.
Un’indagine ministeriale chiarisce che ¾ degli studenti dichiarano di avere assistito almeno una volta ad episodi di prepotenza da parte di compagni che hanno spesso comportato violenze fisiche. Esiste peraltro da parte dei minori un atteggiamento arrogante e di assenza di conoscenza delle regole
che probabilmente trova radici nelle mutate condizioni sociali. I rischi in termini giuridici sono notevoli. Il riferimento più rilevante è dato dall’art. 2048 del Codice Civile. La responsabilità civile
dei genitori si incrocia con quella dei docenti o del personale comunque addetto alla sorveglianza. L’art. 2048 per i genitori recita ”Il padre e la madre sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati che abitano con essi”. E per i docenti: “I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza”. I docenti sono liberati dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. L’affidamento del minore alla custodia della scuola solleva il genitore dalla presunzione di culpa in vigilando ma non lo solleva da quello di culpa in educando, rimanendo comunque i genitori tenuti a dimostrare per liberarsi della responsabilità, pur quando si trovava in presenza della vigilanza di terzi, di avere impartito al figlio un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti (Xxxx. Sez III).
Ciò fa comprendere la necessità di un’azione educativa coordinata al fine di prevenire azioni rischiose dal punto di vista legale, sia per la famiglia che per la scuola. Il senso letterale delle parole “Patto Educativo di Corresponsabilità” significa accordo fra le due agenzie educative, finalizzato all’educazione. Ma tale significato, relativo ai rischi che corrono docenti e genitori, sarebbe troppo riduttivo nel campo delle educazioni. Si tratta, al contrario, di gestire il futuro della società dei nostri figli, dei nostri alunni. Si tratta di trasmettere valori etici positivi contro la delinquenza, la prevaricazione, la violenza nei confronti delle donne e dei bambini, l’abuso di ogni tipo. Ecco perché il Patto Educativo di Corresponsabilità non si riferisce solo a norme che, peraltro, già esistono nel codice civile, penale e persino nei regolamenti scolastici. Il Patto Educativo di Corresponsabilità corrisponde ad una sfida della società civile nei confronti di qualsiasi ingiustizia e sopraffazione al fine di scommettere in un futuro migliore per i nostri figli. Si potrebbe obiettare che tutto ciò è utopico. Si potrebbe però pensare che senza utopie non si è mai registrato nessun percorso positivo di progresso e conoscenza. Né giova il pessimismo disfattista di chi ritiene che non esista possibilità alcuna di riscatto.
Fatte queste considerazioni di base, consapevoli del difficile compito educativo, studenti, genitori, personale tutto della scuola, Comune, Forze dell’Ordine sottoscrivono il seguente Patto Educativo di
Corresponsabilità, coscienti del fatto che:
L’ISTITUTO SI IMPEGNA A GARANTIRE
1. FORMAZIONE
• Rispettare i principi e le finalità generali dichiarati nel POF;
• Raggiungere gli standard formativi e le competenze previste;
• Adottare iniziative utili allo sviluppo della persona umana e al successo formativo;
• Favorire l’integrazione degli alunni portatori di handicap;
• Favorire l’integrazione degli alunni stranieri;
• Assicurare la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno;
• Adottare iniziative utili a prevenire il fenomeno della dispersione e dell’abbandono.
2. COMUNICAZIONE
Garantire trasparenza e informazione riguardo a:
• Offerta formativa, percorso di studi, progetti, iniziative;
• Tempi, modi, criteri di valutazione;
• Modalità e criteri per un efficace rapporto scuola/famiglia;
• Adozione dei libri di testo;
• Regolamenti di Istituto;
• Attività e delibere del Consiglio di Circolo;
• Orari delle attività didattiche e dei servizi amministrativi;
• Norme di sicurezza;
• Informativa sulla riservatezza dei dati personali e sensibili.
3. ORGANIZZAZIONE
• Assicurare un’organizzazione dei servizi efficiente e funzionale.
• Assicurare per l’informazione: albo di istituto; albo sindacale; orario scolastico; orario dei docenti; funzioni e dislocazione del personale amministrativo e ausiliario; organigramma degli organi collegiali; organico del personale docente e ATA dentro i vincoli imposti da 76
Miur, USR e USP; bacheca sindacale; sito web aggiornato secondo le potenzialità della scuola visto che non esiste gestore.
4. CODICE DI COMPORTAMENTO
Il capo di istituto, i docenti, il personale ATA, consapevoli di lavorare in una struttura educativa, si impegnano ad assumere un comportamento responsabile, imparziale, sempre rispettoso verso tutti i soggetti, improntato a principi di collaborazione e professionalità, per
favorire un rapporto di fiducia e un atteggiamento di partecipazione.
5. RESPONSABILITA’ E IMPEGNO DEL PERSONALE
DIRIGENTE SCOLASTICO
• Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formativa;
• E’ garante del diritto all’apprendimento e alla formazione degli alunni, secondo quanto dichiarato nel POF;
• Promuove interventi per assicurare la qualità dei processi formativi;
• Rispetta la libertà di insegnamento dei docenti, intesa come libertà di ricerca e di innovazione metodologica e didattica. La libertà di insegnamento dentro il rispetto delle norme civili,
penali e disciplinari come da C.C.N.L. e dentro il dettato della Costituzione Italiana. Il tutto nel rispetto del POF, che comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e ne valorizza le corrispondenti professionalità;
• Coordina e valorizza le risorse umane;
• Assicura il rispetto della legalità e il buon andamento dell’attività della scuola;
• Garantisce la più ampia informazione e un efficace raccordo per l’esercizio delle competenze degli organi collegiali;
• Rispetta norme e DPS in materia di Riservatezza dei Dati Personali (Privacy);
• Rispetta nell’ambito delle sue competenze e nei limiti dei fondi disponibili quanto previsto dal
Testo Unico sulla Sicurezza;
• Garantisce, nei limiti dei fondi assegnati, il diritto alla formazione e all’aggiornamento;
• Informa sin dall’inizio dell’anno scolastico circa gli impegni e le attività di carattere collegiale programmati nel tempo;
• Informa tempestivamente su: svolgimento delle attività degli alunni; altre attività che riguardano la vita scolastica (verbali, delibere, circolari);
• Comunica, con congruo preavviso non inferiore a 5 giorni, salvo casi di urgenza, le date di convocazione di riunioni che non siano già state programmate all’inizio dell’anno. Comunica l’ordine del giorno;
• Si adegua a tutte le norme civili, penali, amministrative dello Stato Italiano;
• Promuove attività progettuali in linea con gli obiettivi europei (Lisbona);
• Attiva processi utili e di collaborazione, ma sempre in difesa dei diritti del minore nei rapporti con gli altri enti;
• Attiva denunce penali e civili nel caso di violenze nei confronti degli alunni, anche contro gli stessi genitori.
DOCENTI
• Sono diretti responsabili del processo di insegnamento/apprendimento e del dialogo educativo, volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dall’ordinamento scolastico e in coerenza con il POF;
• La loro funzione si fonda sull’autonomia culturale e professionale e si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di formazione e aggiornamento in servizio deliberata dagli XX.XX.;
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• Rispettano le norme che regolano la vita scolastica, consapevoli che l’educazione si insegna prima di tutto con l’esempio;
• Agiscono in sintonia con le decisioni degli organi collegiali;
• Rispettano il segreto professionale nell’esercizio delle loro funzioni;
• Sono disponibili all’ascolto e a rivedere le loro posizioni, sia tra loro, sia con gli studenti;
• In tutte le fasi del processo di insegnamento/apprendimento rendono informati studenti e famiglie, motivano le scelte didattiche, si attengono ai principi di correttezza e imparzialità, espletano i compiti connessi alla funzione docente con sollecitudine, professionalità,
trasparenza;
• Rispettano gli orari di servizio ed il regolamento disciplinare previsto dal T.U.
• Rispettano le norme e il DPS in materia di Riservatezza dei Dati Personali (Privacy);
• Rispettano nell’ambito delle loro competenze quanto previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza, soprattutto per quanto attiene al Piano di Evacuazione e al Primo soccorso. PERSONALE ATA
• Assolve a funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative, di pulizia e di sorveglianza connesse all’attività e al buon funzionamento della scuola, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente;
• Garantisce: semplificazione e celerità; trasparenza; informatizzazione dei servizi di segreteria; responsabilizzazione del personale; flessibilità degli orari di ufficio per ricevimento del pubblico;
• I servizi generali amministrativo-contabili e il lavoro del personale ATA sono organizzati autonomamente dal Direttore S.G.A. che svolge funzioni relative a: programma annuale; consuntivo; gare; inventario; coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, secondo le direttive ricevute dal D.S. e in adeguamento al POF e alla Contrattazione decentrata d’istituto, nel rispetto delle norme civili, penali, amministrative;
• Il comportamento è improntato ai principi e alle regole dei pubblici dipendenti e del codice disciplinare. In particolare, si attiene alla diligenza, professionalità nello svolgimento delle proprie mansioni, alla gentilezza, cura ed accoglienza nei rapporti con il restante personale, gli alunni, i genitori, gli estranei.
DIRITTI DI STUDENTI E FAMIGLIE
La formazione culturale, professionale, umana e civile dello studente è al centro del processo di insegnamento/apprendimento e del complesso servizio organizzativo gestito dalla scuola. Ai propri studenti l’istituto riconosce i seguenti diritti:
• Diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata e alla crescita della persona in tutte le dimensioni;
• Diritto all’eguaglianza (libertà di espressione, di pensiero, di religione, ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale, recupero di eventuale situazione di ritardo o svantaggio);
• Diritto ad essere informato su tutte le decisioni e le norme che regolano la vita della scuola;
• Diritto all’imparzalità e ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione per individuare i propri punti di forza e di debolezza e migliorare il proprio rendimento;
• Diritto alla partecipazione attiva e responsabile;
• Diritto alla salubrità e sicurezza dei locali scolastici, tenendo conto delle diverse responsabilità e competenze della scuola e dell’ente locale;
• Diritto di accesso a tutti i documenti della scuola soggetti a pubblicità e, con richiesta scritta a tutti i documenti che riguardano il proprio percorso di studio;
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• Diritto alla tutela della privacy secondo quanto disposto dal X.Xxx 196/03, dal D.M. 305/06 e dal DPS elaborato dalla scuola e approvato dagli XX.XX..
GLI STUDENTI SI IMPEGNANO A
• Frequentare regolarmente le lezioni, applicarsi con serietà e continuità per assolvere agli impegni di studio, comunicare sempre in famiglia l’andamento degli studi e i relativi risultati;
• Rispettare le regole della scuola, i tempi, le cose, le persone, i principi della buona educazione e della vita civile;
• Avere nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, di tutto il personale della scuola e dei compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi, evitando qualsiasi forma di prevaricazione;
• Osservare le disposizioni organizzative, di sicurezza ed igiene;
• Utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e comportarsi in modo da non arrecare danno al patrimonio della scuola e dell’ente locale;
• Condividere la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico;
• Essere propositivi, partecipare al dialogo educativo con spirito costruttivo, segnalare situazioni e comportamenti pericolosi o illeciti;
• Risolvere le difficoltà, i problemi, le incomprensioni in modo rispettoso, leale e democratico, chiarendosi direttamente fra compagni, con l’insegnante interessato o, al più, riferendo all’autorità del capo d’istituto;
• Assumersi onestamente le proprie responsabilità in caso di danni arrecati a persone o cose;
• Esprimere pareri e proposte attraverso gli organismi partecipativi e rappresentativi (Consiglio di Circolo, Rappresentanti di classe/sezione).
LE FAMIGLIE SI IMPEGNANO A
• Sostenere l’azione educativa della scuola con spirito collaborativo e propositivo, nel rispetto dei ruoli di ciascuno;
• Essere a conoscenza del fatto che nel caso di dispersione scolastica o abbandono la legge impone alla scuola la denuncia alle forze dell’ordine. In particolare, per assenze ripetute e non giustificate superiori a quindici giorni si informano le forze dell’ordine (Vigili, Autorità comunale e nei casi estremi carabinieri;
• Giustificare correttamente e con adeguate motivazioni o certificati i propri figli. Essere a conoscenza che la falsificazione di un certificato medico comporta responsabilità civili e penali che non attengono solo alla scuola. Ci si espone alla denuncia da parte della scuola e da parte di chi ha emesso il certificato;
• Seguire costantemente i figli affinché l’impegno scolastico non venga trascurato. In presenza di difficoltà e problemi prendere immediati contatti con i docenti della classe o con la presidenza, per coordinare un comportamento comune. Essere a conoscenza del fatto che dentro la scuola vige, come in tutti gli altri luoghi la legge italiana sia per quanto attiene agli obblighi civili e penali;
• Essere a conoscenza del fatto che dentro la scuola agisce con la propria professionalità una Psicopedagogista che agisce sempre e comunque nell’interesse prioritario del minore attivando percorsi in linea con l’aiuto alle famiglie e agli studenti in difficoltà, anche con azione mirata ad una azione che tende alla risoluzione positiva delle diverse problematiche che si presentano;
• Essere al corrente del fatto che, nel caso la Scuola verifichi o sospetti situazioni di violenza, assistita o meno, nei confronti di un minore, foss’anche il proprio figlio, attiva i necessari percorsi di accertamento ed eventuale denuncia nei confronti dei genitori informando il GOIAM e le Forze dell’ordine;
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• Essere al corrente del fatto che i genitori separati devono agire nell’interesse prioritario del figlio e che, nel caso di richieste differenti da parte dei due genitori, necessita un provvedimento del Giudice o delle Forze dell’ordine e non è sufficiente né una semplice richiesta al dirigente scolastico, né una denuncia da parte dell’avvocato di parte, pur dentro contesto di eventuale ragione di una delle parti. In tal caso non compete alla scuola giudicare la necessità di eventuali provvedimenti ma al giudice. Per casi estremi è necessario un provvedimento ingiuntivo anche momentaneo da parte delle forze dell’ordine per motivi di sicurezza o da parte del giudice. In assenza di tali provvedimenti i due genitori devono presentare istanze firmate da entrambi i genitori nell’interesse prioritario del minore. La legislazione italiana, infatti, non riconosce il vecchio concetto di genitore padrone del figlio. Tanto in relazione al fatto che il D.S. e la Scuola, in genere, non ha il compito di dirimere conflitti fra i genitori nel caso di separazione e conflitti. Nel caso di provvedimenti emessi
dalla scuola in relazione a disposizioni della magistratura e/o delle forze dell’ordine la scuola non ha l’obbligo di pubblicizzare tali comunicazioni riservate. Xxxx, al contrario, è tenuta al segreto di ufficio. Rientrano in questo caso i provvedimenti emessi per tutelare l’incolumità di un minore ed in casi estremi quelli di uno dei due genitori minacciato dall’altro.
• Essere al corrente del fatto che, in caso di incidente, per attivare la relativa denuncia, è necessario che entro 3 giorni porti alla scuola la certificazione del pronto soccorso e la relativa richiesta di inoltro all’assicurazione. In assenza di essa la denuncia non verrà inoltrata. La scuola attiva immediatamente la dichiarazione del docente e/o eventuale personale ATA presente al fatto. Si deve essere al corrente che la polizza non copre un incidente in sè e per sé. Un incidente provocato da incuria, distrazione o peggio atti contro il regolamento, come correre dentro un aula o nei corridoi non viene risarcito. Xxxx, nel caso di danni ad altri viene attivata la possibilità di culpa in educando che viene addebitata ai genitori, se dimostrato che il gesto non era prevedibile e che era attivata la vigilanza da parte della scuola con qualsiasi tipologia di personale docente o ATA.
• Xxxxxx che risponde di eventuali atti vandalici del figlio nei confronti dello Stato e del Comune e contro terzi anche nel caso di visite di istruzioni e gite;
• Essere a conoscenza del fatto che in caso di uso fraudolento dei mezzi multimediali di proprietà della scuola da parte dell’alunno dovrà provvedere a mettere in atto tutte i provvedimenti necessari atti ad evitare il ripetersi del fenomeno. Dovrà, inoltre, sostenere le eventuali spese nate dall’uso fraudolento dei mezzi multimediali di proprietà della scuola. Qualora l’uso fraudolento dei mezzi multimediali porti ad una violazione della Privacy, tramite la diffusione di immagini e filmati, l’infrazione sarà segnalata agli organismi competenti per le responsabilità di culpa in educando da parte del genitore. Il tutto sempre che non sia dimostrata culpa in vigilando da parte del personale;
• Essere a conoscenza del fatto che in caso di utilizzo improprio del telefono cellulare a scuola si provvede come segue: segnalazione scritta alla famiglia e ritiro del telefono con riconsegna ai genitori. Il cellulare sarà custodito in cassaforte fino al ritiro da parte dei genitori. L’uso improprio del cellulare a scuola per riprendere scene violente di azioni di bullismo, violenza o di ordine sessuale viene immediatamente segnalato alle forze dell’ordine e si attivano all’interno i necessari provvedimenti disciplinari. Ci si espone in tal caso alla doppia denuncia da parte della scuola e/o del genitore dell’alunno vittima. In nessun caso la scuola risponde di cellulari rubati a scuola o in gite di istruzione. Tanto perché la scuola garantisce di telefonare sempre nel caso di incidenti o problemi di rilievo. Anche in gita vengono forniti cellulari del personale in servizio.
• Avere consapevolezza del fatto che nel caso di conflitti fra alunni i genitori, piuttosto che fidarsi delle versioni dei loro figli, prendono atto di quanto dichiarato da chi era presente del personale scolastico. Eviteranno in ogni caso di educare i propri figli secondo la regola del farsi giustizia in prima persona e, al contrario, abitueranno i loro figli a riferire i fatti al
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docente ed eventualmente al Dirigente Scolastico. In ogni caso collaboreranno con la scuola per evitare il ripetersi del fenomeno.
• Essere al corrente che minacciare o praticare violenza sul personale scolastico viene immediatamente denunciato alle forze dell’ordine. Stesso diritto vale per i genitori nel caso di violenza o minacce da parte del personale;
• Sono consapevoli che la scuola non risponde assolutamente di ciò che accade al di fuori del perimetro scolastico. Non rientra più nelle competenze;
• Essere a conoscenza del fatto che ai colloqui predisposti per le famiglie devono venire senza i figli. Nel caso dovesse venire a scuola con figli minori ne ha la tutela e la responsabilità totale per culpa in educando e in vigilando. Il personale scolastico, infatti, in questi momenti di non attività didattica non ha la responsabilità di culpa in educando e in vigilando. Chi viene a scuola con i figli ne risponde globalmente e deve vigilare su essi e non lasciarli liberi di
scorrazzare per la scuola. In tali occasioni è fatto assoluto divieto ai genitori di parcheggiare dentro il perimetro scolastico. Tanto per motivi di sicurezza, visto che si è verificato molte volte che ambulanze siano state impedite da autoveicoli. Rintracciare i genitori in tal caso risulta difficile come dimostrato dall’esperienza.
• Essere a conoscenza del fatto che è vietato parcheggiare con l’auto dentro il perimetro scolastico alle persone non autorizzate. Per eventuali danni a persone o cose chi viola tale divieto risponde in prima persona;
• Pur non essendo di competenza dell’amministrazione scolastica, si consiglia di non parcheggiare in Via Fiduccia e in Via vicinale Agnello e si rammenta che esiste un’ordinanza sindacale in tal senso. Ciò, oltre che vietato da un’ordinanza del Sindaco, rende pericoloso l’ingresso e la gestione della consegna degli alunni. Consapevoli del fatto che non riteniamo corretto che non ci sia parcheggio per i genitori e tutto il personale scolastico, avendo fatto periodicamente richieste per una situazione viaria di accesso migliore, precisiamo tuttavia che la questione è di competenza dell’autorità comunale e che abbiamo assolto a tutte le nostre competenze avendo segnalato tale problema in modo ricorrente da più di dieci anni.
• E’ consapevole che la valutazione dell’alunno compete ai docenti e al Collegio dei Docenti;
• Si adegua al regolamento disciplinare della scuola;
• Prendono atto di quanto all’albo e nella segnaletica in materia di SICUREZZA e si adeguano al Piano di Evacuazione nel caso di prove ed eventi reali.