Adeguamento all’articolo 26 comma 3 ter del D.Lgs. 81/08)
DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DA INTERFERENZA – DUVRI – per lavori connessi ai contratti d’appalto nei PV della Rete IP – Gruppo api
(Adeguamento all’articolo 26 comma 3 ter del D.Lgs. 81/08)
Ed. settembre 2017
Questo documento è di proprietà di api anonima petroli italiana S.p.A.. Non può essere, neppure parzialmente, riprodotto o
INDICE
5 OBBLIGHI, DIVIETI E COMPETENZE 6
6 DESCRIZIONE LUOGHI DI LAVORO E RELATIVI RISCHI SPECIFICI 11
6.1 Descrizione generale PV 11
6.2 Sopralluogo iniziale aree di lavoro 11
6.3 Rischi Generali all’interno dei Punti Vendita Carburanti 12
7 MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENZIALI 21
7.1 Modalità di identificazione e valutazione dei rischi interferenti 21
8 PROCEDURA PER IL COORDINAMENTO DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI IN APPALTO 22
8.1 Coordinamento delle attività 23
8.2 Procedura applicativa: Riunione di inizio lavorazioni 24
8.4 Aggiornamento del verbale 27
8.5 Clienti del Punto vendita 27
9 RISCHI SPECIFICI E DA INTERFERENZE E RELATIVE MISURE DI SICUREZZA 27
9.1 Servizi di Gestione dei PV 29
9.2 Contratto d’appalto Ambiente 31
9.3 Contratto d’appalto manutenzione rete 33
9.4 Contratto d’appalto manutenzione estintori 34
9.5 Contratto d’appalto manutenzione impianti trattamento acque 36
9.6 Contratto d’appalto manutenzione impianti GPL e metano 37
9.7 Contratto d’appalto fornitura e posa in opera tende da sole e gazebo 39
9.8 Contratto d’appalto per la custodia, movimentazione e trasporto materiali 40
9.9 Contratto d’appalto per la ristorazione tramite food-truck 41
9.10 Contratto d’appalto per la fornitura e posa in opera di arredi e attrezzature 42
9.11 Contratto d’appalto per lo scarico dei prodotti petroliferi 43
10 SEGNALAZIONE E DELIMITAZIONE DELLE AREE DI LAVORO 46
10.1 Segnalamento temporaneo 46
10.2 Segnalamento e delimitazione dei cantieri 47
11 GESTIONE DELLE EMERGENZE E PRONTO SOCCORSO 48
11.1 Procedura in caso di emergenza 48
11.2 Norme comportamentali generali 49
11.3 Procedura di comportamento per prevenire l’incendio 50
11.4 Procedura in caso d’incendio 50
11.5 Procedura di evacuazione 51
11.6 Procedura di gestione infortunio o emergenza sanitaria 51
12 PROCEDURA DI GESTIONE DELL’EMERGENZA IN UN IMPIANTO GPL 51
12.4 Interventi di primo soccorso 55
13 APPALTATORI E SUBAPPALTATORI 56
13.1 Tessera di riconoscimento 56
Fanno parte integrante del presente documento i seguenti Allegati:
Allegato 1: Verbale Riunione di Coordinamento
Allegato 2: Schede Segnalazione e delimitazione aree di lavoro
Allegato 3: Documento sulla protezione contro le esplosioni: Classificazione delle aree pericolose relative agli impianti di distribuzione stradale di prodotti petroliferi ai sensi delle norme cei en 31-87 e relativa guida applicativa cei 31-35 quarta edizione
Allegato 4: Schede Sicurezza Prodotto
Allegato 5: Classificazione sostanze pericolose
1 PREMESSA
Il presente documento di valutazione ricognitiva dei rischi standard contiene le principali informazioni/prescrizioni in materia di sicurezza che dovranno essere adottate da tutti i lavoratori della Committente, dell’Appaltatore e da qualsiasi impresa o lavoratore autonomo che si trovi a svolgere lavori all’interno della rete di distribuzione carburanti IP Gruppo api, al fine di eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze tra lavorazioni in ottemperanza all’art.26 del D.Lgs. 81/08 relativo agli obblighi connessi ai contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione. La presente revisione del documento ha riguardato solo l’introduzione del nuovo contratto d’appalto per la ristorazione tramite food-truck.
2 INTRODUZIONE
Ai sensi dell’art. 26 del D.Lgs. 81/08 in caso di affidamento dei lavori ad un’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi, il Datore di lavoro Committente promuove la cooperazione e il coordinamento, fornendo agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività, ed elaborando un unico documento di valutazione dei rischi da interferenze, denominato DUVRI, che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze, e che non si applica ai rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.
Rientrando nella fattispecie definita dal comma 3 ter dell’art. 26 del D.Lgs. 81/08 in cui il Committente non coincide con il Datore di Lavoro, il soggetto che affida il contratto, ovvero il Committente, redige il documento di valutazione dei rischi da interferenze recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto. Il soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, ovvero il Gestore, prima dell’inizio dell’esecuzione, integra il predetto documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi in cui verrà espletato l’appalto; l’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
Il DUVRI è allegato al contratto di appalto o d'opera.
I datori di lavoro, ivi compreso i subappaltatori, devono:
- cooperare all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto;
- coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera complessiva.
Tali adempimenti sono attuati attraverso:
- la redazione e trasmissione a tutti gli interessati del presente documento;
- l’aggiornamento del presente documento, ogni qualvolta, durante l’esecuzione dell’appalto, si manifesti l’esigenza di modificare le indicazioni precedentemente definite;
- l’effettuazione di una riunione di coordinamento e la redazione del relativo verbale di aggiornamento del presente documento prima dell'inizio delle attività previste dai contratti d’appalto o nel caso di modifiche sostanziali alle modalità di svolgimento delle lavorazioni o del servizio;
- l’attuazione della procedura di coordinamento in campo di cui al paragrafo 8;
- la tempestiva segnalazione di problematiche di impianto al Referente per la Committente.
3 DEFINIZIONI
Ai fini ed agli effetti del presente documento si intende per:
PV: Impianto di distribuzione dei carburanti.
PV presidiato: PV in cui, al momento dell’esecuzione delle lavorazioni, è presente il Gestore o un suo incaricato.
PV non presidiato: PV in cui, al momento dell’esecuzione delle lavorazioni, non è presente il Gestore o un suo incaricato. Fanno parte dei PV non presidiati tutti gli IP Matic.
Committente Soggetto che, avendone l'autorità, sottoscrive con l'Impresa il contratto per un intervento che prevede la presenza di personale dell'Impresa stessa presso la rete dei PV IP – Gruppo api. E’ il soggetto per conto del quale l’opera viene realizzata.
Referente per la Committente: soggetto nominato dal Committente per la verifica e supporto delle attività svolte dagli appaltatori.
Gestore o Comodatario: è il soggetto titolare della Licenza d’Esercizio Petrolifera e può essere il Committente di appalti e/o servizi per la gestione del PV.
Appaltatore: il soggetto avente un contratto d‘appalto-servizi con il Committente e che si obbliga nei confronti del Committente a fornire un opera, un servizio o una prestazione con mezzi propri. Il Presidiante è un appaltatore avente un contratto d‘appalto-servizi con il Comodatario (Committente).
Subappaltatore: soggetto che si obbliga nei confronti dell’appaltatore a fornire un opera, un servizio o una prestazione con mezzi propri, già compresa in quella oggetto dell’appalto principale.
Titolare dell’autorizzazione per l’installazione e l'esercizio di impianti di distribuzione dei carburanti (di seguito Autorizzazione Petrolifera): il soggetto titolare del PV a cui è stata rilasciata l’Autorizzazione Petrolifera ed ha un contratto di comodato gratuito con il Comodatario.
Lavoratore autonomo o prestatore d’opera: soggetto che, su incarico del Committente, fornisce un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del Committente (art. 2222 codice civile).
Interferenza: Circostanza in cui si verifica un contatto (rischioso) tra il personale del committente e quello dell'appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella stessa sede aziendale con contratti differenti, , o comunque tra il personale dell’appaltatore e l’impianto del committente.
Rischi da interferenze: tutti i rischi derivanti da interferenze correlati all’affidamento di attività all’interno dell’Azienda o dell’unità produttiva. A titolo esemplificativo, sono rischi interferenti, per i quali occorre redigere il DUVRI: rischi derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte ad opera di appaltatori diversi; rischi immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’appaltatore; rischi esistenti nel luogo di lavoro del committente, ove è previsto che debba operare l’appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività propria dell’appaltatore; rischi derivanti da modalità di esecuzione particolari (che comportano rischi ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività appaltata), richieste esplicitamente dal committente; rischi derivanti dalle attività svolte dall'appaltatore nei confronti di eventuali soggetti terzi saltuariamente presenti nell'unità produttiva dove è chiamato a fornire la sua prestazione, ivi compresa la clientela del PV. Non sono rischi interferenti quelli specifici propri dell’attività del committente, degli appaltatori o dei lavoratori autonomi affidatari di attività interferenti.
4 CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente documento, conforme a quanto stabilito dalla L. 123/07 così come recepita dal D.Lgs. 81/08, si applica alle attività affidate in appalto o subappalto e svolte presso i Punti Vendita carburante (di seguito PV) della rete IP - Gruppo api e disciplinate da uno dei contratti d’appalto di seguito elencati:
Contratto ambiente;
Contratto manutenzione rete;
Contratto manutenzione attrezzature antincendio;
Contratto per la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque;
Contratto manutenzione GPL e metano;
Contratto per la fornitura e posa in opera di tende da sole e gazebo;
Contratto per la custodia, movimentazione e trasporto materiali;
Contratto per la fornitura e posa in opera di arredi e attrezzature;
Scarico prodotti petroliferi;
Contratto per la somministrazione di cibi tramite food-truck.
Altre tipologie di lavori o attività svolte presso il Punto Vendita, ad esempio di ampliamento delle strutture, di ristoro, officine o servizi per la clientela, servizi per la gestione del PV, possono essere appaltati dal titolare dell’autorizzazione petrolifera o dal Gestore che predispongono un aggiornamento del presente DUVRI recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard. Il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti è gestito come descritto nel successivo capitolo 8.
5 OBBLIGHI, DIVIETI E COMPETENZE
5.1 Committente
Il Committente, oltre a verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici in relazione ai lavori, ai servizi da svolgere ed alle forniture da erogare, promuove la
cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2 art. 26 del D.lgs 81/08 e s.m.i., elaborando il presente documento di valutazione ricognitiva dei rischi standard in cui sono riportate le misure adottate per eliminare o, ove ciò non é possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Il documento contiene:
- dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti presso il PV in funzione delle caratteristiche dell’area, degli impianti e delle sostanze presenti, nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate;
- una valutazione ricognitiva dei rischi standard relativi alla tipologia della prestazione che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione del contratto;
- procedura per il coordinamento durante l’esecuzione dei lavori in appalto che consente l’integrazione del presente documento con i rischi da interferenza derivanti dalla specifica situazione del PV, condivisa e sottoscritta per accettazione dai soggetti operanti e/o presenti sul PV (cfr. Capitolo 8).
Nel presente documento vengono inoltre fornite agli Appaltatori e ai Gestori dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate.
Nei singoli contratti di appalto sono specificamente indicati i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni.
5.2 Gestore
Il Gestore è tenuto a prendere visione e integrale conoscenza dei contenuti del presente Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI) recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard, con il conseguente obbligo, ai sensi dell’art. 26 comma 3 ter del D.Lgs. 81/2008, prima dell’inizio dell’esecuzione, di integrare il presente documento riferendolo ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi di lavoro in cui sarà espletato l’appalto. Tale integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
Inoltre il Gestore può contribuire, anche attraverso proprie specifiche indicazioni, suggerimenti e consigli, all'aggiornamento del medesimo documento al fine di garantirne l'efficienza nell'applicazione, e le necessarie condizioni di congruità e di coerenza rispetto alle effettive caratteristiche dell'ambiente in cui andrà svolta l’attività lavorativa.
Il Gestore, o un suo diretto incaricato, è obbligato a:
partecipare, se presente sul PV, attivamente alla riunione di coordinamento preliminare ai lavori con le Ditte appaltate o chiunque abbia titolo ad intervenire sul PV;
accertarsi che i lavoratori della Ditta che interviene siano a conoscenza dei rischi di area e dell’ambiente, in particolare per le zone classificate ATEX del proprio PV e circa la specifica configurazione operativa e di esercizio nel PV ed i relativi rischi ad esso legati;
predisporre, prima dell’inizio dei lavori, le misure di propria competenza: adegua e mantiene le attività operative in atto ed in corso nel PV in modo da evitare il verificarsi di incidenti a causa della concomitanza o possibile interferenza dei lavori con le attività del PV e con il lavoro di altre Ditte eventualmente operanti sul PV stesso;
controfirmare il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”;
conservare copia del suddetto “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”;
applicare tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e dal presente documento di valutazione dei rischi interferenti;
comunicare al Referente per la Committente eventuali anomalie riscontrate;
rispettare le prescrizioni contenute nel DVR o nel Piano di Sicurezza della propria Ditta ed in particolare rispettare l’uso dei DPI previsti per le singole lavorazioni;
all'osservanza di tutte le leggi e norme vigenti che lo riguardano in qualità di lavoratore autonomo e di datore di lavoro;
rendere disponibili i mezzi di protezione antincendio;
addestrare adeguatamente i dipendenti su infortunistica, igiene del lavoro, medicina del lavoro e prevenzione;
mantenere le generali condizioni di sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro;
concedere in uso ed indicare all’Appaltatore quali siano gli ambienti e/o le aree in cui può operare, sostare, transitare e/o effettuare eventuale deposito di materiali, mezzi e prodotti necessari allo svolgimento delle proprie attività, indicare i punti di accesso alle aree di lavoro per le macchine e le attrezzature degli appaltatori;
mantenere in evidenza gli appositi cartelli indicanti divieti e norme di antinfortunistica;
rendere disponibile la planimetria e la documentazione tecnica relativa ai luoghi di lavoro ed informare l’Appaltatore sulla mappatura degli impianti e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
indicare i punti di consegna e le modalità/procedure di utilizzo delle utenze (energia elettrica, acqua, scarichi, ecc.).
In caso di inosservanza delle norme in materia di sicurezza o in caso di pericolo imminente per i lavoratori, il Gestore dovrà ordinare la sospensione dei lavori, disponendone la ripresa solo quando sia di nuovo assicurato il completo rispetto della normativa vigente e siano ripristinate le condizioni di sicurezza e igiene del lavoro previste nel presente DUVRI.
5.3 Appaltatore
L'Appaltatore è tenuto a prendere visione e integrale conoscenza dei contenuti del presente Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI) recante una valutazione ricognitiva dei rischi standard, così come aggiornato e integrato:
dal Gestore;
dalla riunione di inizio contratto;
dalla riunione di coordinamento preliminare ai lavori (quando prevista);
con il conseguente obbligo, ai sensi del D.Lgs. 81/2008, di contribuire, anche attraverso propri specifici indicazioni, suggerimenti e consigli, all'aggiornamento del medesimo
documento al fine di garantirne l'efficienza nell'applicazione, e le necessarie condizioni di congruità e di coerenza rispetto alle effettive caratteristiche dell'ambiente in cui andrà svolta la prestazione affidata in appalto.
In caso di ricorso al subappalto, prima dell’inizio dei lavori, l'Appaltatore consegnerà copia del DUVRI e delle eventuali integrazioni e aggiornamenti, direttamente al subappaltatore, acquisendone la sottoscrizione e garantendone l'effettiva osservanza. L'Appaltatore dovrà fornire alla Committente formale attestazione scritta dell'avvenuto adempimento dei predetti obblighi.
L’Appaltatore è tenuto a redigere, per ogni intervento interessato dall’appalto, la valutazione di tutti i rischi specifici propri dell’attività lavorativa di sua competenza, con la conseguente elaborazione di un documento definito Piano di Sicurezza o Piano Operativo di Sicurezza se l’intervento è inserito all’interno di un cantiere.
Inoltre, l’Appaltatore è obbligato a:
partecipare alla riunione di inizio contratto per l’aggiornamento del presente DUVRI, analizzando preventivamente le aree di lavoro, l’organizzazione dei lavori stessi e le lavorazioni che si svolgeranno durante l’esecuzione dell’appalto;
Prendere visione della classificazione ATEX delle aree pericolose in Xxxx 0, Xxxx 0 x Xxxx 0;
individuare preventivamente i percorsi di emergenza e le vie d’uscita e organizzare il lavoro in modo da non intralciarli o predisporne di alternativi egualmente efficaci;
applicare tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa vigente e dal presente documento di valutazione dei rischi interferenti;
rispettare le prescrizioni contenute nel DVR e/o nel Piano di Sicurezza e/o nel POS della propria Ditta ed in particolare rispettare l’uso dei DPI previsti per le singole lavorazioni;
dotare il proprio personale di tessere identificative di riconoscimento;
adempiere a quanto previsto nel Capitolo 13 relativamente ai subappalti;
informare i vari soggetti presenti nel PV sugli eventuali rischi specifici che introdurrà negli ambienti di lavoro;
utilizzare ai fini delle proprie attività e per il deposito delle proprie attrezzature e prodotti, esclusivamente le aree che sono messe a sua disposizione dal Gestore;
assicurare l’accesso ai presidi antincendio (estintori, bocchette, naspi, ecc.) durante le lavorazioni e assicurarsi che questi siano sempre funzionanti e disponibili;
mantenere le generali condizioni di sicurezza degli ambienti di lavoro;
indossare divise o indumenti ad alta visibilità;
delimitare l’area di lavoro con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori e chiude al transito dei veicoli l’area interessata e le immediate vicinanze; quando questo non è possibile, deve essere valutata la chiusura totale del PV;
segnalare l’attività lavorativa tramite apposita cartellonistica;
eventualmente chiedere il supporto delle PP.AA. e/o le necessarie autorizzazioni nel caso di situazioni di lavoro con occupazione, anche parziale, della sede stradale;
non operare su strutture, macchine, impianti e attrezzature se non autorizzati;
pulire le zone di lavoro a seguito del proprio intervento sia dagli scarti di lavorazione che dalle fuoriuscite di prodotti petroliferi, utilizzando appositi prodotti
assorbenti (granulari, panne, tamponi, ecc.) che saranno gestiti dall’Appaltatore come rifiuti e ai sensi di legge;
nel caso di lavorazioni presso aree private, dopo aver ottenuto il permesso dalla Committente, dovrà coordinarsi e confrontarsi con il proprietario dell’area al fine di eliminare eventuali rischi da lavorazioni interferenti o rischi specifici dell’area stessa (ad esempio sottoservizi presenti);
evitare che i cavi, i circuiti provvisori di illuminazione e gli impianti installati in generale, invadano zone pericolose e di rispetto definite dalle norme tecniche e leggi applicabili.
PV presidiato:
partecipare attivamente alla riunione di coordinamento preliminare ai lavori con il Gestore, altri Appaltatori o Gestori di attività “non oil” (officine, autolavaggi, bar/ristori, ecc.) qualora presenti;
possedere e compilare il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”, quando previsto;
informare il Gestore, altri Appaltatori o Gestori di attività “non oil” (officine, autolavaggi, bar/ristori, ecc.) qualora presenti, sull’utilizzo di eventuali prodotti pericolosi e allegare le relative schede di sicurezza al “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”;
firmare il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” e conservarne una copia;
comunicare al Gestore del Punto Vendita e al Referente per la Committente eventuali anomalie di tipo strutturale, impiantistico e tecnico riscontrate durante lo svolgimento dell’attività lavorativa;
predisporre, in accordo con il Gestore, eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV.
PV non presidiato:
partecipare attivamente alla riunione di coordinamento preliminare ai lavori con altri Appaltatori o Gestori di attività “non oil” (officine, autolavaggi, bar/ristori, ecc.) qualora presenti;
possedere e compilare il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” anche nel caso in cui non siano presenti altri soggetti sul PV, quando previsto;
informare gli altri Appaltatori, qualora presenti, sull’utilizzo di eventuali prodotti pericolosi e allegare le relative schede di sicurezza al “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”;
informare i vari soggetti coinvolti sugli eventuali rischi specifici che introdurrà negli ambienti di lavoro;
comunicare al Presidiante del Punto Vendita e al Referente per la Committente eventuali anomalie di tipo strutturale, impiantistico e tecnico riscontrate durante lo svolgimento dell’attività lavorativa;
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV.
6 DESCRIZIONE LUOGHI DI LAVORO E RELATIVI RISCHI SPECIFICI
(ai sensi dell’art. 26 comma 1 lett. b del D.Lgs. 81/08)
6.1 Descrizione generale PV
Per Punto Vendita si intende una struttura destinata al rifornimento di combustibile ed all'assistenza ai veicoli a motore termico ed ai loro trasportati. Insieme all’erogazione di carburanti, che possono essere liquidi come la benzina e il gasolio o gassosi come gas di petrolio liquefatti (GPL), metano o idrogeno, vi possono trovare posto altri servizi quali officine, autolavaggi, negozi, bar, ristoranti, stampa quotidiana e periodica, ciascuno dei quali ha un proprietario e un soggetto responsabile dell’esercizio che dovranno partecipare alle riunioni di coordinamento ed essere a conoscenza del presente documento.
Si segnala che i servizi igienici presenti nel PV, salvo la presenza di attività non-oil aperti al pubblico, nel rispetto della normativa vigente in materia di luoghi di lavoro, sono ad uso esclusivo del Gestore e dell’Appaltatore.
Durante la riunione di inizio contratto, così come prevista nel Capitolo 8.1, verranno fornite agli appaltatori le planimetrie sito specifiche dei PV oggetto del contratto con le informazioni necessarie ai fini della salute e sicurezza sul lavoro, anche richiamate nel successivo Capitolo.
6.2 Sopralluogo iniziale aree di lavoro
Prima dell’inizio dell’appalto, o prima di recarsi sul Punto Vendita o durante l’esecuzione del sopralluogo all’interno della riunione di coordinamento come da procedura al Capitolo 8, l’Appaltatore deve acquisire le informazioni di dettaglio e specifiche relative al PV in cui si va ad operare, in particolare informazioni relative a:
caratteristiche del territorio circostante (tipologia stradale, contesto urbano di inserimento, ecc.);
strutture del Punto Vendita oil e non-oil quali ad esempio: numero posizione e dimensione di serbatoi, colonnine di distribuzione, self-service, e di tutti gli impianti ad essi collegati (disoleatore, acque di piazzale,, etc.), mappatura dei servizi non oil (quali ad esempio officina, autolavaggio, etc.);
struttura impiantistica degli impianti elettrici: posizione contatore, del quadro elettrico, delle linee di alimentazione, linee di distribuzione prodotti, ecc.;
soggetti coinvolti nella gestione del PV, quali ad esempio il gestore del BAR/Ristoro, il gestore dell’impianti di lavaggio auto, il gestore dell’officina, ecc. e con essi coordinarsi per l’applicazione delle procedure di esecuzione lavori interferenti previste nei rispettivi DUVRI. Inoltre tali soggetti devono fornire tutte le indicazioni relative ai rischi introdotti, nelle aree del PV oggetto dell’Appalto, dalle loro attività lavorative ;
prodotti erogati e relative schede di sicurezza;
rischi specifici del luogo dove l’appaltatore va ad operare (Zone Atex, luoghi confinati o con pericolo di inquinamento, ecc.);
misure di sicurezza previste nel PV: Gestione delle emergenze, Pronto Soccorso, ecc.;
L’appaltatore, durante la riunione di inizio contratto, collabora con il Committente e gli altri datori di lavoro eventualmente coinvolti (ad esempio presidiante, gestori servizi non oil) all’aggiornamento del DUVRI valutando ed eventualmente integrando le misure di prevenzione e di protezione da adottare per eliminare i rischi standard derivanti da eventuali interferenze con i clienti del PV, analizzando preventivamente le aree di lavoro, l’organizzazione dei lavori stessi e le lavorazioni che si svolgeranno durante l’esecuzione dell’appalto. Solo a seguito della firma del “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” potranno essere avviate le attività oggetto dell’appalto
PV presidiato:
Qualora si abbia necessità di effettuare accumuli o stoccaggi di materiali e prodotti, apportando così modifiche nello spazio lavorativo, si deve preventivamente richiedere autorizzazione al Gestore del PV o al Referente della Committente, indicando tipologia e quantità di materiale da stoccare; è cura del Gestore indicare una zona idonea per lo stoccaggio.
PV non presidiato:
Qualora si abbia necessità di effettuare accumuli o stoccaggi di materiali e prodotti, apportando così modifiche nello spazio lavorativo, si deve preventivamente richiedere autorizzazione al Referente della Committente, indicando tipologia e quantità di materiale da stoccare, e predisponendo una zona idonea allo stoccaggio.
6.3 Rischi Generali all’interno dei Punti Vendita Carburanti
Secondo quanto previsto dall’art. 26 comma 1 lettera b del D.Lgs 81/08, nel seguito vengono trasmesse all’Appaltatore che si appresta ad eseguire delle attività presso il PV le informazioni circa i rischi specifici e standard esistenti nei PV e quelli potenzialmente derivanti dall’esecuzione dei contratti d’appalto di cui al Capitolo 4, nonché le misure di prevenzione di carattere generale definite dalla Committente.
Sulla base di tali informazioni e misure, integrate con quanto riportato nei successivi capitoli ed in particolare:
Capitoli 9 per quanto riguarda la valutazione dei rischi da interferenza;
Capitoli 11 e 12 per quanto riguarda la gestione delle emergenze;
con quanto definito nella riunione di coordinamento di cui al Capitolo 8;
con quanto indicato nell’Allegato 3 per quanto riguarda la protezione contro le esplosioni e la classificazione delle aree pericolose;
l’Appaltatore aggiorna il proprio Documento di Valutazione dei Rischi ove previsto nonché il Piano/procedura d’Emergenza per i lavori sul PV.
Rischio di incendio o esplosione
I prodotti petroliferi commercializzati sul PV rendono l’area a rischio alto di incendio e alcune zone sono classificate pericolose per la possibile generazione di atmosfere esplosive. I PV sono soggetti al rilascio da parte del competente Comando dei VV del Certificato di
Prevenzione Incendi (CPI), allegato alla documentazione tecnica del PV a disposizione degli appaltatori.
Per la classificazione delle aree con pericolo di formazione di atmosfere esplosive si fa riferimento al documento “Valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori su impianti di distribuzione stradale di carburanti per autotrazione ex artt. 17, 28, 29 e 294 del
D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. Testo Unico in materia di Tutela della Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro” e al relativo Allegato 3 “Classificazione delle aree pericolose relative agli impianti di distribuzione stradale di prodotti petroliferi ai sensi delle norme CEI EN 31-87 e relativa guida applicativa CEI 31-35 quarta edizione.
Misure preventive poste in essere dal Gestore e/o dal suo incaricato/collaboratore
Le lavorazioni che possono esporre i lavoratori al rischio di atmosfere esplosive devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo XI Protezione da atmosfere esplosive.
Il Gestore e/o il suo incaricato/collaboratore è obbligato a:
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro ed informare l’Appaltatore sulla mappatura degli impianti, delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.) e dei prodotti in essi contenuti;
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro con la classificazione delle aree a rischio esplosione e le indicazioni relative alla gestione delle emergenze, ad esempio mediante affissione in bacheca, visibile per il pubblico e per l’appaltatore;
assicurare la disponibilità e il facile accesso delle attrezzature antincendio (estintori, etc.) previste dal CPI;
utilizzare scarpe e vestiario ad alta visibilità e antistatici;
utilizzare attrezzature antiscintilla e antideflagranti;
non fumare;
non utilizzare e non far utilizzare fiamme libere;
non utilizzare e non far utilizzare cellulari e apparecchiature elettroniche nelle zone a rischio di esplosione;
stoccare i materiali infiammabili rispettando i limiti imposti dal CPI;
assicurare l‘efficienza dei dispositivi di scarico contenenti liquidi oleosi ed infiammabili, attraverso controlli periodici.
Misure preventive poste in essere dall’Appaltatore
Le lavorazioni che possono esporre i lavoratori al rischio di atmosfere esplosive devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo XI Protezione da atmosfere esplosive.
L’Appaltatore è obbligato a:
acquisire le informazioni in merito alla planimetria dei luoghi e alla mappatura degli impianti, delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.) e dei prodotti in essi contenuti; prendere visione della Planimetria con classificazione delle aree a rischio di formazione di atmosfere esplosive;
acquisire le informazioni in merito alla planimetria dei luoghi di lavoro con la classificazione delle aree a rischio di esplosione e le indicazioni relative alla gestione delle emergenze;
prendere visione del CPI prima dell’inizio delle lavorazioni o servizi;
posizionare le proprie attrezzature antincendio (estintori) nelle immediate vicinanze delle lavorazioni e la cassetta di pronto soccorso;
utilizzare scarpe e vestiario ad alta visibilità e antistatici e utilizzare attrezzature antiscintilla e antideflagranti quando si trova ad operare in zone a rischio di incendio o esplosione;
non fumare;
non utilizzare fiamme libere;
non utilizzare cellulari e apparecchiature elettroniche nelle zone a rischio di esplosione.
Rischio di investimento e rischi negli spazi di transito
Il PV è sostanzialmente un’area di transito e sosta veicolare e pertanto, durante tutte le lavorazioni all’aperto devono essere intraprese tutte le misure necessarie ad eliminare o, se non possibile, ridurre al minimo i rischi di investimento e collisione con i veicoli.
Ulteriori possibili rischi, all’interno dei PV, sono legati a fattori quali:
possibilità di scivolare a causa della natura del suolo calpestabile, soprattutto da superfici con sversamenti non perfettamente ripristinati o ad esempio in caso di pioggia o per la presenza di fango, possibilità di inciampare a causa di sconnessioni del suolo calpestabile rese possibili dal tempo, da eventi atmosferici eccezionali, da azione disgregante di radici arboree, ecc.; possibilità di inciampare a causa di qualunque cosa impedisca il transito e non sia immediatamente percepibile, come ad esempio cavi di prolunghe, tubazioni, ecc.;
possibilità, ad altezza uomo, di collidere con superfici, ostacoli o altro determinate dalla presenza di apparecchiature di servizio per le attività del PV;
possibilità che dall’alto -ripiani alti di scaffalature a giorno, corpi illuminanti a soffitto, pannelli di contro soffittature ecc. - possano cadere oggetti;
possibilità di essere investito da caduta di rami di alberi.
In fase di costruzione o ristrutturazione del PV sono state esaminate diverse situazioni di superfici calpestabili, misurandone la scivolosità ed apportando correzioni specifiche (fasce antiscivolo) laddove la situazione lo richiedeva. Come rischi residui sono stati rilevati valori insignificanti o comunque accettabili, che possono essere superati nella generalità dei casi con una normale soglia di attenzione. Eventuali difformità a quanto riportato verrà valutato durante la riunione di coordinamento e aggiornamento del presente documento in cui si definiranno le eventuali misure correttive.
L’attività di prevenzione svolta dal Committente ha cercato di tenere per quanto possibile sotto controllo quella parte di rischio che è addebitabile a sua responsabilità, come succede per esempio con la potatura degli alberi ad alto fusto, con la continua separazione dei percorsi pedonali da quelli carrabili, con le prescrizioni sulla velocità dei veicoli all’interno del PV. Ciò nonostante si deve segnalare che:
- gli interventi mitigativi potrebbero non avvenire con successo o con tempestività, essendo le situazioni di pericolo legate anche a fatti atmosferici di violenza non prevedibile o a comportamenti umani (Clienti) non rispettosi delle regole;
- potrebbero verificarsi situazioni legate ad altri appalti, gestiti direttamente dal titolare della licenza petrolifera/proprietario non prevedibili a priori, in sede di definizione dei contratti, da verificare caso per caso prima dell’inizio delle lavorazioni.
Misure preventive poste in essere dal Gestore e/o dal suo incaricato/collaboratore
Il Gestore e/o il suo incaricato/collaboratore è obbligato a:
utilizzare scarpe e vestiario ad alta visibilità e antistatici;
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro ed informare l’Appaltatore sulla mappatura degli impianti e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
mantenere le generali condizioni di sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro;
concedere in uso ed indicare all’Appaltatore quali sono gli ambienti e/o le aree in cui può operare, sostare, transitare e/o effettuare eventuale deposito di materiali, mezzi e prodotti necessari allo svolgimento delle proprie attività, indica i punti di accesso alle aree di lavoro per le macchine e le attrezzature degli appaltatori;
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro fornita dal Committente;
tenere in evidenza gli appositi cartelli indicanti divieti e norme di antinfortunistica;
prestare sempre attenzione ai veicoli dei clienti che sopraggiungono nell‘area nella quale si opera e disporre l‘eventuale segnaletica nel modo più efficace per prevenire possibili investimenti/incidenti;
sistemare la segnaletica mobile e gli eventuali espositori di prodotti in modo stabile/tenendo conto di possibili urti, che possono pregiudicarne la stabilità e della forza del vento) e senza creare intralcio;
provvedere, in caso di lavori che creino intralcio al traffico veicolare e/o pedonale, a predisporre percorsi alternativi sicuri.
Misure preventive poste in essere dall’Appaltatore
L’Appaltatore è obbligato a:
acquisire le informazioni in merito alla planimetria dei luoghi e alla mappatura degli impianti e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
indossare divise o indumenti ad alta visibilità;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento;
segnalare e delimitare anche eventuali percorsi pedonali necessari per l’esecuzione dei lavori, ad esempio, in aree diverse del PV o tra l’area lavori e la zona di stoccaggio;
allontanare tempestivamente contenitori, scatole, materiale vario e non lasciare nelle zone di passaggio materiali e attrezzature;
allacciare all’impianto gli utensili, le macchine, ecc. tramite apposite prese di corrente conformi alle norme tecniche;
nel caso in cui l’operatore debba allontanarsi temporaneamente gli utensili e l’apparecchiatura devono essere messi in sicurezza e deve essere apposta sulla stessa apposita segnaletica/avviso per impedirne l’utilizzo;
prestare sempre attenzione ai veicoli che sopraggiungono nell‘area nella quale si opera e disporre l‘eventuale segnaletica nel modo più efficace per prevenire possibili investimenti/incidenti, sistemando la segnaletica mobile e gli eventuali materiali in modo stabile/tenendo conto di possibili urti, che possono pregiudicarne la stabilità e della forza del vento) e senza creare intralcio;
in caso di lavori che creino intralcio al traffico veicolare e/o pedonale provvedere a predisporre percorsi alternativi sicuri;
in caso di xxxxxxx in retromarcia particolarmente difficili o con scarsa visibilità, farsi coadiuvare da una seconda persona a terra.
Rischio di elettrocuzione
I luoghi di lavoro sono dotati di impianti elettrici rispondenti alle normative di sicurezza, la loro collocazione e le relative caratteristiche, in particolare per quanto attiene alla sicurezza antinfortunistica (specificatamente contro i contatti accidentali, diretti ed indiretti con parti in tensione), vengono esaurientemente illustrate all’Appaltatore, qualora operi in prossimità o utilizzi tali impianti, durante la riunione di coordinamento preliminare ai lavori.
Qualche possibile anomalia può essere registrata solo per gli allacciamenti finali, vale a dire cavi o fasci di cavi non sempre testati come idonei, usati come prolunghe e collegati con riduttori, trasformatori, ciabatte etc., molto spesso adagiati sul piano calpestabile con rischio di determinare disservizi e possibili intralci.
Il PV è provvisto di impianto elettrico conforme alla normativa applicabile la cui documentazione è disponibile presso il PV stesso.
Misure preventive poste in essere dal Gestore e/o dal suo incaricato/collaboratore
Il Gestore e/o il suo incaricato/collaboratore è obbligato a:
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro ed informare l’Appaltatore sulla mappatura degli impianti elettrici (quadri elettrici, line di alimentazione, ecc.) e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
trattare con molta cautela prese, spine, cavi di alimentazione;
non utilizzare acqua in prossimità di prese e cavi elettrici;
non effettuare alcun intervento su macchine o impianti elettrici;
segnalare all’Appaltatore la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
segnalare danneggiamenti evidenti e cattivo stato di manutenzione di impianti o parti di impianto, evitando di intervenire personalmente sulle riparazioni.
Misure preventive poste in essere dall’Appaltatore
L’Appaltatore è obbligato a:
acquisire le informazioni in merito alla planimetria dei luoghi e alla mappatura degli impianti elettrici (quadri elettrici, line di alimentazione, ecc.) e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
assegnare agli interventi su impianti elettrici fuori tensione a personale adeguatamente formato, PES o PAV ai sensi della norma CEI 11-27, a seconda delle tipologie di intervento;
togliere l’alimentazione elettrica dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
qualora non fosse possibile escludere lavori sotto tensione, questi dovranno essere svolti solo da personale autorizzato e qualificato XXX, ai sensi della norma CEI 11-27;
trattare con molta cautela prese, spine, cavi di alimentazione;
non utilizzare acqua in prossimità di prese e cavi elettrici;
non effettuare alcun intervento su macchine o impianti elettrici se non espressamente autorizzati;
verificare la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
in caso di necessità/emergenza l’appaltatore dovrà utilizzare i mezzi di protezione disponibili (sezionamento alimentazione elettrica, utilizza degli estintori posti in prossimità degli impianti;
segnalare danneggiamenti evidenti e cattivo stato di manutenzione di impianti o parti di impianto, evitando di intervenire personalmente sulle riparazioni.
Rischio da agenti chimici, cancerogeni, biologici
I vari prodotti commercializzati o utilizzati all’interno del PV possono essere fonte di esposizione per ingestione, contatto, inalazione. Il rischio chimico per la salute negli impianti di distribuzione carburanti, è dovuto essenzialmente alla presenza di benzina, gasolio e loro componenti (etilbenzene, toluene e xilene), nonché GPL e Metano.
Per quanto riguarda la valutazione del rischio si rinvia al richiamato studio condotto dalla Icaro srl su basi decisamente conservative e cautelative, che evidenziano che i valori stimati delle dosi reali assorbite complessivamente per via inalatoria e per via cutanea, dagli addetti alla erogazione benzina e gasolio, siano, per i prodotti considerati e per i loro componenti nettamente al di sotto del 10%, con variabilità 0,06 – 4,00 %, del solo assorbimento inalatorio massimo corrispondente ai valori limite TLV di esposizione professionale stabiliti dal D.Lgs 81/08 e AGCIH.
Il rischio chimico dovuto alla presenza negli Shop, o per l’utilizzo, peraltro ancora su base del tutto occasionale, di prodotti chimici, quali ad esempio , antifreezing, olio freni, detergenti auto, ecc., si può ritenere IRRILEVANTE purché vengano adottate le previste normali precauzioni igieniche e protettive riportate nelle etichette del contenitori o nei data sheet.
Si ribadisce infine quanto già indicato per il rischio cancerogeno che anche per il rischio chimico, i livelli di esposizione risultano minimi e trascurabili qualora si adottino le specifiche misure di prevenzione e protezione riportate nelle schede di Sicurezza dei prodotti petroliferi commercializzati messe a disposizione dalla Committente e riportate in Allegato.
I rischi specifici relativi ai singoli prodotti eventualmente utilizzati dal Presidiante c/o il PV, sono riportati all’interno delle schede di sicurezza che il presidiante renderà disponibili presso il luogo di lavoro per la consultazione da parte degli addetti, per l‘informazione e la formazione del personale (se previsto), per le attività di Auditing ed anche per eventuali ispezioni da parte degli organi di vigilanza.
Misure preventive poste in essere dal Gestore e/o dal suo incaricato/collaboratore
Il Gestore e/o il suo incaricato/collaboratore è obbligato a:
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro ed informare l’Appaltatore sulla mappatura degli impianti, delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.) e dei prodotti in essi contenuti;
tenere sempre copia presso il Punto Vendita delle schede di sicurezza dei prodotti petroliferi commercializzati messe a disposizione dalla Committente e dei prodotti utilizzati per il rispetto dei propri obblighi contrattuali e lo svolgimento in autonomia delle mansioni e delle attività previste, assicurandone la consultazione da parte degli addetti, degli appaltatori, per l‘informazione e la formazione del personale ove previsto, ed anche per eventuali ispezioni da parte degli organi di vigilanza;
predisporre un corretto immagazzinamento dei prodotti utilizzati; controllare periodicamente che non vi siano state perdite dai contenitori con conseguenti sversamenti;
verificare che vi sia una corretta etichettature delle sostanze e dei preparati pericolosi; verificare che siano rispettate le prescrizioni previste dal CPI;
rimuovere i cartoni unti e le confezioni di oli lubrificanti che risultano danneggiate o soggette a perdite;
togliere sempre le confezioni di oli lubrificanti aperte da ambienti di deposito chiusi;
pulire il pavimento ogni volta si verifichi uno spandimento, utilizzando materiale assorbente;
in caso di spandimento accidentale di prodotti, dotarsi di idonei DPI secondo le schede di sicurezza specifiche ed intervenire delimitando l’area, mettendola in sicurezza, e utilizzando idoneo materiale assorbente; contattare il Committente per richiedere la rimozione del rifiuto;
se lo sversamento è di materiale né commercializzato né utilizzato nel PV, contattare i vigili del Fuoco e il Committente, interdire l’accesso al PV.
Misure preventive poste in essere dall’Appaltatore
L’Appaltatore è obbligato a:
acquisire le informazioni in merito alla planimetria dei luoghi e alla mappatura degli impianti, delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.) e dei prodotti in esso contenuti, consultando le relative schede di sicurezza messe a disposizione dal Gestore;
verificare, in relazione ai rischi presenti all’interno del Punto Vendita, la rispondenza normativa per l’introduzione, l’utilizzo, lo stoccaggio e lo smaltimento di sostanze e materiali pericolosi, necessari alla propria attività;
tenere sempre copia delle schede di sicurezza delle sostanze eventualmente utilizzate per le pproprie lavorazioni per la consultazione da parte degli addetti, per l‘informazione e la formazione del personale ed anche per eventuali ispezioni da parte degli organi di vigilanza;
predisporre un corretto stoccaggio temporaneo dei prodotti da utilizzare nelle lavorazioni;
controllare periodicamente che non vi siano state perdite dai contenitori con conseguenti sversamenti.
Rischi ambientali
Per questa tipologia di rischio si vuol fare riferimento a parametri quali microclima, ergonomia, luminosità, rumore.
Tenuto conto che eventuali rischi associati a questi fattori assumono rilievo solo per chi, in un determinato ambiente, presta la sua attività in maniera continuativa, per il personale della ditta aggiudicataria si possono considerare solo quelli inerenti all’illuminazione.
L’illuminazione dei PV è in genere più che sufficiente sia per una normale deambulazione che per le prestazioni lavorative. Nelle rare eccezioni in cui l’illuminazione non dovesse essere sufficiente per la deambulazione o il regolare svolgimento delle lavorazioni, l’Appaltatore è tenuto a provvedere ad idonea illuminazione o a rinviare le lavorazioni.
Attività di manutenzione ordinaria e/o straordinaria(es. pompe, compressori, etc.) eseguite dagli appaltatori di manutenzione, suscettibili di generare condizioni di esposizione a rumore, dovranno essere valutate in sede di riunione di coordinamento.
L’Appaltatore esecutore di manutenzioni ed attività che implicano l’esposizione al rumore, dovrà dotarsi di adeguati DPI.
Il personale esposto all’uso di GPL è inoltre esposto al pericolo di ustioni da freddo (fuoriuscite violente provocano un forte raffreddamento e quindi possono provocare ustioni).
In caso di situazione meteorologiche avverse, quali ad esempio il forte vento, la grandine, o altri eventi di carattere turbolento, devono essere sospese le lavorazioni all’aperto.
Rischi per lavori in spazi confinati
Per attività specifiche in ambienti confinati o a rischio di presenza di sostanze pericolose, come definite dal D.P.R. 177/2011 si evidenziano i seguenti rischi: incendio, esplosione, soffocamento, asfissia, intossicazione e caduta dall’alto. Nell’ambito dei PV tali attività possono essere previste per gli appaltatori di manutenzione o servizi ambientali.
Per poter eseguire i lavori negli spazi confinati bisogna attenersi a quanto previsto dal DPR 177/2011 e alle relative procedure e istruzioni definiti dalla Committente e allegate ai contratti d’appalto oppure, in alternativa, facendo riferimento alle Guide operative redatte dall’INAIL.
All’interno dei PV sono presenti spazi confinati:
ad elevato rischio: serbatoi interrati e fuori terra, cisterne, vasche;
a basso rischio: pozzetti passo d’uomo, pozzetti in genere.
Per poter eseguire i lavori negli spazi confinati bisogna attenersi a quanto previsto dal DPR 177/2011 e alle relative procedure e istruzioni definite dal Committente e allegate ai contratti d’appalto oppure, in alternativa, facendo riferimento alle Guide operative redatte dall’Inail.
Gli appaltatori che devono lavorare in ambienti confinati o sospetti di inquinamento devono essere specificatamente qualificati. Questi lavori non possano essere subappaltati se non in presenza di espressa autorizzazione del Committente e solamente a seguito di avvenuta certificazione ai sensi del D.Lgs. n. 276/2003.
In generale, quando si eseguono lavori entro cunicoli, fogne, pozzi, serbatoi, vasche, ecc. devono essere adottate le necessarie cautele atte ad evitare lo sviluppo di gas o tossici, ogni eventuale pericolo di incendio, di esplosione e di caduta.
Prima di entrare nei luoghi suddetti, inoltre, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivati dall’eventuale assenza di ossigeno, dalla eventuale presenza di gas o vapori asfissianti o tossici e di caduta, quali: una efficiente areazione ed una completa bonifica, l’uso di imbracatura di sicurezza con bretelle e fune di trattenuta. In particolare è necessario che il personale che esegue questi lavori sia costantemente assistito all’esterno da almeno un collega.
Quando possibile, fare effettuare un lavaggio con acqua dei serbatoi o vasche in cui si deve lavorare.
Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo a infiltrazione di sostanze pericolose.
Quando sia accertata o sia da temere la presenza di gas tossici, asfissianti o l’irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare un’efficiente aerazione e una completa bonifica, i lavoratori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratore ed essere muniti di idonei dispositivi di protezione individuale collegati a un idoneo sistema di salvataggio, che deve essere tenuto all’esterno dal personale addetto alla sorveglianza.
Questo deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all’interno ed essere in grado di sollevare prontamente all’esterno il lavoratore colpito dai gas o vapori.
Possono essere adoperate le maschere respiratorie, in luogo di autorespiratori, solo quando, accertate la natura e la concentrazione dei gas o vapori nocivi o asfissianti, esse offrano garanzia di sicurezza e sempreché sia assicurata un’efficace e continua aerazione.
Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell’ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l’uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti a incendiare il gas.
Nei casi previsti in ambienti confinati sospetti di inquinamento, i lavoratori devono essere abbinati nell’esecuzione dei lavori.
Il personale esposto all’uso di GPL deve ricordarsi sempre del pericolo di esposizione anche a basse concentrazioni (fino al 1,8% in aria) e del pericolo di soffocamento in quanto il GPL è più pesante dell’aria e quindi tende a saturare ambienti sotto il livello del terreno come la sala pompe, i cunicoli, le fognature, potendo raggiungere anche grandi distanze senza disperdersi.
7 MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENZIALI
In considerazione delle attività svolte nei Punti Vendita di carburanti, sono valutati i rischi interferenti standard relativi alla tipologia delle prestazioni che potrebbero potenzialmente derivare dall’esecuzione dei contratti e vengono individuate le relative misure conseguenti.
Ogni lavoro in appalto è stato suddiviso in “attività lavorative” elementari. Ad ogni attività lavorativa elementare è associato un singolo Appaltatore (una sola impresa esecutrice o un lavoratore autonomo) e il luogo di lavoro interessato dalla lavorazione.
Si ha un’interferenza lavorativa nel momento in cui almeno un’attività lavorativa ha sovrapposizione spaziale e temporale con una o più “attività lavorative” svolte da altro Appaltatore, dal Committente o da un suo dipendente, o dai clienti del PV.
In relazione all’analisi effettuata, all’interno dei PV o aree di servizio autostradali previste nel Contratto d’Appalto è vietata l’esecuzione di due o più attività date in appalto, svolte contemporaneamente e nella stessa zona o in zone limitrofe da Ditte diverse.
Variazioni a quanto sopra detto potranno essere valutate di caso in caso e autorizzate da un Referente per la Committente.
L’Appaltatore e il suo personale deve fare uso dei soli spazi appositamente concessi e nei quali le interferenze operative sono ridotte a quelle necessarie per lo svolgimento delle proprie attività.
Pertanto, sulla base di quanto esposto ed in linea con quanto previsto dal comma 3-ter dell’articolo 26 del D.Lgs. 81/08, si considerano i rischi standard da interferenza tra le singole attività lavorative date in appalto e le attività proprie del punto vendita oppure le attività lavorative date in appalto tra loro.
La valutazione è qualitativa, su una scala a tre livelli:
accettabile;
accettabile con prescrizioni;
non accettabile.
Per i rischi non accettabili sono stati adottati appositi provvedimenti attraverso la procedura operativa di gestione appalti quali il divieto di lavoro di più Ditte contemporaneamente nella stessa zona o in aree attigue o la chiusura del Punto Vendita e pertanto non vengono evidenziati dalle tabelle.
I rischi accettabili, con o senza prescrizioni, sono riportati nelle tabelle del Capitolo 9 e relative ai rischi da interferenza standard, nelle quali, per tipologia di lavorazione, sono riportate le eventuali prescrizioni a cui l’Appaltatore dovrà attenersi.
7.1 Modalità di identificazione e valutazione dei rischi interferenti
L’individuazione dei rischi da interferenze è riportata nelle singole tabelle in cui sono stati considerati sia i rischi standard del luogo di lavoro causati da impianti, attrezzature e attività proprie del PV sia i rischi introdotti dagli Appaltatori che operano all’interno del PV stesso.
Le misure di sicurezza e di prevenzione per i rischi interferenti sono le “misure di prevenzione” previste, formalizzate per mezzo di “procedure” di accesso e comportamentali vigenti, nonché i dispositivi di protezione collettiva ed individuale da utilizzare a causa dei rischi specifici presenti nei luoghi di lavoro del Committente o dei rischi introdotti dagli Appaltatori.
Le misure di sicurezza sono finalizzate all’eliminazione (quando e se possibile) dei rischi standard, ovvero alla riduzione e al controllo dei rischi specifici del luogo di lavoro, dei rischi introdotti dagli Appaltatori e dei rischi da interferenze tra i vari soggetti operanti nel PV.
La misure di sicurezza previste saranno integrate e aggiornate prima dell’esecuzione di ogni lavorazione così come previsto dal comma 3-ter dell’art 26 del D.Lgs. 81/08. L’integrazione, sottoscritta per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali secondo quanto previsto dalla procedura del Capitolo 8. Pertanto, eventuali ulteriori rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori non previsti ad oggi e le specifiche misure di sicurezza adottate dal Gestore e/o dell’Appaltatore sono riportate, all’occorrenza, nei verbali di coordinamento che saranno compilati al momento dell’assegnazione delle singole attività lavorative presso i PV oggetto delle opere e sottoscritti da tutti i soggetti coinvolti.
Nel caso in cui due o più appaltatori dovessero intervenire nella stessa zona o area del PV o in zone limitrofe, tali attività devono essere eseguite in due momenti temporali distinti. Se ciò non fosse tecnicamente possibile, il presente documento dovrà essere integrato riferendosi ai nuovi rischi specifici da interferenza introdotti e coinvolgendo la Committente, tramite il Referente per la Committente (o un suo incaricato), per la cooperazione e coordinamento di tutti i soggetti coinvolti. Si veda in proposito il successivo Capitolo 8. Unica eccezione a quanto sopra è lo scarico dei prodotti petroliferi che può avvenire in presenza del presidiante del PV.
8 PROCEDURA PER IL COORDINAMENTO DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI IN APPALTO
(ai sensi dell’art. 26 comma 2 del D. Lgs 81/08)
La procedura prende in esame le attività da eseguire per lo svolgimento di quanto previsto dai vari contratti di appalto, a seguito dell’autorizzazione ad eseguire i lavori.
In linea del tutto generale, all’interno dei PV o aree di servizio autostradali, è vietata
l’esecuzione di due o più attività date in appalto, svolte contemporaneamente e nella stessa zona o in zone limitrofe, a meno dell’integrazione specifica del presente documento riferendosi ai nuovi rischi specifici da interferenza introdotti.
Il divieto deve essere inteso anche nei confronti degli eventuali altri soggetti coinvolti nella gestione del PV, quali ad esempio il gestore del BAR/Ristoro, il gestore dell’impianto di lavaggio auto, il gestore dell’officina, ecc.
Variazioni a quanto sopra prescritto potranno e dovranno essere valutate di caso in caso attraverso una o più riunioni di coordinamento tra i soggetti interessati alle attività. I verbali delle riunioni di coordinamento aggiorneranno il presente documento con le misure di sicurezza aggiuntive, necessarie a gestire i nuovi rischi specifici da interferenza eventualmente introdotti.
Ogni Appaltatore, durante le lavorazioni sui PV, deve avere con se, oltre al proprio DVR, ove previsto ai sensi del D. Lgs.81/08 e s.m.i., il presente Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze e relativi aggiornamenti (verbali delle riunioni di coordinamento, ecc.).
8.1 Coordinamento delle attività
All’inizio di ciascuno dei contratti oggetto del presente documento indicati al capitolo 4, prima dello svolgimento delle lavorazioni o servizi, la Committente organizza il coordinamento delle attività, prevedendo uno o più incontri/riunioni a cui partecipano, anche singolarmente, i soggetti coinvolti:
- Referente della Committente;
- Appaltatori delle attività conferite con i contratti indicati nel capitolo 4;
- Gestore/i delle attività “non oil” (autolavaggio, bar/ristoro, officine, ecc.); Scopo della/e riunione/i di coordinamento è quello di:
- acquisire le planimetrie sito specifiche dei PV oggetto del contratto con le informazioni necessarie ai fini della salute e sicurezza sul lavoro;
- analizzare le aree di lavoro, le eventuali altre attività presenti comprese le attività “non oi” (autolavaggio, bar/ristoro, officine, ecc.), le attività di altri appaltatori del Titolare della licenza/proprietà potenzialmente interferenti e con essi coordinarsi per l’applicazione delle procedure di esecuzione lavori interferenti previste nei rispettivi DUVRI. Inoltre tali soggetti devono fornire tutte le indicazioni relative ai rischi introdotti, nelle aree del PV oggetto dell’Appalto, dalle loro attività lavorative;
- valutare i rischi connessi con le attività oggetto dell’appalto;
- valutare l’organizzazione dell’Appaltatore e del PV (referenti, organizzazione per la sicurezza, e interfacce);
- valutare le possibili interferenze con l’esercizio del PV;
- definire le misure di prevenzione e di protezione da adottare per eliminare i rischi derivanti dalle possibili interferenze.
Quanto scaturito e condiviso da questa riunione di coordinamento dovrà essere formalizzato in un “Verbale riunione di coordinamento di inizio contratto” che conterrà anche quanto emerso nel sopralluogo di inizio contratto.
Il DUVRI, con i relativi Verbali allegati, costituisce lo strumento operativo che dovrà guidare le attività lavorative del Gestore e degli Appaltatori. Solo a seguito della firma da parte dei presenti del “Verbale riunione di coordinamento di inizio contratto” potranno essere effettuate le attività appaltate.
Nel verbale riunione di coordinamento dovranno essere riportate almeno le seguenti informazioni:
anagrafica dei PV oggetto del contratto e relativa configurazione;
tipologia del lavoro da svolgere;
Ditta esecutrice;
scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività da eseguire;
scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività del PV. Gli obiettivi del coordinamento sono:
accertarsi che i lavoratori presenti sul PV siano informati e a conoscenza dei rischi presenti nell'ambiente e nell'area in cui andranno ad effettuare il lavoro;
far cooperare i datori di lavoro delle ditte appaltatrici all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro.
Se, a seguito di questo scambio di informazioni, le misure di sicurezza definite nel presente DUVRI vengono valutate non sufficienti ad eliminare i rischi interferenti, l’Appaltatore dovrà proporre delle soluzioni alternative consistenti in misure di sicurezza aggiuntive. Tali misure dovranno essere sottoposte dall’Appaltatore al Referente per la Committente per l’approvazione.
Il “Verbale riunione di coordinamento di inizio contratto”, sottoscritto per accettazione dai presenti, integra gli atti contrattuali.
La riunione di coordinamento dovrà essere aggiornata ed eseguita nuovamente ogni qualvolta si verifichino delle mutazioni alle condizioni operative precedentemente definite.
8.2 Procedura applicativa: Riunione di inizio lavorazioni
Fatto salvo quanto previsto dai paragrafi precedenti l’Appaltatore, una volta formalizzata l’autorizzazione ad intervenire da parte della Committente, si deve recare sul PV luogo di lavoro e partecipare alla riunione di coordinamento e di aggiornamento del DUVRI, promossa dalla Committente, in cui dovranno essere sinergicamente valutate ed eventualmente integrate o aggiornate le misure di prevenzione e di protezione da adottare per eliminare i rischi standard derivanti da eventuali interferenze, analizzando preventivamente le aree di lavoro, l’organizzazione dei lavori stessi e le lavorazioni che si svolgeranno durante l’esecuzione dell’appalto.
Alla riunione di coordinamento devono partecipare tutti i soggetti coinvolti, incluso il Gestore, allo scopo di:
- analizzare le aree di lavoro, le eventuali altre attività presenti, le attività di altri appaltatori del Titolare della licenza/proprietà potenzialmente interferenti, quali ad esempio il gestore del BAR/Ristoro, il gestore dell’impianti di lavaggio auto, il gestore dell’officina, ecc., e con essi coordinarsi per l’applicazione delle procedure di esecuzione lavori interferenti previste nei rispettivi DUVRI. Inoltre tali soggetti devono fornire tutte le indicazioni relative ai rischi introdotti, nelle aree del PV oggetto dell’Appalto, dalle loro attività lavorative;
- valutare i rischi connessi con le attività oggetto dell’appalto;
- valutare le possibili interferenze con l’esercizio del PV;
- definire le misure di prevenzione e di protezione da adottare per eliminare i rischi derivanti dalle possibili interferenze.
Quanto scaturito e condiviso da questa riunione di coordinamento dovrà essere formalizzato in un “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI.
Il DUVRI con relativo Verbale allegato costituiscono lo strumento operativo che dovrà guidare le attività lavorative del Presidiante e degli Appaltatori. Solo a seguito della firma da parte di tutti i presenti del “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” potranno essere avviate le attività appaltate.
PV presidiato:
Prima dell’inizio dell’attività presso il PV l’Appaltatore dovrà collaborare e coordinarsi con il Gestore, i soggetti gestori delle attività “non oil”, quali ad esempio il gestore del BAR/Ristoro, il gestore dell’impianti di lavaggio auto, il gestore dell’officina, e altri Appaltatori se presenti, effettuando la riunione di coordinamento definendo il conseguente programma
dei lavori. Quanto scaturito e condiviso da questa riunione di coordinamento dovrà essere formalizzato nel “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” costituendo, nel contempo, lo strumento operativo che dovrà guidare le attività lavorative degli Appaltatori.
Solo a seguito della firma di tutti i presenti del “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” potranno essere effettuate le attività previste.
Nel “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” dovranno essere riportate almeno le seguenti informazioni:
anagrafica dei PV oggetto del contratto e relativa configurazione;
tipologia del lavoro da svolgere;
Ditta esecutrice;
scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività da eseguire;
scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività del PV. Gli obiettivi del coordinamento sono:
accertarsi che i lavoratori presenti sul PV siano informati e a conoscenza dei rischi presenti nell'ambiente e nell'area in cui andranno ad effettuare il lavoro;
far cooperare i datori di lavoro delle ditte appaltatrici all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro.
Qualora, a seguito di questo scambio di informazioni, le misure di sicurezza definite nel presente DUVRI venissero valutate non sufficienti ad eliminare i rischi interferenti, l’Appaltatore ed eventualmente il Gestore, se presente, dovranno proporre delle soluzioni alternative consistenti in misure di sicurezza aggiuntive. Tali misure dovranno essere sottoposte dall’Appaltatore al Referente per la Committente per l’approvazione e gli saranno riconosciute dal Committente facendo riferimento all’Elenco Prezzi della Sicurezza allegato al Contratto d’Appalto.
Il Verbale riunione di coordinamento sarà compilato in triplice copia di cui una conservata a cura del Gestore presso il Punto Vendita, una archiviata dall’Appaltatore presso i propri archivi e l’altra inviata al Committente. Il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”, sottoscritto per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
La riunione di coordinamento dovrà essere aggiornata ed eseguita nuovamente ogni qualvolta si verifichino delle mutazioni alle condizioni operative precedentemente definite, come, ad esempio, l’arrivo sul PV di un nuovo Appaltatore, il cambio della squadra di lavoro, il cambio del personale di gestione del PV, ecc.
PV non presidiato:
Anche nei PV non presidiati l’Appaltatore dovrà collaborare e coordinarsi con eventuali altri Appaltatori ed eventuali soggetti gestori delle attività “non oil”, quali ad esempio il gestore del BAR/Ristoro, il gestore dell’impianti di lavaggio auto, il gestore dell’officina, se presenti, effettuando la riunione di coordinamento definendo il conseguente programma dei lavori. Quanto scaturito e condiviso da questa riunione di coordinamento dovrà essere formalizzato nel “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” costituendo, nel contempo, lo strumento operativo che dovrà guidare le attività lavorative degli Appaltatori.
Nel caso in cui non siano presenti altri lavoratori sul PV, l’appaltatore (ad esclusione del servizio di food-truck) è comunque tenuto ad aggiornare il DUVRI valutando ed
eventualmente integrando le misure di prevenzione e di protezione da adottare per eliminare i rischi specifici del PV o derivanti da eventuali interferenze con i clienti del PV, analizzando preventivamente le aree di lavoro, l’organizzazione dei lavori stessi e le lavorazioni che si svolgeranno durante l’esecuzione dell’appalto.
Il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” dovrà essere compilato anche in assenza di altri soggetti sul PV da parte di tutti gli appaltatori (ad esclusione del servizio di food-truck).
Solo a seguito della firma del “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” potranno essere effettuate le attività appaltate.
Nel “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI” dovranno essere riportate almeno le seguenti informazioni:
anagrafica PV;
tipologia del lavoro da svolgere;
Ditta esecutrice;
eventuale scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività da eseguire;
eventuale scambio di informazioni sui rischi connessi all’attività del PV.
Se, a seguito di questa valutazione, le misure di sicurezza definite nel presente DUVRI vengono valutate non sufficienti ad eliminare i rischi interferenti, l’Appaltatore dovrà proporre delle soluzioni alternative consistenti in misure di sicurezza aggiuntive. Tali misure dovranno essere sottoposte dall’Appaltatore al Referente per la Committente per l’approvazione e gli saranno riconosciute dal Committente facendo riferimento all’Elenco Prezzi della Sicurezza allegato al Contratto d’Appalto.
Il Verbale riunione di coordinamento sarà compilato in triplice copia di cui una conservata presso il Punto Vendita, una archiviata dall’Appaltatore presso i propri archivi e l’altra inviata al Committente. Il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”, sottoscritto per accettazione dall’esecutore, integra gli atti contrattuali.
La riunione di coordinamento dovrà essere aggiornata ed eseguita nuovamente ogni qualvolta si verifichino delle mutazioni alle condizioni operative precedentemente definite, come, ad esempio, l’arrivo sul PV di un nuovo Appaltatore, il cambio della squadra di lavoro, ecc.
8.3 Priorità di intervento
Al fine della eliminazione dei rischi da interferenze è vietata l’esecuzione di due o più attività date in appalto, svolte contemporaneamente e nella stessa zona o in zone limitrofe, a meno dell’integrazione del presente documento riferendosi ai nuovi rischi specifici da interferenza introdotti.
Tale divieto deve essere inteso anche nei confronti di eventuali altri soggetti che operano sul PV, al fine di evitare una sovrapposizione spazio/temporale tra le attività lavorative conferite con i contratti d’appalto di cui al capitolo 4 e le attività operative proprie del PV.
Nel caso in cui l’Appaltatore, recatosi sul posto, si accorga della presenza di un’altra attività lavorativa già operante nella medesima area di lavoro o in un’area attigua ad essa, vige il seguente criterio con cui si definisce la priorità di esecuzione delle lavorazioni:
1. scarico autobotte;
2. attività commissionate dal proprietario del PV, quando diverso dalla Committente;
3. attività di vigilanza del PV;
4. recupero e trasporto valori – chiusura alla vendita dei prodotti petroliferi;
5. attività inerenti il contratto di manutenzione api;
6. attività di ristorazione tramite food-truck;
7. altre attività.
Per gli altri contratti d’appalto, la decisione sarà sottoposta al Referente per la Committente oppure, in generale, verrà privilegiata l’attività iniziata prima.
Negli impianti misti è vietato procedere alle operazioni di riempimento di GPL contemporaneamente al riempimento dei serbatoi di altri carburanti.
8.4 Aggiornamento del verbale
L'incaricato della ditta appaltatrice o il Gestore se presente, o un suo incaricato, dovranno interrompere le lavorazioni qualora ritenessero che le medesime, anche per sopraggiunte nuove interferenze, non fossero più da considerarsi sicure.
Le operazioni potranno riavere inizio solamente dopo la verifica tecnico-amministrativa, da eseguirsi tramite una nuova riunione di coordinamento e la firma del verbale da parte dei soggetti coinvolti.
Se le lavorazioni dovessero durare più di un giorno, la riunione di Coordinamento dovrà essere svolta ogni giorno prima dell’inizio delle attività e, pertanto, dovrà essere ricompilato il “Verbale riunione di coordinamento e di integrazione del DUVRI”.
8.5 Clienti del Punto vendita
Ai fini della sicurezza, il Gestore, se presente, o l’Appaltatore, ove lo ritengano necessario, forniscono semplificate informazioni ed istruzioni operative e comportamentali a favore dei Clienti.
I Clienti si devono uniformare alle regole di sicurezza fornite oppure devono essere allontanati dal PV.
In caso di lavorazioni sulle aree del PV, i Clienti vengono autorizzati all’accesso ai luoghi del PV, limitatamente alle aree loro consentite e/o vengono accompagnati dal Gestore o un suo incaricato, se presenti o ricevono informazioni e istruzioni di dettaglio da parte dell’appaltatore circa la viabilità interna da utilizzare.
9 RISCHI SPECIFICI E DA INTERFERENZE E RELATIVE MISURE DI SICUREZZA
Di seguito viene riportata la valutazione ricognitiva dei rischi che potrebbero potenzialmente derivare dalle interferenze scaturenti durante l’esecuzione del contratto d’appalto di cui al Capitolo 4 e le lavorazioni proprie di gestione del PV quali la vendita di carburanti, la vendita di prodotti oil e non oil all’interno e all’esterno dei locali commerciali del PV, la gestione delle attività collaterali alla vendita dei carburanti come il lavaggio auto, le attività proprie di un area di servizio autostradale (ad esempio Autogrill), le autofficine, ecc.
Al fine della eliminazione dei rischi da interferenze è vietata l’esecuzione di due o più attività date in appalto, svolte contemporaneamente e nella stessa zona o in zone limitrofe, a meno dell’integrazione del presente documento riferendosi ai nuovi rischi specifici da interferenza introdotti.
PV presidiato:
Misure di sicurezza poste in essere dal Gestore o dal suo collaboratore/incaricato
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che il Gestore o il suo collaboratore/incaricato deve:
concedere in uso ed indicare all’Appaltatore quali sono gli ambienti e/o le aree in cui può operare, sostare, transitare e/o effettuare eventuale deposito di materiali, mezzi e prodotti necessari allo svolgimento delle proprie attività, indica i punti di accesso alle aree di lavoro per le macchine e le attrezzature degli Appaltatori;
definire con l’Appaltatore le modalità per mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori compreso il loro scollegamento elettrico.
Legenda delle tabelle seguenti:
Xxxxxxx basso e accettabile | x | Xxxxxxx accettabile con prescrizioni |
9.1 Servizi di Gestione dei PV
Servizio di Gestione dei PV, di pulizia e di verifica del mantenimento in stato di efficienza del PV e delle sue attrezzatture.
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto dei servizi per il presidio dei PV | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Pulizia di tutte le aree, incluse: - piazzale - aree destinate a verde (esclusa manutenzione) - servizi igienici | X | X | X | X | X | X | X | ||||||||
Rifornimento carburante | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
Rimozione e asporto spazzatura (non prodotto di attività di PV, riconducibili a Rifiuti Solidi Urbani, secondo normativa) | X | X | X | X | |||||||||||
Controllo della presenza di rifiuti ingombranti e/o speciali (no rimozione, no smaltimento) | X | X | X | ||||||||||||
Controllo della pulizia pozzetti idrici, canalette e punti di deflusso delle acque | X | X | X | X | |||||||||||
Verifiche dotazioni impiantistiche (OPT, illuminazione, TVCC, totem con prezziario elettronico, sistemi di allarme, sistemi antiscasso, sistemi automatizzati per la gestione delle emergenze, ecc) | X | X | X | X | |||||||||||
Verifiche impianto oil (erogatori, tubi di erogazione, ecc.) | X | X | X | X | X | X | X | X | |||||||
Controllo quantità prodotto nei serbatoi tramite stecca di misura | X | X | X | X | X | X | X | X |
Per eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza.
Misure di sicurezza poste in essere dal Gestore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento.
In particolare si ribadisce che il Gestore deve:
osservare tutte le leggi e norme vigenti che lo riguardano;
mantenere le generali condizioni di sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro;
mettere fuori esercizio le attrezzature sottoposte a verifica;
rendere disponibile la planimetria dei luoghi di lavoro con la classificazione delle aree a rischio esplosione e le indicazioni relative alla gestione delle emergenze;
assicurare la disponibilità e il facile accesso delle attrezzature antincendio (estintori, etc.) previste dal CPI;
garantire la visibilità degli appositi cartelli indicanti divieti, norme e indicazioni antinfortunistiche;
rispettare la segnaletica di sicurezza affissa nel PV;
utilizzare scarpe e vestiario antistatici;
nelle zone Atex con pericolo di esplosione (fare riferimento all’allegato 3):
utilizzare attrezzature antiscintilla e antideflagranti;
non utilizzare telefoni cellulari ed altri dispositivi elettronici;
non utilizzare fiamme libere;
è obbligatorio tenere sempre copia delle schede di sicurezza dei prodotti venduti o utilizzati presso il Punto Vendita per eventuale consultazione da parte degli addetti, per l‘informazione e la formazione del personale ed anche per eventuali ispezioni da parte degli organi di vigilanza;
predisporre l’immagazzinamento dei prodotti in conformità alle indicazioni riportate nelle schede di sicurezza; controllare periodicamente che non vi siano state perdite dai contenitori con conseguenti sversamenti;
verificare che vi sia una corretta etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi utilizzati in conformità alle schede di sicurezza;
verificare che siano rispettate le prescrizioni previste dal CPI;
stoccare i materiali infiammabili rispettando i limiti imposti dal CPI;
assicurare l‘efficienza dei dispositivi di scarico contenenti liquidi oleosi ed infiammabili, attraverso controlli periodici;
pulire il pavimento ogni volta si verifichi uno spandimento, utilizzando materiale assorbente;
partecipare alla riunione di inizio contratto e alle riunioni di coordinamento necessarie durante la durata del contratto;
indicare e rendere fruibili agli altri Appaltatori gli ambienti e/o le aree in cui può operare, sostare, transitare e/o effettuare eventuale deposito di materiali, mezzi e prodotti necessari allo svolgimento delle proprie attività, indica i punti di accesso alle aree di lavoro per le macchine e le attrezzature degli appaltatori;
in caso di lavori da eseguire sul PV verificare che l’Appaltatore delimiti l’area di lavoro con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori e segnali l’attività lavorativa tramite apposita cartellonistica predisponendo eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV. In caso contrario, avvisare il Referente per la Committente;
prestare sempre attenzione ai veicoli che sopraggiungono nell‘area nella quale opera e, in caso di esecuzione di lavori sul PV, disporre l‘eventuale segnaletica nel modo più efficace per prevenire possibili investimenti/incidenti, sistemando la
segnaletica mobile e gli eventuali espositori di prodotti in modo stabile/tenendo conto di possibili urti, che possono pregiudicarne la stabilità e della forza del vento e senza creare intralcio;
se presente, informare gli Appaltatori sulla mappatura degli impianti e delle attrezzature in esercizio sul PV (tipologia, posizione ecc.);
non intralciare i passaggi nonché le uscite d’emergenza e le vie che a queste conducono;
indicare i punti di consegna e le modalità/procedure di utilizzo delle utenze (energia elettrica, acqua, scarichi, ecc.):
verificare la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
in caso di emergenza, rispettare le procedure previste di seguito;
9.2 Contratto d’appalto Ambiente
Sono oggetto dell’appalto le consulenze e servizi, attività ed opere in campo ambientale, ivi incluse le modalità gestionali ed operative ed i termini di esecuzione delle stesse, sui siti costituiti da impianti di distribuzione carburante in esercizio o meno con annessi eventuali depositi logistici, facenti capo ad api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto dei servizi ambientali | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Taratura serbatoi | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Rilievo spessimetrico serbatoi (SDT) | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Prove di tenuta | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||||
Vetrificazioni e condizionamenti | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Pulizia pozzetti | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Indagini geognostiche, carotaggi | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||
Monitoraggio impianti bonifica e campionamenti | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Installazione impianti di bonifica o MISE | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||
Scavi di bonifica | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
verificare la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
gli scavi e sbancamenti devono essere eseguiti secondo quanto previsto dal X.Xxx. 81/08 Titolo IV Capo II Sezione III Scavi e fondazioni. In particolare l’area di scavo deve essere delimitata mediante opportune delimitazioni fisiche (rete e paletti, transenne, parapetti in legno, ecc.) spostabili col proseguire dello scavo e deve essere segnalata tramite apposita cartellonistica; è vietato ai lavoratori avvicinarsi alla base della parete di attacco; è vietato lo scavo a mano per scavi con pareti di altezza superiore a m 1,50; quando si usano mezzi meccanici è vietata la presenza di lavoratori nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di scavo.
9.3 Contratto d’appalto manutenzione rete
E’ oggetto dell’appalto la manutenzione dei Punti Vendita carburanti (escluse le attrezzature per lo stoccaggio e vendita GPL e metano) comprendenti le attività, i servizi e le opere, ivi incluse le modalità gestionali ed operative ed i termini di esecuzione delle stesse, sui siti costituiti da impianti di distribuzione carburante in esercizio o meno con annessi eventuali depositi logistici, facenti capo alla rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Manutenzione erogatori Benzina e Gasoli | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Manutenzione self service pagamento e sistemi di gestione PV | x | x | x | x | x | x | x | ||||||||
Manutenzione serbatoi e tubazioni | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||
Manutenzione fabbricati, chioschi e pensiline, reclamistica e piazzali | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Manutenzione impianti elettrici | x | x | x | x | x | x | |||||||||
Manutenzione impianto aria acqua | x | x | x | ||||||||||||
Manutenzione impianti di misurazione livelli | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Manutenzione centrali termiche | x | x | x | x | x | x | x | ||||||||
Manutenzione ponti sollevatori e lavaggi | x | x | x | x | x | x | x | ||||||||
Manutenzione aree verdi, derattizzazioni e deblattizzazioni | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
gli scavi e sbancamenti devono essere eseguiti secondo quanto previsto dal X.Xxx. 81/08 Titolo IV Capo II Sezione III Scavi e fondazioni. In particolare l’area di scavo deve essere delimitata mediante opportune segnalazioni (rete e paletti, transenne, parapetti in legno, recinzione prefabbricata, ecc.) spostabili col proseguire dello scavo, è vietato ai lavoratori avvicinarsi alla base della parete di attacco, è vietato lo scavo a mano per scavi con pareti di altezza superiore a m 1,50, quando si usano mezzi meccanici è vietata la presenza di lavoratori nel campo di azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di scavo;
le lavorazioni in quota devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo IV Capo II. Inoltre, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In caso di lavori in quota su pensiline deve essere interdetto il traffico sulla corsia o sulle corsie sottostanti le lavorazioni. In caso di lavori sulle coperture di chioschi e fabbricati interdire il passaggio ai pedoni per 1 metro di distanza dalle pareti della struttura. Impedire eventuali cadute dall’alto di oggetti e/o materiali potenzialmente rotolanti al di fuori delle aree delimitate tramite l’ausilio di funi o dispositivi di trattenuta;
verificare la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
9.4 Contratto d’appalto manutenzione estintori
È oggetto dell’appalto il servizio di noleggio, controllo, revisione, collaudo manutenzione di estintori posti a protezione dei Punti Vendita IP distribuiti sul territorio nazionale come da elenco che verrà fornito dalla Committente successivamente all’aggiudicazione dell’appalto.
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Attività di controllo semestrale | x | x | x | x | x | x | |||||||||
Attività di revisione e manutenzione | x | x | x | x | x | ||||||||||
Attività di collaudo | x | x | x | x | |||||||||||
Interventi straordinari | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
indossare divise o indumenti ad alta visibilità;
se le lavorazioni di controllo, revisione e collaudo o altre lavorazioni dovessero essere svolte in zone carrabili, segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
se applicabile, mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
le lavorazioni in quota devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo IV Capo II. Inoltre, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In caso di lavori in quota su pensiline deve essere interdetto il traffico sulla corsia o sulle corsie sottostanti le lavorazioni. In caso di lavori sulle coperture di chioschi e fabbricati interdire il passaggio ai pedoni per 1 metro di distanza dalle pareti della struttura. Impedire eventuali cadute dall’alto di oggetti e/o materiali
potenzialmente rotolanti al di fuori delle aree delimitate tramite l’ausilio di funi o dispositivi di trattenuta;
verificare la presenza di eventuali linee elettriche aeree;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
9.5 Contratto d’appalto manutenzione impianti trattamento acque
È oggetto dell’appalto i servizi di controllo delle acque destinate al consumo umano, delle acque di scarico provenienti sia da insediamenti civili che da attività di tipo industriale, e le manutenzioni periodiche degli impianti di potabilizzazione, di trattamento dei reflui civili ed industriali e di trattamento delle acque di piazzale. Le prestazioni e forniture oggetto dell’appalto si applicano agli impianti di distribuzione carburanti ed attività collaterali (autolavaggi, bar, ristoranti, officine, ecc.) piccoli depositi e siti con altre attività affini alle precedenti.
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto per la manutenzione degli Impianti di Trattamento acque | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Analisi acque potabili | x | x | x | x | x | x | x | ||||||||
Analisi acque di scarico | x | x | x | x | x | x | x | ||||||||
Manutenzione impianti di potabilizzazione | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Manutenzione impianti di depurazione acque di scarico civili | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Manutenzione impianti di depurazione acque di scarico da autolavaggio | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Manutenzione impianti di trattamento depurazione acque meteoriche | x | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
indossare divise o indumenti ad alta visibilità;
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
se le lavorazioni di controllo o manutenzione dovessero essere svolte in zone carrabili, segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori.
9.6 Contratto d’appalto manutenzione impianti GPL e metano
E’ oggetto dell’appalto la manutenzione dei Punti Vendita carburanti limitatamente alle attrezzature di vendita del GPL e del Metano comprendenti le attività, i servizi e le opere, ivi incluse le modalità gestionali ed operative ed i termini di esecuzione delle stesse, sui siti costituiti da impianti di distribuzione carburante in esercizio o meno con annessi eventuali depositi logistici, facenti capo alla rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
i
v a c s
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione GPL | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazion e | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Manutenzione impianti GPL | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Manutenzione Impianti metano | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||
Manutenzione attrezzature antincendio a servizio del GPL o metano | x | x | x | x | x | x | |||||||||
Manutenzione impianto elettrico a servizio del GPL o metano | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
entrare nel PV e, se presente, farsi autorizzare dal Gestore alle lavorazioni facendosi indicare la zona di posizionamento dei mezzi e degli eventuali stoccaggi di materiale;
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
essere edotto all’uso sull’impianto GPL: chi opera in un impianto deve sapere quali operazioni compiere per impedire incidenti e come far funzionare i dispositivi di intercettazione e antincendio, anche mediante appositi corsi di formazione a cura del proprio datore di lavoro;
per poter eseguire i lavori negli spazi confinati bisogna attenersi a quanto previsto dal DPR 177/2011 e alle relative procedure e istruzioni definiti dalla Committente e dal proprio datore di lavoro ed in particolare al Manuale Operativo per la conduzione di impianti GPL;
non accedere mai nel sottotetto della cassaforma del serbatoio GPL senza motivi;
le lavorazioni in quota devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo IV Capo II. Inoltre, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In caso di lavori in quota su pensiline deve essere interdetto il traffico sulla corsia o sulle corsie sottostanti le lavorazioni. In caso di lavori sulle coperture di chioschi e fabbricati interdire il passaggio ai pedoni per 1 metro di distanza dalle pareti della struttura. Impedire eventuali cadute dall’alto di oggetti e/o materiali potenzialmente rotolanti al di fuori delle aree delimitate tramite l’ausilio di funi o dispositivi di trattenuta;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
Misure di sicurezza poste in essere dal Gestore
Rispettare quanto contenuto nel “Manuale Operativo per la conduzione dell’impianto GPL” e nel contratto di comodato con particolare riferimento agli allegati previsti dal DPR 340/03.
9.7 Contratto d’appalto fornitura e posa in opera tende da sole e gazebo
E’ oggetto dell’appalto la fornitura di tende da sole e gazebo sui Punti Vendita carburanti facenti capo alla rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazio ne | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Fornitura e posa in opera tende da sole | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Fornitura e posa in opera gazebo | x | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie. Non è comunque ammessa l’esecuzione contemporanea in aree adiacenti con altre attività date in appalto.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
entrare nel PV e, se presente, farsi autorizzare dal Gestore alle lavorazioni facendosi indicare la zona di posizionamento dei mezzi e degli eventuali stoccaggi di materiale;
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse
o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
le lavorazioni in quota devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo IV Capo II. Inoltre, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In caso di lavori in quota su pensiline deve essere interdetto il traffico sulla corsia o sulle corsie sottostanti le lavorazioni. In caso di lavori sulle coperture di chioschi e fabbricati interdire il passaggio ai pedoni per 1 metro di distanza dalle pareti della struttura. Impedire eventuali cadute dall’alto di oggetti e/o materiali potenzialmente rotolanti al di fuori delle aree delimitate tramite l’ausilio di funi o dispositivi di trattenuta;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
9.8 Contratto d’appalto per la custodia, movimentazione e trasporto materiali
E’ oggetto dell’appalto la custodia, la movimentazione e il trasporto materiali dai/ai Punti Vendita carburanti facenti capo alla rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Custodia materiali | x | x | x | x | x | x | |||||||||
Movimentazione materiali | x | x | x | x | x | x | x | x | |||||||
Trasporto materiali | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie. Non è comunque ammessa l’esecuzione contemporanea in aree adiacenti con altre attività date in appalto.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
9.9 Contratto d’appalto per la ristorazione tramite food-truck
E’ oggetto dell’appalto la somministrazione di cibi e bevande mediante food-truck all’interno dei PV della rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Posizionamento food-truck | x | x | x | x | x | ||||||||||
Servizio di vendita | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie. Non è comunque ammessa l’esecuzione contemporanea in aree adiacenti con altre attività date in appalto.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
Posizionarsi solo nelle aree definite contrattualmente che saranno di volta in volta individuate sulle planimetrie del PV e confermate durante la riunione di inizio contratto;
Le aree di posizionamento:
o non devono insistere sopra o nelle vicinanze di zone atex o, in generale, nelle vicinanze degli impianti oil quali, ad esempio, erogatori, serbatoi, tubazioni, sfiati, PDU, carico centralizzato, ecc.;
o devono essere scelte in modo da avere, nelle vicinanze, il parcheggio degli autoveicoli dei clienti limitando così il transito pedonale all’interno del PV;
o l’area di stazionamento del food-truck e dei propri clienti non devono intralciare il regolare flusso veicolare del PV;
segnalare l’area di stazionamento dei clienti tramite segnali mobili (catenelle, coni, barriere, ecc.);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
mantenere pulita l’area ove verrà esercitata l’attività.
9.10 Contratto d’appalto per la fornitura e posa in opera di arredi e attrezzature
E’ oggetto dell’appalto la custodia, la movimentazione e il trasporto materiali dai/ai Punti Vendita carburanti facenti capo alla rete carburanti del Gruppo api-anonima petroli italiana S.p.A..
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto di manutenzione | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Fornitura e posa in opera arredi | x | x | x | x | x | x | x | x | x | ||||||
Fornitura e posa in opera attrezzature | x | x | x | x | x | x | x | x | x |
Per le eventuali altre attività date in appalto, prima dell’esecuzione delle lavorazioni dovranno essere valutati i rischi da interferenza e definite le relative misure di sicurezza necessarie. Non è comunque ammessa l’esecuzione contemporanea in aree adiacenti con altre attività date in appalto.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
entrare nel PV e, se presente, farsi autorizzare dal Gestore alle lavorazioni facendosi indicare la zona di posizionamento dei mezzi e degli eventuali stoccaggi di materiale;
mettere fuori esercizio le attrezzature proprie del PV e oggetto dei lavori e togliere il collegamento elettrico dal quadro esponendo contestualmente, sul quadro elettrico, il cartello “Non Collegare – Lavori in corso”;
segnalare e delimitare le aree di lavoro all’aperto con interdizione ai non addetti ai lavori. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 4 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e
rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria);
predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
delimitare l’area di stoccaggio dei materiali con interdizione al personale e agli automezzi non addetti ai lavori;
le lavorazioni in quota devono essere eseguite secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/08 Titolo IV Capo II. Inoltre, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In caso di lavori in quota su pensiline deve essere interdetto il traffico sulla corsia o sulle corsie sottostanti le lavorazioni. In caso di lavori sulle coperture di chioschi e fabbricati interdire il passaggio ai pedoni per 1 metro di distanza dalle pareti della struttura. Impedire eventuali cadute dall’alto di oggetti e/o materiali potenzialmente rotolanti al di fuori delle aree delimitate tramite l’ausilio di funi o dispositivi di trattenuta;
le lavorazioni in aree interne ai fabbricati e chioschi devono essere segnalate con opportuna cartellonistica ed opportunamente delimitate.
9.11 Contratto d’appalto per lo scarico dei prodotti petroliferi
Rischi dovuti ad interferenze con le attività del PV:
Contratto d’appalto per la fornitura di prodotti petroliferi | Caduta dall’alto o sprofondamento | Rischio seppellimento negli scavi | Caduta carichi | Caduta o inciampo | Collisione con mezzi in movimento | Investimento da attrezzature/veicoli | Agenti chimici o cancerogeni. | Agenti biologici/gas/polveri | Asfissia/intossicazione | Contatto con organi in movimento o taglienti | Esposizione a rumore. | Esposizione a vibrazioni | Folgorazione | Incendio | Atmosfere esplosive |
Rifornimento impianto | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | x | |||
Misure di sicurezza poste in essere dal Gestore sui PV presidiati
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che il Gestore deve:
concedere in uso ed indicare all’Appaltatore quali sono le aree in cui può operare, sostare, transitare e/o effettuare eventuale deposito di materiali, mezzi e prodotti necessari allo svolgimento delle proprie attività;
indicare i punti di accesso alla zona di carico e i serbatoi che devono ricevere i singoli prodotti;
durante le manovre dell’autobotte rimanere sempre a distanza di sicurezza cioè ad almeno 5 metri dal mezzo;
impedire l’utilizzo degli erogatori collegati alla cisterna/serbatoio in rifornimento;
impedire la presenza di autoveicoli a motore acceso ad una distanza di sicurezza di m 10 dall’area di rifornimento;
accertare che l’autobotte si posizioni con cautela nell’area del pozzetto indicato;
non utilizzare e non far utilizzare cellulari e apparecchiature elettroniche nella zona di carico e in prossimità dell’autobotte;
controllare il corretto collegamento della pinza di messa a terra dell’autobotte;
accertare che la movimentazione dell’asta metrica sia effettuata in condizioni di sicurezza;
impedire l’utilizzo degli erogatori assertivi allo scarico per motivi di sicurezza;
a seguito delle operazioni di recinzione della zona di scarico da parte dell’autista predisporre eventuali percorsi alternativi per i clienti del PV;
in caso di lavori in corso sia sul PV sia nelle immediate vicinanze dello stesso intervenire al fine di determinare la sospensione delle attività per tutto il tempo dello scarico;
pulire il pavimento ogni volta si sia verificato uno spandimento, utilizzando apposito materiale assorbente;
controllare la rilocazione dei tappi sulle estremità delle linee di scarico;
assicurarsi che la sosta dell'autocisterna all'interno dell'impianto sia soltanto per il tempo strettamente necessario alle operazioni di riempimento;
in caso di condizioni metrologiche avverse sospendere le operazioni di scarico;
negli impianti misti è vietato procedere alle operazioni di riempimento di GPL contemporaneamente al riempimento dei serbatoi di altri carburanti;
nel caso non fosse possibile garantire quanto sopra in tutte le fasi di carico, chiudere il Punto Vendita.
Misure di sicurezza poste in essere dall’Appaltatore
Rispettare le prescrizioni previste dal Capitolo 6.3 integrate con quanto definito nella riunione di coordinamento definita nel Capitolo 8, che aggiorna ed integra il presente documento, e con quanto riportato nei propri Documenti di Valutazione dei Rischi e nel Piano d’Emergenza del Punto Vendita stesso.
In particolare si ribadisce che l’Appaltatore deve:
entrare nel PV e farsi autorizzare dal Gestore (o dal Presidiante nei PV non presidiati) allo scarico facendosi indicare la zona di posizionamento dell’autobotte;
applicare il dispositivo antifiamma al tubo di scappamento;
effettuare, guidando con la massima prudenza, tutte le manovre necessarie al sicuro e corretto posizionamento dell’autobotte, spegnere il motore e le altre attrezzature non espressamente autorizzate (per es. le luci, pile e/o lampade portatili non antideflagranti, telefoni cellulari, radio, C.B. etc.), inserire il freno a mano e sistemare i cunei sotto le ruote se necessario. Richiedere l’aiuto del Gestore, o suo incaricato, se all’interno dell’area del PV è necessario effettuare una retromarcia o comunque manovre in spazi limitati;
proteggere con appositi copritombini degli eventuali tombini ubicati in prossimità della zona di scarico;
prima di iniziare i collegamenti e le operazioni di scarico prendere visione della segnaletica (incluso quella relativa alle Zone classificate ATEX), cartellonistica, condizioni ed istruzioni di sicurezza presenti nell’area e nel punto di scarico;
indossare DPI conformi alla normativa in vigore, fabbricati con materiali che non producono scariche elettrostatiche (antistatici) che possono causare l’accensione
di possibili atmosfere esplosive, guanti da lavoro adatti al prodotto/i da caricare e scaricare (benzina, gasolio, GPL), calzare scarpe di sicurezza antistatiche, adatte al prodotto/i da caricare e scaricare, antisdrucciolo e puntali rinforzati da lamine d'acciaio, indossare il casco protettivo e gli occhiali di sicurezza;
non fumare e non utilizzare fiamme libere ( accendini, fiammiferi ecc );
non usare il telefono cellulare, tenerlo spento o lontano dal luogo di scarico;
segnalare e delimitare le aree di lavoro con interdizione ai non addetti ai lavori. In proposito, nell’Allegato 2 si definiscono i requisiti minimi di delimitazione e segnalazione ai cui attenersi, salvo integrazioni rese necessarie e definite durante la riunione di coordinamento che aggiorna ed integra il presente documento. In linea generale e quando non diversamente previsto, dovranno comunque essere utilizzati almeno 6 coni segnaletici (o nastro segnaletico a strisce bianche e rosse o transenne rigide) di adeguata lunghezza, un segnale di pericolo lavori in corso, un segnale di obbligo (direzione obbligatoria) e un segnale di divieto (vietato fumare);
ricevere dal Gestore, o suo incaricato, (o dal Presidiante nei PV non presidiati) l’indicazione esatta dei pozzetti da aprire per lo scarico dell’autobotte. Qualora venga espressamente autorizzato dal committente lo scarico fuori orario d'apertura dello impianto, senza la presenza del Gestore o suo incaricato, sarà cura del Gestore o suo incaricato, all'atto della chiusura dell’impianto lasciare precise istruzioni con modalità preventivamente concordate. Non effettuare collegamenti se non si conosce l’indicazione esatta dei pozzetti da aprire e/o del punto di collegamento per lo scarico dell'autobotte;
spegnere il motore dell'autocisterna e interrompere i circuiti elettrici del mezzo;
le autobotti dotate di sistema di sicurezza conforme alle vigenti norme ADR, possono scaricare con motore in moto purché tale sistema di sicurezza sia in grado di chiudere le valvole e spegnere il motore e sia collegato al sistema di emergenza dell'impianto;
bloccare le ruote dell'autoveicolo;
innestare la messa a terra (pinza) dell'autobotte sull'apposita piastra di terra installata nel pozzetto o su palina;
non iniziare né effettuare lo scarico in caso di presenza di persone che fumino o utilizzino fiamme libere (accendini, fiammiferi, ecc.) o in presenza di autoveicoli a motore acceso in prossimità dall’area di rifornimento o in caso di eventuali lavori in corso nelle vicinanze. In tali casi segnalare al Gestore o suo incaricato, (o dal Presidiante nei PV non presidiati) se presenti, la necessità di intervenire per chiedere la sospensione per tutto il tempo dello scarico dei suddetti lavori;
assicurare la disponibilità nell'area di scarico di appropriati mezzi di estinzione incendi (estintori di bordo);
sollevare la protezione anticaduta posta sulla sommità della cisterna (benzina o gasolio) per consentire al Gestore dell’impianto che lo desideri, a suo rischio e pericolo, di accedere ai passi d'uomo dell'ATK, indossando apposito DPI anticaduta, in dotazione del Gestore, per controllare i livelli degli scomparti attraverso le apposite spie, che devono essere mantenute pulite;
aprire i chiusini dei pozzetti di scarico utilizzando l'apposita chiave antiscintilla;
collegare la manichetta per il ciclo chiuso;
verificare l’idoneità dell’asta metrica prima del suo utilizzo;
movimentare l’asta metrica con la massima attenzione;
procedere alla misurazione del serbatoio, utilizzando i dispositivi fissi di cui è dotato il serbatoio e/o qualora non disponibili, con sonda antiscintilla, rilevando il livello del carburante per assicurarsi che ci sia capienza sufficiente;
effettuare le operazioni di verifica preliminare di sicurezza compreso il controlo dell’integrità dell’attacco di scarico;
aprire con precauzione la valvola di scarico e verificare la perfetta tenuta del collegamento;
presidiare, fisicamente, senza allontanarsi, tutta la fase di scarico, pronto ad interrompere lo scarico in caso di emergenza;
ad avvenuto svuotamento degli scomparti dell'autobotte, chiudere la valvola, drenare le manichette di scarico nei serbatoi, staccarle, mantenendo ancora collegati la messa a terra e la manichetta per il ciclo chiuso;
rimettere a posto i tappi sulle estremità delle linee di scarico, scollegare la manichetta del ciclo chiuso, scollegare i cavi a terra, richiudere il pozzetto, rimuovere il sistema di recinzione (catenella e coni) ed i cartelli "vietato fumare";
spargere sabbia e/o materiali oleo -assorbenti su eventuali macchie di carburante fuoriuscito durante le operazioni di stacco della manichetta, gestire i residui come rifiuti;
consentire, qualora richiesto, al Gestore il controllo dell'avvenuto svuotamento degli scomparti dalle ATK Kilolitriche esclusivamente attraverso i vetri spia delle valvole di scarico e fondo;
procedere, qualora richiesto, alla misurazione del serbatoio/i, utilizzando i dispositivi fissi di cui è dotato il serbatoio/i stesso/i. Qualora non disponibili, dopo avere atteso almeno 5 minuti dal termine dello scarico, provvedere alla misurazione definitiva, (anche in presenza del Gestore qualora richiesto) con sonda antiscintilla, rilevando nuovamente il livello dei prodotti e l’eventuale presenza di acqua utilizzando l’apposita pasta;
scollegare la pinza di terra e togliere gli eventuali copritombini;
togliere i cunei sotto le ruote, se sistemati, mettere in moto il motore e guidando con la massima prudenza lasciare l'area dell’impianto di scarico;
rimuovere il dispositivo antifiamma;
in caso di condizioni metrologiche avverse sospendere le operazioni di scarico;
nel caso non fosse possibile garantire quanto sopra in tutte le fasi di carico, far chiudere il Punto Vendita.
10 SEGNALAZIONE E DELIMITAZIONE DELLE AREE DI LAVORO
Al fine di eliminare o ridurre al minimo i rischi di investimento o collisione con veicoli e/o automezzi, tutte le attività lavorative date in appalto all’interno o in prossimità del PV devono essere svolte in osservanza del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada con particolare attenzione al Titolo II Capo 1.
Tutte le lavorazioni e le attività che si dovessero svolere su strade pubbliche devono essere eseguite in conformità al Nuovo Codice della strada e a tutte le norme cogenti applicabili.
10.1 Segnalamento temporaneo
I lavori ed i depositi su strada e i relativi cantieri devono essere dotati di sistemi di segnalamento temporaneo mediante l'impiego di specifici segnali previsti dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada.
I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzare per il segnalamento temporaneo hanno colore di fondo giallo. Per i segnali temporanei possono essere utilizzati supporti e sostegni o basi mobili di tipo trasportabile e ripiegabile che devono assicurare la stabilità del segnale in qualsiasi condizione della strada ed atmosferica. Per gli eventuali zavorramenti dei sostegni è vietato l'uso di materiali rigidi che possono costituire pericolo o intralcio per la circolazione.
I segnali devono essere scelti ed installati in maniera appropriata alle situazioni di fatto ed alle circostanze specifiche, anche secondo quanto previsto dal Codice della strada e rappresentato negli schemi segnaletici riportati nel Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada nonché il Decreto ministero delle infrastrutture e dei trasporti 10 luglio 2002 "Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo” e s.m.i. e anche secondo quanto previsto in Allegato 2.
Non devono essere posti in opera segnali temporanei e segnali permanenti in contrasto tra loro. A tal fine i segnali permanenti devono essere rimossi o oscurati se in contrasto con quelli temporanei. Ultimati i lavori i segnali temporanei, sia verticali che orizzontali, devono essere immediatamente rimossi e, se del caso, vanno ripristinati i segnali permanenti.
10.2 Segnalamento e delimitazione dei cantieri
Gli accorgimenti necessari alla sicurezza e alla fluidità della circolazione nel tratto di strada che precede un cantiere o una zona di lavoro o di deposito di materiali, consistono in un segnalamento adeguato alle velocità consentite ai veicoli, alle dimensioni della deviazione ed alle manovre da eseguire all'altezza del cantiere, al tipo di strada e alle situazioni di traffico e locali.
In prossimità di cantieri fissi o mobili, anche se di manutenzione, deve essere installato il segnale LAVORI che non può sostituire gli altri mezzi segnaletici previsti nel presente documento o nel Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada.
I mezzi di delimitazione dei cantieri stradali o dei depositi sulle strade, secondo le necessità e le condizioni locali, sono i seguenti:
le barriere;
i delineatori speciali;
i coni e i delineatori flessibili;
i segnali orizzontali temporanei e dispositivi retroriflettenti integrativi;
gli altri mezzi di segnalamento in aggiunta o in sostituzione di quelli previsti, purché preventivamente autorizzati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Gli scavi, i pozzetti, tombini ed ogni tipo di apertura presente sulla sede stradale, anche se aperti per un brevissimo periodo, devono sempre essere completamente recintati.
I cantieri edili, gli scavi, i mezzi e macchine operatrici, nonché il loro raggio di azione, devono essere sempre delimitati, soprattutto sul lato dove possono transitare pedoni, con barriere, parapetti, o altri tipi di recinzioni.
Il “cono segnaletico” deve essere usato per delimitare ed evidenziare zone di lavoro o operazioni di manutenzione di durata non superiore ai due giorni. Il cono deve essere costituito da materiali flessibili quali gomma o plastica. È di colore rosso con anelli di colore bianco retroriflettenti. Il cono deve avere una adeguata base di appoggio appesantita dall'interno o dall'esterno per garantirne la stabilità in ogni condizione.
Visibilità notturna
Ad integrazione della visibilità dei mezzi segnaletici rifrangenti o in loro sostituzione, possono essere impiegati dispositivi luminosi a luce gialla. Durante le ore notturne ed in tutti i casi di scarsa visibilità, le barriere di testata delle zone di lavoro devono essere munite di idonei apparati luminosi di colore rosso a luce fissa. Il segnale "LAVORI" deve essere munito di analogo apparato luminoso di colore rosso a luce fissa.
La segnaletica di sicurezza dei lavori, dei depositi, degli scavi e dei cantieri stradali deve comprendere speciali accorgimenti a difesa della incolumità dei pedoni che transitano in prossimità dei cantieri stessi.
11 GESTIONE DELLE EMERGENZE E PRONTO SOCCORSO
(ai sensi dell’art. 26 comma 1 lett. b del D. Lgs 81/08)
Al fine di rendere efficaci le misure definite e ad evitare l'insorgenza di rischi per tutti i lavoratori presenti, si prescrive che:
in ciascun Punto Vendita deve essere affissa una planimetria dei luoghi con l’indicazione delle zone di sicurezza e dei numeri di Enti esterni utili in caso di emergenza (polizia stradale, ospedale, Vigili del Fuoco, etc.);
tutti i lavoratori dell'Appaltatore devono prendere visione delle planimetrie presenti sul PV e delle norme comportamentali che devono essere obbligatoriamente rispettate in caso di emergenza.
11.1 Procedura in caso di emergenza
Criteri Generali
Lo scopo di questa procedura è quello di contribuire, al momento dell'emergenza presso il Punto Vendita, alla salvaguardia della vita delle persone presenti, alla conservazione dei beni e delle attrezzature ed offrire uno strumento che consenta al personale stesso di affrontare in sicurezza e con efficacia, le prime fasi della gestione di un’emergenza a seguito di un incendio.
Gli obiettivi che si pone la presente procedura sono quelli di ottenere, nella giusta sequenza:
la diramazione dell'allarme;
il salvataggio delle persone;
il confinamento e l'estinzione dell'incendio;
la salvaguardia dei beni.
La procedura è strutturata temporalmente nelle seguenti fasi :
preventiva;
allarme;
evacuazione;
11.2 Norme comportamentali generali
Tutti gli operatori presenti sul Punto Vendita devono:
segnalare prontamente al Gestore la presenza di anomalie, di comportamenti scorretti, la presenza di personale non autorizzato e la mancanza di attrezzature antincendio;
non creare intralci alle vie di fuga;
rispettare le procedure e le disposizioni vigenti;
non fumare;
mettere in sicurezza macchinari e attrezzature.
Durante il verificarsi dell’emergenza, tutti gli operatori devono:
interrompere le attività lavorative;
avvisare il Gestore o il Presidiante e le autorità preposte;
rispettare le disposizioni impartite dai responsabili;
mettere in sicurezza (spegnere) nei limiti del possibile, eventuali attrezzature o materiali che possono creare situazioni di pericolo;
non tornare indietro, se non per motivi di grande necessità e sotto l’autorizzazione del Responsabile dell’emergenza identificato dal Gestore;
raggiungere il luogo di raccolta seguendo le indicazioni delle planimetrie affisse e la segnaletica.
Dopo il verificarsi dell’emergenza, tutti gli operatori devono:
seguire le istruzioni fornite al punto di raccolta;
tornare al posto di lavoro solo se esplicitamente autorizzati;
segnalare l’esistenza di situazioni di pericolo ancora presente;
facilitare il normale ripristino delle attività;
informare i superiori del danno generato e delle problematiche legate all’interruzione del lavoro;
segnalare al responsabile dell’Emergenza identificato dal Gestore anomalie e possibili migliorie osservati durante l’evoluzione dell’emergenza.
Contenuti del messaggio per la richiesta di intervento
In caso di emergenza, il panico potrebbe ostacolare la lucidità di chi trasmette il messaggio di soccorso, pertanto è opportuno che sia installato, vicino al telefono, un cartello indicante i numeri di telefono utili, nonché il contenuto del messaggio di soccorso, indicato nei punti seguenti:
Indirizzo della Stazione di Servizio
Nome e cognome di chi chiama
Numero telefonico dell’apparecchio da cui si chiama
Tipo di emergenza in corso
Altre indicazioni particolari: tipo di perdita, se c’è incendio, necessità di fermare i mezzi ad una certa distanza, ecc.
Indicazioni sul percorso
Il Presidiante deve verificare che il cartello sia sempre presente e facilmente leggibile.
11.3 Procedura di comportamento per prevenire l’incendio
Misure preventive
È severamente vietato impiegare: fornelli di qualsiasi tipo per il riscaldamento di vivande, stufe ed apparecchi di riscaldamento o di illuminazione in genere a funzionamento elettrico con resistenza a vista o alimentati con combustibili solidi, liquidi e gassosi;
è vietato l'utilizzo improprio dell'impianto elettrico;
è necessario mantenere sempre liberi i percorsi di esodo;
è fatto obbligo di xxxxxxxsi dal compiere azioni che potrebbero compromettere la propria e l’altrui incolumità;
è vietato tenere depositi, anche modesti, di sostanze infiammabili a meno di quanto strettamente necessario per eseguire il lavoro.
11.4 Procedura in caso d’incendio
Come comportarsi se si scopre un incendio
Chiunque si avveda di un principio d’incendio è tenuto, in aggiunta a quanto previsto dalle norme comportamentali generali, a:
avvertire immediatamente il Gestore o il Presidiante del PV;
mettere in sicurezza macchinari e attrezzature;
se possibile e non rischioso, in caso di cortocircuito di un’apparecchiatura elettrica, allontanare immediatamente dalla sorgente d'innesco eventuali materiali facilmente combustibili presenti nelle vicinanze e far interrompere l'alimentazione elettrica dell'eventuale utilizzatore, disinserendo se possibile la spina dalla presa, e se del caso richiedere lo sgancio dell’interruttore del quadro elettrico di pertinenza;
mantenere i percorsi di esodo sempre liberi da ostacoli;
astenersi dal compiere azioni che potrebbero compromettere la propria e l’altrui incolumità.
E’ inoltre responsabilità del il Gestore o del Presidiante:
avvisare il Referente per la committente o gli Enti esterni se necessario;
avvisare il responsabile di cantiere dell’Appaltatore, se non presente;
favorire l’allontanamento del pubblico;
impedire l’accesso al pubblico;
valutare, in collaborazione con l’eventuale squadra di pronto intervento dell’Appaltatore, la situazione, fornire prima assistenza agli eventuali infortunati, decidere se richiedere intervento esterno, attendere l’intervento degli enti esterni.
11.5 Procedura di evacuazione
Alla diramazione dell'ordine di evacuazione i presenti nel PV sono tenuti a:
mantenere la calma, non urlare, allontanarsi senza spingere;
non portare con se oggetti che per la loro natura a dimensione possano essere di intralcio durante l'evacuazione;
utilizzare le vie di fuga che allontanano dall’evento;
raggiungere l'uscita di emergenza seguendo i cartelli indicatori;
è vietato prendere iniziative di alcun genere che potrebbero compromettere la propria e l’altrui incolumità;
seguire le indicazioni fornite dal Gestore o dal Presidiante;
agevolare l'arrivo e l’intervento delle squadre di soccorso.
11.6 Procedura di gestione infortunio o emergenza sanitaria
In caso di infortunio di un operatore dell’Appaltatore i colleghi applicano le procedure previste dall’Appaltatore, attenendosi alle seguenti norme comportamentali generali:
avvisare il Gestore o il Presidiante;
soccorrere il collega utilizzando presidi e attrezzature rese disponibili e per le quali si è addestrati;
mettere in sicurezza macchinari e attrezzature in uso;
avvisare in accordo con il Gestore o il Presidiante gli enti esterni, se necessario;
attendere l’arrivo dei soccorsi, se necessario.
12 PROCEDURA DI GESTIONE DELL’EMERGENZA IN UN IMPIANTO GPL
La gestione delle emergenze in un impianto GPL deve essere attuata dal Gestore, quando presente, o da persone debitamente formate ed addestrate a tale scopo.
Qualsiasi intervento in caso di emergenza dovrà essere preceduto dalle seguenti azioni:
allertamento telefonico dei servizi pubblici di soccorso;
allontanamento delle persone estranee dall’area di servizio;
allontanamento di tutti gli autoveicoli e della autocisterna di GPL se non è interessata all’incendio.
La lotta contro gli incendi di GPL si affronta cercando di intercettare il GPL e non spegnendo i fuochi. In alcuni casi può essere opportuno raffreddare i serbatoi e gli impianti di GPL esposti al fuoco in attesa che i focolari si esauriscano.
Generalmente si deve procedere allo spegnimento solo se prima è possibile intercettare la perdita di gas e quando si è ormai esaurita; in caso contrario non spegnere e controllare che l’incendio non si propaghi a materiali e macchine vicini alla zona.
Tutto il personale che opera su una stazione di servizio deve conoscere le procedure da adottarsi in caso di emergenza.
Inoltre, durante l’orario di apertura alle vendite del GPL, deve essere presente personale adeguatamente formato ed addestrato per fronteggiare le emergenze (antincendio e primo soccorso).
Quanto segue sono indicazioni/consigli di carattere generale, pertanto fare comunque sempre riferimento al Piano di emergenza redatto dal Gestore dei luoghi di lavoro.
Contenuti del messaggio per la richiesta di intervento
In caso di emergenza, il panico potrebbe ostacolare la lucidità di chi trasmette il messaggio di soccorso, pertanto è opportuno, vicino al telefono, apporre un cartello indicante i numeri di telefono utile, nonché il contenuto del messaggio di soccorso, indicato nei punti seguenti:
Indirizzo della Stazione di Servizio
Nome e cognome di chi chiama
Numero telefonico dell’apparecchio da cui si chiama
Tipo di emergenza in corso
Altre indicazioni particolari: tipo di perdita, se c’è incendio, necessità di fermare i mezzi ad una certa distanza, etc.
Indicazioni sul percorso
12.1 Perdite
Nella presente procedura vengono prese in considerazione le seguenti caratteristiche principali del GPL:
densità del vapore superiore a quella dell’aria;
variazioni sensibili della pressione all’interno dei contenitori indotte da quelle della temperatura;
peso specifico del liquido inferiore a quello dell’acqua;
non miscibilità con l’acqua;
invisibilità dei vapori ad una certa distanza dalla perdita.
Occorre tenere presente di:
non trascurare mai le perdite di GPL anche se di modestissima entità;
non cercare di eseguire riparazioni, avvalersi di personale specializzato;
non fumare e vigilare che nessuno fumi in vicinanza dei centri di pericolo come la colonnina, il punto travaso e la sala pompe.
La fuoriuscita di GPL da un recipiente può comportare le seguenti conseguenze:
formazione di nube infiammabile;
formazione di pozza se la perdita è in fase liquida;
dardo di fiamma dal punto di perdita;
incendio/esplosione di nube di vapori.
Perdite di GPL sulle varie parti di impianto
Qualora vi sia il sospetto di una perdita su una parte di impianto, l’intervento consiste nell’ intercettarla agendo sulle valvole a monte e a valle di tale zona sospetta senza mettere a repentaglio la propria vita ne quella di altri; dopo di che se tale azione la elimina, avvisare la ditta di manutenzione per le riparazioni del caso.
Nel caso di perdite di gas di entità consistente (in particolare nella fase liquida) che interessano il piazzale della stazione occorre procedere immediatamente nel seguente modo:
cercare di intercettare la perdita agendo sulla valvola principale di intercettazione azionabile da zona segnalata; se possibile, intercettare a valle e a monte la perdita, mettendo quindi l’impianto in sicurezza;
interrompere qualunque attività nella stazione di servizio impedendo l’ingresso agli automezzi ed allontanando le persone estranee;
interrompere l’alimentazione elettrica a tutta la stazione agendo sull’interruttore generale.
avvertire nell’ordine:
o Numero Verde di emergenza
o Vigili del Fuoco
o Ditta di manutenzione
o Polizia Stradale e Carabinieri
se la strada rimane sotto vento rispetto alla perdita, in attesa dell’arrivo dei VVF e della Forza Pubblica bloccare il traffico veicolare, se ciò risulta necessario in considerazione dell’andamento della perdita.
Perdite di GPL dalla colonnina di erogazione
Le fuoriuscite di GPL, anche se di lieve entità, devono comportare il fermo e l’isolamento idraulico della colonnina stessa; cercare di circoscrivere la perdita chiudendo le valvole di intercettazione nel pozzetto situato nei pressi della colonnina. poi, se possibile, chiudere anche le saracinesche di intercettazione all’interno della colonnina ed avvisare la Ditta di manutenzione.
Qualora non sia possibile intercettare il GPL nei pressi della colonnina, chiudere tutte le valvole di intercettazione in sala pompe e nel serbatoio ed avvisare la Ditta di manutenzione e i Vigili del Fuoco.
In ogni caso, fino alla totale eliminazione della perdita, occorre procedere come segue:
impedire l’accesso ad altri veicoli alla stazione di servizio con sbarramenti e segnalazioni;
allontanare le persone estranee;
rimuovere eventuali auto ferme vicino alle colonnine esclusivamente con manovre a spinta evitando la loro messa in moto nelle vicinanze delle colonnine;
interrompere l’alimentazione di energia elettrica alla stazione di servizio agendo sul pulsante di sgancio dell’interruttore generale.
Perdite di GPL nella sala pompe
Tali fuoriuscite, anche se di lieve entità devono comportare il fermo e l’isolamento idraulico del componente o di tutta la sala pompe.
Azionare il comando a distanza per l’intercettazione del GPL in sala pompe posto in posizione segnalata all’esterno o agendo sui pulsanti di emergenza a seconda della versione dell’impianto (valvola intercettazione 1).
Chiudere se possibile le valvole di intercettazione sul serbatoio ed avvisare la Ditta di manutenzione; se la perdita persiste avvisare i Vigili del Fuoco.
Nel frattempo non scendere per nessuna ragione in sala pompe, e non azionare l’aspiratore fino al cessare della perdita, accertandosi che nel lato di espulsione dei vapori non vi siano fonti di innesco anche a grandi distanze. Transennare la zona e chiudere il PV.
Perdite di GPL sul travaso
Le operazioni di travaso devono essere costantemente vigilate dal personale preposto.
Eventuali perdite devono immediatamente essere eliminate agendo sulle valvole di intercettazione dell’automezzo e su quelle delle manichette sul punto travaso.
Impedire a persone e cose di avvicinarsi nella zona e accertarsi che non vi siano fonti di innesco anche a grandi distanze.
Nel caso di perdite di gas di portata consistente (in particolare nella fase liquida) che interessano il piazzale della stazione occorre procedere come indicato nel precedente paragrafo.
Non tentare mai di allontanare l’autocisterna.
12.2 I sistemi antincendio
Gli impianti GPL devono essere dotati dei seguenti mezzi antincendio:
5 estintori da 12 Kg di polvere secca da collocare in parte presso il punto travaso e in parte presso la colonnina erogatrice;
un estintore carrellato;
un sistema fisso di estinzione ad anidride carbonica (CO2) avente una carica di 20÷30 Kg contenuto in una apposita bombola azionabile a distanza, collocata in una posizione segnalata da cartelli.
L’effetto di spegnimento del CO2 è dato dal soffocamento e dal raffreddamento: per tale motivo ne servono grandi quantità allo scopo.
L’intervento della CO2 può avvenire manualmente, aprendo il volantino sulla bombola che la contiene, oppure automaticamente mediante un sensore di calore presente in sala pompe, che aziona un dispositivo a membrana montato sulla bombola CO2, e che scarica completamente la bombola senza possibilità di arresto.
Pericolo di soffocamento: se si è azionato li CO2 in sala pompe, anche accidentalmente o parzialmente, non entrarvi e verificare che non vi entri nessuno. Solo il personale addetto e autorizzato ai lavori in spazi confinati potrà accedervi dopo aver prima azionato l’aspiratore
per almeno 1 minuto con bombola CO2 chiusa e in rispetto delle procedure per i lavori negli spazi confinati.
12.3 Gli incendi
Incendio in sala pompe
Cercare di intercettare il GPL azionando il comando di intercettazione, collocato a distanza in luogo segnalato, che agisce sulla valvola di intercettazione segnata con “INTERCETTAZIONE GENERALE GPL”.
Avvisare immediatamente i Vigili del Fuoco e tentare poi, se non si incorre in particolari rischi, di intercettare le valvole superiori del serbatoio ed evacuare la zona per ampio raggio.
Solo quando l’incendio GPL in sala pompe è ormai in fase di esaurimento, azionare la bombola del CO2 posto in luogo segnalato, che agisce solo nella sala pompe stessa.
Incendio presso la colonnina di erogazione
Cercare di intercettare immediatamente il GPL nel pozzetto sito nei pressi della colonnina con le relative valvole di intercettazione se ciò non fosse possibile chiudere tutte le valvole di intercettazione dell’impianto iniziando dalla prima, che può essere chiusa a distanza. Chiamare i Vigili del Fuoco e fare evacuare la zona.
Spegnere l’incendio con gli estintori solo quando la sua intensità si è fortemente attenuata; se si dispone di acqua, tenere raffreddati i componenti del distributore ed eventuali auto o strutture presenti nella zona e che possano incendiarsi.
Incendio sul punto travaso
Cercare di intercettare immediatamente il GPL, agendo sulle valvole dell’autobotte e su quelle del punto travaso; evacuare la zona.
Avvisare immediatamente i Vigili del Fuoco e, se possibile, quando il focolare è di bassa intensità, spegnere l’incendio con gli estintori in dotazione.
Se è disponibile un idrante o acqua in quantità, mantenere raffreddato il serbatoio dell’autobotte fino all’esaurimento dell’incendio. Se non è possibile avvicinarsi cercare di chiudere le valvole di intercettazione sul serbatoio, ed evacuare la zona per un ampio raggio.
12.4 Interventi di primo soccorso
Se malauguratamente il GPL sia stato inalato e/o sia venuto a contatto con il corpo di una persona provocandogli ustioni o altri danni certi o presunti o sia avvenuto un infortunio in genere, dovranno essere presi immediatamente provvedimenti medici specifici del caso, come previsto nel vostro piano di emergenza da parte di personale competente e autorizzato.
Di seguito vengono riportate invece alcune indicazioni di carattere generale.
Contatto con gli occhi
In caso il GPL venga a contatto accidentale con gli occhi, lavare subito con acqua corrente per almeno 15 minuti.
Contatto con la pelle
In caso il GPL venga a contatto con la pelle, togliere immediatamente le scarpe ed i vestiti contaminati. Lavare subito le parti interessate con acqua e sapone neutro.
Inalazione
In caso di inalazione allontanare l’infortunato e tenerlo all’aria aperta. Se necessario, avviare ad ossigeno terapia.
Chiedere l’intervento di un medico. Nei casi più gravi, trasferire d’urgenza in ospedale.
13 APPALTATORI E SUBAPPALTATORI
Fermo restando quanto previsto dal contratto e dalla documentazione ad esso allegata in materia di subappalti, l’Appaltatore in caso di subappalto deve:
– nel contratto tra Appaltatore e Subappaltatore definire i costi per la sicurezza conformemente al contratto generale di appalto;
– trasmettere il DUVRI al Subappaltatore che lo approva. L’Appaltatore si farà carico di dare evidenza alla Committente della condivisione del DUVRI da parte di tutti i suoi Subappaltatori mediante dichiarazione firmata di accettazione del documento da parte del subappaltatore;
– verificare che il subappaltatore sia in grado di gestire gli aspetti inerenti la sicurezza con particolare riferimento alla formazione e all’informazione dei lavoratori, in relazione alle specifiche attività svolte presso il Punto Vendita.
I Subappaltatori devono a loro volta rispettare gli obblighi stabiliti nel presente documento.
L’Appaltatore è responsabile delle attività a lui affidate e, pertanto, se si avvale di ditte in subappalto, è responsabile della raccolta e verifica di tutta la documentazione relativa ad ogni Subappaltatore e del successivo invio alla Committente secondo la tempistica sopra riportata. L’Appaltatore pertanto è anche responsabile dell’invio al Subappaltatore del presente DUVRI e della ricezione di una copia firmata da parte dello stesso.
Per i lavori in ambienti confinati sospetti di inquinamento, fare riferimento sempre al
D.P.R. 177/2011 e alle procedure previste dalla Committente.
13.1 Tessera di riconoscimento
(ai sensi dell’art. 26 comma 8 del D. Lgs 81/08)
I lavoratori degli Appaltatori e dei Subappaltatori devono essere muniti e portare indosso, in chiara evidenza, la tessera di riconoscimento. Medesimo obbligo fa capo ai lavoratori autonomi che operano nell’ambito dell’appalto, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto (ad esempio artigiani).
I dati contenuti nella tessera di riconoscimento devono consentire l’inequivocabile ed immediato riconoscimento del lavoratore interessato e pertanto, oltre alla fotografia, deve essere riportato in modo leggibile almeno il nome, il cognome e la data di nascita. La tessera inoltre deve indicare il nome o la ragione sociale dell’impresa datrice di lavoro.
14 COSTI PER LA SICUREZZA
I costi delle misure di sicurezza previste nel presente documento sono riportati in allegato ad ogni singolo contratto d’appalto.
Eventuali attività in aggiunta alle attività previste nel presente documento e nei suoi allegati, necessarie all’eliminazione o riduzione di rischi interferenti ad oggi non previsti, dovranno essere computati in maniera congrua e analitica per voci singole, a corpo o a misura, utilizzando lo specifico Elenco Prezzi per Oneri di Sicurezza predisposto dal Committente ed allegato al contratto d’appalto.
I costi della sicurezza saranno quantificati e non assoggettati a ribasso d’asta. In analogia ai lavori, come previsto dall’Xxxxxxxx XX xxx X.Xxx 00/00, sono quantificabili come costi della sicurezza tutte quelle misure preventive e protettive necessarie per l’eliminazione o la riduzione dei rischi interferenti individuate nel DUVRI, così come indicativamente riportato di seguito:
a) gli apprestamenti previsti nel DUVRI (come ponteggi, trabattelli, etc.);
b) le misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel DUVRI per lavorazioni interferenti;
c) gli eventuali impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi previsti nel DUVRI;
d) i mezzi e servizi di protezione collettiva previsti nel DUVRI (come segnaletica di sicurezza, avvisatori acustici, etc.);
e) le procedure contenute nel DUVRI e previste per specifici motivi di sicurezza;
f) gli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti previsti nel DUVRI;
g) le misure di coordinamento previste nel DUVRI relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
La stima dovrà essere congrua, analitica per voci singole, a corpo o a misura (quindi non a percentuale), riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell'area interessata, o sull'elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per la fornitura o il servizio interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l'eventuale manutenzione e l'ammortamento